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AVVERTENZA: Il lettore può utilizzare il materiale

sottostante come meglio crede: può usarlo per cantare


personalmente, può utilizzarlo, nel caso sia un Insegnante,
con i suoi alunni; può farne varie fotocopie. Non può
pubblicarlo, in quanto è tutelato. Tutti i diritti di
pubblicazione di questo materiale sono di Pier Giacomo
Zauli.
06 IL VOCALIZZO

Il vocalizzo, in linea di massima, serve per scaldare la voce e per rendersi conto del
proprio stato fisico. Serve, inoltre, per ampliare la voce, renderla più duttile, agile.

Le corde vocali sono muscoli e, come tutti i muscoli del nostro corpo, non sono
subito pronte ad uno sforzo immediato, partendo da zero.
Pensate a un centometrista che sta per fare una gara.
Se partisse a muscoli freddi, probabilmente rischierebbe di compromettere la gara.
Potrebbero insorgere vari problemi, tra i quali crampi, o, addirittura, strappi
muscolari.
Se prima della gara avrà eseguito esercizi adeguati di riscaldamento, eviterà questi
spiacevoli inconvenienti.

Analogamente, il cantante (lirico, leggero, jazz, ecc.) che si accinge a fare un


concerto, o, semplicemente, una seduta di prove, è bene che riscaldi la voce, e che si
renda conto del suo livello di prestazioni in quel momento.

I vocalizzi possono dividersi, in linea di massima, in:


a) Esercizi di riscaldamento
b) Esercizi di agilità
c) Esercizi per l’ampliamento dell’estensione
d) Esercizi per il controllo della voce, dalla voce piena al falsetto e viceversa
A) ESERCIZI DI RISCALDAMENTO

La situazione: vi accingete a cantare.


Per prima cosa, fate alcuni esercizi di respirazione, per uno o due minuti.
In piedi, in posizione perfettamente perpendicolare, inspirate profondamente con la
bocca, senza alzare inutilmente le spalle, poi comprimete i vostri muscoli addominali
e dorsali ed espirate con calma. Fate una breve pausa, poi riprendete l’esercizio una
decina di volte. Dopo questi respiri dovreste sentirvi a vostro agio: più rilassati, più
calmi. Ora siete pronti a partire.

Il vocalizzo si fa, come dice la parola, sulle vocali, ossia quelle lettere sonore su cui il
suono è in grado di appoggiarsi. Provate a rendere sonora una consonante ed a
“vocalizzare” su quella. Vi renderete subito conto che non è possibile. La
consonante, come dice il termine, “suona con”. Per l’appunto, suona con le vocali.
Esistono, nella lingua italiana, cinque vocali: a, e, i, o, u; nel canto il loro numero
aumenta, in ragione del tipo di suono emesso, ma di questa cosa parleremo durante
l’esecuzione dei vocalizzi, per non creare inutili confusioni.

I vocalizzi che seguono sono tratti in gran parte dall’arte del bel canto italiana. Sono
stati inventati centinaia di anni orsono, ma posseggono tuttora una loro validità. Altri
sono d’Autore, o, almeno, sono stati attribuiti ad un Autore (in questo caso, specifico
l’Autore), altri ancora sono stati inventati da me, per focalizzare l’attenzione su
particolari problematiche, che vedremo nel corso della stesura di questo libro.

Comunque, i vocalizzi sono davvero infiniti. Nulla vieta che un vocalizzo inventato da
me sia a mia insaputa stato inventato da altri duemila insegnanti di canto. In questo
caso, chiedo ad essi di non volermene. Probabilmente non avrò letto le loro
pubblicazioni. Se, comunque, mi documentano di essere stati loro i primi, posso
aggiungere il loro nome sotto il vocalizzo, oppure eliminarlo, con tante scuse.

PRIMO VOCALIZZO
Il primo esercizio di riscaldamento deve essere breve, con un range di terza, o di
quinta, a note congiunte, e non deve superare certi limiti verso l’acuto.

Il suo range (la sua estensione) dipende dal tipo di voce del cantante, ma comunque
non deve andare oltre l’ottava o la nona.

Se non avete mai cantato, fate questa prova:


Eseguite delle note, partendo da quella che ritenete possa essere la vostra
estensione media, e procedete verso il basso, fino al vostro limite più grave (una
nota tanto grave da non poterne fare una ancora più bassa).
Ora salite, da questa nota, di tre o quattro suoni. Per esempio, se la nota più grave
che raggiungete è Do1, e in questo caso potreste essere un maschio dalla voce molto
grave, partite da Mi1 o Fa1; se la più grave è Do2, e nella fattispecie potreste essere
una cantante femmina dalla voce particolarmente grave, iniziate da Mi2 o Fa3, ecc.

Faccio uno specchietto per le partenze del primo vocalizzo riferite alle voci medie dei
cantanti lirici, in quanto è più facile inquadrarli, ma, ripeto, il presente manuale è
adatto a tutti i tipi di cantante.

BASSO Da Sol1 a La3


BARITONO Da Do2 a Re3
TENORE Da Mi2 a Fa3
VOCI BIANCHE Da La2 a Si3
CONTRALTO Da La2 a Si3
MEZZO – SOPRANO Da Do2 a Re4
SOPRANO Da Mi3 a Fa5

Ora proviamo a cantare.

Se avete in casa una tastiera, siete già a buon punto. Potete controllare l’altezza del
vocalizzo direttamente sulla tastiera.
Se non avete uno strumento, potete utilizzare i midi file allegati (vedi link) a questo
capitolo.
Questi midi sono tutti con partenza dalla nota Do.
Mi scuso fin d’ora se l’esecuzione di questi suoni non sarà perfetta: li ho registrati io
stesso, che non sono un pianista, su una vecchia tastiera Roland. Credo, comunque,
possano risultare utili.
Con programmi adeguati, scaricabili gratuitamente da Internet, potete alzarne o
abbassarne la tonalità adeguandola alla vostra voce.
Tra i programmi consiglio un efficace midi player, scaricabile gratuitamente da
Internet: “Vanbasco’s karaoke player”. Digitatene il nome sulla barra di ricerca e
scaricatelo.

Primo vocalizzo:

Consigli: Va eseguito con leggerezza ed elasticità. Serve unicamente per iniziare a


provare la voce. Dovreste avere la sensazione, mentre lo eseguite movimento per
movimento, di essere come una molla. L’esecuzione deve essere legata, ma senza
glissandi.
Mi raccomando di posizionare la cartilagine tiroidea in posizione bassa (vedi cap. 5)
e di utilizzare la spinta dei muscoli addominali e dorsali per comprimere
adeguatamente l’aria nei polmoni (cap. 2). Il busto deve essere eretto, privo di
“movimenti accessori” (grattarsi la testa, seguire ritmicamente la musica con
ondeggiamenti del corpo,. Battere il tempo…).

Ricordo, inoltre, il range ottimale di questo vocalizzo voce per voce.

BASSO Da Sol1 a La3 VOCI BIANCHE Da La2 a Si3


BARITONO Da Do2 a Re3 CONTRALTO Da La2 a Do4
TENORE Da Mi2 a Fa3 MEZZO – Da Do2 a Re4
SOPRANO
SOPRANO Da Mi3 a Fa5

Ora provate il vocalizzo, servendovi di una tastiera o delle basi midi.


E’ ovvio che, se avete un insegnante che vi segua passo per passo, è la cosa migliore
che si possa fare per cominciare a cantare. In questo caso, infatti, non avrete
neppure la necessità di avere i vocalizzi midi, né, tantomeno, questo manuale di
canto.
SECONDO VOCALIZZO
La serie dei suoni che compongono questo secondo vocalizzo si basa sulla triade
maggiore, ossia su tre suoni disposti ad intervalli di terza l’uno dall’altro, che, in toto,
hanno l’estensione di una quinta.

Con questo vocalizzo possiamo coprire un’estensione leggermente più ampia. Anche
questo esercizio vocale va fatto con leggerezza, ma tenendo sempre presente la
posizione della cartilagine tiroidea e il fiato, che va adeguatamente compresso dai
muscoli addominali e dorsali. Le note vanno eseguite ben legate l’una all’altra.
Se non doveste riuscire ad eseguire con agevolezza le note più acute dell’esercizio,
fermatevi, aspettate che la base torni alle altezze possibili per la voce e tornate
indietro. Non fate gli eroi! Meglio due o tre suoni in meno e le corde vocali a posto
che un’estensione completa e i noduli…

L’estensione approssimativa del vocalizzo corrisponde, a seconda delle voci, ai


seguenti range:

BASSO Da Sol1 a Do#3


BARITONO Da Do2 a Fa3
TENORE Da Mi2 a La3
VOCI BIANCHE Da La2 a Re3
CONTRALTO Da La2 a Re3
MEZZO – SOPRANO Da Do2 a Fa4
SOPRANO Da Mi3 a La5

Ricordo che, nel midi allegato, il primo suono è un Do, quindi l’intonazione va
regolata a seconda della voce che possedete.

TERZO VOCALIZZO
Il terzo vocalizzo è sempre un esercizio di agilità, ma svolto su cinque note congiunte
ascendenti e discendenti.

Raccomando sempre una corretta postura del cantante, una buona posizione della
cartilagine tiroidea ed un’ottima posizione dei muscoli che esercitano la loro
funzione sul fiato.

L’esecuzione di questo esercizio deve essere legata, con note ben controllate.

Il range del vocalizzo corrisponde, a seconda delle voci, ai seguenti estremi:

BASSO Da Sol1 a Do#3


BARITONO Da Do2 a Sol3
TENORE Da Mi2 a Si3
VOCI BIANCHE Da La2 a Mi3
CONTRALTO Da La2 a Mi3
MEZZO – SOPRANO Da Do2 a Sol4
SOPRANO Da Mi3 a Si5

Controllate la vostra tonalità e regolate il midi allegato, prima di cantare.

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