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SPA: SOCIETA’ PER AZIONI

Se nella società di persone il prototipo della società per azioni era la Snc, per la
società di capitale il prototipo è la Spa. La Snc è storicamente il prototipo della Spa.
Nasce nel tardo medioevo col nome di Compagnia, e la sua struttura giuridica
rimane pressoché immutata nel tempo. La Spa rappresenta il collegamento fra
potere economico da un lato e rischio economico da contraltare, cioè il rischio di
perdere la propria ricchezza, il quale è ritenuto essere la garanzia del buon esercizio
del potere economico.
La SOCIETA’ SEMPLICE è una forma di “invenzione” del nostro Codice civile italiano
del 1942, prima non esisteva né esisteva in altre legislazioni. Nei paesi come
Germania, Spagna e Francia vi era la SOCIETA’ CIVILE, una SOCIETA’ NON DESTINATA
AL COMMERCIO, con struttura diversa dalla società semplice e più simile all’antica
SOCIETAS ROMANA, utilizzata per il settore agricolo. Vi era un vincolo tra due o più
soci e non vi era alcuna rilevanza del rapporto sociale dinnanzi a terzi ma valeva solo
internamente il vincolo di destinazione impresso ai soci sui beni messi in società.
Non vi era quindi distinzione tra i creditori della società ed i creditori particolari dei
soci. Perciò i creditori, fosse il titolo derivante dal debito della società o del singolo
socio, potevano soddisfarsi sulla base del socio col quale avevano contratto.
La Spa è la forma giuridica tipica del capitalismo moderno, fondata sulla
produzione industriale di massa e sulla distribuzione di massa, in cui ciò che conta è
il CAPITALE e non tanto le caratteristiche dei singoli soci. Richiede INGENTE
CAPITALE ed incentivi che ne permettano la formazione. Il principale incentivo è il
beneficio della responsabilità limitata in base al quale i soci della spa rispondono di
quelle che sono le obbligazioni della società esclusivamente con quella che è la loro
quota conferita nella società e con quanto costituisce il capitale sociale col proprio
patrimonio. Per le Spa si parla di AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA nel senso
che (tranne per la società in accomandita per azioni) le vicende patrimoniali dei
singoli soci non intaccano il patrimonio sociale e le vicende del patrimonio sociale
non intaccano il patrimonio dei singoli soci. Il socio risponde dei debiti della Spa
esclusivamente con il capitale che ha investito nel patrimonio sociale. Una
caratteristica connessa con l’autonomia patrimoniale perfetta è la PERSONALITA’
GIURIDICA della Spa per cui la società costituisce un soggetto di diritto distinto dalle
persone dei soci e che è pertanto terzo rispetto ad essi. Per le SOCIETA’ IN
ACCOMANDITA PER AZIONI vi sono pochi articoli del Codice civile che la disciplinano,
vi è un generale rimando alla normativa generale delle Spa. Per le SOCIETA’ A
RESPONSABILITA’ LIMITATA vi sono rimandi alle Spa ed articoli di riferimento a
disposizioni legislative autonome che ha acquistato progressivamente.
Il nome di Spa è tipico dei paesi di lingua tedesca, noto col termine
AKTIENGESELLSCHAFT. In Gran Bretagna il nome da importanza alla responsabilità
limitata dei soci, di fatt0 si parla di LIMITED COMPANY. Può essere suddivisa in
PUBBLIC O PRIVATE COMPANY, in base al numero di soci e quindi azionisti che la
compongono, in base alla normativa. Nei paesi neolatini si parla di SOCIETA’
ANONIMA (SOCIETE’ ANONIME in Francese e SOCIEDAD ANONIMA in Spagnolo)
mettendo in risalto il fatto che, dato ciò che conta è il capitale, nel nome della
società non vi è l’obbligo di esporre il nome dei soci. Negli Usa la Spa è una
CORPORATION, cioè vista come personalità giuridica e concessione del beneficio
della responsabilità limitata. Tali termini tendono quindi ad evidenziare attraverso il
nome alcune peculiarità della spa. Nel codice civile le Spa si trovano sul libro quinto
del lavoro, dagli articoli 2325 all’articolo 2451. Nella prima sezione si parla delle
disposizioni generali, poi di come si può costituire la Spa ( per pubblica
sottoscrizione o dei promotori e dei soci fondatori), dei patti parasociali ( sezione
tre-bis), dei conferimenti, delle azioni e di altri strumenti finanziari, della governance
( come viene organizzato l’assetto organizzativo e di potere della società, gli organi
di controllo del corretto adempimento dell’esercizio sociale), delle obbligazioni, dei
libri sociali, del bilancio, modificazione dello statuto, dei patrimoni destinati ad un
specifico affare, effetti della pubblicazione nel registro delle imprese.

Le spa acquistano PERSONALITA’ GIURIDICA nel momento dell’iscrizione al registro


delle imprese del suo atto costitutivo. La spa viene utilizzata principalmente per le
attività commerciali, e quindi all’interno della sua casistica viene ricompreso lo
statuto dell’imprenditore commerciale e cioè iscrizione al registro impresa
obbligatorio di tutti quelli che sono gli atti della vita dell’impresa, scritture contabili
obbligatorie (libro giornale e libri inventari) e la possibilità di essere assoggettata a
procedura particolare in caso di insolvenza, cioè di non riuscire a far fronte ai propri
debiti a scadenza in un modo sistematico. Il capitale sociale minimo richiesto
perché si possa costituire una Spa è di 50.000 euro. Nelle società di capitale vi è
presente in tutte un capitale sociale minimo richiesto. Tale normativa serve come
garanzia minima per i creditori della società, infatti essendoci la responsabilità
limitata ecco che garanzia delle obbligazioni sociali non è più il patrimonio dei singoli
soci ma esclusivamente il patrimonio sociale che pertanto deve avere un minimo
che sia garantito. Fino a pochi anni fa la quota era di 120.000 euro, poi abbassato a
50.000. Vista la predominanza delle società di capitale rispetto alle società di
persone, si è scelto di diminuire quello che era il capitale sociale minimo cercando di
dare la possibilità ad un pubblico sempre più ampio di poter costituire delle Società
di capitali. La denominazione sociale deve contenere l’indicazione che si tratti di Spa.
Non è richiesta l’indicazione di alcuno dei soci (azionisti)all’interno della ragione
sociale. Con la Spa si entra in quei casi in cui vi può essere la Spa con un unico socio
(unipersonale). Però, nel caso in cui ci sia un unico socio dal momento della
costituzione della società è obbligatorio che versi la totalità del capitale sociale, cosa
che non è così nel caso di pluralità di soci. Nel caso di Spa con più soci questi è
necessario che versino, in fase di costituzione, il 25% della quota che hanno
sottoscritto. Se l’unico azionista non versasse la totalità del patrimonio sociale egli
risponderebbe illimitatamente delle obbligazioni della società, anche col suo
patrimonio personale. È anche obbligatorio che sia riportato nel registro imprese
che è l’unico azionista. Il fatto che vi sia un unico socio comporta di dover apportare
alcune garanzie nei confronti dei creditori che entrano in contatto col patrimonio
della società. L’ art. 2325 ci definisce che nella Spa per le obbligazioni sociali
risponde solo la società col suo capitale. In caso di insolvenza della società per le spa
unipersonali l’unico azionista risponde delle obbligazioni per il periodo in cui non ha
versato l’intero capitale sociale o fin quando gli amministratori non hanno previsto
di iscrivere il fatto che sia un unico azionista nel registro delle imprese. La funzione
del registro delle imprese è particolarmente significativa poiché contiene i casi
significativi della vita dell’impresa. Secondo l’articolo 2448 “gli atti per i quali il
codice prescrive l’iscrizione deposito nel registro delle imprese sono opponibili ai
terzi solo dopo pubblicazione”. La quota di partecipazione nell’Spa è rappresentata
dall’ AZIONE. L’ azione è un titolo di credito causale, cioè un titolo che dà adito ad
avere una quota parte sociale ed incorpora in sé i diritti di essere socio della spa.
E’ caratterizzata dal fatto di essere trasferibile sul mercato, per cui si attua una
maggiore facilità nel trasferimento del capitale. L’ articolo 2331 prevede che per
quelle che sono le operazioni avvenute prima dell’iscrizione nel registro delle
imprese rispondono illimitatamente e solidalmente chi ha agito, deciso, autorizzato,
consentito l’azione e ovviamente, l’unico socio.
Vi sono due stipule possibili di costituire una Spa. Vi può essere una STIPULA
SIMULTANEA o una COSTITUZIONE PER PUBBLICA SOTTOSCRIZIONE.
La stipula simultanea significa che i soci azionisti si trovano dal notaio, stipulano un
atto pubblico da egli redatto, a differenza delle società di persone, e dovranno
sottoscrivere l’atto costitutivo. Tale atto è composto da due parti, un contenuto
minimo obbligatorio previsto dal codice civile e lo statuto, in cui vengono
disciplinate le regole comuni della vita in società(quale è la quota di partecipazione
agli utili o alle perdite dei soci, quanta quota di capitale sociale ciascun socio ha
sottoscritto, cosa succede in caso un socio voglia recedere con la società e quando
può farlo, come estinguere la Spa). Tali regole possono essere scelte dai soci
all’interno della normativa del Codice civile. Nel caso di contrasto tra le clausole
dell’atto costitutivo e quelle dello statuto prevalgono quelle dello Statuto. Prima di
recarsi dal notaio i soci devono aver depositato almeno il 25% del capitale che
ciascuno ha sottoscritto. Supponiamo una Spa composta da 3 soci A B C, e che
vogliano costituirla con un capitale di 60.000 euro ed ogni socio voglia sottoscrivere
una quota di 20.000euro del patrimonio sociale. Quando vanno dal notaio non sono
obbligati a versare 20.000 euro all’interno del conto corrente della Spa ma almeno il
25% della quota. Quindi tutti e tre i soci dovranno dimostrare in sede notarile di aver
versato almeno 5.000 euro. Nel caso di società con un unico socio con capitale
sociale di 60.000 e ci fosse un unico azionista D, egli in sede notariale dovrà aver
versato l’intera somma del patrimonio sociale. Si possono conferire denaro, beni ( in
tal caso deve essere stata effettuata prima una perizie da parte di un esperto per
stabilire il reale valore dei beni), crediti, ma non si possono conferire la propria
opera professionale o servizi. L’Atto costitutivo e lo Statuto devono essere registrati
nel registro dell’imprese. L’articolo 2331 prevede che dal momento che l’atto
costitutivo viene registrato nel registro delle imprese la Spa acquista la personalità
giuridica. Per le azioni compiute dalla società prima della sottoscrizione sono
illimitatamente e solidamente responsabili coloro che hanno agito, sono altresì
responsabili il socio unico fondatore e quelli tra i soci che nell’atto costitutivo con
atto separato hanno deciso/ consentito l’avvenire dell’operazione.

La stipula per pubblica sottoscrizione prevede che dei soggetti, detti promotori,
redigano il programma, cioè atto costitutivo e un termine per aderirvi. Tale
contratto viene da essi depositato presso un notaio, viene fatta pubblicità e quelli
che sono interessati a sottoscrivere all’atto costitutivo vi aderiscono presso atto
pubblico o sottoscrizione privata autenticata e versano il 25% dei conferimenti in
denaro. Scaduto il termine della sottoscrizione i promotori indicono quella che è
l’assemblea dei sottoscrittori nell’ Assemblea Costituente, in cui si accertano le
condizioni per la costituzione della Spa, in cui si sigla l’atto costitutivo per atto
pubblico (presso notaio). In questo momento i soggetti promotori vengono liberati
delle obbligazioni assunte prima della sottoscrizione nel registro delle imprese e
vengono rimborsati delle spese sostenute. Inoltre, i promotori possono riservare
una partecipazione agli utili massima di un decimo degli utili di bilancio per un
massimo di 5 anni.
Durante la sottoscrizione dobbiamo indicare anche quello che è inizialmente il
valore nominale di ciascuna azione, cioè se nel caso di un capitale iniziale di 60.000
euro vogliamo avere sei azioni del valore di 10.000 euro o 6000 azioni del valore di
10 euro, ecc.… Si parla di valore nominale delle azioni poiché tale valore è scelto
arbitrariamente dai soci in fase costitutiva. Quando la società sarà effettivamente
costituita, visto che caratteristica dell’azione è che è facilmente trasferibile sul
mercato,il valore dell’azione verrà dato dal valore reale dell’azione, diverso da
quello nominale. Il valore reale sarà dato dal valore effettivo che ha il patrimonio
sociale che è dato dalla capacità o meno di generare ogni anno un utile d’esercizio.
L’azione assume differenza di valore da quelle che sono le fluttuazioni di mercato
che dipendono in buona parte dalla capacità dell’impresa di generare utili e quindi di
essere appetibili.
L’art. 2328 prevede che l’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico e
contenere:
-1 I dati dei soci, cognome nome o denominazione (nel caso si tratti come socio di
altra società), data e luogo di nascita, domicilio o sede, cittadinanza dei soci ed
eventuali promotori ed azioni a ciascuno assegnate.
-2 Sede della società (sede legale) ed eventuali sedi secondarie.
-3 L’attività che costituisce l’oggetto sociale.
-4 L’ammontare del capitale sottoscritto e di quello versato.
-5 Il numero e l’eventuale valore nominale delle azioni, le loro caratteristiche e le
loro modalità di emissione e circolazione.
-6 il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura
-7 Le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti gli utili (solitamente in
misura proporzionale o meno a quello che è il capitale sottoscritto. Si può anche
decidere una ripartizione diversa in base all’accordo delle parti).
-8 i benefici eventualmente accordati ai promotori o ai soci fondatori (massimo un
decimo degli utili da bilancio per un massimo di 5 anni).
-9 Il sistema di amministrazione adottato.
Vi sarà la possibilità di adottare tre tipi di sistema: il sistema tradizionale, il sistema
dualistico ed il sistema monistico.
-10 Il numero di componenti del collegio sindacale.
-11 La nomina dei primi amministratori e sindaci, ovvero i componenti del consiglio
di sorveglianza e quando previsto dei revisori dei conti. Hanno in carico la gestione e
la rappresentanza della società, con particolari poteri e conseguenti limitazioni.
-12 L’importo globale almeno approssimativo per le spese di costituzione della
società.
-13 La durata della società o se la società è a tempo indeterminato il periodo
trascorso il quale il socio potrà recedere. Se la società è costituita senza termine il
socio deve aver la possibilità di potervene uscire, non di rimanere vincolato a vita.
-14 Lo statuto con le norme relative al funzionamento delle società
L’articolo 2325 bis divide le Spa in Spa ordinarie e le Spa che fanno ricorso al
mercato del capitale di rischio. Per l’applicazione di questo titolo, sono società che
fanno ricorso al mercato del capitale a rischio le società con azioni quotate in
mercati regolamentati o azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante. La Spa
nasce come forma di investimento per coloro che avevano accumulato ingenti
ricchezze e quindi avevano la disponibilità economica per poter investire ingenti
quantità in aziende, macchinari ecc. Inizialmente vi era un numero di soci ridotto e si
occupavano della gestione della società. Col passare del tempo oltre questi tipi di
azionisti si è venuta a creare una forma di mercato riservato a piccoli risparmiatori
che decidono di investire comprando azioni in mercati regolamentati (come la
nostra borsa). Tali mercati sono regolati da organi come la CONSOB, i quali
controllano attraverso regole specifiche l’andamento corretto della compravendita
di azioni e della vita societaria delle Spa. Per cui vi sono delle regole specifiche che
valgono per le Spa che hanno azioni quotate in mercati regolamentati o diffuse per
pubblico in modo rilevante. Vi sono criteri per l’emissione delle azioni, dati da un
numero di sottoscrittori, almeno superiore a 500 e che detenga una percentuale
complessiva di capitale di almeno il 5%, dimensioni degli investimenti ed emissioni
dell’emittente. Questi requisiti possono variare periodicamente a seconda delle
disposizioni della CONSOB. Per tale particolare tipo di Spa valgono alcuni quorum
particolari, cioè il numero minimino di partecipantio o votanti poiché possa valere
una votazione o decisione. Sono richieste delle quantità minime di capitale sociale
per far in modo che si possano richiedere determinati interventi da parte dei soci
relativamente alla governance. Tale garanzia non è richiesta in spa che NON fanno
ricorso al mercato del capitale di rischio poiché non vi sono piccoli investitori da
dover tutelare come nel caso precedente. Le Società controllate o società collegate
tra loro sono quelle società in cui i soci sono altre società e possono acquistare le
quote di altre società. Una società che ha zioni acquistate da un’altra società può a
sua volta comprare azioni di questa società, e in tal caso si parla di partecipazioni
reciproche, ove esistono restrizioni specifiche per evitare che si venga a creare
dell’annacquamento del capitale sociale. In base all’ articolo 2359 si considerano
società controllate quelle in cui: un’altra società dispone della maggioranza dei voti
esercitabili nell’assemblea ordinaria, una società dispone di voti necessari ad attuare
un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria (è dominante nell’assemblea
ordinaria, potendo fare la parte di rilievo nell’assemblea), una società è sotto
l’influenza dominante di un'altra in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa.
Vi sono delle discipline del Codice civile che regolano tali stipulazioni.

L’assemblea ordinaria è la raccolta dei soci che si riuniscono e deliberano su quelli


che sono gli argomenti all’ordine del giorno dagli amministratori della società. Tali
riunioni sono ad esempio la riunione per l’approvazione del bilancio, su alcune
operazioni straordinarie, nel caso della recessione di un socio. Il voto di ogni socio è
proporzionale alle quote che egli possiede, quindi se una società acquista una
quantità di capitale maggiore rispetto a quella degli altri soci ecco che la società
possa fare decisioni a suo vantaggio, andato a controllare la società della quale ha
acquisito le quote.
Si considerano collegate quelle società sulle quali un’altra società esercita
un’influenza notevole. Si presume che l’influenza c’è quando nell’assemblea
ordinaria può essere esercitato almeno un quinto dei voti, o un decimo se la società
ha azioni quotate in mercati regolamentati. Quello che si viene a creare è che spesso
ci sono delle situazioni di partecipazione reciproca di società collegate e di società
controllate e per questo devono essere disciplinate tali situazioni. Il collegamento
può riguardare società che continuano ad operare in autonomia ma anche andando
a creare rapporti di dipendenza di una società all’altra. Esempi di società controllate
e collegate fra loro è il caso in cui si vengano a creare le cosiddette Holding, cioè
società collegate fra loro, giuridicamente autonome ma collegate sul piano
organizzativo, ed una capogruppo. Ogni società del gruppo continua a sussistere
autonomamente dal punto di vista giuridico ma vi è una direzione economica
unitaria con la quale si dà unità di azioni e di indirizzo alle varie società. La nuova
normativa che entrerà in vigore al Agosto (il Codice della crisi dell’impresa e
dell’insolvenza) prevede che per la prima volta si avrà una forma di disciplina
organica a livello concorsuale per quello che riguarda il gruppo di imprese e quindi la
possibilità di trattare, in caso di fallimento, il gruppo di imprese come un unicum,
andando a creare un unico accordo di ristrutturazione od una liquidazione giudiziale
del gruppo unico di imprese.
I SOCI E LE AZIONI NELLE SPA
Il socio ha dei diritti che sono: dei diritti amministrativi e dei diritti patrimoniali.
I diritti amministrativi sono il diritto di partecipare all’assemblea dei soci, e quindi
con il proprio voto poter decidere quello che è di competenza dell’assemblea dei
soci secondo le maggioranze previste. L’altro diritto ad esso connesso è appunto
quello di poter votare nell’assemblea sei soci. Secondo l’art. 2370 del Codice civile
prevede il diritto di intervento all’assemblea ed esercizio di voto. Possono
partecipare coloro che hanno diritto di voto (azioni ordinarie). Nell’articolo 2351
viene spiegato come ogni azione attribuisce il diritto di voto. Vi sono particolari
azioni che possono essere create senza diritto di voto.
Il primo dei diritti patrimoniali a cui hanno accesso i soci è il diritto al dividendo,
cioè la quota parte di utili, derivanti dalla gestione dell’impresa, che in base alle
regole di statuto e di atto costitutivo spetta a ciascun socio. L’utile può quindi essere
diviso tra i soci in maniera proporzionale in base alla quota del capitale sociale di
ogni socio o secondo altri accordi. Nel caso in cui si sciolga la società i soci hanno
diritto, una volta che con la fase di liquidazione è stato pagato il debito sociale, alla
ripartizione del residuo attivo rimanente come previsto dall’articolo 2350.
È possibile che la società, nel corso della sua vita, decida di aumentare il capitale
sociale, ripartendo il nuovo capitale fra i soci ed ai soci può essere attribuito il
DIRITTO DI OPZIONE, ovvero di sottoscrivere delle azioni di nuova emissione. Il socio
ha diritto di sottoscrivere con diritto di opzione, cioè di prenotarsi per diventare il
proprietario delle obbligazioni convertibili in azioni. Le obbligazioni in questo caso
non sono gli obblighi che sono stati contratti dalla società in via generica ma sono
delle forme specifiche che la società ha di debito che può contrarre con terzi. La
società per azioni, a determinate regole, può chiedere di indebitarsi con i soggetti
terzi mettendo delle obbligazioni che un soggetto terzo può decidere di acquistare e
a scadenza delle obbligazioni la società sarà tenuta a restituire l’importo relativo
all’obbligazione e periodicamente vi saranno degli interessi ad esse attribuiti. Vi
sono particolari tipi di obbligazioni dette obbligazioni convertibili in azioni, che alla
scadenza del termine non automaticamente danno diritto al rimborso dell’Importo
corrisposto ma danno la possibilità a chi le ha sottoscritte inizialmente di convertire
quel debito in azioni. Ecco che quello che era creditore della società diventa quindi
azionista.
Il primo degli OBBLIGHI dei soci è quello di ESEGUIRE I CONFERIMENTI cioè
corrispondere gli importi relativi alle quote che ha sottoscritto. Ci sono diversi modi
di effettuare i conferimenti nelle Spa. Se il socio non esegue i conferimenti quando
richiesto dalle società egli non avrà diritto di voto, se le sue azioni non sono
completamente liberate (cioè se non è versato per intero quanto richiesto). Cioè il
75% non corrisposto al momento della costituzione della Spa, o interamente o
attraverso rate. Gli articoli di riferimento sono dal 2342 e seguenti del Codice civile.
Altro obbligo in capo ai soci può essere EVENTUALMENTE, in casi specifici, che vi
siano alcune azioni che prevedano vengano eseguite, da parte dei sottoscrittori di
tali azioni, delle operazioni aggiuntive (ACCESSORIE) oltre quelle dei conferimenti.
Questo particolare tipo di azioni non sono liberamente trasferibili sul mercato senza
il consenso degli amministratori e sono nominative, quindi ne identificano il
soggetto possessore. Tali azioni accessorie non possono essere modificate senza il
consenso di tutti i soci. Se esistono diverse categorie di azioni, quelle che sono le
decisioni dell’assemblea dei soci che vanno a ledere una di queste tipologie di azioni,
devono essere approvate anche da un’assemblea speciale dei soci di quella
categoria tipica interessata. Si viene a creare una sottocategoria di soci riguardanti
quella specifica azione speciale che a loro volta si riuniscono in assemblea speciale
per deliberare. Oltre alle azioni ordinarie si possono individuare almeno altre 273
tipologie di azioni. L’azione privilegiata attribuisce un diritto di priorità nella
distribuzione degli utili o di restituzione del capitale se la società viene sciolta e a
quelli che sono gli azionisti proprietari dio tali azioni privilegiate di solito spetta
diritto di voto ma in alcuni casi l’atto costitutivo lo può limitare. In quest’ultimo caso
le azioni privilegiate sono dette a voto limitato. Altro tipo sono le azioni assegnate ai
prestatori di lavoro, cioè ai lavoratori diretti all’interno dell’azienda. L’Emissione di
questo tipo di azioni avviene attraverso una normativa particolare relativa alla
modalità di trasferire queste azioni ed ai diritti degli azionisti stessi. Altro tipo di
azioni sono quelle di risparmio, per i piccoli risparmiatori che hanno l’obbiettivo di
investire i propri risparmi più che ad un’attività economica come gestire l’impresa e
pertanto sono prive del diritto di voto. Sono però azioni che sono privilegiate sul
piano patrimoniale (le regolamentazioni di tali azioni sono contenute nello statuto)
Tali azioni sono proprie delle società che fanno ricorso al mercato di capitale di
rischio (o società aperte) , che hanno azioni diffuse tra il pubblico in maniera
rilevante ( in base balle norme CONSOB). Tali società si caratterizzano per un
maggiore controllo a favore degli azio9nisti nel mercato e per la possibilità di
emettere azioni di risparmio. Così come sono previste azioni a voto limitato, in casi
molto specifici dal 2014 si possono emettere azioni che hanno un VOTO
PLURIMO( un azione può avere più diritti di voto) e vengono emesse per particolari
argomenti o in subordinazione al verificarsi di determinate condizioni. In origine le
azioni erano soltanto di tipo ma colo passare del tempo si sono evolute in diverse
modalità per dare l’opportunità di acquisto ai piccoli risparmiatori, limitandone però
il diritto di voto. In tal modo anche i klavoratori hanno avuto la possibilità di avere
azioni ad essi dedicate.
I patti parasociali, disciplinati dall’art,2341 bis e 2341 ter. Sono accordi che i soci o
alcuni soci contraggono tra loro in qualunque momento di vita della società per
stabilire a priori come vengono esercitati i diritti durante le votazioni, e pertanto
vincolano solamente i soci che li sottoscrivono. Abbiamo tre tipi di patti possibili. I
sindacati di voto nei quali i soci si accordano su chiome votare e come esercitare il
diritto di voto. I sindacati di blocco in cui vi sono degli accordi tra soci su come
limitare il trasferimento di azioni della Spa . I sindacati di influenza o controllo
riguardano l’esercizio anche congiunto di un’influenza dominante sulle Spa.
Questi accordi è previsto non possano durare più di 5 anni e si possano
eventualmente rinnovare alla scadenza. Se non è previsto un termine a questi
accordi ecco che l’aderente ai patti parasociali può decidere liberamente di uscire da
questo accordo dando un preavviso di 180 giorni Vi sono delle regole particolari di
pubblicità e di comunicazione per le imprese aperte.. Le dichiarazioni delle
assemblee devono essere trascritte nel verbale e questo verbale depositato presso
l’ufficio del registro delle imprese. In caso di mancanza della dichiarazione prevista
dal comma precedente, quindi la dichiarazione trascritta sul verbale, i possessori
delle azioni alle quali si riferisce il patto parasociale non possono esercitare il diritto
di voto e quelle che sono le deliberazioni assembleari adottate con il loro voto
determinante sono impugnabili. Quindi per tutelare il piccolo risparmiatore ecco che
vi è il fatto si rendere pubblico, nelle grandi società per azioni aperte, quelli che sono
relativi accordi relativi al voto, al blocco o di influenza o controllo sulla società
stessa. I patti parasociali non erano previsti inizialmente ma sono stati introdotti nel
corso degli anni, come si può vedere dalle appendici bis e ter relative all’articolo che
li regola.
Le azioni, regolate dall’articolo 2346 in poi, possono essere di tipi diversi in base allo
statuto il quale può anche attribuire alle azioni il valore nominale, corrispondente ad
una frazione del patrimonio sociale, oppure può essere indicato il numero delle
azioni rispetto a quelle emesse. Ogni socio ha un numero di azioni proporzionale alla
parte del capitale sottoscritto e di valore che non può essere superiore a quello
conferito. In nessun caso il valore dei conferimenti può essere inferiore al capitale
sociale. La normativa in merito ai conferimenti è trattata nell’articolo 2342 e 2345
del Codice civile. Il conferimento quasi sempre è in denaro ma può avvenire anche
attraverso beni in natura e crediti. Nel caso di beni in natura, secondo l’articolo
2343, è necessario presentare una relazione giurata di un esperto designato dal
tribunale che va allegata all’atto costitutivo. In sede di costituzione si conferiscono i
beni. L’esperto risponde dei danni nel caso in cui la valutazione non risultasse
corretta. Entro 180 giorni dall’iscrizione della società nel registro delle imprese gli
amministratori controllano le valutazioni che sono state prestate in sede di
costituzione. Le azioni corrispondenti alle azioni sottoscritte al conferimento in
natura non possono essere vendute fino a controllo avvenuto (sono inalienabili). Se
capita che le azioni sono inferiori di un dato valore stabilito (di oltre un quinto del
valore sottoscritto) la società deve ridurre il capitale sociale e annullare quelle azioni
che risultano scoperte, oppure il socio può decidere o di coprire in denaro
l’ammontare scoperto o di recidere con la società. In quest’ultimo caso gli viene
restituito il conferimento in natura. Nel caso in cui vengano acquistati, entro due
anni dall’iscrizione nel registro imprese dello statuto della Spa, beni o crediti di
proprietà dei promotori, dei fondatori, dei soci o degli amministratori, per un valore
superiore ad un decimo del capitale sociale è necessaria un’approvazione
dell’assemblea ordinaria ed una relazione giurata sul valore. Vi sono però alcuni beni
in natura o crediti che non richiedono la perizia se è possibile attribuire loro un
valore pari o inferiore a quello che è un prezzo medio ponderato al quale sono stati
negoziati uno o più mercati regolamentati nei 6 mesi precedenti. Basta quindi
allegare una documentazione che affermi ciò all’atto costitutivo senza necessità di
perizia preventiva, anche se gli amministratori devono comunque verificare entro 30
giorni dall’iscrizione nel registro imprese se sono intervenuti fatti straordinari o
eccezionali che vanno ad incidere sul valore. Se il socio non esegue i pagamenti
dovuti, in base all’articolo 2344, passati 15 giorni dalla pubblicazione di una diffida
sulla gazzetta ufficiale della repubblica, gli amministratori, se non ritengono utili a
promuovere azioni per l’esecuzione del conferimento, offrono le azioni agli altri soci,
in proporzione alla loro partecipazione per un corrispettivo non inferiore ai
conferimenti ancora dovuti. Il socio moroso è da prima invitato a versare i
pagamenti entro i 15 giorni, trascorsi quali gli amministratori o promuovono, tramite
avvocato delle azioni per l’esecuzione del conferimento, o possono decidere di
offrire le azioni che non sono state sottoscritte dal socio moroso ad altri soci,
proporzionalmente a quelle che sono le loro azioni. Se nessuno dei soci fa offerte
allora gli amministratori devono far vendere le azioni, a rischio pro conto del socio,
ad una banca od un organismo autorizzato. Se nessuno decide comunque di
acquistare queste azioni gli amministratori decretano decaduto il socio, trattengono
le somme che il socio aveva precedentemente versato (salvo richiedere poi un
risarcimento del danno subito) e le azioni che non son state vendute si estinguono e
si riduce corrispettivamente il capitale sociale. Le azioni sono INDIVISIBILI, cioè non
possono in alcun modo essere suddivise. Inoltre, le azioni di una stessa categoria
devono avere lo stesso valore e garantire gli stessi diritti.
Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad una parte proporzionale di quelli che
sono gli utili netti. La parte di utili netti si chiama dividendo in capo ad ogni singolo
socio derivante dall’azione annuale della società o dal residuo attivo in caso di
scioglimento della Spa. Ogni azione ordinaria attribuisce diritto di voto in assemblea.
Le azioni straordinarie con diritto di voto limitato non possono superare la metà del
capitale sociale. Chi vende azioni che non sono completamente liberate, per le quali
non è stato versato per intero l’importo corrispondente, è obbligato in solido con gli
acquirenti per tre anni dall’annotazione del trasferimento nel libro soci. Chi vende
delle azioni non avendole precedentemente pagante per intero diventa comunque
obbligato a rispondere per i tre anni dalla cessione. La cessione viene annotata nel
LIBRO SOCI. Le azioni sono quindi parte del capitale sociale e costituiscono lo stesso
capitale della società. Sono quella parte del capitale sociale che verrà diviso tra i soci
al momento dello scioglimento e che permette ai possessori di essere soci con i
corrispondenti diritti e doveri.
Molto diverso dal concetto di azione è l’obbligazione. L’obbligazione è un debito
monetario che la società assume verso soggetti terzi e attribuisce a questo soggetto
terzo la qualità di creditore della società. Dà diritto ad un interesse periodico fisso
che è in tutto indipendente dai risultati dell’esercizio sociale della Spa. La Spa può
emettere delle obbligazioni che sono inferiori o pari al doppio del capitale sociale,
anche se vi sono eccezioni per le società aperte. Deve essere stabilita la durata di
questo prestito monetario. Gli obbligazionisti vedono a priori gli interessi fissi
periodici e come funziona la restituzione del debito. Le obbligazioni non
attribuiscono diritto di partecipare alla gestione sociale e devono soddisfatte per
intero prima che si proceda ad una qualsiasi ripartizione del capitale fra i soci. Vi
sono dei vincoli per quelle che sono le quantità possibili di emissione e per quello
chge riguarda la possibilità di distribuire utili in base all’ammontare delle
obbligazioni in circolazione. Gli obbligazionisti hanno il diritto di riunirsi in
un’assemblea, convocata dagli amministratori della società o da un rappresentate
degli obbligazionisti e quando è richiesto per gli obbligazionisti che possiedono un
20% dei titoli emessi e ancora non estinti. Tale assemblea è disciplinata dall’articolo
2415 e vi ci possono partecipare gli amministratori, i sindaci e valgono quelle che
sono le regole dell’assemblea straordinaria dei soci della Spa (cioè i quorum
deliberativi e comunque è necessario sia presieduta da un notaio. L’assemblea degli
obbligazionisti occupa di nominare o revocare il rappresentante comune, delibera
sulle modifiche delle condizioni del prestito sottoscritto ed un’eventuale
costituzione di un fondo spese per tutelare gli interessi comuni ed il rendiconto del
rappresentante comune ( il quale può assistere all’assemblea dei soci ed ha la
rappresentanza degli obbligazionisti in caso di processo ed inoltre deve presenziare
nel caso di sorteggi di obbligazioni). Vi sono dei casi specifici in cui le obbligazioni
possono essere convertite in azioni. Molto spesso si sente parlare di BOND, che altro
non è che la traduzione di obbligazione. In tale accezione è un debito che viene
contratto, a specifiche condizioni, e quindi deve essere restituito a condizioni
preventivamente stabilite. Come piccoli risparmiatori ci si sente spesso offrire azioni
od obbligazioni da parte di Spa.

ASSEMBLEA DEI SOCI


Inizialmente i soci della originaria forma di società avevano un potere pieno sula
gestione ed organizzazione della società e gli amministratori eseguivano le
indicazioni dei soci d’impresa. Nel corso del tempo la situazione è andata mutando
per cui il potere dei soci viene legittimato e compiuto attraverso l’assemblea dei soci
ed attraverso delle minoranze qualificate di soci (differenti a seconda che si tratti di
società chiuse oppure di società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio).
Nell’attuale Codice civile italiano l’assemblea dei soci è legittimata dagli art.2363 e
art.2379 ter.
Fino ad una quindicina di anni fa vi era un solo sistema di gestione delle spa per cui
l’assemblea dei soci seguiva a regola e vi era un modo univoco di identificare quelle
che erano le competenze specifiche dell’assemblea di soci. Oggi, con la riforma della
società per azioni, ne abbiamo ben tre tipi. Quindi a seconda del sistema di gestione
alcune funzioni dell’assemblea dei soci sono sottratte all’assemblea dei soci a
discapito di altri organi.
Non esiste una sola tipologia di assemblea dei soci ma ne esiste una ordinaria ed
una straordinaria. L’ ordinario o lo straordinario dipende dagli argomenti di cui si
tratta in assemblea.
L’assemblea straordinaria viene convocata, in forma speciale, con la presenza di un
notaio che redige il verbale con quello che viene definito in assemblea, e tratta le
modifiche dell’atto costitutivo o la trasformazione della società in un’altra forma
giudiziaria. Ci sono delle possibilità, e ovviamente delle regole, di far sì che, in corso
di vita di una società questa possa mutare da un tipo ad un altro di società. Per
esempio, una Spa può diventare una S.r.l. (società a responsabilità limitata). Perché
ciò accada ci sono determinate regole ma è possibile che avvenga a certe condizioni.
Altro tipo di operazione straordinaria è una fusione tra due o più società che
fondendosi danno vita ad un’altra società estinguendo le precedenti. Altro tipo di
operazione straordinaria è la scissione della Spa in due o più altre società. Inoltre, vi
è la possibilità vi sia il conferimento di una data società all’interno di un’altra. Si
richiede un’assemblea straordinaria anche nel caso di trasferimento della sede
legale, ad esempio all’estero o nel caso di riduzione del capitale sociale a causa del
recesso di un socio o quando si decide di mettere la società in liquidazione, andando
a definire i compiti dei liquidatori. Vi sono dei casi in cui lo statuto può delegare a chi
si occupa della gestione della Spa una serie di argomenti. In generale si riunisce
l’assemblea straordinaria nei casi di MODIFICA DELL’OGGETTO SOCIALE.
Nell’assemblea straordinaria saranno diversi anche quelli che sono i quorum
costitutivi e deliberativi.
L’assemblea ordinaria è convocata nel comune in cui ha sede la società e in genere
è convocato da un invito degli amministratori che indica giorno, ora luogo e l’elenco
delle materie all’ordine del giorno. È possibile che gli amministratori convochino
l’assemblea su richiesta di un numero minimo di soci (5% di soci se la società è
aperta, altrimenti 10% per la società chiusa). Vi sono dei termini di convocazioni
(maggiori per le spa aperte). Nel caso di Spa chiuse l’invito è sufficiente sia
recapitato almeno 8 giorni prima della convocazione mentre nelle società chiuse è
necessario sia pubblicato sulla gazzetta ufficiale 15 giorni prima. Durante
l’assemblea viene nominato un presidente (se non già nominato da statuto) a
maggioranza dei presenti e anche un segretario che verbalizzerà ciò che viene deciso
durante l’assemblea. Viene richiesto che per quello che riguarda l’assemblea nella
prima convocazione, è valida quando è presente almeno la metà del capitale sociale
(escluse dal conto le azioni prive del diritto di voto) e delibera a maggioranza
assoluta delle azioni con diritto di voto che sono intervenute in assemblea. La
votazione è moderata dal presidente fra i vari soci, richiede la votazione e ne prende
atto ed il segretario trascrive sul verbale (che rientra nel libro verbale assemblee dei
soci) quelle che sono le deliberazioni prese. Se l’assemblea non è validamente
convocata in prima convocazione si procede ad una seconda convocazione e
successive. in seconda convocazione non è previsto un quorum costitutivo e
delibera a maggioranza assoluta delle decisioni discusse. Vi sono delle casistiche
particolari per le Spa aperte. per le spa chiuse è necessario sia in prima che in
seconda convocazione il voto di più di un terzo del capitale sociale per votazioni
specifiche sul cambiamento dell’oggetto sociale, la trasformazione della società, il
caso di scioglimento anticipato, la proroga della società, la revoca della liquidazione
il trasferimento della sede all’estero e l’emanazione di azioni a voto limitato. Nel
caso dell’assemblea dei soci ordinaria è necessario che si riunisca almeno una volta
all’anno per approvare il bilancio di esercizio. Deve avvenire entro i 120 giorni dalla
fine dell’esercizio, che in genere coincide alla fine dell’anno quindi entro il 30 aprile,
oppure entro 180 giorni se previsto da statuto quindi il 30 giugno. L’assemblea
ordinaria nomina e revoca i soggetti che si occupano della governance, quali
amministratori, sindaci, il presidente del collegio sindacale e, se previsto, il revisore
dei conti. Inoltre, determina i compensi delle varie figure. Si occupa di deliberare
sulle responsabilità che incorrono ad amministratori, sindaci e vari soggetti che sono
previsti nella governance n caso hanno agito in maniera tale da creare danno alla
società e delibera su altri oggetti previsti dalla legge o da statuto. L’assemblea
ordinaria dei soci è convocata in casi di gestione tradizionale o comunque senza la
presenza del consiglio di sorveglianza (di origine tedesca), usato nel caso di
governance dualistica. Nel caso in cui l’assemblea dei soci si trovi in una Spa che ha
scelto un modello di gestione dualistico, che prevede cioè la presenza di un consiglio
di sorveglianza, è quest’ultimo a convocarla previo avviso. In questo caso
l’assemblea dei soci si occupa di nominare e revocare i membri del consiglio di
sorveglianza e ne determina il compenso, deliberà sulle responsabilità dei singoli
membri, può deliberare sulla distribuzione degli utili. L’approvazione del bilancio in
caso di sistema dualistico non spetta più all’assemblea dei soci ma al cds. Si occupa
inoltre di votare i piani strategici proposti dagli amministratori. Vi è quindi un
organo intermedio tra quella che è l’assemblea dei cosi e la gestione vera e propria
degli amministratori e depaupera un po' il potere dell’assemblea dei soci.
Se un socio non concorre alle deliberazioni si dice che ha diritto di recesso dalla Spa.
In base all’art. 2457 del Codice civile hanno diritto di recedere i soci che non hanno
concorso alla deliberazione di alcuni argomenti essenziali nella vita della società
come la modifica dell’oggetto sociale, la trasformazione della società, lo
spostamento della sede legale all’estero, la revoca della liquidazione, l’eliminazione
dallo statuto di una o più cause di recesso, le modifiche del diritto di voto. E ‘ nullo
ogni patto volto a rendere più gravoso l’esercizio del diritto di recesso. Entro 15
giorni dall’iscrizione nel registro delle imprese della delibera di legittimazione del
recesso o entro un mese se il motivo del recesso è diverso da una deliberazione
depositata nel registro imprese, il socio invia una raccomandata alla società nella
quale esprime la volontà di recedere. Il socio ha diritto alla liquidazione delle azioni
dalle quali si libera, cioè che gli venga riconosciuto un importo monetario
corrispondente alle azioni di sua proprietà. Il valore delle azioni è determinato dagli
amministratori sentito il collegio sindacale ed il revisore legale dei conti. I soci hanno
il diritto di sapere questo valore entro 15 giorni dall’assemblea. In caso di
contestazione è necessaria una perizia giurata da parte di un esperto nominato dal
tribunale. Una volta definito il valore delle azioni entro 15 giorni gli amministratori
registrano l’offerta di opzione a registro imprese. Gli amministratori offrono in
opzione le azioni del socio che vuole recedere agli altri soci. Tale offerta è in
proporzione al numero di azioni che un socio possiede rispetto al capitale sociale. I
soci hanno almeno 30 giorni per esercitare il diritto di opzione. Se nessuno dei soci è
interessato o non tutte le azioni vengono opzionate allora gli amministratori
possono depositare presso terzi le rimanenti. Ad esempio, nel caso di società aperto
vengono immesse nel mercato libero cioè in borsa. Se non riescono a collocarle
entro 6 mesi dalla comunicazione di recesso le azioni sono acquistate dalla società
usando quelle che sono delle riserve della società. quando si parla del bilancio di
esercizio, quello che è l’andamento positivo della gestione viene registrato
nell’ammontare in quello che è l’utile d’esercizio. Non tutto l’utile può essere
suddiviso fra i soci. Di questo utile è previsto vi sia una riserva che per legge deve
essere accantonato fino al raggiungimento di un determinato importo, andando a
costituire la riserva legale che va ad aumentare il capitale sociale come garanzia nei
confronti di terzi. Vi sono poi altri tipi di riserve, tratte dall’utile, che viene
accantonata in queste riserve facoltative. Se la società svolge un buon lavoro nel
corso degli anni si ritrova ad avere da parte una quantità di denaro da poter
utilizzare. Se la società non ha riserve disponibili sul bilancio per poter acquistare le
azioni del socio recessore si convoca un’assemblea straordinaria e si delibera la
diminuzione del capitale per la quota di azioni del socio recessore oppure si delibera
lo scioglimento della società. nel caso in cui abbiamo una riduzione del capitale
sociale per via di perdite della società (durante l’anno anziché utile la società ha
avuto perdite) esse sono regolate dagli art.2446 e 2447 del codice civile. Se il
capitale sociale risulta diminuito di inoltre un terzo a causa delle perdite gli
amministratori o chi si occupa della sorveglianza devono senza indugio convocare
l’assemblea dei soci. All’assemblea dei soci deve essere sottoposta una relazione con
l’esplicazione di com’è il patrimonio della società. l’assemblea deve consentire
anche agli amministratori di sapere quali sono gli elementi di rilievo avvenuti dopo
la redazione della relazione in maniera che si possa capire da dove derivino le
perdite e cosa sta succedendo. Se entro l’anno successivo la perdita che si ha avuto
non risulta diminuita di almeno un terzo ecco che l’assemblea ordinaria, o il
consiglio di sorveglianza in caso di sistema dualistico de3ve ridurre il capitale sociale
in base alle perdite accertate. Se non è fatto gli amministratori o chi si occupa dei
conti deve chiedere al tribunale che venga fatta una riduzione del capitale in seguito
alle perdite risultanti dal bilancio. E ‘quindi il tribunale a decidere e la delibera è
riportate nel registro delle imprese. Nel caso la perdita faccia sì che il capitale sociale
scenda sotto a quello che è il capitale minimo previsto per legge per il quale si può
avere una Spa, gli amministratori o chi si occupa dei conti devono convocare
immediatamente l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale ed il
contemporaneo aumento dello stesso ( da parte dei soci) ad una cifra non inferiore
a detto minimo o la trasformazione della società.
Nel caso di cessazione della qualità di socio o per volontà della nostra Spa (nel caso
di socio moroso) o per volontà del socio (nel caso non abbia partecipato a votazioni
per variazioni significative che riguardano la vita della società) o nel caso in cui il
socio ha dei debiti personali e quindi il creditore proprio del socio gli faccia causa in
tribunale e chieda un titolo esecutivo per espropriare le azioni del socio. Nel caso di
morte da parte del socio vi è passaggio ereditario diretto.

METODO DI GESTIONE TRADIXIONALE


Si definisce metodo di gestione tradizionale, poiché è stato quello che ha gestito la
governance delle spa fino alla riforma dei primi anni 2000 che ha introdotto il
metodo di gestione dualistico e poi il monistico. Questo metodo si caratterizza dal
fatto che l’assemblea dei soci nomina tutti e tre gli altri organi che si occupano della
vita della società. Nomina chi si occupa dell’amministrazione cioè amministratore o
consiglio di amministrazione. Tale figura si occupa della gestione e della
rappresentanza della società nei confronti di terzi. Vincola col proprio operato la
società nei confronti di terzi. A fianco del consiglio di amministrazione deve essere
previsto un organo di controllo detto collegio sindacale (CS). In base all’art. 2403 del
Codice civile si occupa della vigilanza sulla gestione della società, assicurandosi il
rispetto della legge e dell’atto costitutivo. A fianco a questi duo organi ve ne può
essere un terzo che è il revisore legale (o società di revisione). E’ stato introdotto in
tempi relativamente recenti e si occupa della revisione legale all’interno della Spa e
in questo caso i membri del collegio sindacale devono essere anche revisori legali.
Chi fa la revisione legale deve verificare la conformità del bilancio d’esercizio alle
risultanze delle scritture contabili e degli accertamenti eseguiti nel corso di esercizio
e alle norme che disciplinano il bilancio di esercizio. Deve quindi controllare che il
documento finale del bilancio corrisponda ad una corretta rilevazione delle scritture
contabili e che le scritture contabili siano redatte secondo correttezza. Alla fine,
dovrà emettere, in accompagnamento all’approvazione di bilancio da parte dei soci,
un documento riepilogativo che vada ad esprimere il suo lavoro sulla conformità del
bilancio d’esercizio e la risulta<nza delle scritture contabili. Dovrà esprimere un
giudizio su quello che è il bilancio d’esercizio che potrà essere un giudizio o senza
rilievi, o con rilievi, o negativo o che è impossibilitato a esprimere giudizio. Se
emette un giudizio senza rilievi significa che il bilancio è scritto e redatto con
chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione sociale secondo i
suoi esami. Se il giudizio professionale è con rilievo significa che il bilancio in qualche
modo non rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione della società. se è
negativo ha riscontrato gravi violazioni di norme in merito alla redazione del bilancio
d’esercizio. Può addirittura essere impossibilitato ad esprimere giudizio che è il
giudizio più negativo in assoluto. Il suo parere è importante in quanto il bilancio d
‘esercizio è il documento riepilogativo che ci attesta come è andato l’andamento
della gestione. Verrà utilizzato da tutti i soggetti dell’impresa per capire come sta
andando la società. in sede di approvazione del bilancio d’esercizio vi sarà anche
l’approvazione di quelle che sono le tassazioni applicate.
-L’AMMINISTRAZIONE
L’amministrazione è disciplinata dagli art. dal 2380 bis al 2396 del Codice civile. Ci
sono delle cause di ineleggibilità e delle cause di incompatibilità che fanno sì che una
determinata persona non possa essere eletta. Prima di essere eletto il soggetto deve
cessare la propria attività altrimenti non è valida la sua nomina come
amministratore. Le cause di ineleggibilità sono legate alla possibilità di agire.
Pertanto, sono considerati ineleggibili l’interdetto, l’inabilitato, il condannato ad una
pena che comporti l’interdizione (anche temporanea) dai pubblici uffici, nonché il
soggetto fallito. Sono invece casi di incompatibilità quelle in cui si è impiegati civili
dello stato, parlamentari o avvocati. In tal caso il soggetto è tenuto a scegliere tra
uno o l’altro incarico. chi è amministratore può essere anche socio. Si può scegliere
un amministratore unico o un consiglio d’amministrazione (CdA) oppure si può
avere, per un determinato aspetto di gestione, un amministratore delegato o un
comitato esecutivo ( più amministratori raccolti in un comitato che ogni 6 mesi
riferiscono al CdA e al collegio sindacale. Durano in carica massimo tre esercizi (3
anni) e sono però rieleggibili per altri tre anni. Sono in ogni momento revocabili dal
loro impegno salvo il diritto ad essere risarciti dai danni se sono revocati senza una
giusta causa. È obbligatorio che quando sono nominati entro 30 giorni vengano
registrati nel registro delle imprese. Nel registro delle imprese vi sono anche i poteri
degli amministratori. Tali poteri sono generalmente quelli di rappresentanza
dell’impresa e di gestione della società. se durante l’esercizio vengono a mancare
uno o più amministratori vi sono tre possibilità a riguardo. Se la maggioranza degli
amministratori è costituita da amministratori nominati dall’assemblea il consiglio
d’amministrazione sostituisce gli amministratori mancanti con delibera approvata
dal collegio sindacale e restano in carica un esercizio (un anno). Se viene meno la
maggioranza degli amministratori nominati dall’assemblea, gli amministratori
restanti convocano l’assemblea per sostituire i mancanti e tutti gli amministratori
scadono insieme. Se invece manca tutto il Cda o viene a mancare l’amministratore
unico il collegio sindacale convoca con urgenza l’assemblea dei soci e intanto il
collegio sindacale compie gli atti di ordinaria amministrazione. Le caratteristiche per
poter essere nominati amministratori sono requisiti di ONORABILITA’,
PROFESSIONALITA’ E INDIPENDENZA. Onorabilità significa non avere avuto
controversie con la legge, avere una figura di spicco e stimata. Professionalità
significa operare secondo criteri di correttezza e indipendenza significa non essere in
conflitto d’interesse con quelle che sono le attività proprie della Spa. Nel caso in cui
vi sia un Consiglio d’amministrazione, questi si riuniscono e deliberano su quelli che
sono gli argomenti all’ordine del giorno e vi saranno delle deliberazioni del Cda.
Perché siano valide le deliberazioni del Cda è necessaria la presenza di almeno la
maggioranza degli amministratori in carica e le decisioni vengono prese a
maggioranza assoluta dei presenti. Vi sarà un libro del consiglio d’amministrazione
nel quale sono riportatele deliberazioni assembleari con le votazioni e le tematiche
poste all’ordine del giorno. Le delibere prese in maniera non conforme alla legge o
allo statuto possono essere impugnate dagli altri amministratori assenti o contrari a
tali delibere e le delibere che sono lesive dei diritti dei soci possono essere
impugnate dai soci. Tale fatto spiega l’importanza del verbale delle delibere. Il
compenso degli amministratori è stabilito dall’atto costitutivo e dall’assemblea dei
soci e può essere prevista una partecipazione alla ripartizione degli utili come
compenso. All’interno dei loro requisiti d’indipendenza è previsto il divieto di
concorrenza, in base all’articolo 2390. Non può quindi far parte di una società
concorrente (es, esserne il direttore generale) altrimenti cessa dalla carica d’ufficio e
risponde dei danni. All’art,2391 si dice come l’amministratore deve dare notizia agli
altri amministratori e al collegio sindacale di ogni interesse che per conto proprio o
di terzi abbia in una determinata operazione della società indicandone tutti gli
interessi che ha. Se è un amministratore delegato a quella particolare operazione in
cui ha conflitto d’interesse deve altresì astenersi dal compiere tale operazione
investendo della stessa l’organo collegiale. Se si tratta di amministratore unico deve
dare notizia alla prima assemblea utile dando tutte le informazioni riguardo un
possibile conflitto d’interessi. In caso d’inosservanza o di deliberazione del consiglio
dal comitato esecutivo adottate con il voto determinante dell’amministratore
interessato, le deliberazioni, se nocive per la società, possono essere impugnate
dagli amministratori entro 90 giorni dalla loro data. L’amministratore risponde dei
dati derivati alla società dalla sua azione od omissione. Risponde altresì dei danni
derivanti alla società dall’utilizzazione a vantaggio proprio o di terzi di dati, notizie o
opportunità di affari appresi nel suo esercizio d’incarico. Per le società che fanno
ricorso al mercato di capitale di rischio gli organi di amministrazione devono
adottare quelle regole che assicurano correttezza e trasparenza delle operazioni con
eventuali parti correlate e devono renderle note nella relazione sulla gestione. La
relazione sulla gestione è un documento in cui gli amministratori indicano i fatti
rilevanti sulla gestione dell’esercizio di loro competenza e tutti gli elementi degni di
nota durante la loro attività di gestione. In tale maniera i soci sono edotti degli
eventi più salienti riguardo la vita dell’azienda. Questi elementi di correttezza e
trasparenza saranno tanto più importanti quanto più grande è la Spa e tanto
maggiore è il numero dei soci e la compagine di azionariato.
RESPONSABILITA’ DEGLI AMMINISTRATORI
In primo luogo, per quanto riguarda la responsabilità degli amministratori, ci è
quella nei confronti della società. In tal caso si parla di RESPONSABILITA’
CONTRATTUALE. Il secondo tipo è la responsabilità nei confronti dei creditori della
società nel caso abbiano agito in maniera da ledere il patrimonio sociale in maniera
permanente in modo che i creditori sociali non abbiano più nulla che possa garantire
il debito della Spa nei loro confronti. Il terzo tipo si chiama RESPONSABILITA’
EXTRACONTRATTUALE (o DA FATTO ILLECITO) e non deriva dal contratto siglato tra
amministratore e società ma è applicata in qualunque caso. E’ una norma di
carattere generale e vale nei confronti dei singolo soci o dei terzi. Qualunque fatto,
doloso o colposo, che rechi danno ad un terzo obbliga colui che l’ha commesso al
risarcimento del danno. Questo assunto di carattere generale è la base di qualunque
forma di risarcimento del danno.
La RESPONSABILITA’ NEI CONFRONTI DELLA SOCIETA’ è regolata dagli art. 2392-2393
del Codice civile. La responsabilità degli amministratori nei confronti della società è
deliberata dall’assemblea dei soci o dal collegio sindacale a maggioranza dei 2/3 di
esso. È esercitabile entro 5 anni dalla cessazione dell’amministratore dalla sua carica
e nel caso in cui sia promossa l’azione di responsabilità l’amministratore, che deve
provare che tutto ciò che gli è imputato è dovuto a causa non direttamente a lui
imputabile. E’ previsto inoltre vi sia una minoranza qualificata dei soci che facciano
causa, in base all’art 2393-bis. La responsabilità dell’amministratore può essere
quindi esercitata dai soci (se rappresentano almeno 1/5 del patrimonio sociale, 1/40
per le Spa che fanno ricorso al mercato del capitale libero) per reintegrare il
patrimonio sociale. I soci vanno in giudizio verso la società e gli amministratori. In
caso di accoglimento della domanda la società rimborsa ai soggetti che hanno fatto
causa le spese di giudizio e quelle sopportate nell’accertamento dei fatti che il
giudice non abbia posto a carico de3i soccombenti. I soci che hanno agito possono
rinunciare all’azione o transigerla. Ogni corrispettivo per la rinuncia o transazione
deve andare a vantaggio della società. La deliberazione dell’azione di responsabilità
comporta la revoca dell’amministratore purché sia presa con l’approvazione di
almeno un quinti del patrimonio sociale. In tal caso l’assemblea prevede alla
sostituzione dell’amministratore. Anche in tal caso è valida la possibilità di revoca o
transizione previo approvazione dell’assemblea e salvo il voto contrario di una
minoranza qualificata.
In base all’art 2394 del cc agli amministratori verte una RESPONSABILITA’ NEI
CONFRONTI DEI CREDITORI. In particolare, se il patrimonio sociale risulta
insufficiente a far sì che i creditori sociali possano soddisfarsi e si tratti di
un’insufficienza patrimoniale definitiva e vi è quindi stata una condotta negligente
degli amministratori. In tal caso gli stessi creditori sociali possono agire la
responsabilità nei confronti degli amministratori che sono tenuti a risarcire il danno.
Gli amministratori sono tutti solidalmente coinvolti. Tal fatto non vale solo nel caso
in cui gli amministratori specifici (nel caso di Cda) abbiano fatto annotare il loro
dissenso nel libro del verbale del Cda dandone notizia per iscritto al Presidente del
Cda e non abbiano agito in maniera colpevole. Sono comunque responsabili nei
confronti dei creditori sociali.
Secondo l’articolo 2043 del Codice civile gli amministratori hanno RESPONSABILITA’
VERSO TERZI DEI FATTI ILLECITI. Qualunque danno doloso o colposo obbliga colui
che l’ha compiuto al risarcimento nel danno. Doloso significa che ha agito in maniera
preterintenzionale per creare danno (presentazione di falso bilancio), colposo che
ha agito in maniera sbagliata e negligente.
Il Codice civile fornisce inoltre degli articoli di responsabilità, anche penale, che
vanno dall’art 2621 all’art 2642 del codice civile.
Gli amministratori ed i dirigenti, i sindaci e i liquidatori i quali agiscono al fine di
creare danno ad altri in merito al bilancio, dichiarando falsi o omettendo fatti, sono
puniti con la pena della reclusione da 1 a 5 anni, secondo l’art. 2621.
L’art.2622 riguarda le false comunicazioni delle società quotate. Coloro che fanno
parte degli organi amministrativi della Spa che per perseguire un profitto personale
consapevolmente espongono fatti non corrispondenti al vero omettendo fatti
rilevanti previsti dalla legge sono punibili con la reclusione da 3 a 8 anni.
Art.2625 impedito controllo.
Art 2626 illeciti commessi dagli amministratori. Gli amministratori che compiono
riduzione del capitale sociale, fusione con altre società o scissione cagionando
danno ai creditori sono puniti con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Il risarcimento ai
creditori estingue il reato.
Altre responsabilità legate al ruolo dell’amministratore sono ad esempio il dover
prevedere ogni anno una quota di utile (non inferiore ad 1/20 degli utili) che andrà a
formare la riserva legale degli utili. Inoltre, come già visto, in caso di perdite
superiori ad 1/3 del capitale sociale essi sono tenuti a convocare immediatamente
l’assemblea dei soci e a presentare una relazione in merito all’andamento delle
attività.
Nel sistema tradizionale accanto all’amministratore vi è il COLLEGIO SINDACALE, in
base a quanto stabilito dagli articoli del Codice civile che vanno dal 2397 al 2409. E’
composto da 3 o 5 membri (soci o non soci) più due membri (sindaci) supplenti che
prendono il ruolo nel caso vengano a mancare uno o più dei 3/5 membri effettivi.
Almeno un sindaco ed un supplente devono essere revisori legali, inoltre gli altri
membri devono essere scelti fra gli iscritti agli ALBI PROFESSIONALI e PROFESSORI
UNIVERSITARI DI RUOLO IN MATERIE ECONOMICHE O GIURIDICHE. Se la Spa non è
tenuta alla redazione del bilancio consolidato, e lo statuto lo prevede, il collegio
sindacale si occupa anche della revisione legale dei conti e in questo caso tutti i
membri del collegio sono anche revisori legali dei conti. La legge prevede che nel
caso di situazioni di controllo, di due o più società collegate, vi è un documento
riepilogativo emesso dalla società capogruppo, che redige un ulteriore bilancio che
riassume la posizione della capogruppo e delle società ad essa collegate. Le società
di questo tipo possono essere le Spa(le società in accomandita per azioni a
responsabilità limitata) le cooperative e le mutue assicuratrici ( controllano Spa ) o
enti pubblici che hanno come oggetto esclusivo o principale un’attività commerciale.
In tal caso vi è una semplificazione della governance.
Il collegio sindacale viene nominato e revocato dall’assemblea dei soci o, la prima
volta, dall’atto costitutivo ed è quindi espressione della maggioranza dei soci.
L’assemblea nomina anche il presidente del collegio sindacale. Vi sono cause di
ineleggibilità, oltre a quelle previste per gli amministratori, in base all’art.2399 , il
coniuge, parenti o affini entro il quarto grado dell’amministratore della società ( e
delle società ad essa controllate) e coloro che sono legati alla società, o a quelle
controllate o controllanti, da rapporto di lavoro continuativo o di consulenza o
prestazione d’opera retribuita. Decadono o per cancellazione o sospensione dal
registro dei revisori legali o nel caso in cui, senza valido motivo, non assistano
all’assemblea dei soci o disertino due riunioni del Cda, del collegio sindacale o del
comitato esecutivo in uno stesso esercizio. La loro retribuzione è definita
dall’assemblea dei soci, restano in carica 3 anni e possono essere revocati per giusta
causa su delibera dell’assemblea dei soci e approvazione del Tribunale. Sono iscritti
dagli amministratori nel registrio imprese entro 30 giorni dalla loro nomina. Si
devono riunire, entro 90 giorni, nel collegio sindacale, che è costituito con la
presenza della maggioranza dei sindaci ,e delibera a maggioranza assoluta dei
presenti. Il sindaco che non è d’accordo con una data decisione la fa registrare nel
verbale e tale azione sarà estremamente utile nel caso di azione di responsabilità
mossa nei confronti del collegio sindacale.
I doveri del collegio sindacale sono previsti all’art 2403. Deve, in primo luogo,
vigilare sull’osservanza di legge e statuto. Quelle che sono le delibere prese e gli atti
compiuti devono quindi essere conformi a quanto previsto da legge e statuto.
Inoltre devono verificare che vengano adottati i principi di corretta amministrazione,
cioè che le scelte di gestione degli amministratori devono essere conformi ai principi
di economicità e buon senso. Inoltre, devono vigilare sull’adeguatezza dell’assetto
organizzativo. Ciò significa che devono verificare che il potere decisionale sia in
mano ed esercitato da soggetti con livello di competenza e professionalità adeguata,
quindi che non si verifichino situazioni derivanti da incompetenza. E’ richiesto che il
collegio verifichi l’adeguatezza dell’assetto amministrativo, organizzativo e contabile
della Spa. Inoltre il collegio è tenuto a convocare l’assemblea dei soci, come previsto
dall’articolo 2406, in caso di omissione o ingiustificato ritardo di un amministratore
o nel caso di rilevanza di fatti censurabili gravi a cui bisogna provvedere, previo
avviso al Presidente del Cda.
I poteri, enunciati dall’art. 2400 bis del codice civile, devono verificare la correttezza
dell’assetto ed il controllo sulla corretta operazione di gestione. I loro accertamenti
risultano dal libro verbale del collegio sindacale e possono effettuare atti di
ispezione o controllo, chiedere informazioni e approfondimenti agli amministratori
sul loro operato, chiedere informazioni o confrontarsi col collegio sindacale di
società eventualmente controllate, scambiare informazioni coi revisori e nel caso di
società quotate comunicare alla CONSOB le irregolarità riscontrate. Possono
avvalersi di ausiliari e dipendenti. Hanno una serie ulteriore di doveri come
denunciare i fatti alò tribunale in merito ad errati e gravi comportamenti degli
amministratori. Tutti i soci possono presentare denunce al collegio sindacale riguardi
questioni concernenti la società, ma se i soci rappresentano 1/20 del capitale
sociale(o 1/50 nel caso di Spa che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio)il
collegio sindacale deve indagare senza alcun ritardo sulle questioni che il quorum di
soci ha denunciato e presentare le sue conclusioni all’assemblea dei soci. Le azioni di
responsabilità sono le stesse degli amministratori (verso società, verso i creditori
sociali e verso i terzi da fatto illecito). Essendo qualificati nel loro incarico sono
tenuti ad operare con una professionalità e diligenza di livello superiore. Sono, tra
loro, responsabili per il danno imputato al mancato o negligente compimento dei
loro doveri. (es. violazione segreto d’ufficio). Inoltre, non solo sono in solido fra loro
ma sono solidalmente responsabili con gli amministratori per quei fatti verificatisi
quando il danno non si sarebbe compiuto se essi avessero agito correttamente.
Sono responsabili della verità delle loro azioni, anche penalmente, in base all’art
2407. Sono responsabili di mantenere il segreto in merito ai fatti riguardanti il loro
ufficio. Hanno responsabilità penale, art 2635, in caso di omissione di atti.
L’art. 2638 prevede conseguenze penali per quelle attività svolte a limitare ed
ostacolare il lavoro degli organi di vigilanza. Nel caso in cui parliamo di Spa chiuse
può essere che il collegio sindacale si operi della revisione legale dei conti.
La revisione legale può essere eseguita o da un revisore legale dei conti, iscritto nel
registro dei revisori legali presso il ministero di economia e finanza, o da una società
di revisori legali. Per essere iscritto nel registro il revisore deve superare un esame
di stato e per continuare ad esservi iscritto deve effettuare ogni anni dei crediti
formativi per continuare ad essere formato professionalmente. Nel caso di spa
quotate in mercati regolamentati vi è la figura della CONSOB che effettua particolari
controlli. La revisione, nel caso di Spa con modello monistico o dualistico, deve
essere effettuata da una persona estranea alla società mentre ,nel caso la Spa non
debba redigere il bilancio consolidato, il collegio sindacale può svolgere la funzione
di revisione legale dei conti. La revisione legale dei conti è regolata in base alle
articoli dal 2409-bis al 2409-septies. In realtà, dall’art 2409 ter al 2409 sexies sono
stati abrogati, perché è entrata in vigore la riforma della revisione dei conti nel 2010,
con le varie modifiche che hanno modificato nel corso dei tempi la normativa. Il
revisore legale è nominato dall’assemblea su proposta motivata dell’organo di
controllo e l’assemblea stabilisce la ricompensa e lo può rimuovere previo parere,
non vincolante, dell’organo di controllo. Restano in carica 3 anni ed i motivi di
recesso sono determinati dal ministero dell’economia e finanza. I revisori sono
responsabili in solido fra loro per le loro azioni e in solido con gli amministratori
verso società, creditori e terzi per inadempimento dei propri doveri. La
responsabilità del revisore, nel caso di controversie con terzi, è limitata alla quantità
di danno ad essi imputata. In base all’art.2409 ter, sono riportate le funzioni
specifiche. Verificare in corso d’esercizio la regolare tenuta della contabilità sociale,
della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili. Verificare la
conformità del bilancio d’esercizio, e dove previsto del bilancio consolidato, a quelle
che sono le scritture contabili e degli accertamenti eseguiti. Esprime con apposita
relazione motivata un giudizio professionale sul bilancio d’esercizio. I fatti di
gestione vengono rilevati nelle scritture contabili e vanno a costituire il bilancio
d’esercizio. Deve allegare al bilancio una relazione motivata su come considera il
bilancio d’esercizio. Deve conservare per 10 anni le relazioni svolte.

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