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Alouatta è un genere di primati della famiglia degli Atelidi, noti in italiano

come scimmie urlatrici, diffuso del continente americano. È l'unico genere


della sottofamiglia Alouattinae.
Le varie specie ascritte al genere vivono nelle foreste pluviali dell'America
Centrale e meridionale, dal Messico del sud all'Argentina settentrionale: il
solo Brasile ospita la metà delle specie conosciute.

Indice
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Collegamenti esterniDescrizione[modifica | modifica wikitesto]
Si tratta di animali di dimensioni medio-grandi a seconda della specie, dai 56
ai 92 cm (più altrettanti di coda), per un peso massimo di 11 kg: questi valori
rendono le scimmie urlatrici fra i più grandi primati autoctoni del Nuovo
Mondo (l'uomo, molto più grande, è giunto nel continente americano in un
secondo momento), contendendosi il primato coi generi Brachyteles e Ateles.
Tutte le specie possiedono una lunga coda prensile, dall'estremità inferiore
glabra ed assai sensibile, che utilizzano a mo' di quinto arto per una migliore
presa fra i rami: non utilizzano infatti mai la brachiazione, preferendo
mantenersi con almeno due appendici ad un supporto durante il movimento.
Le prime due dita delle mani sono opponibili alle restanti tre.
Fra i colori del mantello prevalgono tinte scure, come rossastro, bruno e nero:
la specie Alouatta caraya presenta uno dei più marcati casi di dimorfismo
sessuale tra i primati (il maschio è uniformemente nero mentre la femmina e
di un colore giallo opaco).
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Hanno abitudini diurne e sono animali assai sociali, vivendo in gruppi che
contano fino ad oltre 25 individui: questi gruppi comprendono sempre
femmine in numero maggiore dei maschi (rapporto 1m:4f), anzi solitamente il
gruppo si riduce ad un harem con un unico maschio, mentre più maschi sono
osservabili in gruppi particolarmente grandi. A differenza di varie altre
platirrine, dove i gruppi hanno carattere familiare, fra le scimmie urlatrici
ambedue i sessi, una volta raggiunta la maturità, si allontanano dai genitori e
vanno a far parte di altri gruppi: all'interno dello stesso gruppo, perciò, è raro
trovare animali adulti imparentati.
A differenza di altre scimmie del Nuovo Mondo, sia i maschi che le femmine
hanno visione tricromatica, il che vuol dire che sono in grado di vedere a
colori.
Si tratta degli unici primati esclusivamente folivori del continente americano
(possono tuttavia integrare la loro dieta con altro materiale di origine
vegetale, come frutti, fiori e semi): a causa della loro dieta povera di nutrienti,
devono mangiare grandi quantità di cibo ed hanno generalmente movimenti
piuttosto lenti. Passano inoltre circa l'80% del loro tempo in stato di inattività,
il che ne fa i primati meno attivi del mondo.
Come il nome comune suggerisce, queste scimmie utilizzano molto la
comunicazione vocale: possiedono un osso ioide conformato in maniera
particolare che permette loro di emettere dei particolari richiami (più che urla,
sono assimilabili a ruggiti nei maschi e grugniti nelle femmine), che vengono
amplificati dalla laringe ingrossata e sacciforme e sono perciò udibili fino ad
oltre 5 km di distanza. Sono perciò considerati gli animali terrestri che
emettono il suono più potente. I "concerti" delle scimmie urlatrici sono udibili
soprattutto al mattino ed hanno funzione di demarcazione e rivendicazione
del territorio.
Rapporti con l'uomo[modifica | modifica wikitesto]
Nonostante abbiano indole gentile e solo raramente siano aggressive, le
scimmie urlatrici sopportano male la cattività: sono infatti le uniche platirrine
che gli indios amazzonici non tengono mai come animali domestici. Humboldt
descrisse questi animali come "Malinconici nell'aspetto, nella voce, nel
comportamento".
Per i Maya, questi animali erano i protettori divini degli artigiani in generale,
ma in particolare erano i patroni di scribi e scultori: fra le rovine di Copán si
possono osservare numerose rappresentazione della divinità, a
dimostrazione dell'importanza di cui questo animale godeva presso i Maya.
Anche nel Popol Vuh si può leggere di due scimmie urlatrici nel mito degli
eroi gemelli.

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