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v2019.05.30

• Spazio affine

‹[1]›« Nell’approccio algebrico, lo spazio affine è una struttura matematica strettamente collegata a quella di spazio
vettoriale. Intuitivamente, uno spazio affine si ottiene da uno spazio vettoriale facendo in modo che tra i suoi punti non
ve ne sia uno, l’origine, “centrale” e “privilegiato” rispetto agli altri.

Lo spazio affine tridimensionale è lo strumento naturale per modellizzare lo spazio della fisica classica, le cui leggi sono
infatti indipendenti dalla scelta di un sistema di riferimento. Come gli spazi vettoriali, gli spazi affini vengono studiati
con gli strumenti dell’algebra lineare. »

Il concetto di spazio affine trova un’importantissima applicazione nella modellizzazione dello spazio fisico ordinario E3 ,
nel quale sono ambientate tanto la Geometria Euclidea quanto la Meccanica Classica. Per questo motivo, in luogo di
usare una notazione astratta, piú generica, utilizzeremo qui una notazione e una nomenclatura adattate. All’occorrenza,
non sarà difficile generalizzare.

Sia V uno spazio vettoriale. Un insieme A è detto essere uno spazio affine modellato sullo spazio vettoriale V se esiste
una mappa
A×A→V

δ:
(P, Q) 7→ δ(P, Q)
(il cui nome, δ, evoca l’idea di spostamento) soddisfacente alle seguenti condizioni:

(a) per ogni coppia (P, v) ∈ A × V esiste un unico elemento Q ∈ A tale che δ(P, Q) ≡ v;
(b) per ogni terna (P, Q, R) di elementi di A risulta

δ(P, Q) + δ(Q, R) ≡ δ(P, R) .

In tal caso, V è detto spazio vettoriale soggiacente (o associato) ad A o modello vettoriale di A.

H Observation 1:

Dalla definizione, risulta evidente che per ogni scelta di un punto O ∈ A (detto, per ovvie ragioni, origine) gli elementi
di A sono in corrispondenza biunivoca con quelli dello spazio vettoriale V .

In particolare, l’origine O corrisponde al vettore nullo 0V .


N

H Example 2:

Lo spazio fisico ordinario E3 risulta modellizzabile come spazio affine modellato sullo spazio E3 dei vettori geometrici,
dotato della struttura euclidea. Gli elementi di E3 vengono detti punti dello spazio o posizioni.
N

I vettori di V vengono piú semplicemente denotati con coppie di lettere, e talvolta vengono detti bipunti: P Q (in luogo
di δ(P, Q)).

In certi casi, è addirittura conveniente usare la notazione P Q ≡ Q − P (si noti lo scambio), la quale ha il pregio di
rendere la condizione P Q + QR ≡ P R una formale identità algebrica: (Q − P ) + (R − Q) = R − P . Nella quale, però, il
simbolo + denota l’addizione definita in E3 , mentre il simbolo − non denota una “sottrazione”: sarebbe una “sottrazione”
tra punti, che non è affatto definita. Ecco perché l’abbiamo definita un’identità formale.

Si definisce dimensione dello spazio affine A la dimensione dello spazio vettoriale V su cui è modellato:

dim A :≡ dim V .

Viene detto vettore applicato (di A) ogni coppia del tipo (P, v) ∈ A × V , la quale si identifica con la coppia ordinata
(P, Q) ∈ A2 dove Q sia tale che δ(P, Q) ≡ v.

1
Con terminologia piú evoluta, un vettore applicato nel punto P può essere pensato come elemento dello spazio tangente
TP A.

Viceversa, ogni vettore v ∈ V viene anche detto vettore libero (di A).

Ogni spazio vettoriale V può assumere la struttura di spazio affine (V, V, δ), dove δ sia definita come δ(u, v) :≡ v − u.
Lo si verifica facilmente.

Un sottoinsieme B di uno spazio affine A è detto essere un sottospazio affine di A se l’insieme δ(B × B) risulta essere un
sottospazio vettoriale del modello V .
In particolare, un sottospazio affine di dimensione 1 è detto retta dentro A.

7→ Riferimento cartesiano (affine) in uno spazio affine


Sistema di coordinate cartesiane su uno spazio affine
Sistema di coordinate canoniche (ortonormali) .

7→ Cambiamenti di riferimento in uno spazio affine


Trasformazioni affini

È chiaro che con la secelta di un riferimento cartesiano, ogni spazio affine di dimensione n viene identificato con Rn . Di
conseguenza, ne eredita la topologia.

Pertanto, in particolare, il Calcolo negli spazi affini coincide sostanzialmente col Calcolo delle funzioni a piú variabili
reali.

Sugli spazi affini la somma non è definta ma la media pesata sí!

Riferimenti bibliografici

[1] Wikipedia. Spazio affine. Open WebArchive.

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