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Modello dell’associazione:
(frame) che portano a una domanda finale: se allievo risp correttamente va al frame successivo,
Dall’altro quella ramificata (Crowder): vengono presentate all’allievo più risposte e, a seconda della
Lato positivo: l’ambiente può formare una persona: datemi un bambino e ne farò ciò che voglio
Psicologia della Gestalt (Germania inizio 900 – carattere olistico della mente, rivalutaz dell’esperienza
immediata che ogni individuo ha)
Legata a personaggi come Dewey (1859 – 1952), Bruner (1915 – 2016) e Popper (1902 – 1994)
Lati positivi: l’alunno non riceve passivamente contenuti ma li elabora ricercando soluzioni, egli sviluppa
maggiormente il proprio potenziale. Ciò produrrebbe nello studente maggior interesse, maggiore
comprensione e un ricordo più duraturo. L’alunno si approprierebbe di un metodo di lavoro che gli
conferirebbe maggior senso di gratificazione, sperimentando inoltre successi e fallimenti come nuove
informazioni anziché come premi e punizioni.
Lati negativi: deriva in attivismo (lasciar sempre fare all’allievo, senza intervenire bimbo libero
anche se il tema lo decidi tu), spontaneismo (lasciar fare al bimbo. Decide lui cosa vuole fare). Non è stato
dimostrato che i risultati raggiunti con questo sistema siano migliori che con la memorizzazione di concetti
imposti, anzi, spesso i concetti cui lo studente perviene con la scoperta sono più confusi e contengono
elementi erronei. Inoltre vi è la possibilità che lo studente applichi il processo della scoperta in modo
meccanico, senza un’effettiva comprensione, si spende troppo tempo e la sua efficacia pare sia limitata al
periodo pre-adolescenziale, nelle fasi iniziali di insegnamento.
Modello costruzionista:
Parte dall’idea che l’alunno ha sempre convinzioni e teorie rispetto alla realtà. Il compito dell’insegnante
non è tanto quello di fargli scoprire qualcosa ma di indurlo ad abbandonare le pre-concezioni primitive per
abbracciare quelle più evolute.
- Predisporre strumenti che permettano di portare alla luce la rappresentazione ingenua posseduta
dallo studente.
- Predisporre attività che permettano di far emergere gli scarti tra la rappresentazione ingenua e
quella evoluta che dovrebbe sostituirla.
- Prospettare attività che permettano di lavorare su quegli scarti per facilitare il passaggio tra la
prima rappresentazione e la seconda.
- Individuare modalità di verifica dell’avvenuto passaggio.
CONFRONTI:
Panorama attuale:
- “Associazione” – alla base di alcuni modelli connessionistici della mente (concepita come rete di
nodi connessi da legami entro cui passano eccitazioni innescate da input esterni). Presente anche
nella progettazione di strumenti didattici ipertestuali (organizzate a rete per fare in modo che
l’alunno si muova liberamente)
- Idea di “struttura” e fenomeno di riorganizzazione sono presenti nella descrizione di “cambiamento
concettuale” o nella metodologia di “ascensione dall’astratto al concreto”.
- Motivi della didattica per problem solving e metodologia della ricerca si ritrovano oggi nella
prospettiva della costruzione sociale delle conoscenze e delle proposte basate su discussione e
interazione.
- Concetti di strategia, pianificazione e controllo vengono oggi ripresi nell’ambito della
metacognizione.
All’interno di una sostanziale visione costruttivistica dell’apprendimento ci sono tre tendenze fondamentali:
Quale modello?
Tutte queste tendenze rimarcano idea di partire dallo studente, dalla sua visione dell’pprendimento, il suo
pre-sapere, strategie che adotta, dalla sua esperienza.
Esigenza di momenti di rielaborazione, ora con discussione, ora con riflessione introspettiva, ora con
esplorazione. In sintesi una trasformazione di un qualcosa di pre-esistente tramite lavoro individuale o
collettivo.
Si tratta di atteggiamenti da adottare nei confronti di attività scolastiche, di sensibilità e punti di attenzione
da sviluppare, non di regolette.
Si tratta inoltre di conferire capacità di tipo metodologico tali da aiutare lo studente ad affrontare non solo
problemi attuali ma anche quelli che troverà nella sua vita di studente futuro e di lavoratore (non tattiche
ed espedienti per aggirare ostacoli attuali).
Raramente le tendenze e i modelli indicati vengono applicati in maniera pura, essi si alternano e
intrecciano.
Al docente viene richiesta la loro conoscenza e la flessibilità nel loro uso, oltre che discriminare le situazioni
più opportune per ricorrere all’uno o all’altro. Deve predisporre itinerari coerenti.
Difficile stabilire quale delle prospettive elencate prime sia la più adeguata, molto dipende dalle convinzioni
e predilezioni culturali e personali, dalle caratteristiche dell’ambiente scolastico e dalla specificità delle
discipline e dalle finalità prefissate.
Importante non procedere a casaccio o secondo la moda momentanea, ci vuole consapevolezza dei
riferimenti teorici di cui sopra.