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ERCOLE OK 13-01-2006 16:30 Pagina 47

PIATTAFORME

IPTV,
la televisione arriva
con l’ADSL

MAURO BORGHI John Chambers, il Presidente e CEO di Cisco Systems, ha dichiarato recen-
GABRIELE ELIA temente1: “Video is emerging as the key strategic application in the service
DARIO ERCOLE provider triple play bundle of consumer entertainment, communication and
CLAUDIO FRANCO online services. … As consumers demand more sophisticated information
ENZO GASSINO and entertainment services in their home, tightly coupled applications, devi-
ces and networks will be essential ...”.
Il Triple Play, la convergenza del mondo del broadcasting e di quello della
banda larga e della telefonia è uno dei fenomeni da lungo tempo previsti e
annunciati ma che solo in questa decade sta diventando una delle realtà più
importanti nel processo evolutivo della rete e dei servizi. La trasformazione
del mondo del multimedia, grazie ad esempio ai nuovi protocolli di compres-
sione come MPEG-4, l’evoluzione delle piattaforme di rete IP, dei micropro-
cessori per terminali, dei sistemi di protezione dei contenuti e la riduzione dei
costi di vari componenti, in primis quelli dei sistemi di memoria di massa,
hanno progressivamente reso economicamente possibile l’introduzione di
servizi TV attraverso reti broadband, quali l’ADSL e le sue evoluzioni. Ma se
l’arrivo della TV ha da un lato posto nuove sfide in termini di costi e presta-
zioni all’evoluzione delle reti IP, dall’altro offre anche importanti possibilità e
prospettive per l’evoluzione dei servizi televisivi, in primo luogo con l’introdu-
zione di interattività e dei contenuti on demand.
Questo articolo analizza le principali tecnologie che sono alla base di uno dei tre
cardini di questa convergenza, la televisione su reti IP o, brevemente, la IPTV.

1. Introduzione Lo scenario competitivo è caratterizzato in


primo luogo da fattori commerciali, quali la diffu-
Per comprendere pienamente le motivazioni che sione dei servizi broadband e la necessità degli
stanno alla base della crescente spinta verso il “tri- operatori di allargare la base degli utenti della larga
ple play” occorre analizzare il macro scenario com- banda con una “seconda ondata”, dopo quella
petitivo presente oggi nel mondo delle telecomuni- degli utenti Internet da PC.
cazioni, gli sviluppi tecnologici nel campo della Gli operatori di rete fissa devono inoltre com-
larga banda e delle piattaforme per i servizi multi- pensare le perdite di ricavi dovute alla migrazione
mediali basati sul paradigma IP ed infine i fattori degli utenti verso i servizi mobili per il traffico
sociologici che generano nuove esigenze e nuove voce; in questo contesto il cosiddetto “triple
richieste di servizio da parte della popolazione. play”, con la possibilità di offrire attraverso un’u-
nica rete e un unico collegamento i servizi voce,
(1) broadband Internet e TV, sembra essere un’ottima
http://newsroom.cisco.com/dlls/2005/corp_111805.html? possibilità per mantenere i clienti e aumentare i
CMP=ILC-001 fatturati.

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Dal punto di vista tecnologico la convergenza commerciali, il STB dispone già di un modem
su protocolli IP delle architetture di rete, con costi ADSL incorporato; in altri casi, il modem è esterno
di rete decrescenti e crescente capacità di tra- e collegato al STB tramite una connessione
sporto e commutazione di traffico, le nuove tecno- Ethernet, ad esempio.
logie di compressione del video, l’evoluzione delle I servizi video IPTV si suddividono in Servizi di
tecnologie hardware relativamente alla costruzione Broadcast TV (BTV) e Servizi di Video on Demand
dei terminali o delle memorie di massa, permettono (VoD).
oggi la realizzazione di piattaforme di rete e di ser- I Servizi di “Broadcast TV” consistono nella frui-
vizio “triple play” prima impossibili. zione contemporanea da parte degli utenti di un
Ultimi, ma non meno fondamentali per un effet- canale televisivo tradizionale, Free to air o Pay TV,
tivo successo dei servizi, i fattori sociologici che in maniera del tutto simile a quanto avviene sulla
determinano una sempre maggiore disaffezione TV tradizionale; nel caso di servizio Pay Per View,
dalle forme tradizionali di televisione commerciale l’utente paga per vedere una trasmissione a un
da parte di fasce crescenti di popolazione che si orario prestabilito. I canali live possono essere rag-
rivolgono altrove, per esempio ad Internet, per i gruppati in pacchetti di offerta (ad esempio: Basic,
loro bisogni di informazione ed intrattenimento; Premium, …) che l’utente può sottoscrivere. I ser-
utenti questi che non riescono ad essere serviti dai vizi BTV sfruttano tipicamente le funzionalità di
“tradizionali” servizi TV. Di qui, l’enorme diffusione multicast presenti su una rete IP.
dei servizi di scambio di contenuti attraverso i In generale, per i servizi BTV le operazioni di
sistemi peer to peer in Internet, che, pur in viola- selezione e programmazione dei canali, ma anche
zione alle leggi sul copyright di molti Paesi, inta- la navigazione per l’acquisizione di informazioni sui
sano i due terzi della banda di tutti gli operatori al contenuti, sono rese disponibili tramite la guida
mondo, dimostrando una fortissima richiesta interattiva EPG (Electronic Program Guide) e ven-
latente di contenuti da parte dei “nuovi clienti”. gono effettuate a video con l’utilizzo del dispositivo
IPTV si può definire, rispetto al mondo del remoto (telecomando e/o tastiera). Il service provi-
broadcasting, come la “prossima generazione” di der può creare e rendere disponibili EPG diversifi-
TV digitale, ma si pone obiettivi e utilizza architet- cate e personalizzate per profilo utente.
ture differenti da quelle del paradigma “Internet Tra i servizi più specificamente legati ai conte-
TV” o “Internet streaming”, cioè dello streaming di nuti BTV, rientra il “videoregistratore digitale” o
contenuti multimediali su Internet. Personal Video Recorder (PVR) che nel mondo
Le differenze sono innanzitutto nel tipo di con- IPTV viene realizzato in due diverse modalità:
tenuti e palinsesti offerti agli utenti e nel tipo di ter- • Local PVR (LPVR): videoregistrazione digitale
minale da utilizzare, ovvero la TV con il relativo set- sull’hard disk, che potrà essere collegato o
top box (STB), ma esiste anche una profonda diffe- interno al STB.
renza di modelli di business, cioè lo streaming su • Network-based PVR (NPVR): videoregistrazione
Internet tende ad essere un servizio offerto in digitale su spazio messo a disposizione nell’in-
maniera disgiunta dalle offerte di accesso alla rete frastruttura (tipicamente su server) del service
broadband, e viene erogato da parte di operatori provider. La caratteristica di questo servizio è
che occupano un anello della catena del valore quella di consentire la memorizzazione contem-
distinto rispetto a quello degli ISP (Internet Service poranea anche di più canali; inoltre, la quantità
Provider) e dei NSP (Network Service Provider), i di memoria a disposizione è notevolmente più
cui obiettivi sono quelli di raggiungere un pubblico estesa rispetto a quella generalmente disponi-
spesso “supernazionale” o comunque “esterno” al bile su hard disk locale.
bacino del singolo operatore di rete o Internet pro- In entrambi i casi, durante la visualizzazione dei
vider. contenuti sono resi disponibili le funzionalità tipi-
Nell’articolo cercheremo dunque di analizzare che di un videoregistratore (trick play): play, pause,
questi elementi di forza insieme a quelli che (fast-)rewind, (fast-)forward, stop ed eventuali fun-
potrebbero rallentare o rendere poco conveniente, zionalità evolute, quali l’instant replay.
anche economicamente, la diffusione dei questi Per i servizi BTV possono inoltre essere messe
servizi. a disposizione dell’utente le seguenti funzionalità:
• Time shifting: è il servizio che consente di
richiedere e visualizzare contenuti che nel palin-
2. Introduzione ai servizi dell’ecosistema IPTV sesto TV erano programmati in precedenza (per
un numero di giorni stabilito dal service provi-
I servizi IPTV sono pensati per avere modalità di der);
fruizione e semplicità di utilizzo tipiche del televi- • Pause Live TV: consente all’utente di mettere in
sore; la loro “metafora” è differente dai servizi di pausa il flusso video live che sta guardando e di
accesso a contenuti multimediali attraverso portali riprendere la visione dal punto di interruzione in
a larga banda che sono presenti su Internet. un momento successivo.
L’utente deve essere dotato di un apposito rice- I servizi di Video on Demand (VoD) permettono
vitore (STB), simile ai prodotti per TV satellitare o la visione su richiesta di contenuti multimediali
DTT (Digital Terrestrial Television), collegato da un messi a disposizione dal service provider. L’utente
lato alla TV e dall’altro, invece che a un cavo d’an- interagisce direttamente con il catalogo creato dal
tenna, a una connessione ADSL. In alcuni prodotti service provider per navigare, richiedere, ricevere e

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visualizzare in tempo reale (streaming) i contenuti 2.1 La protezione dei contenuti


audio/video di proprio gradimento, avendo a
disposizione le funzioni tipiche di un videoregistra- La diffusione a pagamento di contenuti digitali
tore (trick-play). di valore implica rischi non indifferenti per tutti gli
Per l’erogazione dei servizi VoD vengono princi- attori coinvolti nella catena del valore: sia il
palmente utilizzati i tradizionali meccanismi di Content Provider, che ne cede i diritti d’uso, sia il
streaming unicast della rete IP; la qualità dell’au- Service Provider, che effettivamente li commercia-
diovisivo fruito dall’utente è funzione della banda lizza e li distribuisce, sia l’utente che li acquista
(garantita) disponibile e il numero di utenti servibili sono infatti inevitabilmente esposti, ed in qualche
contemporaneamente dipende dalla capacità della misura indifesi, di fronte al pericolo di un poten-
rete che si è costruita. ziale utilizzo non autorizzato dei contenuti mede-
I meccanismi unicast possono però anche simi. Di qui la necessità di mettere in campo un
essere utilizzati in modalità diversa dallo streaming: adeguato sistema di protezione che tuteli tanto i
con la modalità Download and Play (D&P), i conte- soggetti quanto le risorse e che tipicamente si
nuti vengono in parte o totalmente memorizzati esplica secondo due modalità leggermente
sull’hard disk, di cui deve essere provvisto il STB, e diverse: Conditional Access (CA) e Digital Rights
pertanto tra l’istante di selezione del contenuto e la Management (DRM).
sua fruizione intercorre un certo lasso di tempo, I sistemi di Conditional Access, che rappresen-
che sarà funzione delle politiche commerciali adot- tano la soluzione di protezione tradizionalmente
tate dal service provider. Da notare che, in questo impiegata nella televisione digitale, e quindi
caso, non essendoci contemporaneità tra trasmis- nell’IPTV, si basano su tre componenti:
sione e visualizzazione, la banda garantita non • Broadcast Equipment: genera il flusso criptato
dovrà necessariamente essere elevata. da trasmettere. La chiave per la decifratura del
Sfruttando invece i meccanismi multicast su flusso viene inserita negli Entitlement Control
canali predefiniti, viene erogato il servizio Near VoD Message (ECM) i quali a loro volta vengono
(NVoD), per il quale alcuni contenuti vengono ritra- cifrati con la chiave dell’ Entitlement
smessi in modo continuativo ad intervalli di tempo Management Message (EMM).
prestabiliti. A tutti gli effetti, sia dal punto di vista • Security Module (Smart Card): autorizza la
dell’erogazione che della fruizione da parte dell’u- decriptazione degli EMM e quindi degli ECM da
tente, si tratta di un servizio BTV e può essere uti- cui viene ricavata la chiave per mettere in chiaro
lizzato dal service provider per trasmettere, ad il flusso audiovisivo.
esempio, i titoli più richiesti ad un costo inferiore • STB: è il dispositivo che ospita il Security
rispetto al servizio VoD, in quanto consente di limi- Module e che, ricevuta la chiave di decripta-
tare il carico sui video server e sulla rete. zione, decifra il segnale.
Per tutti i servizi BTV e VoD è disponibile la fun- L’approccio è evidentemente di tipo on/off: chi
zionalità di Parental Control che, tramite l’utilizzo di è autorizzato ad accedere ai contenuti, lo fa senza
login e password o di un semplice PIN, consente di alcuna restrizione.
limitare gli accessi ai contenuti su base rating Nelle soluzioni DRM la salvaguardia dei conte-
(grado di violenza, pornografia) da parte di alcune nuti di valore si esplica in modo tale che questi
classi di utenti della postazione (in primis a bam- ultimi siano fruibili dagli utenti “autorizzati” esclu-
bini e minori). sivamente in conformità a regole specificate dai
Inoltre, interagendo tramite il dispositivo remoto Content Provider e registrate in apposite “licenze”
con la UI (User Interface) dei servizi IPTV che viene d’uso.
creata dal service provider e visualizzata sul televi- Il rispetto di tali regole è garantito da un com-
sore, l’utente potrà anche selezionare una serie di ponente sicuro (hardware o software) presso il
servizi interattivi messi a disposizione dal service cliente, che esplica le funzioni di DRM ed interagi-
provider, quali: sce da una parte con il Service Provider e dall’al-
• Web Browsing: ovvero la possibilità di navigare tra con l’utente.
in Internet dalla TV. Il servizio può essere fornito Il contenuto, quindi, può essere fruito esclu-
in configurazione full Internet, che può presen- sivamente dopo aver recuperato la licenza e
tare talvolta problemi di look & feel delle pagine solo, ad esempio, per un certo numero di volte,
e di conseguenza limitare l’usabilità dei siti, o per un particolare intervallo di tempo o secondo
walled garden, che comprende un insieme di una modalità specifica (duplicazione, sposta-
portali informativi progettati per la navigazione mento, …).
televisiva ma che, in quanto tale, consente una I sistemi di protezione dei contenuti, i CA ma
navigazione limitata tra i soli siti consentiti dal in particolare i DRM, sono strategici e centrali
service provider; nella catena del valore, per il controllo che creano
• Gaming: il STB funziona come game console; contemporaneamente sugli utenti finali, sui forni-
l’utente può accedere ad un catalogo di giochi tori di piattaforme e di terminali e sui fornitori di
e tramite la connessione broadband può anche servizio. Non a caso attorno a questi sistemi si
interagire con altri giocatori in ambienti multi- sta sviluppando un’accesa battaglia fra varie
player; aziende e consorzi, sia per il controllo del mercato
• Applicazioni di comunicazione: e-mail, SMS, che per le importanti royalties da brevetti che
MMS, Chat, VideoChat, multiroom viewing, … saranno riscosse.

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3. Il Centro Servizi
Headend Video Distribution Transport Access
Headend
Equipment Il Centro Servizi IPTV
IRD ospita tutte le componenti
necessarie all’erogazione e
alla gestione dei servizi
Encoders video. All’interno del centro
IRD
servizi sono collocati gli
apparati che costituiscono
GigaBit
DSLAM l’headend per l’erogazione
Switches IP STB with dei contenuti BTV
TV Management Backbone Smartcard
Platform (Broadcast TV) e dei conte-
VOD nuti VoD (Video on
Servers
Switch
Demand), i server che ospi-
tano il middleware IPTV e il
Gigabit Ethernet Scrambling sistema di CA/DRM utiliz-
zato per la protezione dei
contenuti.
Content Conditional
Protection System Access System 3.1 Headend , contenuti BTV
DSLAM = Digital Subscriber Line Access Multiplexer
IRD = Integrated Receiver Decoder Scopo dell’headend è
STB = Set-Top Box
VOD = Video On Demand quello di acquisire dalla sor-
gente, adattare e distribuire
i contenuti video live che
FIGURA 1› Esempio di architettura del servizio IPTV.
fanno parte dell’offerta dei
servizi IPTV. L’headend per-
mette di interfacciare le
2.2 L’architettura del servizio diverse fonti di provenienza dei contenuti, quali
possono essere ad esempio: reti di contribuzione
I servizi IPTV vengono distribuiti tramite un’ar- dedicate o trasmissioni satellitari e digitali terrestri.
chitettura costituita da tre macro blocchi: I flussi video sono acquisiti dall’headend sotto
• Il Centro Servizi, che è costituito dagli elementi forma di stream digitali; nel caso siano previsti
che concorrono nelle fasi di fornitura e gestione flussi di contribuzione analogici, questi sono con-
dei servizi stessi, quali l’headend, per l’acquisi- vertiti in digitale (figura 2).
zione, l’adattamento e la distribuzione dei con- I flussi digitali sono generalmente acquisiti in
tenuti live e i server, dove risiedono il midd- modalità non compressa in formato SDI (Serial
leware (lo strato software che consente l’inte- Digital Interface) oppure in modalità compressa
g r azione tra la pia t-
taforma del service pro-
vider e lo strato tecnolo-
gico dell’architettura) e il Trasporto Accesso
IRD
sistema per la protezione
dei contenuti;
• La Rete di Trasporto, Encoders
costituita dalla dorsale di IRD
trasporto e dalla rete
metropolitana, cioè dagli
DSLAM
apparati di instradamento
GigaBit IP STB with
dei pacchetti IP e dai col- Switches Backbone Smartcard
legamenti in fibra ottica;
• La Rete di accesso, Gigabit Ethernet
costituita dalle compo- Scrambling Switch
nenti di raccolta/multi-
plazione e distribuzione
verso gli apparati di rete
domestica, dai collega-
Content
menti in fibra e rame e Protection System
dalla rete domestica DSLAM = Digital Subscriber Line Access Multiplexer Distribuzione contenuti Multicast
stessa (home network). IRD = Integrated Receiver Decoder Fruizione contenuti Multicast
STB = Set-Top Box
Nella figura 1 è indicata
la rappresentazione grafica
di quanto fin qui brevemente FIGURA 2› Distribuzione dei contenuti Multicast (TVLive).
accennato.

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(solitamente MPEG-2), sia in formato SPTS (Single content provider esterni (ad esempio Time Warner,
Program Transport Stream) che in formato MPTS Fox, …) su reti di contribuzione dedicate o diretta-
(Multiple Program Transport Stream); nell’ultimo mente su supporto fisico (ad esempio cassette
caso i programmi devono essere de-multiplati in Digital Betacam).
SPTS per poter essere trattati come singoli canali Una volta acquisiti, i contenuti vengono codifi-
dalla piattaforma. I flussi in ingresso, se compressi, cati da encoder software specializzati per tecnica
sono decodificati e, se criptati, decriptati. che possono adottare codifiche multi-passo (per
I singoli canali sono quindi codificati da enco- migliorare la qualità a parità di bit rate) e che adat-
der specializzati per tecnica di codifica (ad esem- tano i contenuti, in termini di bit rate e formati, alle
pio MPEG-2, MPEG-4 AVC, MS-VC1) con bit rate e caratteristiche della rete, dei terminali e della QoS
caratteristiche adeguate alle caratteristiche della richiesta.
rete d’accesso, alla tipologia di terminali utilizzati, I contenuti sono quindi criptati da server dedi-
ai formati video supportati. I flussi in uscita dagli cati del sistema di CA/DRM di protezione dei con-
encoder vengono criptati da server dedicati del tenuti e memorizzati all’interno del catalogo dei
sistema di CA/DRM di protezione dei contenuti, contenuti; la funzionalità di catalogo è svolta dai
incapsulati in IP e distribuiti in multicast sul back- Central VoD Server collocati a livello di headend
bone. La distribuzione di tutti i canali video avviene (figura 3).
attraverso il backbone fino
agli apparati della rete di
accesso DSLAM (Digital
Subscriber Line Access
Multiplexer); dai DSLAM è
inviato all’utente finale un VOD
singolo canale video. La Edge
selezione del canale che l’u- Servers
tente desidera ricevere Central VOD GigaBit
Servers Switches
avviene attraverso il proto-
collo IGMP (Internet Group Switch
Scrambling
Management Protocol) con
richieste generate dal STB Backbone
verso il DSLAM a cui è atte- Encoders DSLAM
stata la linea utente. IP STB with
Tutte le operazioni di Smartcard
acquisizione, adattamento e Content
distribuzione vengono ese- Protection System
Edge VOD
guite in modalità real time Servers
dagli apparati che compon-
gono l’headend BTV (ricevi-
tori satellitari e/o DTT, enco- Headend
der, streamer, sistema di Video Distribution Trasporto Accesso
protezione dei contenuti);
DSLAM = Digital Subscriber Line Access Multiplexer Distribuzione contenuti Ulnicast
tali apparati sono tipica- STB = Set-Top Box Fruizione contenuti Unicast
mente centralizzati a livello VOD = Video On Demand
di centro servizi. Un certo
grado di distribuzione del- FIGURA 3› Distribuzione dei contenuti Unicast (VOD).
l’headend si può realizzare
prevedendo la dislocazione
a livello regionale degli
apparati per l’acquisizione, trasformazione e distri- Poiché la fruizione dei flussi VoD comporta lo
buzione di canali locali; in alternativa, possono stabilirsi di una sessione IP unicast tra video ser-
essere previste reti di contribuzione regionali verso ver e ogni STB che richiede il servizio, è prevista
l’headend centralizzato. la distribuzione a livello regionale dei video server
(Edge VoD Server) al fine di permettere il partizio-
3.2 Headend, contenuti VoD namento del carico sui server e l’ottimizzazione
dell’utilizzo di banda sulla rete di trasporto. La
Lo scopo di questo headend è quello di acqui- distribuzione dei contenuti avviene dai Central
sire, adattare, memorizzare, distribuire e permet- verso gli Edge Server.
tere la fruizione dei contenuti VoD. Tutte le fasi, Gli Edge Server effettuano lo streaming in
eccetto la fruizione, sono svolte in modalità off unicast verso i client attraverso il protocollo
line (non real time) da processi automatici e RTSP (Real Time Streaming Protocol). Tale pro-
semiautomatici supportati dagli strumenti forniti tocollo consente al client la richiesta e il con-
dalla componente DAM (Digital Asset trollo della fruizione dei contenuti attraverso
Management) della piattaforma. comandi “VCR like” (Fast Forward, Rewind,
I contenuti VoD sono generalmente forniti da Pause, Stop, Play).

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3.3 Il ruolo centrale del middleware per IPTV client/server della UI, ma l’integrazione di nuovi tipi
di terminali comporta un’attività di porting del
Il ruolo centrale nell’architettura è svolto dal client sul nuovo terminale (attività che coinvolge
cosiddetto “IPTV middleware” che ha il compito di: sia il fornitore della piattaforma di middleware che
• garantire l’integrazione delle diverse compo- il fornitore del terminale).
nenti funzionali quali: video server, ricevitori, La componente server è normalmente realiz-
encoder, streamer, sistema di protezione dei zata, utilizzando tecnologie web, su architetture a
contenuti; tre livelli: Web server, Application server, DB server.
• supportare i processi di acquisizione, trasfor- Il DB è generalmente di tipo centralizzato; per otti-
mazione e distribuzione dei contenuti; mizzare l’accesso possono essere previsti diversi
• permettere la definizione e l’erogazione dei ser- livelli caching.
vizi IPTV; Le componenti e funzionalità principali di una
• supportare l’integrazione con sistemi esterni piattaforma di middleware sono riassunte nella
quali gli OSS e i sistemi di CRM e di billing. figura 4.
Il middleware per IPTV è uno
dei componenti tecnologici meno
standardizzati da enti “de jure” e in
Content Provider Subscriber Service Provider
più rapida evoluzione, perché nella
Portal Framework
sua evoluzione si confrontano da
un lato importanti industrie che Digital Asset Content Providers Subscriber
cercano di imporre soluzioni pro- Manager Manager Manager Network
&
prietarie, dall’altra sforzi di stan- Service
Digital Right Manager

dardizzazione delle associazioni Manager


che già hanno standardizzato la TV
digitale satellitare e terrestre (ad

Transaction
Advertising
Server Packaging
Manager

Manager

Manager

Manager

Manager

Manager

Manager
Channel

Profiling
esempio DVB Forum).

Pricing
Manager
EPG

La mancanza di un middleware
standard rende molto frammentato Device
Manager
il mercato delle applicazioni e dei
servizi, rendendo difficili le econo-
mie di scala sui prezzi e rallen- SERVICE CONTROL
tando l’effettivo decollo commer- (User Presence/Service Admission Control/Session Management/Accounting/Unified Directory)
ciale dell’offerta.
La piattaforma di middleware Network (IP, ATM, xDSL, GBE, Metro, ...)
realizza un modello client/server
con la componente server centra- Middleware Client/Browser
lizzata a livello di headend e la
componente client residente sul ATM = Asynchronous Transfer Mode
EPG = Electronic Program Guide
STB. La fruizione dei servizi IPTV GBE = GigaBit Ethernet
IPTV = Internet Protocol TeleVision
avviene attraverso l’interazione STB = Set-Top Box
utente, che utilizza il telecomando, xDSL = x Digital Subscriber Line STB IPTV
con la UI (User Interface) definita e
gestita dalla piattaforma. FIGURA 4› Architettura funzionale del middleware.
La componente client, utiliz-
zando le funzionalità di base del
STB, supporta la presentazione
grafica della UI, la decodifica, la decriptazione e la 3.3.1 Channel Manager
visualizzazione dei contenuti. La tipologia di client
supportato è una delle caratteristiche distintive di La componente supporta le funzionalità legate
una piattaforma di middleware: si parla di “fat alla gestione canali video BTV; in particolare per-
client” (o di soluzione “client based”) quando l’in- mette:
tera UI viene generata e gestita tramite un pro- • la definizione dei canali, l’associazione dei
gramma proprietario eseguito dal STB, mentre il canali con gli stream generati dagli encoder, la
termine “thin client” viene generalmente utilizzato definizione dell’indirizzo IP del gruppo multicast
per le soluzioni basate su browser, in cui il STB, utilizzato per la trasmissione in rete del canale;
tramite browser appunto, si limita ad effettuare il • l’impostazione e la modifica dello stato del
rendering di pagine HTML generate lato server. canale (on line, off line, hidden, ...);
Una soluzione browser based facilita l’integrazione • la definizione e la modifica dei metadati asso-
di nuovi tipi di terminali (STB) ai quali è essenzial- ciati ai canali: numero canale, nome, descri-
mente richiesta la sola compatibilità a livello di zione, tipologia (Basic, Premium, Pay Per View,
browser; mentre l’interazione client/server (HTTP e ...), genere (News, Movies, Sport, ...), livello di
JavaScript) della UI ha generalmente prestazioni rating associato al canale (adatto a tutti, per
inferiori rispetto ad una soluzione client based. Una minori accompagnati, per adulti), multilingua,
soluzione client based ottimizza l’interazione stereo, … .

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3.3.2 EPG (Electronic Program Guide) Manager I pacchetti di offerta sono generalmente com-
mercializzati sotto forma di abbonamento che l’u-
Questa componente fornisce funzionalità e stru- tente può sottoscrivere e sono gestiti direttamente
menti a supporto delle fasi di: dai sistemi di CRM e di billing; la piattaforma di
• creazione e modifica del palinsesto; middleware è responsabile delle variazioni di sotto-
• acquisizione dei dati relativi alla programma- scrizioni e degli acquisti di eventi PPV o contenuti
zione dei canali live provenienti da provider VoD che l’utente può effettuare on line, direttamente
esterni; dalla UI sul televisore o dal portale d’accesso ai ser-
• associazione dei meta-dati relativi ai canali e ai vizi IPTV (Portal Framework nella figura 4), senza
programmi (ora programmazione, genere, richiedere l’intervento di un operatore.
rating, informazioni sul programma, ...), defini- La componente di Packaging Manager sup-
zione eventi PPV; porta la definizione dei pacchetti di offerta attra-
• generazione, aggiornamento e personalizza- verso le funzionalità di:
zione della guida elettronica da visualizzare sui • packaging di canali live (esempio: definizione
terminali; dei gruppi di canali associati agli abbonamenti:
• gestione dell’interazione utente sulla guida: Base, Sport, Calcio, ...);
selezione canali e programmi, richieste di infor- • packaging di contenuti VoD (Bundle,
mazioni (visualizzazione dei meta-dati associati Subscription VoD), appoggiandosi alle funziona-
ai canali e ai programmi), richieste di registra- lità fornite dal DAM.
zione programmi, ... . La componente di Pricing Manager permette di:
• definire le politiche legate alle diverse tipologie
3.3.3 Digital Asset Manager (DAM) di offerte sia per i contenuti live che VoD;
• applicare le politiche definite alle transazioni on
Il DAM è dedicato alla gestione dei contenuti line effettuate dall’utente.
VoD. Si tratta di una componente esterna alla parte
“core” della piattaforma di middleware che fornisce 3.3.6 Transaction Manager
funzionalità e strumenti a supporto delle fasi di:
• definizione e mantenimento del catalogo dei Compito del Transaction Manager è quello di
contenuti; supportare l’esecuzione e mantenere la traccia di
• acquisizione dei contenuti e dei meta-dati asso- tutte le transazioni che avvengono all’interno della
ciati (in genere, assieme ai contenuti VoD ven- piattaforma di erogazione del servizio.
gono forniti dai content provider una serie di Per le transazioni quali la modifica delle sotto-
meta-dati quali: titolo del film, durata, genere, scrizioni effettuate on-line dall’utente e l’acquisto
regista, attori principali, trama, livello di rating, di contenuti VoD o di eventi PPV, la componente
...); supporta anche l’interazione con i sistemi di billing
• categorizzazione e aggregazione dei contenuti e di CRM attraverso il mantenimento di un DB di
(per genere, per regista, per livello di rating, ...); tutte le transazioni eseguite e l’esposizione di API
• definizione periodo di disponibilità/fruibilità del (Application Programming Interface). Nel caso di
contenuto; variazioni delle sottoscrizioni di servizi e pacchetti
• definizione/gestione politiche di prezzo; che sono fatturati periodicamente, l’interazione con
• definizione/gestione “bundle” dei contenuti; tali sistemi può avvenire in modo differito, ad inter-
• distribuzione e pubblicazione. valli di tempo prestabiliti, rispetto all’effettiva ese-
cuzione della transazione. Per l’acquisto di conte-
3.3.4 Subscriber Manager nuti on demand ed eventi in PPV (Pay Per View),
per i quali può essere richiesto il pagamento prima
Supporta le funzionalità relative alla gestione della loro fruizione, l’interazione con il sistema di
degli utenti; in particolare permette: billing deve essere on line.
• la gestione degli account abilitati alla fruizione Il DB di tutte le transazioni eseguite fornisce
dei servizi IPTV; supporto anche ad altre componenti della piat-
• la definizione e la gestione dei dati degli utenti taforma per realizzare ad esempio la visualizza-
(anagrafica, indirizzo, contatti telefonici, e-mail, zione sul televisore della lista degli acquisti effet-
...); tuati oppure tracciare quante volte un particolare
• la gestione di gruppi di utenti; contenuto è stato acquistato e visto, ... .
• la abilitazione/disabilitazione dell’account alla
fruizione di servizi o bundle di servizi; 3.3.7 Profiling Manager
• la abilitazione/disabilitazione dell’account alla
fruizione di package e bundle di contenuti. È responsabile della gestione, per ognuno degli
utenti abilitati, dei dati di profilatura che compren-
3.3.5 Packaging Manager e Pricing Manager dono informazioni relative alla tipologia d’accesso
utilizzato, al profilo di servizio e alle offerte opzio-
Queste due componenti cooperano con i nali sottoscritte, ai terminali utilizzati.
sistemi di CRM e di billing con cui devono essere Permette inoltre di gestire e mantenere:
integrati per mantenere allineati i profili di offerta e • le impostazioni utente quali: PIN di acquisto,
le politiche di prezzo da attuare. PIN di blocco canali, livello di rating per paren-

NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 14 n. 2 - Dicembre 2005 53


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tal control (esempio: contenuti per adulti visibili Alcuni flussi audiovisivi sono erogati dal vivo, o
solo inserendo il PIN); più in generale in modalità diffusiva (BTV), cioè lo
• le liste dei canali preferiti, dei canali bloccati, stesso flusso viene erogato per tutti gli utenti: questo
dei bookmark. servizio è trasportato in modo particolarmente effi-
ciente da reti che supportano IP Multicast. Questo
3.3.8 Advertising Manager tipo di trasporto emula quello delle reti televisive tra-
dizionali (via etere o satellite) e prevede che una sola
Fornisce le funzionalità di base per l’advertising copia del flusso venga inviato in rete, identificandolo
che può essere effettuato sulla UI, attraverso l’uti- con un indirizzo di destinazione particolare; i nodi
lizzo di strumenti tipici delle applicazioni web, quali della rete sono in grado di interpretare l’indirizzo di
banner e/o box informativi. destinazione e duplicare il flusso ove necessario per
Alcune piattaforme di middleware possono for- fargli raggiungere tutte le destinazioni previste.
nire una serie di funzionalità evolute (basate sulla Per soddisfare questi requisiti è tipicamente
correlazione di dati di profilig, dati relativi alle tran- necessario realizzare una rete virtuale ad hoc, che
sazioni effettuate, dati anagrafici e altri dati sensi- sia in grado di segregare il traffico IPTV dal traffico
bili), in grado di supportare un tipo di advertising Internet “best effort”. Una tipica architettura di rete
“mirato” che può andare dalla semplice pubblicità di un servizio IPTV è rappresentata in figura 5.
su base locale, a quella basata sulle preferenze
dell’utente, a quella legata al contesto dei conte- 4.1 La rete di trasporto e metropolitana
nuti che l’utente sta fruendo.
La dorsale, o backbone, è una rete IP geogra-
3.3.9 Server Manager e Device Manager fica, costituita da router IP di grossa capacità
(GigaRouter) con collegamenti ottici ad alta velo-
Forniscono le funzionalità per la gestione dei cità, sulla quale è possibile realizzare reti virtuali
server della piattaforma di middleware e dei termi- MPLS, in grado di segregare tipi diversi di traffico.
nali. Supportano interfacce standard o espongono L’accesso alla dorsale avviene attraverso un certo
API che consentono la loro integrazione con gli numero di PoP (Point of Presence), tipicamente
OSS esistenti. collocati presso le maggiori aree metropolitane.
Alla dorsale sono collegate le reti metropolitane,
tipicamente realizzate con switch Gigabit Ethernet
4. La rete ed articolate in switch di raccolta (Feeder), anelli
CWDM/DWDM metropolitani e switch di concen-
La progettazione ed il dimensionamento di una trazione (Metro).
rete IP geografica per il trasporto di servizi televisivi
a larga banda esula dagli scopi di questo articolo, 4.2 La rete di accesso e il CPE (Customer Premises
per cui ci si limiterà ad alcuni principi generali. La Equipment)
caratteristica principale delle reti IP è quella di rea-
lizzare un trasporto “best effort”, che è particolar- Ai Feeder sono collegati i DSLAM (Digital
mente adatto a trasportare in modo molto efficiente Subscriber Line Access Multiplexer) per i servizi
traffico dati su scala planetaria, mentre si è rivelato IPTV, mediante collegamento Gigabit Ethernet
meno adatto a trasportare in modo nativo il traffico (GbE), eventualmente tramite ulteriore anello
di tipo voce o video (che ha maggiori requisiti sul- CWDM/DWDM. I DSLAM per servizi IPTV (o triple
l’ordine di consegna dei pacchetti e sui ritardi di play in generale) devono disporre di un’interfaccia
consegna accettabili), per cui è stato necessario GbE verso la rete e devono supportare diretta-
realizzare soluzioni che garantissero la qualità del mente IP multicast. Al DSLAM è collegata l’utenza
servizio per questi tipi di traffico. Una soluzione a domestica, attraverso la linea ADSL, la CPE
questo problema è di sovradimensionare le risorse (Customer Premises Equipment, o router di
a disposizione della rete (banda, capacità di com- accesso), la rete domestica ed infine il terminale
mutazione dei pacchetti, ...), in modo che la moda- IPTV o STB.
lità “best effort” sia comunque in grado di garantire La coppia DSLAM-CPE diventa lo snodo princi-
i requisiti necessari; un’altra soluzione è stata quella pale per l’integrazione dei servizi triple play
di prenotare delle risorse per i tipi di traffico più esi- (Internet, voce e TV), in quanto è il punto in cui i tre
genti, garantendo così la qualità del servizio ero- servizi convergono verso l’utente e verso la rete
gato, ad esempio realizzando delle reti IP sovrap- domestica e deve essere in grado di garantire la
poste in tecnologia MPLS in grado di gestire la QoS loro coesistenza sulla tratta più critica dell’intera
(maggiori dettagli sulla verifica della qualità dei ser- catena di erogazione, cioè la tratta ADSL. Pertanto
vizi video al paragrafo 6.3). sia il DSLAM che la CPE devono essere in grado di
Le caratteristiche dei servizi IPTV richiedono la segregare i traffici relativi alle diverse tipologie di
disponibilità in rete di una grande quantità di servizio e gestire le priorità relative, al fine di garan-
banda (ogni canale occupa almeno alcuni Mbit/s), tire il rispetto dei requisiti minimi di banda, ritardo,
una bassa perdita ed una latenza bassa e non jitter, ecc.. Questa segregazione viene realizzata uti-
troppo variabile. La rete deve inoltre supportare la lizzando dei PVC (Permanent Virtual Circuit) ATM
modalità di trasporto multicast, che consente di (Asynchronous Transfer Mode) sulla tratta ADSL
gestire in modo efficiente i canali televisivi dal vivo. con banda garantita e imponendo della priorità ai

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Headend Rete di Distribuzione Sede cliente

Middleware Edge Metro


Router GbE VOD Server
Metro Feeder DSLAM
GbE STB
CAS

Content Management MAN CWDM/DWDM CPE ADSL


GbE metro ring

VoD Server PC

EPG NAS

Dorsale
Encoder Contribuzione
Metro
Video Metro GbE DSLAM
Streaming GbE STB

CWDM/DWDM CPE ADSL


Content Provider MAN metro ring
VOD Server GbE
Metro Feeder
GbE PC

ADSL = Asymmetric Digital Subscriber Line MAN = Metropolitan Area Network


CAS = Conditional Access System NAS = Network Access Server
CPE = Customer Premises Equipment STB = Set-Top Box
DSLAM = Digital Subscriber Line Access Multiplexer VOD = Video On Demand
EPG = Electronic Program Guide
GBE = GigaBit Ethernet

FIGURA 5› Esempio di architettura di rete.

diversi tipi di traffico: Internet è quello meno priori- 5.1 Caratteristiche hardware
tario, la voce (VoIP) quello a maggiore priorità.
La CPE termina la tratta ADSL e si interfaccia I STB possono essere assimilati a PC di dimen-
alla rete domestica con una o più interfacce sioni molto ridotte, in cui sono state sviluppate le
Ethernet ed un’eventuale interfaccia WiFi (IEEE funzionalità di decodifica video e audio, mentre
802.11b/g). Siccome il STB per la fruizione del ser- vengono eliminate o ridotte tutte le funzionalità non
vizio IPTV deve essere collocato vicino al televi- essenziali, evidentemente perseguendo l’obiettivo
sore, nel caso la CPE sia distante dal STB e non di minimizzare il costo del sistema.
sia disponibile un cablaggio in rame che supporti Sui STB è presente una CPU (anche se spesso
Ethernet (cavo UTP5), è necessario ricorrere a tec- con prestazioni e architettura diverse dai comuni
nologie alternative che non richiedono l’installa- PC), una memoria RAM (che attualmente varia tra la
zioni di nuovi cavi (no new cable); ad esempio la decina e il centinaio di MB), porte seriali (ad esem-
tecnologia WiFi che ha l’enorme vantaggio di pio USB), un adattatore di rete (solitamente
potere essere collegata a terminali senza necessità Ethernet), un sottosistema di generazione di segnali
di cablaggio, ma male si adatta alle caratteristiche video con acceleratori per funzioni grafiche 2D, un
del traffico IPTV (banda elevata, IP multicast), per sottosistema per comandare le uscite audio.
cui ne va attentamente valutato l’uso. Una seconda Spesso, invece, manca un disco rigido (se si eccet-
promettente alternativa è rappresentata dalle tuano i Digital Video Recorder), sostituito da una
PowerLine, che sono in grado di veicolare il traffico piccola memoria flash per il software di sistema.
di una Ethernet sul cablaggio elettrico domestico, I requisiti hardware dei STB sono particolar-
ma presentano una notevole sensibilità ad interfe- mente stringenti. Vi sono esigenze di:
renze sulla rete elettrica (alimentatori switching, • forte integrazione, in modo da ridurre il numero
lampade a basso consumo energetico) ed hanno di componenti e quindi il costo complessivo;
una portata che, andando oltre quella della singola • bassi consumi, per non incorrere in problemi di
abitazione, può generare disturbi ad analoghi dissipazione termica;
impianti dei vicini di casa. • silenziosità e affidabilità, che fanno propendere
per sistemi senza parti in movimento (nessun
disco, nessuna ventola).
5. Terminali Le particolari esigenze computazionali degli
algoritmi di decompressione dei media digitali
I terminali per IPTV, come i decoder per TV digi- fanno sì che queste operazioni siano normalmente
tale terrestre o satellitare, vengono generalmente assistite dall’hardware. D’altro canto, per suppor-
chiamati set-top box (STB). tare un numero sempre maggiore di codec e di for-

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mati, risulta necessario rendere questo hardware selezionata per il processore principale, in quanto
flessibile e quindi programmabile. non tutti i sistemi operativi supportano tutte le
La sintesi tra queste due spinte opposte ha architetture.
fatto nascere processori specializzati ma program- Un produttore di STB deve poi tener conto delle
mabili, che mettono a fattor comune le accelera- opzioni supportate dal produttore di chip e dai suoi
zioni richieste dall’elaborazione di flussi video partner per i reference design.
(Sigma Designs EM8xxx, AD Blackfin, Philips I sistemi operativi per dispositivi come i STB
PNX1x00, Equator BSP-15, Texas Instruments vengono detti “embedded”, per distinguerli da
DM642). A questi “media processor” vengono di quelli per i PC e per i server, e per sottolinearne la
solito affiancati processori general purpose per la minore visibilità e le minori esigenze in termini di
gestione di tutte le attività non direttamente legate risorse. Tuttavia la distinzione è in certi casi sottile:
alla decodifica. Le architetture hardware di questo ad esempio, Linux si è dimostrato un sistema ope-
tipo vengono dette “dual chip”. rativo così versatile da occupare una importante
L’ulteriore tendenza all’integrazione, dettata da posizione di mercato sia sui STB, sia in ambito ser-
ragioni di costo, è alla base dello sviluppo di solu- ver.
zioni “single chip”, in cui “host processor” e Le alternative a Linux si possono classificare in
“media processor” confluiscono sullo stesso silicio due gruppi: quelle commerciali, in cui il fornitore
(ATI Xilleon, ST 55xx/710x, Philips Viper, IBM del sistema operativo è distinto dal fornitore del
Pallas, Sigma Designs SMP863x). È da notare tut- silicio (Windows CE, VxWorks, QNX, ...), e quelle
tavia che l’architettura logica del sistema rimane “in bundle”, in cui l’OS viene offerto insieme al pro-
internamente equivalente alle soluzioni dual chip. cessore (ad esempio OS/20 o OS/21 sui chip di ST
L’assenza di piste di interconnessione esterne per- Microelectronics).
mette però prestazioni più elevate nello scambio Questo non vuol dire che non ci siano aziende
dati tra i vari sottosistemi. nate proprio con l’obiettivo di creare apposite ver-
Una ulteriore funzionalità che viene integrata sia sioni di Linux per i sistemi “embedded”: semplice-
nelle soluzioni dual chip che in quelle single chip è il mente hanno dovuto o voluto adottare modelli di
mixing tra video e grafica sintetica, necessaria in business differenti (il leader del settore è in questo
tutte le situazioni in cui si vogliano mostrare contem- caso MontaVista).
poraneamente sullo schermo sia uno o più video, sia I principali fattori che concorrono a determinare
elementi grafici dell’interfaccia utente. Mentre il video il sistema operativo giusto per un STB sono:
viene generato dal media processor, solitamente la • il costo (le soluzioni commerciali impongono
grafica sintetica origina dall’altro processore. Il quasi sempre una royalty su ogni dispositivo in
mixing risulta tanto più sofisticato quanti più sono i campo);
“layer” sovrapposti che riesce a gestire, e quanto più • la presenza di componenti di base (come lo
permette un controllo fine sul grado di stack protocollare TCP/IP) affidabili e non sog-
trasparenza/opacità degli stessi (alpha blending). getti ad ulteriori royalty;
La scelta del chip principale (o della coppia di • la conformità agli standard (come ad esempio
chip) è un passo fondamentale nella creazione di quello POSIX);
un nuovo STB. • le prestazioni e la possibilità di configurarlo per
Per questa ragione, i produttori di chip general- operare in modo real-time (con tempi di rispo-
mente non si limitano a fornire il silicio, ma creano sta predicibili e garantiti su certi task);
dei progetti hardware di riferimento (reference • l’occupazione di memoria, sia in esecuzione
design/board) attorno al loro prodotto ed integrano che su supporto di memorizzazione non vola-
e mettono a punto il software di base necessario al tile;
loro funzionamento: sistemi di sviluppo e debug- • il tempo di boot (sebbene questo dipenda in
ging, sistema operativo e driver, media player otti- forte misura anche da altri fattori);
mizzato sulle accelerazioni hardware disponibili. • la disponibilità di applicazioni e librerie di pro-
I produttori di STB progettano, a partire da un grammazione utili per le funzionalità da realiz-
reference design, un sistema che abbia esatta- zare;
mente le caratteristiche e le funzionalità del pro- • la qualità dei sistemi di sviluppo e di test dispo-
dotto cui mirano: rispetto al reference design, nibili;
alcuni elementi saranno da aggiungere, ed altri da • la presenza di un ecosistema vivo e vitale
togliere. Quanto più il progetto finale riesce a rima- attorno all’OS e ai componenti software che
nere vicino a quello di riferimento, tanto più il verranno impiegati.
software di corredo sarà adatto e immediatamente Una delle applicazioni principali che vengono
utilizzabile, diminuendo le necessarie integrazioni appoggiate sul sistema operativo è senza dubbio il
di nuovi componenti software, come ad esempio i browser, essendo la maggioranza delle piattaforme
driver per gestire i dispositivi aggiunti. di middleware basate su un paradigma di tipo web.
Il browser ha tuttavia caratteristiche particolari. Da
5.2 Caratteristiche software un lato infatti è necessario adattarsi al contesto
televisivo: il browser non sta in una finestra, ma
Un ulteriore ed importante elemento è la scelta occupa tutto lo schermo; non ha quasi mai barre di
del sistema operativo (OS). Questa scelta presenta scorrimento o menù a tendina; non si basa su inte-
innanzi tutto qualche dipendenza dall’architettura razioni di tipo “point and click”.

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D’altro canto, per poter avviare e controllare la Elementi di analisi rilevanti possono essere:
riproduzione di media senza abbandonare l’appli- • I televisori vanno verso il paradigma “solo
cazione web, l’interprete JavaScript del browser display” o verso quello di sistema integrato, che
viene esteso con funzioni proprietarie (in assenza ingloba le funzionalità tipiche del STB, e che
di uno standard) che lo collegano al media player e quindi include sintonizzatore e decodificatore?
ad altre risorse locali del STB. Accanto al sintonizzatore DTT o a quello satelli-
Come per le altre parti del STB, anche in questo tare potremmo aspettarci che si diffondano
caso ci sono aziende specializzate nel fornire anche i “sintonizzatori IP”? L’unica cosa sicura
browser per ambienti embedded (la più nota è al momento è che lo schermo sarà ad alta defi-
forse Ant), oltre alle alternative open source (ad nizione.
esempio Mozilla), o ai browser offerti insieme al • La migrazione da MPEG-2 a codifiche più avan-
sistema operativo (Explorer su Windows CE). zate è appena cominciata. Dovendo sostituire i
Nella situazione attuale, caratterizzata da solu- terminali, per i costruttori di STB e per i broad-
zioni verticali e dalla mancanza o scarsa maturità caster satellitari e terrestri si aprono varie
degli standard, i fornitori di STB non possono con- opportunità per potenziare i loro servizi: dall’in-
segnare all’operatore del servizio IPTV una mac- troduzione di un hard disk, per abilitare servizi
china con un software su cui non si prevedano come il time shifting, il digital video recording
modifiche e aggiunte. I terminali sono infatti uno (DVR) e il Push VoD, a sintonizzatori satellitari di
dei punti critici in cui si concentrano gli adatta- ultima generazione per incrementare l’efficienza
menti necessari all’integrazione finale del servizio; trasmissiva (DVB-S 2), ad un uso massiccio del
ad esempio, il middleware scelto ha bisogno di canale broadband (DSL). Trovando modelli di
modifiche al browser, i video server richiedono business soddisfacenti per tutte le parti, i STB
qualche adattamento di protocollo, l’operatore del “ibridi” (DTT e IPTV, o satellitari e IPTV) sono
servizio deve incorporare la propria soluzione di tecnologicamente pronti ... .
telegestione dei terminali, il fornitore della solu- • Quale diventerà il punto di aggregazione dei
zione di protezione dei contenuti, dopo aver adat- contenuti sulla rete domestica? Prevarrà il
tato il media player, deve certificare digitalmente modello di tipo “Media Center” o quello di tipo
l’immagine software ed infine possono emergere “PC companion”, oppure i STB e i PC continue-
incompatibilità sul formato di codifica video .... ranno ad appartenere a mondi non comuni-
Vista la complessità del software dei STB, che canti?
porta a scoprire errori quando questi sono già in • I terminali per IPTV, aggiungendo le parti mecca-
campo, e vista la necessità di preservare nel tempo niche necessarie, potrebbero leggere e scrivere
l’investimento fatto sul terminale, esiste sempre un DVD e loro evoluzioni. Vedremo questo tipo di
meccanismo per aggiornare, tutta o in parte, l’im- convergenza? Un servizio possibile diventa
magine software di questi sistemi. quello che si potrebbe chiamare “Download &
La modalità di aggiornamento dipende da come Burn” (Scarica & Masterizza) e naturalmente
il STB carica il proprio software quando viene dovrebbe costare più del VoD, visto che il conte-
avviato, ovvero se effettua il boot dalla memoria nuto va ad arricchire la videoteca dell’utente.
flash, o se invece lo carica dalla rete. Molte delle soluzioni appena ipotizzate già sono
Nel primo caso si tratta di sostituire il contenuto state prototipate o sono addirittura disponibili sul
della memoria flash con una nuova immagine mercato; ciò che resta da vedere è quali saranno
software, e il STB può ricevere notifica della dispo- quelle che avranno una diffusione di massa.
nibilità di una nuova versione tramite il sistema di
telegestione, o semplicemente eseguendo un con-
trollo ogni volta che viene avviato. 6. Standard e protocolli
Nel caso di boot da rete, in cui solitamente
l’immagine software viene continuamente tra- Contrariamente a quanto visto per il midd-
smessa su un canale multicast, una volta aggior- leware, il ruolo degli standard è importantissimo
nato il server che la eroga, tutti i terminali acquisi- per quanto riguarda la digitalizzazione del segnale
ranno automaticamente la nuova immagine al televisivo ed il suo trasporto sul canale IP: la
primo riavvio. decennale esperienza delle reti televisive digitali
(via cavo, satellitari o terrestri) costituisce una
5.3 Set-top box: uno sguardo al futuro solida base di partenza per il modo IPTV.

Dopo aver visto alcune caratteristiche hardware 6.1 Codifiche Video: da MPEG-2 a MPEG-4
e software dei STB, e dopo aver riconosciuto gli
attori coinvolti in questo mercato, è interessante 6.1.1 MPEG-2
porci alcune domande su quale possa essere il
futuro dei terminali IPTV. L’analisi non può prescin- Il segnale televisivo analogico PAL (Phase
dere dalle evoluzioni, siano esse attese o in atto, Alternate Line) digitalizzato ma non compresso
sui sistemi “adiacenti”: i televisori, i terminali per richiede una disponibilità di banda di 270 Mbit/s, al
TV digitale satellitare e terrestre, i lettori/registratori di sopra della capacità trasmissiva di molti dei
di dischi (DVD, ma anche HD-DVD e Blu-ray), la mezzi disponibili per la distribuzione di segnali
rete domestica. televisivi su reti IP.

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Analogamente il sistema televisivo nord-ameri- fps (frame al secondo) per contenuti PAL (per con-
cano, che pure ha una minor resa cromatica, tenuti NTSC il frame rate è di 29,97 fps).
richiede 168 Mbit/s. La situazione diventa netta- MPEG-2 supporta sia video interallacciati che
mente più pesante se si prende in considerazione progressivi; la modalità interallacciata, tipica dei
la televisione ad alta definizione, per cui la banda televisori analogici, scompone un frame (quadro) in
richiesta diventa superiore ad 1 Gbit/s. La figura 6 due fields (semiquadri) che contengono rispettiva-
(tratta da [2]) illustra graficamente la situazione. mente le righe pari e quelle dispari del quadro.
Il bit rate in uscita da un encoder MPEG-2 può
essere costante o variabile (esiste anche l’opzione
< 0.384 Mbps Video conference (MPEG-4) “capped variable”).
< 1.5 Mbps Video in a window (MPEG-1) Una codifica VBR (Variable Bit Rate) usa la
1-2 Mbps VHS quality full screen (MPEG-2)
banda istantanea necessaria a mantenere la qualità
2-3 Mbps Broadcast NTSC (MPEG-2) della codifica intorno al valore nominale; per scene
4-6 Mbps Broadcast PAL (MPEG-2) complesse o con notevole movimento i valori di
8-10 Mbps Professional PAL (MPEG-2)
12-20 Mbps Broadcast HDTV (MPEG-2) picco possono diventare anche multipli del valore
nominale; è una configurazione non applicabile per
27.5-40 Mbps DVB satellite multiplex (MPEG-2 Transport) canali a banda limitata, dove non è mai permesso
32-40 Mbps Professional HDTV (MPEG-2)
34-50 Mbps Contribution TV (MPEG-2-I) superare il limite imposto dalla banda fisica, pena
la produzione di artefatti in decodifica. In questi
140 Mbps Contribution TV (MPEG-2-I) contesti (tale è l’IPTV) occorre produrre una codi-
168 Mbps Raw NTSC (uncompressed)
216 Mbps Raw PAL (uncompressed) fica CBR (Constant Bit Rate) in cui ad ogni frame è
270 Mbps Raw contribution PAL (uncompressed)
1-1.5 Gbps Raw HDTV (uncompressed) assegnato lo stesso bit rate, penalizzando, in
alcune circostanze, la qualità ed in altre introdu-
cendo padding, cioè inefficienza.
FIGURA 6› Richieste di banda per i diversi sistemi televisivi. È stato definito un numero di livelli e profili per
la compressione video in MPEG-2. I livelli tengono
conto della risoluzione mentre i profili tengono
Per questo si rendono necessarie tecniche di conto della qualità del video. Ciascuno di essi
codifica dette “lossy” che riducano drasticamente comprende un sottoinsieme delle funzionalità com-
la banda richiesta conservando, pur introducendo plessive descritte in MPEG-2. Le implementazioni
perdite di informazione, una qualità percepita dal- di MPEG-2 normalmente riguardano una specifica
l’utente non inferiore a quella a cui è abituato con il coppia di profili e livelli.
segnale televisivo ricevuto da altri media (quali ad Per la distribuzione agli utenti del segnale nei
esempio la TV analogica). sistemi IPTV si utilizza il Main Profile Main Level
Poiché lo standard MPEG-2 fornisce una buona (MP@ML), che copre una gamma di compressioni
compressione usando algoritmi standard, è stato da 1 Mbit/s a 15 Mbit/s.
scelto come tecnologia di codifica per la televi- Le principali risoluzioni utilizzate per sistemi
sione digitale. PAL sono:
Uno dei punti chiave per la futura diffusione dei • 720 x 576 x 25 fps (PAL Full-D1);
servizi IPTV su ADSL è la maturità raggiunta dalla • 704 x 576 x 25 fps (PAL Full-D1);
nuova generazione di codificatori: negli anni • 544 x 576 x 25 fps (PAL 3/4-D1);
Novanta la finalizzazione dello standard ISO • 352 x 576 x 25 fps (PAL Half-D1).
MPEG-2 permise la nascita della TV digitale satelli- La scelta della risoluzione più appropriata in
tare, su cavo, su reti terrestri, la diffusione dei DVD: codifica viene impostata, a livello di configurazione
tutti questi media utilizzano codifiche video MPEG- dell’encoder, tenendo conto che la relazione fra
2 a bit rate variabili da 4 a circa 10 Mbit/s. risoluzione, bit rate e qualità ha l’andamento delle
Per la descrizione delle tecnologie di codifica curve riportate in figura 7. Sono curve che descri-
(MPEG-2, MPEG-4 AVC, …) si rimanda all’articolo vono l’esperienza empirica di qualità soggettiva
“Tecnologie di codifica
Audio e Video in ambiente
fisso e mobile” pubblicato in
Qualità percepita

Qualità percepita

questo stesso numero del


Notiziario. Qui si aggiun-
gono solamente alcune
notazioni relative al loro
3500 4000 5000 9800 7000 8000 9000 9800
impiego nel contesto IPTV. 2500 5500
Ottima Ottima
Tipicamente una codifica 2300 4500
MPEG-2 parte da un conte- 2000 3000
Scarsa 352x480 MPEG2 Scarsa 720x480 MPEG2
nuto audio/video digitale
non compresso (o poco Bit rate Bit rate
compresso), organizzato in
frame (quadri dell’immagine)
che si presentano con una FIGURA 7› Andamento della relazione fra risoluzione, bit rate e qualità.
velocità di ripetizione di 25

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nell’operare con codifiche MPEG-2, piuttosto che AVC avrà raggiunto la maturità che oggi hanno ad
ricavate da elaborazioni teoriche. esempio le implementazioni dei codificatori MPEG-
Dalle curve si può notare che: 2. Oggi (fine 2005) prove di laboratorio hanno
• A risoluzione piena (Full-D1) è necessario poter dimostrato che non è così, soprattutto per le codi-
disporre di una banda superiore ai 4,5 Mbit/s fiche live che sono quelle più impegnative per i vin-
per una qualità accettabile. Avendo a disposi- coli temporali, ed una codifica richiede ancora
zione una banda fisica inferiore e quindi una sostanzialmente lo stesso bit rate per fornire la
banda per la componente video ancora minore stessa qualità di una codifica MPEG-2.
è consigliabile ridurre la risoluzione in codifica Tecnologicamente, per i contenuti live si assiste
fino ad half-D1. Sarà compito del decoder effet- oggi ad una maggior disponibilità di prodotti com-
tuare un upscaling del video per riportarlo ai merciali per la codifica e ad una scarsità di prodotti
valori richiesti dai televisori (normalmente affidabili (STB) per la decodifica; inoltre si verifica
704x576 è più che sufficiente). una diffusa difficoltà di interoperabilità di un STB
• Vi sono aree di bit rate per le quali la qualità è con codificatori di costruttori diversi.
altamente sensibile a variazioni di banda anche Per i contenuti on demand, sono disponibili
piccole, per cui un tuning attento è essenziale. alcuni codificatori (anche prodotti software) mentre
• Andare oltre certi valori di bit rate in codifica è ancora in corso l’adeguamento dei video server a
non produce vantaggi nella qualità del segnale gestire contenuti codificati MPEG-4 AVC.
codificato, per cui la banda sarebbe sprecata.
L’audio associato ad un contenuto video varia 6.1.3 Altre codifiche
in funzione della sorgente: si va da contenuti a cui
è associato un canale mono a contenuti per i quali La sola reale tecnologia di codifica video alter-
l’audio è di tipo Dolby Digital 5.1 nativa alle due brevemente presentate sopra è la
L’audio può essere codificato in vario modo, tecnologia MS-VC1 (Microsoft Video Codec 1). In
con crescente efficienza: le codifiche più comuni realtà essa è concorrente come rapporto
sono MPEG-1 Layer 1, Layer 2 e Layer 3 (MP3), in qualità/requisiti ad MPEG-4 AVC. La figura 8, pro-
particolare si usa sovente MPEG-1 Layer 2. Il dotta da un soggetto terzo (Tandberg, che costrui-
segnale viene tipicamente codificato a bit rate sce gli encoder per entrambe le tecnologie) indica
compresi fra 96 Kbit/s e 384 Kbit/s. che il confronto è appunto con MPEG-4 AVC.
La codifica MPEG-2 AAC
(Advanced Audio Coding)
molto più efficace ma non 12.0
compatibile con quelle pre-
cedenti, è in realtà usata per
10.0
codificare l’audio nelle
nuove tecnologie, ad esem-
pio in MPEG-4 AVC, 8.0
PSNR (dB relative)

descritta nel paragrafo suc-


cessivo.
6.0

6.1.2 MPEG-4 AVC


4.0
Il nuovo standard con-
giunto ISO MPEG-4 Part10
(MPEG-4 AVC) - ITU H.264 2.0

permette un salto nella Fonte: Tandberg


capacità di compressione 0.0
video e audio, riducendo il 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0
bit rate necessario rispetto a Bit rate (Mbit/s)
MPEG-2 anche del 50%, MPEG-4 AVC/m WMV9 (beta) MPEG-4ASP MPEG-2
rendendo molto più fattibile
la trasmissione di video di
qualità broadcasting su reti
ADSL. FIGURA 8› Confronto tra le performance delle tecnologie di codifica.
H.264/AVC contiene
numerose nuove funzionalità
che gli consentono di comprimere il video in VC1 deriva dall’esperienza pluriennale di
maniera molto più efficiente dei codec precedenti, Microsoft con la tecnologia WM9 (Windows Media
in particolare di MPEG-2, al prezzo di una mag- 9), che ha comunque come target il PC come ter-
giore complessità del codificatore. minale (formato progressivo e non interallacciato),
L’obiettivo dichiarato di pari qualità rispetto ad risoluzioni inferiori a quella televisiva (tipicamente
MPEG-2 a metà del bit rate va inteso come un CIF (352x278) rispetto al PAL (720x576), bit rate
obiettivo a regime, quando l’implementazione degli inferiori. VC1 viene indicato come un profilo di
algoritmi facenti parte della tecnologia MPEG-4 WM9: Advanced Profile.

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Microsoft ha sottoposto la sua tecnologia a eventuali sistemi di crittografia.


SMPTE poiché ambisce a farlo diventare uno stan- La figura 9 schematizza quanto descritto. Come
dard, almeno nel contesto nord americano. ingressi al Transport Multiplex, oltre a più di un
Strutturalmente e concettualmente la tecnologia PES, sono indicate le SI (Service Information), cioè
è analoga alle tecnologie MPEG; si tratta sempre di quell’insieme di dati di controllo che servono per
una tecnologia di codifica differenziale. Le diffe- gestire le associazioni fra gli ES e descriverli.
renze sono nella scelta degli algoritmi e nelle L’insieme di SI (si veda oltre) deriva in parte dallo
modalità implementative dei codec. standard MPEG-2 in parte è integrato con campi
La codifica può essere incapsulata in vari formati definiti in ambito DVB.
di streaming, da quelli tipici Microsoft (con esten- All’interno di un TS possono essere trasportati
sione .asf) con cui può essere visualizzata da PC sia un programma singolo, in questo caso si parla
con il player Microsoft, al Transport Stream entro cui di SPTS (Single Program Transport Stream), sia
costituisce l’elementary stream per il video. una combinazione di più programmi, in questo
caso si parla di MPTS (Multiple Program Transport
6.2 I protocolli per streaming e controllo Stream).
La configurazione SPTS è tipica nel contesto
6.2.1 Il livello applicativo IPTV e può contenere semplicemente i PES di
audio e video; nel caso delle trasmissioni regola-
Uno stream MPEG-2 è costituito da più compo- mentate dal DVB la configurazione tipica è MPTS;
nenti, chiamati Elementary Stream (ES): un pro- in questo caso è tassativo includere le informazioni
gramma contiene tipicamente un ES per il video, di controllo comprese nelle SI per identificare i sin-
uno o più per l’audio, dati di controllo, e dati con goli programmi.
valore informativo come i sottotitoli. Nel riquadro di approfondimento “La struttura
Ciascun ES viene suddiviso in pacchetti PES del Transport Stream” vengono descritte in mag-
(Packetised Elementary Stream), di dimensione gior dettaglio sia la struttura di questo strato di
fissa o variabile, che iniziano con un header di 6 controllo che la struttura dei singoli pacchetti che
bytes in cui sono presenti le informazioni sul tipo di lo compongono.
ES che contiene, sulla sua lunghezza ed informa-
zioni di controllo per la sincronizzazione degli ES: 6.2.2 Lo stack di protocolli per i contenuti live
PTS (Presentation Time Stamp) e DTS (Decode
Time Stamp). Lo standard MPEG-2 consente due Poiché il tratto più critico del percorso di rete è
tipi di multiplazione dei pacchetti PES: rappresentato dalla tratta ADSL, si darà un’indica-
• MPEG Program Stream: riguarda il caso di pac- zione dei protocolli presenti al di sopra del livello
chetti PES strettamente correlati e con la stessa fisico in tale tratta.
base tempi. Si applica a contesti nei quali sia La caratterizzazione della banda fisica disponi-
bassa la probabilità di errori e consente una più bile sulla tratta ADSL deve essere tale da garantire
facile elaborazione dei dati in ricezione. È la la raggiungibilità di un’elevata percentuale di
forma di multiplexing usata nei device di video utenza sul doppino telefonico, che introduce atte-
storage, tipicamente i DVD; nuazione e perdite proporzionali alla sua lun-
• MPEG Transport Stream: ciascun PES è spez- ghezza; a titolo di esempio, i valori a cui si fa riferi-
zato in “transport packets” di dimensione fissa; mento sono quelli dell’ADSL a 4 Mbit/s (4832
lo stream può contenere pacchetti provenienti Kbit/s in downstream e 320 Kbit/s in upstream),
da PES indipendenti. È la forma di multiplexing dell’offerta Telecom Italia.
idonea al caso di trasmissioni su media poten- Interessa qui analizzare la componente down-
zialmente affetti da errore e quando interessa stream, sulla quale transitano i contenuti
assemblare più programmi nello stesso stream. audio/video poiché pone i maggiori vincoli.
È la forma di multipla-
zione adottata dal D V B
(Digital Video Broadcasing),
il consorzio europeo per la
Video Video ES Packetizer PES
standardizzazione della Encoder
distribuzione dei segnali
PES #1
Transport
Multiplex

televisivi, e non solo. Il DVB Audio Audio ES Packetizer PES


PES #2 TS Error Prot. &
si occupa sopratutto della Encoder Program #
Modulation Channel
trasmissione televisiva satel- °°
° DVB-C (Cable)
litare digitale (DVB-S), ma Data Formatter/ PES DVB-S (Satellite)
Packetizer DVB-T (Terrestrial)
definisce in generale come i
segnali MPEG-2 sono tra- DVB = Digital Video Broadcasting
Service
Information
smessi anche su cavo (DVB- ES = Elementary Stream
PES = Packetizer Elementary Stream
C), o a frequenze televisive TS = Transport Stream
terrestri (DVB-T) e anche
come sono gestite le infor-
mazioni di servizio, le EPG FIGURA 9› Componenti dello stream MPEG-2 e Multiplazione a livello applicativo.
(guide programmi) e gli

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La struttura del ES e la rigenerazione del clock al rice- mulitplex impostato in fase di configu-
Transport Stream vitore si effettuano usando indicatori razione possono essere inseriti anche
di temporizzazione (time stamps) tra- pacchetti di stuffing (PID = 0x1fff).
sportati nel TS stesso; in particolare: La struttura di un transport packet è
Ogni Elementary Stream (ES) video e • PCR (Program Clock Reference): è riportata in figura B:
audio inserito in un TS (Transport trasportato in un campo di pac- Il significato dei vari campi dell’hea-
Stream) viene identificato con uno chetti TS dedicati oppure dei pac- der è il seguente:
specifico PID (Packet IDentifier); que- chetti video stessi e serve alla • Synchronisation Byte: identifica
sto permette al ricevitore di ricono- ricostruzione di una base tempi l’inizio del pacchetto. Il suo
scere e filtrare i pacchetti in base al coerente fra trasmissione e rice- valore, fisso, è 0x47;
loro PID. La descrizione di quali
ES devono essere combinati
per costruire un programma Video packet Audio packet Programme Association Table (PAT) Other packets
Programme Map Table (PMT)
sono trasportate all’interno di
tabelle di segnalazione, pac-
chetti di piccole dimensioni nel 51 64 51 0 15 51 10 51
1
TS, separati ed asincroni
rispetto ai PES (Packetised Packet header includes PAT lists PIDs for PAT lists PIDs associated Programme guides,
a unique packet ID (PD) programme map tables with a particular programme Subtitles,
Elementary Stream). for each stream Network Info = 10 Video = 51 Multimedia data,
Esempi di tabelle di segnala- Prog 1 = 15 Audio (English) = 64 Internet packets,
Prog 2 = 301 Audio (French) = 66 etc
zione sono: Prog 3 = 511 Subtitle = 101
• PAT (PID 0x000) (Program etc. etc
Association Table): riporta
la lista dei Packet FIGURA A› Transport Stream.
Identifier (PID) associati ai
singoli programmi;
• CAT (PID 0x001) (Conditional
Access Table): inviata nel caso di zione. Il clock di sistema è 27 • Un insieme di tre flag per indicare
ES criptati, fornisce le informa- Mhz; in ricezione viene generato come il pacchetto deve essere
zione sul tipo di scrambling ed un clock locale e da questo processato;
indica i PID associati ad altre infor- estratto un contatore che viene • Packet Identifier (PID) (per il suo
mazioni sull’accesso condizionale; confrontato con il PCR ricevuto; le ruolo, si veda sopra);
• PMT (Program Map Table): defini- eventuali differenze sono usate • Due bit usati dalle procedura di
sce l’insieme di PID associati ad per correggere la frequenza del- controllo d’accesso;
un singolo programma: il PID di l’oscillatore locale in ricezione; • Due bit per indicare la presenza
questa tabella per ciascun pro- • DTS (Decoding Time Stamp) e dell’"adaptation field":
gramma è quello precedente- PTS (Presentation Time Stamp): - 01 – no adaptation field, pay-
mente letto nella PAT. sono trasferiti nell’header di ogni load only;
Il DVB ha definito alcune ulteriori PES e servono per stabilire gli - 10 – adaptation field only, no
tabelle opzionali con lo scopo di istanti di decodifica di un singolo payload;
descrivere i servizi trasportati (il ruolo frame e dunque la sincronizza- - 11 – adaptation field followed by
di queste tabelle è direttamente com- zione fra ES. payload;
prensibile dal nome): La dimensione di un transport packet è - 00 – Reserved for future use;
• NIT (PID 0x010) (Network 188 bytes, di cui 4 di header. In questo se presente, l’adaptation field si
Information Table): contiene infor- header è fondamentale il campo di 13 colloca a valle dell’header, prima
mazioni sul mezzo fisico su cui bit del PID per individuare i singoli PES del payload. Un contenuto impor-
l’informazione è trasportata di cui il transport packet è parte. Nel tante dell’adaptation field è il PCR;
(esempio, se si tratta di satellite: transport stream non è garantito alcun • Continuity Counter (4 bit): conta-
transponder, symbolrate, FEC, …); ordine di trasmissione dei pacchetti, tore molto utile per valutare le
• BAT (Bouquet Association Table); cioè non vi è sincronizzazione fra i PES continuità dei pacchetti ricevuti e
• SDT (Service Description Table); presenti. Per mantenere il bit rate del per segnalare eventuali perdite.
• TDT (Time and Date
Table); 188 bytes
• RST (Running Status transport
packet header payload header payload header payload
Table); stream
• EIT (Event Information sync transport payload transport adaptation
byte error unit start transport
priority PID scrambling field continuity
counter
adaptation
Table). indicator indicator control control field
8 1 1 1 13 2 2 4
La figura A, tratta da [3], PID = Packet Identifier
riporta un esempio di spez-
zone di Transport Stream. FIGURA B› Transport Packet.
La sincronizzazione fra gli

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Il payload da inserire nello stack di protocolli è tocollo si possono ipotizzare soluzioni, ad oggi
tipicamente costituito dal massimo numero intero commercialmente non implementate, di adegua-
di transport packet (dimensione 188 bytes cia- mento automatico della banda.
scuno, paragrafo 6.2.1) che può essere allocato in Nel riquadro di approfondimento “Il peso dello
una trama Ethernet (1500 bytes). Per questo il pay- stack dei protocolli” viene descritto il calcolo del-
load ha dimensione 1316 bytes (7 trame intere da l’overhead causato dagli header dei vari protocolli
188 bytes ciascuna). Questa scelta consente di presenti nello stack, al di sotto del livello applica-
sfruttare al massimo il contenuto informativo tra- tivo e fino al livello fisico ed il peso che esso ha
sportabile in una singola trama Ethernet, e quindi sulla banda fisica disponibile.
di contenere l’overhead dei protocolli.
Non è l’unica possibile: valori maggiori del 6.2.3 Il ruolo del multicast
numero di frame aggregati in un unico segmento di
payload sarebbero possibili, anche fino ad un I contenuti live sono trasmessi utilizzando l’op-
ordine di grandezza superiore, ma non sono consi- zione multicast del protocollo IP. Al disopra del
gliabili su reti IP per non dover ricorrere alla fram- livello di rete lo stack di protocolli rimane invariato
mentazione dei pacchetti IP ed al loro successivo rispetto agli altri tipi di contenuti audio/video: a
riassemblaggio con costi di ritardo e rischi di errore. livello di trasporto si usa UDP ed a livello applica-
Al di sopra del livello di rete (IP), il livello di tra- tivo è opzionale l’uso di RTP.
sporto è in questo caso sempre UDP: il vantaggio La scelta del multicast è fondamentale per mini-
è la maggior velocità (il tipo di contenuti ed i vincoli mizzare il numero di flussi IP che circolano sul
imposti dallo streaming real time non consentono i backbone e sulla rete metro. Con questa scelta cir-
ritardi introdotti dalla eventuale ritrasmissione di cola infatti un solo flusso per ogni canale live che
pacchetti errati), il costo è l’assenza di meccanismi viene erogato.
di recupero degli errori. Un pacchetto UDP errato Come per i canali televisivi tradizionali, l’utente
viene semplicemente scartato ma provoca la per- inizia a fruire del contenuto presente sul canale
dita di ben 7 frame di contenuto. prescelto nel momento della sua connessione,
Fra il livello di trasporto ed il livello applicativo ricevendo quanto in quel momento viene tra-
(Transport Stream) può essere inserito il protocollo smesso e non dall’inizio.
RTP (Real Time Protocol), protocollo standard IETF L’opzione multicast di IP significa associare al
per il trasferimento controllato di audio e video. Il flusso un indirizzo compreso in un range partico-
suo uso è opzionale ed attualmente sovente non lare (da 224.0.0.0 a 239.255.255.255) ed una porta
usato ed il STB è in grado di interpretare sia flussi a livello di trasporto. La coppia indirizzo/porta
incapsulati in RTP che flussi in cui le trame sono identifica univocamente il flusso multicast e quindi
direttamente inserite nel payload del pacchetto UDP. il canale live.
Al costo di un ulteriore aggiunta di overhead e Le regole del multicast in rete prevedono,
di capacità di elaborazione sia lato encoder che mediante l’uso di protocolli di segnalazione fra rou-
lato decoder, l’uso di RTP consentirebbe una mag- ter, che il flusso multicast circoli su una sottorete
gior efficienza e flessibilità nella gestione degli ele- solo se utenti ad essa attestati, o attestati a sotto-
mentary stream audio e video. Oggi, come detto in reti a valle di quella in esame, lo abbiano richiesto.
precedenza, l’audio viene normalmente trasportato Il modello di servizio in atto, nel caso dell’IPTV,
embedded insieme al video in unico transport assume che tutti flussi multicast erogati dall’headend
stream; con l’uso di RTP ogni flusso elementare siano ricevuti da ciascun DSLAM, che provvede a
potrebbe viaggiare per proprio conto, poiché in replicarli sulle porte degli utenti che ne fanno richie-
RTP sono presenti i controlli per sincronizzare i sta. In questo contesto sono dunque costantemente
flussi. Ad esempio l’uso di RTP nella modalità presenti sul backbone e sulla rete metro tutti flussi
sopra accennata sarebbe vantaggioso nel caso di multicast relativi ai canali live erogati.
audio multilingua: se l’audio viaggia embedded con Il protocollo con cui l’utente, cioè tecnicamente
il video sono possibili due alternative entrambe il STB, richiede di ricevere un canale live, o di rila-
inefficienti: si possono trasmettere sempre tutti i sciarlo, è il protocollo standardizzato in IETF IGMP
canali audio associati alle varie lingue che l’utente (Inter net Group Management Protocol).
può scegliere di ascoltare, con l’ovvio spreco di Normalmente la versione attualmente implemen-
banda sulla tratta critica ADSL, oppure si può tra- tata sui sistemi commerciali è la versione 2.
smettere dall’headend un numero di flussi separati Il protocollo IGMP contiene, fra le altre, primitive
dello stesso contenuto pari al numero di lingue di Join, di Leave e di Membership Report per un
offerte con un appesantimento della banda occu- flusso multicast. La Join e la Leave hanno il ruolo
pata sul backbone e sulla rete metro, oltre che del intuitivo di richiedere l’aggancio ed il rilascio di un
numero di encoder coinvolti. Con RTP si trasmette flusso. La primitiva di Membership Report informa la
sempre un solo flusso dell’elementary stream video risorsa erogante a monte (nel caso IPTV il DSLAM,
e tanti flussi audio quante le lingue offerte. in generale il primo router) che il flusso multicast
A RTP è associato un protocollo di controllo corrente continua ad essere di interesse del device
RTCP (Real Time Control Protocol) che agisce a che genera la primitiva; in mancanza di tale riscon-
ritroso dal decoder (STB) e che fornisce alla parte tro, allo scadere di un timeout, il flusso su quella
sorgente informazioni di controllo istantaneo sullo porta viene bloccato (cause possibili: spegnimento
stato della comunicazione; utilizzando questo pro- del STB, disconnessione a livello fisico, …).

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Componenti
Componenti Unità di
Componenti (descrizione) (valore)
(valore) misura Peso %
Il peso dello stack Numero canali audio 2 #
dei protocolli Banda canale audio 96 Kbps

Componente audio TS 192 Kbps


Transport Stream (stima) 100 Kbps

Dimensione pacchetto TS 188 B


Nella tratta ADSL, le trame Dimensione pacchetto (payload stack protocolli) 1316 B
Ethernet sono trasferite in ATM, e
Componente VoIP 128 Kbps
ciò comporta il maggior peso di
overhead. Componente dati 256 Kbps
La tabella A riassume in valori Header RTP (opzionale) 12 B 0,91
assoluti e percentuali la situazione Header UDP 8 B
per un flusso audio/video. Si sup-
pone che l’audio sia un audio ste- Header IP 20 B
reo, ciascun canale codificato a 96 Overhead Ethernet (Header + CRC) 18 B
Kbit/s. Poiché il servizio è un ser- Header LLC/SNAP 8 B
vizio di tipo Triple Play, occorre
Header totale (senza RTP) 54 B 4,10
riservare una quota della banda
fisica alle componenti VoIP e dati; Header totale (con RTP) 66 B 4,41
in tabella si sono fatte delle ipotesi Dimensione totale trama Eth (senza RTP) 1370 B
che hanno valore esemplificativo;
Dimensione totale trama Eth (con RTP) 1382 B
in particolare è una scelta di
modello di servizio decidere se Header AAL5 8 B
riservare una quota fissa di banda Celle ATM 5+48 B
per i dati.
Numero celle per pacchetto (senza RTP) 29 B
Interessante notare dalla tabella
che: Numero celle per pacchetto (con RTP) 29 B
• il peso in percentuale dell’o- Header totale ATM (senza RTP) 145 B 11,02
verhead dei protocolli, che Header totale ATM (con RTP) 145 B 11,02
assorbe oltre il 15 % della
banda disponibile sull’ATM, su Header totale stack di protocolli (senza RTP) 199 B 15,12

reti IP si riduce al 4 %; Header totale stack di protocolli (con RTP) 203 B 15,43
• in un servizio Triple Play, meno Banda fisica downstream su tratta ADSL 4832 Kbit/s
dell’80% della banda fisica
Banda netta disponibile per il payload ATM (senza RTP) 4197 Kbit/s
disponibile rimane utilizzabile
per i contenuti audio/video; Banda netta disponibile per il payload ATM (con RTP) 4186 Kbit/s
• la banda massima configura- Banda netta disponibile per il TS (senza RTP) 3813 Kbit/s 78,92
bile all’encoder per la compo-
Banda netta disponibile per il TS (con RTP) 3802 Kbit/s 78,69
nente video è di 3,5 Mbit/s.
In altre tratte del percorso di rete, Banda netta disponibile per il video (senza RTP) 3521 Kbit/s
a monte della tratta ADSL, una Banda netta disponibile per il video (con RTP) 3510 Kbit/s
parte dei protocolli, soprattutto Banda netta disponibile per il video (con RTP ma 3610 Kbit/s
nella parte bassa dello stack, non senza TS)
è presente. ADSL = Asymmetric Digital Subscriber Line RTP = Real Time Protocol
La descrizione è qui riferita al tra- ATM = Asynchronous Transfer Mode SNAP = SubNetwork Access Protocol
CRC = Cyclic Redundance Code TS = Transport Stream
sporto di contenuti live, ma al di LLC = Logical Link Control
sotto del livello applicativo essa è
applicabile anche ai contenuti on TABELLA A› Valori assoluti e percentuali per un flusso audio/video.
demand.

La URL con cui viene fatta la richiesta di aggan- per i canali live è il tempo di zapping (passaggio da
cio è del tipo “igmp://multicast_address:port”. un canale ad un altro), che dovrebbe tendere ad
Come indicato in precedenza, attualmente l’audio essere vicino a quello del cambio canale con la TV
è tipicamente trasportato nello stesso Transport analogica (dell’ordine di millisecondi). Come già per
Stream del video per cui una sola URL è suffi- la TV digitale da satellite, nella IPTV tale tempo tende
ciente; nel caso uno o più canali audio fossero ero- a raggiungere l’ordine di grandezza dei secondi, per
gati separatamente dal video ad essi dovrebbero il sommarsi di almeno quattro componenti di ritardo:
essere associate URL proprie, con la stessa sin- • tempi di leave e successivo join del protocollo
tassi indicata sopra. IGMP (dovrebbe incidere solo per le decine di
Un aspetto rilevante di qualità del servizio IPTV millisecondi);

NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 14 n. 2 - Dicembre 2005 63


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• tempi di gestione dei tasti del telecomando da parte hoc da parte di un server posizionato il più possi-
del STB (può essere un addendo molto pesante; bile ravvicinato all’utente. A differenza dei conte-
notare che un cambio canale usando i tasti Ch+ e nuti live l’utente fruisce del contenuto prescelto
Ch- è più veloce che usare i tasti numerici); dal suo inizio e non dall’istante corrente.
• tempi di scaricamento di informazioni relative al Circolano in rete tante copie dello stesso conte-
nuovo canale prescelto residenti sul middleware nuto quante sono le richieste contemporanee da
(mini EPG, la modalità di scaricamento è normal- parte degli utenti. Tali copie interessano i vari
mente una get HTTP); segmenti della rete in relazione alla posizione del
• tempo di buffering da parte del decoder, per server erogante; se i video server distribuiti sugli
assorbire il jitter introdotto dalla rete; il decoder edge della rete hanno in cache il contenuto
video deve inoltre attendere un frame di riferimento richiesto, soltanto la rete d’accesso è interessata.
per iniziare correttamente la decodifica. • Viene usato un protocollo di controllo della ses-
Sono possibili azioni di work around del pro- sione di erogazione del contenuto chiamato
blema, che abbattono tali tempi al prezzo però di RTSP (Real Time Streaming Protocol) che viag-
appesantimenti della piattaforma sia in termini di gia su TCP, a differenza del contenuto che viag-
risorse necessarie (server, distribuiti sugli edge della gia sempre incapsulato in UDP.
rete) che di traffico sulla rete d’accesso. Un esempio La fase di apertura della sessione con l’invio da
importante di queste soluzioni tecnologiche è il mec- parte del video server di informazioni tecniche e di
canismo di ICC (Instant Channel Changing) che è metadati relativi al contenuto, strutturati usando
parte caratterizzante del prototipo di piattaforma per SDP (Session Description Protocol, è un altro stan-
IPTV di Microsoft, che sostituisce per un certo dard IETF) come linguaggio descrittivo è una fase
periodo di tempo i flussi multicast con flussi unicast problematica per la possibilità offerta dal proto-
memorizzati per tutti i flussi disponibili su risorse collo di includere o meno alcune primitive. Ciò si
specifiche della piattaforma. La soluzione azzera i traduce nel sorgere di differenti “dialetti” imple-
tempi di zapping ma oltre a richiedere risorse aggiun- mentativi di RTSP e nella necessità di coordina-
tive introduce ritardi così rilevanti nel playing del mento fra video server e STB sul dialetto usato da
canale da renderne problematica l’accettabilità. uno specifico video server. Il STB deve dunque
conoscere a priori con quale video server dovrà
6.2.4 Lo stack di protocolli per contenuti on demand dialogare ed essere in grado di riconoscere più di
un dialetto. Poiché non sempre i STB hanno la fles-
I contenuti on demand possono essere fruiti in sibilità richiesta, si possono verificare incompatibi-
modalità streaming o in modalità D&P (Downlaod lità fra alcuni modelli di STB ed i video server che
and Play, paragrafo 2). I servizi IPTV, oggi presenti fanno parte della piattaforma in uso.
sul mercato, generalmente utilizzano la modalità
streaming per contenuti Standard Definition, ma 6.2.5 Lo stack di protocolli per altri servizi
soprattutto per includere nell’offerta un catalogo di
titoli in High Definition, la modalità D&P è oggi quella Accanto ai protocolli usati per il trasporto di
più facilmente praticabile a causa delle limitazioni di audio e video, il servizio IPTV ne richiede il sup-
banda sulle rete xDSL di accesso su rame. porto di altri sia per attività di gestione del STB che
La modalità D&P equivale a scaricare file di per i servizi presenti in aggiunta a quelli
grosse dimensioni codificati fuori linea tipicamente audio/video.
in modalità VBR (Variable Bit Rate) e 2-pass. Ad Per le necessarie attività di gestione del STB
esempio un film di 90 minuti codificato MPEG-2 a 4 sono usati ad esempio:
Mbit/s produce un file di più di 2,5 GB, che nel caso • DHCP per l’assegnazione dinamica degli indi-
di contenuti HD arriva ad oltre 12 GB; la codifica rizzi IP;
MPEG-4 può realisticamente far risparmiare da un • DNS per la risoluzione dei nomi;
terzo ad un mezzo del bit rate di codifica e quindi • Protocolli per l’upload delle informazioni di con-
della dimensione del file. Lo scaricamento di tali file figurazione e/o per il caricamento di versioni
richiede molto tempo (in funzione della banda utiliz- aggiornate del codice. Queste operazioni pos-
zabile nelle ore di scaricamento) e la presenza di un sono essere effettuate utilizzando un server
hard disk nel STB. Dal punto di vista dei protocolli TFTP (Trivial FTP) ed il relativo protocollo in
alcune alternative sono possibili: modalità unicast, ma sempre più diffusamente
• FTP: il protocollo più tradizionale, ma meno effi- sono effettuate facendo circolare in rete alcuni
ciente; flussi multicast di servizio ai quali il STB, all’ac-
• FLUTE (File Deliver y over Unidr ectional censione o periodicamente, si aggancia per
Transport - RFC 3926): protocollo multicast; attingere alle informazione indicate sopra.
• Protocolli in uso nel peer to peer come BitTorrent, Per la fruizione di altri servizi il protocollo preva-
dove sono coinvolte sia la componente down- lentemente usato è HTTP (i STB sono device brow-
stream che upstream della tratta ADSL. ser based). Via HTTP vengono scaricate le pagine
Nella modalità streaming i protocolli in uso sono HTML ed i JavaScript che realizzano l’interfaccia
gli stessi indicati sopra per i contenuti live con le utente, residenti sul server di middleware.
due seguenti differenze: Informazioni per l’identificazione del STB e dell’u-
• Non viene usato il multicast; ogni istanza di con- tente, menu, EPG, meta dati sono scaricati sul STB
tenuto richiesta da un utente viene erogata ad per questa via.

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Vi sono piattaforme il cui client può essere pro- • Qualità dell’erogazione e della distribuzione,
gettato in maniera differente: anziché produrre l’in- inclusa la rete domestica: può essere efficace-
terfaccia utente localmente mediante browser, mente verificato vicino al STB, meglio se in
almeno parte di essa viene generata con applica- modo diffuso, in quanto vengono presi in esame
zioni residenti su server e semplicemente remotiz- anche eventuali tratte di rete domestica.
zata sul client usando protocolli di remotizzazione Entrano in gioco molteplici fattori:
del desktop come RDP (Remote Desktop Protocol, - valutazione attraverso parametri di rete (IP:
ancora uno standard IETF). Opera in questo modo il packet loss, packet mis-ordering, jitter);
prototipo di piattaforma ad oggi realizzato da - assume che il degrado della qualità dipenda
Microsoft nei confronti dei client da essa supportati. esclusivamente dalla rete, perchè la sorgente
si considera priva di errori;
6.3 Qualità del servizio - è la soluzione tecnologicamente più semplice;
- devono essere individuate empiricamente le
Non esiste una soluzione univoca al problema soglie di riferimento, al di sopra delle quali c’è
di valutare la qualità del video percepita da parte di degrado del video.
un osservatore. Esistono vari modelli matematici • Valutazione attraverso parametri del Transport
che tentano di stimare la qualità, alcuni sono molto Stream (continuity counter, PCR jitter, ...):
semplici, altri molto complessi. I primi in genere - i parametri da monitorare ed i possibili errori
calcolano qualche parametro fisico del segnale (il sono definiti nella specifica ETSI TR101-290;
più semplice è il PSNR – Peak Signal to Noise - richiede strumentazione specifica
Ratio), i secondi in genere tengono conto della fun- - applicabile sia a contenuti in chiaro che crip-
zionalità dell’occhio umano (il più comune è il HVS; tati.
si veda ad esempio [4]). • Valutazione del Video Elementary Stream:
Questi modelli si possono applicare sia alla - occorre gestire metriche tipo MPQM (Moving
valutazione della qualità di una codifica che alla Picture Quality Metrics) [5].
valutazione della qualità del segnale video ricevuto • Qualità del STB: viene determinato una volta
dall’utente a valle del passaggio attraverso le per tutte in fase di test per quanto riguarda la
risorse che compongono un’architettura di rete e di qualità ed in fase di assurance per quanto
servizio per IPTV. riguarda l’affidabilità.
La precedente figura 8 è un esempio di applica- • Qualità del televisore: è fuori delle possibilità di
zione del modello “semplice” alla valutazione di verifica da parte dell’erogatore del servizio IPTV,
una tecnologia di codifica (ed implicitamente del- ma può essere verificato dall’utente stesso in
l’implementazione di un costruttore, Tandberg). Ha maniera guidata, ad esempio confrontando la
il pregio di essere una metodologia “oggettiva” e qualità di fruizione di un DVD e canale TV diffu-
ripetibile ed il difetto di poter non corrispondere sivo.
alla qualità percepita. Le curve del rapporto Oltre a questi fattori “oggettivi”, si potrebbero
segnale rumore sono costruite confrontando, frame considerare anche le aspettative del cliente o il tipo
per frame, una sorgente digitale (nell’esempio un di contenuto; questi fattori possono incidere sui
clip di una partita di calcio a risoluzione piena) con fattori precedenti andandone a modificare i pesi,
il codificato e rilevando gli artefatti introdotti nel ma non la sostanza.
frame dalla codifica (il rumore). Vi è inoltre da tenere in conto l’aspetto dell’affi-
La qualità del servizio offerto agli utenti IPTV dabilità di ciascuno degli elementi della catena,
dipende da un insieme di fattori: che possono provocare perdite parziali di qualità o
• Qualità della sorgente dei contenuti forniti dai totali (schermo nero). Pertanto sarà necessario
Content Provider: a questo livello il controllo tenere sotto controllo anche l’evenienza che uno
non è funzionale a rilevare condizioni di degli elementi della catena si guasti.
degrado, quanto piuttosto a: Se si ipotizza che la qualità finale (percepita
- controllare che il segnale in ingresso ai codifi- dall’utente) sia data dal contributo indipendente
catori non sia assente; dei fattori indicati, la cui verifica può essere realiz-
- controllare la qualità come erogata dal zata analizzando la catena di distribuzione in punti
Content Provider. specifici, i punti su cui può concentrarsi l’attività di
Può essere verificata (sia come qualità che affi- verifica della qualità sono sostanzialmente due:
dabilità) in modo efficiente all’headend, che è un STB ed headend. La qualità finale è data dal pro-
ambiente generalmente presidiato da personale dotto di quella erogata dall’headend per la qualità
tecnico specializzato. del canale erogazione.
• Qualità della codifica; viene definita in modo Sul STB (o in sua prossimità) si può verificare la
opportuno in fase di progetto e configurazione, qualità del canale di erogazione, analizzando i pac-
sulla base delle risorse di rete disponibili, del tipo chetti del livello di trasporto (TS oggi, RTP in
di contenuti e del tipo di servizio erogato; può futuro) per perdite e ritardi. Queste misure sono
anch’essa venire verificata (per qualità ed affida- piuttosto semplici e potrebbero essere effettuate
bilità) una volta per tutte a livello di headend. È direttamente dal STB ed i contatori di errore pub-
un tipo di verifica preliminare per individuare i tipi blicati sulla MIB, per potere essere letti dal sistema
di codifica ed i costruttori più affidabili. Non è di gestione del STB.
quindi un controllo da effettuare con continuità. Per la gestione della QoS da parte dell’opera-

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tore sono anche significativi i seguenti due altri Un primo passo evolutivo sarà quello riguar-
aspetti: dante le tecnologie per gestire a costi sempre infe-
• Individuazione di indici di sintesi che aggre- riori e con buone qualità del servizio bande sempre
ghino i più significativi KPI (Key Performance crescenti.
Indicators) a seconda del livello/tipologia di Da un lato, l’introduzione di IPTV e in partico-
operatore (Esercizio, Customer Care, Marketing, lare di servizi on demand, comporterà sul piano
Content Provider); delle tecnologie di rete lo sviluppo della capacità di
• Individuazione del tipo di informazioni da gene- smaltire traffico IP sui backbone e sulle reti metro-
rare in caso di allarmi. Esempi desunti da solu- politane e di accesso, con caratteristiche di qualità
zioni di costruttori sono: di servizio (jitter, perdita di pacchetti) molto strin-
- cattura di spezzoni video a monte e a valle genti. Dall’altro lato, l’evoluzione verso la “alta defi-
dell’allarme; nizione” HDTV (High Definition TV), che richiederà
- generazione di log (in forma tabellare e gra- una quantità di banda tripla o quadrupla per canale
fica); rispetto a quella attualmente usata in “standard
- alert/pop up locali sul sistema di monitorag- definition” SDTV (Standard Definition TV), sarà
gio; sicuramente una innovazione forte per gli utenti, e
- trap SNMP; permetterà di ridurre o eliminare il gap con Paesi
- alerting attraverso l’inoltro di Mail/SMS a spe- come Giappone e Stati Uniti in cui i servizi HDTV
cifici destinatari, per il superamento della sono già partiti sulle reti TV via cavo, ma accen-
soglia stabilita per ciascun controllo attivato. tuerà ulteriormente questo fenomeno.
Un secondo passo sarà legato all’evoluzione
delle piattaforme informatiche e dei terminali, in
7. Conclusioni particolare i STB, che dovranno risultare in grado
di sfruttare l’interattività permessa dalle reti broad-
La strada dell’evoluzione dei servizi IPTV a band nell’IPTV, con efficacia industriale ma anche e
livello mondiale è appena iniziata e sta ponendo soprattutto soddisfazione e interesse da parte
nuove sfide sul fronte dell’ingegnerizzazione e degli utenti finali. In questo senso si verificherà un
dello sviluppo delle infrastrutture di rete a larga confronto tra gli standard proposti in ambito DVB
banda sugli aspetti più informatici relativi alle piat- Forum e ISMA Forum e piattaforme proprietarie
taforme, ai sistemi di streaming e di content on proposte da alcuni colossi quali Microsoft.
demand, alla terminalistica e ai temi di protezione Sempre in quest’ottica l’IPTV dovrà forse tro-
dei contenuti. Sfide che coinvolgono tutti gli attori vare forme di sinergia e integrazione con i servizi di
del mondo delle telecomunicazioni, sia gli operatori TV in mobilità, anch’essi basati sul protocollo IP.
che le manifatturiere che i system integrators. Come l’IPTV, la mobile TV permetterà interattività
anche a un livello “perso-
nale” oltre che in mobilità.
Le bande di trasmissioni
ANATOMY OF THE LONG TAIL coinvolte possono essere
Online services carry for more inventory than RHAPSODY AMAZON.COM NETFLIX
traditional retailers. Rhapsody, for example, offers TOTAL INVENTORY:
ridotte, grazie alla minore
TOTAL INVENTORY: TOTAL INVENTORY:
19 times as many songs as Wal-Mart’s stock 735,000 songs 2,3 million books 25,000 DVDs dimensione dei display dei
of 39,000 tunes.The appetite for Rhapsody’s more
obscure tunes (charted below in green) makes up the cellulari, ma le architetture
so-called Long Tail. Meanwhile, even as consumers
typical typical typical
di interattività presenteranno
flock to mainstream books, music, and films (right),
there is real demand for niche fare found only online. Wall-Mart Barnes&Noble Blockbuster molti punti di similitudine e
store store 130000 store
3000 songs books 3000 books possibile contatto.
Collegato all’evoluzione
6,100 delle piattaforme sarà il
Average number of plays per month on Rhapsody

THE NEW GROWTH MARKET:


OBSCURE PRODUCTS YOU CAN’T GET ANYWHERE BUT ONLINE cambiamento radicale che
TOTAL SALES TOTAL SALES TOTAL SALES
si verificherà nel modo di
fare e utilizzare la pubblicità:
Songs per la regionalizzazione dei
2,000 available at
both 22% 57% 20% contenuti, per l’interattività e
Wal-Mart per la possibilità di persona-
and
Rhapsody product not available
lizzazione dei messaggi, che
1,000 in offline retail stores nel mondo del broadcasting
Songs
available only non è evidentemente possi-
on Rhapsody bile mentre è “nativamente”
inseribile nel mondo IPTV.
0
0 39,000 100,000 200,000 500
Ma forse la più grande
novità che l’IPTV porterà
Titles ranked by popularity
sarà la trasformazione e il
passaggio della televisione
da un evento “del
FIGURA 10› Concetto della “Long Tail”. momento” a un evento che
“rimane nel tempo”: pro-

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gressivamente, si assisterà alla messa a disposi- — ABBREVIAZIONI


zione on demand di contenuti tv già trasmessi,
anche solo pochi minuti o poche ore prima. Sarà
possibile rivedere il telegiornale appena trasmesso,
oppure andare all’indietro nel palinsesto tv per 2D Two-Dimensional
rivedere la puntata del telefilm che si è persa il ADSL Asymmetric Digital Subscriber Line
giorno prima. È il passaggio dalla “linear TV” a un AG Access Gateway (sinonimo: RG)
mondo nuovo, quello della cosiddetta “catch up API Application Programming Interface
TV” o “Time Shifted TV”. Questa trasformazione, ATM Asynchronous Transfer Mode
che darà ai contenuti televisivi la permanenza AVC Advanced Video Coding
“all’infinito” che hanno per esempio i libri o i film,
BSS Business Support System
ha le potenzialità per cambiare profondamente il
significato stesso di “televisione”. BTV Broadcast TeleVision
L’esplosione dei contenuti a disposizione por- CA(S) Conditional Access (System)
terà a nuovi modelli di valorizzazione degli stessi, CBR Constant Bit Rate
che consentiranno di valorizzare anche quei conte- CPE Customer Premises Equipment
nuti che oggi non vengono diffusamente commer- CPU Central Processing Unit
cializzati in quanto rivolti a nicchie di utenti e CRM Customer Relationship Management
quindi oggi non profittevoli. La forza nuova sarà di
CWDM Coarse Wavelength Division Multiplexing
poter vendere contenuti non solo di “super grido”,
che chiamano milioni di persone davanti alla TV D&P Download and Play
tutti alla stessa ora a vedere la stessa cosa, ma DAM Digital Asset Manager
anche una miriade di contenuti più specifici e di DB Data Base
nicchia che, tutti sommati, costruiranno una DCT Discrete Cosine Transform
volume di componenti con fatturati paragonabili ai DRM Digital Rights Management
contenuti “superpremium”: non più contenuti da DSL Digital Subscriber Line
“pochi e uguali per tutti” ma “tantissimi e diversi DSLAM Digital Subscriber Line Access Multiplexer
per ciascuno’: è il concetto di Long Tail2 che, appli-
DTT Digital Terrestrial Television
cato in primis al campo dei servizi di musica on
line, risulta valido per tutti i tipi di media (figura 10). DVB Digital Video Brodcasting
Questa possibilità di valorizzare i contenuti più DVD Digital Versatile Disc
diversi sarà probabilmente la caratteristica vin- DVI Digital Video Interface
cente, anche commercialmente, del mondo della DVR Digital Video Recorder
TV su broadband, in una parola, della “IPTV”. DWDM Dense Wavelength Division Multiplexing
ECM Entitlement Control Message
— BIBLIOGRAFIA EMM Entitlement Management Message
EPG Electronic Program Guide
[1] G. Mazara e altri: DTT, IP TV, DRM, STB, HD TV: pano- ES Elementary Stream
ramica dello stato dell’arte (DPC 2004.02333);11/2004 ETSI European Telecommunications Standards
Institute
[2] http://erg.abdn.ac.uk/research/future-net/digital-
FLUTE File Delivery over Unidirectional Transport
video/mpeg2.html
fps frames per second (frame/s)
[3] http://erg.abdn.ac.uk/research/future-net/digital- FTP File Transfer Protocol
video/mpeg2-trans.html GB GigaByte
[4] http://www.ece.utexas.edu/~bevans/courses/ee381k/ GbE Gigabit Ethernet
projects/fall98/zhou/literatureSurvey.pdf GOP Group Of Picture
[5] Olivier Verscheure, Pascal Frossard and Maher Hamdi; HD High Definition
MPEG-2 Video Services over Packet Networks: Joint HDD Hard Disk Drive
HD-DVD HD-Digital Versatile Disc
Effect of Encoding Rate and Data Loss on User-
HDMI High Definition Multimedia Interface
Oriented QoS. Proceedings of NOSSDAV 98,
HDTV High Definition TeleVision
Cambridge, 7/1998, pp. 257-264.
HTML Hyper Text Markup Language
[6] C. Anderson: Wired magazine Issue 12.10; 10/2004 IETF Internet Engineering Task Force
http://www.wired.com/wired/archive/12.10/tail.html IGMP Internet Group Management Protocol
IP Internet Protocol
IPG Interactive Program Guide
IPTV IP TeleVision
(2)
ISO International Organization for Standardization
"Anatomy of the Long Tail" è tratta dalle fonti: Erik Brynjolfsson ITU International Telecommunication Union
and Jeffrey Hu, MIT, e Michael Smith, Carnegie Mellon; Barnes
& Noble; Netflix; Realnetworks [6].

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Mauro Borghi si è laureato con lode in


Ingegneria Elettronica presso l’Università di
Parma nel 1998. Dal 2000 lavora in Telecom
Italia Lab, dove si è occupato di servizi Internet
e multimedia. L’impegno si è poi concentrato su
LPVR Local PVR argomenti legati alla televisione digitale, in
particolare focalizzandosi sulle architetture
MMS Multimedia Message Service software dei set-top box per IPTV e sulla
MPEG Moving Picture Experts Group televisione ad alta definizione. Dal 1995 utilizza
e sviluppa su sistemi GNU/Linux, promuovendo
MPTS Multiple Program Transport Stream le tecnologie e le idee del software open source.
MS-VC1 Microsoft Video Codec 1
NAT Network Address Translation
NPVR Network PVR
NTSC National Television System Committee
Gabriele Elia si è laureato in Ingegneria
NVoD Near VoD Elettronica al Politecnico di Torino, dove nel
OS Operating System 1994 ha ricevuto il Dottorato in Ingegneria
Informatica e dei Sistemi. Ha iniziato la sua
OSS Operational Support System a t t i v i t à p r e s s o l o C S E LT ( o g g i T I L A B )
P2P Peer to Peer occupandosi dello sviluppo e innovazione di
servizi sulle reti IP, prima narrowband (Tin.it) e
PAL Phase Alternate Line poi a larga banda (ADSL). Si è occupato di
PC Personal Computer accesso alle reti IP, applicazioni Web, servizi
di messaggistica e messaggistica unificata,
PCR Program Clock Reference servizi di directory, sistemi di search e information retrieval,
PDA Personal Data Assistant ambienti per comunità virtuali. Dal 2004 è responsabile, sempre
presso il centro R&D, dell’Area di Ricerca sui servizi basati sui
PES Packetised Elementary Stream contenuti e dei temi collegati, quali le piattaforme interattive ed i
PID Packet IDentifier sistemi per la protezione dei contenuti; in particolare l’attività
riguarda i servizi interattivi sulla TV digitale terrestre, la mobile
PIN Personal Identification Number TV, la televisione su IP, i servizi di musica online.
POP Point Of Presence
PPV Pay Per View
PVC Permanent Virtual Circuit
PVR Personal Video Recorder Dario Ercole si è laureato in Ingegneria
QoS Quality of Service Elettronica al Politecnico di Torino nel 1985.
Nello stesso anno è entrato in TILab (già
RAM Random-Access Memory C S E LT ) o c c u p a n d o s i d i a r c h i t e t t u r e a
RG Residential Gateway (sinonimo: AG) m i c r o p r o c e s s o r e , r e t i AT M e r e t i I P, d i
erogazione di servizi multimediali su Internet
RSS Really Simple Syndication a larga banda, di architetture di Centri Servizi
RTCP Real Time Control Protocol Internet. Attualmente opera nell’area
“Content to Person Services" e dal 2003
RTP Real-Time Protocol segue il Progetto IPTV, per l’offerta di servizi
RTSP Real-Time Streaming Protocol a larga banda fruibili su TV ed erogati su canale ADSL.
SD Standard Definition
SDTV Standard Definition TeleVision
SMPTE Society of Motion Picture and Television
Engineers Claudio Franco si è laureato con lode
in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico
SMS Short Message Service di Torino nel 1972. Nel 1973 è entrato in
SNMP Simple Network Management Protocol CSELT (oggi TILab); attualmente opera in
Telecom Italia Innovation & Engineering
SP Service Provider Services. Nei numerosi anni si è occupato di
SPTS Single Program Transport Stream reti a pacchetto, sviluppo e testing sulla pila
di protocolli OSI, network management,
STB Set-Top Box applicazioni multimediali ed accesso a larga
TCP Transmission Control Protocol banda. Da alcuni anni collabora nei progetti
collegati al tema IPTV.
TS Transport Stream
UDP User Datagram Protocol
UI User Interface
URL Uniform Resource Locator
Enzo Gassino in CSELT (oggi TILAB)
USB Universal Serial Bus dal 1974, si è occupato di progetto e
VBR Variable Bit Rate sviluppo di sistemi software per
telecomunicazioni maturando esperienze in
VCR VideoCassette Recorder metodologie e ambienti di sviluppo,
VoD Video on Demand problematiche di affidabilità e tolleranza ai
VoIP Voice over IP guasti, architetture distribuite, ambienti grafici
e multimediali. Negli ultimi anni ha
WiFi Wireless Fidelity partecipato a diversi progetti riguardanti
l’evoluzione degli OSS e BSS di Wireline,
seguendo in particolare la definizione degli aspetti architetturali
e di integrazione. Attualmente opera nell’area “Content to
Person Services” dove si occupa di piattaforme di middleware
per servizi IPTV.

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