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Mandata Insert

Le modalità con cui possiamo intervenire sul nostro segnale sono ovviamente infinite, ma possiamo già fare una
importante distinzione, più o meno unanimemente accettata, tra tutte le attrezzature che i produttori ci mettono a
disposizione.

• Processori (tra cui equalizzatori, compressori, limiter, expander, gate, ecc.) che utilizziamo per modificare in maniera
“distruttiva” (nel senso buono del termine, si intende) il segnale. Le nostre modifiche vengono applicate direttamente al
segnale che abbiamo acquisito, cosicché all’uscita del dispositivo troviamo il segnale risultante al trattamento applicato
per metterlo a disposizione degli stadi successivi della nostra catena.

• Effetti (tra cui riverberi, delay, ecc.) che non hanno l’obiettivo di modificare direttamente il nostro segnale, ma quello di
arricchirlo per esempio con effetti che possano simulare la localizzazione del nostro segnale originale in un ambiente
creato in maniera virtuale. Questo lo otterremo inviando al nostro effetto una copia del segnale originale, sommando poi a
quest’ultimo il nuovo segnale processato. A fornire a questi strumenti una copia del segnale da trattare, saranno le nostre
mandate ausiliarie (le temutissime Aux) debitamente configurate a fornirci questo prezioso servizio.

Tornando quindi al percorso del nostro segnale, elevato adeguatamente per mezzo del preamplificatore, ci si pone ora il
problema di riuscire a inviarlo a uno strumento esterno per poterlo debitamente processare secondo le nostre necessità. I
mixer presentano infatti normalmente soltanto uno stadio di equalizzazione, mentre se stiamo inviando il segnale
direttamente alla nostra audio, nella maggioranza dei casi non ci viene offerta nessuna possibilità per il trattamento del
segnale nel dominio analogico. Oltre all'ingresso, abbiamo a disposizione un potenziometro per regolare il livello di gain da
applicare, e apparentemente nient'altro. Se però guardiamo bene tra gli ingressi e le uscite analogiche presenti sul mixer a
nostra disposizione (e sempre più spesso su alcuni canali delle schede audio, anche di fascia media), troviamo una presa
etichettata come Insert che molti di noi non hanno la più pallida idea di cosa possa essere. Prima di tutto, si tratta di un
ingresso, oppure di un'uscita? Beh, tanto per complicarci la vita, tutte e due... Cooosa? Già, entrambe le cose.

La presa insert viene utilizzata tramite un cavo appositamente configurato (guarda caso, detto cavo insert o cavo ad Y -
vedrete perché...) che presenta da un lato un connettore jack TRS da 1/4“ (che prevede il trasferimento, come descritto
nell'articolo precedente, di due segnali) mentre dall'altro capo troviamo ben due connettori jack da 1/4“ in configurazione
TS (“Tip/Sleeve”, punta/schermo in pratica, due jack sbilanciati).

Il connettore TRS è destinato all'inserimento nella presa insert del nostro mixer o della nostra scheda audio. Il connettore
preleva il segnale a valle del preamplificatore (spesso, ed è una pratica diffusissima soprattutto nei live, abbiamo la facoltà
di attivare un filtro passa-alto tra il pre e la presa insert, ma anche questo lo vedremo in seguito) e lo indirizza al
conduttore collegato alla punta (Tip). Da qui scorre verso uno dei due jack TS che dovremmo collegare all'ingresso del
nostro Processoe (eq, compressore, gate, ecc.). Il connettore jack TS restante dovrà quindi essere collegato all'uscita del
processore e, magicamente, il segnale verrà diretto nuovamente alla presa insert già collegata, tramite il conduttore
presente sull'anello (Ring) e re-immesso nel circuito all'interno del nostro mixer o della scheda audio.

Utile vero? Quali e quanti Processori collegare, e in che ordine, resta solo una questione di fantasia ma, soprattutto, di
necessità. Sin dall'inizio, e soprattutto all'inizio, non commettete l'errore di voler collegare quattrocento macchine solo
perché avete la fortuna di possederle (magari). Spesso si può ottenere lo stesso ottimo risultato utilizzando al meglio una
sola macchina, o magari sperimentando una sistemazione diversa del microfono. In ogni caso, se ne abbiamo la necessità e
disponiamo di più processori, dobbiamo fare in modo che vengano collegati, come dicevamo, in serie. Supponendo di voler
equalizzare, comprimere, e poi equalizzare nuovamente il segnale (vedremo in seguito il senso di un'operazione del
genere), dovremo ovviamente dotarci di un buon cavo ad Y ed inserire il jack TRS nella presa insert. Collegheremo poi il
jack TS in uscita dalla presa insert all'ingresso del nostro primo EQ, l'uscita dell'equalizzatore all'ingresso del compressore,
l'uscita del compressore all'ingresso del secondo equalizzatore, e successivamente collegare il jack TS restante del nostro
cavo ad Y all'uscita dell'ultimo EQ. Agli stadi successivi della nostra catena audio forniremo il segnale risultante di tutte
queste operazioni.

Un piccolo trucco per risolvere un problema che sono sicuro vi capiterà e a cui qualcuno di voi ha sicuramente pensato
poco fa. Può capitare che i produttori non indichino in corrispondenza dei due connettori jack TS quale fa capo alla
mandata, e quale fa capo al ritorno verso la presa insert (sebbene in alcuni casi li distinguano con colori diversi). Fate
sempre delle prove in questi casi, se avete collegato tutto correttamente il segnale scorrerà senza problemi; nel caso li
aveste invertiti vi accorgerete che non ritornerà nulla verso il canale del mixer o della scheda audio. Invertite
semplicemente i due connettori TS tra l'ingresso e l'uscita del vostro processore e vedrete che il segnale riprenderà a
circolare nuovamente. Fatto questo, segnatevi magari con del nastro isolante colorato qual'è il connettore TS a cui fa capo
l'uscita dalla presa insert, cosicché la volta successiva sarete pronti ad effettuare il collegamento corretto.

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