Giovedì 23 Settembre 2010
Anno 12 n. 5
Unione italiana
lavori agroalimentari
EDITORIALE
Cambiare il fisco,
rinnovare i contratti
DI STEFANO MANTEGAZZA
La fase peggiore della crisi eco-
nomica sembra essere alle no-
stre spalle. Si è allontanato il
rischio fallimento della Grecia,
l’Europa torna a crescere, trai-
nata dalla locomotiva tedesca e
l’Italia, arrancando, segue come
può. Anche da noi comunque
qualche piccolo segno di ripre-
sa c’è ma è flebile e non appare
ancora in grado di iniziare a
ridurre l’esercito di disoccupati
e cassa-integrati prodotto dalla
crisi.
Si deve provare ad ampliare
questi deboli segnali di vitalità
che la nostra economia sta tra-
smettendo. La ricetta che anco-
ra una volta a noi sembra obbli-
gata è quella di una riduzione
delle tasse sul lavoro e sulle
pensioni per equità e giustizia
ma anche per rilanciare i con-
sumi e rafforzare la ripresa. Ci
sembra questo il momento giu-
sto per aprire una grande ver-
tenza con il Governo su questi
temi. La piattaforma è pronta
e contiene tutte le proposte che
la Uil da sempre sostiene con
forza. L’abbiamo condivisa con
gli amici della Cisl e insieme la
porteremo avanti. Il primo ban-
co di prova sarà la manifesta-
zione del 9 ottobre a Roma. Una
manifestazione per cambiare la
politica fiscale ed economica di
questo Governo, sempre pronto
su questo argomento a spendere
tante chiacchiere ma incapace
di atti realmente concreti.
Il 9 ottobre prossimo la Uila
sarà a Roma al «gran comple-
to», con le sue strutture e le sue
bandiere, con i suoi iscritti e di-
rigenti, con i suoi argomenti e
le sue proposte.
Siamo convinti, infatti, che le
imposte sui lavoratori debba-
no essere ridotte anche oltre
la pur apprezzabile “detassa-
zione” del salario aziendale di
produttività decisa per il 2011;
e che il prelievo sulle pensioni,
soprattutto sulle più basse, deb-
ba essere ridotto; che il fisco sia
troppo avido con le famiglie e
con le imprese e troppo condi-
scendente con le rendite e le
speculazioni finanziarie, troppo
disattento ai diritti del contri-
buente e troppo arrendevole con
ALIMENTARE
A Milano la Uila
discute le proposte
per rinnovare
gli accordi di gruppo
a pagina 2
l’evasione fiscale.Come siamo
convinti che, dopo aver doloro-
samente «messo in sicurezza» i
conti pubblici con la manovra
di fine luglio, l’Italia debba ora
investire con coraggio sul lavoro
e sulla produzione, per invertire
il declino dell’occupazione e per
stimolare la crescita dell’econo-
mia, per sostenere i consumi e
favorire gli investimenti.
Avremmo preferito che in piazza
con noi ci fossero anche i compa-
gni della Cgil ma le onde d’urto
sprigionate dalla battaglia di
retroguardia di una parte del
sindacato non lo ha reso possi-
bile. Per parte nostra continue-
remo a lavorare, nella nostra
categoria, per dimostrare tutti
i giorni che è possibile avere un
sindacato che in maniera condi-
visa costruisca piattaforme per
fare accordi e non per perdersi
in astrazioni ideologiche e tat-
ticismi politici. Fai-Flai-Uila
hanno rinnovato negli ultimi
18 mesi 12 contratti nazionali
per un milione e mezzo di per-
sone: è la risposta migliore che
possiamo offrire a quella par-
te di sindacato, Fiom in testa,
che si illude di essere la prima
scintilla di questo millennio e
non si accorge di essere l’ultima
fiammella di quello passato. Il
nostro impegno contrattuale va
ora rivolto alla contrattazione
di 2° livello.
Puntiamo a una contrattazio-
ne integrativa di qualità, for-
temente sociale, che rafforzi e
ampli le importanti innovazioni
introdotte nel contratto, a parti-
re dalla bilateralità e che leghi
sempre più una parte impor-
tante del salario (oltretutto a
tassazione ridotta), ai risultati
d’impresa in un circolo virtuo-
so.
Per discutere le linee guida del-
la prossima contrattazione de-
centrata la Uila ha chiamato a
raccolta a Milano il 28 e 29 set-
tembre tutti i suoi quadri e de-
legati dell’industria alimentare.
Partiamo dalla nostra assem-
blea nazionale per predisporre
le proposte da confrontare con
Fai e Flai per aprire e chiudere
unitariamente e con successo
la stagione della contrattazio-
ne integrativa nelle aziende
alimentari italiane.
INTERVISTE
Luigi Angeletti
su iniziativa Cisl-Uil
del 9 ottobre
su fisco e lavoro
a pagina 3
Unione italiana
lavori agroalimentari
Tempi di vestizione, problema da risolvere
La settimana scorsa, a conclusione di un “iter”
giudiziario durato quasi dieci anni, la Corte di
stanza del loro, e ai quali è inevitabile rivolgersi
solo “in ultima istanza”, solo se e quando ogni
Cassazione ha definitivamente sancito il diritto
dei dipendenti della Unilever ad essere retribuiti
per il tempo necessario a indossare e dismettere
via negoziale sia preclusa. Una via che, invece,
va ppercorsa da subito.
È necessario, a nostro avviso, trovare soluzioni
gli indumenti di lavoro. che nel rispetto della legge e tutelando i diritti dei
Una decisione autorevole, pronunciata in diretto lavoratori non appesantiscano i costi delle impre-
riferimento all’industria alimentare, pienamente se impegnate nella difficile sfida di sopravvivere
coerente a una giurisprudenza ormai consolida- alla crisi. Il percorso più utile potrebbe essere
ta. Decisione che porterà rapidamente, in tutte quello di un negoziato nazionale sul “tempo tuta”,
le aziende del settore, al proliferare di richieste per costruire un accordo-quadro entro il quale,
simili a quelle che hanno generato le cause e la nei prossimi rinnovi degli accordi integrativi, in
sentenza della cassazione. ogni azienda le parti possano concordare le solu-
È ormai chiaro che quello che è stato definito zioni meglio in grado di risolvere e prevenire ogni
“tempo tuta” dovrà essere in qualche modo re- possibile contenzioso .
tribuito. Il che mette sindacati e imprese davanti La Uila, insomma, vuole ragionare in sede nazio-
a una scelta da compiere qui ed ora: sedersi at- nale (essendo questa “vertenza” comune a pres-
torno a un tavolo e dirimere in sede negoziale la soché tutta l’industria alimentare) e poi definire
controversia, una volta per tutte e per sempre, nella contrattazione integrativa “modulazioni di
per il passato e per il futuro, arrestandone sul orario”o“specifiche forme di remunerazione” o
nascere l’altrimenti inarrestabile “deriva giudi- quant’altro ancora utile a contemperare l’ormai
ziaria”, ovvero “lasciar fare” agli avvocati e, non è accertato diritto dei lavoratori alla remunerazio-
escluso, a faccendieri di ogni sorta, rassegnandosi ne del “tempo tuta” alle esigenze organizzative
a frequentare le aule di tribunale più che le sedi e produttive dell’impresa. E bisogna far presto,
negoziali, all’infinita rincorsa di “ricorsi e giudizi” non c’è “tempo tuta” da perdere, perché i rinnovi
destinati a ripetersi e riprodursi all’infinito. aziendali e di gruppo sono dietro l’angolo e, so-
La Uila è per le soluzioni negoziali, senza dare prattutto, perché “procacciatori di liti” e “promo-
altro lavoro ai giudici, che ne hanno già abba- tori di vertenze”, sono già all’opera.
FUORIGIOCO
A proposito di voucher
Calciatori
Si fa un gran parlare di voucher come strumento di
in sciopero emersione del lavoro finora prestato in nero. La ragio-
Le scorse settimane è stato ne consisterebbe nel fatto che il voucher è una forma
solo evocato (si ha pudore semplificata di procedura: nessuna denuncia a Inps e
a dire minacciato), Inail, niente busta-paga né pagamento di contributi. È
lo «sciopero dei calciatori», tutto compreso nel biglietto (voucher) acquistabile in
per incerte ragioni tabaccheria.
normative e per molto più Causa del lavoro nero, dunque, sarebbero “lacci e lac-
intuibili motivi economici. ciuoli” che regolano i rapporti di lavoro. Sfruttamento,
Non si vuole cedere alla caporalato, riduzione in schiavitù di lavoratori stra-
demagogia di chi potrebbe nieri, evasione contributiva e fiscale? Ci pensa il vou-
ricordare che molti cher. Il datore di lavoro compra un tagliando di 10 euro
«lavoratori del pallone» (voucher), lo da al lavoratore ed è a posto. In caso di
guadagnano quanto una controlli basta esibire il biglietto magico!
media impresa Fino a ieri l’uso dei voucher era limitato a pensionati,
o che la «panchina» studenti e casalinghe e alle piccole aziende. Oggi il mi-
di vari grandi club vale nistero del lavoro lo ha esteso a disoccupati, cassinte-
più del bilancio di molti grati, lavoratori part-time e alle aziende con più di 7.000
paesi del Terzo Mondo. euro di fatturato. Una platea che si allarga a dismisura e
Il calcio è uno sport rischia di ricomprendere gran parte del lavoro a tempo
bellissimo, ma è anche determinato. E pensare che il professor Biagi l’aveva
diventato, sempre più, previsto solo per piccoli lavori di giardinaggio!
un grande show planeta- Va anche precisato che dei 10 € solo 7,5 vanno al lavora-
rio, che muove le emozioni tore e che il salario va contrattato a parte, in barba alla
e smuove le passioni contrattazione collettiva; e che, ai fini previdenziali,
(talora anche troppo) di il lavoratore agricolo è equiparato ai Co.co.pro., cioè
milioni di tifosi. E che fa senza diritto a: indennità di disoccupazione, assegni
girare fiumi di denaro, di familiari, indennità di malattia e contributi figurativi
cui i giocatori reclamano, per il calcolo della pensione.
non a torto, la loro parte. Insomma, ce n’è abbastanza per allarmarsi e insistere
Ma lo facciano, per favore, affinché il ministero del lavoro avvii un confronto serio.
senza disturbare La Uila non ha pregiudiziali sull’uso dei voucher come
lo “sciopero”, che strumento di semplificazione; occorre però precisarne
con lo spettacolo l’ambito di applicazione salvaguardando la contratta-
nulla ha a che vedere. zione collettiva e la tutela previdenziale.
CONTRATTI PESCA BAT
Fai-Flai-Uila firmano Fai-Flai-Uilapesca Otto ore di sciopero
i rinnovi dei Ccnl firmano un nuovo contro la chiusura
cooperative agricole Ccnl per il personale dello stabilimento
e Confapi imbarcato delle coop produttivo di Lecce
a pagina 5 a pagina 6 a pagina 7
2 Giovedì 23 Settembre 2010
Convocata a Milano l’assemblea nazionale dei quadri e delegati Uila dell’industria alimentare
Accordi di gruppo da rinnovare
La nostra forza è l’unità d’azione con la Fai e la Flai
O
ltre 500 quadri e delegati
saranno a Milano il 28 e
29 settembre per parte-
cipare all’assemblea na-
zionale, promossa dalla Uila, per
discutere le proposte sulle quali
costruire le piattaforme per la
contrattazione decentrata di 2°
livello nell’industria alimentare. I
lavori saranno organizzati soprat-
tutto per ascoltare gli interventi
di quadri, delegati e Rsu. Tanti
anche gli ospiti invitati (oltre 120
tra rappresentanti delle associa-
zioni imprenditoriali e responsa-
bili delle relazioni industriali delle
aziende) e anche a loro chiederemo
di ascoltare.
In vista di questo appunta-
mento, la segreteria nazionale ha
già iniziato a elaborare qualche
riflessione che ci sembra giusto
anticipare.
• La scelta unitaria. Un anno
fa Fai, Flai e Uila hanno aperto,
per prime e con successo, la via ai
rinnovi unitari, superando le diffi-
coltà che l’Accordo separato del 22
gennaio 2009 ha posto a ciascuna
organizzazione per motivi diversi e
persino opposti. Dal rinnovo unita-
rio del Ccnl dell’industria alimen-
tare ad oggi, abbiamo rinnovato 12
contratti nazionali. Un milione e
mezzo di persone hanno così visto
accresciuto il loro potere di acqui-
sto e migliorati i propri diritti.
Con la stessa finalità intendia-
mo elaborare, discutere e condivi-
dere delle linee-guida, da confron-
tare con Fai e Flai, per preparare
le piattaforme, aprire e concludere
unitariamente la stagione dei rin-
novi degli accordi di gruppo.
• I riferimenti contrattuali.
Punti centrali di riferimento sono
l’accordo di rinnovo del Ccnl, insie-
me al nostro patrimonio di accordi
e contratti di 2° livello.
Il ciclo negoziale aperto dal Pro-
tocollo del luglio 1993 ha prodotto
nell’industria alimentare, nel cor-
so di circa 15 anni, esiti di rilievo,
validi per il futuro e che è lecito
così riassumere:
- la costruzione in molte imprese
e nei maggiori gruppi di un siste-
ma di relazioni industriali efficien-
te, generalmente ben funzionante,
articolato lungo l’intera struttura
della rappresentanza sindacale,
dai luoghi di lavoro al territorio,
fino ai coordinamenti nazionali;
- la salvaguardia (spesso l’au-
mento) del valore reale delle retri-
buzioni anche oltre il vincolo del
tasso programmato d’inflazione;
- l’istituzione in moltissime
imprese di un premio variabile a
obiettivi, il cui ammontare è pro-
gressivamente aumentato fino a
raggiungere (e in molti casi a su-
perare) l’importo di una mensilità
di retribuzione;
- l’introduzione e la generaliz-
zazione di molte forme “duttili” di
lavoro (ad esempio, scorrimento su
6 e 7 giorni, orari multiperiodali,
lavoro notturno, turni “ordinari av-
vicendati”), ognuna retribuita con
specifiche indennità o maggiora-
zioni contrattate.
- la gestione quasi sempre nego-
LE PROSSIME SCADENZE Riunito il coordinamento
Di seguito la lista dei principali accordi di gruppo che scadranno tra il 2010 e 2012.
pari opportunità
Atisale Dicembre 2010 Nestlè Dicembre 2010
Barilla Dicembre 2010 Unilever Dicembre 2010
In vista dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati dell’indu-
Bat Dicembre 2010 Peroni marzo 2011
stria alimentare del 28 e 29 settembre a Milano, si è riunito a Roma
Campari Heinz Aprile 2011 il 20 settembre il coordinamento nazionale pari opportunità della
Dicembre 2010 Uila. Il coordinamento ha discusso ed elaborato proposte sul tema
Spirits-Wines Ferrero Giugno 2011
Coca Cola-HBC Dicembre 2010 delle pari opportunità, in particolare sulla maternità/paternità,
Ferrarelle Dicembre 2011 individuando le condizioni di tutela per lavoratrici/lavoratori con
Colussi Dicembre 2010
Galbani Dicembre 2010 Giv Dicembre 2011 figli da accudire, nonché su altre situazioni che riguardano il più
Granarolo Dicembre 2010 Mignini Petrini Dicembre 2011 ampio aspetto sociale. In vista dell’avvio della nuova stagione di
Heineken Dicembre 2010 Mister Day Dicembre 2011 contrattazione di 2° livello nell’industria alimentare che investirà il
Kraft Dicembre 2010 Parmalat Dicembre 2011 prossimo anno, e del rinnovo dei Cpl agricoli che partirà nel 2012, la
Logista Dicembre 2010 San Pellegrino Dicembre 2011 Uila si è impegnata ad affrontare questi temi al fine di individuare
MST Dicembre 2010 Conserve Italia Giugno 2012 soluzioni che saranno parte integrante delle piattaforme rivendi-
Number One Dicembre 2010 Bunge Luglio 2012 cative che verranno presentate con Fai e Flai alle aziende.
ziata e concordata di ristruttura- le figure più deboli: gli stagionali, parametri economici di gruppo
gruppo. zione del salario di produttività
zioni e riorganizzazioni aziendali e le lavoratrici-madri, i dipendenti Controllo e trasparenza degli e di competitività sarà un tema
di gruppo, con esiti che hanno com- delle ditte appaltatrici, gli immi- obiettivi dovranno sempre più centrale della prossima contrat-
plessivamente tutelato la maggior grati. essere i criteri attraverso i quali tazione di secondo livello, per
parte dei lavoratori. costruire il nuovo premio variabi- una serie di ottime ragioni, una
Un’altra grande novità è la ca- • Salario per obiettivi. Nel le. La convinta condivisione del- per tutte perché, a decorrere
denza triennale anche dei rinno- definire le richieste di aumen- le lavoratrici e dei lavoratori ha dal 2011 (ed è lecito presume-
vi di 2° livello che sposta così in to dell’importo messo in palio come condizione quella di poter re anche negli anni successivi),
via strutturale, il baricentro del- nei premi variabili a obietti- rendere la variabilità effettiva- saranno detassabili solo le voci
la contrattazione collettiva dalla vi, si dovranno in primo luogo mente verificabile. della retribuzione contrattate in
sede nazionale a quelle aziendali, continuare a privilegiare i più azienda e sul territorio, escluden-
territoriali, di macroarea e, in pro- concreti parametri gestionali di • Detassazione del salario do perciò ogni istituto retributivo
spettiva, di settore e di filiera. sito rispetto ai ben più astratti di produttività. La detassa- nazionale.
Questo spostamento affida alle
strutture territoriali del sindaca-
to e alle Rsu nuove e maggiori re-
sponsabilità negoziali che devono
essere sostenute da nuove funzioni
e maggiori competenze nell’impo-
stare e condurre le trattative di 2°
livello.
• Welfare da estendere. La
fondamentale innovazione intro-
dotta dall’ultimo rinnovo del Ccnl
è la creazione di un primo nucleo
di welfare contrattuale, fondato
sull’Ente bilaterale di settore, sul
Fondo sanitario nazionale e sulla
Cassa rischio-vita, il cui comune
scopo negoziale è estendere la pro-
tezione dei lavoratori, dai luoghi
di lavoro ai luoghi di vita, dalla
condizione individuale in azienda
a quella personale e familiare nel-
la società.
Questa è la qualità sindacale
verso cui deve orientarsi la con-
trattazione, di gruppo o integra-
tiva a qualsiasi livello, legando
istituti e interventi bilaterali del
welfare contrattuale nazionale
agli strumenti di una nuova bilate-
ralità aziendale e territoriale, per
costruire un sistema di protezione
sociale dei lavori agroalimentari
efficiente e diffuso.
• Contrattazione territoria-
le e di settore. Strumento, se non
presupposto, per estendere la con-
trattazione integrativa dai luoghi
di lavoro a quelli di vita è la speri-
mentazione di confronti e accordi
territoriali, di settore e di filiera,
per iniziare a costruire un tessu-
to negoziale ancora più ampio e
diffuso, coerente con gli impegni
assunti nel gennaio 2009.
• Tutele per le figure dei de-
boli. La contrattazione normativa
di gruppo, dovrebbe inoltre riorga-
nizzare l’attuale sistema delle tu-
tele sociali, per proteggere meglio
 Giovedì 23 Settembre 2010 3

Luigi Angeletti interviene sull’iniziativa congiunta indetta da Cisl e Uil per il 9 ottobre a Roma

In Piazza per far ripartire il paese

I cittadini vogliono risposte concrete a dei problemi reali
DI FABRIZIO DE PASCALE R. La Cgil continua a limitar- menti e per risolvere i problemi dal livello precedente.
si al diritto di critica. Ma non è economici e sociali che affliggono Questo è un nodo da

S
ui motivi e le aspettati-
ve della manifestazione
indetta da Cisl e Uil il 9
ottobre a Roma abbiamo
intervistato il segretario gene-
rale della Uil Luigi Angeletti
che ringraziamo per la disponi-
bilità.
Domanda. Angeletti, il pros-
simo 9 ottobre, Cisl e Uil mani-
festeranno, insieme, in Piazza
del Popolo a Roma. Quali sono
le ragioni di questa iniziativa?
Risposta. Abbiamo deciso di
dar vita a una manifestazione
di piazza per sottolineare la ne-
cessità di una compiuta riforma
fiscale, di una riduzione dei costi
della politica e di una crescita
della produttività e dei salari.
Questi sono i nodi da sciogliere
per fare ripartire il Paese. Non
abbiamo più gravi emergenze
da affrontare, siamo agli inizi
di una seppur timida ripresa e,
dunque, non ci sono più alibi: è
tempo di affrontare e risolvere
quei problemi.
D. Una manifestazione di
piazza, per la prima volta senza
la Cgil….
più il tempo della critica, biso-
gna passare alle proposte. E noi
abbiamo il dovere di fare queste
proposte.
D. Tornando all’analisi eco-
nomica, lei evidenziava che no-
nostante sia stata superata la
fase più buia della crisi, siamo
ancora fermi. È così?
R. Sì, ora il rischio è quello di
una crescita modesta e disconti-
nua. Potrebbero trascorrere an-
cora molti anni prima di tornare
agli stessi livelli di produzione e
occupazione antecedenti al 2008,
ecco perché non possiamo stare
a braccia conserte.
D. La questione più rilevante
è quella fiscale. È possibile risol-
verla approntando una riforma
vera e compiuta?
R. Non solo è possibile ma
ora è necessario. Non possiamo
più permetterci livelli di evasio-
ne fiscale così elevati, non solo
per motivi di giustizia ma per
ragioni economiche. Stime con-
divisibili parlano di 120 miliardi
€ di ricchezza sottratti ogni anno
all’imposizione fiscale; tutte ri-
sorse in meno per gli investi-
il paese. Il nostro sistema fiscale
è vecchissimo; oggi è diventato
uno strumento per falsare la
redistribuzione del reddito. La-
voratori dipendenti e pensionati
hanno il sostituto di imposta e
così si è generata un’effettiva
disparità tra le diverse catego-
rie di contribuenti, con ripercus-
sioni anche dal punto di vista
economico, sul mercato interno
e sull’occupazione. Ecco perché
ora bisogna intervenire.
D. Intervenire in che modo?
R. Si devono ridurre le tas-
se ai lavoratori dipendenti e ai
pensionati, agendo in partico-
lare sull’aumento delle detra-
zioni. Inoltre occorre rendere
strutturale la detassazione degli
incrementi salariali legati alla
produttività.
D. L’altro nodo da sciogliere è
quello della bassa produttività e
dei bassi salari….
R. È dal 1993 che la produt-
tività è in continuo calo. E in
alternativa alla crescita di pro-
duttività, le nostre imprese ten-
dono a comprimere il costo del
lavoro. Così succede anche che
Luigi Angeletti
i nostri imprenditori siano più
attenti a far costare meno i loro
prodotti piuttosto che a miglio-
rarne la qualità. Un ultimo dato:
in Germania la produttività è
cresciuta più del 10% di quanto
sia cresciuta in Italia; e lì i salari
sono i più alti d’Europa.
D. C’è poi la richiesta di ridur-
re i costi della politica…
R. Quello dei costi della poli-
tica è un altro record negativo
dell’Italia. Basti pensare che
nessun paese dell’Ocse ha più
livelli decisionali del nostro e
spesso le funzioni pubbliche
vengono esercitate mettendo in
discussione le decisioni assunte
sciogliere perché è un
costo enorme per la no-
stra economia. È stato
calcolato che si possono
ottenere 8 miliardi di
euro ogni anno facendo
risparmi nella Pubblica
amministrazione, agen-
do sugli sprechi, sulle
consulenza e non certo
sui salari.
D. Uil e Cisl lanciano
un messaggio chiaro.
Sarà recepito dalla gente e, so-
prattutto, dalla politica?
R. In un Paese normale le ri-
sposte dovrebbero venire dalla
politica. La gente, ad esempio,
è poco interessata alla discus-
sione sulla legge elettorale o
sulla riforma della giustizia ma
ha bisogno di avere risposte sul
proprio futuro occupazionale e
sulla propria condizione econo-
mica. Con questa manifestazio-
ne , Uil e Cisl puntano a modifi-
care, in questo senso, le priorità
dell’agenda politica. Siamo certi
di poterlo fare, forti della nostra
credibilità e della nostra coeren-
za.

La piattaforma Cisl-Uil: meno fisco per il lavoro, più lavoro per l’Italia
-Cisl e Uil chiedono di aumentare le
detrazioni da lavoro dipendente e da
pensione e di equiparare la No tax area
per i pensionati con quella dei lavoratori
dipendenti.
-Cisl e Uil propongono di diminuire il
peso dell’imposta sul reddito delle per-
sone fisiche, attraverso la riduzione delle
attuali aliquote, in particolar modo della
prima e della terza, portandole rispettiva-
mente al 20% e al 36%.
-Va, inoltre, affrontato il fenomeno
dell’incapienza che riguarda coloro che
per la scarsità di reddito disponibile non
possono pienamente usufruire delle detra-
zioni fiscali. Un fenomeno che finisce per
allargare l’area di disagio sociale in cui ver-
sano gli strati più poveri della popolazione,
a cominciare dai pensionati. A giudizio di
Cisl e Uil questo problema può essere util-
mente affrontato mediante l’introduzione
di forme di imposta negativa.
-Cisl e Uil ritengono necessario intro-
durre anche un meccanismo di adegua-
mento automatico collegato all’Ipca che
neutralizzi l’operare del fiscal drag per gli
anni a venire, impedendo ulteriori surret-
tizi aumenti d’imposizione.
-Cisl e Uil, dopo la positiva introdu-
zione in modo strutturale del regime fi-
scale agevolato sul Salario di Produttività,
chiedono di migliorare l’attuale meccani-
smo confermando l’aliquota di vantaggio
al 10%, ampliando la soglia di reddito al
di sotto del quale si applica l’agevolazione
ed estendendo il beneficio anche al settore
pubblico.
-Cisl e Uil chiedono di rafforzare gli
strumenti di sostegno alla famiglia, mi-
gliorando e semplificando l’attuale sistema
delle detrazioni e degli assegni al nucleo
familiare. È altresì indispensabile am-
pliare la tutela della non-autosufficienza,
sviluppando servizi di sostegno efficienti
e capillari, e valorizzando il lavoro di cura
svolto all’interno della famiglia, anche per
superare le numerose situazioni di irrego-
larità previdenziale esistenti in questo set-
tore. Al tempo stesso va alleviato il disagio
sociale nel quale versano le famiglie colpite
a situazioni di non autosufficienza, anche
attraverso forme di sostegno che valoriz-
zino il lavoro di cura svolto dai familiari
di persone colpite da situazioni di non au-
tosufficienza.
-Cisl e Uil considerano la lotta all’eva-
sione fiscale la priorità nazionale. Le
misure introdotte nella recente manovra
finanziaria (ampliamento della tracciabi-
lità e redditometro) vanno nella direzione
giusta. Bisogna continuare a rafforzare la
strumentazione per l’azione di contrasto,
anche migliorando l’incrocio delle banche
dati tra le varie amministrazioni e introdu-
cendo più efficaci meccanismi di contrasto
di interesse fra venditori e compratori.
-L’aliquota fiscale sulle rendite fi-
nanziarie è oggi fissata ad un livello
molto basso (12,5%), rispetto ai principali
paesi dell’Unione europea. Cisl e Uil chie-
dono l’innalzamento dell’imposta sostitu-
tiva sulle rendite finanziarie al 20%, con
l’esclusione dei soli Titoli di Stato, cosi come
l’abbassamento allo stesso livello dell’ali-
quota sugli interessi dei depositi bancari
(oggi fissata al 27%), tradizionale fonte di
risparmio per i meno abbienti.
-L’obiettivo di riduzione del prelievo
sulle imprese può essere funzionale a raf-
forzare la competitività, anche in vista del-
la ripresa della domanda estera. Per Cisl
e Uil la riduzione del prelievo fiscale sulle
imprese deve però essere ancorato all’in-
novazione tecnologica ed organizzativa e
all’incremento qualitativo e quantitativo
dell’occupazione, promuovendo, anche per
tale via, il miglioramento del nostro siste-
ma produttivo.
-Cisl e Uil chiedono che venga raffor-
zato lo strumento dello Statuto del Contri-
buente mediante l’elevazione a rango costi-
tuzionale dei suoi principi fondamentali.
-Cisl e Uil ritengono fondamentale
realizzare riforme di sistema per una
crescita che riduca gli attuali squilibri ter-
ritoriali, in particolare nel Mezzogiorno
-Il tentativo di ridurre i costi della
politica, con la recente manovra corret-
tiva di finanza pubblica, rappresenta un
primo ma significativo passo che va nella
direzione da tempo indicata da Cisl e Uil
che risponde anche ad una logica di equità,
a fronte dei bassi redditi percepiti da lavo-
ratori e pensionati.
-I cosiddetti costi della politica sono,
infatti, cresciuti nell’ultimo decennio del
40%, ad un ritmo, dunque, doppio degli
aumenti delle buste paga.
-Nell’ottica del contenimento della
spesa pubblica e del necessario processo
di risanamento finanziario, la politica non
può non dare il buon esempio. È pertan-
to indispensabile, oltreché urgente, che il
Parlamento e il Governo affrontino con co-
raggio i nodi più generali dello snellimento
degli apparati burocratici e della duplica-
zione degli Enti e delle loro funzioni.
-Occorre anche evitare il rischio che
il federalismo fiscale possa determinare
una ulteriore proliferazione dei livelli isti-
tuzionali, un appesantimento delle strut-
ture burocratiche o nuove complicazioni
amministrative con oneri aggiuntivi per
i cittadini.
-Proprio in occasione del processo di
attuazione del federalismo fiscale, Cisl e
Uil auspicano una revisione complessiva
dell’assetto centrale e decentrato dello Sta-
to con l’abolizione e il radicale dimagrimen-
to di tutti gli enti inutili o senza funzioni
chiare e proprie: si può e si deve iniziare
dalla razionalizzazione di alcune funzioni
non essenziali svolte dalle provincie.
-Cisl e Uil chiedono che il federali-
smo fiscale concorra a ridurre gli attua-
li squilibri territoriali presenti nel pae-
se e non comporti alcun aumento della
pressione fiscale. Questo processo deve
contribuire a garantire più trasparen-
za e una migliore responsabilizzazione
nella gestione delle politiche di bilancio,
a livello centrale e periferico. Il fisco fe-
derale deve conciliare sia il rapporto tra
potere di spesa e responsabilità del pre-
lievo fiscale, sia le forme imprescindibili
ed indispensabili di perequazione tra le
diverse aree territoriali del paese. Anche
per questo vanno rafforzati gli attuali
sistemi di controllo della spesa pubbli-
ca, con meccanismi di premialità per gli
enti virtuosi nella gestione economica e
finanziaria. Una attenta definizione dei
livelli standard dei costi dei servizi rap-
presenta uno strumento fondamentale
per combattere il malgoverno e la buro-
crazia e per rinnovare le filiere di spesa
degli enti locali.
-Per Cisl e Uil occorre evitare che il
federalismo fiscale comporti maggiori
costi che inevitabilmente si scarichereb-
bero in aumenti della pressione fiscale sui
redditi da lavoro dipendente e pensione. È
necessario che anche per la fiscalità locale
sia previsto il principio della flessibilità e
manovrabilità dei tributi per permettere
interventi a favore di chi vive con redditi
fissi.
4 Giovedì 23 Settembre 2010
Messaggio della Conferenza episcopale sui temi agricoli La ricetta Fao contro la fame nel mondo
Dare dignità al lavoro
Per una nuova consapevolezza etica in agricoltura
S G
arà celebrata il prossimo
14 novembre la giorna-
ta del ringraziamento
sul tema «tu apri la tua
mano e sazi il desiderio di ogni
vivente» (sal 144,16). In vista di
tale evento, la Commissione Epi-
scopale per i problemi sociali e
il lavoro, la giustizia e la pace
ha pubblicato un messaggio di
cui pubblichiamo ampi stralci.
Si tratta di un testo che la Uila
condivide pienamente.
«Anche quest’anno celebriamo
la giornata del Ringraziamento
per i frutti della terra e del la-
voro dell’uomo: è un’occasione
sempre preziosa per esprimere
riconoscenza a quanti operano
nel mondo rurale e ci procurano
il nutrimento quotidiano me-
diante un lavoro impegnativo
e spesso faticoso…
(…)
Questa giornata è anche
un’occasione importante di
riflessione sui problemi che il
mondo rurale sta vivendo, acu-
iti dal protrarsi degli effetti di
una crisi economica e finanzia-
ria di portata mondiale. Tutti
abbiamo toccato con mano i pe-
FORMAZIONE UILA
Al via nuovi
corsi per
300 quadri
Partirà a ottobre la nuova
stagione formativa della Uila.
L’obiettivo è di mettere in
aula, con corsi nazionali e
territoriali, circa 300 persone,
tra dirigenti, quadri e delegati
Uila. Un grande impegno della
segreteria nazionale che con-
ferma l’importanza che la Uila
attribuisce all’attività forma-
tiva, indispensabile per valo-
rizzare le conoscenze sinda-
cali di tutti coloro che, a vari
livelli, sono impegnati all’in-
terno della Uila e per consoli-
dare il senso di appartenenza
delle persone che rappresen-
tano l’organizzazione sul ter-
ritorio. Numerosi gli appun-
tamenti in programma: corsi
di formazione residenziali
sulla bilateralità agricola che
porteranno in aula circa 100
segretari provinciali e regio-
nali, un corso di cinque setti-
mane al quale parteciperanno
25 futuri quadri sindacali, di
cui la metà saranno lavorato-
ri immigrati che già da tempo
collaborano attivamente con
la Uila. Inoltre, nell’ambito
dei nuovi progetti verranno
proposti dei moduli formati-
vi a livello territoriale con la
volontà di allargare la platea
dei partecipanti, sperimentan-
do così un nuovo modello che
vuole portare la formazione
sul territorio.
Più investimenti
ricoli in una finanza disgiunta
da un’economia di produzione
reale. Siamo anche consapevo-
li della fragilità di un sistema
economico che, per sostenersi,
ha bisogno di accrescere a di-
smisura i consumi di massa. È
sempre più difficile il corretto
bilanciamento fra la salvaguar-
dia dell’ambiente e la necessità
di assicurare posti di lavoro alle
nuove generazioni.
A partire da questi semplici
spunti, ci è chiesto di riflettere
su come l’agricoltura italiana,
nelle differenti situazioni che la
caratterizzano, possa raccoglie-
re e affrontare la sfida imposta
dalla globalizzazione. Puntando
sulla multifunzionalità, cioè sul-
la sua capacità come settore pri-
mario di dare luogo a produzioni
congiunte, la nostra agricoltura
dovrà essere in grado di creare
un nuovo modello di sviluppo,
capace di rispondere adeguata-
mente alle attese del Paese.
È fondamentale che anche il
lavoro agricolo e rurale si ca-
ratterizzi per una rinnovata
e chiara consapevolezza etica,
all’altezza delle sfide sempre più
complesse del tempo presente.
UILA
In questa linea, sarà importan-
te impegnarsi nell’educazione
dei consumatori. Questo lega-
me relazionale, da basare sul-
la fiducia reciproca, costituisce
una grande risorsa: sempre più
il consumatore è chiamato a
interagire con il produttore,
perché la qualità diventi pre-
valente rispetto alla quantità.
Si tratta di diffondere com-
portamenti etici che facciano
emergere la dimensione so-
ciale dell’agricoltura, fondata
su valori perenni, da sempre
fecondi, quali «la ricerca della
qualità del cibo, l’accoglienza,
la solidarietà, la condivisione
della fatica nel lavoro» (…).
Troveranno così spazio di di-
gnità tutti coloro che lavorano
nel mondo rurale, in particola-
re i braccianti, soprattutto se
provengono dall’estero, spesso
ancora vittime dello sfrutta-
mento e dell’emarginazione.
Ognuno deve sentirsi accolto,
rispettato e valorizzato. In tal
modo il mondo agricolo sarà pa-
lestra di integrazione sociale e
leva preziosa di crescita econo-
mica, quale premessa e condi-
zione del progresso sociale…
li affamati nel mondo
sono in calo per la prima
volta da 15 anni. Da ol-
tre un miliardo nel 2009
a 925 milioni, un risultato dovuto
principalmente alla discesa dei
prezzi alimentari, dopo i picchi
2008, e alla crescita economica
registrata nell’area asiatica, al
traino di Cina e India. Il dato
emerge dal rapporto annuale
“Stato dell’insicurezza alimen-
tare nel Mondo”, presentato
congiuntamente da Fao, Ifad e
Pam, le tre organizzazioni delle
Nazioni Unite, con sede a Roma,
che si occupano di agricoltura e
alimentazione.
Un livello che, comunque, ri-
mane “inaccettabilmente alto”,
denuncia il direttore generale
della Fao Jacques Diouf, che pun-
ta il dito su quella che considera
la vera causa di questo dramma.
“Se non si investe in agricoltura
si andrà sempre avanti di crisi
in crisi. Se gli obiettivi di lotta
alla fame non si raggiungono è
perché non si investe abbastanza
nel settore agricolo dei paesi sot-
tosviluppati. Ci sarebbe bisogno
di 45 miliardi di dollari annui di
investimenti rispetto ai 1.250 ga-
rantiti agli armamenti. Non chie-
diamo molto”.Due terzi delle per-
sone sottonutrite vivono in sette
paesi: Bangladesh, Cina, Congo,
Etiopia, India, Indonesia e Paki-
stan. La regione con il maggior
numero di persone sottonutrite
continua ad essere l’Asia con 578
milioni di persone. L’Africa sub-
sahariana rimane la regione con
la proporzione più alta di persone
sottonutrite (30%) con 239 milio-
ni di persone.
Secondo la Fao i dati rivelano
che sono stati fatti progressi ver-
so il traguardo del Millennium
Goal stabilito dalla comunità in-
ternazionale nel 1996, di portare
al 10% la percentuale dei sotto-
nutriti entro il 2015. Ma la meta
è ancora difficile da raggiungere
(attualmente la percentuale de-
gli affamati è al 16% rispetto al
18% di un anno fa). Il fatto è che
i paesi poveri dimostrano scar-
sa capacità di assorbire le crisi
economiche e le impennate delle
derrate alimentari. E il recente
aumento dei prezzi, dovuto alle
tensioni sui cereali dopo l’esta-
te di incendi in Russia, nel caso
persistesse, creerebbe ulteriori
ostacoli nella lotta alla fame.
POMODORO
Il ministro
dimentica
i sindacati
Di fronte al perdurare della si-
tuazione di crisi del settore del
pomodoro, minacciato dal crollo
dei prezzi, da produzioni altale-
nanti e dalla concorrenza cine-
se, il ministro per le politiche
agricole Giancarlo Galan ha
convocato, lo scorso 30 agosto, le
organizzazioni della filiera e le
regioni interessate per studiare
iniziative idonee a contrastare
la crisi. Pur apprezzando tale
iniziativa i segretari generali
di Fai-Flai-Uila hanno scritto al
ministro per lamentare l’esclu-
sione dei sindacati dalla riu-
nione. «Abbiamo apprezzato la
scelta di convocare il Tavolo di
filiera sulla crisi del pomodoro»
scrivono Cianfoni, Crogi e Man-
tegazza, «intervento indispen-
sabile viste le tensioni che nel
settore si stanno verificando.
Abbiamo però dovuto prendere
atto con sorpresa della nostra
esclusione da tale riunione. La
filiera del pomodoro ha ricadu-
te importanti sulle dinamiche
occupazionali del settore per
la quantità di manodopera
impegnata e il sindacato ha
sempre partecipato ai tavoli di
filiera fornendo un contributo
di responsabilità ed equilibrio.
Le saremo pertanto grati se vo-
lesse, dalla prossima riunione,
provvedere a convocare anche
le nostre organizzazioni».

Miglioramenti normativi e buoni incrementi salariali
Rinnovato Ccnl coop Confapi, definito
Vince l’unità d’azione Fai-Flai-Uila accordo di rinnovo
DI PIERLUIGI TALAMO
D
opo una lunga e difficile
trattativa Uila, Fai e Flai
hanno sottoscritto il 4 ago-
sto l’ipotesi di rinnovo del
Ccnl dei dipendenti delle coopera-
tive e consorzi agricoli, scaduto il
31/12/2009 e che riguarda 90.000
addetti. Il risultato raggiunto è
lusinghiero: da un lato abbiamo
ottenuto miglioramenti normati-
vi molto importanti e innovativi;
dall’altro abbiamo concordato cifre
economiche più alte dell’inflazione
programmata. Inoltre si conferma
vincente la formula unitaria che
contraddistingue le relazioni sin-
dacali delle categorie del settore
agroalimentare e che ha ottenuto
brillanti risultati in questa stagio-
ne di rinnovi contrattuali.
Il contratto avrà, per la pri-
ma volta, validità triennale
(2010-2012) in linea con i nuovi
contatti già stipulati da Uila, Fai
e Flai.
In evidenza è l’incremento sala-
riale medio mensile che, a regime,
sarà di 75 € a parametro 111, sud-
diviso in tre tranches (1/7/2010,
1/1/2011, 1/7/2012) e che prevede
inoltre, una “una-tantum” a coper-
CCNL FORESTALI
Interrotte Da 4 anni
le trattative in attesa
per il rinnovo del contratto
Dopo numerosi incontri tec-
nici, lo scorso 28 luglio è
stata interrotta la trattativa
tra Fai-Flai-Uila e Uncem,
Confcooperative, Legacoop e
Agci-Agrital per il rinnovo del
Ccnl dei lavoratori forestali.
In conseguenza di ciò Uila Fai
e Flai hanno proclamato lo
stato di agitazione con conse-
guente blocco di tutte le pre-
stazioni straordinarie ed ac-
cessorie, la sospensione degli
accordi locali sull’antincendio
e manifestazioni davanti le
prefetture.
Lo stallo delle trattative è
stato determinato dall’in-
comprensibile atteggiamento
dell’Uncem che a fronte dei
pesanti tagli operati dalla ma-
novra di bilancio di quest’esta-
te si dichiarava indisponibile
al prosieguo delle trattative
in mancanza di fonti certe di
finanziamento allo scopo de-
stinate. È poi oltremodo ir-
responsabile l’atteggiamento
del governo incapace di pren-
dere una decisione risolutiva
riguardo i finanziamenti del set-
tore. Senza un segnale positivo
da parte delle controparti Uila
Fai e Flai saranno costrette a
proclamare una prima giorna-
ta di sciopero in concomitanza
con quella già proclamata per i
lavoratori forestali dell’UTB il
giorno 6 ottobre 2010.
tura dei primi sei mesi di vigenza
contrattuale di 140 €.
Tra le innovazioni normative,
la prima è il rafforzamento della
contrattazione di 2° livello. Da un
lato l’ampliamento delle materie
ad essa demandate con maggiori
tutele relative ai percorsi di stabi-
lizzazione dei tempi determinati,
e dall’altro norme specifiche per i
lavoratori stranieri circa l’orario di
lavoro. Abbiamo istituito l’elemen-
to economico sostitutivo in caso di
mancata contrattazione di 2° livel-
lo, già presente in altri contratti
del settore, nella misura di 12 €
mensili. Sono stati incrementati
gli importi relativi alle indennità
di cassa a di funzione quadri.
Si è provveduto a istituire un
capitolo ad hoc sugli appalti in-
serendo, tra l’altro, il vincolo al
rispetto dei contratti nazionali
da applicare alle aziende appal-
tatrici.
Altro aspetto rilevante è la pre-
videnza complementare, dove ab-
biamo ottenuto l’aumento all’1,2%
della percentuale di contribuzione
al Filcoop a carico dell’azienda e,
per la prima volta, l’accesso alle
prestazioni del Filcoop Sanitario
dei lavoratori a tempo determina-
FORESTALI UTB
I lavoratori Utb (uffici terri-
toriali per le biodiversità) del
Corpo forestale dello Stato
hanno scioperato il 17 set-
tembre per protestare contro
il mancato rinnovo del proto-
collo aggiuntivo (scaduto or-
mai da quattro anni) che ri-
guarda circa 1.700 lavoratori.
“In questi anni” spiega Maria
Laurenza responsabile Uila
del settore “il ministero del-
le politiche agricole e il corpo
forestale dello stato, venendo
meno agli impegni presi, si
sono mostrati indifferenti nei
confronti di questa vertenza e
più volte abbiamo manifestato
la nostra insoddisfazione nei
confronti di questo atteggia-
mento. È necessaria, infatti,
una soluzione immediata per
dare risposte certe a migliaia
di lavoratori. Per questo ab-
biamo fatto appello, insieme
a Fai e Flai, al ministro Ga-
lan affinché si faccia carico
di questa vertenza ponendo
fine a questa ingiustizia, la
cui responsabilità rischia di
ricadere sotto la sua gestio-
ne. La mobilitazione non si
è esaurita con lo sciopero di
venerdì e, in mancanza di so-
luzioni, proseguirà il 6 ottobre
con altre otto ore di sciopero e
una manifestazione nazionale
davanti al Mipaaf”.
UILA
to. Definito anche l’articolo rela-
tivo alla riassunzione che aveva
creato problemi in passato; am-
pliata la sfera dei diritti soggetti-
vi con la concessione di un giorno
di permesso retribuito al padre in
occasione della nascita, adozione o
affidamento di un figlio. Rafforza-
to anche il sistema che, attraverso
gli enti di formazione cooperativi,
mira ad accrescere e valorizzare
le professionalità dei lavoratori.
Sul tema dell’organizzazione del
lavoro a turni, entro il 2011 si farà
una ricognizione congiunta della
contrattazione di 2° livello in ma-
teria, al fine di definire le relative
maggiorazioni nel prossimo rinno-
vo. Deciso, infine, tramite scambio
di lettere, di aprire un tavolo ad
hoc sulla corretta applicazione
della sfera contrattuale.
Siamo convinti che il risultato
ottenuto sia soddisfacente, anche
in considerazione delle difficili
condizioni economiche del paese
e del settore cooperativo in parti-
colare. Ma ancora una volta Uila
Fai e Flai hanno fornito prova di
saper mettere in campo la giusta
determinazione e compattezza
producendo un risultato finale di
grande qualità.
Approvata all’unanimità la piattaforma ZUCCHERO
Ccnl allevatori,
ora il negoziato
DI GIUSEPPE SORINO
L
’assemblea nazionale dei
delegati Fai-Flai-Uila e
Confederdia ha approva-
to all’unanimità, lo scorso
29 luglio, la piattaforma di rinno-
vo del Ccnl per i dipendenti dalle
organizzazioni degli allevatori,
consorzi ed enti zootecnici, in sca-
denza il prossimo 31 dicembre che
interessa circa 3.000 dipendenti.
Ad oggi non è stata ancora forma-
lizzata la convocazione per illu-
strare le richieste alle controparti
ma si riattiverà in questi giorni la
commissione paritetica nazionale
per l’inquadramento professionale
per giungere a soluzioni condivi-
se circa le modifiche da apportare
alla classificazione, cosi come pre-
visto dalla piattaforma.
Tra le rivendicazioni, particola-
re attenzione all’orario di lavoro,
per renderlo compatibile con il
nuovo assetto organizzativo delle
associazioni, a fronte del proces-
so di regionalizzazione in corso.
Attenzione anche nei confronti
di indennità, rimborsi e tratta-
mento economico in caso di gravi
malattie e infortuni con la richie-
sta di un aumento di sei mesi del
trattamento economico dovuto al
lavoratore.
Ulteriori richieste riguardano
l’apprendistato professionalizzan-
te che dovrà adeguarsi alla muta-
ta realtà organizzativa, il lavoro
Giovedì 23 Settembre 2010
12^ intesa unitaria per Fai, Flai e Uila
I
l 16 settembre Fai, Flai, Uila
e Unionalimentari-Confapi
hanno stipulato l’accordo di
rinnovo del ccnl, scaduto il
31 dicembre 2009, per i lavora-
tori della piccola e media indu-
stria alimentare. La trattativa,
durata alcuni mesi, ha portato
a sottoscrivere un’intesa che
accoglie la maggioranza delle ri-
chieste che i lavoratori, tramite
le organizzazioni sindacali, ave-
vano indicato in piattaforma.
Innanzitutto, il nuovo Ccnl ha
durata triennale con decorrenza
1/5/2010-30/4/2013 e uno slitta-
mento di 4 mesi (il vecchio era
scaduto il 31/12/2009), e in tal
senso vengono adeguati anche i
tempi della contrattazione inte-
grativa che si svolgerà in base al
principio della non sovrapponibi-
lità dei cicli negoziali. Su questo
importante argomento, però, la
novità è l’introduzione, a fianco
di quella aziendale, della nego-
ziazione territoriale, economica e
normativa, di regola provinciale,
con sperimentazione nel triennio
di vigenza del Ccnl. Rimane ov-
viamente l’indennità di mancata
contrattazione, il cui importo è
stato incrementato di 2 euro. Un
a tempo parziale con la richiesta
della sua reversibilità per i geni-
tori con figli fino a tre anni.
In linea con l’obiettivo di sal-
vaguardare il potere di acquisto
delle retribuzioni e avendo a ri-
ferimento i criteri utilizzati per
definire gli aumenti salariali nel
precedente rinnovo, l’incremen-
to medio richiesto per il triennio
2011-2013 è di 130 € mensili.
Su questi punti inizia ora la
trattativa che non si annuncia
semplice alla luce del delicato mo-
mento che il “sistema” allevatori
sta vivendo. A ciò si aggiunge la
preoccupazione verso “paventa-
te” ipotesi di costituire strutture
parallele al sistema Aia, con il ri-
schio di destrutturare il sistema,
in riferimento sia dei programmi
dei controlli funzionali sia dei di-
sciplinari.
Ci riferiamo al passaggio dai
controlli funzionali ai cosiddetti
controlli “fiduciari” generalizzati.
È indubbio che tale trasforma-
zione avrebbe ricadute profonde
sia sulla reale attendibilità dei
dati rilevati, sia sulla stessa sele-
zione genetica, senza considerare
gli effetti sulle strutture periferi-
che.
Una situazione che necessita
una forte e costante attenzione e
che potrebbe causare fortissime
ripercussioni sia per il sistema
zootecnico nazionale che per l’oc-
cupazione.
5
altro importante capitolo del rin-
novo riguarda il welfare bilatera-
le: il nuovo articolato prevede una
contribuzione di 2 euro mensili
per ogni lavoratore a tempo de-
terminato per integrare il reddito
dei lavoratori, con particolare ri-
ferimento al sostegno economico
durante le astensioni facoltative
per maternità e paternità e altri
10 euro mensili per prestazioni di
assistenza sanitaria. I costi men-
zionati sono a carico delle impre-
se, mentre la gestione sarà inter-
categoriale essendo in corso una
trattativa in tal senso tra Confa-
pi e Cgil-Cisl-Uil; ma se, entro il
31/12/2011 non sarà concluso il
negoziato, gli interventi di wel-
fare contrattuale diventeranno
di competenza della categoria.
Infine, l’incremento salariale che
è pari a 142 € (l’8,2%) al para-
metro medio, con un’erogazione
consistente nel primo anno di
vigenza contrattuale; il perio-
do di slittamento verrà coperto
con una “una tantum” di 182 €
mentre la carenza contrattuale
maggio-agosto sarà coperta con
l’erogazione di arretrati com-
misurati alla prima tranches di
aumento.
Da Galan
promesse
ma non fatti
Il finanziamento relativo agli
86 milioni di euro previsto
dalla riforma Ocm zucchero e
relativo agli anni 2009 e 2010,
ancora non è stato erogato.
Tantomeno sono stati erogati
i 21 milioni che il ministro per
le politiche agricole Giancar-
lo Galan aveva preannunciato
di voler rendere disponibili,
perché già nelle disponibilità
di bilancio prima dell’esta-
te e che rappresentavano un
acconto sulla somma totale.
Inoltre ancora oggi sono pre-
senti molte difficoltà burocra-
tico-amministrative che non
consentono l’avvio di molti
dei progetti di riconversione
degli ex-zuccherifici.
È questa la ragione per la
quale la scorsa settimana
Fai, Flai e Uila hanno inviato
una lettera al ministro Galan
nella quale viene denuncia-
to lo stato dei fatti e viene
chiesto l’immediata apertu-
ra del tavolo di fi liera, così
come preannunciato prima
dell’estate dallo stesso mi-
nistro, per un confronto sul-
le problematiche del settore
nonché l’urgente convoca-
zione del comitato intermini-
steriale affinché esso assuma
tutti gli atti necessari al fine
di sbloccare le autorizzazioni
dovute per l’avvio dei processi
di riconversione.
6 Giovedì 23 Settembre 2010
L’accordo, molto atteso dal settore, tutelerà i lavoratori della piccola pesca
Nuovo contratto per le coop
Un avviso comune per cambiare la l. 142/2001
DI GUIDO MAJRONE
L
o scorso 28 luglio Uilape-
sca, Fai, Flai, Agci-Agrital,
Federcoopesca e Lega pe-
sca hanno sottoscritto il
nuovo Ccnl per i lavoratori im-
barcati su natanti di cooperative
di pesca e un avviso comune in
tema di armonizzazione contrat-
tuale e previdenziale nel settore.
Con la firma di questi due impor-
tanti accordi si è chiusa positiva-
mente una lunga trattativa che
ha portato, dopo quasi vent’anni,
a un contratto esclusivamente
dedicato agli addetti “imbarca-
ti da cooperative di pesca” e “su
natanti assicurati ai sensi della
legge 250/58 armati da soci di
cooperative di pesca” e alla fir-
ma di un avviso comune che si
pone principalmente due obietti-
vi: la modifica della legge 250/58
per assicurare maggiori tutele
assistenziali e previdenziali ai
lavoratori e della legge 142/2001
per rendere completamente com-
patibile il quadro giuridico con le
disposizioni contrattuali in tema
di retribuzione.
Ma andiamo con ordine: le
segreterie nazionali di Uilape-
19 milioni di euro per la pesca marittima REGOLAMENTI UE Commissione consultiva approva i decreti
Firmato l’accordo
di cassa in deroga
DI BARBARA CAMMARATA
A C
nche per quest’anno è
stata prorogata la cassa
integrazione in deroga
per il comparto pesca.
Fai, Flai e Uila pesca hanno
firmato il giorno 8 settembre
con Federpesca, associazioni co-
operative, ministero del lavoro e
Inps, con la mediazione del sotto-
segretario on. Viespoli, l’accordo
che impegna 10 milioni di euro
per la cassa integrazione in de-
roga per il settore ai quali si ag-
giungono circa 9 milioni di euro
degli anni passati.
Per la prima volta, l’integra-
zione salariale è estesa, oltre ai
lavoratori imbarcati sui natanti
assicurati ai sensi della legge
413/84, anche al comparto della
piccola pesca coinvolgendo il per-
sonale imbarcato, dipendente e
socio lavoratore di cui alla legge
142/2001, la cui retribuzione pre-
veda l’applicabilità di un Minimo
Monetario Garantito.
Tale misura è riconosciuta,
oltre che per le causali di legge,
anche in tutte le situazioni in cui
si renda necessario sospendere
l’attività lavorativa per cause
non imputabili al datore di la-
voro.
La misura di sostegno a reddito
è estesa agli addetti alla pesca del
tonno che hanno esercitato tale
attività nel 2009 e che sono stati
sca, Fai e Flai e la delegazione
trattante si erano date, durante
il negoziato, alcuni obiettivi da
ottenere senza i quali non sareb-
be stato possibile sottoscrivere le
due intese.
Il primo riguardava l’equiva-
lenza tra il nuovo Ccnl e quello,
recentemente rinnovato, che le
organizzazioni sindacali sotto-
scrivono con Federpesca; a tal
proposito, si può affermare di
aver raggiunto questo importan-
te traguardo: infatti, per quanto
riguarda la parte normativa i
due contratti sono praticamente
identici, salvo alcune specificità
legate al sistema cooperativistico,
mentre la parte economica preve-
de la retribuzione a comparteci-
pazione, con conguaglio a favore
dei lavoratori nel caso in cui il va-
lore della “parte” non raggiunga il
minimo monetario garantito nel
trimestre solare intero. Il sistema
è quello previsto per la pesca in-
dustriale, mentre i salari garanti-
ti sono sin da ora uguali, nei due
Ccnl, per la pesca professionale
esercitata con natanti di stazza
lorda superiore a 10 tonnellate e
per quelli di stazza inferiore che
adottano i sistemi di pesca a stra-
reimbarcati entro il 12 maggio di
quest’anno. Il riconoscimento del-
la CIG, per gli operatori di questo
settore, sarà garantito a decor-
rere dal 15 maggio 2010. Esten-
sione necessaria poiché la UE ha
vietato, per quest’anno, la pesca
del tonno rosso con la circuizione
con congelamento del 70% delle
quote assegnate all’Italia.
La Uila pesca esprime grande
soddisfazione per il risultato rag-
giunto, frutto di mesi di lavoro,
che ha consentito l’estensione
della tutela economica a tutti i
lavoratori della pesca. La novità
di quest’anno è dovuta alla firma
del primo CCNL per gli addetti
imbarcati da cooperative di pesca
o su natanti assicurati ai sensi
della legge 250/58 su natanti che
garantisce una retribuzione cer-
ta attraverso l’istituzione di un
MMG a favore di tutti gli addetti
della piccola pesca, dipendenti e
soci lavoratori.
Comunque, l’obiettivo pri-
mario resta quello di mettere a
regime il sistema di CIG in un
settore che da anni risente di una
crisi ormai strutturata: poter in-
dennizzare le giornate di lavoro
perse a causa del maltempo come
accade in agricoltura influirebbe
positivamente sia sulla sicurez-
za del lavoro a bordo, sia sulla
programmazione delle giornate
di pesca nell’ottica di tutelare al
meglio la risorsa alieutica.
UILAPESCA
scico, volante e draga idraulica;
per le altre modalità di prelievo,
tipiche della pesca artigianale, i
minimi salariali raggiungeranno
quelli su citati con una gradualità
di due anni per le navi con lun-
ghezza fuori tutto superiore a 12
metri e di cinque anni per quelle
inferiori a 12 metri.
Il secondo obiettivo, raggiunto
con l’avviso comune, è duplice:
con la richiesta di tutte le parti
sociali al Parlamento di abro-
gare il comma 2 bis della legge
142/2001, il quale, dando facoltà
alle cooperative di piccola pesca
di retribuire i soci lavoratori (ol-
tre il 90% dei soggetti ai quali si
applica il nuovo Ccnl) esclusiva-
mente con il ricavato del pescato,
di fatto impediva l’applicazione
di qualunque minimo monetario
garantito, abbiamo dato certez-
ze retributive agli imbarcati;
inoltre, l’auspicio di riformare la
legge 250/58 e, di conseguenza,
il comparto della piccola pesca,
garantendo agli assicurati le in-
dennità economiche di malattia
e di disoccupazione, oltre a un
incremento sensibile dei salari
convenzionali su cui calcolare i
contributi pensionistici, dimostra
Sì a norme
nazionali
più severe
L’entrata in vigore di un re-
golamento comunitario sulla
pesca non inficia la validità
di una normativa nazionale
precedente più severa, purché
essa ne rispetti gli obiettivi,
non violi il principio di parità
di trattamento e sia conforme
alla politica comune del set-
tore. È quanto stabilisce una
sentenza emessa il 2 settembre
scorso dalla corte di giustizia
europea sul ricorso presentato
da una cooperativa greca con-
tro una legge nazionale che im-
poneva restrizioni più severe
rispetto al regolamento medi-
terraneo. Nelle conclusioni, la
corte sostiene che l’art. 1 del
regolamento del consiglio 27
giugno 1994, n. 1626, che isti-
tuisce misure tecniche per la
conservazione delle risorse
della pesca nel Mediterraneo
deve essere interpretato nel
senso che, da un lato, l’entrata
in vigore di tale regolamento
non influisce sulla validità di
una misura nazionale adottata
anteriormente e, dall’altro, che
esso non osta a siffatta misura
purché il divieto sia conforme
alla Pcp, tale misura non vada
oltre quanto necessario alla
realizzazione dello scopo per-
seguito e non violi il principio
di parità di trattamento, cosa
che deve essere valutata dal
giudice del rinvio.
la volontà delle controparti di af-
frontare maggiori oneri indiretti
per incrementare le tutele dei
propri equipaggi.
Il terzo obiettivo era quello
di dare garanzie contrattuali a
tutti i soggetti che operano nel
comparto della pesca marittima,
siano essi lavoratori dipendenti o
soci di cooperative o imbarcati su
natanti di stazza superiore o infe-
riore alle 10 tonnellate; è quindi
anche con un pizzico di orgoglio
che possiamo affermare come il
nostro settore sia oggi disciplinato
da due contratti nazionali siglati
da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria,
Agci, Confcooperative e Lega, il
così detto sistema confederale, che
da decenni disciplina le condizio-
ni di lavoro nel nostro paese, che
riguardano circa 30.000 addetti e
che non contengono sovrapposi-
zioni nelle loro sfere di applicazio-
ne che ben distinguono la pesca
industriale da quella artigianale.
Ed è da questo sistema oggi più
coeso che dobbiamo ripartire tutti
insieme per proporre ai ministeri
del lavoro e delle politiche agrico-
le soluzioni in grado di moderniz-
zare un settore in crisi da ormai
troppo tempo.
Fermo tecnico
contro la crisi
DI ALICE MOCCI
on decreto ministeriale
23/6/2010 approvato dal-
la commissione consulti-
va costituita in unità di
crisi e firmato dal ministro Galan,
è stata stabilita l’interruzione
delle attività 2010 per le imbar-
cazioni adibite ai sistemi di pesca
a strascico e volante. Il decreto
prevede un periodo di 30 giorni
consecutivi di fermo obbligatorio.
Per i compartimenti da Trieste a
Bari la pesca si è fermata dal 2 al
31 agosto e dal 1 al 2 settembre,
a seguito di un successivo decreto
ministeriale. Nei compartimenti
di Pescara, Ortona, e da Brindisi
a Imperia l’interruzione va dal 1°
al 30 settembre. Per Sardegna e
Sicilia le date sono stabilite dalle
amministrazioni regionali.
Le navi per la pesca del gam-
bero di profondità nei mari Io-
nio, Ligure, Tirreno e nel canale
di Sicilia, si fermano al termine
del periodo di pesca. La pesca a
strascico e volante è vietata il
sabato, domenica e festivi e, in
Adriatico, ad eccezione dei com-
partimenti di Monfalcone, Trie-
ste e dello Ionio, fino al 31 ottobre
entro 4 miglia dalla costa o nelle
acque fino a 60 metri di profon-
dità; sono escluse dal divieto le
unità della IV categoria abilitate
alla pesca locale entro le 6 miglia.
Le navi per la pesca mediterra-
RICERCA UE
Tonno rosso
si riproduce
in cattività
Alcuni ricercatori dell’Unione
europea sono riusciti ad otte-
nere che il tonno rosso atlan-
tico in cattività deponesse
uova in quantità sufficiente
alla riproduzione, con mezzi
naturali e senza induzione
ormonale. Un risultato frutto
del terzo anno di attuazione
del progetto di ricerca Sel-
fdott, finanziato dall’Unione
europea per un importo di
2.980.000 euro e coordinato
dall’istituto spagnolo di oce-
anografia (Ieo). Per l’unione
europea questo progetto, se
commercializzato su scala
mondiale, potrebbe miglio-
rare le forniture alimentari
mondiali e contribuire alla
crescita economica e all’occu-
pazione, assicurando inoltre
una gestione sostenibile degli
stock ittici, in particolare del
tonno rosso. Secondo i ricer-
catori dell’Ieo, i risultati rag-
giunti dimostrano la capacità
del tonno di adattarsi, infatti,
dopo poco più di tre anni di
addomesticamento, in un solo
giorno vengono deposte in to-
tale circa 10 milioni di uova.
nea o che pescano i gamberi di
profondità si fermano al termi-
ne di ogni campagna di pesca.
La normativa prevede misure
sociali per gli imbarcati; infatti,
l’arresto straordinario configura
un’interruzione di attività di pe-
sca non imputabile alla volontà
del datore di lavoro ed è quindi
prevista anche per quest’anno la
Cigs in deroga. Per le imprese di
pesca sono previsti aiuti derivan-
ti dal Fep per le unità abilitate
alla pesca a strascico e volante,
a condizione che le imprese non
abbiano sbarcato i lavoratori
nei due giorni precedenti l’inizio
del periodo di fermo, oppure per
sbarco volontario o per malattia e
infortunio. Ha prevalso quindi la
linea di Uilapesca-Fai-Flai di non
ammettere aiuti alle imprese di
pesca in assenza di tutele occu-
pazionali. Soddisfazione è stata
espressa dalla Uilapesca rispetto
all’impegno del ministro Galan e
delle organizzazioni datoriali che
ha permesso di trovare soluzio-
ni equilibrate per il settore.
Pagina realizzata
con il contributo
del Ministero
per le politiche agricole,
alimentari
e forestali

Annunciata la decisione di chiudere l’impianto di Lecce Svolta l’informativa annuale di gruppo
Bat abbandona l’Italia Logista, nel 2009
Otto ore di sciopero il 24 settembre una lieve flessione
DI PIETRO PELLEGRINI
N
ell’ambito della riunione
del coordinamento na-
zionale, il 17 settembre
scorso, Bat Italia ha co-
municato la decisione di chiudere
lo stabilimento di Lecce dove lavo-
rano oltre 300 persone.
A sette anni dalla privatizza-
zione dell’Eti, la British American
Tobacco Italia decide quindi di non
produrre più sigarette in Italia e lo
fa dopo che il numero uno di Bat,
Paul Adams, nel marzo scorso ave-
va annunciato un aumento annuo
del 17% delle vendite e del 15%
degli utili. La Bat, inoltre, ha sem-
pre elargito ai suoi azionisti buoni
dividendi (+19% nel 2009) e, negli
ultimi 5 anni, il rendimento per gli
azionisti è stato del 175% contro
una media del 35% del Ftse 100.
La decisione di chiudere è sta-
ta presa nonostante nella fabbrica
leccese si registrino solo numeri
positivi, sia in termini economici
che produttivi. La produttività ne-
gli ultimi anni è più che raddop-
piata e la qualità ha raggiunto li-
velli di eccellenza, come la stessa
società ha riconosciuto pubblica-
mente prima delle ferie estive.
Impegni sul fronte ambientale e sociale
Heineken punta Peroni investe
sulla crescita in pubblicità
I I
l 16 giugno si è riunito a
Milano il coordinamen-
to nazionale delle Rsu di
Fai, Flai e Uila del grup-
po Heineken per l’informativa
aziendale annuale. L’informa-
tiva, presentata dal nuovo capo
del personale Mario Perego, ha
illustrato una panoramica sul
business a livello mondiale ed
europeo nonché italiano. Nono-
stante la crisi economica abbia
avuto ripercussioni sul consumo
della birra, si è registrato un in-
cremento dei ricavi per ettolitro
a dispetto della contrazione dei
volumi, ottenuto con un aumen-
to dei prezzi.
Tutti i paesi hanno contribui-
to alla crescita dell’Ebit organico
e si è avuto un incremento della
redditività dei mercati chiave,
Russia, Sudafrica e Inghilterra.
Per quanto riguarda le perfor-
mance del 2009, si evidenzia
una contrazione dei volumi in
Europa occidentale, a fronte di
un aumento del 9,2% in Africa
e Medio Oriente. Il “brand” Hei-
neken ha registrato performan-
ce superiori rispetto alla media
del portfolio. Per il futuro, data
la crisi economica, il gruppo
punterà a contenere i costi ma
continuerà ad investire in svi-
luppo e marketing anche nei
nuovi mercati completando, ad
esempio, l’acquisizione di Fem-
sa Cerveza (Americhe) entro il
Vediamo le ragioni di questa de-
cisione. Dal 1994 a oggi il mercato
italiano di sigarette è sceso di circa
il 10% , passando da 99 mln/kg a
89,2 mln/kg nel 2009; ulteriori cali
sono previsti per il 2010 e 2011.
Bat Italia con l’acquisizione di Eti
(1994) aveva una quota di merca-
to del 30% mentre oggi ne ha il
24%; tutto questo in un mercato
europeo che vede Bat crescere del
9% con un incremento dei marchi
internazionali e una decrescita dei
marchi locali del 27%.
Altro punto a sostegno della de-
cisione, la “capacità produttiva in
eccesso”, che si registra, rispetto
ai volumi prodotti negli stabili-
menti europei. La ristrutturazio-
ne a livello europeo è iniziata nel
2008 e ha fatto già delle vittime:
nel 2009, a luglio è stato chiuso lo
stabilimento di Riga in Lettonia e
a settembre quello di Soeborg (Da-
nimarca); ad aprile 2010 è toccato
allo stabilimento di Jawornik (Po-
lonia), con il risultato di migliora-
re il rapporto tra volumi prodotti e
capacità produttiva effettiva degli
stabilimenti. La chiusura di Lecce
servirà quindi a migliorare ulte-
riormente il “gap” della capacità
produttiva in eccesso del gruppo.
2010. In Europa è stato lanciato
il progetto Refresh che attraver-
so la posizione di leadership eu-
ropea sviluppa piani d’azione e
incrementa la sua presenza nel
mercato. Inoltre il gruppo con il
progetto “Brewing a better futu-
re”, punta a diventare entro il
2020 il produttore di birra “più
verde” al mondo, con un impegno
sul fronte ambientale (riducen-
do le emissioni di CO2) e sociale
(investimenti in Africa).
In Italia Heineken è il primo
gruppo nel settore birra; produ-
ce 5,3 milioni di ettolitri e de-
tiene una quota di mercato pari
al 31%. Il gruppo ha segnalato
miglioramenti nel canale ho-
reca a fronte di alcuni segnali
di sofferenza nel canale mo-
derno. I risultati del premio di
produttività variabile sono nel
complesso positivi, con punte di
eccellenza negli stabilimenti di
Aosta e Cagliari. Gli obiettivi per
il 2010 sono chiari: proseguire il
percorso di crescita intrapreso
nel 2009, recuperare le perdite
nel canale moderno grazie alla
performance di Birra Moretti.
Alcune precisazioni: l’organico
2009 è stato di 892 persone, di
cui il 26% donne. La formazione
ha coinvolto, per una media di
3 giorni ciascuna, 800 persone.
Per il 2010 sono previsti inve-
stimenti di mantenimento pari
a 0,5 mln di euro.
Ultimo elemento portato al
tavolo è il “costo di produzione”.
Fatto 100 il costo unitario di pro-
duzione, Lecce regge il confronto
con gli stabilimenti dell’Europa
occidentale (+11%), perde netta-
mente con i paesi neocomunitari
dell’Est (+38%).
Una decisione ragionieristica,
presa con motivazioni deboli e
insufficienti che penalizza in
modo pesante i lavoratori. La
dichiarazione aziendale fatta
dalla direzione: “Bat Italia ga-
rantisce l’impegno a individuare
misure che garantiscano il man-
tenimento degli attuali livelli
occupazionali” non rende meno
amara la decisione anche se l’im-
pegno lo consideriamo di grande
rilievo. È evidente che, a questo
punto metteremo in atto tutte
le iniziative che si renderanno
utili per fare recedere l’azienda
da questa scelta, a iniziare dal-
le otto ore di sciopero in tutto il
gruppo proclamato per venerdì
24 settembre perché eravamo e
siamo convinti di poter trovare,
insieme al management italia-
no, delle soluzioni positive ai
problemi di competitività posti
dall’azienda.
Riunito coordinamento nazionale gruppo
l 22 luglio si è riunito il co-
ordinamento nazionale del-
le Rsu di Fai, Flai e Uila per
l’informativa del gruppo Pe-
roni. Durante l’incontro sono stati
illustrati i dati sul mercato della
birra e, in particolare, quelli di Pe-
roni. Il mercato della birra, consi-
derando il periodo aprile-ottobre
2009, ha fatto segnare un lieve
calo, 0,7%, rispetto allo stesso pe-
riodo dell’anno precedente, prin-
cipalmente a causa della grave
crisi macroeconomica. In questo
contesto Birra Peroni (escludendo
i marchi commerciali) ha fatto re-
gistrare una lieve riduzione della
sua quota di mercato. L’anno 2010
ha visto un forte impegno del
gruppo sul versante pubblicitario,
con la campagna per i Mondiali
2010 per supportare il legame con
il calcio e la Nazionale e la campa-
gna su TV nazionale e satellitare
e sulla stampa sportiva per sup-
portare il Rugby nazionale. L’im-
pegno sul fronte pubblicitario ha
riguardato anche una campagna
Giovedì 23 Settembre 2010
I
l 18 giugno scorso si è riunito
il coordinamento nazionale di
Fai, Flai e Uila per l’informa-
tiva annuale con la società
Logista Italia. I dati presentati
dall’azienda possono considerarsi
complessivamente positivi; infat-
ti in un mercato delle sigarette in
continuo calo i trinciati, i sigari
e i sigaretti hanno registrato un
andamento positivo, nonostante
il fatturato 2009 sia sceso del 2,7
% rispetto al 2008. Grande im-
portanza è stata data all’analisi
dei provvedimenti tariffari degli
ultimi anni che hanno portato a
un aumento notevole dei prez-
zi; si attende, inoltre, un nuovo
provvedimento normativo che in-
teresserà i trinciati. L’utile netto
è diminuito a causa di una serie
di fattori, tra cui l’aumento dei
prezzi in seguito ai cambiamen-
ti tariffari avvenuti nel 2008 e
2009. Per quanto riguarda gli in-
vestimenti, il 2009 ha visto picco-
li interventi di manutenzione per
circa 3 mln €, giacché la parte più
consistente degli investimenti si
è esaurita nel 2008 (13 mln €).
L’occupazione, al 2009, conta 193
dipendenti, facendo segnare un
trend positivo, con un aumento
media locale per la birra Raffo per
festeggiare la nascita della birra e
per rafforzare il legame con la cit-
tà di Taranto e la sua popolazione,
nonché una campagna marketing
legata al marchio Pilsner Urquell.
Forte l’impegno anche sul fronte
Nastro Azzurro, dove tra le altre
iniziative, si segnala la campagna
cinema per supportare la sponsor-
ship del “Festival del Cinema di
Venezia”. L’organico complessivo
risulta essere di 727 unità, tra
gli stabilimenti di Padova, Roma,
Bari, l’area produzione, l’area
commerciale e lo staff. L’impegno
del gruppo sui tre siti sul versante
della formazione, si è incentrato
sui corsi di inglese e sull’accresci-
mento delle competenze trasver-
sali. Sono stati inoltre comunicati
i risultati del premio di partecipa-
zione 2009 (che riprende l’accordo
integrativo aziendale di secondo
livello del maggio 2007) che sono
stati per i tre siti Roma, Padova
e Bari risultati complessivamente
positivi.
7
di 4 unità rispetto al 2008. Altro
dato positivo rispetto all’occu-
pazione è quello relativo ai di-
pendenti ex Aams che nel 2004
erano 111, mentre al 31 dicembre
2009 erano 37. Questi numeri te-
stimoniano il turnover positivo
realizzato negli ultimi anni, con
un ricambio di manodopera e l’in-
gresso di giovani lavoratori Per
quanto riguarda la formazione, le
attività realizzate nel 2009 han-
no interessato principalmente il
personale della sede di Roma, su
specifiche aree tematiche quali
amministrazione e finanza, Sap,
logistica e sicurezza. L’azienda,
quindi, conferma il suo impegno
per la formazione dei propri la-
voratori, continuando i percorsi
già avviati. Nei prossimi mesi
l’azienda si è impegnata a mi-
gliorare l’area della formazione
attraverso un’analisi mirata dei
fabbisogni interni e un migliore
utilizzo dei fondi nazionali di set-
tore. Inoltre, è stato sottoscritto
il 16 luglio l’accordo relativo al
premio per obiettivi 2010 che fa
riferimento al contratto integra-
tivo del maggio 2007, riproponen-
do gli obiettivi già sperimentati
negli anni scorsi.
SIGARO TOSCANO
Export
in continua
crescita
Si è svolto il 19 luglio l’in-
contro tra il coordinamento
nazionale Rsu di Fai-Flai-Uila
e la direzione di Manifatture
Sigaro Toscano per l’informati-
va annuale. Le vendite in Italia
restano stabili rispetto al 2009
con una lieve sofferenza degli
aromatizzati. L’export, invece,
è in crescita, lenta ma costante.
Sul fronte normativo, un nuo-
vo provvedimento fiscale che
prevede l’aumento delle accise
per i trinciati da sigaretta, con
l’obiettivo di colpire i prodotti
di prezzo più contenuto, porte-
rà ad una riduzione dei volumi.
Positiva è poi la firma dell’ac-
cordo con i produttori per il
raccolto 2010 che garantisce i
volumi di acquisto sul mercato
italiano, con un aumento del
15% rispetto al 2009. Le pro-
duzioni dei siti di Lucca e Cava
sono in linea con il budget. Sul
fronte degli investimenti indu-
striali si segnala il collaudo del
sistema di abbattimento odori
e l’installazione del cogenera-
tore a Cava. Sulla formazione
è terminato il ciclo intrapreso
sui temi sicurezza, interven-
ti sulle macchine, qualità dei
prodotti, al quale hanno parte-
cipato numerosi lavoratori dei
due stabilimenti, i quali hanno
ottenuto, grazie alla partecipa-
zione ai corsi, un avanzamento
di categoria.
8 Giovedì 23 Settembre 2010
Firmato accordo sul telelavoro in Nestlè e San Pellegrino Permane stato di agitazione nel gruppo
Al lavoro, ma da casa Parmalat, servono
Il progetto sperimentale dura un anno risposte urgenti
DI MARIA LAURENZA
I I
l 16 luglio è stato sottoscritto
a Milano un accordo per un
“progetto sperimentale di te-
lelavoro”, tra i coordinamenti
di Fai, Flai e Uila di Nestlè e San
Pellegrino in riunione congiunta
e le rispettive direzioni azienda-
li. L’accordo è stato il risultato
del lavoro svolto da un’apposita
commissione paritetica congiun-
ta che ha definito le modalità e
le condizioni di applicazione del
progetto che avrà la durata di
un anno.
«Si tratta di un risultato im-
portante per il raggiungimento
del quale la Uila si è impegnata
fin dall’inizio» ha dichiarato Pie-
tro Pellegrini, segretario nazio-
nale della Uila, «riconoscendo
nel telelavoro una forma di fles-
sibilità buona se adeguatamen-
te regolamentata». Il telelavoro,
infatti, è una modalità innovati-
va di organizzazione del lavoro
molto diffusa nei paesi anglo-
sassoni che, se utilizzata nella
giusta maniera, è molto più di
una tecnica per delocalizzare
gli uffici; permette di liberare
il lavoro dai vincoli spaziali e
Previsti nuovi progetti ed investimenti
Ferrero, risultati Concluso progetto
positivi nel 2009 finanziato dal Fapi
GABRIELE DE GASPERIS
DI
I
l 7 settembre si è svolto ad
Alba l’incontro tra il coor-
dinamento delle RSU Fai
Flai e Uila con la Ferrero
per l’informativa annuale. Il 6 si
era tenuta una riunione del coor-
dinamento unitario del gruppo,
organizzata anche grazie alla
volontà ed al forte impegno del-
la Uila. Un incontro importante,
dato che erano più di otto anni
che non si verificava. In questa
sede i lavoratori hanno potuto
confrontare le dinamiche dei ri-
spettivi stabilimenti.
Tornando all’informativa,
l’azienda ha incominciato la
propria relazione con un attento
esame della situazione economica
attuale. Sono state esaminate le
condizioni dell’economia nostra-
na illustrando il difficile contesto
in cui l’azienda è costretta a muo-
versi. Il nostro mercato appare
contraddistinto dalla contrazione
dei consumi, dalla ridotta capa-
cità di spesa delle famiglie e da
un mutamento nelle abitudini
d’acquisto dei consumatori.
Contrariamente al panorama
di crisi descritto il gruppo ha pre-
sentato però una situazione di
stabilità dei livelli occupazionali
ed un bilancio anch’esso stabile.
L’informativa ha mostrato anche
una tenuta sostanziale delle quo-
te di mercato nei vari prodotti.
temporali e, di conseguenza, le
persone possono scegliere dove
e come lavorare; è, inoltre, per
le aziende, uno strumento per
divenire più flessibili e compe-
titive. Questo accordo, dunque,
rappresenta secondo la Uila, un
punto di partenza importante
che fornisce ai lavoratori la
possibilità di sperimentare un
nuovo modello di organizza-
zione del lavoro, che potrebbe
rappresentare una valida possi-
bilità di liberare il proprio tem-
po, modulando in maniera più
efficace il rapporto tra tempi di
vita e tempi di lavoro.
I punti più salienti dell’accordo
sottolineano la necessità di conci-
liare le esigenze di vita e quelle di
lavoro e un’adesione volontaria
da parte del lavoratore, ripren-
dendo i principi fondamentali
della disciplina dettati principal-
mente dall’accordo interconfede-
rale del 9 giugno del 2004, con
cui i rappresentanti dei datori di
lavoro e i sindacati confederali
hanno recepito in Italia l’accor-
do quadro europeo sul telelavoro
del 16 luglio 2002, nel quale si
stabilisce che questa modalità
di svolgimento della prestazione
L’azienda ha confermato un for-
te impegno nella promozione del
Gran Soleil che rimane la realtà
su cui il gruppo punta maggior-
mente.
È stato poi illustrato un nuo-
vo piano per la forza vendita in
sperimentazione dal 6 settembre
nell’area 1 che prevede un con-
siderevole aumento dei tempi di
visita. Il progetto ha già permesso
l’assunzione di 22 lavoratori e la
promozione di altri lasciando ben
sperare nel caso di estensione del
piano. Fai Flai e Uila hanno con-
cordato con l’azienda riguardo le
difficoltà presentate attualmente
dal mercato ed hanno giudicato
positivamente i risultati del
gruppo, apprezzando in partico-
lar modo la stabilità dei livelli
occupazionali che le scelte della
direzione hanno finora garantito.
Anche il nuovo progetto della rete
vendita ha riscosso giudizi posi-
tivi per la conferma dell’impegno
della Ferrero nel rafforzarsi sul
mercato anche in un momento di
difficoltà generale.
Non sono mancate però sot-
tolineature critiche come quella
legata alla sorte dei tanti stagio-
nali impiegati dall’azienda su cui
non possono scaricarsi gli effetti
di questa crisi. Tuttavia il clima
positivo del confronto sembra un
preludio favorevole alle ormai
prossime trattative per il rinno-
vo dell’integrativo aziendale.
lavorativa può essere adottata
solo previo accordo, individuale
o collettivo, tra le parti.
L’accordo prevede, inoltre, l’at-
tivazione dell’esperienza di tele-
lavoro fino a un massimo dell’8%
dell’organico di riferimento in
forza presso il sito secondo un
elenco di priorità stabilite dallo
stesso accordo, nonché le spese
per l’invio e lo svolgimento del
telelavoro a carico dell’azienda;
inoltre, vengono tutelati tutti i
diritti sindacali e il rapporto con
la Rsu, in quanto ai telelavorato-
ri competono gli stessi diritti dei
lavoratori tradizionali.
«Nonostante le resistenze
culturali che hanno rallentato
la diffusione del telelavoro in
Italia, siamo ottimisti» ha ag-
giunto Pellegrini «in quanto le
esperienze di telelavoro realiz-
zate fino ad ora in Italia hanno
dato risultati positivi in termini
di soddisfazione dei lavoratori
coinvolti». Con questo accordo,
quindi, la Uila vuole contribui-
re al cambiamento culturale, con
l’obiettivo di dotare i lavoratori
di un valido strumento che pos-
sa migliorare le loro condizioni
di lavoro e di vita.
Il Cres-Uila per la formazione continua
V
olge al termine il lavoro
svolto dal Cres in rela-
zione all’Avviso 03-2008
“interventi innovativi
per i lavoratori nell’ambito dei
settori produttivi» finanziato
dal Fapi, il Fondo Formazione
Piccole Medie Imprese (istituito
dalla legge 388/2000 e costitu-
ito da Confapi, Cgil, Cisl e Uil)
che ha visto il Centro ricerche
economiche e sociali della Uila
partecipare, insieme a Metes e
Agrilavoro, alla realizzazione di
una pubblicazione sul tema della
formazione continua “Verso una
cultura della formazione conti-
nua” e ad attività di formazione
in aula in collaborazione con PMI
Formazione Puglia. I motivi che
sono alla base della ricerca sono
molteplici. L’Italia è sì integrata
nel processo europeo di formazio-
ne permanente ma appare senza
dubbio distante dall’applicazione
di direttive, intuizione, politiche,
che altrove hanno portato benes-
sere e un diritto alla cittadinanza
degno di questo nome.
Da recenti indagini, appare
chiaro che lavoratori e imprese
continuano a non avere presente
gli strumenti messi loro a dispo-
sizione a livello europeo e na-
zionale. Questo testimonia una
scarsa attenzione da parte del
nostro paese nei confronti di una
risorsa così importante che parte
da una carente cultura della for-
DI TIZIANA BOCCHI
l 10 settembre si è svolta a
Roma la riunione del coordi-
namento delle Rsu Fai-Flai-
Uila del gruppo Parmalat.
L’incontro ha fatto seguito a
quello svoltosi il 16 luglio a Par-
ma dove era stata affrontata la
richiesta delle organizzazioni
sindacali di un piano industriale
e dei relativi investimenti atti a
rafforzare il perimetro aziendale
e a garantire la stabilità dei livel-
li occupazionali. L’azienda aveva
evaso le questioni dichiarando
di non essere nelle condizioni di
dare risposte in merito. A Roma
quindi si è ribadita la necessità
di un confronto serio, da avviar-
si al più presto con la direzione
aziendale, sul piano industriale e
sulle strategie di rafforzamento
e rilancio dei vari marchi locali.
Anche in tal senso è stato deciso
di chiedere nuovamente un in-
contro con l’Ad Enrico Bondi. È
stata espressa, quindi, la preoc-
cupazione per le scelte riguardo
l’enorme liquidità a disposizione
del gruppo che rimane oggetto
delle mire degli azionisti e costi-
tuisce un incentivo a possibili sca-
mazione e introduce un elemento
fondamentale per comprendere il
motivo del limitato ricorso a que-
sto strumento. Ecco, dunque, che
la ricerca e il volume che ne è sca-
turito, si presenta come risposta a
una esigenza di maggiore diffusio-
ne e ricorso agli strumenti della
Formazione; è, infatti, importante
partire dalla conoscenza del con-
testo di riferimento, promuovendo
in tal modo una cultura della for-
mazione continua che, come già
si è detto, non è ancora presente
in Italia. Inoltre, la seconda parte
del progetto si è concretizzata in
attività formative in aula, che si
sono svolte in Puglia, e che hanno
coinvolto lavoratori di numerose
aziende del settore vitivinicolo
e molitorio, realizzate da PMI
Formazione Puglia, alle quali il
Cres ha fornito il suo contributo
attraverso attività di elaborazio-
ne e programmazione didattica,
monitoraggio e valutazione del-
le attività.
late. Si è discusso poi della difficile
condizione in cui versa la filiera
lattiero casearia e dei pesanti ef-
fetti della crisi in atto sui livelli
occupazionali. Partendo dall’as-
sunto che non si possano scari-
care sui lavoratori le disfunzioni
di un comparto che non riesce a
fare sistema Fai-Flai-Uila hanno
promosso un convegno naziona-
le sul lattiero caseario con tutti
i principali attori del settore per
formulare nuove proposte utili al
rilancio della filiera. Le Segreterie
nazionali si sono anche impegnate
a chiedere un incontro con il neo
ministro Galan per approfondire i
temi legati alla filiera. Il coordina-
mento ha posto poi attenzione al
drammatico incendio che ha col-
pito la Centrale del Latte di Roma
esprimendo la propria fiducia nel
lavoro della magistratura, nella
speranza di un pronto accerta-
mento delle responsabilità, riba-
dendo l’importanza dello stabili-
mento all’interno del gruppo. Le
Segreterie Nazionali hanno infine
confermato lo stato di agitazione
invitando tutte le strutture ter-
ritoriali a mantenersi pronte a
nuove iniziative a sostegno delle
ragioni dei lavoratori.
UNILEVER
Annunciata
la cessione
di Findus
Il 19 luglio Unilever ha an-
nunciato la cessione di Findus
Italia (che comprende diversi
marchi e lo stabilimento di Ci-
sterna di Latina) a “Birds Eye
Iglo, società attiva nel settore
dei cibi surgelati controllata
dall’operatore di private equi-
ty Permira.
«La vendita di Findus al grup-
po Permira», ha commentato
Giampiero Sambucini, segreta-
rio nazionale Uila «mette fine
a una lunga fase di incertezza
durante la quale lo stabili-
mento di Cisterna era rimasto
l’unico stabilimento produttivo
Unilever in Europa.
È molto importante che ad ac-
quistare sia un gruppo che ha
anche attività industriali molto
rilevanti, alle quali sicuramente
lo stabilimento di Cisterna potrà
contribuire. Cisterna, infatti, ha
grandi potenzialità, dispone di
manodopera qualificata e di tan-
ta professionalità e può essere
uno stabilimento di primo piano
nel nuovo gruppo. Ci attendiamo,
al più presto, un confronto diret-
to con la nuova proprietà per
convenire assieme programmi
e progetti utili a consolidare la
struttura produttiva e occupazio-
nale e a garantire uno sviluppo
alla fabbrica. La Uila è pronta a
contribuire a questi progetti, nel
rispetto dei ruoli e, soprattutto,
nell’interesse dei lavoratori».