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Orcste Nicrosini

PARADOSSO EPR
e
TEOREMA DJ BELL

QUADERNI DI FISICA TEORICA

~ Universita degli Studi di Pavia


~" Dipanimento di Fisica Nucleare e Teorica
QUADERNI DI FISICA TEORICA
Collana curata da Sigfrido Boffi

Comitate Scienti.6co

Bruno Bertotti
Sigfrido Boffi
Italo Guarneri
Alberto Rimini
Marco Roncadelli

Prima edizione: febbraio 1991


Edizione web: novembre 2((12

ISBN 88-85159--{)5-2
INDICE

Premessa • • • • • • • • • • • • • + of to • •
...
of. I

§1. Introduaione ...........•..•••.................. , 9

§2. NOll separabllita quantistica ....•..................•..... 11

Puo la descrizione quantomeccauica della rcalta Iisica


essere consirlerata completa? 15

§3. Stati pur] e misccle quantistiche 2:3


54, Versione niorlerua del paradosso EPR 30

Sui paradosso Einstein Podolsky Roscn 3;

§5. Considcrazioni geuerali sulle verifiche sperimentali


delle disuguaglianse eli Bell ...........•.................• 47

Verifiche spcrlmeutali delle disuguaglianse eli Bell


in Iisica atomica .......................•................. .51

§6. Teorema eli Bell erl esperimenti 79

§7. Conclusion! ...........•................................. 80


PREMESSA

La peculia-rita. piu importante e stupefacente della meccanica


quantlstica e il suo Indeterminismo, doe la sua incapacita di
principio eU dare previsioui cede per i risultati dei siugoli esperi-
meuti,
Ncl presente Quaclcrno J attraverse I'esaiue dei Iavori teorici
origlnali di Einstein - Podolsky ~ Rosen e dl Bell e di quelli
sperlmentall di Aspect e collaboratori, e presentato 10 svil111)PO
storico del dibattito che Ita portato alla eonclusione che la visione
del mondo realista, determinista e locale della scienza della fine del
secolo scorso non pub essere mantenuta alIa luce delle conoscenze
attuali.
L'autore e grato al Prof, S. Boffi per l'incoraggiamento rice-
vuto e per Ia lettura eritica del manoseritto preliminare e al
Prof. A. Rimini per le numerose e illuminanti discussioni sui
Iondamenti della meccanica quantistica. L'autore ringrezia inoltre
sig, G. Bonaschi per aver curato la parte graflca,
~l. Introduzione

Fin dalla sua nascit a, In meccauica quanf.istica lin posto seri


problemi di interpret aaione che aurora oggi SOILO oggeUo di
dibattito, La sua. carat tcrisfica piil appariscente consiste 11('1
Iatto che, ill gencrale, essa non e in grade eli Ioruire previsioni
certe per i risultati dei singoli esperimcnti: tutto quello che
pub fare c asscgnarc, pel' ciascun possibile risultato, Ull bell
precise valore alla pl'ohnhiliti~ che esso si veriflchi. Inoltrc questo
suo "indetermiuismo" sembra assolut amente ineliminabilc e nOH
legato alla uostra ignomuza sui sistema come ill fisica classica.
Di Ironto al quadro teorico, i Iisici hanno fornito varic
llUO\'O
spiegazioui che, a graurli Iinee, si possouo n\ggrupparc ill due
correnti eli pensiero, La prima corrente, cui appart iene la maggior
parte <lei fisici, fa capo alia scuola eli Copenhagen, Secondo questa
correul.e I'obiettivo di UWl teurin Iisica HUll C Ia descrisionc di uua
rCi\lla oggettiva mrlipendeute dall'osservatore, rna In prcvisioue <lei
risultati degli esperimeuti, La seconda correute privilcgia iuvece
I'aspetto descrittivo di una teoria rispetto a quello predittivo. III
altri tcrmi ui i Iisici appartcneuti a ta-Ie corrente richiedollO che UJHl
tcoria, oltre che Iornire previsioni sul comportamento <lei sistemi
Jlsicl, sin auche in grado eli dare uu'immngine eli cio che accade,
III particolurc i sostenitori eli questo puuto eli vista per moltu
tempo hauno peusato che I'indctcrmiuismo quantistico fosse il
segnale deIl'illcompletczza della. mcccauica quantistica, rifiutando
l'idea che la realta Iosse illtriusel'tUUCllt.e 11011 dcteruiinistica, Essi
SOSt.CllCV';UlO che dovesse esistere un livello piu profoudo eli quello
descrit to dalla meccanica quautistica, dove il moudo t ornusse
ad essere deteriniuistico. L'imleterminismo uascerebbc, sccoudo
10("0, elal ffit 1·0 che In nicccanica qnnufistica non ticnc conto
rli gracli eli Iihcrtn addiziouali, le cosiddctte variabili nascoste,
noli i qual] la desi.. rizionc sarebbe completarnente determinisfica,
L'iucoucscibllita di principio delle variabili nascoste assicurerebbe
tln unn parte il comportumcuto stocastico rilevato per j micro
oggeUi, dall'altra I'esistcnza di una sottostruttura detcrmiuist iru.
I~ ill questo contestu che si iuseriscc il Camuso lavoro di
Einstein, Podolsky e Rosen del 1935. Einstein e collaboratori
possono scnz'altro esscre inq uadrati nella secouda delle correul i
di pensiero su citatc, Eliheuc, ill qud la\'oro gli autori dimoslrano
10

che essumendo clue principi, che iudichiamo come principle


eli realta e principle di localita [vedremo in dett aglio In loro
Ionuulaeione), il formalismo della meccanica qnantistica porta a
una eoutraddisione, a meno chc non si anuuetta I'esisteusa delle
veriabill nascoste, Ad Einstein e colleghi i due priucipi appaiono
COS! naturali da non essere assolutamente dlscutlbill. In fl!alta. il
dibattito clegli anni segueuti Ita mostrato che probabilmente quei
due principi non SOllO cosi nalurali come sembrerebbe a prima
vista.
Pel' diversi anui la discussions sull'interpretaaione della mec-
canica quantiatica e proseguita sensa sostanziali lloyita fino a
quando, nel 1964 1 Bell ha pubblicato un lavoro di fondamentale
iuiportanaa, ancora oggi oggetto di studio e sperimentazioue,
Bell dimostra che se esiste una teoria piu Ioudameutale elena
meccanica quantlstica che sin rcalistica c deterministica e sorldisf
a un requisite di localita molto dcbole, allora devono esist ere, in
certe condisioni, del limiti particolari alle correlazioni tra sistemi
microscopici separati spazialruente. NeUe coudiaioni prescrit te dnl
teorerna di Bell la meccanica quantistica viola tali limiti, Si puo eli
conseguensa concludere che Ie teorie a variabili uascoste locali non
p0550no essere equivalent! alla meccanica quantistica e tantomeno
costituire il suo completamento deterministico.
II lavoro di Bell mostra in sostansa che meccanica quantistica e
teorie a variabili nascoste locali SOIlQ due qnadrl teorici autitetici.
Rcstava a quel puuto (In stabilire quale <idle due descrisioni Iosse
corretta. Va infatti osservato che il grande numero di conferme
sperimentali della meccanica quantistica non e in grade di di-
scruuinnre h'a questa e lIU 'eveutuale teoria a variabili nascoste,
perche la clifferensa tra. Ie due pUG essere evidensiata solo in
condisioni estreme. Allo scopo eli verificare, 0 (a]si fi care, le
disuguaglianae di Bell sono quindi stati progettati ed eseguiti
numerosi esperimenri, i pill receuti e complcti dei quali sono quelli
eli Aspect e collaboratori. Gli esperimenti mostrano che, in quelle
rcgioni critiche, le correlnsioni viulnno i limiti imposf.i dal t.eorerua
di Bell, e precisamente come previsto dallu meccuuicu quautistica.
Qllcsli risultati sperimcutali, iusicme alle disuguaglianzc eli
Bell, POSSOIlO esserc intcrpretati come In Inlsificazionc speri-
mentale di <luella visionc del 111011<10 realista, eletermiuistu e locnle
cui era abituato 10 scienaiato degli illizi tlelnostro se<"olo, e porl-ano
11

ad un complicate spettro di I>Ossibilitn interpretative che iu parte


esamineremo alla fine del preseute lavoro.

§2. Non separabiliU. quanfistiea

II problema della non separabilita quantisrica! nasce dal fatto


che I'equaaione di Schrodiuger

(2.1 )

e un'equasione linearc. Questo comporta che se I,pI} e 1lJ'2) $0%\0


solusioni, allura anche al1/JI} + bl·~h} c soluzione.
Siano per esempio U c V due ensemble di sistemi e A e iJ due
osservablli rlspettivameute di u e v, Siano inoltre Ha'l}} C {Ibn}}
le autofunzioni di Ii e B. Supponiamo che inisialmente I'insieme
IT sin. descritto dallo st ato !aj} apparteneute allo spazio di Hilbert
'H.(U) e analogamente l'insieme V dallo state Ibo) dello spazio eli
Hilbert 1t( V). Assumiamo inoltre che Pintcraziotlc tra i sistemi eli
U e l' sia desczivibilc nel modo segueuter'

(2.2)

L'evoluzionc lineare definite <lalla (2,2) apparentemente non pone


problemi, nel senso che sia 10 stato iuiziale cite queUo finale,
appartcnenti aIlo spazio di Hilbert prodotto tensoriale degli spazi
associati a. ciascun sistema componeute 1i( U) @ ?i( v») deseri vono
stnti ben defluiti, oltre ('he l)et' iI sistema composto, auche per
i sot tosistemi componenti. L"cvolusione cosi schematiszata si
pub interpretare dicendo chc I'interaaione tra i due sistemi ha
(,·OlUC effetto il cambiare il valore dell 'osservabile iJ rlei- sistemi
appartenenti a V, lasciaudo invariato il valore dell 'osservahile .Ii
dci sistemi eli IT.
Supponiamo ora. che 10 state iniziale rlei sistemi eli U non sin
descritto rla un autostato di A, bcnsl da uu nutostilto di Ull'altra

I n. (['Espngnat, "COllc('IlIUI11 I'Ol11ulaliolllS uf Quantum :M~<:hallics", \V. A.


Benjalllin INC .• Menlo Park, Gnliroruii\ (1976),
:z t"inLt'rI!.7;ioll~ c descri tt a ill ruodo urallotk:unellllt' seruplificato, 111a questo
1\011 iufida le couclusioni.
12

osservabile A' che 11011 commuti con A. Possiamo allora espandere


talc st ato sulla base degli autostati eli A e ottenere di conseguenza
pel' 10 sta.to iuisiale dei slstemi di U I'espressioue

laD = L Cik lak}' (2.3)


k

Si osservi che 10 stato (2.3), pur essendo una sovrapposrsroue


di autostati dell'osservabile A relativi ad autovalori diversi, e
comunque UllO stato flsico ben deflnito per i sistemi eli U, essendo
ill particolare 10 statu ill cui I'osservabile A' possiede il val ore a~.
L'evoluzione lineare (2.2) a partire da talc statu inizialc puo
essere scritta come

laDlbo) -4 L cs» lak)lh), (2.4)


k

E chiaro (he la (2.4), diversamente dalla (2.2), poue in generale


seri problemi iuterpretativi. 10 stato iuiziale del sistema composto
U + If e uno stato [uiiorizzato, quindi ciascuno dei sistemi
compoucnti si trova ill uno statu bell precise, con ben definiti
valori delle osservabili. Viceversa 10 stato finale C IlOU jdtlQri:zalo,
esseudo combinaeione lineare di stali Iattoriezatie di conseguensa
non e possibile attribuire ai sottosistemi compouenti llC uu vet tore
di stato ne valori definiti delle osservabili, nonostante essi non
siano piu interagenti.
Vedluiuo pill in dettuglio quando I'cvoluzione (2.4) porta. no
conclusioui problematlehe.

U'i componenie tnicroscopico, l'allro macroscopico


Supponiamo che i sisterui eli U siano sistcuri microscopici
e quelli di V macroscopici: per esempio i sisterni eli V sono
apparecchi che misurano l'osservabile A dei sistemi di U. Allora
10 state non fattorizzato a destra dell'evolusione (2.4)

L ("ik lelk) Ib k )
k

e una sovrapposrzrune dl stati dell 'apparecchio di misurazionc


»
(lb k ciaseuno con I'iudicatore in posiziou i macruscopicamcnte
distintc, Esso c eviclentcmentc in contrasto sia COli la lJost.rOl
13

esperienza riguardo il comportameuto <lei corpi macroscopici che


Co11 il post ulato di ridusione del pacchetto d 'outlet secondo cui,
dopo I'i nterazione tra il sistema microscopico e I'apparecchio eli
misurazioue, it sistema composto dai due non e dcscritto clallo
statu puro di cui sopra, hens! (leIgH stat i Ink) Ib.c.:} con probabili l.a
kikl 2 •
II problema appcna descrit to e oggetto delle "Ieorie della
misurazionc quantistica": non ce lie occuperemo ill questa scde. 3

Compouent; microscoplci IQuiani


E' ragiouevolc pensare che due microogerti sufflcieuteuiente
lontani nou interngiscauo. Sorge allora spontanea In domanda
"Come e possibile chc <iuc sistemi llon iuie'·ageu/.i non .siano
CitlJC ww in 1m beu precise siaio r", lnoltre se si effetua, ad
esempio, una iuisura dell'osservabile A relativa al sistema U,
il postulate eli riduzione prevede, allatto della misuraeione, In
trausiaioue dallo statu puro alia miscela corrispondcnter

L C;dak)Jb,t.)
Jr

Come risultato nella misuruziouc cflettuatn 5U U, 10 stato eli V


viene quindi modilicato. "Come C lw,ssibite elu: IUW misul'a::iouc
cffeuuat« .Hl U a 1Ji, ill iujlucll:a Jil V (lucile in (l$UUZel (Ii in-
ierazioue ?"
L'iusierue di questc cousideraaioui porta. a sospettare ehe, in
generale, quandu due sistcmi abbiuno iuteragito nel passato, non
sia possibile at.trihuire a ciascuno di essi uno stalo definite. III
corrispoudcuza a questo Iatto, e anche lecito sospet.tnre che nun
sia possilillc attribuire a ciascuu sistema valori definiti, anche Sf!
eventualmeute non noti , per Ull sistema complete di osscrvabili
compatibili associate a quel particolare sistema cousielernt.o come
a se stante. Comunque, fintautoche ci si atteuga aile- scmplici
argcmentaaioni eli cui sopra, tali cUlld usiuui non possono C'sSC'l'C
considerate clefinitivc~ a causa del faHo chc il vettore di st ato del
sistema coruposto U, l' (. CSSCJlZi,UlUClIt<' solo uu elemeuto df"1
fUrUJilUSUlO matcmatico, III particolare, non e- det to, alrueno P~I'
ora, che tale vcttore eli stato sia in corrlsponrleuza hilluivol"a ("1.111

3 Si veda nota I pag. 1 I.


14

la "realta fisica" dei sistemi {qualuuque significate si attribuisca


a questa espressione]. Come spesso arcade in fisica [ricordiamo
Ie distribuaioni di pl'ohabilitn classiche}, potrebbe essere, ad
esempio, che diversi vet tori di st ato corrispoudano aile stesse
condisioni flsiclie, e cite la diflerenza tra lora rifletta semplicemeute
le dlfferenze in couosceuza degli utiliesatori.
In definitiva, si puo affermare chef nel contesto della meccanica
quautistica conveuaionale, quando due sistemi quantistici, cia-
scuuo dei quali sia originariamente caratterlaaato da un insieme
complete di proprieta definite, una volta che abbiauo interagito
non e pHI possibile, in generale, peusare a. ciascuno di essi come
rlotato di un iusieme complete eli proprieta definite. Qui le parole
"proprieta definite" signiflcauo esattamente valorl speciflci delle
osscrvabili associate solamente a que] sistema e indipeudeuti da
Iuturi esperimenti suI sistema stesso, II puuto importante su
questa conclusionc c che essa continua a valcre auche per sistemi
che abbiano iuteragito ilia (he non inleragiscano piil al tempo in
cui veugano eonsiderati. Questa e I'essenza eli cie che a volte c
delta "non separabilita quantistica" dei sistemi.
Pub la descrizione quantomeccaulca della realt a fisica
essere consldernta completar!

In una teoria completa c'e uu clemente corrispondente a ogni


elemento di rMltk. Una. condisione suffleiente per In renltA eli una
quantitfi fisicn c la pcssibilita di prevederne it valore con certeesa, senz ..
dislurbare il sistema. In meeeanlea (!unntisticn nel caso eli due quantita
fisiche dcscrittc da operntorl non ecnunueantl, In conoscenaa eli una
preclude la conoscensa dcll'altra. Allora 0 (I) la descrlzlone della reaal~
data dalla funzione d'onda in meccanica quantistiea non c eomplct.a
oppure (2) qucstc due <luantitA non P08S01l0 averc realth aimultanea.
Prendere in eonsidernsione il problema cli fare prevision] riguardanti
un sistema sulla base dl misurasloni effettuate 8U un altro sistema che
abhia interagito in precodenza con esso porta nl rlsultato che se (1) e
fa]sa allora anche (2) ~ Ialsa. Si c pertauto portati a. concludere che h,
descrielone della rcnlt.(~ COI1l~ dati\. rl..dln funzione d'onda non e completn,

1.

Ogui seria considerazione eli una teoria Iisicn deve tener couto
della disfinsione tra In. realta oggettiva, che eindipendente da ognl
teoria, e i concerti Iisici con i quali la Leoda. opera. Si iuteude che
questi concet t.i corrispondono alla realta oggettiva, e pel' mezzo eli
questi concetti noi ci costrulamo una descrlsione della realta-.
Ncl tentative di giudicare il successo di una teoria fisica,
dobblamo porci due domaurle: (1) 'ILa teoria e corretta?" e (2)
UL<~ descrisioue lomita <lalla tcoria C completa1". E solo nel
. .

caso in cui si 1>o5sa110 dare risposte positive a entrambe queste


domantlc, che i concerti della Leoda sl possono dire soddlsfacenti.
La correttezza della teoria e giuclicata dal grado eli acccrdc tra Ie
conclusioni della teoria e I'espcrieuza urnana. Questa esperienza,
che da sola ci rcnde in grade di operare infereuze circa In rcaltu ,
in fisica assume la forma di esperiuieuto e iuisurazioue. Noi qui

t di A. Ein:!;teiu, B. Podohi.ky eN . Rosen. lstihtlo d~ Shtdi A\'anzati,


Princeton, New Jersey. Test o riccvuto dnlln l'ivj!Jt.n il 25 Marzo 1935 (>

JHI~bljcllto !l-U PhYSlClJ.1 Review 47 (HlJ5) 777 -780.


16

desideriamo preurlere in consideraaione la second", domanda, in


quanto applicata alla meccauica quautistica.
Qualunque sia il significate atlrihuHo al termine conipleto; la
seguente richiest a perche una tcoria sin complet.a semina essen!
una richiesta necessaria: ogni elemenio dcll« "adlti fi3i~a dCllr:
ave,-e una conlroperle nella leoria /isica . Noi chiameremo questa
la condisioue eli completezaa. La seconda domanda ot tiene quiudi
Iacilmente rlspost a, non appeua siamo in grade eli decldere quali
sono gli elemeuti della I'calla Iisica.
GIl element! della realtn Iisica non possono esserc dctcrminati
da considerazioni filosofkhe (l priori, rna si devono t rovare Ia-
cendo riferimeuto ai risul tali di espcrimenti e misurazioni. Una
tn
definizionc preguante di real e, comunquc, 1I0ll necessaria per
it uostro scope. Ci ritcrremo socldisfatti del seguente criterio,
che conslderiamo ragionovole. Sc, scltza disturbare in ucu rm
modo Itll sistema, possiamo preucdcrc eml ccriezza (doc con
1'1'Obnbililii uuilaria] i/ {ltdo,.c di lOW quau!lt(i fisic«, fillorfl csisic
un elcnicnlo tii realt« fi$ictl corrispoiulculc {! clues/a CjWUlIi/C( Ji,~it:(l.
Ci sembra che questo criterio, sebbene luugi dallesaurirc tutti i
modi possibili per ricouoscere una realt a fisica, ci Iorniscn aluteno
uu modo, quando lc condizioui !JOSle in cssu crit erio si verifichino.
Considerato non come condizioue necessaria di rcalta, ma soltanto
come condizionc sufficiente, questo criteria c in accordo COil lc
idee di realt.a sia della mcccanicu classica che della meccanica
quantistica.
Allo scopo di illustrate le idee coiuvolt e prendiaiuo ill CUII-
siderazione la dcscrizione qnautomeccanica ell'! compurtamcnto
di una parficella dot at a eli un solo grade di Iibcrta, II eoucet to
c
Iondamentale della teoria iI concetto eli ,.. tn/v, che si SUPIUIIH.'
courplet amentc caratteriaaato dall'l Iunzionc tl'olldn~'l che C una
Iunzionc delle vari abili scelte per rlescrivere il comportaincuto
della particella, In corrispondcnza a ciascuna quantita fisicameute
osservahile A c'e un npcl'1lt.ore, che puo (,SSCl'C indicate dalla
medesima lc ....era,
Sc ~l C Ull 'au tofuuzionc rlelloperatore _'1, ("in;' ~C"

( 1)

dove n e lUI numeru, a [lura hL <I11:luWil [isicu A lIa CUll certczza


il valorc (1. q uando la particclla sl t rova nello st a h, da 1.0 da 1/'. Til
Ii

accordo con il nostro criterio di realt a, per una parf.icella nello


stnto dat.o da 4' PCl' cui valga I'Eq, (1), c 'e un clemente eli realt.il
Ilsica corrispondente alla quantit a fisica A. Sia, per esempio,

(2)

dove h. c la cost.ante di Planck, ]10 c una cost ante numerica e


x In variahile i udi pendente. Poiche I'operatore corrispoudente
nll'impulso della. particella e

P = (h/21ri)tJ/fJx , (3)

ottenlamo

Pertanto, nello stato data dall'Eq, (2), I'hnpulso Ita certamente it


valo re pu. II a quiudi significate dire che I'impulso della particella
nello state dato elnll'Eq. (2) c realc,
D'altra parte S~ I'Eq. (1) non valessc, non potreunno pill dire
che In quanlitiL Iisica A possicdc uu valore particolare, Questo e
il case, per esempio, della COOl'CliUi'Lt11 della. partlcella. L'operatore
ad essa corrispondcnte, diciamo q, e I'operatore di ruoltiplicazioue
per in. variabile indipendcnte, Quiudi,

(5)

In accordo con la mcccanica quautistica possiamo solameute dire


che la probabilita relativa che una misurazione della coordinata
fornisca un risultato compreso tra. a e b e

(6)

Siccome questa probabilita c indipcndeute da a., ma dipenrle solo


<lalla differenza b - a, vedinmo che t utf.i i valori della coordinata
sono equiprobabih ,
U u valore definite della coorclinatu , per un a pal'! icella nello
stnto data dall'Eq. (2) , e pert ant o imprcdicibile , ma pub esser e
otteuuto solamentc da una misuraaione direttu. '1'a 1(' misurazione
comunque disf.urbn In particella e quiurli altern it suo sl.uto, Dopo
Ill. rleterminaziouc della coorclinata la particella non si trovera pill
18

nello stato dato dall'Eq, (2). La couclusioue cite di solito da do


si trae in meccanica quantist ica e che quando l'impulso (Ii una
pariicella C nolo, la .ma coordinate l10n pOJsic<[c rer:llci fis ica,
Pitt in geuerale, si mostra in meccanica quantlstica (he , se gli
opcratori che corrispoudono a due qualltitit. flsiche, diciamo 11 e B ,
11011 C0111111ulauo, cioe se All :f: BA, allora la conosceuza precisa
di una eli esse preclude talc conoscenza dell'altra. Oi pin, ogni
tentative di determiuare I'una sperimentalmeute alterera 10 stato
del sistema in modo tale da distruggere la couosceuza dell 'altra,
Da questa segue che 0(1) 10. dC$crizioue quaniomeccanica della
f'ealtti dafd (lalla [uusioue d'oluirz non c camp/eta oppure (2)
quando gii operaiori cite C01'l'i3PO/t<loUQ (l dll(~ 'l1Hmlitti fisiche non
commulano le due quantiM /lOU possono CWU'f realM $imullanea.
Porche sc cntrambe avessero realtA simultanen • e quindi valori
definiti - questi valori entrerebbero nella descrisione completa, in
accordo can la coudizionc eli completeaaa. Se quindi la funzione
(Pond a Iornisse tale descrizione complete della realta, dovrebbe
couteuere questi valori: questi sarebbero allora predicibili. Poiche
la situaaione nou e questa, 11011 ci rimangouo che le alternative
formulate.
In meccauica quantisticn solitnmenle si assume che la funzioue
d'oudn eontenqa una descrizioue completa della realta fisica del
sistema uello stato cui essa corrisponde. A prima vista questa
assuuzionc C assolutamente ragionevole, perche }'infol'luazione che
si pub ottenere da una Iunaione d'onda sembra corrispondere
esattamente a cio che puo essere misurato senza alterare ]0 stato
del sistema. Noi mostreremo, comuu que, che questa assunzione,
iusiemc al criterio eli rcaltj, data sopra, porta a una contraddizione.

2.

A questo scope supponiamo di avere due sistemi, I e II, cui


permet tiamo eli interagire cia t = 0 a '- = 1', e che dopo tal e tempo
11011 ci sia piit alcuna iutcraa ione tea le due parti, Suppouiamo
inoltre chc gli stati <lei due sistemi prima. di I = 0 fossero noti.
Allora possiamo calcolare COlL I'niuto dell'equaziouc di Schodingcr
10 stato del sistema compost» 1+11 ad ogui tempo successivo; ill
particolare, per ogui t > T. ludichiauio la corrispondeute Iuuzione
19

(Panda con \fI'. NUII possiamo, comuuque, calcolare 10 state in cui


ciascuuo dei due sistcmi si trova dopo I'interasioue. Questo, ill
RCCOl·do COIL In meccanica quantistica, puo essere fat to solo con
I'aiuto di ulterior] misurazioui. mediante un processo noto come
riduzionc (ld paccheil» d'onda. Prendiamo in considerazioue gli
elementi esscnaiali eli questa processo.
Siano Ul, a·z) a'3, • . , gli au tovalori lli una (1 uautita Iisica A
relativa al sistema] c u,.( ;t:.), U2( XI ), 1l3(XI), • • • Ie corrispondenti
autofunzioni, dove ;r.l rapprescntn le variabili usate per descrivere
il primo sistema. Allora \{1, cousideral.a come fuuaioue eli Xl, !>UO
essere esprcssa come
00

q'( Xh:r.z) = L ~'u(X:dlln( xd, (7)


1l=1

dove X z rappresenta le vaviabili usatc pel' descri ....ere it scconrlo


sistema. Qui 'l,l\ . (;(!z) devono cssere merameute considerate conic i
coelficienti dell'cspansloue di l}I in una serie eli Iuusioni ortogonali
.u n ( x J ). Suppouinmo ora che In quautita t1 venga misurata c
che si trovi che ha il valore ai:- AHara si conclude che dopo
la misurazione il priiuo sistema si t rova nello st ato dato dalla
funalonc cl'oudu u~.(xJ), e che il secoudo sistema si trova nello
stato dalo <lalla funzione (ronda. t,bdx~). Quest.o c il prucesso
eli riduzione del pacchetto d'ollda; il pucchetto d'onda dato (lalla
serie inflnit a (7) c ridotto a uu si ugolo termine 4'd X 2 ) lLk(:C] ) .
L'insieme di Iunaioni lt ll (Xl ) e determiuato dalla scelta della
quanti ta fisirn A. S~, ill vecc di questa, avessi 11\0 scelto uu 'al tra
cluanti ta, dicimno H! COil autovalori b" bz , IJ~ , ••. e autofunzioni
l'.(Xl), VZ(Xl), 1'3(XJ} , .. • avremmo ottenuto, illVCCC dell 'Eq. (7),
l'cspiun;:ionc
QO

\IJ (x I , X 2 ) = L ¢"( x~d 1'1I ( :t:I), (8)


. ~1

dove 'f~/5 50110 i nuovi coeflicienti. Se ora si inisura Ia qmmtHil B


c 81 trova che lin il valore b", rondmliam o (he dopo If! misuraziouc
il primo sistema si troy", nello st.ato dato da ~',.( X l ) c it scconrlo
sistema nello st ato dato cia. ¢,.( x:z).
Vedinmo pert.ante che , come ccnsegueuza rli due misurnaioni
dillerenti operate sui primo sistema, il sccoudo sistema puo
t rovarsi in stnt.i clescritt l da due dillerenti [uuzjou ] ,Fonda., D'altra
20

parte, poiche al memento della misurazione i due sistcmi nOH


interagiscouo piu, nessun cambiamento reale pub aver luogo
nel secondo sistema come consegucnza di qualuuque rosa possa
essere Iatta al prjmo sistema. Questo e, uaturalmente, la [lura
definizione eli do che si i uteude can I'asseuea di uu'interazioue tru
i due sistemi. Duuque, e possibile asscqnarc (lue [unsioui ~l 'QH(lt:,
dilJet'euli (uel 1105t1'O esempio 4'k e (,il,,) all« mcdesim« reczlt~i (i1
secoudo sis Lema dopa l'Intcrazioue con it prime].
Ora, pub succedere che Ie due Iunaioni d'ondn, ¢lk e tP", siano
autofuusioni di due operatori non conunutnnti corrispoudeuti a
quantita fisiche P e Q, rispel.tivameute. Cite questo possa essere
effet tivamcntc il caso puu essere visto meglio COil un esempio,
Supponiamo cite i due sisteini siano due particelle, e cite

'I'(:l~l, x:,d = JOO e(2Il'i/h Hz l- z ;j + zo)Pd!), (9)


-00

dove :to e una costante. Sia A I'nupulso della prima particella;


ullora, C.Ol11C abbiamo vista nell'Eq, ('I), le sue autofunzioni
saranno
(10)

corrispondeuti all ''autovalore p. Siccome 'lui ahbinmo ache Iarc


con if caso di uno spettro continuo. ora FEq. (7) sara

(11 )

dove
." , ( ) _ .,-(27ri/14J(:Z:2-;r;O)p
Tp · 2 - ,. , (12)

Questa."'!, comunque c I'autofuuaione dell'operatore

(13)

corrispoudeute all'uutovalore oo' p dcllimpulso della SCCOlld11, par-


ticella. D'alt.m parte, se Il i: In coorrliuat a della prima particclla,
essa hu come autofuuzioni
21

eorrispoudenti all'autovnlore e , dove J(~J - .r: ) e la bell 1I0ta. deHn


di Dirac. L'Eq. (8) in questo caso diventa

(l!j )

dove

Questa ¢;J; I comuuquc, C I'autofunaioue dell''operatore

Q - .r 2

corrispondcntc all 'au tuvalUl'e ;l~ + :t~o della coordlnata della seconda
partlcclla. Poiche
PQ - QP = h /21ii, (18)
abbiaruo mostrato che in generate e possibile per ~'k e rPr essere
nutofunzioui eli due operator! non counnutanti , eorrispondenti a.
quant ita fisiche.
Ritornando ora al caso generale contemplate ill Eq. (i) eo (8) ,
assurniamo chc if'/.: e 9r siano in realt a autofuuzioni di operatori
non ronunut auli P e Q, corrisponclcnti agli autovalori Pk C Cjr,
rispel.tivaniente. Pert ant o, misurando A o B siamo in grade
eli prevedere (:OIl certezsa, e seuza disturbare in alcun modo il
secondo sistema, 0 il valore rlella quantitn P (rice Pit.) 0 il valore
della. q uantita q [cioe q,"). In accordo ton il uostro cri t erio di
realta, uel prirno ("a50 dobbinmo co nsirle ra re la quautita P come
eleuiento eli realt a, nel secondo ('MO e la (Juantita Q ad CSSC1'C un
elcmcnto eli rcalta, Ma, come abbiamo visto, entrambe le Iuuzioni
d'onda 4'1" e 4'" appart.ellgollo alla stessa realta.
ln precedenza abhiamo dimostrato che 0 (l) Ia descriziouc
qnautorueccauica della realta dat a <.lalla Iunzioue d'ouda non (.-
completa oppure (2) quando gli opcratori corrispoudeuti u xlue
quantitu Iisiche 11011 commutano lc due quantita non 1>0580110 avcrc
realta simultauea. Partcndo quindi dall'ussuuzicnc clu; In Iunziouc
d 'ol1da Ioruisca vernmcnte \IIHl descrizioue coiu pl et.a della realt a
Iisica, siamo arrivati alla couclusiou-.•. che lhw quautit a fisichc ,
con operator] non couunutant i, P OS SOllO avcrc rcult.a siuiultuucu.
22

Pcrtanto la negazione di {I} conduce alia negazioue della sola.


altra alternativa (2). Siamo quiudi Iorzati a. concludere che la
descrisione quantomeccanica della realta fisica data dalle funzioni
d'ouda non C corupletu,
Si potrebhe obbiett are a questa conclusiouc sulla base del Iatto
e
ehe iJ nostro criterio di realta non sufllcicntemente restrittivo, In
realta, non si arriverebbe alla nostril conclusione se si insist-esse sul
fatto che due 0 piil. quantitj, Iisiclu.~. (lUSSOllO essen, riguardatc come
elemeuti simultauei di realta solo qUfltldo po.uouo C$Ut'C m;Mu'tlli
o pJ'C{,i5ti simuilancamenit:. Da questo punta eli vista, poichc 0
Puna 0 I'altra, ma 11011 cntrambe simultaucamente, delle <jllantiti\
P e Q possono esscre previste, esse non sono simultanearueut e
reali. Questo fa 51 che la realt.a di P c Q eli peurla dal processo
di misurazlone cflettuato sul priuio sistema, chc non disturba it
secoudo sistema ill alcun modo. NOli t'i si pUll aspettare nessuua
deliuisioue ragionevole di realtn che permett.a questo.
Mentre rlnnque abbiamo most.rato che la funzicnc d'onrla non
Iornisce una descrisione ccmplet a della realt a fisica, lasciamo
aperta la questioue se htle descriaioue esista 0 no, Noi crediamo,
comunque, che un a talf' t.t"ol'ia sia possihjle.
§3. Stati puri e miscele quantistiche

E opportune precisnre a questa punto i concetti eli stato puro


c miscela quautistica. Dato un insierne & di sistemi quanl.istjci
S l I'insieme si dice in uno stato puro se tutti i sistemi ad esso
apparteneutl sono descritti da llll unico stuto hb) = L:m c..~ I,'tlm},
dove l!Pm} SOilO i vet tori eli una base opport una, Viceversa
I'iusieuie e una miscela quautistica ec C separaliile ill sottoinsiemi
En, ciascuno rappresentante una frazione Pn = Icn l2 del totale e
descrltto dallo stato 14'n) :1
Sti\ti puri e miscele presentano ill genernle comportamenti
differenti, per quanto riguarda i risultat.i delle misurazioni. NeJ
scguito prenderemo ill CSU1llC alcuni sciuplici csempi che non hanno
In pretesa eli esaurire I'argomento, ma P0550110 coutribuirc alia.
comprcnsronc,

Sistemi semplici
Sin 5' un sistema quantistico e sin 11. lo spazio eli Hilbert ad esso
associate. Assumiamo per semplicita che 10 spazio eli Hilbert. sin
bidimeusionale. Sin inoltre lei) la base canonica asseguata nello
spazio, soddisfacente aile coudizioni di ortonormalita (Cj!Cj) = b;j.
Si considerino due iusiemi cosl definiti. Al primo insicme, che
chiarnereruo cp , apparteugono sistemi tutti descritti dallo stato

(3.1 )

eon
(3.2)

Al secondo Insieme, che chiameremo Em, appartcngono sia sistemi


desc rit ti d n 11!'J ) = [cJ) che da 14'2) = IC2 ) con percentuali
Pi = Icd 2 rispettivamente, ovvero

1
'
/'1) = le1) PI = let I:!' ,
I ~':l) = Ie",!) 11:,: ~ le'J !.

.j In renllil Ia distiusione lra stdi puri e miscele e piu soUile. ma in quest a


sede lIQI1 e il CllSO tli approfondire (per unu trut tazionc cl~Hil~!il\ln ~i \"f'c!a
nota. 1 Il pag. t 1).
24

Si consideri ora Ull "osservabile A del sistema S, e siano ak C lak)


gli autovalori e autovel.tori di A rispettivamcute: ci propouiamo di
calcolare Ie distribuzioni di probabilita relative <Hi una misurazloue
di 11 effett uata su t:p ed Em.
Iudlcharuo con Pp ( (tj) la probahilita di ottcnere il risultato
a ; da una misurazione effcttunta sulf'iusieme Ep • Essa c data,
sccondo In mcccaniea quantistica, dalln uorma quadra del vet tore
1-.&) proiettato sull'autospaaio relative allaut ovalore ai, doe
(3.4)

dove nit il proiettorc sui sot.tospazio associate ad (ti, C dato da

Iuserendo a proiettore (3.5) nella (3.4.) c utilissaudo I'cspansiouc


(3.1) per 141) si ottieue

Pp(ad :;:: II L cj(a·ilcj}lai) II~, (3.6 )


i
che pub essere riscritt a

Pp(a;) = I: ICjl:ll{a;lej)1 2

j
(3.7)
+ L C;ll c j {c la i ){ ilcj ),
m lt

j,tm

dove i eoutributi per j = m c j f. :m sono st.ati mcssi in cvidcuza.


lndicaudo om con P.,.(ad In probabilit.il eli ot tenere il risultato
a j ria una misurazione effettuatn sull 'insieme Em ' esse. data dalla c
media pesata delle probabilita di ottenere (l·i da ciascuno degli
stati di (3.3), i pesi essendo proprio le percentuali che rompetono
a cinscuno degli sta.ti:

(3.8)

dove Pi e 1~1i) sono dati dalla (3 .3) . I~ immediat o vcrificu rc che Ia


(:J.8) si pub riscrivere come ::;egue;

Pllt(ll;) = L kJI I(u;k,i}I:l · (.3.!))


J
25

Confrontando ora. la (3.7) con la (3.9), si vede che In low differensa


e data cia
Pp(ftd - Pm(ad = L C;nCj{emlaj){ailcj}. {3.W}
j#m

Alcuni counuenti sono opportuni a questo puuto, Come si "cdc


dalla (3.10), Ia diffcrcnza nelle distribusioui eli probabilita di data
PllI'O e miscola c legata ai termini "Iuori diagouale" (j 1= 111).
Questo rlipende dal Iatto che la probabilit a eli miscela non contiene
termini iuterfcrensiali che invece sana presenti in quella di st ato
puro per let. coerenza <lei vettori componenti di I~t). Tali termini
50110 iuoltre nulli se l'osservabile A e diagouale sulla base canouica
assegnata: infat.ti in tal caso, esscndo j #- m, si annulla almeuo
uuo dei prodotti scalar] (e"1la t ) 0 {a"lej). Si puo quindi concludere
che, nel caso di un sistema semplice, state IHU'O e miscela souo
disti uguibili, a patto di cffettuarc misuraeioni eli osservabili che
non siano diagouali sulla base asseguata.

SiJicmi com posii


Sin ora S un sistema composto da due sottosistcmi U e F!
S = U + V. Lo spazio eli Hilbert 1£ associate al sistema dato dal e
prodotto tensoriale degli spnzi associati ai sisteuii componeuti:

(3.11 )

Assumiamo aucora, pel' semplicira, chc gli spuzi di Ililbert 'J-l( (I)
c .H,( V) siano bidimensioneli. ShUlO iuoltre {In)} e {II')} due
basi ill 1£(£') C 1t( III rispettivamente, sorldisfacenti le rclazioni di
ortonormalita
(3.12 )
Preudiamo ancorain consideraaionc due iusienii statistici, U110
state »UI'O f /l e la miscela corrispondente £1>1. Assumiamo che i
sistcmi di £:11 siauo descritf.i dal vet.tore

dove Cl e c:.: soddisfnuo ullu condixione p.2) ~ C <"!H' quelli di Em


siauo descritti da
:I
IV',J) = 10.'1) 1/3 J) PI = 11..' 11 ,
:l
I¢'2} = In".!) 1132 ) IJ'J = ~ c2 1 .
26

Ci proponiamo di calcolare le distrlbuaioui di probabilita sia pel'


misurazioui eli osservabili relati ve a un solo compoueute, diciamo
U, cite per misurazloni eli osservabili relative al sistema S rome
un tut to.
Iniziamo can In misurasione di un'osservabile A(V) relativa al
solo sottosistema U, La probabilita eli ottenere l'autovalore a j nel
caso eli stato puro si pub scrivere come

(3.15)

rlove n~U) c il proiet tore sull'nutospaaio di 'H relative allau-


tovalore aj, dato dal prodot to leusoriale del proiettore suI sot-
tospazic relative ad a, ill 1i(V) e dell 'ideutita in 'Ji{ V)

(3.16)

Inserendo la (:3.16) nella (:3.15), espandendo I ~" } secondo Ia (:j.13)


e teuendo couto delle relazioni di ortonormalit a (3.12 ), la (:t15)
si pub riscriverc nella forma

Pp(nj) = L Il'j I21(ndn j) !'.l . (3.17)


i

La probabilita di osservare I'aut ovalore a, nel caso eli miscela c


iuvcce la media pcsata delle probabilit.a di osservare a'l in ciascuuo
degli stati component! Itt miscela:

F tlI ( ad = L IPi IZ Il Il ~ U } I 1J'j ) 11 2


, (3.18)
j

dove 1') e Iq')) SOllO dati dalla (:!.14). Inserenclo nella prccedentc
la (3.14) , si ottiene

Pm(nj) = 2:: icJ !I(Cl i lo j) 1 2


• (3.19)
j

che coincide con la probabilit a eli s t ato puro (3 .17) . Daile (:3.1;)
e (3.19) si pUD quiudi concluderc che per misuraxioni cffcu.uate
511 un solo cornponeute eli un sistema composto s t ati puri e
27

miscele foruiscono Ie medesime distribuzioni di probabilita, e sono


pert <LIllo indis! ingui bili.
Passiamo ora al caso della. misurazione di osservabili rclati ve
al sistema S = U + F inteso come un tutto, 11 tipico esempio di
e
misurazione eli questo tipo una misurasioue di correlazione tra i
valori assunti cia uu'osservabile A(U) relativa al solo sistema U e da
un 'osscl"vabile BO') relative. al solo sistema V l cioe la misurazione
dell'osscrvabile
(3.20)
La probabilit a che una misurazioue effcttuata sull 'insieme £])
Iornisca In coppla di autovalori " j e bj e data, al soli to, dalla norma
quadra delle stato I¢') proiett ato sul sot.tospasio eli 1£ relati vo alla
coppia di autovalori presa ill considerasioue

(3.21 )

clove fi ii e it proiett.ore eli cui sopra, dato cia

(3.22)

Iuscrcndo iI proiettorc (3.22) nella probabilita (3.21) ed espaudcn-


do I~') secoudo la (3.1:3), con calcoli analoghi ai precedent! si
ot ticne

Pp(ai1bj} = I: IckI21{aila,t,.)121(bjlth)12
It
(3.23 )
+ L c:llck(allll"i) (a.i1al,.) {,8m Ibj )(bj It"-).
k~m

In modo simiJe, la probabilita che 1111U. niisurazione effettuata


sull'iusieme £". fornisca la coppia eli autovalori Qi e bj e data da

(3.24 )

Iuserendo in (3.24) Pk c Iff"d sccouclo la (3.14l c sviluppaurlo i


calcoli si ot t ienc

Pm(ai,b j ) = L k{·I~ I {(li l"~· ) 121 {b) l {.h ~ I:"!. (.3.25 )


J..
28

Prendcudo ora. Ia differenza t ra Ia (3.23) e la (3.25) si ha infinc

Pp(ailbj) - Pm(ai,b j ) = 2: c;lI ck(u m lai ){ar:! 't k}(J3mlbj }{bj l/.1,.. ).
k~m

(3.26)
La. situazione descritta dalla (3.26) e per cedi aspetti simile
a quella descrit ta dalla (3.10) per il ('{\SO dei sistemi semplici: In.
diflereuza Helle distribuzicni di probabilita di st ato puro e miscela
C lcgata ai termini Iuori diagonale. III quest.o casal pero, i proclotti
scalari ad argoruento della somma coinvolgono sin. gli autostati
di 11(U) can i vettori di base {Ier}} ill 1t(UI che quelli di B( VI
cou i vettori di base {lpH ill 'H. P ' ). Di conseguenza, perche la
diffcrenza delle probabilita di sfato puro e di miscela sin diversa
da zero, c necessaria che eutrambe Ie osservabili A(V) e n( VI
non siauo diagonali sulle basi {Io)} e {Ill}} rispettivameute. A
questa condizione, st at o puro C 111i5("<"1a forniscono dist ribusioni di
probabilit a differenti e SOIlO quindi distinguibili.
Pel" illustrare la trattazione fin qui svolta, specializziamola
ad un esempio specilico che riprenderemo in consirlereaione ne]
prossimo paragrafo.
Come sistema compcsto S prendiamo il sistema costituito dn
due particelle a spi Il 1/2, U e F, Consideriamo poi due insierui
st at istici di sistemi U + 1I C.OS! costruiti. 11 primo, che iudichiemo
con Ep eI'inslcme dei sistemi U + 1I elcscrit ti clallo st ato eli
singoletto eli spin

1 [ F iT F] 1
V2 1+) ~.' 1-).~ - I-}.- I+}.-
= ~ -1~12}1,
{!
Ilf.') = -
J2 [Iif'd (:J.27)

1
nove - (z:U ,V l sono. g 1·I autost ati. (I
!±) li u e 0':.v nspeltlvauumlc
(1:
·, ( 0' =
matrici eli Pauli) sodclisfaceuti all'equasione agH autovalori

(a.28)

11 secondo, ehe indichiamo r011 CU t T C la miscela corrispoudente

1
J~I
~
= -.
2
1
2
29

Ci propouiarno di calcolare, per eutrauibi gli insicmi statistici,


le distribusioni eli prohabilita relative a misurazioni di rorrclazionc
tli spin lungo Passe ;~. Esse sana <late da

Pp(O";' = +;t7; = +) == I1 fII"bHI2 := ~ llnl~ll)112 + ~lInl~'2) 1r;l


- ~(iP2Inl~']) - ~(4Idnl~~2)~ (3.30)
[f V 1 'l 1 ,)
Pm(O"~ = +;O'~ = + ) = 211II1~1"I>II -I- 211H1 ¥'z)lI-, (3.31)

dove n (~ it proiettore sul sortospasio dello spazlO di Hilbert


.
1'C Ia t. IVO ag I aurova lori
I" j
on (J';r:( U, v ) = + , un
1 l 0 t 1n
V v
n = 1+ )2,t.f' ;'; (+101 +)z;r:
[I
(+1· (3.32 )

Rlchiamaudo le espressioui esplicite PCl" I(,h), lif'l) c n eli cq. (3.2i)


e (3.32), si pub vcdcre Iacilment e che

(3,33 )

Insereudo ora la (3.33) Helle (3.30) e (3.31) si ot tiene

(3.34)

(3.35 )

Come gia. auticipato nella. discussioue preeedentc, state puro c


miscela foruiscono previsioui diffcreuti per opportune misurusioui
di corrclusioue, iI' questo caso per misure eli correlnsioue delle
compouenti x degli spill lc cui .,'i\.;:cl'vahili ((7" ~) non couuuutauo
con le osservabili mediante i cui autostati SOllO costrulti gli stati
eli £,> eel em
(0":). La dillereusa cousiste nel fat to che mentre nello
stat.o puro non c possibile trovare entrambi gli spin nel medesimo
verso lungo I'asse :r, O\'\'Cl"O t rovandonc uno ill verso posit.ha
e
I'altro certnmente ill verso negative [perfett.a correlazione), nella
miscela questo c
possibile. Si puo quindi concludere che i due
insiemi st atistici £1' erl E,.. souo Iisicamente diversi, nel sense che
C possibile discriminare tra I'uuo e I'altro mediante uu'opport.una
operaxione lisica.
30

§4. Versione morler-na del paradosso EPR

Come abbiamo vista rlalla tradusione del lavoro originale eli


Einsteiu , Podolsky e Rosen del 1935 (Pu.a lo descrizione qu.. all-
lomeccanicu della realM jiJica eSU1'C considerata complcla?L i
he autori si propongono eli dimostrare clie In meccanica quan-
tlstica eincornpleta, nel sensa rhe 10. Iunzione cl'onda di un
sistema. quantistico non conticne t utte lc possibili iuforruazioni
sui sistema stesso. La 101'0 dimostraaione precede per assurdo:
essi nssuruono infat ti la completczza della meccanica quautistica
e da questa ipotesi derivano una situasione paradossale. In l'calta
nel 101"0 lavoro manca un'analisi dettagliata delle ipolesi. Gli
nutori assumono iufaUi come scontati Ull "priucipio c1i realt a"
C un "principia eli lO('alitit" che POSSOllO invcce csserc incssi in
rliscussionc. Naturalmente In. eosa non vu iutcrpretata come \111
grossolano errore degli autori l beusi come uu limite storico del
101'0 laV01'O.

Ma veniamo alia. Iorruulaxlone dei due principi:"

Principle di realt a
Se, sensa iutervenire su uu da.to sistema, c possibile prevedere
COil cert ezza (cioe COil probabilit a ;= 1) it valore di una
graudezzn Iisica, a questa corrispoudc una pl'OpJ'idtl 09yetli{1{l
del sistelH{\., doe una proprieta iudipeudentc da cvcntuali
osscrvatori esterni.

Principio di localit.a
Dati due sisterni fisici c supposto che durante 11n cert o intervallo
rli tempo essi rhuaugano isolati tra loro, allora I'cvoluzione delle
proprict.a Iisichc di uno di essi durante tale intervallo rli tempo
non P1.10 essere influenzata da operazioni escguite sull'altro
[localith alla Einstein).

Rivcdiamo ora In dcrivaeione del parndosso EP R segueudo uu


cscmpio itleato tin D . Boluu c Y. Aharouov," in cui si csamina un
sistema quantistiro dal punto di vi sta ((('1Il,' sue- variahili eli Spill.
II vautnggio di adott arc un esempio eli quest o t i po cou siste nel

5 Si veda nota ] pag. 11.


l>
D, Bolnn and Y, Aharonov , Phy:;, 1{~,\-. 108 (HH')7) Will .
31

Iatto che iunauzi t\lUO 10 spazio di spin c Iinito - dimensionale e


consente quindi una trattazion e semplice del problema sensa che
per questo vadano perse Ie carat teristiche proprio della meccanica
quautistica, e in seconclo Iuogo nel falto che la formulazionc teorica
del problema c piu viciua allc situazioni sperimeutali che 50110
state di Iatto esaminate.
Si consider] il sistema costituito da una particella n spin 0
che decade in due particellc ideutiche a spin 1/2, U e V." Sia-
l. I'insieine costituito da uu nurnero suflicientemente grande eli
sistemi compost] U + V. Tralascianrlo la parte orbitale, che e
del tut to inessenziale nella descrisione del problema, 10 st ato che
descrive i sistemi eli E e UIl singoletro di spin:

Ifl.I) = -v'2
r U .If - I- }.tI l+).V]
1 - [ I+}.I-) = - 1. [l~IJ) - Itp:!}
, 1. (4.1 )
- - - ~ .J2
1±)~U'''l SOILO autost ati della compouente z radeloppiatn delle
spin eli U e V rispettivamentc, sorldisfaccnti all'equaaione agli
autovalori
(4.2)
clove COIl (j si iutendono lc mat riel eli Pauli.
Inclichiarno con 10 l'istaute del dccadimeuto. Supponiamo
quiudi di misurare la componente z delle spin della partie-ella
U ad un istaute t 1 successive a to. La uieccauica quantistica
prevede che t roveremo (j~f == ± 1 COIl probabilita 1/2, Fissimuo in
uost ra attenzione sull "en sem ble £+ costituito <lui sistemi composti
U + V pel' cui la misurazione di (7';'
ha Ioruito il risultuto +l.
11 postulate eli riduzioue ci dice che tale ensemble e descritto
e
dallo sl.ato 1-1-) ~T 1-) :. Di conseguenza eS50 separabile uci due
sottoiuslemi E 4' e P+ (ost.itltiti rispettivameute dalle particelle
U con 0';1 = + 1 e F con O'~... = - 1. Questo ci penuette
di coucludere che una misura di 0-;'
esegui ta ad un istautc
t"l. successive a l i Ioruira it valore (T;'" = -1 COil probabilitu
uuitaria. L'applicaziollc del principio di rcalt.a e dell 'equazioue di
Schrodiuger ci costriugono a eousiderare (1' ~' = --1 come propriei«
oggetliNI., delle particelle F appartcncnti a £+ sia all '[st.ante '2
'; Come vedremo il. seguito e p ossibile realiasare esperhueut i che dal punto
di visla quaut omeccanico SOIlO equivalenti ..I1a si t ua aio ue qui esnuuuntn.
32

che ad un qualunque istantc t'l comprcso trn II C '2' OC! resto


va osservatu che all 'Istante i l Ie particelle U e V sono separate
e non pill intcragenti, L'applicasione del principio eli localita ci
porta quindi all anunettere (he (J";r = -1 eo una. propricta fisica
delle particelle V appartcnenti ad E" auche all'isl.aute t 1 e ad un
qualunque istantc ii' C01111>reso tra t u e t.J • La sola diflcrcnsa tra
le due situazioni consiste nel Iatto che all'istante I} I'osservatore
r,
conosce il valore di o meutre all'ist.aute f~ 110n 10 (0110$('(' ancora.
Lo stesso discorso vale naturalmeute pel' l'eluemble defluito e:
in modo analogo ad t», Se si assume ora 10. completeasa della
meccauica quantistlca, si e costret ti ad ammettere che all'Isteute
successive a to e precedeute I.} l'ensemble E e separaio nei due
t.~'
sottoinsiemi £+ cd £-, Esso e di conscguenza dcscritto non clallo
slato pura eli siugoletto, bcnsi dalla misceln
I
1' 1 = - ,
2'
(4.3)
1
P2 = 2'
Come abbiamo gin osservato nel paragrafo prccedcnte, state
puro e miscela foruiscouo previsioui diflercuti per misure di
correlazione. III particolarc, richiamando le equazioni (3.34) e
(3,35) si vede ehc
U l'
P..
r (u Z
. = -;- .. u ~
= + ) = 0.• (4.4)

Pm(t:T U
r = +,fT:"/, = + ) := -41 . (4.1))

La situazione c chiaramente paradossnle: abbiamo assunto iui-


zialmente il sistema. nello stato di slngolct to (4.1) c abbiamo
most rato cite in rcall.a, tale s tate c In miscela (4.:3), fisicamente
diversa dallo state pUl'O (4.1) (fig. 1).
La. contraddizione nascc dall ''assumere trc ipotesi:

i) Principia d i reall.a

ii) Priucipio di 10~'alitn

iii} Com pletcxza della meccaui ca qU(I.l1I ist ica

Lasciaudo cadcre almeuo una delle ipotcsi il parudosso 5J 1"1-


solve, perche la catena dcduttiva rile porta dn st ato puro
33

EPR

t!'
~ ~ (u~v_ - u_v+J

1
P (o.u- ' . CT: - t) - 0

1
P(a"-! u"-t}- -
• '. I,

~~ 1
,
til e+-F+ campi c!'+ ~-

(1~--t
all.'
I I
u; JI_
U- "'+
p.l.
~
'C' u+ v_
mls.o,l) f, E+-F+
c ll., 0"- -1
1 r
------

pI u," - - 1 proprte!
P (a," - - 7) - 1
oggetflva dl V

f ig. 1 S1:1I('111<1 ddlu Ilt·dllzhmc del par,tclus <,o E P IC p.r . = prilH' ipio d i
realta , p.l. =: pri n cipio di localit n. compl. = jpolr ~i di rom plc tczz n
dclln uicccnu ica qua uti s! it."
a miscela si iuterrompe. I tre autori consi..lerauo lc pl'UUC
due ipotcsi talmente ovvie che interpretauu ll paradcsso come
un 'evidensa dclliucompletesaa della meccanica quantistica, Poi-
ch~ inoll.rc completezaa della rueccanica quantistica signi fica
"inrleterminismo" essi souo convinti della necessil.a eli completare
questultima mediante uua teoria pill fondament.ale, in cui l'iucom-
pletezza c superata introducendo pararnetri dinamici addixionali
le coskldette "variabili nascostc": in tal modo, oltre alla 50-
luzione del paradosso, si recupererebbe una visione del mondo
essenaiahueute "dctermiuist.a".
Vediamo con un sernplice esempio come una teoria a variabili
nascostc sin in grado si risolvere il paradosso. PCl" teoria a variabili
nascoste si intende una tcoria ciwaUcrizzata. <in:

i) un i nsicme di parametri A la cui conosceuza perrnet te di


prevedcre ill modo determiniatico l'evoluzioue del sistema. Tali
paramet ri SOIlO in linea. di principio non cuuusc:ibili esat! ameute:
di qui il nome di " variabili nascosf.e";
ii) In distribuziunc stutistieu delle variabili uascost e:
iii) una regola chc stabilisca la corrispoudenza ha valore della
variabile nnscosf.a e valore dell' osservabilc misurata:
iv) una rcgola che stnhilisca la distribuaione stutist.ica di >. dopo Ia
uiisura .

Consideriamo it segueutc modello pel' la descrizione della spin:

Chw pariicclla
X ha scmpre lUI valore ben definite: esso c uuifonueiuentc
distribuito sulla sfera; a Ai > 0« 0) corrisponde u,
= +1(-1);
dopo In miSUI'B Xe uniforrnemeute distribuito sulla semisfera
associata al ....alore eli o misurato. Tale modello riprorluce le
previsioni dcllu meccanica quautistica PCl' misure dello spin di
una particella (rig. 2 a)).

D ue pariicellc
Gli spill sono correlati: X'·· = - Xu . Tale modello riproduce le
previsioni dello state di sillgull"tlo quautomeccauico per iuisure di
u;'
(T ~t c c P~J' misure di correlazionc tnt O';f l' ('T;' (fig. 2 h)).

E evidentc che SC' si nssume talc desrrixioue p~r 10 st at o eli


siugolet.to si risolve il paradosso EPR poiche 111111 si realizaa mai
35

Fig, 2 n) Modello II variabili nnscoste per la descrixione dello spin


di una part.icella,

Fi~. 2 b) Modello ft vnriahlli nascost.e per la descriaione delle st O\t 0


di slngolett o si spin.

il couflitto tra statu puru C misccla." E peri> altrct t aut o chiaro


ehe il modello e nun locale. Iufau.i, a causa del vincolo eli rigirlita
Xv = -Xu , una misuraaione di i/-' modifica In distribuzione eli
Xu I c quindi eli It'·, anche se t o" e isoluto da iT in modo dipendente
rlalln compouentc eli spin misurat a (non localit.a alia Dell).

Jllil allora i~ ([Clt'p c/'o ]1Q,s,sibi/c complclurc III mCt'('(Hlinl qucm/isticcd

Ovvero: Co possi bile considernre gl i 5 1 af.i <I HiUlI ist ici come m edic 5 \1
st at i pel' cui i risult ati eli tut.t e [e po ssj hili mi sure SOllO ill linea el i
prj ucjpio interumcute determinat i"

8 II moddlo i.- 111011 0 t o1. V .. e ~ "'5sa di Iuuxiouarc s~, !!'i ("!(C'gU Qu o 1II1SlIr", <Ii
corrclaziou e ,hOI.' 1;01\-011;1I11Q I H' direzioui . l3"i I I Q IH~ c 01l1Uluin e rnoclelli Iliil
di\hoTUl i ("]H.' r iprorlucou o 11\ 1111.'("( i\lli ('a. ((11;1111 is1 i c a ill 1111 t o t' lIN 11111 ..."
3G

Nel 195!i vieue pubblicat.a la t raduzioue iuglese di un teorcma


eli J. Von Neuman u 9 ch e sembra escludere dal gioco lc teorie a
variabili nascost e. Solo circa died anni doio J. Beli l o si rende
conto che le ipotesi di .J. VOIl Neumann non SOIlO fisicamente
rilevanti: esist e In. possibj Ii La eli preudere ill consirlerazione COIll-
pletamcnti dctcnniuistici della meccanica quautistica, ma it prczzo
da pagarc Co molt.o alto. La let t.ura del lavoro originale di Bell ,
riportato nel prossimo paragrafo, ci dliarira i vari aspetti del
problema.

9 J . Von Ncuurann , Mal1l rllwlulte ( ,"' rUlIl/a g e l) rI(I' q Utur(e ll- urec [,(/II II..·.
Vt"rlag .Juhus-Spriuger, Berliuo (1931 ): t rnduzloue iugl esc: Priuc ct on Uui·
\'ersity Prcl<s (J955) .
10 J. Dell. Physi cs 1 (196-1) 195-200.
SuI paradosso Einstein Podolsky Rosen t

I. Introduejone

II paradosso di Einstein, Podolsky e Rosen [Ill] e stato


avanzato ad argomentare che la meccanicn quantlstica non sarcbbe
una teoria completa rna dovrebbe essere iutegratu rla variabiii
addlziouuli. Queste variabili nddisionali avrcbbero il compito di
rendere nuovameute causale e locale la teoria [21. Nella presente
nota quellidea vcrra formulnta ill modo matematicameute cor-
retto C si mostrera come cssa sin iucompatibile COil Ie previ-
sioni statistiche della meccauica quantistica. E la richiesta di
localit a, 0 piil precisanieute In richiesta the il risultatc eli uua
misurazione effettuata Sit uu sistema non venga iuflueuznta da
operasioni cflettuatc s1,1 un sistema distante con i1 nuale esso
abbia lnteragito uel passato, che crea Ill. difllcolta essenaiale,
Ci SOIlO stati tentativi [31 per most rare che auche senza una
talc richiest.a di separabilita 0 localita non e possibile alcuua

t di J . S, Bell, Dipartimento eli Fisica. Ullivcn;itu del \Vi.5COJl.5ill, Madison,


Wisccusin. Testo ricevuto dalla rivist a H 4 Novernbre 1964 e pubblicato $ 11

Physics 1 (1964) Im;·200. Lavoro paraiahnente finaneiatc dl.JIa. Conrmlsaioue


Stntunitcnse per J' Energia Atomica.
J, S. Bell e nato in Inghilterr« uel 1928. Membro permanenre del C E R N
eli Ginevra cia! 1960, ha svelte attivita di ricerca sia sui Ioudamenti della
rneccnnica quantistieu che sulla fisica teorica delle parttcelle delUeulari , ft
del 1964 In sun f8lUo~m Dlsuguagllanee sulle correlaalonl dl'i risultat i di
ruisurasioni sitnnltanee 511 sistemi fisid separati (eggetto del presentc articolo],
cite f: $h\ta deo!inita"jl piil imporhmte progresso receute in faslCa.". Nel 1969 .
in coll.aboraeione COil Adler e Jnckiw, Ita. scoperto rlll\oU\i'llia ABJ, sollevaudo
profonde questjoui rigunrdnnti h. teoria quantistica dei campi, Nella mela
degll ann] '60, in col] ... b()r~ ionf,," f;QU Sldnbl'.'rger [premio Nobel per lu fiska
1989), Ita. perfeaiouato il formalismo della vlolaeioue della s inu uet ri« CPo Si b
iuteressnto ILlu:lIC di fisica c1egli nc celerntori d i partjcelle in cel la bo r aalone con
la moglie Mary, Membro dellE\. Ro:ra1 Society, net 198~ gli e state assegnnto
iJ prenrio Da.unit Heinemann per i suoi J:ontribuli alla lisicn IlH\klllatka. f;
scompar50 Pf('llI11hlro.mf,,"ute nell'ot tobre 1990.
J] I nuuieri Ira. parentesi quaclra si riferiscono aile note blbliograliehe o rigina l]
riportate allu liue dell 'll.tlkolo.
38

iuterpretnsioue a "variabili uascoste" della meccanica quantistica,


Quesl.i tentativi sono stat.j esaminati altrove [41 e sono stati trovati
incompletl. Iuol tro, un 'intcrprctaaione a variabili uascoste della
teoria q uantistica elemeut.are (.5] e st ata costruita esplicitamente.
Quella particolare iuterpretasione possiede in realt a una struttura
e
grossolauamente non locale, Q\1eSl~L caratteristica, ill accordo
con il risultato che sara. dimostrato qui , eli ogni tale teoria che
riproduca esattamcnte lc previsioui della meccauica quautistlca.

II. Forrnulaaione

Con I'esempio invocate da Balun e Aharonov [6], I'argomeuta-


zione EPR c la segueute. Si consideri una coppia rli particellc a
spin nn mezzo fermata in qualche modo nello stato di singoletto
di spin COil le parficelle cornponcnf.i ill utoto lihcro ill clirezioni
opposte, E possihile effettuare, mediante ad esempio magueti
Stem - Gerlach, misurnsioui su componenti selcziouate dcgli spill
a l e iT"}." Se lu uiisurasione della componeute iiI • ii. dove ii' C Ull
vcttore uuitario, Iornisce il valore + 1 allora , secondo In meccauica
quantistica, la misurasione di ff'l . (: deve dare it valore - 1 e
vieeversa. Ora introrluciamo I'ipotesi [2], e sembra un 'ipotesi
che valga almeno In pcua di prendcre in consideraaione, che sc Ie
due misurazioui souo ellettuate in luoghi rlistanti l'u no rlall 'altro
I'orientusioue eli uu magneto 110B inlluenzi il risultato ottenuto
con I'altro. Siccome siamo in grado di prevedere ill anticipo
it risultato della misura <Ii una qualuuque componeute eli ii2
arbitrariamente scelta, misurando prima la medesima componcntc
di Ul, segue che il risult.ato di una qualunque misurazioue del
gCllcrc dcve esserc ill rcalt a prcdetcrruinato. Poiche Ia funzionc
d'onda quantomeccanica iuiziale non determina it risult ato di
una misurnsioue iudividuale, questa predetermiunaioue implica la
p05sibililil di UUl'!. speciflcazioue pill completu delle state.
Supponiamo che questa spccificazioue piil cornplet a sia (>1'(1'..'1 -
t.\\a.ta. pel' mezzo eli parametri ..\. i~ indilferent« per qunnto s~gllf"
lie A indichi Hila singola variabilc 0 un iusicmc, 0 auche Ull in sieiue
eli [unxioui, e se le variabili siano discrete 0 co ut iuue. COJllUlHIUC,
noi scriviamo ('0111e se A Fosse un s in golo parametr» continu o. 11
rislIltato A dr.olh'l ruisut'azione d i a'l . ,-/ i· (I'limii df'lf'nllirlalo .In i"i
39

e .\, e il risultat~ B della misurazione eli a-z . b e allo stesso modo


determinato da b C' ;\, e

A(ci',,\) = ±1, 8(&,;\) = ±J. ( 1)

e
L'assuusione cruciale !2j cite il risult ato B per la particella 2 non
dipenda dalla disposizione ii, del magnete per Ia parlicelln 1, n~
A cia b.
c
Se p('\) la distribusioue di probabilita eli ,\ allora it valore di
aspct.tazioue del proclot to delle due componenti (;r : ii C (;'1 • b e

ri«. b) = J d,\p(>.)A(o. ,\)B(b, '\). (2)

Questa clovrcbbe eguagliare 11 valorc eli aspet tazionc quantomec-


cani co, chc per 10 st ato eli siugolet to c

(3)

Ma most.reremo che qu est.o non c possibile,


Si potrebbe preferire una formulazione in cui Ie variabili
nascoste souo divisc in due insiemi, con A dipeudeute da uno e B
e
dall'alt ro: questa possibilita conteuuta nella precedeute, poiche
,\ rapprescnta un qualunque numero di variabili e lc rlipendenze eli
A e B <lit esse non S0110 specificate. III una teoria flsica com pleta
tiel tipo innuagiuato da Einstein, Ie variabili nascoste a....rebbero
signillcato dinamico e leggi eli moto; si puo quindi peusare che i1
nostro ,\ rappresenti i valori iniziali di queste variabili a Ull ist ante
oppor-t.uno,

III. Illustrazione

La dimostrazione del risult.ato priucipale e abbast anzn sempli-


ceo Prima di darla, coiuunque, un certo uurnero eli esempi pub
servire a mettcrla nella giusta prospctt iva.
Innauzitutto, non c'e alcuna diflicolta a dare una doscrizione
a variahili nascoste delle misurazioui di spi n su una si ligula
particella. 5uppo111a1110 di avere una particella a spin uu lIlC7,ZO in
uno st at o puro di spin con polarizsazione i ndicata da IItI vet tore
40

uuil.ario p. Sin In, variabile nascost a (per cscmpio] Ull veuore


uuitnrio X COil distribuziouc di probabilita uniforme sulla semisfera
X. ji > 0,
Si speciflehi che iI risultnto eli una misurazioue eli una
componcnte a if sia »

sign X' s. (4)


dove it e
un vettore unit ario dipendcnte da it e da ii in modo
da assegnare, e In Iuusione seguo e +- 1 0 - 1 secoudo il segue del
suo argomento. In realta questo lascia il risultato indeterminate
quando X, ii' = 0, rna siccorne Ia probabilita di questa caso zero c
non daremo parl.icolari pres cri sioni pCI' esso. Mcdiando su X il
vnlore eli aspett azione i:-

(5)

dove l/' c l'nugolo tra ii' c p. Suppouiamo ora che .( i' sia ottenuto
da it mediante una rotazioue verso jJ Iluche
2iJ'
1- - = cos d, (G}
1i

dove iJ e l.'augolo tra i"i e ji.. Allora abbiamo il risultato desirleruto

{u . a} = cos v. (7)

COS1 in questo caso semplice non ('. ~C rliflkolta uel vedere ehe it
risultato eli ogui misutazione e determinate dal valore di una
variabile addiziouale, e che le caratt.eristiche statistiche della
mcccanice quantlstica sorgouo perdu; il valore di questa variabile
nei casi individuali non noto. e
Iu secondo luogo, HOIl c'c diflicottit. uel riprorlurre, nella forma
(2), le sole caratteristichc della (3) usate comunemente uelle
discussion] verbal] di questo problema:

P(a,a) = - P (a,-ii ) = -1,


(8)
P(ii,b) :::; 0 se if· b= 0,

Per escmpio, sia ora ,\ 1111 veltore uni l.ario '\, con distribuzione di
probahilita uuiforme ill tut.te le dirczioni , e sia

A(a,.\) = signll'-\'
(9)
nO;,'\) .:.: - r;lgn i; . X.
41

Questo <til.
(10)
dove ~ e I'angolo tra ii e b, e (10) 11a le propriet s (8). Pel'
conlronto, si considcri il risultato di una teoria modificata [6] in cui
10 state puro di singolet t o e sosf.it nito nel corso del tempo tin una
miscela isotropa di stati fat torizaati: questo fornisce Ill. fuuzione di
correlezlonc .
1 ~
- 3 a . ~, (11)
Probabilmente, dal punto di vista sperimeutale, e rneno agevole
distinguere In. (1O) dalla (3), che non Ill, (11) dalla (3),
A differeuzu della (3), Ill, Iunzione (10) non e stazionaria al
e
valore minimo -1 (a {J = 0) . Si vedra che questo caratteristico
delle funzioni di tipo (2).
In t erzo luogo, infiue, non e'c diflkolla. nel riprodurre le
correlazioui quautomeccauiche (3) se si permette che i risultati
a
A e B ill (2) clipendano da be tin rlspetti....ameute oltre che <In ii
e da b. PCI" esempio, si sostituisca ii nella (9) ron it. ot tenuto <1<\
a mediante una rotazioue verso b flnche
2
I - - 0' = cos i) ,
7i

dove lJ' e I'angolo ira (i' c b.COllllUL(IUe, per valori assegnati


delle vnriabili nascoste , i risulati delle misurasioni con un rnagnetc
dipendono ora da (~OIl1C cdisposto iJ magnete distante, che e
proprio db che vorremmo evitare.

IV, Contraddizione

Dimostrcrcmo ora il risulf.ato principale. Siccome p C una


distribuziono eli prohabilita normaliasata,

C siccome valgono le propriet.a ( 1), P in (2) Hun pUU essere mi 1101'('


di - 1. Essa pUO raggi uugere il valore - 1 solamcntc per (7 = b se
A( s, ,\) = -lJ( ii, >')
42

eceetto PCl' un iusleme eli puuti A di probabilita nulla. Assumendo


questo, (2) pub essere riscrit ta

(14 )

Se ce un altro vettore uuitario segue che


P(ii, b) - P(UrCJ = - J <lAPP) [A(i, A)jl(b,.\} - A(a, .\}.4( c, A)]
= I dAp( A)A( s, ,,\ )A( b, >.) [.1(t, /\ )A( s, , \ ) - 1]
usaudo (1), da cui

11 secondo termine a destra e P(b,0, pcr cui

(15)

A mcno che P sia cost ante, it membro eli <lest fa C in geuerale di


ordine Ib - C1 PC1' piccoli Ib - Cl. Pertanto P( b, cj non puo essere
stnaiouaria al valorc mini mo (-1 per b == C) e non puo uguagliare
il valore quantomeccauico (3).
Del resto neppure la correlazionc quantomeccanica (3) pub
essere approssimata in modo arbitrariameute preciso dalla forma
(2). La prova formale di questo pub essere data nel modo seguentc,
Non c it caso eli preoccuparsi del Iallimeuto dell 'approssimasione
in punti isolati, cosicche consideriamo iuvece eli (2) e (3) Ie Iunzioni

dove la soprasegnatura indica medic:' indipendenti di P( ii' ,hI} e


-ii' . 1/ su vet tori ii! e b' entro angoli assegnati piccoli eli ii e
b. Supponiamo che per tutti gli ii e b la clifferenza sia limit atn
superiormente cla e:

(16)
43

Allora si mostrera ehe f: non puo essere reso arbitrariamente


piccolo.
Suppouiamo die pel' tutti gli (1 e b
(17)

Anora <lalla (16)

IP{ e, b) + s . bl 5 e + s. (18)
Dalla. (2)
ri«, b) = J d'\p(.\)A(a, >')B{b, >.), (19)

dove
IA(a\.\)1 < '1 e IE(&,>')I::; 1. (20)
Dalla (18) e (19), 'Con ii = t,

Dalla (19)

P(ii,b) - P(iI,C; =J [A(a, .


clAp(>,) \ )B(b,>.) -1l(ii,>.)B(c,).)]

=J(L\p(..\)A(a~,\)n(b,,\) [1 + A{b",..\)B(c,A)]

-J [1 +
d>.p(A)A(a,)')B{c,.\) A(b,.\)lI(b,.\)] .

Usando quiudi la (20)

IP(iT,b ) - P(a,C)1 J
< (L\p(Al [1 + A(~, ..\)B(c.).)]
+J (L\p( ..\ ) [1 + A(b,.\)Jj(b...\ l] .

Usaudo quindi In (19) e la (21)


44

Usando iufine In ('1S)

ovvcro
'1(€ + 6) ~ Iii' · e: ii· bl + b. c- 1. (22)

Si prenda ad esempio ii- c == 0, a' b = b. c:= 1/ V2. Allorn

Pcrtanto, pCI' fJ piccoli Iiniti , e 1)U1l Pili> essere arbitrarinmcnte


piccolo.
Quimli t il valore eli aspettazione quantomeccanico non puc.
essere rappreseutato, ne accurat.anieute lie in modo arbitrariamen-
te precise, nella. forma (2).

V. Geuerallseaaione

L'esempio considerate soprn ha il vantaggio eli richicdere poe a


fantasia per iuunaginare che Ie misurazioni coinvolte veugano
cflet.tivamente realizzate, In modo pill Iormale, assuuicndo 17]
che ogui opcratore Ilermitiano dotato di un iusierne complete eli
autost at.i sin una "osservahile", it risultato e
facilmente estcso
ad altri sistemi. Se i clue sistcmi hanno spazi degli st at i
di dimeusionalit a maggiore eli 2 possiamo sempre considerarc
sot tospazi bidimensionali e defiuirc, uel 101'0 prodotto diretto,
operator] ~1 e i}.z Iormalmeute analoghi a quelli usati sopra e che
sono nulli at eli Iuori del sot tospazio prodotto, Allora. per ahueuo
uno state quantomeccauico, 10 stato eli "singoletto" uei sottospazi
combinati, le previsioni statistiche della meccauica quantistica
sono incompatibili con In precleterrniuazioue separabile.

VI. Conclusioue

In una teoria in cui yeugauo aggiunti alla meccanica quantistica


paramctri che determinino i risultati di misurasioui indi viduali T
senza cambiare le previsioni statistiche, ci deve esse n : lUI mecca-
nismo per cui 10. collocazionc eli un apparato eli misurnzione puo
45

iufiuenzare la lett ura eli un altro strumento, comunque distaute.


Inoltre, il seguale coinvolto si deve propagare in modo istuutuuco,
cosicche una. tale teoria non sarebbe Lorentz invariante.
Nat uralmente, la sitnazione e diversa se 11;' prevision! quauto-
meccaniche hauuo validita limitata,
PuC> darsi che esse si possano applicaro solamcute a esperimenti
in cui le collocazioui degli strumenti sono effettuatc con sufficiente
anticipo da permettere 101'0 di raggiungere un qualche mutua
rapporto mediante 10 scambio di segnali chc si propaghiuo con
velocita minore 0 uguale a quella <lelia lure. A tal proposito,
espcrimeuti del tipo proposto <In Bolam c Aharonov [6]t ill cui Ie
collocasioni vengono cambiate durante il '1,'010 delle particelle, souo
cruciali,
Ilo 1m debito ({i ,.ico'lOsceuza verso i D". M. Bandel' C
J. K. Pat'i1tg per diseussioni mollo utili 311 queslo pt'oblemu.. Let
prima slesura dcl lavoro C slaia scriltu clumntc UlW peJ'm(UH;~'ll::(l
(lila Brandei. C!nt"llfl'Jily; ,'IOUO qrato ai eollcyhi del poslo c
all'Uuiv cs..~il~l de] Wi.scon.siu per' il loro interesse e l« 10m osp]»
lalita,

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le disuguaglianze di Bell

I risult ati eli Bell del 1964 possono portare a pensare che Ie
teorie realistiche locali non descrivauo correttamente la realta,
per il {aUo che sono in disaccordo con la meccanica quantistica
c questa. e statu abbondantcmente coufermata in una grande
varieta di situasioni sperimentali. ComUUC1Uet se si precede ad un
esame critico, s] trova che le situasioni che esibiscouo il disaccordo
scoperto da Bell sono piut tosto rare, e nessuua e statn mai

vcriflcata sperirncntalmcute. E chiaro che lao descrisioue di sistemi
fisici corrclatl rna spasialmcntc scparati pub essere it punto di
maggior vulnerabilita della meccanica quantist ica. In vista delle
conseguenze del teorema eli Bell e quindi importaute progettare
esperimenti pcr verificare esplicitamente le prevision! delle teorie
realistiehe Iocali,
Net seguito di questo paragrafo passeremo brevemeute in
rassegua i pin importauti esperimenti elfettuati fino a.1 1978. 12
Gli esperimenti di gran lunga pill corupleti dal 1978 ad oggi SOIlO
quelli eseguiti da A. Aspect e collahoratori; ad essi sara. dedicata
In traduzione di un lavoro di rassegna eli A. Aspect stesso.
GJi esperimenti destinati alia verifica delle disuguaglianze di
Bell sono essensiulmeute eli tre tipi: 13

i) anuichilasioue del positronio; 14


ii) urti protone - protone a. bassa energia;
iii) caseate Iotoniche in Iiaica atomica.
Annicldlazione del posiironio
Il prime esperimeuto che utilizza. I'annichilazlone del positronio
e stato effettuato <In Kasday et al. nel 1970 e ripetuto uel
197ii. 15 Gli autori hauno us at 0 come sorgente di positroni atomi

12 J . F. C I Ru ser and A. Simony,


h RC!'p. Prog, PII}·s. 41 (1978) 1881
] 3 La elassilicaaicuc seguent e non .e in ordiue eronologico.
J.111 pcsitrcnio f: un "atomo" eli idrogeno in cui al protone vien e !";oslil uit o un
E Ull :!Iistema iustabile poich~ elettroue
pcsitroue, antipnrficelln dell 'elettrone,
e positrone si annichilano in onda s prccluccndo due fotl;mi.
15 L. R . !{nsday, J . D. Ullman and C . S. Wu, Bull. Am . Phys. Soc, 15
(1970) SSG; Nuevo Cim . n (1975) (;33.
48

eli G4Cu [decadimcnto /3+)i i positroui veuivano quiudi Iatti


anniehilare su U11 bersaglio di rame. Siccoine I'anuichilazionc del
positronio avvieue in onda s, i due fotoni prodotti si trovano nello
state di singoletto eli spin. Souo state effett nate misurazioui di
correlaaione delle polariasasioue <lei Iotoni ed e stato trovato uu
buou accordo quantitativo con la meccanica quantistica.
Successivamente al primo esperimento eli Kasday et al, del
1970, Faraci et alYI hanno cfl"eUllato un esperimento 11101lo simile
a quello precedente, rna con risult atl molto diversi, Infatti gli
au tori h·OVa110 uu Corte disaccordo con In meccanica quantistica
e inotre vedono UIU'L dipeudeuaa dei risultati dalla distauza t ra Ia
sorgente eli positroni e I'apparecchio di misurazioue.
Due anni dopo I'esperimento eli Faraci et ill. 50110 stati
pubblicati i risultati eli uu esperimento condotto da 'Wilson et al.!7
[ trc autori hanno ripet uto I'esperimento C011 64 Cu; ritrovando,
come nel caso di Kasday et al. , perfetto accordo con In moccauica
quantistlca; iuoltre non e stahl osservata alcuna dipendenza dei
risultati dalla distauza sorgente - apparecchio,
Juline nel 1977 e state effettuato \11\ esperimento <In. Bruno
eL n1. 18 em autori hanno eflettuato uu esperimento simile ai
precedeuti, utilizzando PCI'O, rome sorgeute di positroni, il 2:l N a
c adortando una selezione degli evcnti piu rafllnata, I risult ati
eli Kasday et al. e Wilson et al. sono stnti couferrnati: ottimo
accordo COil la meccanica quantistica e nessuna dipendenza dei
risultati <lalla. distauza sorgente - apparecchio.

Urti prolone - protone Cl bassa cne7"gia


sole verifica delle previsioni del teorema di Bell elret t uata
LtL
fino ad ora sensa fnr usa di fotoni e (luella eli Lamehi- Racht.i e
Mittig del 1976. J 9 Essi hanno misurato le correlazioni di spin
in coppie eli protoni preparatc da urti a bassa cnergia ill ouda
s. L'esperiuiento c stato eflettuato Iacendo incidere protoni a
bass a euergia genernti dall'nccelc ratore eli Saclay su Ull bersaglio

16 G. Faraci, S. Gutkowski, S. Notarrigo and A. n. Pennisi , Let t , Nuo\'u


C im . 9 (197-1) 607 .
n A. n. Wilsoll, J. Lowe aud 0,1<' Bull. F . Pill'S. G: Nu('1. Ph)'!'.. 2 (19i6)
613.
18 1\.1. Bruno, M. d 'Agostino and C, Maroal, Nuevo Ciru, 40D (11)7;) 142.
19 M. Lamehi-Rnchti and W. Mittig, Phys. Rev , 14 (HliU) 2:-.-J3.
49

contenente idrogeuo. I protoui del fascio e quelli dell'idrogeno


venivano diffusi e le lora polarizzazioui analiazatc. I risultati sono
ill huon accordo con In meccanica quautis tica.

Oasca!« [otouiehc in fisic« atomica


II prime esperimeuto l'11C utilizza caseate atomiche e :stato
ellet tuato cla Freedman et at nel 1972. 20 Gli autori hanno
ellettuato misuraaioni eli correlazioue eli polarizzazione su coppie
di Iotoni a 5513 A e 4227 A generati <lalla cascata 4p 2 J So ~
41)<1s J P1 - 4p:u Su dC'1 cakio. 2 1 L'esperimento e ill ot timo (\('('01'([0
con la meccauica quautistica.
Successivauiente Holt et a.l.:l'l hauno ellett nato uu esperimento
analogo Call fa toni da 5676 A e 4047 A generati dalla cascat a
9 1 PI -; 7 3 5'1 - . 6 3 Po del J98 H g. Gli autori hanna rcgistrato
un netto disaccordo call In meccanica quanristica. In realta in
scguito c statu. trovata ulmcno una sorgente eli en-ore sistematico,
mil. l 'csperimento non e piu state ripetuto.
Del 1974 C I'esperhuento di Clauser et al, 23 Gli autori hauuo
ripet uto I'esperimento eli noll e Pipkin usando come sorgente
it 2QZ Ilg . I II una prima rase eli lavoro i risultati erano ill
forte disaccordo COli la ineccanica quantistica a causa eli llll
errore sistematico. Trovata quindi la sorgeute d'errore e ripetuto
I'esperiuieuto, i risultati si SOU() dimostrati in perfetto accordo con
Ie prevision] quantouicccnniche.
L'esperhuento piu rcccute cou caseate atomichc, ~\ parte gli
esperimenti eli Aspect, <.. quello eli Fry et al.:H Gli au tori hanna
usato 1a cascata 73 oS'l - (j3 PI - 6180 del :wu H 9 per gencrarc
Iotoni <in. 4358 A c 2537 A. I risultuti sperimeutali coufermauo In
mcccanica qu an t ist ica.

2u 5 , J. Fre«1nUlII, Lawrence Berkeley Lnh. Ht!p. No LBL 391 (1972);


S, J. Freedman and J , F. Clnuser, Phys. ltev . Let r. 38 (1972) 938,
2] Nel Iavoeo origiuale di Aspect vedremo in d~lta.slio come si possa goenerare
una cascnt a atomlca.
22 R. A, Holt, Ph D TIJ ('$i5, 1l..1f\'ard 1.'1Ii \'etsil)' (1973) : R, A. , Holl and
F, M. Pipkin, Prepriut Harvard Hujversj ty (1973) .
23 1. P. Clauser. Phys . Rev. AG (1972) 49 ; Ph~' 5 , HC'\', DO (197,1) 85 3:
J. F', Clauser and M. A. Horne, Phys . Rev . DIO (19,.1 ) 52 6.
2,1 K S. Fry, Phi'S. Rev , AS (l97J) rars. 8 . S. P r)o ancl R, C . Thompson,
Phys, Rev , L<.'It, 37 ( I ni l;) ·1G5.
50

Alcuni conuuenti sono opport.uui a questa punto. Dall 'esame


sommario degli esperirnenti abbiamo visto come lao maggior
parte di essi sia in accordo con la meccanica quantistica, rna
ci siano anche alcuni esperimenti ill net to disaccordo Call essa,
Del rcsto, dalla discussione sulla disuguaglianza di Bell risulta
che, nelle situazioni esamiuate dagli esperimenti, lao meccauica
quantistica prevedc "pi II correlazioui" delle teorie realistiche
locali. Il fatto che tali correlaeioni siano difficilment.e rilevahili
pub quindi spiegare perche esistano esperhueuti in disaccordo con
la meecanica quautistica: una qualunque sorgente d'errore tendc
infatti a nascondere Ie correlazioni, e non ad esaltarle. Vedremo
uel prossimo paragrafo quali precauzioni sia necessario adottarc
perche il segnale speriment ale non vcnga irrimediabilmentc di-
strutto rial rumore.
Vei-ifiche sp er-iruent.ali delle disuguagtianae di Bell
ill fisica atomlca!

I. Inteoduaione

Le disuguaglianee eli Bell Iorniscono un criterio quautitativo


per mettere a coufronto certe ragionevoli teorie a. parametri
supplemeutari COIl La meccanica quantistica, Grazie a Bell [1] , il
dibattito sulla possibilita eli completare In meccauica quauti stica
mcdlantc una sottostruttura pill fonrlamentale e stat.o portato ncl
dominie sperimentale.
Le motivazioni PCI' considerare parametri supplementari sa-
rauno discusse uell'arnbito dcll 'aualisi del Iamoso esperimenio
concettualc di Einstein · Podolsky · Rosen [2]. Introduceudo una
ragionevole condizioue di localitu, C possibile derivate it Ieorema
di Bell, che di ce ehe
(i) le teorie a parametri supplementari locali sono soggette ail e
disuguaglianzc eli Bell ;
(ii) certe previsioni della meccanica <t uautistica a volte violauo le
clisuguaglianze di Bell.
Metteremo in rilievo che urr'assunsioue foudameutale per il
conflitto c I'assuuzlcne di localita, Mostreremo che in una
versioue piu soflsticata dell'esperimento ideate EPR ("t.iming
experiment"), In condisione eli localita puo essere considerata
come conseguenaa della localita einsteiniana, im peden do intera-
zioni superluminali.s''
La scopo di questa discussiouc e couvincere il lettore the
il Iormalismo che conduce aile disuguagliauze eli Bell e molto
gcnerale e rngiouevole. Cib che e sorprendente c che esso e in
coullitto Call la mcccanica quuntistica.
Come dato di fat to, situazioni che esibiscouo tale conflitto souo
molto rare, ed e stato necessario progettare esperimenti speciali

t eli A . A speet ., Istituto di Ottic a Teoricn e Appl icaj a, C e nt ro Ull rnm;ilario


di Orsay, BP 43 91<106 Orsay Cedex, Francia. Test e pubblicato su "AIQUlu'
Phy,;c", 8 "1 Itencliconti della "Ott ave Confer~nzn Iuternaaionale sujle, L·'isicil
Atomicl'l.. 2 - 6 Agosto 1982, Golcborg. Sveaia. Edi to da I, Lindgren, A. Rr,sell
e S. Svanberg,
25 interaeioni die si propaghiuo COli veloclt a superiore a 'luella della luce.
52

per otteuere unn prova siguificativa. La fisica atoruica il campo e


dove sono stati efTeUunti gli esperimeuti che seguouo pill cla
vicino 10 schema idcale dell'cspcriutento concettuale. Passercmo
ill russegna questi csperimenti e i loro risultati.

II. Perdu; parametri supplementar-i? L'espe-


rimento co ncet.t uale di Einstein - Podolsky -
Rosen - Bohm

Scltenw sperimenlalc
Consideriamo In variante ot.tica dell'csperimeuto concettuale eli
EPR modificata <In Bohm [1]. Una sorgeute S emette una coppia
eli fotoni con diflerenti energie, III e '''2, che si propagano ill versi
opposti lunge ±Oi (Fig. 1).

I I1
+ +
Lr
II b

Fig. 1. L'esperlmento coucettuale eli Einstein . Podolsky


. Rosen· Bohm con fotoni. I due fotoni f"l C 112, emessi
nello st at o (1), sono l\nali~znti mediante polariazntori Ii-
ncarl orientet.i in direaione ii e b. E possibile rnisurare
le prohahllith eli rivelaaione singoln 0 congiunta dopa i
polnrizzat ori,

Suppouiauio che In parte di polarizzaaione dei loro vet tor! eli


stat o sia:
( 1)

dove Ix} e lY) souo stati eli polarizaazione lineare ,


Effettuinmo IHl quesf.i Iotoni misurazioui di polarrzzazione
lineare. L'nualiz"'l'\tore I, orientate in direzioue segulto du a?
due ri velatori, Ioruiscc il risult at o -t- 0 - , in corrispondensa
di Hila polarizaazicue liueare parallel a I) 'p("l'pendicolal't? ad a.
L'analiaaatorc l l, orientate in diresioue b, funaioua in modo
simile.•
E facile derivare le previsioni della mcccanica quantistica pCI'
queste misurasioui , siugole 0 in coinciclenza,
Siil P±(a) In probabilit a di ott.C'I1i?I'C il risultato ± pC(' 1/);
similmente P±(b} e correlal.a a "2, La meccanica quantisticu
prcvcde:
P·dii) = P _(ii) = 1/2.
(2)
P-di:) = P_(ii) :::: 1/2,

Sin P±±Ui.', b) In. prohahilit.a eli rivelazione eongiunta di '11 uel


canalc :1: di I [orientate in clirezjone a), e di 1/']. net canale ± di I[
(b). La meccanica quaut.isl.ica prevede:

~
P·,-+Utlb) = P- _.(ii,b)-. = 'I2 (,:OS-.. ( ii.~b
. ")
,

Pl.- ((;J) = p _.,..{ s,b) = i Sill


2
( ii,b) .
(3 )

Co vrelazioni
Nella. sit uaziouc spcciale (ii, b) = 0 si trova

mentrc

GUSl t se III viene rivelato ncl cauale +- di I On cui probabilitu C :jO


%), siamo sicuri di 11'OVal'C ll:z net caualc + rli II {e aualogaiuente
per i canali -). C'e una forte correlazioue ' .l"t i risu h.illi delle
misurasioui Sll '/1 C 1-'2-

.. C·~ (:orrispondt:tl:l:1l biunivoce 1;01l I'esperiuurt o concetrunle per mill coppin


di parf icefle a spiu If:l, nello !>l. alo fli !iiug,olelt.o, ~ aunlieznt e mediante due
filt.r-i Stem - GNIa.C'h [31.
54

Uu modo conveuient e eli spiegare queste correlazioni e il


coeffidente eli correlaxione eli polarizzazioue:

La previsione della meccanica quantistica e


E1I1Q( a,b) = cos 2( a, C). (.1) )

Per (a, b) - 0, si trove EMQ(O) 1, doe una couipleta


correlazione.

[Ja.)ytmel,·; supplemenlm';
Le correlazioni tl'a misuresioui distant! su due sistemi ehc
si siauo separati 1>0850110 easere Iacilmente capite in termini
di proprieta comuni clei due sistemi. Consirleriamo ancora Ie
eorrelasioni di misurasioui di pola.t·iz~uioue nel caso (ii, b) = O.
Quando troviauio + per VI , siamo sicuri eli trovarc -/- per fl2'
Quiudi siamo portati ad ammetere che C'~ qualche propriet.a
(Einstein la chiamo "un elemento eli realta flsica"} caratteristica
di questa particolare coppia, e tale ria determinare 11 risultato ++.
Per un 'alt ra coppia, i risultati sarauno - -; la proprieta invocata
e diffcrentc.
Tali proprieta, essendo differcnlt cia. cop pia a coppia, non SOI1O
prese in conslderasioue dal vettore di stalo quantoineccanico
1'1'(1,2)) che e il merlesimo per tutte le coppie. lo:c('o perche
Einstein con cluse che 11:\ uieccanica quantistica non f: cornpletu.
Ed ecco perche tali proprietil sono indicate come "parauretri
supplementari" (a volte chiamati "variabili uascoste"},
Come couclusioue, si pue sperare di "capiro" le correlaaioui
EPR mediante tale descrisione di tipo classico, che coinvolge
parametri supplemeutari diflerenti da cop pia a coppia, Si puo
sperarc eli ritrovare lc previsioni della meccanica quantistica
mediando sui parametri supplementari. Sembru dW quest a fu In
pusizione eli Einstein [4]. A questo stadio, I'ade...ione <I. questo
e
punta eli vista solamente una questione di gustO. 26

26 Poiche Eiustdn parlava di "un elemeuto eli realt].. Ih:ka", alcuui aillori.
chiaruano I~ teorie ehe Ianno usa eli parniuetri supplement nri "t r-orie ,("nli,,1 i-
che" [5] .
55

III. Le dlsuguagllanse di Bell

Formalismo
Bell ha tent ato ill tradurre ill formule mat ematiche la di-
scussione precedente, introduceudo esplicitameute parametri sup-
plement ari chiamati X. La 101'0 distribusioue su un insieme di
cop pie ClllCSSC c specificata da una distribuzione di probabilit a
p(A), talc che

p(.\) ~ 0 e J tlAp(..\ ) = 1. (6)

Per una data cop pia, carat.terissata da un dato A, i rlsult ati della
, .
JlllSUraZlO11C saranno

. . {+1
A(,\, u) = - 1 aualizzatore I (direzioue a),

B(.\ , b) = { -1
+1 analizaatore II [direzione b),

Una tcoria part.icolare deve CSSCl'C in grado di Ioruire espli-


citamente le Iuuzioni p("\), A( ..\, a) e B( ;...J).
E quindi facile esprimere le probabillt a dei vari risultati. Per
J
esempio P+(ii) = ~ dAp(A) [A(..\,a) + 1] ecc, In particolarc,
Iaremo usa della funzionc di correlazione:

E( s. b) = JdAP("\ )A( ..\ ! ii)B( A, b). (7)

Un semplice esempio
Supponiamo che i due Iotoni di una coppia siano emessi con fa
stessa polarizzazioue liueare, definita dal suo angolo A con I'asse
Ox (Fig. 2).
La distribuzione di probabilita c assuuta isotropa:
1
p( ..\ ) = .- .
21T'
Come scmplice modello pCI' if polarizzatore I assumiamo eli avere
i1 risultato +1 se
o
5G

x
fit;. 2. II uo st ro cseruplu. Ogni coppiu possiede 1I1W

"dirczionc tli polneiazaz ione", dcfillitl~ <.In /\.

II risult aro -1 C ottenuto pel"

71' 3..
=I < It'~ 1 - ,\ I <: ,1

La rispost.a puo quindi esscre scritta

. '\ ~ cos 2( 11 1 - /\)


:1l -v, a) =
. I cos 2( ~,} 1 - ,\ ) I

Analogameute

COli quest 0 modello t rovi amo:

-. 1-~ ) = I -- I II'J I "I '(t"i. !J II


J4.' ( (l~. J.
- I 11 ;;;; 1 - ·' ' .
;r rr

Come il riault.at o della JlH.'CC 'lI11t'a q u nnt ist ica , E( (I. i:) d il'(,lId~
solamente dall 'augolo relat i \'0 ( ii', b). Fig. ~1 1110 811'(\ un CO li fr ont ()
t ra qucst o ri sultato e 1a prcvi si onc quanlomcccnuica .
57
E(9)
I

Fig. 3. Coefllcieute di correlazlone di polarizaaaione


come funzione delle orlcutnaioui relative dei poLnrizzntori.
Risultnto quantcmcceanlco (linea t,mUcgginln) c del nost ro
semplice modello (linen cont.iuua].

L'accordo e soddisfaccute, Si pot rebbc SPCl'<l.l'C che qualche


moclello un po ' piil complicate sara ill grado di riprodurre
csat t amentc le prcvisioni quautomcccauiche. La scopcrt a di Bell
consiste net [at to che questa scopert a e scuzn spcrauaa.

Di.mgHlt!JlillUU
P rcndiarno in cousideraaione 1<1. quaut i t.a

$ = A(,\,a)lJ(,\ ,b) - A(A,a)B(,\,b')


+ A(A, ii')B(AJ) + A(,\,ii')ll(,\,b")
= A( ,\ , (Y) [ tu» J) - D(AJ?)] + A('\, (() [B(.\, b) -I- tu»; b')] .
(8)
HicordaHdo die i 'l1HlUW Humeri A (. B assumono solo i valori ± l ,
trovia III0 dll~
58

Secondo la (j), riscri vi aruo quest.lul! i ma

(0)

con
S = B( (iJ) - E( (iJ}) + E( ii' J;) + ta«, h'),
Queste $0110 it' disugunglianze eli BCHSII ~ doc Ic disuguaglianze
di Bell gencraliszute d~~ Cluuser, Horn, Shimony, Holt Ill]. Esse
sono basa:c SH una combinazione di quattro eoelficienti eli COI"- -
l"(..-lasioue di pohlrj):~t\zioll{~, H1iSU1'uli ill quattro oricnl azioni del

puladzznl.ori, S (~ pcrt nnto 1I11e1 quaut ita iuisurnbile.

IV. Conflit to con la meccanica quant.istlcn

Eeidcux«
Prendiaiuo il p~l r ticolare insieme eli orient azioni <II Fig. 4(\..
Sostit ueudo It" grandezze B con i Ion) valori q uautomeccauici (r:,)
pCI' cuppio ucllo statu (1 )~ ottoniruno:

8Q,u = 2vi
Questa prevrsione quautomeccanica viola Iortemente il limite
superiore delle disugnugliauze (0). Pert anto t roviuuro iurposslhilc
riconciliarc il Iormalismo dcfiuito in (6) c (6') (,'011 le previsioni
della meccanica quantist ica per il pnrf icolare st ato (1) (tipo ErR).

StudiQ 9(lln(fl~'
Noi cerchj arno il massi mo COllmtt-U, c derivimno oS' rispet t o it!
tre augoli (a,bL (b'~if) e (<t,b') [che souo indipendeuti]. SMQ C
estremo se

c assume il valore

,S'MQ ( .<1)
IT _').
· · 1 (,05. zo
~ - _(' OJ
("oSll"

Oed vaudo ora. rispet t () a (), 01. [en iamo II IlHlsSlllln (' II Ill! 1I1111U
valore eli SMQ:

.s'j~JQ;r =2J2 per 11 = ii /H.


( t (I )
S~:~l = - 2y"2 1'("1' 1) = 3rr/ ti,
59

-a - b a

h'
Fig, 4, Le oricntnzioni (he portauo nl massirno couflitto
I ra Ie di suguagl ianze <Ii Ddl (' In meccanica quautiet ica

Lc corrispondeuti orient azioni SOIlO most rate i II Fig. 4. Fig. .)


most ra le vHl'ia:dolli di SMQ(V) (' i limiti dati dalle disuguaglianze
BCIISII . Si verlc clre il conllit to (0 ser io .

V. Discussione delle ipotesi

PCl" t cntarc eli cnpire quale parte del Iormalisiuo provoca q ues to
conllitto, mett.iamo ill luce le ip otesi as suute dal Iormalismo (6) e
(If). I paramctri supplcmeutnri >. SOIlO st at i introdotti per spiegare
I.... corrclazioni EP R mediante alcuue proprieta couuini dei d IIC
fOt.OllL Qucsto puut o c giil stato di scusso,
II Iormalismo us at 0 C d eterruinist ico. quando ,\ ;. [iss at o, allo1"a
i risul tati delle misuruzioui .4( ,\~ (I) c I3 ( A. b) 8 0 110 cert.i, rio(~ ,\
cl ctcrmiua il risultn t o. Si p ot rc h he 1>('115al'(' ehe proprio qUC'5ta (-
In r:,giolll? chc rlct crmina iI ("(lIIflillo co n In m ecc anica quaut ist ira,
l\la Bell [I] c Clauser e llumc (7) hanno co st ruit o t eo r ie a
parnmct ri supplement ad 51ocas tid chc 1I 01l so no del ermi uistic hc. e
che noudimcuo cnuclucono aile di su gu aglianz c d i Bdl. II cara t rcrc
60

,
, ,
, # ,

,
I
I
I
I
J
I
I , I
I
I

Ot----+----+-~!---+---+--~--4--~

/
, I
/
I
/
/
I
I
I
I I I I J

Fig. 5. S( 11) come previsto <lalla meccanica quantistlca


per coppie nella st at o (1). II couflit.to nascc nella zoun
trultcgginin.

deteruriuistico non setubra suflicieute a port are a un couflitto."


Come sottoliueat.o da B~lI , il formalismo e cousisteute COli uua
coudizione eli localita. 11 risu lt at o di tina m isurazioue a I, 11( ,\ , n),
110n dipeude dall 'orieut azione b del polarizzatore rcmoto 1I, ('
viccversa, lle p(,\) (doc iI modo i II ell i le coppie S0l10 emesse)
dipende dalle oeientazioui ii c b. Le disuguagliauze eli Bc:'11 non
valgouo pill se non Iacciamo I'assuuziouc eli Iocalita (e facile vedere
che In. dimost.raaione del paragrafo 3 cadc CUll <luantilil. come
A('\,ii,b) 0 p(,\,ii,E) ).
Come riassuuto eli questa discussionc, possiamo dire che il
teorema di Dell stabiliscc Ull conllitt.o tra teorie a parmuet ri
supplcmcntari locali e CCl·tC previsioui quantorneccauiche. Esso
lornisce uu criterio quantitativo pel' questo conllit to, che ci
permettera di progctt are cspcriuicuti scnsibili.

• QUcstll conclusionc non C coudivisa d .. Hllli gli aut o r ], A. Fiu e [81. ad


esempio, peusa cht' 1(> "'vr i\' stocasriche Ii i H.-II IJ II i C'In uscr r Horllt' lion
raggiuugonc llltNlof(> gl:'llernlitn. poiche esse I) OMOIIO essere milllll.te dOl una
t eoria determiu lstlca.
or
VI. L'esperimento concet tuale COil Rnalizzatori
variabj li: In condizione di lo callta come coo-
seguensa della cnusalita di Einstein

III esperiment i st ati ci, in cui i polarlzzatori souo tenuti fissi


pCI' I'intcra durata di un periodo eli raccolt.a dati, la coudizione
eli locali ta cleve essere presn come assunaiouc. Sebhene 11101-
t.o ragionevolc, essa non e prescrit.ta da alcuna legge Ilsica
Ioudameutalc. PCI' citare J. Bell "la disposizionc degli strumenti ~
Iatt a sufflcicutcmcnt c ill anl.icipu da cousentire loro di raggiungere
uu qualche mut UU rap porto mediante scambio di segnali con
velucil.a minore 0 ugualc a <luella. della. Iucc", Sc tali iuterazioni
esistessero, in condizione eli localita HOll varrebbe piu pel' esperi-
menti st at ici , He varrebbero le disuguaglianzc eli Bdl.
[Jell ha pert auto sottollncato I'importauzn eli "espcrimenti del
tipo propos!o da DlIhl1l ~ Aharouov 141 , in cui Ie disposizioni
a
veugono cambiate durante volo delle particelle" ."
In llll esperimento eli qucsto tipo, la condizioue di Iocalita
diventerebbe uua conseguenza elclfa ca usulitn di Eiustclu, c.hc
imperlisce ogui influenza supcrhuniuale.
Come most rato nella nostril prupusta del 1975 [0], suflicicnte e
connnut arc I'oricntazioue di ciascun polarizzatore t ra due pil.r-
ticolari disposizioui (a: (' if p('r II b c b' per II), Divicne quindi
possibilc so t topo rr e a. vcrifica sperimentale 111Ia classe pill ampia
eli t corie a parametri supplement.ari: quelle file ohhediscouo alia
causalif.a eli Ein st.ein. III t.ali teorie, ht risposta del polarizzatorc
] nl tempo t puo eli peudere dall 'orie nt.azjone b (0 ;;') eli n
at tempo t - L ie (L cssendo la distauza Ira i polarizzatori ).
c
Una simile dipendenza ritardat a prE'sa ill cousiderazione per il
modo in cui le coppie SOIlO emesse alia sorgent e (carat terizzata
dalln rlistribuzionc <lei parametri supplcmcntari ]. PCI' tempi di
couuuut.aaiouc casuali, con entrambi i lati scorrelati, Ie prevision]
di queste teorie pill g(~ul.'l'idi S U ll o snt.lopuste ltl viucolo rli eli-
suguaglianze eli Bell gCllcl·a~izzat.t' !91 .
D 'altra part e, e facile most ran' du' )t> co r rel ax io n i d i pn-
lariaznaicnc previstr.. dulla urcccunica qunntisticn dipeudono so-
lameutc dulle orient.azioui if 0 (I"' c b 0 h' solo al li sf ante <1("11("
miaurazioni , c non coiuvolgono termini ritarclaf.i d("\ t.ipn L/,".

• L'id ea era gi.i\ st at a espresso nel Iibr o d i Bolllll [:i],


62

Pel' una scclta opportuua dcll'insieme di oricnt.azioui (ii, (f, i;,


hr ) - pel' esempio gli insiemi most rnfi ill Fig. ;J - Ie previsioui
quautomeccuniche sono ,LIIC'Orlt ill coullittc con le di i . ~lt.lgliallz'l'
.u s-n geucralizeatc.
Un tulc csperimcuto n.d analizz al.ori mobili Ioruircbhe quirul] un
confrouto tra t eorie il )JaralUelri supplerucntnri, chc obbcdis-:allo
alia cnusnlil.a di Einstein, e In meccauica quantistica.

VII. Cousideraaioni general! l'iguardanti un e-


sperimento reale sensiblle

e
Ln. meccanica quant ist ica stut a sottopost n a verifica iu una
('OSI grande variet a di cspcrnnenti chc il tcorcnra di Dell pot rebbe
apparirc W1l1t' una dimostraeionc di impossibilita eli par ametri
supplemcut ari. Comunque, I~ situazionl in cui questo conllitto
uasce [situazioni scnsibili ] $0110 rare: dal I9n;} 1I011 lie e st.at a
renlizzat u nessuua.
Le clisuguaglianzc di Bell pongonu ovviamcnte limiti sullintcra
Ilsica classica, dut In iucccnnica classica e ['elcrtrodinamicu
classica, che possono essere espresso secondo il formalismo ((i) e
(<:n (pCI' esempio, nella meccanica classica, possiamo prentlcrc
come ~\ le posixioni (' v("loci1.a inixiali ). Iuoltre, in una. sit uasionc
che coinvolgc due iuisuraaioni correlate su due sottosistcmi sc-
parati, In meccauica quanl.istica prevedera molto raramente una
violnzionc delle dlsuguaglianzc eli Bell. Scuza CSSCl'C esaust ivi,
possiamo mcttere ill evideuza due importauti coudizioni ncccssaric
pel.' uu cspcrimcnto scnsi bile (secoudo la iueccauica quantistica]:
(i) i due sol l.csisf.emi rlcvono essere in U110 sta.tu HUn fnUol"izr.ato,
come 10 stat o di singolet to perdue pnrf icelle 1\ spin 1/2,0 10
sl.aLo tl.llalngo ( '1) 1H'1' due rntolll;

(ii] pCI' ciascuu sott.osistema, d<","(' essere possi bile sreg,1 iere la
quautit a uiisurat a t.ra alureno due oS~l.'l'v<d>ili uuu counnutunti
(come misurazioni di polariaaazione 1\I1lP;O di rezioni {( f' iiI 11~
1'a rallele Ilt~ pcrpcudieolnrl).
Come dnto di Iat to, qucstc souo coudizioui stringent].
63

Condizi o ni sui l cm p]
a b b ia mo visto , 1« con cli aiu ne eli lo calit.a PU(') essere
COIlJ('
d eri vat a cla lla ca us a lit a di Ei ns tein . se l 'csperimcnt o soddi s fa
alcunc I'idli('~l(' ch c 1'05 5011 0 es se n " s u d d ivise ill d ue conclizi oni:
(i) le rui suruzioui s u i due 50 110l~i:; I C' l1l i hanno scpnrazrouc $/JllCC-
lih; 2,
(ii) lc ~H..c l lc delle quant it a m iauratc s u ogn i s o t to sist em a SOIl O
fal Ie n ca so, (" hanuo sc parazione spacc-lil:« <lalla iuisura xione
c llct t uala al lat.o opp osto ,
8 o vv ia mcntc mol to pi ll d itlicilc so rld isfare la seco nd a coudiaiouc .
P rodu zionc tli t:oppic Iii [oun n cor rclat i i ll poluri zzu z io n»:
C ome sott oliuc a to tia CIISII [G]! cop pic d i Iot on i e messe in
opport une casco te radi at i vc atorui ch c sow) buoui caudidat i p e r
1111 le st scnsibile. Si cou sicleri ad es e m pio u na cu scat. a ( .J =
0) ~ {J = I ) - (J = O)! uegli stal i IIi si ugulett u di una terra
alcalina ( Fig. ti l. Suppouiarno di sele zio ua re , facenrlo us o di mid
eli Ircqucn za e co lllm a tori , due Ullde pi an e eli [requcuzc 1"1 C ll 'l <.'II("
si propughino lungu - Ose +0 =' ( Fig. i) .

F ig. 6. Coscatn radiat ive, che emet. te COpple di fot oni


co r rela t i ill p olari zxaai on e (si 1101 i che si POSSOll O usnrr-
sola m eute isor opi pari (10]).

'z j
i dill' C,' \"("u l i 11 011 :.'-011(1 ill rel uaicu e c n usu le I rn loro, (' ill~' non si I) O SS CIlIO

iuflueuz a re ruedi nu t e s eg uali eh e sl pr op aghi no il \'E"lwcit il i ufer io rc o lIgllil ](' il

ll ll Cll1l <lclla luce .


VI V
2
1 s 1
T T

r
L z
F ig. 7. Conflgu razione ldca lc (augoll solidi i nlinit ameut co piccoli,.

i~ Iac ile mosf.rare.... iuvocand o In couervaaiouc della paritil e del


II:UI1I('1I10 angol are. clie In parte eli p olarizzaaicuc del vettore eli
st ato che descrive la coppia ( l/ l , I.I;d '"' p UIJ esse rc s crit t.a

/
(1/v 2 ) [IR, R} + IL . 1., )] , ( 1J )

d ove R c L S0 l10 st ati a pola ri zzazi otlf' circo lare, E sprimendo IR }


e lL ) s u u na base a pularizxazlone [in enre, ot.teniamo 10 s t at o ( I )

Sappiamo che I ale coppi a i: u n huon canclicluto per Ull csperimento


sensibilc, poiche 1(" corrispondenti prevision] qu automeccauirhe
violnno le d isuguagliauze eli De ll .

Esp crimcn!» rcalc


UII cs peri m ento rcnle dilleri sce da quello idcalc sot to cl j versi
aspet ti. Pt'r csctn pjo, la lure d ovl'chlw essc re raccolt a in a llg u li
so lid i Iin it i, g r a iu li il pitt po sslbile ( Fib " 8) . Si puh mostrare ~ lUj dw
allora il cout rast o 11"(\ [c Iuuzion i £I i cor rclaz ione dccrcsc c, poi ch c
( !)) l' sost.it.uit a cla

( 1'2 )
V
2

Fig. 8. Coufigurnxlone tCI\lislicn COli angoli solid i finiti.

F(u)
J

o c......L.....I....L....L..-JL........I.-..L....L.....i-.II.-_

030 6090 u
Fig. 9. F( II) per uua cascata 0 - 1 - O.

dove PI it) < 1.


Fig. 9 most.ra F( ii) pel- un a cascat a di terra alcalina 0 -'0

1 -. 0 (scnza st.rut l.urn ip erfine) . Fortunatamente si POSSOIlO


0
usarc gr aurli angoli senza t roppi dauui. Per II = 32 (il nostro
csperimcnto}, F( ll ) ;:; 0.984.
Tut t e Ie altre incflicicuze - difetti dei polarizeatorl , biri-
Irangeuze accidcut ali ccc. - porteranno aualogameut c a una
diutiuusiouc della [un zione di corrclazionc £(5, b). La Iunzione
..
c
8M Q( l?) (Fig. .:.) qui udi m olti plicat.n pel' uu Iattorc minore di 1,
e il <XHl fl ill.o con le disu guagliall zc di Bell d iminuisce, 0 addirit tura
scompure,
Pert.auto, un es pc rimc ut u re..le <l<~\'(~ es se re prog et t a to r on cura
C ogui cllct.t o ti l contoruo d ev e es sere va lu ta t o. Ogni cos a dcve
essere petfc.I,I..Ul\C' II I c so t t () cout 1'0110 poi ch e 51 pu o assum erc die
Ull cU"tlo tra scurato probnbilruent (' port a ad uua d iminuai onc dd
conllitto (si s a PCl" escmpio chc In s t r uf.l urn iperfiuc d im iuuisce ill
66

modo d ranunat ico F( It ) , cosicche si PUSSOIlO usare solo gli isotopi


pari [10]).

VIII. Esp eriment.i precedenti (1970 - 1976)[5 .11 1

11 lavoro di CUSH {Gj del 1969 ha most ra to la possibilita eli


cost ruire esperimeuti sensibili ill fisica atomic-a. Due gruppi hanno
corniuciato a costruire till esperimento, Seguendo In proposta
di CIlSll , hauno usa.to till semplice scheiua sped ment ale, COli
polarizzatori a un canale.

Esperimenli mil polarizsator] tl Ill! C(IIl<tlC


[II questo schema sperimentale sempliflcat o , si usano pola-
riazaturi che t rasmet t ono luce polarizzat a parallelameutc ad ii
(0 b), e bloccano quella pclarizzat.a ortogoualmeute, Pertnnto
si ri velano solo i risul tat i .;., e le misu raaiooni d i coincieleuza
forniscono solamente N.;. +(( ii,b). )
Veugouo ellet tuati periorli di raccolt a di dati ausilinri con UIlO
o eutrambi i polarizzatori rimossi (indichiamo 00 "I 'o rie n t aaiouc'
eli un polarizzatore rimosso l. Possiamo scriverc rclazioni rome:

N(oo ,oo ) = N + +((ii,b)) + iV'I. _((ir:. L) )


+ N_ +((cI,b)) + N __ ( (t1 ,b)) ~
N t-+(( a , 00)) = N++((a~b)) + N~ _((ii,j;)) ,

Sostitueudo nelle disuguaglianze (9), S1 ot t engono le nuove eli-


suguaglianze BCHSH
-1 r 5" ~s-: 0..:::: . (13)
It

COil

8' = (l /N(oo.oo») [N((l.b) - N( ii.il) + N(iI'.b.1


+II{( a~P J}) - N (it , 00) - .'V ( 00 ~ i;l]

[nbbiamo OlllCSSO gli iudici + + ).


67

Per 10 stesso iusicme eli orieutazioui di prima (Fig, 4), le


previsioni quantomcccaniche violano le disuguaglianze ( 13):

S/'HR~ _ v'2 -1
' MQ - - - -- per {) ::; rr / 8,
2 (14)
S·/Mill _ - /2 - I
• MQ - per lJ = 3rr /8.
2

La deri vazjone delle disuguagliauze (13) richiede un 'ass uu zione


supplemcuture. Siccome le ellicieuzc eli rivelazione sono basse (a
causa della piccola accet.tunza angolare e delle basse efficicnzc dei
Iotomoll iplicatori], le probabilita coinvoltc ill E(iiJ:) (4) devono
cssere rideflnitc sull'iusieme delle coppie che sarebbero rivclate COil
i polarizzatori riinossi, Questo procedimcnto e valido solaiuente
se si assume una ragioncvole ipotesi sui rivelatori, L'aSSUllZiOI1t"
CHSEI stabilisce che "una volta che una coppia eli fotoui sia
passata dai polarizantori , la probabilite eli rivelarli in coindtieu?a
c indipeudeute dalle orieutasioni clei polarizzatori" (0 dall'averli
rimossi l lb]. Clauser c Horne hauuo ruost.rato uu'ultra assuuzione
171, che porta aile merlcsime disuguagllanzc."
RiSl(Il~lli
Nell'cspcriureuto di Berkeley (Clauser e Freedman 1121)! la ca-
scat a del Calcio lip;! I So -- 4s4 p l PI -' .1$ 2 1 5'0 C statu eccitatu <In
assorbimento ult.ravioletto verso uno sl nto 1 P J ad energia pit! alt.a.
Poirhe il segnale era dcbole, c c'erauo caseate spurie, d vollero pill
eli 20U ore di iuisuraaiouc l}(~" uUellt:'I'''' ttll risu ltato siguificativo.
L'csperh Uf:'II1.n confermava In meccanica quantistica, c: viola\'ll lc
disuguaglinnze (13) per eli verse deviazioni standard.
Ncllo stesso periodo, ad Harward, Holt e Pipkin [H ] t rovarono
uu risult.ato i11 disaccordo COli Ie prevision] della meccanica
quantistin\, (! ill accorrlo COil le disuguaglianse di Bell. (ll1(>sti
autori hauuo eccitato la cnsr ata rid Mercurio 2009 1 PI -- 73 PI ----"
fi3 P O mediante lUI Iascio di elettroni . La raccolt a dati duro l!)()
ore.

.. St'bbene quest e assunzioni siano rngion evoli , ri cordi am o c he esiston o t.eor i e


a plUnllll'lri "ml'pl"III{'lItMi che 11011 soddisfan o ad e'5SC. D81 punic) di ".j!lla
delle tcorie n pnrnme I ri s u pplemeut ari, 11011 c't. mv'.I() lIi so .. op orre 0\ prova
!>pprim!'lIlnlC' qu..-s t c assunxioni [5] .
68

Clauser [n] ha ripetuto it 101'0 espcrimento net Mercurio 202 .


Ha trovato accordo con la meccanica quant istica, e una violazione
delle disuguaglianze di Bell .
Nel 1976, a Houston, Fry e '1'<:>111p80n [14] hauno usat.o Itt
case-ala ;35\ _ 6 3 PI -> {)3 Su nel Mercurio 200. La 101'0
cccitaaiouc selet tiva Iaceva uso di uu laser C. ,<\r. a linea si ugola,
II scguale era diversi ordini di grauclezza pill grande che uei
precedeuti csperitneuti l permct tendo loro eli raccoglicre i clati ill
uu periorlo di 80 niiuuti. 11101'0 risultato era in eccellcute accordo
con In meccanica quantistica.. e violava Ie disuguaglianze di Bell
generaliaante per 4 deviasioui standard.

IX. L'esperimento eli Or-say (1980 - 1982)

La sorqen!«
Siccouie it nostro scopo era eli usare schenri sperimcnt ali pill
sofisticati, 1>('1' prima cosa abbiamo dovuto costruirc una sorgeutc
ad alta elllcienza e molto stabile eben controllata, Questa e
stahl otteuuta (Fig. 10) mediante uu'cccitazione it. due fotoni
della cascara 4p:u So -+ 4s4 p l PI -- 4s 2 1 Su del Calcic /15].
Quest.•• cascara si adatt a moHo hene a espcrimeuti di conteggio eli
coiucidenze perche in vita media del livello T r del livello intermedio
c piuttosto breve (5 us}. Potendo raggiungere una velocitj, di
cccit azione di circa l/T,.., allora PCl" questa cascata 51 otticne nn
rapporto segnale-rumore ottiiuule.

4p 2 I So-.
L'n
58/ns
- 4N4p 1Pt
Vx
406na

4~2 IS
0
Fig. 10. L'eecltaaioue a due fotuui della m scall\ s{'ella nel Calcic
69

Noi abbiaruo rnggiulllu qu esto t·M50 ot timale Iacendo uso di uu


laser a Kripton (A4' = 406. j nm) e eli un dye laser ("'\0 == .58 1 nm)
sintouizzato alla risuuauza per il PI'OCCSSO a due Iotoui . Enrrambi j
laser souo stati at tivati ill modo singolo. Essi hanno polarizzaaioni
parallele.
I laser souo Iocalizaati su UB fascia atoruico eli <Jakin (waists
del [ascio laser circa 50 JIm ),
Due cidi di rclroazion(' assicurano la richest.a stabilita della
sorgeute (iueglio di 0,5 ~tl per diverse ore): il primo ciclo controlla
la luuglieaaa cl'onda del laser sintonizzabile per assicurare il
massimo seguale di Iluoresccuza; Ull secourlo ciclo cout.rolla la
poteuxa dei laser e compensa t ut te le flutt.uasioui.
COli poche deciue di milliwatt cia ogui laser, la velocit a di
cnscnta e circa. N = <1 x lOr :; -1 , Un aumcnto al eli Jfl di
questa velocita non migliorercbbc ill modo significative il rapport o
scguale-rurnore per il t'olltf'ggio eli coincirlenze, poiche it lasso di
coiucidenze accidental! cresco ('0111<' N 2 ~ mentre il vero tasso di
coi ncidenze cresco come N ,

Rivcla ziou c - Conlcggio delle coincidcnec


La luce eli lluorcsccnza e raccolta rla lcuti asferich e f\ grande
apcrl.ura, seg uite cia un insieme eli leut.i e dai polarlzaatori,
I Iotornoltiplicatori aliment auo l'elettronica del ronteggio eli
coiucirlenze, clie compreuele uu rOllvertiLol'e tempo - ampiezza
e Ull nualizzatorc multicauale, che foruiscc 10 spcttro di ritardo
delle rivelazioni « cI ue fotoUlli (Fig. 11). Questo spettro coiuvolge
un fondo piatto dovuto a coincidenze accident ali (doe tra fotou i
cmessi du atomi differeuti ). Le vere coincirlenxe [lI'OdUC'OllO uu
picco attorno ill rit ardo nullo, t'011 una diminuzione esponenziale
[cost ant e eli tempo 'I')'
II scgnale delle vere coiucidenze e pert.anto assunto essere il
segualc al piec e.
l uoltre, un d rcui t.n i1 coi II ci de II Zf." st a nd a rd con una [iuestru
di coiucideuza n 19 us monitorizzn il t aS50 eli coi ucidenze a t·
toruo al ritardc nullo, meutre 1111 eanale a coinchlcnz c rif.arclu l.e
mouitorizza it f.aSSlt accirleut.nle . E pert auto possibilc vcrilicarc
che iJ vero 1ilSSO eli colucidcuze ottenuto per sot t razioue C U,(!;lliLlt...
nl scgualc al piece dello sj'>cflt·o <Ii ritnrdo.
N,'ll't'colI(lo (' uel kl'ZO espcrilllclltu, abbinmo usuto lUI sistema
70

100 "

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I •

" .~ I . .,. III" I .. -, "" • • • •• • I

o 2S ns
Fib' 11. Sp et t ro di rilnrdu. II numero delle coppie
rivelate come Iunsione d el rit arclo tra le rl velazioni dei due
[ot.ou] .

<1 coiucidcnza quadrupla , Iormato cia \111 quadruple analizaatore


multicanal c co da qtrat t.ro circuiti a doppia coiucideuaa. I dati
50110 st.at i ra.('('olt.i aut.omaticament e (' anal izznt i al calcolatorc.

Erpcrim cnto COil polarizzal or] (I llll nlJw!r [16j


II nosf.ro p rimo esperiment o e stato effeu nato usaudo po-
lariazatori a pila eli piatti a un cauale. faUi di dieci piat ti di vet ro
all'angolo eli Brewster.
Gl'nzic alla nostra sorgente ad 1l1~a elficieaan, I'accuratczaa
statistica c stala mcglio del 2 % in uu perioclo di presa dati di 100
S (COB i polarizaatori ri urossi ], Questo ci ha perrnesso eli eflettuare
va rie veriliche.
La veri llca d ell e di su guaglianze eli Bell Ita Ioruit o

8;"'}1 = 0.12(; ± 0.0 1·1 , ( l!'i)

die viola Ie disuguagliauze (l:J) d i H dcviazioni stan d a r d, t"c! Co


III huon accordo COli le previ sion! quaut.omecr auiche ( (Jt"r i uo st.ri
71

polariazntori c angoli solidi):

.S'uq = 0.118 ± 0.00!j

(eJuesto errore t ieue couto dellinccrtczzn nclle misuraxioni delle


cfllcienze dei polnrizxatori}.

00 90 180 270 360 ()


AngoJo rel#tivo dt:i po1JJrizztJtori

Fig. 12. Esperirnent o con polarizznt ori a tlll cnnale:


iI tns so dl ccineidenau normaliaaato come funaione delle
orientnaloui relative del polnrizzntori, Gli errori ludlcari
SOIlO ± J devlezlcul sl andard. La curva continua 11011 C
un aclat t amento ai dati. rna la previsione della rneccanica
CjUllntistica.

L'accordo tra i dati sperimentali e le previsioni quantomec-


caniche e st ato verificato su uu campo complete eli orientazioui a
3GO° (Fig. 12).
Per sodclisfare In prima condizione suI tempo (par. 7 ) abbiamo
ripetuto queste misurazioni con i polarizzatori a G.!j III dalla
sorgentc. A tale dist anza [quat tro luughczze tli coerenza del
pacchetto cl'ouda associate a] tempo di vita T,.) gli eventi rivclati
hanno separazicue space-like. Non si SOIlO osservate variazioni nei
risul tat i sperhueutuli.
72

Esperimcu ti con polarizzu tori della: canali [I i]


COil polarizzntori a caualc singo' " ," lc misurazioni di pola-
rizzazioue sono int.riusecameutc incoruplctc. Quando un a coppia
e st ata emessa, sc 11011 si ot t icne un coul.eggio <L u no dei roto-
moltlplicatori non (" lC modo eli sapere se I~e st at.a persu" da.l
rivelatorc 0 e stata bloccata dal polarizxatorc (s<)lo I'ultimo caso
corrisponde a un risull ato - per In ruisurazione]. Ecco perrhe si
cleve rjcorrere a esperimcnti ausiliari ,eal ragiouamento iudiretto,
pCI' mettere alla prol,'<\ lc disuguagliauze eli Dell.
COli I'uso di polariazatori a due cauuli, abbiamo ellet t uato uu
esperimento chc segue pill cia vicino 10 schema ideale eli Fig. 1.·
I nosl.ri polarizaatori erano cubi polarizxanti che ll'a.'HUe'UOUO
una polarizaazione [parallel a ad (7, 0 rispettivameutc n b) c
rillef.tono (luella ortogonale. Talc separatore a polarizzazione,
e i clue corrispondeuti fotomolt.iplicat ori , S0l10 moutal i in till
rueccau ismo ruotabile. Questa apparecchio (polarimetro) Iornisce
i risultati '1 c - per Ie iuisurazioni di polarizaazione lineare lunge
ii (rispettivamentc i;). Esso e I'analogo ottico di un filtro Stern -
Gerlach p(!r particelle a spill 1/2 .
Cou i polarimetri I e II orieul.ati seronrlo ii c ;;~ e il sistema eli
conteggio eli coiueidenaa quarlrupla, 110i siaiuo in grade di misurare
in lin singolo periodo eli presa dati i (IUaU]'() tassi di coiucirleuza
R±±(ii, b). Noi qulnrli 01 tcniamo dircttamentc il coefllcieutc eli
correlazicuc per In. misurazione 11lIIgo i£ f' I;:

, (l,
E( - b···.) -- !l++ + Ii : :
.
- R+_ - R _+(_ n , b·')• ( LGl
R+.+ -I- R __ f tu: -I- R ._+

E pert.anl.o sulficicute ripctere le stcsse misurazioni pel' tre
altre orieutaaioui, (' la clisuguagliauza nelISH (9) pu6 essere
dircu.auicute verifical.a,
questa procedura e
corret i.a se i valori misurati (Hi) dci
coellicienti ~li correlasioue PO~~{)lI() esserc presi uguali alla dl~'
Iiuiaioue (Ill, doe sc assumiamo che l'iusicinc dell .... roppic real-
mente ri velatc i> U II cnmpione sign ifir;tl,i\'o !'Ii 1.11 tll~ If' rop pi!"'
euiesse. Questa assuuaiouc & moho razioncvolc vista la sinunctriu
rid lIosll'O schr-nm , 110\'(' If' duro nus ur aziruti + I ro - I sunn f.rat.t.at r-

* TJII esperimeut o simile che fa II~(' di p(,I:-triz7-nt.-.ri n <:,~ k i t(', ;. ~lnt.-,


iut raprcso ;'\II'Ul1i\'rr~it.i. eli ('ni:min. Tlnlill
nella stesso 11I0do [Ie dli cieuzc eli ri vel az] 0 11(' ill cntramhi i cauali
di un polarimet ro souo uguali). luol t re , abbiamo veri licato che
In sonuna dci quatt.ro t nssi eli coiueidenaa R ±± (ii, b) e costaute
al camliiarc ddll:' orientaaioui, sebbeue ,inS'"11 lasso cambi [01'-
tcmcntc, L'ampiczza dei campion] eli coppie selcaiouati C st ata
pertauto trovat a cost.ante.
l.'es peri menlo c sl ato cllct t uato ill corrispondcnza allinsicme
eli oricntnaioui eli Fig, 4, per cui e previsto il massimo l'onflitt.o,
Ahbiamo trovato
5'rrp = 2.697 ± O.Ul!), (17)

che viola lc disuguaglianze (9) (lSI S 2) per piil di 40 deviazioui


standard! Qucsto risull.ato e ill eccellente accordo con le prevision!
della meccanica quantisticn (pel' i nost ri polarizantori e angoli
solidi ):
.5'MQ = 2.7 L 0.05,

L'iucertezza eli .';Mq tieue conto di una leggera mancanza


eli sinnnetri.. eli eutrambi i canali di un polarizzatore (± 1%).
L'cllctto til que-sic dissiuuuet ric to st ato ~..alcolato e non pub crcare
UBa variaziouc di 8MQ maggiore del 2%.
Abbiamu auche cflctt uato misu..a~ioni di E{ ii,b) in varie orien-
tazioui, per Ull coufrouto direl.to ('OU le prevision] della meccanica
quant istica (Fig. l:J). L'accordo e dJiafnlllE"'Hl.e eccelleut e.

Espcrimcnto (l disjJo,(;:ioIH' L'll ria bile 11S1


Come sottolineato nel par. 6. UII cspcrimento ideate di tipo
gPH dovrebbe prcvcclcre la possibilita di cambiare a tempi
casuali l'orientnzioue di dM<:'l1U polariaaatore. Noi abbiamo Iatto
un Pl'Ogl'CSSO verso tale esperimeuto ideate usando 10 schema
modificato most.rato ill Fig, 14.
Ciascuu polarizzat ore (a cauale si ngolo) e rimpiazzato <In
un ' up p nre cr h iatura compost a rla un di sposit tn) <I i t'CII111 1111 I a~iotl(,
seguito da ~llC J){}lal"izzil!ul'i in due oricut azioni dillcreut i: (I <" ir"
dal Iato I, b e h' dal Iato II. II eonuuut atore ot.t ico (' ill gra d o d i
rlirigcrc rnpitlameutc lu luce incidcnte da un polarizzatorc allalt ro.
Ogu i apparecchio e pert auto equi valent c a. 1111 polari zza tore va-
ri n.bil(' cnnuuut a to tra due orieutuzioui. La di st (l ll zn L t ru i due
romruu tutru-i C 12 Ill.
74

E(S;l
........... ..
......
.5 "..•...
".
'.
o .---+--+--+--........··~.-.....--11--+---+---+---
l t
30 ··...60 90 8
-.5
-,
.....
•• ...
'
... + •••• • • •

-J
Orieatsmeato relstivo dei po1Jfrizzatori

Fig. 13. Esperimento con polariaaatori n due canali:


ccrrcln zione delle polarisaaaioni come funsio ne dell'angolo
relative dei polarimetri. Gli errori lndicati sono ± 2
devlazlonl s tnnda rd. La curva tratf egglntn 110n e UI1
adatt.emeuto ni <Iat.i, ma In previsione quautomeccnnica
per I'esperimentc renle , Per polarizzatori ideali, la curva
raggiungerebbe i valor] ±1.

La commutnzione della luce c effett uata <In iutcrazione acusto-


ot tica della luce COil uu'ouda s taziona ria ultrasonica nell'acqua,
L'angolo di incidenza {angelo di Bragg) e In potcnzn acustica
$ 0 110 regolati per ottenere una connnut azione coiupleta tra In.
diflrazione all 'ordiue 0 c 1. A una Irequeuza acustica di 25 Mhz.,
la rr ~(IUellZa di couunut az ione e 50 MHz. Oi conseguenzn ogni
10 ns si verifica Ull cauibiaaneuto eli o rie u taaionc del polariazatore
variabile cquivaleut e. Poiche quest o pcriudo (10 us) c iI t C111PO di
vita T,. (5 ns) SOll O pi ccoli in confrouto a L / (~ (·10 I1s ) . In rive lnzio uc
eli uu cvcnt o da HIl Into c il corrispoudeute ca rn bia u reut o di
oricnt azioue dullalt ro SO Il O scparati da uu iutcrvallo space-li ke. La
c
seconda coudizione s ul tempo pcrtanto pa rzialnieut e soddi sfatt a.
Con i grandi Iasci usnti ucll''cspcrimcnto, la commu tazion e n on
e ra co m ple t n, poiche 1'a llgu lu di iucidcnzu non era esat tumcn t e
i5

-
II (b)

Cojncidcnzt:

Fig. 14, Esperimentu a disposizione variabile con


conunutatorl oUid ((,') e (,'2). C'e una cnmmut aalone ogni
10 us. I due eonuuut.atori SOIlO pilot atl lmlipeudentcment e.

I'augolo eli Bragg, luvcce di essere U, il miuirno eli lure trasmessa


in ciascuu canale era 20 %.
Sicrome dovevamo ridurre la divergenza dei Iasci, i tas si eli
coi ucldeuze rilevatc erano pill piccoli di till online eli grandczza
rispetto agli esperimenti prccecleuti. III '; .'l"I'ispondcnza a questo,
In clurata della raccolta dati c st ata piu Iuuga.
La verifica delle disuguagliauzc di Hell (13) couiporta llll
tulale eli 8000 s eli <teen mnlaziouc dati COLI i quatt 1'0 polarizzatori
nelle orientazioni eli Fig. -1. U 11 totale eli 1GOOO s Co stato
dedicate a misurasioni ausiliarie eli calihrazion e con meta eli tutti
i polariazntori rimossa.
Per compensare gli effetti di crrori sistcmat ici , l'uccuruulasione
dati C stahl alternate, tra le Imrie configuraaioui ogni 400 s . La
media. Ioruisce
8~;rl~ = 0.101 ± 0.020, (18)

clie viola lu rlisuguaglianza (13) di 5 dcviazioni standard, c in huon


accorrlo can 1(" provisioui quanl.oinc ccan iche

SMQ - O.ll:~ .;: O.1I05 .

Uu nitro periorlo di prcsa dati (. st at o cllct tuato 1'("1' un


coufront.o di reUo con I a meccanica 'Iu<\1It ist i ca . Fig. 1':1 1110511'<\

1\ 1\ accorclo eccellcutc.
76

~ "'~" .5~,.....
~
.8 '-CI>
CJ
~
~
···t..
' .
.....
~ ~

9
g
5l'
c::
t '. .
..
••.••
.....
ti; C1 00 30 60 ~
8
Angolo re1atiyo dei polMizzatori

Fig. 15. Espcrimento a disposisionc varlublle: tn sso


eli coiucidcnsa media normallssat o come funaion e delle
orientaaioni r elat] \'C <lei polarlzzutori. Gl i errori inrlicat]
sono ± 1 deviaaioni standard. La cur va trnUeggiat.n uou i:
un adal tamento ai dati ma In previsione della meccan lea
quantisricn pcr I'esperlmento reale,

III accorr lo con questi risultati , le teorie a parame t ri s u p-


plcmeutari ch e ohhediscouo alia. causalita eli Einstein scmbrano
insostenibili. PC1' t rovare una via d'l1sc ita <ia questa couclusione,
si dovrcbbc pcnsarc che In commut azione Hun era complcta,
Comuuquc, uua grande frazione delle coppie e
sottoposta <,
co nn u u t.a zio ue forzata. Se lc disuguaglienzc eli Bell Iossero
e
osscrvatc cia qucstc coppie, diflicile credere che non avrennno
osservato una discrcpanaa siguificativa tra i nostri risultati e Ie
previsioni della meccanica quantistica,
1\ nostro esperimcnto diH"criscc dallo schema ideale (In un
altro puuio di vista: lc corumutazioni lion sono veramente
casuali, poiche i comrnut.aturi acusto-ut tid SOllO pilotati da g<'-
ueratori quasi pcriodici. Non ostaute chJ 1 i due ge n er a tori ai due
lati Iuusiouano ill m odo completamente scorrelato, spccialmcnt e
considcrando le 101'0 instabilita in [requeuza.
II nostro ultimo csperimento (cspcrimento a disposizione va -
riabile}, com e i preced enti , ha qualche imp erfczjouc tccuica.
77

Alcuue scappatoie rimaugouo pert-ante aperte pel' gli amauti delle


tcoric a parametri supplementari clie obbediscono alla cnusalit a
eiusteiuiaua, Espcri mcnti migliorati probabilmente di verrauno
Iat tibili ill futuro [19J, mel Hoi abbiamo gin Ull accordo impres-
siouante can Ia meccauica quantistica. Lc teorie a parametri
supplemeut ari che ohbediscouo alia. causalita eli Einstein e sono
compatibili COil i uostri dsultati appaiono in qualche modo
artificiose, poiche i risultati sperimentali dovrebbero cambiare
drannnat.icamentc (rlisil.rcordo COli In. meccanica quantistica] con
certi migliorameutl tccnici (rome ad esempio aumento delle
ellicieuze dei Iotomol tipjicatori},"
Secondo Bell [20], siaruo quindi costret ti ad auunet terc:
1) 0 che ...i SOIlO~ a Iivello dei paramct.ri supplementuri, iufluenze
511 perl umi uali: "'"

2) 0 riuunciare a 1IH<'I. spiegazioue iII termini di paramet.ri sup-


plementari.
La secouda posi1.iol1c semhra a priori pill comorla. 1\. [ a , per cit.are
Mermiu [22]~ "io sfido il lcttore a. suggerire UIl qualuuque ... altro
modo pCI' render conto di cosa arcade" [cioe le forti ccrrelazioni
OSSt· r "a. tc ) .
SpCI'O che anche colore che non si addcut rano in tali discussion!
snrauuo couviuti che Einstein ha messo ill luce una delle propiet a
pill sl.raorcliuarie della meccanica quautlsrica. Dobbiamo rin-
grasiare J. Bell pCI' averci Iornit.o la possibilil.a di cvidcuziare
sperimcntahnentc questa proprieta.

Bibliografia

[11 J. S. Bell, Physics (N.Y.) 1, (1964) 195. J. S, Bell III

.. U 11 nitro argomcnto ricorrcnte e anuuetrere che i due conuuutatori, sebbene


sembriuo pilotati a cnso (in lilt esperimeuto ideale), ill realta siano correlarl 1m
loro, t ' ulIdll' (' 011 1(' coppie, Dobbiamo allora mu mel t~r~ che I'i utero moudo (>
completurueut e ingarbugliato, e die 11011 c 'i' IlIJS-.o;j hili I i1 ~Ii :<i·t'~ILt>r(· Ii berauieut e
cosa deeidiamo di misurare!
.... Dobhimuo s o j Ioli ncarc chc ill 1111 espE'rilll('ulo a disp osisione varlnbile -
<lucile [deale - queste ipotet iche iuflueuze superluminali 1I011 I>QSSOllO essere
coutrollnte per Ill. tt'lcgnfi... praticl\ [21J .
78

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[20] .J. S. Bell, Comments on Atom . I\lol. Phys. 9 (1980) 121.
[21] A. Aspect, J. Phys, Coil. C2 (H)~l) (j:t
1221 N. D. Mcrmin, Am . .J. Phys. 49 ( I ~IK I ) ~.I"Ill.
§6. Teorema di Bell ed esperhnenti

Dalla lettura del Iavoro originale eli Bell, abbiamo visto co-
me il teorcma eli Bell dica sostauaialmente che Ie teorie n
variabili nascoste locali (0 teorie realistiche locali] Iorniscano,
ill certe sltuasloni I prevision! contrastanti con quelle fornite
<lalla meccanica quantiatica. Abbiamo anche visto come que-
ste situazioni si veriflchino, tiplcamente, quando si effettuluo
misuraaioui di correlasione di osservabili relative a sistcmi spa-
sialmente scparati che "adano pero considerati come un unico
sistema composto (ad esempio i fotoni delle caseate atomiche),
Di conseguenza il teorema eli Bell puo cssere riassunto rozzarnentc
diceudo clre, rlal punto di vista dei priucipi, meccanica quantistlcn
da una parte e teorie realisfiche locali dall'altra 50110 due corpus
teorici incompatibili tra 101"0 [e quindi in particolare Ia meccanica
quantistica non pub essere completata da una teoria a variahili
uaseoste Iocali],
Naturalmente it teorema di Dell non coutieue allermasioui che
riguardauo In validitn dell'uua 0 delle altre teorie, Nonostante
In. mcccauica quantistica sia stata corroboratn <in. un 'enorme
mole di conferme sperimentali, tali eouferme non sono ill grado
di discriminare tra In meccanica quaatistica stessa e le teorie
realistiche locali, poiche in generale gli esperimenti riguardauo
situasioui in cui 11011 esiste couflitto tra i due tipi di teoric.
Ecco perche si e reso necessario eIl"ettuare gli esperimenti "di
correlazioue" discussi ill precedenaa; Ie misurazioni eli correlazione
sono it terrene su cui meccanica quantistica c tcoric rcalistiche
locali lorniscono prevision] sensibilmente diverse,
L'esame dei ri8t1ltnti sperjmentali permetf.e eli conclndere che
In. meccanica quantistica descrive corrctt amcnte la rea-Ita, mentre
Ie teorie a varlabili uascoste locali Iorniscono previsioni smentite
clagli esperimeuti.
Per amor eli completezza va pero detto che nulla si pub
concludere circa lc teorie a. variabili nascostc non locali: Bell
stcsso ha osscrvato che ill tal casu il teorcmu 11011 vale! I)Cl'
cui e possibile pensare che esisl.auo teoric a variabili uascostc
non locali equivaleuti, dal puuto di vista lenornenologico, alia
meccanica quuutistica {henchc molto differeuti dul puuto di vista
conccttunlc, perchc sarcbbero it "complct-amcnto dctcrmiuistico"
80

della meccanica quantistica}. III real ta e possibile costruire leo ric


di qucsto tipo, Un esempio elementare e costituito dal modello
no variabili nascost.e per il singoletto di spin esaminato uel §4.
Come gin osservato, tale modello e cqui valente alla meccanica
quantistica, nel senso che Ioruisce previsioui probabilistiche [,
dentiche a quelle da cssa Iornitc, 111a e non locale, uel senso che
una misuraaione eflctt.uatn 5U uno spin influenza ist ant aneamente
a dlstanaa I'altro. Esis tc poi In. cosiddctta "Iuterpretasioue causale
della meccanica quantistica' dovuta a Bohlll. 1 8 In tale teoria,
che e equivaleute in tutto e pCI' tut to alla meccanica quantistica
(c una sua. reinterpretazlone), l'equnzionc eli Schrodiuger vieue
riscrit tn in termini eli due cq uasioui , una delle quali rappresent a
In conservazione della probabilita, mentre l'altra e int erpretnta
come I'cquazioue di Hamilton ~ Jacobi per una pnrticclln soggetta
sia aile Iorze ordiuarie descrit te da un poteuaiale l' che a Iorzc
"quautistiche" descrit te da uu opportune poteuaiale quantico che
Iornisce il caratterc di non Jocnlita alia teoria.

37. Conclusioni

Cercliiamo om di siutctizzare Ie couclusioni che c possibilc


trarre dnlle criti che mosse alia meccanica quantistica cia Einstein
e collaboratori e dalle informaaioni combinate del tcoreiua di Dell
e degli esperimcnti sulle sue disuguaglianze.
L'argomeutasioue EPR porta a coucludere ehe il principia di
rcrtllli, iJ principia (Ii lo~:ulil(i e la complelezzu della meccauira
quantistica sono tre assuuti tra loro incorupatibili: non e possiblle
costruire una teoria che sia insicme realist a, deterrninista e locale.
Questo siguiflca che in una qualuuquc teoria fisica ahueno uno dei
he priucipi rleve caelcrc.
D'altra parte il teorcma eli Dell e le veriflche (0 meglio
Ialsificazioni] sperimcutali delle sue disuguaglianzc climosl rano che

28 D. Boluu, Phys, Re\'. 85 (191'.:2l W I) : 0. Bchm , B. 1. lIiley alld


P. N. Kaloyeru, Phys, Rep. 144 II. I> (HlSi) 321; per una cllscu ssiun e c rit ica si
veda: S . Boffi, "O ud e eli uiaterin e probabilit s" . Qllad"rlli (Ii F isk a Teorlcn,
Dipart lnu-u to IIi FisiC'1l NuclearI;' e Teo rica, l1" iv('fo;it ii c1 egli S h u li di Pavia
(1989); O. Nicrosiui, "Aspelti 11011 Iocali tid comportamcu t» qua ru isj ico" ,
Scicntificn Ada. - Quaderui del l) uU ural u, \'l', h l ll H.· II 1. 1\UIlQ 111 . It . 1 (1 ~ 8 S I.
81

non e possibile completare la meccanica quantistica mediante una


"coria realistica locale: I'cvent.uale complctamcnto detcrminlstico
deve necessariamcutc essere non locale,
COUle abbiamo gia osservato, l'abbaudono della completezza
della meccanica quantistica c solo una possibile soluzione del
paradosso EPR, quella a cui pensavano Einstein e collaboratori,
Esistono in rcalta almeno alt re due soluzioui , che consistono
nell'abbaudonare alternativameut e il principio di realta 0 quello
di localita, A ciascuua eli qucst e he soluzioni corrisponrle una
" visio ue del monrlo" diversa:

Abblmdollo ilel]« complelc ezu rlella meccani<:a quantistica


L'idea che sta allu base eli questa iuterpretazione ech e la
meccanica quautistica sin una sort-a eli tcoria fenomenologica
che 11011 descrive il moudo come esso c in realt a, ma che ue
descrive in qualche modo iI comport.amento in media. La
descrizione dctt agliata della realta fisica sarebbe fornitn tin una
tcoria P111 Iondamentnlc, ill linea di priucipio deterministica,
che in un certo senso starebbe alla meccanica quantistica come
la meccanica statistica sta alia termodinamica, 1I prezzo da
pagarc pCI' 50Stenere questo punt o di vista, particolarmente
caw ad Einstein , e molto alto. La teoria fondamentale eli
cui In meccnnica quantist ica sarebbe il modello fenomeuologico
dovrebbe essere, illfa.tti, non locale: ue segue che, abbandouaudo
il priucipio di couipletczaa per salvare quelli di l'calta e localita, si
e autotnaticamente portnti a ncgare il principio di localit a stesso.
he
Questa poslaione intellcttualc , bene at traente, risulta quindi in
parte contraddi toria.

Ii bbull({QUO (ld priucipio tli ,'calia


L 'iuterprctasioue della teoria si basa sulla completezza della
meccanica quantistica c sui priucipio di IOt':aJita. L'iudeter-
minismo conseguerite e vista come la carat t eristica essenzialc
del moudo microscopico, Abbandouo (lei priucipio di rcalla
slguiflca ill scstauza anuuettere <."11(' la fun zionc cl'onda non e 111li\
propricta del sist ama fisico , iudipendcnt e dallusscrvatore, rna CUll
oggctto matematico che siutctizza tnt 1<' le po ssihili inforuiazioni
che ['osservatore possicde sul sistema st essu. III questo sens u
Ia meccauica quautistica c un paradigiua iu grudo di IH"l'\' C'de[C'
l'evoluxione t eurporale della nosl.ra conoscenza Sill sistema, ma
82

ad essa non deve essere richiesto di descri vere il sistema. In


quest 'ottica il principia eli localitn c sal vaguarrlato dal faUo che
Ie osservazioni sui sistemi modificano solo la nostra conosceuza 5U
di essi, sensa che si Iaccia riferiment.o alcuno alle 101'"0 proprieta
fisiche. Alla base di questa visioue del moudo sta una filosofia
"neoposifivista" in senso lato: parlare di proprietn oggettive della
realta UOll lia significato. Questo e in sostauea il puuto eli vista
della scuola eli Copenhagen.

A lJiumdolZo dcl principio tli localiia


Auche in quest "ottica si accetta I'iudetermiuismo, Tuttavia,
aecettando Ia modificasione ist ant anea a distanza delle propriet a
fisiche del sistema si permette I'interpretasione realista della
funzione d'onda., secondo cui questa puo essere considerata come
una propriet a del sistema. Nella riuuucia alla Iocal ita iJ sistema
flsico e implicitamente considerate come un tutto indivisibile.
Da questa punto eli vista un micro-oggettivlsmo alla Leucippo-
Dcmocrito c assolutamente iusosteuibile, Rcsta pcro aperta
In speranza di dare un significate, uell'ambito della mc ccauica
quantistica, al macro-oggetfivismo del sense couume,

e
L'analisi qui preseutatn estremamente rozza. Uno studio pitt
dett agliato delle possibilita in gioc:o rlchiederehbe, come e facile
iuunaginare, un discorso di natura in grail parte filcsofica, che
esula dal presente contesto.
Fill/w <Ii lI(J/III""':
"d ItII':>O: til j\C'tm(l;O 199J
Tipog lJfiu d,·/I.;hro - Pavia
QUADERNJ OJ FISICA TEORICA
Collana curata da Slgfrido Boffi

Dope un prime biennio, in cui ha rivisto con maggiori dcttagli e appro-


fondimcmi )0 sviluppa della fisica classica e ha imparato a destreggiarsi con
alcuni aspeui del fonnalismo matemalico ncccssartc.Io studcntc del Corso di
e
Laurea in Fis ica costrcno ad afCrontan: un nuovo modo di dcscrivcrc la na-
mra che ormal il ricercatore professionale ha rana suo da oure mezzo secolo,
rna che nmora risultaestraneo al cosiddeuo sense comune. L'Impauo e prin-
cipalmente difflcile net corso di Istituzioni di Fisica Teorica, che C tradizional-
mente dedicate all'esposizionc dei metodi reorici della mcccanica quamistica
coslcome si sono svlluppatlnella prima meta del nostro secolo. Scmbra perclo
utile proporre, con questa collana di "Quademl di Flsics Tcorics," un tcma, 0
un autore. anraverso la lettura commentata di uno 0 pili articoli originali . Lo
studente s.i accorgern. allorache le teorieorganicamentc presenrate nci suoi ma-
nuali, necessarie per la pratica scicmiflca auualc, sono piuttosio il risultato di
un lunge travaglio di idee. tentativi, succcssi, difficolta, c infinc di sccltc, chc
sono scmpre presenti ncll'avvemura dell 'uomo anlmaro dal dcsidcrlo invlnci-
bile di capite. Sat'J duoque preparato, al terminc del suol studi durante i quali
sl ~ impadronito in breve tempo dci risultati fondamcruali ollcnuti nell'arco di
secoli, ad aJTrontnrc a sua volta, come gicvenc riccrcaiorc, Ull cammino picno
di rraboccheul, rna anchc ricco di soddisfazioni .

PARADOSSO EPR E TEOREMA DI BELL

La pccuJiaritA piu lrnponarue C stupefaccme della meccanica quamistlca


~ il suo indetermlnismo, doe la sua incapacita di principia si dare previsloni
certe per i risultati dei singoli esperimenti, Nel preserue Quademo. auravcrso
l'esame dei lavori teorici origin ali di Einstein - Podolsky - Rosen e di Bell e di
quelIi sperimentali di Aspect e collaboratori, e presentaio 10 sviluppo storico
del dibauitO the ha portato alla concluslone che la visione del mondo rcalista,
detenninista e locale della scienza della tine del secolo scorso non pub cssere
mantenutaalIa Juce delle cenoscenze auuali.

ISBN 88-8515~--05-2

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