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L’essere umano cambia, in meglio o in peggio, si tra-

sforma. Il mio lavoro analizza ed interpreta lo studio di


questo cambiamento. Abbiamo dentro la magnificenza,
sotto la superficie, la bellezza. Questo è il mio concetto
di arte.

Nella mia ricerca artistica c’è il mondo dell’ infanzia,


metafora dell’origine e di felicità infinita, del prepararsi
alla vita senza la consapevolezza di viverla.

Crescendo si perde e contemporaneamen-


te si acquisisce esperienza, fatta di emo-
zioni, conoscenze, sogni, realtà, immagi-
nazione che evolvendosi si modificano e si
ampliano.

Il tempo è il luogo in cui questi cambia-


menti avvengono, che accoglie questa
ricerca e, nello stesso tempo, ne fa parte.

Il mio lavoro nasce da immagini interiori e


fluide, in continuo movimento, che decifro Considero l’arte come momento
e trasferisco su mezzi multimediali. La scel- di liberazione, un momento in cui
ta del supporto multimediale, e del video l’artista scioglie i legami interiori
in particolare, mi permette di esprimere la liberandone anche il pubblico e
fluidità di concetti che, per manifestarsi, lo rende parte integrante del pro-
necessitano di movimento. getto. Libero di immedesimarsi e di
abbandonare i propri pregiudizi,
lo spettatore percepisce l’essenzia-
lità dell’opera d’arte.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


LA LIBERTÀ INGABBIATA
(LA ZATTERA DELLA ME-
DUSA) - Opera collettiva
Scultura di origami dipinti
Dimensioni dettate dall’am-
biente
2007

In una cella, rinchiusa, tan-


tissimi uccelli che tentano
di volare via, esattamente
come nella zattera della me-
dusa, in cui erano rimasti in
questa, senza speranze.
Quindi i bisogni primitivi usci-
vano dalle viscere e si man-
giavano, l’un l’altro. Così è
il lavoro artistico: questi ori-
gami, come un’esplosione,
cercano di scappare, per
trasferirsi a vita migliore.
MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO
In una cella era e rimane, fin-
chè non troverà completezza:
la sedicesima parte.
Tentare la ricomposizione del
proprio essere: questo è il ful-
cro.

L’unico punto fisso di cui ha an-


cora libertà è la bocca, dalla
quale continua a sentire il suo-
no.
Il silenzio dell’identità perduta
ed il contrapposto rumore sono
scanditi dal ritmo del metro-
nomo. Anch’esso incompleto,
puntato sui 3/4 per toccare,
ogni 5 battute, i 15 frammenti.
Il suono organizza l’ossessività
della ricerca contrapposta alla
staticità dell’individuo, immo-
bile a ricomporre l’identità del
proprio IO.

IN PRIN CIPIO ERA IL VERBO


Videoproiezione in loop, installata in una
cella alle carceri “Le Nuove” - durata 2’ 23’’
Dimensioni dettate dall’ambiente
2009
MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO
Il motore è l’universo emotivo di ciascun individuo, ed è rappre-
sentata dal flusso d’aria calda proveniente dal phon, che scalda
l’italia e, quindi, la modifica.

Le diversità culturali sono rese dalle macchie di cera colorate sul


fondo monocromo omogeneo dell’Italia.

Voglio trasmettere l’idea di un’Italia “modificabile”, in continuo


cambiamento, non statica.
Tutta l’opera ruota intorno alla necessità di rendere visibile que-
sta modifica.

...È TUTTO DA FARE


Cera su legno, phone
e proiezione in loop
190x160 cm
2011 MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO
DA QUALCHE PARTE C’ È Ecco. Ecco qui l’infinito. L’abbiamo reso tangibile tra-
MAGGIOR SAGGEZZA mite spezzoni. A dirsi è impossibile, ma l’infinito è un
Proiezione in loop di video luogo, tempo, spazio da non comprendere, semplice-
in stop motion mente da accettare.
Dimensioni dettate dall’am-
biente Perché si crea unendo? Al contrario? Nell’infinito non
2011 si divide, si unisce, per ricreare l’unità immaginaria
universale.

Lo uniamo in un cerchio infinito, che poi simboleggia


la nascita, la vita, la creazione personale, la crescita.

Il segreto consisteva nel sapere che la sua vera natura


viveva, perfetta come un numero non scritto, contem-
poraneamente dappertutto, nello spazio e nel tempo.
(R. Bach)

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


È veramente importante? Essenziale da capire? QUALCOSA DI TROPPO
È difficile? Proiezione in loop di video
Capire cosa abbiamo in mente in ogni occasione. in stop motion su specchio,
Ed andare più in profondità? Nella nostra anima? ribaltata su angolo di pa-
Senza pelle? Solo i sentimenti? rete
Mi fa paura? Dimensioni dettate dall’am-
Davvero è una cosa che non conosco e, dunque, che biente
mi fa paura? 2012
E quindi, dai sentimenti, scappiamo? Siamo automi?
No? E quindi scappiamo? Scappi…? Scapp…? Sc…

Una cronologia.
Sì, una cronologia della nostra giornata. Ma della no-
stra, personale, non del nostro corpo. Non si potreb-
be rappresentare meglio che con la copia del nostro
corpo che “si muove”.
Esatto, così.
Così con una serie di immagini, di “blocchi del pre-
sente”, che con la propria fluidità danno un eterno
ritorno, in un sistema finito ed un tempo infinito.
Voglio rappresentare un’emozione.
Voglio la ripetizione di questa. Non nascosta dal no-
stro corpo. È svestita, non è complessa.

Ed è troppo.

Sì, qualcosa di troppo.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


ONE DAY BABY I WILL BE
OLD
Stampa diretta su alluminio
2mx1m
2012

Tutti siamo involontariamente obbligati a crescere e quin-


di, secondo le convenzioni, a cambiare.
Cambiamento.
La parola chiave.

“Quando il bambino era bambino,


era l’epoca di queste domande:
Perché io sono io, e perché non sei tu?
Perché sono qui, e perché non sono lì?

Come può essere che io, che sono io,


non c’ero prima di diventare?
E che un giorno io, che sono io,
non sarò più quello che sono?”
Lied Vom Kindsein - Peter Handke

Il bimbo si accorge che il mondo è un mondo da imitare.


Il bimbo impara a coordinarsi.
Impara a parlare, a camminare, a pensare ed a dire “IO”
a se stesso. I sentimenti delle persone attorno a lui si stac-
cano da lui.

E cresce. Cresce. Cresce.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


Dall’attimo che mi porta in vita, a tutti gli attimi che si sus- IO. IL MONDO. IO. L’ES-
seguono: cambio. TERNO. IO E??
Son nata, sto crescendo. Videoproiezione in loop
Il cambiamento deve esistere, non può non esserci. Io cam- Dimensioni dettate dall’am-
bio (da neonata a vecchia), ma il cambiamento, alla fine, biente
è segnato solo da un trattino tra due numeri nella tomba, 2013
nascita - morte.

Ciò che conta è come lo vivo: come una porta che si chiude
o come un’altra che si apre?

Il cambiamento è una costante nella scienza. È strano il fat-


to che io tenti di non cambiare, mentre il mondo attorno a
me lo fa. Il fatto che mi aggrappi alle cose, perché conosco
già i loro difetti e ho paura dei difetti che non conosco, è
normale.
È il modo in cui mi aggrappo ai vecchi ricordi, invece di far-
mene dei nuovi, il modo in cui insisto nel credere, malgrado
tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per
sempre, che è strano.
Il cambiamento è costante.
Da me dipende come vivo il cambiamento.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


NESSUN LUOGO, NESSU- Le leggi fisiche sono in qualche modo fissate prima che l’u-
NA COSA, NESSUN TEM- niverso esistesse, quindi fuori dallo spazio e senza qualcuno
PO, NULLA, MA TUTTO che le causasse. Perché queste leggi sono fatte in modo che
ci sia qualcosa anziché il nulla?”
Stampe su carta fotografi- [...]
ca su fondo nero con neon Il nulla [...] è la massima entropia, il massimo del disordine,
perché non c’è più nulla da dissipare.
Dimensioni dettate dall’am- Amanda Gefter
biente - 2013
Penso agli inizi: il nulla, “esisteva” solo il nulla. Il nulla crea
caos, senza nulla non c’è problema nell’esistenza del caos.
Dal momento in cui comincia ad esserci una persona, co-
minciamo a riordinare il tutto, per il gusto di vivere e di non
avere caos in noi. Ma perché noi tentiamo sempre di compli-
carci tutto e cerchiamo di riordinarci tutto? Forse per il gusto
di vivere in pieno e non sprecare neanche un secondo della
nostra vita.

E poi...

I ricordi: il presente è istantaneo, non dura ed i ricordi inve-


ce sì, all’”infinito”.
Secondo Escher i tempi sono 2: il tempo della vita, finito, ed
il tempo della memoria e dei ricordi, infinito. Tutto ciò mi fa
un po’ paura: sono un pezzo indispensabile per il mondo,
non posso estraniarmi né “assentarmi” neanche per un atti-
mo.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


Ad ogni pensiero corrisponde una reazione uguale e con- Have you ever got that
traria. feeling? Just think and…
Più forte, meno forte. Più stabile, meno stabile. Più altezzo- mwaaahhhhh!!
sa, meno altezzosa.
Video in loop

have you ever got that feeling? Dimensioni dettate dall’am-


biente - 2016

Voglio andare. Voglio pensare. Voglio riflettere. Voglio me-


ditare.
Cosa c’e dentro di me?
Una serie di pensieri scollegati. Da questi creo il mio mondo.
Da una serie di pensieri che mi portano da qualche parte.
La strada è una simbologia. Una simbologia di quella che
sarà la nascita e la crescita del pensiero, fino all arrivo, col
fiato affannato, sino alla fine.
Non puoi scegliere completamente i tuoi pensieri, ma hai
qualche possibilità di scegliere verso dove saranno diretti. A
me piacciono le scelte che ho fatto.

Non è bellissimo?

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO


ED ORA? Come bloccata. Incatenata nell’essere troppo gentile.
Mi sento in colpa, per la mia vita.
4 videoproiezioni su struttu- Mi dicono tutti che sono molto carina e sorridente, ma io
ra a teli non voglio essere così.
La mia anima scalcia, io no.
Dimensioni dettate dall’am- Io non riesco, mi sento in colpa della mia vita.
biente - 2019 Ma non lo sono.
Perché mi sento in colpa per ogni mia scelta?
Mi sento di troppo, sempre.
Passo sempre in secondo piano. Dopotutto io non dovrei
neanche esserci. Per mia volontà, passo sempre dopo.
Penso di non meritarmi nulla oramai, mi son già presa la mia
vita.
Mi sento inadeguata per la vita, lascio sempre il posto agli
altri.

Mi dicono tutti che sono


molto carina e sorridente.
Io voglio essere così.

MODEN A MIRIAM - PORTF OLIO

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