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LIFE & LAB

Vivere, imparare, collaborare.

Christian Monaco
Giovanni Titone
2

No Home. Turin
Atelier Progetto Urbanistico C

Politecnico di Torino A.A. 2018-2019 Urbanistica: Angelo Sampieri


Corso di Laurea Magistrale Sociologia dell’ambiente: Silvia Crivello
Architettura per il Progetto Sostenibile collaboratori: Quirino Spinelli e Beatrice Agulli
INDICE
3

Premessa 5

1. Lo Spazio Percepito

Definizione dell’ambito 8
Nodi e Margini 10
Densità Fisica 14
Densità Sociale 20
Focalizzazione 34
Leggibilità e Complessità 36
Sorpresa e Stabilità 40
Sicurezza e Insicurezza 42
Concavità e Convessità 44
Funzioni Latenti e Manifeste 46
Report interviste 48

2.Lo Spazio Costruito

Sistema Ambientale 52
Morfologia degli Spazi 54

3.Via Artom M22-23-24

Basse di Mirafiori 62
Tipi di suolo 66
ATC M22-M23-M24 72

4.Life&Lab

Programma Funzionale 78
Il Progetto 82

5.Appendice

Interviste 106
4
5

Premessa

L’area indagata è comunemente chiama- Altra occasione colta per il cambiamento e


ta “Basse di Mirafiori” essa costituisce la riqualificazione del quartiere sono state le
una macrozona della vasta circoscrizio- olimpiadi invernali del 2006 con l’utilizzo e
ne di Mirafiori Sud. Basse di Mirafiori la manutenzione degli impianti sportivi del
è una zona compresa via Artom, via Se- parco Colonnetti. L’Intervento più recente si
striere di Moncalieri, il torrente Sangone è registrato nel 2011 con la realizzazione di
di Nichelino e Via Candiolo. Lo studio una casa di quartiere sempre nel parco pro-
dell’area sarà condotto da un punto di spiciente via Artom, che funge da riferimen-
vista percettivo e urbanistico con un pro- to socio culturale.
gressivo aumento di scala. In particolare
il progetto ‘‘Life & Lab, si concentrerà
sull’edilizia residenziale pubblica di Via
Artom (M22- M23 – M24). L’area nasce
come quartiere residenziale destinato ad
ospitare 780 alloggi realizzati con tecni-
ca di prefabbricazione integrale. Di que-
sti appartamenti ne furono assegnati 87 a
famiglie che avevano chiesto un cambio
di alloggio, 321 ai vincitori del concor-
so pubblico e 342 a nuclei familiari con
problemi sociali ed economici. Negli anni
70’ via Artom assunse in poco tempo una
connotazione negativa, un ‘‘quartiere
dormitorio’’ che emarginava socialmen-
te i suoi abitanti favorendo la formazio-
ne di microcriminalità. Dagli anni ‘70 ad
oggi sono stati molti gli interventi che
hanno tentato di ricucire la periferia al
centro città, interventi inizialmente ca-
ratterizzato dall’inserimento di spazi per
l’aggregazione, impianti sportivi, scuole
e servizi sociali e sanitari, potenziando
anche il sistema di trasporti. L’interven-
to che più di tutti ha cambiato la confor-
mazione dell’isolato è stato sicuramente
l’abbattimento dell’edificio di via Garro-
ne 73 (2003). Successivamente al fine di
riqualificare anche gli altri edifici è stato
applicato un cappotto esterno alle 6 pa-
lazzine restanti.
6
7

Lo spazio percepito
8

DEFINIZIONE DELL’ AMBITO centi hanno riguardato anche altre zone


del quartiere, come quella di via Artom.
L’area di indagine è situata a Mirafiori Negli anni Sessanta il comune non riuscì
Sud, il quartiere più periferico del comu- a far fronte alle ondate di immigrazione, e
ne di Torino distante dal centro 8 Km, da qui si concentrano i nuovi arrivati senza
corso Tazzoli e via Vigliani ai confini con che infrastrutture e servizi riuscissero a
Beinasco, Nichelino e Moncalieri. A causa tenere il passo. Quelle strade diventarono
di questa lontananza si è creata una realtà sinonimo di povertà e degrado, delinquen-
indipendente dove si possono trovare tutti za giovanile e disagio. A lavorare sull’area
i servizi necessari: parchi, chiese, scuole, di via Artom, nell’angolo tra Nichelino e
centri commerciali, aree sportive e ambu- Moncalieri, è arrivato dopo anni un pro-
latori medici. Ci sono persino un castello gramma di recupero e le condizioni sono
e un mausoleo, ma tutto sembra staccato, in parte migliorate. Ora esistono una fon-
non comunicante, come una grande sca- dazione di comunità, l’unica di Torino, e
tola in cui trovare cose alla rinfusa. Tutto una casa di quartiere in un grande parco
questo è situato su una terrazza spazio- rimodulato.
sa che termina in picchiata sul torrente
Sangone. Affacciata sull’acqua, un tempo
esisteva una tenuta dei Savoia, Miraflores,
distrutta dai cannoni dei francesi e dalle
piene del torrente. L’abitato che ne ha pre-
so il nome si tiene ora alla giusta distan-
za, sulla linea tracciata da strada Castello
di Mirafiori e strada del Drosso, margine
inferiore della città. Il quartiere ospitava la
fabbrica simbolo della produzione e della
classe operaia italiana, il maggior stabi-
limento del paese e in passato d’Europa,
capace nel suo massimo storico di impe-
gnare 50.000 lavoratori su un’area grande
quanto il centro. FIAT Mirafiori è l’altro
cuore di Torino, una città con abitanti e
regole proprie. Rispetto agli anni Settanta,
oggi i lavoratori sono un decimo e le auto
che escono dai cancelli sonouna parte ri-
dotta rispetto al passato, anche se da fuori
l’area rimane la stessa. Cambiamenti re-
9
10

NODI E MARGINI

Definire i nodi e i margini è utile per in-


dividuare la zona oggetto di analisi. I nodi
sono i luoghi strategici che nascono dalla
congiunzione di percorsi o concentrazio-
ne di alcune funzioni specifiche. Sono evi-
denziati nell’area il nodo di congiunzione
nell’intersezione tra Via Artom (Foto 1) e
Strada Castello di Mirafiori, solitamente
molto trafficato perché risulta essere la
porta di accesso che da Nichelino porta
alla zona industriale di Torino sud e l’in-
crocio tra Via Natali Palli e Via Sestriere,
punto di congestione stradale a causa della
vicinanza al centro commerciale Esselun-
ga. E’ presente solo un nodo di concentra-
zione localizzato nella Casa di quartiere,
(Foto 2) dove si ha un forte addensamento
di caratteri fisici e sociali. Nella planime-
tria sono riconosciuti anche i margini de-
finiti barriera per la loro totale divisione
degli spazi con permeabilità nulla o scarsa
e quelli definiti di sutura con permeabili-
tà maggiore. Gli esempi di margine sutura
sono Via Artom che divide il Parco Colo-
netti dall’isolato con le case dell’Atc e Via
Sestriere che rappresenta il confine tra
Torino e Moncalieri. Il margine barriera
principale è la linea ferroviaria che taglia
il tessuto densamente urbanizzato.
11

ni

Via C
arlo
Pisa
cane
Via Artom

ere
estri
Via S

Via N
atale
Palli

M argine barriera 0 100 250m

M argine sutura

G radiente
N odo di congiunzione

N odo di concentrazione

Margine barriera

gine barriera
M appa nodi e margini
gine sutura
diente

o di congiunzione
o di concentrazione
12

F oto 1: V ia A rtom
13

F oto 2: V ia M odesto P anetti , casa di quartiere


14

DENSITÀ FISICA

Per quanto concerne l’analisi della densità


fisica si è tenuto conto del rapporto tra il
numero di abitanti e la superficie dell’area
di interesse ed un utilizzo di quest’ultima
in modo continuativo da parte delle per-
sone. Si sono studiate diverse tipologie
di densità fisica: bassa, media e alta. La
densità fisica è strettamente collegata ad
un’altra analisi svolta, quella delle altez-
ze degli edifici. La correlazione tra le due
indagini è che all’aumentare dei piani au-
menta anche la densità fisica e viceversa.
Le zone a bassa densità fisica presenta-
no funzioni non legate alla residenza e
sono aree destinate a parco e parcheggio,
come per esempio Parco Colonetti (Foto
3) e il grande parcheggio dell’Esselunga.
Le zone ad alta densità fisica invece sono
rappresentate dagli isolati che ospitano gli
edifici dell’Atc (Foto 4, 5) e altri comples-
si totalmente residenziali. Le altre zone,
definite di media densità fisica hanno ca-
rattere sia residenziale sia commerciale,
infatti al piano terra si trovano negozi di
piccola entità e di diverso genere (Foto 6).
15

si densità fisica

D ensità fisica bassa o nulla


0 100 250m
D ensità fisica media

D ensità fisica alta

M appa densità fisica

sità fisica bassa o nulla


sità fisica media
sità fisica alta
16

F oto 3: P arco C olonnetti


17

F oto 4: V ia A rtom edifici m 22


18

F oto 5: V ia F rancesco R ismondo , edificio m 24


19

F oto 6: V ia F ratelli G arrone


20

DENSITÀ SOCIALE

La densità sociale è definita con il rap-


porto tra numerosità e ricchezza delle
interazioni sociali e la superficie dell’area
di interesse. Le interazioni sociali sono
maggiori in uno spazio pubblico ampio e
diversificato o in una zona/edificio dove
sono concentrate funzioni che attraggono
la popolazione. Lo studio ha permesso di
individuare le zone ad alta, media e bassa
densità sociale. Per avere una maggior con-
sapevolezza degli spazi e per capire come
vengono vissuti quest’ultimi dagli abitan-
ti sono state condotte le analisi in diversi
giorni della settimana e in momenti diver-
si. E’ emerso che la chiesa e l’oratorio (Foto
7) ha sempre densità sociale alta, invece il
Parco Colonetti (Foto 8) ha una densità so-
ciale media. Anche il centro commerciale
dell’Esselunga presenta una densità socia-
le media (Foto 9) in quanto riconosciuta
come luogo di ritrovo e di grande attrazio-
ne. Un comportamento stabile nelle varie
indagini effettuate è presente anche nelle
aree residenziali (Foto 10-14), che risulta-
no sempre con una bassa densità sociale,
in quanto prive di punti attrattivi e per la
pessima qualità edilizia degli immobili.,
ad eccezione del campo da calcietto (Foto
15), usato nelle ore pomeridiane.
21

i densità sociale

D ensità sociale nulla


0 100 250m
D ensità sociale media

D ensità sociale alta

M appa densità sociale domenica 24 A prile ore 9

ità sociale nulla


ità sociale media
ità sociale alta
22

F oto 7: V ia A rtom , C hiesa S. R emigio


23

F oto 8: P arco colonnetti , spazi d ’ incontro


24

F oto 9: V ia S omalia , supermercato E sselunga


25

si densità sociale

D ensità sociale nulla


0 100 250m
D ensità sociale media

D ensità sociale alta

M appa densità sociale D omenica 24 A prile ore 16

sità sociale nulla


sità sociale media
sità sociale alta
26

F oto 10: V ia A rtom , percorsi interni


27

F oto 11: V ia A rtom , P ercorsi interni , edifici m 23,24


28

F oto 12: V ia A rtom , percorsi interni ,


edifici m 23
29

si densità sociale

D ensità sociale nulla


0 100 250m
D ensità sociale media

D ensità sociale alta

M appa densità sociale 27 A prile ore 13

sità sociale nulla


sità sociale media
sità sociale alta
30

F oto 13: V ia A rtom , V ista panoramica interno


31

F oto 14: V ia A rtom S katepark


32

F oto 15: V ia A rtom , campo da calcio ,


edifici m 23-24
33

si densità sociale

D ensità sociale nulla

0 100 250m
D ensità sociale media

D ensità sociale alta

M appa densità sociale mercoledì 27 aprile ore 18

sità sociale nulla


sità sociale media
sità sociale alta
34

FOCALIZZAZIONE

L’analisi dei punti di focalizzazione è


strettamente collegata con l’indagine
della densità sociale. La focalizzazione è
rappresentata dalla frequentazione di uno
spazio legato alla sua funzione e alla pre-
senza di una funzione dominante, quindi
diversa da quella residenziale. Nella pla-
nimetria sono indicati come elementi di
focalizzazione tutti gli edifici che si di-
stinguono per la loro funzione (Esselunga
commerciale, oratorio religiosa e casa di
quartiere sportiva e sociale). Non a caso
queste zone nelle varie analisi della den-
sità sociale risultano avere un’alta densità
sociale, perché portatrici di stimoli nuovi
e capaci di attrarre gli abitanti. Facendo
ancora un ulteriore ragionamento si de-
duce che tutti gli elementi di focalizza-
zione sono nell’area di interesse anche dei
landmark a breve raggio, tranne gli edifici
Atc. Quest’ultimi sono dei landmark, ma a
causa della loro bassa densità sociale non
si possono considerare dei punti di foca-
lizzazione, in quanto privi di stimoli nuo-
vi e perché con destinazione d’uso total-
mente residenziale.
35

si focalizzazione

E lementi di focalizzazione
0 100 250m

M appa focalizzazione

menti di Focalizzazione
36

LEGGIBILITÀ E COMPLESSITÀ

Gli spazi leggibili soddisfano l’esigenza di


capire lo spazio e di riuscire rapidamente
ad orientarsi; sono caratterizzati da ma-
glia viaria regolare, da un edificato omo-
geneo e da poli attrattori. Le zone definite
complesse presentano molti percorsi di-
versi, un tessuto edilizio misto e presenza
di pluralità di spazi con diverse funzioni.
Per meglio analizzare le varie zone si è de-
ciso di ragionare utilizzando una matrice
di 4 elementi. Le zone molto leggibili e
molto complesse risultano essere tutti gli
isolati misti, con residenza e commercio
ovvero luoghi familiari ma ricchi di sti-
moli. Gli isolati invece privi di caratteri
propri sono catalogati con una leggibilità
e complessità basse. Nella mappa sono an-
che segnalati i landmark presenti nell’area
di indagine, essi sono elementi che rinfor-
zano la percezione del luogo, alcuni sono a
breve raggio perché riconoscibili e visibili
solo in loro prossimità come il campanile
della chiesa (Foto 16) e gli edifici popola-
ri di 10 piani fuori terra, mentre quelli ad
ampio raggio sono il grattacelo della Re-
gione Piemonte (Foto 17) e l’8 gallery.
37

i leggibilità, complessità e landmark

8 Gallery - Stazione Lingotto


Grattacielo Regione Piemonte

Casa di quartiere Oratorio Parrocchia San Remigio


500 m

Edifici ATC Esselunga Supermercato


L eggibilità

L andmark a breve raggio


0 100 250m
L andmark a lungo raggio

C omplessità

M appa 10: leggibilità e complessità e landmark

Landmark a breve raggio


Landmark ad ampio raggio
essità
38

F oto 16: V ia F rancesco R ismondo , chiesa parroc -


chiale , landmark a breve raggio
39

F oto 17: P arco C olonnetti , landmark ad ampio raggio


40

SORPRESA E STABILITÀ

Per stabilità si intende aree che soddisfano


l’esigenza di stabilità emotiva, di confer-
ma delle aspettative e di avere riferimenti.
La ricerca di nuove esperienze e stimoli
sono le caratteristiche della sorpresa. In
prossimità dei landmark la stabilità è alta
mentre la sorpresa è alta vicino ai pun-
ti di focalizzazione. In questa analisi si è
utilizzata una matrice a 4 elementi. L’Es-
selunga, l’oratorio e la casa di quartiere
rappresentano una stabilità e sorpresa alte
perché luoghi famigliari ma con stimoli
sempre nuovi, mentre le aree occupate da
edifici dismessi o con molti esercizi com-
merciali chiusi creano un senso di inquie-
tudine e sono poveri di stimoli, per questo
sono catalogati con stabilità e sorpresa
basse. L’isolato dove sono collocati gli im-
mobili di proprietà dell’Atc rientra in una
stabilità alta, in quanto conosciuti dagli
abitanti e presi come riferimento, ma con
una sorpresa bassa collegata alla loro bas-
sa densità sociale e alla mancanza di punti
attrattivi.
41

Analisi stabilità e sorpresa

0 100 250m
Sorpresa

Stabilità
Sorpresa

M appa sorpresa e stabilità


Stabilità

0 100 200 400 m

N
42

SICUREZZA E INSICUREZZA

Duranti i vari sopralluoghi effettuati in


generale si è avvertito un senso di sicu-
rezza, l’unica zona percepita meno sicura
è in prossimità di Via Artom, dovuto alla
microcriminalità presente e alla confor-
mazione degli spazi aperti che risultano
degradati. Essendo un isolato a bassa den-
sità sociale si avverte un senso di spaesa-
mento in quanto non sono delimitate le
zone pubbliche da quelle di pertinenza
degli edifici, il lotto risulta tutto perme-
abile con molti percorsi e vari accessi e
nella corte interna c’è la compresenza di
parcheggi e spazi di aggregazione che non
svolgono a pieno la loro funzione. Inoltre,
tutta la corte interna per la maggior par-
te della giornata risulta essere in ombra a
causa del non corretto orientamento del-
le stecche residenziali e della loro altezza
elevata. Il tutto risulta essere un ‘‘quartiere
dormitorio’’, ovvero dove la gente si spo-
sta per lavorare e torna a casa per dormire,
rendendo la zona durante il giorno poco
vissuta e mal frequentata.
43

si sicurezza/insicurezza

P ercezione insicurezza
0 100 250m
P ercezione sicurezza

M appa sicurezza insicurezza


44

CONCAVITÀ E CONVESSITÀ

La percezione della concavità e conves-


sità dipende dalla diversa composizione
del rapporto tra spazio costruito e spazio
aperto. Gli spazi concavi sono centripeti,
trasmettono la sensazione di essere con-
tenuti e di essere attratti verso l’interno
mentre gli spazi convessi sono centrifu-
ghi, trasmettono la sensazione di essere
respinti verso l’esterno. Un esempio di
concavità è dato dalla Casa di quartiere,
sia dalla forma dell’edificio, sia per la fun-
zione attrattiva che svolge. Le stecche re-
sidenziali dell’ATC invece rappresentano
l’esempio opposto, quello della convessità,
in quanto non hanno nessuna funzione
attrattiva e gli ingressi risultano anonimi,
quindi senza invogliare le persone ad en-
trare.
45

i concavità e convessità

C onvessità
0 100 250m
C oncavità

Convessità

Concavità
M appa concavità e convessità
46

FUNZIONI LATENTI E MANIFESTE

In un progetto di riqualificazione o ex-no-


vo soprattutto a livello urbano, si possono
instaurare due tipi di funzioni: manifeste e
latenti. Le funzioni manifeste derivano da
un intento progettuale che ha portato alla
definizione di diversi spazi funzionali e
coerenti con il contesto, come ad esempio
uno spazio di parcheggio di fronte al cen-
tro commerciale Esselunga. Invece le fun-
zioni latenti si sono imposte con l’utilizzo
di quello spazio, quindi senza una vera vo-
lontà progettuale e possono essere in rap-
porto positivo o negativo con le funzioni
manifeste. Un esempio eclatante di queste
ultime funzioni sono gli spazi esterni del
complesso degli edifici ATC, pensati come
spazio di aggregazione e di verde risultano
invece degradati per la scarsa manuten-
zione e mal frequentati. Questo esempio
esplicita una funzione latente conflittuale,
perché va in netto contrasto con la volontà
progettuale, rendendo impossibile lo svol-
gimento delle funzioni manifeste.
47

unzioni latenti e funzioni manifeste

F unzioni latenti
0 100 250m
F unzioni manifeste

M appa funzioni latenti e manifeste

Funzioni latenti

Funzioni manifeste
48

REPORT INTERVISTE

Le analisi di progetto si sono concluse con in-


terviste fatte all’interno dell’area che è compre-
sa tra Via Artom, Via Garrone e via Somalia. Le
indagini sono state effettuate in 2 giornate di-
verse in orari compresi tra le 12 e le 18. Il que-
stionario è stato preparato creando un’intervi-
sta strutturata con quesiti quantitativi seguiti
da quesiti qualitativi. Si è scelto di selezionare le
interviste dei soli residenti della macro area di
“Basse di Mirafiori” ponendo 6 domande brevi
e chiare equamente divise fra chiuse e aperte,
facendo attenzione a non essere mai tenden-
ziosi. I nostri interlocutori sono stati scelti
cercando di ricoprire equamente tutte le fasce
d’età. nella maggior parte dei casi, gli interlo-
cutori si sono dimostrati collaborativi e hanno
affrontato con piacere la breve intervista, altri
soggetti invece si sono dimostrati diffidenti
nei nostri confronti. Le domande poste nello
specifico hanno trattato diversi argomenti che
vanno dalla qualità dei servizi infrastrutturali,
alla percezione di sicurezza,concludendo con
un giudizio personale su cosa cambierebbero
dell’area. Non sempre le risposte date sono sta-
te univoche, crediamo che la percezione della
qualità di alcuni servizi siano diverse e forte-
mente influenzate dall’età degli interlocutori.
Le interviste sono state molto utili per capire
qual’è il punto di vista dei soggetti studiati sul
quartiere che li circonda, apprendendo il loro
modo di giudicare e di catturare la complessità
delle loro individuali percezioni ed esperienze.
Il campione che abbiamo analizzato non potrà
sicuramente essere definito come campione
statistico, ma una rappresentatività sostantiva,
attraverso lo studio di pochi casi. Successiva-
mente vengono riportati alcuni stralci di inter-
viste che risultano essere maggiomente signi-
ficativi al fine dell’analisi effettuate a donne e
uomini di età compresa tra i 20 ed i 76 anni.
49

v ia
fra
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li g
A
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tell
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fra
v ia

3
A
C

li a
vi a so ma

D
I nquadramento area inteviste F oto aree interviste

‘’Provo una sensazione di tranquillità perché


conosco tutti. Quando però vedo gente non del
1 quartiere mi sento un po’ a disagio’’.
‘’La sera mi capita di tornare anche tardi e
2 non ho mai avuto problemi’’.
‘’Vorrei maggiore sicurezza, sicuramente
3 qualche telecamera in più’’.
‘’Non trovo grosse criticità, certo qualche
4 attrezzatura per fare attività nel parco non
‘’Si sta bene, anche se ci sono molti giovani sarebbe male’’.
5 che non lavorano, solitamente urlano e
disturbano’’.
‘’Tutti questi ragazzi che non lavorano
sono un grosso problema! Ai miei tempi
6
‘’Si sta bene nel pomeriggio, ci sono non era cosi’ perché lavoravamo tutti.’’.
spesso alcuni giovani che scherzano
7
nei giardini ma non danno fastidio’’
50
51

Lo spazio costruito
52

SISTEMA AMBIENTALE

Per quanto riguarda gli spazi aperti l’area


risulta spaccata a metà da Via Artom, la
quale ha ad Ovest il Parco Colonetti e ad
Est l’isolato con gli edifici dell’Atc. Come si
è potuto riscontrare anche dalle altre ana-
lisi effettuate essendo comunque una via
trafficata costituisce un margine sutura,
tra la zona densamente costruita e il gran-
de polmone verde dell’area sud di Torino.
Il Parco Colonetti risulta essere uno spazio
ben progettato, con percorsi, illuminazio-
ne, punti di sosta e ben mantenuto; è uno
spazio molto vissuto dagli abitanti. Inoltre
nel parco è presente la Casa di Quartiere,
la quale spesso organizza varie attività e
funge da presidio sulla area verde. Gli spa-
zi aperti delle aree residenziali invece ri-
sultano essere in stato di cattiva manuten-
zione, seppur anche questi progettati con
illuminazione, percorsi e punti di sosta.
Quest’ultimi risultano meno attrattivi del
parco, perché a causa della non corretta
progettazione degli edifici sono costante-
mente in ombra e creano un senso di insi-
curezza in quanto non presidiati.
53

aree vegetali
0 100 250m

aree impermeabili

aree edificate

fiume sangone

alberature

M appa sistema ambientale


54

MORFOLOGIA DELLO SPAZIO

L’analisi della morfologia dell’abitato ha


portato in luce una situazione comune a
molte zone periferiche di Torino e anche
di altre città. Come si evince dalla plani-
metria la maggioranza del costruito ha
destinazione residenziale, la tipologia
prevalente è quella condominiale di bassa
qualità edilizia e quasi tutti sono costruiti
intorno agli anni ’70 e ’80 per rispondere
alla richiesta di casa da parte dei migranti
meridionali che venivano a lavorare allo
stabilimento della Fiat. Oggi la situazione
sembra molto cambiata, la maggior parte
degli abitanti si sposta per lavorare in al-
tre zone ritornando a casa solo di sera e di
fatto il quartiere viene vissuto da anziani,
disoccupati e giovani. L’area però risul-
ta essere ben collegata con il centro dai
mezzi pubblici ed è dotata dei servizi indi-
spensabili quali: polo sportivo, parrocchia
e centro commerciale. Dal sopralluogo si
è potuta constatare l’assenza di piccole
attività commerciali di quartiere, le qua-
li sono state rimpiazzate dall’ Esselunga,
che serve la zona di Nichelino, Moncalieri
e Mirafiori sud.
55

A rtom 22 edifici scolastici

edifici residenziali magazzini


0 100 250m

edifici residenziali edifici di culto


con p . t . commerciale
edifici sportivi

M appa 16: morfologia dell ’ abitato


56

P alazzine circa 30 famiglie

P alazzine A tc circa 200 famiglie

P alazzine circa 100 famiglie P alazzine circa 2 famiglie

A baco degli edifici tipo


57

i altezza edificato

1-2 piani 7-8 piani

0 100 250m
3-4 piani 9-10 piani

5-6 piani

M appa altezza piani


1-2 piani 7-8 piani
0 100 200 400 m
3-4 piani 9-10 piani
N
5-6 piani
58
59

0 100 250m

0 100 200 400 m

N S ezioni territoriali
60
61

via Artom M22-M23-M24


62

BASSE DI MIRAFIORI

Negli anni 60 “Basse di Mirafiori” era un’a-


rea ai confini dello sviluppo urbano. La
zona non era stata interessata dallo svilup-
po industriale degli anni 30’ ed era conno-
tata da un campo di volo caduto in disuso.
In una situazione di stallo il quartiere vie-
ne investito dai grandi interventi immo-
biliari che il comune di Torino promuo-
ve per rispondere alla grande emergenza
abitativa che investiva la città. I comples-
si M22, M23 e M24 inizialmente erano
completamente isolati dalle infrastrutture
cittadine, durante gli anni si è cercato di
integrare questa zona con numerosi in-
terventi di rivalutazione urbana. Tutti gli
sforzi condotti ci restituiscono un’area che
non ha ancora recuperato il gap con il re-
sto della città, sono poche le attività com-
merciali , molte sono chiuse (Foto 18 -19) e
ci sono pochi servizi sociosanitari. L’area
è ricca di edifici scolastici e infrastruttu-
re sportive, fulcro dell’interazione sociale
è la casa di quartiere e il parco Colonnetti.
Gli spazi che si frappongono fra i vari edi-
fici oggetto di studio sono stati più volte
progettati e oggi si presentano riqualifica-
ti con aiuole verdi che si alternano a per-
corsi interni (Foto 20), largo spazio è stato
sfruttato per la realizzazione di parcheggi
a raso (Foto 21).
63

A rtom 22
0 100 250m
edifici residenziali

edifici residenziali con p . t . commerciale

edifici scolastici

magazzini

edifici di culto

M appa morfologia edificato basse di mirafiori


64

F oto 18: attività commerciale in prossimità dell ’ area di


progetto
65

foto 19: A ttività commericiale chiusa definitivamente


66
Tipi di suolo

B
A

S ezione territoriale a - a

S uperficie impermeabile

S uperficie permeabile

GSEducationalVersion

GSEducationalVersion

S ezione territoriale b - b
67

S uperficie permeabile

S uperficie impermeabile
0 100 250m

P archeggi

I ngressi

mappa analisi del suolo


68

F oto 20: I ngresso edificio m 24


69

F oto 21: parcheggio tra edifici m 23


70

assonometriadello stato di fatto


71
72

ATC M22 - M23 - M24

Le ATC sono enti pubblici di servizio ausi-


liari della regione che attuano e gestiscono
il patrimonio di edilizia sociale pubblica.
Il patrimonio edilizio gestito da ATC Pie-
monte ospita circa 16.000 nuclei familiari
solo nella città di Torino e 26.000 famiglie
in tutta la regione. I quartieri M22, M23 e
M24 sono stati costruiti nel giro di un solo
anno, essi contengono 780 alloggi, con
precisioni sono stati realizzati 390 alloggi
di due camere, cucina e servizi; 260 allog-
gi di tre camere, cucinino e servizi; 130 di
tre camere, cucina e servizi.
Utenti utilizzatori degli alloggi ATC 73

Circ. 5 Circ. 1
18% 12%

Circ. 2
18%
Circ. 7
14%

Circ. 6
4% Circ. 3
14%
501.028 unità abitative totali. Circ. 5
12% Circ. 4
8%
Ripartite per circoscrizione.
UTENTI CHE ABITANO OGGI NEGLI ALLOGGI ATC

0 nuclei fam
.00 ig
16 l

iar
i

Circ. 8 Circ. 1
2500 8%

Circ. 6 Circ. 2
12% 22%

11.331 unità abitative ATC.


Circ. 3
6%
Circ. 5
Ripartite per circoscrizione. 28%
Circ. 4
60 % italiani 40 % stranieri 12%

ANDAMENTO PREZZO AFFITTO MENSILE ALLOGGI ATC


trilocali- quadrilocali
Importo affitto mensile

340

325

300
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

I mporto affitto mensile

Fonte: Città di Torino, XIV Rapporto dell’osservatorio sulla condizione abitativa della città di Torino, dati 2017.
74
Alloggi ATC via Artom

Quartiere M22
Anno di costruzione: 1966
Localizzazione: via Artom n° 55, via Fratelli
Garrone nn° 73-74
n.3 fabbricati di 9 piani, 12 scale, 240 alloggi
Superficie locativa:14.610 mq

GSEducationalVersion

Quartiere M23
Anno di costruzione: 1966
Localizzazione: via Artom nn° 81- 89
n.2 fabbricati di 9 piani, 11 scale, 220 alloggi
Superficie locativa: 13.400 mq

Quartiere M24
Anno di costruzione:1966
Localizzazione: Via Fratelli Garrone nn° 61-
63- 67
n.3 fabbricati di 9 piani, 16 scale, 320 alloggi
Superficie locativa: 19.570 mq

GSEducationalVersion
Tipologia alloggi 75

Veranda Veranda

Wc Cucina Soggiorno Soggiorno Cucina Wc

RIP.
Rip.

Camera Camera Camera

T rilocale
0 4 12m
Q uadrilocale

P ianta e prospetto tipo edifici via A rtom


76
77

Life & Lab


78

PROGRAMMA FUNZIONALE

Le analisi condotte sui complessi residenzia-


li di via Artom hanno portato alla luce quelli
che sono i principali problemi derivanti da
un isolamento sociale e infrastrutturale con il
centro di Torino. Le aree che si frappongono
fra gli edifici sono oggi progettate con l’ausilio
di aiuole, piccoli anfiteatri e percorsi con una
gerarchia non chiara; lo spazio che si viene a
formare genera una sensazione di insicurezza
dovuta alla presenza di microcriminalità. Il
progetto ‘‘Life and Lab’’ si pone l’obbiettivo di
rendere vivibili e presidiati questi spazi resti-
tuendoli ai condomini e creando occasioni di
integrazione sociale. Lo scenario che ci pro-
poniamo di presentare per un rinnovamento
del quartiere parte da considerazioni di tipo
sociale, crediamo che sia importante favorire
l’integrazione fra vecchi condomini e nuovi
utenti che andranno ad occupare delle resi-
denze temporanee a canone agevolato. Dal
punto di vista architettonico ci sarà un ripen-
samento e una rifunzionalizzazione dei pri-
mi 3 piani che andranno ad ospitare locali di
coworking, aule di formazione e brain center
e laboratori artigiani, oltre alle residenze tem-
poranee dei nuovi inquilini e tutti i servizi a
loro dedicati (lavanderia, bike parking ecc.).
Il masterplan di progetto prevede l’istallazio-
ne di strutture auto portanti che andranno a
creare un collegamento al primo e secondo
piano tra le palazzine M23 e M24. Queste pia-
stre saranno adibite a uffici e aree meeting nel
quartiere M23 e ad appartamenti nel quar-
tiere M24. Queste strutture andranno a defi-
nire due corti presidiate che saranno adibite
a zone relax, e di conseguenza anche un solo
percorso che collega la zona residenziale e il
Parco Colonnetti.
79

2 M23 M24 -
I M2 VI
ER A

I
RT

AR
QUA

TO
M
SPAZI APERTI
NON VISSUTI ACCESSO LIBERO DEGRADO E
ADEGUATAMENTE A TUTTI MICROCRIMINALITÀ

RIDEFINIZIONE GERARCHIZZAZIONE NUOVE FUNZIONI


SPAZI APERTI DEI PERCORSI E PRESIDIO
LI FE &

E
RAR
BO
LA

-V
LA

L
B

IV E CO
R E I M PA R ARE
80

L’ idea è sv ilu ppata


te nend o c on to del l e
rea li c ond izi o n i
degli uten t i c h e vi
abita n o, i modo da Il pro g e tto tiene
rea lizzare u n’o pera conto d ei problem i
c h e riqua lifi c h i r is cotra ti e tra m ite
d efiniva mente q u est i l’a ggiunta d i d ue
lu og h i. blocchi e la
1 r im od uzione d i 3
pia ni d egli ed ifi ci
es is tenti, cerca d i
r is olvere i problem i
d a s em pre es is tenti ,
in ques ta pa r te d i
2
ba s s e d i Mira fi ori
Il fina nzia m e n to
d ell’opera sarà
co per to per il 30 %
d a ATC , per il 30 %
La co st ruz io ne
d a fonti private e
d ell’opera s a r à a ffi d ata
p er il resta n te 40 %
a d elle im pres e di
d a lla Region e
cos tr uzione che
Piemonte
3 integr ino a l loro
inter no a lm eno
il 40% di
m a no do pe ra ,
preced entem ente
for m a ta tra m ite co rs i
La promozio ne eroga ti d a lla Re g io n e
dell’opera , a l fi n e di 4
Pie m o nte .
rend erla su bi to
operativa ,
av verrà tram i te
t u tti i c a nali
s o c ia l e tra mite u n a La g e st io ne d ell’op e ra
c ampa g n a di s a r à a ffid a ta a l so g g etto
sensibilizza zio n e priva to fi na nzia tore d e l
n ei va ri a ten e i . 5 30%
d ell’opera , s otto l a
s uper v is ione d ell a
Re g io ne Pie m o n te
e d ell’ATC. Il ges to re
pa gher à s ugli inca s s i ,
6 un ca no ne e quo a gl i
a ltr i d ue s oci.
fasi di progetto
81

r es i d en z e
at t u l i:

2 7 .1 5 6 m q
n u o v e r e s i d en z e
t em p o r a n e e :

2. 6 6 0 m q

nuove aree
v er d i :

3.9 5 9 m q

n u o v i s pa z i
p e r l a b o r at o r i:
life & lab
3.79 6 m q

n u o v i s pa z i
per coworking:
possibili
9 .3 1 7 m q f r u i t o r i:

200
possibili
f r u i t o r i:

400
82

I ntroversione

I nserimento nuovi volumi

D irettrici interne
83

P ercorsi I nterni ed A ccessi

A ree V egetali e P archeggi

A rea soggetta ad intervento = 27000 mq

A rea esterna di pertinenza privata = 2214 mq


R esidenze mantenute

A ree vegetali = 5100 mq

A rea di nuova edificazione = 2770 mq N uova costruzione

aree interne rifunzionalizzate = 14400 mq rimodulazione degli spazi


interni
84

parco C olonnetti

N ic h e l in o
v ia s o
l ia ma

via
F r at e
lli
Garr
one
85

v ia A r to m

one
Garr
lli
F r at e
via

0 15 40

M asterplan
86

piano 2
R esidenze temporanee

S ervizi comuni

L aboratori
S ervizi igienici

D istribuzione interna

U ffici gestione

D istribuzione verticale

piano 1
C o - working
S ervizi comuni

R esidenze temporanee

S ervizi igienici

D istribuzione verticale

U ffici gestione

D istribuzione interna

piano 0

L aboratori
L aboratori esterni

S ervizi comuni

S ervizi igienici

D istribuzion
U ffici gestione

esploso funzionale blocchi a


87

piano 2
C o - working
S ervizi comuni

C o - working esternoi

S ervizi igienici

D istribuzione interna

U ffici gestione

D istribuzione verticale

piano 1
C o - working
S ervizi comuni

U ffici a canone agevolato

S ervizi igienici

D istribuzione verticale

U ffici gestione

piano 0

L aboratori
L aboratori esterni

S ervizi igienici

D istribuzione verticale

U ffici gestione

esploso funzionale blocchi b


88
89

P ianta piano terra


scala 1:500
90
91

P ianta piano primo


scala 1:500
92
93

P ianta piano secondo


scala 1:500
94
95

A ssonometria di progetto
96

V ista 1
97

V ista esterno
98

V ista 2
99

V ista corte uffici


100
101

V ista interna co - working


102
103

V ista interna uffici a canone


agevolato
104
105

Appendice
106

Domande effettuate: Marilina, donna, età 35 anni, disoccupata

1. Perché si trova qui e da quanto tempo? (Appura- 1. ‘‘Mi trovo qui, perché abito nella palazzina vicino
re che l’area sia frequentata effettivamente da soli il campo da calcio e sto uscendo per andare in farma-
residenti) cia.’’
2. Valuta la qualità della vita in quest’area 1da10? 2. ‘‘Boh non saprei, alla fine qui si vive bene, anche se
3. Quali sono le potenzialità dell’area? ci sono dei problemi, il mio voto è 7.
4. Quali sono le criticità? Cosa cambierebbe all’in- 3. ‘‘Sicuramente il parco è molto bello, ci porto i miei
terno dell’area? bambini il pomeriggio’’.
5. Che sensazione prova nel passeggiare di pome- 4. ‘‘Il problema di questa parte di città è il lavoro, per
riggio nel quartiere? Perché e dove? esempio io sono disoccupata e sto cercando lavoro da
6. La sera? un anno, ma in questa zona non trovo niente! Vorrei
7. Come trova il livello di servizi nell’area? spostarmi un po’, ma con i bambini piccoli non posso
permettermi di mancare troppo tempo da casa e non
posso permettermi sicuramente una tata.’’
5. ‘‘Il pomeriggio lo frequento solo per portare i miei
bambini al parco o per fare delle piccole commissioni
Risposte rilasciate dai soggetti intervistati: e devo dire che non trovo dei grossi problemi’’.
6. ‘‘La sera il discorso cambia, la zona è malfrequen-
Franco, uomo, età 72 anni, pensionato tata ed io non mi sento sicura ad uscire di casa’’.
7. ‘‘I servizi non sono male, ci sono molte scuole, ma
1. ‘‘Mi trovo qui perché abito in via Artom da 30 i servizi pubblici sono un po’ inefficienti. Mi riferisco
anni, adesso sto tornando dal mercato e sto ritor- ai pullman che non passano molto spesso’’.
nando a casa’’.
2. ‘’Io voto 6, perché il mercato è lontano, i super-
mercati sono lontani e alla mia età è sempre più
faticoso anche fare la spesa.
3. ‘‘Secondo me l’area ha molte potenzialità, per Enzo, uomo, età 55 anni, impiegato
esempio il parco Colonnetti con la casa di quartie-
re che frequento spesso. Secondo me si dovrebbero 1. ‘‘Abitato in via Artom da diversi anni, adesso stavo
organizzare più eventi nella casa di quartiere, al andando un attimo in posta, anche se da qui è un po’
posto di spendere soldi inutilmente in altre cose. lontana e vado di fretta’’.
4. ‘‘Tutti questi ragazzi che non lavorano sono un 2. ‘‘8, la trovo una zona tranquilla’’.
grosso problema! Ai miei tempi non era cosi’ per- 3. ‘‘L’area ha molto potenziale, c’è molto verde e se
ché lavoravamo tutti. respira una buona aria’’.
5. ‘‘Si sta bene nel quartiere, io sono solito passare 4. ‘‘Niente, per me va già bene cosi’’.
molto tempo alla casa di quartiere, insieme ad al- 5. ‘‘Tranquillità, la zona è poco frequentata’’.
cuni miei ex colleghi. 6. ‘‘La sera mi capita di tornare anche tardi e non ho
6. ‘‘Non esco la sera perché sono vecchio. mai avuto problemi’’.
7. ‘‘Sono pochi e distanti, ci vorrebbero più corse 7. ‘‘Buona’’.
dei pullman.’’
107

Jonathan, uomo, età 17 anni, studente Alfonso, uomo, 70 anni, pensionato.

1. ‘Abito da sempre qui, sono tornato da scuola 1. ‘‘Abito da 20 anni qui, sono tornato dalla far-
adesso’’. macia’’.
2. ‘‘7, non è male come zona per vivere’’. 2. ‘‘7, ci sono poche cose da fare per noi anziani e
3. ‘‘Ci sono spazi per giocare e diversi campi da cal- la farmacia è lontana.’’.
cio, che a me non dispiacciono affatto’’. 3. ‘‘Ci sono molte zone verdi’’.
4. ‘‘Vorrei che ci fosse una palestra’’. 4. ‘‘Fare più cose per noi anziani, per esempio
5. ‘Tranquillità, anche perché qui conosco tutti’’. una bocciofila’’.
6. ‘‘Nessun problema’’. 5. ‘‘Si sta bene, anche se ci sono molti giovani che
7. ‘‘Non è male, anche se spostarsi in centro è un non lavorano e molto urlano e disturano’’.
problema con i mezzi per via delle corse, che sono 6. ‘‘La sera non esco’’.
poche soprattutto nel sabato sera’’. 7. ‘‘I servizi non sono molti, la farmacia è molto
lontana’’.

Chiara, donna, 20 anni, impiegata. Antonietta, donna, 74 anni, pensionata.

1. ‘‘Abito da 2 anni qui, sono tornata da lavoro 1. ‘‘Abito qui dal 1970 qui e mi sono sempre tro-
adesso’’. vata male’’.
2. ‘‘6, diciamo che ci sono quartieri migliori a To- 2. ‘‘5, mi sento lontana dalla città, non sembra di
rino dove vivere’’. vivere a Torino’’.
3. ‘‘L’area ha molto verde, però avverto una sensa- 3. ‘‘L’area è ricca di verde, ma ci sono poche atti-
zione di insicurezza quando esco di casa.’’. vità di vicinato, per esempio manca un calzolaio’’.
4. ‘‘Vorrei maggiore sicurezza, sicuramente qual- 4. ‘‘Ci sono troppi disoccupati’’.
che telecamera in più’’. 5. ‘‘Mi sento osservata, ci sono sempre un sacco
5. ‘Avverto una bassa sicurezza, ci sono diverse di ragazzi che non lavorando, ridono e scherzano
persone che non mi trasmettono tranquillità’’. creando certe volte molto fastidio’’.
6. ‘‘La sera preferisco non uscire da sola’’. 6. ‘‘La sera non ci penso ad uscire da sola, di gior-
7. ‘‘I servizi non sono male, ma secondo me sareb- no si’’.
be meglio se realizzassero un distaccamento della 7. ‘‘I servizi sanitari soprattutto sono scarsi, le
polizia municipale proprio in quest’area’’. scuole non mancano’’.
108

Davide, uomo, 35 anni, disoccupato. Alfonso, uomo, 70 anni, pensionato.


1. ‘‘Abito da sempre qui, adesso stavo salendo un
attimo a casa’’. 1. ‘‘Abito da 20 anni qui, sono tornato dalla far-
2. ‘‘7, si vive bene qui, ho molti amici’’. macia’’.
3. ‘‘L’area è molto verde, pulita e popolata di ragaz- 2. ‘‘7, ci sono poche cose da fare per noi anziani e
zi’’. la farmacia è lontana.’’.
4. ‘‘Ci sono troppi ragazzi come me, che non han- 3. ‘‘Ci sono molte zone verdi’’.
no un lavoro regolare, vivo alla giornata’’. 4. ‘‘Fare più cose per noi anziani, per esempio
5. ‘‘Provo una sensazione di tranquillità perché co- una bocciofila’’.
nosco tutti. Quando però vedo gente non del quar- 5. ‘‘Si sta bene, anche se ci sono molti giovani che
tiere mi sento un po’ a disagio’’. non lavorano e molto urlano e disturano’’.
6. ‘‘La sera esco tranquillamente’’. 6. ‘‘La sera non esco’’.
7. ‘‘I servizi ci sono, i pullman passano regolar- 7. ‘‘I servizi non sono molti, la farmacia è molto
mente anche se io non li uso spesso’’. lontana’’.

Bea, donna, 52 anni, impiegata.

1. ‘‘Abito da 10 anni qui, stavo tornando a casa dal-


la corsa’’.
2. ‘‘8, sto molto bene in quest’area’’.
3. ‘‘L’area è molto verde e c’è molto spazio per cor-
rere e fare attività’’.
4. ‘‘Non trovo grosse criticità, certo qualche attrez-
zo per fare attività nel parco non sarebbe male’’.
5. ‘‘Provo una sensazione di tranquillità, ormai co-
nosco tutti qui’’.
6. ‘‘La sera non ho problemi ad uscire da sola’’.
7. ‘‘I servizi non sono male, però manca una posta
ed una farmacia vicina’’.
109

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