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Approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del giorno 27/10/2010
Adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del giorno 04/11/2010
INDICE :
PARTE A
1) LA COMUNITA‟ SCOLASTICA
4) L‟ISTITUTO
4.1 - Tipologia degli allievi.
4.2 - Corsi di studio attivati (denominazioni adottate in applicazione della L. 133/2008 e dalla L. 169/2008 - cd. riforma
scolastica Gelmini)
4.3 - ISTITUTO TECNICO settore TECNOLOGICO
4.4 - LICEO SCIENTIFICO opzione SCIENZE APPLICATE "
4.5 - Corsi di studio previsti dal previgente ordinamento e interessanti le classi II, III, IV e V
4.5.1 - Istituto Tecnico Industriale
4.5.2 - Liceo Scientifico Tecnologico.
4.6 - Distribuzione delle classi
4.7 - Risorse
4.8 - Organizzazione generale
4.8.1 - Il Dirigente Scolastico
4.8.2 - I Collaboratori del dirigente scolastico
4.8.3 - Le Funzioni Strumentali
4.8.4 - Aree e compiti delle Funzioni Strumentali
4.8.5 - Incarichi specifici assegnati dal Dirigente scolastico
4.8.6 - Le Commissioni e i Comitati
4.8.7 - Consiglio di Classe
4.8.8 - Coordinatore di classe
4.8.9 - Il personale A.T.A.
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12.1.3 - Quadro orario settimanale del 2° biennio e 5° anno indirizzo
“Elettronica ed Elettrotecnica” articolazione “Elettronica”.
12.1.4 - Quadro orario settimanale del 2° biennio e 5° anno indirizzo
“Meccanica, Meccatronica ed Energia” articolazione “Meccanica e
meccatronica”
12.1.5. - Quadro orario settimanale del quinquennio del Liceo Scientifico
Opzione Scienze Applicate
Nota:
Variazioni e integrazioni al presente Piano dell‟Offerta Formativa potranno essere apportate, previa
approvazione degli organi competenti, in qualsiasi momento nel caso se ne ravvisi l‟opportunità, a seguito di
sopraggiunte necessità, imprevisti e cambiamenti normativi e di legge.
In particolare, le attività e le iniziative didattiche, senza oneri economici per l‟Istituzione scolastica, possono
essere intrapresi in corso d‟anno purché deliberate dai Consigli di classe.
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1 LA COMUNITA’ SCOLASTICA
il docente si impegna a:
esprimere la propria offerta formativa coerentemente con le scelte organizzative e le
metodologie didattiche elaborate nel Piano dell‟Offerta Formativa.;
motivare il proprio intervento didattico;
esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione.
la famiglia si impegna a:
partecipare con regolarità agli incontri previsti.;
conoscere l‟offerta formativa;
esprimere pareri e proposte;
collaborare alle attività e alla realizzazione, in generale, del progetto educativo.
controllare che l‟alunno partecipi attivamente e responsabilmente alla vita della scuola e
curi l‟esecuzione dei compiti;
controllare attraverso un contatto frequente con i docenti che l‟alunno rispetti le regole della
scuola (rispetto delle cose proprie e altrui, dell‟ambiente scolastico, divieto di cellulare,
ecc…).
Si ricorda che ai fini della validità dell’anno scolastico l’alunno deve frequentare almeno tre quarti dell’orario
annuale personalizzato (DPR 22/06/2009 n. 122).
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3 ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
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3.2 - Il nostro Comprensorio
Il territorio del Comune di Lanciano sorge a 265 m sul livello del mare e la sua altitudine varia da
33 m (contrada Serre vicino al fiume Sangro) a 410 metri (frazione San Nicolino al confine con
Castelfrentano). Lanciano si situa in quella fascia di colline che dalle pendici della Majella digrada
verso il mare. Verso sud arriva a confinare con il fiume Sangro. Il territorio è attraversato dal
torrente Feltrino. Il centro è arroccato su tre colli (Erminio, Petroso e Selva), mentre lo sviluppo
successivo è avvenuto sui terreni pianeggiati a sud di questi.
Il Comune di Lanciano è situato in Provincia di Chieti e dista 47 chilometri dall‟omonimo
capoluogo di provincia.
Con i suoi 36306 abitanti, Lanciano si colloca, con riferimento al dato aggiornato al 1° Gennaio
2006 (Fonte Istat) sulla popolazione residente, al terzo posto dei Comuni della Provincia di
appartenenza, dopo Chieti e Vasto.
Ha una superficie di 66,1 Kmq per una densità abitativa di 549,18 abitanti per kmq.
La peculiarità dell‟ambito consiste nella centralità rispetto ad un hinterland di Comuni limitrofi più
piccoli quali Atessa, Castelfrentano, Fossacesia, Frisa, Mozzagrogna, Orsogna, Paglieta
Poggiofiorito, Rocca San Giovanni, San Vito Chietino, Sant‟Eusanio del Sangro, Treglio.
Lanciano, nel territorio Frentano, rappresenta un punto di riferimento e un polo attrattivo dal punto
di vista economico amministrativo, culturale, turistico e ricreativo. L‟ambito territoriale di Lanciano
è stato caratterizzato da una crescita progressiva, anche grazie al processo di espansione e
industrializzazione della Val di Sangro, considerata la prima realtà industriale dell‟Abruzzo.
In tale ambito si colloca la Società Consortile a r.l. “Patto Territoriale Sangro-Aventino”.
Quest‟ultima è una Agenzia di sviluppo locale al servizio del Sistema Territoriale del Sangro-
Aventino che opera per valorizzarne le risorse e le specificità, per favorire il miglioramento del
contesto con l‟obiettivo di promuovere lo sviluppo e l‟occupazione e incrementare il capitale
sociale.
Utile, per comprendere ancora meglio le caratteristiche del sistema produttivo e le dinamiche
occupazionali del territorio, osservare ancora più da vicino il territorio in cui gravitano le nostre
scuole, facendo riferimento all‟area territoriale di Lanciano che, sulla base delle linee
programmatiche maturate a livello regionale e provinciale, viene oggi a ridefinire il contesto
territoriale di riferimento per l‟azione del Patto Territoriale per l'occupazione e lo sviluppo integrato
del Comprensorio Sangro-Aventino.
Complessivamente nel 2006 l‟Italia mostra una crescita del PIL pari al 1,7%, mentre per il 2007 si
assiste ad una diminuzione dell‟incremento tra 1,3% e 1,4%. Per l‟Abruzzo, il tasso di crescita del
PIL nel 2007 è solo dello 1,1% rispetto al valore dell‟anno precedente. Al 31.12.2006, i dati rilevati
dal bilancio consuntivo del Comune di Lanciano, evidenziano un PIL che è pari al 2,11% sulla base
delle imprese attive nello stesso anno di riferimento, ovvero 3.620 unità (Fonte: Assessorato alle
finanze del Comune di Lanciano).
L”Indagine sul Mercato del lavoro e sui fabbisogni di professionalità e formativi delle imprese della
provincia di Chieti”, condotta dall‟Amministrazione Provinciale di Chieti, fornisce dati sul mercato
del lavoro e sulle situazioni di crisi o difficoltà.
Fra i punti salienti riguardanti gli squilibri del sistema socio-economico, si sottolinea innanzitutto la
difficoltà di giovani e donne ad entrare nel mercato del lavoro.
Entrando nel dettaglio, a livello settoriale, i comparti manifatturieri (industrie tessili, abbigliamento,
produzione di metallo, apparecchi metallici) impegnano a livello provinciale 1.823 unità produttive
e nell‟ambito di Lanciano tale incidenza è pari al 62%, con oltre 1.000 imprese operanti in questi
settori.
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Oltretutto, nell‟ambito di Lanciano, le imprese manifatturiere che incidono profondamente sul totale
di settore negli ambiti della provincia di Chieti (anno 2005), sono le industrie alimentari e delle
bevande, con una percentuale complessiva pari al 24,9%.
Gli indicatori tratti dall‟analisi dei bilanci nell‟Ambito di Lanciano, evidenziano, nel settore dei
mezzi di trasporto, performance molto favorevoli.
I dati relativi all‟istruzione evidenziano che Lanciano presenta un basso tasso di analfabetismo, che
è pari al 2,1% sul totale della popolazione, percentuale che scende fino allo 0,2% se si considera la
fascia di popolazione inferiore ai 65 anni.
Secondo i Dati Istat Censimento 2001 il 22,7% della popolazione totale dell‟ambito lancianese è in
possesso del titolo di Licenza di scuola elementare, il 25,9% possiede un titolo di Licenza Media
Inferiore o di Avviamento Professionale, il 29,6% è in possesso di un Diploma di Scuola Superiore
Secondaria, il 9,5% possiede un Diploma di Laurea ed infine il 10,2% della popolazione totale
risulta essere alfabetizzata se pur senza possedere alcun titolo di studio.
Sono molto rilevanti i dati forniti dall‟Osservatorio delle Istituzioni Scolastiche della Provincia di
Chieti, secondo i quali Lanciano accoglie gli studenti della quasi totalità dei comuni del proprio
ambito, dall‟alto e medio Sangro Aventino, alla costa adriatica, grazie all‟offerta di otto istituti
secondari superiori, con rappresentate tutte le tipologie di indirizzi formativi tradizionali e di un
indirizzo specialistico, quale l‟Istituto professionale per l‟agricoltura e l‟ambiente. Inoltre, un
importante numero di studenti proveniente dal limitrofo ambito chietino-ortonese, frequenta le
scuole superiori di Lanciano; in particolare, nell‟a.s. 2004/2005, gli iscritti agli istituti superiori di
Lanciano sono stati 112 di Orsogna, 104 di Guardiagrele, 25 di Filetto, 65 di Crecchio.
Gli istituti superiori che presentano un notevole incremento del numero degli iscritti nel tempo sono
Liceo Scientifico, Istituto Tecnico Industriale ed Istituto d‟Arte, mentre, al contrario, si denota una
tendenza inversa nell‟ Istituto Tecnico Commerciale e nell‟Istituto Magistrale. Dal punto di vista
del capitale umano, le tendenze mostrate, riguardanti le scuole superiori ed in particolar modo gli
Istituti tecnici, rappresentano un dato positivo, tuttavia il calcolo esatto del capitale umano è legato
a fattori molteplici e di varia natura, che fanno riferimento alle aree dell‟istruzione e
dell‟informazione.
3.5 - Sviluppo dell’economia della conoscenza e priorità per il sistema scolastico locale
Partendo dal Quadro Strategico Nazionale per la politica di sviluppo 2007/2013 elaborato dal
Ministero del Tesoro, che indica le priorità strategiche per la ripresa della competitività e della
produttività del Paese e il rilancio del Mezzogiorno, tutti gli studi strategici nazionali e locali
convergono nell‟indicare come priorità essenziale il miglioramento delle competenze acquisite
attraverso il sistema dell‟istruzione. Scelta questa che nel tempo consente di conseguire i seguenti
effetti tra loro correlati:
aumento del rendimento individuale, con prospettive occupazionali e di reddito;
crescita della creatività e conseguente predisposizione all‟innovazione e alla produttività. Essa può
agire da leva per gli imprenditori affinché concettualizzino le proprie scelte e stabiliscono così un
“ponte” con la ricerca, può mettere i lavoratori nelle condizioni di interagire in modo proficuo con i
quadri e gli imprenditori. In un paese dove il livello di istruzione della famiglia e l‟origine sociale
sono fattori determinanti - spesso più rilevanti del merito e della motivazione - nella probabilità di
conseguimento di titoli, l‟istruzione può inoltre assicurare, non solo equità, ma anche il più pieno
sviluppo e utilizzo delle ”capacità innate” (o potenzialità), indipendentemente dalle catene
ereditarie;
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incremento del rendimento sociale: relativo alla salute, alla criminalità, alle occasioni di
accumulazione di conoscenza e capacità (life-long learning), alla partecipazione attiva dei cittadini
alla vita sociale e ai processi di sviluppo: tutte componenti che influenzano in senso ampio lo
sviluppo e il benessere della collettività.
In termini più specifici, le linee di intervento che dovranno guidare lo sviluppo del sistema
scolastico saranno:
il superamento delle carenze quantitative (ad esempio tramite interventi per la riduzione
dell‟abbandono scolastico) e qualitative, (ad esempio migliorando le competenze di base degli
studenti, specie nelle aree in ritardo). Tale obiettivo deve essere perseguito sia con azioni dirette alla
scuola, sia attraverso interventi sul contesto (riduzione dell‟esclusione sociale, formazione degli
adulti – i “genitori” -, contrasto all‟illegalità, ecc.), integrati con i primi;
l‟aumento dell‟attrattività della scuola, anche per incoraggiare i giovani a considerare
l‟insegnamento una professione stimolante e per incentivare lo sviluppo professionale e la
motivazione degli insegnanti esistenti;
l‟introduzione e la diffusione dell‟uso delle nuove tecnologie che influiscono, sia sulle modalità di
apprendimento, sia sulle stesse competenze di base. Occorre dunque proseguire negli investimenti
finalizzati a sviluppare la società dell‟informazione nella scuola, sia per quanto riguarda
l‟implementazione e l‟aggiornamento delle tecnologie di settore e multimediali, sia per
promuoverne l‟utilizzazione da parte degli insegnanti e degli studenti;
l‟integrazione tra scuole e territorio. In questo campo è necessario non solo continuare a sostenere
gli sforzi già in atto per migliorare il rapporto tra scuole e imprese, ma anche incoraggiare una
collaborazione più intensa tra scuole e Università, tramite attività di orientamento soprattutto
rispetto alle facoltà tecnico-scientifiche dove vi è più carenza di iscritti e laureati. La politica
regionale può incoraggiare un miglior rapporto tra le scuole e i cittadini, promuovendo un ruolo più
ampio della scuola come luogo di incontro e aggregazione sociale anche al di là delle attività
didattiche o dell‟orario di lezione. Essa può inoltre assicurare un più forte ruolo del partenariato,
non limitandosi al ruolo istituzionale, ma dando voce e spazio alle istanze di tutti gli attori coinvolti,
nella scuola e sul territorio (insegnanti, studenti, genitori, imprese, università, terzo settore ecc.): è
questo il modo per aumentare la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini sugli standard dei
servizi offerti (anche facendo ricorso a una più ampia diffusione di dati a disposizione e un
investimento per ulteriori analisi e valutazioni) e produrre quella mobilitazione locale da cui
dipendono l‟efficacia e la qualità dell‟istruzione anche in termini di attese e quindi di domanda;
lo sviluppo della cooperazione transnazionale per contribuire alla realizzazione di uno spazio aperto
europeo dell‟istruzione e della formazione;
lo sviluppo di un‟offerta formativa interculturale. In ragione del numero sempre crescente di
stranieri che accedono al sistema scolastico, è opportuno valorizzare il ruolo della scuola come
principale luogo di integrazione tra cittadini italiani e stranieri (bambini, giovani e genitori), al fine
di favorire una maggiore coesione del tessuto sociale.
Oltre agli obiettivi generali precedentemente descritti il sistema dell‟istruzione, proprio in quanto
parte essenziale dello sviluppo economico e sociale, nell‟abito dei propri progetti e iniziative, dovrà
tener conto degli obiettivi di sviluppo del territorio. Questi ultimi, descritti nel nuovo Piano di
Azione Locale 2007/2013, prevedono in particolare di migliorare la competitività tramite il
consolidamento e il potenziamento del Sistema territoriale del Sangro-Aventino per stimolare
l‟ulteriore sviluppo e la nuova occupazione con particolare riferimento ai seguenti aspetti specifici e
complementari:
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aumentare la competitività del sistema produttivo locale e sviluppare azioni tendenti ad una
crescente integrazione settoriale, intersettoriale e territoriale delle Grandi Imprese (risorsa strategica
del territorio) considerata la valenza determinante della Grande Impresa;
valorizzare il potenziale inespresso del patrimonio ambientale e culturale locale;
soddisfare le esigenze delle comunità locali, delle imprese e del mercato in materia di servizi.
Questo obiettivo generale è coerente con le strategie definite nelle precedenti esperienze di
concertazione condotte sul territorio nell‟ambito della Soc. Cons. Sangro-Aventino a r.l. e di altre
iniziative di programmazione (PIT, EQUAL, Servizi Associati).
Per conseguire tali risultati il partenariato istituzionale ed socio-economico si propone di rafforzare
i processi di governance del territorio e l‟integrazione delle politiche per migliorare l‟efficacia dei
progetti locali e la propria capacità di definire strategie di sviluppo e portarle a compimento
attraverso:
l‟incremento delle capacità delle Istituzioni locali e la stabilizzazione, l‟adeguamento e lo sviluppo
di forme virtuose di aggregazione e cooperazione tra le istituzioni locali per migliorare la loro
efficacia ed efficienza nella fornitura di servizi al territorio,
un‟attività di programmazione strategica basata sulla partecipazione e sulla condivisione di
conoscenze fra le diverse componenti del sistema istituzionale, economico e sociale del territorio al
fine di migliorare la percezione delle loro esigenze, la comprensione delle dinamiche in atto; ciò
consentirà di partecipare sia alla fase di definizione di progetti territoriali, che alla fase di
realizzazione, gestione e valutazione in itinere ed ex-post, garantendo ai progetti stessi il contributo
informativo e di esperienze che proviene dai soggetti più vitali presenti sul territorio e l‟effettiva
mobilitazione delle rappresentanze degli interessi,
una migliore integrazione fra i diversi strumenti di programmazione operanti nell‟area.
La scuola fa parte, insieme a numerose altre scuole, della Rete del Sistema Scolastico del Sangro-
Aventino.
In linea con le politiche comunitarie della strategia di Lisbona che ha posto l‟obiettivo di costruire
entro il 2010 la “Società della conoscenza”, la creazione della rete delle scuole del Sangro-Aventino
vuole mettere al centro della crescita dell‟area le tematiche delle competenze, della formazione e
dell‟apprendimento al fine di valorizzare il capitale umano presente nel territorio.
L‟obiettivo generale dell‟iniziativa, promossa dal Patto Territoriale Sangro-Aventino, è quello di
migliorare le competenze e promuovere un maggiore accesso alle conoscenze soprattutto attraverso
l‟integrazione e lo sviluppo. Attraverso la rete verranno messe in campo una serie di iniziative volte
ad “aprire” le scuole verso il territorio favorendo nuova progettualità e sviluppando attività
innovative, che vedranno soprattutto l‟utilizzo delle nuove tecnologie dell‟informazione, e il più
possibile rispondenti ai bisogni dei giovani, perché sia data pari dignità alle diverse offerte
formative, perché ci sia pari opportunità di informazione per tutti.
La rete delle scuole è da considerare come un momento di connessione e di superamento delle
separatezze; ciò consente di integrare e valorizzare il sistema scuola con il sistema della
formazione, degli Enti locali, del sistema produttivo del territorio. Inoltre, l‟iniziativa si aggancia
alla riforma dello Stato, alla delega Stato-Regioni, con un‟enfasi sullo sviluppo del territorio, su
quella dilatazione della funzione di cultura e su quella dilatazione della dimensione del territorio
che colloca le reti tra gli elementi di maggiore novità e di maggiore scommessa nell‟ambito
dell‟autonomia scolastica e dell‟integrazione territoriale.
All‟interno dell‟Accordo di cooperazione tra le Scuole di I e II grado del Sangro-Aventino si
colloca il progetto “Sviluppo del Sistema locale dell‟apprendimento” (Learning Area)
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La rete attualmente sta progettando le seguenti attività, a cui la scuola potrà aderire in fase di
realizzazione.
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4 L’ISTITUTO
L'Istituto è nato nell‟anno scolastico 1964-65 come sede staccata dell'ITIS di Chieti e da subito le
iscrizioni furono numerose, tant‟è che si formarono ben quattro prime con oltre trenta allievi per
classe. La prima sistemazione logistica fu presso la Scuola Media Umberto I nella sede di V.le
Cappuccini.
Nell‟anno scolastico 1965/66 la sistemazione logistica fu in Via Trigno presso l‟ex Calzaturificio
Torrieri e durò fino all‟anno scolastico 1984/85.
Ha ottenuto la prima specializzazione in “Elettrotecnica” nell‟anno scolastico 1966-67, nell‟anno
scolastico 1967-68 ha ottenuto la seconda specializzazione in “Meccanica” e l'autonomia nell'anno
scolastico 1968/69; è diventato Istituto autonomo nell‟anno scolastico 1968/69 quando è stato
denominato “Leonardo Da Vinci”.
Progressivamente nel tempo, alle due iniziali specializzazioni di “Elettrotecnica”, poi modificata in
“Elettrotecnica e automazione” e “Meccanica”, si è aggiunta quella in “Elettronica Industriale”, poi
modificata in “Elettronica e telecomunicazioni” e nell'anno scolastico 1996/97 è stata introdotta la
Sezione di Sperimentazione di Liceo Scientifico Tecnologico.
La scuola, inoltre, è attiva nella formazione post-diploma come verrà evidenziato più diffusamente
in seguito parlando dei corsi ITS
Gli iscritti sono n. 612 (dei quali 437 iscritto all‟I.T.I. e 175 al Liceo delle scienze applicate) alunni,
per un totale di n. 29 classi.
Con decreto del 12 marzo 2003 -Prot. n. 3544- il Direttore dell‟Ufficio Scolastico Regionale ha
decretato, sulla base di parametri oggettivi- schede di rilevazione e dati acquisiti dal SIMPI -,
l‟appartenenza dell‟istituzione scolastica alla prima fascia delle scuole d‟Abruzzo.
Luoghi di provenienza: Lanciano, località limitrofe, ampio bacino di utenza nella zona del
Sangro-Aventino, zona costiera fino ad Ortona e zone interne fino a Guardiagrele.
Classi e ceti di provenienza: la provenienza degli allievi è uno spaccato della società attuale,
appartengono a famiglie di lavoratori dipendenti; imprenditori del settore primario, secondario e
terziario, artigiani e liberi professionisti.
Livello culturale eterogeneo, a volte connotato da qualche carenza e da situazioni, a volte di
svantaggio, ma con diffusa propensione alla acquisizione di specifiche competenze professionali.
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4.3 - “ISTITUTO TECNICO settore TECNOLOGICO”
Indirizzi:
Meccanica, Meccatronica ed Energia
Articolazioni: “meccanica e meccatronica” - “energia”
Elettronica ed elettrotecnica
Articolazioni: “elettronica” ed “elettrotecnica”
Il corso di studi si articola secondo un primo biennio comune (eccezion fatta per scienze e
tecnologie applicate materia di nuova introduzione e rivolta alla specializzazione del 2° biennio),
un secondo biennio ed un quinto anno di specializzazione e si conclude con l‟esame di stato.
Le lezioni si svolgono di mattina con un monte ore di 32 ore settimanali, suddivise equamente
nell'arco della settimana.
a) 1° biennio (Per il quadro orario settimanale vedasi Punto 12. del documento)
b) 2° biennio e 5° anno di specializzazione: (Per il quadro orario settimanale vedasi Punto 12. del
documento)
Profilo
Il Diplomato in Meccanica, Meccatronica ed Energia:
- ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e lavorazioni;
inoltre, ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie manifatturiere, agrarie, dei
trasporti e dei servizi nei diversi contesti economici.
- Nelle attività produttive d‟interesse, egli collabora nella progettazione, costruzione e collaudo dei
dispositivi e dei prodotti, nella realizzazione dei relativi processi produttivi; interviene nella manutenzione
ordinaria e nell‟esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici complessi; è in grado di dimensionare,
installare e gestire semplici impianti industriali.
È in grado di:
- integrare le conoscenze di meccanica, di elettrotecnica, elettronica e dei sistemi informatici dedicati con le
nozioni di base di fisica e chimica, economia e organizzazione; interviene nell‟automazione industriale e nel
controllo e conduzione dei processi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all‟innovazione,
all‟adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese, per il miglioramento della qualità ed economicità
dei prodotti; elabora cicli di lavorazione, analizzandone e valutandone i costi;
- intervenire, relativamente alle tipologie di produzione, nei processi di conversione, gestione ed utilizzo
dell‟energia e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico nel rispetto delle normative sulla
tutela dell‟ambiente;
- agire autonomamente, nell‟ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela
ambientale;
- pianificare la produzione e la certificazione degli apparati progettati, documentando il lavoro svolto,
valutando i risultati conseguiti, redigendo istruzioni tecniche e manuali d‟uso.
Nell‟indirizzo sono previste le articolazioni “Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, nelle quali il
profilo viene orientato e declinato.
Nell‟articolazione “Meccanica e meccatronica” sono approfondite, nei diversi contesti produttivi, le
tematiche generali connesse alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi e alla relativa
organizzazione del lavoro.
Nell‟articolazione “Energia” sono approfondite, in particolare, le specifiche problematiche collegate alla
conversione e utilizzazione dell‟energia, ai relativi sistemi tecnici e alle normative per la sicurezza e la tutela
dell‟ambiente.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Meccanica, Meccatronica ed
Energia” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito
specificati in termini di competenze.
1 – Individuare le proprietà dei materiali in relazione all‟impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti.
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2 – Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione.
3 – Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e
collaudo del prodotto.
4 – Documentare e seguire i processi di industrializzazione.
5 – Progettare strutture, apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le risposte
alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura.
6 – Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e di sistemi
termotecnici di varia natura.
7 – Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di trasporto, nel
rispetto delle relative procedure.
8 – Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai processi
produttivi.
9 – Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali.
10 – Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e della
sicurezza.
In relazione alle articolazioni: ”Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, le competenze di cui sopra sono
differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di
riferimento.
Elettronica ed elettrotecnica
Profilo
Il Diplomato in “Elettronica ed Elettrotecnica”:
- ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici,
elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed
elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell‟energia elettrica e dei relativi impianti
di distribuzione;
- nei contesti produttivi d‟interesse, collabora nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici
ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.
È grado di:
- operare nell‟organizzazione dei servizi e nell‟esercizio di sistemi elettrici ed elettronici complessi;
- sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati elettronici;
- utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato;
- integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire nell‟automazione
industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all‟innovazione e
all‟adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione;
- intervenire nei processi di conversione dell‟energia elettrica, anche di fonti alternative, e del loro controllo,
per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;
- nell‟ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela
ambientale, contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti e dell‟organizzazione produttiva delle
aziende.
Nell‟indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il
profilo viene orientato e declinato.
In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative
tecniche, viene approfondita nell‟articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di
sistemi e circuiti elettronici;
nell‟articolazione “Elettrotecnica” la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici civili e
industriali e, nell‟articolazione “Automazione”, la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di
controllo.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Elettronica ed Elettrotecnica”
consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), di seguito specificati in
termini di competenze.
1– Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche i
procedimenti dell‟elettrotecnica e dell‟elettronica.
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2 – Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare
verifiche, controlli e collaudi.
3 – Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature
elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento.
4 – Gestire progetti.
5 – Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.
6 – Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di applicazione.
7 – Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici.
In relazione alle articolazioni: ”Elettronica”, “Elettrotecnica” ed “Automazione”, le competenze di cui sopra
sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di
riferimento.
Il percorso liceale ha durata quinquennale. Si sviluppa in due periodi biennali e in un quinto anno
che completa il percorso disciplinare. Il monte ore è di 27 ore settimanali.
Profilo
Liceo scientifico
“Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione
umanistica. Favorisce l‟acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e
delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare
le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca
scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la
padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica
laboratoriale” (art. 8 comma 1).
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni,
dovranno:
- aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storicofilosofico e
scientifico; comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i
nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri
dell‟indagine di tipo umanistico;
- saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica;
- comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica, anche
attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale; usarle in particolare nell‟individuare e risolvere
problemi di varia natura;
- saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di
problemi;
- aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali (chimica,
biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l‟uso sistematico del laboratorio, una
padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali;
- essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, in
relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle
dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle più recenti;
- saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.
Opzione Scienze applicate
“Nell‟ambito della programmazione regionale dell‟offerta formativa, può essere attivata l‟opzione “scienze
applicate” che fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura
scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche e
all‟informatica e alle loro applicazioni” (art. 8 comma 2),
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni,
dovranno:
15
- aver appreso concetti, principi e teorie scientifiche anche attraverso esemplificazioni operative di
laboratorio;
- elaborare l‟analisi critica dei fenomeni considerati, la riflessione metodologica sulle procedure sperimentali
e la ricerca di strategie atte a favorire la scoperta scientifica;
- analizzare le strutture logiche coinvolte ed i modelli utilizzati nella ricerca scientifica;
- individuare le caratteristiche e l‟apporto dei vari linguaggi (storico-naturali, simbolici, matematici, logici,
formali, artificiali);
- comprendere il ruolo della tecnologia come mediazione fra scienza e vita quotidiana;
- saper utilizzare gli strumenti informatici in relazione all‟analisi dei dati e alla modellizzazione di specifici
problemi scientifici e individuare la funzione dell‟informatica nello sviluppo scientifico;
- saper applicare i metodi delle scienze in diversi ambiti.
__________________________________________
4.5 - Corsi di studio previsti dal previgente ordinamento e interessanti le classi II, III, IV e V
Elettronica e telecomunicazioni
La figura professionale del Perito Industriale Capotecnico in Elettronica e Telecomunicazioni deve avere
particolari capacità di flessibilità e deve essere in continuo aggiornamento, per essere al passo con gli
sviluppi tecnologici continui e incalzanti sia dell'Elettronica che delle Telecomunicazioni.
Alla fine del quinquennio il Perito in Elettronica e Telecomunicazioni dovrà essere in grado di:
analizzare e dimensionare reti elettriche e lineari;
analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi di generazione, elaborazione e trasmissione di segnali
e dati;
partecipare al collaudo, alla gestione ed al controllo dei sistemi di comunicazione e di automazione;
progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di telecomunicazioni;
comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera.
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Elettrotecnica ed Automazione
Le caratteristiche generali della nuova figura del Perito Industriale Capotecnico per l'Elettrotecnica e
l'Automazione sono rappresentate da un ampio ventaglio di competenze, capacità e versatilità.
Alla fine del corso di studi, il Perito Elettrotecnico dovrà essere in grado di:
analizzare e dimensionare reti elettriche;
analizzare le caratteristiche funzionali dei sistemi di generazione, conversione, trasporto e utilizzazione
dell'energia elettrica;
partecipare alla realizzazione, al collaudo, alla gestione e al controllo di sistemi elettrici anche complessi,
sovrintendendo alla manutenzione degli stessi;
progettare, realizzare e collaudare piccole parti di tali sistemi, con particolare riferimento ai dispositivi
per l'automazione;
descrivere il lavoro svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati, scriverne il
manuale d'uso, analizzarne i costi in base ai prezzi di mercato;
comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e data-sheets scritti anche in lingua straniera.
Meccanica
Nell‟ambito delle possibilità offerte dal regolamento sull‟autonomia e da quello sui curricoli delle scuole
autonome, il Collegio dei docenti, su proposta dei Consigli di classe del triennio di Meccanica, ha deciso di
spostare le ore di compresenza assegnate a “Matematica”, per complessive tre ore, a “Disegno,
progettazione, organizzazione industriale”, per potenziare tale disciplina, assegnando un‟ora di compresenza
alla terza classe, due ore alla quarta classe, lasciando a tre le ore di compresenza in quinta.
La lingua straniera attualmente studiata è l‟Inglese.
La nuova figura professionale di Perito Industriale Capotecnico della Specializzazione Meccanica, deve
essere capace di inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate da rapida evoluzione, sia dal
punto di vista tecnologico sia da quello dell'organizzazione del lavoro.
Il Perito Meccanico nell'ambito del proprio livello operativo deve essere in grado di:
dimensionare, installare e gestire semplici impianti termici, idrici e di condizionamento;
progettare, realizzare e assemblare componenti meccanici, con l'elaborazione dei cicli di lavorazione e la
valutazione dei costi, la scelta dei materiali, dei macchinari da impiegare, le risorse logistiche e umane
ed i sistemi di collaudo.
progettare, realizzare e collaudare stampi per la produzione di semilavorati e prodotti finiti;
programmare e gestire impianti automatizzati di movimentazione, di produzione, e assemblaggio di
manufatti, compresi i centri di lavoro e le macchine utensili a CNC;
progettare, dirigere i lavori e collaudare nell‟ambito delle costruzioni meccaniche inerenti gli autoveicoli,
motoveicoli, mezzi d‟opera, macchine agricole, impianti industriali.
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4.5.2 - Liceo Scientifico Tecnologico.
18
4.7 - Risorse
Risorse materiali
- Laboratori: sono raggruppati per aree omogenee afferenti alle aree degli Assistenti Tecnici
(vedasi parte B);
- Aule speciali : aule disegno, aula linguistica, palestra, biblioteca,
- Servizi : sala CIC, infermeria, copisteria, un piccolo locale bar.
- Uffici organizzazione didattica :
- laboratorio docenti, sala docenti, vicepresidenza, sala riunioni.
- Uffici amministrativi :
- didattico, del personale, contabilità, protocollo e affari generali, del magazzino, ufficio tecnico.
- Uffici direzionali : del D.S. e del DSGA,
E' presente la rete locale di Istituto (Intranet) di tipologia anche wireless che consente il
collegamento tra tutti gli ambienti dotati di Personal computer e la connessione a Internet da più
postazioni, tramite un'unica linea ad alta velocità (ADSL).
- Numero totale di Personal computer disponibili in Istituto: circa 125 (la maggior parte di tipo
multimediale e di recente acquisizione).
- N° 3 Stazioni mobili costituiti da PC, video-proiettore e stampante utilizzabili in qualsiasi aula
per lezioni multimediali. Tramite la rete wireless, possono essere utilizzate anche per l‟accesso
ad internet da qualsiasi posizione all‟interno dell‟Istituto.
- Gli Uffici amministrativi e didattici dispongono di un servizio informatizzato integrato in rete,
collegato direttamente ai servizi centrali regionali e nazionali.
- La scuola dispone di un sito web all'indirizzo: http://www.itislanciano.it
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4.8.2 - I Collaboratori del dirigente scolastico
Nominati dal D.S., con compiti organizzativo-gestionali, coadiuvano il Dirigente nei rapporti con le
famiglie, gli allievi ed i docenti. Si ripartiscono mansioni secondo orario e modalità concordate. Il
Collaboratore Vicario sostituisce il Dirigente quando è assente ed è Collaboratore Delegato alla
firma, con esclusione degli atti di stretta pertinenza dirigenziale, quali, ad esempio, contratti e
convenzioni.
Nel rispetto di quanto previsto dall‟art. 34 del vigente CCNL i collaboratori individuati, e delegati
a specifici compiti, sono:
Nominativo Ruolo
20
4.8.3 - Le Funzioni Strumentali
Sono individuati dal Collegio dei Docenti. Supportano responsabilmente i settori dell‟autonomia e
della programmazione del medesimo. Hanno funzioni di stimolo, coordinamento e monitoraggio dei
progetti, di cui curano le schede. Possono relazionare al termine dell‟anno scolastico per il settore di
propria competenza. Curano l‟aggiornamento professionale sugli argomenti di propria competenza.
Si riuniscono, secondo le necessità, allo scopo di proporre le opportune modifiche al P.O.F.
Sono coordinati dalla Funzione Strumentale n. 1.
Nella fase esecutiva delle rispettive attività progettuali tengono gli indispensabili contatti con gli
organi dirigenziali e amministrativi.
21
4.8.4 - Aree e compiti delle Funzioni Strumentali
FUNZIONI STRUMENTALI
(Individuate e nominate dal Collegio dei Docenti n. 3 del 28/09/2010)
Definizione e titolare Compiti e funzioni
F.S. 1 Coordina le attività del gruppo di lavoro del POF di
Coordinamento del “Gruppo di lavoro del cui presiede le riunioni.
POF” Cura la redazione, l‟aggiornamento e la
comunicazione dei contenuti del POF.
- Silvestri Pietro Predispone proposte e documentazione per il Collegio
dei Docenti.
Coordina, supporta e supervisiona le attività delle
altre Funzioni Strumentali garantendone la effettiva
funzionalità alla realizzazione del POF.
Propone e coordina processi di autovalutazione del
servizio scolastico e la diffusione dei risultati
conseguenti.
Collabora alla gestione della sostituzione dei docenti
assenti e dell‟ingresso/uscita degli alunni (con delega
del Dirigente Scolastico).
F.S. 2 Promuove e coordina la progettazione curricolare.
Progettazione curricolare. Rileva le esigenze e promuove attività in relazione
Aggiornamento degli insegnanti. all‟aggiornamento degli insegnanti.
Attività di recupero. Coordina la organizzazione e la gestione delle attività
Gestione IDEI e Debiti Formativi. di recupero e degli IDEI.
Svolge la funzione di tutor per gli alunni delle prime
- Candeloro Vincenzo classi.
F.S. 3 Comunicazione e immagine.
Orientamento e comunicazione [Promozione di eventi, pubblicità, rapporti con le
istituzioni locali etc..]
- Buono Luigi Orientamento: cura i rapporti con i consorzi
universitari, enti ed istituzioni, agenzie esterne alla
scuola.
Riorientamento: favorisce una scelta consapevole
nelle successive fasi curricolari.
F.S. 4 Comunicazione e immagine.
Continuità e comunicazione. [Promozione di eventi, pubblicità, rapporti con le
istituzioni locali etc..]
- Caramanico Elsa Continuità: cura i progetti coinvolgenti le scuole
medie inferiori.
F.S 5 Prende contatto con realtà lavorative presenti sul
Rapporto scuola-istituzioni esterne-mondo territorio. Organizza visite aziendali. Propone corsi e
del lavoro. Alternanza Scuola-Lavoro. stages aziendali di formazione professionale.
Promuove e supporta la realizzazione di progetti
- Racciatti Nando formativi d‟intesa con enti e istituzioni esterne.
F.S. 6 Coordina i progetti di arricchimento ed ampliamento
Attività extracurricolari e parascolastiche. dell‟offerta formativa dal punto di vista linguistico,
storico, artistico, culturale e scientifico.
- Di Loreto Rosamaria Promozione scambi culturali con scuole e istituti
europei.
22
Il “Gruppo di lavoro del POF” (in forma plenaria) è così costituito:
- Dirigente Scolastico
- DSGA
- Collaboratori del Dirigente Scolastico
- Funzioni di Supporto al Dirigente Scolastico
- Funzioni Strumentali
- Responsabile dell’Ufficio Tecnico
In base ai temi trattati gli incontri potranno prevedere una composizione ridotta del gruppo di
lavoro, oppure la presenza di altri componenti (docenti; personale ATA; alunni; genitori, esponenti
delle amministrazioni locali e delle aziende e/o associazioni del territorio) che verranno
appositamente convocati per discutere di temi specifici.
Compito del “Gruppo di lavoro del POF” è il seguente: “Fornisce criteri e indirizzi e individua le
priorità per la offerta formativa; elabora e organizza le proposte e i documenti per la definizione del
POF”.
1 Organici: Supporta il Dirigente nella fase di elaborazione degli organici di diritto e di fatto.
2 Orario Scolastico : Con compiti di elaborazione dell‟orario scolastico.
3 Gestore Sito WEB: Responsabile della gestione del sito WEB dell‟Istituto
4 Amministratore Rete LAN: Con compiti di amministrare la rete LAN d‟istituto.
5 Scrutini Elettronici: Coordina le procedure e collabora con la Segreteria Didattica per la
realizzazione degli scrutini utilizzando le risorse informatiche.
6 Coordinatori e vicecoordinatori dei consigli di classe.
7 Direttori di laboratorio e Palestra.
8 Biblioteca e audiovisivi.
9 Supplenze retribuite (disponibilità).
23
INCARICHI PER ATTIVITÀ SPECIFICHE
(assegnati dal Dirigente Scolastico)
Denominazione/Composizione Attività e nominativi
La Commissione supporta il Dirigente Scolastico nella fase di
elaborazione, definizione e adeguamento degli Organici di diritto e di
fatto; nella costituzione ed assegnazione delle cattedre/classi.
Docenti:
COMMISSIONE
- Antonioli Giandomenico
ORGANICI
- Caramanico Elsa
- Di Nunzio Giuseppe
Componenti: - Di Paolo Elisabetta
- n. 9 Docenti - Di Pietro Cherubino
- Di Rado Nicolangelo
- Pasquini Eleonora
- Rossi Luigi
- Scampoli Pierpaolo
Docente:
- n. 1 Docente
- Di Nunzio Giuseppe
- n. 1 Docente Docente:
- Antonioli Giandomenico
24
COORDINATORI
I Coordinatori:
E VICECOORDINATORI
coordinano i lavori del Consiglio di classe, che presiedono in
DEI CONSIGLI DI CLASSE assenza del Dirigente Scolastico;
raccolgono tutta la documentazione inerente la
programmazione di classe, gli interventi didattico-educativi
n. 1 Coordinatore e del Consiglio e l'andamento disciplinare degli allievi;
curano i rapporti con le famiglie;
n. 1 Vicecoordinatore
controllano la frequenza, ed il rendimento scolastico degli
per ciascun Consiglio di Classe. alunni, segnalandone tempestivamente la discontinuità ai
genitori ed alla Dirigenza per i provvedimenti del caso;
Vedere l‟elenco si rapportano con le Funzioni Strumentali per tutte le
“Cordinatori e Vicecoordinatori problematiche inerenti.
dei Consigli di classe”
I Vicecoordinatori:
curano la verbalizzazione delle sedute del Consiglio di classe.
assistono il coordinatore nell‟espletamento delle specifiche
attività.
DIRETTORI DI
LABORATORI E Ricevono in subconsegna dal DSGA il materiale presente in
PALESTRA laboratorio, ne curano lo stato patrimoniale con il supporto
dall‟assistente tecnico; concordano con il DSGA le necessarie misure
di tutela riferendo direttamente al medesimo per eventuali danni,
furti, obsolescenze, etc.
n. 1 Direttore per ciascun Coordinano le esigenze per le attività delle varie classi e dei vari
Laboratorio presente nella docenti che utilizzano il laboratorio specifico, supportato
scuola. dall‟assistente tecnico.
Propongono adeguamenti alle strutture, l'acquisto del materiale di
Vedere l‟elenco consumo, di nuove attrezzature e di strumenti didattici in
collaborazione con gli altri docenti che utilizzano il laboratorio.
“Direttori di Laboratorio”
Verificano periodicamente l'efficienza della dotazione del
laboratorio, supportato dall‟assistente tecnico.
Collaborano con l'Ufficio Tecnico nelle pratiche di acquisto e
collaudo delle apparecchiature richieste.
SERVIZIO BIBLIOTECA E
AUDIOVISIVI Assicura l‟apertura giornaliera e coordina l‟utilizzo dei locali
preposti alla conservazione di libri, videocassette e altro materiale
didattico; gestisce la consultazione e la fruizione del suddetto
- n. 1 Docente materiale. Cura le richieste di adeguamento e potenziamento del
predetto materiale didattico. E‟ subconsegnatario del succitato
Nota: la funzione è integrata nel materiale.
ruolo di “Direttore della
Biblioteca e audiovisivi”. Docente:
- Di Loreto Rosamaria
25
SUPPLENZE RETRIBUITE
(DISPONIBILITÀ)
26
DIRETTORI DI LABORATORIO
DENOMINAZIONE DEL
SIGLA DIRETTORE
LABORATORIO
27
RESPONSABILI DI FUNZIONI SPECIFICHE (REFERENTI)
(Nominati dal Dirigente Scolastico)
Denominazione e titolare Attività
REFERENTE ALLA
SALUTE – RISPETTO DEL
DIVIETO DI FUMARE Promuove iniziative per la educazione alla salute e per il rispetto
delle norme contro il fumo.
- Di Michele Giuseppe
REFERENTE ALLA
LEGALITÀ/BULLISMO Promuove iniziative per la educazione alla legalità e per combattere il
fenomeno del bullismo a scuola.
- Ciarelli Anna Maria
REFERENTE PER LA
EDUCAZIONE STRADALE
Promuove iniziative per la educazione stradale.
- Scimia Mario
REFERENTE PER LA
SICUREZZA
Funzioni delegate di Responsabile della Sicurezza.
- Racciatti Nando
REFERENTE PER LA
ISTRUZIONE
DOMICILIARE Coordina e supporta eventuali iniziative relative alla istruzione
domiciliare
- Ciarelli Anna Maria
28
4.8.6 - Le Commissioni e i Comitati
COMMISSIONI / COMITATI
(Individuati e nominati dal Collegio dei Docenti n. 3 del 28/09/2010)
Denominazione/Composizione Attività e nominativi
Esame dei ricorsi, in aggiunta all‟attività istituzionale e meramente
amministrativa degli uffici.
COMMISSIONE
GRADUATORIE Docenti:
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COMITATO Valutazione del servizio per i Docenti assunti a T.I. al termine
DI VALUTAZIONE DEL dell‟anno di prova.
SERVIZIO DEI DOCENTI
Docenti:
Componenti: - Ciarelli Annamaria
- n. 3 Docenti - Di Paolo Elisabetta
- Iannone Fiorentina
COMMISSIONE PER LA
ISTRUZIONE L'iniziativa rientra tra quelle definite prioritarie nelle Direttive
DOMICILIARE* Ministeriali emanate ai sensi della Legge 18-01-1997, n. 440
“Istituzione del Fondo per l‟arricchimento e l‟ampliamento
E‟ costituita dalle seguenti dell‟offerta formativa e per gli interventi perequativi” e del D.P.R. 8
figure: marzo 1999, n. 275 "Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche" e si avvale, oltre che dei
- Funzione di supporto al D.S. finanziamenti previsti dalla succitata legge, anche di eventuali risorse
con delega alla “Istruzione finanziarie previste dalle vigenti leggi regionali.
Domiciliare”
[Di Pietro Cherubino]
- Docente referente per la * Questa Commissione non prevede nomine specifiche per i docenti
istruzione domiciliare in quanto costituita da figure già individuate e nominate.
[Ciarelli Annamaria]
- Coordinatore dei C.d.C.
interessati.
- n. 1 Unità di personale ATA
30
4.8.7 - Consiglio di Classe
La centralità nell'azione educativa collegiale e nel delicato compito della valutazione spetta al
Consiglio di Classe.
Al Consiglio di classe compete:
_ L'individuazione di obiettivi disciplinari e pluridisciplinari, ai quali concorrono le diverse
discipline con modalità diverse; degli obiettivi comuni, che riguardano soprattutto
l'acquisizione di abilità cognitive e di metodo di studio e di rielaborazione personale, di abilità
critico-espressive.
_ L'individuazione di obiettivi relativi al vivere comune e regole a cui attenersi (ispirandosi alla
carta dei servizi e ai regolamenti): giustificazioni, controllo assenze, ritardi, numero di verifiche
giornaliere, trasparenza della valutazione, ecc.
_ L'individuazione degli alunni da inviare ai corsi di recupero, la programmazione degli
approfondimenti e delle attività extracurricolari a cui partecipa la classe (visite di istruzione,
conferenze, ecc.) nonché l'individuazione dei nuclei pluridisciplinari anche finalizzati alla terza
prova e al colloquio dell'Esame di Stato.
Il Consiglio di Classe si riunisce secondo un calendario proposto dal Dirigente all‟inizio dell‟anno
scolastico.
Coordinano i lavori del Consiglio di classe, che presiedono in assenza del Preside.
Raccolgono tutta la documentazione inerente la programmazione di classe, gli interventi
didattico-educativi del Consiglio e l'andamento disciplinare degli allievi.
Curano i rapporti con le famiglie.
Controllano la frequenza, ed il rendimento scolastico degli alunni, segnalandone
tempestivamente la discontinuità ai genitori ed alla Dirigenza per i provvedimenti del caso.
Si rapportano con le F.S. per tutte le problematiche inerenti.
31
COORDINATORI E VICECOORDINATORI DEI CONSIGLI DI
CLASSE
CLASSE COORDINATORE VICECOORDINATORE
Legenda:
E: Elettrica - M: Meccanica - Senza sigla: Biennio ITI - ELN: Elettronica - ELT: Elettrotecnica - MEC:
Meccanica - LSA: Liceo Scientifico op. Scienze Applicate - LT: Liceo Tecnologico
32
4.8.9 - Il personale A.T.A.
Il personale A.T.A., ha le mansioni definite dal C.C.N.L., è composto dalle seguenti figure
professionali:
Il Direttore dei servizi generali ed amministrativi: Dr.ssa Antonietta Cirulli
“… Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura
l‟organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei
risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, dal personale
A.T.A., posto alle sue dirette dipendenze…” (Tab. A - Area D del C.C.N.L. vigente). Ai sensi
del nuovo D.I. n. 44 è consegnatario del patrimonio dell'istituto.
- n. 7 Assistenti amministrativi
- n. 12 Assistenti tecnici
- n. 14 Collaboratori scolastici
33
5 FINALITA’ DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
34
6 ATTIVITA’ PER L’OFFERTA FORMATIVA FINALIZZATE AL SUCCESSO
SCOLASTICO
6.1 - Orientamento
E‟ una delle finalità fondamentali della scuola secondaria superiore. Non va inteso come episodio
finale di un ciclo di studi al fine di facilitare una scelta successiva, ma come promozione della
conoscenza di sé e sviluppo delle capacità di interagire con l‟ambiente esterno in modo funzionale
al proprio progetto di vita.
6.3 - Accoglienza
Le finalità principali sono:
- facilitare l'inserimento dei nuovi allievi in considerazione soprattutto dei cambiamenti che
intervengono rispetto a conoscenze, competenze, abitudini personali e comportamenti;
- far conoscere le regole, le strutture, gli operatori scolastici e l'organizzazione generale;
- analizzare e illustrare i prerequisiti, gli obiettivi minimi, specifici e generali, da raggiungere
nell'arco del biennio;
- uniformare e potenziare le conoscenze e le abilità di base, nonché recuperare eventuali situazioni
di svantaggio.
Relativamente all‟ultimo punto si prevedono principalmente:
- tempestivi test di ingresso per monitorare la situazione di partenza;
- interventi di recupero e potenziamento rispetto ai prerequisiti nel periodo immediatamente
successivo alla somministrazione dei test;
- attività didattiche flessibili.
6.4 - Riorientamento
Laddove vengano evidenziate, dai coordinatori di classe, situazioni di disagio e di insuccesso
scolastico si cercherà di individuare le soluzioni migliori permettendo eventualmente il passaggio
ad altri corsi dell‟Istituto. A tale scopo, è attivo lo sportello dei bisogni didattici che opera per
favorire la motivazione allo studio e la consapevolezza delle scelte.
35
6.5 - Orientamento intermedio
Tale attività è rivolta a guidare gli studenti del secondo anno dell'ITIS nella scelta della
specializzazione del triennio in base alle predisposizioni e agli interessi evidenziati. Sono previsti:
- Incontri illustrativi e attività laboratoriali rivolti agli alunni delle seconde classi.
- Realizzazione di una giornata di “incontro con le famiglie” al fine di illustrare finalità e
prospettive di ciascuna specializzazione.
- Incontri tra gli studenti e operatori del “Centro per l‟impiego”.
PAUSA DIDATTICA
Per “pausa didattica” si intende un rallentamento o una sospensione dello svolgimento delle attività
didattiche programmate quando i docenti individuano, nel gruppo classe, delle particolari difficoltà
di apprendimento. Durante la pausa didattica vengono predisposte e realizzate delle specifiche
attività finalizzate al superamento delle carenze formative degli alunni per cui queste sono state
individuate; per gli alunni della classe che non presentino carenze formative significative i docenti
potranno prevedere ulteriori attività di ripasso/approfondimento oppure coinvolgerli in ruoli di
tutoraggio per gli altri alunni.
Il collegio dei Docenti del 27/10/10 ha deliberato che la pausa didattica si svolgerà dopo gli scrutini
del primo periodo, con i seguenti criteri:
- la pausa didattica dovrà essere effettuata per un monte-ore pari a quello settimanale da ciascuna
materia per la quale, si verifichi la presenza di carenze nella preparazione di almeno il 50%
degli alunni di una determinata classe; per “carenza” si intende una votazione inferiore a 6,
oppure una media-voti inferiore a 6 (nei casi di più voti per una stessa materia, es.
scritto/orale/pratico), negli scrutini del primo periodo;
36
- la pausa didattica per una determinata materia dovrà essere effettuata obbligatoriamente entro il
mese successivo alla valutazione periodica;
- la pausa didattica e le attività ad essa connesse dovranno essere esplicitamente riportate sia nel
registro di classe, sia nel registro personale del docente, e saranno oggetto di relazione e
monitoraggio nel successivo Consiglio di classe.
CORSI DI RECUPERO
3. Ciascun corso di recupero deve essere preferibilmente destinato a un numero di alunni non
superiore a 20.
4. Non è possibile attivare un corso di recupero qualora il numero di alunni destinatari del corso
sia inferiore a 5.
5. Si devono privilegiare le materie che – in base alla valutazione del Collegio dei Docenti e/o del
C.d.C. - siano ritenute prioritarie (nel senso della loro propedeuticità) rispetto al conseguimento
degli obiettivi didattici/educativi specifici della classe.
7. Per le classi del triennio ITIS oltre alle materie di base – comuni a tutti gli indirizzi – si devono
prendere in considerazione in modo prioritario anche le materie specifiche di indirizzo.
37
Criteri di accorpamento tra le classi
Ai fini della realizzazione dei corsi di recupero possono essere accorpate più classi, per un numero
di alunni di norma non superiore a 20. I raggruppamenti possono essere definiti considerando i
seguenti criteri:
1. Gruppi di classi parallele (Classi prime ITIS, classi seconde ITIS; classi prime Liceo
e così via).
2. Per il triennio ITIS si possono realizzare accorpamenti tra classi dello stesso anno,
anche se di indirizzi diversi, per le materie comuni di base (Es. Italiano, Inglese,
Matematica).
3. Sempre per il triennio ITIS si possono realizzare accorpamenti tra classi dello stesso
anno, anche se di indirizzi diversi, per le materie di indirizzo che hanno
programmi/obiettivi similari e che consentono una gestione omogenea del corso di
recupero. (es. Per le materie “Elettrotecnica” e “Elettronica” al terzo anno si possono
accorpare le classi degli indirizzi “Elettronica e Telecomunicazioni” e “Elettrotecnica
e automazione”).
Applicando questi criteri di accorpamento, ciascuna classe potrà risultare destinataria di più di un
corso di recupero di durata minima di 12 ore.
2. Docenti posti in posizione utile nella graduatoria d‟Istituto per il conferimento delle
supplenze.
38
Procedure operative per la organizzazione dei corsi di recupero deliberati dopo gli scrutini del
primo periodo e per le verifiche ad essi relative
1. Il Consiglio di Classe, nello scrutinio del primo periodo, sulla base dei criteri deliberati dal
Collegio dei Docenti e della analisi dei bisogni formativi di ciascun alunno della classe,
individua le materie per le quali ritiene che si debbano attivare dei corsi di recupero; tramite
apposita scheda le materie sono specificate in ordine di priorità; la priorità è determinata
considerando: a. quanto riportato nel paragrafo “Criteri generali per la individuazione dei corsi
di recupero”; b. il numero degli alunni con voti insufficienti nella materia, con particolare
riferimento a quelli con insufficienze gravi; c. la possibilità da parte dei diversi alunni di
recuperare le carenze attraverso lo studio autonomo oppure con altre tipologie di attività di
recupero, che devono essere specificate; d. ulteriori criteri individuati dal Consiglio di classe.
2. Per ciascuna materia il C.d.C. compila una scheda con i nominativi degli alunni con voto
insufficiente (che quindi sono individuati per partecipare al corso di recupero, qualora venga
attivato) e con le modalità di verifica previste per il recupero delle carenze.
3. Immediatamente dopo la conclusione degli scrutini del primo periodo, fatti salvi i tempi tecnici
necessari, il Dirigente Scolastico, sulla base delle esigenze espresse dai C.d.C., delle risorse
disponibili e della loro possibile ottimizzazione attraverso la aggregazione di classi orizzontali,
definisce la organizzazione dei corsi di recupero, individuando le materie e gli alunni
destinatari.
4. Successivamente, la scuola deve dare comunicazione alle famiglie circa le attività di recupero
organizzate. Qualora le famiglie non intendano avvalersi di tali iniziative devono a loro volta
comunicarlo alla scuola. I corsi sono obbligatori per gli alunni che hanno accettato di
partecipare: essi dovranno quindi giustificare le eventuali assenze.
5. Per le materie per cui sono stati attivati corsi di recupero si prevede lo svolgimento di verifiche
che riguarderanno tutti gli alunni individuati per la partecipazione ai corsi stessi, anche di quelli
che non si sono avvalsi dei corsi; le verifiche saranno svolte dal docente della materia nella
classe di appartenenza. La scuola comunicherà alle famiglie l‟esito delle verifiche svolte.
6. Per le materie per cui non sono stati attivati corsi di recupero si prevedono verifiche svolte
nell‟ambito della attività curricolare e le abituali procedure di comunicazione con le famiglie
previste dal POF.
39
Procedure operative per la organizzazione dei corsi di recupero deliberati dopo gli scrutini
finali e per le verifiche ad essi relative
1. Il Consiglio di Classe, nello scrutinio finale, sulla base dei criteri deliberati dal Collegio dei
Docenti e della analisi dei bisogni formativi di ciascun alunno della classe, individua le materie
per le quali ritiene che si debbano attivare dei corsi di recupero; tramite apposita scheda le
materie sono specificate in ordine di priorità; la priorità è determinata considerando: a. quanto
riportato nel paragrafo “Criteri generali per la individuazione dei corsi di recupero”; b. il
numero degli alunni per i quali è stata deliberata la “sospensione del giudizio” in relazione alla
materia, con particolare riferimento a quelli con carenze gravi; c. la possibilità da parte dei
diversi alunni di recuperare le carenze attraverso lo studio autonomo oppure con altre tipologie
di attività di recupero, che devono essere specificate; d. ulteriori criteri individuati dal Consiglio
di classe.
2. Per ciascuna materia il C.d.C. compila una scheda con i nominativi degli alunni con
“sospensione del giudizio” in relazione a quella materia e con le modalità di verifica previste
per il recupero delle carenze formative.
3. Per ciascun alunno per cui delibera la “sospensione del giudizio” il C.d.C. compila una apposita
scheda in cui, per ciascuna materia, si specificano le carenze formative che l‟alunno dovrà
recuperare.
4. Immediatamente dopo la conclusione degli scrutini finali, fatti salvi i tempi tecnici necessari, il
Dirigente Scolastico, sulla base delle esigenze espresse dai C.d.C., delle risorse disponibili e
della loro possibile ottimizzazione attraverso la aggregazione di classi orizzontali, definisce la
organizzazione dei corsi di recupero, individuando le materie e gli alunni destinatari.
5. Alle famiglie di ciascun alunno con “sospensione di giudizio” verrà inviata una comunicazione
in cui si specificano le materie per cui sono state individuate delle carenze formative, la
descrizione delle carenze formative stesse e le modalità di recupero previste (corsi di
recupero/studio autonomo).
6. Tutti gli alunni con “sospensione del giudizio” per una data materia sono tenuti a frequentare il
corso di recupero eventualmente attivato per quella materia, a meno che la famiglia non
comunichi formalmente la scelta di non avvalersi della attività di recupero.
40
ALTRE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’ DI RECUPERO O INTEGRAZIONE
Qualora il Collegio dei Docenti individuasse, nel corso dell‟anno scolastico, la opportunità di
ulteriori tipologie di attività di recupero o integrazione, queste verranno formalizzate
successivamente.
Inoltre, in considerazione della riduzione dell‟ultima ora di lezione (6^ ora), qualora il docente della
disciplina coinvolta in tale ora dovesse ritenere problematico, a causa specifica della riduzione
oraria, il conseguimento degli obiettivi formativi minimi per la classe e in seguito a delibera del
Consiglio di classe, è possibile organizzare una attività di integrazione specifica, rivolta a tutta la
classe, con frequenza obbligatoria. Tale attività di integrazione sarà svolta dal docente su base
volontaria e non sarà retribuita.
41
6.9 - Integrazione
42
7 STRUMENTI E METODI DELL’OFFERTA FORMATIVA
43
Docenti
Elaborano, in attuazione dell‟autonomia scolastica e con l‟apporto degli altri organismi collegiali,
(dipartimenti disciplinari e consigli di classe) la programmazione disciplinare dopo aver accertato, il
livello di preparazione e di competenza della classe.
Giunta Esecutiva
Tra i diversi adempimenti, in particolare, predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
prepara gli atti necessari all'attività del Consiglio d'Istituto e ne cura le delibere. I mandati e le
reversali sono firmati esclusivamente dal Dirigente Scolastico e dal Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi
Comitato studentesco
Costituito dai rappresentanti di classe, elegge un Presidente, responsabile dell‟assemblea,
eventualmente un segretario ed una giunta.
Il Presidente è l‟unico interlocutore riconosciuto per la richiesta di assemblea.
Assemblee degli studenti
Sono richieste, come previsto nel Regolamento di Istituto, dai rappresentanti degli studenti nel
Consiglio di Istituto che si assumono, contestualmente, la responsabilità della loro gestione.
Assemblee dei genitori
Sono offerte come servizio dell‟istituto nell‟eventualità dell‟insorgenza di problematiche
7.2 - Modalità e strategie di formazione utilizzate nelle attività ordinarie della scuola
- Lezioni frontali, anche con l‟utilizzo delle tecnologie multimediali.
- Lezioni interattive.
- Gruppi di lavoro.
- Attività di laboratorio intese come sintesi tra il “sapere” e il “saper fare”.
- Attività di ricerca individuali e di gruppo.
- Esercitazioni pratiche di laboratorio, da relazionare, al fine di abituare gli alunni a documentare
in maniera formale il proprio lavoro.
- Stage aziendali, visite guidate e viaggi di istruzione, iniziative culturali di varia natura.
44
7.4 - Verifica e valutazione
La verifica è lo strumento fondamentale di osservazione e registrazione dei risultati di
apprendimento dell'alunno. Essa consentirà al docente di focalizzare lo stato di progressione del
processo di formazione culturale e professionale, di trarre utili riflessioni in ordine ai tempi ed alle
metodologie didattiche utilizzati nel lavoro scolastico e avrà carattere di promozione, di formazione
e di orientamento.
Valutazione: Interrogazioni, prove strutturate e semistrutturate, questionari, esercizi, relazioni,
prove di laboratorio, analisi, commento, sintesi e produzione di testi di vario tipo saranno le
tipologie di prove con cui si monitorizza il processo di apprendimento .
La valutazione terrà conto dei seguenti elementi: livelli di partenza, potenzialità di ogni alunno,
grado di acquisizione degli obiettivi educativi e cognitivi, interesse, impegno e partecipazione. Tali
criteri saranno sintetizzati mediante l‟attribuzione di un voto da 1 a 10.
Nella programmazione di classe si definiscono le attività, i tipi, il numero delle verifiche, tenendo
presente che comunque saranno effettuate sia verifiche formative, sia verifiche sommative.
Per quanto riguarda i criteri per l‟attribuzione del voto, si fa riferimento all‟apposita tabella
tassonomica allegata al POF ed al Regolamento d‟Istituto.
7.5 - Criteri generali per gli scrutini intermedi e finali e per le valutazioni infraquadrimestrali
(Documento approvato dal Collegio dei Docenti del 27 ottobre 2010)
Al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni dei Consigli di Classe in seno agli scrutini finali, si
propongono i criteri specificati nei paragrafi successivi.
Vengono tenuti in considerazione i contenuti delle seguenti disposizioni:
O.M. n.90 del 21 maggio 2001 (in particolare art.13);
Legge n. 1 del 11 gennaio 2007 “Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei
corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo
tra la scuola e le università”;
D.M. n. 42 del 22 maggio 2007 “Modalità di attribuzione del credito scolastico e di recupero
dei debiti formativi nei corsi di studio di istruzione secondaria superiore”;
D.M. n. 80 del 03 ottobre 2007 “Nuove modalità di recupero dei debiti formativi nelle
scuole secondarie superiori”;
O.M. n. 92 del 05 novembre 2007 (in particolare art. 6) “Applicativa del D.M. n. 80 del 03
ottobre 2007”;
D.L. n. 137 del 1° settembre 2008 “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e
università” - convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, (che agli
artt. 1, 2 e 3 ha dettato norme in materia di acquisizione delle conoscenze e delle
competenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”, di Valutazione del Comportamento e
degli Apprendimenti degli alunni).
DPR 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per
la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia (ai sensi degli artt. 2 e
3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
ottobre 2008, n. 169).
Avvertenza: il Collegio dei Docenti si riserva di apportare modifiche e/o integrazioni al contenuto
del presente documento, qualora nel corso dell‟anno scolastico fossero emanati ulteriori normative
e/o modifiche/integrazioni di quelle vigenti.
45
7.5.1 - Articolazione dell’anno scolastico
Ai fini delle valutazioni intermedie e finali l‟anno scolastico sarà articolato in due periodi: un primo
periodo che comincia con l‟inizio delle lezioni [15.09.2010] e si conclude il 23.12.2010; un secondo
periodo che inizia il 24.12.2010 e si conclude con il termine delle lezioni [11.06.2011]. Gli scrutini
intermedi si svolgeranno alla conclusione del primo periodo; gli scrutini finali si svolgeranno alla
conclusione del secondo periodo; per le classi quinte gli scrutini finali sono anticipati e si svolgono
nel corso dell‟ultima settimana di lezione. Nell‟ambito del secondo periodo è prevista una
valutazione intermedia degli alunni con la indicazione del livello di conseguimento degli obiettivi
formativi.
1. A partire dall’A.S. 2010/11, ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello
relativo all’ultimo anno di corso, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario
annuale personalizzato.
Si riporta in proposito quanto previsto dal DPR 22 GIUGNO 2009, N. 122 – art. 14 comma 7 che
viene integralmente fatto proprio dal Collegio dei Docenti:
“A decorrere dall‟anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di
secondo grado, ai fini della validità dell‟anno scolastico, compreso quello relativo all‟ultimo anno
di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascun studente, è richiesta la frequenza di almeno
tre quarti dell‟orario annuale personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi
eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al
suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione,
comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di
procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di
frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l‟esclusione dallo scrutinio finale e la
non ammissione alla classe successiva o all‟esame finale di ciclo.”
Tabella di riferimento per il calcolo delle ore di assenze ammissibili ai fini della validità
dell’anno scolastico:
Ore di Assenze
Orario annuale obbligatorio
consentite
Corsi / classi [numero di ore settimanali x
[25% dell’orario
numero settimane]
annuale]
Liceo Scientifico op. Scienze
27 X 33 settimane = 891 223
applicate – Classe prima
Liceo Scientifico Tecnologico – classi
34 X 33 settimane = 1122 281
seconde, terze, quarte, quinte
Istituto Tecnico settore Tecnologico –
classi prime
32 X 33 settimane = 1056 264
Istituto Tecnico Industriale – classi
seconde, terze, quarte
Istituto Tecnico Industriale – classi
36 X 33 settimane = 1188 297
quinte
46
La tabella dovrà essere adeguata all‟andamento effettivo dell‟anno scolastico. In sede di scrutinio
finale pertanto ciascun Consiglio di classe determinerà l‟orario annuale personalizzato
effettivamente svolto da ciascun alunno della classe, derivante da tutte le attività didattiche, anche
opzionali, che rientrano nel curricolo individuale di ciascuno studente (somma delle ore di lezione
effettivamente svolte da ciascuna disciplina in ambito curricolare e delle ore svolte per ulteriori
attività opzionali o comunque deliberate dal Consiglio di classe, quali i corsi di recupero a
frequenza obbligatoria).
Fermo restando la condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di
procedere alla valutazione dello studente, nella determinazione dell’orario annuale
personalizzato sono previste le seguenti deroghe:
2. Ulteriore motivo di esclusione dallo scrutinio finale e di non ammissione alla classe
successiva o all’esame finale di ciclo è la mancata classificazione in una qualunque disciplina
del curricolo (con esclusione della Religione).
Il Collegio dei Docenti, allo scopo di garantire omogeneità nelle decisioni in merito, delibera
quanto segue:
“Perché uno studente possa risultare non classificato in una determinata disciplina si richiede
che la frequenza per quella determinata disciplina risulti inferiore a un quarto delle ore annuali
effettivamente svolte nella classe per la disciplina stessa, in ogni altro caso lo studente deve
essere obbligatoriamente classificato in base agli elementi di valutazione disponibili”.
Esempio: per la disciplina A il numero di ore annuali effettivamente svolte in una classe è pari a 60;
se uno studente di quella classe ha frequentato per un numero di ore inferiore a 15 (tre quarti di 60)
può eventualmente non essere classificato nella disciplina; se ha frequentato per un numero di ore
pari o superiore a 15 deve essere necessariamente classificato.
47
7.5.3 - La valutazione
In sede di scrutinio finale, la proposta di voto del docente al Consiglio di Classe è il risultato , ai
sensi del POF, della valutazione sommativa scaturita da un congruo numero di prove effettuate nel
secondo periodo, delle valutazioni espresse in sede di scrutinio del primo periodo, delle valutazioni
intermedie del secondo periodo, nonché dell‟esito delle verifiche relative ad eventuali iniziative di
sostegno e ad interventi di recupero precedentemente effettuati.
La valutazione di cui sopra tiene conto anche dei seguenti elementi rilevati durante l‟intero anno
scolastico:
a. l‟impegno profuso dall‟alunno;
b. la partecipazione al dialogo educativo;
c. l‟interesse mostrato per la disciplina;
d. gli eventuali progressi registrati rispetto al livello di partenza;
e. capacità ed attitudini.
Per la attribuzione del voto si fa riferimento alla “Tabella di valutazione scolastica” riportata di
seguito, che viene applicata anche per la attribuzione di voto per lo scrutinio del primo periodo.
48
Tabella di valutazione scolastica
L I V E L L I
I II III IV V
Frammentaria e Approfondita, coordinata e
Conoscenza Nessuna. Essenziale e nozionistica. Completa e consapevole.
superficiale. ampliata.
Non commette errori
Commette errori anche Non commette errori
nell’esecuzione di compiti Sa risolvere correttamente
Comprensione Commette gravi errori. nell’esecuzione di compiti nell’esecuzione di com-
complessi, ma può problemi anche complessi.
semplici. piti semplici.
incorrere in imprecisioni.
Sa applicare le Sa applicare procedure e
Sa applicare le Sa applicare le procedure
conoscenze in compiti conoscenze in situazioni
Applicazione Nessuna. conoscenze, senza errori, acquisite anche in compiti
semplici, ma commette nuove senza errori o
solo in compiti semplici. complessi.
er-rori. imprecisioni.
Mostra padronanza nel
E’ in grado di effettuare Sa effettuare, con aiuto,
Non è in grado di Sa effettuare analisi, ma cogliere gli elementi di un
Analisi solo qualche analisi analisi complete ed
effettuare analisi. non approfondite. insieme e nello stabilire le
parziale. approfondite.
relazioni tra esse.
E’ in grado di effettuare Sa sintetizzare le Sa organizzare in modo
Ha acquisito autonomia,
Sintesi Non sintetizza. solo sintesi parziali e conoscenze, ma deve autonomo e completo
ma presenta incertezze.
imprecise. essere guidato. conoscenze e procedure.
Se sollecitato e guidato
Se sollecitato e guidato E’ in grado di effettuare E’ capace di valutazioni
Non ha autonomia di è in grado di effettuare
Valutazione è in grado di effettuare semplici valutazioni autonome, complete e
giudizio. qualche elementare va-
semplici valutazioni. autonome. originali.
lutazione.
Interesse continuo e Interesse spiccato e vivace;
Interesse e Se stimolato risponde alle
Nulli. Discontinui e parziali. spontaneo, partecipazione attiva, critica e
partecipazione sollecitazioni.
partecipazione attiva. stimolante.
Impegno superficiale, ma Impegno assiduo ed efficace;
Impegno dispersivo e Impegno costante;
Impegno e continuo; metodo metodo di studio ben
Assenti. incostante; metodo di- metodo di studio
metodo ordinato, mnemonico, nel organizzato, critico e
sordinato. organizzato ed efficace.
complesso, produttivo. costruttivo.
GIUDIZIO DECISAMENTE
SCARSO SUFFICIENTE BUONO ECCELLENTE
SINTETICO NEGATIVO
VOTO
1-2 4 6 8 10
CORRISPOND.
I giudizi intermedi, e i voti corrispondenti, si possono ottenere per interpolazione dei livelli
adiacenti, ad esempio:
LIVELLI INTERMEDI
I - II II - III III - IV IV - V
DECISAMENTE
GIUDIZIO SINTETICO MEDIOCRE DISCRETO OTTIMO
SCARSO
VOTO
3 5 7 9
CORRISPONDENTE
49
Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249,
e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle
scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene
valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede
scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati
dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.
Allo scopo di fornire un riferimento omogeneo ai diversi Consigli di classe, per la attribuzione del
voto di condotta, relativamente ai livelli di sufficienza o superiori, adotta una tabella di riferimento,
che verrà allegata al verbale dello scrutinio e che viene qui riportata.
LIVELLO
INDICATORE I II III
Rispetto delle
Essenziale e poco
persone e delle Corretto Corretto e consapevole
consapevole
cose
Partecipazione
Incostante e poco
al dialogo Positiva e regolare Attiva e motivata
motivata
educativo
VOTO
ATTRIBUITO
6 8 10
I livelli intermedi a quelli specificati, e i voti corrispondenti (7 – 9), si possono ottenere per
interpolazione dei livelli adiacenti.
Per la eventuale deliberazione di votazioni non sufficienti si farà riferimento a quanto specificato
dall‟articolo 7 comma 2 del D.P.R. n. 122 del 22/06/09 che viene qui integralmente riportato.
50
Art. 4. (DPR 22 giugno 2009, n. 122)
Valutazione degli alunni nella scuola secondaria di secondo grado
1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe, formato ai sensi dell'articolo 5 del testo
unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, e presieduto dal dirigente scolastico o da suo
delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla
valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo
314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più
docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che
svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle
attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi
sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno.
2. La valutazione periodica e finale del comportamento degli alunni è espressa in decimi ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge. Il voto
numerico è riportato anche in lettere nel documento di valutazione. La valutazione del comportamento concorre alla determinazione dei
crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio.
3. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.
297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del
Protocollo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121.
4. I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro fanno parte integrante dei percorsi formativi personalizzati ai sensi
dell'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77. La valutazione, la certificazione e il riconoscimento dei crediti
relativamente ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, ai sensi del predetto decreto legislativo, avvengono secondo le disposizioni di cui
all'articolo 6 del medesimo decreto legislativo.
5. Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a
sei decimi e, ai sensi dell'articolo 193, comma 1, secondo periodo, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, una
votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo
l'ordinamento vigente. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno è riferita a ciascun anno scolastico.
6. Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospende il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più
discipline, senza riportare immediatamente un giudizio di non promozione. A conclusione dello scrutinio, l'esito relativo a tutte le
discipline è comunicato alle famiglie. A conclusione degli interventi didattici programmati per il recupero delle carenze rilevate, il
consiglio di classe, in sede di integrazione dello scrutinio finale, previo accertamento del recupero delle carenze formative da effettuarsi
entro la fine del medesimo anno scolastico e comunque non oltre la data di inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo,
procede alla verifica dei risultati conseguiti dall'alunno e alla formulazione del giudizio finale che, in caso di esito positivo, comporta
l'ammissione alla frequenza della classe successiva e l'attribuzione del credito scolastico.
Ai fini di tale valutazione i Consigli di classe compileranno per ciascun alunno una “Scheda
informativa intermedia per il secondo periodo” che verrà inviata alle famiglie. Nella scheda
informativa, per ciascuna materia e anche per il comportamento, saranno indicati i livelli conseguiti
classificati secondo le voci: “buono” (voto corrispondente da 7 a 10); “sufficiente” (voto
corrispondente pari a 6); “mediocre” (voto corrispondente pari a 5); scarso (voto corrispondente
inferiore a 5) .
Si allega di seguito un fac-simile della “Scheda informativa intermedia per il secondo periodo”.
51
Scheda informativa intermedia
per il secondo periodo
( da restituire a scuola, al docente coordinatore di classe, debitamente firmata da un genitore )
_______
Si ricorda che ciascun docente è a disposizione settimanalmente per colloqui con i genitori.
_________________________________
_______
_________________________________
_______
_________________________________
_______
_________________________________
_______
_________________________________
_______ 52
_________________________________
7.5.5 - Valutazione finale
Vengono ammessi alla classe successiva gli studenti che avranno conseguito una valutazione
almeno sufficiente (voto 6) in tutte le discipline e una votazione sul comportamento non inferiore a
sei decimi.
Non vengono ammessi alla classe successiva gli studenti per i quali si rilevano i seguenti
elementi (i quali concorrono alla eventuale delibera di non ammissione):
a. impossibilità per l‟allievo di poter affrontare proficuamente gli argomenti di studio previsti per
la classe successiva;
b. competenze ed abilità molto lontane dai livelli minimi previsti dalla programmazione didattico-
educativa del consiglio di classe;
c. scarsa partecipazione alle proposte di lavoro dei docenti;
d. frequenza irregolare e comportamenti scorretti rilevati con note disciplinari;
e. mancanza di motivazione nello studio.
Non vengono ammessi alla classe successiva gli studenti per i quali la votazione sul
comportamento, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, risulta inferiore a sei decimi.
Il Consiglio di Classe specificherà con un giudizio sintetico i motivi della mancata promozione alla
classe successiva che saranno comunicati alle famiglie prima della pubblicazione dei risultati dello
scrutinio finale.
Premesso che la delibera di ammissione alla classe successiva dovrà tenere conto:
a. “della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle
discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto
autonomamente o la frequenza di appositi interventi di recupero” (art. 6 comma 3 dell‟O.M. n.
92 del 05 novembre 2007);
b. della possibilità, quindi, di seguire proficuamente il programma di studi dell‟anno scolastico
successivo;
il Consiglio di Classe, in coerenza con gli obiettivi didattici e formativi stabiliti in sede di
programmazione, prima dell‟assegnazione dei voti definitivi, considera anche i seguenti elementi
per la “sospensione del giudizio”:
a. il miglioramento conseguito, tra il livello di partenza e il livello finale;
b. la proficua partecipazione o meno alle attività di recupero organizzate dalla scuola;
c. i risultati conseguiti nelle attività di recupero di cui sopra;
d. l‟interesse e la partecipazione alle attività e iniziative scolastiche;
e. l‟impegno e la partecipazione nello studio;
f. l‟assiduità nella frequenza delle lezioni;
g. le eventuali considerazioni e riflessioni sulla “storia“ della classe e sull‟attività scolastica
svolta.
53
Pertanto la “sospensione del giudizio” è deliberata se, dopo che il Consiglio di Classe ha
considerato tutti gli aspetti sopra riportati e ne ha tenuto conto per l‟assegnazione del voto di
ciascuna disciplina, ricorrono le seguenti condizioni:
In sede di integrazione degli scrutini finali i Consigli di classe devono integrare e concludere la
valutazione di fine anno scolastico in relazione agli alunni per cui è stata deliberata la “sospensione
del giudizio”; per tali alunni si procederà alla valutazione dei risultati conseguiti in seguito alle
attività di recupero e alle operazioni di verifica del superamento delle carenze formative, e quindi
alla formulazione del giudizio definitivo di ammissione o di non ammissione alla classe successiva.
Per la ammissione alla classe successiva è necessario che tutte le carenze formative rilevate nello
scrutinio finale di giugno risultino superate, o comunque che gli esiti complessivi delle attività di
recupero, collegialmente valutati, evidenzino significativi miglioramenti, tali da far ritenere che
l‟alunno possa proficuamente seguire il programma di studi dell‟anno scolastico successivo.
CLASSI QUINTE
Ogni anno, di solito nel mese di marzo, viene emanata una specifica Ordinanza Ministeriale per
fornire indicazioni sulle modalità di svolgimento degli Esami di Stato per l‟anno in corso; in tale
ordinanza si fa riferimento anche alle condizioni di ammissione degli studenti all‟Esame di Stato.
Quanto segue potrà perciò subire modifiche in seguito alla Ordinanza relativa agli esami di Stato
2011.
Per quanto riguarda la ammissione agli Esami di Stato si considera quanto previsto dalla Legge 11
gennaio 2007, n.1 – “Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le
università”, in particolare dall‟art. 2, che viene di seguito citato:
"Art. 2. - (Ammissione). - 1. All'esame di Stato sono ammessi: a) gli alunni delle scuole statali e
paritarie che abbiano frequentato l'ultimo anno di corso, siano stati valutati positivamente in sede
di scrutinio finale e abbiano comunque saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni
scolastici, secondo modalità definite con decreto del Ministro della pubblica istruzione”
Per quanto riguarda il significato della dicitura “valutati positivamente” si riporta quanto specificato
nell‟art. 6, comma 1, del DPR 22 giugno 2009, n. 122 “Gli alunni che, nello scrutinio finale,
conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline
valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di
comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato”
54
7.5.6 - Criteri per l’attribuzione dei crediti formativi
Si ricorda che per “credito formativo” si intende un‟esperienza qualificata da cui derivino
competenze coerenti con l‟indirizzo di studio; che tali esperienze possono essere acquisite, al di
fuori della scuola di appartenenza, in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della
persona (attività culturali, artistiche, creative, formazione professionale, volontariato, sport,
solidarietà…); che la documentazione relativa all‟esperienza deve essere rilasciata da enti,
associazioni e istituzioni (non da privati cittadini) e deve contenere una sintetica descrizione
dell‟esperienza; che le certificazioni di esperienze maturate all‟estero devono essere legalizzate
dall‟autorità diplomatica o consolare italiana; che le certificazioni relative alle competenze
linguistiche devono recare l‟indicazione del livello; che le certificazioni comprovanti attività
lavorativa devono indicare l‟ente a cui sono stati versati i contributi di assistenza e previdenza; che
è ammessa l‟autocertificazione nei casi di attività svolte presso pubbliche amministrazioni.
Le principali esperienze che verranno prese in considerazione per la attribuzione del credito
formativo sono le seguenti:
- partecipazione ad attività sportive e ricreative nel contesto di società ed associazioni
regolarmente costituite;
- frequenza positiva di corsi di lingue presso scuole di lingua legittimate ad emettere
certificazioni ufficiali e riconosciute nel paese di riferimento, secondo le normative vigenti;
- frequenza positiva di corsi di formazione professionale;
- partecipazione, in qualità di attore o con altri ruoli significativi, a rappresentazioni teatrali;
- pubblicazioni di testi, disegni, tavole o fotografie su periodici regolarmente registrati presso il
Tribunale di competenza, purché vi sia attinenza con i contenuti del curricolo della scuola;
- esperienze lavorative che abbiano attinenza con il corso di studi;
- attività continuativa di volontariato, di solidarietà e di cooperazione presso enti, associazioni,
parrocchie.
Il credito formativo viene attribuito dai Consigli di Classe i quali, nella loro autonomia, fissano i
criteri di valutazione delle esperienze formative documentate, tenendo conto della loro qualità e
della loro coerenza con gli obiettivi educativi e formativi del corso di studi.
La attribuzione di uno o più crediti formativi deve essere presa in considerazione al momento della
attribuzione del credito scolastico ma, comunque, non potrà modificare la fascia del credito
scolastico (prevista dalla legge) in cui si colloca la media dei voti riportata.
Si fa notare che gli studenti lavoratori possono far valere le attività lavorative come credito
formativo, purché siano debitamente documentate e comunque sempre in base alla valutazione del
Consiglio di Classe.
55
7.5.7 - Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
Per queste classi nel corrente anno scolastico si applica la nuova ripartizione del punteggio del
credito scolastico di cui al D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009. Si riporta qui la Tabella A allegata al
D.M. citato, in base alla quale si deve attribuire il credito scolastico:
D.M. n. 99 del 16 dicembre 2009
TABELLA A – Nuova normativa
(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323,
così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
CREDITO SCOLASTICO
Candidati interni
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell‟ammissione alla
classe successiva e dell‟ammissione all‟esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in
ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini
dell‟ammissione alla classe successiva e dell‟ammissione all‟esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento
non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo
di discipline valutate con l‟attribuzione di un unico voto secondo l‟ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti
conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione
indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità
della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed
eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda
di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.
L‟attribuzione del punteggio più alto entro la banda di oscillazione determinata dalla media dei voti
(compreso il voto in condotta), richiederà la promozione a giugno alla classe successiva e la
presenza di almeno uno dei seguenti elementi:
1. media dei voti con cifra decimale pari o superiore a cinque o coincidente con l‟estremo
superiore della fascia;
2. positiva partecipazione ad attività integrative e complementari (corsi extracurriculari e/o
qualsiasi altra attività che il Consiglio di classe intenda certificare) organizzate dalla scuola;
3. positiva partecipazione democratica alla vita della scuola (rappresentante di classe, componente
del Consiglio di Istituto, componente del Comitato Studentesco, componente della Giunta
Provinciale degli Studenti, altro da specificare);
4. crediti formativi riconosciuti.
In casi eccezionali debitamente valutati il Consiglio di classe si riserva la facoltà di attribuire il
punteggio più alto della banda di oscillazione anche a studenti promossi in sede di integrazione
dello scrutinio finale.
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Classi quinte (per le quali si applica la vecchia tabella A)
Per queste classi si applica ancora la vecchia tabella A che viene qui riportata:
TABELLA A
(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n.
323)
CREDITO SCOLASTICO
Candidati interni
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da
attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in
considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al
dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. All'alunno che è stato promosso alla
penultima classe o all'ultima classe del corso di studi con un debito formativo, va attribuito il punteggio minimo previsto nella
relativa banda di oscillazione della tabella. In caso di accertato superamento del debito formativo riscontrato, il Consiglio di Classe
può integrare in sede di scrutinio finale dell'anno scolastico successivo il punteggio minimo assegnato, nei limiti previsti dalla banda
di oscillazione cui appartiene tale punteggio. Limitatamente all'ultimo anno del corso di studi, anche al candidato che ha conseguito
nello scrutinio finale una media M dei voti tale che 5 = M < 6, è attribuito un credito scolastico compreso nella banda di oscillazione
di punti 1 - 3. Al candidato che ha conseguito nel medesimo anno una media di M < 5 non è attribuito per tale anno alcun credito
scolastico. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in
decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5).
L‟attribuzione del punteggio più alto entro la banda di oscillazione determinata dalla media dei voti
(compreso il voto in condotta), richiederà la presenza di almeno uno dei seguenti elementi:
1. media dei voti con cifra decimale pari o superiore a cinque o coincidente con l‟estremo
superiore della fascia (esclusa l‟ultima fascia);
2. positiva partecipazione ad attività integrative e complementari (corsi extracurriculari e/o
qualsiasi altra attività che il Consiglio di classe intenda certificare) organizzate dalla scuola;
3. positiva partecipazione democratica alla vita della scuola (rappresentante di classe, componente
del Consiglio di Istituto, componente del Comitato Studentesco, componente della Giunta
Provinciale degli Studenti, altro da specificare);
4. crediti formativi riconosciuti.
Per l‟ultima fascia (media dei voti tra 8 e 10) l‟attribuzione del punteggio di 7 o 8 o 9 punti è
determinata e motivata caso per caso dal Consiglio di classe che deciderà considerando, oltre al
valore della media, anche il verificarsi di qualcuno dei punti 2. 3. 4. sopra elencati. Il punteggio
massimo viene attribuito di diritto se la media è maggiore o uguale a 9 anche in assenza degli altri
elementi sopraelencati.
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8 AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
L'attività di aggiornamento, deliberata dal C.D., è basata su tematiche comuni, ma anche relative,
per i docenti, ai diversi ambiti disciplinari. Nel rispetto delle iniziative promosse prioritariamente
dall‟Amministrazione, delle esigenze ed opzioni individuali e ricorrendo anche alla formazione a
distanza, all‟apprendimento in rete e all‟auto-aggiornamento i possibili temi sono qui di seguito
elencati.
8.1 - Insegnanti
- Autonomia;
- Riforma degli Ordinamenti Scolastici e Gestione debiti formativi (nuova normativa e, in
particolare il D.M. 03-10.2007 n. 80 e la relativa O.M. 05-11-2007 n. 92);
- Utilizzo delle nuove tecnologie con eventuale adesione ai piani di formazione del Ministero
della Pubblica Istruzione;
- Scienze dell‟educazione, della formazione e della comunicazione;
- Problematiche adolescenziali;
- Problematiche relative ai diversi ambiti disciplinari;
- Problematiche riguardo ai disturbi dell‟apprendimento.
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9 AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA
9.2 - Strategie generali, opportunità educative e percorsi didattici scelti per migliorare ad
ampliare l’offerta formativa della scuola
Potranno essere attivati:
- corsi di tecniche e metodi di studio, di lettura, di scrittura e di interpretazione del testo narrativo
e del testo poetico;
- iniziative per promuovere e sviluppare l‟utilizzo delle nuove tecnologie e della multimedialità
nella didattica;
- attività propedeutiche per la partecipazione a competizioni scientifiche;
- pratica sportiva e ludica per lo sviluppo integrale della personalità;
- formazione di gruppi sportivi, organizzazione di tornei e partecipazione a campionati
studenteschi;
- partecipazione ad iniziative finalizzate all‟educazione ambientale e all‟educazione alla salute;
- corso di educazione stradale;
- patentino a scuola;
- attività del centro di informazione e consulenza -CIC-;
- iniziative culturali per promuovere lo sviluppo del senso artistico, del gusto estetico e per
potenziare la padronanza del linguaggio corporeo e verbale;
- iniziative per promuovere e sviluppare le proprie competenze e capacità tecniche con
l‟integrazione dei saperi delle diverse discipline.
Tale Delibera poggia le proprie basi sulla necessità del rilancio della istruzione tecnica nel nostro
territorio come risposta ai processi depressivi provocati dalla crisi economica e come supporto
fondamentale (se non indispensabile) al distretto industriale presente nella Val di Sangro ed al
relativo indotto, e, non ultimo, quale presupposto per formare ulteriori giovani (oltre quelli che già
vengono formati dall‟Istituto in campo elettronico, elettrotecnico e meccanico) adeguatamente
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preparati che dovranno essere i protagonisti nella realizzazione, tra l‟altro, del “Campus
automotive” (ved. par. 9.8) dove l‟Istituto è già presente ed attivo.
Tali nuovi indirizzi, inoltre, permetteranno l‟ottimale utilizzo delle strutture già presenti nella sede
scolastica (dotata tra l‟altro di numerosi laboratori come anche evidenziato nel presente P.O.F.)
consolidando il ruolo di protagonista dell‟I.T.I.S. nella formazione tecnica locale e non.
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Referente: FUNZIONE STRUMENTALE N. 3 – Prof. BUONO Luigi
5 Antonelli M.A. Il filo di Arianna Promuove di portare avanti la propria esperienza formativa
centro sportivo scolastico Preparazione degli atleti dal punto di vista tecnico, tattico e
21 Caporrella S.
2010/2011 psicologico per sostenere i vari tornei
Le molteplici espressioni guidare i giovani alla comprensione delle problematiche
22
Di Loreto R. dell'arte esistenziali mediante le varie espressioni artistiche
viaggi d'istruzione e visite
23 viaggi d'istruzione e visite guidate
Di Loreto R. guidate
61
Referente: GESTORE SITO WEB – Prof. ANTONIOLI Giandomenico
Realizzazione, manutenzione e gestione sito web Istituto.
24 Antonioli G. Gestione sito Web Istituto
Definizione ed implementazione di contenuti/servizi per il sito
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9.7 - ITS Mady in Italy per la meccanica
L‟Istituto Tecnico Industriale “L. da Vinci” di Lanciano è stato individuato dal Ministero della
Pubblica Istruzione come Istituto capofila per la costituzione del Polo formativo per la Istruzione
Tecnica Superiore (ITS) “Mady in Italy per la meccanica”.
Dall‟A.S. 2011/2012 verranno attivati 2 corsi, gestiti da una Fondazione i cui soci fondatori sono,
tra l‟altro, pubbliche Istituzioni (Comune, Provincia, Regione), lo I.A.M. (Industria Automotive
Manifatturiera) oltre aziende di servizi.
L‟attivazione di tale polo apre la strada a diverse prospettive di per il territorio e per lo stesso
Istituto creando possibilità di crescita in vista della realizzazione di un “Campus automotive” nel
nostro comprensorio con il moltiplicarsi delle relazioni tra istruzione e mondo del lavoro a
beneficio di entrambi i settori.
Tali corsi prevedono la somministrazione agli allievi di nozioni teoriche affiancate a percorsi
formativi preso aziende del settore automotive offrendo nuovi percorsi di formazione e facilitando il
contatto tra il mondo dell‟istruzione ed il sistema produttivo locale e non.
10 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
L'organizzazione didattica attuata nella scuola può essere sintetizzata nei seguenti punti:
- Sessioni di esami di idoneità e integrativi corsi diurni e serali
- Suddivisione dell‟anno scolastico in quadrimestri con comunicazione infraquadrimestrale alle
famiglie della situazione didattico-disciplinare dei singoli alunni.
- Svolgimento delle attività curricolari ordinarie in orario antimeridiano e di quelle extracurricolari
e di ampliamento dell‟offerta formativa, facoltative, anche in orario pomeridiano.
- Riduzione, su richiesta del Consiglio di Istituto e sentito il parere didattico del C.D., dell‟unità
oraria a 55 minuti (per la prima e sesta ora) e a 50 minuti (per la seconda, terza, quarta e quinta
ora) in considerazione dei disagi, subiti dagli studenti pendolari, connessi agli orari dei mezzi di
trasporto.
Orario delle lezioni: I ora 8,10 - 9,00; II ora 9,00 – 10,00; III ora 10,00 - 11,00; IV ora 11,00 -
12,00; V ora 12,00 - 13,00; VI ora 13,00 - 13,40.
Dalle ore 10,50 alle 11,00 è concessa una pausa didattica.
Negli ultimi 5 minuti della sesta ora è prevista una uscita scaglionata orientata a far acquisire agli
allievi un comportamento corretto per l'evacuazione ordinata e sicura dell'Istituto.
Nel corrente A.S. l‟Istituto ha attivato il servizio SCUOLANET con il quale gli insegnanti, da una
parte, e genitori, dall‟altra, possono monitorare „costantemente‟ la situazione scolastica dei propri
allievi/figli.
In particolare l’insegnante può consultare in ogni momento da qualsiasi accesso a internet, i dati
più importanti e significativi degli alunni delle classi di insegnamento, tra i quali, a titolo
esemplificativo:
elenchi alunni;
dati statistici su assenze/ritardi/permessi e giustificazioni degli alunni per mese, giorno;
dati anagrafici dettagliati del singolo;
tabelloni dei voti degli scrutini finali di ciascuna classe;
orario delle lezioni delle classi e dei docenti;
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adozioni dei libri di testo;
biblioteca della scuola;
bacheca della scuola, dei docenti e delle classi di insegnamento;
Piano Offerta Formativa (POF);
Programma Annuale;
La propria dichiarazione dei servizi e stamparla;
L'archivio storico dei congedi, delle aspettative personalmente fruite e dei servizi prestati.
L'insegnante può inoltre inserire da qualsiasi accesso internet:
le valutazioni giornaliere e le assenze per materia degli alunni (registro elettronico del
professore);
le proposte di voto e le assenze della sua materia ai fini della predisposizione degli scrutini
intermedi e finali;
le richieste di certificazioni relative al proprio stato giuridico e di servizio;
le richieste di prestito libri della biblioteca.
Con le funzioni di posta elettronica presenti nel servizio Scuolanet l'insegnante può inoltre
inviare a mezzo posta elettronica comunicazioni personalizzate o collettive alle famiglie. Il
tutto con la massima semplicità e rapidità.
Le famiglie, da parte loro, possono consultare da casa o da qualsiasi accesso internet i dati più
significativi dei loro figli ottenendo così con la massima semplicità numerosi servizi relativi ai
propri figli quali:
controllo e verifica dei dati anagrafici;
consultazione del curriculum scolastico;
situazione pagamento tasse scolastiche;
assenze/ritardi/permessi e giustificazioni per mese, per giorno, per materia e relative
elaborazioni statistiche;
dati sull'andamento generale del profitto;
voti delle valutazioni intermedie;
tabelloni dei voti degli scrutini finali;
orario delle lezioni delle classi;
adozioni dei libri di testo;
biblioteca della scuola;
bacheca della scuola, dei docenti e delle classi;
Piano Offerta Formativa (POF);
Programma Annuale;
registro delle valutazioni giornaliere inserite dai professori attraverso ScuolaNet o ARGO-
Alunni (solo dietro autorizzazione del Dirigente Scolastico e del Docente);
comunicazione via SMS di assenze/ritardi/uscite anticipate;
Attraverso l'apposita funzione, predisposta per migliorare la comunicazione tra la scuola e le
famiglie, queste ultime potranno essere contattate via e-mail o via SMS per essere informate sul
calendario ricevimento degli insegnanti.
Il genitore può inoltre inserire da qualsiasi accesso internet:
richieste e/o stampa di certificazioni;
richieste di prestito libri della biblioteca;
giustificazione di assenza dei propri figli (anche via SMS)
con le funzioni di posta elettronica di ARGO-Scuolanet i genitori possono inoltre facilmente
inviare richieste alla scuola e ricevere le comunicazioni che il dirigente scolastico e/o i docenti
ritengono opportuno inviare alla singola famiglia o a gruppi di famiglie. Il tutto con la massima
semplicità e rapidità.
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Con in servizio Scuolanet, inoltre,sarà possibile accedere oltre alle informazioni relative all‟anno in
corso, anche ai dati relativi agli anni precedenti. L‟insegnante, in tal modo, avrà una panoramica di
tutte le sue classi ed eventualmente dei singoli alunni, con grafici dettagliati sulle assenze, sui
ritardi, sui voti ecc.
65
11 SISTEMA DI VALUTAZIONE DI ISTITUTO
La scuola ha partecipato sin dagli AA.SS. 2002-2003 (nell‟ambito del campione nazionale
probabilistico selezionato dall‟INValSI) e 2003-2004 ai Progetti Pilota 2 e 3 -Valutazione della
scuola italiana-. Ha aderito, inoltre, alle indagini dell‟INValSI, partecipando alla rilevazione per
dall‟anno scolastico 2004-2005 ad oggi.
Il sistema di valutazione dell'Istituto può essere sintetizzato nei seguenti punti:
- La valutazione interna di singoli settori o attività, affidata al Collegio Docenti e al Consiglio di
Istituto, si attua mediante questionari specifici, riunioni conclusive di progetto e consultazione
dei diretti interessati.
- La valutazione esterna, con cadenza anche pluriennale, si svolge con questionari rivolti alle
famiglie sul rapporto tra aspettative ed offerta formativa.
- Quantità e qualità dei progetti rivolti agli utenti per l‟offerta formativa;
Fattori di qualità.
Flessibilità e differenziazione didattica
Promozione del successo scolastico
Ricchezza dell‟offerta formativa
Indicatori di qualità.
Programmazioni differenziate;
Interventi e iniziative di accoglienza, continuità, recupero, approfondimento, ecc.;
Lavori di gruppo per livelli e/o interessi;
Progetti particolari di ampliamento e/o approfondimento curricolare e/o extra curricolare;
Monitoraggio sullo stato di avanzamento delle attività.
Criteri per la valutazione dei risultati.
La valutazione interna su interventi, iniziative e progetti viene effettuata tenendo in considerazione i
seguenti fattori:
partecipazione degli insegnanti all‟elaborazione e gestione delle attività;
livello di partecipazione e motivazione degli studenti;
coinvolgimento attivo del personale A.T.A.;
partecipazione dei genitori alle iniziative proposte;
qualità dei documenti e dei materiali proposti.
66
12 QUADRI ORARI E LABORATORI
12.1.1. Quadro orario settimanale del biennio Istituto Tecnico settore Tecnologico
1° biennio (riforma)
DISCIPLINE
Tipo di
1° anno (ore) 2° anno (ore)
prove(a)
Lingua e letteratura italiana 4 4 S-O
Storia 2 2 O
Matematica 4 4 S-O
Diritto ed economia 2 2 O
Tecnologie informatiche 3 -
O-P
di cui in compresenza 2 -
67
12.1.2 - Quadro orario settimanale del 2° biennio e 5° anno indirizzo
“Elettronica ed Elettrotecnica” articolazione “Elettrotecnica”
(valido per gli iscritti al primo anno nell‟A.S. 2010/2011)
2° biennio
Storia 2 2 2 O
Matematica 3 3 3 S-O
TOTALE 32 32 32
68
12.1.3 - Quadro orario settimanale del 2° biennio e 5° anno indirizzo
“Elettronica ed Elettrotecnica” articolazione “Elettronica”
(valido per gli iscritti al primo anno nell‟A.S. 2010/2011)
2° biennio
Storia 2 2 2 O
Matematica 3 3 3 S-O
TOTALE 32 32 32
69
12.1.4 - Quadro orario settimanale del 2° biennio e 5° anno indirizzo “Meccanica,
Meccatronica ed Energia” articolazione “Meccanica e meccatronica”
(valido per gli iscritti al primo anno nell‟A.S. 2010/2011)
2° biennio
Storia 2 2 2 O
Matematica 3 3 3 S-O
TOTALE 32 32 32
70
12.1.5. - Quadro orario settimanale del quinquennio del Liceo Scientifico Opzione “Scienze
Applicate”
(valido per gli iscritti al primo anno nell‟A.S. 2010/2011)
Tipo di
DISCIPLINE 1° anno 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno
prove(a)
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 S-O
Storia e geografia 3 3 - - - O
Storia - - 2 2 2 D.D
Filosofia - - 2 2 2 D.D.
Matematica 5 4 4 4 4 S-O
Informatica 2 2 2 2 2 O
Fisica 2 2 3 3 3 O
TOTALE 27 27 30 30 30
71
12.2 – Quadri orari classi 2^, 3^, 4^ e 5^ I.T.I.S. E LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICO
(valido per gli iscritti al primo anno antecedentemente all‟A.S. 2010/2011)
biennio I.T.I.S.
DISCIPLINE
Tipo di
2° anno (ore)
prove(a)
Lingua e letteratura italiana 4 S-O
Storia 2 O
Geografia - O
Matematica 4
S-O
di cui in compresenza 1
Diritto ed economia 2 O
TOTALE 32
72
12.2.2. Quadro orario settimanale del triennio di Elettronica e Telecomunicazioni
(valido per gli iscritti al primo anno antecedentemente all‟A.S. 2010/2011)
Storia 2 2 2 O
Matematica 4 3 3 S-O
Diritto ed economia - 2 2 O
Meccanica e macchine 3 - - O
Elettrotecnica 5 2 -
S-O(c)
di cui in compresenza 2 3 -
Elettronica 3 4 4
S-O-P
di cui in compresenza 1 2 2
Telecomunicazioni - 3 6
S-O
di cui in compresenza - - 2
73
12.2.3 Quadro orario settimanale del triennio di di Elettrotecnica ed Automazione.
(valido per gli iscritti al primo anno antecedentemente all‟A.S. 2010/2011)
Storia 2 2 2 O
Matematica 3 3 3 S-O
Diritto ed economia - 2 2 O
14 15 15
Meccanica e macchine 3 - - O
Elettrotecnica 5 4 6
S-O-P
di cui in compresenza 2 2 3
Elettronica 3 3 -
S-O(c)
di cui in compresenza 2 - -
Sistemi automatici/elettrici 4 3 5
S-O
di cui in compresenza 2 2 3
74
12.2.4 Quadro orario settimanale del triennio di Meccanica
(valido per gli iscritti al primo anno antecedentemente all‟A.S. 2010/2011)
Storia 2 2 2 O
Matematica 3 3 3 S-O
Diritto ed economia 2 2 O
14 15 15
Sistemi e automazione 5 4 4
O-P
di cui in compresenza 2 2 3
75
12.2.5 Quadro orario settimanale del Liceo Scientifico Tecnologico
(valido per gli iscritti al primo anno antecedentemente all‟A.S. 2010/2011)
Tipo di
DISCIPLINE 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno
prove(a)
Lingua e letteratura italiana 5 4 4 4 S-O
Storia e geografia - - - - O
Storia 2 2 2 3 O
Filosofia - 2 3 3 O
Matematica 5 4 4 4
S-O
di cui in compresenza 2 1 1 1
Informatica - 3 3 3
S-O
di cui in compresenza - 2 2 2
Fisica - 4 3 4
S. O. P
di cui in compresenza - 2 2 2
Diritto e economia 2 - - - O
Biologia 3 4 2 2
O.P.
di cui in compresenza - 2 1 1
Chimica e laboratorio - 3 3 3
O. P.
di cui in compresenza - 2 2 2
Tecnologia e disegno 6 - - -
S. G. O.
di cui in compresenza 3 - - -
TOTALE 34 34 34 34
76