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Occhi-Nuovo-Dossier-CHI-CONTROLLA-IL-MONDO/
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SI RINGRAZIANO I SITI www.nocensura.com

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INDICE INTERATTIVO
CLICCA SUI TITOLI E NAVIGA NEL DOCUMENTO
 RIASSUNTO BREVE “LA REALTA’ SUPERA LA FANTASIA”
 ANCHE TU RIENTRI IN QUESTA VITA MEDIA ?
 CHI CONTROLLA IL MONDO
 CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE
 CONTROLLO ENERGETICO E DELLA CONOSCENZA
 U.S.A
 ITALIA
 ULTIMO PIANO DEGLI ILLUMINATI 2014-2020
 CONCLUSIONI E SOLUZIONI
 VIDEO CONSIGLIATI
 MAPPE, NETWORK
 I MIGLIORI SITI DI INFORMAZIONE LIBERA

 DOSSIER: INFORMAZIONI MANIPOLATE


 Manipolazione Controllata Tramite Spin Doctor
 Manipolazione Informazioni sul WEB
 Chi comanda i Media Internazionali
 Chi comanda i Media Italiani
 Chi controlla i quotidiani
 Dove la Manipolazione non può arrivare scatta la CENSURA
 CLASSIFICA Libertà DI STAMPA 2013

 PROGETTI DEGLI ILLUMINATI


 CAMPI FEMA
 SCIE CHIMICHE
 PROGETTO HAARP - Controllo del Clima
 MONSANTO – Controllo dell’Alimentazione
 N.S.A. - L’agenzia Segreta Che Ci Spia (caso SNOWDEN)
 M.E.S. - LA MORTE DELL’EUROPA
 CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo?
 EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa?

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 LE ASSOCIAZIONI FIGLIE DEGLI ILLUMINATI
 LA TAVOLA ROTONDA
 COUNCIL ON FOERIGN RELATIONSHIP
 TRILATERALE
 COMITATO DEI 300
 ASPEN
 CLUB OF ROME
 ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI
 CLUB BOEMO
 ONU
 SKULLS AND BONES - Teschi e Ossa

 DOSSIER: BILDERBERG
 Quel che non sapete del Gruppo Bilderberg
 Gli Obbiettivi del Bilderberg
 Banchiere Svizzero smaschera i criminali del Bilderberg
 Programma del Bilderberg 2009
 Chi è davvero Mario Monti
 Chi è davvero Enrico Letta
 Quello che non sai su Mario Draghi
 Quello che non sai su Matteo Renzi

 DOSSIER: I SEGRETI DELLA MASSONERIA


 La Massoneria Azzurra
 Il Rito Di York
 Il Rito Della Stella Fiammeggiante
 Il Rito Scozzese
 Il Rito Di Memphis E Misraim
 Ordine Della Stella D’oriente
 Il Generale Massone e Satanista
 La Nascita Della Mafia
 Retroscena Unita’ D’italia
 Darwin E La Massoneria
 Il Tribunale Massonico

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 Markx Il Satanista
 La Massoneria Governa L’Europa

 DOSSIER: GLI ILLUMINATI


 La Storia e le Origini degli Illuminati
 Gli Illuminati Oggi
 La Capitale degli ILLUMINATI
 E Se Gli Illuminati Non Esistessero?
 IL NUOVO ORDINE MONDIALE

 DOSSIER: LE FAMIGLIE PIU’ POTENTI DEL MONDO


 DOSSIER: La famiglia ROCKEFELLER
 DOSSIER: La famiglia ROTHSCHILD
 DOSSIER: La famiglia MORGAN
 DOSSIER: La famiglia BUSH

 DOSSIER OMICIDI
 Omicidio di Nikola Tesla ed il mistero dei Bush
 Migliori Link Attacco Torri Gemelle 11 Settembre 2001
 Omicidio Aldo Moro
 Omicidio J.F. Kennedy

 IL SIGNORAGGIO BANCARIO
 Il Signoraggio Primario
 Il Signoraggio Secondario
 La sovranità monetaria
 Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio
 Il segreto del capitale

 DOSSIER BANCHE
 Chi Controlla il Denaro
 IOR la Banca Vaticana
 La FED Federal Reserve
 Storia delle Banche
 Quote azionarie delle Banche

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 DOSSIER: GOLDMAN SACHS

 VARIE PROPOSTE PER SALVARE L’ITALIA


 Perché la Norvegia non ha debito pubblico
 Gli Smemorati di Berlino
 Come Cancellare i Trattati Internazinali
 COME USCIRE DALL’EURO, PROPOSTE AUTOREVOLI

APRI LA MENTE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA!

A PRESCINDERE DAL FATTO CHE TU CREDA O NON CREDA A TUTTO CIO’,


SE STAI LEGGENDO QUESTO DOCUMENTO VUOL DIRE CHE, IN MANIERA INCOSCIA O
CONSAPEVOLE, HAI CAPITO CHE NEL MONDO C’È QUALCOSA CHE NON VA…
VUOL DIRE CHE CHE TI SEI POSTO DEGLI INTERROGATIVI E CRECHI DI DARGLI
RISPOSTA E QUESTO TI FA ONORE,
PERCHÉ L’UNICA VIA PER LA LIBERTÀ È SOLO LA VERITÀ,
E SE NON LA CERCHI NON DIVENTERAI MAI UN UOMO DAVVERO LIBERO DAI
CONDIZIONAMENTI

BASTA LEGGERE LE PRIME 50 pag. PER CAPIRE TUTTO

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IL PIÙ GRANDE NEMICO DELLA CONOSCENZA NON È L' IGNORANZA, MA È
CREDERE DI SAPERE... LA TUA IGNORANZA È LA LORO FORZA !

“Caro amico qual è la verità?“


“che tu sei uno schiavo. come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che
non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. nessuno di noi è in grado purtroppo di
descriverlo agli altri. dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. è la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai
altre.
- pillola azzurra: fine della storia. domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai, quello che ti
impongono i media i giornali e gli altri mezzi di manipolazione
- pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto
offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.”
Magari bastasse una semplice pillola per aprire gli occhi alla gente come succedeva nel film Matrix quando
Morpheus offriva questa chance al protagonista…
purtroppo queste pillole ancora non le vendono, così nel mio piccolo cercherò di divulgare quel che posso
per provare ad Aprire gli Occhi a chi ancora li tiene chiusi…

La faccenda non è molto complicata se si cerca di metter da parte tutti gli stereotipi e le convenzioni che
abbiamo e ci sono state inculcate da quando siamo nati dai vari mezzi di informazione, dalla società e dal
,così detto, senso comune o “normalità”, che molte volte ci spinge ad avere i paraocchi, a non cercare di
guardare oltre il nostro naso e al guardare solo all’ apparenza delle situazioni e delle cose senza andare
affondo, fidandoci del sentito dire o di notizie che in realtà possono essere distorte.....
Bisogna sempre tenere a mente che i mezzi di comunicazione giornali, tv sono uno strumento di
manipolazione della massa,ogni notizia è detta in maniera tale da provocare una certa reazione che
provochi determinati pensieri, tu penserai ciò che loro decidono tu debba pensare, nessuna parola è
lasciata al caso! Capire chi manipola le informazioni non è difficile, cercando ed informandosi sui proprietari
delle tv e dei giornali, le loro quote azionarie, da chi vengono finanziate, permette facilmente di capire chi
può agire sulle informazioni nei suoi interessi e come facilmente può mettere a tacere informazioni rilevanti
sul suo conto. A tal proposito lo Stato è il primo manipolatore e censuratore. In Italia comanda, decide e
regna la disinformazione. Tutto quello che si sa non è vero. Si sa quello che vuole il sistema. Secondo
l’ultimo report di reporter senza frontiere siamo al 57esimo posto per libertà di stampa e considerando che

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la stampa gode di molta più libertà della tv, questo fa capire il grande degrado informativo e manipolato in
cui siamo, è un dato di fatto.
E’ importante sapere che la manipolazione dei media e dei giornalisti è attuata dal meccanismo dei così detti
Spin Doctor, che riescono a corrompere e manipolare le informazioni alla fonte, ecco spiegato, perché
anche se i giornalisti scrivano e riportino informazioni in buona fede credendo di dire la verità dei fatti, in
realtà si lasciano raggirare da questo meccanismo, che permette di farli diventare portavoci inconsapevoli di
notizie appositamente confezionate per creare reazioni programmate in chi le ascolta.

(FAI CLICK e VEDI)


 DOSSIER: INFORMAZIONI MANIPOLATE
 Manipolazione Controllata Tramite Spin Doctor
 Manipolazione Informazioni sul WEB Tramite Troll
 Chi comanda i Media Internazionali
 Chi comanda i Media Italiani

Sembra impossibile ma, come spesso succede, la realtà supera la fantasia, ci sono documenti che
testimoniano e trattano tutti i temi e le ipotesi descritte, molti portano a notizie ufficiali, altri portano prove
a sostegno di alcune teorie...

La storia è questa a grandi linee e sommariamente, verrà descritta nel riassunto che segue di circa 50
pagine, è spiegato tutto in maniera semplice e poco dettagliata per consentire a tutti di capire facilmente e

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rapidamente come stanno le cose, ma è descritto tutto in maniera molto dettagliata nei vari dossier che
seguono.Vi invito ad utilizzare l’indice interattivo cliccando sopra i nomi dei paragrafi.
Più che una verità dogmatica prendetela tutto come una teoria e cercate di trovare da soli la veridicità delle
fonti e il nesso tra i vari collegamenti, forse scoprirete che molte cose non sono campate in aria.
Lo scopo di tutto ciò è di svegliare le coscienze e far riflettere, in modo che un giorno non troppo lontano,
quando queste cose saranno sotto gli occhi di tutti, voi non vi troviate impreparati .

Emblematiche sono altre parole tratte sempre dal film Matrix “fai parte di un sistema, quel sistema è nostro
nemico, ma quando ci sei dentro ti guardi intorno cosa vedi? uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami...
le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare, ma finché non le avremo salvate, queste persone
faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è
pronta per essere scollegata e riportata alla vera realtà. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente
dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo, inconsapevoli di lottare per il loro stesso nemico."
(Morpheus)

Questa Storia parte da una RICERCA

“Ricerca” è l’indagine sistematica e lo studio dei materiali e delle fonti, al fine di accertare i
fatti e di raggiungere nuove conclusioni.

Sembra una storia fantasiosa e complottistica ma forse non lo è…giudica da solo…

“Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.” ( G.Orwell)

“Chi ha orecchie per intendere , intenda…”

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ANCHE TU RIENTRI IN QUESTA VITA MEDIA?

Prima di parlare di teorie a cui si può credere o no, voglio concentrarmi su una cosa certa su cui non tutti
riflettono. L’essere umano medio nasce, fino a 6 anni rimane un essere umano, ovvero è caratterizzato
ancora dalla gioia verso la vita e dalla curiosità, vuole sapere il perché di tutto, guarda con stupore ogni cosa
ed è felice, felice di esserci. Arrivati i 6 anni comincia la scuola, a questo punto il bambino viene indottrinato
e la sua essenza umana viene distrutta, gli vengono inculcate false idee e fatte passare per verità assolute, e
inconsciamente gli viene imposto l’ordine ”non devi pensare e non devi avere un senso critico, devi
accettare tutto ciò che ti viene propinato dalle fonti ufficiali come i libri di scuola e se non lo farai verrai
ridicolizzato ed isolato dal resto della società”. Inoltre il bambino è costretto a studiare cose che non gli
piacciono e comincia ad odiare la cultura in tutte le sue forme e così evita ogni genere di libro perché lo
considera noioso e inutile, vuole solo divertirsi e non pensare, perché il pensare da come ha potuto capire a
scuola lo annoia e lo rende ridicolo agli occhi degli altri. Una volta terminato il periodo scolastico, questo gli
può dare qualche inutile e misera base per continuare gli studi con l’università (ovviamente non potrà
scegliere liberamente quella che vuole, ma si dovrà accontentare dato che sono tutte a numero chiuso o
costano troppo) oltre a dargli nessunissima base teorica o pratica per un futuro lavoro.( Ciò non vuol dire
che la cultura sia sbagliata, anzi i mali del mondo nascono proprio dall’ignoranza, ma la cultura che ci danno le
istituzioni non è abbastanza ed è insegnata con metodi arretrati, gli insegnanti dovrebbero essere guide, fonti
di cultura e insegnamenti e non autorità che si impongono in maniera dittaturiale andando contro gli studenti
). Deve quindi cercare un lavoro, perché senza di esso non potrà sopravvivere e non verrà rispettato, verrà
considerato un poco di buono, quindi deve buttare 8 ore della sua vita nel cesso perché così gli è stato
imposto, perché senza il denaro non si può sopravvivere in questa società e perché gli è stato insegnato che
la vita deve essere una continua lotta alla sopravvivenza. Infatti l’essere umano diventato ormai un
pezzente che lavora 8 ore al giorno 6 giorni su 7 , non riesce spesso ad arrivare nonostante tutto alla fine del
mese se ha da mantenere una famiglia ed è costretto a vivere una vita umiliante. Deve vivere
costantemente con la paura di perdere il posto, e con quello anche la casa se ne ha una, dato che ha un
mutuo da pagare. Oltre il danno la beffa, perché la maggior parte dei soldi che guadagna li dovrà devolvere
in tasse, perché è così che funziona in questa società, bisogna essere contribuenti, bisogna versare tasse
allo stato per finanziare opere e servizi pubblici, dai cui fondi si arricchiscono i politici comunali che van li per
arraffare il più possibile e parlamentari che navigano nell’oro per generazioni grazie alle nostre tasse. Ma il
povero essere umano non sa che le tasse serviranno a pagare il debito pubblico. Debito pubblico generato
dalle banche, un debito eterno che non potrà mai essere estinto. Poverino, non è a conoscenza del
signoraggio, il motivo per il quale è schiavo. Una volta che l’essere umano torna dalle sue 8 ore di lavoro a
casa è stanco e depresso e non ha neanche la voglia di ascoltare e di pensare, vuole solo rilassarsi perché
distrutto, si siede sul divano e accende la TV riempiendosi il cervello di spazzatura e di false notizie spacciate
per verità, proprio come quando andava a scuola. Chi glielo spiega che la TV è in mano alle persone
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sbagliate che manipolano le informazioni in modo da fargli pensare ciò che loro vogliono che pensi,
facendogli credere che tali idee vengano da lui, è ignaro anche di questo, ma non vuole saperlo perché non
gli interessa. Vuole continuare la sua vita rimanendo nel suo guscio che lo fa sentire protetto, vuole la
macchina, il cibo, i soldi, il sesso facile, e tutte le cose che gli vengono proposte dalla TV e la pubblicità come
stereotipi di successo e punti di arrivo, lo spingono a volere ciò di cui non ha bisogno. In oltre il cibo che
ingerisce è pieno zeppo di sostanze chimiche che lo fanno ammalare o lo faranno ammalare, ma non gli
interessa neanche questo, non da peso a queste cose, vuole vivere protetto nel suo guscio, sotto la così
detta campana di vetro , perché ha paura della realtà e della verità che può rompere questo guscio
mandando a monte tutte le sue sicurezze. Dopo 35 anni di lavoro arriva finalmente la misera pensione, la
tanto attesa pensione, ma l’essere umano ormai è vecchio e non sa più cosa farsene del tempo libero, ha
trascorso una vita talmente alienata nel suo lavoro che non conosce più la libertà, o meglio non sa cosa sia,
inoltre non è mai riuscito a coltivare degli interessi e degli hobby, perché non ne ha avuto mai il tempo, nel
frattempo vivendo così ha perso pure la fede spirituale e non ha coltivato neanche il suo spirito e la sua
interiorità, quindi è una persona vuota, un automa, una specie di essere senza anima e senza cultura. Perciò
non sapendo che fare incomincia a deprimersi, ad annoiarsi e a trascorrere le sue giornate vegetando e
aspettando la morte, ma la morte non si fa attendere e arriva in fretta, infatti dopo essersi ingozzato di
alimenti contaminati per una vita intera, in un ambiente inquinato utilizzando medicine che non curano
davvero i mali ma li rendono cronici per farli ricomparire in modo che compri altre medicine, dopo aver
trascorso una vita sedentaria, nella maggior parte dei casi si ammala terminando la sua angosciante vita.
Secondo voi la vita così come la concepiamo ha un senso logico??
Secondo me no…..e secondo te??? (tratto da video Coscienza Sveglia)

NON ACCONTENTARTI DI QUESTO, LA VITA NON E’ QUESTO !

Tu sei molto di più, in te c’è un potere immenso di cui devi solo prendere consapevolezza,
un potere che ti permette di essere artefice e coocreatore della tua realtà e del tuo
avvenire!

Il Tuo Potere sul mondo della materiala, sugli eventi, sulla tua salute, la tua soddifazione
personale e la tua felicità, lo troverai solo ed esclusivamente partendo da dentro di te,
arricchendo e migliorando ciò che è invisibile come il tuo spirito,la tua consapevolezza e la
tua conoscenza…

Nutrendo l’invisibile creereai ed otterrai il visibile, il reale ed ogni cosa tu vorrai !

Solo così facendo potrai evolvere e diventare uno spirito puro e nobile e potrai assolvere
alla tua missione di vita nel qui ed ora dell’esistenza

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CHI CONTROLLA IL MONDO

Prima di partire con questa storia,voglio far notare a tutti che ci sono prove concrete riguardanti un
associazione che controlla i dati, le telefonate, e qualsiasi altra cosa di ogni cittadino americano ed europeo
ad opera. Questa organizzazione si chiama NSA ed Edward Snowden ex spia informatica dell’agenzia ha
pubblicato prove concrete circa i piani e le azioni illegali di questa enorme e potente agenzia che è
strettamente connessa alle società di cui si accennerà in seguito.
 N.S.A. - L’agenzia Segreta Che Ci Spia (caso SNOWDEN)
 M.E.S. - LA MORTE DELL’EUROPA
 CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo?
 EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa?

Il mondo è controllato da pochi, i capi di governo controllano e guidano gli stati, chi poco onestamente e chi
con molta disonestà, i capi di governo a loro volta sono condizionati dall’ economica del paese e dalle
condizioni economiche dei loro sostenitori, quindi si può dire che chi controlla l’economia di un paese o di
più paesi a sua volta può controllare le sorti politiche e le condizioni economico-sociali dell’intero paese. Se
ne deduce che per capire chi controlla il mondo, bisogna capire chi controlla e manipola l’economia dei
paesi. Nella nostra società comandano i soldi e gli ineteressi economici, quindi sono sempre le Banche
Centrali, e le Multinazionali ad agire in maniera ivisibile sui governi.
Ovviamente chi controlla le banche può controllare interi paesi in maniera quasi del tutto invisibile e
ovviamente chi ha questo potere può, con pochi sforzi avendo quasi infinite risorse economiche,
organizzare complotti, manipolare informazioni, organizzare messinscene, comprare il silenzio,
corrompere, ecc ecc….il denaro non ha limiti. Ma non si tratta solo di banche, dietro c’è molto di più di
quanto si possa immaginare.

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C’è una struttura complessa e ben organizzata, realizzata negli anni,radicata nella società,fatta di
associazioni di elitè, piramidi gerarchice,associazioni segrete, multinazionali, partecipazioni azionarie
strategiche e tutta una serie di altre situazioni create e raggiunde a tal fine.
Dietro grandi eventi che segnano la strada e l’andamento del mondo è molto plausibile che ci siano poche
famiglie potenti, che possono controllare i governi in maniera subdola e invisibile, hanno creato una cerchia
segreta tra di loro nella quale discutono le sorti di interi continenti e hanno ben chiaro quello che è il
disegno finale al quale vogliono arrivare.

Questo disegno lo conoscono solo loro all’interno della


loro Cerchia Ristretta, quella degli .ILLUMINATI.
,ovviamente all interno della loro setta gli ILLUMINATI
hanno una struttura piramidale. Costoro possiedono tutto,
petrolio, sanità e case farmaceutiche, banche compresa la
Banca Mondiale, industrie delle armi, energia, hanno
patrimoni economici infiniti, superiori a quelli dei singoli
stati, sono nati nel lusso smisurato e il loro obiettivo non è
diventare più ricchi, ma è di natura ideologica, vogliono il
potere assoluto e il controllo su tutto, vogliono creare un
Nuovo Ordine Mondiale, con l’ intera società mondiale
sottomessa e controllata da loro.
Il loro obiettivo è il CONTROLLO TOTALE del mondo e sul mondo, questo vuol dire che tra i loro obbiettivi ci
sono:
 Controllo dell’economia, della finanza e del denaro
 Controllo dell’informazione
 Controllo dell’ energia e della scienza
 Controllo del clima
 Controllo dell’alimentazione, nutrizione e coltivazione
 Controllo della salute e delle malattie
 Controllo dell’istruzione e della vita sociale di ogni individuo
 Controllo della politica e dei popoli
 Controllo della religione, distruzione del cristianesimo dall’interno

Non ci crederete ma molti di questi punti li hanno già spuntati, e sono già stati portati a compimento senza
che noi ce ne accorgessimo.
Questa cerchia più piccola è il “Vero Burattinaio”, ed anche se questo può risultare assurdo c’è da
ammettere che queste famiglie esistono realmente. C'è da dire che l'egoismo e l'avidità di certe persone è
senza limiti, a quei livelli si ha in mano così tanto da avere deliri di onnipotenza, sentimenti che si
tramandano di generazione in generazione, ed è logico se si immagina come può essere la mentalità dovuta
al contesto sociale di chi nasce in famiglie che hanno un patrimonio così enorme. I loro membri hanno
sicuramente un determinato profilo psicologico, una visione distorta del mondo non sapendo cosa vuol dire
guadagnare lavorando o accontentarsi di ciò che si ha, non sanno cosa vuol dire sacrificio, pensano che
tutto gli è dovuto e che sono persone superiori e migliori degli altri ,perché hanno di più. Sicuramente se
fossero generosi e caritatevoli non ci sarebbe più povertà al mondo dato che potrebbero da soli eliminare la
miseria e la fame nel mondo, quindi con una mentalità così egoista, l'obiettivo può esser solo la totale
dominazione di tutti gli uomini del mondo. Tutto questo cercano di realizzarlo nascondendosi, lasciando la
responsabilità ai governi, in mano a dei burattini, insignificanti uomini politici, che inconsapevolmente
creeranno per loro un NUOVO ORDINE MONDIALE fatto di sudditi inconsapevoli e repressi, manipolati
secondo certi stereotipi sin dalla nascita.
Ad ogni livello della società gli Illuminati hanno creato una struttura piramidale che permette loro di attuare

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un piano globale di cui solo una manciata di persone è a conoscenza.
Pochi risiedono al vertice e sanno di che cosa realmente si occupa l'organizzazione e quali sono i suoi
obiettivi. Più si scende lungo la piramide, più persone si trovano a lavorare per l'organizzazione, ma esse
non sanno quasi mai dei suoi veri scopi. Sono consapevoli solo dei singoli compiti che realizzano ogni
giorno. Non hanno una visione globale ma ristretta, non hanno idea del fatto, che il loro contributo si lega a
quello di altri dipendenti in altre aree dell'organizzazione. Quelle nozioni vengono loro precluse e gli viene
detto solo ciò di cui hanno bisogno per compiere il loro lavoro. Jim Shaw, un ex Frammassone del 33° grado,
rivela tutto l'inganno nel suo libro The Deadly Deception. In esso descrive come la Frammassoneria si basi
sulle stesse piramidi compartimentalizzate. Alla base ci sono i tre gradi noti come i Gradi Azzurri e la
stragrande maggioranza dei Frammassoni non vanno mai oltre, sia nei 33 gradi del Rito Scozzese che nei 10
gradi del Rito di York. Anche al 33° grado della Frammassoneria non si sanno chiaramente i veri segreti, a
meno che non si appartenga ai pochi eletti. Shaw dice di essersi sorpreso quando un suo compagno
massone del 33° grado disse di aver saputo che sarebbe “salito”, e infatti quel tizio lasciò poi il tempio da
una “diversa porta”. Ufficialmente non esiste alcun livello più alto del 33° grado. Ma, in realtà, non è così. I
livelli più alti delle sette segrete rappresentano solo la sommità della loro piramide. Essi sono poi
contenuti all'interno di una piramide più grande, che comprende tutte le società segrete ed è da questi
livelli che vengono attinti gli iniziati eletti che vanno ad ingrossare le file degli Illuminati, laddove avvengono
i fatti veri e sono conservati i veri segreti. Ma anche a quel livello, la conoscenza è ancora
compartimentalizzata.
Ovviamente la struttura è piramidale e molto più complessa di quanto si pensi, ma per capire in breve come
è la storia ometto i dettagli,per maggiori dettagli leggete i dossier.
Una volta che verrà instaurato il NUOVO ORDINE MONDAILE, dovete sapere che gli ILLUMINATI hanno già
pronta la loro capitale, una città piena di strutture con simboli illluminati e tante cose che non quadrano,
vedere per credere. (vedi Capitale degli ILLUMINATI) (vedi DOSSIER: ILLUMINATI)
( vedi DOSSIER: NUOVO ORDINE MONDIALE)

Dal vertice della piramide si comincia a scendere verso una Cerchia Larga composta da molte e stratificate
associazioni e società, segrete e non. I partecipanti di queste cerchie ( MASSONI e Para-MASSONI) sono
personaggi di spicco dell’economia e della politica, persone influenti e potenti. Questi non conoscono qual è
il vero disegno finale degli illuminati, il disegno che gli viene presentato risulta distorto, vengono motivati
comprati, corrotti e manipolati per diventare a loro volta manipolatori. Quelli che tra loro conoscono i veri
piani, li condividono o se non li condividono non se ne interessano pur di avere la loro “fetta di torta”.Noi

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siamo delle “Marionette”. La Cerchia Larga ha una duplicità, è sia “marionetta” del “Vero Burattinaio”
(Cerchia Stretta) dal quale prende ordini, sia “Burattinaia” del Popolo (“la Marionetta”) che viene
manipolato.
Questi “Burattinai del Popolo”sono a loro volta “marionette degli Illuminati”, spesso agiscono
esclusivamente per loro tornaconto personale, quindi non sono minimamente interessati a quale sia il fine
degli ordini che ricevono, non sono interessati alle conseguenze o a perché devono fare certe cose, ma
pensano esclusivamente a guadagnarci qualcosa, a loro non interessa di essere delle marionette dei ‘’Veri
Burattinai”(Cerchia Ristretta). Noi purtroppo al momento siamo la loro “marionetta” e non possiamo
opporci a questo, perché facciamo parte del sistema e loro sono radicati e in simbiosi perfetta col sistema,
agiscono in tranquillità da decenni senza che la maggior parte di noi se ne accorga .
Se non credi che esistano i massoni, vuol dire che non ne sai molto di storia, i massoni esistono e sono
sempre esistiti e sono dietro ogni evento storico politico. Devi sapere che non hanno bisogno di
nascondersi, ne vanno fieri e spesso sono intoccabili. La loro sede in italia è stata fino a poco tempo fa
Palazzo Giustiniani l’attuale appartamento del presidente del senato, ed hanno addirittura un sito
dettagliato in bella mostra vedere per credere…guarda il loro sito http://www.grandeoriente.it/

La Cerchia Larga è costituita da varie associazioni e organizzazioni sia segrete che ufficiali,sia massoniche
che para-massoniche.
Una delle più importanti è conosciuta sotto il nome di
BILDERBERG, assemblea che si raduna dal 1954 in posti diversi e
che decide e mette in atto tutti i più significativi eventi che
modificano le sorti del mondo. Questo gruppo da quando è stato
smascherato ha addirittura un sito ufficiale
http://www.bilderbergmeetings.org/governance.html nel quel
ammette i 60 incontri che si sono tenuti dal 1954 ai quali hanno
partecipato le più importanti personalità, mescolanza di Capi di
Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti , Commissari
Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David
Rockefeller, Morgan, o altri ai massimi livelli della
BancaCentraleEuropea, della Federal Reserve, della Banca
Mondiale, con i vertici delle più potenti multinazionali del petrolio,farmaceutiche,delle armi, e insomma con
gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo… Ovviamente il sito è di copertura e omette i veri
argomenti segreti degli incontri. Chissà perché in 60 anni di incontri ammessi e certificati con dei
partecipanti così importanti tutti insieme, la stampa non ne ha mai parlato e solo adesso hanno ammesso la
loro esistenza.Secondo le ultime indagini questa organizzazione è implicata anche in omicidi di stato.E’ una
vera associazione criminale.
il Bilderberg è una delle più importanti, ma ce ne sono altre, tra cui:
 LA TAVOLA ROTONDA
 COUNCIL ON FOERIGN RELATIONSHIP

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 TRILATERALE
 COMITATO DEI 300
 ASPEN
 CLUB OF ROME
 ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI
 CLUB BOEMO
 ONU
 SKULLS AND BONES - Teschio e Ossa
 vedi I SEGRETI DELLA MASSONERIA
 vedi Dossier BILDERBERG
Tra i componenti del Bilderberg ci sono:
 capi di governo che cambiano in base al periodo storico-politico, Presidenti delle nazioni più
importanti
 esponenti dell’elite economica mondiale di grandi aziende, e telecomunicazione
 presidenti delle più grandi banche
 qualche rappresentante della Cerchia Ristretta degli Illuminati

Tra questi partecipanti spiccano alcune famiglie, che hanno fatto la storia degli ILLUMIATI e alcuni
partecipanti che hanno un peso maggiore rispetto agli altri:
 la famiglia più potente d’Europa che agisce nell’ombra da un centinaio di anni, i ROTHSCHILD
Il patrimonio della famiglia
Rothschild è stimato essere 500
trilioni di dollari,cioè
500.000.000.000.000.000.000 di
dollari!! Il debito pubblico
americano è circa
1.600.000.000.000 di dollari...Il PIL
del mondo nel 2008 fu di
56.777.000.000.000 di dollari.....Fate voi le dovute proporzioni...! Questa famiglia è talmente
potente che ha prestato soldi a intere nazioni come l’inghilterra e verso cui è ancora debitrice, da
secoli influenzano la storia finanziando da dietro le quinte i più grandi avvenimenti storici. Famiglia
i le cui proprietà tra banche e aziende sono inimmaginabili, in alcuni paesi hanno anche la facoltà di
emettere moneta… è facile capire come anche se i libri di storia dovrebbero essere pieni di
riferimenti a loro questi sono talmente ricchi e potenti da esser riusciti quasi del tutto a rimanere
anonimi, per loro il silenzio è facile da comprare…
(anche HITLER discendeva da questa famiglia) (vedi DOSSIER famiglia ROTHSCHILD)

 la famiglia più potente d’America


alleata della prima, i ROCKFELLER che
controllano le multinazionali di
petrolio , Banche, le industrie
farmaceutiche più potenti
(attraverso le quali boicottano tutti i

17
medicinali curativi, in favore di medicinali che non curano ma fanno sparire i sintomi facendoli
ripresentare dopo qualche tempo in modo da rendere croniche le malattie, che senso avrebbe per loro
fare medicinali che guariscono direttamente? poi gli altri a chi li vendono? informarsi per
credere…ovviamente il cibo che mangiamo non è genuino ma contaminato in modo da causare
continue malattie da curare ) controllano varie associazioni internazionali tra le quali la Banca
Mondiale, implicati anche nella più grande messinscena della storia, cioè l’attentato dell’11
settembre alle Torri Gemelle e quello che ne deriva ,ovviamente l’artefice principale nella faccenda
è BUSH, componente della loggia massonica degli Skulls & Bones , alle dirette dipendenze degli
Illuminati. (Senza considerare il fatto che casualmente tutta la squadra di marines che ha
partecipato alla cattura e uccisione del famoso attentatore è misteriosamente morta. Ma questa è
un'altra storia)
(vedi DOSSIER famiglia ROCKFELLER) (vedi link utili attentato 11 settembre)

 la famiglia che si può definire il braccio d’azione degli illuminati, i BUSH .


I BUSH sono stati, oltre che presidenti USA, capi della CIA, che
ricordo a tutti è una società che può operare completamente
nell’illegalità senza dover tener conto di nessuno, ha ucciso
civili e innocenti pur di raggiungere i suoi scopi, scopi che tra
l’altro consistono sempre nell’uccidere qualcuno per non far
trapelare info importanti o per muovere la politica, perché
NON è compito della CIA cacciare i criminali. E’ molto
probabile che la CIA si finanzi col narcotraffico, ecco perché
nonostante siano così stringenti i controlli all’ingresso degli
USA la droga continua a non mancare mai, perché senza una
protezione così forte i narcotraffico sarebbe bloccato in una
sola settimana.
La storia dei BUSH si intreccia con la storia Nazista, con storie di spionaggio e con quella della morte
del più grande scienziato di tutti i tempi, Nicola Tesla, colui che “inventò” la corrente alternata,
motori industriali, robot telecomandati,fonti di energia illimitata e pulita che gli costarono la
vita.Senza parlare delle connessioni tra questa famiglia e la famiglia Bin Laden.
(vedi DOSSIER famiglia BUSH) (vedi OMICIDIO TESLA)

 la famiglia MORGAN che in passato ha avuto un importanza fondamentale


nel bloccare lo sviluppo energetico dell’umanità, e hanno avuto un ruolo
fondamentale nella creazione della Federal Reserve, cioè la struttura
economica che di fatto controlla gli Stati Uniti. (vedi DOSSIER: famiglia
MORGAN)

 altri componenti sono i proprietari della GOLDAMAN SACHS, altra


società ricchissima, proprietaria delle più prestigiose banche
americane, capace di decidere se far crollare o no l’economi in paesi
come gli stati uniti in base ai propri interessi agendo sul mercato
azionario.
(vedi DOSSIER GOLDMAN SACHS)

 i più importanti BANCHIERI SVIZZERI, se ci pensate bene il 99% dei


miliardari ha almeno metà delle proprie ricchezze al sicuro in una banca
svizzera, si può dire che 90% delle ricchezze mondiali sono accumulate
all’interno delle loro banche, con quella mole di denaro possono

18
praticamente comprare e fare tutto, possono decidere eventi di enorme portata (omicidi,
complotti, o altro) e metterli in atto comprando il silenzio e agendo nell’ombra….
(Chi Controlla il Denaro)(IOR la Banca Vaticana)(La FED Federal Reserve)(Storia delle
Banche) (vedi banchiere Svizzero Pentito)

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CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE
Secondo gli studiosi circa il 75% dei terremoti, dei cataclismi ed eventi catastrofici degli ultimi 40 anni sono
stati causati dall’uomo,la maggior parte involontariamente,inquinamento,con trivellazioni petrolifere,test
militari, ma alcuni volontariamente. Uno degli obbiettivi degli Illuminati è il controllo globale del mondo, e
sul mondo. All’interno di questo progetto ovviamente sono compresi:
- il controllo del Clima
- il controllo dell’Alimentazione e della Coltivazione
- il controllo della Salute e delle Malattie.

Questo progetto è in corso da decenni ed ora è quasi a completamente al termine.


Lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le così dette SCIE CHIMICHE composte
prevalentemente da polvere di alluminio,bario,nitrato d’argento, ha i seguenti scopi:

- con le tecnologie atte a modificare e controllare il clima, anche a scopi militari. Le prticelle spruzzate
nella ionosfera aumentano l’ elettroconduttività dell’aria,per migliorare la trasmissione di onde ELF,
utilizzate per il controllo climatico, con cui si possono genereare dalle semplici piogge a terremoti,
maremoti, cicloni e uragani, in qualsiasi parte del mondo con una precisone estrema. Queste onde
ELF sono emesse, nell’ambito del progetto militare H.A.A.R.P., da trasmettitori ionosferici composti
da enormi e potentissime antenne ed è inutile dire quanti sono gli utilizzi militari e strategici di un
apparato come l’HAARP per il controllo della natura e del clima, che consente di intimorire il nemico
o di schiacciarlo senza lasciare traccia o prova.

- Altro scopo delle scie è rendere


infertili i terreni coltivabili
grazie alla polvere di alluminio,
questo per rientrare nel piano
di controllo totale degli
illuminati. Essi infatti vogliono
anche controllare
l’alimentazione e per farlo
vogliono rendere i terreni
infertili, una volta che i terreni
saranno infertili l’unica cosa che potrà crescere sono piante OGM immuni all’alluminio, sui semi OGM
sono coperti da brevetto, questo vuol dire che sarà illegale coltivare e recuperare i semi dalla pianta
in maniera naturale senza pagare i diritti alle aziende che possiedono i diritti OGM. Dietro tutto

20
questo si nasconde la MONSANTO, azienda attraverso la quale gli Illuminati perseguono i loro fini di
controllo mondiale dell’alimentazione.

- La MONSANTO oltre a voler inserire le colture OGM in tutto il mondo per controllare l’agricoltura,
con quei semi artificiali sui quali detiene i diritti intellettuali, persegue anche gli interessi delle Case
Farmaceutiche, poiché favorendo un alimentazione malsana favoriranno anche l’insorgere nuove di
strane malattie curabili solo con farmaci di cui voglono farci diventare dipendenti. Le industrie
farmaceutiche sono aziende a scopo di lucro, loro cercano solo di curare i sintomi e di far
ripresentare le malattie innumerevoli volte così da farti acquistare maggiori farmaci. Sono tanti i casi
di cure per malattie incurabili casualmente scoperte dai ricercatori e poi fatte sparire, perché
all’azienda non conviene vendere 1 sola
pillola e far guarire il paziente, ma far si che
la malattia diventi cronica e il paziente
diventi dipendente dal farmaco, o che
tramite le controidicazioni una volta
guarito si presnti un'altra malattia da
curare con altri farmaci ancora. Sono
innumerevoli i casi di cure definitive trovate
per certe malattie che sono state fatte
sparire dalle case farmaceutiche o vengono
dichiarate non riconosciute, perché produrrebbero danni economici al business dei medicinali. La
direttiva nella ricerca è creare farmaci che curano solo i sintomi ma non curano definitivamente,
creando una dipendenza del malato, trasformando la sua malattia in cronica, si crea una rendita
perpetua assicurata per le case farmaceutiche. Il dottor Jhon Rengen Virapen ,ex direttore della
filiale svedese della Eli Lilly racconta al Convegno AZK IN in Germania di aver corrotto il governo
svedese per far approvare il Prozac.
http://youtu.be/F6BjZWdQuto

- La MONSANTO non si ferma qui, ha pensato a tutto, grazie ai suoi fertilizzanti sta favorendo l’
estinzione delle api nel mondo, le api sono insetti che sono importantissimi negli equilibri naturali,
infatti sono loro che svolgono la funzione di impollinazione e riproduzione di molti fiori e piante. Il
90% api selvatiche negli Stati Uniti è già estinta, e fino al 80% delle api domestiche sono morte. La
MONSANTO però ha già la soluzione in casa, vuole estinguere le api per sostituirle con Api Robot che
ha progettato, ottenendo di fatto il controlla anche sulla natura.

Queste non sono solo ipotesi ma sono dati di fatto, la Russia ha infatti minacciato gli USA di una guerra se
non si trova una soluzione alla moria di api
Vedi OGM resistenti all’alluminio - Vedi Api Robot MONSANTO - Vedi Russia ultimatum agli USA
Vedi Scie Chimiche - Vedi Progetto Haarp

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CONTROLLO ENERGETICO E DELLA CONOSCENZA

Le industrie del Petrolio, e gli ILLUMINATI nel perseguire il


loro piano di controllo dell’energia e dello sviluppo
scientifico, hanno messo in piedi un sistema quasi infallibile,
ogni alternativa al petrolio o ai loro interessi economici vieni
categoricamente screditata e fatta sparire. Le guerre sono
un business, non ci sono missioni di pace, ci sono solo
guerre per il controllo delle risorse petrolifere, e sono
qualcuno andasse a ricercare le vere ragioni e i successivi
sviluppi delle guerre recenti si accorgerebbe che tanta
morte, miseria, distruzione è attribuibile solo a loro.
Si spiega con questo anche lo strano fenomeno della
censura globale sugli U.F.O. i cui avvistamenti sono all’ordine del giorno in tutto il mondo, infatti
ammettere l’esistenza degli U.F.O. consiste nell’ammettere che c’è intorno a noi una fonte di energia
infinita, pulita e gratuita alla quale attingere, dato che non si spiegherebbe in altro modo l’alimentazione dei
loro velivoli. Questa è una verità scomoda, ma è solo per questo che la censura sull’argomento è in atto.
A livello energetico esistono enormi alternative per la creazione di energia pulita e indipendente che
potrebbero rivoluzionare il mondo eliminando la nostra dipendenza dal petrolio, dal nucleare, con mezzi di
trasporto non inquinanti alimentati a basso costo e con energia che si rigenera naturalmente. Ma tutto
questo trova opposizione da parte dei potenti e dalle multinazionali interessate a garantirsi il potere e la
ricchezza, questi ostacolano o fanno sparire comprando i brevetti a prezzi astronomici o anche in maniera
illecita, ricorrendo anche all’assassinio, tutto ciò che possa intaccare il loro business. Ma come si fa a
bloccare lo sviluppo scientifico e tenerlo sotto controllo? Lo spiega in maniera semplice Marco Pizzuti
“Come dimostra l'emblematica storia di Nikola Tesla, la più grande minaccia per il gotha finanziario (Morgan,
Warburg, Rothschild, Harrimann, ecc.) che controlla l'economia mondiale è costituita dalle scoperte scientifiche
che possono mettere in discussione gli equilibri già consolidati dell'attuale sistema capitalistico di sfruttamento
delle risorse. Nessuna lobby, per quanto potente possa essere, potrà infatti mantenere i suoi privilegi sul
mercato dell'energia e dell'industria se non possiede anche il controllo del progresso tecnologico e scientifico. Il
carbone, per esempio, ha cessato di essere considerato indispensabile nel momento in cui ha cominciato a
essere sostituito dal petrolio grazie alla tecnologia del motore a scoppio. Il petrolio a sua volta perderà il suo
enorme valore nel momento in cui la scienza sarà lasciata libera di studiare e sfruttare nuove fonti energetiche
real-mente alternative a esso (come per es. la fusione fredda). Siccome tutte le più grandi Corporation del
petrolio sono guidate dalla potentissima lobby internazionale del denaro attraverso prestiti o pacchetti
azionari di maggioranza, quest'ultima farà sempre di tutto per dirigere la ricerca a proprio esclusivo vantaggio.
Lo ha già fatto e lo sta ancora facendo, esercitando pressioni sulle istituzioni, sulla politica, sui governi, sui
ricercatori e sull'intero mondo dell'informazione per screditare e insabbiare le scoperte scientifiche più
scomode. La conseguenza più evidente di questa situazione è che oggi esistono due categorie di scienza, quella
“ufficiale”, con cui si intende l'insieme di conoscenze autorizzate dall'establishment, e quella invece “non
riconosciuta” (anche detta pseudoscienza), che viene sistematicamente demonizzata da mass-media e
istituzioni. I circoli accademici, in quanto posti sotto il controllo dell'establishment, svolgono la funzione di
“filtro” sulla conoscenza scientifica. Nel discernere quindi ciò che è “vera” scienza da ciò che è “falsa” scienza,

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applicano i criteri di selezione che vengono imposti dall'alto e che ufficialmente avrebbero solo la meritoria e
rassicurante funzione di tutelare i cittadini da imbroglioni e ciarlatani. Di fatto però si tratta invece di uno
strumento che viene utilizzato per cassare, deviare e arrestare il progresso sulle tecnologie realmente
alternative al nucleare e al petrolio, un sistema di controllo che può essere efficacemente esercitato grazie alla
struttura piramidale della società nel suo complesso. Ciascun comparto è infatti composto a sua volta da tante
“piramidi” più piccole (per es. per quanto concerne l'economia, la politica, la scienza, l'informazione ecc.), dove
troviamo sempre un solo vertice che comanda costituito da un ristrettissimo numero di persone. Ai c.d. poteri
forti è quindi sufficiente avere nel proprio libro paga la casta dirigente di ogni settore per poter gestire la
società nella sua interezza. Questo è il motivo per cui l'alta finanza internazionale sta da tempo esercitando
enormi pressioni dirette e indirette sia sui governi che sull'economia affinché vengano poste in essere
legislazioni e condizioni di mercato in grado di esautorare le autonomie locali e far fallire tutte le piccole e
medie imprese che non riescono a controllare direttamente. Tale obiettivo sta per essere raggiunto mediante
processi di concentrazioni e fusioni attualmente in atto che non riguardano più solo le imprese, ma
comprendono anche le istituzioni pubbliche come gli stati (l'Europa è un risultato di questo processo). Un
progetto parzialmente noto alle masse sotto il nome di globalizzazione, che viene presentato dai mass media
come inevitabile e necessario al benessere collettivo. Il funzionamento di questo sistema piramidale di controllo
sulla società è garantito dal perenne stato d'ignoranza in cui vengono mantenute le persone dei livelli
gerarchicamente inferiori, che nella stragrande maggioranza dei casi credono ingenuamente di lavorare nel
miglior modo possibile per se stessi e il benessere collettivo. Il controllo sulla “piramide” dell'informazione
viene esercitato in modo che nessuno ne sospetti neppure l'esistenza.
Salvo rare eccezioni, quindi, i ricercatori accademici non sono partecipi di alcuna cospirazione del silenzio e si
limitano a fare del loro meglio nelle ricerche per cui ricevono i finanziamenti. Ciò fa sè che gli scienziati
“ortodossi” siano i primi a non conoscere l'esistenza di un sistema globale di controllo sulla ricerca. Di
conseguenza finiscono inconsapevolmente per essere utilizzati come marionette a difesa della correttezza e
della trasparenza della c.d. scienza ufficiale per cui lavorano. Tale categoria professionale, infatti,
arriva a comprendere che esiste veramente un “bavaglio” sulla ricerca solo quando si scontra contro la realtà
facendo delle scoperte scomode. A farne le spese di “recente” (era il 1989) troviamo studiosi come Martin
Fleischmann e Stanley Pons, i quali sono passati dallo status di stimati professori accademici a quello di
ciarlatani immediatamente dopo avere pubblicamente divulgato in una conferenza le loro straordinarie
scoperte sulla fusione fredda. In pratica hanno fatto la stessa fine di Tesla, uno scienziato che loro,
probabilmente, avendo studiato esclusivamente sui libri di testo, neppure conoscono.”

Militari Americani restituiscono le loro medaglie disgustati dall’ingiustizia di cui sono stati strumento

VIDEO http://youtu.be/RDcL4xtQwds

Vedi come JP Morgan ha impedito lo sviluppo energetico


Vedi omicidio di Tesla
Vedi Dossier: Manipolazione
CIA: Braccio Armato degli ILLUMINATI nel Mondo?
EUROGENDFOR: Braccio Armato degli ILLUMINATI in Europa?

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U.S.A
Vorrei fare alcune considerazioni sugli Stati Uniti, la prima cosa è
che si professano e autoeleggono, soprattutto grazie al cinema e
hollywood, i salvatori del mondo e dell’universo e creano questa
immagine e associazione usa-libertà-salvatori, nell’immaginario
collettivo di tutti.
Ricordiamo che avranno pure salvato l’europa dalla seconda
guerra mondiale, ma l’hanno fatta finire sganciando 2 bombe
atomiche che sterminarono tantissimi innocenti.
Negli U.S.A patria della libertà esistono solo 2 partiti, Liberali e
Democratici e quindi non esistono vie di mezzo, cioè la scelta è talmente limitata che tutti sono costretti ad
identificarsi in un un solo schieramento dei due e si è costretti ad accettare tutte le idee di quello
schieramento scegliendo il meno peggio, solo per questa semplice questione si nota che non c’è così tanta
libertà, al popolo vengono date solo due alternative, ma forse solo per fargli credere di avere una scelta, o
che la loro scelta conti qualcosa.
Altra cosa da considerare è che gli U.S.A. sono enormi e per fare una campagna elettoriale serve una
quantità di denaro enorme, basti pensare che l’ultima campagna elettorale di Obama è costata 6 MILIARDI
di dollari. Questo vuol dire che c’è qualcuno che la sponsorizza e chiunque sia disposto a spendere tutti quei
soldi lo fa solo ed esclusivamente per ottenere qualcosa in cambio da chi sarà eletto.
Quindi è scontato che il presidente eletto sarà enormemente condizionato da i suoi sponsorizzatori che lo
hanno portato alla vittoria.
Non è quindi stano credere che per come è strutturata l’elezione i vincitori alla fine potranno essere
manipolati dai loro sponsor.
E’ facile intuire anche chi siano gli istituti che possono permettersi di donare somme di denaro così enormi e
cosa vorranno in cambio.
Ad esempio sembra che Obama, per la sua campagna da 6MILIARDI di euro, abbia ricevuto 3MILIARDI da
banche come Goldman Sachs, City Group e Morgan Stanley, e per coincidenza nonostante la gravissima
crisi, questi istituti siano stati salvati da una legge firmata dallo stesso presidente. Tra gli altri sponsor non
mancano case farmaceutiche, industrie di armi, e telecomunicazioni.

Altra cosa da considerare sugli U.S.A. è che i continua attentati, attacchi e stermini vengono utilizzati per 2
motivi:
- il primo è per giustificare le continue guerre che portano avanti nel mondo che in realtà servono solo
ai loro interessi economici e NON SONO ASSOLUTAMENTE MISSIONI DI PACE !
- Il secondo è per terrorizzare la popolazione e non farla insorgere contro il governo,nemmeno in
proteste, perché VA SOTTOLINEATO, il popolo USA non è come gli altri popoli ma è armato e quindi
una protesta seria contro il governo potrebbe facilmente sfociare in guerra civile.

Altra importante questione è che in un recente discorso Obama ha riferito di voler modificare la legge per
permettere agli USA di arretare senza processo, senza prove, e a tempo indeterminato, tutti i sospettati che
secondo loro lo meritano, cioè potrebbero arrestare chiunque per quanto vogliono senza dar conto a
nessuno! Il tutto lo ritrovate in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=vy_UraZqMNU

 Questo discorso può rientrare in una questione più ampia che comprende l’esistenza dei così detti
Campi FEMA, strani campi simili a enormi campi di concentramento e di accoglienza e dissemaniti in
tutti gli USA?? (PROGETTI DEGLI ILLUMINATI) (dossier CAMPI FEMA)

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ITALIA

Tralasciando le migliaia di imbrogli che queste organizzazioni


hanno messo in atto negli altri paesi, e di cui potete trovare
notevoli testimonianze e documenti anche nelle loro lingue
originali a seconda di dove si è indagato, spagnolo, inglese,
francese, greco, se prendiamo in considerazione solo la nostra
realtà politica, ci sono un paio di cose importanti da considerare
sull’ ITALIA:

QUESTA È LA PURA VERITÀ


Facciamo parte dell’Unione Europa ed è stato creato l’Euro solo perché una sola moneta è più facile da
controllare da parte dei pochi che ne hanno il potere. Le nazioni hanno perso la loro sovranità monetaria. Lo
Stato può richiedere denaro all’Europa ma solo indebitandosi e aggiungendo gli interessi. Il parlamento
Europeo è solo una farsa, è un parlamento che di fatto non ha alcun potere, non può decidere
assolutamente nulla e non ha la possibilità di intervenire sulle questioni importanti. Serve solo a dare una
parvenza di struttura democratica alla “Dittatura Invisibile” che comanda. Pochi lo sanno ma è stato
firmato un trattato europeodel MES Meccanismo Europeo di Stabilità, un sistema che può imporre la
dittatura su tutte le nazioni europee.
(vedi DOSSIER M.E.S.)

LA CAUSA DELLA CRISI

“Quando un governo dipende dai banchieri pe il denaro, questi ultimi e non i capi del
governo controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che
riceve… Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo né decenza;
il loro unico obiettivo è il profitto!”
–Napoleone Bonaparte

La causa del debito infinito italiano e delle altre nazioni è opera del SIGNORAGGIO da parte della Banca
Centrale Europea. Caso eclatante è avvenuto nel 2007 quando in un canale RAI per la prima volta si è parlato
apertamente di Signoraggio, il canale si chiamava RAI UTILE e poco dopo questa trasmissione il canale fu
chiuso! Eccovi uno spezzone della puntata del video che si chiama “Rai utile - Puntata sul signoraggio”
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-5k1jjfNvh0
 (il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz ammette che la banca europea è una
truffa http://www.youtube.com/watch?v=KqAARYQJ67s )
 (in cosa consiste la truffa della B.C.E. http://www.youtube.com/watch?v=lmkL23GyuNI )
 (Parole del Parlamentare Europeo Britannico Nigel Farage durante una seduta del
Parlamento Europeo sull’egemonia della germania in europa e sulla necessità di uscire
dall’euro per l’italia e gli altri paesi http://www.youtube.com/watch?v=TilaarKihMA
http://www.youtube.com/watch?v=v-vgp0g42xI
http://www.youtube.com/watch?v=SkMD15zKFKw
http://www.youtube.com/watch?v=qEUvAf8grO4 )

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questo debito viene incrementato ancora di più dal signoraggio primario e secondario fatto dalle banche
appartenenti ai singoli paesi
 (Ministro Tremonti spiega il signoraggio http://www.youtube.com/watch?v=OjiYWSaNYbM )
 (cosa è il signoraggio http://www.youtube.com/watch?v=2PRRk-YM4rM)
 (Ministro Tremonti spiega il signoraggio Banca Centrale Europea
http://www.youtube.com/watch?v=iehCZUmenyQ)
 (il video parla nella prima parte della Riserva frazionaria cioè il signoraggio secondario,
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=AsoYXIDVQQw )

CHI HA PREMESSO TUTTO QUESTO?

vi
chiederete come la Banca d’Italia possa permettere ciò?
Non tutti sanno che la banca d’italia non è più della nazione ma è stata privatizzata, solo il 10% è dello
Stato, il resto appartiene a tutte le altre banche italiane, basta andare sul sito ufficiale della banca
per vedere a chi appartengono le quote azionarie e in che percentuale, quindi appartenendo per il
90% alle Banche private, non può far altro che agire per i propri interessi e non per la collettività.
(Fai Click)
 IL SIGNORAGGIO BANCARIO
 Il Signoraggio Primario
 Il Signoraggio Secondario
 La sovranità monetaria
 Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio
 DOSSIER BANCHE
 Chi Controlla il Denaro
 IOR la Banca Vaticana
 La FED Federal Reserve
 La Banca Centrale Europea
 Storia delle Banche
 Quote azionarie delle Banche

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LA VERA POLITICA E QUEL CHE NON SAI SUI NOSTRI POLITICI

La Casta costa 735 euro al secondo. Complessivamente il costo della Casta è di 757
euro medi annui per contribuente. In totale l’1,5% sul Pil.
In un anno la pubblica amministrazione "mangia" più di 23 miliardi: per Parlamento,
Quirinale e Corte Costituzionale. Consulenze e stipendi toccano quota 5 miliardi.
Questa è la CASTA POLITICA in Italia, quasi completamente e totalmente corrotta,
che pensa a fare solo i propri interessi, costituita perlopiù da gente ignorante.
A questo cancro italiano si aggiunge un altro cancro italiano,cioè la mafia ed
associazioni a delinquere varie che si sono insidiate a tutti i livelli della nostra struttura politica e
sociale ed in tutte le regioni.

Siamo stati governati per circa 20 anni da Silvio Berlusconi un imprenditore


pregiudicato che pensa ed ha pensato esclusivamente al suo tornaconto
personale, egli apparteneva alla loggia massonica P2(Propaganda 2), una loggia
massonica ripudiata dalla massoneria stessa. A capo della P2 c’era Licio Gelli che fu
espulso dal congresso massonico il 31 ottobre 1981 dall’allora Gran Maestro
Armando Corona. Dopo mesi di scandali la corte centrale del Grande
Oriente d’Italia decise di processare Gelli e si arrivò alla seguente
conclusione:
“la P2 aveva sospeso ufficialmente la propria attività all’interno del G.O.I. già nel 1976 e pertanto non poteva
essere sciolta, essendo già sospesa. Ciò significava che la P2 di Gelli dal 1976 non agiva più all'interno del
consenso massonico, ma autonomamente”.

Ecco perché Berlusconi non è mai stato preso in considerazione dalle varie associazioni affiliate degli
Illuminati, perché ritenuto inaffidabile anche da
loro. È però riuscito a governare lo stesso così
tanto, perché non si è mai messo contro le direttive
che arrivavano dall’alto assecondandole sempre,
l’importante per lui era avere il proprio tornaconto
personale. Ai piani alti andava bene un servo così
abile ad abbindolare il popolo italiano. Tanto per
ricordarlo, Silvio Berlusconi, ha subito tanti
processi che grazie a bravi avvocati e alla pressione
che riusciva ad esercitare sulle istituzioni è sempre
riuscito ad eludere, tra i capi d’accusa ne ricordo
alcuni:

- Bugie sulla loggia P2 (falsa testimonianza)


- Tangenti alla Guardia di Finanza (corruzione)
- All Iberian 1 (finanziamento illecito ai partiti)
-All Iberian 2 (falso in bilancio)
-Medusa Cinema (falso in bilancio)
-Terreni di Macherio (appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio)
-Caso Lentini (falso in bilancio)
-Consolidato gruppo Fininvest (falso in bilancio)
-Lodo Mondadori (corruzione giudiziaria)

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-Sme-Ariosto (corruzione giudiziaria) (falso in bilancio)
-Diritti televisivi (falso in bilancio e frode fiscale)
-Telecinco (violazione delle leggi antitrust e frode fiscale in Spagna)
-Mafia (concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco)
-Bombe del 1992 e del 1993 (concorso in strage)
-Caso Ruby (incitamento alla prostituzione minorile)

 Tutti i reati commessi da Berlusconi http://ez3kiel.altervista.org/archivio/2006/01/18/tutti-i-reati-


commessi-da-berlusconi/
https://mega.co.nz/#!4cB0Ub5D!YgnRfALeoeaDEzii_WDxPyn_wgQjw8i8uUJjEoms_FI
 Tutte le bugie e dichiarazioni raccolte
https://mega.co.nz/#!gMhU0CaK!fDLLUigeJVr7yqSZ6XiTgUgj0t0nPZ2v5uDqwrwrwZY
 Storia affaristico-politica-giudiziaria di Berlusconi http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
 Storia della loggia massonica P2 a cui apparteneva Berlusconi
http://ilcorsivoquotidiano.net/2011/06/22/massoneria-p2-berlusconi-p3-p4/ )

Sostituito da Mario Monti, un massone alle dipendenze della Cerchia Larga che comanda
il mondo, che ha dato il colpo di grazia ad un paese già in rovina.
Monti a sua volta insieme al Bilderberg ha scelto il suo sostituto, il nostro voto era solo
un illusione, chi decide sono sempre loro era tutto già deciso e lo potete notare da
questa strana coincidenza:
alla riunione di giugno 2012 Monti mandò come suo sostituto alla riunione del Bilderberg
un certo Enrico LETTA, che casualmente ora è diventato il nuovo Premier…. Quel giorno
comunicarono tramite biglietti scritti a mano, uno di questi è stato sbadatamente
mostrato da Monti…..vedere per credere… http://ilcorsivoquotidiano.net/2012/06/07/monti-
bilberberg-2012-pizzini/
(vedi CHI è MARIO MONTI) (vedi CHI è ENRICO LETTA) (vedi CHI è MARIO DRAGHI)

Il piano dell’Europa però è quello di far credere al popolo di avere il potere di scegliere, è per questo che
piano piano con strumenti subdoli l’europa, i media e i giornali stanno
dirottando l’opinione pubblica e le attenzioni sul futuro salvatore dell’Italia,
che dall’elitè politica europea, è stato individuato in Matteo Renzi.
Sono all’ordine del giorno articoli su di lui, servizi del TG a suo favore, Libri su
di lui che ormai invadono le librerie, etichettandolo come il “conquistatore”,
sponsorizzandolo come se fosse un super-eroe, il tutto per creare
nell’immaginario dell’italiano-medio un idea di volto nuovo pronto a salvare
l’italia e a sostituire i “politici cattivi”.
Da qui a breve diventerà il nuovo Premier
grazie alla spinta dei mass media, e grazie
alle sue doti di giovane comunicatore, ingannerà facilmente l’italiano
medio, che purtroppo non ha nemmeno tante opzioni tra cui scegliere.
Questo giovane politico ha da subito dimostroto le capacità tipiche dei
politici italiani, infatt è già stato Condannato dalla Corte dei Conti per
erariale che la procura contabile aveva originariamente stimato in 2
milioni e 155mila euro. l suo mandato è costato ai contribuenti fiorentini
600mila euro in cinque anni tra viaggi, ristoranti, regali, ospitalità: una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui
Obama fu eletto presidente è costata 70mila euro. Diciamo che in piccolo segue le orme di Berlusconi.Infatti
da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio e
tv, in Toscana. L'ultimo giornale che un po' gli era ostile era "La Nazione". Per questo, in occasione dei 150
anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che,
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naturalmente, è stata pagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana.
Come sanno tutti avere il controllo delle informazioni e dei media è la primo ingrediente per fregare gli
italiani,come insegna Berlusconi.Tra i suoi 100 punti proposti c’è ad esempio, punto82. Abolizione del
“valore legale” del titolo di studio. Introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di
valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati.Ma questo è
solo un esempio, ce ne sono altri.
Vedi quello che non sai su MATTEO RENZI

Non voglio parlare in questa sede di Giorgio


Napolitano, perché recentemente ci sono stati molti
casi in cui per un semplice commento su di lui da parte
di comuni utenti su facebook sono scattate
perquisizioni,denunce di vilipedio e intimidazioni
violente contro chi ha osato esprimere il proprio libero
parere su quest uomo intoccabile, lo so queste cose
non sono concepibili in un paese libero e democratico,
ma purtroppo lo siamo solo sulla carta.
Vorrei, però, far notare, a chi dice che Napolitano non
si dia da fare e che non interviene rapidamente per il
paese che si sbaglia! infatti il nostro intoccabile ed
elogiabile Presidente, è stato velocissimo a ordinare la
cancellazione di intercettazioni sul suo conto, molto
strano per chi non ha nulla da nascondere, ed è stato
altrettanto rapido, sapendo che l’italia è in crisi totale, ad aumentarsi lo stipendio fino a 248000 EURO.
Forse non è a conoscenza del fatto che alla sua età, purtroppo prossima al termine del ciclo di vita medio di
un umano, i soldi non possono essere portati nella tomba, chissà a cosa crede gli possano servire?
Vorrei invece parlare di un uomo eccezionale, il presidente dell' Uruguay, Josè Mujica, primo presidente al
mondo ad aver donato il 90% del suo stipendio ai poveri, vive con 1000 euro al mese in un antico casale
situato a pochi chilometri di distanza dalla capitale. 77 anni, vegetariano, vive con sua moglie e il suo cane a
tre zampe in una casa colonica semi fatiscente e il il bene più prezioso in possesso di questo contadino part-
time è il suo vecchio “maggio lino”. E’ l’unico politico da cui è possibile prendere esempio.

VI INVITO AD ASCOLTARE LE SUE PAROLE “IL PIU’ BEL DISCORSO FATTO DA UN CAPO DI STATO JOSE’
MUJICA” http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ

29
LE PRIORITA’ DELLO STATO ITALIANO
“Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di denaro è come dire che un ingegnere
non può costruire strade per mancanza di chilometri. I politici sono i Camerieri dei Banchieri”. – Ezra Pound

L’obiettivo odierno dello Stato Italiano non è più tutelare il benessere dei cittadini e la prosperità della
nazione ma eseguire le direttive imposte dall’Europa e saziare l’infinita avidità delle Banche. Lo Stato di
adesso è una sanguisuga, non è paragonabile nemmeno ad uno strozzino, perché mentre lo strozzino prima
presta e poi pretende il doppio, lo Stato pretenede il triplo e non cede nulla in cambio al popolo. Il popolo
lavora e si vede portare via più della metà di ciò che guadanga dallo stato sotto forma di tasse, IVA e
interessi, questo viene giustificato dalla necessità di reperire fondi necessari per garantire i servizi Statali.
Ma secondo studi economici questi servizi Statali sono miseri,minimi e sottoutilizzati rispetto a quanto
dovrebbero, la maggior parte delle risorse vengono sperperate e vanno a finire in ‘buchi neri economici’,
secondo questi studi noi potremmo pagare la metà delle tasse e avere il doppio dei servizi se quei fondi
fossero utilizzati meglio. Lo Stato è diventato un cancro della società invece di esserne la cura, i soldi degli
onesti cittadini sono finiti in mano a politici corrotti che sguazzano nell’oro, sprecano e approvano leggi che
favoriscono esclusivamente le lobby bancarie. Il resto del denaro sudato dagli onesti cittadini è finito in un
pozzo senza fondo, è andato perso nell’infinito debito inestinguibile dello Stato, DEBITO CHE IN REALTA’
NON APPARTIENE AI CITTADINI, PERCHE’ NON GENERATO DAL POPOLO!
E’ palese che a breve con le nuove riforme saremo tutti costretti a usare bancomat e altri strumenti messi a
disposizione dalle banche anche per comprare un pacchetto di caramelle , ogni nostro acquisto sarà
tracciato e non ci sarà privacy , il denaro contante verrà fatto sparire tutto a vantaggio delle banche per le
quali passerà ogni euro e che grazie ai loro metodi collaudati come il signoraggio secondario, riescono a
guadagnare grandi somme anche dalla transazione di pochi euro. Non credete alla scusa dell’evasione, gli
evasori ci sono, ma solo perché è lo Stato che propone ingiuste tassazioni ed ingiuste regole.
Nuovi studi economico-finanziari affermano che se solo venisse dimezzata l’IVA e tutte le varie TASSE anche
per un solo anno, l’ITALIA si riprenderebbe economicamente e inizierebbero a riaprire aziende che lo Stato
ha costretto a chiudere con le sua pressione fiscale, imprese che non riescono ad essere competitive
proprio per questa eccessiva burocrazia ed ingiustizia fiscale.

Se le cose non cambieranno il sistema è destinato al collasso, perché il sistema economico ha una struttura
marcia, è strutturato per favorire le banche,i fondi assicurativi e lo stato, ogni situazione deve intrecciarsi
necessariamente con tali istituti, ogni cosa è posta in maniera tale da essere funzionale al guadagno di
questi istituti. Un sistema così potrà solo collassare su se stesso, al caso estremo e finale della faccenda, lo
stato e le banche non riuscendo più a spremere i debitori e i cittadini ormai senza soldi, ma questo sarà un

30
punto di non ritorno, a questo punto le banche potranno solo confiscare i beni immobiliari del popolo, ma
ormai non ci sarà domanda di quei beni e si entrerà in un circolo vizioso, ed il sistema collasserà
completamente, ma arrivare ad un punto del genere vorrebbe dire MORTE e MISERIA per l’intera Nazione,
perciò c’è bisogno che avvenga un cambiamento radicale della situazione.

L’ISTRUZIONE
Un popolo ignorante è facile da controllare ed il silenzio è
facile da comprare…
Ci tengono a mantenere il popolo ignorante perché fa
comodo in ogni ambito, un individuo che non capisce nulla
di economia non può nemmeno accorgersi di come
funzioni il signoraggio o degli interventi legislativi a favore
delle lobby e delle banche. L’istruzione si sta
privatizzando soprattutto a livello universitario, ci sono
barriere sia economiche che di selezione per le Università
che non tutti possono superare, non c’è vera meritocrazia
e così facendo si distruggono sogni e speranze di milioni
di ragazzi vogliosi di studiare il cui talento andrà sprecato.
SE NON ABOLIRANNO IL NUMERO CHIUSO E GLI INUTILI
TEST DI ACCESSO ALLE UNIVERSITA’ CONTINUERANNO A
CREARE GENERAZIONI E GENERAZIONI DI PERSONE
INFELICI. I giovani volenterosi che non riusciranno a
passare i test per la facoltà che desiderano saranno
costretti a ripiegare su discipline per le quali non provano interesse e passione, che sono solo un ripiego per
avere un pezzo di carta che possa dargli qualche possibilità di futuro, sempre se prima per l’insoddisfazione
non abbandonano gli studi.
Ma il problema parte prima dell’Università, perché le scuole superiori hanno una struttura completamente
obsoleta, non preparano minimamente i giovani a capire quali sono i talenti che hanno e quali sono gli
interessi che hanno che potranno servire al ragazzo per capire su quale strada universitaria gettarsi. Non c’è
minima integrazione tra scuola e Università, cioè se ad esempio un ragazzo ha il talento per diventare un
grandissimo chirurgo o un grandissimo ingegnere e a scuola non gli hanno mai fatto assaggiare tali materie
e scoprire che ci è portato, il ragazzo potrà non scoprirolo mai e scegliere una strada sbagliata, povera di
soddifazioni in cui è completamente sprecato.
L’istruzione in italia andrebbe ristrutturata da zero, seguendo il modello di paesi più evoluti culturalmente
come ad esempio la Finlandia. Per non parlare della distanza abissale tra Università e mondo del lavoro,
esperienza per la quale l’università non prepara minimamente.
Altro problema della scuola e dell’università è che hanno un tipo di istruzione dogmatica, cioè ti insegnano
le cose come se non esistesse possibilità di miglioramento o di evoluzione dei concetti spiegati, tendono a
mettere i paraocchi agli studenti che venerano i concetti come inviolabili e perfetti passi della bibbia.

Va ricordato che se non si mettono in discussione i concetti conosciuti, se non ci si pone le domande
ricercando le risposte, niente di nuovo verrebbe mai scoperto e tutto rimarrebbe cosi come è…. e il mondo
non evolverebbe mai…ostacolare questo processo vuol dire rallentare tutta l’umanità….

31
L’ULTIMO PIANO DEGLI ILLUMINATI 2014-2020

Per quanto segue non voglio allegarvi nessuna prova, proprio perché la questione è talmente
incredibile che non basterbbero tutte le prove del mondo ad accettare una tale eventualità. Quindi
riferirò solo brevemente di cosa si tratta per non creare panico e timore nei soggetti meno preparati
psicologicamente, dopo aver letto ovviamente vi invito ad approfondire da soli e a farvi la vostra
personale opinione sui vari spunti di questi probabili eventi.
Vi invito a prendere quanto segue come una improbabili eventualità, ma a non sottovalutarle ed
ignorarle, perché nel caso in cui si verifichino, voi vi troverete preparati! Dalle ultime ricerche sugli
ILLUMINATI, da varie fonti Scientifiche, dalle ultime testimonianze e dichiarazioni di soggetti interni,
ex militari pentiti, spie,da canalizzazioni,contattisti, è emerso questo quadro sconvogente, qui ne
segue un breve riassunto sintetico di ciò che è previsto.

 L’elitè mondiale e gli Illuminati sono a conoscenza di alcuni eventi futuri,eventi “preannunciati”
da decenni che vogliono sfruttare a proprio favore.Sono riusciti a tenere il segreto per decenni
e si sono preparati per questo momento mettendo in atto un piano complesso, invisibile ed
articolato.

 Secondo le fonti un intero sistema solare passerà vicino al nostro, lo chiamano planet X, Nibiru
e si dice che segua la cometa ISON, infatti gli esperti da 30 anni a questa parte hanno scoperto
che il Sole sia parte di un sistema binario stellare, e questa stella, presumibilmente, è legata
alle periodiche estinzioni di massa delle specie terrestri ogni 25000 anni. Si prevede debba
arrivare un secondo Sole con i suoi sette pianeti orbitanti. Chiamato in diversi modi (Planet X,
Nibiru, Hercólobus, Assenzio), è certo che è stato previsto il suo arrivo. Il secondo sole è un
decimo della dimensione del nostro Sole, ma uno dei pianeti che porta con se in orbita è
quattro volte più grande di Giove. Non avverrà uno schianto tra pianeti, ma una potente
interferenza gravitazionale.

 molti meteoriti cadranno sulla terra e questo sarà un primo segnale, l’influenza del sistema
planetario che passerà vicino al nostro provocherà un accelerazione o una decelerazione di
velocità della terra attorno al proprio asse e a sua volta questo provocherà dei cataclismi
naturali

 eruzioni,terremoti,maremoti sconvolgeranno il pianeta, non a caso negli ultimi mesi sono


incrementate in maniera esponenziale le attività vulcaniche su tutto il pianeta.

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 chi è a conoscenza di questa evenienza, in particolare i vertici degli Illuminati, ha già pronto un
piano per sfruttare l’evento a proprio vantaggio,quindi la situazione e i cataclismi saranno
funzionali per l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.

 molte nazioni, la cui elitè è a conoscenza di quello che avverrà, hanno già delle basi nel
sottosuolo e sono preparate a salvare solo l'elite e parte selezionata prestabilita della
popolazione, gli altri si arrangeranno.

 Il presunto piano degli Illuminati prevede nel frattempo di innescare un periodo di guerre,
pericolose Guerre Nucleari, che congiunto ai vari catastrofici eventi naturali, servirà a far cadere
il mondo intero nel terrore e nell’impotenza, così i popoli senza più certezze,fiducia e sfiniti, pur
di farsi mettere al sicuro dai potenti che si ergeranno a salvatori del mondo, cederanno senza
indugio la loro sovranità, la loro libertà e tutti i loro diritti di popolo e nazione, così con la scusa
del bene collettivo e della salvezza del mondo, verrà a manifestarsi l’instaurazione del Nuovo
Ordine Mondiale.

 Parte della popolazione mondiale verrà lasciata ingiustamente morire, chi sopravvivrà si troverà
in una società dittaturiale,con una dittatura semi-mascherata,sarà una specie di schiavo, dovrà
fare quello che gli dicono e vivere come gli dicono altrimenti verrà incarcerato nei FEMA Camps,
la legge che conosciamo cesserà di esistere, non si avranno diritti, e si rimarrà perpetuamente
in balia delle gerarchie, quelli a capo delle gerarchie avranno potere di vita o di morte su ogni
individuo, chi non si piegherà al volere dei potenti verrà giustiziato senza processo e senza
indugio

 se non vi fossero eventi catastrofici naturali c’è un piano B, cioè utilizzare il coincidente
fenomeno che si ripete ogni 11 anni, dell’inversione dei poli magnetici del sole che porta a
potenti tempeste solari, per giustificare blackout a livello internazionale e mondiale per giorni e
giorni, un blocco energetico a livello mondiale anche per poche settimane, mieterebbe
innumerevoli vittime, basti pensare ai soli ospedali, creerebbe il caos totale, assalti e guerriglie
urbane per accaparrarsi l’ultima scatoletta di tonno nei supermercati, niente rifornimenti di
benzina e niente cibo, niente telefoni, niente internet, niente polizia, anarchia e panico allo
stato puro, innumerevoli morti e inquantificabili danni al mondo intero. Questo lasso di tempo
getterà le condizioni per l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale, il bello è che
incolperanno le tempeste magnetiche del sole per giustificare i blackout artificiali che
provocheranno.

 Secondo altre fonti ci sarebbe addirittura un piano C, per spiegare questa eventualità va detto
che secondo fonti militari alcuni governi stranieri sarebbero da anni in possesso di motori free
energy, ricavati dai progetti rubati dall’FBI a TESLA, e dai progetti sviluppati nella seconda
guerra mondiale dai nazisti(non a caso molti scienziati nazisti furono salvati e posti sotto
copertura dalla CIA),altri modelli sarebbero invece ricavati da tecniche di retroingegneria
applicate su navicelle UFO schiantate. Proprio per questi motivi è probabile che alcuni degli UFO
avvistati nei cieli siano opera umana e siano velivoli militari.

 Il piano C quindi prevede un possibile falso attacco alieno al pianeta, gli ILLUMINATI infatti
avendo a disposizione questi mezzi non esiteranno ad utilizzarli per i loro scopi, utilizzando gli
alieni come capro espiatorio.

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 Questi piani sono stati premeditati da molto tempo, da coloro che sapevano di questi possibili
eventi futuri naturali e ciclici, li sfrutteranno a loro vantaggio per il loro obbiettivo primario

 L’obbiettivo primario è ovviamente l’instaurazione in tutto il mondo del NUOVO ORDINE


MONDIALE

 Non abbiate paura però, insieme alle future possibilità “Negative” vanno aggiunte anche le
possibilità “Positive” ,che coincidono con il verificarsi degli stessi eventi

 Da decenni molta gente in posti diversi del mondo, in maniere differenti, è stata contattata da
entità extraterresti, quasi tutti riferiscono lo stesso messaggio, cioè loro sono di tante razze e
vengono da posti diversi della galassia, sono in qui, sono in tanti, alcuni sono in mezzo a noi
perché uguali a noi, altri si nascondono con le loro navicelle nei vulcani e nelle profondità del
pianeta per monitorarlo in vista di possibili eventi catastrofici. Loro dicono di essere molto
preoccupati e di tenere molto alla sorte del nostro pianeta, che sta andando verso
l’autodistruzione.Dicono anche di temere che il nostro pianeta non sia pronto a questi ciclici
eventi catastrofici in procinto di avvenite, e sono qui per aiutarci e sostenerci.

 Dicono che il nostro pianeta è considerato una delle poche biblioteca viventi dell’universo
creato da Dio. loro dicono di saperne molto più di noi sul Dio Creatore e che Dio abbia creato
sul nostro pianeta una biblioteca vivente complessissima in cui è racchiuso il codice genetico e
molto di più, di tutte le specie presenti in una parte dell’universo.Anche in una piccola formica è
raccolta una quantità di informazioni inimmaginabili. Questo spiega le innumerevoli specie di
piante, animali, insetti e organismi complessi viventi sul pianeta, e spiega l’utilità del nostro
complessissimo DNA ricco di miliardi di informazioni strutturate ed indecifrabili. Dalla scoperta
della complessità del DNA infatti si è capito che la teoria evoluzionistica di Darwin poteva esser
solo una favoletta, scientificamente sbagliata ed inconsistente.

 Dicono che il male sul pianeta è imputabile a certe forti influenze negative presenti da millenni,
non si sà a chi o cosa si riferiscono precisamente, alcuni parlano di una razza aliena chiamata
Rettiliani di cui parla anche David Icke, altri dicono che è per via del demonio che non è
presente in altri pianeti, altri invece dicono che siamo esseri multidimensionali e non riusciamo
a vedere e percepire la vera realtà, altri dicono che è una complessa combinazione di tutte
queste cose…

 Nel caso si verifichi un evento cosmico di quella portata, si diche che questo porterà ad una
modifica della consapevolezza dell’intera razza umana e ad una modifica a livello di DNA,
l’uomo passerà ad uno stato di coscienza superiore e ogni individuo sarà chiamato alla scelta,
se sceglie la polarità positiva del creato lo porterà ad evolvere se stesso, o scegliere la polarità
negativa del creato che lo porterà e distruggere se stesso

 Questa modifica, sempre secondo le varie rivelazioni, avverrà nel DNA, la nostra base organica
è costituita da carbonio 12, un evento cosmico potrebbe portare la nostra base organica a
passare da carbonio 12 a carbonio 7, detto in maniera molto semplicistica per intenderci il
carbonio 7 è ciò di cui sono composti a livello particellare i pensieri, quindi questo porterà
l’uomo a diventare potenzialmente migliore e ad evolversi sia fisicamente che spiritualmente,
potrà ritornare ad essere un entità multidimensionale e riuscirà a vedere e a capire cose che
ora non ci immaginiamo minimamente

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 Nel giro di qualche decennio tutta l’umanità ritroverà quella capacità di connettersi in un'unica
mente e sarà in grado di connettersi non solo con le altre persone ma con tutto il creato,
aprendosi ad infinite possiblità e a scenari creativi inimmaginabili, con la mente riusciremo a
fare veri miracoli, riusciremo a capire le energie e a sincronizzarci con esse, impareremo ad
essere generatori e coocreatori del mondo e della nostra realtà

 Altre fonti riferiscono che dalla Russia partirà un nuovo rinnovamento mondiale, non si sa se
politico, religioso, energetico o altro…

 Altre fonti, di diversa provenienza, dicono che il periodo che stiamo vivendo e che vivremo, è
descritto dettagliatamente in maniera criptica e simbolica nell’Apocalisse di Giovanni,( se la
centrale di Fukuscima esplodesse 1/3 della popolazione mondiale morirebbe come descritto
nell’apocalisse) e la seconda venuta di Cristo sotto diverse spoglie e la contemporanea
comparsa dei vari anticristi è vicinissima.

 Il futuro ci presenta quindi queste diverse possibilità, forse non se ne realizzerà nessuna, o
forse si realizzeranno tutte, chi può dirlo? l’importante è sapere sempre da che parte stare ed
essere preparati ad ogni evenienza pur rimanendo sempre ottimisti…

Da un certo periodo qualcosa è cambiato, sempre più gente si informa e vuole sapere, sempre più gente
capisce che nel sistema c’è qualcosa di marcio e che non va, aldilà della politica. Sempre più gente si
domanda, perché esiste ed è incarnata nel qui e ora della storia, qual è il suo scopo di vita, ciò che sta
cambiando è la consapevolezza di ogni essere umano e la consapevolezza che non tutto avviene per
caso e niente è immutabile, è proprio questo che cambierà il mondo e se tu stai leggendo questo scritto,
anche se non credi ad una sola parola ne sei l’esempio, perché se stai leggendo questo vuol dire che hai
intuito che c’è qualcosa che non va e che deve essere cambiata, e quel cambiamento sei tu !

 DOSSIER: GLI ILLUMINATI


 La Storia e le Origini degli Illuminati
 Gli Illuminati Oggi
 La Capitale degli ILLUMINATI
 E Se Gli Illuminati Non Esistessero?
 IL NUOVO ORDINE MONDIALE

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CONCLUSIONI E SOLUZIONI

 La soluzione per l’Italia si può trovare o se cambiano le regole della Banca Europea e l’europa
restituisce a tutti la loro sovranità monetaria, o se l’ITALIA uscirà dall’EURO, e a proposito di questo ci
sono ben 6 premi nobel dell’economia che lo sostengono. (vedi VARIE PROPOSTE PER SALVARE
L’ITALIA)

 La situazione: Il NOSTRO MONDO, un Pianeta la cui vegetazione e le cui specie animali sono a rischio
estinzione, che è stato completamente avvelenato, inquinato, ed irreparabilmente danneggiato. È un
posto abitato dalla RAZZA
UMANA, una specie che distrugge,
uccide il suo prossimo, distrugge,
rovina e guasta e tutto questo
perché giudica, odia, invidia,è
avida, superba spesso spinta e
motivata dal dio Denaro.

 La PACE NEL MONDO? TUTTE le


Guerre avvengono
ESCLUSIVAMENTE per interessi
economici! La povertà esiste solo
per colpa dell’avidità di
pochi!NON è la mancanza di
risorse il problema! Basti pensare che il continente più ricco di tutte le risorse naturali è l’AFRICA
che è anche quello con la popolazione più povera! la conquista di risorse scarse come il petrolio, e gli
interessi economici,sono la fonte del problema! il Mondo intero ed il “sistema” in cui viviamo girano
attorno al petrolio, che è una risorsa scarsa ed esauribile, LA CONTINUA RICERCA PER SFRUTTARLO
IN 1000 MODI E’ UNA PAZZIA! Ma le LOBBY VOGLIONO SOLO PERSEGUIRE QUESTA STRADA! L’
unica soluzione alle Guerre e alla povertà nel mondo, è trovare NUOVE FONTI DI ENERGIA,
quelle che adesso le LOBBY OSTACOLANO! Avere un energia pulita, illimitata, gratuita e alla
portata di tutti ovunque, permetterebbe l’evoluzione dell’intera umanità e la fine di guerre per
accparrarsi risorse inutili, la fine dell’avidità e dell’egoismo. Questa fonte di energia esiste, non
voglio farcela utilizzare, e cercano di censrare ogni scoperta a riguardo e gli esempi ne sono tanti, uno
tra tutti il caso di Tesla e dell’ETERE.

 Pessimista? Se pensi di aver capito come funziona il mondo e non ne vuoi più sapere di queste cose,
perché credi siano questioni troppo grandi per te e credi di non puoi fare nulla per cambiare le cose,
allora non hai capito niente! Tu puoi fare tanto! Ogni singolo individuo può fare la differnza anche
su questioni enormemente più grandi di lui, e questo NON SCORDARLO MAI !

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 Qual è il senso della vita?
Nessuno può dirti chi sarai o quale
tra le tante opzioni del destino devi
scegliere, ma sicuramente
prendere coscienza di se, del
mondo che ti circonda, del male
che c’è in giro, cercando di fare
qualcosa di buono e agire per
arricchirsi innanzitutto
spiritualmente, è la base di tutto.
Per un futuro pieno di
soddisfazioni, bisogna evolversi…. Non sei nato per una semplice inseminazione, ma sei una anima
mandata da un entità superiore sulla terra in un corpo materiale per evolversi immaterialmente…. A
cosa serve accumulare soldi per tutta la vita, dannandoti, sacrificandoti e commettendo torti al tuo
prossimo per ottenerli, dato che dovrai comunque morire e lasciarli sulla terra? non ti serviranno nel
posto in cui andrai….quindi vivi dignitosamente e punta sempre a migliorarti dentro…

 Cosa fare? leggere e informarsi il piu’ possibile prima di parlare e di credere alla tv, alla stampa, al
sentito dire…. tenere sempre a mente che i media come i tg trasmettono molti servizi di cronaca veri,
non per informare ma per acquisire la fiducia di chi li vede, far credere alla gente che se accade una
cosa grave questa verrà trattata dal TG……ma non e’ cosi’….le cose importanti che riguardano i
potenti , la politica, lo stato o chiunque abbia potere sono e saranno sempre censurate e le
informazioni saranno manipolate….

 ai Media basta dire che non c’è crisi o che c’è per cambiare la mentalità e lo stato d’animo di una
persona, che modificherà il suo agire in base a quello che ha sentito…se tu sei convinto che c’è crisi ti
comporterai di conseguenza e come te gli altri, innescando una reazione a catena in tutta la società e
l’economia, ed ecco che anche se era una menzogna alla fine la crisi si crea per davvero…questo
semplice esempio ti fa capire il potere dei media e quanto è importante non farsi condizionare da ciò
che dicono…

 Gli ILLUMINATI? noi tutti siamo solo piccole gocce nell’oceano, viene da pensare che rispetto a
queste grandi forze non possiamo far nulla, ci vorrebbe uno
tsunami per abbattere queste forze e a me piace pensare che gli
tsunami sono fatti da tante piccole gocce….
questi potenti controllano le grandi cose ma non le piccole ed è
questa la nostra forza……quindi attiviamoci tutti e cerchiamo di
fare qualcosa….nulla è impossibile,
la vera rivoluzione inizia da noi….il cambiamento è possibile e sta
già avvenendo…

 Quando si teorizza l'esistenza di crimini commessi contro l'umanità da


parte di società segrete, bisogna usare sempre l'aggettivo 'deviate', per
"società segrete deviate" si intende NON una società segreta nel suo
insieme, ma quei gruppi di persone che al loro interno, si mettono
d'accordo fra di loro per abusare del loro
potere(economico,militare,occultistico,persuasivo) allo scopo di trarre
vantaggio a danno delle popolazioni, tradendo gli ideali di altruismo e di
contribuzione concreta al miglioramento della qualità della vita e di auto all’evoluzione di tutti gli

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esseri umani, e non soltanto dei loro membri, unica vera ragione per cui certe importanti società
segrete erano invece state fondate.
I pregiudizi verso chicchessia sono sempre dannosi, anche perché il fenomeno della "deviazione", della
corruzione non riguarda solo le società segrete, ma può interessare (come insegna la storia), tutti gli
ambiti di qualsiasi organizzazione: religiosa, politica, autorità,intelligence,gli stessi servizi segreti,
ecc... In qualsiasi organizzazione umana, dalla più pubblica alla più segreta si trovano sia persone
buone ed oneste che persone malvagie e corrotte e questo principio vale per qualsiasi organizzazione.

 Tutti devono comprendere che il vero male , quello assoluto, non funzionale al bene involutivo è nella
calunnia contro il proprio avversario, allo scopo di dividere. Creando provocazioni e ingiustizie a
danno del popolo per dividerlo in fazioni, che poi vari agenti, più o meno deviati, strumentalizzano in
nome dell’odio, impedendo qualsiasi forma di accordo fra le parti, così che una più nazioni afflitta da
questo problema diventano di fatto ingovernabili, creando liti, conflitti e guerre. Chiamiamola
coincidenza ma il termine "diavolo", che ne è incarnazione, significa proprio "calunniare per dividere".
Dunque si agisca tutti insieme a fin di bene per tutti e non solo di noi stessi perché indipendentemente
dal nostro nome ,dai nostri saperi, credi e convinzioni è logico che combattere il male con il male
equivale a voler spegnere il fuoco gettando sopra benzina. Quindi superiamo le forze deviate che
vogliono trascinarci tutti in guerre che
non ci appartengono, migliorare
davvero il mondo ha inizio soltanto da
noi stessi, dal miglioramento del nostro
mondo interiore. Non è faclie, perché si
cade spinti proprio da chi tale
miglioramento lo ritiene di intralcio ai
suoi affari, o ci si può lasciar corrompere
dal denaro, dalla superbia e dal potere.
Bisogna NON calunniare i propri
avversari, diventa essenziale per
conseguire il miglioramento della
qualità della vita di tutti, per non
alimentare odio, occorre evitare nel
modo più assoluto avere pregiudizi
verso chicchessia, poiché in realtà, è
esperienza comune il verificare che tutte le organizzazioni e società umane, e non soltanto le
"segrete", sono composte tanto da persone buone, che persone che lo sono meno. E’ ora il tempo di
guardare oltre le nostre maschere e non in riferimento a quelle del proprio abito ma a quelle di carne
che spesso e volentieri nascondono il nostro vero spirito, non importa se siamo massoni, illuminati ,
agenti segreti, cialtroni , pagliacci o come sarebbe più giusto uomini o donne puri e semplici con pregi
e difetti come tutti. E’ tempo anche di superare gli scandali i pettegolezzi e quell’atavica voglia di
giudicare male il nostro prossimo per sentirci meno in colpa con noi stessi, che un giorno qualcuno
possa insegnare davvero a tutta l’umanità nessuno escluso una materia importante chiamata
“Rispetto Reciproco”, fin dall’infanzia e con dolcezza rendendola prioritaria nelle famiglie e nel scuole.
Nell’arco di 50 anni massimo un secolo, fiorirebbero generazioni di persone altruiste in grado di
sapersi gestire, aiutare, di autogestirsi talmente bene, e nel Rispetto Reciproco, da far venire meno
l'esigenza di una autorità stessa che le controlli sotto la minaccia di punire. Vi sarà forse meno
tecnologia ma più famiglie felici. (cit. A.Kadmon)

 La realtà? viviamo in un’ illusione che tutti chiamano realta’ controllata da gente che fa solo i suoi
interessi, bisogna aprire gli occhi e la mente e non rimanere nel buio dell’ ignoranza , causa di tutti i
mali

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 La religione? Di qualunque religione voi siate, soprattutto se siete atei o agnostici, non siatelo mai
“per partito preso”, ma fate la vostra scelta solo dopo aver
fatto una profonda ricerca culturale sull’argomento,
indagate,ponetevi delle domande e crecate le risposte e
queste non tarderanno ad arrivare. Ai Cristiani dico che la
chiesa di oggi è un istituzione molto lontana da quella che
dovrebbe essere secondo le parole del vangelo, vi invito a
leggere il Vangelo e a riflettere…..ci sono molte brave
persone nella chiesa, che si sacrificano anima e corpo, ma al suo interno è nascosto un male che prima
o poi verrà fuori, ma se questo succederà non confondete la Chiesa con Cristo, la chiesa potete anche
rifiutarla, ma non per questo dovete rifiutare Dio, leggete le sue parole e giudicate da soli….lasciatelo
entrare nelle vostre vite e niente e nessuno vi potrà fermare, chiedetegli un segno e state attenti a
riconoscerlo perché ve lo darà…non fatevi influenzare dagli eventi e dal sentito dire, leggete da soli
quelle parole scritte più di 2000 anni fa e giudicatele con la vostra testa! Non giudicare MAI senza
aver indagato sui fatti concreti, vi invito quindi a leggere un libro “INDAGINE SU GESU’ ”di Antonio
Socci, li troverete esaurienti prove e spiegazioni sull’argomento, che siate credenti oppure no.
 Scarica VANGELI:
https://mega.co.nz/#!cIkHAKiR!at5XGUyTgIxS7iMoG-3JMV0Hcl1qvE5MWc_bJi7yfMA
 Scarica VANGELI APOCRIFI:
https://mega.co.nz/#!sN1AlDpZ!Oe4Uvk04sn2x-f3IeVJ3H33KS69GZ13b9ChKRyD0u1A

 Cosa credere? non sei obbligato a credere a tutto cio’… ma se non credi a queste informazioni, devi
quantomeno accertarti che quello in cui credi tu sia il vero, quindi indaga e non credere di sapere e
soprattutto non smettere mai di informarti. Se dopo aver letto , hai constatato la veridicità di almeno
un argomento, condividilo con chi ha ancora gli occhi bendati, ricerca e diffondi tutto cio’ che i mezzi
di informazione non dicono, cio’ che viene nascosto o manipolato. Qualunque lavoro tu svolgi o
svolgerai, non eseguire mai gli ordini senza farti delle domande…Non alimentare la spirale di
indifferenza e scorrettezza in cui siamo…. aiuta a diffondere la verità ,la conoscenza e la
consapevolezza, che sono le fondamenta per un futuro migliore…

COSA FARE ?

Perché siamo qui?qual’è la nostra missione su questo pianeta?


la sua cura e ‘manutenzione’ è stata affidata a noi, ma sembra che la nostra unica
missione sia continuare a distruggerlo, siamo l’unica specie che attacca,
distrugge,abbatte,contamina, ed elimina, solo per ambizione o solo per egoismo…
ma il Mondo è Tuo! È Nostro! È di Tutti Noi !
il pianeta sta morendo, lo stiamo distruggendo selvaggiamente,ma ha fame d’amore,
si sta indebolendo e nonostante ciò continua a donarci generosamente le migliori
esperienze sin dal primo momento in cui siamo arrivati qui…non merita riconoscenza?
Se davvero c’ è stata data la capacità di parlare, pensare, creare, costruire ed aiutare,
perché rimaniamo in silenzio? Ignorando, distruggendo e uccidendo?

APRI GLI OCCHI

Anche tu stai morendo insieme al tuo pianeta…


Siamo miliardi su questo pianeta, siamo pensatori, razionali, dominatori, come

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abbiamo fatto a non accorgercene?
Siamo capaci di conquistare nazioni,continenti, la luna, tuttavia non siamo capaci di
conquistare i nostri cuori, entra in contatto col tuo cuore, senti cosa sta cercando di
dirti, comprendiamo qual è la nostra missione…
Migliora te stesso, impegnati, assicurati che i tuoi cari sappiano e comprendano ciò,
ricordalo a tutti coloro che lo hanno dimenticato…
Quando un giorno l’umanità smetterà di esistere ed un alra specie troverà il nostro
pianeta, vedranno che siamo stati la specie più debole, che è crollata e si è
autodistrutta…

Ora alziamoci e poniamo riparo ai nostri errori, il pianeta non è più lo stesso, non
possiamo aspettare più a lungo…tutti sappiamo ciò che dobbiamo fare…
ORA È TEMPO DI AGIRE, IL FUTURO DEL PIANETA È NELLE TUE
MANI….AIUTALO….PERCHÈ TU SEI SUA PARTE!
Tratto dal video http://youtu.be/V1jrppcFcqk

Tu sei molto di più di quel che credi, in te c’è un potere immenso di cui devi solo
prenderene consapevolezza, un potere che ti permette di essere artefice e coocreatore
della tua realtà e del tuo avvenire!

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FILMATI CONSIGLIATI

VIDEO DA POCHI MINUTI, RISORGI !

https://www.youtube.com/watch?v=BEJ8_IhGAq0 Rise Up

http://youtu.be/V1jrppcFcqk 4 minuti che cambieranno la tua vita

FILM DOCUMENTARIO SUI TEMI TRATTATI E MOLTO ALTRO, CHE MOSTRA UNA VISIONE
GLOBALE SULLA REALTA’ TENUTA SEGRETA AL POPOLO, CON SOLUZIONE PER COSTRUIRE
UN MONDO DIVERSO....DAVVERO STUPENDO E ILLUMINANTE.....
(la bibliografia delle notizie relative alle argomentazioni del film si trovano su questo sito
http://www.thrivemovement.com/home i fatti trattati sono tutti documentati e
testimoniati da persone autorevoli)

FILM http://youtu.be/ORw7PjmlHhg

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Video Ridotto http://youtu.be/AsoYXIDVQQw

Questo FILM DOCUMENTARIO, spiega in termini molto chiari che il sistema monetario
attuale, nient’altro è che una nuova forma di schiavismo senza uscita. Quindi, vengono
proposte valide alternative per liberarci dal debito.
Ottimo per riflettere http://youtu.be/qA1xdsRrLek

Altro FILM da vedere che è diviso in 4 capitoli: natura umana, patologia sociale, progetto
terra e l’ascesa
http://youtu.be/CaCi7rmpal0

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FILM DOCUMENTARIO SUGLI ILLUMINATI
http://youtu.be/_6eMbEsMGTs

DOCUMENTARIO SULL’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA


http://www.youtube.com/watch?v=kjI8ETxThDw

Come gli Spin Doctor manipolano i giornalisti usando il "Frame"


http://www.youtube.com/watch?v=px0FaA0K35w

FILM documentario sugli studi scientifici che hanno portato a scoperte OCCULTATE sull’ ALIMENTAZIONE
ad opera dei dottori B. Amstrong e R. Doll, Fattori
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=uxarkHz0rSo

DISCORSO DI PAOLO BERNARD “IL PIU’ GRANDE CRIMINE” LA VERA STORIA DELLA NOSTRA SOVRANITA’
http://www.youtube.com/watch?v=wpzGgo1XZRo

LA VERA STORIA, PERCHE’ CANAPA E MARIJUANA SONO STATE VIETATE


http://www.youtube.com/watch?v=FFazpL7QisI

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IL PIU’ BEL DISCORSO FATTO DA UN CAPO DI STATO JOSE’ MUJICA
http://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ

PASSA IL FAVORE" tratto da Un sogno per domani http://youtu.be/4UbmjApXd14

LA VERA RIVOLUZIONE http://youtu.be/TSfbDD7p6kc

SCIE CHIMICHE, SONO OVUNQUE, ALZATE GLI OCCHI, SONO COLLEGATE ALL’HAARP E AL CONTROLLO
DELL’ALIMENTAZIONE MONDIALE DA PARTE DI MONSANTO E GLI ILLUMINATI
MANIPOLAZIONE DEL CLIMA AMMESSA DAI MASS-MEDIA TG1
http://www.youtube.com/watch?v=zIh0GikkWE4
http://www.youtube.com/watch?v=frwBLtv3EN8
http://www.youtube.com/watch?v=BVIemmyrtL0

FILM DOCUMENTARIO SULLE SCIE CHIMICHE


https://www.youtube.com/watch?v=mEfJO0-cTis

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NETWORK E MAPPE

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MAPPA BILDERBERG, TRILATERALE, COUNCIL ON FOERNG RELATIONSHIP
(http://www.nwoo.org/obrazky/bilderberg2009etc.jpg )

http://info.publicintelligence.net/citigroupmap.pdf
MAPPA BILDERBERG (http://stopsyjonizmowi.files.wordpress.com/2012/03/bilderberg.jpg )

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MAPPA BILDERBERG (http://stopsyjonizmowi.files.wordpress.com/2012/03/bilderberg.jpg )

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MAPPA BILDERBERG, TRILATERALE, COUNCIL ON FOERNG RELATIONSHIP(http://www.nwoo.org/obrazky/bilderberg2009etc.jpg )

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ALCUNI DEI SITI DI INFORMAZIONE LIBERA CHE NON FANNO CENSURA E
FANNO VERA INFORMAZIONE
http://www.nocensura.com/ (SITO CONSIGLIATO) http://www.you-ng.it/
http://www.informarexresistere.fr/ http://www.lintellettualedissidente.it/
http://www.nwo.it/ http://newapocalypse.altervista.org/blog/
http://www.lettera43.it/ http://www.rischiocalcolato.it/
http://www.linkiesta.it/ http://www.tmcrew.org/killamulti/index.htm
http://www.ilpost.it/ http://www.dagospia.com/
http://www.libera.it/ http://scienzamarcia.altervista.org/
http://www.osservatorioglobale.it/ http://www.wallstreetitalia.com/
http://finanzanostop.finanza.com/ http://www.nuovaauras.it/
http://www.disinformazione.it/ http://pas-fermiamolebanche.blogspot.it/
http://www.altreconomia.it/site/ http://www.thrivemovement.com/home
http://www.infiltrato.it/ http://www.iconicon.it/blog/
http://dioni.altervista.org/ http://escogitur.it/
http://www.beppegrillo.it/ http://www.liquida.it/
http://www.adamkadmon.it/ http://blog.libero.it/ondadurto/
http://www.losai.eu/ http://ilterremoto.com/
http://www.signoraggio.it http://falsotracciato.blogspot.it/
http://www.libreidee.org/ http://passaparoladesso.blogspot.it/
http://2012risveglio.blogspot.it/ http://www.tgcoma.it/
http://www.risorsetiche.it/ http://www.agerecontra.it/
http://www.unimondo.org/ http://www.stampalibera.com/
http://www.byoblu.com/ http://cafedehumanite.blogspot.it/
http://www.stampalibera.com/ http://pianetablunews.wordpress.com/
http://www.comedonchisciotte.org/site/index.php http://www.illuminatiitalia.altervista.org/index.html
http://www.ilribelle.com/ https://www.facebook.com/informareXresistere?ref=stream
http://www.altrainformazione.it/wp/ https://www.facebook.com/pages/Contro-linformazione-
http://mondolibero.wordpress.com/ manipolata/90825690893?ref=stream
http://www.liberainformazione.org/ https://www.facebook.com/lapillolarossa?ref=stream
http://www.misteriditalia.it/ https://www.facebook.com/ERESIAinformazione?ref=stream
http://dirittoallinformazione.blogspot.it/ https://www.facebook.com/economiapericittadini?ref=stream
http://www.articolo21.org/ https://www.facebook.com/SiamoLaGenteIlPotereCiTemono?r
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/ ef=stream
http://www.megachip.info/index.php https://www.facebook.com/pages/Freedom-La-Libera-
http://www.comidad.org/dblog/ Informazione/279316618775630?ref=stream
http://etleboro.blogspot.it/ https://www.facebook.com/SpiderTruman.anticasta?ref=strea
www.ecplanet.com/ m
http://www.movisol.org/index.htm https://www.facebook.com/nocensura?ref=stream
http://www.nexusedizioni.it/ https://www.facebook.com/pages/INFORMAZIONE-
http://ilcorsivoquotidiano.net/ LIBERA/71253357381
http://fintatolleranza.blogspot.it/

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DOSSIER: MANIPOLAZIONE
MANIPOLAZIONE CONTROLLATA TRAMITE SPIN DOCTOR
Prima di vedere chi siede nei vari consigli di amministrazione dei vari gironali e delle varie televisioni, voglio che leggiate
attentamente questa intervista di Claudio Messora a Marcello Foa, nella quale spiega come quale è il meccanismo utilizzato
per manipolare i media e i giornalisti, che nonstante scrivano e riportino informazioni in buona fede credendo che di dire la
verità dei fatti, in realtà si lasciano raggirare da questo meccanismo che permette di farli diventare portavoci inconsapevoli
di notizie corrotte e manipolate alla fonte.

Di Marcello Foa

Sono Marcello Foa e sono un giornalista di scuola montanelliana. Oggi dirigo


il gruppo editoriale del Corriere il Ticino, in Svizzera, insegno anche
giornalismo e comunicazione sia all'USI di Lugano sia in Cattolica e ho
incentrato le mie ricerche e la mia analisi, anche quotidiana, sul modo in cui i
governi e le istituzioni riescono ad orientare i media, spesso all'insaputa sia
dei giornalisti e sia dell'opinione pubblica. Sulla base di queste analisi, mi
sono accorto di un'anomalia molto frequente, ovvero che i giornali e i media
in generale ripetono tutti gli stessi errori, hanno la stessa visione della realtà,
dei fatti. Senza mai differenziarsi, indipendentemente dal loro colore
politico. Quando scoppia una grande crisi, quando c'è un grande evento, voi
prendete il Corriere, il Giornale, la Repubblica, ma anche grandi giornali
stranieri come la Neue Zürcher Zeitung, la Frankfurter Allgemeine, il New
York Times, il Times, eccetera, e vi accorgerete come i fatti che vengono
riportati siano quasi sempre gli stessi. Allora a metà degli anni 2000 mi sono
chiesto: ma com'è possibile che i giornalisti, in democrazia, si comportino
sempre tutti allo stesso modo? E ho trovato la risposta in una parola che
negli ultimi tempi è diventata di moda, ma che fino a poco tempo fa non lo
era affatto, ovvero negli spin doctor.

Gli spin doctor

Gli spin doctor cosa sono, per la maggior parte del pubblico? Sono coloro che organizzano le campagne elettorali, e questo
è tecnicamente giusto. Però c'è un passaggio che sfugge a quasi tutti i giornalisti e che è fondamentale: quando la
campagna elettorale finisce, lo spin doctor in democrazia dovrebbe riconsegnare le chiavi dell'ufficio elettorale al suo leader
e dirgli “ci vediamo tra quattro o cinque anni”. Questo non accade. Invece, lo spin doctor cosa fa? Entra nel palazzo con il
politico. E questa è una sottigliezza. La maggior parte del pubblico dice “va beh, cosa cambia?”. Cambia tantissimo perché lo
spin doctor è di fatto un manipolatore, colui che deve in una certa misura convincere l'elettore e il pubblico a votare per un
candidato dandogli in pasto quel che il pubblico vuole sentirsi dire. Quando sei al governo però tu devi avere un approccio e
un rispetto della verità istituzionale - la credibilità delle istituzioni di cui tanti si riempiono le bocche, spesso a sproposito -
che lo spin doctor non rispetta. Lo spin doctor adotta dentro le istituzioni le stesse logiche della campagna elettorale.
Ovvero è parziale, tende a manipolare, non rispetta l'oggettività dell'informazione e questo ha degli effetti devastanti,
soprattutto se si considera un elemento che ancora una volta sfugge, quasi sempre, alla coscienza pubblica e anche dei
giornalisti.

Oggi se voi andate ad analizzare quali sono le fonti a cui attingono i giornalisti, sono le agenzie di stampa, i comunicati
stampa. Il che è formalmente corretto, però c'è qualcosa di più. Il 70, l'80, talvolta anche il 90% delle volte l'origine di una
notizia è dentro alle istituzioni, anche per gli episodi più banali. Esempio: incidente a Milano. Il giornalista va sul posto, vede
le due macchine che si sono scontrate. Poi chi gli dice che cosa è accaduto? Sono i vigili, sono gli infermieri degli ospedali,
sono i carabinieri e, sulla base dei report che ottiene da queste persone, che sono rappresentanti delle istituzioni, scrive
l'articolo e l'opinione pubblica viene informata. Questo è un esempio banale, ma viene applicato su larga scala anche a temi
nazionali e internazionali. Abbinando il tutto a tecniche sia di conoscenza del modo in cui giornalisti operano, sia di
psicologia sociale, ottieni un fenomeno di condizionamento esplicito delle masse che è abbastanza preoccupante e a cui i
giornalisti stessi molto spesso non si sottraggono.

Prendiamo il mito delle donne che fumano. La donna che fuma è il simbolo di ribellione femminile. In origine, negli anni '50,
ma anche oggi nei paesi in via di sviluppo, quando volevi rompere gli schemi delle società conservatrici, le donne iniziavano a
fumare e a portare i pantaloni e questo rappresentava un segnale molto forte di ribellione sociale. Io ero convinto fino a

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poco tempo fa che fosse un fenomeno sociale, che poi ad esempio i media, soprattutto il cinema, hanno propagato. Il fumo
ha anche un ruolo sensuale. Ma dagli studi che ho fatto emerge che il fumo come simbolo di emancipazione femminile non è
affatto un fenomeno spontaneo, ma fu impiantato ad arte dal padre degli spin doctor, Barneys, nel 1918. Se non ricordo
male, su mandato di una grande fabbrica di sigarette che aveva voglia all'epoca di propagare e diffondere l'uso delle
sigarette. All'epoca non c'era televisione e nemmeno il cinema: era agli esordi. Allora questo Barneys cosa fece? Poteva fare
una campagna tradizionale, che all'epoca significava qualche articolo sui giornali e un po' di cartellonistica, oppure inventarsi
qualcosa di nuovo. Così, attese il giorno di Pasqua, perché c'era la sfilata delle varie comunità a New York, un po' come
accade ancora oggi in molti paesi da noi e in molti villaggi. Alla fiaccolata della brigata della libertà iscrisse e fece sfilare delle
modelle bellissime, vestite in maniera molto provocatoria per l'epoca, cioè con dei pantaloni, camicetta, bretelle, un basco in
testa reclinato. Bellissime, altezzose, affascinanti, e le fece sfilare fumando ostentatamente. Guardate anche il significato
delle parole: la brigata ha una valenza positiva, la libertà nella società americana è un valore positivo, la fiaccolata evoca la
sigaretta. Risultato: polemiche infinite, articoli infuriati sulla stampa, “è il decadimento dei tempi”, “dove andremo a finire?”,
eccetera. Risultato immediato: quadruplicate le vendite delle sigarette e questa idea di ribellione associata al fumo che è
entrata nella coscienza collettiva.

Siamo nel 2013, è passato quasi un secolo e questo concetto è ancora molto forte. Perché vi dico racconto questo
aneddoto, che è conosciuto agli esperti di comunicazione? Perché quando voi abbinate la conoscenza delle tecniche del
giornalismo e della comunicazione con le tecniche della psicologia, create un'arma che è un'autentica arma di distruzione di
massa, perché riesce a manipolare le masse senza che le masse stesse se ne rendano conto e provocando degli effetti a
breve termine che sono devastanti sulla verità, e nel lungo periodo ti creano delle idee e degli stereotipi che difficilmente
riesci ad estirpare.

La piramide dell'informazione

Oggi un esempio molto importante per far capire come funzionano i media, è appunto la piramide dell'informazione. Le
notizie non sono tutte uguali. Se la notizia viene data da un grande media, mettiamo in Italia il Corriere della Sera piuttosto
che il TG5, oppure in America il New York Times, ha un peso molto diverso rispetto al caso in cui la stessa notizia venga data
da un giornale locale o da un piccolo sito sconosciuto. Perché questo?

Un po' è implicito, perché ovviamente c'è la credibilità di un'istituzione, di un giornale che fa premio. Ma non è solo questo. I
giornalisti hanno un atteggiamento tendenzialmente conformista, cioè sono pochi i giornalisti che tendono a pensare con la
propria testa. La maggior parte tende invece a replicare quella che ritengono l'opinione condivisa o l'opinione legittima
istituzionale. Allora quando tu fai passare un concetto molto forte su un media riconosciuto, provochi quello che è un
effetto a cascata nella piramide dell'informazione, ovvero più il media è in alto nella piramide, più la notizia è sensazionale,
più tutti i media simultaneamente parleranno di quell'argomento. È la stessa tecnica che viene usata, ad esempio, per le
grandi crisi internazionali. Prendete la suina, l'aviaria, la guerra in Iraq, le crisi per il gas, il nucleare, l'ambiente, la capacità di
fare aprire i cancelli dell'informazione e far sì che tutto il mondo dell'informazione parli simultaneamente di questo
argomento è talvolta spontanea: scoppia la centrale di Fukushima e ne parliamo tutti, c'è un terremoto a L'Aquila e ne
parliamo tutti. Ma quanti sono gli eventi che meritano un'attenzione così forte? Pochissimi. Se tu hai uno spin doctor che è
dentro al governo, ovvero che è in cima alla piramide dell'informazione, tu hai qualcuno che conosce le tecniche per far sì
che i media parlino simultaneamente, col taglio che vuoi tu, della notizia che lui ha scelto molto spesso arbitrariamente. E
questo è pericolosissimo, perché l'effetto ultimo è che la nostra percezione molto spesso è falsata, è deviata addirittura. Tu
parli molto spesso di argomenti che pensi siano molto importanti, su basi che pensi i tuoi governi ti diano in modo credibile,
e in realtà alla fonte c'è qualcuno che sta giocando con la tua buonafede. L'effetto ultimo di queste tecniche è un fenomeno
che io vedo da molto tempo, che ho denunciato in coda a un libro che ho scritto su questa tematica e che sta in questo
momento rivelandosi molto fondato, ovvero: a forza di manipolare le masse, le masse tendono a non credere più alle
istituzioni, che invece dovrebbero essere il collante del nostro convivere civile. Dunque si formano dei movimenti di protesta
molto forti, che se indirizzati in modo virtuoso possono rappresentare un fenomeno di rigenerazione della democrazia, ma
se vengono usati in maniera arbitraria o finiscono con dei leader che non sono rispettabili o comunque credibili, il rischio è
che poi lo sbocco ultimo possa essere anche una dittatura. La nostra storia recente è ricca di questi episodi. Hitler e
Mussolini sono nati su onde di disgusto. Negli ultimi tempi la capacità di persuasione di queste tecniche è un po' diminuita,
nel senso che è aumentato a dismisura il numero di persone che oggi non crede più all'informazione ufficiale. A volte lo fa
razionalmente perché si è documentata, a volte istintivamente. Questo è secondo me positivo, perché sta rimettendo in
gioco le dinamiche più autentiche della democrazia. Io, che sono di matrice di studio montanelliano e sono un liberale, ma
sono fondamentalmente, innanzitutto, un democratico, credo che la volontà del popolo debba sempre essere rispettata.
Per me il concetto di sovranità è fondamentale.

Il frame

Noi viviamo in una società in cui si è creato un nuovo frame, e questo è un concetto molto importante, che pochi osano

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sfidare. Cos'è il frame? Il frame è una cornice, un concetto molto forte che automaticamente si impianta nella mia psicologia,
nei miei valori. Una volta creato questo meccanismo, tutto quello che rientra dentro la cornice rafforza la mia percezione del
mondo e mi rassicura. Le notizie, anche vere, che escono dalla cornice, automaticamente tendo a scartarle o minimizzarle o
ignorarle. Quando tu crei un frame molto forte, ad esempio il frame dell'euro, quando dicono cioè che “l'euro è
fondamentale per il nostro benessere” (lo dissero quando venne adottato in Europa e ancora oggi chi lo mette in dubbio
viene considerato come un destabilizzatore che mette a repentaglio il futuro dell'Europa), tu vai a toccare un frame molto
forte, una parte molto ampia della popolazione. Se tu vai a toccare questo frame, il riflesso condizionato delle maggior parte
delle persone è: io rifiuto o comunque mi spavento di fronte a questa critica perché va a mettere in dubbio l'esistenza
stessa. Vale anche per la religione. Se tu vai a mettere in dubbio alcuni dogmi di qualunque religione, cattolica, ebraica,
musulmana, chi crede molto le rifiuta automaticamente, anche se l'evidenza dovrebbe portarlo perlomeno a farsi qualche
domanda. Lo stesso vale per la politica, vale per il nostro convivere sociale.

L'uomo-Hitler

Tutto questo, tornando ai media, fa sì che la maggior parte dei media tenda ad assecondare, a rafforzare questo frame
anziché dare ai cittadini gli strumenti per valutare autonomamente e indipendentemente quello che accade loro intorno. Ed
è questa la ragione per cui, ad esempio, è molto facile orientare le masse in occasione delle grandi crisi internazionali.
Quando vuoi demonizzare qualcuno, la cosa che puoi fare è dirgli che è un nemico della libertà, è un nemico delle istituzioni,
oppure, in casi estremi, un uomo-Hitler. Quando attribuisci a qualcuno un'etichetta, automaticamente screditi questa
persona, screditando automaticamente anche le tesi che porta con sé. Sono tecniche che sono state usate molto, e che
vengono usate ancora oggi molto frequentemente. Gli spin doctor sono delle persone estremamente intelligenti, molto
spesso sono degli ex giornalisti o dei comunicatori professionali di grandissima intelligenza e hanno delle squadre di
psicologi, fanno studi di psicologia che permettono loro di affinare l'approccio. Queste stesse persone si rendono conto oggi
che le tecniche che in larga misura sono ancora valide e applicate, non bastano più per procedere a un condizionamento
delle masse che fino a qualche tempo aveva un risultato quasi perfetto. Prima era un procedimento quasi matematico.
Ovviamente a provocare questo turbamento, questo scombussolamento, è internet.

Rivoluzioni provocate ad arte

Internet è un'esperienza molto positiva. Il blog dal quale io in questo momento sto parlando ne è testimone. Questo blog,
qualche anno fa, sarebbe stato inimmaginabile. Il blog di Beppe Grillo... tante esperienze belle... una buona informazione su
internet la trovi. Però attenzione: su internet gli spin doctor stanno applicando nuove tecniche per raggiungere i loro scopi,
dissimulando le loro intenzioni. In questo momento ci sono tante esperienze positive, ma ci sono anche delle tecniche che ti
permettono di orientare le masse e spaccarle. Ci sono tecniche per le quali a volte tu pensi che qualcuno che ti è amico lo sia
davvero, e invece non lo è affatto, ma viene lì per cercare di distogliere l'attenzione da alcuni obiettivi.
Esempio: che fine ha fatto il movimento Occupy Wall Street? Per questo movimento io ho avuto molta simpatia, perché
portava alla luce del sole un sentimento molto giusto, di disgusto e di ingiustizia. È successo che l'hanno spaccato usando
due metodi. Io diffido sempre quando un personaggio di estrema intelligenza ma di grande cinismo, come Soros, si interessa
di certi movimenti. Soros passa per essere un filantropo. Secondo me invece è uno che usa la filantropia per fini non sempre
dichiarati. Faccio una piccola parentesi sulle rivoluzioni che hanno scosso l'Est Europa negli anni '90-2000, in particolare il
movimento che ha fatto cadere Milosevich: la Rivoluzione Arancione. In Ucraina, vi ricorderete l'appassionante Natale in cui
noi tutti parteggiammo per gli arancioni contro i russi, la rivoluzione spontanea in Georgia. La finta primavera araba non è
stata un movimento di massa spontaneo, assolutamente no! Questi movimenti hanno tratto origine dalle teorie di un
professore americano che le ha applicate per la prima volta nell'ex Jugoslavia, col fortissimo appoggio dei gruppi di Soros. Lì
hanno messo per la prima volta a punto una tecnica per rovesciare i regimi usando le piazze. Per cui di fatto, in parole
povere, è come se fossero dei colpi di stato senza l'uso tradizionale del colpo di Stato, cioè l'occupazione. E ha avuto molto
successo.

La Rivoluzione Arancione fu una rivoluzione pianificata ad arte, pianificata dai movimenti che erano legati a Soros (ma non
solo), e che insieme costituivano la think tank che ha finanziato e pianificato quella rivoluzione, che era una messa in scena.
Ci sono alcuni dettagli dai quali tu puoi decriptare quando ci sono delle messe in scena e quando i movimenti sono autentici.
Se c'è un movimento di piazza spontaneo, noi scendiamo in piazza così come siamo vestiti in quel momento: io ho la mia
maglia blu, c'è chi ha la maglia verde eccetera... Anche se fai un passaparola del tipo “andiamo tutti con la maglia
arancione”, uno arriverà con l'arancione chiaro, un'altro con l'arancione dell'Olanda, un altro ancora con l'arancione della
maglietta che ha preso al mare... Per cui sarà un caleidoscopio di arancioni: non saranno tutti uguali. Alla Rivoluzione
Arancione, invece, se andate a riprendere su internet le immagini, vi accorgerete che l'arancione era uniforme, che c'erano le
sciarpe, che c'erano le tende: c'era tutto! In quel caso tu devi drizzare un po' le orecchie e dire “ma com'è possibile che una
protesta di piazza abbia questo impatto scenografico che televisivamente renderà moltissimo, se è davvero spontanea?
Infatti non era spontanea: era una cosa pianificata.
Pochi mesi dopo ci fu una protesta spontanea analoga a Minsk, in Bielorussia, contro il dittatore Lukashenko. Non c'erano

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dietro degli spin doctor. Di quella protesta nessuno ha memoria oggi, durò pochi giorni e finì come quasi tutte le proteste,
ovvero con l'arresto e la detenzione di chi l'aveva organizzata.

Tornando a Occupy Wall Street, quando Soros ha cominciato a interessarsi e a portare finanziamenti alle persone dentro al
movimento, per me quello era il segnale chiarissimo che c'era in corso un tentativo di destabilizzare il movimento
dall'interno. Quando c'è un movimento di massa che ti preoccupa, puoi spaccarlo in due maniere: attaccarlo per distruggerlo
frontalmente oppure – Sun Tzu in “L'arte della guerra” lo insegna molto bene, parliamo di un manuale di oltre 2000 anni fa –
puoi cercare di infiltrarlo per spaccarlo dall'interno. Una volta che l'hai spaccato dall'interno, il movimento perde la sua
funzione vitale e quasi sempre, se è basato sulla spontaneità, muore di morte naturale. Esattamente quello che è successo
con Occupy Wall Street. Con un'aggravante: articoli usciti sulla stampa americana, e ripresi anche dalla stampa italiana,
dimostrano come le grandi banche d'affari americane chiesero e ottennero l'intervento dell'FBI per usare quei metodi tipici
non dello scontro frontale, ma insomma con la destabilizzazione che può fare una grande polizia, un grande servizio
segreto. Il movimento Occupy Wall Street infatti si inaridì spontaneamente, quasi per inerzia: in realtà è stato spento in
maniera che sembrasse un'inerzia.

Tecniche di condizionamento implicito

Perché dico tutto questo? Perché oggi si può leggere l'attualità nazionale e internazionale in due modi possibili. Il primo è
quello del filtro classico dei giornali, i quali ragionano secondo il concetto del frame, ovvero hanno una visione della realtà e
tendono a riconfermarla costantemente. Attenzione, non è che i giornalisti ricevono una telefonata da qualcuno che gli dice
“devi scrivere così”. Talvolta capita (a me, devo dire, in venti anni di carriera non è mai capitato), ma non è necessario. Una
volta che tu ,spin doctor, hai stabilito la cornice, gli scopi, e hai stabilito una visione che è legittimamente corretta mentre
tutte le altre non lo sono, tutto il resto viene automaticamente: i giornalisti vanno in modo inerziale nella direzione che crea
consenso intorno a loro, consenso nei confronti del pubblico, nei confronti del proprio elettorato e nei confronti dei propri
colleghi. Accade in quasi tutti i giornali del mondo. Questo meccanismo poi si alimenta da solo: se compri tanti giornali o
guardi molti telegiornali, sei colpito dal fatto che la scelta delle notizie sia quasi sempre la stessa, e trattata nella stessa
maniera. Prendete le prime pagine dei grandi quotidiani nazionali: hanno sempre gli stessi titoli e sempre gli stessi
argomenti. Ma voi sapete quanti lanci di agenzia arrivano in un giornale ogni giorno? Tra i sei e i diecimila (per un giornale di
media grandezza). Hanno diecimila notizie a cui attingere eppure la scelta cade sempre su quelle dieci che finiscono in prima
pagina e vengono trattate sempre alla stessa maniera. Questo non è possibile condizionando i giornalisti: è possibile
applicando queste tecniche di condizionamento implicito che hanno un effetto straordinario.
Beppe Grillo

Un esempio secondo me classico, da cui la stampa non esce bene (alcuni lo dicono, oggi, ma bisognava dirlo qualche tempo
fa), è il modo in cui il fenomeno di Beppe Grillo è stato trattato. Non mi riferisco né alla campagna elettorale né a quel che
sta accadendo in queste ore, ma prima. Cioè Beppe Grillo è stato un fenomeno sociale giornalistico interessantissimo: ha
dato voce, ha interpretato un malessere diffuso della società italiana. Non era difficile, non era un mistero interpretare quel
malessere. Però, se andate a vedere gli archivi dei quotidiani, magari facendo una ricerca online, non troverete se non
occasionalmente articoli in cui i giornalisti hanno cercato di spiegare chi era Beppe Grillo davvero, così come il perché della
sua evoluzione da comico a capopopolo, o che cosa lui dicesse nei suoi comizi, quale fosse il pubblico che andava a trovarlo,
quali erano le aspettative, un'analisi anche economica scientifica delle sue teorie, giuste o sbagliate che fossero, ovvero un
meccanismo di buon giornalismo di inchiesta. Non è stato fatto. Di tanto in tanto, quando lui fece il Vaffaday a Bologna
qualche tempo fa, dove ci fu una folla immensa, i giornali e i media con grande fastidio, con grande ritrosia si occuparono
dell'argomento, ma solo per liquidarlo in poche righe come populista e poi non occuparsene più. Perché questo? Perché
Beppe Grillo non rientrava in nessun frame: non poteva essere considerato berlusconiano, non poteva essere considerato
tipico della sinistra antiberlusconiana, non poteva essere considerato leghista, non era rifondarolo, non era vendoliano, non
era dipietrista. Era una cosa strana, ibrida, che usciva sia dagli schemi classici del giornalismo e sia dalla politica. Qual è stato
il riflesso condizionato dell'insieme dei giornali? Una cosa strana, anomala: non parlarne. Sentivano che questo fenomeno
rompeva il loro schema, rompeva il loro mondo, rompeva il loro frame, non era gradito ai partiti politici. Hanno cercato di
applicare una tecnica, riprendendo un libro molto azzeccato in America il cui titolo era “La peggior punizione che tu puoi
fare a qualcuno è il silenzio”. Ecco, nel caso di Beppe Grillo è stata applicata la tecnica del silenzio. Non parlavano di Beppe
Grillo e pensavano che se nessuno ne avesse parlato lui sarebbe stato destinato - secondo le vecchie regole - ad afflosciarsi.
In realtà questo era vero finché i giornalisti – questa è un'altra grandissima rivoluzione – avevano il monopolio di quel che si
poteva denunciare o meno sulla stampa....

( http://rsfitalia.org/classifica-mondiale-della-liberta-di-stampa-2013/classifica-della-liberta-di-stampa-2011-2012-3/ ) ( Legame
tra stampa, industria e finanza http://www.rivistapaginauno.it/Legami-stampa-industria-finanza.php ; chi controlla i Mass-
media, stampa e tv https://mega.co.nz/#!7d43EZbS!O1rZeRc8EzWTWXcxb1Z9ykcxr5Qx3_6UyriLfTQlrhE ).

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Manipolazione Informazioni sul WEB Tramite TROLL
I Troll vengono pagati per utilizzare metodi di reazioni psicologiche
controllate nella gente, riescono in maniera molto subdola a modificare le
credenze della gente e a manipolare le opinioni di chi naviga e scrive sul web.
INTERVISTA AD UN TROLL PENTITO
Abbiamo intervistato un provocatore online, uno dei cosiddetti “troll”,
gente che di professione stuzzica reazioni scomposte nelle discussioni
online.
Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno
smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname.
Vivi sempre connesso?
Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le
discussioni a cui partecipiamo e quando c’è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se
lasciamo “andare” o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.
Quanto guadagni per fare questa attività?
Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.
Sono un sacco di soldi.
Sì, ma è una vita tremenda. Devi leggere decine di blog, forum, account facebook, tweet. Giorno e
notte. Alcuni di noi non reggono, dopo un po’ i loro nick “spariscono”, non c’è modo di sapere che fine
abbiano fatto.
Chi vi paga?
Un grosso gruppo economico legato trasversalmente a tutti i partiti. Ma non posso dire altro.
Ce ne sono molti come te?
Siamo un centinaio in tutta Italia, ma siamo divisi per competenze.
Nel senso che tu, per esempio, provochi e insulti solo specifici bersagli?
No, nel senso che ci sono provocatori e contro-provocatori. Ti faccio un esempio. Metti che tu sia il
portavoce di un partito X. Scrivi un post e io arrivo a ridicolizzarti. Ovviamente ne nasce una discussione
nella quale chi è contro di te in maniera “naturale”, prende coraggio e viene allo scoperto. Aspetta.
Lo smartphone ha una luce blu che lampeggia, vuol dire che c’è una notifica. Prende, legge velocemente e
con uguale velocità posta una qualche risposta, chissà in quale post o in quale discussione.
Una sorta di “effetto domino”.
Esatto. Ovviamente ci sono quelli che sono a favore del Partito X e che ti difendono. Poi, non so se l’hai
mai notato, salta fuori qualcuno che difende il Partito X, ma lo fa in modo idiota e scomposto, con una
marea di punti di sospensione, maiuscole, punti esclamativi e via dicendo…
Sì, che tu pensi: “Ma allora sono tutti idioti”.
Perfetto. Quelli sono sempre nostri colleghi. Semplicemente agiscono con una psicologia inversa. Il loro
scopo è proprio quello di far sembrare i tuoi sostenitori degli imbecilli. Così come io faccio da “stura” a
quelli che sono contro di te in maniera “genuina”, diciamo, allo stesso modo loro fanno da stura ai tuoi
estremisti, e globalmente ne vieni fuori screditato. Basta un provocatore come me e un contro-
provocatore che fanno finta di litigare, per sputtanarti una discussione o un post.
Questa è troppo grossa, non posso crederci.
Sei libero di non crederci. Comunque loro prendono molto di più di noi. Sono veri professionisti,
copywriter di altissimo livello. Se ci pensi, hanno creato un linguaggio.
Ma tu, politicamente, come hai votato?
Ho votato contro la Ka$ta. Ma il lavoro è lavoro. Ci sono le cose da pagare, ho moglie e figli. Quei soldi
mi fanno comodo.
Cosa facevi prima?
Correggevo bozze in una casa editrice. Ora le bozze le fanno correggere nei paesi dell’Est, sottocosto.
Cosa dovrei fare?

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Ci salutiamo, insiste per pagare lui il conto. Mette nella borsa il tablet e si incammina, guardando lo
smartphone e continuando a digitare.

CHI COMANDA I MEDIA INTERNAZIONALI

Lo studio “riservato” dell'Unione Europea, redatto allo scopo di fornire nuove definizioni di “antisemitismo”
come delitto penalmente perseguibile, pubblicato sul sito del parlamentare europeo Daniel Cohn-Bendit,
individua tra gli “esempi contemporanei di antisemitismo il fare allegazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti
o stereotipe degli ebrei come tali o del potere degli ebrei come collettivo, come, specificamente ma non
esclusivamente, il mito [...] che gli ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”Per
esempio sarà reato dire che AOL-TW fu creata quando la America On Line (AOL) acquistò la Time Warner per 160
miliardi di dollari nel 2000 e che l’unificazione delle due società mise insieme Steve Case (non-ebreo e allora
presidente) e Gerald Levin, ebreo, l’allora amministratore delegato?
Sarà reato ricordare che nel 2001 Gerald Levin, che era già stato presidente della Time Warner ed era diventato
amministratore delegato della AOL-Time Warner, licenziò Ted Turner, amministratore della Turner Broadcasting,
società venduta alla Time Warner, sostituendolo temporaneamente con Robert Pittman (non ebreo) e poi con
Walter Isaacson, un ebreo che era stato trasferito dalla sua posizione nella Time inc. a dirigere l’azienda creata
dal nulla da Ted Turner? La AOL TIME WARNER, il cui logo stilizzato rappresenterebbe il Delta luminoso di
massonica memoria, presente anche sul biglietto da 1 dollaro, non è un’azienda qualsiasi, non è nemmeno solo
una grande azienda, non è nemmeno solo un colosso dei “media”, è il primo raggruppamento al mondo
nell’ambito dei media.
Controlla varie case editrici tra le quali Time-Life International Books, Time-Life Education, Time-Life Music, Time-
Life AudioBooks, Book-of-the-Month Club (sia la divisione bambini che quella adulti), Paperback Book Club,
History Book Club, Money Book Club, HomeStyle Books, Crafter’s Choice, One Spirit, Little Brown, Bulfinch
Press, Back Bay Books, Warner Books, Warner Vision, The Mysterious Press, Warner Aspect, Warner Treasures,
Oxmoor House, Leisure Arts, Sunset Books e TW Kids.
La AOL-TW controlla poi le seguenti TV via cavo e satellitari: Cinemax, Time Warner Sports, HBO (7 divisioni
americane e 6 internazionali), CNN (10 divisioni in tutto il mondo), Time Warner Cable, Road Runner, Time
Warner Communications (servizio primariamente telefonico), New York City Cable Group, New York 1 (una
specie di CNN dedicata esclusivamente all’ area di New York), Time Warner Home Theater, Time Warner
Security (video monitoring), Court-TV (in comproprietà con Liberty Media), Comedy Central (in comproprietà
con Viacom) e Kablevision (Ungheria). La stessa società controlla i seguenti canali TV e studi cinematografici:
Warner Brothers, WB studios, WB Television (produzione, animazione e reti), Hanna-Barbera Cartoons,
Telepictures Production, Witt-Thomas Productions, Castle Rock Entertainment, Warner Home Video, WB
Domestic Pay-TV, WB Domestic TV Distribution, WB International TV Distribution, The Warner Channel (società
separate sono state create per l’ America Latina, l’ Asia e la regione del Pacifico, l’ Australia e la Germania) e WB
International Theaters in 12 paesi. Il redattore capo della intera divisione della carta stampata è Norman
Pearlstine, anche lui ebreo. Quali riviste possiede?
Poca roba.... Time, Time Asia, Time Atlantic, Time Canada, Time Latin America, Time South Pacific, Time Money,
Time For Kids, Fortune, Life (la nuova versione blanda), Sports Illustrated (e le varie versioni di Sports Illustrated
come SI Women/Sport, SI International e SI For Kids), Inside Stuff, Money, Your Company, Your Future, People,
Who Weekly (Australia), People en Español, Teen People, Entertainment Weekly, EW Metro, The Ticket, In Style,
Southern Living, Progressive Farmer, Southern Accents, Cooking Light, Travel Leisure, Food & Wine, Your
Company, Departures, Sky Guide, Vertigo, Paradox, Milestone, Mad Magazine, Parenting, Baby Talk, Baby on
the Way, This Old House, Sunset, Sunset Garden Guide, Health, Hippocrates, Costal Living, Weight Watchers,
Real Simple, President (Giappone) e Dancyu (Giappone).
Questo diluvio cartaceo non tiene conto delle altre decine di riviste (prevalentemente di hobbistica e tempo
libero) che AOL-TW possiede nel Regno Unito e che si aggiungono a questo non disprezzabile pacchetto di case
discografiche: Atlantic Group, Atlantic Classics, Atlantic Jazz, Atlantic Nashville, Atlantic Theater, Big Beat,
Background, Breaking, Curb, Igloo, Lava, Mesa/Bluemoon, Modern, Rhino Records, Elektra, East West, Asylum,
Elektra/Sire, Warner Brothers Records, Warner Nashville, Warner Alliance, Warner Resound, Warner Sunset,
Reprise, Reprise Nashville, American Recordings, Giant, Maverick, Revolution, Qwest, Warner Music
International, WEA Telegram, East West ZTT, Coalition, CGD East West, China, Continental, DRO East West,

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Erato, Fazer, Finlandia, MCM, Nonesuch e Teldec. Tutto questo ben di Dio da chi è controllato e da chi è
amministrato? Potremo in futuro ancora saperlo, scriverlo, comunicarlo, o l’unica concentrazione di potere
mediatico di cui sarà lecito - se non doveroso - parlare, anzi sparlare, sarà quella di Silvio Berlusconi?
E passiamo al secondo raggruppamento di “media” (con un fatturato di 27 miliardi di dollari nel 2003), vale a dire
la mitica Walt Disney Company, che dal 1984 non è più della famiglia Disney, ma è passata in altre mani. Il suo
presidente e amministratore delegato e` Michael Eisner, ebreo.
La Disney per l’anno fiscale 2004 gli ha accordato un bonus della modica cifra di 7,3 milioni di dollari, perché la
società avrebbe “migliorato molto” i suoi risultati finanziari rispetto ai due anni precedenti. Partiamo dal livello
televisivo dell'impero Disney, cui fanno capo: Walt Disney Television, Touchstone Television, Buena Vista
Television e TV via cavo con più di 100 milioni di abbonati. Le TV locali possedute da Disney sono: WLS (Chicago),
WJRT (Flint), KFSN (Fresno), KTRK (Houston), KABC (Los Angeles), WABC (New York City), WPVI (Philadelphia),
WTVD (Raleigh), KGO (San Francisco) e WTVG (Toledo). Disney possiede poi le seguenti stazioni radio: WKHX,
WYAY e WDWD ad Atlanta; WMVP, WLS e WXCD a Chicago; WBAP e KSCS a Dallas; WDRQ, WJR e WPLT a
Detroit; KLOS e KTZN a Los Angeles; KQRS, KXXR, KDIZ, KZNR e KZNT a St. Paul; WPLJ a New York; KSFO a San
Francisco; WMAL, WJZW, e WRQX a Washington e ESPN Radio.
Per quanto riguarda il “core businnes” dell’azienda, cioè la produzione cinematografica, la Walt Disney Motion
Pictures Group, controllata dalla Walt Disney Studios e capeggiata da Joseph E. Roth (anche lui ebreo), include
la Walt Disney Pictures, la Touchstone Pictures, la Hollywood Pictures e la Caravan Pictures. Roth creò la Caravan
Pictures (con a capo Roger Birnbaum, ebreo) nel gennaio del 1993. Disney possiede anche la Miramax Films,
gestita dai fratelli ebrei Weinstein, Bob e Harvey..
Nell'agosto del 1995, Eisner acquistò anche Capital Cities/ABC, Inc., che possiede la rete televisiva ABC, la quale a
sua volta controlla dieci TV locali nei grandi mercati come New York, Chicago, Philadelphia, Los Angeles, San
Francisco e Houston. In più, la ABC possiede 225 TV locali affiliate negli Stati Uniti e partecipazioni azionarie in
svariate società televisive europee.
Inoltre, la ABC possiede la rete TV via cavo ESPN a capo della quale c'e` l’ebreo Steven Bornstein e controlla le
reti TV via cavo Lifetime Television e A & E, con 67 millioni di abbonati ciascuna.
E’ proprietaria anche della rete di stazioni radio ABC Radio Network, la quale possiede a sua volta 26 stazioni
radio AM e FM, concentrate nelle maggiori città come New York, Washington e Los Angeles, con oltre 3.400
stazioni radio affiliate (che fanno spesso uso di programmi ABC).
Anche se Capital Cities/ABC è principalmente una società di media elettronici, nel 1997 ha guadagnato più di un
miliardo di dollari con i media su carta stampata. Inoltre, la Disney possiede le case editrici Walt Disney
Company, Book Publishing, Hyperion Books e Miramax Books, cui si aggiungono sei quotidiani locali, come
l’Albany Democrat e il St. Louis Daily Record.
Disney se la passa bene anche nel campo delle riviste. Sono sue: Automotive Industries, Biography (in
comproprietà), Discover, Disney Adventures, Disney Magazine, ECN News, ESPN Magazine, Family Fun, Family
PC, Institutional Investor, Jane, JCK, Kentucky Prairie Farmer, Kodin, Los Angeles, Multichannel News, Penny
Power, Talk, Top Famille (Francia), Video Business, e Quality. Stando ad una rilevazione del mese di Aprile 2000,
fanno capo a Disney circa 700 negozi in tutto il mondo e, tanto per differenziare gli investimenti, ha cospicue
partecipazioni nel settore energetico e petrolifero. Anche in internet Disney è ben presente, controllando
Buena Vista Internet Group, ABC Internet Group, ABC.com, ABCNEWS.com, Oscar.com, Mr. Showbiz, Disney
Online, Disney’s Daily Blast, Disney.com, Family.com, ESPN Internet Group, ESPN.sportzone.com,
Soccernet.com, NFL.com, NBA.com, Infoseek (in parte) e Disney Interactive.
La gloriosa casa produttrice Walt Disney, prima del 1984, quando è stata acquistata da Eisner, era famosa per i
cartoni animati per bambini e famiglie. Anche se mantiene ancora tutti i diritti su film che ne hanno
fatto la storia, l'avvento di Eisner ha portato la società ad investire fortemente nei film per adulti, mentre le
cantanti acqua e sapone, venute dal Disney Club americano, come Britney Houston e Cristina Aguilera
espongono senza remore le loro grazie epidermiche, senza dimenticare il bacio lesbo con Madonna agli award
di MTV. Già, MTV! Nel primo trimestre del 2001 MTV fu dichiarata come la rete TV più guardata da telespettatori
di eta` compresa tra i 12 e i 24 anni per il sedicesimo trimestre di fila. MTV è la TV che fa musica, video,
spettacolo, tendenza...valori: sesso, droga, rock&roll, peace e love. Di chi è MTV? E’ di VIACOM. E cos’è
VIACOM? VIACOM INC. è la numero tre nella lista delle maggiori società di media nel 1997, con un
fatturato di oltre 13 miliardi di dollari (25 miliardi nel 2002), capeggiata da Sumner Redstone, nato
Murray Rothstein, anche lui ebreo. Fondata nel 1971 per aggirare una sentenza anti-monopolio della
commissione federale per le telecomunicazioni (FCC), che imponeva alla CBS di vendere parte dei suoi canali TV

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via cavo, nel 1999, dopo che la CBS si ingrandì di nuovo con l'ennesima acquisizione di King World Productions
(leader nella produzione TV indipendente), Viacom acquistò la società madre, la CBS, facendo strame delle
sentenze di cartapesta contro il monopolio dei mezzi di comunicazione sociale.
Nel 1999 le vendite sono state di 12,86 miliardi di dollari ed il 70% del fatturato è stato raggiunto
dall’intrattenimento e dalla televisione. Paragonando l’andamento generale con quello di altre aziende del
medesimo settore si può riscontrare come esso non sia stato entusiasmante: alla Comcast Corporation il
fatturato è salito del 20,7%, alla Cablevision System Corporation del 20,8% e alla Clear Channel Communications
addirittura del 96,5%.
Paradossalmente, però, nelle ultime 52 settimane di riferimento il valore di una singola azione è cresciuto di più
alla Viacom che nelle altre aziende concorrenti: +21%, decisamente in controtendenza all’andamento delle azioni,
ad esempio, della Clear Channel Communications, che sono diminuite di più del 30%. I dividendi non sono mai
stati pagati da questa azienda negli ultimi sei anni. Potenza del gruppo! La Viacom produce e distribuisce
programmi per le tre più grosse reti televisive (CBS, NBC, ABC), possiede 13 TV e 12 stazioni radio e possiede lo
studio cinematografico Paramount Pictures, diretto da Shery Lansing, anch’essa ebrea. L'amministratore
delegato della CBS che ora lavora per Redstone è Melvin A. Karmazin, dal cui cognome capirete che appartiene
alla stessa etnia di Redstone (nato Rothstein) e di Shery Lansing.
Karmazin è il maggiore azionista dell'azienda che possiede la rete TV CBS Television Network, 14 TV locali
presenti prevalentemente nelle maggiori citta`, 160 stazioni radio, i canali TV via cavo Country Music Television e
Nashville Network e un gran numero di spazi pubblicitari (per affissione di cartelli) in tutta l'America. La Viacom
possiede anche una nutrita schiera di case editrici: Simon & Schuster, Scribner, The Free Press, Fireside, Archway
Paperbacks, Minstrel Books, Anne Schwartz Books, MTV Books, Nickelodeon Books, Pocket Books e
Washington Square Press.
Anche la catena Blockbuster con piu` di 4000 negozi nel mondo (inclusa la catena Video Flicks in Australia) é di
Viacom. Inoltre la Viacom è anche coinvolta in attivita` di trasmissioni satellitari, parchi di divertimento e video
games. La Viacom è inoltre famosa per essere la più grande società al mondo nella produzione e distribuzione di
programmi per la TV via cavo, tramite le proprie reti come Showtime, MTV, Nickelodeon e altre. Dal 1989 la MTV e
la Nickelodeon hanno acquisito una fetta sempre più larga della audience adolescenziale e giovanile. Beavis e
Butthead sono i protagonisti di un cartone animato trasmesso su MTV e riassumono tutti i difetti dello stereotipo
dell’adolescente americano (ottuso, volgare, cattivo, sporco, portatore di un consumismo sfrenato, di un
maschilismo senza limiti, con un senso del rispetto praticamente assente e un’ idiozia fuori dal comune).
Redstone, che personalmente possiede 76% delle azioni Viacom, propone Beavis e Butthead come modelli
adolescenziali da imitare. MTV, che trasmette per lo più musica, accompagnata da videoclip che eccitano tutte le
perversioni possibili, è il più importante promotore di meticciato culturale tra gli adolescenti e pre-adolescenti,
distribuito a 210 milioni di famiglie in 71 paesi ed esercitando un’influenza preponderante sui teenagers in tutto il
mondo. Nickelodeon, con 65 millioni di abbonati, ha la maggiore audience TV nel segmento dei bambini di 4-11 anni
in America e sta rapidamente espandendosi in Europa. La maggior parte dei programmi di questa rete non è
ancora scaduta al livello di MTV, ma viene usata da Redstone per abituare gradualmente i bambini
alle perversioni di MTV. Nel 2001, Nickelodeon era già da nove anni consecutivi la TV via cavo più seguita per
bambini e giovani adolescenti. La Viacom è comproprietaria con Vivendi Universal di due studi cinematografici:
la United Cinemas International (UCI) e la United International Pictures (UIP). Vivendi Universal nasce dalla
fusione di Vivendi con Seagram Company Ltd., la gigantesca azienda che produce bevande alcoliche, di
proprietà di Edgar Bronfman jr., figlio di Edgar Bronfman sr., il presidente del Congresso Mondiale Ebraico.
Seagram Company Ltd possedeva gli Universal Studios e Interscope Records, società che adesso appartengono
alla Vivendi Universal.
Bronfman è il numero uno dell’industria discografica, perchè nel maggio del 1998 ha acquisito il controllo della
PolyGram, il gigante discografico europeo, proprietaria di Deutsche Grammophon, Decca-London e di Philips
Record, acquistandola per 10.6 miliardi di dollari proprio dalla societa olandese Philips. Sommando il fatturato
della PolyGram con quelli della MCA e della Vivendi Universal, Bronfman è proprietario del quarto più
importante gruppo di media, con un fatturato annuo di circa 12 miliardi di dollari. Nel Giugno del 2000, la famiglia
Bronfman vendette la Seagram alla Vivendi, una società francese diretta da Jean-Marie Messier (non ebreo). La
nuova società, Vivendi Universal, mantiene Edgar Bronfman jr., come vice presidente. Insomma due dei quattro
più grossi gruppi mediatici sono nelle mani di ebrei (Disney e Viacom), mentre negli altri due la percentuale di
ebrei nei posti dirigenziali è altissima, molto al di sopra della loro proporzione nella popolazione americana, che
si dice sia intorno al 3-4%.

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Rammentare questi fatti, significherà fare “allegazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipe degli
ebrei come tali o del potere degli ebrei come collettivo, come, specificamente ma non
esclusivamente, il mito [...J che gli ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”?
Mito? ...lo chiamano mito!? Affrettatevi a memorizzare, perché fra un po’ tutto quello che avete letto non si
potrà più dire. Fra un po’, appunto. Intanto noi lo diciamo: “Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege
penali.” O almeno così ci hanno insegnato....

CHI COMANDA I MEDIA ITALIANI


L’informazione è un bene pubblico, che contribuisce alla consapevolezza dei cittadini e li aiuta
nell’esercizio dei loro diritti, non ultimo quello della scelta dei rappresentanti. Ma è anche un
affare privato, per grandi gruppi editoriali, nei quali si intrecciano i destini e le volontà dei più
importanti protagonisti del capitalismo italiano. Ecco la mappa dei padroni del quarto potere.

I rapporto tra la funzione di servizio collettivo che svolge l’informazione nella società e i legittimi ma
privati interessi degli industriali, dei banchieri, dei finanzieri e dei politici che posseggono i pacchetti
azionari di quotidiani, periodici, tv, radio e società di raccolta pubblicitaria è da molto tempo
argomento di dibattito appassionato. Se ne parla in Italia, ma anche in tutti gli altri paesi in cui si
presenta sempre più spesso il problema degli intrecci tra l’industria della notizia, l’intrattenimento, le
imprese manifatturiere, il sistema bancario e finanziario. In questo breve articolo non si punta a
sostenere un’opinione o una proposta di soluzione. L’obiettivo è più semplice: mettere in fila i nomi
degli azionisti ai quali fanno capo oggi i principali gruppi editoriali privati italiani e indicare alcuni dei
rapporti che li collegano. Può essere un esercizio apparentemente banale: gli addetti ai lavori
conoscono già, in tutto o in parte, queste informazioni. Il problema è che non le conoscono gli altri. E
la conoscenza non è mai un fatto banale. In questo primo elenco, che prende le mosse da Rcs
Mediagroup, un salotto dove si possono incontrare alcuni tra i nomi più importanti del capitalismo
italiano, non si trovano in realtà tutti gli editori. Tra l’altro mancano le agenzie di stampa, fornitori
all’ingrosso e strumento centrale quanto poco conosciuto dell’industria dell’informazione. Se ne
parlerà in un prossimo articolo. Le informazioni sono tratte da notizie di stampa e dalle pubblicazioni
della Consob, la Commissione che vigila sul mercato finanziario. La Consob pubblica regolarmente gli
azionisti che posseggono pacchetti di titoli superiori alla soglia del due per cento del capitale sociale
delle aziende quotate e i patti parasociali con relativi firmatari (www. consob.it, vedere sotto società
quotate: vi si trovano l’azionariato, le partecipazioni rilevanti, gli organi sociali, gli eventuali patti
parasociali). Le informazioni risalgono al 14 febbraio 2007.

RCS MEDIAGROUP

Rcs è uno dei principali gruppi editoriali italiani ed europei. Oltre al settore libri e librerie (un marchio per
tutti: Rizzoli), il gruppo controlla quotidiani, periodici, radio, raccolta pubblicitaria. Tra questi: Corriere
della sera , Gazzetta dello sport , City , Io Donna , Magazine , Il Mondo , Style , ViviMilano , Sportweek ,
Novella 2000 , Astra , Amica , Anna , Brava casa , Max , Casamica , Rcs pubblicità, Agr radio, Cnr radio,
Play Radio, Rin Digital Radio. Tra le partecipazioni all’estero, in Spagna Rcs Mediagroup controlla, tra
l’altro: El Mundo , il quotidiano economico Expansion e quello sportivo Marca . Al gruppo Rcs fa anche
capo il 7,5 per cento del gruppo italiano Poligrafici editoriale, che controlla Il Giorno , La Nazione , Il
Resto del Carlino , il Quotidiano nazionale .

Chi controlla Rcs Mediagroup

Il capitale sociale della Rcs Mediagroup è controllato da un patto di sindacato di cui fanno parte i

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principali operatori finanziari, bancari e industriali italiani, uniti da un accordo di mutuo rispetto e
legame. Del patto di sindacato, che controlla oltre il 60 per cento delle azioni, fanno parte con
pacchetti di titoli di diversa ampiezza: Mediobanca, Fiat, Gruppo Pesenti, Gruppo Ligresti, Diego Della
Valle, Pirelli, Banca Intesa, Generali, Capitalia, Sinpar, Merloni, Mittel, Eridano finanziaria, Edison,
Gemina. Fuori dal patto vi sono anche altri azionisti forti, tra i quali figura per esempio lafamiglia dei
costruttori romani Toti. Non solo. Al di là del patto di sindacato, ciò che emerge è anche un intreccio
diretto e indiretto di partecipazioni tra i diversi azionisti. Tutto questo fa di Rcs Mediagroup un caso
emblematico del capitalismo italiano e un esempio di come l’assetto proprietario dei mezzi di
comunicazione crei oggi un oggettivo conflitto tra la necessaria libertà, autonomia e neutralità
dell’informazione e i potenziali interessi di coloro che sono i proprietari dei veicoli che portano le
notizie fino al pubblico.
I principali azionisti:
Mediobanca

La banca d’affari milanese (la più importante dal punto di vista storico ma con una forte e stabile
presenza ancora oggi in tutti gli affari più importanti del capitalismo nazionale) controlla direttamente
il 14,2 per cento di Rcs. Mediobanca è a sua volta partecipata da alcuni grandi azionisti, tra i quali: la
banca romana Capitalia (possiede 9,6 per cento di Mediobanca e il 2,1 per cento di Rcs), la banca
milanese Unicredito (7,7 per cento), il gruppo assicurativo, immobiliare e sanitario della famiglia
Ligresti (controlla il 4 per cento di Mediobanca e il 5,1 per cento di Rcs), il finanziere francese Bolloré
(4,9 per cento), il gruppo finanziario francese Groupama (4,8 per cento), il gruppo immobiliare del
costruttore romano Danilo Coppola (4,5 per cento), il principale gruppo assicurativo italiano, le
Generali (hanno il 2,1 per cento di Mediobanca e il 3,7 per cento di Rcs). Anche altri azionisti contano
molto, pur non controllando quote di rilievo, perché fanno parte di uno storico patto di sindacato che
controlla Mediobanca. Ecco i nomi e i relativi pacchetti azionari secondo quanto è scritto in questo
accordo: il gruppo assicurativo milanese, vicino a Berlusconi, Mediolanum (1,8 per cento), la Pirelli
(gomme e telecomunicazioni) di Marco Tronchetti Provera Pirelli (1,8 per cento di Mediobanca e 4,8
per cento di Rcs), il regno della famiglia Agnelli, la Fiat (1,8 per cento di Mediobanca e 10,2 per cento di
Rcs), il colosso delle comunicazioni Telecom Italia (1,8 per cento), Ferrero (0,66 per cento),
l’imprenditore dell’abbigliamento e finanziarie Della Valle (0,4 per cento e 4,3 per cento di Rcs),
Cerutti e altri. La Fininvest della famiglia Berlusconi non fa parte del patto di sindacato direttamente.
Da informazioni di stampa risulta avere lo 0,1 per cento della Mediobanca. Ma dire solo questo
sarebbe riduttivo. Mediobanca è anche il principale azionista di: • Assicurazioni Generali, gigante
assicurativo, forse la più importante multinazionale italiana (Mediobanca ne possiede il 13,6 per
cento), le quali a loro volta controllano: il 3,7 per cento della Rcs; il 5,2 per cento della Pirelli, che a sua
volta possiede il 4,8 per cento di Rcs; il 5,0 per cento di Intesa San Paolo, che a sua volta controlla il
4,8 per cento di Rcs; il 2 per cento della Fiat, che a sua volta controlla il 10,2 per cento di Rcs; il 2,1 per
cento di Mediobanca che possiede appunto il 14,2 per cento di Rcs.

 Pirelli, società attraverso la quale Tronchetti Provera controlla insieme ad altri soci

 Telecom Italia (Mediobanca possiede il 3,9 per cento di Pirelli), la quale a sua volta controlla il 4,8
per cento di Rcs.

Fi a t

Il gruppo Fiat controlla il 10,2 per cento di Rcs e vede tra i suoi principali azionisti Agnelli & C Sapa
(30,4 per cento. La famiglia controlla direttamente anche il quotidiano La Stampa e la società di
raccolta pubblicitaria Publikompas), Generali (possiedono il 2,0 per cento della Fiat e il 3,7 per cento
della Rcs), Unicredito (5,2 per cento).

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Il gruppo cementiero (Italcementi) che fa capo alla famiglia Pesenti controlla il 7,2 per cento della Rcs,
ma è anche tra i principali azionisti (2,6 per cento) della Mediobanca, che a sua volta possiede il 14,2
per cento di Rcs (vedi Mediobanca).

Gruppo Ligresti

Il gruppo assicurativo, immobiliario e delle cliniche (Fondiaria, Sai, Milano) che fa capo alla famiglia
Ligresti controlla il 5,1 per cento di Rcs. Ma è anche azionista di: Mediobanca (Ligresti ne possiede il 4,0
per cento), la quale a sua volta controlla il 14,2 per cento di Rcs (vedi a cascata le partecipazioni di
Mediobanca); Pirelli (Ligresti ne possiede il 4,2 per cento) che a sua volta controlla il 4,8 per cento di
Rcs.

Gruppo Benetton

La famiglia Benetton (abbigliamento, Autostrade, Autogrill, telecomunicazioni, televisione) controlla il


5,0 per cento della Rcs Mediagroup. Nello stesso tempo è anche azionista di Pirelli (3,9 per cento), che
a sua volta possiede il 4,8 per cento di Rcs.

Famiglia Toti

Attraverso la Si.To. la famiglia di costruttori romani Toti controlla il 5,1 per cento di Rcs Mediagroup.
Nello stesso tempo la famiglia Toti è anche un azionista importante di Capitalia (fa parte del patto di
sindacato), la quale a sua volta possiede direttamente il 2,1 per cento di Rcs ed è azionista
fondamentale di Mediobanca.

Banca popolare italiana Formalmente la Banca popolare italiana, ex Lodi, controllata da migliaia di
azionisti, fra i quali figurano Holmo (Coop) con il 3,4 per cento, Leonardo Capital (2,0) e Credit Suisse
(2,0), possiede il 5,8 per cento dei titoli Rcs. Ma è già noto che la famiglia Rotelli (cliniche) ne ha
opzionato a tempo una parte e così, quando il passaggio delle azioni avverrà, Rotelli giungerà a
superare il 5,0 per cento della Rcs Mediagroup con un corrispondente calo della partecipazione della
Bpi.

Intesa San Paolo

Questa mega banca è il prodotto della fusione tra Banca Intesa e San Paolo di Torino. Possiede
direttamente il 4,8 per cento della Rcs ed è controllata da Credit Agricole (5,4 per cento), F. Cassa di
Risparmio di Bologna (2,7), F. Cassa di Risparmio di Padova (4,1), F. Cariplo (4,6) Generali (5,0 di Intesa
San Paolo e 3,7 di Rcs), Giovanni Agnelli & C (2,4 e, attraverso Fiat, 10,2 per cento di Rcs), Carlo Tassara
Spa (2,2), Compagnia San Paolo (7,6), F.Cr Parma (4,9).

Pirelli

Il gruppo Pirelli (cavi e telecomunicazioni) controlla il 4,8 per cento della Rcs (oltre a essere uno dei
principali azionisti della catena di controllo di Telecom Italia , nella cui pancia ci sono anche la rete
televisiva La 7 e l’agenzia di stampa ApCom) ed è a sua volta partecipato da: Gruppo Ligresti (4,2 per
cento Pirelli e 5,1 della Rcs), Tronchetti Provera (25,5 per cento), Mediobanca (3,9 per cento e 14,2
della Rcs), Gruppo Benetton (3,9 per cento e 5,0 di Rcs), Generali (5,2 per cento e 3,7 di Rcs), Capitalia
(1,5 per cento e 2,1 di Rcs).

68
Diego della Valle (Tod’s, Fay...), che partecipa anche al capitale di Mediobanca,
controlla direttamente il 4,3 per cento della Rcs Mediagroup.

Assicurazioni Generali

È il principale gruppo assicurativo italiano e una delle poche, vere multinazionale italiane.
Direttamente le Generali controllano il 3,7 per cento di Rcs Mediagroup. A sua volta le
Generali sono partecipate da: Mediobanca (ha il 13,6 per cento di Generali ed il 14,2 di
Rcs), Banca d’Italia (4,7 per cento), Gruppo Ligresti (2,4 per cento e 5,1 per cento di Rcs),
Capitalia (3,0 per cento e 2,1 di Rcs), (Tassara 2,2 per cento Generali e grande azionista
anche di Intesa San Paolo), Unicredito (3,6 per cento). Le Assicurazioni Generali sono
anche azioniste di: Mediobanca (ne possiedono il 2,1 per cento) la quale a sua volta
controlla il 14,2 per cento di Rcs (vedi a cascata le partecipazioni di Mediobanca); Intesa
San Paolo (5,0 per cento), che a sua volta controlla il 4,8 per cento di Rcs; Capitalia (2,3
per cento), a sua volta azionista Rcs con il 2,1 per cento; Pirelli ( 5,2 per cento), a sua volta
azionista Rcs con il 4,8 per cento.

Capitalia

La grande banca romana controlla il 2,1 per cento di Rcs. Nel suo capitale figurano F.Cr.
Roma (7,1), Banco di Sicilia (3,3), F. Manodori (3,8), Abn Amro (7,6), gruppo Ligresi (3,1 di
Capitalia e 5,1 diretto di Rcs), Generali (2,3 di Capitalia e 3,7 diretto di Rcs), Libyan Arab B.
5,0), Regione Sicilia (3,3 per cento), famiglia Angelucci (2,1 per cento, famiglia attiva nel
settore delle cliniche ma anche in quello dei quotidiani), famiglia Toti (2,0 per cento e 5,1
per cento diretto Rcs). Al di fuori di questo gruppo figurano come azionisti anche il banco
Santander della potente famiglia spagnola Botin, presente anche nelle Generali, il
finanziere francese Bolloré, azionista di rilievo della ediobanca, che è a sua volta azionista
centrale di Generali e di Rcs. Capitalia è azionista a sua volta di: Mediobanca (9,6 per
cento e 14,2 per cento diretto Rcs); Pirelli (1,5), che a sua volta possiede il 4,8 di Rcs;
Generali (3,0) che a sua volta possiede direttamente il 3,7 per cento di Rcs;

Ubs fiduciaria
Possiede il 3,4 per cento
di Rcs. Mittel

È la finanziaria bresciana roccaforte di Giovanni Bazoli. Possiede l’1,2 per cento di Rcs.
Mittel è decisiva anche in Intesa San Paolo , di cui Bazoli è nume tutelare, la quale
possiede il 4,7 di Rcs. E’ in corso la trattativa per la fusione tra Mittel e la Hopa , finanziaria
bresciana guidata da Chicco Gnutti, in cui figura come azionista anche l’Unipol. In seguito
a questo matrimonio Mittel parteciperà alla catena di comando della Telecom Italia.

Gemina Gemina controlla l’1,0 per cento di Rcs. A sua volta è controllata da Investimenti
Infrastrutture (famiglia Romiti, famiglia Benetton, che controlla direttamente il 5,0 per
cento di Rcs) con il 20 per cento, dalla famiglia Toti con il 12,2 per cento (a sua volta
possiede il 5,1 per cento di Rcs), da Capitalia con il 2,0 per cento (controlla il 2,1 di Rcs),
Generali con il 2,8 per cento (controlla il 3,7 di Rcs), Mediobanca con il 12,6 per cento
(controlla il 14,2 per cento di Rcs) e gruppo Ligresti con il 3,0 per cento (controlla il 5,1 per

69
cento di Rcs).

Edison

Il gigante privato dell’elettricità controllato da Edf e Transalpina possiede l’1 percento di


Rcs.

Merloni
La Merloni Invest di Francesco Merloni possiede l’1,5 per cento
di Rcs. Sinpar

La Sinpar della famiglia Lucchini (ex acciaierie di Brescia ora finite in mano a investitori
russi) possiede l’1,8 per cento della Rcs.

Eridano Finanziaria
La finanziaria della famiglia Bertazzoni (elettrodomestici Smeg) controlla l’1,1 per cento
di Rcs. MEDIASET

Mediaset è un colosso televisivo e pubblicitario in Europa. In Italia controlla Canale 5, Italia


uno, Rete quattro. La società di raccolta pubblicitaria è Publitalia. Nel luglio 2006 la
capogruppo Mediaset ha celebrato i dieci anni dalla quotazione alla Borsa valori di Milano.
Oggi rappresenta il principale gruppo televisivo commerciale italiano e una delle maggiori
imprese di comunicazione a livello mondiale. I ricavi netti consolidati dell’attività in Italia
hanno raggiunto nel 2005 2.748,1 milioni di euro (+4,5%% rispetto al 2004). Il risultato
operativo è stato di 828,7 milioni di euro (+4,1%). La redditività operativa ha toccato la
soglia del 30,2% (30,2% nel 2004). L’utile preimposte è stato di 778,6 milioni di euro (+4,6%).
Il Gruppo Mediaset, in Italia, è impegnato nelle seguenti attività: televisione generalista
analogica; canali tematici gratuiti in digitale terrestre; offerta pay per view in digitale
terrestre; multimedialità. Il gruppo Mediaset controlla oggi più del 40 per cento dell’intero
share nazionale e il 20 per cento dello share in Spagna. Raccoglie una quota proporzionale
di risorse pubblicitarie.

Chi controlla Mediaset

L’azionariato del gruppo Mediaset è abbastanza semplice: la quota di maggioranza è


controllata, attraverso la Fininvest , dalla famiglia Berlusconi , che ha interessi anche nel
settore immobiliare e alcune partecipazioni nel settore assicurativo e bancario.
Direttamente alla famiglia Berlusconi, sempre attraverso la Fininvest , fa capo anche la
maggioranza del gruppo editoriale Mondadori, colosso librario e dei periodici. Alla
signora Veronica Lario, moglie di Silvio Berlusconi, fa capo una quota importante del
quotidiano Il Foglio . Al costruttore Paolo Berlusconi e alla Mondadori fanno capo
importanti pacchetti azionari del quotidiano Il Giornale . La Fininvest ha piccole
partecipazioni in Mediobanca e in Capitalia, che a loro volta sono azioniste di Rcs
Mediagroup.

Fininvest (39,2 per cento)

70
È la società finanziaria controllata dalla famiglia Berlusconi.

Capital Research and Management Company

Questo fondo internazionale possiede il 7,5 per cento del gruppo Mediaste.

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

Il gruppo Mondadori è il principale gruppo librario e di periodici in Italia e tra i più


importanti in Europa, con partecipazioni forti in Francia, Grecia, Inghilterra. La
Mondadori pubblicità ha unaquota decisiva del mercato in Italia. La distribuzione è
altrettanto forte. Tra i marchi librari, oltre alla stessa Mondadori, basti citare il controllo
diretto di Einaudi, Sperling & Kupfer, Electa, Piemme, Random House Mondadori, più le
partecipazioni in altri marchi. Tra periodici e radio ecco una breve e incompleta lista
delle testate più importanti: Panorama , Tv Sorrisi e canzoni , Chi , Donna moderna ,
Grazia , Auto oggi , Cambio , Casa viva , Confidenze , Economy , Flair , Focus , Guida Tv ,
Men’s Health , Prometeo , Starbene , Sale & Pepe , Cosmopolitan , Cucina moderna ,
Nuovi argomenti , Ciak, Radio 101.

Chi controlla la Mondadori

La famiglia Berlusconi , attraverso la Fininvest e altre società, controlla il 57,4 per


cento del gruppo.

Silchester International Investors Ldt


Questo fondo detiene il 3,1 per cento della
Mondadori. Tweedy Browne Company LLC

Questo fondo controlla il 5,0 della Mondadori.

GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO

Il gruppo Editoriale l’Espresso è uno dei principali poli editoriali italiani. Controlla il
quotidiano La Repubblica e i periodici ad esso collegati, una catena di giornali locali di
grande rilevanza, il settimanale l’Espresso , ma anche Limes e Micromega ; il sito di
Repubblica.it è, tra le testate di informazione on line, il più visitato in Italia, Kataweb è una
delle principali imprese in Internet. Posizioni di assoluto rilievo sul mercato hanno
conquistato le radio del gruppo, a cominciare da Radio Deejay e Radio Capital, la
televisione All Music e la concessionaria di pubblicità A. Manzoni. Ecco alcune delle testate
controllate: La Repubblica ( Il Venerdì , D La repubblica delle donne , Salute , Trova Roma ,
Trova Milano , Metropoli , XL , Velvet ), L’Espresso , Micromega , Limes , National
Geographic Italia , Le Scienze , Il Tirreno , La Nuova Sardegna , Messaggero veneto , Il
Piccolo , Gazzetta di Mantova , Il Mattino di Padova , La Provincia Pavese , Il Centro , La
Tribunadi Treviso , Gazzetta di Reggio , La Nuova Ferrara , Nuova Gazzetta di Modena , La
Nuova Venezia , La Città .

Chi controlla il gruppo Espresso

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Il gruppo Editoriale l’Espresso è controllato da Carlo De Benedetti , attraverso alcune sue
società, con il 53,2 per cento delle azioni. De Benedetti, oltre ad essere uno dei principali
editori italiani, ha interessi nel settore delle comunicazioni e dell’energia. Tra l’altro oggi
partecipa a una delle cordate per rilevare l’Alitalia.

Carlo Caracciolo

Caracciolo è uno dei fondatori de l’Espresso e di Repubblica . Oggi possiede il 10,0 per
cento del gruppo.

Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste

Questa fondazione possiede il 2,0 per cento del gruppo editoriale.


Assicurazioni Generali

Il colosso assicurativo possiede il 2,0 per cento del gruppo Espresso. Ma a sua volta
controlla una quota del gruppo Rcs Mediagroup ed è partecipata da diversi azionisti
presenti anche nel gruppo Rcs, come Capitalia e Mediobanca.

Giulia Maria Crespi Mozzoni

La signora Crespi controlla il 2,3 per cento del gruppo Espresso. Fa parte di una famiglia
storica dell’editoria italiana, presente tra l’altro nella storia della proprietà del principale
concorrente di Repubblica , Il Corriere della Sera .

GRUPPO CALTAGIRONE

Caltagirone Editore è oggi uno dei principali gruppi editoriali d’Italia. La società fu costituita
nel dicembre del 1999 e quotata in Borsa nel luglio del 2000. Controlla testate storiche
come Il Messaggero di Roma Il Mattino di Napoli, Il Gazzettino di Venezia, il Corriere
Adriatico di Ancona e il Nuovo quotidiano di Puglia. Caltagirone Editore è presente anche
nel settore della free press con Leggo , il primo quotidiano nazionale gratuito, con oltre
1.050.000 mila copie distribuite ogni giorno; è presente in Internet con il portale Caltanet.
Appartengono al gruppo le concessionarie di pubblicità Piemme ed Area Nord Spa, B2Win,
specializzata in servizi di Contact Center, e l’emittente regionale Telefriuli.

Chi controlla il gruppo Caltagirone

Il 54,7 per cento del capitale della Caltagirone editore, società del gruppo Caltagirone (un
impero nel settore delle costruzioni e delle grandi opere, azionista anche di banche come
il Monte dei Paschi di Siena), appartiene a società che fanno capo a Francesco Gaetano
Caltagirone. Il 33,3 per cento fanno capo a società di Edoardo Caltagirone.

GRUPPO RIFFESER

Il gruppo editoriale che fa capo alla famiglia Riffeser controlla diversi quotidiani diffusi
nelle regioni del Centro Italia e del Nord. Tra questi, il Quotidiano nazionale , Il Giorno , La

72
Nazione , Il Resto del Carlino . Fanno capo al gruppo anche alcuni periodici, diversi
impianti di stampa e la Spe , società per la raccolta pubblicitaria.

Chi controlla il gruppo Riffeser

Le società che fanno capo a Maria Luisa Riffeser Monti controllano il 57,8 per cento del
gruppo. Andrea Riffeser , amministratore delegato del gruppo, possiede il 7,4 delle
azioni. Tamburi investment partner ha un pacchetto del 7,8 per cento di titoli del gruppo
Riffeser. Tuttavia va tenuto presente che quotidiani ed altre attività di informazione
sono sotto il controllo della società Poligrafici editoriale , della quale Maria Luisa Riffeser
Monti controlla, attraverso le proprie società, il 60 per cento del capitale. La Fondazione
Cassa di risparmio di Trieste ha il 2,9 per cento. L’ Amber Capital LP controlla il 2,6 per
cento. E il gruppo Rcs controlla il 7,5 per cento di Poligrafici Editoriale
La Stampa è uno dei principali quotidiani italiani. Insieme alla società di raccolta
pubblicitaria Publikompass rappresenta uno dei gruppi editoriali più importanti del
Paese.

Chi controlla La Stampa

La Stampa è il giornale della famiglia Agnelli . Al gruppo Fiat fa anche capo il 10,2 per
cento del gruppo Rcs.

IL SOLE 24 ORE

Il Sole 24 Ore è uno dei principali quotidiani italiani per copie vendute. Nel settore
dell’economia è il numero uno in Italia e tra i primi in Europa. Oltre al quotidiano, il gruppo
Sole 24 ore controlla Radio 24, una delle principali emittenti di informazione radiofonica in
Italia e un complesso editoriale di prima grandezza, un colosso nel settore delle
pubblicazioni di carattere tecnico, scientifico, economico, professionale.

Chi controlla il gruppo de Il Sole 24 ore

Il gruppo fa capo alla Confindustria , oggi presieduta da Luca Cordero di Montezemolo,


che è anche presidente del gruppo Fiat. Nella Confindustria hanno un ruolo decisivo molti
degli industriali che figurano nei principali gruppi editoriali, da Rcs a l’Espresso.

TELECOM ITALIA MEDIA (LA7 E APCOM)

Sia la emittente televisiva La7, tv generalista e quarto polo televisivo nazionale, dopo
Mediaset, Rai e Sky, sia l’agenzia di stampa ApCom fanno capo a Telecom Italia Media.

Chi controlla Telecom Italia Media

Telecom Italia , con il 69,2 per cento del capitale, è il maggiore azionista. Il gruppo delle
comunicazioni è controllato a sua volta da una complicata catena di azionisti: Hopa
(Fingruppo, Antonveneta, Unipol, Montepaschi e Bpi) controlla il 3,7 per cento di T.I.;
Olimpia ( Pirelli e Benetton , entrambi presenti anche nel capitale di Rcs Mediagroup)

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controlla il 18,0 per cento; Brandes Investment partners controlla il 3,6 per cento;
Assicurazioni Generali (presenti anche nel capitale di Rcs Meadiagroup e del Gruppo
Editoriale l’Espresso) posseggono il 2,0 per cento.

GRUPPO CIANCIO SANFILIPPO

È un gruppo di prima grandezza e di fondamentale importanza soprattutto nel


Mezzogiorno quello che fa capo a Mario Ciancio Sanfilippo . Questo editore è oggi il
punto di riferimento di alcune emittenti televisive, tra le quali Antenna Sicilia e Telecolor,
di emittenti radiofoniche come Radio Sis e Radio Telecolor. Mario Ciancio Sanfilippo
controlla il quotidiano La Sicilia , è azionista di maggioranza de La Gazzetta del
Mezzogiorno , è azionista de La Gazzetta del Sud . Ha inoltre altre partecipazioni in
emittenti e gruppi editoriali. Mario Ciancio Sanfilippo stampa e distribuisce in Sicilia e
nella provincia di Reggio Calabria diversi quotidiani nazionali.

SKY

La piattaforma digitale via satellite è nata il 31 Luglio 2003. Nel dicembre 2006 il numero
degli abbonati SKY è risultato di 4 milioni, con un incremento delle sottoscrizioni di oltre 2
milioni e 100 mila famiglie dal suo lancio sul mercato italiano. Il 95 per cento dei
sottoscrittori ha scelto di abbonarsi ai pacchetti premium che includono il cinema e/o lo
sport. Diversi canali sono compresi nel pacchetto offerto, compresi canali di informazione
all news, come SKY Tg24 o i classici Cnn, Bbs, Sky o Al Jazeera. La piattaforma digitale di
SKY comprende oltre 160 canali tematici, audio, pay per view e servizi interattivi. Di fatto
la platea televisiva di SKY è stimata in oltre 13 milioni di telespettatori. Al netto delle
repliche e delle attività di autopromozione dei canali, la piattaforma trasmette ogni anno
oltre 31 mila ore di programmi televisivi autoprodotti, di cui più di 18 mila ore prodotte
dalle reti SKY e 13 mila ore dai canali terzi.

Chi controlla SKY SKY Italia fa capo al 100 per cento a News Corp, società Usa
controllata dal magnate australiano Rupert Murdoch.

(AIDEM 2.2007)

A chi appartiene l'informazione in Italia?


Beh, per iniziare giusto per vederci meglio, un bel post per capire come siamo messi a
informazione in Italia.
Che l’informazione italiana sia profondamente assoggettata ai poteri politici ed
economici è un dato di fatto. I gruppi editoriali dei maggiori quotidiani nazionali sono
controllati da politici e da aziende.
La “Repubblica” e l’“Espresso” (oltre che Radio deejay eRadio Capital) fanno parte del
gruppo editoriale “L’Espresso SpA” che risponde direttamente alle Compagnie
Industriali Riunite della famiglia De Benedetti. [1]
Il “Corriere della Sera” appartiene al gruppo RCS, assieme alla “Gazzetta dello Sport”, a
“Radio 105”, a “Radio Montecarlo” e alle case editrici “Rizzoli”, “Bompiani”, “Fabbri
Editori”, “Sonzogno”, “Sansoni”. La società editoriale ha fra i suoi maggiori azionisti
Mediobanca, Fiat, il gruppo Pirelli (rappresentato dall’imprenditore Marco Tronchetti

74
Provera), e Banca Intesa San Paolo. [2]
Il quotiano torinese “La Stampa” appartiene all’azienda automobilistica FIAT.
La Confindustria[3] (l’attuale presidente è Emma Marcegaglia) controlla il “Sole 24 Ore”.
“Milano Finanza” è del gruppo “Mediolanum”, di proprietà per il 50% della “Fininvest” di
Maria Elvira Berlusconi. [4]
“Panorama” e “Radio 101” sono editi dalla “Mondadori” che fa parte anch’essa del
gruppo “Finivest”. [5]
“Il Giornale”, fondato da Indro Montanelli nel 1974 è di proprietà, per l’89%, di
Paolo Berlusconi. [6]
La maggiore azionista de “Il Foglio”, quotidiano fondato nel 1996 da Giuliano Ferrara, è
Veronica Lario Berlusconi, con il 36% delle azioni. [7]
“Il Messaggero” e “Il Mattino” appartengono al gruppoCaltagirone Editore di Gaetano
Caltagirone [8] (la figlia, Azzurra, è compagna del leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini).
Attraverso una lunga e articolata normativa, col tempo sempre più clientelare e gravosa,
avviata in epoca moderna con la legge n° 461 del 5 agosto 1981, chiamata “Disciplina delle
imprese editrici e provvidenze per l’editoria”, e proseguita poi con la legge n° 62 “Nuove
norme sull’editoria e sui prodotti editoriali” del 7 marzo 2001, lo Stato italiano elargisce,
annualmente, intorno ai 700 milioni di euro per finanziare i vari gruppi editoriali. [9]
Alcuni esempi: il “Corriere della Sera”, e quindi il gruppo RCS, ottiene dallo Stato circa 23
milioni di euro l’anno. Il quotidiano della Confindustria, “Il Sole 24 Ore”, riceve più di 19
milioni di euro, quello della Fiat ne percepisce 7 milioni e laMondadori, l’azienda di Silvio
Berlusconi, 10 milioni, oltre a uno sconto statale per le spedizioni postali di quasi 19 milioni
di Roberto Seghetti

75
CHI CONTROLLA I QUOTIDIANI ITALIANI

La teoria dei ‘sei gradi di separazione’ è un’ipotesi secondo cui qualunque persona può
essere collegata a qualunque altro abitante del globo terrestre attraverso una catena di
conoscenze con non più di cinque intermediari.
Proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Karinthy in un racconto
breve intitolato Catene, venne confermata nel 1967 dal sociologo americano Stanley
Milgram e più tardi, nel 2001, da Duncan Watts della Columbia University. La ricerca di
Watts, pubblicata su Sciencenel 2003, permise l’applicazione della teoria dei sei gradi di
separazione anche in aree differenti, tra cui l’analisi delle reti informatiche ed elettriche,
la trasmissione delle malattie, la teoria dei grafi, le telecomunicazioni e la progettazione
della componentistica dei computer.
La nostra inchiesta vuole dimostrare che la legge di Watts non si applica alle relazioni fra
le principali testate giornalistiche italiane e il capitalismo industriale-finanziario, o più
precisamente che, analizzando i legami esistenti, andrebbe corretta al ribasso, in non più

76
di tre gradi di separazione. Con quali effetti sulla libertà di informazione?
La cosiddetta linea editoriale è ciò che distingue in sostanza una testata giornalistica da
un’altra. Rappresenta, diremmo in linguaggio aziendale, una sorta di missione strategica,
l’ipotesi di fondo a partire dalla quale si scelgono e si analizzano le notizie. Dall’esistenza
di linee editoriali diverse – il cosiddetto pluralismo informativo – dipende la qualità
dell’informazione, perché il pluralismo garantisce al cittadino/lettore la possibilità di
conoscere notizie differenti lette da punti di vista differenti. Non solo. Dal pluralismo
informativo dipende anche la possibilità che uno Stato possa dirsi democratico, dal
momento che un elettore adeguatamente informato è messo in condizione di esercitare
un voto consapevole. Il caso opposto, quello cioè di una rappresentazione univoca della
realtà socio-politico-economica di un Paese (pensiamo alla Pravda di staliniana memoria),
impedisce la corretta formazione del consenso, e quindi il libero esplicarsi dei meccanismi
democratici.
Ciò detto, dove si forma la linea editoriale di una testata?
Come suggerisce il termine, è espressione della visione dell’editore, e si forma nel luogo in
cui questi (che è il proprietario del giornale) prende le sue decisioni strategiche. Nelle
moderne società capitalistiche questo luogo è il Consiglio di amministrazione. Diamo quindi
un’occhiata a chi siede nei Cda dei principali giornali italiani e valutiamo di quali tipi di
interessi siano portatori, dal momento che sulla base degli interessi del Consiglio si forma la
linea editoriale.

Partiamo dal più importante quotidiano a diffusione nazionale, il Corriere della Sera. Il
suo editore è il gruppo RCS (Rizzoli Corriere della Sera), quotato in borsa. Il Corsera ha
fama di essere il giornale super partes per definizione, quello che meglio rappresenta il
tipo di linea editoriale tipico dell’informazione anglosassone (come si dice di solito,
‘all’americana’), per definizione indipendente da interessi particolari.
Ma, analizzando il suo Cda, più che super partes dovremmo definirlo inter partes: in esso
siedono infatti John Elkann, presidente di Fiat e di Exor (la holding finanziaria della
famiglia Agnelli); Franzo Grande Stevens, avvocato storico di casa Agnelli, ex
vicepresidente Fiat e attualmente presidente della Fondazione San Paolo; Carlo Pesenti,
consigliere di Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca; Berardino Libonati,
consigliere di Telecom Italia e Pirelli; Jonella Ligresti, consigliere di Fondiaria, Italmobiliare
e Mediobanca; Diego Della Valle, consigliere di Tod’s, Marcolin e Generali Assicurazioni;
Renato Pagliaro, consigliere di Telecom Italia, Pirelli e Mediobanca; Giuseppe Lucchini
delle omonime acciaierie; Paolo Merloni, CEO (Chief Executive Officer, ossia
amministratore delegato) di Merloni Finanziaria, gruppo Indesit Company; Enrico Salza,
consigliere di Intesa San Paolo; Raffaele Agrusti, consigliere di Assicurazioni Generali;
Roberto Bertazzoni, consigliere di Mediobanca; e Claudio De Conto, di Pirelli Real Estate.
Fra Corsera e Fiat, Pirelli, Telecom Italia, Mediobanca, Intesa, e tutte le altre aziende citate,
ci sono zero gradi di separazione, cioè sono direttamente collegate fra loro. Grande
finanza, banche, assicurazioni, automotive, telecomunicazioni, cementifici, acciaierie,
pneumatici, immobili, moda, elettrodomestici: non c’è praticamente nessun settore del
made in Italy che non possa dire la sua sui contenuti e sulla posizione del giornale. Viene da
dire che in Italia essere indipendenti coincide col dipendere da tutti, nessuno escluso: la
linea editoriale del Corrierone nazionale risentirà quindi delle esigenze e degli accordi
reciproci fra le aziende che siedono in Consiglio: nessuna visione strategica a prescindere, e
una pletora di manovre tattiche in risposta alle necessità del momento.

77
Meno compromessa, ma solo all’apparenza, La Repubblica, che fa parte del Gruppo
l’Espresso di Carlo De Benedetti. Nel Cda de L’Espresso troviamo Sergio Erede,
amministratore di
Luxottica; Luca Paravicini Crespi, consigliere della Piaggio dei Colaninno (dove siede
accanto a Vito Varvaro, il quale a sua volta è anche nel Cda della Tod’s di Diego Della
Valle) e figlio di Giulia Maria Crespi, ex direttore editoriale del Corriere ed ex presidente
del Fai; e Mario Greco, consigliere di Indesit Company (dove siede anche Emma
Marcegaglia) e della Saras di Massimo Moratti (già rappresentato nel Cda del Corriere
attraverso i consiglieri del gruppo Pirelli).
Massimo Moratti rappresenta inoltre il trait d’union fra il Gruppo L’Espresso e la famiglia
Berlusconi, poiché siede, oltre che nel Cda della Saras, anche in quello della Pirelli,
accanto a Carlo Secchi, ex rettore della Bocconi e amministratore Mediaset.
La famiglia Berlusconi controlla direttamente Il Giornale, edito dal gruppo Mondadori,
mentre la famiglia Agnelli è proprietaria del quotidiano La Stampa di Torino.
Il Messaggero di Roma, il Mattino di Napoli, il Gazzettino di Venezia e il Nuovo Quotidiano
di Puglia sono editi dalla Caltagirone Editore, di proprietà della famiglia Caltagirone (grandi
opere, cementifici, immobili): fra gli altri, siedono nel Cda di Caltagirone Editore, Azzurra
Caltagirone, moglie di Pier Ferdinando Casini, e Francesco Gaetano Caltagirone, consigliere
di Monte dei Paschi e di Generali Assicurazioni.
Il Resto del Carlino di Bologna, la Nazione di Firenze e Il Giorno di Milano sono invece
posseduti dalla Poligrafici Editoriale, collegata con due gradi di separazione a Telecom
Italia, Generali Assicurazioni e Gemina (attraverso Massimo Paniccia e Aldo Minucci); e
con tre gradi di separazione (attraverso Roberto Tunioli, Sergio Marchese e Giuseppe
Lazzaroni), alla Premafin della famiglia Ligresti.
Infine una notazione quasi umoristica. Libero, l’aggressiva testata di destra e Il Riformista,
quotidiano timidamente di sinistra, hanno lo stesso editore (e quindi zero gradi di
separazione!): Giampaolo Angelucci, proprietario di un impero fatto di cliniche e strutture
sanitarie (fra cui l’ospedale S. Raffaele di Roma), e messo agli arresti domiciliari il 9
febbraio dello scorso anno per falso e truffa ai danni delle Asl.
La situazione non migliora, anzi se possibile peggiora, quando si analizzano i quotidiani
finanziari. Il Sole 24 Ore, come è noto, è appannaggio dell’universo Confindustria, quindi
diretta espressione dei desiderata dei principali gruppi industriali del Paese. Nel suo Cda
siedono, fra gli altri, Giancarlo Cerutti, consigliere di amministrazione di Saras; Luigi Abete,
presidente di Bnl (gruppo Paribas), fratello di Giancarlo Abete (presidente della Figc) e
consigliere anche della Tod’s di Diego Della Valle; e Antonio Favrin, collega di Cda, in Safilo
Group, di Ennio Doris, che siede in Mediolanum della famiglia Berlusconi e in Mediobanca.
A proposito dei legami fra industria, editoria e sport, è interessante notare come quattro
delle principali squadre di calcio italiane appartengono a gruppi industriali che
possiedono, o amministrano più o meno direttamente, almeno un quotidiano generalista:
la Juventus degli Agnelli (che influenzano la Stampa e il Corriere), il Milan di Berlusconi (Il
Giornale), la Fiorentina dei fratelli Della Valle (il Corriere), e infine l’Inter di Massimo
Moratti (il Corriere e La Repubblica).
Milano Finanza e Italia Oggi, quotidiani economici molto conosciuti fra gli addetti ai lavori,
sono invece editi dalla Class dei fratelli Panerai, e nel Cda del gruppo “leader
nell’informazione finanziaria, nel lifestyle e nei luxury good products” (come si
autodefinisce), siedono Maurizio Carfagna, consigliere di Mediolanum, e Victor Uckmar, il

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più celebre fiscalista italiano, i cui servigi sono stati richiesti in passato da ogni possibile
gruppo industriale, e che oggi è amministratore della Tiscali di Renato Soru.
Non sorprende quindi che gli analisti finanziari italiani lamentino l’impossibilità di
rintracciare informazioni equilibrate sulla base delle quali valutare i bilanci delle società, o
che scandali come quello della Cirio o della Parmalat siano stati tenuti nascosti finché non è
stato ‘troppo tardi’ perché i piccoli investitori (ma non le grandi banche!) potessero
rendersi conto della reale situazione.
E qui è necessario notare un dettaglio sconcertante. Tiscali è l’editore de L’Unità – il
quotidiano del principale partito ‘di sinistra’ del Paese, il Pd – che risulta pertanto a un
solo grado di separazione da Milano Finanza e Capital (attraverso Uckmar); e a due
gradi di separazione (lo stesso Uckmar e Carfagna), dalla Mediolanum di Berlusconi.
Esiste poi un Consiglio di amministrazione dove tutti i gruppi industriali e bancari citati, a
eccezione della famiglia De Benedetti, si incontrano, ed è quello di Mediobanca, ai tempi
di Enrico Cuccia – suo fondatore – il ‘salotto buono’ della grande finanza, quella che
dirigeva i destini dell’economia italiana sulla base di un preciso progetto strategico (più
o meno condivisibile, per carità, ma almeno un progetto c’era), e ora trasformato in
enclave di ogni possibile mediazione.
Nessuno stupore che l’economia italiana navighi, per la verità a ritmi piuttosto bassi, alla
deriva, priva com’è di un timoniere (una volta questo era il ruolo dei politici), in grado di
darle una rotta qualsiasi.
E ora tiriamo le somme: se sei sono i gradi di separazione fra due entità qualsiasi prese a
caso, è evidente che tre, due, uno, o nessun grado di separazione non rappresentano un
legame casuale. Esiste quindi la precisa volontà da parte di industria e finanza di
controllare le notizie. Prova ne sia l’ostinazione con cui tanti imprenditori e manager
italiani (un esempio per tutti – senza scomodare Silvio Berlusconi – è Diego Della Valle, che
si è sottoposto ad anni di paziente anticamera pur di essere ammesso al Cda del Corsera),
cercano di forzare la porta dei circuiti informativi.
Ovviamente non è prudente che il legame sia sempre diretto, perché una situazione di
controllo trasparente potrebbe far nascere qualche lecito dubbio nella mente dei cittadini
lettori/elettori sull’attendibilità di quel che apprendono nella lettura dei quotidiani o
addirittura potrebbe obbligare i direttori e le redazioni dei grandi giornali a fare i conti con
il loro ruolo di utili idioti (ovviamente in buona fede, non ne abbiano a male per la
definizione).
Divengono quindi necessari degli ‘intermediari’ che intorbidino le acque
nascondendo gli interessi reali, e che nello stesso tempo costituiscano il trait d’union
fra quelli che devono apparire come opposti estremismi.
Il profilo tipico di questa figura essenziale è quello del ‘tecnico’: avvocato, consulente,
commercialista, revisore, sempre al corrente dei panni sporchi di famiglia (di più
famiglie), al contempo confessore e uomo di fiducia, vincolato, più o meno direttamente,
al segreto professionale.
Come Berardino Libonati (classe 1934), titolare dello studio legale Jaeger-Libonati e
ordinario di diritto commerciale all’Università La Sapienza di Roma, che ha ricoperto la
carica di presidente del Cda del Banco di Sicilia dal 1994 al 1997; dal 1998 al 1999 e stato
presidente di Telecom Italia e di Tim; ha fatto parte del collegio sindacale di Eni dal 1992 al
1995; dal 2003 al 2007 è stato membro del Cda della Nomisma di Romano Prodi; dal 2001 al
2007 è stato consigliere di amministrazione di Mediobanca; è stato presidente del Cda di

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Alitalia dal febbraio al luglio 2007, e presidente del Cda di Banca di Roma dal 2002 al 2007.
Attualmente, oltre a far parte dei Cda di Pirelli, Telecom e RCS, è vicepresidente del
gruppo Unicredit. Nel suo curriculum vitae pubblicato sul sito di Pirelli, in una nota
particolarmente umoristica, si legge che “è in possesso dei requisiti contemplati dal codice
di autodisciplina delle società quotate per essere qualificato come indipendente”.
Un altro ‘super tecnico’ è Mario Greco (classe 1957), consigliere del gruppo l’Espresso, di
Saras, di Indesit Company, di Fastweb e di Banca Fideuram, laureato con lode in economia
all’Università di Roma. Partner fino al 1994 di McKinsey&Company, la più importante
società mondiale di consulenza strategica, è stato amministratore delegato e CEO di Ras
dal 1998 fino al 2005.
Poi c’è Carlo Secchi (classe 1944), professore ordinario di Politica economica europea
all’Università Commerciale Luigi Bocconi (è stato il diciassettesimo rettore della stessa
università dal 2000 al 2004), attualmente nel Consiglio di amministrazione di cinque
aziende quotate in borsa: Pirelli, Italcementi, Mediaset, Allianz-Ras e Parmalat, nonché di
FondazioneTeatro alla Scala, TEM Tangenziali Esterne di Milano, Milano Serravalle, La
Centrale Sviluppo del Mediterraneo, Premuda, e futuro consigliere della società che dovrà
organizzare l’Expo 2015 a Milano.
Uomini potenti perché – loro sì – informati, ma nello stesso tempo condannati a servire il
sistema, indispensabili ma sostituibili, schiavi delle beghe piccole e grandi e dei capricci
degli imprenditori di cui sono al soldo, con la loro indubbia statura professionale che basta
a stento a ritoccare la facciata.
Quali sono gli effetti di questa tragica analisi sulla libertà di informazione?
7 aprile 2010. Poco prima delle 10.30 decolla dall’aerodromo militare di Payerne il primo
aereo alimentato esclusivamente a energia solare. Si chiama Solar Impulse e ha sorvolato
per due ore la Svizzera occidentale. L’aereo è stato progettato per volare giorno e notte
senza produrre alcuna emissione. Sulle ali del Solar Impulse, costruito in fibra di carbonio,
sono installate 12mila cellule fotovoltaiche. L’aereo è a elica ed è spinto da quattro motori
elettrici.
Il velivolo, per la cui costruzione sono stati impiegati sei anni, è il prototipo di un aeroplano
che secondo i programmi compirà il giro del mondo senza carburante nel 2012. Si tratta di
un aereo dalle vaste dimensioni, ha infatti l’apertura alare di un Airbus A340, ma il suo peso
è equivalente a quello di un’auto di medie dimensioni.
In un periodo in cui il prezzo del petrolio è in brusca risalita e il tema della sostenibilità
ambientale sempre più trattato, ci si immagina che questa notizia debba ricevere gli onori
della cronaca e che venga salutata con entusiasmo. Invece no, in Italia nemmeno una
parola, né in televisione né sui giornali, con l’eccezione di un articoletto sul Sole 24 Ore
pubblicato sull’inserto online Nuove energie e di un pezzo su L’Osservatore Romano.
Forse perché l’opinione pubblica rimanga convinta dell’insostituibilità dell’oro nero?
Quante altre notizie non vengono date? Non possiamo saperlo, ma siamo ragionevolmente
certi che le notizie pubblicate sono quelle che non infastidiscono nessuno. Cronaca nera,
pettegolezzi politici e non, pochissimo approfondimento e quasi nessuna inchiesta, notizie
dall’estero estremamente limitate, e solo quando non se ne può fare a meno: guerre,
tsunami, terremoti. Anche la lotta tutta nostrana fra chi è pro e chi contro Berlusconi, fra il
partito dell’odio e quello dell’amore, o la querelle fra Stato confessionale e Stato laico,
sono comode cortine di fumo per non parlare di altro: la crisi economica, la responsabilità
delle banche nel suo perdurare, la grande impresa che non sa che fare.
Emma Marcegaglia chiede al governo, nel corso del convegno degli industriali del 10 aprile

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2010, di impegnarsi entro due mesi per un investimento di almeno 1 miliardo di euro su
ricerca e innovazione e di circa 1-1,5 miliardi sulle opere infrastrutturali. Ma con i soldi di
chi? E tagliando quali costi? E cosa ci darebbe in cambio la grande industria? Emma non lo
dice, nessuno glielo chiede. Intrallazzi fra pubblico e privato costantemente oscurati,
miliardi che corrono ma nessuno lo sa, accordi sottobanco con la criminalità organizzata,
servizi segreti a disposizione di interessi privati: verità solo annusate che è impossibile
addentare, mentre leggiamo di pedofilia vaticana, di un federalismo misterioso,
dell’ennesima esternazione di un premier che ormai ha superato i confini del bene e del
male e della morte prematura di un Presidente polacco. È proprio il caso di dirlo: beata
ignoranza!

Giovanna Baer

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DOVE NON PUO’ ARRIVARE LA MANIPOLAZIONE ARRIVA LA CENSURA

Scritto da: Valeria Cozzolino


I dati 2013 diffusi da Reporter Senza Frontiere , rileva anche se di poco un
miglioramento della libertà di stampa in Italia, posizionandosi al 57° posto
nel mondo, dopo Botswana e Niger. Salendo di quattro posizioni dalla 61°
del 2011. Secondo l’associazione , dopo la primavera araba che ha causato
un anomalia nella classifica , i dati segnano un ritorno alla normalità.
Quest’anno sul podio troviamo gli stessi Paesi europei che guidavano la
classifica l’anno scorso, La Finlandia è il paese che più rispetta la libertà di
stampa seguita da Olanda e Norvegia. In fondo la classifica
troviamo Turkmenistan, Corea del Nord e Eritrea. (L’Eritrea,
recentemente scossa da una breve ribellione dei soldati che hanno tentato di prendere il controllo del
Ministero dell’Informazione, continua a essere una grande prigione a cielo aperto per il suo popolo). La
situazione non è cambiata per molti Paesi dell’Unione Europea. Sedici dei suoi membri si trovano ancora
nella “top 30“ della classifica. Il modello europeo, tuttavia, si sta sfasciando. La cattiva legislazione
osservata nel 2011 è proseguita, soprattutto in Italia (57, +4), dove la diffamazione deve ancora essere
depenalizzata e le istituzioni ripropongono pericolosamente “leggi bavaglio“. (Chiunque rivela
indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti da segreto dei quali è venuto a
conoscenza in ragione del proprio ufficio o servizio svolti in un procedimento penale,o ne agevola in
qualsiasi modo la conoscenza, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. La multa per i giornalisti che
pubblicano gli atti coperti da segreto passa da “51 a 258 euro” a “da 10.000 a 100.000 euro” e si prevede
una detenzione fino a 30 giorni).

"Il nostro Paese è tra gli ultimi per la qualità delle sue infrastrutture digitali, per il numero di cittadini
connessi alla rete così come per la velocità di download (93°, dopo le Fiji) e di upload (143°, dopo il classico
Trinidad e Tobago). La politica, essendo espressione delle lobby dell’editoria televisiva e temendo la
diffusione di contenuti multimediali concorrenti non meno della diffusione della conoscenza e
dell’informazione libera, ha non solo disincentivato nel passato l’evoluzione digitale della nostra economia,
ma la ha proprio decisamente ostacolata grazie al non adeguamento delle normative e alla continua
minaccia, spesso ma non sempre disinnescata grazie alla mobilitazione di blog e associazioni, di atti
legislativi ostili. Quello che il partito del rottamatore di Arcore è riuscito a fare in pochi mesi di legislatura
contro le libertà digitali ha dell’incredibile.

La web tax

La Commissione Bilancio alla Camera ha approvato un emendamento di Edoardo Fanucci (Pd)) alla Legge
di Stabilità, sostenuto dal presidente della CommissioneFrancesco Boccia (Pd), che istituisce la cosiddetta
Web Tax. Recita così: «i soggetti passivi che intendano acquistare servizi online, sia come commercio
elettronico diretto che indiretto, anche attraverso centri media ed operatori terzi, sono obbligati ad
acquistarli da soggetti titolari di una partita Iva italiana». Cosa significa? Che d’ora in poi non potremo più
acquistare merce o software o servizi di qualunque tipo da siti che non abbiano aperto una partita Iva
italiana. Quello che non esiste da nessun’altra parte in Europa, da noi sta per diventare realtà. Da Amazon a
Google a qualunque altra impresa anche piccola, magari operante dall’altra parte del globo: saremo tagliati

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fuori da tutto, perché è evidente che il servizio che sarà disponibile agli altri cittadini europei, fornito
magari da una piccola società del Michigan, a noi sarà precluso, essendo nei fatti impossibile dall’estero
espletare tutte le pratiche previste dalla burocrazia italiana per sobbarcarsi l’onere di una posizione fiscale
nel Paese più tartassato e oberato di scartoffie amministrative del mondo civilizzato. Ed è ipotizzabile che
anche i giganti del web, che trovano nell’Italia un mercato del tutto marginale, possano abbandonarlo a se
stesso per concentrarsi su territori meno oscurantisti e più redditizi. Vero è che oggi i colossi digitali
fatturano nei paesi fiscalmente più convenienti, come l’Irlanda, ma nell’era dell’integrazione politica a tutti
i costi, vuoi vedere che l’unica soluzione che non si può trovare a livello comunitario è quella di un
riequilibrio delle politiche fiscali? Ci crede così poco, Letta, all’Unione Europa alla quale sacrifica ogni
politica nazionale diversa da quella digitale?

Contro i motori di ricerca

Ma la scure della Santa Inquisizione democratica non si ferma. Nel Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, il
proverbiale “venerdì 13”, il governo delle ex larghe intese (“Tesoro, mi si sono ristrette le intese”) ha
varato un decreto che sferza un altro micidiale colpo sui motori di ricerca e sulla stessa libertà di
informazione. Sotto evidente dettatura delle morenti lobby dell’editoria cartacea, viene incredibilmente
sancito che prima di "linkare, indicizzare, embeddare, aggregare" un contenuto giornalistico è necessario
chiedere il permesso all'editore. Avete capito bene: la fine dei provider di ricerca che indicizzano le ultime
notizie per poi rimandarvi eventualmente alla fonte (viene in mente Google News). Ora dovranno stringere
accordi preventivi con gli editori, che si possono immaginare economicamente svantaggiosi. Ma se quel
“linkare ed embeddare” evoca sinistri presagi che aleggiano sui blog, i quali si ritroveranno a domandarsi
se possono ancora inserire collegamenti ipertestuali agli articoli dei giornali, o citarne stralci, senza dover
essere costretti a firmare improbabili contratti con Rcs o con il Gruppo Editoriale l’Espresso,
quell’”aggregare” evoca scenari esilaranti nei quali potrebbero diventare illegali in un colpo solo tutti i
feed reader privi di autorizzazione e trasformare i vostri pc in tante pericolose rotative clandestine. Un
ennesimo regalo all’editoria e un inesplicabile duro colpo allo sviluppo della cultura della circolazione delle
informazioni, attuato per decreto e ancora una volta senza il coinvolgimento del dibattito parlamentare.

Il sorpruso antidemocratico dell'AGCOM

E senza alcun dibattito parlamentare si è consumato un vero e proprio sopruso, un atto autoritario,
antidemocratico e probabilmente anche incostituzionale, perpetrato dall’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni (AGCom), che il 12 dicembre ha varato una delibera che non ha precedenti altrove nel
mondo e che consegna la libertà di pensiero al suo antagonista storico, l’insieme dei gruppi di pressione
che tutelano il copyright, eliminando con un colpo di spugna l’attribuzione del potere giudiziario ai
magistrati e conferendolo agli avvocati delle lobby, i quali in presenza (a loro insindacabile giudizio) di
“un'opera, o parti di essa, di carattere sonoro, audiovisivo, fotografico, videoludico, editoriale e letterario,
inclusi i programmi applicativi e i sistemi operativi per elaboratore, tutelata dalla Legge sul diritto d'autore
e diffusa su reti di comunicazione elettronica”, potranno segnalarla all’Agcom che nel giro di pochi giorni
potrà ordinare agli internet provider di oscurarla o rimuoverla. Per chi si illudeva che anche il nostro Paese,
un giorno, avrebbe visto la nascita di un principio sacrosanto come quello del Fair Use, in vigore altrove,
che consente ai cittadini di diffondere stralci di opere protette dal diritto di autore al fine di realizzare un
dibattito o di stimolare una discussione attinente, la delibera Agcom appena emanata rappresenta la fine di
ogni speranza. Tutto, qualunque contenuto presente in rete, secondo le definizioni di cui sopra, potrà
essere oggetto di rivendicazione da parte degli editori. Un video su internet che contiene alcuni spezzoni di

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un telegiornale o di un servizio giornalistico, una foto pubblicata su un blog, anche se modificata in senso
umoristico, magari elaborata a comporre un fotomontaggio, uno stralcio di articolo tratto da un giornale,
l’audio del saggio di pianoforte di vostra figlia nel quale l’editore dello spartito riconosce l’uso della
diteggiatura da lui depositata, tutto potrà risultare in una segnalazione effettuata all’Agcom che potrà
ordinare al vostro hosting provider, o magari a YouTube, di cancellare il vostro blog in tutto o in parte, così
come il vostro video. E poiché il provider o il fornitore di servizi di condivisione che nel volgere di
pochissimi giorni non dovesse ottemperare, si troverebbe a pagare una sanzione che può arrivare fino a
250mila euro, si può tranquillamente puntare sul rosso e scommettere sul fatto che le segnalazioni
inoltrate dall’Agcom verranno immediatamente tradotte nella rimozione dei contenuti controversi, e
magari nell’oscuramento di tutto il sito. Interi blog di informazione, pieni di citazioni, di clip multimediali e
di composizioni fotografiche, potrebbero scomparire dal 1 di aprile, data di entrata in vigore della
normativa. Scavalcando a volo d’uccello l’unico potere che secondo la Costituzione può limitare la libertà di
espressione: la magistratura. E purtroppo non si tratterà di un pesce d’aprile. Ed è notizia dell'ultima ora
che, in un documento confidenziale inviato al Governo italiano nientemeno che dal vicepresidente della
Commissione Europea Maros Sefcovic, Commissario alle relazioni istituzionali, si chiede alle autorità
italiane di chiarire in che modo intendono garantire la protezione dei diritti fondamentali dei cittadini
nell'applicazione del regolamento Agcom.

Tasse su smartphone, tablet e pc

Come se non bastasse, sempre nell’ottica di agevolare lo sviluppo delle nuove tecnologie e la diffusione
della cultura digitale, il decreto del Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ha escluso l’editoria elettronica (i
produttori di ebook) dalle incentivazioni per l’editoria. E ha già annunciato che la settimana prossima
varerà un nuovo decreto che imporrà balzelli sugli smartphone, sui tablet e sui pc, per un ammontare
complessivo che nel 2014 assommerà a cento milioni di euro. Anziché spingere l’Italia e gli italiani verso la
modernità, nel doveroso tentativo di mettersi perlomeno in scia con il progresso tecnologico che sostiene i
popoli degli altri paesi del mondo nella loro domanda di competitività, il “progressista”

Enrico Letta assesta con il suo Governo i colpi più devastanti che la storia degli attacchi alla Rete in Italia
ricordi, caratterizzandosi come uno degli alfieri delle lobby più cinico e spietato, e come uno dei nemici
della conoscenza distribuita, dell’innovazione e della mobilità sociale che le nuove tecnologie consentono
più ostile e oscurantista. Quanto costerà tutto questo alla nostra economia, in termini di ritardo nello
sviluppo e dunque in termini di ulteriore perdita di produttività, purtroppo, lo scopriranno ancora una volta
i nostri figli." Claudio Messora

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Classifica della Libertà di Stampa 2013
Reporter senza frontiere lancia l’indicatore per la libertà dei media
Dopo le cosiddette Primavere arabe e gli
altri movimenti di protesta che hanno
causato molti “saliscendi” nella classifica
dello scorso anno, la Classifica della
Libertà di Stampa 2013 di Reporter senza
frontiere segna un “ritorno alla
normalità”.
La posizione in classifica di molti Paesi
non è più attribuibile ai considerevoli
sviluppi politici. La classifica di quest’anno
rappresenta una più attenta riflessione
degli atteggiamenti e delle intenzioni dei
governi nei confronti della libertà degli
organi di informazione a medio e lungo
termine.
Gli stessi tre Paesi europei che guidavano
la classifica lo scorso anno detengono le
prime tre posizioni anche quest’anno. Per
il terzo anno consecutivo, la Finlandia si è
distinta come il Paese che più rispetta la
libertà di informazione. È seguita
da Olanda eNorvegia.
Nonostante siano stati considerati molti
criteri, che vanno dalle legislazioni in
materia degli Stati alla violenza contro i
giornalisti, i Paesi democratici occupano la
testa della classifica, mentre quelli
dittatoriali occupano le ultime tre
posizioni. Questo triste primato va
nuovamente agli stessi tre del
2012: Turkmenistan, Corea del
Nord e Eritrea
“La Classifica della Libertà di Stampa 2013
pubblicata da Reporter senza frontiere
non prende in considerazione diretta il
tipo di sistema politico; risulta chiaro
tuttavia che le democrazie offrono una
migliore protezione alla libertà al fine di
produrre e far circolare notizie e
informazioni accurate, rispetto ai Paesi
dove i diritti umani vengono spesso
sbeffeggiati”, ha dichiarato il segretario
generale di RSF Christophe Deloire.
“Nelle dittature, gli organi di informazione e le famiglie dei rispettivi staff sono esposti a rappresaglie
spietate, mentre nelle democrazie i media devono fare i conti con le crisi economiche del settore e i
conflitti di interesse. Le loro situazioni non sono sempre confrontabili, ma dovremmo ad ogni modo
rendere omaggio a tutti coloro i quali resistono alla pressione, sia essa aggressivamente concentrata,
individuale o generalizzata.”

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In occasione della pubblicazione della sua
Classifica della Libertà di Stampa 2013,
Reporter senza frontiere pubblica per la
prima volta un “indicatore” annuale
globale della libertà dei media nel mondo.
Questo nuovo strumento analitico misura
il livello complessivo della libertà di
informazione nel mondo e
la performance dei governi mondiali nella
loro completezza per quanto riguarda
questa libertà fondamentale.
Viste la progressiva affermazione delle
nuove tecnologie e l’interdipendenza tra
governi e popoli, la libertà di produrre e
diffondere notizie e informazione in senso
lato ha bisogno di essere valutata sia a
livello mondiale che a livello nazionale.
Oggi, nel 2013, il suddetto “indicatore”
della libertà dei media si fissa a 3395;
essendo il primo, rappresenterà il punto di
riferimento per gli anni a seguire.
Tale indicatore può anche essere
“scomposto” regionalmente e, attraverso
una ponderazione basata sulla
popolazione di ciascuna regione, può
essere utilizzato per produrre un
punteggio che va da 0 a 100, dove lo zero
rappresenta un totale rispetto per la
libertà di informazione.
Con riferimento alla classifica di
quest’anno, si è così prodotto un
punteggio di 17,5 per l’Europa, 30,0 per le
Americhe, 34,3 per l’Africa, 42,2 per l’Asia-
Pacifico e 45,3 per la Russia e le ex
repubbliche sovietiche (ex-URSS).
Nonostante le Primavere arabe sopra
citate, le regioni del Medio Oriente e del
Nord Africa si sono classificate ultime con
un punteggio di 48,5.
L’alto numero di giornalisti e internauti
uccisi durante il loro lavoro nel 2012
(l’anno più mortale mai registrato da
Reporter senza frontiere nel suo annuale resoconto al riguardo), ha naturalmente inciso notevolmente
sulle posizioni dei Paesi dove i suddetti omicidi hanno avuto luogo; tra questi, la Somalia (posizione n.175, -
11 posizioni rispetto alla Classifica del 2012), la Siria (176, posizione invariata), il Messico (153, -4) e
ilPakistan (159, -8).
Dalla cima al fondo
I Paesi nordici hanno ancora una volta dimostrato la loro capacità di mantenere un ambiente ideale per i
mezzi di informazione. La Finlandia (1, posizione invariata), l’Olanda (2, +1) e la Norvegia (3, -2) hanno

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resistito saldamente ai primi tre posti. IlCanada (20, -10) ha evitato per un soffio di uscire dalla “top 20”.
L’Andorra (5) e ilLiechtenstein (7) hanno per la prima volta assoluta fatto il loro ingresso in classifica
appena dietro i tre leader.
All’altro capo della classifica, troviamo gli stessi tre Paesi di sempre: Turkmenistan(177), Corea del
Nord (178) e Eritrea (179) che, come già detto, occupano infatti gli ultimi tre posti della classifica. L’arrivo di
Kim Jong-un a capo del cosiddetto Hermit Kingdom non ha in alcun modo modificato il controllo assoluto
del regime sulle notizie e sull’informazione in genere. L’Eritrea, recentemente scossa da una breve
ribellione dei soldati che hanno tentato di prendere il controllo del Ministero dell’Informazione, continua a
essere una grande prigione a cielo aperto per il suo popolo e a lasciare i suoi giornalisti morire in carcere. Il
regime turkmeno, infine, nonostante il suo discorso riformista, non ha ceduto di un millimetro per quanto
riguarda il suo controllo totalitario dei media.
Per il secondo anno consecutivo, gli ultimi tre Paesi della classifica sono immediatamente preceduti
dalla Siria (176), dove si sta portando avanti una guerra d’informazione mortale, e dalla Somalia (175, -11),
che ha vissuto un anno mortale per i giornalisti. Iran (174, +1), Cina (173, +1), Vietnam (172, posizione
invariata), Cuba (171, -4), Sudan (170, posizione invariata) e Yemen (169, +2) completano la lista dei dieci
Paesi che meno rispettano la libertà di informazione. Non soddisfatto dell’incarcerazione di giornalisti e
internauti, l’Iran tormenta anche i familiari dei giornalisti, compresi i parenti dei giornalisti che si trovano
all’estero.
Grandi ascese
Il Malawi (75, +71) ha registrato il più grande balzo in avanti nella classifica, ritornando quasi alla posizione
che aveva prima degli abusi occorsi al termine dell’amministrazione Mutharika. Anche la Costa
d’Avorio (96, +63), che sta uscendo dalla crisi post-elettorale tra i sostenitori di Laurent Gbagbo e quelli di
Alassane Outtara, ha scalato la classifica, guadagnando la sua posizione migliore dal 2003.
La Birmania (151, +18) ha proseguito la sua ascesa iniziata con lo scorso anno. Fino ad allora, infatti, e a
partire dal 2002, era sempre stata nelle ultime 15 posizioni; adesso, grazie alle riforme senza precedenti
della “Primavera birmana”, ha ottenuto la sua posizione migliore di sempre. Anche l’Afghanistan (128,
+22) ha registrato una significativa salita grazie al fatto che non vi sono giornalisti in carcere.
Ciononostante, sta affrontando molte sfide, soprattutto quella che riguarda il ritiro delle truppe straniere
dal suo territorio.
…e grandi cadute
Il Mali (99, -74) ha registrato la perdita di posizioni più grande di questa classifica, risultato di tutti i tumulti
vissuti nel 2012. Il colpo militare a Bamako (capitale del Mali) del 22 marzo scorso e la presa di potere al
Nord da parte di Islamisti armati e separatisti Tuareg hanno esposto i media di quella zona a censura e
violenza. La Tanzania (70, -36) è indietreggiata di oltre 30 posizioni perché, nel giro di soli quattro mesi, un
giornalista è stato ucciso mentre si stava occupando di una manifestazione e un altro è stato assassinato.
Colpito da ripetute proteste sociali ed economiche, il Sultanato dell’Oman (141) ha perso 24 posizioni,
costituendo il risultato peggiore del Medio Oriente e del Nord Africa nel 2012. Circa 50 internauti e blogger
sono stati oggetto di procedimenti giudiziari con le accuse di lesa maestà e reati cibernetici nel 2012. Solo
nel mese di dicembre, almeno 28 di questi sono stati dichiarati colpevoli in processi che hanno calpestato i
diritti della difesa.
In Israele (112, -20) i giornalisti godono di una vera libertà di espressione nonostante l’esistenza di una
censura militare; il Paese, tuttavia, è sceso in classifica a causa della sua presa di mira militare contro i
giornalisti della Palestina.
In Asia, il Giappone (53, -31) è stato colpito da una mancanza di trasparenza e da una quasi totale assenza di
rispetto per l’accesso alle informazioni sulle tematiche direttamente o indirettamente connesse al disastro
di Fukushima. Questa brusca caduta dovrebbe suonare come un allarme. La Malesia (145, -23) è crollata alla
sua posizione più bassa di sempre, in quanto l’accesso all’informazione sta diventando sempre più limitato.
La stessa situazione prevale in Cambogia (143, -26), dove l’autoritarismo e la censura sono in aumento.
Anche la Macedonia (116, -22) ha perso oltre 20 posizioni in seguito al ritiro arbitrario delle licenze ai media
e al deterioramento dell’ambiente lavorativo per i giornalisti.

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Impatto variegato/mutevole degli importanti movimenti di protesta
Abbiamo visto come la classifica dello scorso anno sia stata segnata dai principali sviluppi delle notizie
riguardanti le Primavere arabe e il pesante prezzo pagato da coloro che si sono occupati dei movimenti di
protesta. Nel 2012 abbiamo inoltre potuto osservare una vasta gamma di scenari diversi: paesi come
Tunisia, Egitto e Libia, in cui si sono verificati cambi di regime, paesi come Siria e Bahrain, dove le rivolte e la
conseguente repressione sono ancora in corso, e paesi come Marocco, Algeria, Oman, Giordania e Arabia
Saudita, dove le autorità hanno utilizzato promesse e compromessi per disinnescare le richieste di un
cambiamento politico, sociale ed economico.
Alcuni dei nuovi governi generati da questi movimenti di protesta si sono rivoltati contro i giornalisti e gli
internauti che si sono occupati delle richieste dei movimenti e delle loro aspirazioni a una maggiore libertà.
Con i loro vuoti legislativi, cariche arbitrarie dei responsabili dei media di Stato, attacchi fisici, processi e
mancanza di trasparenza, laTunisia (138, -4) e l’Egitto (158, +8) sono rimasti a un deplorevole livello nella
classifica e hanno evidenziato gli ostacoli che la Libia (131, +23) dovrebbe evitare al fine di mantenere e
proseguire la sua transizione verso una stampa libera.
Il paese più letale per i giornalisti nel 2012 è stata la Siria (176, 0), dove i giornalisti e cittadini della rete sono
le vittime di una guerra all’ informazione condotta sia dal regime di Assad, che non si ferma davanti a nulla,
al fine di reprimere e di imporre il silenzio stampa, che dalle fazioni di opposizione che sono sempre più
intolleranti verso il dissenso.. Nel Bahrein (165, +8) la repressione si è lievemente attenuata, mentre
nelloYemen (169, +2) le prospettive continuano a essere allarmanti nonostante un cambio di governo.
L’Oman (141, -24) è crollato bruscamente a causa di un’ondata di arresti di internauti.
Altri Paesi colpiti dalle proteste hanno vissuto cambiamenti, nel bene e nel male. IlVietnam (172, posizione
invariata) non è riuscito a recuperare le sei posizioni perse nella precedente classifica. Rappresentando la
seconda prigione più grande al mondo per gli internauti, è rimasto negli ultimi dieci Paesi della classifica.
L’Uganda (104, +35) ha invece riacquistato una posizione più appropriata, sebbene non sia tornata a quella
che aveva prima del giro di vite sulle proteste avvenuto nel 2011.
L’Azerbaigian (156, +6) e la Bielorussia (157, +11) l’anno scorso erano entrambi crollati in classifica dopo
aver utilizzato la violenza per reprimere le manifestazioni di opposizione; quest’anno sono semplicemente
tornati alle loro precedenti posizioni, comunque pessime. Il Cile (60, +29), invece, sta iniziando a
riprendersi dopo il crollo di 33 posizioni – era sceso fino alla numero 80 - registrato nella classifica dello
scorso anno.
L’instabilità politica mette i giornalisti nell’occhio del ciclone
L’instabilità politica è spesso fonte di divisione per i media, e provoca il negativo effetto di rendere molto
difficile la produzione di notizie e informazioni riportate in maniera indipendente. In situazioni simili,
minacce e attacchi fisici ai giornalisti ed epurazioni agli organici dei media sono pratiche comuni.
Le Maldive (103, -30) hanno subìto un brusco crollo in classifica dopo la rimozione del presidente con un
presunto colpo di Stato, seguito da minacce e attacchi ai giornalisti considerati suoi sostenitori.
In Paraguay (91, -11) la rimozione del presidente in un “golpe” parlamentare, il 22 giugno 2012, ha avuto un
grande impatto sulle trasmissioni statali, con un’ondata di licenziamenti arbitrari in un quadro di iniqua
distribuzione delle frequenze.
La Guinea-Bissau (92, -17) è scesa in classifica perché l’esercito ha rovesciato il governo tra la prima e la
seconda tornata delle elezioni presidenziali e ha imposto ai media la censura militare. Nel Mali (99, -74) un
colpo militare ha alimentato le tensioni, molti giornalisti sono stati fisicamente attaccati nella capitale e
l’esercito controlla attualmente i media di Stato.
Infine, questa classifica non riflette il trambusto politico della Repubblica Centroafricana (65, -3) avvenuto
nel gennaio 2013, ma il suo impatto sulla libertà dei media è già fonte di estrema preoccupazione.
“Modelli regionali” carenti
In quasi tutte le parti del mondo, i Paesi influenti considerati dei “modelli regionali” sono sensibilmente
indietreggiati in classifica. Il Brasile (108, -9), il motore economico del Sudamerica, ha proseguito la sua
discesa, iniziata lo scorso anno, a causa dei cinque giornalisti uccisi nel 2012 e di problemi persistenti che
riguardano il pluralismo dell’informazione.

88
In Asia, l’India (140, -9) ha raggiunto il suo livello più basso dal 2002 a causa di una crescente impunità per la
violenza contro i giornalisti e anche perché la censura di Internet continua a crescere. La Cina (173, +1) non
mostra segnali di miglioramento. Nelle sue carceri sono ancora detenuti molti giornalisti e internauti,
mentre una sempre più impopolare e mal sopportata censura di Internet continua a essere un ostacolo
rilevante per l’accesso all’informazione.
Nell’Europa dell’Est, la Russia (148, -6) ha perso ancora posizioni poiché, dopo il ritorno di Vladimir Putin
alla presidenza, la repressione è stata accelerata in risposta a un’ondata di proteste dell’opposizione senza
precedenti. Il Paese, inoltre, continua a essere segnato dall’inaccettabile fallimento nel punire tutti coloro
che hanno ucciso o attaccato giornalisti. L’importanza politica della Turchia (154, -6) è cresciuta sempre più
a causa del conflitto armato nella vicina Siria, ma è nuovamente caduta nella classifica in quanto
attualmente risulta essere la più grande prigione al mondo per i giornalisti, soprattutto per coloro che
esprimono opinioni critiche nei confronti delle autorità in merito alla questione curda.
In un quadro del genere, sarebbe ingeneroso fare un confronto con il Sudafrica (52°, -10), dove la libertà di
informazione è una concreta realtà. Il Paese detiene ancora una posizione di tutto rispetto, tuttavia sta
costantemente scivolando nella classifica e, per la prima volta, non compare più tra i primi 50. Il
giornalismo investigativo è infatti minacciato dal Protection of State Information Bill (Legge per la
Protezione delle Informazioni Statali, che prevede pene molto severe per chiunque divulghi segreti di
Stato, ndt).
Democrazie stazionarie o che fanno marcia indietro/invertono la rotta
La situazione è pressoché immutata per molti Paesi dell’Unione Europea. Sedici dei suoi membri si trovano
ancora nella “top 30” della classifica. Il modello europeo, tuttavia, si sta sfasciando. La cattiva legislazione
osservata nel 2011 è proseguita, soprattutto inItalia (57, +4), dove la diffamazione deve ancora essere
depenalizzata e le istituzioni ripropongono pericolosamente “leggi bavaglio”. L’Ungheria (56, -16) sta
ancora pagando il prezzo delle sue riforme legislative repressive, che hanno avuto un impatto notevole sul
lavoro dei giornalisti. Ma è l’incredibile caduta della Grecia (84°, -14) a essere ancora più preoccupante.
L’ambiente sociale e professionale per i suoi giornalisti, esposti alla condanna pubblica e alla violenza sia
dei gruppi estremisti che della polizia, è disastroso.
Il Giappone (53, -31) è precipitato in classifica a causa della censura su Fukushima e sull’industria nucleare e
per il suo fallimento nella riforma del cosiddetto sistema “kasha club”. Si tratta di un risultato allarmante
per un Paese che ha sempre ottenuto un buon posizionamento. L’Argentina (54, -7) ha perso qualche
posizione in un contesto di tensioni crescenti e conflitti tra il governo e alcuni media privati circa una nuova
legge che regola i media radiotelevisivi .

89
PROGETTI DEGLI ILLUMINATI

DOSSIER FEMA CAMPS


Questi campi oggettivamente esistono ed è un dato di fatto, ma il loro fine non è conosciuto.

FEMA ovvero Federal Emergency


Management Agency, l'Agenzia
Federale degli Stati Uniti per la
Gestione delle Emergenze, ha più
di 800 di concentramento negli Stati
Uniti. Alcuni campi sono stati
recentemente costruiti e / o rinnovati
e sono pienamente equipaggiati.
L'esistenza dei campi, accanto agli
ordini esecutivi presidenziali che
danno al presidente e al Dipartimento
di Sicurezza Nazionale (del quale la
FEMA è ora parte) il controllo sulle 'essenziali funzioni nazionali' nel caso di 'emergenza catastrofica'
hanno portato alla preoccupazione che i campi possano essere usati per detenere con forza i cittadini
americani per scopi incostituzionali.
1979 FEMA –

Alla Federal Emergency Management Agency («Agenzia


Federale per la Gestione dell’Emergenza») vengono conferiti
enormi poteri. In caso di «emergenza nazionale», essa ha il
potere di sospendere le leggi, di spostare intere popolazioni,
di arrestare e incarcerare cittadini senza alcun mandato e di
tenerli in prigione senza un regolare processo. Essa può
confiscare proprietà, approvvigionamenti, cibo, sistemi di trasporto, e può sospendere la Costituzione.
Non solo essa è l’ente più potente degli Stati Uniti, ma non è stata creata mediante una legge
costituzionale emanata dal Congresso. La Federal Emergency Management Agency è stata creata
mediante un ordine esecutivo presidenziale. Un ordine esecutivo diventa una legge semplicemente se
firmato dal presidente; esso non dev’essere approvato dai rappresentanti o dai senatori del Congresso. Ad
esempio, lo stato di «emergenza nazionale» potrebbe essere causato da un attacco terroristico, da una
catastrofe naturale, o da un crollo della borsa. Ecco alcuni ordini esecutivi che permettono alla Federal
Emergency Management Agency di sospendere la Costituzione e la Carta dei Diritti. Tali ordini sono in
vigore da quasi trent’anni, e potrebbero messi in atto in qualsiasi momento dalla penna presidenziale:

Nº 10995: Diritto di confisca di tutti i mezzi di comunicazioni degli Stati Uniti;


Nº 10997: Diritto di confisca di ogni forma di energia elettrica, combustibile e minerale, pubblica e privata;
Nº 10999: Diritto di confisca di tutti i mezzi di trasporto, inclusi i veicoli personali di ogni genere, e controllo
totale di ogni strada pubblica, di ogni porto marittimo e di ogni idrovia;
Nº 11000: Diritto di sequestrare qualsiasi individuo e di dividere ogni singola famiglia per creare «forze-
lavoro» da trasferire in ogni luogo ritenuto necessario dal Governo;
Nº 11001: Diritto di confisca di ogni struttura sanitaria o destinata all’istruzione, e di tutti ogni istituto a

90
scopo sociale, pubblico e privato;
Nº 11002: Diritto a costringere alla registrazione tutti gli uomini, tutte le donne e tutti i bambini residenti
negli Stati Uniti;
Nº 11003: Diritto di confisca di ogni spazio aereo, degli aeroporti e di ogni mezzo aereo;
Nº 11004: Diritto alla confisca di ogni attività edilizia e finanziaria per stabilire «aree designate al
trasferimento», e costringere la popolazione all’abbandono di aree classificato come «pericolose»;
Nº 11005: Diritto di confisca di tutte le ferrovie, delle vie fluviali dell’entroterra e di tutti gli edifici adibiti a
deposito, pubblici e privati;
Nº 11921: Autorizzati piani per stabilire il controllo statale dei salari e delle retribuzioni, del credito e del
flusso di denaro negli istituti di credito americani.
l 29 gennaio 1991 – Il presidente George Bush Sr., plaude al Nuovo Ordina Mondiale durante un messaggio
alla nazione: «Non si tratta soltanto di una piccola nazione, ma di una grande idea: un Nuovo Ordine
Mondiale, nel quale nazioni diverse l’una dall’altra si uniscono in un impegno comune per raggiungere un
traguardo universale dell’umanità: pace e sicurezza, libertà e Stato di diritto [...], per realizzare le
aspirazioni universali dell’umanità [...], basato su principî condivisi e sulla legge [...]. L‘illuminazione di mille
punti di luce [...]. Ora il vento del cambiamento è tra noi». Da notare che la teosofa Alice Bailey (1880-1949)
utilizzò l’espressione «punti di luce» per descrivere il processo di illuminazione intellettuale occulta.

Federal Emergency Management Agency (FEMA)


Storia
La FEMA è stata creata il 1 aprile 1979 ai sensi ordine esecutivo 12127del presidente Jimmy Carter. Essa è la
fusione della Federal Insurance Administration, la National Fire Prevention e Control Administration, la
National Weather Service Community Preparedness Program, la Federal Preparedness Agency e la Federal
Disaster Assistance Administration. Assunse anche la difesa civica dal Dipartimento della Difesa, che era
incaricato di preparare i cittadini di un attacco militare. [1]
Nel 1993 Bill Clinton trasformò la direzione della FEMA in una posizione di gabinetto. Nel 2003 la FEMA
divenne parte del Department of Homeland Security Emergency Preparedness e Response Directorate. [2]
Scopo dichiarato
Lo scopo dichiarato della FEMA è quello di ridurre "la perdita di vite e di proprietà e proteggere la
nazione da tutti i rischi, compresi disastri naturali, atti di terrorismo e altri disastri causati dall'uomo,
conducendo e sostenendo la nazione in caso di pericolo, comprendendo il sistema di preparazione,
protezione, risposta, recupero e mitigazione della gestione delle emergenze". [3]
Operazioni recenti
La più notevole operazione su larga scala della FEMA in tempi recenti è stata in seguito di agosto 2005
l'uragano Katrina, che si è verificato lungo il centro-nord della costa del Golfo, riguardanti in particolare
New Orleans, Louisiana. La risposta della FEMA al disastro è stata ampiamente criticata a causa di una
reazione lenta e inadeguata, bloccando l'assistenza esterna pubblica e privata â¿¿â¿¿da individui e gruppi
tra cui la Croce Rossa, [4] ha impedito fotografie dei morti [5] e confiscato l'equipaggiamento dei
giornalisti [6] e armi da fuoco legalmente possedute in casa. [7]

La relazione del 2006 del Congresso sulla gestione della FEMA di Katrina ha dichiarato che è "...
un fallimento nazionale, un'abdicazione del più solenne obbligo di provvedere al benessere comune" [8]
Critiche

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Alcuni hanno criticato il fallimento della FEMA imputandolo al suo concentrarsi sulla 'difesa civile' della
continuità del governo e dei programmi di risposta al terrorismo a danno della sua prontezza a
rispondere ai disastri naturali. È stato inoltre affermato che l'uragano Katrina è stato utilizzato come test
per eseguire il programma di continuità del governo, permettendo alla FEMA di provare a radunare e
ricollocare un gran numero di persone nei campi, sospendendo i loro diritti costituzionali e militarizzando la
regione [9] con l'aiuto di privati appaltatori militari (mercenari). Black Water USA, un'azienda di sicurezza
privata, è stata utilizzata nel dopo Katrina. [10]

Poteri e Preparativi per uno Stato di Emergenza Dichiarato


REX-84 e l'Operazione Garden Plot
Readiness Exercise 1984 (REX-84) è un programma di risposta alle emergenze che comprende
l'instaurazione della legge marziale, lo spostamento delle popolazioni civili e l'arresto e la detenzione di
segmenti della popolazione. Una prova del programma è stata effettuata dal 5 a l13 Aprile del 1984. E'
stata diretta dalla FEMA e dal Dipartimento della Difesa e riguardava il coordinamento di 34 altri
dipartimenti e agenzie federali. [11] REX-84 è stato menzionato durante la seduta Iran-Contra [12] ed
esposta pubblicamente dal Miami Herald Domenica 5 Luglio 1987. [13]
Simili esercitazioni su larga scala di preparazione alle emergenze sono state compiute regolarmente da
allora. Le più recenti annunciate, organizzate dalla NORTHCOM, sono previste per il 15-20 Ottobre.
[14]Alcuni affermano che le esercitazioni continuano ad includere preparativi per la sospensione della
Costituzione e l'attuazione della legge marziale. [15]
L'Operazione Garden Plot è un esercito degli Stati Uniti ed un programma della National Guard sotto il
controllo dello US Northern Command (NORTHCOM) per fornire appoggio militare federale durante
disordini civili interni. Un esempio di attuazione del programma è stato durante la rivolta di Los Angeles
1992, quando l'esercito americano e le forze dei Marine sono stati utilizzati in combinazione con la National
Guard della California. [16] A Los Angeles è stato emanatoun ordine esecutivo per permettere l'uso
dell'esercito federale a sostegno delle leggi nazionali ai sensi del Posse Comitatus Act del 1878 che pone
delle restrizioni sull'uso nazionale dell'esercito a fini di contrasto. [17]
Recentemente, tuttavia, la Sezione 1076 Public Law 109-364, o detto anche "John Warner Defense
Authorization Act of 2007" (HR5122) ha modificato il Posse Comitatus e l'Insurrection Act (che pure pone
dei limiti sullo spiegamento nazionale dell'esercito) per permettere al governo Federale di prendere il
controllo unilaterale della National Guard dello stato e le truppe federali in qualsiasi parte del paese
durante un 'emergenza pubblica'. [18]
Ordini esecutivi
Per tutto il 1960 sono stati emessi numerosi ordini esecutivi presidenziali che autorizzano le agenzie
Federali ad assumere funzioni essenziali in caso di un'emergenza dichiarata. I poteri includono, tra tanti
altri, l'autorità del governo federale di prendere il controllo delle infrastrutture di trasporto, comprese
autostrade e porti marittimi (10990), risorse alimentari e fattorie (10998) e mobilitare i cittadini in brigate
di lavoro supervisionate dal governo (11000). [19]
Il 9 maggio 2007, il Presidente George Bush ha riaffermato il ruolo del governo federale durante
un'emergenza dichiarata pubblicando l'Ordine Esecutivo NSPD 51 / HSPD-20. L'Ordine afferma che in caso
di 'emergenza catastrofica' tutte le 'essenziali funzioni nazionali' possano essere assunte dal ramo
esecutivo del governo e dal Dipartimento di Sicurezza Nazionale (FEMA inclusa). [20]

Campi di detenzione

92
Sviluppi e costruzione
Nell'agosto del 2002 l'allora procuratore generale John Ashcroft chiese che i cittadini americani che
vengono definiti 'combattenti nemici' vengano detenuti a tempo indefinito e senza accusa,
indipendentemente dall'autorità giudiziaria. [21] Questa posizione legale fu confermata nel caso di un
cittadino Usa detenuto all'estero dalla sentenza del Gennaio 2003 della 4 ° corte d'appello circoscrizionale
degli Stati Uniti. [22]
Nell'ottobre 2006 il Military Commissions Act fu approvato dal Congresso. [23] La legge si applica ai
cittadini non statunitensi e permette di imprigionare gli individui etichettati come 'combattenti nemici' a
tempo indefinito e senza accusa. Questo nega anche la revisione giudiziaria sulla detenzione del tribunale
non-militare (Sezione 7), non tiene conto dei trattati internazionali come la Convenzione di Ginevra, e
afferma che è il Presidente che definisce cosa costituisca tortura (sezioni 5 e 6).
Nel gennaio del 2007 l'American Civil Liberties Union ha pubblicato un rapporto basato su documenti
ottenuti tramite il Freedom of Information Act, che mostra che il Pentagono ha monitorato almeno "186
proteste anti militari negli Stati Uniti e raccolto più di 2800 rapporti, riguardanti americani, in un archivio
di minacce anti-terroristiche ". [24]
Da qualche tempo la FEMA si sta rinnovando e costruendo nuovi campi di detenzione in tutto il paese. Nel
gennaio 2006 la Haliburton, filiale della KBR, ha annunciato di aver ricevuto un contratto, a quantità e
tempo indefinito, per la costruzione di strutture detentive per il Department of Homeland Security per un
valore massimo di 385 milioni dollari in 5 anni. [25]
Scopo dichiarato
Poco è stato detto sullo scopo dei campi di detenzione, ma quando un commento ufficiale è stato fatto,
hanno dichiarato che i campi sono per la temporanea detenzione di immigrati illegali. [26]

Quantità e Sedi
I cittadini che sono preoccupati sullo scopo e sul potenziale uso dei campi di detenzione si sono
documentati e, quando possibile, hano filmato le strutture detentive. Una stima attuale del numero di
campi di detenzione è di oltre 800 situati in tutte le regioni degli Stati Uniti con diverse capacità massime
(NDR: Arrivano ad ospitare in media 20.000 persone). [27] Se si includono gli edifici governativi
attualmente utilizzati per altri scopi, il numero è di gran lunga maggiore. E' stato pubblicato un video dei
campi di detenzione ristrutturati ma vuoti. [28]

Reali obiettivi

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Consultare il documento ufficiale dell'US Army (Esercito Americano): Operazioni di Internamento e
Reinsediamento.

Fonte (articolo in inglese): http://www.globalresearch.ca

Campi FEMA come Auschwitz


Questa non è fantascienza. Negli Stati Uniti sono stati costruiti più di 800 campi di concentramento tutti
pienamente operativi e pronti a ricevere i detenuti. Seguendo lo stesso percorso adottato da Hitler, i vari
governi degli Stati Uniti grazie all’inestimabile aiuto dei clan delle corporations, hanno costruito più di 800
campi di detenzione (alcuni dei quali equipaggiati con speciali installazioni per possibili cremazioni) in
tutto il territorio degli Stati Uniti, e fuori da esso.

Questo è quello che la società multinazionale incaricata della costruzione, la Halliburton, pubblica sulla
sua pagina web insieme al dato dei profitti derivanti dall’incarico. Le installazioni sono provviste di
ferrovia, strade che portano da e per i centri di detenzione, alcuni sono collegati ad aeroporti.
Come Auschwitz, alcuni campi sono provvisti di edifici ermetici e forni. La maggior parte dei campi...
hanno una capacità di accoglienza di 20.000 detenuti.
Attualmente, il più grande è quello nelle vicinanze della cittá di Fairbanks, Alaska. Questa installazione
chiamata di “salute mentale”, può ospitare migliaia di persone.
Perchè queste disposizioni entrino in vigore serve solo un decreto presidenziale e l'elenco dei nomi
firmato dal Procuratore Generale degli Stati Uniti. Il Programma REX 84 venne promulgato ipotizzando un
esodo massiccio di persone al confine tra USA e Messico; questi stranieri illegali verrebbero isolati ed inviati
ai centri di detenzione FEMA. REX 84 prevede che le basi militari, in caso di bisogno, possano essere
94
convertite in prigioni. Due sotto-programmi - “Operation Cable Splicer” e “Garden Plot” – riguardano, il
primo, il rimpiazzo delle autoritá statali civili con il governo federale e, il secondo, il controllo della
popolazione. La FEMA dirigerà le operazioni.
I campi di detenzione dispongono di installazioni ferroviarie, strade, aeroporti o si trovano vicino ad
aeroporti. Qualcuno di essi può arrivare a contenere fino a 20.000 persone. Il più grande si trova vicino a
Fairbanks, Alaska. Si tratta di un’imponente struttura sanitaria psichiatrica che pùo contenere fino a 2
milioni di persone.
Bisogna segnalare che tutto ebbe origine circa 30 anni fa. Doveva servire ad affrontare stati
“d’emergenza” provocati da catastrofi naturali o guerre; tutto ciò che si richiede per l’attivazione di uno
stato marziale è la firma presidenziale. Questo decreto autorizza il governo, fra le altre cose, a:
-controllare tutti i mezzi di trasporto, autostrade, porti lacustri, fluviali e di mare, incluse imbarcazioni e
veicoli;
-censurare i mezzi di comunicazione:
-controllare le fonti e distribuzione di energia;
-espropriare la produzione e la distribuzione di alimenti, incluse le fattorie familiari;
-mobilitare la popolazione civile per organizzare brigate di lavoro;
-assumere il controllo di centri di salute, educativi e per il benessere sociale;
-instaurare un sistema di identificazione nazionale;
-espropriare veicoli aerei, inclusi quelli stranieri, e controllare tutte le operazioni aeroportuali;
-possibilità di ordinare l’abbondono di aree e la riubicazione di comunità.
Una volta che la FEMA (l'Agenzia Federale che gestisce le emergenze) abbia posto in marcia il piano di
emergenza, il congresso non avrà tutela né controllo sugli ordini dell’Esecutivo per un periodo di sei mesi.
Non si conosce l’ubicazione di tutti i campi. Tra quelli che si conoscono possiamo menzionare la
riattivazione del campo di detenzione dei cittadini giapponesi e dei loro discendenti; un altro vicino a
Salem, Oregon e la costruzione di nuove installazioni nella località di Umatilla. E naturalmente, caserme,
basi e reggimenti sparsi per il territorio nazionale statunitense.
Sono stati individuati possibili luoghi dove potrebbero esserci installazioni che indicano la possibile
presenza di campi di detenzione: ospedali psichiatrici, aeroporti regionali, aree verdi protette, vecchi campi
militari chiusi, aree tossiche, complessi industriali abbandonati, etc.
Si ipotizza che basi e stabilimenti militari canadesi verrebbero usati con questo proposito, perfino alcuni
oltre il Circolo Polare Artico.
Oltremare esiste, e funziona come campo di
concentramento, la base della marina a
Guantánamo e potrebbe venire utilizzata la
prigione federale di Guayanabo, in Portorico.
La domanda è: chi sarà a mettere in moto
questo piano? Una catastrofe naturale, o una
causata dall’attività dell’uomo? Un attacco
terroristico? Un terremoto? Il collasso
finanziario? Quale che sia la causa, una volta
che si scatena, entrerà in vigore la lagge
marziale e il paese starà in mano della
FEMA. Si avranno restrizioni delle libertà personali dei cittadini e non sapremo chi è che verrà
“considerato” pericoloso. Coloro che hanno armi da fuoco in casa? Quelli che fanno molte domande? Quelli
che vorranno sapere ciò che realmente accade? Coloro che credono nella libertà d’espressione? Quelli che
vogliono esprimersi nel modo che ritengono giusto?

95
Fonte: http://www.pressante.com
BUSH HA PREPARATO LA LEGGE MARZIALE
Nell'ottobre del 2006, Bush ha trasformato in legge il John Warner National Defense Authorization Act
for Fiscal Year 2007 [atto di autorizzazione ‘John Warner’ alla difesa nazionale per l'anno fiscale 2007
n.d.t.]. Sono state infilate silenziosamente nella legge, all'ultimo minuto, su richiesta dell'amministrazione
Bush delle sezioni che cambiano importanti principi legali vecchi di 200 anni che limitano la possibilità per il
governo Usa di usare l'esercito per intervenire negli affari nazionali. Questi cambiamenti consentirebbero
a Bush, quando egli pensi sia necessario, di istituire la legge marziale--per la quale l'esercito prende il
controllo diretto dell'amministrazione civile.
Piani per enormi centri di detenzione vengono già preparati. Il Pacific News Service ha riferito che
all'inizio del 2006, la Kellogg Brown and Root (KBR) ha ricevuto un contratto di $ 385 milioni dal
Dipartimento per la Sicurezza Nazionale per costruire stabilimenti di detenzione da usare “ in caso di un
forte flusso di emergenza di immigrati negli Usa o per appoggiare il rapido sviluppo di nuovi
programmi”. Leggi tutto
U.S. Defense Act 2012: guerra senza limiti
Intervista a Scott Horton, avvocato di New York, noto per il suo lavoro sui mercati emergenti e sul diritto
internazionale, esperto in diritto dei conflitti armati, redattore alla rivista Harper, dove si occupa di
questioni legali e di sicurezza nazionale e scrive No Comment, un blog a larga diffusione sui diritti umani
e sul diritto internazionale. Insegna anche alla Columbia Law School ed è co-fondatore dell’Università
americana in Asia centrale.
JR – Vorrei farle alcune domande riguardanti il National Defense Authorization Act per il 2012. Perché è un
provvedimento che consentirebbe la detenzione a tempo indeterminato, anche di cittadini americani,
attraverso questo disegno di legge? Continua a leggere
Obama ha firmato il National Defense Authorization Act
Il 14 dicembre 2011 il National Defense Authorization Act è stato approvato dalla Camera dei
Rappresentanti e dal Senato degli Stati Uniti e stabilisce che i sospetti terrosti, inclusi i cittadini degli
Stati Uniti, non hanno diritto ad un processo e permette alle autorità di detenerli a tempo indeterminato,
senza garanzie e sostegni legali.
Con il minimo dibattito dei media, in un momento in cui gli americani hanno festeggiato il nuovo anno
con i loro cari, il 31 dicembre nelle Hawaii il "National Defense Authorization Act" HR 1540 è stato firmato
dal presidente Barack Obama. Continua a leggere
Legge Marziale in vigore negli USA da venerdi 16 marzo 2012
Per coloro che non sono ancora convinti che ci troviamo alla vigilia di un evento di portata globale, il sito
ufficiale della Casa Bianca pubblica al link WhiteHouse.gov alla data di Venerdì 16 marzo 2012 un Ordine
Esecutivo del Presidente, denominato Preparazione Nazionale Risorse per la Difesa. Tale ordine istituisce
di fatto la legge marziale in tempo di pace sul territorio degli Stati Uniti. Vediamo cosa significa in questo
articolo di cui riportiamo link e contenuti. Continua a leggere
La FEMA lancia un appalto per campi di emergenza in grado di ospitare "Cittadini Dislocati"
L'Agenzia Federale per la Gestione delle Emergenze (FEMA) sta cercando degli appaltatori per costruire
dei campi d'emergenza temporanei dentro gli Stati Uniti che possano essere pronti per essere occupati
entro 72 ore ed essere usati per ospitare sia coloro che rispondano alle emergenze che "cittadini
dislocati".

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L'appalto nazionale per campi di "supporto" per coloro che rispondono alle emergenze (Responder
Support Camp o RSC) è stato pubblicato sul sito della Federal Business Opportunities chiedendo ad
appaltatori di "fornire tutta la supervisione necessaria, con staff professionale, supporto lavorativo,
materiali, rifornimenti e equipaggiamento che sono necessari per creare un campo (RSC) all'interno di
una aerea impattata da un disastro in 72 euro dopo la notifica". Continua a leggere
La conferma del programma di Lavori Forzati e Campi di Prigionia per i Civili negli USA
"Prima che la guerra in Medio Oriente si allarghi e diventi un conflitto mondiale, per il quale saremo ritenuti
responsabili, o prima che le libertà degli Americani vengano soppresse al punto che non saremo più in grado
di resistere, c'è molto da fare. Il tempo è poco ma la direzione delle nostre azioni dovrebbe essere chiara.
Dobbiamo resistere all'illegale e incostituzionale usurpazione dei nostri diritti. - l'educazione, l'azione
politica convenzionale, o anche la disobbedienza civile pacifica - per portare ai cambiamenti necessari" (On.
Ron Paul, Camera Usa, 22 Maggio 2007). Continua a leggere

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SCIE CHIMICHE

SCIE CHIMICHE, SONO OVUNQUE, ALZATE GLI OCCHI, SONO COLLEGATE ALL’HAARP E AL CONTROLLO
DELL’ALIMENTAZIONE MONDIALE DA PARTE DI MONSANTO E GLI ILLUMINATI
MANIPOLAZIONE DEL CLIMA AMMESSA DAI MASS-MEDIA TG1
VIDEO:
http://www.youtube.com/watch?v=zIh0GikkWE4
http://www.youtube.com/watch?v=frwBLtv3EN8
http://www.youtube.com/watch?v=BVIemmyrtL0
FILM DOCUMENTARIO SULLE SCIE CHIMICHE
https://www.youtube.com/watch?v=mEfJO0-cTis

Per capire meglio Vedi CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE

Lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le tecnologie atte a modificare e controllare il


clima, anche a scopi militari. Le prticelle spruzzate nella ionosfera ne aumentano la conduttività delle onde
ELF utilizzate per il controllo climatico con cui si possono genereare addirittura terremoti e maremoti,
nell’ambito del progetto H.A.A.R.P.
Altro scopo delle scie è rendere infertili i terreni coltivabili grazie alla polvere di alluminio, questo per
rientrare nel piano di controllo totale degli illuminati.
Essi infatti vogliono anche controllare l’alimentazione e per farlo vogliono rendere i terreni infertili, una
volta che i terreni saranno infertili l’unica cosa che potrà crescere sono piante OGM immuni all’alluminio,
sui semi OGM sono coperti da brevetto, questo vuol dire che sarà illegale coltivare e recuperare i semi
dalla pianta in maniera naturale senza pagare i diritti alle aziende che possiedono i diritti OGM.

Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di "X" o "#"
creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell'aria per ore e ore espandendosi a
dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano
il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico
civile.

La prima protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998 quando, in seguito ad
una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina di Espanola, gli abitanti incominciarono ad
accusare problemi di salute come: letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine,
disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a quelli influenzali. Le lamentele furono
ignorate dal Governo dell'Ontario e così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria

98
terra e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall'esame dei campioni prelevati risultò
che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio venti volte superiore al limite indicato per
l'acqua potabile. Con le analisi di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al
Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano chiarimenti sulla natura del
fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le irrorazioni chimiche sopra di loro. Dopo 45 giorni il
Governo canadese rispose di non essere coinvolto in tali operazioni e che l'aviazione militare non aveva
concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.

Sempre in Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono a
morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida. Ad un'analisi chimica del terreno,
risultò che la sua conduttività era sette volte superiore alla norma e questo a causa della percentuale
altissima di bario e alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si riscontrano oltre
ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.

Di fronte alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste anomalie nel cielo e dai
risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA)
affermano tutt'oggi, senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste singolari
scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da vapore acqueo.

Nel 2001, però, lo stesso governo americano parla di "chemtrails" in un documento ufficiale. Viene
presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il bando delle armi nello spazio, firmata
democratico Dennis J. Kucinich, e sottoposta all'esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni
internazionali) della House of the Representatives degli USA (l'equivalente della nostra Camera dei
Deputati): lo Space Preservation Act. In questo testo, e per la prima volta in un documento ufficiale,
appare il termine chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono menzionate
nella sezione "armi esotiche" insieme ad altri voci quali: armi al plasma, elettromagnetiche, soniche,
ultrasoniche, psicotroniche, sistemi ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi
biologiche e ambientali.

99
Lo Space Preservation Act 2001 non viene approvato. L'anno successivo viene approvato lo Space
Preservation Act 2002: il capitolo riguardante le "exotic weapons" , e quindi la voce sulle chemtrails, non
compare.

Lo scopo dell'utilizzo delle scie chimiche non è certo ma in proposito sono nate diverse ipotesi. Le più
accreditate correlano lo spargimento di sostanze chimiche nell'atmosfera con le tecnologie atte a
modificare e controllare il clima, anche a scopi militari.Per protestare contro l'irrorazione delle scie
chimiche ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, sia in Italia che all'estero ma nessuna di esse ha
ottenuto una risposta esaustiva e convincente. Tutti gli enti ufficiali, governativi e meteorologici negano
l'esistenza delle scie chimiche e insistono con l'affermare che si tratta di un fenomeno del tutto naturale e
che quelle scie dal comportamento così strano non sono altro che le scie di condensazione degli aerei. Per
convincere la popolazione sono persino nati dei progetti nelle scuole, per ogni fascia di età a partire dalla
scuola materna, dove ai giovani studenti viene insegnato che quelle lunghe scie bianche nel cielo non sono
altro che innocue scie di condensazione.

100
IL PROGETTO H.A.A.R.P. – Controllo del Clima

Per capire meglio Vedi CONTROLLO DEL CLIMA E CONTROLLO DELL’ALIMENTAZIONE


Il controllo climatico non solo è possibile e già sperimentato, ma può anche essere usato come arma
militare. Il primo esperimento sulla modificazione del clima risale al 1946. In quell'occasione un aereo volò
all'interno di una nube spargendo ghiaccio secco: dopo pochi minuti piovve. Qualche anno dopo si ottenne
lo stesso risultato utilizzando lo ioduro d'argento. Tecnica messa poi a punto da Israele e largamente
utilizzata a partire dagli anni '60. Negli Usa, invece, diverse aziende sono specializzate nel controllo degli
uragani irrorando al loro interno, attraverso razzi o aerei, sostanze chimiche igroscopiche al fine di
assorbire l'acqua e quindi di diminuire la violenza degli uragani. In Cina si combatte la siccità investendo
circa 40 milioni di dollari l'anno in tecniche di manipolazione climatica. Pechino ha già annunciato che le
Olimpiadi 2008 avverranno sotto il sole. In Russia vengono utilizzate da anni tecniche antinebbia a base di
azoto liquido e dal 1995 Mosca ricorre all'inseminazione delle nubi onde evitare la pioggia durante le
cerimonie importanti. L'inseminazione consiste nell'irrorare nelle nubi sostanze chimiche a base di azoto
liquido attraverso aerei appositamente modificati.

Questo avviene da decenni e i media italiani fingono di accorgersene soltanto oggi[1]. Secondo
l'Organizzazione Meteorologica Mondiale, nel 2000 sono stati circa 26 nazioni a condurre esperimenti di
alterazione climatica. Tra questi è presente anche l'Italia col ''Progetto pioggia'' della Tecnagro[2].
Modificare localmente il clima è quindi possibile con tecniche già collaudate e consolidate da molti anni.

Esistono centinaia di brevetti riguardanti il controllo climatico.


Alcuni di essi si possono facilmente trovare attraverso una
ricerca su Google Patents[3]oppure direttamente dal sito
ufficiale US Patent[4]. In alcuni di questi brevetti si parla
esplicitamente di irrorazione di sostanze chimiche
nell'atmosfera citando, tra gli altri, bario e alluminio.

A questo punto ci chiediamo: è possibile modificare il clima per


scopi militari? La risposta è affermativa dal momento che
questo fu possibile già durante la guerra del Vietnam. Da
quaranta anni fa ad oggi, la tecnologia si è notevolmente
evoluta e con essa anche le tecniche di controllo climatico per
scopi bellici. Tecniche di manipolazione e controllo climatico
che usufruiscono di sostanze chimiche sparse nell'aria
mediante aerei cisterna militari. Le stesse sostanze chimiche
che servono al sistema H.A.A.R.P. per potenziare le proprie funzionalità.

Sia il Parlamento europeo che quello russo hanno denunciato preoccupazione nei confronti del sistema
H.A.A.R.P., definendolo un'arma militare molto pericolosa.

101
"Gli USA hanno intenzione di effettuare esperimenti scientifici su larga scala tramite il programma HAARP,
e non controllati dalla comunità globale, dichiararono i deputati".
(Interfax News Agency, original Russian, BBC Monitoring, 8 agosto 2002,)

Il sistema H.A.A.R.P. è volto a modificare il clima terrestre, andando a manipolare addirittura lo spettro
elettromagnetico con l'uso di onde ELF (Estreme Low Frequencies). A pagina 19 del brevetto che sta alla
base del progetto H.A.A.R.P., "Metodo e strumento per alterare un'area nell'atmosfera, ionosfera e/o
magnetosfera", si legge:

"Si suggerisce anche di rilasciare larghe nuvole di bario nella magnetosfera così che la foto ionizzazione
aumenterà la densità del plasma freddo, in tal modo da produrre una precipitazione di elettroni attraverso
un'accresciuta interazione whistler-mode."

Secondo questo brevetto, quindi, il plasma aumenta di densità se entra in contatto col bario. Come
possono essere create delle nuvole artificiali di bario nella magnetosfera? Il metodo più semplice pare sia
attraverso l'utilizzo di appositi aerei. (Immagine tratta dalla home page delsito ufficiale di H.A.A.R.P. )

Lo si legge anche nel brevetto Welsbach, il quale spiega come spargere nell'atmosfera sostanze chimiche
quali torio e alluminio utilizzando proprio degli aerei, al fine di riflettere le radiazioni del sole.

Un articolo della Pravda Italia del 27 novembre 2006[5] recita:

"Sappiamo che i militari statunitensi stanno diffondendo in atmosfera, da anni, per mezzo di velivoli appositi,
differenti composti di bario. L'università dell'Alaska ha diffuso il bario nello spazio per studiare le linee del
campo magnetico della terra. I militari hanno usato i sali di bario nei cieli di territori nemici, come Libia,
Panama, Afghanistan ed Iraq, al fine di cagionare malesseri nella popolazione. Un rapporto recente della base
dell'aeronautica di Wright-Patterson conferma che l'aviazione militare sta spruzzando il titanato di bario
attraverso tutti gli Stati Uniti ed in Europa per facilitare gli studi avanzati sulle trasmissioni radar (vedi
H.A.A.R.P.)."

Sostanze come il bario e l'alluminio, quindi, se sparse in grandi quantità e in modo sistematico
nell'atmosfera, sono in grado di facilitare le trasmissioni elettromagnetiche di H.A.A.R.P. ottenendo grandi
vantaggi sia per quanto riguarda le comunicazioni sia per quanto riguarda il controllo climatico.
Quest'ultimo aspetto è proprio l'obiettivo proposto dall'US Air Force nel documento "Un moltiplicatore di
forza: possedere il clima entro il 2025".

"L'aviazione statunitense "riuscirà a controllare il clima" grazie agli investimenti sulle nuove tecnologie e al
tentativo di focalizzarne lo sviluppo perché siano usate in azioni di guerra ... La modificazione climatica offre a
chi combatte numerose opzioni per sconfiggere l'avversario o imporsi ad esso... dall'aumentare le azioni non
ostili a disturbare quelle del nemico modificando lievemente i fenomeni meteorologici per portare a termine il
dominio delle comunicazioni globali e il controllo dello spazio. Negli Stati Uniti la modificazione climatica sarà
integrata nella politica per la sicurezza nazionale e applicata a livello nazionale e internazionale. Il nostro
governo perseguirà questa politica, secondo i propri interessi, a vari livelli." [6]

"La manipolazione climatica diverrà parte della sicurezza interna e internazionale e sarà sfruttata in maniera
unilaterale. Sarà usata a scopi difensivi e offensivi e anche come deterrente. La capacità di generare
precipitazioni, nebbia e temporali e di modificare il clima e di creare un clima artificiale, fanno parte di quelle
tecnologie integrate che possono far aumentare la capacità statunitense, o diminuire quella degli avversari, di
ottenere conoscenza, ricchezza e potere globale." [7]

102
E' quindi realistica l'ipotesi che l'aviazione americana sia in grado di manipolare il clima sia a scopo
sperimentale sia a scopi militari e segreti. Attraverso
H.A.A.R.P. e sostanze chimiche irrorate nell'aria
potrebbe addirittura provocare inondazioni, uragani,
siccità e terremoti. Non a caso, negli ultimi anni il
Dipartimento della Difesa ha destinato elevate somme di
denaro allo sviluppo e al perfezionamento di queste
tecnologie.

Già nel 1976 l'Enciclopedia Militare Sovietica espose il


rischio che gli Stati Uniti, per via elettromagnetica o per
via astronautica, potessero modificare il clima
dell'Eurasia lacerando lo strato di ozono sopra l'URSS.
L'Unione Sovietica si accordò poi con gli USA affinché
fosse proibito l'uso dei cambiamenti climatici ambientali.

Il 5 febbraio 1998 la sottocommissione "Sicurezza e disarmo" del Parlamento europeo chiede che "un
organismo indipendente" valuti"l'impatto sull'ambiente e l'ecologia di HAARP". Gli USA non partecipano e
non inviano alcun loro delegato. La risposta è stata: la commissione non è competente a porre il problema:
segreto militare.

Nella relazione sull'ambiente depositata il 14 gennaio 1999 sulla sicurezza e la politica estera della
commissione per gli affari esteri, il Parlamento Europeo si dimostra preoccupato per l'utilizzo delle risorse
militari (in particolare del sistema HAARP) che arrecano danni irreparabili all'ambiente. In questo
documento, il sistema H.A.A.R.P. viene descritto come:

"La commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori: considera il
SISTEMA MILITARE USA di manipolazione ionosferica, H.A.A.R.P., con base in Alaska - che è solo una parte dello
sviluppo e dell'impiego di armi elettromagnetiche ai fini della sicurezza sia interna che esterna - un esempio
della più grave minaccia militare emergente per l'ambiente globale e la salute umana, dato che esso cerca di
manipolare a scopi militari la sezione della biosfera altamente sensibile ed energetica, mentre tutte le sue
conseguenze non sono chiare."

Nel 2002, il Parlamento Russo, la Duma, rilascia un documento firmato da 188 deputati nel quale si sostiene
che l'esercito statunitense aveva programmato di collaudare le tecniche per intervenire sul clima nel sito in
Alaska e in altri due siti:

"I membri delle commissioni riportarono che gli USA avevano deciso di collaudare tre siti del genere. Uno di
questi si trova nel territorio adibito ai test militari in Alaska e i test completi avrebbero dovuto cominciare agli
inizi del 2003. Il secondo e il terzo si trovano in Groenlandia e in Norvegia."

"Quando questi siti, in Alaska, Groenlandia e Norvegia, diverranno operativi, si creerà una linea chiusa con un
potenziale fortissimo in grado di influenzare i mezzi vicini alla terra."

"[H.A.A.R.P. è, ndr] un esperimento su vasta scala, e al di fuori di ogni controllo internazionale, per guastare gli
apparecchi di comunicazione installati su mezzi e missili spaziali: un'arma capace di provocare gravi
interruzioni sulle reti elettriche, sugli apparecchi di pompaggio degli oleodotti e di provocare danni alla salute
mentale di popolazioni di intere regioni."

"Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono
influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile

103
al passaggio dall'arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari."

Nel corso dei secoli, i mutamenti climatici hanno rappresentato uno dei più potenti catalizzatori dei
pensieri dell’uomo, influenzandone le credenze e le azioni, gli umori e le decisioni, sempre in un modo
apparentemente casuale, ma in realtà guidati dalla ferrea logica della natura.

Tuttavia dalla rivoluzione industriale ad oggi qualche ferita abbiamo incominciato ad infliggergliela, e la
Terra oggi non è certo più quella dei giorni antichi, dove tutto era in perfetto equilibrio bio-ambientale.

Ma mentre i più visibili sembrerebbero gli allarmi della comunità scientifica sul surriscaldamento globale, il
rischio maggiore è forse quello, praticamente ignorato dai mass-media, di un mutamento climatico a scopi
militari.

Esiste infatti dal 1992 un progetto del Dipartimento della Difesa Statunitense, coordinato dalla Marina e
dall’Aviazione, denominato HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program). E’ il cuore vero e
proprio del più vasto – e ben più noto – programma di “Guerre Stellari”, avviato nei primi anni Ottanta
sotto le amministrazioni Reagan-Bush, che ora sta accelerando la sua corsa drogato da una spesa militare
mai vista in precedenza, giustificata dal solito bipensiero orwelliano: “La guerra è pace”.

La base principale di HAARP occupa un’estesa area a Gakona, in Alaska, sul cui terreno è installata una serie
di 180 piloni d’alluminio alti 23 metri, su ognuno dei quali si trovano una coppia di antenne per la banda
bassa ed una per la banda alta, in grado di trasmettere onde ad alta frequenza fino ad una distanza di 350
km. Queste onde sarebbero indirizzabili verso zone strategiche del pianeta, sia terrestri che atmosferiche.

Come spesso succede, la facciata dell’operazione ha nobili scopi: lo studio accademico della ionosfera e lo
sviluppo di nuove tecniche radar, che permettano agevoli comunicazioni con i sottomarini e rendano
possibili radiografie di terreni, in modo da rilevare armi od attrezzature a decine di km di profondità; a
conferma di ciò, è online il sito del progetto, che dipinge l’immagine di un’innocua stazione scientifica, con
tanto di webcam. (1)

La realtà, come sempre, va cercata oltre la superficie.

DA TESTLA A EASTLUND

Negli anni Ottanta Bernard J. Eastlund, fisico texano del MIT di Boston,
ispirandosi alle scoperte di Nikola Tesla, registrò negli Stati Uniti il
brevetto n° 4.686.605 denominato “Metodo ed attrezzatura per
modificare una regione dell’atmosfera, magnetosfera e ionosfera
terrestre”, a cui ne fece seguire altri undici. In uno di questi era
descritta la proprietà riflessiva della ionosfera per utilizzi come
“sistemi di raggi energetici”, “esplosioni nucleari graduali senza
radiazioni”, “sistemi di rilevamento e distruzione di missili nucleari” e
“sistemi radar spaziali”.

104
Alcune di queste invenzioni furono acquisite dalla ARCO, proprietaria di ampie riserve di gas naturale in
Alaska, le quali potevano in questo modo essere riconvertite in energia elettrica redistribuibile tramite la
ionosfera ai propri clienti in tutto il mondo: la visione di Tesla di distribuire energia senza fili e gratis nelle
case di tutto il mondo stava in parte per realizzarsi, seppur concettualmente distorta da forti interessi
economici. (Su Nikola Tesla, un genio tanto ignoto alla storia quanto è grande il debito dell’umanità nei
suoi confronti, è in preparazione una apposita scheda).

Inoltre, queste invenzioni rendevano possibile manipolare il clima, quindi creare pioggia quando necessario
per favorire l’agricoltura o neutralizzare fenomeni distruttivi quali tornado ed uragani.

A questo punto entrò in scena il governo, e la storia si fece più complicata.

Tutti i brevetti di Eastlund vennero dapprima sigillati sotto un ordine di massima segretezza, per poi
passare alla E-Systems, una delle maggiori fornitrici di tecnologie avanzate ai servizi segreti di molte
potenze mondiali, assorbita poi dalla Raytheon, una delle quattro maggiori fornitrici della difesa Usa,
produttrice dei missili Tomahawk, Stinger (questi spesso finiti nelle mani di paesi “canaglia” e gruppi
terroristici”), e dei famigerati Bunker Buster. Le connessioni con il potere sono riassumibili nella figura di
Richard Armitage, oggi Vicesegretario di Stato e Viceministro degli Esteri nell’amministrazione Bush.
Armitage, già consulente, membro del consiglio d’amministrazione, firmatario e convinto sostenitore del
PNAC, risulta anche implicato in molte operazioni segrete della CIA dal Vietnam ad oggi.

Secondo le scoperte di Eastlund, dirigere la potenza di HAARP verso uno specifico punto della ionosfera la
farebbe riscaldare al punto da innalzarla fisicamente, in modo da creare un rigonfiamento altamente
riflettente, definito da lui “effetto lente”, in grado di convogliare i raggi sulla terra con effetti devastanti: la
potenza di tali onde sarebbe tale da provocare modificazioni molecolari dell’atmosfera, causando – a
seconda delle diverse frequenze – cambiamenti climatici, la possibile disgregazione di processi mentali
umani, e forse anche, appunto, effetti sui movimenti tettonici di magnitudine imprecisata.

STRATEGIE GLOBALI

Gli avvenimenti geopolitici attuali potevano essere


intuiti già anni fa, leggendo profetici libri come la
Grande Scacchiera di Zbygniew Brzezinsky, del 1997, o
i testi programmatici del PNAC, Project for a New
American Century, dello stesso anno.

lo stesso possiamo fare ora analizzando scritti e


dichiarazioni di influenti pensatori ed alti vertici
militari, rispetto ad un futuro relativamente vicino.

Lo stesso Brzezinsky, consigliere della Sicurezza ai tempi di Carter, già nel 1970 scriveva nel suo libro “Tra
due Età’”: ” La tecnologia renderà disponibile, ai leader delle principali nazioni, tecniche per condurre
operazioni di guerra segrete, che richiederanno l’impiego di un esiguo numero di forze di sicurezza [...]
Tecniche di modificazione climatica potranno essere impiegate per produrre prolungati periodi di siccità o

105
tempesta”. Risalgono infatti a quei tempi, seppur in forma rudimentale, i primi studi relativi alla guerra
climatica, come il Progetto Popeye per estendere la stagione dei monsoni in Vietnam.

Il documento più interessante è lo studio redatto da sette ufficiali dell’esercito Usa nell’Agosto del 1996,
intitolato: ” Il clima come moltiplicatore di potenza: averne il controllo nel 2025″, nato da una direttiva del
Comandante delle forze aeree statunitensi, tesa a stimolare un dibattito intellettuale tra i membri
dell’esercito, in cui si afferma: “Nel 2025 le forze aereospaziali Usa potranno avere il controllo del clima se
avranno capitalizzato le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. [...] Dal
miglioramento delle operazioni degli alleati e dall’annullamento di quelle del nemico tramite scenari
climatici “su misura”, alla completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la
modificazione climatica offre al chi combatte una guerra un’ampia gamma di possibili modi per sconfiggere
o sottomettere l’avversario”. (2)

Questi propositi sono confermati da un successivo studio del 2003, intitolato “Padroneggiare l’ultimo
campo di battaglia: i prossimi avanzamenti nell’uso militare dello spazio” ad opera del Project Air Force
della Rand Corporation, un think-thank legato alle lobbies del petrolio e delle armi che ha avuto come
amministratore Donald Rumsfeld, e nel cui consiglio di amministrazione figura Lewis Libbey, socio
fondatore del PNAC ed attuale direttore del personale di Dick Cheney.

Il concetto alla base di questo rapporto è la “Full Spectrum Dominance”, vale a dire una politica di
eccezionali investimenti militari mirati alla conquista ed al mantenimento di una posizione di superiorità
nello spazio, se non addirittura di un suo controllo assoluto.

Il che obbligherebbe chi volesse contrastare l’impero a farlo esclusivamente via terra e mare.

Al riguardo, sono particolarmente significative le parole del Comandante in Capo del comando spaziale
Usa, Joseph W. Ashy: “Alcune persone non vogliono sentirne parlare. ma assolutamente siamo prossimi a
combattere nello spazio. Combatteremo dallo spazio e nello spazio. Un giorno o l’altro colpiremo obiettivi
terrestri – navi, aeroplani e obiettivi sulla terraferma – dallo spazio.”

Il 22 Febbraio del 2004, l’Observer ha pubblicato un rapporto “segreto”, commissionato da Andrew


Marshall, influente consigliere di Rumsfeld, che sarebbe sfuggito al Pentagono, e che conclude: “Un
improvviso sconvolgimento climatico porterà ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, che
comprende una guerra nucleare e disastri naturali, portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i
pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia”.

Può sembrare la descrizione di un futuro remoto da film Hollywoodiano, ma già nel 2006 avverrà il lancio
dimostrativo nella stratosfera del Falcon, un drone armato di testate nucleari in grado di volare all’altezza
di 100.000 piedi, alla velocita’ di 12 volte quella del suono, virtualmente inattaccabile, i cui futuri sviluppi lo
renderanno in grado di colpire ovunque partendo dal territorio degli Stati Uniti.

Il 2006 è anche l’anno in cui HAARP verrà dotato dei restanti trasmettitori, portandolo alla massima
potenza. Sempre per aiutare l’agricoltura?

106
LA COMUNITA’ SCIENTIFICA

Sono molte le voci di protesta riguardanti questi folli e distruttivi progetti. Fra queste, la scienziata di fama
mondiale Rosalie Bertell denuncia che “gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi
climatici come potenziale arma. I metodi includono l’accrescimento delle tempeste e la deviazione dei
fiumi di vapore dell’atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate”. Richard Williams, fisico
e consulente dell’Università di Princeton, dice che “i test di surriscaldamento della ionosfera sono un atto
irresponsabile di vandalismo globale [...] HAARP potrebbe essere un serio pericolo per l’atmosfera
terrestre. Con esperimenti di questo tipo, potrebbero essere fatti danni irreparabili in poco tempo”.

Alcuni ricercatori già oggi sospettano dei collegamenti con i recenti sconvolgimenti climatici, terremoti,
uragani, maremoti, diffuse siccità. (3)

LA RUSSIA
Il Parlamento Russo, la Duma, ha rilasciato nel 2002 il seguente comunicato, firmato da 188 deputati:
“Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono
influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è
comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari”.
Alcuni scienziati temono che la ionosfera possa collassare per squilibrio elettrico, concludendo: “Possiamo
davvero rischiare di manomettere qualcosa che ancora non comprendiamo del tutto, e che appartiene ad
ogni forma di vita (non solo umana) su questo pianeta?”

Recentemente il presidente russo Putin ha annunciato di aver sviluppato un nuovo tipo di missile balistico
telecomandato, in grado di mutare tragitto durante il viaggio e rendendo dunque virtualmente inutile la
difesa dello scudo spaziale: che sia un bluff o no, è certo che i progetti militari Statunitensi degli ultimi anni
hanno generato una corsa agli armamenti senza precedenti che andrebbe decisamente ridimensionata e
regolamentata; purtroppo, ciò viene ostacolato dal fatto che l’unica superpotenza rimasta si sia arrogata il
diritto di giudicarli a seconda dei propri interessi come malvagi o meno, venendo così di fatto a creare le
premesse per una nuova guerra fredda di dimensioni globali.

La Russia stessa ha portato avanti alcuni progetti basati sulle scoperte di Tesla fin dagli anni Cinquanta, in
parallelo alle sperimentazioni degli Stati Uniti, salvo poi rallentarli anche a causa del collasso economico.
Chissà se un certo Emmanuel Todd, il ricercatore francese che predisse la fine dell’ impero sovietico nel
1976 (“Il crollo finale”), non abbia ragione ancora questa volta: analizzando gli stessi indicatori, nel suo
ultimo lavoro “Dopo l’impero”, del 2003, ha preannunciato la dissoluzione dell’ultima restante
superpotenza.

Per ora, la Cina tace.

Come affermò Brecht: “La scienza, al servizio del potere, crea solo danni all’intera Umanità”.

Sito ufficiale del progetto HAARP: www.haarp.alaska.edu Scritto da Roberto Toso


per www.luogocomune.net

107
MONSANTO

Troviamo nel cuore di quest'affare l'influenza delle finanze internazionali. I fatti sono conosciuti e si
raccolgono attorno alla multinazionale della chimica americana Monsanto... molto rapidamente i
ricercatori di queste ditte chimiche si sono resi conto che i loro brevetti andavano modificare
considerevolmente la natura e diventare una fonte d'inquinamento capace di distruggere l'ambiente.

108
La ditta di Filadelfia e di altre società della chimica si è ritirata da questo nuovo mercato agricolo delle
biotecnologie ed ha cercato di vendere i loro brevetti a prezzo economico. Come ce lo diceva un
responsabile: fermiamo di giocare agli apprendisti stregoni e torniamo alla chimica ed alla biologia! È
mentre finanzieri hanno compreso il aubaine e che avevano l'occasione di realizzare un jackpot arduo:
bastavano riacquistare questi brevetti sulle biotecnologie le cui multinazionali onorate della chimica
non volevano più, cosa che non costava caro, in seguito per costituire quasi un monopolio sulle
biotecnologie agricole. Per il successo di quest'operazione alla quale gli industriali della chimica non
credevano, occorreva soddisfare due condizioni: ottenere l'appoggio dei politici per autorizzare tutto
sommato lo sfruttamento di questi brevetti pericolosi e d'altra parte, occorreva trovare una ditta della
chimica del livello mondiale per fungere da sostegno di produzione a questa impresa fonte di profitti
finanziari considerevoli. Questa multinazionale che aveva bisogno dell'aiuto dei finanzieri per rimettersi
d'equilibrio, fu Monsanto. http://www.fileane.com/systemepartie2/ffable4ideologieecoclassique.htm
Sappiamo che Monsanto è controllata dalla famiglia Rockefeller e che per Illuminati, la salute delle
popolazioni non è una priorità. Adulterare le risorse agricole per ottenere il controllo mondiale dei
prodotti alimentari entra perfettamente nella strategia di questi padroni del mondo.
Ciò che rivela lo scandalo à venir dello Aspartame
Lo aspartame il nuovo scandalo sanitario in vista, come rivelato tra l'altro da un articolo “di Marianne„ il
15 gennaio mostrassero molte cose effrayantes sulla relazione che avere un colloquio al corpo ed ai
prodotti alimentari alla nostra epoca.
Lotto Bilderberg: I guerrriers del web. Questo video molto americana propone un approccio
abbastanza caricaturale del gruppo Bilderberg e del nuovo ordine mondiale, poiché i étasuniens
hanno l'abitudine di farlo su ogni specie di argomenti: L'ipotesi avanzata in questi videi di
spopolamento molto a grande scala deve essere compresa come un'ipotesi fra altri, e deve
soprattutto fare capire che la salute dei diretti non è inevitabilmente la preoccupazione principale
delle elite.
Per controlla demografico e la lotta contro la sovrappopolazione
La questione che viene immediatamente allo spirito è: come operare riduzioni così enormi della
popolazione? Il filosofo e matematico lord Bertrand Russell si esprime così (Impact lontano Science si
Society, 1951):
“Il pericolo di una carestia mondiale può essere evitato durante un certo tempo grazie ai perfezionamenti
della tecnologia agricola. Tuttavia, se la popolazione continua ad aumentare al ritmo attuale, questi
perfezionamenti non potranno, a lungo termine, essere sufficienti. Due gruppi così si creeranno, uno
povero, con una popolazione crescente e l'altra ricca, con una popolazione stazionaria. Situazione simile
può condurre soltanto ad una guerra mondiale. (...) La guerra può diventare sufficientemente distruttiva
perché, durante un certo tempo, il pericolo della sovrappopolazione non si presenti. (...) Attualmente, la
popolazione mondiale si aumenta di 58.000 unità al giorno. Finora, le guerre non hanno prodotto un
effetto considerevole su quest'aumento, che è continuato nonostante le ultime due guerre mondiali. (...)
Da questo punto di vista, le guerre si sono rivelate deludenti finora. (...) Ma forse che la guerra
bactériologique si mostrerebbe più efficace. Se una peste nera potesse infrangere sul mondo una volta
con generazione, allora i superstiti potrebbero procreare liberamente senza rendere il mondo troppo
pieno. La cosa potrebbe essere sgradevole, ma... ed in seguito? „
Due anni dopo, questa presa di posizione era già difesa da un grande centro “di ricerche sociali„,
l'istituto anthropologique di Amburgo, che scriveva in uno studio sembrato nel 1953: “La situazione
più favorevole al tipo umano sembra essere rappresentata da un tasso d'infezione di dimensione media,
con epidemie salubri o anche pandémies. Ciò manterrebbe il numero di persone a livello accettabile, che
genera così una vitalità potente per ciascuno. (...) La fine naturale della vita corrisponde alla fine della
sua capacità produttiva. Tentare di mantenerla a tutti i costi, è fare portare alla Comunità un peso che
sembra privato di senso. „

109
Scie chimiche e il nuovo gene resistente all’alluminio della Monsanto
:: Articolo di Barbara H. Peterson ::

Il testo verte su un nesso, che la giornalista


correttamente intravede, tra modificazioni
genetiche di piante e la dispersione nella
biosfera di alluminio per mezzo degli aerei
chimici. L’intervento della demoniaca
Monsanto, che sta introducendo un gene
resistente all’alluminio, lungi dall’essere
un’azione volta a risolvere i problemi agricoli, si
comprende nel quadro di una subdola politica
basata sulla degradazione delle risorse
alimentari. Non dimentichiamo, infatti, che, nel
periodo dell’aratura, vengono
dispersi filamenti di polimeribiocompatibili che, inglobati nel terreno e quindi nelle radici degli ortaggi e dei
cereali, ne trasformano il genoma. In questo modo, anche le piante naturali rischiano di diventare
transgeniche: a questa trasformazione può concorrere, come ricorda l’ex militare francese Marc Filterman,
l’irradiazione di campi elettromagnetici emessi da aerei come gli A.W.A.C.S. E’ stato infine testimoniato che
velivoli militari hanno rilasciato fibre polimeriche (vettori per il particolato di metalli come alluminio e bario),
in concomitanza con la messa a dimora di piantine di riso.

Come mai la Monsanto ha sviluppato un gene resistente all’alluminio? La Monsanto sta attualmente
introducendo sul mercato un gene resistente all’alluminio. Ecco la storia: “I piccoli agricoltori poveri di
risorse dei paesi in via di sviluppo devono fronteggiare difficoltà quotidiane che includono terreni poco
fertili, siccità e scarsità di contributi. Le attuali tendenze globali relative ai “cambiamenti climatici” ed alla
crescita della popolazione sono destinate ad esacerbare tali ristrettezze. Una ricerca di nuova generazione
su coltivazioni geneticamente manipolate (GE) si pone l’obiettivo di alleviare queste pressioni attraverso il
miglioramento di varietà colturali di sussistenza – come la manioca, il sorgo e il miglio – che incorporino
caratteristiche come la tolleranza alla siccità, all’acqua ed all’alluminio nei terreni, oltre alla creazione di
piante con una più efficiente sintesi dell’azoto e del fosforo.” (fonte: http://www.ifpri.org/)

Ora diamo un’occhiata all’inchiesta del giornalista Michael Murphy su scie chimiche, geo-ingegneria ed al
fatto che nelle aree fortemente irrorate si rilevano livelli estremamente alti di alluminio e bario nell’acqua,
nella neve e nel terreno (video in tre parti: farmwars.info).
Sarà una coincidenza che la Monsanto ci venga “in soccorso” con geni resistenti all’alluminio dato che le
piante normali muoiono in presenza di eccessivo alluminio? Oppure si tratta di capitalismo opportunistico e
di un pianificato monopolio corporativo delle fonti di cibo da parte della Monsanto, secondo un
meccanismo di dialettica hegeliana basato su informazioni riservate circa un proposto programma di
“geoingegneria” che in realtà è già in atto e sta saturando la nostra atmosfera con scie chimiche
contenenti alluminio e bario?
Questo non è un gioco, signori. Ci stanno attaccando da ogni lato nell’ambito di un deliberato piano
omicida e genocida per arricchire ulteriormente pochissime famiglie e ridurre la popolazione mondiale a
500 milioni, come inciso nelle Georgia Guidestones. Questa è niente meno che guerra biologica

110
MONSANTO API ROBOT

ublished on August 9, 2013 in O.G.M.


Ecco una delle ultime “trovate” della
Monsanto per continuare a promuovere i
suoi pericolosi e dannosi OGM. Le api
muoiono su tutto il Pianeta, ed insieme a
loro anche farfalle ed altri insetti,
indispensabili per il lavoro di
impollinazione, rischiano l’estinzione a
causa di pesticidi ed altre tossiche
sostanze chimiche impiegate soprattutto
in agricoltura e strettamente correlate
agli OGM. Come si apprende da questo
articolo, la Monsanto da killer senza
scrupoli della biodiversità e delle api ora
vuole proporsi come “salvatrice”
dell’ecosistema…

Gli impollinatori svolgono un ruolo fondamentale nella riproduzione sessuale delle piante. Quando mangiate
una mandorla, una barbabietola, un’anguria o anche quando bevete il vostro caffè, state degustando il frutto
dell’antico rapporto tra fiori e animali impollinatori.

Purtroppo, dagli anni novanta, la salute delle api, in tutto il mondo, è stata in pericolo anche grazie
all’incremento dei punti di prova di
nuovi pesticidi tossici, creati da
aziende come Shell e Bayer fra le
altre. A questi problemi di
contaminazione si deve anche
aggiungere che, per colpa della
sempre maggiore diffusione degli
OGM monocultivo, creati nei
laboratori di aziende biotech come
Monsanto, la perdita di biodiversità
genetica ha causato non pochi
problemi alle piccole api.

Però non c’è da preoccuparsi, gli


impollinatori comunemente
conosciuti, gli uccelli e le api, presto
potrebbero essere irrilevanti per le esigenze alimentari della civiltà. Infatti Robotica Harvard sta sviluppando
una soluzione alla crisi: sciami di piccoleapi robot, costruite in titanio e plastica che possono impollinare le
ciclopiche distese di colture OGM.

Il laboratorio di microrobotica di Harvard ha lavorato sul suo progetto di veicoli Micro Air dall’inizio del 2009.
Attingendo alle conoscenze sviluppate in tema di biomeccanica e studiando l’organizzazione sociale delle api, il
team di ricercatori sta costruendo piccoli robots alati adatti a volare di fiore in fiore, immunialle tossine

111
gocciolante dai petali dei fiori, per diffonderne il polline. Gli scienziati credono anche che presto saranno in
grado di programmare leapi robotizzate per vivere in un alveare artificiale, coordinandone differenti algoritmi
per poter comunicare tra di loro sui diversi metodi di impollinazione e la posizione di particolari colture.

Naturalmente, i rapporti pubblicati dal laboratorio descrivono anche potenziali usi militari, come sorveglianza
e mappatura, però le piccole api robot non sono ancora state dotate di pungiglioni retrattili provvisti di
neurotossina.

Ecco un altro esempio di come la Monsanto continui a volersi “sostituire” all’operato che la Natura svolge
meravigliosamente e senza danno alcuno da milioni di anni. Ora, dopo aver inquinato l’ambiente e causato la
gravissima moria di api, attraverso sostanze chimiche come ad esempio il famigerato Roundup, il gigante
biotech vuole promuoversi a “paladino” della Natura e della biodiversità! Non vi sembra pura follia questa?

Per conoscere tutti i danni causati da semi e cibi transgenici, quali sono le alternative e le possibili vie d’uscita,
scaricate l’eBook gratuito “DOSSIER OGM: Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici” Cliccando qui

La RUSSIA avverte Obama: Potrebbe essere necessaria una guerra per fermare Monsanto

una sorprendente affermazione è stata fatta dal presidente russo


Vladimir Putin che ha commentato come una guerra potrebbe
essere la conseguenza necessaria per fermare la Monsanto
Protection Act. Ero scettico, ma ha fatto un po ‘di ricerche
scoprendo che la storia è più che fondata.
Il verbale scioccante relativo alla riunione del Presidente Putin il mese scorso con il Segretario di Stato John
Kerry rivelano nel leader russo una “estrema indignazione” sulle scelte di Obama che ha continuato
a garantire una protezione globale delle sementi e dell’impianto di bio-genetica dei giganti Syngenta e
Monsanto a fronte di una crescente ” apocalisse di api “che il Cremlino avverte” sarà certamente “la causa
scatentate che porterà ad una guerra mondiale.”
Secondo alcune rivelazioni uscite dal Cremlino, precisamente dal Ministero delle Risorse Naturali e
dell’Ambiente della Federazione Russa ( MNRE ), Putin si è arrabbiato così tanto per il rifiuto di Obama di
discutere di questa grave situazione, che il leader Russo evitò per tre ore di incontrarsi persino con Kerry,
che aveva viaggiato a Mosca per una missione diplomatica in programma da tempo. L’incontro avvenne,
infine, per evitare di complicare ulteriormente le già difficili relazioni tra i due paesi.
Al centro di questa disputa tra Russia e Stati Uniti, questo rapporto MNRE dice, è la “prova indiscutibile”
che una classe di insetticidi neuro-attivi chimicamente legati alla nicotina, noto come neonicotinoidi ,
stanno distruggendo il nostro pianeta e la popolazione di api. Inoltre il rapporto afferma che questo
insetticida se lasciato incontrollato potrebbe distruggere la capacità del nostro mondo di coltivare
abbastanza cibo per sfamare la popolazione.
La situazione è divenuta così grave, in base alle relazioni presenti nel MNRE, che la Commissione europea al
completo (P), la scorsa settimana ha istituito un divieto precauzionale di due anni ( che inizierà il 1
dicembre 2013 ) su questipesticidi “ammazza api”. Seguendo l’esempio della Svizzera, Francia, Italia,
Russia, Slovenia e Ucraina, ognuno dei quali aveva precedentemente bandito queste forme di organismi
geneticamente modificati dal proprio territorio.
Due dei neonicotinoidi più temuti (e messi al bando) sono Actara e Cruiser fatte entrambe dall’azienda Bio-
Tech svizzera e dal gigante dei pesticidi Syngenta AG che impiega oltre 26.000 persone in oltre 90 paesi ed
è al terzo posto nelle vendite totali del mercato commerciale dei semi agricoli.
Importante da notare, in questa relazione si dice, che Syngenta, con i colossi del bio-tech come
Monsanto, Bayer, Dow e DuPont, ora controlla quasi il 100% del mercato globale per piante, semi,
pesticidi geneticamente modificati.

112
Da notare su Syngenta, secondo il rapporto che continua, che nel 2012 è stato ritenuto responsabile
penalmente in Germania per nascondere il fatto che il suo mais geneticamente modificato ha provocato la
morte di alcuni animali da bestiame, e per questo motivo venne intentata una class-action negli Stati Uniti
per 105 milioni dollari dopo che si è scoprì era stato contaminato l’approvvigionamento potabile di circa 52
milioni di americani in più di 2.000 distretti idrici con la sua Atrazina un erbicida “gender-bending” .
Per quanto incredibilmente spaventoso questa situazione sia, il MNRE dice, può essere visto nel rapporto
pubblicato lo scorso marzo dalla American Bird Conservancy ( ABC ) in cui hanno avvertito come tutto il
nostro pianeta sia in pericolo, e come si può, in parte, leggere :
“Come parte di uno studio sugli impatti delle categorie più usate al mondo di insetticidi, i prodotti chimici di
nicotina chiamati ‘neonicotinoidi’, la Bird Conservancy americana (ABC) ha chiesto il divieto del loro uso come
trattamento per le sementi e la sospensione di tutte le sue applicazioni. L’obbiettivo è una revisione
indipendente degli effetti prodotti su uccelli, invertebrati terrestri, acquatici e altri animali selvatici.”
“E ‘chiaro che queste sostanze chimiche hanno la potenzialità di influenzare l’intere catene alimentare. La
persistenza ambientale dei neonicotinoidi, la loro propensione per il deflusso e per le acque sotterranee di
infiltrazione, le loro modalità cumulativa in gran parte irreversibili sollevano notevoli preoccupazioni
ambientali “, ha detto Cynthia Palmer, co-autore del rapporto “pesticid Program Manager” per la ABC, una
delle più importanti organizzazioni per la conservazione degli uccelli della nazione.
L’associazione ABC ha commissionato un esperto di fama mondiale nell’ambiente tossicologo Dr. Pierre
Mineau per condurre la ricerca. Il rapporto di 100 pagine si chiama “L’impatto degli insetticidi più utilizzati
dalle nazione sugli Uccelli”. All’interno troviamo una rassegna di 200 studi sul neonicotinoidi compresa la
ricerca industriale ottenute grazie al Freedom of Information Act statunitense. La relazione valuta il rischio
tossicologico per gli uccelli e dei sistemi acquatici e comprende ampi confronti con i più anziani pesticidi
che i neonicotinoidi hanno sostituito. La valutazione conclude che i neonicotinoidi sono letali per gli
uccelli e per i sistemi acquatici da cui dipendono.
“Un singolo kernel mais rivestito con un neonicotinoidi può uccidere un uccello”, ha detto Palmer. “Anche
un minuscolo chicco di grano o colza trattato con la più antica neonicotinoidi – chiamato imidacloprid – può
fatalmente avvelenare un uccello. E basta non più di un decimo di un seme di mais neonicotinoidi al giorno
durante la stagione di deposizione delle uova per influire in maniera irreparabile sulla riproduzione di questi
animali”.
Il nuovo rapporto conclude che i livelli di contaminazione da neonicotinoidi sia in acqua, sia in superficie,
nei sotterranee degli Stati Uniti e in tutto il mondo sono già oltre la soglia massima per uccidere molti
invertebrati acquatici. “
Seguendo rapidamente questo rapporto, il MRNE afferma che un folto gruppo apicoltori e ambientalisti
americani hanno citato in giudizio il regime di Obama per il continuo uso di questi neonicotinoidi
dichiarando: “Stiamo portando l’EPA in tribunale per la sua incapacità di proteggere le api da questi
pesticidi. Nonostante i nostri migliori sforzi per mettere in guardia l’agenzia dai problemi posti dal
neonicotinoidi, l’EPA ha continuato a ignorare i chiari segni di un sistema agricolo in difficoltà.”
E per quanto male il sistema agricolo del mondo sia diventato davvero a causa di queste piante
geneticamente modificati, pesticidi e semi, questa relazione continua, basta vedere la proposta della
Comunità Europea, la scorsa settimana, dopo il loro divieto di utilizzo dei neonicotinoidi. L’intenzione è di
criminalizzare quasi tutti i semi e le piante non registrate presso l’Unione europea, e come si può, in parte,
leggere :
Una nuova legge proposta dalla Commissione europea renderebbe illegale “crescere, riprodurre o
commerciare” i semi di ortaggi che non siano stati “testati, approvati e accettati” da un nuova burocrazia
europea denominata “Agenzia delle varietà vegetali nell’UE.”
Si chiama la “Riproduzione delle Piante per Legge marziale” e tenta di mettere il governo in carica di quasi
tutte le piante e semi.”
Questo rapporto della MRNE puntualizza che anche se questa azione della Comunità Europea possono
apparire draconiana, è tuttavia necessaria, al fine di eliminare il continente dalla continua contaminazione
di queste“mostruosità di semenze”, geneticamente allevate.

113
Ciò che più sconcerta in tutto questo, afferma il rapporto del MRNE, e che ha portato alla rabbia di Putin
nei confronti degli Stati Uniti, sono gli sforzi di Obama per proteggere i profitti dei produttori di
pesticidinonostante il catastrofico danno che si sta producendo per l’ambiente. Altra conferma arriva dal
Guardian News Service nel loro dettagliato articolo del 2 maggio dal titolo ”Gli Stati uniti respingono
l’affermazione secondo cui gli insetticida Americani sono la principale causa della moria di Api in giro per il
mondo” e che, in parte, dice:
“L’Unione europea ha votato questa settimana per una squalifica di due anni su una classe di pesticidi, noto
come neonicotinoidi, che è stato associato con il crollo delle api. Il rapporto del governo degli Stati Uniti, al
contrario, ha trovato molteplici cause per il crollo delle api “.
Per comprendere il “vero” motivo per cui Obama ha garantito protezione a questi giganti del bio-tech
che distruggono il nostro mondo, il MRNE dice che possono essere visualizzati nel report intitolato
“ Come ha fatto Barack Obama a diventare, di fatto, l’uomo della Monsanto a Washington? ”e che, in
parte, dice:
“Dopo la sua vittoria nelle elezioni del 2008, Obama ha riempito i posti chiave con le persone della Monsanto,
nelle agenzie federali che esercitano un’enorme forza in questioni alimentari, l’USDA e la FDA: Al USDA,
come direttore dell’Istituto Nazionale di Alimentazione e dell’Agricoltura è stato nominato Roger Beachy, ex
direttore della Monsanto Danforth Center. Come vice commissario della FDA, il nuovo reparto dedicato alle
sicurezze alimentari, il famigerato Michael Taylor, ex vice-presidente per la politica pubblica della Monsanto.
Taylor era stato determinante per ottenere l’approvazione all’ormone geneticamente modificato della
crescita Bovina della Monsanto.”
Ancora peggio, dopo che la Russia ha sospeso l’importazione e l’uso di un Mais della Monsanto
geneticamente modificato a seguito di uno studio che suggerisce un legame tra il cancro al seno e la
semenza della Monsanto, lo scorso settembre, Russia Today News Service ha riportato la seguente risposa
Obama:
“Gli Stati Uniti tramite la Camera dei Rappresentanti ha approvato all’ultimo istante una legge sull’Agricoltura
– tra cui una disposizione di tutela delle sementi geneticamente modificate dal contenzioso Legale a fronte
di rischi per la salute.
L’allarme è stato lanciato dopo che si è venuti a conoscenza della possibilità che i tribunali federali potrebbero
essere inibiti dal potere fermare immediatamente l’impianto e la vendita di organismi geneticamente
modificati (OGM ) e la coltura da semi a prescindere da qualsiasi preoccupazione per la salute dei
consumatori.
Il provvedimento sarebbe dovuto essere vagliato attraverso i comitati agricoli o dalla Magistratura per essere
revisionato. Invece non si è tenuta alcuna udienza e la legge era evidentemente sconosciuta persino alla
maggior parte dei democratici (che detengono la maggioranza al Senato) prima della sua approvazione
all’interno del HR 993, il disegno di legge creato per il finanziamento a breve termine, approvato al fine di
evitare una chiusura del governo federale “.

Il 26 marzo Obama ha tranquillamente firmato questa “Monsanto Protection Act” trasformandola in


legge ed assicurando così che il popolo americano non abbia alcun possibile ricorso da attuare contro
questo gigante del bio-tech. Il futuro ci riserverà decine di milioni di malati e molti milioni sicuramente
finiranno per morire in quanto questo rapporto della MRNE racconta dettagliatamente la più grande
apocalisse agricola nella storia dell’umanità oltre il 90% api selvatiche negli Stati Uniti è già estinta, e fino
al 80% delle api domestiche sono morte.

114
DOSSIER: N.S.A. IL GRANDE FRATELLO CHE CI SPIA

COS’ È L’N.S.A
Innanzitutto N.S.A. sta per National Security Agency,è un agenzia del
Dipartimento della Difesa USA,nacque nel 1952 ma è sempre stata
tenuta segreta fino al 2000. Stranamente se scrivete su google cioè
ILLUMINATI al contrario cioè ITANIMULLI la prima voce che esce è
proprio il sito dell’ NSA www.nsa. gov .Strana coincidenza vero??
Sul sito potete trovare informazioni circa tecnogie avanzatissime che
utilizzano per la raccolta dati, si tratta di attrezzature talmente
avanzate da rendere obsoleto di almeno 100 anni tutto quello che
conosciamo.
Il quartier generale ha sede le Matyland e più precisamente nella base
militare di Fort George G Meade, cira a 2 km a sud di Baltimora. E’
situata in un punto stratgico, esiste solo una strada per arrivarvi ed è la Maryland Route 295 South che
dispone di un unscita “NSA Employees Only”, cioè destinata esclusivamente ai suoi impiegati. La quantita
di apparecchiature ipertecnologiche installate è tale da richiedere una quantità di energia elettrica
potenzialmente sufficiente a creare blackout in tutta la nazione americana.Per capire le dimensioni da
satellite si possono notare 18000 parcheggi auto ai quali si aggiungono altri 18000 nei sotterranei della
struttura al riparo da occhi indiscreti.
Oltre alla sede centrale ci sono sedi staccate della NSA anche in altre località USA. Nel 2008
l’amministrazione Bush ha avviato un vasto progetto chiamato Comprehnsive National Cybersecurity
Initiative, coinvolgente diverse agenzie governative. Nel caso della NSA, il CNCI ha portato alla costruzione
nel 2011 di un primo ‘data center’ ,il cui costo a carico dei
contribuenti americani ammonta a ben 1,5 miliardi di
dollari,costruito a Camp Williams nell Utah. Praticamente
è un enorme struttura per la raccolta dei dati internet a
livello mondiale di tutto ciò che viaggia su internet in tutte
le nazioni.
L’NSA si occupa di garantire la sicurezza delle trasmissioni
confidenziali militari, diplomatiche e governative via radio,
internet, telefono o qualsiasi altro mezzo, nonché
dell’intercettazione su scala mondiale di tutto quanto
passi attraverso strumenti elettronici, nulla può
nascondersi alla sua tecnologia avanzatissima. Questa
agenzia intercetta e conserva ogni giorno 3 MILIARDI di
chiamate telefoniche, mail, e altro tipo di comunicazioni.
Al suo interno è divisa in 2 sezioni: la SID (Signal
Intelligence Directorate) che fornisce informazioni in
merito all’attività delle intelligence straniere, e l’AID
(Information Assurance Directorate), che protegge le
informazioni delle intelligence statunitensi. La sua
segretezza è tale che lo stesso Governo degli Stati Uniti ne
ha ignorato per molto tempo i reali poteri.
La NSA fa parte di un gruppo di coordinamento internazionale delle intelligence chiamato UKUSA
costituito anche dalla britannica GCH(governament communication headquarters), dalla canadese CSE
(communications Security Estabilishment), dall’australiana DSD (defence signals directorate) e dalla
neozelandese GCSB(government communication securitu bureau).Le 5 nazioni Stati Uniti, Canada, Gran
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Bretagna, Nuova Zelanda e Australia sono i 5 occhi del “Grande Fratello” ipertecnologico nato negli anni
60 e hanno messo a punto un sistema di intercettazione si scala mondiale conosciuto come ECHELON.
La privacy dei cittadini USA e stranieri non è tutelata in alcun modo, addirittura seconodo l’ USA PARTIOT
ACT firmato da Bush dopo l’attacco dell l’11 settembre dice che se minimamente sospettati di terrorismo si
può non solo intercettare, ma arrestare. Si rischia di essere sequestrati, imprigionati e torturati. E tutto
questo senza che nessuno venga a saperlo. Senza avvocato e senza diritti.

IL CASO SNOWDEN
Edward Joseph Snowden (21 giugno 1983) è un ex tecnico della NSA (National
Security Agency) e della CIA (Central Intelligence Agency), che ha deciso di
rivelare dettagli di un programma di sorveglianza di massa top secret, messo a
punto dai governi di Stati Uniti d'America e Gran Bretagna. Snowden ha deciso di
rivelare i segreti dei progetti, chiamati Prism e Tempora, prevalentemente
a Glenn Greenwald del The Guardian: il quotidiano inglese ha pubblicato una serie
di pezzi contenenti le rivelazioni di Snowden, a partire dal mese di giugno 2013.

INTERVISTA A SNOWDEN

L'individuo responsabile di una delle più significative fuge di notizie nella storia politica Americana è
Edward Snowden, un 29enne ex assistente tecnico della CIA e attualmente dipendente della Booz Allen
Hamilton, azienda contractor della difesa. Showden ha lavorato alla
National Security Agency durante gli ultimi quattro anni come
dipendente di vari contractor esterni tra cui la Booz Allen e la Dell.

Il Guarduan, dopo diversi giorni di interviste, sta rivelando la sua


identità su sua richiesta. Dal momento in cui lui ha deciso di rivelare
numerosi documenti top-secret al pubblico, lui è stato determinato a
non optare di proteggersi dietro l'anonimato. "Non ho intenzione di
nascondere chi sono perché so che non ho fatto niente di sbagliato" ha
detto.

Snowden passerà alla storia come una delle più importanti talpe
d'America, insieme a Daniel Ellsberg a Bradley Manning. Lui è
responsabile di aver rivelato documenti di una delle organizzazioni più
riservate al mondo - la NSA.

In una nota che accompagna la prima serie di documenti che lui ha rivelato, ha scritto: "Capisco che mi
faranno soffrire per quello che ho fatto", ma "sarò soddisfatto se l'associazione di leggi segrete, di grazia
iniqua e potere esecutivo incontrastabile che governano il mondo che amo saranno rivelate anche per un
solo istante ".

Nonostante la sua determinazione a svelare pubblicamente la sua identità, ha più volte insistito sul fatto
che lui vuole evitare i riflettori dei media. "Non voglio l'attenzione del pubblico, perché non voglio che la
storia sia incentrata su di me. Voglio che sia su ciò che il governo degli Stati Uniti sta facendo."

Egli non teme le conseguenze di rivelarsi pubblicamente, ha detto, ma solo che così facendo possa
distrarre l'attenzione dalle questioni sollevate dalle sue rivelazioni. "So che la media amano personalizzare
i dibattiti politici, e so che il governo mi demonizzerà".

116
Nonostante questi timori, lui è fiducioso che il suo outing non distoglierà l'attenzione dalla sostanza delle
sue rivelazioni. "Voglio davvero che l'attenzione sia su questi documenti e sul dibattito che spero ciò
solleverà tra i cittadini di tutto il mondo riguardo a qual'è il tipo di mondo in cui vogliamo vivere". Ha poi
aggiunto: "Il mio unico scopo è quello di informare il pubblico su quello che viene fatto in nome loro e
quello che viene fatto contro di loro".
Ha avuto "una vita molto comoda" che comprendeva un salario di circa 200.000 dollari, una ragazza con
cui ha condiviso una casa alle Hawaii, una carriera stabile, e una famiglia che ama. "Sono disposto a
sacrificare tutto questo perché non posso in coscienza consentire al governo degli Stati Uniti di
distruggere la privacy, la libertà in Internet e le libertà elementari delle persone in tutto il mondo con
questo enorme macchina di sorveglianza che stanno segretamente costruendo".
'Non
ho paura, perché questa è la scelta che ho
fatto' Tre
settimane fa, Snowden ha fatto i preparativi finali
che hanno portato alla serie di notizie da
prima pagina della scorsa settimana.Presso
l'ufficio della NSA alle Hawaii dove stava
lavorando, ha copiato l'ultima serie di
documenti che intendeva rivelare.

Ha poi avvisato il suo supervisore alla NSA che


aveva bisogno di assentarsi dal lavoro per "un
paio di settimane", al fine di ricevere un trattamento per l'epilessia, una condizione di cui ha scoperto di
soffre lo scorso anno dopo una serie di attacchi.

Come ha fatto i bagagli, ha detto alla sua ragazza che doveva allontanarsi per un paio di settimane, anche
se ha detto di essere rimasto vago sul motivo. "Questo non è un evento raro per qualcuno che ha trascorso
gli ultimi dieci anni di lavoro nel mondo dell'intelligence."

Il 20 maggio, si è imbarcato su un volo per Hong Kong, dove è rimasto da allora. Lui ha scelto quella città
perché "hanno un forte impegno nella difesa della libertà di parola e il diritto di dissenso politico", e perché
credeva che fosse uno dei pochi luoghi al mondo che sia potrebbe e avrebbe resistito ai dettami del
governo degli Stati Uniti.
Nelle tre settimane da quando è arrivato, è rimasto nascosto in una stanza d'albergo. "Ho lasciato la stanza
forse un totale di tre volte durante il mio soggiorno," ha detto. Si tratta di un hotel lussuoso e, in aggiunta
consuma i pasti nella sua stanza, cosi ha accumulato un conto notevole.

Egli è profondamente preoccupato di essere spiati. Lui fodera la porta della sua camera d'albergo con
cuscini per prevenire le intercettazioni. Si mette un grande cappuccio rosso sopra la sua testa e il laptop
quando inserisce le sue password per impedire a eventuali telecamere nascoste di individuarle.

Anche se questo può sembrare paranoia per alcuni, Snowden ha buone ragioni per aver paura. Ha lavorato
nel mondo dell'intelligence degli Stati Uniti per quasi un decennio. Egli sa che la più grande e
riservata organizzazione di sorveglianza in America, la NSA, insieme al governo più potente del pianeta, è
in cerca di lui.
Dal momento in cui le informazioni hanno cominciarono ad emergere, ha guardato la televisione e
monitorato internet, ascoltando tutte le promesse di persecuzione penale provenienti da Washington.

E conosce anche troppo bene la sofisticata tecnologia a loro disposizione e di come sia facile per loro
trovarlo. La polizia della NSA e le altre forze dell'ordine hanno visitato due volte la sua casa alle Hawaii e
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già contattato la sua ragazza, anche se lui crede che potrebbe essere stato causato dalla sua assenza dal
lavoro, e non a causa di sospetti di qualsiasi collegamento con le fughe di notizie.

"Tutte le mie opzioni sono pessime," ha detto. Gli Stati Uniti potrebbero iniziare un procedimento di
estradizione nei suoi confronti, un corso potenzialmente problematico, lungo e imprevedibile per
Washington. O il governo cinese potrebbe portarlo via per interrogarlo, vedendolo come un'utile fonte di
informazioni. Oppure potrebbe finire per essere catturato e impacchettato in un aereo diretto in territorio
statunitense.

"Sì, potrei essere restituito dalla CIA. Potrei avere persone che mi inseguono. O uno qualunque dei partner.
Lavorano a stretto contatto con un certo numero di altre nazioni. Oppure potrebbero pagare le Triadi. Uno
qualunque dei loro agenti o delle loro attività", ha detto.

"Abbiamo una stazione CIA qui infondo alla strada - il consolato qui a Hong Kong - e sono certo che
saranno molto occupatiper la prossima settimana. E quella è una preoccupazione con cui convivere per il
resto della mia vita, per quanto lunga essa sia".

Dopo aver guardato la amministrazione Obama perseguire gli informatori a un ritmo senza precedenti
nella storia, si aspetta che il governo degli Stati Uniti tenti di usare tutto il suo peso per punirlo. "Io non ho
paura", ha detto con calma, "perché questa è la scelta che ho fatto".

Predice che il governo avvierà un'indagine e "dirà che ho violato lo Espionage Act e aiutato i nostri nemici,
ma quello può essere utilizzate contro chiunque punti il dito su quanto massiccio e invasivo il sistema è
diventato".
L'unica volta che si è emozionato durante le molte ore di interviste è stato quando ha riflettuto
sull'impatto sue scelte avrebbero avuto sulla sua famiglia, molti dei quali lavorano per il governo degli Stati
Uniti. "L'unica cosa che temo sono gli effetti nocivi per la mia famiglia, che non sarò in grado di aiutare più.
Questo è quello che mi tiene sveglio la notte", ha detto, con le lacrime agli occhi.

'Non puoi restare ad aspettare che qualcun altro agisca'


Snowden non ha sempre credere che il governo degli Stati Uniti rappresentasse una minaccia per i suoi
valori politici. È xewaciuto a Elizabeth City, in Carolina del Nord. La sua famiglia si trasferì in seguito a
Maryland, vicino al quartier generale della NSA a Fort Meade.

Per sua stessa ammissione, non era uno studente stellare. Al fine di avere i crediti necessari per ottenere
un diploma di scuola superiore, ha frequentato un college a Maryland, studiando informatica, ma non ha
mai completato i corsi. (In seguito ha ottenuto il suo diploma generico GED).

Nel 2003, si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti e ha iniziato un programma di formazione per unirsi alle
forze speciali. Invocando gli stessi principi che ora cita per giustificare le sue soffiate, ha detto: "Ho voluto
combattere nella guerra in Iraq perché mi sentivo come se avessi un obbligo in quanto essere umano di
aiutare le persone libere dall'oppressione".

Ha raccontato come le sue convinzioni circa lo scopo della guerra sono state rapidamente fugate. "La
maggior parte delle persone che ci addestravano ci spronavano a uccidere gli arabi, non ad aiutare
qualcuno", ha detto. Dopo che si è rotto entrambe le gambe in un incidente durante l'addestramento, è
stato dimesso.

118
Dopo di che, ha ottenuto il suo primo lavoro in una struttura NSA, lavorando come guardia di sicurezza per
una delle strutture segreta dell'agenzia presso l'Università del Maryland. Da lì, è andato alla CIA, dove ha
lavorato sulla sicurezza IT. La sua comprensione di Internet e il suo talento per la programmazione dei
computer gli ha permesso di salire abbastanza rapidamente per qualcuno che non aveva nemmeno un
diploma di scuola superiore.

Per il 2007, la CIA lo collocano con copertura diplomatica a Ginevra, Svizzera. La sua responsabilità per il
mantenimento della sicurezza della rete informatica lo autorizza ad avere accesso a una vasta gamma di
documenti classificati.

Tale accesso, insieme ai quasi tre anni trascorsi in giro per gli ufficiali della CIA, lo ha portato a mette
seriamente in discussione la correttezza di ciò che ha visto.

Ha descritto come formativa un incidente in cui sosteneva agenti della CIA stavano cercando di reclutare
un banchiere svizzero per ottenere informazioni bancarie segrete. Snowden ha detto che hanno raggiunto
questo obiettivo facendo volutamente ubriacare il banchiere e incoraggiandolo a guidare a casa con la sua
auto. Quando il banchiere è stato arrestato per guida in stato di ebrezza, l'agente sotto copertura che
cercava di fare amicizia con lui si è offerto di aiutare, e cosi si è formato un legame che ha portato al
successo del reclutamento.

"Molto di ciò che ho visto a Ginevra mi ha davvero disilluso riguardo le funzioni del mio governo e quello
che è il suo impatto nel mondo," dice. "Ho capito che ero parte di qualcosa che stava facendo molto più
male che bene."

Ha detto che era durante il suo periodo con la CIA a Ginevra ha pensato per la prima volta di rivelare segreti
governativi. Ma, al momento, ha scelto di no per due motivi.

In primo luogo, egli ha detto: "La maggior parte dei segreti della CIA ha riguardano persone, non macchine
e sistemi, quindi non mi sentivo a mio agio con rivelazioni che ho pensato avrebbero potuto mettere in
pericolo qualcuno". In secondo luogo, l'elezione di Barack Obama nel 2008 mi diede speranza che ci
sarebbero state vere riforme, rendendo inutili le divulgazioni.

Ha lasciato la CIA nel 2009, al fine di prendere il suo primo lavoro da dipendente di un contractor privato
che lo ha assegnato ad una struttura funzionante della NSA, di stanza in una base militare in Giappone. Fu
allora, ha detto, che lui "osservò Obama avanzare le stesse politiche che ho pensato avrebbe frenato", e, di
conseguenza, "mi sono rotto."

La prima lezione da questa esperienza è stata che "non si può restare ad aspettare che qualcun altro
agisca. Ero in cerca di leader, ma mi sono reso conto che leadership significa essere il primo ad agire."

Nel corso dei tre anni successivi, ha imparato quanto le attività di sorveglianza della NSA divorassero tutto,
affermando che "sono intenti a rendere ogni conversazione e ogni forma di comportamento nel mondo
cosa conosciuto a loro".

Ha descritto come una volta ha visto Internet come "l'invenzione più importante di tutta la storia
umana". Da adolescente, ha trascorso giornate intere a "parlare a gente con tutti i tipi di punti di vista che
non avrei mai incontrato da solo".

Ma lui credeva che valore di Internet, insieme insieme alla privacy di base, viene rapidamente distrutto
dalla onnipresente sorveglianza."Io non mi vedo come un eroe", ha detto, "perché quello che sto facendo
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è a mio interesse: non voglio vivere in un mondo in cui non c'è la privacy, e quindi non c'è spazio per
l'esplorazione intellettuale e la creatività ".

Una volta che giunse alla conclusione che la rete di sorveglianza della NSA sarebbe presto irrevocabile, ha
detto che era solo una questione di tempo prima che scegliesse di agire. "Quello che stanno facendo"
pone "una minaccia esistenziale per la democrazia", ha detto.

'Una questione di principio'


Per quanto forti quelle convinzioni sono, rimane ancora la domanda: perché l'ha fatto? Rinunciare alla
propria libertà e uno stile di vita privilegiato? "Ci sono cose più importanti del denaro. Se fossi stato
motivato dal denaro, avrei potuto vendere questi documenti a qualunque numero di paesi e diventare
molto ricco."

Per lui, si tratta di una questione di principio. "Il governo si è concesso un potere a cui non ha diritto. Non vi
è alcun controllo pubblico. Il risultato è gente come me ha la latitudine di andare più in la di quanto siano
autorizzati", ha detto.

La sua fedeltà alla libertà di Internet si riflette negli adesivi sul suo portatile: "Sostengo i diritti online:
Electronic Frontier Foundation", recita uno. Un'altra da il benvenuto all'organizzazione che offerta
l'anonimato on-line, il Tor Project.

Chiesto dai giornalisti di stabilire la sua autenticità per garantire che non fosse un millantatore, ha messo a
nudo, senza esitazione, i suoi dati personali, dal suo numero di previdenza sociale al suo identificativo della
CIA e il suo passaporto diplomatico scaduto. Non c'è furtività. Chiedetegli qualsiasi cosa nella sua vita
personale e lui vi risponderà.

Lui è tranquillo, intelligente, easy-going e schivo. Un maestro dei computer, sembrava più felice quando
parlava del lato tecnico della sorveglianza, ad un livello di dettaglio comprensibile probabilmente solo ai
suoi compagni specialisti della comunicazione. Ma lui ha mostrato passione intensa quando si parla del
valore della privacy e come sentiva venisse costantemente erosa dal comportamento dei servizi di
intelligence.

Il suo modo era calmo e rilassato, ma è stato comprensibilmente nervoso da quando è andato a
nascondersi, in attesa che venissimo a bussare alla porta dell'hotel. Un allarme incendio parte. "Questo
non è successo prima", ha detto, tradendo ansietà chiedendosi se era reale, un test o una manovra della
CIA per farlo uscire in strada.

Sparsi per il lato del suo letto sono la sua valigia, un piatto con i resti della colazione del servizio in camera,
e una copia di Angler, la biografia di ex vice-presidente Dick Cheney.

Da quando le notizie della scorsa settimana hanno iniziato ad apparire sul Guardian, Snowden ha guardato
attentamente la TV e leggere in internet per vedere gli effetti delle sue scelte. Sembrava soddisfatto che il
dibattito che aveva voluto provocare stava finalmente avvenendo.

Era disteso, appoggiato contro i cuscini, guardando Wolf Blitzer della CNN chiedere durante un dibattito
sull'intrusione del governo se qualcuno avesse idea di chi fosse la talpa. Da 8.000 miglia di distanza, la talpa
guardava impassibile, senza nemmeno indulgere in un sorriso sarcastico.

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Snowden ha detto di ammirare sia Ellsberg che Manning, ma sostiene che c'è una distinzione importante
tra sé e l'esercito privato, il cui processo per coincidenza è cominciato la settimana in cui le rivelazioni di
Snowden hanno cominciato a fare notizia.

"Ho valutato attentamente ogni singolo documento che ho divulgato per garantire che ciascuno fosse
legittimamente nel pubblico interesse", ha detto. "Ci sono tutti i tipi di documenti che avrebbero reso un
grande impatto che non ho considerato, perché danneggiare la gente non è il mio obiettivo. La
trasparenza si."

Ha scelto appositamente, ha detto, di dare i documenti ai giornalisti del cui giudizio si è fidato a proposito
di ciò che dovrebbe essere pubblico e ciò che deve rimanere nascosto.

Per quanto riguarda il suo futuro, rimane vago. Sperava che la pubblicità che le fughe di notizie hanno
generato gli avrebbero creato una certa protezione, rendendo "più difficile per loro di giocare sporco".

Egli vede come sua migliore speranza, la possibilità di asilo, con l'Islanda in cima alla sua lista - con la sua
reputazione di campione della libertà di Internet. Sa che può rivelarsi un desiderio irrealizzato.

Ma dopo l'intensa polemica politica che ha già creato con raggio solo con la prima settimana di racconti,
"mi sento soddisfatto che ne sia valsa la pena. Non ho rimpianti.

Datagate, l’Nsa intercetta le spedizioni di computer per modificarli di nascosto


Dispositivi bloccati e manomessi per controllarli a distanza Il
settimanale tedesco Der Spiegel cita documenti interni
dell’agenzia statunitense: laptop, hard disk e router ordinati
online sarebbero violati dagli agenti con software o componenti
hardware in grado di monitorarli e gestirli in remoto. Svelato
anche il “catalogo” dei sistemi per bucare le difese dei colossi hi-
tech, da Cisco a Samsung. Anche Microsoft di nuovo nella bufera
NUOVE, dettagliate rivelazioni dal fronte Nsa. La National security
agency statunitense avrebbe intercettato le spedizioni
internazionali di computer e altri dispositivi elettronici acquistati su
internet per installare spyware, programmi che raccolgono
informazioni sulle attività della macchina e su quelle online, oltre a
malware in grado di dare accesso remoto a quegli stessi laptop. È
solo uno degli ultimi tasselli del sempre più contorto puzzle che ha per oggetto le attività dell’agenzia Usa
ormai da mesi al centro del Datagate e diffuso in una lunga inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel.
Alla base il giornale cita nuovi documenti riservati della stessa Nsa. Anche se non indica direttamente l’ex
informatico Edward Snowden quale fonte principale delle nuove indiscrezioni. Tuttavia uno dei contatti
chiave del tecnico, la filmmaker e documentarista americana Laura Poitras, risulta fra i sei autori
dell’inchiesta.
I rapporti in mano al magazine descrivono in particolare origine e caratteristiche
della misteriosa Tao, la Tailored access operations, l’unità speciale dell’Nsa definita come una “squadra di
idraulici digitali” sguinzagliata nei casi più delicati. Vale a dire per rompere sistemi complessi da infiltrare o
condurre operazioni più adrenaliniche, con blitz sul campo (oltre che in Rete) condotti anche grazie al
supporto delle altre agenzie a stelle e strisce come Cia ed Fbi. È proprio alla
Tao che si devono le missioni di spionaggio dei capi di Stato e di governo internazionali o le intromissioni
nei cavi sottomarini per le telecomunicazioni internazionali come il Sea-Me-We-4. Nelle disponibilità delle
“teste di cuoio” digitali anche un vero e proprio “catalogo” di soluzioni hardware e software, nel secondo
caso destinate in particolare al Bios – il software base della scheda madre dei computer – in grado di

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incunearsi in qualsiasi sistema. Nelle cinquanta pagine di Ant, Advanced o anche Access Network
Technology, ci sarebbe di tutto: da particolari cavi per monitor che memorizzano ciò che viene digitato a
penne Usb radiotrasmittenti per inviare in tempo reale i dati salvati passando per una serie di altri gadget
hi-tech che si lanciano ben oltre le fantasie degli autori di 007 e per un costo che arriva fino ai 250mila
dollari.
Di tutte le rivelazioni sono tuttavia quelle sulla manomissione fisica dei computer a costituire l’autentica
novità di quest’ultima tappa dell’odissea Datagate. Alcuni degli attacchi riportati da Der Spiegel sono infatti
basati sulle fragilità di internet ma anche dei componenti hardware di molti dispositivi, inclusi quelli di
compagnie come Cisco Systems, Juniper Networks, Seagate, Samsung,
Maxtor, Huawei, Dell o Western Digital citate nel catalogo Access network technology. Non solo
computer: si parla di unità di memoria, router e altri dispositivi.
Sembra tuttavia che lo spionaggio 2.0 abbia lasciato spazio a operazioni in vecchio stile, cioè la già citata
intercettazione di determinati dispositivi digitali acquistati online, bloccati in fase di spedizione e
manomessi tramite l’installazione di software-spia o altri componenti hardware in grado di garantire
l’accesso remoto. Uno di questi, utilizzato fin dal 2009, sarebbe stato ribattezzato “Cottonmouth”: un
impianto hardware che sfrutta la presa Usb dei laptop per rendere manovrabile il computer. Non un tipo
secondario di operazione. Secondo un documento citato dal settimanale questo genere di azioni sarebbe
infatti da annoverare fra le “più produttive” dell’Nsa per raggiungere i propri obiettivi. Non basta. Un altro
dei dettagli contenuti nel report colpisce dritto Microsoft. L’Nsa avrebbe infatti avuto la possibilità di
sfruttare i famosi “crash report”, cioè i report d’errore di Windows, per infiltrarsi nei computer interessati.
Insomma, quel meccanismo di dialogo con la casa madre fra utente e azienda, che scatta quando un gioco,
un programma o un documento si bloccano ingolfando il sistema operativo, avrebbe involontariamente
funzionato da canale informativo spionistico. Studiando quei rapporti l’Nsa avrebbe cioè capito con
precisione che tipo di attacchi sferrare a quella specifica macchina, dai trojan ad altri tipi di malware. Una
pratica tanto utilizzata al punto da guadagnarsi, in uno dei documenti dell’agenzia, allusioni ironiche.
“Microsoft non fornisce al governo nessun accesso diretto ai dati dei proprio clienti – hanno prontamente
risposto da Redmond – avremmo grandissime preoccupazioni se le affermazioni riguardo le azioni
dell’amministrazione fossero vere”. Stesso tenore da Cisco: “Al momento non siamo al corrente di alcuna
vulnerabilità dei nostri prodotti –ha detto il vicepresidente John Stewart – come
riferito anche a Der Spiegel, non lavoriamo con nessun governo per consentire lo sfruttamento o
l’installazione di backdoor nei nostri prodotti”. E anche se del Datagate non sembra intravedersi la fine,
come ha confermato il giornalista del Guardian Glenn Greenwald appena venerdì scorso in un
congresso ad Amburgo, dall’Nsa non trapela alcun commento. Se non, in un comunicato, la conferma del
fatto che il “Tailored access operations è un’unità nazionale impegnata in prima linea per consentire all’Nsa
di difendere la nazione e i suoi alleati. Non commenteremo specifiche affermazioni sugli obiettivi di Tao, il
cui lavoro è centrato sullo sfruttamento delle reti di computer in supporto a
raccolte di dati esteri a fini d’intelligence”.

Datagate, nuova talpa Wayne Madsen: Paesi Ue passavano dati a Usa, anche Italia

NEW YORK – L’Italia, ma anche la Germania, laFrancia e altri Paesi


europei hanno accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di
dati personali alla National Security Agency. Lo denuncia al Guardian
unanuova ‘talpa’ del datagate: si tratta di Wayne Madsen, ex
luogotenente della Marina americane che ha lavorato per la Nsa dal
1985 e che ha – afferma il Guardian – ricoperto ruoli ‘sensibili’
nell’agenzia nei 12 anni successivi.
Madsen punta il dito contro l’Italia, ma anche la Gran Bretagna, la
Francia, la Danimarca, l’Olanda, la Germania e la Spagna: tutti questi
paesi più gli Stati Uniti – denuncia Madsen – hanno accesso al Tat-14, il sistema di telecomunicazioni
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transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un’enorme quantità di dati, incluse telefonate,
email e la la storia di accesso a internet degli utenti.
In base agli accordi in vigore – spiega Madsen in un’intervista pubblicata dal blog PrivacySurgeon.org e
ripresa dal Guardian – ogni paese è classificato in base al livello di fiducia ed è obbligato a passare dati,
incluse conversazioni telefoniche e informazioni internet alla Nsa se richiesto.
Gli accordi risalgono a dopo la seconda guerra mondiale e quindi prima dell’era internet. Madsen spiega di
essere uscito allo scoperto perché stanco della ”mezza verità” offerta dai politici europei che fingendo
shock sono rimasti in silenzio sui loro accordi con gli Stati Uniti. L’ex della Nsa è particolarmente critico nei
confronti della Germania, che ha accusato la Gran Bretagna di spiare il paese quando anche Berlino ha
accordi con gli Stati Uniti.
”Non riesco a capire Angela Merkel che chiede assicurazioni a Obama e alla Gran Bretagna, quando ha gli
stessi rapporti” di Londra sui dati con gli Stati Uniti, afferma Madsen. Le nuove rivelazioni hanno subito
causato critiche e la richiesta ai governi europei di chiarire i loro rapporti con la Nsa. ”C’è bisogno di
trasparenza. Il problema è che nessuno degli accordi è stato discusso in un’arena democratica – mette in
evidenza John Cooper, legale per i diritti umani – Sono d’accordo con William Hague sul fatto che qualche
volta le cose debbano essere fatte in segreto ma non si infrange in segreto la legge”.

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Datagate, anche l'Italia dava informazioni alla Nsa. Spiate le alte autorità dell'Unione europea

La stampa italiana ha ribattezzato lo scandalo che è seguito alle rivelazioni di Snowden datagate.
L'ex tecnico è stato accusato dagli USA di spionaggio.Si è dato alla fuga, è atterrato a Mosca e, attraverso
Wikileaks, ha chiesto asilo politico all'Ecuador.
L'Italia, ma anche la Germania, la Francia
e altri paesi europei hanno accordi
segreti con gli Stati Uniti per il passaggio
di dati personali alla National Security
Agency. Lo denuncia al Guardianuna
nuova talpa del Datagate: si tratta di
Wayne Madsen, ex luogotenente della
Marina americana che ha lavorato per la
Nsa dal 1985 e che - afferma il quotidiano
britannico - ha ricoperto ruoli sensibili
nell'agenzia nei 12 anni successivi.
Madsen punta il dito contro l'Italia, ma
anche la Gran Bretagna, la Francia, la
Danimarca, l'Olanda, la Germania e la
Spagna: tutti questi paesi più gli Stati
Uniti - denuncia l'ex ufficiale - hanno
accesso al Tat-14, il sistema di
telecomunicazioni transatlantico via cavo che consente loro di intercettare un'enorme quantità di dati,
incluse telefonate, email e la storia di accesso a Internet degli utenti.
EUROSPIONAGGI - Ma l'ennesima puntata del Datagate non si ferme alle nuove rivelazioni del Guardian.
Secondo lo Spiegel online gli Usa spierebbero anche le istituzioni dell'Unione europea. Quanto basta a far
andare su tutte le furie il presidente dell'Europarlamento: «È uno scandalo enorme», dice all'AnsaMartin
Schulz, e Washington deve dare spiegazioni immediate. Il settimanale tedesco scrive che gli 007
statunitensi spiavano i diplomatici europei a Washington e a New York, ma avrebbero anche intercettato i
computer e i telefoni dell'Unione europea, forse anche quelli dei leader, a Bruxelles. Le rivelazioni sono
contenute in nuovi documenti di Edward Snowden - la talpa bloccata da giorni nell'aerea di transito
dell'aeroporto di Mosca - e stanno irritando ancora di più i vertici dell'Ue, già di pessimo umore dopo le
prime rivelazioni del Datagate, con milioni di telefonate intercettate in Europa e in tutto il mondo. Der
Spiegelcita un documento top secret della Nsa, nel quale l'Europa viene definita un «target» e che erano
finiti nel mirino degli 007 Usa i telefoni e i computer dell'Ue a New York e a Washington, con accesso anche
alle email e ai documenti in preparazione.
COMUNICAZIONI - Sempre secondo il settimanale tedesco, circa cinque anni fa i responsabili della
sicurezza Ue, a causa di disturbi nelle telefonate, si sono accorti che alcune delle comunicazioni del Justus
Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i vertici dei leader europei, venivano intercettate a distanza.
Le ricerche avviate a quel momento hanno permesso di scoprire che le intercettazioni erano gestite da una
delle aree schermate accanto al quartier generale della Nato, nella vicina Evere, dove la Nsa si era
installata. Nel Justus Lipsius, ogni singola delegazione europea dispone di spazi privati, con linee
telefoniche e collegamenti Internet. Quindi potrebbero essere anche state registrate comunicazioni
sensibili tra capi di Stato e di governo europei.
GLI ACCORDI DEL DOPOGUERRA - Tornando invece alle rivelazioni di Wayne Madsen, la nuova talpa del
Datagate spiega - in un'intervista al blog PrivacySurgeon.org e ripresa dalGuardian - che in base agli accordi
in vigore ogni paese è classificato secondo il livello di fiducia ed è obbligato a passare alla Nsa dati se
richiesto, incluse conversazioni telefoniche e informazioni Internet. Gli accordi risalgono a dopo la seconda
guerra mondiale e quindi prima dell'era Internet. Madsen - che dal 2005 si dedica al giornalismo
investigativo e ha pubblicato diversi libri - spiega di essere uscito allo scoperto perché stanco della «mezza

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verità» offerta dai politici europei che fingendo shock sono rimasti in silenzio sui loro accordi con gli Stati
Uniti. L'ex della Nsa è particolarmente critico nei confronti della Germania, che ha accusato la Gran
Bretagna di spiare quando anche Berlino ha accordi con gli Stati Uniti. «Non riesco a capire Angela Merkel
che chiede assicurazioni a Obama e alla Gran Bretagna, quando ha gli stessi rapporti» di Londra sui dati con
gli Usa, afferma Madsen.
IN DIFESA DI SNOWDEN - «Snowden è stato condannato da molti che ritengono non abbia l'autorità o il
diritto di fornire al pubblico dettagli sullo spionaggio della Nsa - ha detto Madsen -. Ma che diritto o
autorità ha il direttore della Nsa, Keith Alexander, di dare informazioni sui programmi di sorveglianza della
Nsa durante cinque incontri della Bilderberg Conference? Alexander afferma di voler proteggere gli
americani dagli attacchi terroristici e fornisce informazioni a elite sui metodi che la Nsa usa per spiare
organizzazioni di studenti, religiose e progressiste. Quando Alexander parla con le élite viene ringraziato.
Quando Snowden parla è chiamato traditore o codardo».

Scandalo Usa intercettazioni: in Italia anche peggio

Il quartier generale della National Security Agency a Fort


Mead, Md.

Decreto Monti di gennaio apre le banche dati ai servizi


di sicurezza
MARIA GRAZIA BRUZZONE
Il caso NSA-Prism scoppiato negli Usa dove sta
mettendo in difficoltà l'amministrazione Obama, scuote
il mondo (vedi lastampa.it qui e altri post nella sezione
Tecnologia). Quel che stupisce però è che, davati alla
possibilità concreta che miliardi di dati di cittadini siano
finiti nelle mani dell'intelligence americana, l'Europa,
Italia compresa, non abbia ancora reagito in modo ufficiale - osserva un post di webnews. Com’è
possibile che alla notizia che gli americani intercettano le conversazioni online dei cittadini di altri
continenti – che utilizzano quei servizi forniti da società che hanno server sul suolo americano, come
Facebook, Google, Skype, eccetera – i due principali commissari europei della partita, Neelie
Kroes e Viviane Reading, non dicano una parola?

FA ECCEZIONE LA GERMANIA, dove la privacy è davvero considerata un bene, e ogni violazione preoccupa
molto i cittadini teutonici. È notizia di poche ore fa che Peter Schaar, responsabile della protezione dati
per la Germania, ha scritto uno statement per gli Usa, riportato dalle testate online.

L’amministrazione Usa deve ora fornire chiarimenti. Le prime dichiarazioni da parte del governo degli Stati
Uniti suggeriscono che la sorveglianza non sarebbe diretta contro cittadini americani, ma solo nei confronti
di persone che risiedono al di fuori del paese. Dato il gran numero di utenti tedeschi di Google, Facebook,
Apple o servizi Microsoft, mi aspetto chiarimenti (…). Inoltre, questi report illustrano l’importanza di
rafforzare la normativa europea sulla protezione dei dati. L’atteggiamento dilatorio dei commissari
all’Interno e alla Giustizia verso il pacchetto di riforme sulla privacy è un segnale completamente sbagliato.
E IN ITALIA? Nessun ministro, nessun portavoce, nessuno finora ha detto nulla. E forse non stupisce,
osserva il post citato, che rimanda a quanto spiega il blog del noto giurista Fulvio Sarzana - "con la solita
precisione", aggiunge. E secondo Sarzana, rispetto a quanto sta emergendo negli Usa, in Italia è anche

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peggio. Grazie una direttiva di Mario Monti.

"Evidentemente a conoscenza di ciò che accadeva oltreoceano qualche mese fa il Presidente Monti, dopo
aver effettuato un viaggio negli Stati Uniti ha fatto approvare il decreto del presidente del Consiglio dei
ministri 24 gennaio 2013 “ Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica
nazionale”, poi pubblicato nella “Gazzetta Ufficiale” del 19 marzo 2013 n. 66, in piena “vacanza”
legislativa".

"Il decreto, controfirmato da mezzo Governo, tra cui anche il ministro della Giustizia, definisce
“l’architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture
critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza
informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le
procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta
tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi”.
La norma prevede, tra le altre cose anche un principio assolutamente inedito per il nostro ordinamento.

L’art. 11 del decreto infatti obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli internet service provider, ma non
solo, anche ad esempio a chi gestisce gli aeroporti, le dighe, i servizi energetici, i trasporti, a dare accesso ai
servizi di sicurezza alle proprie banche dati, per finalità non meglio specificate “di sicurezza”.
In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, devono spalancare le porte ai
servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani,e, si presume
anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della Magistratura.
Tutto ciò in via amministrativa e senza il necessario controllo quantomeno dell’Autorità garante per la
protezione dei dati personali".
Così il post di Sarzana, linkato da webnews, che su quanto corre sulla Rete non è certo uno sprovveduto.

Underblog non stupisce. Ha varie volte segnalato il fenomeno dello spionaggio cibernetico - negli Usa e
non solo- collegato anche ai sociali networks, di cui vari blog americani si occupano da un pezzo.
Ora che le notizie sono approdate anche sui media mainstream (come mai proprio adesso? è un bella
domanda) e riguardano anche noi, chissà che qualche "Autorità" italiana non si decida a dare qualche
spiegazione.

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Datagate, nuove rivelazioni di Snowden “Una rete europea per spiare i telefoni”
I servizi segreti di Spagna, Francia Gran Bretagna, Germania e Svezia avrebbero messo a punto
un sistema di sorveglianza per telefoni e Web

Una rete europea di sorveglianza di massa delle comunicazioni, costruita da Germania, Francia, Spagna e
Svezia con l’aiuto del Gchq (Government Communications
Headquarters), l’equivalente britannico dell’americana Nsa.
Le ultime rivelazioni di Edward Snowden, riportate oggi
dal Guardian, gettano così anche l’Europa nell’occhio del
ciclone del Datagate mostrando come quello del «Grande
Fratello» non sia un copyright esclusivo degli Usa e
trasformando anche i Paesi europei in colpevoli
protagonisti di una rete di spionaggio andata ben oltre i
limiti della privacy. Una rete nella quale non compare l’Italia
anche perché - come riportato dagli stessi documenti della «talpa» - dotata di servizi di intelligence
«litigiosi» e limitati da «ostacoli legali».

La rete svelata dalle informazioni sottratte da Snowden si sarebbe sviluppata 5 anni fa e prevedrebbe un
monitoraggio delle comunicazioni telefoniche e di internet effettuato sia con intercettazioni dirette sia
sulla base di relazioni segrete con le compagnie di comunicazione. L’alleanza, definita dal Guardian
«elastica ma crescente», avrebbe così permesso all’intelligence di un Paese di coltivare «legami» con le
compagnie di un altro Paese per facilitare quella che i documenti definiscono una «pesca a strascico» di
dati sul web. Pesca nella quale la britannica Gchq avrebbe avuto un ruolo guida nel consigliare i partner su
come aggirare le leggi nazionali che restringono i poteri di sorveglianza dell’intelligence.

Ma gli ultimi “leaks” svelano anche «la frustrazione» degli 007 britannici nei confronti dei loro colleghi
italiani, definiti «litigiosi» e «incapaci o non disposti a collaborare tra loro» a dispetto dell’intelligence degli
altri Paesi coinvolti nella rete. Il Gchq, secondo i dati riportati dal Guardian, avevano in realtà chiesto all’Aisi
di collaborare, trovando tuttavia responso negativo. «Gli italiani sembravano entusiasti ma ostacoli legali
potrebbero aver impedito loro di impegnarsi», è scritto nei documenti ai quali, in serata, hanno replicato
fonti dell’intelligence italiana. I documenti di Snowden chiariscono che i servizi italiani «sono più garantisti»
di quelli di altri Paesi e che «non sono disponibili ad andare al di là di quanto previsto dall’ordinamento»,
hanno affermato le fonti, spiegando come la litigiosità evocata dagli 007 di Londra sia «una valutazione
datata» in quanto relativa al periodo precedente o immediatamente successivo alla profonda riforma delle
due agenzie Aise e Aisi. Una riforma che ha necessitato di un «complesso periodo di adattamento».

Le rivelazioni del Guardian, più in generale, gettano però una luce diversa sull’intero scandalo Datagate
facendo in qualche modo da sponda alle parole del direttore della National Intelligence americana, James
Clapper, che al Congresso aveva tacciato di ipocrisia le accuse dell’Europa agli Usa, nonché a quelle del
capo della Nsa Keith Alexander, che aveva sottolineato come fossero gli stessi partner del Vecchio
Continente a fornire agli Usa informazioni sui cittadini europei. Di certo, dopo il Datagate, nulla sarà come
prima. Secondo la stampa tedesca, Berlino e Washington starebbero per concludere un accordo di «non
spionaggio reciproco» che partirebbe dal 2014, mentre oggi Germania e Brasile hanno chiesto
all’Assemblea generale dell’Onu di adottare una bozza di risoluzione per per arginare «l’invadenza» della
sorveglianza elettronica svelata dal Datagate.

Una sorveglianza sulla quale il Guardian e il New York Times, condividendo i “leaks” di Snowden, hanno oggi
tracciato un quadro esaustivo, spiegando come tra i leader spiati figurino anche il segretario dell’Onu Ban
Ki-moon e l’ayatollah iraniano Alì Khamenei e dando così nuovi dati sul «lato oscuro» della Nsa. Un lato

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oscuro che, con le rivelazioni di oggi, vede anche l’Europa protagonista in un “Grande fratello” dove
vittime e carnefici sembrano ora confondersi in un quadro sempre più caotico e inquietante.

L'NSA può controllare l'iPhone


L'agenzia statunitense ha sviluppato un malware capace di accedere a tutti i dati dello smartphone Apple e di
prendere controllo di videocamera e microfono senza che l’utente se ne accorga.
Una delle storie più importanti del 2013 è sicuramente quella legata alle rivelazioni sulle tecniche e la
pervasività dello spionoggio condotto dalla NSA degli Stati Uniti. L'ultimo dei documenti pubblicati da
Forbes e che riprende informazioni già rivelate a settembre dallo Spiegel, presenta uno scenario che
sembra uscito direttamente dal telefilm Person of Interest. Come nella serie TV i protagonisti prendono il
controllo di un telefonino dell'ignara vittima, così l'NSA era in grado (o lo è ancora?) di infettare un iPhone,
ottenendo l'accesso completo a tutti i dati in esso contenuti, alle comunicazioni, e persino di utilizzare la
fotocamera e il microfono del telefono come microspie.

Il software, denominato DROPOUTJEEP, nella sua release iniziale richiedeva l'accesso fisico al telefono da
intercettare, ma nel documento pubblicato si parla della possibilità nelle versioni successive di installazione
da remoto. La vera domanda, posta dal ricercatore di sicurezza Jacob Applebaum, è se Apple abbia
collaborato con l'NSA per realizzare una simile applicazione.

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«La Nsa spia ogni giorno 5 miliardi di chiamate» Le nuove rivelazioni della «talpa» Snowden

Secondo il Washington Post i dati raccolti permettono di localizzare centinaia di milioni di


telefonini e smartphone

Cinque miliardi di telefonate fatte dai cellulari nel mondo intercettate ogni giorno dalla National Security
Agency statunitense. Dati attraverso i quali gli 007 americani sono in grado di seguire i movimenti delle
persone e di risalire all’intera rete delle loro relazioni. Il «Datagate» si arricchisce di un nuovo capitolo
secondo quanto racconta il Washington Post che cita ancora una volta alcuni documenti segreti forniti
dalla «talpa» Edward Snowden.
TRIANGOLAZIONE DI DATI - Grazie a un potente programma chiamato «co-travellers» i circa 5 miliardi di
dati telefonici ricevuti dalla Nsa in 24 ore vengono analizzati. Grazie alla oro triangolazione attraverso le
celle (le grandi antenne che fanno rimbalzare i segnali) la Nsa riesce a sapere dove ogni singolo cellulare - e
se è noto il titolare anche ogni singola persona - si trovi in un dato momento ,in ogni angolo del mondo e
con chi si sia incontrato . Con lo stesso sistema può sapere se una persona ritenuta pericolosa si trova negli
Usa o sia vicina, in altre parti del mondo, a possibili obiettivi di un attacco terroristico.
ENORME DATABASE - L’enorme mole di dati raccolti grazie a questo programma di intelligence va quindi
ad alimentare un vastissimo database. Una banca dati in cui vengono immagazzinate informazioni che
permettono di localizzare - scrive ancora il Post - centinaia di milioni di telefonini e smartphone. E il flusso
dei dati raccolti è così massiccio e veloce - rivela il testo di un briefing della Nsa del maggio 2012 - da
mettere a durissima prova «la capacità della stessa agenzia di incamerarli, processarli ed immagazzinarli».
Non a caso, negli ultimi mesi la Nsa avrebbe adottato un nuovo sistema per analizzare tutte le informazioni
in entrata, molto più veloce e in grado di rendere il centro dati molto più capiente. «Continuiamo a
raccogliere in giro per il mondo un enorme volume di dati che indicano la posizione dei telefoni cellulari che
vengono intercettati», conferma sotto anonimato un funzionario dell’amministrazione Usa, spiegando
come l’azione di «spionaggio» avviene monitorando i sistemi che connettono le varie reti di telefonia
mobile a livello globale.
AMERICANI ALL’ESTERO - In particolare - come emerge dalle carte fornite da Snowden - i dati vengono
raccolti dalle decine di milioni di americani che ogni anno col loro telefono portatile viaggiano all’estero. In
pratica - scrive il Post - il governo americano è in grado di «tracciare» e localizzare persone che si trovano
lontano e in posti e spazi normalmente protetti sul fronte della privacy: sale o stanze in cui si svolgono
meeting di lavoro riservati, centri per le visite mediche personali, camere d’albergo, case private. «Gli
analisti della Nsa possono scovare telefoni cellulari ovunque nel mondo - afferma il Washington Post -
ricostruire i loro movimenti e scoprire relazioni segrete tra persone che si mettono in contatto coi loro
cellulari».

130
LOTTA AL TERRORISMO - Il tutto chiaramente viene spiegato dall’agenzia di spionaggio più potente
d’America con le esigenze dettate dalla lotta al terrorismo. E come tutti i programmi della Nsa - spiega
l’agenzia federale - anche quello sul controllo dei cellulari viene portato avanti nel pieno rispetto della
legge. Ma sono tante le associazioni per la difesa della privacy che ancora una volta insorgono

Il serbatoio dello scandalo NSA, gentilmente consegnato da Edward Snowden al Washington Post, sembra
inesauribile. Non passa settimana senza che non si venga a scoprire che un nuovo aspetto della propria vita
online è sotto il controllo della National Security Agency americana. Più che un vaso di Pandora, sembra la
borsa di Mary Poppins. L’ultimo scandalo risale a poche ore fa, e riguarda lerubriche di indirizzi email.
Decine di milioni di indirizzi email per la precisione.
Stando a un nuovo batch di documenti passati da Snowden al Washington Post, infatti, la NSA si
occuperebbe di setacciare metodicamente gli address book degli account email e di instant messaging.
L’obiettivo: ricreare una rete virtuale che faccia emergere icontatti tra i diversi utenti nella speranza di
individuare qualche terrorista.
“Durante una singola giornata, l’anno scorso” si legge nel report pubblicato oggi dal WP “il ramo Special
Source Operations della NSA ha raccolto 444.743 address book email da Yahoo, 105.068 da Hotmail, 82.857 da
Facebook, 33.697 da Gmail e 22.881 da altri provider non specificati […] Queste cifre corrispondono a un tasso
di oltre 250 milioni all’anno.”
Non solo, stando alla presentazione citata dal WP “Ogni giorno la NSA raccoglie contatti da circa 500.000
liste relative a servizi chat e inboz di account email web-based.”
Al grido di “Per trovare l’ago hai prima bisogno del pagliaio” (parole testuali del Generale Keith B.
Alexander, direttore NSA), nello scorso anno l’NSA avrebbe dunque passato al pettine decine di milioni di
account email e non (in gran parte americani), per entrare in possesso di address book, e con essi non solo
nomi e indirizzi email, ma anche indirizzi di residenza, numeri di telefono e
altre informazionisensibili riguardo gli utenti e le loro famiglie.
Qualcuno che abbia più dimestichezza con l’argomento si starà facendo alcune legittime domande: Ma
l’NSA ha avuto l’ok dal congresso americano, prima di fare questi tuffi carpiati nella privacy delle persone? Non
è illegale sorvegliare in questo modo gli account email di cittadini americani? Le risposte sono NO, il
Congresso non ha approvato alcunché, e SI’, tecnicamente questo tipo di controlli è illegali. Il fatto è che
l’NSA si è premurata di effettuare questi controllifuori dal territorio statunitense, intercettando address
book e liste contatti da punti di accesso esterni al continente nordamericano. L’assunto di base è che, se
accedi al tuo account statunitense da un'altra parte del mondo, è probabile che tu non sia americano.
In questo modo, l’NSA ha avuto (e probabilmente ancora ha) la possibilità di collezionare indirizzi e liste
contatti americani e non, senza troppe difficoltà. Se la cosa ti crea problemi potresti decidere di blindare i
tuoi account, come suggeriscono diversi articoli mirati . Ma c’è anche chi suggerisce la possibilità che
mettersi al riparo dagli onnipresenti occhi dell’agenzia americana sia virtualmente impossibile e che,
addirittura, in alcuni casi chi cripta il proprio account rischi solo di esporre ancor di più il fianco ai
controllori.

New York, 9 dicembre 2013 - Le spie, solitamente, prendono le sembianze di uomini d’affari, giornalisti,
turisti. Da tempo, però, si trasformano anche ingnomi e folletti. Le intelligence statunitense e britannica,
infatti, non si limitano a controllare le attività reali di milioni di persone, come l’opinione pubblica mondiale
ha scoperto negli ultimi mesi, ma seguono gli individui anche nelle loro vite virtuali: la National Security
Agency (Nsa) e il Government Communications Headquarters (Gchq) raccolgono dati di milioni di giocatori,
in tutto il mondo, di Second Life e World of Warcraft, secondo le ultime rivelazioni di Edward Snowden,
l’ex contractor della Nsa.
Secondo i documenti rivelati da Snowden, le intelligence hanno deciso di entrare nei mondi virtualiper
paura che le reti terroristiche e criminali possano usare i giochi online per comunicare segretamente,

131
organizzare attentati e spostare ingenti quantità di denaro. Così, intuendo il pericoloso potenziale dei
giochi online, le spie hanno creato personaggi di fantasia per seguire milioni di persone anche nelle loro
vite virtuali. Ma la minaccia potrebbe essere stata ingigantita dalle agenzie di intelligence, visto che al
momento non sembra che l’ingresso nei mondi virtuali abbia portato dei risultati, secondo il New York
Times.I giochi “sono creati dalle aziende per fare soldi; le identità e le attività dei giocatori sono
monitorate” ha spiegato Peter Singer della Brookings Institution, autore di un libro sulla sicurezza e la
guerra informatica (‘Cybersecurity and Cyberwar: What Everyone Needs to Know’). “Per i gruppi
terroristici che cercano di tenere segrete le comunicazioni, ci sono modi più semplici ed efficaci per farlo”,
senza bisogno di creare un avatar.
Le rivelazioni sulla sorveglianza nei mondi virtuali, che sarebbe stata effettuata anche sui giocatori di
Microsoft Xbox Live, fanno emergere nuove preoccupazioni sul rispetto della privacy.
Non è chiaro al momento quanti giocatori siano stati controllati e quante informazioni su cittadini
americani siano state raccolte, secondo il New York Times. L’azienda che ha creato World of Warcraft, la
Blizzard Entertainment, ha dichiarato al quotidiano che le agenzie d’intelligence non hanno ricevuto alcun
permesso per spiare i giocatori; molto sono americani, che possono essere controllati solo con il permesso
del Foreign Intelligence Surveillance Court, il tribunale segreto istituito dal Foreign Intelligence Surveillance
Act.
Secondo i documenti che Snowden ha consegnato al Guardian, che li ha condivisi con New York Times e
ProPublica, la Nsa avrebbe cominciato a interessarsi ai giochi online nel 2007, visto il crescente successo
dei mondi virtuali; entro la fine del 2008, secondo uno dei documenti, la Gchq avrebbe messo in atto “il
primo spiegamento operativo in Second Life”, con il nome in codice “Operation Galician”, aiutando la
polizia di Londra a fermare una rete malavitosa che entrava nei mondi virtuali per rubare i dati delle carte di
credito. Secondo documenti del 2008 della Nsa, l’agenzia avrebbe identificato utenti potenzialmente
pericolosi nei giochi online, ma non esisterebbero prove di un uso criminoso degli avatar. Dal 2009, poi, le
agenzie avrebbero cominciato a raccogliere un numero molto alto di informazioni dai giochi online.
Facebook, il più grande social network, ha perso circa 11 milioni di utenti. Nove milioni di persone negli Stati
Uniti e due milioni nel Regno Unito hanno cancellato i loro account. La causa della fuga dal popolare social
network sono le recenti rivelazioni dell'ex agente dell'intelligence statunitense e della CIA Edward
Snowden. Secondo una ricerca dell'università di Vienna, il 40% dei "dissociati" pensa che qualcuno possa
sfruttare i loro dati personali. Il 13,5% degli utenti ha dichiarato di aver lasciato il social network perché
insoddisfatto del sito e per la perdita di interesse.

132
Il “Datagate” è un sintomo. Ciò che si prepara è la Guerra

Per favore, niente indignazione! Sul


Datagate si sapeva quasi tutto.C’è una
risoluzione del Parlamento Europeo del 6
luglio 2006 che già indica con grande
precisione quello che stava accadendo. E
anch’essa arrivava in ritardo, perché si
trattava di fatti che andavano avanti da
oltre un decennio. Io me la ricordo bene
perché la votai. Anzi fu votata a grande
maggioranza dall’intero Parlamento.
Risultati? Nemmeno una virgola si mosse.
La risoluzione aveva un titolo
inequivoco: “Intercettazione di dati sui
trasferimenti bancari del sistema SWIFT da
parte dei servizi segreti americani“. Cosa sia la SWIFT è utile spiegarlo, perché fa piazza pulita di ogni
illusione circa le intenzioni di Washington nei nostri riguardi. Altro che caccia ai terroristi! SWIFT significa
“Society for Worldwide Interbanking Financial Telecommunications”. Società interamente controllata dal
governo statunitense sebbene con sede in Belgio, ma in grado di tenere sotto strettissimo monitoraggio
8000 banche e istituti commerciali di 200 paesi, incluse varie banche centrali.
SWIFT non agiva (non agisce tuttora) di propria iniziativa. Esisteva (esiste) un programma
denominato “Terrorist Finance Tracking Program”, dell’Amministrazione americana dell’epoca.
Programma deciso a Washington e mai discusso o concordato con l’Europa. La risoluzione del Parlamento
Europeo parte proprio da questo punto. State controllando tutto e tutti – dicevano in sostanza i
parlamentari europei – a vostro piacimento. Il terrorismo è una scusa. Bisogna rivedere gli accordi e, dove
non ci sono, bisogna fissarli ex novo. Anche perché – così suonava il testo della risoluzione – “le
informazioni registrate dalla SWIFT, alle quali le autorità statunitensi hanno avuto accesso, riguardano
centinaia di migliaia di cittadini dell’Unione Europea, visto che le banche europee utilizzano il sistema di
messaggistica SWIFT per i trasferimenti interbancari di fondi a livello mondiale, e che da SWIFT passano
quotidianamente milioni di bonifici e di transazioni bancarie”.
Un tale potere, come può capire chiunque dotato di un minimo di discernimento, dovrebbe consentire
controlli molto raffinati su tutti imovimenti di riciclaggio di denaro sporco, che invece sembrano
miracolosamente esenti da ogni rischio d’indagine. SWIFT controllale banche svizzere, dove passa di tutto;
controlla i trasferimenti che riguardano l’Iran, la Russia, la Cina, il Brasile. Controlla tutto ciò che entra ed
esce dagli offshore (quasi tutti britannici), ma non ha dato alcun contributo a fermare i capitali provenienti
dal commercio della droga. Analogo silenzio riguarda le fughe di capitali, l’evasione fiscale, inclusa quella
dei contribuenti americani più importanti. Dunque un controllo – per usare un eufemismo – molto
“selettivo”.
Per questo la risoluzione concludeva dichiarando la “ferma opposizione” nei confronti di “qualsiasi tipo di
operazione segreta sul territorio dell’Unione Europea che si ripercuota sulla privacy dei cittadini europei”,
aggiungendo la propria “profonda preoccupazione” che “operazioni di questo tipo avvengano senza che
ne siano informati i cittadini europei e i loro rappresentanti parlamentari”. Esortando infine “gli Stati Uniti
e i loro servizi di intelligence e di sicurezza ad agire in uno spirito di fattiva collaborazione e a notificare ai
loro alleati le operazioni di sicurezza che intendono condurre sul territorio europeo”.
Quanto “fattiva” e “collaborativa” sia stata la risposta lo possiamo misurare nel 2013, alla luce di quanto
sta emergendo dopo le rivelazioni di Edward Snowden.
E questo non può che gettare un’ombra scura sul negoziato interatlantico che sta per cominciare – per
altro circondato da troppi misteri – con l’obiettivo dichiarato di creare sviluppo nell’area occidentale.
L’obiettivo non dichiarato è invece molto più politico che commerciale: è l’intesa tra gli Stati Uniti e gli

133
alleati europei degli Stati Uniti per rafforzare ancor più tutti i legami di subordinazione europea in una
fase in cui gl’interessi europei sempre più visibilmente cominciano a dissociarsi da quelli americani.
Ma lo scandalo del “Datagate” mette tutti in difficoltà. Perfino François Hollande, maggiordomo francese,
è costretto a dichiarare che sarà difficile trattare con chi ci spia. Un diplomatico occidentale, che desidera
mantenere l’anonimato, si è espresso nei giorni scorsi in una felice battuta all’interno di un quadro
piuttosto fosco: “E’ come se due ladri decidessero di scambiarsi le chiavi dei rispettivi appartamenti. Solo
che, mentre avviene lo scambio, uno dice all’altro: scusa ma devo avvertirti che le chiavi del mio sono
false”.
In realtà la faccenda è assai più complicata e grave dei soli controlli bancari e queste reazioni europee di
finto stupore non fanno che alimentare la sottovalutazione. I controlli rivelati da Snowden riguardano
infatti praticamente tutte le comunicazioni, interne ed esterne agli Stati Uniti.Non è la vita privata
dell’uomo della strada ad essere messa sotto osservazione: sono le vite private di tutti i dirigenti politici a
essere oggetto dello spionaggio. E sapere tutto di loro significa poterli ricattarein ogni momento, visto
che di santi, in questa valle di lacrime, ce ne sono davvero pochi.
Ecco perché i Napolitano e i Van Rompuy, i Barroso e gli Schultz, gli Hollande e i D’Alema fanno le sante
madonnine indignate. Perché sanno di essere sotto ricatto, dal primo all’ultimo.
Ecco da dove deriva la nostra sovranità limitata, anzi limitatissima: dal fatto di essere una colonia
dell’Impero, retta da maggiordomi in livrea che preferiscono salvaguardare carriera e privilegi piuttosto
che dire la verità ai loro sudditi inebetiti.
E ci sono ancora due risvolti da esaminare, che sono rimasti fuori dall’obiettivo delle telecamere. E non per
caso. Il primo è che l’Impero in declino non è più in grado di controllare il mondo. Non lo è più dal
momento che altri protagonisti emergono sulla scena mondiale, al di fuori dell’Occidente, dove l’Impero
continua a dominare. Ecco dunque che possiamo osservare con precisione come le classi dirigenti esterne
all’Occidente, determinate a non lasciarsi trascinare nel suo collasso, cercano di costruirsi una via
autonoma di uscita dalla crisi planetaria. E, poiché non si fidano di Washington, e poiché hanno leadership
non subordinate (o non del tutto condizionate) agl’interessi di Wall Street e Londra, eccoli cercare altre
soluzioni.
Sto parlando del cosiddetto BRICS Cable, un progetto davvero strategico il cui obiettivo primario è
appunto quello di sottrarsi al controllo e al condizionamento (leggi al ricatto) di Washington. E’ un
progetto che entrerà già in funzione nel 2014, che costerà 1,5 miliardi di dollari e che sarà pagato dai cinque
paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud-Africa), ai quali è già previsto si assoceranno, dividendosi
spese e vantaggi, altri dodici paesi tra quelli che, un tempo, si chiamavano i “non allineati”. Comunque al di
fuori dell’OCSE, cioè dell’Occidente.
Un cavo lungo 34.000 chilometri, che permetterà collegamenti diretti, senza intermediari, tra i cinque
nuovi giganti emergenti, anzi già abbondantemente emersi. Essi hanno capito (e nel vertice di Nuova Delhi
del 2012 hanno tirato le somme) che era impellente prendere decisioni strategiche proprio in tema di
comunicazioni. Non solo per evitare di essere banalmente derubati di informazioni sensibili e cruciali, ma
per poterimpedire a eventuali nemici di “disconnetterli”. Insomma: più reti altrui sei costretto ad
attraversare, più è probabile che tu sia intercettato. Più sono gli “hubs”, i nodi da superare, più saranno i
controllori che guarderanno ciò che stai facendo e potranno prendere le loro eventuali contromisure. Per
esempio una comunicazione tra Cina e Brasile, in questo momento, deve attraversare due “nodi”
americani. Pensa che festa negli uffici della National Security Agency!
La festa finirà tra non molto, anche se i sistemi tipo MUOS, che gli USA stanno installando in quattro
continenti (uno di questi è in costruzione a Niscemi, in Sicilia), uniti a una rete di satelliti geostazionari,
stanno già studiando i modi per penetrare anche in eventuali nuove reti comunicative indipendenti.
Insomma, la battaglia è aperta e sarà durissima.
L’unica cosa certa, al momento, è che l’Europa, – questa Unione Europea, che abbaia al padrone, ma
morde i suoi popoli – se ne sta accucciata nel proprio canile, incapace di reagire e di difendersi.
Infine c’è un aspetto che è decisivo e che, appunto per questo, viene ignorato dal mainstream. I sistemi di
controllo e di ascolto planetario di cui ormai dispongono gli Stati Uniti e solo loro, hanno anche un altro

134
risvolto: quello direttamente militare. Si tratta di armi, vere e proprie. Probabilmente le più importanti
armi per la terza guerra mondiale che si sta velocemente approntando. Perché è già evidente che gli
strumenti di controllo sul nemicosono tutti “multi-uso”. Puoi ascoltare, ma puoi ancheinterferire.
Puoi leggere ciò che gli altri scrivono ma puoi anchecancellare. Puoi impedire al nemico di ascoltare, di
sentire, di vedere. Puoi bloccare le sue difese. Puoi costringerlo a difendersi da attacchi che prima erano
impossibili, e che vanno da improvvise epidemie, a modificazioni climatiche violentissime.
Tutto questo è già possibile e il “Datagate” che qui stiamo analizzando altro non è che la pellicola
protettiva che trovi sullo schermo del cellulare quando è ancora nuovo di zecca.
Noi tutti stiamo vedendo solo la pellicola di plastica, ma non ci è dato capire cose sta davvero accadendo.
Qui sta la differenza tra il caso “Echelon”, o il caso SWIFT, e oggi. In questi anni le tecnologie di
comunicazione-interferenza-attacco hanno avuto sviluppi mostruosamente veloci. Lo spazio che circonda
la terra è ormai sede disistemi d’arma che sono stati approntati in vista di uno scontro planetario. E’
possibile entrare in un computer nemico e far esplodere a distanza ogni ordigno, e ogni centrale nucleare.
E’ possibile impedire al nemico, magari nemmeno ancora dichiarato, di realizzare un suo progetto
qualsivoglia. E’ possibile avvelenare i corpi, oltre che le menti dei sudditi altrui.
E tutti guardano il dito, mentre non vedono la Luna. Il pifferaio magico suona il suo strumento, come un
rumore di fondo che impedisce di percepire l’uragano che arriva. La Luna è già scura e sta entrando in una
eclisse fatale. Il giovane Snowden è una Cassandra che giunge in ritardo.
di Giulietto Chiesa - «La Voce delle Voci» – luglio 2013.

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M.E.S. MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ
 VIDEO SUL MES http://www.youtube.com/watch?v=o7NGJOqQplU
http://www.youtube.com/watch?v=D1wqC9i4-pc
 Trattato Ufficiale del MES http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08-
tesm2.it12.pdf

Le tasse imposte da Mario Monti agli italiani servono davvero per scongiurare il fallimento? Per evitare il
default, come ci hanno detto e ripetuto? NO! SERVONO PER CORRISPONDERE LA CIFRA DI
125.395.900.000€ al nuovo organo sovranazionale europeo, creato per gestire la "crisi del debito
sovrano" degli stati dell'Unione. La notizia - ignorata da tutti i mass media - è come vedremo, riportata
nero su bianco sul testo del trattato. Ma procediamo per gradi.

Per convincere gli italiani che "è necessario fare dei sacrifici" e che "dobbiamo aumentare le tasse", i
politici e i loro fedeli mass media asserviti hanno fatto e detto di tutto. Questo scampolo di governo
Monti è stato caratterizzato da numerosi "colpi di scena", che hanno offerto molti argomenti di
discussione ai "professionisti della distrazione di massa", che hanno imbastito salotti su salotti per
discorrere della manovra e della sua iniquità. Tra l'altro, sono stati prospettati agli italiani interventi
addirittura peggiori di quelli assunti, in modo da offrire maggiore spunti su cui dibattere, iniziando e
chiudendo ogni discussione con le "paroline magiche" descritte sopra: "è necessario fare dei
sacrifici" e "dobbiamo aumentare le tasse".

Siccome come ben sappiamo, per renderle "più digeribili" i governanti sono soliti "dilazionare" le
stangate (E' come se ti chiedono 100€ subito, oppure 20€ oggi, 20€ tra tre giorni, altri 20€ tra una
settimana, etc fino a raggiungere 100€: il risultato non cambia, ma viene percepito in modo meno
"traumatico") il lavoro lo aveva iniziato Tremonti, con 2 "manovrine" a breve distanza l'una dall'altra, di cui
una da ben 50 miliardi, e lo sta finendo Monti: che ha esordito con una finanziaria che hanno dichiarato
valere 25 miliardi, ma che in realtà ne vale circa 60-65 miliardi, come hanno rilevato "CGIA di Mestre" e
"ConfArtigianato". Infine, ce ne sarà un'altra: che secondo le indiscrezioni, potrebbe valere altri 40
miliardi: Tremonti - che è riapparso criticando le troppe tasse, e invocando tagli - lo ha, in qualche modo
annunciato, anche se Passera ha smentito. In realtà l'ex ministro, senza (ovviamente) rivelare i veri
motivi per il quale ci metteranno ulteriormente le mani in tasca, ha semplicemente predetto il
futuro: possiamo scommetterci. Se non lo fanno subito, è solo per non esasperare eccessivamente gli
animi. Ci daranno giusto il tempo di "sbollire", di farci passare il "bruciore", e torneranno alla carica: magari
accompagnando la nuova manovra da una nuova tranche di "terrorismo mediatico", seminando paura e
incertezza tra i cittadini, come hanno fatto poco più di un mese fa con "l'allarme spread".

PER CAPIRE QUALI SONO I VERI MOTIVI DELL'AVVENTO DI MONTI, CHE SONO BEN DIVERSI DA QUELLI
DICHIARATI, BASTA OSSERVARE COME SARANNO IMPIEGATI I SOLDI RICAVATI DALLE MANOVRE
FINANZIARIE CHE E' VENUTO A IMPORCI, RICHIESTE A GRAN VOCE DAGLI ORGANI SOVRANAZIONALI
EUROPEI (la famosa lettera della BCE) COMPRESI I 50 MILIARDI DI EURO RICAVATI DALLA FINANZIARIA
DI TREMONTI.

16 miliardi di Euro verranno impiegati per acquistare 131 cacciabombardieri F35, la cifra corrisponde al
gettito generato dalla reintroduzione dell'ICI (ora IMU, che vale 11 miliardi di euro all'anno) e l'aumento
delle accise sui carburanti, che hanno portato la benzina verde oltre quota 1,71€ (gettito annuo 4,8
mld). Iscriviti alla pagina "Fermiamo l'acquisto dei Jet F35 da 16 miliardi".

SE LA CIFRA NECESSARIA PER L'ACQUISTO DEI JET VI SEMBRA ALTA, REGGETEVI FORTE:

136
125.395.900.000€ saranno versati nelle casse del "MES" - "Meccanismo Europeo di Stabilità", come
espressamente indicato nel trattato che istituisce questo nuovo organo sovranazionale, la cui
approvazione è prevista entro la fine dell'anno dal parlamento europeo. Il MES, su cui i mass media non
hanno proferito parola, avrà il compito di affrontare "la crisi dei debiti sovrani" e disporrà di una liquidità
iniziale di 700 miliardi di Euro. La quota iniziale di partecipazione stabilita per l'Italia, come potete
osservare nell'immagine estratta dal trattato pubblicata di seguito è di 125 miliardi di Euro.

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Questa è la penultima pagina del trattato che istituisce il MES,


che sarà ratificato entro la fine dell'anno, per divenire operativo
poco dopo. Il trattato lo potete scaricare qui
La fonte è il trattato ufficiale, che delibera la costituzione del MES, che potete scaricare qui. E' stato
diffuso esclusivamente in lingua inglese, nonostante il 96,5% della popolazione dell'area euro parli altre
lingue.

Monti solo pochi giorni fa ha annunciato che affretterà i tempi per l'approvazione dell'adesione al
MES: infatti il Meccanismo Europeo di Stabilità entrerà in vigore solo dopo che tutti i parlamenti
dell'Unione lo avranno ratificato nel proprio parlamento nazionale, una vera e propria formalità, visto che
i mass media europei non ne parlano. Una vera e propria CENSURA DI LIVELLO EUROPEO,nonostante il
trattato che regola il MES, e i molti punti oscuri che lo caratterizzano, siano a disposizione di tutti, sul
sito del "Consiglio dell'Unione Europea,http://consilium.europa.eu (clicca qui per il trattato del MES in
formato PDF).

Risulta fin troppo evidente come l'avvento di Monti sia dovuto alla "necessità" di imporre agli italiani
l'adesione al MES, ed in particolare per assumere i provvedimenti necessari per trovare i soldi da
destinare alla sottoscrizione fondo, la cui quota italiana ammonta ad OLTRE 125 MILIARDI DI EURO, cifra
che - conti alla mano - corrisponde all'insieme delle ultime manovre finanziarie. Di tutto questo,
la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei, non sanno niente.

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La costituzione di questo organismo è stata nascosta in modo a dir poco scandaloso, così come la
partecipazione dell'Italia e sopratutto, la quota di adesione, che è scritta nero su bianco nel trattato. Di
seguito vi riportiamo un video che abbiamo più volte proposto sulla nostra pagina Facebook, che
illustra alcuni "punti oscuri" del Meccanismo Europeo di Stabilità.

IL TRATTATO DEL MES CHE PORTERA' MISERIA E DISPERAZIONE


Gli stati non hanno piu' neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la
popolazione le misure economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli
drastici nel settore sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo.

Il Trattato del MES che portera' miseria e disperazione di cui i media tradizionali non ci hanno informato :
''Lo scopo della crisi finanziara, artificialmente prodotta dall'elite', e' quello di imporre agli stati europei
qualsiasi condizione venga decisa dagli oligarchi del grande capitale.Una di queste e' l'istituzione del Mes
(Meccanismo Europeo di Stabilita') in ben diciassette paesi europei.E' un'istituzione finanziaria
internazionale con sede in Lussemburgo, che ufficialmente avrebbe lo scopo di prestare aiuto economico
agli stati membri in difficolta', ma che di fatto costituisce la fine della sovranita' nazionale e
dell'autodeterminazione dei popoli.
Si tratta infatti di un patto che, secondo quanto stabilito dal Consiglio Europeo, obbliga gli stati a
sottomettersi all'autorita' dispotica di un nuovo super organismo europeo a cui viene conferita
un'indipendenza e un'impunita' tale, che lo pongono al di sopra della legge.Gli stati non hanno piu'
neppure la possibilita' di trattare e di discutere democraticamente con la popolazione le misure
economiche da attuare e si devono limitare a esegure le riforme strutturali (tagli drastici nel settore
sociale, svendita dei beni pubblici e liberalizzazioni selvagge) imposte dal fondo. Il Trattato del Mes
conferisce inoltre ai dirigenti dell'ente sovrannazionale il potere di richiedere in qualsiasi momento un
aumento del capitale, senza che i governi o i parlamenti nazionali possano opporsi. Dall'art. 32 del Trattato
i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunita' da ogni forma di giurisdizione. I beni, le
disponibilita' e le proprieta' del MES non possono essere oggetto di perquisizione, sequestro, confisca,
esproprio o qualsiasi altra forma di sequestro o pignoramento derivanti da azioni esecutive, giudiziarie,
amministrative o normative. I locali del Mes vengono letteralmente definiti ''inviolabili''.Tutti i beni, le
disponiblita' e le proprieta' del Mes sono esenti da restrizioni, regolamentazioni, controlli e moratorie di
ogni genere.
Le decisioni del MES inoltre vegono assunte al di fuori di qualsiasi controllo democratico : ''I membri o gli
ex membri del Consiglio dei Governatori e del Consiglio di Amministrazione e il personale che lavora, o ha
lavorato per, o in rapporto con il Mes, sono tenuti a non rivelare informazioni protette dal segreto
professionale.Essi sono tenuti, anche dopo la cessazione delle loro funzioni, a non divulgare informazioni
che per loro natura sono protette dal segreto professionale''. L'art 35 conferisce l'immunita' di
giurisdizione del personale per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e
dell'inviolabilita' per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti. Qualsiasi questione inerente
all'interpretazione o alle disposizioni di applicazione delle norme del trattato e' sottoposta alla decisione
degli stessi organi dell'ente. Il Mes e' diretto da un consiglio di governatori, da un consiglio di
amministrazione e da un direttore generale.Gli stati membri si impegnano incondizionatamente e
irrevocabilmente a versare al MES qualsiasi somma venga loro richiesta e ad adottare le misure
economiche da esso stabilite. Tale obbligo e' irrevocabile poiche', anche nel caso in cui ci fossero le elezioni
nello stato interessato dal provvedimento, e si formasse un nuovo parlamento contrario agli accordi del
MES, il trattato dovra' comunque rimanere in vigore. Il capitale iniziale del MES, il trattato dovra'
comunque rimanere in vigore. Il capitale inziale del Mes, e' come se qualcuno ci avesse detto:''Voi mi
affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti condizioni: 1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni
su come li spendo e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione.Decido io quali
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informazioni darvi e con quali modalita'; 2-oltre all'importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche tutte le
successive somme aggiuntive che vi richiedero' 3-se avrete bisogno di un prestito, decidero' io se
concedervelo e a quali condizioni; 4-nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarita' o anche dei
crimini gravissimi non potrete denunciarmi a meno che non sia io stesso ad autorizzarvi Accettate?
Nessuna persona lucida di mente potrebbe mai tollerare condizioni simili, eppure lo stato d'ipnosi
collettiva creato dall'elite', attraverso il monopolio dell'informazione, consente che ad accettarle siano
interi stati sovrani. E l'aspetto piu' inquietante della vicenda e' che il controllo mentale sulle masse e'
talmente evidente, che le clausole del Trattato invece di essere tenute segrete posssono essere pubblicate
online nella massima indifferenza generale. La popolazine confida cosi' ciecamente nella trasparenza degli
organi d'informazione istituzionali, da arrivare a ritenere che, se ci fosse qualche pericolo reale, i mass
media se ne occuperebbero.''

Il MES: un organo sovranazionale al di sopra di ogni legge e controllo.

Perché il trattato che istituisce il MES - "Meccanismo Europeo di Stabilità" è stato tenuto all'oscuro dei
cittadini, protetto da un forte muro di silenzio dei mass media?

Per le alte cifre che i principali stati devono versare? (Tra l'altro, l'Italia è la terza nazione in ordine di
consistenza della cifra (125.395.900.000) che dovrà versare nelle casse dell'organo; ma non per questo
avrà maggiore rappresentatività e influenza di altri, visto che l'assemblea sarà costituita da un membro per
ciascuna nazione, indipendentemente dalla cifra versata, che varia in base alle capacità economiche di ogni
Stato.) Sicuramente quello economico sarà uno dei motivi: ma non l'unico. Il trattato infatti, contiene
molti "punti oscuri"; tra l'altro, una volta che le nazioni avranno aderito, non potranno tornare indietro, e
dovranno sborsare tutte le cifre che il MES richiederà loro, deliberando a maggioranza: questo, in termini
pratici, significa che le nazioni che contribuiscono in modo più lieve (Estonia, Malta, Cipro, Lussemburgo
aderiranno versando pochissimo) potrebbero proporre "a cuor leggero" di aumentare il capitale, gravando
pesantemente su Germania, Italia, Francia, etc.

Di seguito, vi proponiamo uno stralcio del trattato, (l'articolo 27) che potete scaricare qui in lingua inglese,
e la traduzione in italiano. Clicca sulle immagini per ingrandirle.

ARTICOLO 27
Status giuridico, privilegi e immunità

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1. Per consentire l'ESM di raggiungere il suo scopo, lo status giuridico ei privilegi e le immunità di cui al
presente articolo devono essere accordate alla ESM nel territorio di ciascuno Stato membro ESM. L'ESM si
adopera per ottenere il riconoscimento del suo status giuridico e dei suoi privilegi e le immunità in altri
territori in cui esegue funzioni o possiede beni.

2. L'ESM ha piena personalità giuridica, ma deve avere piena capacità giuridica di:
(a) acquisire ed alienare beni mobili e immobili;
(b) del contratto;
(c) stare in giudizio, e
(d) stipulare un accordo di sede e / o protocolli necessaria per garantire che il suo status giuridico e dei suoi
privilegi e le immunità sono riconosciute ed eseguite.

3. Il MES, i suoi beni, conti e risorse, ovunque si trovino e chiunque li detenga, godono dell'immunità da ogni
forma di processo giudiziario se non nella misura che il MES rinuncia espressamente alla sua immunità ai fini di
eventuali procedimenti o dalle condizioni di qualsiasi contratto, compresa la documentazione degli strumenti
di finanziamento

4. La proprietà, i conti, e le attività del MES, ovunque si trovino e chiunque li detenga, sono esenti da
perquisizione, requisizione, confisca, espropriazione o qualunque altra forma di sequestro, prelievo o
preclusione da dirigente, l'azione giudiziaria, amministrativa o legislativa.

5. Gli archivi del MES e tutti i documenti appartenenti al MES o da essa detenuti, sono inviolabili.
----
ALCUNE CONSIDERAZIONI:

Il testo sopra riportato è l'articolo 27 del trattato; tuttavia il testo sembra contenere molti altri "punti
oscuri", regole decisamente discutibili; regole decisamente discutibili che stiamo esaminando, e vi

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illustreremo prossimamente.

Appare evidente come il MES operi al di sopra delle leggi e di qualsiasi forma di controllo, e non sarà
possibile procedere nei confronti del MES nemmeno in caso di accertata responsabilità (anche se sarà
difficile accertare violazioni, visto che il MES non sarà controllato da nessun organo) a meno che il MES non
rinunci alla propria immunità.

Per quale motivo un organo sovranazionale ha bisogno di tutta questa copertura legislativa?!? E'
ammissibile che agisca al di sopra delle leggi, senza alcun controllo, senza assumersi alcuna
responsabilità del proprio operato???

Ovviamente, quando gli stati membri ratificheranno nel proprio parlamento l'adesione al MES,
renderanno effettivo il trattato, accettando le seguenti regole.

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CIA: il braccio armato degli ILLUINATI nel Mondo?

Nel mondo delle teorie si sente spesso parlare della CIA, la potente agenzia di intelligence USA. Le azioni
effettuate dai servizi segreti statunitensi spesso coincidono con eventi astronomici e astrologici e il loro
modo di operare è tale da far pensare ad un inquietante somiglianza con gli ILLUMINATI se non addirittura
ad indurre il sospetto che ne siano parte integrante. Inizialmente la CIA si chiamava OSS (office of strategic
services) Ufficio dei servizi strategici, il cui fondatore fu William Joseph Donovan detto Bill il Selvaggio.Nel
1944 Donovan chiese all’allora presidente Roosevelt(membro degli illuminati) di fondare una nuova
organizzazione di intelligence sotto la supervisione diretta del presidente. La richiesta suscitò una forte
opposizione da parte dell FBI, del Dipartimento di stato e addirittura dei vertici militari. Ciò, però non
impedì la fondazione del CIG poi chiamato CIA(central intelligence agency) nel 1949 con una legge
federale nota come Public law 110.
Il potere attribuito a questa agenzia è enorme. Tramite il Public law 110, si esentava quest’ ultima
dall’obbligo di rivelare qualsiasi dato che la riguardasse. Non è dato conoscere il numero delle persone
impiegate, gli stipendi, le funzioni, le cariche, l’organigramma…
La CIA è autorizzata anche a trattare con agenti segreti nemici o disertori o criminali stranieri, criminalità
organizzata ecc.
Il Public law 110 consente ad un agente Cia di introdurre “un collaboratore” straniero direttamente nel
territorio USA saltando le severissime procedure di immigrazione e offrendo loro una serie di coperture
quali una casa, un lavoro, uno stipendio, una nuova identità e all’occorrenza anche amici e colleghi. L’ unico
a dover essere informato delle attività svolte da questa agenzia è il presidente delgli USA. All’atto pratico
però soprattutto nel periodo della guerra fredda e grazie alla volontà del suo direttore dell’epoca Allen
Dulles la Cia si rivelò molto, anzi troppo indipendente rispetto a qualsiasi forma di controllo governativo.Le
operazioni della Cia inclusero lo spionaggio ai danni di membri dello stesso governo USA, l’eliminazione
fisica di personaggi scomodi delle potenze straniere ed il rovesciamento di governi ostili agli USA, la
destabilizzazione politica e sociale, l’infiltrazionein gruppi eversivi e la partecipazione alle loro attività, fra
cui omicidi e narcotraffico, nonché tutta una serie di atti illegali e feroci che rese molto difficiele
distinguerla dalle associazioni criminali organizzate. In verità la fama negativa della CIA, che ne ha fatto il
protagonista malvagio delle varie teorie, nonché del cinema, nasce dal fatto che non si è fatta scrupolo di
uccidere civili innocenti pur di raggiungere i suoi scopi.
Talvota l’agenzia in modo talmente indipendente da sembrare più potente dello stesso presidente USA.

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La maggior parte dei complotti che ha insanguinato il mondo negli ultimi 60 anni la vede protagonista. Nel
1974 un articolo del New York Times rivelò che, tra le attività svolte dai servizi segreti, vi era stata una
particolare operazione chiamata CHAOS, che aveva consentito di spiare e realizzare file su oltre 7000
cittadini americani. Non si trattava ne di criminali né di terroristi, bensì di pacifisti.L’articolo scritto da
Seymour Hersh denunciava anche le attività omicide della CIA ai danni dei leader stranieri. Il congresso
decise di indagare everificò che l’agenzia infrangeva senza alcuno scrupolo il suo stesso statuto. Anziché
scioglierla, come sarebbe stato opportuno, il governo USA le impose di non uccidere leader stranieri e
cittadini inermi, ma soprattutto le impedì di spiare cittadini USA.
Dalle indagini sulla Cia da quel poco che riusì a scoprire la magistratura USA, si verificò che è sua la
paternità del progetto MK ULTRA di condizionamento e programamzione mentale ,mirante ad assumere il
controllo della psiche per trasformare inospettabili cittadini in automi-schiavi, che in base a precisi stimoli
audiovisivi siano inconsapevolmente pronti ad eseguire qualsiasi ordine, anche il più immorale.
Un altro tema ricorrente sulla CIA e le sue riguarda il salvataggio, effettivamente offerto agli scienziati
nazisti responsabili di indicibili atrocità verso il genere umano, ma anche generali esperti in tecniche di
spionaggio quali ad esmpio Reinhard Gehlen.
Secondo la testimonianza e le foto di Otto Skorzeny (si credeva morto in germania nel 1970, ma invece
viveva sotto falso nome, lavorando per la CIA , morì nel 1999) che era la guardia del corpo di Hitler,spia,
assassino nazista, egli dopo la seconda guerra mondiale avrebbe contribuito, assieme ad altri ‘migliori’
nazisti, a migliorare la CIA, egli era solo uno dei tanti nazisti che sono stati trasferiti negli Stati Uniti dopo la
seconda guerra mondiale, nell’ambito del Progetto Paperclip. Molti di questi scienziati nazisti ed esperti di
spionaggio, finirono a lavorare per la NASA, la CIA e altri servizi americani.Sempre secondo Skorzeny la CIA
avrebbe assorbito molto personale nazista e molte tecniche di spionaggio naziste per diventare quello che
è adesso, sempre secondo lui, si sarebbe finanziata anche grazie all’oro che i nazisti avevano rubato e
reciclato.
La CIA sembrerebbe essere stata molto attiva in Italia. Dell’agenzia avrebbero fatto parte anche Licio Gelli,
ex venerabile maestro della potente loggia massonica deviata P2 (di cui faceva parte anche Silvio
Berlusconi) e il principe fascista junio Valerio Borghese che nel 1970 fu protagonista di un tentato golpe
interrotto da lui stesso per motivi mai chiariti poche ore prima dell’attuazione.

Direttore della CIA è stato anche George H W Bush senior, 41° presidente degli USA e padre del 43°
presidente G.W. Bush junior, entrambi membri degli Skulls&Bones e sospettati di essere parte degli
illuminati. Secondo Skorzeny George H.W. senior, era diventato capo della CIA non perché era stato una
semplice spia, ma perché era una spia Nazista. Per saperne di più Vedi Dossier famiglia BUSH

Questa storia non risulta nemmeno molto fantasiosa alla luce dei documenti segreti declassificati nel 1992
che provano l’aiuto degli USA alla protezione dei criminali nazisti
(http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/11/Cia_apre_dossier_nazisti_co_0_92091116580.shtml )
la Cia apre i dossier nazisti
cosi' l' America protesse Klaus Barbie, Joseph Kennedy, Kurt Waldheim. la CIA ha annunciato l' apertura dei
dossier segreti che testimoniano l' aiuto fornito dal governo USA a innumerevoli criminali nazisti

Nuovo capitolo nel disperato tentativo dei repubblicani di accattivarsi l' elettorato ebraico americano,
tradizionalmente democratico. La Cia ha annunciato l' apertura dei famigerati dossier "top secret" che
testimoniano l' aiuto fornito dal governo americano, subito dopo la guerra, a innumerevoli criminali nazisti,
molti dei quali reclutati dalla stessa Cia in qualita' di agenti anti.comunisti. "E' un evento storico di portata
immensa" dichiara Elizabeth Holtzman, candidata democratica per il Senato a New York, che ha appreso la
notizia per prima. E non a caso: la "Simon Wiesenthal in gonnella", com' e' stata ribattezzata, e' la madre
della crociata anti.nazista in America. Promotrice di una legge sull' immigrazione, ratificata nel ' 78, che
vieta ai criminali di guerra l' ingresso nel Paese. Nel marzo scorso, dopo l' annuncio dell' apertura dei

143
foltissimi dossier nazisti in Argentina, la Holtzman scrive una lettera al nuovo direttore della Cia, Robert M.
Gates: "Vorrei esaminare le carte segrete relative a quattro criminali nazisti protetti dalla Cia e dal nostro
governo". Ed elenca i nomi di Klaus Barbie, Arthur Rudolf, Mykola Lebed e Otto Von Bolschwing. Per far
vedere che vuol davvero ripulire l' immagine sporchissima dell' agenzia, Gates acconsente. In passato i
servizi segreti americani sono stati continuamente sotto accusa per aver aiutato e nascosto i criminali
nazisti. Come Klaus Barbie, il terribile "macellaio" della Gestapo di Lione, che ordino' la deportazione di
migliaia di ebrei francesi nei campi di sterminio tedeschi e che dopo la guerra venne reclutato dalla Cia e
condotto in salvo in Sud America. (Nell' 83 venne estradato dalla Bolivia in Francia, dove mori' in prigione).
Altrettanto imbarazzante l' ostinata protezione di Kurt Waldheim, che divento' segretario generale dell'
Onu dopo che la Cia lo aiuto' a far sparire le prove schiaccianti del suo passato di nazista nell' esercito
tedesco. Una serie interminabile di libri, studi e articoli realizzati negli ultimi anni dimostrano inoltre che,
durante la Guerra fredda, i servizi segreti americani non esitarono a mettere a capo delle loro unita'
anti.comuniste scienziati e criminali nazisti che avevano condotto atroci esperimenti sui prigionieri dei
campi di concentramento. Per non parlare poi della copertura istituzionale, che continua ancora oggi, dei
trascorsi nazi.fascisti di Joseph Kennedy, padre di John e Bob. Per questo il neo.presidente JFK decise di
rieleggere Hoover a capo della Cia: Hoover sapeva e soprattutto aveva quintali di prove sulla "love story"
segreta del padre . ambasciatore in Inghilterra durante la guerra . con una spia nazista. I documenti che
Gates ha inviato alla Holtzman contengono, oltre al dossier Barbie, anche quello di Otto von Bolschwing,
ex capitano delle SS che aiuto' Adolf Eichmann a Budapest, prima di fuggire in California a timbrare il
cartellino per la Cia. E includono parecchio materiale inedito su Arthur Rudolf, impiegato presso la Nasa in
Alabama, prima del rientro in Germania, dove gode dei pieni diritti di un cittadino qualunque. Ma su Mykola
Lebed neppure una pagina. Eppure esistono prove che il criminale ucraino e' emigrato in America dopo la
guerra, con l' aiuto della Cia. Per cui ha lavorato per anni e da cui riceve una pensione che gli permette di
vivere tra gli agi nello Stato di New York. "Qualcuno molto in alto forse si ostina a proteggerlo . dice la
Holtzman .. L' America e' piena di gente come lui. Non c' e' un minuto da perdere, visto che la loro eta'
media e' intorno agli 80 anni". Alessandra Farkas

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EUROGENDFOR: il braccio armato degli ILLUMINATI in Europa?
Il 14 maggio del 2010, veniva convocata l'assemblea di Montecitorio per
esprimersi sulla ratifica del “Trattato di Velsen”. I deputati presenti in
aula furono 443. Votarono a favore del provvedimento 442
rappresentanti, con 1 astenuto. Il Parlamento si espresse pertanto
all'unanimità. Poco più tardi, anche il Senato dava il suo parere
favorevole. Sempre all'unanimità! Il 12 giugno dello stesso anno, il
“Trattato di Velsen” entrava in vigore in Italia.
Ma cosa contemplava in concreto quel Trattato? Esso si proponeva
come lo strumento necessario per dar vita aun insolito organismo: la
Forza di Gendarmeria Europea, conosciuta anche come Eurogendfor o
EGF, la quale viene ora a proporsi come il primo corpo militare
dell'Unione Europea, e quindi con valenza sovranazionale.
Sostanzialmente, si tratta di una forza di polizia dell'Unione Europea,
alla quale appartengono, finora, la Francia, la Spagna, il Portogallo,
l'Olanda e, naturalmente, l'Italia.
La gestione di questo super organismo di polizia è affidata a due istituti centrali: uno di natura politica e
l'altro essenzialmente operativo. Al primo, appartengono i ministri degli esteri e della difesa dei paesi
membri; il secondo, che ospita il quartier generale permanente della struttura, ha sede in Italia,
precisamente a Vicenza.
La Gendarmeria Europea viene pertanto a configurarsi come una inquietante forza armata, con
caratteresovranazionale e dotata della più assoluta autonomia, al punto da non rispondere a nessuno del
proprio operato. Non ne risponde ai parlamenti nazionali, così come non ne risponde al parlamento
europeo.
I compiti assegnati dal Trattato a Eurogendfor sono assai ampi: vanno infatti dai compiti di pubblica
sicurezza e dell'ordine pubblico, all'espletamento delle funzioni di polizia giudiziaria; al controllo, alla
consulenza e alla supervisione della polizia locale, comprese le afferenze penali; alla direzione della
pubblica sorveglianza; all'assolvimento delle operazioni di polizia di frontiera, oltre che alla acquisizione
delle mansioni di intelligence.
Quel che preoccupa maggiormente di questa struttura, a dir poco “sui generis”, è la sua assoluta
autonomia:sono inviolabili i suoi locali, i suoi beni e i suoi archivi, come sancito dagli articoli 21 e 22 del
Trattato; le sue comunicazioni non sono intercettabili per nessun motivo, come recita l'articolo 23; non le
competel'indennizzo dei danni eventualmente arrecati alle proprietà e alle persone, come si legge
nell'articolo 28;i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti,
come previsto dall'articolo 29, e tanto altro ancora. Tutto in stridente violazione delle più elementari
norme del diritto internazionale.
In questa nuova e folle idea dell'Europa, la costituzione di un simile organismo desta non
pochepreoccupazioni. Assumendo la prerogativa della più assoluta autorità e prospettandosi impunibile e
inviolabile, esso non somiglia tetramente e terribilmente alla Gestapo nazista più che a un normale corpo
militare?Uno tra i più preoccupanti interrogativi suscitati da una siffatta istituzione riguarda le autentiche
ragioni che ne giustifichino la nascita. Quali interessi reali essa è effettivamente chiamata a tutelare?
Inoltre: perché nessuno ne parla? E, ancor più: quando diventerà pienamente operativa? Forse quando i
popoli sovrani, oberati dalle esose pretese economiche dei banchieri, proveranno a ribellarsi? Forse allora
ne scopriremo il vero volto?
http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=53159&pg=1%2C2564%2C4941%2C6532&pg_c=2

146
LE ASSOCIAZIONI FIGLIE DEGLI ILLUMINATI

147
LA TAVOLA ROTONDA

Il circolo conosciuto come Tavola Rotonda è il vertice della piramide, un circolo segreto che si interfaccia
con tutti gli altri sottostanti (bilderberg,trilaterale,C.F.R.,massoneria ecc) e cui appartiene sono una
ristrettissima cerchia di Illuminati, è nelle riunioni di questo gruppo che vengono decise le azioni da
intraprendere su scala mondiale, e vengono decise le direttive che dovranno seguire le associazioni di
livello più basso.
La creazione della Tavola Rotonda , che è in definitiva l'erede degli ultimi secoli di tradizioni mistiche,
finanziarie ed elitarie, fu una tappa decisiva nella preparazione che porta ad uno Stato mondiale. Infatti,
sotto la guida di Lord Milner e dei suoi collaboratori, questo istituto di alta gamma è stato creato in
collaborazione con l'élite finanziaria statunitense al fine di garantire la preminenza del mondo anglo-
sassone che porta alla creazione di uno stato mondiale. Altre tavole rotonde sono state stabilite in tutti i
domini dell'impero britannico, ma anche negli Stati Uniti. A seguito delle ambizioni di Cecil Rhodes, dei
finanzieri incorniciano il rinomato team di Lord Milner come Alfred Beit (1853-1906), Sir Abe Bailey (1864-
1940) e la famiglia Astor. Altri gruppi si sono aggiunti alla culla della globalizzazione animata dalla tavola
rotonda: JP Morgan, la banca Lazard o ancora le famiglie Rockefeller e Whitney. Nel 1917, alcuni membri
della Tavola Rotonda statunitense contribuirono anche alla fondazione della organizzazione sorella del
RIIA, il Consiglio per le Relazioni Internazionali con sede a New York (CFR, Council on Foreign Relations).

Nel 1966, il professore americano Carroll Quigley (1910-1977), il mentore di Bill Clinton
all'Università Gesuita di Georgetown, pubblica un grosso volume intitolato Tragedy and Hope: A
History of the World in Our Time («Tragedia e speranza: una storia del mondo nel nostro tempo»),
in cui afferma: «Esiste ed è esistita per una generazione, una rete internazionale che opera, con
una certa estensione, nello stesso modo radicale in cui agiscono i comunisti. Infatti, questa rete,
che possiamo identificare con il nome 'Round Table' [Tavola Rotonda], non ha nessun problema a
collaborare con i comunisti, o con altri gruppi, e si comporta spesso in questa maniera. Io conosco
le attività di questa rete perché la studio da vent'anni e ho avuto il permesso per due anni, nei primi

148
anni Sessanta, di esaminare le sue carte e i suoi documenti segreti. Non provo avversione per
questa rete e per la maggior parte dei suoi scopi, e sono stato, per molti anni della mia vita, vicino
ad essa e a numerosi dei suoi strumenti. Ho nutrito qualche riserva, sia in passato che
recentemente, su alcune delle sue linee di condotta, ma in generale la mia principale discordanza
di opinione è che essa vuole rimanere segreta, mentre io credo che il suo ruolo nella Storia sia
così significativo da meritare di essere conosciuto».
Dalla Round Table al RIIA

1. Il 19 maggio 1919 il colonnello EDWARD MANDELL HOUSE, membro della massoneria illuminista e
sinarchica dei Masters of Wisdom e della Round Table, invitava a pranzo un certo numero di delegati inglesi
e americani, appartenenti come lui stesso alla Round Table e alla Conferenza della Pace.
Dalla parte americana c'era il rabbino Stephen Wise e altri che House stesso aveva collocato attorno al
presidente degli Stati Uniti T.W. Wilson; dalla parte inglese House aveva chiamato un folto gruppo di altri
membri della Round Table di tendenza socialista. C'erano anche J.M. KEYNES e R.H. TAWNEY, autori di
opere che preconizzavano un nuovo ordine mondiale fondato sulla dottrina socialista (che in Keynes
sembrò raggiungere l'espressione più pura). Entrambi intendevano stabilire una cooperazione con Mosca,
e intorno ad essi gravitavano persone che ebbero parte importante nella promozione del socialismo anglo-
americano: C. Rabinovitch, B. Shaw, B. Russel, S. Webb, H.G. Wells, ecc. Costoro appartenevano alla Fabian
Society, che auspicava una federazione mondiale socialista incentrata nell'impero britannico. Shaw aveva
proclamato in pubblico: «Noi siamo socialisti, e il partito russo è il nostro» (H. PEARSON Bernard Shaw,
1949).
Dall'incontro all'Hotel Majestic nacque l'idea di un organismo anglo americano per lo studio dei problemi
internazionali, idea che si concretizzò nel British Institute of International Affaires, con sede a Londra, in
quella stessa Chatham House dove risiedeva la Round Table. Su invito del re Giorgio V, l’istituzione prese il
nome definitivo di The Royal Institute of International Affairs (RIIA, noto anche come Chatham House).
La branca americana dello stesso istituto prese il nome di Council of Foreign Relations (CFR).
Queste istituzioni, che hanno una importanza fondamentale nella Politica anglo americana, si svilupparono
quindi sul ceppo dell’ideologia socialista di Rouskin, fabiana e keynesiana, decisamente filocomunista; e
sono al centro di diverse convergenze, quali lo scozzesismo massonico, che fa capo alla corona reale, l'alta
finanza mondialista, sia anglo-americana, sia israelitica, e anche una notevole venatura di esoterismo, per
via di ELENA BLAVATSKY, fondatrice della società teosofica, di ANNIE BESANT, e di altri apporti iniziatici
che risalgono al tempo di Palmerston (BULWER LYTTON).
La Chatham House è il perno della politica inglese, e vi si decidono gli affari di maggior interesse riguardanti
la sicurezza europea, il commercio Ovest-Est, il disarmo, il Medio Oriente, la Trilaterale , gli incontri
Bilderberg, ecc. Allo stesso centro fanno capo lo scozzesismo, la grande stampa (The Economist, ecc.), le
multinazionali, le banche, i centri, la ricerca scientifica, collegati al RIIA.
2. Il RIIA ha le sue versioni o collegamenti:
a) nel Commonwealt britannico, cioè
- in Canada: CIIA;
- in Pakistan: PIIA;
- in Australia: AIIA;
- in Terra Nuova;
- in Nuova Zelanda: NZIIA;
- in Egitto;
- nel Sud Africa: SAIIA;
- nel Niger;
- in India: ICWA;
b) nei paesi dell'Europa Occidentale, tramite il Centro di Studi di Politica Estera (CEPE):
- Francia: IFRI;
- Finlandia: FIIA;

149
- Belgio: IRRI;
- Svezia: UI;
- Germania: DGAP;
- Norvegia: NUPI;
- Austria;
- Paesi Bassi;
- Svizzera;
- Iran;
- Italia: IAI (Istituto Affari Internazionali) e ISPI (Istituto per gli studi di Politica Internazionale)
C) in Asia,
- Cina Popolare: CPIFA;
- Singapore: SIIA;
- Cina Nazionalista: IIR;
- Vietnam: VCFR;
- Corea: KIIA;
- Israele: IISIA;
- Giappone: JITA;
d) nei paesi comunisti dell'Est:
- Unione Sovietica: Istituto d'Economie Mondiale et de Relations Internationales;
- Bulgaria;
- Germania Orientale;
- Yugoslavia;
- Romania;
- Ungheria;
- Polonia: PISM.
e) Una considerazione a parte meritano le istituzioni anglo-americane collegate al RIIA: Institute
Atlantique, Brookings Institution, Pugwash, Institut International d'Analyse des Systemes Appliqués
(IIASA), ecc.
3. Il distaccamento italiano del RIIA è l'Istituto Affari Internazionali (IAI), creato nel 1965 dalla Fondazione
Olivetti, dall'Associazione di cultura politica Il Mulino e dal centro studi Nord-Sud su proposta del deputato
Altiero Spinelli.
Così informa il Moncomble, che aggiunge le notizie seguenti, che riportiamo su sua responsabilità.
- Lo Spinelli è membro della Commissione della Comunità Europea, capo del Movimento Federalista
Europeo dal 1945 al 1961; nel 1976 si presentò alle elezioni nella lista comunista. Il suo sinistrismo a tutti
noto non impedì che gli fosse affidato un incarico che lo metteva al corrente di tutti i segreti della politica
industriale e tecnologica dei nove paesi del Mercato Comune. E’ anche un Bilderberg (v. p. 46).
- Ma il patrono dell'IAI è GIANNI AGNELLI, suo grande amico, che «in Italia rappresenta ciò che è
Rockefeller negli Stati Uniti» (Le Figaro, 11 marzo 1974). Egli è capo della Fiat, un'industria che impegna
250.000 persone, e tramite l'Istituto Finanziario Industriale (IFI) si estende a industrie, banche, edizioni,
giornali, non solo in Italia ma anche all'estero (Lancia, Ferrari, Magurus Deuz, Seat, Togliattigrad). In
particolare controlla La Rinascente , le Edizioni Fabbri, La Stampa , il Corriere della Sera, L'Espresso, La
Repubblica, vale a dire la stampa massonica italiana; ha pure partecipazioni al Play Boy, nella Cinzano, nel
Club Mediterraneo (per un accordo con Edmond de Rothschild), nella Bantham Books, nei profumi Caron.
Sua figlia Margherita ha sposato A. Elkann, presidente del concistoro israelita di Parigi.
E’ membro del partito repubblicano, attorno al quale ha convogliato la borghesia laica. Tramite L'Espresso
provocò le dimissioni di Leone. Tramite Caracciolo acquistò la partecipazione al giornale comunista Paese
Sera, Le sue idee filocomuniste sono note.
Legatissimo a David Rockefeller, di cui condivide il programma mondialista, egli pensa che l'Italia, tramite il
Pci, deve diventare la prima testa di ponte nel processo di integrazione tra il comunismo e il capitalismo
occidentale (LEVINSON C. Vodka-Cola, Vallecchi, Firenze 1978, pp. 336).

150
Giorgio Amendola scrive a suo riguardo su Newsweek: «La crisi mondiale, monetaria ed economica, è
divenuta per l'Italia una crisi di produzione. Noi comunisti sappiamo che c'è una crisi vera, e non una
manovra dell'imprenditore Agnelli... Non vogliamo la nazionalizzazione della Fiat: vogliamo aiutare Agnelli
a risolvere i suoi problemi» (Le Monde, 18 ottobre 1974). Ciò fa dire a Viglione, presidente socialista della
regione Piemonte: «Agnelli ci ha tenuti all'oscuro di tutto, secondo la sua abitudine; del resto, in assenza di
una politica estera da parte del governo, è lui che in parte detta la politica estera italiana» (Valeurs
Actuelles, 22 agosto 1977).
Le sue simpatie per il Pci sono in linea con gli intendimenti della Trilaterale.
Grande influsso sull’AII ha pure GUIDO CARLI, già governatore della Banca d'Italia, che ha entratura sia
presso i dirigenti finanziari di Washington, sia presso quelli di Mosca; ha collaborato con Agnelli alla
costruzione della Fiat di Togliattigrad. Si incontrava notoriamente con George Ball, consigliere di politica
estera di Carter. Come Agnelli, è Bilderberg, membro della Trilaterale e dell'Istituto Atlantico
-- Altro uomo di primo piano dell’IAI è ARRIGO LEVI, già direttore de La Stampa e corrispondente a Mosca,
e buon conoscitore dei problemi della politica Est-Ovest; lui pure Bilderberg e membro dell’Alleanza
Atlantica.

Il Moncomble riporta il seguente elenco degli appartenenti all’IAI e all’Istituto Atlantico.


Tale appartenenza va valutata nel realismo dei ruoli assunti in seno alle stesse istituzioni, senza
pregiudiziali negative di principio
- Agnelli Giovanni, Trilaterale, Bilderberg, FIAT, Chase Manhattan Bank
- Amato Giuliano
- Benvenuto Giorgio, Uil
- Carli Guido, B, A, Confindustria, Banca d’Italia
- Colombo Furio, La Stampa
- Cossiga Francesco, B, dc
- Dini Lamberto
- La Malfa Giorgio , T, B
- Peccei Aurelio, B, A, Club di Roma
- Prodi Romano
- Saragat Giuseppe, psdi

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COUNCIL ON FOERGN RELATIONS

Il CFR - Council on Foreign Relations - fu fondato ufficialmente


il 29 Luglio del 1921. John W. Davis, delegato di J. P. Morgan
(uno dei più importanti esponenti della lobby bancaria, con
Rothschild e Rockefeller) fu il primo Presidente in carica.

Di questa organizzazione hanno fatto parte tutti i presidenti


americani e controlla le nazioni occidentali tramite il Royal
Institute of International Affairs (RIIA) e i suoi membri
occupano tutti i posti dirigenziali dei principali servizi di informazione: Associated Press, The New York
Times, Reuters, United Press, The Washington Post, NBC, Wall Street Journal, RCA, The Boston Globe, ABC,
Los Angeles Times, CBS, ecc ecc. Poiché la maggior parte dei giornalisti usa le stesse fonti, le notizie
sarebbero tutte sotto il controllo del CFR.

Il denaro erogato per la costituzione di questa organizzazione, fu fornito dalla famiglia Rockefeller, da
J.P.Morgan, Bernard Baruch, Otto Kahn, Jacob Schiff, Paul Warburg, le stesse persone coinvolte nella
fondazione della Federal Reserve.

Lo scopo fondamentale della costituzione del CFR fu di creare un filone di letteratura scolastica atto a
promuovere e diffondere i benefici di un governo mondiale e attirare l’iscrizione di ricchi intellettuali i quali
avrebbero potuto influenzare la direzione della politica estera americana oltre a voler contrastare le
tendenze isolazioniste degli americani, contrarie ovviamente agli interessi delle multinazionali Usa.

Due settimane dopo Pearl Harbor, Cordell Hull, Segretario di Stato, consigliò la creazione di una
Commissione Consultativa Presidenziale (Presidential Advisory Committee) sulla politica estera post
bellica.

Questa commissione, fu la stessa che operò per la formazione dell’ONU che Franklin D. Roosevelt propose
poi alle 50 nazioni che parteciparono alla famosa conferenza di San Francisco del 1945.

Fu John D. Rockefeller Jr che donò il terreno per il quartier generale delle Nazioni Unite, e lo fece per
assicurarsi che la sede fosse collocata all’interno degli Stati Uniti.

Il CFR era ed è sostenuto dalle più ricche tra le fondazioni mondiali e privati facoltosi.

Organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto, e pagato dal contribuente americano in quanto
Fondazione Culturale, il CFR studia strategie «globali» che invariabilmente la Casa Bianca, poi, adotta come
direttive di politica internazionali.

Le direttive, studiate dal CFR in riunioni riservatissime, vanno poi fatte digerire a più vaste platee di politici,
imprese e decisori sparsi nel mondo. (A muovere i fili del vertice un gran burattinaio di nome CFR. Maurizio
Blondet, in Avvenire, 27-01-01)

Ecco una parte della lista dei finanziatori:

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American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill Inc., Chase
Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane,
Exxon Corp., Finmeccanica S.p.a., General Electric Foundation,
General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson &
Johnson, Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey,
Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc., Shearson Lehman
Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam.

Ora la domanda è d’obbligo: perchè pochissime persone conoscono


il CFR?

Perchè quasi nessuno sa che, fra i componenti del CFR compaiono


nomi quali quello dell’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, di
Angela Merkel, di Tony Blair, di Carl Gustav XVI Re di Svezia o di Bill Clinton e Margareth Tatcher? Anche
Mario Draghi, Berlusconi, Bush, Corrado Passera (Banca Intesa San Paolo), Gianni Riotta, Giulio Tremonti,
Marco Tronchetti Provera, compaiono nella lista dei membri
Queste notizie, non circolano sui media, anzi: durante i convegni, le riunioni ed i congressi, i media...non
sono presenti, tranne - raramente - qualche media locale. E queste stesse informazioni, fanno parte di
quello che io chiamo "Progetto di politica Mondiale ai danni dei cittadini di tutte le nazioni di Europa, Stati
Uniti e Paesi Orientali" come più volte ho espresso in alcuni miei articoli.

Una entità di così vaste proporzioni e che opera, tutt’ora quasi in totale segretezza, decidendo le sorti del
Pianeta e svendendo brandelli di realtà sottoforma di notizie pilotate con alta maestria, per confondere le
acque sui veri accadimenti politici, economici e sociali.

Una prova concreta che, ciò che appare non è, e che se si vuole leggere tra le righe delle menzogne
proposte come realtà sociale, è necessario scandagliare acque torbide e segretamente conservate al fine di
mantenere nell’ignoranza l’intera umanità.

Molti cittadini, a livello internazionale, continuano ad interrogarsi sul perchè di certi eventi - come l’ultimo
crollo dei mercati finanziari internazionali - senza trovare risposta ai propri interrogativi.

E’ pensietro comune che vi sia una non capacità da parte dei governi di gestire l’Economia e la Politica delle
nazioni.

Ma non è così. All’origine di ogni scandalo economico o politico, alla base di qualsiasi dissesto nazionale, vi
è un’organismo - il CFR appunto - che muove i fili di un disegno mondiale che da oltre 80 anni decide le
sorti, le evoluzioni ed i drammi del Pianeta.

Ma nessuno ne parla. Nessuno dei media pilotati dagli stessi personaggi membri del CFR, spiegherà questa
situazione, che rimarrà un ombra nel dubbio di qualche persona che ritiene che ci debba essere un’altra
realtà possibile allo scempio internazionale che stiamo vivendo ormai da decenni.

Tutto è opera di un progetto. Di un disegno. Di un’intenzione a controllare il Mondo dalla postazione più
alta possibile dei vertici internazionali.

153
Se vi aspettavate di poter temere una
terza guerra mondiale, od una nuova
era di regimi totalitaristici, tirate un
sospiro: siamo oltre qualsiasi stato di
regime totalitarista e di qualsiasi
guerra combattuta con armi visibili.

<<Chi dirige la politica estera


americana?>>. La maggioranza della gente risponderebbe: <<Il presidente degli Stati Uniti>>. William Cleon
Skousen non era però affatto d’accordo con questa risposta. Ma chi era William Cleon Skousen? Un
docente universitario della Brigham Young University, ex agente dell’FBI e scrittore; autore, tra l’altro, del
libro Il capitalista nudo (traduz. italiana a cura di S. Vaselli, Roma 1978)

La risposta esatta alla domanda, per Skousen, è: <<il Council on Foreign Relations (CFR)>>. <<Il CFR fu
fondato nel 1921, con finanziamento della famiglia Rockefeller. Vi partecipavano 650 membri, ‘il Gotha del
mondo degli affari americano’, ricorda lo storico Robert Divine>> (Maurizio Blondet, Complotti - I fili
invisibili del mondo - I. Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano, II ediz., 1995, pag. 98).

Il CFR fu costituito a Parigi <<da Edward Mandell House (il ‘colonnello‘ House), eminenza grigia che
accompagnò il presidente Wilson alla Conferenza per la Pace, quando nella capitale francese si intrecciava
la guerra diplomatica fra le nazioni vincitrici del primo conflitto mondiale. Dalla Conferenza scaturirono il
Trattato di Versailles, che poneva i presupposti di una nuova conflagrazione nel cuore dell’Europa, la
Società delle Nazioni, incarnante l’idea di una specie di governo mondiale federativo, poi ripresa con
l’Organizzazione delle Nazioni Unite, e il CFR, organismo molto più umbratile, costituito dietro le quinte
della Conferenza, ma destinato a un’azione di lunga durata e di notevole incidenza nella storia
contemporanea>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, Sansoni Editore, Firenze 1985).

Ecco il proseguo degli eventi: <<Nel 1948, uomini del CFR furono molto attivi nell’entourage di Harry
Dexter White, il funzionario del Tesoro che, a Bretton Wood, pose le basi per creare il Fondo Monetario
Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale: i due gendarmi finanziari del progetto sovranazionale. (...). Già
dal ‘43, del resto, gli uomini del CFR nel governo americano avevano cominciato a covare un altro uovo
fatale. Riuniti in un’informale Agenda Group, stabilirono che occorreva un organismo sovranazionale per
"evitare le forme convenzionali di imperialismo". Ciò a cui si pensava era, ovviamente, una forma di
imperialismo "non-convenzionale", estesa al pianeta. "Le tirannie possono aver bisogno di un vasto spazio
vitale", aveva spiegato su Life del febbraio 1941 Henry R. Luce, membro del CFR: "Ma la libertà richiede e
richiederà uno spazio vitale molto più vasto della Tirannia". Fu rielaborata una vecchia idea del finanziere
Bernard Baruch: la creazione di una Società delle Nazioni ("Nazioni Unite") a cui affidare, almeno nelle
intenzioni, porzioni sempre più ampie della sovranità degli Stati-membri. Il governo mondiale futuro>>
(Maurizio Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I..., cit.).

Il "Council of Foreign Relations (CFR)" fu fondato nel 1921. Di grande interesse è sapere che i fratelli
Rockefeller ne sarebbero stati i maggiori finanziatori e, nel 1922, secondo Blondet, hanno fornito <<100
mila dollari, sui 650 mila del bilancio visibile del CFR >>. Ecco, sempre secondo Blondet, una parte della lista
dei finanziatori: <<American Express, American Security Bank, Archer Daniel Midland Foundation, Cargill

154
Inc., Chase Manhattan Bank, Coca Cola C., Coopers & Librand, Elf Aquitane, Exxon Corp., Finmeccanica
S.p.a., General Electric Foundation, General Motors Corp., Hill & Knowlton, ITT Corp., Johnson & Johnson,
Levi Strauss Fdt., Manufacturers Honover Trust, McKinsey, Mobil, PepsiCo, RJR Nabisco, Salomon Inc.,
Shearson Lehman Brothers, Smithkline Beecham Corp., Volvo Usa, Young & Rubicam>> (Ibid.).

Del CFR farebbe parte anche Il Presidente degli Stati Uniti Clinton, infatti, <<già molto tempo prima del
catastrofico attentato al palazzo federale Alfred P. Murrah di Oklaoma City (Per conoscere gli antefatti
dell’attentato vedi il mio libro, Esoterismi del XX secolo, Ediz. Segno, Udine 1996, pagg. 24-26. N.d.A), USA,
il 19 Aprile 1995, e la successiva frenesia intorno ai gruppi della ‘milizia’, una cosa era chiara. - scrive Gerald
A. Carroll - Il Presidente Bill Clinton e molti dei suoi colleghi - insieme ad alcune delle personalità più in vista
dell’ambiente dei media a livello mondiale - avevano una cosa in comune: l’appartenenza al Consiglio per le
Relazioni con l’Estero, Council on Foreign Relations (CFR). Clinton viene aggregato come membro del CFR
dal Segretario di Stato Warren Christopher, dal Generale Colin Powell, già Capo di Stato Maggiore del
Pentagono, e dal finanziere David Rockefeller. Inoltre, alcune fra le più ricche e brillanti celebrità del
mondo dei media costellano il firmamento del CFR... >> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3, Gennaio-Febbraio
1996, pag. 23).

Eppure la stragrande maggioranza della persone non sa neppure che esiste il CFR ed ancora meno è a
conoscenza della storia equivoca di tale organizzazione. E’ incredibile il gran numero di importanti
personalità politiche che sarebbero coinvolte, sebbene <<Alla pagina 4 della Relazione annuale 1993 del
CFR, si legge la seguente affermazione: "Il CFR non ha alcuna affiliazione col Governo degli Stati Uniti...".
Una definizione più accurata della succitata affermazione potrebbe essere: "...non ha alcuna affiliazione
‘ufficiale’ col Governo degli Stati Uniti", ... (...). E’ opportuno che un tale potere finanziario e governativo
sia monopolizzato da una singola organizzazione? E chi sta dietro il CFR?...>> ("Nexus", ediz. italiana, n. 3,
cit.).

Il fatto, forse, più sorprendente è che <<il CFR... non sarebbe altro che l’emanazione più esterna di una
società segreta che affonda le sue radici nell’Inghilterra vittoriana, e precisamente nell’ambiente oxoniano
raccoltosi intorno a John Ruskin, affascinante personalità di critico estetico, riformatore sociale e profeta
politico, percorsa da una vena di romantica follia, predicante... "Il mio scopo costante è stato quello di
mostrare l’eterna superiorità di alcuni uomini su altri"...>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.).

Ci informa, a tal riguardo, Maurizio Blondet che: <<John Ruskin, alla fine dell’800, entusiasmava la gioventù
aristocratica predicando la superiorità anche razziale della casta signorile britannica, a cui come ‘vero
Israele’ era offerto il dominio del mondo: una missione morale, poiché il mondo andava incivilito
estendendo ad esso, volente o nolente, i benefici del superiore umanesimo britannico>> (Maurizio
Blondet, Complotti - I fili invisibili del mondo - I.., cit.).

A proposito del termine "vero Israele", Arnold Toynbee spiega: <<Fra i protestanti di lingua inglese si
trovano ancora alcuni fondamentalisti che si reputano "il popolo eletto" nel senso letterale del termine,
quale viene usato dal Vecchio Testamento. Questo ‘Israele Britannico’ fa fiduciosamente risalire il suo
ceppo fisico alle scomparse Dieci Tribù>> (Arnold Toynbee, Panorami della storia, Mondadori, Milano 1954,
vol. II).

Vannoni, sulle origini del CFR, racconta:

155
<<Nel 1891 un gruppo di discepoli oxoniani... - tra i quali spicca l’energico uomo d’azione e di affari Cecil
Rhodes, fondatore della Rodesia - avrebbero costituito una società segreta... (...). …di cui non si conosce il
nome (nome che forse, per maggiore segretezza, si evitò addirittura di coniare)... (...). Alla fine della prima
guerra mondiale, quando è ormai chiaro che gli Stati Uniti sono destinati ad assumere una importanza
sempre più grande nel concerto mondiale, il gruppo americano della Round Table (una cerchia esterna alla
società segreta, organizzata da lord Alfred Milner, ndA) offre la piattaforma per la creazione del Council on
Foreign Relations, delineato nei colloqui anglo-americani di Parigi, che assume il compito di contrastare la
tendenza isolazionistica dell’opinione pubblica e indirizzare la politica estera del governo statunitense nel
senso voluto dalla società segreta, nel senso cioè di una affermazione planetaria della razza
anglosassone>> (Gianni Vannoni, Le società segrete, cit.).

Il recente rimpasto politico nel governo americano, lo ha detto Clinton, <<vuol essere un’indicazione sul
nuovo ordine mondiale, così come desiderato dalla Casa bianca. (...) Le scelte di Clinton, dunque, vanno
tutte nella direzione di valorizzare il ruolo guida degli Stati Uniti nel mondo>> ("Avvenimenti", 18 dicembre
1996). Numerosi esoterismi, si è visto, si agitano, in un fitto reticolo di correnti incrociate, misteriose
catene iniziatiche, tutte, sostenitrici dell’instaurazione di un Governo Mondiale. Ci si può chiedere, a questo
punto, quali sono i reali rapporti tra politica, potere finanziario ed esoterismo e quanto questi connubi
sono significativi, particolarmente, nel nostro secolo. La cultura e i miti ambigui del New Age, certamente,
hanno una, non poco trascurabile, influenza nella nostra società e nell’instaurazione del Nuovo Ordine
Mondiale. A proposito del New Age, in America Latina, le sue ideologie sono diffuse, attraverso stampati e
conferenze, dalla Fondazione Rockefeller.

156
COMMISSIONE TRILATERALE

Già nel 1972, i maggiori rappresentanti delle tre aree cominciarono ad incontrarsi per testare la fattibilità di
un progetto che li coinvolgesse in un dibattito su tematiche quali la politica, l’economia e la società.
Gli esponenti di Nord America, Giappone ed Europa, infatti, si sarebbero da lì in poi riuniti per discutere la
loro cooperazione all’interno del più ampio mercato globale.
La prima riunione fu indetta da David Rockefeller, il noto imprenditore e banchiere statunitense, uno dei
padri fondatori dell’associazione che, attualmente, conta al suo interno personaggi di rilievo del panorama
imprenditoriale mondiale.
Il nome è un esplicito riferimento alle tre aree geografiche di interesse, che erano accomunate dal
carattere democratico del proprio governo e dal ruolo svolto all’interno del processo di crescita economica
mondiale.
L’idea di partenza, alla base della fondazione della Commissione Trilaterale, era che l’intensificarsi di un
dibattito tra i membri potesse rendere migliore il rapporto delle tre aree con gli altri Paesi del globo. Un
meccanismo che avrebbe apportato un grande contributo allo sviluppo del progresso democratico.
L’impegno, in sintesi, si racchiude nella mission dell’associazione, rappresentata dalla frase “working
togheter”, che indica come lo studio e la discussione dei problemi comuni possano portare alla ricerca di
nuove soluzioni. In questo caso, soluzioni pensate da un gruppo elitario di uomini di affari.
Nell’ambiente, si diffuse l’idea che la sua creazione fosse dovuta alla crisi, causata dalle posizioni assunte
nella guerra contro il Vietnam, subita dal gruppo di studio americano “Council on Foreign Relations”.
Il lavoro della Commissione si sviluppa attraverso programmi triennali. L’ultimo si concluderà nel 2012.
La sua composizione, inizialmente, prevedeva una distribuzione equa, in termini di numeri, nelle tre aree di
interesse.

157
Oggi, l’associazione prevede al suo interno 400 membri così ripartiti: 163 appartenenti all’Europa, 121
provenienti dalle regioni dall’ America e 96 asiatici. L’elenco degli iscritti è aggiornato a cadenza annuale. I
membri della Commissione sono divisi nel seguente modo: 170 provengono dall'Europa, dove gli Stati più
rappresentati sono la Germania (20), l'Italia, la Francia, il Regno Unito (18) e la Spagna; 120 dal Nord-
America (87 dagli USA; 20 dal Canada; e 13 dal Messico); 117 dall'area dell'Asia Pacifica (75 giapponesi, 11
sudcoreani, 7 australiani e neozelandesi); 15 dal Sud Est Asiatico. Dal 2011, inoltre, sono ammessi alla
Trilaterale anche rappresentanti cinesi e indiani.

Per ogni divisione geografica esiste un “gruppo” con a capo un Presidente.


Come al tempo della fondazione, i facenti parte la Commissione Trilaterale sono uomini provenienti da
diversi campi di interesse tra cui politica, economia, ambienti accademici, ricerca e media. Tutti hanno un

158
profilo professionale ben definito e se qualcuno di loro viene scelto per ricoprire una carica all’interno del
governo, è automaticamente escluso dalla Commissione e costretto a lasciare l’incarico a un altro
rappresentante.

Per l’Italia, si possono annoverare nomi importanti tra cui quelli di John Elkann, Marco Tronchetti Provera,
Gianni Letta, Enrico Letta, Mario Monti e Franco Venturini.
Durante un’assemblea tenutasi a Tokio nel 2000, si decise di permettere al Messico e ad altri Paesi Asiatici
di entrare a far parte della Commissione; al punto che l’area del Giappone fu allargata ad un gruppo Asia-
Pacifico comprendente nazioni importanti quali la Corea del Sud e l’Australia.
La sede ufficiale della Commissione Trilaterale si trova a New York, anche se ognuna delle tre grandi aree
sviluppa i propri programmi autonomamente nelle tre sedi designate: Washington, Parigi e Tokio.
Comunitariamente vengono trattati solo i programmi delle Riunioni Plenarie e i Rapporti.
Alcune tra le tematiche oggetto dei dibattiti sono state in grado di precorrere i tempi di realizzazione,
come la creazione di un summit tra le più grandi potenze economiche mondiali e la crescita del Giappone
come potenza a responsabilità globale.
La Commissione Trilaterale è stata oggetto di studi e critiche di attivisti politici e ricercatori provenienti dal
campo sociale.

Secondo Jacques Bordiot, il noto scrittore francese, l’associazione avrebbe ricoperto un ruolo importante
in numerose teorie del complotto: cospirazioni volte alla costituzione di un nuovo ordine
mondiale attraverso l’uso di gruppi di facciata. Nei suoi scritti, si evidenzia come il criterio con il quale
vengono affiliati i nuovi membri è che essi comprendano il grande disegno mondiale a capo
dell’associazione e che si impegnino a lavorare per la sua realizzazione.
L’obiettivo, aggiunge lo scrittore, sarebbe quello di esercitare una pressione politica sui governi delle
nazioni industrializzate, per fare in modo che esse si sottomettano al loro piano di globalizzazione.
La commissione trilaterale è lo strumento con cui gli Illuminati, tramite il Council on Foerign Relations,
controllano gli Stati Uniti da un punto di vista politico, militare, energetico, massmediatico ed economico.
Sembra sia stata creata per includere anche il Giappone nel progetto del Nuovo Ordine Mondiale nel
periodo in cui rappresentava una potenza economica mondiale indiscutibile.
La Trilateral Commission è una filiazione del Council on Foreign Relations (CFR), nato nel 1921 con il
finanziamento di potenti banchieri quali John Davison Rockefeller, Paul Warburg, J.P. Morgan, Jacob

159
Schiff, Bernard Baruch allo scopo di contrastare l’isolazionismo in cui gli Usa minacciavano di chiudersi
dopo la Grande Guerra.

Tutti i grandi ministri degli esteri americani sono stati assunti prima da Rockefeller per lavorare in questo
gruppo che elabora progetti storici politici economici per disegnare gli scenari futuri in cui si muoverà
l’America.

Clamoroso il caso del 1939 in cui il CFR fece uno studio interessantissimo che spiegava perché l’America
doveva entrare in guerra: se la Germania avesse occupato la Russia, si sarebbe formato un insieme
economico autosufficiente a cui gli Stati Uniti non avrebbero più potuto vendere niente. La stessa cosa se
il Giappone avesse occupato la Cina. Questo progetto fu poi presentato alla Casa Bianca e la convinse a
far entrare in guerra gli Stati Uniti, per un fatto puramente economico, non c’era nessun giudizio morale
sul nazismo, c’era solo la convenienza per l’America a mantenere il mondo aperto alle sue merci.

La cosa strana fu che tutto il CFR fu assunto dalla Segreteria di Stato Usa (ministero degli esteri) durante
tutta la guerra; tutto il personale politico del presidente Franklin D. Roosevelt proveniva dal CFR. Da
allora nulla è mai cambiato perché quasi tutti i presidenti americani hanno avuto un ministro degli esteri
che veniva dal CFR cioè da un ente privato, una fondazione culturale che non paga le tasse, pagato dalla
famiglia Rockefeller ossia la Chase Manhattan Bank e la Standard Oil.

La Trilaterale nasce nel 1973 all’interno del CFR allo scopo – secondo le parole di Zbigniew Brezinsky
che materialmente la creò, con i soldi di Rockefeller – di “controllare la democrazia”, perché la
democrazia deve essere funzionale ai grandi interessi capitalistici privati. Brezinsky crea questa
associazione, che non è propriamente una società segreta ma un gruppo di pressione, una lobby, una
super-lobby, in un modo che in America è accettato e che anche qui esiste, anche se in modo meno
chiaro. I politici eletti spesso sono persone mediocri che non hanno idee né progetti: saliti al potere sono
grati a chi glieli offre. Queste istituzioni hanno fior di professori in grado di elaborare molti progetti.È in
questi ambienti che è nata l’idea dell’Europa come è stata sviluppata fino ad ora, cioè un’Europa non
democratica fatta da burocrati. Prima ancora della Trilaterale, il CFR formò l’idea del Piano Marshall e
affidò la distribuzione del denaro del Piano Marshall, di cui gli europei avevano estremo bisogno, a una
persona che nessuno conosceva ma che loro conoscevano perché era un loro uomo – Jean Monnet, non
a caso un grande nemico di De Gaulle – per fare l’Europa burocratica governata da questi poteri e
sostanzialmente nell’interesse delle multinazionali.

In Italia, per esempio, l’uomo di questo giro era Ugo La Malfa (padre di Giorgio). Alcide De Gasperi una
volta disse, dopo aver estromesso i comunisti dal Governo, che La Malfa non si poteva estromettere
altrimenti non sarebbero arrivati i soldi del Piano Marshall. Quindi il PRI di La Malfa con il 3% contava
moltissimo: è sempre stato il partito di Mediobanca, di Agnelli, perché ha dietro questo gruppo di potere
fortissimo. Fortissimo e molto intelligente.

Adesso la Trilaterale viene qua a dirci di accelerare la costruzione di questo disegno dell’Europa, di Stati
Uniti d’Europa. Il discorso è lo stesso che da settimane sta facendo (perché ne ha ricevuto l’ordine) il
nostro amato Presidente della Repubblica, colui che ha cambiato la bandiera italiana con quella strana
bandiera che ha una losanga e la ruota dentata, che è un simbolo della massoneria e serve a far capire
che in Italia comanda la massoneria, che è l’Italia massonica collegata ai più grandi poteri massonici che

160
parla. I simboli contano moltissimo per i massoni. Questo signore come ricorderete “salvò la lira” quando
era Governatore della Banca d’Italia facendo spendere allo Stato italiano 60.000 miliardi senza riuscire a
salvarla e qui apro una parentesi: il banchere centrale della Thailandia per aver tentato la stessa
operazione è stato messo sotto processo, invece il banchiere centrale d’Italia è diventato Presidente della
Repubblica dopo aver fatto perdere al nostro paese la cifra pazzesca di 60.000 miliardi… è diventato un
benemerito… del resto quando c’è di mezzo la ruota dentata nessuno viene mai messo sotto processo,
come Badoglio che doveva essere fucilato e non lo fu.

La Trilaterale dunque vuole accelerare il processo di “europeizzazione”, ma questo non è un buon


momento per lei, perché il processo si è bloccato. Alcuni dei loro progetti e delle loro previsioni non si
sono verificate.

Per esempio, uno dei loro, Tomaso Padoa-Schioppa che è il creatore dell’euro, una moneta fantasma,
aveva scritto chiaramente che bisognava fare l’euro così, una volta divenuto una moneta fortissima,
provocherà “crisi economiche asimmetriche” in tutta Europa tali per cui gli europei ci chiederanno in
ginocchio di fare il Governo Unico Europeo, cioè di fare l’unificazione politica dopo quella economica-
monetaria. La previsione di Padoa-Schioppa non si è avverata, anzi avviene il contrario: l’euro sta
crollando e questo indebolisce molto il progetto di lor signori, tant’è vero che si comincia a dire che è
vietato parlarne nei giornali, ma qualcuno comincia ad avere un certo disagio e a chiedersi che cosa mai
ci stiamo a fare in Europa.

C’è un altro fenomeno che li preoccupa davvero moltissimo: è l’emergere nella nostra Europa di uomini
politici che loro non hanno scelto. Questi politici che emergono dal popolo per loro hanno un nome
comune: “populisti”, che in America significa quasi fascisti, è proprio una brutta parola, per loro sarebbe
più accettabile un politico pedofilo di uno populista. I politici populisti vogliono politiche popolari, a favore
del popolo e non dei capitali finanziari e dunque sono “cattivi”. Con il “caso Haider” hanno commesso un
altro errore: è così grande la loro paura che persino il capo di una piccola provincia di montagna è stato
presentato improvvisamente come un Hitler (cosa che sul piano storico è assurda) e ha subìto
l’ostracismo di tutti i capi di stato europei (non dell’Unione Europea ma dei singoli Stati), come se tutti
avessero ricevuto un ordine, cosa che in effetti è avvenuta: hanno ricevuto una telefonata da Washington
o da qualche altro fanatico della Trilaterale e hanno detto che Jörg Haider è nazista, antisemita (prima o
poi ogni politico populista a sentire loro diventa antisemita), eccetera, e quindi bisogna bloccarlo. Così
facendo, i politici hanno anche scoperto il loro gioco in modo impressionante, tanto è vero che il capo
europeo della Trilaterale, Otto Von Lambsdorf, in un articolo apparso sui giornali del loro regime, l’Herald
Tribune, Washington Post, eccetera, ha detto che le misure adottate contro l’Austria sono state un “errore
politico”. Infatti l’Europa unita che loro sognano è quella in cui la gente è rassegnata ad adattarsi ai loro
piani. Invece il caso Haider ha fatto paura in molti piccoli paesi: la Svizzera si chiede se vale la pena di
entrare in un’Europa che le dice chi e come deve votare; la Danimarca ha fatto lo stesso discorso e ha
votato ancora una volta contro questo disegno di Europa.

La “carta dei diritti” è un esempio di come loro vogliono l’Europa: suddita di un gruppo di 60 persone tra
cui c’è Stefano Rodotà – un altro che non viene mai eletto da nessuno, ogni tanto si presenta alle elezioni
ma nessuno lo elegge, nemmeno i suoi parenti – uno che poi troviamo “Garante della privacy” per 500
milioni l’anno in un ufficio che non ha mai fatto nulla, né di buono né di cattivo. Questi “grand commis”

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sono pagati da noi contribuenti, sia chiaro! I miliardi che prende Carlo Azeglio Ciampi – pagato il triplo del
presidente Usa – sono soldi del contribuente, non li guadagna certo da sé. Il suo segretario, Gaetano
Gifuni, prende un miliardo l’anno. Io come italiano non ho nessun bisogno di Gifuni. Il potentissimo
addetto stampa di Ciampi, Arrigo Levi, è un membro molto influente della Trilaterale: è molto più
importante di Ciampi sul piano internazionale e anzi in realtà è il suo controllore.

In questo scenario cade l’appuntamento del Vertice di Nizza, programmato per tempo all’indomani delle
elezioni presidenziali americane. in cui la Trilaterale doveva venirci a cantare le lodi degli Stati Uniti che
seguono le loro direttive: hanno un forte presidente eletto in modo splendido, hanno una borsa in rialzo,
hanno dieci anni di crescita economica, non ci sono crisi né instabilità politica… ed eccoli invece in questa
situazione che incute loro una paura spaventosa: c’è vuoto di potere a Washington che dura da giorni e
rischia di durare ancora molti giorni o settimane, se non dei mesi; la Borsa di New York invece sta
calando e la cosa li spaventa ancora di più perché il calo della Borsa di New York può provocare il caso
dello “scenario-catastrofe”. Dovete sapere che la Trilaterale il 15 luglio scorso ha fatto a New York una
riunione in cui hanno simulato al computer il crollo della gigantesca bolla speculativa finanziaria che c’è a
New York che ammonta alla cifra astronomica di 300 milioni di miliardi di dollari di esposizioni varie, un
enorme debito che nessuno può pagare, basti pensare che tutto il PIL dell’Unione Europea non arriva a 7
milioni di miliardi di dollari. Quei soldi non ci sono, sono soltanto impegni di pagamento, sono delle specie
di cambiali speculative che nessuno pensa di cambiare mai. Se crolla quella borsa si forma un risucchio
gigantesco che azzera tutti i nostri conti correnti. Loro hanno il terrore di arrivare alla crisi, che loro
prevedevano già da luglio, in un vuoto di potere che non possono controllare. Se scoppia questa crisi
finanziaria staremo malissimo tutti, ma anche i loro progetti di interdipendenza globale diventano
irrealizzabili a breve: possono sorgere i nuovi populismi che loro temono moltissimo, non sapranno
rendere ragione del disastro alle popolazioni che hanno seguito i loro progetti, magari chiederanno a
Ciampi dove sono le meraviglie dell’euro. La crisi della Borsa di New York può essere come quella del
1929, mina la loro credibilità e soprattutto mina l’interdipendenza economica che è rovinosa in tempi di
crisi, perché la gente non ha da mangiare. Nei periodi di crisi economica è invece utile l’autosufficienza,
se non l’autarchia. In America entrambi i partiti fanno un programma di emergenza nazionale proprio per
la crisi, perché vedrete che prima o poi finirà così.

Insomma oggi la Trilaterale è a Milano, nessuno sa cosa si stanno dicendo (si riuniscono a porte chiuse e
le loro decisioni si conoscono anni dopo che sono state prese), però è presumibile che siano qui a parare
questo colpo in una situazione difensiva.
Bzrezinski fu co-fondatore della Commissione Trilaterale (TC) nel 1973 assieme a David Rockefeller. Il
concetto era stato covato nella tenuta Rockefeller Pocontico Hills, NY, nel luglio 1972. Rockefeller fu il
primo presidente del gruppo. Uno dei suoi più grandi sostenitori finanziari è la Rockefeller Brothers Fund.
Tutti gli otto rappresentanti nordamericani presenti alla riunione di fondazione erano anche membri del
segreto Counsil on Foreign Relations (CFR). [1] Lo scopo dichiarato della TC era formare una triade per
l’influenza globale costituita da Nord America, Europa occidentale e Giappone.

La TC pubblicò La crisi della democrazia nel 1975. Uno dei suoi autori, il professore di Harvard Samuel P.
Huntington, era uno scrittore di primo piano della pubblicazione del CFR Foreign Affairs. Huntington,
intellettuale caro alle élite globali, sostenne che gli USA avevano bisogno di “un grado maggiore di
moderazione della democrazia“. Il documento della TC suggeriva che i leader con “competenza,

162
anzianità, esperienza e speciali talenti” dovessero “ignorare le rivendicazioni della democrazia“.
Recentemente Huntington presentò la sua tesi dello “scontro di civiltà”, sostenendo che la guerra tra le
nazioni occidentali e islamiche fosse inevitabile. La Casa Bianca di Carter era infarcita di trilateralisti.
Huntington fu coordinatore della pianificazione della sicurezza. In linea con la sua visione derisoria della
democrazia, Huntington, con l’aiuto di Brzezinski, preparò il memorandum presidenziale 32 che portò alla
creazione della Federal Emergency Management Agency (FEMA), che avrebbe il ruolo primario d’imporre
la legge marziale qualora la Costituzione degli Stati Uniti dovesse essere improvvisamente sospesa. [2]

Nei primi mesi del 1977, il Washington Post pubblicò un articolo sulla TC di cui si disse preoccupata: “Ma
ecco la cosa più inquietante della Commissione Trilaterale. Il presidente (Carter) n’è membro. Quindi,
anche il vice-presidente Walter Mondale. Così i nuovi segretari di Stato, della Difesa e del Tesoro, Cyrus
R. Vance, Harold Brown e W. Michael Blumenthal. Così Zbigniew Brzezinski, ex direttore della Trilaterale
e consigliere per la sicurezza nazionale di Carter, e anche un gruppo di altri elementi che guideranno la
politica estera degli USA nei prossimi quattro anni“. I sospetti sulla TC crebbero in tutto lo spettro politico.
Da sinistra, l’autore Holly Sklar scrisse sprezzantemente del gruppo nel suo libro Trilaterals over
Washington… Da destra, il senatore ed ex-candidato presidenziale Barry Goldwater, nel suo libro With No
Apologies avvertì la “nuova cricca internazionale di David Rockefeller (la Commissione Trilaterale)… è
destinata ad essere il veicolo per il consolidamento degli interessi commerciali e bancari delle
multinazionali prendendo il controllo del governo degli Stati Uniti.” La sfiducia pubblica verso il gruppo
aumentò. Nel 1980, il convegno nazionale dell’American Legion approvò la Risoluzione 773 che chiedeva
un’indagine congressuale sulla Commissione Trilaterale e il suo predecessore, il Council on Foreign
Relations. L’anno successivo i Veterani delle guerre straniere (VFW) adottarono una risoluzione simile. Il
deputato Larry McDonald introdusse queste risoluzioni, ma il Congresso non li adottò. Il 1 settembre 1983
McDonald, vecchio critico delle elite globali, era a bordo dell’aereo delle Korean Airlines 007, quando
venne presumibilmente abbattuto dai sovietici. [3]

Brzezinski fu l’architetto del concetto di “forze di reazione rapida” che sostenne fossero ora necessari agli
Stati Uniti per sorvegliare la regione del Golfo Persico, in assenza di un Iran amichevole. Il presidente
Carter chiarì nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 1980 che non avrebbe esitato a usare l’idea di
Brzezinski nella regione del Golfo, avvertendo “Il tentativo di qualsiasi forza esterna di aver il controllo
della regione del Golfo Persico sarà considerato un attacco agli interessi vitali degli Stati Uniti, e un simile
tentativo sarà respinto con ogni mezzo necessario, compresa la forza militare“. Carter usò la sua
minaccia quello stesso anno, quando inviò una unità di reazione rapida della Delta Force per tentare il
salvataggio degli ostaggi iraniani nella sfortunata operazione con gli elicotteri nota come Desert One. Il
comandante della missione era il generale Richard Secord.

L’ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker è l’attuale presidente della Commissione Trilaterale.
L’attuale presidente della FED Greenspan Allen è un membro della TC come lo erano i funzionari
dell’amministrazione Clinton William Cohen, Bruce Babbitt, Strobe Talbott, Stephen Bosworth, Donna
Shalala e Thomas Foley. Clinton stesso ne era un membro, mentre il vicepresidente Gore era un membro
del CFR. Durante la campagna presidenziale del 1980, Ronald Reagan fece saltare l’influenza della
Commissione Trilaterale sia sulla Casa Bianca di Carter che sul suo rivale Bush, promettendo d’indagare
sulla TC, se eletto. Reagan vinse le elezioni. Il 30 marzo 1981 venne ferito da John Hinckley Jr. Hinckley
è stato ritratto come un solitario squilibrato che sparò a Reagan per “impressionare Jodie Foster”. Ma

163
Hinckley non era un mendicante dell’Esercito della Salvezza. L’ex rettore del Dipartimento del
Giornalismo dell’Università del Montana Nathaniel Blumberg scrisse un libro intitolato The Afternoon of
March 30…, in cui esamina le connessioni di Hinckley con la famiglia Bush. Il padre di Hinckley era un
petroliere del Texas e caro amico e sostenitore del membro della TC e del CFR George Bush Sr. Hinckley
fu anche amichevole verso la la famiglia di HL Hunt e il governatore del Texas John Connally. [4] Il 23
gennaio, 1981 Scott Hinckley incontrò Neil Bush, figlio di George Sr., a casa sua dopo che la Vanderbilt
Oil Company di Hinckley aveva ricevuto l’avviso di un controllo dal Dipartimento dell’Energia. Il 30 marzo,
Hinckley seppe dall’ente che avevano scoperto la violazione dei prezzi della Vanderbilt negli anni 1977-
1980. Delle sanzioni vennero minacciate. Poco più di un’ora dopo l’incontro di Hinckley con Bush, il
presidente Reagan venne ferito dal fratello di Hinckley, John Jr. Quella notte Scott Hinckley aveva in
programma una cena con Neil Bush. Neil Bush lavorava presso l’Amoco, da quando Zbigniew Brzezinski
era stato nominato al consiglio di amministrazione della BP Amoco.[5]

Il giudice al processo Hinckley fu Barrington D. Parker che aveva presieduto il processo-farsa degli
assassini del dissidente cileno Orlando Letelier. Quando il direttore della CIA Richard Helms dovette
prostrarsi davanti alla Commissione Esteri del Senato sui finanziamenti della CIA al colpo di Stato cileno
del 1973, che rovesciò il democraticamente eletto Salvador Allende, fu Parker, che diede a Helms una
pena di 2 anni, sospesa, e una misera multa di 2.000 dollari. Quella notte Helms e i suoi compari spioni
s’incontrarono in un country club di Washington per festeggiare. Nel maggio 2001 il presidente George W.
Bush nominò Parker al Tribunale d’Appello Federale. [6]

John Hinckley fu arrestato con l’accusa di possesso di armi a Nashville nel 1977, quando casualmente il
presidente Carter era in città. Ma Hinckley camminava e non era stato nemmeno messo sulla lista di
sorveglianza dell’FBI. Il giorno in cui sparò a Reagan, una donna misteriosa fece diverse chiamate alla
camera d’albergo di Hinckley. La notte precedente l’attentato a Reagan, il Vicepresidente George Bush
Senior, che sarebbe divenuto presidente se Reagan fosse morto, si rivolse alla TC. Reagan, da parte sua,
non menzionò più la Commissione Trilaterale.

Quando il presidente George Bush Jr. s’insediò, iniziò a minacciare di nuovo gli iraniani, bollandoli,
insieme a Iraq e Corea del Nord, come “asse del male”. Nel 2003 gli Stati Uniti invasero l’Iraq. Entro il
2007, già impantanati dalla potente rivolta irachena, gli Stati Uniti inviarono un gruppo di portaerei nel
Golfo Persico per accrescere la loro retorica bellicosa nei confronti dell’Iran.

164
IL COMITATO DEI 300

Nel saggio dell’ex agente segreto inglese John Coleman l’incredibile strategia
di un oscuro e potentissimo Nuovo Ordine Mondiale
per deindustrializzare e impoverire il nostro Paese – La morte di Aldo Moro
voluta e pianificata per destabilizzare il Medio Oriente – Il ruolo
della nobiltà nera di Venezia e Genova nella finanza del pianeta

IL COMITATO DEI TRECENTO.

"Fu fondato dalla Nobiltà Nera nel 1729 per occuparsi dell'attività bancaria internazionale, dei problemi
legati al commercio e per sostenere il traffico dell'oppio. E' controllato dalla Corona britannica. Comprende
l'intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Tutte le
banche sono collegate ai Rothschild attraverso il Comitato dei Trecento".

La lista dei nomi che compongono la commissione dei 300.

165
Abdullah II, King of Jordan Charles, Prince of Wales Gore, Al
Abramovich, Roman Chartres, Richard Gotlieb, Allan
Ackermann, Josef Chiaie, Stefano Delle Green, Stephen
Adeane, Edward Chipman, Dr John Greenspan, Alan
Agius, Marcus Chodiev, Patokh Grosvenor, Gerald, 6th Duke of Westminster
Ahtisaari, Martti Christoph, Prince of Schleswig-Holstein Gurría, José Ángel
Akerson, Daniel Cicchitto, Fabrizio Hague, William
Albert II, King of Belgium Clark, Wesley Hampton, Sir Philip
Alexander, Crown Prince of Yugoslavia Clarke, Kenneth Hans-Adam II, Prince of Liechtenstein
Amato, Giuliano Clegg, Nick Harald V, King of Norway
Anderson, Carl A. Clinton, Bill Harper, Stephen
Andreotti, Giulio Cohen, Abby Joseph Heisbourg, François
Andrew, Duke of York Cohen, Ronald Henri, Grand Duke of Luxembourg
Anne, Princess Royal Cohn, Gary Hildebrand, Philipp
Anstee, Nick Colonna di Paliano, Marcantonio, Duke of Paliano Hills, Carla Anderson
Ash, Timothy Garton Constantijn, Prince of the Netherlands Holbrooke, Richard
Astor, William Waldorf Constantine II, King of Greece Honohan, Patrick
Aven, Pyotr Cooksey, David Howard, Alan
Balkenende, Jan Peter Cowen, Brian Ibragimov, Alijan
Ballmer, Steve Craven, Sir John Ingves, Stefan
Balls, Ed Crockett, Andrew Isaacson, Walter
Barroso, José Manuel Dadush, Uri Juan Carlos, King of Spain
Beatrix, Queen of the Netherlands D'Aloisio, Tony Jacobs, Kenneth M.
Belka, Marek Darling, Alistair Julius, DeAnne
Bergsten, C. Fred Davies, Sir Howard Juncker, Jean-Claude
Berlusconi, Silvio Davignon, Étienne Kenen, Peter
Bernake, Ben Davis, David Kerry, John
Bernstein, Nils de Rothschild, Benjamin King, Mervyn
Berwick, Donald de Rothschild, David René Kinnock, Glenys
Bildt, Carl de Rothschild, Evelyn Kissinger, Henry
Bischoff, Sir Winfried de Rothschild, Leopold Knight, Malcolm
Blair, Tony Deiss, Joseph Koon, William H. II
Blankfein, Lloyd Deripaska, Oleg Krugman, Paul
Blavatnik, Leonard Dobson, Michael Kufuor, John
Bloomberg, Michael Draghi, Mario Lajolo, Giovanni
Bolkestein, Frits Du Plessis, Jan Lake, Anthony
Bolkiah, Hassanal Dudley, William C. Lambert, Richard
Bonello, Michael C Duisenberg, Wim Lamy, Pascal
Bonino, Emma Edward, Duke of Kent Landau, Jean-Pierre
Boren, David L. Edward, Earl of Wessex Laurence, Timothy
Borwin, Duke of Mecklenburg Elizabeth II, Queen of the United Kingdom Leigh-Pemberton, James
Bronfman, Charles Elkann, John Leka, Crown Prince of Albania
Bronfman, Edgar Jr. Emanuele, Vittorio, Prince of Naples Leonard, Mark
Bruton, John Ernst August, Prince of Hanover Levene, Peter
Brzezinski, Zbigniew Feldstein, Martin Leviev, Lev
Budenberg, Robin Festing, Matthew Levitt, Arthur
Buffet, Warren Fillon, François Levy, Michael
Bush, George HW Fischer, Heinz Lieberman, Joe
Cameron, David Fischer, Joschka Livingston, Ian
Camilla, Duchess of Cornwall Fischer, Stanley Loong, Lee Hsien
Cardoso, Fernando Henrique FitzGerald, Niall Lorenz of Belgium, Archduke of Austria-Este
Carington, Peter Franz, Duke of Bavaria Louis Alphonse, Duke of Anjou
Carl XVI Gustaf, King of Sweden Fridman, Mikhail Louis-Dreyfus, Gérard
Carlos, Duke of Parma Friso, Prince of Orange-Nassau Mabel, Princess of Orange-Nassau
Carney, Mark Gates, Bill Mandelson, Peter
Carroll, Cynthia Geidt, Christopher Manning, Sir David
Caruana, Jaime Geithner, Timothy Margherita, Archduchess of Austria-Este
Castell, Sir William Georg Friedrich, Prince of Prussia Margrethe II, Queen of Denmark
Chan, Anson Gibson-Smith, Dr Chris Martínez, Guillermo Ortiz
Chan, Margaret Gorbachev, Mikhail Mashkevitch, Alexander

166
Massimo, Stefano, Prince of Roccasecca dei Volsci Rifkind, Sir Malcolm Tietmeyer, Hans
Massimo-Brancaccio, Fabrizio Prince of Arsoli and Triggiano Ritblat, Sir John Trichet, Jean-Claude
McDonough, William Joseph Roach, Stephen S. Tucker, Paul
McLarty, Mack Robinson, Mary Van Rompuy, Herman
Mersch, Yves Rockefeller, David Jr. Vélez, Álvaro Uribe
Michael, Prince of Kent Rockefeller, David Sr. Verplaetse, Alfons
Michael, King of Romania Rockefeller, Nicholas Villiger, Kaspar
Miliband, David Rodríguez, Javier Echevarría Vladimirovna, Maria, Grand Duchess of Russia
Miliband, Ed Rogoff, Kenneth Volcker, Paul
Mittal, Lakshmi Roth, Jean-Pierre von Habsburg, Otto
Moreno, Glen Rothschild, Jacob Waddaulah, Hassanal Bolkiah Mu'izzaddin, Sultan of Bru
Moritz, Prince and Landgrave of Hesse-Kassel Rubenstein, David Walker, Sir David
Murdoch, Rupert Rubin, Robert Wallenberg, Jacob
Napoléon, Charles Ruspoli, Francesco, 10th Prince of Cerveteri Walsh, John
Nasser, Jacques Safra, Joseph Warburg, Max
Niblett, Robin Safra, Moises Weber, Axel Alfred
Nichols, Vincent Sands, Peter Weill, Michael David
Nicolás, Adolfo Sarkozy, Nicolas Wellink, Nout
Noyer, Christian Sassoon, Isaac Whitman, Marina von Neumann
Ofer, Sammy Sassoon, James Willem-Alexander, Prince of Orange
Ogilvy, Alexandra, Lady Ogilvy Sawers, Sir Robert John William Prince of Wales
Ogilvy, David, 13th Earl of Airlie Scardino, Marjorie Williams, Dr Rowan
Ollila, Jorma Schwab, Klaus Williams, Shirley
Oppenheimer, Nicky Schwarzenberg, Karel Wilson, David
Osborne, George Schwarzman, Stephen A. Wolfensohn, James
Oudea, Frederic Shapiro, Sidney Wolin, Neal S.
Parker, Sir John Sheinwald, Nigel Woolf, Harry
Patten, Chris Sigismund, Grand Duke of Tuscany, Archduke of Austria Woolsey, R. James Jr.
Pébereau, Michel Simeon of Saxe-Coburg and Gotha Worcester, Sir Robert
Penny, Gareth Snowe, Olympia Wu, Sarah
Peres, Shimon Sofía, Queen of Spain Zoellick, Robert
Philip, Duke of Edinburgh Soros, George
Pio, Dom Duarte, Duke of Braganza Specter, Arlen
Pöhl, Karl Otto Stern, Ernest
Powell, Colin Stevenson, Dennis
Prokhorov, Mikhail Steyer, Tom
Quaden, Guy Stiglitz, Joseph
Rasmussen, Anders Fogh Strauss-Kahn, Dominique
Ratzinger, Joseph Alois (Pope Benedict XVI) Straw, Jack
Reuben, David Sutherland, Peter
Reuben, Simon Tanner, Mary
Rhodes, William R. Tedeschi, Ettore Gotti
Rice, Susan Thompson, Mark
Richard, Duke of Gloucester Thomson, Dr. James

L’Italia è sotto il tiro di grandi poteri finanziari mondiali, che hanno deciso di ridurne drasticamente il
comparto industriale per trasformarla in un Paese arretrato di tipo feudale. A rivelare questa congiura, che
casualmente coincide con l’attuale recessione, è il libro “The Conspirator’s Hierarchy: The Committee of
300” del dottor John Coleman (“La gerarchia del cospiratore: Il Comitato dei 300”), pubblicato in inglese
dalla World Int. Review di Las Vegas, negli Stati Uniti. Questo libro, giunto ormai alla quarta edizione
mondiale, non è mai stato tradotto in italiano. E, se lo si legge, se ne capisce anche il perché. Infatti, in
questo volume di 465 pagine viene spiegata la strategia che sarebbe stata adottata dal club dei potenti più
forte al mondo, appunto il Comitato dei 300 fondato dall’aristocrazia inglese nel 1727, per ridurre
drasticamente il numero di quelli che vengono definiti “useless eaters” (letteralmente “mangiatori
inutili”), riportando le economie nazionali a un livello pre-industriale. In altre parole, secondo loro, sarebbe
necessario riportare la popolazione mondiale a livelli precedenti il Novecento. Il potere, sempre secondo
questi signori, deve essere concentrato nelle mani di pochi, ricchissimi e potentissimi finanzieri (si fanno
chiamare The Olympians, considerandosi simili ai mitici dei greci dell’Olimpo), i quali decideranno che cosa
sia meglio per tutti, Paese per Paese. I primi tre a essere presi di mira, cioè quelli dove dovrebbe essere
adottata questa strategia di impoverimento della popolazione, sarebbero Italia, Argentina e Pakistan.
Ma prima di entrare nel merito della questione, ampiamente e dettagliatamente spiegata nel libro,
vediamo di conoscere un po’ meglio l’autore. John Coleman, Ph.D. (cioè titolare di quello che in Italia
chiamiamo un dottorato di ricerca), classe 1935, è un ex agente del servizio di spionaggio britannico M16,
167
successivamente trasferitosi negli Stati Uniti. Qui, dopo aver acquisito la residenza, ha scelto di diventare
cittadino americano. Studioso di fama mondiale, considerato uno scienziato della politica ed un
economista, autore di decine di libri pubblicati in otto diverse lingue, Coleman è arrivato alla conclusione
che la finanza e la politica dell’intero globo siano realmente nelle mani di un Comitato di 300 notabili che
decidono le sorti del pianeta. Non si tratta di una scoperta del tutto nuova. Già nel 1909 era uscito un
articolo in tedesco (“Geschàftlicher Nachwucs” di Walter Rathenau), nel quale veniva spiegato per la prima
volta che ciò che accadeva nel mondo era opera di un gruppo
ristretto di individui che agiva secondo una precisa e meditata
strategia. La Rivoluzione Russa, la Prima Guerra
Mondiale, l’ascesa di Hitler e la Seconda Guerra Mondiale, non
sarebbero affatto casuali. Tutto sarebbe stato ordito e
organizzato da potenti finanzieri che agivano secondo uno
schema preordinato. Coleman ci avrebbe messo 35 anni per
verificare questo assunto. E dopo una miriade di interviste ad
ammiragli, capi dei Servizi Segreti, ufficiali di alto rango, politici,
banchieri ed economisti, è giunto alla conclusione che quel
Comitato dei 300 esiste davvero. E in fondo al suo libro riporta i nomi dei passati e dei presenti membri di
quel sodalizio. Compresi quelli degli italiani che ne facevano, e ne fanno, parte.
E’ curioso notare che tra gli antichi fondatori del Comitato dei 300, ispirato alla The East India Company
britannica, si trovassero diversi rappresentanti della nobiltà nera veneziana e genovese. Aristocratici,
questi ultimi, che avrebbero ancora oggi “scanni” tra le fila dei 300.
Del resto, non tutti sanno che la casata di Windsor degli attuali
regnanti britannici, venne così definita dal re Giorgio V nel 1917, ma
avrebbe dovuto chiamarsi più propriamente casata dei Guelfi, una
delle più antiche famiglie della nobiltà nera di Venezia, dalla quale
discendeva la regina Vittoria.
Vediamo dunque un po’ più da vicino che cosa scrive Coleman. Prima di
tutto, l’attuale Comitato dei 300 sarebbe presieduto da Etienne
Davignon, diplomatico, politico e dirigente d’azienda belga, più volte
Commissario europeo, proveniente da una delle più blasonate famiglie
dell’aristocrazia del vecchio mondo. Davignon, infatti, è anche
visconte, nonché presidente del Gruppo Bilderberg, l’altro sodalizio
esclusivo degli industriali e dei magnati della finanza internazionale. Il
Bilderberg sarebbe una delle organizzazioni controllate direttamente
dal Comitato dei 300. Per la cronaca, ne fa parte anche l’attuale
Presidente del Consiglio, professor Mario Monti (“Il Club Bilderberg” di
Daniel Estulin, Arianna Editrice, pag. 273). Secondo Coleman, Davignon
sarebbe uno strenuo difensore della teoria della deindustrializzazione,
con crescita zero. Una prova sarebbe il Piano Davignon del 1981 che
promosse la riduzione della produzione siderurgica, la fine dei sussidi
pubblici al settore e un drastico ridimensionamento del numero degli addetti. Una strategia, questa, che
venne poi sposata anche dal presidente Reagan, con disastrose conseguenze per l’industria americana, a
tutti i livelli e fino ai giorni nostri.
Ebbene, ad un certo punto il Comitato dei 300 avrebbe deciso di mettere in pratica la propria politica di
contenimento industriale per ridurre la “surplus population” (cioè la “popolazione in eccesso”) in Italia,
Argentina e Pakistan. “Attualmente l’Italia è di fatto sotto il controllo di segreti governanti designati dalla
loggia P2 della Massoneria – scrive Coleman - . Le corporazioni dirigono l’Italia. I partiti dell’opposizione
italiana definiscono lo status quo corporativismo fascista”.
La cosa più singolare riguarda il metodo adottato dai 300. Coleman sostiene che la loro politica sia quella di
sostenere in tutto il globo una diffusione della sinistra politica, sull’esempio dei Socialisti Fabiani. Stiamo

168
parlando di un movimento politico e sociale istituito nel
1884 a Londra col nome di Fabian Society. Si ispirava a
Quinto Fabio Massimo, detto “il temporeggiatore”, che
contro Annibale aveva usato una strategia attendista di
lento logoramento. Il fabianesimo credeva, appunto,
ad una graduale evoluzione della società attraverso
riforme che portino passo dopo passo verso il
socialismo. Il marxismo, invece, crede in un
cambiamento repentino e rivoluzionario.
Una volta imposto il modello socialista, i 300 lo
controllerebbero dall’alto, impedendo che vi siano
contestazioni o rivolte. Dunque, una sinistra che
verrebbe controllata da una dittatura occulta e
potentissima a livello planetario. Ovviamente, nessuno
dei sudditi dei regimi socialisti potrebbe mai immaginare che quei governi siano stati voluti da una
ristrettissima cerchia di super miliardari che, di fatto, avrebbero costituito un Nuovo Ordine Mondiale.
Per quanto ci riguarda, la notizia più clamorosa che ci dà Coleman la si legge a pagina 47, dove viene
raccontata la tragedia di Aldo Moro. Secondo quanto riporta il libro, l’attentato di via Fani, il rapimento e
l’uccisione dello statista furono progettati e portati a
termine dal Comitato dei 300. Altro che Brigate Rosse. I
terroristi ci misero la faccia e l’organizzazione, ma
l’operazione sarebbe stata manovrata interamente dai 300.
Moro, infatti, si opponeva alla “crescita zero” e alla
riduzione della popolazione italiana che sarebbe stata
commissionata dai 300 al Club di Roma. “Il 10 novembre
1982, in un tribunale di Roma, un buon amico di Moro (si
trattava di Corrado Guerzoni n.d.r.) testimoniò che l’ex
primo ministro venne minacciato da un agente del Royal
Institute for International Affairs (RIIA) che era anche
unmembro del Comitato dei 300 e Segretario di Stato. Il testimone disse che quell’uomo era Henry
Kissinger – scrive Coleman – L’ex primo ministro Moro venne rapito dalle Brigate Rosse nel 1978 e
successivamente brutalmente ucciso a colpi di pistola. Fu al processo dei membri delle Brigate Rosse che
diversi di loro testimoniarono di essere a conoscenza del coinvolgimento ad alto livello degli Stati Uniti nel
complotto per uccidere Moro. E uno di essi coinvolse Henry Kissinger in questo complotto omicida.
Quando Moro venne minacciato, ovviamente Kissinger non era più al servizio della diplomazia americana,
ma piuttosto agiva secondo le istruzioni ricevute dal Club di Roma, il braccio politico estero del Comitato
dei 300. Questa notizia non venne mai diffusa da nessuno dei media o delle stazioni televisive”.
Ma anche negli Stati Uniti, continua Coleman, nessuno arrivò mai ad accusare formalmente Kissinger.
Perché, allora, tutto questo sarebbe accaduto?
“Nel mio resoconto del 1982 su questo crimine – spiega Coleman – abbiamo esposto che Aldo Moro, un
leale membro del Partito Democristiano, venne ucciso da assassini controllati dalla loggia P2 che avevano
come scopo quello di portare l’Italia entro i confini del progetto del Club di Roma per deindustrializzare il
Paese e ridurne considerevolmente la popolazione. Il progetto di Moro di stabilizzare l’Italia attraverso la
piena occupazione e una pace industriale e politica, avrebbe rafforzato l’opposizione cattolica al
comunismo, e reso la destabilizzazione del Medio Oriente (che era l’obiettivo primario) molto più difficile
da ottenere per il Comitato”.
I 300, insiste Coleman, non si pongono piani a breve scadenza. Anzi, è vero il contrario. Lo proverebbe
l’omicidio di Moro.
“La sua morte – si legge nel libro – rimosse i posti di blocco al progetto di destabilizzare l’Italia, e, sulla
base di quanto noi sappiamo adesso, ha permesso i piani della cospirazione per il Medio Oriente, portati a

169
termine nella Guerra del Golfo, 14 anni più tardi. L’Italia venne scelta
come bersaglio tipo dal Comitato dei 300 a causa della sua
importanza per i cospiratori. Un’importanza dovuta al fatto che
fosse il Paese europeo più vicino al Medio Oriente e con più stretti
rapporti alla politica e all’economia del Medio Oriente. Inoltre è
anche sede della Chiesa cattolica, che Rothschilds aveva ordinato a
Weishaupt di distruggere”.
Il riferimento sarebbe ad un antico progetto dei banchieri
Rothschilds, potenti membri del Comitato, di affidare ad un loro addetto, Adam Weishaupt, il piano per
distruggere la cristianità.
Sempre secondo Coleman, l’Italia è importante anche per un’altra ragione del panorama mondiale. Il
nostro Paese, infatti, viene considerato la porta di accesso dell’Europa per la droga proveniente dall’Iran e
dal Libano.
Ma l’aspetto più inquietante di questo interesse della finanza mondiale verso l’Italia, resta quello della
copertura che sarebbe stata esercitata da non meglio precisati ricchi italiani, nei confronti dei brigatisti e
della Massoneria deviata.
“Sin dal 1968, quando venne istituito il Club di Roma – scrive Coleman – numerosi gruppi si sono associati
sotto l’ombrello del Socialismo allo scopo di far cadere diversi governi italiani, per destabilizzare il Paese.
Tra questi, la nobiltà nera di Venezia e Genova, la Loggia P2 e le Brigate Rosse, tutti quanti operavano con
lo stesso obiettivo. Investigatori della polizia che lavoravano al caso
Brigate Rosse-Moro, sono venuti a conoscenza dei nomi di diverse
importanti famiglie italiane che controllavano da vicino i leader di
questi gruppi terroristici. La polizia scoprì inoltre le prove che, in
almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie
avevano messo a disposizione le loro case e proprietà per essere
utilizzate come basi sicure per le cellule delle Brigate Rosse.
La ‘nobiltà’ americana – continua Coleman – ha fatto la sua parte
per distruggere la Repubblica Italiana. Un notevole contributo in
questo senso è venuto da Richard Gardner, allora Ambasciatore a
Roma per conto del presidente Carter. A quel tempo, Gardner
operava sotto il diretto controllo di Bettino Craxi, un membro
importante del Club di Roma e uomo chiave della NATO”.
Secondo Coleman, Craxi sarebbe stato il primo referente dei
cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. E, a supporto di
questa dichiarazione, gli addebita anche la responsabilità di aver
introdotto nella legislazione italiana divorzio e aborto, creando una ferita non rimarginabile nella società
italiana. A onor del vero, però, queste accuse non vengono poi dimostrate con prove evidenti e
incontestabili. E per quanto riguarda divorzio e aborto, le affermazioni di Coleman sono per lo meno
discutibili.
Ben più documentata è invece la parte che riguarda Giovanni Agnelli (Torino 12/3/1921 – Torino 24/1/2003),
definito “uno dei membri più importanti del Comitato dei 300”, e il suo amico Aurelio Peccei (Torino
4/7/1908 – Torino 13/3/1984). Peccei, la cui figura non tutti conoscono, fu il fondatore del Club di Roma che
Coleman definisce “un ombrello dietro cui si cela un’organizzazione cospiratoria, un matrimonio tra
finanzieri anglo-americani e le famiglie della nobiltà nera d’Europa, particolarmente della cosiddetta
‘nobiltà’ di Londra, Venezia e Genova”.
Peccei, comunque, era tutt’altro che uno sconosciuto. Durante la Resistenza aveva militato nelle fila di
“Giustizia e Libertà” ed era stato anche arrestato, incarcerato e torturato. Nel 1949 si trasferì per conto
della Fiat in America Latina, dove in Argentina fondò la Fiat-Concord, succursale dell’industria italiana. Nel
1958 tornò in patria dove fondò la Italconsult, una joint-venture che comprendeva marchi italiani come
Innocenti, Montecatini e Fiat. Nel 1964 venne nominato amministratore delegato della Olivetti e quattro

170
anni dopo, nell’aprile del 1968, fondò il Club di Roma insieme allo scienziato scozzese Alexander King.
L’atto di accusa di Coleman verso Peccei è pesantissimo, in quanto lo scrittore sostiene che l’imprenditore
italiano abbia avallato nel suo libro “Limits of Growth” (“Limiti della crescita”) un progetto che portò le
popolazioni di diverse nazioni africane alla morte per fame. Questo “piano” venne poi formalizzato nel
“Global 2000 Report”.
Il libro continua la sua lunga esposizione trattando di un’infinità di altri argomenti. Si parla anche dei
Beatles, il cui successo sarebbe stato guidato da Theodor Adorno; dei miliardari inglesi che finanziarono
prima Lenin e poi Hitler; della morte di Grace di Monaco, che sarebbe stata provocata come presunta
ritorsione contro il principe Ranieri; del vastissimo mercato della droga che da secoli finanzia le famiglie più
in vista del pianeta; dell’incredibile influenza che l’aristocrazia britannica avrebbe ancora oggi sulla Casa
Bianca di Washington; della carriera di Henry Kissinger all’ombra del discusso docente di Harvard William
Yandall Elliot; del presunto assassinio di Papa Giovanni Paolo I; del complicato e multi sfaccettato
complotto che ha portato all’uccisione del presidente John Kennedy, che osò opporsi ai piani del Comitato
dei 300, con un incredibile elenco di morti misteriose che vennero subito dopo. Infine, per chiudere
tornando all’Italia, del “Permindex affair”, cioè della rete spionistica clandestina che opererebbe da anni
nel nostro Paese.
Forse, però, ciò che cattura di più l’attenzione del lettore è la lista dei membri del Comitato dei 300, passati
e presenti, che parte da pagina 417. Ne cito alcuni, solo per ricordare i più noti, specificando però che
Coleman non sempre spiega quali siano state le sue fonti . Si parte dal già nominato Giovanni Agnelli, di cui
si conosceva da sempre anchel’appartenenza al Bildelberg Group (lasciata in eredità ai successori), per
proseguire con Beatrice di Savoia, l’ex presidente USA George W. Bush, il conte Vittorio Cini, l’industriale-
editore Carlo De Benedetti (il nome viene riportato come Carlo De Benneditti), la regina Elisabetta II, la
regina Giuliana d’Olanda, la regina Sofia di Spagna, la regina
Margrete di Danimarca, l’economista John Maynard Keynes,
l’onnipresente Henry Kissinger, l’ex presidente francese Francois
Mitterand, il faccendiere Umberto Ortolani (P2), l’ex leader
svedese assassinato Olaf Palme, Aurelio Peccei, il cardinale
Michele Pellegrino, il Principe Filippo di Edimburgo, il banchiere
David Rockefeller, Sir Bertrand Russel, il diplomatico ed ex
Segretario di Stato Cyrus Vance.
A quanto pare, dopo aver scritto e pubblicato questo libro
(l'ultima ristampa risale al 2010), il dottor Coleman ha preso
alcune precauzioni per la sicurezza della sua persona. Tuttavia, a
prescindere dai pur comprensibili timori di un uomo di 78 anni,
nessuno può affermare con assoluta certezza che quanto scrive
Coleman corrisponda alla pura e semplice verità dei fatti.
Nonostante questo, non c’è dubbio che la lettura di questo libro
lasci addosso una forte inquietudine sulla realtà segreta e misteriosa del mondo che ci circonda. E una
domanda sorge spontanea: ma quanto sappiamo, in realtà, di ciò che succede intorno a noi? A ognuno la
sua risposta.
Per chi ne volesse sapere di più, il sito dell’autore è www.coleman300.com.

171
ASPEN INSTITUTE
L'elenco dei membri del "comitato esecutivo" italiano
dell'Aspen Institute lo trovate qui, direttamente sul loro
sito. Come potete osservare riunisce elementi importanti
del centrodestra (Giulio Tremonti, Gianni Letta, etc...)
del centrosinistra (Enrico Letta, Romano Prodi, etc.)
dell'imprenditoria (Jhon Elkann, Emma Marcegaglia) e
molte altre personalità, ad iniziare da MARIO MONTI.
Ricordiamo che l'Aspen Institute è legato a doppio filo al
gruppo bilderberg, la commissione trilaterale, il CFR e le
altre associazioni sovranazionali di stampo massonico che riuniscono i potenti del
mondo.Staff nocensura.com
Di seguito un testo che illustra alcuni aspetti dell'Aspen Institute...
di Italo Romano
Conoscete l’Aspen Institute? La maggior parte di voi, sono sicuro, non ne ha mai sentito parlare. Ma non
c’è da meravigliarsi, adesso vi spiegherò e capirete da voi la vostra “ignoranza”.
L’Aspen Institute è un’organizzazione internazionale non profit, fondata nel 1950 da un gruppo di
intellettuali e uomin d’affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i
valori umanistici in una realtà geopolitica complessa e in continua evoluzione. Il fine ultimo è incoraggiare
le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei. L’istituto e i
suoi partner internazionali perseguono la creazione di un terreno comune di comprensione approfondita in
uno scenario non ideologizzato attraverso seminari, programmi culturali, conferenze e iniziative di
promozione della leadership.
La sede centrale ufficiale è a Washington D.C., ma vi sono dei campus di riferimento ad Aspen, nel
Colorado, e a Chesapeake Bay, nel Maryland. Negli anni si è formata una rete internazionale che ha visto la
rapida ramificazione dell’istituto in giro per il mondo: Berlino, Roma, Lione, Tokyo, Nuova Delhi e Bucarest
etc.

L’Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e
la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi affiliati ci
sono leader della politica, dell’economia e intellettuali. Attualmente Walter Isaacson è il suo presidente
mondiale e CEO. Vi domanderete: chi è costui? E’ l’ex presidente della CNN*, il canale televisivo
statunitense più potente e conosciuto al mondo. Pensate che quest’uomo ha rinunciato ad una delle
poltrone più ambite del pianeta pur di sedere in cima all’Aspen Institute. Da un episodio del genere
possiamo dedurre la planetaria importanza di questa organizzazione.
Quello che interessa noi, in questo delicato momento socio-politico che sta attraversando l’Italia, è la sede
italiana di questo indefinibile istituto di origine statunitense. Scavando tra i meandri del potere e risalendo
i fili dei burattini, forse, avremo una possibilità di scovare la matrice dell’inganno democratico in cui siamo
stati imprigionati.
Aspen Institute in Italia.
L’organizzazione, ufficialmente inzia ad operare sul territorio italiano nel 1984. Di forte caratterizzazione
transatlantica, del resto la storia parla da sè, l’Aspen Institute Italia ha due sedi: a Roma in Via SS. Apostoli
49 e a Milano in Via Vincenzo Monti 12. L’attuale presidente della sezione italiana è Giulio Tremonti,
Ministro dell’Economia e della Finanza dell’attuale Governo italiano.
L’Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della
cultura e della politica, non c’è settore che manchi all’appello: Generali, Fincantieri, Confindustria, la Rai,
Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat etc. E’ un elenco incredibile, tutti i capitali
italiani, di ogni settore, convergono nell’Aspen Institute come Soci sostenitori. I loro (nostri?) danari, versati
ufficialmente tramite una somma annuale uguale per tutti, finanziano le attività dell’organizzazione.

172
Chi sono i soci sostenitori? Sono quelli che mettono i soldi e
vengono ammessi a far parte dell’associazione dal Comitato
Esecutivo e sono rappresentati nel Consiglio Generale
dell’Istituto dai propri Presidenti, Amministratori Delegati o
Direttori Generali. Inoltre ci sono anche i cosidetti Soci
ordinari, personalità italiane e internazionali provenienti dal
mondo accademico, politico, culturale e dei media, che sono
chiamati a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo,
ufficialmente, per la loro fama accademica ed eccellenza
professionale. Si legge sul sito italiano che essi “mettono a
disposizione dell’Istituto la loro competenza e contribuiscono
così alla qualità intellettuale e al patrimonio di idee dei
programmi di Aspen, collaborando in forma gratuita alle
diverse iniziative. Partecipano, tra l’altro, a gruppi di lavoro e
task force che affrontano specifici problemi del panorama
politico ed economico internazionale”.
Insomma questi soci non solo portano avanti le loro idee, ma si rendono disponibili ad appoggiare eventi
specifici “su tematiche di rilevante interesse strategico“. Ma che significa? Che hanno il potere di veicolare
le politiche del paese? Dando un’occhiata ai nomi dei soci ordinari (Enrico Letta, Mario Draghi, Giorgio
Napolitano, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli,
Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Luca Montezemolo,
Sergio Marchionne, Emma Mercegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio
Stanca etc.), più che una fantasiosa supposizione, è la palese oggettività. Non sono certo le “allegre
comari di Widsor! Ciò che dico è manifesto, ogni frase presente sul sito ha un che di vago, di generalizzato,
di palesemente fuorviante, sembra un “doppio sogno”, con la sola differenza che non è un romanzo di
Schnitzler ma la realtà.
Il portale dell’organizzazione è ben strutturato e le fondamente della Comunità Aspen sono esaltate e
messe in bella mostra.
Ecco come presentano la loro “identità” e la loro “missione“:
“Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro
caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori.
Una congregazione di supereroi che lottano per un mondo migliore. Persone sensibili e lungimiranti che,
lontani dalle tentazioni del dio denaro, dirigono il pianeta verso la fratellanza e l’ugualinza sociale. Un
gruppo di illuminati che si scambiano preziose nozioni con l’obiettivo rispettabilissimo di sconfiggere i mali
che affliggono questa martoriata terra.
La comunità Aspen è composta di Soci Sostenitori, Soci Ordinari, Amici di Aspen e, dal 2001, dagli Aspen Junior
Fellows. Dai loro contributi l’Istituto trae le risorse necessarie per il proprio funzionamento. Il network
internazionale Aspen è composto da altri centri di attività – indipendenti ma coordinati – con sede negli Stati
Uniti, in Francia, Germania, Giappone, India e Romania“.
….
“La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e
culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e
promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi
e le sfide più attuali della politica, dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare
alla business community italiana e internazionale“.
Riuniti liberamente e senza condizionamenti, qui, le persone possono dar sfogo al loro libero pensiero e
scatenare la forza creatrice dell’ingegnosa menta umana. Ora mi volete far credere che tutta questa
marmaglia di uomini politici, alta finanza e chi più ne ha più ne metta, non discuta minimamente della
politica nostrana? A me sembra inevitabile, anzi ad essere cattivo mi verrebbe da dire che sia lo scopo
principale di quest’organizzazione. Dirigere nelle retrovie del clamaore mediatico le sorti economiche e

173
sociali del paese, imponendo politiche ad hoc per tutelare il potere dei veri padroni, a discapito della
popolazione, che ricordiamolo è all’oscuro di tutto.
Ergo, immagino che queste armoniose discussioni possano facilmente condizionare o quanto meno
influenzare la politica dell’esecutivo, di qualunque schieramento esso sia.
Hanno anche un metodo con cui applicano la loro “mission“, da loro stessi identificato come “metodo
Aspen“. Questo “privilegia il confronto ed il dibattito ‘a porte chiuse’, favorisce le relazioni interpersonali e
consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del
mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e
di libertà espressiva“.
Il dibattito a porte chiuse è noto come uno dei migliori metodi per curare le piaghe di questo mondo
crudele. Libertà di pensiero a porte chiuse, bel modo di perpetrare il bene comune. Se solo ci avessimo
pensato prima! Loro sono gli illuminati e ci hanno pensato molto tempo fa, pochi anni dopo la fine della
Grande guerra, e così sono stati in grado di dirigere le sorti di nazioni intere. Alcuni complottisti lo
definiscono Nuovo Ordine Mondiale. Bene, credo che l’Aspen sia una delle organizzazioni che fanno capo
al progetto citato.
“Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la
complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e incoraggiare quell’approfondimento culturale da cui
emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole“.
La leadership che intendono loro è la dittatura totalitaria del Nuovo Ordine Mondiale, controllo tramite la
paura, una sola neolingua, una sola moneta, un’umanità di automi ubbidienti e servili, oltre lo schiavismo.
Uomini-robot, uomini macchine, nati per produrre e consumare, carne da macello per l’incremento del Pil.
Miguel Martinez ha definito l’Aspen Institute, per questa sua aleatorità comunicativa, come una fabbrica di
tritanuvole. Questo evidente e premeditato abuso di vacuità e la sua neanche tanto occulta organizzazione
piramidale, mi insospettisce, e non poco.
Non ho mai sentito parlare nessun alfiere della libera informazione dell’Aspen Institute, ne ho letto libri
rivoluzionari che illustrassero agli italiani beoti come si muovono i burattinai nelle retrovie. Credo che mai e
poi mai nei vari “vieni via con me” sentiremo un’arringa che possa risvegliare minimamente il cervello
dell’italiano medio. Dormite gente, e sognate con i vostri Travaglio, Saviano, Santoro etc.
Insomma questo Aspen sembra un bel minestrone all’Italiana, un inciucio elevato alla vaghezza. Il punto è
che Aspen non è propriamente un’associazione umanitaria, non fa beneficenza ed è lecito pensare che
persone del calibro dei suoi membri non si riuniscano soltanto per scambiare quattro chiacchiere sui
massimi sistemi o per ricercare la panacea di tutti i mali. C’è dell’altro, lo si intuisce, ma è difficile penetrare
la discreta cortina che protegge quel salotto buono dagli sguardi indiscreti e dai sorrisi bipartisan. Nel
contempo non è un’associazione segreta, i suoi membri sono conosciuti e chiunque voglia avere
informazione sull’Aspen Institute non ha che da andare sul sito internet. Non è la massoneria ma le
somiglia molto, mancano capucci e compassi ma il livello di segretezza al di là della formale apparenza è da
veri professionisti del potere.
Come si diventa membri dell’Aspen Institute?
E’ una domanda lecita, che dopo aver letto un pò di roba, dovrebbe sorgere spontanea. Allora ancora una
volta sono ricorso al sito web italiano dell’organizzazione, per la serie se vuoi nascondere qualcosa mettila
in bella mostra, davanti agli occhi di tutti, tanto, vista l’ottusità generale, passerà tranquillamente
inosservata. Parto dal gradino più basso dell’organigramma piramidale, dalle new entrioes, cioè i giovani,
chiamati “Junior Fellows”. Sul sito vi è scritto che: “Gli Aspen Junior Fellows sono un network internazionale
di giovani ad alto potenziale formato dai ragazzi che hanno preso parte ai progetti “Aspen per la Nuova
Leadership” nel 1999 e nel 2001, a cui sono aggiunti 22 nuovi membri nel 2004”. Come abbiano fatto questi
fortunati ragazzi a partecipare a questi progetti non è spiegato. Irequisiti richiesti sono basilari, ma se non
sei segnalato da un socio dell’Aspen Institute la possibilità di entrare a far parte della famiglia sono
pressochè nulle. E’ chiaro che l’Aspen non è roba per tutti. Come pure è evidente che non si tratta di corsi
di formazione regionali a cui noi comuni mortali possiamo prendere parte. Non ho letto di bandi del
genere, non mi sarebbe sfuggito. Qui, forgiano e plasmano la classe dirigente del futuro, allevano con dosi

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massicce di “pappa reale” veri e propri rampolli, predestinati, di “sangue puro” che erediteranno, come le
dinastie di un tempo, le sorti del mondo. Poco democratico direi! Non vorrei risultare allarmate ma qui le
cose quadrano sempre meno.
Conclusioni
Ho consultato svariato materiale sull’Aspen Institute, c’è tanto da leggere ed è tutto molto inquietante:
Bilderberg, Commissione Trilaterale, Club of Rome, CFR etc. Affiorano sempre gli stessi nomi. Saranno
coincidenze, preferisco passare per paranoico, ma io non ho mai creduto alle coincidenze. La verità è che
siamo stati ingannati, ed oggi ci sono le prove. Ci hanno fatto credere che potevamo essere padroni del
nostro destino delegando ad altri le nostre speranze, chiudendoci in una cabina a scegliare prima fantocci e
poi simboli senza significato. Ci hanno incantato per anni, con dibattiti, liti, parapiglia mediatici e comizi
deliranti, ci hanno mostrato due facce della stessa medaglia, e gli hanno dato nomi, faccie e ideologie.
L’alfa e l’omega, la destra e la sinistra, solo fandonie! Ci hanno dato l’apparenza democratica tramite la
messa in scena di due finti schieramenti, in eterna lotta tra loro. Ci hanno fatto credere di essere liberi
perchè potevamo sciegliere tra il burattino rosso e il burattino nero. CAZZATE!
Mentre noi eravamo impegnati a dividerci e scannarci in nome di una illusione. Mentre eravamo intenti a
sputarci merda l’un l’altro sulle grandi astrazioni, questi personaggi hanno complottato nei retroscena
nazionali le loro politiche contro il bene comune. Ci hanno prosciugato di tutto e ci hanno reso un popolo
schiavo, servile e peggio ancora fiero di esserlo. La metamorfosi subita della società italiota (e non solo) è
stata lenta ma inesorabile. Siamo dei salvaggi, ignoranti, vuoti, arroganti, e meschini. E anche ora che la
verità è sotto i nostri occhi, non ce ne rendiamo conto, troppo indaffarati nell’inutilità, nell’apparenza, nel
consumo sfrenato di questa finta civiltà progredita.
Hanno già deciso il nostro futuro: rifiuti, nucleare, energie rinnovabili, scuola, lavoro etc. Noi siamo
spettatori inermi e paganti. La nostra unica forma di rivalsa non violenta, sarebbe l’astensione in massa
dalle urne e il boicottaggio di questa insulsa farsa. Mi chiedo dove sono i paladini dell’informazione, quelli
che ci raccontano le storielle magiche, quelli che ci parlano dell’orco cattivo, dell’uomo nero, dove sono
quelli che fanno la “televisione alternativa”, spacciandola come cultura, con i soldi della casa prodruttice
(Endemol**) del tanto odiato nemico (Silvio Berlusconi)? Sono maschere, commedianti che hanno esaurito
il loro canovaccio, si mostrano cavalieri ma sono giullari nell’animo.
Le riuscite a sentire le sbarre intorno a voi? Sono prigioni immaginarie, erette nelle nostre deboli menti, con
il solo scopo di manovrarci e renderci docili. Questa democrazia è il regime dell’Aspen Institute, qualsiasi
burattino scegliamo, esso farà gli interessi dell’organizzazione e attuerà le linea guida, anzi, il programma
politico dettato dalla Comunità Aspen. Plasmerà l’opinione pubblica convincendola che queste nuove
politiche siano le migliori possibili per la felicità e la ricchezza dell’intera popolazione. Che la favola
continui…
Sapete quel’è il motto dell’Aspen Institute? Appare anche sul logo dell’organizzazione: “Timeless values,
enlightened leadership” ovvero “Valori senza tempo e leadership illuminata“. Certo è che non lascia nessuno
spazio all’immaginazione. Traete le vostre conclusioni, però ora non potete dire di non sapere…avete visto
quant’è profonda la tana del bianconiglio!
NOTE:
*Ha una sede anche in Italia, dove si appoggia al gruppo editoriale L’Espresso S.p.a., cui azionista di
maggioranza è De Benedetti, che controlla una parte non indifferente del potere mediatico italiano. A
proposito di media, sapete chi è uno dei giornalisti di matrice CNN in Italia? Alessio Vinci, il tipo che ha
preso il posto di Mentana nella conduzione della tramissione Matrix (in effetti quel “thank you, good night
and see you soon” che recita alla fine di ogni puntata, doveva averlo sentito da qualche parte?!?!).
**Endemol è una società produttrici di format televisivi controllata di Mediaset, ergo dalla famiglia
Berlusconi. In questi giorni infuria la polemica tra l’attuale Governo in carica di Re Silvio e la trasmissione
condotta da Fazio e Saviano “Vieni via con me” rea di essere aperamente schierata con l’opposizione.
Tanto clamore solo per fare pubblicità al format e omettera, ancora una volta, la verità. E’ tutto finto. I
vostri condottieri della libera informazione e della cultura italiota sono nel libro paga del regime.

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CLUB OF ROME
"Il Club di Roma nacque nel 1968 come "centro di riflessione per l'umanità", per dirla con Peccei, al quale
collaboravano uomini di scienza, filosofi, banchieri e umanisti.
A sua disposizione aveva finanziamenti quasi illimitati,
provenienti dalle Fondazioni Rockefeller, Agnelli,
Volkswagen, ma anche dal "German Marshall Fund", lo stesso
che contribuisce a finanziare la Trilaterale, e nel cui Comitato
direttivo sedeva Averell Harriman, membro di società come la
Pilgrims e il CFR, e capo dell'omonima famiglia che, secondo
taluni autori, si spartisce coi Rockefeller la seconda posizione
nel firmamento dell'Alta Finanza americana. Tra i fondatori
del Club di Roma spiccava David Dean Rusk (1909-1994),
membro della Pilgrims' Society, presidente della Fondazione Rockefeller fra il 1952 e il 1961, presente alla
prima sessione del Bilderberg, CFR, Rhodes Scholar e Cavaliere di Malta, uno dei principali attori della
politica americana di quel periodo in Estremo Oriente. Al Club di Roma aderiva Elisabeth Mann Borgese,
che negli anni Trenta si era trasferita col padre Thomas negli Stati Uniti, dove entrambi si unirono ad
Aldous Huxley, uno dei santoni del New Age, o Sol Linowitz, ex presidente della multinazionale Xerox,
membro del CFR, dell'American Jewish Committee, della Commissione Trilaterale, ma in particolare
associato dello studio legale internazionale Coudert Brothers, gabinetto sponsorizzato dalla Pilgrims'
Society e dai Rockefeller, e prima sede dell'organizzazione ecologica "The Friends of Earth" ("Amici della
Terra"), fondata nel 1969 da David Ross Brower.

I Rapporti al Club di Roma, preceduti da ricerche ed analisi condotte con dovizia di mezzi nei vari santuari
mondiali della scienza, spaziavano nei più diversi campi, oggi notissimi: l'ambiente, l'ecologia, le risorse, lo
sviluppo, la solidarietà, il fumo. Nel 1970, ad esempio, Peccei, con i fondi della Fondazione Volkswagen,
prese a suo servizio un genio dei computer del MIT, Jay Forrester, assieme ad alcuni suoi allievi, fra cui
Dennis e Donella Meadows, che a partire da ipotesi assai opinabili come la "capacità di carico" del pianeta,
simularono ai computer delle tendenze ricavandone previsioni catastrofiche, che vennero prontamente
pubblicate nel celebre libro I limiti dello sviluppo sotto l'egida del Club di Roma.

Queste previsioni, prontamente riprese dai mezzi di comunicazione, vennero presentate come ineluttabili
qualora non si fosse proceduto con la massima sollecitudine ad affrontare GLOBALMENTE i problemi
("pensare globalmente e agire localmente" è uno degli slogan-chiave del Club di Roma), coordinati da
un'autorità mondiali riconosciuta.

“Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sottoforma di un virus mortale, in modo da poter
contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione”.
Filippo d’Edimburgo alla “Deutche Presse Agentur”, agosto 1988.

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ISTITUTO DI AFFARI INTERNAZIONALI

L’Istituto Affari Internazionali (IAI), come appare scritto nel sito


ufficiale, è una “associazione culturale senza fini di lucro“, ma per
molti è il vero ministero degli esteri dell’Italia e filiazione del
del Counsil on Foreign Relation (CFR) americano.

Lo IAI fu fondato l’11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero


Spinelli, con l’appoggio della Fondazione Olivetti, dall’Associazione di cultura politica “Il Mulino” e
dal Centro Studi Nord Sud.

La sua sede si trova presso Palazzo Rondinini, lussuoso ed elegante edificio settecentesco in stile barocco ,
situato nel centro di Roma, in Via Angelo Brunetti 9, nei pressi di Piazza del Popolo.

In tale contesto si svolgono le principali manifestazione che l’Istituto organizza.

L’IAI è finanziato da soci individuali e colllettivi, da Enti pubblici e privati, dalle principali Fondazioni
internazionali e da un contributo di legge erogato dal Ministero degli Esteri.

Dal sito ufficiale è possibile anche conoscere l’obiettivo dell’Istituto, che “è quello di promuovere la
conoscenza dei problemi internazionali nei campi della politica estera, dell’economia e della sicurezza
attraverso ricerche, conferenze, pubblicazione e formazione“.

Nel 1980 è stato eretto a ente morale[1] con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con
cui Spinelli condivise un periodo di confinamento a Ventotene (1939-43) durante il regime fascista.

Un pò di storia.

L’allora deputato Altiero Spinelli creò un istituto di studi internazionali sul modello dei think
tank anglosassoni, in stile Royal Institute of International Affairs(RIIA): una struttura snella, privata,
distinta dagli istituti universitari e dagli uffici studi di enti e ministeri, ma con la capacità di interagire e
cooperare con il governo, la pubblica amministrazione, i principali attori economici nazionali e i più
accreditati centri studi stranieri.

Altiero Spinelli, scrittore e politico italiano, fu il fondatore, nel 1943, del Movimento Federalista Europeo,
membro della Commissione Europea, del Parlamento italiano e di quello europeo. Nel 1981, fondò il Club
del Coccodrillo che aveva l’obiettivo di creare e indirizzare una commissione parlamentare europea per la
riforma delle istituzioni comunitarie.

Nel già citato periodo di confinamento a Ventotene, scrisse insieme ad Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e
Ursula Hirschmann il Manifesto per l’Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come il Manifesto di
Ventotene.

Spinelli è uno dei padri dell’europeismo e uno dei massimi promotori degli Stati Uniti d’Europa. Dopo la
catastrofe della seconda guerra mondiale, maturò una convinzione, che poi divenne fanatismo ed oggi è
ideologia, secondo cui un’organizzazione federale avrebbe permesso all’Europa di ritornare protagonista
sulla scena mondiale. La solita storialla dello “Stato forte” che la storia, anche econimica, ha più volte
bocciato con decisione.

177
Per approfondire la vita e la personalità di Altiero Spinelli vi consiglio di leggere le sue opere o almeno lo
scritto “Un cattivo maestro” e la biografia riportata da Wikipedia.

Altiero Spinelli
Secondo alcune fonti, riportate nei libri presenti nella bibliografia in coda a
questo articolo, dietro l’IAI ci sarebbe la Fondazione Agnelli. In particolare era
nota la stretta amicizia tra Spinelli e Giovanni Agnelli, che secondo Le
Figaro “in Italia è ciò che negli Stati Uniti rappresenta David Rockefeller“.

Il gruppo Fiat, presieduto dagli Agnelli, all’epoca impiegava oltre 250 mila
persone. Il controllo della casa automobilistica era assicurato attraverso la
holding di famiglia denominata Istituto Finanziario Industriale (IFI), oggi
rinominata Exor S.p.a.. Le partecipazione possedute dalla holding non si
limitano al settore automobilistico, ma abbracciano la meccanica,
l’aeronautica, il settore bancario, quello assicurativo, il finanziario, l’editoriale
e la stampa [2].

La Exor è a sua volta inglobata nella Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a. (società in accomandita per azioni), con
sede legale a Torino.

Giovanni Agnelli
Anche se, nonostante la vastita di ricchezze e di strutture strategiche sotto il
comando degli Agnelli, Jacqueline Gratin giornalista di Le Monde, scrisse nel 1978
che Giovanni Agnelli, all’epoca vertice della famiglia, “non sfiora che da lontano la
politica“.

Alla luce dei fatti odierni e storici, appare incredibile, o quantomeno ingenuo,
credere ad una tale affermazione.

Difatti lo stesso quotidiano francese riportò una dichiarazione di Giovanni Agnelli in


cui ammise candidamente di aver finanziato alcuni partiti politici “semplicemente
perchè un tale aiuto finanziario era di rilevante interesse pubblico“.

Ovviamente Giovanni Agnelli era membro della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg,
dell’Istituto Atlantico e dell’Istituto Aspen Italia.

John Elkann, nipote del su detto, ha oggi ereditato il comando della holding e le importanti cariche nei
maggiori circoli mondialisti.

Accanto a questi personaggi non possiamo evitare di menzionare un altro elemento di spicco dell’IAI. Si
tratta di Guido Carli, economista, politco e dirigente italiano, ex governatore della Banca d’Italia e ex
presidente della Confindustria. Negli ambienti che contano Guido Carli era riconosciuto come il vero
ministro delle finanze italiano, e comunque come l’eminenza grigia a cui il ministero faceva riferimento.
Vorrei sottolineare, che gli fu uno dei firmatari italiani del Trattato di Maastricht, essendo all’epoca
Ministero degli Esteri nel settimo governo Andreotti. Trattato che, mi urge ricordare, segnò l’inizio della

178
colonizzazione europea degli stati nazione.

Guido Carli
Carli face parte della direzione del Fondo Monetario Internazionale e fu
membro della Banca dei Regolamenti Internazionali. Frequentando gli
ambienti internazionali strinse diverse amicizie e relazioni con il mondo
dell’alta finanza internazionale, che durante la sue vita gli tornarono molto
utili.

Difatti, in seguito a queste frequentazione, fu nominato nel comitato


consultivo della Chemical Bank, e consigliere della First Boston
Corporation, incaricate di collocare le azioni della Chase Manhattan Bank,
banche di proprietà dei Rockefeller.

Anche Carli fu mebro del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.

Infine, di fianco questa note personalità c’era Arrigo Levi, giornalista e scrittore italiano, uomo di fiducia
della famiglia Agnelli. Levi, l’unico ancora in vita, è diretto discendente del famoso mercante e
banchiere Donato Donati, e nella sua carriera ha ricoperto svariati incarichi. E’ stato direttore del
quotidiano La Stampa, collaboratore del Times, docente della filiale italiane della John Hopkins University,
capo editorialista del Corriere della Sera, e consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo
Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.

Anche lui ha partecipato agli incontri del Gruppo Bilderberg e dell’Istituto Atlantico.

Membri e organi direttivi.

179
Il Presidente onorario dell’IAI è Carlo Azeglio Ciampi. Personaggio che non ha bisogno di presentazioni:
economista e politico italiano, ex Presidente della Repubblica, ex governatore della Banca d’Italia, ex
Presidente del Consiglio, ex Ministro dell’Economia e Senatore a vita.

Il Presidente effettivo dal 2001 è Stefano Silvestri, editorialista de IlSole24Ore e consulente per il Ministero
degli Esteri, della Difesa e dell’Industria. E’ membro del Consiglio d’Amministrazione della Federazione
Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) e della Commissione Trilaterale.

È stato Sottosegretario di Stato alla Difesa (gennaio 1995 – maggio 1996), consigliere del Sottosegretario
agli Esteri incaricato per gli Affari Europei (1975), e consulente della Presidenza del Consiglio sotto diversi
governi. Come giornalista professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del
comitato direttivo de l’Europeo (1979), collaboratore di numerosi quotidiani nazionali sui temi di politica
estera e di difesa. E’ stato anche docente sui problemi di sicurezza dell’area mediterranea, presso il
Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso l’International
Institute for Strategic Studies di Londra.

Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.

Stefano Silvestri
Il Vicepresidente è Vincenzo Camporini, generale dell’Aeronautica militare italiana.
Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) massimo organo di formazione
degli ufficiali delle Forze Armate italiane. E’ stato consulente del Ministro degli Affari
Esteri Franco Frattini.

Nell’IAI si occupa e cura le aree di ricerca specializzate in sicurezza e difesa.

Vincenzo Camporini
Vi è anche un Vicepresidente vicario, Gianni Bonvicini, studioso di questioni europee
e di politica estera. Esperto in istituzioni e integrazione europea, politica estera e di
sicurezza dell’Unione Europea (PESC) e di politica estera italiana.

Presiede l’International Advisory Board della rivista trimestrale di relazioni


internazionali The International Spectator, Routledge Editore, Londra, ed è
giornalista pubblicista. Fa parte di numerosi centri culturali e di ricerca all’estero e in
Italia, fra i quali il Tepsa (Trans European Policy Studies Association) di Bruxelles,
il Forum for Security Studies di Stoccolma, l’International Advisory Board del Lithuanian Political Science
Yearbook e delle riviste Europe’s World e Nowa Europa, l’Executive Board e lo Steering Group di LISBOAN,
Erasmus Academic Network di Colonia, il Comitato scientifico della Fondazione Bruno Visentini di Roma. È
professore a contratto nel corso di laurea magistrale della Facoltà di Scienze politiche di Roma Tre, nonché
pubblicista. Ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica italiana.
È stato direttore dello IAI, presidente dell’Istituto trentino di cultura, membro della Commissione speciale
sull’Università e la Ricerca scientifica del Comune di Trento, del Comitato d’indirizzo dell’Agenzia per lo
sviluppo di Trento, e membro del Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, consulente
dell’ufficio studi della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia di Trento, estensore del programma di
politica estera per la coalizione dell’Ulivo e consigliere per l’Europa dell’ex-premier Romano Prodi (1995-
96), Visiting Professor dal 1981 al 2000 in Relazioni internazionali alla Johns Hopkins University, Bologna.

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Nell’IAI si occupa delle istituzioni e politiche dell’Unione europea.

Gianni Bonvicini
Il direttore è Ettore Greco, giornalista pubblicista. Ha lavorato come visiting fellow
al Brookings Institution di Washington da gennaio 2006 a luglio 2007. Ha insegnato
materie europee all’Università di Parma e Bologna. Dal 2000 al 2006 è stato
corrispondente per l’Economist Intelligence Unit. Dal 1993 al 2000 ha diretto il
programma sull’Europa centrale e orientale dello IAI.
E’ autore di varie pubblicazioni sulle istituzioni e la politica estera dell’Ue, i rapporti transatlantici e i
Balcani.

Nell’IAI è responsabile dell’area di ricerca “Rapporti transatlantici” dell’istituto.

Ettore Greco
Le quote rosa sono rispettate, difatti come vicedirettore troviamo Nathalie
Tocci, Editor della rivista The International Spectator. Dopo aver conseguito un
PhD in International Relations alla London School of Economics (LSE), è stata
ricercatrice al Centre for European Policy Studies (CEPS) di Bruxelles dal 1999 al
2003, Jean Monnet e Marie Curie Fellow all’Istituto universitario europeo di
Fiesole dal 2003 al 2007, Associate Fellow al CEPS dal 2007 al 2009 e Senior
Fellow alla Transatlantic Academy a Washington dal 2009 al 2010. I suoi attuali
interessi scientifici riguardano la politica estera europea, la risoluzione dei conflitti e la politica europea di
vicinato con particolare riguardo a Turchia, Cipro, Mediterraneo e Medio Oriente, Caucaso.

Nell’IAI è responsabile della politica estera europea con il vicinato.

Il comitato direttivo è composto da:

Roberto Aliboni, docente di Economia Internazionale;


Giancarlo Aragona, diplomatico e presidente della Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN);
Mario Arpino, generale dell’Aeronautica militare italiana;
Paolo Astaldi, presidente della società di costruzioni Astaldi Spa e vice presidente dei Costruttori Europei;
Antonello Biagini, storico e prorettore dell’Università “La Sapienza” con delega per la cooperazione e i
rapporti internazionali;
Emma Bonino, vicepresidente del Senato della Repubblica. Laureatasi all’Università Bocconi, è stata
ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee nel governo Prodi II, mentre in passato
è stata Commissario Europeo dal 1995 al 1999, ed eurodeputata a Strasburgo. È stata inoltre membro del
comitato esecutivo dell’International Crisis Group (organizzazione per la prevenzione dei conflitti nel
mondo), professoressa emerita all’Università Americana del Cairo, nonché segretario del Partito Radicale e
membro del Bilderberg.
Margherita Boniver, ex Ministro e attualmente membro della Commissione Affari Esteri;
Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri;
Salvatore Carrubba, direttore responsabile de Il Sole24Ore;
Giovanni Castellaneta, diplomatico e presidente del consiglio di amministrazione di Sace Spa;
Simonetta Cheli, responsabile delle Relazioni Estere e portavoce della Agenzia Spaziale Europea (ASE) in
Italia;
Innocenzo Cipolletta, Presidente dell’Università di Trento e della UBS Italia;
Marise Cremona, docente presso l’European University Institute;
Luigi Dante, direttore generale della Simest, Società italiana per l’impresa all’Estero;

181
Jean-Pierre Darnis, docente e direttore del Master “Relazioni fraco-italiane” presso l’Università di Nizza
Sophie;
Marta Dassù, sottosegretario agli Affari Esteri del governo Monti, membro dell’Istituto Aspen Italia e
della Commissione Trilateriale;
Piero Fassino, sindaco di Torino per il Partito Democratico e alto Rappresentate per la Politica Estera e di
Sicurezza Comune dell’Unione europea;
Marco Forlani, direttore della Relazioni Estere di Finmeccanica;
Piero Gastaldo, segretario generale della Compagnia di San Paolo di Torino;

Giorgio Gomel, dirigente della Banca d’Italia, assistente direttore esecutivo del FMI e direttore del Servizio
Studi e Relazioni Internazionali;
Giampiero Gramaglia, editorialista de Il Fatto Quotidiano, direttore de Agence Europe e membro
della Fondazione Italia USA;
Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico, membro del Gruppo Bilderberg, della Commissione
Trilaterale e dell’Istituto Aspen Italia;
Stefano Lucchini, direttore relazioni estere di Enel e Banca Intesa;
Alfredo Mantica, politico ed ex Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri;
Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza;
Maurizio Moreno, diplomatico italiano;
Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione europea;
Michele Nones, consulente del Ministero della Difesa;
Antonio Puri Purini, editorialista del Corrire della Sera, ex ambasciatore italiano in Germania ed ex
consigliere diplomatico di Ciampi durante il mandato di Presidente della Repubblica;
Natalino Ronzitti, docente di Diritto Internazionale alla LUISS;
David Rossi
Giovanni Sabatini, direttore dell’Associazione Bancaria Italiana;
Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d’Italia;
Marcello Sala, consigliere di gestione della Banca Intesa Sanpaolo;
Giuseppe Scognamiglio, vice presidente per gli affari pubblici di Unicredit;
Gian Luigi Tosato, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università Sapienza di Roma, Presidente
dell’Ericsson Italia;
Adolfo Urso, politico e uno dei fondatori di “Fare Italia” ed ex Sottosegretario allo Sviluppo economico con
delega al commercio estero;
Michele Valensise, segretario generale della Farnesina;

I nomi presenti nell’organigramma dell’IAI sono sempre gli stessi che compaiono negli elenchi degli altri
circoli elitari. Appare evidente che ci troviamo dinanzi una fitta rete di potere atta a creare e manovrare gli
eventi in modo da poter raggiungere gli scopi prefissati del Nuovo Ordine Mondiale.

La strategia messa in pratica si chiama Problema-Reazione-Soluzione. Essa è guidata da una ideoligia


fanatica, il neoliberismo, e da un progetto di futuro distopico e oscuro.

I principali settori di ricerca.

Negli ultimi anni l’Istituto ha mantenuto un ritmo di produzione di 30/35 progetti di ricerca
l’anno e 40/50 convegni l’anno, in Italia e all’estero.

Inoltre l’Istituto, grazie alla realizzazione di vari programmi di tirocinio e di borse di studio, è divenuto
centro di formazione e addestramento di giovani nel campo degli studi internazionalistici.

182
Capito? ADDESTRAMENTO. Qui vengono formati soldati per la difesa dello status quo e della ideologia
capitalista ultraliberista dominante oggi nel globo. Assoldano persone senza scrupoli, arrivisti, competitivi,
altezzosi, boriosi, ambiziosi e rampanti che mirano alla scalata sociale.

Troppo duro?
Avete mai sentito di un progetto dell’IAI che abbia contribuito in un qualche modo al perseguimento del
bene comune? NO!
Questi a furia di ricercare e scavare nell’abisso in cui sono sprofondati, hanno trovato il diavolo,
divenendone servi.
I principali settori di ricerca sono:
 Istituzioni e politiche dell’Unione europea
 Economia internazionale
 Politica ed economia della difesa
 Rapporti transatlantici
 Mediterraneo e Medio Oriente
 Politica estera italiana
 Le ricerche sono realizzate da uno staff scientifico composto di circa 30 ricercatori, inclusi 10 fra
direttori d’area o di progetto. Gran parte dei progetti di ricerca sono condotti in collaborazione con
istituti esteri con caratteristiche analoghe. L’Istituto è, inoltre, membro attivo – ed è stato talvolta
tra i promotori – di diverse reti di ricerca transnazionali:
 Council of Councils

 CSDP Mission Analysis Partnership (CSDP MAP)

 EuroMeSCo (EuroMediterranean Study Commission)

 European Policy Institutes Network (EPIN)

 ISN (International Relations and Security Network)

 Observatoire de l’Afrique
 TEPSA (Trans European Policy Studies Association)
 Tutti circoli culturali e “serbatoi di pensiero” atte a perseguire l’obiettivo comune del mondialismo.
 L’IAI è molto attento ai suoi rapporti con l’esterno ed ha un apparato mediatico di primo ordine.
 L’istituto pubblica periodici e monografie:
 la rivista on-line di politica, strategia ed economia AffarInternazionali
 l’annuario La politica estera dell’Italia (già “L’Italia e la politica internazionale”), pubblicato dalla casa
editrice Il Mulino
 il trimestrale in lingua inglese The International Spectator, rivista di politica internazionale peer
reviewed (articoli sottoposti ad un processo di valutazione) pubblicata dalla casa editrice Routledge
(Taylor & Francis Group)
 le collane di monografie Quaderni IAI e IAI Research Papers su problemi di politica ed economia
internazionale oggetto dell’attività dell’Istituto o su altri temi di particolare attualità
 le collane di paper Documenti IAI e IAI Working Papers prodotti nell’ambito dei progetti e delle aree
di ricerca del’Istituto
 il mensile on-line d’informazione e analisi sulla Cina contemporanea OrizzonteCina
 Lo IAI gestisce inoltre quattro siti-web:
 iai.it: sito ufficiale dell’Istituto

183
 affarinternazionali.it: sito dell’omonima rivista on-line
 Sharaka: sito sulle relazioni tra l’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG)
 Transworld: sito sul ruolo della relazione transatlantica nell’architettura di governance globale.
Chi finanzia l’IAI?
All’inizio i finanziamente erano assicurati della Fondazione Agnelli, dalla Fondazione Olivetti, dalla
Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Ford.

In seguito, grandi aziende, banche e multinazionali finanziarono l’IAI, tra cui: Eni, Confindustria, Pirelli, IBM,
IMI, Montedison, BNL, Mediobanca, Caripolo, Fondazione Thyssen etc..

Nel 1974 a seguito di una proposta presentata dal senatore socialista Pieraccini, all’epoca membro del
comitato d’onore dell’IAI, il Parlamento italiano, grazie al consenso plebiscitario di tutte le forze politiche,
approvava la legge che consentiva il finanziamento dell’IAI da parte del governo. Solo il Movimento
Sociale Italiano (MSI) si oppose.

Oggi il Ministero degli Esteri, l’Unione Europea, dall’Istituto di Studi e Anali Economica e l’Istituto del
Commercio Estero danno il loro contributo finanziario in occasione di conferenze internazionali.

Quindi anche noi, indirettamente, finanziamo questo think tank di illuminati che stilano strategie e
programmi di relazioni con i paesi esteri al di fuori delle normali sedi democratiche elette attraverso
votazione popolare.

Questo ennessimo circolo elitario è solo una ulteriore conferma dell’instaurazione di un regime oligarchico
silenzioso, che ben camufatto da regime democratico ha per qualche decennio ammorbato le coscienze e
domato un popolo che oramai appare indifferente dinanzi questo abisso verso cui barcolla il nostro paese.

Mario Monti e l’IAI

Ovviamente non poteva mancare la punta dell’iceberg della tecnocrazia italiana ed europeista. Mario
Monti ha stretti legami con l’IAI. L’ultimo incontro registrato dalle cronache risale allo scorso 23 Ottobre
2012, dove il presidente del consiglio dell’oligarchia finanziaria al potere ha fatto il punto sulla spoliazione
delle sovranità italiane e sulla prossima ventura annessione della Penisola agli Stati Uniti d’Europa.

Altro che Europa dei popoli! Si prospetta un Super-Stato centralizzato e totalitario dove
l’autodeterminazione dei popoli sarà solo un flebile ricordo di un passato glorioso ma rinnegato,
oltraggiato e deturpato da chi al storia oltre che scriverla la fa.

Conclusioni

Analizzando il modus operandi e i curriculum vitae degli associati a questo ennesimo think tank illuminato,
possiamo dedurre senza troppa dietrologia che esiste una forte pressione dall’alto per la creazione degli
Stati Uniti d’Europa e per il perseguimento di una società basata sul caposaldo dell’ultraliberismo
economico-finanziaro.

Quanto abbiamo letto e appurato attraverso le lettura di fonti più che attindibili lascia poco spazio
all’immaginazione. Esistono e operano gruppi di pressione che quotidianamente influenzano l’opinione

184
pubblica attraverso studi e ricerche specializzate. Dietro questi sancta sanctorum della persuasione occulta
dominano i soliti personaggio onnipresenti in tutti i più prestigioni e conosciuti club elitari.

Questo sottobosco oligarchico è popolato da banchieri, generali, politici, imprenditori, docenti e via
dicendo, formante oggi la nuova nobiltà nera, l’aristocrazia che plagia le folle e le usa per proprio
tornaconto col fine di raggiungere obiettivi a primo acchitto poco chiari, ma che emergono nella loro
spaventosa semplicità dopo una serie di letture e analisi obiettive.

Quella in cui viviamo oggi è una plutocrazia, una mercatocrazia ultraliberista, dove l’uomo connivente,
corrotto e profondamente malato è stato spogliato della sua dignità, del suo essere, ed è stato
trasformato in un automa senza senso se non quello di servire, direttamente o indirettamente, un sistema
relativista e soffocante, una dittatura scientifica senza precedente alcuno nella storia.

Solo prendendo coscienza di ciò, sarà possibile abbattere questo sistema. di Italo Romano

185
IL CLUB BOEMO

Spendiamo ora qualche parola a riguardo del Bohemian Club (Club Boemo) e del Bohemian Grove
(Boschetto Boemo), perchè ha una stretta relazione con la Massoneria e gli Illuminati, in quanto
sostanzialmente è un gruppo massonico formato da persone che stanno ad altissimi livelli nel
mondo politico, militare, finanziario, economico, dello spettacolo e della comunicazione. Presidenti,
ex presidenti, generali, banchieri, leader di compagnie petrolifere, vertici di multinazionali,
proprietari di TV, giornalisti, cantanti e attori. E' veramente un club di ricchi e potenti del mondo.
Il Bohemian Club è un circolo privato maschile delle arti fondato nel 1872 a San Francisco da un
gruppo di giornalisti. Nel 1891 esso spostò parte della sua attività nell'omonimo 'Bohemian Grove',
che è un grande bosco di sequoie esteso circa 1000 ettari sito a Monte Rio, in California, di
proprietà del club. Il motto del club è 'Weaving Spiders Come Not Here' ossia 'non fare affari nel
Grove', ma nella realtà i membri gli affari li fanno tra di loro e poi qui i potenti prendono decisioni
politiche di rilievo (si dice che fu proprio nel Bosco Boemo che nel 1942 si decise l'utilizzo della
bomba atomica durante la guerra, e che è lì che si decide chi deve correre nelle corse elettorali per
la Casa Bianca). Il Club è super sorvegliato, per cui è inaccessibile a coloro che non vi sono iscritti,
e coloro che vi sono iscritti sono obbligati a tenere nascosto quello che avviene in esso.
Tra i membri di questo club (che sono moltissimi) ci sono i Bush (padre e figlio, del partito
repubblicano americano, che sono stati ambedue presidenti USA), Dick Cheney (Vice Presidente
degli Stati Uniti durante l'amministrazione di George W. Bush), Tony Blair (Primo Ministro del
Regno Unito dal 1997 al 2007), Colim Powell (Segretario di Stato degli Stati Uniti sotto il
Presidente George W. Bush), Donald Rumsfeld (Segretario della Difesa degli Stati Uniti sotto
l'amministrazione del Presidente Gerald Ford dal 1975 al 1977 e successivamente sotto il
presidente George W. Bush, dal 2001 al 2006), Karl Rove (famoso giornalista che attualmente
collabora con la Fox News, il Newsweek ed il Wall Street Journal), Henry Kissinger (segretario di
stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford), David Rockefeller
(banchiere statunitense), Shimon Peres (l'attuale presidente Israeliano), Al Gore (vicepresidente
degli Stati Uniti d'America durante la presidenza di Bill Clinton, Premio Nobel per la pace 2007),
Newt Gingrich (dirigente nazionale del Partito Repubblicano americano), Lawrence Summers (l'ex
rettore dell'Università di Harvard) e perfino il cantante degli U2 Bono Vox, e l'attore nonché ex
186
governatore della California Arnold Schwarzenegger.
In questo Bosco (in cui ci sono lussuosi accampamenti) annualmente - per due settimane nella
seconda metà di luglio - si tiene un campo estivo a cui partecipano appunto molti potenti della terra
(circa duemila), durante il quale i potenti si siedono sulle rive di un laghetto davanti ad una statua
alta 12 metri raffigurante un gufo ai piedi del quale un feticcio umano viene cremato con un rito
sacrificale officiato da sacerdoti che indossano mantelli da druidi. Questa cerimonia diabolica si
chiama Cremation of Care ('Cremazione della Cura', che alcuni rendono 'Cremazione dell'Intento'),
e nel 2000 è stata filmata segretamente con una videocamera nascosta dal giornalista
investigativo Alex Jones (che è riuscito ad infiltrarsi e ad eludere gli stretti controlli dei servizi
segreti che ci sono al Bohemian Grove), ed è visionabile su Youtube
(http://youtu.be/FVtEvplXMLs). Il documentario si intitola 'Dark Secrets inside Bohemian Grove'
(Segreti Oscuri dentro il Bosco Boemo), e devo dire che rende molto bene l'idea di come questi
potenti siano dediti all'idolatria e a pratiche occulte in abominio a Dio. Atmosfera lugubre, diabolica,
parole e lodi in onore di un idolo gigante che ha la forma di un gufo, applausi durante la cerimonia,
urla e risate diaboliche. Però c'è un altro video che vi invito a visionare su Youtube
(http://youtu.be/VhlRIH9iPD4) sempre prodotto da Alex Jones che si intitola 'The Order of Death'
(L'Ordine della Morte) perchè anche qui ci sono immagini riprese di nascosto nel Bohemian Grove,
ma da altre persone, che non si vedono nel primo video. Niente di nuovo naturalmente sotto il sole,
perchè di potenti della terra dati a riti pagani-occulti, e finanche a sacrifici umani in onore di questo
o quest'altro dio, ce ne sono sempre stati sin dai tempi antichi, ma questo video è molto importante
perchè documenta in maniera inconfutabile quello che tanti personaggi molto importanti fanno in
occulto all'insaputa di molti, e poi tanti di questi si proclamano pubblicamente dei Cristiani al solo
fine di coprire la loro reale identità che è quella di figli del diavolo sulla via della perdizione che
hanno bisogno di nascere di nuovo se vogliono scampare alle fiamme eterne. Qualcuno si
domanderà perchè proprio in questo bosco si tengono simili riti. Bene, perchè il Bohemian Grove si
trova al centro di un territorio chiamato la 'sacra Sonoma', un tempo abitato dai tenebrosi
pellerossa Pomo, che erano adoratori di una 'Via della Morte', un percorso 'sacro' ove si
compivano i riti divinatori e di cremazione. E difatti questo ed altri luoghi di Sonoma sono oggetto
di grande interesse da parte di gente che pratica riti satanici ed occulti, che attribuiscono al
Bohemian Grove una grande importanza in quanto credono che sia posto all'incrocio di due 'linee
esoteriche' che collegano i principali siti sacri di Sonoma, e lungo questo percorso 'magico' è
possibile evocare forze demoniache ed energie sataniche potenti al punto da controllare l'intero
pianeta. Ecco dunque perchè proprio gli Illuminati massoni hanno tanto a cuore questo luogo,
perchè qui possono attingere nuove energie sataniche per controllare il mondo, e creare quello
che è chiamato Nuovo Ordine Mondiale!
Oltre alla infame cerimonia sacrificale notturna in onore del Grande Gufo, sulle rive di questo
laghetto vengono tenute adunanze in occasione dei 'Discorsi sulla riva del lago', in cui si parla di
religione, filosofia, scienza, economia e politica, ossia di come controllare completamente il
pianeta. Ma c'è dell'altro che avviene durante questo campo estivo. Secondo Alfredo Lissoni 'in
realtà, al B. C. si consumerebbe ben altro: decisioni segrete, tra strani riti e sesso, spesso con
minorenni affatto consenzienti, molti dei quali verrebbero addirittura sacrificati al diavolo; il tutto
verrebbe filmato e le pellicole hard, o snuff movies, girerebbero tra gli adepti d'alto bordo e,
affermano i maligni, servirebbero a CIA ed FBI per ricattare i potenti a causa delle loro devianze
sessuali. Alcuni riti sessuali prevedrebbero l'adescamento di giovani legati a membri appartenenti
a gruppi esoterici o satanici. L'americana Cathie O'Brien, figlia di genitori militanti nella Loggia
massonica blu, sostiene di essere stata portata da piccola a questi raduni, di cui tra l'altro capiva
assai poco. Diversi uomini politici avrebbero approfittato di lei. Da allora Cathie avrebbe subito
ripetutamente violenze di ogni genere, pressioni psicologiche e persino lavaggi del cervello, per
cancellarle dalla mente - una volta divenuta adulta e quindi potenzialmente pericolosa per l'enclave
massonica - il ritorno di quelle esperienze', e oltre a ciò, in questo bosco ci sono anche 'persone

187
che si aggirano nude per la foresta rossa, urinando sugli alberi e recitando strane formule
magiche', e l'ex presidente Richard Nixon è stato registrato mentre parlava di attività omosessuali
nel Boschetto, ed è stato ampiamente documentato che ogni anno pornostars maschili e femminili
vengono invitate al ritrovo annuale' ('Bohemian Club, Circolo Satanico' in Il segno del
soprannaturale, n° 239 maggio 2008). Secondo quanto dice John Com pact, sommo sacerdote del
Bohemian Grove, il 20 per cento dei partecipanti si danno ad attività omosessuali, e 'i membri
spesso lasciano il campo durante la notte per godere della compagnia delle molte prostitute che
vengono da tutto il mondo per quest'occasione' (citato in Leo Zagami, Le Confessioni di un
Illuminato, Vol. 1, pag. 240). Inoltre, ancora il Lissoni dice che 'anche la stampa inglese ha
investigato sul Bosco Boemo, spiando i propri leader. Ciò che hanno scoperto è poco rassicurante.
'Tony Blair e moglie sono ossessionati dalle pratiche New Age ed assidua è la loro partecipazione
a rituali aztechi e di rinascita, riti che, come è noto, prevedono sacrifici umani', commentò il
quotidiano londinese The Guardian.
Secondo il London Times, Blair 'ha
preso delle decisioni
politiche in base a certe letture New
Age che sostengono l'esistenza di
una forza segreta chiamata
The Light, La Luce...'.
Proprio l'evocazione di questa 'luce'
permetterebbe ai Boemi di
padroneggiare energie in grado di
conferire il potere'. Ricordiamo a
proposito di Tony Blair che è amico
del predicatore Rick Warren
con cui collabora.

TONY BAIR, COLIN


POWELL…ENTRAMBI OSPITI DEL
BOHEMIAN GROVE, BECCATI DA UN
HACKER.

Nella foto la mail che Blair ha


spedito a Powell.

Un hacker misterioso conosciuto


solo come Guccifer ha ancora una
volta fornito presunte e-mail
personali in cui si viene a
conoscenza della corrispondenza
privata tra alcuni degli uomini più
influenti del mondo. L'obiettivo
dell’hacker è ancora una volta l'ex
segretario di Stato Colin Powell,
questa volta l’argomento è raramente discusso: il ritiro estivo annuale della California Bohemian Grove.

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ONU
“L'attuale ONU non è nata, come fanno credere, dalle guerre
mondiali, dal desiderio di pace tra i popoli, ma è l'attuazione, ancora
incompleta, di un progetto elitario ed antico, preparato nelle Logge
massoniche, per il dominio del mondo e l'asservimento dei popoli
stessi. Una dittatura politica ma anche una dittatura economica,
ideologia, etica e morale...”

DA: «ONU: gioco al massacro» di Franco Adessa, 1996

Gustavo Raffi, Venerabilissimo Gran Maestro del Grande Oriente


Italiano
“C'è un tema che, in particolare, a noi massoni sta a cuore: è l'ONU,
che va rifondato, ricordandoci che fu, all'indomani della prima guerra
mondiale, la Massoneria a lanciar l'idea della Società delle Nazioni, cioè l'antecedente storico dell'Onu."

GIOELE MAGALDI (Grande Oriente Democratico)


“Esiste un progetto che appartiene all'ala più reazionaria e conservatrice
della massoneria, di certi ambienti massonici internazionali , di
involuzione oligarchica per la società europea . Questo progetto
potendo disporre di ingenti risorse finanziarie politiche e mediatiche sta
portando l'Europa verso la schiavizzazione della classe proletaria e la
distruzione della classe media . Nell'ambito di questo vengono adottati
rimedi che tendono coscientemente ad aggravare la crisi economico
finanziaria, che a sua volta non è casuale”.
Come la a maggior parte delle istituzioni del sistema, anche gli organismi specializzati sono composti da tre
organi: una Conferenza Generale che determina gli orientamenti.

ECCO COSA DICONO I MASSONI SULL’ONU, QUESTO è TRATTO DAL LORO SITO UFFICIALE,
http://www.grandeoriente.it/media/277218/HIRAM_1_2013.pdf

QUESTA E’ UNA COPIA DI ALCUNE PAGINE DEL DOCUMENTO

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SKULLS AND BONES – Teschi e Ossa

Il numero 322 presente nel loro simbolo rappresenta il giorno 322 dell’anno, cioè il 18 Novembre, data molto importante
per gli Illuminati poiché è la data della morte di Adam Weishaupt il fondatore degli Illuminati di Baviera.
Isola di proprietà’ della skull and bones

Una delle isolette , situate sul fiume San Lorenzo in USA ” deer island”, l’ isola dei cervi è posseduta dalla segreta Skull e
Bones Society, dove i membri si sono riuniti lì per decenni . Ampiamente si dice, per funzionare come una cabala segreta,
alla CIA e gli Illuminati deve avere un posto dove riunirsi e finalmente è venuta alla luce la verità su questa isola di
proprietà alla famigerata organizzazione della élite del potere americano come : i presidenti ed ex presidenti,
amministratori delegati, intellettuali pubblici, un giudice della Corte Suprema e altri funzionari governativi di alto livello.

La Skull and Bones (Teschio e Ossa) è una delle più note società segrete americane; fondata nel 1832, ha sede presso la
prestigiosa Università di Yale, e furono proprio due studenti di Yale (William Huntington Russell e Alphonso Taft) a
costituirla, forse per ripicca contro la loro non ammissione alla Phi Beta Kappa, l’equivalente in America dell’ordine
goliardico italiano.

La prima riunione ufficiale della Skull and Bones risale al 1833; da allora si è sempre dibattuto sui veri fini di questa
società, sui rituali e sulle misteriose ramificazioni che la collegano ai più alti vertici del potere politico, economico e
finanziario degli Stati Uniti.
Che cosa è realmente la Skull and Bones? Cosa lega questa società agli ambienti politici americani? Perché proprio tra le
sue fila si contano Presidenti degli Stati Uniti, capi della Cia, esponenti di spicco nei vari governi e uomini chiave della
finanza e dell’economia americana? Quale segreto patto ha costretto George W. Bush ad affidare incarichi di primaria
importanza a ben undici uomini provenienti dalla Skull and Bones?

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L’Università dei misteri
Il generale William Huntington Russell poteva vantare tra la sua parentela un cognato abbastanza famoso, anche se in
relazione ad attività non del tutto lecite; si trattava di Samuel Russell, fondatore della “Russell and Co.”, colui che stabilì il
monopolio mondiale del traffico di oppio. Anche Alphonso Taft avrebbe avuto parenti illustri, era infatti il nonno del
presidente William Howard Taft.
Queste furono le basi sulle quali nacque la Skull and Bones, conosciuta anche come Loggia 322 o semplicemente con il
misterioso appellativo de “L’Ordine”; la denominazione sociale, quella usata ufficialmente negli atti pubblici, è Russell
Trust Association, con un patrimonio sociale che nel 1999 ammontava a 4.133.246 dollari e la proprietà di una intera isola
(Deer Island), tra Canada e Stati Uniti.
La forte immagine elitaria della Skull and Bones riflette allo stesso modo lo spirito stesso del luogo che la ospita,
l’Università di Yale, fondata nel 1701, da sempre uno degli istituti più esclusivi del mondo, nel quale moltissime
personalità illustri si sono laureate.
Eppure questo luogo così esclusivo, meta della nobiltà mondiale, custodisce uno dei segreti più inaccessibili che la storia
abbia mai prodotto, reso ancora più misterioso dal fatto che copre con la sua ombra buona parte dello scenario politico
mondiale.
Tutto ha inizio quando Elihu Yale, nato nei pressi di Boston e formatosi culturalmente a Londra, ritorna in patria dopo aver
fatto fortuna e acquisito enormi ricchezze grazie anche al suo incarico di Governatore di Fort Saint George (Madras),
avuto grazie ai suoi buoni rapporti con la British East India Company.

Rientrato in Inghilterra nel 1699, Yale elargisce una cospicua donazione, seguita da molte altre ancora, tutte di una
consistenza tale da farlo divenire in breve tempo un apprezzato filantropo. Nel 1718, come segno di gratitudine,
l’Università di Yale assume il suo nome. L’istituto si afferma molto presto come luogo esclusivo e di grande prestigio,
almeno fino a quando il suo destino non si intreccia con quello di alcuni suoi allievi che vantano amicizie e interessi
alquanto dubbi.

Nel 1823, Samuel Russell fonda la Russell and Company, società di facciata che serve a coprire il proposito di
contrabbandare oppio importato dalla Turchia per essere distribuito sul mercato cinese.
A partire da questo momento, un susseguirsi di eventi che difficilmente verranno rintracciati nei resoconti storici forniti
dalla stampa ufficiale, porterà alla nascita della Skull and Bones.
Nel periodo dal 1831 al 1832, William Huntington Russell studia in Germania, contemporaneamente all’ultimo periodo di
insegnamento presso l’Università di Berlino di Friedrich Hegel, che con le sue idee sullo Stato come fine ultimo avrebbe in

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gran parte influito sulla nascita della società del Teschio.
Durante questo stesso periodo e sulla scia del pensiero di Hegel, fiorirono in Germania molte società segrete, quasi tutte
legate tra loro da un unico ideale che si esprimeva in un diritto supremo dello Stato contro l’individuo; anche se non
ufficialmente provata, è plausibile l’ipotesi di un ingresso da parte di Russell in una di queste confraternite; da questa
esperienza sarebbe nata l’idea della Skull and Bones, successivamente fondata a Yale.
E’ opportuno ricordare che i Bonesman, ovvero gli appartenenti alla società, esistono soltanto a Yale; la Skull and Bones
è una sede unica, esiste soltanto nell’ambito dell’Università e ammette soltanto quindici membri ogni anno.
Nata sotto una evidente ombra di illegalità, la Skull and Bones continua dalla sua fondazione a fungere da serbatoio dal
quale attingere per occupare i posti più importanti dello scenario politico mondiale.
Della società, fanno parte molti nomi illustri, quali: Whitney, Taft, Jay, Bundy, Harriman, Weyerhaeuser, Pinchot,
Rockefeller, Goodyear, Sloane, Stimson, Phelps, Perkins, Pillsbury, Kellogg, Vanderbilt, Bush, Lovett e cosi via.

William Russell fu promosso generale e divenne un legislatore dello stato del Connecticut. Alphonso Taft fu nominato
Ministro della Guerra, questo posto è stato occupato da molti Bonesmen (Ambasciatore in Austria e ambasciatore in
Russia, sono altri due posti frequentemente occupati dai Bonesman). Suo figlio, William Howard Taft, fu l’unico uomo ad
occupare sia il posto di Presidente degli Stati Uniti, che quello di Capo della Corte Suprema.

Gli oscuri segreti della Tomba


Con l’appellativo Tomba viene indicata la sede della Skull and Bones presso l’Università di Yale, un edificio dall’aspetto
quasi spartano, nel quale è impossibile accedere per coloro che non fanno parte dell’associazione e dal quale trapelano
le più disparate notizie sulle attività che si svolgerebbero al suo interno.
Malgrado l’Ordine fosse nato sotto i migliori auspici, ben supportato finanziariamente e frequentato dai nomi più in vista
della società, quasi subito iniziarono le prime proteste; molti professori lamentarono la segretezza e l’esclusività della
Società, e non pochi studenti si dichiararono vessati dai suoi membri.
Un articolo apparso nel 1893 su un giornale di New Haven denunciava oscuri intrighi tra le pareti della Tomba,
denunciando anche la Società di aver ormai preso la gestione stessa di Yale e di usare l’Università per i suoi scopi; quel
giornale, subito dopo aver dato voce alle proteste non venne mai più pubblicato.
La Tomba viene costruita nel 1856, un semplice edificio di color marrone, privo di finestre, destinato ad ospitare le riunioni
settimanali dei Bonesman che si svolgono nella stanza numero 322.

Alcune delle incisioni che si trovano all’interno dell’edificio risultano essere particolarmente interessanti, soprattutto per il
fatto che sono state riportate in lingue tedesca; la Germania in effetti, come già detto, ha una rilevanza molto particolare
nella storia della Skull and Bones. Rifacendoci alla teoria che vuole la Società nata da una ben più antica setta segreta
tedesca, sarà interessante far notare una targa, sempre all’interno della Tomba, sulla quale è scritto: “Dal capitolo
tedesco. Presentato da D. C. Gilman”.

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Questa particolare annotazione ci introduce ancora una volta nei segreti della Tomba: Daniel Coit Gilman, insieme ad altri
due Bonesman, è infatti il fondatore di una sorta di triumvirato che ancora oggi influenza in maniera determinante la vita
americana.
Subito dopo essere stati iniziati alla Skull and Bones, Daniel Gilman, Timothy Dwight e Andrew Dickinson White si
recarono a studiare filosofia in Europa, più esattamente presso l’Università di Berlino. Al suo ritorno in America, nel 1856,
Daniel Gilman registrò la Società come Russell Trust e ne divenne contemporaneamente sia tesoriere che bibliotecario.
Sotto la presidenza di William H. Russell, dedicò 14 anni al consolidamento del potere della Fratellanza. Attraverso
manovre politiche, riuscì ad acquisire molti fondi; Daniel fu anche il primo Presidente dell’Università di California. Timothy
Dwight, da semplice professore, nel 1886 divenne il Presidente della Yale University; da allora tutti i Presidenti del
College, sono stati scelti tra i Bonesman.
Daniel Gilman, Timothy Dwight e Andrew Dickinson White, insieme, fondarono la American Economic Association, la
American Chemical Society e la American Psychological Association. Si tratta, come molti sanno, delle tre istituzioni che
ancora oggi influenzano in maniera dominante l’educazione americana.
Le radici del potere

Una delle attività predominanti della Skull and Bones, è quella di stabilire fin dalla sua nascita una vera e propria catena
(orizzontale e verticale) di influenze che si riflettono soprattutto nelle alte sfere del potere; questa caratteristica assicura
alla Società stessa la continuità dei propri schemi di cospirazione. Lo svolgimento di tale attività può essere riassunto in
maniera abbastanza semplice:

I membri della Skull and Bones provengono esclusivamente da famiglie estremamente agiate, che vantano parentele
nobiliari e che sono intimamente connesse con i vertici della politica.

I membri della Skull and Bones vengono “spinti” e “consigliati” a imparentarsi tra loro; questo serve a perpetuare gli
schemi della Società senza interrompere la sua costante presenza nei posti chiave del Governo, dell’economia e della
finanza.

Per meglio chiarire i due punti appena riportati basterà scorrere una delle tante storie parallele che caratterizzano l’attività
della Skull and Bones, quella di Averil Harriman.

Harriman, potente uomo di stato affiliato alla Società delle Ossa, insieme al fratello Roland, era un esponente di spicco
del Partito Democratico; insieme ad altri quattro membri della confraternita lavorò come direttore presso la Brown
Brothers Harriman; uno dei quattro era Prescott Bush, nonno di George W. Bush. I fondi alla Brown Brothers Harriman
vennero garantiti nel tempo da due importanti istituti bancari americani, a capo dei quali stavano ancora una volta due
appartenenti alla Società.
I soldi vennero in seguito usati per finanziare il regime nazista e quello sovietico.
Attraverso varie manovre politiche si riuscì a favorire l’ascesa del bolscevismo in Russia e lo stesso Averil Harriman
divenne il responsabile per tutti gli affari Anglo – Russi.
I nomi illustri che passando dalla Skull and Bones, sono approdati al mondo degli affari internazionali, non si fermano
certo qui: F. Trubee Davison, Sloane Coffin, Jr., V. Van Dine, James Buckley, Bill Buckley, Hugh Cunnigham, Hugh
Wilson, Reuben Holden, Charles R. Walker, Robert D. French (Ministro della Guerra), Archibald MacLiesh, Dino Pionzio,
William and McGeorge Bundy, Richard A. Moore, David Boren (Senatore), John Kerry (l’attuale candidato alla presidenza
Americana) e, infine, George W. Bush.

Molto numerosi sono gli uomini della CIA provenienti dalla Skull and Bones, così come è interessante notare che molti
Bonesman, compreso Bush, furono ambasciatori o addetti alle pubbliche relazioni nella Repubblica Popolare Cinese.

Quest’ultima curiosità non deve stupire più di tanto; la Cina è sempre stata uno dei maggiori produttori e consumatori di
oppio e, come abbiamo già avuto modo di vedere, le origini della Skull and Bones, sono intimamente legate proprio a
questo traffico; la Russell and Company fu la prima azienda commerciale ad operare nel porto di Shanghai, e non è un

196
caso che Reuben Holden (esponente di spicco dell’Intelligence Americana e promotore degli intrighi USA in Cina) fosse il
cugino di George W. Bush.

Allo stesso modo sempre lo stesso George W. Bush venne nominato da Nixon supervisore al commercio con la Cina,
nomina che permise alla sua famiglia di assumere un ruolo di spicco nell’economia della Cina comunista; forse non a
caso si vocifera che la Guerra in Vietnam fosse in realtà un paravento per coprire lo sviluppo e il consolidamento del
traffico di droga tra Thailandia, Laos e Birmania!

L’ombra degli Illuminati


Si è spesso parlato di una relazione tra il gruppo degli Illuminati, protagonista privilegiato di quasi tutte le ipotesi di
complotto, e la Skull and Bones; pur non avendo prove documentate di una possibile discendenza, alcune coincidenze
sembrano lasciare spazio a ricerche che meritano un accurato approfondimento.
Il fortuito ritrovamento di un manoscritto avvenuto nel 1985 riaprì la questione, in effetti mai definitivamente chiusa,
dell’antico complotto ideato e portato avanti fino ad oggi da parte degli Illuminati; Adam Weishaupt, fondatore della
Società segreta ispirata all’Ordine dei Gesuiti propagandava un “Nuovo Sistema delle Cose”, un piano a lunga scadenza
che avrebbe consegnato nelle mani degli Illuminati il potere indiscusso su scala mondiale. Malgrado il bando emesso dal
Governo Bavarese nel 1787, la Società degli Illuminati continuò in segreto a perseguire i propri scopi, anche attraverso
varie alleanze con Logge Massoniche deviate e continuando la propria opera di proselitismo.
Per intravedere l’ombra degli Illuminati in America basterà analizzare il modus operandi della Skull and Bones e della sua
illustre antenata, la Phi Beta Kappa.
La Società degli Illuminati venne fondata nel 1776 all’interno dell’Università di Ingolstadt e il suo fondatore usava scegliere
i proseliti tra gli studenti più intelligenti e più facoltosi della scuola.
Si tratta in fondo della stessa tecnica usata dalla Società delle Ossa, tecnica che in entrambi i casi porta allo stesso fine,
creare una rete occulta di potere facilmente gestibile attraverso elementi uniti tra loro.
Che la Skull and Bones sia una filiazione degli Illuminati è ormai opinione comune, resta in ogni caso il mistero su quali
siano materialmente le vere espressioni degli Illuminati in America, quale sia la forma assunta e chi siano i veri capi.
Rimane comunque ipotizzabile un continuo riciclo degli Illuminati in seno alle varie Confraternite nato dopo il 1787; tale
riciclo si può facilmente seguire “leggendo” tra le varie simbologie rilasciate da Enti orbitanti intorno alla Massoneria,
ovvero alla Società nella quale è confluita la maggioranze degli Ordini più o meno dispersi e dalla quale sono risorte molto
spesso Società più o meno dimenticate. Lo stesso simbolo della Skull and Bones, il Teschio e le Ossa, è un riferimento
Massonico.
E’ plausibile pensare che una società segreta risalente al 1700 riesca ancora oggi a gestire in maniera così
preponderante le sorti dei maggiori governi mondiali?
Strane coincidenze
1944: con un anticipo di sei mesi dalla fine della guerra nel Pacifico, la Marina Americana concede a G. W. Bush di
rientrare a casa. Il 6 gennaio 1945 Bush sposa Barbara Pierce e nel mese di Agosto dello stesso anno entrambi si
iscrivono all’Università di Yale.
Nonostante il periodo di studio si espleti nell’arco di quattro anni, Bush termina in soli due anni e mezzo; nel 1947 nasce il
futuro presidente George W. Bush e nel 1948 il padre viene eletto Phi Beta Kappa, una carica onorifica riservata ai
migliori cervelli della scuola.

Per quali eccellenti meriti avvenne questa elezione? Era davvero così brillante il suo curriculum scolastico? A queste
domande non verrà purtroppo mai data una risposta; quasi tutti i fatti che caratterizzano la vita scolastica di Bush in quegli
anni sono stati catalogati Top Secret e requisiti dall’FBI; restano soltanto le testimonianze dei suoi compagni che
affermano fosse uno studente brillante e preparato ma non si capisce per quale motivo tanta bravura dovrebbe essere
tenuta segreta e non propagandata come nota di merito visibile a tutti.

Rimane quindi un mistero la sua precoce elezione a Phi Beta Kappa, di contro non è un mistero che il padre (Prescott
Bush) fosse un fiduciario dell’Istituto e che un amico di famiglia dirigesse all’epoca i servizi segreti americani.
La permanenza di Bush a Yale si alterna tra attività universitarie e assidue frequentazioni di alcuni veterani appartenenti

197
alla Skull and Bones; viene infine scelto per essere iniziato alla Società; è il quindicesimo dell’elenco, un elenco che non
associa l’importanza del candidato alla sua posizione sulla lista, a Bush infatti tocca l’onore di essere il quindicesimo, la
posizione più ambita e riservata ai più meritevoli.
Struttura gerarchica

La struttura della Skull and Bones è molto semplice, una semplicità che rende l’intero apparato estremamente funzionale;
in poche parole l’organigramma si compone di soli tre segmenti: il Cerchio Esterno, il Cerchio Interno e il Nucleo Interno.

Il Cerchio Esterno è in pratica la facciata della Società, composta da uomini di spicco che svolgono attività per conto della
Confraternita in maniera palese e visibile, oltre che da organizzazioni finanziarie e sociali. Il Cerchio Interno è invece
composto da più società legate al vincolo della riservatezza e direttamente collegate al Capitolo 322. In riferimento a
questo numero è opportuno riportare una ipotesi che .lo collocherebbe alla data del 322 d.C., anno durante il quale fioriva
una società segreta che si rifaceva agli insegnamenti di Demostene; proprio da questi fatti sarebbe nato l’uso
dell’indicazione 322.

Il Nucleo Interno è in pratica una società segreta che opera in seno ad una società segreta. Si tratta di un numero ristretto
di membri con potere decisionale che ricorda molto da vicino la teoria sugli Illuminati. Del Nucleo Interno fanno parte il
Comitato Esecutivo e il Gruppo di Azione.

Questo tipo di struttura intenzionalmente flessibile e malleabile ha prodotto fino ad oggi una significativa presenza dei
Bonesman nei punti nevralgici del Governo Usa, una presenza che può essere stimata come segue:

- Amministrazione della Giustizia: 18%


- Economia e Commercio: 16%
- Finanza: 16%
- Industria: 15%
- Governo, Esercito e Intelligence: 70%

In pratica la Skull and Bones è presente in tutti i punti chiave dello Stato e non si tratta di presenze fini a se stesse infatti,
proprio per la particolare struttura della Società, ogni pedina interagisce con l’altra creando un profondo processo di
sinergie che tendono ad un unico scopo: controllare e gestire.

198
DOSSIER: BILDERBERG

"Il club Bilderberg" - La storia segreta dei padroni del Mondo. di Daniel Estulin

L'edizione aggiornata del libro "Il club Bilderberg" scritto dal giornalista spagnolo Daniel
Estulin; la più approfondita inchiesta sul "club dei potenti" del quale tra gli altri, fa parte anche
Mario Monti (che non è l'unico italiano).

 (chi sono gli illuminati e quale è il loro obiettivo


http://www.youtube.com/watch?v=BakbkbDtBbI
http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/252988/le-teorie-di-adam-
kadmon.html )
 (parole di Daniel Estulin ex spia e agente segreto
http://www.youtube.com/watch?v=z4JWaBjvdII )
 ( Rivelazioni del Magistrato Ferdinando Imposimato presidente
onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione
http://www.youtube.com/watch?v=-8wizYyAuzc
http://www.nocensura.com/2013/04/imposimato-la-zanzara-dietro-strategia.html )
 Nuovo ordine mondiale http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/372661/new-world-
order.html http://www.youtube.com/watch?v=E09FraDHrHM
 (Le riunioni segrete del bilderberg
http://www.youtube.com/watch?v=e1hMmTeQWtk&playnext=1&list=PLW3M7akrAI4njAHPR7JE2YqyuEu5QO
xKh&feature=results_video
Altri video http://www.nocensura.com/2012/12/un-po-di-notizie-sul-gruppo-bilderberg.html )
 (Mappa del bilderberg group http://www.nocensura.com/2012/12/i-piani-segreti-del-bilderberg-e-
mario.html http://www.nuovaauras.it/wp-content/uploads/2011/11/bilderberger-gruppe-personen-
firmen.jpg http://www.nocensura.com/2012/03/il-club-bilderberg-la-storia-segreta.html )

“I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del post nazionalismo: quando non avremo più paesi, ma piuttosto regioni
della terra circondate da valori universali. Sarebbe a dire, un’economia globale; un governo mondiale (selezionato piuttosto che
eletto) e una religione universale. Per essere sicuri di raggiungere questi obiettivi, i Bilderberger si concentrano su di un
‘approccio maggiormente tecnico’ e su di una minore consapevolezza da parte del pubblico in generale”.

Dichiarazione di William Vincent Shannon, un prestigioso giornalista, redattore del New York Times e ambasciatore degli Stati

199
Uniti in Irlanda durante la presidenza Carter (1977-1981).

Da quando la prima edizione statunitense di The True Story of the Bilderberg Group fece la sua esplosiva apparizione nel
settembre 2005, molte cose sono cambiate nell’era della politica del potere globale. All’epoca vivevamo in un mondo unipolare
con un solo centro di autorità e un solo centro di forza. Alla fine del 2011 le cose sono nettamente diverse.
Non viviamo più in un mondo con un unico padrone militare. La minaccia che l’umanità di oggi si trova ad affrontare proviene
dall’usurpazione del potere da parte di leader di terrorismo finanziario; la folle fase finale di un progetto che dura da secoli e si
propone di neutralizzare lo sbalorditivo successo delle conquiste del Concilio di Firenze del 1439-1440, che aveva
provvisoriamente riunificato i riti orientali e occidentali della Chiesa cristiana.

A quei tempi il Concilio di Firenze mise in moto una rivoluzione all’interno delle istituzioni politiche che governavano il mondo e
che avevano il proprio centro nello stato nazionale di Venezia e nella Nobiltà nera veneziana. Dopo l’esplosione della bolla del
debito nel 1345 e la conseguente distruzione della ricchezza di Venezia, nel 1582 l’oligarchia veneziana accettò di trasformare le
Isole britanniche in una nuova base di potere globale finanziario e marittimo.
Nella seconda metà del XX secolo questo progetto totalitario nemico si diede il nome di “Gruppo Bilderberg”. Dalla
pubblicazione di The True Story of the Bilderberg Group, il termine Bilderberg ha fatto il proprio ingresso nella lingua inglese,
diventando parte del lessico, come Ground Zero. Ha finito anche per avere significati diversi per diverse persone. Alcuni hanno
travisato il Bilderberg in un modo assolutamente stupido, presentandolo come un “occhio maligno che vede tutto, una
cospirazione dell’uomo nero”. Altri lo vedono come un monolite, un gruppo di personaggi potenti che si incontrano in stanze
buie, in locali chiusi, seduti intorno a un tavolo rotondo, tenendosi per mano e fissando una sfera di cristallo, pianificando
alacremente la conquista del mondo. Nessuna di queste definizioni si avvicina a ciò che è effettivamente l’organizzazione che si
è data il nome di Bilderberg.
Ecco un test per tutti quelli che non sono d’accordo con me. Alla vostra sinistra ci sono gli artefici del Bilderberg, alleati fra loro
per questo e per quello scopo; alla vostra destra c’è la Storia, che abbraccia gli ultimi 2500 anni, dall’epoca di Platone e Socrate ai
giorni nostri. Come hanno fatto i personaggi in grado di influenzare i principali avvenimenti mondiali a interferire con un
particolare corso della storia umana guidando il potere degli strateghi mondiali?
Vedete, quelli che scelgono la via d’uscita facile con affermazioni del tipo «il Bilderberg ha detto a questo e a quell’individuo di
fare questo e quest’altro per ottenere questo o quell’obiettivo » vivono in un mondo popolato da finti complotti puerili orditi da
cospiratori esperti. Sciocchezze populiste e insignificanti partorite da menti
sottosviluppate.
Detto questo, il gruppo Bilderberg fu fondato da circoli collegati a un ex
membro del Partito nazista, il principe Bernhard d’Olanda (che si dimise dal
Partito nazista per poter sposare la principessa olandese). Si trattava di un
organismo sponsorizzato dalla monarchia anglo-olandese, esplicitamente
patrocinato dalle consorti reali inglese e olandese, e rientra tipicamente in una
rete che coincide in parte con lo stesso concerto di sinarchia internazionale di
interessi finanziari sotto forma di una rete di istituti bancari privati, come oggi
Lazard Frères. Dietro l’instaurarsi dei regimi fascisti in Europa nel periodo
compreso fra il 1922 e il 1945 c’era appunto questa banca, le cui attività
andavano in direzione di un tentativo di stabilire un sistema mondiale di
fascismo internazionale sotto la copertura della “globalizzazione”, che è
semplicemente un altro termine per impero.

200
"Quel che non sapete del Gruppo Bilderberg" di Thierry Meyssan

Ideatore del Bilderberg Group fu l'israelita Joseph Retinger (1887-1960). «Retinger [...], omosessuale,
nel 1913 è introdotto nei circoli fabiani britannici. Dieci anni più tardi sedeva fra i più alti dignitari delle
Logge polacche e svedesi e intratteneva rapporti con diverse eminenze dell'Ordine dei Gesuiti e con uno
degli esperti del Vaticano (fautore di un avvicinamento fra Chiesa e Massoneria; N.d.R.), il rev. Padre
Gruber» 2. Retinger era amico stretto, come affermava nei suoi scritti, di Sean MacBride (1904-1988),
premio Nobel per la Pace e Premio Lenin per la Pace 3. Personaggio chiave della politica mondiale per quasi
mezzo secolo, Retinger manteneva strette relazioni col «Colonnello» israelita Edward Mandell
House (1858-1938), con la potentissima famiglia ebraica dei Warburg, col Pilgrims israelita Henry
Morgenthau (1856-1946), appartenente all'entourage del 33º Grado Franklin Delano
Roosevelt (1882-1945), col banchiere internazionale Herbert H. Lehman (1878-1963), membro
del B'nai B'rith e della Pilgrims Society, e col banchiere correligionario Bernard Baruch (1870-1965), a
sua volta membro di rilievo della Pilgrims Society e del Council on Foreign Relations.

Con simili sponsorizzazioni e l'appoggio determinante della famiglia Rockefeller, Retinger fonda dunque
nel 1954 il Bilderberg Group, dal nome dell'hotel olandese di Oosterbeek in cui si tenne dal 29 al 31
maggio - ospite il principe Bernardo d'Olanda (1911-2004) - la prima conferenza, con la partecipazione
di un centinaio di persone appartenenti alla crema delle élites e dell'Alta Finanza. Da quel momento
il Bilderberg si poneva come «fase mondiale» del Council on Foreign Relations e del Royal Institute of
International Affairs operante attraverso sessioni a cadenza annuale aventi per tema lo scambio di punti di
vista e di informazioni dirette fra le due organizzazioni gemelle del Council on Foreign Relations (C.F.R.) e
del Royal Institute of International Affairs (R.I.I.A.) onde addivenire a decisioni comuni. Una specie di
«ponte» permanente fra i vari gruppi d'influenza d'Oltreatlantico e i loro omologhi europei, posto
verosimilmente fra essi e la Round Table britannica, in vista di scopi comuni di ampio respiro quali, ad
esempio, un'armonizzazione dei mercati con l'Europa dell'Est nel quadro della creazione di una base
sovrannazionale per una cooperazione internazionale presieduta dalle Nazioni Unite. Il Bilderberg Club è
più ristretto della Commissione Trilaterale, limitandosi ad un centinaio di personalità del mondo della
Finanza e della politica, inclusi i direttori degli Istituti Affari Internazionali e generali delle varie armi. Ad
esso sono delegati problemi più specifici di quelli affidati alla Trilaterale, come gli assetti territoriali, gli
interventi militari, le linee politiche delle nazioni in quel momento emergenti o protagoniste. L'ordine del
giorno degli argomenti discussi nel convegno del 1994 ad Helsinki, in Finlandia, dà una discreta idea delle
tematiche poste sul tappeto:
 Ridefinizione dei rapporti atlantici in un periodo di cambiamenti;
 Volto che cambia e prospettive dell'America;
 Europa: coesione o confusione?
 Instabilità economiche in prospettiva;
 Posti di lavoro: dove sono e come l'Occidente provvederà alla loro creazione?
 Le sfide politiche del fondamentalismo islamico;
 Russia: come la sua evoluzione interna influenzerà la sua condotta esterna?
 Eventi attuali: Corea del Nord;
 GATT: rischi in prospettiva;
 Cina: conseguenze di sconvolgimenti o della stabilità 4.

201
Le discussioni hanno luogo sempre a porte chiuse in conferenze annuali che, al pari di quelle della
citata Commissione Trilaterale, si svolgono ogni anno di solito in rinomati centri occidentali. Il Bilderberg,
come la Trilaterale, è articolato su cerchi concentrici dove i veri iniziati stanno al centro, mentre il cerchio
più esterno solitamente ospita figure come professori universitari o politici e capi di Stato in vista. Le
decisioni del Bilderberg hanno efficacia anche dopo anni e vengono notificate a organismi come il G7 o
vengono perfezionate in simposi tenuti dall'Aspen Institute, dal Club di Roma o dallo World Economie
Forum di Davos, che dal 1971 riunisce principalmente ministri dell'economia, degli esteri, esponenti
dell'Alta Finanza dei vari Paesi a Davos, in Svizzera, nella prima settimana di febbraio di ogni anno.
Superfluo sottolineare che i membri del Bilderberg (e della Commissione Trilaterale) sono in prevalenza
massoni e che, soprattutto nei cerchi interni, non esistono forme di alternanza democratica, una
contraddizione in termini a livello di élites, dove la stabilità è d'obbligo, e sono sempre le stesse figure ad
apparire, come ad esempio David Rockefeller, Gianni Agnelli(1921-2003), Lord Eric Roll of
Ipsden (1907-2005), Lord Peter Carrington o Henry Kissinger. Giova ricordare che massoni presenti
in Società Segrete, come appunto ilBilderberg Group, sono tuttavia divisi in due obbedienze: quelli del
ramo angloamericano e quelli della Massoneria francofila-umanista, in continuità con la divisione «storica»
della Massoneria, il palladismo d'oltreoceano fiancheggiato dalle alte Società Segrete britanniche, la via
angloamericana alla Repubblica Universale, che si avvale delle ricchezze principalmente dei Rockefeller,
in concorrenza con quella europea della Sinarchia, imperniata sull'asse franco-tedesco e appoggiata dai
Rothschild. Le distinzioni - occorre averlo sempre ben chiaro - non sono tuttavia mai così nette, come
testimonia la presenza ad un tempo di massoni di entrambe le estrazioni nei circoli mondialisti, a
significare uno scopo comune da perseguire al di là di ogni opposizione interna.

Sembra tuttavia che negli ultimi anni l'influenza del ramo europeo sulle decisioni di politica mondiale stia
piuttosto declinando rispetto a quella delle Logge angloamericane: è agevole infatti constatare che ad
organismi ormai collaudati come il Bilderberg (e la Trilaterale) si affianchino istituzioni di ispirazione
nettamente angloamericana, come laBanca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la NATO,
il Tavistock Institute of Human Relations di Londra, dove vengono messe a punto le tecniche di
penetrazione e guerra psicologica, ma soprattutto il potente Royal Institute of
International Affairs di Londra, particolarmente importante in quanto il primo
Istituto di questo tipo, suscitato nel 1919 e seguito in ordine di importanza nel 1921
dal Council on Foreign Relations americano, che assieme daranno origine a tutta
una rete di istituti omologhi nel mondo chiamati Istituti Affari Internazionali. Sono
questi i veri centri propulsori decentrati, a livello
nazione, della marcia verso l'unità mondiale di marca
anglosassone. Organismi sinarchici europei sono invece
la CEE e la Banca per i Regolamenti Internazionali di
Basilea (della quale è vicepresidente Carlo Azeglio
Ciampi, membro del Bilderberg Club) che, com'è noto,
supervisiona flussi finanziari per più di 1.100 miliardi di
dollari giornalieri, quaranta volte il volume dei
commerci reali giornalieri mondiali. Sulla struttura del Bilderberg Group, il
giornalistaJacques Bordiot scriveva: «Ciò che colpisce nell'organizzazione
del Bilderberg Group è la sua stretta analogia con il Council on Foreign
Relations, la Round Table e le altre associazioni uscite dalla società di Rhodes-
Stead, articolata sul modello a cerchi concentrici degli Illuminati di Baviera» 5.
Struttura infatti tipica delle Società Segrete, dove solo il cerchio interno è al corrente dei vari compiti
affidati, mentre i cerchi più esterni hanno ruoli via via più sfumati e complementari, da quello consultivo a
quello esecutivo, a quello di paravento offerto da una sequela di nomi noti e prestigiosi collocati nel
cerchio più esterno. Si sa soltanto dell'esistenza di un primo cerchio interno, detto Steering
Committee («Comitato direttivo»), composto da ventiquattro europei e quindici americani, per un totale di
trentanove persone, membri perlopiù del Council on Foreign Relations, dei quali è notoJack Sheinkman,
presidente dell'Amalgamated Bank; e di un secondo cerchio, più chiuso, detto Bilderberg Advisory
Committee («Comitato Consultivo»), composto da iniziati europei e americani, questi ultimi tutti membri
del Council on Foreign Relations, fra i quali David Rockefeller 6. Ovviamente, il Bilderberg non dà
comunicati ufficiali o resoconti, né permette che filtrino informazioni sulla presenza di coloro che
«contano» 7. La rivista britannica Observer, mentre nell'aprile 1963 era in corso a Cannes una riunione
deiBilderbergers (i membri del Bilderberg), annotava chiaro e tondo: «La clandestinità delle loro
discussioni dimostra che essi non cercano che una cosa: assicurare il loro effettivo dominio sui popoli, ma
dissimulandolo, lasciandone la responsabilità a dei governi politici» 8. Dichiarazione probabilmente vera,
per via di quel sottile gusto degli uomini ai quali è fatta parte di molti segreti di rivelarli talvolta

202
mascherandoli nel mare magnum della disinformazione; il proprietario di quel settimanale è
infatti David Astor (1912-2001), della famiglia israelita degli Astor, finanziatore del debutto di Amnesty
International, massone, membro del ramo britannico della Pilgrims Society, del comitato direttore
del Royal Institute of International Affairs, della Round Table e... del Bilderberg Group. Benché il fine
elettivo del Bilderberg Group fosse di consolidare l'Alleanza Atlantica, il suo fondatore, l'alto iniziato
Retinger, vero deus ex machina del mondialismo negli anni del dopoguerra, si adoperava in primo luogo a
realizzare un'Unione Europea. Retinger, per uno di quei casi che fanno la storia. Fu anche, assieme
a Clarence Streit (1896-1986), promotore dell'Atlantic Union Movement da cui sarebbero usciti l'Istituto
Atlantico e la NATO 9. Non è senza importanza soffermarsi sui principali animatori dell'Atlantic Union,
l'associazione da cui sortirà, nel novembre 1972, nientemeno che la Commissione Trilaterale ad opera di
David Rockefeller:
 R.W.G. Mac Kay, membro del Comitato direttivo della Fabian Society;
 Clarence Kirshman (1896-1986), autore del libro Union Now (1939), magna
charta dell'Atlantic Union, membro della Round Table, Rhodes Scholar 10, membro delCouncil on
Foreign Relations, nonché fondatore del Comitato direttivo della Fabian Society e presidente
della Federal Union, possente associazione inglese fondata nell'autunno 1938 a fini mondialisti da
architetti come Julian Huxley (1887-1975);
 Herbert Agar (1897-1980), del Comitato direttivo della Fabian Society;
 Georges Catlin, membro della Pilgrims Society, della Fabian Society, della Pugwash,
della Fondazione Rockefeller, dell'Istituto di Studi Strategici di Londra, associato del
giornalista Walter Lippmann (1889-1974; membro anch'egli della Fabian, del Council on Foreign
Relations e della Round Table, appartenente all'entourage ebraica del 33° Grado Franklin D.
Roosevelt) e di Jean Monnet (1888-1979), uno dei «padri fondatori» dell'Europa.

Le ultime conferenze del Bilderberg Group hanno avuto luogo:


 All'Hotel Villa d'Este presso Cernobbio, sul Lago di Como, dal 23 al 26 aprile 1987, con
Gianni Agnelli magnifico anfitrione;
 All'Interalpen-Hotel di Innsbruck, in Tirolo, dal 2 al 5 giugno 1988;
 Al Grand Hotel di La Toja, sulla costa galiziana in Spagna, dall'11 al 14 maggio 1989;
 All'Harrison Center di Long Island, a New York, nel maggio 1990;
 A Baden-Baden, in Germania, dal 6 al 9 giugno 1991;
 A Evian, in Francia, dal 21 al 25 maggio 1992;
 Al Nasfika Astir Palace Hotel di Vouliagmeni, in Grecia, dal 22 al 25 aprile 1993;
 Al Kalastajatorppa Hotel di Helsinki, dal 2 al 5 giugno 1994;
 A Biirgenstock, in Svizzera, dall'8 all'11 giugno 1995, sotto la guida di Lord Carrington, sul
tema «Governo Mondiale entro il 2002»;
 A King City (Toronto), dal 30 maggio al 2 giugno 1996, presso il Canadian Imperial Bank of
Commerce Leadership Center.
«Sul lago il governo-ombra del mondo», titolava con enfasi in prima pagina Il Giorno di venerdì 24
aprile 1987 dando la notizia del convegno di Cernobbio che vide centododici partecipanti e al quale seguì
dal 27 al 29 aprile una riunione dell'Aspen Institute a Torino 11. L'Aspen Institute for Humanistic
Studies venne fondato nel 1949 in Colorado da Robert Maynard Hutchins (1899-1977), Gran
Commendatore dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme - una branca della Side Masonry, l'alta
Massoneria britannica - presidente dell'Università Rockefeller di Chicago fra il 1929 e il 1950 (creatore
assieme a Giovanni A. Borgese nell'immediato dopoguerra del movimento per il Governo
mondiale), 12 direttore della programmazione della Fondazione Ford agli inizi degli anni
Cinquanta, in rapporto con Aldous Huxley (1894-1963) per lo studio delle droghe, e
coinvolto negli anni Sessanta, ormai in pensione, in un traffico di droga 13. A fianco di
Hutchins erano numerosi fabiani del Council on Foreign Relations americano e
del Royal Institute of International Affairs britannico che, sotto il pretesto di «studi
umanisti», avrebbero cooptato delle personalità del mondo economico e industriale per
orientarle verso analisi e prospettive «globali», leggi mondialiste in senso tecnocratico,
e successivamente inserirle nei quadri di governo dei rispettivi Paesi. Oggi l'Aspen
Institute ha antenne a Berlino, fin dal 1970, dal 1985 a Roma, possiede dal 1986 un
castello a Canisy in Normandia, dove spesso tiene i suoi conciliaboli, e, sotto altro
nome, ha una sede a Tokyo. Capo e finanziatore attuale dell'Istituto Aspen èRobert O. Anderson (1917-
2007), ex segretario al Tesoro americano, uno dei direttori dal 1974 del Council on Foreign Relations,
membro del Bilderberg Group e della Commissione Trilaterale, giornalista dell'Observer di proprietà degli
Astor, dirigente della multinazionale petrolifera Atlantic Richfield Corporation (ARCO), fra i fondatori del
movimento ambientalista «verde» nel mondo. Giova ricordare che secondo il giornale Nuova Solidarietà,
del 1º ottobre 1988, l'Atlantic Ritchfield Corporation e la Volkswagen sarebbero le multinazionali principali

203
responsabili del selvaggio disboscamento amazzonico. Lo scopo dell'Aspen Institute, secondo l'allora
presidente della sezione italiana, l'israelita Gianni de Michelis - presente anche ai Simposi di Davos
del World Economic Forum - ed espresso in un convegno tenuto a Venezia il 5 settembre 1986: «È quello
di mettere attorno ad uno stesso tavolo i protagonisti di maggiore rilievo del mondo politico, economico,
finanziario per formulare suggerimenti e proposte che, come è avvenuto in passato, verranno esaminate
dagli organi responsabili; la prossima riunione del Fondo Monetario Internazionale e quella a latere del
"G7" (gruppo dei sette Paesi più industrializzati del mondo, N.d.R.) rappresentano a questo scopo
appuntamenti di rilievo» 14.

Intenzioni assai prossime a quelle del Bilderberg, ma probabilmente in rapporto di subordinazione a


quest'ultimo e con valenze più spiccatamente culturali, di formazioni di quadri per l'establishment, ma
anche economiche, monetarie e commerciali. L'Istituto Aspen organizza nelle varie nazioni uno o due
«seminari» all'anno, a seconda delle necessità, per fare il punto sulla situazione economica, commerciale,
finanziaria in rapporto a quella politica del momento, con la partecipazione di personalità e quadri dei
governi europei, americani e giapponesi. Temi d'obbligo di questi tempi: Unione
Europea, finanziamenti ai paesi dell'Est e all'ex Unione Sovietica 15, proposte e
soluzioni per conferire maggiore potere alle Nazioni Unite e ai suoi organismi. In
questi ultimi anni al presidente Anderson si sono affiancate numerose personalità
del Council on Foreign Relations americano e altre, come Robert
McNamara (1916-2009), Felix Rohatyn, banchiere israelita e membro influente
della Commissione Trilaterale che dal suo ufficio al 32° piano di Rockefeller
Plaza guida dal 1949 le sorti grande banca d'affari Lazard Frères 16; Robert
D. Hormats, membro del Bilderberg Group e della Trilaterale, vicepresidente della
potente banca ebraica GoldmanSachs (da cui proviene anche Kissinger) di Wall
Street; Helmut Schmidt, membro del Bilderberg Group, della Trilaterale, dell'importante Istituto di Studi
Strategici di Londra, dell'Istituto Affari Internazionali tedesco (D.G.A.P.); il giapponese Ogata, membro
della Commissione Trilaterale; Jacques Delors, presidente della CEE e membro della Trilaterale; e una
folta schiera di italiani il cui elenco è stato in parte pubblicato su Il Mondo, del 1º maggio 1987, e ripreso
da Pierre Faillant de Villemarest (1922-2008) nella sua Lettre d'Information nº 7/1987. Fra
essi Giorgio La Malfa (Bilderberg Group, Commissione Trilaterale, Istituto Affari Internazionali
italiano); Silvio Berlusconi, ex membro della P2 e appartenente alla Commissione Trilaterale; Luciano
Benetton, titolare dell'omonima multinazionale dell'abbigliamento, quotata in Borsa a New York, e
interessato sostenitore della società multietnica e multirazziale; Gianni e Umberto Agnelli (1934-2004), i
Rockefeller italiani; Giorgio Benvenuto, sindacalista della U.I.L., membro dell'Istituto Affari
Internazionali italiano e della Commissione Trilaterale, e una pleiade di uomini politici in vista. Personaggio
di notevole peso che assicura una presenza costante a questi incontri è Richard Gardner, esponente di
spicco della comunità ebraica americana.

Per lungo tempo avvocato di Gianni Agnelli, Gardner, ambasciatore U.S.A. in Italia dal 1977 al 1989,
sarebbe stato a capo del servizio informazioni di Inter-Alpha, gruppo bancario finanziario all'origine nel
dopoguerra della Loggia massonica P2 17, e fra il 1957 e il 1966 professore alla Columbia University di New
York. Rhodes Scholar, Gardner è membro del gabinetto giuridico Coudert Bros. - oggi controllato
direttamente dalla Fondazione Rockefeller - istituito nel 1895 da Frederik René Coudert (1832-1903),
uno dei fondatori della branca americana della Pilgrims Society. Direttore della Foreign Policy Association,
un satellite del pianeta Council on Foreign Relations, membro dello stessoCouncil on Foreign Relations e
della Commissione Trilaterale, Gardner lo si ritrova anche alla Pilgrims Society. Presente alla sessione
dell'Aspen italiano a Palazzo Vendramin-Kalergi (chi si rivede!) a Venezia nel settembre 1988 e a quella
della sezione francese a Canisy il 23 agosto 1988, subito dopo Gardner vola a Mosca per perfezionare con i
russi un progetto tendente «a rinforzare i poteri dell'O.N.U.» 18. I lavori delle novantotto personalità
partecipanti erano condotti sotto la direzione dell'israelita Georgij
A.Arbatov (1923-2010), della ristretta cerchia dei consiglieri
di Gorbaciov, membro della Pugwash, dell'U.S.T.E.C. e delle Conferenze
di Darmouth, direttore dell'Istituto Sovietico per gli Affari Americani e
assai prossimo sia al clan Rockefeller che a Samuel Pisar (israelita
francese membro dell'A.C.E.W.A., sionista convinto, amico e consigliere
di Armand Hammer e David Rockefeller 19 e amministratore in diverse
multinazionali). In perfetta sintonia con quanto Gardner sosteneva dalle
colonne di Foreign Affairs, l'organo ufficiale del Council on Foreign

204
Relations, nell'aprile 1974 e cioè che si doveva: «Rosicchiando pezzo per pezzo mettere fine alle
sovranità nazionali» 20. Le sessioni del Bilderberg Group del 1989 e del 1990 furono presiedute da Lord
Roll of Ipsden con la presenza affezionata degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Alfred
Kissinger, Cyrus Vance (1917-2002), quest'ultimo membro della Pilgrims Society americana, ma anche
del Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale, direttore inoltre dell'IBM, della Pan
American, della World Airways, del New York Times, e amministratore della Rockefeller Foundation fin dal
1975; George Ball (1909-1994), assiduo fin dal 1955, associato della Lehman Brothers, membro
del Council on Foreign Relations, dell'Istituto Atlantico, dell'I.I.S.S. di Londra e cofondatore
dellaCommissione Trilaterale; Paul Volcker, ex presidente del Federal Reserve System, direttore
del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'ex generale Brent Scowcroft, ex assistente del 33º
(e membro del Bilderberg Group) Gerald Ford (1913-2006) e del Pilgrims George Bush, membro
della Kissinger Associates, del Council on Foreign Relations e della Trilaterale; l'israelita Rupert Murdoch,
magnate australiano legato agli Oppenheimer, alla guida di un impero multimediale senza frontiere
(comprendente una quarantina di testate giornalistiche - fra le quali il Times di Londra, il più prestigioso e
autorevole giornale del mondo e il giornale popolare britannico Sun, che tira quattro milioni di copie -
sette televisioni distribuite su cinque continenti e proprietario della 20th Century Fox, una delle maggiori
case cinematografiche americane)21; il Generale americano John R. Galvin, comandante supremo
dell'Alleanza Atlantica in Europa; Helmut Kohl e Giorgio La Malfa, per citare solo i più importanti.

Vale la pena soffermarsi un momento su Lord Roll, il presidente del gruppo S. G. Warburg appartenente
alla potente famiglia ebraica omonima. Nato il 1 dicembre 1907 in Austria da un banchiere israelita, Eric
Roll fra il 1939 e il 1941 presta servizio, in qualità di special fellow, presso la Fondazione Rockefeller. Dal
1941 al 1966 è funzionario di stato britannico con incarichi presso la N.A.T.O. e la C.E.E.. Aderì pure
al Political and Economical Planning («Pianificazione politica ed economica»), il P.E.P. britannico,
organizzazione parallela, fondata nel 1931 da membri della Fabian Society a fini mondialisti, di quel Royal
Institute of International Affairs dal quale sciamarono tutti gli altri Istituti Affari Internazionali. Lasciata nel
1967 l'amministrazione, Eric Roll entra nella banca di uno dei più famosi banchieri di Londra, Siegmund
George Warburg (1902-1982), e nel 1968 accede al prestigioso incarico di direttore della Banca
d'Inghilterra, cumulando la carica con quella di direttore esecutivo per l'Inghilterra del Fondo Monetario
Internazionale e della Banca Mondiale, membro della Pilgrims Society, della Commissione Trilaterale,
dell'Istituto Atlantico, del Royal Institute of International Affairs, e, naturalmente, del Bilderberg Group.
Divenuto Sir Eric Roll e poi il barone Lord Roll of Ipsden, sali ai massimi livelli della Banca Warburg che
oggi presiede assieme al correligionario David Scholey, membro anch'egli del Bilderberg. Giova segnalare
che il 10 maggio 1995 la Siegmund G. Warburg è stata rilevata dalla Swiss Bank Corporation, la maggiore
banca svizzera guidata dal banchiere Georges Blum, «con l'obiettivo chiaro e dichiarato di diventare una
delle dieci banche che domineranno entro la fine del secolo la finanza globale» 22. Alla guida della
nuova Sbc-Warburg è stato nominato Marcel Ospel. La sessione del Bilderberg Group del 1996, tenuta in
Canada sotto la direzione del mondialista plurititolato, il britannico Peter Carrington, ha visto la
partecipazione, a fianco degli immancabili David Rockefeller, Gianni Agnelli, Henry Kissinger,sir Eric Roll of
Ipsden, di personaggi «eccellenti» come: Franco Bernabè, direttore dell'E.N.I.;

Siegmund G. Warburg Marcel Ospel Franco Bernabè

William F. Buckley jr. (1925-2003), membro della Skull and Bones, del Council on Foreign Relations e
della Mont Pelerin Society; Dwayne Andreas, alla testa della Archer-Daniels-Midland Co., una delle
«cinque sorelle», le multinazionali del grano, e assai prossimo alla famiglia Bronfman; Jon S.
Corzine, senior partner e direttore della potente banca d'affari Goldman Sachs & Co. di New

205
York; Stanley Fischer, primo vice-direttore del Fondo Monetario Internazionale; Richard Holbrooke,
l'israelita americano responsabile dell'attuale pax americana nell'ex Iugoslavia, membro della Trilaterale e
del Council on Foreign Relations, uno dei direttori generali fra il 1985 e il 1993 della potente banca
d'affari Lehman Brothers; l'economista della Bocconi Mario Monti, presente anche
nella Commissione Trilaterale; Norman Podhoretz, membro del B'nai B'rith e del Council on Foreign
Relations, editore della rivista «di destra» americana Commentary, pubblicazione ufficiale dell'American
Jewish Committee; Renato Ruggiero, tecnocrate di Agnelli, presente anche nella Trilaterale e
attualmente alla guida della World Trade Organisation (W.T.O.); Klaus Schwab fondatore e presidente
delle discrete riunioni dello World Economie Forum, i Simposi annuali che dal 1971 riuniscono
annualmente a Davos gli uomini del Big Business; lo svizzero Cornelio Sommaruga, presidente della
Croce Rossa Internazionale; il grande speculatore internazionale George Soros; Peter D. Sutherland, al
vertice della Goldman Sachs International e direttore generale della W.T.O.; il banchiere James
D. Wolfensohn, presidente della Banca Mondiale. Fà la sua prima comparsa anche Walter Veltroni, del
giornale comunista italiano L'Unità 23.

Mario Monti George Soros Walter Veltroni

Sui veri contenuti dei colloqui Bilderberg poco è dato di sapere: sembra tuttavia che, ad esempio, la
riunione di Innsbruck «sia stata decisiva per accelerare la fine degli accordi di simbiosi economica, e
dunque politica, fra il COMECON e la CEE» 24: niente di più facile dal momento che questi incontri
sembrano davvero precedere con preoccupante frequenza gli avvenimenti che da lì a breve seguono... Di
certo si sa che «virtualmente ogni leader occidentale di spicco del dopoguerra è passato per il Bilderberg
una volta o l'altra» .
Di Thierry Meyssan

206
STORIA DEL BILDERBERG
Prima riunione del gruppo presso il Bilderberg Hotel
(1954)Ogni anno, dal 1954, un centinaio delle personalità
più eminenti di Europa occidentale e Nord
America s’incontrano, a porte chiuse e sotto un’altissima
protezione, in seno al Gruppo Bilderberg. Il loro
seminario dura tre giorni e nulla traspare sulle
loro discussioni.

Dalla disgregazione dell’Unione Sovietica, i giornalisti


sono interessati a questa organizzazione elitaria e
segreta. Alcuni autori vi hanno visto un governo
mondiale embrionale e gli attribuiscono le principali decisioni politiche, culturali, economiche e militari
della seconda metà del ventesimo secolo. Una interpretazione sostenuta da Fidel Castro, ma nulla lo
conferma né lo smentisce.

Per sapere cosa è o non è il Gruppo Bilderberg, ho cercato documenti e testimoni. Ho avuto accesso a tutti
i suoi dati del periodo 1954-1966 e a numerosi altri elementi, e ho potuto chiacchierare con uno dei suoi ex-
ospiti, che conosco da molto tempo. Nessun giornalista, fino ad oggi, e certamente non gli autori di
successo che ha reso popolari gli stereotipi presenti, hanno avuto accesso ai documenti interni del
Bilderberg.

Il primo incontro
70 personalità provenienti da 12 paesi parteciparono alla prima riunione del Gruppo. Si trattava di un
seminario di tre giorni, 29-31 maggio 1954, in prossimità di Arnhem (Olanda). Gli ospiti furono divisi in due
alberghi nelle vicinanze, ma i dibattiti si tennero in quello principale, diede il nome al gruppo.

Gli inviti, carta intestata del Palazzo Soestdijk, erano sibillini: "Apprezzerei sinceramente la vostra presenza
alla conferenza internazionale, senza carattere ufficiale, che si terrà in Olanda a fine maggio. Questa
conferenza vuole esplorare una serie di questioni di grande importanza per la civiltà occidentale, e si
propone di stimolare la comprensione reciproca e la buona volontà attraverso un libero scambio di
opinioni". Erano firmati dal principe consorte dei Paesi Bassi, Bernhard zur Lippe-Biesterfeld, e
accompagnati da alcune pagine d’informazione amministrativa sul trasporto e l’alloggio. Al massimo, si
apprende che i delegati arrivarono dagli Stati Uniti e da 11 paesi dell’Europa occidentale, e 6 sessioni di 3
ore ciascuna furono previste.

Dato il passato nazista del principe Bernhard (che aveva servito nella cavalleria delle SS fino al suo
matrimonio nel 1937, con la Principessa Juliana) e nel contesto del maccartismo, è chiaro che le "questioni
di grande importanza per la civiltà occidentale" ruotavano intorno alla lotta contro il comunismo.

Una volta lì, l’impressione degli ospiti fu temperata dai due presidenti: l’imprenditore statunitense John S.
Coleman e l’uscente ministro belga degli affari esteri Paul van Zeeland. Il primo era un attivista del libero
scambio, il secondo un sostenitore della Comunità europea di difesa (CED) [1]. Infine, si scorgeva
all’estremità della tribuna Joseph Retinger, eminenza grigia degli inglesi. Tutto ciò suggerisce che le
monarchie olandesi e britannica promossero questo incontro per sostenere la difesa europea e il modello
economico capitalistico del libero mercato, contro l’anti-americanismo che i comunisti e i gollisti
promuovevano.

Tuttavia, le apparenze ingannano. Non si trattava do fare una campagna per la CED, ma di mobilitare le

207
élite per la Guerra Fredda.

SAR il Principe Bernhard fu scelto per convocare questa conferenza, perché il suo status di principe
consorte gli dava un carattere ufficioso, senza essere ufficiale. Nascondeva lo sponsor: un’organizzazione
intergovernativa che si propone di manipolare i governi di alcuni
dei suoi Stati membri.

John S. Coleman non era nemmeno il presidente della Camera di


Commercio degli Stati Uniti, ma creò il comitato "Comitato
cittadino per una politica nazionale del commercio” (Citizen’s
Committee for a National Trade Policy - CCNTP). Secondo lui, il
libero scambio assoluto, vale a dire, la rinuncia a tutti i
dazi doganali, avrebbe consentito ai paesi alleati degli Stati Uniti
di aumentare la loro ricchezza e finanziare la Comunità europea di
difesa (vale a dire dire, riarmare la Germania e integrare il suo potente potenziale militare nella NATO)

Tuttavia, i documenti in nostro possesso dimostrano che il CCNTP di cittadino aveva solo il nome. Questa in
realtà era una iniziativa di Charles D. Jackson, il consigliere per la guerra psicologica della Casa Bianca.
L’operazione era pilotata a monte da William J. Donovan, l’ex comandante dell’OSS (i servizi segreti degli
Stati Uniti durante la guerra), ora responsabile della costruzione del ramo statunitense del nuovo servizio
segreto della NATO, Gladio [2].

Paul van Zeeland non era solo il promotore della Comunità europea di difesa, ma anche un politico di
grande esperienza. Alla Liberazione, ha presieduto la Lega indipendente per la cooperazione europea
(LICE) il cui obiettivo era creare una unione doganale e monetaria. Questa organizzazione fu creata dal già
citato Joseph Retinger.

In particolare Retinger, che fungeva da segretario della conferenza Bilderberg, servì durante la guerra nel
servizio segreto inglese (OES), del generale Colin Gubbins. Avventuriero polacco, Retinger si trovò
consulente del governo di Sikorski in esilio nel Regno Unito. A Londra, ha ospitato il microcosmo dei
governi in esilio, creando quindi il miglior indirizzario dell’Europa libera.

Il suo amico Sir Gubbins aveva ufficialmente lasciato il servizio e il SOE era stato sciolto. ora dirigeva una
piccola azienda di tappeti e tessili, che serviva da "copertura". Infatti, accanto al suo omologo Donovan, fu
responsabile della creazione della filiale inglese di Gladio. Ha partecipato a tutte le riunioni preparatorie
della Conferenza del Bilderberg e fu presente tra gli ospiti, seduto accanto a Charles D. Jackson.

All’insaputa dei partecipanti, furono dunque i servizi segreti della NATO ad essere il potente ospite.
Bernhard, Coleman e Van Zeeland furono dei paraventi.

Non dispiaccia ai giornalisti fantasiosi che hanno creduto di discernere nel Bilderberg la volontà di creare
un governo mondiale segreto, questo club è uno strumento della lobby influente della NATO che
promuove i propri interessi. E’ molto più grave e pericoloso, perché è la NATO che mira ad essere un
governo mondiale segreto, garantendosi la perennità dello status quo internazionale e
dell’influenza degli Stati Uniti.

D’altronde, la sicurezza di ciascuna riunione successiva non sarà fornita dalla polizia del paese ospitante,
ma dai soldati dell’Alleanza.

Tra i dieci relatori iscritti, vi furono due ex primi ministri (Guy Mollet, Francia, Alcide de Gasperi, Italia), tre

208
funzionari del Piano Marshall, il falco della Guerra Fredda (Paul H. Nitze) e soprattutto un finanziere molto
potente (David Rockefeller).

Secondo i documenti preparatori, una ventina di partecipanti ne era già a conoscenza. Sapevano più o
meno in dettaglio, chi sono i burattinai e hanno redatto in anticipare il loro intervento. I più piccoli dettagli
furono adattati e non vi fu alcun elemento di improvvisazione. Invece, gli altri cinquanta partecipanti non
sapevano nulla di ciò che stava accadendo. Furono scelti per influenzare i governi e l’opinione pubblica dei
loro rispettivi paesi. Il seminario fu organizzato per convincerli e spingerli a impegnarsi a diffondere il
messaggio che si voleva diffondere.

Gli interventi non affrontavano i grandi problemi internazionali, ma analizzavano la strategia ideologica
assunta dai sovietici e spiegavano
come doveva essere contrastata nel
"mondo libero".

I primi interventi valutavano la


minaccia comunista. I "comunisti
coscienti" sono individui che
intendono mettere le loro patria al
servizio dell’Unione Sovietica per
imporre un mondo collettivista.
Dovevano essere combattuti.
Ma questa lotta era difficile, perché
questi "comunisti coscienti" in Europa
erano
incorporati nella massa degli elettori
comunisti che non sapevano nulla circa i loro piani malvagi, e li seguono nella speranza di migliori
condizioni sociali.

Gradualmente, la retorica si induriva. Il "mondo libero" deve affrontare il "complotto comunista


mondiale", non solo in generale, ma anche rispondendo alle domande specifiche sugli investimenti
statunitensi in Europa o sulla decolonizzazione.

Infine, gli oratori giunsero al problema principale -i sovietici, assicuravano, stanno sfruttando a loro
profitto: per motivi culturali e storici, i leader politici del "mondo libero" che usavano argomenti diversi
negli Stati Uniti e in Europa, argomenti che a volte si contraddicevano-. Il caso più emblematico era
quello delle purghe organizzata dal senatore McCarthy negli Stati Uniti. Erano essenziali per salvare la
democrazia, ma il metodo scelto era percepito in Europa come una forma di totalitarismo.

Il messaggio finale era che nessuna trattativa diplomatica, nessun compromesso, era possibile con i
"Rossi". Si doveva evitare ad ogni costo che i comunisti svolgessero un ruolo in Europa occidentale, ma ci
voleva astuzia: se non si potevano arrestare e fucilare, bisognava neutralizzarli con discrezione, senza
che i loro elettori se ne rendessero conto. In breve, l’ideologia che si sviluppò era quella della NATO e di
Gladio. Non è mai stato detto che si sarebbero truccate le elezioni, ne che sarebbero stati uccisi i tiepidi,
ma tutti i partecipanti convennero che per salvare il "mondo libero" si doveva mettere la libertà tra
parentesi.

Sebbene la proposta della Comunità europea di difesa (CED) fosse venuta meno dopo tre mesi, sotto i
colpi dei deputati comunisti e degli "estremisti nazionalisti" (vale a dire, gollisti) del Parlamento francese,
la conferenza fu considerata un successo. Nonostante le apparenze, non era destinato a sostenere la

209
creazione della CED o qualsiasi altra misura politica specifica, ma a diffondere un’ideologia della classe
dominante, e quindi attraverso di essa, nella società. Oggettivamente, gli europei occidentali erano sempre
meno consapevoli della libertà di cui erano privati ed erano sempre più consapevoli delle libertà di cui
erano stati privati i popoli dell’Est.

Il Bilderberg diventa un’organizzazione


Una seconda conferenza si svolse in Francia, il 18-20
marzo 1955. A Barbizon. A poco a poco l’idea che
queste conferenze fossero annuale e che
bisognassero di una segreteria permanente
s’impose. Il principe Bernhard si ritira quando
fu colto in flagrante per i suoi traffici d’influenza
(scandalo Lockheed). Cedette
la presidenza all’ex Primo Ministro britannico Alec
Douglas Home (1977-1980), all’ex cancelliere
tedesco e presidente Walter Scheel (1981-1985),
all’ex governatore della Banca d’Inghilterra Eric Roll
(1986-89), all’ex Segretario generale della NATO
Peter Carrington (1990-1998), e infine, all’ex vice presidente della Commissione europea, Etienne Davignon
(dal 1999).

Per molti anni il presidente del gruppo Bilderberg era assistito da due segretari generali, uno per l’Europa e
il Canada (Stati vassalli) e uno per gli Stati Uniti (il sovrano), tuttavia, non vi è un segretario generale dal
1999.

Da un anno all’altro, i dibattiti furono altamente ridondanti, poiché gli ospiti cambiavano. C’era sempre un
nucleo duro che preparava il seminario in anticipo e ai nuovi arrivati era inculcata la retorica atlantista del
momento.

Attualmente, i seminari annuali riuniscono oltre 120 partecipanti, di cui sempre un terzo costituisce ancora
il nucleo duro. Sono stati selezionati dall’Alleanza in base all’importanza delle loro relazioni e alla loro
capacità di influenzare, a prescindere dalle loro funzioni nella società. Pertanto, restano i membri del
nucleo quando cambiano lavoro.

Ecco l’elenco esatto di questo zoccolo duro, compresi i membri del Consiglio di Amministrazione, che
servono da paraventi per gli ospiti, e dei soci meni visibili, per non spaventare i nuovi arrivati.

Étienne Davignon, Segretario Generale del Gruppo Bilderberg Consiglio di Amministrazione


Josef Ackermann banchiere svizzero, capo della Deutsche Bank, Vice-Presidente del Forum di Davos.
Roger C. Altman banchiere statunitense, consulente della campagna elettorale di John Kerry e Hillary
Clinton, direttore della banca di investimenti Evercore Partners Inc.
Francisco Pinto Balsemão ex primo ministro socialista del Portogallo (1981-83), presidente e fondatore del
più grande gruppo televisivo portoghese SIC. (T)
Fran Bernabè banchiere italiano, l’attuale capo di Telecom Italia (T)
Henri de Castries CEO dell’assicuratore francese AXA.
Juan Luis Cebrián direttore del gruppo stampa e media spagnolo Prisa.
W. Edmund Clark banchiere canadese, AD del Toronto-Dominion Bank Financial Group.
Kenneth Clarke ex vice presidente del British American Tobacco (1998-2007), Guardasigilli e ministro della
Giustizia britannico, vicepresidente del Movimento europeo del Regno Unito.
George A. David amministratore delegato della Coca-Cola.

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Étienne Davignon uomo d’affari belga, ex vicepresidente della commissione europea (1981-1985), attuale
vice-presidente di Suez-Tractebel.
Anders Eldrup amministratore delegato della compagnia petrolifera e del gas danese DONG Energy.
Thomas Enders direttore di Airbus.
Victor Halberstadt professore di Economia presso l’Università olandese di Leida, è consigliere di diverse
società come Goldman Sachs oDaimler-
Chrysler.
James A. Johnson finanziere degli Stati
Uniti, è stato uno dei
principali responsabili del Partito
Democratico e uno degli architetti della
nomina di Barack Obama. E’ il vice-
presidente della banca di investimento
Perseus.
John Kerr of Kinlochard già
ambasciatore britannico a Washington,
è il vice presidente del Royal gruppo
petrolifero olandese Royal Dutch Shell
(T)
Klaus Kleinfeld CEO tedesco del colosso
statunitense dell’alluminio, Alcoa.
Mustafa V. Koç amministratore
delegato di Koç Holding, la prima
azienda turca.
Marie-Josée Drouin-Kravis editorialista
economica della stampa e
della radiotelevisione canadese.
Ricercatrice guerrafondaia presso
l’Hudson Institute. E’ la terza moglie di
Henry Kravis.
Jessica T. Mathews ex direttrice degli Affari Globali al Consiglio
di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. Attuale direttrice della
Fondazione Carnegie.
Thierry de Montbrial economista, direttore e fondatore
dell’Istituto Francese per le Relazioni Internazionali (IFRI) e
della World Policy Conference.
Mario Monti economista italiano, ex commissario europeo per la Concorrenza (1999-2005), co-fondatore
del Gruppo Spinelli per il federalismo europeo.
Egil Myklebust ex presidente del padronato norvegese direttore della Scandinavian Airlines System (SAS).
Matthias Nass vicedirettore del giornale tedesco Die Zeit.
Jorma Ollila uomo d’affari finlandese, ex CEO di Nokia, presidente attuale del gruppo petrolifero Royal
Dutch Shell.
Richard N. Perle ex presidente del Consiglio consultivo della Difesa al Pentagono, è un leader chiave degli
straussiani (discepoli di Leo Strauss) e come tale, una delle maggiori figure del neo-conservatorismo.
Heather Reisman donna d’affari canadese, amministratrice delegata del Gruppo Editoriale Indigo-Chapters.
Rudolf Scholten ex ministro delle Finanze austriaco, Governatore della Banca Centrale.
Peter D. Sutherland ex commissario europeo irlandese per la concorrenza, poi direttore generale
dell’Organizazione Mondiale del Commercio. Ex direttore di BP. Attuale presidente di Goldman Sachs
International. Ex presidente della sezione europea della Commissione Trilaterale, e Vice-Presidente della
Tavola Rotonda Europea degli industriali, ora presidente onorario del Movimento europeo in Irlanda.

211
J. Martin Taylor ex parlamentare britannico, amministratore delegato del gigante chimico e agroalimentare
Syngenta.
Peter A. Thiel imprenditore degli Stati Uniti, amministratore delegato diPayPal, presidente della Clarium
Capital Management e a tal titolo, azionista di Facebook.
Daniel L. Vasella CEO del gruppo farmaceutico svizzero Novartis.
Jacob Wallenberg banchiere svedese, è amministratore di molte società transnazionali.
Henry Kissinger, principale responsabile degli inviti al Gruppo Bilderberg Membri occulti del nucleo duro.
Carl Bildt ex primo ministro liberale della Svezia (1991-94), ex inviato speciale dell’Unione europea e
dell’ONU nei Balcani (1995-97, 1999-2001), attuale ministro degli affari esteri svedese. (T)
Oscar Bronner CEO del quotidiano austriaco Der Standard.
Timothy C. Collins finanziere degli Stati Uniti, direttore del fondo di investimento Ripplewood. (T)
John Elkann amministratore delegato del gruppo italiano Fiat Auto (il nonno Gianni Agnelli è stato per
quarant’anni uno dei leader del Gruppo Bilderberg. Ha ereditato il patrimonio di famiglia dopo la morte per
cancro del nonno Giovanni Agnelli e la prematura scomparsa dello zio Edoardo. Tuttavia, fonti della
polizia sono convinte che Edoardo sia stato assassinato dopo essersi convertito all’Islam sciita, in modo
che la ricchezza andasse al ramo ebraico della famiglia).
Martin S. Feldstein ex consigliere economico di Ronald Reagan (1982-84), e attuale consigliere economico
di Barack Obama. E’ stato anche consigliere di George W. Bush per l’intelligence estera. E’ docente ad
Harvard. (T)
Henry A. Kissinger ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato degli USA, figura centrale
del complesso militare-industriale statunitense, attuale presidente della società di consulenza Kissinger
Associates.
Henry R. Kravis finanziere degli Stati Uniti che gestisce i fondi d’investimentoKKR. Si tratta di uno dei più
importanti collettore di fondi per il partito repubblicano.
Neelie Kroes ex ministro liberale dei Trasporti olandese, commissario europeo per la concorrenza e attuale
commissario alla società digitale.
Bernardino Léon Gross diplomatico spagnolo, Segretario Generale della Presidenza del governo socialista
di Jose Luis Zapatero.
Frank McKenna ex membro della Commissione di sorveglianza dei servizid’intelligence del Canada,
ambasciatore del Canada a Washington (2005-06), Vice-Presidente della Toronto-Dominion Bank.
Beatrice dei Paesi Bassi Regina d’Olanda. È la figlia del principe Bernhard.
George Osborne ministro delle Finanze britannico. Questo neo-conservatore è visto come un euroscettico.
Si deve capire che è contrario alla partecipazione del Regno Unito all’Unione europea, ma che è un
sostenitore dell’organizzazione del continente in seno all’Unione.
Robert S. Prichard economista canadese, direttore del gruppo stampa e audiovisivo Torstar.
David Rockefeller il patriarca di una lunga serie di finanzieri. E’ il membro più anziano del nucleo duro dei
Bilderbergers. E’ anche presidente della Commissione Trilaterale, un’organizzazione simile che incorpora
dei partecipanti asiatici.
James D. Wolfensohn finanziere australiano che ha preso la cittadinanza statunitense per diventare
Presidente della Banca Mondiale (1995-2005), ora direttore della società di consulenza Wolfensohn e Co.
Robert B. Zoellick diplomatico statunitense, ex delegato al commercio degli Stati Uniti(2001-05), attuale
presidente della Banca Mondiale.
David Rockefeller, consigliere del Gruppo BilderbergI Bilderbergers non sono vincolanti alle aziende o alle
istituzioni in cui lavorano. Tuttavia, è interessante osservare la diversità dei loro settori di attività.

La lobby della più potente organizzazione militare del mondo Negli ultimi anni, il numero di argomenti
discussi, in occasione di seminari annuali, è aumentato in base all’attualità internazionale. Ma questo non ci
dice nulla, perché queste discussioni non hanno alcuno obiettivo in sè, sono solo scuse per inviare
messaggi. Purtroppo, non abbiamo accesso ai documenti preparatori più recenti e possiamo solo fare
congetture circa le parole d’ordine che la NATO cerca di diffondere attraverso questi opinion leader.

212
La reputazione del Gruppo Bilderberg ha portato alcuni autori ad attribuirgli la capacità di fare nomine. E’
stupido ed oscura i veri burattinai che sono in seno all’Alleanza atlantica.

Ad esempio, è stato riferito che durante le ultime elezioni presidenziali negli Stati Uniti, Barack Obama e
Hillary Clinton sono andati per un giorno, il 6 giugno 2008, a negoziare di nascosto la fine della loro rivalità.
In realtà sono andati al seminario annuale del Gruppo Bilderberg, a Chantilly (Virginia, USA).
Ma il giorno dopo, la signora Clinton ha annunciato il suo ritiro dalla corsa. Alcuni autori hanno concluso
che la decisione fu presa durante la riunione del Bilderberg. Questo non è logico, dal momento che la
decisione era certo da tre giorni, dato il numero di voti al senatore Obama nel Comitato delle nomination
del Partito democratico.

Secondo la nostra fonte, qualcos’altro è successo. Barack Obama e Hillary Clinton hanno concluso di
nascosto un accordo finanziario e politico. Il senatore Obama ha salvato i fondi della sua rivale e gli ha
offerto una posizione nella sua amministrazione (Clinton ha negato la vice-presidenza e ha scelto il
Dipartimento di Stato), in cambio del suo sostegno attivo durante la campagna contro il candidato
repubblicano. Poi, i due leader sono stati introdotti da James A. Johnson alla conferenza del Bilderberg,
dove i partecipanti hanno assicurato che avrebbero lavorato insieme. Già da molto tempo, Barack Obama
era il candidato della NATO. Obama e la sua famiglia hanno sempre lavorato per la CIA e il Pentagono [3].
Inoltre, il finanziamento iniziale della sua campagna fu forniti dalla Corona d’Inghilterra attraverso l’uomo
d’affari Nadhmi Auchi. Nel presentare il senatore nero al Bilderberg, l’Alleanza atlantica organizzava a
livello internazionale le pubbliche relazioni del futuro presidente degli Stati Uniti.

Allo stesso modo, è stato segnalato che il Gruppo Bilderberg ha tenuto un pranzo improvvisato, al di fuori
del seminario, il 14 novembre 2009 presso il Castello di Val Duchesse, di proprietà del re del Belgio. L’ex
primo ministro del Belgio Herman Van Rompuy vi aveva pronunciato un discorso. E, cinque giorni dopo,
fu eletto presidente del Consiglio europeo. Anche in questo caso, alcuni autori hanno torto nel concludere
che il gruppo Bilderberg sia stato il "kingmaker".

In realtà, il presidente dell’Unione europea non poteva essere scelto al di fuori degli ambienti NATO, come
ricorderete, l’Unione europea è cresciuta dalle clausole segrete del Piano Marshall. E questa scelta
dovrebbe essere approvata dagli Stati membri. Questo tipo di decisione richiede lunghi negoziati e non si
prende in una cena tra amici.

Sempre secondo la nostra fonte, il Presidente del Gruppo Bilderberg, Etienne Davignon, ha convocato
questa cena speciale per presentare van Rompuy ai suoi agenti d’influenza. La cosa era tanto più
necessaria, poiché era la prima personalità ad occupare la nuova carica di presidente dell’Unione ad
essere totalmente sconosciuta al di fuori del proprio paese. Durante il pasto, il signor Van Rompuy
hadelineato il suo programma per la creazione di una tassa europea per finanziare direttamente le
istituzioni dell’Unione, senza passare per gli Stati membri. Non è rimasto ai Bilderbergers che proclamare
ovunque potessero, che conoscono Herman von Rompuy e testimoniano le sue qualità di presiedere
l’Unione.

La realtà del gruppo Bilderberg è meno romantica di quanto alcuni autori di successo hanno immaginato.
Lo spiegamento incredibile di forze militari per garantirne la sicurezza non è tanto destinata unicamente
alla protezione, ma a impressionare coloro che vi partecipano. Non mostra il proprio potere, ma
dimostra che l’unico potere reale in Occidente è la NATO. Liberi di sostenerla e d’essere sostenuti da essa,
o combatterla ed essere schiacciati inesorabilmente.

Inoltre, sebbene il Gruppo Bilderberg abbia sviluppato, al suo debutto, una retorica anti-comunista, non

213
era rivolta contro l’URSS e che non è rivolta oggi contro la Russia. Ne consegue che la strategia della
Alleanza non è un patto contro Mosca, ma la difesa -e forse l’estensione- della zona di influenza di
Washington. Alla sua creazione, la NATO aveva sperato di integrare l’Unione Sovietica, che sarebbe
equivalso a un impegno di Mosca a non contestare la divisione del mondo nelle Conferenze di Postdam e di
Jalta. Recentemente l’Alleanza ha accolto il presidente Dmitrij Medvedev al vertice di Lisbona e ha
proposto che la Russia vi aderisse. Non si tratterebbe di una sottomissione, ma del riconoscimento del
Nuovo Ordine Mondiale, in cui tutta l’Europa centrale e orientale è caduta nell’orbita degli Stati Uniti.
Un’adesione della Russia sarebbe, in qualche modo, un trattato di pace: Mosca ammetterebbe la sconfitta
nella guerra fredda e la nuova divisione del mondo.

In questo caso, il gruppo Bilderberg inviterebbe personalità russa nelle sue riunioni annuali. Non
chiederebbe loro d’influenzare l’opinione pubblica in Russia per americanizzarla, ma per convincerla a
rinunciare ai sogni di grandezza del passato.

GLI OBIETTIVI DEL BILDERBERG


Tratto da ~ Il Club Bilderberg ~
«I membri del Bilderberg stanno costruendo l’era del postnazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo
regioni della Terra all’interno di un “mondo unico”. Questo significherà un’economia globalizzata, un
“unico governo
mondiale” (selezionato, più che eletto) e una
“religione universale”. Per assicurarsi il raggiungimento
di tali obiettivi, il Bilderberg si concentra su “il controllo
tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della pubblica
opinione”».

William Shannon
La paura dei capi del “Bilderberg Group” è di dover
fronteggiare un’opposizione organizzata. I suoi
membri non vogliono che la gente comune comprenda
del tutto quello che stanno progettando per il futuro
del Pianeta:
 un “governo unico mondiale” (azienda
mondiale), con un singolo mercato globale, controllato
da un solo esercito mondiale e regolato dalla “banca
mondiale”, che utilizzerà un’unica moneta universale.
 Come hanno intenzione di realizzare i loro
progetti, lo si può leggere nella seguente “lista dei desideri”.
 Unica civiltà internazionale. Rafforzando le istituzioni internazionali, vogliono distruggere
completamente tutte le identità nazionali attraverso la sovversione dei loro valori tradizionali, allo
scopo di sostituirli con quelli della globalizzazione. Nessun’altra cultura dovrà sopravvivere, in
futuro.
 Controllo centralizzato delle persone. Utilizzando il controllo del le menti, vogliono obbligare tutta
l’umanità a obbedire alla loro vo lontà. Il piano di attuazione del loro progetto è chiaramente
descritto nel libro di Zbigniew Brzezinski A cavallo di due epoche: il ruolo dell’America nell’era
tecnocratica. Brzezinski ha ottenuto una laurea a Harvard nel 1953, è uno dei fondatori della
“Trilateral Commission”, controllata da Rockefeller, e ha fatto un’impressionante carriera. Non solo
è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Carter, ma ha anche ricoperto l’incarico di membro

214
del “Comitato Consultivo per gli Affari Esteri” sotto Ronald Reagan ed è stato copresidente della
task force consultiva per la Sicurezza nazionale nel 1998, sotto George W. Bush; inoltre è un
collaboratore di Henry Kissinger e ha partecipato a moltissime conferenze del Bilderberg. Nel
“nuovo ordine mondiale” prevede la scomparsa del ceto medio: rimarranno solo padroni e schiavi.
 Società a “crescita zero”. In un’epoca postindustriale, la “crescita zero” sarà necessaria per
distruggere ogni traccia di ricchezza generale. Quando c’è ricchezza, c’è progresso. Ricchezza e
progresso rendono impossibile imporre la repressione, e c’è bisogno della repressione, se si spera di
dividere la società in padroni e schiavi. La fine della ricchezza porterà la fine dell’energia elettrica
nucleare e di tutti i sistemi industrializzati (tranne le industrie produttrici di computer e fornitrici di
servizi). Le rimanenti industrie statunitensi e canadesi verranno esportate nei Paesi poveri, come
 la Bolivia, il Perù, l’Ecuador e il Nicaragua, dove il lavoro coatto costerà pochissimo. Così, uno degli
obiettivi principali del NAFTA sarà raggiunto.
 Continuo stato di squilibrio psicologico. Attraverso una serie di crisi costruite a tavolino,
spingeranno gli individui verso una continua prigionia fisica, mentale ed emozionale. Così sarà
possibile tenere le persone in un costante stato di squilibrio psicologico. Troppo stanchi e deboli per
prendere decisioni sul proprio destino, i popoli saranno confusi e demoralizzati, come insegna la
massima «di fronte a troppe scelte, si ottiene un’apatia su larga scala».
 Controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi. Una delle ragioni che stanno dietro alla
formazione dell’Unione Europea, dell’Unione Americana e della futura Unione Asiatica, è di poter
realizzare un totale controllo dei sistemi educativi, per realizzare il “nuovo ordine mondiale”
globalizzato, attraverso l’eliminazione della cono
 scenza della storia del mondo. I loro sforzi in proposito stanno dando risultati “incredibili”. La
gioventù dei nostri tempi è quasi completamente ignorante sulle lezioni del passato, le libertà
individuali e il significato del termine “libertà”. Dal punto di vista delle forze della globalizzazione,
questo facilita il lavoro.
 Controllo centralizzato di tutte le politiche interne ed estere. Quello che gli Stati Uniti fanno, ha
effetto sul mondo intero. Al momento, il Bilderberg sembra esercitare un certo controllo sulle
scelte politiche del Presidente degli Stati Uniti, Bush. Le politiche del Canada, Paese che
apparentemente conserva la propria sovranità, stanno procedendo secondo il volere degli Stati
Uniti; quelle dei Paesi europei, ovviamente, ora dipendono dalle scelte dell’Unione Europea.
 Rafforzamento dell’ONU. Ampliando i poteri delle Nazioni Unite, hanno in programma di realizzare
un “governo mondiale”, sia de jure che de facto, e imporre una tassa, da versare direttamente
all’ONU, per ottenere la “cittadinanza mondiale”.
 Mercato unico occidentale. Espandendo il NAFTA, in tutto l’emisfero occidentale del globo,
compreso il Sud America, otterranno una “Unione Americana”, simile all’Unione Europea.
 Espansione della NATO. Visto che l’ONU interviene nei teatri più difficili del mondo, come
l’Afghanistan, di fatto la NATO si sta trasformando nell’“esercito mondiale dell’ONU”.
 Unico sistema legale. La Corte Internazionale di Giustizia sta per diventare l’unico organo giudiziario
del mondo.
 Unico “Welfare State” socialista. Il Bilderberg vuole instaurare un regime socialista del “Welfare
State”, in cui gli schiavi obbedienti saranno premiati e quelli ribelli verranno sterminati.

Il “Bilderberg Group” ha il potere e l’influenza per imporre le sue politiche a tutte le nazioni del mondo.

215
Abbiamo già visto quanto siano lunghi i suoi tentacoli, tanto da riuscire a controllare il Presidente degli
Stati Uniti, il Primo Ministro del Canada, tutti i principali mass media operanti in Occidente, tutti i più
importanti uomini politici, i principali personaggi del mondo finanziario e le banche centrali dei maggiori
Paesi del mondo tra cui la Federal Reserve degli Stati Uniti il “Fondo Monetario Internazionale”, la Banca
Mondiale e le Nazioni Unite. Con tali agganci, sono in grado di distruggere chiunque grande o piccolo che
sia intendesse opporsi ai loro piani di creazione del “nuovo ordi
ne mondiale”, come dimostrerò attraverso casi accaduti realmente.
Per esempio, in Avventure con gli Estremisti (Picador, 2001) Jon Ronson racconta che, durante la “guerra
delle Falkland”, il governo britannico richiese che venissero adottate sanzioni internazionali contro
l’Argentina, ma «incontrò una forte opposizione. In seguito, al meeting del Bilderberg di Sandefjord
(Norvegia), David Owen, membro del Parlamento britannico, tenne un acceso discorso per sostenere le
sanzioni. Il suo discorso ha cambiato
l’opinione di tanti. Sono convinto che molti ministri stranieri siano tornati a casa e abbiano riferito ai loro
leader quello che Owen aveva detto. Sapete cosa è successo? Le sanzioni vennero adottate». Purtroppo,
questa semplice e bella storia di cooperazione internazionale tra le nazioni non ha portato risultati positivi.

TEST DI PROVA PER IL BILDERBERG


Uno degli obiettivi del Bilderberg è la deindustrializzazione del mondo, attraverso l’eliminazione dello
sviluppo scientifico delle varie nazioni, partendo dagli Stati Uniti. Le attenzioni saranno rivolte in
particolare agli esperimenti per la fusione nucleare, come risorsa per lo sviluppo energetico pacifico. «Lo
sviluppo dell’energia da fusione nucleare cancella la concezione del Bilderberg di un mondo dalle “risorse
naturali limitate”. Infatti, la fusione nucleare creerebbe parecchie possibilità di ottenere energia da risorse
molto difuse, migliorando le condizioni di vita dell’intera umanità
in un modo ad oggi ancora poco concepibile».
Perché il “nuovo ordine mondiale” odia tanto l’energia nucleare? Secondo John Coleman, ex agente
segreto del MI6 britannico, le centrali nucleari che producono energia a basso costo sono «la chiave per
portare i Paesi del Terzo Mondo fuori dalla povertà. Con l’energia generata a basso costo dalle centrali
nucleari, i Paesi del Terzo Mondo diventerebbero gradualmente indipendenti dai finanziamenti degli Stati
Uniti, che li rendono schiavi, e comincerebbero a esercitare la
loro sovranità». Meno finanziamenti dall’estero, significa un minor controllo delle proprie risorse naturali
da parte del “Fondo Monetario Internazionale” e una maggiore libertà e indipendenza per il popolo. L’idea
che le nazioni pos
sano svilupparsi autonomamente ripugna ai membri del Bilderberg. A pagina 13 del “Bilderberg General
Report” del 1955 è chiaramente scritto: «Nel campo dell’energia nucleare, le scoperte scientifiche si
susseguono… Non è da escludere che gli scienziati metteranno la bomba in mano a un sempre maggior
numero di persone e molto presto “la bomba atomica diventerà l’arma dei poveri”. Lo stesso si può dire
per lo sviluppo dell’energia atomica a scopi pacifici, campo in cui potremo assistere all’inimmaginabile».
L’energia nucleare, secondo gli ideali del Bilderberg, non deve servire per le nazioni povere del Pianeta. Al
contrario, rappresenta l’arma decisiva per sottomettere le nazioni del Terzo e del Quarto Mondo, come ha
dimostrato la Guerra delle Falkland. Secondo i miei canali informativi, un membro prestigioso del
Bilderberg ha dichiarato che «un successivo rovesciamento del governo argentino, seguito dal caos
economico e da sollevazioni popolari, era stato progettato dalla “Kissinger Associates”, che ha agito in
accordo con Lord Carrington» (ex Ministro degli Esteri britannico e altro membro rilevante del “Bilderberg
Group”) .
Siamo anche venuti a conoscenza che l’“operazione Argentina” è stata pianificata dall’“ Institute of
Colorado” di Rockefeller. La ragione di questa scelta risiedeva nella volontà del Bilderberg di trasformare
«l’Argentina in un esempio per le altre nazioni dell’America Latina, affinché abbandonassero le idee di
promuovere il nazionalismo, l’indipendenza
e l’integrità della sovranità nazionale» .
La scelta dell’Argentina non fu casuale, infatti la nazione più ricca del Sud America stava acquisendo la

216
tecnologia per produrre energia nucleare dal Messico, cosa che andava contro la volontà del Bilderberg. La
guerra delle Falkland pose fine drasticamente a questa proficua collaborazione. Senza dubbio, il Gruppo
preferisce avere il Messico come “fornitore” di manodopera schiavizzata a basso costo per i lavori più
faticosi, piuttosto che farlo diventare un Paese capace di siglare accordi commerciali con altre nazioni.
Inoltre, a causa di una costante campagna di propaganda negativa dei media, pochi cittadini americani si
rendono conto di quanto, ancora oggi, sia vitale rica Latina per gli interessi degli Stati Uniti, al fine di poter
esportare la tecnologia dell’industria pesante. Scambi commerciali fruttuosi con l’America Latina
potrebbero «rivitalizzare molte aziende americane in difficoltà e
creare migliaia di nuovi posti di lavoro». I membri del Bilderberg sono decisi a impedirlo a ogni costo

217
Banchiere svizzero smaschera i criminali del Bilderberg
Josef Ackermann, CEO della Deutsche Bank e membro del Bilderberg (sopra) da tempo fattorino dei
Rothschild, esemplifica i peggiori eccessi dei Bilderbergers.
“Il caso Strauss-Kahn dimostra quanto queste persone
siano corrotte, mentalmente instabili, sature di vizi, vizi
che vengono tenuti nascosti dagli ordini a cui
appartengono. Alcuni di loro come Strauss-Kahn stuprano
le donne, altri praticano il sado maso, altri ancora si
dedicano alla pedofilia, molti si appassionano al satanismo.
Quando andate in alcune banche potete vedere
chiaramente questi simboli satanisti, come nella Banca dei
Rothschild a Zurigo “.
“Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché
Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il
terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche
inventarsi qualcosa di orribile per avere una scusa”.
L’intervista ha avuto luogo il 30 maggio tramite il settimanale russo “NoviDen”
D: Può dirci qualcosa riguardo il suo coinvolgimento nel settore bancario svizzero?
A: Ho lavorato per le banche svizzere per molti anni. Fui designato come uno dei direttori di una delle più
grandi banche svizzere. Durante il mio lavoro venni coinvolto nel pagamento, nel pagamento diretto in
contanti di una persona che uccise il presidente di un paese straniero. Ero presente alla riunione in cui
venne deciso di dare questi soldi in contanti all’assassino. Tale decisione mi ha riempito di rimorsi. Non fu
l’unico caso grave, ma fù sicuramente il peggiore. Vennero inviate istruzioni di pagamento su ordine di un
servizio segreto straniero, scritte a mano, con le disposizioni di pagare una certa somma ad una persona
che aveva ucciso un leader di un paese straniero. E non fù l’unico caso. Abbiamo ricevuto numerose lettere
scritte a mano, provenienti da servizi segreti stranieri, che davano l’ordine di pagamenti in contanti, da
conti segreti, per finanziare rivoluzioni o per l’uccisione di persone. Posso confermare quello che John
Perkins ha scritto nel suo libro “Confessioni di un Sicario Economico”. Esiste veramente un solo Sistema e
le banche svizzere hanno le mani in pasta in esso.

D: Il libro di Perkins è stato tradotto ed è disponibile in russo. Ci può dire di quale banca si tratta e chi è il
responsabile?
A: Era una delle prime 3 banche svizzere a quell’epoca il responsabile fù il presidente di un paese del terzo
mondo. Non voglio però entrare nei dettagli, mi troverebbero facilmente se dicessi il nome del presidente
e il nome della banca. Rischio la mia vita.
D: Non è possibile fare il nome di una persona di quella banca?
R: No non posso, ma vi posso assicurare che tutto ciò è accaduto. Eravamo in molti nella sala riunioni. Il
responsabile del pagamento fisico del denaro è venuto da noi (dirigenti) e ci ha chiesto se gli fosse
consentito il pagamento di una così grande somma di denaro in contanti. Uno dei direttori spiegò lui il caso
e tutti gli altri acconsentirono a procedere.
D: Accaddero spesso cose del genere? I soldi erano una specie di fondi neri?
R: Sì. Questo era un fondo speciale gestito in un posto speciale nella banca dove arrivavano tutte le lettere
in codice dall’estero. Le lettere più importanti venivano scritte a mano. Una volta decifrate, contenevano
l’ordine di pagare una certa somma di denaro da conti per l’assassinio di persone, il finanziamento di
rivoluzioni, il finanziamento di attentati e per il finanziamento di ogni tipo di partito. So per certo che
alcune persone all’interno del gruppo Bilderberg erano coinvolti in questo genere di operazioni. Hanno
dato l’ordine di uccidere.
D: Puoi dirci in quale anno o decade tutto questo è accaduto?
R: Preferisco non darvi l’anno preciso ma è stato negli anni 80.
D: Hai mai avuto problemi con questo lavoro?

218
R: Sì, un problema molto grande. La notte non riuscivo a dormire e dopo un po’ lasciai la banca. Diversi
servizi segreti provenienti dall’estero, soprattutto di lingua inglese, diedero l’ordine di finanziare azioni
illegali, compresa l’uccisione di persone attraverso le banche svizzere. Dovevamo pagare, sotto ordine di
potenze straniere, per l’uccisione di persone che non seguirono gli ordini del Bilderberg o del FMI o della
Banca Mondiale, per esempio.
D: Quella che stai facendo è una rivelazione molto importante. Perché senti il bisogno di dirlo qui e
adesso?
R: Perché il prossimo Bilderberg meeting si farà in Svizzera. Perchè la situazione mondiale peggiora sempre
di più. Infine perché le maggiori banche Svizzere sono coinvolte in attività non etiche. La maggior parte di
queste operazioni sono al di fuori del bilancio. Non sono sottoposte a verifica e non prevedono tasse. Si
parla di cifre con molti zeri. Somme enormi.
D: Si parla di miliardi?
A: Molto ma molto di più, si parla di triliardi, illegali, non sottoposti a controllo fiscale. Fondamentalmente
si tratta di una rapina per tutti. Voglio dire le persone normali pagano le tasse e rispettando le leggi. Quello
che sta accadendo qui è completamente contro i nostri valori svizzeri, come la neutralità, l’onestà e la
buona fede. Negli incontri dove fui coinvolto, le discussioni erano completamente contro i nostri principi
democratici. Vedete, la maggior parte degli amministratori delle banche svizzere non sono più locali, sono
stranieri, soprattutto anglosassoni, sia americani che britannici, non rispettano la nostra neutralità, non
rispettano i nostri valori, sono contro la nostra democrazia diretta, basta loro usare le nostre banche come
mezzi per fini illegali. Utilizzano enormi quantità di denaro creato dal nulla e distruggono la nostra società
e distruggono le persone in tutto il mondo solo per avidità. Cercano il potere e distruggono interi paesi,
come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda. Una persona come Josef Ackermann, che è un cittadino svizzero,
è l’uomo di punta di una banca tedesca e usa il suo potere per avidità e non rispetta la gente comune. Ha
un bel paio di casi legali in Germania e ora anche negli Stati Uniti. E’ un Bilderberger e non si preoccupa
della Svizzera o di qualsiasi altro paese.
D: Stai dicendo che, alcune di queste persone che citi parteciperanno alla imminente riunione del
Bilderberg a St. Moritz?
R: Sì.
D: Quindi i partecipanti sono attualmente in una posizione di potere?
R: Sì. Hanno enormi quantità di denaro disponibile e lo utilizzano per distruggere interi paesi. Distruggono
la nostra industria e la ricostruiscono in Cina. Dall’altra parte hanno aperto le porte a tutti i prodotti cinesi
in Europa. La popolazione attiva europea guadagna sempre meno. Il vero obiettivo è quello di distruggere
l’Europa.
D: Pensa che la riunione del Bilderberg a St. Moritz abbia un valore simbolico? Perché nel 2009 erano in
Grecia, nel 2010 in Spagna e guardi cosa è successo loro. Può significare che la Svizzera dovrà subire
qualcosa di brutto?
R: Sì. La Svizzera, per loro, è uno dei paesi più importanti, perché vi sono immensi capitali. Si riuniscono in
Svizzera anche perchè vogliono distruggere ciò che questa terra rappresenta. Capisca che è un ostacolo
per loro, non essendo nella UE o nell’euro, non del tutto controllata da Bruxelles e così via. Per quanto
riguarda i “valori” non sto parlando delle grandi banche svizzere, perchè non hanno più niente di svizzero,
la maggior parte di esse sono guidate da americani. Sto parlando, invece, del vero spirito svizzero a cui la
gente comune tiene.
Certo che l’incontro ha e ha avuto un valore simbolico. Il loro scopo è quello di essere una specie di club
elitario esclusivo che gestisce tutto il potere, mentre quelli sotto di loro, appassiscono.
D: Pensa che lo scopo del Bilderberg sia quello di creare una sorta di dittatura globale, controllata dalle
grandi imprese globali, dove non esisteranno più gli stati sovrani?
R: Sì, la Svizzera è l’unico posto in cui vige ancora la democrazia diretta e lo stato si trova nel mirino di
questi gruppi elitari (proprio perchè non è completamente asservito ad essi). Utilizzano il ricatto del “too
big to fail”, come nel caso di UBS per far aumentare il debito del nostro paese, proprio come hanno fatto
con molti altri paesi. Quello che si deduce è che forse si vuole fare con la Svizzera quello che è stato fatto

219
con l’Islanda, in cui sia banche che paese erano in bancarotta.
D: Anche l’UE è sotto queste influenze negative?
R: Certo. L’Unione europea è sotto la morsa del Bilderberg.
D: Come pensa che si potrebbe fermare questo piano?
R: Beh, questa è la ragione per cui mi rivolgo a voi. La verità. La verità è l’unica strada. Fare luce sulla
situazione, esporli ai riflettori. A loro non piace molto essere al centro dell’attenzione. Dobbiamo creare
trasparenza nel settore bancario e in tutti i livelli della società.
D: Quello che sta dicendo ora, è che c’è un lato sano del business delle banche svizzere, mentre ci sono
delle “mele marce”, cioè alcune grosse banche che fanno cattivo uso del sistema finanziario, per portare
a termine le loro attivitù illegali.
R: Sì. Le grandi banche formano il loro personale con i valori anglo-sassoni. Li formano ad essere avidi e
spietati. Avidità e spietatezza che stanno distruggendo la Svizzera e tutti gli altri paesi europei e mondiali.
Come paese abbiamo, se si guardano le banche piccole e medie, la maggior correttezza finanziaria al
mondo. Sono le banche grandi che operano a livello mondiale che sono fonte di problemi. Esse non sono
più svizzere e non si considerano tali.
D: Pensi che sia una buona cosa che la gente stia esponendo il Bilderberg e mostrando chi siano
veramente i suoi componenti?
R: Il caso Strauss-Kahn dimostra quanto queste persone siano corrotte, mentalmente instabili, sature di
vizi, vizi che vengono tenuti nascosti dagli ordini a cui appartengono. Alcuni di loro come Strauss-Kahn
stuprano le donne, altri praticano il sado maso, altri ancora si dedicano alla pedofilia, molti si appassionano
al satanismo. Quando andate in alcune banche potete vedere chiaramente questi simboli satanisti, come
nella Banca dei Rothschild a Zurigo. Queste persone vengono controllate tramite il ricatto data la loro
debolezza mentale. Devono seguire ordini o saranno svergognati pubblicamente, distrutti o addirittura
uccisi.
D: Da quando Ackermann è nel comitato direttivo del Bilderberg, pensa che abbia preso delle decisioni
importanti?
R: Sì. Ma ce ne sono molti altri, come Lagarde, che probabilmente sarà il prossimo capo del FMI, ed è anche
un membro del Bilderberg, poi Sarkozy e Obama. Hanno un nuovo piano per censurare Internet, perché
Internet è ancora libero. Vogliono controllare e usare il terrorismo per creare il motivo. Potrebbero anche
inventarsi qualcosa di orribile per avere la scusa.
D: Quindi è questa la sua paura?
A: Non è solo paura, ne sono certo. Come ho detto, hanno dato l’ordine di uccidere, sono quindi in grado di
compiere azioni terribili. Se avessero la sensazione che stanno per perdere il controllo, come nelle rivolte in
Grecia e in Spagna, con l’Italia che probabilmente sarà la prossima, allora faranno un altro Gladio. Ero vicino
alla rete Gladio. Come sapete istigarono il terrorismo pagandolo con soldi americani per controllare il
sistema politico in Italia e in altri paesi europei. Per quanto riguarda l’assassinio di Aldo Moro, il pagamento
è stato fatto attraverso lo stesso sistema come ti ho detto su.
D: Ackermann faceva parte di questo sistema di pagamenti?
A: (Sorriso) … E’ lei il giornalista. Guardì come la sua carriera è arrivata rapidamente alla cima.
D: Cosa pensa si possa fare per impedirglielo?
R: Beh ci sono molti buoni libri là fuori che spiegano il contesto e fanno chiarezza sull’argomento, come
quello che ho citato di Perkins. Queste persone hanno veramente sicari che vengono pagati per uccidere.
Alcuni di loro ricevono i soldi attraverso le banche svizzere. Ma non solo, hanno un sistema capillarizzato in
tutto il mondo. Per evitare che esso venga scoperto sono addestrate a fare di tutto. Quando dico di tutto
intendo tutto proprio.
D: Attraverso l’informazione si potrebbero sgominare?
R: Sì, bisogna dire la verità. Siamo di fronte a criminali davvero spietati, compresi grandi criminali di guerra.
Sono pronti e in grado di uccidere milioni di persone solo per restare al potere e avere il controllo.
D: Può spiegarci dal suo punto di vista, perché i mass media in Occidente se ne stanno più o meno
completamente in silenzio per quanto riguarda il gruppo Bilderberg?

220
R: Perche’ esiste un accordo tra loro e i proprietari dei mezzi di comunicazione. Alle riunioni vengono
invitate anche alcune personalità di spicco del mondo dei media, ma viene detto loro di non riferire nulla di
ciò che vedono o sentono.
D: Nella struttura del Bilderberg, vi è una cerchia interna che conosce i piani e poi c’è una maggioranza
che segue solo gli ordini?
R: Sì. Hai la cerchia interna dedita al satanismo ci sono poi le persone ingenue o meno informate. Alcuni
addirittura pensano di fare qualcosa di buono, nella cerchia esterna.
D: Secondo i documenti esposti e le stesse dichiarazioni, il Bilderberg ha deciso nel 1955 di creare l’Unione
europea e l’Euro, quindi hanno preso importanti decisioni.
R: Sì e deve sapere che il Bilderberg è stato fondato dal principe Bernardo, ex membro delle SS e del
partito nazista lavoro infine anche per la IG Farben, che era una sussidiaria della Cyclone B. L’altro tipo che
ha fondato il gruppo era a capo della Occidental Petroleum, che aveva stretti rapporti con i comunisti
dell’Unione Sovietica. Lavorarono per entrambe le parti, in realtà, però, queste persone sono fascisti che
vogliono controllare tutto e tutti quelli che si frappongono sulla loro strada vengono “rimossi”.
D: Come fanno a mantenere queste operazioni fuori del sistema internazionale Swift?
R: Beh, alcune delle liste Clearstream erano vere in pricipio. Inserirono solo dei nomi falsi per far credere
alla gente che l’intero elenco fosse falso. Anche loro fanno degli errori. Il primo elenco era vero e si
possono estrapolare un sacco di cose. Vedete, ci sono delle persone in giro che scoprono le irregolarità e
poi trasmettono agli altri la verità. Verranno poi ovviamente costituiti disegni di legge che ridurranno al
silenzio questo genere di persone. Il miglior modo per fermarli è quello di dire la verità, portando alla luce
le loro malefatte. Se non riusciamo a fermarli diventeremo i loro schiavi.

221
2009: Il programma segreto del gruppo BILDERBERG
- Dal 14 al 17 maggio, l’élite mondiale si è
incontrata in segreto in Grecia, per
l’annuale conferenza del Bilderberg
Group, in stretto riserbo e approfittando
della scarsa attenzione dei media. Circa
130 tra le personalità più potenti del
mondo si sono riunite per discutere le
scottanti questioni di attualità e per
stabilire un piano d’azione per i prossimi
anni. La questione principale discussa è
stata la crisi finanziaria globale, anche se,
senza peraltro destare sorpresa, la lista
dei partecipanti include molti dei
responsabili della crisi stessa, che
paradossalmente dovrebbero risolvere.
Il tema principale della riunione di
quest’anno è stato come affrontare la
crisi finanziaria globale; nello specifico,
se sia meglio una lunga e graduale crisi di
durata decennale che generi lunghi
periodi di stagnazione, declino e
povertà, oppure una più breve e intensa,
che spiani la strada a un nuovo ordine
economico mondiale, che preveda la
perdita totale della sovranità degli stati
nazionali, in nome dell’efficienza
economica. In quest’ottica, particolare
importanza la ricopre il trattato di
Lisbona, in attesa del via libera definitivo
dal referendum in Irlanda di
settembreottobre, il quale trasformerà
l’Unione europea in un vero e proprio
governo sopranazionale, a discapito di
quelli dei singoli stati membri. Il
giornalista investiga- tivo Jim tucker ha detto che una sua fonte interna gli ha rivelato che il Bilderberg ha tra i
suoi obiettivi «un piano per istituire un ministero globale per l’economia e preferisce una breve e incisiva
depressione, rispetto a una lunga e lenta crisi economica». In particolar modo, il ministro degli esteri svedese, Carl
Bildt, ha chiesto la trasformazione del Fondo Monetario Internazionale in un vero e proprio dicastero del tesoro
mondiale, sotto la guida delle Nazioni Unite. tucker ha anche riferito che Bildt e il segretario del tesoro
statunitense, timothy Giethner, auspicano una crisi più breve di un decennio, la quale causerebbe grossi danni agli
interessi dei membri del Gruppo. Daniel estulin ha riferito che “una delle maggiori preoc- cupazioni del Bilderberg
è il pericolo che il loro zelo nel rimodellare il mondo, attraverso la gestione del caos, allo scopo di realizzare i suo
obiettivi a lunga scadenza, crei una spirale di eventi fuori controllo, e la realizzazione di uno scenario nel quale il
Bilderberg, e la elite glo- bale in generale, siano sopraffatti dagli eventi stessi, finendo col perdere il controllo
assoluto del pianeta”. Il 21 maggio, l’agenzia di stampa internazionale della Macedonia, ha affermato che «un
nuovo rapporto del Cremlino sul misterioso Bilderberg Group» riferisce che «per continuare a gestire il Nuovo
Ordine Mondiale, dominato dalle potenze occidentali, il dollaro americano deve essere completamente distrutto;
e che si è tenuta una riunione segreta per pianificare la dismissione del dollaro statunitense».

tornando alla riunione del Bilderberg, estulin riferisce di essere entrato in possesso di un rapporto di 73 pagine,
nel quale trapelerebbe un disaccordo tra i “falchi”, che vorrebbero una crisi rapida, e le “colombe”, che
sostengono misure più a lungo termine; tra questi ultimi, spicca Richard Holbrooke (inviato speciale per

222
l’Afghanistan e il Pakistan dell’amministra- zione Obama, Ndt). estulin riferisce che «alcuni importanti banchieri
europei hanno agitato lo spettro della loro morte finanziaria, definendo tale situazione “insostenibile”, e
lamentandosi del fatto che il debito degli Stati Uniti e lo squilibrio nella bilancia commerciale richiedono degli
Stati Uniti, almeno secondo i loro ultimi studi». Un membro del Bilderberg ha affermato che «le perdite sui
mercati azionari sono state peggiori nel 2008, rispetto a quelle del 1929» e che «la prossima fase del declino
economico sarà ancora peggiore di quella degli anni ’30», principalmente a causa del fatto che il sistema
economico statunitense si porta dietro il peso di un debito pubblico pari a 20 trilioni di dollari. Finché tale debito
non sarà eliminato, l’idea di una ripresa economica rimarrà solo un miraggio. Secondo Jim tucker, il Bilderberg sta
organizzando una riunione da tenersi in Israele dall’8 all’11 giugno, nella quale, “i principali esperti mondiali”
possano “analizzare l’attuale situazione economica, tutti insieme”. Sempre Carl Bildt ha proposto di espandere il
modello dei NAFtA all’intero emisfero occidentale, per creare l’Unione Americana, utilizzando come modello di
riferimento l’Unione europea.

IL FMI ha prontamente inviato un rapporto al Bilderberg, esponendo le misure per trasfor- marsi in Ministero
mondiale del tesoro, e “il Ministro del tesoro degli Stati Uniti, timothy Geithner, ha appoggiato entusiasticamente
tale progetto, anche se non ha ancora ricevuto formale assicurazione di diventarne il responsabile”. Geithner ha
aggiunto che «la nostra speranza è che possiamo collaborare con l’europa a un progetto globale, creando
infrastrutture globali, con obiettivi globali». Successivamente alla riunione del Bilderberg, sono stati rilasciati
diversi commenti interessanti da parte dei partecipanti più influenti, in particolar modo riguardo la necessità di
riorganizzare la Federal Reserve. Il 21 maggio, lo stesso timothy Geithner ha detto che ritiene «fondamentale dare
alla Federal Reserve un ruolo centrale nelle future regolamentazioni», e che «è necessario che la FeD assuma
alcuni compiti finora in mano alla Commissione sulla sicurezza e sugli scambi degli Stati Uniti». Bloomberg ha
riferito che «l’amministrazione Obama sta pensando di privare la Commis- sione sulla sicurezza e sugli scambi
(SeC) di alcuni dei suoi attuali poteri, nel quadro di una riorganizzazione dei regolamenti», e che, «la proposta, non
ancora formalizzata, punti a dare maggiore autorità alla Federal Reserve, affinché vigili su quegli istituti che sono
troppo grandi per poter fallire. La FeD potrebbe acquisire alcuni poteri della SeC, mentre altri potrebbero essere
trasferiti ad altre agenzie». Va ricordato, che la Federal Reserve è la banca centrale degli Stati Uniti, ed è privata,
visto che i suoi azionisti sono le maggiori banche del paese, su cui, peraltro, dovrebbe vigilare. Le più importanti
sono la JP Morgan Chase e la Federal Reserve Bank di New York. Questo progetto finirebbe col dare a una banca
privata, che gode di autorità governativa, la possibi- lità di regolamentare le banche che la possiedono. Si
permette che i controllati controllino i controllori; si passa il potere di controllo sulle banche, alle stesse banche
che devono essere controllate, dato che decidono la nomina del presidente della FeD.

Il progetto del Bilderberg di creare un ministero globale del tesoro era nato ancora prima della sua ultima
riunione, durante le decisioni finali del G20 in aprile. Sembrava però che il G20 intendesse più orientarsi verso la
creazione di una banca centrale globale, ora il FMI sembra il soggetto scelto a ricoprire entrambi i ruoli. In seguito
al meeting del G20 di aprile, è stato detto che «il mondo è a un passo da un’unica moneta globale, gestita da
un’unica banca centrale globale, gestita da una politica monetaria unica per tutta l’umanità». Come si trova scritto
nel comunicato ufficiale sottoscritto dai leader dei paesi del G20, «abbiamo concordato nello stanziare
un’allocazione generale di SDR, che inietterà 250 miliardi dollari (pari a 170 miliardi di sterline) nel sistema
economico mondiale, aumentando la liquidità globale», e che «gli SDR sono degli Speciali Diritti di Prelievo, una
valuta emessa dal FMI che è rimasta inutilizzata per circa mezzo secolo». Fondamentalmente, «stanno per imporre
una valuta unica globale, che sia priva di un qualunque controllo da parte di alcuna istituzione sovrana». In se-
guito alla riunione del Bilderberg, «il presidente Obama ha chiesto al Congresso di autorizzare uno stanziamento al
Fondo Monetario Internazionale di 100 miliardi di dollari, per contribuire alla creazione di un fondo globale di
emergenza dell’importo di 500 miliardi di dollari», che fondo di emergenza, chiamato Nuovo Accordo sui Prestiti
(NAB), alla riunione del G20 di ini- zio aprile. Il presidente concordava con l’idea di istituire questo nuovo fondo».
Obama scrisse che «il Ministro del tesoro Geithner ha concluso che l’entità del NAB è assolutamente inade- guata
per fronteggiare la dimensione della crisi economica e finanziaria attuale, e io concordo con lui». Con la decisione
del G20 di aumentare l’utilizzo dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI, dando vita de facto a una valuta globale, si è
recentemente detto che «l’Africa SubSa- hariana riceverà circa 10 miliardi di dollari dal FMI in SDR, per aiutare la
sua economia a fronteggiare la crisi globale», e che, «come parte di un finanziamento di 1.1 trilioni di dollari v olto a
fronteggiare l’attuale crisi finanziaria, concordato alla riunione del G20 di aprile, il FMI stanzierà 250 milioni di
dollari in SDR, che serviranno a formare un fondo di riserva per le monete estere». Alcuni recenti articoli
riportano il fatto che il ruolo del FMI nell’emissione degli SDR è proceduto di pari passo con la formazione

223
dell’idea, all’interno del Bilderberg, di far collas- sare il dollaro americano e che, «trasformare il sistema baasto sul
dollaro, in uno basato sugli SDR, rappresenta il maggior cambiamento politico degli ultimi 60 anni»; questo
risultato verrebbero ottenuto allocando «massicce quantità di nuovi SDR presso i membri del FMI», come sta
appunto avvenendo in Africa.

Chi c’era? Famiglie reali europee Alla conferenza di quest’anno era presente la Regina Beatrice d’Olanda, che non
a caso è la maggiore azionista privata della Royal Dutch Shell, una delle più grandi multinazionali del mondo. È
stata raggiunta da uno dei suoi tre figli, il principe Constantijn, che è stato anche presente alla riunione. Il principe
Constantijn ha lavorato con il Commissario europeo olandese per l’eU, oltre ad essere stato un consulente di
politica strategica per la Booz Allen & Hamilton di Londra, una delle maggiori società di consulenza strategica e
tecnica nei settori dell’analisi economica e aziendale, dell’analisi dell’intelligence e delle operazioni e della
tecnologia dell’informazione, oltre a molti altri campi. Il principe Constantijn è stato inoltre un ricercatore per la
RAND Corporation in europa. tra i reali presenti c’era anche il principe Philippe del Belgio e la regina Sofia di
Spagna.

Le banche private

David Rockefeller, ex direttore generale e presidente della Chase Manhattan, ora JP Mor gan Chase e
membro fondatore del Bilderberg; Josef Ackermann, amministratore delega to della Deutsche Bank,
direttore nonesecutivo della Royal Dutch Shell, vice presidente del la Siemens AG; Roger Altman,
sottosegretario al tesoro sotto la presidenza Clinton; To m maso PadoaSchioppa, banchiere ed economista
italiano ed ex ministro dell’economia e delle finanze in Italia; W. Edmund Clark, presidente e direttore
generale del tD Bank Fi nancial Group, membro del consiglio di amministrazione del C.D. Howe Institute, un
promi nente think tank canadese; e Indira Samarasekera, presidente dell’università di Alberta, che fa parte
anche del consiglio della Scotiabank, una delle maggiori banche canadesi.

Le banche centrali

Georgios A. Arapoglou governatore della Banca Nazionale della Grecia; Mario Draghi, governatore della Banca
d’Italia; il presidente della Banca europea degli Investimenti, James Wolfensohn, ex presidente della Banca
Mondiale; Nout Wellink, facente parte del consiglio della Bank for International Settlements (BIS) [Banca dei
Regolamenti Internazionali, BRI]; e

L’amministrazione Obama

L’amministrazione Obama è stata ampiamente rappresentata alla riunione del Bilder- berg di quest’anno.
tra i presenti c’erano Keith B. Alexander, tenente generale dell’esercito americano e direttore della National
Security Agency; Timothy Geithner, segretario al tesoro USA ed ex presidente della Federal Reserve di New York;
Richard Holbrooke, inviato speciale dell’amministrazione di Obama per l’Afghanistan e il Pakistan; il Generale
James Jones, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti; Henry Kissinger, l’inviato speciale di Obama in
Russia, membro da lungo tempo del Bilderberg ed ex segretario di stato e consigliere per la sicurezza nazionale;
Dennis Ross, consigliere speciale per il Golfo Persico e l’Asia sudoccidentale per il segretario di stato Hillary
Clinton; David Patraeus, Comandante del CeNtCOM (il Comando Centrale USA in Medio Oriente); Lawrence
Summers, direttore del National economic Council della Casa Bianca, ex segretario del tesoro durante l’ammini -
strazione di Clinton, ex presidente dell’università di Harvard, ex capo economista della Banca Mondiale; Paul
Volcker, ex governatore del Federal Reserve System e presidente dell’econo- mic Recovery Advisory Board di
Obama; Robert Zoellick, ex presidente della Goldman Sa- chs ed attuale presidente della Banca Mondiale; e il
sotto segretario di stato James Steinberg.

Altri nomi illustri erano presenti il Visconte Étienne Davignon, ex vice presidente della Commissione europea e
presidente onorario del Gruppo Bilderberg; Francisco Pinto Balsemão, ex primo ministro del Portogallo; Franco
Bernabè, direttore della telecom Italia e vice presidente della Rothschild europe; Carl Bildt, ministro degli esteri
della Svezia; Kenneth Clarke, segretario ombra degli affari nel Regno Unito; Richard Dearlove, ex capo dei servizi

224
segreti britannici (MI6); Donald Graham, direttore della Washington Post Company; Jaap De Hoop Scheffer,
segretario generale della NAtO; John Kerr, membro della Camera dei Lord britannica e vice presidente della Royal
Dutch Shell; Jessica Matthews, presidente del Canergie endowment for International Peace; Richard Perle
dell’American enterprise Institute; Romano Prodi, ex presidente del consiglio italiano; John Elkann, azionista e
vicepresidente della FIAt; J. Robert S. Prichard, direttore generale della torstar Corporation e presidente emerito
dell’uni- versità di toronto; Peter Sutherland, ex direttore generale dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e il
commercio (GAtt), primo direttore dell’Organizzazione mondiale del commercio (WtO) ed attuale presidente
della British Petroleum (BP) e della Goldman Sachs International; Peter Thiel, del consiglio di amministrazione di
Facebook; Jeroen van der Veer, direttore generale della Royal Dutch Shell; Martin Wolf, editore associato e
commentatore economico capo del quotidiano Financial times.

Conclusione

Ovviamente, il Bilderberg sta sfruttando al massimo l’attuale crisi finanziaria per ottenere i propri obiettivi: la
creazione di un ministero globale del tesoro e una banca unica mondiale, probabilmente entrambi rientranti nelle
funzioni del Fondo Monetario Internazionale. Vista l’importanza della rappresentanza dell’amministrazione
Obama alla riunione di quest’anno, si può pensare che le politiche economiche americane per fronteggiare la crisi,
siano decise da questa elite di potere, e ne servano gli interessi; stessa cosa si può dire per la politica estera

225
CHI È MARIO MONTI

Documento ufficale dell’Unione Europea nel quale si chiedono


spiegazioni delle relazioni tra Mario Monti e il Bilderberg
VIDEO e articolo con la spiegazione del caso
http://www.byoblu.com/post/2012/01/19/Linterrogazione-UE-contro-
Mario-Monti-sul-Bilderberg-e-sulla-Trilaterale.aspx
Doc Ufficiale Unione Europea del 2003
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=
P-2003-1370&language=IT

Che il nominato premier Mario Monti sia parte integrante dei gruppi di
potere che cercano di controllare - o forse, che controllano - il mondo,
lo sappiamo bene. Fa parte dell'Aspen Institute, ha preso parte a diverse
riunioni del gruppo Bilderberg, e ha ricoperto addirittura il ruolo di
"Presidente europeo" della Commissione Trilaterale, estensione del
super magnateRockfeller, braccio destro della potentissima
famiglia Rothschild, che ha in mano quasi tutte le banche centrali del
mondo.

Monti ha ricoperto importanti incarichi (è stato advisor) per la superbanca d'affari USA Goldman Sachs,
definita "il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare" con
una capacità d'investimento di 12.000 miliardi di euro all'anno (il debito pubblico che sta mettendo in
ginocchio l'Italia ammonta a poco meno di 2.000 mld di euro) e un valore di oltre un trilione, ovvero un
miliardo di miliardi. (1.000.000.000.000.000.000) una banca Goldman Sachs, responsabile di aver mandato
sul lastrico svariate decine - se non centinaia - di migliaia di famiglie americane e di altre parti del mondo, in
particolare nei paesi poveri che più si prestano alle speculazioni, visto che pur di ingrassare il proprio
business, i dirigenti Goldman Sachs non si fanno alcuna remora a speculare sulle carestie, derrate
alimentari, sulla povertà della povera gente. Generare profitto: si occupano di questo, all'interno della
"super banca", ben 30.000 dipendenti che percepiscono una media di 700.000 dollariall'anno, che grazie ai
"premi" riconosciuti a chi è stato particolarmente produttivo possono superare - anche di molto - il milione
di dollari. I dirigenti di spicco, ovviamente prendono molto di più, anche oltre 10 volte tanto.

Oltre a Goldman Sachs ci sono altre banche molto influenti, legate anch'esse alle associazioni massoniche
sopracitate, una di queste è Morgan Stanley, dove - guardacaso - lavora "Monti jr", il figlio di Mario Monti,
alla quale il Ministero del Tesoro italiano a Gennaio 2012 ha elargito in gran silenzio, 2 miliardi e 567 milioni
di euro per un affare (per la banca, non per il governo) di "derivati". Soldi che il governo - visto i tempi
difficili, almeno per i cittadini - avrebbe potuto rimborsare in comode rate, e magari girare una parte agli
imprenditori italiani che hanno fornito merci e servizi allo stato, a cui l'erario deve un totale di 70 miliardi di
euro. Un'altra banca d'affari molto influente è JP Morgan.

Le associazioni di stampo massonico citate sopra (Aspen Institute, ma ancor di più gruppo
Bilderberg, Commissione Trilaterale ma anche altre: club di Roma, il CFR) e le lobby dell'alta finanza,
le "super banche" d'affari (Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan) sono legate a doppio filo, in
quanto gli uomini che ne fanno parte sono gli stessi: i dirigenti di punta delle lobby dell'alta finanza e i loro
uomini di fiducia (uno di questi, evidentemente, Mario Monti) sono tutti membri delle associazioni
massoniche, nel cui ambito interagiscono con i politici più importanti, e quindi i governi del mondo. Da
molti anni a questa parte tutti i presidenti degli Stati Uniti che si sono avvicendati sono stati - tutti -

226
membri del Bilderberg, o legati a doppio filo ad esso, così come gli uomini di Goldman
Sachs (ufficialmente "ex") ricoprono ruoli chiave all'interno del governo americano, come il Ministero
delle finanze.

Queste banche d'affari, vere e proprie lobby dell'alta finanza, sono proprietarie/azioniste legate a doppio
filo alle 147 multinazionali che controllano, condizionano e gestiscono a loro uso e consumo l'economia
globale: hanno in mano i mezzi d'informazione più autorevoli, mediante i quali "costruiscono" l'immagine
dei politici che i cittadini di tutto il mondo eleggeranno. Laddove sorgano organi di informazione di cui non
sono direttamente proprietari, possono sempre "addomesticarli" mediante cospicui contratti
pubblicitari. Il vero editore dei giornali infatti sono le agenzie pubblicitarie, che consentono a un
determinato organo di ricevere ottimi introiti ed espandersi, ma possono affondarlo se decidono di
boicottarlo in quanto contrasta i loro interessi. Le grandi campagne pubblicitarie non vengono gestite
direttamente dalle aziende: queste si affidano ad agenzie, che stabiliscono come e dove investire: e la
maggior parte - in termini di valore economico - dei contratti pubblicitari è gestito da poche
agenzie,riconducibili in un modo o nell'altro, alle associazioni di stampo massonico e/o alle lobby dell'alta
finanza sopracitate.

Nel panorama dell'alta finanza, dei mercati finanziari, dell'economia delle nazioni, dell'industria e del
commercio, rivestono un ruolo importantissimo, fondamentale le agenzie di rating, deputate a stabilire,
mediante una classificazione definita "rating" quanto siano "affidabili" governi e imprese. Le agenzie di
rating principali sono tre, soprannominate "le tre sorelle" Standard & Poor's, Moody's e Fitch
Ratings. Quando le agenzie di rating "declassano" una nazione, (o un'impresa) questa viene ritenuta meno
affidabile; investire su di essa (cioè concedere credito a una determinata nazione, mediante titoli
obbligazionari, o ad un'impresa) viene considerato più rischioso, pertanto aumentano i tassi di interesse
che questa deve corrispondere. Questo è un potere immenso, in quanto un abbassamento eccessivo del
rating può significare tassi di interessi talmente elevati da determinare la bancarotta,sia per le imprese che
per le nazioni, che sono costrette ad aumentare la pressione fiscale per pagare gli interessi necessari per
avere liquidità.

Da notare come le agenzie di rating siano aziende private, e guarda caso legate a doppio filo alle lobby
dell'alta finanza che le gestiscono a proprio uso e consumo, visto che in molti caso hanno favorito
(inconsapevolmente?) alcune società, attribuendo loro un rating positivo anche in assenza dei presupposti
per farlo: è il caso della Lehman brothers, che poco prima di dichiarare bancarotta era ritenuta
assolutamente affidabile (classificata A2) fattore che ha spinto numerosi investitori a investire forti
somme, mentre in altri casi, alcune società (e nazioni) hanno ricevuto un rating eccessivamente
penalizzante, mettendole in difficoltà poiché per avere "accesso al credito" erano costrette a
corrispondere tassi di interesse elevatissimi. Per maggiori informazioni, leggi "agenzie di rating, ecco chi
controlla le tre sorelle"

Ora viene il "bello"... La procura ha accertato che una di queste agenzie


di rating, Moody's, remava contro l'Italia: e guarda caso, in quel periodo
MARIO MONTI collaborava con Moody's, prima di essere NOMINATO
premier anche "grazie" all'operazione condotta dalla stessa agenzia di
rating a danno dell'Italia!
Ovviamente l'agenzia di rating non ha deciso di penalizzare l'Italia "per sport", ma lo ha fatto su preciso

227
disegno dei poteri forti che si intrecciano negli organismi e nelle associazioni descritte nell'articolo, molte
delle quali si avvalgono della collaborazione di Mario Monti, mandato a "risolvere il problema" proprio da
chi, "il problema", lo ha deliberatamente creato ad arte.

Vedi articolo: L'agenzia di rating “Standard & Poor’s" mirava a destabilizzare l’Italia La procura chiude le
indagini sull'agenzia di rating. Cinque le persone coinvolte con l'accusa di manipolazione di mercato continuata
e pluriaggravata. "Fornivano intenzionalmente ai mercati un’informazione falsa in merito all’affidabilità
creditizia italiana, in modo da disincentivare l’acquisto di Btp e deprezzarne il valore” Leggi tutto

Ricapitolando:
1. Monti è legato a praticamente tutte le associazioni di stampo massonico e alle principali lobby dell'alta
finanza, che controllano anche le agenzie di rating.
2. Le agenzie di rating hanno manovrato CONTRO l'Italia, fornendo informazioni FALSE ai mercati sulla
nostra attendibilità.
3. Monti lavorava ANCHE per una delle più importanti agenzie di rating, Moody's.
4. Grazie alla manipolazione delle agenzie di rating lo spread è salito a livelli vertiginosi = tassi elevatissimi
per avere liquidità = tasse e aumento debito pubblico - e la situazione che tutti conosciamo.
5. Per "risolvere" i problemi che hanno deliberatamente provocato, hanno imposto la nomina di Monti, che
lavorava per l'agenzie di rating che ci hanno penalizzato (lavorava anche per i poteri dell'alta finanza che
controllano le agenzie di rating)

E tutt'oggi l'Italia è costretta a pagare interessi altissimi (lo spread) per avere liquidità, un vero e proprio
COMPLOTTO ordito a danno dell'Italia, che ha affidato il governo a un collaboratore della stessa agenzia di
rating che stava remando contro di lei!

Le conclusioni:
Questa lunga - necessaria - premessa mi auguro che sia stata sufficientemente chiara, per cercare di decifrare
la situazione, e sopratutto chi c'è dietro a tutto questo. L'Italia è vittima di un complotto, un feroce
complotto, e i nostri politici anziché difendere i nostri interessi, si sono piegati a compromessi con questi
poteri forti. Il fatto che Enrico Letta, vice-presidente del PD abbia partecipato al meeting Bilderberg di
quest'anno, è piuttosto eloquente. Lo stesso Berlusconi, che inizialmente - nei giorni di Novembre,
immediatamente precedenti alle sue dimissioni, quando "l'attacco" all'Italia era nell'apice - sembrava
intenzionato a opporre resistenza, dopo che "i mercati" (controllati ad uso e consumo dei poteri descritti
sopra) hanno fatto perdere 10 punti percentuali alla sua Mediaset in un solo giorno, ha dichiarato la "resa
incondizionata", piegandosi a sostenere Monti - in cambio sicuramente di accordi personali - anche se
questo gli è costato la PERDITA DI TUTTO IL CONSENSO che (incredibilmente) aveva mantenuto fino a quel
momento. Tra l'altro, Mario Monti, presentato da tutti i politici e dai media come il "salvatore della
patria" già in passato aveva fatto grossi danni all'economia italiana: danni che però, hanno rappresentato
un beneficio per le lobby dell'alta finanza di cui Monti è emissario.

Ormai siamo un giocattolino in mano agli speculatori, incentivati anche dalle direttive dell'Unione
Europea, che si stanno arricchendo sempre di più alle nostre spalle, con la complicità di quei politici che gli
hanno steso un tappeto rosso, e cercano di farci sopportare tutto questo seminando paura (lo spettro di
conseguenze economiche ancora più terribili), con discorsi fuorvianti ("è necessario" - "salva Italia" etc) e

228
le solite promesse da marinaio di "ripresa" (ripresa che non ci sarà mai, ma sarà sempre peggio, almeno
per noi cittadini... le grandi aziende hanno delocalizzato o stanno delocalizzando: non c'è lavoro, non c'è
soldi.. QUALE RIPRESA PUO' ESSERCI?).

I poteri forti dell'alta finanza mirano innanzitutto alla nostra riserva aurea: alla quale punteranno "se non
molto presto, abbastanza presto" - come ha dichiarato Nigel Farage in occasione dell'ultima intervista che
gli ho fatto - ma anche AI BENI PUBBLICI ITALIANI: ad iniziare dalle percentuali di proprietà delle aziende
che lo stato possiede ancora, fino al patrimonio immobiliare che l'Italia sarà COSTRETTA A VENDERE - anzi:
a Svendere - per ripianare il debito pubblico. Nel frattempo, Monti ha varato - sta varando - varerà - altre
leggi che favoriscono tutti i poteri forti citati in precedenza, da quelli economico-bancari alle
multinazionali, proprietari della "grande impresa" e della "grande distribuzione", facendo chiudere i
negozi dei cittadini, grazie all'oppressione fiscale e al calo dei consumi, che saranno soppiantati da centri
commerciali o catene di negozi legate alle grandi aziende, che a capo hanno sempre gli stessi proprietari: le
lobby dell'alta finanza. Svenderà la nostra sovranità e i nostri beni, con un occhio di riguardo per le caste:
ormai credo che tutti si siano resi conto che Monti sta purgando solo i cittadini del ceto medio-basso:
questo perché avere i potenti contro potrebbe nuocere al suo disegno, per esempio difficilmente i notai
potranno dare contro a Monti, visto che ha abolito la "tariffa massima" e potranno guadagnare di più.
Avere contro loro, non sarebbe stato semplice come avere contro gli operai della FIOM che si sono visti
eliminare l'articolo 18... ci farà aderire alla fregatura colossale rappresentata dal MES, che è una
DITTATURA ECONOMICA spacciata per fondo di stabilità - le manovre finanziare "salva Italia" in realtà,
sono servite esclusivamente a rastrellare i soldi necessari per aderire ad esso...

Quello a cui stiamo assistendo oggi è la naturale prosecuzione del processo che è iniziato nel 1992, a bordo
del Panfilo Britannia, come illustra l'articolo DOSSIER: Ecco quando è iniziata la crisi dell'Italia; era il 1992
sul panfilo Britannia

Si sta verificando TUTTO quello che aveva previsto il movimento "No Global", che è stato distrutto a
Genova nel 2001: movimento composto da centinaia di movimenti di ogni estrazione politica e
sociale perché non era composto solo dalla 'sinistra radicale' come pensano molti: al Genoa Social Forum
avevano aderito Acli, WWF, Rete Lilliput, associazioni studentesche ealtro ma all'opinione pubblica è stato
dipinto in modo fuorviante, come se fosse composto solo da "punkabbestia" e scalmanati dei centri sociali
più aggressivi. Movimento che faceva discorsi giusti, stava crescendo troppo rapidamente e per i potenti
del mondo era troppo pericoloso. Con la sospensione dei diritti democratici alla quale il mondo ha assistito
in quei giorni, è stato spazzato via. Purtroppo ormai di quel Movimento se ne parla quasi esclusivamente in
chiave "violenze delle forze dell'ordine" al G8 di Genova, che innegabilmente ci sono state: i fatti della "Diaz"
e di "Bolzaneto" sono emersi in tutta la loro gravità, dopotutto era inevitabile che accadesse. Anzi doveva
venire fuori, perché se le violenze fossero state tenute nascoste e non fosse stato seminato il terrore, al G8
successivo probabilmente a manifestare ci sarebbero state molte più associazioni e persone: invece quel
"Movimento" è finito li, a Genova, affogato nel sangue di Carlo Giuliani e di migliaia di persone pestate senza
motivo. Le forze dell'ordine, "caricate" con la strategia del terrore di chi aveva messo in guardia gli agenti da
minacce di ogni tipo, preparandoli come se fossero dovuti andare in guerra, sono stati esecutori materiali di
quella che era una volontà che andava ben oltre, probabilmente, del governo italiano. Quel movimento
doveva essere fermato. Personalmente nel 2001 avevo 20 anni, non ho partecipato alle manifestazioni e non
ero un simpatizzante "no global". Il fatto che oggi stia accadendo praticamente tutto quello che avevano
previsto l'ho appreso pochi anni fa, approfondendo, leggendo ciò che sosteneva quel movimento.

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Il mondo è succube di una minoranza, un'élite composta da poche centinaia di potenti che dopo essersi
appropriati del governo USA (1) stanno estendendo il loro dominio a tutte le altre nazioni del mondo, ad
iniziare dalle nazioni europee e quelle che hanno in mano le materie prime. Laddove non possono
conquistare il potere con le armi politico-economiche, lo fanno con le armi. Hanno in mano le redini
dell'economia, dei mercati finanziari, industriali e del commercio: e stanno rastrellando a se tutte le
ricchezze del mondo. Ma quello che vogliono non sono i soldi, ne hanno fin troppi. Quello che vogliono, è il
POTERE: che senza dubbio è detenuto da chi è proprietario di tutto. E chissà che quei "complottisti", che
sostengono che l'élite vuole instaurare un "governo mondiale", con una moneta mondiale - il tutto
ovviamente gestito da loro - non abbiano ragione...

(1) J.F. Kennedy parlò di questi "poteri oscuri" che intendeva sconfiggere: ma purtroppo non c'è riuscito, ed
è stato eliminato. E il suo successore annullò immediatamente l' "ordine esecutivo 11110" con il quale
Kennedy consentiva al Ministero del Tesoro USA di stampare moneta senza il controllo della FED, la banca
centrale USA - privata - che dal 1913 gestisce il Dollaro, dominando quindi l'economia statunitense.

230
231
MONTI E I PIZZINI SUL BILDERBERG 2012

QUESTO
ARTICOLO SCRITTO IN DATA 7 giugno 2012 OGGI CHE STO SCRIVENDO QUESTO DOSSIER 24/04/13 ASSUME
UNA NUOVA LUCE DOPO CHE LETTA E’ DIVENTATO IL NUOVO PREMIER……
ERA STATO TUTTO GIA’ DECISO IN QUELL’INCONTRO??....LE VOTAZIONI SONO STATA SOLO UNA GRANDE
FARSA PER ACCONTENTARE I CITTADINI….IL PREMIER ERA STATO GIA’ DECISO DAL BILDERBERG……..

Pubblicato il 7 giugno 2012

Tutto come da regolamento, o quasi: Chi sta a capo di un governo, non può essere invitato alla riunione
del Bilderberg. Neanche se ti chiami Mario Monti, uno dei Membri Permanenti del Gruppo, uno dei più
influenti là dentro.
Ergo, niente Bilberberg 2012 per il premier. Da qui la trovata di farsi sostituire da un fidato, uno che potesse
portare il verbo montiamo dentro la Riunione e le sacre sentenze fuori dalla Riunione: Il nostro capo di

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governo non c’è la fa proprio a non intrallazzare con i potenti del Mondo, non riesce proprio a starne fuori…E
ciò lascia solo presagire l’importanza delle decisioni prese là dentro.
Il fidato talpone da imbucare nel Bilderberg é Enrico Letta, l’enfant prodige della politica italiana, deputato
del PD e nipote di quell’altro Enrico Letta, il berlusconiano.
I due hanno comunicato per tutta la durata del Meeting con dei pizzini. In pieno stile mafioso, cercando il
modo più discreto possibile per comunicare nell’era delle intercettazioni telematiche, si sono affidati alla
scuola Riina e Provenzano, comunicando con dei pezzi di carta scritti a mano, fatti poi recapitare al diretto
interessato, in questo caso fin dentro il Parlamento, da persone fidate, in piena segretezza.
Come si sa tutto questo? Semplicemente perché abbiamo il primo pizzino che Letta ha fatto recapitare a
Monti: Eh si, il premier, in udienza in Parlamento, si é fatto fotografare con il pizzino in mano,
sciaguratamente rivolto verso l’obiettivo di una macchina fotografica.
« Mario, quando vuoi, dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani
mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un
miracolo! E allora i miracoli esistono ! »

Purtroppo il Post Sciptum a fondo pagina é coperto dalla dita di Monti che lo hanno saldamente afferrato.
Quindi il talpone Letta é dentro, eccitato come un bambino in un negozio di caramelle, invoca al miracolo:
Trovarsi a decidere le sorti dell’economia mondiale, anche se per conto terzi, deve essere stata la sua
massima aspirazione. Subito si mette a disposizione, vuol sapere da Monti in che forme e modi può
mettersi al suo servizio. S’intuisce che chiede addirittura consigli a Bersani, un’altro che predica democrazia
e uguaglianza, ma che in realtà é completamente connivente ai poteri dei padroni del Mondo, vile schiavo del
potere e traditore della fiducia degli Italiani.
Insieme a Monti che monitora a distanza e allo spifferatore Letta, gli altri italiani presenti alla riunione, che
si é tenuta a Chantilly, nello stato della Virginia, negli Stati uniti d’America tra il 31 maggio e il 3 giugno
2012, sono:
 Franco Bernabé: Direttore Generale di Telecom Italia e di La7
 Fulvio Conti: Direttore Generale dell’ENEL s.p.a.
 John Elkan: Direttore Generale del Gruppo FIAT
 E misteriosamente la nota giornalista di LA7 Lili Gruber
(fonte: sito ufficiale del gruppo Bilberberg)
Fa effetto vedere tra gli uomini più potenti e ricchi d’Italia, a capo delle più importanti
aziende nostrane, proprio quella Gruber che solo qualche mese fa aveva pubblicamente
dato del massone a Monti, in diretta su LA7.
Chissà che strigliate avrà preso da Bernabé, il suo capo, proprietario dell’emittente
televisiva per cui lavora e assiduo membro del Bilberberg dell’amico Monti…poi però, li
vedi lì, a braccetto che vanno insieme al Bilberberg, quasi come se si volesse tenere buona la giornalista,
allettandola, facendole respirare l’aria delle stanze in cui aleggia il potere. Chissà adesso se la Gruber si
permetterà mai più di dare del massone a qualcun’altro, ora che é stato con loro.

233
CHI È ENRICO LETTA

ENRICO LETTA, UOMO DI FIDUCIA DEI


POTENTI CHE MANOVRA IL PD DIETRO LE
QUINTE...

Renzi e Bersani che si affrontano alle


primarie: due leader al servizio di potentati
che portano l'acqua al grande molino del
PD ... [di De Benedetti - JP Morgan -
Bilderberg] in TV si vede spesso la Bindi e
altri, mentre invece ENRICO LETTA si
espone poco: ma in realtà è potentissimo.

Enrico Letta, soprannominato dal popolo


del web "il
lettaculo" (da "leccaculo") dopo che fu
sorpreso a consegnare il "pizzino" a Monti
dove definiva la nomina del suo caro amico
"un miracolo"...

Vice presidente PD, membro


Bilderberg, Vice presidente dell'Aspen Institute (che è una succursale del Bilderberg) e membro della
Trilaterale il signor Letta è un "manovratore" del PD; suo zio Gianni Letta è uomo di fiducia di Berlusconi;
uno dei consiglieri più fidati.

I Letta hanno agganci potentissimi: Enrico e Gianni si passarono il testimone del ruolo di "Sottosegretario
alla presidenza del consiglio" quando il governo Berlusconi si avvicendò a quello di centrosinistra.

Bilderberg, Trilaterale, Aspen Institute. Si tratta di 3 associazioni elitarie di stampo massonico di cui sia
Enrico Letta che Mario Monti sono membri...

Enrico Letta è il vice presidente del PD, tuttavia sembra mantenere un basso profilo. Di tanto in tanto è
ospite ai salotti televisivi, tuttavia per essere il numero due ha ben poca visibilità; lavora "dietro le quinte",
silenziosamente: come lo zio Gianni, braccio destro e uomo di fiducia di Berlusconi.

In questo anno di governo Monti, ovvero di smantellamento dello stato sociale e dei diritti, il signor
Enrico Letta insieme all'amico Pierfurby Casini si è distinto per la massima fedeltà al governo Monti: ha
avallato tutto, dalla A alla Z senza proferire parola.

Un piccolo Mario Monti: con il quale oltre all'appartenenza ai sopracitati gruppi ha in comune l'aspetto
"sobrio" e l'assoluta freddezza nel portare avanti gli "ordini di scuderia".

Enrico Letta sosteneva la cosiddetta "agenda Monti" fin da prima dell'insediamento di Mario Monti a
premier, che definì "miracoloso" nel "pizzino" che consegnò a Monti quando si insediò a palazzo,
mettendosi a sua completa disposizione sia "ufficialmente" che non. Cosa che non accadrà mai più: visto
che dopo quell'episodio Gianfranco Fini ha proibito ai fotografi di utilizzare lo zoom che aveva già creato
imbarazzi inquadrando politici che con l'I-pad visitavano siti di escort o giocavano a dama.

Già il 29 Settembre 2011, prima del golpe-Monti, Enrico Letta scriveva sul suo blog:

"L’azione del futuro governo parta da lettera Bce" “I contenuti della lettera di Draghi e Trichet

234
rappresentano la base su cui impostare politiche per far uscire l’Italia dalla crisi. È siderale – dice Enrico – la
distanza tra quelle analisi e ciò che il governo ha concretamente fatto, o meglio non fatto, in queste settimane.
Qualunque governo succederà al governo Berlusconi dovrà ripartire dai contenuti di quella lettera”.
Fonte: http://www.enricoletta.it/press/lazione-del-futuro-governo-parta-da-lettera-bce/

Dell'agenda Monti è tornato a parlarne nel suo blog il 7 Agosto 2012, ad alcuni mesi di distanza dalla "luna
di miele" tra gli italiani (manipolati dai media) e Mario Monti: per dissipare le polemiche - molto lievi -
sollevate anche da una parte del centrosinistra: poche e saltuarie critiche, pur senza mai entrare nel
merito di temi scottanti (fiscal compact, MES, etc..) sono costate a Di Pietro il sostegno dei "Montiani":

"L'agenda Monti non si discute" Intervista rilasciata da Enrico Letta a Monica Guerzoni, pubblicata sul
Corriere della Sera, martedì 7 agosto

«Dopo Monti nulla sarà più come prima». Per Enrico Letta la crisi dell’Italia è tale che i partiti non possono
perdersi nel «dibattito agostano» e devono accelerare la firma del patto tra progressisti e moderati, che abbia
come programma l’«agenda» di Mario Monti rafforzata da una visione di speranza. Il vicesegretario del Pd
difende il premier dalle accuse che piovono dalla Germania e taglia definitivamente i ponti con Di Pietro dopo il
«furibondo attacco» a Napolitano (...)
Leggi tutto: http://www.enricoletta.it/press/pisapia-lagenda-monti-non-si-discute/

Infine Enrico Letta è tornato a parlare di "agenda Monti" recentemente, dettando la linea in vista
dell'entrare nel vivo del periodo elettorale: il 3 Ottobre 2012 Letta ha pubblicato questo articolo:

"Nessun passo indietro sull’agenda Monti. Grande coalizione? Si decide dopo il voto." Intervista rilasciata
da Enrico Letta a Monica Guerzoni. Corriere della Sera, 3 ottobre 2012

«Con queste premesse il nostro comune viaggio rischia di non cominciare nemmeno. Vendola sappia che il Pd
non farà nessun passo indietro rispetto alle riforme di Monti, perché sarebbe un errore drammatico».
Promessa impegnativa, vicesegretario Enrico Letta. Come farete a non spaccare il partito tra chi lavora per un
bis di Monti e chi vorrebbe bruciare la sua agenda?
«Faremo in modo che nella prossima legislatura ci sia una conferma rigorosa dell’agenda Monti (...)
Leggi tutto: http://www.enricoletta.it/press/nessun-passo-indietro-sullagenda-monti-grande-coalizione-si-
decide-dopo-il-voto/

Quest'ultimo articolo in particolare denota la ferma volontà di Enrico Letta di lavorare per il "Monti Bis":

Non ci vuole uno scienziato per capire come Enrico Letta, vice presidente del PD, stia lavorando per
portare il PD sulle posizioni di Mario Monti e di tutto l'apparato di cui Monti e Letta sono rappresentanti. E'
evidente come spinga per soddisfare pienamente tutte le imposizioni/richieste dell'Europa, dove il potere è
nelle mani di persone eletti da Bilderberg-Trilaterale-Aspen, etc. come ha evidenziato il leghista Borghezio,
che ha fatto notare al parlamento europeo come tutti gli uomini finiti ai vertici dell'UE siano stati "spinti"
da tali associazioni.

Associazioni massoniche i cui uomini ricoprono ruoli importanti nei governi, nelle più importanti aziende,
nel mondo dell'informazione ed in tutti i ruoli strategici...

Le primarie servono solo a fare propaganda: riunendo il consenso grazie a più leader, che ottengono
consensi in bacini di voti diversi, e conducono l'acqua al solito molino.

235
Renzi è fin troppo ovvio che parli "alla pancia" delle persone scontente, nelle frange dell'antipolitica,
cercando di erodere consensi a Grillo-Casaleggio;

Bersani invece prova a "salvare il salvabile" dialogando all'elettorato di sinistra.

Approfondimenti:
Elenco membri della commissione trilaterale:
http://www.trilateral.org/download/file/TC_list_11-12_(2).pdf
"Il Vice presidente del PD Enrico Letta partecipa al Bilderberg 2012"
http://www.nocensura.com/2012/06/il-vice-presidente-del-pd-partecipa-al.html
Elenco partecipanti Bilderberg 2012
http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-lelenco-dei-partecipanti-al.html
“Enrico e Gianni Letta una famiglia al governo”
http://www.lastampa.it/2011/11/11/italia/politica/enrico-e-gianni-lettauna-famiglia-al-governo-
z1ApCxxDODEpwr96wdCezO/pagina.html“Travaglio mette all’angolo Gianni Letta (braccio destro di Berlusconi) davanti al
nipote Enrico Letta del PD.”
http://youtu.be/JlQ2kCmcnZ4
“MPS ANTONVENETA: IL CONSULENTE ERA GIANNI LETTA”
http://crisis.blogosfere.it/2013/01/mps-antonveneta-il-consulente-goldman-sachs-era-letta-gianni.html
Un Letta per ogni stagione.
Prima Gianni, poi figli e nipoti, ora Maria Teresa numero due di Croce Rossa Italiana…
http://ilcentro.gelocal.it/regione/2013/02/02/news/un-letta-per-ogni-stagione-1.6463343
“Chi è Gianni Letta?” Recensione della “biografia non autorizzata”
http://www.ilrecensore.com/wp2/2010/02/chi-e-gianni-letta/
Articolo de “Il Giornale” che lo definisce ‘Enfant Prodige”… lo criticano un po’, ma lo rispettano, visti i rapporti di B. con lo zio,
però illustra molte vicende interessanti…
http://www.ilgiornale.it/news/interni/letta-jr-lex-enfant-prodige-che-si-smarrito-strada-832438.html

236
Quello che non sai su MARIO DRAGHI

di: Francesco Maringiò

Con un consenso "bipartisan", è stato nominato il nuovo presidente di Bankitalia, Mario


Draghi. Ma chi è costui?
Di per certo un uomo che riceverà un lauto stipendio (un milione di euro l'anno, pari a oltre
160 milioni, al mese, delle vecchie lire) per presiedere il vertice di Palazzo Koch di Via
Nazionale, una delle poltrone più potenti e prestigiose dello scenario italiano.
Direttore generale del Tesoro per oltre dieci anni, è stato fino ad oggi vice presidente di
Goldman Sachs. Già questo la dice lunga su molte cose.
Quando nel 2001 il ministro Tremonti lo sostituisce da direttore generale del ministero del
Tesoro con Domenico Siniscalco, Draghi torna per un breve periodo ad insegnare negli Stati
Uniti, per entrare poi, già nel 2002, in Goldman Sachs a Londra di cui ben presto diviene
vicepresidente per l'Europa.

La Goldman Sachs è la banca d'affari più potente al mondo e comunemente definita, insieme
a: Rothschild, Warburg, Barings ed altre, una delle fazioni vicine agli "imperi anglo-ebraici" e
quindi fuori dal controllo dell'altro "potentato economico-religioso" che è l'Opera (Opus Dei)
a cui invece apparteneva il religiosissimo Antonio Fazio a lungo tempo difeso, non a caso, dalle gerarchie ecclesiastiche (oggi ad
egemonia Opus Dei, il cui capo è proprio Benedetto XVI).
Del resto la rosa dei nomi dei possibili successori di Fazio che sin dal primo momento è circolata[1] non prevedeva una
riconferma per un seguace dell'Opera, consumando così un forte scontro al vertice tra gerarchie cattoliche e le lobbies ebraiche.

Già in passato la figura di Draghi è stata alla ribalta delle cronache, soprattutto quando prese parte, il 2 giugno 1992, all'incontro
segreto a bordo del Britannia, il panfilo reale della regina Elisabetta II d’Inghilterra, al largo di Civitavecchia. A bordo vi erano
esponenti del mondo bancario (con rappresentanti delle banche Barings, Warburg, Barclays, ecc) e finanziario (oltre a Draghi,
George Soros ad altri). Alla presenza della stessa regina Elisabetta che si era occupata dei saluti ufficiali, si era a lungo discusso
della necessità di una completa privatizzazione delle partecipazioni statali e dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito di
una svalutazione della lira.

Entrambi gli avvenimenti si verificarono presto: nel settembre 1992, durante il governo di Lamberto Dini, l'allora governatore
della Banca d'Italia (Ciampi) ritardò una speculazione della sterlina (opera del multimiliardario ungaro-statunitense George
Soros[2] ) contro la lira, causandone così una brusca ed immediata svalutazione del 30%. Nel tentativo di arginare il tracollo
economico e finanziario del Paese, i governi attuarono pesantissime finanziarie e si prosciugarono le riserve in valuta estera della
Banca d’Italia: ben 48 miliardi di dollari (quasi 100 mila miliardi di vecchie lire).
Così come previsto dall'incontro sul Britannia ci fu ben presto una svalutazione della lira e così le privatizzazioni selvagge non
tardarono ad arrivare.

Nei successivi dieci anni si sono succeduti diversi ministri del Tesoro e diversi governi (Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini,
Prodi, D'Alema, ancora Amato e ancora Berlusconi), ma Draghi resta sempre al suo posto prendendo le redini dell'industria e
della finanza a partecipazione pubblica in via di privatizzazione e gestendo tale processo.
Sono gli anni delle grandi privatizzazioni, dall'Eni a Telecom da Imi (Draghi dal '91 al '96 sarà nel Cda Imi e dal '93 ne presiederà il
Comitato per le Privatizzazioni) a Comit e Bnl e che cambiarono profondamente il profilo economico e finanziario del Paese.
Ma non è solo la sua filiazione alla Goldman Sachs a destare perplessità. La sua figura è fortemente legata ad altre istituzioni
quali la Banca Mondiale ed il gruppo Bilderberg[3].

La sua nomina è comunque arrivata, in modo tempestivo dopo le dimissioni di Antonio Fazio, con un plauso quasi unanime tra
governo e principali partiti d'opposizione. La qualcosa non deve stupire: i principali ministri che hanno varato, assieme a Draghi,
la lunga stagione delle privatizzazioni sono stati proprio Ciampi, Giuliano Amato e Vincenzo Visco.
A dieci anni i risultati di quella intensa stagione di privatizzazioni e svendita del patrimonio produttivo industriale a
partecipazione statale sono sotto gli occhi di tutti: povertà diffusa, perdita di competitività, chiusura di interi stabilimenti e plessi
produttivi, che si sommano (e contemporaneamente causano) grandi disagi e difficoltà economiche e sociali all'intero Paese.
C'è solo da augurarsi che un probabile futuro governo di centro-sinistra e la promozione di Draghi da direttore generale a
presidente della Banca d'Italia, non continuino nel solco già tracciato e tristemente sperimentato dei primi anni novanta.
Ma a ben guardare, le nuvole che in questi giorni si addensano nel cielo delle finanza italiana, non lasciano ben sperare.
Di Matteo Vitiello - buenobuonogood.wordpress.com
“Italia: diretta da un primo ministro non eletto, devastata da una crisi economica, una disoccupazione
endemica ed un aumento dei suicidi, è entrata nella spirale della morte”.Comincia cosí questo speciale di
237
approfondimento sulla situazione politico-economica e sociale
del nostro Paese, presentata da Daniel Estulin nel suo
programma “Desde la sombra” (di cui ve ne consiglio vivamente
la visione – link a fondo articolo, ndr).
Venticinque minuti in cui la situazione italiana è spiegata meglio
di qualsiasi altro editoriale, programma, giornale o salotto
televisivo nostrano, dove non si fa altro che addormentare lo
spettatore, con una saga infinita di luoghi comuni e giri di parole,
espressione di una volontà d’esprimersi repressa dalla censura
dei contenuti e dalla continua ricerca di una forma che non
infastidisca uno o l’altro politico di turno. Pura ipocrisia, paura ed omertà.
In quest’epoca in cui tornano in auge Berlusconi, le sue puttane e le sue puttanate e tutti si lamentano di
Monti e di quello che ha fatto al povero Belpaese, trovate per favore venti minuti per seguire questo
programma e scoprirete, se già non lo immaginate, quale sarà il futuro della nostra cara vecchia penisola.
Ci sono tre punti fondamentali che vengono argomentati da Estulin e dall’invitato al programma,
l’economista dell’Istituto Schiller, Claudio Celani:

 Mario Monti è stato eletto per sopprimere la democrazia parlamentare in Italia. Monti è una marionetta
dell’oligarchia finanziaria internazionale, il cui obiettivo è creare un governo mondiale con il profilo di
un’impresa finanziaria, quella che Daniel chiama“Impresa Mondiale Spa”. Il modo in cui Monti è arrivato al
potere in Italia è stato il colpo di Stato, lo sappiamo bene tutti (spero, ndr), un colpo di stato silenzioso,
senza alzate di voce alla vecchia maniera ma mascherato da un concetto di necessità di un governo tecnico
a cui l’Italia doveva assolutamente ricorrere (senza interpellare i cittadini, ovviamenete, ma solo
rassicurandoli a colpo avvenuto, dicendo “è per il nostro bene”, ndr) per ristabilire l’equilibrio politico-
economico in seno ad una crisi economica globale. Insomma, una presa per il culo nei confronti di tutto il
popolo italiano, che, senza più diritto a votare e dopo aver vissuto (forse neanche tutti consciamente, ndr)
e capito com’è facile calpestare il concetto di democrazia anche in un Paese “Grande” come l’Italia, è
arrivato a sperare che il nonnetto Mario, dalla faccia di persona affabile ed affidabile, potesse fare qualcosa
di meglio di Berlusconi.
 Mario Monti (leggete Mario Monti, leggete Berlusconi, leggete quello che volete ma abbiate chiaro che il
Primo Ministro Italiano di oggi non ha nessun potere decisionale perché è solo il semplice attuatore delle
decisioni prese dai magnati della finanza mondiale, ndr) è soggetto alle decisioni di Mario Draghi, che
riveste un ruolo ben più importante per l’Italia. Draghi conosce bene il concetto di Impresa Mondiale Spa e
sta facendo di tutto affinchè i piani dell’oligarchia finanziaria si realizzino. Mario Draghi ha definito i piani di
sviluppo della transizione al nuovo governo mondiale con i magnati delle grandi banche della Gran
Bretagna, durante una riunione a bordo dello yacht reale inglese“Britannia”, il 2 giugno 1992: durante
questa riunione si discusse su come creare un mercato finanziario in Italia mediante la privatizzazione
dell’industria italiana. Nel corso del programma di Estulin si ribadisce come a Draghi non importi poi più di
tanto della situazione interna italiana, perchè le priorità di una nazione sono scese in secondo piano
rispetto all’evoluzione del piano strategico della creazione di un unico governo di controllo finanziario
mondiale. Dal 1992, quindi, è cominciato un cammino che ci ha portati alla situazione drammatica che
viviamo oggi, quando ci ritroviamo ad accettare un colpo di stato perché ci hanno detto che non è un colpo
di stato, quando facciamo quello che ci dicono e quando siamo contenti se abbiamo qualche soldo in più o
disperati se non ce l’abbiamo, quando pensiamo alla Germania ed agli Stati Uniti come potenze di
riferimento o guardiamo la Gracia o la Spagna, per tirarci sù di morale, senza capire che l’Italia è nella
stessa situazione, nelle mani degli stessi criminali in giacca e cravatta che stanno applicando politiche
d’austerità criminale. Queste sono persone a cui, in fin dei conti, non gliene importa poi molto dell’Italia,
“trattiamo con un’elité i cui membri non si considerano italiani, pensano di avere un’identità che nei tempi
antichi si sarebbe chiamata cosmopolita, non sentono la minima identificazione con la cultura italiana, odiano
il popolo italiano e preferiscono parlare in inglese piuttosto che italiano”.

238
 Mario Monti, Mario Draghi e tutta la compagnia dell’oligarchia finanziaria europea è ossessionata con il
modello utopico pubblicato dal 1944 dal gruppo che circondava Altiero Spinelli, il fondatore del Movimento
Federalista Europeo. Secondo Spinelli, come scrive nel suo Manifesto, le Nazioni-Stato provocano guerre in
maniera intrinseca e per questo motivo, per mantenere la pace, bisognerebbe distruggere le Nazioni-Stato
e costruire degli Stati Uniti d’Europa. Questa è l’ideologia che sta alla base delle decisioni prese oggigiorno
nei piani alti dell’Unione Europea: un unico Stato Europeo con un governo oligarchico privato.
 L’Italia è un Paese forte. Abbiamo un’industria di prima linea a livello mondiale (siamo anche tra i migliori
produttri d’armi del mondo, settore che da sempre fa guadagnare bene, ndr) ma i capoccia della finanza
internazionale vogliono che l’Italia rinunci un poco alla volta al 50% della sua produzione, in nome della
globalizzazione, per agevolare la transizione al nuovo assetto geopolitico mondiale. “Questo
significherebbe il completo collasso sia economico che sociale del Paese” . Estulin e Celani parlano chiaro: se
l’Italia uscisse dall’euro, se solo ne avesse almeno l’intenzione, potrebbe risorgere e farsi addirittura
portavoce, grazie alla sua eccellenza in ambito indutriale e manufatturiero, di una nuova ripresa e sviluppo
del mercato dell’intero bacino Mediterraneo, dagli Stati del sud d’Europa al Nordafrica. Ma questo non
accadrà fintantoché chi decide le sorti dell’Italia, non gliene importa poi un granché del bene
dell’Italia perché è più attento a soddisfare i bisogni di un progetto finanziario mondiale globale. E se noi
siamo d’accordo o no con questo progetto, non importa: zitti, lavorare, divertirsi e se vi lamentate,
manganellate.
A conclusione del programma Estulin avverte che il futuro dell’Italia è nero. Siamo i figli di una nazione
forte e per tanto protetta ma allo stesso tempo tradita dagli stessi governanti, interessati di pìù a quello
che si ostinano a chiamare un bene maggiore ma che non è nient’altro che la realizzazione degli interessi
privati di un’oligarchgia finanziaria a cui non importa un bel niente dei diritti dell’uomo e dei popoli e che
stanno portando avanti, sulla nostra pelle, una politica egemonica mondiale, “per creare un governo
mondiale, come un Impero, con la differenza che non avrà l’aspetto degli antichi imperi, non ci sarà una
nazione dominante come per esempio nell’Impero Britannico ma ci sarà un Impero dominato e governato dagli
interessi finanziari privati. L’obiettivo ultimo è controllare le risorse naturali del pianeta ed uccidere gran parte
della popolazione mondiale, per poter mantenere il dominio ed il controllo di tali risorse”.

Mario Draghi & la lobbies bancaria


La Goldman Sachs & Co. è sicuramente una delle banche d’affari private più potenti del mondo. Sorta nel
1869 a Manhattan (New York) grazie a due immigrati tedeschi: Marcus Goldman e Samuel Sachs.
In questi giorni Mario Draghi è stato nominato governatore di Bankitalia, al posto del dimissionario
Antonio Fazio. Cosa c’entra, direte voi, Mario Draghi con il colosso bancario? C’entra eccome: Mario
Draghi è vicepresidente della Goldman Sachs per l’Europa, la cui sede centrale ha gli uffici nel miglio
quadrato più ricco (e potente) del mondo: la City di Londra! Questa cittadella grande all’incirca 26 km
quadrati, è certamente piccola di dimensione ma non per influenza, visto che nelle sue street hanno sede
le più importanti multinazionali e/o banche del globo!
Come mai un uomo legato e stipendiato molto bene da una banca privata così potente viene nominato
direttore della Banca più influente d’Italia? Quella banca, per intenderci, che s’incamera il Signoraggio
monetario nazionale e una parte del Signoraggio europeo? Ma chi è questo Mario Draghi? Facciamo un
passo indietro. Il professor Draghi è stato dal 1991 al 2001 Direttore Generale del Tesoro e presiede dal
1993 il Comitato per le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice delle grandi privatizzazioni statali (dall’IRI alla
Telecom, Enel, Eni e altre grandi aziende dello Stato). Quindi un personaggio di tutto rispetto! Talmente di
rispetto che fu uno dei privilegiati ospiti alla colazione (non da Tiffany) ma a bordo del panfilo reale della
regina Elisabetta, il “Britannia”. Siamo nel 1992, e ci troviamo al largo di Civitavecchia, ma non su territorio
italiano ma inglese.
Qui vennero decise le sorti economiche dell’Italia. Il 1992 fu un anno molto particolare: crisi Prima
Repubblica, uragano Tangentopoli, attacco alla lira da parte del filantropo George Soros che Carlo Azeglio
Ciampi non riuscì o non volle impedire.
E non è tutto, sentite a tal proposito cosa disse in quegli anni Reginald Bartholomew (ambasciatore

239
americano a Roma e futuro presidente di Merril Lynch Italia): «Continueremo a sottolineare ai nostri
interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di proseguire in modo spedito e di
rimuovere qualsiasi barriera per gli investimenti esteri» Avete capito? Rimuovere ogni barriera per gli
investimenti esteri!!! E’ proprio quello che hanno fatto Draghi & C.
Ha talmente lavorato bene, che oggi Draghi è stato premiato con la direzione della Banca d’Italia. «Una
scelta di alto profilo» dice Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch! E ci credo: il leader della
sinistra è stato (e forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio della Goldman Sachs (nonché
residente dell’Iri per ben due volte), e uno dei protagonisti della svendita italiana. In tredici anni decine e
decine di grosse aziende nostrane passarono in mani straniere (per esempio Buitoni, Invernizzi, Locatelli,
Ferrarelle, e moltissime altre). Quindi non è poi strano che Mario Draghi piaccia tanto a Prodi, anche
perché sembrerebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, che la campagna elettorale di Romano sia finanziata
da una certa Linda Costamagna, una privata signora.
Fin qui nulla di male. Ma se venisse fuori che questa signora è la moglie di Claudio Costamagna,
Amministratore delegato della Goldman Sachs per l’Europa5, la cosa cambierebbe? Certo che sì. Ma
allora...non è che questo colosso - membro della potentissima lobbies bancaria internazionale - ha tutte le
intenzioni di privatizzare l’intero Stato, aprendo ulteriormente all’estero (alle sorelle) e controllando il
sistema monetario del nostro paese? Questa preoccupazione non è campata in aria, visto che dopo
l’incontro sul “Britannia” (tra le cui banche ospiti c’erano proprio i vertici della Goldman) sono iniziate
quelle mega privatizzazioni e acquisizioni che hanno depredato e svenduto i patrimoni pubblici. E poi come
non preoccuparsi, se il nuovo controllore del sistema monetario e/o bancario (governatore di Bankitalia)
italiano e il capo del governo (prossimo) sono finanziati e controllati dalla stessa banca d’affari privata?

Draghi avvenimenti del 1992


Febbraio 1992, dicembre 2005. Dalla prima alla seconda Tangentopoli, dall’arresto di Mario Chiesa per le
mazzette del pio albergo Trivulzio al crollo di un intero pezzo del sistema economico e finanziario
culminato con le dimissioni di Antonio Fazio.
In mezzo tredici anni durante i quali la corruzione non è mai morta, anzi, ha intrapreso nuovi e più
innovativi percorsi, le mafie hanno decuplicato i loro già pingui fatturati, lo Stato sociale è stato
smantellato, l’economia massacrata a colpi di privatizzazioni selvagge e a prezzi di supersaldi.
E tra pochi mesi si va al voto, con un Prodi quasi certo vincitore e un Giuliano Amato che si prepara per il
gran volo verso il Colle più alto di Roma. Quel dottor Sottile che, nel drammatico 1992, fu chiamato a
reggere il timone del Governo, dopo il siluramento di Craxi. Ed al ministero del Tesoro regnava il Verbo del
direttore generale, Mario Draghi, al quale - scriveva a inizio 2000 nel Gioco dell’Opa il giornalista
economico Enrico Cisnetto - (<molti imputano di essere persino più potente di Ciampi, cioè un super
ministro che non ha mai ricevuto alcuna investitura popolare», addirittura (<l’uomo più potente d’Italia»,
secondo un Business Week di fine anni ’90, che lo ha anche visto all’opera tra i vertici della Banca
Mondiale. Saprà ora Draghi traghettare la nostra superbucata nave fuori dalla tempesta ed evitarci il
naufragio? Cerchiamo di capirlo, passando in rassegna la carriera del nuovo nocchiero di via Nazionale.

TUTTI A BORDO
Partiamo proprio dal mare. Eccoci a bordo del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta in rotta lungo le
coste tirreniche, dalle acque di Civitavecchia e quelle dell’Argentario. E’ il 2 giugno, festa della
Repubblica, sono trascorsi esattamente cento giorni dall’arresto di Chiesa. Ma i potenti, si sa, hanno le
antenne ben tese e si organizzano in un baleno. Negli splendidi saloni del panfilo si son dati
appuntamento oltre centro tra banchieri, uomini d’affari, pezzi da novanta della finanza internazionale,
soprattutto di marca statunitense e anglo-olandese. A guidare la nostra delegazione - raccontano in
modo scarno le cronache dell’epoca - proprio lui, Draghi, che ai (<signori della City» illustra per filo e per
segno il maxi programma di dismissioni da parte dello Stato e di privatizzazioni. Un vero e proprio

240
smantellamento dello Stato imprenditore.
A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio
Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: (<non venne programmata alcuna svendita -
osservò - fu solo il prezzo da pagare per entrare tra i primi nel club dell’euro». Più chiari di così.... In
perfetta sintonia con l’attuale “avversario” (del Polo) l’allora presidente Iri, Romano Prodi e quello
dell’Eni, Franco Barnabè. Pochissime le voci di dissenso. Il napoletano Antonio Parlato, all’epoca
sottosegretario al Bilancio, di An, sostenne che Draghi aveva intenzione di portare avanti un progetto di
privatizzazioni selvagge. E aggiunse che proprio sul Britannia si sarebbero raggiunti gli accordi per una
supersvalutazione della lira.
Guarda caso, tra gli invitati “eccellenti” del Britannia fa capolino George Soros, super finanziere d’assalto
di origini ungheresi ma yankee d’adozione, a capo del Quantum Fund e protagonista di una incredibile
serie di crac provocati in svariate nazioni nel mirino degli Usa, potendo contare su smisurate liquidità,
secondo alcune fonti di origine anche colombiana. E guarda caso, per l’Italia sarà settembre nero, anzi
nerissimo, con una svalutazione del 30 per cento che costringerà l’allora governatore di Bankitalia Carlo
Azeglio Ciampi (direttore generale Lamberto Dini) a prosciugare le risorse della banca centrale (quasi 50
miliardi di dollari) per fronteggiare il maxi attacco speculativo nei confronti della lira.
A infilarci pesantemente uno zampino anche Moody’s, l’agenzia di rating che declassò i nostri Bot. Le
inchieste per super-aggiotaggio avviate in diverse procure italiane (fra cui Napoli e Roma) sono finite nella
classica bolla di sapone. Eppure, anche allora, e come al solito, a rimetterci l’osso del collo sono stati i
cittadini-risparmiatori. Craxi puntò l’indice contro «una quantità di capitali speculativi provenienti sia da
operatori finanziari che da gruppi economici>>, parlando di «potenti interessi che pare si siano mossi allo
scopo di spezzare le maglie dello Sme>>, e di un «intreccio di forze e circostanze diverse>>.

IL SALVATOR SOTTILE
Ad arginare la tempesta arriverà il governo di salute pubblica guidato da Giuliano Amato, il dottor Sottile
passato dalla fedeltà craxiana a quella dalemiana. E per guidare il tanto sospirato piano di Privatizzazioni -
il solo che potrà salvare la nave Italia dalle tempeste finanziarie - chi potrà esserci mai? Of course, Super
Mario Draghi, che in otto anni porterà a casa un bottino da quasi 200 mila miliardi di vecchie lire,
vendendo a destra e a manca gli ex gioielli di casa, anzi dello Stato. Una mission messa a segno con grande
determinazione, portandoci in testa alla hit internazionale dei ‘privatizzatori’ (secondi solo alla Gran
Bretagna dell’amico Tony Blair). Ma, secondo altri “tecnici”, con una politica di scientifica vendita a prezzi
stracciati. Super Mario - appena sceso dal Britannia - dà inizio alla sua guerra. Siamo a metà luglio 1992
quando l’appena battezzato governo Amato dà il via libera alla liquidazione dell’Efim, azienda storica del
parastato, gestito coi piedi dai boiardi di Stato ma ancora in grado di esprimere qualcosa.
«Draghi fa una piccola finta iniziale - descrive chi lo conosce bene - per congelare i debiti con le banche,
anche estere. Ma poi tutto si accomoda, già a fine agosto gli istituti di credito internazionali sono contenti
di come procedono le cose e poi verranno soddisfatti man mano>>.
eccato che vada disintegrato un patrimonio non da poco, composto da un centinaio di società del gruppo
e da migliaia e migliaia di posti di lavoro. Ma si sa, la finanza, soprattutto quella “globalizzata”, non può
andar tanto per il... Sottile. Da allora in poi sarà un valzer di dismissioni. E di grandi manovre. Proprio alla
fine di quella bollente estate 1992, il governo Amato apre le danze, con la trasformazione in società per
azioni dei grandi enti pubblici, Enel, Eni, Ina ed Iri in pole position.
La prima maxi operazione è di un anno dopo, quando il Credito Italiano va all’asta, per la gioia di
imprenditori della vecchia e nuova finanza, d’assalto e non. La finanza anglo-americana, quella a bordo del
Britannia, gongola, ed un segnale più che significativo arriva con lo sbarco del neo ambasciatore Reginald
Bartholomew, che dopo qualche mese di acclimatamento tra i salotti romani dichiara: «continueremo a
sottolineare ai nostri interlocutori italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di
proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera agli investimenti esteri>>.
Dopo cinque anni - dimessi i panni dell’ambasciatore - Bartholomew viene nominato presidente della Merryl
Linch Italia, uno dei colossi finanziari made in Usa. Quando la politica & la finanza vanno a braccetto. Detto,

241
fatto, comunque. Le direttive di mr. Reginald sono state seguite a puntino nel corso degli anni ’90. Dalle
maxi privatizzazioni targate Telecom (23 mila miliardi) ed Enel (32 mila), passando attraverso un mare di
aziende sparse un po’ in tutti i settori, a cominciare dall’agroalimentare che viene letteralmente dato in
pasto, è il caso di dirlo, ai big olandesi, inglesi o a stelle e strisce. Arriviamo nel 2000.
L’altro colosso di Stato, l’Eni, è già in avanzata fase di privatizzazione. Manca solo il ramo “immobili”, la
ciliegina finale. Ad acquisirne la fetta più grossa, per circa 3000 miliardi delle vecchie lire, è un altro colosso
dell’intermediazione finanziaria Usa, Goldman Sachs, tramite il suo dinamicissimo fondo Whitehall, che così
entra in possesso - per fare un solo esempio - dell’ex area Eni di San Donato Milanese, 300 mila metri
quadrati superappetibili, dove potrebbero essere trasferiti gli storici locali Rai di corso Sempione. Goldman
Sachs, comunque, non si ferma qui, e fa incetta di altri immobili, come quelli della Fondazione Cariplo (e poi,
con un altro big Usa, Morgan Stanely, sui patrimoni mattonari di Unim, Ras e Toro). Altro acchiappatutto, il
gruppo Carlyle, che ha fatto incetta di immobili anche a Napoli (tra gli azionisti principali, le famiglie Bush e
Bin Laden). Secondo le ultime statistiche di fonte Sole 24 Ore (“Scenari Immobiliari”) i gruppi esteri ormai
sopravanzano quelli nostrani, 11 mila contro 15 mila miliardi di vecchie lire di patrimonio ex-pubblico: tra i
privati nazionali spiccano Ipi (Danilo Coppola), Pirelli Real Estate (Tronchetti Provera), Risanamento
(Zunino), Statuto, Ligresti, ovvero la crema mattonara di casa nostra.

THANK YOU, GOLDMAN


Nel 2001 Mario Draghi, compiuta la sua mission come direttore generale del Tesoro e soprattutto
responsabile delle privatizzazioni, passa al altro incarico. Non più pubblico, questa volta, ma privato. Non
più in Italia ma all’estero. Ad arruolarlo è proprio il colosso a stelle e strisce: a gennaio, infatti, assume la
carica di vice presidente della Goldman Sachs International. Anni pieni di successi, tanto che a fine 2004
viene nominato al vertice del “management committee”, l’organismo che pianifica tutte le decisioni del
gruppo a livello internazionale, il primo “non statunitense” a tagliare questo traguardo nella storia di
Goldman. Il pedigree della super-banca d’affari a stelle e strisce, comunque, può vantare una sfilza di nomi
illustri. E torniamo a quel fatidico 1992. Il presidente della Federal Riserve Bank di New York (che fa capo
alla Banca centrale americana), Gerald Carrigan, legato a filo doppio con George Soros, si dimette e passa
tra le fila della Goldman Sachs, in qualità di presidente dei consiglieri internazionali del gruppo.
Tra i consiglieri della stessa banca ha figurato Romano Prodi.
Oggi, al posto di Draghi, siede l’ex commissario Ue Mario Monti. E’ entrato nel gruppo a fine novembre:
forse proprio per questo - quando è rimbalzato il suo nome per il vertice Bankitalia - ha fatto un passo
indietro. Per un evidente conflitto d’interesse. Da un conflitto all’altro, eccoci sempre all’estero, con le
possibili acquisizioni delle nostrane Bnl e Antonveneta da parte del Banco di Bilbao e dell’olandese Abn
Ambro, in contrapposizione alle nostrane Unipol (vedi alla voce Consorte) e BPI (vedi alla voce Popolare di
Lodi di Giampiero Fiorani). Ebbene, in entrambi i casi, Goldman Sachs ha svolto il ruolo di “advisor”,
valutando positivamente le due offerte straniere. E oggi Fazio osserva: «ho cercato di evitare a tutti i costi
la colonizzazione del nostro sistema bancario. Vedrete quel che succederà dopo di mew. Val la pena di
stare a vedere e, se possibile, di accendere i riflettori.

I GRAN REGISTI DI MANI PULITE


Cè una strategia ad orologeria in Mani pulite? Come mai il bubbone è scoppiato in quel ’92, quando la
corruzione ormai dilagava da anni ? Possibile che tutto sia uscito dai porti delle nebbie in un sol botto?
Come mai i pm prima non sentivano e non vedevano, oppure venivano zittiti dai loro capi? Interrogativi ai
quali non è stata fornita alcuna risposta. E lo stesso clamoroso abbandono della toga da parte dell’uomo
simbolo di quella stagione, Antonio Di Pietro, sta a dimostrarlo.
Un episodio fino ad oggi mai chiarito. Come non è chiara la genesi di una fantomatica “Mani Pulite
International”, ovvero “Transparency International”, che nata dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989
per iniziativa del principe Filippo di Edimburgo avrebbe trovato adepti in mezza Europa. Dalla Banca
Mondiale – sua principale ispiratrice – fino ai leghisti della Padania. Stando ad alcune ricostruzioni, infatti,
Mani Pulite International avrebbe subito trovato impulso tramite il responsabile della Banca Mondiale per
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il Kenya, Peter Eigen, promotore di una linea anti-corruzione a tutto campo, anche a costo di sterminare
diritti, annientare fondi per i paesi in via di sviluppo e via cantando.
«Alla fine della guerra fredda – dichiarò Eigen – i tempi erano maturi e assieme ad alcuni colleghi decisi di
procedere indipendentemente con l’iniziativaw. Venne stilato una sorta di decalogo, in base al quale era
possibile, anzi lecito e quasi dovuto intervenire nelle nazioni a rischio-corruzione, nei loro affari interni.
Non pochi storici ricordano il caso del presidente di Deutsche Bank, Alfred Herrhausen, che osò sfidare la
politica a tutto campo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale: il 30 novembre 1989
verrà trovato ucciso.
Tra gli ideologi di Transparency International Hans Helmut Hoeppe, docente all’università del Nevada, il
quale non esclude la necessità ultima dell’autoritarismo come unico mezzo per porre fine allo stato sociale
ma propone un’alternativa: una radicale politica di “decentralizzazione” e “privatizzazione” di quasi tutte
le istituzioni, compresa polizia, magistratura e forze armate. E tra gli sponsor in prima linea, of course, le
fondazioni legate alla regina Elisabetta (Corwn Agents, British Overseas Development Administration, Bhp
Minerals of Australia, Rio Tinto, Tate & Lile, Nuffield Fountation, Rownee Trust).
Poi la misteriosa società Mont Pelerin, fondata nel 1947 da Friedrich von Hayek e che tra i suoi aficionados
italiani conterebbe sulle presenze dell’ex ministro alla difesa Antonio Martino e dell’economista Sergio
Ricossa.
Ai vertici della sua piramide, tra gli altri, Peter Berry, direttore della Crown Agency britannica, e il ministro
colombiano della giustizia Nestor Neira. Ma a quanto pare è proprio George Soros il grande burattinaio
dell’organizzazione, che – guarda caso – attraverso suoi fedelissimi, avrebbe provocato maxi crac nelle
economie di mezzo mondo. Del resto, il suo Quantum Fund è una diretta emanazione del gruppo
Rothschild. Un solo esempio? Richard Katz, ex direttore della Rotschild Italia e allo stesso tempo membro
del comitato esecutivo del Quantum Fund di Soros.
Registrato nel paradiso fiscale delle Antille olandesi, nel suo consiglio d’amministrazione fanno capolino
alcuni nomi di un certo peso: come quello di Isidoro Alberini, storico agente di cambio alla Borsa di Milano,
Nils Taube (socio dei Rotschild nella finanziaria St.James Place Capital), Amebee de Moustier (della Ifa
Banque di Parigi), Edgar de Picciotto. Quest’ultimo è al vertice della UBP (Union Bancarie Privée) di
Ginevra, terza banca svizzera, uno dei cui soci, Edmund Safra, è stato coinvolto in un’inchiesta della Dea
americana per riciclaggio dei narcodollari colombiani. Tra i più accaniti fan di Mani Pulite International,
alcuni padani doc.
A presiedere il movimento TI in Italia figura, infatti, Maria Teresa Brassiolo, consigliere della lega Nord al
comune di Milano, mentre ai vertici organizzativi figura un altro esponente del Carroccio a Saronno,
Edoardo Panizza. Una in perfetto stile Calderoli, la Brassiolo, che suggerisce l’uso del bisturi nei confronti
dei criminali: «prima di ammazzarli basterebbe magari operarli o dare loro delle medicine, del resto se uno
ha l’appendicite lo operano di appendicite». O no?

LE MAFIO-MASSONERIE DI BILDERBERG E TRILATERAL


I signori della finanza, evidentemente, amano le acque. Vuoi quelle marine, come nel caso della crociera
d’affari sul Britannia di Sua Maestà, vuoi quelle, più tranquille, di un bel lago.
Come è successo, ad esempio, sulle rive del Maggiore, in quel di Stresa, dove a giugno 2003 il Gruppo
Bilderberg a festeggiato i suoi primi 50 anni. Li ritroviamo lì, in un abbraccio appassionato, i potenti
della terra, dall’immancabile Henry Kissinger a David Rockfeller fino a Melinda Gates. E la nostra
truppa? Mista al punto giusto, trasversale che più non si potrebbe. Il meeting del cinquantennio ha
visto la partecipazione, sul versante finanziario, di Franco Bernabè, Rodolfo De Benedetti, Mario
Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Riccardo Passera, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti
Provera. Per la serie: tutti i candidati possibili alla successione di Fazio al vertice di Bankitalia!
Tra gli economisti-politici, i due ultimi ministri dell’Economia nel governo Berlusconi, Domenico Siniscalco
e Giulio Tremonti. Ma nel corso degli anni le presenze agli annuali meeting - a partire dal 1982 ad oggi -
sono state numerose e di grande prestigio: non ha fatto mancare la sua presenza il gruppo Fiat, con i
fratelli Gianni e Umberto Agnelli, Paolo Fresco e l’amico Renato Ruggiero (per pochi mesi al timone del

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ministero degli Esteri); e poi i banchieri Rainer Masera, al vertice del gruppo Imi San Paolo, e Alessandro
Profumo, Confindustria con Innocenzo Cipolletta; e un folto drappello di politici, dai polisti Giorgio La
Malfa, Gianni De Michelis e Claudio Martelli (oltre ai già ricordati Tremonti e Siniscalco), agli ulivisti
Romano Prodi, Valter Veltroni e Virginio Rognoni.
Ecco cosa ne pensa di queste combriccole un giornalista di razza come Fulvio Grimaldi (lo ricordate, col
suo inseparabile bassotto a denunciare senza peli sulla lingua gli imbrogli a 360 gradi e per questo
prudentemente fatto fuori dalla Rai?), in un lungo reportage consultabile solo via internet, sul sito contro
“Come don Chisciotte”: «31 dicembre: nel plauso a denti stretti della destra e più convinto della “sinistra”
a Mario Draghi governatore della Banca d’Italia, si chiude l’annus horribilis berlusconian-dalemiano-
bertinottiano 2005.
Vince la finanza anglo israeliana, massonica e laica (si fa per dire), perde la finanza cattolica e in specie la
massoneria Opus Dei. Vincono anche coloro che 13 anni prima hanno avviato la bancarotta italiana,
assassinato la politica e fatto trionfare un’economia in gran parte straniera di rapina e per il resto quella
che impesta l’aria di questi tempi. La posta in gioco? Tra le altre il famigerato Partito Democratico
filoclintoniano, filoisraeliano, filobilderberghiano, massonico, di Rutelli, Veltroni e aggregati vari». Grimaldi
definisce Bilderberg e Trilateral come «organizzazioni mafioso-massoniche».
Sta di fatto che sugli incontri targati Bilberberg - nel corso dei quali si discute dei destini e degli assetti
mondiali - vige il più assoluto riserbo. Sulla stampa ufficiale, nessuna riga. Forse perché, tra gli invitati di
lusso, figurano anche alcuni grossi calibri della stampa nazionale, da Ferruccio De Bortoli a Gianni Riotta,
fino a Lucio Caracciolo. Manca solo Magdi Allam: sarà per la prossima volta.
L’unica cosa certa è che i vertici delle lobbies bancarie internazionali, gli stessi che stanno controllando le
economie planetarie, avranno un altro ottimo motivo per festeggiare a capodanno. Buon Anno a tutti.
Antonio Fazio e lo scontro tra Opus Dei & Rothschild...
Antonio Fazio ieri si è dimesso dalla carica di governatore di Bankitalia. Qualcuno sta ancora
festeggiando, qualcun altro invece - magari nelle oscure stanze dell’Opus Dei di via Bruno Buozzi 73 a
Roma - si sta asciugando le lacrime. Dopo 12 anni di mandato lascia il Palazzo Koch di Via Nazionale «per il
bene del paese» dicono all’unisono i nostri umili governanti. Cosa farà adesso? Con quale incarico verrà
premiato per i suoi servigi alla società e soprattutto per sopperire allo stipendio miliardario (2 miliardi di
vecchie lire, pari a oltre 160 milioni al mese)? Al suo illustre predecessore è andata molto bene. Carlo
Azeglio Ciampi oggi ricopre la prestigiosa carica di Presidente della Repubblica. (Ricordiamo che è stato
lo stesso Ciampi a voler Fazio come successore. All’epoca Fazio era vicedirettore generale e ha
“magicamente” scavalcato il direttore generale che era Lamberto Dini...)
Eppure...l’attuale capo dello Stato ha nel suo armadio qualche scheletruccio di troppo! Nel settembre
1992, quando dirigeva la Banca Centrale nel governo, guarda caso, di Giuliano Amato, ritardò una
speculazione della sterlina da parte del filantropo George Soros contro la lira che ne causò la sua
svalutazione del 30%. Nel vano tentativo di arginare l’attacco, l’esperto di finanza Ciampi prosciugò le
riserve in valuta estera della Banca d’Italia: ben 48 miliardi di dollari (quasi 100 mila miliardi di vecchie
lire)!!! Stranamente pochi mesi prima di questa speculazione criminale, per l’esattezza il 2 giugno 1992,
avvenne un incontro segreto a bordo del panfilo reale della regina Elisabetta II d’Inghilterra, il Britannia,
al largo di Civitavecchia.
A bordo vi erano esponenti del mondo bancario e finanziario e lo scopo era quello di complottare la
completa privatizzazione delle partecipazioni statali e dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito
proprio della svalutazione della lira provocata da Soros & Co. Nel mega yacht vi salirono i rappresentati delle
banche Barings, Warburg, Barclays, ecc.; personaggi come Mario Draghi, il direttore generale del ministero
del Tesoro dell’epoca, Beniamino Andreatta, George Soros e la stessa regina Elisabetta che si è occupata
dei saluti ufficiali. Il miliardario ungaro-statunitense Soros, abituato a far crollare le economie di interi paesi
(vedi la crisi delle Tigri asiatiche), è lo stesso che ha incontrato recentemente Francesco Rutelli e Romano
Prodi (ex consulente della Goldman Sachs). Forse i due navigati politici avevano bisogno di qualche consiglio
su come gestire al meglio il prossimo governo, dal punto di vista economico? Se a
Ciampi, che ha lasciato svuotare le casse della Banca d’Italia, gli hanno regalato il Quirinale, cosa mai

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offriranno a Fazio per i suoi servigi? In fin dei conti non ha controllato quello che doveva controllare, non
ha impedito quello che doveva impedire (Cirio, Parmalat & co), e per finire ha tentato di scalare quello che
non doveva scalare. Per non parlare delle tonnellate di oro (tra le 450 e le 1500 tonnellate) che la Banca
d’Italia avrebbe iscritto in bilancio ma che risultano sparite...
Insomma diciamolo: un curriculum di tutto rispetto! Gli stessi che stanno decidendo il premio di produzione
per Fazio, stanno anche decidendo il suo sostituto (e non mi riferisco al governo fantoccio di Berlusconi).
Alcuni nomi già circolano e sono molto interessanti: Mario Draghi (Banca Mondiale, gruppo Bilderberg,
vice presidente della Goldman Sachs), Mario Monti (Bilderberg, appena "assunto" dalla Goldman Sachs),
Tommaso Padoa Schioppa (Aspen Institute, Commissione Trilaterale, Bilderberg), Domenico Siniscalco
(RIIA, Royal Institute for International Affairs, il governo invisibile britannico), Vittorio Grilli (Aspen
Institute), Lamberto Dini (ex vice presidente della BIS, la Banca per i Regolamenti Internazionali, Cavaliere
di Gran Croce, Fondo Monetario Internazionale).
Ci siamo capiti, vero? Il posto vacante di governatore, una delle poltrone più potenti e prestigiose dello
scenario italiano, sarà prontamente occupata da uno di questi personaggi: una persona vicina a quelle che
il ricercatore del Centro Studi Monetari, Marco Saba, definisce le Brigate Rothschild! Membro quindi del
gruppo elitario dei Bilderberg o della Commissione Trilaterale (commissione elitaria che lega USA, Europa,
Giappone), o per che no, della banca d’affari più potente al mondo la Goldman Sachs.
Quindi il religiosissimo Antonio (proprio ieri è andato a stringere la mano al capo dell'Opus Dei: Benedetto
XVI), è il capro espiatorio dello scontro al vertice tra l’Opera (Obra), comunemente noto come Opus Dei, e
quelle fazioni vicine agli imperi anglo-ebraici come Rothschild, Warburg, Barings, Goldman Sachs, ecc.. Chi
vincerà? Lo sapremo tra qualche giorno, e mentre attendiamo trepidanti, il governo, burattino dei Poteri
Forti, ha blindato il disegno di legge sul risparmio in discussione alla Camera, mettendo la fiducia su due
emendamenti: l'articolo 19.100 su Bankitalia (mandato a termine di 6 anni per il governatore) e il 30.100 -
guarda caso - sul falso in bilancio. Evviva i marpioni e la finanza creativa!!!

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Quello che non sai su MATTEO RENZI

RENZI CONDANNATO IN PRIMO GRADO DALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE E NESSUNO NE PARLA

(OPI) - Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi - si legge su Controcorrenteblogdotcom - è stato condannato in primo grado dalla
Corte dei Conti della Toscana. Sicuramente un biglietto da visita non proprio positivo per il Sindaco fiorentino del Pd che punta
dritto a Palazzo Chigi e alla segreteria del partito. Una condanna, seppur in primo grado, per un amministratore locale non è
decisamente un buon viatico.

Il Sindaco infatti, quando era Presidente della Provincia di Firenze, aveva assunto
dei dipendenti con una categoria di inquadramento sbagliata rispetto ai requisiti
realmente posseduti da queste persone. In pratica Renzi aveva assunto 4
segretarie per il suo staff con un contratto di categoria D invece che C, in soldoni
stipendi gonfiati. Queste infatti non possedevano alcuna laurea, pertanto è stato
ravvisato un danno erariale che la procura contabile aveva originariamente
stimato in 2 milioni e 155mila euro, ridotto dai giudici di primo grado a un risarcimento di 50mila euro.

Di questa somma, circa 14mila sono stati posti a carico del rottamatore e 1.000 al suo vice di allora, Andrea
Barducci, oggi promosso presidente della Provincia medesima. Il resto è stato addebitato a ex assessori e
funzionari dell'ente locale. Le persone condannate sono 21; nove dei 30 indagati sono stati archiviati.

MATTEO RENZI ALLA LEOPOLDA

Renzi contestò pesantemente il lavoro della procura


contabile: «Una ricostruzione fantasiosa e originale»..
Nessuno tuttavia gli ha sentito dire: accetto la sentenza, la
giustizia faccia il suo corso, auspico tempi brevi per il
processo di appello. Del quale, a due anni dal verdetto di
primo grado, si è persa ogni traccia.

MATTEO RENZI A BARI

Ma la Corte dei conti ha dovuto occuparsi anche delle spese di rappresentanza del giovane presidente della
provincia di Firenze. Le ha denunciate un dipendente di Palazzo Medici Riccardi che ha il dente avvelenato
con Renzi. Il suo mandato è costato ai contribuenti fiorentini 600mila euro in cinque anni tra viaggi,
ristoranti, regali, ospitalità: una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui Obama fu eletto presidente è costata
70mila euro.

CORTE CONTICORTE CONTI

La Provincia aveva dato a Renzi una carta di credito con un plafond


di 10mila euro mensili. I magistrati contabili sono andati a caccia dei
giustificativi, ricevute e scontrini. Quando mancavano, il capo di
gabinetto autorizzava ugualmente gli esborsi: «Spese regolarmente
eseguite in base alle disposizioni contenute nel disciplinare delle
attività di rappresentanza istituzionale».

Renzi ha fatto felici le migliori cucine di Firenze: 1.300 euro alla


pasticceria Ciapetti, 1.855 euro alla Taverna Bronzino, 1.050 euro da Lino e 1.213 al Cibreo. Sotto inchiesta

246
sono finiti anche i 4,5 milioni che la provincia ha elargito alla Florence Multimedia, società che svolge
attività di comunicazione e informazione per la provincia.

Matteo Renzi è figlio di Tiziano Renzi, ex parlamentare della DC e gran signore della Margherita e della
Massoneria in Toscana. Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il Valdarno, dal quale si
stanno allargando a macchia d'olio. Il padre di Matteo controlla dalla metà degli anni '90 la distribuzione di
giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi, la società un po' edile
e un po' finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l'ascesa di Matteo Renzi.

Le prime 10 cose che non vanno di Matteo Renzi:


1) Da presidente della Provincia, tra il 2004 e il 2009, ha acquisito il controllo di tutta la stampa locale, radio
e tv, in Toscana. L'ultimo giornale che un po' gli era ostile era "La Nazione". Per questo, in occasione dei
150 anni di questo giornale, ha fatto ospitare dai locali della Provincia, in via Martelli, una mostra che,
naturalmente, è stata pagata coi soldi di noi contribuenti. In questo modo, La Nazione è divenuta renziana.

2) Renzi per controllare ancora meglio l'informazione locale, ha trovato un secondo lavoro a moltissimi
giornalisti: gli uffici stampa degli eventi organizzati dalla Provincia, come il Genio fiorentino, il suo
stesso portavoce, tutta una serie di riviste inutili e costossime per la collettività (Chianti News, InToscana,
ecc.) servono a lui e a Martini, il presidente della Regione, a tenersi buoni i cronisti locali.
Inoltre, trasmissioni come "12 minuti col Presidente", che va in onda su RTV 38 e Rete 37, gli sono servite a
dare delle tangenti legalizzate alle redazioni di queste emittenti che ormai, in lui, riconoscono il vero datore
di lavoro.

3) Tra le cose di cui più si vanta Renzi, vi è il recupero di Sant'Orsola. Il grande complesso situato in San
Lorenzo, chiuso e abbandonato da molti decenni, sarebbe stato recuperato dalla Provincia -così dice Renzi-
con un investimento iniziale di 20 milioni di euro. E questo non è vero. Infatti, a bilancio, a fine anno, la
Provincia per Sant'Orsola ha stanziato la miseria di un milione di euro. E' un esempio del suo continuo
modo di mentire.

4) Renzi in questi 5 anni ha utilizzato la Provincia allo scopo di promuovere la propria immagine personale
coi soldi nostri. A questo servono manifestazioni inutili e costose come "Il Genio fiorentino
e "Riciclabilandia". Attraverso l'utilizzo delle consulenze, degli uffici stampa, della commissione di
sondaggi, pubblicazioni e pubblicità ha creato una vasta rete clientelare di giornalsti che non ne
contraddicono mai le posizioni.

5) L'inchiesta di Castello: Matteo Renzi, come presidente della Provincia, è molto più coinvolto del sindaco
Domenici. Infatti, le opere oggetto dell'inchiesta sono quasi tutte commissionate dalla Provincia: tre
scuole, una caserma nonché naturalmente il nuovo (e che bisogno c'è?) palazzo della Provincia. Eppure sui
giornali ci è finito Domenici.

6) Il braccio destro di Ligresti, patron della Fondiaria, Rapisarda, lo si vede bene nelle intercettazioni
telefoniche, pretende che per le commissioni di Castello la Provincia faccia una gara d'appalto. "sennò
ci accusano di fare noi il prezzo", spiega Rapisarda al telefono all'assessore Biagi. Pochi giorni dopo quella
telefonata, compare questo titolo su Repubblica: "Renzi contro la Fondiaria: per Castello si farà la gara
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d'appalto". Ovvero: Renzi è colui che meglio esegue le volontà della Fondiaria e poi appare addirittura
come quello contro i poteri forti!

7) Nel 2004 come prima cosa taglia i fondi della Provincia per la raccolta differenziata. Risultato, i Verdi si
arrabbiano (giustamente) e lui li espelle dalla Giunta.

8) DAl 2004 Renzi ha creato un'infinità di società alle quali la Provincia commissiona eventi culturali,
indagini di mercato e così via. Il caso più clamoroso è quello di "Noilink" che, durante le primarie del PD,
diventa il suo vero e proprio comitato elettorale!

9) Tutti i giornaletti del cappero che arrivano nelle case dei fiorentini a partire da "Prima, Firenze!" sono
stampati coi soldi della Provincia

10) Nessun giornalista osa fare una domanda su quanto abbiamo riportato
nei primi nove punti a Matteo Renzi.
Pubblicato da Marcello De Vita il Gio, 03/11/2011 - 13:53

Ascoltate bene dal minuto 9.46.. Matteo Renzi dice di voler imporre il trattamento sanitario
obbligatorio a chi crede a fenomeni come le scie chimiche o il microchip sottocutaneo. Questa è la
prova..
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=MBb-2Re69mg
Se il nuovo che avanza è Matteo Renzi, allora stiamo freschi.Cominciamo con Wikipedia e la vergognosa
pagina dedicata al sindaco di Firenze che lo fa passare per un politico che è “In linea con la sua idea di lotta
alla casta e agli sprechi, nel suo mandato ha diminuito le tasse provinciali, diminuito il numero del
personale e dimezzato i dirigenti dell'ente fiorentino”.
Quando ha fatto queste cose e sopratutto dove é la fonte di tutto ciò? In Wikipedia c'è un link, il numero 4,
che porta semplicemente ad un articolo che si riferisce all'indagine a carico di Matteo Renzi, quando era
presidente delle provincia, dove, secondo la procura, alcune delle persone assunte in Provincia non erano
in possesso dei requisiti richiesti, come la laurea, oppure erano doppioni rispetto a figure professionali già
presenti in Provincia. Alla faccia della lotta agli sprechi! La pagina di Wikipedia su Matteo Renzi

Ma torniamo un po' indietro e impariamo a conoscere questo giovane che avanza. La prima cosa che ogni
cittadino dovrebbe fare prima di gridare “è lui l'alternativa” dovrebbe informarsi un po' e informarsi su
Renzi non è così difficile. Renzi è figlio di un Democristiano, Tiziano Renzi, ex consigliere comunale che ha
sempre spianato la strada al figlio per fargli raggiungere sempre più ampi poteri. Il padre di Renzi è definito
gran signore della Margherita e della Massoneria in Toscana. Il feudo incontrastato della famiglia Renzi è il
Valdarno, dal quale si stanno allargando a macchia d'olio. Il padre di Matteo controlla dalla metà degli anni
'90 la distribuzione di giornali e di pubblicità in Toscana. Questo, unito agli affari con la Baldassini-Tognozzi,
la società un po' edile e un po' finanziaria che controlla tutti gli appalti della Regione, spiega l'ascesa di
Matteo Renzi.
Oggi il giovane politico continua a farsi paladino della precarietà, lui che che non ha mai spedito un cv in
vita sua, mai fatto un colloquio di lavoro, mai temuto la fine di un contratto a tempo determinato.
Sopratutto lui rappresenta tutto ciò che era una volta Berlusconi!
E per averne conferma basta leggere le sue così dette 100 proposte... proposte dei quali tra i co-firmatari si
trova un certo Gori: uomo già di Rete Quattro, di Fininvest e direttore di Canale 5 nella prima metà degli
anni '90, successivamente fonda la casa di produzione Televisiva Magnolia famosa per aver importato in

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Italia format quali il Grande Fratello o l'Isola dei Famosi. Si può dire il perfetto esempio di quella cultura
berlusconiana.
Ma al di là di chi abbia sottoscritto o meno le proposte, in fondo le folgorazioni sulla via di Damasco
esistono da sempre (anche se in questo caso il folgorato sembra Renzi) è interessante leggere le proposte.
Al di là che difficilmente si possono classificare come di 'sinistra' (parola che d'altronde non ha più valore)
con privatizzazioni varie a destra e a manca e attacco a sistema del welfare (per esempio favorendo una
ancora maggiore esternalizzazione dei servizi ospedalieri per... risparmiare) è interessante notare come le
proposte più 'sensibili' lo siano solo all'apparenza con la negazione spesso nella stessa frase o quella
successiva di quanto inizialmente affermato. Lampante il punto 26 sugli ordini professionali dove a
dispetto del prorompente titolo 'Riformare gli ordini professionali' dopo si parla di abolire gli ordini
superflui (leggasi: nessuno) e ricondurre gli altri a funzione di 'regolatori di mercato' e non di 'protezione
corporativa'... tante belle parole per dire nulla.
Situazione che diventa fin comica nel capitolo dedicata alla sanità:
"40. Completa riorganizzazione della medicina sul territorio: radicale cambiamento del ruolo della medicina
di base. Abolizione dell’attuale ruolo del medico di medicina generale. Creazione di ambulatori
polispecialistici sul territorio. Consorzio dei medici di Medicina generale."
"42. Chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti letto e che non abbiano un servizio di anestesia e
rianimazione aperto 24 ore su 24. Questi dovrebbero essere ospedali per pazienti cronici a lunga degenza a
bassa intensità di cure ma a basso costo. Dovrebbero essere di supporto agli Ospedali ad alta complessità e
alto costo, i quali dovrebbero esclusivamente gestire la fase acuta e poi inviare a strutture con costi ridotti.
Ne consegue anche la necessità di un’assistenza domiciliare efficace e ben coordinata. Nei grandi ospedali
bisogna cancellare i doppioni, la moltiplicazione dei reparti ad alto costo e ad alta tecnologia creati solo per
moltiplicare i ruoli direttivi."
Non credo bisogna commentare, basti considerare che il poliambulatorio è per sua natura specialistico,
l'ospedale no. Che serve avere sotto casa l'ambulatori che fa i controlli del sangue e poi dover fare decine e
decine di chilometri in caso di una semplice frattura? Ad essere maligni un motivo c'è e riguarda gli interessi
generali degli attori privati nella sanità, ma andiamo oltre.
Altro punto che sembra essere stato scritto da una persona in crisi di identità ed idee è il seguente:
"71. Scegliere le grandi opere che servono davvero Rivedere il piano delle infrastrutture alla luce di criteri di
valutazione economica. Puntare sulle (poche) grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e
medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno."
Ovvero come dire nulla usando paroloni complessi?
Poi non può mancare il classico punto sull'istruzione che sembra non poter mancare dagli anni '80 in poi:
"82. Abolizione del “valore legale” del titolo di studio. Introdurre nei concorsi della Pubblica
Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo
dei candidati."
E questo solo per dire alcuni degli aspetti più curiosi dei 100 punti, di cui si consiglia caldamente la lettura.
Se qualcuno voleva il successore di Berlusconi... beh, con questi 100 punti il successore forse l'ha trovato.

249
Il sindaco assunto dai familiari prima dell'elezione in Provincia. E i contributi glieli paga la
collettività
Il Comune e la Provincia di Firenze da quasi 9 anni pagano i contributi per la pensione del dirigente di
azienda Matteo Renzi. Il problema è che l’azienda che ha assunto il giovane Renzi come dirigente 8 mesi
prima di collocarlo in aspettativa (scaricando l’onere previdenziale sulla collettività) è della famiglia Renzi.
Lo si scopre leggendo un documento del 22 marzo scorso: la risposta a un’interrogazione presentata dai
consiglieri Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) e Marco Semplici (Lista Galli). “Il dottor Matteo Renzi è
inquadrato come Dirigente presso l’azienda Chil srl”, scrive il vicesindaco Stefania Saccardi e aggiunge
“alla società presso cui risulta dipendente in aspettativa il dottor Renzi sono erogati i contributi previsti
all’art. 86 comma 3 del Testo unico sugli enti locali”. La legge in questione impone all’Ente locale di
provvedere alversamento dei contributi previdenziali, per gli amministratori locali che, in quanto
lavoratori dipendenti, siano stati collocati in aspettativa non retribuita per assolvere al mandato.
La tentazioni di farsi assumere poco prima dell’elezione per caricare sull’ente i versamenti pensionistici è
forte. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è stato al centro di uno scandalo perché era
stato assunto da un Comitato legato al Pd il giorno prima del 16 febbraio 2008, data in cui comunicava la
sua candidatura a presidente della Provincia. Ora si scopre che anche Renzi fruisce della stessa legge.
“Renzi”, scrive il vicesindaco nella sua risposta all’interrogazione “risulta inquadrato come dirigente dal 27
ottobre 2003 nell’azienda CHIL srl, gestita – prosegue il vicesindaco – dai familiari fino al 2010. Dopo la
cessione di ramo d’azienda la nuova società Eventi 6 Srl è costituita da soggetti privati estranei a rapporti
di parentela”. In realtà, come il Fatto ha già scritto, la Eventi 6, che fattura 4 milioni di euro all’anno nel
settore della distribuzione della stampa, è di proprietà delle sorelle Matilde e Benedetta Renzi (36 per
cento a testa), della mamma Laura Bovoli (8 per cento) e del fratello del cognato, Alessandro Conticini, 20
per cento. L’assunzione di Renzi, a differenza di quella di Zingaretti, è avvenuta 8 mesi prima dell’elezione a
presidente della provincia, il 13 giugno 2004. Fino a 8 mesi prima dell’elezione, la società di famiglia pagava
molto meno di quanto poi provincia e comune verseranno per la sua pensione. Spiega il vice-sindaco
Saccardi nella sua risposta: “Renzi ha avuto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa fino al
24 ottobre 2003 presso la Chil srl. Dal 27 ottobre 2003 è stato inquadrato come dirigente”. Fonti vicine al
sindaco spiegano al Fatto: “L’assunzione non era finalizzata a lucrare i contributi. La società della famiglia
Renzi in quel periodo viveva una fase di ristrutturazione. L’acquisto della qualifica di dirigente da parte di
Renzi era legata alla cessione delle sue quote.
da Il Fatto Quotidiano del 27 marzo 2013

Una storia tutta italiana, che non ha nessuna connotazione illegale, che vive all'interno delle regole della
correttezza formale, ma che dimostra quanto sia lontano il cambiamento dal nuovo Messia del Pd e di
quanto il vecchio familismo (vedi Fini col cognato Tulliani) trovi cittadinanza anche in chi dice di «cambiare
verso». Come tutti i baroni rampanti che si rispettino, anche Matteo Renzi ha la sua agenzia di
comunicazione che lo segue passo passo. Una sorta di grande mano che accompagna il caro leader da
molti anni. La società si chiama Dot Media S.r.l. i cui soci sono: Alessandro Conticini (fratello del cognato di
Matteo Renzi), Lilian Mammoliti (moglie di Patrizio Donnini, amministratore della società Web and Press),
Davide Bacarella (promotore della Web and Press) e Matteo Spanò (presidente associazione Museo dei
Ragazzi del Comune di Firenze nominato da Renzi).
La Dot Media Srl fino al 2008 fatturava 9 mila euro l'anno e, dopo aver curato la campagna elettorale del
buon Matteo, vede schizzare i suoi fatturati alle stelle. Una riverniciata quindi al vecchio sistema di potere,
ma che vive degli stessi riti e delle stesse gerarchie, nel Paese dove i cognati sembrano decidere il futuro.
Nel deserto di opposizione, anche formale, che accompagna da sempre le nuove promesse della politica, in
250
pochi sembrano contrastare il «renzismo», tra i pochi c'è un giovane fiorentino, Tommaso Grassi, classe
1985, di Sinistra Ecologia e Libertà, che in Consiglio Comunale è stato il primo a porre l'attenzione su
questo nuovo «consociativismo 2.0» in salsa fiorentina.
«Dietro un velo di apparente innovazione e di rottura con gli schemi della vecchia politica – spiega – con
Matteo Renzi in questi anni più che ad una inversione di rotta abbiamo assistito ad una lenta ma costante
sostituzione di "cordata": quella ex-Ds è stata sostituita prima in Provincia e poi in Comune con la rete del
sistema di amici, famiglia e potere del Sindaco». «Sostituzione non solo nei nomi ma anche nelle modalità –
racconta ancora – Adesso l'aspetto dei media, della comunicazione, della proiezione esterna che mira a far
conoscere e magnificare le "gesta" del politico di turno assumono una centralità assoluta. Celebre per
quanto riguarda Renzi la società, da lui creata come Presidente della Provincia, Florence Multimedia che
mirava a costruire un canale televisivo ventiquattro ore su ventiquattro sul digitale terrestre, o adesso le
connessioni tra Web&Press, società a cui si legano le intercettazioni e le fatture per la campagna elettorale
di Renzi, pagate dall'ex tesoriere della Margherita, la società Eventi 6, ex Chil, azienda di comunicazione, di
proprietà della famiglia Renzi e per la quale Renzi ha lavorato, ed infine la Dot Media, che ha curato
l'immagine del candidato Renzi alle elezioni comunali e che poi, una volta eletto Sindaco, ha lavorato per il
Comune e per le sue società partecipate».
Il consigliere di Sinistra e Libertà ha presentato un’interrogazione su tutta la vicenda insieme alla sua
collega Ornella De Zordo. E la risposta ha «squarciato» qualche velo. «Ci è stato risposto – spiega – che
ammontano a circa 215 mila euro le somme erogate da luglio 2009 al 2011 da alcune società partecipate del
Comune di Firenze alla società Dot Media srl, la stessa che ha seguito la campagna elettorale del 2009 del
sindaco Matteo Renzi e che dall'amministrazione precedente non avevano ricevuto "neanche un euro"».
Ma ci sono anche altri aspetti interessanti. «Non abbiamo poi potuto non notare che Dot Media offre gli
stessi servizi di Web&Press, ha sede proprio accanto a questa e che fino al 2009 aveva tra i suoi manager
proprio Patrizio Donnini, attuale Ceo di Web&Press: il nome di quest'ultima, legato al presunto pagamento
di una fattura, è emerso nell'ambito dello "scontro a distanza" tra il sindaco Renzi e l'ex tesoriere della
Margherita Luigi Lusi. Quello che fa riflettere sulla vicenda è che Renzi ha sempre negato ogni
coinvolgimento personale nella vicenda Dot media. Invece vediamo che esiste una sorta di percorso
incrociato tra la sua carriera politica e quella di questa società». E alla società di soldi ne sono arrivati
parecchi. «Quello che possiamo constatare – racconta Tommaso Grassi – è proprio che dopo aver seguito
la campagna elettorale del giovane candidato Sindaco Renzi, prima alle primarie del Pd e poi alle elezioni
amministrative del 2009, la società Dot Media srl per campagne pubblicitarie ha ricevuto circa 99 mila euro
dalla Centrale del Latte, 78 mila euro da Publiacqua, 21 mila euro da Firenze Parcheggi e quasi 16 mila euro
da Ataf, oltre a quasi 20 mila euro direttamente dal Comune di Firenze: prima di questa data neppure un
euro. Anche nel 2012 la stessa Dotmedia ha seguito la campagna elettorale di Matteo Renzi delle primarie
per candidato Presidente del Consiglio del centrosinistra: difficile non essere colti dal pensiero che possa
esistere una sorta di percorso incrociato tra la sua carriera politica e quella di questa società».
Al centro di questo intreccio di società c’è sempre la stessa persona. Andrea Conticini. «Il quale non è solo il
marito di Matilde Renzi, socia e consigliere delegato della Eventi6, ma anche il fratello di Alessandro
Conticini, socio sia della Dot Media sia della Eventi 6 con una quota del 20 per cento, acquistata da Patrizio
Donnini, Amministratore della Web&Press. Alessandro Conticini, unico socio di Eventi6 a non essere
parente del sindaco, è il legame che unisce le tre società tra di loro e poco importa al Sindaco se ognuna di
esse ha contribuito alla sua ascesa in politica, e che Dot Media abbia ricevuto fondi pubblici, e che nelle loro
compagini societarie ci siano parenti, amici e nominati. Di quest'ultima tipologia il più eclatante è Matteo
Spanò, nominato da Renzi prima in Florence Multimedia e poi come Presidente dell'Associazione Museo

251
dei Ragazzi del Comune di Firenze che organizza eventi e gestisce i percorsi museali di Palazzo Vecchio e
che ha gratuitamente usufruito dei servizi della Dotmedia di cui lui stesso è socio al 20%».
Ma dalle informazioni emerge anche un ruolo centrale di un’altra società legato al sindaco, la Eventi6.
«Abbiamo registrato allora ma è tuttora verificabile – sottolinea il consigliere comunale di Sel – che
andando sul sito internet della società di famiglia Renzi, che si occupa di diffusione di giornali e
comunicazione, è possibile leggere «powered by Dotmedia», ma i legami impliciti ed espliciti vanno ben
oltre e sono rappresentati dai legami stretti tra coloro che detengono le quote, coloro che dirigono e
coloro che ci lavorano nelle tre società: a partire dallo stesso Renzi che risulta essere dirigente in
aspettativa dalla società di famiglia e che alla fine del mandato sarà costato ai fiorentini per i contributi
pensionistici e i fondi pensione attivati dal sindaco, ben oltre 400 mila euro».

252
DOSSIER: I SEGRETI DELLA MASSONERIA

253
254
La Massoneria Azzurra

La Massoneria Azzurra (che nei paesi anglosassoni si


chiama Blue Lodge) è quella parte della Massoneria di cui fanno parte la maggior parte dei Massoni a livello
mondiale. Possiamo definirla la Massoneria di base (ma i massoni la chiamano 'Ordine'), da cui - una volta raggiunto il
3° grado che è quello di 'Maestro massone' e che è il grado massimo ottenibile nella Massoneria Azzurra -
si può accedere se lo si vuole al Rito Scozzese Antico ed Accettato (R.S.A.A.) e al Rito di York -
che sono organismi massonici collaterali alla Massoneria Azzurra - dove si accede ai 'gradi alti'
della Massoneria. Vediamo dunque di parlarne sia pur brevemente per inquadrarla. Parlerò
dunque del tempio massonico dove si riuniscono i Massoni, dei tre gradi massonici che
costituiscono la Massoneria Azzurra, poi degli ufficiali di loggia, dei simboli e del linguaggio
massonico e poi dell'obbiettivo finale della Massoneria.

255
256
IL RITO DI YORK

Il Rito di York rappresenta uno dei riti di perfezionamento massonico più


diffuso al mondo. Nasce dall’unione completa dei gradi Simbolici,
Capitolari, Criptici, Cavallereschi in un unico sistema Massonico. Il più
grande gruppo massonico sotto uno stesso Labaro è il Gran Capitolo
Generale Internazionale dei Liberi Muratori dell’Arco Reale.

Struttura.
Il rito di York, a differenza degli altri riti di perfezionamento massonico,
non rappresenta un'organizzazione unica, ma comprende al suo interno
tre ordini differenti: l'Ordine dell'Arco Reale, l'Ordine Criptico dei
Maestri Reali ed Eletti, e l'Ordine Cavalleresco dei Cavalieri di Malta, della Croce Rossa e del Tempio. Tutte
e tre le organizzazioni sono distinte ed egualmente sovrane. Pur essendovi una continuità di percorso
iniziatico, quindi, nessuna di esse dipende da un'altra, né vi è un collegamento amministrativo. Fra i tre
ordini, invero, vi è una certa collaborazione, oltre che una forte alleanzSuddiviso in: "Loggia", con i tre
gradi di Apprendista, Compagno d'Arte e Maestro Massone - Capitolo (Chapter), con i quattro gradi di
Mark Master, Past Master, Most Excellent Master e Royal Arch Mason - Concilio (Council), con i tre gradi
Criptici di Royal Master, Select Master e Super Excellent Master - Commandery, con i tre gradi di Ordine
della Croce Rossa, di Cavaliere di Malta e Cavaliere Templare, al vertice riuniti nel Grande Accampamento
(Great Encampment). Esclusi i primi tre gradi di Loggia, esso comprende quindi un totale di dieci gradi, il
più elevato essendo quello di Cavaliere del Tempio. Il Rito di York è governato dal Gran Capitolo Generale
Internazionale, e la Commandery dal Grande Accampamento Generale Internazionale.

RITO MASSONICO DELLA STELLA FIAMMEGGIANTE

il Rito Ermetico della “Stella Fiammeggiante”, il cui


catechismo dei tre gradi massonici è un'importante
testimonianza dei procedimenti della Grande Opera,
descritta attraverso la simbologia massonica.
Ma il primo Rito massonico dichiaratamente Egizio è quello
di Lachaux, Gran Maestro del Tempio del Sole della Società
dei Filosofi Incogniti, a finalizzazione ermetica. Il Rito aveva
un sistema di sette gradi. Il suo Corpus interno era il Sistema
filosofico degli antichi Maghi egiziani, rivelato dai sacerdoti
ebrei sotto l'emblema massonico. Il rito era organizzato in
sette gradi:
1a Classe: i tre gradi azzurri.
2a Classe: Maestro Perfetto, Perfetto Eletto e Piccolo
Architetto.
3a Classe: Perfetto Iniziato d'Egitto.

257
IL RITO SCOZZESE

Il Rito Scozzese Antico e Accettato, comunemente conosciuto come 'Rito scozzese', è uno dei Riti
più conosciuti in tutto il mondo ed il più delle volte si
identifica con la stessa Massoneria. Un rito è
una serie progressiva di gradi che sono conferiti da
varie organizzazioni massoniche o organismi,
ciascuno dei quali opera sotto il controllo di una
autorità centrale. Nel Rito Scozzese l'autorità
centrale è chiamata Consiglio Supremo.
Il Rito Scozzese - con 33 gradi (che includono i primi tre
gradi della Massoneria Azzurra) come è
oggi - nacque a Charleston (Carolina del Sud, USA),
dove fu impiantato il primo Consiglio
Supremo, nel 1801 da una rivisitazione del Rito di
perfezione in 25 gradi che a sua volta era stato
elaborato in Francia nella seconda metà del XVIII
secolo. 'Il Rito di Perfezione' era un sistema di
25 gradi sorto in Francia nel 1758, i cui primi sei gradi
però erano nati nel 1754 nel Collegio
Gesuita di Clermont (Parigi) nel 1754 ed erano stati
chiamati 'il Capitolo di Clermont' che era un
'Capitolo di Gradi Avanzati'. Per cui il Rito di Perfezione
non era altro che l'iniziale Capitolo di
Clermont esteso a 25 gradi. Poi ad esso furono aggiunti altri 8 gradi ed ecco il Rito Scozzese
Antico ed Accettato come lo conosciamo oggi.
E' bene però precisare che quando si parla del Supremo Consiglio del Rito Scozzese sorto a
Charleston nel 1801, si parla del Supremo Consiglio della Giurisdizione del Sud degli USA con
sede a Washington D.C., che è quello più importante e prestigioso in quanto governa il Rito
Scozzese in 35 stati degli USA. Esiste infatti un altro Supremo Consiglio negli USA, che è quello
della Giurisdizione del Nord, che è sorto nel 1813 e governa il Rito in 15 Stati americani, ed ha la
sua sede a Lexington (Massachusetts, USA)
lRito Scozzese conta 33 gradi, che vengono conferiti da diversi organismi. Il primo di questi è la
Loggia, che conferisce il grado di Apprendista, Compagno e Maestro. Le Logge però operano sotto
l'autorità della Gran Loggia e non del Rito Scozzese. Il Rito scozzese è dunque uno degli
organismi collaterali della Massoneria, ai quali può aderire un Maestro muratore appartenente alle
varie Logge Massoniche. Una volta dunque conseguito il grado di Maestro Massone in una loggia
azzurra o appartenente alla Massoneria Azzurra (grado che vi ricordo è il terzo grado), e si passa
al Rito Scozzese i gradi che si incontrano nel Rito Scozzese sono i seguenti, attraverso i quali il
massone avanzerà verso la perfezione.
Prima c'è il gruppo dei Gradi Capitolari o Massoneria rossa che sono:
4° Grado - Maestro Segreto
5° Grado - Maestro Perfetto
6° Grado - Segretario Intimo
7° Grado - Prevosto e Giudice
8° Grado - Intendente degli Edifici
9° Grado - Cavaliere Eletto dei IX
10° Grado - Cavaliere Eletto dei XV
11° Grado - Sublime Eletto del Dodici o Principe Ameth
12° Grado - Grande Maestro Architetto
13° Grado - Cavaliere dell'Arco Reale di Salomone
14° Grado - Grande Eletto

258
15° Grado - Cavaliere d’Oriente
16° Grado - Principe di Gerusalemme
17° Grado - Cavaliere d’Oriente e d’Occidente
18° Grado - Principe Rosa Croce
Poi c'è il gruppo dei Gradi 'filosofici' - o 'Massoneria Nera' che sono:
19° Grado - Gran Pontefice
20° Grado - Venerabile Gran Maestro 'Ad Vitam'
21° Grado - Noachita o Cavaliere Prussiano
22° Grado - Cavaliere dell’Ascia Reale
23° Grado - Capo del Tabernacolo
24° Grado - Principe del Tabernacolo
25° Grado - Cavaliere del Serpente di bronzo
26° Grado - Principe di Compassione
27° Grado - Gran Commendatore del Tempio
28° Grado - Cavaliere del Sole o Principe adepto
29° Grado - Cavaliere di Sant’Andrea
30° Grado - Cavaliere Kadosh
E poi ci sono gli ultimi tre gradi del Rito Scozzese detti Gradi 'amministrativi' o 'sublimi' (o anche
'Massoneria Bianca'). Essi sono al vertice della Piramide scozzese ed hanno le massime
responsabilità connesse alla gestione del R:.S:.A:.A:.
31° Grado - Grande Ispettore Inquisitore e Commenda tore
32° Grado - Sublime Principe del Real Segreto
33° Grado - Sovrano Grande Ispettore Generale. In merito al 33° grado va detto che non si può meri tare o comprare, e
non si può ottenere facendone richiesta perchè una eventuale richiesta di questo grado verrebbe rigettata e considerata
come una automatica e permanente esclusione da questo onore. I candidati vengono infatti eletti dal Supremo Consiglio
del 33° grado.

259
IL RITO DI MEMPHIS E MISRAIM

L'Ordine Massonico Orientale del Rito Antico e Primitivo di


Memphis e Misraïm, o più semplicemente "Antico e Primitivo Rito
di Memphis e Misraïm", è un sistema muratorio spiritualista che
contiene e conserva tutti i fondamenti operativi dei due grandi
percorsi iniziatici, che nel loro insieme, costituiscono la grande
Tradizione iniziatica Occidentale, cioè la Tradizione Italico-
Mediterranea e la Tradizione Nord-Atlantica. L'Antico e Primitivo
Rito di Memphis e Misraïm"
Si riporta di seguito la descrizione della Scala Filosofica dei gradi
del Rito di Misraïm ricomprendenti 90 gradi di lavoro iniziatico
suddivisi in 4 serie:Serie SIMBOLICA dal 1° al 33° grado Serie
FILOSOFICA dal 34° al 66° grado Serie MISTICA dal 67° al 77° grado
Serie CABALISTICA dal 78° al 90° grado STORIA DEL RITO di MEMPHIS o RITO ORIENTALE.
seguito di quanto premesso è possibile, a questo punto, dare avvio alla descrizione breve della struttura
rituale operativa del Rito che, per un primo orientamento di lettura e di comprensione sui significati che
ciascun corpo rituale rappresenta, possiamo dire che questa si articola in 4 Sezioni: la Sezione Simbolica, la
Sezione Filosofico-Cabalistica, la Sezione Gnostico-Ermetica e la Sezione Alchemico-Ermetica.Ogni sezione
a sua volta, oltre ad avere una sua specifica caratteristica e funzione particolare, è composta da uno o più
Corpi Rituali (gradi o camere) di cui, alcuni prevedono la pratica rituale, mentre altri, poiché sono trasmessi
per procedura rituale semplificata, solo lo studio delle tematiche specifiche.
SEZIONE SIMBOLICA E` composta da Corpi Rituali denominati Logge. Compito di questa sezione è lo studio
e la pratica dei primi tre gradi della Libera Muratoria Universale: Apprendista, Compagno e Maestro.
Attualmente per protocollo di intesa il Nostro Venerabile Rito pratica la Sezione Simbolica, in seno alla
Comunione Muratoria del Grande Oriente d'Italia, Palazzo Giustiniani.
SEZIONE FILOSOFICO-CABALISTICA Questa sezione è composta da 30 Camere Rituali di cui 9 vengono
ritualmente praticate, mentre le altre prevedono solamente il conferimento del grado attraverso una
procedura rituale semplificata. Le 9 Camere praticate sono:
4° : Collegio dei MAESTRI DISCRETI
7° : Capitolo dei SUBLIMI MAESTRI, GRANDI ELETTI, CAVALIERI DELLA VOLTA di PERFEZIONE
8° : Capitolo dei CAVALIERI DELLA SPADA
9° : Capitolo dei CAVALIERI ELETTI DEI IX, SUBLIMI MINERVALI
11° : Senato dei CAVALIERI DELL'AQUILA E DEL PELLICANO PRINCIPI ROSA + CROCE
16° : Senato dei CAVALIERI DEL SOLE, SAGGI DELLA VERITA', PRINCIPI ADEPTI
21° : Senato dei SUPREMI COMMENDATORI DEGLI ASTRI
29° : Senato dei GRANDI SCOZZESI di S. ANDREA, CAVALIERI BENEFICENTI DELLA CITTÀ SANTA
30° : Aeropago dei CAVALIERI DELL'AQUILA BIANCA E NERA, CAVALIERI KADOSCH
33° : Supremo Consiglio dei SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI, dotato, per Delega del Grande
Magistero, di poteri iniziatici ed amministrativi.
SEZIONE GNOSTICO - ERMETICA Questa sezione è composta da 38 Camere Rituali. Di essa viene praticato
solamente il 66° grado: il Grande Concistoro dei PATRIARCHI GRANDI CONSACRATORI.
SEZIONE ALCHEMICO - ERMETICA La sezione alchemico-ermetica rappresenta la fase conclusiva dell'iter
iniziatico che i Fratelli Maestri hanno compiuto - quali operai della Regia Arte- nei deambulatori tradizionali
e misterici dei quali l'Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm è depositario. In questa sezione,
composta da 24 Corpi Rituali, vengono praticati ritualmente:
90° grado: Grande Consiglio dei SOVRANI PRINCIPI, SUBLIMI PATRIARCHI, MAESTRI DELLA GRANDE
OPERA (ivi compresi i gradi della Scala di Napoli o Arcana Arcanorum).
91° grado: Gran Tribunale dei SOVRANI PRINCIPI, GRANDI DIFENSORI DELL'ORDINE E DEL RITO.
94° grado: Gran Tempio Mistico dei SUBLIMI PATRIARCHI PRINCIPI di MEMPHIS.
260
95° grado: Sovrano Santuario dei SUBLIMI PATRIARCHI GRANDI CONSERVATORI DELL'ORDINE, che
esercita il massimo dei poteri iniziatici ed amministrativi nel governo dell’A.P.R.M.M.
97° Grado: SOVRANO GRAN MAESTRO, GRAN COMMENDATORE, GRAN HYEROPHANTE GENERALE
DELL'ANTICO E PRIMITIVO RITO di MEMPHIS E MISRAïM, che presiede i lavori del Sovrano santuario
Italiano e ne promulga, con Decreto Magistrale, atti e decisioni.

ORDINE DELLA STELLA D’ORIENTE


(OES order of eastern star).L'Ordine della Stella d'Oriente è l'unico
Ordine riconosciuto dalla Massoneria regolare che accoglie
uomini e donne insieme, che testimoniano nella vita un impegno
di ricerca iniziatica per un rinnovamento personale ed interiore e
si affianca alla Massoneria Universale condividendone gli ideali e
le finalità di perfezione spirituale e sociale.
Possono far parte dell'Ordine Fratelli Maestri Massoni e donne a
loro legate da stretti vincoli di parentela (obbedienza GOI).
L'Ordine della Stella d'Oriente è sorto negli Stati Uniti d'America
tra il 1850 ed il 1855 e fu fondato dal massone Rob Morris. E'
diviso in Capitoli, centri vitali di tutta l'organizzazione dove si
forgiano i caratteri individuali e dove si lavora con armonia di
intenti. I Capitoli sono subordinati al Gran Capitolo Generale, che
ha sede a Washington, D.C., o a Grandi Capitoli nazionali, e sono
istituiti in base alla Costituzione ed ai Regolamenti del Gran
Capitolo Generale.

261
IL GENERALE MASSONE E SATANISTA

Albert Pike (Boston 29 divembre 1809 – Washington 2 aprile 1891) è stato un generale, avvocato, scrittore,
massone statunitense. Pike è l’unico militare confederato ad essere comperato con una statua a
Washington. Il monumento è in Judiciary Square.

Era chiamato “il Diavolo del XIX secolo”, era ossessionato dall’idea della supremazia mondiale. Quando
divenne massone del 33° grado, e Capo degli Illuminati dell’Arkansas, egli ideò un piano per prendere il
controllo del mondo attraverso tre Guerre mondiali ed altre grandi rivoluzioni.
Divenne il capo del Clero Luciferiano.

Nel dicembre 1865, il generale Albert Pike, insieme al generale John J. Morgan e ad un ristretto gruppo di
ufficiali sudisti, trasformava, nella cittadina di Pulaski del Tennessee, i “Cavalieri del Circolo d’Oro” nei
“Cavalieri del Ku Klux Klan” (KKK), (in greco kuklox significa “cerchio” o “circolo”), i razzisti del Sud degli
Stati Uniti, che conosciamo ancora oggi con i loro cappucci bianchi e le croci di fuoco.
"Il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come
fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei" [Albert Pike, "Morals and
Dogma", op. cit., p.153]
Ciò che noi dobbiamo dire alle folle è: ‘noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza superstizione
(...). La Religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza
della dottrina luciferiana…’. (…). La dottrina del Satanismo è un'eresia; e la vera e pura religione filosofica
è la fede in Lucifero, l'eguale di Adonai; ma Lucifero, Dio di Luce e Dio del Bene, sta lottando per l'umanità
contro Adonai, il dio delle tenebre e demonio" (Parte di questo documento fu pubblicato, nel numero del
19 gennaio1935, dalla rivista inglese "The Freemason".

La corrispondenza Mazzini-Pike del 1870


Tratto da “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”.

Mazzini tratteneva una fitta corrispondenza col Pike: ai fini del nostro studio sono ben significative due
lettere in particolare: quella che Mazzini inviò al Pike il 22 gennaio 1870 e quella del Pike a Mazzino datata
15 agosto 1871. Jean Lombard annota che questa corrispondenza si trova depositata negli archivi di Temple
House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma off limits cioè di consultazione vietata; pur tuttavia la
lettera di Albert Pike, scritta il 15 agosto 1871, venne una volta esposta alla British Museum Library di

262
Londra. Là un ufficiale di marina canadese, il commodoro William Guy Carr (presente in veste di consulente
per gli Stati Uniti alla Conferenza di San Francisco del 26 giugno 1945) poté prenderne conoscenza e
pubblicarne un riassunto nel libro citato Pawns in the Game.

Il documento è curiosamente profetico e precorritore della sinistra triade "crisi-guerra-rivoluzione", che ha


tormentato il XX° secolo. Ecco in che forma lo presenta il Carr:

"[ ... ] La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli "Illuminati" di abbattere il
potere degli zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze
suscitate dagli agenti degli "Illuminati" fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa
guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri
governi e indebolire le religioni.

La Seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata approfittando della differenza fra fascisti e sionisti
politici. La guerra doveva essere combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il potere del
sionismo politico, onde consentire lo stabilimento in Palestina dello stato sovrano d'Israele. Durante la
Seconda Guerra Mondiale si doveva costituire un'Intemazionale comunista altrettanto forte dell'intera
Cristianità. A questo punto quest'ultima doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo rin quando
richiesto per il cataclisma sociale finale. Può una persona informata negare che Roosevelt e Churchill hanno
realizzato questa politica?

La Terza Guerra Mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti
degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in
modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano) e sionismo politico (incluso lo Stato d'Israele) si
distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e
contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento
fisico, mentale, spirituale ed economico.

[ ... ] Il 15 agosto 1871 Pike disse a Mazzini che alla fine della Terza Guerra Mondiale coloro che aspirano al
Governo Mondiale provocheranno il più grande cataclisma sociale mai visto. Si citano qui le parole scritte
dallo stesso Pike nella lettera che si dice catalogata presso la biblioteca del British Museum di Londra:

"Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà
chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l'effetto dell'ateismo assoluto, origine della barbarie e della
sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale
di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori
saranno da quel momento privi di orientamento alla ricerca di un ideale, senza più sapere ove dirigere
l'adorazione, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di
Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della
Cristianità e dell'ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!"

263
"Quando Mazzini mori nel 1872 - prosegue ancora il Carr - nominò suo successore un altro capo
rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzkij. Le attività
rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il
lettore deve avere presente che i banchieri internazionali dì oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di
Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il
Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di
Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentica evidenza documentaria comprovante che
capitalisti internazionalisti operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in
ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776".

MAZZINI E LA MAFIA
Un altro eroe d’Italia, Giuseppe Mazzini (22/061805 // 10/03/1872)

M = Mazzini;
A = Autorizza;
F = Furti;
I = Incendi;
A = Avvelenamenti.

Secondo una delle ipotesi, espressa da Charles Heckethorn, ripresa poi


dall'economista e sociologo Giuseppe Palomba, il termine «MAFIA» non
sarebbe altro che l'acronimo delle parole: «Mazzini Autorizza Furti Incendi
Avvelenamenti».

I rapporti tra Mazzini e la massoneria sono noti; secondo il grande Oriente


d'Italia Mazzini fu massone e ricoprì anche la carica di Gran Maestro,
mentre secondo altri storici la sua affiliazione alla libera muratoria non è ancora provata.
Quel che è certo è che Giuseppe Mazzini condivideva gli scopi e i valori della massoneria, e ad essa guardò
sempre con grande simpatia.
In questa lettera rivolgendosi ai fratelli siciliani rievoca il ruolo della massoneria, e ricorda come fu proprio
la libera muratoria la protagonista della rivoluzione francese.
Gli storici che sostengono questa posizione attualmente vengono catalogati nel filone del “complottismo”,
mentre per Mazzini e i massoni del XIX secolo era una realtà assodata.
Mazzini si spinge oltre, sostenendo che “Gli illuminati erano repubblicani”.
Il riferimento è agli Illuminati di Baviera di Weishaupt, quell'ordine segreto settecentesco che aveva come
obiettivo la distruzione dell'ordine sociale esistente, e l'edificazione di un Nuovo Ordine retto dagli iniziati.

Ufficialmente la massoneria odierna disconosce e prende le distanze dalle idee e dall'operato degli
illuminati, e dalla loro ideologia indubbiamente luciferiana.
Le parole di Mazzini dimostrano invece chiaramente come ancora nel XIX secolo l'eredità dell'ordine di
Weishaupt fosse orgogliosamente rivendicata dai liberi muratori.

RETROSCENA DELL’UNITA’ D’ITALIA


L'unità d'Italia per consolidare i debiti degli stati-regioni finanziata dai banchieri inglesi.

QUESTO E' UN BUONO DI STATO INGLESE FIRMATO DA MAZZINI CHE DIMOSTRA LA NATURA DEI
FINANZIAMENTI CON CUI HANNO UNITO UN PAESE CON LA MENZOGNA E LE ARMI.

Con la farsa dell’ Unità d'Italia, finanziata in primis dalla Massoneria Britannica si dovevano innanzitutto
impossessare del oro del ex Regno delle due Sicilie,(finito come al solito nelle banche dei Rothschild) e di

264
conseguenza del emissione monetaria. Nonché alla vigilia del inaugurazione del canale di Suez, annientare
la competizione industriale e mercantile del Regno delle due Sicilie, per l'egemonia assoluta degli
imperialisti liberisti anglo/francesi.

DARWIN LA MASSONERIA PROMOSSE LA SUA TEORIA

Perché la Massoneria ha avuto interesse a promuovere Darwin?

Secondo Aldo Mola, storico ufficiale della Massoneria italiana e massone egli stesso:

"Fulcro polemico dell'evoluzionismo, la trionfale rivendicazione della stretta parentela tra gli uomini e
le scimmie sconvolgeva gli orizzonti etici, culturali e scientifici, ancora imperniati su un
antropocentrismo (vale a dire un restaurato geocentrismo radicato nel preteso rapporto privilegiato
tra l'Uomo e Dio e, quindi, tra la Terra e Dio), passato pressoche' indenne attraverso l'affermazione
della fisica classica e l'avvento di paleontologia, biologia e della meccanica celeste di Immanuel Kant
e del napoleonico marchese Pierre Simon Laplace.

265
La "vulgata" dell'evoluzionismo divenne presto uno dei punti d'incontro di certi massoni che, anche
senz'avere una precisa cognizione dei contenuti scientifici del darwinismo e delle sue possibili
implicanze socio-politiche, dalla strenua lotta della Chiesa di Roma contro la sua diffusione e per la
sua stessa provenienza dalla terra di Desaguliers e Anderson [due tra i fondatori della massoneria
"moderna" nel 1717] deducevano ch'esso fosse comunque un buon compagno di strada, se non
verso la Vera Luce almeno per dissipare le tenebre piu' fitte; e che dalla sua diffusione sarebbe
scaturita la definitiva liberazione dai lacci dell'ignoranza e dall'occhiuta "clerocrazia cattolica"". (Aldo
A. Mola, "Storia della massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni", Bompiani, Milano, 1992, p.
104)

L’evoluzionismo è stato elevato a livello di Dogma, da semplice teoria ottocentesca che voleva
spiegare il modo in cui la natura e gli esseri viventi si comportavano nelle generazioni, è stato elevato
a strumento di lotta contro una particolare visione del mondo. La mancanza di prove che
sostenessero tale teoria era nota anche a Darwin....
LA TEORIA DI DARWIN SECONDO GLI ULTIMI STUDI GENETICI E SECONDO GLI ULTIMI
RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI è COMPLETAMENTE ERRATA! VEDERE PER CREDERE…

 http://www.youtube.com/watch?v=610mWwSTGw4#t=24
 http://www.youtube.com/watch?v=vgqVhtJaINE
 http://risvegliodiunadea.altervista.org/?p=4864
 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/07/14/la-scoperta-di-gobekli-tepe-rivoluziona-la-concezione-
dellevoluzione-umana/#more-10620
 http://newapocalypse.altervista.org/blog/2011/08/10/scoperti-vari-tunnel-di-12000-anni-fa-che-
collegherebbero-la-scozia-alla-turchia/
 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/12/02/limpronta-umana-di-500-milioni-di-anni-fa-e-gli-
interrogativi-sulle-vere-origini/#more-12852
 http://pianetablunews.wordpress.com/2013/11/20/il-calendario-di-adamo-prove-di-una-civilta-antica-di-200-
mila-anni/
 http://terrarealtime.blogspot.it/2013/12/lantropologo-semir-osmanagich-conferma.html?spref=fb

266
TRIBUNALE MASSONICO

Premettiamo che all’interno della massoneria vi è un Organo giudicante


simile all’organo giudiziario dello stato.
Se un massone viola una legge massonica (si macchia di qualche colpa
nei confronti di altri fratelli) questo viene denunciato (con tavola
d’accusa) al Tribunale massonico.
Vi sono anche qui tre gradi di giudizio (con tanto di previsione delle
Sezioni Unite) ed,a livello procedimentale, è simile al processo penale:
competenza territoriale, connessione, ecc….
Ovviamente le leggi massoniche sono differenti dalle leggi dello stato, come anche le condanne.
In soldoni se la cantano e se la suonano tra di loro. Bene, nulla di male, vi sono diverse organizzazioni strutturate in modo analogo, si pensi al
tribunale sportivo: se commetti un illecito sportivo ti giudicherà il tribunale sportivo.

Ma la domanda è: se un massone commette un reato penalmente rilevante che succede?


La domanda è lecita, la risposta imbarazzante, ma illuminante: nulla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Prima di spiegare meglio questo punto, però, vi racconto una storia (ma ne potrei raccontare anche tante altre, sempre naturalmente con tanto
di documentazione) e poi vi dico cosa ha deciso, con sentenza a Sezioni Unite, il Tribunale massonico.

Un giorno un massone viene a sapere che il Gran Maestro avrebbe chiesto ed ottenuto tangenti su affari “profani” di interesse dei Fratelli. La
cosa lo sconvolge e, alla prima riunione, si rivolge al Gran maestro con queste parole: “E perciò Fratello XXX, tieni ben presente, almeno questa
sera, che le tue risposte ai quesiti che ti verranno posti dovranno essere assolutamente veritiere, chiare e non equivoche e possibilmente
documentate e documentabili in modo incontrovertibile. Perché potrei io stesso un giorno essere chiamato dal giudice Vigna a rendere
testimonianza, o prendere io stesso l’iniziativa per essere chiamato da tale giudice a testimoniare; e riferirei dettagliatamente le risposte da te
date qui, chiamando, ove occorresse, a testimoniare altri illustri fratelli qui presenti questa sera e pronti a servire, come sempre, la verità e la
giustizia”.

Ovvero, come si dovrebbe fare tra uomini liberi, rispettabili ed onesti, venuto a conoscenza di un fatto penalmente rilevante commesso da un
fratello, chiede a questi chiarimenti.
Vi domandate cosa è successo?
Ve lo raccontiamo noi.

Il malcapitato che aveva chiesto informazioni è stato denunciato al Tribunale massonico e, dopo tre gradi di giudizio, con sentenza del tribunale
del Grande Oriente d’Italia, del 28/X/1978, Corte Centrale a Sezioni Unite, viene espulso dalla massoneria con la seguente motivazione:

“di avere, nella riunione del collegio circoscrizionale dei MM. VV. del Lazio, apostrofato con arroganza il Gran Maestro ….., minacciandolo di
adire il giudizio profano, violando così anche il principio n. 1 Cap. IV degli Antichi Doveri”.

Ora possiamo, finalmente, capire qualcosa in più.


Le costituzioni dell’Ordine non prevedono che possa essere espulso un delinquente, ma un uomo onesto pronto a dire quello che sa alla
magistratura si.

Questo perché chi entra in massoneria giura di non riconoscere legittimità al Tribunale profano (ovvero l’organo giudiziario previsto dalla
Costituzione italiana), considerato indegno di giudicare i fratelli, uomini illuminati.

In altri termini: un massone non può neanche minacciare di adire l’Organo Giudiziario previsto dalla nostra Costituzione. E chi viola questo
dovere viene punito nella maniera più dura.

Tra noi profani tale comportamento viene definito, nel migliore dei casi, omertoso (L'omertà è l'atteggiamento di ostinato silenzio atto a non
denunciare reati più o meno gravi di cui si viene direttamente, o indirettamente a conoscenza), e mal si concilia con persone che pretendono di
presentarsi al mondo come persone libere, rispettabili che tendono al perfezionamento morale.

Con tale giuramento come sorprendersi che tanti aspiranti delinquenti vedano come un Eden la vostra associazione e facciano a gara per

267
entrarvi? Sanno infatti che qualsiasi cosa gli altri fratelli vengano a sapere, non possono cacciarli e non possono denunciarli. Un paradiso per
chi vuole delinquere.

Ancora una volta riportiamo un esempio importante.

Nel 1992 il procuratore Agostino Cordova apre un’inchiesta sulla massoneria. Gran Maestro in quegli anni è il prof. Giuliano Di Bernardo.
Cordova gli chiede di collaborare e Di Bernardo, avendo visto che gli addebiti dell’inchiesta non erano fantasia (connessioni tra mafia,
‘ndrangheta e massoneria) acconsente fornendo al Procuratore gli elenchi degli iscritti. Ha tradito.

Vediamo cosa gli è successo dopo.

Cosa è successo lo dice Di Bernardo. Il 14 aprile 1993 in una riunione dei membri di Giunta del Grande Oriente pronuncia le seguenti parole:
“Volevo comunicarvi le mie decisioni. Ho ricevuto minacce gravissime e con me tutta la mia famiglia. Ho visto mia madre piangere per
l’inquietudine che avevano suscitato in lei quelle minacce. Ne hanno ricevute mia moglie ed i miei figli. La mia famiglia è spaventata e vive in
costante angoscia. Ho quindi deciso di dimettermi”. (v. il libro di Pinotti, Fratelli d’Italia, a pag 63).

Ha collaborato ad una inchiesta giudiziaria che coinvolgeva dei “fratelli” e per costringerlo ad andarsene sono arrivati a minacciare la sua
famiglia, figli compresi.
Non c’è da stupirsi.
Come abbiamo visto le leggi della massoneria permettono una protezione che non ha eguali tra le associazioni lecite per i criminali.
Una società può funzionare solo se tutti i cittadini fanno il loro dovere. Non vi può essere polizia, esercito o altro che possa sostituirsi al
controllo sociale. E che controllo può esservi se un gruppo di uomini che, purtroppo, spesso si trova ai vertici del potere, è vincolato da un
giuramento di omertà?

Ma questo chi entra in massoneria lo sa bene. Anzi, diciamola tutta, molti entrano proprio per questo!

MARX IL SATANISTA
Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva:
Potrò allora marciare in trionfo,
Come un dio, fra le rovine del loro regno.
Ogni mia parola è fuoco e azione
Il mio petto è uguale a quello del Creatore.
Le parole « Su in alto costruirò il mio trono » e la confessione che da colui che siede su
questo trono, emaneranno soltanto terrore e angoscia, ci rammentano l'orgogliosa vanteria
di Lucifero: « Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio » (Isaia
14:13).
Ma perché Marx desidera questo trono? La risposta si trova in un dramma poco conosciuto
che compose anche durante i suoi inni da studente. Si intitola Oulanem. Per spiegare
questo titolo bisogna fare una digressione.
Esiste una “chiesa satanista”. Uno dei suoi riti è la messa nera, che i satanisti recitano a mezzanotte. Nei candelieri sono poste
candele nere rovesciate. Il “sacerdote” dice tutto ciò che è prescritto nel libro di preghiere, ma le legge dalla fine verso il
principio; i nomi della divinità
vengono letti pronunciandoli alla
rovescia. Un crocifisso è fissato pure
alla rovescia, oppure viene
calpestato. Durante la messa nera
viene bruciata una Bibbia. Tutti i
presenti promettono di commettere
ogni peccato, e di non fare mai nulla
di buono. Segue un'orgia.
È caratteristico che Oulanem sia
un'inversione del nome biblico per
Gesù che in ebraico significa: « Dio
con noi ». Simili inversioni di nomi
sono caratteristici della magia nera;
saremo capaci di capire il dramma
Oulanem soltanto alla luce di una
strana confessione che Marx fece in
un poema chiamato Il giocatore , più
tardi rappresentato da lui stesso e
dai suoi seguaci:

Sorgono i vapori infernali e mi

268
riempiono il cervello
Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore.
Vedi tu questa spada?
Me l'ha venduta il prìncipe delle tenebre.
Per me batte l'ore e dà i segni.
Sempre più audacemente suono la danza della morte.
Questi versi assumono uno speciale significato, quando apprendiamo che nei riti della più alta iniziazione nel culto satanista
viene venduta al candidato una “spada incantata” che garantisce il successo. Egli la paga firmando un patto col sangue estratto
dai suoi polsi, per cui la sua anima, dopo morte, apparterrà a Satana.
Marx desidera trascinare tutta l'umanità nell’abisso riservato per il Diavolo e i suoi angeli (si veda Apocalisse 20:3).
Viene il momento della morte, per Oulanem. Le sue parole sono:
Rovina, rovina. Il mio tempo è trascorso.
L'orologio s'è fermato, la minuscola casa è crollata,
Presto stringerò al mio petto l'eternità
Presto ululerò colossali anatemi sull'umanità .
Erano piaciute a Marx le parole di Mefistofele nel Faust: « Tutto ciò che esiste, merita d'essere distrutto ». Tutto: compreso il
proletariato e i compagni. Marx citava queste parole in « Il 18 Brumaio » . Stalin si è fondato su quelle, e ha distrutto la sua
stessa famiglia.

LA MASSONERIA GOVERNA L'EUROPA

Francia, il Gran Maestro alza il velo sui retroscena


della potente lobby Di dubbi ne avevamo
veramente pochi, ora anche quei residui scrupoli
culturali che restavano sono stati spazzati via. La
massoneria non solo esiste ed è attivissima, ma non
fa nemmeno più mistero del potere di intervento di
cui gode nell’ambito politico internazionale.
A confermare tutto, alla faccia di chi vede nella
lotta alla massoneria soltanto l’esercizio di stile un
po’ paranoico di estremisti o amanti del
complottismo, ci ha pensato Alain Bauer, grande
maestro del Grande Oriente di Francia (GODF), in
una lunga intervista pubblicata sul numero del 12
dicembre scorso del settimanale Le Nouvel
Observateur. Il lungo botta e risposta, una sorta di manifesto per la massoneria in epoca di globalizzazione,
non lasciava spazio agli interrogativi nemmeno nel titolo scelto: “Ecco chi siamo veramente”. E vediamolo,
quindi, chi sono e cosa vogliono questi attivissimi grembiulini francesi.
Dopo aver definito Chirac (<un uomo piuttosto filo-massone, nonostante mantenga tutte le contraddizioni
dell’individuo>>, Bauer getta la maschera e svela gli ultimi interventi di cui la massoneria si è resa
protagonista in ambito politico internazionale.
Alla domanda su come valutasse la nuova Europa e la nascita della Costituzione europea, Bauer risponde
candidamente: (<Se all’interno dei testi riguardanti l’Unione europea non si pone più la questione di
introdurre il concetto di eredità cristiana questo non è un caso, poiché i massoni fanno quel che c’è da fare.
La massoneria a per vocazione la tendenza ad intervenire su un certo numero di argomenti: ecco la nostra
posizione, voi fate come volete ma questa è la nostra posizione! Anche in bioetica è così: noi siamo per la
libertà assoluta per la ricerca scientifica, contro tutti i divieti morali>>.
Ecco dunque l’ammissione della presenza, in sede di politica comunitaria, di un potente lobby massonica in
grado di influenzare ad altissimo livello le decisioni degli organismi di vigilanza e di indirizzo.
A Bruxelles comandano i grembiulini, a quanto sembra con buona pace di Prodi e di tutti gli eurocrati
intenti a gonfiare il petto di fronte alla grandezza e all’autonomia del progetto europeo. Bauer prosegue
mettendo in evidenza che (<le riflessioni della loggia sono determinanti sulle decisioni politiche>> e
lanciando un altro segnale di chiarezza cristallina. (<La massoneria è favorevole all’ingresso della Turchia
nell’Unione Europea anche per la massoneria considera da sempre la Turchia come Europa>>: l’intervista è
stata pubblicata il 12 dicembre, quindi prima del vertice di Copenhagen e dello slittamento al 2004
269
dell’avvio dei colloqui con Ankara, ma ugualmente appare inquietante come i poteri occulti avessero già
deciso il loro piano d’azione. Prepariamoci, quindi, a qualche colpo di coda da qui al maggio 2004. Il lungo
testo pubblicato dall’Observatour è un pozzo di conoscenza: si scopre, ad esempio, che (<molte
associazione che lottano contro la globalizzazione come Attac (gli amici d’Oltralpe di Casarini e soci) o la
Confédération paysanne di José Bovè vedono al loro interno molti nostri fratelli>>: giudicate voi, se ancora
avevate dei dubbi, la bontà della spirito anti-mondialista del cosiddetto “movimento dei movimenti”.
Di più: (<Bernard Cassen (fondatore e leader di Attac) è regolarmente invitato dalle loggie del Grande
Oriente, da noi è sempre il benvenuto. Molti nostri fratelli stanno con José Bové: certamente non per
smontare i Mc Donald’s!>>. Servi dei poteri forti e dei massoni, altro che rivoluzionari: burattini di cui il
potere si serve per creare paura nella gente - spingendola inconsciamente a ritenere la globalizzazione il
male minore - e contemporaneamente agenti di legittimazione democratica del modello di sviluppo
imposto da grembiulini e banchieri. L’esistenza dei no-global, il loro poter sfilare e parlare (oltre che
distruggere e saccheggiare), dimostra infatti al circo mediatico come l’attuale assetto politico sia foriero di
tutele democratiche e di rappresentanza per tutti. I grembiulini stanno costruendo sopra le nostre teste un
continente a misura di massone: laicismo estremizzato volto a svuotare d’ogni senso morale la persona,
distruzione di qualsiasi eredità religiosa, libertà di ricerca finalizzata alla creazione artificiale della vita
umana, derubricazione di ogni sovranità popolare in nome di un mondo governato dagli “illuminati”. Il
tutto con la complicità appassionata dei “no global”.

270
DOSSIER: ILLUMINATI

1782 - Il Congresso di Wilhelmsbad, quando gli Illuminati si allearono con la


Massoneria
Nel luglio del 1782 l'Ordine degli Illuminati si allea con la Massoneria durante il Congresso di
Wilhelmsbad (nella foto il castello, di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, dove si tenne il
congresso), che lo storico massone Albert Mackey definisce 'il più importante Congresso
Massonico del diciottesimo secolo'. I partecipanti a quel Congresso dovettero giurare di non
rivelare a nessuno le decisioni prese (cfr. Nesta H. Webster, World Revolution, 1921, pag. 31). Gli
Illuminati sono rappresentati dal Barone von Knigge, che era un massone. In quel congresso - che
sancì l'alleanza della Massoneria con gli Illuminati - c'erano rappresentanti di circa tre milioni di
membri appartenenti a società segrete che adottarono dei piani organizzativi formulati dagli
Illuminati (cfr. Gary Allen. 'Illumunism, The Great Conspiracy,' American Opinion, giugno 1976,
pag. 47-49). Il Congresso - a cui parteciparono anche degli Ebrei - passò anche una risoluzione
secondo la quale da quel momento in poi gli Ebrei non sarebbero stati più esclusi dalle logge. Alla
fine del Congresso i membri degli Illuminati erano completamente soddisfatti. Il nobile francese
François-Henri de Virieu (1754-1793), un membro della Loggia martinista di Lione, che partecipava
al Congresso, se ne andò via visibilmente scosso. Quando venne interrogato da qualcuno sui «tragici segreti» dei
quali era venuto al corrente, rispose: «Non glieli confiderò. Posso solamente
dirle che tutto questo è molto più grave di quanto lei pensi. La cospirazione che sta avvenendo è
così progettata che sarà praticamente impossibile per la Monarchia e la Chiesa sfuggire ad essa»
(M. Charles Albert Costa De Beauregard, Le roman d’un royaliste sous la Révolution: Souvenirs du
comte de Virieu, 1895, pag. 43). Da quel momento il conte de Virieu poteva parlare della
Massoneria solo con orrore

271
LA STORIA E LE ORIGINI DEGLI ILLUMINATI
by neovitruvian

L’Ordine degli Illuminati è spesso al centro dei dibattiti sull’impatto delle società segrete nella storia umana. Gli
illuminati sono un mito o è vero che governano segretamente il mondo? Poiché è cresciuto il numero di persone
che si fanno questa domanda, i fatti sull’Ordine sono stati diluiti con disinformazione e generalismi, rendendo
difficile una ricerca scientifica sul tema. Questo articolo tenterà di far luce su diversi fatti dell’Ordine degli
Illuminati, rivedendo alcuni dei documenti più importanti sul tema.

Il termine “Illuminati” viene spesso usato per


descrivere un gruppo di elite che segretamente
governa il mondo. La maggioranza ha un’idea generale sul significato del termine, ma sono confusi circa i concetti
e le idee che la riguardano. Gli Illuminati sono la stessa cosa della Massoneria? Quali sono i loro obiettivi? Quali
sono le loro credenze? Perché agiscono in segreto? Praticano l’occultismo? Tentare di compiere una ricerca
oggettiva del tema risulta arduo finendo nella maggior parte dei casi o con dei documenti che negano (e perfino
ridicolizzano) tutto ciò che riguarda gli Illuminati oppure, all’estremo opposto, ci si imbatte in documenti poco
credibili con conclusioni viziate basate su voci da fonti non attendibili. In entrambi i casi, il ricercatore finisce con lo
stesso risultato: una versione distorta della verità.

Considerato che le società segrete dovrebbero essere, per definizione, segrete, e che la storia viene spesso riscritta
da chi detiene il potere, ottenere verità imparziali sugli Illuminati è una sfida. Questo articolo non ha la pretesa di
“rivelare” o “esporre” tutto ciò che riguarda gli Illuminati, piuttosto tenta di tracciare un quadro più preciso
dell’Ordine citando gli autori che hanno studiato approfonditamente l’argomento. Che siano, critici o apologeti
degli Illuminati, questi autori basano i loro punti di vista su fatti credibili. Alcuni dei documenti più interessanti degli
Illuminati sono stati scritti da iniziati alle società segrete, dopo aver capito la corrente filosofica e spirituale che
guidava il movimento. Utilizzando queste opere, vedremo le origini, i metodi e l’impatto degli Illuminati sulla storia
del mondo.

272
TIPI DI SOCIETA’ SEGRETE

Sebbene molti gruppi si facessero chiamare “Illuminati” in passato, il più influente e memorabile tra loro fu quello
degli Illuminati di Baviera. Fondato il 1 ° maggio 1776, l’organizzazione creata da Adam Weishaupt sfumò la linea di
demarcazione tra società segreta “spirituale” e “politica”. Mescolando le scienze occulte della Massoneria e dei
Rosacroce, cospirando nel frattempo per raggiungere precisi obiettivi politici, gli Illuminati divennero attori della
scena mondiale. Mentre la maggior parte società segreta di una volta soddisfatti per i ricchi e il loro fascino con
l’occultismo, gli Illuminati Bavaresi attivamente cercato di cambiare profondamente il mondo.

Le società segrete sono esistite durante tutto il corso della storia, ognuna delle quali con obiettivi diversi e con ruoli
diversi nella società. Mentre le scuole di mistero egiziane facevano parte dell’istituzione egiziana, altri gruppi erano
segreti per le loro finalità sovversive e cospirative. Le seguenti citazioni, scritte da due famosi personaggi politici,
descrivono queste visioni opposte sulle società segrete:

”Appartenne Zanoni a questa confraternita mistica, che, in epoca precedente, si vantò di possedere dei segreti, tra
cui la Pietra Filosofale, che si considerò erede di tutto ciò che i Caldei, i Magi, i Gimnosofisti e i platonici avevano
insegnato, differendo inoltre da tutti i figli più oscuri della Magia in virtù della loro vita, della purezza delle loro
dottrine, il cui fondamento di tutta la saggezza, è la sottomissione dei sensi, e l’intensità della fede religiosa? “
- Sir Edward Bulwer Lytton, 1884 1

”I governi odierni non hanno a che fare solo con altri governi, con imperatori, re e ministri, ma anche con le società
segrete che infiltrano ovunque i loro agenti senza scrupoli, che possono sconvolgere i ‘piani” del governo a loro

273
piacimento.
- Il primo ministro britannico Benjamin Disraeli, 1876

Queste citazioni descrivono diversi ambiti di influenza delle società segrete. La prima si riferisce al lato spirituale,
mentre la seconda descrive il lato politico. Non tutte le società segrete hanno un lato spirituale e non tutte sono
coinvolte nelle macchinazioni politiche. Gli Illuminati bavaresi operano in entrambi i “regni”.

”Le confraternite spirituali sono impegnate a guidare con saggezza l’umanità verso il regno dell’infinito; le
confraternite politiche [sono composte] da persone assetate di potere che manipolano i loro programmi
segretamente. (...)

Tutte le società segrete condividono alcuni temi fondamentali. L’iscrizione è riservata a coloro che hanno un
costante interesse per l’argomento. Così, un “gruppo spirituale” attirerà le persone che ricercano una maggiore
conoscenza. Lo studente ha già una infarinatura della materia e si avvicina al gruppo per ulteriori istruzioni. Più
raramente, un individuo viene “sfruttato” dal gruppo a causa di una affinità percepita nel suo scopo.

In una società segreta politica, l’adesione è riservata a coloro che condividono una certa affinità ideologica con gli
obiettivi del gruppo rappresentato. L’ultima impresa della politca sarà quella di innescare la rivoluzione. (...)

Gli Illuminati vengono percepiti da molti come la


pezza che copre il divario tra le società segrete
spirituali e quelle politiche. Spesso accreditate (o
incolpate) per l’aver influenzato la Rivoluzione
francese nel 1787, gli Illuminati insegnano una dottrina
di liberazione sociale e politica che si basa
sull’uguaglianza degli uomini, abbracciando il
razionalismo e negando la legittimità della corona e
della chiesa come regolamentatori dei valori sociali e
morali. (...) Mentre il punto di vista degli Illuminati può
sembrare abbastanza avanzato per l’epoca, le
rivoluzioni europee appaiono invece degenerata in cui
sembrava che i bagni di sangue venissero incoraggiati,
un momento in cui si era persa qualsiasi bussola
morale. “2

Mentre alcuni credono che Adam Weishaupt fosse stata l’unica mente dietro il gruppo degli Illuminati e che la sua
organizzazione salì alla gloria e tramontò in meno di dodici anni, molti ricercatori iniziati all’occultismo credono che
gli Illuminati di Baviera siano stati una rara apparizione di un’antica fratellanza che può essere tracciata nel tempo
fino al medioevo e all’ordine dei templari.

Manly P. Hall, un massone di 33 ° grado e un autore prolifico, descrisse nel suo opuscolo “Masonic Orders of
Fraternity”, un “Impero invisibile” che lavora silenziosamente da secoli, per il cambiamento sociale. Periodicamente
divenne visibile nel corso della storia, attraverso diverse organizzazioni che portarono nomi diversi. Secondo lui,
questi gruppi ebbero un grande impatto sulla società, trasformando ad esempio, il sistema educativo per formare le
nuove generazioni.

”Il programma essenziale delle scuole di esoterismo venne affidato a gruppi già ben condizionati per il lavoro. Le
corporazioni, i sindacati e simili, associazioni benevole e protettive, vennero rinforzate internamente con l’introduzione
di un nuovo insegnamento. L’avanzamento del piano richiedeva l’allargamento dei confini dell’esagerazione filosofica.
Era necessaria una fratellanza mondiale, sostenuta da un programma profondo e vasto di educazione secondo il
“metodo”. Tale fratellanza non potè immediatamente comprendere tutti gli uomini, avrebbe potuto però unire le
attività di un certo numero di uomini, indipendentemente dal loro credo religioso o razziale o dalle nazioni in cui
abitavano. Questi erano gli uomini del “futuro”, quei figli di domani, il cui simbolo sarebbe stato un sole cocente che
sorge in mezzo a delle montagne a est. (...)

274
Fu inevitabile che gli Ordini della Fratellanza sponsorizzassero l’educazione mondiale. (...) Il programma
prevedeva un ampliamento sistematico delle istituzioni già esistenti e l’ampliamento della loro sfera di influenza.
Lentamente, gli Ordini Universali di Riforma scemaro dall’attenzione pubblica, al loro posto apparvero invece gli
Ordini della Fratellanza Mondiale. Fu fatto tutto il possibile per non far sembrare la transizione evidente. La storia
stessa venne falsata per mistificare alcune operazioni e attività. Lo spostamento di enfasi non fu mai brusco, il
movimento apparve come l’alba di una nuova coscienza sociale. Gli indizi più ovvi sulle attività segrete di queste
società sono il silenzio riguardo le origini e l’impossibilità di riempire le lacune nei registri degli Ordini del XVII e del
XVIII secolo. (...)

Gli Ordini erano collegati da fili sottili e quasi invisibili al progetto principale. Come accadde in precedenza nelle Scuole
misteriche, queste Fraternità non furono di per sé l’incarnazione reale delle associazioni esoteriche, ma piuttosto
divennero strumenti per portare avanti parti del “Piano Divino” (Grande opera). 3 “

In questo spezzone, Hall parla di un “silenzio” e della mancanza di informazioni precise riguardo il funzionamento
delle società segrete durante il diciasettesimo e il diciottesimo secolo, l’epoca durante la quale gli Illuminati di
Baviera divennero attivi. Fu durante questo periodo che agirono le società segrete, provocando rivoluzioni,
rovesciando poteri monarchici e papali e prendendo il controllo del sistema bancario. Erano, gli Illuminati di
Baviera, una parte dell”impero invisibile” descritto da Hall? Sono ancora attivi oggi? Daremo prima uno sguardo
ad Adam Weishaupt e alla sua società segreta infame.

ADAM WEISHAUPT, ADDESTRATO DAI GESUITI


Adam Weishaupt nacque a Ingolstadt, in Baviera il 6 febbraio 1748. Suo padre morì quando lui aveva sette anni e il
suo padrino, il barone Ickstatt, affidò la sua prima educazione al gruppo più potente del tempo: i Gesuiti. Noto per i
suoi metodi sovversivi e le tendenze cospirative, la Compagnia di Gesù possedeva un ruolo di primo piano sul
sitema politico ed educativo bavaresi.

”Il grado di potere che la compagnia di gesù riuscì a raggiungere in Bavaria fu


notevolissimo. I membri dell’ordine furono i confessori e i precettori degli
elettori, attraverso i quali esercitavano un’influenza diretta sulle politiche del
governo. La censura della religione cadde nelle loro frementi mani, al punto
che alcune delle parrocchie, furono costrette a riconoscere la loro autorità e
potere. Sterminando ogni influenza protestante e rendendo completa
l’istituzione cattolica, presero possesso degli strumenti della pubblica
istruzione. La maggior parte dei collegi bavaresi vennero fondati e controllati
dai Gesuiti. Questi ultimi controllarono anche molte scuole secondarie del paese. “4

Il funzionamento interno della Compagnia di Gesù era molto simile alle confraternite occulte ed apparentemente

275
ci lavorarono contro. La Cdg funzionava per gradi, con riti di iniziazione, elaborati rituali e simboli esoterici, venne
bandita in molti paesi a causa delle sue tendenze sovversive.

Nel 1773, il padrino di Weishaupt usò la sua grande influenza presso l’Università di Ingolstadt concesse al proprio
figlioccio la cattedra di diritto canonico. A quel tempo, l’istituzione era sotto il pesante dominio gesuita e i ruoli
chiave nell’amministrazione erano spesso detenuti da gesuiti influenti. Il crescente interesse di Weishaupt alle
filosofie dell’”Era dell’illuminismo” lo pose in contrasto con i Gesuiti dando il via a molti drammi politici. Nonostante
questo fatto, Weishaupt imparò molto dall’organizzazione dei Gesuiti e dai loro metodi sovversivi per ottenere il
potere. E’ durante questo periodo che l’idea di una società segreta cominciò a balenare nei pensieri di Weishaupt.

“Brillante, e ben addestrato nei metodi cospirativi di accesso al potere, il giovane Weishaupt decise di organizzare un
gruppo di cospiratori, pronto a liberare il mondo dalle regole gesuite imposte da Roma.” 5

Mentre alcuni autori ritennero che i gesuiti (soppressi da una bolla papale nel 1773) usarono Weishaupt per
perpetuare il loro dominio, altri affermano che Adam stesse cercando di interferire con la presa di potere gesuita in
Bavaria. Su una scala più ampia, era convinto che il mondo potesse trarre giovamento dal rovesciamento di tutte le
istituzioni governative e religiose del mondo sostituendole, con un comitato
segreto di “iniziati”. Per raggiungere i suoi obiettivi, avrebbe usato i metodi dei gesuiti contro i gesuiti stessi.

Continuando i suoi studi, Weishaupt, divenne anche esperto nei misteri occulti e nell’ermetismo. Riconobbe il
potere attrattivo delle conoscenze misteriche e capì che le loggie massoniche erano il mezzo ideale per propagare
le sue idee. Cercò di diventare massone, ma rapidamente rimase disincantato dall’idea.

276
“La sua immaginazione venne accesa dalle riflessioni riguardo il potere di attrazione dei misteri eleusini e dall’influenza
esercitata dal culto segreto dei Pitagorici. Il primo pensiero di Weishaupt fu però quello di rivolgersi alle istituzioni
massoniche dell’epoca, per cogliere l’occasione di propagare le sue opinioni. Tuttavia egli cambiò presto il suo obiettivo
base, in parte a causa della difficoltà che sperimentò nel reperire fondi per ottenere l’ammissione a una loggia
massonica, in parte perché studiando i testi massonici che gli capitarono fra le mani lo persuasero sul fatto che i
“misteri” della massoneria erano troppo puerili e troppo facilmente accessibili al grande pubblico perchè ne valesse la
pena “. 6

Weishaupt ben presto si rese conto che, per raggiungere i suoi obiettivi, gli sarebbe stato necessario creare il suo
gruppo segreto, composto di individui potenti che avrebbero dovuto abbracciare i suoi punti di vista e aiutare a
propagarli.

“Ritenne necessario, quindi, lanciarsi su linee indipendenti. Avrebbe formato un’organizzazione segreta allo stato
dell’arte, composta da “scuole di saggezza,” nascoste allo sguardo del mondo dietro le mura della clausura e del mistero,
in cui quelle verità che la follia e l’egoismo dei sacerdoti vietarono sarebbero state insegnate liberamente ai giovani
interessati. “7

L’obiettivo dell’organizzazione di Weishaupt era semplice ma monumentale: rovesciare tutte le istituzioni politiche
e religiose al fine di sostituirle con un gruppo di Illuminati iniziati. Secondo lui “la felicità universale, completa e
rapida si sarebbe potuta realizzare attraverso la deposizione della gerarchia, dei ranghi e della ricchezza. I principi e
le nazioni scomparirebbero dalla Terra senza azioni violente, la razza umana diventerebbe una famiglia, il mondo
sarebbe la dimora di uomini ragionevoli “. Il 1 ° maggio 1776, l’Ordine degli Illuminati viene fondato.

GLI ILLUMINATI BAVARESI

Il gruppo di Illuminati di Weishaupt iniziò umilmente con soli cinque membri, ma dopo pochi anni e attraverso
connessioni potenti, l’Ordine divenne una grande forza politica in tutto il mondo. Influenti opinionisti, ricchi
industriali, nobili e potenti occultisti entrarono nell’Ordine e parteciparono ai suoi obiettivi cospirativi. Alcuni storici
sostengono che il rapido aumento di grandezza dell’Ordine fosse dovuto ad un incontro segreto tra Weishaupt e
una figura misteriosa di nome Cagliostro, l’occultista più potente del tempo.

”Sembra che Cagliostro incontrò Adam Weishaupt, docente di filosofia e di diritto canonico presso l’università, che nel
1776, fondò la setta degli Illuminati. Si definiscono eredi dei Templari, dichiarando il proprio interesse nel riformare il mondo
religioso ma in maniera più radicale di Cagliostro “.

Cagliostro profetizzò e descrisse in dettaglio la decapitazione di Luigi XVI, un evento difficile da prevedere a quel tempo.
“8

Gli Illuminati Bavaresi erano originariamente costituiti da tre livelli principali: Novizio, Minervale e Illuminato
minore. Ogni grado venne progettato per raggiungere obiettivi particolari assicurando il completo controllo e
dominio al vertice della piramide. Ecco un breve sguardo a ogni grado.

NOVIZIO

I neo membri degli Illuminati di Baviera vennero attratti ed introdotti nell’Ordine attraverso un linguaggio
attraente (la ricerca della saggezza e del miglioramento personale) e le tradizioni occulte. Vennero comunque
introdotti a una gerarchia fortemente monitorata e controllata, che somigliò al sistema dei gesuiti. Non c’era
alcuna menzione di obiettivi politici dell’Ordine.

”Una volta iscritto, l’istruzione di ogni Novizio era nelle mani del suo maestro, che teneva ben nascosta, al
suo allievo, l’identità di tutto il resto dei suoi superiori. Lo scopo principale del noviziato, era quello di migliorare e
perfezionare il suo carattere morale, espandere i suoi principi di umanità e socialità e sollecitare il suo interesse per il
lodevole lavoro di ostacolare gli uomini malvagi, assistendo all’oppressione delle virtù e aiutando gli uomini meritevoli a
trovare il loro posto nel mondo. Il novizio ha impresso nella sua mente il fatto di mantenere la segretezza per rispettare
gli affari dell’ordine, oltre che l’imposizione di dover subordinare le sue opinioni e interessi egoistici all’ordine
rispettando e seguendo la volontà dei suoi superiori. Una parte importante delle responsabilità del Novizio consisteva
nella stesura di una relazione approfondita (per gli archivi dell ‘ordine), contenente informazioni complete, riguardanti
la sua famiglia e la sua carriera personale, includendo dettagli remoti come i titoli dei libri che possedeva, i nomi dei suoi

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nemici personali e il motivo dell’inamicizia, i suoi punti di forza e le debolezze del carattere, le passioni dominanti dei
suoi genitori, i nomi dei conoscenti più intimi, le relazioni amorose, ecc Si richi edeva anche una relazione mensile, che
mostrava i benefici che la recluta riceveva grazie alle prestazioni effettuate per l’ordine. “9.

Quando un Novizio dimostra ai suoi superiori di essere degno di passare al livello superiore, viene iniziato al grado
Minervale.

MINERVALE

Sigilli minervali degli Illuminati bavaresi. Questi ciondoli, indossati attorno al collo degli iniziati al grado
Minervale, sono caratterizzati dalla Civetta di Minerva. Conosciuta anche come il Gufo della Sapienza: questo
simbolo si trova ancora oggi nei luoghi di potere: nella Casa Bianca, nascosto sulla banconota da un dollaro o
nelle insegne del Club boemo.

Il termine minervale deriva da Minerva, dea romana della poesia, della medicina, della saggezza, del commercio,
della tessitura, dell’artigianato, della magia e della musica. Viene spesso raffigurata con il suo animale sacro, il gufo,
che simboleggia il suo legame con la saggezza. Un antico simbolo misterico, Minerva, è prominente in posti come la
Libreria del Congresso e sul Gran Sigillo della California.

Il secondo grado degli Illuminati serve per l’indottrinamento. Agli iniziati vengono presentati, tramite
conferenze, i principi spirituali dell’Ordine, rivelando comunque poche informazioni sulle finalità vere di
Weishaupt e della sua ristretta cerchia di amministratori.

“La cerimonia di iniziazione attraverso la quale il Novizio passerà ai voti minervali era prevista per togliere ogni sospetto sul
fatto che l’obiettivo supremo dell’organizzazione fosse la sottomissione dei ricchi e dei potenti, o, il rovesciamento del
governo civile o ecclesiale. Veniva fatto anche promettere al candidato di essere utile all’umanità, per mantenere un silenzio
eterno, una fedeltà inviolabile oltre ad un’obbedienza e rispetto impliciti versi tutti i superiori e alle regole dell’ordine;.
Assieme a questo il candidato avrebbe dovuto sacrificare tutti i suoi interessi personali a favore di quelli della società (segreta)
“10
Ai minervali veniva permesso di incontrare alcuni dei loro superiori (gli Illuminati Minori) e di poterci parlare.
Questo privilegio da solo, fu una grande fonte di motivazione per i nuovi iniziati.

ILLUMINATI MINORI

Selezionati tra i Minervali, gli Illuminati Minori svolgono compiti specifici al fine di prepararli al “mondo reale”. La
maggior parte dei loro lavori consisteva nello studio del genere umano e nel perfezionamento dei metodi per
dirigerlo. Ad ogni Illuminato Minore era affidato un piccolo gruppo di Minervali che veniva esaminato, analizzato e
condotto verso specifiche direzioni. I membri di grado inferiore dell’Ordine divennero quindi le cavie per le tecniche

278
che sarebbero state applicate alle masse.

“Al grado di Illuminati Minori vennero ammessi quei Minervali che a giudizio dei loro superiori erano degni di
avanzamento. Elaborate cerimonie iniziatiche fissavano nella mente del candidato nozioni quali: la progressiva
purificazione della sua vita, a mano a mano che si faceva strada nell’ordine e che acquisire la padronanza sull’arte
del controllo degli uomini fosse lo scopo principale del suo nuovo grado. Per realizzare quest’ultimo, cioè diventare
uno psicologo esperto capace di condurre le coscienze degli uomini, deve osservare e studiare costantemente le
azioni, gli scopi, i desideri, i difetti e le virtù del piccolo gruppo di Minervali che sono stati posti sotto la sua
personale cura e direzione. Per districarsi in questo difficile compito viene fornito di una complicata massa di
istruzioni.

Oltre alla loro costante presenza nelle assemblee dei Minervali, i membri di quest a classe si riunivano una volta al
mese da soli, per ascoltare le relazioni sui loro discepoli, per discutere i metodi che avrebbero permesso migliori risultati
nel loro lavoro o per trovare soluzioni a casi difficili e imbarazzanti. In questi incontri i r egistri delle assemblee dei
Minervali venivano rivisti, corretti e successivamente trasmessi agli ufficiali superiori dell’ordine. “11

Da questa struttura di base, gli Illuminati iniziarono la loro espansione. Era tutto pronto per raggiungere un altro
importante obiettivo di Weishaupt: l’inf iltrazione della massoneria.

L’INFILTRAZIONE NELLA MASSONERIA

Nel 1777, l’anno successivo alla creazione degli Illuminati, Weishaupt aderì alla loggia massonica di Teodoro del Buon
Consiglio a Monaco di Baviera. Non solo riuscì a propagandare le sue idee nella loggia, riuscì anche a far in modo che la
loggia “venisse praticamente assorbita dall’ideologia illuminista quasi immediatamente”. 12

Una alleanza definitiva tra gli Illuminati e la Massoneria fu possibile nel 1780, quando una figura di spicco con il
nome di Barone Adolf Franz Friedrich Knigge venne iniziato nell’ordine di Weishaupt. I legami massonici del
diplomatico tedesco assieme alle sue capacità organizzative vennero da subito sfruttate dall’ordine. Knigge
avrebbe svolto due compiti importanti per gli Illuminati: Ampliare la gerarchia dell’Ordine, creando nuovi gradi
più elevati, consentendo quindi la piena integrazione delle logge massoniche nel sistema.

“Dall’avvento di Knigge nell’ordine abbiamo subito immediatamente due pesanti conseguenze. Vennero elaborati i
gradi più alti a lungo cercati, e venne effettuata un’alleanza tra gli Illuminati e la Massoneria. “13

Knigge, un influente diplomatico e occultista del Nord della Germania che aderì agli Illuminati nel 1780. Viene
qui ritratto mentre mostra il simbolo della Mano Nascosta
L’inf luenza di Knigge sull’Ordine fu profonda e immediata. Il nuovo sistema ideato attrasse massoni ed altre figure
potenti, che diedero grande slancio al movimento. Ecco il
sistema ideato da Knigge:

279
Knigge mantenne intatti i gradi originali dell’ordine, ma ne aggiunse altri al di sopra di quelli già esistenti. Il
secondo livello degli Illuminati incorpora i gradi della Massoneria, rendendo quindi la Confraternita,
semplicemente una parte della sovrastruttura più ampia.

“Il grado di Novizio (una parte del sistema solo nel senso preparatorio) rimase invariato nelle modifiche di
Knigge, salvo l’aggiunta di una comunicazione stampata fornita alle nuove reclute, dove si spiegava il fa tto che
l’Ordine degli Illuminati combatteva tutte le altre forme di massoneria contemporanea in quanto l’unico non
degenerato e corrotto e come tale in grado da solo di riportare “il mestiere” al suo antico splendore. (...)

I tre gradi simbolici della seconda classe sembrano essere stati concepiti al solo scopo di fornire una via con la quale i
membri dei vari rami della grande famiglia massonica sarebbero potuti avanzare ai gradi superiori del nuovo ordine. “14

I più alti gradi dell’Ordine erano limitati a un ristretto gruppo di persone selezionate. Il grado di principe
annovera tra le sue fila Ispettori Nazionali, Provinciali, Prefetti e Vescovi. In cima alla piramide vi sono i Magus
(noti anche come Areopagiti), cioè i capi supremi dell’Ordine. Le loro identità vengono mantenute nascoste in
modo sicuro e sono ancora oggi sono difficili da confermare.

La strategia di Knigge diede risultati impressionanti e permise agli Illuminati di diventare un movimento
estremamente potente.
il suo valore. Soprattutto grazie alla fine strategia di cercare le sue reclute tra gli ufficiali e tra gli altri personaggi
influenti nelle logge massoniche, uno dopo l’altro ognuno di essi si avvicinò al sistema. Vennero stabilite nuove
prefetture, vennero messe in piedi nuove province dalle quali cominciarono a fluire costantemente e copiosamente
nuove reclute. (...) Gli studenti, commercianti, medici, farmacisti, avvocati, giudici, professori, precettori, funzionari
civili, pastori, sacerdoti – tutti vennero generosamente rappresentati tra le nuove reclute. Apparvero subito nomi
importanti nella lista delle iscrizioni. Il duca Ferdinando di Brunswick, il duca Ernst di Gotha, il duca Carlo Augusto di
Sassonia-Weimar, il Principe Augusto di SassoniaGotha, il principe Carlo di Assia, il barone Dalberg, il filosofo Herder, il
poeta Goethe, il pedagogista Pestalozzi, furono tra gli iscritti , Alla fine del 1784 il leader vantava un totale di circa du e
tremila iscrizioni. La creazione delle fondamenta per un ordine solido, sembrava aver a vuto successo. “15

Weishaup, tuttavia, non godette del successo del suo ordine a lungo. Crebbero, in tutta Europa sospetti di
complotti anti governativi/religiosi di matrice illuminata. Vedendo una minaccia credibile contro il suo potere, il
governo bavarese emise un editto che pose fuori legge tutte le comunità, le società e le confraternite esistenti
senza una autorizzazione legislativa. Inoltre, i disaccordi interni tra Weishaupt e gli alti leaders del suo Ordine
diedero inizio a dispute e dissensi. In mezzo a tutto questo, alcuni membri andarono direttamente dalle autorità
e testimoniarono contro l’Ordine, un’opportunità che il governo bavarese non si lasciò sfuggire.

280
“Il nuovo metodo di diffondere l’Illuminismo attraverso l’affiliazione alle logge massoniche ha subito dimostrato
“Dalle confessioni degli adepti, le accuse che i nemici fecero contro l’ordine dovevano essere motivate. Dalle ammissioni dei
suoi stessi leaders, il sistema degli Illuminati era un’organizzazione dedita al rovesciamento della religione e dello stato, una
banda di falsari e di avvelenatori, un’associazione di uomini dai costumi e dai gusti disgustosamente depravati. “16

Dal 1788, attraverso l’utilizzo di una aggressiva legislazione e alle accuse penali, gli Illuminati Bavaresi sembrarono
esser stati dissipati e distrutti dal governo. Mentre alcuni pensano che il capitolo degli Illuminati finisca qui, non
bisogna dimenticare che i tentacoli dell’Illuminismo ebbero tutto il tempo di diffondersi ben oltre ai confini della
Baviera raggiungendo le logge massoniche in tutta Europa. In altre parole, gli Illuminati non sono mai stati distrutti,
semplicemente ora si nascondono. Un anno dopo, un evento importante avrebbe dimostrato che l’Illuminismo era
più vivo e potente che mai: la Rivoluzione francese.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE

Il violento rovesciamento della monarchia francese nel 1789 rappresenta per molti la vittoria del giacobinismo e
dell’Illuminismo sulle istituzioni tradizionali del tempo. L’adozione della Dichiarazione dei Diritti Umani imprime
ufficialmente valori massonici e illuministi nel nucleo del governo francese. Il nuovo motto del paese è “Liberté,
Egalité et Fraternité” (Libertà, Uguaglianza e Fratellanza) che è un comune detto massonico, utilizzato negli
alberghi francesi per secoli.

281
Il documento ufficiale della Dichiarazione dei Diritti Umani contiene diversi simboli occulti in ri ferimento alle
società segrete. In primo luogo, il simbolo dell’occhio che tutto vede all’interno di un triangolo, circondato
dalla luce dell’ardente stella di Sirio, si trova al di sopra di tutto (questo simbolo si trova anche sul Gran
Sigillo degli Stati Uniti). Sotto il titolo è raffigurato un Ouroboros (un serpente che si morde la coda), un
simbolo esoterico associato all’alchimia, all’ermetismo e al gnosticismo, gli insegnamenti fondamentali della
Massoneria. Proprio sotto l’Ouroboros c’è un berretto frigio rosso, un simbolo che rappresenta le rivoluzioni
illuministe in tutto il mondo. L’intera carta dei diritti è in mezzo a due pilastri massonici.

UNA VIOLENTA REAZIONE CONTRO L’ILLUMINISMO Anche se gli Illuminati bavaresi scomparvero, le loro idee
divennero comunque realtà. I massoni e i rosacrociani erano ancora attivi e gli Illuminati sembrarono rivivere
attraverso di loro. L’Europa era in fermento dato che una nuova classe stava prendendo le redini del potere. I critici
cominciarono ad emergere, rivelando alle masse le forze segrete dietro i cambiamenti di cui furono
testimoni.Leopold Hoffman, un massone convinto che gli Illuminati avessero traviato la sua Confraternita, pubblicò
una serie di articoli sul suo giornale, il Wiener Zeitschrift. Sostenne che i gradi più bassi degli Illuminati vennero
sciolti, ma quelli più elevati rimasero attivi. Aggiunse anche che la Massoneria venne “soggiogata dall’Illuminismo”
e trasformata per servire ai suoi scopi. Affermò anche che la Rivoluzione francese fu il risultato di anni di
propaganda illuminista.Nel 1797, John Robinson, un medico scozzese, matematico e inventore (inventò la sirena)
pubblicò un libro intitolato “Proofs of a Conspiracy against All the Religions and Governments of Europe, carried on
in the Secret Meetings of the Free Masons, Illuminati, and Reading Societies”. Questo devoto massone divenne
disincantato quando si rese conto che la sua confraternita venne avvelenata dagli Illuminati. Ecco un estratto del
suo libro: ”Ho scoperto che la copertura fornita da una Loggia Massonica venne impiegata in tutti i paesi per ventilare
sentimenti di propaganda religiosa e politica, che non sarebbero potuti circolare in pubblico senza esporre l’autore ad un
grande rischio. Trovai che questa impunità avesse incoraggiato a poco a poco gli uomini di principi licenziosi a diventare
più audaci, e ad insegnare dottrine sovversive che capovolgevano tutti i nostri principi di moralità e tutta la nostra fiduci a
nel governo morale dell’universo, tutte le nostre speranze di miglioramento in un futuro stato di esistenza e ogni
soddisfazione e appagamento dato dalla nostra vita presente. Sono stato in grado di individuare questi tentativi, messi in
atto in un arco di 50 anni, con il pretesto vuoto di illuminare il mondo con la fiaccola della filosofia e dissipare le nubi della
superstizione civile e religiosa che costringono le nazioni europee nell’oscurantismo e nella schiavitù. Osservai queste
dottrine via via mentre si diffondevano e si miscelavano con tutti i diversi sistem i della massoneria, finché, finalmente, si
costituì un’associazione con il preciso scopo di sradicare tutti gli istituti religiosi e tutti i governi europei . Ho visto questa
Associazione esercitarsi con zelo e sistematicamente, fino quasi a diventare irresistibile: Ho visto che i leader più attivi
nella Rivoluzione francese erano membri di questa associazione e che condussero le loro prime sommosse in base ai suoi
principi, per mezzo delle loro istruzioni e della loro assistenza, formalmente richieste ed ot tenute: E, infine, ho visto che
questa associazione esiste ancora, lavora ancora in segreto e che non solo le diverse apparizioni tra il nostro gruppo
dimostrano che i suoi emissari si sforzano di diffondere le loro detestabili dottrine, ma anche che l’Ass ociazione ha Logge
in Gran Bretagna, in corrispondenza con la Loggia madre a Monaco di Baviera già dal 1784. . . L’Associazione di cui ho
parlato è l’ordine degli Illuminati, fondato, nel 1775, dal dottor Adam Weishaupt, docente di diritto canonico presso
l’Università di Ingolstadt, venne abolito nel 1786 dal principe elettore di Baviera, ma ripreso subito dopo, sotto un altro
nome, e in una forma diversa, in tutta la Germania. Venne di nuovo scoperto e apparentemente distrutto, il problema è
che aveva ormai piantato radici talmente profonde che riuscì a sopravvivere senza venir scoperto, diffondendosi in tutti i
paesi d’Europa “17 Anche Augustin Barrel, un sacerdote gesuita francese, pubblicò un libro nel 1797 che collega la
Rivoluzione francese agli Illuminati di Baviera. In “Mémoires pour servir à l’histoire du Jacobisime”, fece risalire
lo slogan “Libertà e Uguaglianza” all’epoca dei primi Templari affermando che, nei gradi più elevati dell’ordine,
l’interpretazione dei termini “libertà” ed “uguaglianza” non si limita alla “guerra contro i re e i troni “, ma
comprende anche la ” guerra contro Cristo ed i suoi altari “. Vengono forniti anche dettagli relativi
all’acquisizione illuminista della Massoneria.

Per Barruel, i leader rivoluzionari come La Rochefoucauld, Lafayette, e il duca d’Orléans, divennero agenti degli Illuminati e
creduloni dei radicali più estremi come Danton. Barruel accusa anche l’intera istituzione massonica francese che si convertì
alle idee rivoluzionarie di Weishaupt, venne scoperto che nei suoi alberghi si incontravano segretamente dei comitati che
decivedano gli omicidi e le stragi. “18

PROPAGAZIONE IN AMERICA

282
La maggior parte dei Padri Fondatori degli Stati Uniti erano parte di società segrete, in parte massoni, in parte
Rosacroce ecc. Alcuni di loro viaggiarono in Europa apparendo ben disposti nei confronti delle dottrine degli
Illuminati.

Dal 1776 al 1785 – quando gli Illuminati Bavaresi erano pubblicamente attivi- Benjamin Franklin era a Parigi in
funzione di ambasciatore degli Stati Uniti in Francia. Durante la sua permanenza, divenne Gran Maestro della Loggia
Les Neufs Soeurs che era una affilliata del Grande Oriente di Francia. Questa organizzazione massonica si diceva
fosse diventata la sede francese degli Illuminati di Baviera. Fu particolarmente influente nell’organizzazione del
sostegno francese per la rivoluzione americana divenendo in seguito parte del processo verso la Rivoluzione
francese.

Nel 1799, quando il ministro tedesco G.W. Snyder avvertì George Washington del piano degli Illuminati “di
rovesciare tutti i governi e le religioni”, Washington rispose di aver sentito delle “dottrine malvage e pericolose
professate dagli Illuminati”. Concluse la lettera affermando: “Nonostante questo, credo che nessuna delle logge di
questo paese sia contaminata con le dottrine degli illuminati”.

In un’altra lettera a Snyder, scritta un mese dopo, Washington continua sul tema:
”Non era mia intenzione mettere in dubbio che le dottrine degli Illuminati, ed i principi del giacobinismo non si siano
diffusi negli Stati Uniti. Al contrario, nessuno è più soddisfatto di questo fatto di me.”

L’idea che volevo trasmettere era che non ritengo che le Logge dei Liberi Muratori di questo Paese abbiano mai cercato
di propagare le dottrine diaboliche dei primi o i principi perniciosi degli ultimi (se i due insiemi sono suscettibili di
separazione). Che i loro appartenenti possano stare lavorando per influenzare la società democratica degli Stati Uniti e
suscitare un distacco del popolo dal loro governo, è un fatto fin troppo evidente per essere discusso.

Parte della lettera originale scritta da George Washington a riguardo degli Illuminati

A giudicare da questa lettera, George Washington era ovviamente ben consapevole delle dottrine degli
Illuminati: anche se non credeva che le istituzioni massoniche degli Stati Uniti ne avessero propagato le
dottrine, ammette che degli individui avrebbero potuto intraprendere tale sforzo.

DOPO GLI ILLUMINATI BAVARESI

Oggi, il termine Illuminati è usato per descrivere il piccolo gruppo di potenti individui che cercando di creare un
governo mondiale, con l’emissione di una moneta unica mondiale e una religione unica mondiale. Anche se è
difficile stabilire se questo gruppo discenda direttamente da quello originale (Illuminati Bavaresi), i suoi principi e
metodi sono la sua perfetta continuazione. Come detto sopra, il nome che viene usato per descrivere l’elite
occulta può cambiare. In finale il nome è irrilevante: ciò che deve essere riconosciuta è la corrente di fondo che
esiste da secoli.Secondo Manly. P Hall, gli Illuminati di Baviera erano parte di ciò che egli chiama la “Fratellanza
Universale”, un ordine invisibile alla “fonte” della maggior parte delle società ermetiche segrete del passato. Ha
lavorato per anni verso la trasformazione della razza umana, guidandola attraverso un processo alchemico
mondiale. Come la Grande Opera alchemica si propone di trasformare metalli grezzi in oro, così la Fratellanza
lavora ad una trasformazione simile del mondo. Secondo Hall, la Fratellanza Universale a volte si rende visibile, ma
con nomi e simboli diversi. Ciò significa che i Cavalieri Templari, i Massoni, i Rosacroce e gli Illuminati sono
temporanee manifestazioni visibili di una forza di fondo che è infinitamente più radicata e potente. Tuttavia, gli
esseri umani essendo quello che sono – molto deboli nei confronti dell’avidità e della brama di potere – spesso
danneggiano questi movimenti finendo per cospirare contro le masse in modo da ottenere maggior guadagno e
potere economico.

283
“Certamente vi era un sottofondo esoterico, nel senso più mistico della parola, sotto la superficie dell’Illuminismo. A
questo proposito, l’Ordine seguì esattamente le orme dei Cavalieri Templari. I Templari tornarono in Europa dopo le
Crociate, portando con sé un certo numero di frammenti scelti della tradizione occulta orientale, alcuni dei quali
furono ottenuti dalle drusi del Libano, e da alcuni discepoli di Hasan Ibn -alSabbah, il vecchio mago del Monte Alamut.

Forse i gigli degli Illuminati e le rose dei Rosacroce derivarono, per un miracolo della natura, dalla stessa radice. Il
simbolismo antico suggerirebbe questo, e non sempre è saggio ignorare i monumenti antichi. C’è solo una spiegazione
che soddisfa i requisiti ovvi e naturali dei fatti conosciuti. Gli Illuminati erano parte di una tradizione esoterica che
proviene dalla remota antichità e che si rivelò per un breve periodo tra gli umanisti di Ingolstadt. 19

Hall concluse che gli Illuminati esistettero molto prima dell’avvento dell’Ordine di Weishaupt continuando a vivere
anche ai giorni nostri. Fu grazie alla scusa della sconfitta e della distruzione che gli Illuminati realizzarono uno dei
loro più grandi traguardi.
“Weishaupt emerse come servo fedele di una causa superiore. Alle sue spalle si mosserò i meccanismi occulti delle
società segrete. Come al solito, non diedero fiducia a delle istituzioni deperibili. La storia fisica degli Illuminati
bavaresi si estese su un periodo di soli dodici anni. E ‘difficile capire, quindi, la profonda agitazione che questo
movimento causò nella vita politica europea. Siamo portati a realizzare che questo gruppo bavarese era solo un
frammento di un progetto ampio e composito.

Tutti gli sforzi per scoprire i membri dei gradi superiori dell’Ordine illuminista non hanno avuto successo. Fu
consuetudine, quindi, supporre che questi gradi superiori esistevano solo nelle menti di Weishaupt e di von Knigge.
Non è altrettanto possibile che un potente gruppo di uomini, decise di rimanere del tutto sconosciuto, usando
Weishaupt come schermo per le proprie attività?

Gli ideali dell’Illuminismo, scritti nei misteri pagani dell’antichità, erano già vecchi quando nacque Weishaupt, ed è
improbabile che queste convinzioni a lungo sostenute perissero con il suo esperimento bavares e. Il lavoro rimasto
incompleto nel 1785 rimase incompiuto anche nel 1950. Gli ordini esoterici non si estingueranno fino a che l’obiettivo
che gli ha posti in essere non sarà raggiunto. Le organizzazioni possono morire, ma la Grande Scuola è indistruttibile

“.

284
GLI ILLUMINATI OGGI E IL NUVO ORDINE MONDIALE

Il Gran Sigillo degli Stati Uniti raffigurante l’incompiuta piramide di Giza, simbolo del lavoro
incompiuto degli Ordini esoterici: un Nuovo Ordine Mondiale. Il Sigillo venne posto sul dollaro
americano da Franklin Delano Roosevelt, un massone di 32 ° grado e un Cavaliere di Pizia.

Se l’Agenda illuminista è attiva anche ai giorni nostri, in che forma si manifesta? Dal punto di vista esoterico e
spirituale, alcune società segrete moderne, come l’OTO (Ordo Templi Orientis) hanno dichiarato di essere gli
eredi dell’Illuminismo. Altri ricercatori hanno dichiarato che esistono ordini nascosti al di sopra dei 33 gradi
“visibili” della Massoneria che costituiscono il sistema degli Illuminati. Data la segretezza del tema raccogliere
informazioni risulta molto complicato.Il lato politico dell’Illluminismo moderno è molto più visibile e i suoi piani
molto più evidenti. Ad un gruppo sempre più ristretto e concentrato vengono affidate importanti decisioni.
Comitati e organizzazioni internazionali, che agiscono al di sopra degli ufficiali eletti stanno oggi creando
politiche sociali ed economiche che vengono applicate a livello globale. ”Su un altro piano politico stanno i gruppi
ideologici come il Council on Foreign Relations, o i partecipanti al World Economic Forum. Qui troviamo i responsabili
della politica, degli affari, della finanza, dell’istruzione, e dei media che condividono la fede nel valore delle soluzioni
globali, hanno una posizione di grande autorità, e rappresentano diversi livelli di coinvolgimento con il cerchio interno
del gruppo. La maggior parte dei membri semplicemente trova positiva l’opportunità di associarsi con altri noti luminari.
Eppure, l’ideologia ai più alti livelli di tali gruppi sostiene un governo mondiale – amministrato da una classe di esperti e
progettisti, con istituzioni politiche e sociali fortemente centralizzate. Anche se questi gruppi spesso tengono le loro
riunioni in segreto, le loro liste di iscrizione sono di dominio pubblico. E’ l’ordine del giorno che viene ben mascherato.
“21I principali gruppi d’elite e i principali concili sono: l’International Crisis Group, il Council on Foreign Relations,
il World Economic Forum, la Brookings Institution, la Chatham House, la Commissione Trilaterale e il Bilderberg
Group. Il Bohemian Club è un gruppo d’elite che tiene delle riunioni annuali in cui avvengono strani rituali.
L’insegna del Club è un gufo simile a quello trovato sul sigillo minervale degli Illuminati di Baviera.

Insegna del Bohemian Club

285
Se uno volesse studiare attentamente i membri e i partecipanti di questi club esclusivi, potrebbe notare che essi
coinvolgono i politici, i CEO e gli intellettuali più potenti. Essi discendono da dinastie potenti, che raggiunsero il
potere mediante la compravendita di parti
importanti dell’economia dei paesi, come il
sistema bancario, l’industria petrolif era o i mass
media. Vennero associati a molti
cambiamenti epocali, come la creazione della
Federal Reserve nel 1913. Questo atto
modificò completamente il sistema
bancario degli Stati Uniti, mettendolo nelle
mani di poche corporazioni d’élite. Una prova
di questa espropiazione si può trovare in una
sentenza della Corte del 1982:”Le banche della
Federal Reserve non sono strumenti federali
al servizio della FTCA [Federal Tort Claims Act],
ma sono società private controllate
localmente”.Nel suo libro “Le linee di sangue
degli illuminati”, il controverso autore Fritz
Springmeier sostiene che gli Illuminati oggi
siano formati dai discendenti di tredici potenti
famiglie i cui antenati avevano stretti legami con gli originali Illuminati bavaresi. Secondo Springmeier, le 13 linee
di sangue sono: gli Astor, i Bundy, i Collins, i DuPont, i Freeman, i Kennedy, i Li, gli Onassis, i Reynold, i
Rockefeller, i Rothschild, i Russell e i Van Duyns. 22. (In aggiornamento)Non vi è alcun dubbio che in virtù delle
risorse materiali e politiche di cui sono proprietari, alcune di queste famiglie hanno un grande potere sul mondo
odierno. Sembrano costituire il nucleo di ciò che chiamiamo oggi “gli Illuminati”. Tuttavia, stanno cospirando
per creare un Nuovo Ordine Mondiale? Ecco una citazione dalle memorie di David Rockefeller che potrebbe
rispondere ad alcune domande:”Per più di un secolo estremisti ideologici ai due estremi dello spettro politico
hanno colto incidenti ben pubblicizzati come il mio incontro con Castro per attaccare la famiglia Rockefeller in
merito all’influenza eccessiva che sostengono esercitiamo sulle istituzioni politiche ed economiche Americane.
Alcuni credono addirittura che facciamo parte di un complotto segreto che lavora contro i migliori interessi
degli Stati Uniti, defindendo me e la mia famiglia come “internazionalisti” e sostenendo che cospiriamo con altri
nel mondo per costruire una più integrata struttura globale politica ed economica – un mondo, se volete. Se
questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e ne sono orgoglioso.”).
Come dice la parola stessa gli Illuminati sono i portatori di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è,
apparentemente, Lucifero o Satana. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i
personaggi che veramente comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Nobiltà Nera, i
Decision Makers, chi fa le regole da seguire per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di essere
nascosti agli occhi del pubblico. Il loro albero genealogico va indietro migliaia di anni e sono molto attenti a
mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza interromperla. Il loro potere risiede
nell’occulto e nell’economia, uno dei loro motti è: “il denaro crea
potere”. Possiedono tutte le Banche Internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e
commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e comandano la maggior parte dei governi e degli
organi Sovranazionali primi fra tutti l’ONU ed il Fondo Monetario Internazionale. Un esempio del loro modo di
operare è l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, chi tra i candidati ha più Sponsor sotto forma di soldi, vince
le elezioni perché con questi soldi ha il potere di “distruggere” l’altro candidato. E chi è che sponsorizza il
candidato vincente? Ovviamente gli Illuminati attraverso le loro molte organizzazioni di facciata, fanno in modo
di finanziare entrambi i candidati, per mantenere il “gioco” vivo anche se loro hanno già deciso chi sarà il
vincitore e a questo assicurano più soldi. I loro piani sono sempre lungimiranti, sembra che Bill Clinton sia stato
preparato alla missione di Presidente dall’entourage degli Illuminati fin da quando era giovane. Qual è l’obiettivo
degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale ed un Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per
sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo: l’ideologia
Luciferica. Questo obiettivo non può essere conseguito nel periodo di una vita, le sue origini sono antiche e
risalgono già al 1700 quando il complotto venne formalizzato, con l’elaborazione di veri e propri documenti
programmatici.

286
Nella prima metà del 1700 l’incontro tra il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile
fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, porta alla
redazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”.
In 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto di un sistema economico.
Sempre Mayer Amschel Rothschild aiuta e finanzia l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a
Francoforte crea un Gruppo Segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “
Protocolli dei Savi di Sion” elabora all’incirca verso il 1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che dovrà
portare, non più gli Ebrei ma un gruppo ristretto di persone (gli Illuminati o Banchieri Internazionali) ad avere il
controllo ultimo del mondo intero.
La strategia di Weishaupt era basata su principi molto fini e spietati. Bisognava arrivare alla soppressione dei
Governi Nazionali e alla concentrazione del potere in Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti dagli
Illuminati. Ecco alcuni esempi operativi sulle cose da fare: Creare la divisione delle masse in campi opposti
attraverso la politica, l’economia, gli aspetti sociali, la religione, l’etnia etc. Se necessario armarli e provocare
incidenti in modo che si combattano e si indeboliscano. Corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere
ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato. Scegliere il futuro capo di stato tra
quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per
fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino
inconsciamente agenti del complotto. Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel
lungo termine all’obiettivo di un Nuovo Ordine Mondiale. Controllare la stampa, per poter manipolare le masse
attraverso l’informazione. Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché
in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio. Secondo Weishaupt, mettendo in pratica le sue
raccomandazioni si doveva arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che
le masse avrebbero dovuto reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi
liberamente. Da qui il bisogno di costituire degli Organi Sovranazionali pronti a sfruttare questo stato di cose,
fingendosi i salvatori della patria, per istituire un Unico Governo Mondiale .
Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente completato da un suo seguace Americano Albert Pike che
elabora un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale attraverso tre Guerre Mondiali. Il suo
pensiero era che questo programma di guerre avrebbe generato nelle masse un tale bisogno di pace, che
sarebbe diventato naturale arrivare alla costituzione di un Unico Governo Mondiale. Non a caso dopo la Seconda
Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU, che possiamo
definire la polizia del mondo degli Illuminati.
Tornando al pensiero di Pike, la Prima Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo
di alcuni Stati Europei e stavano conquistando attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche
la guida della Russia. Quest’ultima avrebbe poi dovuto interpretare un ruolo che doveva portare alla divisione
del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania, manipolando le

287
diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la Russia
ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza
Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi,
programmando l’estensione del conflitto a livello mondiale.
Col passare degli anni il Quartiere Generale di questo complotto passa dalla Germania (Francoforte), alla
Svizzera, poi all’Inghilterra (Londra) ed infine agli Stati Uniti d’America (New York). E’ quindi dal 1700 che le
famiglie degli Illuminati, generazione dopo generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri traguardi.
Ecco un elenco dei fatti principali che negli ultimi 3 secoli sono stati architettati, fomentati o finanziati dagli
Illuminati: la Rivoluzione Francese, le Guerre Napoleoniche, la nascita dell’ideologia Comunista, la I Guerra
Mondiale, la Rivoluzione Bolscevica, la nascita dell’ideologia Nazista, la II Guerra Mondiale, la fondazione
dell’ONU, la nascita dello Stato di Israele, la Guerra del Golfo, la nascita dell’Europa Unita... Nella Tavola 3 e
Tavola4 è rappresentata la rete di potere che gli Illuminati si sono costruiti in quasi 300 anni.
Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una
“struttura operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere operino più o meno
consapevolmente nella stessa direzione. Come potete constatare gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini
ovunque, possiamo tranquillamente dire che sono i signori del mondo.

La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi:


a) la forza del denaro, hanno costituito e controllano il Sistema Bancario Internazionale;
b) la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle Società o Associazioni Segrete (logge
massoniche).
Queste ultime con i loro diversi gradi di iniziazione hanno garantito e garantiscono tutt’ora quell’alone di
discretezza necessario al piano degli Illuminati. Gli Illuminati, e chi con loro controlla queste Società, sono
Satanisti e praticano la magia nera. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e
influenzano le masse. E pensare che la cultura dominante ci dice che la magia non esiste anzi, considera ridicolo
chi ci crede. E’ anche da questa scienza di tipo occulto, che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo
mentale delle masse. Per chiarire ecco un esempio: a quanto sembra anche Hollywood, le maggiori Case
Cinematografiche e Discografiche internazionali, fanno parte della rete degli Illuminati. Molte volte i loro prodotti
sono usati come strumenti di indottrinamento e agiscono in modo “invisibile” sulla psiche. Penso che nessuno
possa negare che oggi esistono certi tipi di musica, privi di qualsiasi qualità, il cui unico effetto voluto è quello di
provocare nei giovani apatia, robotismo, violenza ed essere uno stimolo all’uso di droghe.
Dicevamo prima, che gli uomini che controllano gli Illuminati fanno parte di tredici delle famiglie più ricche del
mondo. I loro nomi sono rimasti segreti negli anni e la leadership famigliare è stata passata da uomo a uomo
generazione dopo generazione. Comunque nessun segreto può essere tenuto per sempre e anche in questo
caso recentemente sono stati resi noti i loro nomi, grazie a qualcuno che, abbandonando l’ordine, ha deciso di
cambiare vita e rivelare le informazioni più importanti. Ecco quindi le tredici famiglie che sembrano avere il
compito di gestire il pianeta da dietro le quinte per condurlo al Nuovo Ordine Mondiale:
ASTOR ONASSIS
BUNDY ROCKFELLER
COLLINS ROTHSCHILD

288
DUPONT RUSSELL
FREEMAN VAN DUYN
BUSH MEROVINGI
LI
(famiglie Reali Europee) Sono dunque loro il vero governo del mondo o meglio il governo segreto

PER CONCLUDERE

La storia degli Illuminati è stata nascosta e rivelata, falsata o verificata, ridicolizzata o esagerata innumerevoli
volte – a seconda del punto di vista degli autori. Per ottenere la verità assoluta su un gruppo che ha sempre
fatto di tutto per nascondersi è una bella sfida e si deve utilizzare una grande quantità di giudizio e di
discernimento per distinguere i fatti dalle invenzioni. Poiché non è possibile rispondere a tutte le domande
relative agli Illuminati, questo articolo semplicemente ha tentato di tracciare un quadro più preciso dell’Ordine
e di presentare i fatti importanti che lo riguardano.

L’atmosf era politica di oggi è molto diversa da quella che c’era al tempo di Weishaupt e dei Padri Fondatori
americani, eppure ci sono ancora molte somiglianze. Mentre gli Illuminati bavaresi presumibilmente
denunciarono l’oppressione politica e religiosa del Vaticano, un nuovo tipo di oppreessione sta oggi
prendendo forma. Dato che le democrazie si stanno fondendo in unico governo mondiale, dato che la
privacy e le libertà vengono sostituite dalla “sicurezza” e dalle alte tecnologie di sorveglianza, dato che le
scuole reprimono il pensiero criticico, dato che i mass media rincretiniscono e disinformano i cittadini, dato
che con delle operazioni segrete si commettono crimini contro l’umanità e dato che tutte le proteste
maggiori vengono sedate sempre più grazie all’utilizzo di uno stato di polizia, è facile trarre la conclusione
che un simile sistema repressivo è attualmente in fase di assedio. Gli illuminati vogliono veramente
“liberare” il mondo occidentale dall’oppressione del Vaticano o continuano semplicemente per la loro
strada?

“La minoranza, la classe dirigente attuale, possiede la scuola la stampa e di solito anche la Chiesa. Questoconsente
loro di organizzare e influenzare le emozioni delle masse e di farle diventare un proprio strumento. “ – Albert Einstein

La Strategia
William Cooper un anziano Sotto Ufficiale dei Servizi Segreti della Marina Statunitense, include nel suo libro
“Behold a pale horse” (Light Technology 1991) del materiale top secret nel quale è illustrato il pensiero e la
strategia adottati dal comitato politico del Gruppo Bilderberg.
Questo documento programmatico ha un titolo quanto mai significativo “Armi Silenziose per delle guerre
tranquille”. Il documento riporta la data del maggio 1979, ma fu ritrovato solo nel 1986. Cooper spiega “Ho letto
dei documenti top secret che spiegano che “Armi Silenziose per delle guerre silenziose” è una dottrina adottata
dal comitato politico del Gruppo Bilderberg durante il suo primo meeting nel 1954. Una copia trovata nel 1969 era
in possesso dei Servizi di Informazione della Marina Statunitense”. L’assunto principale del documento è che
chiunque voglia assumere una posizione di potere all’interno di una comunità è come se “simbolicamente”
dichiarasse guerra alle persone che la compongono.
La guerra che però deve essere intrapresa non è su un piano fisico/materiale e le armi utilizzate sono silenziose
munizioni invisibili. Il documento spiega la filosofia, le origini operative (che sembrano essere legate ai famosi
documenti scritti tra il 1700 ed il 1800 e finanziati da Mayer Amschel Rothschild), i principi raffinati, le linee
guida e gli strumenti di questa dottrina dalle “armi silenziose”.
Un vero manuale per l’uso, per professare una scienza che attraverso il controllo dell’economia vuole soggiogare
il mondo intero. Vista l’importanza e la complessità del documento sarebbe necessario dedicargli un
approfondimento specifico. In questa sede è sufficiente accennare alle principali aree in cui si articola questo
programma: Perché serve un sistema economico per controllare le masse.
Come controllare l’economia mondiale attraverso l’istituzione di un modello economico che sia
manipolabile e prevedibile. Come addormentare le masse che subiscono l’attacco.
Grazie alla segretezza con cui si muovono, ma soprattutto grazie al potere che esercitano sugli organi di

289
informazione i Bilderbergers sono riusciti a controllare la pubblicità sulle loro riunioni e sui temi discussi. Negli
anni però qualche notizia è riuscita a trapelare sui principali temi trattati durante le loro delibere segrete:
 Controllo dell’economia, della finanza e del denaro
 Controllo dell’informazione
 Controllo dell’ energia e della scienza
 Controllo del clima
 Controllo dell’alimentazione, nutrizione e coltivazione
 Controllo della salute e delle malattie
 Controllo dell’istruzione e della vita sociale di ogni individuo
 Controllo della politica e dei popoli
 Controllo della religione, distruzione del cristianesimo dall’interno
 i problemi finanziari internazionali;
 la libertà di emigrazione e immigrazione;
 la libera circolazione dei prodotti senza dogane;
 l’unione economica internazionale;
 la costituzione di una forza internazionale con la soppressione degli eserciti nazionali;
 la creazione di un parlamento internazionale;
 la limitazione della sovranità degli stati delegati all’ONU o a tutti gli altri governi
sovranazionali.

290
Temi che fanno capire il potere che questo Gruppo è in grado di esercitare. Sembra che tutte le decisioni più
importanti a livello politico, sociale, economico/finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo
ratificate dai Bilderbergers. D’altronde scorrendo i loro biglietti da visita una cosa è certa: hanno le “leve” per
fare qualsiasi cosa. Accennavamo prima alla segretezza, questo è sicuramente un aspetto centrale per la
strategia del Gruppo. Le riunioni sono tenute in forma non pubblica e solo i giornalisti ufficialmente invitati
possono essere ammessi. Al termine delle conferenze annuali (normalmente durano un paio di giorni) viene
redatto un semplice comunicato stampa di un paio di pagine; ovviamente non viene tenuta nessuna conferenza
stampa. I vari partecipanti interrogati al riguardo di queste riunioni sono sempre molto evasivi e se possono
non rispondono.
Gli organi di informazione di massa non danno nessuna notizia su queste conferenze o se lo fanno, lo fanno con
un peso assolutamente insignificante non adeguato all’evento. Chi osserva e conosce i Bilderbergers da
parecchi anni afferma che anche la preparazione delle riunioni segue un rituale “curioso” mirato a tutelare
questo ambito di segretezza. L’Hotel selezionato viene occupato con qualche giorno di anticipo. Parte del
normale personale viene sostituito con personale di fiducia.
La domanda da porsi è perché tutto questo? Perché personaggi pubblici che discutono temi di interesse
pubblico non vogliono rendere note le loro decisioni? Questa è forse la prova più grossa sulla natura e sulle vere
finalità di questa organizzazione.

291
LA CAPITALE DEGLI ILLUMINATI E DI QUELLO CHE SARA’ IL NUOVO ORDINE MONDIALE

ASTANA

E' dal 1997 la capitale del Kazakistan.


Il nome significa "capitale" ed è stato scelto perchè è facile da pronunciare in molte lingue.
Astana è anche l'anagramma di Satana e questo ha dato adito a molte toerie sul reale significato del
nome.
Osserviamo questa città più da vicino.

da wikipedia

"Per molti, il presidente Nursultan Nazarbayev


(eccolo in compagnia di Papa Ratzinger)
ha voluto ricalcare le orme del suo idolo Atatürk, che sposto' la capitale turca ad Ankara, nel centro del
paese.
Nel 1997, in coincidenza con il nuovo status di capitale, la città ricevette il nome odierno.

Enormi somme di denaro - ricavate dalle esportazioni petrolifere - sono state spese per costruire le
infrastrutture e gli edifici necessari alla nuova capitale, con il proposito di farne il cardine dell'Asia
Centrale."

292
Il nome dato alla capitale forse è l'ultima cosa che ha dato ai complottisti modo di rafforzare il proprio
pensiero.

Nel 2006 il Presidente Nazarbayev spende $ 58.000.000 di dollari per la costruzione di un edificio
chiamato

PALAZZO DI PACE E RICONCILIAZIONE

Questa costruzione a forma di piramide è alta più di 70 metri.


La struttura sembra essere una metafora del Nuovo Ordine Mondiale e della società in cui viviamo.
Il palazzo è diviso in tre parti:
IL TEATRO DELL'OPERA

293
E' la base della piramide nonchè la parte più buia. Nonostante l’oscurità, un’enorme immagine del sole
occupa quasi tutto il soffitto.
E' qui che la gente viene "intrattenuta" dagli artisti.

THE RESERCH CENTER OF WORLD RELIGIONS

E' la sala intermedia.


Nettamente più luminosa della precedente ed è qui che si riuniscono i leader di tutte le religioni del
mondo. Proprio sopra il teatro dell’opera vi è lo spazio centrale della piramide. Esso viene utilizzato
come una sala riunioni per i convegni tra i leader religiosi del mondo. Vediamo velocemente il
simbolismo qui presente. Abbiamo i leader religiosi di tutto il mondo seduti intorno ad un’enorme
rappresentazione solare, mentre cercano di conciliare le loro differenze per la Nuova Era. Il simbolismo

294
è evidente: tutte queste teologie sono semplicemente la conseguenza dell’oggetto originale di culto: il
sole.
Questo spazio è molto più luminoso del teatro dell’opera, in quanto rappresenta il progresso verso
l’illuminazione. L’immagine del sole al centro della tavola rotonda è esattamente sopra al “sole” del
teatro dell’opera. In questo modo, mentre il popolo in generale viene intrattenuto nel buio del mondo
materiale, gli illuminati, seduti proprio sopra di loro, cercano di raggiungere la divinità. Se andate a
leggere altri articoli su questo sito, potrete conoscere gli obiettivi del Nuovo Ordine Mondiale. Tra essi
vi è la sostituzione di tutte le religioni con una forma di neo-paganesimo. Servono a questo gli incontri
svolti in questo edificio. La città di Astana è veramente una città del Nuovo Ordine Mondiale.

LA MEETING ROOM

Costituisce la cima della piramide.


La luce qui filtra in maniera massiccia grazie alle grandi vetrate.
Qui si riunisce l'elite.
E' cosi' distante la visione del popolo distratto dai media, dall'arte e dall'intrattenimento, governato
dalle religioni, manovrate da quella cerchia ristretta di persone che decidono le sorti dell'umanità

L’apice è letteralmente celeste. E’ rotondo, completamente finestrato e inondato dalla luce. Nelle
finestre sono incorporate immagini di colombe bianche, che rappresentano la pace, ovvero
l’unificazione dei governi e delle religioni del mondo nel Nuovo Ordine Mondiale. L’apice è la
rappresentazione finale del raggiungimento dell’illuminazione.

295
Guardate il soffitto del vertice:

La divinità solare splende sopra l’illuminato. Bellissimo.


Le sezioni della piramide (l’oscuro teatro dell’opera, la sala conferenze e l’apice “divino”) incarnano la
visione pitagorica del mondo. Gli insegnamenti di Pitagora sono accuratamente studiati nelle moderne
società occulte. L’angelo della Luce non è altro che Lucifero, cioè SATANA. Non è un caso che gli
ILLUMINATI sono Satanisti.
ASTANA: Una parola che si può pronunciare in qualsiasi lingua senza alcuna difficoltà, 6 lettere che
anagrammate forma la parola SATANA.Bene, o meglio male, non tutti sanno che questa parola cosi
esoterica e il nome di uno stato di nuova generazione e formazione, che nasce nel MEDIO ORIENTE.
Questa e la sua bandiera:

COME VEDETE UN SOLE ILLUMINA TUTTO E NEL SOLE UN SIMBOLO, SEMBRA QUASI UN OCCHIO, E
ALLA BASE E CHIARO LA PRESENZA DI UN DEMONE CON LE CORNA., L’IMMAGINE COMPLETA
RAPPRESENTA QUALCOSA COME QUESTO:

296
GUARDATE IL BAPHOMET LA PARTE SUPERIORE LA SUA TESTA, SOPRAPPONETELA ALL’ IMMAGINE
NEL CERCHIO DELLA BANDIERA, COSA VI SEMBRA?

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La stessa icona la trovate all’interno della città nel suo monumento simbolo..

Astana (kazako e russo Астана, /asta’na/) è dal 1997 la capitale (708.794 ab., stime 2010) del Kazakistan.
Ha una popolazione in rapido aumento. Il nome significa “capitale” ed è stato scelto perché è facile da
pronunciare in molte lingue.
La città ha cambiato più volte nome dalla sua fondazione nel XVIII secolo: prima Akmolinsk (russo:
Акмолинск ), poiTselinograd (russo: Целиноград) dal 1961 al 1992, dal 1993 Akmola (kazako: Ақмола /
Aqmola) fino al decreto presidenziale del 6 maggio 1998 che ne ha cambiato ufficialmente il nome in
Astana.[2]
Dati wikipedia.

Non solo, il sole la fa da padrona in questa città, insieme a tante architetture che ci portano alla mente
simbologie egizie, il culto di esso, e tutto ciò che porta alla massoneria, e agli illuminati

ASTANA HA ANCHE IL SIGNIFICATO ANTICO DI CAPITALE… MA CAPITALE DI COSA? UNA CITTA’ CHE SI
DEFINISCE CAPITALE ASSOLUTA?

SPESSO L’AQUILA APPARE COME SIMBOLO DEI PIU’ CELEBRI POTERI, BASTA RICORDARE L’AQUILA
CHE SIGILLA QUALSIASI COSA NEGLI STATI UNITI E SIMBOLO DELLA STESSA AMMINISTRAZIONE

298
AMERICANA, MA ESSO PRESENZIA ANCHE TANTE BANDIERE E SIGILLI GOVERNATIVI, MA SIAMO
SICURI CHE SIA AQUILA E NON UNA FENICIA, SIMBOLO DELLA RINASCITA?

Astana è la prima capitale realizzata nel 21° secolo e rappresenta perfettamente gli ideali dell’elite.
L’idea per tale progetto è scaturita dalla mente di un uomo: Nursultan Nazarbayev, presidente del
Kazakistan (si lo so è il paese di Borat). Sostenuta da miliardi di petrodollari, la città venne costruita da
zero in una zona remota e deserta delle steppe asiatiche. Il risultato è sorprendente: una capitale
occulta e futuristica, la quale abbraccia i principi del Nuovo Ordine Mondiale, celebrando allo stesso
tempo la più antica religione che l’uomo conosca: il culto solare. La città è ancora un enorme cantiere,
ma gli edifici già completi riassumono la visione occulta di Nazarbayev.

IL TEATRO DELL’OPERA (PIANO TERRA)


Quando si entra nella piramide, l’interno è buio e cavernoso. Il piano nel seminterrato ospita il teatro
dell’Opera di Astana, dove la massa ignara viene intrattenuta.

Il teatro dell’opera
LA SEZIONE INTERMEDIA

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Attorno alla tavola solare

L’APICE
Pitagora divise l’universo in tre parti, che chiamò il mondo supremo, il mondo superiore e il mondo
inferiore. Il più alto, o mondo supremo, è un’essenza spirituale sottile, inter penetrativa la quale pervade
tutte le cose ed è dunque il vero piano della Divinità Suprema, in quanto essa è onnipresente, onnipotente
e onnisciente. Entrambi i mondi inferiori esisto all’interno della natura di questa sfera suprema.
Il Mondo Superiore era la casa degli immortali. Fu anche la dimora degli archetipi; la loro natura non è in
alcun modo parte della materialità, tuttavia proiettando le loro ombre (nel mondo inferiore), potevano
essere riconoscibili. Il terzo, o mondo inferiore, è la dimora di quelle creature che prendono parte alla
sostanza materiale. Questa sfera è dunque il luogo dove risiedono, temporaneamente, l’uomo e i regni
inferiori, i quali sono in grado di superarla tramite la ragione e la filosofia. -Ibid

Le tre sezioni della piramide

300
In altre parole, questa piramide, è molto più che un’attrazione turistica, è una rappresentazione della
filosofia degli iniziati. Come Dan Cruikshanks ha detto nel suo piuttosto criptico documentario, si tratta
di una “rappresentazione del potere che verrà”
BAYTEREK

ALL’INTERNO DEL GLOBO DORATO


UNA DEDICA AL FILM ATTO DI FORZA
I visitatori possono andare in cima alla torre e avere una splendida vista della città. Si possono trovare
anche stani oggetti.

301
All’interno del globo troviamo questo oggetto enigmatico. E’ un triangolo d’oro con un’impronta del
presidente Nazarbayev. Perché? Onestamente non lo so. Tutto quello che posso dire è che sembra
uscita del film Atto di Forza.

COMPOSIZIONE BATA

Si tratta di un globo firmato dai rappresentanti di diciassette confessioni religiose. Sì, ancora una volta,
ci troviamo di fronte al concetto di unificare le religioni in un Nuovo Ordine Mondiale.

COLONNE MASSONICHE

302
Due pilastri assieme ad uno centrale in lontananza. Potrebbe trattarsi di simbolismo massonico?

Sì, i due pilastri d’oro rappresentano i due pilastri della Massoneria di nome Jachin e Boaz. Non voglio
entrare nel merito sul simbolismo di questi pilastri (tra l’altro analizzati in diversi articoli), tuttavia si può
supporre che Nazarbayev sia un massone.
PALAZZO PRESIDENZIALE

303
Situato in una posizione dominante, il Palazzo Presidenziale si trova alla fine di un percorso cerimoniale
che parte dalla torre Bayterek. Una grande cupola si trova sulla cima del palazzo, in rappresentanza del
principio femminile, in contrasto con la torre fallica di Bayterek – il principio maschile. Questo layout è
presente in quasi tutte le città importanti, tra cui Washington DC e Parigi.
IL KHAN SHATYRY ENTERTAINMENT CENTER (IL TENDONE PIU’ GRANDE DEL MONDO)

Quest’opera incompiuta è concepita, ancora una volta, da Sir Norman Foster (che fondamentalmente
ha progettato tutta la città). Sotto la tenda, c’è una superficie più grande di 10 stadi di calcio, che sarà
adibita a parco urbano, con negozi e luogi di intrattenimento con piazze e strade, un fiume, un centro
commerciale, un minigolf e una spiaggia. La struttura è fatta per assomigliare ad un tabernacolo, alla
pari del Tempio di Salomone.
Questi luoghi di culto, composti da tende, venivano utilizzati dagli ebrei durante i tempi biblici. Gli
iniziati attribuiscono a questi antichi insediamenti un significato esoterico.
PROSSIMAMENTE AD ASTANA
Astana è ancora in costruzione, tuttavia, in cantiere, ci sono alcuni progetti davvero sorprendenti.
Eccone alcuni.

304
MERCATI CENTRALI

Progettati dal buon vecchio Norman Foster.


CRAZY TOWER (Non è il nome ufficiale)

STADIO “OCCHIO CHE TUTTO VEDE” (Non è il nome ufficiale)

305
ANCORA, SECONDO VOI E DIFFICLE RAGGIUNGERE ASTANA?

306
ambasciata italiana in astana:

307
E SE GLI ILLUMINATI NON ESISTESSERO ?
- di Michael Snyder – The Economic Collapse -

Sicuramente non tutti credono all’esistenza della setta degli


Illuminati, quindi ora proviamo a fare un indagine
ipotizzando che non esistano loggie massoniche ne di
Illuminati che si radunano nei vari comitati internazionali
come Bilderberg, Trilaterale ecc, quindi partiamo da quello
che l’uomo medio conosce tramite la tv, solo il minimo
indispensabile insomma e vediamo a che conclusione
arriviamo.

Esiste un gruppo oscuro di elitisti oscenamente ricchi che


controllano il mondo? Uomini e donne con enormi somme di
denaro governano davvero il mondo da dietro le quinte? La
risposta potrebbe sorprendervi. La maggior parte di noi
tende a pensare al denaro come ad un modo conveniente
per effettuare transazioni, ma la verità è che esso
rappresenta anche il potere e il controllo. E oggi viviamo in un sistema neo-feudale in cui i super ricchi
tirano tutte le corde.

Quando parlo degli ultra-ricchi, non parlo di persone che hanno qualche milione di dollari. Come si vedrà
più avanti in questo articolo, gli ultra-ricchi hanno abbastanza soldi, depositati in banche offshore, da
acquistare tutti i beni e i servizi prodotti negli Stati Uniti nel corso di un intero anno ed essere ancora in
grado di pagare tutto il debito nazionale degli Stati Uniti. E’ una somma di denaro così grande da essere
quasi inconcepibile.

In base a tale sistema neo-feudale, tutto il resto di noi siamo schiavi del debito, compresi i nostri
governi. Basta guardarsi intorno – tutti stanno annegando nel debito, e tutto quel debito sta rendendo
gli ultra-ricchi ancora più ricchi. Ma gli ultra-ricchi non stanno semplicemente seduti su tutta quella
ricchezza. Ne usano una parte per dominare gli affari delle nazioni. Gli ultra-ricchi possiedono
praticamente ogni grande banca e ogni grande società del pianeta. Usano una vasta rete di società
segrete, think tank e organizzazioni di beneficenza per promuovere le loro agende e per mantenere in
riga i loro membri.

Controllano il modo in cui vediamo il mondo attraverso i loro diritti di proprietà sui media e il loro
dominio sul nostro sistema di istruzione. Finanziano le campagne della maggior parte dei nostri politici
ed esercitano un’enorme influenza su organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo
monetario internazionale, la Banca mondiale e il WTO. Se fate un passo indietro e date un’occhiata al
quadro generale, non c’è dubbio su chi gestisce il mondo. E’ solo che la maggior parte delle persone
non vuole ammettere la verità.

Gli ultra-ricchi non vanno a depositare i loro soldi in una banca locale come voi e me. Al contrario,
tendono a riporre le loro attività in luoghi in cui non saranno tassati, come le Isole Cayman. Secondo un
rapporto che è stato rilasciato la scorsa estate, l’élite globale ha più di 32 trilioni di dollari nascosti in
banche offshore in tutto il mondo.

Il PIL degli Stati Uniti nel 2011 era di circa 15.000 miliardi di dollari, e il debito nazionale degli Stati Uniti è
arrivato a circa 16.000 miliardi di dollari, così che se anche li sommaste, insieme non raggiungerebbero
32.000 miliardi di dollari.

308
E, naturalmente, non stiamo considerando neanche i soldi nascosti in altri luoghi che lo studio non ha
calcolato, e neanche tutta la ricchezza che l’élite globale ha in beni solidi come quelli immobiliari, metalli
preziosi, opere d’arte, yacht, etc

L’élite globale ha davvero accumulato una quantità incredibile di ricchezza in questi tempi difficili. Si
legge in un articolo dell’Huffington Post …

Alcuni individui ricchi e le loro famiglie hanno più di 32.000 miliardi di dollari di risorse finanziarie nascoste
in paradisi fiscali off-shore, che rappresentano più di 280 miliardi di di dollari di perdita nelle entrate fiscali,
secondo la ricerca pubblicata Domenica.
Lo studio stima l’entità della ricchezza finanziaria privata globale detenuta in conti off-shore – escluse le
attività non finanziarie, come quella immobiliare, oro, yacht e cavalli da corsa – e ritiene che sia compresa
tra i 21 e i 32 miliardi di dollari.
La ricerca è stata condotta in seguito alla pressione del gruppo Tax Justice Network, che si batte contro i
paradisi fiscali, da James Henry, ex economista capo del gruppo di consulenti McKinsey & Co.
Ha usato i dati della Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Nazioni Unite e banche centrali.
Ma, come ho detto in precedenza, l’élite globale non ha semplicemente un sacco di soldi. Ha anche
acquistato praticamente quasi ogni grande banca e ogni grande società in tutto il pianeta.

Secondo un’eccezionale articolo del NewScientist, uno studio condotto dal Politecnico Federale di
Zurigo su oltre 40.000 imprese transnazionali ha scoperto che un nucleo molto ristretto di grandi
banche e gigantesche società saccheggiatrici dominano l’intero sistema economico mondiale …

Un’analisi delle relazioni tra 43.000 imprese transnazionali ha identificato un gruppo relativamente piccolo
di aziende, soprattutto banche, con un potere sproporzionato sull’economia globale.
I ricercatori hanno scoperto che questo nucleo centrale è costituito da sole 147 aziende connesse molto
strettamente …

Quando la squadra ha esaminato ulteriormente la rete di proprietà, ha trovato che in gran parte risalivano
ad una “super-entità” di 147 società ancora più strettamente legate – tutta la loro proprietà è detenuta da
altri membri della super-entità – che controllano il 40 per cento della ricchezza totale della rete. “In effetti,
meno dell’1 per cento delle imprese sono in grado di controllare il 40 per cento di tutta la rete”, dice
Glattfelder. Per la maggior parte si tratta di istituzioni finanziarie. Tra le 20 principali ci sono la Barclays
Bank, JPMorgan Chase & Co, e il Gruppo Goldman Sachs.
Le seguenti sono le principali 25 banche e società nel cuore di questa “super-entità”. Molti dei nomi
sulla lista sono conosciuti…

1. Barclays plc
2. Capital Group Companies Inc
3. FMR Corporation
4. AXA
5. State Street Corporation
6. JP Morgan Chase & Co
7. Legal & General Group plc
8. Vanguard Group Inc
9. UBS AG
10. Merrill Lynch & Co Inc
11. Wellington Management Co LLP
12. Deutsche Bank AG
13. Franklin Resources Inc
14. Credit Suisse Group
309
15. Walton Enterprises LLC
16. Bank of New York Mellon Corp
17. Natixis
18. Goldman Sachs Group Inc
19. T Rowe Price Group Inc
20. Legg Mason Inc
21. Morgan Stanley
22. Mitsubishi UFJ Financial Group Inc
23. Northern Trust Corporation
24. Société Générale
25. Bank of America Corporation

L’élite ultra-ricca spesso si nasconde dietro strati e strati di proprietà, ma la verità è che grazie ad un
incastro di relazioni aziendali, l’élite controlla praticamente quasi tutte le società Fortune 500.

La quantità di potere e di controllo che questo conferisce loro è difficile da descrivere.

Purtroppo, questo stesso gruppo di persone gestisce le cose da moltissimo tempo. Ad esempio, il
sindaco di New York John F. Hylan ha dichiarato quanto segue durante un discorso tenuto nel lontano
1922 …

La vera minaccia alla nostra Repubblica è il governo invisibile, che come una piovra gigante allunga i suoi
viscidi tentacoli sulle nostre città, stati e nazioni. Senza fare semplici generalizzazioni, lasciatemi dire che a
capo di questa piovra ci sono la Rockefeller-Standard Oil e un piccolo gruppo di potenti istituzioni bancarie
generalmente indicate come banchieri internazionali. La piccola cricca di potenti banchieri
internazionali praticamente dirige il governo degli Stati Uniti per i suoi scopi egoistici.
Praticamente controllano entrambe le parti, scrivono le piattaforme politiche, usano come burattini i
leader di partito, utilizzano i dirigenti delle organizzazioni private, e ricorrono ad ogni strumento per
mettere in nomination per le alte cariche pubbliche solo quei candidati che si assoggetteranno ai dettami
delle grandi imprese corrotte.
Questi banchieri internazionali e la Rockefeller-Standard Oil possiedono la maggioranza dei giornali e
riviste in questo paese. Usano le colonne di queste riviste per sottomettere o scacciare i funzionari di
cariche pubbliche che si rifiutano di eseguire gli ordini delle potenti cricche corrotte che compongono il
governo invisibile. Operano sotto la copertura di uno schermo creato da loro stessi [e] sequestrano i nostri
dirigenti, gli organi legislativi, le scuole, i tribunali, i giornali e ogni agenzia creata per la sicurezza pubblica.
Questi banchieri internazionali hanno creato le banche centrali di tutto il mondo (tra cui la Federal
Reserve ), e usano le banche centrali per intrappolare i governi del mondo in cicli di debito senza fine da
cui non c’è scampo. Il debito pubblico è un modo per prendere i soldi da tutti noi “legittimamente”,
trasferirli al governo, e quindi trasferirli nelle tasche degli ultra-ricchi.

Oggi, Barack Obama, e quasi tutti i membri del Congresso rifiutano assolutamente di criticare la Fed, ma
in passato ci sono stati alcuni membri coraggiosi del Congresso che sono stati capaci di prendere una
posizione. Ad esempio, la seguente citazione proviene da un discorso che il deputato Louis T.
McFadden tenne alla Camera dei Rappresentanti il 10 giugno, 1932 …

Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai
conosciuto. Mi riferisco al Consiglio della Federal Reserve e alle banche della Federal Reserve. Il Consiglio
della Federal Reserve, una commissione governativa, ha truffato il Governo degli Stati Uniti e il popolo
degli Stati Uniti di una quantità tale di soldi che basterebbe a pagare il debito nazionale. I saccheggi e le
iniquità del Consiglio della Federal Reserve sono costati a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito
nazionale più volte. Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, si è

310
ridotta in bancarotta, e ha mandato praticamente in bancarotta il nostro Governo. Lo ha fatto attraverso i
difetti della legge sotto cui opera, attraverso la cattiva amministrazione di tale legge da parte del Consiglio
della Federal Reserve, e attraverso le pratiche corrotte dei danarosi avvoltoi che la controllano.
Purtroppo, la maggior parte degli americani crede ancora che la Federal Reserve sia un’”agenzia
federale”, ma assolutamente non è così. La seguente citazione proviene dal sito factcheck.org …

Gli azionisti delle 12 banche regionali della Federal Reserve sono banche private che rientrano nel Sistema
della Federal Reserve. Queste includono tutte le banche nazionali (protette dal governo federale) e quelle
banche statali che desiderano aderire e rispondono a determinati requisiti. Circa il 38 per cento delle
oltre 8.000 banche nazionali sono membri del sistema, e quindi possiedono le banche FED.
Secondo i ricercatori che hanno esaminato la proprietà delle grandi banche di Wall Street che dominano
la Fed, gli stessi nomi appaiono più e più volte: i Rockefeller, i Rothschild, i Warburg, i Lazard, gli Schiff e
le famiglie reali d’Europa .

Ma i banchieri internazionali ultra-ricchi non hanno fatto questo genere di cose solo negli Stati Uniti. Il
loro obiettivo era quello di creare un sistema finanziario globale dominato e controllato da loro. Basta
leggere quello che il professore di storia della Georgetown University Carroll Quigley ha scritto una
volta …

l poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, niente meno che di creare
un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni
paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in un regime
feudale dalle banche centrali del mondo che agiscono di concerto, tramite accordi segreti concordati in
frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti
Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali
mondiali, esse stesse corporazioni private.
Purtroppo, la maggior parte degli americani non ha mai nemmeno sentito parlare della Banca dei
Regolamenti Internazionali, che è al centro del sistema finanziario globale. Di seguito una citazione da
Wikipedia …

Come organizzazione di banche centrali, la BRI si propone di rendere la politica monetaria più prevedibile e
trasparente tra le sue 58 banche centrali membri. Quando la politica monetaria è determinata da ciascuna
nazione sovrana, non è soggetta al controllo di banche centrali e private e potenzialmente alla
speculazione che colpisce i tassi di cambio e soprattutto il destino delle economie di esportazione. La
mancanza del mantenimento della politica monetaria in linea con la realtà e delle riforme monetarie nel
tempo, prefissata come politica simultanea di tutte le 58 banche associate, con la partecipazione del Fondo
monetario internazionale, storicamente, ha portato a perdite dell’ordine di miliardi poichè le banche
cercano di mantenere una politica usando metodi di mercato aperto che hanno dimostrato di essere basati
su ipotesi irrealistiche.
Gli ultra-ricchi hanno anche svolto un ruolo importante nella creazione di altre principali istituzioni
internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e il WTO.
Infatti, il terreno per la sede delle Nazioni Unite a New York City è stato acquistato e donato da John D.
Rockefeller.

I banchieri internazionali sono “internazionalisti” e sono molto orgogliosi di esserlo.

L’élite domina anche il sistema di istruzione negli Stati Uniti. Nel corso degli anni, la Fondazione
Rockefeller e altre organizzazioni elitarie hanno riversato enormi quantità di denaro nelle scuole della
Ivy League. Oggi, le scuole Ivy League sono considerate lo standard rispetto al quale si misurano tutte
le altre università in America, e gli ultimi quattro presidenti degli Stati Uniti sono stati educati in scuole
della Ivy League.

311
L’élite esercita un’enorme influenza anche attraverso varie società segrete (Skull and Bones,
massoneria, ecc), alcuni think tank molto potenti e centri sociali (il Council on Foreign Relations, la
Commissione Trilaterale, il Gruppo Bilderberg, il Bohemian Grove, Chatham House, ecc), e attraverso
una vasta rete di associazioni di beneficenza e organizzazioni non governative (la fondazione
Rockefeller, la Fondazione Ford, il World Wildlife Fund, ecc.)

Ma per un attimo, voglio concentrarmi sul potere che l’élite ha sui media. In un precedente articolo, ho
descritto il modo in cui solo sei giganti monolitici aziendali controllano la maggior parte di quello che
guardiamo, sentiamo e leggiamo ogni giorno. Queste società gigantesche possiedono reti televisive,
canali via cavo, studi cinematografici, giornali, riviste, case editrici, etichette musicali e anche molti dei
nostri siti web preferiti.

Considerando il fatto che l’Americano medio guarda 153 ore di televisione al mese, l’influenza di queste
sei società per azioni giganti non deve essere sottovalutata. Quelle che seguono sono solo alcune delle
società mediatiche possedute da queste gigantesche multinazionali …

Time Warner

Home Box Office (HBO)


Time Inc.
Turner Broadcasting System, Inc.
Warner Bros. Entertainment Inc.
CW Network (partial ownership)
TMZ
New Line Cinema
Time Warner Cable
Cinemax
Cartoon Network
TBS
TNT
America Online
MapQuest
Moviefone
Castle Rock
Sports Illustrated
Fortune
Marie Claire
People Magazine

Walt Disney

ABC Television Network


Disney Publishing
ESPN Inc.
Disney Channel
SOAPnet
A&E
Lifetime
Buena Vista Home Entertainment
Buena Vista Theatrical Productions
Buena Vista Records

312
Disney Records
Hollywood Records
Miramax Films
Touchstone Pictures
Walt Disney Pictures
Pixar Animation Studios
Buena Vista Games
Hyperion Books

Viacom

Paramount Pictures
Paramount Home Entertainment
Black Entertainment Television (BET)
Comedy Central
Country Music Television (CMT)
Logo
MTV
MTV Canada
MTV2
Nick Magazine
Nick at Nite
Nick Jr.
Nickelodeon
Noggin
Spike TV
The Movie Channel
TV Land
VH1

News Corporation

Dow Jones & Company, Inc.


Fox Television Stations
The New York Post
Fox Searchlight Pictures
Beliefnet
Fox Business Network
Fox Kids Europe
Fox News Channel
Fox Sports Net
Fox Television Network
FX
My Network TV
MySpace
News Limited News
Phoenix InfoNews Channel
Phoenix Movies Channel
Sky PerfecTV
Speed Channel
STAR TV India

313
STAR TV Taiwan
STAR World
Times Higher Education Supplement Magazine
Times Literary Supplement Magazine
Times of London
20th Century Fox Home Entertainment
20th Century Fox International
20th Century Fox Studios
20th Century Fox Television
BSkyB
DIRECTV
The Wall Street Journal
Fox Broadcasting Company
Fox Interactive Media
FOXTEL
HarperCollins Publishers
The National Geographic Channel
National Rugby League
News Interactive
News Outdoor
Radio Veronica
ReganBooks
Sky Italia
Sky Radio Denmark
Sky Radio Germany
Sky Radio Netherlands
STAR
Zondervan

CBS Corporation

CBS News
CBS Sports
CBS Television Network
CNET
Showtime
TV.com
CBS Radio Inc. (130 stations)
CBS Consumer Products
CBS Outdoor
CW Network (50% ownership)
Infinity Broadcasting
Simon & Schuster (Pocket Books, Scribner)
Westwood One Radio Network

NBC Universal

Bravo
CNBC
NBC News
MSNBC

314
NBC Sports
NBC Television Network
Oxygen
SciFi Magazine
Syfy (Sci Fi Channel)
Telemundo
USA Network
Weather Channel
Focus Features
NBC Universal Television Distribution
NBC Universal Television Studio
Paxson Communications (partial ownership)
Trio
Universal Parks & Resorts
Universal Pictures
Universal Studio Home Video

E, naturalmente, l’élite possiede anche la maggior parte dei nostri politici. Quella che segue è una
citazione del giornalista Lewis Lapham …

“La formazione della volontà del Congresso e la scelta del presidente americano sono diventate un
privilegio riservato alle classi equestri del paese, alias il 20% della popolazione che detiene il 93% della
ricchezza, i pochi felici che gestiscono le imprese e la banche, possiedono e gestiscono le notizie e i mezzi di
intrattenimento, scrivono le leggi e governano le università, controllano le fondazioni filantropiche, gli
istituti di politica, i casinò e le arene sportive.”
Vi siete mai chiesti perché le cose sembrano non cambiare mai a Washington DC, non importa chi
votiamo?

Beh, è perché entrambe le parti sono di proprietà dell’establishment.

Sarebbe bello pensare che gli americani hanno il controllo su chi gestisce le cose negli Stati Uniti, ma
non è così che funziona nel mondo reale.

Nel mondo reale, il politico che raccoglie più soldi più di 80 volte su cento vince nelle competizioni a
livello nazionale.

I nostri politici non sono stupidi – saranno molto buoni con le persone che possono dare loro le enormi
quantità di denaro di cui hanno bisogno per le loro campagne. E le persone che possono farlo sono gli
ultra-ricchi e le società per azioni giganti che gli ultra-ricchi controllano.

Iniziate a farvi un quadro generale?

C’è un motivo per cui gli ultra-ricchi vengono chiamati “l’establishment”. Essi hanno creato un sistema
che li avvantaggia molto e che permette loro di tirare le fila.

Allora, chi gestisce il mondo?

Lo fanno loro. A dire il vero lo ammettono anche.

David Rockefeller ha scritto quanto segue nel suo libro del 2003 dal titolo “Memorie” …

“Per più di un secolo, gli estremisti ideologici ai due estremi dello spettro politico hanno sfruttato eventi
ben pubblicizzati come il mio incontro con Castro per attaccare la famiglia Rockefeller per l’influenza
315
eccessiva che secondo loro esercitiamo sulle istituzioni politiche ed economiche americane. Alcuni
ritenendo che facciamo parte di una cabala segreta che manovra contro gli interessi degli Stati Uniti,
definiscono me e la mia famiglia come ‘internazionalisti’ e ci accusano di cospirare con altri nel mondo per
costruire una struttura globale politica ed economica più integrata – un solo mondo, se si vuole. Se questa
è l’accusa, mi dichiaro colpevole, e sono fiero di esserlo.”

C’è molto altro che si potrebbe dire su tutto questo. In realtà, un’intera biblioteca di libri potrebbe
essere scritta sul potere e sull’influenza dei banchieri internazionali ultra-ricchi che governano il mondo.
Ma speriamo che questo sia sufficiente almeno per iniziare una discussione.
Tratto da: Chi governa il mondo? La prova consistente che un gruppo ristretto di ricchi elitari tira le fila |
Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/02/07/chi-governa-il-mondo-la-prova-
consistente-che-un-gruppo-ristretto-di-ricchi-elitari-tira-le-fila/#ixzz2Pz2MsGBz

316
CONSIDERAZIONI SU Massoneria – Illuminati – Elite politico-finanziarie
Ogni gruppo o circolo privato con struttura piramidale, che abbia come obbiettivo la gestione
arrogante e arbitraria del potere, della politica e dell’economia, rientra in una strategia malefica che
ha al proprio vertice Lucifero (il ‘portatore di luce’): il grande occhio che gestisce e manipola tutti
coloro che gli si sottopongono.
La massoneria, concetto vago dal momento che ce ne di diverso tipo, di diversa natura e di struttura
diversa, non è altro che un’associazione elitaria di persone che gestiscono un determinato segmento
della società, a seconda del livello di appartenenza.
All’interno della struttura piramidale dei circoli massonici riscontriamo diversi gradi e livelli, ai
quali si accede attraverso una serie di riti e prove. Ai massimi livelli troviamo delle elite che
praticano lo spiritismo e la negromanzia. Pertanto sono collegati direttamente alla fonte del loro
‘potere’, Satana, l’angelo della luce decaduto. Il tutto è finalizzato al controllo della società, degli
umili e poveri in particolare.
L’obbiettivo nobile dichiarato è quello di creare e raggiungere una maggiore consapevolezza delle
cose e della realtà, distaccandosi da una realtà ‘ignorante’ e fondamentalmente ‘umana e rozza’.
Pertanto un’elite consapevole e intelligente controlla e manipola il popolo rozzo e ignorante,
inconsapevole della saggezza ed intelligenza cosmica e sopranaturale.
Il nostro mondo si dirige sempre di più verso un Nuovo Ordine Mondiale, un mondo gestito e
manipolato da pochi ‘eletti’, che indirizzano la politica e l’economia del mondo. Stiamo andando
verso il controllo totale del genere umano. Tutto è oramai controllato da alcune elite politicofinanziarie. Siamo
schiavi di un sistema politico-economico-mediatico. Siamo schedati, osservati,
controllati e manipolati. Il grande occhio piramidale ha preso quasi il controllo totale di questo
mondo.
Gesù ha sempre evitato gruppi di potere e di controllo. A Gesù importava solamente la gente umile
di cuore e semplice. Mai Egli si è affiliato a delle elite di potere. Infatti è stato osteggiato durante la
sua vita da questi gruppi.
Al cristiano non importa il controllo e il potere. Gesù ci ha insegnato l’amore e il servizio. L’amore
esclude il controllo, il sevizio esclude il potere.
Gesù non ha mai esaltato l’intelligenza umana, ma ha manifestato la saggezza divina. Mai Gesù ha
disprezzato la persona umile, semplice e povera, anzi. Chiaramente il nostro Gesù ha mostrato
quanto le ricchezze, il potere e il controllo siano sotto il predominio di Satana. Gesù stesso ha avuto
un’offerta esplicita di Satana in questo senso.
La Parola di Dio ci parla chiaramente dell’origine delle elite massoniche: l’arroganza e la superbia
del Male nei confronti della saggezza divina. Salomone, esempio e modello antico della massoneria,
era un uomo ‘illuminato’ dalla saggezza divina. Su indicazione di Dio, egli costruì il glorioso
tempio di Gerusalemme. Non vi è nessuna formula segreta dell’antica arte muratoria che possa
giustificare la nascita della massoneria. Il grande architetto è Dio stesso e non c’è nulla di segreto da
praticare o tramandare per costruire costruzioni che simboleggino l’arroganza e la superbia
dell’uomo. Gesù ci ha insegnato la semplicità, l’amore, la condivisione, l’armonia e l’uguaglianza.
Lo spiritismo, la negromanzia e ogni pratica magica e divinatoria viene fermamente condannata da
Dio, in quanto stabilisce un contatto diretto con il grande occhio malefico e arrogante di questo
mondo, Satana. Molto presto Gesù Cristo tornerà e porrà fine ad ogni arroganza malefica dell’uomo
e dei suoi spiriti guida demoniaci.
Ama Dio, te stesso e il tuo prossimo. Servi e aiuta, ama e condividi. Distruggi l’orgoglio e
l’arroganza, diventa umile e saggio. Fai in modo che il tu carattere manifesti il carattere di Gesù.
Egli ti ama e vuole benedirti. Scegli Gesù! Che Dio ti benedica!

317
IL NUOVO ORDINE MONDIALE - NEW WORLD ORDER

Durante alcuni dei miei viaggi a Londra ho potuto conoscere un personaggio che ha lavorato per anni nel
settore del Marketing. Tutto ciò che leggerete di seguito è frutto di indagini che lui ha condotto
personalmente; coinvolgendo, in varie parti del mondo, figure di spicco legate alle grandi famiglie economiche.
Ho deciso di pubblicare integralmente la ricerca così come lui l’ha scritta, ma penso sia giusto per etica
professionale che tutto debba essere formulato sotto forma di ipotesi. A mio parere la maggior parte delle
informazioni sono vere, faccio questa dichiarazione in relazione anche agli eventi che si stanno manifestando
nel mondo.

Chi controlla il mondo oggi


La conferma alla mia ricerca è partita da un trafiletto, pubblicato il 7 giugno 1999 dal Corriere della Sera, dove si
parlava di un gruppo di persone fino allora a me sconosciute i “Bilderbergers”. Così sono chiamati i membri del
Gruppo Bilderberg. L’articolo si riferiva alla loro riunione ufficiale annuale del 1999, che si era appena conclusa in
Portogallo in un Resort di un paese chiamato Sintra. In questa riunione si era discusso, tra i vari temi, anche sul
dopo guerra in Kosovo. Il Gruppo Bilderberg, diceva l’articolo, è nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri
dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H.
Kissinger, Mario Monti ed altri ancora. Leggendo queste informazioni sono rimasto insospettito dal fatto che una
riunione di questa importanza (per argomento e personaggi) non avesse ricevuto maggior pubblicità dagli organi
di informazione. Incuriosito, ho sentito la necessità di conoscere, e capire più a fondo la natura di questa
organizzazione. Sono così venuto a conoscenza di quelle che possono essere definite le forze negative che oggi
detengono il potere materiale nel mondo, dei loro pensieri e dei loro programmi.
Se pensiamo alla situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente ed essere felici e sereni oppure
possiamo interrogarci su che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni e soprattutto sul perché
siamo in questa situazione: guerre civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione ovunque anche
negli stati che si definiscono più evoluti, uso di droghe in aumento (persino legalizzate), la condizione di
povertà in continua espansione in tutto il mondo, un senso di ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i
personaggi che occupano posizioni di potere etc..
Purtroppo, il trend, della nostra società è drammaticamente negativo e ai nostri giorni il degrado è il vero
protagonista.
La domanda che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta queste cose, esiste un comune denominatore
dietro tutto questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci può rendere veramente liberi, liberi di capire
318
e quindi di rispondere. Allora la domanda che ci dobbiamo porre è conosciamo la verità? Conosciamo veramente
cosa si nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i mass media, i politici, i sociologi ci
“martellano” con le loro interpretazioni, ma ci possiamo fidare? Come provocazione guardate la Tavola 1, questa
è secondo David Icke (dal libro “And the truth shall set you free”) la “Catena dei Comandi” del nostro pianeta ai
nostri giorni. Lo so è un po’ diversa da quella che siamo soliti pensare e soprattutto ci sono tanti nomi, là in cima,
con i quali non siamo familiari e di cui nessuno parla. C’è anche il Gruppo Bilderberg ma non è il vertice della
gerarchia, quindi prima di parlare di loro vediamo di scoprire chi sono quelli che sembrano comandarli.

319
La storia segreta e il Nuovo Ordine Mondiale

"Il
mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un
gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una
vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto". Così si espresse Nicholas Murray Butler.
Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università
di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente
della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel. Taluni
autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica,
"religiosa" o satanica che coinvolge l’alta finanza, le massonerie e l’integralismo islamico. I fili della storia,
asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle
multinazionali e delle grandi banche.
La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle
studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una
congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Lo stesso "Times" (10 marzo 1920)
confermò il complotto: "Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è
stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un
aspetto della messa in atto del complotto del 1773". Estrema importanza assume, sempre al riguardo della
rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito
principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune
revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D.
Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di
queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: "Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. Fino a questo
momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era
enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge".
L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: "L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo".

320
Non bisogna stupirsene. E’ innegabile il diffondersi, nelle maglie della nostra società, di unasubdola
propagazione di idee, combattute con inflessibilità dalla Chiesa, ma non estirpate del tutto, che ora godono
di un pericoloso risveglio e diffusione.
E’ una letteratura imponente quella dei cosiddetti cospirazionisti, disprezzata dagli storici ufficiali, che, invece,
non obiettano quando la stessa metodologia viene adottata dalla sinistra e dall’estrema sinistra, vedi "golpe De
Lorenzo", "strategia della tensione", ecc. che non sono altro che capitoli di una teoria della cospirazione, che
nega di esserlo.
Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo
che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente americano George Bush è un 33° grado della
Massoneria di Rito Scozzese, lo ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana, al
quotidiano "La Stampa" (23 marzo 1990). Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla setta "Skull and Bones"
(Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones
assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992),
sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830).
Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della setta "Skull and Bones".
Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti. Tra queste vale la pena di menzionare "la famiglia
Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli
iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia. Vicepresidenza degli Stati Uniti". E’ anche molto interessante
venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment"
(liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e
ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The
Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de
Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono
da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo
dirigente dell’U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo
l’anglosassone Fabian Society.
Sui vertici del mondialismo, René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del
Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: "...ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci
qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi,
non sono che dei semplici strumenti?
Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui" (cit. da "Il
Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297).
Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa
diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia e
del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere. Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come
"destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi
sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et
impera".
E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte
personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi
possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il
comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sono, o
sono stati, affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra.
E’ poi noto che l’ex presidente George

321
Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente
Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones.

322
E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale
messicano "Excelsior" che spiegava lo "smisurato sionismo" di Bush documentando la sua origine ebraica
secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre unW.A.S.P. (White Anglo-Saxon
Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al
di sopra degli altri uomini.
Scrive Blondet che "secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine
Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire.. A questo i
membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati,
come quello tra nazismo e comunismo. Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine
tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far
progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. L’ipotesi,
affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della
Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos".
L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive
Epiphanius: "la sua educazione l’ha ricevuta nella britannica Oxford, dove venne ammesso nel super elitario
‘Rhodes Group’, una società superiore dell’area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse
l”Economist’ inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. L”Economist’ elencava una decina delle maggiori
‘società d’influenza’ del mondo occidentale rivelando la loro comune derivazione dall’Ordine degli Illuminati di
Weisshaupt fondato nel 1776. Clinton appartiene anche al C.F.R., alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg...".
Clinton ha portato con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, ha firmato la "Dichiarazione di Interdipendenza", che è,
in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni
dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’". "Il
Rhodes Group – ci fa sapere ancora Epiphanius, del suo "Massoneria e sette segrete" (cit.) – nacque nel 1891 per
iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild, assieme a Lord Milner, Lord Isher,
Lord Balfour e un Rothschild, intorno all’idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e
Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria
dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato
delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel
1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico
(R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta
controlla la Trilaterale), il governo-ombra americano il cui comitato direttivo annovera personaggi in grado di
gestire bilanci superiori a quello annuale lordo americano". Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale,
già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo
chiaro quando aveva affermato: "Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la
forza". Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A., viene fatto saltare in aria
da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. Furono sospettate dell’attentato e
arrestate tre persone: Timothy McVeigh, Terry Nichols e James Nichols. L’FBI ha iniziato "col dichiarare che il
meccanismo esplosivo era un’auto-bomba imbottita di 1.000 libbre di esplosivo. Poi era un’auto con 1.400 libbre.
In seguito si trattava di un camion con 4.000 libbre. Adesso è un furgone per traslochi con 5.000 libbre di
esplosivo".
Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, al contrario di quanto vuol far credere il Dipartimento di Giustizia
Americano e cioè che si è trattato di "una singola semplice bomba fertilizzante", ha affermato che: "la
bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è
possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico,
usato dall’esercito americano...".
Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV ha
dichiarato: "Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente.
Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro". Antefatto: non è stato
molto pubblicizzato che, "il 28 marzo 1994, l’Assemblea Legislativadello Stato dell’Oklahoma passò una
risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e
forse il solo Stato ad approvare tale legislazione". Di seguito riporto alcuni estratti relativi alla decisione
dell’Assemblea Legislativa dell’Oklahoma: "Risoluzione N. 1047: Una risoluzione in relazione alle forze militari
degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività
concernenti le Nazioni Unite... Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un "nuovo

323
ordine mondiale" o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia
organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale...; Considerato che un governo globale
significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di
Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita. ...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti
della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklaoma:
Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di: (...). Cessare ogni supporto per
l’instaurazione di un "nuovo ordine mondiale" o qualsiasi altra forma di governo globale. Che al Congresso degli
Stati Uniti è con la presente rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione
economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale.
(Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia)". Cosa dire di questi fatti? Quale
oligarchia misteriosa dirige, in segreto, i vari governi delle nazioni? Lascio al lettore il compito di arrivare a delle
conclusioni. Alla luce di certi accadimenti i governi, la politica e gli stessi politici assumono contorni sbiaditi,
sfumati. Misteri che travasano nella storia altri misteri frammisti a bugie. Pochissimi, forse, sanno che "Il
fascismo non è nato in Italia e in Germania. Ebbe la sua prima manifestazione in Russia, col movimento dei
‘Cento Neri’, completo già all’inizio del ‘900 nelle sue azioni e nei suoi simboli: la violenza politica,
l’antisemitismo feroce, i neri stendardi col teschio".
Chi tira i fili della storia? Ricercare certe dinamiche è cosa ardua specie quando riguarda la sfera politica e ciò che
sembra del tutto casuale, in molti casi, è stato attentamente preparato. Franklin Delano Roosvelt, presidente
americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra
americano, affermò: "In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star
certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo". Quindi una oscura oligarchia, tira le fila di fantocci,
solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. Aveva ragione Benjiamin Disraeli, statista inglese del
secolo scorso, quando disse: "Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali
non sanno guardare dietro le quinte". Neppure i partiti contano poi molto. Essi stessi sono a loro volta
manovrati, usati, in relazione a degli scopi precisi.
René Guenon ci informa, nel suo articolo "Réflexions à popos du pouvoir occulte" pubblicato, con lo
pseudonimo di Le Sphinx, sul numero dell’11 giugno 1914, pag. 277, della rivista cattolica "France
Antimaconnique", che "Un potere occulto di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un
potere occulto di ordine puramente iniziatico...
Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo
in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’. Essi creano solo degli stati d’animo (état
d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque. E’ incontestabile che la
mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni
appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’. Uno stato
d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se
esistono, o provocarne la realizzazione". Al riguardo dei movimenti rivoluzionari sempre il Guénon, nel suo libro
"L’Esoterismo di Dante" (Ediz, Atanòr, Roma 1971), spiega: "...tali movimenti sono talvolta suscitati o guidati,
invisibilmente, da potenti organizzazioni iniziatiche, possiamo dire che queste li dominano senza mescolarvisi, in
modo da esercitare la loro influenza, egualmente, su ciascuno dei partiti contrari". Sul fenomeno del terrorismo
delle Brigate Rosse e su quello di estrema destra, il giudice Pietro Calogero, uno dei magistrati che più ha studiato
il problema, ammetteva l’esistenza di: "una rete dicollegamenti che si raccoglie intorno a un centro di interesse
unitario, che permette ai due terrorismi di procedere insieme nell’assalto dello Stato".
Quali misteriosi personaggi si celano dietro le quinte dei vari governi? Serge Hutin racconta, a tal proposito,
quanto accadde ad uno scrittore inglese che sotto lo pseudonimo di Robert Payne pubblicò a Londra, nel 1951,
un’opera intitolata "Zero. The story of terrorism". Payne cercò di dimostrare che la strategia del terrore ha abili
registi dietro le quinte dei governi apparenti. All’uscita della pubblicazione si verificarono tutta una serie di
"coincidenze" molto strane. Tutte la copie del libro furono acquistate da misteriosi personaggi prima ancora che
venisse messo in vendita. I giornali ignorarono l’opera nonostante il carattere sensazionale delle rivelazioni in
essa contenute. La casa editrice Wingate, una delle più importanti di Londra fallì improvvisamente. Robert Payne
morì qualche mese dopo in circostanze a dir poco misteriose. Hutin osserva "La sola spiegazione possibile era
che l’autore avesse scoperto l’esistenza, a livello mondiale, di governanti occulti...". La domanda che ora si pone
è: come si procederà alla frantumazione degli Stati per la realizzazione del Governo Mondiale? Scrive Blondet:
"Michel Albert è un grand commis della politica sovrannazionale... oggi presidente delle Assurances Générales de
France, una delle grandi entità finanziarie che hanno promosso il Mercato Unico Europeo. Nel 1989, Albert ha

324
pubblicato un saggio, subito tradotto in Italia dall’editrice il Mulino con il titolo: Crisi, Disastro, Miracolo. Il libro
contiene una prognosi sulla fine degli Stati nazionali che rivela un’analisi sicuramente elaborata negli uffici-studi
della Trilaterale, e un progetto di ingegneria sociale. ..."L’Europa ‘92 lancia il Mercato Unico all’assalto degli Stati
nazionali. Li smantellerà". Come? Con "l’anarchia che risulterà" da "un mercato libero e senza frontiere in una
società plurinazionale che non riesce a prendere decisioni comuni". A questo "disastro" pianificato, l’oligarchia
spera seguirà il "miracolo": gli Stati nazionali devastati invocheranno "una moneta comune, una Banca centrale
europea e un bilancio comunitario". Il programma, tuttavia, era già chiaro nel lontano 1957: "Creare un mercato
monetario e finanziario europeo, con una Banca europea il libero flusso dei capitali tra i paesi membri e, infine,
una politica finanziaria centralizzata". L’attuazione del programma per insediare un "Nuovo Ordine Mondiale"
collegato al movimento "New Age" (di cui parlo più diffusamente nel mio saggio "Il serpente e l’arcobaleno",
Ediz. "Segno" di Udine), o chiamata anche "Nuova Era", "Età dell’Aquario" o Era del "Condor", come dicono gli
studiosi delle civiltà pre-colombiane, si articola in più strategie per realizzare questa grande utopia della parodia
del Romanum Imperium.
Fantapolitica e tendenza al complottismo? Tutt’altro. Ecco due esempi italiani. Leggete cosa la rivista americana
"Eir" scriveva: "Il 2 aprile 1993... il capogruppo Dc alla Camera, Gerardo Bianco, e il suo collega al Senato, Gabriele
De Rosa, presentano un esposto alla procura di Roma, chiedendo di appurare se c’è una cospirazione politica per
distruggere l’ordine costituzionale italiano.
Gli scandali rappresentano un tentativo da parte delle forze Anglo-Americane, segnatamente la Fra Massoneria,
di orchestrare una generale destabilizzazione della nazione italiana per distruggere il sistema politico esistente
e insediare un nuovo ordine, a loro più gradito".
Ai cronisti, che chiedevano a Mancino cosa c’è dietro le stragi italiane, lui rispose: "Non escludo un ruolo della
finanza internazionale". Strategie occulte della secret fraternity bancaria internazionale. David Rockefeller
"credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso:
1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’;
2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri;
3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’".
Nel frattempo, si verificano nel mondo barbarie, solo apparentemente, prive di sottile regia, occulta
naturalmente. Ed è interessante apprendere quanto il misterioso personaggio "esperto di un genere assai
speciale", che fa da sfondo al tema trattato da Blondet ne "Gli "Adelphi" della dissoluzione, in una lettera
indirizzata allo scrittore suggerisce:
"Può anche darsi che il Nuovo Ordine Mondiale non possa avviarsi a un’epocale clash of civilizations,
come alcuni insiders già auspicano in America, ma si limiti a sgranare stermini egenocidi locali, killing
fields per poveri straccioni, danze di Shiva e di Kali su carnai confinati a luoghi dove l’uomo è
abbondante e ‘sprecabile’. Un’accusa è sempre pronta, a squalificare e ridicolizzare chi esprime ad alta
voce le idee che io sommessamente descrivo: quella di ‘complottista’, di allucinato immaginatore di
complotti universali.
A queste lapidazioni moderne si prestano volontari precisi ambienti giornalistici; espressione di una
categoria umana tra le più artificiali, la più ridicolmente sicura di ‘vivere’ in proprio, mentre è la più
totalmente ‘vissuta’ e agitata dalle idee correnti, dagli états d’esprit dominanti, dai climi culturali egemoni
che ‘Altri’ hanno pur diffuso nell’aria".

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CRONISTORIA NUOVO ORDINE MONDIALE
Weishaupt (fondatore dell'Ordine Segreto degli Illuminati Bavaresi) morì nel 1830 all'età di 82 anni. Nel 1834,
Giuseppe Mazzini assunse la guida degli Illuminati bavaresi, e la mantenne fino alla sua morte nel 1872. Mentre
dirigeva l'ordine degli Illuminati bavaresi, Mazzini corrispondeva col satanista Albert Pike, il Gran Comandante
Sovrano della Massoneria dell'Antico ed Accettato Rito Scozzese, della giurisdizione del sud degli Stati uniti, che
fondò, più tardi il Klu Klux Klan.
Mazzini aveva nominato Pike capo delle operazioni degli Illuminati bavaresi negli USA. I due massimi illuministi
lavorarono insieme. Pike si occupò degli aspetti teosofici delle loro operazioni, Mazzini di quelli politici. Quando
le Logge Massoniche del Gran Oriente sono cadute in discredito a causa delle attività rivoluzionarie di Mazzini,
quest'ultimo diede a Pike un progetto geniale.
In una lettera a Pike, datata 22 gennaio 1870, Mazzini scrive: "Dobbiamo permettere a tutte le federazioni di
continuare come stanno facendo attualmente, con i loro sistemi, le loro autorità centrali, i diversi modi di
corrispondenza tra gli alti gradi dello stesso rito, e di organizzarsi come al presente. Però, dobbiamo creare un super-
rito, che rimarrà sconosciuto, al quale chiameremo quei massoni di un più alto grado che sceglieremo. Riguardo ai
nostri fratelli nella massoneria, questi uomini si devono impegnare alla massima segretezza. Per via di questo rito
supremo, che diventerà l'unico centro internazionale, il più potente, perché la sua finalità rimarrà sconosciuta".
Pare che questo sia l'elite del 33° grado del Rito Scozzese.
In una lettera del 15 agosto 1871, Pike spiegò in un abbozzo al leader degli Illuminati: Mazzini, il modo per
conquistare il mondo con tre guerre mondiali ed instaurare il NUOVO ORDINE MONDIALE. La Prima Guerra
Mondiale avrebbe dovuto essere pianificata per portare la Russia sotto il dominio degli Illuminati bavaresi. La
Russia avrebbe dovuto poi essere adoperata come uno spauracchio per favorire i piani degli Illuminati bavaresi in
tutto il mondo.
La Seconda Guerra Mondiale dovrebbe poi iniziare con una manipolazione delle differenze tra nazionalisti
tedeschi ed i sionisti politici. Questo dovrà sfociare in un'espansione dell'influenza russa e nella costituzione
dello stato di Israele in Palestina.
La Terza Guerra Mondiale era pianificata come risultato delle differenze, fomentate dagli agenti degli Illuminati,
tra i sionisti e gli arabi. Il conflitto doveva stendersi attraverso il mondo. Fa parte della Terza Guerra Mondiale,
anche la lotta tra i nichilisti ed gli atei per provocare un capovolgimento sociale di una ferocia e dia una brutalità
mai conosciuti prima. Dopo la distruzione del Cristianesimo e dell'Ateismo, si mostrerebbe agli uomini la vera
Dottrina Luciferiana e in tal modo si prenderebbero due piccioni con una fava. Alcuni commenti sulla situazione
odierna:
Con la Russia come spauracchio (il concetto del nemico), le nazioni occidentali dovrebbero essere spinte in
alleanze sovranazionali in cui non sarebbero entrate per conto proprio (NATO, ONU). In più, avere l'impero russo
come nemico del mondo aiutò enormemente il traffico di armi internazionale, di cui i banchieri internazionali
approfittano di nuovo. Questo ci dimostra che dietro la Seconda Guerra Mondiale, c'è uno scenario ben diverso
di quanto ci dicono i libri.

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Lungi dal voler essere esaustiva, questa succinta tabella cronologica 1 (che va dal 1773 al 2011) elenca le tappe più importanti
del cammino forzato dell’umanità verso quel Nuovo Ordine Mondiale che le Società Segrete (Massoneriain primis) e l’Alta
Finanza vorrebbero instaurare sulla Terra, con il consenso o con la violenza.

1773 - Mayer Amschel Rothschild


Nel 1773, il banchiere ebreo tedesco Mayer Amschel Rothschild (1743-1812), fondatore dell’impero bancario della famiglia
Rothschild che diventerà una delle famiglie imprenditoriali che ha avuto più successo nella storia, raduna dodici dei suoi
amici più influenti e li convince che se metteranno assieme le loro risorse, potranno governare il mondo.
Questa riunione ha luogo a Francoforte, in Germania. Rothschild inoltre informa i suoi amici di aver trovato il candidato
perfetto, un individuo dotato di incredibile intelletto e ingegnosità, per guidare l’organizzazione che ha progettato:
quest’uomo è l’ebreo Johann Adam Weishaupt (1748-1830).

1776 – L’Ordine degli Illuminati


Il primo Maggio 1776, Adam Weishaupt (il cui nome in codice è Spartacus) fonda una Società Segreta chiamata Ordine degli
Illuminati. Weishaupt, ebreo di nascita convertitosi al Cattolicesimo, è professore di Diritto Canonico all’Università di
Ingolstadt, in Baviera; un’università Gesuita. Gli Illuminati vogliono stabilire un Nuovo Ordine Mondiale. I loro obiettivi sono
questi: abolizione di tutti i governi legittimi; abolizione della proprietà privata; abolizione dell’eredità; abolizione del
patriottismo; abolizione della famiglia; abolizione della religione; creazione di un Governo Mondiale.

327
A sinistra il fondatore degli Illuminati, mentre al centro e a destra i sigilli minervali degli Illuminati bavaresi che erano dei
ciondoli, indossati attorno al collo degli iniziati al grado Minervale, caratterizzati dalla Civetta di Minerva. Conosciuta anche
come il Gufo della Sapienza: questo simbolo si trova nelle insegne del Club Boemo.
1782 – Il Congresso di Wilhelmsbad, quando gli Illuminati si allearono con la Massoneria

Nel luglio del 1782 l’Ordine degli Illuminati si allea con la Massoneria durante il Congresso di Wilhelmsbad (nella foto il
castello, di proprietà di Mayer Amschel Rothschild, dove si tenne il congresso), che lo storico massone Albert Mackey
definisce ‘il più importante Congresso Massonico del diciottesimo secolo’. I partecipanti a quel Congresso dovettero giurare
di non rivelare a nessuno le decisioni prese (cfr. Nesta H. Webster, World Revolution, 1921, pag. 31). Gli Illuminati sono
rappresentati dal Barone von Knigge, che era un massone. In quel congresso – che sancì l’alleanza della Massoneria con gli
Illuminati – c’erano rappresentanti di circa tre milioni di membri appartenenti a società segrete che adottarono dei piani
organizzativi formulati dagli Illuminati (cfr. Gary Allen. ‘Illumunism, The Great Conspiracy,’ American Opinion, giugno 1976,
pag. 47-49). Il Congresso – a cui parteciparono anche degli Ebrei – passò anche una risoluzione secondo la quale da quel
momento in poi gli Ebrei non sarebbero stati più esclusi dalle logge. Alla fine del Congresso i membri degli Illuminati erano
completamente soddisfatti. Il nobile francese François-Henri de Virieu (1754-1793), un membro della Loggia martinista di
Lione, che partecipava al Congresso, se ne andò via visibilmente scosso. Quando venne interrogato da qualcuno sui «tragici
segreti» dei quali era venuto al corrente, rispose: «Non glieli confiderò. Posso solamente dirle che tutto questo è molto più
grave di quanto lei pensi. La cospirazione che sta avvenendo è così progettata che sarà praticamente impossibile per la
Monarchia e la Chiesa sfuggire ad essa» (M. Charles Albert Costa De Beauregard, Le roman d’un royaliste sous la Révolution:
Souvenirs du comte de Virieu, 1895, pag. 43). Da quel momento il conte de Virieu poteva parlare della Massoneria solo con
orrore (cfr. William T. Still, New World Order: The Ancient Plan of Secret Societies, 1990, pag. 82).

1785 – Uno degli Illuminati colpito a morte da un fulmine


Nel 1785 un corriere degli Illuminati di nome Johann Jakob Lanz (1735-1785 – nella foto), un ex sacerdote cattolico romano,
viene ucciso da un fulmine mentre stava traversando a cavallo la città di Ratisbona. I fulmini partono al comando di Dio
contro i suoi avversari (cfr. Giobbe 36:32), quindi quello fu un giudizio di Dio contro uno dei suoi avversari. Esaminando il
contenuto della sacca della sua sella, i poliziotti scoprono l’esistenza dell’Ordine degli Illuminati, e trovano oltre che una lista
di membri degli Illuminati anche piani dettagliati riguardanti l’imminente Rivoluzione Francese. Le autorità bavaresi allertano
il governo francese, ma le autorità francesi non tengono conto di questo avvertimento. La polizia bavarese arresta tutti i
membri dell’Ordine degli Illuminati che riesce a scovare, ma Weishaupt e altri adepti riescono a nascondersi e a sottrarsi
all’arresto.
L’emblema dell’Ordine degli Illuminati di Baviera appare sul rovescio della banconota americana da un dollaro, emessa nel

328
1933. Alla base della Piramide tronca, composta da tredici piani, è possibile leggere la data dell’anno di fondazione della
sètta: 1776 (MDCCLXVI, in numeri romani). L’Occhio che irradia la sua luce in tutte le direzioni è l’Occhio onniveggente che
rappresenta la Società Segreta fondata da Weishaupt. Il motto latino «Annuit cœptis» significa «la nostra impresa (la
cospirazione) sarà coronata da successo» Sotto, le parole«Novus Ordo Seclorum» svelano lo scopo dell’impresa: la
costituzione di un «Nuovo Ordine Sociale» o un «Nuovo Ordine Mondiale».

1790 – Mayer Amschel Rothschild e il suo disprezzo verso i governi nazionali

Nel 1790, Mayer Amschel Rothschild (1743-1812), che aveva finanziato gli Illuminati, esprime il suo assoluto disprezzo per i
governi nazionali che tentano di disciplinare i banchieri internazionali come lui affermando: «Lasciate che sia io ad emettere
e a controllare il denaro di una nazione, e non mi importerà più nulla di chi scrive le leggi»

1796 - La Massoneria diviene un notevole problema in occasione dell’elezione del presidente degli Stati Uniti. John Adams
(1735-1826) viene eletto opponendosi alla Massoneria, e suo figlio, John Quincy Adams (1767-1848), avverte della terribile
minaccia alla nazione rappresentata dal lavorio segreto delle Loggie massoniche: «In coscienza e sinceramente credo che
l’Ordine massonico sia, se non il più grande, uno dei più grandi mali morale e politici che grava su tutta l’Unione»

1797 – Le prove della Cospirazione degli Illuminati

Nel 1797, John Robison (1739-1805), docente di Filosofia all’Università di Edimburgo e segretario generale della Royal Society
di Edimburgo, in Scozia, pubblica un libro intitolato Proofs of a Conspiracy Against all the Religions and Governments of
Europe (Prove di una cospirazione contro tutte le religioni e tutti i governi dell’Europa), in cui rivela che Adam Weishaupt
aveva tentato di arruolarlo. In questa opera, Robison svela gli scopi perseguiti dagli Illuminati in tutto il mondo.

329
1821 – La dialettica hegeliana

Nel 1821, il filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), contemporaneo del fondatore degli Illuminati,
formula quella che viene definita la dialettica hegeliana, il processo mediante il quale gli Illuminati realizzano i loro obiettivi.
Secondo la dialettica hegeliana, lo scontro tra la tesi e l’antitesi danno luogo alla sintesi. In altre parole, per Hegel, ‘ogni
realtà è al tempo stesso il suo contrario: A coincide con B, il nero coincide col bianco. Non ci sarebbe quindi bisogno di rifarsi
a un principio trascendente: bianco e nero, ad esempio, non scaturiscono da una superiore e comune Idea di Colore, ma
scaturirebbero l’uno dall’altro, secondo un procedimento a spirale caratterizzato dalla cosiddetta triade: tesi, antitesi e
sintesi. L’Assoluto non ne è all’origine ma alla fine, e scaturisce dalla mediazione dei due termini contrapposti’ (Fonte:
Wikipedia).

In altre parole, la tesi (ogni idea) è contrastata dalla sua antitesi e riconciliata con la tesi in una sintesi (il consenso), che a sua
volta diventa una nuova tesi contrastata dall’antitesi. E quindi la storia non è altro che l’espressione di questo flusso di idee
conflittuali e risolutive. Dato che ogni sintesi è la tesi di una nuova dialettica, il cambiamento sociale è garantito. Il processo
continua fino a che la società raggiunge l’Idea Assoluta, la sintesi definitiva che non suscita nessuna antitesi, e in questo
contesto l’Idea Assoluta è il governo mondiale. E quindi i beneficiari della ‘risoluzione del conflitto’ sono gli Illuminati. Quindi,
la strategia degli Illuminati è questa: creare la tesi che fomenta una crisi. Ne consegue una forte reazione pubblica secondo
cui dev’essere fatto qualcosa per risolvere il problema.

Quindi, qualcuno propone una soluzione che provoca i cambiamenti realmente voluti da sempre, ma che inizialmente la
gente non sarebbe stata disposta ad accettare. E non importa quale sarà il prezzo da pagare, perchè per gli Illuminati il fine
giustifica i mezzi.

330
Così facendo – cioè portando continuamente ‘ordine dal caos’ (in latino ordo ab chao che significa ‘ordine dal caos’, che
peraltro è il motto del 33° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato) – essi vogliono portare nel mondo tutti quei
cambiamenti per stabilire il governo unico mondiale o il loro ordine mondiale.

1833 – Il presidente americano John Quincy Adams contro la Massoneria

Nel 1825 John Quincy Adams (1767-1848) viene eletto presidente degli USA e lo sarà fino al 1829. Nel 1826 a New York il
capitano William Morgan, un massone appartenente all’Arco Reale che aveva manifestato la sua intenzione di pubblicare un
libro (vedi foto) che smascherava i segreti della Massoneria, fu per questo rapito dai massoni e ucciso.

Nel 1833 quindi, a seguito di questo omicidio che nell’opinione pubblica americana suscitò un forte odio e una grande
protesta verso la Massoneria, John Quincy Adams pubblicò uno scritto contro la Massoneria in cui denuncerà senza mezzi
termini la Massoneria, affermando tra le altre cose: «In coscienza e sinceramente credo che l’Ordine della Massoneria sia, se
non il più grande, uno dei più grandi mali morali e politici che grava sull’Unione … una cospirazione di pochi contro i diritti
eguali dei molti …. La Massoneria deve essere abolita per sempre. E’ sbagliata – essenzialmente sbagliata – un seme del
male, che non può mai produrre alcun bene» (cfr. J. Q. Adams, Letters on Freemasonry [Lettere sulla Massoneria], 1833).

1844 – Nasce la YMCA

331
Nel giugno 1844 nasce in Inghilterra la YMCA (Young Men’s Christian Association che significa ‘Associazione Giovanile
Maschile Cristiana’) – il cui ramo italiano si chiama Federazione Italiana delle Associazioni Cristiane dei Giovani – che ‘è un
Movimento laico, cristiano, ecumenico ed apolitico poiché non mette in atto nessuna discriminazione per razza, nazionalità,
credo politico e fede religiosa’, come si legge sul loro sito. Questa organizzazione fortemente ecumenica e
interconfessionale, che oggi è presente in oltre 125 Paesi del mondo, ha avuto sin dall’inizio dei forti legami con la
Massoneria (notate nel loro stemma un triangolo capovolto, che è un simbolo massonico) annoverando in essa tra i suoi
dirigenti dei massoni, come ho dimostrato ampiamente. Due nomi solo in questo caso: John Thomas Axton (1870-1934),
segretario generale del YMCA dal 1893 al 1902, era massone; Eugene E. Barnett (1888-1970), che fu Segretario Generale del
Consiglio Nazionale del YMCA dal 1908 al 1910 e operò in Cina nel YMCA dal 1910 al 1936, era anche lui un massone. Nel 1865
poi nascerà l’Esercito della Salvezza per opera del predicatore metodista William Booth, esercito che sin dall’inizio fu sotto
l’influenza massonica, e ha continuato ad esserlo fino ad oggi, infatti ho dimostrato come collabora con la Massoneria ed ha
al suo interno tanti massoni.

1848 – Karl Marx e il suo proposito di distruggere l’idea di Dio

Nel 1848 l’ebreo Moses Mordekkai Levy, alias Carlo Marx (1818-1883), scrive il Manifesto del Partito Comunista. Marx è
massone, in quanto iniziato alla Loggia Apollo di Colonia (cfr. Hiram, n° 5, 1990, pag. 114), ed anche membro di
un’organizzazione creata dagli Illuminati chiamata La Lega dei Giusti per conto della quale scrive il suo Manifesto. Nel libro di
Gary Allen e Larry Abraham dal titolo None Dare Call it Conspiracy (Nessuno Osa Chiarmarla Cospirazione), leggiamo infatti
che Carlo Marx fu assunto da un gruppo misterioso che si facevano chiamare la Lega degli Uomini Giusti – che non era altro
che un’emanazione o estensione degli Illuminati che erano stati costretti a ritirarsi in clandestinità dopo l’attacco sferratogli
contro dalle autorità bavaresi nel 1786 – per scrivere il Manifesto Comunista. E tutto quello che fece Marx fu quindi di
aggiornare e codificare quegli stessi piani e principi rivoluzionari che erano stati enunciati settanta anni prima da Adam
Weishaupt, il fondatore dell’Ordine degli Illuminati (cfr. Gary Allen, None Dare Call It Conspiracy, Concord Press, Seal Beach,
Caifornia 1971, pag. 25-26). Carlo Marx non solo afferma la necessità di cambiamenti economici e politici, ma anche l’urgenza
di mutamenti morali e spirituali tra cui la sparizione dell’idea di Dio, infatti egli scrisse: «L’idea di Dio è il punto chiave di una
civiltà pervertita. Essa dev’essere distrutta». Il comunismo quindi era soltanto l’esca per indurre proletari e intellettuali ad
abbracciare un ideale di ‘giustizia sociale’ che nascondeva l’odio di Marx verso Dio (notate come il comunismo e la
Massoneria hanno in comune l’odio e il disprezzo verso l’Iddio della Bibbia) e il suo proposito di trascinare all’inferno
l’umanità (ci sono peraltro degli indizi che fanno pensare che Marx fosse satanista – cfr. Richard Wurmbrand, Marx & Satan,
Living Sacrifice Book Co, 1986 – il che spiegherebbe la guerra di Marx contro Dio). E per comprendere quanto il Comunismo
odi e disprezzi Dio e come si propone veramente di eliminarlo dalla mente e dal cuore dei Cristiani, è sufficiente considerare
tutto il male che i governi Comunisti in ogni parte del mondo hanno fatto nel corso del tempo alla Chiesa di Dio che è in
Cristo, con l’intento di distruggerla, ma non riuscendoci perchè come disse Gesù Cristo “le porte dell’Ades non la potranno
vincere” (Matteo 16:18).

332
1870 – Giuseppe Mazzini scrive ad Albert Pike

Il 22 gennaio 1870, il rivoluzionario massone Giuseppe Mazzini (1805-1872), che faceva parte degli Illuminati, scrive ad Albert
Pike (1809-1891), che viene considerato da molti Massoni ‘Pontefice Supremo della Massoneria Universale’, suggerendogli la
creazione di un Rito Supremo all’interno della Massoneria: ‘Dobbiamo lasciare che tutte le Federazioni [massoniche]
continuino come sono, con i loro sistemi, le loro autorità centrali ed i loro diversi modi di corrispondenza tra alti gradi dello
stesso rito, organizzate come sono attualmente, ma dobbiamo creare un rito supremo che rimarrà sconosciuto, al quale
chiameremo quei Massoni di alto grado che noi selezioneremo. In merito ai nostri fratelli nella Massoneria, questi uomini
dovranno assicurare la massima segretezza. Attraverso questo supremo rito, noi governeremo tutta la Frammassoneria che
diventerà l’unico centro internazionale, il più potente perché la sua direzione sarà sconosciuta’ (Lady Queensborough,
Occult Theocrasy, pag. 208-209).

Una pagina della rivista cattolica ‘Chiesa Viva’ (Gennaio 2004, n° 357, pag. 18) dove si parla appunto di questa lettera datata
22 Gennaio 1870 di Mazzini a Pike

333
1889 – Albert Pike proclama che la religione massonica si basa sul culto a Lucifero

Il 14 Luglio 1889 Albert Pike – Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio del R.S.A.A. (Rito Scozzese Antico e
Accettato) della Giurisdizione Sud degli Stati Uniti dal 1859 fino alla sua morte – pubblica le istruzioni per i ventitre Consigli
Supremi del mondo. Egli rivela chi è il vero oggetto dell’adorazione massonica: «A voi, Grandi Istruttori Generali Supremi vi
diciamo questo, che potete ripeterlo ai Fratelli del 32º, 31º e 30º Grado: la religione massonica dovrebbe essere, da tutti noi
iniziati agli alti Gradi, mantenuta nella purezza della dottrina luciferina» (cfr. A.C. De La Rive, La Femme et l’Enfant dans la
Franc-Maçonnerie Universelle [La donna e il bambino nella Massoneria Universale], pag. 588).

334
1893 – Il Parlamento Mondiale delle Religioni

Nel 1893, la Società Teosofica, che era sorta nel 1875 per opera dell’occultista russa Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891),
patrocina un Parlamento Mondiale delle Religioni che si tiene a Chicago. Lo scopo di questo Congresso interreligioso, il
primo incontro ecumenico della Storia, è di introdurre in Occidente concetti induisti e buddisti come la credenza nella
reincarnazione.

1908 – Nasce il Consiglio Federale delle Chiese

Nel 1908 nasce in America – con i finanziamenti della famiglia Rockefeller – il Federal Council of Churches, che poi nel 1950
assumerà il nome di ‘National Council of Churches’ di cui oggi fanno parte decine di denominazioni, per oltre 100,000
congregazioni locali e 45 milioni di persone negli USA. Si tratta di una organizzazione religiosa americana che sostiene il
Nuovo Ordine Mondiale.

1913 – The New Freedom

Nel 1913, il presidente americano Woodrow Wilson (1856-1924), il 28º presidente degli Stati Uniti (in carica dal 1913 al 1921),
pubblica The New Freedom («La nuova libertà»), un libro in cui rivela quanto segue: «Da quando sono entrato in politica,

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molte persone mi hanno confidato privatamente le loro idee. Alcuni dei più grandi uomini degli Stati Uniti, nel campo del
commercio e dell’industria, hanno paura di qualcuno, hanno paura di qualcosa. Essi sanno che in qualche luogo esiste un
potere così organizzato, così sottile, così attento, così collegato, così completo e così penetrante che è meglio parlarne
sottovoce quando ne parlano per condannarlo».

1913 – La Federal Reserve

Il 23 dicembre 1913 nasce la Federal Reserve (in realtà non è né federale né una riserva, ma un’istituzione privata), con il
pieno appoggio di grandi finanzieri tra cui J.P. Morgan and Alfred Rothschild. Essa era stata progettata nel corso di una
riunione segreta tenuta nel 1910 sull’Isola di Jekyll, in Georgia, da un gruppo di banchieri e statisti, tra cui anche il Colonnello
Edward Mandell House. Questo organismo trasferisce il potere di stampare il denaro dal Governo americano ad un gruppo
privato di banchieri. Il Federal Reserve Act viene approvato in tutta fretta poco prima delle ‘feste natalizie’. Il membro del
Congresso Charles A. Lindbergh Sr., padre del noto aviatore, avverte: «Questo decreto instaura il più gigantesco gruppo
monopolistico della Terra. Quando il presidente firmerà questo atto, il governo invisibile del potere monetario, la cui
esistenza è stata provata dal Money Trust Investigation, verrà legalizzato» (cfr. Congressional Record, vol. LI, pag. 1446.
Discorso del 22 dicembre 1913).

Tre anni dopo aver approvato il Federal Reserve Act, il presidente Woodrow Wilson affermerà: «Sono l’uomo più infelice. Ho
inconsapevolmente rovinato il mio Paese. Una grande nazione industriale è controllata dal suo sistema di credito. Ora il
nostro sistema di credito è concentrato. Perciò, la crescita della nazione e tutte le nostre attività è nelle mani di pochi
uomini. Stiamo per diventare un Paese mal governato, completamente controllato e dominato del mondo civilizzato. Non
più un governo in cui c’è libertà di opinione, non più un governo guidato dalla convinzione e dal voto della maggioranza, ma
un governo pilotato dall’opinione e dalla prigionia voluta da un piccolo gruppo dominante di uomini»

1917 – Grazie all’aiuto dei finanzieri di New York e di Londra, Vladimir Lenin (1870-1924) riesce a rovesciare il governo della
Russia. Più tardi, Lenin dirà circa l’apparente contraddizione dei collegamenti tra grande capitale e comunismo: «Esiste

336
anche un’altra alleanza – a prima vista strana e sorprendente – ma che se ci si pensa è ben fondata e facile da capire. Questa
alleanza è tra i nostri capi comunisti e i vostri capitalisti» (ricordate la dialettica hegeliana?).

30 maggio 1919 – Durante una riunione convocata dal Colonnello House, personaggi influenti inglesi e personalità americane
fondano a Londra ilRoyal Institute of International Affairs e l’Institute of International Affairs negli Stati Uniti. A tale incontro
partecipano vari socialisti appartenenti allaFabian Society, incluso il celebre economista inglese John Maynard Keynes (1883-
1946).

1920 - Winston Churchill (1874-1965) riconosce il collegamento tra gli Illuminati di Baviera e la Rivoluzione bolscevica in
Russia. Egli osserva:«Questo movimento tra gli ebrei non è affatto nuovo. Dai giorni di Spartacus-Weishaupt a quelli di Karl
Marx, di Trotsky, di Bela Kun, di Rosa Luxemburg e di Emma Goldman, questa cospirazione mondiale per il rovesciamento
della civiltà e per la ricostituzione della società sulla base di uno sviluppo frenato, di una malevolenza invidiosa e di
un’impossibile uguaglianza è costantemente avanzata. Essa ha avuto un ruolo assolutamente riconoscibile nella tragedia
della Rivoluzione Francese. È stata la molla di ogni movimento sovversivo durante il XIX secolo, e ora finalmente questa
banda di straordinarie personalità che provengono dalla malavita delle grandi città d’Europa e d’America hanno preso per i
capelli i russi e sono praticamente divenuti i padroni incontrastati di quell’enorme impero» 11.

1920-31 Louis T. McFadden (1876-1936), che dal 1920-1931 fu il presidente dell’House Committee on Banking and Currency
degli USA, nel 1932 al Congresso affermerà in merito alla Federal Reserve: «Quando il Federal Reserve Act è stato approvato,
gli americani non hanno percepito che si trattava dell’instaurazione di un sistema bancario mondiale. Una sorta di super-
Stato controllato dai banchieri e dagli industriali internazionali che agiscono di concerto per asservire il mondo al loro
capriccio. Ogni sforzo è stato fatto dalla Federal Reserve per celare i suoi poteri, ma la verità è che questa entità ha usurpato
il ruolo del governo. Essa controlla tutto, e controlla tutte le nostre relazioni con l’estero. Essa costituisce e destituisce
governi a volontà». A proposito della Grande Depressione del 1929 e dell’accettazione da parte del Paese del New Deal
proposto dalla Federal Reserve, egli asserisce: «Non si è trattato di un evento accidentale, è stato un avvenimento
attentamente preparato. I banchieri internazionali hanno cercato di provocare una condizione di disperazione in modo da
emergere come i dominatori di noi tutti» (cfr. Congressional Record, del 10 giugno 1932)

1921 – Nasce il Consiglio per le Relazioni con l’Estero (CFR)

Nel 1921 il politico americano Edward Mandell House (1858-1938 – a destra nella foto) – che fu consigliere per la politica
estera del presidente americano Woodrow Wilson (a sinistra nella foto) – riorganizza il ramo americano dell’Institute of
International Affairs trasformandolo nel Council on Foreign Relations (CFR) ossia Consiglio per le Relazioni con l’Estero.

Nei successivi sessant’anni, un’altissima percentuale dei posti di comando in ogni amministrazione americana – sia
democratica che repubblicana – è stata occupata da membri appartenenti a questa organizzazione.

Il 15 dicembre 1922, il Council on Foreign Relations esalterà il Governo Mondiale sulla sua rivista Foreign Affairs. Scriverà
infatti l’autore Philip Kerr: «E’ chiaro che non ci sarà alcuna pace né prosperità per tutta l’umanità finché la Terra resterà
divisa in cinquanta o sessanta Stati indipendenti, fino a quando un tipo di sistema internazionale verrà creato. Il vero
problema di oggi è quello del Governo Mondiale».

1928 – ‘La Cospirazione Aperta’ e ‘Il Nuovo Ordine Mondiale’

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Nel 1928 viene pubblicato il libro intitolato The Open Conspiracy (La cospirazione aperta), di Herbert Gordon Wells (1866-
1946), uno scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca che era un forte sostenitore del socialismo e del Governo
mondiale, nel quale egli dice: «Il carattere della Cospirazione Aperta sarà ora esposto chiaramente. [....] Essa sarà
apertamente una religione mondiale».

Wells pubblicherà poi nel 1940 The New World Order in cui affermerà tra le altre cose: ‘Persone senza numero … odieranno
il nuovo ordine mondiale, e saranno resi infelici dalla frustrazione delle loro passioni e ambizioni attraverso il suo avvento e
moriranno protestando contro di esso’ (‘Countless people, [...] will hate the new world order, be rendered unhappy by the
frustration of their passions and ambitions through its advent and will die protesting against it’).

1933 – Viene stampata l’opera di Herbert Gordon Wells The Shape of Things to Come («La forma delle cose a venire»). Wells
predice una Seconda Guerra Mondiale che scoppierà circa nel 1940, e sarà originata da una disputa tedesco-polacca. Dopo il
1945, ci sarebbe stata una crescente mancanza della sicurezza pubblica in aree «criminalmente infette». Il piano per il
«moderno Stato Mondiale» sarebbe riuscito al suo terzo tentativo, e sarebbe scaturito da qualcosa che sarebbe accaduto a
Basra, in Iraq. Inoltre, il libro afferma: «Sebbene il Governo Mondiale sia stato pianificato per realizzarsi in diversi anni, e
benché sia stato sconfinatamente temuto e non visto di buon occhio, esso non troverà alcuna opposizione».

21 novembre 1933 – In una lettera al Colonnello Edward Mandell House, il presidente Franklin Delano Roosevelt (1882-1945)
scrive: «La verità è – come io e lei ben sappiamo – che fin dai giorni della presidenza di Andrew Jackson, un elemento
finanziario si è impossessato del nostro Governo».

1935 – Sul dollaro americano appare il simbolo degli Illuminati

Nel 1935 appare per la prima volta sulla banconota da un dollaro


statunitense (sotto la direzione del presidente Franklin D.
Roosevelt, un massone di alto grado) il simbolo degli Illuminati,
cioè la piramide (tronca) con l’occhio onniveggente in cima ad
essa, e con la data della nascita dell’Ordine degli Illuminati scritta
in numeri romani sulla base della piramide, e con la scritta in
latino Novus Ordo Seclorum che significa ‘nuovo ordine delle
epoche’. ‘Annuit Coeptis’ significa invece ‘Egli favorisce le nostre
imprese’.

LE LETTERE VANNO A COMPORRE LA PAROLA MASON, CIOè


MASSONE IN LINGUA INGLESE

1942 – Il Consiglio Federale delle Chiese approva Il Nuovo


Ordine Mondiale

338
Il 16 Marzo del 1942, in un articolo dal titolo
‘American Malvern’, la rivista Time affronta il
tema del Federal Council of Churches («Consiglio
Federale delle Chiese»), che più tardi diverrà il
National Council of Churches («Consiglio
Nazionale delle Chiese»), una parte del World
Council of Churches («Consiglio Mondiale della
Chiese»), sottolineando lo sforzo per instaurare
un’autorità religiosa globale. Un comitato di
direzione di questo organismo si dichiara
favorevole a: Un Governo Mondiale dei poteri
delegati; Forti e immediate limitazioni alla
sovranità nazionale; Controllo internazionale su
tutti gli eserciti e sulla marina
militare. I rappresentanti (375) di alcune delle
trenta denominazioni
asseriscono che «un nuovo ordine della vita
economica è sia imminente che imperativo» – un
nuovo ordine che si realizzerà certamente
o «attraverso la cooperazione volontaria
all’interno della struttura della democrazia o
attraverso una rivoluzione esplosiva».

1945 – Harry Truman esalta il Governo Mondiale

Il 28 giugno 1945, durante un discorso tenuto a Kansas City, il presidente americano Harry Truman (1884-1972), massone di
alto grado, glorifica il Governo Mondiale: «Sarà facile per le nazioni confederarsi in una Repubblica Mondiale come per noi lo
è stato riunirsi in una federazione di Stati Uniti».

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1945 – Le Nazioni Unite

Il 24 ottobre 1945 nascono ufficialmente le Nazioni Unite. In quello stesso giorno, il senatore dell’Idaho Glen Hearst Taylor
(1904-1984) presenta al Senato la Risoluzione nº 183, in cui si fà appello al Senato americano affinché si dichiari favorevole
alla creazione di una Repubblica Mondiale che includa una forza di polizia internazionale.

1948 – Nasce il Consiglio Mondiale delle Chiese

Nel 1948 nasce ad Amsterdam il World Council of Churches (Consiglio


Mondiale delle Chiese) con il finanziamento dei Rockefeller, e che ha avuto
sin dall’inizio un forte legame con la Massoneria. A conferma del forte
legame sin dalla sua fondazione tra il WCC e la massoneria, c’è il fatto che
Geoffrey Francis Fisher (1887–1972), il 99esimo arcivescovo di Canterbury,
che fu eletto tra i presidenti del neonato WCC ad Amsterdam nel 1948, era
un massone: era stato gran maestro provinciale di Norfolk (cfr. William R.
Denslow e Harry S. Truman, 10,000 Famous Freemasons from A to J Part
One, pag. 51-52). Ed oltre a Fisher, tra i presidenti eletti c’era un’altro
massone, ossia il vescovo metodista G. Bromley Oxnam che nel 1948 era ancora un 32° grado del Rito Scozzese, ma l’anno
successivo ricevette il 33° grado (cfr. William R. Denslow e Harry S. Truman, 10,000 Famous Freemasons from K to Z, Volume
3, pag. 299). Il WCC predica un vangelo sociale, ed ha un carattere fortemente ecumenico ed interconfessionale. Promuove
senza dubbio gli ideali massonici.

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Da sinistra: i 6 presidenti e il presidente onorario del World Council of Churches eletti nella prima assemblea nel 1948

1950 – ‘Con il consenso o con la conquista’

Il 17 febbraio 1950, l’ebreo James Paul Warburg (1896-1969), un banchiere americano e consigliere finanziario del presidente
americano Franklin D. Roosevelt, membro del Consiglio per le Relazioni con l’Estero, davanti alla Commissione sulle
Relazioni con l’Estero del Senato Americano, affermò: ‘Che ci piaccia o no, noi avremo un Governo Mondiale. La questione è
solo se il Governo Mondiale sarà raggiunto con il consenso o con la conquista’ (‘We shall have world government, whether
or not we like it. The question is only whether world government will be achieved by consent or by conquest’ – Senate
Report [Senate Foreign Relations Committee] 1950. Revision of the United Nations Charter: Hearings Before a
Subcommittee of the Committee on Foreign Relations, Eighty-First Congress. United States Government Printing Office. p.
494).

1954 – Il Gruppo Bilderberg

Nel 1954, il principe Bernardo d’Olanda (1911-2004), fonda assieme ad altri il Bilderberg Club: statisti e banchieri internazionali
che si incontrano segretamente su una base annuale. Fu lui a presiedere quel primo incontro presso l’hotel de Bilderberg a
Oosterbeek in Olanda.

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1966 – Il professore Quigley porta alla luce il gruppo della Tavola Rotonda

Nel 1966, il professore americano Carroll Quigley (1910-1977), il mentore di Bill Clinton all’Università Gesuita di Georgetown,
pubblica un grosso volume intitolato Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time («Tragedia e speranza: una
storia del mondo nel nostro tempo»), in cui afferma: «Esiste ed è esistita per una generazione, una rete internazionale che
opera, con una certa estensione, nello stesso modo radicale in cui agiscono i comunisti. Infatti, questa rete, che possiamo
identificare con il nome ‘Round Table’ [Tavola Rotonda], non ha nessun problema a collaborare con i comunisti, o con altri
gruppi, e si comporta spesso in questa maniera. Io conosco le attività di questa rete perché la studio da vent’anni e ho avuto
il permesso per due anni, nei primi anni Sessanta, di esaminare le sue carte e i suoi documenti segreti. Non provo avversione
per questa rete e per la maggior parte dei suoi scopi, e sono stato, per molti anni della mia vita, vicino ad essa e a numerosi
dei suoi strumenti. Ho nutrito qualche riserva, sia in passato che recentemente, su alcune delle sue linee di condotta, ma in
generale la mia principale discordanza di opinione è che essa vuole rimanere segreta, mentre io credo che il suo ruolo nella
Storia sia così significativo da meritare di essere conosciuto».

1968 – Il Club di Roma

Nel 1968 nasce per opera dell’imprenditore italiano Aurelio Peccei (1908-1984) e dello scienziato scozzese Alexander King
(1909-2007), insieme a premi Nobel, leader politici e intellettuali, il Club di Roma (The Club of Rome), chiamato così perchè la
prima riunione si svolse a Roma. Il Club di Roma è una associazione non governativa, non-profit, di scienziati, economisti,
uomini d’affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di stato di tutti e cinque i continenti. La sua
sede centrale si trova a Winterthur (Svizzera). ‘La sua missione è di agire come catalizzatore dei cambiamenti globali,
individuando i principali problemi che l’umanità si troverà ad affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando
soluzioni alternative nei diversi scenari possibili. In altre parole, il Club di Roma intende essere una sorta di cenacolo di

342
pensatori dediti ad analizzare i cambiamenti della società contemporanea’ (fonte: Wikipedia).

Nel 1973 il Club di Roma, pubblicherà un rapporto intitolato Regionalized and Adaptive Model of the Global World System
(«Modello regionalizzato e adattabile del Sistema Globale Mondiale»), in cui il mondo intero fu suddiviso in dieci regioni.

1973 – La Commissione Trilaterale

Nel luglio del 1973, l’ebreo David Rockefeller, il noto banchiere internazionale e membro del
Council on Foreign Relations, assieme ad altri dirigenti e notabili, fonda una nuova
organizzazione chiamata Trilateral Commission («Commissione Trilaterale»).

Lo scopo ufficiale di questa organizzazione è ‘«armonizzare la politica, le relazioni economiche,


sociali e culturali tra le tre più grandi regioni economiche del mondo» (da qui il nome
«Trilaterale»). Egli invita il futuro presidente Jimmy Carter a divenirne uno dei membri
fondatori. Zbigniew Brzezinski è il primo direttore dell’organizzazione. Secondo detto organismo, le tre maggiori aree
economiche del mondo sono: l’Europa, il Nord America e l’Estremo Oriente (Giappone, Corea del Sud, Taiwan, ecc…). Se,
con il pretesto di dover congiungere le forze per essere in grado di affrontare la competizione economica con le due altre
regioni economiche, i Paesi membri di ognuna di queste tre regioni decidono di unificarsi in un solo Paese formando tre
super-Stati, il Governo Mondiale diverrà molto più vicino. Come i socialisti della Fabian Society, la Trilateral Commission
realizza passo dopo passo lo scopo finale (il Governo Mondiale). Tale mèta è stata quasi raggiunta in Europa con il Trattato
di Maastricht, che è stato perfezionato nel 1993, costringendo tutti i Paesi membri della Comunità Europea ad abolire le loro
barriere commerciali e a consegnare le loro politiche valutarie e fiscali ai tecnocrati della Commissione Europea di Bruxelles,
in Belgio. Nel gennaio del 2002, tutti i Paesi che hanno aderito alla Comunità Europea abbandonano le loro valute nazionali
sostituendole con un’unica valuta comune: l’euro. Inoltre, il Trattato di Nizza rimuove diversi poteri nazionali per affidarli alla
Commissione Europea. Quella che era stata iniziata quasi innocentemente nel 1952 come la CEE (Comunità Economica
Europea), un’autorità comune per regolare il commercio del carbone e l’industria dell’acciaio fra le nazioni europee, viene
finalmente trasformata in un super-Stato europeo. Jean Monnet (1888-1979), un economista socialista francese e fondatore
della CEE, aveva questo in mente quando disse: «Un’unione politica seguirà inevitabilmente un’unione economica». Inoltre,
egli affermò nel 1948: «La creazione di un’Europa Unita dev’essere considerata un passo essenziale verso la creazione di un
mondo unito». A riguardo l’area del Nord America, la fusione dei suoi Paesi membri è in corso con il passaggio di libero
scambio tra il Canada e l’USA, e poi con il Messico. Si suppone che in futuro questo accordo di libero scambio includerà
anche tutti i Paesi dell’America Centrale e del Sud, con una sola valuta per tutti. A Madrid, il 6 maggio 2002, il presidente del
Messico Vicente Fox affermerà: «Infine, il nostro obiettivo a lungo termine è di stabilire con gli Stati Uniti, ma anche con il
Canada, l’altro nostro partner regionale, un insieme di collegamenti e di istituzioni simili a quelli creati dall’Unione Europea»’
(http://www.michaeljournal.org/nwo2.htm;http://www.centrosangiorgio.com/).

1979 FEMA –

Alla Federal Emergency Management Agency («Agenzia Federale per la


Gestione dell’Emergenza») vengono conferiti enormi poteri. In caso di «emergenza nazionale», essa ha il potere di
sospendere le leggi, di spostare intere popolazioni, di arrestare e incarcerare cittadini senza alcun mandato e di tenerli in
prigione senza un regolare processo. Essa può confiscare proprietà, approvvigionamenti, cibo, sistemi di trasporto, e può
sospendere la Costituzione. Non solo essa è l’ente più potente degli Stati Uniti, ma non è stata creata mediante una legge
costituzionale emanata dal Congresso. La Federal Emergency Management Agency è stata creata mediante un ordine
esecutivo presidenziale. Un ordine esecutivo diventa una legge semplicemente se firmato dal presidente; esso non
dev’essere approvato dai rappresentanti o dai senatori del Congresso. Ad esempio, lo stato di «emergenza nazionale»
potrebbe essere causato da un attacco terroristico, da una catastrofe naturale, o da un crollo della borsa. Ecco alcuni ordini
esecutivi che permettono alla Federal Emergency Management Agency di sospendere la Costituzione e la Carta dei Diritti.
Tali ordini sono in vigore da quasi trent’anni, e potrebbero messi in atto in qualsiasi momento dalla penna presidenziale:

Nº 10995: Diritto di confisca di tutti i mezzi di comunicazioni degli Stati Uniti;


Nº 10997: Diritto di confisca di ogni forma di energia elettrica, combustibile e minerale, pubblica e privata;

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Nº 10999: Diritto di confisca di tutti i mezzi di trasporto, inclusi i veicoli personali di ogni genere, e controllo totale di ogni
strada pubblica, di ogni porto marittimo e di ogni idrovia;
Nº 11000: Diritto di sequestrare qualsiasi individuo e di dividere ogni singola famiglia per creare «forze-lavoro» da trasferire in
ogni luogo ritenuto necessario dal Governo;
Nº 11001: Diritto di confisca di ogni struttura sanitaria o destinata all’istruzione, e di tutti ogni istituto a scopo sociale,
pubblico e privato;
Nº 11002: Diritto a costringere alla registrazione tutti gli uomini, tutte le donne e tutti i bambini residenti negli Stati Uniti;
Nº 11003: Diritto di confisca di ogni spazio aereo, degli aeroporti e di ogni mezzo aereo;
Nº 11004: Diritto alla confisca di ogni attività edilizia e finanziaria per stabilire «aree designate al trasferimento», e costringere
la popolazione all’abbandono di aree classificato come «pericolose»;
Nº 11005: Diritto di confisca di tutte le ferrovie, delle vie fluviali dell’entroterra e di tutti gli edifici adibiti a deposito, pubblici e
privati;
Nº 11921: Autorizzati piani per stabilire il controllo statale dei salari e delle retribuzioni, del credito e del flusso di denaro negli
istituti di credito americani.
l 29 gennaio 1991 – Il presidente George Bush Sr., plaude al Nuovo Ordina Mondiale durante un messaggio alla nazione: «Non
si tratta soltanto di una piccola nazione, ma di una grande idea: un Nuovo Ordine Mondiale, nel quale nazioni diverse l’una
dall’altra si uniscono in un impegno comune per raggiungere un traguardo universale dell’umanità: pace e sicurezza, libertà
e Stato di diritto [...], per realizzare le aspirazioni universali dell’umanità [...], basato su principî condivisi e sulla legge [...].
L‘illuminazione di mille punti di luce [...]. Ora il vento del cambiamento è tra noi». Da notare che la teosofa Alice Bailey (1880-
1949) utilizzò l’espressione «punti di luce» per descrivere il processo di illuminazione intellettuale occulta.

1986 – La giornata Mondiale di preghiera per la pace

Il 27 ottobre 1986, fu convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II una Giornata Mondiale di preghiera per la Pace, a cui presero
parte i rappresentanti di tutte le grandi religioni mondiali. Vi parteciparono decine di rappresentanti di Chiese Protestanti e
delle religioni mondiali. Nel gennaio 2002, ad Assisi, in occasione di un’altra Giornata come quella del 1986, dietro invito di
Giovanni Paolo II fu presente anche Cecil M. Robeck, Jr., che è un ministro di culto molto famoso appartenente alle
Assemblee di Dio USA. Passi significativi verso la religione unica mondiale.

1991 – George Bush annunzia il Nuovo Ordine Mondiale

Il 29 gennaio 1991 – 13 giorni dopo avere dichiarato guerra all’Iraq – il presidente americano George H. W. Bush, durante il
discorso sullo Stato dell’Unione, elogia il Nuovo Ordine Mondiale affermando: «Quello che è in gioco è più che una piccola
nazione, è una grande idea: un nuovo ordine mondiale, dove nazioni differenti si riuniscono in un impegno comune per
raggiungere le aspirazioni universali dell’umanità – pace e sicurezza, libertà e stato di diritto. Questo è un mondo degno
della nostra lotta e degno del futuro dei nostri figli’ (http://millercenter.org/president/speeches/detail/3429 – What is at
stake is more than one small country; it is a big idea: a new world order, where diverse nations are drawn together in
common cause to achieve the universal aspirations of mankind—peace and security, freedom, and the rule of law. Such is a
world worthy of our struggle and worthy of our children’s future).

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Ad ottobre di quello stesso anno, David Funderburk, che era stato ambasciatore statunitense in Romania dal 1981 al 1985,
affermerà durante un discorso pubblico tenuto nel North Carolina: «George Bush si sta circondando di persone che credono
in un Governo Mondiale. Essi ritengono che il sistema sovietico e il sistema americano siano convergenti», e il mezzo per
raggiungere ciò, secondo l’ambasciatore, era l’ONU. Nel 1992 poi il predicatore Billy Graham durante un programma
radiofonico si schiererà a favore del Nuovo Ordine Mondiale suggerito dal presidente Bush.

1991 – David Rockefeller ringrazia i media per avere tenuto nascosto il piano di creare un Nuovo Ordine Mondiale

Nel Giugno 1991 i leaders mondiali si incontrano per un’altra riunione a porte chiuse del Bilderberg Club a Baden Baden, in
Germania. In quell’occasione, David Rockefeller afferma: «Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time e alle
altre grandi pubblicazioni i cui direttori hanno presenziato alle nostre riunioni ed hanno rispettato le loro promesse di
discrezione per quasi quaranta anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro piano mondiale se fossimo stati
sotto le luci dei riflettori durante quegli anni. Ma il mondo ora è più sofisticato e più preparato a marciare verso un Governo
Mondiale. La sovranità sovranazionale di un’élite intellettuale e di banchieri internazionali è certamente preferibile
all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati».

1992 – Henry Kissinger si esprime sul Governo Mondiale

Il 21 maggio 1992, in un discorso indirizzato al Bilderberger Club riunito ad Evian (Francia), l’ex Segretario di Stato americano
Henry Kissinger, membro del CFR e della Commissione Trilaterale, dichiara: «Oggi, gli americani si sentirebbero oltraggiati se
le truppe dell’ONU entrassero a Los Angeles per ripristinare l’ordine; ma un domani sarebbero loro molto grati! Ciò è
specialmente vero se venisse loro detto che c’era una minaccia esterna, reale o fittizia, che mette in pericolo la nostra stessa
esistenza. Dopo di che, tutti i popoli del pianeta supplicheranno i leader mondiali di liberarli da questo male. L’unica cosa che
l’uomo teme veramente è l’ignoto. Di fronte a questo scenario, i diritti individuali verranno soppressi di buon grado purché
venga loro garantito l’ordine e la pace garantiti da parte di un Governo Mondiale» (il discorso di Henry Kissinger fu registrato

345
da uno dei delegati Svizzeri agli incontri del Bilderberg Group).

Il 18 luglio 1993, Kissinger scriverà sul Los Angeles Times, a proposito del North American Free Trade Agreement (un trattato
di libero scambio commerciale stipulato tra Stati Uniti, Canada e Messico): «Quello che il Congresso dovrà ratificare non è un
semplice accordo commerciale, ma l’architettura di un nuovo sistema internazionale [...], un primo passo verso un nuovo
Ordine Mondiale».

1992 – Strobe Talbott e la nascita della nazione globale

Il 20 luglio 1992 la rivista Time Magazine pubblica un articolo intitolato «The Birth of the Global Nation» («La nascita della
nazione globale»), di Strobe Talbott, un analista di politica estera americano, che è stato Vicesegretario di Stato degli Stati
Uniti sotto la presidenza di Bill Clinton ed è membro del Council on Foreign Relations (CFR), in cui egli afferma che «… nello
spazio dei prossimi cento anni … il nazionalismo come noi lo conosciamo sarà obsoleto; tutti gli stati riconosceranno una
singola autorità globale … Ma ci sono voluti gli eventi nel nostro meraviglioso e terribile secolo per confermare le ragioni di
un governo mondiale’

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1993 – Il secondo Parlamento Mondiale delle Religioni

Nel 1993 a Chicago si tiene un secondo Parlamento Mondiale delle Religioni in occasione del 100º anniversario del primo
Convegno. Come durante il precedente incontro, si cerca di riunire tutte le religioni del mondo in un’«unica cosa armoniosa»,
ma si tenta anche di farle amalgamare attraverso gli elementi originali delle loro credenze comuni. Le religioni tradizionali
monoteistiche, come il cristianesimo, sono considerate incompatibili con l’«illuminazione individuale», e devono essere
quindi drasticamente modificate.

1994 – Nasce l’Alleanza Interreligiosa

Nel 1994 nasce l’Interfaith Alliance (Alleanza Interreligiosa) per celebrare – si legge sul loro sito – la libertà religiosa e sfidare
il bigottismo e l’odio che sorgono dall’estremismo religioso e politico che si è infiltrato nella politica Americana. Attualmente
ha circa 185.000 membri negli Stati Uniti appartenenti a religioni diverse e a svariate sètte e denominazioni protestanti. Nella
sua agenda ha evidentemente gli ideali massonici.

1994 – Lo Human Development Report

Nel 1994 nello Human Development Report («Rapporto sullo Sviluppo Umano»), pubblicato dal Programma di Sviluppo
dell’ONU, c’è una sezione intitolata «Global Governance for the 21st Century» («Governo Globale per il XXI secolo»).
L’amministratore di questo programma si chiama James Gustave Speth (vedi foto), ed è stato nominato da Bill Clinton.

In questo rapporto si legge all’inizio: «I problemi dell’umanità non possono più essere risolti dai governi nazionali. Ciò di cui
abbiamo bisogno è un Governo Mondiale. Questo può essere realizzato nel modo migliore rafforzando il sistema delle
Nazioni Unite».

3 maggio 1994 – Il presidente Bill Clinton firma la Direttiva Presidenziale nº 25, e poi la classifica top secret in modo che gli
americani non possano sapere nulla del suo contenuto 17.

23 settembre 1994 – I mondialisti si rendono conto che un numero crescente di persone inizia a prendere coscienza di cosa
sta accadendo; essi dispongono di un tempo limitato per perfezionare le loro politiche. Parlando alla cena degli ambasciatori

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alle i Nazioni Unite, David Rockefeller commenta:«La presente finestra di opportunità, durante la quale è probabile che
venga edificato un Ordine Mondiale veramente pacato ed interdipendente, non rimarrà ancora aperta per molto tempo [...].
Siamo sul limite di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è della crisi per eccellenza, e le nazioni
accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale».

Marzo 1995 - I delegati dell’ONU si incontrano a Copenaghen, in Danimarca, per discutere i vari metodi per imporre tasse
globali agli abitanti del mondo.

Settembre 1995 – La rivista Popular Science descrive un’installazione top secret della Marina Militare Americana chiamata
HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program), nello Stato dell’Alaska. Questo progetto è in grado di irradiare
una potente energia radioattiva nella parte superiore dell’atmosfera della Terra. Una delle mète del programma è di
sviluppare la capacità di «manipolare il clima a livello locale» utilizzando le tecniche ideate da Bernard Eastlund 18.

27 settembre 1995 – Ha luogo a San Francisco il World Forum, patrocinato dalla Fondazione Gorbachev. Il presidente della
Fondazione Jim Garrison guida la riunione che raccoglie grandi personalità provenienti da tutto il mondo, inclusa Margaret
Thatcher, Maurice Strong, George Bush,Mikhail Gorbachev e altri. La conversazione verte sull’unicità dell’umanità e sul
futuro Governo Globale. Tuttavia, il termine «Governo Globale» viene usato al posto di «Nuovo Ordine Mondiale», giacché il
secondo è divenuto un peso politico, un vocabolo che mette in stato di allerta gli oppositori del Governo Globale.

1996 – Viene pubblicato un rapporto dell’ONU intitolato Our Global Neighborhood («Il nostro vicinato globale»), di 420
pagine. Esso delinea un piano per il «Governo Globale» in cui si caldeggia una Conferenza Internazionale sul Governo Globale
nel 1998 allo scopo di sottoporre al mondo i trattati e gli accordi necessari da ratificare entro l’anno 2000.

2002 – David Rockefeller ammette pubblicamente il suo intento

Nel 2002 esce il libro autobiografico di David Rockefeller dal titolo Memorie in cui il banchiere fa un’ammissione molto
importante, infatti dice: ‘Alcuni credono persino che noi [la famiglia Rockefeller] facciamo parte di una cabala segreta che
manovra contro i migliori interessi degli Stati Uniti, definendo me e la mia famiglia ‘internazionalisti’ e [ci accusano] di
complottare con altri nel mondo di costruire una struttura politica ed economica globale più integrata, un unico mondo, se
volete. Se questa è l’accusa, mi dichiaro colpevole e sono orgoglioso di esserlo” (David Rockefeller, Memoirs, Random
House, New York, 2002, pag. 405).

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2004 – Giovanni Paolo II parla della necessità di un Nuovo Ordine Mondiale

Il 1° Gennaio 2004, Giovanni Paolo II in occasione della celebrazione della XXXVII Giornata Mondiale della Pace affermò:
‘«L’umanità, di fronte a una fase nuova e più difficile del suo autentico sviluppo, ha oggi bisogno di un grado superiore di
ordinamento internazionale ». Gli Stati devono considerare tale obiettivo come un preciso obbligo morale e politico, che
richiede prudenza e determinazione’ (http://www.vatican.va/).

2005 - Il Presidente degli Stati Uniti Geroge W. Bush Jr firma, nel silenzio dei grandi mezzi
d’informazione, un documento che prevede l’Unione Nordamericana (o NAU, unione tra USA, Messico e Canada). Comincia
a circolare la voce di una Valuta Unica, l’Amero.

2006 - Il logo degli Illuminati compare anche sulle banconote da cinquecento Grivnie ucraine.

2005 – Benedetto XVI esorta a costruire un nuovo ordine mondiale

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Il 25 dicembre 2005 a Roma, durante la ‘Benedizione Urbi et Orbi’, Benedetto XVI ha affermato: ‘Uomo moderno, adulto
eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di
Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su
giusti rapporti etici ed economici’ (http://www.ratzingerbenedettoxvi.com/messnatalizio05.htm).

2006 – Giorgio Napolitano, il presidente della Repubblica Italiana, auspica la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale

Anche qui in Italia le massima autorità dello Stato si auspicano la costruzione di un Nuovo Ordine Mondiale, infatti il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha affermato già diverse volte.

Il 31 Dicembre del 2006 ha detto durante il discorso di fine anno a reti unificate: ‘C’è sintonia tra me e il Papa Benedetto XVI
nel sostenere un nuovo ordine mondiale’.

Il 4 Novembre 2007, al Quirinale (vedi fotogramma, tratto dal seguente videohttp://youtu.be/11F9qDT3hXE), durante il suo
intervento nella Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, ha detto: ‘Ci si richiede dunque un nuovo sforzo di
coesione nazionale e un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini della stessa Europa, per
contribuire alla creazione di un nuovo ordine mondiale’.

Il 5 Novembre 2008, in occasione dell’elezione di Barack Obama alla presidenza degli USA, ha detto: ‘Oggi è un giorno di
grande speranza e di grande rinnovamento, di fiducia per la causa della libertà, della pace, per un nuovo ordine mondiale’.

2007 – Aaron Russo svela il piano segreto dei Rockefeller

Il 29 gennaio 2007, sette mesi circa prima di morire, Aaron Russo (1943-2007), un produttore cinematografico americano e
politico, durante una intervista rilasciata al giornalista Alex Jones, fa delle dichiarazioni che fanno scalpore in tutto il mondo.
Il Russo infatti ha parlato di alcune cose che ha saputo personalmente da Nicholas Rockfeller (di cui è stato per un tempo
amico e la foto lo conferma) sull’intento di una elite di governare il mondo intero.

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Russo afferma che Rockefeller (della potentissima dinastia bancaria e finanziaria dei Rockefeller) gli chiese, durante una
conversazione privata, se fosse disposto a far parte del Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR),
ma Russo rifiutò l’invito spiegando di non essere interessato a ‘schiavizzare la gente’. Russo poi dice: ‘Gli chiesi quale era il
senso di tutto ciò’. Aggiunsi: ‘Avete tutto il denaro e tutto il potere di cui avete bisogno, quale è il vostro fine ultimo?”.
Rockefeller rispose: ‘Il fine ultimo è di far mettere in tutti il microchip, per controllare l’intera società, per far controllare il
mondo dai banchieri e dagli appartenenti all’élite’ (video su Youtube:http://youtu.be/MZnGkSVVOug – min. 28).

2008 – Tony Blair Foundation

Nel maggio del 2008 nasce a New York – con l’appoggio di Bill Clinton – la Tony Blair Faith Foundation, che è una fondazione
che promuove il dialogo interreligioso con le maggiori religioni del mondo, in vista del raggiungimento di una unione tra di
esse e quindi della creazione di una unica religione mondiale. Il suo fondatore è l’ex primo ministro Inglese Tony Blair, che
professa di essersi convertito al Cattolicesimo, che ha avuto l’appoggio dei potenti e ricchissimi Rothschilds, che sono suoi
amici e che è ben noto fanno parte a pieno titolo degli Illuminati, che vogliono creare un governo unico mondiale.

2008 – Barack Obama e i muri che devono essere abbattuti

Il 24 Luglio 2008, durante le presidenziali americane, il senatore Barack Obama (che dopo qualche mese sarebbe diventato il
presidente degli USA) in un suo celebre discorso tenuto a Berlino (Germania) davanti a circa 200.000 persone ha detto
quanto segue: ‘Partnership e cooperazione tra le nazioni non sono una scelta; sono il solo modo, l’unico modo per
proteggere la nostra comune sicurezza e far progredire la nostra comune umanità. Questa è la ragione per cui il più grande
pericolo di tutti è permettere a nuovi muri di dividerci gli uni dagli altri. I muri tra vecchi alleati su entrambe le sponde
dell’Atlantico non possono rimanere in piedi. I muri tra i Paesi che hanno di più e quelli che hanno di meno non possono
rimanere in piedi. Non possono rimanere in piedi i muri tra le razze, le tribù, gli immigrati e i nativi, tra cristiani, musulmani ed
ebrei. Questi sono ora i muri che noi dobbiamo abbattere’ (Partnership and cooperation among nations is not a choice; it is
the one way, the only way, to protect our common security and advance our common humanity. That is why the greatest
danger of all is to allow new walls to divide us from one another.The walls between old allies on either side of the Atlantic
cannot stand. The walls between the countries with the most and those with the least cannot stand. The walls between
races and tribes; natives and immigrants; Christian and Muslim and Jew cannot stand. These now are the walls we must tear
down’).

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2008 – Il Barone David de Rothschild afferma che esiste un Nuovo Ordine Mondiale

Il 6 Novembre 2008 su The National esce un articolo scritto da Rupert Wright dal titolo ‘The first barons of banking’ che
afferma che il ‘Barone Rothschild condivide l’idea della maggior parte delle persone che esiste un nuovo ordine mondiale.
Secondo lui, le banche ridurranno il proprio rapporto di indebitamento [leva finanziaria] e ci sarà una nuova forma di
governo globale’ (Rupert Wright, ‘The first barons of banking’, The National, 6 novembre 2008 –
http://www.thenational.ae/business/banking/the-first-barons-of-banking – ‘Baron Rothschild shares most people’s view that
there is a new world order. In his opinion, banks will deleverage and there will be a new form of global governance’).

2009 – Il presidente francese Sarkozy invoca il Nuovo Ordine Mondiale

Il 16 gennaio 2009, all’Eliseo, il presidente francese Sarkozy durante un discorso al corpo diplomatico straniero, parla del
Nuovo Ordine Mondiale utilizzando termini molto duri, quasi minacciosi: “Noi andremo insieme verso questo Nuovo Ordine
Mondiale, e NESSUNO, dico NESSUNO potrà opporsi”. Ecco due fotogrammi del video su Youtube (http://youtu.be/jw-p-
yZ5ZxI) dove lui fa questa affermazione.

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2009 – Gordon Brown al G-20 di Londra

Il 2 Aprile 2009, alla fine del summit dei G-20 tenutosi a Londra, il primo ministro inglese Gordon Brown ha affermato nel suo
discorso: ‘Io penso che stia emergendo un Nuovo Ordine Mondiale e con esso la fondazione di una nuova e progressiva era
di cooperazione internazionale’ (video su Youtube: http://youtu.be/i8IyREChuIg – min. 9)

2009 - Il 16 gennaio all’Eliseo, il presidente francese Sarkozy augurando Buon Anno al corpo diplomatico straniero, parla
Nuovo Ordine Mondiale utilizzando termini molto duri, quasi minacciosi: “Noi andremo insieme verso questo Nuovo Ordine
Mondiale, e NESSUNO, dico NESSUNO potrà opporsi”.

Durante il G7 di Roma, il Ministro dell’Economia italiano Giulio Tremonti, parla di Nuovo Ordine Mondiale e auspica la nascita
di ‘regole globali’ bastate sulla struttura del Capitalismo e del Mercato. Quello stesso giorno era presente in sala anche il
Presidente della Banca d’Italia Mario Draghi, anch’esso membro del Bilderberg.

Il 9 luglio il G8 si è trasforma provvisoriamente in G14, con l’aggiunta di altri 6 paesi “emergenti”.

Il 25 luglio Obama in visita a Berlino parla di Nuovo Ordine Mondiale.

L’1 dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona, redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal ‘no’ dei
referendum francese e olandese del 2005. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non è integrata nel Trattato.
Il nodo sulla sua valenza giuridica è ancora tutto da sciogliere.

Tra le altre cose, il Trattato sancisce che dal 2014 la COMMISSIONE UE avrà meno componenti: mentre attualmente ogni
Paese ha un commissario, in futuro il numero membri dell’esecutivo europeo sarà pari a due terzi degli stati membri.

L’1 dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona, redatto per sostituire la Costituzione europea bocciata dal ‘no’ dei
referendum francese e olandese del 2005. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non è integrata nel Trattato.
Il nodo sulla sua valenza giuridica è ancora tutto da sciogliere.

Tra le altre cose, il Trattato sancisce che dal 2014 la COMMISSIONE UE avrà meno componenti: mentre attualmente ogni
Paese ha un commissario, in futuro il numero membri dell’esecutivo europeo sarà pari a due terzi degli stati membri.

2010 - 1° gennaio l’ex premier belga Herman Van Rompuy (62 anni, foto a sx) assume ufficialmente la carica di 1º Presidente
del Consiglio europeo. Van Rompuy è un membro del Gruppo Bilderberg: secondo il quotidiano belga De Tijd la decisione di
candidarlo è stata presa la sera del 12 novembre 2009 nel Castello di Val Duchesse (vicino Bruxelles) durante una cena “a
porte chiuse” organizzata proprio dal Bilderberg.

Il 30 gennaio a Davos si svolge un incontro a porte chiuse tra banchieri delle principali istituzioni finanziarie globali e
regolatori, per tentare di individuare le nuove regole del gioco finanziario.

Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial Stability Board, ha ipotizzato la creazione di
un’agenzia di regolazione globale per gestire i fallimenti bancari.

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Il discorso di maggior spessore pare sia stato quello del presidente francese Nikolas Sarkozy, che ha invocato una nuova
Bretton Woods

2011 - Rivoluzioni in Egitto,Tunisia,Libia

2012 – Verso un Nuovo Ordine Mondiale

NEI FILM, NEI CARTONI ANIMATI E NELLA MUSICA

Il Nuovo Ordine Mondiale viene promosso anche nell’industria del cinema, dei cartoni animati e in quella della musica.
Guardate i vari simboli massonici-illuminati che compaiono in alcuni film, in alcuni cartoni, ed anche in alcune copertine di
dischi. Ricordatevi che Walt Disney era un massone e che ci sono influenti massoni-illuminati anche in questi campi.

Nei film

Nei cartoni animati

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Nella musica

Fonte:http://againstfreemasonry.wordpress.com/2013/10/10/il-nuovo-ordin

- See more at: http://apocalisselaica.net/es/varie/miti-misteri-e-poteri-occulti/massoni-e-illuminati-uniti-per-un-nuovo-ordine-


mondiale-ecco-la-storia#sthash.qAFTAobT.dpuf

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DOSSIER: FAMIGLIE PIU’ POTENTI DEL MONDO

“Illuminati” o ”portatori di luce”. Appartengono a tredici delle più ricche famiglie del mondo e sono i personaggi che
veramente controllano e comandano il mondo da dietro le quinte. Vengono, da molti, anche definiti la “Nobiltà Nera”. La
loro caratteristica principale è quella di essere nascosti agli occhi della popolazione mondiale. Il loro albero genealogico va
indietro migliaia di anni, alcuni dicono che risale alla civiltà sumera/babilonese o addirittura che siano ibridi, figli di una razza
extraterrestre, i rettiliani. Sono molto attenti a mantenere il loro legame di sangue di generazione in generazione senza
interromperla. Il loro potere risiede nel controllo specie quello economico (gruppo Bilderberg ecc…),“il denaro crea potere”
è la loro filosofia. Il loro controllo punta a possedere tutte le banche internazionali, il settore petrolifero e tutti i più potenti
settori industriali e commerciali. Sono infiltrati nella politica e nella maggior parte dei governi e degli organi statali e
parastatali. Inoltre negli organi internazionali primo fra tutti l’ONU e poi il Fondo Monetario Internazionale. Ma qual è
l’obiettivo degli Illuminati? Creare un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) con un governo mondiale, una banca centrale
mondiale, un esercito globale e tutta una rete di controllo totale sulle masse. A capo ovviamente loro stessi, per
sottomettere il mondo ad una nuova schiavitù, non fisica, ma “spirituale” ed affermare il loro credo, quello di Lucifero.
Questo progetto va avanti, secondo alcuni, da millenni ma ebbe un’incremento nella prima metà del 1700 con l’incontro tra
il “Gruppo dei Savi di Sion” e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il
Sistema Bancario Internazionale. L’incontro portò alla creazione di un manifesto: “I Protocolli dei Savi di Sion”. Suddiviso in
24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico. Rothschild
successivamente aiutò e finanziò l’ebreo Adam Weishaupt, un ex prete gesuita, che a Francoforte creò il famigerato gruppo
segreto dal nome “Gli Illuminati di Baviera”. Weishaupt prendendo spunto dai “ Protocolli dei Savi di Sion” elaborò verso il
1770 “Il Nuovo Testamento di Satana” un piano che porterà una piccola minoranza di persone al controllo globale. La sua
strategia si basava sulla soppressione dei governi nazionali e alla concentrazione di tutti i poteri sotto unici organi da loro
controllati.

Loro hanno un piano ben preciso che portano avanti a piccoli passi, proprio per non destare alcun sospetto. Creare la
divisione delle masse, è un passo fondamentale, in politica, nell’economia, negli aspetti sociali, con la religione, l’invenzione
di razze ed etnie ecc… Scatenare conflitti tra stati, così da destabilizzare l’opinione pubblica sui governi, l’economia e
incutere timore e mancanza di sicurezza nella popolazione. Corrompere con denaro facile, vantaggi e sesso, quindi rendere
ricattabili i politici o chi ha una posizione di spicco all’interno di uno stato o di un’organo statale. Scegliere il futuro capo di
stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole: dalla scuola infantile
all’Università per fare in modo che i giovani talenti siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente
parte del complotto. Indottrinando la popolazione su come si può o non può vivere, su quali sono le regole da rispettare, gli
usi e i costumi ecc… Infiltrarsi in ogni decisione importante (meglio a lungo termine) dei governi degli stati più potenti del
mondo. Facendo coincidere queste decisioni con il progetto finale. Controllare la stampa e l’informazione in generale,
creando false notizie, false emozioni, paura ed instabilità. Abituare le masse a vivere sulle apparenze ed a soddisfare solo il
loro piacere ed il materialismo così da portare la società alla depravazione, stadio in cui l’uomo non ha più fede in
nulla. Arrivare a creare un tale stato di degrado, di confusione e quindi di spossatezza, che le masse avrebbero dovuto
reagire cercando un protettore o un benefattore al quale sottomettersi spontaneamente. Uno dei loro obbiettivi è cippare

356
la popolazione così da manipolare il loro pensiero ed il loro comportamento, oltre che rendere molto facile la loro
identificazione e localizzazione. Tutto questo con la scusante della sicurezza personale.

Nel 1871 il piano di Weishaupt viene ulteriormente confermato e completato da un suo seguace americano, il gran
maestro, Albert Pike che elaborò un documento per l’istituzione di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) attraverso tre Guerre
Mondiali. Lui sosteneva che attraverso questi tre conflitti la popolazione mondiale, stanca della violenza e della sofferenza,
avrebbe richiesto spontaneamente protezione e pace e la creazione di organi mondiali che controllassero ciò. Dopo la
Seconda Guerra Mondiale venne fatto il primo passo in questa direzione con la formazione dell’ONU. Per Pike, la Prima
Guerra Mondiale doveva portare gli Illuminati, che già avevano il controllo di alcuni Stati Europei e stavano conquistando
attraverso le loro trame gli Stati Uniti di America, ad avere anche la guida della Russia. Quest’ultima sarebbe poi servita alla
divisione del mondo in due blocchi. La Seconda Guerra Mondiale sarebbe dovuta partire dalla Germania (cosa che accadde),
manipolando le diverse opinioni tra i nazionalisti tedeschi e i sionisti politicamente impegnati. Inoltre avrebbe portato la
Russia ad estendere la sua zona di influenza e reso possibile la costituzione dello Stato di Israele in Palestina. La Terza Guerra
Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi (occidente
cristiano contro l’Islam cosa che si sta avverando e anche velocemente), programmando l’estensione del conflitto a livello
mondiale.
Ovviamente non potevano pensare di conseguire i loro obiettivi da soli, avevano ed hanno bisogno di una “struttura
operativa”, composta da organizzazioni o persone che esercitando del potere ed operino più o meno consapevolmente
nella stessa direzione. La loro strategia ha fatto leva su 2 capisaldi: la forza del denaro, loro hanno costituito e controllano il
sistema bancario internazionale; la disponibilità di persone fidate, ottenuta attraverso il controllo delle società segrete
(logge massoniche). Gli Illuminati e chi con loro controlla queste società, sono pressoché Satanisti e praticano la magia nera
e sacrifici umani. Il loro Dio è Lucifero e attraverso pratiche e riti occulti manipolano e influenzano le masse. Molti
asseriscono che è anche da questa scienza di tipo occulto che gli Illuminati hanno sviluppato la teoria sul controllo mentale
delle masse. Poco tempo fa sono emersi anche i nomi delle suddette famiglie:

ASTOR
BUNDY
COLLINS
DUPONT
FREEMAN
BUSH
LI
ONASSIS
ROCKFELLER
ROTHSCHILD
RUSSELL
VAN DUYN
MORGAN

2011: padroni del mondo controllano il 80% del valore delle imprese mondiali

Uno studio di economisti e di statistici, pubblicato in Svizzera quest'estate 2011, met. in luce le interconnessione tra le
multinazionali mondiali. E rivela che un piccolo gruppo di soggetti economici – società finanziarie o gruppi industriali –
predominano la grande maggioranza del capitale di decine di migliaia di imprese attraverso il mondo

Risultato: 80 % del valore dell'insieme delle 43.000 multinazionali studiate è controllato da 737 “entità„: banche, società di
assicurazioni o grandi gruppi industriali. Il monopolio del possesso del capitale non si ferma là. “Con una rete complessa di
assunzioni di partecipazione„, 147 multinazionali stesse, pur controllandosi tra esse, possiedono 40 % del valore economico e
finanziario di tutte le multinazionali del mondo intero.

Un'entità eccellente di 50 grandi detentori di capitali

Infine, nell'ambito di questo gruppo di 147 multinazionali, 50 grandi detentori di capitale formano ciò che gli autori chiamano
“un'entità eccellente„. Vi si trovano soprattutto banche: il britannico Barclays in testa, come pure “il stars„ di Wall Street (JP
morgan, Merrill Lynch, Goldman Sachs, morgan stanley...). Ma anche degli assicuratori e dei gruppi bancari francesi:
Imperniò, Natixis, società generale, il gruppo banca popolare-Cassa di risparmio o BNP-Paribas. I principali clienti del hedge
fund ed altri portafogli di sistemazioni gestite da quest'istituzioni sono dunque, meccanicamente, i padroni del mondo

Questa concentrazione chiede precisazioni serie. Per gli autori, “una rete finanziaria densamente collegata diventa molto
sensibile il rischio systémique„. Alcuni flanchent fra questa “entità eccellente„, ed è il mondo che trema, come la crisi dei
subprimes lo ha provato. D'altra parte, gli autori sollevano il problema delle gravi conseguenze sociali che pone tale

357
concentrazione. Che un'impugnatura di fondo per gli investimenti e di detentori di capitale, situati nel cuore di
quest'interconnessione, decide, via le assemblee generali di azionisti o la loro presenza in seno ai consigli d'amministrazione,
di imporre ristrutturazioni nelle imprese che controllano... e gli effetti potrebbero essere dévastateurs. Infine, quale
influenza potrebbero esercitare sugli stati e le politiche pubbliche se adottano una strategia comune? La risposta si trova
probabilmente nell'attualità bollente piani d'austerità.

358
DOSSIER: La famiglia Rockefeller
Di seguito il discorso pronunciato alle Nazioni Unite dal fratello di David Rockfeller, secondo il quale la riduzione della
mortalità conquistata dalla scienza sta creando problemi di sovrappopolazione...egli propone quasi senza mezzi temini
che bisogni utilizzare l’economia per controllare questo problema….quindi in parole povere una politica di crisi e
povertà deve essere essenziale al fine di tenre sotto controllo il numero della popolazione mondiale, perché altrimenti
se tutti stessero bene l’uomo e l’umanità prospererebbero e finirebbe per rompere quell’equilibrio tra ricchi e poveri e
tra schiavi e padroni che c’è oggi…..non lo dice in maniera esplicita ma è quello che lascia intendere…..
http://www.youtube.com/watch?v=oBpVe-JABW0
IL PRIMO ROCKEFELLER FAMOSO
Il primo famigerato Rockefeller, al quale i ricercatori NON finanziati dalla
ricca famiglia fanno riferimento è William Avery Rockefeller (1810 -1906?).
William Avery Rockefeller era totalmente corrotto e privo di qualsiasi tipo di
morale. Venne coinvolto nell’occulto e nella magia pratica. Sposò un gran
numero di donne in tutto il paese mantenendo relazioni bigami. Ebbe anche
un certo numero di amanti e un gran numero di partner sessuali. Venne
accusato di aver violentato una donna e per questo fuggì da New York per
evitare di essere mandato in prigione. Ha rubato, mentito, ed è vissuto negli
abusi per tutta la sua vita. Vestì sempre con gli abiti migliori e non fu mai a
secco di denaro. Oltre ad amare le donne, amava il gioco d’azzardo. Da dove
proveniva il denaro per giocare d’azzardo?
Fece gran parte del suo denaro in maniera disonesta. La sua vita è una copia
carbone di quella di molti altri uomini appartenenti all’ordine degli Illuminati.
(Il lettore inoltre, dovrebbe tener conto che gli illuminati effettuano un gran
numero di matrimoni segreti, che conoscono solo gli addetti ai lavori) Una
delle sue mogli fu Eliza Davidson (181.349). Era una donna estremamente
crudele. Agli storici che fanno parte della schiera delle elite piace
rappresentare Eliza Davidson come una donna molto pia. Nonostante si
nascondesse dietro una facciata religiosa costruita ad arte, ci sono molte
cose nella sua vita che mostrano come non fosse la pietra di paragone delle
virtù che gli storici (pagati) tanto ci
decantano. Quando sposò William Avery Rockefeller si trasferì a vivere
con lui e la sua amante.
IL PRIMO ROCKEFELLER PARTICOLARMENTE RICCO
William Avery Rockefeller ebbe molti figli bastardi, molti dei quali probabilmente
nati per i rituali occulti. Sua moglie Eliza ebbe sei figli da lui e tra essi, John
Davison Rockefeller è quello famigerato che portò la famiglia sotto le luci della
ribalta. John D. Rockefeller nella sua vita divenne uno degli uomini più potenti
del mondo. Uno dei segreti meglio custoditi sono i legami e gli accordi segreti
che aveva con le altre famiglie degli Illuminati. I Payseurs e molte altre famiglie
degli Illuminati sono intimamente coinvolte nella scalata al potere dei
Rockefeller. Gli altri fattori coinvolti nell’ascesa al potere di John D. Rockefeller
fu l’assoluta spietatezza. Era disposto a fare qualsiasi cosa per il potere.
BREVE PANORAMICA DELL’INFLUENZA DEI ROCKEFELLER
I Rockefeller hanno ceduto gran parte delle loro aziende a gente che
controllano, non essendo però nominalmente i proprietari. Il potere finanziario
dei Rockefeller supera di gran lunga quello che i bilanci indicherebbero. I
Rockefeller possono fare una donazione da un’organizzazione che controllano
ad un’altra che controllano allo stesso modo, e continuare a gestirlo completamente. Le donazioni possono sembrare
impressionanti, ma la linea di sangue Rockefeller non ce ne perderà mai nulla. Avete mai notato che la Standard Oil dei
Rockefeller utilizza il pentacolo satanico all’interno di un cerchio come logo? Tre delle innumerevoli aziende Rockefeller
sono la Texas Instruments la General Electric, e la Eastman Kodak. I Rockefeller controllano anche la Boeing. Fritz
Springmeier, l’autore dell’articolo, ha ricevuto numerose informazioni sulle attività occulte che vengono perpetrate presso
gli stabilimenti Boeing di Seattle. Addirittura un episodio di programmazione Monarch ha avuto luogo nello stabilimento
Boeing. Tutte queste cose si incastrano quando si ottiene il quadro più ampio della situazione. I Rockefeller controllano
anche la Delta. Qualcuno ha mai notato che il simbolo della compagnia aerea Delta è un simbolo satanico molto diffuso?
Risulta allora così strano che molti membri degli Illuminati, della CIA, finanzieri internazionali, e gente come Chuck Coison
utilizzino la compagnia Delta per volare? I Rockefeller possiedono molti territori in Sud America e negli Stati Uniti non c’è
luogo dove non siano presenti anche i Rockefeller.

359
I Rockefeller hanno anche rivestito un ruolo molto importante nella Lucis Trust e nelle Nazioni Unite. È
interessante notare che il principe Carlo è il portavoce della Lucis Trust e collabora in diversi modi con le
Nazioni Unite. Il Principe Carlo fa parte di un’altra linea di sangue satanica. I Rockefeller sono stati coinvolti nella
creazione del FBI, per questo l’FBI è da sempre un mezzo di potere per gli Illuminati. Ecco perché ci sono
programmi ufficiali dell’FBI per rapire i bambini che verranno poi offerti in sacrificio per i rituali. Sì, popolo
americano, al lupo è stato dato il compito di controllare il pollaio.
Ex-satanisti che lavorarono con l’FBI e facevano da tramite per i bambini rapiti dall’FBI cercarono di portare
alla luce la corruzione dell’ente di polizia. Quando gli illuminati stavano per essere scoperti nel caso Franklin Saving & Loan,
l’FBI riuscì ad insabbiare tutto con una storia di copertura. I Rockefeller ebbero il controllo
dell’FBI in quanto ne aiutarono la nascita e lo sviluppo. Quando il Congresso volle indagare sulla CIA per le sue
malefatte nominò una Commissione presieduta dai Rockefeller per indagare! Sì, la Commissione Rockefeller
si è impegnata a fondo e ha preso a schiaffi le manine della CIA per pochi misfatti. Il loro rapporto viene ancora
considerato la più grande indagine sulla CIA. Dal momento che la famiglia Rockefeller lavorò spalla a
spalla con la CIA per creare schiavi Monarch, naturalmente, una parte delle malefatte commesse sono state debitamente
tralsciate!

Un ex satanista recentemente convertito, Michael McArthur, ha fornito valide informazioni circa i


programmi di rapimento di bambini da parte di FBI e CIA per fornire materiale sacrificale ai rituali. I nomi
degli agenti che passano il loro tempo a rapire bambini a spese del governo sono :
Chucky “Mike”Peters cecchino dell’FBI nella Divisione 5 di FBI coinvolto nel caso di Nichol Harrah –agenti dell’FBI che
rapiscono bambini per sacrificarli nei rituali:
Unda Krieg satanista che lavora per l’FBI
Ken Lanning agente dell’FBI
Nick O’Hara sicario dell’FBI, satanista, ha protetto il segreto sui rapimenti uccidendo un agente della CIA Kape Richardson,
anche quest’ultimo coinvolto nei rapimenti.
Questi sono quelli conosciuti da Michael.
I Rockefeller controllano sia l’istruzione che la religione negli Usa grazie alle loro fondazioni.
I Rockefeller hanno giocato un ruolo chiave nel CFR. Rockefeller scrisse il libro Future of Federalism che supporta la tesi
di una unione delle nazioni in un governo mondiale. Per molti anni i Rockefeller versarono miliardi di dollari in progetti
internazionali e gruppi che lavorano per promuovere un unico governo mondiale ufficiale. (Un unico governo mondiale
esiste già ma è segreto). I Rockefeller presero decisioni che influirono sulla Russia, sulla Cina e su altre parti dell’Asia.

Una delle 13 linee di sangue sataniche che governano il mondo è quella dei Rockefeller. Oggi, sono circa 190 i membri di
questa famiglia. Questo articolo spiegherà come la linea di sangue Rockefeller è impegnata nella promozione
dell’occulto e del satanismo.
Hanno fondi fiduciari nascosti dentro altri fondi fiduciari nascosti a loro volta dentro altri fondi. Si stima che in tutto
abbiano circa 200 trusts e fondazioni. Le finanze dei Rockefeller sono così ben nascoste che Nelson Rockefeller non
dovette pagare un centesimo di imposta sul reddito nel 1970, nonostante questo era forse l’uomo più ricco degli Stati
Uniti. I Rockefeller esercitano un’enorme influenza sulla religione in questa nazione, nei seguenti modi:
1. Forniscono gran parte del denaro necessario ai seminari statunitensi.
2. Forniscono gran parte del denaro necessario per far funzionare le università. L’istruzione influenza i valori religiosi
del nostro popolo.
3. Forniscono sovvenzioni alle varie organizzazioni religiose.
4. La loro influenza e controllo aiutano a determinare chi verrà pubblicizzato sulle riviste più importanti e in televisione.
5. La loro influenza ha contribuito a fondare diverse organizzazioni anti-cristiane.
6. Aiutarono a controllare alcuni gruppi religiosi come il Lucis Trust.
L’influenza dei Rockefeller può essere sia sottile che non.
Nel libro The Unholy Alliance vengono forniti dettagli su come i seminari, le scuole cristiane e le amministrazioni ecclesiali
siano state soggiogate dalla famiglia. Gran parte del denaro per finanziarli provenivano dai Rockefeller. Una delle grandi
Fondazioni che fu determinante nel controllo delle istituzioni religiose di vario genere fu la Sealantic Fund. Questa
fondazione, costituita nel 1938, aveva sede a New York e diede enormi somme di denaro per manipolare le contestazioni
dei protestanti. Nel 1964, secondo il libro di Russell Sage Foundation, il Fondo Sealantic concesse 681,886 dollari, in
sovvenzioni. *
Nel 1969, il fondo concesse 1,889,55o dollari in donazioni. **
Nel 1984, il Fondo Sealantic non venne più utilizzato. Uno sguardo però ad un’altra fondazione nonprofit Rockefeller la
Rockefeller Brothers Fund mostra un pattern rivelatorio di sovvenzioni. Molte
persone non sarebbero in grado di dare un senso qualsiasi a quello che sembra un pattern casuale di sovvenzioni senza
aver bene in mente un quadro di ciò che gli Illuminati stanno facendo oggi. Il mio libro Be wise as serpents avrebbe dovuto
chiarire come quei gruppi che ricevono denaro da queste fondazioni sono utili all’agenda Rockefeller. Anche se le altre
fondazioni Rockefeller non sono specificamente orientate verso la religione come lo era il Fondo Sealantic, è chiaro che

360
anche queste Fondazioni altre hanno avuto un impatto sulla religione.
4 SOVVENZIONI SELEZIONATE DEL ROCKEFELLER BROTHERS FUND (1984)
 Council On Foundation-41 mila dollari
(Questo denaro era destinato, secondo le informazioni del fondo RB, ‘a progetti di lavoro che avrebbero condotto studi
atti a sottolineare la mancanza di informazione riguardo l’interdipendenza e sulla relazione tra problemi domestici e
problemi internazionali.)
 Harlem Servizio di Counseling interreligioso, 100.000 dollari.
 Private Agency Collaborating Together – $ 25.000
(“Incoraggia la collaborazione tra le agenzie private che lavorano per lo sviluppo in Africa. Asia, e America Latina
...”)
 Commissione Trilaterale – $ 240,000
8 SOVVENZIONI SELEZIONATE DAL FONDO ROCKEFELLER FAMILY E DALLA ROCKEFELLER FOUNDATION

 ACLU–$ 15.000,
 AMERICAN HISTORICAL ASSOC. – $ 42.000,
 AMERICAN PHILOSOPHICAL ASSOC – $ 57,500,
 CATHOLIC UNIVERSITY OF AMERICA – $ 25.000,
 CATHOLIC UNIVERSITY OF CHILE – $ 224,200,
 COUNCIL ON FOREIGN RELATIONS – $ 165.000,
 NAACP- $ 100.000,
 POPULATION COUNCIL–$ 1.235.000,
 UNIVERSITY OF NOTRE DAME – $ 25,000
Le istituzioni cattoliche sono state grandi beneficiare delle sovvenzioni elargite da fondazioni collegate al Nuovo Ordine
Mondiale. La Chiesa cattolica, la Chiesa Episcopale, e la Chiesa unitaria-universalista stanno tutte interpretando ruoli
importanti per i satanisti del Nuovo Ordine Mondiale.
Approfondirò ora i 6 argomenti citati in precedenza.
1. Forniscono gran parte del denaro necessario ai seminari statunitensi.
L’Union Theological Seminary ha potuto operare grazie ai fondi Rockefeller. *****
 L’UTS non è stato l’unico seminario protestante a ricevere i fondi Rockefeller, ma è sicuramente un
ottimo esempio di seminario controllato dai Rockefeller.
 Il Fondo Sealantic per quanto riguarda i suoi scopi e le sue attività: “Gli interessi attuali
riguardano principalmente la formazione teologica protestante ........... ***** Il Presidente del Fondo
Sealantic fu David Rockefeller, e Laurance (non Lawrence) S. Rockefeller ne era il vice presidente. Steven C.
Rockefeller era uno dei fiduciari.
2. Forniscono gran parte del denaro necessario per far funzionare le università. L’istruzione influenza i valori religiosi
del nostro popolo.
Nel 1952, il deputato Eugene E. Cox guidò un comitato che per la prima volta cercò di scoprire le attività delle fondazioni
Rockefeller (e altrui). Per qualche strana ragione, Cox trovò una rigida opposizione su tutti i fronti per quanto riguarda la
sua indagine, il deputato inoltre si ammalò e morì. Un membro del Comitato, il deputato Carroll Reese e il suo consigliere
René Wormser tentarono di proseguire l’inchiesta. Rockefeller, i suoi scagnozzi e i suoi giornali fecero del loro meglio per
distruggere Reese. All’indagine di Reese vennero concessi poco tempo e pochi fondi. Tuttavia, fu in grado di scoprire che a
partire dal 1930, ingenti somme di denaro vennero spese nell’Educazioni grazie alle fondazioni Rockefeller e Carnegie.
Questo denaro servì per promuovere John Dewey, il marxismo, un nuovo governo mondiale e il socialismo.
La NEA (National Education Association) venne in gran parte finanziata dalle fondazioni Rockefeller / Carnegie. Un report
della NEA del 1934 dice “Un laissez-faire moribondo dev’essere completamente
distrutto e tutti noi, compresi i ‘proprietari’ dobbiamo essere sottoposti ad un elevato grado di controllo sociale. “Ciò che il
consigliere di Reese Wormser René scrisse delle indagini,” ... conduce alla conclusione che vi fosse, infatti, una cospirazione
reale tra gli educatori degli Stati Uniti per portare nel paese il socialismo attraverso l’utilizzo dei nostri sistemi scolastici ...
“Hanno scoperto che la fondazione Rockefeller era la colpevole principale dietro l’insegnamento del socialismo nelle scuole
americane e nelle università oltre ad essere dietro le politiche della NEA.” Un complesso molto potente di fondazioni e
organizzazioni alleate si è sviluppato nel corso degli anni cercando di imporre un alto grado di controllo sull’istruzione. Parti
di questo complesso, e in ultima analisi suoi responsabili, sono i gruppi Rockefeller e Carnegie”.
Questa era la situazione nel 1950 dopo una breve analisi della Commissione Reese. I gruppi Rockefeller e Carnegie hanno
continuato sostanzialmente a controllare per 40 l’istruzione senza venir ostacolati.
3. Forniscono sovvenzioni alle varie organizzazioni religiose.
Il 31 gennaio 1945, John D. Rockefeller si rivolse al Protestant Council Of The City Of NY e disse loro che la risposta ai
problemi del Cristianesimo sarebbe stata quella di trasformarlo nella ” Chiesa del Dio vivente”. ascolto Molti quel giorno,
non si resero conto che lui assieme agli altri illuminati maggiori si stavano considerando dèi, e che la soluzione esposta da
John D per salvare il cristianesimo era quella di adorarlo come un dio appunto ..

361
(Rockefeller, John D. The Christian Church- What of its Future? NY:Protestant Council, 1945, & 1917.)
4. La loro influenza e controllo aiutano a determinare chi verrà pubblicizzato sulle riviste più importanti e in televisione.
La famiglia Rockefeller ha un enorme controllo su diverse riviste e giornali. Esamineremo come il potere della stampa
possa essere utilizzato nella relgione. Una delle riviste su cui i Rockefeller hanno un certo controllo è la rivista Time. Il
presidente del Time, Andrew Heiskell è in stretti rapporti con David Rockefeller. Un altro Illuminato Henry J. Fisher,
guidava il Magazine McCall dal 1917 al 1956. L’enstablishment diede grosso risalto alla Chiesa di Anton LaVey. Il 31 gennaio
1967 il New York Daily
News pubblicò una storia a proposito di Anton LaVey che avrebbe dovuto eseguire la prima cerimonia satanica in
America. Il numero del marzo 1970 del McCall raccontò una storia positiva sulla Chiesa di Satana. Non solo la Chiesa di
Satana di LaVey è una trovata pubblicitaria per rendere più popolare il satanismo e per sviare le critiche dal vero
satanismo occulto, gli articoli sul McCall fecero apparire la chiesa di Anton LaVey migliore di quanto in realtà non fosse.
Finalmente il 19 Giugno 1972 il Time Magazine fornì più copertura a LaVey con un articolo “The Occult:. A Substitute Faith”
Credimi, i gruppi cristiani devoti non hanno mai ricevuto così tanta pubbicità gratuita. Non mi riferisco a uomini come il 33 °
Billy Graham, che lavora per il Nuovo Ordine Mondiale e al Cavaliere Templare Charles T. Russell, fondatore della Società
Torre di Guardia, entrambi mediaticamente molto pubblicizati. Un altro piccolo esempio, e sto indicando esempi minori,
perchè si verificano più volte nel corso dell’anno, è per i libri sugli Ufo di Van Däniken. Lew Wasserman, a capo della MCA,
che possiede la G.P.Putnam Sons, è membro del Rockefeller University Council. La G.P. Putnam Sons pubblicò i libri di Van
Däniken sulle sue teorie Ufo anticristiane. La Cadence Industries possiede la Marvel Comics. Gli uomini nel consiglio di
amministrazione della Cadence sono controllati da David Rockefeller. C’è da meravigliarsi se la Marvel Comics promuove
eroi occulti come ‘The Son of Satan“?
5. La loro influenza ha contribuito a fondare diverse organizzazioni anti-cristiane.
Maurice Strong è un buon amico dei Rockefeller. Promosse il culto di Gaia. David Rockefeller lavorò con Maurice Strong e
le sue idee New Age. Il reverendo Moon dalla Corea era molto apprezzato dai Rockefeller. Moon si è autoproclamato
Cristo e sta insediando una religione che promuove l’internazionalismo. La sua religione è un buon banco di prova anche
per le tecniche di
reclutamento/lavaggi del cervello che vengono perfezionate dal NWO. I Rockefeller aiutarono Moon, che oltretutto ha la
sua residenza primaria a New York. E’ interessante notare anche che i politici di spicco che aiutarono Moon ebbero
legami con il NWO: tra essi troviamo Ted Kennedy, il massone Mark C. Hatfield, il massone Jesse Helms, William F.
Buckley, Jr. Un gruppo meno conosciuto è la Spiritual Frontiers Fellowship (SFF) a Independence, MO. Il loro indirizzo era
Exec. Plaza, 10715 Winner Rd, 64052. Furono fondati nel 1956. Proprio come il reverendo Moon affermano di essere
cristiani, ma insegnano e praticano altre cose. Insegnano e praticano l’occultismo. Due uomini prominenti nella SFF sono
Marcus Bach e Gardner Murphy. Hanno entrambi backgroud interessanti. Marcus Bach mostra il tocco dei Rockefelle r.
Marcus Bach, nato nel 1906, è direttore dei progetti speciali per la SFF. La Rockefeller Foundation garantì lui una borsa di
studio in “ricerca e scrittura creativa” 1934-36. Gardner Murphy fu consulente per l’UNESCO nel 1950 a Nuova Delhi per
gli indù del ministero indiano della Pubblica Istruzione. Dal ’52 al ’68 fu direttore delle ricerce presso la Fondazione
Menninger, Topeka, KS.
Il Consiglio federale delle Chiese fu finanziato in larga misura dal denaro Rockefeller. Nel mio libro Be Wise As Serpents
si possono trovare i dettagli di come la FCC venne progettata per distruggere il cristianesimo, di come hanno fatto
apparire l’FCC un movimento a base popolare, quando in realtà si trattava della creazione dell’élite (Illuminati).
David Rockefeller gestì la Lucis Trust. La Lucis Trust pubblicò il libro di Alice Bailey The Externalization of the Hierarchy
che concretizza il Piano dei satanisti e dei New Agers su come la Gerarchia
spirituale (in realtà la gerarchia demoniaca) debba mostrare il suo dominio sul
pianeta. Il libro rivela molti indizi sul piano, ed è usato come libro di testo per i
seguaci della New Age presso le Scuole Arcane a New York, Londra, e in Europa su
come la New Age / Religione Mondiale / Governo Mondiale sarà introdotta/o. Se
dubitate dell’impegno di Rockefeller nei confronti di Satana, leggete a pagina 107 di
Externalization of the Hierarchy. A pagina 107 Alice Bailey, Presidente della Società
Teosofica e parte del Lucis (precedentemente Lucifer) Trust, ci dice chi governerà
quando il Nuovo Ordine Mondiale Neweggiano prenderà il sopravvento.
A livello terreno – per l’umanità in parole povere, il tiranno viene identificato con il
nome di Lucifero a pagina 107. A livello spirituale – detto “Shamballa – la Città Santa”
il nuovo comandante viene identificato come “il Signore del Mondo”, che i cristiani
conoscono come Satana. Anche la Lucis Trust sa che è Satana, ma per non destare il
pubblico dicono che il “dominatore del mondo” è Sanat (che sta ovviamente per
Satana) Kumara. Essi prevedono il risveglio delle coscenze e la secnda venuta del
Cristo (in realtà l’Anti-Cristo) Il libro insegna ripetutamente (vedere le pagine 511-512,
514) che i 3 veicoli per gingere alla Nuova Era saranno le logge massoniche, le Chiese
(questo ci rivela che Rockefeller e molti dei suoi colleghi fianziando le chiese portano avanti i piani luciferini della Lucis
Trust), e infine l’istruzione.
Hanno bisogno di una rete sicura per catturare le nostre menti e farci un lavaggio del cervello, così da diventare schiavi

362
felici del Portatore di Luce.) La vita a casa dei Rockefeller è decisamente diversa da
quella della maggior parte delle persone. Hanno più di 100 case in cui soggiornare. I Rockefeller possiedono vaste
estensioni di terra in vari paesi del Sud America, ed hanno delle belle case in Brasile, Ecuador, e il loro Ranch Monte Sacro,
in Venezuela. Possiedono due palazzi a Washington, DC numerosi ranch in giro per gli Stati Uniti, resorts alle Hawaii, a
Puerto Rico, ai Caraibi.
Nel corso degli anni, si sono costruiti la reputazione di essere avari con le loro donazioni. A Winthrop, che era omosessuale,
piaceva vivere in Arkansas con il suo compagno di colore. Dice di possede la più grande collezione di porno al mondoo.
Winifred Rockefeller Emeny, cugino di Nelson, uccise i suoi due figli e si suicidò.

Michael Rockefeller morì quando cercò di corrompere le tribù della Nuova Guinea con ingenti somme di denaro per
mandarli a caccia di teste che avrebbero poi rimpicciolito per il
magnate. Gli indigeni rinunciarono a cacciar teste e Michael non
riuscì quindi a corromperli. Alla fine, stanchi di Michael, i nativi
decisero di cacciare lo stesso Michael!
Molti della famiglia Rockefeller hanno avuto vite difficili, pieni di
ogni genere di paure e attività occulte. E’ noto che i Rockefeller
abbiano costruito molti tunnel nascosti e stanze segrete nelle
loro propietà. Svilupparono i loro poteri occulti e mondani fino a
farsi considerare divinità. I più potenti tra loro spesso soffrono di
morti violente rituali come succede solitamente ai satanisti di alto
livello. Uno di loro morì in Arizona e fu cremato.
John Davison ROCKEFELLER
John Davison Rockefeller nasce a Richford l'8 luglio 1839, imprenditore statunitense ed uno dei più grandi capitalisti e
industriale della storia, Il suo nome è diventato il simbolo storico del capitalismo di fine ottocento.

È il secondo genito di William Avery Rockefeller e Eliza Davison, il


padre pare svolgesse la professione di medico ma come lo stesso
John confermò era sicuramente un gran ciarlatano in quanto di
pavoneggiava di avere inventato medicine capaci di curare tutte le
malattie, compreso il cancro.

John fin da piccolo a causa della bizzarria del padre cambiava di


continuo residenza, spostandosi dapprima a Moravia e poi a
Owego nel 1851.

Nel 1853 la famiglia si sposta a Cleveland, in Ohio, qui frequenta la


Central High School, e si iscrive anche alle Erie Street Baptist
Church, e a soli 21 anni ne diventa amministratore fiduciario.

Nel 1855 finisce la scuola e si iscrive ad un corso di business al


Folsom Mercantile College.
Il suo primo lavoro fu fare il contabile in una piccola società, la
Hewitt & Tuttle.

Nel 1858 iniziò la sua carriere imprenditoriale fondando la Clark &


Rockefeller, una società commerciale il cui core business era
alquanto vago. Pare che operasse nei mercati della carne e del
frumento. Ricordiamo inoltre che in quegli anni Cleveland era una
delle cinque principali città degli USA per la raffinazione del
petrolio.
Grazie al suo straordinario fiuto e sfruttando il boom del
mercato petrolifero, nel 1863 investì in una raffineria di
petrolio lungo la ferrovia di Cleveland. Il trasporto su rotaia era
l'unico modo per trasportare il petrolio dai luoghi di estrazione ai grandi mercati dell'est.
In seguito liquidò il suo precedente socio e fondò con Andrews, Henry Flager e Stephen Harkness la Standard Oil.

La sua società andava a gonfie vele tanto che John decise di reinvestire tutti gli utili al fine di espandersi e potenziarsi, in
sole sei settimane riuscì a comprare 22 raffinerie su 26 a Cleveland. Approfittò infatti del momento di sovrapproduzione
delle aziende che portò ad un periodo di crisi, con conseguente calo degli introiti, dove molte imprese fallirono. Gli unici

363
che tentarono di resistergli furono i suoi acerrimi rivali Pratt e Rogers, ma dopo breve capitolarono vendendo le loro
attività segretamente al magnate, diventando suoi soci.

In quegli anni Rockefeller era talmente conosciuto nell'ambiente imprenditoriale da farsi la fama di squalo, pare infatti
che se qualcuno rifiutava una sua offerta di acquisto, John riusciva a mandarlo in bancarotta prendendosi così la sua
attività alle aste fallimentari.

Ingrandendosi con tali ritmi la Standard Oil acquisì il controllo della produzione e raffinazione di petrolio negli USA, tuttavia
a causa di problemi legati alla legislazione presente nei vari stati della federazioni americane fu costretto a scindere la
Standard Oil in tante società più piccole, ognuna delle quali operava in uno o massimo due stati degli USA.

Nel 1882 gli avvocati di Rockefeller crearono una nuova forma di partnership, a cui diedero il nome di Standard Oil
Trust, questo portò vantaggi riguardanti l'abbassamento del prezzo del combustibile ma concentrarono nelle mani
di un solo uomo la più importante risorsa scarsa del mondo.

Nel 1896 avvenne il grande ritiro John, oramai 59enne e malato di alopecia, decide di passare le redini a suo figlio John
Davison Rockefeller jr ed agli amministratori. Egli conserva il titolo del tutto rappresentativo di presidente e le sue quote
azionarie, restando di fatto il principale azionista della Standard Oil.

Nel 1911 il grande colpo per la Standard Oil, la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò illegale il monopolio di Rockefeller
(che controllava il 64% del mercato) dando quindi ragione a tutti coloro che negli anni precedenti lo avevano
pesantemente contestato.

La compagnia si spaccò, nacquero così 34 compagnie tra queste ricordiamo:

 Standard of New Jersey, (Esso, e poi Exxon)


 Continental Oil (Conoco)
 Standard of New York, (Mobil)
 Standard of Indiana, (Amoco)
 Standard of California (Chevron).

J.D. Rockefeller rimase azionista di tutte queste compagnie con quote di minoranza.
J.D. Rockefeller inoltre era il maggiore proprietario di miniere di carbone nel Colorado a proposito delle quali ricordiamo il
"massacro di Ludlow" del 20 aprile 1914 dove persero la vita venti persone a seguito della repressione degli scioperi da
parte delle guardie private armate della Colorado Fuel and Iron Company, di proprietà dello stesso Rockefeller.
Tra i suoi discendenti ricordiamo: Suo figlio e principale erede John Davison Rockefeller jr (1874-1960), oltre che rilevare le
attività del padre, si interessò anche di politica estera simpatizzando per le teorie wilsoniane. Un suo nipote, Nelson
Rockefeller, è stato Governatore dello Stato del New York e vice-presidente degli USA con Gerald Ford.
John Davison Rockefeller è stato l'uomo dei primati ineguagliabili: fu il primo uomo ad avere un patrimonio superiore al
miliardo di dollari ed è tuttora considerato l'uomo più ricco della storia poiché la rivista Forbes nel 2007 ha ricalcolato il suo
patrimonio valutando l'inflazione e la svalutazione del dollaro arrivando ad una stima astronomica di 305,3 miliardi. Grazie
alla sua immensa fortuna J.D. Rockefeller controllava circa l' 1,53 % del Prodotto Interno Lordo americano.
Fu anche un grande filantropo, creò infatti nel 1913 insieme al figlio la Fondazione Rockefeller con lo scopo di promuovere il
benessere del genere umano in tutto il mondo. La Fondazione Rockefeller opera in 52 paesi e nove isole nei sei continenti.
L'attuale presidente è la Prof.ssa Judith Rodin.
In Italia la Fondazione Rockefeller ha svolto un'azione molto importante per l'eliminazione della malaria. Nel 1928 col
supporto finanziario del governo italiano finanziò l'Istituto di Sanità Pubblica.

John Davison Rockefeller Jr


J.D.R. Jr. era il quinto figlio di John. Visse nella casa di famiglia al 4 West 54th Street. Nel 1889 si
iscrive alla Browning School.

364
Nel 1893 si iscrive a Yale, ma in seguito si trasferisce alla Brown University.
J.D.R. Jr. si dimostra essere uno studente modello e un appassionato di musica da cui poi il nomignolo "Johnny Rock"

Nel 1897 dopo la laurea J.D.R. Jr. inizia il suo primo lavoro, ovviamente, nella Standard Oil come direttore della
compagnia. In seguito assunse anche il ruolo di direttore della U.S. Steel company di J.P. Morgan.
Nel 1910 in seguito ad uno scandalo di corruzione lascia entrambe le cariche. Nel 1914 fu uno
dei principali protagonisti della vicenda del Massacro di Ludlow.

Durante la grande depressione del 1929 Rockefeller Junior fu degno di tanto padre acquistando, sfruttando il ribasso dei
prezzi, proprietà immobiliari. Diventa in quegli anni uno dei più grandi proprietari immobiliari di New York, edificando anche
il celebre Rockefeller Center.

Nel 1921 ricevette da suo padre il 10% della Equitable Trust Company. In seguito questa si fuse con la Chase National Bank
dando vita alla più grande banca del mondo, rimanendo l'azionista di maggioranza.

David Rockefeller e sua figlia Peggy Dulany (già fondatrice del Synergos Institute, un'associazione non profit che ha
l'obiettivo di combattere la povertà e le inegueglianze sociali a livello internazionale) hanno fondato il Global
Philanthropists circe. In verità l'associazione nasce come ida di Peggy Dulany come reazione alla tradizionale concezione
della filantropia, quella per cui i ricchi donano fortune ad alcune fondazioni, lasciando a manager specializzati la loro
gestione e la decisione sui progetti da finanziare. Il nuovo modello invece non solo coinvolge i filantropi nella scelta dei
problemi da affrontare e nella gestione degli interventi, ma consente loro di condividere le esperienze con altri
benefattori. Attualmente è il più elitario dei club: ospita solo membri delle 65 più ricche famiglie del mondo con una
quota di iscrizione di 25 mila dollari.

Nelson Rockefeller
Nelson Rockefeller nasce l'8 luglio 1908 a Bar Harbor è il terzo figlio di Abby
Aldrich e John Davison Rockefeller junior.

A otto anni frequenta la Experimental Lincoln School di New York ma con profonda
delusione dei genitori i risultati, nonostante la sua spiccata intelligenza, non sono
consolanti. Il problema era dovuto al fatto che
Nelson soffriva di Dislessia, una malattia all'epoca non conosciuta. Per ovviare a
questo il giovane Nelson impara tutto a memoria, sviluppando una capacità che gli
sarà molto utile in seguito.

Al momento della scelta del college il ragazzo non presenta i numeri giusti per entrare a
Princeton.

Si iscrive in un piccoo college nel New Hampshire il Dartmouth.


Agli inizi degli anni trenta Nelson entra nel consiglio di amministrazione del Museo d'arte moderna di New York.

Durante le vacanze conosce la futura moglie, Mary Todhunter Clark, figlia di una ricca famiglia di Philadelphia.
Nel 1931 subito dopo la laurea a Dartmouth, come nella tradizione, Nelson sposa Mary. Nelson avrà da
lei cinque figli dimostrandosi un padre amorevole ma spesso assente.

365
In seguito al suo viaggio di nozze di circa nove mesi Nelson comincia a lavorare a l maestoso progetto edilizio del
Rockefeller Center.

In un suo viaggio in America Latina, scopre la sua passione per questa terra e scrive un rapporto dettagliato, che riesce a
far giungere al Presidente Roosevelt.

Nelson viene nominato coordinatore delle politiche per l'America Latina della Casa Bianca.

Nel 1940, a soli 32 anni, inizia la sua ascesa politica con il primo importante incarico governativo: difendere gli interessi
americani in America Latina.

Nel 1952 Rockefeller sostiene la candidatura di Dwight Eisenhower. L'ex generale diventa Presidente e lo chiama al suo
fianco. Ma attraverso il suo modo di comportarsi si mette contro il Segretario di Stato John Foster Dulles, che convince
Eisenhower a liberarsene.

Rockefeller torna a New York, dove gli proposto di candidarsi a governatore con il partito dei democratici.

Nel 1958 Nelson Rockefeller vince le elezioni con oltre mezzo milione di voti. Durante il suo governo promuove avanzati
programmi di assistenza sociale, estende il sistema universitario pubblico rendendolo uno dei migliori d'America.

Nel frattempo Nelson conosce Margaretta Fitler Murphy(madre di quattro figli) una donna appassionata di la politica.
A causa di lei lascia sua moglie Mary nel 1961.

Nel novembre del 1961 accade una tragedia nella vita di Nelson il figlio Michael, antropologo di 23 anni, mentre è in
Nuova Guinea per studiare l'arte delle tribù primitive cade in un fiume e viene trascinato fino al mare. Rockefeller si
precipita sul posto. Rimane per 10 giorni rimane in Nuova Guinea a coordinare le ricerche ma invano poiché il corpo non
sarà mai ritrovato.

Nel 1963 Nelson Rockefeller sposa Happy Murphy ed hanno due figli.
Nel 1968, a sessant'anni, si candida ma Il partito gli preferisce Richard Nixon. Rockefeller torna
a New York, si ripropone e viene rieletto governatore nel 1970.

Durante il suo mandato accade che nel 1971 1.200 detenuti del carcere di Attica si ribellano prendendo 31 ostaggi.
Rockefeller rifiuta ogni mediazione ma gli scontri sono durissimi, il risultato fu: 30 detenuti e 10 ostaggi morti più 200
feriti.
Nel 1973 si dimette da governatore ed approfitta dello scandalo Watergate per tentare la scalata alla presidenza suo
vecchio pallino. Ma la sua speranza svanisce ben presto quando Nixon si dimette e il suo vice, Gerald Ford, assunta la
carica di presidente, indica come suo vice quello di Nelson Rockefeller.

Ford alla fine del suo mandato non lo riconfermerà sancendo la fine della carriera politica di Nelson.
Rockefeller ritorna alle origini e fonda un'azienda che realizza e vende riproduzioni di opere della sua collezione
personale.
Già cagionevole di salute la notte del 26 gennaio 1979 ha un grave infarto e muore. Le ceneri di
Nelson Rockefeller vengono sparse lungo il fiume Hudson.

Nelson inoltre va ricordato per il suo sfrenato amore per le belle donne, che lo condizioneranno in tutte le vicende della
sua vita, sia politica che imprenditoriale che familiare, pare inoltre che prima di essere colpito da infarto si trovasse in
compagnia di una giovane segretaria.

David Rockefeller

David Rockefeller, Sr. (New York, 12 giugno 1915), sesto figlio di John
Davison Rockefeller jr, è un banchiere statunitense. David è il più
giovane dei figli di John Davison Rockefeller jr, l'unico ancora in vita,
quindi è attualmente il patriarca della famiglia. La sua ricchezza è
stimata da Forbes in circa 2 miliardi di dollari, e per questo è sempre
presente nelle classifiche delle persone più ricche del mondo.È stato
inoltre presidente e amministratore delegato della Chase Manhattan
Bank, nel 2000 l'azienda si è fusa con la J.P. Morgan & Co. dando vita

366
alla JPMorgan Chase, una delle più grandi banche del mondo che Rockefeller ha diretto personalmente. Attualmente
David Rockefeller è il più grande azionista singolo della compagnia possedendone quasi il 2%.Nel corso della sua lunga
carriera dirigenziale ha ricoperto ruoli di rilievo in alcune delle più grandi aziende del mondo (di cui ha detenuto o detiene
anche quote azionarie) come la Exxon Mobil (figlia della Standard Oil fondata dal nonno John Davison Rockefeller) o la
General Electric. Negli USA è molto celebre anche per le sue attività lobbistiche. Infatti è uno dei membri fondatori del
Gruppo Bilderberg ed è stato presidente dal 1970 al 1985 del Council on Foreign Relations (attualmente rimane presidente
onorario), inoltre per sua iniziativa è nata la Commissione Trilaterale.

"Lord Rothschild e io ci conosciamo da cinque decenni. Il collegamento tra le nostre due famiglie rimane molto forte.
Sono lieto di dare il benvenuto Jacob e RIT come azionisti e partner nello sviluppo continuo della nostra gestione degli
investimenti e le imprese di consulenza di ricchezza. "

David Rockefeller

NOTIZIE RECENTI

È storia attuale quella in cui gli eredi di Rockefeller ora soci di minoranza di Exxon vogliono riformare la compagnia.
Capeggiati da Neva Goodwin Rockefeller, una economista di 63 anni, chiedono la rimozione del presidente Rex
Tillerton e una inversione di rotta: la Exxon, sostengono, deve aiutare i poveri, cercare fonti alternative di energia e
tutelare l'ambiente. Tillerson nell'assemblea tenutasi con i maggiori azionisti di Exxon è riuscito a spuntarla
facendo leva sulla performance del gigante dell'oro nero.

A Giugno 2008 la divisione private banking della banca parigina ha comprato il 37% di Rockefeller Financial Services,
gruppo che gestisce beni di gruppi facoltosi. La Rockefeller Financial Services (Rfs) è specializzata nella gestione
dei patrimoni di persone facoltose, di fondazioni, trust, fondi privati e istituzionali e organizzazioni no-profit.
Attualmente le masse amministrate del gruppo Rockefeller ammontano a 29 miliardi di dollari.

367
COSA E’ LA ROCKFELLER FOUNDATION

DICO SOLO UNA FRASE ... immanis pecuris custos,


immanior ipse

Perché questa traduzione di google è sbagliata? ... è tra le


prime che ti appaiono se cerchi in google. Questa invece
la ricordo bene ed è giusta, almeno secondo me: Il libro
che avevo letto riportava immanior e non formosior, era
inserito in un contesto dove stava bene proprio
quell'aggettivo, immanior = plus cruel par le crime
formosior = plus belle , traduttore trovato qui, latino-
francese, perdonatemi ma il senso cambia, eccome se
cambia. Il libro giusto a questo punto qual'è?
Perché io l'ho letto due volte e in due libri diversi, in uno c'era quella frase, nell'altro nemmeno
... le traduzioni a volte sono devastanti per il testo, che a volte nemmeno esiste
il vocabolo esatto per tradurre ... infatti per questo ho usato il francese, la lingua di Victor
Hugo, non dimentichiamo che secondo qualche testo fu a capo del gran priorato di sion, non
so ma questo "sion" ... Rockfeller è uno di zion diciamo? Non so, ma il dio arriva da sion, zion
... ebraico e mezzo egizio fu il nostro dio e tutto gli ruotò attorno per troppo tempo, è cosa
vecchia, questi stanno trasformando il tutto, si sono eletti a capo fino a quando gli durerà,
come sono arrivati se ne andranno anche loro ... i cicli della natura sono infiniti.
Buona lettura Il prof. Peter Singer ha dovuto ammettere nel corso del suo processo a Perugia
contro Hans Ruesch che i suoi tour italiani erano sponsorizzati dalla “Fondazione Rockefeller”,
la quale, secondo le spiegazioni da lui date ai giudici tramite un interprete, persegue scopi
squisitamente umanitari in tutto il mondo e null’altro.
Ad Hans Ruesch non fu dato modo di far sapere ai giudici che quanto affermato dal Singer era
una controverità storica, facilmente appurabile. E l’avvocato di Ruesch, bravo ma non
informato, non ne era ancora al corrente. Difatti è di tutt’altro avviso di quanto affermato da
Singer chi conosce vita e miracoli della dinastia Rockefeller e a quale scopo venne creata la
Fondazione.

Così scriveva Morris A. Bealle nel suo famoso libro


“The Drug Story” (“La Storia della Droga”, 1949),
«droga» essendo anche sinonimo di “farmaco” in
inglese:
«È risaputo che Rockefeller ha creato e sviluppato il più
vasto impero industriale e finanziario mai concepito da
una mente umana, basato sui profitti del petrolio della
Standard Oil. Uno dei suoi principali interessi è
l’industria farmaceutica. I Rockefeller posseggono il più
grande complesso di aziende farmaceutiche al mondo,
e si servono di tutte le loro altre imprese per incrementare il consumo di farmaci. Il fatto che la
maggior parte di questi siano nocivi non interessa il Trust della Droga». (Per gli Americani
informati “Trust della Droga” è sinonimo di “Fondazione Rockefeller”).Fu all’alba del nostro
secolo che la “Fondazione” iniziò la sua attività «educatrice» in grande stile mediante la

368
donazione di 300 milioni di dollari (di allora!!) con i quali, il capostipite della dinastia, John
Davison Rockefeller, il mitico JDR, costituì il “General Education Board” (Consiglio Generale
dell’Educazione), ossia nientemeno che il Ministero dell’Istruzione, a dirigere il quale piazzò se
stesso. In tal modo questo geniale affarista, che aveva rinunciato a finire le classi elementari
per iscriversi ad un corso di contabilità, si assunse l’arduo compito di educare la nazione
americana, costituita per lo più da robusti e operosi emigranti, che egli riuscì a trasformare nel
volgere di pochi decenni in una popolazione di ansiosi medico-dipendenti, farmaco-dipendenti
e di tossico-dipendenti, che spandono il loro stile di vita comprese le nuove malattie, sopra il
resto del mondo.

Lo storico Mullins

Morris Bealle non è stato l’unico storico ad occuparsi dei misfatti di Rockefeller. Prima di lui
c’era stata, tra gli altri, Irda Tarbell, figlia di una delle tante vittime del «Grande Pirata», con la
“Storia della Standard Oil” apparsa a puntate su “Mac Clure’s”, la più letta rivista canadese, e,
di recente, li ha ricordati ancora il libro dello storico Eustace Mullins “Assassinio per iniezione:
storia della cospirazione medica contro l’America” (1988) in cui si legge:
«Il “General Education Board” di Rockefeller ha speso più di 100 milioni di dollari per
assicurarsi il controllo delle scuole mediche della nazione e trasformare i nostri medici in
medici dediti all’allopatia, dediti alla chirurgia a tutto spiano e al massiccio consumo di
medicinali chimici...» «Abbiamo imparato la dolorosa lezione che i monopolisti rockefelliani
esercitano il loro malefico potere quasi esclusivamente attraverso agenzie statali e federali
(...). Si sa da anni che il 90% delle attività della FBI, creata come brigata anticrimine,
consistono nel vessare ed isolare i dissidenti politici. I sindacati criminali stanno attualmente
depredando la nazione americana di tre trilioni di dollari l’anno, di cui più di trecento miliardi
di dollari annuali rappresentano le profittevoli rapine del Drug Trust e dei suoi sussidiari
nell’apparato sanitario (...). L’America è diventata la più prospera e produttiva nazione del
mondo grazie alla buona salute del proprio popolo. Quando il Sindacato Rockefeller
cominciò a mettere le mani sulla Professione medica nel 1910, i nostri concittadini entrarono
in una brutta fase di declino. Oggi soffriamo di un’infinità di malattie, sia mentali che fisiche,
quasi tutte direttamente attribuibili alle attività del monopolio chimicofarmaceutico, il quale
rappresenta la più grave minaccia per la nostra sopravvivenza come nazione».

Le «attività» a cui allude Mullins le aveva ben descritte Morris Bealle, che le investigò più a
fondo di tutti gli altri. Allorché Rockefeller, per coprire la propria immagine di pirata senza
scrupoli, decise di travestirsi da Babbo Natale e si mise a distribuire grosse somme di danaro a
varie Università e Scuole di medicina, qualche fine osservatore notò che soltanto quegli Istituti
medici che predicavano un continuo consumo di farmaci chimici come chiave della salute
universale potevano sperare nella sua munificenza. Nessuna delle tante Università e Scuole
mediche americane che insegnavano terapie altrettanto e di solito molto più efficaci ma esenti
da farmaci sintetici, ricevette mai un solo centesimo dalla Fondazione Rockefeller. Chi
intendeva beneficiarne non tardò a capire l’antifona: niente farmaci, niente donazioni.
Ma era stato necessario un grave fatto di sangue, un vero e proprio eccidio criminale, per
persuadere JDR, che si era sempre vantato di infischiarsene dell’opinione altrui, a spingerlo ad
assumere la maschera del benefattore, ricavandone poi un profitto che forse lui stesso non si
sarebbe, in quelle proporzioni, mai aspettato.

369
Il massacro storico

È sotto i nome di “Massacro di Ludlow” che un tempo era noto l’incidente a cui ci siamo riferiti,
e che dopo la dichiarazione del prof. Peter Singer al tribunale di Perugia, che se l’è bevuta d’un
fiato, ci tocca rinverdire, dato che gli ingenti sforzi fatti per cancellarlo dalla memoria degli
uomini, perfino attraverso l’acquisto dei libri di storia e d’intere enciclopedie, sembrano sul
punto di essere coronati da successo.
Questi i fatti: il Sindacato dei minatori aveva chiesto paghe più alte e migliori condizioni di
lavoro per gli addetti alla “Colorado Fuel & Iron Company”, una delle tante holding di
Rockefeller. I minatori, per lo più immigrati dai più poveri Paesi europei, abitavano in baracche
fornite dalla compagnia in cambio di un fitto esagerato e i loro salari (circa $ 1,68 al giorno)
erano pagati in buoni utilizzabili solamente in negozi della compagnia che praticavano prezzi
esosi. La scuola frequentata dai figli dei minatori era anch’essa proprietà della holding, e dalla
biblioteca scolastica erano bandite le opere che i Rockefeller, padre e figlio, rigidi protestanti
della setta Battista, consideravano sovversive>,, come, ad esempio, “L’origine della specie” di
Darwin. La Compagnia spendeva oltre 20 mila dollari l’anno per mantenere un numero di
guardiani e spie sufficiente a salvaguardare il campo dei minatori dalla contaminazione del
sindacalismo. JDR figlio, che dirigeva la compagnia del Colorado e il Reverendo Battista
Frederick T. Gates, direttore della Fondazione Rockefeller nonché portaborse e sicario numero
uno del padre, rifiutarono perfino di trattare. Sfrattarono gli scioperanti dalle loro baracche,
assunsero tramite l’agenzia di detectives Baldwin Felts un migliaio di crumiri e convinsero il
governatore Ammons a dar loro manforte nel soffocare lo sciopero. Ne risultò una vera e
propria azione bellica. Guardiani, minatori, le loro donne e bambini, che dal giorno dello sfratto
campeggiavano in tende, vennero massacrati senza pietà, finché il governatore, spaventato,
invocò l’aiuto del presidente Wilson che, mediante l’invio di truppe federali, finì con lo
schiacciare lo sciopero.
Questo il resoconto del “New York Times” del 21 aprile 1914: Una battaglia di 14 ore tra
scioperanti e membri della Guardia Nazionale del Colorado nel distretto di Ludlow è culminata
oggi con l’uccisione di Luis Tikas, capo degli scioperanti greci e con la distruzione della
tendopoli di Ludlow, che è finita carbonizzata>,. L’indomani il “New York Times” precisava:
Quarantacinque morti, tra cui 32 donne e bambini, una ventina di dispersi e altrettanti feriti è il
bilancio della battaglia di 14 ore tra truppe statali e scioperanti nella proprietà della “Colorado
Fuel & Iron Company”, una holding di Rockefeller”. Il campo di Ludlow è una massa di macerie
carbonizzate che nascondono una vicenda di orrori che non ha l’eguale nella storia della lotta
industriale. Nelle trincee che si erano scavate per proteggersi dalle pallottole, donne e bambini
sono morti come topi in trappola, uccisi dalle fiamme. Una trincea scoperta questo pomeriggio
conteneva i corpi di dieci bambini e due donne>,.

L’uomo più odiato>,

Già prima di questa vicenda, la stampa aveva definito Rockefeller l’uomo più odiato
d’America>,. Lui se ne infischiava. Ma l’indignazione universale che suscitò quel massacro fu
tale che spinse il nostro ad invocare l’aiuto del più famoso agente di relazioni pubbliche degli
USA: Ivy Lee.
Quando costui apprese che la “Fondazione Rockefeller” aveva in cassa 100 milioni di dollari
di cui non sapeva cosa fare, propose di donare grosse somme -mai meno di un milione di

370
dollari alla volta- a note Università, Ospedali, Chiese ed altre istituzioni
meritevoli>,. La proposta fu accettata. Così anche i milioni. E questi fruttarono a Rockefeller
titoloni su tutte le prime pagine del mondo, in ottemperanza ad una massima vigente in ogni
redazione dell’epoca secondo la quale un milione di dollari fa sempre notizia.
Negli anni che seguirono, non solo i più rinomati pennivendoli d’America e d’Oltremare, ma
giornali interi vennero acquistati da Rockefeller, che scopriva che gli intellettuali erano il
migliore investimento di tutti, e anche il più economico.

Come nasce la censura

Anche il più indipendente direttore di giornale dipende dalle agenzie di stampa per le notizie
da pubblicare e non ha alcuna ragione di sospettare che in uno solo dei tanti argomenti trattati
le agenzie forniscano informazioni tendenziose e sistematicamente truccate come nel campo
della scienza medica. Eppure è ciò che accade regolarmente. Il Bealle fu il primo a capirlo, e
capirne anche il perché e il percome.
Alla fine degli anni ’40, quando iniziò la sua attività investigativa, Bealle scoprì che uno dei
direttori della Fondazione Rockefeller era anche membro del direttorato della “Associated
Press”, una delle tre agenzie di stampa USA i cui comunicati sono giudicati molto attendibili nel
mondo intero. Chi era costui? Nientemeno che Arthur Hays Sulzberger, comproprietario e
direttore del “New York Times” e come tale uno dei più influenti dirigenti della “Associated
Press”.
Così non ebbe difficoltà a persuadere gli incaricati scientifici di tutte le agenzie di stampa che
sarebbe stato pericoloso e irresponsabile accordare piena libertà di opinione a chiunque in
materia di medicina e che, pertanto, tutte le notizie concernenti il settore medico avrebbero
dovuto essere vagliate da un esperto» prima di poter essere divulgate e pubblicate. E chi
avrebbe fornito codesti esperti»? Naturalmente la “Fondazione Rockefeller”, bontà sua, in
quanto portavoce del massimo complesso medico-farmaceutico al mondo.
Fu allora che cominciarono ad apparire, spesso simultaneamente su tutta la stampa
mondiale, notizie di nuove scoperte mediche, nuove terapie, nuovi vaccini, nuovi sieri, nuovi
farmaci miracolosi», per rimpiazzare quelli di cui non si riusciva più a nascondere l’inefficacia
o il danno e destinati a scomparire a loro volta per far posto ad altri che venivano descritti
meno dannosi e più efficaci», singolare sovvertimento dei termini e della verità.

Cosa centra il prof. Singer?

Stiamo forse divagando? Per nulla. Negli anni ’60 si era universalmente stabilita,
incontrovertibilmente, attraverso la tragedia del Talidomide e le migliaia di tragedie simili che
seguirono nel corso di pochissimi anni, la prova scientifica e matematicamente dimostrabile
che gli esperimenti sugli animali non sono in grado di impedire errori e catastrofi mediche e
che, anzi, tali prove sugli animali, possono solo garantirne la ripetizione. Difatti le nascite
focomeliche, che avrebbero dovuto essere del tutto scongiurate grazie agli incrementati
esperimenti sugli animali, in grado, si asseriva, di prevenire gli eventuali danni dei nuovi
farmaci, non solo non diminuirono ma continuarono a crescere in misura allarmante, mettendo
in dubbio la validità di tutta l’impostazione della ricerca medica.
La “Fondazione Rockefeller” capì allora che occorreva escogitare qualcosa di completamente
nuovo e radicalmente diverso per poter proseguire sulla strada lucrosa di sempre, evitando che

371
troppa gente protestasse e senza che la popolazione, abbagliata dalle prodigiose conquiste
della tecnica e dell’elettronica, si avvedesse dell’inganno e dello sfruttamento continuo cui era
soggetta nel campo della biologia, ossia della salute che non è basata sulla matematica, ma sul
vitalismo animato individuale.
Le tragedie dovute alle prove sugli animali mettevano seriamente in dubbio le capacità
intellettive dei dirigenti della ricerca medica, e ciò a livello mondiale. Intanto erano sorti nuovi
interessi da sviluppare e sfruttare, tra cui quelli dell’ingegneria genetica, dei trapianti, della
eutanasia e della sperimentazione sui feti umani, che suscitano sconcerto e dissensi diffusi,
tanto che anche il Vaticano è pesantemente intervenuto sulla questione.

Nasce la bioetica

Fu per questo che gli intellettuali», la categoria che già tanto aveva fatto per il vecchio
Rockefeller, escogitarono addirittura una nuova disciplina filosofica, che venne battezzata con
un nome dal suono scientifico Bioetica». Il principio era che si poteva benissimo continuare a
studiare l’attuale biologia», più le altre discipline che stavano nascendo e che pertanto
andavano sviluppate e sfruttate a dovere, basandosi inizialmente sulla sperimentazione
animale, poi introducendovi come nuovissimo intingolo, considerazioni etiche per le quali
occorreva un volenteroso e credibile presentatore. In conclusione, che per amore di brevità
riduciamo ai minimi termini che possono apparire semplicistici, ma che rappresentano
l’essenza della bioetica utilitaristica: Qualsiasi misura e tipo di sopruso o crudeltà, non solo
verso gli animali ma anche verso esseri umani è eticamente» gustificabile, dunque lecita, se i
vantaggi che ne derivano, o promettono di derivarne, anche solo teoricamente in tempi
indefiniti, superano i danni e le sofferenze che causano, se il numero di individui che
potrebbero beneficiarne supera il numero delle vittime sacrificali».
Orbene noi concediamo a chiunque il diritto di mantenere ed esporre opinioni e teorie
filosofiche di qualsiasi tipo; ma questo diritto impone loro anche l’obbligo di farlo
onestamente, con completezza, e ciò non è il caso del prof. Singer, che presenta le sue
zoppicanti teorie in una luce falsa, nascondendo deliberatamente, da più di vent’anni,
sacrosante verità.
Grazie alla potenza della “Fondazione Rockefeller”, la sua immagine è stata imposta
all’opinione pubblica mondiale come quella del primario paladino degli animali, come recita il
titolo del libro con cui è stata stabilita la sua fama; ruolo che gli assicura il rispetto e l’ascolto
degli animalisti di tutto il mondo. I quali, di conseguenza, gli credono quando afferma che
alcuni esperimenti sono irrinunciabili per il bene dell’umanità, dunque sono utili, ergo
andrebbero aumentati, come difatti la “Fondazione Rockefeller” desidera. La disonestà del
Singer consiste nel tacere sistematicamente ai suoi lettori ciò che altri da un quarto di secolo
gli chiedono di far sapere: che esiste un gran numero di medici e scienziati di parere
diametralmente opposto che negano ogni valore scientifico ai risultati ottenuti, non solo
perché si tratta di animali ma ancor più proprio perché si tratta di sperimentazione: la quale
presuppone che vengano inflitti artificiosamente morbi e danni che non possono essere
identici a quelli che sorgono spontaneamente nell’individuo. Noi pensiamo che il personaggio
Singer, con tutta la sua teoria bioetica» siano stati inventati» a bella posta dai ben pagati teorici
della “Fondazione Rockefeller” per poter proclamare nei grandi dibattiti, anche a livello
parlamentare: persino il Peter Singer, riconosciuto come il massimo zoofilo al mondo, non è in
grado di negare che la sperimentazione animale, lungi dall’essere un semplice alibi per coprire i

372
danni di una metodologia errata, è indispensabile per proteggere la salute umana, evitare
l’invecchiamento, prolungare la vita e chissà... forse, un giorno, assicurare la vita eterna».

Problemi più gravi»

Naturalmente il prof. Singer si occupa anche e soprattutto di problemi ben più gravi» di quelli
che interessano gli animali, però tutti i problemi di cui si occupa interessano la continuata
prosperità della “Fondazione Rockefeller” e della Medicina», nuova religione. Recentemente,
dopo aver proposto di utilizzare, per gli esperimenti su animali, i cani randagi presi al laccio dagli
accalappiacani comunali ( tanto non soffriranno di più negli esperimenti che quando vengono
gassati nel canile comunale», ha affermato il Singer in un articolo sulla rivista universitaria
australiana “Uniken”), egli ha pontificato anche sulla liceità delle sperimentazioni su feti umani,
che sarebbero etiche» durante i primi tre mesi di vita perché fino a quell’età, così ha deciso il
Professore, il feto non avverte alcun dolore.

Lezione americana

Non hanno tardato molto le organizzazioni mediche di altri paesi industrializzati ad imparare
dalle lezioni del Professore della “Fondazione Rockefeller”. Riferisce il Bealle, nella opera citata,
di alcuni casi in cui i professionisti della beneficenza riescono a sfruttare
<<a loro vantaggio» da una parte il buon cuore e la ingenuità delle genti, dall’altra il
costante terrore che gli uomini provano di fronte alla sofferenza e alla morte.
Già nel ’30 esistevano negli Stati Uniti <<Enti Morali senza scopo di lucro» (alla Garattini) che
raccoglievano fondi per <<studiare» e <<sconfiggere» ogni male conosciuto sulla terra: artrite,
reumatismi, malattie mentali, vista, psicoanalisi, poliomielite, sclerosi multipla, malattie
tropicali, epilessia (tre tipi diversi), diabete, tubercolosi, il comune raffreddore, paraplegia,
sordità, paralisi celebrale, malattie circolatorie e cardiache, senza parlare del solito cancro.
Riferisce il Bealle come nel periodo natalizio del ’31 Harry Hopkins, amico e stretto
collaboratore del Presidente Roosevelt, si mise a raccogliere fondi per la “Associazione contro
la Tubercolosi” di New York. Nel comitato era stato incluso anche il nome del dottor Louis I.
Harris, commissario sanitario della città di New York. Un bel giorno quest’ultimo ebbe la
<<cattiva» idea di controllare i conteggi finali e vi riuscì nonostante l’opposizione del potente
Harry Hopkins. Il risultato fu una lettera dell’Harris al “New York Times” che la pubblicò l’8
giugno del ’32: <<Per quanto io abbia potuto rilevare durante molti anni di contatto intimo,
solo un’infima frazione dei molti milioni di dollari che la “Associazione contro la Tubercolosi” di
New York ha raccolto nel corso dell’ultima decade e mezza è stata spesa per provvedere alla
diagnosi, trattamento medico, cure sanitarie e ospedaliere o altre necessità dei malati o delle
loro famiglie. Infatti io sono sicuro che neanche un soldo viene usato per aiutare i
tubercolotici».
A questa lettera il Bealle fa seguire il drammatico appello diramato l’anno prima da Harry
Hopkins (15 dicembre ’31), titolato “Salva una vita!” e redatto in finta veste telegrafica:
<<Disperata necessità arginare tubercolosi in periodo depressione finanziaria stop allarmante
diminuzione entrate per nostra lotta in periodo natalizio stop cedimento ora significa rinuncia
vantaggi acquisiti con anni di dura lotta e perdite di vite umane stop contributi grossi o piccoli
di grande aiuto stop emettere assegni a Thomas Lamont tesoriere tre ottantasei Quarta
Avenue».

373
Questo Thomas Lamont, c’informa il Bealle, altri non era che il socio del grande banchiere
Morgan, principale rivale di Rockefeller nello sfruttamento della nazione americana, e il cui
impero bancario ed editoriale finì in bocca al Grande Pirata quando Morgan morì. Comunque la
succitata lettera del dr. Louis Harris, apparsa sul “Times”, non deve essere stata letta e
ricordata da molti newyorchesi se ancora nel ’56 la medesima Associazione riuscì a rastrellare
altri 26.310.385 dollari col suo solito appello natalizio.

Italia oggi

Già nel nostro rapporto “I falsari della scienza” (1980) abbiamo mostrato con quanta verve i
capitani dell’industria italiani, geniali apprendisti, ispirandosi ai modelli americani lanciarono la
loro raccolta di fondi per la <<lotta al cancro». Ci si è dovuto prestare anche il povero, si fa per
dire, Angelo Rizzoli, con tutto il suo <<impero» editoriale, con i relativi <<messaggi natalizi»
menzionati nel nostro “I falsari della scienza”, mentre era schiavo della Montedison: dopo
essere stato costretto a sopprimere “Imperatrice nuda” e prima di finire per ben due volte in
carcere.
Circa un anno fa cominciammo ad udire dalle radio italiane un appello ripetitivo che annunciava
in toni drammatici: <<È stata scoperta la causa della distrofia muscolare! Ora si deve trovare la
cura!» (ci sembra di ricordare che l’appello precedente riguardava la <<sclerosi multipla», ma
non lo giuriamo).
Sapevamo che la causa della distrofia muscolare non era stata affatto trovata, e
certamente non lo sarà mai se la ricerca persevererà sulla strada errata. Ma potevamo
immaginarci quale sarebbe stato il seguito di un simile annuncio.
Per brevità, proprio nel periodo post-tangentopoli e prenatalizio del dicembre ’93, venivamo
informati che lo spettacolo di beneficenza organizzato dalla RAI/TV con la partecipazione della
bella, e pensiamo innocente, Alba Parietti per studiare la «distrofia muscolare», ha raccolto tra
i generosi telespettatori italiani la bellezza di 19 miliardi e mezzo...

link: http://aurora.altervista.org/29approfondimento.htm

Tratto da http://www.oltrelacoltre.com/?p=12971

374
DOSSIER: La famiglia ROTHSCHILD
IMPERO ROTHSCHILD - tratto dal sito ufficiale www.rothschild.com

 ( Video storia dei Rothschild http://www.youtube.com/watch?v=ItL1AUuh1a4 )

Il patrimonio della famiglia Rothschild è stimato essere 500 trilioni di


dollari,cioè 500.000.000.000.000.000.000 di dollari!!
Il debito pubblico americano è circa 1.600.000.000.000 di dollari...Il PIL del
mondo nel 2008 fu di 56.777.000.000.000 di dollari.....Fate voi le dovute
proporzioni...

375
LA STORIA DEI ROTSCHILD:

5 FRECCE COME 5 FIGLI.

L'anno è il 1743.

Amschel Moses Bauer, un semplice orafo tedesco con la passione, che oggi
possiamo chiamarla predisposizione, per prestiti e finanziamenti. Semplice
orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha dato
origine a un impero economico da mille e una notte. Un impero nato sotto le
ali protettive dell'aquila romana
contornata da uno scudo rosso. Tale
infatti è il sigillo che Amschel aveva
collocato sull'entrata della propria
azienda. Un logo che divenne presto la rappresentazione
figurata dell’attività di Bauer. «La ditta dello Scudo Rosso»
veniva infatti chiamata. Quello che non tutti sanno invece è che lo
Scudo Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più
precisi: Scudo Rosso è Rothen Schild, e da qui Rothschild.
Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di
Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò
nome in Rothschild, e tale è rimasto immutato fino ai giorni
nostri. Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli:
Amschel (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868).
Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla volta
di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l'impero esclusivamente patriarcale. Le
donne avevano un ruolo secondario nella gestione. Il primogenito Amschel essendo il più anziano
rimase a Francoforte per controllare la società base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a
Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi. La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo
emblema che li rappresenti al meglio. Cinque frecce che s'incrociano intersecandosi in un unico
punto è il nuovo stemma. Le frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d'intersezione è lo
scopo che unisce tutta la famiglia.

Rothschild è una famiglia di banchieri di origine Ashkenazi, che attraverso le sue sedi di Vienna,
Parigi, Londra, Napoli e Francoforte controllava più o meno direttamente le politiche dei paesi che
finanziava. Il fondatore viene considerato Mayer Amschel Rothschild, (1744-1812) ebreo di
Francoforte che pose i suoi cinque figli a capo delle diverse branche della famiglia e delle attività
bancarie:

-Amschel Mayer Rothschild (1773-1855) - Francoforte

-Salomon Mayer Rothschild (1774-1855) - Vienna

-Nathan Mayer Rothschild (1777-1836) - Londra

-Calmann Mayer Rothschild (1788-1855) - Napoli

-James Mayer Rothschild (1792-1868) - Parigi

Francoforte, Germania. Nel 1743, cinquant’anni dopo che la Banca d’Inghilterra aveva aperto i
battenti, un orafo di nome Amschel Moses Bauer inaugurò un conio di monete - un ufficio di
contabilità - e sull’entrata collocò un’insegna rappresentante un’aquila Romana su uno scudo rosso;
376
il negozio divenne noto come la ditta dello Scudo Rosso o, in lingua tedesca, Rothschild.

Il primogenito di Mayer, Amschel, rimase a Francoforte per occuparsi della banca della città natale;
il secondogenito, Salomon, fu spedito a Vienna; il terzo figlio, Nathan, che era chiaramente il più
abile, fu mandato a Londra nel 1798, all’età di 21 anni, un secolo dopo la fondazione della Banca
d’Inghilterra; il quarto figlio, Karl, si recò a Napoli; il quinto figlio, Jakob (James), andò a Parigi.

Nel 1785 Mayer trasferì l’intera famiglia in un’abitazione più grande, un edificio a cinque piani
condiviso con la famiglia Schiff; tale edificio era conosciuto col nome di casa dello Scudo Verde. I
Rothschild e gli Schiff avrebbero avuto un ruolo di primaria importanza nella storia finanziaria
dell’Europa, degli Stati Uniti e del resto del mondo; il nipote di Schiff si trasferì a New York ed aiutò
a finanziare il colpo di stato bolscevico del 1917 in Russia.

I Rothschild si misero in affari con i reali europei a Wilhelmshöhe, la reggia dell’uomo più ricco della
Germania - in effetti il monarca più ricco di tutta l’Europa - il Principe Guglielmo di Hesse-Cassel.
All’inizio i Rothschild consigliavano Guglielmo soltanto in merito a speculazioni relative a monete
preziose. Tuttavia, quando Napoleone costrinse il Principe Guglielmo all’esilio, quest’ultimo inviò a
Londra a Nathan Rothschild 550.000 sterline (che all’epoca erano una somma enorme, equivalente
a svariati milioni di dollari del giorno d’oggi) perché fossero impiegate per acquistare titoli
consolidati - obbligazioni o titoli statali britannici - ma Rothschild utilizzò il denaro per i propri affari;
con Napoleone in giro, le opportunità di investimenti bellici altamente remunerativi erano
pressoché illimitate.

Guglielmo ritornò a Wilhelmshöhe qualche tempo prima della battaglia di Waterloo del 1815; egli
convocò i Rothschild e pretese la restituzione del suo denaro. I Rothschild restituirono il denaro di
Guglielmo, con l’otto per cento di interesse che i titoli britannici gli avrebbero fruttato se
l’investimento fosse stato effettivamente fatto; i Rothschild, però, tennero per sé gli ingenti profitti
di guerra che avevano conseguito utilizzando il denaro di Guglielmo - losca pratica in ogni secolo.

In parte con questi metodi, Nathan Rothschild riuscì a vantarsi, in seguito, di aver aumentato, in 17
anni trascorsi in Gran Bretagna, l’originale capitale di 20.000 sterline affidatogli dal padre di 2.500
volte, vale a dire fino a 50.000.000 sterline - una somma davvero considerevole per quei tempi,
comparabile al potere d’acquisto di miliardi di dollari dei nostri giorni.

Agli inizi del 1817, il ministro del Tesoro Prussiano, nel corso di una visita a Londra, scrisse che
Nathan Rothschild aveva:

...una incredibile influenza su tutte le transazioni finanziarie qui a Londra. Viene ampiamente
affermato...che egli regola completamente il tasso di cambio nella City. Il suo potere in quanto
banchiere è enorme.

Nel 1818 il segretario del principe austriaco Metternich, scrivendo dei Rothschild, affermava che:

...essi sono le persone più ricche d’Europa.

Le banche dei Rothschild, cooperando all’interno della famiglia e utilizzando le tecniche di riserva
frazionale bancaria, divennero incredibilmente ricche. Verso la metà del 1800 essi dominavano tutto
il sistema bancario europeo ed erano sicuramente la famiglia più ricca del mondo; una
considerevole parte della dissoluta nobiltà europea era fortemente indebitata con loro.

In virtù della loro presenza come banchieri in cinque nazioni, i Rothschild erano in effetti autonomi,

377
un’entità indipendente dai paesi nei quali operavano. Se le direttive politiche di una nazione non
favorivano loro o i loro interessi, essi potevano semplicemente non concedere ulteriori crediti in
loco, oppure concederne a quelle nazioni o gruppi che contrastavano tali direttive. Soltanto loro
erano a conoscenza dei luoghi in cui erano depositate le loro riserve d’oro e di altro genere, così da
essere protetti da confische, multe, pressioni o tassazioni governative, rendendo così ogni revisione
dei conti o indagine nazionale effettivamente insensata; soltanto loro erano a conoscenza
dell’abbondanza (o della scarsità) delle proprie riserve frazionali, sparpagliate in cinque nazioni - il
che rappresentava un enorme vantaggio rispetto a semplici banche nazionali impegnate a costituire
una riserva frazionale.

Fu proprio il carattere internazionale delle banche dei Rothschild che conferì loro dei vantaggi unici
sulle banche nazionali e sui governi; e questo fu esattamente ciò che i legislatori e i parlamenti
nazionali avrebbero dovuto proibire, cosa che però non fecero. Tale situazione rimane inalterata
per quanto riguarda le banche internazionali o multinazionali proprie dei nostri tempi e costituisce
la forza trainante della globalizzazione - la spinta verso un governo mondiale.

I Rothschild concessero enormi prestiti per acquisire monopoli in svariate industrie, garantendo in
questo modo la capacità dei debitori di restituire i prestiti alzando i prezzi senza paura della
concorrenza, incrementando al contempo il potere politico ed economico dei Rothschild. Essi
finanziarono Cecil Rhodes, consentendogli di instaurare un monopolio sui terreni auriferi del
Sudafrica e sui diamanti DeBeers; in America finanziarono la monopolizzazione delle ferrovie.

La National City Bank di Cleveland, che nel corso delle udienze congressuali è stata riconosciuta
come una delle tre banche dei Rothschild negli Stati Uniti, ha fornito a John D. Rockefeller il capitale
per iniziare la sua monopolizzazione nel settore della raffinazione del petrolio, cosa che ha poi
portato alla fondazione della Standard Oil.

Jacob Schiff, nato nella casa dello Scudo Verde dei Rothschild a Francoforte e quindi loro agente
principale negli Stati Uniti, consigliò Rockefeller e architettò il famigerato accordo di rimborso che
quest’ultimo richiese segretamente ai petrolieri rivali che trasportavano per ferrovia. Queste stesse
ferrovie erano già state monopolizzate dal controllo dei Rothschild tramite gli agenti ed alleati J. P.
Morgan e Kuhn, Loeb & Company (Schiff faceva parte del Consiglio) che, assieme, controllavano il
95% di tutta la percorrenza delle ferrovie statunitensi.

Nel 1850 si stimò che il capitale di James Rothschild, erede del ramo francese della famiglia,
ammontasse a 600 milioni di franchi francesi - cioè 150 milioni in più di tutti gli altri banchieri di
Francia messi assieme. James era stato collocato a Parigi da Mayer Amschel nel 1812 con un capitale
di 200.000 dollari; all’epoca della sua morte, nel 1868, cinquantasei anni più tardi, il suo reddito
annuale ammontava a 40.000.000 di dollari. In quel periodo in America non vi era fortuna che
eguagliasse nemmeno il reddito di un solo anno di James.

Il poeta Heinrich Heine riferendosi a James Rothschild disse:

Il denaro è il dio dei nostri tempi, e Rothschild è il suo profeta.

James costruì la sua favolosa magione, chiamata Ferrières, 19 miglia a nordest di Parigi. Guglielmo I,
vedendola per la prima volta, esclamò:

I Re non possono permettersi una cosa del genere. Può appartenere solo ad un Rothschild!

Un altro commentatore francese del 19mo secolo la mette in questi termini:

378
C’è un unico potere in Europa, ed è quello dei Rothschild.

Non vi è alcun indizio che il ruolo predominante dei Rothschild nella finanza europea o mondiale sia
mutato; al contrario, con l’aumentare della loro ricchezza, essi hanno semplicemente incrementato
la loro ‘passione per l’anonimato’. I loro vasti possedimenti raramente ne riportano il nome.

Lo scrittore Frederic Morton ha scritto che i Rothschild avevano:

...conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non
abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari...

"La nostra politica è quella di fomentare le guerre,


ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere
guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in
entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più
sotto il nostro potere".-Amschel Mayer Rothschild-

379
380
POSSEDIMENTI E PARTECIPAZIONI AZIENDALI:

Possiedono, gestiscono e controllano Società di ogni genere e pubblicano i nomi di queste sul
proprio sito ufficiale senza timore che alcuni possano pensare che ci sia “qualcosa dietro”. Riporto
qualche nome ma probabilmente l'elenco sottostante non rappresenta nemmeno l'1% delle aziende
in loro possesso:De Beers(De Beers Canada-Diamdel-Element Six-De Beers UK[Forevermark]-
Diamond Trading Company-Diamond Trading Company Botswana-Diamond Trading Company South
Africa-Namibia Diamond Trading Company]-De Beers Consolidated Mines- De Beers Diamond
Jewellers- Debswana-Namdeb), Enron,British Telecom

France Telecom(Orange-Wanadoo-Globecast-Pages Jaunes),

Deutsche Telekom(T Home-T Mobile-T Online-T Systems-Slovak Telekom-Magyar Telekom-T-Hrvatski


Telekom),

Alcatel(Telettra), Eircom, Mannesmann, AT&T(BellSouth), BBC, Petro China, PetroBras, Canal +,


Vivendi, Aventis,

Unilever(Bertolli-Hindustan Lever-Lipton-Té Ati-Infusi Montana-Algida[Magnum-Cornetto-Carte


d'Or-Carte d'Or Light-Breyers CarbSmart-Solero-Ben & Jerry's-...]-Toseroni-Sorbetteria Ranieri-
Hellmann's-Calvé¬Gradina-Santa Rosa-Blue Band-Rama-Becel-Flora-Marmite-Knorr-Pot Noodle-
Findus-Iglo-Genepesca-Slim Fast-Milkana-Crème Cuisine-Cif-Omo-Coccolino-Vim-Lysoform-Svelto-
Surf-Ciok-Axe-Rexona-Impulse¬Dove-Lux-Clear-Atkinson-Mentadent-Pepsodent-Gibbs-Fabergé-
Timotei-Sunsilk-Valentino-1881 Cerruti¬Calvin Klein-Cutex-Vaseline-TIGI-Athea-Lifebuoy-Pond's-
Signal, Close Up-Signal, Close Up)

Royal Canin, Pfaff, Deutch, BMW, TDK,

ITALIA:

Tiscali, Terna,

Seat Pagine Gialle(Cipi-Consodata-Europages-Lighthouse International Company-Telegate-Tdl


Infomedia¬Seat Corporate University-Telegate AG-Consodata Group Ltd-TDL Infomedia Ltd),

Eni(EniPower-Snam Rete Gas-Italgas-Syndial-Polimeri Europa-Saipem-Sofid-Tecnomare-Agenzia


Giornalistica Italia-Eni Corporate University-Eni International Resources Limited-Enifin-PetroLig-
PetroVen¬EniServizi),

Rai, Banca di Roma, Ferretti, Banco di Napoli, 3i, BNL Banca Nazionale del Lavoro,

Intesa San Paolo(Banca Intesa-Sanpaolo IMI-Intesa SanPaolo Bank-Privredna Banka Zagreb-Bank of


Alexandria-Intesa Sanpaolo Private Banking-Intesa SanPaolo Banka-KMB Bank-Banca Intesa
Beograd¬VUB Banka-Banka Koper-CIB Bank-Pravex Bank-Qingdao City Commercial Bank),

Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473,

Finmeccanica( Selenia-Elsag-STMicroelectronics- Aeritalia/Alenia-Officine Aeronavali-


Aermacchi[Savoia¬Marchetti]-ATR-Thales-Alenia Space-Telespazio-Selex Sistemi Integrati-
SelexGalileo-Selex Sensors and Airborne Systems-Selex Communications-ElsagDatamat-
AgustaWestland-Oto Melara-Oto Melara-WASS¬MBDA consorzio missilistico europeo-Ansaldo
Energia-AnsaldoBreda-Ansaldo STS-AgustaWestland¬STMicroelectronics-Aeromeccanica SA-Alenia

381
Aeronautica-Ansaldo Energia-AnsaldoBreda¬BredaMenarinibus-Elsag Datamat-Fata-Oto Melara-
Trimprobe-Telespazio-Finmeccanica Finance¬Finmeccanica Group Real Estate-Finmeccanica Group
Services-Finmeccanica North America-Finmeccanica UK LTD-DRS Technologies Inc-ElsaCom-Seicos-
SELEX Communications-SELEX Service Management¬SELEX Sistemi Integrati-SO.GE.PA.- Whitehead
Alenia Sistemi Subacquei-Alenia Marconi System¬Eurosysnav-Libyan Italian Advanced Technology-
Orizzonte Sistemi Navali-Europea Microfusioni Aerospaziali-Thales Alenia Space-Elettronica-
European Satellite Navigation Industries GmbH-Galileo Industries-MBDA-Nahuelsat-NGL Prime),

Gruppo Santander(Banco Santander-Santander Consumer Finance-Banesto-Openbank-BANIF-Unión


de Créditos Inmobiliarios-Santander Direkt Bank-GE Money-Santander Consumer Bank-Santander
Private BankingBanco Santander Totta-Grupo Santander Totta-Abbey-Cahoot-Bradford & Bingley-
Alliance & Leicester-Optimal Investment Services-Banco Santander Río-Orígenes AFJP-Banco
Santander Banespa¬Banco Real-Banco Santander Colombia-Administrador Financiero de
Transantiago-AFP Bansander-Banco Santander Chile-Santander Banefe-Sovereign Bank-Grupo
Financiero Santander Serfin-Banco Santander de Panamá-Banco Santander del Perú-Banco
Santander Puerto Rico-Santander Overseas Bank-Banco

Santander Uruguay-Banco de Venezuela-Attijariwafa Bank-Banco Standard Totta de Mozambique-


Banco Internacional de Santo Tomé y Príncipe-Banco de Santander Hong Kong Branch-Banca
Serfin),

Alitalia, Pininfarina, Jil Sander,

Banca Popolare di Milano(Mobiliare Milanese-Banca Popolare di Roma, la Banca Briantea, Banca


Agricola Milanese, Banca Popolare Cooperativa Vogherese, Banca Popolare di Bologna e Ferrara,
Banca Popolare di Apricena, Ina Banca, Cassa di Risparmio di Alessandria e Banca di Legnano),

Credem(Credito Emiliano Holding-Credito Emiliano-Abaxbank-Anteprima-Ariosto-Banca


Euromobiliare¬Banca Euromobiliare (Suisse)-Creacasa-Credem International (LUX)-Credem Private
Equity¬Credemassicurazioni-Credemfactor-Credimmobili-Credemleasing-Credemtel-Credemvita-
Euromobiliare Alternative Investment SGR-Euromobiliare Asset Management-Euromobiliare
Fiduciaria-Euromobiliare International Fund Sicav-M.G.T.),

Banca Popolare dell'Emilia Romagna(Volksbank-EMRO Finance Ireland-BPER International Advisory


Company-Sofipo-Sintesi 2000),

Carige, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, BancAssurance Popolari, Ragusa, Banca Popolare S.
Angelo, Banca di Credito Cooperativo "San Giuseppe" Petralia Sottana, Banca Di Credito
Cooperativo Di Lercara Friddi, Banca di Credito Cooperativo di Sambuca di Sicilia, Banca di Credito
Cooperativo G. Toniolo di San Cataldo, Unicredit, Pininfarina, Banca Intesa, Giochi Preziosi, Clessidra,
ERG, Marazzi Group, AXA, Redaelli Tecna, Kohlberg company, Kartogroup, Arcandor, Bally, UBI
Banca, Societe Generale, La Centrale, Luxottica, Syndial, Banca Nuova, Capitalia, Banca Lombarda e
Piemontese, Banca Popolare Italiana, Banca Popolare di Verona,

Barilla(Mulino Bianco-Pavesi-Voiello-Academia Barilla-Wasa-Misko-Filiz-Yemina-Vesta),

British American Tobacco(MS-Nazionali-Sax-Lido-Linda-Eura-Stop-Futura-Alfa-Kent-Dunhill-Lucky


Strike¬Vogue-Viceroy-Rothmans-Kool-Benson & Hedges-State Express 555-Peter Stuyvesant-John
Player Gold Leaf-...)

ROTHSCHILD ITALIA

382
Carlo De Benedetti,ebreo, una delle persone più potenti in Italia, è nel Consiglio d'Amministrazione
della Banca Rothschild francese. Costui ha come braccio destro Colaninno, ex Presidente di
Telecom, il quale mise il figlio (ora Deputato del PD) a lavorare a stretto contatto con Casaleggio
nella Webbeg S.p.a. Ora quel Casaleggio gestisce personaggi come Di Pietro, Grillo e tanti altri.
Colaninno junior incontrò Benetazzo ed il veneto cambiò subito dopo, dato che non nominò più la
parola Signoraggio (un po' come fece pure anche grillo dopo il '98). De Benedetti è uno dei maggior
finanziatori del PD e dell 'IDV. L'attuale Amministratore delegato di Telecom è Franco Bernabè, l'ex
VicePresidente di Rothschild Europe ed attualmente in Rothschild Spa. Quest' ultimo è stato
amministratore delegato di Eni, dal 1992 al 1998 ha privatizzato la Società. Bernabè ha inoltre
ricoperto vari incarichi pubblici: nel 1999 è stato nominato dal Primo Ministro come rappresentante
speciale del governo italiano per la ricostruzione del Kossovo; tra il 2001 e il 2003 è stato Presidente
della Biennale di Venezia e dal 2004 è Presidente del MART di Trento e Rovereto, il principale museo
italiano di arte moderna. È stato membro dell’Advisory Board del Council on Foreign Relations;
attualmente siede nel consiglio del Peres Center for Peace, nell’Advisory Board dell’Observatoire
Méditérranéen de l’Énergie, ed è membro del consiglio di amministrazione di Petrochina, ruolo che
ha ricoperto in passato anche in altre società italiane e internazionali quotate.

De Benedetti, la sera prima del 9/11, era a cena a Washington, al National Building Museum, con
George Bush padre e la famiglia di Bin Laden, tutti invitati dal Gruppo del Carlyle! E chi conosce il
gruppo Carlyle sà bene che cosa vuol dire!

La Banca francese Edmond de Rothschild possiede Air France la quale ha acquistato Alitalia.

Rodolfo, figlio di Carlo, è Presidente di Sorgenia. Il sito di Sorgenia informa che è il primo operatore
privato italiano del mercato nazionale dell'energia elettrica e del gas naturale, con 500.000 clienti in
tutta Italia e

impianti di generazione elettrica per circa 2.900 MW di potenza. Bernabè è stato inoltre presidente
e azionista di maggioranza di FB Group, società di investimenti nei settori dell'ICT e delle energie
rinnovabili che aveva fondato.

Ennesimo collegamento Rothschild Telecom: Giovanni Stella dal 2004 al 2007 è stato
Amministratore Delegato di Rothschild S.p.A. per poi passare dal 2008 a vicepresidente esecutivo e
amministratore delegato di Telecom Italia Media.

Chicco Testa è stato Segretario Nazionale, e successivamente Presidente Nazionale, di Legambiente.


Eletto alla Camera dei deputati per due legislature, nelle liste del Pci nelle elezioni del 14 giugno
1987, poi riconfermato con il Pds fino al 1994; è stato membro della Commissione Ambiente e
Territorio. Dal 1994 al 1996 è stato Presidente del consiglio di amministrazione di Acea, Azienda
Comunale Energia e Ambiente del Comune di Roma. Dal 1996 al 2002 è stato Presidente del
Consiglio di Amministrazione di Enel e membro del Consiglio di Amministrazione di Wind. Durante la
sua presidenza, Enel è stata parzialmente privatizzata. È stato inoltre membro dell’Expert Advisory
Committee dello European Carbon Fund e Presidente del Comitato Organizzativo del 20° Congresso
Mondiale dell'Energia. È stato membro del Consiglio di Amministrazione del gruppo Riello (leader
italiano nei sistemi di riscaldamento) dal 2002 al 2004. Dal 2002 al 2005 è stato membro dello
European Advisory Board del Gruppo Carlyle, presidente del consiglio di amministrazione di S.T.A.
S.p.A. (Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma) e Presidente del Kyoto Club. È stato inoltre
Presidente, fino al 2008, della società Roma Metropolitane, appartenente al comune di Roma, che
realizza le nuove Linee Metropolitane della capitale italiana. È giornalista e collabora con alcuni fra i
più importanti quotidiani e settimanali italiani. È stato professore incaricato presso la Scuola di
Management della LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, Master in Business
383
Administration, responsabile del corso in Economia e Management delle Imprese di servizi di
pubblica utilità. È stato professore presso le Università di Macerata e Napoli. Attualmente è
Managing Director di Rothschild. È inoltre Presidente di Telit Communications Plc e Vice Presidente
della Intecs S.p.A. Chicco Testa è membro del consiglio di amministrazione di Allianz ed è Presidente
di EVA, Energie Valsabbia, società che sviluppa e costruisce impianti idroelettrici e solari.

Angelo Rovati era Senior Advisor in Rothschild Italia, è un ex cestista, dirigente sportivo e politico
italiano. È stato uno dei consiglieri di Romano Prodi. Divenne consigliere della presidenza del
Consiglio nel maggio 2006, durante il Governo Prodi II. Decide di lasciare l'incarico nel mese di
settembre, successivamente ad alcune polemiche legate al suo studio su un ipotetico piano di
riassetto per Telecom Italia, consegnato in modo privato e riservato a Marco Tronchetti Provera,
con l'errore, come ammette Rovati, di aver allegato al documento un biglietto da visita che recava
l'intestazione della presidenza del Consiglio. Parte della lettera di dimissioni dall' incarico in
Rothschild: «Mi sono reso conto che forse il fatto che da sempre sono abituato a dire quello che
penso liberamente possa in effetti procurare qualche impatto negativo alla Rothschild di cui sono
senior advisor... Per questo ho pensato che la cosa migliore da farsi è rassegnare le mie dimissioni
per non correre il rischio che altre mie esternazioni da "SPIRITO LIBERO" possano riportarmi e
riportare la Banca in incresciose situazioni nei riguardi di clienti o potenziali tali. Vi auguro grandi
successi, ve li meritate tutti e vi prego di considerarmi comunque e SEMPRE un grande amico vostro
e della Banca».(maiuscolo d.a.)

Il principale organizzatore del tour europeo che lanciò Fini ed il suo Movimento fù Sir Derek Thomas.
L' ex ambasciatore inglese a Roma sovraintende agli affari italiani della Banca Rothschild. Fini, nella
sede della stampa estera, ha parlato a lungo di privatizzazioni, rassicurando l' uditorio sull'
atteggiamento di Alleanza Nazionale: "Non saremo certo noi ad opporci alle privatizzazioni..”.

Stefano Rossi che in una nota intervista parla di paesi virtuosi e dell'imminente crisi della Grecia e
della Spagna, è Amministratore Delegato Edmond de Rothschild e comincia la sua carriera a Londra
nel 1988. Nel 1989 torna in Italia per entrare in Citibank. Nel 1991 approda in S.G. Warburg e in
seguito, con l’acquisizione della Società da parte di SBC e della successiva unione con UBS, viene
promosso nel 1996 a Head of Sales di UBS. Nominato nel 2001 Responsabile del mercato azionario e
Managing Director di UBS SIM, Rossi

mantiene la carica di CEO della SIM italiana di UBS fino al giugno 2007. Nel corso della sua carriera in
UBS SIM, Stefano Rossi e il suo team sono stati eletti per ben otto volte migliori StockBroker italiani
dalla Institutional Investors Survey.

Caracciolo è un nobile e socio di Rothschild nel quotidiano Liberation. Carlo Caracciolo fondò “La
Repubblica”. Eric Alain Rothschild aveva preso in moglie Maria Beatrice Caracciolo. Gianni e
Umberto

Agnelli hanno sposato le due figlie di Caracciolo e da allora sono stati soprannominati
"affettuosamente" i Re d'Italia. De Benedetti è stato compagno di scuola di U. Agnelli.

Luigi D' Urso mori nel 2006 poco prima di prendere un aereo per Napoli, dove aveva appuntamento
con il fratello Mario e la mostra «Beatrice Caracciolo Rothschild» di cui si era occupato.

ROTHSCHILD CONTROLLO DELLE MATERIE PRIME (traduzione automatica dall’inglese)

MERCURIO .

384
Che i Rothschild controllato mercurio è un fatto che non può essere negato a fronte della
dichiarazione in tal senso nell'Enciclopedia ebraica ( B. , vol. V. , p . 384 ) .

Nathan Rothschild inviato Lionel a Madrid e la seconda ha ottenuto la locazione delle miniere di
Almaden in Spagna nel 1832 , e ha ricevuto l'Ordine di Isabella la Cattolica dalla regina reggente di
quel paese !

Questa concessione mineraria è stata ottenuta dalla House of Rothschild in considerazione di un


prestito di 15 milioni di franchi per il governo spagnolo ad un basso tasso di interesse . In pochi anni ,
il reddito da queste miniere fosse qualcosa tra 1 ¼ milioni a 2 milioni di franchi . Così è stato stabilito
il monopolio Quicksilver , Vienna Casa avendo già acquistato le miniere austriache di Idria . I
Rothschild raddoppiato il prezzo del mercurio , e il loro monopolio durò fino al 1863 anno in cui
Mercurio è stato scoperto negli Stati Uniti d'America.

Negli anni 1835-1837 , i Rothschild erano in una posizione un po ' disperata a causa di questi interessi
Quicksilver in Spagna . Don Carlos stava lottando per ottenere il trono della regina reggente e
minacciava la sicurezza delle miniere Almaden . I Rothschild , il cui agente a Madrid , l'Ebreo
Mendizabal è stato ministro delle Finanze della Regina reggente , sostenuto la regina reggente , ma
sono stati ostacolati dai fatti che avevano poca fiducia nel credito della Spagna e che il loro patrono
austriaca, il cancelliere Metternich , fortemente favorito la causa di Don Carlos .

I Rothschild quindi in realtà " fatto grandi sforzi per assicurare l'intervento armato dell'Inghilterra e
della Francia " e sono riusciti a che i francesi prestato la regina reggente dei servizi della Legione
Straniera , mentre la Gran Bretagna ha sollevato una forza di volontari che è stato finanziato da
Nathan Rothschild . (A , vol . II . , P . 124 ) . Come nel 1940 , i francesi e britannici sono stati inviati a
combattere battaglie degli ebrei .

Infine , per compiacere Metternich , i Rothschild finta che il governo spagnolo aveva reso colpevole
di malafede , e che " beared " i fondi spagnoli a Parigi e Londra portando giù 70-37 . A dispetto di
tutto questo , inadeguatezza di Don Carlos ha portato alla sua sconfitta in campo, e le miniere
Rothschild erano di nuovo al sicuro .

NICKEL .

I principali forniture di nichel , utilizzato per scopi indurimento nella produzione di acciaio , e per i
quali non vi è alcun sostituto noto , erano in Canada , Nuova Caledonia e Norvegia. Le forniture
canadesi sono controllati dal Ebreo Signore Melchett , e le miniere della Nuova Caledonia dai
Rothschild di Parigi .

Che cosa significa esattamente è esemplificato da un curioso evento nella Grande Guerra 1914-18 .
Nickel era stato dichiarato contrabbando dagli inglesi che tagliare le forniture di Germania dal
Canada . Tuttavia, il 1 Ottobre 1914 , un piroscafo norvegese carico di 2.500 tonnellate di metallo
provenienti dalla Nuova Caledonia ed aventi Krupp in Germania, è stato fermato dalla Marina
francese e portato a Brest come premio di guerra . Subito un ordine venuto da Parigi a rilasciare la
nave , che è stato poi permesso di procedere ad Amburgo !

Il francese non ha dichiarato nickel essere contrabbando fino a maggio 1915 , periodo in cui la
Germania aveva fatto in modo che le sue forniture , integrandole portando dall'America ulteriori
400 tonnellate nel sottomarino Deutschland , questo nickel deve essere stato acquistato negli Stati
Uniti da Nuova Caledonia secondo accordo ( Z , pp 166-7 ) .

385
Chi ha fatto l'accordo ?

Chi ha ordinato il piroscafo norvegese al Brest per essere rilasciato ?

Una delle ipotesi è sufficiente come risposta a entrambe le domande .

La Rothschild società francese è stato chiamato Le Nickel , e ha avuto il suo consiglio di


amministrazione due tedeschi strettamente legate Krupp e con la Metallgesellschaft di Francoforte ,
di cui il Kaiser era un grande azionista .

Questo è ciò che significava il controllo Rothschild .

Da allora , la Finlandia promette di essere il futuro principale fonte di nichel , e le potenzialità delle
nuove miniere nella regione artica di Petsamo in quel paese sono enormi . Queste miniere sono di
proprietà del Ebreo Signore Melchett International Nickel Co. of Canada . La loro esistenza sarà
senza dubbio influenzare la quantità di aiuto effettivo alla Finlandia , che sarà reso dalla Gran
Bretagna contro l'attacco vile dei sovietici , ma il lettore intelligente non lasciarsi perdere simpatia
per i finlandesi galanti su quel conto .

RAME .

Fin dall'inizio di questo secolo , i Rothschild hanno avuto una parte importante nel Rio Tinto miniere
nel sud della Spagna , e il Trust Deed ( datato 1931) per obbligazioni della Società è a favore della LN
e AG Rothschild . Queste miniere producono anche Zolfo , contrammiraglio Consett nel suo Triumph
of disarmati Forces (1923 ) , p . 228 , mostra come la Rio Tinto Società durante la guerra mondiale
1914-1918 inviata a Danimarca enormi quantità di pirite contenenti zolfo ai fini della miscelazione con
materie prime fosfatici provenienti dal Nord Africa per fare concime , ovviamente per uso tedesco .

Secondo il Jewish Encyclopædia ( B , vol. V. , p . 384 ) il controllo del mondo di Copper era ( nel 1903
) nelle mani delle imprese ebreo Lewisohn Bros. & Sons Guggenheim .

PIOMBO

Tra i più importanti miniere di piombo del mondo sono quelli della società spagnola Societe Miniere
de Penarroya che produce un ottavo del totale mondiale . Dal 1883 , i Rothschild di Parigi controllata
della Società e nel 1909 essi si allearono con il Frankfort Metallgesellschaft ( che significa Krupp e il
Kaiser , come indicato in precedenza in questo capitolo ) . Questa disposizione è proseguita fino al 31
dicembre 1916 , e deve essere stato più redditizia per Rothschild Freres durante i primi due anni di
guerra , quando hanno inviato 150.000 tonnellate alla Germania attraverso la Svizzera . ( Z , p . 167 ) .

PETROLIO .

La storia di Rothschild Oil- interessi può essere ampiamente raccontato per mezzo di estratti da
fonti ben autenticate .

" La casa dei Rothschild , e più in particolare il suo ramo di Parigi , era stato fortemente interessato
al settore petrolifero caucasica fin dal 1883. Qui controllava due società importanti , il Mar Caspio
Società - nero , e , dal 1898 , la Società Mazut . . . queste società Rothschild avevano dovuto lottare
duramente contro la schiacciante superiorità della Standard Oil . Quindi era naturale che i capitalisti
che li possedevano dovrebbero sforzarsi di rafforzare ed espandere la loro influenza nel settore del
petrolio , dando un sostegno finanziario per la società olandese ". ( Z.1 , p . 47 ) .

386
L'Enciclopedia Ebraica ( B , vol. X. , p . 496 ) , afferma che l'interesse dei Rothschild in Baku Oil -pozzi
loro il principale concorrente di standard Oil Company ha fatto .

In una lettera datata 14 Marzo 1901 , Sir Cecil Spring -Rice scrisse di " Baku , una città enorme in un
deserto , l'allevamento di petrolio , una volta che la casa e il tempio di adoratori del fuoco ~ ora in
gran parte di proprietà dei Rothschild . " ( D , vol . I. , p . 338 ) .

Poi appare Deterding sulla scena , un funzionario della Royal Dutch Società , poi divenuto Sir Henri
Deterding , quest'uomo è descritto da W. Thompson in un articolo "World Oil - guerra o Entente ",
pubblicato in Asia , maggio 1923 , pp . 236-8 , come " un Ebreo di razza " , mentre il news of the
World , 5 FEBBRAIO 1939 , ha detto che era " di origine ebraica ".

"E 'stato Deterding che ha indotto la Casa di Rothschild per dare Reale Olandese suo appoggio , che
indubbiamente salvato la società dalla rovina . " ( Z.1 , p . 48).

L'Ebreo Marcus Samuel " ha costruito una sperimentale petroliera con denaro preso in prestito dai
Rothschild di Parigi . " ( Z.2 , p . 21 ) .

La Royal Dutch Società si alleò con la Shell Transport di Marcus Samuel ( dopo Visconte Bearsted ) ,
nel 1897 , e più tardi , nel 1902 con una ditta di vendita , l' Asiatic Petroleum Company . " Come
prima, Samuel ha ottenuto la Casa di Rothschild a finanziare le imprese ". ( Z.2 , pag 23. )

" Primo assalto disperato della Standard Oil su Royal Dutch è stato interrotto solo quando gli
americani hanno capito che milioni di Rothschild erano dietro la società olandese ". ( Z.1 , p . 53) .

I Rothschild sono sempre stati ostili agli zar di Russia , che erano gli unici sovrani europei per
proteggere la loro gente dai Giudei rifiutando di dare loro lo status dei russi in Russia . Devono ,
quindi, come Jacob Schiff della Kuhn Loeb & Co. , sono interessati al successo della rivoluzione di
Kerensky , ma è impossibile che i Rothschild avrebbero potuto desideri il successo della rivoluzione
bolscevica , che è venuto dopo , a causa delle perdite che avrebbe , e ha , sostenere nell'olio campi
russi , che alla fine sono stati confiscati dal governo sovietico .

Nella speranza di recuperare questi campi di petrolio , i Rothschild credendo che i bolscevichi
avrebbero crollare , aumentato le loro riserve di olio campi russi da ulteriori acquisti effettuati
tramite Deterding , acquistarli in cifre knock- basso . Possiamo essere certi che hanno sostenuto i
tentativi controrivoluzionari dei generali Wrangel , Deniken , e l'ammiraglio Kolchak , che tutti falliti .
E 'interessante notare che il generale di brigata della Missione Militare britannica per aiutare Denikin
(1919-1920) e il Comandante della Missione britannica con le forze di Wrangel (1920) è stato Sir J.
Percy cui vero nome è Baumgartner e sposato ebrea , e l' alto Commissario britannico in Russia
meridionale ( 1919-1920 ) era Sir HJ Mackinder , ex direttore della London School of Economics , e
anche sposati con una ebrea ! Deterding si sposò la figlia di un russo "White " Generale .

La Royal Dutch Società che rappresenta così fortemente i Rothschild controlla anche l' anglosassone
Petroleum Company , che ha due peculiarità : ~

1 . E quasi mai in grado di trovare petrolio in territori britannici , anche se le sue concessioni spaziano
in tutto l' Impero Colonie della Corona , oltre a Sud Africa , Egitto e Palestina .

2 . C'è poco che è anglosassone nella composizione della sua direzione . E 'fortemente ebraica , ed è
proprietario di parte del Testo Unico Petroleum Co. e la anglo- messicano Petroleum Co. , che a sua
volta controlla le società del gruppo Shell -Mex di Argentina, Cile e Uruguay .

387
Il numero di libri scritti su " Oil- guerre" è Legione , e si noterà che in tutte le crisi internazionali
provocate da interessi contrastanti soprattutto fra American Standard Oil e Royal Dutch europei , i
Rothschild hanno tenuto forte posizione in quest'ultimo Società . Sotto il regime Rothschild di Parigi
, la Francia ha scoperto che lei aveva trascurato i suoi campi di petrolio coloniali e sofferto per essa
nella Grande Guerra 1914-18 . Perché questo è stato permesso ? R. Neumann spiega blandamente nel
suo libro Zaharoff : il Re degli armamenti ( 1935) , p . 210 : - " Si sapeva che era nell'interesse del trust
petrolio straniero che la Francia non dovrebbe rilevare eventuali pozzi di petrolio nel suo suolo o in
uno qualsiasi dei suoi territori coloniali , per poi lei sarebbe rimasta stabilmente sotto il controllo
della produttori di petrolio straniero. "

E ci hai anche la spiegazione della curiosa non- scoperta del petrolio in territori britannici . E ',
tuttavia , così necessaria per gli ebrei di aver distrutto l'hitlerismo , che non dovremmo essere
sorpresi di sentire di molti meravigliosi nuove scoperte di petrolio in possedimenti britannici e
francesi , anche se tali scoperte non devono aspettare fino a quando i prezzi più alti sono stati
strizzato fuori dei contribuenti di entrambi i paesi a beneficio dei campi di petrolio che già lavorano .

Non si può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia "La Famiglia" per eccellenza:I
Rothschild

C'è un nome, o meglio... un cognome, che mi frulla nel cervello da un po'.


Si tratta senza dubbio di banchieri ,dato che sono i maggiori proprietari della Banca d'Italia e, per
fare solo qualche esempio, possiedono la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa SanPaolo)
soprattutto tramite Markus Agius, la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena) tramite la
famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean
Azema della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso Francois Perol), con Ana Patricia
Botin il Banco Santander Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro pilastro di
Unicredit).
Potrei andare avanti cosi per ore ma credo che queste poche segnalazioni siano più che sufficienti.

Tornando ai banchieri ,mi viene da pensare che costoro abbiano alle loro dipendenze personaggi, i
quali hanno goduto di altissime cariche di spicco. Tony Blair (l'ex Primo Ministro inglese) lavora per
loro ora con tanto di paga, stessa sorte per l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, diventato
un loro consulente.
E sono solo due esempi. Hanno avuto stretti rapporti con Boris Elstin, il precedente “Zar”, tant' è
che assieme a loro firmò il provvedimento per la creazione della potentissima Banca Russo-
Occidentale ed espresse la sua soddisfazione pubblicamente più volte.

La maggior parte delle privatizzazioni nel Mondo hanno reso i componenti di questa famiglia i
principali beneficiari.

388
Tra i capi di Facebook c'è un loro uomo che porta il loro nome:Jeff Rothschild. Il Global Warming
viene utilizzato come tematica fondamentale per la salvezza dell'umanità, peccato che quello che
propongono come soluzione sia una tassa globale che renderebbe i componenti di questa famiglia
come i maggiori beneficiari.

Ci sono 2 film che hanno nel titolo il loro cognome, sono introvabili e pubblicizzano gli avi della
famiglia.

Seppur ebrei dichiarati (ma solo per secondi fini) sono i Guardiatesori del Vaticano, la più
importante carica che il Vaticano “dona” dato che costoro controllano il tesoro del Vaticano dal
1823.

Hanno fondato il supermercato Esselunga tramite un loro uomo dal nome Rockefeller.

La moglie di uno di loro, Arielle, è il vice-presidente della organizzazione Francese umanitaria CARE e
rappresenta il suo paese al consiglio di amministrazione di CARE International; uno dei maggiori
gruppi internazionali che si occupa di volontariato.

Questa è una delle tante casette in campagna:

389
Fermiamoci qui con le abitazioni altrimenti non si finisce più

390
Dopo averle viste attentamente e, spero, anche fatto ricerche su queste abitazioni, provate a
pensare dove passerete il
fine settimana voi ed invece dove probabilmente lo passeranno costoro!! !!!Coi soldi der
SIGNORAGGIO,quindi sottratti alla comunità....

La “Famiglia” è il nome con cui si fanno chiamare i componenti della stessa.

Il vino più costoso del mondo, lo Chateau Lafite, porta il nome Rothschild, così come altri vini
pregiati: Champagne Brut, Bordeuax Mouton, e tanti altri.

Negli anni Venti e Trenta le etichette di Chateau Mouton furono disegnate da pittori famosi del
calibro di Mirò, Dali, Braque, Chagall e Picasso.

L'ex Presidente della Federazione Sionista, Asher Mallah, è il pro cugino di Sarkozy
direttamente collegato a questa famiglia.
Il Movimento Sionista è stato praticamente creato e finanziato da costoro.

L' Israele che si conosce ora (la Regione West Bank compresa) è stata voluta da codesti i quali
hanno finanziato la campagna elettorale di Hitler attraverso i finanziamenti del nonno di Bush
(Prescott Bush degli Skull & Bones) tramite la Union Bank.Hanno speso tanti soldi per
“condurre” milioni di persone in poco tempo da un continente ad un altro.
Il Premio Rothschild (“Rothschild Prize”) è tra i più ambiti tra le Università in Israele. Posseggono
il The Economist e Liberation.

Sono direttamente collegati alla Monsanto,posseggono la British Petroleum,ora tristemente


famosa, ed a tantissime altre Multinazionali.

Quello che si nasconde dietro la disgregazione della Jugoslavia e i conflitti all'interno dei Balcani
è una sottile tela di personaggi collegati alle più potenti lobbies bancarie che hanno a capo
questa famiglia.

Prima della battaglia di Waterloo finanziarono entrambi gli schieramenti, come da prassi, e
riuscirono a sapere qualche giorno prima, tramite una rete di corrieri ben organizzata, che il
Duca di Wellington vinse su Napoleone, questo permise loro di guadagnare in modo sporco
tantissime sterline dato che fecero credere agli inglesi che la guerra era stata persa e l'invasione
da parte dei francesi era ormai inevitabile ed imminente.Questa fu una delle tante operazioni
che rese famoso Nathan Rothschild.

Da questa rete di corriere nacque il Mossad!!

Sono i maggiori advisor ed a loro tantissimi Gruppi chiedono consulenza prima di avviare
trattative finanziarie. Comune di Roma, Juventus, Alitalia, Intesa Sanpaolo, Abn Amro, Marazzi,
Unilever, Mps, Telecom, Bpi, West Ham, Murdoch, Banca Popolare di Milano, Tiscali, Ubi Banca,
Luxottica, Ente Cinema del ministero del Tesoro, British Telecom, Banca Italease, Paramount,
Eni, Time Warner, Banca Carige, Credit Agricole e Mediaset sono solo alcuni dei tantissimi clienti
ai quali fanno “consulenza”, chiamiamola cosi. Solo perfare un esempio: hanno gestito la
privatizzazione di Cinecittà.

391
La conquista degli Stati che componevano la Penisola italiana e, in particolare, del ricco Regno
delle Due Sicilie da
parte dei Savoia non fu solo dettata dall'esigenza di rientrare dall'esposizione nei confronti di
una delle loro “Banque” che aveva già investito parecchio nelle avventure belliche piemontesi.

Nella spedizione dei Mille il ruolo della massoneria inglese, capeggiato da loro, fu
determinante con un finanziamento di tre milioni di franchi ed il monitoraggio costante
dell'impresa.

Henry Kissinger, il probabile mandante dell'assassinio di Aldo Moro (secondo la vedova di


Moro stesso), assieme ai Bush frequenta e ha frequentato spesso le ville americane del ramo
d' oltreoceano di questa famiglia tant'è che uno dei suoi ultimi festeggiamenti per il suo
compleanno è stato organizzato dai Rothschild stessi.

Paul Myners, un impiegato di una delle loro Banche, è il Segretario per i servizi finanziari inglesi
e ricopre anche la carica di Primo Ministro del National Economic Council, nel 2007 ha dato £
12.700 per la campagna di leadership di Gordon Brown.

Bank of China lavora fianco a fianco con il ramo francese dato che è entrata nel capitale della
Compagnie Financière Rothschild con una partecipazione del 20%.

Heer appartiene ad una ricca famiglia di banchieri svizzeri e sostiene che i suoi dirigenti della
Banca (la suddetta famiglia) lo avrebbero costretto ad effettuare le operazioni più ignobili.

Una delle sue accuse è quella di avergli fatto consegnare 5 milioni di dollari in contanti ai killer
del banchiere Calvi prima che partissero per Londra per impiccarlo sotto il Ponte dei frati neri
nel 1982. Heer sostiene anche che i dirigenti della stessa Banca avrebbero avuto rapporti stretti
con personaggi criminali legati alla mafia tramite la Loggia P2. Come se tutto questo non
bastasse, ha lanciato accuse dirette al barone Rothschild, ex presidente della banca, che a suo
parere avrebbe aiutato ricchi e disonesti italiani nelle loro operazioni fraudolente. Altro che
Tangentopoli!

John Le Carrè scrisse “La talpa” ispirandosi al comportamento di un inglese (Lord Victor
Rothschild)di questa famiglia che faceva il doppio o triplo gioco facendo finta di lavorare per i
servizi segreti britannici, successivamente per quelli russi, per poi arrivare a dire che faceva
solo i propri interessi (o della famiglia); nell'indagine che scaturi la vicenda solo lui fù salvato
direttamente dal tempestivo intervento della Regina d'Inghilterra (sua parente) la quale però
non fece altrettanto per gli altri 4 componenti del team i quali furono condannati per
spionaggio, tradimento e altro.

Emma, della famiglia in questione, è la donna misteriosa delle indagini sull' uccisione del premier
svedese OlofPalme; costei doveva essere interrogata da almeno 12 funzionari della Polizia svedese,
gli investigatori erano convinti che la donna fosse l' amante di Palme e potesse fornire elementi
utilissimi alle indagini.

392
Ad aprile del 1990 il quotidiano svedese
Nel cda di una
“Dagens Nyheter” scrisse che Il Gran
Maestro della loggia P2 Licio Gelli avrebbe
spedito, tre giorni prima dell’assassinio di
Palme, questo telegramma ad un agente
Cia: “dite al vostro amico che l’albero
svedese sarà abbattuto”.

Nel libro di Paul Berrel uscito nel 2006


sono persino coinvolti nell'indagine della
morte di Lady D. dato che un loro Lord
viene nominato come amico (?) del ricco
magnate americano il quale aveva intenzione di andare alla Casa Bianca e portarsi Lady Diana
come First Lady.

Tra i tanti investimenti che coinvolsero la famiglia viene spesso evocato il prestito che
ha permesso al governo britannico di costruire il canale di Suez.
Impiegarono appena un' ora per raccogliere la somma richiesta dagli inglesi! !!!!

Dopo una cerimonia su una tomba, una sera, alcuni membri della famiglia, tra i quali il barone
capo del ramo francese, hanno incontrato anche l'allora cancelliere Helmut Kohl durante una
festa in onore dell' antenato al quale la famiglia stessa deve gran parte della propria fortuna.
Almeno cosi si dice.
Dietro Schwarzenegger c'è, oltre a Warren Buffet che è il secondo uomo più ricco d'America,
lord Jacob, il capo della omonima famiglia bancaria. Famosa rimane l'intervista a Terminator
all'interno della quale esprimeva pensieri fascisti che potevano tenere testa a quelli di
Mussolini.
loro Banca omonima ci sono i proprietari di Telecom Italia, Citigroup, Heineken, Shell, Repsol,
Coca Cola, Nielsen, Royal Philips Electronics, New York Times, De Beers, British Museum, BBC,
Royal Bank of Scotland, British Telecom, Governatori di Banche e tantissimo altro.
In una delle loro Ville a Francoforte, nel sontuoso salone Delan M., ogni mattina e pomeriggio
i rappresentanti delle cinque Bullion houses della City si riuniscono per decidere il prezzo dell'
oro.

Intorno a questa famiglia ci sono molte morti misteriose. Come in ogni famiglia che si rispetti
no?!
Una loro componente fù assassinata anni fà in Italia. Un delitto maturato negli ambienti della
malavita internazionale. Venne definito: Un giallo d' alto bordo, un gran calderone in cui -
almeno inizialmente - è finito di tutto, cocaina e gioielli, tele trafugate e spionaggio, sequestri
e traffico d' armi, P2 e terrorismo nero. Un enigma irrisolvibile, un gioco di scatole cinesi, un
puzzle a puntate.
Era la ex moglie di Evelyn, si era risposata con il direttore di un grande magazzino e la cosa
non andò proprio giù all'ex marito.
Si era recata nel 1980 a Roma. Non si sà bene per quale ragione avesse lasciato la capitale per
prendere alloggio in un albergo della cittadina di Sarano nelle Marche. La ex moglie di
Rothschild a quell' epoca comprava e vendeva opere di antiquariato. Una notte, malgrado la
tempesta, uscì dirigendosi verso una collina e da allora sia lei che la sua amica/compagna

393
scomparvero. Qualcuno disse d’aver visto un’auto con targa straniera seguire la peugeot nera
di Janette May verso l’erta di Sassotetto. Due anni dopo le loro ossa furono rinvenute in una
foresta ad almeno cinque chilometri da dove era stata trovata dai carabinieri la loro vettura.

A prendere il controllo della grande banca di famiglia è stato René David de Rothschild. Sua
moglie ,Olimpia dei principi Aldobrandini, appartiene alla Nobiltà nera,i suoi avi “han dato”
alla Chiesa Papa Clemente VIII, ella possiede la meravigliosa villa Aldobrandini di Frascati.

Non è certo la prima volta che i Rothschild si sposano con personaggi della grande
aristocrazia. Già nel 1858 Sara Louise figlia di Anselm aveva sposato un barone Franchetti,
e nel 1946 lui aveva sposato una Asburgo della famiglia imperiale austriaca.

Più recentemente nel 1983 il cugino di David, Eric Alain aveva preso in moglie Maria Beatrice
Caracciolo. Guy, marito anche lui dell' aristocratica contessa Marie Helene de Niclay, faceva
organizzare feste le quali erano diventate la meta del jet set internazionale. La sua amicizia
con il successore di De Gaulle, Georges Pompidou, era leggendaria.
In molti asserivano che il presidente francese fosse come un suo servitore.,al punto che
quando vinse uno dei cavalli della scuderia Rothschild i commentatori scrissero: "è un
Pompidou ad avere trionfato per Guy". Sua moglie, madre di David era un personaggio molto
diverso da quella del proprio cugino Edmond con il quale si contendeva il primo posto nella
mondanità parigina. Edmond che un tempo era un fanatico religioso sempre pronto alla
rinuncia in nome della tradizione ebraica, si era trasformato quando aveva sposato la bella e
giovanissima ballerina modella Nadine, anche lei personaggio leggendario nella Francia del bel
mondo.
Guy scrisse su Le Monde "sono stato trattato come un ebreo dai tedeschi, vengo trattato
come un paria sotto Mitterrand".Quando organizzò per lo Stato pontificio un rilevante
prestito, il pontefice lo ammise in udienza privata e gli fece baciare il suo anello. "Se il prestito
fosse stato a condizioni ancora migliori gli avrebbero fatto baciare anche San Pietro", scrisse
un giornale dell' epoca.
Lo stemma dei Rothschild francesi ha cinque frecce che puntano tutte verso l' alto mentre in
quello dei Rotschild inglesi le frecce puntano verso il basso.

Raphael, 23 anni, stroncato al termine di un party nel cuore della città che conta, New York, è
morto di overdose; era l'erede dato che avrebbe guidato un impero da 16.000 miliardi di lire
nel 2000.
La vita che sembrava dorata del quarantunenne Amschel è finita in una stanza d' albergo: un
lunedì sera, poco prima di cena, una cameriera l' ha trovato impiccato nella sua camera dell'
hotel Bristol, uno dei più lussuosi della capitale. Sua moglie era Anita Guinness, della grande
famiglia irlandese dei produttori di birra.

Nel 2003 la società inglese e francese fondono per diventare un'unica entità ombrello. La
proprietà è equamente suddivisa tra le filiali francese ed inglese della famiglia sotto la
guida di David.
Nel 1981 il Governo francese, tramite il Ministero dell' Economia, chiese la consulenza alla
Banca di questa famiglia per privatizzare la Paribas.
Jimmy Goldsmith si lancia all' assalto delle "Presses de la Citè", secondo gruppo editoriale d'
Oltralpe. Ad aiutarlo ci pensa proprio la banca di costoro, cugini del finanziere anglo-

394
francese, che con lui intrattengono ottimi rapporti d' affari (David è membro del consiglio di
amministrazione della Gènorale Occidentale, la holding di Sir Jimmy e si è associato con lui
per tentare di strappare la "Cinq" al duo Hersant-Berlusconi). L' ex presidente Pompidou
lavorava alla loro Banca prima di iniziare la sua carriera politica e l' attuale presidente della
Compagnie financière Edmond, Bernard Esambert, è stato consigliere di Pompidou all' Eliseo
come Edouard Balladur, ministro dell' Economia e numero due del governo Chirac. L'ex
Primo ministro Georges Pompidou era un agente dei Rothschild.
Nel 1953 lasciò temporaneamente l'attività politica per diventare direttore generale della
Banca Rothschild, incarico che manterrà fino al maggio 1958. Il 1° giugno 1958 De Gaulle, il
Presidente del Consiglio, lo nomina direttore di gabinetto. L' 8 gennaio 1959 torna a lavorare
per la Banca Rothschild e il 14 aprile 1962 diventa Primo Ministro Francese.

Il controllo delle quote di Mikhail Khodorkovsky della Yukos, il gigante russo del petrolio, è
passato al celebre banchiere Jacob Rothschild secondo un accordo che ha concluso prima di far
arrestare lo stesso Khodorkovsky. Una mossa ben congeniata che ha permesso alla famiglia
Rothschild di arricchirsi tantissimo.

Sono i proprietari della British American Tobacco o BAT, la terza più grande azienda
mondiale produttrice di sigarette.

I Rothschild controllano Yahoo attraverso la Barclays dato che i 5 azionisti maggiori di Yahoo!
Inc. nell'ordine sono: Capital Research & Management CO (Los Angeles), Legg Mason Inc
(Baltimora), Barclays Global Investors UK Holdings LTD (Londra), Vanguard Group Inc (Valley
Forge) e Barclays Global Investors NA /CA/ (San Francisco).

Una ammissione di uno dei discendenti nel l966: «Più di altri banchieri siamo stati riservati e
reticenti su tutto ciò che riguardava la famiglia. Tutti loro hanno sviluppato una sorta di
tecnica della discrezione assoluta, portandola alla perfezione».

In una lettera alla sorella di Luigi Filippo, Talleyrand, allora ambasciatore a Londra, scrisse il 15
ottobre 1830: "Il ministero britannico è sempre messo al corrente di tutto da Rothschild da
dieci a dodici ore prima dei dispacci di Lord Stuart (l' ambasciatore a Parigi). Le loro navi non
imbarcano passeggeri e salpano con qualsiasi tempo".
I Rothschild non si fanno scrupoli, combattono senza mezze misure chi minaccia di intaccare il
loro potere e non si lasciano fermare nemmeno dalle guerre, anzi le loro capacità sono tali che
riescono ad essere al contempo i banchieri di Cavour e di Metternich e la loro spregiudicatezza
è pari alla loro abilità.
Franco Mattioli nel 1999, socio dello stilista Gianfranco Ferrè, ha venduto il 49 per cento
detenuto nella casa di moda italiana alla merchant bank Rothschild.
Tratto da "Le Società segrete e il loro potere nel Ventesimo secolo", Jan van Helsing, 1995:
Nel 2005 la Deutsche Boerse ha provato a scalare la Borsa di Londra ma si è trovata un muro
invalicabile
costruito dai Rothschild i quali non contenti hanno guidato un' offensiva per l' acquisto di
titoli di Deutsche Boerse, in modo da prepararsi a controllarne la maggioranza.

Nel 2006 sapevano già con largo anticipo della crisi economica imminente e singolare
è il fatto che stabilirono il prezzo per la cessione di Airbus con un valore di circa il 20%

395
in meno.

Sono proprietari della famosa galleria londinese Colnaghi.

Ventisei lettere di Voltaire dedicate all' imperatrice Caterina II sono sparite, le preziose
epistole provenivano dalla collezione Rothschild ed erano dirette al Presidente della Federazione
Russa Putin.
La Fondation Adolphe de Rothschild è considerata tra la più prestigiose ed autorevoli in
campo medico e viene seguita da molte autorità!
Per oltre un secolo ha offerto ai pazienti squadre mediche e chirurgiche nel campo delle
malattie della testa e del collo: Oculistica, ORL, Neurologia, Neurochirurgia e Neuroradiologia
Interventistica, etc.. La Fondazione è un ospedale privato che collabora con l'ospedale
pubblico. Ha le migliori apparecchiature secondo la medicina ufficiale, sono considerate
efficenti e forniscono al contempo servizi considerati di qualità ai suoi pazienti.

Lord Byron, il grande poeta e scrittore del XIX secolo ha scritto: "L' ebreo Rothschild e il suo
rivale Cristiano Baring, hanno il controllo del potere nel mondo". Poco tempo fa tuttavia la
Baring è crollata sotto una montagna di debiti dovuta a speculazioni ed è stata venduta.Gia'
al tempo i Rothschild e i Baring controllavano il traffico mondiale dell'oppio.
Sotto riporto le dichiarazione di un tale,James Calbot,le quali non fanno che confermare quello
che sta scritto in molti libri tra cui consiglio:"Dope inc."

"Potrà essere una rivelazione per molte persone il fatto che il commercio globale della droga sia
controllato e gestito dalle agenzie di spionaggio. In questo traffico mondiale di droga,
l’intelligence britannica regna sovrana.
Come sanno bene le persone informate su questo argomento, MI5 e MI6 controllano molte delle
altre agenzie di spionaggio al mondo (CIA, MOSSAD, ecc..) in un’ampia rete di intrighi e
corruzione che ha la sua base di potere globale nel “miglio quadrato” della City di Londra. Il mio
nome è James Casbolt ed ho lavorato peril MI6 in “operazioni occulte” di traffico di cocaina con
l’IRA ed il MOSSAD a Londra e Brighton fra il 1995 e il 1999. Anche mio padre Peter Casbolt era nel
MI6 e lavorò con la CIA e la Mafia a Roma, trafficando cocaina in Gran Bretagna. Dalla mia
esperienza ho ricavato la consapevolezza che le distinzioni di tutti questi gruppi sono sfumate a
tal punto che alla fine eravamo un unico gruppo internazionale che lavorava assieme per gli stessi
obiettivi.
Eravamo marionette le cui corde erano tirate da burattinai globali con sede nella City di Londra. La
maggior parte dei livelli delle agenzie di spionaggio non sono leali verso i cittadini del paese in cui
risiedono e si
vedono come “al di sopra della nazione”. E’ stato dimostrato oltre ogni ombra
di
dubbio che la CIA ha importato la maggior parte della droga in America negli ultimi cinquanta
anni (andate a vedere il sito web “From the Wilderness” dell’ex-ufficiale della LAPD Michael
Rupert come prova). La CIA opera agli ordini dello spionaggio britannico ed è stata creata proprio
da questo nel 1947. La CIA ancor oggi è leale ai banchieri internazionali con base nella City di
Londra ed alle famiglie aristocratiche dell’elite globale come Rothschild e Windsor (Saxa-Coburg-
Gotha).

Da quando è stato attivo, il MI6 ha sempre introdotto droga in Gran Bretagna. Non è che

396
introducano ‘della’ droga in Gran Bretagna, io stimerei che il MI6 vi introduca circa il novanta per
cento della droga
complessiva. Lo fanno tramite il controllo di molti gruppi terroristici e criminali organizzati, e
gruppi come l’IRA sono pieni di agenti MI6. Il MI6 importa eroina dal Medio Oriente, cocaina dal
Sudamerica e cannabis dal Marocco, come da altri luoghi. L’intelligence britannica ha inoltre
progettato e creato l’LSD negli anni ‘50 in luoghi come il Tavistock Institute di Londra. Negli anni
‘60 il MI5, il MI6 e la CIA usavano l’LSD come arma contro i manifestanti arrabbiati per
trasformarli in ‘figli dei fiori’ troppo sballati per organizzare una rivoluzione.Il Dott. Timothy
Leary, il guru dell’LSD degli anni Sessanta era un burattino nelle mani della CIA. I fondi monetari e la
droga per la ricerca di Leary provenivano dalla CIA e Leary afferma che Cord Meyer, l’agente CIA
incaricato di finanziare la contro-cultura dell’LSD degli anni Sessanta “mi ha aiutato a capire più
chiaramente il mio ruolo culturale politico”. Nel 1998, mi furono inviate dal MI5 3000 dosi di LSD
su carta assorbente con l’immagine della bandiera europea stampata sopra. L’uomo del MI5 che
lispedì disse a mio padre che era una “firma” del governo e che questo LSD era
chiamato “Europa”. Il traffico mondiale della droga controllato dallo
spionaggio britannico vale almeno 500 miliardi di sterline all’anno. E’ più del commercio
mondiale del petrolio e le economie di Gran Bretagna ed America dipendono totalmente dal
denaro della droga.
Il boss della mafia John Gotti espose questa situazione in tribunale quando gli venne chiesto
se fosse coinvolto nel traffico di droga. Rispose “No, noi non possiamo competere con il
governo”.

Credo che sia stata soltanto una mezza verità perché la mafia e la CIA ai livelli più elevati sono lo
stesso gruppo. In Gran Bretagna, i soldi della droga del MI6 sono riciclati attraverso la Banca
d’Inghilterra, la Banca Barclays e altre aziende di note famiglie. I soldi della droga passano da conto
a conto fino a disperdere le loro origini in un’enorme rete di transazioni. I soldi della droga escono
“più puliti”, ma non totalmente puliti.

A questo punto, le famiglie che gestiscono il business corrotto dei diamanti, come gli
Oppenheimer, usano questi soldi per acquistare diamanti. Questi sono poi venduti, ed i soldi della
droga diventano puliti. Il MI6 e la CIA sono inoltre responsabili della diffusione endemica della
cocaina crack in Gran Bretagna e America. Nel 1978, il MI6 e la CIA erano in Sudamerica a studiare
gli effetti sui nativi che fumano la colla della cocaina ‘basuco’. Questa droga ha lo stesso effetto
della cocaina crack. Hanno visto che il potenziale di resistenza e assuefazione era di gran lunga
superiore alla cocaina ordinaria e crearono la cocaina crack dalla formula del basuco. Il MI6 e la CIA
da allora hanno sommerso la Gran Bretagna e l’America di crack. Due anni dopo, nel 1980, la Gran
Bretagna e l’America iniziavano a vedere i primi segni della diffusione della cocaina crack sulle
strade.

Il 23 agosto 1987, in una comunità rurale a sud di Little Rock in America, due ragazzi minorenni di
nome Kevin Ives e Don Henry sono stati assassinati e fatti a pezzi dopo essere stati testimoni di
una consegna di cocaina da parte della CIA, all’interno di un’operazione di traffico di droga con
base in un piccolo aeroporto a Mena, Arkansas. Bill Clinton era allora governatore dell’Arkansas.
Bill Clinton a quell’epoca era coinvolto con la CIA e per l’aeroporto di Mena, Arkansas, ogni mese
transitava cocaina per un valore di 100 milioni di dollari.
A riprova controllate i libri ‘Compromise’ e ‘Dope inc’.Sui traffici internazionali di droga MI6 di mio
padre, qualunque cosa cadesse dalla parte posteriore del camion, per così dire, lui la teneva e la

397
vendeva in Gran Bretagna. Finchè mio padre incontrava i motoscafi dal Marocco nella Costa del Sol
e poi trasportava i carichi di canapa tramite camion MI6, IRA in Gran Bretagna ogni mese, lo
spionaggio britannico era felice.
Finchè mio padre gestiva spedizioni di cocaina da Roma ogni mese, MI5 e MI6 erano felici. Se mio
padre ne teneva una puntina per venderla nessuno si preoccupava perché c’era abbastanza droga
e soldi per arrivare ad un giro di 500 miliardi di sterline all’anno di commercio mondiale di droga.
Quelli che in effetti pagavano erano le persone assuefatte.

E stavano pagando con la loro sofferenza. Ma il destino (karma) ti raggiunge sempre e sia io che
mio padre siamo diventati eroinomani negli ultimi anni e mio padre è morto drogato e povero in
prigione in circostanze molto strane. Oggi, sono pulito e libero dalla droga e voglio contribuire ad
arrestare questa sofferenza di cui non si parla causata da questo commercio mondiale di droga.

Le agenzie di spionaggio hanno sempre usato droghe che causano assuefazione come armi contro le
masse per portare avanti il loro programma di lunga durata per un unico governo mondiale,
un’unica forza di polizia mondiale per la quale è stata designata la NATO ed una popolazione con
micro-chip impiantati, conosciuto come il Nuovo Ordine Mondiale. Mentre la popolazione guarda
“Coronation street” in una trance indotta da droga o alcool, il Nuovo Ordine Mondiale si sta
insinuando alle loro spalle. Per esporre correttamente il funzionamento di questo commercio
mondiale della droga gestito dallo spionaggio dobbiamo presentare i giocatori chiave di questo
settore:1) Tibor Rosenbaum, un agente MOSSAD e capo del Banque du Credit International con
sede a Ginevra. Questa banca era il precursore della nota Banca di Credito e Commercio
Internazionale (BCCI) che è una delle principali banche peril lavaggio di denaro derivante dalla
droga dello spionaggio. La rivista “Life” ha presentato la banca di Rosenbaum come una
riciclatrice dei soldi della criminalità organizzata che fa capo alla famiglia americana di Meyer
Lanksky e Tibor Rosenbaum ha fondato e sostenuto ‘Permindex’, l’unità di assassini MI6
coinvolta
nell’assassinio di John F. Kennedy. 2) Robert Vesco, sponsorizzato dal
ramo
svizzero dei Rothschild e parte della connessione americana al cartello della droga di Medellin
in Colombia.3) sir Francis de Guingand, ex capo dello spionaggio britannico, ora vive in
Sudafrica (ed ogni capo di MI5 e MI6 prima e dopo lui è stato coinvolto nel mondo della
droga).4) Henry Keswick, presidente di Jardine Matheson che è una delle più grandi operazioni di
traffico di droga al mondo. Suo fratello John Keswick è presidente della Banca d’Inghilterra.5) sir
Martin Wakefield Jacomb, direttore della Banca d’Inghilterra dal 1987 al 1995, vicepresidente
nel 1985 della Barclays Bank, direttore del giornale Telegraph nel 1986 (questa è la ragione per
cui questa manica di vermi non finisce sui mass media. La gente che perpetra questi crimini
controlla la maggior parte dei mass media. In America, l’ex direttore della CIA William Casey è
capo del consiglio di amministrazione della rete ABC. Molti insiders si riferiscono alla ABC come
alla “rete della CIA”)6) George Bush Senior (perché Junior che fa? NdR), ex Presidente ed ex
capo della CIA e principale barone della droga americano, che ha affrontato più guerre sulla
droga di ogni altro presidente. Che in realtà è solo un metodo per eliminare la concorrenza. Si
potrebbe scrivere un libro intero sulla partecipazione di George Bush al commercio mondiale di
droga, ma è ben trattato nel libro ‘Dark alliance’ del giornalista investigativo Gary Webb.Gary
Webb fu trovato ucciso con due ferite d’arma da fuoco nella parte posteriore della testa. Il caso
è stato dichiarato un ‘suicidio’.
Immaginatevi. Gary Webb così come io ed altri investigatori, abbiamo scoperto che i soldi derivati

398
dalla droga di molte di queste “operazioni occulte” sono stati usati per finanziare progetti
classificati oltre “top secret”. Questi progetti includono la costruzione e gestione di basi nel
sottosuolo in Dulce nel Nuovo Messico, Pine Gap in Australia, Snowy Mountains in Australia,
Nyala Range in Africa, ad ovest di Kindu in Africa, vicino al confine libico dell’Egitto, nel Monte
Bianco in Svizzera, Narvik in Scandinavia, nell’isola di Gottland in Svezia ed in molti altri posti in
giro peril mondo (dirò di più su queste basi sotterranee nel mio prossimo articolo). Le
informazioni sul funzionamento di questo commercio mondiale di droga delle agenzie di
intelligence devono assolutamente uscire su vasta scala. Qualsiasi informazione, osservazione o
feedback che possa aiutare il mio lavoro saranno benvenute."Lord Disraeli, Il primo ministro della
Regina Vittoria, durante una festa nuziale di Rothschild ne incontrò 45. Malgrado fosse esausto
per avere stretto tante mani per salutarli, esclamò "di Rothschild non ce ne sono mai
abbastanza".

Nel 1985 Mullins dichiarò : "Possiedono le reti televisive, i Rothschild hanno il controllo di
tutte e tre le grandi reti statunitensi che sono: NBC, CBS e ABC."

Nel 1973 George J. Laurer, un dipendente dei Rothschild, inventò il UPC (Universal Product
Code): il codice a barre. Finirà per essere collocato su ogni elemento commercializzabile a
livello mondiale e riporta il numero 666.La World Conservation Bank (Banca Mondiale per la
Conservazione) è stata creata nel 1987 al quarto Congresso mondiale Wilderness. La banca è
una creazione di Edmund de Rothschild (ora morto) la quale ha lo scopo di trasferire il debito
dei paesi del terzo mondo in questa banca in cambio della loro terra!!!!!!!!!!Dopo aver lasciato la
Federal Reserve nel 1987 Paul Volcker divenne presidente della banca d'investimento di punta a
New York, la “J. Rothschild, Wolfensohn & Co.”, una società di consulenza e di investimento a
New York, diretta da James D. Wolfensohn , il quale in seguito divenne presidente della Banca
Mondiale.

Nel 1995 lo scienziato per l'energia atomica, il dottor L. Kitty, sostenne che i Rothschild
controllano l'80% delle forniture di uranio di tutto il Mondo accusando loro di avere il
monopolio nucleare globale.

Prima del 9/11 l'Afghanistan era una tra le sole 7 nazioni al mondo che i Rothschild non
controllavano attraverso la Banca Centrale. Nel 2003 liraq era una delle sei nazioni al mondo che
non avevano una banca centrale controllata dai Rothschild. Ora ci sono solo 5 le Nazioni nel Mondo
senza una Banca Centrale controllata dai Rothschild: Iran, Corea del Nord, Sudan, Cuba e la
Libia.Edmond de Rothschild Banque, una controllata del gruppo europeo Edmond de
Rothschild (la banca in Francia), divenne la prima banca di famiglia ad aver ottenuto
l'approvazione della China Banking Regulatory Commission ed è entrata sul mercato finanziario
cinese.

Hanno scalato la grande banca russa Rosbank. Quello che si è presentato dinanzi alle mire
espansionistiche del gruppo Rothschild non era solo la possibilità di prendere il controllo della
seconda rete bancaria della Russia - per 1,2 miliardi di euro, 600 agenzie, e la copertura dell’80%
del territorio - ma anche di acquisire il controllo delle eventuali informazioni riservate del
consorzio per l’esportazione di armi possedute dallo Stato russo.Per secoli sono sempre
riusciti nell'intento di ricevere informazioni importanti il giorno prima di chiunque altro.
Crearono una rete impeccabile di “passaparola” ineguagliabile.

399
Uno dei principali motivi per cui il Regno Unito sia "staccato" dall' Europa con la moneta, i
trattati, etc.. è che il Partito Referendum ha spinto per decenni per far si che ciò avvenisse.
Referendum Party è il nome originale del movimento che ha permesso tutto questo. Il
fondatore, finanziatore e promotore di tale gruppo politico è stato James Goldsmith, cugino di
Jacob Rothschild. Nel 1997 il partito ha consegnato un videotape a cinque milioni di famiglie del
Regno Unito. 12 minuti di film, presentato dall'ex "That's Life!" il Presentatore Gavin Campbell,
per avvertire di un prossimo "federale superstato europeo".

Il barone e la baronessa de Rothschild in una joint venture con Robert Mondavi, nel 1981
cominciarono a far costruire una piramide a Napa Valley, in California, dove il leader/
fondatore della Chiesa di Satana, Anton LaVey, aveva la sua base.

Il vero creatore del Popolo Viola è George Soros mentre l' ideatore è Michael Leeden (ideatore
delle rivoluzioni colorate e maestro/insegnante di Di Pietro nonchè indagato per i crolli del 9/11),
guardacaso entrambi pedine dei Rothschild, il primo lo è attraverso il Quantum Found mentre il
secondo attraverso i neocons ed i servizi segreti.Nel 1835 il proprietario della Banca Centrale
degli Stati Uniti era il Barone James Rothschild.

Nel libro di Eustace Mullins dal titolo “I Segreti della Federal Reserve” viene riportato che nel
1910 gli Stati Uniti d'America erano nelle mani di banchieri fortemente presenti nell'ambiente
Londinese. Erano: J.P. Morgan Company, Brown Brothers Harriman, Warburg, Kuhn Loeb e J.
Henry Schroder. Essi intrattenevano un forte legame con il casato dei Rothschild il quale
esercitava il suo potere attraverso la manipolazione del valore dell'oro.
Ogni giorno infatti, il prezzo mondiale dell'oro era deciso nell'ufficio londinese di N.M.
Rothschild e Company.

La procedura del fixing dell’oro a Londra è stata istituita dai Rothschild nel 1919 con la
“collaborazione” di quattro potenti mercanti d’oro; fino al 2004 un seggio e relativa presidenza
del gruppo dei mercanti era dei Rothschild; il fixing è ancora praticato da cinque “agenti
autorizzati” facenti parte di una “market association” la LBMA.
Più precisamente Nel 1919 i Rothschild chiamarono quattro commercianti in oro – Pixley &
Abel, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu e Sharps & Wilkins – per concordarne il prezzo
giornaliero e comunicarlo al pubblico internazionale. Fisicamente i cinque si riunivano in casa
Rothschild a Londra e adottavano un rituale pittoresco per fixare, con delle bandierine...
E’ evidente che i cinque avevano tutto il potere per imporre le loro decisioni. Salvo una parentesi
durante la seconda guerra, i cinque hanno fissato il prezzo per quasi un secolo. Nel 2004
Rothschild ha ceduto il proprio seggio alla Barklays. Ora i nuovi occupanti i seggi sono: The
Bank of Nova Scotia Mocatta, HSBC Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Barclays Bank.
La Barklays Bank è però controllata dai Rothschild!!!!!(Nulla è cambiato).

Queste persone sono coloro che DETERMINANO I FATTI, i quali fatti diventano poi
INFORMAZIONI per il parco buoi, nei tempi e nei modi stabiliti da Lor Signori Banchieri;se
gli indici di borsa si muovono su rumors e dati, se i rumors e dati anticipano e seguono i
fatti, se i fatti sono determinati da pochi, se questi pochi si conoscono e concordano i fatti,
allora questi pochi controllano la finanza internazionale (e tutto ciò che ne consegue)
perchè conoscono in anticipo le ripercussioni che avranno i fatti da loro determinati.

400
Questi erano gli anni in cui costoro crearono la Federal Reserve,con l'incontro a Jekyll Island.

René Mayer passsò da Direttore della Banca Rothschild a Primo Ministro francese nel 1953.
250 Bettina è un asteroide della fascia principale del diametro medio di circa 79,75 km.
Scoperto nel 1885, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a
3,1498870 UA e da un'eccentricità di 0,1282415, inclinata di 12,81329° rispetto all'eclittica. Il suo
nome è dedicato alla baronessa Bettina von Rothschild, moglie del banchiere austriaco Albert
Salomon von Rothschild, il quale comprò i diritti di battesimo per 50 £.

Il Washington Post fu diretto dal 1972 al 1989, e di nuovo nel 2002, da sir Evelyn De Rothschild
Sul Titanic persero la vita almeno due Rothschild, erano fratelli.La famosa “Ferrovia del Nord”,
costruita durante l'Impero Austro-Ungarico per collegare Vienna con le miniere di sale di
Bochnia vicino a Cracovia, fù finanziata da Salomon Mayer von Rothschild. Tra le tantissime
altre ferrovie costruite in quel periodo e finanziate dai Rothschild ce ne furono anche
moltissime italiane.
Edmond de Rothschild ha acquisito una importante collezione di disegni e incisioni, che lasciò
in eredità al Louvre composta da più di 40.000 incisioni , quasi 3.000 disegni e 500 libri
illustrati. Inclusi più di cento incisioni e disegni di Rembrandt .
I falascia, un popolo di origine etiope e di religione ebraica, ricevettero l'aiuto finanziario del
francese barone Edmond de Rothschild attraverso Jacques Faitlovitch (attivista polacco).
Christophe Clement, il proprietario di noti centri di allenamento ippico, è l'ennesimo
collegamento tra la famiglia Rothschild e la Regina d'Inghilterra dato che tali centri di
allenamento appartengono a queste due casate nobili.
Sono stati i propritari della “Abraham & Straus” fino al 1994, anno di chiusura del marchio; era
una catena di negozi che nel 1900 raggiunse la quota di 4.650 dipendenti. Il primo negozio lo
apri nel 1881 Abraham Abraham. Successivamente entrò Isidor Straus il quale nel 1912, insieme
con la moglie Ida, peri nel naufragio del Titanic.
Utne Reader è una rivista americana che esce ogni due mesi. La rivista fu fondata nel 1984 da
Nina Rothschild. Nina Rothschild Utne è l'ex amministratore delegato e attuale Editor at Large
della Utne Reader. Nina è un diffusore su vasta gamma di argomenti che includono "la
maternità per le imprese", il potere dei media per trasformare la cultura, la spiritualità e le
imprese, "la voce dei media indipendenti, etc... La Rothschild divenne la più prestigiosa
carrozzeria di Francia ed aprì, nel 1906, una sede anche a Torino in via Madama Cristina 147: la
Carrozzeria Italiana Rothschild società anonima, con capitale di un milione e mezzo di franchi.
Questa affiliazione italiana, qualche anno più tardi, fu acquisita dalla Fiat e divenne la Sezione
Carrozzerie Fiat.
La famiglia Czartoryski vendette l'Hôtel Lambert nel 1975 al barone Guy de Rothschild, e alla
moglie, MarieHélène de Rothschild che era stata amica di de Rede, i quali lo usavano come loro
residenza a Parigi. Nel 1841 i membri della famiglia Rothschild di Napoli comprarono villa
Pignatelli.
Un prestito governativo finanziato dai Rothschild e da Montefiore nel 1835 permise al governo
britannico di compensare i piantatori e di abolire la schiavitù nell'impero coloniale.
Nel 1884 trentasei delegati ebrei si incontrarono a Kattowitz, Germania (oggi Katowice,
Polonia). Rabbi Samuel Mohilever fu eletto presidente e Leon Pinsker chairman
dell'organizzazione che essi chiamarono Hovevei Zion. Il gruppo si assicurò l'aiuto economico
del barone Edmond James de Rothschild e di altri filantropi per sostenere gli insediamenti
ebraici e organizzare corsi scolastici. Il primo gruppo di Bilu fu fondato da quattordici ex-

401
studenti universitari di Charkiv che nel luglio del 1882 arrivarono in Palestina, chiese aiuto al
Barone Edmond James de Rothschild, il quale finanziò la creazione di un'azienda vinicola in
Palestina. Nel 1886 cominciò la costruzione dell'azienda Rishon Le-Zion, che alla fine diventò
una florida azienda esportatrice di vino. Con l'aiuto di Rothshild, i Bilu fondarono anche Zichron
Yaakov. Nel 1884 a otto membri del gruppo fu offerta della terra a Gedera. Zikhron Ya'akov ( in
ebraico: illuminato; "Jacob's Memorial", spesso abbreviato semplicemente Zikhron) è una città
in Israele , Haifa
Nel 1864 fondarono la Société générale, un gruppo di cui Paulin Talabot fu il primo direttore
generale . La casa di Albrecht von Bernstorff fu luogo di incontro dell'intellighenzia tedesca
durante la seconda guerra mondiale: Josef Redlich, Hugo von Hofmannsthal, Jacob
Wassermann, Louis Nathaniel von Rothschild, Rainer Maria Rilke, Erich Wolfgang Korngold,
Hermann Bahr furono assidui frequentatori del suo palazzo di Schwerin.
La British Petroleum, della quale l' azionista di controllo è Nathan Philip Rothschild,
possedeva il 20% del mercato mondiale dei pannelli fotovoltaici nel 2004. Vuole creare una
rete distributiva di idrogeno nella California.
Venne fondata nel 1855 ad opera di Anselm von Rothschild, figlio di Salomon, la Creditanstalt
che divenne nel tempo la più grande banca dell’Austria - Ungheria, con filiali a Praga, Brno,
Trieste, Budapest, Leopoli e Brasov.
John Paul Stevens (nato il 20 aprile 1920) è un Giudice Associato della Corte Suprema degli
Stati Uniti . Si è unito al Corte Suprema nel dicembre 1975 ed è il più vecchio membro della
Corte; ha fondato lo studio legale Rothschild, Stevens, Barry & Myers.
Jeff Rothschild è produttore, compositore, batterista, arrangiatore, discografico e altro. Ha
lavorato con Sheryl Crow, Carlos Santana, Sting, Melissa Etheridge, Rod Stewart, Bon Jovi,
Alanis Morissette, Kelly Clarkson, Ashlee Simpson, Backstreet Boys, Rooney, SheDaisy, Hilary
Duff, Lindsay Lohan e tanti altri. E' suo l'album “We Are The World 25 For Haiti” - Artists For
Haiti – Engineer 2010.
L'espressione due diligence viene in realtà dal francese. Venne infatti coniata all'interno della
Banca Rothschild a Parigi per contrassegnare la "dovuta diligenza" (due diligence) che doveva
contrassegnare ogni valutazione prima dell'apertura di linee di fido a imprese.
Guglielmo I d'Assia, figlio maggiore della Principessa Maria di Hannover, viene ricordato per
aver preso parte agli accordi delle questioni pendenti circa le proprietà private e le tasse,
concedendo la fondazione della Banca Rothschild, guidata dall'omonima famiglia, che però pur
essendo stata designata a questo ruolo sin dal 1775, non venne riconosciuta sino al 1801.
Nella parte occidentale della strada Piccadilly, una delle principali strade di Londra,
risiedevano diversi membri del ramo britannico della famiglia Rothschild, tanto che
colloquialmente quella parte di strada venne chiamata Rothschild Row.
L'attuale palazzo della Knesset, il parlamento israeliano, è localizzato sulla cima di una
collina nella parte occidentale di Gerusalemme; venne pagato da James A. de Rothschild
come regalo allo Stato di Israele. Menahem Rothschild è stato sindaco della città di Bat Yam
dal 1963 al 1973 e dal 1978 al 1983 Banca Solari & Blum fu assorbita nel 1991 dalla Banca
privata Edmond de Rothschild. La Banca Privata Edmond de Rothschild Lugano SA è
membro dell’associazione bancaria ticinese.
Il First Vienna Football Club 1894 è una società calcistica austriaca di loro proprietà.
Dorothy Rothschild era una nota violinista fondatrice della American Symphony Orchestra.
Mr. Martin Rothschild e Mrs. Elizabeth Jane Anne Rothschild erano passeggeri a bordo del
Titanic Il Crédit Mobilier si può considerare la prima banca d'affari francese. Dopo alcuni

402
investimenti sbagliati e rischiosi, a causa della rivalità che si era innescata con la famiglia dei
Rothschild, l'istituto fu costretto a dichiarare fallimento nel 1867.
Lo sceneggiatore Andrew Rothschild ha lavorato in tantissimi film tra cui Full Metal Jacket.
Albert de Rothschild ha scalato per primo il Corno Nero, la montagna nel massiccio del monte
Rosa. Nel film “The Arrival”, considerato da alcuni un documentario sui rettiliani, Ami
Rothschild interpreta Sunny. Giuseppe Cei morì il 28 marzo 1911 durante un volo in condizioni
meteorologiche sfavorevoli schiantandosi col suo biplano Caudron presso l'isola di Rothschild
a Puteaux, ufficialmente per una rottura dei comandi di profondità, anche se alcuni
sostennero teorie complottistiche finora mai validate. Santos Dumont provò a vincere un
premio con il suo numero 5. Nel primo tentativo, il 13 luglio 1901, decollò ma un problema al
motore fece urtare il suo dirigibile contro gli alberi del parco di Edmond de Rothschild.
Nel 1822 il presidente del consiglio Luigi de' Medici assunse anche la carica di ministro delle
Finanze. Questo periodo fu molto importante: il Regno delle Due Sicilie dopo le vicende dei
moti del '21 aveva enormi debiti e la prospettiva di dover mantener le truppe austriache. La
bancarotta fu evitata con la riforma dell' apparato statale e l'adesione ad un grosso prestito
dai Rothschild.
José María Aznar è stato il quarto Presidente del Governo della Spagna il 1996 e il 2004. Nel
giugno del 2006 - primo membro non anglosassone - fu nominato Presidente del Consiglio di
amministrazione della News Corporation, proprietà di Rupert Murdoch, composta fra gli
altri da importanti dirigenti di J.P. Morgan Stanley e Rothschild Investment.
L'imperatrice Elisabetta d'Austria (nota come Principessa Sissi) fù assassinata da Luigi
Lucheni poco dopo aver incontrato la Baronessa Rothschild.
Pocahontas ebbe un unico bambino, Thomas. Tramite questo figlio Pocahontas ha tuttora
dei discendenti. Tra le persone degne di nota: Edith Wilson, moglie di Woodrow Wilson;
George Wythe Randolph; l'Ammiraglio Richard Byrd; il Governatore della Virginia Harry Flood
Byrd; la stilista Pauline de Rothschild; l'ex first lady Nancy Reagan e l'astronomo e
matematico Percival Lowell.
Sant'Angelo (rione di Roma) venne ricostruito dal 1885 grazie ai finanziamenti dei Rothschild.
Emma Rothschild è responsabile del Centre for History and Economics di Cambridge, il marito
Amartya Sen è Nobel per l' economia e analista delle disuglianze.
LA7 è controllata direttamente dai Rothschild attraverso Telecom la quale è controllata da una
cordata italospagnola composta da Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo e
Telefónica (Telco [patto di controllo]), ha il controllo del 23% circa di Telecom Italia. AD è
Franco Bernabè (Rothschild Europe). Mario d' Urso è banchiere di razza e amico dei signori
dell' industria (era uno dei commensali più frequenti e apprezzati dell' Avvocato Gianni Agnelli)
e della finanza (è adorato da Jacob Rothschild) e della politica (grazie ai suoi ottimi rapporti
con i Kennedy). Mario d' Urso ha organizzato nella propria villa il compleanno a Fausto
Bertinotti e quest ultimo lo ha ringraziato pubblicamente.
Pininfarina ha annunciato un accordo col finanziere francese Vincent Bolloré: assieme
produrranno una vettura elettrica che dovrebbe andare sul mercato nel 2010. Evidentemente
si tratta di un pezzo della strategia che per l' azienda torinese stanno mettendo in piedi la
banca d' affari Rothschild e Roland Berger. Lord Jacob Rothschild investe in Albania per la
ricostruzione delle rovine romane di Butrinto
I Rothschild fecero un trucco diciamo dinastico: su diciotto matrimoni dei nipoti di Mayer
Amschel Rothschild sedici furono tra cugini primi.
Nathan presentò alla Banca d'Inghilterra, per incassarla, una tratta che aveva ricevuto da suo

403
fratello Amschel: la banca la respinse dichiarando che pagava solo i propri effetti, non quelli di
un privato... La sua vendetta fu leggendaria. La mattina seguente Nathan comparve agli uffici
della Banca d'Inghilterra e chiese che gli cambiassero in oro una banconota da 10 sterline.
Ripetè la richiesta per tutta la giornata e lo stesso fecero i suoi impiegati agli altri 9 sportelli
della banca. In un giorno Nathan fece diminuire le riserve auree della banca di 100.000 sterline!
Ma non finì qui. L'indomani infatti Nathan si ripresentò,implacabile, agli sportelli della banca
coi suoi impiegati carichi di banconote. Venne frettolosamente convocata una riunione dei
direttori a Threadneedle Street e fu deciso che da quel momento in avanti per la banca
sarebbe stato un piacere incassare qualsiasi assegno d' uno dei 5 fratelli Rothschild.
Nel 1818 il segretario del principe austriaco Metternich, scrivendo dei Rothschild, affermava :
“...essi sono le persone più ricche d’Europa.”
La National City Bank di Cleveland, che nel corso delle udienze congressuali è stata
riconosciuta come una delle banche dei Rothschild negli Stati Uniti, ha fornito a John D.
Rockefeller il capitale per iniziare la sua monopolizzazione nel settore della raffinazione del
petrolio, cosa che ha poi portato alla fondazione della Standard Oil.
Il poeta Heinrich Heine riferendosi a James Rothschild disse: “Il denaro è il dio dei nostri tempi,
e Rothschild è il suo profeta.”
James costruì la sua favolosa magione, chiamata Ferrières, 19 miglia a nordest di Parigi.
Guglielmo I, vedendola per la prima volta, esclamò: “I Re non possono permettersi una
cosa del genere. Può appartenere solo ad un Rothschild!”
Lo scrittore Frederic Morton ha scritto che i Rothschild: “..avevano conquistato il mondo
in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in
precedenza tutti i Cesari.“
William E. Rothschild ha scritto un libro su Lincoln dal titolo: “Team of Rivals: The
Political Genius of Abraham Lincoln”.
Uno dei gestori più attivi nel settore delle “Energie pulite” è Edmond de Rothschild, che
attraverso la controllata MultiManagement gestisce due fondi dedicati all' energia:
geoenergie (un fondo di fondi tradizionale) e MultiAlternatif Explorer (fondo di fondi
hedge).
La bellissima Mata Hari ha avuto mille amanti nel letto e mille famiglie rovinate alle
spalle. Industriali, avventurieri, milionari, compreso il barone de Rothschild.
Nel 2002 LCF Rothschild ha conquistato la sesta posizione a livello mondiale nella classifica a
tre anni relativa alla performance dell’insieme dei fondi gestiti da ciascuna società di gestione
stilata da Morningstar, che ha
comparato per la prima volta ben 14.000 fondi di tutto il mondo. Il Gruppo LCF Rothschild é
oggi presente a Parigi, Londra, Ginevra, Lugano, Lussemburgo, Madrid, Barcellona, Lisbona,
Monaco, Montreal, Tel Aviv e Milano.
Nigel Higgins è stato il primo amministratore delegato della banca d' investimento
Rothschild che non appartiene alla famiglia del fondatore, dopo esser entrato nella
Commissione Trilaterale nel 2008 come Senior Partner N M Rohschild & Sons.
Sembra che Cameron Diaz sia stata fidanzata con David de Rothschild e Natalie
Portman con Nat Rothschild.
Rupert Murdoch ha nominato nel 2003 Presidente del canale satellitare britannico Bskyb il
proprio figlio James e come vicepresidente l’amico Lord Jacob Rothschild.

404
I Rothschild e l’oro ecco un po’ di storia
http://finanzanostop.finanza.com/2013/02/15/i-rothschild-e-l’oro/

Per capire come chi comanda gode di un vantaggio enorme, perchè sa in anticipo in che
direzione si va, può risultare di interesse conoscere la storia recente dei in rapporto all’.
La mossa dei Rotschild
La banca Rotschild annunciò ad aprile 2004 che usciva dal mercato dell’oro. Cosa poteva
significare?
Innanzitutto rileggiamo il testo battuto all’epoca dalle agenzie (reuters): “NMRotschild & Sons
Ltd., l’unità di investimento con sede a londra della banca Rotschild, si ritirerà dal trading delle
commodities, incluso l’oro, a londra.
Le sue principali attività nel settore sono i metalli preziosi e il petrolio, ed includono il seggio al
fixing giornaliero dell’oro a Londra. Il gruppo manterrà una forte presenza nel settore delle
risorse naturali attraverso i suoi servizi di consulenza, di projet financing e di corporate banking,
che forniscono la parte principale dei ricavi.”
In quel momento l’oro in dollari quotava 375 dollari. Da quel momento in poi l’oro avrebbe
iniziato una costante ascesa che lo ha portato al raddoppio in circa 3 anni.
Per capire il senso della mossa, occorre considerare che la citata unità era specializzata
nell’assunzione di posizioni al ribasso sull’oro, come controparte dei programmi di copertura
offerti ai produttori di oro.
La mossa di Natan
Per capire ancora meglio racconto la storia di Natan Rotschild all’epoca di Napoleone. Quando
era in corso la battaglia di Waterloo si sapeva che se Napoleone avesse vinto diventando il
padrone dell’Europa, il mercato
azionario a londra sarebbe crollato. Se invece gli inglesi avessero sconfitto Napoleone, il
mercato azionario sarebbe esploso al rialzo. Natan, ebreo, già ricchissimo, si organizzò per avere
notizie in anticipo sull’andamento della battaglia. Quando gli arrivò la notizia che Napoleone
stava perdendo, se fosse stato uno normale avrebbe iniziato a comprare azioni a londra. Invece,
no. Iniziò a vendere. Gli altri, vedendo le enormi vendite di Rotschild pensarono avesse saputo
che Napoleone stava vincendo. Quindi si misero a vendere anche loro, causando il classico
panico delle vendite. Poi arrivò la notizia ufficiale che Napoleone aveva perso, e le azioni
esplosero. Natahan Rotschild moltiplicò i suoi guadagni di 10-20 volte in un solo giorno, perchè
lui aveva comprato sulle vendite degli altri dopo averle provocate. Furbetto l’ebreo nevvero?
A parte questo aneddoto, ciò che conta sapere ai fini della notizia citata è che la dinastia dei
Rotschild è molto ricca, molto potente e soprattutto molto informata. L’informazione è cruciale,
come sappiamo. Noi poveracci ci sforziamo di essere veloci a capire gli effetti di una
determinata notizia, ma ovviamente dipendiamo da quando lor signori decidono di iniziare a far
filtrare le notizie. Qualcuno però sa le cose ben prima di quando appaiono sulle fonti di
informazioni, che loro controllano, anche per il semplice motivo che sono loro a creare i fatti,
oggetto delle future notizie.
Il fixing dell’oro
E c’è un altra cosa da capire bene, e cioè il cosiddetto “fixing” dell’oro. Se uno decide di
comprare un lingotto d’oro, attraverso gli intermediari, agisce sul sistema delle grandi case di
brokeraggio; infatti l’intermediario ci venderà il lingotto in base al prezzo che viene fissato due
volte al giorno, al famoso fixing di londra. Così il nostro ordine se è limitato a un certo prezzo,
può non essere soddisfatto se il prezzo risulta superiore;oppure se è al meglio, viene eseguito
appunto al prezzo che lor signori fissano in quel di Londra, dove vi sono cinque e solo cinque
405
agenti autorizzati: cinque persone dipendenti dalle più grandi banche trattanti oro, e la
presidenza dei cinque – fino ad aprile 2004 – era dei Rotschild.
Come funziona questa specie di asta? I cinque raccolgono i grandi ordini di acquisto e di vendita
loro pervenuti da tutto il mondo, e – in segreto- stabiliscono il prezzo. Viene fatto in segreto,
anche se sui futures nel frattempo vi è un trading continuo e sempre ben conosciuto. Oggi il
fixing è ipocrita e fuori del tempo con il trading moderno. Ma occorre capire che nel passato
avere il potere di fissare il prezzo dell’oro, dava un enorme potere nel mondo finanziario. Si
poteva bloccare il prezzo al fixing, anche solo vendendo una quantità minimale di oro dai propri
conti in modo da superare anche solo di poco la quantità domandata; oppure il contrario: si
poteva far salire il prezzo, aggiungendo anche solo una piccola quantità in acquisto in modo che
risultasse superiore alla offerta.
In altre parole, sapendo gli ordini esistenti di acquisto e di vendita per quel giorno, i cinque,
potevano controllare il prezzo conoscendolo in anticipo rispetto a chiunque altro. Non a caso
negli anni 80 , il valore di mercato di uno dei cinque posti al fixing di Londra era valutato circa un
miliardo di dollari dell’epoca. Vaconsiderato infatti anche l’enorme valore politico del prezzo
dell’oro, cioè la possibilità di favorire (o sfavorire) i potenti quando ne avevano bisogno.
Insomma il classico ruolo della finanza ebrea nei confronti di re e imperatori durante tutta la
Storia, che ha sempre dato loro il modo di condizionarne e
pilotarne le scelte geopolitiche.
Conclusione
Dunque quando la venerabile N.M. Rotschild, annunciò di voler rinunciare al seggio del fixing
dell’oro, qualcosa voleva dire. In particolare poteva significare che la fiducia dei grandi detentori
di ricchezza verso le responsabilità fiduciarie americane nel campo del global banking e delle
regole di governance iniziava ad
esaurirsi. Grossi problemi sui derivati potevano essere il motivo per cui la Rotschild fece questa
mossa: se restava esposta ai prestiti in oro, poteva rischiare di venire travolta da un rialzo del
prezzo. Rotschild poteva sapere attraverso le sue fonti di intelligence che il destino del dollaro
era ormai segnato, che si sarebbe fatta negli anni a venire una politica inflazionistica e dunque
chiudere le posizioni al ribasso in oro (e le attività che comportavano l’assunzione di tali
posizioni) prima che iniziasse il trend al rialzo del prezzo.
Nel passato Rotschild ha sempre cambiato posizione in tempo, a proprio vantaggio. Se ritenne
questa mossa la più appropriata, voleva dire che vedeva l’oro alla fine salire molto come prezzo
nel lungo termine, indipendentemente dalle fluttuazioni di breve, per cui non aveva senso
restare in una attività dove strutturalmente si prendono posizioni al ribasso per fare da
controparte alle banche centrali.
Ricordo che le banche centrali normalmente affittano il loro oro, e chi lo prende in prestito
compagnie minerarie di norma, lo vende per ottenere liquidità per finanziarie la propria società
ed alla scadenza restituire il prestito con l’oro estratto. Del resto se si legge con attenzione il
comunicato risalta la “forte” presenza che il gruppo intendeva mantenere nelle “risorse
naturali” indicando che è da lì che proviene la”parte principale” del suo reddito. Dunque la
venerabile Rotschild stava sì abbandonando una posizione di testa nel mercato dell’oro, ma
intendeva restare un fornitore di moneta all’industria mineraria dell’oro. Cioè apparentemente
lasciava, ma in realtà rimaneva. Sembra un gioco di parole?
E’ sempre utile sforzarsi di leggere tra le righe soprattuto quando parlano quelli della lobby. Il
discorso è di attualità perchè molti possono credere che l’oro sia già salito molto. In realtà si è
appena raddoppiato dal momento in cui i Rotschild hanno fatto la mossa qui commentata, ed in
genere questa gente non si muove solo per un semplice raddoppio.
406
Hitler era il nipote di un Rotschild

"Naturalmente i sentimenti che animano l'accesa condanna nei


confronti dei gruppi antisemiti di oggi risale alla persecuzione ebraica
ad opera del nazismo e di Adolf Hitler.
Basta fare indagini o sollevare le riserve sui Rothschild o su altri ebrei o
organizzazioni per essere bollato come nazi. Eppure è stato dimostrato in
tanti libri e da un'infinita di studiosi, che Adolf Hitler e i nazisti sono stati
creati e finanziati dai Rothschild.

Furono loro che organizzarono l'ascesa al potere di Hitler attraverso


società segrete a capo degli Illuminati presenti in Germania, come la
Società Thule, la Società Vril e altre; furono i Rothschild a finanziare Hitler
attraverso la Banca d'Inghilterra e altre fonti sono la Banca Kuhn Loeb,
che finanziò anche la Rivoluzione Russa.

Il cuore della macchina da guerra di Hitler fu il genio chimico I.G.Farben.


Anch'essa controllata dai Rothschild tramite società finanziarie, attraverso i valletti dei Warburg.
La Standard Oil dei Warburg gestiva Aushwitz, ma era ufficialmente dei Rockefeller(l'impero Rockefeller era
stato creato dai Rothschild,nel 1870 infatti la Rothschild Bank di Cleveland,Ohio, diede a J.D. Rockefeller il
denaro per fondare la Standard Oil).
Essi possedevano anche i mezzi di comunicazione, e così controllavano il flusso di notizie date al pubblico.
Guarda caso le loro proprietà non erano state sfiorate da una bomba in tutta la
guerra! Altre fabbriche lì vicino erano state demolite dai raid aerei.

Quindi dietro la forza di Hitler vi era la mano sapiente dei Rothschild, proprio coloro che nel mondo
sostengono la razza ebraica...
Gli ebrei sono per loro, come tutto il resto della popolazione, solo bestiame da usare e muovere a proprio
vantaggio. Ma attenti Hitler non poteva appartenere alla famiglia Rothschild perchè ha massacrato quel popolo,
insieme a zingari e comunisti e chi non gli piaceva, mentre i Rothschild difendono quel popolo facendone parte, e
quindi, mai avrebbero fatto un orrore del genere.
Oh, davvero?

Non solo Hitler fu sostenuto dai Rothschild, ma diverse prove dicono che lui fosse un Rothschild.Tra cui il libro
dello psicanalista Walter Langer, The mind of Hitler.
Questo calza a pennello sulla propaganda organizzata dagli Illuminati per spianare la strada al potere ad Adolf
Hitler.
Egli venne sostenuto anche dai Windsor(in realtà casa
ta tedesca dei Sassonia-Coburgo-Gotha), e tra questi figurava Lord Mountbatten, un Rothschild, un satanista.
I dati sul legame tra nazisti-britannici devono ancora emergere del tutto, ma uno studioso di nome Langer ha
scritto:

"Il padre di Adolf, Alois Hitler, era figlio illegittimo di Maria Anna Schiklgruber. Si pensava fosse Georg Hiedler. Ma
(...)ciò è altamente improbabile(in Austria era saltato fuori un documento)(...)che dimostra che Maria Anna S.
fosse a Vienna al momento del concepimento. A quel tempo era la domestica del barone
Rothschild..(precisamente Salomon mayer De Rothschild padre di Anselm Von Rothschild,che insieme a
Charlotte,figlia di Nathan Rothschild,diede alla luce Albert Salomon De Rothschild.Egli sposò la Baronessa
Bettina Caroline de Rothschild del ramo francese della famiglia, figlia di Alphonse James De Rothschild,e
insieme diedero alla luce Luis De Rothschild.) Non appena scoperta la sua gravidanza fu cacciata...e nacque
Alois".
Le informazioni di Langer provengono da un alto ufficiale della Gestapo, Hansjurgen Koelher, e furono
pubblicate nel 1940 col titolo Inside the Gestapo.

407
Quel fascicolo scrisse "provocò tanto scompiglio quanto mai prima".
Egli rivelò anche che:

"(...)Attraverso quei fascicoli scoprimmo tramite certificato di nascita, scheda di registrazione della polizia, i
protocolli ecc, alcune cose che il cancelliere tedesco riuscì a ricomporre come un puzzle, dandogli una coerenza
logica".

"Una giovane serva (la nonna di Hitler)arrivò a Vienna e divenne domestica presso alcune delle famiglie più
potenti e ricche di Vienna.
Ma, sfortunata, venne sedotta e abbandonata mentre aspettava un bambino e venne rispedita al villaggio
natale...Qual era la famiglia viennese presso cui lavorava? Non era una domanda poi così difficile.
A Vienna era già da tempo in funzione un registratore obbligatorio presso il commissariato di polizia, ella
lavorava presso i...Rothschild(ma dai!? P301)e il nonno ignoto di Hitler doveva trovarsi in quella casa. Il
fascicolo Dolfuss si fermava a questa osservazione".

Forse Hitler era così determinato a conquistare l'Austria per distruggere ogni traccia del suo retaggio?

Infatti l'unico membro della Famiglia Rothschild che ebbe problemi con Hitler fu Luis De Rothschild,del ramo
austriaco proprietario della Famiglia,fu arrestato e poi liberato in seguito alla cessione dei suoi beni in Austria,tra
cui le bellissima dimore,Palais Rothschild , piene di collezione d'arte e antichità.

408
"Mi pare che Hitler conoscesse le sue origini ancor prima di diventare Cancelliere.

Come suo padre, quando il gioco si fece duro, si trasferì a Vienna; poco dopo la morte della madre nel dicembre
1907, Adolf partì per Vienna. Pare che là abbia fatto perdere ogni sua traccia per 10 mesi!

Ciò che fece in quel periodo è un mistero, ma noi possiamo presupporre che si fosse intrattenuto a conoscere i
suoi cugini e per valutare il suo potenziale in vista di future eventuali imprese".

Philip Eugene de Rothschild, sostiene di essere un discendente dei Rothschild come lo fu Hitler o altre migliaia
di persone cresciute e allevate da essi, prima di essere affidati a famiglie di facciata, al fine di ricoprire
posizioni di privilegio sotto falso nome e illegittimamente.

409
Ma quale dei Rothschild era il nonno di Hitler?

Alois, il padre nacque nel 1837 nel periodo in cui Salomon Mayer era l'unico Rothschild che viveva a Vienna. Persino
la moglie era tornata a Francoforte dopo il fallimento del loro matrimonio.

Il loro figlio, Anselm Salomon, trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa tra Parigi e Francoforte, lontano da
Vienna e dal padre.
Così, il vecchio e solo Salomon Mayer Rothschild è il sospettato numero 1.

Hermann von Goldschmidt, figlio di un impiegato di Salomon Mayer, scrisse un libro pubblicato nel 1917, che riporta a
proposito si Solomon: "...dal 1840 aveva sviluppato un particolare entusiasmo per le giovinette"...e..."aveva una passione
lasciva per le bambine, e le sue avventure con loro furono messe a tacere dalla polizia".

La nonna di Hitler era una giovane ragazza che lavorava sotto quello stesso tetto e che divenne ben presto oggetto
delle attenzioni e voglie di Mr Salomon.
E rimase incinta proprio mentre era in servizio in quella casa.
Suo nipote divenne cancelliere tedesco, grazie all'appoggio finanziario dei Rothschild, e diede inizio alla Seconda
Guerra Mondiale che fu così centrale per il piano globale degli Illuminati."

Hitler era un Rothschild?

La storia ufficiale è un velo per nascondere la verità e ciò che realmente accade. Quando il velo viene
sollevato, ci accorgiamo non solo che la versione ufficiale non corrisponde al vero, ma che spesso è
sbagliata al 100%. Prendete ad esempio i Rothschild. Questa famiglia era anticamente nota, tra i tanti
nomi, con quello di Bauer, e fu una delle famiglie dedite all'occultismo più note del Medio Evo tedesco.
Presero il nome di Rothschild (che in tedesco significa “scudo rosso”) a partire dal XVIII secolo, quando
Mayer Amschel Rothschild fondò a Francoforte un impero finanziario, in collaborazione con la casata
degli Illuminati di Hesse e altri gruppi. Presero il nome dallo “scudo” rosso o esagramma/stella di David,
che si trovava sulla facciata della loro casa di Francoforte. La Stella di David o Sigillo di Salomone è un
antico simbolo esoterico ed è stato associato al popolo ebraico solo dopo che era stato adottato dai
Rothshchild. Esso non presenta assolutamente alcuna connessione con “David” o con “Salomone”,
come confermano fonti ebraiche.

I Rothschild sono una delle principali famiglie della casata degli Illuminati presenti sul nostro pianeta e
sono rettiliani in grado di mutare forma. Oggi a capo di questa famiglia troviamo Guy de Rothschild del
ramo francese della famiglia. Costui è uno dei più grotteschi artefici del controllo mentale basato sul
trauma, anzi ne è il maggiore responsabile secondo molti di coloro che hanno sofferto spietatamente a
causa delle torture da lui inflitte. Guy de Rothshchild è stato personalmente responsabile della tortura e
della morte di milioni di bambini e di adulti, o direttamente o attraverso persone da lui controllate. Egli
celebra riti satanici, come è tipico di tutte queste stirpi, e Dio solo sa quanti sacrifici umani si sono
consumati durante queste cerimonie. Se ciò che dico è privo di fondamento, allora sfido Guy de
Rothschild a denunciarmi e a dimostrarmi il contrario in tribunale. Egli è un multimiliardario e controlla
tribunali e mezzi di informazione. In confronto, io sono quasi un nullatenente. Per questo non sarei un
avversario temibile. Andiamo, Mr. Rothshchild, esci allo scoperto. Porta le mie accuse nella pubblica
arena e me sul banco dei testimoni. Fammi contento! Già sento voci che si levano per accusarmi di
“antisemitismo” perché i Rothschild si proclamano “ebrei”. Organizzazioni come la Lega
antidiffamazione e la B'nai B'rith hanno già fatto notevoli sforzi per contrastare le mie affermazioni
riguardo a questa famiglia e per impedirmi di parlare in pubblico di queste cose durante le mie
conferenze. Da notare che queste organizzazioni sono create entrambe dai Rothschild e continuano ad
essere da loro controllate. B'nai B'rith letteralmente significa “Figli dell'Alleanza” e fu fondata dai
Rothschild nel 1843 come braccio dei servizi segreti e per diffamare e distruggere chiunque conduca

onestamente le proprie ricerche, bollandolo di “antisemitismo”. Molti dei suoi portavoce sostennero
apertamente la schiavitù durante la Guerra civile americana e oggi cercano di condannare i leader di
colore chiamandoli “antisemiti” o “razzisti”. Ogni anno la Lega antidiffamazione consegna il premio

410
“Torcia della Libertà” (il classico simbolo degli Illuminati) a chi ritiene abbia ricoperto al meglio il ruolo di
suo sostenitore. Un anno quel premio fu assegnato a Morris Dalitz, un uomo molto vicino al notorio
sindacato del crimine di Mayer Lansky che ha terrorizzato l'America. Scelta perfetta.

Ma allora chi era Hitler? Naturalmente i sentimenti che animano l'accesa condanna nei confronti dei
gruppi cosiddetti antisemiti di oggi risale alla persecuzione ebraica ad opera del nazismo e di Adolf
Hitler. Basta fare indagini o sollevare delle riserve sui Rothschild o su altri ebrei o organizzazioni per
essere bollato come un “nazista”. Eppure, come ho dimostrato in ...e la verità vi renderà liberi e in Il
segreto più nascosto, insieme a un'infinità di altri critici e studiosi, Adolf Hitler e i nazisti sono stati creati
e finanziati proprio dagli stessi Rothschild. Furono loro che organizzarono l'ascesa al potere di Hitler
attraverso alcune società segrete degli Illuminati presenti in Germania, come la Società Thule e la
Società Vril, e altre organizzazioni tedesche; furono i Rothschild a finanziare Hitler attraverso la Banca
d'Inghilterra e altre fonti britanniche e americane come la banca Kuhn Loeb, che finanziò anche la
Rivoluzione russa. Il cuore della macchina da guerra hitleriana fu il gigante chimico I.G. Farben. La sua
filiale americana era controllata dai Rothschild attraverso i loro valletti, i Warburg. Paul Warburg, che nel
1913 diede vita con vari raggiri alla “banca centrale” americana di proprietà privata, la Riserva Federale,
faceva parte del consiglio d'amministrazione della I.G.. In realtà la I.G. Farben di Hitler, che gestiva il
campo di concentramento di Auschwitz, era una branca della Standard Oil, ufficialmente controllata dai
Rockefeller (in realtà l'impero dei Rockefeller era stato creato, tra gli altri, dai Rothschild). Vi rimando a
... e la verità vi renderà liberi e a Il segreto più nascosto per maggiori dettagli su questo e su altri aspetti
della storia. I Rothschild possedevano anche le agenzie di stampa tedesche durante le due guerre
mondiali e, in questo modo, controllarono il flusso di “informazioni” in Germania e nel resto del mondo.
Guarda caso, quando le truppe alleate entrarono in Germania, scoprirono che le industrie della I.G.
Farben, il vero nocciolo delle operazioni belliche di Hitler, non erano state colpite dai bombardamenti e
nemmeno le fabbriche della Ford - anch'esse sostenitrici della politica di Hitler. Altre fabbriche lì vicino
erano invece state demolite dai raid aerei. Quindi la forza dietro ad Adolf Hitler fu la casata dei
Rothschild, questa famiglia “ebrea” che sostiene di appoggiare e proteggere il popolo ebreo e la sua
religione. In realtà essi usano e abusano vergognosamente del popolo ebreo per i loro orribili scopi. I
Rothschild, come gli Illuminati in generale, trattano la massa del popolo ebraico senza alcun riguardo.
Gli ebrei sono per loro, come il resto della

popolazione mondiale, solo bestiame da usare per attuare il piano di un controllo globale da parte di
una rete di linee genetiche interconnesse, che presentano lo stesso codice genetico rettiliano, e che
sono note ai ricercatori come “Illuminati”. Di fatto, gli Illuminati sono così terribilmente ossessionati
dalla consanguineità, a causa del loro codice genetico rettiliano, che Hitler, che è stato ai vertici del
potere in momenti cruciali della storia degli Illuminati, non poteva che appartenere a una stirpe
rettiliana. Ma state attenti. Hitler non poteva appartenere alla stessa famiglia dei Rothschild, per
esempio, perché come tutti sappiamo, i Rothschild sono i difensori del popolo ebraico mentre Hitler ha
massacrato quel popolo, insieme ai comunisti, agli zingari e ad altri che si sono opposti a lui o che lui
desiderava comunque eliminare. I Rothschild sono ebrei, non avrebbero mai fatto una cosa del genere.
Oh, davvero? Non solo Hitler fu sostenuto dai Rothschild, ma un libro scritto da uno psicanalista di nome
Walter Langer e intitolato The Mind Of Hitler, avanza l'ipotesi che egli stesso potrebbe essere stato un
Rothschild. Questa rivelazione calza a pennello con il comportamento dei Rothschild e di altre famiglie
tedesche facenti capo agli Illuminati, che spianarono a Hitler la strada verso la dittatura. Egli venne
sostenuto anche dalla famiglia reale britannica, la casata dei Windsor (in realtà casata tedesca dei
Sassonia-Coburgo-Gotha), e tra questi figurava l'“eroe di guerra” Lord Mountbatten, un Rothschild e un
satanista. I legami fondamentali tra i “reali” britannici e i nazisti devono ancora emergere - ma
emergeranno presto. Mentre questo libro era già in fase di stampa, parlai con uno studioso che fa
risalire la figura di Hitler alla famiglia reale britannica. I loro parenti reali in Germania, che nessuno
avrebbe mai creduto potessero sostenere un ragazzo di strada come Hitler, erano in realtà tra i suoi più
entusiasti sostenitori. Ma, naturalmente, essi sapevano chi Hitler fosse realmente. Langer scrive:

«Il padre di Adolf, Alois Hitler, era figlio illegittimo di Maria Anna Schiklgruber. Si pensava da più parti
che il padre di Alois Hitler (Schicklgruber) fosse Georg Hiedler. Ma secondo altri ciò era decisamente

411
improbabile - [in Austria era saltato fuori un documento] che dimostrava che Anna Schicklgruber
risiedeva a Vienna al momento del concepimento. A quell'epoca lavorava come domestica presso il
barone Rothschild. Non appena la famiglia scoprì la sua gravidanza, essa venne rimandata a casa ...dove
nacque Alois».

Le informazioni di Langer provengono da un ufficiale della Gestapo, Hansjurgen Koehler, e furono


pubblicate nel 1940 con il titolo Inside the Gestapo (N.d.T.: Dentro la Gestapo). Egli parla delle indagini
sulle origini di Hitler e della sua famiglia condotte dal Cancelliere austriaco Dolfuss, contenute nei
fascicoli di Hitler. Koehler vide una copia dei documenti di Dolfuss, che gli erano stati dati da Heydrich, il
capo dei servizi segreti nazisti. Quel fascicolo, scrisse, «provocò tanto scompiglio quanto mai nessun
fascicolo aveva mai causato nel mondo prima di allora» (Inside the Gestapo, p. 143). Egli rivelò anche
che:

«...Il secondo fascio di carte nel fascicolo blu conteneva i documenti raccolti da Dolfuss. Il piccolo
cancelliere austriaco dal grande cuore doveva aver raccolto egli stesso i documenti di questo fascicolo
su Hitler. Non era stato difficile per lui: come governatore dell'Austria egli poteva avere facilmente
accesso ai dati personali di Hitler, che era nato su suolo austriaco, e della sua famiglia...Attraverso i
certificati originali di nascita, le schede di registrazione della polizia, i protocolli ecc., tutti contenuti nel
fascicolo originale, il cancelliere austriaco riuscì a mettere insieme i vari pezzi del puzzle, dando loro una
coerenza più o meno logica...»

«Una giovane serva ...[la nonna di Hitler]...arrivò a Vienna e divenne domestica presso alcune delle più
ricche famiglie di Vienna. Ma, sfortunata, venne sedotta e abbandonata mentre aspettava un bambino e
venne rispedita al villaggio natale ...Qual era la famiglia viennese presso cui lavorava? Non era una
domanda poi così difficile. A Vienna era stato già da lungo tempo messo a punto un sistema di
registrazione obbligatoria presso il commissariato di polizia. Sia le domestiche che i datori di lavoro
incorrevano in multe salate se trascuravano questo obbligo. Il cancelliere Dolfuss riuscì pertanto a
trovare la scheda di registrazione. La giovane, innocente fanciulla era serva presso la...residenza dei
Rothschild...e il nonno ignoto di Hitler doveva probabilmente ricercarsi in questa casa. Il fascicolo
Dolfuss si fermava a questa osservazione».

Forse Hitler era così determinato a conquistare l'Austria per distruggere ogni traccia del suo retaggio?
Ecco cosa ha scritto sul mio sito un ricercatore che si è a lungo occupato di questa materia:

«Mi pare che Hitler conoscesse le sue origini ancora prima di diventare cancelliere. Come suo padre
prima di lui, quando il gioco si fece duro, gli Hitler si trasferirono a Vienna. Il padre di Hitler lasciò il
villaggio natale ancora giovanissimo per cercare fortuna a Vienna. Quando Hitler rimase orfano, dopo la
morte della madre avvenuta nel dicembre 1907, Adolf partì per Vienna, non molto tempo dopo il
funerale. Pare che là abbia fatto perdere ogni traccia di sé per circa dieci mesi! Ciò che accadde durante
questi dieci mesi è ancora un mistero su cui la storia non ha fatto chiarezza. Ma ora che sappiamo che
egli era un Rothschild possiamo pensare che quel periodo sia servito per fargli fare conoscenza con i
suoi cugini e per valutare il suo potenziale per eventuali imprese future».

I Rothschild e gli Illuminati hanno numerosi discendenti illegittimi che rispondono a precisi programmi
segreti di procreazione e questi bambini vengono poi allevati sotto altri nomi da altre famiglie. Philip
Eugene de Rothschild, che sostiene di essere uno di questi discendenti, sostiene che la famiglia
Rothschild ha generato centinaia di migliaia di figli illegittimi al fine di far loro ricoprire posizioni di
potere sotto falsa identità. So che questa cifra ha dello sbalorditivo, ma per far questo ci si serve delle
banche del seme degli Illuminati e della fecondazione artificiale. Come nel caso di Bill Clinton, che è
quasi certamente un Rockefeller, questi “ragazzi ordinari dal normalissimo background” riscuoteranno
poi un successo straordinario nel campo che è stato scelto per loro. Anche Hitler ha generato
sicuramente figli non ufficiali per mantenere viva la sua stirpe e oggi da qualche parte ci saranno ancora
dei suoi discendenti diretti. Quale allora dei Rothschild era il nonno di Hitler? Alois, il padre di Hitler,
nacque nel 1837 nel periodo in cui Salomon Mayer era l'unico Rothschild che viveva nella residenza di

412
Vienna. Persino sua moglie era tornata a Francoforte, dopo il fallimento del loro matrimonio. Il loro
figlio, Anselm Salomon, trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa tra Parigi e Francoforte,
lontano da Vienna e da suo padre. Così, Salomon Mayer Rothschild, che viveva da solo presso la
residenza viennese dove lavorava la nonna di Hitler, è ovviamente il sospettato numero uno. E Hermann
von Goldschmidt, figlio di un impiegato di Salomon Mayer, scrisse un libro pubblicato nel 1917, che
riporta a proposito di Salomon: «... dal 1840 aveva sviluppato un particolare entusiasmo per le
giovanette» ...e...«aveva una passione lasciva per le bambine, e le sue avventure con loro furono messe
a tacere dalla polizia». La nonna di Hitler era una giovane ragazza che lavorava sotto quello stesso tetto
e che divenne ben presto oggetto delle attenzioni e delle voglie di Salomon. E rimase incinta proprio
mentre era in servizio in quella casa. Suo nipote divenne cancelliere tedesco, grazie all'appoggio
finanziario dei Rothschild, e diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale che fu così centrale per il piano
dei Rothschild e degli Illuminati. Gli Illuminati sono ossessionati dall'idea di collocare membri
appartenenti alla loro stirpe all'interno di tutti gli “schieramenti” di un conflitto e i Rothschild sono una
delle loro famiglie più importanti. Che si tratti solo di una coincidenza? Questa mole di prove punta
verso un'unica verità: Hitler era un Rothschild

413
DOSSIER: la Famiglia MORGAN

STORIA DINASTIA MORGAN

Antichissima famiglia britannica, originaria del Galles, che vanta le sue origini nientemeno che
da uno dei figli di Artù, Morgan appunto, il cui nome in cimrico significa "nato dal mare".
Un'ottima ed informale ricostruzione della genealogia antica della famiglia è rintracciabile sul
sito Morgan Family Genealogy. D'altra parte, se la storicità del personaggio Re Artù sembra
ancora un vero cruccio per gli studiosi (vedi ad esempio il n.42 della rivista Storica, National
Geographic, agosto 2012), è certo che gli esponenti più importanti della famiglia Morgan
occuparono un ruolo di primo piano nella storia britannica ed americana. Da fine Trecento
signori di Tredegar e di Killsaint - nella contea gallese di Camarthen, proprio dove, secondo la
leggenda, nacque Artù - ottennero importanti riconoscimenti da parte della corona inglese
grazie a Sir John Morgan, nominato Cavaliere del Santo Sepolcro a Gerusalemme intorno al
1448. John fu un deciso sostenitore di Enrico Tudor e quando, alla fine della Guerra delle due
Rose, quest'ultimo salì al trono come Enrico VII, egli fu subito elevato al rango di Sceriffo
(governatore) di Wentloog Newport nonché Lord Steward della contea di Machen. Questi
territori erano pieni di giacimenti minerari ed alimentarono notevolmente le ricchezze di
famiglia. Nel 1490 John Morgan fece iniziare i lavori della Tredegar House, imponente
residenza che - nonostante i successivi rifacimenti - conserva ancora oggi un'ala originaria in
pietra. I figli ed i nipoti di John accrebbero le proprietà di famiglia, facendo costruire altri
grandi residenze, come il Castello di Pencoed, nella contea di Gwent, voluto dal nipote di John,
lo sceriffo e membro del Parlamento inglese Thomas Morgan (1534-1603). Thomas fu - tra
l'altro - antenato del leggendario Morgan il Pirata (1635-1688), corsaro, uomo politico e
Governatore della Giamaica.
Da metà Seicento i Morgan furono nobilitati col titolo di Lords Tredegar.

Una nipote di Thomas, Elizabeth Morgan (1583-1638), sposò in seconde nozze William II
Morgan, che discendeva da un altro ramo della famiglia, meno antico e meno nobile,
proveniente dal Glamorganshire. Così i Morgan cominciarono a sposarsi tra loro. Tra i
discendenti più illustri di questa unione la PrincipessaDiana Spencer (1961-1997) - sfortunata
moglie del Principe Carlo di Inghilterra - nonché il tredicesimo Presidente degli Stati
Uniti Millard Filmore (1800-1874), l'attore Humphrey Bogart (1899-1957), ma soprattutto il
leggendario banchiere John Pierpont Morgan (1837-1913).

Dal 1792 i Morgan sarebbero diventati Baronetti, poi Baroni e, dal 1905, Visconti. In quell'anno,
in realtà, il ramo inglese maschile della dinastia si sarebbe estinto con la morte di John
Morgan (1741-1792). SirCharles Gould (1726-1806), nobile parlamentare e giudice, acerrimo
rivale di William Pitt, avrebbe sposato la sorella di John, Jane Morgan, acquisendone il

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cognome, ottenendo l'intero patrimonio della famiglia e diventando così uno degli uomini più
ricchi di Inghilterra (vantando una rendita annuale di circa 11.000 sterline).

Ma procediamo con calma. I tre figli di Elizabeth e William II - a causa della difficile situazione in
cui si trovava l'aristocrazia inglese, che di lì a poco sarebbe stata sconfitta dalla Rivoluzione
di Oliver Cromwell(1599-1658) - emigrarono in America partendo da Bristol nel 1636. Tra loro
c'era il famoso eroe Miles Morgan (1616-1699), che durante la traversata si innamorò della
giovane Prudence Gilbert (1616-1660), discendente dalla nobile ed antica famiglia dei Gilbert,
che poteva vantare illustri esponenti come Sir Humphrey Gilbert (1539-1583), importante
membro del Parlamento inglese ed esploratore (conquistatore dell'isola di Terranova), al
servizio della Regina Elisabetta.
Miles e Prudence sbarcarono a Boston e si stabilirono nel Massachussets, ove Miles - dopo
aver partecipato a diverse spedizioni militari contro gli indiani agli ordini del generale William
Pynchon (1590-1662), di cui divenne presto comandante in seconda - acquisì per meriti di
guerra e attraverso diversi acquisti molte terre, facendo edificare un fortino sulle rive del
fiume Conecticut, in quella che sarebbe diventata la città diSpringfield. Rimasto vedovo nel
1660 di Prudence (che gli aveva dato ben nove figli), sposò Elizabeth Bliss, da cui ebbe ancora
un figlio, Nathaniel Morgan (1671-1752).
Il fortino di Miles fu attaccato dai nativi nel 1675. Gli inglesi lo difesero eroicamente e Miles -
che in quella battaglia perse un figlio, il venticinquenne Pelatiah - si guadagnò la nomea di
eroe, immortalato con una celebre statua in bronzo, che ancora oggi campeggia nella Piazza
del Tribunale di Springfield. L'attacco di Springfield fu un momento molto cruento e
drammatico della cosiddetta Guerra di re Filippo, e portò ad una grave rottura dei rapporti tra
nativi e coloni inglesi, sfociata nel conseguente massacro di più dell'ottanta per cento degli
indiani d'America.

Un nipote di Nathaniel, Joseph Morgan (1780-1847), sposò una rampolla della nobilissima
famiglia degliSpencer, dinastia di origine medievale che deve il suo nome proprio all'antico
titolo di Dispencer(Dispensator), che Guglielmo I il Conquistatore (1028-1087) aveva istituito
per i suoi Steward. Da notare che gli Spencer erano intrecciati indissolubilmente con
i Churchill, autentica stirpe reale, in quanto Arabella Churcill era stata l'amante di Giacomo II
Stuart (1633-1701), e gli aveva dato ben quattro figli, tra i quali i futuri duchi di Albemarle e di
Berwick.
Se dunque dalla stirpe reale degli Spencer - Churchill sarebbe disceso il famoso Primo Ministro
ingleseWinston Churchill (1874-1965), un famoso frutto dell'unione dei Morgan con gli stessi
Spencer sarebbe stata, come abbiamo detto, la amatissima Principessa del Galles, Lady D. Da
questa famiglia derivano molti altri uomini politici di spicco, inglesi ed americani, del
Novecento. Basti pensare che un cugino di nono grado di Churchill è l'attuale Presidente
USA Barack Obama, discendente, così come il celebre Primo ministro inglese, di uno dei primi
coloni americani, il puritano inglese George Allen (1568-1648), che, per sfuggire alle
persecuzioni di Carlo I, nel 1635 si trasferì insieme alla sua famiglia da Weymouth a Plymouth,
in America (viaggiando a bordo della nave Blessing). (vedi a tal proposito, ad esempio, la
ricostruzione genealogica della New England Historic Genealogical Society). Obama è anche
cugino di George W. Bush; discendono infatti entrambi da Samuel Hinckley (1589-1662), padre
del primo Governatore della Contea di Plymouth, Thomas Hinckley (1618-1706). Obama, tra
l'altro, condivide un avo - Philip Ament(1755-1836), veterano della Rivoluzione Americana -
anche con l'ex Presidente USA Lyndon B. Johnson.

Ma torniamo al nostro Joseph Morgan.

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Dal suo matrimonio con Sally Spencer, contratto nel 1807, nacque Junius Spencer
Morgan (1813-1890). Negli stessi anni Joseph acquistò l'Exchange Coffee House di Hartford e
fondò la Aetna Fire Insurance Company. Junius, dal canto suo, si laureò a pieni voti e cominciò
a lavorare per il banchiere e gioielliereAlfred Welles (1779-1847), investendo
contemporaneamente 25 mila dollari prestatigli dal padre nellaHowe, Mather & Co, azienda
che vendeva prodotti tessili all'ingrosso. Anche in questo caso una nobile famiglia stava
cominciando a riconvertirsi in potente dinastia economico-finanziaria.[1]

Nel 1836 Junius sposò Juliet Pierpont (1816-1884). Anche questo matrimonio non va
considerato casuale, e ci riporta alla conquista normanna d'Inghilterra del 1066. Pierrepont,
infatti, è un territorio nel Cotentin, in Normandia, ove i nobili antenati di Juliet esercitavano il
loro potere dall'Alto Medioevo. Per il loro sostegno a Guglielmo I nella sua vittoriosa
campagna britannica, i cavalieri Reginald, Geoffry e Robert Pierpont avevano ricevuto molte
terre nel Sussex, diventando contemporaneamente Dispencer del Sovrano. Robert, in
particolare, fu probabilmente il primo cavaliere della storia a ricevere quel titolo.
Manco a dirlo, anche i Pierpont avevano giocato un ruolo determinante nella Guerra delle Due
Rose.Schierandosi, naturalmente, con i Lancaster.
Alla luce di quanto spiegato prima circa l'origine del cognome Spencer, risulta dunque chiaro
che anche quello tra Jiunius e Juliet fu un matrimonio celebrato "in famiglia".
Il trisnonno di Juliet - che era sorella del compositore James Pierpont, il quale nel 1857 sarebbe
diventato famoso con la sua Jingle Bells - era stato uno dei fondatori dell'Università di Yale,
sposato in terze nozze con la figlia del colonizzatore e fondatore dello Stato del
Connecticut, Thomas Hooker (1586-1647).

Quando Joseph Morgan morì, lasciò al figlio un patrimonio che ammontava a circa un milione
di dollari. Malo sconsolato nipotino di dieci anni, nato da Junius e Juliet il 17 aprile del 1837, non
poteva nemmeno immaginare il futuro che lo stava aspettando. Quel ragazzino, discendente
da nobilissime e potentissime famiglie che avevano fatto la storia di Francia ed Inghilterra, si
chiamava John Pierpont Morgan.

Mentre John cresceva, Junius mise a segno un altro colpo fenomenale. Non contento di aver
acquistato un grosso numero di azioni della JM Beebe & Co - una delle più grandi mercerie
all'ingrosso di Boston - entrò in società col celebre banchiere George Peabody (1795-1869), che
da tre anni aveva fondato a Londra la banca George Peabody & Co. La nuova Peabody Morgan
& Co cominciò a far fortuna finanziando la costruzione delle nascenti ferrovie americane, così
come la Banca Rothschild aveva fatto in Europa. Quando George si ritirò, la banca cambiò
ancora il suo nome in JS Morgan, la cui sede americana, una volta passata al figlio di Junius, si
sarebbe chiamata JP Morgan Chase. La stessa antica filiale londinese di Peabody, dal canto
suo, sarebbe stata riconvertita in Morgan Grenfell & Co, importante banca d'investimento che
avrebbe giocato un ruolo determinante nella ricostruzione in Europa dopo la Prima Guerra
mondiale, le cui azioni, nel 1990, sono state vendute dai Morgan alla Deutsche Bank.[2]

416
Frattanto il giovane John Pierpont cominciava a farsi conoscere negli ambienti finanziari,
facendosi le ossa nelle filiali inglesi ed americane delle banche di papà. Il matrimonio
con Amelia Sturges aveva avuto vita breve. Sposata nel 1861, la figlia di John Sturges -
importante commerciante nonché fondatore dellaIllinois Central Railways (la linea ferroviaria
principale dell'area centrale degli Stati Uniti, fortissimamente voluta dai
Presidenti Fillmore e Lincoln) - era morta di tubercolosi a ventisei anni, nel febbraio 1862, dopo
soli quattro mesi di matrimonio.
Risposatosi nel 1865 con France Louisa Tracy, la figlia di un ricco e potente avvocato di New
York con la quale però non sarebbe mai riuscito a trovare una vera armonia, John rafforzò la
sua posizione all'interno della società che aveva costituito col banchiere Charles Henry
Dabney trasformando la loro Dabney Morgan & Co nella Drexel Morgan, che dal 1895 si
sarebbe infine chiamata JP Morgan & Co, un nome destinato presto a diventare quello della più
importante banca del mondo. Nel 1882 la famiglia di John Pierpont si sarebbe trasferita a New
York in un sontuoso appartamento in Madison Avenue, al numero 219. In realtà, a causa dei
frequenti dissapori tra il banchiere e la moglie, John avrebbe trascorso lunghi periodi in
Inghilterra, passando da un'amante all'altra.

Nell'agosto 1861, agli albori della Guerra di Secessione, John Pierpont ricevette la classica
offerta che non si può rifiutare. Un certo Simon Stevens, venditore di armi, era incappato in un
affare più grande di lui. Gli era stato proposto di comprare cinquemila (per l'esattezza 4996)
carabine Hall difettose, usate dai soldati americani durante la guerra messicana, per poi
risistemarle e rivenderle allo stesso esercito. Ci volevano 17.486 dollari, poiché la cifra che
Stevens doveva sborsare era di circa 3 dollari e mezzo a carabina. Stevens, però, i soldi non li
aveva. Contattò Morgan per averli in prestito, garantendogli interessi da favola.
Una successiva indagine parlamentare (Cfr. Special House Committee On Governement
Contracts, 37th Congr., 2d session, Report 2, serial 1142, pagg.40-52), rivelò che le cinquemila
carabine Hall vennero rivendute al Generale John C. Frémont il giorno successivo a quello in
cui erano state acquistate da Stevens coi soldi di Morgan, a ben 109.912 dollari.
J.P. Morgan ricevette da Stevens 58.175 dollari, a titolo di provvigione.
Come spiega M. Josephson nel suo I Baroni ladri (Longanesi, 1947), le carabine, ricomprate
dall'esercito americano con lo stesso identico difetto con cui erano state vendute, causarono
l'amputazione del pollice di centinaia di soldati coinvolti nella Guerra Civile. L'indagine
conseguentemente aperta nell'inverno dello stesso anno dalla Commissione Carbine Hall, però,
non sfiorò mai il nome del nostro banchiere, che per alcuni sarebbe rimasto all'oscuro delle
reali 'intenzioni di Stevens di rivendere le armi agli stessi da cui le aveva acquistate. Un'ipotesi,
questa, difficilmente credibile, però, se si considerano le forti pressioni - di cui esistono
evidenti prove - che J.P. Morgan esercitò sullo stesso Stevens al fine di farsi dare la sua parte in
fretta, prima che l'annunciata Commissione d'indagine aprisse effettivamente i lavori.
Il ventiquattrenne John Pierpont, tra l'altro, alla Guerra Civile non partecipò, seppure fosse
stato chiamato alle armi.
Il giovane banchiere poté infatti permettersi di pagare un rimpiazzante, a cui fu liquidato un
compenso di trecento dollari. (Cfr nota 1)
Nel 1870 un altro colpo da favola del padre Junius assicurò un futuro ai vertici dell'economia
mondiale per tutta la sua discendenza, a cominciare da John. Incurante delle minacce di
Bismarck, infatti, Junius riuscì a collocare un prestito di ben 50 milioni di dollari alla Francia,
impegnata nella sanguinosissima guerra contro la Prussia. I Morgan, ora, si trovavano allineati
con i Rothschild anche per quanto riguardava l'aiuto finanziario - e la conseguente
speculazione - nei confronti di Napoleone III.

Juliet, moglie di Junius e madre di John, morì nel 1884. Il vecchio Junius la seguì nel 1890. Nello
stesso anno, otto mesi dopo, si sposava il secondogenito di John, John Pierpont Morgan

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Jr. (1867-1943), soprannominato Jack. Naturalmente con l'esponente di un'altra importante
famiglia, Jane Norton Grew, detta Jessie, figlia del commerciante tessile di Boston, nonché
banchiere, Henry Sturgis Grew (1834-1910) e futura zia dello scrittore e poeta Harry
Crosby (1898-1929).

John, intanto, incrementava a dismisura i suoi affari. Nel 1891 organizzava la fusione di Edison
General Electric con la Thompson Houson Electric Company, due giganti della Rivoluzione
industriale in Occidente. Da questa fusione nasceva il più importante colosso dell'elettricità del
pianeta, la General Electric. Nel 1895 la Banca di John erogava un prestito di 62 milioni di dollari
agli USA, la cui economia si trovava in forte crisi. Sei anni più tardi, dopo aver finanziato la
nascita della Federal Steel Company sulla scia dell'entusiasmo generale nei confronti
dell'acciaio (simbolo del nuovo progresso), John Pierpont Morgan avrebbe provveduto alla
sua fusione con la Carnegie Steel Company - acquistata in società conHenry Frick per
cinquecento milioni di dollari versati al magnate Andrew Carnegie - dando così vita allaUS Steel
Corporation, il più grande gruppo economico mai sorto prima nel mondo, valutato all'epoca un
miliardo e mezzo di dollari.
Frick (1849-1919), era diventato ricchissimo con le miniere di carbone acquistate grazie
all'immensa fortuna lasciatagli dal nonno, l'imprenditore ebreo Abrahm Overholt, proprietario
della Overholt Wiskey Distillery. Nel 1881 aveva conosciuto Lord Carnegie, il ricchissimo
imprenditore britannico, classe 1835, che sembra abbia ispirato Walt Disney per dar vita al
celebre personaggio di Paperon de' Paperoni, come lui "venuto su dal nulla". I due si erano
scambiati una buona dose di azioni delle rispettive società: Frick aveva ottenuto l'11%
della Carnegie Steel Co ricompensando l'inglese con una fetta della sua Coke Company.
Carnegie, pian piano, aveva cominciato a ritirarsi, lasciando il socio a scervellarsi su come
aumentare i profitti. Alla fine Frick non aveva trovato di meglio da fare che abbassare
vertiginosamente gli stipendi dei suoi dipendenti, ricattati tramite nuove assunzioni di
personale preso a lavorare letteralmente a cottimo. Ne era scaturita una battaglia tra
scioperanti e guardie armate dei padroni (Battaglia di Homestead, 1892), che aveva lasciato sul
campo sette agenti e nove operai. Lo stesso Frick, nei giorni successivi, era stato raggiunto da
due colpi di pistola esplosi da un anarchico, ma se l'era cavata.
Carnegie - che aveva una visione diversa degli affari e soleva affermare: "Un uomo che muore
ricco, muore in disgrazia" - era andato su tutte le furie appena informato dei fatti, mentre si
trovava in Scozia. Ma in definitiva non aveva potuto farci nulla.
Il nostro Lord, al contrario di Frick, avrebbe mantenuto fede fino in fondo ai suoi principi, se è
vero che quando morì, nel 1919, aveva ormai versato in beneficenza qualcosa come 350 milioni
di dollari.

Alla vigilia di Capodanno del 1898, intanto, Jack era entrato nella JP Morgan & Co insieme al
cugino,Walter Spencer Morgan Burns.

Nel 1904 John Pierpont Morgan e Henry Frick organizzarono la cordata che finanziò la
campagna elettorale di Theodore Roosevelt.
L'anno successivo John chiamò a dirigere la sua ricchissima collezione di incunaboli,
manoscritti e libri antichi denominata Pierpont Morgan Library, l'avvenente Belle De Costa
Green (1883-1950). Non si sa molto della relazione tra i due, anche perché Belle, famosa per il
suo modo di vestire esotico e sensuale, bruciò tutti i suoi documenti e le sue lettere, prima di
morire. Ma a chi le chiese se lei e John fossero mai stati amanti rispose: "Ci abbiamo provato".
Alla morte di John la bella bibliotecaria avrebbe ricevuto in eredità cinquantamila dollari.

Ma la crisi era vicina. Nel 1907 si verificò il famoso Panico. Uno spaventoso crollo in Borsa
dellaKnickerbokers Trust Company rischiò di trascinare in una recessione senza precedenti

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tutto il sistema bancario e tutte le più importanti società degli States. John Pierpont Morgan,
che aveva già svolto un ruolo determinante per la risoluzione del Panico del 1893, decise di
intervenire personalmente distribuendo di tasca sua ben venticinque milioni di dollari presso le
più importanti banche di New York. John Rockefellerlo seguì a ruota versando altri dieci
milioni.
E la crisi fu scongiurata.

Nel 1912, proprio in seguito all'emergenza vissuta negli ultimi anni (emergenza che ebbe gravi
ripercussioni anche sulle Banche nazionali di Inghilterra e Francia), fu convocata
la Commissione Pujo, così chiamata dal nome dell'avvocato e membro della Camera dei
Rappresentanti Arsène Pujo (1861-1939). L'avvocato aveva infatti scoperto che una ristretta
lobby di banchieri controllava l'intera Borsa di Wall Street, ed il Senato decise di istituire
un'apposita commissione per valutare i sospetti di Pujo, tanto più gravi in un momento storico
come quello, in cui stava per essere varata definitivamente la Federal Reserve Bank.
Bisognava vederci chiaro, anche perché i rivali più accaniti della futura Banca privata, che
avrebbe controllato l'intera economia americana, erano improvvisamente morti il mese
prima. John Jakob Astor,Benjamin Guggenheim e Isidor Straus erano deceduti nella notte tra
il 14 ed il 15 aprile 1912 a bordo delTitanic, poco dopo la famosa Riunione sull'isola di Jekyll, in
Georgia, in cui avevano manifestato il loro dissenso nei confronti del progetto Federal Reserve,
così tanto caro agli altri illustri convenuti, come il senatore Nelson Aldrich, il banchiere Henry
P. Davison (imparentato con Rockefeller e da due anni socio di J. P. Morgan), Frank A.
Vanderlip della National City Bank (alleata con la JP Morgan, come vedremo sotto) e,
naturalmente, Paul Warburg, vero e proprio ideatore della Fed e, in quell'occasione,
rappresentante della Banca Kuhn Loeb & Co, di cui era ormai co-proprietario avendo sposato la
figlia diSalomon Loeb.[3]
Il Titanic era proprietà della White Star Line, società controllata dalla International Mercantile
Marine Co. fondata proprio da John Pierpont, che aveva personalmente partecipato alla
cerimonia del varo della gigantesca nave.
A suo nome, naturalmente, proprio per quel primo viaggio fissato per il 10 aprile 1912 era stata
prenotata una sontuosa cabina con passeggiata privata e apposita teca per la sua invidiabile
collezione di sigari.
All'ultimo momento, però, John Pierpont Morgan aveva deciso di non salire sul transatlantico
rimanendo a godersi la sua vacanza nel villaggio di Aix en Provence in Francia.

Il rapporto finale della Commissione Pujo fu da brivido. L'economia USA risultava


monopolizzata da un potentissimo cartello costituito da John Pierpont Morgan, George F.
Baker (First National Bank - FNB) e James Stillman (Citibank, la banca presso
cui Rockefeller aveva versato i suoi dieci milioni, nel 1907). E la situazione, a ben guardare, era
ancora più grave. Un Jesse Morgan dirigeva la FNB di Baker, e nel gruppo dei potentissimi
figuravano anche Frank Peabody, erede di George, l'antico socio di Junius Mogan, e,
naturalmente, William Rockefeller. Lo stesso John Pierpont fu ascoltato dalla commissione, e
sono molti a sostenere che l'umiliazione di quell'interrogatorio abbia contribuito al
peggioramento delle sue condizioni di salute.
La Commissione Pujo, comunque, ben poco poté contro un gruppo di magnati di quel calibro.
Gli intrecci tra i Consigli di Amministrazione delle grandi banche aumentarono, così come i
matrimoni dinastici. La nipote di Baker (che era uno dei dieci uomini più ricchi d'America),
avrebbe sposato John Mortimer Shiff, che non era solo il capo di tutti gli scout americani, ma
era soprattutto il nipote di Jakob Schiff, importante banchiere collaboratore
dei Rothschild che discendeva dalla stirpe dei Loeb-Schiff (proprietari della potentissima
Banca Kuhn Loeb & Co). Dunque i Baker, famiglia ebrea di origine inglese, si sarebbero presto
legati ai Rothschild, (con cui per altro la famiglia Schiff aveva condiviso dal Settecento la sua

419
prima abitazione a Francoforte), e quindi con gli stessi Warburg, con cui gli Schiff erano
imparentati dal 1895. George Baker, all'epoca due volte più ricco di J.P Morgan, è tutt'oggi
considerato la "macchina per far soldi" più veloce della storia. Giocando in borsa, infatti, riuscì
a mettere insieme 25 milioni di dollari in soli due giorni e ben 42 milioni in una sola settimana.
La sua sontuosa abitazione londinese chiamata Prince Gates, che si affaccia su Hyde Park nella
meravigliosa Kensington Road, già dagli anni '50 ospitava la famiglia Morgan (Junius, infatti,
l'aveva affittata, poi acquistata e infine lasciata in eredità a John Pierpont), che dal 1925
l'avrebbe offerta al Governo americano per collocarvi la sede della sua ambasciata a Londra.
Quanto alla Federal Reserve, fortemente voluta da Paul Warburg, solo pochi mesi dopo la
chiusura dei lavori della Commissione Pujo avrebbe tranquillamente preso il volo,
permettendo a questo piccolo numero di potentissimi banchieri di esercitare il controllo totale
sulla moneta statunitense e, dalla fine della Prima Guerra Mondiale, sull'intera economia
mondiale.

John Pierpont Morgan morì a Roma il 31 marzo 1913. Il 23 dicembre dello stesso anno venne
approvato ilFederal Reserve Act. Tutto, ormai, era passato nelle mani di Jack.

Nel 1905, otto anni prima di morire, John Pierpont aveva consolidato la sua partecipazione
azionaria nellaGuarently Trust Insurance, presso cui erano assicurati grandi gruppi come
la Edison General Electrics Co. Quella società, fondata nel 1864, fu la base da cui partì il
figlio John Pierpont Jr. Morgan, detto appunto Jack.
Nel CdA della Guarently sedevano gli esponenti delle solite famiglie: James Joseph
Speyer (1861-1941) - imparentato con i Warburg ed i Goldschmidt ed al comando della potente
banca Speyer & Co nonché co-fondatore della Provident Loan Society ( una società di prestiti
ufficialmente nata come finanziaria no-profit ed ancora in forte attività ai nostri giorni ma che
risulta, attualmente, erogare prestiti con interessi dal 26% al 48% annui), insieme a J.P.
Morgan, Jakob Schiff, Solomon Loeb - George F. Baker, Charles Peabody. ecc.
C'era anche il banchiere Thomas W. Lamont (1870-1948), agente e partner della JP Morgan del
1911. Lamont sarebbe stato di lì a poco uno dei protagonisti chiave del Trattato di Versailles
(1919) ed il finanziatore, per conto di Jack Morgan, di Benito Mussolini, a cui, nel 1926, avrebbe
erogato un prestito di 100 milioni di dollari anche in virtù della grande stima che nei confronti
del dittatore italiano lui ed i Morgan nutrivano.[4]
Servendosi delle colossali risorse economiche lasciategli dal padre, Jack seguì la solita pratica
del fruttuoso finanziamento delle guerre, che i Rothschild avevano introdotto per primi dal
XVIII secolo. Partì con un prestito di 12 milioni di dollari alla Russia di Nicola II, poi fu la volta
della Francia, che da lui ricevette ben 50 milioni. Già dall'agosto 1914, inoltre, l'agente della JP
Morgan & Co Henry Pomeroy Davison - uno dei fautori della Federal Reserve Bank, presente
alla famosa riunione di Jekill Island, imparentato con i Rockefeller e senior partner della banca
dei Morgan già dal 1909 - era riuscito ad assestare per John Pierpont un colpo micidiale,
ottenendo un accordo miliardario con la Banca di Inghilterra tale da assicurare alla JP
Morgan la gestione di tutte le Obbligazioni di Guerra inglesi. In pratica ai cittadini dei vari Paesi
belligeranti veniva richiesto di prestare denaro alle loro nazioni in cambio di interessi da
incassare a fine guerra; ciò consentiva ai singoli Paesi anche di rastrellare soldi per evitare che
venisse a mancare liquidità in momenti difficili come quelli. In Inghilterra ed in Francia l'intero
flusso di questi prestiti passò nelle mani di Jack. La JP Morgan, per giunta, investì
immediatamente i fondi accumulati con le percentuali delle obbligazioni in armi e materiale
bellico, moltiplicando a dismisura i guadagni. Senza contare che dal gennaio 1915 la Corona
inglese decise di affidare alla J.P. Morgan l'incarico esclusivo dell'acquisto di armi e munizioni
per l'esercito britannico, con piena libertà di scelta tra le migliori condizioni sul mercato
internazionale e riconoscendole il 2% di commissione sul prezzo della merce fino ad una soglia

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di 10 milioni di sterline, e l'1% per cifre superiori. Soltanto grazie a questo incarico Jack incassò
30 milioni.
Come abbiamo visto, l'influenza di Jack fu enorme anche sui conseguenti Trattati di Pace, alla
fine della Prima Guerra mondiale. Tra i 600 miliardi di marchi oro richiesti dai francesi ai
tedeschi per la ricostruzione della loro nazione ed i 50 miliardi proposti dall'economista
britannico John Maynard Keynes(1883-1946), si collocò proprio l'uomo dei Morgan, Thomas
Lamont, che reclamò 200 miliardi. E la cifra che alla fine venne stabilita fu più vicina alla
proposta di quest'ultimo. La Germania avrebbe pagato alla Francia ben 132 miliardi di marchi
oro. Keynes mise in guardia tutti circa i rischi di una sanzione così umiliante ed eccessivamente
vendicativa. La Germania ebbe cinque giorni di tempo per decidere se accettare o venire
attaccata dall'Intesa. Il 28 giungo 1919 i tedeschi firmarono l'accordo. La loro nazione non
sarebbe più riuscita a tirarsi su senza ricorrere ad una nuova guerra. Ma l'uomo dei Morgan
aveva vinto.
Se per l'America la Grande guerra fu un affare colossale, per i Morgan lo fu ancora di più.
Insieme aiRockefeller ed ai Mellon - altra famiglia ricchissima di banchieri americani che in
quegli anni monopolizzavano l'industria siderurgica e del carbone insieme ai Morgan,
ai Guggenheim ed aiRockefeller e, il cui principale esponente, Andrew W. Mellon (1855-1937),
fu Ministro del Tesoro tra il 1921 ed il 1932 - i Morgan conquistarono il mercato del petrolio.
La Guarently moltiplicò le sue filiali in tutto il mondo, proprio mentre la National City Bank dei
Rockefeller, che nel 1914 poteva vantare una sola filiale all'estero, alle fine del 1919 ne contava
ben settantaquattro.[5] Contemporaneamente i Dupontraggiungevano l'apice della loro
egemonia nel settore chimico.

Alle ore 12.01 del 16 settembre 1920 una bomba scoppiava davanti alla sede principale della Jp
Morgan & Co di New York, nell'edificio soprannominato "The Corner", al numero 23 di Wall
Street. I morti furono 38; i feriti gravi almeno 143. I veri responsabili dell'attentato non furono
mai catturati, anche se si ritenne che ad organizzare il Wall Street Bombing fossero stati gli
anarchici italiani del gruppo Galleanist a cui aderivano anche Sacco e Vanzetti. 45 chili di
dinamite e 230 chili di ghisa collocati su un carretto trainato da un povero cavallo esplosero
improvvisamente, seminando morte e distruzione negli uffici di Jack. Il giorno dopo, in una
cassetta della posta vicina al luogo dell'attentato, qualcuno trovò dei volantini su cui era
scritto: "Ricordatevi, non tollereremo più. Liberate i prigionieri politici o morirete tutti". I
prigionieri a cui alludeva la missiva potevano essere Bartolomeo Vanzetti (1888-1927) e Nicola
Sacco (1891-1927), in prigione già dall'aprile di quell'anno? Gli inquirenti credettero, lì per lì, di
aver individuato il vero responsabile: un anarchico di Savignano - seguace del rivoluzionario
vercellese Luigi Galleani (1861-1931) così come Sacco e Vanzetti - chiamato Mario Buda. Ma
quest'ultimo, più volte arrestato e rilasciato per cospirazione nel corso degli anni precedenti,
non si fece prendere e si affrettò a tornare in Emilia Romagna. Fino alla fine dei suoi giorni
negò sempre ogni responsabilità. Sarebbe comunque passato alla storia come l'inventore
dell'autobomba.
A Jack toccò superare l'ennesimo trauma. Solo cinque anni prima, infatti, un nazionalista
tedesco chiamatoEric Muenter era penetrato nella sua lussuosa residenza a Long Island e gli
aveva sparato due colpi all'inguine, accusandolo di arricchirsi spudoratamente con la Grande
Guerra, in corso da un anno. Muenter - accusato anche di aver piazzato una bomba nella
Reception della sede del Senato americano soltanto il giorno prima, il 2 luglio 1915 - era stato
catturato e si era ucciso in carcere. Jack, invece, se l'era cavata con qualche giorno
d'ospedale.

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Negli anni Venti Jack Morgan consolidò il suo patrimonio accumulando importanti cariche,
come quelle di Direttore della US Steel Corporation o della Northern Pacific Railway Co. la
società ferroviaria che collegava tutta l'area settentrionale degli Stati Uniti - compagnia già
rilanciata nel 1870 dal leggendario finanziere Jay Cooke (1821-1905), il banchiere che dieci anni
prima aveva stanziato la maggior parte dei fondi necessari per la Guerra Civile - e che grazie
alla cosiddetta morganization riuscì a recuperare terreno dopo molti anni di sbandamenti e
successivi fallimenti. In questi anni Jack raggiunse il vero e proprio apogeo del suo successo.
La sua banca, infatti - diventata ormai una realtà internazionale grazie alle agenzieMorgan
Grenfell (così come era stata ribattezzata la vecchia JS Morgan) di Londra e Morgan Harjes di
Parigi - giunse a vantare un incredibile attivo di 680 milioni di dollari.[6]
Nel 1924 la John Pierpont Library creata dal padre diventò una prestigiosissima
Biblioteca pubblica. Lo Stato di New York, manco a dirlo, ne riconfermò Direttore l'avvenente
e misteriosa Belle da Costa Greene. Proprio recentemente è stata riaperta dopo un lungo
restauro curato dall'architetto italiano Renzo Piano; un progetto di restyling di lusso, costato
ben 106 milioni di dollari, che ha comportato anche l'ampliamento di questo meraviglioso
scrigno di cultura antica - che costituisce la più imponente collezione di manoscritti medievali e
rinascimentali del mondo ed in cui si trovano rarità di valore inestimabile come spartiti originali
di Mozart, appunti di Galilei, una delle undici copie giunte a noi della Bibbia stampata
da Gutenberg o l'Adamo ed Eva di Dürer - di altri settemila metri quadrati.
Membro del Consiglio Consultivo di quella Federal Reserve per la cui nascita il padre John
aveva tanto lavorato, il nostro Jack si trovò a scontrarsi con le teorie "di sinistra" del suo
eterno rivale, John Maynard Keynes, opponendosi con tutte le sue forze al New
Deal di Roosevelt. La storia, su questo duello con Keynes, ha spesso dipinto John Pierpont
Morgan Jr. come lo sconfitto, schierato come sempre dalla parte di quel liberismo selvaggio
che aveva portato alla Crisi del '29. In realtà il New Deal, se da un lato attenuò l'eccessivamente
libera iniziativa degli imprenditori americani, dall'altro potenziò a dismisura la FED,
attribuendole - ufficialmente allo scopo di prevenire qualsiasi altra futura catastrofe finanziaria
- quel controllo totale su tutta l'economia e su tutto il sistema bancario americano così tanto
auspicato daiWarburg, dai Rockefeller e dagli stessi Morgan.
Tra le tante leggi incluse nel New Deal, però, una colpiva duramente anche gli interessi di Jack:
la Glass-Steagal Act. Questa legge del 1933 imponeva anche a lui di scegliere tra banca di
investimento e banca commerciale. Jack, anche alla luce del recente Crollo di Wall Street,
giudicò più redditizia l'attività del secondo tipo, e la JP Morgan si riconvertì in banca
esclusivamente commerciale. Due anni dopo, però, l'ostacolo fu prontamente aggirato con la
nascita della banca d'investimento Morgan Stanley, fondata il 5 settembre 1935 dal
figlio Henry Sturgis Morgan e dal socio Harold Stanley (1885-1963), fino a quel momento
Direttore del settore investimenti della Banca di Jack.
Nei decenni successivi la Morgan Stanley sarebbe diventata una banca leggendaria, gestendo i
famosi titoli "tripla A" emessi nel 1952 dalla Banca Mondiale e finanziando per centinaia di
milioni di dollari colossi come la General Motors e l'IBM. Negli anni Sessanta, poi, avrebbe
422
esteso il suo impero al mercato immobiliare e negli anni Settanta avrebbe aperto filiali in tutto
il mondo. Nel 1980 avrebbe gestito l'offerta pubblica per l'ingresso in Borsa nientemeno che
di Apple, da lì in avanti grande rivale della IBM. Attualmente Morgan Stanley amministra e
gestisce capitali per un totale di quasi due trilioni di dollari.

A quasi tutti questi successi, però, Jack non poté assistere. Il 13 marzo 1943 un infarto lo colse
in un resort della Florida. La moglie Jessie se n'era già andata nel 1925, a causa di un'encefalite,
all'epoca considerata una conseguenza dell'influenza spagnola del 1918. A due anni dalla
morte di Jessie, Jack le aveva fatto costruire e dedicato, a Glen Cove, un meraviglioso parco
con annessa una spiaggia da sogno, il celebreMorgan Memorial Park, costato tre milioni di
dollari e collocato proprio negli stessi luoghi in cui Jassie, in vita, aveva coltivato il suo grande
amore per il giardinaggio.
L'erede ufficiale di tutto, dalla morte di Jack, sarebbe stato il primogenito Junius Spencer
Morgan III(Junius Spencer Morgan II, cugino di secondo grado di Jack, collezionista d'arte, era
già morto nel 1932, a sessantacinque anni). Anche il secondogenito di Jack, Henry Sturgis
Morgan (1900-1982), avrebbe fatto parlare parecchio di sé, come abbiamo visto. A cominciare
dal suo matrimonio con Catherine Adams, diretta discendente del secondo Presidente degli
USA John Adams nonché sorella di Charles Francis Adams IV (1910-1999), Presidente
della Raytheon, multinazionale produttrice di armi attualmente tra le quattro principali società
appaltatrici del Ministero della Difesa americano e, a tutti gli effetti, massimo produttore
mondiale di missili guidati. Nei laboratori Raytheon è stato, tra l'altro, inventato il primo Forno
a microonde, derivato dagli studi sui radar a microonde. Grazie ai profitti colossali accumulati
nelle ultime guerre (dalla Guerra in Corea in poi) a causa del largo uso dei suoi missili - come i
celebri Hawk terra-aria, i Patriots e gli aria-aria Phoenix - Raytheon ha recentemente acquisito
altri colossi come Texas Instruments o l'intero settore di produzione militare della Chrysler.

Junius Spencer Morgan III (1892-1960) si era laureato ad Harvard nel 1914. Sensibile,
intelligente e dotato di molto senso dell'humor, aveva sempre sognato di fare l'architetto
marino e il padre non era mai riuscito a vedere in lui un autentico businessman in grado di
succedergli. Nonostante questo si era "fatto le ossa" con ruoli di direzione sia alla General
Motors che alla US Steel e, alla morte di Jack, Junius passò subito alla direzione della Guarently
Trust.

Henry Sturgis Morgan, invece, era dotato di un forte istinto per gli affari. Il 1923, per lui, era
stato l'anno d'oro. In quell'anno si era laureato - manco a dirlo - ad Harvard, si era sposato con
Catherine (da cui avrebbe avuto cinque figli, il maggiore dei quali, Henry Sturgis Morgan Jr,
avrebbe sposato Alexandra "Sandy" Mc Cain, sorella maggiore del potente senatore
dell'Arizona John McCain, sconfitto però daBarack Obama nelle presidenziali del 2008), ed era
entrato nella JP Morgan. Membro influente del CFR, agente OSS attivo nella Seconda Guerra
Mondiale, co-fondatore della Morgan Stanley, Henry Sturgis potenziò notevolmente il
leggendario patrimonio di famiglia.

423
COME JP MORGAN IMPEDI’ LO SVILUPPO ENERGETICO MONDIALE
Nikola Tesla il più grande inventore della
storia, inventore della corrente
alternata,della radio, dei raggi x,dei
radiotrasmettitori,dei motori
magnetici,microscopio digitale, tecnologia
delle onde elf, e di innumerevoli altri brevetti
(circa 700), nel 1900 aveva inventato un
metodo per trasmettere corrente a distanza
senza cavi, tramite la torre di Wardenclyffe
dove aveva costruito un enorme
trasmettitore con i fondi di JP MORGAN.
Nel 1903, J. P. Morgan si rifiutò di concedere
ulteriori finanziamenti, poiché nel frattempo
aveva scoperto le vere intenzioni dello
scienziato.
Tesla aveva dichiarato pubblicamente di
poter far accendere tutte le luci della fiera di
Parigi utilizzando la sua torre di
Wardenclyffe come trasmettitore.
Un passo falso che gli costò caro. Con tale
affermazione, Tesla si era messo
irreparabilmente in contrasto con Morgan,
mandandolo su tutte le furie. Il banchiere,
infatti, proprio non voleva saperne di una tecnologia senza fili che avrebbe azzerato i suoi
guadagni sulle reti di distribuzione elettrica via cavo e che per di più non consentiva l'utilizzo dei
contatori per la misurazione e la vendita dell'energia erogata.
Con il sistema mondiale di trasmissione wireless di Tesla, chiunque avrebbe potuto
rifornirsi di energia semplicemente piantando un'antenna in giardino.

Se si considera poi che Morgan deteneva anche il monopolio del mercato del ferro e del rame, è
evidente che con le linee elettriche tradizionali avrebbe venduto milioni di tralicci,
guadagnando una fortuna. Si può ben comprendere la ragione per cui tale tecnologia
wireless (senza fili) non fosse affatto un buon affare per lui sotto ogni aspetto commerciale.
Tesla cercò di persuadere Morgan, mostrandogli quanto il suo progetto fosse
tecnologicamente utile e vantaggioso per tutta l'umanità, con una lettera del 1904
dove dichiarò apertamente di essere già riuscito a trasmettere una notevole quantità di
energia elettrica dal suo trasmettitore incompleto da Long Island (New York) a Los Angeles
(4.000 km circa di distanza) con un consumo pari solo al 2%, contro il 30% via cavo. Ovviamente
ciò non ottenne l'effetto sperato e i suoi rapporti con Morgan cessarono drasticamente.
J. P. Morgan garantiva alla società di Edison l'accesso al credito di cui aveva bisogno per
anticipare la paga ai suoi duemila dipendenti e per provvedere alle spese di produzione.
Lo stesso accadeva con George Westinghouse e ciò conferiva a Morgan una posizione
di controllo assoluto sulle aziende. Inoltre Morgan, con l'acquisito della proprietà
dei brevetti Tesla sulla trasmissione senza fili, si assicurò che nessun imprenditore
potesse utilizzarli. Il banchiere insomma continuò a imporre le sue condizioni
tanto a Edison quanto a tutta la nascente industria dell'energia elettrica, dirigendo un
processo di fusioni societarie che terminò con la nascita della General Electric.
Westinghouse, che all'epoca deteneva circa un quarto del mercato per la produzione di
energia elettrica, dovette piegarsi alle direttive che provenivano dell'alta finanza. Cosè
dall'accorpamento tra la US Electric Company con la Consolidate Electric Light venne

424
fondata la Westinghouse Electric Manufacturing Company.
Nel 1919 la General Electric creò la RCA (Radio Corporation of America), che in seguito
si ripartè in altre due note e prestigiose società, la NBC (National Broadcasting Company)
e la ABC (American Broadcasting Company).
La nascita delle prime importanti società d'informazione e di intrattenimento
moderne basate sulla radio-televisione la si deve quindi a Nikola Tesla, che ne
ha reso possibile la tecnologia con i suoi brevetti (la radio, i trasformatori ad alta tensione,
i dispositivi di sintonizzazione, la sperimentazione con il tubo catodico ecc.). Tuttavia,
per ironia della sorte, il loro controllo finè proprio nelle mani del potente e spregiudicato
cartello dell'alta finanza che ne cancellò la memoria dalla storia. Da allora il più
formidabile strumento di controllo sull'opinione pubblica dell'epoca moderna è amministrato in
sordina dalle stesse dinastie di banchieri di sempre.

425
DOSSIER OMICIDI
DOSSIER: La famiglia BUSH
Per capire le origini dei Bush bisogna analizzare le ultime prove e dichiarazioni messe a
disposizione dall’ ex nazista delle SS guardai del corpo di Hitler, e poi sipia della OSI (poi detta
CIA), Otto Skorzeny, un assassino nazista e spia doppiogiochista. La vicenda dell’origine dei Bush
si intreccia con l’omicidio di Nikola Tesla ed altre vicende storiche molto sospette.
I Bush non hanno assolutamente origini texane come cercano di ostentare in ogni occasione
DOSSIER LA FAMIGLIA BUSH
OMICIDIO DI NIKOLA TESLA
Nikola Tesla uno dei più grandi geni dell’umanità, in vita fu ostacolato nei suoi progetti da JP
MORGAN.
Vedi il paragrafo “COME JP MORGAN IMPEDI’ LO SVILUPPO ENERGETICO MONDIALE”.

Recenti evidenze hanno messo in luce dettagli sulla morte di Nikola Tesla. Egli è stato
assassinato il giorno dopo essere stato interrogato per tutto il giorno, da due agenti dei servizi
segreti, Reinhardt Galeno e Otto Skorzeny. Dopo averlo soffocato, hanno rubato tutti i progetti
e i documenti di Tesla.
Otto Skorzeny era la guardia del corpo di Hitler e anche un assassino, uno dei tanti nazisti che
sono stati trasferiti negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, nell’ambito del Progetto
Paperclip. Molti di questi scienziati nazisti finirono a lavorare per la NASA, la CIA e altri servizi
segreti americani.
Anche se presumibilmente morto nel 1975, Skorzeny riemerse nel 1999. In letto di morte fece
delle confessioni all’uomo che stava uscendo con sua figlia, rivelandogli l’identità dell’assistente
di Tesla, cioè colui che rubava i progetti del genio di Tesla.
Quest’uomo, disse, conosciuto come George Scherff senior, non era altro che Prescott Sheldon
Bush, il padre di George Herbert Walker Bush 41° presidente degli Stati Uniti, e il nonno del 43°
presidente, George W. Bush. Skorzeny dice anche di aver contribuito insieme ad altri nazisti al
potenziamento della CIA, e che anche i Bush erano spie Naziste.
Questa storia non risulta nemmeno molto fantasiosa alla luce dei documenti segreti declassificati
nel 1992 che provano l’aiuto degli USA alla protezione dei criminali nazisti
(http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/11/Cia_apre_dossier_nazisti_co_0_92091116580.
shtml) vedi paragrafo CIA
È interessante notare un articolo a riguardo, pubblicato sul Idaho Observer che è stato poi
rimosso – anche se diverse copie sono state realizzate prima che fosse messo offline. Una copia
di questo articolo può essere trovato qui:

426
Otto Skorzeny: SS / ODESSA / CIA maestro spia e assassino
Confessioni sul letto di morte, le foto supportano che il figlio di George H. Scherf (f)
senior, era il 41 ° presidente degli Stati Uniti, che cambiò il cognome in Bush.
By Don Nicoloff

427
Secondo Otto Skorzeny, nella foto è la famiglia Scherff e alcuni amici (circa 1938). A Tenere la
mano della “Madre” di Scherff a sinistra è Martin Bormann. Davanti c’è Reinhardt Gehlen. Nella
parte posteriore è Joseph Mengele e alla sua destra è Skorzeny come un giovane uomo. Al
centro destra (in uniforme tedesca della marina) è George H. Scherff, Junior e suo padre George
H. Scherff Senior. Bormann divenne il secondo in comando di Hitler. Reinhardt Gehlen era un
assassino e ufficiale capo delle SS, che è stato segretamente portato fuori della Germania sotto
l’Operazione Paperclip. Skorzeny era la guardia del corpo di Hitler e SS spia / assassino che
venne negli Stati Uniti dopo la guerra sempre nell’ambito del Progetto Paperclip. Skorzeny e
GHW Bush hanno contribuito a fondere l’intelligence nazista (SS), con l’OSI per formare la CIA
con a capo “Wild Bill” Donovan e Allen Dulles. Questi ragazzi erano anche parte del progetto di
esperimenti di controllo mentale della CIA come il famoso MK-ULTRA. L’ufficiale delle SS e
medico Joseph Mengele, il notoriamente sadico “angelo della morte” di Auschwitz, fuggirono
dalla Germania in Sud America dopo la guerra. George H. Scherff Junior, è diventato il 41 °
presidente degli Stati Uniti sotto il nome di GHW Bush e George H. Scherff Senior, è stato
assistente del grande Nicola Tesla.
Quello che state per leggere è un altro passo oltre la ricerca pionieristica nei primi anni ’90 dell
autore / storico Webster Tarpley basate in gran parte sugli indizi sul letto di morte forniti dall ex
guardia del corpo di Hitler Otto Skorzeny e la sua scatola di fotografie. Dalla morte di Skorzeny,
nel 1999, i vari indizi da lui forniti sono stati seguiti e tendono a sostenere quello che, a prima
vista, sembrerebbe essere le farneticazioni incredibile di un vecchio uomo amareggiato. Ciò che
rimane costante come abbiamo appurato attraverso, i registri a disposizione e le
documentazioni ufficiali, corrispondenza privata, memorie, articoli di giornale, foto e altri
“indizi” è che i documenti della famiglia Bush (quelli che esistono) sono un palazzo di puzzle di
incongruenze e curiosità.
Poiché si tratta di un dato di fatto che il Congresso stabilì che Prescott Bush era in affari con i
nazisti durante la seconda guerra mondiale, possiamo tranquillamente dire che esisteva una
connessione nazista dei Bush.
Chi sono i Bush? Come hanno fatto a collegarsi con i nazisti? Il collegamento è stato ancora vivo
attraverso presidenti degli Stati Uniti George HW Bush e George W. Bush?
Le risposte non sono così semplici come vorremmo che fossero. Ma noi abbiamo la
testimonianza di Otto Skorzeny e le sue foto. Così, qui abbiamo la prima parte di un’indagine che
punta a una curiosa conclusione: la famiglia “Bush” è stato creata per distruggere l’America.
Quello che viene insegnata come storia nelle scuole americane non è storia, ma una
favola. Meglio ancora, è propaganda progettata per ingannare una società ignara,
inconsapevole del suo patrimonio e degli atti di tradimento e sabotaggi che sono stati concepiti
al fine di realizzare un Nuovo Ordine Mondiale.
“Ricerca” è l’indagine sistematica e lo studio dei materiali e delle fonti, al fine di accertare i fatti
e di raggiungere nuove conclusioni. Questa è un importante ricerca. Leggere attentamente, con
una mente aperta.
IMMEDESIMATI
Immagina di essere un membro di un’organizzazione segreta il cui unico ordine del giorno era
quello di controllare l’intero pianeta. Se il piano era di raggiungere questo obiettivo senza essere
percepito dalle vostri vittime designate, la discrezione sarebbe fondamentale. L’organizzazione
dovrebbe escogitare una serie di eventi storici che, in superficie, sembrerebbe essere eventi
quotidiani, eventi casuali (disastri naturali, malattie di origine antropica, atti di omicidio,
assassinio, il terrore, la manipolazione di denaro e di approvvigionamento energetico, la
contaminazione degli alimenti , l’inquinamento delle risorse naturali, e la guerra). La tempistica
di questi eventi richiederebbe pazienza, un’attenta pianificazione, la collaborazione di altri in

428
posizioni di fiducia, furtività e l’inganno. In sostanza, tutta la missione deve derivare il suo potere
con l’inganno e la dissimulazione e deve avere un piano generale.
Chi sono i progettisti di questo grande piano?
Proseguiamo e connettiamo i vari puntini storici, uno ad uno e alla fine si avrà una quadro
abbastanza chiaro della situazione.

429
Nikola Tesla

Nonostante le testimonianze letterarie e storiche contrastanti, Nikola Tesla, un serbo, nato il 10


luglio 1856, in Smilja, provincia di Lika, o quello che oggi è la moderna Croazia. Prima della prima
guerra mondiale, Smilja era sul confine dell’impero austro-ungarico così, in effetti, Tesla era un
cittadino di origine austriaca.
Il figlio di un prete ortodosso serbo che è salito al rango di arcivescovo, Tesla ha avuto
l’opportunità di studiare una varietà di argomenti contenuti nella biblioteca personale del
padre. Da ragazzo, ha accompagnato il padre in viaggio a Roma, dove ebbe modo di studiare le
opere meno conosciute memorizzati nel vasto archivio scientifico del Vaticano.
Dopo aver completato i suoi studi in ingegneria e fisica presso il Politecnico di Graz, Austria,
Tesla ha frequentato l’Università di Praga. Tesla era un genio ineguagliabile, conosceva
perfettamente 7 lingue, ed aveva capacità matematiche da far impallidire pure Einstein. Egli ha
dimostrato, nella fase iniziale, una innata capacità di risolvere problemi meccanici e scientifici,
soprattutto nella zona di energia elettrica e le sue applicazioni nella produzione di energia. Dopo
aver lavorato per la società Edison Telefono aziende a Budapest, Parigi, e in altre città in tutta
Europa. Nikola Tesla andò in America, per incontrare il proprietario dell’ azienda che gli ha dato il
suo primo lavoro, Thomas Edison.
Tesla trovò difficoltà a lavorare per Edison (Edison infatti sfruttava la genialità di Tesla per
risolvere i suoi problemi non ripagandolo minimamente), ma ben presto Tesla trovà sostenitori
per finanziare i suoi progetti di ricerca e sviluppo e le sue nuove invenzioni. Finanzieri, come
John Pierpont (JP) Morgan, George Westinghouse e John Jacob Astor sono stati tra coloro che
hanno visto il potenziale pionieristico di Tesla, e il loro spirito imprenditoriale li spinse a
capitalizzare sulle sue scoperte tecnologiche di energia elettrica, comunicazioni wireless, e di
fisica.
L’unica documentazione ufficiale dell’arrivo di Nikola Tesla negli Stati Uniti è stata, ancora una
volta, prodotta nel porto di New York. Il 7 aprile 1882 a 25 anni Tesla è arrivato tramite la SS
Nordland, che partì da Anversa. Era tornato, in questo viaggio negli Stati Uniti, dopo le
conferenze a Parigi.Destinazione di Tesla: New York. Tesla immigrato come un “operaio”, anche
se questa etichetta difficilmente si addicono a l’uomo che sarebbe diventato l’inventore più
prolifico nella storia, con circa 700 brevetti tecnologici al suo attivo.
Fonti precedenti di associazione di Tesla con i progetti di Thomas Edison lo pongono negli Stati
Uniti già nel 1870. Le sue numerose scoperte tecnologiche erano certe di aver attirato
l’attenzione di chi ha fame di dominazione del mondo e superiorità. In generale, le invenzioni di
Tesla e la sua carriera sono stati esclusi dai nostri libri di storia, è stato boicottato e tenuto
nell’anonimato, buttato volutamente nel dimenticatoio, perché le sue invenzioni e brevetti sono

430
troppo scomodi per chi punta alla sottomissione egoistica delle popolazioni. Tesla era invece
uno scenziato che sviluppava e lavorava non per fini economici(infatti non ricavò mai nulla per
se dalle sue invenzioni, ma altri guadagnarono al suo posto), ma il suo fine era creare per il bene
dell’umanità e per migliorare il mondo. Molti suoi progetti per questo sono stati rubati e
utilizzati per fini malvagi come le armi.
Non è destinato a noi imparare circa la soppressione delle scoperte scientifiche avanzate di
Tesla, né di quelli che hanno beneficiato del loro furto.
Edison basava tutte le sue scoperte elettriche sulla corrente continua, mentre Tesla aveva in
mente un sistema di corrente alternata, quindi non più corrente sempre con la stessa polarità,
ma invece una corrente che alterna la sua polarità con una certa frequenza fissa e prestabilita.
A posteriori sappiamo quanta ragione aveva Nikola Tesla nel cercare in tutti i modi i
finanziamenti adeguati, perché la corrente
alternata offre vantaggi economici notevoli
rispetto a quella continua. Per dimostrare
la sua teoria costruì tre gruppi completi di
motori a corrente alternata che
utilizzavano diversi tipi di corrente
alternata, il più semplice lo chiamò
monofase, utilizzava due fili. Progettò
inoltre un sistema bifase, che utilizzava due
correnti collegate e un trifase, che ne
utilizzava tre. Successivamente lo vediamo
alle prese con la "bobina Tesla", un
dispositivo che utilizzava la risonanza per
produrre alta frequenza, elettricità ad alto
voltaggio. Al tempo stesso sviluppò un
sistema di condensatore e bobina di
sintonia, che è alla base di tutte le radio e
televisioni moderne. Tesla brevettò la
bobina Tesla e il dispositivo di sintonia radio sei anni prima che Marconi brevettasse la prima
radio: purtroppo non era così bravo negli affari come quest'ultimo, che infatti lavorò assieme al
governo e i militari per portare avanti le sue idee.
Iniziarono, finalmente per lui, una serie di esperimenti con campi elettrici enormi, con fulmini
creati in laboratorio di diverse decine di migliaia di volt che lo portarono alla costruzione di un
tubo catodico e del microscopio elettronico prima ancora della scoperta degli elettroni, un tubo
luminoso che emetteva raggi X e con il quale fotografava le ossa della sua mano, a luci
fluorescenti senza fili.
Quest'ultima invenzione per Tesla dimostrava l'applicabilità di una sua grandissima aspirazione
inventiva: mandare l'energia elettrica senza fili e gratis a tutte la case del mondo attraverso
l'etere.
Sappiamo benissimo che ciò è tecnicamente possibile e lo vediamo tutti i giorni guardando la tv,
ascoltando la radio ecc. ma non è applicabile perché l'impero economico delle multinazionali
energetiche non lo permetterebbe.

431
Come è possibile che un uomo così versatile,
le cui invenzioni hanno reso possibile la
nostra civiltà moderna, sia stato dimenticato?
I suoi contemporanei: Edison, Marconi,
Westinghouse sono entrati nella storia;
invece, Tesla è ancora largamente
sconosciuto. Tesla inventò un metodo per
trasmettere corrente a distanza in maniera
gratuita e senza fili, ma quando il suo
finanziatore JP MORGAN lo scoprì distrusse il
suo laboratorio, gli tagliò i fondi e iniziò una
campagna per screditarlo, questo perché JP
MORGAN aveva appena avviato il suo
business di costruzione dei tralicci dell’alta
tensione per trasmettere corrente in tutti gli
USA(la stessa corrente scoperta da TESLA),
Tesla per aver salva la vita fu costretto ad
abbandonare i suoi progetti e a dedicarsi ad
altri progetti.
Ma continuiamo con la storia.....nel 1940
Tesla accennò ad un prototipo di laser e di ordigno al plasma che produceva particelle ad alta
energia nella ionosfera. Questa teleforza sarebbe stata in grado di liquefare il motore di un
aereo a 250 miglia di distanza. Il 5 gennaio 1943, in piena guerra mondiale, Tesla telefonò al
Dipartimento della guerra e parlò con il colonnello Erskine, al quale offrì i segreti della sua arma.
Il militare non conosceva Tesla e pensò che si trattasse di un pazzo.
Tra il 5 e l'8 gennaio Tesla morì a causa di un attacco cardiaco (la data è incerta perché il corpo fu
ritrovato nella piena solitudine dopo un paio di giorni).
Dopo pochissimo tempo l'FBI aprì un indagine perché gli appunti di Tesla potevano in qualche
modo essere pericolosi per gli Stati Uniti; fu confiscato tutto, due camion pieni di macchinari e
schedari. Così, il lavoro di una vita fu dichiarato top secret e qualsiasi discussione in merito fu
vietata.
Ironia della sorte, il "raggio della morte" esisteva veramente: il 18 ottobre 1993, il Dipartimento
americano della difesa annunciò di aver cominciato a costruire un centro di ricerche missilistiche
sperimentale sulla ionosfera a Gakona in Alaska. Il centro è noto come H.A.A.R.P. (High
Frequency Active Auroral Research Program) e studia le proprietà di risonanza della Terra e
dell'atmosfera. H.A.A.R.P. esamina esattamente gli stessi fenomeni studiati da Tesla almeno
cento anni prima.
Vedi paragrafo HAARP
Alla fine l'ebbe vinta: la sua teleforza è stata realizzata, e sei mesi dopo la sua morte vinse la
battaglia per i brevetti con Marconi: la Corte Suprema degli Stati Uniti confermò la paternità di
Tesla per l'invenzione della radio. Molti dei brevetti di Tesla caddero nelle mani dei nazisti prima
e durante la guerra mondiale I e II. Come risultato, Tesla continuamente si trovò nel contenzioso
sui diritti di brevetto e di altre questioni.
Anche se era riuscito a vincere la maggior parte delle sue cause brevettuali, la sua tecnologia era
stato più volte rubato e venduto ai nazisti tedeschi e di altri governi stranieri, così ha mai
raggiunto il successo finanziario che meritava. L’appropriazione indebita della sua
capitalizzazione è andato incontrollato tutta la carriera di Tesla. Al momento della sua morte
(per omicidio, secondo Skorzeny) il 6 gennaio 1943, Tesla morì praticamente senza un soldo.

432
Assistente di Tesla, George H. Scherff, Senior.
I successi di Nikola Tesla nello scoprire nuove tecnologie non sono passati inosservati a molti
capitalisti industriali e governi mondiali. In realtà, molte delle sue invenzioni sono state
sviluppate attraverso programmi governativi segreti iniziati subito dopo le sue scoperta della
corrente alternata (AC), tecnologie energetiche elettromagnetiche, motori elettrici, generatori,
bobine, trasmissione radio, dispositivi di risparmio energetico e di trasmissione wireless
alternata.
Dal momento che Tesla era spesso sepolto nella ricerca presso laboratori remoti, molti dei suoi
affari finanziari e legali sono stati supervisionati dal suo più stretto collaboratore, George
H.Scherff.
Scherff spesso ha consigliato Tesla in merito ai contenziosi sui brevetti, contratti, proposte,
manifestazioni e affari finanziari. Come dovrebbe ogni socio fidato, Scherff era accanto Tesla
attraverso tutti gli alti e bassi dei suoi incubi finanziari, a volte organizzando il credito esteso al
Waldorf-Astoria, dove Tesla spesso risiedeva, o ottenendo un anticipo in contanti per le ricerche
che doveva eseguire. Verso la fine della sua carriera, Tesla è stato sfrattato dalla Waldorf per una
legge eccezionale che ha superato i 20 mila dollari – una somma piuttosto grande per quei
giorni.
Quando Tesla ha lavorato su progetti governativi segreti degli Stati Uniti a Colorado Springs,
Colorado, Scherff comunicava a Tesla lo stato dei suoi affari. Tesla ha parlato di speranza,
successi finanziari futuri, anche se Scherff ripetutamente consegnava notizie della diminuzione
dei fondi. Tesla aveva iniziato la costruzione di una torre di trasmissione di energia senza fili
(“Wardenclyffe,” Shoreham, Long Island) con i fondi investiti da JP Morgan. Quando Morgan
scoprì che la torre avrebbe trasmesso energia elettrica e le onde radio libere, ha cancellato il
progetto e ha l’smantellata, e poi venduta per rottami. Morgan non aveva intenzione di
permettere agli americani di ricevere energia elettrica gratuita, televisione e radio. Tesla è stata
devastato quando ha ricevuto la notizia, ma continuò con le sue nuove invenzioni.
Circa 12 anni dopo, il 14 ottobre 1918, Scherff scrisse a Tesla a Colorado Springs. La
corrispondenza è concentrata sulla solita divulgazione di questioni legali pendenti ed è stato
inviata a Tesla su carta intestata “ Società Tesla” contenente l’indirizzo la sede della società a 8
W. 40th Street, New York, NY.
Il 15 ottobre 1918 (il giorno successivo) Tesla ha risposto alla lettera di Scherff (sembra
impossibile per quanto riguarda la nostra comprensione della tecnologia disponibile all’epoca,
ma queste sono le date allegate alla corrispondenza).
Una anomalia interessante: la risposta di Tesla è stata indirizzata a “George Scherff, Esq.,.”
Union Sulphur Co., 17 Battery Pl, New York, NY (Union Sulphur Company).. Questo indirizzo non
era la posizione della “Società Tesla”.
Chi era George Scherff? Meglio ancora, chi era George H. Scherff, Senior? Non esiste nessun
registro che legittima un George H. Scherff essendo nato negli Stati Uniti dalla fine del 1800 fino
al 1925, ma, George Scherff era assistente / commercialista di Nikola Tesla. Se lui fosse nato in
Germania, il suo paese natale potrebbe far luce su questo mistero?
Probabilmente, se esistono (è diventato evidente che gli individui associati al partito nazista di
solito hanno tutti o parte dei loro registri genealogici ed esploreremo ulteriormente nella
sezione di questo articolo che fare con l’albero di famiglia “Bush”).
Il collegamento Rockefeller
I registri mostrano che il 17 Battery Place è il Palazzo di Whitehall e fu di proprietà di Frank
Rockefeller, che, con i suoi fratelli William e John D., possedeva anche molte delle aziende con
uffici situati lì. L’Associazione Internazionale Longshoremen (ILA) ha avuto la sua sede mondiale
lì, così come una società di petrolio, miniere, e le aziende chimiche. Anche se Union Sulphur
433
Company è stata gestita dal suo presidente, Herman Frasch, un chimico tedesco che ha
brevettato metodi di estrazione di zolfo e petrolio, Frasch ha lavorato anche per John D.
Rockefeller Standard Oil Company (New York, New Jersey e Cleveland, Ohio), lo sviluppo di
metodi di estrazione simile.
Sulla base di questa associazione, George Scherff, Senior, aveva collegamenti con la famiglia
Rockefeller, anche se non è chiaro se Tesla era consapevole di questa connessione.
Frank Rockefeller era anche un investitore di Buckeye Fusione di acciaio a Columbus,
Ohio. Buckeye si occupava di accoppiatori automatici e telai per vagoni ferroviari di proprietà
degli Harriman, dei Rockefeller, e JP Morgan. Alla fine, Samuel P. Bush è stato promosso da
direttore generale a presidente della società dopo la produzione di profitti giganteschi.
L’associazione di Samuel P. Bush con i Rockefeller e la sua successiva posizione di Direttore della
War Industries gli offrì l’opportunità di creare contratti con Remington Arms durante la guerra,
per gentile concessione di Percy Rockefeller.
L’assistente grande del Nikola Tesla (a volte indicato come “ragioniere” o “segretario”) George
Scherff, Senior, ha lavorato presso Union Sulphur Company.
Normalmente, questa associazione non farebbe allarmare, considerando la situazione di
Tesla. Scherff aveva tutto il diritto di guadagnarsi una vita decente, al fine di sostenere la sua
famiglia, questa era s “l’American Way.”
Ma un attento esame della Union Sulphur Co. potrebbe rivelare che qualcuno era stato
ingannato – Tesla, e Scherff era alla radice di questo inganno.
Dichiarazioni foto di Otto Skorzeny
Amici e conoscenti di Nikola Tesla lo ricordano lamentarsi del figlio di Scherff, George Jiunior,
sempre a curiosare in giro per il laboratorio di
Tesla. In più di una occasione (probabilmente
durante la fine del 1930), Tesla ha catturato il
14enne Scherff junior mentre stava guardando i
suoi appunti, studiando attentamente i suoi
libri, e rubando piccoli oggetti dal suo
laboratorio. Tesla gli diede il soprannome,
“Curious George” e lo ha paragonato ad una
“scimmia dispettosa.” Secondo Skorzeny, (ex
guardia del corpo di Adolf Hitler), in una
confessione in punto di morte a Eric “Orion”
(Eric Berman) in S. Miami, in Florida, Tesla,
“odiava il giovane Scherff”. In effetti, secondo
Skorzeny, il libro “Curious George” e film sono
stati ispirati dalla suggestione di Tesla .
Curiosamente, il giorno prima del rilascio
teatrale nazionale della produzione di
Hollywood del film Curious George , Alan
Shalleck, il creatore di Curious George (e l’uomo
con il cappello giallo), è stato trovato ucciso
sotto un mucchio di sacchetti di immondizia di
plastica in vialetto di casa sua in Florida all’età
di 76 anni.
In breve, Otto Skorzeny ha affermato che la
vera identità di George HW Bush era “George
H. Scherff Junior, il figlio dell’ immigrato
illegale di origine tedesca George H. Scherff Senior, assistente di Nikola Tesla.”

434
L’inconfondibile Otto Skorzeny con Adolph Hitler. (vedi storia HITLER era un Rotschild)
Vale più di mille parole: Ma questa non era l’unica dichiarazione bomba consegnata da Otto
Skorzeny quel giorno, verso la fine del 1999. Skorzeny, prese una scatola di scarpe piena di
fotografie personali con 60 anni della sua storia, li mostrò a Berman, descrivendo ognuno in
grande dettaglio. La collezione caratterizzata da una foto di un giovane, maestoso Skorzeny in
pieno abito militare delle SS naziste, accanto al suo Führer, Adolf Hitler. Poi c’erano le foto di
Reinhard Gehlen (SS spia e assassino) Dr. Joseph Mengele (l ‘”Angelo della Morte”), Martin
Bormann (aiutante di Hitler e SS assassino) e Adolph Hitler (fotografato nel 1997 a 107 anni).
La foto di Hitler è stata presa nel corso di una “reunion” al Lake McDonald Lodge nel Glacier
National Park, Montana, il 27 agosto 1997.
Secondo Skorzeny, Adolph Hitler era vivo e vegeto negli Stati Uniti nel 1997! Hitler era stato
salvato e portato negli USA sotto falsa identità dai servizi segreti, perché le sue conoscenze
potevano essere utili per i loro scopi…

Skorzeny non si è fermata lì. Ha messo fuori una foto di un giovane Skorzeny, Mengele,
Bormann, e la famiglia di George H. Scherff Senior. Seduto in mezzo a quelle nella foto era un

435
giovane George H. Scherff Junior, che, secondo Skorzeny , è stato addestrato come spia e
inviato in America a lavorare per Adolph Hitler.
A George H. Scherff Junior furono date false generalità e venne adottato da Prescott Sheldon
Bush come suo figlio col nome di “ George Herbert Walker Bush,” Skorzeny proseguì dicendo.
“Ha falsificato un certificato di nascita per entrare nei militari prima di compiere 18 anni,
entrando a 16 anni, era già stato addestrato come spia, e non a caso anni dopo divenne capo
della CIA (è ovvio che bisogna essere stati agenti segreti per poter guidare i servizi segreti). ”

Nella foto di famiglia,sia una giovane Scherff che Bormann, sfoggiavano una uniforme della
marina tedesca. Scherff più tardi si arruolò nella Marina degli Stati Uniti come “George HW
Bush”.
In dettaglio ancora maggiore, Otto Skorzeny ha descritto come (contrariamente a quel che
dicono i libri di storia) ha aiutato Hitler fuggire in Austria in un aereo pilotato da un pilota donna,
Hanna Reitsch. “Hitler non si è suicidato”, ha raccontato Skorzeny. “Il suo sosia fu sparato tra gli
occhi e la registrazione del calco dentale ha dimostrato che non era Hitler. Gli americani hanno
mantenuto il segreto, preoccupati che la verità potesse arrabbiare i russi. ”
Eric “Orion” (Berman), in un’intervista radiofonica in diretta su Repubblica Broadcasting
Network, 17 gennaio 2006, spiegò nel dettaglio come è morto Skorzeny il 31 dicembre 1999. Il
suo corpo è stato cremato, ho una copia del suo certificato di morte, e ho visto le sue
ceneri. Dopo la guerra, aiutò George Bush a fondare la CIA attraverso l’operazione Paperclip e
ODESSA “.
Berman ha raccontato come Skorzeny è stato giudicato “non colpevole” ai processi di
Norimberga, e poi introdotto nella CIA. “Sconvolgente è che circa 50.000 criminali di guerra +
SS naziste, non solo gli scienziati, sono stati portati in America dopo la guerra.”
Skorzeny, circa 90 anni, all’epoca, è stato descritto da Berman come “molto concentrato e
molto lucido, e ancora molto mobile. Era ancora in grado di camminare, lui era ancora molto

436
impressionante e aveva le mani più grandi che abbia mai scosso. “Era alto 1 metro e 94 ed è
stato un gigante per la sua epoca. Lui torreggiava sopra di me.”
Quando gli chiesero perché pensava che Skorzeny avesse affidato queste informazioni a lui,
Berman ha risposto: “stavo con una delle sue figlie. Sapeva che io sono ebreo, prima di tutto, io
sono un ragazzo onesto e ha pensato che mi sarebbe piaciuto provare a fare qualcosa per
portare un po ‘di giustizia, a questi criminali di guerra nazisti. Il suo obiettivo era quello …. lo
avevano fregato e fatto fuori, tra cui George Bush, …..e fatto fuori da ingenti somme di denaro
nel corso degli anni. Questo fu il suo ultimo modo di vendicarsi”.

COME FU UCCISO TESLA


Grazie alle premesse fatte in precedenza per chiarire chi erano i protagonisti della vicenda, si
possono analizzare le altre dichiarazioni di Skorzney in merito a Tesla.Un articolo biografico su
Nikola Tesla apparso sulla rivista Tesla Tech, Inc., “Tecnologia straordinaria,” Volume 4, Numero
3, Agosto, Settembre, Ottobre, 2006. Nell’articolo, scritto da Dustin Wallace, si parla dell’
infanzia di Tesla, alcune delle sue invenzioni, i suoi ultimi giorni. Wallace ha scritto (pp. 21-22),
“La monarchia jugoslavo in esilio è stato convocata per visitare Tesla nell’autunno del
1942. Tuttavia, Charlotte Muzar, una segretaria, ha pagato Tesla per la visita. Al suo arrivo
vedendo le condizioni di Tesla sembrava come se egli non potesse vivere tutta la notte. Un altro
amico di Tesla, Kenneth Swezey lo ha visitato nel corso del tempo e ha notato che sopravviveva
solo di latte caldo e crackers. Era evidente che Tesla si stava avvicinando alla fine del suo
tempo. Entro la fine di dicembre del 1942, Tesla ha iniziato l’incontro con due agenti del governo
degli Stati Uniti, al fine di condividere alcune delle sue scoperte più sensibili. Questi uomini
portarono via molti dei suoi documenti per microfilm. ”

Sopra è caro Tesla con il re Pietro II di Jugoslavia presso l’Hotel New Yorker 15 luglio 1942. E
‘strano che Tesla, uno dei più geniali inventori di sempre, sarebbe morto senza un soldo e il suo
“assistente grande”, secondo Otto Skorzeny e alcuni record stranamente corroboranti, era
“George H. Scherff, Sr.” Tesla morì 6 gennaio 1943 .

“Il 4 gennaio 1943, il fedele assistente di Tesla, George Scherff senior, visitò Tesla per l’ultima
volta, Tesla è stato trovato morto nella sua stanza d’albergo la mattina dell’8 gennaio. 1943. Lui
morì tra quei quattro giorni dalla visita di Scherff ”.
L’articolo prosegue: “Dopo la morte di Tesla l’Ufficio di Alien Property Stati Uniti, secondo le
istruzioni del Federal Bureau of Investigation, confiscò tutti i documenti e le proprietà di

437
Tesla. Questa è stata una manovra interessante se si considera che Tesla era un cittadino degli
Stati Uniti ed è una procedura molto rara” .
Il significato di questa descrizione benigna delle invenzioni di Tesla e le sue ultime giornate ha un
rapporto diretto con le affermazioni precedentemente fin ora sconosciute date da Otto
Skorzeny.

Skorzeny descrisse (a Berman) nel dettaglio il suo coinvolgimento con George HW Bush
(George H. Scherff Junior) nell’organizzare la CIA assorbendo gli agenti delle SS nazista.
“Skorzney ha lasciato intendere che si trattava di Reinhard Gehlen e se stesso che hanno ucciso
Nikola Tesla il 6 gennaio 1943, per strangolamento / soffocamento.”

Prima dell’omicidio, Skorzeny e Gehlen “ parlarono in modo molto dettagliato con Tesla circa le
sue tecnologie più avanzate e quindi rubarono i progetti migliori e le invenzioni più segrete.”

Erano questi i “due agenti del governo degli Stati Uniti” di cui ha scritto Dustin Wallace ?
Anche la tempistica dell’ ultima visita di George Scherff senior a Nikola Tesla era molto
sospetta.Forse voleva andare a dare l’ultimo saluta al suo amico sapendo che poi suo figlio
George HW Bush (George H. Scherff Junior) avrebbe mandato Skorzeny e Gehlen ad ucciderlo?
Skorzeny non si è fermata con queste rivelazioni . Ha continuato a descrivere gli alias di se stesso
Frank Edward Powell, del sud della Florida (secondo Berman, che afferma che sta cercando di
proteggere la figlia di Skorzeny), Reinhard Gehlen (Hank Janowicz, Wayne, NJ), e il dottor
Joseph Mengele (Steven Rabel). Secondo Berman, “Gehlen ebbe una soffiata dall FBI quando
Skorzeny rivelò la sua identità e la sua posizione, e Gehlen (Janowicz), poi è andato a

438
nascondersi. Mengele (Rabel), attraverso una serie di iniezioni ormoni anti-invecchiamento, un
parrucchino nero, e ‘cannibalismo’ ha mantenuto un aspetto giovanile, si pensa che sia lui
l’assassino Zodiac. ”

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Martin Bormann

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TENTATIVO DI GIUSTIZIA
Dopo aver esaminato alcune delle affermazioni di Skorzeny, Berman aveva contattato il
Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per informarli che le spie naziste erano nutrite da
alcune fazioni dei servizi segreti statunitensi, in particolare, la CIA.
“I miei pensieri erano che, dovevo a tutti i costi provare a portare ,questi SS nazista criminale di
guerra assassini dell’olocausto terroristi, alla giustizia. Volevo chiamare il nostro governo e dire
Hey sono ancora vivi . Portarli alla giustizia. Quella era la mia intenzione. Inizialmente avevo
contattato o cercato di contattare Eli Rosenbaum, che era il direttore del Dipartimento di
Giustizia degli Stati Uniti, Office of Special Investigations. In sostanza, essi, hanno pensato che
fosse una bufala e mi hanno detto che mi ero sbagliato, e che, secondo la Cia, tutti loro erano
tutti morti e io mi ero sbagliato. Questo è quello che mi hanno detto. Mi sbagliavo.”
“Più tardi quella notte, ero sopra a casa di Skorzeny, e la sua vedova ricevette una telefonata
che ha l’ha fatta sbiancare, e lei è quasi svenuta. In pratica, qualcuno dalla OSI fece una soffiata
dicendo che li avevo contattati … e che conoscevo la loro vera storia. Più tardi quella notte,
mentre tornavo a casa, una macchina si fermò dietro di me, le sue luci mi lampeggiavano, mi
volevano far salire. Così ho capito che c’era qualcosa che non andava,ma ero pronto, ho notato
che qualcuno camminava accanto a me, sembrava che avesse una pistola in mano, così ho
accelerato e sono scappato via. Vado bene, la mia ragazza era in macchina, al momento, ho
accelerato attraverso tre corsie di traffico e sono andato in un centro commerciale locale,ma mi
seguivano, mi hanno dato uno sguardo cattivo fermandosi ad un paio di metri di distanza, poi
andarono via perché c’era troppa gente. Ma sono sicuro che hanno cercato di uccidermi o di
impaurirmi, così mi è andata bene. ”
Berman ha poi confermato la sua ragazza era figlia di Skorzeny e aggiunse: “Lei non sapeva che
io sapevo … non sapeva che suo padre mi aveva detto tutto questo. Ecco perché non siamo più
usciti. Lei ha rotto con me quando il governo le ha dato la soffiata che ho scritto un libro sulla
sua famiglia. ”

441
Se questa foto è del 1938, GHW Bush (nato nel 1924) avrebbe avuto 14 anni, Skorzeny (nato nel
giugno 1908), 30 anni, e Prescott Bush (nato nel 1895) 43 anni, dalla foto tutto corrisponde con
le dichiarazioni.

L’ORO DEI NAZISTI ALLA CIA


Al fine di autenticare le rivelazioni di Skorzeny, l’autore ha cominciato a condurre la propria
ricerca sulla pseudonimo di Otto Skorzeny. Il primo particolare, considerando “indizio criptico”
di Berman del nome CIA di Skorzeny, era di determinare la varietà di nomi che iniziano con la
lettera “P” – Palmer, Parson, paskel, Peller, Porter, Powell, ecc, di stabilirsi su “Powell “come la
possibilità più probabile. Poi, c’era la possibilità che Skorzeny (al fine di proteggere la moglie ei
figli)abbia un po ‘ ingannato Berman sui suoi alias “ufficiali”, invertendo i suoi primi nomi.
Una ricerca esaustiva ha rivelato un dati interessanti. Dal momento che Skorzeny aveva figli, ha
probabilmente avuto una moglie. In realtà, egli aveva già una moglie e ha lasciato una scia
(anche se usurata dal tempo), che potrebbe far luce sul piano generale (questo problema è
stato discusso più avanti).

442
Ulteriori ricerche sulla vita di Otto Skorzeny, “maestro spia”, rivela la sua storia poco conosciuta
con Eva (Evita) Marie Duarte de Peron, moglie del presidente argentino Juan Domingo Peron.
L’ Oro che è stato rubato dai nazisti (riciclati dalle banche svizzere e lo IOR Vaticano, poi
contrabbandato in Argentina dall’ammiraglio Wilhelm Canaris) aveva maturato un enorme
interesse dopo la seconda guerra mondiale, e dopo la sua morte, Eva Peron lasciò in eredità a
Skorzeny $ 100 milioni di dollari, denaro che alla fine cadde nelle mani della CIA. La connessione
nazisti-CIA per il denaro era evidente. In base alle affermazioni di Skorzeny, questo denaro
probabilmente cadde nelle mani di George HW Bush e dei suoi “gestori”.

George H. Scherff Jr, visita l’ FBI


Alla morte prematura di Nikola Tesla, forse il più famoso scienziato del mondo nella storia, J.
Edgar Hoover, direttore dell’FBI, ha ricevuto una visita inaspettata da George H. Scherff Junior.
Il fatto che George Scherff Senior, collaboratore di fiducia di Tesla, scelse di mandare suo figlio
adolescente a visitare il famigerato direttore dell’FBI avrebbe dovuto sollevare una bandiera
rossa, e probabilmente lo è stato per un agenzie di intelligence. Scherff Junior, ha spiegato a
Hoover che aveva lavorato per Tesla e aveva il diritto sui suoi documenti e altri effetti
personali. Ha anche espresso la preoccupazione che “un governo straniero potrebbe essere
interessati alle sue invenzioni”.
Scherff Junior, diede anche un indirizzo ad Hoover, “149 Secord (sic) Rd., New Rochelle, New
York” ["Seacord" è l'ortografia corretta].
Il file FOIA dell’FBI dice “soggetto, Nikola Tesla”: “Mr. George H. Scherff Junior informato di
aver ricevuto due lettere … Mr. Scherff dichiarò che era un socio di Nikola Tesla nel 1914 e che
per molti anni, suo padre era stato segretario privato del dottor Tesla. Mr. Scherff ha detto che
non aveva mai sentito parlare di Leland J. Anderson né alcuno dei nomi citati nella lettera di
Anderson per Tesla “(Anderson aveva scritto alla famiglia Scherff che ricerca informazioni sugli
scritti di Tesla. Stava lavorando su una tesi per la scuola e aveva cercato informazioni da società
collegate alle comunicazioni).
(3 febbraio 1954) “Mr. Scherff ha dichiarato che ha un po‘ di scritti di Tesla in suo possesso e non
sapeva se sarebbero o no di valore per un governo straniero”.
Ci sono diverse discrepanze evidenti e incongruenze nelle dichiarazioni di George H. Scherff
Junior per l’FBI (o se l’intero documento non sia solo una copertura, e sia stato omesso e tenuto
segreto il vero argomento del colloquio).
L’autore ha condotto la propria ricerca sullo sfondo di George H. Scherff, Sr., e, da tutte le
indicazioni, conclude che George H. Scherff Junior, non avrebbe potuto lavorato per Nikola
Tesla nel 1914. Scherff Jr. non era nemmeno in vita nel 1914, quindi non poteva avere “ha
lavorato per lui”, quindi o in qualsiasi altro momento (sulla base dei numerosi racconti su
“Curious George”, Tesla non poteva tollerare nemmeno di vederlo intorno al suo laboratorio
). E’ altamente improbabile che Tesla avrebbe assunto avuto come collaboratore George Scherf
junior.
Anche un altro libro scritto da John J. O’Neill, ‘Genius prodigo, La vita di Nikola Tesla’ nel 1944,
questo è fatto riferimento a un segretari0 di nome “George H. Scherff”.
Per la maggior parte della sua carriera, il segretario di Tesla era Dorothy F. Skerritt. Sia Skerritt e
Muriel Arbus lavoravano per lui al momento del suo ritiro, a cui fu costretto a causa di una
diminuzione di fondi. I ringraziamenti alla fine del libro descrivono George H. Scherff come un
“socio in affari”, e non vi è alcuna menzione a George H. Scherff Junior per aver mai lavorato per
Tesla.
Allora perché Scherff Junior, avrebbe mentito all’FBI? Perché era pericoloso per lui dire ad
Hoover la verità sulle reali identità di suo padre e di se stesso? Perché George H. Scherff Senior
mandò il figlio adolescente a cercare progetti e altri documenti (appartenenti a Tesla) dall’ FBI e

443
non farlo da solo? Perché il direttore dell’FBI, J. Herbert Hoover, avrebbe accettato di parlare
con lui e non col padre, forse perché Scherf Junior era anche un Bush, era una spia ed aveva una
doppia identità?
Rimane inoltre la possibilità più probabile che il colloquio Scherff non era altro che uno
stratagemma, creato dal FBI al fine di offuscare i fatti intorno al coinvolgimento del governo
nell’omicidio di Nikola Tesla, il furto di e violazione occulta sui suoi brevetti , e il riciclaggio di
denaro che ne seguì tra alcune banche di Wall Street e del partito nazista di Adolf
Hitler. Chiunque avesse intervistato George H. Scherff Junior, avrebbe facilmente riconosciuto
che non era abbastanza vecchio da aver lavorato per Nikola Tesla nel 1914.
Dichiarazioni redatto nei file FOIA sopra fa riferimento e indica che qualcosa veniva coperto. I
documenti “Scherff” sono stati creati per contrastare gli sforzi di ricerca di Leland J. Anderson,
e nascondere i fatti dietro l’omicidio di Tesla, e dissipare ogni speculazione che l’FBI ha rubato
da Tesla documenti di ricerca e le nuove tecnologie.

Collegamento tra Bush, e i potenti


Nel 1942, meno di un anno prima della morte prematura di Tesla, era già noto che i principali
della New York Union Banking Corporation erano stati catturati per via di “Affari col Nemico” la
Germania nazista. Tra i principali c’era George Herbert Walker Bush e Prescott Sheldon Bush,
“figlio” dell’industriale Samuel Prescott Bush, che era presidente della Buckeye Fusione di
acciaio a Columbus, Ohio e il direttore della Divisione Servizi della azienda di armi War Industries
Board. La WIB ha dato a Samuel P. Bush legami senza precedenti con le famiglie di elitè orientali
attraverso la sua associazione con uno dei più grandi produttori di armi, Remington
Arms. Buckeye Getti di acciaio fornito l’industria ferroviaria, controllata dai Rockefeller, gli
Harriman e JP Morgan con le parti del giunto e telai per le loro navi cisterna e vagoni ferroviari.
Era quindi entrato in contatto con tutte le famiglie Illuminate.
Dietro le quinte, l’Arcivescovo Cardinale Francis Spellman ha segretamente influenzato (o
controllato) le attività delle agenzie di intelligence principali negli Stati Uniti, in modo tale da
offrire al Vaticano la possibilità di sopprimere le informazioni potenzialmente dannose. Spellman
e Hoover servirono lo stesso “maestro”, anche se non era il governo degli Stati Uniti. Dopo le
rivelazioni del New York Times sul riciclaggio del denaro nazista e profitti di guerra, i documenti
negli Archivi nazionali, in particolare quelli relativi a Samuel P. Bush, sono stati distrutti , in modo
da risparmiare spazio. Molto probabilmente, i documenti esposti ed eliminati servono a coprire
relazioni in una cospirazione di proporzioni monumentali.

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George Herbert Walker Bush 1970

Perché il più brillante scienziato della storia morì senza un soldo con le sue invenzioni al servizio
dei governi criminali senza scrupoli? Perché le imprese del petrolio sono le più redditizie del
mondo, insieme ai prodotti chimici, la guerra, i prodotti farmaceutici, le droghe “illegali”, la
schiavitù umana e la prostituzione? Perché i governi “democratici” governano il loro popolo con
le tattiche oppressive, da stato di polizia? Perché queste “democrazie” avvelenano il cibo,
l’acqua, l’aria e la terra, perché si tassano e regolano il loro popolo come se si fosse in schiavitù?
Perché si è creato questo meccanismo di debito infinito delle nazioni e si costringe i cittadini a
ripagarlo?
E’ semplice da capire quando si mettono queste domande in termini umani. Sappiamo come le
persone che occupano nicchie nei nostri circoli di influenza, come tutti cercano di massimizzare
le opportunità all’interno di un dato insieme di circostanze e di come alcuni purtroppo possono
essere disposti a mentire, imbrogliare e / o rubare e uccidere per raggiungere il successo.
Guardate l’intreccio della famiglie Bush e dei Walker in questa pagina e tenetelo a mente come si
e interiorizzare questa parte della storia, è uno dei perché l’America è malata, come si è
ammalata e chi ha contribuito ad avvelenarla.
Le relazioni sono (volutamente?) complesse e difficili da decifrare, quindi abbiamo cercato di
ridurli e abbiamo usato codici simbolici semplificativi come se fossero parti di equazioni.
Nota ai lettori: Nel tentativo di minimizzare i modelli di confusione cronologica e geneologica
che definiscono la storia della famiglia “Bush”, abbiamo sviluppato una “guida” per tracciare i
rapporti, hanno ridotto i nomi in simboli riconosciuti più facilmente (le loro iniziali) evidenziando
le loro qualità rilevanti. Va inoltre osservato che per quelle persone che hanno due identità, essi
sono simboleggiati come sia, con le iniziali in grassetto per indicare l’identità che viene
descritta. Tutto questo per far capire in maniera semplice le vicende e le questioni complesse di
questa famiglia.

I “BUSH”
1. ONB (Abdia Newcomb Bush)
2. JSB (James Smith Bush)
3. SPB (Samuel P. Bush)

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4. GHS1/PSB (George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush)
5. GHS2/GHWB (George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush)
5a. BPB (Barbara Pierce Bush)

I “Walker”
1. TWI (Thomas Walker I)
2. CTWII (capitano Thomas Walker II)
3. TWIII (Thomas Walker III)
4. GEW (George E. Walker)
5. DDW (David “Davis” Walker)
6. GHW (George Herbert Walker)
7. DW (Dorothy Walker)

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Prescott Sheldon Bush

GHS1/PSB (George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush)


Secondo i libri di storia della CIA,scritti e storie politiche abilmente predisposte, Prescott
Sheldon Bush è nato il 15 Maggio 1895, a Columbus, Ohio. Ironia della sorte, i profili genealogici
da parte di alcuni ricercatori e parenti indipendenti citano la sua data di nascita come “Marzo 12
o 13.”
Certo, quelli che vogliono rintracciare la storia della famiglia Bush avrebbero dovuto ottenerli
senza incertezze. Sembrerebbe inoltre che il figlio di un industriale di primo piano (con forti
collegamenti politici a Washington, DC) sarebbe stato dato un certificato di nascita, per chiarire
questa discrepanza volta per tutte.
La storia della famiglia Bush sostiene che il giovane Prescott abbia frequentato la Scuola
Douglas, anche in Columbus, Ohio. Il problema di questa affermazione è che non c’era una
scuola Douglas in Columbus nel 1900, né per la maggior parte del 20 ° secolo.
Così ora abbiamo due domande discutibili immesse nei libri di storia e delle attuali dai documenti
genealogici che devono essere chiarite: Prescott Bush, data e luogo nascita e la sua istruzione in
Ohio.
La biografia della famiglia di Bush descrive poi la sua “iscrizione alla scuola St. Georges”, scuola
di preparazione vescovile vicino a Newport, Rhode Island, 1908-1913. Come è stato in grado di
“trasferirsi” a questa prestigiosa scuola per ricchi (dopo aver frequentato una scuola che non è
mai esistito) lascia spazio a molte speculazioni. Non è chiaro quante classi e gradi la scuola abbia
ospitato solo 12 anni dopo la sua fondazione nel 1896, anche se oggi opera come un istituto di
livello di scuola superiore, che offre corsi di gradi 9-12.
Un recente post sul sito web ufficiale di San Giorgio si è vantato che il “nonno del 43°
Presidente” è stato un alunno della scuola, come per dare ulteriore credibilità al mito della
scuola di Bush.
Oggi, la scuola offre un programma di legami e immatricolazioni con 57 college e università.
Numerose biografie di Prescott Bush menzionano la sua laurea all’Università di Yale nel 1917, ma
non vi è alcuna menzione di una laurea. Prima della sua laurea a Yale, un’altra anomalia appare, il
suo arruolamento nella Guardia Nazionale del Connecticut nel 1916.
Le date in conflitto non finiscono qui. Durante un turno di servizio nell’esercito degli Stati Uniti
dal 1917-1919, Bush è accreditato, l’8 agosto 1918 con “deviò una granata in arrivo con un coltello
bolo” e salvò le vite di tre leader alleati. Di conseguenza per il suo coraggio, egli ha ricevuto la
Croce della Legion d’Onore (Francia), la Croce vittoriana (dall’Inghilterra) e la Medaglia

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Distinguished di Honor dagli Stati Uniti. Al suo ritorno a Columbus, Ohio, a metà -1919, Bush ha
trovato difficoltà a spiegare la storia inventata dell’ “eroe di guerra” (altra anomalia) e “si
trasferì a St. Louis”.
Ancora, un’altra storia emerse per quanto riguarda luogo di Prescott Bush durante il 1918. Dopo
essere stato iniziato alla setta segreta degli Skull and Bones della Yale University (alcuni dicono
nel 1916, altri sostengono che era nel 1917), Prescott Sheldon Bush è accreditato di aver violato
la tomba dell’indiano Geronimo e aver disseppellito e rubato il teschio di Geronimo, da un
cimitero vicino a Fort Sill, Oklahoma. Anche se questa storia può essere solo un altro mito, ormai
è diventato abbastanza difficile distinguere PSB fatto biografico dalla finzione. I tempi
sovrapposti di queste storie sono sufficienti a sollevare alcune domande valide:
• Dove e per chi è nato Prescott Sheldon Bush?
• Perché non ci sono documenti ufficiali di questo evento monumentale?
• Dove e quando ha fatto frequentare la scuola?
• Dove sono conservati i suoi registri militari, o siano essi stati convenientemente “bruciato per
creare spazio nel National Archives” insieme con i documenti aziendali di guerra di suo padre?

I racconti biografici su Samuel P. Bush (SPB, padre di Prescott) affermano che egli è nato nella
“Chiesa Brick, New Jersey”, Questa informazione è supportata da dichiarazioni di Censimento
federale fatte da SPB stesso. Fortunatamente, (per coloro che ancora cercano la verità), ci sono
altri due documenti che mostrano l’inganno e occultamento praticato da PSB.
Il 1920 Decennale Censimento federale degli Stati Uniti, preso a St. Louis, Missouri, documenta
un “Prescott S. Bush, 24 anni, direttore generale di un negozio di ferramenta.” I racconti
biografici descrivono la posizione GSH1/PSB come un “impiegato di magazzino” e non come “un
direttore generale di un negozio di ferramenta”. GSH1/PSB ha dichiarato che il luogo di nascita
del padre era “New York”.
Il censimento decennale federale degli Stati Uniti 1930 ha documentato la famiglia di “Prescott
S. Bush, 34 anni.” Quando è stato chiesto dove è nato suo padre, egli rispose: “Massachusetts”.
Anche proprio Census Bureau del governo federale non è riuscito a riconoscere questa
incoerenza. Come è possibile che un 24enne laureato di Yale (poi di nuovo un decennio più tardi
come banchiere 34enne a New York City) potrebbe essere così confuso circa la casa natale di
suo padre?
Se SPB non era il vero padre di PSB, questo spiegherebbe tutto. Tuttavia, le due affermazioni
sembrano essere menzogne palesi, non errori innocenti. Le biografie della famiglia Bush non
fanno nulla per rimediare a queste incoerenze, ma pongono solo nuovi quesiti.

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Prescott Bush, detto “Gamby” il socio di Hitler.

Il padre di "Poppy” si chiamava Prescott Sheldon Bush. Come lo sarebbero stati a loro volta i suoi
discendenti, fu membro della Skull & Bones, società che gli permise di entrare in contatto con le famiglie
Harriman e Walker, formatesi anch’esse a Yale. L'unione con Dorothy Walker, figlia del ricco industriale
George Herbert Walker, non era destinata a generare solo molti figli, ma anche grandi affari tra il clan dei
Bush e quello dei Walker (sempre sotto l'ala protettrice degli Harriman e dei Rockefeller, naturalmente).

Il 20 ottobre 1942, dieci mesi dopo la dichiarazione di guerra al Giappone e alla Germania da parte degli
Stati Uniti, il presidente Roosevelt ordinò la confisca delle azioni della Union Banking Corporation (UBC)
in quanto accusata di finanziare Hitler e di avere ceduto quote azionarie a importanti gerarchi nazisti.
Prescott Bush era allora azionista e direttore dell'UBC. Una questione del massimo interesse, considerato

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che, dopo essere salito al potere nel 1933, Hitler aveva decretato l'abolizione del debito estero tedesco,
contratto in larga parte in seguito al Trattato di Versailles.

Ogni credito internazionale alla Germania nazista era pertanto interrotto. La famiglia Harriman e il suo
socio Prescott Bush si incaricarono di effettuare presso la borsa di Wall Street le operazioni necessarie
affinché tramite Franz Thyssen e Friedrich Flich - grande amico di Himmler e patrocinatore delle "camicie
brune", le SS e le truppe di assalto (SA) - Hitler potesse avere parziale accesso a crediti internazionali,
senza i quali non sarebbe mai riuscito a finanziare le importazioni richieste dalla sua industria bellica.

Il 28 ottobre 1942, Roosevelt ordinò la confisca delle azioni di due compagnie statunitensi che
contribuivano ad armare Hitler, la Holland American Trading Corporation e la Seamless Equipment
Corporation, entrambe amministrate dalla banca di proprietà della famiglia Harriman, di cui era allora
direttore Prescott Bush. L’8 novembre 1942, mentre in Africa, vicino ad Algeri, si registravano sanguinosi
scontri in cui migliaia di soldati americani perdevano la vita, il presidente Roosevelt ordinò la confisca
delle azioni della Silesian-American Corporation, gestita ormai da diversi anni da Prescott Bush e da suo
suocero George Walker. Le quattro confische ebbero luogo nel quadro del "Trading with the Enemy
Act”, legge volta a punire chiunque portasse avanti affari con il nemico.
Può essere utile, in tempi di revisionismo storico e di intollerabile blindatura dell'informazione,
affrescare brevemente i "fasti" della famiglia Bush e dei suoi stretti collaboratori, questa lobby
golpista che ha preso in ostaggio l'America e il mondo e che in questi giorni sta devastando un
angolo del pianeta per sistemare i bilanci della propria azienda. E come per tutte le dinastie che
si rispettino, conviene partire dai patriarchi, cominciando dal bisnonno Samuel Prescott, tra il
1914 e il 1918 uomo di fiducia di Percy A. Rockfeller (proprietario della City Bank e della
Remington Arms Co.), direttore della War Industries Board (fabbrica d'armi divenuta
potentissima grazie alla prima guerra mondiale), socio dello speculatore di borsa Bernard
Baruch e del "banchiere nero" Clarence Dillon, frequentatore assiduo dei circoli dell'alta finanza
che dettero vita al C.F.R. (Council of Foreign Relations). Per poi passare a Prescott Sheldon
Bush, direttore e azionista della Union Banking Corporation (UBC), il cui principale partner
tedesco era l'industriale nazista Fritz Thyssen, fondata per finanziare la riorganizzazione
dell'industria tedesca durante il periodo nazista e finanziatrice della Silesian-American
Corporation (diretta dallo stesso Bush) che riforniva di carbone l'industria bellica di Hitler, e della
compagnia di navigazione Hamburg - America Line, le cui navi, durante gli anni trenta,
rifornivano di armi provenienti dagli U.S.A. le milizie naziste in Germania.

George H. Scherf (f) Senior


(GHS1/PSB)
Solo il lettore più perspicace avrà notato la variazione intenzionale dell’ortografia di “Scherf”
con una sola “f”. Perché la variazione di ortografia? Tale questione sarà risolta dopo un esame
più approfondito della reale identità di George H. Scherf Sr. (GHS1/PSB), e la sua vera missione.
Considerando la propensione di Adolph Hitler di impiegare simbologia metafisica e la sua
ossessione per il lato oscuro dell’occulto, è plausibile che il cognome GHS1/PSB aveva tutto a che
fare con il suo essere stato scelto per una trama estremamente segreta: per incanalare e
riciclare il denaro rubato tramite banche Americane simpatizzanti della causa nazista, di trarre
profitto finanziariamente e tecnologicamente dalla tecnologia rubata, e di sovvertire il governo
degli Stati Uniti attraverso la corruzione, l’intimidazione, l’omicidio e lo spionaggio.
La seguente traduzione del cognome “Scherf” getta luce sul occulto (nascosta) significato del
nome.
Le seguenti citazioni sono tratte direttamente dal sito web, http://scherf.com/club.htm:
“SCHERF: il tedesco ed ebraica (ashkenazita), dal medio alto tedesco. Nome abitativo da luoghi
nella Renania chiamato Scherf, oppure da Scherfede vicino a Warburg. (Nota: La parola
“ashkenazita” deriva dalla parola ebraica per la Germania ebrei ashkenaziti sono gli ebrei di
Francia, Germania ed Europa dell’Est.) “.
450
“SCHERFLEIN:” Se qualcuno “dà la sua Scherflein”, come contributo a qualcosa, significa che
egli dà un po’ di soldi o altro piccolo regalo ad qualcuno più grande. A “Scherf” è stato un soldo
o obolo al tempo dei Carolingi (secoli 8 ° e 9 °). Il nome deriva dal latino e significa scripulum la
parte più piccola di una misura o il peso e cambiato da bisaccia, scirp, scerp di antico alto
tedesco e scerpf SCHERF di oggi. Scripulum è la versione popolare di scrupulum.Nel linguaggio
popolare l’espressione è stata applicata a piccole monete in generale .
Skorzeny aveva alcune informazioni privilegiate sulla famiglia Scherf. Dopo tutto, lui ei suoi
compagni SS aveva posato con loro a casa Scherf in Germania, quando erano molto
giovani. Queste associazioni non erano affatto incontri casuali e le sessioni fotografiche sono
state progettate per diventare cimeli da essere ammirate attraverso gli anni di vacche magre,
come ricordo del “grande piano” di cui facevano parte.

Qual era il grande piano, e come ha fatto la famiglia Scherf a giocare un ruolo così importante?

Skorzeney alias Federic Edward Powell


Dal 1874 fino ai primi anni 1930, un “programma” che viaggiano sociale chiamato “Circuito
Chautauqua” che ha attraversato l’America, ha portando gioia a migliaia di persone che hanno
assistito a lezioni, “Broadway” ,giochi, oratori, evangelisti, cantanti, compagnie musicali e altri
artisti.Era un evento sponsorizzato dal governo.
Di particolare interesse è stato il catalogo dei partecipanti, che era contenuto in una grande
collezione di scatole. I nomi sono in ordine alfabetico, e due spiccavano dagli altri. Il primo è
stato “Federic Edward Powell” e il secondo, “Ruth M. Powell”. F.E.Powell è il nome che
Skorzeney ha indicato come suo pseudonimo e falsa identità. Se Skorzeny ed Eric Berman
erano entrambi sinceri, quindi questa scoperta potrebbe portare alla divulgazione dell’alias CIA
di Skorzeny, dimostrando che non solo era negli Stati Uniti prima della seconda guerra
mondiale, egli infatti aveva lavorato per il governo degli Stati Uniti sotto la protezione della OSI
(che più tardi divenne la CIA).
Il “Powell” indizio Chautauqua ha portato ad un altro indizio Powell. ”Ruth M. Powell” è stata
menzionato su un sito web come membro dell ‘”Associazione degli Ufficiali Pensionati di
intelligence segreta”. Era possibile che fosse lo stesso Ruth M. Powell elencato come
partecipante Chatauqua?
C’è qualche domanda, sulla base dei commenti di due presidenti e un segretario di Stato, che
Chautauqua fosse un potente mezzo di propaganda ed una macchina-spionaggio?
Se fosse dimostrato che Ruth M. Powell visse a S. Florida (per Eric Berman), allora le probabilità
sarebbero astronomiche che poteva essere chiunque altro se non la moglie di Skorzeny (alias FE
Powell). E se FE e Ruth M. Powell vivevano negli Stati Uniti prima della seconda guerra
mondiale, poi sarebbe certo che fossero spie per i nazisti e che Chatauqua avrebbe loro fornite
con una copertura perfetta.
Come si è scoperto recentemente, un indirizzo telefonico di S. Miami è stato trovato sotto il
nome di “E. Powell. Le storie di entrambi Berman e Skorzeny sono entrambe supportate da
questo telefono (e indirizzo) registrato e certificato.
Quando la Library of Congress ha recentemente pubblicato una versione condensata della
University of Circuit Chatauqua alla mostra di Iowa, i nomi di “FE e Ruth M. Powell” erano
misteriosamente scomparsi dalla lista principale, dando ulteriore credibilità alla tesi che erano
davvero spie che hanno lavorato per le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, ed i loro nomi
sono stati volutamente rimossi. I nomi dei partecipanti sono stati infatti riorganizzati in
categorie. Comprensibilmente, non esiste una categoria per “spie”.

451
GHS1/PSB e Nicola Tesla: Nikola Tesla era emigrato dall’Austria agli Stati Uniti, al fine di compiere
il suo destino come l’inventore scientifica più prolifico nella storia. Se gli Scherfs (che sono stati
addestrati in spionaggio allo scopo di fornire Hitler con le tecnologie rubati sviluppate in
America) dovevano in qualsiasi modo placare di sete inestinguibile di Hitler per armi avanzate e il
dominio del mondo, essi devono essere in grado di penetrare nella cerchia di influenza dei più
grandi scienziati, quindi dovevano essere vicini a Tesla. Questa missione richiedeva inganno,
furtività, segretezza. Prima di partire dalla loro patria, registri pubblici e della storia di famiglia
degli Scherf sono stati eliminati (tranne per la foto personali raccolte da un imprevisto Otto
Skorzeny che anche se molto tardi ha deciso di diffonderle).
Fino ad ora, non si sapeva molto su GHS1/PSB. Il suo primo impegno è stato quello di omettere
ogni riferimento al nome di Hitler. Quindi, al fine di confondere la questione e impedire a
chiunque di rintracciare le sue radici in Germania, una “F” è stata aggiunta alla fine del (f)
cognome Scherf. Questi due passaggi effettuati portano ad una ricerca genealogica in Germania
estremamente difficile, se non impossibile. Nei documenti genealogici tedeschi e database,
l’ortografia di Scherff (due F) è molto raro. Tuttavia, negli Stati Uniti, è vero il
contrario. L’ortografia “doppia-F” è abbastanza comune. La familiarità di Otto Skorzeny con la
famiglia Scherf era nata nel contesto dello spionaggio, erano 2 spie tedesche e collaborarono in
gioventù. Il cognome in america ha sempre assunto l’ortografia “americanizzata” con 2 F, che
era anche la versione pubblicata negli scritti su Nikola Tesla. Skorzeny, però, ricordava GHS1/PSB
avesse nel nome l’iniziale (H).
Che storia c’è dietro GHS1/PSB? Una volta che ha lasciato la Germania (al di fuori della sua
relazione con Nikola Tesla e l’Unione Sulphur Co.), il primo registro è apparso nel Journal of
annuale della Camera dei rappresentanti (AJHR) da Wellington, in Nuova Zelanda, “per l’anno
1913 e terminato il 31 marzo 1914.” Scherf firmato con la SS Surrey, un piroscafo che trasportava
armi, soldati, denaro e droga, probabilmente illegali.
Il AJHR conteneva un rapporto su una grande insurrezione sulla nave e numerosi membri
dell’equipaggio sono stati accusati di aggressione, insubordinazione, abbandono del dovere, e
altri oneri minori. ”L’abile Marinaio” GHS1/PSB (con due F), è stato accusato di insubordinazione,
poi condannato a pagare con 11 scellini, una somma piuttosto pesante nel 1914, o con due giorni
di carcere. Non è stato menzionato come ha scontato la pena.
La tempistica di questo evento nascosto corrisponde curiosamente con il primo anno in cui
diceva di essere iscritto alla Yale University, strano che un universitario fosse un marinaio e
commerciante di armi.
Evidentemente la Camera neozelandese e il Museo Marittimo neozelandese sentivano entrambi
convinzione che “George Scherff,fosse un abile marinaio” .Questo era un evento significativo
della storia marittima che ha provocato pubblicazione non solo nell’Annual ufficiale Casa
Rappresentanti, ma anche sul sito web del Museo Marittimo della Nuova Zelanda. Nessuna età è
stata data, anche se una stima di sicuro lo avrebbe posto nella sua tarda adolescenza ai primi
anni ’20. Dopo la sua carriera un anno sulla SS Surrey, GHS1/PSB è scomparso dai manifesti di
trasporto Nuova Zelanda.
La carriera marinara di GHS1/PSB ha trovato nuova vita con la linea di Hamburg-Amerika (di
proprietà di Brown Brothers Harriman & Company e aiutato da un credito organizzato
attraverso George Herbert Walker (GHW), suocero futuro di GHS1/PSB).
Il suo nome (con due F) è riapparso in numerosi manifesti di spedizione sull “elenco
dell’equipaggio”, durante il 1920 e 1921, in viaggio da Amburgo, Liverpool, e le Indie Occidentali
Britanniche. GHS1/PSB era stato progressivamente promosso da “marinaio” a “secondo
ufficiale”, “juniores primo ufficiale,” e “primo ufficiale”. Molti dei suoi viaggi documentati erano

452
sul Monte SS Clay, che è partito regolarmente da Amburgo, Liverpool e porti Indie Occidentali e
Sud America.
Un viaggio importante, che partito da Liverpool il 20 gennaio 1915 ed è arrivato a New York il 30
gennaio, era a bordo della SS arabo. Il suo passeggero, sulla linea 1 del manifesto, presentato
all’ INS (Sicurezza Nazionale per Immigrazione) a Ellis Island, è stato George Scherf, cittadino
tedesco da Dölitzsch. Dölitzsch è un piccolo villaggio a sud di Lipsia, in Germania, e non era
troppo distante dalla città natale di Martin Bormann che divenne secondo in comando di
Hitler.
Il documento ufficiale del governo degli Stati Uniti (per il dispiacere inevitabile della INS, l’FBI e
la CIA) stabilisce una connessione “regionale” tra la famiglia di George H. Scherf, Martin
Bormann, Joseph Mengele, Reinhardt Gehlen e Skorzeny, connessione pre-seconda guerra
mondiale tra le Scherfs e questi nazisti noti.
Questo singolo documento, ovviamente, perso nello sforzo frenetico di cancellare tutti i registri
di spie naziste, è passato inosservato fino a quando Eric Berman nella sua ricerca lo ha scoperto
nel 2007. Vedere la foto prodotte da Skorzeny in cui ha individuato quei nazisti, compreso se
stesso e la famiglia di George H. Scherf Sr., “illegale-immigrato, ragioniere di origine tedesca di
Nikola Tesla.” La foto è stata pubblicata da Eric Orion nel libro “The Bush Connection” Berman
(vederehttp://thebushconnection.com ).

Nota: Sulla base di una preponderanza di prove, oltre a recenti scoperte attraverso la ricerca
indipendente, indicando modelli di inganno, corruzione, furto, cospirazione, omicidio e
tradimento, sembra che George H. Scherf (f), Sr. (GHS1) è stato la vera identità di Prescott
Sheldon Bush (PSB). Anche Skorzeny conferma la storia che George H. Scherf Jr. (GHS2) è stato
il figlio adottato da GHS1/PSB. In effetti, GHS1/PSB era un doppio agente segreto che ha lavorato
principalmente in nome della SS nazista, apparato controllava le banche centrali tedeschi che, a
sua volta, controllavano le loro controparti di Wall Street e Londra. GHS1/PSB ha rubato la
tecnologia di Nikola Tesla e secondo Skorzeny, Tesla vene derubato senza accorgersene. I
nazisti del Terzo Reich, determinati come erano per ingannare il mondo nella loro ricerca di
dominazione del mondo, hanno fatto alcuni errori. Il loro piano curato maniacalmente aveva i
suoi difetti, nonostante i loro sforzi. Inevitabilmente, l’avidità è diventata il loro “nemico
occulto”.
Non solo la tecnologia di Tesla rubato, ma i governi di Germania, Russia e Stati Uniti hanno
beneficiato segretamente delle armi e delle sue invenzioni più avanzate e poi girando la
tecnologia sui popoli del mondo. George Scherf, descritto nei libri, giornali e articoli di riviste e
nelle biografie distribuiti in tutta la comunità scientifica come “grande socio, commercialista, e,

453
talvolta, il segretario,” di Tesla ha rubato le sue invenzioni, li ha venduti alla Banking Corporation
Union (UBC), attraverso la sua vice Presidenza e directorship sotto l’alias di Prescott Sheldon
Bush, trasmesse a Paul Warburg (banchiere), Fritz Thyssen (industriale) e IG Farben (il più
grande conglomerato di aziende chimiche del mondo) – questi ultimi due essendo industriali
fedeli al partito nazista di Hitler.
La posizione di GHS1/PSB come “auditor” della Società Unione dello zolfo non è stata casuale
o. La carica di ”Presidente”, della società del chimico tedesco Herman Frasch ha poi fornito
GHS1/PSB l’occasione perfetta per consigliarlo sui brevetti di Tesla e il loro valore finanziario,
oltre ad essere un condotto per i Rockefeller ricchi petrolieri, per il quale entrambi lavoravano.
Da adolescente alla sua metà degli anni ’20, GHS1/PSB aveva acquisito un’esperienza preziosa
nel conoscere il settore del trasporto marittimo. La sua esperienza pratica nel trasporto di
soldati, armi, droga e grandi quantità di denaro rubato sarebbe diventato il marchio di fabbrica
della sua famiglia, Bush. E glii Scherf (f) erano estranei all’omicidio, come nel caso della morte
di Nikola Tesla, che è stato ammesso da Skorzeny. Mentori GHS1/PSB nelle banche di Wall Street
sapevano della sua doppia identità, troppo. Dopo tutto, molti di loro erano passati attraverso un
processo simile di immigrazione “assistito”, documentazione falsa e l’assimilazione nella società
americana, ma ugualmente beneficiato dal business l’hanno condotto con SPB e la sua
associazione con Buckeye Getti di acciaio, Remington Arms (attraverso la sua posizione come
presidente del War Industries Board), le Harriman, Kuhn, Loeb & Company, JP Morgan, i
Rockefeller, e GHW.
Era una coincidenza che le famiglie dei GHW, Samuel P. Bush (SPB), GHS1/PSB (e anche i loro
parenti Pierce) tutti avevano un debole per la servitù domestica dalla loro “Patria”, la Germania
nazista? I loro servi-cuochi “americano”, cameriere, infermieri, hanno insegnato a mentire agli
agenti INS e Census Bureau, senza sospettare che un ricercatore indipendente avrebbe scoperto
il loro inganno 100 anni più tardi.
Casualmente, la linea di Hamburg-Amerika è stata associata con lo scandalo UBC che ha portato
alla “Trading with the Enemy Act” portato avanti contro i fratelli Brown, Harriman & Company,
UBC, GHW e GHS1/PSB. Era stato scoperto che i nazisti stavano riciclaggio denaro rubato
(dall’Europa) attraverso la UBC che l’inviava di nuovo a Adolf Hitler attraverso Fritz Thyssen, i
Warburg, la IG Farben e altri. Armi e spedizioni di petrolio destinati ad aiutare la causa nazista e
arricchire artisti del calibro di SPB e della famiglia Rockefeller sono stati interrotti nel 1942,
anche se alla fine sono stati pagati dividendi agli autori dopo la seconda guerra
mondiale. GHS1/PSB ha ricevuto $ 1,5 milioni, il valore di una quota dello stock di UBC di sua
proprietà. Il totale attivo di UBC sono stati stimati per un valore di più di $ 4 miliardi di dollari alla
volta.
Per evitare ulteriori imbarazzi ai traditori di Wall Street (che avrebbe dovuto essere processato
per tradimento), i National Archives ha “bruciato” i registri associati “al fine di risparmiare
spazio,” salvando temporaneamente la reputazione di SPB. La distruzione di questi documenti
ha fatto poco per cancellare altri documenti governativi che hanno mostrato un’affinità di
questa “famiglia” per condurre affari con i nazisti.
I censimenti federali di riferimento (1930) portano a dettagli e ad un paio di “tendenze” per le
famiglie Bush e Walker, nel favorire la loro origine tedesca. Samuel P. Bush ha impiegato una
cameriera, Emma Sigler, emigrata negli Stati Uniti nel “1907″ dalla Urbach, Germania. Emma,
come i suoi benefattori, non solo mentì sulla sua età (28), che avrebbe dovuto essere 37 (in base
alla sua dichiarazione al INS che aveva 19 anni nel 1902), ma la data di arrivo e la sua vera
destinazione, la casa di SPB. In qualche modo, Emma aveva “dimenticato” che arrivò al porto di
New York, il 15 Settembre 1902, cinque anni prima della sua dichiarazione al Census Bureau fatta
nel 1930. Il punto qui è che non importa quanti anni avesse in due occasioni, ma che in una o
entrambe le occasioni, ha mentito ai funzionari INS.

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George Herbert Walker Bush

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Questa ricerca potrebbe essere considerato incompleto senza rivelare l’identità del burattino
internazionale consumato: George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush (GHSII /
GHWB)
Skorzeny era enfatico quando ha fatto l’affermazione apparentemente scandaloso che George
H. Scherf (f) Jr., era il figlio del commercialista di origine tedesca immigrata illegalmente, George
H. Scherf (f) Sr segretario di Nikola Tesla.
Quello che Skorzeny non sapeva, come è stato precedentemente ipotizzato, era la corretta
grafia del suo cognome di nascita. Skorzeny, essendo stato guardia del corpo di Adolf Hitler,non
avrebbe conosciuto nessuno che non conoscesse, o senza che Hitler lo sapesse. Era il suo
lavoro. La fotografia che ritrae i giovani, che presto sarebbero diventati famigerati criminali di
guerra nazisti ha mostrato l’onestà delle affermazioni di Skorzeny, una qualità che nei suoi
collaboratori forse mancava. Skorzeny ha affermato che GHSII / GHWB era stato addestrato
come spia per Adolph Hitler, ed è possibile che egli non seppe mai che GHSI / PSB era un
“impostore”cioè un doppio agente segreto. Né Hitler, né GHSI / PSB avrebbero rischiato una
tale divulgazione. La storia GHSII / GHWB essendo stato “adottato” da GHSI / PSB porta questa
conclusione.
Le fotografie, che Skorzeny ha prodotto come prova, sono state scattate in un ambiente alpino,
comune alle Alpi settentrionali. L’architettura, all’interno della casa Scherf e fuori casa (da una
seconda foto), ricordano la stessa regione del centro-est della Germania.

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Come mai, allora, Adolph Hitler reclutò i Scherfs per un compito così arduo?
Era noto di aver trascorso del tempo a Berlino, Monaco di Baviera, e altre grandi città – sia in
campo militare che durante le campagne politiche. La trama di ricorrere ai Scherf è stata
effettuata in Dölitzsch, circa 20 miglia a sud di Lipsia (ricordare la dichiarazione GHSI / PSB s ‘alla
INS nel 1915). A ovest della Dölitzsch c’era la città di Wegeleben, casa di Martin
Bormann. Bormann ha posato per una fotografia con la famiglia Scherf (vedi foto), con
Skorzeny e Joseph Mengele, un’occasione facilitata dai ruoli erano tutti a giocare come membri
della SS di Hitler. Tutti e tre assistitevano nella formazione della famiglia Scherf, che erano
neofiti di spionaggio al momento.
La famiglia di GHSI / PSB tuttavia, non era originario di Dölitzsch. Erano dalla regione Cuxhaven
della Germania settentrionale, una città portuale nei pressi di Amburgo. E ‘in quella posizione le
Scherfs avrebbero ricevuto la loro formazione nel settore bancario tedesco, riciclaggio di
denaro, e il tradimento, dai Warburg. L’associazione degli Scherf con Martin Bormann
costituisce il fondamento (oltre la teoria o speculazione), che sono stati selezionati con cura ed
addestrati da Hitler ad operare come spie, trafficanti di droga e di armi, e “soci in affari”
(riciclatori di denaro) dei banchieri centrali di New York che sostenuto i nazisti, fino a essere
catturato nel 1941 e chiuso nel 1942.
Martin Bormann, dopo aver raggiunto una posizione di grande potere nel partito nazista nel
1933, ha costituito e amministrato “Adolf Hitler Endowment Fund dell’industria tedesca,”
sostenuta da “donazioni” di imprenditori tedeschi di successo. Bormann ha anche gestito tutti
gli affari commerciali di Hitler e le finanze personali, dopo aver acquisito una reputazione come
assassino e intimidatore degli organizzatori sindacali. Fu uno dei più potenti capi del Terzo
Reich.
Joseph Mengele, il famigerato “Angelo della Morte”, era noto per l’uccisione di migliaia di
persone detenute ad Auschwitz, per l’esecuzione di esperimenti biologici sadici sui prigionieri
nei campi di sterminio e di avere un debole per “studiare” i gemelli.
Dopo aver studiato biologia presso l’Università di Monaco di Baviera, poi a lavorare come
assistente di ricerca presso Francoforte Istituto Universitario di Biologia ereditaria e Igiene
Razziale, Mengele è entrato nel Sturmabteilung, o “Stormtroopers”, una organizzazione
paramilitare del partito nazista. Il suo ruolo altrettanto integrata quella di Bormann e Skorzeny.
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Emerge dall’ associazione che GHSI / PSB si è formato dai “migliori”. E’ facile immaginare come
abbia fatto un ragazzo formato da giovane come spia nazista a diventare capo della CIA e
Presidente USA. George Bush Senior, ex vicepresidente e poi presidente degli Stati Uniti dagli
anni ottanta ai novanta, si spaccia per texano roccioso a cui non piacciono "i puzzolenti
formaggi francesi". Uomo indubbiamente di vasti e variegati interessi, equamente distribuiti nel
mercato della droga, e poi in quello delle armi e del petrolio. Ripercorriamo velocemente le
tappe di questa brillante carriera criminale. Nella migliore tradizione di famiglia, George Senior si
fa le ossa nei circoli anticomunisti dell'alta finanza americana; è coordinatore del fallito sbarco
nella Baia dei Porci a Cuba, ufficiale di collegamento del narco-dittatore panamense Noriega,
consulente speciale di Carlyle Group, il principale fornitore di armi dell'esercito americano,
direttore della C.I.A. tra il 1976 e il 1981. Tra il 1981 e il 1986, divenuto vicepresidente degli Stati
Uniti sotto Reagan, Bush padre organizza e gestisce giganteschi interessi nel mercato
internazionale della droga. Tale attività, forse meno conosciuta, merita una disamina più
esaustiva.

Il narcocrate con gli stivali

Il 19 settembre e il 26 ottobre 1996, l'E.I.R. (Executive Intelligence Review) tiene due affollate
conferenze stampa a Washington, presentando due dossier: "Would a President Bob Dole
prosecute drug-super kingpin George Bush" e "George Bush and the 12333 serial murder ring". I
due rapporti contengono una mole impressionante di dati non solo sulle attività illecite gestite
da Bush nel traffico internazionale di cocaina ma anche sulla rete di connivenze costruite dall'ex-
presidente americano all'interno del dipartimento di giustizia U.S.A.
Il narcocrate Bush inizia la sua ascesa dopo che il congresso U.S.A. decide di smobilitare il
sostegno della C.I.A. alle attività dei contras in Nicaragua. Il controllo dell'esportazione della
droga, gestito dai mercenari nicaraguegni, passa così sotto due strutture dell'entourage di Bush,
il National Security Council Staff e il gruppo Focal Point, interno allo stato maggiore del
Pentagono. Il complesso delle operazioni di traffico internazionale eseguite sotto la direzione di
Bush è ricostruibile anche attraverso una serie di Decreti Esecutivi e Decreti di Sicurezza
Nazionale, resi pubblici dopo il 1981, dai quali si evince come Bush, allora vice presidente sotto
Reagan, fu il supervisore assoluto non solo delle attività della C.I.A. ma anche di tutte le
strutture federali segrete emanazione del Pentagono. In tale qualità, organizzò, nell'ambito
della vera e propria guerra scatenata dagli U.S.A. contro lo Stato sandinista in Nicaragua, il
finanziamento dei mercenari contras attraverso il traffico di cocaina. Suo braccio esecutivo era il
colonnello Oliver North e l'assistente di questi, Rob Owen, ex componente dell'ufficio
senatoriale di Dan Quayle. Testa di ponte in Nicaragua era invece Adolfo Calero, ex membro del
consiglio di amministrazione della Coca Cola. Ad organizzare materialmente i traffici era infine
Juan Norwin Meneses Cantarero, noto come "el rey de drogas" a Managua, oggetto fino alla
fine degli anni ottanta di 45 indagini condotte dalla D.E.A. e mai incriminato. Ricky Donnell Ross,
trafficante di crack di Los Angeles, in un processo a suo carico del 1996, spiegò che il
finanziamento dei contras con il traffico di cocaina iniziò nel 1981, ancor prima che i mercenari
iniziassero le operazioni militari contro il Governo di Manuel Ortega. In un vertice tenuto in
Honduras tra gli esuli nicaraguesi somozisti Danilo Blandon Reyes, Juan Norwin Meneses
Cantarero, il colonnello Enrique Bermudez (ex addetto militare nicaraguegno a Washington) e
membri della C.I.A. fu pianificata l'operazione coca-contras che prevedeva di inondare i quartieri
poveri di Los Angeles e delle altre metropoli americane con cocaina e soprattutto crack
importato grazie ai contras. Incaricato di gestire la linea del traffico fu proprio Ricky Donnel Ross
che, applicando prezzi stracciati, trasformò la cocaina da droga di élite in sostanza a larghissima
diffusione nei ghetti. Obiettivo non secondario dell'operazione era infatti quello di minare ogni
forma di aggregazione politica del popolo nero, coinvolgendo le due gang più forti - i Bloods e i
Crips - nel mercato della droga.
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Tra il 1981 e il 1986 Bush costruì un vero e proprio "governo parallelo", le cui colonne portanti
erano pezzi della C.I.A. e del Pentagono, che svolgevano operazioni "coperte" per conto della
Casa Bianca senza che la struttura ufficiale di questi apparati ne fosse coinvolta. Ciò era possibile
grazie all'organismo creato da Bush, il National Security Council, avente la stessa sigla
dell'omonima struttura federale (NSC), ma che era in realtà uno staff della Casa Bianca alle
dirette dipendenze di Bush. Nel 1981 Reagan firmò l'Executive Order 12333, che esonerava le
agenzie di intelligence dalle restrizioni operative degli anni settanta. Tale decreto, relativo a
tutte le operazioni di spionaggio estero, conteneva provvedimenti per l'uso di "risorse" private
da parte dei servizi segreti e delle forze dell'ordine. L'E.O. 12333, inoltre, affidava al NSC (quello
parallelo) la revisione, la guida e la direzione di tutte le attività dei servizi, mettendo di fatto la
C.I.A. e i servizi militari sotto le dipendenze della struttura creata da Bush. Il 14 dicembre 1981 fu
emesso un altro decreto di sicurezza nazionale (NSDD-3) che creava lo Special Situation Group
(SSG), guidato da Bush e avversato duramente dal segretario di stato George Schultz poiché tale
struttura andava a frapporsi tra lui e il presidente Reagan. Negli anni il governo parallelo di Bush
crebbe ancora. Nell'aprile del 1984 Reagan firmò il NSDD-138 che dava vita al Terrorist Incident
Working Group, (TWIG), sempre sotto il comando dello Special Situation Group. Nel luglio del
1985 Bush fu poi messo a capo di una super task force antiterrorismo formata da funzionari del
Pentagono, della C.I.A., del Dipartimento di Stato, del NSC, da Oliver "Buck" Revell dell'FBI e
dall'israeliano Amiran Nir. Nel febbraio del 1986 questa task force diede vita a un organismo
permanente, l'Operations Sub-Group (OSG) e fu creato un ufficio anti-terrorismo all'interno
dello staff del NSC guidato da Oliver North e dai suoi assistenti Craig Coe e Robert Earl.

Le operazioni segrete del Pentagono passarono invece al Focal Point, sempre sotto la direzione
di Bush. Si trattava, secondo gli analisti dell'E.I.R., di un ufficio camuffato all'interno dello Stato
Maggiore della Difesa, che nel 1987 diede vita alla Joint Special Operation Agency, una struttura
con risorse di molto superiori alla stessa C.I.A. e che raggruppava l'Intelligence Support Activity
(ISA), la Delta Force e il Seal Team 6 della Marina.
La potentissima struttura di Bush fu minacciata nel novembre del 1986 dall'esplodere dell'affare
"Irangate", anche se molti ritengono che lo scandalo fu organizzato proprio per proteggere i
servizi legati al Focal Point e in particolare per insabbiare le prove di una partecipazione dei
contras al traffico di droga, e ciò spiega il nome dato successivamente all'affaire: "Iran-contras".
Eccone le tappe fondamentali.
Nel gennaio-febbraio 1986 la Procura Federale di Miami inizia a indagare sulle accuse di traffico
di droga rivolte ai contras. Nell'aprile '86, sei mesi prima dello scoppio dello scandalo "Iran-
contras", la Commissione Esteri del Senato U.S.A. apre un'inchiesta ufficiale e molti uomini di
Bush, in particolare Oliver North, tentano di insabbiare le prove e di intimidire gli investigatori.
Ma le prove continuano ad affiorare, per poi rischiare di divenire schiaccianti il 5 ottobre 1986,
quando un aereo da trasporto C-123 della Southern Air Transport, una compagnia legata alla
C.I.A., fu abbattuto nei cieli del Nicaragua. Il pilota rimase ucciso ma un membro dell'equipaggio,
Eugene Hasenfus, fu catturato dai sandinisti. Hasenfus possedeva informazioni di particolare
peso sul commercio con i contras ed era vitale che queste non finissero in pasto all'opinione
pubblica. L'opportunità per insabbiare il tutto viene un mese dopo quando, il 3 novembre 1986,
il giornale libanese al-Shiraa rivelò che il governo americano vendeva missili segretamente
all'Iran nella speranza di ottenere il rilascio degli ostaggi americani detenuti in Libano. In verità la
vendita di questi missili era praticamente insignificante rispetto alla mole di armamenti venduta
allo stesso Iran dal 1981 in poi, ma l'inchiesta fu abilmente dirottata e fu reso pubblico che i ricavi
per la vendita dei missili all'Iran erano finiti in fondi segreti e fuori bilancio amministrati da un
consorzio semi privato, "The Enterprise" diretto dal generale Richard Record che, violando gli
emendamenti Boland - che vietavano i finanziamenti ai mercenari contras - li aveva dirottati
verso questi ultimi.

459
Il 25 novembre 1986, il ministro della Giustizia Edward Meese rese pubblica tale ricostruzione e
dichiarò che "L'unica persona nel governo statunitense che era precisamente al corrente di
questa operazione era il colonnello Oliver North, membro dello staff del Consiglio di Sicurezza
Nazionale della Casa Bianca". L'opinione pubblica e la stampa concentrarono l'attenzione
esclusivamente sul "personale tradimento" di North e la vicenda si chiuse con le lacrime del
colonnello durante le udienze al Congresso U.S.A. trasmesse in diretta televisiva. Il gigantesco
traffico di droga e armi organizzato da Bush con i contras era salvo, nonostante la D.E.A.,
proprio in quegli anni e in quelli successivi, sfornasse rapporti dettagliatissimi sui traffici
organizzati dal governo parallelo di Bush in america centrale. Tra i tanti, ne esiste uno
particolarmente inquietante, stilato dal funzionario della D.E.A. Celerino Castillo III ("Cele") e
contenuto nella pratica con sigla GFGD-91-9139, in cui si circostanzia con tutti i dettagli che voli
arrivati all'aeroporto di Ilopango, a El Salvador, giungevano carichi di armi e ritornavano negli
Stati Uniti carichi di cocaina. Questi voli erano supervisionati direttamente dal colonnello Oliver
North che si faceva rappresentare in Salvador dall'agente della C.I.A. di origine cubana Felix
Rodriguez, il quale aveva eletto l'hangar numero 4 della base di Ilopango a centro di
smistamento dei traffici. La cosa più stupefacente è che nel rapporto si afferma che l'attività di
Rodriguez inizia dopo una riunione effettuata il 22 gennaio 1985 alla presenza dell'allora vice-
presidente Bush e del suo consigliere Donald P. Gregg. Castillo continuò ad inviare relazioni
dettagliatissime anche nei tempi successivi fino a quando il suo diretto superiore, Bob Stia, gli
intimò di non interferire nelle operazioni che si svolgevano ad Ilopango. Analoga
"raccomandazione" gli venne fatta dall'ambasciatore nordamericano a El Salvador, Edwin Corr.
Nonostante gli avvertimenti, il 1 settembre 1986 Castillo portò a termine un controllo con unità
antidroga nella casa del pilota Wally Grasheim, sospettato di operare nei traffici da Ilopango, nel
corso del quale furono rinvenute casse di esplosivo C4, bombe a mano, munizioni e fucili M-16,
uno dei quali registrato a nome del colonnello Steel, comandante della missione militare U.S.A.,
che dichiarò poi di aver "regalato" il fucile a Grasheim. Minacciato di morte, Castillo venne a
conoscenza che si stava preparando un attentato contro di lui sotto la direzione del colonnello
Hugo Francisco Moran, delle forze armate del Guatemala e agente della C.I.A., la cui
responsabilità sarebbe poi stata attribuita alla guerriglia salvadoregna, ma riuscì a fuggire da El
Salvador, nascondendosi poi negli U.S.A.

La "war on drugs"

E' solo apparentemente paradossale che negli stessi anni la politica proibizionista di Reagan e
Bush, la "war on drugs", raggiunga livelli di vera e propria isteria. Vediamone velocemente le
tappe. Reagan si insedia alla Casa Bianca nel 1980 e dopo pochi mesi lancia un' "offensiva senza
precedenti" come lui stesso la definì, contro il commercio di droghe. Artefice e protagonista ne
fu in realtà la moglie Nancy, che appena giunta alla Casa Bianca spese più di un milione di dollari
per cambiarne le masserizie, attirandosi le ire della stampa e dell'opinione pubblica. Per rifarsi
una credibilità la first lady decise di divenire la paladina del proibizionismo, mobilitando
l'integralismo cattolico più retrivo, costituendo associazioni e fondazioni ad hoc e lanciando la
politica della "tolleranza zero". La repressione contro i consumatori di droghe, negli anni '80 -
'88, si fa durissima e coinvolge anche il partito democratico, che decide di rincorrere i
repubblicani di Reagan sul piano della forca. Quando Bush arriva, nel 1988, alla presidenza degli
Stati Uniti capisce che la lotta alla droga può essere un ottimo paravento per coprire le
operazioni criminali che gli U.S.A. organizzano in quegli anni in vari parti del mondo. Lancia
dunque il cosiddetto "piano Bush", fondato su un assunto agghiacciante: chiunque acquisti una
qualsiasi droga va considerato complice dei crimini compiuti dai trafficanti. Bush sa di avere
gioco facile con l'opinione pubblica, sconvolta dalla proliferazione del crack nei quartieri poveri e
dalle centinaia di omicidi tra bande rivali che spesso coinvolgono passanti del tutto estranei.

460
Bush, che dell'introduzione del crack in America era stato uno degli artefici, riesce a procurarsi
un consenso senza precedenti soltanto con la promessa che egli riuscirà a porre rimedio alla
drammatica situazione dell'ordine pubblico. Lo stato di diritto viene letteralmente devastato
dalla legislazione d'emergenza e nella piano "war on drugs" vengono convogliati stanziamenti
inimmaginabili: il budget per le operazioni antidroga passa dagli 1,5 miliardi di dollari del 1980
agli 11 miliardi di dollari del 1991 e l' 80% delle risorse è utilizzato per la repressione. Le leggi
speciali arrivano a degli obbrobri giuridici: alla fine degli anni ottanta la sanzione media per reati
di droga è di 41 mesi contro i 36 per gli omicidi di primo grado e i 24 per quelli di secondo grado,
gli arresti arrivano, nel 1989 a 1.361.700 di cui 800.000 per semplice possesso e circa un terzo per
marijuana. L'affollamento delle carceri raggiunge livelli mai toccati in precedenza: nel 1994 si
contano in U.S.A. 519 detenuti ogni 100.000 abitanti, per la stragrande maggioranza neri e
latinos, ben più che in Sud Africa, dove non arrivano a 370. A causa dell'affollamento delle
carceri, molti detenuti per reati di violenza vengono rimessi in libertà prima di aver scontato la
pena, e il clamore suscitato da alcuni crimini particolarmente efferati compiuti da alcuni di essi
una volta liberi, permette all'amministrazione Bush di lanciare un faraonico piano per triplicare il
numero delle celle entro il 1996. Le leggi antidroga prevedono inoltre il sequestro di tutti i beni
dei sospetti di traffico o spaccio di stupefacenti. E' un enorme regalo alla D.E.A., che incamera
direttamente i beni sequestrati: nel 1988 i sequestri alimentavano il bilancio della D.E.A per 2
milioni di dollari su 2.500.000, nel 1991 arriveranno ad essere 10 milioni di dollari su 11. La "guerra
alla droga" giunge ai livelli dei peggiori regimi: per "contrastare" gli spacciatori vengono istituiti
dei "profili" che consentono alla polizia di arrestare chiunque risponda alle seguenti
caratteristiche :

- razza diversa da quella bianca


- il fatto di muoversi in fretta
- un viaggio in aereo con il solo biglietto di andata
- un certo tipo di macchina e di targa
- il rispettare su autostrada il limite di velocità (SIC!), perché si suppone che il trafficante viaggi
ad andatura moderata per non attrarre i sospetti della polizia.

Viene poi istituita la "legge sui paraphernalia", cioè gli oggetti comunemente usati per
contenere e consumare droghe. Tra i tanti arresti giustificati dall'applicazione di tale legge fece
scalpore quello di S. Zhanadov, piccolo industriale che produceva contenitori di plastica per
campioni di profumi (comunemente usati dagli spacciatori di crack), condannato a 5 anni di
prigione.
A partire dal 1987, infine, viene promossa una campagna per la delazione di massa: la polizia
distribuisce alla popolazione un questionario ("Rapporto su case sospette di droga") che può
essere inviato anche anonimamente. Tra le domande compaiono perle tipo:
- segnalare case con finestre con scuri o veneziane che non permettono di vedere all'interno
- segnalare case con palizzate di legno attorno al giardino o al cortile
- segnalare movimenti di persone o di veicoli e annotarne frequenza e durate delle visite,
numero di targa,colore e marca dei veicoli

Infine c'è il grande business dei test antidroga, in particolare di quello delle urine (in realtà assai
poco significativo se non effettuato nelle modalità appropriate) che viene a tal punto
sponsorizzato dalle autorità che gli stessi politici, per dimostrare di essere "drug-free", si
esibiscono in imbarazzanti performance pubbliche (oltre un centinaio di candidati alle elezioni
politiche offriranno la propria urina per dimostrare di essere "BUONI AMERICANI"), con risultati,
spesso, da comica finale. Essendo infatti fiorito parallelamente il mercato delle urine pulite, chi
era "drogato" si faceva prestare urina da persone che non lo erano, oppure predisponeva

461
complicati dispositivi per "erogare" fraudolentemente urina d.o.c.: tra i più ingegnosi furono
sperimentate borse di gomma da fleboclisi, tenute sotto l'ascella e collegate con un tubo che
arrivava al pene o alla vagina. Spremendo la borsa con il braccio usciva dal tubo urina pulita
acquistata dai molti "venditori"; dopo, però, che alcuni funzionari e impiegati statali furono colti
in "flagranza di reato", si giunse ad imporre che il test delle urine fosse eseguito in presenza di
sorveglianti. Il test delle urine si diffuse a tal punto che nel 1994 l'85% dei complessi industriali
U.S.A. lo imponeva ai propri dipendenti, generando in pochi anni un giro d'affari da un miliardo
di dollari, tanto che Carlton Turner, il consigliere per le questioni di droga della Casa Bianca,
dopo averlo imposto, si dimise dalla carica per divenire dirigente di una ditta che produceva -
guarda un po' - test antidroga. I risultati della "war on drugs" furono ovviamente disastrosi: il
numero dei consumatori abituali aumentò del 7% (toccando quota 2.700.000), quello degli
occasionali arrivò nel 1993 a 24,4 milioni, i morti per cocaina ed eroina passarono dai 1948 del
1985 ai 7705 del 1992. Una catastrofe, che non impedì all'amministrazione Bush, divenuto nel
frattempo presidente nel 1988, di essere parte attiva nel mercato internazionale della droga. Nel
dicembre del 1988 infatti, un attentato terroristico, che distrugge un boeing 747 della Pan Am
facendolo precipitare nei pressi di Lockerbie (Scozia), uccidendo 270 persone, viene
faticosamente insabbiato dalla C.I.A. perché rischiava di mettere a nudo gli inconfessabili traffici
del Governo americano. Questi sinteticamente i fatti, ricostruiti dall'agenzia newyorkese Interfor
e racchiusi in un documento di 27 pagine noto come "Rapporto Interfor". Verso la metà degli
anni ottanta la D.E.A. aveva assicurato a Monzer Al-Kassar (trafficante siriano di eroina coinvolto
nell'affare Iran-Contras) un percorso protetto per spedire valigie di droga da Francoforte agli
U.S.A.; l'accordo era stato raggiunto attraverso Khalid Jafaar, un corriere della droga che era
anche informatore della D.E.A.. In cambio della protezione, Al-Kassar ufficialmente dava alla
D.E.A. informazioni su altri trafficanti americani ed europei. L'eroina veniva caricata da Jafaar sui
voli Pan Am a Francoforte, d'accordo con la polizia tedesca BKA. A New York, grazie alla D.E.A,
superava senza controlli la barriera doganale. L'operazione veniva chiamata in codice
"Operation Courier" e proprio nel quadro di tale operazione doveva avvenire un trasporto di
eroina con il Boeing 747 precipitato a Lockerbie. Il giorno dell'attentato, Jafaar arriva
all'aeroporto di Francoforte per imbarcarsi sul volo Pan Am diretto a New York; porta con sé una
valigia con effetti personali, la consegna al banco e si avvia per imbarcarsi sull'aereo. Egli sa che
la sua valigia non arriverà mai a New York, ma sarà sostituita da una valigia piena di eroina. La
sostituzione sarà operata da un impiegato turco della Pan Am addetto ai bagagli, il quale porterà
la valigia piena di droga oltre i controlli di sicurezza per essere imbarcata sul Boeing.
Quest'ultimo, tuttavia, aveva nel frattempo deciso di collaborare con i terroristi e sostituisce il
carico di eroina con una valigia piena di esplosivo. Jafaar morirà nell'attentato e sarà
ufficialmente indicato come il kamikaze che lo aveva eseguito. Ma l'agenzia Interfor scopre altre
anomalie. Qualche ora prima del decollo, un agente segreto del Mossad allerta il BKA e la C.I.A.
su un possibile sabotaggio. Un agente del BKA si insospettisce perché si accorge della differenza
di colore fra la valigia consegnata da Jafaar e quella che l'aveva sostituita e avverte la C.I.A.
Dopo il disastro la D.E.A. prima nega tutto, poi ammette che l'Operation Courier era in corso a
Francoforte fino a qualche tempo prima dell'attentato ma nel maggio del 1990 una
Commissione d'inchiesta della Casa Bianca dichiara che la D.E.A. non era coinvolta perché tra i
relitti dell'aereo non venne trovata droga. Ma ciò avvalora indirettamente la tesi di Interfor.
Qualche anno dopo, nel 1994, Allan Francovich presenta al London Film Festival il documentario
Maltese Double Cross,che ripropone la pista della droga, ma il film viene improvvisamente
ritirato dalla programmazione. Secondo il deputato laburista Tam Dyell il ritiro fu imposto dalla
D.E.A. perché Maltese Double Cross, riprendendo informazioni del Mossad, rivelava che sul
Boeing caduto a Lockerbie doveva esserci il ministro sudafricano Botha e i terroristi avevano
approfittato, per realizzare l'attentato, del canale privilegiato predisposto dalla D.E.A. per il
traffico di eroina da Francofote agli U.S.A. su iniziativa, chi si rivede!, di Oliver North. Il

462
documentario arrivava a due conclusioni inoppugnabili e mai smentite e cioè che:
- strutture del Governo U.S.A. avevano garantito a una banda di trafficanti di trasportare per
anni droga dall'Europa agli U.S.A.; tale garanzia non si limitava alla pratica di "guardare dall'altra
parte" ma si concretava in attiva collaborazione, tanto che l'Operation Courier aveva rifornito di
droga per anni la città di Detroit;
- con il pretesto della "guerra alla droga" le agenzie governative addette alla repressione
avevano operato al di fuori di qualunque controllo istituzionale e si prospettavano come
strutture parallele dal carattere eversivo.

George Herbert Walker Bush eroe di guerra


Ben prima della fine della seconda guerra mondiale, l’ammiraglio Wilhelm Canaris, capo della
Abwehr (Defense Intelligence tedesca) ha deciso di fare piani per riorganizzarsi. Era stato
stabilito che il destino della Germania era quello di “perdere” la guerra e l’organizzazione è stata
costretta a trasferirsi “underground.” I loro piani a lungo termine, erano descritti nella
“circoladre di Madrid”, un documento scoperto dopo la guerra, l’obbiettivo era infiltrarsi
segretamente ngli Stati Uniti e alla alla fine prendere il sopravvento del paese, stabilendo così
“1000 anno Reich” – senza sparare un colpo.
L’Abwehr da allora è diventato il “. Deutsche Verteidigungs Dienst (Agenzia della Difesa
tedesco [DVD])” Il motto dell’agenzia è: “Für uns, ist der Krieg Niemals vorbei (Per noi, la guerra
non è mai finita).”
Secondo Skorzeny era stato fatto un “certificato falso di nascita” per permettere
l’arruolamento del Minorenne GHW Bush Sr. in Marina (facilitata dal padre), e l’abbandono dei
due membri dell’equipaggio quando il loro aereo navy fu danneggiato ed era capace di
sbarco,come fu descritto poi nella biografia ufficiale, fu una rivelazione agghiacciante che
descrive il lato oscuro del “pilota più giovane” della marina
I racconti biografici del suo “eroismo”, sono, di nuovo, destinati a ritrarre la sua immagine come
un “eroe di guerra”, per non dimenticare le gesta eroiche del padre, PSB.
Skorzeny e GHSII / GHWB, attraverso ODESSA e Operazione Paperclip, hanno ricostruito la CIA
aiutando circa 50.000 spie tedesche ad entrare illegalmente nel paese, molti via
Argentina. Canaris, è stato riferito, fu “appeso nel nudo” per il suo ruolo in un complotto per
assassinare Hitler il 20 luglio 1944.Questa storia era un trucco, e Canaris si è reinsediato in
Oklahoma sotto falso nome, Samuel Randall Pittman. Pittman, mascherato da un professore di
diritto, ha trovato rifugio sicuro dove ha insegnato diritto a Oklahoma Baptist University. La sua
casa è stato fornita da traditori all’interno della comunità dell’intelligence
statunitense. L’indirizzo di Pittman è stato: 426 West Midlands Street, Shawnee, Oklahoma, a
pochi isolati dall’università. Non è un caso che il Murrah Federal Building di Oklahoma City è
stato bombardato, nel tentativo di distruggere compromettenti registri e documenti di DVD,
insieme ai documenti relativi a Agent Orange, che è stato utilizzato per defogliare le giungle del
Vietnam.
GHSII / GHWB, un maestro nel mettere in scena colpi politici internazionali, è stato responsabile
per l’organizzazione e la formazione di tiratori appoggiati dalla CIA, guerriglieri e trafficanti di
droga. GHSII / GHWB è stato anche coinvolto nella Baia dei Porci che ha preceduto l’assassinio di
Kennedy. Il suo Zapata Oil Company è stato utilizzato dalla CIA come mezzo di finanziamento e
per orchestrare assassinii politici, di armi e riciclaggio di denaro.
Alcune agenzie di intelligence sospettano che “DVD” potrebbe essere un acronimo di Deutsche
Versicherungs Dienst (Agenzia delle assicurazioni tedesco).Indipendentemente da ciò, il DVD,
con sede a Dachau, è il continuum internazionale intelligence nazista SS.
Secondo fonti di intelligence, Canaris si ammalò nel 1976. A quel tempo, Henry Kissinger è stato
messo come una “finto” leader DVD. Kissinger è stato sostituito definitivamente da GHSII /
GHWB nel 1978.
463
Fonti di intelligence attendibili hanno dichiarato che GHSII / GHWB sia in possesso di un
passaporto tedesco e la cittadinanza tedesca. Satelliti di intelligence britannici hanno
fotografato Scherf (alias George HW Bush) partecipare alle riunioni DVD a Dachau Monaco di
Baviera, in Germania.
GHSII / GHWB, con suo rammarico, compare anche in una fotografia scattata al Texas School
Book Depository, Dallas, Texas, il 22 novembre 1963, dopo l’assassinio del presidente John F.
Kennedy. Nonostante la sua “incapacità di ricordare dove si trovasse” ha ammesso in quel
fatidico giorno, lui (come un agente della CIA) è stato
ascoltato dal direttore dell’FBI J. Edgar Hoover il
giorno seguente.

Nel 1993, è emerso un documento poco conosciuto


che descrive, non solo in questo debriefing, ma il
riporta il coinvolgimento GHSII / GHWB con la CIA fin
dal 1960 (dichiarazione di Recall Skorzeny nel
1999,dice che ha co-fondato la CIA insieme a “George
HW Bush” alla fine della seconda guerra mondiale).
Un Memo dell'FBI dal direttore J. Edgar Hoover,
scoperto da John McBride nel 1988, ma scritto
appena sette giorni dopo l'assassinio di JFK, prevede
la verifica che George HW Bush era un ufficiale della
CIA nel 1963 ed era fornitore di aggiornamenti sui
cubani anti-castristi. George Bush ha detto questa
nota si riferiva ad un altro "George Bush", perché non
era nella CIA al momento. Incredibilmente, un altro “George Bush” che ha lavorato presso la CIA
ha causato la “confusione”, così GHSII / GHWB è sfuggito al sospetto come partecipante
dell’assassinio.

464
Ancora una volta, quando l’argomento assassinio di JFK riemerse nei nastri del Watergate di
Nixon del 1974, c’è stata una discussione registrata in riferimento a “fotografie” che avrebbe
implicato la CIA e
GHSII / GHWB.
GHSII / GHWB, che
aveva lavorato sulla
campagna elettorale
di Nixon, aveva
anche fatto una
telefonata alla sede
di Houston dell’FBI,
dopo l’assassinio, nel
tentativo di
inquadrare un James
Parrott “, forse uno
studente presso
l’Università di
Houston,”
affermando che “un
James Parrott ha
parlato di uccidere il
presidente a
Houston” si pensa
che questa
dichiarazione fosse
funzionale a crearsi

465
un alibi molto credibile.

GHSII / GHWB poi ha dato all’FBI i nomi di due membri dello staff sede del Partito Repubblicano
della Contea di Harris, un Mrs. Farley e Arlene Smith “, come due fonti di” ulteriori informazioni
riguardanti l’identità di Parrot .
Qui abbiamo tre persone con le informazioni riguardanti il potenziale assassinio di JFK, che
sapevano di questo settimane prima del “fatto” ,prima dell’assassinio e all’FBI non è stato
notificato niente fino alle ore dopo l’evento, come è possibile?
Da questo punto di vista, l’incapacità di GHSII / GHWB nel ricordare dove si trovava il giorno JFK
fu assassinato non è credibile (non tutti ricordano dove si trovavano il giorno JFK fu
assassinato?).
GHSII / GHWB apparentemente perdonato Parrott qualche tempo dopo, quando Parrott ha
lavorato alla campagna presidenziale GHSII / GHWB quando correva contro Bill Clinton nel
1992. Il documento FBI parla da sé, come fa la foto scattata di fronte al deposito di libri.
Simile alla caduta di “Trading with the Enemy Act” le accuse contro GHSI / PSB. Nel 1942, questo
è l’ennesimo esempio di una “indagine” federale che coinvolge un membro del clan “Scherf”,
progettato per dare l’illusione che l’agenzia stesse a “fare il suo dovere.”
Questi fatti supportano anche la tesi che sia l’FBI e la CIA sono controllati da soggetti capaci di
“tagliere” chiunque, compreso un presidente in carica in pieno giorno con migliaia di testimoni,
che non riesce a conformarsi al “master plan”.Il Presidente Kennedy aveva annunciato la sua
intenzione di sciogliere la Federal Reserve, smantellare la CIA e la criminalità organizzata, il
presidente Kennedy era una grave minaccia per il master plan.
Prima dell ascesa di GHSII / GHWB in politica, si può presumere che abbia supervisionato le
operazioni di contrabbando di stupefacenti provenienti dall’Estremo Oriente. Numerosi racconti
dei soldati, consiglieri militari e agenti dei servizi segreti lo mettono in prossimità di operazioni
segrete che servivano ai far soldi e generatrici di omicidi, il rovesciamento di governi stranieri e
per finanziare programmi segreti black-ops.

466
467
GHSII / GHWB, sempre usando il suo pseudonimo “Bush”, si candidò per una carica pubblica in
Texas, ottenendo un seggio nella Camera dei Rappresentanti 1967-1971.
Meno di due mesi dopo le dimissioni del presidente Richard Nixon, GHSII / GHWB, allora
presidente del Comitato Nazionale Repubblicano (RNC), è stato rapidamente introdotto nel
controllo pubblico e nominato Capo dell’Ufficio di collegamento a Pechino, Cina, incarico che ha
mantenuto fino al Pearl Harbor Day, 1975. E’ stato poi promosso a direttore della CIA, l’agenzia
per la quale GHSII / GHWB afferma “di non aveva mai lavrato.”
GHSII / GHWB è stato direttore della CIA dal 30 gennaio 1976 al 20 gennaio 1977, per un totale di
355 giorni. Non diversamente per il suo compito in Asia durante la guerra in Vietnam, la sua
presenza in Cina, probabilmente coinvolta nel traffico di droga e aveva poco a che fare con le
relazioni diplomatiche, al di fuori di payoff di droga, omicidi e riciclaggio di denaro. Il suo ritorno
negli Stati Uniti è stato premiato con una presidenza al First International Bank di Houston, una
destinazione probabile per i profitti illeciti asiatici.
Nel 1981, GHSII / GHWB è diventato il vice-presidente, sotto il presidente Ronald Reagan e
sapeva della massiccia raccolta di fondi dall’Ambasciatore Leo Emil Wanta AmeriTrust Groupe,
Inc., sotto la direzione del presidente Reagan, durante l’implosione finanziaria dell’Unione
Sovietica nella fine degli anni 1980. GHSII / GHWB poi è diventato il 41°presidente nel
1989. Durante la sua presidenza, il presidente Scherf … ehm, ehm … (alias) il presidente George
HW Bush, ha viaggiato a Hong Kong, chiedendo migliaia di miliardi di dollari da Wanta e il suo
partner cinese, Howe Kwong-Kok.
Howe è morto di avvelenamento 10 giorni più tardi, a causa del loro rifiuto di consegnare il
denaro (raccolto sotto Presidential Order 12333) che era previsto fosse restituito al Tesoro degli
Stati Uniti.

Tutti gli uomini del Presidente

Durante gli anni della presidenza Bush si mobilitano interessi economici giganteschi, tutti
efficacemente assistiti e sponsorizzati e sempre più fittamente intrecciati con strutture e servizi
segreti del Governo: il complesso militare-industriale (Carlyle Group, Lockheed Martin Corp.,
McDonnel Duglas Corp., Tennero Inc., General Motors Corp., Northrop Grumman Corp.,
Raytheon Corp., General Electric, Loral Corp., Boeing Co., United Technologies Corp.); le sette
sorelle del petrolio (Chevron-Texaco, Exxon-Mobil, Marathon Oil, BP-America - fusione tra
Standard Oil e British Petroleum - e BP-AMOCO; società satelliti come Halliburton Inc., Unocal,
Delta Petroleum, TMBR/Sharp Drilling, ecc.); i principali istituti di credito del sistema bancario
americano (Citicorp, Citibank , Bank of America, First National Bank of Boston, Morgan Stanley,
ecc.) ed i maggiori gruppi monopolistici del mercato statunitense (AT&T; Microsoft; Schering-
Plough; Monsanto; Tom Brown Inc.; Motorola; Gulfstream Aerospace; General Dynamics;
Tribune Company; Gilead Sciences; Amylin Pharmaceuticals; Sears; Roebuck & Co.; Allstate;
Kellogg; Asea Brown Boveri; Pharmacia, Ford Motor Company; Lear Corp.; DaimlerChrysler;
Philip Morris; Amtrak; America Online; Time Warner; Merck; Abbott Laboratories, Brownstein,
Hyatt & Farber; NL Industries; Ford Motor Company, Northwest Airlines; Clorox; C.R. Bard; HCA-
The Healthcare Company; Dole Food; Northwest Airlines; Enterprise Rent-A-Car; Greyhound;
United Airlines; Union Pacific; Boeing, International Paper; Lucent Technologies; Eastman
Kodak; Alcoa; Schering-Plough Corp.; Qualcomm Inc.; Eli Lilly; Charles Schwab; Transamerica
Corp.

Questa enorme mole di rapporti economici produce, attraverso uno spregiudicato meccanismo
di lobbies e clientele, l'attuale composizione dell'amministrazione U.S.A.

468
George W. Bush junior

Guardate che spettacolo: Bush jr., in passato,


è stato direttore di una filiale del gruppo
Carlyle e - insieme al padre - ha ricevuto
onorari da questa società fino all'Ottobre del
2001, data alla quale la famiglia Bin Laden ha
ritirato i suoi capitali dalla società; il Vice-
Presidente Dick Cheney è l'uomo di
riferimento dell'industria militare nonché
socio del gruppo petrolifero Halliburton Inc.;
il Segretario di Stato Colin Powell è uomo di
General Dynamics, Gulfstream Aerospace e
America Online; il Ministro della Giustizia
John Ashcroft è la diretta "emanazione" di
AT&T, Microsoft, Schering-Plough, Monsanto
ed Enterprise Rent-A-Car; il Segretario di
Stato alla Difesa Donald Rumsfeld la
"persona di fiducia" di General
Dynamics, Gulfstream Aerospace, Asea
Brown Boveri, Gilead Sciences, G.D.
Searle/Pharmacia, General
Instrument/Motorola, Tribune
Company, Amylin Pharmaceuticals,
Sears, Roebuck & Co., Allstate e Kellogg;
la Segretaria di Stato agli Interni Gale
Norton è strettamente legata a Delta
Petroleum, BP Amoco, NL Industries,
Brownstein, Hyatt & Farber, e Ford
Motor Company; la Consigliera alla
Sicurezza Nazionale Condoleeza Rice è
la diretta e fedele espressione di
Chevron, Charles Schwab e
Transamerica Corp.; il Segretario di
Stato al Tesoro Paul O'Neill è
l'interessato "factotum" di Alcoa,
Lucent Technologies, International
Paper ed Eastman Kodak; il Segretario di
Stato al Commercio Donald L. Evans è
"l'uomo di punta" di Tom Brown Inc. e
di TMBR/Sharp Drilling; il Segretario di
Stato all'Energia Spencer Abraham è
l'uomo di fiducia della grande industria
automobilistica e cioè di General
Motors, Ford Motor Company, Lear
Corp. e DaimlerChrysler; il Segretario di
Stato alla Sanità ed ai Servizi Umani
Tommy G. Thompson è controllato da Philip Morris, General Electric, Merck, Amtrak, America

469
Online, Time Warner ed Abbott Laboratories; la Segretaria di Stato al Lavoro Elaine Chao è
legata a Bank of America, Northwest Airlines, Clorox, C.R. Bard, HCA-The Healthcare Company e
Dole Food; la Segretaria di Stato all'Agricoltura Ann M. Veneman è il "pezzo da novanta" di
Monsanto Co e Pharmacia Co., (i principali produttori e propagatori di O.G.M. nel mondo); il
Segretario di Stato ai Trasporti Norman Y. Mineta è uomo di Lockheed Martin, Northwest
Airlines, Greyhound, United Airlines, Union Pacific e Boeing; il Segretario di Stato agli ex-
combattenti Anthony Principi è rappresentante degli interessi di Lockheed Martin, Ford Motor
Company, Microsoft, Schering-Plough Corp., Federal Network, QTC Medical Services e
Qualcomm Inc.; il Responsabile dello Staff presidenziale Andrew H. Card Jr. è uno degli "uomini"
di General Motors; il Direttore dell'Amministrazione e del Budget della Casa Bianca, Mitch
Daniels Jr., è sponsorizzato da General Electric, Citygroup, Eli Lilly e Merck.

Rapporti tra famiglia BUSH e famiglia BIN LADEN

Negli stessi anni, ma questa è


cosa ormai nota, intercorrono
fitti rapporti tra la famiglia Bush
e quella Bin Laden (entrambe
nel Carlyle Group). I Bin Laden
investono nella Carlyle qualcosa
come 1,3 miliardi di dollari e Jean
Becker, a capo dello staff di
Bush Senior, ha affermato
ufficialmente che quest'ultimo
ha incontrato i Bin Laden due
volte, nel novembre 1998 e nel
gennaio del 2000. Secondo
quanto afferma lo stesso Wall
Street Journal Europe del 28-29
settembre 2001, la famiglia
saudita aveva inoltre solidi
legami con gli ambienti del
partito repubblicano U.S.A e una forte
influenza su alcuni suoi autorevoli membri. Al
centro degli interessi americani verso i Bin
Laden vi era ovviamente l'Afghanistan,
ricchissima riserva di petrolio che le società
legate alla famiglia Bush, Unocal Corporation in
testa, bramavano da tempo di possedere. John
J. Maresca, vicepresidente delle relazioni
internazionali di Unocal Corporation si
presentò il12 febbraio 1998 davanti al
sottocomitato del Congresso degli Stati Uniti
per l'Asia e il Pacifico per parlare proprio dei
progetti della Unocal e delle altre compagnie
petrolifere sugli idrocarburi dell'Asia centrale
ed espose in questi termini i progetti della
compagnia:

470
"Noi dell'Unocal riteniamo che il fattore centrale nella progettazione di questi oleodotti dovrebbe
essere la posizione dei futuri mercati energetici che verosimilmente assorbiranno questa nuova
produzione. L'Europa occidentale, l'Europa centrale e orientale e gli stati ora indipendenti dell'ex
Unione sovietica sono tutti mercati a crescita lenta, in cui la domanda crescerà solo dallo 0,5%
all'1,2% all'anno nel periodo 1995-2010. L'Asia è tutto un altro discorso. Il suo bisogno di consumo
energetico crescerà rapidamente. Prima della recente turbolenza nelle economie dell'Asia orientale,
noi dell'Unocal avevamo previsto che la
domanda di petrolio in questa regione si
sarebbe quasi raddoppiata entro il 2010.
Sebbene l'aumento a breve termine della
domanda probabilmente non rispetterà
queste previsioni, noi riteniamo valide le
nostre stime a lungo termine. Devo
osservare che è nell'interesse di tutti che vi
siano forniture adeguate per le crescenti
richieste energetiche dell'Asia. Se i bisogni
energetici dell'Asia non saranno soddisfatti,
essi opereranno una pressione su tutti i
mercati mondiali, facendo salire i prezzi
dappertutto. La questione chiave è dunque
come le risorse energetiche dell'Asia
centrale possano essere rese disponibili per i
vicini mercati asiatici. Ci sono due soluzioni
possibili, con parecchie varianti.
Un'opzione è dirigersi a est attraversando la
Cina, ma questo significherebbe costruire un oleodotto di oltre 3.000 chilometri solo per
raggiungere la Cina centrale. Inoltre, servirebbe una bretella di 2.000 chilometri per raggiungere i
principali centri abitati lungo la costa. La questione dunque è quanto costerà trasportare il greggio
attraverso questo oleodotto, e quale sarebbe il netback che andrebbe ai produttori. [...] La seconda
opzione è costruire un oleodotto diretto a sud, che vada dall'Asia centrale all'Oceano Indiano. Un
itinerario ovvio verso sud attraverserebbe l'Iran, ma questo è precluso alle compagnie americane a
causa delle sanzioni. L'unico altro itinerario possibile è attraverso l'Afghanistan e ha naturalmente
anch'esso i suoi rischi. Il Paese è coinvolto in aspri scontri da quasi due decenni, ed è ancora diviso
dalla guerra civile. Fin dall'inizio abbiamo messo in chiaro che la costruzione dell'oleodotto
attraverso l'Afghanistan che abbiamo proposto non potrà cominciare finché non si sarà insediato
un governo riconosciuto che goda della fiducia dei governi, dei finanziatori e della nostra
compagnia. […]
La Unocal ha in mente un oleodotto che diventerebbe parte di un sistema regionale che raccoglierà
il petrolio dagli oleodotti esistenti in Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakhstan e Russia. L'oleodotto
lungo 1.040 miglia si estenderebbe a sud attraverso l'Afghanistan fino a un terminal per l'export
che verrebbe costruito sulla costa del Pakistan. Questo oleodotto dal diametro di 42 pollici avrà una
capacità di trasporto di un milione di barili di greggio al giorno. Il costo stimato del progetto, che è
simile per ampiezza all'oleodotto trans-Alaska, è di circa 2,5 miliardi di dollari […] Lo scorso ottobre
è stato creato il Central Asia Gas Pipeline Consortium, chiamato CentGas, e in cui la Unocal ha una
cointeressenza, per sviluppare un gasdotto che collegherà il grande giacimento di gas di Dauletabad
in Turkmenistan con i mercati in Pakistan e forse in India. Il prospettato gasdotto lungo 790 miglia
aprirà nuovi mercati per questo gas, viaggiando dal Turkmenistan attraverso l'Afghanistan fino a
Multan in Pakistan. Il prolungamento proposto porterebbe il gas fino a New Delhi, dove si
collegherebbe a un gasdotto esistente. Per quanto riguarda il proposto oleodotto in Asia centrale,

471
CentGas non può cominciare la costruzione finché non si sarà insediato un governo afghano
riconosciuto internazionalmente".

Come sappiamo il piccolo Bush accontenterà con sollecitudine i desideri di Mr. Maresca. Ma
questa è storia di ieri…

In spagnolo, la seconda lingua del Texas, si dice «arbusto». In inglese si traduce «bush». Ed è
proprio formando la compagnia petrolifera Arbusto Energy che il giovaneGeorge W. Bush,
attuale presidente degli Stati Uniti, fa il suo debutto ufficiale nel mondo degli affari. E’ il 1978.
Sono passati tre anni da quando ha terminato gli studi allaHarvard Business School. Fra i
compagni d’avventura imprenditoriale c’è anche James Bath, suo vicino di casa, compagno
di Air National Guard e amico intimo. Ma soprattuttoBath è un collaboratore di lungo corso
della Cia e uomo di fiducia in America della famiglia reale saudita. Nella Arbusto Energy, non a
caso, investono direttamente due fedelissimi della corona di Riad. I loro nomi: lo
sceicco Salem Bin Laden, fratellastro di quell’Osama Bin Laden che sarebbe diventato più tardi il
principe nero del terrorismo islamico, e Khaled Bin Mahfuz, uomo chiave dello scandalo Bcci e
oggi ritenuto uno degli alleati chiave di Osama.

Ma quella fra i Bush e i Bin Laden è una saga che in realtà comincia a prendere forma molto
prima. In Texas lo sceicco Muhammad Bin Laden, il patriarca, inizia a fare affari fin dai ’60. E nel
1968 muore in un misterioso incidente aereo. Poi il testimone passa al figlio Salem. Arriva in
Texas nel 1973, costituisce ad Austin la compagnia aerea Bin LadenAviation ed entra presto nei
circoli che contano, fra alta finanza e politica locale. L’obiettivo è di stringere i legami necessari
per arrivare a influenzare la politica Usa a favore degli interessi sauditi. La chiave d’accesso
è George Bush, padre dell’attuale presidente, uomo collegato alla Cia fin dai tempi della Baia dei
Porci nel ’61, poi nominato a capo dellaCia nel ’76, salito alla Casa Bianca nell’81 come vice
di Ronald Reagan e infine, presidente degli Stati Uniti dall’88 al ’92.

Così, fin dai primi anni ’70, le storie e gli interessi delle due famiglie s’intrecciano a più riprese.
Non solo negli affari comuni in campo petrolifero e finanziario, ma soprattutto nelle vicende che
hanno scandito la politica Usa e internazionale. Un esempio su tutti: l’ affaire Bcci, il più grande
scandalo criminal-finanziario del secolo, un magma di connivenze che è servito a coprire le

472
operazioni in Iran e nell’Iraq di Saddam Hussein, nel Nicaragua diviso fra Sandinisti e Contras
come nell’Afghanistan dei mujaheddin. Ed è servito ad alimentare il riciclaggio di uno
spaventoso flusso di denaro proveniente da traffico di droga e armi.

Un ruolo fondamentale nella liaison Bush-Bin Laden lo svolge proprio James Bath. All’epoca
della Arbusto i suoi affari gravitano attorno a una serie di piccole compagnie aeree (ottime
clienti della Air America, che si scopre poi essere una società di copertura della Cia). Ma Bath è
anche molto altro: informatore della Cia, intermediario nella Bcci, uomo di fiducia in America
di Bin Laden, Mahfuz e, in definitiva, della Corona saudita. E’ lui uno dei grandi finanziatori di
quella Arbusto che più tardi, nell’82, George W. Bush trasforma in Bush Exploration Oil, poi
fonde con altre compagnie e infine trasforma in Harken Energy, in una continua girandola di
nuovi finanziamenti provenienti da paesi arabi come da personaggi del giro Bcci o fedelissimi di
casa Bush come James Baker (ex segretario di Stato Usa).

A George W. Bush le attività industriali fruttano molto denaro, ruoli di primo piano nei consigli
d’amministrazione e ricchi contratti di consulenza, anche se le attività, in realtà, vanno malissimo
(per due volte la società arriva alle soglie del fallimento, ma viene sempre salvata dal consueto
circolo di finanziatori). E fioccano le super-commesse. Come quella dell’89, quando il governo
del Bahrein straccia improvvisamente un contratto con la Amoco e incarica la Harken di un
mega-progetto di estrazione petrolifera off shore , ben sapendo che la Harken fino a quel
momento non ha realizzato altro che qualche piccola estrazione di greggio di Oklahoma e
Louisiana (mai in mare) e si trova in condizioni finanziarie disperate.

Solo un anno prima, nell’88, muore Salem Bin Laden. Anche lui in Texas. Anche lui precipitando
in aereo in circostanze misteriose. Ma le «strade parallele» fra i Bush, Bath e le famiglie saudite
non si fermano. Attraversano buona parte degli anni ’90, per poi scomparire progressivamente
dai rapporti d’intelligence. In Afghanistan la guerra anti-sovietica è finita da un pezzo. La
«pecora nera» della famiglia Bin Laden, Osama, è ormai la mente occulta del terrorismo
internazionale. E George W. Bush comincia la sua marcia verso la Casa Bianca.

Wayne Fagan, un procuratore di San Antonio che rappresentò Salem bin Laden dal 1982 al 1988,
i Ieri al San Antonio Express-News che il suo assistito era «un buon amico del governo
statunitense>>

Salem bin Laden, un investitore della società di George W. Bush, divenne capo delle società di
bin Laden in seguito alla morte in un incidenie aereo del patriarca della famiglia, lo sceicco
Moahmmed bin Laden, avvenuta nel 1968. Lo sceicco lasciò il suo impero industriale finanziario
a qualcosa come 54 figli tra femmine e maschi, avuti da una lunga serie di invogli. Salem bin
Laden, il figlio maggiore, assunse la guida delle proprietà nel 1982.

Salem bin Laden divenne un socio in affari di George W. Bush grazie .i un mediatore di nome
James R. Bath, un caro amico della famiglia Bush e in particolare di Boy George. Entrambi
avevano "servito" nella stessa unità della Air National Guard texana. Il documento scoperto
dalla Soft Skull Press, che rivela che Bush venne sospeso dal volo nello stesso periodo in cui J.H.
Hatfield dice che fu arrestato per detenzione di cocaina, mostra che anche il suo amico, il
maggiore James R. Bath, fu sospeso dal volo per non aver superato il controllo medico annuale!
Poco tempo dopo che George padre divenne direttore della CIA, nel 1976, Salem bin Laden
incaricò Bath, amico fraterno di George figlio, di rappresentare i suoi "interessi economici" al di
fuori di quella roccaforte dei Bush che era Houston, in Texas. Bill White, ex socio immobiliare di
Bath, disse che quest'ultimo gli aveva confessato di essere un agente della CIA e di «essere stato
reclutato dallo stesso George Bush [padre] nel 1976 mentre questi era a capo dell'agenzia... e
che Bush voleva coinvolgerlo con gli Arabi in un giro d'affari nel settore dell'aviazione».
473
Durante i primi tempi in cui fu agente della CIA, Bath rimase al fianco di Boy George e quando
questi si candidò senza successo alla carica di governatore del Texas, nel 1978, Bath (la famiglia
bin Laden) contribuì a finanziarne la campagna elettorale. Le accuse di Bill White costrinsero
Bath ad ammettere, sotto giuramento, di aver rappresentato quattro ricchi uomini d'affari
sauditi nelle vesti di amministratore fiduciario e di aver prestato il suo nome per i loro
investimenti in cambio del cinque per cento sulle loro transazioni commerciali.

Allo stesso tempo, Bath fu inserito da George padre nel libro paga della CIA per essere coinvolto
con gli Arabi in un giro d'affari nel campo dell'aviazione e fu nominato da Salem bin Laden e da
altri Arabi a lui vicini, loro rappresentante in Texas. Attraverso questo legame Salem bin Laden
investi nella compagnia petrolifera Arbusto di George W. Bush.

Le dichiarazioni di Bill White, secondo cui il suo ex socio James Bath convogliò denaro da clienti
mediorientali a compagnie americane per influenzare le decisioni delle amministrazioni Reagan-
Bush, furono "verificate" dal Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), una divisione del
Dipartimento della giustizia.

Ma, naturalmente, non se ne fece nulla. Nel 1992 White riferì a un tribunale del Texas che Bath e
il Dipartimento della giustizia lo avevano "boicottato" professionalmente e finanziariamente
perché non aveva smesso di rivelare ciò che sapeva sul denaro arabo finito nei conti bancari di
aziende e politici americani. All'epoca dell-esame" delle prove fornite da Bill White all'interno del
Dipartimento della giustizia, un ruolo rilevante era coperto da Robert Mueller. Questo stesso
Robert Mueller fu nominato da George W. Bush capo dell'FBI, dove s'insediò due settimane
prima dell' 11 settembre. Si tratta della stessa FBI che ha diffuso la versione ufficiale dei fatti dell'
11 settembre. Durante la presidenza di George padre, il capo della divisione criminale del
Dipartimento della giustizia, che prosciolse i maggiori responsabili dello scandalo della BCCI, tra i
quali Bush, era sem... Robert Mueller.

ECCOLO COME L’ALLORA PRESIDENTE, IMPASSIBILE, RICEVE LA NOTIZIA DELL’ATTENTATO


ALLE TORRI GEMELLE ( l’ 11 SETTEMBRE 2001 era in visita ad una scuola), INVECE DI
PREOCCUPARSI O STUPIRSI CONTINUA A LEGGERE UNA FAVOLETTA PER BAMBINI,
COMPORTAMENTO FREDDO E DISUMANO, CHE PUO’ AVERE SOLO QUALCUNO CHE GIA
CONOSCE QUELLO CHE STA AVVENENDO E SOPRATTUTTO PERCHE’ STA AVVENENDO!

474
L’albero genealogico Bush

475
Personaggi chiave dei Bush
1. Abdia Newcomb Bush ONB – Per non dare la possibilità di correlare questa persona, questo
“antenato” è convenientemente morto “in mare.”

2. James Smith Bush JSB – nato il 15 giugno 1825, Rochester, NY, morto 11 novembre 1889,
Ithaca, NY
Matrimonio: 24 Febbraio 1859, con Harriet Eleanor Fay (nata il 27 feb 1829, Savannah, GA, d. 29
ottobre 1924, Boston, MA) presso Trinity Church, New York, NY (ministro vescovile che ha
convertito Unitarian – un fatto ignorato dagli eredi.) È stato rettore Grace Church, Inoltre
avvocato.

3. Samuel P. Bush SPB – nato il 4 Ottobre 1863, Chiesa Brick, NJ (Sbagliato: Chiesa di Brick non è
una città o paese in NJ) Con ogni probabilità, emigrato dalla Germania come spia industriale /
operativo, morto l’ 8 Febbraio, 1948, Columbus, OH /
Matrimonio: 27 giugno 1894, Columbus, OH con Flora Sheldon (nata il 17 marzo 1872, Franklin
Cty., OH, morta il 4 Settembre 1920, Watch Hill, RI investita da un automobile).

476
4. George H. Scherf (f), Sr. / Prescott Sheldon Bush GHS1/PSB – nato il 15 Maggio 1895,
Columbus, OH (sbagliato), morto l’ 8 Ottobre 1972, New York, NY, (Emigrato negli Stati Uniti
come George Scherff, “assistente di Nikola Tesla”)
Matrimonio: 6 Settembre 1921, Kennebunkport, ME con Dorothy Walker ( dati di nascita
tedesca cancellati, coerentemente travisò il luogo di nascita del padre, citando prima NY e poi
MA, nata l’ 1 luglio 1901, Point of Walker, ME, morta il 19 novembre 1992, Greenwich, CT) Ebbe
un ruolo importante nella cospirazione del 1940 “Trading with the Enemy” dove americani
collaboravano con i nazisti.

5. George H. Scherf (f), Jr. / George Herbert Walker Bush GHS2/GHWB – nato il 12 Giugno 1924,
Milton, MA (Sbagliato: certificato di nascita falsificata per arruolarsi nell’ US Navy). Emigrato
dalla Germania segretamente negli Stati Uniti come George Scherff Jr., figlio dell’ assistente di
Nikola Tesla, George Scherff Sr., come spia per Adolph Hitler. (Atti di nascita tedesco cancellati).
Matrimonio: 6 GENNAIO 1945 con “Barbara Pierce.”

5a. Barbara Pierce Bush BPB(Barbara Pierce) nata l’ 8 giugno 1925, Rye, NY (Sbagliato: Sulla base
Censimento 1930, aveva 4 anni e 2 mesi ,l’età corretta era di 5 anni, 2 mesi). Molto
probabilmente emigrata dalla Germania, dal momento che nessun atto di nascita esiste negli
Stati Uniti. Probabilmente il nome fu “preso in prestito” dalla figlia di William Brown Pierce e
Isabel Ayres morti in data sconosciuta e in luogo sconosciuto.
Sposata con George H. Scherf Jr. o George HW Bush.I suoi genitori, “Marvin e Pauline Pierce,”
non avevano figli, secondo familysearch.org. La sua “nonna”, Kate P. Pierce, emigrata dalla
Baviera, Germania.
Personaggli chiave dei Walker
1. Thomas Walker I TWI – Nessuna data di nascita, nessun luogo di nascita, nessuna data del
matrimonio, e senza genitori. Sposato con Catharine (Nessun nome da nubile, senza data di
nascita, nessun luogo di nascita, nessuna data di matrimonio).

2. capitano Thomas Walker II CTWII – nato in Inghilterra (nessuna data di nascita, nessuna città)
Battezzato: 2 AGOSTO 1758 Santa Trinità, Gosport, Hampshire, England Morto: “in mare circa nel
1797.”
Catherine McLelland – nata in Inghilterra (nessuna data di nascita, nessuna città). Matrimonio:
22 febbraio 1785, Chiesa di Sant’Andrea, Clifton, Inghilterra , morta il 18 OTTOBRE 1806,
Philadelphia, PA.

3. Thomas Walker III TWIII – Il figlio del capitano Thomas e Catherine Walker – nato il 14 ottobre
1787, (nessuna città), Inghilterra / morto il 18 giugno 1870, Tazewell, IL, sepolto a Bloomington,
IL..

4. George E. Walker GEW – nato a Burlington, NJ o MD circa nel 1797, morto il 28 Ottobre 1864,
Bloomington, IL, fratello di Thomas Walker III. Sposato con Harriet Mercer – nata Circa nel 1802,
MD, morta il 24 ottobre 1869, Bloomington, IL, Matrimonio: 22 maggio 1821, Baltimore, MD.

5. David “Davis” Walker DDW – figlio di George E. e Harriet Walker. Nato il 19 Gennaio 1840,
Leeds, in Inghilterra. (Non “in una fattoria nei pressi di Bloomington, IL” e non in MO come
dichiarato al censimento.) morto il 4 ottobre 1918, a Walker’s Point, Kennebunkport, ME.

477
Sposato con Martha Adela Beaky – nata l’ 1 giugno 1841, Emmitsburg, MD, morta dopo il 1906.
matrimonio: 25 dicembre 1862. (Suo padre, Giuseppe Ambrogio Beaky, è morto nel fiume
Mississippi il 27 Gennaio 1858)

6. George Herbert Walker GHW – nato l’ 11 giugno 1875, Leeds, in Inghilterra (non nel 1874 a St.
Louis, MO secondo il censimento), morto il 24 Giugno 1953, New York, NY. Il Padre, DD Walker,
nato in MO, MD, e MO in tre censimenti consecutivi, non a Bloomington, IL, secondo biografie.
Sposato con Lucrezia Wear – nata il 17 Settembre 1874, St. Louis, MO, morta il 28 agosto 1961,
Biddeford, ME / Matrimonio: 17 gennaio 1899.

7. Dorothy Walker DW – figlia di George e Lucrezia Walker nata l’1 luglio 1901, Walker’s Point,
ME, morta il 19 novembre 1992, Greenwich, CT. Matrimonio: 6 settembre 1921, Kennebunkport,
ME, sposata con “Prescott Sheldon Bush” (GHS1/PSB)

Le biografie pubblicate di GHSII / GHWB, figlio di GHSI / PSB, affermano che egli è nato a Milton,
Massachusetts, il 12 giugno 1924.
In breve,da quanto appreso possiamo descrivere la storia notando le incongruenze temporali.
Era il figlio di un uomo nato nel 1895 a Columbus, Ohio, che è andato ad una scuola che non
esisteva, poi è andato a una scuola a Newport, Rhode Island, 1908-1913, dopo di che è stato
condannato insubordinazione sulla SS Surrey mentre lavorava in Nuova Zelanda (1914), prima di
entrare nella Guardia Nazionale del Connecticut nel 1916, mentre frequentava l’Università di Yale
1913-1917, quindi la ricezione di tre medaglie ‘per aver deviato una granata con un coltello bolo’
mentre di stanza con l’ americani Expeditionary Forces in Francia, dal 1917-1919, durante il quale
lui e i suoi amici Skull & Bones di Yale sono accusati di aver derubato la tomba di Geronimo nel
1918, prima di tornare a Colombo, dove la vergogna del suo ‘eroismo’ lo costrinse a trasferirsi a
St. Louis , dove viveva in una pensione e lavorò come ‘magazziniere AMMIN’ o ‘direttore
generale di una società di ferramenta’, fino al suo matrimonio con Dorothy Walker a
Kennebunkport, nel Maine, nel 1921, per poi tornare a lavorare (‘per pochi mesi) come venditore
per Hupp Products Company (società di gomma di proprietà di SPB) a Columbus, Ohio, nel 1923,
prima di accettare una posizione di vendita con un produttore di golf-spike gommata, Stedman
Products Company (posseduta anche dal padre) in Braintree, Massachusetts per sette mesi, solo
per passare a Greenwich, nel Connecticut, dove ha iniziato la sua carriera da banchiere con la
Union Banking Corporation e suo padre-in-law, GHW.
Più si analizzano le date contenute nei dati del censimento qui sotto, più le anomalie compaiono
nella storia della famiglia Bush. In generale, l’errore dell’età dei propri figli è una cosa comune
tra gli adulti, ma i bambini, volendo essere precisi circa la loro età esatta, vi dirà quella vera. L’età
dei bambini GHSI / PSB s ‘sono tutti “arrotondate” per l’anno più vicino con una sola eccezione-
Nancy. Qualcuno in famiglia Bush (più probabile Nancy se stessa) ha dichiarato la sua età esatta
di 4 anni e 7/12 al beneficiario censimento (un modo insolito per un adulto di esprimere la sua
età). Con l’aggiunta di sette mesi dal 4 febbraio, arriviamo alla data approssimativa del
censimento è stata presa-4 Settembre 1930 (l’anno effettivo del censimento è stata
presa). Quando si calcola l’età di Walker (era che il suo nome preferito?), Che era “nato il 12 giu
1924″, la sua età dovrebbe essere “6 anni, 2 mesi.” Il censimento dice “all’età di 5 anni.”
“Walker, “chiunque egli sia, è diventato improvvisamente un anno più giovane (la tesi di Recall
Skorzeny è che GHSII / GHWB era figlio adottivo GHSI / PSB). GHSI / PSB (nato il 15 maggio 1895)
è diventato anche un anno più giovane, quando dovrebbe essere di 35 anni.
Gli “errori” sopra citati sono attribuibili a GHSI / PSB, non ai suoi figli. Qui di seguito è tratto dal
1930 Connecticut Decennale Censimento federale degli Stati Uniti, Fairfield Co., Greenwich:

478
1930 Connecticut, Fairfield Co., Greenwich, ED 134, foglio di 4A, line 21

Prescott (il vecchio) era un banchiere


Questo rapporto censimento contiene numerose anomalie:
1) L’età non corretta del marito GHS1/PSB-It dovrebbe essere 35, non “34″, secondo le
dichiarazioni biografiche.
2) L’età non corretta della moglie Dorothy-Dovrebbe essere 29, non “28″.
3) Il luogo di nascita errata del figlio Prescott, Jr., che è dichiarato in biografie di essere
Columbus, Ohio; non Maine
4) L’elenco di “Walker”, come il bambino che avrebbe dovuto essere classificato come
“George” (GHSII / GHWB)
5) l’età “Walker”, che dovrebbe essere 6 anni, 2 mesi, non “5.”
6) L’assenza di un luogo di nascita per Nancy Bush-in questo documento “ufficiale” e tutte le
altre fonti biografiche note.
7) Il luogo di nascita del padre GHSI / PSB s ‘(SPB), dovrebbe essere “Chiesa Brick, New Jersey,”
secondo i racconti biografici (anche se non esiste una città come “Chiesa Brick”).
8) Il luogo di nascita del padre di Dorothy dovrebbe essere “Leeds, in Inghilterra,” non
“Missouri”.
Dopo il censimento del 1930, GHSI / PSB ha avuto altri due figli, Jonathan James Bush (JJB, 6
Maggio 1931, luogo di nascita sconosciuta) e William Henry Trotter Bush (WHTB, 14 luglio 1938,
Greenwich, CT).
Ancora una volta, troviamo che JJB, un “banchiere”, come alcuni dei suoi parenti, non aveva
dichiarato il luogo di nascita. Dove si potrebbe iniziare a cercare tali registrazioni? La biografia
“Jonathan James Bush” pubblicato su wikipedia.org cita il suo diploma da “Hotchkiss School,”
anche se il suo nome non è incluso nella lista dei “Alumni notevoli” sul sito web Hotchkiss
collegati tramite wikipedia.
Un link presente sulla pagina biografia di Bush a wikipedia, elenca la nascita di JJB (ancora senza
casa natale), con un link che riporta alla biografia originale.
I Dati genealogici affidabili sono assenti e il più completo dei database, FamilySearch.org,
dichiara che “tale registrazione esiste.”
Seguendo le orme del padre, JJB è stato multato nel 1991 per le violazioni titoli in Massachusetts
e Connecticut. JJB è stato “eliminato” di nuovo nel 2004, quando Riggs Bank, di cui egli era un
“regista”, è stato multato $ 25 milioni per i tentativi di ostacolare un’inchiesta riciclaggio di
denaro della società.
I certificati di nascita ingannevoli della famiglia Bush permeano ogni generazione, sia esaminato
prima o dopo la generazione di GHSI / PSB . Ad esempio, le biografie familiari sostengono che
SPB (padre di GHSI / PSB ) è nato nella chiesa di mattoni, New Jersey, nel 1863.
“Chiesa Brick” non è una città, è una chiesa. Esiste anche una stazione ferroviaria Chiesa del
mattone, un mattone Chiesa Plaza e, naturalmente, il mattone Chiesa Clubhouse. Se la famiglia
adesso (a causa di questa recente rivelazione), che era nato in chiesa, che sarebbe come vero

479
come i dati genealogici pubblicati su centinaia di siti web e pubblicati in innumerevoli opere
letterarie. La stazione è stata costruita dopo la chiesa, così come lo era la piazza. In realtà, la
Chiesa di mattoni (in realtà a East Orange, New Jersey) è stato costruito nel 1878, 15 anni dopo la
sua proclamata “data di nascita”, e non in “Orange”.
Nel suo libro del 1997, “George Bush: La vita di un Lone Star Yankee,” l’autore Herbert S.
Parmet, un professore di storia presso l’Università di New York, fece un tentativo nobile, ma
inconcludente a correggere la favola del luogo di nascita di SPB, dichiarando di essere “Orange,
New Jersey” – non proprio la stessa ortografia della Chiesa Brick invece dichiarata.
Riferimenti continuano: le parole di GHSII / GHWB, in riferimento alla scolarizzazione precoce
“del padre”: “Douglas, la scuola pubblica, era un po un’ melting pot . Avevamo una popolazione
molto ampia di Neri. Abbiamo avuto una grande popolazione tedesca. Infatti, “ha spiegato,”
abbiamo avuto rappresentanti in quasi ogni gruppo etnico nella scuola pubblica, e ho sempre
pensato che questo mi ha dato un senso di equilibrio a quei problemi etnici che per me
sarebbero stati util più tardi nella vita, e in particolare nella vita politica vita” .
Questa citazione, attribuita a GHSI / PSB, venuto da GHSII / GHWB. A mio parere, il libro non è
altro che un debole tentativo di legittimare le bugie dietro le vere identità delle famiglie Bush e
Walker.

Fonti della Ohio Historical Society differiscono da queste spiegazioni e racconti della famiglia
Bush. Più specificamente, “Samuel Prescott Bush aveva servito come direttore della Federal
Reserve Bank di Cleveland …” ed era “un democratico,” due fatti che smentiscono il
repubblicano ritratto di famiglia e presagire il suo coinvolgimento di GHSI / PSB con i nazisti,
prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. I ricercatori che tentano di indagare sulle attività
di SPB negli Archivi Nazionali hanno detto che i suoi regustri sono stati “bruciati” per risparmiare
spazio. Nonostante la perdita di Archives record nazionali di SPB, rimane una prova sufficiente
che tutta la famiglia, su entrambi i lati paterni e materni, era non solo simpatizzante, della causa
nazista, ma erano traditori. Essi non sono chiaramente gli americani, si sono infiltrati da nazisti.

Bush e Kerry fratelli di loggia e cugini di sangue!

Quasi un mese fa,6 Giugno del 2004, avevamo


avvertito che a Stresa, in provincia di Varese,
si sarebbero incontrati quelli del Bilderberg
per decidere le sorti del nostro pianeta. (vedi
lista partecipanti). Bene, una delle decisioni è
stata proprio quella di scegliere il vice
presidente di John Kerry - il candidato
democratico alle presidenziali di novembre
2004. Il fortunato <eletto>> è stato John
Edwards non per via della sua fotogenia, ma
perché il suo discorso è stato molto
apprezzato dai Burattinai presenti in sala
(Rockefeller, Henry Kissinger, & C.). La cosa
invece è andata diversamente al Ministro del
Tesoro, Giulio Tremonti, pure lui al Grand
Hotel Ils des Borromees sul Lago Maggiore
per presentare la politica economica italiana. Giulio non ha convinto per nulla la potente platea, e il suo
dicastero è stato lasciato nelle mani <sicure>> del premier Silvio Berlusconi. Insomma, a quanto pare,
l’establishment politico-economica rappresentata in questo frangente dal Bilderberg, ha abbandonato il
peso morto George W. Bush perché diventato troppo impopolare e ingombrante. La sua politica
internazionale ha infatti scatenato la rivolta di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e sta

480
facendo prendere coscienza della situazione attuale, e questo per l’elite, non va assolutamente bene! Il
<gregge disorientato>>, come lo chiama l’intellettuale e professore di linguistica al MIT, Noam Chomsky,
deve rimanere in letargo e non destarsi; non deve porsi troppe domande.
L’attuale presidente degli Stati Uniti però ha mangiato la foglia: ha compreso il suo abbandono da
parte dello stesso Sistema che lo ha posizionato <illegittimamente>> dentro la Casa Bianca, e le sta
provando tutte per sopravvivere, senza comprendere che nulla può contro il Potere, quello vero.
L’ultimo disperato tentativo è quello di posticipare le elezioni! Proprio così: vuole, o meglio vorrebbe,
ritardare le presidenziali di novembre per paura di atti di terrorismo. I media, quelli ovviamente controllati
dalla sua amministrazione, danno per certo <cataclismatici attacchi terroristici volti a influenzare le
consultazioni>>. Come fanno a essere così sicuri rimane un mistero... Comunque sia, si stanno prodigando
seriamente: l’agenzia per la sicurezza della nazione (Homeland Security) ha ufficialmente chiesto al
Dipartimento di Giustizia di elaborare strategie giuridiche che permettano di sospendere le elezioni del 2
novembre nel caso di un attacco terroristico! Secondo il <Newsweek>> il Dipartimento in oggetto dovrà
prendere atto della lettera che è stata inviata nei giorni scorsi dal direttore della Commissione per
l’Assistenza Elettorale, DeForest B. Soaries Jr., proprio su questo problema. Ricordiamo che questo
personaggio è un fondamentalista religioso di estrema destra, nominato dallo stesso Bush Jr. nel 2002.
Questo chiarissimo atto intimidatorio dell’amministrazione può essere interpretato come un tentativo di
colpo di stato, perché la Costituzione americana non contempla la possibilità che il governo federale
sposti le elezioni, per nessun motivo. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane...
Detto questo, tutti coloro che vedono in Bush un pericolo per la stabilità e la sicurezza del pianeta - e
sono in costante aumento - non cantino vittoria e non si rallegrino troppo se al suo posto verrà eletto il
democratico John Kerry. E’ molto probabile che Bush, attentati o meno (speriamo non accada nulla!),
perderà le elezioni, ma non perché il popolo gli ha voltato le spalle ma perché le spalle gliele hanno
voltate i Burattinai. Il popolo si sa non elegge alcunché! Il vero problema è che il prossimo inquilino della
Casa Bianca sarà suo <frateio di loggia>> nonché <cugino di sangue>>, John Kerry! Sappiamo che
entrambi furono istruiti nella <Skull and Bones>> (<Teschio e Ossa>>) di Yale, ma pochi sono a
conoscenza del loro legame di sangue.
Secondo le ricerche dello storico americano, di origine ceca, Miroslav Rechcigl, il presidente George
Walker Bush Jr. e lo sfidante John Kerry discenderebbero da Edoardo I, sovrano inglese della casata dei
Plantageneti vissuto tra il 1239 e il 1307. Secondo tale studio, anticipato dal quotidiano inglese <The
Times>>, i due candidati alle presidenziali sarebbero non solo imparentati ma addirittura cugini
dell’attuale regina d’Inghilterra Elisabetta II! Per gli amanti dei libri di David Icke (ex giornalista della
BBC) questa non è certo una novità, ma semmai la prova che le sue elucubrazioni hanno un
fondamento...
Concludo dicendo che il prossimo presidente è stato scelto dai Burattinai perché, come dice
Maurizio Blondet, farà le stesse medesime cose di Bush però in maniera meno irritante per la
comunità internazionale! La confraternita alla quale di iscrissero ai tempi dell’università fu fondata
nel 1832 e accoglie soltanto studenti di Yale. Un sogno immacolato. Ma anche un cupo, lugubre
segreto di cui nessuno dei due rivelerà mai alcunché, nemmeno in punto di morte: né a un giudice,
né a un giornalista e men che meno alla propria moglie. Sì, un sogno e un segreto sono
probabilmente le uniche due cose che accomunano il presidente statunitense George W. Bush e
John Kerry, suo sfidante alle prossime elezioni presidenziali di novembre. Il sogno è scontato e
noto a tutti: le chiavi di quella residenza tutta bianca al numero 1600 di Pennsylvania Avenue, a
Washington DC. Bush conta di ottenere dai padroni di casa, gli americani, il rinnovo del contratto
d’affitto per altri quattro anni; Kerry spera invece in un’intimazione di sfratto al concorrente.
Diverse le parole usate per arrivarci, diversi i finanziamenti, ma è lì che puntano entrambi. Quello e
soltanto quello è il loro chiarissimo oggetto del desiderio. Per il resto, come si sa, tutto li divide. Il
presidente è cresciuto in mezzo alla smisurata guasconeria dei texani, l’ex eroe del Vietnam,
respirando invece lo snobismo dei «sangue blu» del New England. Il primo è evangelico, il secondo
cattolico. Uno è convinto della validità del capestro, l’altro vuole cancellare la pena di morte...E si
potrebbe continuare. Sì, ma il segreto, quel «cupo segreto» che li lega? Volendolo definire col il suo
vero nome, si può affermare che Bush e lo sfidante condividono uno scheletro nell’armadio. A
essere più precisi, non proprio uno scheletro intero, qualcosa in meno: soltanto un teschio e due
ossa incrociare, in inglese skull and bones. Ma i pirati non c’entrano. Skull and Bones è infatti il
nome e il simbolo della segretissima quanto super esclusiva loggia studentesca a cui entrambi sono
stati iscritti – pur senza incrociarsi per la differenza d’età – negli anni universitari all’altrettanto

481
esclusivo ateneo di Yale. Loggia nella quale si entra per chiamata – quindici nuovi adepti ogni anno
– portando una tassa d’ingresso di 15mila dollari e un orologio appartenuto a papà. Loggia dalla
quale si esce soltanto per morte sopraggiunta. E conseguentemente loggia nel cui libro mastro
compaiono tuttora i nomi di George e di John, così come quelli di tutti gli altri membri ancora in
vita, circa 800 persone.
Skull and Bones ha una storia e una leggenda. La storia vuole che l’associazione sia stata fondata a
Yale, nel 1832, dal generale William Huntington Russell (fratello di quel Samuel che gestì il più vasto
traffico mondiale di oppio del tempo) e da Alphonso Taft, nonno di quell’Howard che dal 1909 al
1913 sarebbe stato il 27° presidente degli Stati Uniti. L’intento era quello di riprodurre in America
una società segreta sul modello di quelle – come gli Illuminati – che proliferavano in Germania. Lo
scopo? Creare una classe eletta e destinata attraverso l’aiuto reciproco a grandi e luminose
carriere.
E infatti la storia ci dice come attraverso la pesante porta di legno massiccio che conduce alla cripta
senza finestre («La Tomba»), sede della setta, siano passati negli anni diversi aspiranti «Bonesmen»
(uomini¬ossa) divenuti poi personaggi in vista: da George Bush senior, papà di George W., nonché
41° presidente americano, a William Donaldson, già capo delle Sec, la commissione che vigila sulla
Borsa di Wall Street; da Henry Luce, fondatore della rivista Time Magazine, a Averell Harriman,
diplomatico di vaglia e confidente di diversi inquilini della Casa Bianca; da Harold Stanley,
fondatore della banca d’affari Morgan Stanley, a diversi rampolli della famiglia Rockefeller, i
magnati della Standard & Oil. Ma anche ex segretari di Stato, giudici della Corte Suprema e pezzi
grossi della CIA.
Questo vuole la storia. La leggenda racconta invece ben altro. Tanto che pensando alle successive
carriere di quei giovani necrofili – in che mani siamo! – si fa fatica a scegliere se piangere o ridere.
Sarebbe stato per esempio Prescott Bush, nonno di George W., anche lui studente a Yale, a
trafugare da una tomba pellerossa il teschio che dà il nome alla loggia (prima si chiamava
«Confraternità della morte») e che pare sia conservato ancor oggi, come oggetto di culto, in una
teca di vetro. E non un teschio qualsiasi, ma quello che sarebbe appartenuto al povero Geronimo,
grande capo Apache, perseguitato in vita dalle giubbe blu e molestato da morto da quei pischelli in
blazar dello stesso colore.
Attraverso le maglie della segretezza, forate soltanto da pochissime eccezioni, sappiamo anche
che i neofiti, una colta accolti, prendono il nome di ((Cavalieri», per poi diventare l’anno successivo,
((Patriarchi»; che gli appellativi con cui definiscono i comuni mortali, quelli del mondo esterno,
vanno da ((Gentili» a ((Vandali»; ma soprattutto che la cerimonia di iniziazione prevede che
l’aspirante ((Bonesman» si stenda completamente nudo in una bara, al centro della cripta,
raccontando agli altri, senza lesinare alcun dettaglio, la propria vita sessuale. E ora che in anni di
politically correct le porte della skulls and bones sono state aperte anche a donne e omosessuali
dei deus essi, in quelle cerimonie non ci sarà senz’altro di che annoiarsi.
Comunque, a lume di borghesissimo buon senso, ce ne sarebbe già abbastanza per dibattersi tra
due interrogativi: ridere o piangere? Eppure, c’è anche chi ha scelto una terza via. Come Ron
Rosembaum, scrittore ed editorialista del New York Observer, che affascinato da questo mondo
criptico vi ha dedicato 30 anni di studi e di lavoro.
Ricavandone anche il suo personale ((perché» circa l’esistenza di Skull and Bones. ((Sono giunto alla
conclusione che al di là del colore e degli aspetti esteriori, tutta questa ossessione per le ossa, le bare e la
mortalità voglia inculcare nei giovani adepti il concetto che la vita è breve – spiega Rosembaum – e se
come loro sei una persona ricca e privilegiata, hai davanti a te due strade: o te la godi, senza dare in
cambio nulla alla società, oppure sfrutti il tempo che ti è stato regalato per lasciare un segno e un
contributo». E messa così, potrebbe anche andare.

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Link e Collegamenti sull’11 settembre Attentato alle Torri Gemelle

http://xoomer.virgilio.it/911_subito/wtc7_crollato.htm

Solo il 5% degli americani sa del crollo del terzo edificio l' 11 settembre.
Alle 9:50 del mattino il world trade center il la torre sud crollò.
Alle 10:29 crollò la torre nord.
Perché alle 5:20 di pomeriggio sarebbe dovuta collassare la torre sette, senza alcuna ragione
apparente?

 Rivelazioni di un amico dei Rockfeller informato 1 anno prima di quello che


sarebbe accaduto http://www.youtube.com/watch?v=L0-IkqbXd3E

 VIDEO falsati sull’attacco https://www.youtube.com/watch?v=DWxoqKSjTp4

http://www.youtube.com/watch?v=5y4nUWSGuCg

http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/244935/le-teorie-di-adam-
kadmon.html#tc-s1-c1-o1-p1

 COME HANNO INTRODOTTO L’ESPLOSIVO NELLE TORRI


https://www.facebook.com/photo.php?v=505359599552055&set=vb.2936940040
51950&type=2&theater

 VIDEO SUL FALSO ATTENTATO


http://dirittoallinformazione.blogspot.it/2011/04/attentato-11-settembre-2001-
quale.html

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 ARTICOLO SCIENTIFICO SUL RITROVAMENTO DI ESPLOSIVO MILITARE TRA LE
MACERIE http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/89983-11-settembre-ritrovato-
esplosivo-nelle-torri-ora-e-ufficiale versione ufficiale dell’articolo originale apparsa
sulla Bentham Chemical Physics Journal, una delle riviste più accreditate negli USA
e che ha approvato alcuni Premi Nobel,
http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/download/40_30234a3b49fc51207e430571
cd3ed68a

 Morte di Bin Laden http://www.dailymotion.com/video/xqyoz4_adam-kadmon-osama-


bin-laden-la-verita-sulla-sua-morte_shortfilms?search_algo=2#.UYgRlJPIaZo

 i marines della squadra che catturò Bin Laden erano 25, 22 sono stati uccisi subito
dopo, mentre uno dei 2 marines che adesso è ancora vivo è stato cacciato con
disonore
http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/07/massacro_dei_Navy_Seals_comm
ando_co_8_110807019.shtml

http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_31/navy-seal-morto-team-six-uccisero-
osama-bin-laden_44a96af0-9a10-11e2-81ce-7be9fc1a292e.shtml

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sul-lastrico-il-marine-che-ammazzo-bin-laden-
il-navy-seal-resta-senza-pensione-50822.htm

 ALTRI DOCUMENTI
http://www.nexusedizioni.it/storia-e-cultura/11-settembre-la-terza-verita/

http://dirittoallinformazione.blogspot.it/2011/05/il-fantasma-di-bin-laden.html

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Omicidio di Aldo Moro

Ferdinando Imposimato: "Dietro le Stragi di Stato, c’è il Gruppo Bilderberg"


Video http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-8wizYyAuzc

Il Gruppo internazionale Bilderberg implicato nelle stragi degli anni Settanta e Ottanta in Italia
operate prima dai nuclei terroristici neri e poi dalla mafia. A rivelarlo è il Presidente onorario
aggiunto della Suprema Corte di Cassazione (mica pizza e fichi), Ferdinando Imposimato,
durante la presentazione napoletana del suo nuovo libro "La repubblica delle stragi impunite".
"Ormai sappiamo tutto della strategia del terrore, che fu attuata dalla struttura Gladio (Stay
Behind) in supporto ai servizi segreti (non deviati) italiani" conferma Imposimato "La strategia
serviva a scoraggiare l'instaurarsi di governi di sinistra ed era orchestrata dalla Cia".

Quanto affermato perciò dal Presidente Dell’alata Corte Di Cassazione Ferdinando Imposimato
è sconvolgente, se consideriamo la levatura dalla quale si apprende questa verità, Imposimato
infatti è una persona attendibilissima, ed è per questo che ci chiediamo come sia possibile allora,
che pur sapendo la verità esatta e composta di come si svolsero i fatti che riguardano le stragi di
stato, le persone colpevoli di tutto questo, siano "protette" da leggi ad personam, e siano libere
di girare indisturbate per l'europa, senza che per loro sia un problema.

Noi italiani, pretendiamo che sia fatta giustizia, che siano resi pubblici i nomi e i cognomi dei
responsabili che hanno attraverso la strategia del terrore, manipolato votazioni, convinto politici
a fare cose immonde, sacrificando il popolo italiano sull'altare della grande finanza
internazionale, e che quindi paghino per i loro sporchi crimini, che sia la giustizia del popolo
italiano a decidere per le loro malefatte.
È uscito il 9 maggio il libro di Ferdinando Imposimato I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia.
Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera. Dopo due settimane è già alla quarta edizione. Il
volume odora di stampa fresca e ciò rende la lettura ancora più piacevole, come sanno bene i
bibliofili. Il 9 maggio è l’anniversario dell’assassinio di Moro e del ritrovamento del cadavere
nella Renault rossa in Via Caetani. Quest’anno è stato il trentacinquesimo.

485
Moro è un crocevia dell’Italia contemporanea. Lo è la sua vicenda politica trentennale e lo è il
suo epilogo tragico. Moro è l’incarnazione dei tentativi di costruire il nuovo, dei successi parziali
ottenuti, dei contrasti per impedirlo o condizionarlo, delle sconfitte subite. Nuovo inteso come
processo sociale e politico che avanza, che deve essere seguito e indirizzato. Nuovo come
sviluppo lineare, piuttosto che nell’accezione italiana di moto circolare, il movimento che riporta
sempre al punto di partenza. Inesorabilmente.
Gli antichi greci hanno creato la tragedia come veicolo raffinato di purificazione collettiva.
Mettere in scena e quindi rendere pubblica la questione dolente; immergersi in essa fino al limite
del soffocamento; comprensione in forma di sentimento e moto interiore che diventa infine
comprensione. C’è ancora un movimento, esso però conduce in un oltre che presuppone e
chiede progetto, costruzione, nuovo. Il soggetto purificato non è
più lo stesso di prima.
La questione dolente della tragica morte di Aldo Moro pesa sulle
sorti italiane da trentacinque anni. Il rapimento dello statista
democristiano e il suo assassinio sono diventati da subito un caso.
Tanti i punti oscuri della vicenda, una la versione ufficiale: Moro è
stato rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, lo Stato si è attestato sulla
linea della fermezza, negando ogni soluzione diversa dalla resa dei
terroristi senza condizioni.
La morte di Moro ha ingabbiato i «tempi nuovi» di cui lo statista
aveva parlato nel 1968, che si annunciavano e avanzavano «in fretta
come non mai». Tempi nuovi che altro non erano se non il futuro dell’Italia. Ho citato il brano
nel Frontespizio del sito, perché secolnovo.it è ispirato al pensiero e all’azione di Moro e perché
considero la morte dello statista il segno e il sigillo in Italia di una cinica svolta conservatrice.
Per tutto questo, era attesa la ricostruzione dei fatti che Imposimato espone nel suo ultimo
libro. L’immersione collettiva nella questione dolente, fin quasi a lasciarsene soffocare, per
capire e poter decidere, finalmente, di andare oltre.
Ferdinando Imposimato è stato giudice istruttore nei
processi per il rapimento e l’uccisione di Moro. In seguito,
non più da magistrato, ha continuato le ricerche, perché
convinto che il caso non fosse chiuso dalla versione dei
fatti raggiunta in tribunale. Con I 55 giorni che hanno
cambiato l’Italia egli raccoglie i frutti maturi di un impegno
durato decenni. Tra essi c’è un aspetto metodologico
fondamentale:
«Il problema della ricerca della verità, nelle inchieste su grandi delitti politici che attengono alla
storia dell’umanità, come l’assassinio di J.F. Kennedy, l’omicidio di Aldo Moro, sta tutto qui.
Nella capacità di selezionare una prova o più prove o indizi tra molti altri, partendo dal dato
dell’errore possibile dei testimoni e degli imputati. Ma anche dall’esistenza e dalla possibilità di
avvenimenti che vanno ben oltre la nostra capacità di immaginazione e di conoscenza».
Imposimato descrive il contesto internazionale del rapimento e dell’uccisione di Moro e in esso
espone in dettaglio fatti inediti accaduti nei 55 giorni in cui lo statista fu nelle mani delle Brigate
Rosse. Li apprende da fonti dirette finora silenziose, che egli valuta criticamente, e attraverso
documenti inediti che pubblica.
486
Il fatto centrale è che «alcune persone ai vertici supremi dello Stato e dell’esercito conoscevano
la prigione di Moro in via Montalcini fin dai primi giorni dopo la strage di via Fani». Il luogo della
prigionia di Moro fu presidiato e posto sotto stretta osservazione dai servizi, per una parte dei
55 giorni del rapimento e «molti uomini delle istituzioni, come Dalla Chiesa e Pasquale Schiavone
[responsabile dei NOCS], conoscendo il luogo in cui era tenuto l’ostaggio, volevano salvarlo a
tutti i costi con un intervento militare». Invece, l’8 maggio 1978, il giorno prima dell’uccisione di
Moro, ai militari in via Montalcini fu dato l’ordine di abbandonare la posizione.
Le fonti di Imposimato sono un brigadiere della Guardia di Finanza, nome in codice Archimede;
un ufficiale dell’esercito, uomo di Gladio, nome in codice Sapienza; un carabiniere. Il brigadiere
ha rilasciato una deposizione al pubblico ministero di
Novara Francesco Saluzzo nel 2008.
Del mancato intervento militare per liberare Moro
aveva scritto il giornalista Mino Pecorelli, nel numero
della rivista «OP» del 17 ottobre 1978. La questione era
stata posta in forma di lettera al direttore, pubblicata
senza il nome dell’autore. Pecorelli è stato ucciso a
Roma in Piazza delle Cinque Lune il 20 marzo 1979.
Nell’audizione del 15 dicembre 1993 in Commissione
Stragi, Francesco Cossiga ha dichiarato
polemicamente «che le Brigate Rosse, al di là della loro
volontà, un successo lo hanno ottenuto perché se,
salvo la memoria, viene portato come testimone un
fiero mascalzone quale era notoriamente Pecorelli,
vuol dire che i risultati di quella azione destabilizzante
ancora perdurano».
La questione Moro fu seguita e gestita dal NASCO G15.
La G è l’iniziale di Gladio, la struttura segreta armata di
civili e militari Stay Behind (stare indietro), creata nel
1956 con un accordo tra i servizi italiani e la CIA. Sullo sfondo la NATO, come fine
l’anticomunismo. NASCO è il nome convenzionale dei depositi segreti di armi dislocati sul
territorio italiano e dei relativi gruppi di gladiatori. Ha scritto Montanelli: «Il nome non era molto
indovinato: proprio il gladio era stato adottato dalla Repubblica di Salò per sostituire le stellette.
Chi lo riesumò aveva la memoria troppo corta. O troppo lunga».1 NASCO G15 «era stato istituito
da Cossiga agli inizi del 1978 come “struttura autonoma e alle dirette dipendenze del Ministero
dell’Interno”». Guida militare era il generale Pietro Musumeci (tessera P2 487).
Verrebbe da pensare che i gladiatori anticomunisti nella primavera del 1978 si mossero contro le
Brigate Rosse. Invece, nel sistema di valori, di interessi e di strategie che aveva prodotto
Gladio, il pericolo era Aldo Moro. Perché statista del cambiamento sostanziale degli equilibri
politici italiani: Moro era impegnato ad allargare la base di partecipazione democratica al
governo del Paese. Lavorava per la democrazia dell’alternanza, per superare lo schema italiano
in cui la DC era alternativa a sé stessa, con le degenerazioni della politica che ciò causava e che
Moro aveva visto e intravisto chiaramente. In altre parole, Moro avrebbe portato i comunisti al
governo. Per la NATO, per la CIA, per Gladio e per la P2 ciò non doveva accadere.

487
«La signora Eleonora Moro disse che il marito, al ritorno dagli USA [nel 1974], le aveva confidato
di essere stato minacciato con questa frase: “Onorevole Moro, lei deve smettere di perseguire il
suo disegno politico per portare tutte le forze del suo Paese a collaborare direttamente. Qui o lei
la smette di fare questa cosa o lei la pagherà cara. Veda lei come la vuole intendere”. Moro non
aveva rivelato alla moglie il nome della persona».
In occasione dello stesso viaggio di Moro negli Stati
Uniti, una settimana prima il presidente Gerald Ford
«ammise ufficialmente che il governo americano era
intervenuto in Cile, tra il 1970 e il 1973, per sostenere il
colpo di Stato di Augusto Pinochet contro il presidente
legittimo Salvator Allende, aggiungendo che gli USA
avevano fatto semplicemente ciò che “gli USA fanno
per difendere i loro interessi all’estero”». Tre giorni
dopo l’arrivo della delegazione italiana, Henry
Kissinger aggiunse: «Ci rimproverate per il Cile. Ci rimproverereste ancora più duramente se non
facessimo nulla per impedire l’arrivo dei comunisti al potere in Italia o in altri Paesi dell’occidente
europeo». Colpisce che nel comunicato numero 1 delle Brigate Rosse, del 16 marzo 1978, Aldo
Moro sia stato definito: «il padrino politico e l’esecutore più fedele delle direttive impartite dalle
centrali imperialiste».2
Secondo la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2, presieduta da Tina Anselmi,
nel 1962 venne in Italia
«Frank Gigliotti, agente della CIA e massone, … e prese contatti con la Loggia di Piazza del Gesù
e con Licio Gelli, proponendo l’unificazione della massoneria italiana. In cambio chiese una serie
di impegni di carattere politico, tra cui il contrasto all’elezione di Kennedy a presidente USA del
1964. … Furono quelli i momenti fondamentali che segnarono la nascita di quell’intreccio tra
massoneria, P2, eversione nera e mafia sotto il controllo degli affiliati d’oltreoceano e della CIA.
Quell’accordo vide l’inizio dell’uso della massoneria di Palazzo Giustiniani, da parte dell’Agenzia,
nella guerra segreta contro il comunismo. Con tutti i mezzi possibili, comprese le stragi e gli
attentati individuali. … Gelli non era un semplice massone, ma apparteneva ai servizi segreti
italiani e ne fu il vertice, e al tempo stesso fu espressione dell’influenza che la massoneria
americana e la CIA esercitarono sulla Loggia di Palazzo Giustiniani».
Il 14 e 15 marzo 1978, giorni precedenti il rapimento e l’eccidio della scorta, sul «Corriere della
Sera» Aldo Moro fu associato allo scandalo Lockheed, ovvero al pagamento di una tangente di
un milione di dollari in occasione della vendita all’Italia di diciotto aerei militari. A incassare la
tangente, pagata dall’azienda produttrice degli aerei, la Lockheed, sarebbe stato un uomo di
governo italiano dal nome in codice Antelope Cobler. Il giorno prima del rapimento, il «Corriere»
pubblicò che Cobler era Moro.
Aveva tramato contro lo statista DC per comprometterne l’immagine «Randolph Stone,
collaboratore di Henry Kissinger, iscritto alla Loggia massonica P2, (tessera 899), capo della
stazione CIA a Roma». Questo alla vigilia dell’azione brigatista in via Fani.
Coincidenza o qualcuno sapeva del rapimento di Moro pianificato dalle BR? Imposimato trovò la
risposta a Parigi, alcuni anni dopo i fatti. Un funzionario dei servizi segreti francesi mostrò a lui e
al giudice Rosario Priore un appunto: «12 febbraio 1978. Le Brigate Rosse attueranno nei
prossimi giorni il sequestro di Aldo Moro».
488
Non solo in Francia sapevano. Il 6 marzo 1978 un militare
della marina italiana, uomo di Gladio, si imbarcò da La
Spezia alla volta di Beirut, con l’ordine di consegnare una
busta sigillata. Lo fece il 10 o 11 marzo. Trasgredendo gli
ordini, il militare aveva aperto il plico e letto il documento
contenuto, che recava la data del 2 marzo 1978. Il
destinatario ultimo era un colonnello, l’agente G216. Gli si
chiedeva di cercare contatti «con gruppi del terrorismo
[mediorientale] al fine di ottenere collaborazione e
informazioni utili alla liberazione dell’onorevole Aldo
Moro». Il rapimento di Moro, però, sarebbe avvenuto solo
alcuni giorni dopo, il 16 marzo 1978. Il documento ordinava
la «distruzione immediata», ma fu conservato e Imposimato
ha potuto pubblicarlo.
Dunque, lo Stato sapeva del progetto delle BR di rapire
Moro. Ora, la domanda è ovvia: perché non ha fatto nulla per evitarlo? Forse perché ignorava gli
esecutori, il luogo e la data certi. Oppure sapeva tutto e il documento consegnato a Beirut è
stato solo una finzione, un alibi per mostrare, in caso di bisogno, un impegno a favore dello
statista democristiano, che in realtà non ci fu.
Rapito Moro e condotto in via Montalcini 8 interno 1, fu avviata l’operazione militare di presidio
e controllo del luogo della prigionia, il fatto centrale della ricostruzione di Imposimato,
rivelatogli da un brigadiere della Guardia di Finanza (Archimede); da un ufficiale dell’esercito,
uomo di Gladio (Sapienza); da un carabiniere.
Nel pomeriggio del 16 marzo 1978, a poche ore dal
rapimento, il ministro dell’Interno Francesco
Cossiga costituì «un “comitato di crisi” di esperti, italiani e
non, con il compito di dirigere le operazioni di liberazione
dell’ostaggio. Ne facevano parte, tra gli altri, il
sottosegretario Nicola Lettieri, il criminologo Franco
Ferracuti [tessera P2 2137], Stefano Silvestri, esperto di
strategie,Steve Pieczenik, del dipartimento di Stato
americano, già consigliere di Kissinger». Ancora: Giuseppe
Santovito, capo del SISMI (tessera 1630); Giovanni Torrisi,
capo di Stato Maggiore della Marina (631), Pietro
Musumeci, vice capo del SISMI (487). Alle riunioni del
comitato partecipò anche Licio Gelli, col nome di Luciano
Luciani, come egli stesso ha confermato personalmente a
Imposimato nel 2008. Le ipotesi di gestione della crisi
furono predisposte per il comitato da Pieczenik, come
risulta dal documento pubblicato da Imposimato. Il governo
avrebbe dovuto ottenere la piena collaborazione della
famiglia Moro, in caso contrario era necessario porre la famiglia stessa «sotto sorveglianza».
Bisognava sminuire l’importanza di Moro e dimostrare che i suoi scritti dalla prigionia non erano
attendibili, perché sottoposto a «lavaggio del cervello».
489
Il 5 maggio 1978 è la data del comunicato numero 9 delle Brigate
Rosse: «Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura
di Aldo Moro è arrivata alla sua conclusione. Dopo
l’interrogatorio ed il Processo Popolare al quale è stato
sottoposto, il Presidente della Democrazia Cristiana è stato
condannato a morte. … L’unico linguaggio che i servi
dell’imperialismo hanno dimostrato di saper intendere è quello
delle armi, ed è con questo che il proletariato sta imparando a
parlare. Concludiamo quindi la battaglia iniziata il 16 marzo,
eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato.
Portare l’attacco allo stato imperialista delle multinazionai!».3
L’8 maggio, a ventiquattro ore dall’uccisione di Moro, i militari
che presidiavano via Montalcini per sorvegliare il luogo della
prigionia, pronti all’irruzione che avrebbe liberato l’ostaggio, ebbero l’ordine di smobilitare.
Il quadro è chiaro. Credo in modo definitivo. È facile pensare che si aggiungeranno in futuro altri
dettagli, ora che Imposimato è stato messo in
condizione di ricostruire la vicenda dolente per come si
è svolta. Il caso Moro è stato un intreccio di equilibri, di
interessi, di politica, internazionali e nazionali. I soggetti
in azione sono stati tanti. Lo stesso Cossiga lo dice
nell’intervista pubblicata su «La Stampa» il 30
novembre 1993, rilasciata a Dario Cresto-Dina. «Ascolti
me — rivolto al giornalista. Il punto fondamentale di
tutta questa storia è un altro. È politico». L’ex
presidente della Repubblica, come sempre, dice e non
dice, ma mostra anche difficoltà di fronte alle domande. Infine confessa un certo rimorso e
riconosce che Moro aveva un’idea di Stato diversa dalla sua. Quindi, se liberato, avrebbero
potuto non capirsi più, non riconciliarsi. Non che Moro sia stato lasciato uccidere per questo, ma
nelle parole di Cossiga c’è più di quanto la lettera non dica.

490
I soggetti in azione nel caso Moro sono stati diversi, e molti sono ormai defunti, il punto
fondamentale è politico. La questione è che tanti degli attori erano occulti. Il rapimento e la
morte di Aldo Moro hanno mostrato con grande evidenza un livello di potere, di controllo e di
decisione che non è visibile, quindi, secondo la lezione di Bobbio,4 non è democratico.
Trentacinque anni fa così è stato. E oggi? Ora la domanda deve essere questa. Quel livello, quei
soggetti, quegli organismi si sono dissolti? Quel potere esiste ancora? È passato in altre mani? È
ancora nascosto o è diventato visibile e quindi democratico? Il caso Moro è ormai materia per gli
storici, le risposte a queste domande sono la sostanza di uno Stato di diritto, di una Repubblica.

HENRY KISSINGER E IL GRUPPO BILDERBERG DIETRO ALL'OMICIDIO DI ALDO MORO

«Nel 1982, John Coleman, un ex agente dell'intelligence che poteva accedere a tutti gli stadi del
potere e a tutte le carte segrete, rivelò che l'ex Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro, «un
alto esponente della Democrazia Cristiana, che si opponeva alla “crescita zero” e alle politiche di
riduzione della popolazione [oltre che al signoraggio (Nota di Andrea Di Lenardo)], pianificate
per il suo Paese, fu ucciso da killer gestiti dalla loggia massonica P2 [di Licio Gelli, amico di Henry
A. Kissinger, membro del R.I.I.A. e del Gruppo Bilderberg (Nota di Andrea Di Lenardo)], allo
scopo di piegare l'Italia ai voleri del “Club di Roma” e del Bilderberg, volti a deindustrializzare il
Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione».
In La Cerchia dei Cospiratori1, Coleman afferma che le forze della globalizzazione volevano
utilizzare l'Italia per destabilizzare il medio Oriente, il loro obiettivo principale.
«Moro progettava di dare stabilità all'Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale
e politica, rafforzando l'opposizione cattolica al comunismo e facendo in modo che la
destabilizzazione del Medio Oriente fosse più difficile da ottenere»2.
Coleman descrive con dovizia di particolari la sequenza di eventi che paralizzò l'Italia: il
rapimento di Moro e la spietata esecuzione della sua scorta, da parte delle Brigate Rosse
[collegate, almeno per quanto riguarda la figura di Franceschini, con i vertici dei Liberali al
Parlamento Europeo, esattamente con un funzionario del Parlamento Europeo, amico di
Gaetano Martino, di Antonio Martino (membro della P2) e del padre di Alessio Vinci, come
provano le lettere originali di cui sono in possesso (Nota di Andrea Di Lenardo)], nella primavera
del 1978 alla luce del giorno, e la sua successiva uccisione. Il 10 novembre 1982, in un'aula del
tribunale di Roma, Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro –
che è stato un leader politico per decenni – «fu minacciato da un agente del “Royal Institute for
International Affaire” (RIIA), mentre era ancora ministro».

Coleman racconta che, durante il processo ai membri delle Brigate Rosse, «molti di loro
testimoniarono di essere venuti a conoscenza dell'implicazione di un alto funzionario degli Stati
Uniti nel pieno per uccidere Moro». Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro
testimoniò che l'omicidio di suo marito era stato il risultato di una serie di minacce alla sua vita,
mosse da qualcuno, che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti».
Quando il giudice le chiese se poteva dichiarare alla Corte cosa aveva detto precisamente questa
persona, Eleonora Moro ripeté esattamente lo stesso concetto espresso da Guerzoni: «Se non
cambi la tu alinea politica, la pagherai cara».
In una delle pagine più emozionanti del libro, Coleman scrive: «A Guerzoni, richiamato dal
giudice, venne chiesto se era in grado di identificare la persona, di cui aveva parlato la signora
Moro. Guerzoni rispose che si trattava di Henry Kissinger, come aveva già detto
precedentemente».
Perché un importante uomo politico statunitense minaccia un leader di una nazione europea
indipendente? La testimonianza sensazionale, e potenzialmente distruttiva delle relazioni tra

491
Stati Uniti e Italia, di Guerzoni fu immediatamente diffusa da tutti i media dell'Europa
occidentale, il 10 novembre 1982. curiosamente, nessun canale televisivo americano pose
l'attenzione su quella notizia, anche se Kissinger venne condannato per complicità in omicidio.
Ma questo silenzio non è poi tanto sorprendente, come capiremo meglio nella seconda parte
del libro, quando parleremo del “Council Foreign Relations

Genesi del delitto Moro


Ho faticato un po’ per trovare il libro di John Coleman: “Genealogia dei Cospiratori: Storia del
Comitato dei 300″ (è del 1992, pubblicato in America), e non è neppure a buon mercato. Eppure lo
sto leggendo e lo trovo estremamente interessante. Ecco qualche passo che cital’omicidio di Aldo
Moro.
Il Comitato dei Trecento
Fu fondato dalla Nobiltà Nera (Veneziana) nel 1729 mediante la BEIC (British East India Company, la
Compagnia delle Indie) per occuparsi dell’attività bancaria internazionale, dei problemi legati al
commercio e per sostenere il traffico dell’oppio. E’ controllato dalla Corona britannica.
Comprende l’intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni
occidentali. Tutte le banche sono collegate ai Rothschild attraverso il “Comitato dei Trecento“.
Tutte le organizzazioni che hanno collegamenti col Nuovo Ordine Mondiale sono state “create” dal
Comitato dei Trecento.
Il dott. John Coleman nel suo libro “Conspirators’ Hierarchy: The Committee of 300 (1992)”
pubblica i nomi di 209 organizzazioni, 125 banche e 341 membri passati e presenti del comitato dei
quali vi elenco gli italiani più importanti che hanno fatto parte (almeno fino al 1992) del Comitato
dei 300.
Giuseppe Mazzini
Giovanni Agnelli
Maria Beatrice Elena Margherita di Savoia, Principessa
Vittorio Cini, Conte di Monselice, nato a Ferrara (Fondazione Cini; cave di trachite a Padova e terreni
a Ferrara)
Lamberto Frescobaldi
Umberto Ortolani (considerato la “vera mente” della loggia P2)
Aurelio Peccei
Giuseppe Volpi Conte di Misurata
Carlo de Benedetti, editore di Repubblica e tessera n° 1 del Partito Democratico di Valter Veltroni
Il dott. Coleman dice:
“La prima delle tre crociate, dal 1063 al 1123, instaurò il potere della Nobiltà Nera veneziana, e
rafforzò il potere della ricca classe dirigente. L’aristocrazia della Nobiltà Nera ottenne il potere
assoluto su Venezia nel 1171, quando la nomina del doge fu trasferita a quello che fu conosciuto
come il Gran Consiglio. Esso comprendeva i membri dell’aristocrazia commerciale, e ciò fu un totale
trionfo per loro. Da allora, Venezia restò nelle loro mani, ma il potere e l’influenza della Nobiltà Nera
veneziana estende ben oltre i suoi confini, e oggi, nel 1986, è sentito in ogni angolo del globo. Nel
1204, l ‘oligarchia distribuì delle enclaves feudali ai suoi membri, e da allora iniziò la grande crescita
del suo potere e della pressione finché il governo non diventò una corporazione chiusa formata
dalle più potenti famiglie della Nobiltà Nera.”

Ecco secondo il sito Menphis 75 a cosa punta la Commissione (o Comitato) dei 300

La Commissione dei 300, il Club di Roma e l’assassinio di Aldo Moro.


Ecco, sempre tratta dal libro di Coleman, una parte della vicenda che coinvolge Henry Kissinger (ed
altri) nel rapimento e nell’assassinio di Aldo Moro.

492
Aldo Moro fu un leader che si oppose alla “crescita zero” e alla riduzione della popolazione
pianificata dal NWO per l’Italia, per questo incorrendo nelle ire del Club di Roma, un’entità creata
dagliOlympians della Commissione dei 300 per portare a compimento le sue politiche. In un
tribunale di Roma, un amico intimo di Aldo Moro, il 10 di Novembre del 1982, testimoniò che l’ex
Presidente del Consiglio fu
minacciato da un agente della RIIA
(Istituto Reale per gli Affari
Internazionali) – che era anche
membro della Commisione dei 300
– mentre era il Segretario di Stato
USA in carica. Quest’uomo
era Henry Kissinger (nella foto con
Gianni Agnelli, membro della
Commissione dei 300)

Moro fu rapito dalle Brigate


Rosse nel 1978 ed in seguito
assassinato brutalmente. Fu al
processo alle Brigate Rosse che
diversi di loro testimoniarono che
erano a conoscenza di un coinvolgimento degli USA ai massimi livelli nel complotto per
uccidere Aldo Moro. Mentre minacciava Moro, Kissinger stava agendo non in qualità di
rappresentante della politica estera degli Stati Uniti, ma piuttosto secondo le istruzioni ricevute
dal Club di Roma, il braccio che si occupava della politica estera della Commissione dei 300.
Il testimone che fece esplodere la bomba nella sala del tribunale fu un giornalista tra i più stretti
collaboratori di Aldo Moro, Corrado Guerzoni, di cui è uscito quest’anno il libro Aldo Moro per i tipi
di Sellerio, libro non certo pubblicizzato e nemmeno troppo distribuito (vedasi recensione qui). La
sua testimonianza esplosiva fu trasmessa dalla televisione italiana e alla radio nella data del 10
Novembre 1982, e riportata da molti giornali. Nonostante questo nulla apparve sui media
americani. Quei famosi baluardi della libertà con un irresistibile diritto di sapere, il Washington
Post e il New York Times, non pensavano che fosse importante stampare una sola riga della
testimonianza di Guerzoni. Neppure la notizia fu riportata da altri media. Il fatto che Aldo
Moro fosse stato un leader politico da decenni, e che fosse stato rapito in pieno giorno nella
primavera del 1978, tutte le sue guardie del corpo freddate in pozze di sangue, non fu ritenuto
degno di pubblicazione, nemmeno dopo le accuse a Kissingerdi essere complice di questo crimine.
Oppure, semplicemente, il silenzio era sceso proprio a causa del coinvolgimento di Kissinger.
Nella sua esposizione del 1982 di questo atroce crimine, Coleman dimostrò come Aldo Moro, un
leale membro del partito dellaDemocrazia Cristiana, fu ucciso da assassini controllati dallaloggia
Massonica P2 con l’obiettivo di riportare l’Italia in linea con i piani del Club di Roma
per deindustrializzare il paese e ridurre in modo considerevole la sua popolazione. Il piano di Moro
di stabilizzare l’Italia attraverso la piena occupazione e la pace industriale e politica avrebbe da una
parte rafforzato l’opposizione cattolica al comunismo e dall’altra reso la destabilizzazione del
Medio Oriente molto più difficile.
L’Italia fu scelta come paese-test dalla Commisione dei 300. L’Italia è importante per i piani dei
cospiratori perché è il paese occidentale avente rapporti politici ed economici col Medio Oriente più
vicino a tale area. Inoltre ospita alcune delle famiglie della Nobiltà Nera più potenti d’Europa. Se
l’Italia fosse uscita indebolita dall’affaire Moro, ci sarebbero state ripercussioni anche nel Medio
Oriente, e questo avrebbe indebolito l’influenza degli USA nella regione. L’Italia è importante anche
per un’altra ragione: è la porta d’ingresso in Europa della droga proveniente dall’Iran e dal Libano.
Vari gruppi si sono aggregati sotto la bandiera del “socialismo” da quando si formò ufficialmente il
Club di Roma nel 1968. Fra questi, laNobiltà Nera di Venezia e Genova, la loggia Massonica P2 e

493
leBrigate Rosse, tutti operanti per i medesimi scopi. Investigatori della Polizia a Roma che
operavano nel caso di Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse incapparono nei nomi di diverse potenti
famiglie italiane che operavano in modo stretto con i terroristi. La
Polizia scoprì anche che in almeno una dozzina di casi, queste potenti
famiglie bene in vista avevano messo a disposizione le loro case o
proprietà come covi sicuri per le Brigate Rosse.
La “nobiltà” americana operava analogamente per distruggere la
Repubblica Italiana, ed un grande apporto venne da Richard
Gardner anche nel periodo in cui svolgeva il ruolo di Ambasciatoredel Presidente Carter a Roma.

A quei tempi Gardner operava sotto il controllo diretto di Bettino Craxi, un importante membro
del Club di Roma e uomo chiave della NATO (nella foto sopra ritratto con Giorgio Napolitano,
Ciriaco de Mita, Luciano Lama e Gianni Agnelli). Craxi era la punta di diamante in mano ai
cospiratori per distruggere la Repubblica Italiana. Come si sarà potuto notare, Craxi ebbe un certo
successo nel rovinare l’Italia, in qualità di giocatore avente un ruolo principale per i piani della
cospirazione.
Grazie alla testimonianza giurata di Corrado Guerzoni, l’Italia e l’Europa (ma non gli Stati Uniti)
appresero che Kissinger era dietro la morte di Aldo Moro. Questo tragico affare dimostra l’abilità
del Comitato dei 300 di imporre la propria volontà sopra ogni governo e senza eccezioni. Sicuro
nella sua posizione di membro della più potente fra le società segrete del mondo, e non si tratta
dellaMassoneria, Kissinger non solo terrorizzò Moro, ma portò avanti le sue minacce di “eliminare”
Moro se non avesse rinunciato al progetto difar progredire l’economia e l’industria in Italia.
Nel giugno e luglio del 1982, la moglie di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli Moro,

testimoniò in tribunale che l’assassinio del marito fece seguito a


serie minacce di morte, esercitate da colui che lei chiamò “una
figura politica americana di alto livello“. La signora Eleonora Moro
ripetè la stessa frase attribuita ad Henry Kissinger nella
testimonianza giurata di Guerzoni: “O tu cessi la tua linea politica
oppure pagherai a caro prezzo per questo“. Richiamato dai giudici,
a Guerzoni fu chiesto se poteva identificare la persona di cui aveva
parlato la Signora Moro. Guerzoni confermò che si trattava diHenry Kissinger come d’altra parte
aveva precedentemente dichiarato.
Guerzoni spiegò come Kissinger fece le sue minacce ad Aldo Moro in una stanza d’albergo durante
una visita ufficiale di alcuni leader italiani. Secondo Guerzoni, Moro, che solo in seguito divenne
Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, era un uomo di prim’ordine, uno che non si sarebbe
mai piegato a minacce ed avvertimenti di stile mafioso. Moro era accompagnato nella sua visita agli
USA dal Presidente della Repubblica in carica. Kissinger era un importante agente del RIIA, un
membro del CFR e del Club di Roma (al pari diBettino Craxi ed Aurelio Peccei). Approfondimenti
su Aurelio Peccei tratti dal libro di Coleman anche in questo thread .

Vi segnalo questo video di una recente puntata di


“Mezz’ora con…” di Lucia Annunziata in cui l’ospite
era Corrado Guerzoni, già portavoce di Aldo Moro. In
tale puntata l’uomo, in tutta serenità e franchezza,
esponeva il segreto di Pulcinella del sequestro Moro,
vale a dire che leBR furono infiltrate e guidate dai
servizi segreti deviati e dalla CIA. Guerzoni, che
ovviamente ha seguito tutta la vicenda da vicino,

494
invoca la desecretazione dei dossier e denuncia che diverse forze politiche premono perchè questa
avvenga non già a 30 anni dai fatti, ma bensì a 30 anni dall’approvazione della legge con cui si
consente la desecretazione … vale a dire a 60 anni dai fatti!
Invece in quest’altro video, se andate al minuto 39, potrete ascoltare una testimonianza della
moglie di Aldo Moro, Eleonora.
Penso che a questo punto sia interessante leggere questa testimonianzadella figlia di Aldo
Moro, Maria Fida, comparsa tra l’altro sul palco a Torino recentemente insieme a Beppe Grillo
durante il V-day-2 (guarda il video youtube):
… ricordo il 3 agosto del 1974, altra data infausta della storia italiana. Papà allora era ministro degli
esteri e avrebbe dovuto raggiungerci in treno a Bellamente, sulle montagne del Trentino, dove di
solito trascorrevamo insieme le vacanze estive. Era già salito sulla sua carrozza, alla stazione
Termini, e il treno stava per partire, quando all’ultimo momento arrivarono dei funzionari e lo
fecero scendere perché doveva tornare per firmare delle carte. A causa di quell’imprevisto perse il
treno e fu costretto a raggiungerci in macchina. Un ritardo provvidenziale, perché quel treno era
l’Italicus. Non ho alcuna prova per dirlo con certezza, però ho avuto il sospetto che la bomba
esplosa poche ore dopo nella galleria
di San Benedetto Val di
Sambro avesse come obiettivo proprio
lui – dal 1974, dopo la strage
dell’Italicus , papà volle che avessimo
una scorta anche noi figli-

Dunque, secondo Maria Fida il primo


tentativo di assassinare Aldo Moro è
stato compiuto nell’estate del 1974. A
quella data Aldo Moro ricopriva la
carica di ministro degli esteri e
l’episodio dell’Italicus destò in lui tali
preoccupazioni da richiedere la scorta anche per i propri famigliari . Un mese dopo, nel settembre
del ’74 Moro incontrò Henry Kissinger a Washington, alla Blair House. Dopo il colloquio fu colpito da
un malore e venne soccorso dal suo medico personale Mario Giacovazzo e da quello del Presidente
Giovanni Leone, Giuseppe Giunchi, che lo fecero rientrare in anticipo in Italia. Che cosa aveva detto
Kissinger di tanto sconvolgente a Moro perchè questi fosse colpito da un malore ? C’entrava forse
qualcosa la strage dell’Italicus ?
Poteve vedere la strage dell’Italicus al TG1 del 5 agosto 1974 in questo video youtube.
Bravo , mi ero scordato Enrico Mattei la madre degli omicidi made CIA/mafia/servizi segreti.
Venendo ad oggi vorrei sapere che fine hanno fatto Renato Farina e Pio Pompa…..
Come dimenticarlo? Gli fu affidato l’incarico di dismettere l’AGIP e lui – preso l’incarico – si adoperò,
invece, per FARLA RISORGERE. Andò contro le “sette sorelle” – termine da lui coniato – sette_sètte
– andò PALESEMENTE contro l’egemonia U.S.A. Si permise di dire ad un espinente della
SHELL: Avete finito di decidere la politica in Italia. Da ora ci penseremo noi. E POI fu ucciso. Come
dimenticare chi si oppose ai NEMICI – INTERNI ed esterni – DELL’ITALIA?
“Supercortemaggiore, la potente benzina italiana”.
« Una ventina di anni fa ero un buon cacciatore e andavo molto spesso a caccia. Avevo due cani, un
bracco tedesco e un setter, e, cominciando all’alba e finendo a sera, su e giù per i canaloni, i cani
erano stanchissimi. Ritornando a casa dai contadini, la prima cosa che facevamo era da dare da
mangiare ai cani e gli veniva dato un catino di zuppa, che forse bastava per cinque.
Una volta vidi entrare un piccolo gattino, così magro, affamato, debole. Aveva una gran paura, e si
avvicinò piano piano. Guardò ancora i cani, fece un miagolio e appoggiò una zampina al bordo del
catino.

495
Omicidio J.F. Kennedy

Dedicato a coloro che definiscono "complottista" chi parla di


"Nuovo ordine mondiale"

Quando si parla di "illuminati" o di "nuovo ordine mondiale" (NWO


- new world order) molte persone credono che si tratti di una
favoletta, "roba da complottisti", niente a che vedere con la
realtà.

Questo è dovuto al fatto che i mass media tradizionali - le grandi


testate giornalistiche e televisive - non proferiscono parola sull'argomento, ma anche al fatto
che molti siti che affrontano l'argomento lo fanno in modo fuorviante, esagerato e irrealistico,
facendo perdere così inevitabilmente credibilità a un argomento che invece è reale, e chi valuta
attentamente la realtà che ci circonda, lo può comprendere facilmente con delle valutazioni
davvero elementari.

Per esempio, la questione "droga e narcotraffico".

Le droghe sono illegali in tutti gli stati del mondo; in alcuni è prevista persino la pena di
morte per gli spacciatori. Come è possibile che l'ONU e gli stati non riescano ad arginare la
produzione di stupefacenti? Se nel caso delle pastiglie di ecstasy questo si può spiegare con il
fatto che per produrle bastano poche attrezzature, e che laboratori allestiti addirittura in
camper riescono a sfornare migliaia di pasticche al giorno, nel caso dell'eroina, della cocaina e
anche della cannabis, il discorso è diverso, in quanto in precise aree geografiche ci sono
coltivazioni, in alcuni casi, estese quanto una regione italiana.

In Colombia - dove da anni risulta impegnata nel contrasto della produzione della cocaina anche
la DEA, agenzia antidroga USA - la produzione ed il consumo di questa droga, negli ultimi
decenni è costantemente cresciuto. Così come è documentato che in Afghanistan, la
produzione di oppio è addirittura decuplicata da quando le truppe USA hanno invaso il paese. In
Marocco, ci sono piantagioni di canapa indiana - come documentarono persino "Le Iene" -
estese come grandi città, con una capacità produttiva stimata in 47.000 tonnellate di canapa, dal
quale vengono estratte 3.000 tonnellate (3.000.000 di kg) di hashish.

COME è POSSIBILE/SPIEGABILE CHE LA COMUNITA' INTERNAZIONALE NON RIESCA AD


ARGINARE QUESTO FENOMENO???

Non è che c'è qualche potentissima "associazione" sovranazionale che controlla la produzione e il
traffico di tali sostanze, e impedisce che il fenomeno sia debellato? Sarebbe così difficile
localizzare (anche da satellite è possibile) le piantagioni e distruggerle?
------------
Di seguito vi proponiamo il discorso che è costato la vita a Kennedy, "colpevole" di aver
approvato "l'ordine esecutivo 11110" che che ripristinava al governo USA il potere di emettere
moneta, togliendo così potere alla "FED", la banca centrale USA. Da notare come tale legge fu
prontamente ritirata dal suo successore...

Kennedy parlò di "associazioni segrete che minacciano la democrazia"... CI PENSINO, COLORO


CHE DEFINISCONO "COMPLOTTISTA" CHI PARLA DI "NUOVO ORDINE MONDIALE"... anche se è

496
vero che molti siti web affrontano la questione in modo fuorviante, esagerato, facendo perdere
credibilità a quello che sarebbe un discorso serio...

--
Signore e signori, la parola "segretezza" è ripugnante, in una società aperta e libera. E noi come
popolo, ci siamo opposti, intrinsecamente e storicamente, alle società segrerte, ai giuramenti
segreti e alle riunioni segrete. Siamo di fronte, in tutto il mondo, ad una cospirazione monolitica e
spietata, basata soprattutto su mezzi segreti, per espandere la sua sfera d'influenza,
sull'infiltrazione anzichè sull'invasione, sulla sovversione anzichè sulle elezioni, sull'intimidazione
anzichè sulla libera scelta. E' un sistema che ha reclutato ampie risorse umane e materiali nella
costruzione di una macchina affiatata, altamente efficiente, che combina operazioni militari,
diplomatiche, di intelligence, operazioni economiche, scietifiche e politiche. Le sue azioni non sono
diffuse, ma tenute segrete. I suoi errori non vengono messi in evidenza, ma nascosti, i suoi
dissidenti non sono elogiati, ma ridotti al silenzio. Nessuna spesa viene contestata, nessun segreto
viene rivelato. Ecco perchè il legislatore ateniese Solone decretò che evitare le controversie fosse un
crimine per ogni cittadino. Sto chiedendo il vostro aiuto, nel difficilissimo compito di informare e
allertare il popolo americano.

l 4 Giugno del 1963, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, Ordine Esecutivo 11110,
fu firmato impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo
Federale degli Stati Uniti. Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la Federal
Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. La Christian Law Fellowship ha
ricercato questo evento nel Registro Federale e nella biblioteca del Congresso. Possiamo
tranquillamente concludere che quest’Ordine Esecutivo non è mai stato abrogato, corretto o
superato da nessun Ordine Esecutivo successivo. In parole semplici, è ancora valido.

Dopo che il presidente John Fitzgerald Kennedy – l’autore di “Profiles in Courage” – lo firmò,
l’Ordine tornò al governo federale, precisamente al Dipartimento del tesoro, autorizzato
costituzionalmente a creare ed emettere la valuta senza passare attraverso la Federal Reserve
Bank, di privati. L’ordine esecutivo 11110 del presidente Kennedy (il testo completo è sotto)
dette al dipartimento del tesoro il potere esplicito: “di emettere certificati d’argento a fronte di
ogni lingotto di argento, dollari d’argento della Tesoreria.” Questo significa che per ogni oncia di
argento nella cassaforte della Tesoreria degli Stati Uniti, il governo poteva introdurre soldi in
circolazione basandosi sui lingotti d’argento fisicamente presenti.

Come risultato, più di 4 miliardi di dollari in banconote degli Stati Uniti sono stati messi in
circolazione in tagli da 2 e 5 dollari. Le banconote da 10 e 20 dollari degli Stati Uniti non hanno
mai circolato ma furono stampate dal Dipartimento del Tesoro quando Kennedy fu assassinato.
Sembra ovvio che il presidente Kennedy sapesse che l’uso delle banconote della Federal Reserve
come presunta valuta legale fosse contrario alla Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Le “Banconote degli Stati Uniti” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti
avvallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti. Abbiamo confrontato una
“Banconota della Federal Reserve” emessa dalla banca centrale privata degli Stati Uniti (la
Federal Reserve Bank o Federal Reserve System), con una “Banconota degli Stati Uniti” della
tesoreria americana, emessa grazie all’ordine esecutivo del Presidente Kennedy. Sono quasi
identiche ad eccezione del fatto che una riporta la dicitura “Banconota della Federal Reserve” e
l’altra “Banconota degli Stati Uniti”. Inoltre, quella della Federal Reserve ha marchio e numero di
serie verdi, e quella degli Stati Uniti a marchio e numero di serie rossi.

Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che
lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal

497
Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani
confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal
Reserve.

Kennedy sapeva che le “Banconote degli Stati Uniti” prodotte in base alle riserve argentee si
sarebbero ampiamente diffuse e avrebbero eliminato la richiesta delle “Banconote della Federal
Reserve”. E’ una questione economica molto semplice. Le BSU (Banconote degli Stati Uniti)
erano emesse sulla base del valore delle riserve argentee e le BFR (Banconote della Federal
Reserve) non avevano alcun corrispettivo di valore intrinseco. L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe
evitato al debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000
miliardi del debito federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo
lo avessero applicato. Il Governo degli Stati Uniti avrebbe avuto il potere di cancellare il debito
senza passare per la mediazione delle Federal Reserve Banks e senza l’aggravio di interessi per
creare nuovi soldi. L’ordine esecutivo 11110 dette agli Stati Uniti la possibilità di creare i suoi soldi
basandosi sul vero valore delll’argento.

Inoltre, secondo le nostre ricerche, solo cinque mesi dopo l’assassinio di Kennedy, la serie dei
“Certificati Argentei” del 1958 non fu più emessa, e successivamente furono rimossi dalla
circolazione. Forse, l’omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di non
interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il
Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale. Con
vero coraggio patriottico, JFK affrontò con coraggio i due modi più fruttuosi mai usati per
appianare il debito: 1) guerra (Vietnam); e 2) creazione della moneta attraverso una banca
centrale gestita da privati. I suoi sforzi per avere tutte le truppe statunitensi fuori dal Vietnam
entro il 1965 e l’ordine esecutivo 11110 avrebbero distrutto i profitti e il controllo della Federal
Reseve Bank privata.

Ordine Esecutivo 11110


Emendamento all’ordine esecutivo numero 10289, relativo allo svolgimento di certe funzioni ad
appannaggio del dipartimento del Tesoro. In virtù dell’autorità conferitami dalla sezione 301 del
terzo articolo del Codice degli Stati Uniti, ordino quanto segue:

SEZIONE 1. Ordine esecutivo numero 10289 del 19 settembre 1951, come modificato, è qui
ulteriormente modificato – (a) aggiungendo alla fine del paragrafo 1 attraverso il seguente
sottoparagrafo (j): “(j) L’autorità conferita al Presidente dal paragrafo (b) della sezione 43
dell’Atto del 12 Maggio 1933, così come modificato (31 U.S.C. 821 (b)), di emettere certificati
argentei in base ad ogni lingotto d’argento, argento o dollari d’argento standard nella Tesoreria
momentaneamente non trattenuti per rimborso da alcun certificato d’argento in corso, di
prescrivere il valore dei certificati argentei, ed emettere dollari d’argento standard e valuta
d’argento sussidiaria per il loro ammortizzamento.” e (b) e eliminando i sottoparagrafi (b) e (c)
del paragrafo 2. SEZIONE 2. L’emendamento effettutato con quest’Ordine non ha effetto su
nessun atto già scritto, o su nessuna istanza o procedimento che stanno venendo accolti, o già
accolti, o iniziato o sull’inizio di nessuna causa civile o penale precedenti alla data di
quest’Ordine ma tutte le tali disposizioni devono continuare e possono essere portate a termine
come se detto emendamento non fosse stato fatto.

JOHN F. KENNEDY THE WHITE HOUSE, June 4, 1963

Ancora una volta, l’Ordine Esecutivo 11110 è ancora valido. Secondo il 3 articolo del Codice degli
Stati Uniti, sezione 301 datato 26 gennaio 1998:

Ordine Esecutivo (OE) 10289 datato 17 settembre 1951, 16 F.R. 9499, è stato modificato da:

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OE… 10583, datato 18 DICEMBRE 954, 19 F.R. 8725:
OE… 10882 datato 18 Luglio 1960, 25 F.R. 6869;
OE… 11110 datato 4 Giugno 1963, 28 F.R. 5605;
OE… 11825 datato 31 Dicembre 1974, 40 F.R. 1003;
OE… 12608 datato 9 Settembre 1987 52 F.R. 34617
Gli emendamenti del 1974 e 1987, aggiunti dopo quello di Kennedy del 1963, non hanno
cambiato nessuna parte dell’ordine esecutivo 11110. Una ricerca negli ordini esecutivi di Clinton
del 1998 e 1999 e delle Direttive Presidenziali ha anche mostrato che non ci sono alterazioni,
cambiamenti o sospensioni dell’ordine esecutivo 11110.

La Federal Reserve Bank, altrimenti detta Federal Reserve System, è una corporazione privata. Il
dizionario della legge di Black definisce il “Federal Reserve System” come: “Rete di dodici
banche centrali a cui appartengono la maggior parte delle banche nazionali e alla quale tutte le
banche abilitate possono appartenere. Le regole per diventare membri prevedono investimenti
in azioni e un minimo di riserve. Le banche di proprietà privata posseggono le azioni della FED.
Questo era spiegato più dettagliatamente nel caso di Lewis contro gli Stati Uniti, Federal
Reporter, seconda serie, vol. 680, pagine 1239-1241 (1982), dove la corte diceva: “Ogni Federal
Reserve Bank è una corporazione separata di proprietà delle banche commerciali della sua
regione. Le banche commerciali azioniste eleggono due terzi dei nove membri della direzione”.

Le Federal Reserve Banks sono controllate localmente dai loro membri. Ancora una volta,
stando al Dizionario della legge di Black, ci rendiamo conto che queste banche private emettono
denaro:

“Federal Reserve Act. Legge che ha creato le banche di Riserva Federale, le quali agiscono come
agenti nel mantenimento di riserve finanziarie, distribuendo denaro nella forma di banconote,
prestando denaro alle banche, e supervisionando le banche. Amministrate dal Gruppo di Riserva
Federale”.

Le banche di riserva federale di proprietà di privati emettono davvero i soldi che usiamo. Nel
1964, il Comitato sulle Banche e la Valuta, il Sottocomitato sulla Finanza Domestica, nella
seconda sessione dell’ottantottesimo Congresso, ha effettuato uno studio intitolato “Money
Facts” che contiene una buona descrizione di cosa è la FED: “La Riserva Federale è una macchina
che fa soldi. Può emettere denaro o assegni. E non è mai stato un problema fare dei buoni
perché può ottenere le fatture da 5 o 10 dollari necessarie a coprire gli assegni, chiedendo
semplicemente all’Ufficio Incisioni del Dipartimento del Tesoro di stamparli.”

Ogni persona o ogni gruppo chiuso che ha un sacco di soldi ha un sacco di potere. Adesso
immagina un gruppo di persone che ha il potere di creare soldi. Immagina il potere che queste
persone avrebbero. Questo è esattamente ciò che è la Banca di Riserva Federale, di proprietà
privata!

Nessuno ha fatto più di Louis T. McFadden, che era presidente del Comitato House Banking negli
anni ’30, per denunciare il potere della FED. Descrivendo la FED, sottolineò nei registri del
Congresso, pagine 1295 e 1296 del 10 giugno 1932:

“Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle più corrotte istituzioni che il mondo
abbia mai conosciuto. Mi riferisco al Federal Reserve Board, un comitato governativo, ha
truffato il Governo e il popolo degli Stati Uniti di abbastanza soldi per appianare il debito
nazionale. La depredazione e le iniquità del Federal Reserve Board e delle banche della Federal
Reserve sono costate a questo paese abbastanza soldi da pagare il debito nazionale molte volte.
Questa istituzione malvagia ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti; ha fatto

499
bancarotta ed ha praticamente mandato in bancarotta il nostro Governo. Ha fatto ciò attraverso
la cattiva amministrazione e le pratiche corrotte degli avvoltoi che la controllano.”

Alcune persone pensano che le Federal Reserve Banks siano istituzioni degli Stati Uniti. Non
sono istituzioni, dipartimenti o agenzie governative. Sono monopoli di credito privati che
depredano il popolo degli Stati Uniti per il proprio tornaconto e quello dei loro clienti stranieri.
Quei 12 monopoli di credito privati sono stati messi in modo ingannevole in questo paese da
banchieri che sono venuti qui dall’Europa e che ci ripagano per l’Ospitalità indebolendo le
istituzioni americane.

Le FED funzionano praticamente così: il governo ha ceduto il suo potere di emettere denaro alle
banche FED. Loro creano soldi, poi lo prestano al governo caricandolo di interessi. Il governo usa
le entrate per pagare gli interessi sul debito. Al riguardo, è interessante notare che il Federal
Reserve Act e il sedicesimo emendamento, che danno al Congresso il potere di riscuotere le
tasse, sono stati entrambi approvati nel 1913. L’incredibile potere delle FED sull’economia è
universalmente confermato. Alcune persone, specialmente nelle comunità accademiche e
bancarie, addirittura lo supporta. D’altra parte, ci sono anche coloro, come il presidente John
Fitzgerald Kennedy, che si sono mossi contro questo. I suoi sforzi furono esposti nel libro del
1998 di Jim Marrs, Crossfire:

“Un altro aspetto sottovalutato dell’intento di Kennedy di riformare la società americana,


riguarda i soldi. Kennedy lo fece rivolgendosi alla costituzione, che afferma che solo il Congresso
dovrebbe emettere e regolare il denaro, il crescente debito nazionale potrebbe essere ridotto
non pagando gli interessi ai banchieri del Federal Reserve System, che stampa banconote che
poi presta ad interessi al governo. Si è mosso in questo senso il 4 giugno del 1963 firmando
l’ordine esecutivo 11110 che prevedeva l’emanazione di 4,292,893,815 di Banconote degli Stati
Uniti attraverso la Tesoreria invece che attraverso il tradizionale Federal Reserve System. Quel
giorno stesso, Kenney firmò una carta che cambiava il materiale delle banconote da uno e due
dollari da argento ad oro, dando forza all’indebolita valuta statunitense.

Il controllore della valuta ai tempi di Kennedy, James J. Saxon, è stato in conflitto con il potente
Federal Reserve Board per qualche tempo, incoraggiando maggiori investimenti e conferendo
poteri per le banche che non facevano parte del Federal Reserve System. Saxon decise anche
che le banche che non facevano parte del “sistema” potevano sottoscrivere obbligazioni statali
e locali, anche se indebolivano le Federal Reserve Banks.”

In un intervento fatto alla Columbia University il 12 novembre del 1963, dieci prima del suo
assassinio, il presidente John Fitzgerald Kennedy avrebbe detto:

“L’alto ufficio del Presidente è stato usato per fomentare un piano per distruggere la libertà
americana e prima di lasciare questo incarico, devo informare la cittadinanza di questa
condizionne.”

In questo caso, John Fitzgerald Kennedy sembra essere l’oggetto del suo stesso libro… un vero
“Profile of Courage”.

Il resoconto di questa ricerca è stato realizzato per Lawgiver.Org. da Anthony Wayne

500
CHE COSA E’ LA FEDERAL RESERVE BANK?
Che cos’è la Federal Reserve Bank (FED) e perché ce l’abbiamo?
La FED è una banca centrale. Le banche centrali dovrebbero implementare le politiche fiscali di
un paese. Monitorizzano le banche commerciali per assicurarsi che mantengano patrimoni
sufficienti, contanti, per restare solventi e stabili. Le banche centrali fanno anche affari, come
scambi di valute e transazioni in oro con altre banche centrali. In teoria, una banca centrale
dovrebbe essere una cosa positiva per il paese, e lo sarebbero se non fosse per il fatto che non
sono di proprietà o controllate dal governo che servono. Le banche centrali private, inclusa la
nostra FED, non operano nell’interesse pubblico, ma per il profitto.

Ci sono state tre banche centrali nella storia della nostra nazione. Le prime due, pur fraudolente
e fallaci, impallidiscono a confronto con la grandezza della frode che viene perpetrata dalla
nostra attuale FED. Quello che hanno tutte in comune è una pratica insidiosa detta “banking
frazionale”.

Il banking frazionale o prestito frazionale è la capacità di creare soldi dal nulla, prestarli al
governo o a qualcun altro e alzare gli interessi a piacimento. La pratica è nata prima che le
banche esistessero. Gli orefici affittavano spazi nei loro sotterranei ad individui o mercanti come
deposito per il loro oro o argento. Gli orefici davano a questi “depositanti” un certificato che
dimostrava l’importo di oro depositato. Questi certificati venivano usati per condurre trattative.

Con il tempo gli orefici notarono che l’oro nei loro magazzini veniva raramente prelevato.
Piccole quantità si muoveva avanti e indietr ma la maggior parte rimaneva lì. Capendo
l’opportunità di profitto, gli orefici rilasciavano ricevute doppie per l’oro, creando di fatto soldi
(certificati) dal nulla e prestando quei certificati (creando debiti) ai depositari e caricandoli di
interessi.

Visto che i certificati rappresentavano più oro di quello che veramente esisteva, i certificati
erano “frazionalmente” corrisposti in oro. Alla fine alcune di queste operazioni di magazzini
furono trasformate in banche e la pratica del banking frazionale continuò.

Tenete a mente il concetto del banking frazionale mentre esaminiamo la nostra prima banca
centrale, la First Bank degli Stati Uniti (BUS). Fu creata, dopo un amaro dissidio al Congresso, nel
1791 e durò 20 anni. Come la FED attuale, la BUS usava il suo controllo sulla valuta per frodare il
pubblico e stabilire una forma legale di usura.

Questa banca praticava il prestito frazionale con il tasso di 10 a 1, dieci dollari di credito per ogni
dollaro che avevano in deposito. Questo uso e abuso del loro potere pubblico continuò per gli
interi venti anni della sua esistenza. La pubblica rabbia riguuardo a questi abusi era tale che la
licenza non fu rinnovata e la banca smise di esistere nel 1811.

501
La guerra del 1812 lasciò il paese in un caos economico, visto dai banchieri come un altro modo di
fare profitti facili. Influenzarono il Congresso ad autorizzare una seconda banca centrale, la
Seconda Banca degli Stati Uniti (SBUS), nel 1816.

La SBUS era più costosa della BUS. La SBUS faceva franchising e raddoppiò letteralmente il
numero delle banche in un breve periodo di tmepo. Il paese iniziò ad espandersi e a muoversi
verso il west, e questo richiedeva denaro. Usando il prestito frazionale con il tasso 10 a 1, la
banca centrale e i suoi satelliti crearono il debito per l’espansione.

Le cose andarono bene per un po’, ma poi le banche decisero di eliminare il debito, citando la
necessità di controllare l’inflazione.

Quest’azione da parte della SBUS causò bancarotte ed esclusioni. Le banche presero poi il
controllo dei finanziamenti che furono usati per far fronte ai crediti.

Esaminiamo attentamente come la SBUS ha ideato questo ciclo di prosperità e depressione. La


banca centrale ha causato l’inflazione creando debiti per crediti e rendendo questi fondi
prontamente disponibili. L’economia esplose. Poi usarono l’inflazione che avevano creato come
una scusa per chiudere i crediti.

La risultante mancanza di contanti ha portato l’economia a vacillare o cadere drammaticamente


e ci furono molte bancarotte. La banca centrale allora distribuiva i fondi usati come base per i
crediti. Il benessere creato dai mutuatari durante il boom era così trasferito alla banca centrale
durante l’arresto.

Ora, chi pensate sia il responsabile di tutti gli alti e bassi nella nostra economia, negli ultimi 85
anni? Pensa alla depressione tra la fine degli anni ’20 e tutti gli anni ’30. La FED avrebbe potuto
immettere molto denaro nel mercato per stimolare l’economia e rimettere la nazione in
carreggiata, ma l’ha fatto? No; infatti, hanno diminuito l’apporto di denaro. Tutti conosciamo i
risultati di quest’azione, no?

Perché avrebbe dovuto farlo? Durante quel periodo i valori dei fondi e delle azioni erano a prezzi
bassissimi. Chi pensate stesse comprando tutto a 10 cents al dollaro? Io credo che se ne parli
dicendo “consolidamento del benessere”. Quante volte l’hanno già fatto negli ultimi 85 anni?

Lo faranno ancora?

Come digressione a questo punto, date un’occhiata all’economia di oggi. I mercati sono in
declino. Perché? Perché la FED è stata molto liberale con il suo /debito/credito/denaro. Il
mercato è stato gonfiato. Chi ha creato l’inflazione? La FED. Come fa la FED ad occuparsi
dell’inflazione? Restringono il denaro di debito e credito. Che succede quando lo fanno? Il
mercato collassa.

Molti mesi fa, dopo che certe banche centrali dissero che avrebbero venduto grandi quantità
d’oro, il prezzo dell’oro cadde raggiungengo il record negativo degli ultimi 25 anni, 260 dollari
per oncia. Le banche centrali hanno poi comprato l’oro. Dopo averlo comprato a prezzo
bassissimo, un gruppo di 15 banche centrali annunciò che avrebbero ridotto l’apporto di oro da
rilasciare nel mercato nei successivi cinque anni. Il prezzo dell’oro salì a 75.000 dollari l’oncia in
solo pochi giorni. Quante centinaia di trilioni di dollari hanno guadagnato le banche centrali con
queste due dichiarazioni a mezzo stampa?

L’oro è considerato una barriera contro condizioni economiche più gravi. Pensate che le famiglie
di banking private che possiedono la FED stiano comprando o vendendo azioni ordinarie?

502
(Ricordate: compra basso, vendi alto.) Quanti soldi pensate che i proprietari di queste FED
abbiano fatto riducendo l’apporto di denaro al massimo del suo ultimo ciclo di valuta?

Alan Greenspan ha detto pubblicamente in più occasioni che pensa che il mercato sia
sopravvalutato. Solo un accenno al fatto che alzerài tassi di interesse (diminuendo l’apporto di
denaro), e il mercato delle azioni ordinarie ha avuto una reazione negativa. I governi e i politici
non controllano le banche centrali, le banche centrali controllano i governi e i politici. Il
presidente Andrew Jackson, vinse le elezioni del 1828 con la promessa di eliminare il debito
pubblico e eliminare la SBUS. Durante il suo secondo incarico il presidente Jakobson ritirò tutti i
fondi governativi dalla banca e l’8 gennaio 1835 saldò il debito nazionale. E’ l’unico presidente
nella storia ad averlo fatto. La licenza della SBUS scadde nel 1836.

Senza una banca centrale che controlli l’indotto di denaro, gli Stati Uniti sperimentarono una
crescita mai vista per 60 o 70 anni e il benesere risultante era troppo perché i banchieri lo
potessero sopportare. Dovevano rimettersi in gioco. Così, nel 1910 il senatore Nelson Aldrich, poi
presidente della Commissione monetaria nazionale, in collusione con i rappresentanti delle
banche centrali europee, produsse un piano per costringere e frodare il Congresso facendo
approvare la legislazione che stabiliva clandestinamente una banca centrale privata.

Questa banca avrebbe assunto il controllo sull’economia americana controllando l’emissione di


denaro. Dopo un’enorme campagna di public relations, ideata dalle banche centrali straniere, il
Federal Reserve Act del 1913 fu passato al Congresso durante il periodo natalizio, quando molti
membri del Congresso erano assenti. Il presidente Woodrow Wilson, forzato dai suoi sostenitori
politici e finanziari, lo firmò il 23 dicembre 1913.

[Il presidente Jackson (sinistra) che abolì la Seconda Banca degli Stati Uniti e il presidente
Woodrow Wilson
che diede il permesso per la creazione dela terza e attuale banca centrale (privata), la Federal
Reserve]
L’atto creò il Federal Reserve System, un nome attentamente selezionato e scelto per truffare.
“Federal” avrebbe portato le persone a crederla un’organizzazione governativa. “Reserve”
avrebbe portato le persone a credere che la valuta era coperta dall’esistenza di oro e argento.
“System” era usato in luogo della parola “banca” così che nessuno avrebbe sospettato che
fosse stata creata una nuova banca centrale.

In realtà, l’atto creava una corporazione di banche centrali private e per profitto di proprietà di
un gruppo di banche private. A chi appartiene la FED? I Rothschild di Londra e Berlino; i Lazard
Brothers di Paris; Israel Moses Seif in Italia; Kuhn, Loeb e Warburg della Germania; e i Lehman
Brothers, Goldman, Sachs e le famiglie Rockefeller di New York.

Sapevate che la FED è l’unica corporazione a scopo di lucro in America esentata dal pagamento
delle tasse federali e statali? La FED guadagna circa un trilione di dollari l’anno per l’esenzione
dalle tasse! Le famiglia di banchieri elencate poco sopra si spartiscono tutti questi soldi.
503
Quasi tutti pensano che i soldi che si pagano in tasse vadano alla tesoreria degli Stati Uniti per
pagare le spese del governo. Volete sapere dove vanno i vostri dollari veramente? Se guardate
sul retro di un assegno reso pagabile all’IRS vedrete che è stato girato come: “Pay Any F.R.B.
Branch or Gen. Depository for Credit U.S. Treas. This is in Payment of U.S.Oblig.” [Pagate a
qualunque ramo della Federal Reserve Bank o al Deposito Generale per il Credito del Tesoro
USA] Sì, esatto, ogni centesimo che pagate in tasse è dato a quelle famiglie, conosciute come
FED, esentasse.

Come molti di voi, ho avuto qualche difficoltà col concetto di creare denaro dal nulla. Avrete
sentito parole come “monetizzare il debito”, che è qualcosa del genere. Ad esempio, se il
governo degli Stati Uniti vuole prendere in prestito 1 milione di dollari, il governo prende in
prestito ogni dollaro che spende, va alla FED a prenderlo. La FED chiama la Tesoreria e dice di
stampare 10.000 banconote della Federal Reserve in pezzi da cento dollari.

La Tesoreria chiede alla FED 2.3 cents per ogni banconota, per un totale di 230 dollari per le
10.000 banconote della Federal Reserve. La FED dà poi 1 milione di dollari al governo più
interessi. Per aggiungere il danno alla beffa, il governo ha creato un buono di 1 milione di dollari
come copertura del prestito. E i ricchi diventano più ricchi. Questo era solo un esempio, perché
in realtà la FED non stampa neanche soldi; è solo un’entrata di computer nella loro contabilità.
Per metterla su un livello personale, facciamo un altro esempio.

Le banche di oggi sono membri del Federal Reserve Banking System. Quest’appartenenza rende
legale il fatto che producano soldi dal nulla e li prestino a te. Le banche di oggi, come gli orefici
nell’antichità, sanno che solo una piccola parte dei soldi depositati nei loro caveau viene davvero
prelevata in forma di contanti. Solo il 4 percento di tutto il denaro che esiste è in forma di valuta.
Il resto è solo una scritta in un computer.

Diciamo che vi approvino un prestito di 10.000 dollari per fare delle ristrutturazioni in casa.

Voi sapete che la banca non prende davvero 10.000 dollari dei suoi per darli a voi? Vanno solo al
computer e mettono un accredito di 10.000 dollari sul vostro conto. Creano, con della semplice
aria, un debito che dovrete coprire e ripagare con interessi. La banca ha il permesso di creare e
autorizzare quanti debiti vogliono fino a che non superano il livello 10:1 imposto dalle FED.

Questo cambia il vostro modo di vedere la vostra cara amica banca, no? Il modo in cui loro vi
analizzano col microscopio prima di concedervi un prestito creato con aria fritta. Che colpo! La
fanno difficile per un motivo. Non vogliono che voi capiate cosa stanno facendo. Le persone che
hanno paura di quello che loro fanno non capiscono. Quando siete ignoranti e spaventati siete
più facilmente controllabili.

Adesso mettiamo la cigliegina sulla torta. Quando è stata creata la “income tax” [tassa sul
reddito]? Se dite 1913, lo stesso anno della creazione della FED, avete vinto. Coincidenza? Quali
sono le casualità? Se stai per usare la FED per creare debito, chi ripagherà il debito? La “income
tax” fu creata per completare l’illusione che il denaro reale era stato prestato e per questo il
denaro reale doveva essere ripagato. E pensavate che Houdini fosse bravo.

Allora, che si può fare? Mio padre mi ha insegnato che bisogna sempre lottare per ciò che è
giusto, anche se è una lotta solitaria.

Se “Noi, le persone” non facciamo qualcosa adesso, potrà arrivare un momento in cui “noi, le
persone” non ci saremo più. Dovreste scrivere una lettera o inviare una email ad ognuno dei
vostri rappresentanti. Molti dei nostri rappresentanti eletti non capiscono la FED. Una volta
informati non potranno appoggiarsi sull’ignoranza e rimanere in silenzio.

504
L’articolo 1 della sezione 8 della Costituzione statunitense dice specificatamente che il
Congresso è l’unica istituzione che può forgiare denaro e regolare il suo valore. La Costituzione
non è mai stata modificata per permette a qualcuno che non fosse il Congresso di forgiare e
regolare la valuta.

Chiedete ai vostri rappresentanti, alla luce di questa informazione, come è possibile che il
Federal Reserve Act del 1913, e la Federal Reserve Bank che ha creato, siano costituzionali.
Chiedete loro perché queste banche private hanno il permesso di sfruttare trilioni di dollari di
profitto senza pagare le tasse. Pretendete una risposta.

Thomas Jefferson diceva, “Se il popolo americano permetterà mai alle banche private di
controllare l’emissione della valuta, prima per l’inflazione e poi per la deflazione, le banche e le
corporazioni che nasceranno toglieranno alle persone la loro prosperità fino a che i bambini si
sveglieranno senzatetto nel continente che i loro padri hanno conquistato.”

Jefferson se ne era accorto 150 anni fa. La domanda è “Vi rendete conto adesso cosa c’è in
serbo per noi se permettiamo alla FED di continuare a controllare il nostro paese?” “La
condizione secondo cui Dio ha dato la libertà all’uomo è la vigilanza eterna; se la condizione
viene rotta, la servitù è la conseguenza del suo crimine, e la punizione della sua colpa.”

http://www.youtube.com/watch?v=CD1c7FhLqu4
http://www.youtube.com/watch?v=odq3XX6LcIY

Titolo originale: “John F. Kennedy vs The Federal Reserve”


Fonte edizione italiana: www.comedonchisciotte.org
Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk/
Link
21.01.2008
L’altra Dallas – Chi ha ucciso RFK?
4 Aprile 1968: Robert Kennedy sta facendo un discorso elettorale a Indianapolis, davanti a un
pubblico prevalentemente di neri, quando gli viene comunicato l’assassinio di Martin Luther
King, appena avvenuto a Memphis, nel Tennessee. Senza nessuna preparazione, Kennedy
improvvisa uno dei discorsi più famosi dell’intera storia americana:
.

505
“Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può
cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia
di questa generazione” - Robert Francis Kennedy

Il 6 Giugno 1968 veniva assassinato all’Hotel Ambassador di Los Angeles un senatore che aveva
appena vinto le primarie in California, guadagnandosi la nomination alle presidenziali per il
partito democratico. Nonostante fosse il fratello del famoso presidente ucciso a Dallas nel 1963,
e nonostante avesse egli stesso ottime possibilità di diventare presidente, la sua vita e la sua
morte sono finite nell’oblio.

Soprattutto la seconda, avvenuta ufficialmente per mano di Shiran


Bishara Shiran, è stata sbrigativamente archiviata dalla storia senza mai
essere stata presa seriamente in esame. D’altronde, mentre a Dallas
abbiamo forse il più intricato “giallo” della storia moderna, Shiran ha
sparato sotto gli occhi di tutti, e di cospirazione vera e propria – almeno a
livello popolare – non si è mai parlato.

Ma la storia, com’è noto, “è scritta dai vincitori”. Ed il vincitore di quella


tornata elettorale fu lo stesso Richard Nixon che aveva inaspettatamente
perso, otto anni prima, contro lo sconosciuto John Kennedy, e che rischiava ora di fare la stessa
figura contro il fratello più giovane. Rimasto invece senza avversari, nell’autunno Nixon riusci
finalmente a rientare in quella Casa Bianca da cui era uscito nel 1959, come vice di Eishenower,
convinto di fare una semplice passeggiata elettorale.

(Nel 1964 Nixon aveva saggiamente scelto di non candidarsi, visto che in
quel momento la popolarità di Johnson, appena succeduto a Kennedy,
era alle stelle. Johnson infatti stravinse contro Barry Goldwater, mentre
fu lui stesso a dover rinunciare a candidarsi, nel 1968, sotto il peso delle
disastrose notizie che arrivavano dal Vietnam. Questo aprì la strada alla
candidatura di Bob Kennedy – che era contrario a restare in Vietnam – e
che venne così a trovarsi in piena rotta di collisione con il rientrante
Nixon).
Vale la pena di ricordare una frase emblematica, pronunciata da Kennedy poco prima di
candidarsi: “Soltanto i poteri di un presidente permetteranno un giorno di rivelare al mondo la
verità sull’assassinio di mio fratello.” E’ chiaro quindi che la sua morte deve aver giovato sia chi
ha poi vinto quelle elezioni, sia chi nel passato aveva tramato per la morte del fratello. Sempre
che non si trattasse della stessa persona.

506
“Il coraggio morale è ancora più raro e prezioso del coraggio in battaglia, o di una grande
intelligenza. Ma è una dote assolutamente indispensabile per chi voglia cambiare un mondo che
accetta così faticosamente il cambiamento. Ogni volta che una persona si batte per un’idea,
agisce nell’intento di migliorare la situazione degli altri, o si scaglia contro un’ ingiustizia, mette
in moto sottili rivoli di speranza che, convergendo da mille sorgenti di energia e di coraggio,
vanno a formare una corrente in grado di travolgere il più poderoso muro di oppressione e
resistenza” – RFK

507
IL FATTO All’Ambassador Hotel di Los Angeles è passata da poco la mezzanotte del 5 Giugno,
quando Robert Kennedy conclude il suo discorso di ringraziamento alla platea che lo festeggia
per la vittoria nelle primarie, che gli vale anche la candidatura alle presidenziali. A quel punto il
programma prevede che il Senatore lasci il palco alla sua sinistra, per raggiungere la sala stampa
dove lo attendono i giornalisti. Ma una sua guardia del corpo, Bill
Barry, annuncia che il percorso è completamente bloccato dalla folla,
e dirige tutti ad uscire invece dal lato opposto (vedi grafico, più
sotto). Dopo un corridoio ci sono due porte metalliche “a molla”, che
danno alle cucine dell’albergo. Kennedy è preceduto dal maitre
dell’hotel, Karl Uecker, che lo tiene per il polso e gli apre la strada fra
la gente che gli viene incontro. Sul lato destro di Kennedy cammina
Thane Eugene Ceasar, la nuova guardia del corpo che ha sostituito
all’ultimo momento quella abituale del
Senatore. L’altra guardia del corpo di
Kennedy, Bill Barry appunto, è rimasto inspiegabilmente indietro.
Mentre procedono, Kennedy risponde alle domande di un
giornalista, che sta trasmettendo via radio, senza saperlo, gli ultimi
istanti della sua vita (l’audio/video a fine pagina, sottotitolato in
italiano). Una volta nelle cucine, Kennedy si ferma a stringere la
mano a camerieri e cuochi che lo festeggiano. L’ultimo a farlo è un
bus-boy di 18 anni, John Romero, che resterà immortalato con lo
sguardo fisso nel vuoto, accanto al Senatore morente.
In quel momento Uecker “sente qualcosa insinuarsi fra lui e il tavolo metallico che ha davanti”.
E’ il braccio di Shiran, che punta verso Kennedy una calibro .22 ed inizia a sparare. Kennedy lo
vede, e alza le mani davanti a sè, in un gesto instintivo di protezione. Uecker ed altri si
avventano sul polso di Shiran, e cominciano a sbatterlo furiosamente contro il bordo del tavolo
metallico. Ma Shiran non molla la presa, e ne nasce una colluttazione che sembra non finire mai,
con le urla di chi ha paura, le urla di Shiran, e quelle di chi grida agli altri cosa fare per
immobilizzarlo.

Quando Shiran viene finalmente disarmato, Kennedy si ritrova a terra con tre pallottole in corpo.
Una quarta gli ha forato la giacca, sotto l’ascella destra, senza ferirlo. Il Senatore fa ancora in
tempo a chiedere “is everybody allright?” (stanno tutti bene?), e poi crolla in una pozza di
sangue. Viene operato d’urgenza al vicino Good Samaritan Hospital, mentre l’intera nazione
attende, col fiato in sospeso, davanti ai televisori. Ma l’incubo di Dallas si ripete: Kennedy non
supera la crisi, e muore, alle 1.44 del mattino, senza aver più ripreso conoscenza.

Dalla registrazione dell’intervista in corso, si sente con chiarezza solo il primo colpo, e forse il
secondo sovrapposto (subito dopo la parola “camouflage”), poi le urla dei presenti coprono
tutto ciò che accade. Nel parapiglia risulteranno ferite 5 altre persone: Ira Goldstein, che ha
ricevuto due colpi (uno gli ha attraversato il pantalone, senza ferirlo, l’altro l’ha colpito alla
natica), Paul Schrade (che si trovava immediatamente dietro a Kennedy, e ha ricevuto una
pallottola in testa), William Weisel, Richard Lubic ed Elizabeth Evans, anche lei colpita alla testa
ma, come gli altri quattro, miracolosamente sopravvissuta.

508
Shiran viene arrestato, giudicato e condannato in tempi
molto brevi. Basti dire che il referto autoptico, rallentato a
sua volta da strani problemi burocratici, arrivò in tribunale
quando già Shiran, pur non ricordando assolutamente nulla
dell’attentato, aveva ammesso la propria colpevolezza, nella
speranza di ricevere una pena più mite.
Sembrò a tutti un caso chiuso.
Ma se si prova a fare il conteggio dei proiettili, scopriamo
che dovremmo averne quattro per Kennedy, due per
Goldstein, e uno ciascuno per gli altri quattro feriti, il che
porta ad un totale di dieci proiettili, quando la pistola di
Shiran – ammesso e non concesso che li abbia sparati tutti –
poteva contenerne soltanto otto.
In realtà furono poi sette i proiettili estratti dal corpo delle varie vittime, due risultarono
conficcati nello stipite della porta alle spalle di Kennedy, e due fori furono trovati nel pannello
del soffitto proprio sopra di lui, portando il minimo a undici proiettili sparati.
Decisamente troppi per il solo Shiran.
Di fronte alla necessità di scovare un secondo sparatore – e quindi di ammettere anche una
“cospirazione” – inizia a questo punto, nella versione ufficiale della polizia, un balletto di
proiettili di fronte al quale il famoso “magic bullet” di Dallas è una certezza statistica
inconfutabile.
Qui infatti l’unico modo per fare tutti quei danni con otto proiettili è che a) il proiettile che ha
forato la giacca di Kennedy sotto l’ascella, abbia poi compiuto una deviazione di 80 gradi verso
l’alto, per colpire la testa di Shrade che era subito dietro di lui (non a caso Paul Schrade, che non
è mai stato indennizzato, è stato fra i più instancabili nel chiedere una riapertura del caso). Che
b) il proiettile che ha colpito il pantalone di Ira Goldman dal davanti sia poi rimbalzato su una
piastrella dietro di lui, per rientrargli nella natica in direzione opposta, ma soprattutto che c) un
colpo imprecisato abbia subito anch’esso una deviazione verso l’alto di 90 gradi, per forare il
pannello del soffitto sopra Kennedy, rimbalzare su “qualcosa” di non meglio indentificato
nell’interstizio, tornare indietro praticando un secondo foro accanto al primo, e ferire infine
Kennedy dall’alto. Insomma, una specie di cartone animato, in cui le pallottole instancabili
rimbalzano dappertutto, mentre nessuno riesce a impedire a Shiran di sparare nemmeno uno
degli otto colpi che aveva in canna.

509
Nella foto sopra a sinistra, i due fori rilevati nello stipite della porta, contenenti un proiettile
ciascuno (il che sarebbe già sufficiente a far “saltare” la tesi di Shiran come assassino unico,
poichè 7+2=9). Nella foto a destra i due fori rilevati nel pannello del soffitto, proprio sopra il
punto in cui si trovava Kennedy, per i quali invece “nessuna pallottola è mai stata trovata”.
Ci si domanderà a questo punto come sia stato possibile condannare il solo Shiran, di fronte ad
una contraddizione matematica così lampante.
IL PROCESSO
La risposta è che tutte queste informazioni non arrivarono mai alla giuria. Non dimentichiamo
che nel sistema americano il giudice ha enormi poteri nel condurre il processo a suo piacimento,
e questo ovviamente torna molto comodo nell’ipotesi di una cospirazione. Inoltre, l’avvocato
d’ufficio di Shiran, che fu scelto dallo stesso giudice, mostrò una scarsissima predilezione per il
semplice calcolo aritmetico, preferendo concentrare tutti i suoi sforzi per far apparire Shiran
come uno psicopatico. Ciò appariva ai giurati come un nobile tentativo per alleviarne i termini di
una condanna ormai sicura, ma in realtà sviava radicalmente il processo da quello che avrebbe
dovuto essere il suo corso naturale. Vi fu poi un grosso “intoppo procedurale”, come già detto,
per cui la giuria non potette nemmeno vedere l’autopsia sul corpo di Kennedy, che avrebbe
smentito in pieno – come vedremo in seguito – la versione ufficiale dei fatti.
A questa procedura chiaramente deformata, si aggiunga il fatto che tutti gli elementi rimossi dal
luogo del delitto (lo stipite della porta, i pannelli del soffitto, e la pistola stessa di Shiran) o
“andarono perduti” dopo il processo, oppure “furono buttati via” dalla polizia di Los Angeles,
perchè “occupavano spazio inutilmente”. Che nessuno si sognasse mai, in altre parole, di
riaprire un caso chiuso così abilmente sotto gli occhi di tutti.
(Sorte simile era toccata agli appunti di 7 ore di interrogatorio a Lee Harvey Oswald, che furono
“buttati via” dalla polizia di Dallas, subito dopo la sua morte, perchè “tanto era chiaro che era
stato lui.” Strano paese, dove ti registrano su nastro persino la deposizione per una multa non
pagata, ma poi se ammazzano il presidente buttano via tutto quello che ha detto l’assassino).
“Pochi sono disposti a sfidare la disapprovazione dei compagni, la critica dei colleghi, e la rabbia
della società, in nome della semplice verità.” – RFK

510
IL CORONER DELLE CELEBRITA’
Ma il problema più grosso, per la versione ufficiale, si chiama Thomas Noguchi. Noguchi non è
stato semplicemente un coroner (il medico legale, responsabile dell’autopsia), ma colui che ha
trasformato alla radice il concetto stesso di indagine
post-mortem, nella storia della criminologia
americana. Soprannominato “Coroner of the Stars”,
per aver operato da sempre su Los Angeles, Noguchi
partecipò già all’autopsia di Marylin Monroe (in cui
suggerì la soluzione all’enigma del finto suicidio),
condusse quelle di Robert Kennedy, di Sharon Tate (la
moglie di Polansky uccisa dai seguaci di Manson), di
John Belushi e di tanti altri personaggi dello spettacolo, e fu inoltre colui che
dimostrò, per conto della famiglia Calvi, l’impossibilità del suicidio del “banchiere di Dio”,
trovato impiccato sotto un ponte di Londra.
La differenza fra Noguchi e gli altri coroners sta nell’approccio globale con cui affronta i casi a lui
affidati. Noguchi non esamina semplicemente il cadavere sul tavolo della morgue, ma vuole
arrivare a “ricollocarlo” (idealmente, s’intende) nella precisa dinamica dell’azione. E’ quindi in
realtà un investigatore a sè stante, che tende ad integrare le osservazioni sul cadavere con i
rilevamenti sul luogo del delitto. (Ad esempio: muovendo nelle varie posizioni il braccio destro di
Kennedy, Noguchi notò che solo ad una certa angolazione il foro di entrata di un proiettile sotto
l’ascella risultava perfettamente rotondo. Grazie a questo dedusse che quel colpo poteva essere
giunto solo quando il Senatore aveva già alzato il braccio davanti a sè, arrivando a stabilire con
precisione in che punto della sequenza fosse partito quel colpo).
Purtroppo il suo metodo, invece di venire apprezzato per l’evidente contributo che può dare alle
indagni, è stato spesso osteggiato dalla polizia di Los Angeles, che ha sempre visto in Noguchi
un personaggio troppo ingombrante e difficile da controllare. E avevano tutt’altro che torto.
F.B.I. contro L.A.P.D. (Los Angeles Police Department)

A differenza di Dallas, dove l’FBI tolse di forza la giurisdizione del caso alla polizia locale (storico
l’episodio in cui lo sceriffo di Dallas si mette di traverso nel corridoio dell’ospedale, cercando di
bloccare gli uomini di Kennedy che se lo stanno portando via nella bara) la polizia di Los Angeles
seppe prendere in mano il caso e portarlo fino alla conclusione senza alcun intervento federale.
Questo ha reso molto più facile controllare, ad esempio, certe testimonianze scomode, come
quelle di chi inizialmente aveva sentito la famosa “ragazza in polka-dot” dire “abbiamo ucciso
Kennedy”, ma poi al processo, stranamente, non si ricordava più di nulla. Ma soprattutto, non
dovendo spiegazioni a nessuno, hanno potuto concedersi tutte le “distrazioni” già citate, alle
quali si possono aggiungere episodi come l’incenerimento “accidentale” di 2400 fotografie,
“convinti che fossero solo dei duplicati”. La misura della sfacciataggine è qui anche la misura
dell’impunità in cui sapevano di muoversi gli alti livelli del dipartimento di polizia.

Tutto questo ha da sempre tagliato le gambe in partenza ad un’eventuale riapertura del


processo: oggi di quegli elementi esistono solo le fotografie pubblicate in questa pagina, e
poche altre.
Nove anni dopo però l’FBI fu costretta ad entrare in gioco, quando il giudice indipendente
Thomas Kranz fu incaricato dal procuratore della Contea di Los Angeles di una revisione del
caso, in seguito alle montanti proteste da parte di un numero crescente di voci pubbliche, a cui
stava a cuore la verità. Il rapporto fu il solito atto di equilibrismo verbale – molto simile a quello
della commissione HSCA nel caso JFK – che tendeva a ristabilire almeno una parte di verità, per
accontentare le voci più esigenti, senza per questo smentire pubblicamente le stesse autorità
che avevano agito inizialmente per coprirla del tutto.

511
IL RAPPORTO KRANZ

Nel 1977 Kranz consegnò ai suoi superiori un rapporto completo sull’assassinio di Robert
Kennedy (qui l’originale in pdf.zip, 3 vol. 7.7 Mb), nel quale riportava, fra le altre cose, i risultati
dell’autopsia di Noguchi. Leggendoli, diventa più facile capire perchè quest’ultima faticò così
tanto ad arrivare in tempo utile al processo.

Ecco cosa dice, in sintesi, il passaggio sopra citato (che compare a pagina 7 del I
Volume): il colpo mortale (3, nello schema di Noguchi a sx.) ha penetrato il cranio
dietro all’orecchio destro, frantumandosi poi al suo interno. Bruciature di polvere da sparo
sull’orecchio indicano che il colpo è stato sparato da circa 3-4 cm. di distanza. (Tutti i presenti
hanno testimoniato che Shiran non si è mai avvicinato a meno di un metro da Kennedy).
Altri due colpi sono penetrati accanto alla scapola e sotto l’ascella destra (il primo si è piantato
nelle vertebre cervicali di Kennedy, il secondo è fuoriuscito all’altezza della spalla).
A destra vedete la giacca di Kennedy, con i fori di entrata e uscita del colpo n. 2. Anche questi
colpi risultarono sparati da distanza ravvicinata.
Il paradosso è impossibile da ignorare. Shiran spara da davanti, in orizzontale, e Kennedy viene
colpito da dietro, tre volte, in verticale dal basso verso l’alto (da cui i buchi nel soffitto).

512
CHI ERA SHIRAN BISHARA SHIRAN
Che Shiran sia stato il classico “patsy” della situazione è evidente almeno quanto il fatto che non
possa aver fatto tutti quei disastri da
solo. A conferma di ciò, notiamo la
“solita” fantasia sfrenata della polizia
(sempre dal rapporto Kranz, sotto),
che per rafforzare lacolpevolezza di
Shiran non ha trovato di meglio che
scoprire, nel cruscotto della sua
macchina, un biglietto da visita e una
ricevuta, datata pochi giorni prima,
per l’acquisto di munizioni per una
calibro .22. Per un totale di 200
proiettili, più altri proiettili sparsi un
pò dappertutto, e scatole vuote
sempre per proiettili rigorosamente di
quel calibro. A
questo si
aggiunga la
testimonianza di
una persona che avrebbe udito Shiran dire a voce alta, mentre li acquistava,
“mi raccomando, mi dia dei proiettili di quelli che non fanno mai cilecca, è
importante che questi non facciano assolutamente cilecca”.
Come dire, quando il troppo storpia. Anche Oswald si era dimenticato di
buttare via la ricevuta con cui avrebbe acquistato il fucile di Dallas, così come fece Timothy Mc
Veigh con la ricevuta per i composti chimici che avrebbe usato per fabbricarsi la bomba di
Oklahoma City. (Noi invece siamo più sofisticati, e abbiamo gli anarchici che prendono il taxi per
fare cento metri, con la bomba già innescata nella borsa, pur di farsi riconoscere dal taxista
subito dopo la strage).
Vi è però una cosa che non si è ancora riuscito a capire di Shiran, e cioè la misura esatta del suo
coinvolgimento nell’attentato, poichè di fatto tutti lo videro sparare a Kennedy col chiaro
intento di ucciderlo.
Negli anni si sono venute accavallando le tesi più fantasiose, arrivando anche ad ipotizzare una
specie di “Manchurian Candidate” programmato per uccidere e poi dimenticare tutto. Ma anche
se non a quei livelli, qualcosa del genere deve essere successo, poichè lo stesso Shiran sostiene,
a tutt’oggi, di non ricordare assolutamente nulla di quei momenti. Conserva un buco di memoria
totale, che va dall’ingresso nell’albergo, fino al “risveglio” nella macchina della polizia.
Egli stesso si dice convinto di essere stato vittima di una macchinazione in cui, dopo averlo
condizionato mentalmente, l’avrebbero drogato perchè arrivasse a commettere l’omicidio in
uno stato di tale confusione mentale da non registrare nemmeno gli eventi di cui era
protagonista. In effetti Shiran fu visto bere, poco prima dell’omicidio, un vistosissimo intruglio
alcolico, per quanto tutti sappiano che fosse astemio sin dalla nascita.
Shiran inoltre non aveva un solo precedente penale, non aveva motivi particolari per uccidere
Kenendy (anzi, disse che intendeva votare per lui alle presidenziali), ed è sempre stato un
detenuto modello, nei quasi 40 anni trascorsi in prigione. (Inizialmente Shiran fu condannato a
morte, ma nel 1978 la sentenza fu commutata in ergastolo, quando la California abolì la pena
capitale).
Su sua richiesta, Shiran si è anche sottoposto ad una seduta ipnotica, per cercare di ritrovare
nella memoria qualche fotogramma di quegli istanti fatali. Ma mentre alla domanda “parlami di
Bob Kennedy”, Shiran reagiva scrivendo ripetutamente “Bob Kennedy deve morire”, alla
domanda “chi ha ucciso Bob Kennedy” dall’incoscio di Shiran è emerso un disarmante “Non lo

513
so, non lo so, non lo so”.
Ecco un dettaglio delle note, scritte sotto ipnosi, in cui Shiran ripete ossessivamente “Robert
Kennedy must die”, “Robert Kennedy must be assassinated” (Robert Kennedy deve morire,
Robert Kennedy deve essere assassinato). Verso la fine compare anche, cerchiato, un “prima del
5 Giugno 1968″.

Shiran è stato descritto da tutti i testimoni come un invasato che sparava a Kennedy urlando
meccanicamente “Robert Kennedy must die!” “Robert Kennedy must die!”
Il fratello e l’attuale avvocato di Shiran, Lawrence Teeter, non hanno ancora perso tutte le
speranze per far riaprire il processo, anche se non si rischia molto a scommettere che questo
non avverrà mai. Per chi fosse interessato all’attuale status legale, questo è il sito ufficiale del
difensore di Shiran.
THANE EUGENE CESAR
Molto meno rumore ha fatto invece la storia di Thane Cesar, l’uomo verso il quale puntano il dito
tutti gli indizi emersi finora. Presto scomparso nel nulla, fu lo
stesso capo della polizia di Los Angeles a suggerire a Kennedy
questa guardia del corpo privata, dopo che una delle sue aveva
improvvisamente dato forfait per la serata all’Ambassador. Thane
Cesar risultò poi essere un fervente sostenitore di George
Wallace, il governatore del Texas a sua volta candidato
presidenziale di quell’anno per l’estrema destra. Un dichiarato
sostenitore del Ku-Klux-Klan, Wallace, che combatteva
praticamente ogni riforma propugnata da Kennedy, sarebbe finito
a sua volta su una sedia rotelle, nel 1972, in seguito ad un
attentato. (L’elezione del 1968 fu poi vinta da Nixon, contro
Wallace appunto, e contro Hubert Humphrey, il candidato

514
democratico che Kennedy aveva appena sconfitto nelle primarie, e che era rientrato in lizza
dopo l’assassinio).

Notiamo inoltre come la società di detectives che aveva fornito le prestazioni di Cesar a
Kennedy, la Ace Security, fosse di proprietà della Lockeed Corporation, un ambiente tutt’altro
che “liberal” dal punto di vista ideologico. Stupisce infatti che nell’entourage di Kennedy non
abbiano pensato di rivolgersi a organizzazioni più “amiche”, nell’affrontare il delicato problema
della sostituzione. Ma non va dimenticato che fu proprio Bill Barry, la prima guardia del corpo di
Kennedy, a suggerire all’ultimo momento la deviazione attraverso le cucine dell’Ambassador
(dove si trovava Shiran in attesa), e che lui stesso poi “non riuscì” ad essere accanto all’uomo
che doveva proteggere, nel momento del bisogno.

LA TESI PIU’ ACCREDITATA


Thane invece marciava immediatamente alla destra di Kennedy, e lo tirò a terra “per
proteggerlo” – come da manuale – immediatamente dopo i primi spari. E’ quindi l’unico ad aver
potuto sparare a Kennedy da dietro, a bruciapelo e verso l’alto, e fu anche l’unico a farsi
ritrovare con una pistola in mano, alla fine della sparatoria. Non disse però se la pistola avesse
sparato o meno, e nessuno si preoccupò mai di chiederglielo. E nonostante questa fosse una
calibro .22 – esattamente come quella di Shiran – non fu mai esaminata al processo, e scomparve
poi nel nulla, insieme agli altri mille elementi “scomodi” sequestrati dalla polizia di Los Angeles.
Stessa fine fece la pistola di Shiran, a causa di una “confusione fra due buste”, in cui fu gettata
naturalmente quella sbagliata.
C’è infatti chi ha suggerito che la pistola di Shiran fosse caricata a salve (nel qual caso
basterebbe un rapido esame per scoprirlo), per evitare di ferire Thane Cesar mentre svolgeva il
suo lavoro, coperto dalle urla e dai suoi colpi a vuoto. Questo sarebbe possibile, nonostante gli
11 colpi (che a sua volta non può aver sparato Thane da solo), se si
considerano due testimonainze colte sul momento, ma poi
significativamente ignorate dal giudice al processo: una certa
Lisa Urso disse di aver notato, subito dopo la sparatoria, un uomo
biondo, vestito di grigio, che riponeva la pistola in una fondina,
mentre un altro testimone disse di aver visto un uomo coi capelli
scuri, vestito di scuro, sparare due colpi e allontanarsi in fretta dalla
cucina. (Con Thane, e forse altri, che sparavano a Kennedy da
dietro, diventa anche pù facile spiegare il colpo ricevuto nella
natica da Ira Goldsten, che invece prima obbligava a suggerire un
improbabile “rimbalzo su una piastrella alle sue spalle”).

Qualunque sia stata la dinamica effettiva dell’omicidio, è chiaro che ruota tutta intorno a Thane
Cesar, ed alla sua posizione privilegiata al fianco di Kennedy.

A destra vedete una foto emblematica, che ritrae proprio Thane Cesar accanto a Shiran, subito
dopo l’attentato. Sarebbe interessante conoscere i loro rispettivi pensieri in quel preciso
momento. (Per non pensare alla faccia che avrebbero fatto i due uomini sulla destra, se gli
avessero detto che l’assassino di Kennedy non è quello che tengono fermo, ma quello accanto,
in divisa, che li sta aiutando a farlo).

Alcuni vedono le cose come sono, e si chiedono “perchè”. Io sogno cose che non sono mai
state, e mi chiedo “perchè no” – RFK

515
CONCLUSIONE
Troppo idealista forse, per poter accettare i compromessi necessari a guidare una nazione come
l’America, e forse troppo delicato caratterialmente, per poter reggere il
peso di un ruolo così impegnativo, non sapremo mai se Robert Kennedy
avrebbe saputo portare a termine con successo un’eventuale sua
presidenza. Difficile immaginare in lui la fermezza – o perlomeno la
grandiosa capacità di bluff – che il fratello John aveva messo in mostra
in occasione della crisi dei missili nel 1962, oppure quando promise,
all’inizio della gara spaziale con i Russi, di “piazzare un uomo sulla Luna
entro la fine del decennio”.
Sta di fatto che la morte di Bob Kennedy aprì la strada ad un periodo di
predominio della destra repubblicana – guerrafondaia, razzista e
restauratrice – che iniziò con Nixon e si protrasse, fatto salvo per la
parentesi Carter 1976-80, attraverso lo stesso Nixon, rieletto nel ’72,
Jerry Ford che ne completò il mandato (in seguito a Watergate), Ronald Reagan, che stravinse
sia nel 1980 che nel 1984, e George H. Bush, che vinse nell’88, pur perdendo contro Clinton, nel
1992.
In seguito alla morte di Bob Kennedy ci sarebbero stati quindi ben 20 anni su 24 di dominio
repubblicano alla Casa Bianca.

Se poi si considera l’intero periodo post-bellico, le presidenze Kennedy-Johnson, Carter e Clinton


appaiono in realtà come piccole “macchie” democratiche in un arco compatto di predominio
repubblicano, che iniziò con Eisenhower, passò per il periodo sopra descritto, e riprese infine,
dopo gli 8 anni di Clinton, con le due vittorie consecutive dell’attuale presidente George W. Bush
(2000 e 2004).

Solo 20 anni su 56 di Casa Bianca, da Eisenhower ad oggi, sono sfuggiti al controllo dei grandi
gruppi di potere rappresentati dal partito repubblicano.
In questo senso il 1968 fu un anno cruciale per la storia americana, con
la drammatica escalation in Vietnam (a cui Kennedy avrebbe
immediatamente posto fine), e l’esplosione contemporanea dei
movimenti giovanili e di quelli per i diritti civili, che lo stesso Kennedy e
Martin Luther King rischiavano di unificare in una miscela inarrestabile
di rinnovamento, se il giovane Senatore avesse conquistato la
presidenza (non è escluso che intendesse scegliere proprio King come
vicepresidente). Un’ipotesi evidentemente inaccettabile, per chi
decise prima di far uccidere Martin Luther King, nell’Aprile di
quell’anno (v. video, sotto), e poi determinò che in ogni caso Robert Kennedy non dovesse
arrivare vivo alle elezioni del Novembre 1968.
Chiunque sia stato costui, di certo non fu Shiran Bishara Shiran.

Scritto da Massimo Mazzucco per www.luogocomune.net


Fonti:
The Assassination of Robert F. Kennedy, di Jon Christian e William Turner
The Second Gun Expose, di Ted Charach
University of Massachussets RFK Archives
IL PRODOTTO NAZIONALE LORDO – SECONDO BOB KENNEDY
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero
perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del
paese sulla base del prodotto nazionale lordo. Il prodotto nazionale lordo comprende anche
l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre

516
autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il prodotto nazionale lordo mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le
prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende la distruzione delle sequoie e la morte
della fauna nel Lago Superiore. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per
vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate
nucleari, e comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica.
[Siamo nel 1968 - ndr]
Il prodotto nazionale lordo si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le
rivolte nelle nostre città, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i
bassifondi popolari.
E se il prodotto nazionale lordo comprende tutto questo, non calcola però molte altre cose. Non
tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei
loro momenti di svago. E’ indifferente alla decenza del luogo di lavoro o alla sicurezza nelle
nostre strade. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari,
l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il
prodotto nazionale lordo non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra
saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci
tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.”
Robert Francis Kennedy

IL VIDEO SU UN ALTRA TEORIA DELLA MORTE DI KENNEDY

http://www.dailymotion.com/video/xqypjq_adam-kadmon-la-verita-su-j-f-
kennedy_shortfilms#.UYgWVZPIaZo

517
IL SIGNORAGGIO
(spiegazione storica di come abbiamo perso la sovranità monetaria
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=QTEIjXNoWOw )
VIDEO http://youtu.be/jFNaMuAHo6M

IL SIGNORAGGIO PRIMARIO
Indisturbate, sotto gli occhi della magistratura, le banche centrali, tra cui la Banca d’Italia (BdI) e
la Banca Centrale Europea (BCE), incredibilmente private, praticano il crimine del signoraggio
primario, mentre le banche di credito praticano l’ancor più grave signoraggio secondario.
Crimini realizzati, come vedremo, in modo tale che le ‘dinastie’ – una ‘cupola’ che controlla di
fatto le banche nel mondo – realizzino anche, mediante degli immensi falsi in bilancio, due
ulteriori obiettivi.
Il primo, il furto, agli azionisti delle banche di credito (quindi ‘azionisti’ indiretti anche della BdI e
della BCE), dei proventi dello stesso signoraggio primario e secondario.
E, il secondo, un’evasione fiscale maggiore delle tasse sia pagate che evase dal resto della
società.
Proventi del signoraggio che, dopo averli rubati, la ‘cupola’ ricicla mediante centrali
interbancarie mondiali, tra cui innumerevoli fonti Internet indicano la Clearstream, l’Euroclear, la
Swift e altre.
Dopo averlo infatti segretato già dalla nascita della Repubblica fin negli atti del Parlamento (con
gli omissis), si è ‘scoperto’ che la BdI è di privati (85% banche, 10% assicurazioni, 5% ignoti), come
gran parte delle altre banche centrali; fra cui la BCE, che è al 14,57% della BdI, e quindi dei suoi
proprietari.
Una privatezza di cui, da quando, pochi anni fa, la si è scoperta, si cerca di sminuire la rilevanza,
ma che è la causa della miseria e del
malessere del mondo.
Signoraggio primario della BdI/ BCE e delle
altre banche centrali che consiste in quel
che segue.
1) Nello stampare continuamente le
banconote al costo della carta e
dell’inchiostro o nel creare il denaro
elettronicamente con un click (dal 1929 non
occorre alcun corrispettivo in oro, ma è una
favola che prima occorresse). Banconote i
cui numeri di serie non sono progressivi e
dei quali non si conosce il significato, sicché
la loro quantità, nota solo a loro, è fuori dal
controllo sociale.
2) Usarle (al valore in euro, dollari ecc. su

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esse stampato) per comprare dagli Stati – udite udite – un pari importo in titoli del debito
pubblico (BOT, CCT, BPT, CTZ).
3) Vendere i titoli alle aste, riprendendosi i soldi e lasciando allo Stato il ‘debito pubblico’
inventato mediante questo crimine.
4) Realizzare il predetto falso in bilancio iscrivendo fraudolentemente al passivo l’importo delle
banconote stampate a costo tipografico o create elettronicamente allo scopo di ‘pareggiare’
iscrivendo all’attivo i titoli o il ricavato della loro vendita, e di occultare così queste enormi
somme.
Un occultamento al quale (fermo restando che, come vedremo, le tasse sono illecite),
all’aliquota del 50%, consegue un’evasione fiscale per un importo pari alla metà delle banconote
emesse o del denaro elettronico creato per ‘acquistare in contropartita’ il debito pubblico, il solo
pagamento dei cui interessi è sufficiente a rovinare la società.
Un fenomeno prima di produzione incontrollata e da falsari del denaro e poi, come vedremo, di
cinquantuplicazione del suo uso a opera delle banche di credito (signoraggio secondario), che è
la causa sia dell’inflazione che dell’attuale, illecito sistema fiscale, creato anche a fini di dominio
dei cittadini criminalizzandoli quali evasori, riciclatori ecc.
Crimini che, tra l’altro, fermo restando l’obbligo dello Stato di pagare ai compratori alla scadenza
i titoli già emessi con i promessi interessi, rendono responsabili del ‘debito pubblico’ le ‘dinastie’
e, per esse, la BdI/BCE, avendone esse (non lo Stato) riscosso il corrispettivo.
5) Riciclare, nel modo già detto, il denaro così truffato.
Fenomeni che hanno stravolto il mondo, a partire da ciò che si definisce inflazione, che è
tutt’altro da ciò che si ritiene, perché è frutto della produzione del denaro a opera di falsari.
Osserviamo infatti che se, ad esempio, il denaro globale è 100, e un falsario (è un falsario
chiunque produca denaro ma non sia lo Stato, e quindi anche le banche) ne crea un altro
ammontare pari di nuovo a 100, nel momento in cui lo mette in circolazione (lo spende), da un
lato si appropria indebitamente di metà della ricchezza reale, e dall’altro porta a 200 il denaro
globale, per cui ne diminuisce del 50% il potere di acquisto, ovvero determina una (cosiddetta)
inflazione del 50%.
Inflazione che non si verifica se è lo Stato a produrre il denaro.
Questo perché lo Stato, per legge, può poi erogarlo solo a corrispettivo di beni, prestazioni,
diritti ecc., ovvero inverandolo (facendoselo coprire) mediante il parallelo incremento della
ricchezza reale che riceve in cambio, per cui il potere di acquisto del denaro rimane invariato,
dato il parallelo incremento del denaro e della ricchezza reale.
Inveramento (processo che ho definito proprio io) che non c’è quando a produrre il denaro è un
falsario (una banca), perché il falsario lo assegna a sé senza prima coprirlo, e solo dopo lo mette
in circolazione spendendolo.
Definisco quindi inflazione quel fenomeno che si verifica quando, avendo dei falsari introdotto
del denaro non inverato mediante lo spenderlo, abbiano così causato (oltre che un incremento
della percentuale del denaro nelle loro mani che, appena speso, si traduce in un aumento della
percentuale di ricchezza reale di loro proprietà) un incremento del denaro globale senza un
incremento della ricchezza, e quindi una diminuzione del potere di acquisto del denaro.
Considerazioni dalle quali si deduce anche che i cittadini hanno il potere di inverare i soldi
(chiunque li produca) per il sol fatto di riceverseli, perché sussiste la presunzione di fondo che
non li ricevano a titolo gratuito, ma sempre coprendoli con la prestazione, il bene o il diritto che
offrono a corrispettivo.
Un quadro nel quale, se un falsario ‘presta’ dei soldi a un ignaro cittadino, che li spende
mettendoli irrimediabilmente in circolazione, ma poi viene a sapere della loro falsità e può
provarla, nulla dovrà al falsario, sia perché il falsario nulla gli ha dato, e sia perché il corrispettivo
dello spendere quei soldi il cittadino lo otterrà dalla collettività, non dal falsario; sicché è alla
collettività (allo Stato) che dovrà restituirli.

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Motivi per i quali sostengo di seguito che fidi, mutui, quinti di stipendio ecc. non vanno restituiti
alle banche, e che se si vogliono rendere veri i ‘debiti’ dei cittadini verso di esse, per poterli poi
esigere, occorre prima confiscarle e nazionalizzarle, essendo altrimenti i loro crediti inesigibili in
quanto crediti di falsari e di truffatori.
Cose la cui eliminazione, e crediti la cui riscossione, renderà ricchissimo lo Stato debellando
anche la drammatica demonetizzazione pilotata dalle banche per indebolirci e dominarci.
Infatti, nel momento in cui il denaro è prodotto dallo Stato, sicché produrlo non causa
inflazione, ne va stampato un adeguato quantitativo, perché ciò incrementa gli scambi ed è
benefico per l’economia.
Accuse di violazione degli artt. del codice penale n. 241, 283, 648 bis, 501, 501 bis, 416, 61 ecc. che
vanno ai soli beneficiari diretti e consci di questi delitti. Opera di falsificazione delle Banche
Centrali (signoraggio primario), a cui si aggiunge quella delle banche di credito (loro
proprietarie) attraverso il meccanismo del ‘moltiplicatore monetario’ (signoraggio secondario).
Moltiplicatore monetario in virtù del quale le banche, secondo prassi che una prona e scellerata
dottrina di regime dà per scontate, ma sono il massimo della criminalità, realizzano prestiti per
un ammontare 50 volte maggiore del denaro che detengono.
In sostanza, se Tizio versa su Banca Intesa SanPaolo (proprietaria del 44,25% di BdI) 100.000
euro, essa banca tratterrà il 2% come riserva (per arrotondare, in realtà è l’1,6%), e presterà il 98%
che, una volta depositato in un’altra banca, di nuovo, a cascata, sarà prestato al 98% all’infinito.
Finché, non la singola banca, ma il sistema bancario, attraverso un giro di prestiti di un importo
ogni volta più basso del 2%, avrà azzerato i 100.000 euro iniziali, ma avrà lucrato interessi su
prestiti per 5.000.000.
Un usare 50 volte sempre lo stesso denaro che serve a monetizzare la società e non arreca, di
per sé, vantaggi alle banche (gliene arreca molti, fermo restando però che ogni volta che una
banca presta a taluno c’è un altro a cui deve restituire), ma serve loro per lucrare illecitamente
interessi su ognuno di questi prestiti di denaro altrui, per i quali hanno diritto solo al compenso
per il servizio (che già riscuotono), mentre gli interessi devono andare ai proprietari del denaro,
e allo Stato per i prestiti frutto della cinquantuplicazione.
Interessi cinquantuplicati che costituiscono una creazione di denaro dal nulla in loro vantaggio
che si realizza come effetto di ogni forma di ‘versamento’ o di pagamento, ovvero anche
attraverso l’uso degli assegni, delle carte di credito, dei bonifici ecc.
Se infatti Caio paga a Tizio 1.000 euro con una carta di credito, un assegno o un bonifico, la
banca addebita a Caio 1.000 euro inverati, perché abbiamo detto che il cittadino il denaro non
può crearlo dal nulla.
1.000 euro che si configureranno come la costituzione presso la banca di un fondo che essa
userà per fare pagamenti o prestiti al 98% come sopra cinquantuplicati lucrando anche qui i
predetti interessi su denaro altrui.
Meccanismi di moltiplicazione i cui proventi (signoraggio secondario) non vanno nemmeno essi
agli azionisti, ma vengono di nuovo sottratti dalla ‘cupola’ attraverso complessi falsi in bilancio e
trucchi il cui effettivo accertamento richiede che una magistratura molto specializzata entri
finalmente con i suoi poteri nel profondo del sistema, anziché astenersene garantendo che vi
fioriscano ogni genere di imperscrutabili mostruosità.
Meccanismi di moltiplicazione del denaro a opera di falsari che non possono che provocare una
continua svalutazione che però non si avverte, o si avverte meno, perché è neutralizzata
dall’altrettanto continua grande diminuzione dei costi frutto della crescente
meccanizzazione\semplificazione dei processi produttivi.
Quanto poi all’attuale sistema fiscale è illecito perché il grosso delle tasse e delle imposte serve
per rastrellare denaro inverato da usare per acquistare il denaro da inverare dalle banche.
Tasse e imposte destinate all’acquisto del denaro dalle banche che non serviranno quando lo
Stato il denaro lo stamperà da sé.

520
Un nuovo sistema in cui potrà bastare un’unica imposta (potremmo definirla la ‘generale’) da
pagarsi – senza compensazioni tra dare e avere – su ogni consumo di beni, prestazioni, servizi
ecc. in una misura variabile, in ipotesi, dall’1% al 20%.
Meccanismi fraudolenti che, tra signoraggio primario e secondario, processi inflattivi a loro
vantaggio, tasse evase e fiscalità illecita, stanno consentendo alle dinastie che governano le
banche di rastrellare una incredibile quantità di denaro e di spingere gli Stati e le stesse banche,
sia di credito che centrali, al fallimento per demenziali fini di dominio.
Motivi tutti per i quali, così come si può sostenere che non è dovuta a un ladro la restituzione di
un prestito di somme rubate, si può sostenere nelle cause che non è dovuta alle banche la
restituzione dei fidi, mutui, quinti di stipendio ecc., essendo essa dovuta al vero proprietario: la
collettività.
Logica in cui non è dovuto nemmeno il pagamento delle attuali imposte e tasse.
Contestazioni che vanno fatte salvaguardandosi con ogni indispensabile strategia giudiziaria e,
specie per i mutui e le imposte, continuando, se possibile, nel mentre a pagarli.
Cause in cui bisogna addurre anche, in subordine, ciò che la giurisprudenza già riconosce: come
l’illegittimità di anatocismo, accredito tardivo dei versamenti, commissione di massimo
scoperto, usura ecc.
Conquiste giurisprudenziali ora in forse a causa delle cinque leggi illegittime regala-soldi alle
banche, quattro delle quali recentissime, contro le quali spero però riusciremo presto a
condurre a buon fine l’opera di abrogazione, o in via referendaria, mediante il Comitato
promotore del referendum per la loro abrogazione, o mediante la loro bocciatura da parte della
Corte costituzionale (vedi da www.marra.it i ricorsi per anticostituzionalità che io stesso ho
formulato).
Citazioni impostate cioè in modo da ottenere già in primo grado l’accoglimento anche solo
parziale delle subordinate (per importi sovente elevati), per poi proseguire, per il resto, in
appello e in cassazione, in attesa che, in breve, la giurisprudenza si evolva.
Come pure vanno promosse le cause contro le tasse e le imposte, formulando anche qui, quale
domanda principale, la richiesta che venga pronunziata la loro non debenza stante la illiceità del
sistema fiscale e, quali subordinate, tutte le altre ordinarie richieste.
Cupola che ha imposto al mondo le sue regole codificandole nei sistemi fiscali vigenti o nei
famosi accordi di Basilea, di cui tutti si riempiono ridicolmente la bocca, ignorando che sono solo
dei volgari accordi illeciti tra privati.
Cose che ora, per la verità proprio in seguito alla vasta diffusione di questo documento, sono
divenute note.
Cose da eliminare attraverso la nazionalizzazione o delle banche o comunque della produzione
del denaro in via primaria o secondaria, in modo che lo Stato, quando ha bisogno di denaro,
possa semplicemente stamparlo, o crearlo virtualmente (accade già perché lo Stato crea le
monete di metallo, che però sono solo il 2% delle banconote).
Vanno inoltre pareggiati gli interessi passivi e attivi in modo che vadano ai proprietari dei soldi, e
quelli frutto del moltiplicatore monetario vadano allo Stato.
Interessi, quelli bancari, peraltro generalmente usurai. Usura che – consistendo il signoraggio
secondario, come abbiamo visto, nell’appropriarsi indebitamente di interessi cinquantuplicati sui
prestiti di denaro altrui – ne costituisce quindi la forma estrema.
Stampa delle banconote e creazione del denaro virtuale da parte dello Stato che richiede una
modifica del trattato di Maastricht e della Costituzione Europea, però aggirabile confiscando e
nazionalizzando le banche e/o eliminando i fattori di criminalità dal loro operato.
Trattato, Costituzione Europea e sistemi fiscali scritti di pugno dalle banche, e con i quali hanno
tentato di rapinare gli Stati della sovranità economica per ricettarla a queste cosche, ma senza
potervi riuscire, perché resta il contrasto con tutti i principi fondamentali della Costituzione
Italiana, della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e con tutti gli altri principi della stessa
Costituzione Europea e di ogni altra norma.

521
Stampa dei soldi da parte dello Stato non indispensabile anche da varie altre angolazioni,
essendo sufficiente che lo Stato li paghi alla BCE/BdI al mero costo tipografico, o anche solo che
le banche centrali iscrivano come è ovvio all’attivo le banconote che creano e vi paghino le
tasse: cosa che non risolve tutto il problema, ma basta ad arricchirci e a evidenziare la criminalità
dell’attuale sistema.
Prassi – queste della BCE come della Federal Reserve eccetera, nonché dei sistemi fiscali –
contro le quali non è vero che nessuno e nessun Paese può nulla, perché non appena
magistratura, politica e informazione inizieranno a fare il loro dovere questi mostri saranno
sconfitti in un baleno; e se non lo faranno saranno travolti lo stesso insieme ai loro mezzani;
grazie a Internet: la nuova alleanza.
Alfonso Luigi Marra

SIGNORAGGIO SECONDARIO
Come prestare denaro che non esiste e chiedere anche gli interesse

Come funzionano i prestiti bancari? Facciamo un “piccolo” passo indietro nel tempo. Una volta i
mercanti giravano con le loro belle monete d’oro per le strade d’Europa, ma viaggiare così era
piuttosto scomodo e insicuro, così pensarono di trovare un’alternativa.
Il sistema ideato era semplice ma ingegnoso: le monete venivano depositate presso alcuni uffici
(le banche) le quali rilasciavano degli attestati che garantivano il possessore dell’equivalente in
oro del credito che contraevano col mercante. Per riscuotere l’oro relativo, bastava recarsi dal
banchiere, dargli il “titolo” e in cambio si ricevevano le monete. La banca si faceva pagare la
commissione sui servizi offerti. Il risultato era che le monete restavano ferme e quello che girava
erano solo pezzi di carta, coperti dall’oro depositato e dalla fiducia di poterlo riscuotere.
Per fare un esempio, io mi recavo dal banchiere con 100 monete d’oro e lui mi dava 10 titoli validi
per 10 monete l’uno. Dopodichè mi recavo dal contadino e compravo della frutta dandogli non le
monete, ma un pezzo di carta che da un lato attestava il mio debito nei suoi confronti, dall’altro
il suo credito nei confronti della banca per 10 monete. Così facendo anche la banca aveva un
debito, coperto dall’oro che gli davo in custodia.
A questo punto il contadino ha due possibilità: o va dal banchiere col titolo di credito e ritira le
monete d’oro, oppure fa altri acquisti pagandolo coi titoli (lasciando le monete sempre a
disposizione del banchiere).
Col passare del tempo, il banchiere si accorse che solamente il 10% dei titoli venivano riscossi,
mentre il 90% dell’oro rimaneva fermo nei suoi depositi. Allora pensò di farlo fruttare
cominciando a prestarlo, bastava tenerne fermo il 10% e non c’erano problemi.
Lasciamo ora i tempi andati e trasferiamoci nelle odierne banche. Come sappiamo (si veda
l’articolo sul signoraggio primario) al giorno d’oggi, il denaro non è più coperto da riserve auree;
infatti oggi i prestiti devono essere coperti dal capitale bancario. C’è solo un piccolo problema: il
capitale di cui si parla non corrisponde ai soldi realmente posseduti dalle banche. Vediamo di
spiegare meglio la situazione.
Gli accordi definiti “Basilea I” del 1988 stabilivano che i prestiti dovevano essere coperti almeno
per l’8% con capitale proprio (Eigenkapital). Nel 2006 si sono siglati i nuovi accordi, “Basilea II”,
che hanno variato la percentuale, tra l,6% ed il 12% secondo il rischio di insolvenza, ma hanno
lasciato immutato il fatto che la copertura sia data dal capitale e non dal denaro; infatti nel
capitale di una banca rientrano anche i crediti che questa ha concesso alla clientela.
Facciamo un esempio considerando il sistema bancario come un soggetto unico. Io chiedo alla
mia banca un prestito di 1.000 Euro e per questa cifra mi viene fatto credito, l’istituto
conteggerà 1.000 Euro come liability (denaro dovuto) e 1.000 Euro nell’asset (attivo
patrimoniale). Ora io uso questo credito emettendo un assegno ad una ditta per pagare dei
lavori e quest’ultima invece di incassarlo lo versa sul suo conto in banca.

522
A questo punto la banca accredita alla ditta i 1.000 Euro e contemporaneamente segna nel suo
patrimonio gli stessi 1.000 Euro, senza togliere i miei 1.000.
Così facendo il patrimonio della banca risulterà aumentato del 100%, da 1.000 a 2.000, senza aver
utilizzato nessun denaro reale; infatti, giova ricordare, che gli accrediti, i bonifici, gli assegni,ecc.
non sono reale denaro, ma solo promesse di pagamento per un certo valore di denaro!
Come abbiamo detto, la copertura dei prestiti è data dal patrimonio bancario, che in questo
caso, senza aver nessun tipo di reale garanzia, sarà raddoppiato, così come raddoppierà la
possibilità della banca di prestare denaro. Senza considerare che con questo stratagemma, le
banche nascondono enormi guadagni; infatti comunemente il sistema ci fa credere che le
banche guadagni solo le differenze d’interesse, ma non spiegano gli enormi aumenti “virtuali” di
patrimonio da cui ricavano ulteriori interessi.
Ora che abbiamo visto che la banca presta “denaro virtuale” senza alcuna garanzia e
soprattutto senza alcun costo, tranne la fatica di fare un click col mouse , vediamo nel dettaglio
come funziona la creazione di questo “denaro virtuale”.
Supponiamo che io depositi 1.000 Euro in banca e che il coefficiente di riserva frazionaria, la
quantità che per legge va detenuta nell’istituto,sia del 2,5%, la banca stessa potrà prestare
100:0.05=2.000 Euro, ora se l’interesse sui prestiti fosse sempre del 2,5%, la banca
guadagnerebbe di soli interessi 2.000x2.5%= 50 Euro. Il risultato è che la banca, sui 100 Euro che
ho depositato, guadagna il 50% di interessi ed il 2.000% di capitale (questo si chiama signoraggio
secondario)!!!!
Secondo alcuni studiosi, però, questi sono dati al ribasso. Infatti, esiste una legge che consente
alle banche la mobilizzazione delle riserve, cioè possono movimentare l’intera riserva, purché
alla fine della giornata la riserva media giornaliera calcolata su un mese sia pari all’ammontare
della riserva dovuta, in buona sostanza possono prestare l’intero deposito, purché a fine
giornata il conto che ogni istituto ha preso la banca centrale non sia in negativo.
Questo fa sì che girando il “denaro virtuale” attraverso vari istituti durante la giornata, 1.000
Euro “reali”possono diventare 50.000 nell’arco di 24 ore, con un evidente pauroso guadagno da
signoraggio secondario, considerando un tasso del 5% si parla di ricavo per 2.500 Euro, a fronte
di interessi pagati di appena 20 Euro(al 2%)!(per approfondimenti: G. Venturi, riserva frazionaria
vs. riserva totale).
Alcune considerazioni s’impongono.
Innanzitutto bisogna denunciare la menzogna che viene comunemente diffusa che le banche
guadagnerebbero la differenza tra interessi passivi e attivi; infatti, come abbiamo visto, le cifre
sui cui queste percentuali vengono calcolate sono molto diverse!
Secondo, che grazie a questo sistema, il 90% del denaro circolante è “virtuale”(assegni, bonifici,
accrediti, prestiti,ecc.), quindi “creato” senza costi dalle banche, ma sul quale il cittadino deve
pagare interessi frutto del suo lavoro, facendo guadagnare loro cifre spaventose, al contempo
indebitandosi sempre più.
Infine, va considerato che il “denaro virtuale” circolante al mondo è 5 volte maggiore di tutti i
beni esistenti. Ciò significa che il denaro circolante rappresenta un debito scoperto per l’80%! Il
sistema mondiale si regge sul fatto statistico che meno del 2% dei depositi bancari verranno
ritirati. Il “giochino” si rompe quando succedono crisi come in Argentina o in Inghilterra, allorché
la gente va in banca pensando di poter ritirare il “denaro reale”, col risultato di inutili file davanti
agli sportelli per sentirsi rispondere che i soldi non ci sono!!!

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LA SOVRANITA' MONETARIA E LE SUE CONSEGUENZE

Semplificando un po' per esigenze di sintesi, possiamo affermare che in tutti i Paesi del
mondo a moneta sovrana (come ad esempio il Giappone) la piramide dell'emissione
monetaria è questa:

1) Lo Stato, al vertice della piramide, che ordina l'emissione monetaria;


2) La Banca Centrale, che esegue gli ordini dello Stato ed è perciò parte di esso;
3) Le banche, che alimentano il circuito monetario con la moneta-credito, ossia emettendo
moneta sotto forma di credito;
4) Le imprese, datrici di beni e servizi;
5) I cittadini, alla base della piramide, composti in massima parte da lavoratori salariati e dalle
loro famiglie, che spendono il denaro guadagnato.
La cosa interessante da notare è che questo schema è sì piramidale, ma è anche un circuito,
nella misura in cui il sistema democratico permette al cittadino il controllo sul vertice, ossia
sullo Stato.
Inoltre in uno Stato sovrano il debito pubblico non è un problema, anzi: cerchiamo di capire
perché in due parole.

UNO STATO SOVRANO NON S'INDEBITA MAI

E' importante sapere che il debito dello Stato a moneta sovrana non è mai il debito dei
cittadini: questa è una menzogna tipica dei disinformatori.
La cosa migliore che uno Stato a moneta sovrana può fare per i propri cittadini è di spendere
in deficit, perché,come abbiamo chiarito in questa "pillola", la spesa in deficit produce
ricchezza fra i privati. Lo Stato sovrano è il monopolista della moneta che emette e non
"deve" niente a nessuno. Lo strumento attraverso il quale esso impone il suo monopolio

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sono le tasse: costringendo la gente a pagare le tasse in quell'unica valuta, lo Stato obbliga i
cittadini a lavorare perquella valuta.
Se esso emette titoli di Stato, la gente glieli compra e i suoi soldi gli rientrano nelle casse; se,
alla scadenza, li onora, gli stessi soldi rientrano nelle banche (rimangono fuori solo gli
interessi) e il gioco ricomincia: per pagare i titoli in scadenza lo Stato ne venderà altri ai
risparmiatori e con il ricavato salderà i primi, e così via.
E gli interessi non pesano alle casse dello Stato? No, neppure quelli: lo Stato a moneta sovrana
li onora inventando denaro dal nulla. Quando poi i titoli di Stato finiscono alle Banche Centrali,
esse sono tenute per legge a restituire un'alta percentuale dei profitti al Tesoro.
In uno Stato sovrano i titoli di Stato (come pure le tasse) non servono certo a finanziare la
spesa pubblica: uno Stato con sovranità monetaria si autofinanzia emettendo moneta. Essi
costituiscono una sorta di "libretto di risparmio" per coloro che li acquistano, garantendo una
rendita assai più alta di un normale conto corrente bancario. Esiste poi un altro scopo più
tecnico per l'emissione dei titoli di Stato, ed è quello di sostenere i tassi d'interesse
bancari (come ben chiarito da Warren Mosler in diverse occasioni).
Comunque, a tutti gli effetti, i titoli di Stato non sono necessari e possono essere aboliti.

LA MANCANZA DI SOVRANITA' MONETARIA (EURO) E LE SUE


CONSEGUENZE

Tra tutti gli effetti antidemocratici ed economicamente deleteri dell'euro, spicca in particolar
modo lo stravolgimento della normale piramide monetaria. Infatti nell'Eurozona, e solo
nell'Eurozona, vige invece una piramide di emissione monetaria ben diversa da quella vigente
negli altri paesi del mondo, schematizzabile così:

1) La Banca Centrale Europea (BCE), al vertice della piramide, che emette moneta;
2) Le banche, che sono i percettori della moneta emessa dalla BCE; cioè (attenzione, perché
questo è un punto cruciale) l'emissione di moneta da parte della banca centrale non va agli

525
Stati, come avviene nel resto del mondo, bensì viene iniettata direttamente nel sistema
bancario commerciale;
3) Gli Stati, che quindi devono prendere a prestito la moneta, ossia l'euro, dalle banche;
4) Le imprese, datrici di beni e servizi;
5) I cittadini, alla base della piramide, composti in massima parte da lavoratori salariati e dalle
loro famiglie, che spendono il denaro guadagnato.

UNO STATO NON SOVRANO S'INDEBITA SEMPRE

In questo singolare schema si nota anzitutto una cosa: è nei fatti impossibile il controllo
democratico.
Mentre cioè nell'usuale schema di emissione monetaria il sistema democratico permette un
controllo da parte dei cittadini sullo Stato, ossia da parte della base sul vertice, nell'eurozona i
cittadini, ossia la base, non hanno alcuna facoltà di controllo sul vertice della piramide.
In pratica, con l'euro, lo Stato viene sostituito dalle banche, che divengono esse stesse Stato;
in altre parole nell'Eurozona lo Stato è, per trattato, controllato dalle banche e non dai
cittadini.
Quali sono gli effetti di tutto ciò?
Anche senza tener conto del fenomeno detto "output gap" (1), che comporta una continua
fuoriuscita di moneta dal circuito della produzione composto dalle imprese, dai lavoratori
salariati e dalle loro famiglie, la conseguenza più devastante per l'economia è il fatto che uno
Stato non sovrano si indebita sempre, e questo prepara il terreno per le cosiddette
"privatizzazioni" (leggi: svendita del patrimonio nazionale a prezzi di saldo).
Riepiloghiamo i punti essenziali della situazione:
I - All'interno dell'eurosistema uno Stato, per avere denaro, non crea direttamente la propria
moneta (e questo a dire il vero avveniva già da prima del sorgere della B.C.E. e dell'avvento
dell’euro);
II - Lo Stato allora stipula una sorta di cambiali, i cosiddetti "Titoli di stato", che vengono
vendute in determinate date, e in determinati contesti e luoghi, in quelle che vengono
definite "Aste dei titoli di Stato". Chi acquista i titoli di stato trasmetterà allo Stato il
denaro corrispondente ai titoli di stato acquistati.
Lo Stato si indebita per la somma corrispondente ad essi (ad esempio se sono stati venduti
titoli di stato per un ammontare di 50 miliardi di euro, quello Stato si è indebitato di 50 miliardi
di euro con chi li ha acquistati). Questo debito è gravato da un interesse, che dipende dal
modo in cui l’asta è andata. Più un Paese è in difficoltà finanziarie o è considerato a
rischio (magari per via delle valutazioni-truffa delle c.d. agenzie di rating), più è alto
l’interesse sui “prestiti” che i Paesi devono promettere se vogliono che i loro titoli di stato
siano acquistati. Esempio: se sono un Paese solido potrò vendere titoli di stato per un
ammontare di 50 miliardi di euro con un interesse del 2%. Ma se sono un Paese scombussolato
da guai economici o speculazioni finanziarie, "i fornitori del denaro" vorranno un interesse

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maggiorato per il "rischio" che corrono, e quindi quel "prestito" potrà avere un interesse più
alto, ad esempio del 7%: di qui il famigerato "spread" con cui i mercati hanno messo sotto
scacco la nostra democrazia.
Una volta gli Stati potevano prevedere entro una certa misura che i propri titoli di stato
fossero acquistati dalle loro Banche Centrali. Adesso non è più così. Tranne casi peculiari e
cosiddette procedure d’urgenza, la prassi è che tutto il denaro possa essere acquistato dai
mercati di capitali, da soggetti privati, e che operano in base a esclusive ragioni di profitto.
E’ chiaro il quadro dell’orrore che emerge?
 Tutti i Paesi dell’Eurozona non hanno più neanche il barlume della sovranità
monetaria.
 Tutti i Paesi dell’Eurozona, per avere soldi per finanziare pensioni, istruzione,
trasporti, ecc., devono andare col cappello in mano presso banche, fondi pensioni,
gruppi di affari privati e chiedere in prestito il denaro. Denaro che verrà dato in
prestito in cambio di interessi crescenti in proporzione alla tua difficoltà economica
come Paese.
La piramide dell'euro produce quindi questi tre effetti:
1) distrugge l'economia reale;
2) elimina il controllo democratico;
3) trasforma i cittadini in sudditi, schiavi dei "mercati".
Difficile credere che tutto questo sia stato realizzato in buona fede o sia frutto di un
madornale "errore".

527
Come lo Stato può guadagnare dal signoraggio

In soldoni, è il caso di dirlo, come eliminare le Tasse al Cittadino.


Lo Stato Italiano (e gran parte degli altri Stati Sovrani nel Mondo) ha abdicato alla propria
Sovranità Monetaria a favore della Banca Centrale (prima Banca d’Italia, ora Banca Centrale
Europea).
Questi “Fantasmi Giuridici” sono privati, appartengono a Banche Private di Banchieri Privati, e quindi
rispetto al Cittadino (ignaro, ignorante, indifeso e spesso indifferente) adoperano la logica del ‘servirsi’ e
non del ‘servire’, unico comportamento etico (v. Giacinto Auriti). Come tutte le Corporation, le Banche
non sono orientate all’Etica ma al Profitto (v. Domenico De Simone). I politici sono “camerieri dei
banchieri” per quei personaggi che hanno saputo ‘vedere’ al di là della cortina di fumo e menzogna che
cela la vera realtà del sistema bancario e finanziario dell’Italia e di tutto il Mondo e che si chiama
Usurocrazia (v. Ezra Pound). Se lo Stato stampasse la propria moneta, come conia le proprie monetine,
si estinguerebbe di colpo il mostruoso Debito Pubblico che grava su tutti Noi, i Nostri Figli e quindi il
Nostro Futuro. Si spezza così la catena della schiavitù della moneta-bancaria, catena forgiata dalla
creazione dal nulla della monetadebito (‘ex nihilo’ – v. Maurice Allais). Il Popolo, di nuovo padrone della
propria Sovranità Monetaria, tornerebbe a Vivere.

Lo Stato tipografo
Facciamo un esempio: lo Stato paga un Dipendente Pubblico 1.400 euro, che in contanti equivale ad un
mazzetto di 14 banconote da 100 euro nominali (valore nominale = di facciata, quanto stampato sulla
carta-moneta). Attualmente ogni banconota costa allo Stato 100 euro, più gli interessi (mettiamo che il
Tasso di Sconto, che è il costo del denaro tra Banca Centrale e Banche Locali, è al 2,5% e che si applichi
anche allo Stato). Al Banchiere la stessa Banconota costa 3 centesimi di euro (3 eurocent = 0,03 euro =
valore intrinseco = costo di produzione = costo medio della carta, inchiostro, tecniche anticontraffazione
ecc...). Il Banchiere ricava 1.435 euro (100 x 2,5% x 14). Il Banchiere spende 0,42 euro (14 x 0,03). Il
Banchiere guadagna 1.434,58 euro (1.435 – 0,42) e questo è il signoraggio sullo stipendio di un singolo
dipendente. Quanti sono i Dipendenti Pubblici? 3 milioni? Quant’è lo stipendio medio? Quello indicato?
Un po’ meno, un po’ di più? Fate voi gli aggiustamenti... Uno stipendio di 1.400 euro ‘costa’ allo Stato
1.435 euro. Lo stesso meccanismo per una strada, un ospedale, un ponte, un carroarmato, un telefono...
E queste spese dello Stato vanno saldate, con le Tasse. Calcoliamo, da Bar dello Sport, la Tassa che tutti i
cittadini devono pagare per saldare 1.435 euro x 3 milioni di dipendenti pubblici. Non facciamoci distrarre
e lasciamo ai politici giocare sul fatto se i Dipendenti pubblici sono tanti o pochi o il giusto, e se i ponti

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servono o non servono, se gli Ospedali e le scuole vanno privatizzate o no. Noi ormai abbiamo capito
che anche UN SOLO dipendente costerà sempre più di quanto il poverino intasca.
Facciamo due conti:
1.435 x 3.000.000 = 4.305.000.000 euro !
4,3 miliardi di euro al mese ! e poi ci sono le strade, gli Ospedali ecc...
E se lo Stato stampasse i propri soldi?
Stampare un mazzetto di banconote che valgano 1.400 euro costa 0,42 euro, ricordiamolo...
0,42 x 3.000.000 = 1.260.000 euro !
Il Pubblico Impiego allo Stato costerebbe 1,6 milioni di euro al mese ! E’ assurdo?!?! 4,3 miliardi di euro
contro 1,6 milioni di euro?
Quanti contribuenti ci sono in Italia ? Facciamo pagare anche i gatti? Diciamo 30 milioni?
Trovate Voi i dati precisi. .. 4,3 miliardi di euro / 30 milioni di tassati = 143 euro!
1,6 milioni di euro / 30 milioni di tassati = 0,05 euro!
Con il signoraggio del Banchiere, il Pubblico Impiego costa al Contribuente (attualmente) 143 euro al
mese, senza signoraggio invece, solo 0,05 euro al mese. E gli impiegati non perderebbero Potere
d’Acquisto perché le banconote sarebbero garantite dallo Stato, quindi dalla comunità tutta, per
semplice convenzione, perché la banconota avrebbe il valore che tale convenzione ‘induce’ nella carta.
E’ il Popolo che accettando la carta-moneta (per convenzione tra i Cittadini stessi di una Società) ne
crea il valore, con il principio dell’induzione, scoperto dal Prof. G. Auriti. Non serve neanche la riserva
aurea (in ogni caso e di fatto già assente dal 1971, con la fine degli accordi di Bretton Woods, per volere
di Nixon e la chiusura della Gold Window).
Stesso discorso per le strade, pensionati, ospedali... Lo Stato pagherebbe le Ditte che fanno le Grandi
Opere con moneta propria, non carica di Usura Bancaria. La realizzazione di Servizi e Lavori Pubblici
saranno discussioni squisitamente politiche e non economiche. Sarà il consenso popolare a determinare
investimenti, senza dipendere da Usurai. Se il Popolo ritiene necessario un ponte, lo Stato stampa i soldi
necessari per fare quel ponte. Così non si avrà inflazione perché, a costo zero (spese tipografiche), si
crea il bene-moneta per realizzare il ponte, ossia il suo equivalente Bene Reale (concetto base del
Credito Sociale. v. L’Isola dei Naufraghi, di Louis Even). Da qui si può partire per creare il Reddito di
Cittadinanza, perno concettuale e pratico per slegare il Popolo dalle angherie e ricatti dei Detentori del
Potere di Emettere Moneta.

IL Segreto del Capitale


Avete accumulato un piccolo o grande risparmio: 50 mila euro, 100 mila. Anche 500 mila, se
siete un dentista o un bottegaio. La propaganda del capitalismo terminale vi invita, anzi vi
spinge, vi obbliga a farlo fruttare: nel futuro, vi dice la sirena seduttrice, vi ritroverete con una
bella somma, ben accresciuta, che renderà serena la vostra vecchiaia. Voi, perciò, affidate i
vostri risparmi a un fondo d'investimento, a un fondo pensione. Se i risparmi sono alti, a una
società di gestione dei patrimoni. Ogni fondo ha un gestore: un esperto, uno che sa -
diversamente da voi - come far fruttare i vostri soldi. Li impiega in azioni e obbligazioni, da
esperto qual è: i titoli più lucrosi, nel mix più sapiente.
La realtà è un po' diversa. La prima cosa che fa' il gestore, appena ricevuti i vostri soldi, è:
comprarsi la Mercedes più grossa sul mercato, aggiungervi una Porsche per i suoi week-end,
accaparrarsi un attico di lusso. Per vivere da ricco. La Mercedes nuova del gestore dovrebbe
suscitare qualche sospetto. Si sta occupando davvero di far diventare ricchi noi? La Mercedes
l'ha comprata coi soldi nostri; fossero stati suoi, magari, avrebbe scelto un modello più
economico. Speriamo almeno che accresca il nostro risparmio, il nostro modesto capitale.
In realtà, i gestori dei fondi, in media, non riescono quasi mai a battere l'indice. Lo hanno
provato studi seri: perdono soldi più o meno come avreste fatto voi, se aveste giocato in Borsa
personalmente.
Almeno vi sareste rovinati da soli, senza pagare commissioni. Perché questo è il punto: perda o
vinca, per il gestore è lo stesso. Lui, guadagna sempre: si fa pagare per gestire i vostri risparmi.
In anticipo. Grasse commissioni. Il capitale, del resto, mica è suo: è vostro. Suo è il lucro.

529
Ancor peggio, se vi consigliano di mettere i soldi in azioni. Dicono in America: sulla porta di Wall
Street (la Borsa) c'è una scritta: Caveat Emptor, stia attento il compratore. Ma questa scritta la
vedono solo gli esperti, gli speculatori professionali. E, loro, non hanno nessun interesse ad
aprirvi gli occhi, perché la vediate anche voi. Anzitutto, non vi avvertono che la Borsa è come la
caccia alla volpe: un gioco per grandi abbienti. Anche negli Stati Uniti, dove tutti hanno qualcosa
in azioni, il 10 per cento delle famiglie detiene l'86 per cento dei titoli. Uno degli scopi primari (e il
meno confessato) della Borsa è di fabbricare capital gains (profitti sul capitale) per consentire ai
miliardari di evitare le tasse: il prelievo fiscale sui redditi di lavoro è aggressivamente
progressivo, sui capital gains o è zero, o è a percentuale piatta (non aumenta col reddito). Ma la
Borsa serve anche per fabbricare perdite, in modo da compensare profitti: sempre per
consentire ai signori di sfuggire al fisco. Tuttavia, la Borsa ha bisogno dei piccoli risparmiatori.
Altrimenti, essendo un gioco a somma zero, chi potrebbero spogliare i professionisti
dell'azzardo? Da qui l'invito generale, nei tempi del capitalismo ultimo, a diventare tutti azionisti.
Lo chiamano capitalismo democratico: senza dire che esso presenta per il padronato alcuni
vantaggi collaterali. Per esempio, se un'azienda paga
i suoi lavoratori, in parte, con proprie azioni (come avviene in Usa, e si vorrebbe cominciare a
fare in Europa), su quell'emolumento non deve sborsare i contributi previdenziali. Cercano di
stimolare persino il vostro patriottismo: mettendo i risparmi in Borsa, finanziate le aziende
italiane (non è vero: le imprese si finanziano sul mercato dei titoli solo in percentuale marginale;
per lo più s'indebitano con le banche, emettono bond od obbligazioni, o presso merchant
bank). Sempre più seducente, si ripete l'urgente invito a investire i risparmi nei fondi, anche per
assicurarsi la pensione: tra vent'anni, il vostro pacchetto di azioni avrà preso un bel valore, e
potrete cominciare a realizzarlo.
E' una frode: le azioni, fra vent'anni, saranno quasi sicuramente ribassate. Per il solo fatto
che allora ci saranno meno italiani di oggi, e quindi la domanda di azioni sarà più debole.
Negli anni '70, un analista americano di nome Gelvin Stevenson provò a confrontare le
performances borsistiche secondo le varie classi di reddito: scoprì che chi ha redditi alti
vince, e chi ha redditi bassi, tendenzialmente, perde. E che perde tanto più, quanto più il suo
reddito è basso.
Fino a pochi anni fa, gli agenti di Borsa - mediatori necessari, se volete acquistare azioni - erano
una casta chiusa, un monopolio. Questi sacerdoti del mercato e del rischio, stranamente, si
erano protetti da ogni rischio, e dalla concorrenza sui prezzi. Si facevano pagare in commissioni
fisse. Ancor oggi, che vincano o perdano (coi soldi vostri), ha poca importanza: loro incassano
per ogni transazione che operano a vostro nome. A volte comprano e acquistano coi soldi
vostri, solo per accrescere il loro onorario.
Diversi anni fa, a New York, un povero risparmiatore di nome Guy R. Pierce affidò il suo modesto
gruzzolo, 3 mila dollari, agli agenti Richard, Ellis & Co. Nel giro di un mese, Pierce ritrovò il
proprio patrimonio ridotto a 110,98 dollari in liquidità e 50 dollari in azioni. Come scoprì il giudice
a cui il malcapitato si rivolse, il suo agente era giunto ad operare sul conto del cliente, in un
mese, "fino a 15 acquisti di un solo titolo per complessivi 31 mila dollari, e altrettante vendite di
quel solo titolo per oltre 26 mila dollari. In un caso il broker vendette allo scoperto un titolo per
ricomprarlo lo stesso giorno, perdendo in entrambe le transazioni". Per questa splendida
performance, la Richard, Ellis & Co. addebitò a Pierce commissioni per 1022 dollari. Il capitalismo
terminale, finanziario, come tende a retribuire il minimo possibile il lavoro, così tende a non
retribuire il risparmio. In ogni caso, la sua vittima predestinata è il lavoratore-produttore, colpito
da due parti: da salariato, e da risparmiatore. Il risparmio è una sciagura, di questi tempi. Come
Pinocchio, incauto, mostra al Gatto e alla Volpe i suoi zecchini d'oro, così accade a voi
risparmiatori quando mettete il denaro risparmiato in banca. In tal modo, il Gatto e la Volpe sono
al corrente di quanto avete.
Da quel momento, hanno un solo pensiero: portarvi via i soldi. Già il bancario allo sportello,
ben istruito, vi fa' notare che tenete cifre troppo grosse sul conto corrente, che non rende

530
niente (ma non è la banca a fare in modo che non renda niente?). Mettetelo nei nostri fondi, il
vostro capitale. Che rendono il 3, il 5. Detratte, come ovvio, spese e commissioni. A Pinocchio,
il Gatto e la Volpe parlarono di un favoloso orto, dove gli zecchini, seminati, avrebbero
generato alberi di zecchini, con frutti d'oro.
Voi risparmiatori venite convinti, né più né meno di Pinocchio, che quel campo dei miracoli
esiste.
E dove sia, lo sa solo il gestore. Invece, se proprio le cose vanno bene - se la Borsa sale, una
situazione in cui anche gli inesperti guadagnano - il gestore sì farà fruttare il vostro risparmio il
7, anche il 18%; ma a voi, fateci caso, sarà attribuito il 4, o il 14%. Il resto, arricchisce i gestori.Se le
cose vanno male in Borsa e il gestore (come sareste capace di fare anche voi) perde, il danno è
tutto vostro.
Non rivedrete più il vostro capitale. Ve ne daranno due o tre motivi. Primo: "non le conviene
uscire adesso". Secondo: "il suo capitale, in questo momento, non è liquido" (i titoli non sono
realmente liquidi, ossia vendibili in tempi di crisi, di calo rapido dei corsi: nessuno li compra).
Fino al terminale argomento: "il suo capitale è perduto. Non sapeva di averlo impiegato in un
investimento a rischio?".
E' il metodo del Gatto e della Volpe. Il vostro capitale, per loro, è un fastidioso passivo:
perché devono pagarvi qualcosa, un interesse, un frutto, sborsandolo di tasca loro.
L'attivo, per loro, non è il vostro capitale, sono i frutti che loro possono introitare, moltiplicati,
dal vostro risparmio. Quelli, se li tengono loro quanti più possono. Ma allora che fare? Lasciare
i soldi in banca, su conto corrente che non rende niente? Perché almeno sono liquidi, cioè li
potete ritirare in ogni momento? Ah, poveri imperdonabili Pinocchi: voi ignorate tutto della
banca, ignorate i trucchi del credito, ignorate gli impegni che avete assunto quando avete
messo i soldi in banca. E' appunto sulla vostra ignoranza che ingrassano i finanzieri, gli
speculatori, i banchieri. Il trucco comincia lì, proprio nella banca.
La banca vi fa' credere che presta il vostro denaro ad attività produttive. Se avete messo
100.000 euro in deposito, essa presta - vi fa' credere - i 100.000 euro a un imprenditore che
chiede un fido. Così spiega la forbice fra il tasso passivo che paga a voi - l'1 per cento
d'interesse, che con l'addebito delle spese diventa lo 0 per cento, o addirittura un interesse
negativo (e voi già ci perdete, per il solo fatto di aver affidato i soldi alla banca) - e il tasso
attivo che fa' pagare all'imprenditore, indebitandolo: il 7%, magari il 12 o pii Voi credete che
questo sia il lucro della banca: 7 meno 1, 12 meno uno. In percentuale su quei 100 mila euro, fa'
un guadagno di 7mila o 12mila. Un po' eccessivo, ma insomma la banca corre dei rischi:
l'imprenditore può diventare insolvente, la banca ha delle spese. Il lucro è legittimo. Così
credete voi. Ma la banca, sul vostro deposito, in realtà lucra non il 7 ma il 28%, non il 12 ma i l
48%. La banca ha davvero scoperto il campo moltiplicatore degli zecchini; solo, non ve ne fa
partecipi. A voi, riconosce solo l'1 per cento. Come avviene?
Dov'è il trucco? Il trucco è: quando voi depositate in banca 100 euro, la banca può creare fra i 10
e i 20 prestiti da 100 euro ciascuno: ossia "crea" moneta per mille o duemila euro. Nei paradisi
fiscali, dove non si richiedono riserve obbligatorie, anche di più, fino a 10 mila euro. E su tutto
quel denaro inventato e dato a prestito la banca lucra gli interessi.
Ma come fa' la banca, obietta Pinocchio, a prestare denaro che non ha in cassa? Può perché sa
che i depositanti non ritireranno tutti insieme la totalità dei loro depositi, né i debitori
realizzeranno di colpo i loro fidi. Lo faranno a poco a poco, secondo necessità; lo faranno per lo
più emettendo assegni, non ritirando contanti. Basterà il flusso di cassa (il debitore paga gli
interessi con denaro vero) per consentire alla banca di pagare contanti ai depositanti,
relativamente pochi, che chiedono soldi veri.
Per mantenere il pubblico nell'illusione che la banca è solvente, che i soldi li ha. Ma quei soldi,
non sono altro che scritture contabili. Tra l'85 e il 95% del denaro circolante è creato dalle
banche. Attraverso l'apertura di credito. Moneta-credito. Moneta scritturale, come si dice nel
gergo della banca. O anche, in America: moneta creata dall'aria, fiat money. O come dice

531
Maurice Allais, l'unico economista Nobel affidabile: moneta creata ex nihilo. "Ex nihilo": può
essere più chiaro? Ezra Pound, che aveva compreso il trucco, ne era diventato quasi pazzo
nello sforzo di avvertirne il pubblico, di gridarlo in versi ruggenti, di svegliare Pinocchio,
l'ingannato, dalla sua auto-illusione. Citava di continuo la definizione che l'Enciclopedia
Britannica, monumento del pensiero politicamente corretto, dava della banca: "la banca lucra
gli interessi dal denaro che crea dal nulla". Ogni banca, avendo in cassa depositi per cento
euro, paga per quel deposito l'1 per cento; poi ne presta almeno 400 al 7%, lucrando 28 euro di
interessi. Si può essere più chiari di così? Ma Pinocchio continua a dormire: noi, voi. Pound
sapeva anche questo, e citava una frase che il primo lord Rotschild avrebbe pronunciato nel
1861: "pochissimi capiranno il sistema, e quelli che lo capiranno saranno occupati a far soldi. Il
pubblico probabilmente non capirà che è contro il suo interesse". E' così. Talora, in certi
momenti roventi della storia economica, specie in Usa, le banche hanno creato denaro dal
nulla in percentuali enormi, senza il più flebile rapporto coi depositi di cui avevano
l'affidamento. In quei rari momenti, tragici crack che rovinavano milioni di uomini e donne, il
loro bluff è stato rivelato: troppi depositanti si sono precipitati allo sportello per riprendersi i
soldi, e si è visto che la banca, quei soldi, non li aveva. Ma da tempo hanno imparato la quota di
espansione della moneta falsa che non inquieta i gabbati risparmiatori.
Nei paesi europei, questa quota è fra quattro e sei volte i depositi. Da noi per esempio, con
una riserva obbligatoria del 15%, le banche possono, su depositi ammontanti a 2 milioni di
euro, fare crediti per 11.333.333 milioni: quasi il sestuplo. E sulla differenza, 9.333.333, la
banca estrae gli interessi.
E' denaro falso. E' denaro vuoto. Ma il denaro, anche falso, comanda il lavoro: l'imprenditore
che ha ottenuto un fido fa' sgobbare gli operai e funzionare i macchinari, per guadagnare tanto
da restituire i ratei del capitale con gli interessi. Così il denaro vuoto si riempie con la vera fonte
della ricchezza, che è il lavoro e il sudore degli uomini. Ma così, la banca preleva continuamente
un tributo occulto su tutte le attività produttive dell'uomo. Ogni lavoratore, ogni imprenditore,
è suo schiavo. Basta che la banca espanda il credito (crei pseudo-capitale) e vedrete i lavoratori
accelerare il ritmo, sudare e affannarsi come
burattini impazziti per pagare gli interessi sul debito, su quel denaro falso; basta che restringa il
credito, e i lavoratori saranno licenziati a migliaia.
Anche se noi, personalmente, non prendiamo a prestito denaro dalle banche, tuttavia
paghiamo degli interessi, senza saperlo, come consumatori. Infatti ogni prezzo che paghiamo,
ogni merce o servizio che compriamo, contiene un certo ammontare di interessi. Margrit
Kennedy, una economista del centro-studi Hermann Institut Deutschland, ha provato a
determinare la quota d'interessi che paghiamo (alle banche) per alcuni servizi pubblici in
Germania. Per la raccolta dei rifiuti (un'attività che impiega poche macchine e molta
manodopera), tale quota è il 12% del prezzo. Per l'acqua potabile, il 38%. Per l'edilizia popolare, il
77%. In media, su tutti i beni e i servizi, paghiamo il 50% di interessi. Nei tempi medievali, i sudditi
pagavano al signore feudale, o alla Chiesa, "la decima", ossia solo il 10% dei loro introiti. Oggi
paghiamo cinque volte la decima ai prestatori di capitale. Il feudalesimo non è tramontato; s'é
rafforzato, sotto altra forma. La sola salvezza sarebbe non stare al gioco. Ridurre
l'indebitamento delle famiglie e delle industrie, e degli Stati. Ma le banche non lo consentono:
esse vogliono indebitare il mondo, perché il mondo lavori per esse. Ecco perché Ezra Pound
scrisse quella frase strana, per avvertirci: "un popolo che non s'indebita fa' rabbia agli usurai".
Perché sarebbe ben possibile allo Stato emettere moneta libera da interessi, moneta liberatrice
dalla schiavitù delle banche e dalla necessità d lavorare per le banche.
Ma questa prerogativa è, in Europa, positivamente vietata dal Trattato di Maastricht,
nell'articolo 104. Perché le banche indebitano, in modo primario ed essenziale, i governi. Gli
Stati. Questi non possono stampare moneta; devono emettere Buoni del Tesoro, titoli in cui
riconoscono il loro debito, e consegnarli alla Banca Centrale, che emette moneta per un valore
pari ai titoli emessi. In tal modo, anche sulla moneta della nazione la banca - perché la Banca

532
Centrale è dovunque proprietà privata delle banche - preleva un interesse, i frutti dei Buoni.
Solo pochi statisti hanno osato stampare moneta di Stato, non gravata da interessi. Quei
pochi, pochissimi, hanno provato sul loro corpo la rabbia degli usurai. Nessuno di loro è morto
tranquillo nel suo letto. Alla fine del 1862 Abramo Lincoln ebbe bisogno di 449 milioni di dollari
di allora per finanziare la guerra di secessione, in pieno corso. Le banche si offrirono di creare
quella moneta con il solito metodo: ma chiesero il 30% d'interesse, per via dei rischi della
guerra che rendevano lo Stato debitore a rischio d'insolvenza. Lincoln allora ricorse al potere
che gli veniva dalla costituzione americana, articolo 1: sottopose al Congresso, che l'approvò,
la proposte di emissione di banconote di Stato (greenback), prestito che il popolo può fare a
se stesso, senza pagare gli interessi. In piena guerra, si videro l'agricoltura e l'industria nordiste
tornare a fiorire. Il lavoro umano, comandato da denaro abbondante, riempì quei biglietti di
ricchezza reale. Nel 1864 Lincoln si ricandidò alla presidenza, dichiarando pubblicamente la sua
intenzione di continuare ad emettere moneta di Stato, invece che acquistarla ai banchieri di
Londra. Secondo una tradizione difficile da controllare, il superbanchiere londinese sir
Goschen (ebreo) disse ai suoi pari: "se questa insana politica finanziaria perdurasse, quel
governo fornirà la propria moneta a costo zero. Non avrà alcun debito. Avrà tutto il denaro
necessario per i suoi commerci. Questo governo dev'essere distrutto, o distruggerà ogni
monarchia del mondo". Era l'inizio del 1865. Il 14 aprile dello stesso anno, Lincoln cadeva sotto
le revolverate di un sicario.
Era accaduto già ad Alexander Hamilton, il segretario al Tesoro di George Washington,
fondatore della banca nazionale americana, emettitrice di banconote di Stato: fu ucciso in
duello, non ancora cinquantenne, da uno spadaccino professionale. Sarebbe accaduto anche a
Hitler, colpevole di aver ridotto al minimo le transazioni valutarie nei commerci internazionali,
sostituendolo con un sistema di scambio di merci fisiche.
Anche su Ezra Pound, come sappiamo, calò la vendetta degli usurai. Egli aveva cercato di
proclamare al mondo il trucco del capitale: i soldati americani lo esposero in una gabbia nella
Pisa liberata. Poi, per 13 anni, fu recluso in manicomio. Il più grande poeta americano.

533
DOSSIER BANCHE

 (segreti banche svizzere http://cromaplus.net/index.php/it/news/il-segreto-bancario-in-svizzera-


non-e-cosi-segreto-fra-i-massoni.html )
 (Ombra delle banche al potere
http://www.adamkadmon.it/frame.asp?target=http://777babylon777.blogspot.com/2011/1
1/il-gioco-delle-parti.html )
 (il caso della banca inglese HSBC finanziatrice di terroristi e mafiosi di tutto il mondo
http://www.informarexresistere.fr/2013/03/11/banchieri-gangster-troppo-grandi-per-la-
galera/#axzz2NEL1eDZJ )

CHI CONTROLLA IL DENARO?


- The Economic Collapse -

LO FA IN SEGRETO LA BANCA CENTRALE MONDIALE NON ELETTA E SENZA RENDERE CONTO A


NESSUN GOVERNO

Un’organizzazione internazionale immensamente potente, di cui la


maggior parte delle persone non ha mai nemmeno sentito parlare, controlla segretamente l’offerta di
moneta del mondo intero. Si chiama Banca dei Regolamenti Internazionali, ed è la banca centrale delle
banche centrali. Si trova a Basilea, in Svizzera, ma ha filiali anche a Hong Kong e Città del Messico. Si
tratta essenzialmente di una banca centrale non eletta, indipendente e che ha la totale franchigia dalle
imposte e dalle leggi nazionali. Anche Wikipedia ammette che ” non risponde a nessun singolo governo
nazionale.“
La Banca dei Regolamenti Internazionali è stata utilizzata per riciclare denaro per i nazisti durante la
seconda guerra mondiale, ma in questi giorni lo scopo principale della BRI è quello di guidare e dirigere
il sistema finanziario globale destinato ad essere unificato. Oggi, 58 banche centrali globali
appartengono alla BRI, e influiscono sul modo in cui l’economia degli Stati Uniti (o qualsiasi altra
economia) si svolgerà nel corso del prossimo anno molto più di un qualsiasi politico.
Ogni due mesi, i banchieri centrali del mondo si riuniscono a Basilea per un “Convegno di Economia
Mondiale”. Le decisioni che vengono prese durante questi incontri interessano ogni uomo, donna e
bambino sul pianeta, eppure nessuno di noi ha voce in capitolo su quello che succede. La Banca dei
Regolamenti Internazionali è un’organizzazione fondata dall’élite globale, opera a vantaggio delle élite
globali ed è destinata ad essere uno dei cardini principali del nascente sistema economico mondiale. E’
imperativo che le persone vengano informate su ciò che è questa organizzazione e dove ha intenzione
di portare l’economia globale.
Purtroppo, solo pochissime persone sanno veramente cos’è la Banca dei Regolamenti Internazionali, e
534
ancora meno persone sono a conoscenza delle riunioni di economia globale che si svolgono a Basilea su
base bimestrale.
Questi incontri di economia globale sono stati discussi in un recente articolo del Wall Street Journal …
Ogni due mesi, più di una dozzina di banchieri si incontrano qui la domenica sera, per parlare e cenare al 18°
piano di un edificio cilindrico che si affaccia sul Reno.
Le discussioni durante la cena sul denaro e sull’economia, sono più che accademiche. Al tavolo ci sono i capi
delle maggiori banche centrali del mondo, che rappresentano i paesi che producono ogni anno più di
51.000 miliardi di dollari di prodotto interno lordo, i tre quarti della produzione economica mondiale.
L’articolo prosegue descrivendo la stanza nella quale avvengono questi incontri di economia globale.
Sembra uscita fuori da un romanzo …
Mr. King della Banca d’Inghilterra conduce le discussioni durante la cena in una sala decorata dallo studio
svizzero di architettura Herzog & de Meuron, che ha progettato lo stadio a “Nido d’Uccello” per le
Olimpiadi di Pechino. Gli uomini hanno posti riservati ad una tavola rotonda in una sala profumata di
orchidee bianche e incorniciata da pareti bianche, soffitto nero e vista panoramica.
I banchieri centrali che si riuniscono per questi convegni non sono lì solo per socializzare. Nessun
membro del personale è ammesso a questi incontri, che si svolgono in un clima di assoluta segretezza

Argomenti seri si alternano a stuzzichini, vino e chiacchiere, secondo le persone che hanno familiarità con
queste cene. Mr. King chiede di solito ai suoi colleghi di parlare delle prospettive nei rispettivi paesi. Altri
fanno domande supplementari. Le riunioni non producono trascrizioni o verbali. Nessun membro del
personale è ammesso.
Dunque il destino dell’economia mondiale è determinato da banchieri centrali non eletti in incontri
segreti di cui nessuno ha mai sentito parlare?
Questo certamente non sembra molto “democratico”.
Ma questa è la direzione verso la quale la “governance globale” ci sta portando. L’élite crede che le
“grandi decisioni” sono di gran lunga troppo importanti per essere lasciate “al popolo”, e così la
maggior parte delle “istituzioni internazionali” che sono state fondate dall’élite funzionano
indipendentemente dal processo democratico.
Purtroppo, la verità è che tutto questo è stato progettato da moltissimo tempo.
In un recente articolo dal titolo “Chi governa il mondo? La prova consistente che un gruppo ristretto di
ricchi elitari tira le fila“, ho inserito una citazione del professore di storia della Georgetown University
Carroll Quigley, tratta da un libro completato nel 1966 e che parlava dei grandi progetti che l’élite aveva
per la Banca dei Regolamenti Internazionali …
l poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, di creare nientemeno che
un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private, in grado di dominare il sistema politico di ogni
paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in un regime
feudale dalle banche centrali del mondo che agivano di concerto, tramite accordi segreti concordati in
frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti
Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali
mondiali, esse stesse corporazioni private.
A quel tempo, la Banca dei Regolamenti Internazionali iniziava appena a giocare un ruolo importante
negli affari mondiali. Ma nel corso degli anni, la BRI è diventata sempre più importante. Il seguente è un
estratto da un articolo di Ellen Brown …
Per molti anni la BRI ha mantenuto un profilo molto basso, operando dietro le quinte di un hotel
abbandonato. Era qui che si prendevano decisioni per svalutare o difendere valute, fissare il prezzo
dell’oro, regolare il sistema bancario offshore, e aumentare o abbassare i tassi di interesse a breve termine.
Nel 1977, tuttavia, la BRI ha dato il suo anonimato in cambio di una sede più efficiente. Il nuovo edificio è

535
stato descritto come “un grattacielo circolare di 18 piani con una lunga storia, che si erge sopra la città
medievale come un reattore nucleare fuori luogo.” Presto divenne noto come la “Torre di Basilea.” Oggi la
BRI è indipendente dai governi, non paga le tasse, e ha una sua forza di polizia privata. E’, come previsto da
Mayer Rothschild, al di sopra della legge.
Sì, sicuramente ha una notevole somiglianza con la Torre di Babele, come potete vedere dalla foto in
questo articolo. Ancora una volta l’élite globale sta cercando di unire l’umanità sotto un unico sistema,
e questa non è certamente una buona cosa.
Ma molti di questi elitisti sono del tutto convinti che “la governance globale” è ciò di cui l’umanità ha
un disperato bisogno. Hanno detto anche pubblicamente cosa hanno intenzione di fare, ma la maggior
parte delle persone non ascolta.
Ad esempio, quello che segue è un estratto da un discorso che l’ex presidente della Banca centrale
europea Jean-Claude Trichet ha tenuto al Council on Foreign Relations di New York …
Nel settore della cooperazione tra le banche centrali, il forum principale è il Global Economy Meeting
(GEM), che si tiene presso la sede della BRI a Basilea. Nel corso degli ultimi anni, questo forum ha ospitato
31 governatori come membri permanenti, più un certo numero di altri governatori presenti a rotazione. Il
GEM, al quale partecipano a pieno titolo tutti i governatori delle banche centrali delle economie emergenti,
è diventato il gruppo più importante per la governance globale, tra le banche centrali.
Il discorso si intitolava “Governance Globale Oggi”, e si può trovare la trascrizione completa qui. Ma la
maggior parte delle persone non ha mai sentito dire che esiste una cosa come il “Global Economy
Meeting” anche perché i media mainstream discutono raramente questo genere di cose. Sono troppo
occupati a concentrarsi sullo scandalo dell’ultima celebrità o sugli ultimi scontri felini tra repubblicani e
democratici.
Se andate sul sito ufficiale della BRI, gli scopi dell’organizzazione sembrano abbastanza innocenti e
piuttosto noiosi …
La missione della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) è quella di servire le banche centrali
nella loro ricerca di stabilità monetaria e finanziaria, per favorire la cooperazione internazionale in
tali aree e di agire come una banca delle banche centrali.
A grandi linee, la BRI persegue la sua missione:

 promuovendo il dibattito e facilitando la collaborazione tra le banche centrali;


 sostenendo il dialogo con altre autorità che sono responsabili di promuovere la stabilità finanziaria;
 effettuando ricerche su questioni politiche incontrando le banche centrali e le autorità di vigilanza
finanziaria;
 agendo come controparte privilegiata per le banche centrali nelle loro transazioni finanziarie, e
 come agente o fiduciario nelle operazioni finanziarie internazionali.

La sede centrale è a Basilea, in Svizzera e ci sono due uffici di rappresentanza: nella Regione
Amministrativa Speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese e a Città del Messico.
Ma quando si inizia a guardare nei dettagli, le cose si fanno molto più interessanti.
Quindi, esattamente, come fa la BRI a raggiungere “la stabilità monetaria e finanziaria”? Un articolo
pubblicato su investorsinsight.com ha descritto come questo si realizza …
Questo si realizza attraverso il controllo delle valute. Attualmente essa detiene il 7% dei fondi di cambio
disponibili a livello mondiale, la cui unità di conto è stata convertita nel marzo del 2003 da franco oro
svizzero a Diritti Speciali di Prelievo (DSP), una “moneta” fiat artificiale, con un valore basato su un paniere
di valute (44% dollaro USA, 34% euro, 11% yen giapponese, 11% sterlina).
La banca controlla anche una grande quantità di oro, che mette da parte e presta dandogli grande leva sul
prezzo del metallo e sul potere di mercato che ha, essendo l’oro ancora l’unica moneta universale. Le
riserve auree della BRI sono state elencate nel suo rapporto annuale 2005 (il più recente) pari a 712

536
tonnellate. Come questo si scompone in depositi delle banche affiliate e scorta personale della BRI non si
sa.
Controllando i cambi di valuta esteri, nonché l’oro, la BRI può fare molto per determinare le condizioni
economiche in un dato paese. Ricordatevelo la prossima volta che Ben Bernanke o il presidente della Banca
centrale europea, Jean-Claude Trichet annunceranno un rialzo dei tassi di interesse. Potete scommetterci
che non è successo senza il concorso del Consiglio della BRI.
Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente chi ha davvero potere sulla nostra economia.
Quando parla Barack Obama, i mercati di solito si muovono molto poco.
Quando parla Ben Bernanke, i mercati spesso rispondono con oscillazioni selvagge.
Un recente articolo della CNBC intitolato “Banche Centrali: come stanno governando il mondo
finanziario” spiega in dettaglio l’enorme impatto che le banche centrali hanno avuto sul sistema
finanziario globale nel corso del 2012 …
In tutto, altre 13 banche centrali nel mondo hanno seguito l’esempio della Fed e hanno fissato i tassi di
interesse pari o vicino allo zero, nel tentativo di tenere aperti i rubinetti della liquidità e sostenere le loro
economie in difficoltà. Quelle 14 economie rappresentano l’incredibile valore di 65.000 miliardi di dollari in
azioni combinate e capitalizzazioni di mercato delle obbligazioni, secondo la Bank of America Merrill Lynch.
Più tardi in questo stesso articolo, l’autore ha discusso le enormi quantità di denaro che le banche
centrali mondiali stavano creando dal nulla …
“Quando si tiene conto di tutte le banche centrali del mondo, si arriva ad oltre 9.000 miliardi di dollari,” ha
affermato Marc Doss, responsabile regionale degli investimenti per la Banca Privata Wells Fargo. “E’ come
creare la seconda più grande economia del mondo dal nulla.”
In effetti, quella delle banche centrali è diventata un’economia a sé stante, un impero di molti miliardi di
dollari che massaggia e manipola i mercati, che rispondono alla minima notizia sui comitati politici delle
rispettive entità.
Allora, chi controlla il denaro?
Lo fanno le banche centrali di tutto il mondo.
E chi controlla le banche centrali?
Lo fa la Banca dei Regolamenti Internazionali.
Se non ci piace quello che sta facendo la Banca dei Regolamenti Internazionali, possiamo fare qualcosa
al riguardo?
No. La Banca dei Regolamenti Internazionali è al di sopra della legge …
Forse ci sentiremmo meglio nei confronti della BRI se fosse più trasparente, ma la maggior parte delle cose
che la riguardano, comprese le riunioni bimestrali dei membri e le riunioni del consiglio, sono avvolte nel
mistero. E forse ancora più preoccupante è il fatto che la BRI è libera da qualsiasi controllo. Grazie ai diritti
concessi ai sensi del suo accordo con il Consiglio Federale Svizzero, tutti gli archivi della banca, documenti e
“qualsiasi trasmissione dei dati” sono “inviolabili in ogni momento e in ogni luogo.”
Inoltre, i funzionari e i dipendenti della BRI “godono dell’immunità dalla giurisdizione penale e
amministrativa, tranne nel caso in cui tale immunità venga formalmente rifiutata… anche dopo che queste
persone hanno cessato di essere funzionari della Banca.” Infine, nessuna pretesa nei confronti della BRI o
dei suoi depositi può essere avanzata “senza il previo consenso della Banca.”
In altre parole, possono fare quello che vogliono, senza conseguenze. Coma mai questo scudo legale a
prova di perdite?
Se la BRI vuole “intervenire” nei mercati finanziari, lo fa e basta.
Se la BRI vuole salvare grandi banche o persino intere nazioni, lo fa e basta.
La BRI mi ricorda questa vecchia barzelletta …
D: Dove si siede un gorilla di 800 libbre?
R: Dovunque vuole.

537
Allora, che succederà con la Banca dei regolamenti internazionali?
Bene, molti hanno ipotizzato che l’obiettivo finale è quello di avere una moneta unica globale, che sarà
gestita da un’unica banca centrale globale. La BRI sta già usando i Diritti Speciali di Prelievo (DSP), che
sono considerati un precursore della futura moneta globale. La BRI ha svolto un ruolo importante
nell’adozione dell’euro, e una maggiore integrazione monetaria avverrà quasi certamente negli anni a
venire …
Ma alla fine, il modo in cui vi sentite rispetto alla BRI può dipendere dal modo in cui vi sentite rispetto ad
una sola valuta mondiale. La banca ha avuto un ruolo di primo piano nella promozione dell’adozione
dell’euro come moneta comune europea. Corrono voci che il suo prossimo progetto sia quello di
convincere gli Stati Uniti, il Canada e il Messico a passare ad una moneta regionale unica, che forse si
chiamerà “Amero”, ed è logico supporre che l’obiettivo finale della banca sia una moneta unica mondiale.
Questo semplificherebbe le transazioni e rafforzerebbe davvero il controllo della banca sull’economia
planetaria.
Ma se gli Stati Uniti dovessero mai rinunciare al dollaro statunitense, sarebbe un duro colpo per la
nostra sovranità nazionale.
Quando qualcun altro controlla i vostri soldi, non importa più di tanto chi fa le leggi.
Purtroppo, l’élite globale sembra assolutamente ossessionata dall’idea di una valuta globale, un
sistema economico mondiale e un governo mondiale.
Nessuna di queste cosa accadrà quest’anno, ma ci stiamo muovendo in questa direzione. Ad ogni
nuova crisi, le soluzioni che ci verranno data implicheranno sempre maggiore centralizzazione e più
globalizzazione.
Cosa ne pensate di tutto questo?

538
LA FEDERAL RESERVE FED

LA PRIMA “BANCA CENTRALE” USA È DEL 1781

Se gli americani capissero come funziona la Federal Reserve e quello che ha fatto, ne chiederebbero
subito l’abolizione – Michael Snyder, economista.

La Federal Reserve, la banca centrale americana, basa il suo funzionamento su un meccanismo che è
stato progettato da banchieri internazionali a beneficio di altri banchieri internazionali e che sta
sistematicamente impoverendo il popolo americano.

Ecco, in 11 punti, perchè la Federal Reserve andrebbe eliminata :

1. Le fasi di prosperità sono state quelle in cui la Federal Reserve non esisteva, ossia durante la guerra
civile e nel 1913.
Dopo il 1873, l’economia americana si è ripresa con l’avvento dell’industrializzazione. Dal 1869 al 1879
l’America ha vissuto una fase di crescita ad un tasso del 6,8% per quanto riguarda il Pil reale e del 4,5%
per quanto concerne il Pil pro capite.
Nel 1880, la ricchezza della nazione è salita invece ad un tasso annuo del 3,8%, mentre il Pil è
raddoppiato.

2. Da quando è stata creata la Federal Reserve, il dollaro si è svalutato.


Il sistema attraverso cui opera la Federal Reserve è la ragione principale per cui il dollaro ha perso oltre
il 95% del suo valore a fronte di un deficit pubblico divenuto più grande di 5’000 volte nel corso degli
ultimi cento anni.

3. La Fed crea solo debito pubblico.


L’intento dei banchieri è quello di intrappolare il governo degli Stati Uniti in una spirale di debito infinito
da cui non si può fuggire.
Gli americani non capiscono che più moneta si mette in circolazione, più significa che loro dovranno
ripagarla e quindi avranno un debito più alto.

4. Muovendosi però lungo binari precisi la Federal Reserve è un sistema finanziario centrale e ben
pianificato.
Tutto questo è l’antitesi di quello che dovrebbe essere ossia un sistema di libero mercato.

539
5. La Fed alimenta bolle.
Inondando il mercato di liquidità, la Federal Reserve non ha fatto altro che creare distorsioni sul
mercato.

6. La Fed è governata da enti privati, ossia altre banche che portavano avanti i propri interessi.
La maggior parte degli americani crede ancora che la Federal Reserve sia un ente federale. Ma questo
non è vero.
Gli azionisti delle 12 Federal Reserve regionali sono banche private che rientrano nel Federal Reserve
System. Queste includono tutte le banche nazionali e altri istituti che rispondono a determinati
requisiti.

7. La Fed favorisce le banche troppo grandi per fallire.


Nel corso degli ultimi decenni, le banche sono cresciute enormemente in dimensioni e potere. Già nel
1970, le cinque maggiori banche statunitensi si spartivano il 17% di tutte le attività del settore bancario
degli Stati Uniti.
Oggi, i cinque maggiori istituti degli Stati Uniti detengono il 52% di tutte le attività del settore bancario
in America.

8. La Federal Reserve copre i dissesti.


La Fed è l’unica istituzione in America, che può stampare denaro dal nulla e darlo in prestito a chi vuole.
Ad esempio, durante l’ultima crisi finanziaria ha concesso alle banche prestiti per 16 miliardi di dollari.

9. La Fed sprona gli istituti finanziari a non concedere prestiti.


La Banca centrale americana decide di agire in questo modo dicendo alle banche di non accollarsi rischi
che poi dovrebbe in ultima istanza ripagare lei.

10. La Fed fa previsioni sbagliate.


Nel 2005 Ben Bernanke annunciò che i prezzi delle case non sarebbero calati. E accadde il contrario.
Mentre il presidente della Fed nel 2008 rassicurò i banchieri di Wall Street dicendo che non sarebbe
arrivata la crisi. E invece arrivò la dissesto dei mutui subprime.

11. La Federal Reserve ha troppo potere.


Gli americani dovrebbero chiedersi perché permettono alla Fed, ossia a un’entità inspiegabile che è di
proprietà privata, di prendere decisioni economiche al posto loro.
Oggi la Federal Reserve è talmente importante che è stata soprannominata “il quarto ramo del
governo”.

Il Grande piano: Arrivo dei Banchieri


A cavallo del 20 ° secolo, un piano ha cominciato a dispiegarsi per prendere lentamente il governo degli
Stati Uniti. Molte opere sono state scritte sulla macchina nazista che ha istigato due guerre mondiali,
anche se pochi hanno rintracciato le orme dei finanziatori stranieri e gli attori che preferiamo chiamare
“politici”.
Un breve sguardo ai documenti di trasporto, manifesti passeggeri, e le transazioni finanziarie di Wall
Street indica un modello di inganno che è stato ideato da questa stessa macchina. Il livello di
collaborazione da parte delle agenzie governative e dei loro funzionari eletti non era solo vergognoso,
ma un palese tradimento.
Nel suo libro, “The Creature Da Jekyll Island”, autore G. Edward Griffin ha descritto le riunioni segrete
che hanno creato la Federal Reserve nel 1913. L’architetto del piano, Paul M. Warburg, era un
rappresentante delle banche Rothschild in Inghilterra e in Francia e suo fratello Felix diresse le banche

540
Warburg in Germania e nei Paesi Bassi. Significativo è il fatto che la prima relazione dei media “ufficiali”
circa la Federal Reserve sia avvenuta solo tre anni dopo. In “Weekly di Leslie,” BC Forbes è descritto
l’incontro segreto tra il senatore repubblicano Nelson W. Aldrich e sei dei più potenti banchieri del
mondo.Che questo incontro doveva essere condotta in un segreto e clandestinamente, lo si nota
facilmente dalla posizione dell’isola dove avvenne ed indica il livello di inganno, l’occultamento e il
lavoro di tradimento che era stato programmato.

Paul Warburg
Che Paul Warburg, cittadino tedesco, parlava inglese abbastanza bene da creare un documento
finanziario (un volume composto di 1.750 pagine), con conseguente Federal Reserve Act progettato per
controllare le finanze degli Stati Uniti (dall’Europa) quindi non era cosa da poco. Di particolare interesse
è stato come Warburg è stato in grado di stabilire questi importanti collegamenti prima del suo arrivo
negli Stati Uniti nel 1913 e poi orchestrare questo colpo di stato finanziario. Warburg doveva aver
conosciuto i suoi co-cospiratori prima di venire in America.
Il primo documento ufficiale del viaggio di Paul Warburg negli Stati Uniti è apparso nel manifesto dei
passeggeri Kaiser Guglielmo II, all’arrivo a Ellis Island, 13 ottobre, 1903. Il manifesto ufficiale (sulla linea
7) elenca una “Mr. P. Warburg, 35 anni; Occupazione: Banker; Nazionalità: Americano; Heritage:
tedesco, Ultima residenza: Amburgo, Final Destination: New York; casa: 3 E. 82nd St., New York.
In realtà, Paul Warburg ha affermato che era un americano nel 1903. Qual’era il problema
nell’ammettere la sua vera nazionalità?
Di particolare interesse è la lista dei passeggeri di quel 13 ottobre 1903, c’erano infatti altri passeggeri di
spicco nella comunità dell’elitè finanziaria a viaggiare con Warburg. Uno di questi era Harry Sachs (della
famosa Goldman Sachs), che è elencato come un passeggero, ma, a differenza di Warburg, egli non era
tenuto a dichiarare la propria destinazione o il suo indirizzo. Infatti, dei 30 passeggeri elencati a pagina

541
293 del database Ellis Island di navi, passeggeri e arrivi, P. Warburg era l’unico passeggero tenuto a
dichiarare la sua destinazione.
Era questo un tentativo di stabilire la nazionalità di Warburg?
Il sospetto c’è, poiché purtroppo manca la seconda metà della pagina dal database, quindi non ci sono
informazione “ufficiali” sul suo luogo di nascita, né la sua descrizione fisica in questa occasione. Il
registro degli arrivi al porto di New York potrebbe far luce su questi temi. La tenuta dei registri da parte
dell’Ufficio Immigrazione del 13 ottobre 1903, non era soltanto sciatto.
Sembra che Warburg e gli altri passeggeri non sono stati esaminati nella misura richiesta dalla legge e
sono stati assistiti a entrare nel paese con un trattamento privilegiato, ma illegale secondo le leggi
dell’epoca. A differenza di prima e dopo quello specifico viaggio, i funzionari dell’immigrazione sono
stati autorizzati (o istruiti) per essere lassisti e manifestamente negligenti, nei loro doveri, in particolare
sulle destinazioni e i luoghi di nascita,che all’epoca erano preoccupanti.
Il secondo arrivo di Warburg nel 1905 negli Stati Uniti (sulla SS Deutschland) era simile al primo. Anche
se aveva dichiarato ancora di essere un “cittadino americano” nel 1905, è stato retrocesso a
“mercante” e non a banchiere.
Tuttavia, un terzo all’arrivo nel 1906, Warburg era, ancora una volta, “un banchiere.” La sua memoria
fallì in questo (terzo ) viaggio, quando dichiarà di non essere “mai stato negli Stati Uniti in
precedenza”, dichiarò di non avere moglie e due figli, che invece avevano viaggiato con lui nei viaggi
precedenti. Aveva anche dimenticato la sua casa a New York City, quando ha affermato che non aveva
abitazione negli Stati Uniti. In questa visita, Warburg dichiarò anche come lugo di nascita Amburgo,
Germania.
Incredibilmente, in una successiva visita negli Stati Uniti, Warburg ha sostenuto che era ufficialmente
un “cittadino naturalizzato”, citando il “Circuit Court di New York City, 21 marzo 1911” come il luogo e la
data in cui era stato concessa la sua cittadinanza. Nonostante precedenti proclami di Warburg, che non
è stato dichiarato un cittadino degli Stati Uniti fino a quel momento. Warburg in tal modo aveva
commesso spergiuro, che è stato trascurato in numerose occasioni dai funzionari dei Servizi di
Immigrazione. Durante le visite successive negli Stati Uniti nel 1910, il 1912 e il 1913, nuovamente
proclamando la sua cittadinanza statunitense, Warburg indicò come suo indirizzo di casa il 17 E. 80th
St., New York.
Perché in tutte queste dichiarazioni non vi era alcuna menzione della sua associazione con le banche
Rothschild di Parigi e Londra, e la sua residenza permanente in Europa, non in America?

James Loeb
N0n è stato da meno, James Loeb, uno dei partner del Kuhn, Loeb & Company società bancaria a New
York City, che aveva viaggiato con la Warburg il 13 ottobre 1903. Loeb ha dichiarato la sua cittadinanza
statunitense in questo viaggio, anche se a quanto pare soffriva di amnesia dato che nel 1910, trascurò di
dichiarare ogni paese di origine e successivamente, nel 1912, dichiarò al Servizio di Immigrazione degli
Stati Uniti che il suo luogo di nascita era “Landsberg, Germania”, una piccola cittadina ad ovest di
Monaco.
Loeb ha anche indicato, che si trovava “con il signor Warburg.”
L’amnesia deve essere stata una malattia che affliggeva la maggior parte dei banchieri tedeschi a
cavallo del secolo. La malattia non si è fermata lì e presto si diffuse a istituti di istruzione
superiore. Harvard University Press ha pubblicato una biografia come monumento al fondatore della
Biblioteca Classica Loeb, legati alla Harvard University nientemeno che James Loeb, un anno dopo la
sua morte nel 1933. James Loeb è nato 6 agosto 1867, a New York, figlio di Salomone e Betty
(Goldberg) Loeb. Salomone era un socio e fondatore della società bancaria, Kuhn, Loeb & Company ,
era scritto nella biografia.

542
E’ certo, Harvard University avrebbe saputo dove Loeb è nato. Se questa citazione fosse vera, allora
che cosa avrebbe spinto Loeb ad indicare all’Immigrazione nel 1912 che nacque in Landsberg, in
Germania ?
La Harvard Press biografia ha fatto poco per legittimare la questione del luogo di nascita di Loeb, anche
se era un coraggioso tentativo.
Eppure, il Servizio Immigrazione degli Stati Uniti potrebbe aver chiarito la questione sulla base delle
informazioni che aveva acquisito nel 1903 e di nuovo nel 1910, ma non era l’intenzione dell’agenzia. Gli
agenti Immigrazione e Naturalizzazione erano complici nel nascondere il vero luogo di nascita di James
Loeb e la sua associazione con i finanziatori del futuro Partito Nazista tedesco, un atto che è stato
aiutato e spalleggiato dalla negligenza, e dai documenti e dati incompleti che l’immigrazione ha
conservato a Ellis Island e al porto di New York .
Questo faceva parte dell’inganno. Sì, ha vissuto e lavorato a New York e potrebbe aver frequentato la
Harvard University. Ma, considerando le connessioni Kuhn, Loeb & Company dovute alle banche che
hanno sostenuto i nazisti attraverso attività di riciclaggio di denaro fino a impigliarsi nel 1942, era più
probabile che Loeb (come Warburg) è stato attento a nascondere notizie e collegamenti circa la sua
attività e i suoi veri intenti.
C’erano altre incongruenze nella Harvard Press biografia, ancora una volta, sulla base dei documenti da
viaggio e dei registri dell’immigrazione, le notizie vanno in contrasto.La biografia dice “Nell’inverno del
1891 una grave malattia (forse depressione) lo ha costretto a rinunciare agli affari e ha trascorso l’estate
in viaggio in Scandinavia, tornando al settore bancario ancora fino al 1 gennaio 1902, quando si ritirò dal
lavoro a causa di problemi di salute rinnovati” impossibile dato che dichiarava di essere un banchiere
anni dopo.
Nel 1892 James Loeb non avrebbe potuto viaggiare ed è invece documentato un suo ritorno negli Stati
Uniti, e non ci sono documenti circa la sua partenza dagli USA in quegli anni. Era improbabile che
sarebbe tornato a qualsiasi porta di ingresso diverso da New York, a meno che non fosse arrivato in un
altro luogo segreto. Il primo dei suoi tre viaggi a Ellis Island (dall’Europa al Kaiser Guglielmo II) è
arrivato il 13 ottobre 1903, come accennato in precedenza. La storia Harvard non coincide affatto con i
documenti di viaggio, doveva essere stata una montatura destinata a nascondere qualche oscuro
segreto.
Considerando le dotazioni consistenti su Loeb come Harvard e altre istituzioni educative, mediche, e
d’arte a Boston e New York, è stata più vantaggiosa per Harvard ritrarre Loeb come un filantropo e
vittima di “depressione”, che come un banchiere tedesco la cui società del padre appoggiò la macchina
da guerra tedesca prima e durante le due guerre mondiali.
Sempre secondo la biografia di Harvard, “Si ritirò in un luogo più tranquillo, la sua fattoria a
Shrewsbury, New Jersey, per poi trasferirsi in Germania nel 1905, dove rimase (tranne che per un
periodo durante la prima guerra mondiale) fino alla sua morte nel 1933.”
Evidentemente, Harvard era a conoscenza di altri due viaggi (documentati dal governo federale), che
Loeb ha fatto a New York nel 1910, e di nuovo nel 1912. Non è un caso che il ritorno di Loeb negli Stati
Uniti sono stati orchestrati per ospitare riunioni di Paul Warburg con i banchieri di Wall Street e altri di
provenienza tedesca, con l’obiettivo di creare il Federal Reserve System, un un’entità estera.
“Alla laurea, ha ricevuto un’offerta dal suo maestro e amico Charles Eliot Norton per studiare
Egittologia a Parigi e Londra”.
Norton era il “professore nominato di storia dell’arte all’Università di Harvard,” “1856-1874 Norton ha
trascorso molto tempo in viaggio e in soggiorni nel continente europeo e in Inghilterra”, ed è stato il
primo presidente del Institute of America ( 1879-1890) , secondo la sua biografia a wikipedia.org.
Sembrerebbe che l’Egitto era un luogo più adatto per studiare Egittologia di Parigi e Londra, dove
guardacaso Paul Warburg gestiva le banche Rothschild.

543
Loeb è morto a Monaco di Baviera nel 1933, dando credito alla sua affermazione del 1912, per l’INS,dove
dichiarò che era “nato a Landsberg, Germany” ed era un “cittadino tedesco” – “Non essere mai stata in
precedenza in America”

I suoi compiti, dal controllo dell’inflazione al garantire la piena occupazione e la sua storia
ARTICOLO DI Matteo Muzio

Con l’indicazione del nome di Janet Yellen a capo della Federal Reserve da parte di Barack Obama, per
l’amministrazione democratica si prospetta un altro scontro con il Congresso: i 60 voti necessari
potrebbero essere difficilmente raggiungibili (i democratici ne hanno solo 54) perché i repubblicani
vedono come il fumo negli occhi il fatto che la più potente istituzione finanziaria del mondo venga
guidata da una neo-keynesiana e democratica convinta.
Ma l’istituzione stessa di una banca centrale negli Stati Uniti è sempre stata una materia
esplosiva, controversa e divisiva. Sin dalle origini, quando venne fondata la prima banca con funzioni di
banca centrale, nel 1781, in piena guerra rivoluzionaria contro la Gran Bretagna.

544
Bank of North America
In quel periodo, l’esercito di Sua Maestà Giorgio III controllava la costa, diverse città e la frontiera
occidentale. In compenso, le Tredici Colonie erano indebitate per 25 milioni di dollari, la fiducia nel
credito era ai minimi e da più parti si chiedeva un intervento risolutivo. Così, nel febbraio 1781 viene
nominato il primo e unico Sovrintendente alle Finanze: il finanziere Robert Morris, che già aveva
contribuito di tasca sua con un milione di sterline a pagare l’armata di Washington. Tre giorni dopo, con
l’aiuto di un prestito di 10 milioni di livres (antica moneta francese NdA) concesso dalla Francia e di una
donazione di 6 milioni di livres fatta personalmente da re Luigi XVI, Morris propone l’istituzione di una
banca nazionale, sul modello della Bank of England, per riprendere a stampare moneta ed a finanziare
la guerra con l’emissione di titoli di debito pubblico. La proposta di questa nuova banca viene
approvata dal Congresso Continentale il 26 maggio 1781 e la Bank of North America viene inaugurata il 4
gennaio 1782. In questo periodo, le sorti della guerra cambiano e con essa le sorti della Banca,
fortemente malvista da esponenti di primissimo piano del Congresso come Thomas Jefferson. Tra il
1783, anno del trattato di Parigi che sancisce la definitiva indipendenza degli Stati Uniti e il 1787, la
banca diventa via via una banca commerciale, fornendo comunque una prima base per un sistema
bancario. Ma un altro Padre Fondatore sosteneva la necessità di una Banca Centrale vera e propria: il
suo nome era Alexander Hamilton, primo Segretario del Tesoro dell’amministrazione di George
Washington.

Bank of the United States (meglio nota come “First Bank”)

Nei piani di Hamilton, la Banca aveva un triplice scopo:

545
 Stabilizzare la valuta
 Ridare fiducia al credito all’interno e credibilità alla giovane nazione
 Pagare tutti i debiti dei singoli stati

Fautore di un forte stato centralista e ammiratore della potenza britannica, il segretario al Tesoro non
poteva non incontrare una forte opposizione da parte del Congresso, dominato dai deputati della
Virginia e rappresentati in seno al governo dal segretario di Stato Thomas Jefferson. Anche perché, dei
dieci milioni del capitale azionario della banca, due dovevano essere forniti dal governo, che a
quell’epoca non disponeva di quella somma e pertanto doveva chiedere un prestito alla banca stessa.
In più, la Virginia, come stato agrario e fautore di un governo limitatissimo, aveva pochi debiti e non
voleva farsi carico, tramite la banca, dei debiti degli altri stati meno accorti. Infine, un aumento delle
tasse sulle importazioni di alcolici che doveva servire a capitalizzare la banca, non era ben visto da
nessuno dei jeffersioniani più convinti, come il futuro presidente James Madison, all’epoca deputato, e
che come Jefferson vedeva l’istituzione di questa banca come un favore fatto agli industriali del Nord,
bisognosi di continui prestiti per espandere il loro business. Ma Hamilton fece alcune modifiche al suo
disegno originario di basarsi sul modello inglese.
Intanto, nel disegno di legge del 1791 la banca non era pubblica, ma completamente privata. La banca
poi non era permanente ma aveva durata ventennale, dopo di che doveva venire nuovamente
approvata dal Congresso. Non poteva né comprare titoli di debito governativo, né ampliare la propria
capitalizzazione, né indebitarsi in alcun modo. Così facendo, dopo il passaggio congressuale, si garantì
la firma del presidente Washington, anche lui perplesso sulla costituzionalità di questa banca. In più,
questa banca era responsabile solo del 20% dell’emissione della moneta circolante sul territorio
americano, al resto provvedevano le vecchie banche statali. Ma ciò nonostante, quando Hamilton perse
la carica di segretario al Tesoro, nel 1795, il destino della banca già sembrava segnato: il nuovo
segretario Olivier Wolcott decise quasi subito di vendere lo stock governativo del capitale della banca
per fare cassa anziché aumentare ulteriormente le tasse sugli alcolici, che l’anno prima già avevano
provocato la ribellione del Whisky in Pennsylvania con diverse manifestazioni violente che avevano
causato morti sia tra la polizia che tra i manifestanti. E nel 1811, il nuovo segretario al tesoro di Madison
Albert Gallatin decise di non rinnovare la concessione alla banca le cui azioni vennero vendute al
banchiere di origine francese Stephen Girard, il quale la trasformò in una banca commerciale che rimase
attiva addirittura fino al 1983. Nel periodo successivo, con la nuova guerra combattuta contro la Gran
Bretagna, l’inflazione andò di nuovo fuori controllo, tanto che il governo si trovò nuovamente costretto

546
a emettere buoni del Tesoro che presto sarebbero nuovamente diventati carta straccia. E Madison si
rivolse a Girard per ottenere i soldi necessari per la guerra. E nel 1816, colui il quale era stato un
oppositore della prima ora di una banca centrale, ritornò sui suoi passi.

Second Bank of the United States

Il clima politico statunitense era nettamente cambiato e l’unità nazionale della cosiddetta “Epoca dei
buoni sentimenti” consentì che la banca venisse istituita con una scarsa opposizione congressuale dei
soli jeffersoniani duri e puri. E con la stessa struttura del banca di Hamilton. Inaugurata il 7 gennaio 1817,
cominciò subito con l’erogazione di credito attraverso le sue filiali per assecondare sia gli affaristi del
Nord-Est che l’espansione territoriale a Ovest. Nel 1819, come prevedibile, ci fu un crollo del mercato
immobiliare statunitense, troppo pompato dalle politiche economiche della banca, cui seguì una
politica monetarista molto rigida per stringere le maglie e stabilizzare finalmente l’inflazione che
affliggeva il Paese ormai da troppi anni. Ma l’effetto collaterale fu la disoccupazione di massa e un
crollo del valore immobiliare. Una pesantissima recessione si protrasse fino al 1822. E l’opposizione alla
banca crebbe e trovò il suo campione nell’eroe della guerra del 1812–1815, il generale Andrew Jackson.
Nel suo programma per le elezioni del 1828 c’era appunto la distruzione della banca, vista come un

547
covo di corruzione e di clientele, citando il caso della filiale di Baltimora dove il direttore venne
arrestato per corruzione e concussione.
Anche se nel quinquennio 1823–1828, sanche a detta di un fautore del free–banking come Albert
Gallatin, la banca centrò gli obiettivi di stabilizzare la moneta e di creare le condizioni per uno sviluppo
industriale duraturo. Ma la campagnia populista di Jackson per le presidenziali del 1828, per la prima
volta prendeva in considerazione non più la sola borghesia industriale, agraria e mercantile come i suoi
predecessori ma si focalizzava sui bisogni dell’ "uomo comune", fece breccia nei ceti bassi della
popolazione americana, consentendo all’anziano generale di essere eletto con il 55% dei voti.
Tra le motivazioni che il presidente Jackson scrisse nel 1832 per giustificare il suo veto al rinnovo del
mandato della Banca le spiccavano le seguenti:
 La Banca racchiude tutto il potere finanziario americano in una sola istituzione
 Espone il governo ad interessi stranieri (la compravendita di azioni della banca era aperta anche a
cittadini di altri paesi)
 Serve a rendere più ricco chi già lo è
 Tiene in scacco molti membri del Congresso
 Favorisce gli stati del Nord–Est a scapito di quelli del Sud e quelli dell’Ovest.
 La banca e le banche in genere sono controllate da poche famiglie.
La dismissione della banca con il ritiro dei fondi governativi provocò un ulteriore shock finanziario che,
a differenza di quanto credeva Jackson, colpì soprattutto gli agricoltori e gli artigiani che lui si
proponeva di difendere. Le banche cominciarono ad accettare solo depositi in oro e in argento,
innescando una stretta creditizia che avrebbe tenuto ferma l’economia americana per molti anni
ancora, con una vita media delle banche commerciali di cinque anni e fallimenti a ripetizione per banche
che non potevano più ripagare i titoli emessi. A stabilizzare nuovamente la situazione provvide, come
già accaduto, una guerra, la guerra civile americana

548
National Banks System

Quando la guerra civile scoppiò, gli Stati Uniti si divisero senza mai aver avuto un’unica valuta
nazionale, ma solo una monetazione in oro e in argento. La guerra richiese da subito una quantità di
denaro nettamente superiore alle precedenti, con l’introduzione delle navi da guerra di acciaio, dell’uso
dei treni per il trasporto delle truppe e di nuove armi come le prime mitragliatrici e i fucili a canna rigata.
L’amministrazione Lincoln attuò diverse misure: prima nel 1862 con il Legal Tender Act unificò
finalmente la valuta nei "greenbacks", i primi dollari stampati a fondo verde. Poi, con il National
Currency Act del 1863, s’istituirono delle banche nazionali che dovevano emettere moneta con un
cambio unificato e unanimemente riconosciuto. L’anno successivo, il sistema delle banche nazionali
venne finalmente stabilizzato, tassando al 10% i titoli emessi dalle banche statali che in questo modo si
convertirono per la quasi totalità in banche nazionali, stabilizzando così un’economia di guerra che
aveva bisogno di sempre più finanziamenti per sconfiggere il nemico sudista. Sconfitta la
Confederazione, rimaneva però in piedi l’avversario di sempre, l’instabilità finanziaria, che veniva acuita
da periodiche crisi di liquidità. Ad esempio, poteva succedere il caso seguente: una banca rurale teneva
i depositi dei conti correnti, abitualmente, nel forziere di una banca più grande. Durante certe stagioni,
ad esempio quella della semina, la banca rurale doveva fornire più denaro del solito, appoggiandosi alla
banca più grande. Ma se anche la banca più grande in quel periodo avesse avuto un periodo simile,
mancando un prestatore di ultima istanza, s’innescava una crisi di liquidità cui si accompagnava una
corsa agli sportelli bancari con conseguente crollo delle borse. Uno in particolare spostò l’opinione
pubblica a chiedere a gran voce una banca centrale, quello del 1907, quando in seguito a una
speculazione sul prezzo delle azioni di una società mineraria, la United Copper Company, la borsa di

549
New York perse il 50% del suo valore in pochi giorni. I tempi erano maturi per l’istituzione di una banca
centrale vera e propria.

Federal Reserve

Venne istituita una commissione interparlamentare guidata dal capogruppo repubblicano al Senato
Nelson Aldrich per studiare il problema bancario, che con le sue oscillazioni stagionali affliggeva
costantemente l’economia americana. Una prima stesura prevedeva una National Reserve con quindici
filiali regionali e un consiglio di amministrazione di 46 direttori. Ovviamente, la Banca era prestatrice di
ultima istanza, ma i suoi capitali dovevano essere privati e questo voleva dire lasciare la banca in mano
alle stesse persone che dominavano da anni l’economia americana come J.P. Morgan e John D.
Rockfeller e che avevano avuto un loro ruolo nel panico del 1907. I democratici si opposero con forza al
piano Aldrich e quando il loro candidato Woodrow Wilson vinse le presidenziali del 1912, il disegno di
legge venne rimodellato, dando maggior presenza al capitale pubblico, ora prevalente. Le filiali
regionali vennero ridotte a 12 e, a differenza del piano Aldrich, ogni banca operante sul territorio
americano doveva aderire al Federal Reserve System. Il piano passò agevolmente l’esame della Camera
ma passò in modo risicato al Senato, dove passo grazie all’astensione di 27 senatori e a misure non
proprio razionali come quella di porre due sedi della Fed in Missouri a Kansas City e Saint Louis per
convincere il senatore James Reed a dare il suo voto favorevole. La legge passò con 43 voti a favore, 25
contrari e 27 astenuti. I poteri e i compiti della Fed non avevano precedenti nella storia americana:
doveva garantire ai mercati un abbondante liquidità, tenere sotto controllo l’inflazione e mantenere
tassi d’interesse non troppo elevati nel lungo termine. I poteri della Banca sarebbero poi aumentati
negli anni, tanto da dovere attuare una politica monetaria che garantisca la “piena occupazione”
secondo l’Employment Act del 1946. Ma gli oppositori della Fed non sono morti: l’ex deputato

550
repubblicano Ron Paul ha addirittura impostato la sua campagna presidenziale per le primarie con lo
slogan “End the Fed”. La Fed ha avuto le sue colpe sia nella crisi del 1929 che in quella del 2007–2008:
questo è fuor di dubbio.

Una delle preoccupazioni più comuni, tra la gente che si occupa attivamente di ridurre le tasse, è “Se
trattengo i miei soldi, impedirò al Governo di pagare i suoi conti?”. La moderna tassa sul reddito non è
stata fatta né pensata per pagare i servizi offerti dal governo. Il suo scopo è di pagare per il sistema
privato della Federal Reserve.
Nel dizionario "Black Law" si definisce la Federal Reserve come "una rete di dodici banche centrali cui
appartiene la maggior parte delle banche e della quale le banche con statuto statale possono essere
proprietarie. Le regole societarie impongono un investimento in azioni e delle minime riserve."

Sono banche private quelle che possiedono le azioni della Federal Reserve. Questo venne spiegato in
dettaglio nel processo "Lewis contro Stati Uniti" (seconda serie del Federal Reporter, volume 680,
pagine 1239, 1341 del 1982), dove la corte disse: "Ogni ‘Federal Reserve Bank’ è una società separata
posseduta da banche commerciali della sua regione. Le banche socie eleggono i due terzi del consiglio di
amministrazione composto da nove membri di ciascuna banca."

In modo simile, le banche "Federal Reserve", nonostante siano pesantemente regolate, sono
controllate localmente dalle banche socie. Dando un altro sguardo al dizionario "Black Law", troviamo
che queste banche, possedute da privati, emettono moneta: "Federal Reserve Act: legge che creò le
banche della Federal Reserve che agiscono come agenti nel mantenere riserve monetarie, nell'emettere
moneta sotto forma di banconote, nel prestare moneta alle banche e nella supervisione delle banche.
Amministrata dal consiglio d'amministrazione della Federal Reserve (Federal Reserve Board)."

Le banche della FED, che sono private, emettono, ovvero creano, la moneta che usiamo. Nel 1964, la
Commissione Camerale sulla Pratica Bancaria e la Valuta , il sottocomitato sulla Finanza Interna, nella
seconda sessione dell'88esimo Congresso, pubblicò uno studio intitolato "Fatti sulla Moneta", che
spiegava bene che cosa è la FED: " La Federal Reserve è una macchinetta che crea moneta. Può emettere
moneta o assegni. Non ha il problema di coprire C'li assegni perché può ottenere le banconote da 5 e 10
dollari, necessarie per coprirli, semplicemente chiedendo all'ufficio del conio del Ministero del Tesoro di
stamparle."

Come tutti sappiamo, chiunque abbia un sacco di soldi ha molto potere. Immaginatevi un gruppo di
persone che ha il potere di creare i soldi. Immaginatevi che potere questi possono avere. Questo è
quello che è la FED. Nessun uomo denunciò maggiormente il potere della FED quanto Louis T.,
Presidente della Commissione Camerale Bancaria negli anni '30. Egli puntualizzava costantemente che
le questioni sull'emissione monetaria non dovevano essere partigiane, e criticava le amministrazioni sia
di Herbert Hoover che di Franklin Roosevelt.
Ecco come McFadden descriveva la FED , il 10 giugno 1932 (Verbale del Congresso, Camera, pagine 1295
e 1296):

"Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai
conosciuto. Mi riferisco al consiglio d'amministrazione della Federal Reserve ed alle banche Federal
Reserve. Il consiglio d'amministrazione della Federal Reserve, un consiglio d'amministrazione di Governo,
ha fregato al Governo degli Stati Uniti ed al popolo statunitense abbastanza soldi da estinguere il debito
551
pubblico. Le predazioni e le ingiustizie del consiglio d'amministrazione della Federal Reserve e delle banche
Federal Reserve, sono costate a questo paese soldi a sufficienza per ripagare numerose volte il debito
nazionale. Questa maligna istituzione ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, è andata in
bancarotta ed ha portato alla bancarotta il Governo. Qualcuno pensa che le banche Federal Reserve siano
istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni statunitensi. Sono monopoli di credito privati che si basano
sul popolo statunitense per arricchire sè stessi ed i loro clienti stranieri. gli speculatori e predatori interni e
stranieri, e i ricchi predatori usurai. In questa oscura cricca di pirati finanziari ci sono quelli che
taglierebbero la gola di chiunque per sottrargli un dollaro dalle tasche, vi sono quelli che mandano soldi
negli stati per comprare i voti per controllare la nostra legislazione, e ci sono quelli che mantengono una
propaganda internazionale allo scopo di ingannarci e di spingerci a fornire nuove concessioni che gli
permetteranno di insabbiare le loro malefatte precedenti e di rimettere in moto il loro gigantesco treno
criminale. Questi 12 monopoli privati vennero slealmente ed ingannevolmente imposti a questo paese da
banchieri che venivano dall'Europa e che hanno ripagato la nostra ospitalità minando alla base le istituzioni
americane."

Louis T. McFadden morì per un "improvviso attacco cardiaco" il 3 ottobre 1936. Come scritto da Robert
Edward Edmondson, sul Pelley’s Weekly del 14 ottobre 1936, McFadden era stato fatto
precedentemente oggetto di due attentati alla vita. Gli vennero sparati due colpi d'arma da fuoco che
per fortuna lo mancarono mentre stava prendendo un taxi. In seguito, tentarono di avvelenarlo
durante un banchetto: un medico che era presente gli effettuò subito una lavanda gastrica e lo salvò.
La FED in pratica funziona così: il Governo ha garantito il potere di emettere moneta alle banche della
FED. Queste creano moneta, poi la prestano al governo caricando gli interessi. Il governo preleva la
tassa sul reddito per pagare gli interessi sul debito. Su questo punto è interessante notare che sia
il 'Federal Reserve Act” che il sedicesimo emendamento, che dava al Congresso il potere di raccogliere
la tassa sul reddito, vennero promulgati assieme nel 1913. L 'incredibile potere che la FED ha
sull'economia viene universalmente riconosciuto. Alcune persone, specialmente nell'ambiente bancario
ed accademico, addirittura lo appoggiano.

Tuttavia vi sono quanti, sia in passato che oggi, lo denunciano. Uno di questi uomini era il
presidente Kennedy. I suoi sforzi vennero elencati in dettaglio nel libro Crossfiredi Jim Marrs, del 1990:

“Un altro aspetto tralasciato del tentativo di Kennedy di riformare la società americana riguarda la
moneta. Plausibilmente Kennedy riteneva che, ritornando alla Costituzione, la quale afferma che
solamente il Congresso può coniare e regolare la moneta, il crescente debito nazionale poteva essere
ridotto smettendo di pagare interessi ai banchieri del sistema della Federal Reserve, che stampava
cartamoneta e la prestava al governo contro interessi. Egli si mosse in questo campo il 4 giugno 1963,
firmando l'Ordine Esecutivo 11110 che chiedeva l'emissione di 4.292.893.815 dollari in banconote
statunitensi attraverso il Tesoro anziché usando il tradizionale sistema della Federal Reserve. Quello stesso
giorno, Kennedy firmò una legge che cambiava la garanzia dei biglietti da 1 e 2 dollari - da argento in oro -
aggiungendo forza all'indebolita valuta statunitense."

552
Biglietto da 5 dollari del 1963. Notare la scritta in alto: "UNITED STATES NOTE", cioè "biglietto degli Stati
Uniti d'America", quindi dei cittadini statunitensi!

I dollari (privati) della Federal Reserve hanno invece la scritta "FEDERAL RESERVE NOTE", e cioè
"biglietto della FED", quindi dei banchieri!!!

Il "Comptroller of the currency" di Kennedy, James J. Saxon, venne in contrasto con gli organi della
Federal Reserve per qualche tempo, incoraggiando poteri di maggior investimento e di credito per le
banche che non erano parte della FED. Saxon aveva anche stabilito che queste banche potessero
sottoscrivere titoli statali e locali, indebolendo così maggiormente il potere delle banche legate alla
FED.

Come abbiamo già accennato, nel 1963, in base al decreto Kennedy, venne emessa una nuova serie di
banconote con l'iscrizione "United States Note" invece di "Federal Reserve Note". Queste banconote
riproducevano in rosso il sigillo ed il numero di serie, invece che in verde come quelle della Fed (i
cosiddetti "verdoni"), ma vennero presto ritirate dalla circolazione dopo la morte di Kennedy. Secondo
informazioni reperibili nella libreria del Comptroller of the Currency, la legge 11110 è ancor oggi in corso
di validità legale, anche se le amministrazioni successive, ad iniziare con quella del presidente Lyndon B.
Johnson, l'hanno semplicemente ignorata tornando alla pratica di pagare interessi sulle banconote
della FED. Tuttavia, nel 1966, il Dipartimento del Tesoro USA emise una ultima serie di "United States
Note" da 100 dollari, ma queste banconote non vennero distribuite al pubblico. Esse vennero
accantonate segretamente in una stanza, considerandole - de jure - come se fossero state
effettivamente messe in circolazione. Oggi gli americani continuano ad usare le banconote della
Federal Reserve, ed il deficit USA a raggiunto il suo massimo storico.

Il fatto è che la tassa sul reddito che i cittadini americani stanno pagando (tramite l'IRS), non viene
usata per pagare i servizi governativi: serve per pagare gli interessi ai banchieri privati che si
nascondono dietro ai soci della Fed. Questa tassa potrebbe essere eliminata semplicemente
ristabilendo le "United States Note"

553
Il Dipartimento del Tesoro USA, Il Ministero del Tesoro statunitense, dispone di un proprio servizio di
intelligence: l'USSS, "United States Secret Service".

Non é “Federale”, né “Riserva”, e neppure una “Banca”

Oggigiorno, è un “sistema”. Ufficialmente, il “Federal Reserve System” mantiene il pieno controllo del
dollaro USA, non per servire il popolo americano ma, al contrario, gli interessi dei banchieri privati, che
detengono le rispettive tipologie di titoli e partecipazioni.

In pratica, la FED è di proprietà privata per oltre il 95%, non è integrata nel governo statunitense, né
sottoposta al controllo di alcun ramo di esso. In essa non c’è nulla di “Federale” in quanto sta del tutto
al di fuori del sistema governativo di controlli e bilanciamenti.

Neppure fa da “Riserva” di qualcosa. Piuttosto essa stampa arbitrariamente tutto il denaro che i mega-
banchieri e le élites del potere necessitano per mantenere il mondo “globalizzato” in movimento verso
la direzione che auspicano e abbisognano. Ciò include cose come i “quantitative easings” per svariati
trilioni di dollari per mantenere Goldman Sachs, Bank of America, CityCorp, Wachovia e JP Morgan
Chase felici e “sani”; il finanziamento di operazioni clandestine e terroristiche per rovesciare i governi di
Iran, Nicaragua, Argentina, Cuba, Cile, Siria, Libia, Vietnam e molti altri; intraprendere guerre decennali
contro Afghanistan, Pakistan, Iraq, Africa e America Latina; sostenere risolutamente il genocidio in
Palestina del “piccolo Israele” e il suo “democratico” programma nucleare forte di 400 testate; e
mantenere Wall Street perennemente attaccato al respiratore.

Infine, non si tratta assolutamente di una “Banca” nel senso di una istituzione finanziaria che promuove
le necessità di credito dell’economia reale a beneficio dei bisogni della vasta maggioranza della
popolazione che lavora.
554
Piuttosto, la FED sostiene i bisogni finanziari del sistema della guerra globale, operazioni segrete, usura,
trafficanti di droga, e gli speculatori globali.

La FED non rende conto a nessuno. Chiaramente essa non agisce a favore di “Noi il Popolo” degli Stati
Uniti o di qualunque altro Paese. Il suo scopo è servire i circoli del potere globale, che si ritrovano a
scadenze regolari per pianificare il governo del mondo tramite entità quali il Council of Foreign
Relations, Trilateral Commission, Bilderberg, World Economic Forum e altre che formano parte della
odierna, intricata rete planetaria del potere finanziario globale.

Direttamente dalla bocca del cavallo

In un’intervista durante il programma “News Hour” della PBS, trasmessa il 18 Settembre 2007, il
giornalista statunitense Jim Lehrer ebbe il seguente botta e risposta con Alan Greenspan, già
Presidente della FED per decenni (e funzionario di JP Morgan):

Jim Lehrer: “Quale è la relazione appropriata fra un presidente della FED e il Presidente degli Stati
Uniti?”

Alan Greenspan: “Bene, prima di tutto, la Federal Reserve è un’agenzia indipendente, e ciò significa,
fondamentalmente, che non c’è alcuna altra agenzia governativa che possa bloccare le azioni che
intraprendiamo. Considerato che funziona così da tempo e che non esiste evidenza per cui
l’amministrazione o il Congresso o alcun altro ci richieda di fare le cose diversamente da ciò che
riteniamo la maniera appropriata, allora quale che siano tali relazioni francamente non ha importanza”.

Capito? Se sei un cittadino statunitense, dovresti rileggere quanto sopra un’altra volta o due.

dollaro_collassoIl Sistema FED è posto alla radice dello status di “superpotenza” degli Stati Uniti.
Permettetemi di spiegare come la truffa FED funziona veramente dal punto di vista di uno che vive in
Argentina – un Paese assai bistrattato al quale i circoli del potere globale hanno ripetutamente fatto
mangiare la polvere mediante i loro agenti locali impostici attraverso la “democrazia” alimentata dal
denaro.

Ogni volta che l’Argentina necessita di comprare petrolio, medicine o componenti tecnologiche, ad
esempio, per un valore di 100 dollari, il popolo argentino deve lavorare per guadagnare quei 100 dollari
attraverso le esportazioni e impegno genuino.

555
A confronto, ogni volta che il governo USA ha bisogno di acquistare 100 dollari di petrolio, medicine o
qualsiasi altra cosa, tutto ciò che deve fare è dire alla FED di stampare 100 dollari ed è fatta. Mi si
consenta di dire che ciò rende molto più facile essere una “superpotenza”.

Va bene, il meccanismo non è così semplice, ma questo di certo spiega schematicamente come
funziona in verità l’intero sistema di potere del dollaro USA. Spiega anche perché le oligarchie non
tollereranno che nessuno possa sfidare il dollaro.

Oh, when the FED… comes marchin’ in…

Prendiamo ad esempio il mercato mondiale del petrolio. Si tratta di un monopolio gestito da tre centrali
commerciali globali situate a New York, Londra e Dubai. L’idea è di assicurare che i “petrodollari”
viaggino per il mondo 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, e soltanto piccole somme dovrebbero
accidentalmente rientrare nel sistema finanziario USA.

Questo spiega perché quando alla fine del 2002 Saddam Hussein decise che avrebbe realizzato il suo
scambio commerciale con l’Occidente, autorizzato dall’ONU con la denominazione “Un miliardo di
dollari di petrolio iracheno in cambio di cibo”, utilizzando l’euro invece del dollaro, gli fu velocemente
fatta visita dal ramo militare della FED nel Marzo 2003.

Oppure prendiamo Muammar Gheddafi che nel 2011 stava per lanciare un programma per
commercializzare il petrolio libico e nordafricano usando una nuova valuta con riserva aurea – il dinaro
d’oro. Anche a lui fu fatta una piccola visita da parte di Barack il Premio per la Pace e di Babilonia Hillary.
Iniziate a vedere il meccanismo?

Ma non pensiate che il sistema globale di asservimento finanziario della FED sia semplicemente
indirizzato al di fuori degli Stati Uniti; ebbe inizio un secolo fa prima di tutto asservendo
silenziosamente quel popolo americano che si supponeva dovesse servire.

Ecco come funziona: ogni volta che il governo statunitense decide di mettere in circolazione denaro –
quelle banconote da 1, 5, 10, 20, 50, 100 dollari che noi tutti ben conosciamo – invece di chiedere alla
zecca di Stato di stamparli al costo di un penny per carta e inchiostro, il governo chiede ai banksters
privati presso la FED di stampare quelle banconote per il Tesoro, dando in cambio alla FED titoli del
Tesoro statunitense produttivi di interesse , che si trasformano in trilioni di dollari in profitti incanalati
verso i circoli finanziari privati per il mezzo della FED.

556
Era stato tutto così ben organizzato un centinaio di anni fa, che appena prima dell’approvazione del
Federal Reserve Act il 23 Dicembre 1913, essi fecero anche in modo di chiudere questo cerchio
parassitario, poiché se il governo USA intendeva compiere enormi pagamenti di interessi alla FED solo
per la stampa del suo stesso denaro, da subito necessitava di avere pronto un sistema di entrate per
mungere il contribuente americano: la Legge sulla Tassazione del Reddito!

Precisamente, si tratta del 16° Emendamento alla Costituzione americana approvata dal Congresso nel
Luglio 1909, e promulgata come legge nel Febbraio 1913. Quindi i banksters internazionali da un secolo
intero stanno prendendosi gioco degli Americani e usano l’America per combattere le guerre al loro
posto, mentre la maggior parte della popolazione non ha una minima idea di quanto succede.

Ovviamente, la FED si trova così lontano sopra la Casa Bianca, il Congresso e la Corte Suprema
statunitensi, che nessuno negli ultimi cinquanta anni è riuscito a realizzare un controllo approfondito
dei suoi libri contabili e dei relativi numeri. Ehi, tu, Homer Simpsons!

Non che tu non sia stato avvisato. Nel 1923, il rappresentante del Minnesota, Charles Lindbergh, il padre
del famoso aviatore, mandò un primo avvertimento: “Il sistema finanziario è finito sotto il controllo del
Federal Reserve Board che amministra la finanza con l’autorità di un gruppo di semplici speculatori. Il
sistema è privato, gestito con il solo scopo di ottenere i maggiori profitti possibili dall’uso del denaro di
altre persone.”

dollaroNegli anni Sessanta, il senatore repubblicano e candidato presidenziale Barry Goldwater disse
che “la maggior parte degli Americani non hanno reale comprensione di quanto fanno i prestatori di
denaro internazionali; essi agiscono al di fuori del controllo del Congresso e manipolano il credito degli
Stati Uniti.” Oggi, l’ex parlamentare Ron Paul manda lo stesso messaggio.

Anche il presidente John Kennedy lo comprese quando emise l’Ordine Esecutivo n. 11110 il 4 Giugno
1963, comandando al Tesoro USA di stampare denaro pubblico senza interessi al ritmo di 4,3 miliardi di
dollari, aggirando completamente la FED. Ma anch’egli si mise in un guaio a Dallas soltanto cinque mesi
dopo, il 22 Novembre.

557
La FED e la BCE: Due Metodi, Stesso Scopo
Pubblicato il 15 gennaio 2012 da Adema
Sia la Federal Reserve (FED) che la Banca Centrale Europea (BCE) sono in possesso della stampante.
Producono la base monetaria. In cima alla produzione della base di denaro, il sistema della riserva
frazionaria può produrre denaro dal nulla. Entrambe le banche centrali producono denaro in modo da
finanziare i loro rispettivi governi. Come conseguenza della loro produzione di denaro, i prezzi saranno
più alti rispetto a quanto sarebbero stati altrimenti. Tutti coloro che usano il denaro pagano
indirettamente i deficit del governo attraverso una riduzione del potere d’acquisto e la ridotta qualità
del loro denaro.[Scarica il PDF]
Mentre le funzioni della BCE e della FED (fornire liquidità al sistema bancario in tempi di crisi e
finanziare il governo insieme al sistema bancario) sono le stesse, ci sono piccole differenze tra di loro.
Nelle cosiddette operazioni di mercato aperto (un altro termine per la manipolazione attiva dell’offerta
di denaro) le banche centrali producono o distruggono la base di denaro.

Ci sono due modi con cui le banche centrali possono produrre la base di denaro. Per tradizione, la FED
usa l’approccio produzione di denaro ed acquisto (PMP). Normalmente, la FED produce denaro nei suoi
computer e lo usa per comprare titoli di stato degli Stati Uniti dal sistema bancario. In cambio dei titoli
di stato degli Stati Uniti, la FED crea denaro sul conto che le banche venditrici posseggono nella FED
stessa.

La BCE, al contrario, usa l’approccio produzione di denaro e prestito (PML). Produce denaro e lo persta
al sistema bancario per una settimana o tre mesi. La garanzia collaterale preferita per questi prestiti alle
banche è rappresentata dai bond dei governi.[1] Come risultato del PMP e del PML, le banche ricevono
nuova base di denaro. Detengono maggiori riserve nei loro conti alla banca centrale. Le riserve
aggintive stanno a significare che ora possono espandere il credito e perfino creare ulteriore denaro.
Per i governi, il meccanismo funziona abbastanza bene. Di solito spendono di più di quello che ricevono
in tasse, ovvero, incorrono in deficit. A nessuno piace pagare le tasse. Tuttavia, alla maggior parte degli
elettori piace ricevere regali dai propri governi. La soluzione per i politici è semplice. Promettono regali
agli elettori e li finanziano con i deficit piuttosto che con le tasse. Per pagare i deficit, i governi
emettono biglietti di carta chiamati bond del governo come i titoli di stato degli Stati Uniti.

Un’enorme porzione dei titoli di stato è comprata dal sistema bancario, non solo perché il governo
degli Stati Uniti è concepito come un debitore solvente, grazie alla sua capacità di usare la violenza per
appropriarsi delle risorse, ma anche perché la FED compra i titoli di stato nelle sue operazioni di
mercato aperto. La FED, pertanto, monetizza il deficit in un modo che non danneggia i politici

Ma cosa dire dell’interesse pagato per i titoli di stato? Il governo degli Stati Uniti deve pagare un
interesse sui bond al nuovo proprietaro, la FED. La FED riceve l’interesse, cosa che aumenta il profitto
della FED. Chi riceve il profitto della FED? La maggioranza dei profitti della FED è restituita al governo
degli Stati Uniti alla fine dell’anno.

E cosa dire del capitale dei bond? Cosa accade quando il bond deve essere ripagato? Alla maturazione
dei bond, il governo dovrebbe pagare i suoi possessori. Il trucco qui è quello di emettere un nuovo
bond per pagare quello che matura. Così, i debiti non devono essere mai ripagati ma continuano ad
essere monetizzati. La figura 1 mostra come la FED finanzia il deficit degli Stati Uniti:

558
Figura 1:
Come la FED finanzia il governo degli Stati Uniti
La BCE finanzia i deficit in un modo più subdolo. Solo nella crisi dei debiti sovrani ha iniziato a comprare
totalmente i bond dei governi. Normalmente, la BCE presta alle banche per una garanzia collaterale. Le
banche comprano i bond del governo perché sanno che è la garanzia collaterale preferita dalla BCE.
Offrendo alla BCE i bond come garanzia collaterale, le banche ricevono nuove riserve e possono
epandere il credito. Visto che i bond del governo sono ancora posseduti dalle banche, i governi devono
pagare l’intersse alle banche. Le banche, a loro volta, pagano l’interesse sui prestiti che ricevono dalla
BCE, la quale restituisce i suoi profitti ai governi.

Così, il sistema è simile a quelo della FED, con la differenza che normalmente parte dei pagamenti
dell’interesse fuoriesce dal sistema bancario che paga tassi d’interesse inferiori sui suoi prestiti rispetto
a quello che riceve sui bond. Un’altra differenza importante è che ci potrebbe essere una
redistribuzione tra i governi, se i governi dell’eurozona incorrono in deficit di grandezze diverse. Nel
mio libro La Tragedia dell’Euro spiego che l’Eurosistema assomiglia ad una tragedia dei beni comuni.
Diversi governi indipendenti possono usare un sistema bancario centrale per finanziare i loro deficit ed
esternalizzare i costi sottoforma di perdita di potere d’acquisto dell’Euro per tutti coloro che usano la
valuta. L’incentivo è di avere deficit maggiori rispetto agli altri governi dell’eurozona in modo da trarre
profitto dalla redistribuzione monetaria. Il flusso di nuovo denaro è mostrato nella figura 2.

559
Figura 2:
Come la BCE finanzia i governi dell’area Euro
E’ essenziale la differenza tra la manipolazione dell’offerta di denaro da parte della FED e della BCE? La
FED compra totalmente i bond del governo, mentre la BCE li accetta come una garanzia collaterale per
nuovi prestiti al sistema bancario. Economicamente, gli effetti sono identici. L’offerta di denaro
aumenta quando la FED compra i bond del governo. Quando la BCE concede un prestito con i bond del
governo usati come garanzia collaterale, l’offerta di denaro aumenta. Nel caso della FED, l’offerta di
denaro aumenta finché la FED non vende i bond. Nel caso della BCE, l’offerta di denaro aumenta finché
la BCE non fallisce nel rinegoziare (rinnovare) il suo prestito al sistema bancario.

Esiste una differenza legale. La FED integra i bond del governo nel suo bilancio. La BCE non fa così
perché i bond rimangono legalmente una proprietà delle banche. Visto che la BCE non pubblica le
garanzie collaterali fornite per i propri prestiti, non sappiamo quanti bond del governo Greco, per
esempio, sono forniti come garanzia collaterale per i prestiti della BCE. La FED è più trasparente da
questo punto di vista.

In entrambi i casi, vengono effettivamente monetizzati i deficit dei governi. Ciò vuol dire che la BCE
stava salvando la Grecia anche prima del Maggio 2010. Non ha dovuto comprare completamente i bond
Greci; ha solo dovuto accettarli come garanzia collaterale. Se la BCE non avesse accettato i bond Greci, i
debiti Greci non avrebbero potuto accumularsi in tal quantità. Il governo Greco avrebbe dovuto andare
in default molto prima.

Oltre a questa monetizzazione diretta, c’è un’altra monetizzazione che va avanti e che spesso viene
trascurata. I partecipanti dei mercati sanno che le banche centrali comprano i bond dei governi e li
accettano come garanzia collaterale preferita. Le banche comprano i bond dato il loro trattamento
privilegiato che assicura loro un mercato liquido e spinge giù i rendimenti.

560
Sapendo che che c’è un mercato molto liquido nei bond del governo ed un’elevata domanda da parte
delle banche, i fondi d’investimento, i fondi pensione, gli assicuratori e gli investitori privati comprano
bond del governo. I bond del governo diventano molto liquidi e quasi utili come base monetaria. In
molti casi, servono per creare base monetaria aggiuntiva. In altri casi sono utilizzati come riserva che
può essere convertita in base monetaria se necessario. Come conseguenza, il nuovo denaro creato
tramite l’espansione del credito finisce per comprare i bond del governo, monetizzando il debtio
indirettamente. (Un altro possessore principale di debiti del governo è rappresentato dalle banche
centrali estere.)

Immaginate che il governo abbia un deficit ed emetta bond. Una parte è comprata dal sistema bancario
ed usata per ottenere riserve aggiuntive dalla banca centrale, la quale compra i bond o garantisce nuovi
prestiti, accettandoli come garanzia collaterale. Il sistema bancario usa le nuove riserve per espandere il
credito e garantire nuovi prestiti, per esempio, all’industria edile. Con i nuovi prestiti, l’industria edile
compra fattori di produzione e paga i suoi lavoratori. I lavoratori usano una parte del nuovo denaro per
investire in fondi. I fondi d’investimento poi usano il nuovo denaro per acquisire i bond del governo.
Così, c’è una monetizzazione indiretta. Parte del denaro creato dal sistema della riserva frazionaria
finisce per comprare i bond del governo a causa del loro trattamento preferenziale da parte della banca
centrle, ovvero, la sua monetizzazione diretta.

Il processo è mostrato nella figura 3:

561
Mentre a prima vista parrebbr un sistema intricato, uno che molti cittadini comuni falliscono nel
comprendere, il sistema si riduce a quanto segue: il governo spende più di quello che riceve in tasse. La
differenza viene finanziata dai suoi amici del sistema finanziario, situati alla banca centrale. La
produzione di denaro sostiene i sogni dei politici, distruggendo in tal modo le valute. La popolazione
paga attraverso un ridotto potere d’acquisto del denaro.

Per i governi è lo schema perfetto. I costi dei loro deficit sono esternalizzati a coloro che usano la
valuta. Il debito non è mai pagato attraverso tasse impopolari ma semplicemente emettendo un pezzo
di carta con su scritto: “bond del governo”.

562
IOR I BANCHIERI DEL VATICANO

MASSONERIA P2: QUANDO AMMAZZARONO IL GENERALE MINO, PAPA LUCIANI E POI BORSELLINO.

C’è un unico filo conduttore a regia occulta. Nel 1975 monsignor Giovanni Benelli, sostituto alla
segreteria di Stato vaticana, chiede in forma riservata un’indagine sull’appartenenza di prelati alla
massoneria. Dopo circa due mesi il generale (referente militare di Aldo Moro) consegna uno scottante
dossier. All’obbedienza massonica risultano affiliati il cardinale Sebastiano Baggio, il cardinale Jean
Villot, il vicario di Roma Ugo Poletti, monsignor Paul Marcinkus (a capo dello Ior), monsignor Agostino
Casaroli, monsignor Donato De Bonis, monsignor Pio De Laghi e decine di altri prelati.

Nell’estate del 1977 il cardinale Giuseppe Siri incarica il generale Mino di svolgere una seconda inchiesta
sui prelati della Curia affiliati o vicini alla massoneria. Questa volta, però, il comandante dell’Arma non
riuscirà a concludere la sua indagine: il 31 ottobre muore precipitando in Calabria (località Girifalco) con
un elicottero. Il perché di quella tragica fine non verrà mai chiarito fino in fondo. Sul velivolo Agusta Bell
205 - in volo da Catanzaro a Rosarno - pilotato dal tenente colonnello Francesco Sirimarco, c’erano il
colonnello Francesco Friscia, il tenente colonnello Luigi Vilardo, il brigadiere Costantino Di Fede. Il
dossier del 1975, invece, viene fatto sparire sepolto tra le carte dell’archivio Vaticano.

Ecco cosa ha dichiarato il generale Gianadelio Maletti, numero due del Sid, alla Commissione
parlamentare sul terrorismo: «Io conoscevo personalmente il generale Mino, ero suo amico. Se ci sono
stati dei dubbi - credo che sussistano - sulla strana morte del generale Mino, avvenuta in un terreno non
particolarmente difficile, la cosa non è mai stata chiarita. E’ sembrato strano che l’elicottero sia esploso,
sia caduto in quelle condizioni tragiche».

Il velivolo fu probabilmente sabotato, ma la magistratura considerò il caso un incidente. La Procura


della Repubblica di Catanzaro ha archiviato l'istruttoria sommaria nel giro di due mesi. Poi c'è stata la
ridicola inchiesta dell'Aeronautica.
Il 16 marzo 1978 viene rapito Aldo Moro nel centro di Roma e la sua scorta trucidata. Moro viene

563
assassinato il 9 maggio del ’78 nel cuore della capitale, dove era tenuto prigioniero. Sempre nello stesso
anno, nella notte fra il 28 e il 29 settembre, 33 giorni dopo la sua elezione, muore in circostanze
nebulose Papa Luciani. Il pontefice era in procinto di rifondare la banca vaticana. L’hanno ammazzato
perché voleva cambiare la cose della santa sede, arrestando gli affari illeciti, soprattutto dello Ior che
riciclava il denaro sporco. Nel 1992 a seguito di una strage in cui viene dilaniata la sua scorta di polizia,
muore il giudice Paolo Borsellino, appena venuto a conoscenza delle modalità dell’omicidio di Papa
Giovanni I. Altro che Cosa Nostra. Ma tutte queste sono altre storie.
di Gianni Lannes

Nel poderoso torrione di Niccolò V, addossato al palazzo adibito a residenza del pontefice, ha sede lo
Ior, acronimo molto noto che sta per Istituto per le Opere di Religione, vale a dire la banca del Vaticano.
La mole imponente della costruzione si può intravedere anche restando all’esterno, in via di Porta
Angelica, davanti al cancello sorvegliato dagli svizzeri. La costituzione della banca risale al giugno 1942,
quando Pio XII, papa Pacelli, eresse alcuni preesistenti istituti in una vera e propria banca dotata
di personalità giuridica.
Il suo fine, come per ogni istituto di quel tipo, era di mettere a profitto i capitali. Però con la
particolarità che gran parte degli utili avrebbero dovuto, per statuto e per dare sostanza al nome,
essere appunto destinati a «opere di religione». Poiché quando si parla di politica quasi nulla è più
indicativo dell’uso che si fa del denaro, la domanda che bisogna porsi è in quale misura la politica
vaticana, fatta anche attraverso la sua banca, sia simile a quella di un qualunque altro Stato non
particolarmente assistito dall’alto dei cieli.
Esiste al riguardo un precedente significativo. Per gestire l’ingente patrimonio che la Santa Sede
incamera con il Concordato del 1929, Pio XI chiama l’ingegner Bernardino Nogara, abilissimo banchiere.
Prima di accettare l’incarico, Nogara vuole che sia chiara una condizione: gli investimenti dovranno
essere liberi da qualsivoglia considerazione religiosa e potersi effettuare ovunque nel mondo. Così sarà,
tanto è vero che nemmeno la Seconda guerra mondiale influì sulle finanze vaticane, poiché Nogara,
con l’aiuto di potenti mediatori cattolici, aveva trasferito negli Stati Uniti buona parte di quelle
sostanze, riottenendole accresciute di valore alla fine del conflitto. In questa lunga tradizione di abili
finanzieri e investitori si può fare un ulteriore passo indietro. Nel 1862, mentre diventava evidente che,
nonostante le resistenze di Pio IX, il dominio temporale dei papi stava per concludersi, Francesco
Saverio de Merode, personaggio geniale e avventuroso, di origine belga, fece acquistare dalla Società
Immobiliare i terreni adiacenti alla futura stazione Termini. Li ottenne a un prezzo irrisorio, trattandosi
di una zona priva di valore urbanistico. L’uomo, però, aveva intuito che la futura capitale del Regno
d’Italia si sarebbe sviluppata in quella zona più elevata rispetto alle bassure della città medievale e
seicentesca. Mentre il papa, dopo la breccia di Porta Pia, si chiudeva sdegnato nei sacri palazzi, i suoi
finanzieri consolidavano sulla «terza Roma» il dominio immobiliare della Santa Sede.
Questi precedenti pongono un problema di enorme complessità, di cui si può trovare una significativa
eco nel dialogo fra Ernesto Galli della Loggia e il cardinale Camillo Ruini sul cristianesimo e il mondo
contemporaneo raccolto in un volume intitolato Confini. A un certo punto l’alto prelato afferma: «Il
rapporto… della testimonianza cristiana… con le potenze della storia è un tema estremamente difficile
ma inevitabile». E più oltre: «Bisogna coniugare l’assolutezza morale con il realismo storico: questa è la
sfida di sempre». Infatti, è esattamente questa la sfida, se dobbiamo giudicare dalla storia finanziaria

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della Santa Sede e dalla notevole elasticità del predetto confine fra «testimonianza cristiana» e
«realismo storico».
Sull’argomento esistono, all’interno della stessa Chiesa, opinioni autorevoli, ma molto diverse.
Dialogando su temi analoghi con Eugenio Scalfari nel giugno 2009, il cardinale Carlo Maria Martini ha
affermato: «Compito della Chiesa è testimoniare la parola di Dio, il Verbo incarnato, il mondo dei giusti
che verrà. Tutto il resto è secondario». E più oltre: «È sempre e comunque prevalente la capacità e la
vocazione pastorale rispetto a quella diplomatica e teologica».
Sono due punti di vista molto lontani fra loro. Secondo Ruini bisogna «coniugare»; secondo Martini
bisogna, invece, prendere partito, indicando quale termine in questa «coniugazione» debba prevalere.
Se c’è un terreno sul quale l’esito di una tale sfida può essere misurato, anzi, più precisamente
«contato», è per l’appunto il maneggio del denaro. Nei rapporti con il denaro, cioè con la finanza, e
quindi con la provenienza e l’uso di grandi somme, si riesce a vedere nettamente dove circostanze,
volontà, occasioni e bisogni collocano il confine fra «testimonianza cristiana» e «potenze della storia»,
ovvero fra «assolutezza morale» e «realismo storico». Si riesce anche a vedere fino a che punto è
ancora valido il pensiero dell’evangelista Matteo quando scrive (6,24): «Non potete servire a Dio e a
Mammona», ovvero Dio e il denaro o il profitto. Le vicende dello Ior sembrano testimoniare proprio la
difficoltà di scegliere. Rispetto a ogni altro istituto bancario italiano, lo Ior ha alcune prerogative che lo
rendono unico. La prima è che non paga imposte sui dividendi né i suoi correntisti ne pagano sugli
interessi percepiti. La seconda, che lo avvicina a una qualsiasi banca di tipo off shore, è che ogni
richiesta di chiarimento proveniente da altri Stati, a cominciare dall’ Italia, deve poggiare su un
provvedimento motivato della magistratura ed essere inoltrata tramite il ministero degli Esteri
(«rogatoria»). Fino a oggi, peraltro, la Santa Sede non ha mai risposto affermativamente ad alcuna
rogatoria sulla sua banca.
La terza prerogativa va ricordata anche per il peso che ha sulle vicende narrate in questo capitolo. Il
Concordato fra la Santa Sede e l’allora Regno d’Italia, siglato nel febbraio 1929, nonché alcune
successive sentenze della magistratura italiana stabiliscono che i dirigenti dello Ior, e più in generale
tutti coloro che operano in strutture centrali della Santa Sede, godano di una totale immunità, per cui
non possono essere chiamati in giudizio né tanto meno essere arrestati. Una copertura che sfida
qualsiasi velleità di giudice che pensasse di chiamare un dirigente vaticano a rendere conto di
un possibile crimine commesso in Italia.
Alla guida dello Ior per diciannove anni, dal 1971 al 1989, è stato un personaggio degno di entrare (e di
fatto già entrato) nella leggenda per le straordinarie capacità di manovra, la forza fisica, l’energia e
l’inventiva (secondo alcuni, anche l’ingenuità) di cui ha saputo dar prova, nonché per i numerosi errori
commessi: monsignor Paul Marcinkus, il quale, a rigore, era anche sacerdote, cioè pastore di anime,
circostanza che nel complesso delle sue attività appare però un dettaglio di secondaria importanza.
Marcinkus era nato a Cicero, un sobborgo di Chicago (Illinois) nel 1922, ed è morto a Sun City (Arizona)
nel 2006. Le origini familiari sono modeste, ma il ragazzo ha ingegno, studia nelle scuole cattoliche e
negli anni Cinquanta si trasferisce a Roma presso la Pontificia università gregoriana. Collabora con il
vescovo Giovan Battista Montini, che nel 1963 sarà eletto papa con il nome di Paolo VI.

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Secondo «O.P», la famigerata pubblicazione di Mino Pecorelli (assassinato nel 1979), il nome di
Marcinkus compare nella lista di un centinaio di sacerdoti massoni, dove fa compagnia ad altri altissimi
responsabili della gerarchia vaticana. La sua ascesa all’ interno delle sacre mura è piuttosto rapida,
anche perché nel 1970 si rende protagonista di un gesto di particolare ardimento. A Manila, nelle
Filippine, riesce a deviare la lama di un esaltato che vuole attentare alla vita di Paolo VI. L’anno
seguente diventa presidente dello Ior. Scrivendo e leggendo di questo molti anni dopo i fatti, si
vede meglio da quali turbolenze e raggiri, da quali loschi personaggi e gigantesche truffe, da quanto
sangue gli ultimi decenni del Novecento siano stati segnati. A quelle truffe, se non a quel sangue,
Marcinkus e la banca vaticana sono continuamente mescolati.
Raccontare la storia di questa banca e di
monsignor Marcinkus significa, infatti, mettere a
nudo, per quanto possibile, i personaggi chiave di
quelle vicende: Roberto Calvi, impiccato sotto un
ponte londinese nel 1982, Michele Sindona,
avvelenato in carcere nel 1986, l’onnipresente
Licio Gelli, capo della loggia massonica deviata
Propaganda Due (in sigla P2), organizzatore di
trame eversive. Ma anche la povera Graziella
Corrocher, segretaria di Calvi, volata da una
finestra il giorno prima che il suo capo
venisse assassinato.
Secondo stime elaborate dal matematico
Piergiorgio Odifreddi, la Santa Sede costa alla
Repubblica italiana 9 miliardi di euro all’anno in
sovvenzioni dirette, cui vanno aggiunti almeno
altri 6 miliardi per
esenzioni fiscali di varia natura. Calcoli esatti non
è possibile fare poiché i bilanci va ticani, lacunosi
o reticenti, non permettono analisi molto
dettagliate, anche se di recente la situazione è
leggermente migliorata. Dal 2008, per volontà di
Benedetto XVI viene distribuito a cardinali e
vescovi un rendiconto finanziario. Diffonderlo in
alcune migliaia di copie significa in pratica
renderlo pubblico.
Dal punto di vista finanziario la morte di papa
Giovanni XXIII, nel giugno 1963, è stata per la
Chiesa una catastrofe. L’immensa popolarità di
quel papa aveva fra l’altro fatto lievitare le offerte dei fedeli; dopo la sua scomparsa questa fonte di
finanziamento si ridusse bruscamente. Per di più, alla fine degli anni Sessanta il governo italiano stabilì,
dopo decenni di esenzione totale, che i dividendi azionari della Santa
Sede fossero tassati. Un doppio colpo al quale Giovan Battista Montini, Paolo VI, successore di papa
Giovanni, si sentì in dovere di rimediare. Il delicato incarico di trasferire all’estero gli ingenti pacchetti
azionari di proprietà vaticana per sfuggire al fisco viene affidato a Marcinkus e a un abile uomo d’affari
siciliano che aveva dimostrato di avere conoscenze e competenze giuste: il siciliano di Patti Michele
Sindona.
All’interno delle mura leonine venne gravemente sottovalutato il fatto che Sindona, per abile che fosse,
trafficava con i soldi della mafia, era legato a importanti «famiglie» italo-americane ed era consulente di
alcuni dei più sanguinari boss del crimine organizzato. D’altra parte, il momento era critico e la Chiesa,

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come ripeteva spesso Marcinkus, «non si dirige con le Avemaria». Ricevuto l’incarico, Michele Sindona
lo eseguì da par suo organizzando una delle più colossali esportazioni di capitali nella storia della
finanza italiana. Destinazione: la Svizzera. Poiché anche la vita dei partiti politici è molto costosa, nel
viaggio alla volta delle banche elvetiche qualche milione di dollari venne deviato verso le casse dei
partiti più importanti. In particolare della Democrazia cristiana, tanto più che bisognava finanziare la
campagna contro il divorzio, fortemente appoggiata dalla Chiesa.
Il castello di denaro, in parte reale in parte fittizio, costruito da Sindona sulle due sponde dell’Atlantico
comincia a crollare verso la fine del 1974, per una complessa serie di ragioni, non ultime le tensioni in
Medio Oriente, la difficile situazione internazionale, il prezzo del greggio. Quando la Banca Privata
Italiana del finanziere siciliano è messa in liquidazione, l’avvocato Giorgio Ambrosoli, uno dei pochi eroi
civili in quell’Italia infetta, viene incaricato dalla Banca d’Italia di dirigere l’operazione. Su di lui vengono
esercitate pressioni fortissime perché avalli documenti che dovrebbero dimostrare la buona fede di
Sindona. La posta in gioco è enorme; Sindona è protetto dal potente uomo di governo Giulio Andreotti,
che lo ha definito «salvatore della lira». Se Ambrosoli avesse ceduto a quelle pressioni, Sindona avrebbe
evitato ogni conseguenza penale e sarebbe stata la Banca d’Italia a dover coprire i debiti.
Pur sapendo di rischiare molto, Ambrosoli non cede né alle blandizie né alle minacce.
In una lettera alla moglie, suo testamento spirituale, scrive fra l’altro: «È indubbio che, in ogni caso,
pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento perché
per me è stata un’occasione unica di far qualcosa per il mio Paese». Le conclusioni del suo rapporto
furono che la Banca Privata andava liquidata e che Sindona era responsabile del dissesto. Il finanziere
siciliano lo farà assassinare l’11 luglio 1979 da William Aricò, un killer assoldato negli Stati Uniti al
prezzo di 115.000 dollari versati su un conto svizzero. Ai suoi funerali parteciparono alti dirigenti della
Banca d’Italia, ma nessuna autorità dello Stato.
Nel 1976, mentre le banche di Sindona crollavano, Licio Gelli, capo della P2, propose proprio ad
Andreotti, in quel momento ministro della Difesa, un piano per salvare il finanziere siciliano. Il ministro
lo adottò e sarebbe molto probabilmente
riuscito a renderlo esecutivo se non si fosse
frapposta la resistenza di un altro vero
servitore dello Stato, l’allora ministro del
Tesoro Ugo La Malfa. Le cose presero così un
diverso indirizzo. Quanto a Sindona, nel
marzo 1986 finirà avvelenato da un caffè al
cianuro nel carcere di Voghera.
Questo il drammatico sfondo. Torniamo ora
alle vicende dell’arcivescovo Marcinkus, che
nel 1971 diventa presidente dello Ior; pochi
mesi dopo, Sindona gli presenta Roberto
Calvi, anch’egli banchiere. La carriera di Calvi
è cominciata presto. A ventisette anni, nel
1947, entra nel Banco Ambrosiano,
strettamente legato allo Ior, con la qualifica
di impiegato. Nel 1971 ne diventa direttore
generale, nel 1975 presidente.
Anche le sue ambizioni, come quelle degli
altri personaggi della storia, sono vaste:
vorrebbe ingrandire la banca, lanciarla nel
giro della grande finanza internazionale. Si

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iscrive alla loggia P2, intreccia rischiosi legami con il mondo della mafia, dà vita insieme allo Ior ad
alcune società nei paradisi fiscali. Nel 1977 Sindona, in forti difficoltà, chiede il suo aiuto, ma Calvi deve
(o vuole) rifiutare: la sua situazione non è
solida; per di più valuta prudente allontanarsi da quel socio, diventato molto pericoloso.
La vendetta di Sindona non tarda: il 13 novembre 1977 compaiono a Milano dei manifesti nei quali si
denuncia il Banco Ambrosiano per gravi irregolarità. Un’ispezione della Banca d’Italia, nell’aprile 1978,
accerta che, in effetti, le irregolarità sono consistenti e numerose. Il relativo dossier è affidato al giudice
Emilio Alessandrini, il quale, però, pochi mesi dopo (gennaio 1979) viene assassinato da terroristi di
Prima Linea.
L’intera trama della vicenda mostra, in ogni dettaglio, un’Italia inquietante, continuamente segnata dal
crimine, mafioso o politico, come nei peggiori momenti della sua storia travagliata. Erano tutte ragioni
più che sufficienti perché un istituto votato alle «opere di religione» si allontanasse a gran velocità da
certi personaggi. Prevalsero, invece, le esigenze della politica, che sono sempre costose, urgenti e
chiedono soprattutto di badare al sodo e di non alzare gli occhi da lì.
Nella combriccola di faccendieri, lestofanti e veri criminali la figura di Roberto Calvi ha una fisionomia
particolare, dove si mescolano grande disinvoltura
nel maneggio del denaro e clamorosa ingenuità.
Nell’ottobre 2005, ventitré anni dopo la sua morte, si
è aperto a Roma il processo contro i suoi presunti
assassini. La sentenza, emessa nel 2007, è stata di
assoluzione per insufficienza di prove, come si
sarebbe detto con il vecchio codice. Ciò che più
interessa ai fini della nostra storia sono i documenti
emersi prima e durante il procedimento. Il 30 maggio
1982, quando gli restavano un paio di settimane di
vita, Calvi aveva mandato una lettera al cardinale
Palazzini, considerato uomo dell’Opus Dei in
Vaticano, nella quale scriveva:
Eminenza reverendissima… la credibilità morale ed
economica del Vaticano è già gravemente
compromessa; come mai nessuno vuole
intervenire?… all’interno del Vaticano esiste un
complotto che, in connivenza con le forze laiche e
anticlericali nazionali e internazionali, mira a
modificare l’attuale assetto del potere all’interno
della Chiesa stessa. Che il cardinale Casaroli e
monsignor Silvestrini siano complici e soci è provato,
tra le altre cose, da una serie di tangenti che si
spartivano per operazioni
effettuate da Sindona; e io stesso potrò indicare, se
Lei lo desidera, le circostanze in cui avvenivano tali
spartizioni, entità delle somme e numeri dei conti
correnti! Ma a cosa mirano costoro? Del resto, molti
finanziamenti e tangenti concessi dal Banco
Ambrosiano a partiti e uomini politici hanno origine
su loro indicazione. Eppure costoro sanno che io so…
L’intento è ricattatorio, ma il linguaggio rivela uno
stato d’animo angosciato e tutti sanno che i veri ricatti richiedono un atteggiamento gelido. Infatti, a
quella lettera non ci fu risposta alcuna. Allora il banchiere, ormai veramente disperato, gioca l’ultima

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carta indirizzandosi addirittura al papa. Copia di questa lettera è stata ritrovata dal figlio nell’archivio
personale del padre e consegnata al giornalista investigativo Ferruccio Pinotti. Vi si legge:
Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse
dagli attuali e precedenti rappresentanti dello Ior, comprese le malefatte di Sindona…
sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui
finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell’Est e dell’Ovest; sono stato io
che, di concerto con autorità vaticane, ho coordinato in tutto il Centro-Sudamerica la creazione di
numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l’espandersi di
ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato proprio da queste stesse
autorità… E poi sull’uomo che considerava suo nemico, il cardinale Casaroli:
Non m’interessa soffermarmi sulle tante chiacchiere che si fanno su alcuni prelati e in particolare
sulla vita privata del segretario di Stato cardinale Casaroli… ma m’interessa moltissimo segnalarLe
il buon rapporto che lega quest’ultimo ad ambienti e personaggi notoriamente anticlericali, comunisti
e filocomunisti, come quello del ministro democristiano Nino Andreatta, col quale sembra abbia
trovato l’accordo per la distruzione e spartizione del Gruppo Ambrosiano.
Calvi tenta di usare le sole armi di cui dispone: chiede protezione, chiede garanzie, cerca di lavorare
sulle divisioni esistenti all’interno della curia, minaccia, in difetto, di raccontare tutto ai magistrati.
L’immenso buco delle consociate estere che facevano capo all’Ambrosiano, un miliardo e duecento
milioni di dollari di allora, era in realtà della banca del Vaticano e al Vaticano, con molta ingenuità o
spinto dalla disperazione, Calvi chiede di essere salvato. Trascura il fatto che esistono metodi spicci
per tappare la bocca a chiunque.
La lettera al papa è del 5 giugno 1982, il 18 Calvi sarà trovato impiccato sotto il Blackfriars Bridge a
Londra. Durante il processo del 2005, l’accusa sosterrà che gli imputati, avvalendosi delle
organizzazioni di tipo mafioso denominate Cosa nostra e Camorra, cagionavano la morte di Roberto
Calvi al fine di punirlo per essersi impadronito di notevoli quantitativi di denaro appartenenti alle
predette organizzazioni; conseguire l’impunità, ottenere e conservare il profitto dei crimini connessi
all’impiego e alla sostituzione di denaro di provenienza delittuosa; impedire a Calvi di esercitare il
potere ricattatorio nei confronti dei referenti politico-istituzionali della massoneria, della Loggia P2 e
dello Ior, con i quali avevano gestito investimenti e finanziamenti di cospicue somme di denaro.
Secondo Ferruccio Pinotti (Poteri forti), Calvi era riuscito a dare al Banco Ambrosiano indipendenza
finanziaria, però le sue operazioni lo avevano reso ricattabile, per cui si era visto costretto a erogare
cospicui finanziamenti a società collegate allo Ior. Quando le difficoltà si acuiscono, egli cerca di
recuperare il denaro prestato all’istituto vaticano.
Non ci riesce perché quei soldi non ci sono più, sono stati utilizzati per aiutare gruppi religiosi e politici
vicini alla Santa Sede, in particolare in Polonia. Calvi, del resto, lo sapeva e si era vantato più volte di
avere concretamente aiutato il papa nelle operazioni pro-Solidarnosc.
Il 6 agosto 1978 papa Montini muore. Ha protetto Marcinkus, Sindona e Calvi che, con la sua
scomparsa, si trovano senza un referente certo. Paolo VI ha fatto in tempo ad assistere, straziato, al
calvario di Aldo Moro, cercando inutilmente di scongiurarne la fine. Passerà alla storia anche per altri
aspetti, per esempio, la controversa enciclica Humanae vitae (luglio 1968) con la quale ha ribadito
l’illiceità di ogni pratica o strumento anticoncezionale nel rapporto sessuale.

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Il suo successore Albino Luciani, diventato
papa con il nome di Giovanni Paolo I, avrà
uno dei pontificati più brevi nella storia
della Chiesa: trentatré giorni (26 agosto –
28 settembre 1978). La sua morte
repentina viene ufficialmente attribuita a
infarto. Qua e là nel mondo si affacciano
però altre e più sinistre ipotesi, come
abbiamo visto nel capitolo «La Chiesa
senza voce». Lo scrittore inglese John
Cornwell, pur dicendosi scettico sulla
possibilità di un assassinio, descrive una
curia vaticana resa inquieta dai propositi
del nuovo papa, considerato un sognatore
ingenuo e pericoloso. Luciani
voleva ridistribuire i beni ecclesiastici,
soprattutto voleva, per ciò che riguarda il
nostro tema, cambiare in profondità
struttura e funzioni dello Ior. L’autopsia
della sua salma, richiesta da più parti,
venne prudentemente negata.
Del resto, certo per una straordinaria
concatenazione di eventi, molte delle
persone coinvolte nella storia dello Ior
hanno trovato, come abbiamo visto, una
morte violenta o improvvisa. Nella storia di
questa banca c’è una specie di continua
vocazione al rischio, ai rapporti pericolosi,
ai finanziamenti di origine oscura,
compresi i capitali legati alla mafia siciliana.
Questo, almeno, hanno dichiarato alcuni
pentiti, fra i quali Francesco Saverio Mannoia e Vincenzo Calcara. Il primo, in videoconferenza da
New York, testimoniò che il feroce gruppo dei corleonesi aveva investito parte del suo denaro nella
banca del Vaticano.
L’altro sostenne di aver portato in aereo due valigie piene di soldi da Palermo a Roma, dove c’era
un’auto pronta ad attenderlo con a bordo monsignor Marcinkus. Le dichiarazioni dei pentiti vanno
sempre prese con cautela, anche perché a queste affermazioni mancano riscontri oggettivi. Il giudice
Giovanni Falcone disse, peraltro, di considerare Mannoia un collaboratore di giustizia fra i più
attendibili.
Quando il crac delle banche legate allo Ior venne alla luce, Marcinkus si affrettò a dichiarare che da
quelle travagliate vicende il Vaticano non aveva sofferto alcun danno.
Non era così. Il ministro del Tesoro Beniamino Andreatta (democristiano) quantificò in oltre un miliardo
di dollari le perdite della Santa Sede nel crac dell’Ambrosiano e dichiarò: «Il governo si attende che vi sia
una chiara assunzione di responsabilità da parte dello Ior, che in alcune operazioni con il Banco
Ambrosiano appare assumere la veste di socio di fatto». Molti giornali nel mondo uscirono con titoli
vistosi su quelle notizie, mentre il Vaticano, come sempre nei momenti di crisi, si chiuse in un
impenetrabile silenzio. Nessuno ammise di aver saputo dei traffici di Sindona con la mafia,

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delle disavventure congiunte Calvi-Marcinkus, della voragine che si era aperta nei conti, dell’uso
improprio del denaro che, a norma di statuto, avrebbe dovuto essere impiegato nelle «opere di
religione».
Quando, nel 1978, Giovanni Paolo II sale al soglio ha cinquantotto anni (è nato a Wadowice,
nella Polonia meridionale, nel maggio 1920). È un uomo di enorme energia, anche fisica, di cui darà
prova nei suoi frequenti, faticosissimi viaggi. E’, soprattutto, un uomo che si è dato la missione di
liberare la sua terra dal giogo del comunismo sovietico.
Impegno enorme, per il quale occorrono determinazione, astuzia politica, buone alleanze. E molto
denaro. Anche se monsignor Marcinkus è indebolito dagli scandali, il papa lo ritiene una pedina
indispensabile per il suo progetto. Secondo il saggista inglese David Yallop il Vaticano riesce a far avere
al sindacato polacco Solidarnosc, che con i suoi scioperi sta intaccando il potere sovietico non solo in
Polonia, fondi per 100 milioni di dollari.
Quando, nel maggio 1982, la Banca d’Italia denuncia rischi debitori del Banco Ambrosiano per un
miliardo di dollari, Calvi fugge a Londra pensando così di mettersi in salvo sottraendosi non solo alle
accuse, ma anche alle vendette, sempre possibili quando si maneggiano i fondi avvelenati della mafia.
Forse ha avuto qualche rassicurazione, certamente non sospetta la trappola che invece lo attende.
Troverà, come abbiamo visto, una morte feroce. Le sue possibilità di avere credito erano rimaste
intatte fino a un anno prima del crac. In parte perché possedeva quelle capacità illusionistiche
di cui è disseminata la storia della finanza, da John Law che nel XVIII secolo inventa la «moneta
fiduciaria» a Bernard Madoff, giocoliere del denaro inesistente; in parte perché era nota a tutti la sua
vicinanza alla banca vaticana.
Dopo la sua morte, un centinaio di enti creditori si riuniscono in comitato per dare più efficacia al
tentativo di recuperare il denaro. In Vaticano si susseguono riunioni molto agitate. Marcinkus, che ha
perduto gran parte del suo potere, dice di non aver mai saputo che Calvi perseguisse i suoi disegni
facendosi forte del nome dello Ior. Cerca così di stornare la tempesta che sta per investirlo, ma tutti
sanno che non è vero.
Segretario di Stato al tempo è il cardinale Agostino Casaroli, uomo di notevoli capacità tattiche, che,
conoscendo a fondo la realtà dei fatti e quindi la vera entità del dissesto, persegue una linea diversa.
Durante una riunione suggerisce la soluzione più ragionevole, così riportata da un verbale (il
documento appare per intero in Vaticano S.p.A. di Gianluigi Nuzzi):
Sua Eminenza il cardinale segretario di Stato ha osservato che il fondamentale obiettivo è di
salvaguardare l’immagine della Santa Sede e ha espresso l’opinione che una composizione amichevole
della vertenza appare indispensabile.
Marcinkus è contrario e, nel tentativo di salvare la banca e se stesso, ribatte con forza:
«Se non siamo colpevoli non dobbiamo pagare». Secondo il giornalista economico inglese Charles Raw,
che ha indagato sul caso (La grande truffa), con la sua disinvoltura finanziaria l’energico arcivescovo è
costato alla Santa Sede qualcosa come mezzo miliardo di dollari. «Con questo non voglio dire» scrive
Raw «che Marcinkus ne abbia guadagnato personalmente. A trarne i maggiori benefici sono stati i capi
della Loggia P2, Licio Gelli e Umberto Ortolani.»
La partita debitoria dello Ior viene finalmente chiusa alla fine del maggio 1984. La banca vaticana deve
all’Ambrosiano oltre 400 miliardi di lire. Il comitato della banche creditrici preme, lo scandalo è enorme,
la partita va liquidata in fretta e alle mi gliori condizioni possibili. La banca vaticana si proclama
ufficialmente estranea al dissesto, dicendosi però disposta a versare un «contributo volontario» di 240
milioni di dollari. Di fatto, è un’implicita ammissione di correità: se davvero fosse stata estranea alle
cause del crac, la mossa giusta sarebbe stata di unirsi alle altre banche nel comitato dei creditori. Nel
protocollo di accordo si legge che la somma viene sborsata «unicamente in ragione della sua [dello Ior]
speciale posizione» nonché «in uno spirito di reciproca conciliazione e collaborazione».
Il successivo 4 giugno il quotidiano della Santa Sede «L’Osservatore Romano» sottolinea che la mossa
intende «facilitare una soluzione globale per il consolidamento anche dei rapporti d’ordine

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internazionale». In termini puramente finanziari 240 milioni di dollari sono un ottimo affare rispetto
all’entità reale dell’esposizione. Marcinkus deve rassegnarsi, anche perché tre anni dopo, nel febbraio
1987, lo raggiunge un mandato di cattura dei giudici milanesi. Come abbiamo visto, è un provvedimento
inutile dal punto di vista giudiziario, trattandosi di una personalità non perseguibile in Italia. L’iniziativa
della magistratura rende però intollerabile ogni sua ulteriore permanenza al vertice dello Ior, anche se,
con la tradizionale lentezza e prudenza, il Vaticano aspetta due anni per liquidarlo. Sarà lo stesso
Giovanni Paolo II a congedarlo, nel marzo 1989, dalle colonne dell’«Osservatore Romano».
Sobrio e amaro il commento dell’arcivescovo: «Nella vicenda Calvi verrò sempre ricordato come colui
che ha recitato nel ruolo del cattivo». Marcinkus è comunque rimasto in Vaticano fino al 1997 quando,
compiuti i settantacinque anni, età del pensionamento, si è dimesso da ogni incarico rientrando negli
Stati Uniti, dove ha assunto l’umile mansione di viceparroco nella chiesa di San Clemente a Sun City,
Arizona.
Cinico? Ingenuo? Confusionario? Giudizi, sospetti e accuse su di lui sono stati innumerevoli, nessuno
definitivo. Per tirale un vero bilancio della sua attività bisognerebbe conoscere i molti passaggi rimasti
segreti, che vedranno la luce, se la vedranno, solo fra qualche secolo. Nel 1989 cade il muro di Berlino;
nel 1991, a Mosca, viene ammainata dalle torri del Cremlino la bandiera dell’Unione Sovietica. Eventi che
suggellano la storia terribile del XX secolo, con le sue guerre e le sue atrocità. Non è azzardato dire che
su quegli sviluppi ha avuto un peso non secondario anche il denaro, sporco e pulito, che Marcinkus è
stato capace di raccogliere e di far arrivare a chi a quel fine stava lavorando.
Partito Marcinkus, resta in Vaticano la persona che lo ha seguito e imitato e che, in definitiva, finirà per
superarlo. Si chiama Donato De Bonis, è un sacerdote di origine meridionale, nato nel 1930 in un’umile
famiglia a Pietragalla, in Basilicata. Se Marcinkus è davvero stato il suo maestro, De Bonis si rivelerà più
cinico e molto più abile di lui. La sua invenzione è una specie di Ior segreto, del quale possiede in
esclusiva la chiave d’accesso, un vero sistema off-shore nel cuore di Roma, molti miliardi (di
lire) da manovrare a piacimento, sui quali lucrare interessi che nessuna banca europea sarebbe in grado
di corrispondere, grazie soprattutto ai privilegi fiscali di cui gode la Santa Sede.
Un conto particolarmente florido è, per esempio, quello intestato al cardinale Francis Spellman (1889-
1967), nome molto significativo dal momento che il potente arcivescovo di New York è stato un
protagonista del più acceso anticomunismo, nonché strenuo difensore degli interessi finanziari della
Chiesa. Il senso di una missione da compiere era così vivo in lui da indurlo a polemizzare con Eleanor
Roosevelt o con lo stesso John Kennedy ogni volta che vide messi in discussione i fondi federali per le
scuole cattoliche. Una passione spinta al punto da fargli scegliere, nella campagna elettorale del 1960,
non il candidato cattolico, che era appunto John Kennedy, ma il suo oppositore Richard Nixon, che
sembrava dare maggiori garanzie di concreto favore alla Chiesa. Né il battagliero cardinale ha mai
nascosto il suo appoggio alla campagna (chiaramente anticostituzionale) del senatore Joseph
McCarthy contro le attività antiamericane o la simpatia per dittatori della peggiore specie come, per
esempio, il nicaraguense Anastasio Somoza.
La scelta del suo nome per il conto segreto in Vaticano va dunque inquadrata in uno schema che è
psicologico prima ancora che politico, una questione che si potrebbe definire di ideali, se non apparisse
più adeguato il termine «affinità». Del resto, era stato proprio Spellman, negli anni dell’immediato
dopoguerra, a convogliare i fondi segreti americani per finanziare la Democrazia cristiana.
Secondo la ricostruzione fatta da Nuzzi in Vaticano S.p.A., sul conto denominato «Fondazione
cardinale Francis Spellman» in soli cinque anni (1987-92) vengono versati, in denaro e titoli, non meno di
26 miliardi di lire. Una piccola parte di questo tesoro va in elemosine e donazioni a ordini monastici,
preti, suore, conventi, città dei ragazzi. La maggior parte ha, invece, destinazioni assai più terrene e
quasi sempre ambigue. Si arriva al punto che nell’agosto 1992 il nuovo presidente dello Ior, Angelo
Caloia, allarmato dai movimenti di denaro di cui intuisce i torbidi fini, informa papa Giovanni Paolo II
sospettando, a ragion veduta, che quelle centinaia di miliardi mascherate da opere di carità nascondano
in realtà operazioni illecite. L’aspetto particolarmente cinico è che le denominazioni di copertura dei

572
maneggi per riciclare denaro illecito e destinati unicamente al profitto si richiamano a bimbi poveri,
ancelle della divina Provvidenza, sante messe per i defunti, figure di santi.
Questa è comunque solo la premessa di ciò che accadrà di lì a poco, quando attraverso lo Ior passerà
gran parte della cosiddetta «maxitangente Enimont», conosciuta anche, con un’espressione che
parafrasa quella dell’ex rais Saddam Hussein, come «la madre di tutte le tangenti». Per capire di che
cosa si tratti bisogna risalire al maggio 1989 ovvero alla nascita di Enimont, gigante della chimica le cui
azioni sono, per l’80 per cento, equamente divise fra Eni, che è una società pubblica, e Montedison,
facente capo alla famiglia Ferruzzi di Ravenna.
Scaturisce da questa fusione uno dei maggiori gruppi chimici mondiali. Detentore della quota privata è
Raul Gardini detto «il Corsaro», inquietante figura di imprenditore- avventuriero, visionario, divorato da
grandi progetti, genero del fondatore Serafino Ferruzzi. Gardini, com’è nel suo temperamento, non si
accontenta della metà, vuole l’intera proprietà e comincia a scalare il gruppo dall’interno. Il presidente
dell’Eni, Gabriele Cagliari, chiede a quel punto di rompere il sodalizio con il «Corsaro». Ad appena un
anno e mezzo dalla nascita, il sogno di un gruppo chimico italiano di rilevanza mondiale è già in pezzi. A
Gardini viene offerta la scelta: o compra tutto o esce di scena. Decide per la seconda opzione e rivende
a Eni la sua partecipazione per la cifra di 2800 miliardi di lire (oltre 1,5 miliardi di euro).
La storia comincia a diventare molto losca, anche perché la cifra è chiaramente sproporzionata.
Diventa ancora più losca quando si viene a sapere che, per ottenere il be neplacito delle varie parti
interessate alla transazione (che sono molte), è stato necessario elargire cospicui bonifici sottobanco a
una quantità di partiti, prestanome, faccendieri, intermediari, per un totale compreso fra i 130 e i 170
miliardi di lire (la cifra esatta non è mai stata accertata). Ebbene: gran parte di questo denaro, una cifra
intorno ai 100 miliardi, transita attraverso lo Ior prima di essere trasferita su vari conti sparsi per il
mondo, a cominciare dalla Svizzera. I due protagonisti della vicenda, Raul Gardini e Gabriele Cagliari,
finiranno entrambi suicidi, allungando così la catena delle morti violente che sembrano essere la
maledizione di chi incrocia in qualche modo il suo destino con quello dello Ior.
Vero protagonista e distributore della maxitangente resta monsignor De Bonis. Nel suo libro Patria
1978-2008 Enrico Deaglio riporta, alla data del 27 aprile 1993, la seguente scena, che rende bene
l’atmosfera da cui è circondato questo disinvolto monsignore.
Siamo nella chiesa romana di Santa Maria della Fiducia, alla presenza di più di mille persone, quindici
cardinali, quaranta vescovi, l’ex ministro Colombo, l’ex presidente Cossiga. Si consacra a vescovo
monsignor Donato De Bonis, ex braccio destro dell’arcivescovo Paul Marcinkus, ex segretario generale
dello Ior, la banca del Vaticano. Il nuovo prelato si reca all’altare e proclama: «Voglio ringraziare
il presidente Andreotti per averci salvato, con i suoi consigli. In una notte fonda, nei nostri
uffici, con i suoi consigli, ci salvò da gravi rischi». Nella chiesa gremita parte un applauso che dura
molti minuti.
Senza un velo di pudore, De Bonis ringrazia Andreotti per l’aiuto ricevuto al tempo dello scandalo
Ambrosiano. Utile ricordare che il monsignore, nel caso di sua morte, aveva indicato proprio Andreotti
quale beneficiario del conto corrente «Fondazione Spellman».
In questa vicenda ormai diventata degna di un romanzo noir s’inserisce fra gli altri un personaggio
minore, ma altrettanto romanzesco: il suo nome è Luigi Bisignani. Dopo un inizio come giornalista in
un’agenzia di stampa, Bisignani diventa dirigente di aziende parastatali e impara presto a trafficare con
denaro proprio e altrui. Si iscrive alla P2 (tessera n. 1689), come sembra obbligatorio per ogni
faccendiere di quegli anni, e trova nella banca vaticana, gestita da De Bonis, un terminale per i propri
maneggi.
In breve: diventa anch’egli un protagonista di quella che sarà battezzata «Tangentopoli», pagando con
tre anni e quattro mesi di condanna gli errori propri ma, come vedremo, non solo quelli.
All’inizio del 1993 le procure della Repubblica di Roma e di Milano aprono indagini serrate sulla
maxitangente. Bisogna ricordare che cos’era l’atmosfera creatasi in Italia in quei mesi. L’azione dei
magistrati veniva seguita da un favore popolare che non di rado rasentava il fanatismo; i pubblici

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ministeri della procura di Milano erano considerati i vendicatori di ogni ingiustizia, in strada erano
applauditi al passaggio, incitati a proseguire nella loro azione. Alla luce di questa possente, ma anche
pericolosa ondata di consenso generale, la posizione di De Bonis diventa così imbarazzante che il
Vaticano si vede costretto ad allontanarlo dalla banca, assegnandolo a un ufficio più defilato. Diventa
l’assistente spirituale del Sovrano Militare Ordine di Malta, l’antica confraternita cavalleresca nata
nell’XI secolo per assistere i pellegrini in Terrasanta, oggi impegnata soprattutto nell’assistenza medico-
sociale e in altri interventi umanitari.
Anche se il nuovo incarico appare molto meno autorevole del precedente, l’intra prendente
monsignore continuerà ugualmente, e a lungo, a manovrare le leve segrete dello Ior.
I magistrati, aiutati anche da alcune eloquenti deposizioni, sono intanto riusciti a ricostruire la pista
seguita dal denaro della maxitangente: ormai è chiaro che alla fine di quel sentiero c’è la banca
vaticana, la quale, però, di fronte alle richieste di spiegazioni della magistratura, si limita a rispondere
che la richiesta dev’essere inoltrata ufficialmente, tramite rogatoria internazionale. Bisignani, annusata
l’aria, capisce che è il momento di sparire; chiude precipitosamente i conti, riempie alcune valigie con il
contante ricavato, si dà alla latitanza. Intanto il presidente Caloia, turbato dall’enormità dei traffici,
accusa apertamente De Bonis di «consapevole attività criminale». In ottobre scrive una drammatica
lettera al segretario di Stato vaticano Angelo Sodano. Nel documento, riprodotto nel libro di Gianluigi
Nuzzi, si legge fra l’altro che i titoli passati attraverso lo Ior
sono il risultato di pagamenti di tangenti a uomini politici per importi certamente ingenti e a loro
ritornati in forma pulita. È l’esatta replica dei meccanismi del passato… Si ha la netta sensazione di
trovarsi di fronte, tutti, a un potenziale esplosivo inaudito che deve essere doverosamente portato a
conoscenza delle più alte Autorità.
Sodano ne informa, infatti, Giovanni Paolo II, con il risultato che, quando in novembre arriva la richiesta
per rogatoria, l’atteggiamento vaticano è ancora una volta diviso. C’è chi sostiene che ormai è
inevitabile ammettere qualcosa; c’è chi obietta che – anche a voler seguire quella linea – è opportuno
svelare il meno possibile limitandosi a riconoscere i traffici di denaro che non possono essere negati,
ma tacendo del resto.
Soprattutto, si deve continuare a difendere l’immagine di De Bonis il quale, mandato allo sbaraglio,
potrebbe trascinare buona parte della gerarchia in uno scandalo senza precedenti.
Il cardinale venezuelano José Rosalio Castillo Lara, ministro del Tesoro nonché presidente della
commissione di vigilanza sullo Ior, viene incaricato di difendere la reputazione della Santa Sede. È anche
lui molto abile. Più volte intervistato, assicura che il Vaticano sta collaborando in modo totale con le
autorità della Repubblica, che lo Ior è vittima di manovre nate altrove: «Il Vaticano è stato usato per
un’operazione strumentale, della quale non conosciamo lo scopo».
In particolare, si dice certo che De Bonis ignorava l’uso illecito dei fondi passati per le sue mani. Non
manca comunque di ricordare che, a norma di Concordato, De Bonis, dirigente vaticano, non è
perseguibile da uno Stato straniero (cioè l’Italia). Capro espiatorio diventa a questo punto Luigi
Bisignani, sul quale viene scaricata la maggior parte delle responsabilità. Qualche mese dopo, rientrato
dalla latitanza, Bisignani cercherà di scansare il colpo, affermando che anche lui ignorava la natura
tangentizia di quel denaro.
Quale fu lo sviluppo della vicenda Enimont? La risposta alla rogatoria dei magistrati, abilmente redatta,
partirà per la procura milanese dopo due mesi circa, cioè in dicembre.
Si è riusciti a confezionarla in modo da accompagnare un minimo di ammissioni con tali professioni di
volontà di collaborare da farla apparire come il massimo che, nelle circostanze, è possibile fare.
Secondo la testimonianza di Carlo Sama, un altro genero del «fondatore» Serafino Ferruzzi, il prezzo
pagato allo Ior per «pulire» le tangenti è stato di 9 miliardi di lire.
Nel maggio 2009 il giornalista del «Corriere della Sera» Gian Antonio Stella ha intervistato Sama,
chiedendogli fra l’altro come mai venivano pagate tutte quelle tangenti ai partiti. Come fosse una cosa

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ovvia, la risposta di Sama è stata: «Per continuare a camminare per la nostra strada… Era impossibile
sottrarsi alla tangente».
Il processo per la maxitangente Enimont ha avuto inizio nel luglio 1994. Alla sbarra sedevano i maggiori
esponenti politici del paese, da Arnaldo Forlani a Bettino Craxi, da Umberto Bossi a Gianni De Michelis,
Giorgio La Malfa, Paolo Cirino Pomicino.
Nell’ottobre 1995 vennero quasi tutti condannati con pene poi confermate anche nei successivi gradi di
giudizio. Le vicende di Tangentopoli, in particolare quel processo, hanno suggellato la storia della Prima
repubblica, che s’è dunque chiusa non nell’aula del parlamento, ma in un’aula di giustizia. Nel 1994 un
nuovo partito si è presentato alle elezioni politiche; con una trovata geniale lo hanno chiamato con un
grido di incitamento sportivo: «Forza Italia!». Lo guida un imprenditore tanto discusso quanto dinamico,
che in quel momento si trova in assai cattive acque: Silvio Berlusconi, iscritto anch’egli alla P2 (tessera
n. 1816). In pochi mesi, con un autentico blitz, la struttura di Publitalia, una sua agenzia pubblicitaria,
viene trasformata in un partito politico, imponendosi in un paese devastato da una crisi senza
precedenti per la credibilità delle istituzioni.
Quanto allo Ior, rinnovato o no che fosse nei metodi e nella gestione, sparì dalle scene di cui era stato
protagonista sia con l’affare Ambrosiano sia con l’affare Montedison.
Di quella montagna di miliardi si sono per la gran parte perse le tracce. Comunque, la banca vaticana
non ha mai restituito nulla.
Alla fine di questo racconto si ripropone il quesito di fondo che il cardinale Camillo Ruini si poneva in
quel colloquio citato più sopra: «Bisogna riuscire a coniugare l’assolutezza morale con il realismo
storico, questa è la sfida».
Nel nostro caso
il realismo
storico ha
decisamente
vinto

575
Storia delle Banche
Da quanto esistono le banche? Chi furono i primi banchieri? Quali furono le prime operazioni bancarie?
L’uso di conservare in luogo sicuro i propri risparmi e di ricorrere ad altri per ricevere denaro a prestito, nei
momenti di necessità, è antichissimo. Nell’antica Grecia i
cittadini solevano affidare i propri averi nientemeno che ai
sacerdoti i quali li conservavano nelle tranquille solide mura
dei templi, certi che anche nei momenti di maggiore
pericolo, nei duri tempi delle invasioni straniere, quei piccoli
o grandi risparmi sarebbero stati rispettati, come erano
rispettati gli stessi Dei.
In epoche più progredite, però, e dopo alcune penose
esperienze dovute alla mancanza di rispetto dei luoghi sacri
da parte dei nemici vincitori, si sentì la necessità di trovare
alcuni privati cittadini che si occupassero non solo di
conservare o prestare danaro, ma anche, e principalmente, di
effettuare scambi tra monete di paesi esteri. Sorsero così i
primi antenati degli odierni banchieri: uomini attivi e di provata onestà che avevano le loro rudimentali botteghe
accanto ai grandi porti o, più semplicemente, che nei giorni di mercato esercitavano le loro funzioni nella
pubblica piazza.
Dette persone erano chiamate «trapezisti» e, almeno alle origini, erano per la massima parte stranieri, venuti
schiavi in Grecia, che avevano acquistato la libertà a costo di molte e dure fatiche. A citare un Rothschild è
proprio parlare di banche. A uno di questi banchieri famosi capitò una volta di spiegare come si fa a essere
attivi negli affari. A lui pareva che per prima cosa di dovesse nascondere quello che ci si proponeva di fare; poi,
e si va nel più difficile, bisognerebbe fingere dei progetti puramente immaginari. Da ultimo, bisognava dire
fuori dai denti quel che si vuole veramente fare: con il risultato che nessuno ci crede. E questo modo è il modo
migliore per riuscire negli affari. E’ l’estremo dell’astuzia. Coloro che dovevano intraprendere un viaggio si
fidavano talmente di questi rudimentali banchieri, da affidare loro talvolta anche l’inero proprio patrimonio,
sicuri come erano che, l’avrebbero ritrovato non solo intatto, ma aumentato degli interessi maturati nel
periodo della loro assenza. I banchieri romani, venivano chiamati «argentarii», o «nummularii»; e avevano
botteghe proprie in tutti i quartieri della capitale e spesso anche succursali sparse un po’ ovunque per il vasto
impero. Nessun commerciante, uomo d’affari, piccolo o grande proprietario, infatti, nei tempi dell’antica Roma
pensava di poter tenere il denaro al sicuro in casa; tutti sapevano che, solo dando i propri capitali ai banchieri,
ne avrebbero potuto ricavare un buon interesse. Quando un Romano doveva pagare somme rilevanti, poi,
aveva l’abitudine di portare dal proprio banchiere di fiducia il cliente e tramite il banchiere effettuava
pagamenti ed affari d’ogni genere.
Nel Foro, sotto gli archi dei templi di Giano e di Castore, sorgevano, in età imperiale, vere e proprie banche; e
tanto era considerata la professione dei banchieri, che ben presto si sentì la necessità di porre l’intera categoria
sotto l’alta protezione d’una divinità: fu scelto non si sa bene per quale misteriosa ragione, il dio Mercurio,
l’alato nume che tutelava contemporaneamente i ladri ed i bambini.
Nel Medio Evo, prima ancora che sorgessero i primi grandi banchieri che per secoli legarono il loro nome alla
storia di re e nazioni, esistevano molti «campsores», ossia cambisti: vale a dire funzionari che si occupavano di
cambiare rapidamente i tipi di moneta in uso in un determinato paese, con quelli in corso altrove: veri antenati
dei moderni cambiavalute, preziosissimi per rendere più agevoli e semplici i commerci ed i rapporti tra stato e
stato.
Più tardi, con il nome di «campsor» si indicò anche il banchiere vero e proprio; mentre il nome «banca» deriva
certamente dai banchi o tavoli sui quali i «campsores» posavano il denaro necessario per svolgere la loro
attività. Banchi coperti di panno verde, sui quali facevano spicco le borse ben ricolme ed i registri con i nomi dei
vari clienti. L’attività di quei banchieri, però, era in parte limitata dalle leggi della Chiesa, per la quale chi prestava
denaro, chiedendo interessi, era considerato peccatore.
Gli imperatori Costantino, Teodosio, Valentiniano, Arcadio, però, a poco a poco, con disposizioni sempre più
liberali, resero legale «l’usura» (così si chiamava l’interesse); e quando si giunse al XII secolo non esisteva in

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Europa banchiere che non facesse dell’usura la propria principale fonte di guadagno. I primi banchieri genovesi,
pisani, veneziani, fiorentini che appunto nel XII e nel XIII secolo iniziarono la loro attività, portando le loro sedi
sin nella lontana Inghilterra, in Francia, in Spagna, si dedicarono tutti indistintamente al traffico del danaro;
ossia dell’usura. Ma ben presto le loro pretese divennero eccessive, gli interessi richiesti parvero addirittura
passibili di pena, e, nel 1291, il re Filippo IV espulse dalla Francia, i banchieri italiani; nel 1240 Eduardo III li cacciò
dall’Inghilterra, ove poterono far ritorno solo dieci anni dopo, sotto l’egidia del pontefice; per essere, però,
nuovamente espulsi dopo poco tempo. I banchieri fiorentini, tra gli altri, quelli che maggiormente si distinsero
per abilità, intraprendenza, capacità organizzativa.
Le grandi famiglie di commercianti, quali i Bardi, i Peruzzi, gli stessi Medici, costituirono vere e proprie società
familiari, riunendo il capitale posseduto da ogni membro fino a formare colossali aziende, che divennero, nel
volgere di pochi decenni, arbitre della storia; non solo commerciale ma spesso anche politica di mezza Europa.
Avevano succursali in tutta l’Europa, in Africa, in Asia Minore: sovvenzionavano guerre, lotte tra famiglie rivali,
commerci in grande stile con i più lontani paesi dell’Oriente.
Quando, nel secolo XIV, per la ben nota vicenda, il re d’Inghilterra rifiutò di pagare ai banchieri fiorentini Bardi
e Peruzzi la favolosa somma di 1 milione e 365.000 fiorini d’oro che doveva loro, nel crollo che seguì l’aspra
contesa furono travolte infinite altre compagnie fiorentine: quelle degli Acciaiuoli, dei Corsini, dei Bonacorsi e
via dicendo; ma tanto ricca e tanto industriosa era in quel tempo la gente toscana, che nel volgere di pochi
anni la città si risollevò dal crollo pauroso e i suoi abili banchieri ripresero il loro posto di preminenza nel
mondo. La compagnia di Lorenzo e Giuliano dei Medici fu costituita nel 1461, con un capitale di 12.000 fiorini
d’oro. Nel 1475 furono in grado di prestare ad Edoardo IV d’Inghilterra ben 30.000 fiorini d’oro e divennero,
poi, banchieri e sovvenzionatori dell’arciduca d’Austria e del duca di Borgogna.
Nel secolo XV un po’ ovunque, per tutta l’Italia, fiorirono ricche e stimate compagnie bancarie: a Venezia il
famoso Banco Soranza, seguito da quello di (<Casa Priuli», e dal Banco Pisani, per non citare che i maggiori. A
Genova ricordiamo il grande Banco di San Giorgio; a Milano quello di Sant’Ambrogio sorto nel 1593; a Napoli il
(<Banco di Napoli», il più antico istituto di credito d’Europa, e, in seguito, i diversi (<Monti» (Monte di pietà, di
Sant’Egidio, dello Spirito Santo, dei Poveri) sorti come opere di carità per venire incontro alle necessità degli
strati più poveri della popolazione partenopea, dopo la cacciata degli Ebrei ad opera di Pietro da Toledo nel
1540: Ebrei che, malgrado i loro difetti, arrecavano tanti vantaggi a tutti i cittadini.
Nel secolo XVII sorse a Siena il (<Monte dei Paschi»; mentre nel secolo XIX si costituirono molte banche che
ancor oggi prosperano in Italia: le (<Banche Popolari» create a cominciare dal 1864; la (<Banca Commerciale
Italiana» nel 1894. E ora una curiosità: volete sapere quando ebbero origini le cambiali, (<croce e delizia» dei
nostri tempi? Secondo l’opinione più corrente le (<lettere di cambio» o (<cambiali» furono un’invenzione italiana
del Medioevo, allo scopo di rendere più facile ed agevole la circolazione del danaro. La più antica cambiale che si
conosca risale al lontano 1207 e in essa così si legge: (<Nell’anno 1207 Simone Rubens banchiere dichiara di aver
ricevuto L.34 in danari di Genova, con 32 danari di quali, Simone Rubens, fratello di lui, deve dare in Palermo 8
marchi di buon argento a colui che presenterà questa carta».
Il primo protesto noto, invece, risale al 1384 e venne elevato da un notaio genovese contro un tal Antonius
Laurentius. Ma prima di lui e, principalmente, dopo di lui quanti non onorarono il pagamento di una cambiale?

l'inflazione nascosta
Secondo la teoria economica insegnata agli studenti, l'inflazione è un male che occorre eliminare poiché corrode il
risparmio e viene a ridurrla. Per un risparmiatore, un ricco, l'inflazione è da proscrivere assolutamente. Per un
consumatore, l'inflazione è un aiuto che facilita i rimborsi dei crediti. Per un investitore, l'inflazione con i suoi tassi
d'interessi elevati è dissuasiva e preferisce mettere il suo denaro altrove piuttosto che di investire. Conseguenza:
l'apparato produttivo dopo alcuni anni d'inflazione è diventato obsoleto, vieillot, non è più produttivo e rischia di essere
superato da produttori che hanno investito in un contesto meno inflazionistico.

Ma questa teoria è puramente accademica o menzoniera poiché per il oligarchie finanziario, l'inflazione è un'arma, un
mezzo per arricchirsi. Il metodo economico che conduce rapidamente alla fortuna è relativamente semplice quando le
banche centrali sono la proprietà privata di una oligarchie finanziario:

1a tappa: creare ricchezze materiali e beni di produzione industriale. La condizione finanziaria si basa sulla moltiplicazione
crediti e la creazione di valuta. L'incentivazione dell'attività economica diventa forte fino ad un livello dove l'inflazione può
imballarsi e venire a rovinare la fiducia nella valuta. Più nessuno non vuole e non può pagare prezzi così elevati ed il ricorso al
credito diventa non realistico: perché prendere in prestito per rimborsare e pagare prezzi che non hanno più nessuna

577
giustificazione economica o morale.

2a tappa: basta per le banche centrali bloccare la valuta da esse e bloccare il rifinanziamento delle banche in valuta centrale
per causare una crisi finanziaria ed economica il cui risultato atteso è il crollo dei prezzi. È la banca centrale che decide di
propagare la voce nell'opinione pubblica che non c'è più fiducia nel sistema monetario. Prende poiché prima misura
normalmente un aumento importante dei tassi d'interessi. I beni materiali perdono i loro valori poiché gli operatori
economici che non hanno più valute sono obbligati a venderli ad un prezzo molto basso per ottenere un pagamento con il
poco di valuta che resta in circolazione poiché il credito non è più possibile.

3a tappa: quando i prezzi sono bassi, i dirigenti privati delle banche centrali possono inviare i loro gruppi riacquistare tutti i
beni materiali, immobili e mobili in seguito per rivenderli o affittarli a prezzi chiaramente superiori, soprattutto quando la
crisi è finita e che le banche centrali iniettano nuovamente liquidità nel circuito economico. Le popolazioni e le imprese che
pensavano di arricchirsi si sono in realtà lavorate a perdita per aumentare in modo phénoménale i banchieri proprietari
delle banche centrali.
L'ideale è di arrivare a sviluppare un periodo di forte crescita senza inflazione, poiché l'inflazione indebolisce il risparmio.
Dopo, è ancora più facile causare una nuova crisi economica e finanziaria.

Il sistema della riserva federale aggiunge uno strato inflazionistico supplementare a quest'armatura bancaria scabrosa.
Ad esempio, se la banca centrale detiene per 100$ di riserve auree in nelle sue casse e chiede un tasso di riserva del 10%,
può stampare fino a 1000$ di nuovi biglietti in deposito, che diventano le riserve delle banche commerciali. Le banche
commerciali ricevono questi 1000$, ma nella misura in cui è tenuta soltanto di mantenere un tasso di riserve del 10%, sono
in grado di moltiplicare questi 1000$ in 10000$ sotto forma di prestiti basati sul sistema delle riserve frazionarie. Si crea così
una piramide invertita o 100$ di valore in oro, o da valuta reale, in fondo della piramide, si trasforma in 10000$ di valuta
fiduciaria al suo vertice. Per il fatto che questi 10000$ di nuova valuta circolano nell'economia, ciò fa montare i prezzi, che
abbassa così il potere d'acquisto dei cittadini ordinari.

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I SOCI DELLA BANCA D’ITALIA

Ecco dimostrato che la Banca d’Italia è un istituto privato, ecco a chi appartiene, ed ecco da chi viene controllato, è ovvio che gli azionisti di
maggioranza che hanno più quote sono quelli che hanno maggior potere decisionale.

Dopo lo scoppio dello scandalo Monte dei Paschi di Siena mi è venuta la curiosità di sapere chi sono i
maggiori azionisti delle banche in cui versiamo ogni mese il nostro stipendio.

Una società quotata in borsa deve rendere noti gli azionisti che superano una quota percentuale del capitale
sociale che, se non sbaglio, è il 2%. Dato che il capitale delle società quotate è molto spesso frazionato in tanti
piccoli e piccolissimi azionisti, possedere una quota al di sopra di quella soglia significa avere un certo peso
nelle assemblee dei soci.

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Dalla mia ricerca, limitata alle banche italiane, ho riscontrato che ci sono diverse tipologie di soci:

- le fondazioni bancarie;
- le società di investimento private;
- le altre banche, comprese quelle centrali;
- le grandi aziende del settore industriale/commerciale.
Le fondazioni bancarie sono enti sotto l’influenza politica perché i rappresentanti, che decidono la gestione
del loro patrimonio, vengono normalmente nominati da: regioni, comuni, province, università, camere di
commercio e altri enti pubblici.

A loro volta poi, coloro che vengono scelti per amministrare le fondazioni nominano il gruppo direttivo delle
banche di cui sono proprietarie. In Italia le fondazioni bancarie posseggono importanti pacchetti azionari di:
- Monte dei Paschi di Siena (Fondazione MPS 34,94%);
- Intesa San Paolo (Compagnia di San Paolo 9,72%, Fondazione Cariplo 4,95%, Fondazione C.R. Padova e
Rovigo 4,68%, Fondazione Ca.Ris.Bo. 2,02%);
- Banca Carige (Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 47,16%);
Invece, le società finanziarie, solitamente estere, detengono il controllo di Unicredit, in cui le fondazioni
bancarie hanno solo un ruolo marginale (Fondazione Cariverona 3,53% e Fondazione Cassa di Risparmio di
Torino2,51%).

Tra questi fondi d’investimento troviamo:


- Aabar Luxembourg s.a.r.l. (6,50%): è una controllata del fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti. Gli
amministratori di questa società siedono anche nei direttivi di altre imprese del settore chimico e petrolifero;
- BlackRock Inc. (5,04%): Wikipedia la indica come la più grande società d’investimento al mondo. Il Presidente
e fondatore è Laurence Douglas "Larry" Fink che a quanto pare è un sostenitore del partito Democratico
(americano). Questa società possiede anche il 5,01% di UbiBanca e il 3,26% della Banca Popolare di Milano;
- PGFF Luxembourg s.a.r.l. (5,01%): controllata dall’operatore di private equity britannico Pamplona Global
Financial Istitutions con sede a Londra, New York e Malta.
Con percentuali inferiori ci sono anche: la Bank of Libya, la Carimonte Holding s.p.a., il gruppo Allianz e
laDelfin s.a.r.l. che risulta essere una finanziaria del gruppo Luxottica di Leonardo Del Vecchio.
Oltre alla Bank of Libya, un’altra banca centrale, la Norges Bank, ha acquistato diversi pacchetti azionari di
istituti di credito italiani: il 2,81% del Banco Popolare (ex Banca Popolare di Lodi), il 2,20% della Banca Popolare
di Milano, il 2,18% di UbiBanca, e il 2% di Unipol Gruppo Finanziario s.p.a. (la controllante al 67,74% di Unipol
Banca).

Ci sono poi le banche possedute da altri istituti di credito:

- Cariparma è per il 75% della francese Credit Agricole S.A.;


- BNL è al 100% una controllata di BNP Paribas;
- Le banche on line CheBanca (gruppo Mediobanca), Fineco Bank (gruppo Unicredit) e IW Bank (80,47%
UbiBanca) e il Conto Arancio di ING Group (ABN Amro Holding N.V. 5,12%, Fortis 5% e Aegon 5%).
Mediobanca è controllata da banche quali: Unicredit (8,71%) e Mediolanum (3,42%) proprietà a sua volta della
famiglia Doris e del gruppo Fininvest, e dalla assicurazione Groupama (4,93%), ma anche da:
- gruppo Bolloré (6%) che è il leader mondiale dei trasporti e della logistica;
- gruppo Premafin (3,87%) riconducibile a Salvatore Ligresti;
- gruppo Italmobiliare (2,62%);
- gruppo Benetton (2,16%);
- gruppo Fininvest di Berlusconi (2,06%).
La compagine azionaria del Credito Emiliano è così composta:
- Cofimar s.r.l. (19,97%);

580
- Max Mara Fashion Group s.r.l. (8,10%);
- Max Mara Finance s.r.l. (8,02%);
- Pictet & Cie s.a. (4,99%);

- Fincorrad (3,28%);

- Eredi Savioli s.r.l. (3,13%);

- Padana Tubi e Profilati Acciaio s.p.a. (2,14%).


Ci sono infine molte banche popolari, che hanno scelto la forma di società cooperativa, in cui il capitale è così
frazionato che nessun socio possiede più del 2% del capitale.

581
I SOCI DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA (BCE)

I SOCI DELLA FEDERAL RESERVE U.S.A.


Rothschild Bank di Londra Kuhn Loeb Bank di New York
Warburg Bank di Amburgo Israel Moses Seif Banks d’Italia
Rothschild Bank di Berlino Goldman, Sachs di New York
Lehman Brothers di New York Warburg Bank di Amsterdam
Lazard Brothers di Parigi Chase Manhattan Bank di New York
I personaggi qui sotto possedevano banche che a loro volta possedevano azioni della FED. Le banche elencate hanno
un controllo significativo sul New York FED District, che controlla gli altri 11 FED Districts. Queste banche sono in parte
possedute da stranieri e controllano la New York FED District Bank:

First National Bank di New York Levi P. Morton


James Stllman National City Bank, New York M.P. Pyne
Mary W. Harnman George F. Baker
National Bank of Commerce, New York Percy Pyne
A.D. Jiullard Mrs.G.F. St. George
Hanover National Bank, New York J.W. Sterling
Jacob Schiff Katherine St. George
Chase National Bank, New York H.P. Davidson
Thomas F. Ryan J.P. Morgan (Equitable Life/Mutual Life)
Paul Warburg Edith Brevour T. Baker
William Rockefeller

582
DOSSIER GOLDMAN SACHS

Un’inchiesta della procura di Bolzano rischia di creare qualche problema alla corazzata e ai suoi uomini più in
vista. Un vorticoso giro di fondi neri ha già portato alle dimissioni del vertice tedesco di Siemens per l’acquisto
della nostra Italtel. Entriamo fra i segreti di Goldman, da sempre in feeling con l’establishment ulivista. E diamo
un’occhiata ad una Cupola di nome Bilderberg...

La sera andavamo alla Goldman...


Andrea Cinquegrani – Tratto da “ La Voce delle Voci” luglio 2007 Sito
ufficiale http://www.lavocedellacampania.it

<Ma Siete Proprio sicuri che sia solo l'Unipol all'origine della guerra tra Vincenzo Visco e le fiamme gialle di
Milano?
Potrebbe esserci qualcos'altro. Forse delle indagini molto delicate che puntano in alto, molto in alto». E' una
voce che corre fra i corridoi del palazzo di giustizia, sempre più al centro di veleni e polemiche. <Quindici
anni fa - osserva una toga - partiva la stagione di Mani pulite, ora ci ritroviamo con un livello di corruzione
ancora più invasivo, perché come dice Davigo le tecniche si sono modemizzate. E i partiti sono sempre più
lontani dai bisogni reali del paese». E pensare che la procura "rossa" oggi si ritrova quasi a "rimpiangere"
il Berlusconi che non oppone il segreto di stato sul caso Abu Omar...

Passiamo ad alcune indagini "bollenti", a delle possibili "piste". Una su tutte. 19 febbraio 2007. I militari
della Guardia di Finanza perquisiscono gli uffici milanesi della maxi banca d'affari Goldman Sachs,
sempre più alla ribalta delle cronache economico-finanziarie sul fronte "salvataggi" e "privatizzazioni".
Fra le varie carte sequestrate, spuntano due documenti: un misterioso file "M Tononi / memo - Prodi
02.doc”; e una lettera inviata nel 1993 dalla sede Goldman Sachs di Francoforte alla Siemens, a
proposito di "un buon affare" sull'Italtel. A rivelare la circostanza - nel fragoroso silenzio di quasi tutti i
media nostrani - è un giornalista del Daily Telgraph, Ambrose Evans Pritchard, il quale punta i riflettori
su un'inchiesta della procura di Bolzano, gemella di svariate altre indagini in mezza Europa e che
hanno portato, mesi fa, alle clamorose dimissioni del numero uno di Siemens, Heinrich Von Pierer,
fidato consigliere economico del cancelliere Angela Merkel (una sorta di Angelo Rovati in salsa
tedesca). Giovane assistente di Romani Prodi durante le presidenze Iri, Massimo Tononi (l'M Tononi
del file) è oggi sottosegretario all'economia, in prima fila nella redazione del contestatissimo piano
Rovati per il riassetto Telecom, nel pedigree la poltrona di super manager di Goldman Sachs nello
strategico settore "fusioni e acquisizioni imprese".

BOLZANO INDAGA

583
I magistrati di Bolzano indagano per concussione, corruzione e riciclaggio sulla vendita nel '94 di uno dei
gioielli di casa Iri nel settore delle telecomunicazioni, Italtel, passato alla tedesca Siemens che batté la
concorrenza della francese Alcatel. A favorire l'operazione (con un advisor del calibro di Goldman
Sachs), una montagna da ben 400 milioni di euro, fra tangenti e fondi neri, a cominciare dai lo miliardi di
vecchie lire transitati dai conti correnti di Siemens a quelli dell'ex vertice di Italtel Giuseppe Parrella,
originario di Benevento e trapiantato a Bolzano, finito in galera. Fra l'altro, su un conto corrente di
Innsbruck intestato a Siemens Ag, tra il '94 e il '99 sarebbero stati movimentati 140 milioni di marchi, 80
milioni degli attuali euro (senza contare le triangolazioni con altre banche e paesi, via Londra e via Tokio
in particolare). Nella massa "nera" spuntano anche i lo milioni di marchi bonificati a luglio '97 dai conti
Siemens di Innsbruck verso quelli di Goldman Sachs: all'appello, però, manca una qualsiasi fattura o
pezza d'appoggio, visto che Goldman era l'advisor.. <Possiamo escludere che nella nostra indagine sia
coinvolto il presidente del consiglio Prodi*, buttano acqua sul fuoco sia il procuratore capo Cuno
Tarfusser che il pm Guido Rispoli, titolare delle indagine Eppure gli inquirenti - commenta Pritchard -
<stanno esaminando i compensi erogati all'attuale premier da Gold-man Sachs. Mister Prodi ha ricevuto 1,4
milioni di sterline tra il 1990 e il 1993 (ai tempi della presidenza Iri, ndr) attraverso una società di Bologna
chiamata "Analisi e Studi Economici", di cui è titolare insieme a sua moglie. Le segretaria della ditta ha poi
detto al Daily Telegraph che molto di quel denaro veniva da Goldman Sachs*. Il giornalista inglese fornisce
ragguagli circa il contenuto della missiva sequestrata a Milano dalle fiamme gialle: <la lettera diceva: la
"conoscenza dell'Iri e del suo management da parte della Goldman Sachs "può essere di estrema
importanza in una trattativa. Da marzo 1990 il nostro primo consulente in Italia è il professor Romano
Prodi"*. Il quale precisa - <è stato nel libro paga Goldman Sachs dal 1990 al 1993, e poi di nuovo nel 1997,
dopo la sua prima prova come premier*.

Quasi 150 anni di vita e di affari nel carniere (venne fondata nel 1869 a Manhattan da due immigrati
tedeschi, Marcus Goldman e Samuel Sachs), la super banca d'affari oggi leader a livello internazionale
nell'ultimo quindicennio s'è specializzata nella compravendita di attività economiche strategiche (nel
mirino, sul fronte italiano, le "svendite" del patrimonio parastatale). Due freschi esempi: per 3,7 milioni
di euro ha rilevato il 51 per cento del pacchetto azionario di Karstadt, numero uno del ricco settore
immobiliare tedesco. Poi ha messo a segno un colpo da novanta nel mercato inglese, rilevando per 4
milioni di euro la Associated British Ports. Nel Belpaese ha sempre coltivato l'hobby dei mattoni,
conducendo in porto, soprattutto dall'inizio del 2000, una serie di operazioni: dall'Eni in vena di
dismissioni compra per 3000 miliardi di vecchie lire un'area da 300 mila metri quadrati a San Donato
Milanese: partner nel business il suo stesso fondo, Whitehall. E' con Morgan Stanley, invece, che
rastrella immobili dalla crema delle assicurazioni, Bas e Toro, quindi Unim; per poi fare shopping tra
quelli targati Fondazione Cariplo.

L’aperitivo giusto per passare quindi al settore industriale, dove Goldman punta subito in alto: ovvero ad
alcune prestigiose sigle del nostro gotha imprenditoriale, come Pirelli Cavi di Marco Tronchetti Provera
e Management & Capitali, il fondo creato da Carlo De Benedetti (e nel quale stava per fare il suo
ingresso addirittura il cavalier Silvio Berlusconi, operazione poi rinviata a "tempi migliori”. Un curriculum
che s'ingrossa mese dopo mese, anno dopo anno, business dopo business. Fra le chicche, il ruolo di
"advisor" nelle compravendite di Antonveneta e BNL, passate rispettivamente sotto il controllo della
olandese Abn Ambro e della francese Paribas, dopo le note vicissitudini. A quell'epoca, il numero uno di
Goldman Sachs in Italia era Mario Draghi, entrato in pompa magna nello staff di vertice del colosso
(addirittura vicepresidente del gruppo) appena lasciata la poltrona di direttore generale del Tesoro (e

584
responsabile delle privatizzazioni...): portata a termine la “mission", Draghi potrà tranquillamente fare il
suo ingresso trionfale al vertice di Bankitalia, dopo la bufera che aveva travolto l'ex governatore Antonio
Fazio.

Negli ultimi mesi, non c'è praticamente operazione finanziaria da novanta che non veda far capolino
l'ombra lunga di Goldman Sachs. Scende in pista per risollevare la disastrata Alitalia, corre in soccorso di
Italease, insieme al gruppo Caltagirone cerca di mettere le mani sui fondi immobiliari di Pirelli Reul
Estate targati Berenice e Tecla. <Ormai è la regina incontrastata del mercato finanziario europeo - osserva
un operatore milanese - e l'Italia è diventata la prima terra di conquista. A prezzi ottimi, senza troppa
concorrenza e, soprattutto, con un consenso che più unanime non si può». <E adesso lo sarà ancora di più,
con la fresca nomina dell'alter ego di Berlusconi, Gianni Letta, a numero uno di Goldman per l'Italia e
membro del suo prestigioso international advisory board, la poltrona che Prodi aveva occupato una
quindicina d'anni dopo aver lasciato la presidenza Iri. Quindi adesso Goldman è perfettamente trasversale,
va bene a tutti*.
Nel pantheon del colosso Usa, dunque, non ci sono solo i prodiani di stretta osservanza come Tononi e
Carlo Costamagna (in rampa di lancio per le poltronissime di Eni o Enel del dopo Paolo Scaroni e Fulvio
Conti), come il governatore Draghi o l'ex commissario Ue Mario Monti (un altro che piace ai due Poli),
ma ora entrano a pieno titolo i portabandiera del Cavaliere.

DA GOLD A BILD
Stesso copione sol palcoscenico - opportunamente "coperto" - di Bilderberg, la supercupola
internazionale degli affari in vita dal 1954 e che ai suoi summit annuali vede riunirsi il gotha della finanza
internazionale, con accorsato codazzo di industriali, politici, giornalisti (pochi e con le consegne del
silenzio mediatico). il meeting di quest'anno si è svolto dal 31 maggio al 3 giugno al Klassic Hotel di Silviri,
a una quarantina di chilometri da Istambul. Tre anni fa era stata la volta di Stresa, nella incantevole
cornice del lago Maggiore, ancor prima a Sintra, in Portogallo (in quella occasione il governo di quel
paese venne lautamente finanziato dal gruppo allo scopo di allestire <un servizio militare compreso di
elicotteri per garantire la privacy e la sicurezza dei partecipanti»).

Al centro dei lavori, quest'anno, il grande business dell'energia e, soprattutto, riflettori puntati su
petrolio e riserve di gas. Ma anche su grosse aree geografiche. In testa, ovviamente, il problema-Iraq:
come dividerlo in tre o quattro nazioni. A ruota l'Iran: i tempi dell'invasione e chi vi prenderà parte.
Sullo sfondo, l'altro grande nemico, la Cina , il cui fantasma può sicuramente giustificare l'aumento
delle spese militari Usa e non solo. Sul versante interno, la nuova organizzazione degli States, a cavallo
di "North American union" "American Union" e "Pacific Rim Union". Ancora: la creazione - come cuneo
per contrastare gli interessi sovietici - del "Free Great Kurdistan", il Grande Kurdistan Libero, capace di
inglobare pezzi di Iran, Iraq e Turchia. Insomma, ti rivolto il mondo come un calzino alla faccia di tutti i
parlamenti e tutte le democrazie.
Ecco cosa scrive un regista dissidente turco, Timucin Leflef, che da anni vive in Irlanda: <Se al summit
partecipano gente come Kissinger, Wolfowitz e Rumsfeld e altri guerrafondai del loro calibro, è naturale
che venga affrontato il tema di una nuova guerra, che porta profitti per l'industria bellica. Sarà l'Iran il
prossimo scenario? E forse finirà per essere proprio la Turchia una pedina essenziale nello scacchiere? Se
Kissinger nel suo ultimo libro "Anni nucleari e politica estera" teorizza il fatto che oggi non vi può essere
conflitto senza l'uso di armi atomiche, vuol dire che anche il nostro paese ne sarà coinvolto?».

585
<L’unico giornalista turco - continua il regista - invitato quest'anno è Cegiz Candar, del Turkish Referans
Newspaper, che in un articolo ha parlato della sua colazione di lavoro, lo scorso 3 aprile a Washington, col
suo amico intimo Wolfowitz. Sono letteralmente sbigottito dell'assoluta mancanza di dibattito, in Tuchia,
circa l'incontro dei Bilderberg nel nostro paese. Non ne ha scritto alcun giornale. Sono ancora più offeso,
come cittadino, per il fatto che il nostro governo ha permesso un simile incontro, per di più segreto, sul
nostro territorio. Se il gruppo Bilderberg non ha niente da nascondere, dovrebbe dare libero accesso alle
discussioni o quantomeno consentire delle trascrizioni perché i cittadini siano informati. Invece niente. Il più
totale silenzio».

Sottolineano alcuni giornalisti investigativi della Bbc: <Si tratta di una delle associazioni più controverse
dei nostri tempi, da alcuni accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto
viene detto nel corso degli incontri è mai trapelata». E poi il reporter di un quotidiano di Bristol, Tony
Gosling: <Secondo alcune indiscrezioni che ho raccolto, il primo luogo nel quale si è parlato di invasione
dell'Iraq da parte degli Usa, ben prima che ciò accadesse, è stato nel meeting 2002 dei Bilderberg».
Secondo lo studioso di ordini e associazioni paramassoniche Giorgio Bongiovanni, <Bilderberg
rappresenta uno dei più potenti gruppi di facciata degli Illuminati, costituito per contribuire alla creazione di
un Nuovo Ordine Mondiale e di un Governo Mondiale entro il 2012. Sembra che le decisioni più importanti a
livello politico, sociale, economico-finanziario per il mondo occidentale vengano in qualche modo ratificate
dai Bflderberg».

Il Gruppo nasce nel 1952 ma viene ufficializzato due anni più tardi, a giugno '54, quando un ristretto
manipolo di vip dell'epoca si riunisce all'hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Due i grandi
promotori dell'iniziativa: sua maestà il principe Bernardo de Lippe, olandese, ex ufficiale delle SS, in
prima linea fino a quando non verrà travolto dallo scandalo Lockheed; e Joseph Retinger, faccendiere
polacco al centro di una fittissima trama di rapporti finanziari internazionali. I primi incontri si svolgono
esclusivamente in paesi europei, solo dall'inizio degli anni '60 anche negli Usa. Al summit di Stresa, sul
totale di 126 partecipanti, 33 sono statunitensi; a ruota il nostro Paese (con 16), seguono distanziate Gran
Bretagna (9), Germania (8) e poi alla spicciolata tutte le altre nazioni, una trentina in tutto.

VIP IN BILD
Ecco alcuni nomi delle nostre delegazioni. Della pattuglia presente a Stresa facevano parte Rodolfo De
Benedetti, Franco Bernabè, Mario Draghi, Gabriele Galateri, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa,
Corrado Passera, Paolo Scaroni, Domenico Siniscalco, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera. «Guarda
caso - commenta qualcuno in Borsa - c'erano tutti gli ultimi ministri dell'Economia, sia del Polo che
dell'Unione». Nel corso degli anni precedenti, folto anche il parterre politico, con alcuni esponenti della
prima repubblica (Gianni De Michelis, Giorgio La Malfa , Claudio Martelli, Virginio Rognoni), Romano Prodi
ed Emma Bonino, in qualità di presidente e di commissario Ue, Walter Veltroni, al tempo direttore
dell'Unità. Super qualificato il team economico-finanziario: Giovanni e Umberto Agnelli più Paolo Fresco
per la Fiat; Renato Ruggiero (trascorsi Fiat, poi ministro per il Commercio Estero e una rapida parentesi alla
Farnesina nel governo Berlusconi); Innocenzo Cipolletta, direttore generale di Confindustria, Rainer
Masera, al timone di Imi San Paolo, Alessandro Profumo, oggi vertice del colosso nato dalla fusione di
Unicredit e Capitalia.

586
Ma vediamo i pezzi da novanta che si sono radunati al sole di Istanbul. Josè Barroso, presidente della
Commissione europea, Carl Bildt, ex premier svedese, Henri de Castries, presidente di Axa, George David,
al vertice di Coca Cola, John Elkan, vice presidente Fiat, Timothy Geithner, numero uno della Federal
Reserve Bank di New York, Jaap Hoop de Scheffer, segretario generale Nato, Vernon Jordan, direttore
generale di Lazard Freres, Henry Kissinger, presidente della Kissinger Associates, Bernard Kouchner
ministro degli esteri francese, Ed Kronenburg, direttore del quartier generale Nato, William Luti, del
National Security Council statunitense, Frank McKerma, ambasciatore Usa e membro del gruppo Carlyle,
Mario Monti, presidente della Bocconi, Craig Mundie della Microsoft Corporation, Tommaso Padoa
Schioppa, ministro dell'economia, Richard Perle, dell'American Enterprise Institute far Public Policy
Research, David Rockefeller (non ha bisogno - anche per gli organizzatori - di qualifiche), Matias Inciarte,
vice presidente del Grupo Santander bank, Dennis Ross, responsabile del Washington Institute far Near
East Policy (la politica del vicino Est), Otto Schily, ex ministro tedesco degli Affari interni, Jurgen Scrempp,
ex presidente della tedesca Daimler Chrysler, Peter Suterland, presidente di Goldman Sachs International,
Jean Claude Trichet, della Banca Centrale Europea, James Wolfensohn, inviato speciale (del governo USA)
per il “disimpegno di Gaza” (Gaza Disengagement)
L'anonimo edificio color ruggine al numero 85 di Broad Street, nella parte bassa di Manhattan, non sembra
un posto che valga la pena di fermarsi a guardare, ed è proprio quello che piace a coloro che ci lavorano.
Gli uomini e le donne che in un piovoso mattino vi sbarcano nella tipica tenuta di Wall Street - abiti scuri,
ventiquattrore e BlackBerrys – sono molto riservati. Vanno rapidamente dalle Lincoln nere all'edifico
attraversando praticamente il nulla: nessuna targa sulla facciata o indicazione nel vestibolo, nulla che
permetta di collegare il sorvegliante armato all'esterno con l'attività svolta all'interno. C'è un buon motivo
per tutta questa segretezza: il numero 85 di Broad Street, New York, NY 10004, è dove ci sono i soldi, tutti i
soldi.

È il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare e, dicono
molti, è una forza politica più potente di qualsiasi governo. La gente che lavora oltre le porte vetrate fa più
soldi di molti stati. I beni ammontano complessivamente a 1 trilione di dollari, le entrate annuali sono
dell'ordine di decine di miliardi, i profitti, vari miliardi, vengono generosamente ridistribuiti all'interno.

In quest'anno di crisi lo stipendio medio di ciascuno dei 30.000 dipendenti dovrebbe raggiungere la cifra
record di 700.000 dollari, con picchi di varie decine di milioni (centinaia di migliaia di volte più di un
inserviente della stessa impresa). E quando avranno finito di diventare "schifosamente ricchi a 40 anni", i
funzionari non si ritroverebbero in brache di tela nemmeno se l'attività dovesse andare a carte
quarantotto; verrebbero paracadutati in uno dei prestigiosi posti politici negli USA o all'estero, facendo
nascere il sospetto che "governino il mondo". Il numero 85 di Broad Street è la sede della Goldman Sachs.

La più famosa banca d'investimenti si nasconde dietro la piena di denaro che genera e fa piombare su
Manhattan, sulla City di Londra su e buona parte delle altre capitali finanziarie in tutto il mondo. Ma adesso
i maghi occulti dell'impero bancario sono obbligati a esporsi alla fredda luce del giorno. Pubblico, politici e
stampa ritengono che la crisi creditizia sia la conseguenza delle spericolate attività di trading delle banche
e in primo luogo della Goldman, quella di più successo tra le sopravvissute. Politici e commentatori fanno a
gara per denunciare la Goldman con termini sempre più pesanti: "ladri tra i ladri", "vandali economici",
"capitalisti di rapina". Vince Cable, portavoce del Lib Dem Treasury, confronta i recenti eccezionali risultati

587
della banca (un profitto di 3,2 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre) e i previsti bonus con la
situazione lavorativa e le entrate della gente comune nel 2009.

Negli USA la situazione è ancora peggiore. La rivista Rolling Stone ha pubblicato un articolo che descrive la
Goldman come "un'enorme sanguisuga che succhia incessantemente sangue se solo sente odore di soldi".
Nel suo ultimo documentario (Capitalism: A Love Story), Michael Moore si presenta al numero 85 di Broad
Street con un furgone portavalori, tira fuori un sacco contrassegnato da un enorme dollaro, si volge verso
l'edificio e urla: "Siamo qui per riprenderci i soldi dei cittadini americani!".

Di colpo la reputazione della Goldman è


diventata ancora più tossica degli swap e
degli altri incomprensibili strumenti
finanziari, e questo danneggia gravemente
qualcosa che la banca considera al di sopra di
tutto: gli affari. La Goldman, principale
obiettivo della rabbia popolare e dei politici,
e potenziale prima vittima di nuove regole
draconiane, ha quindi deciso a malincuore
che è arrivato il momento di parlare e
combattere. Ed ecco perché, in una luminosa
mattinata autunnale in cui tutto sembra
possibile – anche un invito a pranzo con i
padroni dell'universo – mi sono ritrovato a
passare dinanzi alla guardia che aveva
bloccato Michael Moore e ad entrare
nell'edificio senza nome.

"Ah! Ci ha sorpreso a complottare in tempo reale", dice Lloyd Blankfein, staccandosi da un gruppo di alti
dirigenti che stanno discutendo il suo viaggio a Washington del giorno precedente. Blankfein, 55 anni,
presidente e CEO della Goldman,
abito scuro e vivace cravatta di
Hermès ornata con piccole biciclette
rosse, e ha tra le mani un'enorme
tazza di caffè. Forse è la caffeina, o
forse la cravatta (un regalo
d'anniversario di sua figlia), certo è
che è in forma perfetta per uno che
tutti sembrano odiare. "Qui è come
un safari", scherza, "e lei è venuto a
osservare gli animali".

Blankfein potrebbe essere il Dio Sole


di Wall Street, ma con l'attuale
tempesta economica non ci tiene a

588
farlo sapere, e qualsiasi segno di status symbol o, orrore!, ostentazione viene cancellato dalla sua vita,
almeno pubblicamente. Prendiamo ad esempio il suo ufficio al 30° piano: le sedie sono le stesse di quando
diventò CEO tra anni orsono, non c'è traccia dei tappeti tessuti a mano da 87.000 dollari o dei cestini per
rifiuti da 5.000 dollari che fanno parte della tradizione di Wall Street, nessun segno di esuberanza
irragionevole. Solo caffè, che arriva freddo. Il giusto tono per il lavoro in corso. Il grande mago di Wall
Street si sta preparando per la più difficile vendita della sua vita: è qui per esaltare il buon vecchio
capitalismo, le banche d'investimento, e la Goldman Sachs.

Fortunatamente per lui, e per la sua impresa, è un venditore maledettamente in gamba. Comincia con un
tono umile: si rende conto che "la gente ne ha le palle piene, è incavolata, da fuori da pazza" per il modo
d'agire delle banche. La Goldman ha una parte di colpa per gli sconvolgimenti che hanno quasi distrutto il
sistema finanziario mondiale: come molte altre banche ha prestato troppo denaro, per la prima volta in
oltre dieci anni l'anno scorso ha registrato un trimestre in perdita e ha finito col prendere in prestito da
Washington capitali bail-out. "Lo so che se mi spaccassi il collo la gente gioirebbe" aggiunge. Ma poi passa
pian piano a difendere la funzione del sistema bancario moderno. "Svolgiamo una funzione fondamentale"
sostiene, smettendola di autoflagellarsi. "Aiutiamo le aziende a raccogliere capitale e a crescere. E le
aziende che crescono creano ricchezza, che a sua volta permette alla gente di trovare posti di lavoro, e
questi generano a loro volta altra crescita e altra ricchezza. È un circolo virtuoso". Per rendere
inattaccabile il suo punto di vista, fa un'affermazione sorprendente: "Svolgiamo una funzione sociale".

Funzione sociale? Tutti quelli che hanno perso il lavoro o si sono visti decurtare gli stipendi, grazie alle
banche che avevano rifilato loro ipoteche sospette e prospettato investimenti talmente complessi che
nemmeno chi li vendeva sapeva di cosa si trattava, sarebbero ben contenti di spiegargli dove ficcarsi i suoi
scopi sociali. Blankfein è un ottimo propagandista della creazione di ricchezza; ma della sua ricchezza. Non
è il ricco rampollo che tesse elogi del capitalismo selvaggio dal suo ovattato nido d'aquila al 30° piano; nato
nel duro quartiere del Bronx da un impiegato postale e una receptionist, fu il primo nella sua famiglia a
frequentare le scuole superiori ed entrò ad Harvard grazie all'aiuto finanziario ricevuto.

Anche se si è assegnato uno stipendio annuale superiore a quello che quasi tutti noi potremmo mai
sperare di ricevere (68 milioni di dollari nel solo 2007, un record tra i CEO di Wall Street, e oltre 500 milioni
di dollari in azioni della Goldman) continua a definirsi "un semplice lavoratore".

Ma se parlassimo dei capi d'accusa? I banchieri hanno portato il mondo sull'orlo della bancarotta, e invece
di fare l'unica cosa giusta, buttarsi dalla finestra, hanno implorato i governi per riuscire a succhiare i soldi
dei contribuenti e farla franca. Ora, esattamente un anno dopo, si comportano come se non fosse
accaduto nulla: giocano e vincono coi nostri risparmi. Nel secondo trimestre i profitti della Goldman hanno
raggiunto la cifra record di 3,4 miliardi di dollari, in buona parte guadagnati negoziando azioni, valute e
beni patrimoniali.

La Goldman ha ricominciato a farlo per due buoni motivi: in primo luogo perché i mercati globali sono in
netta ripresa (un recupero del 50% dai minimi toccati con la crisi creditizia, grazie ai nuovi capitali, in buona
parte pubblici, immessi nei circuiti finanziari), e in secondo luogo perché – con Lehman Brothers e Bear
Stearns fuori gioco, Merrill Lynch una pallida ombra di se stessa, Citigroup e UBS senza la potenza di un
tempo – la banca ha ora messo le mani su una fetta più grande della torta. "Ce ne f*** dei concorrenti.

589
Abbiamo di nuovo un bilancio florido e un gruzzolo più grande e ricco da spartirci"; è così che i banchieri
della Goldman presentano la situazione. Non c'è da stupirsi se la banca sta accantonando oltre 20 miliardi
di dollari da distribuire in stipendi e bonus.

Giusto e lucrativo. Ma non sarà invece piuttosto ingiusto? La Goldman non sta per caso agendo come
l'equivalente moderno dei pescecani di guerra, avvantaggiandosi della crisi globale e delle misure di
emergenza dei governi per rastrellare milioni? Persino l'esperto finanziere George Soros sostiene che gli
enormi profitti delle banche di Wall Street sono "regali mascherati" dello stato.

Blankfein respinge l'insinuazione che la Goldman abbia avuto bisogni di capitali a fondo perduto e, per
estensione, rifiuta l'idea che la società stia ora approfittando dell'aiuto pubblico. Certo, ha ricevuto 10
miliardi di dollari dal programma Tarp (Troubled Asset Relief Program) di Washington, ma ha già
rimborsato la somma con un sostanzioso interesse del 23%. La Goldman ha inoltre tratto vantaggio dal
salvataggio federale della grande assicuratrice statunitense AIG, con la quale aveva sottoscritto
assicurazioni per 20 miliardi di dollari, ricevendo in cambio miliardi di dollari (forse 13) quando Washington
ha trasferito 90 miliardi nelle casse del traballante gigante. Blankfein insiste nel dire che la Goldman era
protetta dalle perdite dell'AIG nel miglior modo possibile, con fondi liquidi, e che in caso di fallimento
dell'assicuratrice non ne avrebbe quindi sofferto; ma i critici dicono che se l'AIG fosse scomparsa dalla
scena l'intero sistema finanziario sarebbe imploso, trascinando nel baratro anche la banca. Ma c'è di più; in
piena crisi la FED ha infranto una tradizione vecchia di 80 anni e ha permesso alla Goldman di trasformarsi
da banca d'investimenti in holding bancaria, e di ottenere quindi prestiti agli stessi bassi tassi d'interesse
concessi alle banche commerciali. Blankfein afferma che la Goldman ha cambiato statuto non per
problema di soldi ma perché, dopo il collasso della Bear Stearns e della Lehman, era evidente che il
mercato non credeva più nella capacità dell'US Securities and Exchange Commission di regolamentare le
banche d'investimento. Essere controllata dalla FED avrebbe aiutato a ristabilire la fiducia nell'intero
sistema finanziario.

590
Indipendentemente dalle vere ragioni alla base della decisione, nemmeno il più fanatico sostenitore della
Goldman può negare che solo grazie all'aiuto pubblico esiste ancora un sistema finanziario in cui la banca
può continuare a operare. Washington ha sostenuto l'economia e le banche statunitensi con oltre 12
trilioni di dollari. Veramente Blankfein non si rende conto che per quasi tutti noi è esasperante vedere la
Goldman rastrellare tanto denaro mentre dobbiamo barcamenarci per arrivare a fine mese? Al contrario,
insiste nel dire che dovremmo gioire per i successi della banca, non condannarli. "Francamente, tutti
dovrebbero essere contenti" sostiene. Parla seriamente? Incredibile. I risultati della Goldman, argomenta,
sono il segnale più chiaro di un nascente recupero economico che avvantaggerà non solo lui e la sua banca
ma tutti noi "Il sistema finanziario ci ha trascinato nella crisi e adesso ce ne tirerà fuori".

Blankfein si lancia in un'altra affermazione altrettanto audace. Dovremmo essere contenti che la Goldman
abbia ricominciato a elargire compensi faraonici. La banca non deve rispettare il tetto massimo sui bonus
deciso dal presidente Obama, perché ha rimborsato in liquido i fondi bail-out a suo tempo ricevuti; poter
offrire i migliori stipendi per assumere e mantenere i migliori banchieri non affosserà il sistema ma anzi lo
salverà. Uno stipendio legato ai risultati garantisce un'attività responsabile di alto livello: "Se guarda le
nostre norme sui compensi, noterà che c'è sempre stata una la perfetta corrispondenza tra livello di
compensi e risultati nel lungo periodo. Altri registravano perdite ma pagavano lo stesso bonus rilevanti;
ora sono in parte scomparsi dal mercato, e si capisce perché".

591
Molti non sono d'accordo, e ritengono che nell'attuale piatto panorama economico, i compensi faraonici
non sono più necessari. Lucian Bebchuk, professore di legge, economia e finanza alla Harvard Law School,
sostiene: "Attualmente per le banche è più facile evitare che i propri dipendenti vengano allettati da altre
offerte. Ci sono opportunità meno interessanti che nel 2007".

D'accordo, dimenticate, se ci riuscite, i fondi bail-out, i bonus, i capitali rapinati. Ma sicuramente Blankfein
non può ignorare la tesi dell'editorialista David Hare. Nel suo scritto più recente, Hare considera una forma
di "ricatto" sostenere che non c'è recupero possibile se non lasciamo ai banchieri la libertà di continuare ad
agire come hanno sempre fatto e a premiarsi con somme illimitate. È quello che sostennero i minatori negli
anni '70, solo che questa volta al posto della National Unio n of Mineworkers ci sono la City e Wall Street.
Blankfein non ha tempo da perdere con discorsi di questo tipo: i banchieri non sono minatori. "Ho questo
da dirvi" sibila mentre gli occhi si riducono a una fessura "se crolla il sistema finanziario crolla anche la
nostra attività, e, mi creda, in tal caso crollerà anche la sua attività e quella di qualsiasi altro cittadino".

Come un paziente che è uscito dal coma, per Blankfein la crisi creditizia è servita solo a rinforzare la sua
passione per far soldi. Parlare con lui è come parlare con qualcuno nelle cui vene scorrono dollari, non
sangue; crede fermamente di essere bravo in quel che fa e che quel che fa è intrinsecamente buono. Ed ha
i suoi sostenitori: nella lista New Establishment 2009, Vanity Fair gli ha assegnato l'ambito primo posto,
dinanzi a figure come Steve Jobs, alla guida di Apple, o Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google.
Altri, ad esempio l'editorialista del New York Times Andrew Ross Sorkin, sostengono che il pubblico non

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può "avere tutto e il contrario di tutto"; nel pieno della crisi dell'ultimo anno, ricorda Sorkin "molti
incrociarono le dita e si augurarono che la Goldman e i sopravvissuti di Wall Street venissero salvati per
arrestare la caduta, e adesso che le banche sono finalmente di nuovo in grado di funzionare normalmente
le vorrebbero di nuovo nella polvere".

Che siate o meno d'accordo, un fatto è certo: "la tenace G" sembra avere in mano le carte vincenti nei
momenti buoni ma anche, lo abbiamo visto in tempi recenti, in quelli cattivi". Rimane solo una
semplicissima domanda: come fa? Qual'è la sua ricetta segreta? Per cercare di trovare la risposta dovete
lasciare l'ufficio di Blankfein e scendere al 17° piano. Strada facendo potrete ascoltare i banchieri
d'investimento, i trader, gli strateghi e i quantisti (i cervelloni matematici che creano fantastiche formule)
che parlano di "tassi d'interesse degli swap", "default no credit", "opzioni exotic e vanilla", "differenziali
lettera/denaro", "bund", "bobl" e Dio solo sa cosa ancora. Quando passate dinanzi all'85 di Broad Street
non potete naturalmente vedere i soldi fluttuare, ma potete sentirli spostarsi giorno e notte tra banca
centrale, banche commerciali e d'investimento, grandi aziende, oligarchi sovietici, operatori mediorientali
e sceicchi, petrolieri texani e anonimi milionari nelle Bermuda e nelle isole Cayman.

In un ufficio con una macchia d'inchiostro sul tappeto, lavora Liz Beshel, il primo ingrediente fondamentale
della mistura segreta della Goldman. La banca assume solo il meglio in assoluto, e non ce ne sono molte
come Beshel. Madre nubile di 40 anni, parla a una tale velocità e con una tale conoscenza dei segreti dei
mercati finanziari che in pratica ci vuole una laurea della Harvard Business School per seguire il filo del suo
discorso. Reclutata dalla Goldman quando era ancora all'università, si organizzò per prepararsi a un MBA
della Columbia University di New York "nei fine settimana". Proprio come voi. Avanzò rapidamente nella
gerarchia della banca d'investimenti e divenne il più giovane tesoriere generale nella storia della banca.
Oggi sorveglia ogni sterlina investita dalla banca, ogni yen prestato, ogni dollaro che entra o esce dal
bilancio; almeno un trilione di dollari al giorno. Quanti soldi possiede la banca in questo momento? chiedo.
"164,2 miliardi di liquido o equivalente", risponde senza fermarsi un solo istante a tirare il fiato.

È proprio grazie a persone come Beshel che la Goldman Sachs non solo dispone di un così grosso capitale
ma è anche capace di sfruttarlo. Ogni giorno lo staff soppesa attentamente i beni della banca, fino
all'ultimo centesimo, ed esamina con rigore clinico perdite e profitti. La banca è così in condizione
d'individuare, con chiarezza e rapidità, le tendenze dei mercati, e, afferma, di gestire i rischi meglio di
quanto possono fare quasi tutti gli altri istituti di credito. "Riteniamo che le nostre decisioni sono le
migliori" sostiene Beshel, e ci sono prove a favore di questa affermazione. Prendiamo, ad esempio il
settore dei subprime, la bomba creditizia tossica che ha dato il via alla crisi economica. Un anno prima che
gli avventati prestiti immobiliari distruggessero Lehman e Bear Stearns, costringessero a un matrimonio di
convenienza tra Merrill Lynch e Bank of America e tra HBOS e Lloyds, e trasformassero la Royal Bank of
Scotland in una barzelletta, le valutazioni quotidiane della Goldman avevano evidenziato sofferenze
modeste e per non più di una settimana. Nella maggior parte delle banche le perdite sarebbero passate
sotto silenzio o sarebbero state considerate un incidente di percorso; invece la Goldman organizzò una
riunione degli alti vertici per cercare di capire cosa stava succedendo. Anche se i mercati immobiliare e
creditizio erano ancora in piena effervescenza, la banca non apprezzò la situazione e cominciò a ridurre le
esposizioni. Quando esplose la crisi creditizia le sue perdite nel settore dei mutui ammontarono a soli 1,7
miliardi di dollari, meno di qualsiasi altra grande banca d'investimenti (la UBS perse 58 miliardi di dollari).

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Essere più furbi della maggior parte dei banchieri è una cosa, ma per lavorare alla Goldman bisogna
lavorare ancora più duramente. Chiedetelo a Sarah Smith, una cinquantenne ex studentessa della Bromley
(Kent) che lasciò il Regno Unito per diventare capo contabile. "È la cultura del tempo pieno" sostiene
"Quando c'è bisogno di voi, dovete essere disponibile. E se quando c'è bisogno di voi non rispondete al
telefono, non ci sarà più bisogno di voi per molto ancora".

L'anno scorso Smith, il cui ufficio è a un tiro di schioppo dall'Embassy Suites, l'albergo dove lo staff della
Goldman va a riposare per qualche ora dopo aver lavorato fino al punto da cominciare a dormire in piedi,
ha preso solo pochissimi giorni di congedo. Quanti giorni di vacanza può prendere ogni anno? " Non lo so.
Nessuno in realtà lo sa perché nessuno li può sfruttare tutti".

La brutale etica lavorativa consente alla Goldman di essere in vantaggio al momento di accaparrarsi i clienti
migliori, e con più soldi. Un esperto dirigente della banca spiega "Sin dall'inizio venite programmati a
rendere più degli altri, a vedere più gente: clienti o partner dei diversi fondi". Lo staff viene inoltre

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addestrato a un severo "lavaggio di cervello" dei clienti e dei contatti. "Chiedete quale è stato il loro
migliore affare e come vedono il mercato, dice uno "offrite in cambio qualcosa, ma ottenete sempre di più
in cambio. Poi diffondete l'informazione tra i colleghi che si mettono al lavoro per sfruttare l'informazione
e fare soldi". Altre banche non dispongono di queste buone informazione, e se i singoli banchieri le hanno
tendono a non condividerle, perché le considerano una potente arma da usare a proprio esclusivo
vantaggio. "La Goldman non lavora in questo modo" continua il dirigente "Domina uno spirito di corpo". O
come preferisce dire un banchiere rivale "Sono una furba banda di teppisti".

Dane Holmes - 39 anni, 185 centimetri, 130 chili, ex giocatore di basket-ball – è il responsabile dei rapporti
con gl'investitori. Da l'impressione di poter travolgere chiunque si trovi sulla sua strada – e persino un
solido muro! Ma sostiene: "Non è così che lavora la Goldman. Agendo da solo potrete avere uno splendido
futuro come banchiere, ma non qui. Il sistema elimina coloro che non sono capaci di operare in gruppo".

Quando la Goldman persegue un obiettivo, tutti i componenti del team hanno la loro parte da svolgere.
Prendete quest'articolo. Quando la banca ha accettato l'intervista non è stato facile trovare un alto
dirigente da intervistare. Michael Sherwood, 44 anni, corresponsabile europeo, è rientrato, via Mosca,
dalla riunione del FMI a Instabul al quartier generale di Londra per un'intervista di 40 minuti, prima di
ripartire per incontrare alcuni clienti del Golfo.

L'idea del lavoro in gruppo arriva in alto. La Goldman non è un partner privato (è diventato pubblico una
decina di anni orsono) ma i capi lavorano duro per far passare un approccio familiare "ci siamo dentro
anche noi". Altri dicono che sembra piuttosto un culto, ma viene considerato un complimento. Alcune
procedure sono perfettamente logiche. I bonus, ad esempio, non sono legati alle prestazioni personali,
come in molte altre banche, ma a quelle della banca nel suo insieme, e i partner ricevono a una buona
percentuale delle remunerazioni in azioni che possono vendere solo quando lasciano la Goldman. Viene
così eliminata quella che Dina Powell, la trentaseienne d'origine egiziana a capo del ramo filantropico della
Goldman, chiama gli "stronzi egomaniaci" che potrebbero essere tentati dall'idea di operare allo scoperto
nella speranza di ottenere bonus più elevati.

Altre procedure sono inquietanti. Lo staff è costretto ad ascoltare la posta vocale protetta mattino,
mezzogiorno e sera per gli ultimi consigli di Blankfein e Eileen Dillon, il quarantottenne ufficialmente
responsabile delle operazioni dell'ufficio operativo ma ufficiosamente consigliere. La Goldman è la
maggior utilizzatrice di posta vocale al mondo e le informazioni vanno dalle ultime cifre su perdite e
profitti al rapporto su quello che i responsabili operativi dei principali clienti hanno detto a Blankfein e ai
suoi collaboratori a colazione, o a istruzioni tipo "in nome del cielo, staccate tutto in vacanza".

Cosa spinge persone tanto brillanti da poter fare qualsiasi cosa vogliano a lavorare giorno e notte per la
banca? Il denaro, naturalmente. Non a caso la Goldman Sachs è soprannominata "Goldmine Sachs" (la
miniera d'oro Sachs). C'è tanta ricchezza in giro che in un anno normale un buon partner di una banca
d'investimenti ricava sui 3,5 milioni di dollari, un buon trader tra i 7 e i 10 milioni, e un membro del comitato
di gestione tra i 15 e i 25 milioni. Nel 2008, 953 dipendenti hanno ottenuto bonus di almeno 1 milione di
dollari. Blankfein ha un bel dire che è ancora un semplice lavoratore, ma possiede un appartamento da 30
milioni di dollari in Central Park West e una villetta di 600 metri quadrati a Hamptons, il ritrovo estivo
dell'elite di New York. Un ex banchiere della Goldman descrive la cultura d'impresa "totalmente

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ossessionata dal denaro. Ero come un asino dinanzi al quale veniva fatta ondeggiare la più grossa e
appetitosa carota che si possa immaginare. I soldi sono il parametro per misurare il vostro successo, e c'è
sempre spazio per accumularne ancora di più: se non state pensando a una casa più grande o a una barca
più lunga state rimanendo indietro. È come una droga". Droga è la parola che usa anche Sherwood, che sa
di cosa parla: è al suo secondo super yacht dal costo di vari milioni di sterline. "Mi piacciono le barche" ci
dice. Non i velieri, le barche. È il suo modo per mettersi sulla stessa lunghezza d'onda di Sir Philip Green, un
amico miliardario che trascorre parte dell'anno sul Lionheart, uno yacht di 60 metri e dal valore di 32
milioni di sterline, ancorato nella baia di Monaco. "Quante barche ho comprato?" dice Sherwood "Non è il
momento migliore per rispondere".

Ma esiste anche un'altra potente molla: il dubbio. Può darsi che all'85 di Broad Street domini l'arroganza, e
in privato Blankfein ama scherzare (ma non poi tanto) sul fatto che "ha raggiunto la perfezione". Ma al di
là di queste bravate lo staff della Goldman s'interroga costantemente sulle proprie capacità. "C'è una
profonda e continua paranoia in tutto quello che facciamo" dice Sherwood. Ed è vero per i risultati dei
singoli ma anche per le prospettive della banca nel suo assieme.

L'insicurezza è profondamente radicata nel sistema, e la percepite prima ancora di essere assunti. La
maggior parte dei candidati viene intervistata almeno 20 volte, e in alcuni casi anche 30, prima di ricevere
un'offerta. Una volta assunto ciascun membro dello staff viene ininterrottamente e costantemente
sorvegliato dai suoi colleghi. C'è un metro di giudizio per ogni aspetto delle prestazioni ottenute, e tutti
vengono misurati nel contesto della propria divisione e della struttura globale. Ogni anno la divisione
Human Capital Management (si noti il termine Capital; alla Goldman la gente è denaro) posiziona ciascun
dipendente in uno dei quattro quartili. Quelli più in alto vengono doviziosamente premiati. Ma cosa ne è di
quelli più in basso? Chi li prende in considerazione? Non saranno in circolazione ancora per molto: si è
dentro o si è fuori. "Ogni anno licenziamo il 3-5% del personale (all'incirca 1.500 persone) al livello più
basso" dice Richard Gnodde, 49 anni, corresponsabile delle operazioni in Europa, basato a Londra.

Prendere gente del livello superiore, farla sentire come appartenente al livello inferiore e infilarla in un
gruppo che lavora spasmodicamente ogni santa ora che Dio – pardon, Goldman – ci concede, è
importante, non c'è dubbio. Ma non è l'asso nella manica della banca. L'asso nella manica è la sua

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straordinaria capacità di gestire una rete, la più grande rete di talenti al mondo. A differenza di altre
banche, i più capaci vengono incoraggiati a darsi da fare, rastrellare tutti i soldi di cui potranno avere
bisogno in futuro e poi andarsene per "lavorare bene". La permanenza media dei partner è di otto anni.
"Non vi fate certo assumere per arrivare alla pensione" dice un dipendente "Avete la vostra opportunità
per arricchirvi e poi per togliervi dai piedi". Ma "lavorare bene" non significa gestire un ospedale a
Kinshasa per lottare contro l'aids; significa occupare i posti più importanti nelle istituzioni finanziarie, le
banche centrali e le borse di tutto il mondo. L'elenco di ex dirigenti della Goldman che hanno occupato
posti chiave nell'amministrazione statunitense e negl'istituti più importanti di New York e di Washington
lascia a bocca aperta: Robert Rubin (segretario del tesoro all'epoca di Clinton), Hank Paulson (segretario
del tesoro all'epoca di George Bush), William Dudley e Stephen Friedman (attuale presidente ed ex
direttore generale della New York Federal Reserve), Mark Patterson (capo dello staff del segretario del
tesoro Timothy Geithner), Joshua Bolten (capo dello staff all'epoca del presidente Bush), Robert Hormats
(consigliere economico del segretario di stato Hillary Clinton), Gary Gensler (direttore dell'US Commodity
Futures Trading Commission), Reuben Jeffery /sottosgretario di stato per gli affari economici e agricoli
all'epoca di Bush), John Thain e Duncan Niederauer (il precedente e l'attuale capo della New York Stock
Exchange), Adam Storch (capo operativo alla Securities and Exchange Commission). Inoltre Michael Paese,
il nuovo responsabile della lobby della Goldman a Washington, ha lavorato per Barney Frank, il
congressista che presiede l'House Financial Services Committee. Per vedere le cose nella giusta luce,
immaginate cose succederebbe se il cancelliere Alistair Darling e i suoi principali consiglieri Mervyn King
(governatore della Bank of England), Xavier Rolet (capo della London Stock Exchange) e Hector Sants (
capo della Financial Services Authority) avessero lavorato nella stessa banca prima di entrare nel governo.
Non c'è da stupirsi se uno dei soprannomi della Goldman è "Government Sachs".

I critici dicono che avere amici ben piazzati fornisce alla banca la forza vitale. I funzionari governativi che
occupano posti chiave, sostengono, discutono privatamente le politiche messe in atto più con la Goldman
che con le altre banche. Nel suo nuovo libro "Too Big to Fail", Andrew Ross Sorkin descrive una riunione. Al
momento di passare dalla banca al ministero del tesoro statunitense, Paulson, il predecessore di Blankfein,
si era impegnato a non discutere con la Goldman, ma a giugno dello scorso anno si era trovato a Mosca
mentre il consiglio di direzione della Goldman era a pranzo con Mikhail Gorbachev. Dato che si trattava di
un "evento sociale" i legali del ministero autorizzarono Paulson a incontrare i suoi vecchi colleghi, che
vennero gratificati con racconti sulla sua permanenza al ministero e con previsioni sull'economia globale. Il
consiglio della Goldman gli chiese cosa ne pensasse della possibilità che un'altra banca fallisse, come la
Bear Stearns. Documenti resi pubblici recentemente dimostrano che pochi mesi più tardi, quando, nel
momento culminante della crisi, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di
Blankfein appare 24 volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson. Le grandi banche,
inclusa la Goldman, che possedevano contratti assicurativi con l'AIG vennero rimborsate interamente,
invece che con 60 cents a dollaro come avevano chiesto insistentemente i negoziatori dell'AIG, lasciando
intravedere la possibilità di un "accordo amichevole" tra Paulson e Blankfein.

La Goldman respinge con forza l'idea che la presenza di tanti ex dipendenti nei posti chiave del mondo
politico le permetta di
ricevere un trattamento di
favore. "Sono persone di
estrema integrità" afferma

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Sherwood, ma la riunione di Mosca e le trattative sull'AIG permettono di dubitarne, per dirla in modo
gentile.

Più tempo passate all'85 di Broad Street più vi convincete che la Goldman sta sfruttando al meglio la
globalizzazione. Nei settori finanziario e governativo, dispone degli esperti migliori, più aperti e più
impegnati nel loro lavoro. Lo ammettono anche i critici, secondo i quali, però, i ben oleati ingranaggi
permettono loro di ottenere molto più del semplice successo, cosa della quale la banca è poco propensa a
parlare. Anche se sanno gestire bene i rischi e sono capaci di uscire dai mercati al momento giusto, i maghi
della banca hanno la loro buona parte di colpa nel gonfiare le bolle speculative - dot.com, azioni,
immobiliare – e, continuano i critici, hanno contribuito ad aumentarle con offerte azionarie ai grossi clienti
e con la commercializzazione di obbligazioni e azioni prima di fare marcia indietro.

I detrattori accusano inoltre le divisioni negoziazione e investimenti di "giocare sulle due sponde" del
mercato. La Goldman negozia titoli per le grandi aziende e per i fondi pensione. Opera inoltre come
consulente per molte società di cui negozia i titoli. Ciò significa che sa perfettamente quello che stanno
facendo sul mercato. Diciamo che un investitore contatta la Goldman e che vuole comprare nel mercato
petrolifero: la banca può fornire una previsione accurata di cosa probabilmente succederà, perché sa cosa
le aziende del settore sue clienti stanno facendo, proprio in base ai consigli da lei forniti, e quali altri grandi
investitori stanno operando. E questo significa anche che la banca può condurre al meglio le sue stesse
operazioni petrolifere. I critici paragona la situazione a un grande casinò, nel quale la casa conosce tutte le
mani di ogni tavolo e usa l'informazione per arricchirsi a spese di tutti i giocatori. La Goldman respinge le
accuse di "capitalismo da roulette": quante più informazioni sono nelle sue mani, sostiene, tanto meglio
può consigliare le società clienti e tanto meglio può far coincidere le esigenze di compratori e venditori,
ottenendo i migliori prezzi del mercato. E nega con forza l'accusa di profittare delle informazioni o di agire
in maniera eticamente scorretta. Una insuperabile barriera tra trader e consulenti impedisce qualsiasi
conflitto d'interessi. Le regole sono talmente severe che se un banchiere della divisione investimenti
tentasse di usare il suo pass elettronico per entrare in uno dei piani della divisione trading, non solo si
vedrebbe rifiutare l'accesso ma verrebbe convocato per fornire spiegazioni.

Quale che sia la formula usata, una cosa è sicura: la Goldman ha evitato la bolla creditizia e sta venendo
fuori dalla crisi più forte che mai. Le spoglie al vincitore. Ma molti non sono convinti che una Goldman più
forte e più furba sia necessariamente un bene. Vince Cable mette in guardia: "Se c'è qualcosa che abbiamo
imparato è che le banche dispongono di un potere eccessivo sui consumatori e i governi. La Goldman
Sachs non è mai stata così potente, e questo dovrebbe allarmarci".

I leader mondiali e i responsabili finanziari stanno cercando di mettere a punto piani per limitare la libertà
d'azione di banche come la Goldman e di definire un tetto per gli stipendi pagati ai dipendenti. Non
crederete certo che si tratti di una battaglia a gusto di Blankfein, con la sua incrollabile fiducia nella
purezza ed efficienza del mercato libero. Ma la cosa divertente è che la sta combattendo, perché pensa
che renderà l'attività delle banche più sicura e permetterà alla Goldman di guadagnare ancora di più in
futuro.

"Gli orientamenti governativi elaborati fino ad oggi vanno nella giusta direzione" sostiene. Pagare il
personale in base alle prestazioni e dare come bonus azioni vincolate e liquidi per garantire il successo a

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lungo termine è "auspicabile ed è qualcosa che già facciamo". "Ingordigia, ma a lungo termine"; è così che
i responsabili dell'istituto descrivono le politiche d'investimento e pagamento. Blankfein sostiene le
proposte per garantire una migliore capitalizzazione delle banche. "Se prima non capivamo i limiti di un
capitalismo scatenato, adesso invece ne siamo coscienti. Ogni proposta per rendere il sistema migliore e
più sicuro è benvenuta". Avrebbe potuto aggiungere: solo, non imponete tasse sui guadagni.

Per Blankfein, alla fine, tutto si riduce a una cosa: trovare la migliore, più veloce e più sicura maniera di
guadagnare soldi, poi aggiungerci altri soldi, e condire il tutto con altri soldi. Non è interessato a un'analisi
della realtà ma solo a sostanziose entrate per i suoi clienti, la sua banca, il suo personale, i suoi azionisti, e
in ultima analisi, pensa, per noi. La sua quasi religiosa devozione per il dogma finanziario si è esternata in
una secca dichiarazione proprio quando stavo per uscire da quell'edificio anonimo e ritrovarmi immerso
nel tramonto autunnale. Prima di andarmene gli ho fatto una domanda per rispondere alla quale, in questo
tempi agitati, tutti, dal tipo in strada che vende panini al chili per 99 centesimi al fantamiliardario re di Wall
Street che lavora 30 piani più su, si sarebbero fermati un attimo a riflettere, per poi magari fornire una
risposta equivoca: è possibile accumulare troppi soldi?

"È possibile essere troppo ambiziosi? È possibile avere troppo successo?" sibila Blankfein "Non voglio che
quelli che lavorano in questa banca pensino di aver fatto tutto quello che era in loro potere e se ne vadano
in vacanza. Devo proteggere gl'interessi degli azionisti, e ovviamente della Goldman: non voglio quindi
porre un limite alla loro ambizione, e mi risulta difficile pensare a un limite per i loro guadagni".

Allora, affari come sempre, senza preoccuparsi della rabbia della maggior parte della gente? Goldman
Sachs, pilastro del libero mercato, creatore di supercittadini, oggetto d'invidia e timori, continuerà a
diventare più ricca di Dio? Un rapido ghigno sulla faccia di Blankfein. Definitelo una persona ricca e
facoltosa che si burla della gente. Definitelo un perfido. Definitelo come volete. Ma è solo, ci dice, un
banchiere che "sta facendo il lavoro di Dio".

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Come accumulano i loro soldi

Può darsi che il nome Goldman Sachs non significhi gran cosa per voi. Ma se intrattenete rapporti bancari
con la HSBC, usate il gas per cucinare, comprate via Ocado, guardate Grande Fratello, comprate i vostri
capi di abbigliamento da Gap, usate un sistema di navigazione satellitare TomTom, o più semplicemente
assaporate un panino al formaggio, allora la Goldman fa parte della vostra vita.

La struttura, composta da tre divisioni, è una banca d'investimenti che raccoglie capitali per i clienti e
qualche volta investe fondi propri. Nel Regno Unito ha raccolto capitali per la HSBC, Centrica (proprietaria
di British Gas), e Ocado, il sito della Waitrose per la vendita online di prodotti alimentari, con un giro di
affari annuo di oltre 400 milioni di sterline.

Ha aiutato a finanziare la Endemol, la società che ha creato il grande Fratello, ed è il più importante
investitore individuale di Eurotunnel. Si è occupato di struttura azionaria per la TomTom e J Crew. È la
banca di Gap. Ha ristrutturato Premier Foods, uno dei cui rami è la fabbrica di sottaceti Branston. La
Goldman è anche una trading house; commercia materie prime (ad esempio petrolio e oro), azioni e debiti
societari. La terza divisione si occupa di gestione patrimoniale. Gestisce beni per conto dei fondi di
pensione, le società di assicurazione e di patrimoni individuali. Guadagna caricando pesanti spese (di solito
il 2-4%) alle aziende e ai clienti che assessora e di cui gestisce i patrimoni, o negoziando coi fondi propri,
attività tradizionale sin dagli inizi.

La banca venne fondata a New York nel 1869 da Marcus Goldman, un ebreo immigrato dalla Bavaria, cui si
associò più tardi il genero Samuel Sachs. Esclusa dal chiuso mondo protestante dei trader di azioni e
obbligazioni, la Goldman si scavò una proficua, anche se poco esaltante, nicchia comprando e vendendo
titoli di credito a breve. Alla fine del secolo, guidava il mercato dell'offerta primaria di azioni, compiendo i
primi passi sul mercato azionario di aziende blue-chip come la Sears e la Ford.

Avendo dovuto cominciare al di fuori del rassicurante mondo di Wall Street, la Goldman assunse le persone
più furbe e attive che le fu possibile trovare, capaci di sfruttare le trappole del mercato, sottrarre affari ai
rivali e guadagnarsi l'appoggio di amici ben piazzati. Sotto la guida di Sidney Weinberg, responsabile
esecutivo dal 1930 al 1969, la banca trasformò i migliori laureati in un gruppo ad-hoc capace di lavorare 24
ore al giorno per i clienti.

Superlavoro, superstipendi, supertutto

La Goldman Sachs sarà pure una banca di Wall Street, ma il suo ruolo e la sua influenza a Londra sono
notevoli. Nell'ufficio di Fleet Street, composto dalle antiche sedi di due giornali poi unificate, lavorano circa
5.500 persone. I trader siedono dove una volta le presse stampavano The Daily and Sunday Telegraph e
The Daily and Sunday Express. È la banca della City coi maggiori utili: dal 2000 al 2008 i profitti per
dipendente si sono aggirati sulle 181.000 sterline all'anno, e quest'anno lo stipendio medio dovrebbe
arrivare alle 458.000 sterline. È uno dei principali contribuenti della City.

Quest'anno il cancelliere Alistair Darling si aspetta d'incassare oltre 2 miliardi di sterline in tasse societarie,
IVA e imposte.

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Lo staff gode di generosi benefici. L'azienda ha un apposito responsabile per essere sicura che gli ospiti
possano mangiare e bere coi partner della Goldman in perfetto stile e al riparo da occhi indiscreti. C'è una
sala di ginnastica, un'infermeria e un asilo. Ogni dipendente riceve d'ufficio un'assicurazione sanitaria e
può prendere un tassì ogni volta che lo considera opportuno. La notte un serpente di tassì in attesa si
snoda fin sul retro dell'edificio.

L'ufficio londinese è gestito da Michael Sherwood (sopra) e Richard Gnodde. Sherwood, conosciuto come
Woody, è il duro. L'ex trader sembra volersi rifare come modello al suo buon amico, il miliardario Sir Philip
Green. Parla rapidamente e senza perifrasi.

Come per Sir Philip, il suo sfacciato modo di condurre affari permette di dare il meglio. Nel 2006 la British
Airports Authority chiese alla Goldman di studiare il modo migliore per respingere un'offerta di acquisto
ostile di Ferrovial, il gigante spagnolo della costruzione. La Goldman, il cui team includeva Sherwood,
rispose che una tattica avrebbe potuto essere quelle di vendere la BAA alla stessa Goldman. La proposta
indignò la BAA e spinse Hank Paulson, all'epoca CEO della Goldman, a mandare un severo messaggio che
censurava i responsabili coinvolti. La lettera divenne nota come "the spank from Hank".

Al contrario Gnodde è un banchiere d'investimento soave. Sembra come se venisse fuori da un catalogo
d'abbigliamento per uomo degli anni '70. Rappresenta il guanto di velluto (o dovremmo dire cashmere?)
che ricopre il pugno di ferro di Woody. È conosciuto per aver consigliato il signore dell'acciaio indiano
Lakshmi Mittal nella sua offerta da 17 miliardi di sterline per l'acquisizione del produttore europeo Arcelor.

Sherwood e Gnodde sono consigliati da eminenze grige, ad esempio Lord (Brian) Griffiths, a suo tempo
consigliere speciale di Margaret Thatcher e responsabile dell'unità politica del primo ministro dal 1985 al
1990 e antico direttore della Bank of England. Si tratta di uno dei consiglieri internazionali della banca, ma
opera anche da consigliere spirituale. "Una volta venne da me un dipendente; pensavo che volesse
parlarmi della sua carriera, ma in realtà era venuto a discutere l'etica bancaria. Fu una lunga
conversazione", ricorda Griffiths.

Cristiano impegnato e sostenitore del Lambeth Fund dell'arcivescovo di Canterbury, Griffiths è un utile
strumento di pubbliche relazioni. È stato lui, ad esempio, a parlare il mese scorso in difesa dei superbonus.
"Se dicessimo che non ci saranno superbonus, o bonus dello stesso livello degli anni scorsi, un sacco di
aziende della City sposterebbero le loro operazioni in Svizzera o in Medio oriente", ha proclamato nella St
Paul’s Cathedral.

Ogni anno, nel periodo dei bonus, Sherwood e Gnodde invitano lo staff a mantenere un profilo basso e a
non ostentare la loro opulenza. Quasi tutti lo fanno e investono i loro milioni in beni immobili, soprattutto
in zone esclusive di Kensington, Regent’s Park, Fulham, Notting Hill Gate, Chelsea, Highgate e Hampstead.
Per molti anni un partner, Julian Metherell, se ne è andato allegramente in giro in una scassata Nissan
Sunny rossa.

Ma non tutti i pezzi grossi della Goldman riescono ad evitare la luce dei riflettori. Un intramontabile
racconto degli anni d'oro racconta che tre dirigenti londinesi, (Scott Mead, Jennifer Moses e suo marito,

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Ron Beller) avevano una tale liquidità da non rendersi conto che un assistente, Joyti De-Laurey, aveva
alleggerito i loro conti correnti di oltre 4 milioni di sterline.

I pezzi grossi della Goldman mandano i ragazzi alle stesse scuole private, e se non amano quella nella loro
zona, ne creano una. Mead è stato il cofondatore di una scuola preparatoria a Notting Hill, con 200
studenti tra i 4 e i 14 anni. Anche le mogli dei funzionari della Goldman Sachs adottano un profilo basso e si
dedicano alle opere di carità.

Come negli USA, la banca è in stretto contatto col governo. L'ex capo economista e partner, Gavyn Davies,
è spostato con Sue Nye, consigliere speciale di Gordon Brown. Ai tempi di Tony Blair, Davies divenne
direttore della BBC. Il suo successore alla Goldman come capo economista, David Walton, aveva un posto
nel Monetary Policy Committee della Bank of England. Paul Deighton, che dirige il comitato organizzatore
dei giochi olimpici di Londra, era capo operazioni della Goldman.

La Goldman è un consulente bancario fondamentale del governo. L'anno scorso Brown affidò alla banca la
consulenza per la vendita della Northern Rock.

Amici nei posti chiave. La rete politica della Goldman

Segretari del tesoro statunitense, capi del New York Stock Exchange, consulenti della Casa Bianca e di
Downing Street: chiunque abbiate in mente ha lavorato per la Goldman Sachs. Ecco solo alcuni degli alti
papaveri della banca che hanno le mani in pasta nella politica mondiale

Sue Nye/Gordon Brown

Consigliere speciale di Gordon Brown, Nye è sposata con Gavyn Davies, l'ex capo economista e partner
della Goldman. All'epoca di Tony Blair, Davies divenne presidente della BBC, carica dalla quale rassegnò le
dimissioni nel 2004, dopo il rapporto Hutton.

Robert Rubin/Bill Clinton

Rubin ha passato 26 anni alla Goldman prima di entrare nell'amministrazione Clinton come consigliere
economico. Ha lavorato come segretario al tesoro per quattro anni dal 1995, e continua ad essere
consigliere del presidente Barack Obama

Hank Paulson/George Bush

Paulson è stato CEO della Goldman prima di divenire segretario al tesoro USA. Nel momento culminante
della crisi creditizia, quando Paulson stava lavorando al salvataggio dell'AIG, il nome di Blankfein appare 24
volte in 6 giorni sul listato delle chiamate telefoniche di Paulson.

Larry Summers/Barack Obama

602
Summers, consigliere economico di Obama, non ha mai lavorato direttamente per la Goldman, ma ha fatto
parte del governo Clinton alle dipendenze del suo mentore, Robert Rubin. La Goldman pagò 135.000 a
Summers per partecipare a una conferenza di un giorno nel 2008, prima dell'avvento di Obama.

Sachs nella City

Michael Sherwood: vice presidente e corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International.
Conosciuto come Woody, è noto per le sue capacità di trader. Nel 2008 il suo salario di base è stato di
415.000 sterline.

In un anno favorevole può ragionevolmente attendersi che i bonus facciano lievitare la somma a un totale
di circa 6.000.000 di sterline. È uno dei due boss della sede di Londra.

Richard Gnodde: corresponsabile esecutivo della Goldman Sachs International. Nel 2008 il suo salario è
stato di 1,3 milioni di sterline, probabilmente in parte sotto forma di bonus. Si ritiene che nel 2007 sia stato
il direttore più pagato a Londra, con un totale di 11,7 milioni di sterline. L'altro anno lo stipendio ha subito
una riduzione del 90%.

Matthew Westerman: responsabile globale dei mercati dei capitali. Nel 2009 i bonus dovrebbero
permettergli di mettersi in tasca oltre 5 milioni di sterline. Ex banchiere della Rothschild, ha fatto le sue
prove negli anni '30 con le fluttuazioni dei mercati azionari in Europa. Nel 2000 è stato assunto dalla
Goldman Sachs per dirigere la nuova divisione affari europei. Quest'anno ha partecipato alla raccolta di
capitali societari, permettendo alla Goldman di scremare lauti profitti. È quindi in lista per un sostanzioso
bonus.

Yoel Zaoui: capo della banca europea d'investimenti. Nel 2009 incasserà probabilmente oltre 5 milioni di
sterline. Dipendente fin dal 1988. Zaoui ha avuto un'ascesa fulminante, ottenendo l'ambita partnership in
soli 10 anni. Ha avuto spesso scontri verbali con Michael, il fratello maggiore che ha ricoperto un ruolo
equivalente nella banca concorrente Morgan Stanley.

Karen Cook: direttore della Goldman Sachs International e presidente della Goldman Sachs Europe, nel
2009 il salario e i bonus di Cook dovrebbero superare i 5 milioni di sterline. Madre di sei figli, è stata
corresponsabile della finanzia aziendale in UK presso la banca Schroders prima di passare alla Goldman nel
1999. Ha partecipato in acquisizioni multimiliardarie, ad esempio quella da 10,2 miliardi di sterline della
Kraft. A cura di Philip Beresford

La forza dei numeri

Nel 2007, Lloyd Blankfein, boss della Goldman Sachs, ha guadagnato 68 milioni di dollari, un vero primato
per un CEO di Wall Street. Un buon specialista d'investimenti può arrivare a 3,5 milioni all'anno, un buon
trader a 7-10 milioni, un membro del comitato di direzione a 12-15 milioni.

La Goldman non è la più grande banca al mondo. La ICBC, the Industrial and Commercial Bank of China, ha
un numero di dipendenti 11 volte superiore, ma non è la più ricca. La HSBC ha 2,4 trilioni di dollari di beni

603
patrimoniali (la Goldman solo 1 trilione). E non è la più importante per capitalizzazione di borsa. Vale 95
miliardi di dollari rispetto ai 201 della 201 HSBC. Ma è la più redditizia.

La Goldman ha il miglior rapporto dipendente/profitti di qualsiasi concorrente: in media 222.000 dollari


all'anno nel periodo 2000-2008. Nello stesso periodo, la JP Morgan Chase, la più vicina rivale, ha avuto un
profitto annuo di 133.000 dollari per dipendente.

Nel secondo trimestre dell'anno in corso, i profitti della Goldman hanno raggiunto la cifra record di 3,4
miliardi di dollari.

L’Italia consegnata a Goldman Sachs

ROMA - Mario
Draghi a Bankitalia, proveniente dalla Goldman Sachs. Mario Monti uscente dalla Commissione, è stato assunto alla
Goldman Sachs. Romano Prodi, futuro presidente del Consiglio, nella sua vita è entrato infinite volte a servizio della
Goldman Sachs: era lì che trovava lavoro quando usciva dal settore pubblico italiano. Non sarà un conflitto
d'interessi? Un tantino? Poco poco?
Ma non si può eccepire. E' vietato. Nel quadro che ha creato Il Corriere dei Montezemolo e del resto del salotto
buono, una nuova Mani Pulite (stavolta contro le sinistre arroccate attorno alle COOP), queste nomine e assunzioni
ci dicono che non sarà più permesso formulare domande politicamente poco corrette, criticare le scelte degli
Illuminatissimi Fratelli.
E' la consegna dell'Italia ai poteri forti e alla banca d'affari americana.

Chissà che miele secerne la Goldman Sachs per attrarre così importanti maggiordomi dei poteri forti, o che linfa
secerne l'Italia, per suscitare le cupidigie della Goldman Sachs: non abbiamo già dato, in privatizzazioni? Gioielli

604
industriali dell'IRI, pagati mille volte dai contribuenti italiani, non sono già stati svenduti tutti per un boccone di
pane? Non ha già regalato Ciampi la Nuovo Pignone, leader mondiale, alla sua concorrente americana? E le banche
d'affari americane, Goldman Sachs, Merril Lunch e Morgan Stanley, non hanno già incamerato allora - quando la
prima Mani Pulite rese impossibile la difesa di quei gioielli, fu per questo che Craxi fu distrutto - 3 mila miliardi in
grasse commissioni, per la loro esperienza nelle privatizzazioni? Chissà.
Sembra ieri quel 2 giugno 1992, quando il «Britannia», panfilo di sua maestà britannica, arrivò di fronte a
Civitavecchia con tutti i banchieri della City a bordo (Warburg e Barclay, Coopers Lybrand, Barino, eccetera) a
intimare le condizioni della finanza anglo sullo smantellamento delle partecipazioni statali. Una torta da 100 mila
miliardi, come scrisse Massimo Gaggi, giornalista de Il Corriere che era a bordo.

Ci andò anche Mario Draghi, d'ora in poi intoccabile e non criticabile governatore di Bankitalia. Allora era direttore
del Tesoro. E dovette giustificarsene in audizione parlamentare: «dopo aver svolto l'introduzione me ne andai, e la
nave partì senza di me...in questo modo evitai ogni possibile sospetto di commistione». Il Britannia infatti prese il
largo. In acque internazionali, su suolo britannico, gli italiani invitati ascoltarono le condizioni. Fatto è che Draghi,
nell'introduzione, aveva lodato le privatizzazioni così: «uno strumento per limitare l'interferenza politica...un
obbiettivo lodevole»: lo stesso programma de Il Corriere oggi.
Allora, il tecnocrate dettava la linea politica. Bastava: poi scese. Restarono, fra gli altri, Rainer Masera (un altro
intoccabile), Giovanni Bazoli (Ambroveneto), Beniamino Andreatta: che sarebbe diventato di lì a poco ministro. Nel
governo Amato, al Bilancio; nel governo Ciampi agli Esteri, nel governo Prodi alla Difesa. Un coccolone ha impedito
al Beniamino tecnocratico di ricoprire altri ministeri, di perfezionare i danni. Gli altri, purtroppo, sono vegeti e
pronti. A consegnare l'Italia a Goldman Sachs.

Nel settembre '93, alla privatizzazione della Comit fu incaricata di presiedere la Lehman Brothers; a quella del
Credit, la Goldman Sachs. In verità Franco Nobili, il precedente capo dell'IRI, aveva dato quest'ultimo incarico alla
Merrill Lynch; ma a quel punto Nobili era in prigione in attesa di giudizio per Mani Pulite (solo il tempo necessario:
poi sarà prosciolto con formula piena), e comandava Prodi. Fu Prodi a dare l'incarico alla Goldman Sachs, «della
quale era stato consulente fino a pochi giorni prima». La Merrill Lynch, nel giorni in cui aveva l'incarico, aveva offerto
alla Deutsche Bank il pacchetto di Credito Italiano in proprietà all'IRI per 6 mila lire ad azione. La Goldman Sachs
fissò il valore del Credit a 2.075 lire per azione, meno della quotazione in Borsa, che era sulle 2.230 lire. Insomma
vendette per 2.700 miliardi qualcosa che ne valeva almeno 8 mila. Persino l'Espresso si chiese: «O dunque un regalo
quello che l'IRI sta facendo al mercato? Dal punto di vista patrimoniale O così».
Prodi ne ha fatti, di regali. L'Italgel, 900 miliardi di fatturato, venduta per 437 alla Nestlé. La Cirio-BertolliDe Rica
(CBD), 110 miliardi di fatturato, valutata sui 1.350 miliardi, venduta a una finanziaria lucana mai sentita, la FISVI di
tale Francesco Lamiranda, (<appoggiato dalla sinistra democristiana della Campania>> secondo Il Corriere. Era la sua
unica credenziale, perché Lamiranda soldi non ne aveva. Offrì dapprima 130 miliardi, poi 310. Avrebbe pagato,
chiarì, vendendo i pezzi dell'azienda che si offriva di comprare. Ma restò l'unico acquirente. Un'asta ci voleva: non
fu fatta. Bisognava vendere a questo Lamiranda. Pietro Larizza, allora capo della UIL, descrisse l'operazione così:
(<la FISVI acquista senza avere ancora i soldi per pagare; per formare il capitale necessario, vende una parte di ciò che
ha comprato; per quel che rimane cerca ancora soci finanziatori per completare l'acquisto>>. Antonio Bassolino (un
merito gli va riconosciuto) denunciò alla Procura di Napoli quell'affare: (<c'O il pericolo che privatizzazioni fatte in
questo modo espongano pezzi del nostro apparato produttivo alle mire speculative e affaristiche>>. Era peggio di
così. Un perito di nome Renato Castaldo scoprì che dietro lo sconosciuto Lamiranda c'era l'Unilever, la
multinazionale olandese. (<E' documentato che la Unilever», scriveva, ha «inviato offerte, condotto trattative dirette
e indirette con l'IRI...predisponendo anche le clausole da inserire nel contratto>> fra Prodi (IRI) e Lamiranda.
L'Unilever? Prodi è stato consulente dell'Unilever dal '90 al '93, come consulente di vaglia, a decidere le
acquisizioni.

Ecco dov'è il miele che Goldman Sachs cerca. Ecco dov'è la linfa che trovano i grand commis nella Goldman Sachs.

605
VARIE PROPOSTE PER SALVARE L’ITALIA

LA PRIMA PROPOSTA PER SALVARE L’ITALIA, L’EUROPA ED IL MONDO E’


DESCRITTA NELLE CONCLUSIONI ALL’INIZIO DI QUESTO DOCUMENTO.
Vedi Conclusioni e soluzioni
DI SEGUITO SONO RIPORTATE PROPOSTE DI ECONOMISTI AUTOREVOLI IN MERITO
ALLA RIACQUISIZIONE DELLA SOVRANITA’ MONETARIA ITALIANA.

Perché la Norvegia non ha "debito pubblico"?

La Norvegia non ha il nostro debito pubblico,


perchè:
1 - Non ha aderito all'euro. La moneta Norvegese è
la Corona (coniata in una banca centrale statale)
2 - Non ha privatizzato le principali banche del
paese (DnB NOR) e le aziende energetiche: petrolio
(Statoil), energia idroelettrica (Statkraft),
alluminio (Norsk Hydro) e le telecomunicazioni
(Telenor)
3 - Circa il 30% di tutte le aziende quotate alla borsa
di Oslo è statale
4 - I titoli di stato rendono il 6,75% netto ai risparmiatori
5 - Pur essendo il principale produttore di petrolio europeo, NON fa parte dell'OPEC (per la
cronaca, l'Italia è il secondo produttore europeo e in Basilicata è stato individuato il più grande

606
giacimento d'Europa su terraferma)

Naturalmente, in Norvegia, non si sognano di parlare di privatizzazione dell'acqua o


privatizzazione della raccolta di rifiuti, come fanno i nostri politici e NON hanno un debito
pubblico schiacciante come il nostro, anzi! Hanno un avanzo di bilancio statale del 16,5%, mentre
noi, che abbiamo privatizzato quasi tutto, abbiamo un debito pubblico pari al 127% del nostro PIL

In pratica questa situazione garantisce alla Norvegia un debito che ammonta al 48,4% del PIL,
permettendole di incassare ogni anno più di quanto spende. E l'Italia (e tutti gli altri paesi del
mondo) cosa sta aspettando?

607
GLI SMEMORATI DI BERLINO
TUTTE LE NAZIONI D’EUROPA CANCELLARONO DEBITI PER DECINE DI MILIARDI AI TEDESCHI
(INGRATI)
26 dicembre 2013
La Germania, che fa tanto
la moralizzatrice con gli
altri Paesi europei, è
andata in default due volte
in un secolo e le sono stati
condonati i debiti di due
guerre mondiali per
consentirle di riprendersi.
Fra i Paesi che le hanno
condonato i debiti, la
Grecia, prima di tutto, che
pure era molto povera, e
l’Italia.
Dopo la Grande Guerra,
John Maynard Keynes
sostenne che il conto
salato chiesto dai Paesi
vincitori agli sconfitti
avrebbe reso impossibile alla Germania di avviare la rinascita. L’ammontare del debito di guerra
equivaleva, in effetti, al 100% del Pil tedesco. Fatalmemte, nel 1923 si arrivò al grande default tedesco, con
l’iperinflazione che distrusse la repubblica di Weimar. Adolf Hitler si rifiutò di onorare i debiti, i marchi
risparmiati furono investiti per la rinascita economica e il riarmo, concluso, come si sa, con una seconda
guerra, ben peggiore, in seguito alla quale a Berlino si richiese un secondo, enorme quantitativo di denaro
da parte di numerosi Paesi. L’ammontare complessivo aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora!)
La Germania sconfitta non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre, peraltro da essa
stessa provocate.
Mentre i sovietici pretesero e ottennero il pagamento della somma loro spettante, fino all’ultimo
centesimo, ottenuta anche facendo lavorare a costo zero migliaia di civili e prigionieri, il 24 agosto 1953
ben 21 Paesi, Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo,
Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati
Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia, con un trattato firmato a Londra le
consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo
modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto. L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato
dopo l’eventuale riunificazione delle due Germanie, ma nel 1990 l’allora cancelliere Kohl si oppose alla
rinegoziazione dell’accordo, che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Italia e Grecia
acconsentirono di non esigere il dovuto.

608
Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento
dell’ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro.
Senza l’accordo di Londra che l’ha favorita come pochi, la Germania dovrebbe rimborsare debiti per altri 50
anni. E non ci sarebbe stata la forte crescita del secondo dopoguerra dell’economia tedesca, né Berlino
avrebbe potuto entrare nella Banca Mondiale, nel Fondo Monetario Internazionale e nell’Organizzazione
Mondiale del Commercio.
Quindi: che cos’ha da lamentare la Merkel, dal momento che il suo Paese ha subito e procurato difficoltà
ben maggiori e che proprio dall’Italia e dalla Grecia ha ottenuto il dimezzamento delle somme dovute per i
disastri provocati con la prima e la seconda guerra mondiale? La Grecia nel 1953 era molto povera, aveva
un grande bisogno di quei soldi, e ne aveva sicuramente diritto, perché aggredita dalla Germania.
Eppure… Perché nessun politico italiano ricorda ai tedeschi il debito non esigito?
Roberto Schena

609
COME ANNULLARE LEGALMENTE TUTTI I TRATTATI INTERNAZIONALI
DEGLI ULTIMI 65ANNI , EURO , EU , BCE , E DEBITI di marco da bangkok
23 dicembre 2013 alle ore 15.13

Articolo-collage , spezzoni miei articoli-info-ricerche-idee-iniziative su:


….1 court of justice of European union
….2 universal declaration of human rights , ONU 1948
…..3 link-info sparse su trattati-entita europee
…. 4 link- info sparse su costituzione italiana
….5 all links , tutti links tra cui link x mio ebook
INTRO
ciao a tutti, solo negli ulltimi giorni ho sfornato almeno un altra bella dozzina d nuove iniziative e
strade legali percorribili , non so se adesso trovero tempo per scrivere tutto in articolo ,, e se
volete sono disponibile a fare intervista quando volete x spiegare meglio tutto;; vabbu morale
della favola ,, qui vi scrivo un po d info importanti al volo, cosi se volete potete continuare
ricerche per i fatti vostri finche non riesco a fare video con qualcuno o articolo serio,ma sul
secondo non garantisco niente; queste info posson tornare molto utili sopratutto a chi ha
contatti con qualcuno del m5stelle ed avviare inchieste parlamentari a riguardo, al
sovrano matteo per sue cause e altre iniziative inidividuali-collettive, e salvo e amodeo che
possono usare materiale per bastonare qaulccuno o come base per nuove ricerche-interviste ;
vabbu ora segue collage notizie , su cui ho gia raccolte 10paginette d info ,ma qui v riporto solo
spezzoni principali ,ma ci sarebbero un botto d cose da fare, da scrivere ,da segnalare, da
approfondire , etc ; non asppettatevi niente di grammaticalmente eccelso , ma solo valanghe di
nuove info e mie ricerche , con nuove idee e iniziative legali a tonnellate metriche ;) offese
,insulti e bimbomxxxxxxate d commenti verranno rispediti al mittente con posta prioritaria ,
mentre proposte d collaborazione , info addizionali ,approfondimenti e altre idee-proposte serie
verranno accolte positivamente da tutti e forse avranno anche una risposta entro 2-3mesi dal
s8scritto ;)

1- court of justice of European union

in lussemburgo ci sta la-- court of justice of european union -- , il cui primo compito e assicurarsi
che leggi (trattati etc) vengano applicati alla stessa maniera in tutti stati-membri ,,
IMPORTANTISSIMO, perche adesso anche senza appellarsi all articolo costituzione italiana su
disparita trattamento di altri stati in trattati internazionali,,quindi ci si puo appellare a questa
corte riguardo le disparita tra italia e germania , per esempio, su ultimi trattati specie lisbona
2010 ,MES , questi trattati non possono godere della disparita autorizzata perche non
riguardano situazioni locali,ma vanno applicate a tutti ugualmente ,, e le disparita non
610
riguardano regioni o locali in particolari,,ma riguardano differenze d parametri da rispettare tra
diverse stai-membri firmatari,, quindi centrato in pieno il punto; a questa corte si possono
inoltre ,stando al regolamento della corte stessa , sia appellare individui , sia organizzazioni ed
anche ditte private ,, praticamente tutti , quindi tutte le disparita sui trattati, nonche le tirannie
sociali in italia possono essere presentate a questa corte,, e come gia detto , tutte le
problematiche e denuncie sociali vanno presentate anche alla corte dei diritti europea , ed al
tribunal internazionale dei diritti civili de l’aja;

vabbu, solo su questa corte e anche sulle notizie a seguire ci sarebbero da dire 3mila cose,, e
magari io farei anche intervista o video in inglese ,,cosi da informare per bene anche tutti altri
europei , perche sono info importanti anke per grecia spagna portogallo etc,, e spiegandole in
inglese tutti possono capirle senza tradurle in tutte lingue ora passo ad altra info importante ,
anche questa da tradurre in inglese per tutti europei:

2 universal declaration of human rights , ONU 1948


Link universal declaration hum rite http://www.un.org/en/documents/udhr/index.shtml#ap
http://www.un.org/en/documents/udhr/index.shtml#ap

l european union nasce con maastricht 1993 ,ma la EEC european economic comunity nasce nel
1957 , questi sono i 2 piu importanti e anche i peggiori trattati a cui e’ soggetta italia,, e ora ci sta
un modo per farli cadere che non sia soltanto nazionale, cioe anti-costituzionalita,,, ma
internazionale e soprattutto legale , perche c sta un importantissimo trattato dell onu del 1948
firmato da italia che dice un sacco d cose belle (tradurro primi articoli) ,, ed e' precedente a
tutti trattati internazionali , compreso quel del 1957 ,, e nonostante postumo alla cosituzione ital
del 1945, ha piu valore anche d essa proprio perche e un trattato internazionale con diritti-
doveri egualmente definite per tutti I paesi firmatari ;

il trattato d cui parlo e il : - universal declaration of human rights , ONU 1948 , CHE dice un sacco
di cose belle e tutela tantissimi diritti ,, per certi versi e abbastanza simile a noistra costituzione
perche tutela tutti i diritti ,,anzi anche d piu ;) perche ne tutela anche altri importantissimi non
citati espressamente e/o direttamente nella nostra costituzione ;; altra cosa importante, quest
trattato fu firmato da tutti italia grecia america germania ignhilterra,, etc ,, quindi tutti le nazioni
europee come spagna grecia portogall italia pososno appellarsi all onu e a questo trattato ,,
cosa che tralatro coinveolge drettamente anche cina e Russia

perche ora all onu nn comandano piu usa-uk-france ,,ma ormai asse cina-russia e’ indipendente
e non sta certo a guardare, quindi iniziativa all onu con dnuncia monti-letta-godman-BCE-
bankitalia , etc nn passera certo inossservata a livello internazionale ,, specie se condivisa anche
da spagna grecia etc,, ed io consiglierei a riguardo d contattare il canale russia-today , che e’ l
unico grosso canale media internazionale che darebbe quest notizie a livello globale senza
problemi.

appellandoci al trattat-onu del 1948 possiamo pesentare una super denuncia su monti-letta-
goldman-draghi etc , denuncia penale-privata sia all onu che alla corte europea diritt-civili ;
nonche annullare tutti i trattati dal 48 ad oggi che vanno contro diritti onu-1948 ;; vabbu ci
sarebbero ancora altre 3mila cose da dire, e possibili altre idee ,,nel frattemp ho ritenuto giusto
avvisarvi subito ,,
dal 48 in poi tutti si possono appellare al trattato-onu,, ed oggi cina e russia sono indipendenti e
autonome e non quasi-indifese come allora ; oggi abbiamo situazione perfetta , cioe legge

611
internazionale da nostra parte e sicuramente un certo consenso internazionale, specie di paesi
BRICS , asiatici, e tanti altri,,pratic tutti tranne usa-eu-uk-nato
universal declaration of human rights , ONU 1948 (articoli tradotti in italiano)
art.1 All human beings are born free and equal in dignity and rights.They are endowed with
reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood.
Art.1 TUTTI GLI ESSERE UMANI SONO NATI LIBERI E UGUALI NELLA DIGNITA E NEI DIRITTI.
DOTATI DI RAGIONEVOLEZZA E COSCIENZA , E DOVREBBERO AGIRE CON SPIRITO DI
FRATELLANZA L UN L ALTRO
Art.2 Everyone is entitled to all the rights and freedoms set forth in this Declaration, without
distinction of any kind, such as race, colour, sex, language, religion, political or other opinion,
national or social origin, property, birth or other status. Furthermore, no distinction shall be
made on the basis of the political, jurisdictional or international status of the country or territory
to which a person belongs, whether it be independent, trust, non-self-governing or under any
other limitation of sovereignty.
Art.2 A TUTTI SPETTANO TUTTI I DIRITTI E LIBERTA STABILITI DA QUESTA DICHIARAZIONE ,
SENZA DISTINZIONE DI RAZZA,SESSO, COLORE, LINGUA, RELIGIONE, POLITICA O ALTRE
OPINIONI, NAZIONALI O DI ORIGINE SOCIALE ,DI PROPRIETA, NASCITA O ALTRI STATUS…….
Art.3 Everyone has the right to life, liberty and security of person.
Art.3 TUTTI HANNO IL DIRITTO ALLA VITA , LIBERTA , E SICUREZZA PERSONALE
Art.4 No one shall be held in slavery or servitude; slavery and the slave trade shall be prohibited
in all their forms.
Art.4 NESSUNO PUO ESSERE TENUTO IN SCHIAVITU O SERVITU , SCHIAVITU E MERCATO-
SCHIAVISTA SONO PROIBITE IN TUTTE LE LORO FORME
Art.5 No one shall be subjected to torture or to cruel, inhuman or degrading treatment or
punishment.
Art.5 NESSUNO PUO ESSSERE SOGGETTO DI TORTURE O CRUDELTA
, TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI O PUNITIVI.
Art.6 Everyone has the right to recognition everywhere as a person before the law
Art.6 TUTTI HANNO DIRITTO ,OVUNQUE, AL RICONOSCIMENTO PERSONALE DI FRONTE ALLA
LEGGE

…..3 link-info sparse su trattati-entita europee

Link index hpage http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm


Link tutti trattati europei http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm
Link bodies ; http://europa.eu/eu-law/treaties/index_en.htm

Specifiche info su - court of justice of European union-


Palais de la Cour de Justice
Boulevard Konrad Adenauer
Kirchberg
L-2925 Luxembourg
Luxembourg
Tel: +352 4303 1 Fax: +352 4303 2600
The Court of Justice interprets EU law to make sure it is applied in the same way in all EU
countries. It also settles legal disputes between EU governments and EU institutions.
Individuals, companies or organisations can also bring cases before the Court if they feel their
rights have been infringed by an EU institution.
essendoci stati cambiamenti ad hoc per la Germania , i trattati MES , lisbona-2010, etc,non
hanno validita per nessuno ,, e italiani possono reclamare soldi spesi in piu, x esempio, da danni

612
da spread ,ttitoli, speculazioni internazionali etc e si richieda annullamento totale del trattato
se non ugualitario per tutti firmatari , e restituzione tutti soldi relativi a tutti effete negative
subiti ; anche MES , essendo non ugualitario,, possiamo richiedere tutto indietro anche con
interessi, super causa del itallia a union europea,presentata sia m5stelle , ma
anche Individualmente o ditta o organizations-associazioni.

Anche le differenze lelgali tra stati-membri EU con euro( 17stati) e stati membri senza euro, cioe
11 – potrebbe essere illegal stando alla corte del primo capitol, ; anche perche uno dei compiti
della BCE e’ l autorizzazione alle central-banks del euro-zone di emettere banconote –euros
L unione monetaria ed economica -- involves the coordination of economic and fiscal policies, a
common monetary policy and the euro as the common currency. The euro was launched on 1
January 1999 as a virtual currency for cash-less payments and accounting purposes. Banconote e
spiccioli , were introduced on 1 January 2002.

L EURO FU LANCIATA COME VIRTUAL-CURRENCY NEL 1999 PRIMA D INTRODUZIONE 2002


TUtti I membri delle diverse organizzazioni-entita europee dovrebbero essere elette dal
popolo europeo,, invece tranne il parlamento europeo, che elegge suo president, tutti I vertici
e membri d istituzioni del EU vengono selezionati da politici, bankeiri , etc,ma non dal
popolo europeo ; stando alla riorganizzazione del trattato d lisbona 2010 ,CI sono ben 7 entita-
istituzioni nel UNIONE EUROPEA , parlamento europeo, commissione europea,Consiglio dei
Ministri , consiglio europeo, banca central europea, corte dei conti europea , corte di giustizia.
The ECB is completely independent. Neither the ECB, the national central banks in the
Eurosystem, nor any member of their decision-making bodies can ask for or accept instructions
from any other body. All EU institutions and governments must also respect this principle.

La BCE E TOTALMENTE INDIPENDENTE , E NON RISPONDE A NESSUNO DEL SUO OPERATO , E


DELLE 7 L UNICA AD AVERE MEBRI ELETTI DAL POPOLO E ‘ APPUNTO IL PARLAMENTO
EUROPEO
Se un istituzione non risponde a nessuno e suoi vertici-organi decisionali non sono eletti dal
popolo ma da leaders politici o altro , cittadini europei dovrebbero non riconoscerla come tale.
Altri organismi finanziari sono:
la banca europea degli investimenti , che finanzia i progetti di investimento dell'UE, con sede in
Lussemburgo.

613
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo che finanzia o co-finanzia gli investimenti che
favoriscono la transizione verso un'economia di mercato nei paesi dell'Europa centrale,
orientale ed ex-URSS.
E soprattutto Il Fondo europeo per gli investimenti , che fornisce garanzie e capitale di rischio
per aiutare le piccole e medie imprese, con sede in Lussemburgo.
QUINDI PMI ITALIANE POSSONO APPELLARSI DIRETTAMENTE AL FONDO EUROPEO.

Denmark, Ireland and the United Kingdom join the European Union on 1 January 1973, raising
the number of member states to nine. The short, yet brutal, Arab-Israeli war of October 1973
result in an energy crisis and economic problems in Europe. The last right-wing dictatorships in
Europe come to an end with the overthrow of the Salazar regime in Portugal in 1974 and the
death of General Franco of Spain in 1975. The EU regional policy starts to transfer huge sums to
create jobs and infrastructure in poorer areas. The European Parliament increases its influence
in EU affairs and in 1979 all citizens can, for the first time, elect their members directly.
in 1957, the Treaty of Rome creates the European Economic Community (EEC), or ‘Common
Market’.
decade of two treaties, the ‘Maastricht’ Treaty on European Union in 1993 and the Treaty of
Amsterdam in 1999.
CHISSA PERCHE TUTTI I SOLDI STANZIATI IN PRECEDENZA PEPR FINANZIARE SVILUPPO
ECONOMICO SONO SPARITI O NON VENGONO SPESI AFFATTO, MA LA RACCOLTA E’ SEMPRE
OBBLIGATORIA, FORZATA ED INDISCUTIBILE , COMPLIMENTI A TUTTI

COROLLARIO IMPORTANTISSSIMO : una bozza d COSTITUZIONE EUROPEA fu avviata nel 2003


ma fu ABBANDONATA nel 2009 grazie A FRANCIA E OLANDA, e dico –grazie-, perche second
me ,avevano capito gia che I bankieri, con la scusa di preservarci dei diritti, c avrebbero invece
imposto dei doveri ; quindi al moment oil trattato del ONU del 1948 e’ la carta di difesa legale piu
importante che noi tutti europei abbiamo contro I bankieri e la BCE ,
Il 29 ottobre 2004 si è svolta a Roma la cerimonia (trasmessa in eurovisione) della firma del
Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. Hanno firmato la Costituzione i capi di Stato o
di governo dei 25 paesi dell’Unione europea e i loro ministri degli esteri. La firma della
Costituzione è avvenuta nella Sala degli ORAZI E CURIAZI, la stessa storica sala in cui il 25 marzo
1957 i sei paesi fondatori firmarono i trattati che istituivano la CEE, e l’ EURATOM(Trattati di
Roma).

…. 4 link- info sparse su costituzione italiana


X TUTTI STUDENTI -INIZIATIVE E IDEE PRATICHE ANTI SIGNORAGGIO DI SETTORE LEGALE
E DIGITALE E SOCIALE ,A COSTO ZERO
AVVIARE OGNI FORMA DI DENUNCE INDIVIDUALI ,MA PRESENTATE IN MASSA, PER
tutti studenti, artigiani, etc,(vanno solo cercati articoli specifici e sosstituiti a quelli de diritto
studio qui a seguire)
Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU. Quindi denuncia all onu per mancati diritti
L'art. 26 recita:
« Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli
elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione
tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione
superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito. »
, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art26

614
« I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli
studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. »
(Costituzione italiana, art. 34)
L'art. 33 della Costituzione afferma che la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed
istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Secondo la Corte Costituzionale il diritto di
accedere e di usufruire delle prestazioni, che l’organizzazione scolastica è chiamata a fornire,
parte dagli asili nido e si estende sino alle università.
Sempre l'art. 33 garantisce che «Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di
educazione, senza oneri per lo Stato». Quindi la costituzione prevede esplicitamente la presenza
di scuole private, ma sempre esplicitamente afferma che non devono gravare sullo Stato,
IMPORTAQNTISSIMO – SCUOLE PRIVATE NN POSSONO GRAVARE SULLO STATO ,,QUINDI
DENUNCIA
POI ARTICOLO ONU HA PRECEDENZA SU COSTITUZIONE ITALIANA , PERCHE ANCHE SE
POSTUMO D 3ANNI ,E’ UN TRATTATO INTERNAZIONALE FIRMATO , e cmq tasse universitarie,se
fisse ,cioe non prrporzionate ,sono anticostituzionali perche non proporzionate al reddito di chi
le paga
Stesso discorso su artigianato, arte, ricerca scientifica , etc
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. (quindi
incostituzionale vendere monumenti o qualsiasi cosa appartenente al partimonio
storico,culturale e artistic)
Art. 13.
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisiz
ione personale, né
qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’autorità
giudiziaria e
nei soli casi e modi previsti dalla legge.
(nessuno v puo perquisire senza mandato )
Art. 14.
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi
stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Art 15 – la liberta e la segretezza delle comunicaz in tute forme sono inviolabili
(denuncie su caso-snowden di intercettazioni in italia acconsentite da politici italiani a nazioni
estere)
Art. 17.
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pub
blico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle
soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica
Art.
21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

615
Art. 31.
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della
famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la giovent
ù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo
Art. 33.
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali
sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli
ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo
Stato.

Art. 34.
La scuola è aperta a tutti.
L’istruz
ione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli
studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni
alle famiglie ed altre
provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

STUDENTI RECLAMINO INDIETRO SOLDI SPESI IN SCUOLA , PERCHE COSTITUZIONE ITALIANA E


TRATTATO ONU 1948 ,dicono che lo studio e’ un diritto, cosi tutte altre categorie artisti artigiani
ricercatori etc possono fare lo stesso e reclamare indietro soldi spesi piu richiedere
finanziamenti , se rifiutati , citazione in tribunale d tutti letta monti , etc sia a livello istituzionale
nazionale in qunato primi ministry, ed anche a livello private denuncia goldman mps e citare
danni subiti
anche raadunarsi x categorie , tipo imprenditori , disoccupati etc , con stesso problema e
presentare iniziativa legale individuale ma presentarla insieme 100-1000 stessa banca –ente etc
; e tutti siti amici conservano file e spiegano in quali casi va usat e come compilare ;)

….5 all links , tutti altri links utili ,tra cui link x mio ebook
link video-intervista in diretta con tonino ciaccio -1ora- su applicazioni sistemi crypto-digitali su
settore agricolo italiano ,, e –iniziative legali per ogni cittadino
http://www.youtube.com/attribution_link?a=wOOfXfw8kxnX7QqSZzFawQ&u=%2Fwatch%3Fv%3
Dk_5ZrWSGEw8%26feature%3Dshare
link mia intervista ing.fabio sipolino –collective intelligence – 30min su bitcoin
https://www.youtube.com/watch?v=xuCwn_JNChM
link intervista Massimo leone – 2ore atuttocampo su sovranita individuale , antisignoraggio ,
truffe contro italiani , iniziative legali per tutti , come le nazioni libere combattono I bankieri ,
prendiamo esempio noi italiani ;)
http://www.youtube.com/watch?v=1wuv8o2538w
LE ORIGINI DEL SISTEMA, LE ORIGINI DELLA TRUFFA -
MANUALE DEL SOVRANO ITALIANO –
EBOOK DI MARCO BONIFACIO DI MARZO- BANGKOK 19/12/13

616
LINK X EBOOK:
http://marcodimarzo.tk/ebook/2
link evento
ebook https://www.facebook.com/events/499481210171122/500253696760540/?notif_t=like

LE ORIGINI, LA STORIA E L EPITAFFIO LEGALE -DIGITALE DEL SISTEMA CHE FU’.


MANUALE DEL SOVRANO ITALIANO , CON TANTISSIME INFO NAZIONALI E INTRNAZIONALI SU
DIRITTO,ECONOMIA, LEGITTIMITA’ GIURISDIZIONALE , COSTITUZIONE ITALIANA ,SISTEMI
CRYPTO-DIGITALI E ANTI-SIGNORAGGIO.

link articolo ebook


https://www.facebook.com/notes/marco-bonifacio-di-marzo/le-origini-del-sistemale-origini-della-
truffa-manuale-del-sovrano-italiano-ebook/10152064818292517

anche donazioni sono benvenute , ma non essendoci link apposta , allora comprate mio ebook ,
cosi e’ come se fate una donazione MARCO BONIFACIO DI MARZO- BANGKOK 23/12/2013

617
COME USCIRE DALL'EURO, AUTOREVOLI PROPOSTE

L’economista Pissarides: “sta portando alla rovina molte nazioni. Bisogna smantellarlo il più
velocemente possibile”.
ROMA (WSI) – “Via dall’euro, al più presto”. L’avvertimento arriva nientemeno che dal premio
Nobel per l’economia Christopher Pissarides. L’economista un tempo era sostenitore della
moneta unica ma, viste le conseguenze, ha cambiato decisamente rotta.
“L’Euro non sta facendo altro che dividere l’Europa, portando molti paesi alla rovina. Bisogna
prendere decisioni drastiche per ridare credibilità al mercato europeo: l’Euro quindi dovrebbe
essere smantellato il più velocemente possibile per salvaguardare la crescita e l’occupazione”.
Ma Pissarides, in una conferenza alla London School of Economics, rincara la dose: “L’Euro ha
creato una generazione perduta di disoccupati senza futuro.
Questo non è quello che i “padri fondatori” dell’Euro hanno promesso. E’ chiaro che è un
sistema fallito e insostenibile”.
L’economista britannico-cipriota Christopher Pissarides ha vinto il Nobel nel 2010, insieme agli
statunitensi Peter Diamond e Dale Mortensen, per il suo contributo alla teoria delle frizioni di
mercato. Alla London Economic School (LSE) è titolare della cattedra Norman Sosnow in Economia
e direttore del Programma di ricerca sulla macroeconomia al Centro per le Performance
Economiche.

Gli altri 5 li trovate di seguito:

James Mirrlees: l’Italia starebbe meglio fuori dall’Euro


Iniziamo da James Mirrlees che proprio pochi giorni fa, in occasione dell’evento Nobels
Colloquia organizzato dall’Università Cà Foscari di Venezia ha detto che per l’Italia sarebbe
meglio uscire dall’Euro.
Non voglio suggerire politiche per mutare la situazione attuale e mi sento a disagio nel fare

618
raccomandazioni altisonanti, perché non ho avuto il tempo di valutarne le conseguenze.
Però, guardando dal di fuori, dico che non dovreste stare nell’euro, ma uscirne adesso.
Se l’Italia dovesse uscire dall’euro alcuni grossi problemi continuerebbero ad esistere, perché la
Germania continua a mantenere i livelli dei prezzi troppo bassi. E, se la Germania continuerà
questo atteggiamento, cosa che non intende cambiare, anche per l’Italia continuerebbero le
difficoltà di oggi

Krugman: un totale disastro


In un’intervista sul settimanale francese Express nel 2012, Krugman esprimeva tutta la sua
perplessità ed il suo scetticismo sull’Euro “un’idea sentimentale, un bel simbolo di unità
politica. Ma una volta abbandonate le valute nazionali avete perso moltissimo in flessibilità.”
L’Europa, infatti, a differenza degli Stati Uniti è assolutamente poco flessibile: “Florida e Spagna
hanno avuto una stessa bolla immobiliare e uno stesso crollo. Ma la popolazione della Florida ha
potuto cercare lavoro in altri stati meno colpiti dalla crisi. Ovunque l’assistenza sociale, le
assicurazioni mediche, le spese federali e le garanzie bancarie nazionali sono di competenza di
Washington, mentre in Europa non è così.”
In un’altra occasione, in un post sul suo blog, Krugman scrive invece: “Anche se il progetto si è
rivelato un totale disastro, continueranno a dire che non è stato l’Euro a far fallire l’Europa, ma
l’Europa a far fallire l’Euro“.
Quale futuro per l’Europa secondo Krugman?
Se la Bce prenderà i provvedimenti giusti ci si può attendere un miglioramento tra tre-cinque
anni. Ma l’Europa sarà sempre fragile. La sua moneta è un progetto campato in aria e lo resterà
fino alla creazione di una garanzia bancaria europea. …[L’Europa] è un continente produttivo e
dinamico. Ha soltanto sbagliato a scegliersi la propria governance e le sue istituzioni di controllo
economico, ma a questo si può sicuramente porre rimedio.

Milton Friedman: l’Euro è delle élite


Milton Friedman, anima e mente del monetarismo e della Scuola di Chicago, in un’intervista al
Corriere della Sera del 1998 definiva l’Euro come un progetto “elitario, antidemocratico e
dirigista“. L’unione monetaria ridurrà la libertà di mercato, inoltre diceva Friedman,
quest’unione “c’è già ed è quella esistente tra Germania, Austria e Paesi del Benelux”.
L’Unione monetaria è il prodotto di una élite. È il frutto di una impostazione non realistica, di una
spinta elitaria di chi vuole usare la moneta unica per arrivare all’unione politica. Pensiamo
davvero che Kohl oggi e Mitterrand in passato siano stati sostenuti da un desiderio di unita’
economica? No, il loro obiettivo primario era politico, mettere assieme Francia e Germania per
evitare guerre future. Gli Stati Uniti d’Europa sono una componente essenziale del progetto
monetario.
Alla domanda “pensa che sarà un fallimento?“, la risposta di Friedman suona oggi come una
premonizione:
Spero di sbagliarmi, perché un’Europa di successo è nell’interesse sia degli europei che degli
americani. Ma non vedo la flessibilità dell’economia e dei salari e l’omogeneità necessaria tra i
diversi Paesi perché sia un successo. Se l’Europa sarà fortunata e per un lungo periodo non
subirà shock esterni, se sarà fortunata e i cittadini si adatteranno alla nuova realtà, se sarà
fortunata e l’economia diventerà flessibile e deregolata, allora tra 15 o 20 anni raccoglieremo i
frutti dati dalla benedizione di un fatto positivo. Altrimenti sarà una fonte di guai.

Joseph E. Stiglitz: senza euro sarebbe la fine del mondo?


In un’intervista per la rivista Francese Le Nouvel Observateur Stiglitz spiegava perché,
dopotutto, la fine dell’Euro non sarebbe la fine del mondo:
Tornare al vecchio conio?
Non sarà poi così male tornare alle vostre vecchie monete. Le unioni monetarie spesso durano

619
poco tempo. …Ne conseguirebbe un periodo molto difficile, ma la fine dell’euro non sarebbe la
fine del mondo.
In un altro suo contributo su Project Syndicate in cui parlava dell’esito delle elezioni in Italia, il
Nobel parla dell’Euro come un progetto scarsamente democratico:
Il progetto europeo, per quanto idealista, è sempre stato un impegno dall’alto verso il basso. Ma
incoraggiare i tecnocrati a guidare i vari paesi è tutta un’altra questione, che sembra eludere il
processo democratico, imponendo politiche che portano ad un contesto di povertà sempre più
diffuso.

Amartya Sen: che idea orribile l’Euro


Amartya Sen, filosofo e premio nobel per l’economia nel 1998, in un’intervista a
MicroMega de la Repubblica, spiegava: “l’euro è stato un’idea orribile” che ha avuto
conseguenze negative su tutti i paesi e la peggiore è stata l’introduzione delle misure di
austerità.
L’euro è stato una cattiva idea?
L’euro è stato un’idea orribile. Lo penso da tempo. Un errore che ha messo l’economia europea
sulla strada sbagliata. Una moneta unica non è un buon modo per iniziare a unire l’Europa. I
punti deboli economici portano animosità invece che rafforzare i motivi per stare assieme.
Hanno un effetto-rottura invece che di legame. Le tensioni che si sono create sono l’ultima cosa
di cui ha bisogno l’Europa. Chi scrisse il Manifesto di Ventotene combatteva per l’unità
dell’Europa, con alla base un’equità sociale condivisa, non una moneta unica.

COME USCIRE LA TESI DI PAROL BARNARD


L’ Italia e quasi tutte le altre nazioni europee tranne la Germania che se la comanda, devono
assolutamente riacquisire la loro sovranità monetaria, e uscire dall’euro è l’unica soluzione
finchè non cambieranno completamente le regole della Banca Centrale Europea, in questo doc.
in italiano ne parlano approfonditamente grandi economisti di livello internazionale
dott. Warren Mosler - macroeconomista - Stati Uniti
prof. Mathew Forstater - macroeconomista - Stati Uniti
prof. Alain Parguez - macroeconomista - Francia
Paolo Barnard - giornalista – Italia
SCARICATE IL SUO PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA
http://paolobarnard.info/docs/programma_memmt_orig.pdf

620
Il prof. Rinaldi svela il piano B per l’uscita dall’euro
05 - 12 - 2013Antonio Maria Rinaldi

Pubblichiamo la relazione tenuta il 5 dicembre alla Commissione Finanze della Camera da


Antonio Maria Rinaldi, docente di Finanza Aziendale all’Università Gabriele d’Annunzio di
Chieti-Pescara e autore del pamphlet “Europa Kaputt – (S)venduti all’euro“. Dopo aver
accusato da Bruxelles l'Unione monetaria, in Parlamento il prof Rinaldi ha svelato come
attrezzarsi con un piano B...
La Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, che si insedierà nel secondo semestre
del 2014, troverà nell’agenda diverse priorità lasciate inevase dalle precedenti di turno, secondo
il noto principio della rotazione paritetica. Tematiche non risolte non dall’incapacità o dalla non
sensibilità nell’individuarle da parte delle precedenti Presidenze, ma esclusivamente
determinate perché i mezzi e i regolamenti a disposizione non consentono in ogni caso di poter
intervenire attivamente negli processi decisionali effettivi. Il trasferimento in atto dei poteri,
avvenuto costantemente nel tempo a favore della Commissione e nei confronti degli organi
tecnici a supporto del mantenimento dell’unione monetaria, ha estraniando sempre più le
funzioni iniziali delle Presidenze, ulteriormente certificate dallo stesso Trattato di
Lisbona (TFUE), in vigore dal 2009, il quale ha diviso, riducendole, le precedenti attribuzioni ad
essa riservate. Infatti sin dal Trattato di Roma istitutivo della CEE del 1957, la Presidenza,
attribuita sempre con il principio della rotazione semestrale dei paesi membri, è stata
nettamente ridimensionata, separando la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea dalla
Presidenza del Consiglio europeo, mentre fino al 2009 le due Presidenze erano detenute
entrambe dal Paese di turno. Ora la Presidenza riguarda esclusivamente quella del Consiglio
dell’Unione europea, che come è noto dispone anch’essa di un’influenza minore rispetto al
passato. Da non sottovalutare anche alla modifica operata dal Trattato di Lisbona nella
ridefinizione del ruolo dell’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri e la Politica di
Sicurezza, il quale precedentemente a Lisbona, ricopriva anche la carica di Segretario Generale
del Consiglio dell’Unione Europea. Attualmente il semestre di Presidenza di turno viene assistito
da un Segretariato Generale a partire dal 2009. Il TFUE ha notevolmente diminuito l’azione di
competenza dei semestri, introducendo inoltre il sistema della Presidenza a “trio”, in modo che
tre presidenze consecutive si coordino a garanzia della continuità. Nelle attribuzioni diluite
possiamo annoverare principalmente la discrezionalità nell’individuazione delle priorità da

621
inserire nell’ordine del giorno delle riunioni del Consiglio dell’Unione Europea, in ogni caso
secondo criteri d’urgenza e d’interesse comuni. Appaiono pertanto estremamente limitati i
poteri a disposizione ulteriormente limitati dalla condivisione a “trio” sopra esposta.
LE PROBLEMATICHE PER IL PAESE
È assolutamente necessario fare netta distinzione fra conduzione dell’Unione Europea e
conduzione dell’Unione monetaria, essendosi ultimamente quest’ultima sovrapposta alla prima
a causa della crisi economica. Non starò in questa sede ad elencare i pregi e i difetti derivanti
dall’appartenenza da quindici anni ad una stessa area valutaria, ma è sufficiente evidenziare
come sia emerso sempre più che l’euro non si è rivelato essere una propria e vera moneta, bensì
un accordo di cambi fissi a cui si è demandato, per il suo mantenimento e funzionamento, un
sistema di regole rigide e nel contempo stesso automatiche. Queste regole sempre più
strutturate e supportate da Istituzioni tecniche create ad hoc, hanno affidato a una sorta
di “pilota automatico” la conduzione della moneta unica surrogandosi alla mediazione politica
con la considerazione che quest’ultima, oltre a rappresentare democraticamente la volontà dei
cittadini, risulta essere sempre l’unica forza capace di risolvere e correggere in positivo le
immancabili distorsioni congiunturali.
UN MODELLO SENZA PRECEDENTI
Inoltre il disagio della crisi è stato accentuato dall’aver adottato un modello economico che non
ha riscontri nella stessa letteratura economica. Esso prevede essenzialmente il rigore dei conti
fino al perseguimento del pareggio di bilancio e la diminuzione pianificata e sistematica
dell’eccedenza del 60% dello stock del debito pubblico rispetto al PIL come presupposto per la
crescita. Il tutto ignorando completamente la possibilità di periodi di stagnazione, se non di
recessione dell’economia, fungendo pertanto da moltiplicatore alla deflazione. Lo
stesso concetto di “strutturale” per mitigare gli obiettivi di deficit, appare ancora troppo rigido
per consentire un efficiente correttivo. L’esasperato ricorso all’austerity, in conclamata
recessione, ha ulteriormente contratto i consumi e pertanto il PIL, peggiorando tutti gli indici
macroeconomici presi a riferimento da Maastricht per la convergenza monetaria e l’impossibilità
di poter gestire con autonome politiche economiche le differenze asimmetriche con le altre
economie della stessa area valutaria hanno generato ulteriore disagio. L’adozione di questo
modello non prevede in alcun modo il ricorso allamonetizzazione da parte dei fabbisogni
finanziari degli Stati e pertanto le uniche fonti rimangono esclusivamente il ricorso fiscale e il
taglio della spesa pubblica. Questo modello economico proposto-imposto è essenzialmente
teso al raggiungimento della stabilità dei prezzi, cioè dell’inflazione, e la stessa Banca Centrale
Europea nel perseguire questo obiettivo, ha palesemente dimostrato di non essere una effettiva
Banca Centrale, ma solo garante e guardiana dei Target fissati per la stabilità dei prezzi. La prova
di ciò è che tutte le operazioni compiute dalla BCE sono finalizzate a questo scopo e le stesse
Long Term Refinancing Operation (LTRO) e gli acquisti sul mercato secondario previsti dalle
operazioni di Outright Monetary Transactions (OMT) rispettano il principio di non immettere
liquidità nel sistema, bensì di “sterilizzarlo” a garanzia delle sue attribuzioni di Statuto.
LE PRIORITÀ DA PERSEGUIRE
In questo contesto la priorità numero uno che la Presidenza italiana dovrà perseguire, sarà
quella di ottenere la sospensione dell’applicazione del Trattato di Stabilità, il c.d. Fiscal
Compact, che altrimenti a far corso dal 1.1.2015, obbligherà tutti i 25 Paesi firmatari e ratificatori
del Trattato, al pareggio di bilancio e alla riduzione sistematica del 5% annuo della sopracitata
eccedenza del 60%. Per il nostro Paese significherebbe, per gli anni iniziali, uno sforzo non
compatibile con gli attuali dati macroeconomici e congiunturali, in quanto il pareggio di
bilancio sarebbe ulteriore causa di depressione deflattiva dovendo reperire annualmente
ulteriori 46 Mld circa, pari al 3% del Pil per poterlo ottenere, da aggiungere, ai dati attuali, altri
50/52 Mld per la prevista riduzione annuale del ventesimo dell’eccedenza del debito. Si
tratterebbe di risorse pari a più di quattro volte il gettito IMU complessivo e farebbe
precipitare il nostro Paese in una situazione di difficile gestione finanziaria con risvolti, anche di

622
ordine pubblico, senza precedenti. Pertanto la moratoria sul Fiscal Compact è da considerare
una priorità assoluta e inderogabile se non provvederà in modo sostanziale la Presidenza greca,
che si accinge a gennaio a precederci dopo quella della Lituania, non saremo in grado di
rispettarlo minimamente. Richiesta che troverebbe l’avallo incondizionato della quasi totalità
degli altri Paesi in quanto, allo stato attuale, ben pochi sarebbero nelle condizioni di poterlo
rispettare. La via da intraprendere affinché venga accettata questa richiesta di sospensione
risiede nella puntuale verifica e interpretazione sulla legittimità giuridica sull’applicabilità dello
stesso Trattato. A tal fine un contributo essenziale lo ha fornito il professore emerito Giuseppe
Guarino individuando la sua illegittimità giuridica. La sua analisi si basa sul fatto che il Patto di
Stabilità e Crescita, il c.d. Fiscal Compact, è stato approvato sebbene in palese contrasto con i
precedenti Trattati in quanto, come recita lo stesso Trattato all’art.2, “Le parti contraenti
applicano e interpretano il presente Trattato conformemente ai Trattati su cui si fonda l’Unione
Europea”, il cui concetto è ribadito nel comma successivo: “Il presente Trattato si applica nella
misura in cui è compatibile con i Trattati su si fonda l’Unione europea e con il diritto dell’Unione
europea”. Pertanto il seguente art.3, n.1, lett.a) che prevede che “la posizione di bilancio della
Pubblica Amministrazione di una parte contraente è in pareggio o in avanzo” è da ritenersi non
conforme e non legittimo, in quanto il Trattato della UE firmato a Maastricht (TUE) all’art.104 c)
prot.5, ribadito anche nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea di Lisbona (TFUE)
all’art.126 (ex 104), fissano invece al 3% il limite dell’indebitamento annuale. È stato pertanto
violato il Trattato istitutivo della UE unitamente al TFUE che ne ribadisce al citato art.126 i limiti
dell’indebitamento.
VINCOLI ILLEGITTIMI
Anche l’applicazione ferrea del limite del 3% del rapporto fra deficit e PIL, pena sanzioni, è un
arbitrio non supportato dai Trattati, ma che viene invece sempre imposto dalla burocrazia
europea specialmente nei nostri confronti. Sempre nell’art.104 del TUE, ora art.126 del TFUE, si
stabilisce che il 3% può legittimamente essere superato se discende da fatto eccezionale e
momentaneo, quindi non imputabile allo Stato, ma dovuto ad un obbligo al quale lo Stato non
poteva sottrarsi. Qualecircostanza eccezionale, valida per tutti gli Stati membri, più giustificata
dal perseguimento forzato di un modello economico errato e palesemente responsabile della
depressione deflattiva a cui siamo stati condannati? Dei 204 paesi che compongono il Pianeta
Terra, solo 17 adottano questo modello economico!
LA VERIFICA DEI TRATTATI
La Presidenza italiana sulla base di queste più che valide argomentazioni dovrebbe, nell’ambito
delle sue pur limitate attribuzioni, adottare il principio di una puntualissima verifica
dell’applicazione dei Trattati e dei Regolamenti, procedendo a una minuziosa interpretazione di
ogni provvedimento. Si riporta all’attenzione anche l’art.11 della nostra Carta Costituzionale, che
impone la cessione di porzioni di Sovranità se non a pari condizioni, per verificare
costantemente se ogni atto o provvedimento adottato sia compatibile al suo pieno rispetto. Di
conseguenza il controverso art.81, modificato per soddisfare i dettami contenuti nel Trattato
sulla Stabilità e in particolare sull’obbligo del rispetto del pareggio di bilancio, in caso di
“moratoria” del Trattato stesso, non dovrà essere rispettato per la determinazione annuale del
Bilancio dello Stato.
IL NODO DEL MES
Un altro delicato tema da inserire nell’ordine del giorno riguarda il Meccanismo Europeo di
Stabilità (MES), c.d. Salva Stati, nato a garanzia dei Paesi membri in temporanea difficoltà di
liquidità, ma che nella pratica vincola a precisi obblighi capestro a chi è costretto a doverne far
uso. Un regolamento particolarmente penalizzante costringe alla rinuncia praticamente totale
della Sovranità del paese richiedente, prevedendo a garanzia l’asservimento dei propri asset
pubblici, assicurando inoltre l’impunità personale ai gestori della tutela. In questo modo non
sono stati rispettati minimamente i principii di mutualità e di solidarietà, ma semplicemente si
sono perseguiti regole contabili da curatore fallimentare con criteri medioevali di coercizione

623
punitiva. Gli stessi Stati non sono stimolati nel richiedere l’utilizzo perché sono ben consci degli
obblighi troppo penalizzanti a cui si assoggetterebbero. Ulteriori riflessioni andrebbero riservate
al Meccanismo Europeo di Stabilità in quanto il contributo degli Stati, compreso il nostro quota
parte, è reperito per mezzo di emissioni di debito pubblico e la liquidità trasferita, in attesa di
essere impiegata in operazioni di supporto, viene “parcheggiata” nell’acquisto di titoli del
debito pubblico emesso dalla Germania, creando ilparadosso che tutti i Paesi dell’Eurozona
emettono debito proprio per finanziare, anche se temporaneamente, quello tedesco
concorrendo inoltre ad alzare i propri tassi a favore dei loro! Si ricorda che il contributo totale
apportato fino ad ora dal nostro Paese a sostegno dei programmi di aiuti, ammonta a più di 50
Mld di euro e sarebbe opportuno valutare, anche in questo caso, di procedere alla richiesta di
“moratoria” nell’erogazione delle future rate annuali previste dal meccanismo del MES, risorse
da destinare invece internamente per la crescita e lo sviluppo. Si ricorda che per non essere
riusciti a reperire un ulteriore miliardo di euro, non si è riusciti a posticipare di tre mesi l’aumento
di un punto percentuale delle aliquote IVA.
MENO POTERE AI GOVERNI NAZIONALI
Tutto questo è stato possibile perché si è sempre più delegata la gestione alla Commissione
nella conduzione dell’Unione Europea e della moneta unica, bypassando i rispettivi Governi dei
Paesi membri e dei Parlamenti nazionali e mettendo in discussione lo stesso principio di
democrazia, avendo interrotto il contributo attivo dei cittadini nella determinazione delle scelte.
Si è lasciato il consenso ai mercati invece dei cittadini per la legittimazione delle scelte di politica
economica.
I CONTRACCOLPI DELLA CRISI
Il sistema bancario italiano ha subito i contraccolpi della crisi finanziaria internazionale e la
contrazione nell’erogazione del credito a favore del sistema delle imprese e delle famiglie ha
corrisposto un preoccupante aumento delle sofferenze. Ai noti problemi di capitalizzazione
degli Istituti italiani, non ha corrisposto l’azioni di supporto della BCE, preoccupata più a
garantire i creditori dei debiti sovrani dell’area euro che supportare con operazioni di
finanziamento il sistema delle imprese e del credito delle famiglie in modo analogo. La massa
monetaria dell’area euro in circolazione dall’inizio della crisi del 2008 è rimasta immutata
rispetto all’attuale, mentre gli altri sistemi finanziari mondiali di riferimento l’hanno aumentato
in modo esponenziale, sfatando i pericoli additati di aumento dell’inflazione. Gli stessi organismi
europei come l’EBA (European Banking Authority) hanno incredibilmente e inspiegabilmente
considerato i titoli del debito pubblico di alcuni paesi europei compreso il nostro, con un rischio
superiore rispetto a quello espresso da titoli emessi da soggetti privati e rappresentativi di
operazioni di finanza strutturata. Questo ha determinato il riposizionamento nelle capacità
patrimoniali a supporto dell’erogazione del credito a discapito del nostro sistema e a favore di
quello di alcuni altri Paesi.
SERVE UN PIANO B
Le tematiche di discussione sulle distorsioni provocate da questa conduzione valutaria errata ci
impongono seriamente di valutare l’opportunità di predisporre urgentemente un serio e
credibile Piano B per una uscita ordinata e concordata del nostro Paese dalla moneta euro.
Questa valutazione si basa sulla considerazione che potrebbe determinarsi uno shock finanziario
esterno di enormi dimensioni tali da provocare l’improvvisa implosione della stessa area
valutaria comune in piena contraddizione sulle affermazioni sull’irreversibilità dell’euro. Il piano
concordato con il concorso di tutte le Istituzioni disponibili del Paese, dovrà individuare anche
nei dettagli la possibilità delritorno alla Sovranità monetaria e dovrà essere predisposto alla
stregua di un piano strategico per la sicurezza e salvaguardia nazionale. Si rammenta a riguardo
che coesistono nell’area euro singolari Istituti ed entità finanziarie europee e mondiali, nei cui
portafogli si annoverano operazioni di finanza strutturata, i c.d. derivati, per valori nominali
nozionali pari a più di venti volte il PIL del paese di residenza. Non essendo disciplinato questo
tipo di operazioni con regole trasparenti e non avendo ancora definito una netta distinzione

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negli ordinamenti fra banche con finalità prettamente commerciali, cioè intermediarie del
credito, e banche prettamente con finalità speculative, il rischio di contagio devastante è
altamente probabile. Dovrebbero essere riconsiderati gli elementi ispiratori contenuti nella
vecchia legge bancaria americana del 1933, conosciuta meglio con il nome dei suoi due ideatori
Glass-Steagall, che prevedeva alla netta distinzione fra le citate attribuzioni. Quindi nella
massima discrezione e segretezza mi auspico che il nostro Paese si doti di un Piano per una
uscita ordinata dall’euro per evitare che i disagi, a cui in ogni caso sarebbero esposti sia la
cittadinanza che il sistema imprenditoriale e finanziario, siano limitati rispetto all’alternativa di
un precipitoso e disordinato. Gli artt.139 e 140 del Trattato sul Funzionamento di Lisbona
contemplano la convivenza fra Paesi senza deroga con Paesi in deroga all’interno dell’Unione
Europea e pertanto è giuridicamente possibile il mutamento del proprio status.

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Ecco perchè bisogna conoscere Giacinto Auriti

Rubrica, "Conoscere Giacinto Auriti" – Per coloro i quali ancora abboccano all'amo dei presunti
benefici della moneta unica, sostenendo
la propria fede cristallina ed incrollabile
nei falsi profeti dell'europeismo
lobbistico contemporaneo e nelruolo
"guida" della BCE (e che osteggiano in
tutti i modi il pensiero di un ritorno alla
lira); ma anche per i nostri lettori più
affezionati e per i curiosi, poniamo
all'attenzione una nuova rubrica titolata
"Conoscere Giacinto Auriti". Iniziamo in
tal sede dall'analisi di un breve scritto
tratto dall'introduzione al saggio "Il
Paese dell'Utopia" dell'indimenticato
professore, nemico giurato dell'attuale
sistema bancario, al quale l'Osservatorio sulle Politiche UE (Qui Europa) ha già doverosamente
"tributato" diversi articoli SCARICABILE DA QUI
http://www.signoraggio.com/auriti/ilpaesedellutopia_auriti.pdf
Eurozona – Come Sopravvissuti, sospesi nel Luogo dell'Utopia
L'opera rappresenta un'intensa e lucida analisi sui mali economici del nostro tempo, quello che
lo stesso scrittore statunitense Galbraith definì in tempi non sospetti con l'espressione ardita e
puntuale di "Economia della Truffa". Mali che ci portano a riflettere sulla necessità di recuperare
la nostra sovranità monetaria e - aggiungo - finanziaria: quella cioè legata al fabbisogno
finanziario economico nazionale ed alla sottoscrizione dei titoli di stato sottratta agli Italiani –
ed al Tesoro - e svenduta ai falchi esteri della speculazione negli Anni Ottanta per "merito" di
due" grandi" nomi dello scenario politico italiano: Carlo Azeglio Ciampi e Beniamino
Andreatta. Recupero della sovranità monetaria, dunque, quale unica via d'uscita da questa crisi
indotta del debito, da noi ribattezzata con la più indicativa e consona espressione di "Truffa
dell'Eurozona", visto il peggiorare di una situazione (vedi contatore del debito nella home-page)
imbastarditasi ancor più proprio "grazie" all'euroe a suoi più subdoli e distruttivi alleati (Vedi
Sistema Target2 – articolo in allegato).
Auriti – L'economista Eretico
Giacinto Auriti – conosciuto anche come "il giurista contadino" o "l'economista eretico" – così
come lo stesso noto poeta Ezra Pound furono personaggi apparentemente lontani, per origine e
cultura, ma uniti da un legame indissolubile: la coraggiosa ricerca della verità e l'amore per le
sfide al di là del politically correct e degli schemi convenzionali propinati all'umanità dall'
"economia classica" ed incardinati dal "suo padre nobile" Adam Smith così come dai suoi eredi
indiretti che successivamente la ripresero e rielaborarono dando vita alla cosiddetta Scuola
Neoclassica diFrancoforte.
Le Cinque Domande di Ezra Pound
Ezra Pound pose cinque domande alle quali non aveva mai risposto nessuno: moneta, credito,
interesse, usura e circolazione; Giacinto Auriti, in questo saggio, diede risposte precise. Una
continuità ideale che – come detto – li unì nella scuola dei cosiddetti "economisti eretici".
Il "Valore Indotto" della Moneta e la centralità delle Nazioni
Giacinto Auriti, elaborò una nuova teoria del valore “come rapporto tra fasi di tempo” che lo
condurrà alla scoperta del valore indotto della moneta. “Chi crea il valore della moneta —
sosteneva Auriti — non è chi la stampa ma il popolo che l’accetta come mezzo di pagamento. Sono
però i banchieri, i grandi usurai, che si appropriano del valore monetario, usandolo come strumento
di dominazione ed imponendo all’umanità il signoraggio del debito". Come risolve Auriti il

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problema? Semplice! Con la proposta incentrata sul recupero della centralità monetaria degli
stati nazionali a discapito delle lobby bancarie.
Sovranità Nazionale ed Illuminati – Una "Piccola" Nota
Stati nazionali cui dissoluzione – ricordiamolo per completezza – fu da sempre al centro dei
programmi golpisti della cosiddetta setta degli Illuminati, con base logistica (guardacaso)
proprio a Francoforte, oggi sede – tra l'altro – della BCE, nonché sede storica principale (a
partire dal 1773) della Dinastia dei banchieri di origine ebraica RothSchild (considerati oggi i veri
"padroni dell'Europa"). Sarà un semplice caso, o c'è qualcosa di più?
Curiose coincidenze
Fatto sta che Amshel Rothschild il primogenito di Mayer Rothschild (l'iniziatore e capostipite
della "Dinastia dello Scudo Rosso di Davide" - Red Schield – Rothern Schiel – RothSchild - nonché
promotore e finanziatore del progetto "Illuminati") si stabilì proprio nella città tedesca,
avviando i suoi ricchi affari che portarono la Dinastia di banchieri ebrei Rothschild al dominio del
sistema bancario e finanziario continentale. E non solo. E ciò grazie anche all'opera congiunta
degli altri fratelli (Salomon, Nathan, Karl e Jacob) insediatisi rispettivamente in quelli che fino a
quel momento erano considerati i poli nevralgici del sistema economico continentale: Vienna,
Londra, Napoli e Parigi. Oltre – ovviamente – alla stessa Francoforte.
Signoraggio e Origini dell'egemonia bancaria
Auriti – economista, giurista, ma prima di tutto attento storico – ovviamente non poteva non
conoscere tali realtà ed ignorarne la portata sulla tenuta degli stati nazionali. Ciò sulla scorta
dei disastri ingenerati dal signoraggio bancario e dal repentino ed inesorabile appropriasi – da
parte delle ricche lobby bancarie private – di un potere di signoraggio sempre più sistematico e
totalizzante. Potere – come detto in più sedi – definitivamente assegnato ai privati con gli
accordi truffa di Bretton Woods e con la contestaule
istituzionalizzazione dell'incontrovertibilità delle banconote in oro. Un potere – ricordiamolo –
considerato fino al Cinquecento di esclusiva spettanza di sovrani e regnanti (e ben garantito da
adeguati corrispettivi in oro) da esercitare a vantaggio dei traffici commerciali e del "popolo
sovrano", anche se – come detto in altri articoli – i primi germi dell'economia della truffa furono
disseminati già all'epoca della Repubbliche Marinare, proprio in Italia (vedi in allegato "Schiavi di
un Debito Illegale – Parte VI").
Nazioni, Sovranità Monetaria e Reddito di Cittadinanza in Auriti
Ecco perchè Auriti (curiosamente e paradossalmente sminuito da Beppe Grillo nel video in
allegato – suggeritoci da un nostro lettore) come traspare ne "Il Paese dell'Utopia", sostiene
come la proprietà popolare della moneta assuma un ruolo determinante ed inestimabile. Un
ruolo finalizzato ed orientato a restituire al popolo il "maltolto dei valori monetari che esso crea".
L’auspicio del professore è dunque chiaro: dovranno essere i governi a gestire nuovamente
l’emissione monetaria ed a ripartire gli utili, come reddito di cittadinanza, a tutti i cittadini. Non
più – dunque – la BCE o gli organismi sovranazionali illegittimamente controllati da soggetti
privati. Chi sostiene il contrario, evidentemente si rivela quel che è: un falso profeta di utopie
distruttive e schiavizzanti.
Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

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Salvatore Tamburro Economista italiano, lettera a Draghi sull Euro
Le affermazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, sono tratte da un'intervista al
settimanale francese Le Journal du Dimanche, riportate sulSole24Ore del 15/12/2013

DRAGHI: «La tesi populista che consiste nel pensare che uscendo dall'euro, un'economia
nazionale beneficerebbe all'istante di una svalutazione competitiva come ai vecchi tempi non
sta in piedi. Noi non ci sostituiremo ai governi; se tutti cercano di svalutare la propria moneta,
non se ne avvantaggia nessuno. In conclusione, la strada verso la prosperità passa sempre
attraverso le riforme e la ricerca della produttività e dell'innovazione»

TAMBURRO: Egregio presidente della BCE, mi permetta di dirle che l'uscita dall'euro che lei
descrive come “tesi populista”, dove la parola “populista” assume perlopiù un'accezione
negativa che diventa sinonimo di "demagogia" è a mio avviso errata, poiché il demagogo fa leva
su sentimenti spesso irrazionali, mentre la soluzione ipotizzata di un'uscita dall'euro trova il
consenso non solo di centinaia di economisti, ma anche di milioni di cittadini europei
dichiaratamente contrari alla permanenza nell'Unione europea.
Inoltre, è contestabile la sua frase in cui afferma “noi non ci sostituiremo ai governi”; mi lasci dire
che la Bce si è già sostituita ai governi in maniera più che marcata, dettando forzatamente la sua
ingerenza nelle politiche monetarie di ogni singolo Paese membro dell'Ue. Alcuni, ma non tutti,
non avranno dimenticato la famosa lettera che la Bce aveva spedito al governo (allora governo
Berlusconi-Tremonti) il 4 agosto del 2011 firmato da Lei, Mario Draghi (allora alla presidenza di
Bankitalia), e dall'allora governatore della Bce, Jean Claude Trichet, in cui si chiedeva
l’anticipazione del pareggio di bilancio al 2013 dal 2014 e l'applicazione di un rigore finanziario
mai visto prima. E' noto a tutti come la politica monetaria nazionale debba necessariamente
subire il veto di certe organizzazioni sovranazionali (in primis B.C.E. e F.M.I.), tra l'altro
(precisazione non di poco conto) non elette democraticamente da alcun cittadino europeo.

Quanto alla svalutazione della moneta, ovviamente Lei è ben conscio dell'impossibilità di un
Paese come l'Italia di non poter svalutare per ottenere un vantaggio competitivo nei confronti di
altri Paesi facenti parte dell'euro-zona, poiché tutti adottano la stessa valuta. Ciò ne consegue
che l'Italia non potrebbe mai svalutare con l'obiettivo di essere più competitiva della Germania
sui mercati esteri.
Per poter svalutare ed essere competitivi con i nostri partners europei abbiamo
necessariamente bisogno di amministrare una nostra valuta nazionale, distinta da quella dei
nostri competitors.
Ritengo che non sia dovuto al caso che, con l'introduzione dell'euro, la Germania abbia
totalizzato un costante surplus nella bilancia dei pagamenti con l'estero (attualmente pari a
+6,7%), mentre gli altri Paesi, in particolare quelli dell'Europa meridionale, abbiano totalizzato
dei deficit sempre crescenti nella bilancia dei pagamenti con l'estero. A pensar male si potrebbe
ritenere che l'Unione Europea sia un vestito cucito addosso ad un solo Paese, cioè la Germania,
mentre gli altri Paesi siano obbligati a porre delle pezze riparatrici per colmare gli enormi strappi
che si sono venuti a creare.
Inoltre, Lei è ben conscio del fatto che siamo immersi in quella che potremo definire una “guerra
mondiale delle valute”, in cui tutte le altre economie stanno procedendo ad una svalutazione
della valuta al fine ufficiale di uscire dalla deflazione, svalutazione non dichiarata ufficialmente,
ma cercata ufficiosamente per ricercare quella competitività internazionale perseguita da tutti,
tranne che dalla Bce.
Dall'alto della sua conoscenza ne converrà con me che la svalutazione non comporta alcun
rischio di inflazione, come molti erroneamente fanno credere poiché, ad esempio, in Italia
durante gli anni 1992-1993 (quando Lei a quei tempi era membro dei British Invisibles, i

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rappresentanti di un influente gruppo di pressione della City londinese, e si adoperava a
“svendere i gioielli di famiglia” in compagnia dell'allora presidente di Bankitalia Ciampi,
Beniamino Andreatta, Mario Baldassarri, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit, delle grandi partecipate
che di lì a poco sarebbero state privatizzate) la lira in quegli anni si svalutò del 20% , mentre
l'inflazione diminuì dal 5% al 4% e ci sono esempi storici che riguardano non solo l'Italia ma anche
altri Paesi del mondo a dimostrazione del fatto che il mito che la svalutazione porti all'inflazione
sia stato completamente distrutto.

DRAGHI: «La nostra politica monetaria rimasta accomodante dal 2011», poi «gli impegni che
abbiamo preso sul futuro orientamento della nostra politica monetaria e la nostra decisione di
novembre di abbassare il principale tasso direttore, per la seconda volta, a 0,25%. Le incertezze
arretrano, e ciò dovrebbe contribuire a rilanciare gli investimenti e incoraggiare le banche a
fare prestiti. Anche il potere d'acquisto è migliorato sotto l'effetto di un calo dei prezzi
dell'energia e dei prodotti alimentari».

TAMBURRO: Le incertezze, presidente Draghi, non arretrano, anzi determinate azioni hanno
sottolineato, qualora fosse ancora necessario farlo, che gli interventi della BCE abbiano favorito
unicamente le banche e non imprese e famiglie. Le ricordo che le iniezioni di liquidità
rappresentate dall’utilizzo dei finanziamenti Long term refinancing operations (LTRO), con cui
l’Eurotower ha immesso nel sistema oltre mille miliardi di liquidità ad un tasso dello 0,75%, nella
speranza di lenire il credit crunch, sono state utilizzate dalle banche italiane per fare cassa
acquistando i titoli di Stato ed aggravando in tal modo la crisi delle piccole e medie imprese,
costrette a licenziare per mancanza di liquidità.
Le banche italiane hanno ricevuto 270 miliardi di prestiti triennali dalla Bce al tasso dello 0,75% (al
secondo posto dopo le banche spagnole con 300 miliardi), nelle famose aste di liquidità del
dicembre 2011 e febbraio 2012, utilizzate al 90% per acquistare i titoli di Stato.
Il risultato di questa mossa ha favorito il credito alle PMI? Purtroppo no, il risultato si può
definire con due semplici parole: speculazione finanziaria.
La contrazione del 3,7% nei prestiti al settore privato (famiglie e aziende) a ottobre rappresenta
«la maggior flessione storica», secondo le statistiche di Bankitalia. In particolare il -4,9%
riguardante le imprese «è un calo storico», mentre quello di -1,3% per i nuclei familiari non è un
minimo assoluto.
Questo è un esempio lampante di come la finanza sia totalmente distaccata dall'economia reale.
Inoltre, la sua mossa di ridurre ulteriormente il tasso direttore allo 0,25% , allo scopo di evitare
che le banche commerciali preferiscano depositare la loro liquidità presso la Bce, invece che
erogare finanziamenti alle piccole-medie imprese, si è appurato non servire a nulla.
Come affermava lo stesso Keynes: “sembra improbabile che l’influenza della politica bancaria sul
saggio di interesse sarà sufficiente da sé sola a determinare un ritmo ottimo di investimento.
Ritengo perciò che una socializzazione di una certa ampiezza dell’investimento si dimostrerà l’unico
mezzo per consentire di avvicinarci all’occupazione piena; sebbene ciò non escluda necessariamente
ogni sorta di espedienti e di compromessi coi quali la pubblica autorità collabori con l’iniziativa
privata”.
In conclusione, non serve a nulla “regalare” soldi alle banche perché prestino, anzi i dati
dimostrano che più ricevono e meno queste erogano finanziamenti.

DRAGHI: «La crescita sta tornando ma non è certo galoppante. È modesta, fragile e diseguale.
La disoccupazione è sempre troppo alta ma sembra stabilizzarsi attorno a una media del 12%.
L'anno prossimo, prevediamo un ritmo di crescita per la zona euro di 1,1% e dell'1,5% nel 2015. Le
esportazioni riprendono e, fatto nuovo, risalgono i consumi».
«La Bce non può ridurre il livello strutturale della disoccupazione, che dipende dal buon

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funzionamento del mercato del lavoro e dalla sua capacità di integrare meglio coloro che ne
sono stati esclusi. La nostra missione principale è di mantenere la stabilità dei prezzi. Nella
misura in cui le nostre azioni stabilizzano l'economia, esse contribuiscono alla riduzione della
disoccupazione».

TAMBURRO: parlare di una “stabilizzazione” della disoccupazione a questi livelli è un discorso


allarmante, soprattutto se la fonte da cui provengono certe affermazioni siano da collegate al
presidente della Banca centrale europea, visto che in meno di sei anni la disoccupazione è più
che raddoppiata. Dati Istat dimostrano che nell'aprile del 2007 era al 5,9%, mentre ad ottobre
2013 abbiamo registrato una disoccupazione al 12,5%. Ancora più allarmante è il dato della
disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ad ottobre 2013 ha raggiunto il massimo storico del
41,2%.
Mi permetta di contestarle che l'occupazione non si genera sul mercato del lavoro, bensì sul
mercato dei beni: è stimolando la domanda aggregata, attraverso stimoli degli investimenti,
accentuando la spesa pubblica e svalutando con giusta misura la propria valuta che si riesce a
stimolare i consumi e a ridurre la disoccupazione. Le ricette economiche da Lei proposte hanno
fallito e stanno continuando a manifestare il loro fallimento ed i dati macroeconomici ne sono la
dimostrazione.
L'unico modo di poter fare stime realmente positive sulla produttività sarebbe quello di
sostituire le politiche monetarie restrittive, con politiche monetarie espansive, ovvero facendo il
contrario di ciò che si sta facendo adesso.
Lei potrebbe rispondermi che aumentare la spesa pubblica porterebbe ad un aumento del
debito pubblico in quanto, siccome privi di sovranità monetaria, ossia del potere di emettere
moneta, ci ridurremmo come sempre a chiedere denaro in prestito ai mercati (ossia alle banche)
in cambio dei nostri Titoli di Stato (su cui paghiamo circa 100 miliardi di euro all'anno di soli
interessi), e finiremmo per non rispettare i vincoli imposti dall'Ue in materia di pareggio di
bilancio e di fiscal compact.
Orbene, mi lasci dire che allora abbiamo trovato la soluzione: riappropriarci della nostra
sovranità monetaria e applicare una politica monetaria espansiva.
Se è vero, come afferma, che gli obiettivi che la Bce si prefigge siano la stabilizzazione
dell'economia e, conseguentemente, la riduzione della disoccupazione, non può non convenire
con me che bisogna abbandonare le attuali ricette economiche che ci hanno portato alla
deflazione e alla crisi economica che stiamo subendo per applicare prontamente le soluzioni su
proposte.

In attesa di una sua eventuale e gradita replica Le invio cordiali saluti

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Se anche l’Italia uscisse dall’euro, la nuova trappola è già pronta
Inserito da admin - 15 dicembre 2013

Il motivo per cui il governo si sta prodigando a modificare a


velocità supersonica lo status di Bankitalia è quello di permettere a chi ha condizionato le politiche
economiche e sociali italiani tramite l’euro, di poterlo fare anche in futuro tramite la “nuova” lira.
Avviata la definitiva privatizzazione di Bankitalia nel silenzio totale

Crosetto: Visco sta regalando denaro pubblico alle banche?

La denuncia di Guido Crosetto sulla privatizzazione accelerata di Bankitalia è inquietante. Il


Governo che non trova un euro per dare anche risposte parziali alle urla di disperazione che salgono
dalla Nazione trova il tempo per regalare miliardi alle banche. È inaccettabile. È inaccettabile
l’arroganza di fissare l’assemblea straordinaria prima della ratifica del decreto legge da parte del
Parlamento. Ma è ancora più preoccupante il silenzio di tutte le forze politiche. Dov’è Grillo? Cosa
ne pensa Renzi?

“Via libera del Cdm al provvedimento che «rivaluta le quote di capitale di Bankitalia secondo il
documento che Bankitalia ha reso pubblico nei giorni scorsi e che chiarisce la natura
dell’operazione». Lo ha detto il ministroFabrizio Saccomanni al termine del consiglio dei ministri
precisando che «la misura che riguarda il capitale della Banca d’Italia serve essenzialmente a
migliorare la patrimonializzazione delle banche».

Il ministro ha spiegato che «Bankitalia si trasformerà in public company», parlando del


provvedimento per la rivalutazione delle quote. Il tetto al 5% per la partecipazione, infatti, «lascia
la porta aperta a investitori europei». Insomma sarà una struttura da public company «di cui
nessuno avrà il controllo»

Il decreto amplia poi «il novero dei soggetti italiani ed europei che possono detenere quote del
capitale della Banca d’Italia», si legge sempre nel comunicato stampa. I soggetti autorizzati
saranno quindi: banche, fondazioni, assicurazioni, enti ed istituti di previdenza, inclusi fondi
pensione. Per effetto di questa modifica normativa, «le banche potranno essere autorizzate ad
includere le quote nel patrimonio di vigilanza, rafforzandone la base di capitale»

+++++++++++++

“La privatizzazione di Bankitalia va fermata! E va fermata la convocazione dell’assemblea


straordinaria di Bankitalia che Guido Crosetto denuncia oggi. É un ulteriore prova della

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sudditanza di questo potere e questa maggioranza al potere finanziario e bancario. Letta
sembra il facente funzione di Bazoli”. Lo dichiara Massimo Corsaro, deputato di Fratelli d’Italia.

+++++++++++

«Prosegue a tappe forzate la marcia verso la privatizzazione di Bankitalia. Senza attendere la


conversione del decreto legge e dimostrando un disprezzo totale per il Parlamento, il Consiglio di
amministrazione ha fissato per il 23 dicembre l’assemblea straordinaria che chiuderà il percorso
avviato dal governo Letta in nome e per conto delle grandi banche italiane. Capisco che Unicredit
ed Intesa abbiano la necessità di portarsi a capitale già quest’anno il regalo di 3,5 miliardi che
gli fa il governo ma e’ vergognoso che Bankitalia possa fare un cosi grave affronto istituzionale
al Parlamento nel silenzio totale di tutte le forze politiche.

Invitiamo il M5S, la Lega, Sel, Forza Italia e tutte le persone libere a far si che questa inutile ed
assurda forzatura possa essere fatta. Spero che anche il neo segretario del Pd Renzi possa dare prova
del suo distacco da questi poteri forti ed arroganti».
E’ quanto dichiara il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto.

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633
APRI LA MENTE PRIMA DI APRIRE LA BOCCA!

A PRESCINDERE DAL FATTO CHE TU CREDA O NON CREDA A TUTTO CIO’,


SE STAI LEGGENDO QUESTO DOCUMENTO VUOL DIRE CHE, IN MANIERA
INCOSCIA O CONSAPEVOLE, HAI CAPITO CHE NEL MONDO C’È QUALCOSA
CHE NON VA…
VUOL DIRE CHE CHE TI SEI POSTO DEGLI INTERROGATIVI E CRECHI DI
DARGLI RISPOSTA E QUESTO TI FA ONORE,
PERCHÉ L’UNICA VIA PER LA LIBERTÀ È SOLO LA VERITÀ,
E SE NON LA CERCHI NON DIVENTERAI MAI UN UOMO DAVVERO LIBERO
DAI CONDIZIONAMENTI

(BASTA LEGGERE LE PRIME 50 pag. PER CAPIRE)

Vedi CONCLUSIONI E SOLUZIONI

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