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n.

118 gen mar 2020 | anno XVI meditando pensando scoprendo


Poste Italiane S.p.A.
Spedizione
economia civile il dibattito le prospettive
in abbonamento postale
D.L. 353/2003 di Rosina Basso L. di Alfredo Lobello di Manlio Epifania
(conv. in
L. 27/02/
Roberto Massaro Pina Liuni Donatella A. Rega
2004 n. 46) Saverio Di Liso Massimo Melpignano Franco Caradonna
art. 1, comma 2,
DRT BARI
Francesco Gesualdi Susanna de Candia Stefano Zamagni
Vincenzo Peligra Paolo Martucci

®
Bisogna che il fine sia onesto. Grande. Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come
lei vuole amare se non con la politica o col sindacato o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più il
tempo delle elemosine, ma delle scelte. I ragazzi di don Lorenzo Milani
periodico di cultura politica www.cercasiunfine.it

sanare comunità politica.


Alla luce di ciò si

l’economia
comprende bene la forte
affermazione di papa
Francesco: “Questa
economia uccide”. La
di Rocco D’Ambrosio ragione di questo volto
assassino dell’economia
sta nel fatto che ”Oggi
è stato un amico affettuoso e intelligente,
Aldo Lobello. Da lui ho imparato tante
e il fine di
tutta la vita
- continua il papa -
tutto entra nel gioco
cose, soprattutto la passione e lo studio che economico- della competitività
applicava nel tradurre i principi evangelici sociale” e della legge del più
nel mondo sociale, politico, economico e (Gaudium forte, dove il potente
del lavoro. Già nelle sue analisi emergeva et Spes, 63). L’economia civile è uno mangia il più debole. (…).
come la globalizzazione determinasse, strumento (teorico e pratico), non l’unico, Abbiamo dato inizio alla
sempre più, una mutazione sostanziale del per recuperare questa centralità. Essa non è cultura dello “scarto” che,
nostro assetto sociale, economico, politico, una critica radicale al profitto perché anche addirittura, viene promossa. Non si tratta
culturale, in cui emergevano ed emergono, dove il profitto è legittimo, cioè nella più semplicemente del fenomeno dello
con evidenza e forza crescenti, il ruolo del corretta attività finanziaria, produttiva e sfruttamento e dell’oppressione, ma  di
mercato e della logica del profitto. Purtroppo commerciale, non può mai essere guadagno qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta
la globalizzazione, ad oggi, nella stragrande ad ogni costo. In altri termini si deve rispettare colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza
maggioranza dei casi, è più portatrice di danni una gerarchia precisa: 1. lavoratore 2. lavoro alla società in cui si vive, dal momento che in
che di benefici, per singoli come per istituzioni 3. profitto. L’approccio moderno è, invece, essa non si sta nei bassifondi, nella periferia,
di ogni tipo. Gli ultimi pontefici lo stanno molto spesso basato su un diverso ordine: o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi
ripetendo in diversi modi: Paolo VI, con la 1. profitto 2. lavoro 3. lavoratore. In esso non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”
Populorum Progressio (1967), Giovanni Paolo II l’attività economica ha un unico motore, la (EV, 53). È questo l’impegno passare da una
con la Laborem exercens (1981) e la Sollicitudo rei massimizzazione dell’utilità per cui la struttura economia che uccide e crea scarti a una dal
socialis (1987), Benedetto XVI con la Caritas in dei bisogni viene appiattita su un unico bisogno, volto umano.
Veritate (2009), Francesco con innumerevoli quello di utilità. ll sistema economico non è
testi e interventi. Tutti sottolineano che più concepito per il soddisfacimento dei
il “primo capitale da salvaguardare e vari bisogni umani, ma fondamentalmente Aldo Lobello (1940-2015) dirigente IPRES,
laico impegnato nella pastorale sociale,
valorizzare è l’uomo, la persona, nella sua per arricchirsi e questa mentalità pervade, testimone di mitezza e gaudio cristiano, di pace
integrità: L’uomo infatti è l’autore, il centro corrompe e snatura diversi settori della e dedizione alla Chiesa e al mondo
2 ricordando di Rosina Basso Lobello

uomo mite e gioioso


r icordare l’impegno di Aldo per l’incul-
turazione della fede attraverso l’inse-
gnamento della Dottrina Sociale della Chie-
sa significa narrare la parte più rilevante del
suo lavoro di laico adulto dopo il Concilio.
A partire dal I Convegno Nazionale della
Chiesa Italiana “Evangelizzazione e Promo-
zione umana”, in cui gli fu affidata la presi-
denza di una Commissione (il cui segretario
era il prof. Vittorio Bachelet), infaticabile è
stato il suo lavoro di studio e diffusione dei
capisaldi della Dottrina Sociale in ambienti
ecclesiali (come lo STIP) ed in quelli civili tra i libri di Aldo Lobello
(le scuole di Formazione socio-politica di Aldo Lobello nasce il 1° luglio1940, frequenta l’Azione cattolica della parrocchia di S.
Cercasi un fine). Profondamente segnato Giuseppe e all’Università entra nella FUCI, dove nel 1963 assume la presidenza dioce-
dalla vicenda conciliare, Aldo ha sofferto le sana. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1967 vince una Borsa biennale di ricerca e
omissioni, le incoerenze, i ritardi del clero addestramento didattico presso la cattedra di Storia della chiesa, Facoltà di Magistero
e del laicato cattolico nell’applicazione del- dell’Università di Bari. Nel 1968 frequenta il Corso di Perfezionamento in Diritto del
la linea pastorale disegnata dalla Gaudium Lavoro dove conoscere Gino Giugni, uno dei padri dello Statuto dei lavoratori (adottato
et Spes. Si è speso soprattutto nell’apporto come legge nel 1970). Frequentando la FUCI conosce e si innamora di Rosina Basso e
all’apertura di spazi di discernimento comu- nel 1970 scelgono di unirsi per la vita. Svolge la funzione di direttore del personale dello
nitario nelle realtà parrocchiali delle Diocesi stabilimento Dalmine di Taranto. Interessato dall’impegno di Aldo Moro, anni ‘70, partì
pugliesi, assicurando un contributo penso- l’avventura dell’Ipres (Istituto Pugliese per le Ricerche Economiche e Sociali), dove si
so al dibattito su tematiche locali o globali. è occupato di studi comparati ed integrati tra questioni economiche e questioni sociali.
Ha affettuosamente corrisposto all’inter- Partecipa alla vita ecclesiale in ambito regionale e nazionale, specie in occasione del
pellanza che padre Magrassi gli rivolgeva Convegno CEI Evangelizzazione e Promozione Umana del ’76, come componente del-
in occasione della stesura delle sue Lettere la presidenza. Si è speso molto nel contesto pugliese e nell’ambito della pastorale sociale
Sociali. Il suo apporto al Sinodo Diocesano, e del lavoro, di cui è stato incaricato regionale ininterrottamente dal 1985 e componente
fortemente voluto da padre Magrassi, si è della Consulta nazionale. Intensa è stata la sua collaborazione con Mariano Magrassi
distinto per autonomia di giudizio e libertà Arcivescovo di Bari, fine anni ’80, per l’impegno della Chiesa locale a favore dei giovani
di rappresentazione, senza alcun cedimen- disoccupati; grande sintonia anche con Mons. Michele Mincuzzi, assistente ACLI e pa-
to clericale. Aldo si è generosamente spe- store delle Chiese pugliesi e con Fernando Charrier, dapprima segretario e poi Presiden-
so pure nello spazio politico-istituzionale, te della Commissione CEI per la Pastorale sociale e del lavoro. Dalla fine degli anni ‘80
candidandosi con il Partito Popolare alle la Commissione episcopale per la pastorale sociale ha pubblicato diverse note pastorali,
Elezioni Europee del ‘94, con un risultato a cui Aldo ha offerto il suo contributo. Con Don Mario Operti, direttore ufficio CEI
importante. Il suo stile ecclesiale, critico ed pastorale Sociale a fine anni ‘90, ha sperimentato il Progetto Policoro, per affrontare la
insieme sempre rispettoso dei ruoli pastora- dolorosa realtà della disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno. Come laico ha promos-
li, libero, ma mai distruttivo, ha inverato la so iniziative volte a rafforzare la capacità di proposta con strumenti differenti, dalla Pre-
lunga formazione degli anni giovanili segna- sidenza del Movimento per la vita nella difficile stagione dei referendum (per divorzio
ti dall’esperienza fucina. Nel tempo della e aborto), alla rivista Rossodisera, dal Comitato di collegamento dei cattolici per superare
malattia non ha cambiato strada, ha accetta- gli steccati delle diverse fazioni al sostegno al Comitato Dossetti, dalla nuova stagione
to con mitezza le limitazioni crescenti nella delle scuole di formazione politica degli anni 2000, alla costituzione dell’associazione
parola e nel movimento, accogliendo sem- Cercasi un fine. Dal 2004 al 2007 è stato Presidente Provinciale di Confcooperative Bari
pre con gioia le visite degli amici. Per noi e ha collaborato alla fondazione dell’UCID (Unione cristiana imprenditori e dirigenti)
familiari è dolce ricordarlo quando, ancora facendo parte del direttivo provinciale ed essendone presidente onorario.
in salute, amava farsi incontro con il sorriso
tra i suoi libri:
aperto, l’ironia sempre bonaria a quanti lo
avvicinavano, anche per strada. Il premio Rapporto sulla economia e sul territorio della Puglia, Bari, Ecumenica Editrice, 1991;
di laurea che la famiglia ha voluto istituire La città invisibile, 1° Rapporto sulla condizione giovanile nella città di Bari, Bari, Levante Editori,
presso la Facoltà Pugliese di Teologia con 1993;
riferimento alla ricerca sulla Dottrina Socia- Una città per crescere, Potenziale sociale, progettualità e rete giovanile, in una grande città del Mezzo-
le della Chiesa intende accogliere il suo in- giorno, Bari, Levante Editori, 1993;
vito, oggi più che mai attuale nel pontificato Puglia in cifre 2002, 2003, Bari, Progedit;
di Francesco, a fare della persona, del bene Rapporto su alcuni aspetti territoriali, demografici e sociali del Comune di Bari, Puglia Grafica Sud
comune, della sussidiarietà, della solidarietà 2005;
i fondamentali della Chiesa in uscita. Istituzioni non profit e welfare regionale - Il ruolo del terzo settore nel sistema integrato di interventi e
servizi sociali in Puglia, Mimeo, 2005.
[preside, portavoce Associazione art.3,
Bari]
meditando di Roberto Massaro 3

per un’economia umana


g li ultimi due papi, Benedetto e France-
sco, a proposito dello sviluppo dell’e-
gistero di Ratzinger e Bergoglio con forti
analogie, seppur con prospettive differenti.
10 aprile 2015, in occasione del VII vertice
delle Americhe, Bergoglio scriveva: “Non è
conomia civile, ribadiscono l’importanza In Caritas in veritate, reciprocità e gratuità sufficiente sperare che i poveri raccolgano
del principio di reciprocità nella riflessione sono le direttrici verso cui devono tende- le briciole che cadono dalla tavola dei ric-
e nella prassi economica. Partendo dallo re l’economia e il mercato. Non soltanto chi. Sono necessarie azioni dirette a favore
stesso presupposto insistono sull’abbando- il no-profit o il volontariato, ma l’intera vita dei più svantaggiati, l’attenzione per i quali,
nare una concezione produttivistica e mer- economica ordinaria. L’ingresso di questi come quella per i più piccoli all’interno di
cantile dell’economia per proporre un si- due concetti in economia sembra ossimori- una famiglia, dovrebbe essere prioritaria per
stema economico in grado di articolare più co o parossistico, soprattutto se declinato in i governanti”. L’invito è rivolto ai responsa-
correttamente i rapporti sociali, assumendo contesti di sfrenato capitalismo. Il modo in bili della cosa pubblica per una politica che
come soggetto primario la persona nel suo cui, tuttavia, papa Benedetto espone questi non sia succube del capitalismo finanziario
tessuto sociale e relazionale e superando due termini ha in sé forti elementi di novi- ma si ponga a servizio del bene comune,
modelli economici improntati sull’indivi- tà. La reciprocità non è da intendersi come dell’inclusione e dell’integrazione degli ulti-
dualismo o sul collettivismo per stimolare un semplice scambio di doni, ma nel senso mi e dei più poveri. Papa Francesco, infatti,
la società a mediare tra interessi particolari e aristotelico di antipepontós, ossia di “legame sostiene che alla base della crisi economica
interessi generali, libera iniziativa e bene co- sociale”, di stile virtuoso che tiene uniti mondiale vi è una crisi antropologica che
mune. Ciò richiede, anzitutto, una smentita tutti gli uomini, dalle relazioni di mercato a riduce l’uomo a una “cosa” di cui poter di-
del mito della neutralità etica della scienza quelle di amicizia. Allo stesso modo, la gra- sporre liberamente. Non solo. Il papa è an-
economica. Scrive, infatti, papa Benedet- tuità non è un regalo o uno sconto o una che fermamente convinto che questa men-
to nell’enciclica Caritas in veritate: “La sfera particolare promozione, ma quella forma talità dispotica dell’uomo stia conducendo
economica non è né eticamente neutrale né di “perdita” di qualcosa di proprio perché a danni permanenti sull’intero pianeta. Per
di sua natura disumana e antisociale. Essa questa possa contribuire alla piena fioritura questo è necessaria un’economia ecologica
appartiene all’attività dell’uomo e, proprio dell’altro. Reciprocità e gratuità, in Caritas che riesca a prevedere l’impatto ambientale
perché umana, deve essere strutturata e in veritate, rappresentano le uniche forme in delle iniziative imprenditoriali e dei proget-
istituzionalizzata eticamente”. Riportare, grado di dare al mercato una forma civiliz- ti e faccia cessare quelle forme di sviluppo
pertanto, economia ed etica a una fecon- zatrice e liberatrice. Inclusione ed ecologia, avido e irresponsabile che producono solo
da interazione richiede anzitutto concepire invece, sono le parole con le quali si potreb- consumismo e inquinamento: “Gli sforzi
quest’ultima non come realtà esterna, ma be sintetizzare la visione di economia civile per un uso sostenibile delle risorse natura-
intrinseca alla stessa economia. Essa, infat- presente nei documenti di papa Francesco. li non sono una spesa inutile, bensì un in-
ti, le consentirebbe di raggiungere l’obietti- Nel messaggio al presidente di Panama del vestimento che potrà offrire altri benefici
vo primario di ogni attività umana, ossia la economici a medio termine”.  (Laudato si’,
promozione globale della persona da esten- n. 191)
dere anche alle generazioni future.
Questi presupposti, propri del-
la riflessione sull’econo- [docente di teologia mo-
mia civile, si trovano rale FTP, socio CuF,
declinati nel ma- Conversano, Bari]
4 meditando di Saverio Di Liso

una lunga storia


n egli ultimi anni, anche a motivo delle
ricorrenti crisi finanziarie ed econo-
miche globali che colpiscono l’Europa e il
mondo dal 2007-2008, si è diffusa, tra gli
studiosi, ed anche tra i non addetti ai lavori,
la consapevolezza della fragilità, se non della
malattia, di un sistema capitalistico fondato
essenzialmente sulle rendite e sui debiti; e,
di converso, si è affermata l’urgenza di rian-
nodare l’economia di mercato a quella tra-
dizione di pensiero dell’inizio dell’Età Mo-
derna che riusciva a coniugare le esigenze
della libertà con le esigenze della socialità:
l’economia civile. L’economia civile è una
proposta teorica e pratica tipicamente ita- sollecitazioni della libertà di pensare contri- cretizzazione, nel senso di un equilibrato
liana, che conta, in modo esplicito o impli- buivano al progresso delle sperimentazio- bilanciamento tra ricerca teorica e iniziativa
cito, una lunga serie di esponenti: Antonio ni fisiche e delle scienze naturali e, d’altra imprenditoriale, in quell’esperienza e prassi
Genovesi (1713-1769), Giacinto Dragonet- parte, suscitavano le innovative esigenze di denominata Economia di comunione, il pro-
ti (1738-1818), Achille Loria (1857-1943), riforma della società, della politica e dell’e- gramma ideato e lanciato da Chiara Lubich
Amintore Fanfani (1908-1999), Giorgio Fuà conomia. Dall’altra parte, detto processo e dal Movimento dei Focolari nel 1991, per
(1919-2000). Essa non si propone come un confluisce, nel contesto odierno, nell’ampio coinvolgere imprenditori, lavoratori, diri-
sistema alternativo a quello capitalistico, ma fenomeno sociale, culturale e politico del- genti, consumatori, risparmiatori, cittadini,
piuttosto come un laboratorio di prassi e di la cittadinanza attiva, dell’amministrazione studiosi, operatori economici, in vista della
teoria che propone un’economia più densa condivisa, della democrazia partecipativa e, promozione di una cultura economica im-
di umanità e di socialità, aperta alle virtù e in ultima istanza, si connette con la ripre- prontata alla comunione, alla gratuità e alla
orientata alla felicità pubblica; non vuole sa dell’approccio personalistico alla realtà, reciprocità.
soltanto esaltare i meriti della cooperazio- che caratterizza in profondità la visione cri-
ne, del terzo settore e del no profit, quanto stiana del mondo. In tal senso, l’economia [dirigente scolastico, docente FTP, socio
piuttosto offrire una visione complessiva civile trova, oggigiorno, un’ottimale con- CUF, Palese-Bari]
dell’economia, non più incentrata su aspet-
ti individualistico-finanziari ma su elementi pensando di Paolo Martucci
comunitari e sociali capaci di offrire criteri
di giudizio e di azione socialmente respon-
sabili per le scelte dei governi, delle multina-
zionali, dei consumatori e dei risparmiatori.
p artecipai, nel giugno scorso, a una
Summer School il cui tema era: “Co-
occhi e che mai lasciamo che ci interpellino
provocandoci ad essere costruttori attivi dei
L’economia civile si impegna a perseguire struttori di un modello di sviluppo sosteni- vari sistemi avvalendoci di uno sguardo nuo-
una ricchezza buona, critica gli eccessi pa- bile”. All’inizio pensai: “Cosa c’entra questo vo sul mondo. Infine, è stata un’esperienza
rassitari delle rendite finanziarie, rinnova progetto con il mio percorso in seminario? avvincente perché, da seminarista, mi senti-
l’esigenza dell’etica delle virtù (aristotelica, Cominciai però ad avvertire in me che quel- vo come un pesce fuor d’acqua; ma, vivendo
stoica e cristiana), propone la governance ed la esperienza dovevo farla, la vidi come appieno quei giorni, ho avuto modo di con-
il controllo diffuso dei beni comuni (aria, un’opportunità per conoscere una nuova frontarmi con ragazzi che si dicono atei, ma
acqua, clima, fertilità del suolo, biodiversi- realtà mai incontrata prima. E così feci; era che a mio modesto parere, per le riflessioni
tà ecc.), mira a superare il welfare capitalism il 23 luglio quando mi presentai alla Selva di e domande che abitano in loro, sono molto
e il welfare state mediante il perseguimento Fasano per iniziare questa nuova avventura. vicini a Dio più di quanto essi credano. È
di un welfare civile fondato sulla sussidiarietà Oggi sono convinto con certezza che è sta- stata occasione, dunque, di scambio recipro-
circolare, addita la figura del cittadino qua- ta un’esperienza della quale non potevo fare co delle proprie esperienze nella gratuità e
le attivista politico e consumatore consa- a meno, per diversi motivi: per le relazioni nella custodia comune. È stata un’esperienza
pevole e critico e descrive un nuovo ruolo venutesi a creare, poiché è raro al giorno di intensa crescita culturale che mi ha per-
pubblico per le imprese civilmente respon- d’oggi che 30 ragazzi e ragazze senza che messo di volgere lo sguardo verso mete che
sabili. Da una parte, tale processo si rian- si conoscano, sappiano incontrarsi, stare in- oggi sono indifferenti alla maggior parte
noda, storicamente, alle vicende e all’opera sieme e lavorare per un progetto comune; delle persone. Mete che mi auguro possano
di colui che per primo ne coniò il termine per i vari temi trattati: sviluppo sostenibile, essere percorse da tanti giovani appassionati
(Lezioni di commercio o sia di Economia civile, crescita, libertà, fiducia, relazione, identità, della vita.
1765-1767) e ne tracciò le linee essenziali, etica, economia civile, responsabilità; temi
Antonio Genovesi, un sacerdote e filosofo che hanno a che fare con la realtà che ci
vissuto nella temperie della Napoli del Set- circonda e in cui siamo inseriti. Realtà che [studente presso il Pontificio Seminario Re-
tecento, un ambiente culturale nel quale le a volte vediamo scorrere davanti ai nostri gionale Pugliese PIO XI, Molfetta, Bari]
meditando di Arturo Casieri 5

fraternità civile
è opinione diffusa che da periodi di cri-
si come quello attuale, si esca intra-
legata alla famiglia patriarcale ed ineguale,
che non era compatibile né con la libertà né
vedendo o cercando nuove opportunità di tantomeno con l’uguaglianza (i fratelli nel-
sviluppo ma sia la politica sia l’economia la famiglia di ancient régime non erano uguali
sembrano non avere più la capacità di saper tra di loro, tantomeno le sorelle rispetto ai
proporre nuove soluzioni. Il cambiamento fratelli). Al tempo stesso la fraternità non è
climatico che minaccia seriamente la so- da confondere con l’amicizia, dove il rap-
pravvivenza di milioni di persone, ad esem- porto personale viene inteso in modo esclu-
pio, non ha ancora spinto i leader politici sivo, elettivo e non transitivo. La fraternità
mondiali a trovare un accordo stabile e con- civile è invece transitiva tra i membri di una
diviso per rendere sostenibili i sistemi eco- comunità, aperta non solo al tu ma anche
nomici dei rispettivi Paesi, nonostante siano al lui che non conosco personalmente ma
trascorsi ventisette anni dalla Conferenza di che sento fratello in senso civile. Diverse
Rio sul clima. D’altro canto la perdurante sono le traduzioni del principio di fraterni-
crisi economico-finanziaria che dal 2008 sta tà in economia. Secondo quella di Antonio
causando forti disuguaglianze sociali, non è Genovesi, l’economista napoletano del Set-
ancora stata efficacemente affrontata e ri- tecento fondatore della tradizione dell’Eco-
solta. Ciò è dipeso sia dalla risposta del pen- nomia Civile, la fraternità consente ad un
siero neoconservatore alla crisi del modello insieme di individui di dar vita ad un popo-
socialdemocratico con il paradigma delle lo, ad una comunità, ad un’impresa legata da
disuguaglianze, sia dalla completa perdita relazioni di reciprocità, non solo di mutuo
di efficacia degli strumenti a disposizione interesse, ma anche di mutua assistenza. In
delle istituzioni economiche dei Paesi più sostanza ciò che distingue gli esseri umani
industrializzati. Basti pensare, in quest’ulti- dalle altre specie animali è il reciproco di-
mo caso, all’incapacità da parte delle Ban- ritto-dovere di soccorrersi, di aiutarsi. Ne
che Centrali, con i consueti strumenti di consegue che il principio di fraternità rende
politica monetaria (diminuzione dei tassi di le relazioni economiche di mercato, oltre
interesse e crescita di liquidità), di riattiva- che mutuamente vantaggiose, anche genui-
re la crescita economica. Come evidenzia namente sociali: mercato e istituzioni sociali
bene il filosofo Emanuele Severino, nella sono, quindi, due facce della stessa medaglia
società moderna si è fatta strada, sempre che si integrano con successo. Il mercato,
più, la convinzione che il deus ex machina in infatti, incorporando la virtù della gratuità
grado di risolvere i problemi sia costituito insita nella fraternità, rende possibili scambi
dalla fede indiscussa nella potenza illimitata che altrimenti non potrebbero avvenire, se
offerta dalla tecnologia: un caso esemplare valutati solo in termini di equivalenti, con
è quello di Bill Gates che ha donato svariati evidente guadagno di efficienza. Le istitu-
milioni di dollari per realizzare un progetto zioni sociali (famiglia, comunità, ecc.) per-
di ricerca applicata con l’obiettivo di estrar- meate dai principi di libertà e uguaglianza su
re l’anidride carbonica in eccesso nell’atmo- cui si fondano le istituzioni di mercato, pos-
sfera. Il progresso tecnologico, tuttavia, da sono svincolarsi dalle forme patologiche
solo non basta, perché, quella che stiamo di dipendenza presenti nelle relazioni delle
vivendo, è anche una crisi culturale e richie- società tradizionali (si pensi alla condizio-
de, pertanto, un nuovo modo di leggere la ne della donna nelle famiglie patriarcali). Il
società e l’economia. Uno sforzo in questo binomio fraternità-mercato diventa, quindi,
senso è stato fatto dall’enciclica Caritas in lo strumento adatto a sfruttare le opportu-
Veritate che spiega mirabilmente come lo nità di crescita potenzialmente presenti in
sviluppo sociale, economico e politico, se qualsiasi contesto socio-politico basato sul-
vuol essere autenticamente umano, deve le regole di convivenza democratica.
fare spazio al principio di gratuità come
espressione della fraternità. Il principio di
fraternità, invero, ha la sua radice nell’uma-
nesimo, ma, con l’avvento della modernità,
esso è andato via via scomparendo perché
ritenuto inutile e perfino dannoso per la co-
struzione del modello di società fatta da uo-
mini liberi e con uguali diritti. L’idea di fra- [docente di economia agraria, socio CuF,
ternità presente all’alba della modernità era Gravina, Bari]
6 meditando di Francesco Gesualdi

per un mercato che include

c he servano altre imprese capaci di


intrattenere fra loro altri rapporti è
di qualsiasi progetto di piena occupazione.
Ma più vendite significano più consumo di
Un paracadute integrale che risolverebbe
in forma ugualitaria qualsiasi altra esigenza
fuor di dubbio. Ci servono imprese attente materia e maggiore produzione di rifiuti. Il di pensione e reddito di cittadinanza. D’un
all’ambiente, ai diritti dei lavoratori, rispet- che procura non poco imbarazzo in chi ha colpo solo costruiremmo una grande casa
tose delle comunità, capaci di collaborazio- la doppia sensibilità sociale e ambientale: capace di garantire a tutti una triplice area di
ne invece che di competizione selvaggia. praticare la sobrietà per non danneggiare la sicurezza: la salvaguardia dei beni comuni, il
Ma allo stesso tempo sarebbe un errore natura o vivere il consumismo per favorire i soddisfacimento dei bisogni fondamentali e
pensare che un’economia basata su imprese disoccupati? La strada per uscire dal dilem- un’occupazione minima. Sogno impossibi-
responsabili e collaborative possa rappre- ma è un altro modo di provvedere ai nostri le? Forse. Ma perché non cominciamo con
sentare l’alternativa di cui abbiamo bisogno. bisogni non più basato sul denaro, ma sulla l’istituzione di un servizio civile obbligato-
Le imprese responsabili costituiscono un gratuità. Se potessimo ottenere ciò che ci rio per tutti?
pezzo dell’alternativa che però deve avere serve in forma diversa dall’acquisto, smet-
il suo fulcro su ben altri principi e su un as- teremmo di dipendere dal denaro e quindi
setto molto più ampio. Anche se avessimo dal lavoro salariato. Automaticamente, PIL,
il mercato più bello del mondo, avrebbe produzione e consumi smetterebbero di es-
pur sempre un difetto: quello di escludere. sere i padroni indiscussi della nostra vita, la
E non possiamo fargliene una colpa, per- sufficienza tornerebbe ad essere la nostra
ché il mestiere del mercato è vendere, os- guida per ritrovare l’armonia con noi stes-
sia fornire beni e servizi a chi ha denaro da si, gli altri e la natura. La forma di lavoro
spendere. Perciò il mercato riverisce chi ha che dobbiamo riscoprire è il lavoro d’uso, il
soldi, chiude la porta in faccia a chi non ne lavoro applicato direttamente ai bisogni da
soddisfare. Un’esperienza che in ambito per-
ha. E se potrebbe non essere un problema
sonale e familiare applichiamo tutti i giorni
se parliamo di cravatte e rossetti, la cosa si
quando cuciniamo i nostri piatti, laviamo i
fa grave se parliamo di acqua, cibo, energia,
nostri panni, ripariamo la nostra bici, cre-
vestiario, alloggio, sanità, istruzione, comu-
sciamo i nostri figli. Se vogliamo ampliare
nicazioni, trasporti. Il mercato non può es-
il soddisfacimento dei nostri bisogni, senza
sere né il centro dell’universo, né occuparsi
chiedere agli altri di aumentare i propri con-
di tutto. Potremmo dire che il mercato va
sumi, è proprio il lavoro d’uso che dobbia-
bene per ciò che non intacca la dignità del-
mo espandere. Con un’avvertenza: oltre che
le persone: le collane, i costumi da bagno, i
a livello individuale, il lavoro d’uso può esse-
profumi, le automobili. Invece non va bene re organizzato anche a livello collettivo. Lo
per la sanità, l’istruzione, l’assistenza, l’al- sperimentiamo ogni volta che siamo colpiti
loggio. In una parola può andare bene per i da una sciagura. Se il fiume esonda o arriva
desideri, non per i diritti. Per i diritti ci vuole il terremoto, ci mettiamo subito tutti insie-
la solidarietà collettiva. Per questo dobbia- me per affrontare l’emergenza. Se il nostro
mo smetterla di focalizzarci solo sul merca- obiettivo fosse la dignità per tutti, accanto
to per concentrarci sull’economia pubblica, al mercato, creeremmo un’area di economia
specie oggi che la grande minaccia è quella comunitaria, totalmente indipendente, non
ambientale che rende più difficile la solu- più basato sulla tassazione del reddito, ma
zione dei problemi sociali. In particolare il del tempo. Un nuovo patto di cittadinanza,
tema del lavoro salariato che per la maggior per cui in cambio di qualche giorno al mese
parte di noi rappresenta l’unico modo per o qualche settimana all’anno trascorso in un
procurarci da vivere. Per il mercato il lavo- servizio o una fabbrica pubblica, si ottiene
ro è un costo da comprimere, per cui è più in cambio, gratis, dalla culla alla tomba, per
portato a promuovere la disoccupazione sé e i propri familiari, tutti i beni e i servizi
più che l’occupazione, a meno che non au- che la comunità ha classificato come dirit-
mentino le vendite. Se il lavoro è una varia- ti: una quantità appropriata di acqua, cibo,
bile dipendente dai consumi, la crescita del- vestiario, energia, oltre ad alloggio, sanità, [allievo di don Milani, coordinatore del
le vendite è una condizione imprescindibile istruzione, trasporti locali, comunicazioni. Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Pisa]
meditando di Vincenzo Pelligra 7

dal come al perché del lavoro


c ercasi un fine è un titolo bellissimo.
Bellissimo e tragico, allo stesso tempo.
dio di qualche anno fa, l’economista inglese
Andrew Clark, considerando un campione
passare dalla difesa del lavoro per il lavoro
ad una più civile rivendicazione del lavoro
Bellissimo, perché ci ricorda come l’essere molto ampio di lavoratori dei paesi OCSE, per il lavoratore e la sua comunità. Sappia-
umano sia, in fondo e costitutivamente, un ha stilato una classifica delle caratteristiche mo che non tutti i lavori fanno il bene dei
cercatore di senso, di una direzione, un fine, più importanti che, secondo i lavoratori lavoratori e quindi non tutti andrebbero
appunto, per il quale spendere la nostra esi- stessi, un buon lavoro dovrebbe possede- difesi, ma piuttosto ripensati. Se un barista
stenza. Ma lo stesso titolo ci ricorda anche re. Emerge un quadro interessante: il 56% vede le persone rovinarsi alle slot-machine
quanto trovare questo senso sia diventato, considera indispensabile la stabilità dell’im- nel suo locale, ha la possibilità di disinstal-
nel tempo, più complicato. In un panorama piego; il 22% ritiene fondamentale la possi- larle, e tanti lo fanno. Ma se chi lavora in
sociale, politico ed economico che appare bilità di poter aiutare con il proprio lavoro una fabbrica di bombe e si vergogna anche
sempre più atomizzato e incerto, trovare la gli altri; il 20%, valuta come importante la di raccontare al figlio il lavoro che fa, non
giusta direzione è diventata impresa non da possibilità di essere utili alla società; e poi ci ha la stessa possibilità di scelta, allora forse
poco. Il mondo del lavoro, da questo pun- sono le buone opportunità di crescita pro- quel lavoro andrebbe riconvertito, ripensa-
to di vista non rappresenta un’eccezione. fessionale, un orario flessibile e solo dopo, to, non tutelato ad ogni costo facendo gli
In una recente indagine significativamente uno stipendio elevato. Eppure, nonostante interessi delle aziende piuttosto che quelli
intitolata Socially Useless Jobs, gli economi- questo, si vedono ancora alcuni sindacati dei lavoratori. Di lavori socialmente inutili o
sti olandesi Robert Dur e Max van Lent, scendere in piazza per protestare contro i dannosi, ce lo dicono i dati, ce ne sono fin
mettono in evidenza proprio come questa regolamenti regionali a contrasto della ludo- troppi. Questi lavori sono innanzitutto un
mancanza di senso nel mondo del lavoro, patia, perché metterebbero a rischio posti di enorme spreco di risorse: milioni di perso-
un vero e proprio sentimento di inutilità, sia lavoro; altri difendere le industrie delle armi ne impegnate a produrre ricchezza ma, allo
diffuso in modo preoccupante: in un cam- che mettono sotto scacco intere comunità stesso tempo, a distruggere valore condivi-
pione di centomila lavoratori, in quaranta- con la scelta lavoro dannoso oppure niente so. Non è più tollerabile che il capitalismo di
sette nazioni differenti, circa il venticinque lavoro. Al di là delle scelte dei singoli, que- oggi, ancora condanni milioni di persone ad
per cento, la maggior parte tra i giovani, ste prese di posizione mostrano, in fondo, una pena tragica, un lavoro inutile e danno-
considera il proprio lavoro socialmente inu- posizioni vecchie e di retroguardia. Ci fanno so. Dovremmo sempre più profondamen-
tile, senza senso. Senza contare i lavoratori capire quanto poco sia diffusa la consape- te interrogarci non tanto sul know-how, sul
delle cosiddette sin industries: le industrie for- volezza che non tutti i lavori sono uguali, come fare le cose, ma piuttosto sul know-
temente inquinanti, quella delle armi, del ta- non tutti i lavori sono degni. Ci sono lavori why, cioè sul perché farle. Non possiamo
bacco, dell’azzardo. Questi lavori sono così che creano e ci sono lavori che distruggo- dimenticare questa dimensione se vogliamo
faticosi da un punto di vista morale, proprio no. Lavori generativi e altri de-generativi. ripensare il lavoro, innovarlo a reale tutela
perché socialmente dannosi, da prevedere Nascondere questa differenza è stata la dei lavoratori, tutti i lavoratori, per far sì che
un livello di remunerazione mediamente strategia del peggior capitalismo predatorio con le loro energie possano contribuire ad
più alta, rispetto a quella che si ottiene in contemporaneo favorendo quelle strutture di un’economia più civile e più umana.
altri settori, a parità di mansione; una vera peccato (Giovanni Paolo II) che hanno siste-
e propria compensazione al senso di colpa. maticamente violentato il pianeta e impo-
Eppure, ciò che fa di un lavoro un buon la- verito grandi masse dei suoi abitanti, anche [docente di economia, università di Caglia-
voro è ormai noto da tempo. In uno stu- nei cosiddetti paesi avanzati. Sarebbe ora di ri]
8 meditando di Manlio Epifania

salsa solidale
l a cooperativa Sfruttazero non è solo
salsa, titola così la piccola brochure
che accompagna i vasetti di quella che non
è solo passata di pomodoro genuina e sa-
porita, ma un condensato di impegno, la-
voro collettivo, progettualità anticapitalista,
esperienza di autoreddito e pratica di mutuo
soccorso solidale in un contesto agricolo.
Il nome della salsa/progetto già dichiara la
sua intenzione, opporre una resistenza attiva
allo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori
e della stessa terra, quindi produrre ottima
passata di pomodoro a sfruttamento zero
di terra e lavoro. Il progetto nasce cinque
anni fa dall’intenzione comune di due asso-
ciazioni entrambe impegnate in pratiche di
accoglienza e assistenza a migranti, Solida-
ria, a Bari e Diritti a Sud, a Nardò (Le). Le
donne e gli uomini delle due associazioni da
tempo si occupavano del mondo delle e dei
migranti che tanto a Bari quanto a Nardò
presenta ampie fasce di clandestinità e di de-
bolezza. La traccia che accomunava, allora
come oggi, le due realtà, era ed è quella di
porsi in condizione di parità con i cosiddetti
migranti ritenendoli parte di quell’univer-
so di precarietà che senza scrupoli colpisce
anche chi non è costretto ad emigrare ma
che comunque prova sulla propria pelle le
conseguenze di un drammatico e sempre
crescente divario sociale. Precari e disoc-
cupati lo si è a prescindere dal passaporto. Se il pomodoro provocava sfruttamento, do, due stagioni fa, quasi due ettari attigui e
Con questa consapevolezza si è cercata una era lì che bisognava reagire, quindi si creò trasformando, in parte anche in proprio, la
risposta che non fosse solo animata da senso da subito un legame con Solidaria di Bari salsa. Il successo della salsa, del suo valore
di carità, quella che per intenderci alimenta, che operando negli stessi ambiti costituì il solidale e della bontà naturale che contie-
pur in buona fede, molta parte degli attuali nucleo fondante di quella che oggi, dopo ne ha reso tale luogo insufficiente e da due
sistemi di assistenza e accoglienza, ma che si cinque anni di produzioni sempre crescenti stagioni produciamo i pomodori in un’area
ponesse in linea di parità, facendo scaturi- è un’esperienza faticosa ma che va consoli-
di due ettari chiamata Ortogentile, per vo-
re pratiche comuni in cui il mutuo soccorso dandosi in ambiti distributivi afferenti alla
cazione e toponomastica, in una parte della
solidale fosse la linea rossa di congiunzione. Rete Nazionale Fuorimercato fatta di mol-
città a vocazione orticola, evitandone il de-
A testimonianza di questa intenzione tramu- teplici realtà diffuse su tutto il territorio na-
zionale e riunite in nodi territoriali con co- grado o la possibile cementificazione, com-
tata in pratica, riporto l’emozione personale
ordinamento nazionale proprio per cercare piendo così anche una pratica di resistenza
nell’ascoltare Angelo Cleopazzo dell’asso-
ciazione Diritti a Sud quando descrisse il di costruire alternative possibili ai mercati agro ecologica urbana. L’etichetta dei nostri
suo primo incontro nel campo di lavoratori convenzionali, fuori dalle leggi che GDO e vasetti, etichetta narrante, ne racconta e de-
migranti che, alle porte di Nardò, alimentava agrobusiness impongono a discapito di etica, scrive ogni passaggio, dalla produzione alla
l’enorme bacino di lavoratori sfruttati nella salute, ambiente e diritti. Dal 2014 ad oggi trasformazione e comunicazione per una
raccolta del pomodoro stagionale, quando, sono stati fatti passi in avanti significativi; a trasparenza assoluta, indice di democratici-
dopo una giornata estenuante impiegata Bari, ad esempio, è entrata nella compagine tà applicata. Siamo convinti che la politica si
a trasportare fardelli d’acqua nella ricerca di produzione e lavoro anche l’APS Mas- debba misurare con le pratiche e incarnare
di portare almeno ristoro al lavoro massa- seria dei Monelli/Ortocircuito che con le nelle vertenze trasformandole in esperienze
crante, si rese conto, insieme al suo gruppo, sue pratiche di agroecologia sociale opera, virtuose, capaci di testimoniare da sé i pro-
che bisognava fare il passo successivo ed nel capoluogo pugliese, da 10 anni e, come pri ideali piuttosto che affidarli a proclami
entrare nello stesso campo, condividendo masseria didattica, da 25 anni in agro di
o promesse.
le fatiche e le esperienze per cercare insie- Conversano (Ba). Ed è proprio a Conversa-
me forme di resistenza, anche conflittuale, no che abbiamo compiuto il primo impor- [scenografo, fondatore del progetto Orto-
per ristabilire diritti assolutamente negati. tante passo di chiusura della filiera coltivan- circuito, Bari]
meditando di Alfredo Lobello 9

talenti e competenze
Le criticità quantitative e qualitative dell’e-
h a riscosso molto interesse di recen-
te l’intervista al responsabile risorse
non solo per lo sviluppo del digitale e del
turismo, ma anche per il welfare. Nelle ini- sperienza di lavoro, in particolare per i gio-
umane di un’impresa multinazionale, nel- ziative sostenute dal Terzo Settore dalle cir- vani nel Mezzogiorno, interpellano l’impe-
la quale risultava emergente il tema della ca 400.000 unità censite a metà degli anni gno quotidiano degli imprenditori sociali
fuga dei talenti, laddove avvertono di esse- ’90, gli occupati sono più che raddoppiati e dei decisori di ogni ambito, per rendere
re ostacolati nella crescita professionale, a numericamente, sia pur con maggiore con- concreta l’esperienza della giustizia e della
causa dei limiti culturali e personali dei ma- centrazione nel Centro Nord del Paese. La creatività, senza rifugiarsi nelle scorciatoie
nager. È una questione forse poco valutata crescita è stata numericamente significativa, dell’autocompiacimento, ricorrenti in am-
nelle rilevazioni statistiche, ma che risulta ancorché avvenuta in assenza di legislazione bito ecclesiale. La previsione di svolgere la
decisiva nelle scelte dei giovani professioni- promozionale, a parte il recente Codice del prossima Settimana sociale sul tema “Il pia-
sti, unitamente alle problematiche derivate Terzo Settore; l’ambito di attività più rile- neta che speriamo. Ambiente, lavoro e futu-
dal prevalente sottoinquadramento in ter- vante è cultura, sport e ricreazione, segui- ro. #tuttoèconnesso” nel 2021 a Taranto,
mini economici e di mansioni. Nell’ultimo to da assistenza sociale e protezione civile. coinvolge noi tutti in una vigilanza
Rapporto Svimez abbiamo letto con sbi- Molto promettente sembra il settore della speranzosa.
gottimento che dall’inizio del nuovo secolo Green Economy, sia per le opportunità di la- [sociologo, socio CuF, Bari]
hanno lasciato il Mezzogiorno 2.015.000 voro attuali, sia per le prospettive da qui a
residenti, di cui la metà sono giovani di età cinque anni, dove le stime dicono che un
compresa tra i 15 e i 34 anni. Dal Rapporto terzo del fabbisogno futuro di competenze
BES 2018 si ha evidenza che in Puglia più sarà concentrato su digitale e sostenibilità e
del 23% dei lavoratori dispone di un tito- che si potranno creare significative oppor-
lo di studio superiore alla media richiesta tunità. Interessanti le potenzialità dell’im-
per la mansione che svolge ed il 19% ha presa sociale, nelle sue varie forme, che
una paga inferiore al valore mediano degli andrebbero conosciute maggiormente, per
omologhi. Mentre si procede all’aggiorna- dar vita all’ibridazione suggerita anche da
mento dei percorsi formativi universitari e Muhammad Yunus tra mondo profit e mon-
postuniversitari, il mismatch tra formazione do no profit. Oltre le suggestioni, bisogna
e skills ricercati dalle imprese, può essere, mettersi all’opera per riconoscere, nella
in parte, colmato dalle sempre più diffuse realtà, persone e realizzazioni capaci di
attività d’incubatori di impresa e centri di coniugare profitti e diritti, innova-
creatività, che permettono di sperimentare zione e comunità, agricoltura e
e confrontarsi con le realtà imprenditoriali. legalità, manifattura e welfare,
Le tante criticità avvertite attorno alla realtà digitalizzazione e umaniz-
del lavoro come possono essere interpretate zazione, capitale uma-
nell’ottica dell’economia civile che propone no e responsabilità
un affiancamento del principio di reciproci- manageriali.
tà al principio del contratto? Il lavoro va po-
sto in relazione con le altre dimensioni della
persona. Possiamo rifarci alle considerazio-
ni di Luigino Bruni, secondo cui: “Solo una
società che apprezza e stima la gratuità può
apprezzare e stimare il lavoro. Senza un ol-
tre, senza un orizzonte umano più largo e
profondo perché gratuito, il lavorare non
potrà mai diventare fioritura umana;
sarà sempre o servo o padrone, mai
fratello lavoro”. Per incontrare il
fratello lavoro, consideriamo
le opportunità occupazio-
nali, dove il settore dei
servizi rappresen-
ta la principale
fonte di cre-
azione di
lavoro,
10 intervistando Franco Caradonna di Donatella Rega

carismi nell’impresa
F ranco Caradonna conduce da anni una
vita fuori dall’ordinario per dimostrare
che si raggiungono obiettivi ragguardevoli
nella promozione di valori e nella costru-
zione di una economia reale che strappa
alla povertà frange di diseredati e crea cir-
coli virtuosi impensabili all’interno della
cultura liberista selvaggia e disumana come
quella attuale.
di Comunione, l’indigente è innanzitutto getti che rispondano a reali esigenze del ter-
Quali sono le motivazioni che ti hanno
aiutato con progetti di sviluppo, creando ritorio favorendo le aggregazioni, i distretti
spinto ad avviare esperienze di tipo sociale
e cercando posti di lavoro. Oggi circa 800 e i consorzi. I nostri prodotti agricoli spes-
e di economia di comunione?
imprese vivono questa cultura in tutti i pa- so non sono adeguatamente valorizzati, né
esi del mondo di tutti i continenti. Circa vengono recuperati i costi, proprio a causa
Nei periodi di crisi non sono mai manca-
50.000 persone in questi 20 anni sono state dell’individualismo in cui il settore agricolo
ti i carismi che hanno dato una risposta ai
aiutate ad uscire dall’indigenza, partecipan- si muove. È anche importante il ruolo della
problemi e alle sfide civili ed economiche.
do ad una vita di comunione. politica per l’utilizzo delle risorse necessa-
Pensiamo a Benedetto da Norcia con la re-
gola ora et labora, non come scelte alternati- rie (fondi CEE), per la realizzazione delle
In Italia esistono esempi di economia di infrastrutture e per favorire la coesione so-
ve, ma come aspetti inscindibili ognuno dei
comunione? ciale. È necessario coniugare anche mondi
quali finisce per dare il vero senso all’altro.
O a Francesco d’Assisi che rappresenta un che sembrano lontani tra loro: l’agricoltura
paradosso economico ponendo al proprio Con il Sud che marcia ad una velocità di- biologica, l’informatica, l’artigianato, i beni
centro sorella povertà. Il distacco materiale versa rispetto al resto d’Italia, la crisi ha culturali ed il turismo (come cultura di ac-
dai beni è diventata la prima scuola di eco- evidenziato le nostre difficoltà che sono coglienza ed ospitalità), l’ambiente, l’ecolo-
nomia. Nella seconda metà del quattrocen- legate principalmente alle infrastrutture in- gia e l’edilizia legata al risparmio energetico.
to sono nati i Monti di Pietà; oggi la finanza sufficienti e alla povertà socio-culturale che Infine un settore di notevole sviluppo per i
etica, le casse rurali, le bcc, il microcredito ha radici legate alla mancanza di relazioni, prossimi anni al Sud, è quello legato all’e-
possono essere letti come evoluzione di a stili di vita poco attenti al bene comune conomia civile cosiddetta del terzo settore.
quel tipo di economia. Il primo contratto Cinquant’anni di tentata industrializzazio-
di lavoro regolare per un minorenne in ap- ne al Sud non hanno consentito il mante- So che durante la crisi economica hai aiu-
prendistato lo inventò Giovanni Bosco ma nimento e la crescita delle aziende, è stata tato i tuoi fornitori ed i tuoi clienti in dif-
anche Vincenzo De Paoli, Gandhi, M. L. così distribuita una ricchezza non prodotta. ficoltà permettendo loro di continuare ad
King, madre Teresa di Calcutta, N. Mandela Abbiamo concentrato la ricerca di lavoro esistere ed hai salvato anche la tua azienda. Hai
e Muhammad Junus, hanno visto i bisogni solo sul posto fisso, creando l’illusione che anche coinvolto persone svantaggiate e in situazione
dei poveri, degli emarginati, dei malati. I si può vivere lavorando poco consumando di povertà?
carismi oggi sono come il lievito ed il sale le risorse destinate al futuro dei nostri gio-
nella massa. I carismi sono fonte di gratui- vani. Per questo negli ultimi quindici anni Ho studiato, ho lavorato prima come di-
tà. Nel 1991 Chiara Lubich andò in Brasile si sono trasferiti al Nord ed all’estero circa
pendente poi come artigiano, mi sono spo-
dopo 40 anni di esperienza all’interno del 1.200.000 giovani e la disoccupazione gio-
sato a Torino, dove ero andato da bambi-
Movimento dei Focolari e, nell’osservare vanile, da noi, ha raggiunto punte del 40%.
no con i miei genitori. Quarantatré anni fa
la città di San Paolo dall’aereo, vide gli ef- Le popolazioni e i territori meridionali co-
sono ritornato con alcuni amici meridionali
fetti di un modello di sviluppo che dà vita stituiscono una risorsa straordinaria di cul-
per impiantare un’azienda in terra di Bari.
a grattacieli circondati da baracche. Pensò tura, ambiente, storia, vivacità e capacità
In questi anni abbiamo cercato di costruire
che questo modello non era cristiano, an- creativa.
rapporti di gratuità, così la diffidenza e l’in-
dava cambiato. Come è tipico dei carismi, dividualismo hanno lasciato spazio a rap-
fu spinta ad agire subito. Nel maggio 1991 Possiamo trasformare questo nostro pa-
trimonio in un’occasione di sviluppo? porti di fiducia, amicizia e reciprocità con
diede vita ad aziende attente a costruire, attenzione alla persona come dipendente,
all’interno ed all’esterno rapporti di gratuità cliente, fornitore e concorrente. Ho lavo-
mettendo una parte degli utili in comunione Occorre ricercare e scoprire l’alta valenza
dei beni relazionali e la nostra vocazione rato in simbiosi con le istituzioni. Questo
per tre scopi: educare alla cultura della gra- rapporto di reciprocità e di gratuità ha reso
tuità; sviluppare l’impresa, creando nuovi al perseguimento di questi beni. Ciascuno
deve offrire un contributo di competenze e la mia azienda solida e capace di superare le
posti di lavoro e occuparsi direttamente dei difficoltà delle crisi.
più poveri. specifiche capacità in modo che le difficoltà
della famiglia, del condominio, del quartie-
re, della parrocchia, del lavoro, della poli- [intervista a Franco Caradonna, imprendi-
Come?
tica, dell’ambiente sono di tutti. Bisogna tore, mov. Economia di comunione; rac-
Con un aiuto diretto ed immediato dire noi e non più io. Per far nascere nuove colta da Donatella A. Rega, redattrice CuF,
per includerli nelle imprese. Que- imprese è necessario essere innamorati del medico, Bari; la versione integrale dell’in-
sta è una tipica esperienza dell’Economia proprio lavoro, impegnarsi per gli altri e ri- tervista la trovate sul nostro sito www.cer-
schiare ed essere creativi. Occorrono pro- casiunfine.it]
meditando di Massimo Melpignano 11

ecologia finanziaria
i l grado di diseducazione finanziaria
degli italiani è impressionante: da anni
chiaro, una responsabilità che invece riten-
go vada attribuita al legislatore, ma è certo
reciprocità, viene abbattuto con una velo-
cità dirompente, ben più di quella che pure
giro l’Italia bacchettando il malcostume na- che tutti devono fare la loro parte, nei limiti stupì il mondo la notte del crollo del muro
zionale che ci porta a conoscere alla perfe- in cui possono e devono. Pensiamo a come di Berlino. L’affermarsi delle banche diret-
zione tutte le funzioni del nostro telefonino sia assolutamente necessario intervenire in te, banche senza sportello che offrono tutti
mentre ignoriamo gran parte delle cose che maniera strutturale sui criteri di risoluzio- i servizi bancari attraverso app, il crescente
riguardano i nostri soldi, quelli che guada- ne dei contratti di mutuo, troppo stringenti interesse che suscitano forme di finanzia-
gniamo, che usiamo per noi, per la nostra in questa fase di stagnazione economia. In mento diretto come il crowdfunding, l’avan-
famiglia, per i nostri figli. Molte persone una recentissima puntata di Benedetta Econo- zare inesorabile della Fintech (la tecnologia
vanno in rosso a fine mese sul conto corren- mia! ho rilanciato il tema dell’indebitamento applicata ai mercati finanziari con una sem-
te perché non riescono ad allineare la data delle famiglie, gravate da una sommatoria pre crescente offerta di prodotti targettizza-
in cui passa l’addebito della carta di credito infinita di finanziamenti tra mutuo acquisto ti) e la recente rivoluzione dell’Open banking,
con quella in cui viene accreditato lo stipen- casa, credito finalizzato, cessione del quinto disegnano un mondo nuovo. Che ancora
dio. Andare a rosso di qualche giorno com- dello stipendio, carte revolving ecc., e ripro- non conosciamo. Mentre il vecchio mondo
porta un costo che rappresenta un inutile posto un patto di stabilità per le famiglie, un bancario e finanziario è ormai in fiamme,
spreco facilmente evitabile con un minimo tetto a norma di legge per l’indebitamento, per quanto non si voglia ammetterlo, siamo
di organizzazione. Altro aspetto è l’assoluta sulla falsariga del patto di stabilità imposto chiamati alla sfida di scegliere cosa fare. Ar-
incuria nella conservazione dei documenti. della U.E all’Italia con la famosa soglia del roccarsi nella difesa di un mondo bancario
Rispondiamo con sincerità a queste doman- 3%. Il sistema non si sostiene. Non si so- e finanziario sempre più ancorato nella di-
de: quanti di noi organizzano la raccolta dei stiene il sistema banche, tra fallimenti, aiuti fesa di liturgie antiche e anacronistiche op-
documenti bancari? Dove custodiamo il di Stato, prestiti ponte, agevolazioni nor- pure intervenire nei processi di innovazione
nostro contratto di conto corrente, quello mative e fiscali. Non si sostiene il sistema portando l’etica in un contesto in cui il go-

della carta di credito, gli estratti conto? Non delle imprese delle famiglie e delle persone, verno sarà affidato agli algoritmi? Occorre
provo nemmeno a domandare quanti di noi vessato da strumenti antichi, poco flessibili intraprendere un percorso per costruire
leggono il riassunto scalare (o almeno san- e molto costosi, spesso inutili. A collassare, una nuova piattaforma di regole, che ponga
no cosa sia). Eppure proprio sulla conser- in una logica di assenza di una piattaforma nuovamente al centro del sistema persone
vazione dei documenti si sta combattendo di connessione, non è soltanto il mondo famiglie e imprese. All’etica della finanza, e
un’accanita battaglia per la tutela dei diritti: delle famiglie e delle imprese, ma anzitutto alla finanza etica, occorre dunque aggiunge-
secondo una norma del testo unico banca- il mondo delle banche tradizionali: i recenti re un approccio ecologico. Da tempo lavo-
rio le banche dovrebbero consegnarci copia interventi normativi volti a favorire i proces- ro con alcune persone ad elaborare pensieri
dei documenti degli ultimi 10 anni, ma se- si di aggregazione tra banche, gli interventi e buone pratiche di quella che chiamiamo
condo una recente delibera Consob questo di sostegno alle banche, alla gestione degli ecologia finanziaria, cioè una piattaforma,
tempo scende a 5 per gli investimenti. Se Npl (i crediti non riscossi dalle banche) sono un hub in cui mettere in relazione ed in con-
dunque accade qualcosa (non rimborso un un chiaro indicatore che questo sistema è as- nessione i bisogni dell’uomo nelle sue ma-
finanziamento, perdo soldi in un investi- solutamente defunto. Ad investimenti etici nifestazioni economiche e sociali (impresa,
mento) posso trovarmi nella impossibilità e ad una finanza che si muove secondo fini lavoro, famiglia) coniugandole con un rap-
di far valere un mio diritto semplicemente etici, occorre necessariamente innestare un porto sano ed equilibrato con il danaro, che
perché non sono più nelle condizioni di sistema di norme regolatrici che liberino la rifugga il debito e la finanza fine a se stessa,
entrare in possesso dei documenti che mi nostra quotidianità dalle molte regole eco- e che governi i processi economici e finan-
riguardano. Ma naturalmente sono sicuro nomicamente illogiche e tossiche sotto il ziari mettendoli al servizio della comunità
che tutto questo non accade con il manua- profilo dell’equilibro economico e sociale. per generare benessere comune.
le di istruzioni del nostro telefonino e del Per altro verso si affaccia un mondo, ancora
televisore da 50 pollici recentemente acqui- tutto da esplorare, in cui lo schema tradizio- [avvocato, scrittore ed esperto di finanza,
stato. Non voglio spostare su di noi, sia ben nale ormai insostenibile sotto il profilo della socio CuF, Bari]
12 intervistando Stefano Zamagni

una storia secolare


è possibile definire l’economia civile?

Il paradigma dell’economia civile è


tipicamente italiano ed è associato alla deci-
sione dell’Università Federico II di attribu-
ire nel 1753 la prima cattedra al mondo di
Economia, denominata Cattedra di Econo-
mia civile, ad Antonio Genovesi. Per il vero,
sin dal 1615 l’economista francese Antoine
de Monthcretien aveva pubblicato un testo
nel quale veniva coniata l’espressione “Eco-
nomia politica”. Ciò è possibile perché a
Napoli si decide di fare riferimento al mo-
dello della civitas romana, orientato all’inclu-
sione, mentre il paradigma, che nel tempo si
affermerà come modello, fa riferimento alla
polis greca, di tipo basicamente aristocratico.
Per apprezzare ancora la sua specificità, il
ai protestanti ha sempre dato fastidio che Rivoluzione Francese si è optato per la pa-
paradigma dell’economia civile è mirato alla
si indicasse una via alternativa al capitali- rola fraternité, perché si era inteso che essa
prosperità inclusiva ed alla pubblica felici-
smo classico, perciò i loro esperti si sono portava un valore più profondo.
tà, dove la produzione della ricchezza e la
distribuzione della stessa sono contestuali. prodotti in critiche per la presunta inutilità
dell’economia civile, perché postula princi-
pi di tipo antropologico, quali ad esempio [intervista a Stefano Zamagni, presidente
Che bilancio si può tracciare della sua più
la fraternità, che ha un significato marcata- della Pontificia Accademia delle Scienze
che ventennale attività di animazione cul-
turale per la diffusione del paradigma di mente differente rispetto al concetto di fra- sociali; raccolta da Alfredo Lobello, socio-
economia civile? tellanza introdotto dalla massoneria oppure logo, socio CuF, Bari]
Io l’ho scoperto per caso. Nel mondo acca- alla solidarietà di marca socialista. In fin dei
demico vige una forma di “censura pesante” conti va ricordato che sulla bandiera della
per chi ha a cuore la libertà della ricerca. Per
cui, seguendo l’approccio agostiniano della pensando Susanna M. de Candia
curiositas, sono andato in profondità. Dallo
scoppio della crisi del 2008, per fortuna, il
paradigma dell’economia civile sta vivendo
un rinascimento, specie in ambiente anglo-
l’ economia civile ha origini italiane e
una storia di due secoli e mezzo, ma
resse personale; scambi e altruismo nella vita
sociale diventano le frontiere di un’econo-
sassone, e dall’osservatorio del Pontificio solo negli ultimi decenni si sta provando a mia possibile e sostenibile, in sintonia con la
Consiglio delle Scienze Sociali è possibile darle spazio e priorità. Era il 1765 quando Dottrina Sociale della Chiesa.
apprezzare la crescente letteratura, soprat- nell’Università napoletana “Federico II” Il modello dell’economia civile non persegue
tutto americana, favorevole al paradigma fu istituita a livello internazionale la prima l’unico obiettivo di produrre beni ed immet-
dell’economia civile. Infatti, la sostenibilità Cattedra di Economia Civile, insegnamento terli sul mercato, favorendo la competizione,
sociale, ambientale ed economica non può introdotto da Antonio Genovesi. Questo senza tener conto degli impatti ambientali e
essere conseguita rimanendo nel paradigma modello economico mette al centro i princi- sociali; piuttosto, dà forma al concetto di re-
dell’economia politica, anche se la maggio- pi di reciprocità e fratellanza, indispensabili ciprocità e fraternità (che è qualcosa in più
ranza degli economisti ritiene di poter agire anche nei nostri tempi segnati da ritorni di della solidarietà, con cui spesso viene scam-
con soluzioni al margine, quando, invece, razzismo, odio e intolleranza. Campo d’a- biata), rimette in gioco il rispetto delle perso-
sono i fondamenti dell’economia politica zione privilegiato dell’economia civile è il ne e dell’ambiente. E, soprattutto, ha come
che non reggono più. terzo settore, in riforma da un paio d’anni. orizzonte la felicità pubblica, grazie alla redi-
Attraverso le associazioni, le cooperative, stribuzione del benessere. Questo consente
Quali le prospettive di ulteriore impegno gli enti pubblici si prova a mettere in moto di evitare la perdita d’identità del singolo e
in Italia? un’economia che non tenga conto solo del del suo senso di appartenenza, rinsaldando
potere d’acquisto, dei redditi, dei consumi, i rapporti umani (prima che economici),
L’iniziativa di papa Francesco, l’Economia dei prezzi, ma anche e soprattutto del va- perché non permette la concentrazione del
di Francesco, va in questa direzione, perché lore umano insito in ogni azione che mette potere, ma una partecipazione collettiva alle
si convocano economisti ed imprenditori in connessione soggetti diversi (produttori scelte o ai comportamenti da attuare.
con meno di trentacinque anni per condi- di beni e servizi e acquirenti o fruitori). Il
videre l’impegno a cambiare le fondamen- mercato non è più il luogo economico per [progettista culturale e collaboratrice Luce e
ta del discorso economico. Ai massoni ed eccellenza, dove esaltare utilitarismo e inte- Vita, settimanale diocesi di Molfetta]
cittadini attivi a Minervino
L’ idea e il sogno della nostra scuola era in gestazione già
dall’ottobre del 2002, precisamente quando si è costituito nella
scuola è diventata luogo di collaborazione e di dialogo con le
Istituzioni presenti sul nostro territorio. È nostra intenzione
continuare questo percorso per una partecipazione attenta e
nostra città il Movimento Cittadinanzattiva. All’epoca, un grup- consapevole in questo tempo molto complesso.
po di 12 persone, stanche di osservare la nostra realtà locale
caratterizzata da scarsa sensibilità, scarsa attenzione e indiffe- [segretaria scuola sociopolitica, socia CuF, Minervino Mur-
renza verso le questioni sociali, civili, politiche e culturali (realtà ge, Bari]
aggravata da una scarsa propensione alla conoscenza ed al pren-
dersi cura dei problemi), decise di fare qualcosa per dare una
svolta a questa situazione niente affatto incoraggiante. Mentre
si svolgevano le prime riunioni per conoscerci ed approfondire
insieme le finalità del movimento, si provava ad interpretare la
realtà circostante in un confronto allargato col risultato che altri
hanno condiviso con noi questa avventura. Relazionandoci, al-
cuni di noi parteciparono ad una pubblica conferenza svoltasi ad
Andria, in quella circostanza abbiamo avuto modo di conoscere
Rocco D’Ambrosio e potergli parlare del nostro desiderio di una
scuola di formazione. Don Rocco, come ideatore e direttore del-
le scuole sociopolitiche di Cercasi un fine, ci disse: “Perché non
anche a Minervino?”. Mentre si susseguivano mail e telefonate,
arrivammo ad una data importante per noi: il 2 luglio 2004, gior-
no in cui abbiamo tenuto una conferenza cittadina sul tema “Es-
sere cittadini in dialogo con le Istituzioni nel proprio territorio e
in Europa”. Alla conferenza invitammo come relatori Giovanni
Moro (già fondatore di Cittadinanzattiva) e Rocco D’Ambrosio.
In quella circostanza il Movimento fu ufficialmente presenta-
to alla nostra comunità locale e con don Rocco cominciammo
a programmare il nostro percorso di formazione. Così, dopo percorsi formativi
due anni dall’inizio della gestazione del movimento, nel 2004 2004-05: “Perché partecipare?”
nacque la scuola di formazione socio-politica a Minervino che 2005-06: “Partecipare nel piccolo”
andò avanti per quattro anni consecutivi per poi riprendere nel 2006-07: “Partecipare al globale”
2014 fino ai nostri giorni. In questo periodo, alcuni tra i parte- 2007-08: “Felicità vo’ cercando”
cipanti alla scuola ed al movimento, hanno preparato riflessio- 2014: “Quattro parole per una cittadinanza responsabile”
ni e articoli per il periodico Cercasi un fine e la rivista diocesana 2015-16: “6 in città? Percorso di formazione all’impegno
Insieme. Negli ultimi anni, le lezioni delle scuole di formazione socio-politico in 6 battute”
si sono arricchite culturalmente dando spazio, accanto alla rela- 2017: “A scuola di bellezza”
zione del docente, a rappresentazioni artistiche di diversi giovani 2018: “Ambiente: chi lo ama e chi lo tradisce”
minervinesi appassionati di musica, pittura, danza, recitazione, 2019: “Potere e non potere: politici e cittadini alla prova”
fotografia, inerenti al tema affrontato. In questo percorso non 2020: “ComunicArti: strumenti e mezzi per un buon uso
sono mancate le difficoltà come: limiti nella disponibilità di una della comunicazione”
sede idonea (infatti ci riteniamo una scuola senza fissa dimora);
criticità nella durata della seduta di scuola: non tutti i parteci- partecipanti
panti hanno tre ore disponibili. È indubbio che questo percorso in media 35: studenti universitari e liceali; adulti, tra cui
di formazione ci ha allargato gli orizzonti e ha favorito, oltre parroci ed amministratori locali.
alla conoscenza e all’approfondimento di diverse tematiche di partner della scuola insieme a Cercasi un fine
urgente attualità, un confronto tra giovani e adulti, non sempre Cittadinanzattiva Minervino (Bt); Centro Studi Erasmo;
facile, spesse volte attraversato da contrasti e incomprensioni, Diocesi di Andria-Zona Pastorale di Minervino
ma pur sempre utile per avvicinare questi due mondi. Inoltre la
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agendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendoagendo COMUNICATO STAMPA
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anno XVI n. 118 gen mar 2020
reg. presso il Tribunale di Bari, n. 23/2005. presso la Camera di Commercio di Bari.
L’Associazione Cercasi un fine, in ottempe- La citazione della testata Cercasi un fine è tratta
ranza alle disposizioni della Presidenza del direttore responsabile:
da Scuola di Barbiana, “Lettera ad una professo-
Consiglio del 4 marzo 2020, sospende le Rocco D’AMBROSIO
redazione: ressa”, LEF, Firenze 1967
attività associative, come previsto dall’art. 1 Rocco D’AMBROSIO, (presidente I dati personali sono trattati ai sensi del
b del provvedimento: “sono sospese le ma- dell’Associazione), Nunzio LILLO D.lgs. n. 196/2003; i diritti ed il copyright © di foto
nifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, (vicepresidente), Lucio LANZOLLA e disegni sono dei rispettivi autori ed editori; la
svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, (segretario), Eleonora BELLINI, Loredana
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DICIOLLA, Giuseppe FERRARA, Franco l’uso commerciale.
tale da non consentire il rispetto della di- GRECO, Paolo IACOVELLI, Mariluce
stanza di sicurezza interpersonale di almeno LATINO, Matteo LOSAPIO, Donatella A. Siamo grati a tutti coloro che ci sostengono con
un metro”. REGA, Carlo RESTA, Gianni SPINA la loro amicizia, con i loro contributi intellettuali
sede dell’editore e della redazione:
Pertanto sono rimandati a data da destinarsi ASSOCIAZIONE CERCASI UN FINE ONLUS, ed economici. In piena autonomia, in un clima di
il seminario prossimo di sabato 7 marzo e gli via Sanges, 11/A 70020 Cassano (BA) dialogo e nel rispetto delle posizioni di tutti e dei
altri incontri previsti; sono sospesi gli incon- tel. 339.4454584 - 347.6529667 ruoli ricoperti, siamo ben lieti di poter fare tratti di
tri del gruppo di insegnamento della lingua associazione@cercasiunfine.it strada
redazione@cercasiunfine.it
italiana per stranieri; le attività delle scuole
e degli itinerari di formazione politica nelle In compagnia di...
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varie sedi, come da comunicato dei respon- CCP N. 000091139550, intestato a Luigi ADAMI, Filippo ANELLI, Giuseppe ANZEL-
sabili locali. ASSOCIAZIONE CERCASI UN FINE MO, Raffaella ARDITO, Piero BADALONI, Angela
via Sanges, 11/A 70020 Cassano (BA);
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costruttivo per la legge l’ho GUERRA, Mimmo GUIDO, Pasquale LAROCCA,
imparata insieme ai ragazzi mentre legge- SCUOLE DI FORMAZIONE ALL’IMPEGNO Raniero LA VALLE, Beatrice LEDDOMADE, Gae-
SOCIALE E POLITICO tana LIUNI, Pina LIUNI, † Aldo LOBELLO, Alfredo
vamo il Critone, l’Apologia di Socrate, la vita dell’Associazione Cercasi un fine presenti a
LOBELLO, Mario LONARDI, Michele LOSACCO,
del Signore nei quattro Vangeli, l’autobio- Massafra (TA) dal 2002; Cassano delle
Murge (BA) dal 2003; Bari (in due sedi), dal Matteo MAGNISI, Roberto MASSARO, Loredana
grafia di Gandhi, le lettere del pilota di Hi- MAZZONELLI, † Eugenio MELANDRI, Massimo
2004; Minervino Murge (BT) dal 2004; Gioia
roshima. Vite di uomini che son venuti tra- del Colle (BA) dal 2005; MELPIGNANO, Luigi MEROLA, Antonella MIRIZ-
gicamente in contrasto con l’ordinamento Putignano (BA) dal 2005; Taranto dal 2005; ZI, Giovanni MORO, Giuseppe MORO, Walter
vigente al loro tempo non per scardinarlo, Conversano (BA) dal 2005; Trani (BT) dal NAPOLI, Mimmo NATALE, Rosa NATALE, Filippo
2006; NOTARNICOLA, † Nicola OCCHIOFINO, Michele
ma per renderlo migliore. L’ho applicata, Andria (BT) dal 2007; Orta Nova (FG) dal
nel mio piccolo, anche a tutta la mia vita di PACE, Giovanni PANOZZO, Cesare PARADISO,
2007;
Gravina in Puglia (BA) e Palo del Colle (BA) Salvatore PASSARI, Natale PEPE, † Antonio PE-
cristiano nei confronti delle leggi e delle au-
dal 2008; TRONE, † Alfredo PIERRI, Rosa PINTO, Denj RA-
torità della Chiesa. Severamente ortodosso Modugno (BA), Acquaviva delle Fonti (BA), NIERI, Luigi RENNA, Giovanni RICCHIUTI, Giusep-
e disciplinato e nello stesso tempo appas- Sammichele di Bari (BA), pe A. ROMEO, Grazia ROSSI, Maria RUBINO, †
sionatamente attento al presente e al futuro. Altamura (BA), Binetto (BA) dal 2010; Angelo SABATELLI, Alda SALOMONE, Vincenzo
Polignano a mare (BA), Noicattaro (BA), SASSANELLI, Giovanni SAVINO, Roberto SAVINO,
Nessuno può accusarmi di eresia o di indi- Cerignola (FG)
sciplina. Nessuno d’aver fatto carriera. Ho e Toritto-Sannicandro dal 2011; Gegè SCARDACCIONE, Francesco SEMERARO,
42 anni e sono parroco di 42 anime! Del re- Matera, Genzano (RM), Ass. Libertà e Giu- Bartolomeo SORGE, Maria Rosaria STECCA, Lau-
stizia (BA), Ordine dei Medici (BA) e Caserta ra TAFARO, Ennio TRIGGIANI, Pietro URCIUOLI,
sto ho già tirato su degli ammirevoli figlioli.
dal 2012; Brindisi, Albano (RM), Roma parr. Paolo VERONESE, Elvira ZACCAGNINO, Alex ZA-
Ottimi cittadini e ottimi cristiani. Nessuno San Saturnino e Roma parr. San Frumen- NOTELLI
di loro è venuto su anarchico. Nessuno è zio, Albano (RM), Brindisi, Monopoli (BA) dal
2013; e di...
venuto su conformista.
con Altramente (RM), Palagiano (TA) dal
Informatevi su di loro. 2015, parr. Sacro Cuore di Bari, Asso- Gruppo “Per il pluralismo e il dialogo” di Verona,
Essi testimoniano ciazioni di Palese (BA) e Associazioni di Biblioteca Diocesana di Andria (BT), Associazio-
a mio favore Giovinazzo (BA) dal 2017, Marsala (TP) dal ne Pensare Politicamente di Gravina (BA), Donne
2017; parr. San Barnaba di Roma, Corato in Corriera di Bari, Associazione AltraMente di
(BA) e Novara dal 2018; Grumo e parr. San
Marcello dal 2019. Per ulteriori informazioni si veda il nostro sito.
Lorenzo Milani, Lettera ai Giudici del 1965.

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