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Rieccoci! “Lampi di genio” è finalmente tornato: il nostro giornalino si è vestito di nuovi abiti, ha raccolto
altri collaboratori e racconta nuove storie; nelle sue pagine troverete articoli scritti seguendo passioni,
interessi e curiosità. Le voci sono quelle dei ragazzi della nostra scuola che si sono riuniti in “redazione”:
tutti si sono messi in gioco e hanno provato a collaborare, ognuno a modo suo, ognuno facendo quello che
sapeva meglio fare. Il “Lampi di genio” che iniziate a leggere è proprio così, frutto del lavoro di ciascuno
che si completa solo accanto a quello degli altri, per fare in modo che tutte le parti costruiscano un tutto
unico, ma allo stesso tempo diverso e variegato.
Il formato esclusivamente digitale che abbiamo pensato di regalare al nostro giornale è un esperimento
attuale e solo un poco azzardato: gli articoli sono infatti completati da aperture, collegamenti, link ad altre
pagine e a documenti esterni, per fare in modo che i contenuti diventino espansi, e lo scritto si trasformi in
una sorta di ipertesto, come si usa dire.
“Lampi di genio” è una bella prova, ci sembra, anche per mostrare quello che per noi è la scuola: il luogo
dove ognuno trova il proprio posto, dove ognuno può dire la sua, dove l’oggi diventa parte importante
dell’imparare, dove si impara a crescere con gli altri.
Ringraziamo chi non si è tirato indietro, chi ci ha dato una mano, chi ci ha ascoltato.
Un bell’applauso, dunque, a tutti.
E agli altri... buona lettura.
La redazione.
1
In questo numero di
troverete:
2
Storie dall'IC Fondo
Giovedì 19 settembre noi alunni delle classi prime abbiamo festeggiato i nostri primi passi alle
medie trascorrendo un'intera giornata insieme per fare amicizia, conoscerci meglio e creare così il
gruppo classe.
La mattina l'abbiamo trascorsa svolgendo due diverse attività: la visita al Canyon Rio Sass e alla
mostra “Camminamente”. Per il Canyon ci siamo attrezzati con il caschetto e, seguendo la nostra
bravissima guida Lorenzo Abram ci siamo avventurati nel percorso che si snoda tra le rocce
sotterranee scavate dal torrente.
E' stato bello e istruttivo allo stesso tempo: a noi ragazzi è piaciuto molto fare una passeggiata a
contatto con la natura, abbiamo imparato a rispettare l'ambiente e ci siamo stupiti di fronte alle
meraviglie della natura.
L'altra tappa dell'uscita è stata la visita alla mostra
“Camminamente”. In una sala del Comune di Fondo
erano esposte delle scarpe che raccontavano la storia di
chi le ha indossate. Abbiamo capito che queste scarpe
sono importanti e hanno tutte una storia, per esempio
degli zoccoli di legno, enormi, che usavano i deportati di
Auschwitz. Abbiamo anche fatto una piccola caccia al
tesoro: ci siamo divisi in gruppi e abbiamo dovuto
cercare informazioni sul personaggio segnato sulla
scheda che gli insegnanti ci avevano assegnato.
Dopo aver mangiato pranzo in mensa ci siamo recati a
Malosco in località Fontanelle. Il percorso dell'andata è stato piuttosto faticoso, perchè tutto in
salita e, inoltre, faceva un gran caldo; ma dopo varie tappe alle fontane per rinfrescarci siamo
arrivati a destinazione. Qui ci siamop divisi per classi e abbiamo realizzato degli splendidi
cartelloni con delle belle frasi prese dalla mostra e sui nostri buoni propositi per il nuovo viaggio
alle scuole medie.
E' stato davvero un bel modo per iniziare il nostro percorso alle scuole medie: abbiamo infatti
potuto conoscerci meglio, fare nuove amicizie e gettare le basi per creare lo spirito del gruppo
classe che ci dovrà accompagnare nei prossimi tre anni.
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Storie dall'IC Fondo
di Sofia Maglio
E'stata una grande sorpresa per noi alunni delle prime medie di Fondo entrare nelle nostre classi
una mattina e trovarle arredate con nuovi mobili! Questi arredi sono composti da sedie di diverso
colore per ogni classe, armadietti in tinta con le sedie e banchi di forma ovale pensati per essere
uniti e facilitare così i lavori di gruppo. Naturalmente anche gli insegnanti hanno avuto il loro
regalo: una cattedra e una sedia colorata regolabile in altezza.
Insieme agli arredi ci sono anche degli enormi schermi che svolgono la funzione di lim e lavagna.
Gli armadietti e gli schermi non sono purtroppo ancora stati installati, ma vogliamo rassicurare
gli studenti che questi oggetti esistono veramente e che a breve faranno la loro comparsa nelle
classi.
Tutti gli studenti sono entusiasti di questa novità. Si spera che anche i futuri “primini” si possano
godere questo regalo, e soprattutto che questi mobili non vengano in alcun modo danneggiati.
Questo regalo è stato fatto dai comuni da cui provengono gli studenti, che hanno versato una
somma di denaro per far si che l'ambiente scolastico sia il più accogliente e colorato possibile.
Il nostro ringraziamento va dunque alle amministrazioni comunali e a tutti coloro che hanno reso
possibile il rinnovamento delle nostre aule.
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Storie dall'IC Fondo
di Sara Ianes
Queste persone hanno portato i colori di Fondo a Villa Lagarina, alla fase provinciale della
campestre. Durante la gara è accaduto un piccolo incidente: la nostra compagna Isabel è caduta a
pochi passi dall'arrivo e si è sbucciata il mento. Eravamo tutti preoccupati ma appena arrivati a
scuola la Dirigente ci ha tranquillizzati: ”Non è successo niente, Isabel sta meglio e si riprenderà
presto!”.
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Storie dall'IC Fondo
Dank des Projekts JOINKI sind in den letzten Jahren viele SprachtutorInnen in unsere Schule
gekommen. Dieses Jahr war Marisa Arena (18, aus Überlingen) in unserer Schule, letztes Jahr war
Emily Janke (22, aus KaltenkirchenHamburg) da und vor zwei Jahren war unser Gast Janna Baimler
(23, aus Hannover). Was machen diese SprachtutorInnen? Warum sind sie da? Wie kann man sie in
unseren Familien aufnehmen? Was ist JOINKI? Diese und andere Fragen hat unsere Zeitung an
Sabrina Pasquin gestellt. Sie ist nämlich die Referentin des Projekts JOINKI.
Unsere Zeitung hat auch die Erfahrungen von Stefano Piechenstein (3D) und Giulia Abram (3A)
gesammelt, die in den letzten Jahren eine Sprachtutorin aufgenommen haben.
|
aufnehmen = ospitare helfen = aiutare | auswählen = scegliere | |
verbringen = trascorrere beiten = offrire
die Erfahrung = l’esperienza
6
Storie dall'IC Fondo
Dieses Jahr war Marisa Arena bei der Familie von Giulia Abram (3A).
„Im November haben ich und meine Familie Marisa aufgenommen. Sie ist in
Sarnonico angekommen und sie ist 6 Wochen bei mir geblieben.
Sie ist am 10 Dezember 2000 geboren, sie ist 19 Jahre alt. Marisa kommt aus
Überlingen. Das ist eine Stadt in der Nähe von dem Bodensee. Marisa hat das
Gymnasium in Deutschland besucht. Nach dem Abitur hat sie eine Erfahrung
als Lehrerin in Kenia gemacht.
Zu Hause hat sie immer Deutsch mit mir und Englisch mit meinem Bruder
gesprochen. Sie ist mit mir in die Schule gekommen und als Sprachtutor hat sie einigen Lehrern meiner Schule
bei der Gestaltung des Unterrichtes geholfen.
Sie ist nett, sympathisch und freundlich. Ich habe viel mit ihr gemacht: Wir sind shoppen gegangen, Ski
gefahren, am Sonntag haben wir Wanderungen gemacht, am Abend haben wir deutsche Filme zusammen
gesehen, wir haben viel Deutsch gesprochen.
Ich hatte mit ihr viel Spaß und mit ihr habe ich meine Sprachkenntnisse verbessert.
Wir sind gute Freundinnen geworden und an Ostern werde ich sie besuchen.“
Einige Schüler haben auch ihre Erfahrungen mit den Sprachtutoren in der Klasse kommentiert. Hier sind ihre
Kommentare.
Giuliani Caterina – 3D „ … Dieses Jahr ist eine Sprachtutorin in unsere klasse gekommen: Marisa. Sie kommt
aus Deutschland und sie wohnt in Überlingen. Hier in Italien hat sie bei einer Schülerin von der 3A, Abram
Giulia, gewohnt. Marisa kann Deutsch, Englisch, Italienisch und Französisch sprechen. Ich meine, dass sie sehr
gut diese Fremdsprache spricht.“
Endrizzi Tommaso – 3D „ … Marisa hat uns in Deutsch geholfen. Sie war mit uns in den Deutsch und
Erdkundenstunde. Sie hat uns im Computerraum mit einem Projekt über das Klima geholfen. Es war sehr
lustig!“
sammeln = raccogliere | ankommen = arrivare | bleiben = rimanere | in der Nähe von = nelle vicinanze di |
das Gymnasium = il liceo | das Abitur = la maturità | die Gestaltung = la strutturazione | die Wanderung = l’escursione
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Storie dall'IC Fondo
di Sofia Maglio
Siete mai stati a teatro? Noi si e ora vi racconteremo ciò che abbiamo visto...
Martedì 12 novembre le classi prime medie e le quinte elementari dell' istituto hanno infatti
partecipato allo spettacolo teatrale “Il barone di Munchausen”. Lo spettacolo è liberamente tratto
dall'omonimo libro scritto nel 1781 da Karl Friendrich, nato nel 1720 a Bonwerder in Germania
che parla di un barone che si divertiva a raccontare storie...spesso immaginarie.
Sulla scena il servitore del barone adora giocare con il suo telefono, mentre il barone racconta le
sue avventure e disavventure avvenute tempo prima. Il ragazzo all' inizio non si interessa, ma poi
si lascia coinvolgere recitando i bizzarri ruoli che il padrone gli ordina. Questo spettacolo insegna
che il telefono è spesso un accessorio inutile e che si può anche viaggiare e conoscere mondi
lontani utilizzando solamente la nostra fantasia. Dopo la visione abbiamo fatto un' “intervista” a
Fabio e Davide, i due attori. Dopo alcune domande banali ne è uscita una personale “Cosa vi piace
del vostro lavoro?” Fabio, che interpretava il ruolo del servitore, ci ha risposto “Dare e ricevere
emozioni”. Dopo questo spettacolo abbiamo capito che...
il teatro può essere utile per imparare alcune cose che a scuola purtroppo non si
possono apprendere!
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
di Hooria Waheed
Il Pakistan è uno degli Stati più colorati dell'Asia, ha molte tradizioni, molti vestiti, molti cibi...
oggi voglio farvi scoprire qualche aspetto di questo
meraviglioso Paese da cui io provengo.
ALCUNE PRELIBATEZZE...
اکت غرم Chicken tikka
è un piatto composto da pollo e spezie. I pezzi di carne
vengono cosparsi con del ghee, un burro chiarificato, a
piccoli intervalli in modo da aumentarne il sapore. Viene
solitamente consumato con salsa chutney di coriandolo
verde e tamarindo, o utilizzato per la preparazione del pollo
tikka masala, un piatto a base di curry.
FESTIVITA’ MUSULMANE
RAMADAN ناضمر : è il nono mese lunare islamico del digiuno che ricorda i trenta giorni
durante i quali il profeta Mohamed, in meditazione in una caverna, ricevette l’ispirazione divina e
il Corano.
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
I fedeli devono osservare un mese di completo digiuno, astenendosi dal consumare acqua e cibo
dall’alba al tramonto.
di Chiara Bardhi
Il Natale è ormai alle porte e per introdurci in questa magica atmosfera, abbiamo cercato alcune
curiosità piuttosto o su questa suggestiva festa che si celebra in tutto il mondo.
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
di Ibtissam Ghalimi
Ciao a tutti. Io volevo invitarvi a fare un piccolo viaggio nel mio paese: il Marocco.
Il Marocco è un paese bellissimo, ricco di belle cose da vedere e buonissimi cibi da provare. Siete
pronti? Buon viaggio!
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
УКРАИНА!
di Karina Hrytsay
Ciao a tutti, mi chiamo Karina e frequento la IIIA dell' Ic Fondo. Io e la mia famiglia abbiamo
origini ucraine; ho scelto quindi di raccontarvi qualcosa di questo magnifico Paese: ci sono tanti
bei posti da visitare, persone simpatiche da conoscere e soprattutto ottimi cibi da gustare! Qui
troverete solamente alcuni tra i piatti più famosi...per conoscerli tutti dovrete per forza
programmare qui il vostro prossimo viaggio...
L'Ucraina Україна è uno Stato dell'Europa orientale con una superficie di 603
628 km².
Ha uno sbocco sul Mar Nero a sud e confina con la Russia ad est, con la Bielorussia
a nord, con Polonia, Slovacchia e Ungheria a ovest e con Romania e Moldavia a sudovest. La
lingua ufficiale è l'ucraino.
БОРЩ / BORSCH
famosissima zuppa a base di barbabietole si è diffusa in
gran parte dell'Europa dell'est dalla Polonia alla
Romania e alla Lituania. viene tradizionalmente servito
con panna acida o yogurt greco. ne esiste anche una
versione tedesca. Si fa con: patate, carote, cipolla, carne,
prezzemolo, barbabietola, cappuccio, panna acida, olio,
sale, fagioli.
ХЛЕБ / PANE
Per la preparazione del pane, vengono utilizzate
farina di grano e segale, meno spesso mais,
orzo e altri.
Il pane può essere mangiato da solo, ma spesso
viene accompagnato con burro, olio di arachidi o
di girasole, marmellata, gelatina e miele.
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Viaggiando da fermi: i paesi degli altri
Kвас / KVAS
La Kvas è una bevanda che ha l’aspetto della birra scura, è frizzante, leggermente alcolica e in
Russia è popolare quanto la vodka. Tra i russi è amatissima, a bevono per dissetarsi durante le
calde giornate estive ed è popolare sia tra gli adulti che tra i bambini. Ha una preparazione
piuttosto lunga: si parte dal pane che viene seccato al forno e poi messo in una capace pentola
assieme ad acqua bollente. Dopo un certo tempo viene filtrata e unita al lievito sciolto a parte; il
pane viene quindi eliminato e poi vengono aggiunti zucchero ed erbe aromatiche. E per chi
volesse cimentarsi a casa nella preparazione
di questa bevanda... ecco la ricetta!
Ingredienti:
500 g. di pane di segale
40 g. di lievito
100 g. di zucchero
5 cucchiai di acqua tiepida
un mazzetto di menta
50 g. di uva passa
la scorza di un limone bio
qualche foglia di ribes
Per prima cosa tagliate il pane di segale a fette, fatelo seccare nel forno, quindi ponetelo in un
recipiente capace e versatevi sopra 4 litri di acqua bollente. Coprite con uno strofinaccio e lasciate
riposare 4 ore, quindi filtrate il tutto. Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida zuccherata, lasciate
riposare 20 minuti quindi aggiungetelo al composto precedentemente filtrato.
Togliete dal composto il pane rimasto strizzandolo, unite lo zucchero, la menta e le foglie di ribes.
Lasciate fermentare il kvas per una notte in un luogo caldo. Filtrate nuovamente e travasate nelle
bottiglie.
Aggiungete all’interno di ogni bottiglia l’uva passa, una foglia di menta e della scorza di limone.
Chiudete bene le bottiglie e conservatele in frigo per 3 giorni. Al termine dei tre giorni l’uva passa
dovrebbe essere salita in superficie: a questo punto filtrate di nuovo il tutto, travasatelo in nuove
bottiglie e servite finalmente il kvas ben fresco.
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Da qui vicino: Trentino e Val di Non
Oggi andare a a scuola è una cosa normale per tutti noi ragazzi. Siamo abituati ad avere tutte le
comodità, autobus, zaini con rotelle, diversi tipi di penne, matite, gomme di ogni forma e colore. A
tutte queste comodità non riusciremmo mai a fare senza, ma… Come era la scuola anni fa?
Bella domanda... beh io l'ho chiesto ai miei nonni e mi hanno raccontato che a quel tempo la scuola
era molto diversa da oggi. Per esempio gli insegnanti erano molto più severi, non c'erano gli autobus e
la cartella era molto più pesante anche perché c'era l'astuccio di legno e ogni giorno si dovevano
portare tutti i libri.
Ora se volete scoprire di più leggete questa intervista ai miei nonni Fausto e Lucia, di Ruffrè.
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Da qui vicino: Trentino e Val di Non
Il Tortel de patate è uno dei piatti tipici più buoni del Trentino e si mangia con la marmellata di ribes o
con altri contorni (cavolo cappuccio, cappuccio, speck, fagioli borlotti o formaggio stagionato).
La preparazione è di difficoltà media per gli inesperti ma più si continuano a fare e più diventa facile.
L’unica cosa che si deve avere è la pazienza: non solo nel pelare e grattugiare a mano le patate, ma anche di
rispettare i diversi passaggi.
Non bisogna confonderlo con il Rostì de patate un piatto tipico altoatesino sempre a base di patate che
però si cuoce in padella o in forno.
Gli ingredienti dei Tortei de patate sono pochi e semplici:
Patate;
Sale (quanto basta);
Olio di arachidi per friggere;
Un po’ di farina bianca se l’amido lasciato dalla patata non basta
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Parentesi. Arte!
In 2 D abbiamo scoperto che nel medioevo le persone viaggiavano molto. Arrivavano nei paesi più
lontani e riportavano notizie veramente originali. Per esempio, raccontavano di popoli fantastici
che avevano delle caratteristiche particolarissime: un unico piede, teste di cane, orecchie enormi.
Abbiamo provato a immaginarceli, alcuni di questi popoli. Ecco come li abbiamo visti...
se vuoi scoprire i loro nomi, segui i link!
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Approfondimenti
Li chiamiamo “compiti” e il dizionario Treccani ci ricorda che sono “ciò che spetta di fare in
relazione al proprio ufficio”. Nella scuola chi si occupa di compiti sono gli alunni che li svolgono
veramente non sempre! e gli insegnanti che li assegnano regolarmente. Per esempio,
ultimamente noi di 1A abbiamo redatto una mappa di scienze, scritto un testo, abbiamo
completato sul libro frasi in inglese e in tedesco. Ma abbiamo anche dipinto con le tempere il
cerchio di Itten, ripetuto le proprietà dei materiali e la caduta dell’Impero romano.
Abbiamo chiesto ad alcuni docenti la loro opinione sui compiti:
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Approfondimenti
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Approfondimenti
di Pierluigi Serafini
I Simpson (The Simpsons) è una sitcom animata statunitense, creata dal fumettista Matt Groening
nel 1987 che andò in onda nel 1989 sul canale FOX U.S.A. La stagione in corso di svolgimento è la
31^ ed in tutto sono stati prodotti 672 episodi. La serie è incentrata sulla famiglia Simpson, composta
da Homer, l'americano di classe media, pigro e pasticcione, dalla moglie Marge, molto gentile e
premurosa nei confronti della famiglia e dai figli Bart, il classico monello combina guai e
disobbediente, Lisa con la sua intelligenza e la piccola Maggie con il suo ciuccio. La loro città è
Springfield, dove si svolgono gli episodi con tutti i loro numerosi amici e parenti che appaiono spesso
nella serie. L' intenzione dell'autore, infatti, è stata quella di non far capire di quale Springfield si
trattasse, visto che negli Stati Uniti ci sono molte città con questo nome.
Gli spettatori sono milioni e sono tantissimi quelli che ritengono di sapere tutto, ma proprio tutto sulla
celebre e fortunata sitcom. Ma siete sicuri sia davvero così? Vi svelerò un po di curiosità che hanno per
protagonisti le creature di Groening.
1) I Simpson sono stati disegnati in giallo per poter essere immediatamente riconoscibili da chi fa
zapping sul televisore.
2) Tutti i personaggi della serie hanno 4 dita a eccezione di Dio e Gesù ai quali ne sono state
disegnate 6.
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Approfondimenti
Nel 1998 i bambini di Springfield giocano ad un simulatore di lavori della fattoria. Nel 2009 esce
Farmville.
Nel 1995, la bibliotecaria è in realtà un robot. Nel 2011 l’università di Chicago utilizza robot per
sistemare i libri.
Nel 1995 nella camera di Lisa è attaccato un poster del Tour dei Rolling Stones in carrozzina. Nel 2012
il gruppo ha intrapreso un nuovo tour.
Nel 1996, un citofono assomiglia ad un iPod. Nel 2001
esce l’iPod di prima generazione.
Nel 1995, i cellulari del futuro sono capaci di effettuare
videochiamate. Nel 2010 esce Face Time.
Nel 2016 il mondo si sveglia con la notizia di Donald
Trump Presidente degli Stati Uniti d'America. Era già
accaduto in un'occasione soltanto: nell'episodio dei
Simpson "Bart to the Future", andato in onda nel
2000.
La futuristica performance di Lady Gaga durante il Super Bowl del 2012 era già apparsa in una
puntata dei Simpson alcun i anni prima.
In un episodio del 1994 il correttore automatico di un palmare Newton di Apple cambia
completamente il senso di una frase scritta: a chi usa chat e messaggi capita oggi in continuazione.
Nel 2005, in una puntata in cui si immagina Lisa nel futuro, c'è una scena in cui da una polaroid di
una torta si sviluppa in automatico un dolce vero e proprio. Oggi la stampa 3D di cibo, pizze e torte
comprese, è una realtà.
La serie tv ha causato molte lamentele nei genitori di tutto il mondo, che etichettavano la serie come
diseducativa a causa di alcuni contenuti poco formativi. La serie, a
causa dei temi trattati, è incorsa più volte nella censura da parte
delle emittenti o anche dei governi dei paesi esteri. La FOX non ha
mai adottato politiche di censura sul cartone. Lo show ha subito
censure anche in Gran Bretagna, Venezuela, Argentina ed è stato
bandito in Russia e Cina.
In Italia, invece, a differenza di quanto accaduto ad altre molte
serie animate americane per bambini e per adulti, come South
Park, I Griffin ed American Dad! e alcuni anime trasmessi dalle
reti Mediaset, la serie non ha subito censure di rilievo, ma sono
stati soltanto "alleggeriti" i dialoghi.
I Simpson hanno vinto dozzine di premi dal debutto della serie televisiva, tra cui 33 Emmy Awards.
Nel 1999 la rivista statunitense TIME li definì come la miglior serie televisiva del secolo e, nella stessa
rivista, Bart Simpson venne inserito nella lista dei 100 personaggi più influenti dello scorso secolo.
Il 14 gennaio del 2000, la fama de I Simpson è stata premiata con una stella nella Hollywood Walk of
Fame.
La serie ha ispirato nuovi giochi come giochi di carte, edizioni speciali di giochi da tavolo, come
Monopoli, Cluedo e Scarabeo e videogame per le più famose piattaforme.
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C'era una volta... Fiabe e racconti
Arte: insufficiente.
Di Marcello Delcampo
Ecco cosa è successo oggi, in classe: il prof di arte mi ha messo insufficiente perchè mi ha chiesto di dirgli
cos’è l’arte e io gli ho detto che non si può dire proprio con precisione. Lui però dopo un pò si è arrabbiato
e mi ha detto che non lo sapevo. E poi alla fine mi ha messo insufficiente nel registro. E’ andata proprio
così, come vi scrivo:
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C'era una volta... Fiabe e racconti
Sì sì vabbè però lui, ecco... ma... non so bene, però... ecco una cosa
definitiva: l’arte è fatta di opere che devono essere uniche, ad
esempio. Prendiamo, non so, la Gioconda, oppure la Dama con
l’ermellino ...
Ah. Però Andy Warhol faceva dei quadri in decine e decine di
copie... e adesso le sue opere sono in tutti i musei del mondo.
Sì sì vabbè ecco, insomma... mi prendi in giro? Allora ti dico che
l’arte è... è... sì, ecco... è quella che si vede raccolta nei musei. Sei
contento, adesso?
Ah. Però allora non so... ci sono tanti artisti di strada, graffitisti,
oggi, che dipingono sui palazzi e sulle case, per le vie delle città. Loro
non sono artisti? Sono bravi, hanno la tecnica, per esempio, e certe
volte fanno dei bellissimi
lavori, che sono pezzi
unici...
Sì sì vabbè ma l’arte è un’altra cosa, però. Sì, è una... cosa che...
sì... piace a tutti, per esempio, ecco: L’arte è arte se piace a molti.
Ah. E quanto è “molti”, prof? Più di mille?
O almeno diecimila?
Insomma adesso basta! Non lo sai cos’è. Bastava dirmelo subito
che si risparmiava tempo.
Ma prof me lo dice lei allora, cos’è?
Lo abbiamo detto all’inizio... “Qualsiasi forma di attività
dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento eccetera
eccetera”...non ti i ricordi già più?
Ah. Però vuol dire che se faccio, non so, un disegno veloce, a
penna, qui su questo foglio faccio arte?
Proprio qui mi ha detto che mi dava insufficiente, perchè non
avevo saputo rispondere alla sua domanda.
E chi lo dice, adesso, a casa, che ho preso insufficiente in arte?
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C'era una volta... Fiabe e racconti
di Caterina Bruni
Tanto tempo fa, nello sconosciuto regno incantato, Cenerentola e la sua migliore amica Bella
Addormentata stavano facendo una passeggiata nel bosco alla ricerca di funghi, frutti selvatici e
fiori rari ed ognuna teneva in mano il proprio cestino. Erano arrivate dove il bosco si fa più fitto,
quando ad un tratto la furba Cappuccetto Rosso salto' fuori da un cespuglio, rubando il cestino a
Cenerentola.
Cappuccetto infatti doveva
portare del cibo alla nonna
che era malata, ma il cestino
pieno di leccornie che le
aveva dato la mamma glielo
avevano mangiato quattro
dispettosi lupacchiotti.
Cenerentola e La Bella
Addormentata si misero a
chiamare aiuto, subito giunsero i loro prodi cavalieri che dopo aver ascoltato l'accaduto, si misero
a rincorrere Cappuccetto che però era ormai lontana. Cappuccetto convinta di aver seminato i
cavalieri si sdraiò stanca sotto un albero e si addormentò profondamente.
Nel mentre, di lì passarono tre curiosi porcellini che affamati, cercavano
cibo e quando videro Cappuccetto Rosso che dormiva accanto al cestino
con il goloso contenuto, si misero a mangiare così rumorosamente che
Cappuccetto si svegliò all'improvviso sorprendendo i porcellini.
Cappuccetto era arrabbiata, ma proprio un quell'attimo giunsero i cavalieri
in groppa ai loro possenti cavalli e con aria di sfida
fissarono Cappuccetto che a sua volta fissò i
porcellini. Poi in un momento di distrazione, i furbi
porcellini se la filarono a gambe levate, Cappuccetto li seguì e infine anche i
cavalieri si misero a correre dietro a Cappuccetto. Corsero e corsero fino a
che, stanchi morti, si fermarono in una radura dove si trovava la casetta dei
sette nani. Bussarono alla porta, la bella Biancaneve
aprì e, vedendoli sfiniti, li accolse con una buona
tazza di the facendosi raccontare l'accaduto, poi mentre i personaggi
facevano un pisolino, a Biancaneve venne un'idea. Fece una telefonata alle
sue amiche principesse e disse loro di raggiungerla il prima possibile, poi
mandò alcuni animali a chiamare i nanetti che in quel momento stavano
lavorando nella miniera dei diamanti e infine svegliò i cavalieri,
Cappuccetto e i porcellini.
In seguito chiese al porcellino più intelligente di progettare il più grande e
resistente edificio di tutto il regno fantastico, il porcellino allora cominciò a progettare il grande
castello mentre a poco a poco arrivavano le belle principesse e i piccoli nanetti.
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C'era una volta... Fiabe e racconti
Poco dopo l’intelligente porcellino finì di completare il progetto del grande edificio e tutti assieme
si misero a prendere il materiale e a costruire il castello che avrebbe ospitato tutti i personaggi
delle fiabe.
I nanetti presero le pietre per costruire e i diamanti per decorare, i cavalieri andarono a prendere
il legname mentre le principesse e Cappuccetto Rosso assemblavano i pezzi portati dagli altri
personaggi.
Dopo qualche ora il lavoro era terminato e tutti insieme si fermarono ad ammirare il capolavoro
fatto unendo le forze. Poi arrivò la nonna di Cappuccetto che nel frattempo si era ripresa e aveva
preparato dei buonissimi pasticcini al cioccolato. Con queste leccornie l’intera compagnia
festeggiò la riuscita del grande castello e da quel giorno i personaggi delle fiabe vissero in
quell’edificio per sempre felici e contenti.
Vignetta offerta dalla classe III D: a un disegno di Botter è stata cambiata la battuta...
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C'era una volta... Fiabe e racconti
di Sofia Dalpiaz
C’era una volta una reggia color ocra che si stagliava sulle impervie vette dei monti alpini: Roccadocra.
Qui vi abitavano re Caspian II e la regina Anna che aveva due figli della stessa età: David, biondo con
occhi verdi, simpatico e allegro, anche se geloso del fratello, ed Eric, spiritoso e appassionato di
volatili, che aveva capelli corvini e occhi azzurri. Quest’ultimo era stato trovato quando era ancora in
fasce, in un nido d’aquila del giardino del re e quindi la famiglia reale aveva deciso di adottarlo.
Nel regno di Roccadocra regnava la pace: tutti avevano un lavoro, non c’erano schiavi e nemmeno
differenze fra le classi sociali, perché il re estraeva oro dalle miniere, così il popolo non doveva pagare
le tasse.
Ma un giorno l’oro finì e da quel momento gli abitanti iniziarono ad estrarre solo normali pietre grigie.
Allora il re chiamò i suoi figli e disse loro: “Come ben sapete non c’è più oro nelle miniere e il nostro
popolo, non abituato a pagare le tasse è caduto in una profonda disperazione”. Fece una pausa e poi
continuò: “Ho mandato un telegramma al re del Paese vicino, un mio caro amico, e lui è d’accordo”
un’altra pausa. “Padre arriva al punto!” intervenne David. Allora lui continuò: “Sapete, non mi piace
obbligarvi...però uno di voi deve sposarsi con la principessa Isabel, futura regina del reame vicino,
anch’ella in età da marito” poi si sedette sul tavolo, sfinito. I principi in realtà erano felici di poterla
sposare anche perché Isabel era
nota per la sua bellezza.
Il giorno seguente i due principi si
presentarono al cospetto della
principessa Isabel, nella sala del
trono dove era riunita tutta la sua
famiglia. Appena la videro
rimasero incantati dalla sua
bellezza: aveva occhi azzurri e
limpidi come l’acqua di sorgente,
capelli castano chiaro e lunghi che
le cadevano morbidi sulle spalle, la
pelle candida, bianca come la neve e aveva un' aria dolce.
Per decidere chi sposare, lei aveva deciso di farli sfidare in tre prove: una scalata, una corsa a ostacoli
e un duello di scherma. Durante le prove ci sarebbero stati sua madre, il mago di corte che con la sfera
di cristallo sorvegliava le prove e la principessa.
La prima gara si svolgeva su una parete retta con appigli molto appuntiti e la vinse Eric. La corsa era
su una strada sterrata e stretta nel groviglio di alberi di un bosco in montagna intervallato di tanto in
tanto da frane, alberi, mucchi di terra...
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C'era una volta... Fiabe e racconti
La prova iniziò, i due erano a pari passo quando un cinguettio disperato fece arrestare Eric: un uccello
stava cadendo dal nido. Lui corse per prenderlo al volo, si tolse la giacca e la allargò in modo che
l’uccello potesse caderci dentro, e funzionò. Ma in questo modo perse la sfida.
Alla fine di questa prova il mago, per ricompensare Eric della sua buona azione, gli donò una
spilla magica: nei momenti di pericolo gli sarebbe bastato sfiorarla e dire una formula da lui
inventata. Eric rimase sorpreso e osservò attentamente il premio ricevuto: la struttura era in
filigrana decorata con un bassorilievo d’edera, al centro era incastonata una pietra trasparente.
David si arrabbiò molto per il dono del mago a suo fratello, secondo lui se lo meritava più lui,
perché non si era distratto e aveva continuato la sfida per la principessa!
Allora la regina lo chiamò, gli diede una pozione e gli disse: “Ti premierò io, questa pozione fa
diventare forti e muscolosi ma gli effetti si mostreranno solo dodici ore dopo averla bevuta.” Lui la
bevve. In verità quell’intruglio faceva sì diventare muscolosi ma faceva anche scaturire la voglia di
uccidere Eric. La regina glielo diede perché non voleva assolutamente che vincesse Eric; in quel
caso sua figlia si sarebbe sposata con un giovane di normale sangue rosso.
Il giorno successivo si tenne la terza sfida. David si sentì subito più forte e infatti si notava che i
suoi muscoli erano più pesanti. Inizialmente Eric andò subito in vantaggio, muoveva la spada così
velocemente che era difficile vederla ma anche David non se la cavava male, rispondeva e schivava
senza fare fatica. Trascorse così un’ora e nessuno voleva arrendersi quando David, come accecato
da un’ira misteriosa ma in realtà sotto l’effetto della pozione, corse alla parete più vicina, staccò
una sciabola e la sguainò contro Eric. Lui indietreggiò fino a toccare il muro, poi si ricordò della
spilla e gridò: “Oh, spilla di diamante
risolvi la situazione in un istante!” Si
sprigionò così un fascio di luce che
avvolse David, facendo svanire della
pozione e rimettendo la sciabola a
posto.
Poi Eric toccò David con la spada di
scherma e vinse la sfida.
All’improvviso David ricordò tutto, di
come la regina si era presa gioco di
lui e disse: “La regina mi ha dato una
pozione per questo ho aggredito Eric!” lei negò ma il mago intervenne: “Mia regina io vi rispetto
ma avete commesso un grande errore, per cui non può non esservi data una severa punizione!” e
tutti furono d’accordo con il mago. Allora la regina cercando di giustificarsi disse:” Io volevo solo
che mia figlia si sposasse con un principe di sangue blu!”
Ma nessun volle ascoltare la sue perfide ragioni così la sua punizione fu quella di diventare
schiava, ma lei si rifiutò dicendo: “preferisco l’esilio!” così se ne andò per sempre dal Paese.
Il giorno dopo Eric e Isabel si sposarono, le faccende economiche del regno furono sistemate, e
vissero per sempre contenti e felici.
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di Alocin Niuz
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«Questo è impossibile!» Ribatté lui con piglio sicuro.
E poi, agitando l’indice davanti a me aggiunse: «Ricordati:
nessuno può fare il bagno due volte nello stesso fiume».
Poi nuotai fino a riva. Uscii dall’acqua. Corsi sul prato fino
alla roccia dei tuffi e di nuovo mi lanciai nel fiume, questa
volta di testa. Con due ampie bracciate arrivai fino al centro
dell’ansa e poi mi girai per urlare a squarciagola: «E Due!».
«Ha visto, signore?» gli domandai spavaldo, andando a
sedermi vicino a lui. «Ha visto, signore? Ho appena fatto il
bagno due volte nello stesso fiume».
«Ne sei sicuro?»
«Beh… è evidente».
«Come descriveresti questo fiume?» mi chiese.
«Uhm… come tutti i fiumi: è acqua! Un fiume è tanta
acqua».
«Il fiume dunque, è l’acqua?»
«Certo insistei acqua che passa in mezzo a due rive.
«Interessante! Acqua che passa» ripetè pensoso. «E da dove
viene? E dove va? E da quanto tempo passa? E smette mai
di passare?».
Avevo sempre più l’impressione di parlare con un pazzo. Ma
risposi ugualmente, tutto d’un fiato: «Viene dalla
montagna, va verso il mare e non smette mai. Scorre da
sempre, per quanto ne so».
«Se così fosse» riprese quel signore «se l’acqua sempre
passa e scorre, l’acqua in cui ti sei tuffato la seconda volta
non può essere la stessa del primo bagno, giusto?»
«Questo è vero» ammisi io di malavoglia.
«Ma allora, se il fiume è l’acqua e l’acqua del primo bagno non è la stessa del secondo bagno…
significa che non hai fatto il bagno due volte nello stesso fiume».
Rimasi in silenzio, pensando a cosa rispondere, ma non mi veniva in mente nulla da dire.
«D’accordo, l’acqua è cambiata, ma il fiume è lo stesso. E’ lo stesso fiume di sempre».
«Vero!» disse lui, togliendomi per un attimo da quella imbarazzante situazione. Ma poi aggiunse:
«allora dovremmo concludere che l’unico modo di essere sempre lo stesso fiume è non essere mai
lo stesso fiume».
Nel frattempo cominciò a raccogliere le sue cose: si rimise i sandali, infilò il libro nella bisaccia e
prese in mano il bastone con cui si aiutava a camminare.
«Ricordati: non è soltanto il fiume» mi disse sorridendo. «Tutto scorre, caro Filippo».
«Come… tutto?" chiesi io. «cosa vuol dire?»
«Pensaci bene. Anche tu ed io scorriamo. Siamo sempre gli stessi, ma non siamo più gli stessi di
prima, siamo cambiati: tu ora conosci il fiume come non l’avevi mai conosciuto in tanti anni ed io,
che sono arrivato qui triste e stanco, riparto pieno del piacere di aver conosciuto un ragazzo in
gamba come te».
«Come si chiama, signore?» gli chiesi, mentre si addentrava nella boscaglia.
«Eraclito».
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Passatempi, giochi e tempo libero
di Isabella Scarabello
“Non vado in cerca di guai, di solito sono i guai che trovano me” questo dice il giovane Harry
Potter sempre impegnato in una battaglia o missione.
Il libro di cui stiamo parlando è “IL PRIGIONIERO
DI AZKABAN” cioè il terzo di una lunga serie.
Per chi non sapesse chi è, Harry è un giovane mago che,
tempo prima, perse i suoi genitori per colpa di Lord
Voldemort, un vecchio studente della scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts. Dopo l'accaduto Harry fu portato
da Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts, dai suoi zii e da lì
iniziarono le sue avventure.
Nel libro succederanno molte cose: Harry farà nuovi
incontri, scoprirà una cosa che non avrebbe mai avuto
sapere, si imbucherà a Mielandia dove assaggerà i suoi
buonissimi dolci di cui aveva tanto sentito parlare e farà
gonfiare la zia! Chissà, riusciranno a tirarla giù? Questo lo
lascio scoprire a voi.
I libri di Harry Potter sono usciti tra il 1996 e il 2007 dalla
casa editrice J.K. Rowling, che fu proprio il libro ufficiale, cioè quello in inglese.
Dopo qualche anno uscirono anche quelli in italiano, da un altra casa editrice, la Salani Editore.
I libri si intitolano:
1. Harry Potter e la pietra filosofale
2. Harry Potter e la camera dei segreti
3. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
4. Harry Potter e l' ordine della Fenice
5. Harry Potter e il principe Mezzo sangue
6. I doni della morte capitolo 1°
7. I doni della morte capitolo 2°.
Adesso lascio a voi l'onore di scoprire quante cose belle, strane e divertenti ci sono in questi libri.
Spero di avervi messo almeno un po' di curiosità e...
BUONA LETTURA!!!
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Passatempi, giochi e tempo libero
di Valeria Seppi
Ho letto dei libri questa estate e mi ha rilassato molto; un libro può trasmettere tante cose.
Per esempio per me leggere è molto più che alla fine di un libro dire se mi è piaciuto, perché
leggere mi catapulta in un altro mondo, dalle radure incantate a una guerra spaziale…
perciò vi do dei consigli su quale potrebbe essere la vostra nuova avventura!
Diario di una schiappa… praticamente un classico della letteratura giovanile scritto dal mitico
Jeff Kinney…
Ce ne sono di “Diari” oggi vi parlo del
Diario di una Schiappa Una vacanza da panico:
Fa freddo…è arrivato l’inverno e Greg ha i programmi ben chiari
stare al caldo e non muovere un muscolo per tutta la stagione,
peccato che Greg non abbia pensato ai suoi genitori …loro avevano
tutt’altri programmi. Per l’inverno avrebbero passato una vacanza
su un isola …bello ma se si fa parte della famiglia di Greg basta
finire dalla parte sbagliata dell’isola per trasformare una vacanza da
sogno in una da PANICO!!!
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Parentesi. Arte!
La mia zattera della Medusa: osservando ed analizzando "La zattera della Medusa" di
Theodore Gericault, emblema del Romanticismo, e successivamente l'interpretazione di essa
fatta da Bansky con uno stencil sul muro di un edificio di Calais, abbiamo tentato di dare anche
noi una nostra libera interpretazione allo sfondo della zattera della Medusa, proponendo
graficamente le nostre riflessioni, suggestioni, emozioni.
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Passatempi, giochi e tempo libero
Il cubo di Rubik: un famoso rompicapo che alcune persone odiano per essere troppo complicato.
Il cubo di Rubik è un rompicapo livello 10 su 10 nella scala dei rompicapi; la maggior parte delle
persone non riesce a risolverlo mentre altri ci fanno le gare e lo risolvono in meno di 5 secondi!
Anche se molto complicato, molti streamer su youtube spiegano varie alternative per risolverlo;
questi metodi però vanno visti e rivisti più volte e soprattutto bisogna capire gli algoritmi e
riuscire a metterli in pratica.
Ora vi racconterò la storia del cubo più famoso del mondo, alcune curiosità e come io stesso ho
imparato a risolverlo.
Un pò di storia
Il cubo di rubik fu inventato a metà degli anni 70’: Ernò rubik lavorava al dipartimento di Interior
Design della “MohlyNagy University of art and design” a Budapest. Nonostante la nota versione
secondo cui Rubik avrebbe costruito il cubo come uno strumento didattico per insegnare ai suoi
studenti a comprendere gli oggetti 3D, il suo vero obiettivo era di risolvere il problema strutturale
di muovere le singole parti in modo indipendente, senza far crollare l’intero meccanismo.
Non si rese conto di aver creato un rompicapo finchè non
mescolò per la prima volta il cubo e cercò di ricomporlo. Il cubo
originale era lievemente diverso da quello odierno: era
monocolore, di legno e con gli angoli smussati; all’inizio si
diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi
statistici e teorici che il cubo poneva. Rubik ottenne il brevetto
ungherese per il suo “magic cube” nel 1975, dopo aver apportato
le modifiche che lo avrebbero portato ad essere tale e quale al
puzzle moderno.
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Passatempi, giochi e tempo libero
La sua struttura
Spero proprio che sappiate com’è fatto il cubo di cui stiamo parlando... in ogni caso, ve lo
spiegherò io adesso: dato che il rompicapo è un cubo ha, ovviamente, sei facce: ognuna composta
da nove cubetti più piccoli; in una i cubetti hanno la faccia visibile di colore bianco, nel quadratino
al centro è spesso presente il logo della marca produttrice. Le altre facce sono: una arancione, una
verde, un rossa, una blu e una gialla. Solitamente, il bianco è opposto al giallo, il rosso
all'arancione, e il verde al blu. Attraverso un meccanismo interno i colori delle facce si possono
scombinare: la sfida è quella di riuscire, dopo aver mescolato il tutto, a ricomporre tutte le facce,
ognuna completa con il suo colore.
Io e il cubo
Io ho imparato a risolvere il cubo 2 anni fa: il mio primo cubo è
stato quello di mio papà. Imparai a risolvere solo una faccia; l’unico
problema era che il cubo era vecchissimo: più o meno degli anni 80’
perciò ruotare anche solo una parte era difficile. Il giorno dopo lo
portai con me ed iniziai a giocarci. Un altro ragazzo portò il suo e ci
sfidavamo in una piccola casa di legno nel cortile di un giardino;
metà delle persone veniva a vederci “combattere” e chi non ci stava
nella casetta guardava dalle finestre. E’ andato tutto avanti così per
circa 3 giorni; poi, un’animatrice ci ha chiesto di prendere i cubi:
dopo qualche minuto li aveva risolti entrambi e da lì ho voluto
imparare anch’io, a risolverlo completamente. Ho guardato un
video su youtube e su un foglio ho scritto tutti gli algoritmi. Ho
continuato a usare il foglio finché non ho imparato a risolverlo a
memoria, dopo circa due settimane. Restituii il cubo a mio papà,
che me ne comprò uno nuovo; oggi uso il GAN 356 R. Il mio record è di circa 21 secondi.
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Passatempi, giochi e tempo libero
di Dimitri Springhetti
Il basket nasce a Springfield nel 1891, grazie all'idea di James Naismit, medico ed insegnante di
educazione fisica canadese che, scocciato dai suoi alunni, lancia una palla di gomma in un cilindro
di ferro.
La prima partita di basket fu giocata nel 5/10/1889 a Chicago.
Le differenze fra il basket odierno e il basket di un secolo e mezzo fa sono molte.
LO SCOPO
Lo scopo di ognuna delle due squadre è quello di realizzare punti facendo passare la palla
nell’anello del canestro avversario e di impedire ai giocatori dell'altra squadra di fare altrettanto.
Ogni azione dura soli 24 secondi.
Si dice che “l’attacco vende I biglietti, la diffesa vince le partite”.
IL CAMPO
Il campo è generalmente rivestito in legno. Le misure regolamentari sono di 28 metri per 15, a
metà dei lati corti sono montati i canestri (altezza di 305 cm nel campionato italiano) il cui centro
si trova a 1,575 metri dal fondo. Le linee che delimitano il campo e le aree all'interno di esso
hanno uno spessore di 5 centimetri. Nella pallacanestro le linee perimetrali non fanno parte
dell'area di gioco.
Il terreno di gioco è diviso a metà da una linea, al cui centro vi è un cerchio del raggio di 1,80
metri. All'inizio della gara solo i due giocatori che si contendono il pallone alzato dall'arbitro
possono entrare in questo cerchio.
La linea dei tre punti dista alla base 90 centimetri dalla linea laterale, poi disegna un arco che
rimane a 6.75 metri dal canestro.
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Passatempi, giochi e tempo libero
Nella pallacanestro, l'area dei tre secondi, o pitturato (in quanto è colorata in modo diverso dal
resto del campo per poter essere ben visibile), è una delimitata zona del campo di forma
rettangolare. Ve ne sono obbligatoriamente due, sotto i due canestri.
I GIOCATORI
I giocatori in campo cono cinque. A seconda del modo in cui gioca un giocatore può essere
classificato secondo le seguenti categorie, anche se nel basket moderno un giocatore deve riuscire
spesso ad eseguire più ruoli.
1) il playmaker: solitamente è il più basso, ha una maggiore lettura del gioco.
2) la guardia tiratrice: piuttosto alto, è un esterno che ha anche capacità di penetrazione.
3) L'ala piccola: è a metà tra un esterno e un interno quindi deve essere capace di tirare da fuori e
anche da vicino.
4) L'ala grande: vicino al centro, come l’ ala piccola ma gioca più vicino al canestro.
5) Il centro o pivot: generalmente è il più alto, è il perno della squadra e gioca sotto canestro.
Vignetta offerta dalla classe III D: a un disegno di Botter è stata cambiata la battuta...
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Passatempi, giochi e tempo libero
“Passa ca palla!Passa ca palla!” e Massimo vola in porta per segnare il gol decisivo. Siamo nella
palestra dell’I.C. di Fondo dove una trentina di ragazzi di tante classi diverse della scuola media si
sfidano l’un l’altro, nella speranza di essere convocati per le partite contro altre scuole della Valle
di Non.
Ma che cosa lo ha spinto a rimanere a scuola oltre l’orario scolastico obbligatorio? Fin dalla prima
media Massimo ha partecipato ad allenamenti di calcio, pallavolo, pallamano e atletica.
“Volevo prima di tutto migliorare le mie capacità” dice “e fare anche qualcosa per la scuola”.
E’ la stessa cosa che ha pensato…
Le attività sportive extra scolastiche si tengono a Fondo, come in molte altre scuole dell’Alta Valle,
da 10 anni. Tutti gli alunni che lo desiderano si possono fermare in palestra alla fine delle lezioni
pomeridiane obbligatorie per
provare nuovi sport e
impararne le regole. Alla fine
di ogni corso di prova, gli
insegnanti selezionano dei
ragazzi che si confronteranno
con altre squadre del
territorio.
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