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SOUNDWEAR
INTRODUZIONE ..........................................................................................IV
I
4.2 PATENTABILITY.............................................................................................................. 37
BIBLIOGRAFIA ......................................................................................... 42
II
Indice delle figure
Figura 1 – SoundWear. 2
Figura 2 – La storia della Bose. 8
Figura 3 – Processo di innovazione di Bose Corporation. 5
Figura 4 – Mappa geografica dei brevetti Bose – orbit.com,2018. 6
Figura 5 – Numero dei brevetti Bose negli ultimi 20 anni – orbit.com,2018. 7
Figura 6 – Feature SoundWear e SoundGear. 11
Figura 7 – Technology Roadmap. 18
Figura 8 – Analisi 5 forze di Porter e Analisi PEST. 18
Figura 9 – Analisi SWOT Bose. 21
Figura 10 – Analisi SWOT SoundWear. 22
Figura 11 – “4 Boxes”. 23
Figura 12 – TRIZ. 25
Figura 13 – Film maker. 26
Figura 14 – Su-Field Analysis. 28
Figura 15 – Soluzione auricolare. 33
Figura 16 – Soluzione Sowlo. 34
Figura 17 – Custodia con carica batterie wireless incorporato. 35
Figura 18 – SoundWear con carica batterie wireless incorporato. 36
Figura 19 – LG TONE. 38
Figura 20 – Caratteristiche LG TONE e SoundWear con cuffia. 38
III
INTRODUZIONE
IV
CAPITOLO 1
INNOVAZIONE
1.1 Il prodotto
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Figura 1 – SoundWear.
Il prodotto è stato realizzato mediante l’utilizzo di materiali speciali, quali una struttura
in acciaio flessibile e stabile ricoperta di silicone che permette di adattarsi
perfettamente alla forma delle spalle.
Bose offre anche la possibilità di acquistare una cover fonotrasparente, che garantisce
una propagazione ottimale del suono, e antistatica, per evitare che i capelli e gli abiti
rimangano attaccati al dispositivo.
2
Raggio d’azione: la distanza massima affinché il SoundWear e il dispositivo
rimangano connessi è di 9 metri.
1.2 L’innovazione
Il diffusore SoundWear è stato progettato dalla Bose Corporation con il fine di offrire ai
propri clienti un prodotto che garantisse un'esperienza di ascolto straordinaria,
introducendo una tecnologia in cui sono presenti dei driver che spingono l’aria lungo
due guide d’onda flessibili da 11 pollici all’interno del collare verso le porte situate a
estremità opposte, così da produrre un suono profondo e avvolgente.
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Infine, il diffusore può essere identificato come un’innovazione modulare se lo si
esamina in riferimento al mercato, in quanto sono state apportate delle modifiche a uno
o più componenti, senza cambiare in modo sostanziale la struttura generale del
sistema. Se lo si esamina in relazione all’offerta di Bose, risulta essere un’innovazione
architetturale, poiché con questo prodotto viene completamente modificata la struttura
e la concezione di diffondere il suono.
Dunque, analizzando il diffusore indossabile SoundWear in relazione al mercato in cui
compete, si può affermare che si tratta di una innovazione modulare e incrementale;
se, invece, lo si esamina confrontandolo con la gamma offerta da Bose, l’innovazione
può essere identificata come architetturale e radicale.
4
CAPITOLO 2
L’AZIENDA
La storia di Bose Corporation inizia quando Amar Bose, nato nel 1929 a Filadelfia
(USA) e figlio di un emigrante indiano, ebbe l’idea di trovare un accordo tra le sue due
più grandi passioni: la musica e l’elettronica. Amar Bose da giovane studiava violino e
riparava gadget elettronici e, in particolare, telefoni; appena adolescente fece di questa
passione un’attività economica, che diventò l’unica fonte di reddito della sua famiglia
durante la Seconda Guerra Mondiale, dal momento che il padre era rimasto
disoccupato. Nel 1947, a soli diciotto anni, il giovane Bose cominciò un percorso di
studi al MIT al fine di approfondire le sue conoscenze nell’ambito dell’elettronica e degli
impianti audio. Una volta laureato divenne professore e nel 1955 iniziò la sua ricerca
per sviluppare un sistema Hi-Fi migliore; tale idea fu innescata dal fatto che egli
desiderava un sistema audio le cui performance permettessero di riprodurre al meglio il
suono del suo violino. Nel 1964 Bose fondò la sua omonima azienda, assumendo
come primo dipendente Sherwin Greenblatt, un suo ex studente che in seguito divenne
presidente della società. Nel 1966 l’azienda lanciò il primo diffusore che, pur avendo
caratteristiche superiori rispetto a quelle dei concorrenti, non riuscì ad affermarsi nel
mercato a causa dell’elevato prezzo del prodotto e della poca esperienza nel campo
del marketing dell’azienda. Nel 1968 la Bose ottenne un grande successo commerciale
grazie alla realizzazione del diffusore 901, un sistema di diffusione rivoluzionario che
sfrutta il fenomeno del “suono riflesso”. Questo prodotto riproduce la musica in modo
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così reale che il consumatore prova la stessa sensazione ed emozione di un concerto
dal vivo.
Dal 1972 grazie alla collaborazione con alcuni rivenditori, i prodotti Bose iniziarono a
essere venduti in tutto il mondo. In quegli anni l’azienda sviluppò e progettò prodotti
sempre più innovativi, fino a creare una divisione dedicata ai musicisti professionali.
L'azienda progettò il primo impianto audio montante pensato in base all’acustica di uno
specifico modello di automobile e le prime cuffie aeree che attenuano il rumore nelle
ore prima dell’atterraggio. Il successo di questi prodotti fu assicurato e negli anni
Ottanta la tecnologia Bose entrò in contatto con il settore delle televisioni. Infatti, nel
1987 fu applicato un tubo altoparlante all’interno del tubo catodico della classica
televisione, senza aggiungere peso eccessivo e senza compromettere il funzionamento
e i legami del sistema già esistente. I prodotti che godevano di tale sinergia riscossero
immediatamente un enorme successo, nonostante il prezzo molto elevato che si
aggirava intorno ai 1400 dollari. La fama di tale azienda crebbe a tal punto da fare in
modo che i diffusori Bose fossero installati anche in diversi voli dello space shuttle a
partire dal 1992. L’anno successivo fu lanciato sul mercato il modello Wave, una radio
acclamata dalla critica per la sua qualità del suono e per la tecnologia che permetteva
di riprodurre l’effetto del “suono riflesso” anche in un’autovettura. Dal 1996 al 1999
Bose fondò una partnership con la società televisiva Primestar per offrire sistemi home
theatre. Nel 2000, invece, furono determinanti gli accordi con IBM, finalizzati a
intraprendere un progetto di sviluppo congiunto per l’installazione di sistemi audio per i
pc. Tuttavia per rafforzare la propria immagine, Bose decise di inaugurare nel 1997 il
primo negozio per la vendita al dettaglio; in pochi anni ne furono inaugurati molti altri,
con lo scopo di far provare al potenziale cliente le performance dei propri sistemi audio
in corrette sale musica in-store. Nel 1999 vi fu un ulteriore passo in avanti: fu creato il
primo store online, il quale era l’unico canale di vendita per il nuovo modello della
popolare radio Wave, che consisteva in un sistema altoparlante da installare sui pc.
Dagli inizi degli anni 2000 a oggi, Bose ha continuato a innovare i propri prodotti
aggiungendo funzionalità che li distinguesse da quelli dei concorrenti, specializzandosi
anche in settori a cui in precedenza non si era mai interessata. Un esempio è l’ambito
sportivo dove è stata una delle prime aziende a realizzare auricolari che garantissero
resistenza all’acqua o al sudore al fine di poter condurre attività all’aperto o in palestra
senza la preoccupazione che i dispositivi si rompessero.
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Ancora oggi Bose è una dei principali produttori di altoparlanti e diffusori del suono per i
mercati dell’intrattenimento domestico, automobilistico e audio professionale. Bose
vende i suoi prodotti attraverso 135 punti vendita negli Stati Uniti, 50 in India, con oltre
una dozzina di stabilimenti produttivi. Oltre alla vendita di prodotti di consumo
attraverso la sua rete principale di negozi specializzati, Bose vende prodotti
professionali tramite rivenditori autorizzati di audio, distributori e rivenditori affiliati.
Vende anche sistemi audio per produttori automobilistici, così come prodotti per la
cancellazione del rumore e cuffie per i militari. La compagnia è conosciuta per il suo
suono superiore; i suoi prodotti si trovano nei centri di arti dello spettacolo, luoghi di
culto, teatri, stadi e arene, ristoranti, negozi al dettaglio, edifici aziendali e luoghi di
ospitalità.
Inoltre, la divisione di ricerca e sviluppo lavora per aiutare i progettisti e i consulenti
audio professionisti a creare soluzioni più accurate, affidabili e convenienti per i propri
clienti. La divisione è composta da ingegneri, product manager, specialisti
dell'assistenza tecnica e della vendita. Bose ha costruito una reputazione basata sulla
produzione di prodotti di alta qualità attraverso il suo impegno nella ricerca in
elettronica e ingegneria acustica. La ricerca della compagnia audio l'ha portata in nuovi
campi negli ultimi anni. Attraverso la sua divisione Bose Automotive Systems, è stata
scelta come azienda produttrice di componenti audio per fornire prodotti per auto a
basso consumo di carburante e di lusso. Nel 2015, Bose ha lanciato il Bose Panaray
Sound System, il suo primo sistema Advanced Technology Series, per la Cadillac CT6
e l’audio surround 5.1 personalizzato per la Porsche Panamera a quattro porte. Inoltre
l'azienda fornisce un sistema audio specifico per i conducenti di camion con il suo
sistema The Bose Ride, che sostituisce i sedili convenzionali per il trasporto aereo di
camion. Per molti aspetti Bose è stata agile a sfruttare le tendenze popolari, come il
debutto del suo sistema di musica digitale SoundDock che è stato lanciato sulla base
del continuo successo dell'iPod di Apple. Nel 2013 Bose ha introdotto il sistema
musicale Wi-Fi SoundTouch, che consente agli utenti di riprodurre musica in modalità
wireless in qualsiasi stanza. Nel 2018 Bose lancia un nuovo prodotto, il SoundWear, un
diffusore indossabile.
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Figura 2 – La storia della Bose.
I settori in cui Bose è attiva o ha operato nel corso dei suoi cinquantaquattro anni di
storia sono:
Automotive sound systems Mobile
Aviazione militare Smartphones
Home entertainment iPod/MP3 players
Headphone Tablet
Home stereo speakers Television
Home theater speakers Professional audio
Multimedia speakers Amplificatori
Wave systems Altoparlanti
Per quanto riguarda la struttura finanziaria di Bose Corporation, non risulta essere
possibile trovare dati economici, in quanto si configura come una private Equity.
Questa situazione deriva dal fatto che alla fine dell’aprile 2011 Amar Gopal Bose ha
donato al MIT, in segno di riconoscenza per avergli dato la possibilità di sviluppare le
proprie innovazioni, la maggioranza delle azioni di Bose Corporation. Esse, tuttavia,
non possono essere vendute e non comprendono diritto di voto e quindi il prestigioso
ateneo non ha la facoltà di partecipare alla gestione della multinazionale. Il MIT, però,
riceverà i dividendi derivanti da tali azioni, i quali potranno essere investiti nelle attività
di ricerca e sviluppo, come desiderava Amar Bose. Infatti, i vincoli di tale donazione e
l’assenza di dettagli più precisi sono stati voluti espressamente dal fondatore, creando,
in un primo momento qualche perplessità tra gli esperti di questioni fiscali. Donazioni di
questo genere negli USA sono state spesso usate in passato per mascherare forme di
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riciclaggio di denaro, ma dopo analisi approfondite da parte degli esperti non è stato
questo il caso.
La strategia sui cui è fondato lo sviluppo innovativo di Bose Corporation risulta essere
chiara fin dal momento in cui un qualunque utente accede al portale web della società.
In esso viene esplicitamente dichiarato come i prodotti sono realizzati grazie alle
competenze di dipendenti esperti aventi conoscenze in numerosi ambiti, differenti tra di
loro, al fine di soddisfare, in maniera eterogenea, tutte le possibili esigenze espresse
da qualunque tipologia di cliente. A conferma di tale obiettivo, sono stati scelti materiali
e funzionalità che rendessero i prodotti strumenti utili per il miglioramento delle azioni
quotidiane svolte dagli utenti. Per questi motivi è di fondamentale importanza
sottolineare come Bose ascolti le richieste dei suoi acquirenti. Le numerose innovazioni
che Bose ha incorporato nei propri prodotti sono frutto di un processo standardizzato
che ha permesso, dagli inizi degli anni Ottanta in poi, non solo di creare un know-how
caratteristico, ma anche di trasmetterlo e di impartirlo ai differenti che sono stati creati.
La costruzione di questo processo di innovazione è stata studiata a fondo, ed è stato
possibile dividerlo in cinque fasi principali. (Sustaining process improvement and
innovation in the information services function: lessons learned at the Bose
Corporation, 1996)
1. Exploration. Nel 1985 il sistema informativo aziendale (SI) di Bose
Corporation non era considerato un’area di importanza strategico. Esso
includeva servizi amministrativi e di data stock e data mining; l’unica
direttiva del top management era quella di prestare attenzione all’ordine dei
dati nei sistemi e di allinearli con quelli dei singoli database nazionali. La
situazione cambiò quando il manager del sistema informativo della sede
centrale cominciò a ricoprire il ruolo di "investigatore interno”. Egli, pertanto,
condusse dei sondaggi con i clienti al fine di comprendere quali fossero gli
aspetti che provocavano insoddisfazione, ideò un’organizzazione di
consulenza interna e creò un sistema charge-back per allineare meglio i
costi con i benefici. Adottando questo ruolo, il direttore del SI ha avuto la
possibilità di identificare alcuni processi particolarmente preoccupanti.
Quando si diffusero le scoperte di questi studi, si creò un network informale
2
tra manager di differenti funzioni, i quali, attraverso riunioni effettuate al di
fuori dell’orario di lavoro, hanno raccolto ulteriori informazioni al fine di
inquadrare meglio i problemi che affliggevano l’azienda di cui il top
management non si preoccupava.
2. Discovery. La fase di discovery è caratterizzata:
o da una condivisione di idee tra i diversi manager funzionali che ha
permesso di capire le strategie da attuare al fine di migliorare la
comunicazione interna all’azienda e il processo di erogazione di
prodotti e servizi al cliente;
o da riunioni finalizzate alla creazione di competenze inter funzionali,
con lo scopo di poter sfruttare abilità differenti in produzione e nella
fase di design per modificare i prodotti esistenti;
o da benchmarking, attraverso confronti con altre società
concorrenti.
Un altro fattore importante nella formazione della cultura è stata la
formazione di una comunicazione manageriale efficiente. I manager di Bose
IS sono diventati incarnazioni viventi del miglioramento del processo. Tramite
incontri quotidiani, e sessioni di domande e risposte di routine hanno stabilito
una comunicazione inter funzionale, convincendo il top management della
necessità di cambiamento.
3. Formalization. Le attività principali che hanno supportato questa fase sono
state la standardizzazione dei metodi, la comunicazione dei risultati e la
formazione formale alle nuove politiche. In questa fase, il direttore di IS si è
trovato ad adottare il ruolo di promotore dell’innovazione interna insita nei
nuovi principi. Queste fasi del processo di cambiamento si configurano
probabilmente come il punto di svolta dopo il quale venne modificata
radicalmente le modalità di concepimento dei prodotti. Si passò da una
mentalità orientata al prodotto funzionale, ad una customer oriented che si
poneva come obiettivo l’introduzione di nuove funzionalità dei prodotti. Lo
scopo era quello di far percepire ai clienti la rinata spinta all’innovazione,
fulcro da sempre del successo di Bose.
4. Process-think. Il top managemnet di Bose corporation, agli inizi degli anni
Novanta, ha voluto prendere in mano la situazione, provando a completare
3
il processo di miglioramento interno avviato qualche anno prima dal SI.
Venne elaborato un metodo definito “process discovery”, al fine di
correggere tutti i processi interni che risultavano essere mono-funzione o
non strutturati. Questo si configurava come un approccio proattivo, che
richiedeva la schematizzazione di tutti i prodotti, servizi, asset, risorse
materiali e immateriali che erano identificate come problematiche da parte
del cliente.
5. Process linkage. L’ultimo step di tale processo di trasformazione interna è
incentrato sull’ottimizzazione dei benefici derivanti dalle attività che
costituiscono la catena del valore. Bose infatti dal 1996 ad oggi, al fine di
massimizzare la sua capacità innovativa, ha attuato una politica di
collaborazione con fornitori e utenti finali, creando un network di
comunicazione delle esigenze e dei problemi. I vantaggi includono la
riduzione dell'inventario, la riduzione dei costi di transazione, una risposta
più rapida ai problemi e una riduzione dei costi di approvvigionamento.
Tutto questo ha permesso a Bose di potersi dedicare più liberamente alla
fase di ricerca e sviluppo non solo dei singoli prodotti ma anche di quelli
complementari, necessari per soddisfare i bisogni dei consumatori. Inoltre,
non dovendo in parte più preoccuparsi degli accordi di fornitura e
distribuzione, ha potuto concentrare la propria attenzione alla costituzione di
partnership con aziende operanti in settori differenti.
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Figura 3 – Processo di innovazione di Bose Corporation.
Queste cinque fasi dimostrano come Bose abbia sempre posto grande attenzione
all’evoluzione dei suoi prodotti, instaurando un processo di comunicazione interna al
fine di rendere multifunzionali tutte le attività di ideazione, produzione, design e vendita
del prodotto. Questo ha permesso all’azienda di essere estremamente competitiva e di
pervenire ad un livello di innovazione difficilmente raggiungibile da parte dei
concorrenti.
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consumo, delle telecomunicazioni, dei processi di comunicazione, di computer
technology, del trasporto, delle macchine elettriche e dispositivi per la produzione di
energia e infine della comunicazione digitale.
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Figura 5 – Numero dei brevetti Bose negli ultimi 20 anni – orbit.com,2018.
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CAPITOLO 3
MERCATO TARGET DELL’INNOVAZIONE
3.1 Timing
Nell’ambito dei diffusori indossabili, l’azienda JBL si configura come il vero first mover,
dal momento che il SoundGear è stato lanciato sul mercato il 27/02/2018, alcuni mesi
prima del SoundWear. Questo non esclude il fatto che gli studi, per creare un prodotto
che permettesse di riprodurre suoni e che fosse ergonomico, siano avvenuti in
contemporanea. Infatti, il brevetto del prodotto Bose è stato pubblicato il 18/03/2016
(US9949021) mentre quello dell’azienda diretta concorrente il 31/08/2016
(USD811366). Analizzando il brevetto del SoundGear risulta essere possibile notare
come, tra le citazioni, vi siano numerosi altri documenti che attestano come differenti
aziende sono interessate allo sviluppo di dispositivi che si adattano al collo o alla testa
di un eventuale utilizzatore. LG Electronics, Sony e Samsung sono solo tre esempi di
imprese multinazionali, operanti nei medesimi settori di Bose e JBL, che hanno già
investito tempo e denaro per ricercare soluzioni alternative e per sviluppare potenziali
progetti che potrebbero concretizzarsi in prodotti con cui SoundWear e SoundGear
dovranno dividere il mercato.
Tuttavia, l’unica azienda che, per il momento, ha il ruolo di early follower è Bose
Corporation, anche se il primo brevetto è stato depositato cinque mesi prima rispetto a
JBL. In quanto diretta inseguitrice, l’azienda fondata da Amar Bose può godere di
alcuni vantaggi:
1. la possibilità di poter far leva su una fidelizzazione consolidata, relativa alla sua
rinomata leadership tecnologica nell’ambito dei dispositivi audio;
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2. la possibilità di ottenere dei rendimenti crescenti quando il prodotto, in futuro,
potrebbe essere maggiormente diffuso.
I costi di ricerca e sviluppo (in assenza di dati precisi) sostenuti da Bose Corporation
per sviluppare il SoundWear potrebbero essere stati contenuti, in quanto tale azienda è
riuscita a sfruttare tecnologie che già padroneggiava in maniera ottimale, come, ad
esempio, la riproduzione del suono, la compatibilità con altri dispositivi e con differenti
tecnologie e le funzionalità del microfono. Gli studi ergonomi sono quelli che
potrebbero aver richiesto più tempo e maggiori investimenti. Presumibilmente la
realizzazione di tali conoscenze è stata possibile solamente consultando esperti medici
in tale ambito e utilizzando materiali che consentissero un’estrema adattabilità. Quindi
Bose, avendo già testato la maggior parte delle tecnologie di SoundWear in altri
prodotti di successo, non ha i problemi né della inadeguatezza delle tecnologie
abilitanti né dell’assenza di canali di distribuzione, in quanto il prodotto viene
commercializzato tramite il sito web, mediante i negozi propri e su retailer on-line
(come ad esempio Amazon). Tutto questo tenendo conto che il SounWear è in una
fase embrionale del suo ciclo di vita.
L’ostacolo più grande che Bose deve affrontare, essendo un early follower, è
l’incertezza di domanda in quanto il prodotto si trova ancora in una fase di vita inziale.
La Bose, infatti, potrebbe aver calcolato delle previsioni di vendita errate, poiché vi è un
margine di incertezza riguardate sia il futuro interesse dei clienti verso un prodotto di
tale genere, sia la loro volontà di pagare un prezzo così elevato per un prodotto che
fondamentalmente svolge funzione già incorporate in altri dispositivi della stessa
azienda.
Al fine di condurre in maniera approfondita lo studio del timing per il SoundWear risulta
essere possibile analizzare sette fasi.
1. Consolidamento delle richieste del cliente e definizione del target di mercato. La
Bose con il SoundWear ha l’obiettivo di rispondere ad un’esigenza precisa,
rappresentata dallo slogan che accompagna il prodotto “mani libere. Orecchie
libere”. Infatti, questo dispositivo è orientato a soddisfare i bisogni di chi vuole
ascoltare musica, riprodurre telefonate o video senza isolarsi dall’ambiente
circostante. In tale modo, viene data la possibilità all’utilizzatore di ascoltare
qualunque suono in maniera avvolgente restando consapevole di ciò che gli
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accade intorno. Il target di mercato comprende nello specifico tutti coloro che
lavorano a casa, ma anche casalinghe/casalinghi, appassionati di bricolage, di
giardinaggio o di videogame. Quindi tale diffusore è rivolto ad un pubblico che ha
necessità di non isolarsi al fine di sentire i suoni che arrivano dall’esterno ma che
utilizza la musica come sottofondo al fine di ottimizzare la concentrazione.
2. Miglioramento rispetto alle soluzioni precedenti e definizione del benchmarking.
L’unico prodotto con cui risulta essere possibile paragonare il SoundWear è il
SoundGear della JBL.
FEATURE SOUNDGEAR SOUNDWEAR
Durata della batteria 6 ore 12 ore
Tempo di ricarica 2 ore 3 ore
Si può connettere con due
Si può connettere con un
Connettività dispositivi per volta, grazie
solo dispositivo per volta
alla tecnologia multipoint
Sono commercializzate
cover con cui è possibile
Non sono commercializzate personalizzare l’aspetto
Customizzazione
cover del Soundwear (una è
fornita nella scatola
originale)
Compatibilità con Applicazione mobile
televisioni e per il controllo
smartphone Compatibilità con
televisioni,
smartphone,
console di gioco,
Servizi ausiliari computer, assistenti
vocali e tecnologia
domotica
Supporto on-line
multilingua per
manutenzione
vibrazione
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Resistenza all’acqua No Si (water resistant)
Dal punto di vista brevettuale la differenza tra questi due prodotti è enorme.
Infatti, mentre la Bose ha voluto elencare sia nella claim che nella descrizione le
potenzialità del SoundWear, la JBL ha definito solamente le caratteristiche
generali del suo prodotto. Tuttavia, pur condividendo la struttura ergonomica ed
estremamente comoda, il dispositivo della Bose Corporation sembra essere
stato studiato in maniera da diventare un mezzo per controllare una
conversazione intelligente con un sistema audio indossabile. Il SoundWear,
grazie ai suoi microfoni, riproduce l’audio in maniera direzionale e tale
tecnologia gli consente anche di cogliere se la voce dell’utente viene percepita
dal microfono di destra o di sinistra; di conseguenza riproduce il suono in modo
da ottimizzare l’ascolto dell’utilizzatore. Inoltre, al contrario del SoundGear, è
dotato di un elaborato assistente alle chiamate, il quale consente di gestire due
chiamate contemporaneamente, semplicemente utilizzando la voce e girando la
testa nella direzione in cui si vuole parlare. Nel caso in cui durante una
telefonata, l’utente dovesse aver la necessità di interpellare l’assistente vocale, il
SoundWear permette di disattivare l’audio in entrata, di ridurre il volume di quello
in uscita e di porre la domanda al sistema di assistenza VPA. Infine, grazie alla
memoria RAM incorporata è possibile sfruttare la feature che consente di far
ricordare al diffusore quali sono i contatti preferiti, i brani più ascoltati o i
momenti della giornata in cui è necessario impostare una sveglia.
Queste caratteristiche rendono il SoundWear un dispositivo più completo
rispetto al SoundGear, anche se comprende dei difetti:
il prezzo ancora risulta essere molto elevato e ciò potrebbe spingere i
clienti ad optare per il prodotto concorrente;
non isola completamente dall’ambiente esterno incidendo negativamente
sulla privacy;
tra le recensioni degli utenti è possibile riscontare il problema della bassa
trasportabilità fuori casa, in quanto non è commercializzata da Bose una
custodia apposita per proteggere e spostare il SoundWear in sicurezza.
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3. Esigenze di tecnologie abilitanti. Frequentemente la presenza di prodotti o
tecnologie abilitanti determina il fallimento di un’innovazione lanciata sul mercato
nel momento sbagliato. Non è il caso di SoundWear, in quanto le sue funzionalità
sono tutte pienamente sfruttate. L’applicazione di Bose Corporation, ad esempio,
risulta essere già collaudata poiché permette il controllo da remoto anche di tutti
gli altri dispositivi Bose. Inoltre, il potenziale del SoundWear, viene messo a frutto
mediante la connettività con beni complementari come televisori smart, console
di gioco, assistenti virtuali, smartphone o ipod. L’unica tecnologia compatibile con
questo diffusore che ancora non è molto diffusa è quella domotica. Questo
fenomeno potrebbe limitare in parte le vendite del SoundWear poiché non è
ancora possibile sfruttare al 100% una delle feature più utili. Tuttavia, sembra
essere solamente una questione di tempo affinché la domotica entri a far parte
della routine quotidiana delle persone e quando questo accadrà il SoundWear
offrirà già la possibilità di controllarla da remoto in maniera semplice ed efficace.
4. Minaccia di nuovi entranti. Tra i potenziali entranti si collocano tutte quelle
aziende che negli ultimi anni hanno elaborato brevetti che unissero la tecnologia
di riproduzione audio a studi ergonomici. Tuttavia, nel mercato dei diffusori
indossabili sono presenti attualmente solamente JBL e Bose e in maniera
laterale LG Electronics con LG Tone. Applicando la matrice elaborata da Mitchell
risulta essere possibile comprendere come:
le barriere all’ingresso sono basse in quanto il SoundWear non introduce
delle funzionalità o una tecnologia radicalmente nuova, ma ne unisce due
già esistenti (quella degli altoparlanti e delle auricolari);
l’imitabilità è piuttosto elevata in quanto azienda come Sony, Samsung e
LG hanno a disposizione risorse economiche e canali di distribuzione
sufficientemente ampi per poter, presumibilmente, lanciare sul mercato
un prodotto simile senza particolari problemi.
Quindi il SoundWear si può collocare nel terzo quadrante e ciò spiega il
motivo per cui non ci sono ancora molte impese che propongano un
dispositivo simile. Infatti, le stesse imprese che potrebbero realizzarlo sono in
attesa di scoprire la reazione dei consumatori, al fine di entrare
eventualmente come late entrant e cercare di conquistare una porzione di
mercato aggiungendo nuove funzionalità.
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5. Presenza di rendimenti crescenti di adozione. In assenza di dati certi sulle
vendite del SoundWear, è possibile solamente sottolineare che nel settore della
riproduzione audio, tale dispositivo potrebbe avere potenzialmente rendimenti
crescenti di adozione su larga scala. Infatti, aver permesso ad un’azienda come
Bose Corporation di lanciare quasi per primo un prodotto del genere sul mercato,
potrebbe essere stata una mossa rischiosa per i concorrenti. Questo perché
Bose è già rinomata a livello internazionale come produttrice di dispositivi audio e
può vantare un’immagine ben impressa nella mente dei consumatori. Quindi se
le applicazioni di SoundWear dovessero diventare virali, Bose potrebbe acquisire
un notevole vantaggio competitivo difficilmente colmabile da parte dei late
entrant.
6. La capacità di assorbire le perdite iniziali. Bose presumibilmente ha risorse
economiche e competenze gestionali per facilitare la ricorsa al first mover e per
sostenere il lancio del prodotto. Anche se il diffusore SoundWear ancora non ha
riscosso un grande successo è molto probabile che Bose sia in grado di
sopportare le perdite dovute a tale fase embrionale del prodotto, tramite i ricavi
dalle vendite di tutti gli altri dispositivi.
7. La reputazione dell’impresa. In 54 anni di storia Bose Corporation è riuscita a
costruirsi un’immagine di società leader nei settori di competenza, grazie a
prodotti con funzionalità innovative e servizi di agevolazione che la differenziano
dai suoi competitor. Questi fattori hanno fatto in modo che i suoi prodotti
penetrassero nelle case dei consumatori con facilità, nonostante il prezzo elevato
e la concorrenza sempre più aggressiva.
3.3 S-curve
Applicando il modello della curva ad S, elaborata secondo la legge di Monroe nel 1965,
è possibile comprendere come la tecnologia utilizzata dal SoundWear sia ancora in
una fase embrionale del suo ciclo di vita. Questo perché i dispositivi di riproduzione del
suono, come cuffie, auricolari e altoparlanti, sono ormai diffusi in maniera radicale nel
mercato, ma nessuno di questi implementa alle funzionalità “classiche” una struttura
ergonomica. Si può affermare che il SoundWear è una tecnologia discontinua in quanto
risponde ad una richiesta di mercato simile a quella già soddisfatta da una tecnologia
preesistente, sfruttando però anche studi per essere “wearable”. Come capita spesso
alle innovazioni di tale genere, il SoundWear (come anche il SoundGear della JBL)
hanno delle performance inferiori rispetto ai prodotti già esistenti che vogliono
soddisfare i medesimi bisogni. Quindi è possibile dedurre che la tecnologia del
SoundWear avrà una curva ad S a lenta crescita e non accelererà la decadenza dei
prodotti audio che dominano oggi il mercato. Tuttavia potrebbe giungere a dei picchi di
adozione più elevati, grazie alla sua adattabilità e allo sviluppo di tecnologie abilitanti
come la domotica o assistenza vocale.
15
3.4 Technology Roadmap
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Settore 1 Altoparlanti Headphone
MERCATO
Home
Settore 2
Home
stereo Televisioni Mobile
entertainment
speaker
PRODOTTI
Soundwear Cover
Feature
dei rumori
Materiali
Materiale
Plastica Acciaio
Acciao silicone
fonotrasparente
PROGRAMMI
Sviluppo Rinnovo
Ricerca dei
R&D
Infrastrutture
Struttura Struttura
R&D
finanziaria produttiva
17
Team work
COMPETENCES
CORE
Attraverso il modello delle cinque forze di Porter, si vuole valutare l’ambiente in cui
Bose Corporation opera per generare vantaggio competitivo e in particolare il grado di
attrattività del settore, la posizione dell’azienda sul mercato e la sua redditività nel
medio lungo termine.
Il modello considera le seguenti forze: rivalità fra le imprese esistenti, minaccia di
potenziali entranti, minaccia di prodotti sostitutivi, potere contrattuale dei fornitori e
potere contrattuale degli acquirenti.
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Bose opera in un mercato dinamico in continua evoluzione caratterizzato da prodotti
con un breve ciclo di vita che portano il mercato a non essere saturo. Per questo, Bose
deve competere con concorrenti e potenziali entranti. I concorrenti diretti della Bose,
per quanto riguarda il prodotto SoundWear, sono JBL SoundGear e LG con LG Tone
Studio. Essi, infatti, soddisfano lo stesso bisogno per il medesimo cliente, offrendo un
prodotto con funzionalità simili.
Tra i potenziali entranti si individuano tutte quelle aziende che, come Bose, operano nel
mercato di sistemi audio e che attualmente non offrono ai propri clienti diffusori
indossabili, ma hanno le competenze per poter entrare nel mercato. I potenziali entranti
più rilevanti sono: Sonos, Apple, Harman Kardon e Alpine.
I prodotti sostitutivi sono quei beni simili ai diffusori indossabili, ma che soddisfano in
modo diverso lo stesso bisogno del cliente. I prodotti sostitutivi principali sono le cuffie
tradizionali e i diffusori portatili.
I clienti di Bose hanno la possibilità di accedere al prodotto attraverso l’e-commerce, gli
store ufficiali e i rivenditori; questi ultimi rientrano a loro volta nella categoria dei clienti
e, generando un volume di acquisti importante, hanno un elevato potere contrattuale.
Bose per la realizzazione dei propri prodotti si avvale sia di stabilimenti interni, come
quelli situati in India, Tijuana e Messico, che di aziende esterne. Nel 2004 Bose ha
aperto una nuova divisione, la “Bose ElectroForce Systems Group”, che attualmente è
il principale fornitore di strumenti per il collaudo di materiali.
Porter nel 2001 ha aggiunto al suo modello una sesta forza: i prodotti complementari,
ovvero quei beni e servizi che rendono il prodotto più attrattivo agli occhi del cliente.
Tra i prodotti complementari per il SoundWear si possono trovare i dispositivi che
permettono la condivisione della musica e il Bluetooth.
19
L’aspetto politico, attraverso provvedimenti legislativi, può influenzare notevolmente il
contesto regolandone il funzionamento. La tendenza a rendere i diversi dispositivi
tecnologici compatibili tra loro e la parallela introduzione di standard tecnologici,
permette a un prodotto come il SoundWear di avere notevoli vantaggi come la
possibilità di soddisfare più esigenze raggiungendo in questo modo più clienti.
La situazione economica può condizionare le scelte e le strategie che l’impresa intende
utilizzare per competere sul mercato. Uno dei principali aspetti è la sempre più
significativa riduzione dei costi dei componenti elettrici, oltre alla possibilità di reperire
manodopera a costi sempre più bassi. Un altro aspetto da non sottovalutare è la
sempre maggiore attenzione all’ambiente. Bose, grazie al suo costante impegno nel
creare prodotti con un ciclo di vita sempre più sostenibile, offre sul mercato dei
dispositivi, tra cui il SoundWear, con impatto limitato sull’ambiente.
Il fattore sociale analizza come le tendenze culturali, i cambiamenti nello stile di vita e
l’aspetto demografico influenzano il macro ambiente a seguito della variazione delle
esigenze del cliente; permette di studiare cosa spinge il consumatore ad acquistare. Il
SoundWear è stato progettato in linea con la filosofia di pensiero di Bose che si
impegna a realizzare dispositivi che aiutino i clienti a vivere le loro vite sempre più
ricche di impegni in maniera più sana, permettendogli di fare di più e sentirsi meglio.
La variabile tecnologica, infine, rappresenta un elemento critico per tutte le aziende.
L’innovazione e i cambiamenti tecnologici guidano quasi ogni settore e ne determinano
l’evoluzione. Bose Corporation, a fronte del sempre più repentino evolversi delle
caratteristiche dei dispositivi tecnologici, pone parecchia attenzione alla ricerca, ai
prototipi più recenti, all’imminente obsolescenza e alla diffusione dell’innovazione.
L’analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica che viene utilizzata per
valutare la posizione di una società nell’ambiente competitivo; è identificata come una
matrice che rappresenta i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le minacce di
un’impresa.
Tra i punti di forza della Bose Corporation si riscontrano un’alta qualità dei prodotti
offerti dall’azienda, il nome e il brand che la caratterizzano. Elemento fondamentale
20
inoltre è l’attenzione ai dettagli che, secondo Bose, permette il passaggio da prodotto a
prodotto straordinario.
Un punto di debolezza dei prodotti disponibili è identificato da prezzi che talvolta
risultano essere alti e non accessibili ad ogni tipo di clientela.
Come è risultato dall’analisi delle cinque forze di Porter, il mercato in cui opera Bose
presenta molti soggetti che potrebbero essere interessati a penetrare lo stesso settore,
con gli stessi prodotti o con prodotti sostitutivi; questo rappresenta una reale minaccia
per l’azienda, che dovrà attuare delle strategie mirate per salvaguardarsi.
Il mercato di riferimento è in continua evoluzione e le tecnologie sono sempre più
avanzate; questo provoca una maggiore diffusione di servizi e prodotti complementari,
che potrebbero rappresentare un’opportunità per l’azienda, come la funzione di Siri o il
prodotto Alexa che sono compatibili con molti prodotti Bose.
L’analisi SWOT può essere applicata al prodotto SoundWear analizzando nel dettaglio
dispositivo.
21
Figura 10 – Analisi SWOT SoundWear.
22
L’azienda cerca di creare un ambiente ottimale per i clienti; grazie al prodotto in analisi,
la Bose vuole far provare ai consumatori delle forti emozioni durante l’utilizzo,
aumentando l’entusiasmo e la voglia di utilizzare proprio quel dispositivo.
Il management è convinto che la Bose possieda alti standard etici e morali e il
successo aziendale è dato dalla grande passione che ogni singolo dipendente mette a
disposizione, unito alla lealtà e all’onestà.
Il prodotto SoundWear incorpora questi valori e per questo motivo risulta unico nel suo
genere.
Il principale punto di forza dell’azienda è la capacità di creare prodotti di alta qualità
duraturi nel tempo. Il prodotto in questione presenta appunto ottime caratteristiche
tecniche, una forma ergonomica e un tempo di durata della batteria superiore a quella
dei competitor. Queste caratteristiche però portano il SoundWear ad avere un costo
superiore rispetto ai dispositivi offerti dai concorrenti.
Il settore in cui troviamo il prodotto è ricco di concorrenti che offrono soluzioni con
servizi simili a quelli proposti dal dispositivo portando così le aziende a una forte
competizione. Il mercato risulta quindi molto dinamico e le aziende hanno una reazione
attiva e immediata ai cambiamenti.
Figura 11 – “4 Boxes”.
23
CAPITOLO 4
REDESIGN
4.1 TRIZ
La “Teoria per la soluzione inventiva dei problemi” o meglio conosciuta come TRIZ è un
modello euristico e allo stesso tempo uno strumento di identificazione del Problem
Solving Innovativo. Questo metodo è stato sviluppato nel 1946 da Genrich Saulovich
Altshuller in Russia con lo scopo di rendere il processo creativo ripetibile e applicabile
in contesti diversi.
Il punto di partenza di questo modello è l’identificazione e l’analisi del problema
specifico legato a un prodotto per poi estrarre tale problema in uno generale al fine di
identificare una soluzione generale attraverso principi già noti. Una volta identificata la
soluzione generale è possibile trovare la soluzione specifica del problema di partenza.
Non è possibile passare direttamente dal problema specifico alla soluzione specifica
poiché si cadrebbe nel problema dell’inerzia psicologica limitando quindi l’innovazione.
In questo capitolo verrà applicato il metodo TRIZ al prodotto SoundWear con l’obiettivo
di migliorare le problematiche riscontrate durante l’utilizzo del dispositivo.
Il metodo TRIZ è rappresentato come segue:
24
Figura 12 – TRIZ.
L’individuazione del problema specifico parte dall’analisi delle funzionalità del prodotto,
dei sistemi che lo compongono e dalla proposta di valore offerta dal SoundWear.
Queste caratteristiche sono state analizzate nei capitoli precedenti e pertanto si ritiene
più opportuno approfondire lo studio definendo il problema attraverso il Film Maker.
Il Film Maker racconta la storia della vita del prodotto dal momento in cui il cliente
decide di acquistare il SoundWear fino a quando il consumatore finisce di utilizzare il
dispositivo, evidenziando valori, funzioni e parametri principali al fine di comprendere
dove si crea valore e dove si distrugge. Il fine risulta essere quello di evidenziare quali
problemi emergono durante l’acquisto e l’utilizzo del prodotto. Inoltre, il Film Maker
permette anche di comprendere i momenti temporali in cui sorgono problematiche
relative al SoundWear, e questo può rappresentare un punto di partenza fondamentale
per l’analisi del miglioramento di tale bene.
25
Figura 13 – Film maker.
Grazie alla redazione del film maker è stato possibile evidenziare quali siano le
caratteristiche che allontano il prodotto analizzato da una sua forma ideale (IFR). Le
proprietà del Diffusore SoundWear che è stato possibile riscontrare come non ottimali
sono:
la mancanza di privacy. Anche se lo slogan con cui il SoundWear viene
promosso è “Mani libere. Orecchie Libere”, uno dei problemi più gravi risulta
essere la carenza di isolamento dall’ambiente esterno in determinate situazioni.
Infatti, tale difetto emerge specialmente durante l’attività di chiamata, nella quale
è possibile che un individuo possa desiderare privacy, al fine di non far ascoltare
quanto viene detto dall’interlocutore. Inoltre, tale difetto impedisce che il
SoundWear venga utilizzato in spazi pubblici, poiché la riproduzione di musica,
26
video o telefonate potrebbero essere fonte di fastidio per le persone nelle
vicinanze.
limite di connettività. Il problema tecnico del SoundWear si configura con la
ristrettezza della connettività Bluetooth. Telefoni cellulari, televisioni, computer,
assistenti vocali e tutti gli altri dispositivi che si possano connettere, devono
essere posizionati all’interno di un raggio di 9 metri al massimo; ciò limita
l’utilizzo del dispositivo, in quanto chi lo indossa potrebbe avere problemi
nell’ascolto di musica oppure potrebbe, improvvisamente, non sentire più
l’interlocutore durante una telefona.
la mancanza di una custodia. La Bose non realizza né vende una custodia per
poter riporre il SoundWear quando non viene utilizzato o è in carica. Questo
problema comporta innanzitutto, in caso di caduta, una maggiore possibilità di
danneggiamento e inoltre limita la trasportabilità del dispositivo, ad esempio,
durante un eventuale viaggio.
un carica batterie wireless. La presenza di un carica batterie portatile
permetterebbe al cliente di utilizzare il dispositivo anche fuori casa e di poter
ricaricare comodamente il SoundWear non collegandosi a una presa elettrica.
27
4.1.2 Problema Generale
Una volta identificati i problemi specifici, è possibile generalizzarli servendosi della Su-
Field Analysis.
Analizzando la Su-Field Analysis sono emersi quattro problemi specifici che verranno
generalizzati al fine di trovare la soluzione prima generale e poi specifica. Le
caratteristiche prese in considerazione per cui risulta essere possibile implementare
delle modifiche sono: l’ascolto da parte di altre persone, la mancanza della custodia, la
mancanza di un carica batteria wireless, la connettività e il raggio di copertura del
dispositivo.
L’ascolto da parte di altre persone. Tale problema tecnico comporta che la
riproduzione di musica, video e telefonate venga percepita anche da individui
circostanti all’utilizzatore del dispositivo.
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La mancanza di un carica batteria wireless. L’utilizzatore riscontra il problema
di non poter utilizzare il dispositivo fuori casa in quanto non dispone di un
supporto che permetta di ricaricarlo senza ricorre a cavi
o power bank aggiuntive.
Connettività e raggio di copertura del dispositivo. Uno dei difetti che limita di
più l’utilizzo del SoundWear risulta essere il fatto che si connettono al massimo
due dispositivi contemporaneamente. Inoltre, essi devono essere situati in un
raggio di 9 metri poiché oltre l’utilizzatore perde la connessione, e questo è
causa di disagio.
Dopo aver rilevato i problemi specifici che potrebbero limitare l’uso del diffusore
SoundWear o che potrebbero peggiorare l’esperienza dell’utenze, è possibile
individuare le soluzioni generali attraverso la Contradiction Matrix.
Tramite tale matrice è possibile individuare soluzioni generiche.
Ascolto da parte di altre persone
29
La mancanza di un carica batteria wireless
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All’interno delle matrici sono stati evidenziati le Inventive Principles che sono state
ritenute come le soluzioni generali migliori. In particolare, sono state prese in
31
considerazione: composite materials (40), parameter change (35), equipontentiality
(12).
Questa scelta è stata fatta al fine di trovare una soluzione specifica ai problemi
evidenziati.
Attraverso il metodo TRIZ è stato possibile identificare quattro problemi che limitano
l’utilizzo del SoundWear da parte dell’utente: l’ascolto da parte delle persone situate
nell’ambiente circostante all’utilizzatore, la mancanza di un carica batteria wireless, una
scarsa connettività e uno raggio di copertura del dispositivo non sufficientemente
ampio e l’assenza della custodia.
32
ma solamente finalizzati a comprendere in che posizione sia meglio inserire la cuffia
estraibile.
33
membro di scegliere cosa ascoltare, indipendentemente dalla scelta degli altri membri,
senza mai isolarsi dal contesto che lo circonda. Questa soluzione porterebbe enormi
vantaggi per i veicoli a uso privato e in particolar modo per il car sharing, offrendo ai
passeggeri la possibilità di proteggere la propria privacy nonostante si trovino nella
condizione di condividere un’auto. Noveto ipotizza che i dispositivi saranno pronti e
disponibili per l’acquisto entro l’autunno 2019.
Adattare una tecnologia come quella audio focalizzata, quindi una tecnologia di
tracciamento 3D che determina costantemente la posizione delle orecchie dell’utente
per indirizzare in modo preciso il suono, all’interno del diffusore SoundWear,
consentirebbe a Bose di proporre sul mercato un prodotto che offre all’utente
un’esperienza di ascolto ancora più personalizzata oltre che una soluzione confortevole
ma riservata.
Per portare al cliente maggiore valore, il diffusore SoundWear dovrebbe essere dotato
di un carica batterie wireless o di una custodia capace di ricaricare il dispositivo.
Quest’ultima, deve avere una forma che si adatti perfettamente al diffusore, in modo da
proteggerlo da eventi esterni quali urti e cadute, e minimizzare i movimenti all’interno di
34
essa. Inoltre, deve essere pratica e comoda da portare in viaggio o trasportarla in ogni
luogo.
Utilizzando una custodia di ricarica, sarebbe sufficiente inserire il diffusore all’interno di
essa per ottenere delle ricariche complete ovunque ci si trovi. La custodia ideale è
dotata di un indicatore luminoso dello stato della batteria della custodia, e un indicatore
riguardante il livello di carica del SoundWear utilizzando dei colori diversi a seconda
che il dispositivo sia carico oppure no.
Inoltre, attraverso l’applicazione è possibile controllare costantemente sia il livello di
carica del SoundWear, sia quello della custodia.
La custodia ideale deve incorporare un mini carica batterie wireless, denominato “base”
sfruttando la tecnologia dello standard Qi, la quale si basa sul principio di induzione
elettromagnetica, attraverso cui è possibile inviare dell’energia generata dalla base di
ricarica (dotata di sensori trasmettitori) alla batteria del dispositivo, dove sono situati dei
ricevitori.
La base è quindi dotata di uno o più punti di ricarica contenenti i trasmettitori di energia
che quando entrano a contatto con i ricevitori posti sul diffusore generano un campo
elettromagnetico permettendo il trasferimento di energia dalla base di ricarica al
SoundWear quando i due dispositivi entrano in contatto, quindi quando il diffusore
viene riposto nella custodia.
Di conseguenza deve essere modificato il prodotto della Bose, inserendo al suo interno
il caricatore wireless contenente i ricevitori per permettere il passaggio di energia da un
dispositivo all’altro.
35
Figura 18 – SoundWear con carica batterie wireless incorporato.
Il SoundWear è connesso con gli altri dispositivi grazie alla tecnologia Bluetooth, uno
standard wireless che permette lo scambio di dati su brevi distanze. Questo sistema
potrebbe essere migliorato nel prodotto in analisi incrementando il numero di dispositivi
connessi in modo simultaneo e il raggio di copertura.
Il raggio d’azione del SoundWear, ovvero la copertura fisica della rete PAN Bluetooth,
può essere ampliata cambiando la classe del Bluetooth utilizzata nel chip. Attualmente
il dispositivo copre un raggio d’azioni pari a 9 metri e possiede un chip di classe 2. La
soluzione sarebbe quella di cambiare tale chip con uno di classe 1 dotato di una
potenza pari a 100 milliwatt che è in grado di coprire una distanza operativa massima
di 100 metri in linea d’aria. Questa versione però porterebbe a un consumo maggiore di
energia, costringendo quindi l’utilizzatore a caricare più frequentemente il SoundWear.
Inoltre, questo chip è poco utilizzato perché è principalmente impiegato per casi di uso
industriale. Un compromesso sarebbe l’adozione di un chip dotato di una classe 1.5
che dispone di una potenza massima di 10 milliwatt e un raggio d’azione di 20 metri.
Questa tecnologia però è applicabile solo alla versione Bluetooth 5 sviluppata nel
giugno del 2016 e non ancora diffusa in modo marcato nel mercato.
Per quanto riguarda il numero di dispositivi contemporaneamente connessi, al
momento il prodotto è dotato di una versione Bluetooth che supporta la tecnologia
multipoint. Il dispositivo è quindi collegato a massimo due sistemi
contemporaneamente. Per aumentare tale numero recentemente è stata sviluppata la
tecnologia a tripla connettività che permette di collegare fino a tre apparecchi insieme.
36
A seguito delle soluzioni implementate risulta essere possibile proporre sul mercato un
prodotto che porta maggiore valore al cliente grazie alla creazione di una custodia
protettiva in grado di ricaricare il dispositivo e all’utilizzo di un chip Bluetooth che
permette di connettere contemporaneamente più dispositivi e di avere un raggio
d’azione più ampio. In aggiunta a queste modifiche, per risolvere il problema legato alla
privacy, si potrebbero creare due varianti di prodotti. Il primo utilizzando la tecnologia
Sowlo; il secondo introducendo un auricolare estraibile.
4.2 Patentability
37
Figura 19 – LG TONE.
38
CAPITOLO 5
COMMERCIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
INNOVATIVO
5.1 Prezzo
5.2 Distribuzione
5.3 Comunicazione
Non essendo il prodotto ancora molto diffuso, si vuole adottare una strategia di
comunicazione aggressiva, mediante pubblicità e relazioni esterne.
Questa comunicazione deve evidenziare efficacemente il motto dell’azienda “mani
libere. Orecchie libere”, in modo tale che il cliente si incuriosisca e nasca in lui la
necessità di provare la comodità e l’utilità di un prodotto che permetta di riprodurre
audio o effettuare chiamate senza l’utilizzo di fili.
La pubblicità e le relazioni esterne più efficaci al giorno d’oggi risultano essere la
pubblicità in TV durante programmi televisivi e la pubblicità tramite social, quali
Facebook e Instragram. Si vuole puntare quindi a sponsorizzare il prodotto mediante
mezzi di comunicazione utilizzati da tutti.
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italia.it/azienda/news/azienda/seat-noveto-tecnologia-sowo.html
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