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SOCIETA DEL QUi\RTE'fTO MONUMENTO ALBUM FOTOGRAFICO


A DELLA SOCIBTA DEL QUARTETTO DI FIRENZE
DI FIREl\'ZI~

VINCENZO BELLINI
ANNO QUARTO Sesta l\'ota del Socl e A.bbonatl el•e
E TRASPORTO DELLE SUE CENERI banno l.n"lato II loro rUraUo a
NUOVI SOCI PROTETTORI tutt ' oas• (]) .

Nonie Domlelllo Eugenia Miniali iii Firenzr - Lodo-


Lodovico RAl'AGNAN. ,. Chioggia vico Havagnan di Chiogyia - Ferdinando
llonamici cli Napoli -Thomas Taeglichsbeck.
La palria dei grand'uomini e ii mondo. di Monaco.
SOCIETA DEL QUJ\R1,ETTO Essi sono le vero colonne di luce cbe gui-
DI t.lJ CCtl. dano ii progresso attraverso le rnvine de- (1) l ritratti sono atnssi nella S ala dei Co n-
gl' imperi. - L' urnanila tlove lribulal'C la- certi.

0
grime e corona a' lorn eterni sepulcri , so-
4. ANNO SoOIALE.
vra i qua Ii s' ispirano le presenti o dovrauno Nolizie ltaliane
ispirarsl le generazioni venture.
Ne. Lio Sala del la Societa del Casino gen- E pcrcio che i cuncilladin i di llELLINI
tilmente ceduta, domenica 25 giugno si tlette si volgono a tulli i figli della bella peni- FIRENZE. Alla Periola la Se112ii'amide colle
la 3 • 1nattinata. Vennei-o eaeguiti due qu111·- sola per concorrere a lrasporlare dalla Sen- sorelle Marcl!isio, Monari, Boccabadati " Coy .
t etti <Ji Mendelssohn , cioe I' op. 12, e I' op. 44 na le ceneri di quell' aogiolu che fece gu-
- All'Alfl eri dopa la caduta della Dea Ri-
iu mi b. Ebbero uttima occoglieazaf, e vi ~i slare alla Lerra le divine meloclie dol pa-
sorta si dette nuovamente la Mat·/a, coo un
~eg1wlarono gli egregi nrtist; A . e G. Miclte -
rmliso c per sacrargli un monumento.
balletto.
l monumeuti inna lzali alla memoria dei
langeli, .Bertolucoi, e Donati. Fra i suddetti - Domenica, 25 giugno , nella S11la della
figli del geni u suno i magnanimi indizi della
pezzi fu cantnt.a la romsnzn per baritono nel Societii fllarmonica, ebbe luogo il solito un-
rigenerazionc do' popoli , poicbe la ricono-
.BaUo in Mascliera de! Verdi, dal sig. A Puc- scenza de' superstili e la piit grande delle n uale Concerto a benetlzio dell a Societa di
ci, accompagnHto dal Prof. Magi. Venue ap- virlit cilladine. Mutuo Soccorso fra i Musicisti di Firenze. II
plaudito multo. Sicuri cbe I' ITALIA concorrera a fe- pezzo che attrasse maggiormente la curiosita
de! puhblico fu I' Inno a Rossitti, che Merca-
sleggiare la gloria di uno clei suoi figli im-
da11te compose nell' occasione delle feste di
SOCIETA DEL QUARTETTO murtali, nui in breve segneremo mile pa-
gine della uostra sloria ~ BELLI NI oomrn PeBaro. Sona dive rs ! frammenti deile ope re di
DI MOltlEl\'tl. Rossini, e principalmente ii finale della Donna
NELLA TERRA OVE NACQUE D.
del Iago magistralmente rimpastati, che for -
ANNO SEOONDO . Catania, 28 maggio 186!i. mano l a sostanza dell ' Inna, ii quale p rodusse
un magico effetto. Del resto riuscl gradita la
fl Sindaco Presidet1te sinfonl :t de! F1'eyschut: di Weber. Gli altri pezzi
L' ultima ·mattinat11, d_el ;ieco_nd.o.....:rurno Cav. :i\NTON1No ALONZO. er ano gene ralm ente conosciuti, sicche n on ri-
sociale ebbe luogo ii giorno 11 giugno, ri- chinma ron o quel concorso che era da des id e-
petendo ii quartetto op. 44 di Mendelssolin ll S egretario rarsi. Le so relle Marchisio, ii Ji'ancelli, e Mo-
ed ii famoso settimetto di .But/!o1)en,. L' e- GIUSEPPE L OMBARDO FIORENTINO. nad Rocca si disti nsero nBsai per la parte de!
secuzione lodevole , ed i pezzi riuscirono canto.
graditi. La soscrizione c aperla presso i Sin- - II rinomato violinista (}iovanni Becker
s. daci di lulli i Municipi d' llalia. avendo d edica te a S. M. ii Re d'ltal ia un Mo ,·-

mande impertinent,i e importune, quando sul tri I' opera sua; onde gli conve nn e ricorrere vu?to; alla terza !'impresario storce, e dice
passo cbe non Bi poteva eseguire, quando Bulla per lettera a suo padre'lontano, e con dolenti cluaro, che. no n vuol rovinarsi pel maestro,
tessitura incompatibil e coll' istrumeuto, e quan- parol e impeguarlo e suppli carlo a trovare al- ne r1bellars1 affatto il pubbli co · esser neces-
do Bulle armonie che non tornavano. A tutto tro danaro, per non veder gittato ii primo, e ~ario levar I' opera nuova di s~ena; cosiccbe
cio vuolsi aggiungere, cue altri maestri invi - ginngere allo scope della esecuzionc. E ii pa- 1! povero maes tro , p er dissuader l' impresar ,o
diosi e meno capaci del nostro, non s' erano dre a rispondere al flglio con altre parole piu dal l' mumano consigli o, ebbe a sborsargli al-
trattenuti dal farsi presentare a Corinua, e oa che mai dolenti, esserne esausto, tutto av e!' tre mille lire, pel solo piacere d' esilurare coi
certe mezze parole gittate fa come a caso, t entato per r aggranellare alla meglio c con µorten t i dei suo genio le punche, e d' assist ere
lasciare che argomentasse la.quasi sicurascon- stento le cinquemila lire, essel'gli impossi bile alla immutabile sent enza di morte dell11 sna
fitta dell' opera nuova. nu ovi sacrifizi, s 'acconciaBse , vedesse pro- opera infelicissiruu . Questa ricompensa ebbero
Quei maligni tanto pii'.t giungevano a svo- vasse di farne di meno. Al che ii diAper ato 1 sudori, le spese, le fatiche, le umiliazioni
gliarn la prima donna, quanto esaltavano le maestro lncjllzava con nuove pregbiere esor- dell' inesperto e mal preparato maestro I
sue doti e la fama de' suoi trionfi, mostran- tancto, snpplicondo i1 padre ricorresse 'ad un Ccrto che la messe c oltre ogni dire ingrata
dosi dolenti e ramm,ricati che fosse messa a imprestito; al qua! partito gli convenne pur a raccoglitori siffatti. l\la non ell a proporzio nata
repentaglio in un' operndi dubbio successo, e In troppo >tl'r endersi, caBcaudo nel viscbio cJ' uno alla m ala semen ta 1 Cbe fanno i nostri mae-
quale avea destato la ma.la voglia nel pubblico, strozzino, cbe gli fec e co star salato il larga- s tri .novellin i per nss icurar~i un successo pro-
i mpazi ente della ffaffo di Pacini che g li ern m ente retribuito favore, ritenendoBi ii venti porz1onato alla sfrenata 1mpronti tudine dei
µromessa, e che aveva corso da Napoli trion- per cento. Rinfrescato cosi il IJorsellino del- voti_ loro Bu~er bi ? 9uali studi percorrono ? In
falme nte I' Italia. Ne le molestie de! maestro l' infelice maestro, l' opera fu portata alla peg- qua1 laved s1 eserc1tano prima di perig!iarsi
ttnivano qui, percbe la svogliatezza della prima gio alla prim a sera dell' esec uzione. Le boccbe a scr1vere una spartito teatra:e 1 Per quni modi
rtonna, quasi malore attaccaticcio, s' era prr, - vuote largamente satot le non si tennero dal- p;ovano e affin_ano la loro scienza, 8 perche
pagata in tutti; e tutti, dal direttore d'orchi,- 1' app laudire disperatamente, ma ii pubblico s. arr1scb1ano d1 botto a una grande opera tru-
stra al dir ettore del 1mlco scenico, da l primo cbe non intendeva I' easel' so pralfotto dagli g1ca ?Q,ianta conoscenza e pratica bann' eglioo
soggetto all' ultimo coris ta facevano, qua! piu urlatori e dai battitori pagati , ma! contento de i buo ni e classici scrittori 1 Per quali raf-
qual meno, capire, clle senza unger la ruota della musica, contrapponcva sibi li fitti e ta- fron t i_ couoscono eBsi_ ii vero state della wu-
iJ carro non Bl sard,IJe mosBo ; ossia, che 1I glienti e grida e urli di disapprovazione. Gl'im- A1ca, 1 suo1 progress1, 1 mezzi di esi,cuzione ?
maestro mettesse mano alla ta.sea e con de.i pronti pero, come accade in ogoi lotta , vin- Si ~ccus~ la s orta e _I' aviditll degli impresari ,
regaletti ravvivasse I' estro e lo zelo tarpat 0 cevano e soffocav,rno con grirla maggio ri i e s 1 dovreb_be dolerc1 della propl'ia audacia e
degli esecutori. E i giornalisti di tutta lta l,a malcontenti, e allora Bl i can tan ti us civano della propr111, ignoranza.
lo tempesUvano per I' assoc1azione e qu alch ,: al prosccnio, con in mezzo, condotto con dolce
eosa di piu, 111.inacciando ancora di Btrapaz- violenza per mano, l' umile e malameotc g lo- V. MEIN!.
zarlo, s e ricusava. II povero diavolo era ue llu dioso maestro, futto piuttosto 11 bersaglio che.
mas3ima costernazione, ne sapeva come sa- ii trioofatore della cam pale battag liu. Eleonora, (Co ,t/inua)
1.iare quelle ingorde arpie o ridurre a clovere dimentica aff.itto di se e tutta plena d' amo-
quelle teste sventate; onde malediceva io cuor roBa sollecitudine per I' amic~ , non peusava
suo il teatro , l' artc e tutta la virtuosa ca- che a salvar Corinna da c1ualunque dubbio cbe
naglia. ii pubblico avesse d iBapprovato lei, o chc la
Cinquemila lire di spesa non gli parevau caduta dell' opera potesse in 0111la pre giudi-
poche, eppure non bastavano, se voleva sen- car la sua fama. Alla sec onda sera, teatro
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