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Questa equazione fu poi perfezionata, vent'anni più tardi, ad opera dello stesso Jenny:
l, s, v, a = f(L_0, P_x, t) \
dove:
l = proprietà dell'ecosistema
s = proprietà del suolo
v = proprietà della vegetazione
a = proprietà della vita animale
L0 = valore delle proprietà al tempo zero (inizio della pedogenesi)
Px = potenziali di flusso
t = età dell'intero sistema
I diversi fattori non viaggiano mai separatamente; lo stesso clima, ad esempio, può produrre suoli
di differenti tipi su differenti substrati rocciosi. Può succedere che, in particolari condizioni, un solo
fattore diventi preponderante rispetto a tutti gli altri: nella tundra, ad esempio, il fattore clima
acquista grossa importanza, a discapito degli altri; in condizioni di fortissima pendenza diventa
molto rilevante il fattore morfologico riducendo il peso degli altri.
La classificazione dei suoli si occupa della caratterizzazione sistematica dei suoli, basata sia sulle
caratteristiche distintive dei suoli stessi che sui criteri che ne determinano l'utilizzo.
La classificazione dei suoli è un soggetto dinamico, a partire dalla struttura del sistema stesso, fino
alla definizione delle classi e alle applicazioni sul campo. Può essere affrontata sia partendo dalla
pedogenesi, che dalla morfologia del suolo, oppure considerandolo come un materiale o come una
risorsa.
Per le risorse dei suoli, l'esperienza ha dimostrato che un sistema di classificazione naturale, che
raggruppa i suoli secondo le loro proprietà intrinseche, il comportamento o la pedogenesi, dà
come risultato delle classi che possono essere interpretate per molti usi diversi.
Invece in una classificazione tecnica, i suoli sono raggruppati in funzione della loro adattabilità ad
un uso specifico e delle caratteristiche dello strato superiore del suolo.
I sistemi naturali, come il Référentiel pédologique français, si basano sulla pedogenesi presunta dei
suoli, mentre sistemi "gerarchici" moderni come la USDA Soil Taxonomy e la World Reference Base
for Soil Resources usano criteri tassonomici che coinvolgono la morfologia e i test di laboratorio
per definire la classificazione gerarchica delle classi.
Un altro tipo di approccio è quello della classificazione numerica, o ordinamento statistico, nella
quale i suoli individuali sono raggruppati attraverso metodi di analisi multivariata dei dati statistici
come nell'analisi dei cluster. Questo permette di creare raggruppamenti naturali
indipendentemente dalla genesi del suolo.
Regime di umidità
Roccia madre
Sottordini 64
Vegetazione
Orizzonti diagnostici
Orizzonti diagnostici
Regime di umidità
Grandi gruppi Centinaia
Regime di temperatura
Saturazione in basi
granulometria
mineralogia
Famiglie Decine di migliaia
temperatura 50 cm
profondità
reazione e carbonati
pendenza
Il World Reference Base for Soil Resources (WRBSR)è un metodo di classificazione dei suoli che si
pone a metà tra il metodo della USDA Soil Taxonomy e la classificazione russa.
Questo metodo è uno fra i più utilizzati, perché permette di avere un linguaggio comune per tutto
il mondo.
Al primo livello viene effettuata una suddivisione in base al principio pedogenetico, si ottengono
così 32 gruppi di suolo, mentre al secondo livello il nome del gruppo viene affiancato da un
prefisso qualificatore. Ai livelli successivi si aggiungono aggettivi dopo il nome del gruppo.
Tipi di orizzonti:
Gli orizzonti pedologici vengono distinti comunemente utilizzando alcune lettere (maiuscole),
riguardo ai differenti tipi principali, e minuscole per definire dei sotto-orizzonti più specifici:
- orizzonti organici di suoli minerali: sviluppati alla sommità dei suoli minerali, sono
composti quasi esclusivamente da materia organica in via di decomposizione (foglie e radici
morte, escrementi, ecc...), o ancora non decomposta; è costituito in pratica dalla lettiera,
ed è perciò maggiormente presente in suoli di foresta. Può suddividersi in orizzonti L, F, H a
seconda del crescente grado di decomposizione della sostanza organica contenuta. Si
distingue in:
O1 La forma del materiale organico originario è riconoscibile.
O2 L’originaria forma degli animali e delle piante non è riconoscibile ad occhio nudo.
A - orizzonti minerali evolutisi a partire dalla superficie: è un orizzonte di superficie,
composto sia da frazione minerale che organica (humus); quest'ultima è il prodotto della
crescita vegetale e della decomposizione di sostanze biologiche ad opera dei
microrganismi, dei vermi e degli altri piccoli animali del suolo. Questo orizzonte viene
intensamente alterato e rimescolato da radici e pedofauna. Sono suddivisi in:
A1 Evoluti in superficie o vicino ad essa tramite un evidente accumulo di sostanza organica
umificata associata alla frazione minerale.
A2 L’aspetto appariscente è la perdita di argilla, ferro o alluminio con concentrazione di
quarzo o altri minerali resistenti con dimensioni delle sabbie o dei limi.
E - orizzonti che hanno subito eluviazione: È un orizzonte caratterizzato da perdita di
minerali per traslocazione verso il basso; è perciò spesso caratterizzato da colori chiari.
Dato che i minerali traslocati si accumulano in un particolare tipo di orizzonte, il B (vedi
sotto), questi due orizzonti viaggiano sempre insieme.
B - orizzonti minerali, differenziati ad opera di diversi processi pedogenetici: Possono
verificarsi semplici fenomeni di alterazione oppure si può avere illuviazione, in cui
l'orizzonte è destinatario di materia traslocata dall'alto. Argilla, minerali di ferro, carbonati,
humus si accumulano, rendendo questo orizzonte più definito e colorato degli altri. Si
differenziano per colore, struttura, accumulo residuale di argilla silicatica in:
B1 È di transizione tra gli orizzonti A e B.
B2 Esprime la proprietà dell’orizzonte B.
B3 È di transizione tra gli orizzonti B e C.
C - orizzonti minerali debolmente alterati. È un orizzonte relativamente poco interessato da
processi pedologici; in particolare mancano i segni dell'alterazione biologica ad opera di
organismi e, di conseguenza, è quasi totalmente minerale.
R - rocce litoidi: non è propriamente un orizzonte pedologico, dato che è costituito dalla
roccia madre situata alla base del suolo.
Esistono anche orizzonti che manifestano simultaneamente caratteristiche di due orizzonti, questi
sono chiamati orizzonti di transizione e indicati con le due lettere (es. AB un orizzonte dominato
da proprietà tipiche degli A, ma con presenza anche di proprietà B).