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CORROSIONE
178
Controllo della aggressività ambientale
1
Na 2 SO 3 O 2 Na 2 SO 4
2
N 2 H 4 O 2 2H 2 O N 2
179
Inibitori di corrosione
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Inibitori catodici
181
Inibitori anodici
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A questa categoria appartengono anche i benzoati, il
permanganato e l'ossigeno.
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Gli inibitori non ossidanti agiscono ampliando il range di
passività e diminuendo la corrente di passivazione.
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Inibitori misti
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La scelta del tipo di inibitore e l'ottimizzazione della sua
concentrazione, dipendono del metallo, dall'ambiente e da
tutti i parametri che influenzano la velocità di corrosione
(agitazione, forma della struttura da proteggere, presenze di
fessure).
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In genere l'efficacia degli inibitori è specifica per un dato
materiale.
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RIVESTIMENTI
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Rivestimenti metallici
189
I metodi per ottenere i rivestimenti metallici possono essere
meccanici, fisici o chimici.
Meccanici:
laminazione a caldo (placcatura) (Cu, ottone, inox)
spruzzatura di metallo fuso (Zn, Al)
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Zn
191
Al
192
Sn
193
Fosfatazione
194
Meccanismo:
Me H 2 PO 4 2 MeHPO 4 H 3PO 4 Me=Fe, Zn, Mn
3MeHPO 4 Me3 PO 4 2 H 3PO 4
Fe 2H 3 PO 4
Fe H 2 PO 4 2 H 2
195
Permettono di bloccare le reazioni di corrosione e di
trasformare la ruggine in uno strato di fosfato di ferro.
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Cromatazione
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Ossidazione Anodica
198
Pitture
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Addotti e ausiliari: vengono aggiunti per migliorare
particolari caratteristiche del film quali la bagnabilità, la
resistenza all’ossidazione, la stabilizzazione della resina.
200
Spessore: L'efficacia dell'effetto barriera dipende (oltre che
dalla composizione), dallo spessore. Lo spessore ideale
(teorico) è di ≈ 200 ÷ 300 μm.
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Corrosione sotto pittura
4 Fe 3O 2 2H 2 O 2Fe 2 O 3 H 2 O
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Migrazione ionica: se la conducibilità ionica delle pitture è
bassa, la velocità di corrosione può mantenersi entro valori
accettabili. È opportuno quindi controllare la conducibilità
delle pitture.
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PROTEZIONE ELETTRICA
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PROTEZIONE CATODICA
Iest = Ic-Ia
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La protezione catodica è di difficile applicazione sui metalli
anfoteri (Al, Pb …) in quanto l’alcalinizzazione della soluzione
che si verifica in conseguenza dello sviluppo delle reazioni
catodiche, potrebbe portare il materiale fuori dal campo di
immunità.
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Un parametro essenziale per il controllo dell’efficacia della
protezione è il valore della densità della corrente che deve
assumere, in tutte le zone della struttura da proteggere il valore
desiderato.
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Molto spesso il funzionamento da catodo del metallo provoca un
innalzamento del pH che genera delle condizioni di passività.
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Un altro parametro importante è la geometria dell’apparecchiatura
da proteggere.
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PROTEZIONE CATODICA CON CORRENTI IMPRESSE
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Diversi materiali vengono utilizzati per gli anodi a seconda delle
prestazioni richieste ed in funzione dell’ambiente in cui vengono
installati.
- basso consumo
- piccole dimensioni
- bassa resistività
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215
216
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DSA = Dimensionally Stable Anode = Ti rivestito con ossidi di diversa natura (Ru, Pt, Ir)
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PROTEZIONE CATODICA CON ANODI DI SACRIFICIO
Nei casi in cui la struttura da proteggere sia di piccole dimensioni
è più vantaggioso applicare la protezione catodica con anodi di
sacrificio.
Pteorico
% 100
Pmisurato
QM
Dove Pteorico 96500 n
220
Gli effetti di protezione sono tanto maggiori:
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222
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Protezione Anodica
La protezione anodica porta il materiale da proteggere nel campo
passivo, facendolo funzionare anodicamente.
Fe → Fe2+
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La possibilità di effettuare la protezione anodica, la facilità di
realizzazione e la sua efficacia, dipendono dalla caratteristica
anodica del materiale.
In particolar modo:
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Il potere penetrante è in genere buono (superiore a quello della
prot. catodica) in quanto:
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Si riesce ad ottenere l’effetto di protezione anche per geometrie
complesse.
228
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ESEMPIO DI PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA DI
PROTEZIONE CON ANODI DI SACRIFICIO DI UNA
PIATTAFORMA OFFSHORE
≈ 20 Km dalla costa
profondità ≈ 100 m
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Si fanno le seguenti semplificazioni, che vanno nel senso di
sovrastimare la corrosione:
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Un modo molto semplice per tenere conto dello spessore dello
strato di diffusione δ consiste nel calcolare la corrente limite in
condizioni stagnanti (per le quali δ dipende solo dalla
temperatura e dalla concentrazione di ossigeno) e quindi
moltiplicare per un coefficiente K’ che dipende dalla velocità
dell’acqua e dalla temperatura:
4FD
IL CO2 i L K '
2.3 5103 T 0.366
K ' 1 ve
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Per i valori del coefficiente di diffusione e di δ (cm) si utilizzano
delle tabelle:
T (°C) D (cm2/s)
10 1.75 10-5
15 1.90 10-5
20 2.05 10-5
25 2.20 10-5
30 2.35 10-5
236
IIa sezione: D = 1.975 10-5 cm2/s = 1.975 10-9 m2/s
δ = 0.22 cm = 2.2 10-3 m
CO2 = 5 ppm = 5 mg/l = 0.16 moli/m3
v = 0.35 m/s = 1.26 Km/h
- massa: 230 Kg
- η = 0.85
4L
Ra ln 1
2L r
dove:
23 4 233.7
Ra ln 1 0.061
2 233.7 0.6 11.46
238
L’erogazione anodica vale pertanto:
E
Ia 4A dove è stato posto ΔE = 0.250 mV
Ra
M
d u
mI a
239
Si scelgono allora anodi più pesanti:
La resistenza anodica:
23 4 244
Ra ln 1 0.056
2 244 0.6 14
E
Ia 4.4A e la durata arriva a 19.1 anni.
Ra
240
141
n1 32
4.4
188
n1 43
4.4
226
n1 51
4.4
226
n1 51
4.4
384
n1 87
4.4
266
n1 60
4.4
- Gli anodi devono esse raggruppati nei punti critici, vale a dire
vicino ai nodi.
- Gli anodi installati sul tronco inferiore (zone del fango) devono
essere raggruppati nella parte più bassa possibile (la corrente
viene drenata dai pali del terreno)
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