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Tutto ciò sta portanto sempre di più ad indirizzare verso l’utilizzo di sieri
omologhi.
SIERO OMOLOGO: sono delle immunoglobuline che derivano da un pull di
plasma che è prelevato da organismi umani, dal persone convalescenti
che hanno da poco superato la malattia infettiva o da donatori
recentemente vaccina, perchè bisogna trovare nel loro siero una
condizione di elevata concentrazione di anticorpi.
Nel siero omologo la problematica grossa potrebbe essere dovuta alla
presenza di proteine che derivano da altri germi con i quali si è venuti a
contatto, quindi all’interno dell’organismo si possono trovare proteine
che sono cmq capaci di sollecitare il sistema immunitario oppure si
possono trovare anche altri microrganismi o una parte dell’agente
eziologico che ha un potere antigenico nel siero che si vanno ad
inoculare nella persona, innescando una reazione di malattia --> questi
sieri devono essere sicuramente purificati, resi quasi sterili e devo
essere allontanati i virus dell’Epatite C, B e il virus dell’HIV.
Anche la somministrazione di questo siero è intramuscolare, la dose
dipende dal peso della persona e la massima concentrazione del sangue
si raggiunge 2-4 gironi dopo l’inoculo. Il dimezzamento si raggiunge dopo
25 giorni e la protezione rimane da 4 a 6 settimane -> grossa differenza
tra un siero omologo e eterologo: nell’eterologo il dimezzamento della
concentrazione di anticorpi somministrati si raggiunge nel giro di pochi
giorni e la degradazione totale degli anticorpi avviene nel giro di 2
settimane; il siero omologo invece conferisce una protezione più lunga
nel tempo perchè il dimezzamento avviene dopo 25 giorni e ciò allunga il
tempo della risposta immunitaria fino ad un massimo 4-6 settimane.
(vantaggio)
Effetto collaterali: non ce ne sono tanti, se il siero è ben purificato e un
effetto collaterale possibile riguarda soltanto la sede in cui è stato
inoculato.
Oggi utilizzati sono i sieri omologhi contro la tossina tetanica, contro il
morbillo e contro la rosolia.
REAZIONI DI IPERSENSIBILITÀ
Il sistema immunitario evita che l’invasore si possa moltiplicare e
instaurare uno stato di malattia. Tuttavia il sistema immunitario non
sempre riesce a discriminare il non-self, ma il sist imm stesso attuando
gli stessi meccanismi riesce anche ad eliminare le cellule self che non
sono più funzionali, perchè sono invecchiate o mutate o stressate.
I meccanismi che regolano le azioni contro l’invasore o le cellule self
sono gli stessi, ad un certo punto questi possono andare incontro a delle
alterazioni, possono comportarsi in maniera anomale. Sono scatenate da
un cattivo funzionamento dell’anticorpo, che è il prodotto ultimo
dell’intero processo, che ha la funzione di interagire con l’antigene,
formare l’immunocomplesso e ha lo scopo di eliminare l’antigene; spesso
può capitare però che questo anticorpo così positivo, in alcuni casi può
generare effetti anomali e avversi -> l’anticorpo perde la capacità di
legarsi con l’antigene o di eliminare la cellula malata, ma comincia a
destare interesse per bersagli che non sono anomal, ma molecole
comuni e innocue.
Gli studiosi hanno cercato di capire cosa stava succedendo
nell’organismo, queste razioni anomale, avverse sono di quattro tipi e
vengono dette REAZIONI DI IPERSENSIBILITA’:
- Danno causato dagli anticorpi
1. Tipo I: il danno è dovuto ad un’iperproduzione di IgE (ipersensibilità
immediata)
2. Tipo II: sono dovuti agli IgG (ipersensibilità intermedia)
3. Tipo III: sono dovuti agli IgG (ipersensibilità intermedia)
- Danno causato dai linfociti T
4. Tipo IV: dovuto al cattivo funzionamento dei linfociti T
(ipersensibilità ritardata)
Vengono definite immediata, intermedia e ritardata perchè si riferisce al
tempo necessario affinchè si manifesti la conseguenza di questo danno:
Immediata -> la reazione si manifesta nel giro di pochi minuti e scompare
al massimo nel giro di un paio di ore, però non sempre il problema è
stato risolto e superato, una ipersensibilità immediata può portare anche
alla morte (Es. lo shock anafilattico)
Intermedia -> hanno un tempo di manifestazione che va da qualche ora e
il superamento avviene o in 24 o in 48 ore. La IgG nel tipo III va a
riconoscere l’antigene tessutale che è in circolo e si forma
l’immunocomplesso che si addensa in determinati distretti e provoca in
questi distretti degli stati infiammatori (es. artrite reumatoide). Le IgG
nel tipo II invece riconoscono gli antigeni che sono in circolo, ovvero
degli antigeni specifici che sono sulle cellule del sangue, la conseguenza
è la lisi di queste cellule e quindi l’insorgenza di anemie autoimmuni o
dell’eritroblastosi fetale.
Ritardata -> il fenomeno si manifesta almeno dopo 24-48 ore dalla
penetrazione della sostanza estranea, perchè ovviamente ci vuole il
tempo per l’anticorpo e le sue reazioni.