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PARADOSSO EPR
e
TEOREMA DJ BELL
Comitate Scienti.6co
Bruno Bertotti
Sigfrido Boffi
Italo Guarneri
Alberto Rimini
Marco Roncadelli
ISBN 88-85159--{)5-2
INDICE
Premessa • • • • • • • • • • • • • + of to • •
...
of. I
(2.1 )
(2.2)
L ("ik lelk) Ib k )
k
L C;dak)Jb,t.)
Jr
1.
Ogui seria considerazione eli una teoria Iisicn deve tener couto
della disfinsione tra In. realta oggettiva, che eindipendente da ognl
teoria, e i concerti Iisici con i quali la Leoda. opera. Si iuteude che
questi concet t.i corrispondono alla realta oggettiva, e pel' mezzo eli
questi concetti noi ci costrulamo una descrlsione della realta-.
Ncl tentative di giudicare il successo di una teoria fisica,
dobblamo porci due domaurle: (1) 'ILa teoria e corretta?" e (2)
UL<~ descrisioue lomita <lalla tcoria C completa1". E solo nel
. .
( 1)
(2)
P = (h/21ri)tJ/fJx , (3)
ottenlamo
(5)
(6)
2.
(11 )
dove
." , ( ) _ .,-(27ri/14J(:Z:2-;r;O)p
Tp · 2 - ,. , (12)
(13)
(l!j )
dove
Q - .r 2
corrispondcntc all 'au tuvalUl'e ;l~ + :t~o della coordlnata della seconda
partlcclla. Poiche
PQ - QP = h /21ii, (18)
abbiaruo mostrato che in generate e possibile per ~'k e rPr essere
nutofunzioui eli due operator! non counnutanti , eorrispondenti a.
quant ita fisiche.
Ritornando ora al caso generale contemplate ill Eq. (i) eo (8) ,
assurniamo chc if'/.: e 9r siano in realt a autofuuzioni di operatori
non ronunut auli P e Q, corrisponclcnti agli autovalori Pk C Cjr,
rispel.tivaniente. Pert ant o, misurando A o B siamo in grade
eli prevedere (:OIl certezsa, e seuza disturbare in alcun modo il
secondo sistema, 0 il valore rlella quantitn P (rice Pit.) 0 il valore
della. q uantita q [cioe q,"). In accordo ton il uostro cri t erio di
realta, uel prirno ("a50 dobbinmo co nsirle ra re la quautita P come
eleuiento eli realt a, nel secondo ('MO e la (Juantita Q ad CSSC1'C un
elcmcnto eli rcalta, Ma, come abbiamo visto, entrambe le Iuuzioni
d'onda 4'1" e 4'" appart.ellgollo alla stessa realta.
ln precedenza abhiamo dimostrato che 0 (l) Ia descriziouc
qnautorueccauica della realta dat a <.lalla Iunzioue d'ouda non (.-
completa oppure (2) quando gli opcratori corrispoudeuti u xlue
quantitu Iisiche 11011 commutano lc due quantita non 1>0580110 avcrc
realta simultauea. Partcndo quindi dall'ussuuzicnc clu; In Iunziouc
d 'ol1da Ioruisca vernmcnte \IIHl descrizioue coiu pl et.a della realt a
Iisica, siamo arrivati alla couclusiou-.•. che lhw quautit a fisichc ,
con operator] non couunutant i, P OS SOllO avcrc rcult.a siuiultuucu.
22
Sistemi semplici
Sin 5' un sistema quantistico e sin 11. lo spazio eli Hilbert ad esso
associate. Assumiamo per semplicita che 10 spazio eli Hilbert. sin
bidimeusionale. Sin inoltre lei) la base canonica asseguata nello
spazio, soddisfacente aile coudizioni di ortonormalita (Cj!Cj) = b;j.
Si considerino due iusiemi cosl definiti. Al primo insicme, che
chiarnereruo cp , apparteugono sistemi tutti descritti dallo stato
(3.1 )
eon
(3.2)
1
'
/'1) = le1) PI = let I:!' ,
I ~':l) = Ie",!) 11:,: ~ le'J !.
Pp(a;) = I: ICjl:ll{a;lej)1 2
j
(3.7)
+ L C;ll c j {c la i ){ ilcj ),
m lt
j,tm
(3.8)
(3.11 )
Assumiamo aucora, pel' semplicira, chc gli spuzi di Ililbert 'J-l( (I)
c .H,( V) siano bidimensioneli. ShUlO iuoltre {In)} e {II')} due
basi ill 1£(£') C 1t( III rispettivamente, sorldisfacenti le rclazioni di
ortonormalita
(3.12 )
Preudiamo ancorain consideraaionc due iusienii statistici, U110
state »UI'O f /l e la miscela corrispondente £1>1. Assumiamo che i
sistcmi di £:11 siauo descritf.i dal vet.tore
(3.15)
(3.16)
dove 1') e Iq')) SOllO dati dalla (:!.14). Inserenclo nella prccedentc
la (3.14) , si ottiene
che coincide con la probabilit a eli s t ato puro (3 .17) . Daile (:3.1;)
e (3.19) si pUD quiudi concluderc che per misuraxioni cffcu.uate
511 un solo cornponeute eli un sistema composto s t ati puri e
27
(3.21 )
(3.22)
Pp(ai1bj} = I: IckI21{aila,t,.)121(bjlth)12
It
(3.23 )
+ L c:llck(allll"i) (a.i1al,.) {,8m Ibj )(bj It"-).
k~m
(3.24 )
Pp(ailbj) - Pm(ai,b j ) = 2: c;lI ck(u m lai ){ar:! 't k}(J3mlbj }{bj l/.1,.. ).
k~m
(3.26)
La. situazione descritta dalla (3.26) e per cedi aspetti simile
a quella descrit ta dalla (3.10) per il ('{\SO dei sistemi semplici: In.
diflereuza Helle distribuzicni di probabilita di st ato puro e miscela
C lcgata ai termini Iuori diagonale. III quest.o casal pero, i proclotti
scalari ad argoruento della somma coinvolgono sin. gli autostati
di 11(U) can i vettori di base {Ier}} ill 1t(UI che quelli di B( VI
cou i vettori di base {lpH ill 'H. P ' ). Di conseguenza, perche la
diffcrenza delle probabilita di sfato puro e di miscela sin diversa
da zero, c necessaria che eutrambe Ie osservabili A(V) e n( VI
non siauo diagonali sulle basi {Io)} e {Ill}} rispettivameute. A
questa condizione, st at o puro C 111i5("<"1a forniscono dist ribusioni di
probabilit a differenti e SOIlO quindi distinguibili.
Pel" illustrare la trattazione fin qui svolta, specializziamola
ad un esempio specilico che riprenderemo in consirlereaione ne]
prossimo paragrafo.
Come sistema compcsto S prendiamo il sistema costituito dn
due particelle a spi Il 1/2, U e F, Consideriamo poi due insierui
st at istici di sistemi U + 1I C.OS! costruiti. 11 primo, che iudichiemo
con Ep eI'inslcme dei sistemi U + 1I elcscrit ti clallo st ato eli
singoletto eli spin
1 [ F iT F] 1
V2 1+) ~.' 1-).~ - I-}.- I+}.-
= ~ -1~12}1,
{!
Ilf.') = -
J2 [Iif'd (:J.27)
1
nove - (z:U ,V l sono. g 1·I autost ati. (I
!±) li u e 0':.v nspeltlvauumlc
(1:
·, ( 0' =
matrici eli Pauli) sodclisfaceuti all'equasione agH autovalori
(a.28)
1
J~I
~
= -.
2
1
2
29
(3,33 )
(3.34)
(3.35 )
Principle di realt a
Se, sensa iutervenire su uu da.to sistema, c possibile prevedere
COil cert ezza (cioe COil probabilit a ;= 1) it valore di una
graudezzn Iisica, a questa corrispoudc una pl'OpJ'idtl 09yetli{1{l
del sistelH{\., doe una proprieta iudipeudentc da cvcntuali
osscrvatori esterni.
Principio di localit.a
Dati due sisterni fisici c supposto che durante 11n cert o intervallo
rli tempo essi rhuaugano isolati tra loro, allora I'cvoluzione delle
proprict.a Iisichc di uno di essi durante tale intervallo rli tempo
non P1.10 essere influenzata da operazioni escguite sull'altro
[localith alla Einstein).
Ifl.I) = -v'2
r U .If - I- }.tI l+).V]
1 - [ I+}.I-) = - 1. [l~IJ) - Itp:!}
, 1. (4.1 )
- - - ~ .J2
1±)~U'''l SOILO autost ati della compouente z radeloppiatn delle
spin eli U e V rispettivamentc, sorldisfaccnti all'equaaione agli
autovalori
(4.2)
clove COIl (j si iutendono lc mat riel eli Pauli.
Inclichiarno con 10 l'istaute del dccadimeuto. Supponiamo
quiudi di misurare la componente z delle spin della partie-ella
U ad un istaute t 1 successive a to. La uieccauica quantistica
prevede che t roveremo (j~f == ± 1 COIl probabilita 1/2, Fissimuo in
uost ra attenzione sull "en sem ble £+ costituito <lui sistemi composti
U + V pel' cui la misurazione di (7';'
ha Ioruito il risultuto +l.
11 postulate eli riduzioue ci dice che tale ensemble e descritto
e
dallo sl.ato 1-1-) ~T 1-) :. Di conseguenza eS50 separabile uci due
sottoiuslemi E 4' e P+ (ost.itltiti rispettivameute dalle particelle
U con 0';1 = + 1 e F con O'~... = - 1. Questo ci penuette
di coucludere che una misura di 0-;'
esegui ta ad un istautc
t"l. successive a l i Ioruira it valore (T;'" = -1 COil probabilitu
uuitaria. L'applicaziollc del principio di rcalt.a e dell 'equazioue di
Schrodiuger ci costriugono a eousiderare (1' ~' = --1 come propriei«
oggetliNI., delle particelle F appartcncnti a £+ sia all '[st.ante '2
'; Come vedremo il. seguito e p ossibile realiasare esperhueut i che dal punto
di visla quaut omeccanico SOIlO equivalenti ..I1a si t ua aio ue qui esnuuuntn.
32
Pm(t:T U
r = +,fT:"/, = + ) := -41 . (4.1))
i) Principia d i reall.a
EPR
t!'
~ ~ (u~v_ - u_v+J
1
P (o.u- ' . CT: - t) - 0
1
P(a"-! u"-t}- -
• '. I,
~~ 1
,
til e+-F+ campi c!'+ ~-
(1~--t
all.'
I I
u; JI_
U- "'+
p.l.
~
'C' u+ v_
mls.o,l) f, E+-F+
c ll., 0"- -1
1 r
------
pI u," - - 1 proprte!
P (a," - - 7) - 1
oggetflva dl V
f ig. 1 S1:1I('111<1 ddlu Ilt·dllzhmc del par,tclus <,o E P IC p.r . = prilH' ipio d i
realta , p.l. =: pri n cipio di localit n. compl. = jpolr ~i di rom plc tczz n
dclln uicccnu ica qua uti s! it."
a miscela si iuterrompe. I tre autori consi..lerauo lc pl'UUC
due ipotcsi talmente ovvie che interpretauu ll paradcsso come
un 'evidensa dclliucompletesaa della meccanica quantistica, Poi-
ch~ inoll.rc completezaa della rueccanica quantistica signi fica
"inrleterminismo" essi souo convinti della necessil.a eli completare
questultima mediante uua teoria pill fondament.ale, in cui l'iucom-
pletezza c superata introducendo pararnetri dinamici addixionali
le coskldette "variabili nascostc": in tal modo, oltre alla 50-
luzione del paradosso, si recupererebbe una visione del mondo
essenaiahueute "dctermiuist.a".
Vediamo con un sernplice esempio come una teoria a variabili
nascostc sin in grado si risolvere il paradosso. PCl" teoria a variabili
nascoste si intende una tcoria ciwaUcrizzata. <in:
Chw pariicclla
X ha scmpre lUI valore ben definite: esso c uuifonueiuentc
distribuito sulla sfera; a Ai > 0« 0) corrisponde u,
= +1(-1);
dopo In miSUI'B Xe uniforrnemeute distribuito sulla semisfera
associata al ....alore eli o misurato. Tale modello riprorluce le
previsioni dcllu meccanica quautistica PCl' misure dello spin di
una particella (rig. 2 a)).
D ue pariicellc
Gli spill sono correlati: X'·· = - Xu . Tale modello riproduce le
previsioni dello state di sillgull"tlo quautomeccauico per iuisure di
u;'
(T ~t c c P~J' misure di correlazionc tnt O';f l' ('T;' (fig. 2 h)).
Ovvero: Co possi bile considernre gl i 5 1 af.i <I HiUlI ist ici come m edic 5 \1
st at i pel' cui i risult ati eli tut.t e [e po ssj hili mi sure SOllO ill linea el i
prj ucjpio interumcute determinat i"
8 II moddlo i.- 111011 0 t o1. V .. e ~ "'5sa di Iuuxiouarc s~, !!'i ("!(C'gU Qu o 1II1SlIr", <Ii
corrclaziou e ,hOI.' 1;01\-011;1I11Q I H' direzioui . l3"i I I Q IH~ c 01l1Uluin e rnoclelli Iliil
di\hoTUl i ("]H.' r iprorlucou o 11\ 1111.'("( i\lli ('a. ((11;1111 is1 i c a ill 1111 t o t' lIN 11111 ..."
3G
9 J . Von Ncuurann , Mal1l rllwlulte ( ,"' rUlIl/a g e l) rI(I' q Utur(e ll- urec [,(/II II..·.
Vt"rlag .Juhus-Spriuger, Berliuo (1931 ): t rnduzloue iugl esc: Priuc ct on Uui·
\'ersity Prcl<s (J955) .
10 J. Dell. Physi cs 1 (196-1) 195-200.
SuI paradosso Einstein Podolsky Rosen t
I. Introduejone
II. Forrnulaaione
e
L'assuusione cruciale !2j cite il risult ato B per la particella 2 non
dipenda dalla disposizione ii, del magnete per Ia parlicelln 1, n~
A cia b.
c
Se p('\) la distribusioue di probabilita eli ,\ allora it valore di
aspct.tazioue del proclot to delle due componenti (;r : ii C (;'1 • b e
(3)
III. Illustrazione
(5)
dove l/' c l'nugolo tra ii' c p. Suppouiamo ora che .( i' sia ottenuto
da it mediante una rotazioue verso jJ Iluche
2iJ'
1- - = cos d, (G}
1i
{u . a} = cos v. (7)
COS1 in questo caso semplice non ('. ~C rliflkolta uel vedere ehe it
risultato eli ogui misutazione e determinate dal valore di una
variabile addiziouale, e che le caratt.eristiche statistiche della
mcccanice quantlstica sorgouo perdu; il valore di questa variabile
nei casi individuali non noto. e
Iu secondo luogo, HOIl c'c diflicottit. uel riprorlurre, nella forma
(2), le sole caratteristichc della (3) usate comunemente uelle
discussion] verbal] di questo problema:
Per escmpio, sia ora ,\ 1111 veltore uni l.ario '\, con distribuzione di
probahilita uuiforme ill tut.te le dirczioni , e sia
A(a,.\) = signll'-\'
(9)
nO;,'\) .:.: - r;lgn i; . X.
41
Questo <til.
(10)
dove ~ e I'angolo tra ii e b, e (10) 11a le propriet s (8). Pel'
conlronto, si considcri il risultato di una teoria modificata [6] in cui
10 state puro di singolet t o e sosf.it nito nel corso del tempo tin una
miscela isotropa di stati fat torizaati: questo fornisce Ill. fuuzione di
correlezlonc .
1 ~
- 3 a . ~, (11)
Probabilmente, dal punto di vista sperimeutale, e rneno agevole
distinguere In. (1O) dalla (3), che non Ill, (11) dalla (3),
A differeuzu della (3), Ill, Iunzione (10) non e stazionaria al
e
valore minimo -1 (a {J = 0) . Si vedra che questo caratteristico
delle funzioni di tipo (2).
In t erzo luogo, infiue, non e'c diflkolla. nel riprodurre le
correlazioui quautomeccauiche (3) se si permette che i risultati
a
A e B ill (2) clipendano da be tin rlspetti....ameute oltre che <In ii
e da b. PCI" esempio, si sostituisca ii nella (9) ron it. ot tenuto <1<\
a mediante una rotazioue verso b flnche
2
I - - 0' = cos i) ,
7i
IV, Contraddizione
(14 )
(15)
(16)
43
IP{ e, b) + s . bl 5 e + s. (18)
Dalla. (2)
ri«, b) = J d'\p(.\)A(a, >')B{b, >.), (19)
dove
IA(a\.\)1 < '1 e IE(&,>')I::; 1. (20)
Dalla (18) e (19), 'Con ii = t,
Dalla (19)
=J(L\p(..\)A(a~,\)n(b,,\) [1 + A{b",..\)B(c,A)]
-J [1 +
d>.p(A)A(a,)')B{c,.\) A(b,.\)lI(b,.\)] .
IP(iT,b ) - P(a,C)1 J
< (L\p(Al [1 + A(~, ..\)B(c.).)]
+J (L\p( ..\ ) [1 + A(b,.\)Jj(b...\ l] .
ovvcro
'1(€ + 6) ~ Iii' · e: ii· bl + b. c- 1. (22)
V. Geuerallseaaione
VI. Conclusioue
Bibliografia
I risult ati eli Bell del 1964 possono portare a pensare che Ie
teorie realistiche locali non descrivauo correttamente la realta,
per il {aUo che sono in disaccordo con la meccanica quantistica
c questa. e statu abbondantcmente coufermata in una grande
varieta di situasioni sperimentali. ComUUC1Uet se si precede ad un
esame critico, s] trova che le situasioni che esibiscouo il disaccordo
scoperto da Bell sono piut tosto rare, e nessuua e statn mai
•
vcriflcata sperirncntalmcute. E chiaro che lao descrisioue di sistemi
fisici corrclatl rna spasialmcntc scparati pub essere it punto di
maggior vulnerabilita della meccanica quantist ica. In vista delle
conseguenze del teorema eli Bell e quindi importaute progettare
esperimenti pcr verificare esplicitamente le prevision! delle teorie
realistiehe Iocali,
Net seguito di questo paragrafo passeremo brevemeute in
rassegua i pin importauti esperimenti elfettuati fino a.1 1978. 12
Gli esperimenti di gran lunga pill corupleti dal 1978 ad oggi SOIlO
quelli eseguiti da A. Aspect e collahoratori; ad essi sara. dedicata
In traduzione di un lavoro di rassegna eli A. Aspect stesso.
GJi esperimenti destinati alia verifica delle disuguaglianze di
Bell sono essensiulmeute eli tre tipi: 13
I. Inteoduaione
Scltenw sperimenlalc
Consideriamo In variante ot.tica dell'csperimeuto concettuale eli
EPR modificata <In Bohm [1]. Una sorgeute S emette una coppia
eli fotoni con diflerenti energie, III e '''2, che si propagano ill versi
opposti lunge ±Oi (Fig. 1).
I I1
+ +
Lr
II b
~
P·,-+Utlb) = P- _.(ii,b)-. = 'I2 (,:OS-.. ( ii.~b
. ")
,
Co vrelazioni
Nella. sit uaziouc spcciale (ii, b) = 0 si trova
mentrc
[Ja.)ytmel,·; supplemenlm';
Le correlazioni tl'a misuresioui distant! su due sistemi ehc
si siauo separati 1>0850110 easere Iacilmente capite in termini
di proprieta comuni clei due sistemi. Consirleriamo ancora Ie
eorrelasioni di misurasioui di pola.t·iz~uioue nel caso (ii, b) = O.
Quando troviauio + per VI , siamo sicuri eli trovarc -/- per fl2'
Quiudi siamo portati ad ammetere che C'~ qualche propriet.a
(Einstein la chiamo "un elemento eli realta flsica"} caratteristica
di questa particolare coppia, e tale ria determinare 11 risultato ++.
Per un 'alt ra coppia, i risultati sarauno - -; la proprieta invocata
e diffcrentc.
Tali proprieta, essendo differcnlt cia. cop pia a coppia, non SOI1O
prese in conslderasioue dal vettore di stalo quantoineccanico
1'1'(1,2)) che e il merlesimo per tutte le coppie. lo:c('o perche
Einstein con cluse che 11:\ uieccanica quantistica non f: cornpletu.
Ed ecco perche tali proprietil sono indicate come "parauretri
supplementari" (a volte chiamati "variabili uascoste"},
Come couclusioue, si pue sperare di "capiro" le correlaaioui
EPR mediante tale descrisione di tipo classico, che coinvolge
parametri supplemeutari diflerenti da cop pia a coppia, Si puo
sperarc eli ritrovare lc previsioni della meccanica quantistica
mediando sui parametri supplementari. Sembru dW quest a fu In
pusizione eli Einstein [4]. A questo stadio, I'ade...ione <I. questo
e
punta eli vista solamente una questione di gustO. 26
26 Poiche Eiustdn parlava di "un elemeuto eli realt].. Ih:ka", alcuui aillori.
chiaruano I~ teorie ehe Ianno usa eli parniuetri supplement nri "t r-orie ,("nli,,1 i-
che" [5] .
55
Formalismo
Bell ha tent ato ill tradurre ill formule mat ematiche la di-
scussione precedente, introduceudo esplicitameute parametri sup-
plement ari chiamati X. La 101'0 distribusioue su un insieme di
cop pie ClllCSSC c specificata da una distribuzione di probabilit a
p(A), talc che
Per una data cop pia, carat.terissata da un dato A, i rlsult ati della
, .
JlllSUraZlO11C saranno
. . {+1
A(,\, u) = - 1 aualizzatore I (direzioue a),
B(.\ , b) = { -1
+1 analizaatore II [direzione b),
Un semplice esempio
Supponiamo che i due Iotoni di una coppia siano emessi con fa
stessa polarizzazioue liueare, definita dal suo angolo A con I'asse
Ox (Fig. 2).
La distribuzione di probabilita c assuuta isotropa:
1
p( ..\ ) = .- .
21T'
Come scmplice modello pCI' if polarizzatore I assumiamo eli avere
i1 risultato +1 se
o
5G
x
fit;. 2. II uo st ro cseruplu. Ogni coppiu possiede 1I1W
71' 3..
=I < It'~ 1 - ,\ I <: ,1
Analogameute
Come il riault.at o della JlH.'CC 'lI11t'a q u nnt ist ica , E( (I. i:) d il'(,lId~
solamente dall 'augolo relat i \'0 ( ii', b). Fig. ~1 1110 811'(\ un CO li fr ont ()
t ra qucst o ri sultato e 1a prcvi si onc quanlomcccnuica .
57
E(9)
I
Di.mgHlt!JlillUU
P rcndiarno in cousideraaione 1<1. quaut i t.a
(0)
con
S = B( (iJ) - E( (iJ}) + E( ii' J;) + ta«, h'),
Queste $0110 it' disugunglianze eli BCHSII ~ doc Ic disuguaglianze
di Bell gencraliszute d~~ Cluuser, Horn, Shimony, Holt Ill]. Esse
sono basa:c SH una combinazione di quattro eoelficienti eli COI"- -
l"(..-lasioue di pohlrj):~t\zioll{~, H1iSU1'uli ill quattro oricnl azioni del
Eeidcux«
Prendiaiuo il p~l r ticolare insieme eli orient azioni <II Fig. 4(\..
Sostit ueudo It" grandezze B con i Ion) valori q uautomeccauici (r:,)
pCI' cuppio ucllo statu (1 )~ ottoniruno:
8Q,u = 2vi
Questa prevrsione quautomeccanica viola Iortemente il limite
superiore delle disugnugliauze (0). Pert anto t roviuuro iurposslhilc
riconciliarc il Iormalismo dcfiuito in (6) c (6') (,'011 le previsioni
della meccanica quantist ica per il pnrf icolare st ato (1) (tipo ErR).
StudiQ 9(lln(fl~'
Noi cerchj arno il massi mo COllmtt-U, c derivimno oS' rispet t o it!
tre augoli (a,bL (b'~if) e (<t,b') [che souo indipendeuti]. SMQ C
estremo se
c assume il valore
,S'MQ ( .<1)
IT _').
· · 1 (,05. zo
~ - _(' OJ
("oSll"
Oed vaudo ora. rispet t () a (), 01. [en iamo II IlHlsSlllln (' II Ill! 1I1111U
valore eli SMQ:
-a - b a
h'
Fig, 4, Le oricntnzioni (he portauo nl massirno couflitto
I ra Ie di suguagl ianze <Ii Ddl (' In meccanica quautiet ica
PCl" t cntarc eli cnpire quale parte del Iormalisiuo provoca q ues to
conllitto, mett.iamo ill luce le ip otesi as suute dal Iormalismo (6) e
(If). I paramctri supplcmeutnri >. SOIlO st at i introdotti per spiegare
I.... corrclazioni EP R mediante alcuue proprieta couuini dei d IIC
fOt.OllL Qucsto puut o c giil stato di scusso,
II Iormalismo us at 0 C d eterruinist ico. quando ,\ ;. [iss at o, allo1"a
i risul tati delle misuruzioui .4( ,\~ (I) c I3 ( A. b) 8 0 110 cert.i, rio(~ ,\
cl ctcrmiua il risultn t o. Si p ot rc h he 1>('115al'(' ehe proprio qUC'5ta (-
In r:,giolll? chc rlct crmina iI ("(lIIflillo co n In m ecc anica quaut ist ira,
l\la Bell [I] c Clauser e llumc (7) hanno co st ruit o t eo r ie a
parnmct ri supplement ad 51ocas tid chc 1I 01l so no del ermi uistic hc. e
che noudimcuo cnuclucono aile di su gu aglianz c d i Bdl. II cara t rcrc
60
,
, ,
, # ,
,
I
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Ln. meccanica quant ist ica stut a sottopost n a verifica iu una
('OSI grande variet a di cspcrnnenti chc il tcorcnra di Dell pot rebbe
apparirc W1l1t' una dimostraeionc di impossibilita eli par ametri
supplemcut ari. Comunque, I~ situazionl in cui questo conllitto
uasce [situazioni scnsibili ] $0110 rare: dal I9n;} 1I011 lie e st.at a
renlizzat u nessuua.
Le clisuguaglianzc di Bell pongonu ovviamcnte limiti sullintcra
Ilsica classica, dut In iucccnnica classica e ['elcrtrodinamicu
classica, che possono essere espresso secondo il formalismo ((i) e
(<:n (pCI' esempio, nella meccanica classica, possiamo prentlcrc
come ~\ le posixioni (' v("loci1.a inixiali ). Iuoltre, in una. sit uasionc
che coinvolgc due iuisuraaioni correlate su due sottosistcmi sc-
parati, In meccauica quanl.istica prevedera molto raramente una
violnzionc delle dlsuguaglianzc eli Bell. Scuza CSSCl'C esaust ivi,
possiamo mcttere ill evideuza due importauti coudizioni ncccssaric
pel.' uu cspcrimcnto scnsi bile (secoudo la iueccauica quantistica]:
(i) i due sol l.csisf.emi rlcvono essere in U110 sta.tu HUn fnUol"izr.ato,
come 10 stat o di singolet to perdue pnrf icelle 1\ spin 1/2,0 10
sl.aLo tl.llalngo ( '1) 1H'1' due rntolll;
(ii] pCI' ciascuu sott.osistema, d<","(' essere possi bile sreg,1 iere la
quautit a uiisurat a t.ra alureno due oS~l.'l'v<d>ili uuu counnutunti
(come misurazioni di polariaaazione 1\I1lP;O di rezioni {( f' iiI 11~
1'a rallele Ilt~ pcrpcudieolnrl).
Come dnto di Iat to, qucstc souo coudizioui stringent].
63
Condizi o ni sui l cm p]
a b b ia mo visto , 1« con cli aiu ne eli lo calit.a PU(') essere
COIlJ('
d eri vat a cla lla ca us a lit a di Ei ns tein . se l 'csperimcnt o soddi s fa
alcunc I'idli('~l(' ch c 1'05 5011 0 es se n " s u d d ivise ill d ue conclizi oni:
(i) le rui suruzioui s u i due 50 110l~i:; I C' l1l i hanno scpnrazrouc $/JllCC-
lih; 2,
(ii) lc ~H..c l lc delle quant it a m iauratc s u ogn i s o t to sist em a SOIl O
fal Ie n ca so, (" hanuo sc parazione spacc-lil:« <lalla iuisura xione
c llct t uala al lat.o opp osto ,
8 o vv ia mcntc mol to pi ll d itlicilc so rld isfare la seco nd a coudiaiouc .
P rodu zionc tli t:oppic Iii [oun n cor rclat i i ll poluri zzu z io n»:
C ome sott oliuc a to tia CIISII [G]! cop pic d i Iot on i e messe in
opport une casco te radi at i vc atorui ch c sow) buoui caudidat i p e r
1111 le st scnsibile. Si cou sicleri ad es e m pio u na cu scat. a ( .J =
0) ~ {J = I ) - (J = O)! uegli stal i IIi si ugulett u di una terra
alcalina ( Fig. ti l. Suppouiarno di sele zio ua re , facenrlo us o di mid
eli Ircqucn za e co lllm a tori , due Ullde pi an e eli [requcuzc 1"1 C ll 'l <.'II("
si propughino lungu - Ose +0 =' ( Fig. i) .
'z j
i dill' C,' \"("u l i 11 011 :.'-011(1 ill rel uaicu e c n usu le I rn loro, (' ill~' non si I) O SS CIlIO
r
L z
F ig. 7. Conflgu razione ldca lc (augoll solidi i nlinit ameut co piccoli,.
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(1/v 2 ) [IR, R} + IL . 1., )] , ( 1J )
( 1'2 )
V
2
F(u)
J
o c......L.....I....L....L..-JL........I.-..L....L.....i-.II.-_
030 6090 u
Fig. 9. F( II) per uua cascata 0 - 1 - O.
COil
S/'HR~ _ v'2 -1
' MQ - - - -- per {) ::; rr / 8,
2 (14)
S·/Mill _ - /2 - I
• MQ - per lJ = 3rr /8.
2
La sorqen!«
Siccouie it nostro scopo era eli usare schenri sperimcnt ali pill
sofisticati, 1>('1' prima cosa abbiamo dovuto costruirc una sorgeutc
ad alta elllcienza e molto stabile eben controllata, Questa e
stahl otteuuta (Fig. 10) mediante uu'cccitazione it. due fotoni
della cascara 4p:u So -+ 4s4 p l PI -- 4s 2 1 Su del Calcic /15].
Quest.•• cascara si adatt a moHo hene a espcrimeuti di conteggio eli
coiucidenze perche in vita media del livello T r del livello intermedio
c piuttosto breve (5 us}. Potendo raggiungere una velocitj, di
cccit azione di circa l/T,.., allora PCl" questa cascata 51 otticne nn
rapporto segnale-rumore ottiiuule.
4p 2 I So-.
L'n
58/ns
- 4N4p 1Pt
Vx
406na
4~2 IS
0
Fig. 10. L'eecltaaioue a due fotuui della m scall\ s{'ella nel Calcic
69
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Fib' 11. Sp et t ro di rilnrdu. II numero delle coppie
rivelate come Iunsione d el rit arclo tra le rl velazioni dei due
[ot.ou] .
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E( - b···.) -- !l++ + Ii : :
.
- R+_ - R _+(_ n , b·')• ( LGl
R+.+ -I- R __ f tu: -I- R ._+
•
E pert.anl.o sulficicute ripctere le stcsse misurazioni pel' tre
altre orieutaaioui, (' la clisuguagliauza nelISH (9) pu6 essere
dircu.auicute verifical.a,
questa procedura e
corret i.a se i valori misurati (Hi) dci
coellicienti ~li correlasioue PO~~{)lI() esserc presi uguali alla dl~'
Iiuiaioue (Ill, doe sc assumiamo che l'iusicinc dell .... roppic real-
mente ri velatc i> U II cnmpione sign ifir;tl,i\'o !'Ii 1.11 tll~ If' rop pi!"'
euiesse. Questa assuuaiouc & moho razioncvolc vista la sinunctriu
rid lIosll'O schr-nm , 110\'(' If' duro nus ur aziruti + I ro - I sunn f.rat.t.at r-
E(S;l
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Orieatsmeato relstivo dei po1Jfrizzatori
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II (b)
Cojncidcnzt:
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ti; C1 00 30 60 ~
8
Angolo re1atiyo dei polMizzatori
Bibliografia
Dalla lettura del Iavoro originale eli Bell, abbiamo visto co-
me il teorcma eli Bell dica sostauaialmente che Ie teorie n
variabili nascoste locali (0 teorie realistiche locali] Iorniscano,
ill certe sltuasloni I prevision! contrastanti con quelle fornite
<lalla meccanica quantiatica. Abbiamo anche visto come que-
ste situazioni si veriflchino, tiplcamente, quando si effettuluo
misuraaioui di correlasione di osservabili relative a sistcmi spa-
sialmente scparati che "adano pero considerati come un unico
sistema composto (ad esempio i fotoni delle caseate atomiche),
Di conseguenza il teorema eli Bell puo cssere riassunto rozzarnentc
diceudo clre, rlal punto di vista dei priucipi, meccanica quantistlcn
da una parte e teorie realisfiche locali dall'altra 50110 due corpus
teorici incompatibili tra 101"0 [e quindi in particolare Ia meccanica
quantistica non pub essere completata da una teoria a variahili
uaseoste Iocali],
Naturalmente it teorema di Dell non coutieue allermasioui che
riguardauo In validitn dell'uua 0 delle altre teorie, Nonostante
In. mcccauica quantistica sia stata corroboratn <in. un 'enorme
mole di conferme sperimentali, tali eouferme non sono ill grado
di discriminare tra In meccanica quaatistica stessa e le teorie
realistiche locali, poiche in generale gli esperimenti riguardauo
situasioui in cui 11011 esiste couflitto tra i due tipi di teoric.
Ecco perche si e reso necessario eIl"ettuare gli esperimenti "di
correlazioue" discussi ill precedenaa; Ie misurazioni eli correlazione
sono it terrene su cui meccanica quantistica c tcoric rcalistiche
locali lorniscono prevision] sensibilmente diverse,
L'esame dei ri8t1ltnti sperjmentali permetf.e eli conclndere che
In. meccanica quantistica descrive corrctt amcnte la rea-Ita, mentre
Ie teorie a varlabili uascoste locali Iorniscono previsioni smentite
clagli esperimeuti.
Per amor eli completezza va pero detto che nulla si pub
concludere circa lc teorie a. variabili nascostc non locali: Bell
stcsso ha osscrvato che ill tal casu il teorcmu 11011 vale! I)Cl'
cui e possibile pensare che esisl.auo teoric a variabili uascostc
non locali equivaleuti, dal puuto di vista lenornenologico, alia
meccanica quuutistica {henchc molto differeuti dul puuto di vista
conccttunlc, perchc sarcbbero it "complct-amcnto dctcrmiuistico"
80
37. Conclusioni
e
L'analisi qui preseutatn estremamente rozza. Uno studio pitt
dett agliato delle possibilita in gioc:o rlchiederehbe, come e facile
iuunaginare, un discorso di natura in grail parte filcsofica, che
esula dal presente contesto.
Fill/w <Ii lI(J/III""':
"d ItII':>O: til j\C'tm(l;O 199J
Tipog lJfiu d,·/I.;hro - Pavia
QUADERNJ OJ FISICA TEORICA
Collana curata da Slgfrido Boffi
ISBN 88-8515~--05-2