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GUERRE
1919-1939
(approssimativamente)
“riassuntino”
Società delle Nazioni (senza
USA, Russia, Germania, Austria,
Ungheria, Turchia)
“riassuntino”
Mandato di Francia e Gran
Bretagna su Siria
(indipendente dal 1946),
Palestina (il terzo più a sud
della Siria - ma nel 1922
nasce l’emirato di
Transgiordania), Iraq
(indipendente dal 1932)
1921: Stato libero
d’Irlanda (piena
indipendenza nel 1949).
URSS: alla nascita (1922)
comprende Russia,
Bielorussia, Ucraina,
Georgia, Armenia,
Azerbaigian
Situazione Socio-
economica
Tentativo di “governo
dell’economia” (anche con
organismi operai-imprenditori)
Ridimensionamento della
produzione industriale (in seguito
alla contrazione del mercato) =>
riconversione e protezionismo
Inflazione (cui seguirà deflazione)
Prevalenza di USA e Giappone in
Sud America e Asia
Conflitti etnici (e connesse
rivendicazioni)
Problema dei reduci e della
sommaria politicizzazione di massa
(nuova “religione”)
Ideologia imperante: revanchismo;
sindacalismo; comunisti vs
socialisti; “destra” vs “sinistra”...
In Italia: difficoltà del passaggio a
uno stato (solidamente)
democratico
Sostiene Roberto
Vivarelli
L’Intesa seppe vincere la
guerra ma non la pace.
L’imposizione di una pace
cartaginese, non frutto di
accordi ma di un diktat, sul
piano morale generava
risentimento e sfiducia, sul
piano politico tensioni e
desiderio di rivincita.
I caratteri dell’età
contemporanea (Il Mulino,
2005)
Indice
Italia (fascismo)
USA (crisi del ’29)
URSS (stalinismo)
Germania (nazismo)
Spagna (guerra civile)
INTRO: epoca
di crisi?
Le c
Regno
d’Italia
Biennio rosso
Inverno 1918 (primavera
1919) - autunno 1920
Sull’onda della nascita dei
partiti comunisti (ma non
c’è bisogno di essere pro-
URSS) e della crisi
economica...
Scioperi e occupazioni di
fabbriche e terre
[protagonista in Italia è la
Federazione Italiana Operai
Metallurgici]
per le otto ore di lavoro
(che vengono ottenute!) o
addirittura la
socializzazione delle terre
Biennio rosso
«Fare come in Russia»
Slogan popolare nato
nell’estate 1917
Congresso del PSI di
Bologna (ottobre 1919)
Bisogna abbattere gli
strumenti di oppressione e
sfruttamento del dominio
borghese (Stato,
Comuni...), anche con la
violenza
[in realtà in pochi pensano
davvero alla rivoluzione
(non certo i massimalisti;
però il loro tono è
minaccioso, e il consenso
al fascismo aumenta...)]
Sindacati
Confederazione Generale
del Lavoro (socialista
riformista) [1906]
Unione Sindacale Italiana
(socialista massimalista)
[1912]
Confederazione Italiana dei
Lavoratori (cattolico)
[1918]
L’Ordine
nuovo
Antonio Gramsci, Umberto
Terracini, Palmiro Togliatti,
Angelo Tasca
Da qui...
Scissione di Livorno
(gennaio 1921)
Nascita del Partito
Comunista d’Italia
(insieme ad Amadeo
Bordiga)
L’unico vero partito della
classe proletaria, chiamato
ad esercitare, nell’Italia del
dopoguerra, “la stessa
funzione liberatrice che nel
Risorgimento era stata
propria dei liberali”.
Partito popolare
italiano
Gennaio 1919
Don Luigi Sturzo
Appello a tutti gli uomini
liberi e forti
Cade il Non expedit
Ma è un partito non
confessionale
Appello
A tutti gli uomini liberi e forti,
che in questa grave ora sentono
alto il dovere di cooperare ai fini
supremi della patria, senza
pregiudizi né preconcetti,
facciamo appello perché uniti
insieme propugnino nella loro
interezza gli ideali di giustizia e
di libertà [...] A uno Stato
accentratore tendente a limitare
e regolare ogni potere organico
e ogni attività civica e
individuale, vogliamo sul terreno
costituzionale sostituire uno
Stato veramente popolare, che
riconosca i limiti della sua
attività, che rispetti i nuclei e gli
organismi naturali - la famiglia,
le classi, i Comuni - che rispetti
la personalità individuale e
incoraggi le iniziative private. E
perché lo Stato sia la più sincera
espressione del volere popolare,
domandiamo la riforma
dell’istituto parlamentare sulla
base della rappresentanza
proporzionale, non escluso il
voto alle donne, e il Senato
elettivo [...]
Programma
Integrità della famiglia
Libertà di insegnamento in
ogni grado
Riconoscimento giuridico e
libertà dell’organizzazione
di classe nell’unità
sindacale
Legislazione sociale
nazionale e internazionale
che garantisca il pieno
diritto al lavoro e ne regoli
la durata, la mercede e
l’igiene
Libertà e indipendenza della
Chiesa nella piena
esplicazione del suo
magistero spirituale
Fasci
Simbolo del potere dei più
alti magistrati romani
Unioni extra-parlamentari
rivoluzionarie
Sicilia, 1893 (contro le
tasse - repressione di
Crispi)
23 marzo 1919: Fasci di
combattimento
7 novembre 1921:
Partito Nazionale
Fascista
Fasci di
combattimento
Milano (Piazza San
Sepolcro), 23 marzo
1919
Attacco a monarchia e
Chiesa
Ostilità verso il PSI (da non
scordare che Mussolini
viene da lì, ma è stato
interventista/nazionalista
)
Rivendicazione di Fiume e
Dalmazia
Richiesta di partecipazione
degli operai alla gestione
delle fabbriche e di
distribuzione della terra ai
contadini
Programma
Pubblicato a giugno su Il Popolo
d’Italia.
«NOI VOGLIAMO»
La partecipazione dei
rappresentanti dei lavoratori al
funzionamento tecnico
dell’industria. L’affidamento alle
stesse organizzazioni proletarie (che
ne siano degne moralmente e
tecnicamente) della gestione di
industrie o servizi pubblici. Obbligo
ai proprietari di coltivare le terre,
con la sanzione che le terre non
coltivate sieno date a cooperative di
contadini, con speciale riguardo a
quelli reduci della trincea. Obbligo
dello Stato di dare e mantenere alla
scuola carattere precipuamente e
saldamente formativo di coscienze
nazionali e carattere
imparzialmente, ma rigidamente
laico.
Programma
Istituzione della Nazione armata con
brevi periodi di istruzione intesa al
preciso scopo della sola difesa dei
suoi diritti ed interessi quali sono
determinati dalla politica estera.
Punto-chiave
Il fascismo trae la sua
causa prima dalla difficoltà
dell’Italia a compiere il
passaggio dal liberalismo
(società agricola, con
sistema di rappresentanza
basata su notabili) alla
democrazia (società
urbana di massa, con
partiti)
L’opinione pubblica non
comprende la democrazia
parlamentare (tendente
alla paralisi)!
Da non
scordare
Impresa di Fiume:
settembre 1919-dicembre
1920 (risolta da Giolitti con
il Trattato di Rapallo)
D’Annunzio + 9.000 ex-
combattenti
(tra cui alcuni “arditi”,
reparti d’assalto in camicia
nera)
Parlamento
italiano
Sostiene il
manuale
[I partiti popolari di massa] per un
verso, resero impossibile la
prosecuzione del trasformismo
[?!], che consentiva la formazione
di maggioranze attraverso
accordi tra i diversi gruppi liberali,
i quali avevano sino allora
costituito l’ossatura della vita
parlamentare.
Infine, si moltiplicarono i
movimenti anti-parlamentari, che
indicavano nel parlamento
un’istituzione vetusta e superata
[...]
tanto per
cambiare...
15 giugno 1920 - 4 luglio
1921
GIOVANNI GIOLITTI
Mediatore con scioperanti
e occupanti, coi fascisti,
con USA e Jugoslavia, tra
classi povere ed elevate
Senza successo nel
“contenere”: fascisti
(sempre più violenti) sul
territorio e socialisti e
popolari in parlamento
(rieletto nel 1921: entrano
alla Camera 35 fascisti e
15 comunisti)
Squadrismo
Squadre d’azione
Fascismo agrario,
soprattutto nella pianura
padana, contro le “leghe
rosse”
Parziale finanziamento da
parte degli imprenditori
agricoli e sostegno da parte
dell’esercito
Enfasi sull’anti-socialismo (è
violento e impedisce un
governo stabile) e
abbandono delle spinte
anti-monarchiche e anti-
clericali (e anti-borghesi)
Guerra civile (1920-1922)
Palazzo
d’accursio
Bologna
21 novembre 1920
I fascisti impediscono la
cerimonia d’insediamento
della nuova
amministrazione comunale
socialista
N.B.: fascismo e
capitale
Già nei primi anni ’20 secondo i comunisti
il fascismo è prodotto dal “grande
capitale” per sconfiggere i proletari.
G. Dimitrov: il fascismo rappresenta
«l’aperta dittatura terroristica degli
elementi più reazionari, più sciovinisti
[nazionalisti fanatici], più imperialistici del
capitale finanziario».
«Naturalmente quel che è peculiare a una
simile tesi [...] non è che il movimento dei
fasci sia stato inizialmente sovvenzionato
da esponenti della borghesia industriale e
agraria, né che la Confindustria (non
diversamente dalle principali istituzioni
dell’Italia fascista) abbia offerto una
sostanziale adesione al regime. Queste
appena citate sono circostanze acquisite
dalla storiografia; quel che è invece
peculiare alla tesi di cui stiamo trattando è
la convinzione che i grandi industriali
abbiano posto il fascismo sostanzialmente
al proprio servizio» Giovanni Belardelli
I maggiori finanziamenti sono nel
“triangolo industriale” e dopo la marcia su
Roma.
Sopravvalutare il ruolo degli industriali
occulta le responsabilità dei non fascisti e
mostra i comunisti come i veri anti-fascisti
(in quanto anti-capitalisti)!!!
In realtÀ...
Almeno inizialmente il
fascismo è senz’altro un
movimento che reagisce
contro borghesia e
capitalismo.
A dire il vero, anche in
seguito (soprattutto dal
1925) lo Stato cercherà di
pianificare e di far
coincidere il fine della
persona con quello della
società/comunità
(si è già osservato
parlando della rivoluzione
russa).
Viceversa per i capitalisti il
fascismo è il male minore!
N.B.: Fascismo e
rivoluzione
Il fascismo si considera
rivoluzionario
Contro la “vecchia Italia” e
sull’onda della frattura
rappresentata dal “maggio
radioso” e dalla guerra
In questo modo legittima
violenza e dittatura
(Con quali obiettivi?)
Ovviamente la “sinistra”
non è d’accordo con
questa lettura del
fascismo...
UniversitÀ
libera
1921, Milano
Università Cattolica del
Sacro Cuore (Scienze sociali
e Filosofia)
Agostino Gemelli
Libertà di ricerca, di
insegnamento (anche
rispetto al fascismo), di
frequenza (borse di studio)
Verso il
regime
7 novembre 1921: PNF
Verso il
regime
Dicembre 1922: Gran Consiglio del
Fascismo (indica la linea politica e
raccorda partito e governo)
La goccia
6 aprile 1924: elezioni con la nuova
legge Acerbo, che dà un grande
premio di maggioranza (fascisti al
65% - avrebbero stravinto
ugualmente)
3 gennaio
1925
Discorso di Mussolini alla
Camera dei Deputati
Ebbene, dichiaro qui, al
cospetto di questa
assemblea e al cospetto di
tutto il popolo italiano, che
io assumo, io solo, la
responsabilità politica,
morale, storica di tutto
quanto è avvenuto [...] Se
il fascismo è stato
un’associazione a
delinquere, io sono il capo
di questa associazione a
delinquere! [...] Il governo
è abbastanza forte per
stroncare definitivamente
la secessione
dell’Aventino.
Leggi
fascistissime
1925-1926
Sono vietati scioperi, giornali e
partiti d’opposizione
Viene rafforzata la polizia
politica (poi detta OVRA)
Sono rafforzati i poteri del
capo del Governo e indeboliti
quelli del parlamento
I sindaci (podestà) sono
nominati dal Governo
[Nello stesso periodo i
sindacati non fascisti sono
“svuotati”]
[Nel 1928 una nuova legge
elettorale stabilirà che i
votanti possono solo
approvare o respingere in
blocco un’unica lista -
plebiscito! -]
Anti-fascisti
morti
Spartaco Lavagnini, comunista
(Cortona, AR, 1889 - Firenze, 1921
- assassinato)
Giovanni Minzoni, sacerdote
(Ravenna, 1885 - Argenta, FE,
1923 - assassinato)
Gaetano Pilati, socialista (S.
Lazzaro di Savena, BO, 1881 -
Firenze, 1925 - ferito a morte)
Giacomo Matteotti, socialista
riformista (Fratta Polesine, RO,
1885 - Roma, 1924 - assassinato)
Piero Gobetti, liberale (Torino,
1901 - Parigi, 1926 - morto a causa
delle aggressioni subite)
Giovanni Amendola, liberale
(Napoli, 1882 - Cannes 1926 -
morto a causa delle aggressioni
subite)
EreditÀ
fasciste
1924: Istituto LUCE
(L’Unione Cinematografica
Educativa)
1925: Istituto
dell’Enciclopedia Italiana
(Treccani)
1927: Ente Italiano
Audizioni Radiofoniche
(Radio Audizioni Italiane
dal 1944)
1930: Codice di diritto
penale e Codice di
procedura penale (Rocco)
1925: Manifesti
contro
Intellettuali fascisti (Gentile a
Bologna)
Il fascismo è un movimento
recente ed antico dello spirito
italiano, intimamente connesso
alla storia della Nazione
italiana [...] Era la fede stessa
maturatasi nelle trincee e nel
ripensamento intenso del
sacrificio consumatosi nei campi
di battaglia pel solo fine che
potesse giustificarlo: la vita e la
grandezza della Patria.
Intellettuali antifascisti (Croce)
Patti
lateranensi
Febbraio 1929 (firmano
Mussolini e il Cardinal Gasparri,
Segretario di Stato del
Vaticano)
Vengono riconosciute le
rispettive sovranità (dopo circa
60 anni)
Uomo della
provvidenza?
Ricordare L’unità d’Italia di
Giacomo Biffi!
Parole pronunciate da Pio
XI il 13 febbraio 1929:
Per giungere a quelle
intese forse ci voleva
anche un uomo come
quello che la Provvidenza
ci ha fatto incontrare.
Si può essere
provvidenziali anche senza
volerlo!!!
Azione
cattolica
1923: nuovi statuti (con Pio
XI papa)
Collaborazione dei laici
organizzati all’apostolato
gerarchico della Chiesa, al di
fuori e al di sopra dei partiti
politici
All’inizio degli anni Trenta:
1.300.000 iscritti
Unica organizzazione non
fascista ufficiale (sopravvive
localmente, alle dipendenze
dei vescovi)
Personaggi rilevanti:
Giuseppe Dalla Torre e
Armida Barelli
«Preferirei di
no»
Ottobre 1931
Ai docenti universitari viene
chiesto di pronunciare un
giuramento di fedeltà.
Bartolo Nigrisoli, docente
della cattedra di clinica
chirurgica all’Università di
Bologna
RIFIUTA
Corsi e ricorsi
Luigi Galvani
Università di Bologna,
aprile 1798
Si rifiuta di giurare fedeltà
alla Repubblica Cisalpina
e viene privato di cariche e
compensi
Anni trenta
Opera Nazionale Balilla (1926 -
Gioventù Italiana del Littorio dal
1937) [Giovan Battista Perasso
era stato un leggendario giovane
genovese anti-austriaco nel 1746]
Economia
Dopo un inizio moderatamente
liberista
Sicuramente traggono
giovamento le infrastrutture!
Si parla di corporativismo
(associazioni di produttori -
imprenditori e dipendenti - in
armonia, per superare
capitalismo e comunismo; di
fatto sono alleanze tra regime e
padronato).
Architettura
Razionalismo
Monumentalità
Richiamo al passato
romano
Calcio
Vittorio Pozzo
Giuseppe Meazza
Roma, 10 giugno 1934: 2-1
contro la Cecoslovacchia
Parigi, 19 giugno 1938: 4-2
contro l’Ungheria
“forti”
opposizioni
Antonio Gramsci - arrestato nel
novembre 1926 (dopo l’attentato
bolognese di Anteo Zamboni
contro Mussolini), verrà rilasciato
nel 1935 per poi morire due anni
dopo (la piena liberazione è
firmata una settimana prima della
morte, nell’aprile 1937)
i “capolavori”
Guerra d’Etiopia (ottobre 1935 -
maggio 1936), anche per
“vendicare Adua” e rinnovare
l’Impero Romano. La guerriglia
continua fino alla fine (maggio
1941). Le sanzioni sono blande
(per esempio non viene chiuso
Suez) a causa dell’appoggio
tedesco. Ne consegue
l’autarchia. E un
raffreddamento dei rapporti con
“l’imperatore” Vittorio Emanuele
III.