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GENESI E CLASSIFICAZIONE DEL SUOLO

I processi della Pedogenesi:


Effetto sui
Processo materiali del Descrizione
suolo

Eluviazione Traslocazione Asportazione di materia da uno strato di suolo

Illuviazione Traslocazione Deposizione di materia in uno strato di suolo

Dilavamento Sottrazione Allontanamento in soluzione di materiali

Arricchimento Aggiunta Aggiunta di materiale al suolo

Erosione superficiale Sottrazione Asportazione di materiale dalla superficie del suolo

Cumulazione Aggiunta Deposizione di materia alla superficie del suolo

Rimozione del carbonato di calcio da uno o più


Decarbonatazione Traslocazione
orizzonti di suolo

Deposizione di carbonato di calcio in uno o più


Carbonatazione Traslocazione
orizzonti di suolo

Accumulo di sali solubili (solfati, cloruri) in uno o più


Salinizzazione Traslocazione
orizzonti di suolo

Rimozione di sali solubili da uno o più orizzonti di


Desalinizzazione Traslocazione
suolo

Aumento della percentuale di


Alcalinizzazione Traslocazione
ioni sodio nel complesso di scambio

Dealcalinizzazione Traslocazione Rimozione di ioni sodio da un orizzonte natrico

Movimento meccanico di particelle tra orizzonti, con la


Lisciviazione Traslocazione
produzione di orizzonti distinti, eluviale e illuviale

Rimescolamento biologico o fisico dei materiali del


Pedoturbazione Traslocazione
suolo, con omogeneizzazione del profilo

Rimozione per via chimica dell'alluminio, del ferro e


Traslocazione
Podzolizzazione della sostanza organica con accumulo residuale di
Trasformazione
silice in uno strato eluviato

Rimozione per via chimica della silice con accumulo


Traslocazione
Desilicizzazione residuale di ferro, alluminio e minerali inalterabili, con
Trasformazione
possibile formazione di croste e strati induriti

Decomposizione Trasformazione Alterazione di materiali, sia minerali che organici


Genesi di composti complessi, sia minerali che
Sintesi Trasformazione
organici

Aggiunta Iscurimento di un orizzonte minerale di suolo per


Melanizzazione
Trasformazione mescolamento con sostanza organica umificata

Schiarimento di un orizzonte di suolo per rimozione


Leucinizzazione Trasformazione
della sostanza organica

Accumulo di residui, sia vegetali che animali, alla


Lettieramento Aggiunta
superficie del suolo

Produzione di humus a partire da materiale organico


Umificazione Trasformazione
grezzo

Paludizzazione o Accumulo di sostanza organica in sedimenti profondi


Trasformazione
impaludamento (torba)

Trasformazioni nella sostanza organica (evoluzione


verso composti umici stabili) in seguito all'instaurarsi
Maturazione Trasformazione
di condizioni di maggiore ossigenazione (ad esempio
dopo cessazione di condizioni di saturazione idrica)

Decomposizione della sostanza organica fino a ioni


Mineralizzazione Trasformazione
minerali

Liberazione del ferro in seguito all'alterazione dei


minerali primari, sua dispersione e successiva
Brunificazione
Traslocazione ossidazione e idratazione. Con livelli di ossidazione e
Rubefazione
Trasformazione idratazione crescenti, si producono nel suolo colori
Ferruginazione
bruni (brunificazione), rosso-bruni (rubefazione) e
rossi (ferruginazione).

Riduzione del ferro, in condizioni di saturazione idrica,


Traslocazione
Gleyzzazione(gleificazione) con produzione di suoli con colori smorti (grigio-blu,
Trasformazione
grigio-verde) alternati a screziature vivaci

Aumento del volume dei pori, per attività di


Allentamento Trasformazione pedofauna, radici, lisciviazione di particelle, effetti
fisici

Diminuzione del volume delle porosità, per collasso,


Indurimento Trasformazione
compattazione o riempimento di vuoti per illuviazione

I fattori della pedogenesi:


Questi si possono definire come gli agenti che condizionano i processi pedogenetici; possono
essere di carattere litologico, climatico e biologico, e l'alterazione di uno qualsiasi di questi fattori
ha importanti conseguenze sullo sviluppo futuro del suolo, facendo procedere la pedogenesi in
una maniera differente da quella seguita fino al momento della variazione.
Fu il pedologo russo Dokučaev, nel 1898, a porre l'accento sul fatto che un suolo è il risultato
dell'azione dei diversi fattori; il concetto fu formalizzato nel 1941 dal pedologo Jenny, nella prima
versione della sua famosa equazione che connette le proprietà osservate del suolo con i fattori
indipendenti che determinano la sua formazione:
S = f(cl, o, r, p, t, ...) \
dove:
S = una qualunque proprietà del suolo
cl = clima
o = organismi
r = topografia (intesa come rilievi, dall'inglese relief)
p = roccia madre (dall'inglese parent material)
t = tempo (momento iniziale della formazione di un suolo)
... = altri fattori, di importanza locale

Questa equazione fu poi perfezionata, vent'anni più tardi, ad opera dello stesso Jenny:
l, s, v, a = f(L_0, P_x, t) \
dove:
l = proprietà dell'ecosistema
s = proprietà del suolo
v = proprietà della vegetazione
a = proprietà della vita animale
L0 = valore delle proprietà al tempo zero (inizio della pedogenesi)
Px = potenziali di flusso
t = età dell'intero sistema

I diversi fattori non viaggiano mai separatamente; lo stesso clima, ad esempio, può produrre suoli
di differenti tipi su differenti substrati rocciosi. Può succedere che, in particolari condizioni, un solo
fattore diventi preponderante rispetto a tutti gli altri: nella tundra, ad esempio, il fattore clima
acquista grossa importanza, a discapito degli altri; in condizioni di fortissima pendenza diventa
molto rilevante il fattore morfologico riducendo il peso degli altri.

La classificazione dei suoli si occupa della caratterizzazione sistematica dei suoli, basata sia sulle
caratteristiche distintive dei suoli stessi che sui criteri che ne determinano l'utilizzo.
La classificazione dei suoli è un soggetto dinamico, a partire dalla struttura del sistema stesso, fino
alla definizione delle classi e alle applicazioni sul campo. Può essere affrontata sia partendo dalla
pedogenesi, che dalla morfologia del suolo, oppure considerandolo come un materiale o come una
risorsa.
Per le risorse dei suoli, l'esperienza ha dimostrato che un sistema di classificazione naturale, che
raggruppa i suoli secondo le loro proprietà intrinseche, il comportamento o la pedogenesi, dà
come risultato delle classi che possono essere interpretate per molti usi diversi.
Invece in una classificazione tecnica, i suoli sono raggruppati in funzione della loro adattabilità ad
un uso specifico e delle caratteristiche dello strato superiore del suolo.
I sistemi naturali, come il Référentiel pédologique français, si basano sulla pedogenesi presunta dei
suoli, mentre sistemi "gerarchici" moderni come la USDA Soil Taxonomy e la World Reference Base
for Soil Resources usano criteri tassonomici che coinvolgono la morfologia e i test di laboratorio
per definire la classificazione gerarchica delle classi.
Un altro tipo di approccio è quello della classificazione numerica, o ordinamento statistico, nella
quale i suoli individuali sono raggruppati attraverso metodi di analisi multivariata dei dati statistici
come nell'analisi dei cluster. Questo permette di creare raggruppamenti naturali
indipendentemente dalla genesi del suolo.

La USDA Soil Taxonomy, la classificazione pedologica sviluppata dal Dipartimento dell'Agricoltura


degli Stati Uniti. Si tratta di un sistema gerarchico, che prevede sei distinte unità tassonomiche
partendo dagli ordini, per scendere ai sottordini, ai grandi gruppi, ai sottogruppi, alle famiglie e alle
serie. Ovviamente, scendendo nel livello gerarchico aumenta il dettaglio: un ordine può dare solo
indicazioni di larghissima massima sulle caratteristiche dei suoli o sui fattori pedogenetici che
hanno portato alla sua formazione, mentre una serie raggruppa dei suoli, generalmente molto
vicini fra di loro e in ambienti simili, che presentano, ad esempio, la stessa identica successione di
orizzonti.
Nella Soil Taxonomy vengono identificati sei distinti livelli gerarchici:
Categorie Caratteri discriminanti Numero

Orizzonti diagnostici, ritenuti indici dei vari fattori pedogenetici che


Ordini 12
hanno agito per la formazione del suolo.

 Regime di umidità
 Roccia madre
Sottordini 64
 Vegetazione
 Orizzonti diagnostici

 Orizzonti diagnostici
 Regime di umidità
Grandi gruppi Centinaia
 Regime di temperatura
 Saturazione in basi

Vengono prese in esame le proprietà che indicano dei passaggi


Sottogruppi Migliaia
(intergradi) verso altri grandi gruppi.

Proprietà del suolo importanti ai fini della crescita delle piante:

 granulometria
 mineralogia
Famiglie Decine di migliaia
 temperatura 50 cm
 profondità
 reazione e carbonati
 pendenza

Serie Disposizioni degli orizzonti. -


Il primo livello è costituito dagli ordini; nella versione del 1999 ne vengono identificati 12:

 Alfisol: suoli mediamente evoluti, caratterizzati dalla lisciviazione di argilla in un orizzonte


illuviazione B associata ad una certa ricchezza in basi di scambio.
 Andisol: suoli sviluppatisi su materiali vulcanici; si osserva abbondanza di composti amorfi
come allofane, imogolite e ferridrite. La sostanza organica viene stabilizzata dall'alluminio
derivante dall'alterazione dei materiali parentali vulcanici.
 Aridisol: i suoli delle regioni a clima secco, caratterizzati da regime di umidità aridico; le
normali piante mesofitiche non riescono a svilupparsi, dovendo lasciare il posto a specie
più selezionate. Sono sovente interessati da accumuli di sale.
 Entisol: suoli giovanissimi, poco sviluppati; le condizioni ambientali non riescono a far
progredire lo sviluppo di un suolo oltre un certo segno. Sono molto diffusi al mondo, in
zone (ad esempio) alluvionali o di forte erosione.
 Gelisol: i suoli delle zone fredde, interessati dal permafrost. Presentano spesso delle
pedoturbazioni originate dall'alternanza fra gelo e disgelo nel profilo.
 Histosol: i suoli organici, costituiti per la maggior parte da resti vegetali a vario grado di
decomposizione.
 Inceptisol: sono suoli poco evoluti, in cui si osservano comunque segni di alterazione dei
minerali primari, perdita per dilavamento di basi, ferro o alluminio e differenziazione in
orizzonti. Non si osservano invece segni di lisciviazione di argilla, né abbondanza di
composti amorfi fra alluminio e humus.
 Mollisol: suoli caratterizzati dalla presenza di un epipedon mollico, di colore scuro,
piuttosto profondo e ricco in basi; sono fra i migliori suoli del pianeta data la loro
eccezionale fertilità naturale. Appartengono all'ordine i suoli di steppa, le cosiddette terre
nere.
 Oxisol: suoli minerali molto alterati delle regioni intertropicali, molto spessi, caratterizzati
da intensissimo dilavamento di silice e cationi, argille di neoformazione (quando presenti)
di tipo 1:1 (caolinite). La sostanza organica si ritrova solo nei primissimi centimetri.
 Spodosol: sono i suoli tradizionalmente conosciuti come podzol, contraddistinti
dall'accumulo di sostanza organica e alluminio (con o senza ferro) in un orizzonte spodico
di illuviazione. È solitamente presente anche un orizzonte eluviale albico, decolorato.
 Ultisol: sono suoli in cui si manifesta illuviazione di argilla in un orizzonte argillico, ma in cui,
a differenza degli Alfisol, si ha una bassa saturazione in basi.
 Vertisol: sono suoli ricchi in argille espandibili: nei periodi umidi assorbono acqua e si
"gonfiano", aumentando di volume e producendo, in qualche caso, dei microrilievi; quando
secchi, al contrario, perdono acqua e diminuiscono di volume, producendo crepacciature.
Questa alternanza produce una sorta di "autoaratura", che omogeneizza il profilo.

Il World Reference Base for Soil Resources (WRBSR)è un metodo di classificazione dei suoli che si
pone a metà tra il metodo della USDA Soil Taxonomy e la classificazione russa.
Questo metodo è uno fra i più utilizzati, perché permette di avere un linguaggio comune per tutto
il mondo.
Al primo livello viene effettuata una suddivisione in base al principio pedogenetico, si ottengono
così 32 gruppi di suolo, mentre al secondo livello il nome del gruppo viene affiancato da un
prefisso qualificatore. Ai livelli successivi si aggiungono aggettivi dopo il nome del gruppo.
Tipi di orizzonti:
Gli orizzonti pedologici vengono distinti comunemente utilizzando alcune lettere (maiuscole),
riguardo ai differenti tipi principali, e minuscole per definire dei sotto-orizzonti più specifici:
 - orizzonti organici di suoli minerali: sviluppati alla sommità dei suoli minerali, sono
composti quasi esclusivamente da materia organica in via di decomposizione (foglie e radici
morte, escrementi, ecc...), o ancora non decomposta; è costituito in pratica dalla lettiera,
ed è perciò maggiormente presente in suoli di foresta. Può suddividersi in orizzonti L, F, H a
seconda del crescente grado di decomposizione della sostanza organica contenuta. Si
distingue in:
 O1 La forma del materiale organico originario è riconoscibile.
 O2 L’originaria forma degli animali e delle piante non è riconoscibile ad occhio nudo.
 A - orizzonti minerali evolutisi a partire dalla superficie: è un orizzonte di superficie,
composto sia da frazione minerale che organica (humus); quest'ultima è il prodotto della
crescita vegetale e della decomposizione di sostanze biologiche ad opera dei
microrganismi, dei vermi e degli altri piccoli animali del suolo. Questo orizzonte viene
intensamente alterato e rimescolato da radici e pedofauna. Sono suddivisi in:
 A1 Evoluti in superficie o vicino ad essa tramite un evidente accumulo di sostanza organica
umificata associata alla frazione minerale.
 A2 L’aspetto appariscente è la perdita di argilla, ferro o alluminio con concentrazione di
quarzo o altri minerali resistenti con dimensioni delle sabbie o dei limi.
 E - orizzonti che hanno subito eluviazione: È un orizzonte caratterizzato da perdita di
minerali per traslocazione verso il basso; è perciò spesso caratterizzato da colori chiari.
Dato che i minerali traslocati si accumulano in un particolare tipo di orizzonte, il B (vedi
sotto), questi due orizzonti viaggiano sempre insieme.
 B - orizzonti minerali, differenziati ad opera di diversi processi pedogenetici: Possono
verificarsi semplici fenomeni di alterazione oppure si può avere illuviazione, in cui
l'orizzonte è destinatario di materia traslocata dall'alto. Argilla, minerali di ferro, carbonati,
humus si accumulano, rendendo questo orizzonte più definito e colorato degli altri. Si
differenziano per colore, struttura, accumulo residuale di argilla silicatica in:
 B1 È di transizione tra gli orizzonti A e B.
 B2 Esprime la proprietà dell’orizzonte B.
 B3 È di transizione tra gli orizzonti B e C.
 C - orizzonti minerali debolmente alterati. È un orizzonte relativamente poco interessato da
processi pedologici; in particolare mancano i segni dell'alterazione biologica ad opera di
organismi e, di conseguenza, è quasi totalmente minerale.
 R - rocce litoidi: non è propriamente un orizzonte pedologico, dato che è costituito dalla
roccia madre situata alla base del suolo.

Esistono anche orizzonti che manifestano simultaneamente caratteristiche di due orizzonti, questi
sono chiamati orizzonti di transizione e indicati con le due lettere (es. AB un orizzonte dominato
da proprietà tipiche degli A, ma con presenza anche di proprietà B).

Si definisce orizzonte diagnostico un orizzonte pedologico utilizzato per distinguere e classificare i


differenti tipi di suolo. Il concetto di orizzonte diagnostico è basilare, quindi, in tutte le tassonomie
pedologiche sviluppate nel mondo.

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