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Metodologie numeriche
parte 1
Update: 01/12/2009
Autore: Cosimo Bianchini (cosimo.bianchini@htc.de.unifi.it)
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Dipartimento di Energetica “S.Stecco” UNIVERSITA’ DI FIRENZE
Sezione di Macchine – HTC group Facoltà di Ingegneria
Sommario
Lezioni:
Parte 1: Introduzione ai metodi CFD (1 dicembre 2009)
– Generalità
– Discretizzazione spaziale
– Discretizzazione equazioni
– Tecniche risolutive
Parte 2: Introduzione alla modellistica della turbolenza (2 dicembre 2009)
– Fisica della turbolenza
– Tecniche di modellazione della turbolenza
– Trattamento delle zone vicino a parete
Parte 3: Introduzione alla modellistica della combustione turbolenta (9 dicembre 2009)
– Fisica della combustione e modelli di combustione
– Modelli di irraggiamento
Parte 4: Esercitazione (16 dicembre 2009)
– Film cooling case
– Impingement case
Parte 5: Applicazioni (Seminari)
– Sistemi di raffreddamento palare e di combustore – Bianchini (16 dicembre 2009)
– Cavità statore-rotore e sistemi rotanti – DaSoghe (2 dicembre 2009)
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Motivazioni e finalità
Spesso si rende necessario acquisire una conoscenza di dettaglio del
comportamento di un sistema o dispositivo
Interesse scientifico: studio del comportamento del sistema
Interesse applicativo: ottimizzazione delle “prestazioni” di un
dispositivo
Si possono percorrere due strade
Sperimentazione (uso di modelli fisici su cui si effettuano delle
misure)
Costosa
Non sempre possibile
Studio teorico (modello fisico matematico + soluzione delle
equazioni: previsione del comportamento del dispositivo)
Generalmente costi inferiori
Maggior flessibilità (nessun vincolo su condizioni al contorno)
Maggiori dettagli
I due tipi di studio non si escludono a vicenda anzi, sono
assolutamente complementari (b) CFD
Validazione risultati numerici tramite misure sperimentali
Interpretazione dei dati sperimentali coadiuvata da conoscenza di Distribuzione del coefficiente di
dettaglio delle caratteristiche del campo di moto resa possibile scambio termico
dallo studio numerico
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Definizione
Le equazioni di Navier-Stokes possono essere risolte in forma chiusa soltanto in geometrie molto semplici, con
condizioni al contorno semplificative e comunque solo per flussi laminari.
Data la complessità delle geometrie, la varietà delle condizioni iniziali ed al contorno e le elevate velocità (alti Re) che
caratterizzano i flussi di interesse applicativo si rende necessario l’utilizzo di metodi di soluzione alternativi ad uno
studio puramente analitico.
Definire, a partire dal problema analitico iniziale (volume occupato dal sistema più condizioni al contorno), un
problema algebrico “equivalente” la cui soluzione costituisca una approssimazione della soluzione del problema
analitico di partenza, con una accuratezza sufficiente per gli scopi dell’analisi.
Impiego delle risorse di calcolo messe a disposizione dai moderni calcolatori digitali
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Modello fisico-matematico
Il comportamento di un continuo qualsiasi è descritto dalle seguenti equazioni espressione diretta dei
principi fisici di conservazione della massa, della quantità di moto e dell’energia: Eq. di Navier Stokes
∂ρ ∂( ρ u j )
Continuità + = 10 (1)
∂t ∂x j
∂( ρ u i ) ∂( ρ u iu j ) ∂p ∂τ
i = 1, 2 , 3
+ = − + + ρ fi
ji
Quantità di moto (2,3,4)
∂t ∂x j ∂x i ∂x j
∂ ( ρ E ) ∂ [( ρ E + p ) u j ] ∂
Energia + = ( u i τ ij − q j ) (5)
∂t ∂x j ∂x j
uiui
E = e+
2
Legge di Newton per gli sforzi viscosi + legge di Fourier per la trasmissione molecolare del calore
∂u i ∂u j 2 ∂u k ∂T
τ ij = µ + − µ δ ij q j = −k
∂x j
∂x j ∂x i 3 ∂ x k
Griglie strutturate
Griglie consistenti di famiglie di linee con la proprietà che le linee appartenenti a una famiglia non si intersecano
mai ed intersecano le linee delle altre famiglie una sola volta.
Le linee di una famiglia possono essere numerate consecutivamente
La posizione di ogni nodo (o volume di controllo) può essere univocamente determinata mediante tre indici
(i, j, k)
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Griglie strutturate
Geometrie complesse: difficili da discretizzare utilizzando griglie strutturate in senso stretto
Mesh strutturate multiblocco:
Più blocchi ciascuno con griglia struttrata in senso stretto
Passaggio delle informazioni all’interfaccia fra i blocchi
Per mezzo di griglie strutturate multiblocco teoricamente generare griglie di calcolo per geometrie comunque
complesse
Geometrie complesse richiedono generalmente un grande dispendio in termini di tempo (operativo)
Tecnica di discretizzazione comunque “rigida” : elevato numero di nodi o elementi anche in zone in cui non è
necessario
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Metodi di discretizzazione
Differenze finite - FDM
Approssimano equazioni in forma differenziale usando serie troncate
Semplice ottenere schemi di alto ordine (facile connettività)
Solo griglie strutturate e non conservativo
Differenze finite
Importanza di una adeguata rappresentazione delle superfici solide per una corretta
determinazione del campo di moto
Utilizzo di mesh strutturate “body fitted”
Mesh disuniforme con linee coordinate curvilinee
Le equazioni non possono essere discretizzate direttamente sulla griglia
E’ possibile individuare una trasformazione biunivoca (metrica) dallo spazio fisico (X,Y,Z,t) ad
uno spazio virtuale (ξ,η,ζ,θ) (detto computazionale) che renda la griglia equispaziata nelle nuove
coordinate
La discretizzazione e la soluzione delle equazioni vengono effettuate nello spazio
computazionale. La soluzione così ottenuta viene successivamente ricondotta nello spazio fisico
per poter essere “letta” correttamente
ξ = ξ(x , y, z , t )
η = η( x , y , z , t )
ζ = ζ (x , y, z , t )
τ = τ (t )
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Differenze finite
Nei metodi alle differenze finite viene utilizzata la
forma differenziale delle equazioni di moto
Le derivate presenti in tali equazioni vengono
discretizzate sulla griglia di calcolo per mezzo di
differenze finite
Utilizzando sviluppi in serie di Taylor è possibile
costruire schemi di discretizzazione di diverso ordine
(differente accuratezza nell’approssimanzione della
derivata)
∂u u i +1 , j − u i , j i j i+1,j
= + O( ∆ξ )
∂ξ i , j ∆ξ η
ξ
Differenza centrata (secondo ordine)
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Differenze finite
Sviluppo di differenze finite per derivate del primo e del secondo ordine
∂u( x i ) ∂ 2 u( x i )
u( x i +1 ) = u( x i ) + ( x i +1 − x i ) + ( x i +1 − x i )2 + O( x 3 ) x i +1 − x i = −( x i −1 − x i ) = ∆x
∂x ∂x 2
∂u( x i ) ∂ u( x i )
2
u( x i −1 ) = u( x i ) + ( x i −1 − x i ) + ( x i −1 − x i )2 + O( x 3 )
∂x ∂x 2
∂u( x i )
u( x i +1 ) − u( x i −1 ) = 2 ∆x + O( x 3 )
∂x
∂u ( x i ) u ( x i +1 ) − u( x i −1 )
= + O( x 2 )
∂x 2 ∆x
I metodi alle differenze finite possono essere utilizzati solo con mesh strutturate
Scarsa flessibilità
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Volumi finiti
Tecnica basata sull’uso della forma integrale delle
equazioni di conservazione
La griglia suddivide lo spazio in un numero finito di
volumi finiti ognuno dei quali costituisce un volume di
controllo
Il valore nodale (centroide della cella) rappresenta il
valore medio della grandezza d’interesse all’interno
del volume
Possono essere utilizzate sia griglie strutturate che
griglie non strutturate: grande flessibilità geometrica
È comunque necessaria una metrica (misura di
distanze, superfici volumi)
La discretizzazione delle equazioni sulla griglia
avviene applicando le equazioni integrali a ciascun
volume
Il passaggio dalla forma analitica alla
forma algebrica delle equazioni è ottenuto
valutando per ciascun volume di controllo
gli integrali che compaiono nelle equazioni
stesse
È necessario determinare opportune
approssimazioni per i flussi e per i termini
sorgente utilizzando formule di quadratura
Mantiene, a differenza di alcuni schemi di
discretizzazione alle differenze finite, le proprietà di
conservazione delle equazioni primitive
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Volumi finiti
∂ r r uuur r
∫ ρφ dV + ∫ ρφ (u ⋅ n )dA = ∫ Γ ∇φ ⋅ n dA + ∫ qφ dV
∂t V S S V
r r
ρφ u ⋅ n Flusso convettivo
f = uuur r
Γ ∇φ ⋅ n Flusso diffusivo
∫ f dA = ∑ ∫ f dA
S k Sk
F = ∫ f dA = f S
e e e f e Se
Se
φe = φE λe + φP (1 − λe ) r r r r
Fec = ∫ ρφ u ⋅ ndA = φ ∫ ρ u ⋅ ndA φe m& e
xe − xP
λe = Se Se
xE − x P m& e = ( ρ un S )e
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Volumi finiti
Equazione di trasporto
∂ρφ
∂t
( )
+ ∇ ⋅ ρ ⋅ U ⋅ φ − ∇ ⋅ (µ eff ∇φ ) = q
∂ ρφ ∂ ρφ
∫
V
∂t
⋅ dV = ⋅V
∂t P
Termine temporale
∫ ∇ ⋅ (µ∇φ )⋅ dV = ∫ µ ⋅ (∇φ ⋅ n )⋅ dS = ∑ S
V S k
k µ k (∇ φ )k Termine diffusivo
∫ ∇ ⋅ (ρ U φ )⋅ dV = ∫ ρφ ⋅(U ⋅ n )⋅ dS = ∑ S
V S k
k ρ U nk φ k Termine convettivo
∫ q ⋅ dV = q ⋅ V = q P ⋅ V ⇒ q 0 + q d φ Pi Termine sorgente
V
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Approssimazione discreta
Termine temporale
∂ ρφ ρ Pi − 1 i ρ Pi − 1φ Pi − 1
i
∂ ρφ ρ Pi − 1 ρ Pi − 1φ Pi − 1 ρ Pi − 2
i
= 3
φ i
− 2 + 1
φ Pi − 2 Adams-Bashforth – II ordine
∂t P ∆t ∆t ∆t
2 P 2
Coeff. Diagonale
Approssimazione discreta
Termine diffusivo
Gauss lineare →
(∇ φ )e =−
1
φ Pi +
1
φ Ei
CE − CP CE − CP correzione non ortogonalità
Coeff. Diagonale
Coeff. ExtraDiagonale
Termine convettivo
Termine noto
Upwind – I ordine
φ = max(ρeUne,0)φ + min(ρeUne,0)φ
i
e
i
P
i
E Stabilità
Smorzamento discontinuità
CE − Ce i Ce − CP i
φ =
i
φP + φE Differenze centrate – II ordine
CE − CP CE − CP
e Oscillazioni soluzione
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Metodi risolutivi
Metodi diretti: risolvono direttamente la matrice ottenendo una soluzione esatta
Metodo di Gauss, LU decomposition, TriDiagonal Matrix Algorithm
Generalmente lenti e costosi computazionalmente
Non praticabili per matrici di grande dimensione
Metodi iterativi: risolvono la matrice cercando successive approssimazioni della soluzione
a partire da una soluzione di partenza
ConjugateGradient, BiConjugateGradient,GeneralizedMinimalRESidual, Multigrid
Efficienti per problemi di larga scala
Possono risolvere problemi non lineari
Sistemi accoppiati soluzione esatta dipende da altre variabili
Criteri di convergenza
Generalmente per stabilire se una soluzione è sufficientemente vicina alla soluzione esatta, si definisce
una grandezza chiamata residuo
Si impone un criterio di convergenza per il residuo globale es. ResG < 10^-6 o ResGf/ResGi=0.001
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Condizioni al contorno
Condizioni di Dirichlet: φb = k
Termine convettivo: solo contributo esplicito ρbUnb φb = ρbUnb k
k −φP
Termine diffusivo: contributo diagonale e Sbµb∇φb = Sbµb
sorgente Cb −CP
Condizioni di Robin: αφ b + (α − 1) (∇ φ )b = k
Stesso procedimento: combinazione lineare
Condizioni di simmetria:
Flusso nullo sulla faccia sia convettivo che diffusivo
Condizioni di ciclicità:
Stesso trattamento delle facce interne: termini impliciti ed espliciti
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Algoritmi di soluzione
Fino ad ora abbiamo visto come risolvere un’ equazione di
trasporto in forma discreta ma N.S. sono un sistema di
equazioni differenziali accoppiate e non lineari
Linearizzando il problema si ottiene comunque una matrice
(MxNxN)
Solitamente (segregated solvers) le equazioni vengono
risolte una ad una come matrici NxN
L’accoppiamento tra le equazioni va trattato con tecniche
iterative
Density based solvers: per alti Mach e flussi comprimibili
comprimibilità artificiale (pseudo time integration)
Pressure based solvers: per bassi Mach flussi incomprimibili
Equazione di continuità convertita in equazione di compatibilità
per la pressione (usando la legge di stato)
Ciclo iterativo con tecniche di sottorilassamento
Algoritmo SIMPLE per steady-state, PISO per time resolved
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Problema specifico
Geometria + Condizioni al Modello Problema Soluzione del
contorno computazionale algebrico problema
Obiettivi dell’analisi Distribuzione
spaziale (e
temporale)
Condizioni al Solutore delle
Discretizzazione dello spazio contorno grandezze
(valori) Algoritmo di
soluzione d’interesse
Condizioni al contorno nel dominio
+ di calcolo
(tipologia)
Solutore di
sistemi
Modellazione geometrica lineari
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Bibliografia
Anderson J. D. Jr., “Computational Fluid Dynamics: the basics with applications”, 2nd
ed., Mc Graw-Hill International Editions, 1995.
Ferziger, J.H., Peric, M., “Computational Methods for Fluid dynamics”, 3rd ed.,
Springer, 2002.
W. Malalasekera and H. K. Versteeg. Computational Fluid Dynamics.
LongmanScientific, England, 1995
S. V. Patankar. Numerical Heat Transfer and Fluid Flow. Taylor & Francis,US, 1980
Pag. 24