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Stato del data center

aziendale 2018
REPORT DEL SONDAGGIO

IN COLLABORAZIONE CON

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 1


Contenuto Sintesi
Conclusioni generali
3
3

Risultati importanti 4

Il Cloud: Attitudine e percezioni 5


Adozione del cloud pubblico per regione 6

Adozione del cloud pubblico per ruolo 7

Il mondo del cloud SaaS 8

Il viaggio confusionario verso il cloud privato 9

Preferenze sull’architettura del cloud 12

Infrastruttura iperconvergente: 21

Prontezza, attitudini e percezioni 21


Hypervisor in uso 21

Penetrazione della virtualizzazione 22

Adozione dell’infrastruttura iperconvergente 22

Adozione di HCI per regione 22

Esiti previsti o sperimentati con un’infrastruttura iperconvergente 23

Disinteresse nell’infrastruttura iperconvergente 25

Cambiamenti nel personale 27

Strumenti e applicazioni per l’azienda 30


Strumenti di gestione della configurazione 30

Adozione del database: Tendenza potenziale 32

Container 33

Passaggio successivo 34

Appendice A: Metodologia di sondaggio e demografia 34


Precisazioni 35

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Sintesi Cosa sta accadendo realmente nel data center, nel cloud e nell’IT in generale? Evoluzione e rivoluzione di pari passo. Man mano che
il cloud computing continua la sua marcia nella aziende e l’infrastruttura iperconvergente continua le sue incursioni nel data center, è
naturale - e importante - comprendere le sensazioni delle persone nei confronti di queste tecnologie e l’impatto reale che queste ultime
stanno avendo.

Inoltre, man mano che l’IT continua il proprio inevitabile cammino verso il futuro, ci si sta chiedendo quali strumenti e servizi saranno in
vetta alla classifica e quali perderanno terreno.

CONCLUSIONI GENERALI
Le conclusioni generali supportano generalmente le nostre ipotesi su un certo numero di temi chiave:

• Il personale delle aziende che hanno adottato l’iperconvergenza tende a prestare meno ore di lavoro straordinario e ad avere una maggiore
efficienza. Su questo punto la correlazione è evidente, se non schiacciante.

• Il cloud privato rimane la scelta preferita per tutti i carichi di lavoro. Questo non significa che il cloud pubblico non sia utilizzato.
Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Tuttavia, attualmente gli intervistati si sentono più a loro agio con il cloud privato.

• I tradizionali fornitori di database di livello 1 dovrebbero fare attenzione ai nuovi soggetti che li stanno tallonando. Alcuni segnali
indicano che in futuro i fornitori tradizionali potrebbero non avere la stessa vita facile che hanno al giorno d’oggi.

Attraverso il suo impegno con ActualTech Media, Nutanix aveva un certo numero di domande per cui desiderava una risposta, relative
al futuro del datacenter. Queste domande ruotavano intorno all’uso del cloud (pubblico e privato), alla distribuzione delle infrastrutture
iperconvergenti e al futuro di alcuni strumenti open source. Le domande per Nutanix cercava una risposta comprendevano:

• Dove si trovano le organizzazioni nel loro cammino verso il cloud?

• Le organizzazioni capiscono veramente che cosa significa “cloud”?

• In quale punto del percorso si trovano le organizzazioni rispetto alla maturità operativa del datacenter?

• La distribuzione di un’infrastruttura iperconvergente ha avuto qualche impatto significativo sulle operazioni IT o sull’azienda?

• Gli intervistati stanno cambiando i tipi di applicazioni che gestiscono? Ad esempio, si riscontra uno spostamento verso i database
open source e un allontanamento dalle soluzioni tradizionali?

Questo rapporto fornisce le risposte a queste e ad altre domande.

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Risultati Durante l’esame del sondaggio abbiamo identificato un certo numero di settori chiave da approfondire, che per numerosi versi tracciano
un quadro decisamente incerto del percorso verso il cloud. Come scoprirete in questo rapporto, le organizzazioni stanno cercando con

importanti impazienza vari modi per impiegare il cloud pubblico, e per altri versi di evitarlo. In altre aree, ad esempio per ciò che riguarda il cloud
privato, permangono gravi malintesi sul reale significato di “cloud privato”. Inoltre, sembra che le organizzazioni stiano proseguendo
nell’apertura verso le applicazioni open source, come appare evidente da un confronto fra le implementazioni attuali e i piani futuri.

Di seguito vengono riportate le principali aree di approfondimento che abbiamo ritenuto importante evidenziare:

• Dove si trovano le organizzazioni nel loro cammino verso il cloud? I dati sono molto contrastanti. Sono molto poche quelle che
stanno passando al 100% sul cloud pubblico. Molte rimangono riluttanti a spostare sul cloud alcune tipologie di carichi di lavoro,
ma per quanto riguarda altri carichi di lavoro, sono ben liete di spostarli sul cloud. Solo il 3% si è completamente spostato sul
cloud. Il dato più interessante è che il 47% non ha piani concreti riguardo al cloud. Detto questo, potrebbero comunque gestire un
servizio cloud (ad esempio, Dropbox, Office 365), ma non lo annoverano come cloud a causa della differenza nell’interpretazione
del termine. La nostra sezione Il Cloud: Attitudine e percezioni di questo rapporto si spinge più in profondità nell’analisi dei risultati
più interessanti di quest’area.

• Le organizzazioni capiscono veramente che cosa significa “cloud”? Non del tutto. Esiste ancora un grande disaccordo sul
significato di questo termine. Dropbox è il cloud? Il mio datacenter completamente virtualizzato è un cloud privato? Ci sono molti
fraintendimenti al riguardo, alcuni dei quali sono spiegati nella sezione intitolata Il viaggio confusionario verso il cloud privato.

• In quale punto del percorso si trovano le organizzazioni rispetto alla maturità operativa del datacenter? Ci stanno arrivando,
ma hanno ancora un lungo cammino da percorrere. Vedere le sezioni Il viaggio confusionario verso il cloud privato e Strumenti
e applicazioni per l’azienda di questo rapporto per vedere a che punto sono le organizzazioni con gli strumenti che aumentano
l’efficienza.

• La distribuzione di un’infrastruttura iperconvergente ha avuto qualche impatto significativo sulle operazioni IT o sull’azienda?
La risposta è sì. Sulla base di altri indicatori, come la lunghezza di una normale settimana lavorativa, possiamo supporre che
l’iperconvergenza dovrebbe avere un impatto positivo sull’efficienza globale. La sezione Infrastruttura iperconvergente: di questo
rapporto fornisce una visione più approfondita, insieme alle nostre osservazioni.

• Gli intervistati stanno cambiando i tipi di applicazioni che gestiscono? Ad esempio, si riscontra uno spostamento verso i
database open source e un allontanamento dalle soluzioni tradizionali? Sembra che stia accadendo qualcosa del genere.
Abbiamo chiesto agli intervistati di offrirci una visione chiara degli strumenti e delle applicazioni con cui stanno attualmente
lavorando, rispetto a quelli con cui prevedono di lavorare in futuro. Non possiamo affermare in via definitiva che le variazioni
osservate avranno luogo, ma nei sondaggi di conferma che effettueremo man mano, saremo in grado di determinare il grado di
precisione con cui gli intervistati hanno previsto le loro future applicazioni. La sezione Strumenti e applicazioni per l’azienda di
questo rapporto offre maggiori dettagli.

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Il Cloud: In cima ai pensieri di molti professionisti IT, sviluppatori e decisori attuali è l’eventuale ruolo che il cloud pubblico dovrebbe svolgere
nei piani di supporto del carico di lavoro di un’organizzazione. Nel nostro pool di intervistati di tutto il mondo, solo il 3% degli intervistati

Attitudine ha indicato di gestire attualmente tutti i carichi di lavoro nel cloud pubblico (Figura 1). Un altro 6% ha affermato di essere in procinto di
spostare tutti i carichi di lavoro sul cloud pubblico, ma non ha ancora completato il proprio percorso.

e percezioni In altre parole, al tempo di questo sondaggio, un bel 97% degli intervistati ha, e deve gestire, un ambiente di datacenter locale. Però si sta
verificando un cambiamento, rispecchiato dal fatto che il cloud pubblico sta conquistando alcuni carichi di lavoro nella maggior parte
delle organizzazioni: il 57% degli intervistati sta utilizzando in qualche modo il cloud pubblico. In effetti, sospettiamo che una corretta
interpretazione del termine “cloud” darebbe come risultato numerico che in effetti dimostrerebbe qualche forma di utilizzo da parte di un
numero molto maggiore di organizzazioni.

Non importa come lo si considera, ma, in questi risultati, il messaggio per l’IT è chiaro: salite a bordo del cloud pubblico e iniziate a
considerare le strutture del cloud ibrido se non lo avete già fatto.

Figura 1: Adozione del cloud pubblico

Quali sono i piani della tua organizzazione riguardo all’uso del cloud pubblico?
(N=2144)

Abbiamo iniziative nel Stiamo spostando tutti i carichi


Non abbiamo alcuna intenzione cloud pubblico previste di lavoro sul cloud pubblico,
di spostare i carichi di lavoro sul o in corso ma l’attività è in corso
cloud pubblico

23% 24% 23% 21% 6% 3%

Abbiamo spostato parte del Abbiamo spostato


Stiamo ancora valutando
carico di lavoro sul cloud tutti i carichi di
se procedere o meno
pubblico, ma intendiamo lavoro sul cloud
all’adozione del cloud
anche continuare a pubblico
pubblico
mantenere data center locali

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Risultato: L’infrastruttura del
cloud privato e locale rimarrà una
componente fondamentale della
Figura 2: Adozione del cloud pubblico per regione
strategia per il prossimo futuro.
Quali sono i piani della tua organizzazione riguardo all’uso del cloud pubblico?
(per regione; N=2144)
I decision-maker hanno bisogno di
implementare sistemi che aiutano le
USA EMEA APJ circoscrizioni a ottenere l’efficienza di
cui hanno bisogno e che richiedono.
20%
Non abbiamo alcuna intenzione di spostare
25%
i carichi di lavoro sul cloud pubblico ADOZIONE DEL CLOUD PUBBLICO PER
23%
REGIONE
21% A livello regionale, ci sono alcune variazioni interessanti
Stiamo ancora valutando se
procedere o meno all’adozione del 26% nel modello di adozione del cloud pubblico, come
cloud pubblico 26% evidenziato dalle informazioni mostrate nella Figura 2.
Negli Stati Uniti, complessivamente il 41% degli intervistati
23%
Abbiamo iniziative nel cloud pubblico indica di non avere piani formali di spostamento dei
previste o in corso
25%
19% carichi di lavoro sul cloud pubblico, o sta ancora valutando
che cosa intende fare.
Abbiamo spostato parte del carico di lavoro 25%
sul cloud pubblico, ma intendiamo anche 17% Tuttavia, per quanto riguarda EMEA e APJ il valore è di
continuare a mantenere data center locali
22% circa il 50% per ogni regione, leggermente superiore a
quello degli Stati Uniti. Tenete a mente che sebbene
7%
Stiamo spostando tutti i carichi di lavoro ci siano fornitori di cloud pubblici globali, i “grandi tre”
sul cloud pubblico, ma l’attività è in corso 5%
6% (Amazon, Microsoft e Google) si trovano negli Stati Uniti.

4% In alcuni casi, le leggi statunitensi sulla privacy, ossia


Abbiamo spostato tutti i carichi di
2% la facilità con cui le autorità possono accedere ai dati,
lavoro sul cloud pubblico
3% fermano le aziende in altre regioni mettendo il loro
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% patrimonio di dati sotto il controllo di un’azienda soggetta
alle leggi statunitensi. Questo non è un problema nuovo,
USA EMEA APJ ma ci si aspetta di vedere che i fornitori di cloud che
non si trovano negli stati uniti continuino a crescere e di
conseguenza ad acquisire azioni di mercato. Le aziende
potrebbero volere fare di più con il cloud pubblico, ma
hanno dei dubbi o a loro non è consentito farlo.

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ADOZIONE DEL CLOUD PUBBLICO PER
RUOLO
Una parte affascinante dell’analisi dei dati è cercare punti

Figura 3: Adozione del cloud pubblico per ruolo dell’intervistato dati outlier. Nella Figura 3, potete chiaramente vedere una
scoperta significativa che regge la sfida. Questo grafico
Quali sono i piani della tua organizzazione riguardo all’uso del cloud pubblico?
mostra i piani di adozione del cloud disaggregati per
(per ruolo; N=2144)
ruolo dell’intervistato. Qui, solo l’11% dei decision-maker

Decision-maker IT Infrastruttura Sviluppatori


ha indicato di non avere intenzione di passare al cloud,
mentre il 29% del personale dell’infrastruttura e degli
sviluppatori ha affermato la stessa cosa. Questo risultato
11% può generarsi in molteplici modi:
Non abbiamo alcuna intenzione di spostare
i carichi di lavoro sul cloud pubblico 29%
29% • Le organizzazioni potrebbero preparasi ad adottare
i servizi del cloud pubblico molto più velocemente
24%
Stiamo ancora valutando se di quanto possa realizzare il personale operativo.
procedere o meno all’adozione del 24%
cloud pubblico 23% • I decision-maker potrebbero avere una definizione

28% più ampia del termine “cloud”.


Abbiamo iniziative nel cloud pubblico
previste o in corso 18%
Sospettiamo che in gioco ci sia una combinazione di
20%
entrambi i fattori. Non è insolito che i decision-maker
Abbiamo spostato parte del carico di lavoro 25% conoscano i piani prima che il personale ne sia messo
sul cloud pubblico, ma intendiamo anche 18% al corrente. In secondo luogo, le due aree che fanno
continuare a mantenere data center locali
20% principalmente la differenza sono “Abbiamo iniziative
nel cloud pubblico previste o in corso” e “Abbiamo
8%
Stiamo spostando tutti i carichi di lavoro
sul cloud pubblico, ma l’attività è in corso 6% spostato parte del carico di lavoro sul cloud pubblico,
5% ma intendiamo anche continuare a mantenere data
center locali”. Praticamente non ci sono differenze in altri
3%
Abbiamo spostato tutti i carichi segmenti di dati. Qui, il messaggio per professionisti e
di lavoro sul cloud pubblico 4%
sviluppatori IT è inequivocabile: Ottenete le credenziali
2%
del cloud in ordine e aiutate la vostra organizzazione a
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
prepararsi per l’architettura del cloud ibrido.

ITDM Infrastruttura Sviluppatori

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IL MONDO DEL CLOUD SaaS
“Cloud” e “SaaS” sono spesso considerate completamente e separatamente l’una
Figura 4: Adozione as-a-Service globale dall’altra, rendendoli estremamente difficile determinare le informazioni sull’adozione del
Organizzazioni intervistate che adottano qualsiasi tipo cloud. Tenendo a mente ciò, abbiamo deciso di chiedere direttamente alle persone che
di offerta as-a-service tipo di servizi svolgono in ambienti fuori sede, se presenti.
(N=1766)
L’88% dei nostri intervistati ha indicato di gestire un certo tipo di offerta as-a-service come
parte del proprio portafoglio di servizi IT attuale. Ciò non significa che l’88% dei carichi di
lavoro viene svolta sul cloud. Bensì, ciò indica che l’88% delle organizzazioni intervistate
88% ha adottato almeno un prodotto as-a-service. Ciò potrebbe essere così semplice come
*aaS operativo Dropbox o potrebbe indicare l’adozione di Office 365, Salesforce, WorkDay, o di altri
strumenti software-as-a-service. Soltanto il 12% delle organizzazioni intervistate ha
affermato di svolgere tutti i carichi di lavoro in sede.

12%
*aaS non adottato
L’88% dei nostri intervistati ha
indicato di gestire un certo tipo di
offerta as-a-service come parte
del proprio portafoglio di servizi IT
attuale.
Figura 5: Adozione as-a-Service per tipo di servizio
Indagando più a fondo, è stato scoperto che prodotti software-as-a-service sono di gran
Statistiche di adozione as-a-Service per tipo di servizio lunga la scelta principale nelle selezioni as-a-service dell’organizzazione intervistata, con
(N=1766)
l’80% degli intervistati che indica di utilizzare un prodotto Saas. Il 23% afferma di aver
adottato alcuni tipi di offerte infrastructure-as-a-service, e il 14% ha implementato un
SaaS 80% prodotto platform-as-a-service.

IaaS 23%

PaaS 14%

0% 20% 40% 60% 80%

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Figura 6: Tipo di implementazione dell’infrastruttura locale attuale IL VIAGGIO CONFUSIONARIO VERSO IL CLOUD PRIVATO
Quale tipo di ambiente di infrastruttura gestisci? Per capire dove si trovano le persone nel proprio viaggio verso il cloud privato e per
(N=1135)
misurare la relativa comprensione di ciò che si intende con cloud privato, abbiamo posto
agli intervistati una serie di domande per ottenere queste informazioni. Per iniziare,

52% abbiamo chiesto esattamente che cosa gestiscono al momento. La Figura 6 rivela che
il 52% degli intervistati gestisce un cloud privato, il 37% gestisce un cloud ibrido e solo
Infrastruttura cloud
locale privata l’11% considera i propri ambienti locali del tipo tradizionale. Si prega di notare che non
abbiamo incluso gli sviluppatori in questa statistica.

37% Tuttavia, disaggregare questi risultati per ruolo rivela alcune differenze di opinione.
Cloud ibrido (combinazione Qui, soltanto il 46% dei decision-maker IT crede di avere un cloud privato, comparato
di cloud privati e cloud
pubblici locali) al 58% degli amministratori dell’infrastruttura. La maggior parte di questa differenza è
rappresentata dal fatto che il 45% dei decision-maker IT creda di lavorare con un cloud
ibrido, in contrapposizione al 29% degli amministratori dell’infrastruttura (Figura 7).
11%
Infrastruttura cloud Perché questa discrepanza? Riteniamo che abbia più a che fare con il modo in cui le
locale non privata
persone definiscono i propri servizi cloud, inclusi gli strumenti Saas, più degli altri.
Ovunque in questo rapporto abbiamo usato come esempio Office 365 e continueremo
a farlo. Sembra come se CIO e altri decision-maker fossero più inclini a definire le
applicazioni SaaS come appartenenti a un cloud ibrido. Ovviamente, questo è solo
un modo di interpretare questi risultati. Inoltre è totalmente possibile che le persone
definiscano i propri ambienti avendo in mente pensieri ambiziosi. Ciò significa, che
Figura 7: Architettura dell’infrastruttura del data center
stanno applicando la struttura di stato che desiderano per il futuro all’implementazione
Quale tipo di ambiente di infrastruttura gestisci? attuale. Oppure, potrebbero semplicemente avere una comprensione incompleta di ciò
(N=1135)
che si intende con il termine cloud privato.

Decision-maker IT Infrastruttura C’è ancora di più in merito alla storia relativa alle statistiche sul cloud privato. Pensavamo
che le cifre riportate fossero realmente molto alte, poiché il 52% degli intervistati totali

Infrastruttura cloud 9% credeva di avere un cloud privato. Il termine cloud privato implicava alcune capacità
locale non privata 14% specifiche:

Infrastruttura cloud 46% • Funzionalità self-service


locale privata 58%
• Automazione e orchestrazione tramite API
Cloud ibrido (combinazione di cloud 45%
privati e cloud pubblici locali) 29% • Scalabilità dinamica
0% 15% 30% 45% 60%
• Chargeback o visualizzazione della capacità di fondo
ITDM Infrastruttura

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Fino a quale grado i tuoi attuali ambienti locali del data center La Figura 8 fornisce una panoramica del modo in cui gli intervistati vedono i propri
presentano le seguenti caratteristiche? ambienti di lavoro in relazione a ognuna di queste caratteristiche. Diventa chiaro che
le persone ancora sopravvalutano i propri data center locali. Il 52% degli intervistati
Siamo molto vicini o Ci stiamo arrivando Non abbiamo questo afferma di gestire un ambiente cloud privato o un ambiente cloud ibrido. Ma per ogni
l’abbiamo pienamente localmente o stiamo
implementato solo iniziando caratteristica principale di un cloud privato, soltanto dal 23% al 31% degli intervistati
Figura 8 afferma di esservi vicino o di averla, lasciando un divario significativo tra quanto
Tutti gli intervistati affermato e la realtà. Questa potrebbe essere più una questione semantica quando si
(N=1036)
tratta di agire, ma rende più difficile accertare se le persone comprendono realmente che
Funzionalità self-service cosa si intende con “cloud privato”.

Automazione e Volevamo capire i personaggi che si trovano dietro a coloro che hanno percezioni
orchestrazione/API
“gonfiate” del proprio ambiente. Prima di guardare i dati, ritenevamo che i soggetti
Scalabilità dinamica
dell’infrastruttura avrebbero fornito una valutazione più realistica su cosa il proprio

Chargeback o visualizzazione
ambiente può o non può fare. Ci sbagliavamo. La Figura 9 e la Figura 10 mostrano due
della capacità di fondo viste aggiuntive di questa statistica.
0% 25% 50% 75% 100%

Innanzitutto, prendiamo in considerazione soltanto gli intervistati dell’infrastruttura IT per


vedere che cosa può realmente fare la loro infrastruttura attuale. Per ognuna di queste
Figura 9
caratteristiche, soltanto dal 23% al 31% di questi intervistati afferma che il proprio ambiente
Personale dell’infrastruttura
attuale ha completamente o ha principalmente improntato questa caratteristica.
(soltanto intervistati dell’infrastruttura; N=438)

Funzionalità self-service
Successivamente, abbiamo riesaminato le risposte dei decision-maker IT e abbiamo visto
28% 51% 21%
che soltanto dal 18% al 21% afferma di avere la convinzione che i propri ambienti soddisfino
Automazione e
orchestrazione/API 26% 46% 27% i requisiti delle caratteristiche del cloud privato. Ciò porta a una o due conclusioni:

Scalabilità dinamica 28% 44% 29% • I decision maker IT o sono più onesti nel valutare le proprie capacità, o sono più
consapevoli di ciò che rende un cloud privato rispetto a quanto non siano gli
Chargeback o visualizzazione
della capacità di fondo
29% 45% 26% amministratori dell’infrastruttura. Per coloro che rientrano in questa categoria,
0% 25% 50% 75% 100% consigliamo che sia i decision-maker, sia gli amministratori adottino la stessa
lunghezza d’onda in relazione alle caratteristiche primarie del cloud privato e
sviluppino una visione condivisa per giungervi al fine di massimizzare l’efficacia
Figura 10
delle proprie operazioni IT.
Decision-maker IT
(soltanto decision-maker IT; N=574) • I decision-maker IT non sono pienamente consapevoli di cosa possono e
Funzionalità self-service 18% 56% 26% non possono fare le proprie infrastrutture e, come tali, le valutano in modo
meno accurato dei professionisti dell’infrastruttura. Questo è un caso in cui
Automazione e
orchestrazione/API 18% 52% 30% consigliamo, ancora, che i decision-maker collaborino con gli amministratori IT per
assicurarsi di comprendere che cosa può e non può fare la propria infrastruttura.
Scalabilità dinamica 17% 50% 33%
È particolarmente difficile quando i decision-maker non hanno la comprensione
Chargeback o visualizzazione 21% 51% 28% totale di ciò che hanno poiché ciò può causare che decisioni future vengano prese
della capacità di fondo
sulla base di informazioni inaccurate.
0% 25% 50% 75% 100%

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Capacità del data center

Progetto attivo Non abbiamo ancora adottato Non abbiamo alcun piano di adozione
o HCI già adottata l’infrastruttura iperconvergente, di un’infrastruttura iperconvergente
ma siamo disposti a farlo

Figura 11 Figura 12
Self-service Automazione e orchestrazione
(soltanto non sviluppatori; N=1451) (soltanto non sviluppatori; N=1409)

14% 14%
Non abbiamo questo localmente Non abbiamo questo localmente
o stiamo solo iniziando
21% 21%
o stiamo solo iniziando
27% 26%

48% 46%
Ci stiamo arrivando 59% Ci stiamo arrivando 52%
55% 50%

Siamo molto vicini o l’abbiamo


38% 40%
Siamo molto vicini o l’abbiamo
pienamente implementato 20% pienamente implementato 27%
17% 24%
0% 15% 30% 45% 60% 0% 15% 30% 45% 60%

Figura 13 Figura 14
Scalabilità dinamica Chargeback o visualizzazione della capacità di fondo
(soltanto non sviluppatori; N=1424) (soltanto non sviluppatori; N=1367)

12% 13%
Non abbiamo questo localmente Non abbiamo questo localmente
21% 25%
o stiamo solo iniziando o stiamo solo iniziando
28% 30%

43% 51%
Ci stiamo arrivando 49% Ci stiamo arrivando 49%
45% 46%

45% Siamo molto vicini o l’abbiamo 36%


Siamo molto vicini o l’abbiamo
pienamente implementato 30% pienamente implementato 26%
26% 25%

0% 15% 30% 45% 60% 0% 15% 30% 45% 60%

Infrastruttura iperconvergente su cloud privato


Una delle domande chiave a cui volevamo rispondere in questo sondaggio ruotano attorno a se le organizzazioni che hanno adottato
un’infrastruttura iperconvergente sono state capaci o meno di maturare sostanzialmente i propri ambienti data center. Sebbene sia
impossibile affermare definitivamente che l’infrastruttura iperconvergente è stata un catalizzatore per la maturità del data center, possiamo
affermare che coloro che hanno adottato o stanno adottando un’infrastruttura iperconvergente sono sostanzialmente davanti ai loro pari
non iperconvergenti.

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Della Figura 11 alla Figura 14 sono mostrate le quattro
caratteristiche chiave necessarie per considerare un
ambiente un cloud privato. In ogni caso, quelli che o hanno
adottato o sono nel processo di adozione dell’infrastruttura

Figura 15: Scelta dell’architettura cloud per ottenere esiti specifici iperconvergente sono molto avanti al resto.

Quale architettura cloud senti che soddisfa meglio le seguenti esigenze? Per esempio, in termini di scalabilità dinamica, il 45%
(N=2144) di coloro che lo hanno adottato o intendono adottarlo
dicono di essere o molto vicino o di aver implementato
Cloud privato Il cloud pubblico e privato Cloud pubblico
lo risolvono ugualmente completamente questa capacità, in contrasto a coloro
dal 26% al 30% di coloro che non lo hanno adottato.

Tempo di accesso al mercato C’è un’ampia differenza e questo tipo differenza è


34% 51% 15%
per nuove implementazioni apparentemente in tutte e quattro le caratteristiche.
Prestazioni 36% 52% 12%
Qui ciò che abbiamo appreso è che le aziende interessate
Elasticità 32% 51% 18% all’infrastruttura iperconvergente sembrano essere molto
indietro nella strada di creazione di cloud privati.
Scalabilità 32% 51% 17%

Maggiore efficienza operativa 34% 52% 14% PREFERENZE SULL’ARCHITETTURA DEL


Gestibilità delle infrastrutture 37% 50% 13% CLOUD
Nella Figura 15, noterete che il cloud privato batte il cloud
Disponibilità 32% 52% 16%
pubblico in ogni area in cui agli intervistati viene richiesto
Protezione da attacchi dannosi e quale ambiente soddisfa al meglio le proprie necessità.
49% 42% 9%
violazioni simili
La sicurezza e la protezione dagli attacchi dannosi sono
Sicurezza del patrimonio di dati dell’azienda 54% 36% 10%
straordinari, le persone ritengono di essere più sicure
Maggiore visibilità di tutto il patrimonio proteggendosi da sole rispetto a con un fornitore di cloud.
di dati dell’azienda 37% 50% 13%

Riduzione del costo totale di proprietà 34% 50% 16% Ciò è realmente importante. Il cloud pubblico da sono
0% 25% 50% 75% 100% non sconfigge nulla. Leggiamo rapporti di ogni tipo sul
fatto che i cloud pubblici siano l’unico futuro possibile per
Cloud privato Il cloud pubblico e privato lo risolvono ugualmente Cloud pubblico
molte organizzazioni IT, è chiaro che innanzitutto c’è da
superare completamente l’inerzia. Le organizzazioni non
commerciano semplicemente nei propri ambienti locali per
le soluzioni del cloud pubblico al ritmo che potete aspettarvi.

Già.

Ci sono molti modi di interpretare questo grafico. La


comparazione diretta fra pubblico e privato ignora
quell’ampia fetta intermedia di persone che afferma di

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credere che le soluzioni del cloud pubblico e privato si
rivolgono allo stesso modo alle necessità specifiche.
Sarebbe scorretto affermare che il 64% degli intervistati
crede che il cloud pubblico sia una scelta adatta per
Figura 16: Scelta dell’architettura cloud per ottenere esiti specifici (vista alternativa)
migliorare le prestazioni del carico di lavoro (52% + 12%).
Quale architettura cloud senti che soddisfa meglio le seguenti esigenze? Non solo sarebbe scorretto affermare che l’88% afferma
(N=2144)
che il cloud privato è una scelta solida si soddisfare le
Cloud privato Cloud pubblico necessità di prestazioni.

Qui c’è un altro modo di considerare le scelte delle persone,


82% il che rende chiaro che il cloud privato resta una preferenza
Elasticità
68% per un certo numero di intervistati. Nella Figura 16 abbiamo
83% aggiunto il valore “risolvere ugualmente” sia sulle statistiche
Scalabilità
68% sul cloud pubblico che su quelle sul cloud privato. Maggiore
84% è il divario tra le due linee, maggiore è il disaccordo relativo
Disponibilità
68% all’adeguatezza di tale tipo di cloud particolare da usare per
84% raggiungere esiti certi.
Riduzione del costo totale di proprietà
66%
Per quanto riguarda l’elasticità, l’82% preferisce ancora
Tempo di accesso al mercato 85%
per nuove implementazioni 66% il cloud privato, ma il 68% afferma di preferire il cloud
pubblico. È chiaro che c’è un vasto consenso sul fatto che
86%
Maggiore efficienza operativa il cloud pubblico non è adatto per un patrimonio di dati
66%
altamente sensibili. Il novanta per cento degli intervistati
87%
Gestibilità delle infrastrutture sono a proprio agio nel conservare questo tipo di dati in un
63%
cloud privato, ma soltanto il 46% degli intervistati pensano
Maggiore visibilità di tutto il 87%
patrimonio di dati dell’azienda 63% la stessa cosa in relazione al cloud pubblico.

88% Queste informazioni sono realmente importanti, pertanto


Prestazioni
64%
guardiamo i risultati per ruolo in cui c’è una differenza
90% significativa tra il modo in cui gli intervistati in diversi
Sicurezza del patrimonio di dati dell’azienda
46%
ruoli organizzativi vedono questa questione. Ci sono due
Protezione da attacchi dannosi 91% settori chiave in cui ci sono differenze tra il modo in cui
e violazioni simili 51%
le persone in diversi ruoli percepiscono quale architettura
0% 25% 50% 75% 100%
di cloud è migliore per una caratteristica particolare:
Cloud privato Cloud pubblico Sicurezza e operabilità generale, che include prestazioni
così come la facilità di gestirle, scala e prontezza per le
nuove implementazioni del carico di lavoro.

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 13


Quale architettura cloud senti che soddisfa meglio le seguenti esigenze?

Cloud privato Cloud pubblico

Figura 17 Figura 18
Sicurezza del patrimonio di dati dell’azienda Protezione da attacchi dannosi e violazioni simili

89% 90%
Decision-maker IT Decision-maker IT
52% 59%

Infrastruttura 90% Infrastruttura 90%


e supporto e supporto
45% 48%

Sviluppatori e supporto 92% Sviluppatori e supporto 92%


alle applicazioni 41% alle applicazioni 46%

0% 25% 50% 75% 100% 0% 25% 50% 75% 100%

Figura 19 Figura 20
Gestibilità delle infrastrutture Maggiore efficienza operativa

85% 85%
Decision-maker IT Decision-maker IT
69% 69%

89% Infrastruttura 87%


Infrastruttura
e supporto
e supporto
57% 62%

86% Sviluppatori e supporto 87%


Sviluppatori e supporto
alle applicazioni alle applicazioni 68%
64%

0% 25% 50% 75% 100%


0% 25% 50% 75% 100%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 14


Quale architettura cloud senti che soddisfa meglio
le seguenti esigenze? (cont.) Come potete vedere nella Figura 17 e nella Figura 18, gli sviluppatori sono molto meno
entusiasti riguardo all’abilità del cloud pubblico di rivolgersi alle questioni di sicurezza
Cloud privato Cloud pubblico
rispetto a quanto non siano i decision-maker IT. C’è una differenza dal 10% al 13% tra le
due coorti, gli sviluppatori sono apparentemente molto più prudenti rispetto ai CIO. Ciò
Figura 21
potrebbe essere perché gli sviluppatori devono vivere e respirare la sicurezza in ciò che
Prestazioni stanno creando oggi e hanno familiarità con le trappole.
82%
Decision-maker IT
71%

84%
Ci sono due settori chiave in cui ci
Infrastruttura
e supporto
64% sono differenze tra il modo in cui le
Sviluppatori e supporto 81% persone in diversi ruoli percepiscono
alle applicazioni 70%
quale architettura di cloud è migliore
per una caratteristica particolare:
0% 25% 50% 75% 100%

Figura 22
sicurezza e operabilità generale.
Elasticità
Non è una sorpresa che gli amministratori dell’infrastruttura hanno un’opinione più bassa
87%
Decision-maker IT di come può essere gestito bene il cloud pubblico in comparazione ai decision-maker. Gli
70%
amministratori dell’infrastruttura, per loro natura, spesso si concentrano sull’infrastruttura

88% locale. Questo è uno scenario in cui “ciò che sai” può prevalere sulla realtà in alcuni
Infrastruttura
e supporto 60% aspetti. Dall’altro lato, è completamente possibile che i professionisti dell’infrastruttura,
avendo dovuto affrontare troppi progetti di integrazione del cloud pubblico, infine dicano
Sviluppatori e supporto
89% “non è semplice”.
alle applicazioni 63%
Dal lato delle prestazioni, è altresì evidente che gli amministratori dell’infrastruttura sono
0% 25% 50% 75% 100%
meno innamorati del cloud pubblico rispetto a quanto non siano i decision-maker. Inoltre,
riteniamo che ciò rimandi a quello che le persone fanno quotidianamente. Parte del loro
Figura 23 lavoro è quello di ottenere ogni IOPS de un array di memoria, con regolazioni che non
Tempo di accesso al mercato per nuove implementazioni esistono nel cloud pubblico.
84%
Decision-maker IT
69%

Infrastruttura 88%
e supporto
61%

Sviluppatori e supporto 84%


alle applicazioni 68%

0% 25% 50% 75% 100%

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Dove preferisci memorizzare i seguenti tipi di informazioni?

USA EMEA APJ

Figura 24 Figura 26
Registrazioni finanziarie Proprietà intellettuale

14%
16%
Cloud pubblico 12%
Cloud pubblico 13%
18%
19%

71%
64%
Ambiente locale/cloud privato 71%
Ambiente locale/cloud privato 68%
62%
58%

15%
20%
Entrambi vanno bene/cloud ibrido 17%
Entrambi vanno bene/cloud ibrido 19%
20%
22%
0% 20% 40% 60% 80%
0% 20% 40% 60% 80%

Figura 25 Figura 27
Informazioni di identificazione personale E-mail

12% 26%
Cloud pubblico 10% Cloud pubblico 19%
17% 28%

74% 49%
Ambiente locale/cloud privato 73% Ambiente locale/cloud privato 58%
63% 46%

14% 25%
Entrambi vanno bene/cloud ibrido 18% Entrambi vanno bene/cloud ibrido 23%
20% 26%
0% 20% 40% 60% 80% 0% 20% 40% 60% 80%

Conservare dati sensibili nel cloud pubblico: APJ guida il mondo


È stato scritto molto riguardo a se conservare o meno certi tipi di dati nel cloud pubblico, con le opinioni che variano ampiamente
a seconda di prospettiva, costo e altri fattori. Abbiamo chiesto agli intervistati di condividere con noi i propri pensieri in merito alla
conservazione di certi tipi di dati e se hanno preferenze riguardo alla conservazione dei dati in un data center locale, nel cloud pubblico
o se fossero ugualmente a proprio agio con entrambi i target. Abbiamo ottenuto risultati affascinanti che sembra dimostrino alcune
differenze regionali quando si tratta di avere fiducia nel cloud pubblico.

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Dove preferisci memorizzare i seguenti tipi di informazioni? (cont.)
Per esempio, APJ è decisamente avanti rispetto a Stati Uniti ed EMEA, nel proprio livello
di comfort nel conservare i dati sensibili sul cloud pubblico, mentre EMEA è rimasta
USA EMEA APJ indietro. Ciò può essere dovuto a una certa diffidenza Europea di alcuni fornitori e al
modo in cui generalmente gestiscono i dati e alla diffidenza delle leggi sulla privacy
Figura 28 negli Stati Uniti. Indipendentemente dal motivo, il risultato finale è che gli intervistati
Informazioni sanitarie EMEA sono più a loro agio con le implementazioni di cloud privati rispetto a quelle di
cloud pubblici.
17%
Cloud pubblico 12%
22%

63%
APJ è decisamente davanti a
Ambiente locale/cloud privato
53%
68%
Stati Uniti ed EMEA, nel proprio
Entrambi vanno bene/cloud ibrido
20%
20%
livello di comfort nel conservare
0% 20%
26%
40% 60% 80%
i dati sensibili sul cloud pubblico,
mentre EMEA è rimasta indietro.
Figura 29
Informazioni sui pagamenti (numeri delle carte di credito) Dalla Figura 24 alla Figura 30, si prega di notare che, in ogni caso, gli intervistati APJ

12% valutano il cloud pubblico in modo più favorevole rispetto alle controparti di US ed
Cloud pubblico 11% EMEA. Alcuni divari sono meno visibili, come la registrazioni finanziarie, ma altri divari
18%
sono molto più ovvi, come le informazioni di pagamento. Tuttavia, in quasi tutti i casi,
71% gli intervistati APJ hanno indicato di essere a proprio agio o con il cloud pubblico o con
Ambiente locale/cloud privato 71%
62% quello privato per i dati sensibili. Non importa in che modo disaggregate i numeri, per
le persone APJ è più facile mettere i dati nel cloud, almeno per quanto riguarda la loro
17%
Entrambi vanno bene/cloud ibrido 17% preoccupazione in merito alla loro sensibilità.
20%
0% 20% 40% 60% 80%

Figura 30
Altri dati riservati
11%
Cloud pubblico 9%
16%

69%
Ambiente locale/cloud privato 72%
64%

20%
Entrambi vanno bene/cloud ibrido 19%
19%

0% 20% 40% 60% 80% Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 17
Nel tuo ambiente si è verificato uno dei seguenti problemi? Feedback degli intervistati: Sfide relative al cloud pubblico e privato:
In tal caso, quale ambiente? Feedback regionale

USA EMEA APJ Ci sono momenti in cui le risposte a un sondaggio ti fanno guardare indietro e realizzare
che cosa sta accadendo. Parte di questo sondaggio ruotava attorno al richiedere agli
intervistatori se avevano sperimentato questioni particolari nei servizi sul cloud pubblico,
Figura 31 nell’ambiente cloud privato o entrambi. Certamente, abbiamo consentito agli intervistati
Perdita di dati di affermare che non avevano mai sperimentato tale questione particolare in ogni
ambiente. Abbiamo chiesto agli intervistati di dirci se avevano sperimentato perdita di
21%
Cloud pubblico 11% dati, violazioni della sicurezza, spese impreviste o altre sfide. In generale, le risposte di
18%
coloro provenienti da Stati Uniti o APJ si sono tracciati gli uni gli altri. Non ci sono molte
32% variazioni tra le due regioni. Per esempio, se guardate la Figura 31, potete vedere che
Ambiente locale/cloud privato 25%
35%
gli intervistatori di Stati Uniti e APJ hanno sperimentato un evento di perdita dei dati nei
propri diversi cloud.
17%
Si sono verificati in
16%
entrambi gli ambienti Ma, quando si tratta di EMEA, le cifre sono molto diverse e ciò è tracciato su ogni
21%
punto di dati in questa domanda. Gli intervistati di EMEA hanno segnalato che è meno
30%
Non lo abbiamo sperimentato
49%
probabile che abbiano sperimentato un problema di perdita dei dati in entrambi gli
in entrambi gli ambienti
26% ambienti. Ora, guardate dalla Figura 32 alla Figura 37, e appare evidente che questo
0% 10% 20% 30% 40% 50% paradigma di segnalazione è uno schema. Non sappiamo se gli intervistati EMEA hanno
semplicemente un’infrastruttura che è sostanzialmente più affidabile e semplice da
gestire rispetto al resto del mondo o se c’è qualsiasi altra ragione che vedremmo come
Figura 32 una differenza consistente nel modo in cui EMEA ha risposto a questa domanda.
Violazione della sicurezza

18%
Cloud pubblico 12%
22%

34%
Ambiente locale/cloud privato 26%
33%

17%
Si sono verificati in
15%
entrambi gli ambienti
18%

31%
Non lo abbiamo sperimentato
in entrambi gli ambienti
48%
27%

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 18


Nel tuo ambiente si è verificato uno dei seguenti problemi? In tal caso, quale ambiente? (cont.)
USA EMEA APJ

Figura 33 Figura 34
Spese impreviste Supporto o servizio clienti di scarsa qualità

20% 26%
Cloud pubblico 13%
Cloud pubblico 10%
20% 22%

31% 26%
Ambiente locale/cloud privato 25% Ambiente locale/cloud privato 22%
33% 29%

26% 22%
Si sono verificati in
Si sono verificati in 16%
17% entrambi gli ambienti
entrambi gli ambienti
22% 24%

24% Non lo abbiamo sperimentato


25%
Non lo abbiamo sperimentato in entrambi gli ambienti 49%
in entrambi gli ambienti
48%
25% 25%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
0% 10% 20% 30% 40% 50%

Figura 35 Figura 36
Disponibilità o tempi di attività scarsi Problema di governance o compliance

24% 19%
Cloud pubblico 13%
Cloud pubblico 9%
21% 21%

29% 29%
Ambiente locale/cloud privato 23%
Ambiente locale/cloud privato 22%
31%
31%

21%
22% Si sono verificati in
Si sono verificati in 17%
entrambi gli ambienti 19% entrambi gli ambienti
23%
23%

31%
Non lo abbiamo sperimentato
26% Non lo abbiamo sperimentato
in entrambi gli ambienti
51%
in entrambi gli ambienti 47%
26%
26%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
0% 10% 20% 30% 40% 50%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 19


Nel tuo ambiente si è verificato uno dei seguenti problemi? In tal caso, quale ambiente? (cont.)
USA EMEA APJ

Figura 37 Figura 38
Problemi continui di manutenzione Difficoltà con le competenze IT

18% 19%
Cloud pubblico 10% Cloud pubblico 10%
19% 17%

32% 29%
Ambiente locale/cloud privato 28% Ambiente locale/cloud privato 24%
35% 33%

24%
28% Si sono verificati in
Si sono verificati in 17%
16% entrambi gli ambienti
entrambi gli ambienti 27%
22%
29%
23% Non lo abbiamo sperimentato
Non lo abbiamo sperimentato in entrambi gli ambienti
50%
in entrambi gli ambienti
46%
23%
24%
0% 10% 20% 30% 40% 50%
0% 10% 20% 30% 40% 50%

Figura 39
Difficoltà di scalatura dell’infrastruttura

18%
In generale, le risposte di coloro
Cloud pubblico 7%
19%
provenienti da Stati Uniti o APJ si
33% sono tracciati gli uni gli altri. Ma,
Ambiente locale/cloud privato 26%
37%
quando si tratta di EMEA, le cifre
Si sono verificati in
entrambi gli ambienti
17%
22%
sono molto diverse e ciò è tracciato
21%

28%
su ogni punto di dati in questa
domanda.
Non lo abbiamo sperimentato
in entrambi gli ambienti
50%
23%
0% 10% 20% 30% 40% 50%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 20


Infrastruttura Siccome le organizzazioni cercano di adottare sistemi di cloud privati per le infrastrutture locali è un segmento naturale di mercato da
prendere in considerazione. Negli ultimi anni, l’iperconvergenza è emersa come risposta solida alle domande attorno al modo in cui

iperconvergente: affrontare la complessità del data center e ridurre il costo degli ambienti dei data center operativi tradizionali.

Prontezza, attitudini HYPERVISOR IN USO

e percezioni
Comprendere l’hypervisor in uso è importante quando si prende in considerazione la prontezza di una soluzione per l’infrastruttura
iperconvergente, poiché non tutte le infrastrutture iperconvergenti supportano tutti gli hypervisor. Detto ciò, la maggior parte delle soluzioni
per infrastrutture iperconvergenti o supportano il grande hypervisor, forniscono il proprio hypervisor, o offrono entrambe le opzioni.

Per questa statistica, scegliamo di includere le risposte soltanto da coloro identificati come coloro che supportano direttamente il proprio
ambiente virtuale. Ciò che non è stato sorprendente è che il 70% degli intervistati sta gestendo VMware vSphere, con Microsoft Hyper-V
utilizzato dal 53% degli intervistati. Dopo ciò, il supporto dell’hypervisor è un po’ inferiore. Come variante KVM altamente personalizzata,
abbiamo incluso l’AHV di Nutanix come parte della famiglia di hypervisor, con i tre membri primari che godono del 20% combinato delle
azioni di mercato.

Figura 40: hypervisor in uso Figura 41: Percentuale di server virtualizzati

Quali hypervisor gestite oggi nel vostro ambiente Di tutti i server x86 che possono essere virtualizzati
locale? nel vostro ambiente locale, quale percentuale è stata
(soltanto amministratori della virtualizzazione; N=128) virtualizzata fino a oggi?
(soltanto amministratori della virtualizzazione; N=130)

VMware vSphere 70%


0% 5%
Microsoft Hyper-V 53%
Da 1% a 10% 4%
KVM, RHEV,
o Nutanix AHV
20%
Da 11% a 20% 6%
Xen 13%
Da 21% a 30% 12%
Altri hypervisor 3%
server
Da 31% a 40% 13%
0% 20% 40% 60% 80%

Da 41% a 50% 12%

Da 51% a 60% 11%

Da 61% a 70% 8%

Da 71% a 80% 9%

Da 81% a 90% 8%

Da 91% a 99% 10%

100% 2%
0% 5% 10% 15% 20%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 21


Figura 42: Adozione dell’infrastruttura iperconvergente PENETRAZIONE DELLA VIRTUALIZZAZIONE
Quali sono le tue idee riguardo all’adozione di un’infrastruttura iperconvergente? La virtualizzazione è un elemento fisso dell’infrastruttura iperconvergente. Senza un
(esclude gli sviluppatori; N=1088)
ambiente virtuale, non riuscirete a fare molto con l’iperconvergenza. Come potete
vedere nella Figura 41, il livello di virtualizzazione nelle organizzazioni degli intervistati è
23% piuttosto vario. Il cinque percento indica di non aver virtualizzato per niente e il 2% indica
Progetto attivo o HCI di essere completamente virtuale.
già adottata

ADOZIONE DELL’INFRASTRUTTURA IPERCONVERGENTE


44% In questo sondaggio, abbiamo chiesto agli intervistati di fornire i propri pensieri
Non abbiamo ancora sull’infrastruttura iperconvergente. Nella Figura 42, si prega di notare che il 23% degli
adottato HCI, ma siamo
disposti a farlo intervistati o ha adottato l’infrastruttura convergente o sta lavorando attivamente con
un fornitore per considerarne l’adozione. Il trentatré percento degli intervistati indica che

33%
non hanno piani o interesse reali nell’infrastruttura iperconvergente. Il quarantaquattro
percento afferma di non avere piani attuali, ma di non opporsi all’adozione
Non abbiamo attualmente
nessun piano di adozione di HCI dell’iperconvergenza.

Si prega di notare che, per questa risposta, abbiamo escluso le risposte da persone
che hanno indicato di non sapere che cosa sia l’infrastruttura iperconvergente. Inoltre,
abbiamo rimosso le risposte dagli sviluppatori per questa domanda, poiché questi
intervistati spesso non sono informati del processo decisionale relativo all’architettura
Figura 43: Adozione dell’infrastruttura iperconvergente per regione
del data center.
Quali sono le tue idee riguardo all’adozione di un’infrastruttura iperconvergente?
(per regione; N=1088)
ADOZIONE DI HCI PER REGIONE
USA EMEA APJ
Quando analizzato per regione, è evidente che gli Stati Uniti sono marginalmente avanti
al resto del mondo in termini di interesse nell’infrastruttura iperconvergente. EMEA
26% è in parte innanzi agli altri. Tuttavia, non c’è nulla di radicale in questo risultato che
Progetto attivo o HCI
20% sembrerebbe indicare che l’iperconvergenza affronta sfide serie in qualsiasi parte del
già adottata
22%
mondo. La Figura 43 fornisce un’analisi disaggregata per regione.
44%
Non abbiamo ancora adottato
44%
HCI, ma siamo disposti a farlo
45%

30%
Non abbiamo attualmente
36%
nessun piano di adozione di HCI
33%
0% 13% 25% 38% 50%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 22


ESITI PREVISTI O SPERIMENTATI
CON UN’INFRASTRUTTURA
IPERCONVERGENTE
Come vedete nella Figura 44, i benefici chiave realizzati
Figura 44: Esiti previsti o sperimentati con un’infrastruttura iperconvergente
dalle implementazioni dell’infrastruttura iperconvergente
Quali sono i vantaggi principali che avete ottenuto, o che vi aspettate di ottenere
è l’efficienza operativa. Potreste aspettarvi che l’efficienza
implementando a breve termine un’infrastruttura iperconvergente?
(N=729)
operativa possa presentarsi sotto molte forme.
Un’ipotesi che volevamo testare per questo sondaggio
Migliorare operativa l’efficacia 27% è se l’infrastruttura iperconvergente può avere o meno
un impatto sul numero di ore lavorative settimanali
Ridurre i costi 26%
delle persone. La Figura 46 fornisce un’istantanea
Migliorare la scalabilità 24% di alcuni risultati interessanti. Per questo grafico,
abbiamo usato una metodologia leggermente diversa.
Migliorare dei dati l’efficacia 22%
Invece di raggruppare gli adottanti reali con coloro che
Migliorare il servizio di assistenza e il supporto 21% hanno progetti di iperconvergenza nei lavori, abbiamo
Miglioramenti nelle prestazioni
20% disaggregato gli adottanti reali e abbiamo raggruppato
delle applicazioni
gli adottati previsti nel pool globale di intervistati non
Ridurre il tempo per le attività di 19%
infrastruttura, integrazione adottanti. La ragione era quella di vedere se adottanti e
Accelerare i tempi di implementazione 19% non adottanti avessero schemi di lavoro diversi. Abbiamo
rilevato che li hanno.
Migliorare le attività di backup/ripristino 18%
e/o di disaster recovery
Distribuire più facilmente un
ambiente cloud privato
16%

Aumentare l'agilità del provisioning delle VM 14%

Ridurre la formazione necessaria 13%

Consentire la ridistribuzione del 12%


personale per le attività più critiche
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 23


Figura 45: Esiti previsti o sperimentati con un’infrastruttura iperconvergente
I benefici chiave
Quali sono i vantaggi principali che avete ottenuto, o che vi aspettate di ottenere realizzati dalle
implementando a breve termine un’infrastruttura iperconvergente?
(N=924) implementazioni
USA EMEA APJ dell’infrastruttura
28%
iperconvergente è
Ridurre i costi
24%
28%
l’efficienza operativa.
25%
Migliorare operativa l’efficacia 25%
33% Per regione, ci sono alcune differenze interessati nei
24% benefici percepiti dell’iperconvergenza. In particolare,
Migliorare dei dati l’efficacia 19%
25%
in APJ hanno aspettative molto più elevate quando si

24%
tratta di migliorare l’efficienza operativa e la scalabilità
Migliorare la scalabilità 19% dell’ambiente data center. Inoltre, in APJ sono meno inclini
29%
a vedere l’iperconvergenza come un veicolo per migliorare
24%
Migliorare il servizio di assistenza e il supporto 19% l’agilità di provisioning delle VM.
18%

Miglioramenti nelle prestazioni 21%


delle applicazioni 18%
19%

21%
Accelerare i tempi di implementazione 19%
18%

20%
Ridurre il tempo per le attività di
infrastruttura, integrazione 17%
25%

19%
Migliorare le attività di backup/ripristino
e/o di disaster recovery 16%
18%

18%
Aumentare l'agilità del provisioning delle VM 14%
8%

14%
Distribuire più facilmente un 17%
ambiente cloud privato 15%

12%
Ridurre la formazione necessaria 12%
11%

Consentire la ridistribuzione del 10%


personale per le attività più critiche 11%
12%
0% 10% 20% 30% 40%

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 24


Figura 46: Ore di lavoro settimanali disaggregate per stato L’impatto dell’iperconvergenza sul lavoro settimanale
di adozione dell’infrastruttura iperconvergente
L’infrastruttura attuale funziona bene
Tra gli adottanti reali dell’infrastruttura iperconvergente in questo pool di intervistati, il
In media, quante ore alla settimana lavori?
Costi di acquisizione e 24% continua
implementazione a lavorare oltre 40 ore a settimana. Dei non adottanti, quel valore è del
(N=1088)
36%, più del 50% superiore a quello degli adottanti. Non andremo così oltre da affermare
HCI adottata Disposto ad adottarla o considera di farlo che l’infrastruttura iperconvergente ridurrà definitivamente il numero di ore che dovete
lavorare, ma affermeremo che c’è una correlazione tra le ore lavorate e l’adozione o meno
76% Tempi di implementazione e scompiglio
dell’infrastruttura iperconvergente da parte dell’organizzazione.
Fino a 40 ore a settimana
65%

Più di 40 ore a settimana


24% DISINTERESSE NELL’INFRASTRUTTURA IPERCONVERGENTE
35%
Comprendere i benefici percepiti della tecnologia è importante, ma allo stesso modo
0% 20% 40% 60% 80%
Infrastruttura recentemente migliorata
lo è comprendere le carenze percepite e, con l’iperconvergenza, ci sono alcune ragione
HCI adottata Disposto ad adottarla o considera di farlo chiave per le quali le persone hanno evitato la tecnologia. L’inerzia è la sfida principale.
Il 22 degli intervistati ha ancora cose che, per loro, funzionano bene. Il 19% non ha
tempo per testare nuovi hardware, pertanto rimangono affezionati a ciò che sanno. Il
16% o non comprende o non crede ai benefici promessi dalle implementazioni. Il 14% ha
recentemente aggiornato la propria infrastruttura e il 16% si preoccupa del potenziale di
Figura 47: Motivi principali per la non adozione dell’infrastruttura iperconvergente
un nuovo servizio di interrompere i servizi esistenti.
Quali sono i principali motivi per cui non avete alcun interesse nell’implementare
a breve termine un’infrastruttura iperconvergente? La percezione del costo è un altro fattore. Il 20% si preoccupa dei costi di acquisizione e
(N=359)
di implementazione. Questo è un ritornello comune nei circoli HCI, in particolare quando
L’infrastruttura attuale funziona bene 24%
non è stata completata un’intera analisi TCO. Questo è il problema: molte persone non
Costi di acquisizione e implementazione 20% comprendono in che modo l’infrastruttura iperconvergente ha un impatto sul modello di
Non ne vediamo i vantaggi 19% costo dell’IT. Le persone non si riducono più alla semplice valutazione dei risparmi operativi
Mancano tempo/risorse 16% per compensare le differenze di capitale. Cambia anche il modello continuo di acquisizione.
per una valutazione
Non avete più bisogno di effettuare un grande acquisto in anticipo che deve durare dai tre ai
Tempi di implementazione e scompiglio 15%
cinque
Infrastruttura recentemente anni.
migliorata Invece, il nuovo modello supporta più acquisti continui poiché gli affari hanno
Preoccupazioni riguardo alla resilienza 13%
bisogno della domanda. In sostanza, ottenete la capacità just-in-time e potete effettuare
Spostamento a un ambiente cloud pubblico
La tecnologia deve maturare 13%
acquisti più piccoli e dilazionati. Ciò stravolge i modelli di costo tradizionali, come quelli che
Infrastruttura recentemente migliorata 13% si basano principalmente sul costo per gigabyte per la memorizzazione.
Resistenze a livello di organizzazione/cultura

Resistenze a livello di
13% L’infrastruttura attuale funziona bene
organizzazione/cultura
Disaggregando le informazioni per ruoli si portano alla luce alcune differenze davvero
Preoccupazioni riguardo ai 12%
vincoli con il fornitore nette. Per esempio,
Costi di acquisizione e implementazione degli intervistati preoccupati riguardo alla capacità dell’infrastruttura
Spostamento a un 10%
ambiente cloud pubblico iperconvergente di supportare le applicazioni mission critical, il 76% sono decision-maker.
Supporto per le applicazioni 9% Solo il 24% sono amministratori dell’infrastruttura. Sul rovescio della medaglia di questa
mission-critical
Preferiamo la tecnologia 9% statistica, il 63% degli amministratori dell’infrastruttura preferiscono di intraprendere
“prima della classe”
0% 5% 10% 15% 20% 25% l’approccio migliore mentre soltanto il 38% dei decision.maker lo cita come un blocco
Preferiamo la tecnologia “prima della classe”

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fondamentale nel percorso di adozione dell’infrastruttura
iperconvergente. La Figura 48 fornisce maggiori dettagli
relativi al modo in cui i diversi ruoli vedono gli svantaggi
percepiti della tecnologia.
Figura 48: Motivi principali per la non adozione dell’infrastruttura iperconvergente (per ruolo)
Quali sono i principali motivi per cui non avete alcun interesse nell’implementare
a breve termine un’infrastruttura iperconvergente? Degli intervistati
preoccupati riguardo alla
(per ruolo dell’intervistato; N=359)

capacità dell’infrastruttura
Decision-maker IT Infrastruttura

Supporto per le applicazioni mission-critical 76%


iperconvergente di
24%

60%
L’infrastruttura attuale funziona bene
supportare le applicazioni
Tempi di implementazione e scompiglio
40%

57%
Costi di acquisizione e implementazione mission critical, il 76% sono
Preoccupazioni riguardo alla resilienza
43%
decision-maker. Solo il
Preoccupazioni riguardo ai 57%
vincoli con il fornitore 43%
24% sono amministratori
57% Infrastruttura recentemente migliorata
La tecnologia deve maturare
43% dell’infrastruttura.
56%
Infrastruttura recentemente migliorata
44% Successivamente, volevamo vedere se fossero presenti
Spostamento a un ambiente cloud pubblico
56% differenze regionali tra coloro che non hanno interesse
44% Resistenze a livello di organizzazione/cultura
nell’implementare l’infrastruttura iperconvergente. Come
53%
Resistenze a livello di organizzazione/cultura
47% potete vedere nella Figura 49, ci sono alcune distinzioni
52% regionali chiave nelle ragioni per le quali certe persone
L’infrastruttura attuale funziona bene
48%
non intendono adottare i progetti di infrastruttura
49%
Costi di acquisizione e implementazione
51% iperconvergente. Per le persone negli Stati Uniti, la spinta

49% chiave, come menzionato precedentemente, è l’inerzia.


Mancano tempo/risorse per una valutazione
51% Negli Stati Uniti, il 27% afferma che ciò che ha funziona
45% mentre il 19% ha recentemente effettuato l’aggiornamento.
Non ne vediamo i vantaggi
55%
Ma, in EMEA, soltanto il 21% e il 10% cita rispettivamente
38% Supporto per le applicazioni mission-critical
Preferiamo la tecnologia “prima della classe”
63% queste due ragioni.
0% 20% 40% 60% 80%
ITDM
Spostamento a un ambiente cloud pubblico
Infrastruttura e supporto Ma, ciò che è realmente interessante è che gli intervistati
APJ sembrano essere meno diffidenti riguardo
all’iperconvergenza rispetto ad altre regioni e hanno le
seguenti preoccupazioni:

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• Hanno grandi preoccupazioni relative a costi di
acquisizione e implementazione rispetto ad altre
Figura 49: Motivi principali per la non adozione dell’infrastruttura iperconvergente (per regione)
regioni. Ciò può segnalare una maggiore sensibilità ai
Quali sono i principali motivi per cui non avete alcun interesse nell’implementare
costi in generale o potrebbe essere che abbiano visto
a breve termine un’infrastruttura iperconvergente?
(per regione; N=359)
altri a implementare la tecnologia e non riuscire a
risparmiare ciò che avevano previsto di risparmiare.
USA EMEA APJ
• Inoltre, gli intervistati APJ hanno anche citato

27% preoccupazioni riguardo alla resilienza superiori


L’infrastruttura attuale funziona bene 21% rispetto a quelli di altre regioni. Potrebbero non credere
23%
20%
alle pretese dei fornitori relative alla resilienza. Inoltre,
Costi di acquisizione e implementazione 16% si manifesta nelle preoccupazioni degli intervistati APJ
26%
relative a se è possibile che l’HCI possa supportare
18%
Tempi di implementazione e scompiglio 14% l’applicazione Tier 1 (12%).
12%
17% • Le preoccupazioni di un blocco del fornitore (15%)
Infrastruttura recentemente migliorata 10%
10% e la preferenza di un approccio migliore (13%) sono
16% preoccupazioni molto simili che possono indicare
Non ne vediamo i vantaggi 19%
22% il desiderio di un maggiore controllo sostanziale
16% dell’ambiente di infrastruttura.
Resistenze a livello di organizzazione/cultura 10%
13%
16% CAMBIAMENTI NEL PERSONALE
Mancano tempo/risorse per una valutazione 16%
19% Per le organizzazioni che fanno il salto all’infrastruttura
15% iperconvergente, c’è la possibilità di un cambiamento
La tecnologia deve maturare 13%
10% nel piano per il personale che differisce da quello delle
14% organizzazioni che lavorano con altri tipi di infrastruttura
Preoccupazioni riguardo alla resilienza 8%
20% data center. Abbiamo chiesto a tutti i nostri intervistati di

10% informarci su quale tipo di cambiamento del personale


Preoccupazioni riguardo ai
12% si aspettano di vedere nelle proprie organizzazioni. Ai fini
vincoli con il fornitore
14%
9%
del presente rapporto, il fulcro di questa sezione è quello
Supporto per le applicazioni mission-critical 7% di vedere l’impatto che l’adozione o l’adozione pianificata
12%
hanno sulle decisioni relative al personale.
7%
Spostamento a un ambiente cloud pubblico 11%
12% In generale, abbiamo scoperto che le organizzazioni
6% che hanno implementato o stanno implementando
Preferiamo la tecnologia “prima della classe” 10%
12% l’infrastruttura convergente intendono assumere più
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% persone rispetto alle aziende che non stanno attualmente
adottando l’iperconvergenza. L’obiettivo di questi piani
dipende sul tipo di ruolo che la società intende ricoprire.

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Piani per il personale

HCI adottata Disposto ad adottarla o considera di farlo

Figura 50 Figura 51
Tecnici IT generici Analista finanziario
(per stato di adozione di HCI, N=994) (per stato di adozione di HCI, N=981)

8%
Riduzione del personale
12% 9%
Riduzione del personale
11%
Mantenimento degli attuali livelli di 52%
45% personale (nessun cambiamento) 64%
Mantenimento degli attuali livelli di
personale (nessun cambiamento) 59%
41%
Aumento del personale
43% 27%
Aumento del personale
30% 0% 15% 30% 45% 60% 75%
0% 15% 30% 45% 60% 75%

Figura 52 Figura 53
Amministratore di memorizzazione Amministratore della virtualizzazione
(per stato di adozione di HCI, N=996) (per stato di adozione di HCI, N=982)

Riduzione del personale 14% 11%


Riduzione del personale
10% 9%

Mantenimento degli attuali livelli di 46% Mantenimento degli attuali livelli di 40%
personale (nessun cambiamento) 61% personale (nessun cambiamento) 59%

40% 49%
Aumento del personale Aumento del personale
29% 32%
0% 15% 30% 45% 60% 75% 0% 15% 30% 45% 60% 75%

È evidente dalla Figura 50 alla Figura 57 che gli adottanti riguardo all’iperconvergenza, infatti, stanno pianificando di aumentare i
livelli di personale anche in aree che verranno sostituite dall’iperconvergenza, come la memorizzazione. Tenete a mente che non tutte
le organizzazioni sostituiranno completamente il proprio ambiente tradizionale con l’iperconvergenza, pertanto sarebbe ragionevole
pensare che potrebbero avere bisogno di ulteriori risorse di memorizzazione per supportare altri ambienti.

Ma c’è un dato eloquente anche in queste cifre. Considerate ancora le statistiche relative all’amministratore di memorizzazione. Sebbene
il 40% degli adottanti, contrariamente al 29% dei non adottanti, intenda aumentare i livelli del personale del magazzino, il 14% degli

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Piani per il personale (cont.)

HCI adottata Disposto ad adottarla o considera di farlo

Figura 54 Figura 55
Gestione applicazioni Cloud pubblico
(per stato di adozione di HCI, N=993) (per stato di adozione di HCI, N=974)

9%
9% Riduzione del personale
Riduzione del personale 8%
7%

Mantenimento degli attuali livelli di 44%


Mantenimento degli attuali livelli di 49%
personale (nessun cambiamento) 56%
personale (nessun cambiamento) 59%

47%
43% Aumento del personale
Aumento del personale 36%
33%
0% 15% 30% 45% 60%
0% 15% 30% 45% 60%

Figura 56 Figura 57
Sicurezza Sviluppo di applicazioni
(per stato di adozione di HCI, N=1001) (per stato di adozione di HCI, N=991)

9% 11%
Riduzione del personale Riduzione del personale
8% 8%

Mantenimento degli attuali livelli di 36% Mantenimento degli attuali livelli di personale 43%
personale (nessun cambiamento) 51% (nessun cambiamento) 57%

55% 46%
Aumento del personale Aumento del personale
41% 35%

0% 15% 30% 45% 60% 0% 15% 30% 45% 60%

adottanti pianifica di ridurre i livelli del personale del magazzino, contrariamente a soltanto il 10% dei non adottanti. Pertanto, alcuni
adottanti vedono che potrebbero essere in grado di ridurre la competenza di memorizzazione e di allocare le risorse per il personale in
altre aree. Le due aree che beneficeranno una crescita significativa rispetto a quelle dei non adottanti sono tecnici IT generici e analisti
finanziari, che sono due aree fondamentali per gli sforzi innovativi di trasformazione digitale.

Inoltre, noterete che quella del personale di sicurezza è un’area che può maturare crescita. Infatti, è chiaramente il battistrada nelle
tipologie di risorse del personale che le organizzazioni in generale pianificano di assumere negli anni a venire.

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Strumenti e Acquisire consapevolezza riguardo a quale tipo di strumenti e applicazioni venga utilizzato dalle organizzazioni intervistate fornisce
spunti relativi al modo in cui sentono riguardo al cloud e a cose come gli strumenti open source. Abbiamo posto agli intervistati una

applicazioni serie di domande riguardanti gli strumenti che stanno usando per imparare diverse cose:

per l’azienda
• Come indicatore aggiuntivo nel data center globale e nella maturità operativa

• Le tipologie di strumenti di sviluppo in uso oggi

• Un tentativo di scoprire un futuro possibile per i sistemi di database locali tradizionali

In questa sezione scoprirete che cosa abbiamo scoperto.

STRUMENTI DI GESTIONE DELLA CONFIGURAZIONE


Ci sono molti diversi modi di considerare l’adozione di strumenti. Per determinare un livello di maturità in quest’area richiede della
semplice matematica. Se l’intervistato sta gestendo uno strumento di gestione della configurazione, sarà considerato maturo in
quest’area. Se non ha tale strumento o non sa se sta gestendo questo strumento, in questo ambito è carente di maturità.

La Figura 58 fornisce una vista di un aspetto della maturità operativa IT: se l’organizzazione dell’intervistato sta usando o meno
questo strumento di gestione della configurazione. Per questa risposta, abbiamo lasciato le risposte che indicavano di non sapere
se stanno gestendo tale strumento.

Figura 58: Utilizzo dello strumento di gestione della configurazione (per stato di adozione di HCI)

Stai usando o prevedi di usare strumenti di gestione della configurazione nella tua
organizzazione?
(N=1894)

Nessuno strumento di Non lo usa o non


gestione della configurazione sa se lo usa

Progetto attivo o HCI già adottata

Non abbiamo ancora adottato HCI,


ma siamo disposti a farlo

Non abbiamo attualmente nessun


piano di adozione di HCI

0% 25% 50% 75% 100%

Utilizza uno strumento di gestione della configurazione


Non lo usa o non sa se lo usa

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Adozione del database

Una delle ipotesi che volevamo esaminare in questo


sondaggio è se gli intervistati stavano cambiando o
meno le proprie abitudini in relazione ad alcune delle
Figura 59: Piattaforme di database in uso oggi proprie applicazioni. Per esempio, consideravano in

Quali piattaforme di database sono in uso nella tua azienda oggi? misura maggiore strumenti open source o basati sul
(N=1867) cloud rispetto a servizi di proprietà locali tradizionali? Qui,
una delle aree di maggiore interesse è la piattaforma di
Microsoft SQL Server 57% database scelta per supportare l’azienda.

Oracle 50%

MySQL 27% È affascinante vedere che


DB2 11% coloro che hanno adottato
PostgreSQL 10% l’iperconvergenza sono
Azure SQL Database 10% anche sempre più interessati
Database relazionale Amazon
(RDS, redshift)
9% nelle piattaforme di database
MongoDB 8% che potrebbero essere meno
SAP HANA 8% comuni rispetto agli usuali
Database non relazionale Amazon
(DynamoDB, ElastiCache, Nettuno)
5%
prodotti Tier 1.
Redis 5%
Comprendere che potrebbe esserci più di una piattaforma
Cassandra 5%
in uso, abbiamo chiesto agli intervistati di informarci su
Elastisearch 3% quali piattaforme sono in uso oggi, i risultati relativi sono

Azure Cosmos DB 3% mostrati nella Figura 59. Ciò che non sorprende è che
attualmente Microsoft SQL Server e Oracle stanno avanti
0% 15% 30% 45% 60%
agli altri, con MySQL open source al terzo posto a distanza
dagli altri.

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La Figura 60 vi fornisce una panoramica sulle informazioni

Figura 60: Piattaforme di database in uso oggi (Per stato di adozione di HCI) relative all’adozione attuale del database come una
funzione di interesse dell’organizzazione nell’infrastruttura
Quali piattaforme di database sono in uso nella tua azienda oggi?
iperconvergente. È affascinante vedere che coloro che
(per adozione di HCI; N=1321)
hanno adottato l’iperconvergenza sono anche sempre più
Progetto attivo Non abbiamo ancora adottato Non abbiamo alcun piano di adozione
o HCI già adottata l’infrastruttura iperconvergente, di un’infrastruttura iperconvergente
interessati nelle piattaforme di database che potrebbero
ma siamo disposti a farlo essere meno comuni rispetto agli usuali prodotti Tier 1.

21%
Microsoft SQL Server
32%
47% ADOZIONE DEL DATABASE:
23%
TENDENZA POTENZIALE
Oracle 46%
Abbiamo posto un quesito complementare relativo a
31%
27% quale piattaforma di database si aspettano di utilizzare
MySQL 43% tra 24 mesi. Una delle opzioni che abbiamo fornito è
30%
30%
stata “Non faremo alcun cambiamento riguardo alla
Azure SQL Database 43% piattaforma”. Per un grafico complementare, abbiamo
27%
rimosso le risposte degli intervistati che indicavano che
38%
PostgreSQL 38% non avrebbero effettuato cambiamenti.
23%
31%
Database relazionale Amazon
(RDS, redshift) 21%
47%
Tra questi piani di cambiare
DB2
25%
45% piattaforma, è evidente che
30%
39% quelli relativi ai database
SAP HANA 34%
27% locali possono risentirne,
37%
MongoDB
22%
42%
mentre i sistemi di database
Redis 32%
51%
cloud si svilupperanno,
17%

Database non relazionale Amazon 44% almeno in generale.


(DynamoDB, ElastiCache, Nettuno) 39%
17%
36%
Cassandra 36%
27%
53%
Elastisearch 27%
20%
33%
Azure Cosmos DB 46%
21%
0% 15% 30% 45% 60%

 Progetto attivo o HCI già adottata  


Sta considerando l’adozione di HCI Nessun piano di adozione di HCI

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Figura 61: Cambiamenti segnalati nell’adozione anticipata della piattaforma di database Il risultato è un grafico degli intervistati che pianificano
Cambiamenti nell’adozione di database tra 24 mesi di avere alcun tipo di cambiamento sull’adozione della
(soltanto sviluppatori; soltanto coloro che intendono effettuare un cambiamento; N=404)
piattaforma di database. Tra questi piani di cambiare
piattaforma, è evidente che quelli relativi ai database locali
Microsoft SQL Server -8% possono risentirne, mentre i sistemi di database cloud
Oracle -9% si svilupperanno, almeno in generale. Inoltre sembra che

MySQL
MySQL sarà soppiantato da PostgreSQL e le persone
-9%
espanderanno il proprio uso di open source.
DB2 -11%
MongoDB -21% Tenete a mente che il grafico mostra una percentuale di
Azure SQL Database 18% cambiamento e ci sono alcuni numeri relativamente piccoli

PostgreSQL 20% per alcuni dei grandi mover. Per esempio, l’adozione di
Elastisearch può aumentare del 46%, ma era soltanto al
SAP HANA -11%
3% per iniziare e ancora, ciò mostra un cambiamento
Database relazionale Amazon (RDS, redshift) 35%
per gli intervistati che lavorano in organizzazioni che
Redis -22% intendono fare adattamenti alla piattaforma di database.
Cassandra -5% Inoltre, notate che, per questa statistica, abbiamo limitato
Elastisearch 46% la serie di risposte per includere soltanto gli sviluppatori,
Database non relazionale Amazon
(DynamoDB, ElastiCache, Nettuno)
35% che ritengono di avere il miglior impulso sulle piattaforme

Azure Cosmos DB -10% di database che le proprie organizzazioni utilizzeranno


negli anni a venire.
-25% 0% 25% 50%

CONTAINER
Si è discusso in merito alla tecnologia dei container
Figura 62: Statistiche di adozione del container per anni. Sebbene l’adozione stia aumentando, il 72%
Avete adottato i container? degli intervistati non ha ancora iniziare una serie di
(solo infrastruttura e sviluppatori; N=1403) processi di adozione. Il 28% si trova a un certo livello
dell’implementazione con il 13% che ha iniziato a lavorare
Stiamo lavorando con Abbiamo già adottato i
un fornitore con l’intento container, ma soltanto al di con un fornitore con un intenzione attiva di effettuare
Non abbiamo attualmente fattivo di implementare fuori dell’IT (in base alla linea di
l’implementazione. Il 15% ha adottato la tecnologia per
nessun piano di adozione i container reparto aziendale, per esempio)
di container container in alcune parti della propria organizzazione,
sia per il dipartimento IT centrale, tramite una linea di
business esterna all’IT, sia per entrambi.
47% 25% 13% 9% 2% 4%

Stiamo esaminando la Abbiamo già adottato Abbiamo già adottato


possibilità di adottare i container, ma solo i container all'interno
i container e stiamo nell’IT e al di fuori dell’IT
esaminando le varie
scelte

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 33


Passaggio In un’era in cui organizzazioni mondiali cercano di fare leva su combinazioni del cloud pubblico e privato, c’è un nuovo modo di pensare
all’IT. Nutanix sta costruendo la piattaforma Enterprise per il presente e per il futuro. Per saperne di più su Nutanix e scoprire in che modo

successivo potete ridurre i costi dell’infrastruttura fino al 60%, visitate il sito Nutanix.com/tco.

Appendice A: Insieme, Nutanix e ActualTech Media hanno definito l’obiettivo globale di questo sondaggio e di paesi target specifici, inclusi Stati Uniti,
Australia, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea, Singapore, Spagna e Regno Unito. Per ottenere risposte, abbiamo lavorato

Metodologia con un fornitore di panel per sondaggi e abbiamo identificato i diversi profili per i quali vogliamo raccogliere risposte alle domande del
sondaggio. Questi profili includono:
di sondaggio
e demografia • Decision-maker IT

• Professionisti dell’infrastruttura IT

• Sviluppatori

Abbiamo creato una quota target per alcune di queste categorie in ogni paese. Da qui, abbiamo racchiuso ogni paese in una regione più
ampia e abbiamo concentrato i nostri sforzi nell’apprendere le tendenze di data center che si verificano a livello regionale. Queste regioni
sono Stati Uniti, EMEA e Asia/Pacifico/Giappone (APJ). Ove opportuno, per ogni paese in ogni regione, avevamo la versione in inglese del
sondaggio tradotta nelle lingue locali per aumentare il potenziale di ottenimento di buoni dati.

Il sondaggio includeva diversi controlli di qualità dei dati previsti per garantire che gli intervistati soddisfacessero criteri definiti e fossero
sufficientemente rilevanti per la materia in questione. Dopo l’iniziale raccolta dei dati, che ha portato 2.801 risposte che hanno superato
filtri di base, ne abbiamo eliminate ulteriori 657 a causa di risposte incoerenti, lasciando un totale di 2.144 risposte globali, che sono un
set di dati sufficiente che può fornire una conoscenza importante di temi ampi nel settore.

Stato del data center aziendale 2018 | actualtechmedia.com | 34


Figura 64 PRECISAZIONI
Ruolo dell’intervistato Come in tutti i sondaggi non esiste un errore dello 0%. Abbiamo investito tempo e sforzi
(N=2144)
per avvicinarci il più possibile all’assenza di errore, ma ci sarà sempre dell’imprecisione in

34%
alcuni degli elementi di dati soggiacenti per tutta una serie di motivi: forse una domanda
non è stata tradotta bene in una lingua specifica, forse un intervistato ha interpretato
Decision-maker IT
una domanda in modo diverso rispetto a un altro intervistato o forse qualcuno ha fatto il
sondaggio di fretta senza prestare particolare attenzione a ogni domanda. Questi sono
alcuni dei fattori che possono avere un impatto sui risultati soggiacenti. Tuttavia, abbiamo

35% fiducia sul fatto che la dimensione del nostro set di dati riduce molte di queste questioni.

Professionisti delle Inoltre, ove è stato chiaro dai risultati che un certo segmento del pool di intervistati non
infrastrutture
aveva compreso una domanda, abbiamo limitato manualmente il set di intervistati per
una domanda particolare per includere soltanto gli intervistati per i quali siamo sicuri che
avessero la conoscenza e l’esperienza di fornire informazioni accurate. Dov’è avvenuto
30% ciò lo abbiamo annotato.
Sviluppatori e supporto
alle applicazioni È importante tenere a mente che questo sondaggio è stato effettuato in un dato momento
e pertanto riflette le visioni, le opinioni e la conoscenza di un totale di 2.144 persone nel
mondo in tale momento. Tenendo a mente ciò, saremo esitanti nell’effettuare giudizi
radicali per il mercato sulla base di ciò che ammonta a un punto dati unico. Ciò detto,
faremo affermazioni certe sulla base dei risultati di questo sondaggio. Queste affermazioni
Figura 63
potrebbero non essere in linea con le opinioni o l’esperienza di ogni lettore.
Zona dell’intervistato
(N=2144) Inoltra, si prega di notare che le definizioni fanno la differenza. Alcune persone non
considerano strumenti come Office 365 come “cloud,” o potrebbero non considerare
37% servizi come Dropbox o OneDrive quando sentono il termine “cloud,” poiché associano
Stati Uniti il termine con Amazon, Azure o simili. Ciò può creare alcune variazioni in quelli che
potrebbero essere considerati i risultati previsti. Ove necessario, abbiamo cercato di
lavorare sulla questione.

38% Infine, le risposte che abbiamo raccolto portano tutte la prospettiva dei singoli intervistati,
EMEA ognuno con la propria conoscenza e le proprie opinioni. La conoscenza e le opinioni delle
persone possono cambiare nel tempo e non ci aspetteremo qualcosa di diverso dalle
persone che hanno completato il sondaggio che ha generato questo rapporto.

24%
APJ

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Figura 65

Tipo di organizzazione dell’intervistato

Servizi alle aziende


17% 9% (contabilità, consulenza legale, ecc.)
Servizi alle aziende
17% 9% 6% Edilizia/Progettazione
(contabilità, consulenza legale, ecc.)

6% Edilizia/Progettazione
Istruzione (College/Università)
Istruzione (College/Università)
Finanza / Servizi finanziari
3%
3%
Finanza / Servizi
(banche, finanziari
investimenti, assicurazioni)
(banche, investimenti, assicurazioni)

4% 4%
Governo
Governo (stato/provincia/contea/
(stato/provincia/contea/
comune/altri
comune/altri enti locali)
enti locali)
7%
7% Sanità
4% 4% Sanità
Informatica
Informatica
4% 3% Produzione
4% 3% Produzione
Media (radio/tv, spettacoli, editoria, siti

5% 5% web, siti di social network, ecc.)


Media (radio/tv, spettacoli, editoria, siti

5% 5% web,
Vendita siti di social network,
al dettaglio/all'ingrossoecc.)

4% Telecomunicazioni / Servizi Internet / Web Hosting


Vendita al dettaglio/all'ingrosso
Trasporti e logistica
4% Telecomunicazioni / Servizi Internet / Web Hosting
Altro
10% 19% Trasporti e logistica
Tutti gli altri
Altro
10% 19% Tutti gli altri

Tutti gli altri


.2% .2%
1,8% 1,8%

Prodotti
Prodotti di consumo
di consumo confezionati
confezionati

1,6% 1,6% 2,6%


2,6% Istruzione (scuola
Istruzione dell’obbligo/primaria/secondaria)
(scuola dell’obbligo/primaria/secondaria)
Intrattenimento / Tempo libero / Viaggi
Intrattenimento / Tempo libero / Viaggi
Governo (federale/nazionale)
Governo (federale/nazionale)
1,2% 2,4% Scienze della vita (biotecnologie, prodotti
farmaceutici, ecc.)vita (biotecnologie, prodotti
1,2% 2,4% Scienze della
Organizzazioni
farmaceutici, nonecc.)
lucrative

Organizzazioni
Petrolio e gas non lucrative
Settore immobiliare
Petrolio e gas
1,9% 1,9% Servizi pubblici
Settore immobiliare
1,9% 1,9% VAR/distributore/rivenditore/MSP
Servizi pubblici

VAR/distributore/rivenditore/MSP
1,1% 1,9%

1,1% 1,9%
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