Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Il 57% della popolazione italiana è totalmente inattiva o insufficientemente attiva, quindi non raggiunge il
minimo dell'attività fisica richiesta per il benessere.
La Prevenzione Primaria ha il suo campo d’azione sul soggetto sano e si propone di mantenere le
condizioni di benessere e di evitare la comparsa di malattie. In particolare è un insieme di attività,
azioni ed interventi che attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute e l’allontanamento o la
correzione dei fattori causali delle malattie, tendono al conseguimento di uno stato di completo benessere
fisico, psichico e sociale dei singoli e della collettività o quanto meno ad evitare l’insorgenza di condizioni
morbose.
L’insieme di questi interventi è pertanto finalizzato a ridurre la probabilità che si verifichi un evento
avverso non desiderato (riduzione del rischio).
Le Malformazioni Congenite sono il principale gruppo tra le malattie rare, per il quale esistono opzioni di
prevenzione primaria.
La Prevenzione Terziaria, fa riferimento a tutte le azioni volte al controllo e contenimento dei esiti
più complessi di una patologia. Consiste nell’accurato controllo clinico-terapeutico di malattie ad
andamento cronico o irreversibili, ed ha come obiettivo quello di evitare o comunque limitare la comparsa
sia di complicazioni tardive che di esiti invalidanti. Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione
dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale. Si realizza
attraverso misure riabilitative e assistenziali, volte al reinserimento familiare, sociale e lavorativo del
malato, e all'aumento della qualità della vita. (Es. misure di riabilitazione motoria; supporto psicologico;
ecc.)
Per quanto riguarda l'ipoglicemia i segni non sono percepiti dal paziente stesso. Si manifestano in tremori
dovuti al cervello che è il primo organo colpito dall' ipoglicemia. Se il soggetto va in coma si utilizzano fiale
di glucagone che vanno subito iniettate per sottocutanea.
Gli esami strumentali sono ad esempio l'elettrocardiogramma, che misura le aritmie, che possono essere
causa della morte improvvisa.
Il polso
Il primo approccio al paziente soggetto ad un disturbo si ha con la valutazione del polso, che costituisce il
più semplice e immediato approccio alla persona malata. In particolare la palpazione dell'arteria radiale è
una manovra di importanza anche simbolica perché serve a far capire al paziente che ci si sta occupando di
lui. Serve per misurare:
Per palpare un’ arteria bisogna schiacciarla contro qualcosa di solido, come, ad esempio, delle strutture
ossee. L'unica arteria/polso palpabile senza osso è quella carotidea perché viene schiacciata contro il muscolo
sternocleidomastoideo, che è un muscolo molto forte.
Onda sfigmica
Gli eventi di immagazzinamento del sangue nelle arterie durante la sistole e di successivo svuotamento e
propulsione del sangue durante la diastole, si ripetono in modo continuo lungo tutte le arterie, dando origine
all’ onda sfigmica, che si trasmette lungo le pareti elastiche delle arterie a velocità a volte maggiore della
velocità del sangue e può essere percepita come pulsazione a livello di arterie periferiche.
L’ onda sfigmica si trasmette lungo le pareti elastiche delle arterie a velocità 10 volte > della velocità del
sangue e può essere percepita, come pulsazione a livello di arterie periferiche.
In ogni punto percorso dall' onda sfigmica si possono osservare due fenomeni:
1) Il polso pressorio ( differenza tra p diastolica e sistolica deve essere di 40 mmhg se è maggiore
indica che c’è un indurimento dell’ arteria ) PS=120 PD=80 PS-PD=40
2) Il polso di flusso.
La pressione sanguigna è la forza con cui il sangue viene spinto dalla pompa cardiaca nei
vasi; prende il nome di pressione arteriosa (PA) se si tratta di arterie, o di pressione venosa
se si tratta di vene. Più è alta la pressione e maggiore è il lavoro (e la fatica) che deve
compiere il cuore.
Durante lo svolgimento di attività fisica, per far circolare il sangue, la pressione sistolica aumenta perché le
cellule hanno bisogno di più sangue. Anche durante uno sforzo mentale come, ad esempio, un calcolo
matematico o emotivo si necessita di maggior apporto di sangue. (La crisi ipertensiva di cui spesso si sente
parlare al pronto soccorso non è una crisi esistente).
Il volume di sangue nelle arterie determina il valore di P. ARTERIOSA. Esso dipende dal volume immesso
nel sistema dal cuore (GC), e dal volume di sangue che riesce ad andare in periferia, dipendentemente dal
valore delle RPT ( resistenze periferiche).
La pressione del ventricolo, associata a maggiori resistenze esterne, intervengono per tenere sotto
controllo la pressione arteriosa. Nel caso di aterosclerosi non c'è più l'elasticità delle arterie, quindi la
pressione sistolica aumenta mentre la pressione diastolica diminuisce ma non c'è la risposta elastica da parte
delle arterie.
Aumenta l'onda di marea quando diminuisce l'elasticità del vaso. Ogni volta che un'arteria si divide in due
vasi avrò un'onda di vaso, ovvero una parte del sangue va avanti e procede, mentre un'altra torna indietro.
Quindi la pressione arteriosa differenziale, ovvero il polso pressorio è la differenza fra la pressione
sistolica e la pressione diastolica e corrisponde normalmente a 40 mm hg. Se risulta essere più di 50 mm hg
si ha il rischio di un infarto.
La pressione arteriosa dipende dalla gittata sistolica e dalla compliance arteriosa (capacità che hanno i vasi
sanguigni di dilatarsi elasticamente sotto una pressione sanguigna crescente, per poi restringersi restituendo
il volume di sangue accumulato sotto l’effetto di una pressione sanguigna decrescente).
EFFETTO WINDKESSEL
Definizione:
è un termine usato in medicina per indicare il fenomeno fisiologico che permette , a livello delle grosse
arterie elastiche , di modificare il flusso discontinuo della gittata cardiaca in un flusso più continuo ,
trasformando l’ energia cinetica del sangue proveniente dal ventricolo sinistro in energia potenziale elastica.
Durante la sistole si assiste alla dilatazione elastica delle pareti dell’aorta e dei grossi vasi grazie alla
compliance vascolare.
Viene cosi immagazzinata una parte della gittata sistolica o stroke volume , normalmente pari a 30-65
ml/battito/m^2 si superficie corporea. Tale quota di sangue sarà poi utilizzata, nella fase di diastole, per
garantire continuità di flusso anche in assenza di pompaggio ventricolare.
Sedi elettive per la palpazione dei polsi
1) Carotideo
2) Brachiale
3) Radiale
4) Femorale
5) Popliteo
6) Dorsale del piede
7) Tibiale posteriore
E’ importante anche sapere che non si deve mai palpare i polsi con il pollice, (indice e medio).
RIFLESSO DI BAINBRIDGE
è l’aumento della frequenza cardiaca dovuto all’aumento della pressione venosa centrale( pressione
rilevata nella vena cava superiore e corrispondente al altrio dx). L'aumento del volume del sangue viene
rilevato dai recettori cardiaci di stiramento situati in entrambi gli atri presso le giunzioni venoatriali.
La frequenza cardiaca cambia per un fattore interno importantissimo che è il fenomeno della aritmia
sinusale respiratoria di cui bisogna essere a conoscenza nel caso in cui si cerchi di misurare la frequenza
cardiaca manualmente e non tramite altre strumentazioni. Infatti durante l'inspirazione aumenta la frequenza
cardiaca mentre durante l'espirazione diminuisce. Questo fenomeno si chiama riflesso di Bainbridge. Nel
soggetto giovane e sportivo la variazione è molto visibile. Quindi per trovare la frequenza giusta bisogna far
smettere di respirare facendo terminare il respiro con una espirazione, in apnea respiratoria. Si parla di
aritmia respiratoria proprio perché la distanza tra un battito e l'altro non è regolare ma è aritmica.
Premesso che il fenomeno è presente in quasi tutti i bambini siccome regolato dal sistema nervoso autonomo
simpatico, più Io alleno il vago ad esempio come avviene negli sport di resistenza più avrò frequente questo
fenomeno negli sport invece svolti contro resistenza come ad esempio i sollevamento dei pesi il fenomeno si
riduce, meno presente.
Il ritmo è l'uguaglianza dell'intervallo fra i singoli polsi, cioè tra le singole onde sfigmiche che io vado a
palpare. Il riflesso è regolato dai barocettori che danno una modulazione della frequenza cardiaca. Lungo
l'arco aortico, in particolare in corrispondenza della dislocazione carotidea, esistono dei sensori; (come ad
esempio i chemocettori(Recettore sensibile a variazioni della composizione chimica del sangue e di altri
liquidi biologici), i più importanti di questi recettori sono i barocettori (sensori della pressione). A livello
della frequenza cardiaca lo stimolo dei volocettori provoca il riflesso di Bainbridge. Quando entra la
quantità di sangue, che torna a livello degli altri del cuore, la parete dell'atrio si distende e questo provoca
un'inibizione del vago, quindi aumenta la stimolazione simpatica e, di seguito, la frequenza cardiaca.
Gli atri si dilatano quando siamo in fase inspiratoria, perché durante l'ispirazione aumenta la pressione
atriale ma si riduce la pressione polmonare. Per cui torna più sangue, gli atri si dilatano e inibiscono il
vago. Questo tipo di riflesso (bainbridge) è correlato all'aumento di volume sanguigno: questo provoca
accelerazione cardiaca a seguito di distensione dell'atrio destro, per azione sui recettori di stiramento
( volocettori) , localizzati in entrambi gli atri (alla giunzione fra le cave e alla giunzione fra le vene
polmonari). Per cui, durante l’inspirazione aumenta il ritorno venoso ed aumenta anche la frequenza
cardiaca.
Durante l'espirazione, invece, il meccanismo non esiste, per cui la frequenza cardiaca è normale. E’ proprio
per questo motivo che la frequenza cardiaca corretta va valutata in apnea espiratoria.
I polsi
Carotideo: La carotide è un’arteria del diametro di 3/4mm, al massimo 5mm. Si fa ruotare il capo
dalla parte opposta, si prende come elemento di repere la cartilagine cricoidea, si scende di 2/3cm e
con il secondo, terzo e quarto dito si preme sulla carotide. C’è però da porre l’attenzione su di una
sindrome detta sindrome del seno carotideo, dove facendo questa manovra, avendo i barocettori
molto sensibili, si può incorrere nel rischio di arresto cardiaco.
Radiale: Per la palpazione di questo polso si preme l’arteria radiale contro il capitello radiale. E’
un polso che si sente sempre.
Femorale: Si ritrova a livello dell’inguine, schiacciando l’arteria femorale contro il legamento
inguinale. E’ uno dei polsi più forti che si possono palpare.
Popliteo: dietro al ginocchio.
Tibiale anteriore ma soprattutto posteriore: Per quanto riguarda il tibiale anteriore è un polso
molto difficile da palpare perché si tratta di un’arteriola del diametro di 1mm circa, che spesso
rimane incastrata a livello dell’articolazione. A volte si riscontrano delle difficoltà nella palpazione
dell’arteria tibiale quando si hanno delle carenze di flusso. Le arterie degli arti superiori, a differenza
di quelle degli arti inferiori, sono interamente esenti dal processo aterosclerotico. Le placche nelle
arterie degli arti superiori non esistono ma non si sa il perché. Sugli arti inferiori, invece, posso avere
quella che si chiama ipossiemia, cioè sentire il polso molto fievole o addirittura assente. Quindi
potrei anche non riuscire a palpare il polso tibiale, come avviene nei casi di soggetti aterosclerotici.
Con la mano ad uncino l’arteria si porta in avanti e lateralmente e si schiaccia contro il malleolo
mediale.
FIBRILLAZIONE ATRIALE: battito cardiaco irregolare.
Si parla di :
L’ampiezza del polso corrisponde all’espansione dell’arteria in relazione alla gittata cardiaca, volemia ed
elasticità del vaso.
La forza del polso: intensità impressa dall’ onda sfigmica sul dito che palpa> gittata sistolica e pervietà
aortica. PUO ESSERE FORTE O DEBOLE.
Ritmo : è l’intervallo che si realizza tra due pulsazioni che hanno uguale forza, ampiezza e durata;
viene difatti definito come la cadenza dei battiti.
SINCRONIA: contemporaneità dell‘onda sfigmica in polsi simmetrici in ambo i lati e latenza del polso
rispetto alla sistole cardiaca, tutti i polsi possono essere misurati simultaneamente apparte il polso carotideo.
, a) ostruzione arteriosa intrinseca o estrinseca, b) coartazione aorta, c) aneurismi aortici.
Quando il battito aumenta, l’ampiezza diminuisce (questo avviene perché di minuisce il tempo di diastole).
In caso di aritmie come le tachicardie o la fibrillazione atriale abbiamo quel fenomeno chiamato de citricò
cioè la frequenza cardiaca che io posso calcolare al polso periferico è sempre più bassa di quella effettiva
perché se aumenta la frequenza avrò delle diastoli molto brevi e quindi una sistole inefficaci, quindi
contraendosi non avrò una espulsione di sangue sufficiente.
Si parla di normosfigmia o polso normale quando la frequenza cardiaca è compresa fra i 60 e gli 80 bpm.
Si parla di polso alternante quando cambia l’ampiezza a seconda della ritmia cardiaca.
Si parla di polso bisferiens o paradosso quando percepisco il doppio dei battiti al polso perché la chiusura
delle valvole semilunari, in questi casi, è talmente marcata da dare questa impressione.
Quando vado a palpare il polso, ho una fase iniziale in cui sale l’onda, quindi sale la pressione fino ad
arrivare alla cosiddetta onda di percussione (il “colpetto” che si sente palpando l’arteria) e successivamente
si ha una fase di discesa, in cui si ha un’incisura (incisura di Cotà), dovuta alla chiusura delle valvole
semilunari (aortica e polmonare). Quando abbiamo il polso paradosso questa incisura può essere così
marcata che il rimbalzo viene percepito come secondo battito. Se la frequenza è alta io avrò la sensazione di
una frequenza cardiaca doppia rispetto a quella effettiva (paradosso).
Diagnostica strumentale:
- doppler arterioso
- Eco-color Doppler arterioso
-Arteriografia selettiva
- AngioTC (TAC)
- Angio RMN (risonanza magnetica )
L’effetto Doppler non è applicabile solo ai vasi ma è estensibile anche a tutti i fluidi più in generale, ed è un
effetto che consiste nella variazione della percezione del suono a seconda della distanza dal soggetto.
Eco-color doppler è una combinazione dell’effetto Doppler e del color flow per individuare la direzione del
flusso di sangue.
L’arteriografia selettiva, a differenza della coronarografia, è un esame meno selettivo (poiché il secondo è
specifico per le coronarie) ed è applicabile a tutti i distretti arteriosi, comprese le arteriole. Si inserisce un
catetere all’interno dell’arteria e si utilizza il metodo del contrasto.
Nell’esame Doppler si utilizza uno strumento che consiste in una pennina (penna doppler) che emette
un'onda sonora che va ad interagire con la massa di sangue che circola in un’arteria. Una parte di quest'onda
sonora viene riflessa e, a seconda della riflessione dell’onda, valuto la velocità del flusso all’interno dell’
arteria.
Generalmente, però, è preferibile fare un Eco-Doppler perché oltre che valutare la direzione del flusso e
quindi la velocità del flusso. Tramite questo esame si ha la valutazione di un arteriopatia periferica, cioè
viene anche valutata la pressione sistolica a livello dell' arteria tibiale. Posso fare anche questo esame tramite
la palpazione ma è meno preciso come metodo. Attraverso l’Eco doppler e il manicotto per la pressione sulla
caviglia e l’avambraccio viene valutata la pressione sistolica ed è possibile, grazie a questa, calcolare
l’indice caviglia-braccio, elemento importante soprattutto per soggetti arteriosclerotici, che a differenza dei
soggetti normali, non hanno le arterie degli arti inferiori libere dalle placche arteriosclerotiche.
Consiste nel rapporto tra pressione della caviglia/pressione dell'avambraccio = 1 in un soggetto normale.
Se ho un arteropatia periferica avrò un flusso ridotto alle caviglie, al numeratore avrò un numero minore di
120 mm hg, per cui un rapporto inferiore a 1. Quando l’ABI è inferiore a 0,9 è patologico e più è basso
più risulta essere grave l’arteriopatia. È spesso correlato alla morte per infarto dei soggetti portatori di
malattie arteriosclerotiche. Posso utilizzare anche il tibiale anteriore.
In un soggetto a rischio, a 70 anni, anche se asintomatico, fare l’ ABI significa valutare il rischio, perché se
io riscontro una pressione inferiore a 120, quindi un ABI inferiore a 1, avendo le placche sull’arteria tibiale,
significa che probabilmente le ho anche nelle coronarie. Se l’ABI è positivo, invece, tipo per valori
corrispondenti a 1,2 si tratta di una condizione tipica delle “arterie di porcellana” quando la
calcificazione della parete arteriosa determina questa inelasticità del vaso e la pressione dell’onda
sfigmica risulta, di conseguenza, più alta. Per questo motivo si percepisce una pressione alla caviglia più alta
e, di conseguenza, l’ABI è più alto. L’ ABI maggiore di 1 si verifica anche quando un soggetto è diabetico.
Più l’ABI è basso, più è alto il rischio di mortalità.
Nei casi di arteriopatia si può riscontrare anche la Claudicatio intermittens, così chiamato perché i
soggetti che ne sono affetti non riescono a compiere più di un determinato numero di passi.
- Polpaccio
- Gluteo
- Coscia
Quando si parla di riserva di marcia si parla di qualcosa che si può valutare in laboratorio. Aumenta con
l'esercizio fisico e migliora l’arteriopatia.
Si interviene sul dolore, ovvero bisogna portare il soggetto sempre alla massima riserva di marcia perché la
condizione di ipossia è la condizione migliore per l'neo-angiogenesi, ovvero la creazione di nuovi vasi.
L’arteriopatia, infatti, si tratta meglio con l'esercizio fisico.