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lavori esterni, in questo caso l’isolamento termico a cappotto interno si applica incollando con della

Isolamento termico a cappotto, pro e malta specifica dei speciali pannelli isolanti di spessore ridotto direttamente sulle pareti interne
all’appartamento. I pro di questo intervento sono sicuramente il costo ed i tempi di posa in opera ridotti

contro ed il risparmio in termini di materie prime, i contro sono una riduzione volumetrica delle stanze in
quanto si applicano sulla parete già esistente e difficoltà di applicazione in alcune zone della casa
(dietro cucina, armadi).

Tra le varie tecniche utilizzate per effettuare un adeguato intervento di isolamento termico lal più
utilizzata è sicuramente la tecnica del così detto “cappotto”, che porta enormi benefici di confort
abitativo sia nella stagione Invernale che Estiva. Questa intervento a differenza di altri comporta un
intervento strutturale e totale sull’unità abitativa o industriale, a differenza di interventi più semplici ma
Ponte termico cosa è e come risolvere
localizzati e meno efficaci, e garantisce un risultato ottimale.
Cerchiamo di approfondire e capire i pro e i contro dell’isolamento termico a cappotto, in primo luogo
ed eliminarlo
dobbiamo sottolineare che questo intervento è applicabile esclusivamente in alcune circostanze, ovvero
in caso di abitazioni o villette monofamiliari, mentre non è possibile applicarlo nei condomini. Un’altro Il ponte termico non è altro che una zona locale dell’involucro termico, in cui si manifesta una
fattore “negativo” è sicuramente il costo dell’intervento, essendo un intervento totale che va a ricoprire discontinuità tale che il flusso di calore tra l’interno e l’esterno sia differente, quasi sempre maggiore
la superficie esterna, tra materiale e mano d’opera è possibile spendere dai 6000 € a salire, in funzione rispetto al resto delle strutture, causando di conseguenza dei Punti Freddi.Le cause possono essere
dei mq di superficie da coprire e delle condizioni in cui l’azienda deve lavorare (necessità di carrelli diverse, si va dalle discontinuità costruttive, quando si utilizzano materiali eterogenei, alla discontinuità
elevatori, impalcature). di tipo geometrico, entrambe facilmente riscontrabili in corrispondenza degli spigoli, tra parete e solaio
Altro aspetto negativo è dovuto al fatto che una volta effettuato l’intervento di isolamento termico a o tra parete ed infissi, ma non solo! Spesso è evidente un ponte termico pilastro angolo, nelle travi e
cappotto dopo non è possibile più effettuare lavori/modifiche alle pareti in quanto si rischierebbe di molto più frequentemente in prossimità di balconi, finestre o davanzali, nota dolente è che col passare
creare dei punti di debolezza nel cappotto e ridurre l’efficacia dello stesso, con conseguenze negative degli anni, questa anomalia, può intaccare sia le prestazioni che la durabilità dei materiali impiegati. Il
nel tempo. problema principale che ne deriva è naturalmente la dispersione termica dall’interno dell’abitato verso
Adesso cerchiamo di elencare i vantaggi di un intervento del genere, che sono sicuramente tanti, il l’esterno, con conseguente formazione di ponti termici muffa e condensa, l’umidità presente negli
primo è che crea un isolamento termico continuo, ovvero in Estate ed in Inverno, un’altro importante ambienti, incontrando una superficie con temperatura più bassa, cambia di stato, ovvero si trasforma in
vantaggio è che elimina i fastidiosi ponti termici che si creano in determinate aree della casa. Altri acqua, originando così la condensa. Sulle superficie delle pareti si sviluppano non solo muffe, ma
vantaggi sono sicuramente da un miglioramento totale del confort abitativo, riducendo l’umidità e proliferano soprattutto i batteri, che rappresentano non solo un danno estetico, ma principalmente per
mantenendo una temperatura interna più costante, oltre al risparmio economico derivante riduzione la salute e dal punto di vista igienico.
dell’utilizzo di termosifoni e condizionatori, ed infine si riduce l’impatto ambientale riducendo le
immissioni inquinanti nell’atmosfera.
Senza i ponti termici muffa e condensa addio!
Andiamo ad analizzare le due varianti di applicazione dell’isolamento termico a cappotto con i pro ed i
contro: I ponti termici devono essere assolutamente eliminati, se si vuole ottenere da un edificio una valida
efficienza energetica, sia dal punto di vista del comfort, che da quello economico.Per far fronte a tale
problema è bene tener presente il calcolo ponti termici lineari, ovvero quelli che vanno ad interessare
Isolamento termico a cappotto esterno cordoli, travi, pilastri, davanzali e distanziatori nelle vetrate, si intende il rapporto che intercorre tra
Questo tipo di applicazione è la più diffusa ed è quella che garantisce la migliore resa in termini di l’incremento del flusso termico ed il prodotto tra la lunghezza del ponte termico e la differenza di
microclima interno sia in Estate che in Inverno, esso si applica nel 90 % dei casi in villette unifamiliari o temperatura tra gli ambienti separati dalla struttura oggetto di analisi.Altrettanto importante è il calcolo
piccoli edifici residenziali semplicemente perché in queste circostanze c’è più libertà di movimento ponti termici forfettari, metodo applicabile per alcune tipologie di abitazioni già esistenti; lo scambio
lungo il perimetro dell’unità e l’altezza è ridotta, quindi è più “gestibile” come situazione, anche se negli termico attraverso i ponti, una volta era determinato in modo forfettario, secondo alcune formule, oggi
ultimi periodi con gli incentivi statali si sta diffondendo l’isolamento termico a cappotto esterno sulle tale procedura è stata sostituita dall’obbligo di calcolare i ponti termici solo in modo analitico e
facciate di grandi condomini per la riqualificazione degli edifici. dettagliato.
Detto questo andiamo ad approfondire i pro ed i contro dell’isolamento termico a cappotto esterno, i pro
sono sicuramente tanti in primis i benefici che si ottengono in termini di confort abitativo e di risparmio Tipologie classificazione di ponti termici
energetico, in Inverno il cappotto funge da protezione per l’involucro edilizio quindi riduce la
transmittanza termica del freddo proveniente dall’esterno, quindi si ha una riduzione dei consumi di - Ponti termici per forma geometrica dell’edificio come angoli, sbalzi, terrazze, mensole costituite da
riscaldamento ed una temperatura più costante all’interno in quanto il calore non viene assorbito delle elementi strutturali che si prolungano ed escono dall’interno.
pareti e dal tetto e quindi resta immagazzinato in casa. In Estate invece c’è sempre un enorme - Ponti termici costruttivo/esecutivi dovuti a causa di un errato inserimento di elementi nelle
risparmio energetico dovuto alla riduzione di accensione degli impianti di condizionamento in quanto il strutture edilizie che riducono lo spessore, come ilo passaggio di impianti idraulici o canne fumarie,
calore esterno ed i raggi solari che sono orientati sul tetto non riescono a penetrare grazie all’azione del oppure le nicchie sotto finestra con spessore di muratura più sottile per l’alloggiamento dei termosifoni.
materiale isolante inoltre si riducono i ponti termici. I contro dell’isolamento termico a cappotto - Ponti termici costruttivo/strutturali come travi e pilastri o elementi in calcestruzzo o cemento armato,
esterno sono sicuramente il costo elevato che varia in base alle difficoltà della location (spazio libero presenti sulle superfici murarie dell’edificio che non sono stati previdentemente isolati verso l’esterno.
intorno alla casa, accessibilità al tetto etc…) e dal materiale da acquistare. Una verifica termografica ad infrarossi permette di individuare e verificare la trasmittanza degli elementi
strutturali, in questa analisi i ponti termici si manifestano con aree colorate più luminose ed inoltre è
possibile avere la temperatura della superficie.
Isolamento termico a cappotto interno
Questo metodo di applicazione è sicuramente molto meno diffusa e meno efficace rispetto al cappotto Ponte termico definizione
esterno, ma è molto utile negli appartamenti presenti nei centri urbani dove non è possibile effettuare
I ponti termici sono punti della costruzione in cui si manifestano flussi termici più rapidi rispetto alle parti
circostanti e che provocano scambi di calore maggiore, questa una possibile definizione di uno dei
problemi più comuni delle strutture abitative, i ponti termici. Le problematiche che si manifestano
quando c’è la presenza di ponti termici in una abitazione sono molteplici, in inverno si ha una
dispersione di calore dall’interno verso l’esterno, quindi consumi maggiori per il riscaldamento, nella
stagione estiva si importa calore dall’esterno verso l’interno, quindi maggiori consumi elettrici; inoltre i
ponti termici provocando perdite di calore possono provocare un abbassamento di temperatura della
superficie interna con la conseguente creazione di condense superficiali o muffe.

Ponti termici, come evitarli o eliminarli e possibili soluzioni


Per evitare il manifestarsi dei ponti termici bisogna coibentare in maniera perfetta le parti sporgenti di un
edificio, quali balconi in calcestruzzo, pilastri di congiunzione in cemento armato o travi in generale.
Inoltre bisogna evitare in qualsiasi modo l’interruzione dell’isolamento, in questi punti si vanno a creare i
ponti termici, quindi bisogna controllare, mediante una termocamera, che la temperatura interna in
tutto l’edificio sia al di sopra di quella di rugiada, è molto probabile che in corrispondenza dei ponti
termici la temperatura sia minore dei valori limiti.
Ponti termici possibili soluzioni per eliminarli e come evitarli:
- Cappotto termico esterno
- Cappotto termico interno
- Isolamento delle intercapedini
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Cappotto termico: cos’è e quali benefici offre


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04/09/2019

Uno degli strumenti più efficaci per fare efficienza energetica in edilizia è il cappotto
termico: migliora il comfort abitativo, assicura riqualificazione energetica e risparmi in
bolletta, beneficia delle detrazioni fiscali. Quali materiali scegliere per l’isolamento
termico? Cappotto esterno, interno o raddoppio del cappotto? Ecco caratteristiche,
costi e vantaggi Indice degli argomenti:
A cura di: Andrea Ballocchi - Raffaella Capritti o Cappotto termico esterno: che cos’è?
o Pannelli isolanti per esterno: i benefici
o Cappotto interno
o Spessore cappotto termico: minimo e massimo
o Costi e incentivi
o Tipologie di pannelli isolanti per il rivestimento a cappotto
o Pannelli per cappotto: rassegna prodotti
Il tema della riduzione degli sprechi energetici e della riqualificazione edilizia è prioritario in l’Italia, come
nel resto dell’Unione, per poter raggiungere gli obiettivi di efficientamento previsti dalle normative
europee e limitare l'aumento della temperatura globale a meno di 2°C (o addirittura 1,5°C), come richiesto
dall'Accordo di Parigi.

Nel nostro paese esistono circa un milione di condomini per la maggior parte costruiti prima degli anni ’80,
e quindi altamente energivori e circa il 53% dei 22,5 milioni di abitazioni non è mai stato oggetto di
interventi di manutenzione o ristrutturazione.
Si tratta quindi di circa 11,5 milioni di abitazioni profondamente obsolete e inefficienti che si trovano in
classi energetiche pessime e che nel complesso sono responsabili di elevati consumi e di un tasso di
inquinamento molto alto.
E’ dunque indispensabile riqualificare gli edifici esistenti in modo da diminuire drasticamente i consumi
energetici delle abitazioni, ad oggi responsabili di oltre il 40% delle emissioni di CO2.

Tra gli strumenti più efficaci per migliorare le prestazioni energetiche di un edificio rientra il cappotto
termico, sistema di isolamento dell'involucro che permette di ottimizzare le prestazioni energetiche e
termiche degli edifici, migliorando il comfort abitativo, garantendo isolamento dal caldo e dal freddo,
riducendo i consumi energetici e di conseguenza le bollette sia per il riscaldamento invernale che per il
raffrescamento estivo e assicurando una rivalutazione dell’immobile nel momento in cui passa da una
classe energetica inferiore a una più alta. Inoltre contribuisce a elevare il grado d’isolamento acustico
dell’abitazione e risolve il problema dei ponti termici, ovvero i punti dell’involucro edilizio in cui si verifica
una dispersione del calore o si formano condensa e muffe.

Detto questo occorre definire bene cosa sia il cappotto termico, come si esegua, quali materiali si possono
utilizzare e quanto costi.

Intanto però una cosa è certa: questa soluzione è parte integrante degli interventi incentivati
tramite ecobonus, ovvero le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica che hanno innescato un
meccanismo virtuoso in termini di investimenti superiore ai 39 miliardi di euro dal 2007 al 2018, con un A livello europeo l’associazione europea EAE ha definito e certificato un sistema isolante a cappotto
risparmio cumulato di circa 100 milioni di MWh. Lo rileva l’ENEA attraverso il Rapporto annuale denominato ETICS, acronimo di External Thermal Insulation Composite System, ovvero sistema
sull’efficienza energetica 2019. composito di isolamento termico esterno. Il cappotto, infatti, non è un blocco unico, ma è composto da più
parti quali: collante, materiale isolante termico sotto forma di pannello, tasselli per ancoraggio, intonaco di
I moderni sistemi a cappotto adeguatamente realizzati, assicurano una durabilità e un’affidabilità garantita fondo, strato di rinforzo o armatura, intonaco di finitura e accessori.
nel tempo per almeno 25 anni e lasciano inoltre libertà assoluta ai progettisti nelle scelte di rivestimento.
L’ETICS è definibile come un kit certificato costituito da componenti prefabbricati applicati alla
E' bene ricordare che è molto importante la corretta posa in opera che svolge un ruolo fondamentale per facciata direttamente sul posto.
garantire la funzionalità del sistema a cappotto e la sua durata nel tempo. Tutti i componenti coinvolti
devono essere correttamente posati: adesivo, pannello isolante, prodotto rasante, rete di rinforzo, Per essere certi che il sistema a cappotto sia pienamente rispondente ai dettami CE deve riportare l’icona
ancoraggio, intonaco, eventuale finitura protettiva. della marcatura e rispondere al benestare tecnico europeo, sotto forma di linea guida ETAG
004 (European Technical Approval Guideline). La struttura è frutto di un lavoro a livello europeo
Cappotto termico esterno: che cos’è? coordinato, per il settore delle costruzioni, da EOTA, European Organization for Technical Approval, che
ha ricevuto dalla Commissione UE il compito di stabilire linee guida per approvare a livello tecnico ed
Con cappotto termico s’intende il sistema di isolamento termico, detto anche cappotto esterno (più che
europeo i Sistemi ETICS. Per l’Italia ha contribuito il Consorzio CORTEXA - il consorzio italiano per la
interno, poi diremo perché).
cultura del Sistema a Cappotto di qualità, che unisce sotto lo stesso marchio le più grandi aziende del
settore - che ha pubblicato in italiano il manuale per la posa del sistema.

In Italia l'UNI ha pubblicato due norme dedicate ai sistemi di isolamento a cappotto: la UNI/TR
11715:2018 richiede l’uso di materiali certificati per la progettazione e posa in opera dei sistemi di
isolamento termico a cappotto, la UNI 11716:2018 certifica invece le competenze dei posatori.

Pannelli isolanti per esterno: i benefici


Il rivestimento esterno assicura diversi benefici: come specificato dall’Associazione europea aiuta a non è possibile intervenire esternamente, per vincoli architettonici o condominiali. Si tratta di una scelta
proteggere il clima e l'ambiente. Il primo e più importante beneficio è il risparmio energetico, quello adatta anche nel caso in cui si vogliano isolare singole unità immobiliari indipendentemente dagli
conseguente – e altrettanto importante – è rappresentato dalle emissioni evitate di CO2 conseguenti al interventi realizzabili sull’intero condominio.
taglio dei consumi. L’isolamento interno assicura diversi vantaggi tra cui la rapidità degli interventi e il miglioramento delle
condizioni termoigrometriche degli ambienti, grazie all’innalzamento delle temperature superficiali, e
l'eliminazione dei fenomeni di condensa superficiale.

Può essere costituito da pannelli isolanti in polistirene, ricoperto da cartongesso, contando anche su una
eventuale struttura metallica a supporto delle parti. Per una opzione naturale si può optare per il sughero
o per la canapa, per una più “avveniristica” si può scegliere l’aerogel, che ha il pregio di garantire ottime
prestazioni a fronte di spessori limitati.

La soluzione interna di solito costa meno ed è più rapida da posare. Lo svantaggio è che sulla parete si
dovrà fare attenzione nel caso di riparazioni o altri lavori successivi. Inoltre, diminuisce il volume degli
ambienti interni. E’ necessario conciliare il maggiore isolamento termico con la riduzione della superficie
interna, utilizzando materiali dotati di dotati di eccellenti proprietà isolanti e considerando costi e
spessori.

Spessore cappotto termico: minimo e massimo


Per quanto riguarda lo spessore minimo, le variabili in gioco sono molte e dipendono dalle caratteristiche
stesse dei materiali utilizzati. Per quanto concerne invece lo spessore massimo, il decreto
legislativo 102/2014, che ha recepito la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, specifica che nel
caso di interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti che comportino maggiori spessori delle
Ma il risparmio è possibile non solo in termini di riscaldamento, ma anche in ridotte spese per
murature esterne e degli elementi di chiusura superiori e inferiori necessari a ottenere una riduzione
il raffrescamento: la stessa Cortexa segnala che proprio riguardo ai consumi estivi, contare su un elevato
minima del 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 192/2005: “è permesso derogare,
livello d’isolamento termico permette di ridurre fino al 50% la quantità di frigorie richieste nel periodo
nell'ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi” a quanto previsto “dalle normative
estivo, dimezzando così il consumo elettrico dei condizionatori per il raffrescamento.
nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle
distanze minime dai confini di proprietà e alle distanze minime di protezione del nastro stradale, nella
Il cappotto migliora il comfort termico, ma è anche una potente leva occupazionale. Pensiamo infatti ai
misura massima di 25 cm per il maggiore spessore delle pareti verticali esterne”.
posti di lavoro generati per ristrutturare e riqualificare i milioni di edifici in Italia e in tutta Europa,
La deroga può essere esercitata nella misura massima da entrambi gli edifici confinanti, in ogni caso nel
promuovendo l’uso di manovalanza locale. Contare su una maggiore efficienza energetica significa ridurre
rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile.
l’apporto di materia prima – spesso da fossili – proveniente da Paesi non UE. Ciò significa garantire
indirettamente maggiore sicurezza negli approvigionamenti, contando anche su una più significativa
Costi e incentivi
indipendenza, se ciò si aggiunge a una maggiore produzione da fonti rinnovabili.
Un altro beneficio decisivo è anche quello di prevenire o ridurre quanto più possibile la povertà energetica. Quanto può costare un sistema di isolamento a cappotto? Le variabili sono molte. Secondo calcoli effettuati
Come segnala EAE, più di 124 milioni di persone in Unione Europea vivono in condizioni di indigenza a da CNA Energia, tra il costo medio del materiale a metro quadro variabile (tra i 30 e i 40 euro a metro
livello energetico. quadro) e la manodopera (25 euro/mq) si fa presto a calcolare una spesa sommaria, moltiplicandola per la
Se realizzato a regola d’arte, il sistema a cappotto offre uno strumento importante per gli architetti anche superficie da coprire.
in funzione estetica.
Ma, ripetiamo, è un calcolo di stima: perché nel novero delle considerazioni entrano in gioco lo stato
Cappotto interno dell’immobile, le sue dimensioni e caratteristiche, le prestazioni termiche desiderate, le complessità di
cantiere nonché le scelte estetiche e architettoniche.
È l’alternativa praticata, accanto a quella dell’insufflaggio nelle pareti di cellulosa o sughero, per migliorare
il grado di isolamento termico. Il cappotto termico interno viene realizzato in un caso specifico: quando
Di certo ci sono gli incentivi che possono rendere interessante l’investimento: l’ecobonus, ossia la
detrazione fiscale per la riqualificazione energetica, varia dal 65% fino al 75% a livello condominiale se
l’intervento di risparmio energetico atteso migliora la prestazione energetica invernale ed estiva, fino
all’80% e 85% effettuando migliorie a livello antisismico.

Non solo: tra le altre possibilità previste per legge c’è anche quella della cessione del credito a terzi.
Questo significa che è possibile cedere il credito corrispondente alla detrazione ai fornitori di beni e
servizi che realizzano l’intervento. L’inquilino così dovrà prevedere una spesa pari a quello che rimane
togliendo la parte da detrarre.

Gli edifici a energia quasi zero (Near Zero Energy building)


La direttiva europea 31 del 2010 ha introdotto il concetto di edificio a energia quasi zero (NZEB). Tutti gli
stati membri devono impegnarsi perché entro il 31 dicembre 2020 tutti gli immobili di nuova costruzione
siano a energia quasi zero (dal 2018 gli edifici pubblici), elaborando specifici piani nazionali affinché gli
“edifici siano ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico dovrebbe essere coperto in
misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da rinnovabili prodotta in
loco o nelle vicinanze”. L’Italia ha recepito la direttiva 31 del 2010 con il Decreto Ministeriale “Requisiti
Minimi” entrato in vigore dal 1° luglio 2015, adottando a livello nazionale la metodologia di calcolo della
prestazione energetica degli edifici, che tiene conto delle caratteristiche termiche, degli impianti di
climatizzazione e di produzione di acqua calda. Vengono inoltre fissati i requisiti minimi di prestazione
degli involucri, per conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti verranno rivisti ogni cinque
anni e saranno validi sia per gli edifici di nuova realizzazione che in caso di ristrutturazione.
Come sottolinea il consorzio Cortexa “Una delle novità più importanti precisata dalla norma è proprio la
metodologia di calcolo dei valori di Trasmittanza “U”, che tengono conto nell’incidenza dei ponti termici
calcolati puntualmente e non in percentuale forfettaria come accadeva in passato. Per questo la scelta
dell’applicazione del Cappotto come sistema di Isolamento in grado di correggere perfettamente i ponti
termici, costituirà la soluzione privilegiata anche in Italia, come avviene ormai da anni in tutta Europa”.

Tipologie di pannelli isolanti per il rivestimento a cappotto


Per il cappotto termico è possibile scegliere su una varietà di materiali: da quelli di origine sintetica come il
polistirene EPS e XPS (il primo è espanso, il secondo estruso) o l’aerogel, si va a quelli di
origine minerale come lana di roccia, lana di vetro o calce cemento.
L’alternativa ecologica c’è: è possibile, infatti, prevedere un cappotto in sughero oppure in canapa rivestita
con intonaco in calce o ancora in lana di pecora.
Infine ci sono anche quelli di origine composita, come fibra di cocco accoppiata a sughero, lana di legno
mineralizzata e polistirene espanso sinterizzato.

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