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FRATTA MAGGIORE

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]


Il nome Fratta è di provenienza monastica benedettina ed indicava nell'Alto Medioevo un territorio di
sterpaglie (in latino fracta), impervio ed incolto con macchie e dirupi, che i monaci ricevevano come
donativo signorile e destinavano al lavoro dei coloni con vantaggiosi contratti agrari. L'attuale
Frattamaggiore in pratica richiama nel nome l'antica Fracta di Atella che nel periodo carolingio (VIII
secolo) fu terra monastica intorno all'abbazia di San Sossio. I documenti del IX-XI secolo, redatti nelle
Curie di Atella, di Benevento, di Capua, di Napoli e di Aversa, riguardano infatti contratti agrari e scambi
preferenziali degli abitanti del luogo con le organizzazioni monastiche benedettine di area longobarda
(San Vincenzo al Volturno e Montecassino), di area napoletana (Santi Sossio e Severino e basiliani) e
di area aversana (San Lorenzo e San Biagio).
Il primo documento in cui il territorio è definito Fracta è del 9 settembre 923. Verso la metà del XIII
secolo, a circa due chilometri da Fratta, si stabilì un piccolo gruppo di atellani dispersi, dando origine ad
un nuovo minuscolo borgo che fu chiamato Frattula o Fracta Piczula (l'odierna Frattaminore). Di qui la
necessità di distinguere i due nuclei abitati, per cui il casale prese il nome di Fracta Major (Fratta
Maggiore). Il primo documento ufficiale ad attestare questo cambio di denominazione risale al 1310: un
diploma di Carlo d'Angiò figlio di Roberto, in cui si legge per la prima volta Fratta con l'aggiunta di
maggiore.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]


La bandiera di Frattamaggiore

Lo statuto comunale di Frattamaggiore afferma che:[6] Il Comune ha come suo segno distintivo lo
stemma riconosciuto con R.D. 5.VI.1902, registrato alla Corte dei Conti il 23.VI.1902, Reg. 4, Foglio 12.
La blasonatura ufficiale dello stemma è la seguente:

«D'oro al cignale passante sulla campagna erbosa e caricata di erboscelli (fratte), il tutto al naturale,
sormontato da tre tau di rosso, ordinati in fascia nel capo; colla bardatura composta di oro e di rosso. Lo
scudo sarà sormontato da un cerchio di muro aperto di quattro porte e quattro finestre semicircolari,
sostenente otto torri merlate, il tutto d'oro; e con cimiero di un capo e collo di rinnoceronte, ornato di argento,
e posto fra due rami, a destra di alloro, a sinistra di quercia, fruttati di oro, divergenti e decussati sotto la
punta dello scudo stesso.»

Lo stemma di Frattamaggiore è composto da uno scudo gotico a fondo giallo chiaro che denota
ricchezza ed ubertà della Contrada. Le tre tau o croci di S. Antonio (le tre T) di color rosso in alto
ricordano l'origine greca della località e simboleggiano le tre colonie dai cui profughi ha avuto origine la
città di Frattamaggiore: Miseno, Cuma e Atella. In basso sullo scudo vi è un cinghiale nero su piano
oscuro a simboleggiare che tal luogo è stato coperto da pruni, sterpi e fratte e terreno incolto ed
abbandonato per molto tempo. Lo scudo è contornato da quadretti di color rosso e blu, colori regali
della Casa Aragonese in Napoli: onorificenza ricevuta e concessa probabilmente per mano degli
Aragonesi Re di Napoli, e più propriamente dal Re Ferrante I d'Aragona nel 1492, epoca in cui fu
trasportata la Vicaria a Frattamaggiore. Tutto lo scudo è sormontato da una testa con collo di cinghiale
di color bronzo, e ciò probabilmente per essere stata la sua origine maggiormente longobardica,
quantunque il primo sorgere fosse stato greco. In effetti i guerrieri longobardi solevano coprire le loro
armi con la pelle di tali animali. Sul capo del cinghiale vi è una Regia Corona guarnita di pietre
preziose, e ciò perché il Casale di Frattamaggiore sin dai tempi remoti fu sempre Regio e Demaniale,
cioè appartenente alla Corona e giammai andò soggetto a giurisdizione di feudatari.

«La bandiera del Comune di Frattamaggiore è araldicamente così composta: Cornice esterna blu
presidenziale, quattro triangoli di colore amaranto, un rombo centrale di colore bianco con al centro la scritta
Città di Frattamaggiore ed il classico cinghiale con le tre tau. All'interno del rombo centrale quattro strisce
gialle di pari dimensioni.»
(Descrizione araldica della bandiera dallo statuto comunale di Frattamaggiore [7])

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