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Simbolo elettrone: E-
+
Simbolo protone: P
S. Neutrone: N
Altre esperienze hanno consentito di misurare la massa di queste particelle che è in grammi dell’ordine di -31 per il
neutrone e di -27 per il protone. Quella del elettrone è trascurabile.
La massa relativa per il protone ed neutrone è 1. Elettrone 0.
Come erano organizzate queste particelle? Quale era la loro struttura?
Il primo modello atomico è quello di Thompson.
Le particelle positive e negative si attraggono quindi sono compatte: modello a panettone: l’atomo è una particella
piena della quale gli elettroni sono distribuiti come l’uvetta in maniera casuale. (perché l’atomo risulta bilanciato )
Venerdi 8 Gennaio
Esperimento di Rutherford
Rutherford prende delle particelle alfa . Raggi alfa: vengono emessi da dei nuclei di materiali radioattivi come
l’uranio che decade, ossia si trasforma emettendo raggi alfa che sono quelli che determinano la pericolosità.
La particella alfa è un nucleo di elio: due protoni e due neutroni.
Gli elementi radioattivi si trovano alla fine della tavola periodica perché sono i più pesanti.
Un nucleo pesante per stabilizzarsi decade ossia elimina delle particelle alfa per alleggerirsi e stabilizzarsi.
Rutherford prende un contenitore contenente uranio radioattivo con un forellino dal quale escono raggi alfa.
Fa in modo che queste particelle alfa vadano a bombardare una lamina di oro (metallo nobili : hanno la proprietà di
essere duttili e malleabili) sottilissima , per fare in modo che fosse costituito da meno strati di atomi. (con la grafite
sono riusciti a formare un mono strato)
Dietro pone uno schermo riflettente in modo tale che, quando viene colpito dalle particelle alfa , si illumini ed
evidenzi dove arriva la particella.
Se il modello di Thompson fosse stato corretto avremmo dovuto aspettarci che la lamina d’oro fosse stata un muro.
In realtà la maggior parte delle particelle alfa attraversava la lamina come se attraversassero il vuoto.
Solo un piccolissima frazione rimbalzava ed un’altra risultava deviata.
L’unica interpretazione di tale esperimento è che la maggior parte dell’atomo è costituito da vuoto .
Siccome le particelle alfa hanno due cariche positive alcune vengono deviate perché incontrano altre cariche
positive.
L’atomo quindi non è una sfera piena ma c’è una separazione di cariche: c’è un nucleo carico positivamente e gli
elettroni che viaggiano a grande distanza dal nucleo lasciando vuoto.
Solo grazie al vuoto riescono ad attraversare la lamina.
Allora quelle che vengono deviate sono le particelle che passano vicine al nucleo.
Quelle che tornano indietro sono le particelle che bombardano direttamente il nucleo atomico dell’oro.
(L’elettrone passa indisturbato)
Modello planetario o modello atomico di Rutherford
Tale modello dice che l’atomo è come un sistema planetario con sole, pianeti ecc.
Tuttavia presenta un grosso problema: che i pianeti rimangono in orbita stabile intorno al sole perché ci sono due
forze ( centrifuga generata dalla rotazione, dal moto circolare che contrasta la forza gravitazionale.
Lo stesso non può valere per gli elettroni perché sono particelle cariche e la fisica insegna che particelle cariche in
movimento perdono energia ( i pianeti non sono particelle cariche).
Quindi siccome gli elettroni perdono energia dovrebbero annichilirsi, rallenta e cade sul nucleo.
Questo è il motivo per cui questo modello non si manteneva in piedi. Rutherford non spiegava come mai queste
cariche elettriche in movimento mantenessero la loro energia e la loro orbita.
Lasciamo questo ?.
La luce è un’onda elettromagnetica generata da due campi, uno elettrico e l’altro magnetico. Quindi non un corpo
materiale a generarlo. L’intero spettro elettromagnetico è costituito da diverse finestre: ( in ordine le onde che
arrivano dal sole dalle più corte alle più
lunghe
Raggi gamma
Raggi X
UV
Luce : intervallo (frazione) di onde
comprese tra 350 e 750 nm circa che
il nostro occhio percepisce (serpenti
percepiscono pure gli infrarossi)
Si può analizzare attraverso lo
spettroscopio ( fascio di luce che
colpisce un prisma di cristallo:
fenomeno di rifrazione. Rifrazione
Cucchiaino, cambia il mezzo)
Infrarossi
Microonde
Radio
Martedì 12 min2.00
Spettro continuo: qualunque sostanza solida, liquida o gassosa ,compressa e portata ad incandescenza si comporta
come un corpo nero .
Spettro a righe discontinuo se prendiamo un gas rarefatto incandescente.
ES. luci a neon : portato ad incandescenza attraverso un resistenza. Se osservassimo la luce attraverso uno
spettroscopio, uno strumento che è in grado di separare le diverse lunghezze d’onda per un effetto di rifrazione (ogni
lunghezza d’onda viene deviata in funzione della sua lunghezza d’onda per cui la luce viene scomposta) vengono
rifratte di più quelle a lunghezza d’onda maggiore e viceversa. Per questo motivo troviamo in alto il rosso e poi
progressivamente il blu.
Se esaminassimo la luce proveniente dal neon osserveremmo una serie di righe colorate : delle lunghezze d’onda
non ci sono.
Questo spettro a righe di emissione è l’impronta digitale di quel elemento. Quindi c’è una correlazione tra gli
elementi chimici e la loro capacità di emettere luce. (saggio alla fiamma potrebbe essere un esempio)
Lo spessore delle righe è determinato dall’intensità delle varie lunghezze d’onda.
Gli spettri stellari sono di assorbimento. La luce emessa dal nucleo stellare (corpo nero) prima di arrivare a noi
attraversava dei gas rarefatti più freddi quindi, il gas rarefatto assorbe determinate lunghezze d’onda: spettro
continuo con righe nere. Questa trattazione della luce come onda ha delle conferme sperimentali.
Max Planck scopre invece la natura corpuscolare della luce con delle conferme sperimentali: effetto fotoelettrico
(fotocellula). Corpuscolare vuol dire essere costituita da una serie di particelle fisiche e provviste di massa ma non i
continuità l’una con l’altra. (pacchetti discontinui che egli chiama quanti).
È come dire l’acqua scorre in maniera continua quando apriamo un rubinetto. Se invece vediamo tante bottigliette su
un nastro trasportatore .
Il quanto non è sempre della stessa dimensione come le bottigliette ma varia a seconda della lunghezza d’onda.
Relazione di Planck: E= K × Nv (ni greco). Lunghezza d’onda è inversamente proporzionale alla frequenza e la
frequenza è direttamente correlata all’energia in quanto E=Kv. Quindi le onde più energetiche sono quelle ad elevata
frequenza e lunghezza d’onda minore e viceversa.
Teoria quantistica rivoluzionaria di Planck. Quanto di luce= fotone
L’energia di un fotone è K × Kv. Quindi per spiegare il modello ondulatorio della luce abbiamo parlato dell’effetto
della rifrazione, della riflessione , l’effetto di interferenza.
il modello quantistico-corpuscolare trova conferme nell’effetto fotoelettrico. La conclusione è che la luce ha un
comportamento dualistico contemporaneamente : onda-particella. Possiamo trattarla da diversi punti di vista in base
all’aspetto che vogliamo dimostrare.