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Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del monferrato casalese

Passeggiata lungo Po nei pressi del centro storico cittadino

Risaie della zona

Il comune di Casale Monferrato è esteso 86,32 km²[6] e si estende su un'area pianeggiante situata ai


piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale
storica. La città inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai
capoluoghi di Vercelli, Alessandria, Asti e Novara e all'interno del triangolo industriale.
Secondo la Carta Geologica d'Italia, redatta dal Servizio Geologico d'Italia,[7][8] il territorio di Casale
Monferrato è formato prevalentemente da alluvioni terrazzate ghiaioso-sabbiose o limose, recenti ed
attuali,[7] dei maggiori corsi d'acqua (risalenti all'Olocene recente),[7] alluvioni sabbioso-ghiaiose
fissate dagli alvei abbandonati debolmente sospese ed eccezionalmente esondabili (risalenti
all'Olocene medio),[7] residui di alluvioni terrazzate sabbioso-ghiaiose sensibilmente sospese sui
corsi d'acqua (risalenti all'Olocene antico);[7] in direzione ovest-sud ovest della città vi è la
"Formazione di Casale Monferrato" (risalente all'Eocene medio-inferiore),[8] composta da alternanze
di calcari più o meno marnosi,[8] arenarie calcaree fini ed arenarie micacee, calcari a Fucoidi
e argille plastiche prevalentemente bruno-scure. Sono presenti microfaune ai livelli marnosi (da uno
a sei metri di profondità).[8]

 Classificazione sismica:[9] zona 4 (sismicità molto bassa).


Orografia[modifica | modifica wikitesto]
Il territorio comunale, sebbene rientri nella Pianura Padana, è situato su una serie di colline di
altezza modesta: la casa comunale è posta a 116 m s.l.m.,[6] l'altezza minima raggiunta all'interno
del territorio comunale è pari a 96 m s.l.m.,[6] mentre l'altezza massima registra 299 m s.l.m.[6]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
Il principale corso d'acqua che attraversa il territorio comunale è il fiume Po. Vi sono inoltre altri 2
corsi d'acqua importanti: il canale Lanza e il canale Mellana che attraversano la città, di portata
notevolmente inferiore.

Clima[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:  Stazione meteorologica di Casale Monferrato.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen Casale rientra all'interno del clima temperato ad
estate calda (Cfa). In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media
del mese più freddo, gennaio, si attesta a +0,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,7 °C.
Le precipitazioni si concentrano soprattutto durante la primavera e l'autunno. In inverno possono
esserci nevicate, talvolta abbondanti, e frequenti gelate. Viceversa, d'estate l'afa causata dall'alto
tasso di umidità può rendere il caldo opprimente. Infine, nei mesi più freddi dell'anno vi sono
formazioni di nebbia persistenti anche più giorni.[10][11][12]

Ann
Mesi Stagioni
CASALE o
MONFERR
ATO Ge Fe M Ap Ma Gi Lu Ag No Au
Set Ott Dic Inv Pri Est
n b ar r g u g o v t

T. max. 12, 16, 22, 26, 28, 27, 23, 17, 10, 17, 27, 17, 16,
4,0 6,9 4,5 5,1
media (°C) 5 9 0 0 7 6 8 0 3 1 4 0 7

T. min. −3, −2, 10, 14, 16, 15, 12, −1, −2, 15,
2,5 6,7 7,9 3,9 6,6 8,2 7,1
media (°C) 2 0 7 5 7 8 8 2 1 7

 Classificazione climatica di Casale Monferrato:[13] zona D, 2815 gradi giorno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]
Dalle origini ai romani[modifica | modifica wikitesto]
I primi abitanti delle terre casalesi furono i Liguri, i quali si insediarono sulle rive del Po. Erano divisi
in tribù: gli Stazielli, gli Insubri, i Libui, i Dutunini, gli Jadatini e i Gabieni. In seguito si stanziarono
i Celto-Galli i quali lasciarono vocaboli usati ancora in epoca moderna nella lingua piemontese.[14]
Vennero successivamente conquistati dai Romani che fondarono un municipium sulla zona
dell'insediamento chiamato Vardacate.[3]
Successivamente, il vescovo di Asti sant'Evasio convertì al cristianesimo il borgo, e fondò la chiesa
di San Lorenzo (edificata sul luogo dell'attuale cattedrale).[15]

Dal Medioevo al Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto di Sant'Evasio

In seguito alle invasioni barbariche e alla fine dell'impero, si stanziarono, sulla zona del municipium,


i Longobardi intorno al 568 circa. Fin dall'epoca longobarda vi operavano i
monaci colombaniani della potente abbazia di San Colombano di Bobbio, attivissimo centro di
evangelizzazione e di rinascita agricola sotto la protezione del Papa. Essi a partire dal vasto feudo
reale ed imperiale monastico, diedero impulso all'agricoltura con il recupero di aree incolte o
abbandonate, le bonifiche e le migliorie agronomiche con il recupero e la diffusione di vigneti,
castagneti, mulini, ecc. I monaci diedero, inoltre, un notevole apporto alimentare grazie agli
allevamenti ed alla conservazione degli alimenti, proteine e grassi,
come olio, burro, formaggi, salumi, grazie a sale e spezie; inoltre si adoperarono per la riapertura
delle vie commerciali e delle vie del sale ed il commercio lungo la pianura e verso la marittima ligure
con conscambi di merci varie come olio, sale, spezie, legname, carne, ecc.
Il nome di Casale appare per la prima volta in un documento di donazione del diacono Andrea alla
canonica di Sant'Evasio, datato 15 agosto 988.[16] Dopo il 1000 Casale ritornò ad essere popolato e
nello stesso tempo iniziò ad assumere un assetto istituzionale tipica di un comune medievale.[16] A
partire dalla fine dell'XI secolo, però, iniziarono i contrasti con il comune di Vercelli, che
culmineranno nel 1215 con la distruzione di Casale ad opera dell'alleanza tra i comuni
di Milano, Vercelli, Asti e Alessandria.[16] Nonostante ciò, il borgo e le mura furono ricostruite in tempi
brevi.[16] Alla fine del XIII secolo, diventato un comune abbastanza potente, si offrì l'incarico
di Capitano generale prima a Guglielmo VII del Monferrato e successivamente a Matteo Visconti.[16]
All'inizio del XIV secolo, a causa delle contese tra le diverse famiglie comunali, si decise di nominare
paciere Teodoro Paleologo, figlio dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo e di Violante di
Monferrato, giurandogli fedeltà.[17] Successivamente, intorno al 1352, Giovanni II Paleologo ordinò la
costruzione di un castello per rafforzare la precedente cinta muraria;
[17]
 nel 1370 i Visconti occuparono Casale[18], restituendola a Teodoro II Paleologo (assieme
al Monferrato) nel 1404.[17]. Nel 1434 Gian Giacomo Paleologo trasferì la capitale del Marchesato del
Monferrato a Casale.[17] Durante il regno di Gian Giacomo gli ospedali cantonali di Casale furono
riuniti tutti nell'Ospedale di Santo Spirito[17] e, durante il regno del suo successore Guglielmo VIII
Paleologo il borgo conobbe la sua massima fioritura:[17] Casale divenne il centro dell'amministrazione
del marchesato, furono aperti numerosi istituti formativi e fondate nuove chiese.[17] Nel 1474, tramite
una bolla di Papa Sisto IV, la chiesa di Sant'Evasio fu elevata a Cattedrale, nacque la Diocesi di
Casale e il borgo fu elevato a Città.[17]

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