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Tumori astrocitici

Come molte altre neoplasie originano da un comune precursore cellulare pluripotente (O2A, RGB, NSC)
disregolato, di origine neuroectodermica, la cui progenie conserva l’abilità a differenziarsi ancora lungo linee
astrocitarie. Queste mutazioni da origine a un vantaggio di crescita selettiva e un’espansione tumorale
clonale. Gli astrociti sono delle cellule che sono collegate tra loro e coi neuroni, sono evidenziabili con la
GFAP una tecnina immunoistochimica, cioè con un anticorpo monoclonale contro questa proteina GFAP che
è propria dell’astrocita. Gli astrociti quando si trasformano da benigni in maligni assumono delle atipie e
innescano una proliferazione neoplastica e danno origine alla neoplasia.

Diffusione dei gliomi

Le cellule tumorali tendono ad invadere il neuropilo individualmente o in piccoli gruppi sfruttando “linee di
rifornimento” preesistenti per ossigeno e sostanze nutritizie. Per questo motivo questi tumori hanno una
alta capacità invasiva e inoltre altre caratteristiche sono:

• Accumulo perivascolare : per sfruttare l’ossigeno

• Satellitosi perineuronale :per sfruttare il metabolismo dei neuroni

• Crescita subpiale :migra sotto la pia madre

• Crescita intrafascicolare

• Necrosi: a causa dell’ipossia

• Pseudopalizzata

• Proliferaz. microvascolare : le cellule gliali sono dotate di fattori angiogenetici

In particolare la neoangiogenesi gioca un ruolo importante nella proliferazione di questi tumori. Al


microscopio si vedono vasi glomerulo idi perché asoomigliano ai glomeruli renali ma in realtà sono vasi che
crescono grazie alle sostanze neoangiogeniche del tumore. Per questo si trattano questi tumori con la
terapia target contro VEGF/PDGF usando il bevacizumab.

La densità vascolare in molte regioni dei gliomi (low-grade & high-grade) è nel range normale, indicando
che in grandi aree del tumore l’angiogenesi è assente. In queste aree le cellule tumorali infiltranti
diffusamente non costruiscono le loro linee di rifornimento, ma incorporano (cooptano) e sfruttano quelle
preesistenti. Alcuni di questi tumori come i glioblastomi primitivi hanno la capacità di mostrare dei recettori
per i fattori di crescita della mammella, quindi hanno la capacità di accrescersi grazie all’EGF perché c’è un’
amplificazione dell’EGFR.

Si è visto che molti tumori cerebrali hanno delle mutazioni dell’enzima MGMT (O-6-methylguanine-DNA
metihyltransferase). Questo enzima è molto importante perché è capace di riparare il DNA alterato dalle
mostarde azotate, quindi dà resistenza ai chemioterapici soprattutto alla temozalomide.

Tumori astrocitici (60%)

 Hanno origine preferibilmente negli emisferi cerebrali

 Usualmente si manifestano negli adulti


 Mostrano un ampio raggio di aspetti istopatologici e di comportamento biologico

 Infiltrano diffusamente strutture cerebrali adiacenti e a distanza indipendentemente dal grado


istologico

 Posseggono un’intrinseca tendenza alla progressione maligna, essendo il glioblastoma il più maligno
fenotipo finale

Trascurando il pilocitico partiamo dal diffuso per arrivare al glioblastoma multiforme. In genere questi
tumori nascono come basso grado e diventano di alto grado. Per riconoscere questi gradi si usano tre
criteri:

 Atipia nucleare

 Attività mitotica

 Neoangiogenesi e necrosi

Grado 2 Notate che non c’è angiogenesi infatti i vasi sono sottili, inoltre non c’è mitosi

Grado 3 Presenza di mitosi, cellularità aumentata, i vasi sono ancora sottili.

Grado 4 Anaplasia, notevole atipia,vasi spesi con neoangiogenesi e possibile necrosi se c’è ipossia.

Progressione degli astrocitomi

E’ difficile prevedere la progressione del tumore,Le caratteristiche anatomopatologiche che dobbiamo


analizzare sono:

 Acquisizione di aspetti anaplastici come atipia, ipercromasia, mitosi (Astrocitoma Anaplastico Gr III)
e proliferazione microvascolare e/o necrosi (Glioblastoma Gr IV) è largamente imprevedibile,
clinicamente e istopatologicamente

 Focus di cellule tumorali anaplastiche con alto indice mitotico e perdita di espressione di GFAP:
nuovi cloni di astrociti neoplastici con addizionali alterazioni genetiche

Astrocitoma diffuso (WHO grado II)

 Alto grado di differenziazione cellulare, lenta crescita

 Giovani adulti, 60% tra 20 e 45 anni (media 34 anni), M:F=1.18:1

 Lobi fronto-temporali, tronco, midollo spinale; bassa densità, no C.E.

 Tendenza intrinseca alla progressione maligna

 Cellularità moderata

 Atipia nucleare occasionale

 Attività mitotica assente

 PMV assente
 Necrosi assente

 IHC: GFAP, S-100 ,vimentina

 È un tumore superficiale e facilmente asportabile

 Quando sono positivi al p53 hanno una prognosi negativa

Astrocitoma diffuso (WHO grado II). Fattori predittivi

 Tempo medio di sopravvivenza dopo chirurgia 6-8 anni

 Progressione maligna tempo medio 4-5 anni

 Giovane età e resezione tumorale totale prognosi migliore

 Tempo di progressione più corto in pazienti con mutazioni p53

 Ki-67 labeling index (>7.5% prognosi peggiore)

 Microcisti, linfociti perivascolari (prognosi migliore)

 Gemistociti (>5%) più rapida progressione maligna

Astrocitoma anaplastico (WHO grado III)

 Spesso originano da ASTRs low-grade

 30-50 anni (media 41 anni), M:F=1.8:1(incidenza sull’economia siccome sono soggetti attivi)

 Emisferi cerebrali

 Rx: masse di bassa densità, con parziale C.E.

 Tendenza intrinseca alla progressione maligna verso GB

Quando vengono scoperti già sono in stato avanzato siccome crescono in modo subdolo e asintomatico.

Glioblastoma (WHO grado IV)

 50-60% di ASTRs ( è il più frequente)

 45-70 anni (70%), media 53

 M:F=1.5:1, 10% infanzia

 Emisferi cerebrali (80%)

 2-3% multifocali
 Rx: lesioni irregolari con ring-like C.E. cioè c’è necrosi centrale.

 Cellule anaplastiche pleomorfe GFAP

 Attività mitotica Ki-67

 Proliferazione microvascolare VEGF

 Necrosi/apoptosi

 Ipossia

Tumori cerebrali infantili

Questi hanno un aspetto particolare che rappresentano una quota molto frequente nei bambini.Infatti sono
le seconde neoplasie più frequenti nel bambino dopo i linfomi e le leucemie. Quindi sono al primo posto tra
le neoplasie solide.Tra i tumori cerebrali il predominante è l’astrocitoma pilocitico, che è caratterizzato da
cellule allungate, è un tumore che si presenta cistico negli emisferi cerebellari, alcune volte nel tronco. Ha
una grossa sopravvivenza globale.

Ependimoma (Grado II-III)

E’ anche questo tipico dei bambini e cresce nei ventricoli. Infatti è una neoplasi dell’ependima che è
l’epitelio di rivestimento del canale ependimale e i ventricoli e concorre alla produzione a al movimento del
liquor.

Medulloblastoma (Grado IV)

Purtrppo nei bambini esiste un tumore che è letale e aggressivo. E’ un tumore che appartiene ai tumori
neuro ectodermici primitivi di grado 4 secondo il WHO. Hanno origine embriogenetica e si riscontrano
anche in neonati di pochi mesi, sono sottotentoriali quindi nel cervelletto. Sono molto aggressivi perchè
sono formati da cellule staminali altamente attive. Non metastatizzano mai al di fuori del SNC rispetto a tutti
gli altri che possono metastatizzare anche fuori dal SNC.

Spesso ci si chiede come si ottengono campioni del tuomore cerebrale tra le tecniche più usate c’è la biopsia
stereotassica. E’ una biopsia mirata computerizzata che si basa su calcoli matematici estremamente precisa.
La fa il neurochirurgo con l’ausilio dell’anatomopatologo che in alcuni casi può effettuare anche un’esame
estemporaneo.

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