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Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come
lei vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il
tempo delle elemosine, ma delle scelte. I ragazzi di don Lorenzo Milani
periodico di cultura politica www.cercasiunfine.it
l’economia
comprende bene la forte
affermazione di papa
Francesco: “Questa
economia uccide”. La
di Rocco D’Ambrosio ragione di questo volto
assassino dell’economia
sta nel fatto che ”Oggi
è stato un amico affettuoso e intelligente,
Aldo Lobello. Da lui ho imparato tante
e il fine di
tutta la vita
- continua il papa -
tutto entra nel gioco
cose, soprattutto la passione e lo studio che economico- della competitività
applicava nel tradurre i principi evangelici sociale” e della legge del più
nel mondo sociale, politico, economico e (Gaudium forte, dove il potente
del lavoro. Già nelle sue analisi emergeva et Spes, 63). L’economia civile è uno mangia il più debole. (…).
come la globalizzazione determinasse, strumento (teorico e pratico), non l’unico, Abbiamo dato inizio alla
sempre più, una mutazione sostanziale del per recuperare questa centralità. Essa non è cultura dello “scarto” che,
nostro assetto sociale, economico, politico, una critica radicale al profitto perché anche addirittura, viene promossa. Non si tratta
culturale, in cui emergevano ed emergono, dove il profitto è legittimo, cioè nella più semplicemente del fenomeno dello
con evidenza e forza crescenti, il ruolo del corretta attività finanziaria, produttiva e sfruttamento e dell’oppressione, ma di
mercato e della logica del profitto. Purtroppo commerciale, non può mai essere guadagno qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta
la globalizzazione, ad oggi, nella stragrande ad ogni costo. In altri termini si deve rispettare colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza
maggioranza dei casi, è più portatrice di danni una gerarchia precisa: 1. lavoratore 2. lavoro alla società in cui si vive, dal momento che in
che di benefici, per singoli come per istituzioni 3. profitto. L’approccio moderno è, invece, essa non si sta nei bassifondi, nella periferia,
di ogni tipo. Gli ultimi pontefici lo stanno molto spesso basato su un diverso ordine: o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi
ripetendo in diversi modi: Paolo VI, con la 1. profitto 2. lavoro 3. lavoratore. In esso non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”
Populorum Progressio (1967), Giovanni Paolo II l’attività economica ha un unico motore, la (EV, 53). È questo l’impegno passare da una
con la Laborem exercens (1981) e la Sollicitudo rei massimizzazione dell’utilità per cui la struttura economia che uccide e crea scarti a una dal
socialis (1987), Benedetto XVI con la Caritas in dei bisogni viene appiattita su un unico bisogno, volto umano.
Veritate (2009), Francesco con innumerevoli quello di utilità. ll sistema economico non è
testi e interventi. Tutti sottolineano che più concepito per il soddisfacimento dei
il “primo capitale da salvaguardare e vari bisogni umani, ma fondamentalmente Aldo Lobello (1940-2015) dirigente IPRES,
laico impegnato nella pastorale sociale,
valorizzare è l’uomo, la persona, nella sua per arricchirsi e questa mentalità pervade, testimone di mitezza e gaudio cristiano, di pace
integrità: L’uomo infatti è l’autore, il centro corrompe e snatura diversi settori della e dedizione alla Chiesa e al mondo
2 ricordando di Rosina Basso Lobello
fraternità civile
è opinione diffusa che da periodi di cri-
si come quello attuale, si esca intra-
legata alla famiglia patriarcale ed ineguale,
che non era compatibile né con la libertà né
vedendo o cercando nuove opportunità di tantomeno con l’uguaglianza (i fratelli nel-
sviluppo ma sia la politica sia l’economia la famiglia di ancient régime non erano uguali
sembrano non avere più la capacità di saper tra di loro, tantomeno le sorelle rispetto ai
proporre nuove soluzioni. Il cambiamento fratelli). Al tempo stesso la fraternità non è
climatico che minaccia seriamente la so- da confondere con l’amicizia, dove il rap-
pravvivenza di milioni di persone, ad esem- porto personale viene inteso in modo esclu-
pio, non ha ancora spinto i leader politici sivo, elettivo e non transitivo. La fraternità
mondiali a trovare un accordo stabile e con- civile è invece transitiva tra i membri di una
diviso per rendere sostenibili i sistemi eco- comunità, aperta non solo al tu ma anche
nomici dei rispettivi Paesi, nonostante siano al lui che non conosco personalmente ma
trascorsi ventisette anni dalla Conferenza di che sento fratello in senso civile. Diverse
Rio sul clima. D’altro canto la perdurante sono le traduzioni del principio di fraterni-
crisi economico-finanziaria che dal 2008 sta tà in economia. Secondo quella di Antonio
causando forti disuguaglianze sociali, non è Genovesi, l’economista napoletano del Set-
ancora stata efficacemente affrontata e ri- tecento fondatore della tradizione dell’Eco-
solta. Ciò è dipeso sia dalla risposta del pen- nomia Civile, la fraternità consente ad un
siero neoconservatore alla crisi del modello insieme di individui di dar vita ad un popo-
socialdemocratico con il paradigma delle lo, ad una comunità, ad un’impresa legata da
disuguaglianze, sia dalla completa perdita relazioni di reciprocità, non solo di mutuo
di efficacia degli strumenti a disposizione interesse, ma anche di mutua assistenza. In
delle istituzioni economiche dei Paesi più sostanza ciò che distingue gli esseri umani
industrializzati. Basti pensare, in quest’ulti- dalle altre specie animali è il reciproco di-
mo caso, all’incapacità da parte delle Ban- ritto-dovere di soccorrersi, di aiutarsi. Ne
che Centrali, con i consueti strumenti di consegue che il principio di fraternità rende
politica monetaria (diminuzione dei tassi di le relazioni economiche di mercato, oltre
interesse e crescita di liquidità), di riattiva- che mutuamente vantaggiose, anche genui-
re la crescita economica. Come evidenzia namente sociali: mercato e istituzioni sociali
bene il filosofo Emanuele Severino, nella sono, quindi, due facce della stessa medaglia
società moderna si è fatta strada, sempre che si integrano con successo. Il mercato,
più, la convinzione che il deus ex machina in infatti, incorporando la virtù della gratuità
grado di risolvere i problemi sia costituito insita nella fraternità, rende possibili scambi
dalla fede indiscussa nella potenza illimitata che altrimenti non potrebbero avvenire, se
offerta dalla tecnologia: un caso esemplare valutati solo in termini di equivalenti, con
è quello di Bill Gates che ha donato svariati evidente guadagno di efficienza. Le istitu-
milioni di dollari per realizzare un progetto zioni sociali (famiglia, comunità, ecc.) per-
di ricerca applicata con l’obiettivo di estrar- meate dai principi di libertà e uguaglianza su
re l’anidride carbonica in eccesso nell’atmo- cui si fondano le istituzioni di mercato, pos-
sfera. Il progresso tecnologico, tuttavia, da sono svincolarsi dalle forme patologiche
solo non basta, perché, quella che stiamo di dipendenza presenti nelle relazioni delle
vivendo, è anche una crisi culturale e richie- società tradizionali (si pensi alla condizio-
de, pertanto, un nuovo modo di leggere la ne della donna nelle famiglie patriarcali). Il
società e l’economia. Uno sforzo in questo binomio fraternità-mercato diventa, quindi,
senso è stato fatto dall’enciclica Caritas in lo strumento adatto a sfruttare le opportu-
Veritate che spiega mirabilmente come lo nità di crescita potenzialmente presenti in
sviluppo sociale, economico e politico, se qualsiasi contesto socio-politico basato sul-
vuol essere autenticamente umano, deve le regole di convivenza democratica.
fare spazio al principio di gratuità come
espressione della fraternità. Il principio di
fraternità, invero, ha la sua radice nell’uma-
nesimo, ma, con l’avvento della modernità,
esso è andato via via scomparendo perché
ritenuto inutile e perfino dannoso per la co-
struzione del modello di società fatta da uo-
mini liberi e con uguali diritti. L’idea di fra- [docente di economia agraria, socio CuF,
ternità presente all’alba della modernità era Gravina, Bari]
6 meditando di Francesco Gesualdi
salsa solidale
l a cooperativa Sfruttazero non è solo
salsa, titola così la piccola brochure
che accompagna i vasetti di quella che non
è solo passata di pomodoro genuina e sa-
porita, ma un condensato di impegno, la-
voro collettivo, progettualità anticapitalista,
esperienza di autoreddito e pratica di mutuo
soccorso solidale in un contesto agricolo.
Il nome della salsa/progetto già dichiara la
sua intenzione, opporre una resistenza attiva
allo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori
e della stessa terra, quindi produrre ottima
passata di pomodoro a sfruttamento zero
di terra e lavoro. Il progetto nasce cinque
anni fa dall’intenzione comune di due asso-
ciazioni entrambe impegnate in pratiche di
accoglienza e assistenza a migranti, Solida-
ria, a Bari e Diritti a Sud, a Nardò (Le). Le
donne e gli uomini delle due associazioni da
tempo si occupavano del mondo delle e dei
migranti che tanto a Bari quanto a Nardò
presenta ampie fasce di clandestinità e di de-
bolezza. La traccia che accomunava, allora
come oggi, le due realtà, era ed è quella di
porsi in condizione di parità con i cosiddetti
migranti ritenendoli parte di quell’univer-
so di precarietà che senza scrupoli colpisce
anche chi non è costretto ad emigrare ma
che comunque prova sulla propria pelle le
conseguenze di un drammatico e sempre
crescente divario sociale. Precari e disoc-
cupati lo si è a prescindere dal passaporto. Se il pomodoro provocava sfruttamento, do, due stagioni fa, quasi due ettari attigui e
Con questa consapevolezza si è cercata una era lì che bisognava reagire, quindi si creò trasformando, in parte anche in proprio, la
risposta che non fosse solo animata da senso da subito un legame con Solidaria di Bari salsa. Il successo della salsa, del suo valore
di carità, quella che per intenderci alimenta, che operando negli stessi ambiti costituì il solidale e della bontà naturale che contie-
pur in buona fede, molta parte degli attuali nucleo fondante di quella che oggi, dopo ne ha reso tale luogo insufficiente e da due
sistemi di assistenza e accoglienza, ma che si cinque anni di produzioni sempre crescenti stagioni produciamo i pomodori in un’area
ponesse in linea di parità, facendo scaturi- è un’esperienza faticosa ma che va consoli-
di due ettari chiamata Ortogentile, per vo-
re pratiche comuni in cui il mutuo soccorso dandosi in ambiti distributivi afferenti alla
cazione e toponomastica, in una parte della
solidale fosse la linea rossa di congiunzione. Rete Nazionale Fuorimercato fatta di mol-
città a vocazione orticola, evitandone il de-
A testimonianza di questa intenzione tramu- teplici realtà diffuse su tutto il territorio na-
zionale e riunite in nodi territoriali con co- grado o la possibile cementificazione, com-
tata in pratica, riporto l’emozione personale
ordinamento nazionale proprio per cercare piendo così anche una pratica di resistenza
nell’ascoltare Angelo Cleopazzo dell’asso-
ciazione Diritti a Sud quando descrisse il di costruire alternative possibili ai mercati agro ecologica urbana. L’etichetta dei nostri
suo primo incontro nel campo di lavoratori convenzionali, fuori dalle leggi che GDO e vasetti, etichetta narrante, ne racconta e de-
migranti che, alle porte di Nardò, alimentava agrobusiness impongono a discapito di etica, scrive ogni passaggio, dalla produzione alla
l’enorme bacino di lavoratori sfruttati nella salute, ambiente e diritti. Dal 2014 ad oggi trasformazione e comunicazione per una
raccolta del pomodoro stagionale, quando, sono stati fatti passi in avanti significativi; a trasparenza assoluta, indice di democratici-
dopo una giornata estenuante impiegata Bari, ad esempio, è entrata nella compagine tà applicata. Siamo convinti che la politica si
a trasportare fardelli d’acqua nella ricerca di produzione e lavoro anche l’APS Mas- debba misurare con le pratiche e incarnare
di portare almeno ristoro al lavoro massa- seria dei Monelli/Ortocircuito che con le nelle vertenze trasformandole in esperienze
crante, si rese conto, insieme al suo gruppo, sue pratiche di agroecologia sociale opera, virtuose, capaci di testimoniare da sé i pro-
che bisognava fare il passo successivo ed nel capoluogo pugliese, da 10 anni e, come pri ideali piuttosto che affidarli a proclami
entrare nello stesso campo, condividendo masseria didattica, da 25 anni in agro di
o promesse.
le fatiche e le esperienze per cercare insie- Conversano (Ba). Ed è proprio a Conversa-
me forme di resistenza, anche conflittuale, no che abbiamo compiuto il primo impor- [scenografo, fondatore del progetto Orto-
per ristabilire diritti assolutamente negati. tante passo di chiusura della filiera coltivan- circuito, Bari]
meditando di Alfredo Lobello 9
talenti e competenze
Le criticità quantitative e qualitative dell’e-
h a riscosso molto interesse di recen-
te l’intervista al responsabile risorse
non solo per lo sviluppo del digitale e del
turismo, ma anche per il welfare. Nelle ini- sperienza di lavoro, in particolare per i gio-
umane di un’impresa multinazionale, nel- ziative sostenute dal Terzo Settore dalle cir- vani nel Mezzogiorno, interpellano l’impe-
la quale risultava emergente il tema della ca 400.000 unità censite a metà degli anni gno quotidiano degli imprenditori sociali
fuga dei talenti, laddove avvertono di esse- ’90, gli occupati sono più che raddoppiati e dei decisori di ogni ambito, per rendere
re ostacolati nella crescita professionale, a numericamente, sia pur con maggiore con- concreta l’esperienza della giustizia e della
causa dei limiti culturali e personali dei ma- centrazione nel Centro Nord del Paese. La creatività, senza rifugiarsi nelle scorciatoie
nager. È una questione forse poco valutata crescita è stata numericamente significativa, dell’autocompiacimento, ricorrenti in am-
nelle rilevazioni statistiche, ma che risulta ancorché avvenuta in assenza di legislazione bito ecclesiale. La previsione di svolgere la
decisiva nelle scelte dei giovani professioni- promozionale, a parte il recente Codice del prossima Settimana sociale sul tema “Il pia-
sti, unitamente alle problematiche derivate Terzo Settore; l’ambito di attività più rile- neta che speriamo. Ambiente, lavoro e futu-
dal prevalente sottoinquadramento in ter- vante è cultura, sport e ricreazione, segui- ro. #tuttoèconnesso” nel 2021 a Taranto,
mini economici e di mansioni. Nell’ultimo to da assistenza sociale e protezione civile. coinvolge noi tutti in una vigilanza
Rapporto Svimez abbiamo letto con sbi- Molto promettente sembra il settore della speranzosa.
gottimento che dall’inizio del nuovo secolo Green Economy, sia per le opportunità di la- [sociologo, socio CuF, Bari]
hanno lasciato il Mezzogiorno 2.015.000 voro attuali, sia per le prospettive da qui a
residenti, di cui la metà sono giovani di età cinque anni, dove le stime dicono che un
compresa tra i 15 e i 34 anni. Dal Rapporto terzo del fabbisogno futuro di competenze
BES 2018 si ha evidenza che in Puglia più sarà concentrato su digitale e sostenibilità e
del 23% dei lavoratori dispone di un tito- che si potranno creare significative oppor-
lo di studio superiore alla media richiesta tunità. Interessanti le potenzialità dell’im-
per la mansione che svolge ed il 19% ha presa sociale, nelle sue varie forme, che
una paga inferiore al valore mediano degli andrebbero conosciute maggiormente, per
omologhi. Mentre si procede all’aggiorna- dar vita all’ibridazione suggerita anche da
mento dei percorsi formativi universitari e Muhammad Yunus tra mondo profit e mon-
postuniversitari, il mismatch tra formazione do no profit. Oltre le suggestioni, bisogna
e skills ricercati dalle imprese, può essere, mettersi all’opera per riconoscere, nella
in parte, colmato dalle sempre più diffuse realtà, persone e realizzazioni capaci di
attività d’incubatori di impresa e centri di coniugare profitti e diritti, innova-
creatività, che permettono di sperimentare zione e comunità, agricoltura e
e confrontarsi con le realtà imprenditoriali. legalità, manifattura e welfare,
Le tante criticità avvertite attorno alla realtà digitalizzazione e umaniz-
del lavoro come possono essere interpretate zazione, capitale uma-
nell’ottica dell’economia civile che propone no e responsabilità
un affiancamento del principio di reciproci- manageriali.
tà al principio del contratto? Il lavoro va po-
sto in relazione con le altre dimensioni della
persona. Possiamo rifarci alle considerazio-
ni di Luigino Bruni, secondo cui: “Solo una
società che apprezza e stima la gratuità può
apprezzare e stimare il lavoro. Senza un ol-
tre, senza un orizzonte umano più largo e
profondo perché gratuito, il lavorare non
potrà mai diventare fioritura umana;
sarà sempre o servo o padrone, mai
fratello lavoro”. Per incontrare il
fratello lavoro, consideriamo
le opportunità occupazio-
nali, dove il settore dei
servizi rappresen-
ta la principale
fonte di cre-
azione di
lavoro,
10 intervistando Franco Caradonna di Donatella Rega
carismi nell’impresa
F ranco Caradonna conduce da anni una
vita fuori dall’ordinario per dimostrare
che si raggiungono obiettivi ragguardevoli
nella promozione di valori e nella costru-
zione di una economia reale che strappa
alla povertà frange di diseredati e crea cir-
coli virtuosi impensabili all’interno della
cultura liberista selvaggia e disumana come
quella attuale.
di Comunione, l’indigente è innanzitutto getti che rispondano a reali esigenze del ter-
Quali sono le motivazioni che ti hanno
aiutato con progetti di sviluppo, creando ritorio favorendo le aggregazioni, i distretti
spinto ad avviare esperienze di tipo sociale
e cercando posti di lavoro. Oggi circa 800 e i consorzi. I nostri prodotti agricoli spes-
e di economia di comunione?
imprese vivono questa cultura in tutti i pa- so non sono adeguatamente valorizzati, né
esi del mondo di tutti i continenti. Circa vengono recuperati i costi, proprio a causa
Nei periodi di crisi non sono mai manca-
50.000 persone in questi 20 anni sono state dell’individualismo in cui il settore agricolo
ti i carismi che hanno dato una risposta ai
aiutate ad uscire dall’indigenza, partecipan- si muove. È anche importante il ruolo della
problemi e alle sfide civili ed economiche.
do ad una vita di comunione. politica per l’utilizzo delle risorse necessa-
Pensiamo a Benedetto da Norcia con la re-
gola ora et labora, non come scelte alternati- rie (fondi CEE), per la realizzazione delle
In Italia esistono esempi di economia di infrastrutture e per favorire la coesione so-
ve, ma come aspetti inscindibili ognuno dei
comunione? ciale. È necessario coniugare anche mondi
quali finisce per dare il vero senso all’altro.
O a Francesco d’Assisi che rappresenta un che sembrano lontani tra loro: l’agricoltura
paradosso economico ponendo al proprio Con il Sud che marcia ad una velocità di- biologica, l’informatica, l’artigianato, i beni
centro sorella povertà. Il distacco materiale versa rispetto al resto d’Italia, la crisi ha culturali ed il turismo (come cultura di ac-
dai beni è diventata la prima scuola di eco- evidenziato le nostre difficoltà che sono coglienza ed ospitalità), l’ambiente, l’ecolo-
nomia. Nella seconda metà del quattrocen- legate principalmente alle infrastrutture in- gia e l’edilizia legata al risparmio energetico.
to sono nati i Monti di Pietà; oggi la finanza sufficienti e alla povertà socio-culturale che Infine un settore di notevole sviluppo per i
etica, le casse rurali, le bcc, il microcredito ha radici legate alla mancanza di relazioni, prossimi anni al Sud, è quello legato all’e-
possono essere letti come evoluzione di a stili di vita poco attenti al bene comune conomia civile cosiddetta del terzo settore.
quel tipo di economia. Il primo contratto Cinquant’anni di tentata industrializzazio-
di lavoro regolare per un minorenne in ap- ne al Sud non hanno consentito il mante- So che durante la crisi economica hai aiu-
prendistato lo inventò Giovanni Bosco ma nimento e la crescita delle aziende, è stata tato i tuoi fornitori ed i tuoi clienti in dif-
anche Vincenzo De Paoli, Gandhi, M. L. così distribuita una ricchezza non prodotta. ficoltà permettendo loro di continuare ad
King, madre Teresa di Calcutta, N. Mandela Abbiamo concentrato la ricerca di lavoro esistere ed hai salvato anche la tua azienda. Hai
e Muhammad Junus, hanno visto i bisogni solo sul posto fisso, creando l’illusione che anche coinvolto persone svantaggiate e in situazione
dei poveri, degli emarginati, dei malati. I si può vivere lavorando poco consumando di povertà?
carismi oggi sono come il lievito ed il sale le risorse destinate al futuro dei nostri gio-
nella massa. I carismi sono fonte di gratui- vani. Per questo negli ultimi quindici anni Ho studiato, ho lavorato prima come di-
tà. Nel 1991 Chiara Lubich andò in Brasile si sono trasferiti al Nord ed all’estero circa
pendente poi come artigiano, mi sono spo-
dopo 40 anni di esperienza all’interno del 1.200.000 giovani e la disoccupazione gio-
sato a Torino, dove ero andato da bambi-
Movimento dei Focolari e, nell’osservare vanile, da noi, ha raggiunto punte del 40%.
no con i miei genitori. Quarantatré anni fa
la città di San Paolo dall’aereo, vide gli ef- Le popolazioni e i territori meridionali co-
sono ritornato con alcuni amici meridionali
fetti di un modello di sviluppo che dà vita stituiscono una risorsa straordinaria di cul-
per impiantare un’azienda in terra di Bari.
a grattacieli circondati da baracche. Pensò tura, ambiente, storia, vivacità e capacità
In questi anni abbiamo cercato di costruire
che questo modello non era cristiano, an- creativa.
rapporti di gratuità, così la diffidenza e l’in-
dava cambiato. Come è tipico dei carismi, dividualismo hanno lasciato spazio a rap-
fu spinta ad agire subito. Nel maggio 1991 Possiamo trasformare questo nostro pa-
trimonio in un’occasione di sviluppo? porti di fiducia, amicizia e reciprocità con
diede vita ad aziende attente a costruire, attenzione alla persona come dipendente,
all’interno ed all’esterno rapporti di gratuità cliente, fornitore e concorrente. Ho lavo-
mettendo una parte degli utili in comunione Occorre ricercare e scoprire l’alta valenza
dei beni relazionali e la nostra vocazione rato in simbiosi con le istituzioni. Questo
per tre scopi: educare alla cultura della gra- rapporto di reciprocità e di gratuità ha reso
tuità; sviluppare l’impresa, creando nuovi al perseguimento di questi beni. Ciascuno
deve offrire un contributo di competenze e la mia azienda solida e capace di superare le
posti di lavoro e occuparsi direttamente dei difficoltà delle crisi.
più poveri. specifiche capacità in modo che le difficoltà
della famiglia, del condominio, del quartie-
re, della parrocchia, del lavoro, della poli- [intervista a Franco Caradonna, imprendi-
Come?
tica, dell’ambiente sono di tutti. Bisogna tore, mov. Economia di comunione; rac-
Con un aiuto diretto ed immediato dire noi e non più io. Per far nascere nuove colta da Donatella A. Rega, redattrice CuF,
per includerli nelle imprese. Que- imprese è necessario essere innamorati del medico, Bari; la versione integrale dell’in-
sta è una tipica esperienza dell’Economia proprio lavoro, impegnarsi per gli altri e ri- tervista la trovate sul nostro sito www.cer-
schiare ed essere creativi. Occorrono pro- casiunfine.it]
meditando di Massimo Melpignano 11
ecologia finanziaria
i l grado di diseducazione finanziaria
degli italiani è impressionante: da anni
chiaro, una responsabilità che invece riten-
go vada attribuita al legislatore, ma è certo
reciprocità, viene abbattuto con una velo-
cità dirompente, ben più di quella che pure
giro l’Italia bacchettando il malcostume na- che tutti devono fare la loro parte, nei limiti stupì il mondo la notte del crollo del muro
zionale che ci porta a conoscere alla perfe- in cui possono e devono. Pensiamo a come di Berlino. L’affermarsi delle banche diret-
zione tutte le funzioni del nostro telefonino sia assolutamente necessario intervenire in te, banche senza sportello che offrono tutti
mentre ignoriamo gran parte delle cose che maniera strutturale sui criteri di risoluzio- i servizi bancari attraverso app, il crescente
riguardano i nostri soldi, quelli che guada- ne dei contratti di mutuo, troppo stringenti interesse che suscitano forme di finanzia-
gniamo, che usiamo per noi, per la nostra in questa fase di stagnazione economia. In mento diretto come il crowdfunding, l’avan-
famiglia, per i nostri figli. Molte persone una recentissima puntata di Benedetta Econo- zare inesorabile della Fintech (la tecnologia
vanno in rosso a fine mese sul conto corren- mia! ho rilanciato il tema dell’indebitamento applicata ai mercati finanziari con una sem-
te perché non riescono ad allineare la data delle famiglie, gravate da una sommatoria pre crescente offerta di prodotti targettizza-
in cui passa l’addebito della carta di credito infinita di finanziamenti tra mutuo acquisto ti) e la recente rivoluzione dell’Open banking,
con quella in cui viene accreditato lo stipen- casa, credito finalizzato, cessione del quinto disegnano un mondo nuovo. Che ancora
dio. Andare a rosso di qualche giorno com- dello stipendio, carte revolving ecc., e ripro- non conosciamo. Mentre il vecchio mondo
porta un costo che rappresenta un inutile posto un patto di stabilità per le famiglie, un bancario e finanziario è ormai in fiamme,
spreco facilmente evitabile con un minimo tetto a norma di legge per l’indebitamento, per quanto non si voglia ammetterlo, siamo
di organizzazione. Altro aspetto è l’assoluta sulla falsariga del patto di stabilità imposto chiamati alla sfida di scegliere cosa fare. Ar-
incuria nella conservazione dei documenti. della U.E all’Italia con la famosa soglia del roccarsi nella difesa di un mondo bancario
Rispondiamo con sincerità a queste doman- 3%. Il sistema non si sostiene. Non si so- e finanziario sempre più ancorato nella di-
de: quanti di noi organizzano la raccolta dei stiene il sistema banche, tra fallimenti, aiuti fesa di liturgie antiche e anacronistiche op-
documenti bancari? Dove custodiamo il di Stato, prestiti ponte, agevolazioni nor- pure intervenire nei processi di innovazione
nostro contratto di conto corrente, quello mative e fiscali. Non si sostiene il sistema portando l’etica in un contesto in cui il go-
della carta di credito, gli estratti conto? Non delle imprese delle famiglie e delle persone, verno sarà affidato agli algoritmi? Occorre
provo nemmeno a domandare quanti di noi vessato da strumenti antichi, poco flessibili intraprendere un percorso per costruire
leggono il riassunto scalare (o almeno san- e molto costosi, spesso inutili. A collassare, una nuova piattaforma di regole, che ponga
no cosa sia). Eppure proprio sulla conser- in una logica di assenza di una piattaforma nuovamente al centro del sistema persone
vazione dei documenti si sta combattendo di connessione, non è soltanto il mondo famiglie e imprese. All’etica della finanza, e
un’accanita battaglia per la tutela dei diritti: delle famiglie e delle imprese, ma anzitutto alla finanza etica, occorre dunque aggiunge-
secondo una norma del testo unico banca- il mondo delle banche tradizionali: i recenti re un approccio ecologico. Da tempo lavo-
rio le banche dovrebbero consegnarci copia interventi normativi volti a favorire i proces- ro con alcune persone ad elaborare pensieri
dei documenti degli ultimi 10 anni, ma se- si di aggregazione tra banche, gli interventi e buone pratiche di quella che chiamiamo
condo una recente delibera Consob questo di sostegno alle banche, alla gestione degli ecologia finanziaria, cioè una piattaforma,
tempo scende a 5 per gli investimenti. Se Npl (i crediti non riscossi dalle banche) sono un hub in cui mettere in relazione ed in con-
dunque accade qualcosa (non rimborso un un chiaro indicatore che questo sistema è as- nessione i bisogni dell’uomo nelle sue ma-
finanziamento, perdo soldi in un investi- solutamente defunto. Ad investimenti etici nifestazioni economiche e sociali (impresa,
mento) posso trovarmi nella impossibilità e ad una finanza che si muove secondo fini lavoro, famiglia) coniugandole con un rap-
di far valere un mio diritto semplicemente etici, occorre necessariamente innestare un porto sano ed equilibrato con il danaro, che
perché non sono più nelle condizioni di sistema di norme regolatrici che liberino la rifugga il debito e la finanza fine a se stessa,
entrare in possesso dei documenti che mi nostra quotidianità dalle molte regole eco- e che governi i processi economici e finan-
riguardano. Ma naturalmente sono sicuro nomicamente illogiche e tossiche sotto il ziari mettendoli al servizio della comunità
che tutto questo non accade con il manua- profilo dell’equilibro economico e sociale. per generare benessere comune.
le di istruzioni del nostro telefonino e del Per altro verso si affaccia un mondo, ancora
televisore da 50 pollici recentemente acqui- tutto da esplorare, in cui lo schema tradizio- [avvocato, scrittore ed esperto di finanza,
stato. Non voglio spostare su di noi, sia ben nale ormai insostenibile sotto il profilo della socio CuF, Bari]
12 intervistando Stefano Zamagni