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Modelli dell’apprendimento

Modello dell’associazione:

- visione dell’apprendimento sostenuta dal comportamentismo (anni 20 – 60, solo il comportamento


umano è osservabile).
- Sostiene che la mente umana sia vuota (tabula rasa) e che le esperienze la possano plasmare o
riempire.
- Struttura dell’apprendimento è lineare o sequenziale. Catene di elementi collegati da concomitanza
o coincidenza, contiguità o somiglianza.
- Catene associative si costituiscono mettendo in successione un elemento all’altro sulla base di
rapporti spaziali, temporali, di causa-effetto.
- Computer – strumento facilitatore.

Da un lato istruzione programmata lineare (Skinner): materia da insegnare organizzata in unità

(frame) che portano a una domanda finale: se allievo risp correttamente va al frame successivo,

altrimenti mandato a un frame di recupero

Dall’altro quella ramificata (Crowder): vengono presentate all’allievo più risposte e, a seconda della

risposta data accede a differenti iter apprenditivi

Lato positivo: l’ambiente può formare una persona: datemi un bambino e ne farò ciò che voglio

Lato negativo: riduce l’uomo al topo

Immagine della catena

Modello del campo:

Psicologia della Gestalt (Germania inizio 900 – carattere olistico della mente, rivalutaz dell’esperienza
immediata che ogni individuo ha)

- Concepisce il prodotto dell’apprendimento come un campo in cui i singoli elementi si dispongono in


modo da formare strutture globali.
- Fondamentale è l’organizzazione complessiva (i particolari rapporti) che si stabilisce tra gli
elementi.
- Il vero apprendimento si ha quando viene colta la struttura globale del materiale da imparare e
vengono individuate e capite le relazioni tra i vari elementi.
- Tipica è l’attitudine dello studente ad applicare le informazioni colte anche ad altri contesti. Lo
studente è quindi in grado di applicare i principi ad altri casi non in modo meccanico, ma sulla base
di analogie profonde tra i diversi domini.
- Non imparo i singoli pezzetti ma le forze che li tengono insieme.

Modello della scoperta:

Legata a personaggi come Dewey (1859 – 1952), Bruner (1915 – 2016) e Popper (1902 – 1994)

- Stavolta il centro del processo non è l’insegnante ma l’alunno


- Non ti presento la cosa, ma te la faccio scoprire
- L’alunno non apprende tramite l’assimilazione di concetti fornitigli da insegnante o manuali, bensì
cerca di andare oltre le informazioni disponibili, trovando da sé i significati più generali che possano
rispondere ai problemi che le informazioni lasciano aperti.
- In modo semplificato e guidato l’alunno ripercorre il percorso esplorativo del ricercatore
- Attività e non passività dell’insegnamento

Lati positivi: l’alunno non riceve passivamente contenuti ma li elabora ricercando soluzioni, egli sviluppa
maggiormente il proprio potenziale. Ciò produrrebbe nello studente maggior interesse, maggiore
comprensione e un ricordo più duraturo. L’alunno si approprierebbe di un metodo di lavoro che gli
conferirebbe maggior senso di gratificazione, sperimentando inoltre successi e fallimenti come nuove
informazioni anziché come premi e punizioni.

Lati negativi: deriva in attivismo (lasciar sempre fare all’allievo, senza intervenire bimbo libero
anche se il tema lo decidi tu), spontaneismo (lasciar fare al bimbo. Decide lui cosa vuole fare). Non è stato
dimostrato che i risultati raggiunti con questo sistema siano migliori che con la memorizzazione di concetti
imposti, anzi, spesso i concetti cui lo studente perviene con la scoperta sono più confusi e contengono
elementi erronei. Inoltre vi è la possibilità che lo studente applichi il processo della scoperta in modo
meccanico, senza un’effettiva comprensione, si spende troppo tempo e la sua efficacia pare sia limitata al
periodo pre-adolescenziale, nelle fasi iniziali di insegnamento.

Modello costruzionista:

Parte dall’idea che l’alunno ha sempre convinzioni e teorie rispetto alla realtà. Il compito dell’insegnante
non è tanto quello di fargli scoprire qualcosa ma di indurlo ad abbandonare le pre-concezioni primitive per
abbracciare quelle più evolute.

- L’apprendimento è un processo di progressivo adeguamento da parte delle strutture cognitive o


delle organizzazioni mentali alle nuove situazioni che si presentano. Le precedenti e inadeguate
strutture lasciano spazio a quelle più mature e pertinenti
- Apprendimento parte da un pre-sapere. Primo compito è quello di accertarle (attraverso domande
o elementi che suscitano domande), poi si rompe l’equilibrio della precedente struttura cognitiva e
lo si ristabilisce attraverso la creazione di una nuova.
- Primo passo non è fornire informazioni, né proporre esplorazioni ma identificare la concezione
spontanea che l’alunno possiede (l’alunno ha una sua concezione del mondo, del cui valore egli è
convinto). Scopo: indurlo a dubitare della propria concezione, per essere così pronto ad accoglierne
una alternativa.

Per fare ciò vi è una scaletta di operazioni:

- Predisporre strumenti che permettano di portare alla luce la rappresentazione ingenua posseduta
dallo studente.
- Predisporre attività che permettano di far emergere gli scarti tra la rappresentazione ingenua e
quella evoluta che dovrebbe sostituirla.
- Prospettare attività che permettano di lavorare su quegli scarti per facilitare il passaggio tra la
prima rappresentazione e la seconda.
- Individuare modalità di verifica dell’avvenuto passaggio.
CONFRONTI:

vuoto - pieno Passivo-attivo Andamento processo


apprendimento
Comportamentismo Individuo vuoto – lo si Passiva recettività Catene associative:
riempie dell’alunno forma lineare o
ramificata
Gestalt Non completamente Soggetto ha ruolo più Cerchio o punto:
vuoto (più di principi attivo (è l’agente da cui apprendimento c’è
utili all’organizzaz scaturisce l’esperienza). quando nell’istante
esperienza) Però scaturisce quasi (punto) si coglie la
automaticamente – in struttura del campo
modo istantaneo cognitivo (cerchio)
(indipendentem. da
sforzi individuo)
Modello scoperta Non completamente Decisamente attivo. Linea ascendente:
vuoto (conosce ipotesi Deve sperimentare e attraverso affinamento
per risolvere problemi) cercare attraverso la delle proprie ipotesi si
scoperta. arriva alla concezione
più adeguata del
fenomeno
Costruttivismo Individuo ha già qualche In continuo confronto – Spirale: concezioni di
idea, che viene messa a riflette sulle proprie partenza vengono
confronto con quella convinzioni e le confrontate con la
dell’insegnante. aggiorna realtà, spingendo
Studente già pieno (va l’alunno a una revisione
trasformato)

Panorama attuale:

Alcune idee sono sopravvissute e continuano ad agire.

- “Associazione” – alla base di alcuni modelli connessionistici della mente (concepita come rete di
nodi connessi da legami entro cui passano eccitazioni innescate da input esterni). Presente anche
nella progettazione di strumenti didattici ipertestuali (organizzate a rete per fare in modo che
l’alunno si muova liberamente)
- Idea di “struttura” e fenomeno di riorganizzazione sono presenti nella descrizione di “cambiamento
concettuale” o nella metodologia di “ascensione dall’astratto al concreto”.
- Motivi della didattica per problem solving e metodologia della ricerca si ritrovano oggi nella
prospettiva della costruzione sociale delle conoscenze e delle proposte basate su discussione e
interazione.
- Concetti di strategia, pianificazione e controllo vengono oggi ripresi nell’ambito della
metacognizione.

All’interno di una sostanziale visione costruttivistica dell’apprendimento ci sono tre tendenze fondamentali:

1) Collegare l’apprendimento non all’acquisizione di particolari capacità mentali ma al mutamento del


modo di rappresentarsi mentalmente le conoscenze.
Apprendimento non è sviluppo dei processi ma trasformazione delle conoscenze.
Apprendimento sempre situato (situated learning) il possesso di una conoscenza porta con
sé le proprie capacità d’uso, le quali non sono abilità generali di pensiero ma incorporate nelle
conoscenze stesse
2) Matrice sociale della conoscenza: ciò che il bambino elabora in mente deriva da scambio
comunicativo con adulti e coetanei (social cognition)
Sorta di “insegnamento reciproco”. Proposte di cooperative learning.
3) Più individualistica: importanza della riflessione su processi mentali attivati nell’apprendimento.
Per imparare non basta acquisire abilità esecutive ma occorre saperle regolare (self-regulated
learning)
Lo studente diventa un buon regista del proprio apprendimento, pianificarlo, scegliere strumenti e
valutarne limiti e vantaggi in relazione agli scopi prefissati.

Ciascuna di queste tendenze si presta a sollevare qualche perplessità se assolutizzata.

La 3 stroppo solipsistica, la 2 non prende in considerazione la rielaborazione personale, la 1 rimarca


l’importanza dei contenuti specifici ma manca di trasversalità

Possibilità di fecondi innesti tra le varie idee

Quale modello?

Tutte queste tendenze rimarcano idea di partire dallo studente, dalla sua visione dell’pprendimento, il suo
pre-sapere, strategie che adotta, dalla sua esperienza.
Esigenza di momenti di rielaborazione, ora con discussione, ora con riflessione introspettiva, ora con
esplorazione. In sintesi una trasformazione di un qualcosa di pre-esistente tramite lavoro individuale o
collettivo.

Si tratta di atteggiamenti da adottare nei confronti di attività scolastiche, di sensibilità e punti di attenzione
da sviluppare, non di regolette.
Si tratta inoltre di conferire capacità di tipo metodologico tali da aiutare lo studente ad affrontare non solo
problemi attuali ma anche quelli che troverà nella sua vita di studente futuro e di lavoratore (non tattiche
ed espedienti per aggirare ostacoli attuali).

Raramente le tendenze e i modelli indicati vengono applicati in maniera pura, essi si alternano e
intrecciano.
Al docente viene richiesta la loro conoscenza e la flessibilità nel loro uso, oltre che discriminare le situazioni
più opportune per ricorrere all’uno o all’altro. Deve predisporre itinerari coerenti.

Difficile stabilire quale delle prospettive elencate prime sia la più adeguata, molto dipende dalle convinzioni
e predilezioni culturali e personali, dalle caratteristiche dell’ambiente scolastico e dalla specificità delle
discipline e dalle finalità prefissate.
Importante non procedere a casaccio o secondo la moda momentanea, ci vuole consapevolezza dei
riferimenti teorici di cui sopra.

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