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Soluzione
Essendo trascurabili le variazioni di temperatura nelle direzioni y e z l’equazione differenziale di
Poisson si scrive:
d 2t H
+ =0
dx 2 λ
e dall’integrazione risulta:
Hx 2
t( x ) = − + C1 x + C2
2λ
inoltre tenuto conto delle condizioni al contorno:
x=0 x=l
t = t1 t = t2
le costanti valgono:
Hl t1 − t2
C1 = t1 C2 = −
2λ l
pertanto la temperatura segue la legge parabolica:
Hx 2 Hl t1 − t2
t( x ) = t1 − + − x
2 λ 2λ l
e quindi eguagliando a zero il gradiente di temperatura risulta:
Hx Hl t1 − t2
− + − =0
λ 2λ l
si ottiene l’ascissa di massima temperatura:
l λ 0,50 1,7
xmax = − ( t1 − t2 ) = − ⋅ ( 50 − 0 ) = 18,2 cm
2 Hl 2 2500 ⋅ 0,50
pertanto:
Hl t1 − t2
2
Hxmax
tmax = t1 − + − xmax =
2λ 2λ l
2500 ⋅ 0,182 2 2500 ⋅ 0,50 50 − 0
= 50 − + − ⋅ 0,182 = 74,4 °C
2 ⋅ 1,7 2 ⋅ 1,7 0,50
Non è inutile osservare che se le temperature delle facce estreme della lastra fossero uguali il
valore massimo di temperatura si verificherebbe in corrispondenza dell’ascissa centrale ma la
diversità delle temperature della facce estreme comporta che il massimo si sposta dalla parte della
faccia a temperatura maggiore.
Problema n.2
Una parete di mattoni dello spessore di 30 cm presenta una faccia esposta all’aria esterna
alla temperatura di –5 °C mentre l’altra faccia delimita un ambiente che si trova a
temperatura di 20 °C; la parete ha un coefficiente di scambio conduttivo di 0,7 W/mK .
I valori medi dei coefficienti di scambio convettivo dell’aria esterna e dell’aria
dell’ambiente interno valgono, rispettivamente, 23, 26 W/m 2 K e 11, 63 W/m 2 K . Si vuole
determinare:
- il flusso termico specifico trasmesso,
- le temperature delle superfici interna ed esterna della parete.
Soluzione
t f 1 = 20 °C
t1
t2 t f 2 = −5 °C
1 l 1 1 0,30 1
R∗t = + + = + + = 0,558 m 2 K / W
α1 λ α2 11,63 0,7 23,26
tf1 −tf 2 20 − ( −5 )
q∗ = ∗
= = 44,8 W / m 2
R t 0,558
Essendo il regime stazionario dal flusso termico specifico si possono determinare le temperature
delle facce estreme della parete, ossia il flusso specifico scambiato tra l’aria dell’ambiente interno e
la parete corrispondente è:
q∗ = α 1 ( t f 1 − t1 )
dal quale risulta:
q∗ 44,8
t1 = t f 1 − = 20 − = 16 °C
α1 11,63
mentre il flusso specifico scambiato tra l’aria esterna e la parete corrispondente sarebbe:
q∗ = α 2 ( t2 − t f 2 )
da cui si ricava:
q∗ 44,8
t2 = t f 2 + = −5 + = −3 °C
α2 23,26
Problema n.3
Le temperature delle superfici interna ed esterna di una tubazione in acciaio risultano,
rispettivamente, di 330 °C e di 300 °C, il diametro interno della tubazione è di 170 mm mentre
lo spessore è di 25 mm; il coefficiente di scambio termico conduttivo del materiale è pari a
37 W/mK .
Si vuole ridurre il flusso termico disperso del 20 % rispetto a quello corrispondente alle
condizioni suddette, a tale scopo la tubazione viene ricoperta di un materiale isolante avente
un coefficiente di scambio conduttivo pari a 0,06 W/mK .
Si determini lo spessore dell’isolante nell’ipotesi che si stabilisca sulla sua superficie una
temperatura di 80 °C.
Soluzione isolante
r3 r2 r1
t1
isolante
t3 t2
In assenza dell’isolante il flusso termico per unita di lunghezza sarebbe dato da:
t1 − t2 330 − 300
q∗ = = = 27,04 kW / m
1 r1 + s 1 85 + 25
ln ln
2πλa r1 2 ⋅ 3,14 ⋅ 37 85
pertanto la percentuale di flusso termico che viene disperso sarà:
qd∗ = 0,2 q∗ = 0,2 ⋅ 27,04 = 5,41 kW / m
inoltre se si tiene conto che questo flusso viene anche dato dall’espressione:
t1 − t3
qd∗ =
1 1 r2 1 r3
ln + ln
2π λa r1 λis r2
da questa risulta:
2π ( t1 − t3 ) 1 r2
ln r3 = ln r2 + λis − ln =
qd∗ λa r1
2 ⋅ 3,14 ⋅ ( 330 − 80 ) 1 110
= ln110 + 0,06 − ⋅ ln = 4,72
5410 37 86
e quindi:
r3 = exp ( 4,72 ) = 112,2 mm
λ(t) = 0,18 + 9 ⋅ 10 -5 t
Soluzione
dt
q ∗ = −λ
dx
integrando si scrive:
0 ,1 t2
q∗
∫ 0
dx = −
∫ t1
(0,18+9 ⋅ 10 t ) dt
-5
ovvero:
9 ⋅ 10 −5 2 2
q ∗ = 10 ⋅ 0,18 ( t1 − t2 ) +
2
t1 − t2 = ( )
9 ⋅ 10 −5
= 10 ⋅ 0,18 ⋅ ( 800 − 50 ) +
2
(
⋅ 800 2 − 50 2 = 1,64 W / m 2 )
x t( x )
q ∗
∫ 0
dx = −
∫ 800
(0,18 + 9 ⋅ 10 t ) dt
−5
quindi sviluppando:
9 ⋅ 10 −5
1637 x = 0,18 ( 800 − t ) +
2
(6 ,4 ⋅ 10 5 − t 2 )
ed ordinando si ottiene:
x = 0,106 − 10 −4 t − 2,7 ⋅ 10 −8 t 2
Soluzione
t1 t1
x
-l l
L’equazione che consente di determinare il campo termico è quella di Poisson:
d 2t H
+ =0
dx 2 λ
ovvero:
Hx 2
t( x ) = − + C1 x + C2
2λ
secondo il riferimento adottato nella figura soprastante le condizioni al contorno sono:
x=−l x=l
t = t1 t = t1
si determinano le costanti:
Hl 2
C1 = 0 C2 = t1 +
2λ
quindi la distribuzione di temperatura è data dall’espressione:
H 2
t( x ) = t1 +
2λ
(l − x2 )
E’ facile verificare che la temperatura massima si stabilisce al centro della barra e pertanto si può
scrivere:
Hl
tmax = t1 +
2λ
dalla quale si determina la potenza generata:
2λ 2 ⋅ 380
2 ( max
H= t − t1 ) = 2 (
⋅ 250 − 20 ) = 7,8 ⋅ 10 6 W / m 3
l 0,15
Inoltre essendo anche:
2
RI max ρ 2
H= = 2 I max
V A
si può determinare la massima intensità di corrente richiesta:
Soluzione
αC 4α 4 ⋅ 15
m= = = = 2 ,7 m −1
λA λd 206 ⋅ 0,04
Il flusso termico che l’aletta disperde nell’ambiente è quello scambiato per conduzione alla base
dell’aletta stessa, nel caso di estremità termicamente isolata tale flusso è dato da:
πd2
q = λm ( t1 − t∞ ) th ( ml ) =
4
3,14 ⋅ 0,04 2
= 206 ⋅ 2,7 ⋅ ⋅ ( 280 − 16 ) ⋅ th ( 2,7 ⋅ 0,20 ) = 91 W
4
pertanto lungo l’intera lunghezza dell’aletta la diminuzione di temperatura dovuta alla dispersione
termica vale:
∆t = t1 − t( l ) = 280 − 246 = 34 °C
mentre l’aletta ha un efficienza:
th ( ml ) th ( 2,7 ⋅ 0,20 )
η= = = 0,91
ml 2,7 ⋅ 0,20
Nel caso di aletta con estremità che scambia calore il flusso termico è dato da:
α
+ th ( ml )
πd2
q = mλ ( t1 − t∞ ) λ mα =
4 1+ th ( ml )
λm
15
+ th ( 2,7 ⋅ 0,20 )
3,14 ⋅ 0,04 2
206 ⋅ 2,7
= 2,7 ⋅ 206 ⋅ ⋅ ( 280 − 16 ) ⋅ = 94,5 W
4 16
1+ ⋅ th ( 2,7 ⋅ 0,20 )
206 ⋅ 2,7
α
ch m ( l − x ) + sh m ( l − x )
t( x ) = t∞ + ( t1 − t∞ ) λm
α
ch ( ml ) + sh ( ml )
λm
dalla quale si ottiene:
t1 − t∞
t( l ) = t∞ + =
α
ch ( ml ) + sh ( ml )
λm
280 − 16
= 16 + = 191 °C
15
ch ( 2,7 ⋅ 0,20 ) + ⋅ sh ( 2,7 ⋅ 0,20 )
206 ⋅ 2,7
∆t = t1 − t( l ) = 280 − 191 = 89 °C
q 94,5
η= = = 0,95
απ dl ( t1 − t∞ ) 15 ⋅ 3,14 ⋅ 0,04 ⋅ 0,20 ⋅ ( 280 − 16 )
Problema n.7
Una giunzione di termocoppia, approssimata come una sfera avente diametro di 1 mm,
deve essere utilizzata per misurare la temperatura in una corrente gassosa. Il materiale che
costituisce la sfera ha un coefficiente di scambio conduttivo di 35 W/mK, una densità di
8500 kg/m 3 e calore specifico di 320 J/kg K .
Se il coefficiente di scambio convettivo medio della corrente fluida è di 210 W/m 2 K e
potendo trascurare lo scambio termico per irraggiamento si vuole determinare il tempo
necessario affinché con la termocoppia venga misurato il 99 % della differenza di temperatura
iniziale.
Soluzione
3
4 d
π
V 3 2 d 0,001
l= = 2
= = = 1,67 ⋅ 10 −4 m
A d 6 6
4π
2
α l 210 ⋅ 1,67 ⋅ 10 −4
Bi = = = 0,0001 < 0,1
λ 35
occorrono quindi circa 10 secondi affinché la termocoppia possa misurare la temperatura della
corrente fluida con un errore dell’1% .
Problema n.8
Soluzione
v π r 2lc r
l= = = = 0,0125 m
A 2π rlc 2
e quindi il numero di Biot:
α l 80 ⋅ 0,0125
Bi = = = 0,038 < 0,1
λ 26
si possono pertanto trascurare i gradienti termici all’interno del cilindretto e potere scrivere:
t f − t∞ α
= exp − t
ti − t ∞ ρ cl
dalla quale risulta:
s 6
w= = = 1,1 ⋅ 10 −4 m / sec
t 561