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BRET HART

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Stampede Wrestling e New Japan Pro Wrestling (1976–1984)[modifica | modifica wikitesto]

Trainer e promoter, è Stu Hart ad introdurre il figlio Bret nel mondo del wrestling. Il primo approccio
avvenne nel seminterrato dell'abitazione di Calgary: qui, nell'agosto del 1969, la leggenda canadese ha
edificato una piccola palestra, ribattezzata Dungeon("Prigione sotterranea"). Bret, assieme agli otto fratelli,
vi apprese i primi rudimenti del mestiere e le tante mosse di sottomissione di cui, alcuni anni dopo, diverrà
maestro. Il Dungeon passerà alla storia per aver tenuto a battesimo molte future stelle del wrestling
canadese, e non soltanto. Tra i numerosi discepoli della famiglia Hart si contano infatti Roddy Piper, Jake
"The Snake" Roberts, "Superstar" Billy Graham, Chris Benoit, Chris Jericho e Edge. Nonostante l'aspirazione
del giovane Bret fosse quella di sfondare nel mondo del cinema, in qualità di regista, l'ambiente familiare
ed il fatto di vivere immerso a stretto contatto con questa disciplina spinsero il promettente rampollo della
famiglia Hart a tentare l'avventura nel mondo del pro-wrestling. L'esordio avvenne nel 1976 alla Stampede
Wrestling, federazione gestita sempre dal padre Stu. Bret disputò il primo match all'età di 16 anni, dopo un
intenso periodo di training, durante il quale era stato affidato alle cure di Mr. Hito e Mr. Sakurada. Dai due
wrestler di origine giapponese Bret apprese la tecnica di base e il modo di porsi dentro e fuori dal ring.
Negli anni successivi, Hart continuò a lottare in Canada, facendo esperienze anche in Giappone (al seguito
dell'amico Dynamite Kid) ed ai Caraibi, presso la federazione del celebre Carlos Colon. Qui conquistò anche
il primo titolo, arrivato nel 1978: il WWC Carribbean Tag Team Title. Rientrato alla Stampede, Bret divenne
in pochi anni l'elemento di punta. Si laureò infatti due volte British Commonwealth Mid-Heavyveight
Champion e cinque volte International Tag Team Champion (quattro col fratello Keith, una con Leo Burke).
Nel periodo che Bret trascorse alla Stampede, dal 1978 al 1984, riuscì a diventare anche sei volte North
American Heavyveight Champion. Memorabili ed emozionanti furono i feud che lo videro coinvolto con
avversari come Leo Burke e Bad News Allen. Le difficoltà finanziarie costrinsero tuttavia la federazione di
Calgary a chiudere i battenti nei primi anni ottanta. Bret, che in Canada era già una celebrità, non era
sfuggito però all'interesse di un importante estimatore: Vince McMahon jr., che decise di offrirgli un
ingaggio nella World Wrestling Federation.

World Wrestling Federation[modifica | modifica wikitesto]

Hart Foundation (1984–1991)[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Hart Foundation.

Gli inizi di Bret presso la federazione di Stamford non furono incoraggianti. Timido ed introverso, in
perenne disagio davanti a microfoni e telecamere, il giovane Hart faticò non poco a far emergere il proprio
talento. Dopo aver tentato senza successo di interpretare la gimmick del cowboy, come ultima chance gli fu
proposto di mettersi in coppia con Jim Neidhart, futuro cognato di Bret, soprannominato The Anvil
("L'incudine"). Quella che pareva una scelta di ripiego finì per rivelarsi una strepitosa opportunità di
carriera. Sotto la guida dell'eccentrico manager Jimmy Hart, prese forma infatti la Hart Foundation. Bret e
Jim passeranno alla storia come uno dei migliori tag-team di sempre, grazie ad uno stile di lotta che univa
l'agilità e la tecnica di Hart, con la potenza esplosiva e la brutalità di Neidhart. La coppia heel si distinse
anche per la tenuta da combattimento: l'originario costume azzurro-nero verrà infatti sostituito da un
completo nero-rosa, che caratterizzò l'intera carriera di entrambi i wrestler. La Hart Foundation si aggiudicò
il primo titolo di coppia nel 1987, sconfiggendo a Tampa Bay i British Bulldogs (team composto da Davey
Boy Smith e Dynamite Kid). La vittoria arrivò per merito di Jimmy Hart: il vulcanico manager arrivò infatti a
corrompere l'arbitro del match, Danny Davis.

La rivincita ebbe luogo nel corso della terza edizione di WrestleMania, in un six men tag team match. Da
una parte i British Bulldogs e Tito Santana, dall'altra la Hart Foundation e Dangerous Danny Davis,
squalificato per due anni da arbitro e pronto ad intraprendere la carriera di wrestler. La vittoria andò al
team heel: Bret e Jim conservarono le cinture per nove mesi. Una sconfitta maturata in estate contro i
Rougeau Brothers fu revocata a tavolino, poiché ottenuta con una scorrettezza commessa ai danni di Bret,
colpito col megafono di Jimmy Hart da Raymond Rougeau.

La perdita dei titoli si materializzò invece ad opera degli Stike Force (Tito Santana e Rick Martel). Nel
frattempo, arrivarono le alleanze con Honky Tonk Man Wayne Ferris e The Hammer Greg Valentine, che
porteranno alla costituzione della Hart Family: questa può essere considerata il prototipo di quella che in
futuro verrà chiamata stable. La rottura con Jimmy Hart avvenne quando il manager vendette la title shot
spettante alla Hart Foundation, destinandola ai rivali storici dei Rougeau Brothers. Ma l'ex mentore ed
alleato non accettò il divorzio dai due, e si vendicò aiutando i Demolition, detentori delle cinture di coppia,
sia a Summerslam '88 sia ad un Saturday Night Main Event. La Hart Foundation a suo modo si vendicò di
Jimmy Hart e dei Rougeau superandoli in diversi incontri. Nell'edizione di Summerslam dell'89 ebbero una
nuova opportunità per le cinture di coppia, contro i Brainbusters, ma vennero sconfitti anche stavolta.

Tuttavia, a Summerslam novanta, Bret e Jim affrontarono nuovamente i Demolition (Ax, Smash e Crush) in
un 2 out of 3 falls match, e grazie alla collaborazione dei Legion of Doom riuscirono a conquistare le cinture
di coppia per la seconda volta in carriera, che manterranno per i successivi otto mesi. Il loro regno si
interromperà a Wrestlemania VII, il 24 marzo del 1991, ad opera dei Nasty Boys in seguito ad un finale
controverso, che vide Jerry Saggs colpire Neidhart col megafono di Jimmy Hart, che aveva assunto nel
frattempo la procura del nuovo team heel. La sconfitta pose, di fatto, termine all'esperienza della Hart
Foundation. Mentre Bret era ormai pronto per intraprendere la carriera di solista, avendo visto crescere il
suo personaggio in termini di carisma ed abilità tecniche, Jim si limiterà al ruolo di commentatore
televisivo, non riuscendo ad imporsi senza il suo celebre compagno di coppia nelle vesti di lottatore.

Conquista dell'Intercontinental Championship (1991–1992)[modifica | modifica wikitesto]

Bret venne subito promosso come primo sfidante per la corona intercontinentale, detenuta da Mr. Perfect
Curt Hennig. Lo scontro avvenne a SummerSlam 1991, pay-per-view estivo che in quell'edizione fece tappa
a New York. Davanti ai suoi genitori, Stu ed Helen, Bret ottenne uno strepitoso successo per merito della
Sharpshooter, presa di sottomissione che Bret trasformerà in un marchio di fabbrica.
Il primo regno da campione intercontinentale si interruppe tuttavia due giorni prima della Royal Rumble
1992, quando venne sconfitto da The Mountie Jacques Rougeau nel corso di un house show. A causa di un
infortunio, Bret fu sostituito da Rowdy Roddy Piper nel re-match sancito in ambito del ppv, che vide
prevalere proprio l'atleta di origini scozzesi. Hart, rimessosi dai problemi di salute che lo avevano tenuto
lontano dalle scene per alcune settimane, sfidò subito Piper a WrestleMania VIII. Il match, caratterizzato da
una grande psicologia, fu giocato tutto sul rispetto reciproco che univa i due contendenti, conosciutisi ai
tempi della Stampede, dove Piper era stato allievo anni prima. La vittoria andò a Bret Hart, sanguinante,
per merito di un repentino roll-up. L'abbraccio finale Bret ed il suo avversario apparve come un ideale
passaggio di consegne dal vecchio leone scozzese al giovane e talentuoso amico. Bret difese in seguito la
cintura dagli assalti di Shawn Michaels, in un Ladder Match disputato in WWF, nel corso di un house show:
fu proprio Hart, che si era specializzato in questa stipulazione nel periodo canadese, ad introdurre il nuovo
format. Il secondo regno da campione intercontinentale ebbe tuttavia un epilogo tanto ricco di suspense
quanto spettacolare: Bret fu infatti costretto a mettere in palio la sua cintura contro il cognato British
Bulldog, nell'edizione 1992 di SummerSlam. Il match si disputò a Londra, nella straordinaria cornice del
Wembley Stadium, che fece registrare la presenza record di ottantamila spettatori. Al termine di un
combattimento eccellente, uno dei migliori nella carriera di entrambi i wrestler e di tutti i tempi, fu l'idolo
di casa Smith ad aggiudicarsi la contesa. La stretta di mano conclusiva e l'abbraccio tra Bret, suo cognato e
la moglie Diana, consacrarono ugualmente Hart a nuovo beniamino indiscusso di tutte le platee.

WWF World Heavyweight Championship (1992–1996)[modifica | modifica wikitesto]

Bret Hart come campione WWF (1992)

L'impressione suscitata nel management di Stamford e nello stesso Vince McMahon per l'eccellente prova
nel main event di SummerSlam convinsero la federazione a puntare forte su di lui. In una fase storica
durante la quale Hulk Hogan sembrava intenzionato al ritiro e la stella di The Ultimate Warrior aveva
smesso di brillare, Hart rappresentava il volto nuovo, il futuro idolo trainante dei fan. Ric Flair, campione
WWF in carica, subì in quelle settimane un infortunio all'orecchio: costretto ad assentarsi dalle scene per
qualche tempo, Flair aveva bisogno di un sostituto. Hart sfidò Flair in una serie di house show in match
terminati per squalifica o countout a favore di uno e dell'altro e vinse il suo titolo del mondo il 12 ottobre al
Saskatchewan Place di Saskatoon. La popolarità di Bret raggiunse subito vette inaspettate. Dopo una lunga
gavetta, Hart aveva imparato a perfezionare il suo personaggio, acquisendo una formidabile mic-skill.
Anche il merchandising dei suoi prodotti procedeva a gonfie vele: Bret era ormai divenuto l'idolo delle
nuove e vecchie generazioni di fan. Gli occhiali da sole rosa, che un tempo utilizzava per nascondere il suo
volto troppo timido all'occhio indiscreto delle telecamere, divennero un simbolo di riconoscimento ed un
premio ambito per i sostenitori più giovani, che Bret non mancava di omaggiare prima di ogni match.
Amatissimo dal pubblico e rispettato dai colleghi, Hart difese il titolo nei mesi successivi contro numerosi
avversari, tutti sconfitti con la mossa conclusiva diventata un suo marchio di fabbrica: la Sharpshooter. Alle
Survivor Series sconfisse l'Intercontinental Champion Shawn Michaels. Quando sulla sua strada si parò
tuttavia il gigantesco Yokozuna, la striscia vincente di Bret si interruppe bruscamente. Hart fu infatti
sconfitto nel main event di WrestleMania IX, disputato al Caesar's Palace di Las Vegas, in seguito ad
un'interferenza del manager giapponese Mr. Fuji. Il successivo ingresso in scena di Hulk Hogan, in difesa di
Bret, portò ad un match improvvisato tra lui e Yokozuna, che fu lo stesso Hogan ad aggiudicarsi, assieme al
titolo di campione assoluto. Nei mesi successivi, Hart si concentrò caparbiamente sull'obiettivo di
riconquistare il titolo. Vince McMahon avrebbe voluto che Hogan perdesse il titolo contro Hart in un match
a SummerSlam, ma Hogan rifiutò di perdere in modo pulito contro Hart perché non era convinto dell'idea di
affrontare un altro face e preferì, per non danneggiare la propria immagine, cedere il titolo a un monster
heel come Yokozuna, per poi lasciare la WWF subito dopo. Nel 1993 Bret si aggiudicò il primo torneo King
of the Ring trasmesso in televisione, sconfiggendo nella stessa serata Razor Ramon, Mr. Perfect e Bam Bam
Bigelow. Durante la cerimonia d'incoronazione, Bret venne attaccato da Jerry "The King" Lawler. Lo scontro
ufficiale tra i due ebbe luogo a SummerSlam, dove Lawler finse un infortunio, facendo combattere al suo
posto Doink the Clown. Smascherato l'inganno da parte del presidente federale Jack Tunney, Bret
intraprese finalmente il match contro Lawler, vinse ma l'arbitro gli revocò la vittoria per aver trattenuto
l'avversario nella Sharpshooter anche dopo la fine dell'incontro.

Bret Hart, insieme al fratello Owen

Bret Hart insieme a Jim "The Anvil" Neidhart

Alle Survivor Series del 1993, Bret fu accompagnato dai fratelli Owen, Bruce e Keith nella sfida contro
Shawn Michaels e The Knights. Nel corso del match, Bret causò involontariamente l'eliminazione di Owen,
che reagì in malo modo all'episodio spintonandolo ed insultandolo. Sembra l'inizio di una faida interna alla
famiglia, che Bret stronca però sul nascere convincendo Owen a mettere da parte i suoi dissapori. Lo
strappo parve ricucito del tutto quando, appena qualche mese dopo, ancora Bret ed Owen decisero di
unirsi in coppia contro i Quebecers, per conquistare le cinture di tag-team nel corso della Royal Rumble'94.
Bret, tuttavia, si infortunò al ginocchio nel corso della contesa, e l'arbitro decretò la vittoria a favore dei
campioni in carica. Owen divenne una furia nei confronti del fratello, reo di non avergli dato il cambio, e
colpì violentemente Bret alla gamba infortunata. Fu l'inizio di una memorabile guerra tra fratelli, destinata
a protrarsi nei mesi successivi e a calamitare l'interesse del pubblico. Quella stessa sera, ad ogni modo, Bret
partecipò e vinse ex aequo con Lex Luger la rissa reale vera e propria, nonostante i guai al ginocchio. A
WrestleMania X sarebbe stato Luger ad affrontare per primo il campione in carica Yokozuna e colui che
sarebbe uscito vincitore avrebbe infine sfidato Bret nel main event. In attesa di conoscere il suo avversario
per il titolo di campione WWF, Bret dovette però affrontare il fratello Owen, nella resa dei conti da tempo
programmata fra i due. A sorpresa, fu proprio il più giovane degli Hart ad aggiudicarsi il successo, al termine
di un match estremamente tecnico e tra i migliori della storia della federazione. Qualche ora dopo,
comunque, Bret affrontò e sconfisse Yokozuna: nel precedente match, il gigante polinesiano aveva prevalso
su Lex Luger grazie alla squalifica decretata dallo special referee, Mr. Perfect. In questo modo, Bret si laureò
per la seconda volta WWF Champion.

Ma la faida con Owen, vincitore nel frattempo del King of the Ring '94, era ancora in pieno svolgimento. I
due fratelli si affrontarono nuovamente a Summerslam in un cage match: stavolta anche il titolo del mondo
detenuto da Bret fu messo in palio. Owen scelse come guardaspalle Jim Neidhart, che aveva così tradito
l'amicizia di Bret. Quest'ultimo si fece accompagnare invece dall'altro cognato Davey Boy Smith. Dopo un
match di rara intensità, con frequenti capovolgimenti di fronte, Bret ottenne la vittoria, riuscendo a
conservare la cintura. Ma Jim Niedhart, scontento per la sconfitta del suo assistito, colpì Bret con violenti
calci all'addome. Insieme ad Owen trascinò Bret dentro la gabbia chiudendo la porta con un lucchetto. Bret
verrà salvato dai suoi familiari e da British Bulldog. La faida durò per un altro po' di tempo, vedendo lo
scontro Bret Hart-British Bulldog da una parte e Owen Hart-Jim Neidhart dall'altra. Ad avere la meglio fu
sempre Bret.

Poi fu chiamato nuovamente a difendere il titolo alle Survivor Series, contro il rientrante Bob Backlund. La
particolare stipulazione, un I Quit Match, prevedeva che l'accompagnatore dello sfidante (Owen per
Backlund, Smith per Bret), gettasse la spugna sul ring per sancire la vittoria del rivale. Nel corso della
contesa, Smith fu messo fuori gioco da Owen. Bret, distratto, venne così intrappolato nella chicken wing, la
crossface modificata che Backlund utilizzò come presa di sottomissione. Owen, piangendo, convinse infine i
genitori a gettare la spugna, decretando la perdita del titolo per Bret.

Hart nel 1995

Alla Royal Rumble del 1995 il canadese affrontò Diesel, campione del mondo che aveva sconfitto Backlund
due giorni dopo Survivor Series, ma l'incontro fini con un doppio no contest per l'interferenza di ben
quattro lottatori (Shawn Michaels, Owen Hart, Bob Backlund e Jeff Jarrett). Si prese la rivincita contro
Backlund a WrestleMania XI, in un altro I Quit Match con arbitro speciale Roddy Piper, usando la stessa
mossa di sottomissione dell'avversario per vincere l'incontro. L'occasione del riscatto del titolo giunse a
Survivor Series, quando Bret riuscì a sconfiggere Diesel in un No Disqualification Match.

La conquista del terzo WWF Championship introdusse un periodo cruciale per la carriera di Hart, che
coincise con alcune delle più importanti rivalità della sua carriera. Il prologo fu rappresentato dalla
vittoriosa difesa del titolo contro The Undertaker, in occasione della Royal Rumble 1996: un match che vide
Bret uscire vittorioso per squalifica, in seguito ad un'interferenza di Diesel. Quella stessa notte, a Fresno,
Shawn Michaels si aggiudicò la rissa reale. HBK divenne pertanto number one contender alla corona
detenuta da Hart, e per l'occasione fu deciso che il main event di WrestleMania XII sarebbe stato un match
a stipulazione speciale: per l'esattezza un Iron Man Match. Le regole prevedevano un combattimento della
durata complessiva di un'ora, al termine della quale il wrestler che aveva ottenuto più schienamenti o
sottomissioni si sarebbe aggiudicato la cintura.

Al termine di uno degli incontri più spettacolari nella storia del wrestling, che si concluse con una
Sharpshooter di Bret ai danni di HBK, l'arbitro Earl Hebner decretò il pareggio. Hart, convinto di conservare
il titolo, era pronto ad abbandonare il ring. Il presidente della federazione Gorilla Monsoon ordinò tuttavia
la prosecuzione del match, con le regole previste dal cosiddetto "sudden death": in altre parole, il primo
atleta che riusciva ad aggiudicarsi un punto portava a casa la vittoria. All'over-time, fu una Sweet Chin
Music di Michaels a stendere definitivamente Bret, sconfitto e beffato. Hart decise pertanto di prendersi
una pausa di riflessione, allontanandosi dalle scene per alcuni mesi. Dietro la sua decisione si celava la beffa
per la conclusione del match a WrestleMania (dell'over-time Hart non ne sapeva nulla), e il malcontento
per i piani della WWF, decisa a lanciare HBK come nuovo top face proprio a scapito di Bret. Ben note erano
le frequenti incomprensioni, spesso sfociate in lite, fra Bret e Shawn nel backstage. Durante il periodo di
assenza, Hart cominciò anche a meditare su un eventuale passaggio alla corte della WCW. Nonostante una
proposta economica molto vantaggiosa della concorrenza, Bret decise di legarsi ancora alla federazione di
Stamford con un contratto ventennale, mostrando la sua profonda riconoscenza verso la compagnia che lo
aveva reso celebre. Intanto, il pubblico nelle arene tornò ad invocare il suo nome.

Reunion della Hart Foundation e Screwjob di Montreal (1996–1997)[modifica | modifica wikitesto]

Bret fece dunque il suo rientro a Survivor Series 1996, accettando la sfida lanciatagli da Stone Cold Steve
Austin, il talento emergente della nuova generazione. Hart si aggiudicò la vittoria, con un finale identico
all'incontro sostenuto con Rowdy Piper quattro anni prima a WrestleMania VIII. Poi indirizzò subito le
proprie mire alla conquista del titolo strappatogli qualche mese prima, ed ora detenuto da Sycho Sid. I due
collidono a In Your House, ma le interferenze di HBK, Stone Cold e British Bulldog impediscono a Bret di
portare a casa la vittoria. L'appuntamento successivo fu la Royal Rumble, che Hart perse per un clamoroso
imbroglio di Stone Cold: eliminato senza essere visto dagli arbitri, e rientrato sul ring per eliminare a sua
volta Hart, ultimo rimasto. Il presidente Monsoon annullò tuttavia il giorno successivo la vittoria di Steve
Austin, nominando number one contender Bret, che avrebbe sfidato HBK (tornato in possesso del titolo
assoluto) nel main event di WrestleMania XIII. Hart già si preparava alla rivincita col rivale storico Michaels,
ma quest'ultimo finse un infortunio e rese il titolo vacante, pur di non restituire il job dell'anno precedente.
Bret, seppur amareggiato dal comportamento di Michaels, riuscì a portare a casa il quarto alloro
sconfiggendo in un Four Corners Match Steve Austin, Vader ed Undertaker: in pratica, gli ultimi tre wrestler
rimasti sul ring assieme a lui nella Royal Rumble. Soltanto la sera dopo, però, Bret perse nuovamente la
cintura a vantaggio di Sycho Sid: decisiva fu l'interferenza di Stone Cold, che colpì alla testa Hart con una
sedia favorendo il successo del rivale.

Bret, assetato di vendetta, sfidò Austin ad un Submission Match da disputarsi a WrestleMania XIII. Ken
Shamrock, ex atleta UFC, fu decretato come arbitro speciale della contesa. Lo straordinario incontro, uno
dei più cruenti e tecnici che siano mai andati in scena, vide Bret prevalere grazie alla Sharpshooter. Stone
Cold non pronunciò mai le parole "I quit" ("Cedo, mi arrendo"), ma svenne per il dolore causatogli dalla
presa di sottomissione, immerso in un lago del suo stesso sangue. Nella stessa sera infierì in più di
un'occasione durante il match valevole per il titolo del mondo tra il detentore Sid e lo sfidante Undertaker.
Favorirà quest'ultimo, che diventò campione WWF per la seconda volta in carriera.

Bret Hart nel 1997

La notte successiva al ppv, nell'episodio di Raw is War, si verificò una svolta clamorosa nel personaggio di
Bret Hart. Questi, indispettito per il tifo contrario del pubblico nel suo match con Austin, pronunciò
un'autentica dichiarazione di guerra contro i fan americani di wrestling. Bret voltò le spalle al suo pubblico,
dando luogo ad un clamoroso turn heel, nella consapevolezza che i gusti della gente erano cambiati. Non
più gli eroi positivi, ma i duri che non rispettano le regole, cominciavano a riscuotere le simpatie popolari.
Bret intervenne quindi nella contesa tra il fratello Owen ed il cognato British Bulldog, divisi in quel periodo
da un'aspra rivalità. Hitman riuscì a ricomporre le loro divergenze, nell'episodio seguente di Raw, e
convinse Owen e Smith ad affiancarlo nella battaglia contro Stone Cold ed i fan americani, a lui ormai ostili.
Dopo alcune settimane, si unirono al terzetto anche Jim Neidhart e Brian Pillman: si assiste così ad una
clamorosa riunione della Hart Foundation. La nuova stable heel proseguì il feud con Steve Austin ed i suoi
alleati, ma Bret non perse di vista l'obiettivo di laurearsi per la quinta volta in carriera campione del mondo.
L'opportunità giunse a Summerslam '97 nel match contro Undertaker. A dirigere la contesa fu incaricato un
arbitro speciale: l'acerrimo rivale di Bret, Shawn Michaels. Nelle fasi finali, Hart era pronto a colpire
Undertaker con una sedia. HBK impedì il gesto, ma ricevette in cambio uno sputo in faccia. Michaels reagì,
ma nel tentativo di colpire Bret con la sedia stese per errore il Deadman al suolo. Michaels, suo malgrado,
decretò lo schienamento in favore di Hart.

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Screwjob di Montreal.

Un episodio cambiò profondamente e positivamente la storia del wrestling ed Hart ne fu l'assoluto


protagonista, seppur inconsapevole.

Il 9 novembre del 1997 a Montreal, Canada, vi fu l'annuale edizione di Survivor Series, classico pay-per-view
della WWE (allora WWF). Nella vicenda, passata alla storia come Screwjob di Montreal, furono coinvolti,
oltre ad Hart, HBK, l'ex arbitro WWE Earl Hebner ed il padrone della federazione Vince McMahon. Il main
event vedeva Hart impegnato nella difesa del WWE Championship contro Michaels. Nel corso del match,
mentre Bret era chiuso nella sua stessa mossa finale, la Sharpshooter, l'arbitro ordinò, su incarico di
McMahon (presente a bordo ring), di far suonare la campana, decretando la sconfitta di Hart per
sottomissione e la conquista del titolo di campione da parte di Michaels. Tutto ciò accadde senza che
l'Hitman avesse mai ceduto. La causa dell'incidente è da ricercarsi nel fatto che Hart aveva firmato un
contratto con la WCW, ai tempi l'unica ed agguerrita competitor della WWF. Per Bret si trattò di una
soluzione obbligata: dopo aver scelto di legarsi a vita alla federazione di Stamford, per un debito di
riconoscenza verso la compagnia che gli aveva regalato successi e notorietà, Vince decise che non poteva
più permettersi il suo oneroso ingaggio. In questo modo, il chairman spinse Hart ad accettare l'offerta che
gli era pervenuta dalla rivale WCW. Il trasferimento di Bret sarebbe avvenuto la sera successiva al ppv, ma
Bret non accettava di perdere davanti al suo pubblico, mentre Michaels non voleva saperne di jobbare in
suo favore. McMahon, nel frattempo, era preoccupato che Hart potesse infangare l'immagine della WWF
portando con sé la cintura e mostrandola a WCW Monday Nitro, lo show di punta della WCW. Le parti si
erano accordate per far terminare il match in squalifica: una soluzione che avrebbe permesso a Bret di
conservare il titolo, con la promessa di renderlo vacante il giorno successivo.

Ma le rassicurazioni fornite da Bret non convinsero il chairman, o forse la paura di andare incontro ad uno
smacco che avrebbe rafforzato ulteriormente l'immagine della WCW a danno della WWF, che attraversava
un periodo di crisi sul piano finanziario e degli ascolti, spinsero Vince a propendere per lo screwjob. La
reazione di Hart fu rabbiosa: derubato davanti ai suoi tifosi e pugnalato alle spalle dal suo ex datore di
lavoro, Bret sputò in faccia a Vince, distruggendo in seguito il tavolo di commento. Mentre era nel suo
spogliatoio, Hart venne raggiunto da McMahon che, accompagnato dal figlio Shane, da Sgt. Slaughter e da
Gerald Brisco, chiese di potergli parlare. Ne scaturì un alterco, al culmine del quale Bret colpì Vince con un
forte pugno al volto. Si concluse così, in modo ignobile e controverso, l'avventura del campione canadese in
WWF. La sera successiva a Raw is War, Owen Hart, British Bulldog, Jim The Anvil Neidhart e Mick Foley
(Mankind), per solidarietà verso Bret saltarono la registrazione del programma. Molti altri wrestler
avrebbero voluto seguire il loro esempio, ma avendo una famiglia da mantenere furono costretti a
desistere dal loro proposito. Nel frattempo Shawn Michaels, che aveva giurato a Bret la sua estraneità allo
Screwjob, aprì la puntata deridendo Hart e mostrando la cintura vinta la sera prima, nelle circostanze
conosciute da tutti. Bret promise di non far più ritorno a Stamford, mantenendo fede ai suoi propositi per
12 anni.

World Championship Wrestling (1997–2000)[modifica | modifica wikitesto]

Trasferitosi alla WCW assieme ai cognati Davey Boy Smith e Jim Neidhart, Bret ha l'opportunità di arricchire
il suo palmarès. Conquisterà infatti due volte il WCW World Heavyweight Championship, quattro volte il
WCW United States Championship e il WCW Tag Team Championship in coppia con Bill Goldberg. Tuttavia,
il suo personaggio sarà oggetto di una gestione controversa e poco lineare, che farà sentire Bret
profondamente insoddisfatto della sua permanenza nella federazione di Atlanta. Spesso venne coinvolto al
fianco della nWo, stable che faceva capo ad Hulk Hogan, ma più volte si è trovato ad affrontare da
avversario lo stesso Hulkster e i suoi soci. Tra le sue migliori rivalità si ricordano quella con Sting, The Giant
(conosciuto anche come Big Show), Booker T, DDP e Goldberg. Ma l'esperienza di Bret in WCW è funestata
anche da una serie di lutti familiari. Nel 1999, nel corso del pay-per-view WWF Over the Edge, il fratello
Owen (che interpreta la gimmick di Blue Blazer) muore a causa di un tragico incidente poco prima di
affrontare The Godfather per l'Intercontinental Championship. Owen era legato ad un'imbracatura,
attraverso la quale doveva essere calato sul ring. Qualcosa però va storto, l'imbracatura cede e Owen cade
da un'altezza di oltre sedici metri: per il fratello minore di Bret non c'è nulla da fare. Bret, distrutto dal
dolore, medita di abbandonare il pro-wrestling. Tornerà alcuni mesi più tardi per affrontare il suo grande
amico Chris Benoit, col quale aveva iniziato la carriera alla Calgary Stampede, in un match indetto in
memoria di Owen.

Un anno dopo, Bret perde anche la madre Helen, che era solita assistere ai suoi match in prima fila al fianco
del marito Stu. Hart continuerà a lottare per la WCW fino alla fine del '99 quando, nel corso di un match
con Goldberg nel pay-per-view Starrcade, un calcio alla tempia preso male metterà fine alla sua carriera.
Bret, in seguito all'incidente, perde il 10% circa delle sue facoltà cerebrali: i danni neurologici gli provocano
perdite di equilibrio e vuoti di memoria. La WCW, dal canto suo, decide di licenziare Bret; dopo i grossi
sforzi compiuti per accaparrarsi il maggior talento della WWF, la federazione di Ted Turner scarica Hart su
due piedi a causa dei suoi problemi di salute. Senza lavoro e nell'impossibilità di tornare sul ring, Bret si
ritira ringraziando i fan per il supporto datogli nel corso degli anni.

Nei mesi successivi al ritiro, Hart lavora sporadicamente alla WWA, una federazione indipendente costituita
da diverse ex stelle della WWE e della WCW. Qui ricopre vari incarichi: commissioner, dirigente, special
guest referee. La WWE torna ad interessarsi a Bret, contattandolo più volte per fargli svolgere il ruolo di
special guest referee in alcuni match in pay-per-view, ma Hart è ancora carico di rancore nei confronti di
Vince McMahon e le parti non giungono mai ad un accordo.

L'incidente (2003)[modifica | modifica wikitesto]

Bret, nel 2003, è vittima di un nuovo incidente dalle gravi conseguenze. Mentre si trova in bicicletta cade a
causa di una pozza di fango, e subisce un violento colpo alla testa che gli provoca un ictus, nonché la paralisi
della parte sinistra del corpo. Bret si sottopone ad una difficile riabilitazione, al termine della quale riesce a
riprendere quasi completamente tutte le sue funzioni fisiche e mentali.

WWE Hall of Famer (2006)[modifica | modifica wikitesto]

Bret Hart nel 2005

Nella prima metà del 2006 la WWE rese disponibile un DVD sulla sua carriera. Il documentario è risultato
essere il più venduto di tutti i tempi nella storia del Canada, tra i DVD prodotti dalla WWE. Il primo aprile
del 2006, Bret Hart venne inoltre introdotto nella Hall of Fame della WWE dal suo ex rivale sul ring, in realtà
grande amico, Stone Cold Steve Austin. Conformemente a quanto promesso anni prima, cioè che non
avrebbe più lavorato per McMahon, non ha percepito alcun compenso per la partecipazione alla
celebrazione delle vecchie glorie, ricevendo solo un rimborso per le spese di viaggio. Hart ha lasciato
Chicago, sede dell'evento, la mattina presto dopo la cerimonia, per fugare le voci che lo volevano
protagonista la notte stessa del ppv targato WWE, Wrestlemania 22, come arbitro speciale del match fra
Vince McMahon e Shawn Michaels.

Riavvicinamento alla WWE (2007–2008)[modifica | modifica wikitesto]

Bret Hart nel 2008

L'11 giugno del 2007 Bret Hart ha fatto la sua prima apparizione in uno show targato WWE dal 27 ottobre
1997, data del celebre e controverso "Screwjob di Montreal". Il campione canadese ha concesso una breve
intervista nell'ambito del "Mr. McMahon Appreciation Night", andato in onda nel corso dei tapings di Raw.
Nel segmento Hart ha espresso commenti ironici e al tempo stesso estremamente caustici nei suoi
confronti.

Nel mese di ottobre dello stesso anno, Bret aveva concesso un'intervista in due parti al sito internet
ufficiale della WWE. Le sue dichiarazioni vennero registrate in merito ad uno speciale dedicato al decennale
dello Screwjob. Voci non confermate, infine, lasciarono trapelare una presenza di Hart allo speciale "Raw
15th Anniversary", andato in onda il 12 ottobre del 2007. L'Hitman era stato invitato a partecipare ad un
angle, che si sarebbe concluso con una Sharpshooter eseguita al centro del ring ai danni di Vince McMahon.
Sempre secondo indiscrezioni non confermate, Hart avrebbe declinato l'invito, in coerenza con la decisione
assunta anni prima di non calcare mai più un ring della WWE.

Ritorno in WWE (2009–presente)[modifica | modifica wikitesto]

Faida con Mr. McMahon (2009–2010)[modifica | modifica wikitesto]

Hart in uno show WWE nel 2010

Nel dicembre del 2009, tuttavia, sono circolate con forte insistenza le voci di un clamoroso ritorno di Bret
Hart in WWE. Il campione canadese è stato ufficialmente annunciato come ospite speciale a Raw, per la
puntata del 4 gennaio 2010. A dare la notizia è stato il proprietario della compagnia, Vince McMahon,
nell'edizione dello show andata in onda il 28 dicembre. Il chairman, nel corso di un lungo promo, ha
ricordato la figura di Bret Hart e, mostrando le immagini relative allo Screwjob di Montreal, ha sottolineato
che la colpa di quanto accadde al pay-per-view Survivor Series del 1997 è da attribuire allo stesso Hitman.
McMahon ha sostenuto infatti che Hart si è fregato da solo con le sue azioni. Il proprietario della WWE ha
concluso il suo discorso dicendo al pubblico che Bret non sarà mai ospite a Raw, poiché dopo la sua
introduzione nella Hall of Fame, Hart rifiutò di stringergli la mano. A sorpresa, tuttavia, è stato l'antico rivale
Shawn Michaels a far cambiare idea al chairman. Presentatosi sul ring, HBK ha convinto McMahon a
riportare Hart in WWE dopo dodici anni di assenza, promettendo che se lo farà "accadranno solo cose
positive". Hart, ingaggiato in qualità di performer per combattere un match contro Vince McMahon, si era
ritirato dal pro-wrestling nel 2000 dopo aver subito una commozione cerebrale, e per le conseguenze di un
ictus. Il ritorno di Bret sul ring, che sembrava impossibile a causa delle sue condizioni fisiche, ha sorpreso
anche per un altro aspetto: dopo il controverso episodio di Montreal, che mise fine alla sua esperienza in
WWE, il wrestler aveva più volte affermato di non voler apparire come personaggio negli show della
compagnia, accettando solo collaborazioni che lo vedessero coinvolto come persona e non come gimmick.

Nei primi mesi del 2010 è stato distribuito anche un nuovo DVD prodotto dalla WWE sulla storia della
famiglia Hart e sulla Hart Foundation, dal titolo: "Hart & Soul - The Hart Family Antology". Stu Hart, padre di
Bret e leggenda del wrestling in Canada, è stato inoltre introdotto nella Hall of Fame della WWE nel 2010.

Bret Hart appare nella prima puntata di Raw del 2010 andata in scena a Dayton (Ohio). In qualità di Guest
Host, ha invitato subito Shawn Michaels per sostenere un confronto faccia a faccia. HBK si è presentato
dunque sul ring, affermando che Hart ha mancato di rispetto a lui ed alla WWE: per questo era d'accordo
con Vince McMahon la notte di Montreal, quando avvenne lo Screwjob ai danni dell'Hitman. Michaels ha
aggiunto che Bret si è meritato quanto accadde dodici anni prima, e di non essere pentito. Tuttavia, HBK ha
ammesso di essere cambiato nel corso degli anni, affermando che ha sempre rispettato Hart. Michaels ha
concluso manifestando a Bret l'intenzione di mettersi il passato alle spalle. L'angle si è concluso con una
stretta di mano, seguita da un abbraccio al centro del ring, fra i due ex rivali. Successivamente, Hart ha
affrontato Vince McMahon. Il proprietario della compagnia ha rinfacciato ancora una volta a Bret che a
Montreal si è fregato da solo. Infine, ricordando che Hart gli ha sputato in faccia, lo ha colpito con un pugno
nel backstage, e gli ha mancato di rispetto la notte in cui è stato introdotto nella Hall of Fame, ha invitato
Bret a scusarsi. Hart ha dichiarato di non volerlo fare, ma si è detto disposto a fare la pace anche con
McMahon, per chiudere l'incidente in modo definitivo. Il chairman, dopo aver stretto la mano ad Hart,
dando l'impressione di essere d'accordo con lui, lo ha colpito a tradimento con un calcio nelle parti basse.
L'episodio ha segnato l'inizio di una nuova rivalità fra Bret e lo stesso McMahon. Al termine della diretta
televisiva, comunque, Hart è stato portato in trionfo sulle spalle dalla Hart Dynasty dei nipoti Harry Smith e
Natalie Neidhart, nonché da tutto il roster di Raw (ad eccezione di Shawn Michaels e Triple H), ricevendo la
meritata celebrazione per il suo ritorno a Stamford.

Tre settimane dopo l'accaduto, Vince McMahon ha invitato nuovamente Bret Hart a Raw per un confronto
diretto, sollecitato dagli interventi di vari wrestler della WWE: tra questi Triple H, The Undertaker e John
Cena. Bret ha preso parte alla puntata andata in onda il 1º febbraio a Nashville, in Tennessee. Dopo un
reciproco scambio di accuse molto serrato, Bret Hart ha assalito il chairman della compagnia. Mentre
cercava di eseguire la Sharpshooter, è stato però fermato da un'interferenza di Batista. Picchiato e
successivamente immobilizzato dal wrestler, Hart è stato costretto a subire uno sputo in pieno volto da
parte di Vince McMahon, salvo poi essere salvato da John Cena.

La settimana seguente, John Cena ha confidato a Vince McMahon che Bret Hart vuole sfidarlo in un match
da disputarsi a WrestleMania. Il chairman accetta, ma Bret lo attacca alle spalle. Protetto dalla sua security,
McMahon ha abbandonato il ring affermando di aver cambiato idea. Hart ha poi sfogato la sua rabbia
distruggendo il tavolo di commento di Raw e tutto quello che gli capitava a tiro. Nell'edizione del 15
febbraio, Bret si è presentato per comunicare ai fan il suo addio alla WWE, dopo che Vince McMahon gli ha
negato l'opportunità di affrontarlo in un match a WrestleMania. Nel parcheggio dell'arena, pochi minuti più
tardi, Hart è stato protagonista di un angle in cui è vittima di un incidente: mentre saliva sulla sua
limousine, un'auto guidata da una donna lo ha tamponato in retromarcia. Hitman è rimasto con la gamba
sinistra incastrata nella portiera. Dopo esser stato soccorso dal personale medico della WWE e da alcuni
wrestler presenti nel backstage, fra cui John Cena, Bret è stato trasportato via in ambulanza. Sul proprio
sito Internet, la WWE riferisce alcune ore dopo che Hart ha subito una frattura della gamba sinistra, con
danni a carico dei legamenti e dei tendini (kayfabe). Nell'edizione seguente di Raw, Vince McMahon ha
spiegato di non avere nulla a che fare con l'incidente occorso a Bret. Il chairman della WWE ha inoltre
invitato Hart a Raw, per dire addio ai fan nella puntata del 1º marzo. Ma Vince ancora una volta ha
ingannato Bret: il suo unico intento era quello di provocarlo, per convincere Hart a combattere un match
contro di lui a WrestleMania XXVI. Malgrado il suo infortunio, alla fine Bret ha accettato la sfida. Nel Raw
del 15 marzo è stato stabilito che si tratterà di un No Holds Barred match. È stata inoltre annunciata
ufficialmente, da parte del Guest Host Stone Cold Steve Austin, l'introduzione di Stu Hart, padre di Bret,
nella Hall of Fame della WWE. Dopo la firma del contratto l'inatteso colpo di scena: Bret ha rivelato a un
incredulo Vince che l'infortunio alla gamba era finto. Bret aveva organizzato un piano per far cadere in
trappola il chairman: Hart ha dunque messo ko McMahon, colpendolo con la finta ingessatura. La vendetta
definitiva si è compiuta a WrestleMania XXVI, davanti agli oltre 72 000 fan dell'University of Phoenix
Stadium di Phoenix (Arizona). Bret Hart ha sconfitto Mr. McMahon in un No Holds Barred match, col
chairman che aveva tentato di corrompere i membri della famiglia Hart, scelti come Lumberjacks a bordo
ring. Bruce Hart, fratello maggiore di Bret, era invece l'arbitro speciale. Prima che suonasse il gong, Bret ha
però rivelato di essere a conoscenza dell'inganno, e che i suoi parenti erano in realtà d'accordo con lui.
Vince è stato costretto a subire così un pestaggio da parte dell'intera famiglia Hart, compresi i tre
componenti della Hart Dynasty, prima di essere sconfitto per sottomissione attraverso la Sharpshooter.

United States Champion e General Manager di Raw (2010)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la vittoria nella faida con Vince McMahon, Hart ha preso parte al tour europeo della WWE,
apparendo nel Regno Unito ed in Germania. Bret ha inoltre cominciato a promuovere la Hart Dynasty nella
loro rivalità contro i campioni unificati di tag team ShoMiz, The Miz e Big Show. Nel corso del pay-per-view
Extreme Rules la Hart Dynasty si è aggiudicata un Gauntlet match contro gli ShoMiz, ottenendo una title
shot che sfrutta la sera successiva a Raw. Bret ha assistito a bordo ring al trionfo dei suoi giovani discepoli,
festeggiando dopo la fine del match assieme a loro la conquista degli Unified Tag Team Championships. The
Miz, due settimane dopo, ha sfidato Hart in un match valido per il WWE United States Championship.
Nell'edizione di Raw del 17 maggio svoltasi a Toronto, in Canada, Bret ha accettato la sfida: la sera stessa i
due si sono affrontati in un no-disqualification, no-count out match. La Hart Dynasty, schierata dalla parte
di Bret, è riuscita a neutralizzare le interferenze di Chris Jericho, Vladimir Kozlov e William Regal,
intervenuti per dare man forte al campione in carica. Bret è riuscito a portare a casa la vittoria facendo
cedere The Miz con la Sharpshooter, e si è laureato per la quinta volta in carriera United States Champion.
Hart ha eguagliato così il record detenuto in precedenza da Ric Flair, Lex Luger, Wahoo McDaniel e Chris
Benoit. Assieme a quest'ultimo e a Booker T, Bret è divenuto inoltre l'unico wrestler ad aver conquistato lo
United States Championship sia nella WCW che in WWE.

Nella puntata successiva di Raw del 24 maggio, Bret Hart viene nominato nuovo General Manager di Raw.
Hart rende vacante il titolo nazionale, che viene conquistato da R-Truth dopo un match vinto contro The
Miz. Il 14 giugno, sempre a Raw, Bret viene aggredito dal gruppo dei Nexus, composto dagli NXT rookies
della prima stagione: Hart è stato trascinato nel parcheggio dell'arena che ospitava l'evento, e costretto ad
entrare in una limousine mandata a scontrarsi con le altre auto in sosta, poiché responsabile del
licenziamento di tutti i membri della stable. La settimana successiva, Vince McMahon accusa Bret Hart di
aver licenziato ingiustamente il Nexus, annunciando la fine del suo incarico di GM a Raw.

Bret Hart ricompare tuttavia a sorpresa nella puntata del 19 luglio unendosi al Team WWE, costituito da
John Cena, per combattere i Nexus. Al pay per view SummerSlam il team face si aggiudica la vittoria,
nonostante Bret venga eliminato per squalifica. Successivamente, Hart prende parte alla puntata del 30
agosto che celebra il 900º episodio di Raw. Il GM anonimo sancisce un match fra Bret e The Undertaker, a
13 anni di distanza dal loro ultimo confronto. La contesa però non ha neanche inizio a causa delle
interferenze del leader dei Nexus, Wade Barrett, e del fratellastro del Deadman, Kane. Il 25 settembre 2010
Bret torna al Madison Square Garden di New York per combattere al fianco della Hart Dynasty contro il
Nexus, ad un house show di Raw. La vittoria va al team canadese, grazie alla Sharpshooter eseguita
dall'"Hitman" su Justin Gabriel. Hart torna di nuovo a Raw nella puntata del 18 ottobre che si è svolta a
Calgary, la sua città natale. Hart non compare nella diretta, prendendo parte al Dark Main Event come
special enforcer, nel match che ha visto Randy Orton difendere il WWE Championship contro Sheamus,
Wade Barrett e John Cena. Bret è stato impiegato come wrestler combattente nel tour europeo della WWE.
Il suo contratto con la WWE è scaduto il 25 novembre del 2010 e la federazione non lo ha rinnovato per via
del fatto che sotto contratto vi sono già molte leggende disponibili per effettuare ipotetiche apparizioni
quando necessario. Questo non indica un abbandono di Hart nei confronti della WWE, poiché invece le due
parti sono d'accordo su altri possibili coinvolgimenti e apparizioni nei prossimi show.

Sporadiche apparizioni (2011–presente)[modifica | modifica wikitesto]

Bret Hart insieme a Wade Barrett (2011)

Bret è stato presente durante la puntata di WWE Tough Enough di lunedì 25 aprile. È apparso durante il
Over the Limit, dove ha fermato la fuga di Michael Cole dopo il match perso contro Jerry Lawler,
costringendolo a salire sul ring ed eseguendo la sua caratteristica Sharpshooter sul commentatore (mentre
questi baciava il piede a Jerry Lawler, come da stipulazione del match in caso di sconfitta). Il giorno
successivo torna a Raw facendo l'arbitro speciale del main event che vedeva da una parte John Cena e Rey
Mysterio mentre dall'altra CM Punk e R-Truth, vinto poi dalla prima coppia. Inoltre Bret sarà anche il GM di
SmackDown della puntata che verrà registrata il 23 agosto 2011 in cui sancisce, per la puntata denominata
SuperSmackDown, uno Steel Cage Match tra il World Heavyweight Champion Randy Orton contro Christian
per il titolo di campione dei pesi massimi.

Nella puntata del 12 settembre a Raw, Bret Hart, in coppia con John Cena, sconfigge il team composto da
Alberto Del Rio e Ricardo Rodriguez, con Bret che farà cedere quest'ultimo con la sua Sharpshooter. A Raw
1000 è l'annunciatore speciale fra il match titolato per l'Intercontinental Championship fra Christian e The
Miz, vinto da quest'ultimo.

Nella puntata di Raw del 10 settembre, avuta luogo a Montréal, fa il suo ritorno, aprendo la serata e
avendo un battibecco con il WWE Champion CM Punk. A fine serata, intervista John Cena riguardo al suo
match di domenica notte a Night of Champions ma l'intervista non desta alcuna preoccupazione. Poco
dopo, Bret e John vengono interrotti da CM Punk: quest'ultimo impartisce l'ennesima lezione di cosa sia il
rispetto ai due, ma Cena non ci sta e riesce a suon di parole a zittire il campione. Pochi secondi dopo, Punk
cerca di colpire The Hitman ma John Cena se ne accorge e lo ferma; quando tutto sembra essere finito,
ancora una volta Punk cerca di colpire Hart, ma quest'ultimo non si fa cogliere impreparato e rispedisce il
pugno al mittente ridicolizzandolo davanti a tutta l'arena.

Roddy Piper, altra grande leggenda del wrestling, ha affermato nella sua autobiografia di essere cugino di
Hart nonchè di essere stato l'unico wrestler ad andare a trovarlo in ospedale dopo l'infarto.

Nel novembre 2005 ha vinto una causa contro la compagnia assicurativa Lloyd's di Londra ottenendo
ottocentomila dollari come risarcimento per l'infortunio provocatogli sul ring da Bill Goldberg, che nel 1999
lo costrinse a porre fine alla sua carriera; nel dicembre dello stesso anno si è inoltre sottoposto ad un
intervento chirurgico per la completa sostituzione del ginocchio.

Il primo febbraio 2016 annuncia sulla sua pagina Facebook di essere affetto da un cancro alla prostata; il 2
marzo Jim Ross annuncia che Hart ha sconfitto la malattia grazie ad un'operazione chirurgica, sebbene il
canadese abbia poi precisato che era ancora necessario un periodo di tre mesi per essere certi della
regressione della malattia.

L'autobiografia[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 ottobre 2007 Bret Hart ha dato alle stampe un libro autobiografico dal titolo Hitman - My Real Life In
The Cartoon World Of Wrestling.

L'opera costituisce un vero e proprio diario, essendo stata scritta sulla base di alcune registrazioni audio
effettuate dallo stesso Hart per mezzo di un registratore acquistato nel lontano 1984 e poi fedelmente
trascritte. La stesura era cominciata nel luglio 1999 con la collaborazione di Marcy Engelstein ed è
terminata nel 2003.

I numerosi infortuni subiti negli ultimi anni da Bret sono all'origine del ritardo nella pubblicazione della sua
biografia: Hart, infatti, ha voluto raccontare attraverso quest'opera i retroscena e i lati oscuri del business di
cui ha fatto parte in oltre vent'anni di carriera. Nelle pagine più controverse del libro il leggendario Hitman
non fa mistero di aver consumato, alla pari di molti suoi colleghi in WWF, pillole per potenziare la struttura
muscolare; inoltre sono annoverate le numerose avventure extra-coniugali avute dal campione canadese
nel corso delle sue trasferte con la compagnia di Stamford.

Il libro è stato uno dei più venduti di tutti i tempi nel circuito canadese, rimanendo nella top ten per ben
oltre quattro mesi.

Nel wrestling[modifica | modifica wikitesto]

Mosse finali[modifica | modifica wikitesto]

Sharpshooter

Mosse caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Backbreaker

Bridging German suplex

Bulldog clothesline
Diving elbow drop

Inverted atomic drop

Jumping piledriver

Running bulldog

Running neckbreaker

Russian legsweep

Slingshot crossbody

Standing legdrop

Suicide dive

Superplex

Sunset flip

Vertical suplex

Victory roll

Spike piledriver

Mosse finali in tag team con Jim Neidhart[modifica | modifica wikitesto]

Hart Attack

Manager[modifica | modifica wikitesto]

Jimmy Hart

Soprannomi[modifica | modifica wikitesto]

"The Hearthrob"

"The Hitman"

"The Excellence of Execution"

"The Best There Is, The Best There Was and The Best There Ever Will Be"

"The Pink and Black Attack" (in tag team con Jim Neidhart)

Musiche d'ingresso[modifica | modifica wikitesto]

"Eris" di Tony Williams (NJPW; 1980–1984)

"Hart Beat" di Jimmy Hart and J.J. Maguire (WWF; 1988–1994)

"Hart Attack" di Jim Johnston, Jimmy Hart e J.J Maguire (WWF; 1994–1997)
"Hitman in the House" (WCW; 1997–1999)

"Hitman Theme" di Keith Scott (WCW; 1999–2000)

"Rockhouse" di Jimmy Hart e H. Helm (WCW; usata come parte dell'nWo 2000; 1999–2000)

"Return The Hitman" di Jim Johnston (WWE; 2010–presente)

Wrestler allenati[modifica | modifica wikitesto]

Brakkus

Mark Henry

Test

Titoli e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Bret Hart con il WWF World Heavyweight Championship

Wrestling amatoriale[modifica | modifica wikitesto]

City championships, Calgary (1974)

Mount Royal Collegiate Champion (1977)

Wrestling professionistico[modifica | modifica wikitesto]

Cauliflower Alley Club

Iron Mike Award (2008)

Professional Wrestling Hall of Fame and Museum

Classe del 2008

Pro Wrestling Illustrated

Comeback of the Year (1997)

Feud of the Year (1993) vs. Jerry Lawler

Feud of the Year (1994) vs. Owen Hart

Match of the Year (1992) vs. British Bulldog a SummerSlam

Match of the Year (1996) vs. Shawn Michaels in un Iron Man match a WrestleMania XII

Match of the Year (1997) vs. Stone Cold Steve Austin in un Submission match a WrestleMania XIII

Most Hated Wrestler of the Year (1997)

Most Inspirational Wrestler of the Year (1994)


Stanley Weston Editors Award (2003)

1° tra i 500 migliori wrestler singoli nella PWI 500 (1993, 1994)

4° tra i 500 migliori wrestler singoli nella PWI Years (2003)

37° tra i 100 migliori tag team nella "PWI Years" – con Jim Neidhart (2003)

Stampede Wrestling

NWA International Tag Team Championship (Calgary version) (5) – con Keith Hart (4) e Leo Burke (1)

Stampede British Commonwealth Mid-Heavyweight Championship (3)

Stampede North American Heavyweight Championship (6)

Stampede Wrestling Hall of Fame

World Championship Wrestling

WCW United States Heavyweight Championship (4)

WCW World Heavyweight Championship (2)

WCW World Tag Team Championship (1) – con Goldberg

5° Triple Crown Champion Hart e Goldberg hanno ottenuto tale riconoscimento allo stesso tempo quando
vinsero il WCW World Tag Team Championship

World Wrestling Council

WWC Caribbean Tag Team Championship (1) – con Smith Hart

World Wrestling Federation/Entertainment

WWF Intercontinental Championship (2)

WWF Tag Team Championship (2 – con Jim Neidhart)

WWF World Heavyweight Championship (5)

WWE United States Championship (1)

King of the Ring (1991 e 1993)

Middle East Cup (1996)

Royal Rumble (1994) ex aequo con Lex Luger

WWF Superstar of the Year (1993)

2° Triple Crown Champion

WWE Hall of Fame (Classe del 2006)


Slammy Award (4)

Put a Fork in Him, He's Done (1996) la Sharpshooter

Best Music Video (1996)

Which WWF Champion, past or present, in attendance, is Hall of Fame bound? (1996)

Match of the Year (1996) vs. Shawn Michaels a WrestleMania XII

Wrestling Observer Newsletter

5 Star Match (1994) vs. Owen Hart in uno steel cage match a SummerSlam

5 Star Match (1997) vs. Stone Cold Steve Austin in un Submission match a WrestleMania 13

Best Pro Wrestling Book (2007) Hitman

Feud of the Year (1993) vs. Jerry Lawler

Feud of the Year (1997) con Owen Hart, Jim Neidhart, British Bulldog e Brian Pillman vs. Stone Cold Steve
Austin

Match of the Year (1997) vs. Stone Cold Steve Austin in un Submission match a WrestleMania 13

Wrestling Observer Newsletter Hall of Fame (Classe del 1996)

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