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Preferisco scrivere per riuscirti a esporti in modo più chiaro e preciso le cause che mi hanno a portato a chiudermi.

Non l’ho fatto per dispetto e per far vedere che non andava qualcosa, al contrario mi sono sentito a disagio e se mi
vedi strano è perché sono ancora disagio, perché avrei preferito nascondere quello che provo (e te lo scriverò dopo),
solo che non sono riuscito a fingere perché non è da me.

Se devo pensare al primo grande evento che mi ha portato successivamente a cambiare atteggiamento, questo risale
intorno a fine aprile quando c’è stata la discussione in merito al poter rivedere i propri congiunti. Abbiamo iniziato
con qualche battuta ma dopo un po' di mia diffidenza, mi sono messo nei tuoi panni e ti ho fatto capire, e non solo in
quel giorno, che andava bene se vedevi Mattia, ma facendomi il favore di vederlo in un lasso di tempo per il quale io
successivamente avrei potuto mettermi in quarantena in modo da viaggiare e poter rivedere i miei genitori più
tranquillamente. Quando successivamente ho ripensato a questo episodio è stato in quel momento che mi è crollata
la fiducia nei tuoi confronti, perché mi ricordo di te che mentre parlavamo sdrammatizzavi tutto ridacchiando (anche
quando ti avevo detto che avevo paura anche solo dell’1% di poter contagiare i miei) e avrei preferito un po' di
comprensione (visto che quando tua sorella è stata male mi è dispiaciuto tanto), poi per finire eri sulla difensiva
dietro la porta e quando stavamo ancora chiarendoci sulle nostre posizioni tu hai chiuso la porta nel mezzo del
discorso.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state due frasi dette da te due settimane dopo l’episodio che ho
appena descritto, queste due frasi mi hanno lacerato l’umore e da allora sto cercando di elaborare il tutto e quello
che ti scriverò dopo averti raccontato l’episodio saranno le mie conclusioni.
Tutto è successo a pranzo, nel mentre che chiacchieravamo e parlavamo della partenza ad un certo tratto ho parlato
della spesa e del fatto di doverla fare online in modo tale da continuare a stare chiuso per avere i 14 giorni di tempo
prima della partenza, in quel momento ti sei stizzita e mi hai detto di voler andare a fare la spesa al supermercato, in
quel momento non ho capito dove volevi andare a parare perché era ancora troppo presto, mi hai subito attaccato
rinfacciandomi l’uscita fatta proprio quel giorno, e ti ricordo per dovere e non per piacere (fatta a pranzo in modo da
non incontrare nessuno e in una copisteria dove ero solo io e il tizio), io ho subito cercato di farti capire che non è la
stessa cosa e quindi poterla paragonare ad andare al supermercato (e tuttora ne sono convinto). Ad un certo punto
mi sono arreso e ho cercato comunque di spiegarti che andare 14 giorni prima della partenza non era come andarci 5
giorni prima sempre per tutelare la mia FAMIGLIA. L’attimo in cui sono rimasto deluso sentendomi un cretino e un
deficiente è stato quanto messa al muro sul fatto dei giorni mi hai detto che avevi intenzione di vedere Mattia, la
situazione faceva trapelare che ti sentivi a disagio a dirlo.
In quel momento tutto quello che ti avevo cercato di farti capire, le mie preoccupazioni e le mie paure sono state
spazzate via come da un tuo… chi se ne frega!!

Sono stato male successivamente, quando ho iniziato a rielaborare il tutto, cioè quando ho capito che:
 se ti parlo non ti interessa quello che ti dico e non provi nemmeno a metterti nei miei panni,
 ai sempre sdrammatizzato tutto perché dovevi difendere la tua posizione, hai fatto venire sempre prima
Mattia e poi gli altri, però successivamente è diventato, rivedo Mattia tanto di quello che ha detto Pasquale
non mi importa.
Io ho fatto venire Mattia a casa e non avevo paura di lui, ti ricordo che potevo tranquillamente dirti di no.
Non ho nulla contro Mattia e anzi tu avresti potuto stare altri 3-4 giorni con lui a casa nostra, perché il
problema come ti ho sempre detto e che volevo partire con i 14 giorni di quarantena fatti a Torino.
 Mi sono sentito sfruttato e preso in giro, sono quello con cui puoi parlare e scherzare ma appena ti ho
chiesto un solo favore, tu l’hai buttato nel cesso, ho capito che non hai rispetto nei miei confronti e tuttora
mi sento solo l’autista che ti porterà giù dalla tua famiglia e alle tue condizioni.

Io avevo espresso 1 mese fa un solo volere, giusto o sbagliato che sia hai avuto tempo per confrontarti con me e non
l’hai fatto.
Hai avuto anche tanti giorni per poterti vedere con mattia, ad esempio potevi andare ogni sera a trovarlo invece di
vedere le tue solite serie. Se solo avessi avuto rispetto dell’unica mia richiesta.
Ma almeno potevi sforzarti di venirmi incontro, invece mi hai nascosto tutto, e il fatto che forse non hai capito
l’importanza dell’unica cosa che ti ho chiesto mi fa capire quanto le mie frasi e i miei discorsi non siano recepiti.
E’ per questo che ora non voglio chiarire a parole con te, non mi hai dimostrato (anche da altre cose) di essere
pronta ad ascoltarmi veramente. Mi dispiace essere arrivato a questo punto ma viste le condizioni in cui mi sarei
sentito ad esporre i miei problemi, ho preferito trascriverli in modo chiaro, così da evitare possibili fraintendimenti.
Spero che tu non abbia letto questa lettera pensando solo agli errori ortografici.

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