Sei sulla pagina 1di 16

Settimanale di Preghiera Domenica 1° marzo 2020 - 1^ settimana Quaresima anno XXII N° 931

Non di solo Pane

Prima
“Ecco, Dio è la mia salvezza; io

Settimana di avrò fiducia, non avrò timore,


perché mia forza e mio canto è
il Signore” (Is 12,2)

quaresima
Apostolato
della preghiera
Con i suoi inviti alla conversione la Quaresima viene provviden-
zialmente a risvegliarci, a scuoterci dal torpore, dal rischio di anda-
re avanti per inerzia. L’esortazione che il Signore ci rivolge per
Marzo mezzo del profeta Gioele è forte e chiara: “Ritornate a me con tut-
Primo Venerdì 06/03 to il cuore” (Gl 2,12). Perché dobbiamo ritornare a Dio? Perché
qualcosa non va bene in noi, non va bene nella società, nella Chie-
sa e abbiamo bisogno di cambiare, di dare una svolta. E questo si
chiama aver bisogno di convertirci! Ancora una volta la Quaresima
viene a rivolgere il suo appello profetico, per ricordarci che è pos-
sibile realizzare qualcosa di nuovo in noi stessi e attorno a noi,
semplicemente perché Dio è fedele, ricco di bontà e misericordia,
ed è sempre pronto a perdonare e ricominciare da capo. Con que-
sta fiducia filiale mettiamoci in cammino!
(Papa Francesco, Omelia, 5.3.2014)

“Cercarti” Davanti a Te
Con tutte le mie forze, tutto quello che posso, tutto quello
quelle che Tu mi hai dato, che ignoro.
ti ho cercato, Là dove mi hai aperto, entro: acco-
desiderando vedere ciò che ho creduto. glimi.
E ho lottato e ho sofferto. Là dove hai chiuso, chiamo: aprimi.
Mio Dio, mio Signore, Donami di non dimenticarti.
mia unica speranza, Donami di comprenderti.
donami ancora il coraggio di cercarti. Mio Dio, mio Signore,
Possa io cercare il tuo volto donami di amarti.
con passione, incessantemente. (S. Agostino, De Trinitate, XV)
Tu che mi hai dato di trovarti,
donami ancora il coraggio di cercarti
e di sperare di trovarti sempre di più.
Davanti a Te la mia forza: conservala.
Davanti a Te la mia fragilità: guariscila.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 2


Santi del giorno: San Felice III, Papa dal 483 al
492; beata Giovanna Maria Bonomo, religiosa.

“Non disprezzare mai nessuno, non condannare


nessuno, non dire male di nessuno, e Dio ti darà
Domenica
Marzo
1^ domenica di Quaresima

la pace”. (Abba Poemen)
TQ

Il Santo del giorno: sant'Albino di Angers


Parola di Dio
in briciole Per chiedere rigore morale a chi amministra la vita pubblica è ne-
cessario essere prima di tutto testimoni di una vita coerente: que-
sto, all'interno della comunità cristiana, significa vivere nella santi-
tà. La voce di sant'Albino di Angers contro i "potenti", rei di se-
La cosa più preziosa: la
grazia di Dio guire costumi moralmente discutibili soprattutto in ambito matri-
moniale, poté levarsi autorevole proprio grazie alla sua testimo-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
nianza evangelica. Per questo motivo la gente volle Albino vesco-
“Il Signore Dio fece germogliare dal suolo
ogni sorta di alberi graditi alla vista e vo, vincendo le sue resistenze. Era nato attorno al 469 a Vannes,
buoni da mangiare, e l’albero della vita e
l’albero della conoscenza del bene e del dal 504 era abate, e nel 529 venne chiamato a reggere la diocesi di
male...” (Gen 2,7-9;3.1-7) Angers. Guidò la comunità fino alla morte, nel 550. Nel 538 e nel
La scrittura ci dice che il ser- 541 partecipò ai Concili di Orléans, mentre si fece rappresentare
pente era la creatura più astuta in quello del 549, contribuendo così a riformare la Chiesa dei
di tutti gli animali selvatici. Al Franchi. La prima chiesa a lui dedicata sorse ad Angers nel 556.
di là delle interpretazioni sim-
boliche, teologiche e psicologi-
che, è evidente che l’autore
sacro ne parla come di un av-
Vangelo: Mt 4,1-11
versario che vuole allontanare
l’uomo e la donna dal loro In quel tempo Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per es-
Creatore. Quest’opera, pur-
troppo, continua ancora oggi: ser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e
non è una novità di cui spa- quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli
ventarsi, ma nemmeno una disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pa-
verità da liquidare con troppa ne». Ma egli rispose: «Sta scritto:Non di solo pane vivrà l'uomo,ma di
facilità. Il demonio, ancora og- ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo condusse
gi continua la sua opera sub- con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli
dola cercando di bloccare in
tutti i modi, la nostra relazione disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi
di amicizia con il Signore. Ep- angeli darà ordini a tuo riguardo,ed essi ti sorreggeranno con le loro ma-
pure, nonostante possa sem- ni,perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede». Gesù gli rispose:
brare strano, il diavolo ha un «Sta scritto anche:Non tentare il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo
potere limitato e deve fare, suo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i
malgrado, la volontà di Dio. regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose
Quindi sta a noi munirci delle
armi della preghiera e del di- io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose:
giuno, soprattutto in questa «Vattene, satana! Sta scritto:Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi
Quaresima, per non farci ruba- culto». Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e
re la cosa più preziosa: la gra- lo servivano.
zia di Dio.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 3


Il cuore: la mappa per tornare a Dio meditazione curata da don Luciano

In questo condizionale lan- La felicità non è nell’avere e


ciato come sfida dal diavolo tanto meno nell’avere l’altro.
a Gesù si muove la verità La felicità nasce nell’intimo
della nostra umanità salvata del cuore.
e redenta. La geografia è fatta dal cuo-
L’uomo è un essere alla ri- re: lì troviamo la mappa per
cerca di qualcosa che lo pla- orientarci e tornare a Dio
“Gesù digiuna per quaran- chi. perché la felicità è Dio.
ta giorni nel deserto ed è Il discorso non è in termini
tentato” di differenza fra cose buone
che dà Dio e cose non buo-
La prima grande vocazione ne che vengono dalla vita
nella quale si costruiscono e terrena.
si innestano tutte le voca- La domanda è: dove cercare
zioni è proprio la vocazione ciò che ci può placare?
di Gesù: salvarci! Che cosa, chi può dare sen-
“Se tu sei il figlio di Dio”…. so alla nostra esistenza?

Preghiamo la Contemplo: Nel volto del fratello


Parola

“Signore Gesù, conti- Il digiuno quaresimale può ri- verso il prossimo, l’aiuto verso i
nua a darci questo pa- dursi a gesto simbolico, che pre- bisognosi.
ne quotidiano che è lo veda solo un’astensione totale o Nel volto del fratello si rivela il
stesso Corpo tuo, que-
sto vino che è il tuo
parziale da cibi o bevande? volto di Cristo povero e biso-
Sangue prezioso a Certo in una società opulenta al gnoso, “affinchè Colui che vede
suggello della nostra digiuno risulta anche una piace- dentro ti dica: Ecco sono qui!”.
unità nella Chiesa tua. vole alternativa ad una tavola Ciò sia fatto nel segno della gio-
Noi ti supplichiamo.
E questa Chiesa tua, o
sempre imbandita ia e del buon animo, deponendo
Signore, degnati di La privazione invece deve aprir- tristezza e fastidi, atteggiamenti
sorreggerla e di con- si alla generosità: digiunare per che possono inficiare anche la
servarla quale l’hai vo- se stessi, da ogni comportamen- bontà dell’azione che si sta rea-
luta, una, santa, cattoli-
ca.” to egoistico ed autosufficiente; lizzando.
digiunare per gli altri, coltivando ( P. Cormio, La Quaresima)
(Giovanni XXIII)
la carità fraterna, la solidarietà

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 4


Santi del giorno: San Troade, martire; sant'Angela
de la Cruz, religiosa.

“Non c’è entusiasmo senza saggezza, nè saggezza


senza generosità”. (Paul Eluard)
Lunedì
Marzo
2
1^ settimana di Quaresima

TQ

Il Santo del giorno: san Quinto il Taumaturgo


Parola di Dio
Guarire è ciò che l'umanità desidera da sempre: nel cuore di
in briciole ognuno alberga il desiderio di poter sanare le proprie ferite e
vincere ogni forma di sofferenza. Il Vangelo è la risposta a que-
sto anelito universale perché spinge il cuore verso l'infinito e
La santità si costruisce trasforma la vita. Tutto ciò è testimoniato dai tanti santi
ogni giorno nel quotidiano “guaritori”, come san Quinto il Taumaturgo, al quale la tradi-
Pagina curata da Don Luciano V. M. zione attribuisce numerosi segni prodigiosi: un dono, il suo,
”Siate santi, perché io, il Signore vostro che attirò l'attenzione dei potenti. Nato in Frigia, si dedicò
Dio, sono santo...” (Lv 19,1-2.11-18) sempre alla cura dei poveri e dei malati in Eolide dove si era
Chissà quale idea abbiamo trasferito. Ai tempi dell'imperatore Aureliano (270-275) fu arre-
della santità. Dio continua a stato per due volte, dopo che i suoi aguzzini erano stati guariti
chiederci in maniera perento- grazie alla sua preghiera. Quinto è ricordato come martire per
ria di viverla e noi siamo an- le torture subite, anche se in realtà non morì a causa delle vio-
cora convinti che ciò signifi- lenze ma più tardi, attorno al 285.
chi fare chissà quali sovru-
mani penitenze o terribili ri-
nunce. Invece, quello che il Vangelo: Mt 25,31-46
Signore si aspetta da noi è la
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio
giustizia e la misericordia nei
dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul
confronti del nostro prossi-
mo. Essere santi, in fondo, trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
vuol dire precisamente que- Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle
sto: non assumere un atteg- capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora
giamento astratto e slegato il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del
dalla propria vita. Anzi, la Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla
santità si radica profonda- creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da
mente nelle nostre scelte e mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi
nei nostri atti quotidiani, per avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,
dare loro un significato nuo- ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponde-
vo. Questo dovrebbe guarirci ranno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo
anche da tante forme di giu- dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando
stificazione che spesso dia- mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti ab-
mo a noi stessi, quando pen- biamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e
siamo di non essere adatti a siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi di-
certe cose e che Dio non
co: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più
può chiederci scelte coraggio-
piccoli, l’avete fatto a me”.
se. La santità si costruisce o-
gni giorno nel quotidiano.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 5


“Sei tu che mi vieni a cercare …..” meditazione di don Luciano

Di te ha detto il mio ai crocicchi delle strade, de un’elemosina, un bricio-


cuore: «Cercate il suo seduto su marciapiede, lo di pietà mi disturba, di-
volto»; il tuo volto, Si- mendico sull’uscio di casa. venta ingombrante e sco-
gnore, io cerco. Non na- moda.
scondermi il tuo volto..» “In verità io vi dico: tut- “Cercate il suo volto”.
to quello che avete fatto Ho smesso di cercarti, mio
Nel Salmo 26 noi chiedia- a uno solo di questi miei Signore e mio Dio, perché
mo al Signore di rivelarci il fratelli più piccoli, sei tu che mi vieni a cerca-
suo volto, di non nascon- l’avete fatto a me”. re, che mi aspetti seduto e
dersi ai nostri occhi, di affaticato sul bordo del
non essere più avvolto in Questa verità mi inquieta, pozzo di questa mia uma-
una nube o di parlarci nel questa prossimità mi di- na esistenza. Come alla
turbine. La ricerca del vol- sturba. Lo ammetto: prefe- donna samaritana mi chie-
to di Dio termina quando rivo il Dio del tempio e del di: “Dammi da bere”.
ci accostiamo all’umana Monte, il Signore che si “Tu, Dio, chiedi da bere a
disperazione, quando var- rivelava nei tanti Santuari me misero mortale?
chiamo le soglie di un o- lontani da casa mia, che “Sì”, mi rispondi e sog-
spedale o di un carcere. Il potevo visitare una volta giungi:
Dio di Gesù non è più il all’anno, un sacrario co- “ Questo bicchiere d’acqua
Dio lontano ed inaccessi- struito con devozione da che mi doni ti spalancherà
bile, il Dio del Monte o del mani d’uomo. Ma questo le porte del Paradiso, da
Tempio; è un Dio vicino, tempio di carne, questo mortale di renderà immor-
lo possiamo incontrare ve- corpo rivestito di cenci, tale”.
lato dall’umana sofferenza questa mano tesa che chie-

Preghiamo la Contemplo:
Parola Malato o in carcere

“Tu sei l’Amico per Colui che visita i malati e morti (Sai 54, 16). Venendo attra-
il quale vogliamo quelli che languono affetti dalla verso la sua parola il Signore li
avere attenzione malattia dei vizi terreni, e li guari- guida fuori di quella prigione in-
interiore, silenzio sce con la medicina della buona fernale e li libera dalla guardia del
reverenziale, ascol- dottrina, guarisce Cristo in loro. diavolo. Essi lo ringraziano di-
tazione docile, de- Come Cristo è sano nelle anime cendo: O Signore mio Dio, ho gridato
vozione affettuosa, sane, egli è ammalato nelle anime per il tuo aiuto, e tu mi hai curato. O
amore forte. Vieni, Signore, hai portato la mia anima su
malate. Ma egli è anche colui che
o Spirito Santo, rin- dal mondo dei morti (Sal29, 3-4).
viene a quelli che sono discesi
nova la faccia della
vivi nel mondo dei morti, e com- (Anonimo, Opera incompleta su
terra”.
piono opere infernali, cioè sono Matteo, omelia 54)
(san Paolo VI) in prigione e sotto la guardia del
diavolo. Come dice la Scrittura:
Scendano dunque vivi nel mondo dei

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 6


Santi del giorno: Santi Marino di Cesarea e Aste-
rio, martiri; san Tiziano di Brescia, vescovo.

“L’oscurità non deve mai essere una ragione per


non credere alla luce”. ( padre Auguste Valensin)
Martedì
Marzo
3
1^ settimana di Quaresima

TQ

Il Santo del giorno: santa Cunegonda


Parola di Dio Se il Dio di Gesù è un Dio che vive nella storia allora anche
in briciole coloro che la storia la “fanno”, tutti quelli che hanno com-
piti di governo, sono chiamati a tracciare sentieri in grado
di condurre nel cuore della vita divina. Rientra in questo
orizzonte l'eredità di santa Cunegonda che fu imperatrice e
Quaresima: un rapporto che nel suo ruolo seppe dare forma al Vangelo. All'età di
più profondo con Dio circa vent'anni sposò il duca di Baviera, Enrico, che nel
Pagina curata da Don Luciano V. M.
1002 fu incoronato re di Germania e nel 1014 imperatore:
La mia parola opera ciò che desidero. la moglie, nello stesso anno, ricevette assieme a lui la coro-
(Is 55,10-11) na a Roma dalle mani di Benedetto VIII. Era sterile e a-
Dio ha un piano di salvezza vrebbe potuto essere ripudiata, ma Enrico la volle accanto a
per ognuno di noi, che si rea- sé e l'aiutò a costruire sia il Duomo di Bamberga nel 1007
lizza secondo tempi, modi e che il monastero benedettino di Kaufungen nel 1021. E
vie che lui solo conosce. Tale proprio in questo monastero Cunegonda si ritirò dopo es-
volontà di Dio di donarci tutto sere rimasta vedova. Morì nel 1033.
se stesso, si compie attraverso
la sua Parola che scende dal
cielo come la pioggia, la quale
feconda la terra per farle por-
tare frutto. Tale frutto ha una
crescita discreta e silenziosa, Vangelo Mt 6,7-15
ma allo stesso tempo continua: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
niente e nessuno può bloccare «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di
la forza di vita racchiusa in venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro,
quei germogli che crescono perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima
dalla terra. La stessa cosa av- ancora che gliele chiediate.
viene per noi: soltanto se noi Voi dunque pregate così:
stessi diciamo”no” a Dio, egli Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
non ci dà forza. Dio non vuole venga il tuo regno,
operare la nostra salvezza sen- sia fatta la tua volontà,
za la nostra collaborazione. come in cielo così in terra.
Questa Quaresima può davve- Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
ro essere per noi l’inizio di un e rimetti a noi i nostri debiti
rapporto più profondo con il come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
Signore in cui togliere dalla e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
nostra vita tutti gli ostacoli che Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro
impediscono la crescita di que- che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdone-
sti germogli di vita suscitati rete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre col-
dalla sua Parola. pe».

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 7


La preghiera che ci conduce a Dio meditazione di don Luciano

Non è per il numero delle nostre “Colui che ci ha pensato e cose essenziali, che gli servo-
parole che siamo ascoltati da Dio, tessuto nel seno materno”. no per sentirsi protetto ma
ma per la nostra disponibilità a “Il Signore tuo Dio ti ha por- dall’altro spesso fa i capricci e
fare la sua volontà, a collaborare tato, come un uomo porta il chiede cose vane, non si ac-
alla venuta del suo regno, a perdo- proprio figlio, per tutto il contenta di qualche giocatto-
nare chi ci ha offeso, per ricevere a cammino che hai fatto”. lo, ne vuole sempre di nuovi.
nostra volta la misericordia. E’ appena iniziato il cammino Nel Padre Nostro non ci
quaresimale e Gesù ci insegna sono capricci, giocattoli che
O mia forza, a te voglio can- la preghiera che ci deve ac- non ci servono, che si rom-
tare, poiché tu sei, o Dio, la compagnare in questo per- pono dopo averli usati. Nella
mia difesa, mio Dio, tu sei la corso, in questo esodo verso preghiera di Gesù la volontà
mia misericordia. (Salmo 58) la Pasqua, verso la Resurre- del bambino spirituale si fon-
Come cantare le misericordie zione e la vita. Ci insegna il de con quella del Padre di-
del Signore, quali parole usare linguaggio semplice ed effica- ventando così una sola cosa.
perché la nostra preghiera ce del bambino che si rivolge Affermava il Santo Curato
diventi dialogo e sia a Lui con fiducia al Padre e che d’Ars: “ Quando qualcuno ha
gradita? Gesù ci ha insegnato sicuro della sua presenza, il cuore puro e unito a Dio, è
una solo preghiera, paradig- guarda con amore e speranza preso da una certa soavità e
ma ti tutte le preghiere e sin- il nuovo giorno che sorge. dolcezza che inebria, è purifi-
tesi meravigliosa dell’intero Ma permettetemi di indugiare cato da una luce che si dif-
Salterio: “Padre Nostro sulla figura del bambino che fonde attorno a lui misterio-
… ” E ’ l a p r e g hi e r a chiede, di cogliere alcune sfu- samente. In questa unione
dell’essenzialità, scevra di va- mature di questo piccolo che intima, Dio e l'anima sono
ne parole; è la preghiera che stringe la propria manina in come due pezzi di cera fusi
ci rende famigliari di Dio, che quella più grande del papà. insieme, che nessuno può più
ci permette di lasciarci pren- Da un lato il bambino chiede separare”.
dere per mano e condurre da

Contemplo:
Preghiamo la Adesione a un “Tu” che dona speranza
Parola
Noi abbiamo bisogno non solo meno solida di quella che mi
“Tu Gesù sei la luce, del pane materiale, abbiamo bi- viene dal calcolo esatto o dalla
la verità, anzi, Tu sei
sogno di amore, di significato e scienza.
“la via, la verità, la
vita”; Tu sei il pane, di speranza, di un fondamento La fede non è un semplice as-
la fonte dell’acqua sicuro, di un terreno solido che senso intellettuale dell’uomo a
viva per la nostra fa-
ci aiuti a vivere con un senso delle verità particolari su Dio; è
me e la nostra sete:
Tu sei il pastore, la autentico anche nella crisi, nelle un atto con cui mi affido libera-
nostra guida, il no- oscurità, nelle difficoltà e nei mente a un Dio che è Padre e
stro esempio, il no-
problemi quotidiani. mi ama; è adesione a un “Tu”
stro conforto, il no-
stro fratello”. La fede ci dona proprio questo: che mi dona speranza e fiducia.
(san Paolo VI) è un fiducioso affidarsi a un (Benedetto XVI)

“Tu”, che è Dio, il quale mi dà


una certezza diversa, ma non

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 8


Santi del giorno: Sant’Appiano
di Comacchio, mo-
naco; beato Umberto III di Savoia, conte .

“Che la tua visione sia nuova in ogni istante. Il


saggio è colui che si stupisce di tutto”. ( Andrè Gide)
Mercoledì
Marzo
4
1^ settimana di Quaresima

TQ

Il Santo del Giorno: san Casimiro


Parola di Dio È possibile gestire il potere senza farsi corrompe-
in briciole re da esso e conservare la propria purezza spiritu-
ale. Lo dimostra la storia del principe Casimiro,
terzogenito di Casimiro IV re di Polonia e della
regina Elisabetta d'Austria. Era nato a Cracovia
Il mistero della miseri-
nel 1458 e all’età di tredici anni gli venne offerto il
cordia divina
Pagina curata da Don Luciano V. M. trono di Ungheria dalle fazioni avverse all’allora re
I niniviti si convertirono dalla loro condotta ungherese Mattia Corvino. Ma Casimiro, dopo
malvagia. l’iniziale disponibilità, rifiutò perché venne a sape-
(Gn 3,1-10) re della contrarietà alla sua incoronazione di papa
Sisto IV. Nel 1479, per l’assenza del padre, si tro-
In questo testo ci troviamo di
fronte al mistero della miseri-
vò a essere reggente di Polonia, distinguendosi
cordia divina. Giona infatti per la saggezza nel governo e la purezza d’animo.
viene inviato da Dio a risve- Preferì il celibato al matrimonio combinato e scel-
gliare la coscienza degli abitan- se per sé una vita di penitenza. Morì nel 1484.
ti di Nìnive, mettendo in luce
il male che stavano compien-
do. La misericordia fa sempre
appello alla bontà di ogni per- Vangelo Lc 11.29-32
sona, anche se è addormentata,
anestetizzata. La misericordia In quel tempo, mentre le folle si ac-
si avvicina a ogni situazione calcavano, Gesù cominciò a dire:
per trasformarla dall’interno; si «Questa generazione è una generazio-
avvicina e invita alla conversio- ne malvagia; essa cerca un segno, ma
ne, invita al pentimento. La non le sarà dato alcun segno, se non
misericordia entra sempre nel il segno di Giona. Poiché, come Gio-
male per trasformarlo. Giona na fu un segno per quelli di Nìnive,
aiuta a vedere, a prendere co- così anche il Figlio dell’uomo lo sarà
scienza, e la sua chiamata tro- per questa generazione. Nel giorno
del giudizio, la regina del Sud si alzerà
va uomini e donne capaci di
pentirsi. C’è sempre la possibi- contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, per-
ché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la
lità di cambiare, di convertire
sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di
quello che ci sta distruggendo,
Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si
che ci sta degradando. La mi-
alzeranno contro questa generazione e la condanneranno,
sericordia ci incoraggia a guar-
perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed
dare il presente e avere fiducia
ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
in ciò che di sano e di buono è
nascosto in ogni cuore.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 9


Dio in ogni passo del nostro vagare… meditazione di don Luciano

“Sì, è un popolo di dura senza le possiamo scorgere ro pasquale: il farsi piccolo


cervice, ma tu perdona la ad ogni passo del nostro di Gesù nel pane e nel vi-
nostra colpa e il nostro vagare. Dio si rende pre- no, il suo donare la vita
peccato: fa’ di noi la tua sente nella piccolezza di un morendo in croce, il suo
eredità”. bambino, nel sorriso di una risorgere il terzo giorno.
I contemporanei di Gesù persona che ci vuole bene, Ma questo segno trova
chiedono un segno perché nell’affetto dei nostri cari e sempre un ostacolo in noi,
hanno “una dura cervice”, di tante persone che ci sti- perché troppo lontano dal
sono costantemente alla mano e ci incoraggiano. nostro modo di interpreta-
ricerca di gesti eclatanti, E’ presente in tanti volti re la vita, di orientare l’agire
non riescono a comprende- che ci circondano, in tante e relazionarci con gli altri.
re che Gesù è il segno della mani tese che hanno biso- Ma la misteriosa presenza
presenza di Dio in mezzo a gno del nostro aiuto, nel di un Dio crocifisso e risor-
loro. La novità assoluta e sole che tramonta ogni sera to illumina l’oscura notte
imprevedibile di Dio è la e sorge ogni mattina do- del nostro dolore, l’enigma
sua Parola che in Gesù si è nandoci un nuovo giorno, della nostra morte; ci rivela
fatta carne, cammina per le una nuova opportunità di che la nostra vita non fini-
polverose strade della Pale- spendere quei quattro ta- rà in un freddo sepolcro
stina e della storia di ieri e lenti che abbiamo nelle no- ma ci aprirà le porte di un
di oggi. stre tasche per comprarci regno di luce che non avrà
Il Signore ci circonda di un lembo di infinito. Ma il fine.
segni, le orme della sua pre- segno più grande è il miste-

Contemplo:
Portare la nostra anima a Gesù
Preghiamo la
Parola Siamo, è vero pieni di miseria, peccato né grande né piccolo:
ma bisogna tendere in alto, bi- l’unica cosa grande che resta di
“Tu ci sei necessario, sogna portare la nostra anima a quell’uomo è il suo dolore e il
o Signore, o Reden- Gesù e portargliela così com’è: suo amore; e il Signore non
tore nostro, per sco-
prire la miseria mo- con colpe o senza colpe, fervo- guarda altro e non tiene conto
rale e per guarirla; rosa o tiepida, rincuorata o sco- di altro.
per avere il concetto raggiata, sicuri che se la presen- (Madre Speranza di Gesù)
de bene e del male e
la speranza della san- teremo con umiltà e amore, essa
tità; per deplorare i tornerà migliore…
nostri peccati e per
Quando un peccatore è pentito,
avere il perdono”.
fosse anche il più grande pecca-
(San Paolo VI)
tore, per il Signore non c’è più

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 10


Santi del giorno: San Conone l'Ortolano, mar-
tire; sant'Adriano di Cesarea.

“Tutto ciò che accumulate fuori dal vostro cuore


è perduto”. ( Jean Giono)
Giovedì
Marzo
5
1^ settimana di Quaresima

TQ

Il santo del giorno: san Giovan Giuseppe della Croce


Parola di Dio
Chi dona il cuore agli ultimi non ha bisogno di null'altro,
in briciole perché in mezzo a essi trova Dio e da lì trae la forza di
diventare testimone autorevole del Vangelo. In questa di-
mensione visse san Giovan Giuseppe della Croce, al seco-
Fidarsi di Dio in ogni mo- lo Carlo Gaetano Calosirto, religioso campano che fu pa-
mento dre per i poveri e i malati, ma anche guida e maestro per
Pagina curata da Don Luciano V. M. altri santi. Era nato a Ischia nel 1654 e crebbe nella fede
grazie ai padri agostiniani; ancora giovanissimo entrò tra i
“Non ho altro soccorso fuori di te, o Si-
gnore”. (Est 4,17n.p-r.aa- Francescani scalzi della riforma di san Pietro d'Alcantara,
bb.gg-hh) detti anche Alcantarini, nel convento napoletano di Santa
Cosa si può fare quando Lucia al Monte, affascinato dal rigore di quella Regola.
l’angoscia è vicina e non sap- Trasferito al santuario di Santa Maria Occorrevole di Pie-
piamo come risolvere certe dimonte d'Alife, fu anche maestro dei novizi a Napoli.
situazioni critiche della nostra Dopo la divisione con il ramo spagnolo, fino alla riunifica-
vita? La regina Ester, oggi, ci zione guidò gli Alcantarini italiani. Morì nel 1734.
insegna un modo sicuro per
trovare rimedio. La preghiera
accorata innalzata a Dio è la
prima cosa da fare, quando ci
troviamo in situazioni in cui Vangelo Mt 7,7-12
non troviamo via d’uscita.
Questo perché in realtà possia- In quel tempo, Gesù
mo tentare di fare molte cose: disse ai suoi discepoli:
agitarci, piangere, disperarci. «Chiedete e vi sarà da-
Ma esse, si sa, non ci aiutano to; cercate e troverete,
affatto a risolvere le nostre bussate e vi sarà aper-
questioni. Oppure con il cuore to. Perché chiunque
pieno di fiducia nella bontà di chiede riceve, e chi cer-
Dio, possiamo affidare a lui le ca trova, e a chi bussa
nostre pene e i nostri dolori,
sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà
certi che Dio, che è nostro Pa-
dre, non ci lascerà in preda una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se
all’angoscia e ci libererà, apren- voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vo-
do strade che solo lui conosce. stri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose
Fidarsi di lui in queste situazio- buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che
ni, è il primo passo per vedere gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa in-
nuovamente splendere il sole fatti è la Legge e i Profeti».
dopo la tempesta.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 11


Imitare il dono di Gesù meditazione curata da don Luciano Vitton Mea

Il cuore di Dio è sensibile Vivendo questa ricerca Il dono chiama il dono,


alla preghiera dell’uomo; più anche nel rapporto con la non azione chiama la
di un padre nei confronti del Dio possiamo scoprire non azione.
figlio. Ma bisogna chiedere ciò di cui abbiamo biso- Gesù agisce nei nostri
con fiducia, sapendo che Dio gno. Il Padre Nostro che confronti donando la sua
è nostro Padre, e non può è nei cieli ci offre solo vita per noi, e il Padre
rifiutarsi di dare “cose buo- cose buone, e in questo gliela rende nella gloria
ne”, ossia tutto quanto è con- modo insegna a fare an- del suo essere Figlio di
forme alla sua volontà. che a noi così. Dio, e ce ne rende parte-
La conclusione del brano cipi.
Chiediamo perché qual- evangelico di oggi ci in- Fare bene agli altri signi-
cosa ci manca; cerchia- vita a fare agli altri ciò fica provare a imitare il
mo perché non ci bastia- che sia fatto anche a noi: completo e gratuito do-
mo; bussiamo per un bi- Gesù esorta a fare , non a no di Gesù.
sogno di relazione. non fare.

Contemplo:
Preghiamo la Misericordia e amore
Parola

“Custodiscici nel Da quando è stato concesso amore.


tuo nome, Padre anche a medi comprendere Quando si gettano le proprie
dell’umana famiglia, l’amore del cuore di Gesù, colpe, con fiducia tutta filiale,
riscalda i nostri
confesso che l’amore ha cac- nel b raci er e div or ante
cuori, guarda beni-
gno, amabile è il ciato dal mio cuore ogni timo- dell’amore, come potrebbero
tuo nome Cristo re. non essere consumate per
Salvatore eterno Il ricordo delle mie colpe mi sempre?
sacerdote, unico umilia, mi porta a non appog- (Teresa di Lisieux)
ovile e unico Pasto-
giarmi più sulla mia forza che
re.”
(Giovanni XXIII) è solo debolezza.
Ma più ancora questo ricordo
mi parla di Misericordia e di

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 12


Santi del Giorno: San Marciano di Tortona,
vescovo; santa Coletta Boylet, vergine.

“Valiamo quello che valgono le nostre gioie”.


(san Tommaso d’Aquino)
Venerdì
Marzo
6
1^ settimana di Quaresima

TQ

Il Santo del Giorno: santa Rosa da Viterbo


Parola di Dio
in briciole Anche dal Martirologio viene un prezioso contributo alla
riflessione sul ruolo delle donne nella Chiesa. Oggi, ad esem-
pio, viene proposta la memoria della beata Rosa da Viterbo,
la cui opera spirituale lasciò anche un segno "politico" nella
Quale parte di noi far vince-
re: salvezza o disperazione?
sua città divisa dalla lotta tra guelfi e ghibellini. Era nata at-
Pagina curata da don Luciano
torno al 1233 a Viterbo, figlia forse di agricoltori e, malata,
fu accettata tra le terziarie francescane. Per ricordare alla città
“Forse che io ho piacere della morte del
malvagio, o non piuttosto che desista della – in mano dal 1240 ai ghibellini filo-imperiali – il debito spi-
sua condotta e viva? ” (Ez 18,21-28) rituale con il Papa e il Vangelo, dopo essere guarita, cominciò
Siamo sempre in bilico tra la sal- a predicare per le strade. La sua iniziativa, però, le provocò
vezza e la disperazione. Non sarà l'esilio. Nel 1250 morì l'imperatore Federico II e Rosa poté
un cieco e incomprensibile desti-
no che deciderà da quale parte tornare ma l'anno successivo morì, indicata da tutti come e-
penderà la bilancia della nostra sempio di santità.
vita. Saremo noi stessi, con le
scelte di ogni giorno, a decidere
quale parte di noi far vincere.
Nessuno è tanto malvagio da non
poter cambiare il proprio destino.
Occorre semplicemente che il
malvagio decida di allontanarsi dai Vangelo Mt 5,20-26
peccati commessi e osservi le leg-
gi del Signore, quelle leggi che In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
danno la vita. Le sue colpe non «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei
saranno più ricordate. Il peccatore farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu
che era in lui semplicemente non detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà
è più, ora c’è solamente il giusto. essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira
In questo Dio prova il suo più con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
grande piacere. Ma può succedere
anche il contrario. Il giusto che Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al
abbandona la via del bene e com- sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della
mette il male, il giusto che, a un Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti
certo punto si mette a imitare ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì
l’empio e distrugge, con in un sol il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il
colpo, tutto il bene fatto. Come tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto
quando osserviamo la neve cade- d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con
re , con quel suo bianco candido lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice
che tutto rende luminoso e che
alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti di-
af fasci na gl i occ hi ; po i
all’improvviso passa la prima co: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo
macchina e sporca quel candore spicciolo!».
rovinando tutta quella poesia.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 13


Il perdono ricevuto e donato pagina curata da don Luciano

e andremo a mangiare me te, dal padre e allora


insieme. Gesù invece di- potrai dirgli: fratello a-
ce: andremo a mangiare mato, perché fai queste
insieme e chissà che stupidaggini?
qualcosa cambi. Che re- Il Signore ci ricorda che
spiro! Cosa ci chiede il non si va a lui senza es-
“Va prima a riconciliar- Signore, se non di offrire sere in pace con i fratelli.
ti con il tuo fratello”. la nostra debolezza alla E’ il perdono, ricevuto e
potenza del suo perdo- donato che genera rap-
Gesù desidera aprire il no? Quante volte? Set- porti nuovi.
nostro cuore ad una giu- tanta volte sette, cioè
stizia diversa da quella sempre. Gesù vuole farci
dei farisei in cui anche nascere a nuove relazio-
noi tante volte ci ricono- ni: “non dire stupido o
sciamo. pazzo al fratello”, ma
Il moralista dice al pec- prima di tutto guardalo
catore: comportati bene come persona amata, co-

Contemplo:
Preghiamo la
Parola
Inviati di Dio nel mondo

“ Salga a te la no- Noi non possiamo esimerci Attraverso i fratelli più vicini
stra preghiera, san-
d’essere, in ogni istante, gli che egli ci farà servire, amare,
tificaci o nostro
Salvatore, dona a inviati di Dio nel mondo. salvare, le onde della sua ca-
noi la pace, vincito- Gesù, in noi, non cessa di es- rità giungeranno sino in capo
re della morte. In te
sere inviato, durante questo al mondo, andranno sino alla
la via, la verità, la
vita. Gesù fratello giorno che inizia, a tutta fine dei tempi.
nostro”. l’umanità, del nostro tempo, di (Madeleine Delbrèl)

(Giovanni XXIII) ogni tempo, della mia città e


del mondo.

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 14


I santi del giorno: San Paolo il Semplice,
monaco; san Gaudioso di Brescia, vescovo.

“Impegnarsi per le piccole cose significa


raggiungere le grandi, con il tempo”.
Sabato
Marzo
7
1^ settimana di Quaresima
(Samuel Beckett)
TQ

I santi del giorno: Perpetua e Felicita


Parola di Dio
Ognuno ha la propria "prigione", le proprie catene;
in briciole spesso si tratta di catene e sbarre "interiori" che sof-
focano il cuore e la speranza. I cristiani sanno, però,
che la vera libertà viene da Dio e che a lui solo biso-
gna affidarsi. Proprio come fece la giovane Tibia Per-
Vangelo: Mt 5,43-48
petua, che nel suo diario di prigionia ci ha lasciato la
In quel tempo, Gesù disse ai toccante testimonianza del doloroso cammino verso il
suoi discepoli: martirio. Era di buona famiglia ed era stata arrestata
nell'anno 203 a Cartagine per la sua fede. Assieme a
un gruppo di altri cristiani venne condannata a essere
«Avete inteso che fu detto: sbranata dalle belve: tra loro c'era anche la più giova-
“Amerai il tuo prossimo” e ne Felicita, figlia di servi della famiglia, incinta. E poi,
odierai il tuo nemico. Ma io vi come si apprende sempre dal diario di Perpetua, c'era-
dico: amate i vostri nemici e no anche Saturnino, Revocato e Secondulo, che non
pregate per quelli che vi perse- erano ancora battezzati: il martirio divenne il loro
guitano, affinché siate figli del Battesimo.
Padre vostro che è nei cieli;
egli fa sorgere il suo sole sui
cattivi e sui buoni, e fa piovere
sui giusti e sugli ingiusti. Infat- Medita
ti, se amate quelli che vi ama- L’ importante è che tutti ci convertiamo e riconvertia-
no, quale ricompensa ne avete?
mo. Una cosa è certa: il nostro mondo, così piagato, potrà
Non fanno così anche i pub-
blicani? E se date il saluto sol-
essere sanato soltanto da Gesù. Ed Egli chiede a noi, suoi
tanto ai vostri fratelli, che cosa discepoli, di lasciarlo vivere in noi. Il battesimo ci ha do-
fate di straordinario? Non fan- nato la sua vita, ma è necessaria la nostra corrispondenza
no così anche i pagani? Voi, decisa: il Vangelo, con tutto quanto esige, non può essere
dunque, siate perfetti come è vissuto con lo sconto, non può essere annacquato. Se così
perfetto il Padre vostro cele-
faremo, sperimenteremo la sua potenza trasformante.
ste».
Non resta dunque a tutti che fare una cosa sola: convertir-
si concretamente, a fatti.
(Chiara Lubich)

Non di solo pane Tempo Ordinario - Numero 931 pagina 15


Non di solo Pane SOS
Non di Solo Pane
Aiutaci a continuare
Si comunica ai lettori di Non di Solo Pane che chi ha intenzione di fare
un’offerta a titolo di contributo spese stampa non deve più usare il prece-
dente bollettino postale, bensì recarsi presso gli Uffici Postali con la propria
carta d’identità e il codice fiscale (tessera sanitaria)ed eseguire il versamen-
to su POSTEPAY N. 5333171080666908 con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”. (il costo di tale operazione è pari a 1 euro).

 ----------------------------------------------------------------------------------------------

versamento su POSTEPAY
N.5333171080666908
con la causale “contributo spese
stampa Non di Solo Pane”.

 -----------------------------------------------------------------------------------------------
1^ marzo 2020 -1^ settimana di Quaresima -
Settimanale di preghiera per la famiglia

Coordinatrice Anno XXII - n. 931


Fiorella Elmetti Domenica 1° marzo 2020
Anno A - Anno XXII - N° 931

Redazione Chiuso il 21/02/2020


don Luciano Vitton Mea, Numero copie 1350
don Carlo Moro, don Fabio Marini,
Stampato in proprio
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti,
Tiziana Guerini, Cristina Sabatti e Marina Tanfoglio

Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea

Ideato da
don Luciano Vitton Mea

Potrebbero piacerti anche