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Vivere all’ideale: Abitare dove? Abitare come?

La vita urbana a volte ci lascia stressati e impoveriti di energia. Molti perciò cercano un altro modo di
vivere: in montagna, al mare, in campagna, ovunque che in città. Che cosa ne pensate: dove abitereste?
Come vi immaginate la vostra vita in futuro, che cosa preferete fare, che cosa vorreste evitare, tutto per far
sì che viviate all’ideale?

Leggete il sottostante articolo e riflettete sulle questioni di sopra. Il vostro compito è di scrivere una lettera
di risposta di circa 250 parole alla redazione del mensile di scienza e attualità Focus che ha pubblicato
l’articolo il 2 maggio 2016. La vostra lettera di risposta deve comprendere:
 Quali punti dell’articolo trovate convincenti? Quali punti invece no?
 Secondo voi riduce lo stress abitare al mare? Che cosa vorreste fare di conseguenza?
 Quale modo di vivere hai trovato più efficace per ridurre lo stress? Come vi rilassate voi stessi?

***

Abitare vicino al mare riduce lo stress?


https://www.focus.it/comportamento/psicologia/abitare-vicino-al-mare-riduce-lo-stress
Chi dalla propria finestra vede il mare potrebbe avere in tasca il rimedio definitivo contro ansia e alterazioni
dell'umore. Un beneficio che parchi e aree verdi garantiscono solo in parte e a determinate condizioni.

Vivere in una casa vista mare riduce lo stress e sembra proteggere la salute mentale. Uno studio
statunitense pubblicato sulla rivista scientifica Health & Place conferma, dati alla mano, quello che abbiamo
sperimentato di persona: e cioè che un soggiorno al mare ha il potere quasi immediato di rigenerare lo
spirito.

UN LUOGO PRIVILEGIATO. La ricerca di Amber L. Pearson, della Michigan State University, è la prima a
trovare una correlazione tra la possibilità di vedere il mare dalla propria abitazione - un parametro che gli
scienziati chiamano blue space - e il benessere mentale. Usando dati topografici, Pearson ha studiato la
visibilità di mare e spazi verdi dalle abitazioni di Wellington, la capitale della Nuova Zelanda che, pur
essendo una città, è circondata dal Mare di Tasmania a nord e dall'Oceano Pacifico a sud, ed è vicina a
foreste e grandi parchi.

UN TOCCASANA PER IL CERVELLO. I dati sono stati confrontati con quelli dell’archivio sanitario
nazionale, il New Zealand Health Survey, e in particolare con un test psicologico, la Kessler Psychological
Distress Scale, che è considerato un accurato predittore dei disturbi di ansia e dell'umore. A parità di età,
genere, benessere economico, qualità dell'abitazione e del vicinato, la prossimità al mare è risultata un
fattore protettivo per la salute mentale.

FUNZIONA ANCHE CON GLI ALBERI? Lo stesso effetto benefico non è stato trovato per gli spazi verdi,
forse perché lo studio non ha precisato il tipo di aree verdi considerate: «Potrebbe essere perché lo spazio
blu è completamente naturale, mentre quello verde include aree modificate dall'uomo, come campi sportivi
e parchi giochi» chiarisce Pearson. «Forse se avessimo considerato soltanto le foreste naturali avremmo
trovato risultati diversi».

Altri recenti studi hanno trovato una correlazione tra aspettativa di vita e vicinanza al verde, ma potrebbero
entrare in gioco anche altri fattori: spesso infatti la vicinanza a parchi e giardini è associata a una maggiore
ricchezza (e quindi ad abitudini più sane e maggiore attenzione alla salute).

PIÙ SPESSO FUORI. Ma a cosa è dovuto l'effetto antistress del mare? La ricerca non lo chiarisce, ma
studi passati hanno trovato un legame tra il rumore costante e calmante delle onde, e la migliore
sincronizzazione delle onde cerebrali - una sorta di continua "ninna nanna" per il cervello. È poi noto che
abituare l'occhio agli orizzonti sconfinati (e non ai vicini schermi di cellulari e pc) aiuta a ritrovare la
concentrazione. Infine, la vicinanza al mare potrebbe favorire il movimento, le attività all'aria aperta e le
occasioni di socializzazione.

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