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Vincenzo Giannotti

Il calcolo della costituzione


del fondo anno 2019
VINCENZO GIANNOTTI

Il calcolo della costituzione


del fondo anno 2019
VINCENZO GIANNOTTI
Dirigente del settore gestione risorse umane e finanziarie di Comune capoluogo di Provincia, dot-
tore commercialista e revisore enti locali, autore di libri e di numerose pubblicazioni, direttore del si-
to www.bilancioecontabilita.it

ISBN: 978.88.916.3536.5

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Indice

1. Premessa....................................................................................................................................................... » 5

2. Gli incentivi tributari...................................................................................................................................... » 7

3. La costituzione del fondo per l’anno 2019................................................................................................... » 12


Risorse stabili................................................................................................................................................. » 12
Risorse variabili.............................................................................................................................................. » 15
Risorse escluse che non soggiacciono ai limiti di incremento.......................................................................... » 16

4. La verifica del fondo 2019............................................................................................................................. » 17

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1. Premessa

Dopo la sottoscrizione del contratto nazionale avvenuta in data 21 maggio 2018, si è aperta una acce-
sa discussione sulla corretta interpretazione della dichiarazione congiunta n. 5, a causa della visione restrit-
tiva di giudici contabili pugliesi (deliberazione n. 99/2018 della Corte dei conti Puglia) in corrispondenza del
limite introdotto all’interno dell’art. 67, comma 2, del CCNL secondo cui “La quantificazione del Fondo del-
le risorse decentrate e di quelle destinate agli incarichi di posizione organizzativa, di cui all’art. 15, comma
5, deve comunque avvenire, complessivamente, nel rispetto dell’art. 23, comma 2 del D.lgs. n. 75/2017”.
Le risorse oggetto di contestazione riguardano quelle inserite all’art. 67, comma 2, lett. a) e lettera b) rispet-
tivamente concernenti gli 83,2 euro calcolati per tutti i dipendenti a tempo indeterminato presenti alla data
del 31/12/2015 (con utilizzazione a partire dall’anno 2019) ed i differenziali delle posizioni di sviluppo da in-
serire già a partire dal 2018. La questione veniva rimessa alla Sezione delle Autonomie, da parte della Cor-
te dei conti della Lombardia (deliberazione deliberazione n. 221/2018) secondo la quale le citate risorse do-
vevano essere escluse dai limiti di crescita del salario accessorio così come indicato dalle Sezione Riuni-
te in sede di controllo (deliberazione n. 6/2018) per aver certificato positivamente il citati rinnovi contrattuali
anche per la parte in contestazione.

Al fine di dirimere la questione di massima, la Corte dei conti, Sezione delle Autonomie, con la delibera-
zione n. 19/2018 ha condiviso le conclusioni della Sezione lombarda indicando le seguenti motivazioni a
supporto della sua decisione:

• le Sezioni riunite in sede di controllo di questa Corte, hanno certificato positivamente l’ipotesi del Con-
tratto in esame, sul punto controverso, precisamente in merito agli incrementi al Fondo risorse de-
centrate previsti dalla lettera a) dell’art. 67, comma 2 (aumenti determinati dall’ipotesi contrattuale),
hanno preso atto della sopra riportata dichiarazione congiunta e non hanno formulato alcuna osser-
vazione critica;
• tale certificazione positiva conduce a ritenere che le predette poste possono incrementare stabilmen-
te il “Fondo risorse decentrate” trovando la loro copertura nell’ambito delle risorse già destinate ai rin-
novi contrattuali dai documenti di finanza pubblica e, di conseguenza, essendo già state quantificate in
coerenza con i parametri previsti dagli strumenti di programmazione e di bilancio, non determinano ef-
fetti finanziari.

In altri termini, sia la Sezione lombarda che la Sezione delle Autonomie basano le loro conclusioni sulla
certificazione positiva del contratto delle Sezione Riunite, precisando come tali risorse, rientrando nei limiti
del quadro di finanza pubblica, sono da considerarsi svincolate dalle limitazioni previste dalla legge prece-
dente al contratto (art. 23, comma 2, del D.lgs. 75/2017).

L’interpretazione della Sezione lombarda e di quella delle Autonomie, non sembrano corrispondere alle
indicazioni date dalle Sezione Riunite, tanto che in sede di audizione sul disegno di legge “concretezza”, la
Corte ha avuto modo di precisare che:

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VINCENZO GIANNOTTI

• L’articolo 3, del decreto “concretezza”, contiene norme di interpretazione autentica della disciplina in
materia di limiti alla crescita dei fondi unici per l’erogazione del trattamento accessorio ai dipendenti, nel
senso di escludere gli incrementi previsti in sede di contrattazione nazionale, a valere sulle risorse stan-
ziate nella legge di bilancio per i rinnovi, nonché di quelle relative alle ipotesi di assunzioni in deroga. Pre-
cisando successivamente che “Si tratta di un intervento quanto mai opportuno”;
• La Corte, nel certificare le ipotesi di accordo collettivo per la tornata contrattuale 2017/2019 all’interno
delle quali era prevista una clausola finale sottoscritta dalle parti in tal senso (vedi dichiarazione congiun-
ta n. 5 al CCNL 21/05/2018), “rammentava come sarebbe stato comunque necessario un chiarimen-
to da parte del legislatore”;
• La rigida interpretazione della normativa infatti potrebbe comportare, in sede di attuazione degli accor-
di, “la perdita di risorse stanziate in sede legislativa” con la conseguenza di orientare le scelte negoziali
nel senso di far confluire sulle componenti stipendiali il totale delle disponibilità;
• Il giudizio positivo espresso dalla Corte “vale ovviamente se in sede di contrattazione venga previsto un
effettivo vincolo di destinare le risorse a fronte di incrementi della produttività individuale e collettiva” e
non già di distribuire le stesse in misura proporzionale sulla base della sola presenza in servizio a tutto
il personale interessato.

Alcune precisazioni preliminari sulle nuove indicazioni delle Sezione Riunite vanno, in ogni caso, effettua-
te. Rileggendo, infatti, la deliberazione n. 6/2018 sulla verifica positiva all’ipotesi di contratto, non si rinvie-
ne alcuna frase o periodo con il quale si indica la necessità di un intervento legislativo, né che le citate risor-
se incrementali, previste dalla lett. a) e b) dell’art. 67 comma 2, del contratto, dovessero avere un preciso
vincolo di destinazione. L’unico dubbio espresso dalla Corte si rinviene nella parte finale ove precisava che
“Osserva, tuttavia, la Corte che il parametro per certificare la compatibilità economica di incrementi contrat-
tuali, specie se superiori all’andamento dell’inflazione, non può prescindere da una valutazione degli effetti
della contrattazione, in termini di recupero della produttività del settore pubblico”.

Tuttavia, se la corretta interpretazione delle SS.RR. è questa, le conclusioni cui è pervenuta la Sezione
delle Autonomie con la deliberazione n. 19/2018 non appaiono più coerenti, in quanto basate su una inter-
pretazione non corretta della certificazione positiva al rinnovo contrattuale.

L’inserimento, quindi, del chiarimento delle Sezioni Riunite sul decreto concretezza, ha costretto il legisla-
tore ad inserire da subito il chiarimento legislativo mediante un decreto legge, in quanto quest’ultimo è im-
mediatamente operativo. Infatti, le disposizioni identiche contenute nel disegno di legge “concretezza” non
avrebbero avuto la possibilità di essere approvate nell’anno 2018, in considerazione dei tempi dell’appro-
vazione definitiva in legge da parte dei due rami del Parlamento. Pertanto, con il D.L. 14 dicembre 2018,
avente ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la
pubblica amministrazione”, convertito con modificazioni dalla Legge 11 febbraio 2019 n. 12, è stata inseri-
ta la seguente disposizione sui fondi destinati al trattamento accessorio del personale dipendente della PA
“In ordine all’incidenza sul trattamento accessorio delle risorse derivanti dalla contrattazione collettiva na-
zionale e delle assunzioni in deroga, il limite di cui all’art. 23, comma 2, D.lgs. 25 maggio 2017, n. 75, non
opera con riferimento: a) agli incrementi previsti, successivamente alla data di entrata in vigore del mede-
simo D.lgs. n. 75 del 2017, dai contratti collettivi nazionali di lavoro, a valere sulle disponibilità finanziarie di
cui all’art. 48, D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, e dagli analoghi provvedimenti negoziali riguardanti il perso-
nale contrattualizzato in regime di diritto pubblico”. In questo modo non solo vengono salvate le risorse di
cui all’art. 67, comma 2, lett. a) e lettera b), oggetto di particolare interesse dei giudici contabili, ma anche
le eventuali risorse addizionali che dovessero aprirsi con la nuova finestra contrattuale del 2019-2021 inse-
rita al momento nella legge di bilancio 2019.

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2. Gli incentivi tributari

L’art. 1, comma 1091 della Legge di Bilancio 2019 ha inserito i nuovi incentivi tributari prevedendo quan-
to segue:

“Ferme restando le facoltà di regolamentazione del tributo di cui all’articolo 52 del decreto legislativo 15
dicembre 1997, n. 446, i comuni che hanno approvato il bilancio di previsione ed il rendiconto entro i ter-
mini stabiliti dal testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, possono, con proprio re-
golamento, prevedere che il maggiore gettito accertato e riscosso, relativo agli accertamenti dell’imposta
municipale propria e della TARI, nell’esercizio fiscale precedente a quello di riferimento risultante dal con-
to consuntivo approvato, nella misura massima del 5 per cento, sia destinato, limitatamente all’anno di ri-
ferimento, al potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione delle entra-
te e al trattamento accessorio del personale dipendente, anche di qualifica dirigenziale, in deroga al limite
di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75. La quota destinata al tratta-
mento economico accessorio, al lordo degli oneri riflessi e dell’IRAP a carico dell’amministrazione, è attri-
buita, mediante contrattazione integrativa, al personale impiegato nel raggiungimento degli obiettivi del set-
tore entrate, anche con riferimento alle attività connesse alla partecipazione del comune all’accertamento
dei tributi erariali e dei contributi sociali non corrisposti, in applicazione dell’articolo 1 del decreto-legge 30
settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2dicembre 2005, n. 248. Il beneficio at-
tribuito non può superare il 15 per cento del trattamento tabellare annuo lordo individuale. La presente di-
sposizione non si applica qualora il servizio di accertamento sia affidato in concessione”.

Tale nuova normativa ha presentato subito difficoltà per la corretta definizione del regolamento da par-
te degli enti locali, in quanto mentre da un lato l’approvazione del regolamento comporta inevitabilmente il
sorgere del diritto soggettivo da parte dei dipendenti a vedersi attribuito l’incentivo, dall’altro lato la tagliola
prevista dalla norma sull’approvazione nei termini dei documenti di bilancio, preventivi e consuntivi, porreb-
be un problema di destinazione delle risorse all’interno del fondo del salario accessorio. In tale situazione è
intervenuta la Fondazione IFEL che ha spiegato, in una nota preliminare, i punti principiali della normativa,
proponendo uno schema di Regolamento tipo per la disciplina degli incentivi ed uno schema di delibera di
approvazione da parte della giunta Comunale.

Nella nota precisa in via prioritaria i punti essenziali della normativa che possono essere così sintetizzati:

• possono essere incentivati tutti gli obiettivi assegnati al settore entrate, anche se afferenti a poste non
tributarie, ma le risorse che alimentano il fondo per gli incentivi tributari, per espressa previsione norma-
tiva, sono solo quelli discendenti dalla riscossione dell’IMU e della TARI non spontanea, ma indotta da
azioni dell’amministrazione;
• la nozione di “maggior gettito” non può che riferirsi al gettito aggiuntivo rispetto a quello che risulta ordi-
nariamente acquisito. Il gettito ordinariamente acquisito si riferisce alle forme dell’autoliquidazione sca-
denze predeterminate dalla legge nel caso dell’IMU (ivi incluso il ravvedimento operoso) e la richiesta

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comunale o del diverso soggetto preposto, generalmente mediante avviso bonario nel caso della TARI.
Pertanto, per il maggior gettito si dovrà fare riferimento a tutte le riscossioni diverse da quelle ordinarie,
generate da attività di verifica e controllo poste in essere dal Comune;
• in considerazione delle disposizioni legislative che stabiliscono come il gettito di riferimento sia “accerta-
to e riscosso … nell’esercizio fiscale precedente”, richiamando esplicitamente il “conto consuntivo ap-
provato”, richiedendo che il maggior gettito stesso sia “relativo agli accertamenti” dei due tributi indicati,
si può concludere che un importo può essere accertato in bilancio in un determinato anno (è sufficiente
per l’accertamento contabile l’intervenuta notifica entro il 31 dicembre), ma essere riscosso l’anno suc-
cessivo, o anche a distanza di più esercizi, in caso di attivazione della riscossione coattiva;
• le riscossioni da considerare dovrebbero altresì comprendere le entrate da sanzioni ed interessi riscos-
se con il pagamento degli importi intimati con gli atti di recupero.

Indicati i presupposti della normativa, nelle sue parti essenziali, la nota esplicativa fornisce altri importan-
ti elementi per la costituzione del fondo incentivante, ed in particolare:

• la norma riserva “al potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione
delle entrate e al trattamento accessorio del personale dipendente, anche di qualifica dirigenziale, in de-
roga al limite di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75”, pertanto gli
enti locali non hanno un obbligo di destinazione a tutte e due le finalità ma potranno scegliere in piena
autonomia anche l’utilizzo esclusivo per l’una o per l’altra finalità, ovvero la più congrua combinazione
derivante dalle necessità contingenti;
• la norma prevede che gli importi potranno essere distribuiti anche a personale dirigenziale e per i titola-
ri di posizione organizzativa;
• andranno stabiliti, in delegazione trattante, principi di correlazione tra compensi incentivanti ed obiettivi
di produttività per il personale dei livelli e di risultato per le posizioni organizzative ed i dirigenti, al fine di
evitare sovrapposizioni tra obiettivi, ossia detta correlazione non dovrà escludere la produttività ordina-
ria prevista per altri obiettivi, né quella di risultato, essendo tra loro cumulabili qualora non sovrapponibili;
• il fondo sarà alimentato con gli obiettivi dell’anno 2019 per essere distribuito la prima volta nell’anno
2020, nella misura in cui saranno stati realizzati gli obiettivi 2019;
• il personale incentivabile non deve necessariamente essere identificato in quello assegnato all’ufficio tri-
buti dell’ente (o all’ufficio entrate), ma può comprendere personale di diversi uffici che in vario modo
concorrono al raggiungimento degli obiettivi del “settore entrate”, potendo per tale verso promuovere in-
tegrazioni organizzative, incentivando per tale verso collaborazioni necessarie tra strutture diverse al fi-
ne di raggiungere obiettivi definiti a sostegno della proficua gestione delle entrate.

L’IFEL ricorda come il regolamento, al pari di quello previsto per l’incentivo delle funzioni tecniche, sia di
competenza della giunta comunale, ai sensi dell’art. 48, comma 3, del D.lgs. n. 267/2000, trattandosi di re-
golamento di organizzazione.

Nella parte conclusiva della nota di lettura, l’IFEL si sofferma sulle condizioni di applicabilità previste dal-
la normativa, ed in particolare:

• la prima condizione per poter alimentare il citato fondo è costituita dall’approvazione nei termini del bi-
lancio di previsione e del conto consuntivo. Mentre per il conto consuntivo non si pongono problemi di
data di approvazione (entro il 30/04), per il bilancio di previsione l’approvazione nei termini deve neces-
sariamente essere ricollegata alle diposizioni di cui all’art. 151 del TUEL ivi compresa la proroga dispo-
sta dal decreto ministeriale, espressamente richiamato nell’ultimo periodo del citato articolo (attualmen-
te prevista per il 31 marzo 2019);
• i maggiori incassi ottenuti sul maggiore accertamento dovranno essere distribuiti nell’anno di riferimen-

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IL CALCOLO DELLA COSTITUZIONE DEL FONDO ANNO 2019

to senza alcuna possibilità di trascinamento nell’anno successivo ad esempio in caso di superamen-


to dell’importo del 15% del trattamento tabellare annuo lordo individuale del personale partecipante.

Il possibile collegamento con gli incentivi tecnici, e dell’esperienza ormai acquisita sul corretto iter di ap-
provazione del regolamento, impongono delle riflessioni non affrontate nei documenti dell’Ifel, se non con
semplice rimando alle regole della contrattazione decentrata, avendo precisato nella bozza di deliberazio-
ne di giunta comunale quanto segue “Considerato che la Delegazione trattante di Parte Pubblica e le Orga-
nizzazioni sindacali di categoria hanno condiviso il testo del Regolamento Incentivi Entrate, ed in particolar
modo i criteri di alimentazione e riparto del Fondo incentivante, come risulta da specifico verbale, sottoscrit-
to dalle parti”. Appaiono allora di fondamentale importanza due deliberazioni dei giudici contabili provenien-
ti dalla deliberazione n. 264/2018 della Sezione Veneto e la deliberazione n. 57/2018 della Sezione Lazio.

• La Sezione del Veneto ha precisato come “l’incentivo può essere attribuito se previsto dalla contratta-
zione collettiva decentrata e se sia stato adottato l’atto regolamentare della Amministrazione aggiudi-
catrice volto alla precisazione dei criteri di dettaglio per la ripartizione delle risorse finanziarie confluite
nel Fondo” (Cass. civ. sez. lav., sentenza 5 giugno 2017, n. 13937/2017). Partendo, pertanto dai chiari-
menti del giudice di legittimità si giunge ai seguenti presupposti per la legittima erogazione degli incenti-
vi: a) l’attribuzione dell’incentivo deve essere prevista e regolata dalla contrattazione collettiva decentra-
ta; b) il potere regolamentare della amministrazione, è limitato alla specificazione dei criteri di ripartizione
i cui criteri di ripartizione devono coincidere con i criteri previsti dalla contrattazione collettiva decentra-
ta; c) l’attività di progettazione può essere “premiata” dalla contrattazione collettiva decentrata con l’at-
tribuzione degli incentivi se, e solo se, si risolva in una «effettiva utilità per l’amministrazione come attivi-
tà propedeutica alla realizzazione dell’opera pubblica», quale può essere l’approvazione di un progetto
esecutivo dell’opera pubblica; d) a fronte della riserva alla contrattazione collettiva (articolo 45 del D.lgs.
n. 165/2001), in mancanza dell’accordo decentrato è inibito al giudice ordinario procedere a liquidare
l’incentivo in via equitativa;
• La Sezione del Lazio ha indicato, in modo esplicito, il rapporto tra regolamento e contrattazione. Pre-
cisato che solo il regolamento può attribuire il diritto soggettivo alla retribuzione dell’incentivo ai dipen-
denti che vi abbiano partecipato, è pur vero che lo stesso per avere efficacia deve essere previamen-
te oggetto di contrattazione decentrata, per l’esplicita riserva indicata dall’art. 45, comma 1, del D.lgs.
165/2001 secondo cui “Il trattamento economico fondamentale ed accessorio, fatto salvo quanto pre-
visto all’articolo 40, commi 3-ter …, è definito dai contratti collettivi”. Pertanto, secondo la Corte laziale,
ai fini della maturazione del diritto alla liquidazione dell’incentivo, è maggiormente rilevante, sotto il profi-
lo cronologico, il momento in cui è stata stipulata la contrattazione decentrata integrativa, che fissa i cri-
teri di ripartizione degli incentivi. È pur vero, secondo il Collegio contabile, che in ogni caso la normativa
citata fa salve le disposizioni previste dall’art. 40, comma 3-ter secondo le quali “Nel caso in cui non si
raggiunga l’accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo, qualora il protrarsi delle trat-
tative determini un pregiudizio alla funzionalità dell’azione amministrativa, nel rispetto dei principi di cor-
rettezza e buona fede fra le parti, l’amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle
materie oggetto del mancato accordo fino alla successiva sottoscrizione e prosegue le trattative al fine
di pervenire in tempi celeri alla conclusione dell’accordo. Agli atti adottati unilateralmente si applicano le
procedure di controllo di compatibilità economico-finanziaria previste dall’articolo 40-bis.”

In conclusione, secondo quanto sopra evidenziato, è possibile suggerire il seguente corretto iter per l’ap-
provazione del regolamento sugli incentivi tributari previsto dalla normativa e la legittimità nell’erogazione
degli incentivi al personale.

Spetta alla Giunta comunale conferire mandato al presidente della delegazione trattante per la definizio-
ne dei criteri da inserire nel contratto integrativo, non essendo tale istituto previsto dal contratto nazionale
di riferimento ma inserito solo con norma legislativa. In sede di costituzione del fondo delle risorse decen-

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VINCENZO GIANNOTTI

trate gli incentivi tributari dovrebbero essere, infatti, inseriti tra le risorse variabili di cui all’all’art. 67, comma
3, lett. c) del CCNL 2016-2018. Questo importo sarà escluso dai limiti del fondo solo se gli enti approvas-
sero i bilanci nei termini, in caso contrario tali risorse resteranno soggette ai limiti previsti dall’art. 23, com-
ma 2, del D.lgs. 75/2017 (ossia risorse accessorie non superiori a quelle registrate nell’anno 2016). La reale
conoscenza, quindi, per l’anno 2019 potrà avvenire solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione (en-
tro il 31 marzo 2019 ai sensi del rinvio disposto ai sensi dell’art. 151 del TUEL dal Ministero dell’Interno) e
del rendiconto di gestione (entro il 30 aprile 2019). L’approvazione del regolamento, quindi, prima della da-
ta del 30 aprile, potrebbe esporre l’amministrazione al pagamento in ogni caso dell’incentivo se non corret-
tamente disciplinato. Si è precisato come il giudice di legittimità (ex multis Cass. Sentenza n. 13937/2017)
ha stabilito che, in mancanza di criteri definiti in delegazione trattante nessun incentivo potrà essere recla-
mato dal dipendente, stante la riserva alla contrattazione collettiva (art. 45 del D.lgs. 165/2011). In caso di
approvazione dei criteri in delegazione trattante, ma in assenza dell’approvazione del regolamento, l’ente
sarà esposto al risarcimento dei danni al dipendente per perdita di chance. Infine, solo dalla data di appro-
vazione del regolamento, i dipendenti maturano un diritto soggettivo all’erogazione dell’incentivo, con ob-
bligo dell’ente di corrisponderlo nei termini e con le modalità previste dal regolamento. L’ente, per evitare
possibili contenziosi con i dipendenti, dovrà quindi dare mandato al Presidente della delegazione trattante
di parte pubblica nel contrattare criteri che tengano salvi gli incentivi anche in caso di mancata approvazio-
ne dei documenti contabili nei termini.

Al fine di evitare la tagliola legata all’approvazione del bilancio di previsione una prima soluzione arri-
va dell’IFEL secondo cui l’attivazione del programma di potenziamento e dell’incentivazione connessa po-
trà avvenire solo dopo l’approvazione del rendiconto, la cui scadenza è fissata dalla legge al 30 aprile suc-
cessivo alla chiusura dell’esercizio. Il limite di tale soluzione consiste nel possibile ritardo nell’attivazione dei
progetti di incentivazione, sia in relazione all’approvazione del documento della performance che in gene-
rale dovrebbe essere approvato anche in sede di PEG provvisorio entro il 31 di gennaio, sia in un cortocir-
cuito con gli obiettivi dell’ente di spingere al maggior recupero ed incasso dei due tributi, che rappresenta
pur sempre un obiettivo strategico ed operativo al fine equilibrare la parte corrente dei propri bilanci. In que-
sto caso il regolamento adottato dall’ente, pur sempre soggetto alle regole della contrattazione decentrata,
potrebbe spingere a prevedere tali incentivi all’interno della costituzione del fondo delle risorse decentrate,
anche al fine di migliorare i nuovi parametri di deficitarietà che sono legati in modo sostanziale agli indica-
tori di bilancio e al piano degli indicatori di bilancio. Gli strumenti, in questo caso a disposizione dell’ente si
rinvengono sia nella costituzione del fondo quale atto unilaterale, sia del potere di poter concludere la ne-
goziazione anche in via unilaterale, stante l’interesse pubblico all’equilibrio di bilancio e della sua parte cor-
rente, obiettivo questo rafforzato dalle disposizioni della stessa Costituzione (art. 81). Tale soluzione, ac-
compagnata da altri obiettivi di penalizzazione, da includere nel piano della performance, per eventuali diri-
genti e responsabili che abbiano ritardato l’approvazione dei documenti contabili nei tempi e con le moda-
lità previste dal TUEL, potrebbe rafforzare il ruolo del regolamento dell’ente proiettato ad incentivare il per-
sonale nella realizzazione degli obiettivi posti dalla normativa, anche in caso di documenti contabili appro-
vati con ritardo rispetto alla normativa, che farebbe rientrare le risorse stanziate all’interno dei limiti di cre-
scita del salario accessorio previsto dall’art. 23, comma 2, del D.lgs. 75/2017.

Proprio in riferimento alla riserva di contrattazione, la distribuzione degli incentivi è condizionata all’ob-
bligatoria definizione dei criteri stabiliti nella contrattazione integrativa. In questa sede sarà definito il grup-
po di lavoro, nonché la ripartizione percentuale spettante ai vari soggetti per le attività del maggior accerta-
mento e riscossione dell’IMU, della TARI e delle attività connesse alla partecipazione del Comune all’accer-
tamento dei tributi erariali e dei contributi sociali non corrisposti. Poiché la normativa prevede che, non sia
possibile distribuire incentivi nel solo caso in cui il servizio di accertamento sia stato affidato in concessio-
ne, si ritiene possibile che gli incentivi potranno essere legittimamente erogati in presenza di attività di sup-
porto esterne agli uffici tributi (forniture banche dati, supporto informativo, supporto logistico, pareri legali e

10 e-book
IL CALCOLO DELLA COSTITUZIONE DEL FONDO ANNO 2019

quant’altro) eventualmente sottraendo la percentuale stabilita nel contratto sulle maggiori entrate riscosse.
In modo non dissimile, sarà possibile distribuire gli incentivi anche in presenza di un affidamento in conces-
sione della riscossione coattiva, avendo cura di ridurre la percentuale prevista dal

contratto per la riscossione esterna sui tributi incassati a seguito di tale attività del concessionario.

Il Collegio dei revisori dei conti sarà chiamato ad esprimere il proprio parere obbligatorio sui criteri ap-
provati in delegazione trattante in coerenza con la normativa di riferimento e delle disposizioni contrattuali.

Una volta definiti i criteri in delegazione trattante, acquisito il parere dei revisori dei conti, la giunta comu-
nale potrà procedere all’approvare del regolamento conferendo, con tale atto, il diritto soggettivo alla retri-
buzione incentivante per i dipendenti che abbiano contribuito all’incremento delle maggiori entrate accer-
tate e successivamente incassate.

Il dirigente del servizio tributi, a seguito dei dati certificati nel conto consuntivo dell’anno 2019, proce-
derà al pagamento nei confronti dei dipendenti che hanno partecipato al gruppo di lavoro, nella percentua-
le stabilita nel regolamento, sulla base degli incassi da lui certificati. In merito alla correlazione tra attività di
accertamento nell’anno e possibili incassi anche in anni successivi, si ritiene operante l’indicazione fornita
dall’ARAN RAL_1949 del 18 ottobre 2017.

e-book 11
3. La costituzione del fondo per l’anno 2019

Al fine di poter correttamente costituite il fondo delle risorse decentrate per l’anno 2019 è necessario veri-
ficare che le risorse stanziate non siano superiori a quelle registrate nell’anno 2016, escludendo come preci-
sato nella parte iniziale le risorse finanziate dai rinnovi contrattuali che per l’anno 2019 concernenti gli 83,20
euro calcolati per tutti i dipendenti a tempo indeterminato e pieno (in proporzione in presenza di personale in
part-time) presenti alla data del 31/12/2015. Non sono, inoltre da calcolare nei limiti tutte le risorse escluse.

Nell’allegato 1 è stato a tal fine inserito un file excel di simulazione che, una volta riempite le risorse stabili
e variabili (incluse ed escluse dal fondo), fornisce la congruità con i limiti rispetto alle risorse dell’anno 2016.
Qui di seguito sono esaminare le singole voci di composizione del file per l’anno 2019.

Risorse stabili
• UNICO IMPORTO CONSOLIDATO ANNO 2017 (Art. 67 CCNL 22/05/2018). Ai sensi dell’articolo 67, comma1, del
contratto si stabilisce che “A decorrere dall’anno 2018, il “Fondo risorse decentrate”, è costituito da
un unico importo consolidato di tutte le risorse decentrate stabili, indicate dall’art. 31, comma 2, del
CCNL del 22.1.2004, relative all’anno 2017, come certificate dal collegio dei revisori”. Inoltre, Nell’im-
porto consolidato confluisce altresì l’importo annuale delle risorse di cui all’art. 32, comma 7, del CCNL
del 22.1.2004, pari allo 0,20% del monte salari dell’anno 2001, esclusa la quota relativa alla dirigenza,
nel caso in cui tali risorse non siano state utilizzate, nell’anno 2017, per gli incarichi di “alta professiona-
lità”. L’importo consolidato di cui al presente comma resta confermato con le stesse caratteristiche an-
che per gli anni successivi.
Nel file excel è inserito il citato importo unico consolidato dell’anno 2017, con la relativa formula di col-
legamento corrispondente al totale inserito nell’anno 2017;
• QUOTA DI EURO 83,20 PERSONALE IN SERVIZIO AL 31/12/2015 (Art. 67, C. 2, LETT. A). Secondo il contratto
l’importo consolidato del rigo precedente è stabilmente incrementato “a) di un importo, su base an-
nua, pari a Euro 83,20 per le unità di personale destinatarie del presente CCNL in servizio alla data del
31.12.2015, a decorrere dal 31.12.2018 e a valere dall’anno 2019”. In merito al calcolo è sufficiente in-
serire il personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato presente al 31/12/2015 e molti-
plicarlo per l’importo di 83,20 euro annui. Con un recente parere del 14 marzo 2019 l’ARAN ha eviden-
ziato che anche il personale in part time debba essere calcolato per intero potendo potenzialmente ri-
chiedere, sia contrattualmente che per disposizioni legislative, il passaggio a tempo pieno;
• DIFFERENZIALI POSIZIONI DI SVILUPPO (ART. 67, COMMA 2 LETT. B). Anche in questo caso l’importo del fon-
do consolidato è incrementato in via permanente “b) di un importo pari alle differenze tra gli incrementi
a regime di cui all’art. 64 riconosciuti alle posizioni economiche di ciascuna categoria e gli stessi incre-
menti riconosciuti alle posizioni iniziali; tali differenze sono calcolate con riferimento al personale in ser-
vizio alla data in cui decorrono gli incrementi e confluiscono nel fondo a decorrere dalla medesima da-
ta”. In considerazione della complessità del calcolo dei differenziali è stato elaborato un altro file excel

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IL CALCOLO DELLA COSTITUZIONE DEL FONDO ANNO 2019

che è stato inserito quale allegato 2, dove sono indicati in calce le colonne da inserire e quelle che inve-
ce contengono formule o calcoli. Si ricorda come le posizioni di sviluppo rispetto alle categorie iniziali di
ingresso sono suddivise nelle seguenti categorie: A1; B1; B3; C1; D1 e D3. In calce al file sono indicati
i percorsi da seguire per l’inserimento dei dati che andranno effettuati esclusivamente nelle celle colora-
te di verde, mentre le celle colorate di giallo non dovranno essere cambiate contenendo formule o valo-
ri già inseriti. Le colonne da modificare sono solo quelle della Tabella A – modifica dati di input con il co-
lore verde. Gli inserimenti da fare nelle colonne verdi sono i seguenti:
–– Anno 2016. L’ente dovrà calcolare il personale presente al 01/01/2016 ed inserire le quantità di per-
sonale equivalente, seguendo quanto si è detto per il personale part time (es. part time al 50% l’in-
serimento dovrà essere pari a 0,5). L’inserimento dovrà avvenire differenziando il personale il cui in-
gresso sia avvenuto nella categoria iniziale rispetto a quello la cui categoria iniziale di ingresso era la
B3 e la D3. Tali dati sono stati differenziati in colonne separate nello stesso anno;
–– Anno 2017. L’ente dovrà calcolare il personale presente al 01/01/2017 ed inserire le quantità di per-
sonale equivalente, seguendo quanto si è detto per il personale part time (es. part time al 50% l’in-
serimento dovrà essere pari a 0,5). L’inserimento dovrà avvenire differenziando il personale il cui in-
gresso sia avvenuto nella categoria iniziale rispetto a quello la cui categoria iniziale di ingresso era la
B3 e la D3. Tali dati sono stati differenziati in colonne separate nello stesso anno;
–– Anno 2018 – 01/01 al 28/02. L’ente dovrà calcolare il personale presente al 01/01/2018 ed in-
serire le quantità di personale equivalente, seguendo quanto si è detto per il personale part time
(es. part time al 50% l’inserimento dovrà essere pari a 0,5). L’inserimento dovrà avvenire differen-
ziando il personale il cui ingresso sia avvenuto nella categoria iniziale rispetto a quello la cui cate-
goria iniziale di ingresso era la B3 e la D3. Tali dati sono stati differenziati in colonne separate nel-
lo stesso anno;
–– Anno 2018 – 01/03 al 31/03. L’ente dovrà calcolare il personale presente al 01/03/2018 ed in-
serire le quantità di personale equivalente, seguendo quanto si è detto per il personale part time
(es. part time al 50% l’inserimento dovrà essere pari a 0,5). L’inserimento dovrà avvenire differen-
ziando il personale il cui ingresso sia avvenuto nella categoria iniziale rispetto a quello la cui cate-
goria iniziale di ingresso era la B3 e la D3. Tali dati sono stati differenziati in colonne separate nel-
lo stesso anno;
–– Anno 2018 – 01/04. L’ente dovrà calcolare il personale presente al 01/04/2018 ed inserire le quan-
tità di personale equivalente, seguendo quanto si è detto per il personale part time (es. part time al
50% l’inserimento dovrà essere pari a 0,5). L’inserimento dovrà avvenire differenziando il personale il
cui ingresso sia avvenuto nella categoria iniziale rispetto a quello la cui categoria iniziale di ingresso
era la B3 e la D3. Tali dati sono stati differenziati in colonne separate nello stesso anno.

Una volta inserito il personale equivalente a tempo pieno si ottiene il valore da inserire nel fondo alla terza
riga denominata “differenziali posizioni di sviluppo” per l’anno 2018. Il file excel fornisce anche i valori che
dovranno essere inseriti nell’anno 2019.

• RIA E ASSEGNI AD PERSONAM PERSONALE CESSATO - (ART. 67, COMMA 2 LETT. C). Anche in questo caso
l’importo del fondo consolidato dovrà essere incrementato “c) dell’importo corrispondente alle retri-
buzioni individuali di anzianità e degli assegni ad personam non più corrisposti al personale cessa-
to dal servizio, compresa la quota di tredicesima mensilità; l’importo confluisce stabilmente nel Fon-
do dell’anno successivo alla cessazione dal servizio in misura intera in ragione d’anno”. Tale voce ri-
percorre quella del precedente contratto di cui all’Art. 4, C. 2, CCNL 2000-01, si tratta del riassorbi-
mento degli importo del personale cessato nell’anno precedente che era titolare della RIA o di asse-
gni ad personam;
• RISORSE RIASSORBITE AI SENSI DELL’ART. 2, CO. 3, TUPI (ART. 67, COMMA 2 LETT. D). In questa riga delle risor-
se fisse dovrà essere inserita la voce prevista dall’art. 2, comma 3, del D.lgs. 165/01 secondo cui “I rap-

e-book 13
VINCENZO GIANNOTTI

porti individuali di lavoro di cui al comma 2 sono regolati contrattualmente. I contratti collettivi sono sti-
pulati secondo i criteri e le modalità previste nel titolo III del presente decreto; i contratti individuali de-
vono conformarsi ai principi di cui all’articolo 45, comma 2. L’attribuzione di trattamenti economici può
avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi e salvo i casi previsti dal comma 3-ter e 3-quater
dell’articolo 40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di cui all’articolo 47-bis, o, alle condizioni previste,
mediante contratti individuali. Le disposizioni di legge, regolamenti o atti amministrativi che attribuiscono
incrementi retributivi non previsti da contratti cessano di avere efficacia a far data dall’entrata in vigore
dal relativo rinnovo contrattuale. I trattamenti economici più favorevoli in godimento sono riassorbiti con
le modalità e nelle misure previste dai contratti collettivi e i risparmi di spesa che ne conseguono incre-
mentano le risorse disponibili per la contrattazione collettiva”;
• PERSONALE TRASFERITO (ART. 67, COMMA 2 LETT. E). Il contratto prevede che le risorse consolidate siano
incrementate stabilmente “e) degli importi necessari a sostenere a regime gli oneri del trattamento eco-
nomico di personale trasferito, anche nell’ambito di processi associativi, di delega o trasferimento di
funzioni, a fronte di corrispondente riduzione della componente stabile dei Fondi delle amministrazioni
di provenienza, ferma restando la capacità di spesa a carico del bilancio dell’ente, nonché degli importi
corrispondenti agli adeguamenti dei Fondi previsti dalle vigenti disposizioni di legge, a seguito di trasfe-
rimento di personale, come ad esempio l’art. 1, commi da 793 a 800, della legge n. 205/2017; le Unio-
ni di comuni tengono anche conto della speciale disciplina di cui all’art. 70-sexies”. Si tratta delle stesse
risorse precedentemente previste dall’art. 15, Comma 1, lett. L), del CCNL 1998-2001;
• INCREMENTO PER RIDUZIONE STABILE PERSONALE DIRIGENZIALE - (ART. 67, COMMA 2 LETT. F). Le risorse
consolidate sono incrementate stabilmente “f) dell’importo corrispondente agli eventuali minori one-
ri che deriveranno dalla riduzione stabile di posti di organico del personale della qualifica dirigenzia-
le, sino ad un importo massimo corrispondente allo 0,2% del monte salari annuo della stessa dirigen-
za; tale risorsa è attivabile solo dalle Regioni che non abbiano già determinato tale risorsa prima del
2018 o, per la differenza, da quelle che l’abbiano determinata per un importo inferiore al tetto massi-
mo consentito”;
• INCREMENTO PER RIDUZIONE STABILE STRAORDINARIO - (ART. 67, COMMA 2 LETT. G). L’incremento delle risor-
se stabili avviene “g) degli importi corrispondenti a stabili riduzioni delle risorse destinate alla correspon-
sione dei compensi per lavoro straordinario, ad invarianza complessiva di risorse stanziate”. Trattasi del-
le stesse risorse precedentemente previste dall’art. 14 Comma 1 CCNL 1998-2001;
• INCREMENTO DOTAZIONE ORGANICA - (ART. 67, COMMA 2 LETT. H). Il contratto preve un incremento stabile
dell’importo consolidato 2017 “in caso di incremento delle dotazioni organiche, al fine di sostenere gli
oneri dei maggiori trattamenti economici del personale”, in modo non dissimile dalla disposizioni di cui
all’art. 15, comma 5, CCNL 1998-2001 PARTE FISSA, precisando che si deve trattare di posti di nuo-
va istituzione con assunzione effettiva di personale;
• DECURTAZIONI DEL FONDO - P.O. E ALTE PROFESSIONALITA’. L’Art. 67 comma 1, del CCNL 2016-2018 pre-
vede che “Le risorse di cui al precedente periodo confluiscono nell’unico importo consolidato al net-
to di quelle che gli enti hanno destinato, nel medesimo anno, a carico del Fondo, alla retribuzione di
posizione e di risultato delle posizioni organizzative”. Si tratta delle risorse destinate alle posizioni or-
ganizzative e alle alte professionalità che gli enti con dirigenza dovevano inserire nel fondo delle risor-
se decentrate.

Risorse variabili
Risorse incluse che soggiacciono ai limiti di incremento

• SPONSORIZZAZIONI, ACCORDI COLLABORAZIONE, ECC. - (ART. 43, L. 449/1997; ART. 15, C. 1, lett. D), CCNL
1998-2001). Secondo l’art. 67, comma 3, del nuovo contratto le risorse variabili sono incrementate di
anno in anno “a) delle risorse derivanti dall’applicazione dell’art. 43 della legge n. 449/1997, anche

14 e-book
IL CALCOLO DELLA COSTITUZIONE DEL FONDO ANNO 2019

tenuto conto di quanto esplicitato dall’art. 15, comma 1, lett. d) del CCNL dell’1.4.1999, come mo-
dificato dall’art. 4, comma 4, del CCNL del 5.10.2001”. Si suppone che anche nell’anno 2018 e se-
guenti sia possibile utilizzare le indicazioni fornite dal MEF che aveva distinto gli importo normalmen-
te acquisiti dall’ente, che avrebbero dovuto essere inseriti nelle risorse variabili non oggetto di esclu-
sione, da quelli acquisiti in via eccezionale e come tale non soggette alle limitazioni di incremento ri-
spetto ai fondi dell’anno 2016;
• SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI LEGGE - (ART. 67, C. 3, LETT. C) CCNL 2016-2018). Trattasi “c) delle risorse deri-
vanti da disposizioni di legge che prevedano specifici trattamenti economici in favore del personale, da
utilizzarsi secondo quanto previsto dalle medesime disposizioni di legge”. In considerazione delle risorse
escluse degli incentivi tecnici, si dovrebbe trattare delle risorse destinate a remunerare gli incentivi colle-
gati a specifiche disposizioni legislative (es. compensi dell’avvocatura comunale per spese compensa-
te; i compensi per ICI, i compensi per il condono edilizio, i compensi ISTAT ecc.);
• FRAZIONI RIA PERSONALE CESSATO (ART. 67, C. 32, LETT. D). Trattasi “d) degli importi una tantum corrispon-
denti alla frazione di RIA di cui al comma 2, lett. b), calcolati in misura pari alle mensilità residue dopo la
cessazione, computandosi a tal fine, oltre ai ratei di tredicesima mensilità, le frazioni di mese superiori a
quindici giorni; l’importo confluisce nel Fondo dell’anno successivo alla cessazione dal servizio”;
• INTEGRAZIONE 1,2% - (Art. 67, C. 4, CCNL 216-2018;ART. 15, C. 2, CCNL 1998-2001). L’art. 67, comma 4, del
CCNL 2016-2018 prevede che “In sede di contrattazione integrativa, ove nel bilancio dell’ente sussista
la relativa capacità di spesa, le parti verificano l’eventualità dell’integrazione, della componente variabile
di cui al comma 3, sino ad un importo massimo corrispondente all’1,2% su base annua, del monte sa-
lari dell’anno 1997, esclusa la quota relativa alla dirigenza”;
• MESSI NOTIFICATORI - (Art. 67, C. 3, lett. F) CCNL 20116-2018;ART. 54, CCNL 14.9.2000). Trattasi “f) delle risor-
se di cui all’art. 54 del CCNL del 14.9.2000, con i vincoli di destinazione ivi indicati”. Viene confermata la
possibilità di remunerare con il salario accessorio i messi comunali per i servizi resi per altri enti che ab-
biano versato gli importi in entrata del comune;
• SERVIZI AGGIUNTIVI E DI MANTENIMENTO (ART. 56-QUATER, C. 1, LETT. C ed altri servizi aggiuntivi; EX ART. 15
C. 5 CCNL 98-01). Trattasi delle risorse di cui al comma 5, lett. b) secondo cui gli enti possono desti-
nare alla componente variabile risorse per “il conseguimento di obiettivi dell’ente, anche di manteni-
mento, definiti nel piano della performance o in altri analoghi strumenti di programmazione della ge-
stione, al fine di sostenere i correlati oneri dei trattamenti accessori del personale; in tale ambito so-
no ricomprese anche le risorse di cui all’art. 56-quater, comma 1, lett. c) (ossia per erogazione di in-
centivi monetari collegati a obiettivi di potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla sicurezza ur-
bana e stradale)”;
• QUOTA PARTE PERSONALE TRASFERITO NELL’ANNO (ART. 67, C. 3, LETT. K) CCNL 2016-2018). Trattasi “k) delle
integrazioni alla componente variabile del fondo - a seguito dei trasferimenti di personale di cui al com-
ma 2 lett. e) ed a fronte della corrispondente riduzione ivi prevista della componente variabile dei fondi
- limitatamente all’anno in cui avviene il trasferimento, al fine di garantire la copertura, nei mesi residui
dell’anno, degli oneri dei trattamenti accessori del personale trasferito, fermo restando che la copertura
a regime di tali oneri avviene con le risorse di cui al citato comma 2 lett. e); le Unioni di comuni tengono
anche conto della speciale disciplina di cui all’art. 70- sexies”;

Risorse escluse che non soggiacciono ai limiti di incremento


• ECONOMIE FONDO ANNO PRECEDENTE – (Art. 68, co. 1, ultimo periodo; ART. 17, C. 5, CCNL 1998-2001). Ai sen-
si dell’art. 68, comma 1, ultimo periodo del CCNL 2016-2018 “Sono infine rese disponibili eventua-
li risorse residue di cui all’art. 67, commi 1 e 2, non integralmente utilizzate in anni precedenti, nel ri-
spetto delle disposizioni in materia contabile”, trattasi dei risparmi delle risorse fisse non utilizzati nel
o i precedenti;

e-book 15
VINCENZO GIANNOTTI

• ECONOMIE FONDO STRAORDINARIO CONFLUITE - (Art. 67, C. 3, lett. E) CCNL 2016-2018 e ART. 14, C. 4, CCNL 1998-
2001). Trattasi “e) degli eventuali risparmi accertati a consuntivo derivanti dalla applicazione della disci-
plina dello straordinario di cui all’art. 14 del CCNL dell’1.4.1999; l’importo confluisce nel Fondo dell’an-
no successivo”. Si conferma come nei contratti precedenti che le economie avute sullo straordinario
non speso nell’anno potrà essere utilizzato come importo una tantum per la produttività nell’anno suc-
cessivo;
• QUOTE INCENTIVI FUNZIONI TECNICHE - (Corte dei conti, Sezione Autonomie, deliberazione n. 6/2018). La Cor-
te dei conti, Sezione delle Autonomie con la deliberazione n. 6/2018 ha annunciato il seguente princi-
pio di diritto “gli incentivi disciplinati dall’art. 113 del D.lgs. 50/2016 nel testo modificato dall’art. 1 com-
ma 526, della legge 205/2017 (legge di bilancio per il 2018), erogati su risorse finanziarie individuate ex
lege facenti capo agli stessi capitoli sui quali gravano gli oneri per i singoli lavori, servizi e forniture, non
sono soggetti al vincolo posto al complessivo trattamento economico accessorio dei dipendenti degli
enti pubblici dall’art. 23, comma 2, del D.lgs. n. 75/2017”;
• INCENTIVI TRIBUTARI (Legge di bilancio 2019, art. 1, comma 1091). Come precisato nella parte introduttiva gli
enti, in regola con l’approvazione dei bilanci e i rendiconti nei termini, potranno inserire qualora discipli-
nati con relativo regolamento, le risorse previste per i maggiori accertamenti IMU e TARI.
• COMPENSI PROFESSIONALI LEGALI IN RELAZIONE A SENTENZE FAVOREVOLI - (ART. 27, CCNL 14/9/2000). Ancora
oggi l’ARAN e il MEF indicano i compensi dell’avvocatura civica suddivisi in due importi, il primo da in-
cludere nel fondo quanto le cause vittoriose per l’ente hanno portato ad una compensazione delle spe-
se; mentre in caso di addebito delle spese della parte soccombente, le risorse sono considerate esclu-
se dai limiti del non superamento,
• SPONSORIZZAZIONI, ACCORDI DI COLLABORAZIONI, COMPENSI ISTAT, ECC. - (ART. 43, L. 449/1997; ART. 15, C.
1, lett. D), CCNL 1998-2001). Trattasi delle sponsorizzazioni, accordi di collaborazione, risorse trasferite
dall’ISTAT per il censimento ed altre voci rientranti nella disciplina di cui all’art. 43 legge n. 449/1997,
per attività non ordinariamente rese (Circ. RGS n. 12/2011 pag. 5, n. 16/2012 pag. 129, n. 21/2013
pag. 140);
• RISORSE PIANI RAZIONALIZZAZIONE E RIQUALIFICAZIONE SPESA - (ART. 16, COMMI 4 E 5, DL 98/2011). Sino ad
oggi i citati risparmi sono stati esclusi, dalla Corte dei conti, alla soggezione dei vincoli della crescita dei
fondi decentrati, purché conseguano a specifiche iniziative volte al raggiungimento di puntuali obiettivi di
incremento della produttività individuale del personale interno all’Amministrazione da realizzare median-
te il diretto coinvolgimento delle unità lavorative in mansioni suppletive rispetto agli ordinari carichi di la-
voro (tra le tante Corte dei conti Emilia Romagna, Delibera n. 136 del 12 settembre 2017).

16 e-book
4. La verifica del fondo 2019

Una volta costituito il fondo, secondo la declinazione del contratto 2016-2018, il file excel restituisce
la verifica del superamento o meno del fondo 2016 secondo i limiti di cui all’art. 23, comma 2, del D.lgs.
75/2018, qualora le risorse stanziate in bilancio per le posizioni organizzative o le alte professionalità do-
vessero restare invariate rispetto a quelle dell’anno 2018. Infatti, l’art. 67, comma 7, del CCNL 2016-2018
delle Funzioni Locali, stabilisce che la quantificazione del fondo delle risorse decentrate e di quelle destina-
te agli incarichi di posizione organizzativa deve comunque avvenire, complessivamente, nel rispetto dell’art.
23, co. 2 del D.lgs. n. 75/2017. Inoltre, è previsto che, in caso di riduzione delle risorse destinate alla retri-
buzione di posizione e di risultato delle posizioni organizzative, si determina un corrispondente ampliamen-
to delle facoltà di alimentazione del fondo risorse decentrate. Pertanto, sulla base di tali indirizzi normativa-
mente previsti dalle disposizioni contrattuali, il fondo incentivante e le risorse per indennità di posizione e di
risultato, per quanto distinti, risultano tra loro strettamente collegati, in quanto un’eventuale crescita dell’u-
no può essere compensata dalla diminuzione dell’altro. La stessa Corte dei conti a Sezioni Riunite nella de-
liberazione n. 6/2018, in sede di verifica della preintesa, ha avuto modo di evidenziare che nel nuovo con-
tratto si è in presenza di un sistema di “vasi comunicanti” tale che il solo limite, nella somma due importi,
è dato dal solo rispetto delle disposizioni dell’art. 23, comma 2, del D.lgs. 75/2017 secondo cui non potrà
mai essere superato l’importo stanziato nell’anno 2016.

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