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Guida Unesco Web
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Contributi p. 7
Biblioteca di Stato SALUTO DELLE ISTITUZIONI
Museo di Stato
Unità di Coordinamento Unesco
Ringraziamenti
Archivio fotografico Museo di Stato
Archivio fotografico Ufficio di Stato per il Turismo
Fondazione Cassa di Risparmio di San Marino - S.U.M.S.
p. 9
Fotografie San Marino e l’Unesco:
Monica Silva dal Titano al Patrimonio dell’Umanità
pag. 8, 12, 20, 21, 24, 26, 30, 46, 50, 56, 58, 60, 62, 64, 66, 68
Studio MW
pag. 18, 25, 35, 36, 63, 71, 76, copertina
Goffredo Taddei
pag. 14
Renzo Broccoli
pag. 70, 75 p. 13
B.B.Tek srl San Marino
pag. 4 Patrimonio tangibile e intangibile
Progetto editoriale
Marina Turci, Cinzia Ceccoli,
Renzo Broccoli, Cristina Guglielmi
p. 18
GUIDA AI MONUMENTI
Art direction e impaginazione
Marina Turci, Cinzia Ceccoli
2008
Centri storici di San Marino,
Borgo Maggiore e monte Titano
iscritti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità
Il 7 Luglio 2008, durante la 32ma ricostruzione tra la fine del XIX secolo e
Sessione, a Québec in Canada, il i primi decenni del XX secolo - processo
Comitato del Patrimonio Mondiale che può essere considerato come parte
iscrive il Centro Storico di San Marino integrante della storia del bene e che
ed il Monte Titano nella Lista del riflette gli approcci in mutamento della
Patrimonio Mondiale in base al criterio conservazione e della valorizzazione
(iii) e adotta all’unanimità la seguente del patrimonio nel tempo”.
dichiarazione:
“San Marino è una delle più antiche Motivazione con cui l’Unesco ha inserito
repubbliche del mondo e l’unica città- il sito nel Patrimonio Mondiale
Stato che sussiste, rappresentando dell’Umanità.
una tappa importante dello sviluppo dei
modelli democratici in Europa e in tutto Criterio (iii): San Marino e il Monte
il mondo. Le espressioni tangibili della Titano costituiscono una testimonianza
continuità della sua lunga esistenza eccezionale dell’istituzione di una
in quanto capitale della Repubblica, il democrazia rappresentativa fondata
suo contesto geopolitico inalterato e le sull’autonomia civica e l’autogoverno,
sue funzioni giuridiche e istituzionali si avendo esercitato con una continuità
ritrovano nella sua posizione strategica unica e senza interruzione il ruolo di
in cima al Monte Titano, nel suo capitale di una Repubblica indipendente
modello urbano storico, nei suoi spazi dal XIII secolo. San Marino è una
urbani e nei suoi numerosi monumenti testimonianza eccezionale di una
pubblici. San Marino ha uno statuto tradizione culturale vivente che perdura
emblematico ampiamente riconosciuto da settecento anni.
in quanto simbolo della Città-Stato
libera, illustrato nel dibattito politico, la
letteratura e le arti nel corso dei secoli. Elenco dei paesi votanti: Australia, Bahrein,
Le mura difensive e il centro storico Barbados, Brasile, Canada, Cina, Cuba, Egitto,
Giordania, Israele, Kenya, Madagascar, Marocco,
hanno subito modifiche nel tempo, Mauritius, Nigeria, Perù, Repubblica di Corea,
comportando un intensivo restauro e una Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Tunisia.
8 San Marino Patrimonio dell’Umanità 9
In ogni continente i Beni iscritti sulla risanamento svolti in questi anni sui
Lista del Patrimonio dell’Umanità beni immobili, il rifacimento delle
rappresentano un’universalità di valori pavimentazioni con l’impiego esclusivo
che segnano il cammino di una civiltà, della pietra di San Marino, la Legge
una testimonianza per le generazioni n. 190 del 2011 per la protezione e
future. Questo riconoscimento che utilizzo dello stemma ufficiale della
è stato attribuito al nostro Paese, il Repubblica, il concorso promosso
7 luglio 2008, è frutto di un lungo e per il rifacimento della segnaletica
articolato percorso e onora, attraverso per il Sito Unesco, mostre, convegni
la Dichiarazione di valore universale, culturali, non sono che l’espressione di
l’essenza dell’identità sammarinese: un’unica volontà: custodire, divulgare e
“una delle più antiche Repubbliche condividere il patrimonio di una storia
del mondo”. Le autorità di governo universale.
sono consapevoli della necessità Salutiamo pertanto con grande favore
di condividere questa ammirevole la divulgazione della presente ricerca,
e prestigiosa conquista con i propri sostenuta e patrocinata dalle autorità
concittadini, ma anche con i visitatori di Governo. Uno studio che documenta
di questa piccola Repubblica, oggi con attenzione e cura il patrimonio
considerata un Bene appartenente al del nostro Paese attraverso la nuova
Patrimonio dell’Umanità. Per queste segnaletica Unesco.
ragioni si sono compiuti con celerità Un lavoro importante che si svilupperà
passi importanti e scelte strategiche secondo un percorso interattivo e
per assicurare, con ogni migliore buona multimediale per una Città-Stato,
volontà, il piano di gestione, attraverso San Marino sul Monte, che intende
un oculato programma di tutela, di vivere appieno la propria storia con la
valorizzazione e di comunicazione. propria gente in un dialogo aperto col
La Legge Quadro UNESCO (n. 133 del mondo.
2009) per la tutela e la valorizzazione,
i continui interventi di restauro e
10 San Marino Patrimonio dell’Umanità 11
Edith Tamagnini
Ambasciatore, Delegato Permanente della
Repubblica di San Marino presso L’Unesco
sono state approvate le “Linee Guida” (2 febbraio 2005, criterio III) San Marino tipica pietra arenaria, divenne nel tentativi di annessione.
del febbraio 2005, che rendono la rappresenta un caso eccezionale di suo insieme espressione dell’identità Quali sono, ora, le sfide più importanti?
procedura ancora più rigorosa. una tradizione culturale e di una città nazionale ricercata attraverso L’ambito riconoscimento è stato
Dopo un indimenticabile affascinante storica vivente. un’immagine idealizzata del Centro percepito non come un punto di arrivo,
percorso e non poche battaglie, il 7 Il Bene che è stato proposto per storico. ma un punto di partenza.
luglio 2008 con una vittoria unanime l’iscrizione (55 ettari) include il Centro Non poteva esserci un’attestazione più In un’era sempre più globalizzata,
San Marino entra nel Patrimonio Storico di San Marino con le sue consona per questa antica Repubblica è bello pensare che San Marino
dell’Umanità. Oggi tutto questo è mura difensive, il Monte Titano per che è un modello di democrazia sia entrato nella Lista soprattutto
parte di una storia e di una vittoria il valore del paesaggio e dell’habitat rappresentativa e di pace nel mondo. come simbolo di pace a riprova che
condivisa con tutti i Sammarinesi che naturale, Borgo Maggiore con il suo Un modello che già i grandi della piccoli e grandi Stati possono restare
hanno saputo difendere strenuamente Centro Storico fino al Sacello del storia hanno compreso nel valore e nel indipendenti. Considerando anche che,
la libertà di questa Terra nel corso di Santo Marino, fondatore dello Stato. fascino. Così Napoleone Bonaparte, oggi, la distinzione tra piccoli e grandi
secoli. Un paesaggio storico urbano in cui il che diceva: “Guardate San Marino non dovrebbe più esistere, in quanto
patrimonio intangibile, rappresentato come esempio di libertà”, così Abramo esiste un solo grande villaggio che si
I criteri che consentono, su giudizio del dalle istituzioni della Repubblica, Lincoln che scriveva ai Capitani chiama Terra, un pianeta da amare
Comitato, l’iscrizione di un Bene sulla vive ancora le proprie funzioni nel Reggenti “…benchè il Vostro Stato sia e proteggere per i suoi valori e per
Lista del Patrimonio dell’Umanità sono patrimonio tangibile, negli antichi piccolo nondimeno esso è uno dei più l’umanità. E San Marino è pienamente
solo dieci. palazzi e i monumenti. onorati di tutta la storia…”. consapevole della necessità di
In base al primo articolo della L’Unesco ha riconosciuto anche il Un territorio che ha saputo, perseguire i suoi antichi valori di
Convenzione del 1972 e delle valore dei lavori di restauro di Gino combattendo contro i marosi della libertà e democrazia per le generazioni
Linee Guida per l’attuazione della Zani, basati su studi approfonditi, storia e dei potenti, mantenere la future.
Convenzione sul patrimonio mondiale per cui la Città, modellata nella sua sua piena sovranità nonostante i vari
14 San Marino Patrimonio dell’Umanità 15
San Marino
Patrimonio tangibile e intangibile
“Una società non può vivere, perpetuarsi rinnovandosi, se non coronando la realtà
con l’immaginario. (..) Pochi paesi esprimono così bene quanto San Marino nelle
sue forme visibili la riuscita di un destino.”
Jacques Le Goff
Chi visita per la prima volta San Marino Immutato nella estensione geografica
non può che restare affascinato dalla dal XV secolo, con l’annessione dei
magnifica vista che si gode da questo castelli di Serravalle e Montegiardino,
balcone naturale sulla riviera adriatica e a seguito delle lotte contro la famiglia
sul Montefeltro. Ma è solo immergendosi Malatesta, il territorio della Repubblica
nella conoscenza del centro storico che è, da allora, di 62 chilometri quadrati.
si ritrova, in un continuum fra storia
e architettura, l’essenza stessa della Al pari del territorio anche
piccola Repubblica. l’ordinamento istituzionale che deriva
dagli statuti del 1295-1302 è rimasto
Il racconto agiografico della vita del pressoché immutato nei secoli.
Santo Marino fissa la data di fondazione
della comunità indipendente da altri Da allora la Repubblica è retta
poteri e territori alla fine dell’Impero da due capi di stato che operano
Romano. collegialmente con paritetico potere
Gli atti dell’archivio di Stato e degli di veto l’uno sull’altro. La loro carica
archivi storici dei territori limitrofi dura solo sei mesi per evitare la
testimoniano che a metà del XIII concentrazione del potere politico.
secolo San Marino disponeva già I Capitani Reggenti, cui spetta il titolo
della propria autonomia giuridica. di Eccellentissimi, sono nominati dal
Il primo documento cui si fa risalire parlamento, già Consiglio Principe
l’attestazione di indipendenza e Sovrano, quando la carica era
è del 1296. ereditaria, ora Consiglio Grande
16 San Marino Patrimonio dell’Umanità 17
e Generale, eletto a suffragio universale. L’ICOMOS accetta ed avvalla la mai interrotto nel corso dei secoli, tra Tra gli edifici e gli elementi più
Il Consiglio è costituito, da sempre, candidatura di San Marino perché la struttura urbana e la base storica di importanti del centro storico di San
da 60 membri fra cui vengono scelti riconosce che il piccolo stato questo Stato autonomo. In questo senso, Marino si devono ricordare le Tre
i due che ricopriranno il ruolo di Capi rappresenta “un esempio di centro l’insieme composto dal Monte Titano, Torri e le mura di fortificazione con
di Stato. storico ancora abitato che ha conservato dal centro storico della Città e da Borgo le loro porte e i loro due bastioni, il
tutte le sue funzioni istituzionali. Mercatale rappresenta un documento Palazzo Pubblico e altri edifici ad
Gli statuti elencano e normano anche Grazie alla sua ubicazione in cima che attesta una cultura materiale, le cui uso governativo e amministrativo, la
le altre istituzioni: Il Congresso di Stato al Monte Titano, non ha subito le funzioni vengono associate all’esercizio Basilica del Santo (1835-1838) situata
(Governo), l’Arengo dei capi famiglia trasformazioni urbane intervenute della sovranità e al proseguimento sul sito dell’antica chiesa romanica, i
(funzioni referendarie, petizioni di dopo l’avvenimento dell’era industriale degli obiettivi strategici contingenti. Conventi San Francesco (1361) e Santa
interesse pubblico), il Consiglio dei fino ai giorni nostri. La sua struttura La scala e il rapporto proporzionale Chiara (1565-1609) entro le mura, ed il
Dodici (istanza giuridica) e le Giunte urbana, sviluppatasi nel corso dei tra la montagna e il territorio dello convento dei Cappuccini fuori le mura,
di Castello (una per ciascuna delle secoli e circondata dalla terza cinta Stato, consolidati durante tutto il XV il Teatro Titano (1777) e alcuni palazzi
nove entità amministrative della concentrica, di mura del XV secolo, è secolo con un’ultima estensione dopo le che appartenevano a famiglie nobili.
Repubblica). rimasta intatta, ad eccezione di alcuni guerre contro i Malatesta, sono rimasti A Borgo Maggiore, storicamente luogo
È in queste istituzioni, nell’esistenza rari interventi effettuati a metà del XIX inalterati, conservando di conseguenza di mercati e fiere, si segnalano la Torre
continua nei secoli, nell’indissolubile secolo e dell’inizio del XX secolo (come un equilibrio efficace tra l’azione Campanaria e i portici del mercato, le
legame col territorio e con i luoghi in dimostrano le mappe storiche). collettiva e il contributo dei singoli cantine e le piazze.
cui si svolgono le azioni e le cerimonie, Il centro storico e i monumenti, riflettono cittadini alla difesa e alla gestione della
che si attesta il valore di unicità della le diverse fasi dello sviluppo urbano, che res publica”. (dal dossier Icomos)
realtà sammarinese. testimoniano ancora il collegamento,
18 San Marino Patrimonio dell’Umanità 19
Sarà nei primi anni del novecento, con Qui si svolgono i cortei, si schierano
i lavori di restauro e di ampliamento i picchetti militari e la banda, ma
della città di Gino Zani, che San soprattutto è qui che i cittadini
Marino assume il suo aspetto attuale. assistono da secoli al perpetuarsi
Ridisegnò le tre torri, le mura e delle cerimonie, al rinnovarsi delle
numerosi edifici, tra cui le case Angeli istituzioni che rappresentano l’unicità
che si affacciano sul Pianello, la della piccola città sul monte.
facciata della Chiesa San Francesco e
il Teatro Titano.
Realizzò anche piazza Sant’Agata,
nonché la nuova via Donna Felicissima.
Nel 1935 elaborò un progetto per
l’intero centro storico di cui solo una
minima parte venne realizzata anche
a causa dei bombardamenti della
seconda guerra mondiale.
GUIDA ai monumenti
22 San Marino Patrimonio dell’Umanità 23
Sec. XII
Secoli XIII - XVII (restauri successivi)
XX Gino Zani (restauro stilistico)
Fortilizio militare di guardia e difesa è la Rocca Maggio- Veduta aerea Nel primo cortile interno, oltre alla cisterna, troviamo la Cortile interno
re, o Prima Arx, già citata con questo nome fin dal 1253. piccola chiesa dedicata a Santa Barbara, patrona degli ar-
Attorno ad essa e all’interno del girone delle mura che da tiglieri. L’altare che si trovava anticamente all’interno del
essa diparte, si è costituito il primo nucleo abitativo di San torrione sud è stato sostituito da questa chiesa più ampia
Marino. Fin dagli statuti del 1600 era previsto un custode restaurata negli anni sessanta. La lunetta duecentesca
residente che doveva sorvegliare a vista l’intero territorio che sovrasta il portale di accesso proviene da una chiesa
limitrofo ed in caso di pericolo dare l’allarme suonando del castello di Acquaviva.
la campana della torre. La stessa campana, ancora oggi, I cannoni presenti nel cortile furono regalati dai re italiani,
annuncia ai sammarinesi la riunione del parlamento, il Vittorio Emanuele II e Vittorio Emanuele III, quale segno di
Consiglio Grande e Generale. Era dotata di ponte levatoio. fraterna amicizia fra i due paesi.
Fino agli anni sessanta la Rocca è stata utilizzata anche
come carcere.
24 Prima Torre / Guaita / Rocca San Marino Patrimonio dell’Umanità 25
ph. Monica Silva
26 San Marino Patrimonio dell’Umanità 27
Seconda Torre
Cesta / Fratta
Sec. XIII
Secoli XIV - XVII (restauri successivi)
Sec. XX Gino Zani (restauro stilistico)
Terza Torre
3
Palatia Montalis / Montale
Sec. XIII
Secoli XIV - XVII (restauri successivi)
Sec. XX Gino Zani (restauro stilistico)
Citata già nella Descriptio Romandiole del Cardinale An- pronto per la costruzione delle case del centro storico, Veduta aerea.
glico del 1371 rimase in efficienza fino al sedicesimo se- oggi non ne restano che poche tracce. Sullo sfondo il castello
di Serravalle
colo, ai tempi delle lotte contro i Malatesta. È oggi una Torre isolata, ubicata sul lato sud est del cri-
Con l’annessione del castello di Montegiardino nel 1463 e nale del Monte Titano. Vi si accede da un’unica porta po-
la distruzione del castello di Fiorentino nel 1479, la sua sta ad alcuni metri di altezza. Il locale interno è chiamato
funzione strategica cessò. il pozzo della torre ed è alto oltre sei metri. È circondata
Fino al XIII secolo era una postazione di osservazione iso- da una folta vegetazione in parte autoctona ed in parte
lata fino a quando nel 1320 non fu costruita la muraglia posta a dimora negli anni venti del secolo scorso.
che la univa alla seconda torre. Restaurata nel 1743 e nel 1817 con il restauro del 1935
Le mura di collegamento con la seconda torre sono state assume l’aspetto attuale.
utilizzate per anni quali cava a cielo aperto di materiale
32 Seconda Torre / Palatia Montalis / Montale San Marino Patrimonio dell’Umanità 33
34 San Marino Patrimonio dell’Umanità 35
Sec. XIV
Secoli XV - XIX (restauri successivi)
Sec. XX Gino Zani (restauro)
Porta principale del terzo girone delle mura, chiamata Vista dall’interno
anche Porta del Paese, costituisce l’ingresso ufficiale al delle mura
centro storico della Città di San Marino. Un tempo era
denominata Porta del Loco, termine che le deriva dal vi-
cino convento di San Francesco. Edificata nel 1361 come
semplice posto di guardia sul terzo girone delle mura, nel
1451 viene ampliata e sopraelevata e coronata da merli.
La Porta, chiusa in passato ogni sera, oggi sempre aperta
è costituita da arco a sesto acuto sormontato da berte-
sca su cui è posto lo stemma in pietra della Repubblica.
Sotto la volta, due lapidi riproducono norme dello Statuto
relative alla difesa del Paese. Nella facciata interna due
stemmi in pietra ricordano l’antica amicizia fra la Repub-
blica e i Montefeltro.
L’epigrafe bronzea, collocata in occasione dell’anniver-
sario del primo anno dall’inserimento nell’elenco dei siti
Unesco, riporta il testo della dichiarazione ufficiale.
Secoli XV - XVI
Secoli XIX - XX (restauri successivi)
Secondo girone
Palazzo Pubblico
Sec. XIV
Sec. XVI Giovanbattista Belluzzi, Niccolò Pellicano
1884 - 1894 Francesco Azzurri
1994 - 1996 Gae Aulenti (restauro)
ph. Studio MW
44 San Marino Patrimonio dell’Umanità 45
8/9/10
Domus Parva
Sec. XVII
1932 Collamarini - Rastelli
Palazzo Mercuri
Sec. XVII
1987 Gilberto Rossini
Palazzo Pergami-Belluzzi
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Già Palazzo Ancaiani-Angeli, costruito fra il XVI e XVII sec., divenne poi proprietà L’oratorio dedicato a San Filippo Neri, oggi sconsacrato, nasce come Cappella pri-
della famiglia Begni. vata della famiglia Maggio-Staccoli e successivamente delle famiglie Begni e An-
Le volte decorate del piano nobile presentano i cicli classici della decorazione geli in quanto confinante con gli edifici omonimi. Verso la fine del secolo XIX assu-
tardo settecentesca con temi legati alla mitologia greco-romana, alle arti, e allo me il nome di oratorio Belluzzi perchè in uso al vicino collegio. L’elegante cappella
zodiaco. Fra le opere d’arte conservate spiccano, nel salone principale, le grandi è stata restaurata negli anni settanta mantenendo intatte le linee architettoniche
vedute del Monte Titano fatte dipingere per l’allestimento del padiglione samma- settecentesche ed oggi è nuovamente collegata al Palazzo Begni.
rinese all’esposizione universale di Parigi del 1880. La grande pala d’altare raffigurante San Filippo Neri dipinta da Giovan Francesco
Sulla facciata si trova lo stemma ufficiale in pietra che adornava la piccola stazione Guerriei detto il Guercino nel 1656 è una delle tele più belle del Museo di Stato.
di arrivo della ferrovia Rimini-San Marino che cessò la sua attività a seguito dei Per colmare il vuoto lasciato dalla rimozione della tela nel 2005 fu commissionato
bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. Fino agli anni ‘60 sede del Colle- all’artista sammarinese Leonardo Blanco l’opera attualmente esposta.
gio Belluzzi, oggi sede istituzionale.
L’attuale assetto lo si deve all’architetto Luigi Pavan che per alcuni anni ricoprì il
ruolo di sovraintendente ai monumenti della Repubblica.
52 San Marino Patrimonio dell’Umanità 53
13
Palazzo Valloni
Ara dei volontari / quartiere delle milizie Cava e loggia dei Balestrieri
14 15
Monumento del 1927, opera di Gino Zani, in memoria dei volontari Sammarine- Aperta e utilizzata negli ultimi venti anni del XIX sec. per l’estrazione della pie-
si che presero parte ai movimenti insurrezionali e alle guerre per l’indipendenza tra utile al restauro del vicino Palazzo Pubblico, nel 1935 Gino Zani vi progettò il
d’Italia. L’Ara è posta tra due scale simmetriche che salgono l’una alla Torre delle Palazzo degli Uffici. Di questo ambizioso progetto, interrotto dai bombardamenti
milizie, l’altra al Giardino dei Liburni. Il fulcro del Monumento è la Cappella sor- del 1944, non resta che l’alto basamento che sostiene la strada e fa da quinta al
montata da un obelisco alto nove metri, alla cui base è lo stemma della Repubblica monumento ai caduti. Dagli anni sessanta l’area è stata attrezzata per il tiro con la
scolpito da Romeo Balsimelli. Sul muro prospicente alla cella è la lapide con i balestra grande all’italiana.
nomi dei caduti. Fin dal 1339 vigeva l’obbligo per i Capitani Reggenti di acquistare durante il loro
A fare da sfondo al monumento le Logge dei Balestrieri, oggi sede di esposizioni mandato una balestra grande da posta per implementare la dotazione di armi di
temporanee. difesa dello Stato. Anticamente i tornei si svolgevano sul Pianello in occasione
della festa del santo (3 settembre) o per salutare la visita di illustri personalità.
La competizione fu da sempre considerata una festa popolare tant’é che fra i par-
tecipanti il torneo del 3 settembre 1537 tirava anche Fra Leo del vicino convento
di San Francesco.
56 San Marino Patrimonio dell’Umanità 57
L’edificio che sorge in Piazza Sant’Agata è stato oggetto di una vicenda costruttiva La Chiesa e il convento furono eretti nel 1549 in luogo della Cappella dedicata a
assai articolata e che si snoda per tutta le fine del XVIII secolo, attraverso il XIX, San Quirino, in memoria dello scampato pericolo per il tentativo di invasione del
sino al 1902, anno in cui l’edificio fu ampliato con l’aggiunta dell’atrio e di una sala capitano di ventura Fabiano da Monte avvenuto il 4 giugno del 1544.
per il ridotto. Uno dei principali restauri, comprensivo di sopraelevazione, lo si Vi si accede da ampia gradinata in pietra che conduce al portico a cinque arcate
ebbe nel 1936 ad opera di Zani. in mattoni sorrette da colonne monolitiche. In seguito, all’aula originale furono
Teatro all’italiana costituito da platea, due ordini di palchi e loggione con al primo affiancate, sulla sinistra, tre cappelle e un vano per la sagrestia. All’interno il sof-
piano il palco reggenziale con annessi i salottini e la saletta ricevimenti. fitto è a volta a botte unghiata e in fondo all’aula compare il sontuoso tabernacolo
Al piano superiore le pareti della bouvette sono state decorate da Bico Martelli ligneo con al centro la Pala di Taddeo Zuccari. L’altare ligneo in noce si inserisce
negli anni ‘60 con caricature di personaggi sammarinesi. Il sipario del 1846, raffi- perfettamente nella tradizione cinque-secentesca delle pale d’altare cappuccine
gurante il Parnaso con le Muse e le Grazie, è opera del pittore Pietro Tonnini. il cui massimo esponente fu Fra Liberato da Macerata. Dall’ingresso posteriore si
accede al convento e al piccolo chiostro provvisto di una vera da pozzo in pietra,
una grande cisterna di accumolo dell’acqua piovana.
58 San Marino Patrimonio dell’Umanità 59
Secoli IX - XI
Sec. XVI
1826 - 1838 - 1855
Sec. XX: anni ’20 - ’60 - ’90 (restauri)
Sec. I d.c.
Secoli IX - XI Secoli XIV - XV
1826 - 1838 Antonio Serra Secoli XVII - XVIII (ampliamenti, rifacimenti)
1940 - 1941 Gino Zani (restauro e costruzione cripta) Sec. XX (restauri)
La cappella primitiva a pianta cruciforme sorse, secondo la tradizione, dove San Chiesa e Convento furono costruiti nel 1361 “intra muros” dai Minori Conventuali a
Marino aveva edificato il sacello in onore dell’Apostolo Pietro. Tale cappella giunta seguito del permesso di spostamento di papa Clemente VII, per motivi di sicurez-
a noi nelle forme che assunse presumibilmente nel XI sec. fu in parte demolita nel za, dalla Murata vecchia o “Serrone“.
1826, durante i lavori di allargamento della Pieve. Oggi, dei quattro bracci identici Il complesso negli anni subì numerosi interventi. La facciata e il portico furono
ne resta uno solo ma conserva un interessante copertura in pietra locale a coppi riportati alle linee originarie per opera di Gino Zani. All’interno il Crocifisso ligneo
ed embrici osservabile dagli attigui giardini Borghesi. Al suo interno conserva le dell’altare maggiore risale al Trecento proveniente dalla primitiva chiesa.
nicchie scavate nella roccia che la tradizione identifica come i letti di San Marino Il campanile del 1405 venne ampliato nel sec. XVIII. Nella loggia inferiore del chio-
e San Leo. L’altare di San Pietro proviene dall’antica Pieve. Il Monumento funebre stro è visibile una lapide gotica che racconta la storia della chiesa.
a Giovanni XXIII è opera dell’architetto Amos Luchetti Gentiloni. Sotto la chiesa Gli affreschi quattrocenteschi sono opera di Antonio Alberti da Ferrara.
si trova la cripta, scavata da Gino Zani nel 1941. L’altare con la figura del Santo Nella parete laterale, che si affaccia sulla Contrada San Francesco, si possono
accanto all’orso, che rammenta uno dei miracoli che la tradizione attribuisce al scorgere le finestre trecentesche e i rilievi con i simboli delle maestranze comaci-
santo Marino, è opera di Romeo Balsimelli. Gli scavi archeologici effettuati nell’oc- ne: un’ascia, un’incudine, due stelle, una mezza luna e un cane.
casione fecero emergere chiaramente come il luogo fosse in uso quale sepolcreto
già in epoca romana.
64 San Marino Patrimonio dell’Umanità 65
La prima parte del monastero fu quella edificata a ridosso del ciglio del monte e Edificato nel XVIII secolo, l’Oratorio ha mantenuto gli originari caratteri architet-
della porta della Rupe. Nel 1565 ebbe inizio la costruzione delle mura per la clau- tonici anche dopo i restauri ad opera di Gino Zani nel 1934, anno in cui la Cappella
sura. I lavori, lasciati incompiuti, vennero ripresi nel 1580, quando si procedette venne consacrata a San Giovanni Battista, patrono del Sovrano Ordine dei Cavalieri
alla costruzione della chiesa, dell’infermeria e dei dormitori a seguito di cospicue di Malta.
donazioni. Al convento è collegata la chiesa dedicata a Santa Chiara, alla quale si La chiesa ad aula absidata è decorata con stucchi barocchi. Sull’altare è presente
accede sia dall’interno, sia esternamente tramite gradinata. La facciata della chie- un San Giovanni Battista in atto di predicare. Sopra le porte laterali sono posti i
sa ha un portico costituito da quattro colonne di pietra, che sostengono tre archi a busti di Alessandro Belluzzi, che eresse la Cappella, Gian Paolo e Pasio Antonio
tutto sesto. Elemento significativo sull’architrave del portale é l’iscrizione dedica- Valloni, proprietari del contiguo Palazzo Valloni a cui anticamente si accedeva tra-
toria a Santa Chiara. L’interno ha una sola navata con il soffitto a crociera e lunette mite la porta sulla parete destra.
laterali affrescate. Il catino dell’abside circolare è decorato a forma di conchiglia. L’esterno, pur con qualche vezzo tipico del periodo barocco, mantiene la sobrietà
Nel 1980 ebbero inizio i lavori di restauro e di rifacimento dell’intero complesso dell’architettura sammarinese che predilige sempre l’uso della pietra locale al
che oggi è sede di istituti culturali. All’interno è conservata l’opera murale di Enzo posto dei marmi policromi, anche per gli edifici di maggior pregio.
Cucchi, SCALA SANTA del 1987, appositamente studiata per questi spazi.
66 San Marino Patrimonio dell’Umanità 67
Eretto in forme neogotiche fra il 1887 e il 1910 su progetto di Francesco Azzurri, Cappella votiva dedicata anticamente a San Rocco, protettore dal morbo della pe-
il cimitero monumentale è raccolto in una cinta muraria rettangolare, costruita ste, fu restaurata negli anni trenta dopo un lungo periodo di abbandono.
con conci squadrati di arenaria locale; la cortina è definita da guglie ottagonali. Il La piccola chiesa ha pianta rettangolare e copertura in legno; la facciata riprende i
cancello in ferro battuto, retto da due pinnacoli a base quadrata, chiude il recinto classici stilemi cinquecenteschi con portale, in pietra locale, e finestre ai lati.
sacro. Il portico e la cappella si aprono con alte arcate ad ogiva. All’interno si trova un palliotto settecentesco e immagini di santi cari alla tradizio-
La decorazione a tempera del quadriportico è opera di diversi artisti fra cui spicca ne popolare.
per la qualità delle immagini dipinte il sammarinese Rufo Reffi. La cappella è ubicata all’inizio della “costa dell’Arnella”, percorso che, collegando
Fra i capolavori della scultura sammarinese i due leoni a grandezza naturale scol- la Porta della Rupe a Borgo Maggiore, sin dall’alto medioevo unisce la città fortifi-
piti nella pietra locale dal, già anziano e quasi cieco, Mansueto Mariotti. cata con la piazza del mercato. Lastricato con conci e fermacarri in arenaria loca-
le, il percorso, oggi solo pedonale, è inserito in uno scenario naturale classificato
fra gli organismi storico monumentali del paese.
68 BORGO MAGGIORE San Marino Patrimonio dell’Umanità 69
70 San Marino Patrimonio dell’Umanità 71
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La settecentesca chiesa della Beata Vergine della Consolazione, distrutta in se- Costruita sui resti di una Cappella quattrocentesca, vi si accede da un portico,
guito ai bombardamenti che colpirono la Repubblica nell’estate del 1944, fu rico- sostenuto da colonne monolitiche, che è il prolungamento delle logge di Piazza
struita su progetto dell’architetto Giovanni Michelucci e aperta al culto nel 1967. Grande. All’interno, il soffitto è voltato a crociera e sul lato sinistro si trovano tre
Il complesso presenta una pianta trapezoidale, irregolare, con una serie di per- cappelle e l’ingresso alla sagrestia. La Chiesa di Sant’Antimo è luogo partico-
corsi interni che si sviluppano attorno all’aula principale, su due livelli diversi. larmente significativo per i sammarinesi in quanto vi è custodita l’immagine di
Al piano della superstrada, la prima aula ci richiama, per dimensioni ed orienta- Sant’Agata che il 5 febbraio di ogni anno è trasportata dal Borgo alla Pieve di San
mento, l’antica chiesa distrutta, scendendo si accede all’aula principale, più am- Marino in ricordo del giorno della liberazione dalla breve dominazione dal Cardi-
pia, circondata dal deambulatorio sormontato dal matroneo continuo. L’originale nale Alberoni nel 1740.
copertura in piombo, che le conferiva un senso di unicità cromatica non durò che Il settecentesco palliotto in scagliola, riportante l’iconografia della passione di
pochi anni e già a metà anni settanta fu sostituita dal rame conferendole l’imma- Cristo, venne commissionato in occasione di un’importante trasformazione della
gine attuale. La luce naturale accentua l’elaborazione plastica degli interni, confe- chiesa che ampliò ed allungò il presbiterio. Sulla parete di fondo una secentesca
rendo profondità o leggerezza a seconda dei momenti della giornata. È luogo in cui crocefissione tela del Loli, proveniente dal Convento San Domenico di Forlì.
il rapporto personale-intimo e quello corale-comunitario con il sacro convivono.
È riconosciuta dalla critica come uno dei capolavori dell’architettura moderna.
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Il sentiero va
percorso con
attenzione seguendo
il tragitto segnalato.
28 abc
Area di culto, dedicata ad una divinità taumaturgica, frequentata già nella seconda È questo il luogo che la tradizione popolare consacra quale primo rifugio del dal-
età del ferro (V-VI sec. a.C.). Fu in età romana repubblicana (seconda metà del III mata Marino, dopo aver lasciato Rimini ove lavorava come scalpellino nei cantieri
secolo - I secolo a.C.) che i pellegrini vi accorsero più numerosi, abbandonata poi del porto nel III sec. d.C..
nella media età imperiale. Vi sono state ritrovate statuette votive in bronzo, anti- Secondo la tradizione agiografica nel tentativo di scacciare Marino dalle sue terre,
camente dorato che venivano fissate allo sperone roccioso con colature di piombo. Verissimo, figlio di donna Felicissima, matrona romana proprietaria del Monte,
Riutilizzato in età tardoantica (IV-V sec. d.C.) per scopi militari e durante le guerre rimane paralizzato. La donna intercede con il Santo per la salute del figlio e come
tra Goti e Bizantini. A quest’epoca risalgono i ritrovamenti tipici dell’insediamento ringraziamento della guarigione ottenuta gli dona il Monte Titano.
stabile (cisterna, monete, frammenti ceramici e armi). I reperti sono in mostra al Il 3 settembre 301 d.C. è la data a cui si attribuisce l’inizio dello status d’indipen-
Museo di Stato. denza della prima comunità raccolta attorno all’eremita.
La tanaccia, piccola grotta naturale, fu utilizzata anche nella seconda guerra mon- Per volontà popolare, in occasione del Giubileo del 2000, il luogo fu reso facilmen-
diale quale stazione di appostamento. te agibile e posto in sicurezza il ripido sentiero di accesso.
Splendido dall’alto il panorama sulle colline dell’entroterra della riviera adriatica.
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1928 - 1932
Centri Storici di San Marino, Borgo Maggiore e Monte Titano: ----- Perimetro sito ‘Centri Storici di San Marino, Borgo Maggiore e Monte Titano’
storia di una candidatura. ----- Buffer-zone del sito ‘Centri Storici di San Marino, Borgo Maggiore e Monte Titano’
Edith Tamagnini
Ambasciatore, Delegato Permanente della
Repubblica di San Marino presso L’Unesco
2 p. 25 19 p. 60
Seconda Torre Chiesa San Pietro
3 p. 28 20 p. 61
Terza Torre Chiesa e convento di San Francesco
4 p. 32 21 p. 62
Porta San Francesco Chiesa e convento di Santa Chiara
5 p. 34 22 p. 63
Porta della Rupe Oratorio Valloni
6 p. 37 23 p. 64
Secondo girone Cimitero di Montalbo
7 p. 39 24 p. 65
Palazzo Pubblico Chiesa del Crocefisso
e Costa dell’Arnella
8/9/10 p. 42
Piazza della Libertà, 25 p. 69
Domus Parva, Palazzo Mercuri Torre civica dell’orologio
11 p. 46 26 p. 70
Palazzo Pergami Belluzzi Santuario della Beata Vergine
della Consolazione
12 p. 48
Palazzo Begni con Oratorio 27 p. 71
Chiesa S. Antimo e Marino
13 p. 51
Palazzo Valloni abc 28 p. 72
Percorso della Rupe
14 p. 52
Ara dei volontari e Quartiere milizie 29 p. 74
Santuario della Tanaccia
15 p. 53
Cava e loggia dei Balestrieri 30 p. 75
Sacello del Santo
16 p. 54
Teatro Titano e piazza Sant’Agata 31 p. 76
Gallerie Borgo e Montale
17 p. 55
Chiesa e convento dei Cappuccini
84 Prima Torre / Guaita / Rocca
San Marino
Patrimonio mondiale dell’Umanità
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