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Galileo Galilei

Vita Galileo nasce a Pisa nel 1564 da una famiglia della nobiltà di Firenze.
Nel 1574 riceve un’istruzione letteraria, e poi si trasferisce a Pisa per frequentare l’università di medicina,
senza tuttavia finire i suoi studi, ma preferendo gli studi di matematica. Grazie a vari appoggi ottiene la
cattedra di matematica all’università di Pisa. In questi anni scrive un trattato sulla bilancia idrostatica (“La
bilancetta”) e un trattato in latino (“Teoremi sul centro di gravità dei solidi”). Si trasferisce a Padova e inizia
la sua diffidenza verso la scienza aristotelica, e fa amicizia con Keplero. Le opere scritte durante il
soggiorno a Padova mostrano la varietà degli argomenti di cui si interessò: “Trattato sulla fortificazione”,
“Le meccaniche”, “Il trattato della sfera ovvero cosmografia”, “Le operazioni del compasso geometrico e
militare”. Nel 1609 costruisce un cannocchiale, con il quale scopre la montuosità della luna, alcune stelle
sconosciute e quattro satelliti di Giove. Ne dà notizia con un breve trattato “Siderus Nuncius”.
Il duca di Toscana gli offre uno stipendio per il suo prestigio, e Galileo decide di trasferirsi a Firenze, in
modo da non dover più insegnare ma dedicarsi ai suoi studi. I suoi scritti contro la scienza aristotelica
cominciano a creare problemi nel 1612, anno della pubblicazione del “Discorso intorno alle cose che
stanno sull’acqua o infra essa si muovono” e di “Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro
accidenti”. Le più gravi accuse provenivano dai gesuiti, e portano Galileo a scrivere le cosiddette “lettere
copernicane”, sul rapporto fra scienza e religione.
Già nel 1615 L’inquisizione riceveva una denuncia contro Galileo, ma si limitava a condannare la teoria
copernicana. Ma il suo scritto successivo, il “Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo tolemaico e
copernicano”, lo porta in contrasto con le già esasperate gerarchie ecclesiastiche: il processo si concluderà
con la ritrattazione di Galileo e l’inizio di una nuova stagione di repressione contro la scienza. Nel 1634 si
trasferisce nella villa di Arretri, dove muore nel 1642, dopo aver scritto le sue ultime opere.
Opere
 SIDEREUS NUNCIUS: è un trattato di astronomia, che Galileo dedicò a Cosimo dei Medici, fu
pubblicato nel 1610. Questo trattato contiene tutte le scoperte al telescopio e quindi le prove sperimentali
dell’ipotesi copernicana.
 LETTERA A CRISTINA DI LORENA: In cui affronta il problema dell'incompatibilità fra l'eliocentrismo e
le idee della Chiesa.
 IL SAGGIATORE: è un trattato scritto in volgare (in modo da essere accessibile a tutti) e fu pubblicato
nel 1623. Il saggiatore è una controversia poiché Galileo prende un argomento e lo confuta. Si tratta di
una risposta in opposizione alle tesi dello scienziato gesuita Grassi a proposito della natura delle comete.
Grassi va contro Copernico e Galileo affermando che le comete sono corpi celesti che girano attorno al
sole con un orbita non circolare. Galileo così pensò di eliminare la questione delle comete dicendo che
erano illusioni ottiche la cui traiettoria non poteva dimostrare niente riguardo al moto degli atri. Voleva
perciò abbandonare la strada delle certezze per prendere quella del dubbio e della sperimentazione.
Il titolo dell'opera deriva dalla bilancia di precisione con la quale gli orefici pesavano i metalli preziosi.
 DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO: è un trattato a forma di un dialogo terminato
nel 1632. Nel 1633 l'opera fu inserita nell'indice dei libri proibiti. Il dialogo si svolge in quattro giornate:
1° giorno: si discute dell’astronomia aristotelica; 2° giorno: si discute del moto di rotazione giornaliera
della Terra; 3° giorno: si discute del moto della Terra attorno al Sole; 4° giorno: si discute delle alte e basse
maree che secondo Galileo sono evidenza fisica del sistema copernicano. L’opera è appunto a favore di
Copernico.
Galileo mette a confronto 3 personaggi: Salviati che sostiene le teorie copernicane, Simplicio che difende
il sistema aristotelico e tolemaico e Sagredo che fa da mediatore fra i due. Quest’ultimo all'inizio rimane
neutrale ma successivamente si schiera dalla parte di Salviati.

La pubblicazione del Dialogo fece conoscere al mondo la teoria eliocentrica però suscitò una reazione
ostile da parte della Chiesa e questo fu la causa della condanna di Galileo da parte del Sant'Uffizio.

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