Sei sulla pagina 1di 12

Romanticismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Il Romanticismo è stato un movimento artistico, musicale, culturale e letterario
sviluppatosi al termine del XVIII secolo in Germania (Romantik). Preannunciato in
alcuni dei suoi temi dal movimento preromantico dello Sturm und Drang,[2] si
diffuse poi in tutta Europa nel XIX secolo.

Indice
Descrizione
Origine del termine
Definizioni e interpretazioni
Punti chiave
Temi tipici
Romanticismo in letteratura
Il Romanticismo letterario inglese Francesco Hayez
Il Romanticismo letterario francese Il bacio, 1859
Il Romanticismo letterario italiano Pinacoteca di Brera
Il Romanticismo letterario statunitense Considerato l'immagine-simbolo del
Concezione romantica della storia romanticismo italiano.[1]

Romanticismo in filosofia
Romanticismo nell'arte
La nuova sensibilità
Romanticismo nella musica
Note
Bibliografia
Classica
Critica
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Descrizione

Origine del termine


Il termine "Romanticismo" deriva dall'inglese romantic (da romance, traducibile in italiano come «romanzesco», nel senso di «non
reale»), che nella metà del XVII secolo indicava quei generi letterari, come i romanzi cavallereschi, che rappresentavano vicende
fantastiche all'interno di un'ambientazione storica più o meno accurata. Accanto a questo primo significato si sviluppò e alla fine
prevalse nel XVIII secolo quello di "pittoresco", riferito non solo a quanto veniva artisticamente raffigurato, ma soprattutto al
sentimento che ne veniva suscitato.[3][4]
Definizioni e interpretazioni
Non è possibile definire il Romanticismo in senso univoco
poiché si tratta di un fenomeno complesso che assume
connotazioni diverse a seconda delle nazioni in cui si
sviluppa. Nel movimento romantico non c'è un riferimento
preciso a un sistema chiuso di idee che possa
compiutamente definirlo, ma esso fa piuttosto riferimento a
un "modo di sentire" a cui gli artisti del tempo adeguarono
il loro modo di esprimersi artisticamente, pensare e
vivere.[3]

Per quanto il Romanticismo sia un movimento culturale di


origini tedesche, esso si sviluppa anche in Francia, a Caspar David Friedrich
seguito del declino dell'Illuminismo. Pittori come Géricault, Sera con nuvole (Abend mit Wolken), 1824
Delacroix e Caspar David Friedrich emergono come Mannheim, Kunsthalle.
importanti artisti romantici mentre in Inghilterra Turner dà
una impronta personale al sentire visivo romantico.

Come reazione all'Illuminismo e al Neoclassicismo, cioè alla razionalità e al culto della bellezza classica, il Romanticismo
contrappone la spiritualità, l'emotività, la fantasia, l'immaginazione, e soprattutto l'af
fermazione dei caratteri individuali d'ogni artista.
Il termine "Romanticismo" venne applicato per primo daFriedrich von Schlegel(1772) alla letteratura da lui considerata "moderna" e
contrapposta a quella "classica". August Wilhelm von Schlegel scrive (nell'opera Corso di letteratura drammatica) che era un
termine più che adeguato per definire il movimento che si era venuto a creare verso il 1790, perché alludeva alla lingua romanza,
originata dalla mescolanza dei dialetti tedeschi con il latino. E proprio la diversità e l'eterogeneità erano rappresentative, secondo lui,
dell'era romantica, in cui l'uomo non era più integro, unico e sufficiente a se stesso come nell'antichità classica, quando veniva
predicato il concetto latino dell'autarchia (cfr. Orazio). Infatti, secondo i filosofi come Schopenhauer che si rifanno in parte a Johann
Gottlieb Fichte, l'uomo, essere finito, tende all'infinito, cioè è alla costante ricerca di un bene o di un piacere infinito, mentre nel
mondo finito a sua disposizione non trova che risorse limitate. Questo fa sì che l'uomo senta un vuoto, una mancanza, che lo relega in
una inevitabile situazione di infelicità. Tale posizione era già presente in Pascal, che però usava l'argomento a sostegno della
ragionevolezza del Cristianesimo; è invece un elemento originalmente romantico l'aver confrontato tale condizione dell'uomo
moderno con la condizione dell'uomo nel mondo classico. Come dice August Schlegel:

«… presso i greci, la natura umana bastava a sé stessa, non presentava alcun vuoto […] la religione sensuale
de' Greci non prometteva che beni esteriori e temporali.»

Tornando al termine "Romanticismo" che, utilizzato in modo sempre più ampio ed esteso, venne applicato già nell'Ottocento,
dapprima ad una nuova tendenza della sensibilità basata sull'immaginazione e in seguito a un orientamento più diffuso del pensiero
filosofico, parlando, via via, non solamente più di arte romantica, ma anche di scienza o filosofia romantiche.

Gli atteggiamenti interpretativi degli studiosi riguardo al termine romantico sono stati molto vari, e ciò crea problemi a chi voglia
definire con maggior precisione questo termine. Wellek restringe il Romanticismo solamente a quei movimenti letterari europei che
nella prima metà dell'Ottocento si rifecero a questo nome. Praz collega il Romanticismo ad un cambiamento della sensibilità
avvenuto nel Settecento e vivo ancora oggi. Lowy interpreta il Romanticismo come una rivolta contro la modernità, razionalista e
[5]. Filosofi come Schlegel e Nietzsche considerano il Romanticismo come uno dei
capitalista, in nome degli ideali perduti del passato
due cardini sul quale ruota continuamente la spiritualità dell'uomo, distinguendo il primo fra classico e romantico, il secondo tra
apollineo e dionisiaco.

Le opinioni divergono non solo sul termine, ma anche sull'omogeneità europea del fenomeno: alcuni, come Wellek, evidenziano una
sostanziale omogeneità, altri, come Lovejoy, una maggiore diversità delle sue manifestazioni nazionali. Ancor oggi nel linguaggio
comune le differenze sono molteplici: infatti, mentre in tedesco romantisch evoca immagini letterarie di paesaggi e di ricordi
medievali, in inglese romantic si collega a concezioni sentimentali e all'amore.

Volendo assumere come riferimento temporale alcuni precisi fenomeni letterari, bisogna in ogni caso tener presente che essi si
svilupparono in periodi differenti (tra il 1800 e il 1830) a seconda dei diversi paesi europei. Il Romanticismo nacque infatti dapprima
in Germania con la fondazione della rivista Athenaeum, creata nel 1798 dallo stesso Schlegel insieme al fratello Wilhelm ed al poeta
Novalis, riuniti nel gruppo usualmente chiamato gruppo di Jena; nello stesso anno 1798 esso nasceva in Inghilterra con la
pubblicazione delle Lyrical Ballads di Coleridge e di Wordsworth; in Francia iniziò invece nel 1813 con la pubblicazione, a Londra
ma in lingua francese, dell'opera De l'Allemagne di Madame de Staël, e infine in Italia nel 1816, previa autorizzazione del governo
austriaco, grazie alla Biblioteca Italiana, il periodico letterario voluto e finanziato dai primi governanti austriaci della Lombardia,
Bellegarde e Saurau, allo scopo di diffondere il consenso verso il nuovo governo succeduto ai francesi.

Punti chiave
Il Romanticismo si rifà in linea di massima alla necessità di attingere all'infinito. Di
conseguenza sono spesso ricorrenti alcuni essenziali punti cardine come:

Assoluto e titanismo: caratteristica inequivocabile del Romanticismo è la


teorizzazione dell'assoluto, l'infinito immanente alla realtà (spesso
coincidente con la natura) che provoca nell'uomo una perenne e
struggente tensione verso l'immenso, l'illimitato. Questa sensibilità nei
confronti dell'assoluto si identifica neltitanismo: viene paragonata
dunque allo sforzo deititani che perseverano nel tentativo di liberarsi
dalla prigione imposta loro daZeus, pur consapevoli di essere stati
condannati a restarci per sempre.[6][7]
Sublime: secondo i romantici, l'infinito genera nell'uomo un senso di Eugène Delacroix
terrore e impotenza, definitosublime, che non sono tuttavia recepiti in La Libertà che guida il popolo, 1833
modo violento, tali da deprimere il soggetto, ma al contrario l'incapacità
Parigi, Museo del Louvre
e la paralisi nei confronti dell'assoluto si traduce nell'uomo in un piacere
indistinto, dove ciò che è orrido, spaventevole e incontrollabile diventa
bello.
Sehnsucht: dal tedesco traducibile come desiderio del desiderioo male del desiderio. È la diretta conseguenza di
quanto sperimenta l'uomo nei confronti dell'assoluto, un senso di continua inquietudine e struggente tensione, un
sentimento che affligge il soggetto e lo spingead oltrepassare i limiti della realtà terrena, opprimente e sof focante,
per rifugiarsi nell'interiorità o in una dimensione che supera lo spazio-tempo.
Ironia: la consapevolezza della finzione delle cose che circondano l'uomo e che egli stesso crea si traduce
nell'ironia, per cui l'uomo prende coscienza della sua stessa limitatezza. L'ironia, che Socrate medesimo usava per
auto sminuirsi quando si confrontava con i suoi interlocutoriironia
( socratica), si identifica quindi in un atteggiamento
dissimulatore.

Temi tipici
Temi caratteristici di quasi tutti i campi toccati dal movimento romantico sono:

Negazione della ragione illuminista: gli autori romantici rifiutano l'idea


illuministica della ragione, poiché questa non si è rivelata in grado di
spiegare la totalità del mondo e la realtà nella loro complessità. Nell'era
romantica si verifica pertanto un notevole progresso nell'esplorazione
dell'irrazionale: i sentimenti, la follia, ilsogno, le visioni assumono un
ruolo di primaria importanza.
Esotismo: è una fuga dalla realtà, che può essere sia temporale che
spaziale ("Locus amoenus") e perciò rivolge il proprio interesse verso
mete esotiche o comunque lontane dai luoghi di appartenenza, oppure
ad un'epoca diversa da quella attuale, come ilMedioevo o l'età classica
antica. Johann Heinrich Füssli
Soggettivismo e individualismo: con l'abbandono della ragione Incubo, 1781
illuministica, tutto ciò che circonda l'uomo, la natura, non ha più una Detroit, Institute of Fine Arts.
sola, univoca, razionale chiave di lettura, e si approda così alla
concezione per cui ogni uomo riflette i propri turbamenti, o comunque il
proprio io, nella natura, che ne diventa la manifestazione oggettiva.
Concetto di popolo e nazione: all'universalismo livellatore dell'illuminismo si sostituisce una rivalutazione delle
specificità dell'individuo, che su grandi dimensioni, cioè a livello di stato e comunità, assume l'aspetto del
nazionalismo, contribuendo così alla formazione della coscienza nazionale e risvegliando un grande interessamento
alle espressioni popolari efolcloristiche, spesso unito al desiderio di ricercare le antiche origini da cui sono sorte le
nazioni moderne: da qui la profonda passione per ilMedioevo, tanto disprezzato dall'Illuminismo, considerato l'epoca
mitica che vide la nascita dei moderni popoli europei. [8] Fonte di ispirazione dei poeti romantici sono quindi le opere
medievali, ma in certi casi anche quelle classiche diOmero, ritenute più originali di quellelatine, in quanto risultato
della tradizione orale e folcloristica dell'intero popologreco antico.
Ritorno alla religiosità e alla spiritualità: oltrepassando i limiti della ragione stabiliti dagli illuministi, l'uomo romantico
cerca stabili supporti nellafede e nella conseguente tensione verso l'infinito. Si determina così un ritorno all'utilizzo
di pratiche magiche e occulte, a volte accidentale motivo di importanti scoperte scientifiche.
Studio della Storia: mentre nel Settecento illuminista l'uomo veniva considerato quale essere razionale sempre
dotato di dignità a prescindere dal suo particolare contesto storico, in età romantica si recupera una visione
dell'uomo in fieri, cioè in costante cambiamento. Si sviluppano così nuove discipline come la numismatica,
l'epigrafia, l'archeologia, la glottologia. Due importanti teorizzatori della lettura più scientifica e oggettiva della storia
sono Mommsen e Niebhur.
Parallelamente si sviluppa una forte critica all'uso spregiudicato del lume della ragione, che nel Settecento aveva condotto molti
pensatori illuministi a stigmatizzare il popolo del Medioevo, ritenuto oppresso dal peso di una religione oscurantista: i romantici,
predicando un ritorno alla religiosità e invitando al tuffo nella fede (oggetto d'indagine peraltro già affrontato da Pascal[9] e
successivamente da Kierkegaard[10]), riabilitano i tempi "bui" del Medioevo, apprezzando quei caratteri che l'Illuminismo criticava
[11]).
(lo stesso Hegel finirà per rivalutare le religioni "positive", condannate in età giovanile

Romanticismo in letteratura
Il movimento romantico europeo ebbe origine nell'opera di alcuni letterati e ideologi tedeschi della fine del Settecento. Si faceva una
netta distinzione tra la poesia naturale, "Naturpoesie", quella che esprime subito, con il sentimento, le caratteristiche di una nazione,
e la poesia riflessa o d'arte che è quella che non nasce spontanea, ma nasce dalla imitazione dei modelli stranieri.

Il diverso atteggiamento che gli scrittori e i poeti assumono nella vita fa sì che nella
produzione letteraria si sviluppino duecorrenti:

la corrente soggettiva, che concepisce lapoesia come una delle più alte
espressioni di spirito, di fantasia, di sentimento dell'uomo, espressione
spontanea degli ideali dell'artista. Costui dà voce all'inquietudine e
all'insoddisfazione dello spirito umano, al contrasto tra reale e ideale, tra
finito e infinito che dilaniano il suo cuore. La poesia è fonte di
introspezione, scavo interiore, analisi degli stati d'animo dell'autore che
sono universali e accomunano tutti gli uomini;
la corrente oggettiva, che concepisce la letteratura come
rappresentazione di una realtà storico-sociale; vuole rappresentare il
vero esteriore, la vita e gli ideali degli uomini di un precisotempo e
luogo. Lo strumento principale di cui si serve è ilromanzo.
Si sostenne che ogni nazione avesse la sua
poesia, diversa dalle altre per lingua e
forma, e pertanto fosse assurdo che la Friedrich Schiller
poesia tedesca si rifacesse a quella dei greci
o dei romani. Essa doveva trovare
un'espressione nuova e spontanea che fosse conforme ai suoi miti, alla sua storia e alla sua
natura.

Al rigetto di tutti i modelli dell'arte classica si accompagnò, negli scrittori di questo gruppo,
l'idea di una poesia schietta e popolare, intesa come immediata adesione alla natura,
l'ammirazione verso le fonti primitive dell'arte germanica, l'esaltazione di un tipo di eroe
appassionato e ribelle ad ogni legge.
Johann W. Goethe
Per quanto riguarda gli artisti romantici tedeschi, bisogna dire che in Germania si sviluppò
tra il 1770 e il 1785 il movimento dello Sturm und Drang (trad. lett. "tempesta ed impeto"),
che vantava artisti come Goethe e Schiller; nel 1798 invece nacque ufficialmente il Romanticismo, con la pubblicazione del primo
numero del giornale "Athenaeum". Da allora si distinsero due diverse scuole: quella di Jena e quella di Heidelberg. Della prima
facevano parte i due fratelli Schlegel, fondatori della sopracitata rivista, e altri artisti come Novalis, Tieck e Schelling; della scuola di
Heidelberg (che aveva tendenze campanilistiche)facevano parte autori comeVon Chamisso e Brentano.

Il Romanticismo letterario inglese


Contemporaneamente, in Inghilterra, si manifestò un analogo movimento letterario e poetico di cui i primi esponenti furono
Wordsworth e Coleridge.

Gli autori romantici inglesi vengono generalmente divisi in due diverse generazioni: una che concerne la fine del 1700, e un'altra che
è vissuta nella prima metà del 1800. Della prima fanno parte Wordsworth, legato al concetto di epifania (intesa come riflessione
profonda stimolata inaspettatamente da un fatto prosaico e quotidiano), Coleridge, poeta generalmente definito onirico a causa
dell'atmosfera suscitata dalle sue opere, nelle quali sembra di essere in un sogno, e Blake, poeta visionario, che vedeva nella natura
dei simboli che si qualificavano come chiavi di lettura di una realtà oltre quella fenotipica. Della seconda generazione si possono
definire poeti come John Keats, un nostalgico dell'era classica, Byron, il prototipo del poeta ribelle ed esule, e Shelley, che aveva
molto caro il tema della libertà (basti pensare al titolo di una sua opera:Prometeo liberato).

Un posto a sé stante merita, nel panorama romantico inglese dei primi decenni dell'Ottocento, il narratore e saggista Thomas de
Quincey, dalla fantasia accesa e visionaria, anticipatore di correnti estetiche inquadrabili nel decadentismo europeo della seconda
metà del secolo.

Esponenti molto importanti del Romanticismo inglese furono i pittori John Constable e William Turner, appartenenti alla corrente
naturalista, nonché il già citatoWilliam Blake, con la sua particolare pittura onirica.

Il Romanticismo letterario francese


Il Romanticismo francese si è distinto tra gli altri per il profondo rinnovamento di temi, forme ed estetica della letteratura. Capofila
dei romantici francesi sono stati in parte Madame de Staël, ma soprattutto autori come Alphonse de Lamartine con le Meditations,
François-René de Chateaubriand, e Victor Hugo con le Odes e le sue due opere più importanti: Notre-Dame de Paris e Les
Miserables.

Il Romanticismo letterario italiano


In Italia si possono già trovare alcuni elementi tipici della
nuova sensibilità romantica[12] in Ugo Foscolo, dove però
risultano in parte legati alla corrente del Neoclassicismo.
Un'altra estensione dell'ideale letterario a fatto politico e
sociale della rinascita dell'Italia si ebbe con Vittorio Alfieri
(1749-1803), che diede inizio a quel filone letterario e politico
risorgimentale che si sviluppò nei primi decenni del XIX
secolo.[13]

La data vera e propria di inizio del Romanticismo italiano è il


Isabella di Morra
1816: nel gennaio di tale anno, infatti, Madame de Staël
pubblicò nella Biblioteca Italiana un articolo (Sulla maniera e Ugo Foscolo
utilità delle traduzioni) nel quale invitava gli italiani a conoscere e tradurre le letterature straniere
come mezzo per rinnovare la propria cultura. Inoltre, sempre nello stesso anno, Giovanni Berchet
scrisse quello che poi divenne il manifesto del Romanticismo letterario italiano: la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo,
nella quale si esalta la nuovacorrente letteraria e si deridono i canoni del Classicismo (per questo l'opera è definita "semiseria").
Successivamente alcuni letterati si staccarono dalla Biblioteca Italiana, rivista a carattere conservatore, e fondarono nel 1818 il
Conciliatore, rivista diretta da Silvio Pellico con Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri, Giovanni Berchet e Ermes Visconti. Il
Conciliatore si proponeva di "conciliare" ricerca tecnico-scientifica con letteratura, sia illuminista
che romantica, con pensiero laico e con il cattolicesimo. La rivista fu però chiusa nel 1819 per
ordine degli austriaci.

Intanto si stavano già diffondendo nella penisola le prime istanze risorgimentali, alle quali
risulterà strettamente legata la produzione romantica italiana. Esemplare fu in proposito la figura
di Alessandro Manzoni, che diede un impulso fondamentale alla diffusione del genere letterario
del romanzo storico, nell'ambito della corrente oggettivo-realistica. Dedito alla lirica poetica
soggettiva fu invece Giacomo Leopardi,[14] sebbene la sua definizione come romantico sia
discussa dalla critica letteraria, essendo stata da lui stesso negata vista la presenza nella sua

Vittorio Alfieri poetica di elementi riconducibili anche all'Illuminismo e al Classicismo.[15]

Nel complesso il Romanticismo italiano fu soprattutto l'espressione del nuovo ambiente storico e
sociale della borghesia, come si era sviluppato, specie in Lombardia, durante la Rivoluzione francese, in cui si esprimevano quelle
[16]
esigenze di nazionalità e popolarismo che contraddistinsero quest'epoca rispetto alle precedenti esperienze settecentesche.

Il Romanticismo letterario statunitense


Negli Stati Uniti il movimento letterario romantico assunse caratteri peculiari nella vocazione filosofico-profetica del
Trascendentalismo di Ralph Waldo Emerson e Henry David Thoreau, confluito poi nelle poetiche di Walt Whitman ed Emily
Dickinson, con influssi sul romanzo diHerman Melville.

Concezione romantica della storia


Nell'età del Romanticismo si ebbe un superamento della concezione illuminista della storia, a cui fu rimproverato di basarsi su
un'idea della ragione astratta e livellatrice, che in nome dei suoi principi generici era giunta a produrre le stragi del Terrore della
Rivoluzione francese. A quella i romantici sostituirono una «ragione storica», che tenesse conto anche delle peculiarità e dello spirito
dei diversi popoli, a volte assimilati a degli organismi viventi, con una loro anima e una loro storia[17] e una nuova concezione della
storia che mettesse in discussione la convinzione illuminista della capacità degli uomini di costruire e guidare la storia con la ragione.

Le vicende della Rivoluzione francese e il periodo napoleonico avevano dimostrato che gli uomini si propongono di perseguire alti e
nobili fini che s'infrangono dinanzi alla realtà storica. Il secolo dei lumi era infatti tramontato nelle stragi del Terrore e il sogno di
libertà nella tirannide napoleonica. Dunque la storia non è guidata dagli uomini ma è Dio che agisce nella storia. Esiste una
Provvidenza divina che s'incarica di perseguire fini al di là di quelli che gli uomini ingenuamente si propongono di conseguire con la
loro meschina ragione.

«La storia umana appariva perciò guidata non dalla mente e dal volere dell'uomo, fosse pure il più alto genio, non dal caso, ma da una
provvidenza che supera gli accorgimenti politici e che drizza a ignote mete la nave dell'umanità.»[18]

Nel complesso, la polemica contro l'ugualitarismo e il cosmopolitismo illuministi assunse aspetti e caratteri diversi a seconda dei
contesti, aspetti che tuttavia restarono intrecciati e difficilmente separabili in maniera netta. Vi fu da un lato una tendenza
restauratrice, rivolta però non tanto al ripristino anacronista dell'Ancien régime, quanto al recupero di quelle tradizioni, religiose in
particolare, ritenute patrimonio della coscienza collettiva.[19] Significativa fu l'opera di De Maistre e altri autori, per i quali «la storia
umana è diretta da una provvidenza che supera gli accor [20]
gimenti politici e che drizza a ignote mete la nave dell'umanità.»

In generale «s'identificò la storia della civiltà con la storia della religione, e si scorse una forza provvidenziale non solo nelle
monarchie, ma sin nel carnefice, che non potrebbe sorgere e operare nella sua sinistra funzione se non lo suscitasse, a tutela della
[21]
giustizia, Iddio: tanto è lungi dall'essere operatore e costruttore di storia l'arbitrio individuale e il raziocino logico».

D'altro lato, la stessa concezione provvidenziale della storia diede luogo ad altre tendenze che potremo definire liberali, per le quali i
principi proclamati nel1789 restavano validi, pur essendo da condannare gli esiti giacobini della Rivoluzione Francese.[22] François-
René de Chateaubriand in una sintesi esprimeva ad esempio l'esigenza di «conservare l'opera politica che è scaturita dalla
rivoluzione» e «costruire il governo rappresentativo sulla religione». La libertà di religione fu ritenuta in particolare un antidoto
[23]
basilare sia al dispotismo assolutistico, che all'anarchia rivoluzionaria.

Romanticismo in filosofia
La filosofia in età romantica si riflette nel pensiero dei massimi esponenti dell'idealismo, in
particolare di quello tedesco, rappresentato da Fichte, Schelling ed Hegel; esso fu però
anticipato da Kant, che nella Critica del Giudizio aveva aperto la strada alla concezione
della natura come inesauribile e spontanea forza vitale dove si esprime la divinità.

È importante inoltre evidenziare che l'idealismo non si identifica come la filosofia del
Romanticismo, pur risultando a pieno titolo la sintesi meglio riuscita della corrente: colui
che riuscì maggiormente a interpretare la sensibilità romantica fu Schelling, soprattutto per
l'importanza attribuita al momento estetico dell'arte, e al mito; sarà invece l'idealismo di
Hegel a dare adito a pesanti critiche al Romanticismo, pur eccependone i princìpi cardine,
contestandone la svalutazione delle facoltà non solo intellettuali ma anche razionali
dell'individuo.
Friedrich Schelling
La filosofia romantica proponeva infatti un superamento della filosofia illuminista, il cui
massimo esponente, Immanuel Kant, pur tracciando le fondamenta del sapere umano con
l'attribuzione all'intelletto (facoltà del finito) della possibilità di costruire scienza, aveva relegato però la ragione unicamente
all'ingrato compito di rendere conto dei limiti della conoscenza umana e conseguentemente dell'impossibilità di fondare la metafisica,
come illustrato nella Critica della ragione pura. La posizione di Kant era stata in parte ripresa da Fichte, il quale rivalutò l'intuizione
e accentuò l'impossibiltà di cogliere l'Assoluto con la sola ragione. Mentre il Romanticismo predicava così una sostanziale incapacità
della ragione nel cogliere la più intima essenza della realtà, contrapponendo ad essa il sentimento, l'ironia e l'istinto, l'idealismo
hegeliano intendeva invece attingere all'assoluto proprio mediante l'uso della razionalità (intesa in Hegel quale espressione dello
spirito immanente alla realtà).

Un altro movimento filosofico che rientra appieno nell'ambito romantico, pur essendo posteriore agli anni d'oro del Romanticismo
tedesco, è il Trascendentalismo di Ralph Waldo Emerson ed Henry David Thoreau.

Romanticismo nell'arte
Nel 1819 viene definita romantica la scuola che mira alla rappresentazione fedele di profonde e toccanti emozioni, mentre nel 1829
l'attributo romantico viene esteso a molti fenomeni collaterali delle arti visive, entrando nel gergo delle sarte, delle modiste e persino
dei pasticcieri, romantico è tutto ciò che ha un'aria di inverosimile, irreale e fantastico, tutto quello che si contrappone all'arte
accademica definita forzata, artificiale dogmatica e priva di fantasia. Charles Baudelaire a commento del Salon del 1846 scrisse il
saggio Che cos'è il Romanticismo?, in questo definisce romantico chi "conosce gli aspetti della natura e le situazioni degli uomini che
gli artisti del passato hanno sdegnato o misconosciuto". Lo scrittore inoltre fa coincidere Romanticismo e modernità affermando:
"Chi dice romantico dice arte moderna, cioè intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l'infinito espresse con tutti i mezzi che le
arti offrono".

Un dipinto romantico è facilmente riconoscibile perché fa largo uso di panorami naturali sterminati e violenti, definiti sublimi come
nel caso del viandante sul mare di nebbia, di Friedrich,[24] dove un uomo è ritratto di spalle (questo rappresenta la parte inconscia e
nascosta del suo animo) ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montuoso. È importante il fatto che l'uomo
venga identificato come viandante, che lo ricollega al tema romantico dell'esule. «In eroica solitudine, l'uomo è assorto nella
[25]
contemplazione dell'infinito e la sua grandezza tragica si pone di fronte alla potenza simbolica delle forze della natura...»

Allo stesso tempo, un altro quadro,paesaggio invernale, presenta altri tòpoi, come quello dell'inverno e della neve, che rappresenta la
vecchiaia, oppure gli alberi spogli che rappresentano la morte. L'uomo nel dipinto si regge ad un bastone: quelle sono le illusioni che
l'uomo coltiva per vivere. Così si va delineando un tipo di arte che riflette la filosofia e le tendenze artistiche di quegli anni, dove
l'artista era in conflitto con la
società borghese ed i suoi valori,
che vedevano l'arte come qualcosa
di commercialmente non produttivo
e quindi inutile.

Inoltre, dipinti come L'onda, di


Gustave Courbet, riflettono quel
senso di vuoto e di mancanza di
punti di riferimento dell'uomo
Gustave Courbet
romantico. Autori tipici del
L'onda, 1870
Romanticismo sono anche Goya,
Winterthur, Sammlung Oskar
Delacroix, Gericault, Turner. Reinhart am Römerholz

Caspar David Friedrich La nuova sensibilità


Viandante sul mare di nebbia, 1818
Amburgo, Kunsthalle
Il dipinto è considerato uno dei
manifesti del romanticismo.[24]

La nuova poetica romantica alla fine del Settecento non va


ricercata nelle novità formali, ma nell'invenzione di
numerosi temi e motivi che verranno più ampiamente
sfruttati tra il 1820 e il 1840. Il principale mutamento nella
scelta del soggetto concerne sia l'aspetto letterario che
storico. Da una parte ormai si preferiva Shakespeare, Jean
Froissart e Ossian agli autori classici; dall'altra è la storia
nazionale e non più quella antica a diventare protagonista
Théodore Géricault
delle tele. Com'è naturale, la riscoperta di Shakespeare La zattera della Medusa,1819
avviene in Inghilterra, dove venne promossa la creazione di Parigi, Louvre
una Shakespeare Gallery a Boydell, composta di opere
commissionate a una trentina di artisti a partire dal 1786, su
temi tratti dalle tragedie del drammaturgo. Tra queste il quadro di John Runciman con Re Lear nella tempesta (1767, Edimburgo,
National Gallery).

In Francia, per iniziativa del conte d'Angiviller, furono commissionate pitture e statue dedicate agli eroi della storia francese, tra
queste nel 1781 Robert Ménageot realizzò la tela con La morte di Leonardo, un quadro di forte assonanza con la pittura romantica,
anche nei colori e negli effetti teatrali tesi a drammatizzare l'avvenimento. Con la Deposizione di Atala, del 1799, Anne-Louis
Girodet-Trioson allievo di David, inserì le figure in un mondo primitivo, fonte di turbamenti e sentimenti non più controllati dalla
ragione. Nel Salon del 1808 Antoine-Jean Gros presenta la tela con Napoleone sul campo di battaglia di Eylau il 9 febbraio 1807, un
tela storica di carattere encomiastico, che presenta, nei morti e feriti in primo piano, forti accenti di carattere realistico. Nel 1831 il
periodico romantico «L'Artiste» scriverà: Non abbiamo dubbi: "Napoleone sul campo di battaglia di Eylau" segna la nascita della
scuola romantica.

Romanticismo nella musica


Nel corso del tempo la musica aveva riservato a se stessa la definizione di arte specialistica che rinchiusa nel suo isolamento tendeva
ad estraniarsi dalla cultura. Nel XVIII secolo questa situazione cambia radicalmente: i letterati e gli intellettuali illuministi
cominciano a dibattere della funzione della musica nella cultura contemporanea.
Il superamento del divario musica-cultura fu dovuto soprattutto al
grande sviluppo del melodramma dopo il 600 quando la poesia entra
nella musica che si esprime nelle rappresentazioni teatrali. La
tendenza degli illuministi era quella di assegnare alla musica il
gradino più basso delle arti per la sua inferiorità espressiva semantica
mentre con il romanticismo non solo si rivaluta la superiorità
dell'espressione musicale «la musica parla il linguaggio più universale
da cui l'anima è liberamente, indeterminatamente eccitata» ma si
concepisce un nuovo rapporto tra le arti per cui «l'estetica di un'arte è
quella delle altre, soltanto il materiale è diverso»[26]

Nel panorama musicale dell'epoca romantica nel dibattito finalmente Robert Schumann,
Franz Liszt dagherrotipo del 1850
aperto sull'arte musicale si distinguono a prima vista due correnti
(dagherrotipo)
contrastanti: la "musica pura" strumentale e la "musica a programma"
nel senso che alla contemplazione delle forme musicali per ciò che sono nella prima, come avviene ad
esempio con il quartetto d'archi, si contrappone una composizione musicale che vuole descrivere o narrare con mezzi puramente
musicali, una storia basata su temi letterari, pittorici o creare un'imitazione di sonorità extramusicali come il suono di campane, canti
di uccelli ecc.[27] La funzione descrittiva è stata sempre uno degli scopi principali del linguaggio musicale, molto usata soprattutto
agli inizi, prima che la musica acquisisse una propria autonomia attorno al Cinquecento. Tuttavia la musica a programma vera e
propria si sviluppò agli inizi dell'Ottocento, in epoca romantica soprattutto con il poema sinfonico che poteva ispirarsi a un'opera
letteraria in versi (Les préludes di Franz Liszt) o in prosa (Don Chisciotte di Richard Strauss), a un'opera filosofica (Così parlò
Zarathustra di Richard Strauss) o che voleva essere un omaggio a luoghi od occasioni particolari (I pini di Roma, Le fontane di
Roma, Feste romane di Ottorino Respighi), ma anche che voleva esprimere una puramente libera intuizione del compositore (Una
saga di Jean Sibelius). Tra i musicisti che più svilupparono questo tipo di composizione si devono citare tra gli altri: Franz Liszt[28],
Čajkovskij, Richard Strauss, Smetana, Sibelius e Respighi.[29] Per l'esecuzione del poema sinfonico furono introdotte delle novità
nella composizione dell'orchestra romantica che, pur mantenendo la struttura di quella classica, aumentò la presenza degli strumenti a
fiato e introdusse strumenti del tutto nuovi per creare originali effetti timbrici come avvenne soprattutto nelle opere di Berlioz (autore
di un famoso trattato di orchestrazione), Richard Wagner, Gustav Mahler e Richard Strauss. A Wagner si deve anche l'uso del golfo
[30]
mistico, la buca dove siede l'orchestra, per una migliore acustica e per non ostacolare la vista completa del palcoscenico.

Nella prosecuzione del dibattito tra le due concezioni contrastanti sulla musica pura e su quella a
programma si distinse il pensiero di Johann Carl Friedrich Triest (1764-1810) un musicologo dilettante e
filosofo eclettico che nelle sue Bemerkungen über die Ausbildung der Tonkunst in Deutschland im
achtzehnten Jahrhundert.[31] (Note sullo sviluppo dell'arte dei suoni in Germania nel diciottesimo secolo
)
afferma il primato della musica tedesca in Europa iniziato con Johann Sebastian Bach e contrasta l'idea
che la musica pura possa identificarsi con la musica strumentale e sostiene invece che la vera differenza
tra le due vada ricercata sul piano estetico e non su quello pratico. Rifacendosi alla Critica del giudizio
Hector Berlioz kantiana del 1790 Triest afferma che la musica pura è un «bel gioco di suoni» che realizza di per sé una
(dagherrotipo) finalità estetica; «di contro rendere sensibile attraverso la musica un soggetto (i suoi sentimenti e le sue
azioni) ...si chiama musica applicata.» come quei brani cantati in cui «il testo non dice nulla alla musica
pura»[32]

Sebbene l'alternativa tra musica pura e musica a programma continuasse a porsi come chiaramente indubitabile tuttavia non
mancarono confusioni ed equivoci dovuti soprattutto alla produzione di Ludwig van Beethoven che sembrava inizialmente il
campione della musica pura nelle prime sinfonie, nei quartetti e nei concerti per pianoforte e orchestra. A partire però dalla Quinta vi
fu una svolta verso la musica a programma che trovò la sua piena realizzazione nella Sinfonia fantastica di Hector Berlioz pubblicata
poco tempo dopo la Nona di Beethoven.

In effetti il problema di fondo alla base del contrasto tra musica pura e musica a programma era quello di chiedersi se quei musicisti
che accostano musica e letteratura, musica e poesia non vogliano in fondo che far entrare la vita nell'arte.[33] Per Schumann non vi
sono dubbi l'arte non sarà più incontaminata ma avrà più significato reale. Scriveva infatti a proposito della Sinfonia in do maggiore
di Franz Schubert:

«...qui c'è la vita in tutte le sue fibre, l colorito


sino alla sfumatura più fine, v'è significato
dappertutto, v'è la più acuta espressione del
particolare e soprattutto infine v'è diffuso il
Romanticismo che già conosciamo in altre
opere di Fr. Schubert.[34]»

In base a queste considerazioni per Liszt non vi sono dubbi i


grandi musicisti sono in grado di seguire alternativamente le Ludwig van Beethoven

diverse strade della musica pura e della musica a programma


come ha fatto Beethoven ma quella più aderente al progresso
Franz Schubert ritratto
dei tempi è quest'ultima che pur non rispettando la tradizione e non rigettando la musica pura, è
da Wilhelm Rieder
ormai in grado di rispondere alle esigenze del nuovo pubblico musicale di massa.

«Da quando la musica gode in tutti i paesi di una diffusione generalizzata, da


quando provoca, con le grandi feste, appuntamenti per migliaia di persone, ed
è divenuta inseparabile da ogni cerimonia pubblica, da ogni momento di riposo
e di divertimento appartenente alla sfera privata, e persino dai momenti più
intimi e personali del singolo individuo, non soltanto il pubblico ha sentito
l'esigenza di farsi guidare attraverso i suoi labirinti da un filo d'Arianna, ma
anche gli artisti hanno imparato ad ammettere di dover garantire questo
filo.[35]»

Note
1. ^ Stefano Zuffi, Grande atlante della pittura dal Mille al Duemila
, Electa, 2001, pag. 247.
2. ^ Il cui significato è letteralmente «tempesta e impeto», o meglio «impeto tempestoso» (cfr. Luigi Fontana, Il
romanticismo in Europa e in Italia: panorama storico-critico del movimento romantico europeo e italiano, nei suoi
principi, precedenti e sviluppi, p. 13, Urban, 1987).
3. ^ a b Romanticismo, Enciclopedia Treccani. URL consultato il 10 aprile 2014.
4. ^ Per un'analisi più approfondita delle origini del termine si vedanoRené Wellek, The Concept of "Romanticism" in
Literary History. I. The Term "Romantic" and Its Derivatives, Comparative Literature, Vol. 1,1949, pp. 1-23 (tr. it. in R.
Wellek, Concetti di critica, Bologna, Massimiliano Boni Editore, 1972, pp. 145-217) e Hans Eichner (ed.), 'Romantic'
and Its Cognates: The European History of a Word , Toronto, University of Toronto Press, 1972.
5. ^ Michael Löwy, Robert Sayre, Rivolta e malinconia. Il romanticismo contro la modernità , Editore Neri Pozza, 2017
6. ^ Il critico Umberto Bosco scrive nel suo saggio Preromanticismo e Romanticismo("Questioni e correnti di storia
letteraria", vol. III, pp. 609-611, Marzorati, Milano, 1948): "Il mito principale dei romantici è il conflitto individuo-società
(o natura). [....] Questo conflitto si presenta sotto due aspetti fondamentali. L'uno può dirsi un delirio volontaristico,
per cui s'idoleggiano eroi e uomini-eroi che combattono fino all'estremo, si pongono con caparbia decisione di fronte
a tutto il mondo, e magari a Dio, e tanto più si esaltano quanto meglio sanno che la loro sconfitta è ineluttabile. È il
titanismo. L'altro aspetto trova le sue espressioni in personaggi-vittime, che sanno e si gloriano d'essere tali, e si
compiacciono intimamente del loro soffrire, insopprimibile appannaggio della loro qualità d'uomini superiori. Si ha
quello che si potrebbe chiamarevittimismo.....".
7. ^ Il titanismo è presente nei personaggi del poeta ingleseByron (Aroldo, Corsaro, Caino); nel culto dell'io (egotismo)
degli eroi del franceseStendhal; nell'esaltazione delle virtù profetiche del poeta, come inNovalis. Anche il vittimismo
fu una forma di individualismo. Di esso si hanno esempi nel W erther di Goethe, nel Renato di Chateaubriand,
nell'Adolfo di Benjamin Constant.
8. ^ Sulle storie e le leggende medievali d'Italia che hanno ispirato autori come Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci,
e compositori musicali ottocenteschicome Verdi, ecc., cfr. Paolo Giolinelli, Medioevo romantico. Poesie e miti
all'origine della nostra identità, Mursia, 2011, ISBN 978-88-425-4942-0.
9. ^ "Scommessa su Dio", Pensieri, Blaise Pascal
10. ^ "Lo stadio religioso della vita", Stadio del cammino della vita, Søren Kierkegaard
11. ^ "Lo spirito del Cristianesimo e il suo destino", Georg Hegel
12. ^ Alcuni studiosi, tra i qualiBenedetto Croce (in B.Croce, Storia di Isabella Morra e Diego Sandoval De Castro ),
individuano i prodromi del Romanticismo nel canzoniere diIsabella di Morra (in Isabella Morra e la Basilicata: atti del
Convegno di studi su Isabella Morra, a cura di Mario Sansone, ed. A. Liantonio, 1981 p.22), poetessa associata al
Petrarchismo ma che si distacca dalla corrente per i suoi temi incentrati sull'abbandono e l'isolamento, strettamente
connessi alla sua tragica esistenza. La lirica della poetessa, morta assassinata in giovane età, presenta alcune
peculiarità di quel che diventerà secoli a venire il movimento romantico. Nunzio
( Rizzi, E donna son, contra le donne
dico: il canzoniere di Isabella di Morra, in Carte Italiane, vol. 1, Los Angeles, UCLA, gennaio 2001, p. 18.)
13. ^ Alfieri fu definito dallo storicoWalter Maturi il «primo intellettuale uomo libero del Risorgimento» inD'Azeglio, in
Dizionario biografico degli iItaliani, vol. 4, Roma, 1962, pp. 746-752.
14. ^ Nicola Gardini, Storia della poesia occidentale: lirica e lirismo dai provenzali ai postmoderni , Mondadori, Milano
2002, pag. 115.
15. ^ Franco Rella, L'estetica del romanticismo, Donzelli editore, 1997, p.66 e sgg.
16. ^ G. Petronio, L'Ottocento, in Autori vari, Antologia della letteratura italiana, IV, Rizzoli, Milano, 1967, p. 1285 e sgg.
17. ^ Traniello, Storia Contemporanea, Torino, Sei, 1989, p. 32.
18. ^ A. Omodeo, Introduzione a G. MazziniScritti scelti, Edizioni scolastiche Mondadori, Milano, 1952 p.6
19. ^ G. Verucci, La restaurazione in "Storia delle idee politiche", a cura di L. Firpo, o Trino, UTET, 1973.
20. ^ A. Omodeo, Introduzione a G. MazziniScritti scelti, Milano, 1934
21. ^ Adolfo Omodeo, L'età del Risorgimento italiano, Napoli, 1955
22. ^ Traniello, op. cit., p. 36.
23. ^ Ivi, p.38.
24. ^ a b In esso Friedrich vive l'esperienza della natura come la via privilegiata per avvicinarsi all'assolutoPrimo
(
incontro con l'arte, a cura di Michele Lauro, Giunti, 2005, pag. 150).
25. ^ Michele Lauro, Roberta Ceruti,Primo incontro con l'arte, Giunti Editore, 2005, p.150
26. ^ R. Schumann in L. Ronga (a cura di),La musica romantica, Mondadori, Milano 1958 p.29
27. ^ Enciclopedia Italiana Treccani alla voce "Programma"
28. ^ «Liszt durante una tournée in Inghilterra coniò la denominazione "piano-recital" poi universalmente adottata. Ma
allora il termine era impopolare: cosa mai si poteva "recitare" su un pianoforte?» (in Luciano Chiappari, Franz Liszt:
la vita, l'artista, l'uomo, Edizioni "Tempo sensibile", 1987 p.124)
29. ^ Enrico Fubini, Il pensiero musicale del Romanticismo, EDT srl, 2005, pp.109-110
30. ^ Enciclopedia Italiana Treccani alla voce "Orchestra"
31. ^ In Allgemeine musikalische Zeitung3 (1801)
32. ^ J.K.F. Triest, Bemerkungen..., p.228 nota
33. ^ Enrico Fubini, op.cit. p.113
34. ^ R.Schumann, La musica romantica op.cit. p.153
35. ^ F. Liszt, Un continuo progresso. Scritti sulla musicaa cura di G.Kroo, Milano, Ricordi-Unicopli 1987, p.322

Bibliografia

Classica
Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliuolo- Giovanni Berchet
Avventure letterarie d'un giorno- Pietro Borsieri
Intorno all'ingiustizia di alcuni giudizi letterari- Ludovico Di Breme
Prefazione al Cromwell- Victor Hugo
Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica- Giacomo Leopardi
Lettera sul romanticismo a Cesare D'Azeglio- Alessandro Manzoni
Sermone sulla Mitologia- Vincenzo Monti
Polline in "Athenäum" - Novalis
El Romanticismo - Carlo Porta
Della poesia considerata rispetto alle diverse età delle nazioni- Gian Domenico Romagnosi
Frammenti - Friedrich von Schlegel
Idee elementari sulla poesia romanticae Dialogo sulle unità drammatiche di luogo e di tempo- Ermes Visconti
Ballate liriche - William Wordsworth - Samuel Taylor Coleridge
Lo studente di Salamanca- José de Espronceda
Critica
S. Battaglia, Introduzione al Romanticismo italianoNapoli, Liguori, 1965.
A. De Paz, La rivoluzione romantica. Poetiche, estetiche, ideologie , Napoli, Liguori, 1984.
A. De Paz, Europa romantica. Fondamenti e paradigmi della sensibilità moderna , Napoli, Liguori, 1994.
M. Fubini, Il Romanticismo italiano- Bari, Laterza, 1953.
R. Haym, La Scuola romantica: contributo alla storia dello spirito tedesco[1870], Napoli, Ricciardi, 1965.
G. Moretti, Heidelberg romantica. Romanticismo tedesco e nichilismo europeo', Napoli, Guida, 2001.
M. Pagnini Il Romanticismo, Bologna, Il Mulino, 1986.
M. Puppo, Romanticismo italiano e Romanticismo europeo , Milano, IPL, 1985.
P. Quaglia, Invito a conoscere il Romanticismo, Milano, Mursia, 1987.

Voci correlate
Arte romantica
Concezione romantica della storia
Idealismo
Musica romantica
Positivismo
Sturm und Drang

Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o suromanticismo
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «romanticismo»
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file suromanticismo

Collegamenti esterni
M. Fiorot, Il Romanticismo inglese', in ilgiardinodeipensieri.eu. Studi di Storia della Filosofia, Dicembre 2003;
La verità in frantumi: Romanticismo e T radizione, un rapporto controverso, su elapsus.it.
(EN ) Romanticismo letterario (poetica), su poetseers.org.
(EN ) Dictionary of the History of Ideas, Romanticismo
(EN ) Dictionary of the History of Ideas, Romanticismo in politica
Romanticismo, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF.
Giulio Carlo Argan et al., «ROMANTICISMO» la voce nella Enciclopedia Italiana, Volume 30, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
Italo Pantani, «ROMANTICISMO» la voce nella Enciclopedia Italiana - VII Appendice, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
Controllo di autoritàGND (DE ) 4050491-8

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Romanticismo&oldid=100850385
"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 7 nov 2018 alle 08:23.

Il testo è disponibile secondo lalicenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo
; possono applicarsi
condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

Potrebbero piacerti anche