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Diffrazione di particelle

Lo stesso argomento in dettaglio: Diffrazione dell'elettrone e Diffrazione del neutrone.

La diffrazione di particelle materiali come gli elettroni è uno dei maggiori punti di forza della meccanica
quantistica: osservare la diffrazione di un elettrone o di un neutrone consente di verificare l'esistenza della
dualità onda-particella; questa diffrazione è anche un utile strumento scientifico: la lunghezza d'onda di
queste particelle è sufficientemente piccola da essere usata nella scansione della struttura atomica dei
cristalli.

La lunghezza d'onda associata ad una particella è la cosiddetta lunghezza d'onda di De Broglie:

λ = h m v {\displaystyle \lambda ={\frac {h}{mv}}}

dove h è la costante di Planck e v e m sono rispettivamente la velocità e la massa della particella; λ è


caratteristica di qualsiasi oggetto materiale, anche se è rilevabile solo per entità con piccola massa, come gli
atomi e altre particelle.

Recentemente, è stata osservata la diffrazione di particelle chiamate barioni e di un particolare tipo di


fullereni chiamato buckyball ; il prossimo obiettivo della ricerca sarà quello di osservare la diffrazione dei
virus, i quali, avendo molta più massa delle particelle elementari, hanno una lunghezza d'onda inferiore,
cosicché devono attraversare molto lentamente una fenditura estremamente sottile affinché manifestino
caratteri ondulatori.

Persino la Terra ha una sua lunghezza d'onda (in effetti, qualunque oggetto dotato di una quantità di moto
la possiede): avendo una massa di circa 6×1024 kg e una velocità orbitale media di circa 30000 ms−1, essa
ha una lunghezza d'onda di De Broglie pari a 3.68×10−63 m. .

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