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14

ARCHEOLOGIA
ANNO I
PA
G IN 2
LUGLIO 2011 E
STORIA

1
SCIENZA
OMAGGIO
E MISTERO

PIRAMIDI
BOSNIACHE
Tra scoperte e sabotaggi

CATARI: I BONI HOMINES

STORIA: LA BIBBIA SVELATA

UFO: LA STELLA DI BETLEMME

ARCHEO: LA PIÙ ANTICA CHIESA CRISTIANA

IN QUESTO NUMERO: 17 ARTICOLI 20 NEWS 5 LIBRI 6 VIDEO 4 SITI WEB


SOMMARIO LUGLIO 2011 | N.1

Editoriale 3 I Boni Homines


News 5
I Catari: i seguaci dell’Anticristo
di Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti 69
Video 21 Homo Saurus
Libreria 23
Un alieno d’acqua dolce
di Unconventional Research Group 81
Siti web 27 L’uomo che superò i confini
del mondo
Mostre & eventi 29 Vita e viaggi di Cristoforo Colombo
di Ruggero Marino 89
RUBRICHE Agopuntura,Yoga e…
Trasmutazione dello spirito …silenzio
nell’evoluzione universale
cosmica
di Lilly Antinea Astore 33 di Michele Proclamato 95
L’universo frattale e l’illuminazione del Sé

Custodi dell’Immortalità
ARTICOLI
Missione italiana sulle
99
Le piramidi, lo Zed, Osiride, Orione e Iside
di Piero Magaletti

piramidi bosniache Incontri ravvicinati del IV tipo


Le ricerche e i risultati
35 Dal mito dei rapimenti reali alla teoria delle

105
di Paolo Debertolis interferenze mentali. Presentazione di un
caso. Parte I
Il mio primo incontro di Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei
con Sai Baba
41
Passaggio in India, ai piedi di Swami
di Tullia Parvathi Turazzi
Ciclopi del Nord
Omero nel Baltico
di Felice Vinci 113
Il cosmo mi parla
45
È ora di svegliarsi, figlia
di Anja Zablocki
Il sito proto-cristiano di
Haroba Kosht (III – XIII sec.)

119
La scoperta della più antica chiesa cristiana.
Il simbolismo della Piramide Parte I

51
Le radici di una scienza antica
di Antonio Crasto
di Gabriele Rossi Osmida

Il passaggio segreto di
La Bibbia svelata S. Marco
Non ci hanno raccontato tutto
e nemmeno il vero
di Mauro Biglino 59 Il Cerchio della Vita 129
Archeologia del Sottosuolo
di Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

La Stella di Betlemme
era un UFO?
Riflessioni sulla cometa avvistata
La porta del tempo
di Mario Balocco 135
ai tempi di Gesù
di Vincenzo Di Gregorio 63 Anticipazioni
numero 2 agosto 2011 142
Runa Bianca

2 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


EDITORIALE
di Vincenzo Di Gregorio
tempo di lettura 4 minuti

Siamo arrivati al secondo numero...

S
iamo arrivati al secondo numero di iniziative e spedizioni che un eMagazine che
Runa Bianca ed è già tempo di con- si rispetti non può ne deve trascurare. Stiamo
suntivi. Il numero “Zero” è andato per effettuare ricerche mirate in siti italiani e
molto bene, superiore a tutte le nostre aspet- stranieri che faranno sicuramente scaturire
tative. Abbiamo riscontrato un grande in- interessantissimi report di cui i nostri lettori
teresse sia negli utenti sia negli “autori”, che avranno sempre l’anteprima assoluta. Per l’an-
hanno giustamente visto in questa iniziativa no prossimo stiamo anche organizzando un
editoriale online, un “qualcosa” che sin’ora grande evento da coordinare assieme ad altri
mancava nel patrimonio culturale ed edito- noti protagonisti della cultura italiana, men-
riale italiano. tre parallelamente stiamo predisponendo
Runa Bianca garantirà sempre la massima la creazione e l’uscita di numeri Monografici
trasparenza nella pubblicazione dei vari arti- da collezione, su alcuni temi noti, arcinoti, o
coli con date condivise e un rapporto ed ac- poco conosciuti, ma sempre col taglio della
cordi chiari e onesti con i singoli autori. La no- nostra rivista, nell’intento di far parlare tut-
stra filosofia avete avuto modo di conoscerla ti i protagonisti e i ricercatori, per mettere a
attraverso il nostro numero Zero ma anche confronto più ipotesi e più tesi senza filtri o
attraverso il nostro sito internet (www.runa- censure. Frammenti di verità sicuramente
bianca.it) in cui campeggia un trinomio per usciranno fuori, spetterà a tutti voi saperli co-
noi fondamentale “Trasparenza, Gentilezza e gliere e giudicare.
Cortesia” e dal motto ‘Prima che studiosi sia- Ma veniamo a questo numero.
mo tutti amici accomunati da una stessa pas- Come nei film di successo, dopo il primo
sione e su tale traccia vorremmo improntare tutti si aspettano l’uscita del secondo per ve-
la nostra e la vostra collaborazione’. dere se è all’altezza del precedente e se lo è ...
Nel frattempo il passaparola ci ha già fat- forse non è stato un caso!
to diffondere a macchia d’olio nel web, l’eco Noi riteniamo che il caso non esista ma
della nostra iniziativa è stata incredibile por- tutto quello che facciamo e che ci accade sia
tandoci inaspettatamente ad essere recensiti il frutto di determinate azioni, magari anche
anche in siti d’oltralpe XGate (www.x-gate.ch/ non del tutto consapevoli. Quindi se c’è una
index.aspx?m=1400). formula “vincente” è la formula che crea il suc-
Il nostro PDF è stato scaricato da moltissi- cesso, a prescindere da tanti altri fattori, e la
mi siti che lo hanno letteralmente “fagocita- formula in questo caso è la qualità che alla
to” contribuendo alla sua diffusione ma ancor lunga paga sempre.
più alla divulgazione delle teorie e delle idee Come potete vedere il sommario di que-
proposte dai nostri autori. sto numero è ricchissimo di molti nomi noti
Nella “rete” il passa parola ha raggiunto de- per chi “mastica” da un po’ di anni questi ar-
cine di migliaia di persone, vedremo di non gomenti. Vi sono però anche delle New-Entry
disattendere le loro aspettative. d’eccezione come il gruppo di ricerca che sta
Stiamo lavorando per Voi su molti fronti e indagando da mesi sulle Piramidi Bosniache.
oltre a contattare i migliori ricercatori italiani L’importanza dei loro risultati, la loro pro-
(e non-italiani) stiamo anche intraprendendo fessionalità, le potenziali conseguenze sull’a-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 3


EDITORIALE Vincenzo Di Gregorio

pertura di porte mai aperte sul nostro passato COMITATO REDAZIONALE


di europei, ci ha indotto a dedicare la coper-
tina di questo numero alla “piramide del sole” Vincenzo Di Gregorio
di Visoko e a pubblicare un’interessantissimo Lilly Antinea Astore
report da parte del capo-missione il Prof. De Enrico Baccarini
Bertolis dell’università di Trieste. Andrea Critelli
Alcuni elementi della nostra redazione si
recheranno quest’estate sul posto e vi saran-
no sicuramente degli sviluppi nelle ricerche
Per contattare la redazione,
che vi saranno puntualmente documentate, collaborare, segnalare libri,
quasi in “diretta”, nei prossimi numeri.
Vi segnalo il profondo articolo di Lilly
eventi potete scrivere a
Antinea Astore che ci indica come rispondere redazione@runabianca.it
ad alcune delle domande esistenziali più pro-
fonde e rimaste sin’ora senza risposta. Alcuni
“nuovi” autori ci hanno dato la loro adesio-
ne inviandoci un articolo di “presentazione”
come Mauro Biglino o Tullia Parvathi Turazzi.
Mentre il primo ci fa intravedere alcune
nuove chiavi di lettura della Bibbia la seconda
ci descrive un affresco del suo arrivo in India.
Una foto a colori in cui si avvertono i profumi
dell’oriente, questo solo per scaldare i motori
per i report che saranno pubblicati nei pros- www.runabianca.it
simi numeri ma non vi tedio oltre e vi lascio
alla lettura di questo nuovo secondo numero
della Runa Bianca. HANNO COLLABORATO
Buona lettura e a presto!
Anja Zablocki
Antonio Crasto
Duccio Calamandrei
Felice Vinci
Gabriele Rossi Osmida
Giulia M. D’Ambrosio
Luigi Bavagnoli
Margherita Guccione
Mario Balocco
Arch. Vincenzo Di Gregorio Mauro Biglino
Michele Proclamato
Osvaldo Carigi
Tutti i diritti di riproduzione degli articoli Paolo Debertolis
pubblicati sono riservati. Manoscritti e origi- Piero Magaletti
nali, anche se non pubblicati, non si restituis- Ruggero Marino
cono. Il loro invio implica il consenso gratuito Stefania Tavanti
alla pubblicazione da parte dell’autore. È vi- Tullia Parvathi Turazzi
etata la riproduzione anche parziale di testi, e Unconventional Research Group
fotografie, documenti, etc. senza il consenso
scritto dell’autore e della rivista Runa Bianca.
SVILUPPO E PROGETTO GRAFICO
La responsabilità dei testi e delle immagini
pubblicate è imputabile ai soli autori. Andrea Critelli

4 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


NEWS
a cura di Enrico Baccarini
tempo di lettura 44 minuti

Le notizie più interessanti dal web

ARCHEOSTORIA ride della regione erano in realtà dolci prate-


rie, coltivate con cura dai loro abitanti.
La civiltà perduta  
dell’Amazzonia Discover
2 luglio 2011

N
egli ultimi anni gli archeologi hanno
scoperto in Amazzonia le tracce di
antichi insediamenti, densamente ARCHEOSTORIA
popolati. Ciò fa supporre l’esistenza di società
più consistenti e più sviluppate di quanto fi- Scoperta una nuova specie
nora di ritenesse. di dinosauri: è la più piccola
L’archeologa Denise Schaan, dell’Univer-
sità Federale di Pará in Brasile, ha steso una
mai conosciuta
 

S
mappa di gruppi di misteriose sculture re-
alizzate sulle rocce tra 700 e 2000 anni fa. Si coperta da due paleontologi dell’U-
trovano inoltre 269 opere realizzate in terra, niversità di Portsmouth una nuova
di forme circolari e rettangolari, sparse su specie di minuscoli dinosauri, che
un’area di 40.000 km quadrati, realizzate per potrebbe essere la più piccola mai conosciu-
scopi finora sconosciuti, ma Schaan sospetta ta. A individuare la nuova specie, trovata in
che si trattasse di centri cerimoniali. “Tali ope- una fossa a Bexhill, nell’East Sussex, sono stati
re potevano essere realizzate soltanto da una Darren Naish e Steve Sweetman. La scoperta
popolazione numerosa e ben coordinata, “ ha sarà descritta nel prossimo numero del ‘Cre-
dichiarato la ricercatrice. taceous Research’.
L’archeologa brasiliana Helena Lima dell’U-  
niversità Federale di Amazonas pensa che gi Corriere del Giorno
insediamenti identificati abbiano una lunga 20 giugno 2011
storia. Oltre alle centinaia di intagli e sculture
di volti umani, risalenti tra 3000 e 7000 anni
fa, Lima ha trovato anche oggetti di terracot-
ta, che suggeriscono l’esistenza di una rete di
villaggi ramificata in tutta la parte centrale
dell’Amazzonia.
La fitta foresta non sembra adatta al fiori-
re d’una civiltà, ma un ricercatore suggerisce
che il paesaggio anticamente fosse molto di-
verso.
L’archeologo Augusto Oyuela-Caycedo
dell’Università di Florida ricorda che le tracce
di cereali e di altre coltivazioni nel Perù nord-
orientale indicano che le grandi piane semia-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 5


NEWS a cura di Enrico Baccarini

ARCHEOSTORIA cinquanta non molto lontano, nella stessa


Palenque, nel Tempio delle Iscrizioni. L’area
Scoperta a Palenque una archeologica abbraccia attualmente più di
tomba maya due chilometri quadrati, ma gli archeologi
calcolano che si è esplorato solo il 10
per cento della città. Migliaia di strut-
ture risultano essere ancora coperte
dalla folta vegetazione della giungla.
In Palenque, come in altre città maya,
il problema della ricostruzione storica
sta nel fatto che gli ultimi governanti
si sono fatti seppellire sulle tombe dei
predecessori. Praticamente Pakal ed
altri signori del periodo classico tardo,
con la costruzione dei propri edifici sa-
cri, hanno in parte distrutto e celato le
epoche anteriori, il periodo formativo

I
l solstizio d’estate non poteva portare ed il primo periodo classico. La tomba investi-
migliori auspici per l’archeologia. In con- gata, di circa cinque metri quadrati, secondo
temporanea con la scoperta in Egitto gli esperti dovrebbe datare  tra il 431 ed il 550
della seconda barca solare di Cheope, dall’al- dopo Cristo, primo periodo classico, e da ciò
tra parte del mondo, all’ombra di altre pirami- il suo straordinario interesse. Alcuni studiosi
di, sono venute alla luce importanti rinveni- pensano che potrebbe trattarsi del sepolcro
menti. L’uso di una piccola telecamera ha per- di K’uk’Bahlam, il primo signore della città-
messo di addentrarsi all’interno di quella che stato. Altri sperano che si tratti della tomba
sembra essere una tomba intatta di un capo di Ix Yohl Ik’nal, la famosa donna che governò
maya della città di Palenque, nello stato mes- Palenque. Nell’area fu già trovata nel 1994 la
sicano del Chiapas. L’area funeraria, seppellita tomba di una donna di alto rango e di gran
per circa 1.500 anni, si trova all’interno di una prestigio, battezzata dagli archeologi come la
piramide dell’Acropoli a sud dell’area archeo- Regina Rossa per il pigmento rosso che copri-
logica della grande città maya; era conosciu- va la sua sepoltura.
ta già dal 1999 ma l’instabilità della struttura,
con il pericolo che parte dell’edificio potesse Giuseppe Lembo
crollare sulla tomba, impediva l’accesso.   La ArcheoMolise
microcamera, spinta fino a cinque metri di 25 giugno 2011
profondità attraverso un piccolo buco nella
piramide, ha mostrato affreschi sulle pareti
e a terra oggetti del corredo funerario com- ARCHEOSTORIA
posto perlopiù da reperti in ceramica, giada e
madreperla. Le pitture rappresentano figure Nuove indagini su Ciro,
in nero su uno sfondo rosso vivo. La ricchezza il dinosauro meglio
del corredo ha spinto gli archeologi a credere conservato del mondo
che si tratti della sepoltura di un capo religio-

A
so. Per il momento le riprese hanno permesso ppena uscito dall’uovo 110 milioni
di identificare solo alcuni oggetti archeolo- di anni fa in una zona ora in provin-
gici per cui sembra che manchi il sarcofago, cia di Benevento. L’unico fossilizza-
come è stato invece riscontrato nella famosa to insieme agli organi interni,   ora sottoposto
sepoltura di Pakal il Grande (K’nich Janaab a una vera e propria autopsia.
Pakal) 615-683 d.C. , il più conosciuto dei si- Sulla bianca lastra di calcare, non più
gnori maya, trovata da Alberto Ruz negli anni grande di un piatto, la breve esistenza di un

6 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
dinosauro neonato appare in tutta la sua a poter essere sottoposto a una vera e pro-
istantanea, minuta fragilità. Ma questa vita, pria autopsia,   Scipionyx samniticus  divenne
per breve che fu, venne letteralmente intrap- una star della paleontologia conquistando la
polata nella vertiginosa profondità del tempo copertina di Nature nel 1998, con un articolo
geologico, facendosi quasi eterna. Questo è il firmato dai paleontologi Cristiano Dal Sasso e
paradosso di Ciro, che oggi, capita la sua vera Marco Signore. Ma era solo l’inizio. Il battesi-
età «anagrafica», affascina ancora di più: visse mo scientifico di Ciro – come lo chiamarono
soltanto una manciata di giorni. i giornalisti italiani – mirava  in primis  a rico-
Appena sgusciato fuori da un uovo, con la noscere i caratteri peculiari dello scheletro e
fontanella aperta sul capo come nei cuccioli dunque a confermare l’idea che il primo dino-
di uomo e con il ventre ancora gonfio di una sauro trovato in territorio italiano fosse anche
piccola riserva di tuorlo, ebbe giusto il tem- una specie nuova per la scienza. Le ricerche
po di guardarsi intorno stupito, sgranchirsi le sono continuate con metodi di studio sempre
gambe al tepore del sole, assaporare i primi più moderni e oggi, dopo cinque anni di Tac,
pasti. Anche questi conosciamo bene, ora, ad- fotografie in luce ultravioletta, esplorazioni
dirittura nell’ordine in cui furono ingeriti: nel al microscopio elettronico su microcampio-
suo intestino, lo stesso incredibile destino cri- ni infinitamente piccoli, Dal Sasso e Simone
stallizzò le scaglie di una sardina, i cui anelli di Maganuco hanno fatto così tante nuove sco-
accrescimen- perte da riempire un volume di 300 pagine.
to dicono che Le eccezionali fotografie e le dettagliate rico-
aveva nuotato struzioni anatomiche appena pubblicate dai
per nove sta- due paleontologi del Museo di Storia natura-
gioni, prima di le di Milano documentano in modo inequivo-
finire tra i den- cabile che Scipionyx da Pietraroia (Benevento)
tini seghettati è il dinosauro meglio conservato al mondo.
di Ciro; poi un Per essere un fossile, Ciro presenta una
piccolo retti- ineguagliabile varietà di tessuti molli, molti
le e un altro dei quali mai visti in alcun altro dinosauro: le-
pesce, e infi- gamenti intervertebrali, cartilagini articolari
ne la zampa nelle ossa delle zampe, muscoli e connettivi
di una grande del collo, parte della trachea, residui dell’eso-
lucertola, così fago, tracce del fegato, l’intero intestino, vasi
grande per sanguigni mesenterici, capillari ramificati, fa-
lui, che furo- sci muscolari degli arti posteriori e della coda
no i genitori a composti da cellule ancora perfettamente
procacciarla. striate, addirittura i batteri che colonizzavano
Il dinosauro l’intestino. È inoltre ineguagliabile il dettaglio
neonato non con cui questi tessuti sono fossilizzati: grazie
ebbe neppu- a particolari condizioni fisico-chimiche, essi
re il tempo di sono stati replicati da cristalli più piccoli di
digerirla, che vento e acqua lo spazzarono un millesimo di millimetro, che ancora oggi
via improvvisamente, sottraendolo alla vita e ci mostrano strutture di dimensioni cellulari e
immobilizzandolo per 110 milioni di anni nel subcellulari. Ancora più stupefacente appare
fondo fangoso del mare che piano piano di- che alcuni elementi chimici, una volta utiliz-
ventava roccia. Tanto è dovuto passare, finché zati dalle cellule vive, come il ferro accumu-
altri esseri potessero scoprire chi fosse questa lato nell’emoglobina del sangue, non siano
creatura e come avesse trascorso la sua bre- stati rimossi dalle acque mineralizzanti ma si-
vissima esistenza. ano stati riutilizzati nella rapidissima fossiliz-
Unico dinosauro al mondo fossilizzato con zazione dell’animale, incorporati nei cristalli
gli organi interni, e dunque primo al mondo di limonite che formano una grande macchia

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 7


NEWS a cura di Enrico Baccarini

rossa, presente nel torace del piccolo dino- della lingua misteriosa. Il video che si trova
sauro. nella notizia originale può spiegarvi meglio
 La microsonda che ha effettuato le anali- come ha proceduto. Alcune delle questioni
si chimiche non ha lasciato dubbi: quel ferro alla base della ricerca del Dr Rao includevano:
è autigeno. Ovvero, quegli stessi atomi, 110 Come acquisisce il cervello umano rappre-
milioni di anni fa, si trovavano nei globuli sentazioni efficienti di nuovi oggetti e nuovi
rossi di Ciro che, spinti da un piccolo cuore eventi naturali? Quali algoritmi consento-
pulsante, trasportavano ossigeno vitale in un no di avvicinarsi ad un uso sensoriale tipico
caldo corpicino piumoso. Secondo il team di dell’apprendimento umano? Quali meccani-
esperti di fama mondiale che ha valutato la ri- smi di calcolo permettono al cervello di adat-
cerca dei paleontologi milanesi, le descrizioni tarsi alle circostanze mutevoli, rimanendo ro-
e le illustrazioni pubblicate nella monografia busto e tollerante degli errori?
su Scipionyx permetteranno di confrontare la
morfologia dei tessuti molli di un importante The Guardian
gruppo estinto di animali, quali sono i dino- 1 luglio 2011  
sauri, con le analoghe strutture biologiche os-
servabili nei vertebrati viventi. Pertanto Ciro è
destinato a far parlare di sé ancora per mol-
ARCHEOSTORIA
to e a diventare un esemplare di riferimento Una piccola era glaciale
per un gran numero di discipline scientifiche, spazzò via i Vichinghi dalla
coinvolgendo non solo paleontologi ma an- Groenlandia
che biologi evoluzionisti, morfologi funzio-

U
nali, anatomisti comparati, fisiologi, veterina- n repentino abbassamento del-
ri, erpetologi e ornitologi. le  temperature, compiutosi nel
Cristiano Dal Sasso giro di poche decine d’anni, anco-
(sezione di paleontologia dei vertebrati, ra prima che avesse inizio la Piccola Era Gla-
Museo di Storia naturale di Milano) ciale: solo pochi gradi in meno, quattro, ma
abbastanza da mettere in crisi la sopravvi-
Il Corriere della Sera venza delle popolazioni nordiche. Secondo
20 giugno 2011 uno studio pubblicato su Pnas dai ricercatori
  della Brown University (Usa) sarebbe questa
una delle cause della scomparsa dei Vichin-
ARCHEOSTORIA ghi dalla Groenlandia intorno al 1100 d.C.
Per studiare l’andamento delle tempe-
Una “Stele di Rosetta” per la rature nel tempo, gli scienziati hanno prele-
scrittura dell’Indo vato alcuni campioni dal sedimento di due
laghi nei pressi di Kangerlussuaq, un piccolo

V
i piacciono i misteri e gli enigmi villaggio nella regione sud occidentale della
delle antiche scritture? Certamente Groenlandia, ottenendo dati climatici su un
piacciono a Rajesh Rao, un neuro- periodo complessivo di 5.600 anni. Le regio-
scienziato esperto di computer, ricercatore ni dove sono stati eseguiti i campionamenti,
presso l’Università di Washington, Seattle. Ha come spiegano gli studiosi, sono le stesse in
dedicato parecchio del suo tempo a risolvere cui vissero i Vichinghi, e ancor prima le popo-
“il principale dei problemi di parole crociate”: lazioni delle culture Saqqaq e Dorset.
come decifrare la scrittura dell’Indo, di oltre Analizzando i campioni, i ricercatori hanno
anni fa. Il Dr Rao ha usato modelli informatici osservato che intorno al 1100 d.C., circa due
per capire i meccanismi della mente umana secoli dopo l’insediamento dei Vichinghi, le
in due direzioni: per sviluppare modelli che temperature in Groenlandia cominciarono a
descrivessero come pensa la mente umana, diminuire in modo significativo: meno quat-
e per applicare tali modelli alla decifrazione tro gradi Celsius nel giro di soli ottanta anni.

8 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
Un cambiamento che ebbe effetti devastan- per tutta la notte elicotteri, aerei e navi per-
ti e mise in crisi la sopravvivenza dei popoli lustrano la zona. Solo alle prime luci dell’alba,
nordici perché determinò una riduzione dei ad alcune decine di miglia a nord di Ustica,
tempi di crescita delle coltivazioni, limitò le ri- una chiazza oleosa e i primi relitti fanno ca-
sorse con cui allevare il bestiame e prolungò i pire cosa è avvenuto: il velivolo è precipitato
periodi di gelo in mare, rendendo più difficili i al largo dell’isola del palermitano, in un tratto
viaggi per il commercio. Questo, insieme allo del mar Tirreno in cui la profondità supera i
stile di vita solitario e l’indole combattente, tremila metri.
avrebbe dato origine alla scomparsa dei  Vi- INDAGINI. Immediatamente vengono av-
chinghi dai territori della Groenlandia, che viate le indagini. Dal ministero dei Trasporti
si sarebbe poi concretizzata tra la metà del e dalla magistratura. Tre procure aprono un
1300 e gli inizi del 1400, come suggeriscono i fascicolo: quella di Bologna, luogo di parten-
reperti archeologici e le testimonianze scritte. za del volo, quella di Palermo, dove il velivolo
Scavando più indietro nel tempo, invece, avrebbe dovuto atterrare, e quella di Roma,
i ricercatori hanno scoperto che la cultura in cui ha sede legale la società Itavia. L’allora
degli Saqqaq, in  Groenlandia dal 2500 a.C., ministro dei Trasporti, Rino Formica, nomina
sperimentò per secoli oscillazioni di  tempe- una commissione d’inchiesta, la cosiddet-
rature, fino all’850 a.C. circa. Intorno a quel- ta Luzzati, che, però, dopo la presentazione
la data infatti, il clima divenne all’improvviso di due relazioni preliminari si autoscioglie
più rigido, contribuendo forse alla scomparsa nel 1982 per contrasti di attribuzione con la
della popolazione e favorendo l’insediamen- magistratura. Anche le Procure di Palermo e
to della cultura dei Dorset, più adattata al cli- Bologna rimettono per competenza i propri
ma rigido. atti a Roma. Sui pochi relitti del velivolo ven-
Anna Lisa Bonfranceschi gono ritrovate tracce di esplosivi TNT e T4 in
proporzioni compatibili con ordigni milita-
Storia in Rete e Galileo ri.   I periti concludono che senza l’esame del
16 giugno 2011 relitto non è possibile chiarire se il Dc9 cad-
   de per un’esplosione interna, vale a dire una
bomba o esterna, quindi un missile. In ogni
ARCHEOSTORIA caso, però, viene esclusa l’ipotesi inizialmente
sostenuta di un cedimento strutturale. Spie-
Ustica, un mistero lungo 31 gazione ufficiale della tragedia, che porterà
anni  infine la società a sciogliersi.
Dal 1982 dell’indagine si occupa il giudice

S
ono passati 31 anni dal disastro aereo istruttore Vittorio Bucarelli, che nomina una
di Ustica, quando un Dc9 dell’Itavia si nuova commissione di periti. È il 1987 quan-
inabissò in mare provocando la mor- do la ditta francese Ifremer comincia le ope-
te di 81 persone. Una tragedia dai contorni razioni di recupero della carcassa del Dc9, ad
mai chiariti, rimasta senza colpevoli, che ha una profondità di oltre 3mila metri.   Servono,
prodotto in tre decenni inchieste della magi- però, due campagne di lavori ed alcuni anni
stratura, interrogativi e polemiche e che rap- per riportare in superficie circa il 96% del relit-
presenta ancora oggi un mistero insoluto.   Il to. Nel frattempo anche la Commissione Stra-
volo IH870 decolla alle 20.08, con due ore di gi, presieduta dal senatore Libero Gualtieri,
ritardo, da Bologna alla volta di Palermo. comincia ad occuparsi della vicenda, conte-
L’ultimo contatto radio tra il velivolo e il stando una serie di reati a numerosi militari
controllore è delle 20.58. Poi alle 21.04, chia- in servizio presso i centri radar di Marsala, in
mato per l’autorizzazione di inizio discesa provincia di Trapani, e Licola nei pressi di Na-
su Palermo, il volo non risponde. Alle altre poli.
chiamate replica solo un silenzio inquietante. Prende corpo la tesi dei depistaggi ed in-
L’aereo è disperso. Cominciano le ricerche e quinamenti delle prove che avrebbero impe-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 9


NEWS a cura di Enrico Baccarini

dito agli inquirenti di far luce sulle cause della di alto tradimento.
strage. È l’inizio di una seconda fase delle in- La Procura generale di Roma propone il
dagini e al giudice Bucarelli subentra Rosario ricorso in Cassazione contro la sentenza d’ap-
Priore. Da questo momento in poi ingenti ri- pello del 2005, ma il 10 gennaio del 2007 la
sorse umane e finanziarie vengono impiega- prima sezione penale della Corte di Cassazio-
te per dimostrare il cosiddetto ‘scenario aereo ne conferma la sentenza pronunciata dai giu-
e il suo occultamento. La sentenza-ordinanza dici della Corte d’Assise d’Appello di Roma e
Priore viene depositata nell’agosto del 1999. dichiara il ricorso inammissibile. L’assoluzione
LE OMBRE. Nonostante le lunghe inda- diventa definitiva.   Il 21 giugno del 2008, a
gini, il recupero di una parte consistente del 28 anni dalla strage, l’inchiesta su Ustica vie-
relitto e le centinaia di pagine dei periti non ci ne riaperta dopo le dichiarazioni di Francesco
sono ‘prove definitive e certe per individuare Cossiga, presidente del Consiglio all’epoca
i colpevoli del disastro aereo. Nella sentenza, dei fatti, secondo il quale ad abbattere l’aereo
comunque, viene stabilito che il Dc9 Itavia è sarebbe stato un missile “a risonanza e non
rimasto coinvolto in uno scenario di battaglia ad impatto”, lanciato da un aereo francese.   È
aerea avvenuto nei cieli italiani.   Le reticenze dello scorso anno, infine, la presa di posizione
e le false testimonianze, secondo la sentenza del presidente della Repubblica Giorgio Na-
Priore, hanno ostacolato le indagini, inqui- politano, che l’8 maggio 2010 sottolineò l’e-
nando le informazioni su quanto accaduto. sistenza oltre che di “intrecci eversivi, anche
Per il giudice a causare il disastro potrebbe di intrighi internazionali, che non possiamo
essere stata la collisione con un missile o con oggi non richiamare, insieme con opacità di
un altro velivolo. I responsabili materiali del comportamenti da parte di corpi dello Stato,
disastro, però, non possono essere individua- ad inefficienze di apparati e di interventi de-
ti conclude il giudice Priore e, quindi, essendo putati all’accertamento delle verità”.
ignoti gli autori non si può procedere in ordi-
ne al delitto di strage. La Sicilia
Ma l’inchiesta non manca di sviluppi giu- 27 giugno 2011
diziari dal momento che diversi militari italia-  
ni vengono rinviati a giudizio per i presunti
depistaggi. Nel settembre del 2000 nell’aula ARCHEOSTORIA
bunker di Rebibbia si apre il processo davanti
alla terza sezione della Corte d’Assise di Roma Chi uccise Lorenzino de’
a carico di quattro generali, vertici dell’Aero- Medici? Dopo 5 secoli
nautica del tempo: Lamberto Bartolucci, Fran- svelato il mistero
co Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo.   Molti

A
i reati contestati dal falso ideologico all’abuso organizzare la congiura contro Lo-
d’ufficio e favoreggiamento fino all’alto tradi- renzino de’ Medici (1514-1548),  uc-
mento. Dopo quasi 300 udienze e migliaia di ciso a colpi di pugnale da due sica-
testimoni ascoltati il 30 aprile del 2004 la Cor- ri,  non fu Cosimo I de’ Medici. Il mandante del
te assolve i quattro generali da tutte le accuse suo omicidio fu l’imperatore Carlo V d’Asbur-
contestate. Mentre per un capo d’imputazio- go. È stato svelato  dopo quasi cinque secoli
ne nei confronti di Bartolucci e Ferri, in merito uno dei misteri più lunghi della storia del Ri-
alle informazioni sbagliate che i due militari nascimento,  facendo emergere un comples-
fornirono alle autorità politiche, viene dichia- so intrigo internazionale.
rata la prescrizione del reato.   Viene presen- La morte di Lorenzino de’ Medici, noto
tato il ricorso in appello, ma anche la Corte come Lorenzaccio per l’agguato mortale che
d’Assise d’Appello di Roma il 15 dicembre del il giovane rampollo fiorentino tese il 6 genna-
2005 assolve, perchè il fatto non sussiste gli io del 1537 al primo duca di Firenze, Alessan-
imputati, i generali Bartolucci e Ferri. Per i giu- dro de’ Medici, viene ricostruita ora nel libro
dici non ci sono prove a sostegno dell’accusa “L’assassino del duca. Esilio e morte di Loren-

10 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
zino de’ Medici” dallo storico Stefano Dall’A- grafia del passato, dal quale emergono, tra le
glio, pubblicato dall’editore Olschki. altre cose, il ruolo politico di primo piano rive-
Stefano Dall’Aglio, professore di storia mo- stito da Lorenzino de’ Medici nell’ambito delle
derna all’Universita’ “La Sapienza” di Roma, manovre dei fuoriusciti fiorentini e importan-
dal 2006 al 2010 ha lavorato come ‘fellow’ del ti novità sulla redazione della sua “Apologia”,
Medici Archive Project all’Archivio di Stato di nella quale spiegò le ragioni dell’assassinio
Firenze. del duca Alessandro de’ Medici, suo cugino e
Grazie alle sue ricerche, Dall’Aglio  ha ri- compagno di scorribande notturne.
costruito le vicende dell’assassino del duca
nell’arco di tempo degli undici anni compresi Adnkronos
tra la morte di Alessandro e quella dello stes- 30 giugno 2011
so Lorenzino, facendo ordine per quanto pos-  
sibile tra realtà e leggenda.
Le ricerche hanno portato lo studioso ARCHEOSTORIA
all’Archivio di Valladolid in Spagna, dove ha
trovato due lettere dell’imperatore Carlo V Scoperta ad Assuan la più
nelle quali si ordinava, a chiare lettere, l’ucci- antica effige di un sovrano
sione di Lorenzaccio. La vendetta per la morte dell’Alto Egitto
di Alessandro che si consumò a Venezia il 26

G
febbraio 1548 non fu quindi ordita da Cosimo li archeologi dell’Università di Bo-
de’ Medici, ma dall’imperatore del Sacro Ro- logna e di Yale hanno ricostruito in
mano Impero in persona. digitale le incisioni rupestri di Nag
Dall’Aglio ha condotto un’accurata ricerca el-Hamdulab, risalenti al 3200 a.C., scoprendo
sulla figura di Lorenzino de’ Medici e sulla sua la più antica immagine di un re sacerdote con
morte, scandagliando centinaia di documenti la corona bianca dell’Alto Egitto e una delle
inediti, anche in cifra, contenuti nell’Archivio più antiche iscrizioni geroglifiche.
di Stato di Firenze e in altri archivi, italiani e La scoperta arriva dalla missione “The
stranieri. Dopo avere scoperto che gli uomini Aswan-Kom Ombo Archaeological Project”
del duca Cosimo non avevano effettivamente nata dalla collaborazione tra l’Università di
eseguito l’assassinio, come in un giallo lo stu- Yale e il Dipartimento di Archeologia dell’U-
dioso si È messo alla ricerca del vero mandan- niversità di Bologna. Gli studiosi italo-statuni-
te dell’omicidio. tensi, assieme ai colleghi della Provinciale Ho-
Avendo ricostruito un quadro storico dal geschool Limburg in Belgio, hanno comple-
quale emergeva  la sete di vendetta dell’im- tato la prima documentazione digitale e gra-
peratore Carlo V d’Asburgo, suocero del duca fica di Nag el-Hamdulab, sito di arte rupestre
Alessandro ucciso da Lorenzino, Dall’Aglio scoperto alla metà del ‘900 dal famoso egitto-
ha imboccato una pista di ricerca che lo ha logo egiziano Labib Habachi, nei deserti alle
portato in Spagna. Nell’Archivo General de spalle del villaggio omonimo, situato sulla
Simancas, presso Valladolid,  ha scoperto due riva occidentale del Nilo a nord di Assuan.
lettere dell’imperatore in persona nelle quali Le immagini e l’iscrizione geroglifica costi-
si ordinava espressamente l’uccisione di Lo- tuiscono la prima straordinaria raffigurazio-
renzino. La storia di quell’episodio va dunque ne di un giubileo regale completo di tutti gli
completamente riscritta:  il mandante dell’as- elementi che lo caratterizzeranno nei perio-
sassinio veneziano non fu il duca di Firenze di successivi, tra cui il faraone con indosso la
Cosimo I, come sostenuto unanimemente corona bianca dell’Alto Egitto, accompagna-
dalla storiografia fino ad oggi, ma il potentis- to dal cosiddetto “Seguito di Horus” ossia la
simo Carlo V, imperatore del Sacro Romano corte regale, come si conosce da fonti proto-
Impero. dinastiche.
Il libro di Stefano Dall’aglio offre un ritrat- Il ciclo figurativo risale probabilmente al
to molto lontano dagli stereotipi della storio- 3200 a.C., che corrisponde alla parte fina-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 11


NEWS a cura di Enrico Baccarini

le della cultura preistorica di Naqada, in un La scoperta è eccezionale anche perché


momento collocabile cioè tra il re Scorpione fra le scene figurative è stata individuata una
ossia il primo re della dinastia Zero (cui è da delle prime iscrizioni geroglifiche.
attribuirsi con ogni probabilità, la tomba Uj Nell’iscrizione presente a Nag el-Hamdu-
ad Abydos) e Narmer, sovrano della Prima di- lab si fa riferimento ad un luogo e ad una bar-
nastia. ca appartenente ad un non meglio specifica-
Le scene individuate ad Assuan sono uni- to “seguito di”. L’espressione sembra essere un
che e importantissime poiché consentono di chiaro riferimento alla “corte di Horus” come
“fissare” sulla roccia il momento di passaggio confermano i primi testi, tra cui in particola-
tra i temi raffigurati nel periodo predinastico, re gli annali della pietra di Palermo, dove la
ossia processioni di barche e animali quali raffigurazione di un’imbarcazione è appunto
simboli del potere regale, al repertorio pro- associata all’espressione “corte di Horus”. Con
priamente dinastico dove la figura regale, po- lo stesso termine nei documenti della Prima
sta al centro della scena, domina gli eventi. E’ dinastia si riferisce ai viaggi del re e della sua
proprio il potere del faraone a emergere dalle corte, apparentemente finalizzati alla riscos-
sione delle tasse, pratica
che in seguito prenderà la
forma della ben nota tas-
sa biennale sul bestiame.
Il testo, nel riferirsi a una
barca della “corte di Horus”,
rappresenta la prima e più
antica testimonianza del-
la pratica di riscossione di
tasse da parte del faraone
e la prima e più antica for-
ma di controllo economico
sull’Egitto e probabilmente
anche sulla Nubia.
Questo studio, grazie
all’innovativo approccio
metodologico ha permes-
so di documentare detta-
gliatamente, sia in formato
digitale che cartaceo, un
complesso di raffigurazio-
ni rupestri prima del tutto
sconosciute. La ricostruzio-
ne della scena principale,
recentemente danneggia-
ta in modo irreparabile a
seguito di atti vandalici, è
stata possibile grazie alla
scene di Nag el-Hamdulab, ritratto nelle ve- disponibilità delle foto originali scattate da
sti di supremo sacerdote, figura-simbolo del Habachi (messe gentilmente a disposizio-
potere terreno e divino. Immediato il suo ri- ne dalla Chicago House di Luxor dell’Istituto
conoscimento nella scena grazie alle insegne Orientale dell’Università di Chicago).
regali che lo contraddistinguono: la corona  
bianca dell’Alto Egitto, qui documentata nella Unibo Magazine
sua forma più antica. 5 luglio 2011

12 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS

ARCHEOSTORIA
Scoperta nuova barca
solare del faraone

A
i piedi delle piramidi di Giza gli ar-
cheologi hanno scoperto una nuo-
va “barca solare”, sorella della cosid-
detta barca di Cheope, rinvenuta e ricostruita
diversi anni fa.
Per anni si è ritenuto che la seconda barca
fosse troppo fragile per essere riportata alla
luce. Ma secondo gli esperti, oggi ci sono le
condizioni per farlo. “Se è così fragile, significa
che dobbiamo salvarla adesso”, dice l’archeo-
logo Zahi Hawass.
Gli archeologi del team nippo-egiziano L’archeologo è convinto inoltre che le bar-
stanno esaminando i frammenti di legno di che non siano mai state utilizzate da Cheope
cedro che costituiscono l’imbarcazione, ma il per navigare realmente sul Nilo, come invece
responsabile dell’operazione preferisce non sostengono alcuni.
rivelarne i dettagli: “È un segreto”, dice Sakuji Anche la barca di Cheope, scoperta nel
Yoshimura dell’università giapponese di Wa- 1954, venne sepolta in vari pezzi in un pozzo
seda. “Il reperto non è mai stato toccato, quin- profondo una trentina di metri, e venne rico-
di va esaminato scientificamente”. struita nell’arco di 13 anni. Dal 1982 la barca
Sotto la lastra si trovano centinaia di fragili di Cheope è esposta in un museo, creato ap-
frammenti di legno, che verranno trasportati positamente a fianco della Grande Piramide,
all’interno di una tensostruttura eretta sul sito progettato dall’architetto italiano Franco Mi-
nel 2008 dall’atmosfera controllata. nissi.
Una volta terminato il lungo lavoro di I ricercatori guidati da Youshimura fecero
estrazione del pezzi, ci vorranno alcuni anni lo stesso nel 2008 per esaminare le condizioni
per ricomporre la barca, che andrà a fare com- del legno. Da allora, fino al recente scavo, la
pagnia alla “barca di Cheope”, lunga 43 metri, camera è rimasta perfettamente sigillata nel
custodita nell’apposito museo a Giza. Gli stu- timore che l’aria o gli insetti potessero dan-
diosi ritengono che la nuova barca sia legger- neggiare le assi di legno.
mente più piccola di quella già ricostruita.
Le barche solari avevano un ruolo impor- Il  Fatto Storico
tante nella mitologia egizia dell’aldilà. Gli an- 7 luglio 2011
tichi ritenevano che ogni notte, il dio del Sole,  
Ra, navigasse come Ra-Atum su una barca SCIENZA
attraverso l’aldilà per battersi contro dei e
bestie mitologiche, finché non sorgeva come Singola cellula produce un
Sole del mattino - Ra-Horakhty - e navigasse impulso laser
 

I
sulla barca diurna attraverso il cielo.
Le barche, sepolte accanto alla Grande Pi- ricercatori del Wellman Center for Pho-
ramide, dovevano servire ai viaggi nell’aldilà tomedicine al Massachusetts General
del faraone Cheope (Khufu). Hospital hanno recentemente svilup-
I rematori sulla barca probabilmente rap- pato un  laser biologico, un fascio di luce
presentano un mezzo utilizzato da Ra, sostie- coerente prodotto a partire da una singola
ne Hawass, explorer-in-residence di National cellula vivente. Sembra fantascienza, ma que-
Geographic. sto nuovo metodo si spinge ben oltre i tra-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 13


NEWS a cura di Enrico Baccarini

dizionali sistemi di produzione di luce laser. ci, specialmente se si parla del mezzo attivo,
Il laser biologico non sarà (per ora) in grado di generalmente composto da gas (come elio o
tagliare una lamiera, ma potrebbe tornare uti- neon),  cristalli (rubino, zaffiro) o metalli. “Da
le in futuro per una svariata gamma di situa- quando fu sviluppato il primo 50 anni fa, i la-
zioni. “Uno dei nostri obiettivi sul lungo termi- ser hanno sempre utilizzato materiali come
ne” spiega Malte Gather, uno degli autori della cristalli, coloranti o gas purificati come mezzo
ricerca, “sarà quello di trovare un sistema per ottico entro il quale gli impulsi di fotoni po-
portare le comunicazioni ottiche, attualmente tessero essere amplificati e rimbalzare avanti
funzionanti tramite apparecchiature elettro- e indietro tra i due specchi” spiega Seok Hyun,
niche inanimate, nel regno della biotecnolo- co-autore della ricerca. “Il nostro è il primo re-
gia. Sarebbe particolarmente utile in progetti soconto di un laser biologico funzionante ba-
che necessitano di interfacciare elettronica sato su una singola cellula vivente”. Per creare
con organismi biologici. Speriamo inoltre di il primo esemplare di questa nuova genera-
essere in grado di impiantare una struttura zione di laser, i ricercatori hanno sfruttato una
proteina espressa nella medusa  Aequorea
victoria, la GFP (Green Fluorescent Protein),
che se colpita da luce di una specifica lun-
ghezza d’onda è in grado di emettere luce
verde. La proteina non ha nulla di miste-
rioso per la scienza, e viene comunemente
utilizzata per la sperimentazione genetica
in molti organismi, ma il suo impiego per la
produzione di luce laser non era mai stato
ipotizzato in precedenza. I ricercatori han-
no modificato alcune cellule di mammiferi
rendendole in grado di esprimere questa
particolare proteina. Una sola cellula è stata
posta in una microcavità ottica composta
da due minuscoli specchi, distanziati l’uno
dall’altro di soli 20 milionesimi di metro. La
cellula si è dimostrata in grado non solo di
equivalente al laser all’interno di una cellu- produrre brevi impulsi di luce laser, ma anche
la, sarà il prossimo passo in questa ricerca”. di amplificare la luce emessa tramite la sua
Un laser non è altro che un dispositivo in forma sferica e di sopravvivere al processo,
grado di emettere luce coerente, monocro- emettendo centinaia di impulsi di luce laser.
matica e molto luminosa. Il suo funziona- “Anche se i singoli impulsi laser sono durati
mento, almeno sulla carta, è relativamente solo per pochi nanosecondi, erano sufficien-
semplice: un mezzo ottico (un materiale in temente luminosi da poter essere rilevati
grado di amplificare la luce) viene stimolato facilmente, e sembrano trasportare informa-
all’interno di una cavità ottica, un tubo alle zioni molto preziose che potrebbero indicarci
cui estremità sono stati posti due specchi se- nuovi metodi per analizzare quasi istantanea-
condo una configurazione tale da costringere mente le proprietà di grandi gruppi di cellule”
la luce a rimbalzare diverse volte da un lato dice Yun. “E l’abilità di generare luce laser da
all’altro della cavità, fino a quando l’energia una sorgente biocompatibile all’interno di un
accumulata dalla luce non è tale da riuscire paziente potrebbe risultare utile per le tera-
a sfuggire dallo specchio semitrasparente. pie fotodinamiche, in cui i farmaci vengono
Attualmente non esiste in natura alcun orga- attivati dall’applicazione della luce”.
nismo biologico in grado di riprodurre que-
sto fenomeno. La realizzazione di un laser Dita di Fulmine
comporta l’utilizzo di soli materiali inorgani- 13 giugno 2011

14 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
un’apposita apparecchiatura sistemata sotto
SCIENZA la gamba destra dei soggetti, generavano per
La meditazione batte i cinque minuti un calore dolorifico, raggiun-
farmaci gendo una temperatura di 49 gradi centigra-
di. Prima e dopo le lezioni, i ricercatori foto-

S
econdo uno studio pubblicato grafavano ciò che accadeva nel cervello dei
sul  Journal of Neuroscience,   lo zen partecipanti grazie a una speciale risonanza
ha un effetto analgesico. Durante magnetica, chiamata Arterial spin labelling.
l’esercizio della concentrazione “positiva”, nel Questa particolare tecnica è in grado di rile-
cervello si accendono alcune aree e se ne vare, attraverso la mappatura del flusso san-
spengono delle altre in un’azione “combinata” guigno, l’intensita del dolore. Così registra-
che riduce la sofferenza anche del 40%. vano le reazioni dei partecipanti al dolore sia
Altro che analgesici: quando il dolore è durante l’esercitazione sia mentre erano a ri-
troppo forte basta un’ora di meditazione. La poso. E’ emerso che la meditazione spegne il
capacità di concentrare la propria mente e li- dolore riducendolo del 40%, con delle punte
berarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe del 93% in alcuni volontari.
il potere di ridurre l’intensità del dolore fino A livello cerebrale le scansioni hanno mes-
al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% an- so in evidenza una riduzione significativa
che quella sensazione spiacevole che segue dell’attività della corteccia somato-sensoria-
la sofferenza. Queste “certezze” sono il punto le, un’area fortemente coinvolta nella genesi
d’arrivo di uno studio, pubblicato sul Journal della sensazione di dolore. Contemporane-
of Neuroscience, secondo il quale lo zen bat- amente si iperattivavano anche altre zone: il
te i farmaci perché è in grado di influenzare cingolo anteriore, l’insula anteriore e la cor-
l’attività delle aree cerebrali che controllano teccia fronto-orbitale. “Queste regioni cere-
lo stimolo doloroso, regolandone il grado di brali - dicono i ricercatori - plasmano il modo
intensità. In altre parole, dicono i ricercato- in cui il cervello costruisce l’esperienza del do-
ri del Wake Forest Baptist Medical Center di lore a partire dai segnali nervosi provenienti
Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il po- dal corpo”. Una delle ragioni per cui la medita-
tere di “assopire” la corteccia somatosensoria- zione può essere stata così efficace nel bloc-
le e di “svegliare” il cingolo anteriore, l’insula care il dolore è che non agisce su una singola
anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Que- regione del cervello, ma a più livelli.
sta azione “combinata” sulle aree che gover- “Questo studio - dice Fadel Zeidan - mo-
nano la percezione del dolore ha un potere stra che la meditazione produce effetti real-
analgesico. mente positivi sul cervello. E che quindi po-
“L’effetto che abbiamo riscontrato è sor-
prendente - spiega Fadel Zeidan, autore dello
studio - basti pensare che la morfina o altri
antidolorifici riducono in media il dolore del
25%”. Per testare gli effetti postivi della medi-
tazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 vo-
lontari. Tutti erano novizi dello zen. Per que-
sto il campione è stato invitato a partecipare
a un corso intensivo di una paricolare forma
di meditazione, chiamata ‘mindfullness’. Ogni
lezione di “attenzione focalizzata” durava 20
minuti, durante gli incontri ai partecipanti si
chiedeva di concentrare la mente sul respiro,
di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni
negative.
Contemporaneamente gli studiosi, con

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 15


NEWS a cura di Enrico Baccarini

trebbe garantire il controllo del dolore senza la risalita”. Proprio lo sviluppo delle modifica-
l’utilizzo di farmaci”. zioni presenti in questi pesci ha acceso anche
Adele Sarno l’attenzione della medicina che - rileva Vacchi
- nutre dell’interesse per “il modello biologico
La Repubblica del silver-fish”, quello in cui si è alleggerito lo
24 giugno 2011 scheletro. Si studiano le fasi di crescita per ca-
  pire quando si instaura questo meccanismo
che, messo in relazione con la salute umana,
SCIENZA fa pensare ad un’analogia con l’osteoporosi.
Nuotano sotto zero, pesci- Per vivere, dice Vacchi, questi pesci “unici sul
ghiacciolo in Antartide Pianeta”, traggono dall’acqua “l’ossigeno mol-
to abbondante come componente disciolta”.

V
eri e propri ‘supereroi’ sottomarini La loro derivazione storico-geologica -
che per vincere la sfida in questo spiega poi l’esperto dell’Ispra - arriva fino a
ambiente estremo sono arrivati ad noi da quando milioni di anni fa il continente
auto-modificare le proprie caratteristiche sudamericano si staccò dall’ Antartide por-
biologiche, ritrovandosi, per esempio, con tandosi dietro un piccolo gruppo di pesci che
sangue bianco o con lo scheletro alleggerito, - rileva Vacchi - sono riusciti “a sopravvivere
pur di adattarsi al clima polare. Sono i pesci- (nototenioidei)” e a “vincere la sfida” dei cam-
ghiacciolo che, sotto gli strati di ghiaccio, po- biamenti climatici, che soprattutto in quell’a-
polano le acque gelide dell’Antartide. rea del mondo hanno causato “estinzioni di
A studiarli i ricercatori dell’Istituto supe- massa”. Con l’adattamento sono stati poi in
riore per la ricerca e la protezione ambienta- grado anche di dare vita a nuove specie, cre-
le (Ispra) nell’ambito del progetto ‘Eco-fish’, ando “un caso unico di isolamento geografico
insieme al Museo nazionale dell’Antartide e per un gruppo di pesci in ambiente marino”,
all’Università di Genova. Ora la vita speciale anche per via della “convergenza antartica”,
di questi animali è racchiusa in un video, ‘Pe- che da 30 milioni di anni si pone come “una
sci sotto il ghiaccio’, dove gli esperti hanno barriera invalicabile, sia in entrata che in usci-
creato un percorso per guidare gli osservato- ta, per i pesci”.
ri nell’esplorazione dell’ambiente subacqueo Tommaso Tetro
antartico. “In questo ambiente estremo - os-
serva Marino Vacchi dell’ Ispra - gli ‘ice-fish’ ANSA
hanno sviluppato una spettacolare capacità 2 luglio 2011
di adattamento” che consente a questi esseri
di “vivere e nuotare in acque sotto zero, che
sfiorano i meno due gradi”. In alcuni di essi si
trova, per esempio, “la presenza di liquidi an-
ti-gelo, oppure in altri non è presente l’ emo-
globina né i globuli rossi, cosa che riduce la
densità del sangue e lo rende meno soggetto
al congelamento”.
Alcuni di questi pesci polari cambiano an-
che le “caratteristiche corporee” come il ‘sil-
ver-fish’ che è diventato “più leggero a livello
osseo per via di una demineralizzazione dello
scheletro”, cosa che ha consentito a questo
pesce di vivere “in ambiente pelagico, cioé
nella colonna d’acqua”. Per altri sono invece
aumentati “i grassi e gli olii del corpo che es-
sendo più leggeri dell’acqua ne permettono

16 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS

SCIENZA zione in Europa del diserbante Monsanto.


Per Claire Robinson, portavoce di Earth
“Il diserbante più Open Source e co-autrice del rapporto, “sem-
venduto al mondo causa bra che ci sia stata una deliberata volontà di
malformazioni genetiche. E coprire la verità da parte dell’industria chimi-
la Ue non fa nulla” ca (spiegabile ma non giustificabile) e di chi
doveva controllare (inspiegabile e ingiustifi-

È
la denuncia di un rapporto realizzato cabile)”. “Tutto ciò sulla pelle della sicurezza
da un gruppo internazionale di scien- pubblica – accusa la dottoressa Robinson -.
ziati dell’ong Earth Open Source. Sot- Perché il Roundup non viene utilizzato solo
to accusa l’erbicida Roundup della Monsan- in agricoltura, ma anche nel giardinaggio, nei
to, usato anche in giardini pubblici e scuole. parchi e nelle aree verdi delle scuole, grazie
“La Commissione europea non ha mai preso alla falsa informazione che sia sicuro”.
provvedimenti”. I ricercatori hanno analizzato per diver-
L’industria agro-chimica e la Commissio- si mesi le colture geneticamente modificate
ne europea sanno da almeno trent’anni che in cui si usa il Roundup, riscontrando grandi
Roundup, il diserbante dell’americana Mon- quantità di un agente patogeno che può cau-
santo più venduto al mondo, contiene il gli- sare aborti e malformazioni alla nascita negli
fosato: un “erbicida totale” che, come dimo- animali. Un problema che era stato sollevato
strato da ricerche condotte in mezzo mondo, già lo scorso autunno da uno studio indipen-
causa malformazioni genetiche nei feti degli dente di scienziati argentini, che dimostra-
animali da laboratorio. va come il glifosato, l’erbicida appunto più
E’ questa la denuncia di un nuovo rappor- usato in agricoltura e ingrediente attivo del
to realizzato da un gruppo internazionale di Roundup, provochi malformazioni cranio-
scienziati dell’Earth Open Source (Ong bri- facciali negli embrioni di rane e polli, anche
tannica che mira alla condivisione di informa- a dosi inferiori al livello di residuo massimo
zioni con lo scopo di “assicurare la sicurezza autorizzato in Europa.
alimentare preservando la Terra”), che accusa Queste ricerche, partite da studi effettuati
le istituzioni europee di avere colpevolmen- sull’alto tasso di malformazioni genetiche e
te tenuto nascosto alla popolazione i po- cancro nella popolazione sudamericana, una
tenziali rischi legati al diserbante Monsanto, delle aree al mondo in cui si usa maggior-
largamente utilizzato anche nei giardini del- mente la soia Ogm Roundup (nata proprio
le scuole o ai lati delle strade pubbliche già per tollerare elevate quantità del diserbante
dagli anni ’90. omonimo), una volta diffuse vennero pronta-
Il dossier degli scienzati ha un titolo espli- mente smentite dalle istituzioni europee. L’uf-
cito: “Roundup and birth defects: Is the public ficio federale per la tutela del consumatore e
being kept in the dark?”. Chiarissimo il con- sicurezza alimentare tedesco, ad esempio, in
tenuto: l’industria agro-chimica (capeggiata seguito alla pubblicazione dello studio ar-
da Monsanto), già dai primi anni ’80 sapeva, gentino dichiarò che non c’erano “evidenze di
grazie a ricerche di laboratorio, che il glifosato teratogenesi” (lo sviluppo anormale di alcune
causa malformazioni negli animali utilizzati regioni del feto) a causa del glifosato.
per gli esperimenti; nel 1993 è stato scoperto Per Monsanto, che dal suo blog ha rispo-
che questi effetti sono provocati anche dall’e- sto agli scienziati autori del rapporto, la Com-
sposizione a dosi medie o basse di questa missione europea ha già deciso in preceden-
sostanza; tra il 1998 e il ’99, gli esperti della za che “il glifosato rientra in una categoria
Commissione Europea vengono a conoscen- di pesticidi che non richiede un’immediata
za di tutto ciò, ma nel 2002, invece di avver- attenzione”. Non solo: ”Le autorità regolatri-
tire la popolazione sui potenziali effetti della ci ed esperti indipendenti di tutto il mondo
sostanza, ne nascondono le caratteristiche concordano sul fatto che il glifosato non cau-
scomode, permettendo la commercializza- si effetti negativi al sistema riproduttivo negli

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 17


NEWS a cura di Enrico Baccarini

animali adulti esposti alla sostanza, né difetti Mentre c’è difficoltà a credere che un
alla nascita nella loro progenie”, anche a dosi campo elettromagnetico possa far male alla
di molto superiori a quelle consentite. Ma salute dell’uomo, penso ad esempio ai cellu-
Robinson non ci sta: “Queste conclusioni – lari, sappiamo con certezza che può danneg-
dice a ilfattoquotidiano.it – sono contraddet- giare circuiti elettronici”. “È probabile che ci
te dagli studi che proprio compagnie come sia un’emittente fissa che porti gli apparec-
Monsanto hanno condotto dagli anni ’80. chi elettronici a dare la stessa informazione
Esperimenti che, a differenza di quanto viene sbagliata”, aggiunge. “Difficile dire cosa può
affermato oggi, hanno dimostrato gli effetti creare un’interferenza elettromagnetica così
orribili dell’esposizione anche a dosi medie o costante, sottolinea, “possiamo ipotizzare che
basse di glifosato”. una serie di radar militari emanino un fascio
L’autorizzazione di questo erbicida dove- elettromagnetico costante che mandi in tilt
va essere rivista nel 2012, ma la Commissione tutti gli orologi digitali interessati. Certo non
ha deciso, con una nuova direttiva, di fissare si può neanche escludere che questa inter-
la revisione al 2015. Ciononostante, entro il ferenza sia causata da satelliti spia o da una
prossimo mese l’Ue dovrebbe approvare una serie di esercitazioni militari”.
più rigorosa regolamentazione sui diserban-
ti. La speranza degli scienziati di Earth Open Sicilia Informazioni
Source è quella di vedere il glifosato bandito 10 giugno 2011 
definitivamente. Visto che questa volta ver-
ranno presi in considerazione anche gli studi MISTERO
indipendenti. Ma, conclude Robinson, “non
siamo sicuri che ci sarà la forza e il volere poli- Scomparsi i file della difesa
tico di fronteggiare il colosso Monsanto”. australiana sugli UFO
Andrea Bertaglio

D
all’Australia una notizia ‘ideale’ per
Il Fatto Quotidiano gli appassionati delle ipotesi di
27 giugno 2011 complotto, o conspiracy theories.
Dagli archivi superprotetti della Difesa sono
MISTERO misteriosamente scomparsi gli ‘X-Files’ che
dettagliavano i numerosi episodi di avvista-
Orologi in tilt in Sicilia, un mento in tutto il continente di Ufo (oggetti
biosifico del Cnr: “Fascio volanti non identificati), nell’arco di decenni.
elettromagnetico dei radar” Lo riferisce oggi il Sydney Morning Herald,
che da due mesi attendeva di ottenere acces-


È possibile che in alcune città siciliane so ai documenti secondo la legge detta Free-
si stia verificando un caso di incompa- dom of Information Act (Foia), che obbliga i
tibilità elettromagnetica tra gli orologi funzionari governativi a dare accesso a docu-
digitali e una fonte ancora sconosciuta”. Lo menti di pubblico interesse.
dice in un’intervista a ‘La Stampa’ Settimio Nel corso degli anni i militari australiani
Grimaldi, biofisico esperto di elettromagne- avevano doverosamente indagato su un nu-
tismo del Consiglio nazionale delle Ricerche, mero sconosciuto di avvistamenti; gli ufficiali
commentando un fenomeno che sta acca- di intelligence dell’aeronautica avevano con-
dendo in varie zone della Sicilia, da Catania a trollato i movimenti noti di aerei confrontan-
Palermo, dove le sveglie si spostano in avanti doli con gli avvistamenti, rispondendo edu-
di cinque minuti al giorno. Sull’ipotesi che un catamente per posta a tutti colori che dichia-
campo elettromagnetico possa mandare in ravano di aver visto luci sospese nel vuoto,
tilt gli orologi, Grimaldi spiega: “Non È di cer- dischi volanti o altri oggetti misteriosi.
to un fenomeno che si vede tutti i giorni, ma Il quotidiano aveva chiesto di esaminare
È plausibile. i documenti, ma la risposta e’ stata piu’ sor-

18 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Enrico Baccarini
NEWS
prendente di quello che avrebbero potuto ri- re diverso, ma anche no”, dice Mr Finkelstein.
velare gli X-Files (il nome viene da una fortu- Il suo istituto gestisce un programma lancia-
nata serie Tv americana di fantascienza, Ndr): to nel 1960, al culmine della corsa allo spa-
il materiale e’ quasi totalmente scomparso. zio tipica della Guerra Fredda. D’altronde lo
‘’I file non hanno potuto essere ubicati. Il dicevano anche i Bluvertigo “è praticamente
comando centrale dell’Aeronautica notifica ovvio che esistano altre forme di vita”. Basta
formalmente che sono considerati perduti’’, solo scovarle.
ha scritto al giornale il vice direttore del Foi, Giornalettismo
Natalie Carpenter. L’unico file che il diparti- 28 giugno 2011
mento della Difesa ha potuto recuperare si
chiama ‘Rapporto su Ufo/strane occorrenze e MISTERO
fenomeni a Woomera’, una vecchia base mis-
silistica nel centro desertico dell’Australia. Caccia ai tesori di Hitler
I militari australiani avevano deciso verso  

D
la fine del 2000 di metter fine alla pratica di ai lingotti della  Banca d’Italia  all’o-
indagare e compilare rapporti sugli avvista- ro di Dongo:   È una vera e pro-
menti di Ufo, chiedendo ai cittadini di riferire pria  mappa dei tesori predati du-
gli avvistamenti alla polizia. rante la Seconda guerra mondiale quella che
Enzo Antonio Cicchino e Roberto Olivo, gior-
ANSA nalisti e ricercatori storici,  tracciano nel loro
10 giugno  2011 libro in uscita in questi giorni.
Un saggio-inchiesta che ricostruisce sulla
base di documenti e interviste ai testimoni i
MISTERO movimenti dei beni incamerati  dai nazisti le
“Tra vent’anni cui tracce spesso sono scomparse nel nul-
incontreremo gli alieni” la  nonostante le ricerche di governi, avven-
turieri, e persino improvvisati cercatori d’oro.

C
’è vita nello spazio. Scienziati di di- Il libro prende le mosse dal tesoro della
verse nazionalità ce lo dicono da sede centrale della Banca d’Italia: 120 tonnel-
decenni, sperando di arrivarci prima late d’oro, tra le quali anche le 8 provenienti
dei loro colleghi di altri Paesi. L’ultima pro- dalla Banca Nazionale Jugoslava acquisite nel
messa arriva dalla Russia, con tanto di sca- 1941 a titolo di preda bellica, le 14 tonnellate
denza: vent’anni. e mezzo trasferite all’Italia dal governo fran-
Il 10% dei pianeti è come la terra – “La ge- cese di Vichy, e 373 chili provenienti dalle raz-
nesi della vita è tanto inevitabile quanto la zie in Grecia.
formazione di atomi (…) La vita esiste anche Già nel maggio del 1943, l’allora governa-
su altri pianeti e la troveremo entro i prossi- tore della Banca d’Italia, Vincenzo Azzolini in-
mi 20 anni”. Lo promette Andrei Finkelstein, sieme al ministro delle finanze Giacomo Acer-
direttore dell’Accademia russa delle Scienze bo valutò la possibilità di trasferirlo a Bolzano
astronomiche applicate, parlando ad un fo- o a Verona per evitare che cadesse nelle mani
rum internazionale dedicato alla ricerca di degli Alleati. Con la caduta di Mussolini, il 25
vita extraterrestre. Ne è convinto perché “il luglio, e poi con l’Armistizio gli avvenimenti
10% dei pianeti conosciuti situati nella galas- precipitano e i nazisti chiedono la consegna
sia hanno molte somiglianze con la Terra”. dell’oro che viene inviato in treno a Fortezza,
DOVE C’E’ ACQUA C’E’ VITA – “Dato che in in Alto Adige.
questi pianeti c’è acqua, allora forme di vita si Da qui una parte finirà nelle banche sviz-
possono trovare anche lì”; aggiungendo che zere, una parte in Germania, una parte sarà
gli alieni somigliano molto probabilmente riconsegnata dagli Alleati alla Banca d’Italia.  I
agli esseri umani, con due braccia, due gam- tre filoni in cui si divide l’oro italiano danno
be e una testa. “Possono avere la pelle di colo- origine ad altrettante vicende di cui il libro da

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 19


NEWS a cura di Enrico Baccarini

conto con dovizia di particolari e con i ritrat- sulla terrazza del’ Hotel  Caravelle a Pesaro
ti di personaggi che sembrano usciti da una per scattare alcune foto con la mia digitale.
spy story come quel Herbert Herzog, un cac- Il mattino seguente, riguardando l’album fo-
ciatore di tesori a percentuale: negli anni Cin- tografico della sera precedente, mi sono ac-
quanta consentì alla Banca d’Italia di tornare corto che nel fotogramma in questione era
in possesso dell’oro italiano predato dai nazi- presente una figura di forma conica alla de-
sti e che, misteriosamente, gli Alleati avevano stra della luna. Documentandomi su Internet
restituito agli austriaci. ho notato che ci sono stati altri cinque avvi-
I conti delle riserve auree della Banca d’Ita- stamenti di oggetti non identificati lo stesso
lia sembrano tornare ma non bastano i docu- giorno in cui ho scattato questa fotografia”.
menti ufficiali a placare la febbre dell’oro: sul L’invito, dunque è a far luce su questo miste-
Monte Soratte, in provincia di Roma, per lun- ro attraverso i vostri commenti, le vostre se-
go tempo reduci con badile in spalla, perlu- gnalazioni e, perché no, altre foto di U.F.O. in
strarono i 15 chilometri di gallerie militari alla salsa pesarese.
ricerca di 79 casse nascoste dalle SS nel 1944.
Le voci popolari, non suffragate da nessun Il resto del Carlino
riscontro,   parlano ancora oggi di  tesori ru- 8 luglio 2011
bati agli ebrei e oro della Banca d’Italia.  Non
poteva mancare, infine, un capitolo sull’oro di MISTERO
Dongo, ovvero i beni che Mussolini aveva con
sé al momento della cattura, stimati in diversi Ufo e avvistamenti a
milioni in oro, beni e valuta. Palermo 
Un tesoro disperso su cui mai si sono


spente le ricerche e le leggende.  Così come Una sfera luminosa, non omogenea,
si continua a indagare su sommergibili nazisti con un lungo fascio centrale ed una
affondati con un preziosi carichi o sul tesoro luce rossa”.   SiciliaInformazioni  racco-
di Rommel, composto pare di oggetti d’oro glie ancora una segnalazione, l’ennesima in
razziati in Tunisia e Libia. Tante storie che par- questi giorni, su avvistamenti di oggetti non
lano di una guerra che per molti non ancora identificati nei cieli di Palermo. “Mi era capita-
finita. to spesso - ci racconta Paola - e più frequen-
temente mi capita di notare queste strane
ANSA luci all’inizio dell’estate, approssimativamen-
29 giugno 2011 te dal 30 giugno in poi. Qualche anno fa mi
era capitato di avvistare un oggetto misterio-
MISTERO so mentre viaggiavo sulla statale 113, in di-
rezione Bagheria: poche ore dopo, a Cefalù,
Eclissi di luna e... un Ufo nel è stato avvistata la stessa luce. Scia lumino-
cielo pesarese? sa di colore verde, molto lunga”.  Fra i ricordi
di Paola, residente a Bagheria, in provincia

L
a curiosa foto inviata da un lettore del di Palermo, anche un’esperienza vissuta nel
Carlino immortala un oggetto di for- 1997,  quando “una notte mi sono svegliata -
ma geometrica alla destra della luna. ricorda - a causa di rumori stranissimi,  che mi
Sembra che quella notte ci siano stati  altri davano l’idea di una sorta di corsa, ed anche
5 avvistamenti. Pubblichiamo una curiosa alcunevoci di sottofondo,   particolarmente
fotgrafia inviata da un lettore del Carlino, inquietanti,  che si inseguivano.  Erano le 3.30
Claudio Madoglio, che si è accorto, un po’ in della notte, ed anche mia figlia disse di avere
ritardo, della presenza di una strana forma avvertito qualcosa di simile”.
conica nel cielo pesarese. Ecco uno stralcio
del suo racconto: “La sera del 16 giugno 2011, Sicilia Informazioni
durante l’eclisse lunare, mi sono appostato 9 luglio 2011

20 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


VIDEO
a cura di Andrea Critelli
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La videoteca virtuale di Runa Bianca

ARCHEOSTORIA marzo 1861”.


Sono le parole che si possono leggere nel
Unità d’Italia 150 anni documento della legge n. 4671 del Regno di
dopo. Le ferite, la speranza Sardegna e valgono come proclamazione uf-
ficiale del Regno d’Italia, che fa seguito alla

D
ocumentario in tre parti dedicato
alla storia della nascita dell’Italia
prodotto dalla MGMedia.
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno
approvato; noi abbiamo sanzionato e promul-

seduta del 14 marzo 1861 della Camera dei


Deputati, nella quale è stato votato il proget-
to di legge approvato dal Senato il 26 febbra-
io 1861. La legge n. 4671 fu promulgata il 17
marzo 1861 e pubblicata sulla Gazzetta Uffi-
ghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vit- ciale n. 68 del 18 marzo 1861.
torio Emanuele II assume per sé e suoi Succes- GUARDA VIDEO 1 >>
sori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la pre- GUARDA VIDEO 2 >>
sente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita GUARDA VIDEO 3 >>
nella raccolta degli atti del Governo, mandando
a chiunque spetti di osservarla e di farla osser- SCIENZA
vare come legge dello Stato. Da Torino addì 17
Interferenza RNA

L’
interferenza dell’RNA, abbreviata co-
munemente come RNAi, è un mec-
canismo mediante il quale alcuni
frammenti di RNA a doppio filamento sono in
grado di interferire (e spegnere) l’espressione
genica.
La RNAi è distinta da altri fenomeni di si-
lenziamento genetico, dal momento che in
Caenorhabditis elegans è stata osservata es-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 21


VIDEO a cura di Andrea Critelli

sere in grado di diffondere da cellula a cellula viaggio nel futuro, ferma restando l’impossi-
e di essere ereditabile. Ciò è stato osservato bilità di superare la velocità della luce. La pri-
anche nelle piante, oltre che nei mammiferi ma costruzione teorica per la quale risultava
ma, nell’ultimo caso con meno efficienza, e possibile un viaggio nel passato, fu elaborata
solo nei primi stadi dello sviluppo embriona- più tardi dalla stesso Einstein insieme a Na-
le. GUARDA VIDEO >> than Rosen. GUARDA VIDEO >>

MISTERO
Anne Givaudan:
Shambhalla

D
escrivere Shamballa è difficile per-
ché non ci sono termini di para-
gone. In moltissimi hanno cercato
questa “terra cava”, da Alessandro Magno ad
Adolf Hitler, ma il sotterraneo regno di Aghar-
ta è riservato a pochi eletti. Andrea Canetta
SCIENZA è andato nell’Hymalaya occidentale e ha rac-
colto i racconti di chi vive nelle terre che an-
Piergiorgio Odifreddi cora ospitano la leggenda: fra questi la scrit-
Il paradosso dei gemelli trice francese Anne Givaudan, che con Daniel
Meurois ha scritto “Viaggio a Shambhalla”,

I
l paradosso dei gemelli è un esperimen- cronaca di un’esperienza che ha cambiato
to mentale che sembra rivelare una con- radicalmente la loro vita. Quando, qualche
traddizione nella teoria della relatività anno fa, gli Autori andarono in vacanza in
ristretta. Ladakh, non si aspettavano certo di essere
L’analisi che porta a tale conclusione è contattati dai grandi Fratelli di Shambhalla,
però scorretta: un’analisi corretta mostra che malgrado un’esperienza ormai decennale di
non vi è alcuna contraddizione. Principale so- viaggi astrali... Questo libro è la testimonian-
stenitore della questione fu Herbert Dingle, za di quell’incontro che cambiò radicalmente
filosofo inglese. Pur avendo ricevuto nume-
rose confutazioni logiche da Einstein e Bohr,

la loro vita, ed è nel contempo una trasmis-


sione iniziatica di insegnamenti voluta dai
egli continuò a scrivere ai giornali, e quan- Grandi Maestri: Shambhalla incomincia ad
do questi ultimi cominciarono a rifiutare le uscire dal mistero e dalla leggenda, per por-
pubblicazioni, parlò di un complotto ai suoi tarci un messaggio d’Amore Cristico e di Sag-
danni. Risolvendo il paradosso dei gemelli, gezza Buddhista, finalmente uniti. GUARDA
Einstein ammise la possibilità teorica di un VIDEO >>

22 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


LIBRI
a cura di Andrea Critelli
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La libreria virtuale di Runa Bianca

ARCHEOSTORIA Un percorso storico, scientifico, etnologi-


co, ma altresì un’eccezionale avventura uma-
Al di là delle sabbie na e un’esplorazione che rimarrà nella storia.
Al di là delle sabbie.
di Régis Belleville
Edizioni Saecula
p. 231, 2011, € 25,00 ARCHEOSTORIA

N
el 2002 Régis Le chiavi per aprire 99
Belleville com- luoghi segreti d’Italia
pie, in 49 giorni
di Costantino D’Orazio
e in totale autonomia, la
più lunga traversata nella Palombi Editori
storia del Sahara, senza ri- p. 292, 2011, € 14,00
fornimenti di acqua.

V
Questa méharée di 1137 Km porta Régis arcare il portale
Belleville e il suo amico mauritano Taha Ould di Palazzo Gan-
Bouessif, da Chinguetti a Timbuctu, al centro gi a Palermo per
di una zona iperarida di 500.000 Km², nella rivivere l’atmosfera del
Majabat al-Koubrâ “la distesa della grande celebre ballo del Gatto-
solitudine”. pardo di Luchino Viscon-
La traversata viene effettuata in condizio- ti, scoprire graffiti rupe-
ni estremamente difficili – le riserve d’acqua stri sconosciuti nei Sassi
sono limitate e, rapidamente, i due uomini di Matera, ammirare gli straordinari affreschi
inizieranno a soffrire di disidratazione… rinascimentali del Chiostro del Platano a Na-
Nel cuore di questa zona, dove nessuno poli o perdersi nei cieli del Tiepolo a Palazzo
ha mai osato avventurarsi, la sopravvivenza Labia di Venezia. Queste sono solo alcune
degli uomini dipende da quella dei dromeda- delle esperienze che tutti potranno final-
ri, gli spiriti astuti del deserto - i djiin - sono mente vivere grazie alle preziose informazio-
sempre presenti… e la mente deve rimanere ni contenute in questo volume. La ricerca di
attenta per contrastarli. Costantino D’Orazio si concentra ancora una
Questa spedizione ha consentito a Régis volta su luoghi chiusi al pubblico di straordi-
Belleville di confermare quel che fino a quel naria bellezza, tra palazzi privati, chiese, ville
momento non era che un’ipotesi scientifica: e monasteri, dei quali racconta le storie e i te-
quali varietà di piante crescono in questa re- sori, oltre a spiegare il modo per visitarli. Ac-
gione? E fin dove si spingono? Quali sono i li- canto alle informazioni storiche e artistiche,
miti delle presenza della fauna? Come datare descritte in uno stile accattivante e brioso,
le tracce dell’uomo preistorico? Oggetti del il libro offre i numeri di telefono, gli indirizzi
Neolitico, pitture rupestri, paleosuoli si offro- email e tutti i contatti per ottenere il permes-
no ai suoi occhi, come risposte emozionanti. so ad entrare in questi luoghi inaccessibili. Il

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 23


LIBRI a cura di Andrea Critelli

volume si concentra sui luoghi più facilmente in barba agli interessi dei suoi stessi colleghi
raggiungibili nei grandi centri urbani, tra To- professori.
rino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Leggendo la sua biografia nelle belle pa-
Napoli fino a Palermo e Bari, senza trascurare gine di Fabio Toscano, ci sentiamo scivolare
le città di provincia, come Vicenza, Piacenza, via dal nostro presente traballante, verso i
Cremona e Catania. tempi in cui o si faceva l’Italia o si moriva. Per
farla, menti lucide e capaci come quella del
fisico Matteucci tesero sulle italiche contrad-
SCIENZA dizioni una coperta che oggi non sappiamo
più allungare. Ma, anche grazie a storie come
Per la scienza, per la patria. questa, viene voglia di provarci, di crederci
Carlo Matteucci, fisico e ancora.
politico nel Risorgimento
italiano MISTERO
di Fabio Toscano
Sironi Editore
Sindone. Firenze e i misteri
p. 304, 2011, € 18,00
del Sacro Telo

U
di Enrico Baccarini
Un’affascinan-
te narrazione Press & Archeos
scientifica in- p. 80, 2010, € 9,50
trecciata alle burrascose

U
vicende che condussero n mistero della
all’Unità d’Italia. fede, un enig-
Il fisico Carlo Matteuc- ma della storia.
ci fu a lungo quello che oggi si direbbe un La Sacra Sindone ha per-
precario della ricerca. I suoi più fecondi lavo- corso duemila anni dall’e-
ri scientifici, che lo avrebbero portato a una vento centrale della cri-
delle scoperte più importanti dell’Ottocen- stianità, la Resurrezione
to – l’esistenza dell’elettricità animale – era- di Gesù di Nazareth. Da allora il Sacro Telo si
no cominciati in privato: proprio come molti è affermato come la reliquia più preziosa del-
dei nostri cervelli in fuga, infatti, pur essendo la storia occidentale, la testimonianza di un
acclamato dai maggiori scienziati europei, evento unico impresso su un semplice panno
il giovane era negletto in patria. Una patria di lino.
ancora tutta da inventare e da costruire, che Sopravvissuta a due terribili incendi, il pri-
però a lui premeva tantissimo. mo nel 1532 e il secondo nel 1997, oggi la sua
Dopo la nomina a professore presso l’Uni- vulnerabile e fragilissima trama raccoglie e
versità di Pisa, Matteucci fu tra gli intellettuali attende ad ogni ostensione un vastissimo nu-
liberal-moderati più attivi del Risorgimento: mero di fedeli da tutto il mondo.
partecipò alla prima guerra di Indipendenza Per quanto nel 1988 le analisi abbiano di-
con il Battaglione universitario degli studenti chiarato la reliquia un falso di origine medie-
pisani, svolse un’intensa attività diplomatica vale, questo giudizio ha dimostrato nel tem-
per il Granducato di Toscana, divenne senato- po la sua fallacità portando molti scienziati,
re del Regno. Fu soprattutto un pensatore li- storici e tecnici ad attestare come la Sindone
bero e scomodo: da scienziato cattolico giun- sia realmente collocabile nella Palestina del
se a definire «insostenibile» il potere tempo- primo secolo dopo Cristo.
rale della Chiesa; da ministro del Regno – uno Dopo la trafugazione da Bisanzio e il suo
dei rari di estrazione scientifica – tentò la arrivo ad Atene la Sindone scompare per 150
prima, spregiudicata riforma dell’università, anni, fino a ricomparire inaspettatamente,

24 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Andrea Critelli
LIBRI
nel 1356, in Francia. In questo arco tempora- sua tenace e anticonformista ricerca storica
le, conosciuto come gli “anni perduti”, si collo- si spinge ancora oltre, regalandoci un’ap-
cano domande che ancora oggi non sembra- passionante narrazione che smonta a uno a
no aver trovato una risposta. Chi la conservò? uno i «miti» costruiti sulla figura dell’ammira-
Come poté giungere da Atene ai lidi francesi. glio genovese. A partire proprio dalla gran-
Una dettagliata e rigorosa analisi storica ten- de bugia, quella che tutt’oggi si trova sui li-
ta di rispondere a queste domande ancor più bri di scuola, secondo cui Colombo approda
sviluppando una nuova e suggestiva ipotesi, al Nuovo Mondo per errore, nel tentativo di
il suo possibile passaggio da Firenze, luogo in circumnavigare il globo terrestre e raggiun-
cui sarebbe stata segretamente custodita. gere l’estremo Oriente. Niente di più falso: il
Antichi affreschi, legami genealogici, ordi- genovese è perfettamente consapevole del
ni cavallereschi, intrighi politici e simbolismi suo obiettivo ed è molto più di un semplice e
esoterici delineano una via di ricerca carica fortunato marinaio.
di richiami tangibili e di tracce dissimulate. Il Si muove sulla base di antiche mappe con
libro è un viaggio rigoroso attraverso i secoli, la decisione di un missionario, di un soldato
un’analisi minuziosa della storia e dei segreti di Cristo, con lo stesso afflato religioso che
del Sacro Telo attraverso lo studio delle fonti caratterizzava gli ordini cavallereschi e, in
antiche e delle più recenti scoperte dell’inda- particolare, quello più misterioso della Storia:
gine documentale. i Templari. È un messaggero, incaricato diret-
Non cercate di approfondire l’argomento tamente da un papa, quell’Innocenzo VIII che
attraverso ricerche su Google o altro, perchè subirà come lui una damnatio memoriae a
troverete solo allusioni, notizie incomplete, opera del successivo pontefice, lo spagnolo
persino falsi storici. Gran parte delle intuizio- Rodrigo Borgia. E l’Ammiraglio, il Christo Fe-
ni, delle scoperte e delle informazioni raccol- rens (come si firmava), subirà l’infamia di tor-
te dall’autore sono presenti solo in questa nare in Spagna in catene, per poi essere libe-
pubblicazione. rato da quei re cattolici, Ferdinando e Isabella,
Nonostante il libro conta solo di 80 pagi- cui si è devotamente affidato ma che hanno
ne, ha numerose informazioni è snella, fruibi- più di una responsabilità tanto nell’accaduto
le e soprattutto economico. quanto nella falsificazione storica che seguirà.
Prenderà più volte il mare verso il Nuovo Mon-
do, fino a un quarto estremo viaggio, come
MISTERO un novello Ulisse mosso, tuttavia, da intatte
virtù cristiane più che da desiderio di ricchez-
L’ uomo che superò i confini ze e avventura. Dopo la morte, il silenzio. Per
del mondo. Vita e viaggi di secoli la figura di Colombo sarà dimenticata,
Cristoforo Colombo, l’eroe e tuttora è in attesa di un’autentica riabilita-
che dovrebbe essere santo zione. Per due volte è stato avviato un proces-
so di beatificazione, regolarmente interrotto,
di Ruggero Marino prima di prendere in esame i documenti più
Sperling & Kupfer importanti, in grado di certificare la sua fulgi-
p. 426, 2010, € 20,00 da condotta cristiana. I mille volti di Colombo,
geniale navigatore, eroe senza pace, cavaliere

I
n In Cristoforo Co- del mare, templare, santo e missionario, ven-
lombo. L’ultimo dei gono restituiti in questo libro definitivo con
Templari Ruggero una prosa avvolgente, che incalza il lettore
Marino ci invitava a ripen- con ipotesi sorprendenti, sempre sorrette da
sare l’immagine che è sta- solidissima documentazione, e lo conduce in
ta tramandata ai posteri un lungo viaggio, ricco di fascino e mistero,
del navigatore genovese. da ripetere al fianco del «navigatore dei due
In questo nuovo libro, la mondi».

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 25


In hoc vinces
La notte che cambiò la storia
dell’Occidente
Bruno Carboniero e Fabrizio Falconi

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

La notte del 27 ottobre dell’anno 312 d.C.,


durante il sonno, Costantino riceve la visione di Cristo che gli suggerisce
di scrivere sugli scudi il monogramma greco del Salvatore “XP” con la
leggendaria promessa in hoc vinces (con questo vincerai). Il giorno dopo
si scontra in battaglia col nemico Massenzio, schierato a difesa di Roma.
SITI WEB
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 8 minuti

Una selezione di blog, siti e portali

ARCHEOSTORIA Nella sezione imprese può iscriversi chiun-


que sia dotato di partita iva e sono previste
ArcheoMega diverse modalità di partecipazione cui corri-
www.archeomega.com spondono differenti profili di visualizzazione:
da un’anagrafica base ad uno spazio più arti-

S
pesso nei propri studi, o nelle pro- colato e con maggiore visibilità.
prie ricerche sarebbe utile riuscire
a reperire delle informazioni anche
semplici, senza dover perdere del tempo pre-
zioso: le nostre domande possono costituire
ARCHEOSTORIA
le risposte di altri, e solo costruendo una re- ArcheoMega
altà comune a portata di mouse, si possono www.fastionline.org
accorciare le distanze.

T
É possibile iscriversi a diversi livelli: due in- ra il 1946 e il 1987 l’Associazione In-
fatti sono le sezioni principali che si trovano ternazionale di Archeologia Classica
evidenziate. La prima è quella della “commu- (AIAC) ha pubblicato i Fasti Archaeo-
nity”, la seconda è quella delle “imprese”: l’una logici. La rivista conteneva notizie brevi mol-
non esclude l’altra . to utili sugli scavi riguardanti l’area dell’impe-
Nella sezione Community può iscriversi ro romano. Nel tempo costi crescenti e ritardi
chiunque si occupi di archeologia a qualun- nella pubblicazione si sono sommati fino a
que livello: studente, professionista, ricerca- rendere sempre meno utile la loro edizione.
tore, docente, tecnico, appassionato etc...Chi Il consiglio direttivo dell’AIAC ha quindi deci-
so nel 1998 di abbandonare la pubblicazione
dei Fasti e di cercare un modo innovativo per

si iscrive costruisce all’interno del portale un


suo profilo, in cui condividere le proprie espe-
rienze a 360°: questo consente di partecipare registrare e diffondere i risultati delle indagini
ad una grande banca dati in cui poter attin- archeologiche recenti. I Fasti Online sono il ri-
gere all’occorrenza, attraverso un sistema di sultato di questa sforzo: Un database di scavi
ricerca per parole chiave. archeologici condotti dal 2000 ad oggi.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 27


SITI WEB a cura di Andrea Critelli

ria: riconoscere alle donne il posto che hanno


SCIENZA realmente occupato nella cultura scientifica
Scienza a Due Voci dell’Italia moderna e contemporanea: rida-
Le donne della scienza italiana dal Settecento re spazio a quella voce che è rimasta nasco-
al Novecento sta ma che ha contribuito con pari dignità al
scienzaa2voci.unibo.it cammino della scienza. Per una scienza, ap-
punto, a due voci.

S
cienza a due voci è un sito in cui vie-
ne messo a disposizione del grande
pubblico un primo esemplare di di-
MISTERO
zionario biografico delle “scienziate italiane”. NEXUS
E’ uno strumento di facile consultazione per www.nexusedizioni.it
saperne di più sulla parte avuta dalle donne

N
italiane nello sviluppo e nella diffusione del- EXUS Edizioni è nata per la pubblica-
la scienza, dal 1700 all’età contemporanea (al zione in Italia del bimestrale NEXUS
momento sono state inserite le donne nate New Times, l’edizione italiana di una
entro il 1925). rivista bimestrale australiana distribuita con
crescente successo in tutto il mondo anglo-
sassone. Quella italiana, nata nel 1995, é stata
la prima edizione tradotta dall’inglese.
NEXUS si occupa di scienza, di tecnologie
del futuro, di free Energy e tecnologie sop-
presse che, se sviluppate, garantirebbero la
produzione di energia abbondante, econo-
mica e pulita; di salute, di alimentazione, di
benessere olistico e di trattamenti terapeu-
tici alternativi; di archeologia proibita, dei
grandi misteri relativi alle autentiche origini
dell’umanità, ai possibili contatti con civiltà
Il contributo femminile alla scienza è stato extraterrestri e alla tecnologia degli UFO; di
ed è ancor oggi, più che oggetto di conoscen-
za storica, raccontato in forma aneddotica.
Le donne che hanno partecipato all’impresa
scientifica sono state solitamente raffigurate
come fenomeni straordinari o muse ispiratrici
di grandi scienziati o abili assistenti al fianco
di illustri professionisti. E’ così che, tra ecce-
zionalità e marginalità, la loro collocazione è
rimasta al di fuori dalla scienza ufficiale.
Una ricerca minuziosa, approfondita e in-
sieme appassionata, intenta a ricostruire un
quadro più veritiero e autentico della scena
scientifica, ha invece portato alla luce una cospirazioni, delle manovre dei vari servizi se-
presenza femminile reale, cospicua e diversi- greti e delle speculazioni dei grossi agglome-
ficata: tanti nomi nuovi, interessanti percorsi rati finanziari e commerciali. Non solo: NEXUS
scientifici, imprese intellettuali e sociali, vite parla anche di storie segrete, di profezie, di
non sempre facili e lineari, volti e voci presso- informazione globale e altro, proponendo
ché sconosciuti o dimenticati. un genere di notizie che difficilmente potrete
Con questo sito si vuole dunque riparare trovare altrove.
alla dimenticanza o alla rimozione della sto-

28 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


MOSTRE & EVENTI
a cura di Andrea Critelli
tempo di lettura 8 minuti

Le rassegne da non perdere

ARCHEOSTORIA raggio che hanno segnato gli sviluppi delle


civiltà in Europa con la trasmissione di sape-
1 luglio - 13 novembre 2011
ri, al contaminazione di modelli e stili di vita.
Le grandi vie delle civiltà Una fitta ragnatela si vie tra il Mediterraneo e
Relazioni e scambi fra il Mediterraneo e il il Centro Europa, le cui trame si intrecciano, si
centro Europa, dalla Preistoria alla Romanità separano in un continuo divenire che hanno
portato territori e culture lontani e diversi a
Castello del Buonconsiglio trovare una serie di elementi in comune.
Via Bernardo Clesio, 5 - Trento Di questa immensa e complessa trama la
mostra segue i fili millenari a partire da quan-

E
noi che crediamo di aver inventato do si diffusero, a sud come a nord delle Alpi,
qualcosa di nuovo! Considerazione le espressioni dell’arte e le figure delle cosid-
che verrà spontanea a chi visiterà dette dee madri, fino ai tempi del cosmopo-
questa ricchissima mostra (oltre 400 i reper- litismo e della globalizzazione dell’impero
ti, moltissimi di assoluta eccezione, in essa romano.
esposti) allestita al Castello del Buonconsi- A transitare lungo le diverse “Vie della Ci-
glio a Trento e curata dal direttore del museo viltà” non sono solo merci, sono uomini con
Franco Marzatico, da Rupert Gebhard, diret- le loro credenze, linguaggi, talvolta nati in
tore del museo di Monaco, e da Paul Gleir- ambiti locali talvolta giunti nel “Vecchio Con-
scher conservatore del museo di Klagenfurt. tinente” dall’Oriente.
Temi come quello della mobilità, della cir- Accanto alle concrete tracce dei commer-
colazione di uomini, beni, idee del multicul- ci documentati da materie prime e manufatti
turalismo della globalità non sono certo temi esotici, la mostra segue i percorsi avventuro-
che riguardano solo l’attualità. Sono realtà si di innovazioni idee che hanno comporta-
con le quali l’uomo – viaggiatore ed esplora- menti e abitudini.
tore per eccellenza, - si è misurato nei millen- Già in epoca preistorica materie prime e
ni in Europa come nel resto del globo. Que- manufatti percorrono, sulle spalle degli uomi-
sta affascinante esposizione, attraverso una ni, sulle imbarcazioni, sulle some degli anima-
selezione di preziose testimonianze arche- li o, inventata la ruota, sui primi carri, distanze
ologiche provenienti da oltre 50 musei e so- impressionanti. E’ sulla base di scambi e com-
printendenze italiane ed estere, racconta dei merci si consolidano le prime differenziazioni
contatti, degli scambi e delle relazioni a largo sociali.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 29


MOSTRE & EVENTI a cura di Andrea Critelli

Il rango ben presto richiede segni esteriori ARCHEOSTORIA


di appartenenza, ed ecco la ricerca di status
symbol tanto più preziosi quanto esclusivi ed 20 aprile - 31 dicembre 2011
esotici. Nutrire il corpo e lo spirito
Ma eccessi di ricchezza richiamano anche Il significato simbolico del cibo nel mondo
razzie, invasioni e migrazioni, talvolta calmie- antico
rate da matrimoni diplomatici e da alleanze
strategiche. Museo Archeologico
La diffusione di nuovi saperi, dall’agricol- Corso Magenta, 15 - Milano
tura, alla metallurgia ma anche alla cucina e

D
aspetti legati all’ideologia del banchetto per- al 20 aprile 2011 il Museo Archeo-
corrono l’Europa. logico di Milano presenta un nuovo
Forme ed idee contaminano popolazio- percorso espositivo dedicato al si-
ni diverse. Siano archetipi come quello della gnificato simbolico del cibo nel mondo anti-
fertilità femminile o quello dell’uomo eroe- co, dal titolo Nutrire il corpo e lo spirito.
guerriero dell’atleta. Ma sono anche figure L’evento è promosso dall’Assessorato alla
di animali, espressione di un’arte animalisti- Cultura del Comune di Milano, dal Civico Mu-
ca che fiorisce in diverse aree, o iconografie seo Archeologico, in collaborazione con Pa-
di barche, il carro solare, l’albero della vita, le lazzo Reale, ed è organizzato da Civita.
immagini del Signore e della Signora degli
Animali che, fissati su diversi supporti, stu-
piscono per la loro potenza e bellezza. Poi le
enigmatiche tavolette dell’età del bronzo, i di-
schi solari in oro, le maschere funerarie, i doni
votivi, gli astragali. Testimonianze di contami-
nazioni di culti e di influssi.
Infine la diffusione della scrittura alfabeti-
ca, dai fenici, ai greci, agli etruschi, ai popoli
alpini, sino all’egemonia del latino.
Gli eccezionali reperti esposti in questa ir-
repetibile mostra raccontano una storia fatta
di attinenze ma anche di contrasti, di forme di
“alterità” che delineano singoli territori. Il glo-
bal di cui si discute tanto oggi, alla fine, non è
un concetto del tutto nuovo.
Gli oggetti, più di 600 provenienti da 72
musei e soprintendenze, 52 italiani e 19 stra-
nieri, saranno esposti in 18 sale del Castello
del Buonconsiglio su una superficie di 1800
meri quadrati. Il catalogo della mostra, curata
da Franco Marzatico, Rupert Gebhard e Paul
Gleirscher, vedrà l’intervento di 80 studio-
si. Michelangelo Lupo curerà l’allestimento
mentre le scenografie saranno di Gigi Giova-
nazzi.

Tel. 0461/233770 - 0461/492829 Realizzato grazie ai generosi prestiti del


info@buonconsiglio.it Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di
www.buonconsiglio.it Metaponto e del Museo Archeologico Regio-
www.legrandivie.it nale di Siracusa, il percorso tematico è allesti-

30 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


a cura di Andrea Critelli
MOSTRE & EVENTI
to nella cripta cinquecentesca della Chiesa di
S. Maurizio Maggiore, all’interno degli spazi
espositivi del Museo Archeologico.
Se cibarsi è l’atto primario legato alla so-
pravvivenza, ed è segno tangibile per l’uomo
della sua condizione mortale, non c’è da stu-
pirsi che la scelta degli alimenti e le modalità
del loro consumo rivestano in tutte le culture
una forte valenza simbolica.
ARCHEOSTORIA
Nell’antichità la consapevolezza della to- 21 maggio - 5 agosto 201
tale dipendenza della sopravvivenza umana DiVino
dalla natura, madre e dispensatrice di ogni Dall’Antichità ad Oggi
cibo, è alla base di un incredibile numero di
riti sacri e cerimonie propiziatorie, tramite le Materima
quali evocare a sé il favore della natura “ma- Via Umberto I, 2 - Casalbeltrame (NO)
dre” di ogni alimento e contemporaneamen-

S
te “lavare” la colpa per aver sottratto, falciato, ulla storia del vino di mostre se ne
raccolto i frutti della terra. Per l’uomo che an- sono già viste diverse, sia in Italia che
ticamente osservava con estrema attenzione all’estero. Ma mai nessuna così.
la natura e i suoi fenomeni, i cicli vitali delle “DiVino. Dall’Antichità ad Oggi”, allesti-
piante e dei raccolti erano specchio e metafo- ta dal 21 maggio al 5 agosto a Materima, in
ra della vita umana; il loro annuale rigenerarsi quel di Casalbeltrame nel novarese, è per più
rappresentava il mistero e la speranza al tem- aspetti evento assolutamente d’eccezione. In-
po stesso di rinascita dopo la morte anche nanzitutto per l’ampiezza dell’arco temporale
per l’uomo. esaminato: in pratica dai primordi della coltu-
Ogni alimento determinante per la vita ra intensiva della vite ad oggi. Ma soprattutto
umana è quindi contraddistinto da un per- per la rilevanza e il numero dei materiali ori-
corso materiale e da un significato simbolico ginali riuniti per raccontare questa lunga, af-
e rituale. Se il pane rappresenta la forza mi- fascinante vicenda: 350 i reperti archeologici,
steriosa e inarrestabile della natura che dal in parte mai prima esposti, che abbracciano
seme fa germogliare la spiga, che diventa a tutte le civiltà vinicole del Mediterraneo. Alle
sua volta, con il lavoro paziente dell’uomo, fa- testimonianze storiche si uniscono le sculture
contemporanee di Marino Marini e Giuliano
rina e nutrimento, il vino è nel mondo classico
Vangi, in un gioco di suggestioni antico-con-
lo strumento potente che permette, tramite
temporaneo che non potrà non coinvolgere i
l’ebbrezza e l’espansione della coscienza, la
visitatori.
comunicazione diretta con il divino. I due ali-
“DiVino”, curata da Giuseppina Carlotta
menti, così centrali per la cultura greca e ro-
Cianferoni, direttore del Museo Archeologico
mana, rivestono un ruolo fondamentale an-
Nazionale di Firenze, e da Fabrizio Minucci, di
che nel Cristianesimo. ARA (Attività di Ricerca Archeologica), nasce
Non solo i singoli alimenti, ma anche la dalla collaborazione tra lo Studio Copernico,
condivisione dei momenti segnati dal consu- che da sempre si occupa di arte moderna, e la
mo di cibo e bevande codificano le relazioni Soprintendenza per i Beni Archeologici della
del vivere sociale, sancendo l’unione tra chi Toscana e il Museo Archeologico Nazionale di
vi partecipa, ribadendo l’appartenenza ad un Firenze e ARA. Ad accoglierla sono gli spazi di
gruppo, sia esso un clan familiare o una co- rara suggestione di Materima, il luogo creato
munità religiosa. da Nicola Loi per fare incontrare le arti, a Ca-
salbeltrame nel novarese.
Tel. 02/88445208 - 02/88465720 L’ampio nucleo dei materiali presentati -
www.comune.milano.it/museoarcheologico afferma Giuseppina Carlotta Cianferoni, cura-
tore della Mostra - copre un arco cronologico

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 31


MOSTRE & EVENTI a cura di Andrea Critelli

che va dal III millennio a.C. al XIX secolo d.C.: bisoma con coniugi a banchetto proveniente
dalle più antiche testimonianze del Vicino dalla tomba dei Calisna Sepu a Monteriggioni
Oriente alla Grecia, dall’Etruria a Roma, per (SI). La cultura del banchetto in Etruria è gran-
finire, attraverso Medioevo e Rinascimento al demente testimoniata dai corredi funebri che
periodo Risorgimentale”. sono stati rinvenuti e qui presenti, ad esempio,
La mostra si articola in 4 grandi sezioni. con un corredo in bronzo proveniente da San
Nella prima si affronta il tema della vinifica- Cerbone (Populonia), un corredo in ceramica
zione e viticoltura, partendo dalle sue origini etrusco corinzia e bucchero o con un grande
e concentrandosi poi sull’ideologia del sim- foculo di produzione chiusina. Una statua in
posio greco ed etrusco, con una finestra sul marmo che rappresenta un Dioniso bambino
commercio del vino etrusco, giungendo infi- ci conduce al tema del culto di Dioniso nella
ne alla pratica del banchetto in epoca roma- tradizione della viticoltura, della produzione
na. La seconda sezione riguarda il mondo del e consumo del vino. La tipica ceramica della
Vicino Oriente e della Grecia; la terza l’Etruria fine dell’età repubblicana ed inizio di quella
e Roma; l’ultima presenta un excursus sul Me- imperiale, la terra sigillata italica, introduce
dioevo ed il Rinascimento, fino a giungere al alla tradizione del banchetto romano.
periodo Risorgimentale. A corredo di questo Nella seconda sezione vengono messi in
percorso vi sono due sale espositive in cui esposizione numerosi oggetti che documen-
sono stati ricreati scenari suggestivi e senso- tano la cultura materiale legata al vino nel
riali: un fondale marino con resti del carico di modo del Vicino Oriente antico, a partire dal
una nave da commercio di epoca etrusca ed III millennio fino al VI sec. a.C..
una sala tricliniare di epoca romana. La terza sezione presenta una grande
Il cuore della mostra è rappresentato dai quantità di materiale da banchetto, con un’
principali temi che costituiscono la cultura abbondante varietà di forme proveniente in
del vino e della viticoltura, intesi come produ- massima parte dalle necropoli dell’Etruria la-
zione, tecnologia, costume e territorio. Viene ziale e toscana.
trattato il tema della coltivazione della vite e Le conoscenze necessarie alla domesti-
della produzione del vino nel mondo antico cazione della vite, alla produzione del vino e
con particolare attenzione all’Italia, eviden- al suo consumo, l’ideologia del simposio e il
ziando gli aspetti - storico, sociale, artistico, commercio di questo importante coagulante
antropologico e culturale - del consumo della sociale: sono questi gli aspetti che oggi, for-
principale bevanda dell’antichità. Lo studio se troppo spesso, diamo per scontati ma che
attento delle fonti iconografiche e letterarie affondano le loro radici nelle terre e nelle so-
offre una ricca documentazione sui vini e sul cietà dei popoli che si affacciavano sul bacino
loro approvvigionamento, nonché sul ban- del Mediterraneo più di 6000 anni fa.
chetto e sul simposio. Il valore aggiunto dell’evento è la fusione
Un cospicuo nucleo di materiali mostra, ponderata tra queste fondamentali testimo-
a volte con pitture vascolari, altre volte con nianze del nostro passato ed alcune tra le più
lastre fittili a rilievo o piuttosto con materia- suggestive creazioni di due degli artisti italia-
li lapidei, la tradizione della produzione del ni moderni più importanti: Marino Marini e
vino, la vinificazione e l’ideologia del simpo- Giuliano Vangi.
sio legata al culto di Dioniso. Si segnala una La scelta di esporre opere di questi scul-
scena di banchetto sulla lastra fittile a rilievo tori nasce dal loro essere degli “etruschi con-
da Murlo datata al VI secolo a.C., piuttosto che temporanei” che, al pari degli antichi, si sono
scene di vendemmia e pigiatura dell’uva su cimentati nella scultura policroma. E’ anche
vasi attici a figure rosse, come la grande kylix per questo che i lavori selezionati trovano re-
“a occhioni”a figure rosse o il cratere del pitto- spiro in questa esposizione, offrendo cesure e
re di Firenze, databili tra la fine del VI e la metà unioni con il mondo antico.
del V secolo a.C.. Legate ancora al banchetto Tel. 02/67075049
si possono ammirare alcune urne etrusche in info@materima.it
alabastro, di cui la più imponente è un’urna www.materima.it

32 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


PERLE DI SAGGEZZA
di Lillyy Antinea Astore
tempo di lettura 6 minuti

Trasmutazione dello spirito


nell’evoluzione universale cosmica
“La lotta spirituale è brutale quanto la batta- se non l’assaggio di castighi ancor più crudeli.
glia degli uomini, ma la visione della giustizia è Spariranno queste prescrizioni dogmatiche
il piacere soltanto di Dio...” che impongono credenze irragionevoli, che
Arthur Rinbaud restringono sino ad annichilirlo il nostro libe-
ro arbitrio e che ostacolano il nostro svilup-

I
due principi fondamentali della dottri- po cosciente. Svanirà quell’interpretazione
na spiritica sono: la persistenza dell’Io incredibilmente meschina dell’universo che
cosciente dopo la morte; l’evoluzione riduce tutta la creazione all’umanità terrestre.
progressiva dell’anima attraverso i suoi stessi Sparirà il dogma del peccato originale, con le
sforzi. sue conseguenze ingiuste. Di conseguenza,
Questa dottrina ha portato ad una rivolu- svanirà la nozione di salvezza attraverso la
zione completa della filosofia, della morale preghiera e i sacramenti.   Soprattutto cadran-
e della vita sociale, permettendo di mettere no le aberrazioni sull’inferno, le sue legioni
definitivamente da parte  le oscurità sistema- di demoni, i suoi supplizi eterni.   Nasce così
tiche, le dottrine incoerenti e caduche, pre- questa duplice concezione di involuzione e di
sto dimenticate davanti alla semplicità della evoluzione che abbraccia un panteismo gran-
nuova concezione e davanti alla soddisfazio- dioso. Evoluzione progressiva dei mondi e de-
ne completa che essa porta ai nostri istinti di gli esseri attraverso le loro stesse forze, senza
felicità, ai nostri desideri di immortalità e alla il capriccioso intervento della divinità  “La più
nostra speranza, infine realizzata, di conosce- alta idea che ci si possa fare di un Ordinatore”
re l’Aldilà. ha detto giustamente Lèon Denise “è di sup-
Farebbe scomparire sia le idee nichiliste porlo creatore di un mondo capace di crescere
così deprimenti, sia i dogmi religiosi così poco per le sue stesse forze e non grazie a continui
soddisfacenti, rimpiazzerebbe l’imposizione interventi miracolosi”.
delle credenze con la convinzione ragionata, La divinità non potrà essere considerata
libererebbe lo spiritualismo dagli orpelli sotto esterna all’universo: “L’idea di Dio per noi oggi
i quali per secoli ci si è sforzati di nasconder- non esprime più quella di un essere qualsiasi,
lo e di mascherarlo per le convenienze delle ma l’idea di un essere che comprende tutti gli
varie teocrazie. Ci libererà da quegli dèi an- esseri [...] niente è creazione spontanea, origi-
tropomorfi spesso crudeli e capricciosi che nata, miracolosa, la creazione è continua, sen-
intervengono costantemente nella creazione za inizio né fine [...] il mondo si rinnova inces-
coi miracoli, la grazia o la predestinazione, santemente nelle sue parti, nel suo insieme esso
che riservano i loro favori a pochi eletti, che è eterno”.
esigono sanguinosi sacrifici e che scelgono le “La terra su cui  - secondo l’espressione di
vittime destinate a “placare la loro collera” tra Flammarion - le religioni vogliono concentrato
le migliori delle loro creature. Dèi che semina- ogni pensiero del creatore, non è che un pun-
no di tentazioni il nostro cammino e che per tino insignificante nell’universo”. Una sola esi-
il più piccolo sbaglio ci puniscono per l’eter- stenza su questo pianeta, d’altra parte, non è
nità, che ci subissano, durante la nostra esi- che un istante insignificante nella serie delle
stenza, di prove e di dolori che altro non sono innumerevoli incarnazioni dell’essere vivente.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 33


PERLE DI SAGGEZZA Lilly Antinea Astore

L’anima individuale non è creata di sana pian- tempo perduto e gli conferirà l’illuminazione
ta con le facoltà che il volere del creatore ha di un’idea più elevata e la comprensione della
pensato di assegnarle, ma forma e sviluppa sé vera felicità. Per quanto riguarda la condizio-
stessa attraverso i propri sforzi, i propri sacrifi- ne dell’evoluzione spirituale, ne risulta che
ci e le proprie sofferenze. Essa si libera da sola, il male sia inevitabile, anche nei suoi stessi
a poco a poco, dal male necessariamente pro- eccessi; per esempio le grandi catastrofi o le
prio delle fasi inferiori della sua evoluzione; sciagure immeritate sono la conseguenza del
da sola arriva alla comprensione del Vero, del divenire naturale cosmico, e non potranno
Bello e del Bene; da sola sviluppa gli elementi essere imputate alle divinità. Il male diminui-
della sua felicità futura, lentamente conqui- sce sempre più attraverso i progressi dell’evo-
stati. Da qui la perfetta comprensione delle luzione spirituale. Non c’è più posto, in questa
ineguaglianze umane e la soluzione com- interpretazione dell’universo, per le immagini
pleta del problema del male, due condizioni del paradiso o dell’inferno. Pene e ricompen-
della vita terrestre che così difficilmente si se non provengono che da noi stessi, e sono
conciliano con la nozione di una Provvidenza la conseguenza naturale, necessaria dei no-
attiva. stri errori o dei nostri sforzi.
Le ineguaglianze umane, dal punto di vi- Come disse Lèon Denis: “La vita attuale è
sta dell’intelligenza, della coscienza e del la conseguenza diretta, inevitabile, delle nostre
cuore, ineguaglianze che né l’ereditarietà né vite passate, come la nostra vita futura sarà il
l’influenza dell’ambiente spiegano con suffi- risultato delle azioni presenti”. Siamo il prodot-
cienza, trovano semplice spiegazione nelle to delle nostre azioni. La sanzione per nostri
differenze evolutive degli esseri. Il male non errori è semplicemente la permanenza nelle
è il prodotto delle forze cieche della natura incarnazioni inferiori, secondo le condizioni
che impongono alla nostra personalità delle che risultano matematicamente per ogni esi-
sofferenze prive di compensazione. Non è la stenza dalle esistenze già vissute. La ricom-
conseguenza ingiusta di un peccato origina- pensa è la compensazione che ci dobbiamo
le. Non è una prova, ancor meno un castigo o attendere dai nostri sforzi, dalle nostre soffe-
una vendetta della divinità. Il male è sempli- renze, dalle nostre virtù è il passaggio in uno
cemente la misura dell’inferiorità dei mondi stato superiore, e questa ricompensa risulterà
e la condizione necessaria al loro perfeziona- dalle leggi evolutive e non da un giudizio di-
mento. vino.
Il male diviene motore alchemico, stimo- Il nostro progresso ci assicura la felici-
lo dell’attività degli esseri, necessario per tà, risultato naturale della diminuzione del
impedir loro di immobilizzarsi nel loro stato male, coincidente con l’aumento della co-
presente. Alcuni privilegiati dell’esistenza po- scienza, della libertà e delle facoltà emotive.
tranno perdere intere vite nell’ozio, ma presto Otterremo questa felicità rendendocene de-
o tardi potrebbero subire e sentire sulla pro- gni con i nostri liberi sforzi. Per essere capaci
pria pelle la conoscenza del male attraverso di godere uno stato superiore bisogna prima
una malattia, un grosso dispiacere: il dolore elevarsi al suo livello. Non si può apprezzare
in una delle sue forme gli farà comprendere un bene che non si comprende.
la vacuità dei piaceri materiali, rimpiangere il

Lilly Antinea Astore stico Rosacrociano, rappresentante internazio-


nale Synergetic Art, creatrice della trasmissione
Conduttrice e creatrice dei pri- radiofonica Dimensione X, conduttrice di UFO-
mi convegni di parapsicologia RAMA.
con relatori Massimo Inardi e
Peter Kolosimo. Archeoastro-
noma, Cavaliere dell’ordine mi-

34 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Paolo Debertolis
Le ricerche e i risultati
Missione italiana sulle
piramidi bosniache
tempo di lettura 10 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 35


Missione italiana sulle piramidi bosniache Paolo Debertolis

O
rmai è quasi un anno che la missio- aggiungere anche le altre strutture minori.
ne di ricerca italiana (SB Research Una tra queste è sicuramente il Tumulo di
Group) collabora con la Fondazio- Vratnica ed i tunnel (di Ravne e il KTK). Ma non
ne Bosniaca della Piramide del Sole che cura sono le uniche. Ad esempio il nostro gruppo
gli scavi sulle piramidi scoperte nel 2005 a di ricerca ha individuato almeno altre tre pi-
Visoko (Bosnia-Erzegovina) ed i risultati sono ramidi di dimensioni più piccole (50-60 metri
tanti. d’altezza), che ci ripromettiamo di studiare i
D’altra parte fare il punto della ricerca sul- prossimi anni, ed un tempio megalitico che
le piramidi bosniache è un argomento di non abbiamo tuttora allo studio.
facile sintesi in poche righe. Spesso con pira- In realtà non sappiamo ancora se le strut-
midi di Bosnia si intende un numero notevoli ture siano state erette contemporaneamente.
di siti a diverso stadio di avanzamento degli Siamo di fronte a tecnologie costruttive mol-
scavi. to diverse tra loro e probabilmente anche di-
Quel che però appare sempre più evidente stanti dal punto di vista temporale. In fondo
è che la Valle di Visoko ha ospitato una grande anche la nostra capitale, Roma, ospita delle
civiltà in Epoca Neolitica in grado di disporre strutture erette in un arco di tempo ampio più
della tecnologia e la forza di costruire struttu- di 2.000 anni.
re monumentali. Così potrebbe essere anche per la cosid-
Attualmente sono riconosciute cinque pi- detta “Civiltà di Visoko” un termine ombrello
ramidi di dimensioni cospicue, probabilmen- da noi dato agli artefici di tutte queste strut-
te colline rimodellate, delle quali solo due ture che in realtà potrebbero essere state co-
sono in fase di studio e di scavo: la Piramide struite a centinaia di anni di distanza. Civiltà
del Sole (220 metri) e la Piramide della Luna poi scomparsa proditoriamente senza lascia-
(190 metri). Le altre piramidi, del Dragone, di re scritti o testimonianze nelle civiltà succes-
Madre Terra e dell’Amore, non sono state an- sive.
cora sfiorate dalla pala dei ricercatori. Per ora abbiamo un punto di riferimento
Ma a queste strutture non possiamo non dal punto di vista della datazione per quan-

L’INGEGNERE MARJANOVICH SUL TUMULO DI VRATNICA (FOTO R. HOYLE)

36 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Missione italiana sulle piramidi bosniache Paolo Debertolis

to riguarda la Piramide della Luna che sem- una serie di ipotesi, spesso non dichiarate e
bra risalire a 10.350 anni fa (+- 50 anni). Un non intenzionali, ma che pesano sul giudizio
campione di legno posto al di sotto della pa- globale sulla Civiltà di Visoko. Per questo mo-
vimentazione dello strato più profondo nel tivo dobbiamo essere sempre molto prudenti
sondaggio di scavo n. 20 ha fornito questo quando parliamo di datazioni nelle piramidi
risultato. Ma non possiamo accontentarci. Un di Bosnia.
unico campione, a parte gli errori di laborato- Ma le strutture della Civiltà di Visoko non
rio, è troppo poco. Bisognerà pertanto ripe- solo sono l’esempio di un’abile capacità co-
tere ancora l’analisi al Carbonio 14 in questo struttiva, ma anche rappresentative di una
sito con prelievi seriati, considerando che è il tecnologia la cui memoria è stata persa nel
meglio conservato della Piramide della Luna. tempo. Ne è un esempio le ricerche che da
Noi lavoriamo costantemente con le cro- oltre sei mesi eseguiamo nel campo degli
nologie che spesso rappresentano il punto ultrasuoni che sembrano permeare queste
centrale dello nostro studio. Le cronologie strutture e la cui origine per ora non ci è co-
vengono utilizzate in archeologia per riordi- nosciuta.
nare gli eventi del passato e per fornire uno È abbastanza noto ormai che un fascio di
schema entro il quale può essere discusso un ultrasuoni esca dalla Piramide del Sole e punti
cambiamento sociale. verso lo spazio con caratteristiche molto pe-
È evidente la necessità di rivedere e per- culiari. Si tratta di una frequenza audio, ossia
fezionare la cronologia delle strutture incon- meccanica, nella banda degli ultrasuoni con
trate sul nostro cammino via via che sono una frequenza di circa 32.000 Hz di media. La
disponibili nuove informazioni. Questo è uno frequenza di trasmissione è contraddistinta
degli scopi principali nella nostra ricerca sulle da una portante costante ed una modulazio-
piramidi bosniache. ne sovrapposta con caratteristiche di irrego-
Le cronologie sono, però, talora costruite larità molto curiose, molto simili ad una tra-
artificialmente, create da una parziale com- smissione radio.
prensione del passato e incorporano tutta Per noi è stata una scoperta inaspettata in

ALLA RICERCA DI ULTRASUONI NEI TUNNEL DI RAVNE

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 37


Missione italiana sulle piramidi bosniache Paolo Debertolis

quanto abbiamo prima registrato i suoni ul- stro gruppo) ed elettromagnetica (rilevata
trasonici rilevati dagli strumenti e poi con due dall’ing. Marjanovich) sembra originarsi da
metodiche diverse, per eliminare i possibili un unico stadio primario posto all’interno
errori strumentali (attraverso un compressore della piramide, con delle curiose somiglianze
sonoro oppure via software), li abbiamo ri- strutturali, principi energetici e meccanici col-
portati ad una frequenza udibile. L’ascolto dei laudati da Nikola Tesla nella costruzione del
suoni resi udibili ricorda molto le trasmissioni suo “Magnifying Amplifier”, controverso po-
dei vecchi modem audio oppure sono molto tentissimo trasformatore a Colorado Springs.
simili ad una trasmissione criptata. Qualcosa funziona ancora nella struttura
Secondo un altro ricercatore serbo, l’ing. della piramide? È possibile.
Goran Marjanovich, questa trasmissione mec- Solitamente onde meccaniche ed elettro-
canica è accompagnata da una trasmissione magnetiche possono essere registrate sulla
elettromagnetica che lui ha rilevato tramite i superficie terrestre provenienti principal-
suoi strumenti e sembra rispecchiare le stesse mente da attività geofisiche e sismiche nella
frequenze meccaniche audio da noi rilevate. crosta terrestre e il suo nucleo, in una gamma
Secondo la sua opinione, i canali ripieni molto ampia di valori di ampiezza e frequen-
d’acqua posti nel ventre della piramide, di cui za, e di solito sono piuttosto varie sia per l’in-
abbiamo un esempio nelle nostre esplorazio- tensità che per la durata; mentre le caratteri-
ni dei Tunnel di Ravne, fungerebbero da sta- stiche delle frequenze rilevate sulle piramidi
dio primario di una enorme macchina di Tesla bosniache appaiono decisamente diverse e
modulando l’effetto piezoelettrico dovuto difficilmente possono essere spiegate con
alla compressione dei quarzi presenti nel suo- processi naturali.
lo sotto la piramide e facilitando lo scambio Nel nostro prossimo round a Visoko riva-
ionico con l’atmosfera. luteremo anche la trasmissione delle onde
È un’ipotesi molto suggestiva, ma ancora sonore ultrasoniche nell’acqua dei tunnel di
da dimostrare. Unico dato sicuro è che que- Ravne. Ci siamo dotati di microfoni imperme-
sta radiazione meccanica (rilevata dal no- abili, solitamente utilizzati dai biologi marini

IL MEGALITE K2 NEI TUNNEL DI RAVNE

38 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Missione italiana sulle piramidi bosniache Paolo Debertolis

per ascoltare le balene. Nella precedente rile- possibili solo durante l’estate, nel periodo che
vazione nell’aria dei tunnel di Ravne, abbia- va da metà giugno a metà settembre.
mo comunque constatato la presenza anche Prima e dopo questi termini le piogge non
lì ad un livello molto basso di ultrasuoni, circa solo rallentano i lavori, ma possono anche
10 db. causare danni al sito non protetto da tettoie
Qualcosa di più anche in alcune locazioni oppure disperdere o contaminare gli even-
del Tumulus di Vratnica tuali campioni organici presenti nei siti, ana-
Ma non è solo questo il filone più clamoro- lizzabili con il Carbonio 14 per una datazione
so delle ricerche sulle piramidi bosniache. In sicura dei resti.
via di completamento sono anche le ricerche Tuttora i lavori sono sospesi per quanto
sui megaliti presenti nei tunnel di Ravne per i riguarda la Piramide del Sole, anche se l’ar-
quali abbiamo già eseguito delle indagini pe- cheologa responsabile per gli scavi per con-
trologiche. to della Fondazione Bosniaca della Piramide
Il sospetto è che non si tratti solo di me- del Sole, dott.ssa Sara Acconci, conterebbe
galiti di origine naturale manipolati, bene o di liberare dalla terra almeno un centinaio di
male, dai costruttori dei tunnel di Ravne, ma metri lungo lo spigolo che separa la facciata
di pietre di sintesi costruite a partire da ma- Nord dalla facciata Ovest entro l’estate e con
teriale crudo, poi compattato a caldo per for- l’apporto dei volontari.
mare una base, dentro alla quale è stato inse- Uno spigolo regolare e ben intonacato
rito qualcosa di metallico e successivamente sarebbe la testimonianza più eclatante per
richiuso con un coperchio colato a sua volta contraddire gli scettici che continuano a con-
sulla base. Questa ipotesi non è campata in siderare la Piramide del Sole come una collina
aria, ma è basata sulle ricerche effettua-
te con il georadar da una ditta croata lo
scorso anno.
Anche in questo caso non è possibile
per ora supporre il significato di questa
operazione da parte dei costruttori dei
tunnel, ma sarà in primo luogo necessa-
rio eseguire di nuovo uno scanner con il
georadar del loro interno, con ampia do-
cumentazione fotografica, prima di fare
supposizioni che siano realistiche. Biso-
gna prima confermare con sicurezza, in-
fatti, quanto già descritto in precedenza.
Intanto proseguono con l’aiuto dei
volontari gli scavi per liberare i tunnel
di Ravne della terra che li hanno sigillati.
È un lavoro lungo e che richiede molto
tempo in quanto il lume dei tunnel è
molto ristretto e permette l’asportazio-
ne di materiale molto lentamente con
l’uso di carrettini trainati a mano che
rappresentano l’unico mezzo possibile
MANUFATTO RITROVATO NEI TUNNEL DI RAVNE
per l’asportazione della terra senza crea-
re anni danni alla struttura.
I lavori all’interno dei tunnel non si sono naturale. Tra questi l’ex Ministro della Cultura
quasi mai interrotti durante tutta la stagione bosniaco, Gavrilo Grahovac, fiero oppositore
invernale, in quanto protetti dalle intemperie, alla realtà delle piramidi bosniache che si è
a differenza degli scavi all’esterno, che sono sempre rifiutato di visitare i siti della Valle di

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 39


Missione italiana sulle piramidi bosniache Paolo Debertolis

Visoko, ma che ora è sotto inchiesta per di- te afferma qualcuno, quelli che abitavano la
strazione di fondi. Il Ministro Grahovac è an- Valle di Visoko nel Neolitico, in quanto i tun-
che l’autore del decreto che nel 2007 ha bloc- nel sono stati abitati fino a 5.000 anni fa come
cato gli scavi sulla Piramide del Sole. provato dai residui carboniosi al C14 presenti
Per quanto riguarda gli scavi sulla Pirami- all’ingresso dei tunnel.
de della Luna, al contrario, proseguono, ed Il reperto ritrovato molto più in profondità
in questo periodo sono stati ripristinati i siti nei tunnel a 150 metri dall’entrata, è ipotizza-
sulla cima della piramide con possibilità di vi- bile sia di epoca ancora precedente e testimo-
sitarli anche per i turisti. Un gruppo di volon- nia la perfetta conoscenza della geometria di
tari è presente costantemente in questa sede quelle popolazioni.
e prosegue i lavori di scavo. In ogni caso a poca distanza sono stati ri-
Quindi dispiace di contraddire quelle per- trovati recentemente altri residui organici che
sone che hanno previsto il termine degli scavi potranno fornire ulteriori informazioni sulle
nel 2012. Non è vero. Qui gli scavi possono datazioni di questo sito e che ci accingiamo
proseguire indefinitamente. C’è così tanto ad esaminare nei prossimi mesi proprio qui in
da cercare che probabilmente finirà come in Italia.
Egitto dove tuttora a distanza di due secoli si La strada della ricerca è ormai aperta in
continua a scavare e scoprire. molte direzioni sulle piramidi bosniache, ma
In appendice la testimonianza di un ri- è anche molto lunga e non priva di incidenti
trovamento nei tunnel di Ravne da parte di di percorso. Per questo abbiamo ideato il no-
un operaio italiano della Fondazione, Afredo stro gruppo interdisciplinare con conoscenze
Brentan: un piccolo manufatto sul quale è in- antropologiche, architettoniche, archeologi-
cisa una lezione di geometria. che e geologiche che cerca di gestire questi
Su un lato di questo manufatto è infat- siti un po’ speciali in modo globale, senza tra-
ti presente un triangolo equilatero profon- scurare alcuna ipotesi di studio e ampliando
damente inciso. In prossimità della base del il più possibile le nostre possibilità di ricerca.
triangolo è riconoscibile un ulteriore angolo Per gli aggiornamenti e approfondimenti
con propria bisettrice disegnata solo all’inter- si può visitare il sito del gruppo di ricerca SB
no dell’area del triangolo e, in questo caso, Research Group (www.sbresearchgroup.eu/
l’incisione risulta essere meno profonda. index.php?lang=it) e il sito della Fondazione
Certo che non potevano essere dei selvag- Bosniaca della Piramide del Sole (www.pira-
gi dediti solo alla caccia, come maliziosamen- midasunca.ba/en/).

Paolo Debertolis toiatria dell’Università di Trieste è titolare per


affidamento della Cattedra di Odontoiatria Le-
È coordinatore del progetto di gale, Odontologia e Archeologia Odontoiatri-
ricerca, è in ruolo all’Università ca (Applicazioni forensi di Odontoiatria Legale
degli Studi di Trieste dal 1987 ed Odontologia). Da alcuni anni ha ampliato le
presso la Facoltà di Medicina proprie linee di ricerca in ambito antropologi-
e Chirurgia, dove insegna sia co e archeologico collegate all’insegnamento
presso il Corso di Studio per la Laurea Speciali- di Archeologia Odontoiatrica (applicazione
stica in Medicina e Chirurgia che presso il Corso delle tecniche forensi in ambito archeologico).
di Studio in Odontoiatria e Protesi Dentaria. È Dal 2009 ha iniziato uno studio in ambito an-
laureato in Medicina e Chirurgia e specialista tropologico connesso alle Piramidi di Bosnia ed
in Odontostomatologia. Presso l’Università de- agli sviluppi delle ricerche sulla Civiltà di Visoko.
gli Studi di Milano ha conseguito nel 2006 il Dalle sue ricerche emerge, infatti, che l’esten-
Diploma di Perfezionamento in Odontoiatria sione di quest’ultima sembra travalicare il puro
Legale e Odontologia. È laureando in Scienze fenomeno delle Piramidi poste nella Valle di Vi-
Giuridiche. Presso il Corso di Studio in Odon- soko ed interessare ampiamente i Balcani.

40 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Tullia Parvathi Turazzi
Passaggio in India, ai piedi di Swami
Il mio primo incontro con
Sai Baba
tempo di lettura 5 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 41


Il mio primo incontro con Sai Baba Tullia Parvathi Turazzi

L’
aeroporto di Linate quel mattino, mi per svenire. Questo fu il mio tragico e meravi-
apparve come un luogo strano e mi- glioso impatto con l’India e i suoi meraviglio-
naccioso. Non avevo mai volato pri- si abitanti, così diversi da noi occidentali, così
ma, anzi, ero terrorizzata all’idea di salire su poveri e cenciosi alcuni.. ma con occhi brillan-
un aereo, per me volare era come morire. Qui ti e spirituali, come mai ne avevo visti prima.
Freud si potrebbe sbizzarrire... ma, era così. Mi Finalmente il terzo aereo della Jet Airways
chiesi ma dove sto andando? Devo essere im- toccò il suolo di Bangalore, avevo trovato una
pazzita, nel mio cuore però ero certa che quel compagna di viaggio che guarda il caso an-
viaggio avrebbe cambiato la mia vita. Salutai dava proprio da Sathya Sai Baba, una devota
mio marito e mio figlio  sapendo che li avrei di lungo corso, ormai esperta che mi guidò e
rivisti dopo 15 giorni, portando con me un ri- sostenne in tutto. Quando entrai nell’ashram
cordo indelebile, così immaginavo. Il volo fu di Sai Baba, provai un intensa commozione,
sereno, nessuna paura ma tanta emozione, e come se stessi tornando a Casa da un vecchio
su ogni volo 3 in tutto per arrivare a Bangalo- e caro amico e padre, e desiderai baciare il
re in India incontrai compagni di viaggio che terreno che calpestavo, ma non lo feci, un po’
miracolosamente mi aiutarono in tutto, a me ne ebbi pudore e forse non era molto igieni-
che ero una novizia del volo.   Arrivata all’a- co... pensai.
eroporto di Bombay, mi prese lo sgomento. Parlare di Lui, mi è difficile, soprattutto ora
Una confusione totale, io allora non parlavo che il suo Sacro Corpo ci ha lasciati tutti orfani
una parola di inglese, solo italiano e un po’ per salire verso i Cieli più alti. Fu  veramente
di francese. Gente sdraiata ovunque persino un’esperienza unica e così meravigliosa che
nei bagni. Mendicanti che li avevano fatto il ancora dubito sia capitata a me.
loro rifugio notturno, io colta da nausea, ero Il piccolo Asram di Whitfield vicino a Ban-
stata   assistita e confortata da queste care galore era intriso di una strana e dolce ener-
donne indiane, poverissime, costrette a vive- gia che io percepivo in ogni mia cellula, mi
re in un bagno dell’aeroporto, ma pronte ad penetrava ovunque e mi riempiva di uno
aiutare una sciocca turista smarrita che stava stato di beatitudine e amore, che non so

SAI BABA IN PREGHIERA

42 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il mio primo incontro con Sai Baba Tullia Parvathi Turazzi

descrivere. Il Suo primo sguardo al Darshan, Feci molti viaggi e tutti in un solo anno,
quando fluttuando senza quasi toccare il pa- fino al giorno in cui decisi... di rimanere. Ricor-
vimento del tempio, venne verso di me e mi do di quel mio primo indescrivibile incontro
fisso a lungo in silenzio... fu come guardare con l’Avatar, e un braccialetto che ho ancora.
nell’Infinito, nella beatitudine fatta Uomo. Co- Una notte sognai Baba, era  un sogno vero,
noscevo quello sguardo, da tante vite, i nomi reale, dove benedisse quel piccolo bracciale,
diversi Rama, Krisna, Gesu... ma Lui. L’essenza comprato il giorno prima su una bancarella
del SE... era sempre la stessa, eterna, compas- per poche rupie, era in argento con 7 ameti-
sionevole, amore infinito. Fuori le strade pol- ste incastonate. Al risveglio di fonte allo stu-
verose e trafficate mi riportarono alla realtà di pore mio e delle donne che dormivano con
tutti i giorni... camminavo come in un sogno, me nell’Ashram  in una stanza dove eravamo
diventato ora rumoroso e caotico, le banca- in 8 sdraiate su materassi di fortuna vedem-
relle esponevano frutti esotici multicolori a mo che in ogni ametista compariva la figura
prezzi davvero irrisori. Altre  mostravano file chiara di Baba che noi chiamiamo Swami... e
di saree colorati appesi. I saree sono il tipico in ogni pietra Lui era in posizioni diverse e a
abito femminile indiano, 6 metri di stoffa da volte cambiava secondo i giorni e le situazio-
avvolgere intorno al corpo. Elegantissimo e ni... era uno dei suo Lila mi dissero le devote
pratico da indossare, una volta imparato a esperte. Ma per me era incedibile vedere un
indossarlo. Foto delle divinità indù ovunque. tale miracolo vivente, nel mio braccialetto.
Da Baba a disegni di Krisna il Dio delle Gopi, Questo fu uno degli innumerevoli Lila che
pastorelle devote del Dio dal flauto incantato vidi e che ricevetti. Ma il vero dono fu un altro,
del colore blu nuvola. Statuine di ogni forma l’immersione totale  nell’Amore Divino e  Co-
e materiali, e soprattutto gli odori dell’India, smico, un Amore che non mi ha più lasciata,
penetranti, inconfondibili, che ti accompa- neppure nei momenti bui e difficili che tutti
gnavano anche quando rientrata in Italia, ti- noi, incontriamo lungo il cammino verso la
rando fuori le poche rupie rimaste, improvvisi Realizzazione del Sé. Questo fu il mio primo
colpivano le mie narici... provocandomi una incontro a livello fisico del mio Amato Mae-
struggente nostalgia... tornare da Lui, tornare stro. Ma ogni mia parola è totalmente inade-
a Casa. guata ad esprimere La Sacralità e bellezza di
ciò che ho vissuto e continuo a vivere.

Tullia Parvathi li vede e tocca normalmente come in 3 dimen-


sioni, un dono di BABA, uno dei molti che ha
Turazzi ricevuto da LUI. Vive attualmente in India, ma
Nata a Monza (MI) il 10 agosto viaggia tra i vari stati indiani. Vive Puttaparthi
1955. Caduta dal cielo insieme dove ebbe la fortuna a 43 anni di avere la
a migliaia di stelle cadenti nel- grande benedizione di conoscere ed incontra-
la notte di San Lorenzo. Ha fre- re l’Avatar di questo kali yuga SRI SRI SATHYA
quentato il liceo Artistico di Brera diplomata in SAI BABA che mostrò me stessa a me stessa, e
grafica pubblicitaria, studi di psicologia e danza gli rivelò che Dio vive in noi e non fuori di noi.
moderna, studiosa di religioni antiche, antiche Ha vissuto continuamente ai suoi piedi di loto
filosofie, simbolismo, esoterismo, ricercartrice, dal 1998 ad oggi fino al Suo Mahasamadi. Un
conoscitrice di molti mezzi di divinazione dai esperienza che da sola merita un libro che sta
tarocchi agli I Ching, astrologia, sensitiva fin da scrivendo. Prosegue il percorso seguendo i suoi
piccolissima, in contatto con altre dimensioni o insegnamenti AMA TUTTI E SERVI TUTTI... il
loka. Pratica meditazione e yoga tantra kunda- percorso umano e spirituale continua, in astra-
lini da 13 anni, pratica il reiki e l’healing è cana- le con la Sua vicinanza continua perchè non c’e
lizzatrice di Baba ed di altri maestri ascesi ma limite alla bellezza e alla meraviglia della Rive-
più che canale ha con loro contatti astrali dove lazione.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 43


di Anja
j Zablocki
È ora di svegliarsi, figlia
Il cosmo mi parla

tempo di lettura 13 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 45


Il cosmo mi parla Anja Zablocki

S
draiata sul prato del Circo Massimo, mai visto.
dove piedi umani per millenni hanno Non è fantastico come tutto riesca a esistere
calpestato il suolo, io e Jek siamo due contemporaneamente? gli chiedo.
“Wally”, due punti fermi in mezzo a una diste- Penso all’arcano XII mentre stiamo seduti
sa di corpi agitati. Provate a trovarci. sulla scalinata.
Siamo quelli talmente estranei alla situa- Una settimana prima, una voce metalli-
zione da risultare paradossalmente invisibili, ca, disumana, mi aveva svegliata mentre so-
slegati momentaneamente dalla mente col- gnavo di camminare sul letto asciutto di un
lettiva in cui siamo immersi, presi da un esta- fiume. Davanti a me, sopra alberi rinsecchiti
tico amore artificiale. dondolavano i corpi impiccati di dodici frati.
È una fresca giornata di marzo, il cielo è La voce divertita mi cantava nella testa una
blu superlativo assoluto, e sulla sua rotondità filastrocca:
scorrono bianche nuvole. In questo momen- Dodici frati appesi nel prato, chi sarà stato?
to perfetto non potrei essere più vicina e più Chi sarà stato?
lontana di così dall’essere umano. Del resto, Uno scherzo di cattivo gusto, certo, ma ef-
io in questo mondo non sono altro che uno ficace. Svegliarmi per due mesi di fila nel letto,
spettatore, un passante curioso. nella posizione dell’appeso, e sognare conti-
Quella è una pecora, quello un unicorno, nuamente questo archetipo, mi era bastato
quello un drago. per capire che era ora di ripartire da zero.
Nello stato mentale in cui mi trovo, non Pensavo a quale ruolo stesse avendo que-
sono sicura se è la fantasia a dare forma alle sto viaggio a Roma nel mio percorso di risve-
nuvole o se il mio pensiero è così potente da glio. Era il mio appuntamento al buio con Dio
crearle. Qualcuno grida slogan a un micro- e la mia mente estraeva riflessioni come coni-
fono e decine di altoparlanti riportano una gli da un cilindro.
versione distorta della sua indignazione. Per Una madre sale la gradinata con un bam-
un secondo mi sento in colpa della mia tota- bino, contando insieme gli scalini: sessantu-
le indifferenza; forse dovrei salire anche io sul no, sessantadue, sessantatré...
palco e gridare a quelle persone che si stanno È superfluo dire che, alla nostra altezza, i
scaldando troppo per delle questioni insen- gradini sono sessantaquattro? E come posso
sate. Molto rumore per nulla, avrebbe detto spiegare con parole di carne, quale è il signifi-
Shakespeare. Non lo faccio, ovviamente, per- cato di tutto questo?
chè non è compito mio. Non sono un inva- Io sorrido, Jek sorride, madre e figlio sor-
sore, sono un errante. Il cosmo mi parla: io ridono, mentre capisco che il cosmo ha im-
ascolto e assorbo in silenzio. bastito un piano, perfetto e intricato quanto
Onde di energia si riversano su di me men- solo le cose più semplici possono sembrare.
tre cammino per quelle strade piene di gente Un piano di cui sono sempre stata complice
e di storia, e ogni persona ruba e regala qual- ignara. Questo piano è tutto ciò che vale la
cosa, passando. Il tempo non è lineare, ma è pena di conoscere.
composto da attimi fissati su una pellicola, ed Trovo ironicamente bellissime le coinci-
è come guardare un film già visto. La sensa- denze numerologiche dell’universo.
zione che provi, quando il cosmo ti parla, è Osservo il mondo e il mondo è uno spec-
l’assoluta certezza che ogni cosa sta perfetta- chio; guardando tra le spire dell’energia rie-
mente al posto giusto. mergono ricordi perduti e tutto mi sembra
Dalla cima della scalinata in piazza di Spa- così ovvio, chiaro. La vita si palesa in tutte le
gna osservo il mondo. È tutto così dolorosa- sue definizioni. Una voce sussurra verità in-
mente vivo, i tetti sono troppo rossi, il sole è contestabili: è come imparare qualcosa che
troppo giallo, l’aria occupa troppo spazio. Se già conosci, come risvegliarsi da un coma,
solo penso al miracolo che accade in ogni come l’odore rassicurante della propria casa.
istante, mi sembra di impazzire. Jek ha un sor- In quell’istante io sono, e sono tutto, e sen-
riso e una luce negli occhi che non gli avevo to l’enormità energetica che muove questa

46 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il cosmo mi parla Anja Zablocki

tamente. Una grande macchina, la co-


lonna che regge l’universo.
Le persone mi attraversano come
neutrini: le persone che mi passano ac-
canto ogni giorno, le persone con cui
parlo, mangio o dormo, le persone che
nemmeno conosco. Nessuno si ferma,
nessuno rimbalza o mi abbatte ma, at-
traversando la mia vita per un istante,
raccolgono e scambiano informazioni.
Alcuni, come ora Jek, interagendo con
la mia energia scoprono nuovi sentie-
ri. Sono un catalizzatore, un viandante
antico. Sono un Rispondente, e porto il
fuoco.
Penso a tutte queste cose, seduta su
quegli scalini, e a milioni di altre. I pen-
sieri sono un fiume in piena, una marea
che sommerge tutto. Da questa marea
riemergono i ricordi dei primi contat-
ti con le mie guide. Mi rendo conto di
non averne mai compreso realmente il
significato. Sentivo, ma non ascoltavo.
Credevo, ma avevo dubbi. Pensavo di
vivere, in realtà respiravo soltanto. Vedo
me stessa in tutte le mie forme. Qui e
ora, un unico interminabile momento,
in cui sono questa e molte altre forme
di vita, dimensioni, mondi. La pluralità
di ciò che chiamiamo Io mi sconvolge.
Il mio nome è Legione perchè siamo tanti.
Sono consapevole.
Insieme alla gioia di avere riscoperto
me stessa è arrivato anche un senso di
perdita per tutti gli anni che ho vissuto
senza dare la giusta importanza al mio
dono. Le persone vivono le loro esisten-
ze nella cecità e nella paura. Quando na-
ARCANO MAGGIORE XII: L’APPESO. RAPPRESENTA L’INIZIAZIONE, sci in un simile contesto, senza una gui-
IL SACRIFICIO, IL TRAVAGLIO DEL CORPO PER L’ELEVAZIONE da, senza qualcuno che ti aiuti a sfrutta-
DELL’ANIMA. È LA CARTA DELLA TRASFORMAZIONE, re il tuo potenziale, finisci con l’assopirti
DELL’INTROSPEZIONE, DEL MUTAMENTO. ARCHETIPO anche tu. È l’ironia della nostra natura,
DELL’ABBANDONO AL MONDO E AL VIAGGIO DENTRO SÉ STESSI.
esser certi dell’inganno e negare la veri-
IL RISVEGLIO DELLA CONSAPEVOLEZZA
tà. Inconsapevolmente aiutiamo i nostri
carcerieri a tenerci in prigione. Come uc-
realtà. Sento l’interazione fra questa realtà e celli cresciuti in cattività, quando il velo
molte altre, e so che non c’è limite al pensiero. di Maya si alza e intravediamo la libertà, non
L’unico limite è lo Spirito del mondo, con cui sappiamo che farcene. Perché libertà significa
ci autogoverniamo, e attraverso il quale so di staccare l’ancora, liberarsi di schemi mentali
essere il tutto: ogni sasso o persona, indistin- logori, dogmi socialmente acquisiti, certezze

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 47


Il cosmo mi parla Anja Zablocki

personali. È l’esser rovesciati in un mondo tut- poi sarebbe diventato mio marito, e deside-
to nuovo, come l’Appeso insegna. ravo fortemente condividere con lui ciò che
La Via della consapevolezza non è una stavo vivendo. Lui era mentalmente aperto e
passeggiata. È l’unico modo di esistere, per disponibile a credermi, ma senza esperienza
l’anima. Muore e rinasce continuamente. Pas- pratica non avrebbe mai potuto farlo fino in
sa attraverso la sofferenza, la lotta, ed esige fondo. Non sapevo se Ra’bey avrebbe accet-
molto coraggio. Passa attraverso l’Amore, an- tato di dare dimostrazioni: avevo sempre vis-
che se non lo comprende appieno. Si nutre di suto i contatti in solitudine e, a parte qualche
ogni istante regalato dall’illusione del tempo. sporadico avvenimento, nessuno ne è mai
Impara. stato partecipe.
Non è un percorso li- Era la notte di Ca-
neare. Certe esperienze podanno, e la voce di
non sono facili da dige- Ra’bey ha risposto alla
rire. Esige una costanza mia richiesta.
e una presenza fisica e Vi facciamo un regalo
mentale impossibile da adesso, ha detto, così lui
avere con le limitazio- potrà vedere.
ni del corpo fisico e le In quel momento è
trappole mentali contro tornata in me la sensa-
cui deve continuamente zione familiare di estra-
lottare. Forse la trappo- niamento. Il tempo era
la più pericolosa è l’in- un abbozzo, le persone
ganno ad opera dei falsi erano più “presenti”, gli
messaggeri. I contatti- oggetti avevano con-
sti New Age ne sono esempio. Chi ha canali torni più forti. Ho chiesto a mio marito di se-
aperti e riesce a comunicare con altre realtà, guirmi, e come fossi guidata da un Gps, ho ini-
deve rendersi conto di essere aperto a tutto. ziato a percorrere i vicoli della città come un
L’universo è pieno di entità che non aspetta- automa. Dopo alcuni minuti, siamo sbucati in
no altro che una breccia, per nutrirsi della no- una piazzetta dove, sulla facciata di un palaz-
stra energia approfittando dell’ingenuo desi- zo, stavano proiettando immagini raffiguranti
derio di sapere dell’essere umano. dipinti famosi e l’aria tremava per un brano
Anche io sono stata spesso vittima di que- del “Duetto dei fiori” di Delibes, il nostro pre-
ste creature, sia da parte di visitatori astrali, ferito. Mio marito, incantato, rideva. Come hai
sia da viaggiatori in carne e ossa, che mi han- fatto? Mi ha chiesto. Come facevi a saperlo?
no sovente lasciato sul corpo i segni del loro Io avevo il cuore caldo e la mente serena.
passaggio. Dopo l’esperienza di Roma, la mia Finito lo spettacolo, siamo andati in piazza di
nuova consapevolezza mi ha fatto risplende- Spagna, dove gli ho chiesto di sedersi con me
re come un faro, e con esso ho attirato di tut- sulla scalinata ad aspettare. La piazza era stra-
to. Ma ancora una volta ho commesso un er- colma di gente, camminare era quasi impossi-
rore, lo stesso che anni prima, mi aveva porta- bile. Quando la voce di Ra’bey mi ha detto Ora
ta a giocare d’azzardo con la sanità mentale e digli di guardare in quel punto, ho spiegato a
con la vita stessa. Mi sono gettata a capofitto mio marito che cosa mi stava dicendo. Gli ho
nell’esplorazione della realtà separata, senza mostrato il punto della scalinata che Ra’bey
proteggermi in modo adeguato, senza infor- mi aveva indicato e gli ho detto che, anche se
marmi, convinta di sapere esattamente cosa lui non poteva vederli, li avrebbe percepiti, e
stavo facendo, e di avere il controllo. avrebbero fatto in modo di fargli capire che
Prima dell’avvenimento che mi ha fatto esistevano davvero, e che erano li con noi.
fare cento passi indietro, c’è stato un altro Pochi istanti più tardi, in mezzo a quella
viaggio a Roma. fiumana di persone, in quel preciso punto si è
Avevo da poco conosciuto il ragazzo che aperta una falla, un vuoto in cui potevano sta-

48 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il cosmo mi parla Anja Zablocki

re quattro grandi persone, e nessuno vi pas- re se stesso controllando ogni angolo della
sava. Centinaia di persone sgomitavano nel- stanza e del corridoio, continuava a chieder-
la calca per riuscire a muoversi, ma nessuno mi che cosa era “quella cosa” e cosa era la luce
osava attraversare quel piccolo punto vuoto, che aveva visto nel muro.
vi giravano invece attorno. Attraverso me, Non abbiamo chiuso occhio quella notte
Ra’bey ha detto a mio marito Ora vedi l’istante. e la sera dopo, mentre ne parlavamo a casa
Adesso se ne vanno, ho aggiunto, e lo spa- mia, io avevo già preso la mia decisione. Par-
zio vuoto è stato subito sommerso dalla calca. lando a mio marito, e alle mie guide, ho con-
Sei stata brava, mi ha comunicato Ra’bey fessato di essere troppo stanca. Prima di quel
col pensiero, ti facciamo un altro piccolo rega- fatto non lo avevo ammesso neppure a me
lo. stessa, ma ero davvero sfinita dai contatti,
Ho sorriso, ripetendo le sue parole a mio dalle esplorazioni OBE, dalle settimane sen-
marito. Così siamo rimasti ancora li seduti. Un za sonno, dovendo immagazzinare quantità
minuto più tardi, un venditore ambulante di enormi di dati. Questa stanchezza si era tra-
rose è sbucato tra la folla e si è diretto verso sformata in debolezza, e la debolezza stava
di me. Mi ha porto un fiore e mio marito ha dando occasione a tutto ciò che c’è di peg-
aperto il portafoglio per pagarlo, ma il vendi- gio di manifestarsi, trovandomi impreparata
tore l’ha bloccato con una mano e sorriden- a combattere. Rinunciare a tutto questo era
do ha detto: No, questa è per lei, perchè è stata troppo allettante, e rifugiarsi in una vita “nor-
brava. male” era l’unica soluzione che mi sembrava
Forse quella frase è stata, più di qualsiasi possibile.
cosa successa quella notte, a sconvolgere mio Ho chiesto che non venisse più a distur-
marito. Anche in lui, come è stato per Jek, un barmi nessuno, ho chiuso il canale di comu-
nuovo sguardo, una nuova luce, un sorriso di nicazione, e mi sono addormentata nella mia
emozione e di serenità. personale cripta sigillata. Ra’bey si è ritirato,
Quando vedo quello sguardo di meravi- dicendo che capiva la mia necessità di riposo,
glia nelle persone, anche se si accende negli e che per un po’ non mi avrebbe più cercata.
occhi di uno su mille, penso valga la pena di In quel momento, la stanza è stata illumina-
combattere contro la cecità del mondo. ta da un abbagliante lampo. Mio marito ha
Qualche mese più tardi, mentre dormiva- chiesto cosa fosse. Nulla, gli ho risposto, non
mo in un hotel, ci siamo svegliati entrambi ci sarà più nulla da oggi in poi.
con un grido, scalciando nel letto. Pochi istan- La pausa è durata quasi cinque anni: un
ti prima avevamo percepito una presenza, coma dove vivevo nell’illusione di un sogno,
un’ombra enorme, una faccia che ci fissava in ed ero riuscita a costruirmi un mondo, una
volto a pochi centimetri di distanza e di cui vita, che ricalcavano ciò che io credevo fosse
riuscivo a sentire i pensieri malevoli. Mentre normalità; una norma che piano piano mi sta-
mio marito scattava in piedi per accendere la va consumando, indebolendo, ammalando.
luce, io ero seduta col cuore che martellava Poi, una notte, una voce metallica che co-
nel petto. Lui era bianco come un lenzuolo, e noscevo molto bene, era tornata a sussurrare
mentre cercava di rassicura- nella mente: È ora di svegliarsi, figlia.

Anja Zablocki tà provenienti da un’altra dimensione, con le


quali condivide un percorso evolutivo. Da un
Nasce in Bosnia nel 1981, si tra- paio d’anni frequenta il forum di Nexus (forum.
sferisce in Italia a nove anni per nexusedizioni. it) di cui diviene moderatrice col
sfuggire alla guerra civile. Fin nickname di Ressay. Le sue esperienze son sta-
da piccola ha esperienze di te oggetto di discussione in alcune trasmissioni
contatto coi mondi sottili. Nel televisive tra cui “mistero” Italia1.
1999 inizia un rapporto amichevole con enti-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 49


Il leone rosso
Elisir di vita eterno

Maria Szepes

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Si può vivere in eterno?


Un uomo misterioso, che si presenta come Adam Cadmon, consegna
ad uno studioso il manoscritto di una storia fantastica: quella di Hans
Burgner, giovane tedesco che nel XVI secolo diviene allievo di Anselmus
Rochard, un alchimista che possiede il segreto dell’Elisir di Vita Eterna.
di Antonio Crasto
Le radici di una scienza antica
Il simbolismo della Piramide

tempo di lettura 8 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 51


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

venerava un solo Dio creatore e che abbia ri-


Simbolismo preso il concetto della terna familiare: padre,
madre e figlio, per assegnare al dio creatore
Vari studiosi ritengono molto probabile tre valenze, tre distinte volontà nella creazio-
che durante il Paleolitico Superiore sia esistita ne. Potrebbe esser nato dunque moltissimi
una civiltà molto evoluta, civiltà che sarebbe millenni fa il concetto della trinità divina, con-
stata distrutta da una serie di cataclismi. cetto che sarebbe stato espresso numerica-
Alcuni studi scientifici portano a ipotizzare mente dal numero 3 e geometricamente dal
che il centro di questa civiltà fosse la regione triangolo.
sudorientale asiatica, la vastissima regione Seguendo questo simbolismo numerale
della penisola indocinese, quella che però ri- e/o geometrico, ritengo che l’idea della cre-
sulterebbe considerando un abbassamento azione nelle quattro direzioni cardinali abbia
del livello medio dei mari di circa 150 metri. portato ad associare al creato e all’umanità il
Questa civiltà dell’Era Glaciale sembra ri- numero 4 e il quadrato.
chiamata dai miti della leggendaria civiltà di Questi simbolismi potevano dunque es-
Mu dell’Oceano Pacifico, ma anche delle leg- sere riassunti geometricamente dalla rappre-
gendarie civiltà delle Americhe e di Atlantide. sentazione di un triangolo costruito sopra
Si ritiene, infatti, possibile che l’antichis- un lato di un quadrato e la rappresentazione
sima civiltà si sia propagata dalla regione avrebbe così simboleggiato il dominio del
asiatica a Est e a Ovest, mantenendosi forse Creatore sulla Terra e sull’Umanità.
nella fascia tropicale, quella che a causa del Ovviamente il passo successivo sarebbe
clima rigido dell’Era Glaciale risultava la sola stato la rappresentazione tridimensionale di
a essere abitabile con una certa possibilità di questo concetto, per cui sembra logico pensa-
sviluppo. re che l’antichissima civiltà abbia considerato
Ritengo probabile che questa antichissi- la piramide. La trinità del Creatore, espressa
ma civiltà abbia sviluppato una religione che dal triangolo, sarebbe stata così considerata

SUGGESTIVA IMMAGINE DELLE TRE PIRAMIDI PRINCIPALI DELLA PIANA DI GIZA

52 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

in tutte le quattro direzioni cardinali e il do- Questa spiegazione non è stata finora
minio del Creatore sull’Umanità sarebbe sta- considerata dagli archeologi né dagli studiosi
to rappresentato dalla piramide sovrastante il della antiche religioni.
quadrato di base o se vogliamo un ipotetico Il mistero della comparsa di piramidi in
cubo sottostante la piramide. vari continenti e in periodi differenti è stato
Alla luce di queste possibilità, risulta con- risolto ipotizzando che la piramide fosse la
sequenziale che le antiche civiltà abbiano costruzione più facile da realizzare e che la
edificato piramidi quale omaggio al Dio crea- loro costruzione in differenti località fu pura-
tore. Questo concetto religioso sarebbe stato mente casuale.
poi esportato nelle terre in cui l’antichissima A parte che questa spiegazione semplici-
civiltà si estese e il concetto religioso sareb- stica non entra nel merito della sacralità del
be stato tramandato alle civiltà che nacquero monumento, si ritiene che la spiegazione
dopo la fine dell’Era Glaciale. pecchi anche da un punto di vista ingegne-
Questa interpretazione logica spiega dun- ristico. Non è infatti vero che sia facile edifi-
que come mai in vari continenti e in epoche care una costruzione piramidale, realizzando
differenti furono edificati monumenti o tem- quattro facce che abbiano la stessa inclinazio-
pli a forma piramidale e spiega soprattutto ne. Sembra molto più semplice edificare un
come questi monumenti abbiano sempre cubo o un parallelepipedo, posizionando un
avuto una valenza sacra e furono spesso as- blocco su l’altro e aiutandosi per la verticalità
sociati a cerimonie religiose. con un semplice filo a piombo.
La sacralità della piramide e il suo collega-
mento al Dio creatore spiega anche perché
esse furono edificate in particolari momenti Le piramidi in Egitto
di crisi di una civiltà, al fine di rendere omag-
gio al Creatore e ottenere l’intercessione di- Nella terra dei faraoni le piramidi compar-
vina. vero agli inizi della III dinastia. Fu infatti il fa-

LA PIRAMIDE A GRADONI DI DJOSER

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 53


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

IN ALTO LE COSTELLAZIONI ODIERNE. IN BASSO


LE PROBABILI COSTELLAZIONI EGIZIE SECONDO
ANTONIO CRASTO

54 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

LO ZODIACO DI DENDERA

raone Djoser che edificò la prima piramide a loro effetti: rapida rottura e scioglimento di
gradoni nella necropoli reale di Saqqara, nel estese zone di ghiacci dell’America setten-
deserto di fronte alla capitale Menphy. trionale e/o dell’Europa, immissione violenta
Gli studiosi sono tutti d’accordo sul fatto di molte tonnellate di ghiacci nell’Oceano At-
che la piramide fu realizzata come sovrappo- lantico con conseguente formazione di impe-
sizione ideale di varie mastabe, il monumento tuosi tsunami, che avrebbero percorso l’Oce-
funebre a forma di parallelepipedo, fino ad al- ano formando onde gigantesche.
lora utilizzato come sepoltura dei personaggi Questi effetti avrebbero portato a un rapi-
di una certa importanza. do sollevamento dei mari, conseguente inon-
Gli studiosi non sanno però giustificare dazione delle zone costiere e distruzione dei
questa eccezionale innovazione architetto- villaggi e/o città edificati lungo le coste. Gli
nica. Non avendo considerato un simbolismo studi geologici portano a considerare 4 cata-
religioso connesso al Creatore, gli Egittologi strofi, grosso modo databili intorno al 12000,
non hanno saputo considerare che Djoser 9500, 6000 e 5500 a.C.
potrebbe aver ideato un grandioso progetto L’ultima catastrofe potrebbe aver deter-
architettonico, da realizzare nel corso di varie minato l’idea del Diluvio Universale riportata
centinaia di anni e che avrebbe reso omag- da molte antiche culture: Sumeri, Babilonesi,
gio al Dio creatore, nella speranza che que- Ebrei, ecc.
sto omaggio prolungato nel tempo valesse a Questa teoria giustifica la regressione del-
esorcizzare nuove catastrofi in Egitto. le antiche civiltà e le varie fasi d’evoluzione
Ritengo infatti molto probabile che l’Era dell’Umanità. I successivi periodi evolutivi: Pa-
Glaciale sia terminata a seguito di varie cata- leolitico Superiore, Mesolitico e Neolitico non
strofi, che la scienza ha oggi individuato dai sarebbero dunque delle fasi di evoluzione

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 55


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

Livello del mare rispetto al valore attuale (metri)

migliaia di anni a.C.

SOLLEVAMENTO DEI MARI A CAUSA DEI TRE DILUVI

crescente, ma dei periodi in cui l’evoluzione grosso meteorite sia caduto in Egitto e che
dovette ripartire pressoché da zero. Gli Egizi abbia causato danni abbastanza gravi da de-
potrebbero dunque aver vissuto con il ricor- terminare uno sconvolgimento dinastico e la
do o l’incubo di catastrofi immani che per più fine della II dinastia.
volte distrussero le loro terre. Anche volendo limitarci ai riscontri geolo-
La lunga cronologia egizia, da me rivisi- gici, si potrebbe considerare che il meteorite
tata sulla base dei dati dello storico egizio / sia caduto in Mesopotamia e che l’Egitto ab-
tolemaico Manetone, dati pervenutici grazie bia subito gli effetti climatologici determinati
all’opera di alcuni storici: Giuseppe Flavio, dalla catastrofe.
Giulio Sesto Africano ed Eusebio da Cesarea, Un riscontro di questi avvenimenti si ricava
inquadra la fine della II dinastia egizia intorno sia da rappresentazioni di gente scheletrica in
al 3300 a.C., mentre le cronologie cortissime, monumenti a Saqqara sia da quanto riportato
generalmente oggi proposte, datano la fine sulla Stele della Carestia, che, per quanto di
di questa dinastia intorno al 2780 a.C. datazione tarda, riporta la storia di una tre-
Ebbene alcuni studi di geologia sembrano menda carestia accaduta durante il regno del
suggerire che proprio intorno al 3300 - 3200 faraone Djoser.
a.C. possa essersi verificata una nuova cata- Possiamo dunque ipotizzare che i sacer-
strofe. La caduta di un grosso meteorite in doti egizi abbiano ricordato le drammatiche
Mesopotamia o di vari suoi frammenti fra il catastrofi precedenti e abbiano considerato il
Mediterraneo orientale e l’Asia occidentale. nuovo evento come un nuovo castigo divino.
È probabile che un frammento di questo Sembra dunque molto probabile che il

56 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il simbolismo della Piramide Antonio Crasto

faraone Djoser abbia voluto ideare un vasto costellazione del Cane Maggiore e in partico-
programma di edificazione di vari monumen- lare nella luminosa stella Sirio, il dio Horus,
ti piramidali quale omaggio al Creatore, al figlio di Iside e Osiride, in una costellazione
fine di ottenere l’intercessione divina per le formata dalle stelle dell’attuale Auriga, quelle
sorti dell’Egitto. occidentali dei Gemelli e quelle della costel-
Djoser potrebbe così aver ideato un pro- lazione dell’Unicorno, gli dei Shu, Tefnut, Geb
gramma di edificazione di varie piramidi, e Nut nelle stelle alfa e beta dei Gemelli e del
che corrispondessero alle stelle principali di Cane Minore, il dio Atum nella costellazione
alcune costellazioni nelle quali i sacerdoti / del Leone, il dio Seth nella costellazione del
astronomi egizi avevano immaginato la rap- Toro e infine il dio Thot nelle stelle delle attua-
presentazione di alcune divinità connesse al li costellazioni di Perseo e Andromeda.
mito di Osiride. Ritengo ancora probabile che Djoser ab-
bia progettato la trasposizione delle stelle
principali di alcuni personaggi celesti: Osiri-
Progetto unitario  de, Horus e Thot in una serie di piramidi del
deserto occidentale, lasciando ovviamente la
Senza addentrarci nella descrizione del scelta dell’elemento piramidale da realizzare
mito di Osiride, che tratteremo in un pros- alla volontà dei singoli faraoni, a seconda del-
simo articolo, ritengo che gli Egizi abbiano le aspettative di vita e dei mezzi economici a
considerato una rappresentazione stellare disposizione.
dei personaggi del mito in differenti costella- Ritengo infine che le dimensioni e/o la
zioni del cielo boreale, nella particolare regio- preziosità delle piramidi avrebbe rispecchia-
ne a Ovest della via Lattea. to in qualche modo l’importanza, secondo la
Alla luce della rappresentazione dello zo- magnitudine o il simbolismo religioso, della
diaco circolare di Dendera (nel riquadro delle stella scelta per la correlazione piramidale.
immagini), in cui si evidenzia la figura del fal- Alla luce di questa ipotesi, Djoser avreb-
co Horus posizionato su un piedistallo (obeli- be deciso di edificare la prima piramide del
sco o pianta di papiro), ritengo molto proba- grandioso progetto, quale elemento corri-
bile che gli Egizi abbiano visto: il dio Osiride spondente al corpo del grande Falco celeste,
nella costellazione di Orione, la dea Iside nella l’attuale stella gamma dei Gemelli, Alhena.

Antonio Crasto Hassaleh. L’occhio di Horus. Manetone aveva ra-


gione! (Ugiat, 2007). Sulla spinta del notevo-
Nasce a Mogoro (OR) il le interesse destato dal suo lavoro scientifico,
1/7/1944. Vive a Cagliari fino al Crasto ha pubblicato di recente il nuovo saggio
1° anno di Università e quindi Dendera. La sacra terra della dea (Ugiat, 2011)
si trasferisce, per seguire la sua nel quale esplora i misteri
famiglia, a Torino, dove si lau- del tempio di Dendera, ap-
rea in Fisica. Ufficiale geofisico – meteorologo profondendo in particolare:
dell’A.M., si specializza in Fisica dell’Atmosfera la cosmogonia, l’astrono-
e presta servizio in varie sedi in Italia: Vigna di mia e la religione egizia.
Valle, Milano, Cagliari, Perdasdefogu e Roma.
Appassionato di storia delle antiche civiltà ha Dendera. La sacra
centrato le sue ricerche sull’antichissima civil- terra della dea
tà egizia. I suoi lunghi studi lo hanno portato Ugiat, 2011
a una clamorosa scoperta scientifica in merito
ai calendari e la cronologia egizia, scoperta di-
vulgata nel suo primo saggio sull’antico Egitto vai scheda libro >>

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 57


di Mauro Biglino
g
Non ci hanno raccontato tutto e nemmeno il vero
La Bibbia svelata

tempo di lettura 6 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 59


La Bibbia svelata Mauro Biglino

L
a Bibbia è stata oggetto di svariate di quanto qui diremo, sulla base di contenuti
chiavi di lettura e questi diversi ap- che derivano esclusivamente da traduzioni
procci hanno prodotto interpretazio- letterali della Bibbia derivante dal testo più
ni teologiche, allegoriche, metaforiche, teo- antico ed universalmente accettato: il Codice
sofiche, antroposofiche, esoterico-iniziatiche, di Leningrado.
psicanalitiche, sociologiche... Rashy affermò che alle parole della To-
Ogni interpretazione è stata condizio- ràh si possono attribuire anche 70 significa-
nata dalle idee e dagli obiettivi dei vari ti diversi, ma c’è un significato che queste
commentatori che hanno sempre fat- parole non possono non avere ed è quel-
to in modo di trovare nei testi confer- lo letterale (peshat) cioè il significato sem-
me alle dottrine o idee che essi stessi plice accompagnato dalla sua spiegazio-
hanno elaborato e sulle quali sono state co- ne, cui seguono (remètz) l’indizio, (derùsh)
struite intere strutture di potere finalizzate al l’interpretazione omiletica e (sod) la cabbala.
controllo sistematico delle coscienze per mo- Si tratta quindi di provare a pensare che
tivi spesso non solo spirituali. gli autori biblici ci abbiano voluto dire ‘esat-
Le finalità degli interpreti piega- tamentÈ ciò che ci hanno detto, senza mes-
no il testo e rielaborano i significati alla saggi particolari, senza contenuti celati in co-
luce di dottrine la cui origine appare es- dici, senza misteri da svelare: rispettiamo così
sere addirittura esterna ai testi stessi e anche le parole dello stesso Elohìm chiamato
talvolta neppure con quelli coerente. Yahwèh che affermò di parlare faccia a faccia
Spesso la realtà si prende una sorta di rivinci- e non per enigmi (Nm 12, 8). Facciamo quindi
ta, tende a superare la volontà interpretativa un esercizio inusuale e consideriamo l’Antico
e si impone anche contro chi la vuole ricon- Testamento come un libro di storia, un testo
durre nei binari necessari alla diffusione delle in cui vari autori di un popolo hanno voluto
verità che si intendono veicolare... raccontare la loro saga. Così facendo dobbia-
Rashi de Troyes - uno dei massimi esegeti mo attribuire a quel testo le caratteristiche di
ebrei (X-XI sec d.C.) – era consapevole di que- ogni lavoro storiografico e considerare quindi
sto problema che è determinante agli effetti che contiene delle verità, ma anche delle fal-

60 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


La Bibbia svelata Mauro Biglino

sità, degli errori, delle dimenticanze acciden- cessariamente gli strumenti di comunicazio-
tali o volute; certi eventi saranno enfatizzati ne che il suo tempo gli mette a disposizione;
ed altri sottaciuti, magari interpretati in fun- non potrà quindi usare termini che ancora
zione degli obiettivi e dei messaggi che si in- non esistono per descrivere realtà nuove e
tendeva veicolare. strabilianti per lui e per chi lo leggerà.
Abbiamo definito inusuale questa scelta Abbiamo quindi una duplice premessa
perché sappiamo che chi si accinge a presen- metodologica: importanza del significato
tare i significati dei testi biblici (teologo, ca- letterale del testo e storicizzazione degli stru-
balista od esoterista che sia) tende spesso a menti di comunicazione usati da chi scriveva.
seguire un atteggiamento che lo porta a dire: Precisiamo questi aspetti perché costitui-
“quando la Bibbia dice questo in realtà vuol scono un elemento peculiare che differen-
dire che...”. zia questa rappresentazione della Bibbia da
Noi per una volta “fingiamo” invece di pen- quella della Chiesa che invece tende a rein-
sare che il significato sia proprio quello tra- terpretare in chiave dottrinale ciò che appare
smesso dagli autori e così facendo si costru- astruso o comunque non in linea con il mes-
isce una visione di insieme che non richiede saggio dogmatico veicolato da due millenni.
l’utilizzo di categorie interpretative partico- Rispettando Rashi de Troyes traduciamo il
lari come “il mistero della fede” o il “nascon- testo nel significato letterale sapendo che gli
dimento esoterico/iniziatico o ancora” l’illu- autori biblici dovevano fare uso delle espres-
minazione mistica” che hanno portato nella sioni del linguaggio appartenente a quel pe-
storia esegetica tante versioni quante sono riodo e a quel particolare contesto culturale;
le categorie mentali di coloro che se ne sono avevano la necessità di raccontare a persone
occupati. non certo dotate di una ampia cultura eventi
Va ricordato inoltre che una delle caratte- che erano di ordine diverso rispetto alla nor-
ristiche fondamentali ed ovvie di ogni testo è malità, fenomeni che sembravano superare le
la seguente: gli autori scrivono utilizzando le conoscenze e le capacità di comprensione di
categorie culturali, concettuali e linguistiche un popolo nomade o seminomade. Tutto ciò
di cui dispongono. Ogni autore impiega ne- che era inerente al volo veniva quindi definito

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 61


La Bibbia svelata Mauro Biglino

con la terminologia propria del mondo degli precise.


“uccelli”; tutto ciò che attraversava veloce- Va detto che il sottoscritto traduttore - au-
mente l’aria non poteva che essere descritto tore del libro e del presente articolo - non è
come una forma di “vento” (ruàch: termine un ufologo tanto meno un contattista, non
il cui significato si è evoluto fino ad acquisi- ha mai visto un UFO in vita sua - anche se da
re poi il valore astratto di “spirito”); tutto ciò sempre vive sotto il monte ufologico per ec-
che emetteva una qualche forma di energia cellenza (il Musiné) - non se ne è mai occu-
visibile era definito “ardente o infuocato”; gli pato e quindi pensa che sia utile introdurre
improvvisi getti o riflessi di luce erano neces- qui le parole di un teologo, Mons. Corrado
sariamente “lampi”; ogni rombo, frastuono Balducci – portavoce del Vaticano per il tema
o rumore prodotto da un qualunque mezzo degli extraterrestri – il quale ha sostenuto che
veniva identificato con il “tuono” o con il suo- gli Alieni esistono e che la Bibbia li conosceva
no prodotto da grandi masse di acqua; ogni senza alcun dubbio!
strumento di osservazione, magari di forma Conosciamo i molti testi che affrontano la
tondeggiante, era evidentemente un “occhio”, possibilità di contatti con civiltà extraterrestri
e così via... e che tali contatti siano all’origine della nostra
La traduzione letterale della Bibbia nel- nascita e della nostra evoluzione: questa pro-
la forma più antica definita dai masoreti (i duzione libraria talvolta cita e analizza passi
custodi della tradizione) porta, sulla base di dell’Antico Testamento sulla base delle ver-
quanto appena detto, a fare delle scoperte di sioni della Bibbia che tutti possediamo.
non poco conto. Lo strabiliante (ciò che desta Ma la traduzione letterale dell’antico testo
meraviglia) appare ai nostri occhi e ci rivela ebraico ci ha rivelato che abbiamo la possibi-
anche l’inatteso che trova conferme dirette lità di saperne di più, di avere riscontri ancora
e indirette. La traduzione letterale condot- più significativi, di trovare conferme concrete
ta sulla Bibbia Stuttgartensia consente di ri- alle parole di Mons. Balducci, ma anche di an-
scontrare ciò che non è stato mai raccontato dare ben oltre ciò che egli stesso affermava e
con sufficiente chiarezza o che addirittura è a cui forse non pensava, perché era sempre e
stato raccontano con deliberata volontà di comunque un sacerdote legato alle dottrine
nascondimento; anni di traduzioni hanno fat- della sua Chiesa madre.
to maturare nel traduttore delle convinzioni

Mauro Biglino suoi libri ricordiamo: Resurrezione reincarnazio-


ne. Favole consolatorie o realtà? Una ricerca per
Realizzatore di numerosi pro- liberi pensatori (Infinito Records, 2009), Chiesa
dotti multimediali di carattere romana cattolica e massoneria. Realmente così
storico, culturale e didattico per diverse? Una ricerca per liberi
importanti case editrici italiane, pensatori (Infinito Records,
collaboratore di riviste, studio- 2009) e...
so di storia delle religioni, è traduttore di ebraico
antico per conto delle Edizioni San Paolo: dalla
Bibbia stuttgartensia (Codice di Leningrado) Il libro che cambierà
ha tradotto 23 libri dell’Antico Testamento di per sempre le nostre
cui 17 già pubblicati. Da circa 30 anni si occupa idee sulla Bibbia
dei cosiddetti testi sacri nella convinzione che
Infinito Records, 2010
solo la conoscenza e l’analisi diretta di ciò che
hanno scritto gli antichi redattori possa aiutare
a comprendere veramente il pensiero religio-
so formulato dall’umanità nella sua storia. Tra i vai scheda libro >>

62 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Vincenzo Di Gregorio
g
Riflessioni sulla cometa avvistata ai tempi di Gesù
La Stella di Betlemme era un
UFO?
tempo di lettura 12 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 63


La Stella di Betlemme era un UFO? Vincenzo Di Gregorio

V
i sono storie che ci vengono ...e se tutto quello che ci viene descritto
raccontate sin dai primi anni della nella Bibbia fosse il ricordo di un fatto
nostra vita. Storie che per il loro realmente accaduto, riconosciuto da subito
fascino rimangono fissate nella nostra come un evento eccezionale non naturale
memoria per sempre. Una di queste è e che essendo nel Cielo, è stato ovviamente
sicuramente la storia/leggenda della “stella attribuito alla sfera del divino?
di Betlemme”, la stella cioè che muovendosi Anche se con queste note non si
nel cielo e precedendo i “Re Magi” nel loro raggiungeranno certezze, ritengo sia “cosa
cammino, li condusse davanti alla grotta di buona e giusta” porsi il problema ed analizzare
Betlemme ad adorare Gesù bambino. la questione con razionalità, ma anche con un
La dicitura comunemente più diffusa pizzico di umorismo (che non guasta mai). Ma
per indicare la stella di Betlemme è la vediamo cosa ci racconta la Bibbia. Chi erano
contraddittoria “stella cometa”. La veridicità i “Re Magi”?
del racconto è discussa. Storici non-cristiani Non si sa con esattezza, ma secondo
e alcuni biblisti cristiani lo vedono come un il Vangelo di Matteo (Mt 2, 1 – 12) furono
dettaglio di un racconto Midrashico, altri coloro che seguendo “il suo astro” giunsero
biblisti cristiani ne ammettono l’attendibilità da Oriente a Gerusalemme per adorare il
storica. bambino Gesù. Si ritiene che fossero degli
Molti han provato a dare delle spiegazioni scienziati specializzati nell’astronomia e
“razionali” a questa strana stella che “si muove” sacerdoti zoroastriani, gli unici in grado di
e che per questo gli è stato attribuito
l’epiteto di “cometa”. Altri hanno
ipotizzato che non fosse una cometa
ma bensì la congiunzione di più pianeti
(Giove, Venere, Saturno, avvenuta nel 7
a.C.) che avvicinandosi tra loro avessero
dato l’impressione che si fosse formata
dal nulla una “nuova stella”.
Altri, abbandonando qualsiasi
tentativo di una spiegazione razionale,
si son limitati ad attribuirle un valore
esclusivamente simbolico.
In fondo una stella che appare dal
nulla non è altro che il simbolo di una
luce, che appare nella notte. La luce che
illumina le tenebre.
Cristo, cioè il Dio che viene sulla Terra
incarnandosi nel corpo di un bambino,
non è altro che la Luce che viene per
illuminare le tenebre del mondo.
Ecco quindi che la stessa Stella
Cometa non è altro che il simbolo di
Gesù stesso.
Così i Re Magi che vengono da paesi
lontani ad ossequiare il bambino-Dio L’ADORAZIONE DEI MAGI AFFRESCO DI GIOTTO A PADOVA
non sarebbero realmente esistiti, ma
sarebbero anche loro il simbolo del fatto che riconoscere nell’osservazione del cielo che
Gesù sia venuto per tutti, sia per gli ebrei sia improvvisamente era sorta una nuova stella.
per i “gentili”, cioè tutti i non ebrei. Ci sono stati tramandati anche dei nomi
...e se non fosse vero? dalla tradizione popolare, raccolti nel Vangelo

64 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


La Stella di Betlemme era un UFO? Vincenzo Di Gregorio

armeno dell’infanzia, che li chiama Melchiorre, ricevuti nella corte del nuovo Re e per un
Baldassarre e Gaspare. elementare segno di buona creanza, si erano
La stessa tradizione popolare ci indica portati dietro ognuno un dono di natura
anche che uno di loro avesse la pelle scura, “regale” (oro, incenso e mirra).
probabilmente originario dall’Africa. Ma da Ma la stranezza vuole che giunti alle porte
che paesi provenivano? del paese (Palestina) pur giungendo da
Anche qui le informazioni sono scarse, luoghi diversi, si incontrano, si riconoscono
in quanto ci viene detto che venivano e appurato che erano giunti lì tutti e tre per
genericamente “Da Oriente”... e ad oriente vi lo stesso scopo, decidono di fare da quel
erano le civiltà maggiormente evolute nelle momento in poi lo stesso percorso insieme.
scienze astronomiche ( assiri/babilonesi )... La stella da questo momento ci viene
ma validissimi astronomi vi erano anche in descritta come una stella “anomala” e dotata
Egitto. Forse da lì che proveniva il “re magio” di una proprietà “magica”... si muoveva
con la “pelle scura” africana. davanti a loro rispetto al piano delle stelle
Ma riepiloghiamo brevemente i fatti fisse indicandogli la direzione del Cammino...
tramandataci. Questi scienziati astronomi, ma anche indicandogli il luogo dove era il
ognuno dal proprio paese, vedono che nel re-bambino (la grotta di Betlem)... da un suo
cielo è improvvisamente era apparsa una altro strano comportamento... perché una
nuova stella... e cosa fanno? Decidono tutti volta giunti alla grotta di Betlemme, la stella
e tre autonomamente di organizzare una si fermò e da quel fatto i re magi capirono che
spedizione per andare a osservarla meglio, erano arrivati a destinazione.
andandoci incontro. Questo racconto che, ripeto, ci viene
Si credeva a quei tempi che l’apparizione narrato con alcune varianti sin da bambini,
di una nuova stella in cielo indicasse la nascita se analizzato con la logica della mente e non
di un nuovo re. I Re Magi quindi, dovendosi dello spirito o del simbolo, rivela molte strane
recare in un paese straniero per osservare ma interessanti contraddizioni.
la stella, potevano trovarsi a dover essere Molte cose stonano, non quadrano... sono

Direzione NORD stella Polare


Direzione convergente in caso
di oggetto posto in orbita
geostazionaria

LA STELLA FU UN OGGETTO POSTO IN ORBITA GEOSTAZIONARIA COME DIMOSTRATO DALL’IMMAGINE


DI DESTRA. TALE POSIZIONE AVREBBE PERMESSO UNA DIREZIONE CONVERGENTE NEL PERCORSO DEI
MAGI. SE L’OGGETTO FOSSE STATA UNA VERA COMETA, E SUL PIANO DELLE STELLE FISSE, I TRE SAPIENTI
NON SI SAREBBERO MAI POTUTI INCONTRARE

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 65


La Stella di Betlemme era un UFO? Vincenzo Di Gregorio

tasselli di un mosaico che non possono essere Il leggendario Sherlock Holmes è


spiegati con le conoscenze astronomiche passato alla storia anche per la sua celebre
“tradizionali”... ma tutti i tasselli si incastrano affermazione: “quando tutte le spiegazioni
qualora si ipotizza una soluzione “non possibili sono scartate, ciò che rimane, sebbene
tradizionale”. Ma partiamo con ordine dalla impossibile, deve essere la verità”.
prima contraddizione. Per spiegare questa “follia” (perpetrata
I Re Magi erano dei valenti astronomi ben tre volte) abbiamo scartato tutte le
e l’astronomia a quei tempi, per calcolare spiegazioni “possibili” e ne è rimasta una che
le eclissi luna/sole o le fasi delle stagioni, sembra “impossibile”... cioè che quella “Stella”
utilizzavano allineamenti a mezzo di pali o potesse non giacere sul piano delle stelle fisse
aste posti su blocchi in pietra monolitiche... (come tutte le stelle comete)... ma potesse
inamovibili... ci viene in mente il famoso essere un oggetto luminoso (come una stella),
Cromlec di Stonehenge, ma anche molto ma posto in un’orbita geostazionaria sopra la
più recenti gli osservatori astronomici Celtici grotta di Betlemme.
quali quello in località Castello a Casoli val di L’idea è sufficientemente “assurda”, ma
Lima. quasi per gioco vediamo dove ci conduce
Cosa può avere spinto un astronomo a e scopriamo che improvvisamente tutti i
lasciare il suo osservatorio e recarsi a piedi tasselli del puzzle come per miracolo vanno
per... osservare una stella?!!! al loro posto.
Riflettiamo. Facciamo finta che volessimo Se un astronomo vedesse un oggetto
studiare la stella polare... chi è quel “genio” luminoso non sul piano delle stelle fisse ma
che per farlo lascia tutte le sue attrezzature molto più vicino al suolo... bè, forse in quel
astronomiche per recarsi a piedi... al polo caso, acquisterebbe un senso logico quello di
Nord?... per fare?... per osservarla meglio? abbandonare i propri osservatori astronomici
Senza attrezzature “tecniche”? per andare ad osservare quella “stella”
No... è questo un comportamento illogico, portandosi sotto la sua verticale e quindi
non degno di una delle menti più eccelse di avvicinandosi di fatto ad essa.
quei tempi. Se invece si fosse andati nella direzione
Ma quello che stupisce è che lo stesso di una stella posta sul piano delle stelle fisse
comportamento illogico lo han fatto ben non si sarebbe mai potuto avvicinarsi ad essa,
tre menti eccelse e contemporaneamente e né tantomeno si sarebbe potuto “osservarla
all’insaputa l’uno dell’altro. meglio”.

RAPPRESENTAZIONE DELLA POSIZIONE GEOSTAZIONARIA


DELLA COSÌ DETTA “STELLA DI BETLEMME”.

66 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


La Stella di Betlemme era un UFO? Vincenzo Di Gregorio

Altra “stranezza”: I tre Re Magi pur Ma come spiegare la strana caratteristica


provenendo da tre paesi diversi si sono del “movimento” tanto da fargli attribuire il
incontrati una volta giunti ai confini della soprannome di “stella cometa”?
Palestina. Quando improvvisamente il Seguendo la chiave di interpretazione di
cielo si coprì per diversi giorni di nuvole ed una luce posta ad un altezza “finita” rispetto
impedì ai tre astronomi di proseguire il loro al piano delle stelle fisse un eventuale
cammino seguendo la stella. Decisero quindi viandante che si muovesse verso questa luce
di chiedere informazioni alla “gente del posto” la vedrebbe “muoversi” rispetto a quelle poste
(Mt 2, 1 – 12.16). sul piano delle stelle fisse.
Si recarono da Erode e dissero “abbiamo Ecco quindi perché pur stando ferma la
visto sorgere la sua stella e siamo venuti per Stella “cometa” sembra muoversi, solo perché
adorarlo... ”. Da Erode seppero che le profezie si muovevano verso di essa i Re Magi. Ma
indicavano che a Betlemme sarebbe sorto ecco un’altra “stranezza” che conferma questa
il “capo” del popolo di Israele, il messia. chiave di lettura.
Ringraziato e salutato Erode, mentre si “... Ed ecco la stella che avevano visto nel suo
dirigevano nella direzione di Betlem il cielo sorgere giunse e si fermò sopra il luogo dove si
nuvoloso si aprì “... ed ecco la stella che avevano trovava il bambino”.
visto nel suo sorgere giunse e si fermò sopra il Si fermò solo quando giunsero sulla
luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la verticale dell’oggetto luminoso e da questo
stella, essi provarono una grandissima gioia...”. gli Astronomi capirono che erano giunti nel
Questi i fatti raccontati nel vangelo di luogo dove l’oggetto si era posto “in attesa
Matteo. Analizziamoli nel dettaglio. della nascita più importante della nostra civiltà”.
Che probabilità ci sono che tre persone Questo fatto ci porta ad un altro tipo di
partendo da tre luoghi differenti posti in tre considerazioni.
paesi differenti, seguendo la stessa stella Quanto tempo ci sarà voluto per dei “Re
si trovino nello stesso luogo (ai confini della Magi” / Astronomi a capire che quell’oggetto
Palestina). luminoso non era una Stella posto sul piano
Ritorniamo all’esempio di prima della delle stelle fisse? Ma anche organizzare
stella polare. una spedizione che attraversando stati e
Se un abitante di Babilonia si volesse percorrendo svariate miglia, comportava
mettere in cammino verso la stella polare anche pericoli e quindi un numero
andrebbe in direzione Nord. Se un abitante in sufficientemente numeroso di guardie e di
Egitto volesse seguire la direzione della stella mezzi che ne garantissero l’incolumità?
polare andrebbe in direzione Nord. E così per E quante settimane o mesi occorrevano
il terzo viandante. per giungere a piedi da un luogo come la
Tre Magi che si fossero recati nella direzione piana del Tigri e l’Eufrate sino a Gerusalemme?
di una vera stella avrebbero percorso direzioni Diversi mesi se non anni.
tra di loro perfettamente parallele e che non Questo fatto ci induce a stabilire che
si potranno incontrare MAI in quanto la stella questa strana “stella” era posta sopra la
polare si trova su di un piano all’infinito. grotta di Betlem da molto tempo prima che
Vi è solo un caso in cui tre persone possano Giuseppe e Maria si recassero da quelle parti
percorrere delle direzioni tra loro convergenti, per il famoso censimento e giunti a Betlemme
quando cioè la sorgente verso cui si recavano si compissero i giorni del parto.
fosse posta in un punto finito. Quindi la “luce” in orbita sopra Betlemme
Solo in questo caso tre persone partendo sapeva che in quel luogo sarebbe accaduta
da posti diversi si potrebbero incontrare nello una nascita di un bambino “speciale”, ma non
stesso posto (nel caso in studio alle porte sapevano esattamente quando tanto da farla
della Palestina). posizionare in quella verticale mesi o anni
Vi era quindi un oggetto luminoso posto prima che il fatidico evento si compisse.
sulla perpendicolare della grotta di Betlemme. Quindi chi sapeva dove non sapeva

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 67


La Stella di Betlemme era un UFO? Vincenzo Di Gregorio

quando, interessante! guerra mondiale o durante i voli di prova


Ebbene se noi oggi avessimo i mezzi delle missioni Mercury... ecc.
tecnologici (leggi una macchina del tempo) Ma se, e ribadisco se, i Re Magi son
per recarci su quei posti a fotografare il primo veramente esistiti e si son veramente recati
vagito di Gesù Cristo, non sapremmo neanche alla grotta di Betlemme seguendo questa
noi quando, a che data impostare sulla nostra luce “anomala” allora è molto probabile che
Delorian di “Ritorno al Futuro”. quella luce non fosse solo un simbolo ma
Infatti la data esatta della nascita di una navicella con all’interno altri Re Magi
Cristo non è nota per via di alcuni errori del provenienti da nazioni o mondi molto più
calendario giuliano-gregoriano su cui si è lontani dei nostri “Melchiorre, Baldassarre e
basato Dionigi il piccolo nel VI secolo. Gaspare”.
Dionigi attribuendo la nascita di Gesù Dei Re Magi un pelino più “tecnologici” il
al 1° d.C. si discosta di uno o due anni dalla cui scopo era quello di studiare fatti a loro già
datazione fornita dai Padri della Chiesa noti tramandati da millenni di storia a volte
tramandata sino al II-III secolo d.C. nebulosa, e per il fatto che fossero proprio lì
Uno o due anni... sufficienti per organizzare ne confermava la loro intenzione di porgere
e compiere una spedizione dall’Oriente sino a anche loro un garbato omaggio.
Betlemme. Se costoro erano realmente lì in
La conclusione di tutto ciò induce a quel particolarissimo momento storico,
ritenere che un UFO (nella sua vera accezione sicuramente saranno venuti attrezzati con
del termine ovvero Oggetto Volante Non vari strumenti per registrare dati ed immagini.
Identificato ), fosse in orbita (geostazionaria?) Noi con la nostra tecnologia siamo in
sopra la grotta di Betlemme e che lo stesso grado di effettuare, con i satelliti spia, foto ad
fosse guidato da dei viaggiatori del tempo (o alta risoluzione grazie alle quali si possono
di altre dimensioni spazio-temporali grazie al leggere dallo spazio le lettere di un giornale
quale si conosceva perfettamente il luogo ma al suolo.
non l’esatto momento della nascita). Mi piace pensare quindi, che da qualche
Questo UFO quindi suggerisce che i parte, nello spazio o nel tempo, esista una
suoi piloti siano degli studiosi dei momenti foto di una ragazza-madre con in braccio
topici della nostra civiltà ma l’argomento ci un bambino con uno sguardo molto dolce e
porterebbe fuori rotta ed allargare il discorso pieno di amore per tutti noi.
agli avvistamenti Ufo durante la seconda

Vincenzo Di Gregorio al sito web: www.aereofoto.it. Suoi studi son


stati mostrati in diverse riviste di settore, e su
Architetto ed imprenditore, da reti televisive quali: Voyager
sempre appassionato di arche- (rai2), Mistero (italia1), Me-
ologia, noto come scopritore diolanum Chanel (Sky), Ode-
delle cosiddette “piramidi di onTV.
Montevecchia” i cui studi sono
stati pubblicati nel libro dal titolo Il Mistero delle
Piramidi Lombarde (Fermento, 2009). Fondato- Il Mistero delle
re di Antikitera.net (uno dei più noti siti web di Piramidi Lombarde
news archeologiche e di misteri) e della rivista Fermento, 2009
Runa Bianca (www.runabianca.it). Per le sue ri-
cerche si avvale di foto aeree sia nel visibile che
nell’infrarosso, fondando una società finalizzata
vai scheda libro >>
alla ricerca chiamata “ludi ricerche” che fa capo

68 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Osvaldo Carigi
g e Stefania Tavanti
I Catari: i seguaci dell’Anticristo
I Boni Homines

tempo di lettura 18 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 69


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

N
el sito Internet Dizionario del pen- in quanto si raccontava che i catari adorasse-
siero cristiano alternativo, alla voce ro il diavolo sotto forma di gatto. In realtà la
“catari” (o albigesi) troviamo scritto loro era una dottrina molto simile al cristia-
“la grande alternativa religiosa alla Chiesa Cat- nesimo delle origini, strettamente correlata al
tolica d’Occidente nel XII e XIII secolo”. bogomilismo bulgaro (non a caso i bogomili
Non sorprende, dunque, che il catarismo furono considerati i “Cristiani per eccellenza”!)
sia stato duramente condannato dalla Chiesa che, a sua volta, era di chiara derivazione ma-
romana e che i suoi seguaci siano stati fero- nichea. Molti studiosi si sono chiesti quale sia
cemente perseguitati fino alla loro estinzio- stato il fattore scatenante l’espansione dell’e-
ne. Per attuare tale disegno Papa Innocenzo resia in Europa, che coinvolse l’Occitania, la
III creò la temibile Inquisizione ed indisse, nel Champagne, l’Aquitania e l’Italia settentrio-
sud della Francia dove il catarismo era par- nale. Secondo Isaac Ben Jacob, autore del li-
ticolarmente diffuso, una crociata con ben bro “The Rise”, l’espansione corrisponderebbe
500mila uomini, la prima “di un popolo cristia- a quella dell’impero germanico. “Sembra che
no contro un altro popolo cristiano”, che durò verso il VIII secolo la Bulgaria abbia portato in
quasi 40 anni, mietendo circa 800.000 vittime Germania la sua eresia che, con l’allargamento
tra uomini, donne e bambini; fu inoltre istitui- dei confini del paese, si è di conseguenza pro-
ta a Tolosa l’università di Teologia, con l’obiet- pagata (...) Federico Barbarossa (un Hohen-
tivo di cancellare per sempre il ricordo dell’e- staufen) e Federico II ripresero le ostilità contro
resia catara. Ma perché il catarismo rappre- la Chiesa, sostenendo, tra l’altro, proprio l’eresia
sentò, agli albori del secondo millennio,
un tale pericolo per la potente Chiesa di
Roma? I sacerdoti catari, sia uomini che
donne, conducevano una vita di ascesi,
ben diversa da quella del clero cattolico,
che, in casi estremi, poteva addirittura
sfociare nel suicidio per inedia (endura),
predicavano la carità e la comunione dei
beni, condannavano la violenza (erano
vegetariani), le passioni, il lusso, l’arro-
ganza e la corruzione, in special modo
quella dei sacerdoti e vescovi cattolici,
spesso travolti da scandali ed intrighi.
Inoltre i credenti potevano liberamente
leggere ed interpretare il vangelo: una
“libertà” che la Chiesa di Roma vietava
e condannava (“Te lo doveva spiegare il
prete, il rappresentante della Chiesa”). Per
questi motivi il catarismo contava nu- LA NECROPOLI DEI BOGOMILI A STOLAC
merosi adepti e simpatizzanti, non solo
tra i ceti più umili ma anche tra i membri della catara-manichea.” L’eresia bulgara citata da
nobiltà. “La prima forma di ribellione dei cre- Ben Jacob nacque nel X secolo nel villaggio
denti catari fu la disobbedienza civile: non pa- macedone di Bogomil, dal nome del quale
gavano più le decime alla chiesa. Per la Chiesa vennero chiamati Bogomili gli appartenenti a
cattolica i catari erano veri e propri rivoluziona- questa dottrina dualista troppo simile a quel-
ri da sterminare”. Allo scopo di enfatizzarne la la dei Catari per non ipotizzarne una sorta di
natura perversa e “demoniaca” del catarismo, eredità da parte di quest’ultimi. René Relli af-
fu coniata una nuova etimologia del termine fermò che “Ci sono stati, fra bogomili e catari,
“cataro”, facendolo derivare dal latino catus i medesimi contatti sul piano della simbologia
(gatto) invece che dal greco katharos (puro), iconografica che su quello religioso e filosofico.

70 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

RAFFIGURAZIONE SU AFFRESCO DI INNOCENZO III

Non abbiamo la pretesa di dire che i bogomili


abbiano inventato questi temi, ma crediamo Il catarismo di S. Francesco
che i catari li abbiano mutuati da loro. ” Una
delle similitudini che maggiormente colpisce Incredibilmente a dirsi, l’ordine dei Dome-
è quella inerente al rifiuto, da parte di entram- nicani e quello dei Francescani che, ricordia-
be le eresie, di venerare la croce. mo, furono espressamente delegati all’an-
“Qualunque simbolo legato con la croce nientamento dell’eresia, avrebbero in comu-
cristiana... non appartiene al catarismo ed alla ne con i manichei non solo insegnamenti
storia dei Catari” - spiega Adriano Petta, me- e comportamenti ma addirittura le origini!
dievalista ed autore di romanzi storici, “per i “L’accostamento fra catarismo e francescanesi-
quali, così come per i primi cristiani, Cristo era mo è, a mio parere”, dice Adriano Petta “più che
un angelo del bene, non era stato mai uomo, una ipotesi: erano due movimenti religiosi che
non era mai stato crocifisso, mai nessuno gli in comune avevano una visione pura del cri-
aveva scavato nel costato e mai nessuno ave- stianesimo, e ce l’avevano come pratica quoti-
va raccolto il suo sangue in nessun Santo Gra- diana... e non solo come idea. Non a caso papa
al: tutto questo è leggenda attribuita ai catari Innocenzo III fu sul punto di mandare al rogo
da noi gente dei nostri tempi.” Invece, secondo anche Francesco... ma poi dovette desistere, in
A. Borst bogomili e catari non sono assoluta- quanto il frate d’Assisi era ormai troppo cono-
mente la stessa cosa poiché seppure il bogo- sciuto ed aveva già un grandissimo seguito. I
milismo è “molto prossimo allo straordinario perfetti catari ed i frati francescani, nella pra-
movimento eretico occidentale e gli ha fornito tica quotidiana erano molto simili, per la loro
l’insegnamento dualista” l’Occidente “non è semplicità di costumi, per il loro rispetto della
in alcuna maniera, neppure nelle eresie che ha natura e di tutte le creature. E soprattutto per il
perseguitato, una semplice copia dell’Oriente. loro continuo sforzo di mettere in pratica il puro
L’insegnamento, le scritture, i missionari, pote- messaggio d’amore cristiano. ”
vano venire dall’Oriente. Ma l’eresia aveva in Nel saggio “History of the Christian
Occidente, dall’inizio di questo millennio, le sue Church” di Philipp Schaff, leggiamo che San
proprie leggi e un suo proprio volto”. Francesco si ispirò molto probabilmente agli

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 71


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

eretici “Umiliati”, di cui avrebbero fatto parte tenza. ” Dopotutto la regola domenicana non
anche catari, e di opinione simile è il dome- prevede proprio la “penitenza”, oltre che allo
nicano Richard Weber per quanto riguarda il studio e alla preghiera?
proprio ordine. “Può sembrare un paradosso,
” dice Ben Jacob, “che l’Inquisizione, formata
appunto da francescani e dominicani, fosse Il mito dei Catari
eretica. Fino a prova contraria essa aveva come
obiettivo quello di combattere le “devianze reli- “Tutto iniziò una quarantina d’anni fa, ”
giose”. O almeno è ciò che si crede. Non dobbia- spiega Adriano Petta, “quando uno psichiatra
mo dimenticare che i penitenti erano per natura inglese (Arthur Guirdham) scrisse un libro e det-
dei sado-masochisti (si flagellavano a vicenda e te inizio ad una dottrina New Age (che cercò di
mortificavano il proprio corpo). L’idea di eretici mascherare con una forma di catarismo): ebbe
che torturano altri eretici non è inconcepibile tanto successo che da allora è stato un inarre-
se per questi si trattava di far fare “penitenza”. stabile fiume in piena. ” Studioso di eresia cata-
Quello di creare in seno alla Chiesa una strut- ra e di reincarnazione (suoi sono i libri Catari
tura per la repressione dell’eresia è stato un ca- e Reincarnazione, Noi siamo un altro, The Great
polavoro di perversione. L’inquisizione permise Heresy: The History and Beliefs of the Cathars),
ai penitenti di fondare, in tutte le circoscrizioni Arthur Guirdham, convinto di essere stato in
che contavano la presenza di manichei, dei mo- una vita precedente Roger de Grisolles, sa-
nasteri per la conversione degli eretici... ma non cerdote cataro, riferisce di casi clinici di alcu-
conversione al cristianesimo bensì alla peni- ni suoi pazienti che avevano reminiscenze di

IL MASSACRO DEGLI ALBIGESI, CRONACHE DI SAINT-DENIS, XVI SECOLO, LONDRA, BRITISH LIBRARY

72 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

terribili torture e degli orrori dei roghi: questo tati al conte di Monfort... e l’avevano invitato a
lo portò ad asserire che erano dei catari rein- seguirli e ad andare a vedere il corpo di Nostro
carnati nei pazienti a procurare tali ricordi. Le Signore, che era divenuto carne e sangue nelle
drammatiche descrizioni riportate dal medi- mani del loro prete”. Monfort, sconcertato da
co inglese furono in seguito ritenute autenti- questo invito,  rifiutò in quanto ossequioso ai
che dalla studiosa Lynda Harris, specializzata dettami della Santa Chiesa.
in catarismo. Secondo Adriano Petta, questo Se per Petta si tratterebbe di pura inven-
avrebbe dato la svolta moderna allo studio zione, considerando che la storia del catari-
del catarismo esoterico, che da quel momen- smo ci è pervenuta, in gran parte, dai registri
to subì una impennata di popolarità: “Ebbe della “Santa Inquisizione” e, quindi, soggetta a
inizio una leggenda, una moda... che ci ha por- manipolazioni che oggi definiremmo media-
tato allo stato attuale (...) Inutile dire che tutti tiche “soprattutto quando si parla dei catari che
coloro che hanno dato vita ad una setta, ad una “rubavano” i bambini etc. etc.” per Ben Jacob “I
corrente esoterica ecc., ne hanno ricavato dei Catari in questione si riferivano ovviamente ad
guadagni materiali, vendendo il loro prodotto un tipo di “messa nera che veniva officiata dai
culturale-filosofico-esoterico-religioso, racco- loro sacerdoti. Gli storici solitamente non men-
gliendo attorno a sé tanta gente in buona fede zionano questi riti, limitandosi invece a parlare
e stanca della religione tradizionale”. del “Consolamentum” (n. b. battesimo cataro)
che, tuttavia, non veniva impartito soltanto
alla morte dei credenti ma anche in altre occa-
Purezza e consolamentum sioni importanti come ad esempio per aiutare
l’anima del defunto a reincarnarsi, durante la
I catari seguivano il nomina dei nuovi sacerdoti e per la purificazio-
vangelo di Giovan- ne. In alcuni documenti bizantini abbiamo
ni, credevano che trovato la descrizione di un
esistessero due particolare Consolamen-
divinità contrappo- tum, che coinvolgeva dei
ste, una del bene e bambini e prevedeva
una del male, in lotta una sorta di comunione
tra di loro per il domi- e sacrificio con la carne
nio delle anime e che ed il sangue della vit-
l’anima fosse impri- tima, simboleggiante,
gionata nella materia, per i Catari, la carne ed
credevano nella rein- il sangue di Cristo. (...)
carnazione, rifiutava- In Francia, e specifica-
no, come abbiamo tamente nella regione
visto, il simbolo della di Rennes-le-Château,
croce e la resurrezio- esiste un movimento
ne della carne poiché era religioso, la “Chiesa
loro convinzione che Gesù Gnostica” che prevede
Cristo fosse sceso sulla terra l’esecuzione della ceri-
come spirito La loro era, insomma, monia descritta sopra.
una religione “pura”. Tuttavia, ne ‘Il Uno dei suoi mem-
Santo Graal’ di Baigent, Leigh e bri, Eugene Vintras, si
Lincoln viene riportato un in- vantava di poter mo-
quietante episodio tratto dal li- strare ostie macchiate
bro ‘Vita di San Luigi’ di Jean de del sangue di Cristo”.
Joinville, in cui è narrato Adriano Petta
che “...molti uomini degli MONACI MANICHEI INTENTI A COPIARE TESTI puntualizza che
Albigesi si erano presen- SACRI, CON ISCRIZIONE IN SOGDIANO. MANO- questa cerimonia
SCRITTO DA KHOCHO, TARIM BASIN

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 73


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

e altre manifestazioni potevano subire delle za, venisse praticato, da parte degli eretici, un
variazioni locali poichè il catarismo “è stata culto solare, testimoniato anche dal fatto che
una religione vissuta e praticata quasi sem- prima della loro resa, avvenuta a marzo dopo
pre in clandestinità” e, quindi, impossibilitata 10 mesi di assedio da parte dei crociati, fu ac-
ad assumere un aspetto organico unitario. cordata loro una tregua per celebrare - così si
Tuttavia, la liturgia classica del Consolamen- ipotizza - l’equinozio.
tum la si può riconoscere in un rito officiato L’architettura dell’imponente castello pre-
sia dai manichei, concernente l’imposizione senta la particolarità che durante il solstizio
delle mani nel momento in cui il “credente” d’estate i primi raggi del sole attraversano
diventava un “eletto”, che dai bogomili pres- il loggione: “Ho assistito personalmente ad
so i quali l’”eletto” veniva consacrato tale da un’alba del 22 giugno” riferisce Petta “... e pos-
un’assemblea di “eletti” e “credenti” dopo un so assicurare che non era un caso: i primi rag-
lungo preparatorio periodo iniziatico.    gi di sole del solstizio d’estate attraversano le
strette feritoie della torre principale da parte a
parte... e solo in quei pochi momenti dell’anno.
“Bisogna schiacciare i Chi la costruì sapeva il fatto suo, era sicura-
seguaci dell’anticristo” mente un osservatorio astronomico. ” Ritrovia-
mo la stessa descrizione in un libro dedicato
Una linea di pensiero vuole che nella For- all’enigma cataro di Jean Markale, studioso
tezza di Montségur, rifugio degli ultimi cata- francese recentemente scomparso: “Sul pog
ri ribelli e sede di una biblioteca contenente di Montségur, al mattino del solstizio d’estate,
importanti libri di religione, filosofia e scien- quelli che si alzano presto e hanno il coraggio e

LE ROVINE DELLA FORTEZZA DI MONTSÉGUR RIFUGIO DEGLI ULTIMI CATARI RIBELLI

74 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


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la passione di salire fino alle rovine del castello semplicemente perché il 15 marzo del 1244
sono testimoni di un fatto incontestabile: il pri- corrispondeva all’equinozio. “Ma che cosa si-
mo raggio di luce, sfiorando il Pic de Bugarach, gnifica?”, si chiede lo studioso, aggiungendo
attraversa da parte a parte le feritoie del torrio- che non esistono inoltre riscontri documen-
ne. Non è un caso”. Indubbiamente concepi- tali riguardo “cerimonie solari celebrate dagli
to e realizzato in modo tale da determinare albigesi nel XII e XIII secolo”. I catari, seppur
il fenomeno sopra citato, Montségur non è eredi dei manichei e dei mazdei, al contrario
però, secondo Markale, un tempio dedicato di questi manifestarono sempre una precisa
al culto solare, giudicando tale classificazione volontà di non sacrificare mai lo spirito alla
“il parto di una fantasia delirante”, soprattutto materia, quindi, conclude Markale, “la cosid-
alla luce del fatto che i catari non edificavano detta cerimonia del 15 marzo, in concomitan-
templi in quanto sarebbe stato in netto con- za con l’equinozio di primavera, non è esistita
trasto con la loro dottrina che considerava la che nell’immaginario dei commentatori del
materia “una creazione diabolica”. Ma da dove XX secolo”. Montségur non sarebbe stato un
nasce l’ipotesi che Montségur, prima di es- tempio solare ma, probabilmente, un luogo
sere “il centro della resistenza catara contro di meditazione, di sicuro sacro, “in cui la crea-
l’oppressione della Chiesa e della monarchia tura inglobata nella materia si risveglia e riceve
capetingia”, fosse un santuario? Markale, cita, i raggi benefici della Luce originale... e questa
tra le cause, proprio quelle condizioni di resa ‘stanza del solÈ non può essere che in cielo o su
riportate in apertura di questo paragrafo: si un’isola oppure in cima a una montagna.. .”.
sarebbe associato il rinvio con il permesso ac- Secondo Petta, contrariamente a quanto
cordato ai catari di celebrare una festa solare comunemente si pensa, “I catari nulla hanno

LE ROVINE DELLA FORTEZZA DI MONTSÉGUR RIFUGIO DEGLI ULTIMI CATARI RIBELLI

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 75


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a che vedere con quel castello, al di là del fatto assolutamente finire nelle mani dei crociati?
che vi trovarono rifugio (1235 circa - 1244 ) pri- “Si fanno varie supposizioni, ” spiega Petta “c’è
ma di essere sterminati. Non si sa esattamente chi pensa al Santo Graal, chi a monete, gioielli o
a quale epoca risalga, probabilmente al V o VI libri preziosi”.
secolo, molto tempo prima che si manifestasse Per Markale “la soluzione meno verosimile”
l’eresia catara. Venne solamente ristrutturato sarebbe proprio quella di un cospicuo tesoro
dal signore locale (Raymonde de Perella), il qua- materiale, ragionevolmente impossibile da
le vi stabilì la sua residenza, soprattutto perché trasportare lungo “sentieri da capre” costella-
si trattava di un luogo fortificato praticamente ti di precipizi. Molto probabilmente i quattro
imprendibile; non a caso capitolò solo per un perfetti dovevano raggiungere determinate
atto di tradimento. ” persone alle quali trasmettere indicazioni se-
Montesegur è tuttavia al centro di una del- grete. “Questa missione venne quasi certamen-
le storie più affascinanti dell’epopea catara, te portata a termine ma gli interessati si guar-
quella che vede protagonisti 4 “perfetti” catari darono bene dal lasciarne traccia”. Un tesoro,
che, la notte prima della capitolazione, sareb- dunque, che non doveva assolutamente ca-
bero riusciti a fuggire, complice il buio, calan- dere nelle mani degli assedianti, forse costi-
dosi con delle funi dalla rocca, per mettere in tuito da preziose reliquie o documenti in gra-
salvo un tesoro. “Sono tutti fatti accertati sto- do di scuotere le fondamenta su cui poggia il
ricamente, si conoscono anche i nomi di que- cattolicesimo e il cui recupero sarebbe stato
sti catari, sono presenti nelle deposizioni rese il vero motivo che spinse Papa Innocenzo III
all’Inquisizione dai sopravvissuti di Montségur. a lanciare la sua terribile crociata. Secondo
” Che cos’era questo tesoro che non doveva Petta la ragione dell’eccidio sarebbe da impu-

LE ROVINE DELLA FORTEZZA DI MONTSÉGUR RIFUGIO DEGLI ULTIMI CATARI RIBELLI

76 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


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tare, invece, più semplicemente alla ricchezza stampare”: invenzioni e scoperte scientifiche
delle terre di Occitania: “Il popolo occitano era che avrebbero potuto mutare il corso della
tollerante; amava la poesia, l’arte, la cultura; storia giunte dall’oriente, che Adriano ha de-
era dedito a viaggiare, agli scambi commer- nominato “chiavi del sapere”. “Era soprattutto
ciali. L’Occitania era una terra in cui vivevano di questo tesoro che volevano impossessarsi i
pacificamente le comunità ebraiche, cattoliche, crociati, ma non ci riuscirono. Le “chiavi del sa-
catare, valdesi e in cui cresceva la libertà di pen- pere” furono portate lontano, e dopo due secoli
siero; era una terra ricca, faceva gola a tutti, ai dettero inizio alla rivoluzione culturale e tecno-
barbari baroni e conti del nord della Francia, al logica che avrebbe mutato il corso della storia e
re, a vescovi e papi. L’eresia catara fu un pretesto della diffusione del Sapere in mezzo ai popoli”.
per poter invadere una terra libera e occuparla, La conoscenza sarebbe stata dunque il
depredarla, sottometterla. La crociata degli vero tesoro, in una epoca in cui “... Se posse-
Albigesi in parte fu come tutte le guerre, come devi un Vangelo, un libro di Aristotele, qualsiasi
tutte le crociate. Papa Innocenzo III si alleò al libro di fisica, matematica potevi finire bruciato
re di Francia Filippo Augusto per conquistare vivo (...) Papi, re, imperatori hanno fatto di tut-
l’Occitania e spartirsela”. E ciò che i 4 fuggitivi to, in tutte le epoche storiche, perché la cono-
misero in salvo la notte prima della resa? “Gli scenza filosofica, scientifica, religiosa, restasse
storici sono certi si trattasse di libri: dal formato nelle loro mani per poterla distribuire goccia a
prezioso, con gioielli incastonati nella rilegatu- goccia, purgata, perché un popolo colto non
ra della copertina, e libri dal contenuto rivolu- li avrebbe seguiti facilmente, sarebbe stato un
zionario, di scienza, testi contenenti pagine di popolo libero e quindi capace di ribellarsi”.
astronomia, di matematica, e di un metodo per Tuttavia, come si legge nel già citato ‘Il

STELE FUNERARIA AI PIEDI DI MONTSÉGUR IN RICORDO DEI CATARI

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 77


I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

Santo Graal’, sarebbe esistito an-


che un tesoro più “materiale”, mes-
so in salvo tre mesi prima della ca-
duta di Montségur.  Adriano Petta
è quasi certo che si trattasse di oro,
che doveva servire per l’ultimo
tentativo di liberare il castello di
Montségur dall’assedio dei crocia-
ti, oro con cui si dovevano pagare
dei coraggiosi mercenari coman-
dati da Corbario, che però fallirono
l’impresa.

Il predecessore di
Leonardo Da Vinci
Mentre studio sono libero: men-
tre la mia mente indaga ed appren-
de, ho vinto la schiavitù
(Eresia Pura)

Montségur, 16 marzo 1244.


Duecentocinque catari vengo-
no arsi vivi. Tra questi un geniale
personaggio  la cui vera identità è
riemersa dalle nebbie del passato
grazie al lavoro di Adriano Petta.
Adriano Petta è anche studioso
della scienza, la stessa che in pas-
sato terrorizzò “i potenti ...” in quan-
to strumento di emancipazione e
di libertà. “Non a caso al concilio di
Cartagine nell’anno 383 d.C. i vesco-
vi proibirono la lettura di ogni testo,
religioso, filosofico o scientifico, a
tutti... compresi loro stessi... tanta
era la paura del sapere che poteva- LA FORTEZZA DI QUÉRIBUS L’ULTIMA ROCCAFORTE OCCITANA A CA-
no contenere quei libri!”. Ed è pro- DERE. UNDICI ANNI DOPO QUEL TERRIBILE 1244
prio su trattati di scienza e mate-
matica che Adriano ha incontrato uno quella di Giordano di Sassonia, il primo capo
sconosciuto genio del medioevo, Giordano dell’Inquisizione.
Nemorario: matematico, filosofo, scopritore “Non era possibile che Nemorario, innamo-
delle equazioni di secondo grado, autore di rato della matematica, se ne andasse con una
opere di matematica, astronomia, meccanica, torcia in mano ad appiccare il fuoco ai roghi
egli può essere considerato il predecessore degli eretici. In quegli anni vennero bruciati vivi
del grande Leonardo da Vinci. Secondo Petta nel centro di Parigi dieci allievi dello scienziato
la vera identità di Nemorario fu volutamente Amaury de Bene, perché studiavano i libri di fi-
nascosta - perché “Uno scienziato era mille vol- sica di Aristotele. Giordano Nemorario non po-
te più pericoloso di un eretico” - e confusa con teva essere Giordano di Sassonia, ne ero quasi

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I Boni Homines Osvaldo Carigi e Stefania Tavanti

certo! E mi misi a scavare. ” Anni di ricerche e bre 2010.


di viaggi in tutta Europa, sino alla Turchia e
all’Armenia, tra biblioteche ed abbazie, han-
no finalmente gettato nuova luce su questo “Un falcone saldamente ag-
incredibile personaggio, del quale Petta ha grappato a un pugno di roccia”
scritto la biografia romanzata. Originario del
lago di Nemi, vicino Roma, Nemorario viene Montsègur non fu, comunque, l’ultima roc-
a conoscenza delle «chiavi del sapere», con- caforte occitana a cadere. Undici anni dopo
tenute in antichi codici. Braccato dall’Inqui- quel terribile 1244, la fortezza di Quéribus,
sizione fugge in Linguadoca, a Béziers, città ai confini dell’Occitania e della Catalogna, fu
tristemente nota per la strage dell’intera po- conquistata e restituita ufficialmente al Re di
polazione, sia cattolica che catara, dove il suo Francia senza ‘colpo ferirÈ. Eretto in posizio-
destino si lega a quello del popolo occitano ne strategica sulla sommità di una delle cime
e degli eretici, che come lui perseguono la calcaree nella parte meridionale del massic-
verità e la conoscenza, poi in Inghilterra e a cio montuoso delle Corbières, , questo castel-
Parigi con la nuova identità di Giovanni de Sa- lo, al pari di Montségur, presenta impressio-
crobosco, ed infine nuovamente in Occitania. nanti difese naturali: circondato dal vuoto e
La sua vita si conclude drammaticamente ai protetto efficacemente “dal lato meno ripido
piedi del castello di Montsegur, ma non pri- della cresta da un massiccio torrione” poteva
ma di aver messo in salvo le preziose chiavi tenere a bada a lungo anche un’armata nu-
del sapere. merosa, la stessa che, al comando di Pierre
“Nonostante la Chiesa abbia cercato di can- d’Auteuil, nel maggio del 1255, iniziò un as-
cellare tutto e di riscrivere la storia, qualche in- sedio che venne tolto nel settembre succes-
dizio è rimasto. È molto probabile che il cammi- sivo. Quéribus cadde senza gloria ma anche
no di Giordano Nemorario sia stato quello che senza i massacri che caratterizzarono la presa
ho raccontato io: le cose devono essere andate di Montségur. L’ipotesi accreditata da Markale
proprio così, le poche tracce rimaste lo confer- è quella secondo cui il responsabile di Quéri-
mano. ”. bus, certo Chabert de Barbaira (ingegnere
Un cammino segnato da morte, odio e vio- militare, convinto seguace del catarismo e
lenza, intrapreso da uno scienziato che non protettore di coloro che erano sfuggiti ai
ha voluto arrendersi all’oscurantismo, per massacri della crociata contro gli albigesi) sa-
proteggere quel sapere in grado di rendere rebbe caduto in una trappola e, fatto prigio-
l’uomo libero e di farlo progredire in un “mon- niero, avrebbe consegnato la fortezza in cam-
do in cui sia possibile studiare senza vincoli di bio della propria vita e della libertà nonché
nessuna natura, in cui sia possibile professare di “mille marchi d’argento dietro garanzia di
liberamente il proprio credo o non credo, un Philippe de Montfort e di Pierre Voisins”. Non
mondo senza catene teso verso la conoscenza, vi sono documenti attestanti la sorte dei ca-
alla scoperta dei segreti racchiusi nella vita e tari rifugiatisi a Quéribus, ma probabilmente,
nell’universo”. afferma Markale, ebbero, proprio in mancan-
L’intervista completa ad Adriano Petta è za di un’azione militare, il tempo di disperder-
stata pubblicata sulla rivista FENIX di Novem- si, forse migrando nell’Italia del Nord.

Osvaldo Carigi Stefania Tavanti


Nato a Roma nel 1953, collabora con Adriano Nata nel 1966 a Firenze, lavora nel campo
Forgione da Maggio 2007. Pubblica regolar- dell’editoria dal 1995. Appassionata da sempre
mente su FENIX e saltuariamente su NEXUS e la di archeologia, pubblica in collaborazione con
spagnola MAS ALLA’. Da Maggio 2009 lavora in Osvaldo Carigi sulle riviste FENIX, MAS ALLA’ e
coppia con Stefania Tavanti. NEXUS.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 79


di Unconventional Research Group
p
Un alieno d’acqua dolce
Homo Saurus

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Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 81


Homo Saurus Unconventional Research Group

L
a luna piena si rifletteva sulle piatte che andava aumentando col passare del tem-
acque del Po, che scorrevano lente e po. Da alcuni anni, Sergio è passato a miglior
silenziose nel loro lungo andare. Il suo vita.
chiarore creava giochi di luci ed ombre tra la Ma questo avvenimento non era destinato
vegetazione fluviale, appena scossa da una a rimanere un caso isolato. Verso la metà degli
leggera brezza. Sergio aspettava paziente che anni ottanta, dal Veneto e dall’Emilia, comin-
qualche pesce abboccasse all’amo. Era diven- ciavano ad assumere consistenza le segnala-
tata un’abitudine per lui passare alcune ore zioni di avvistamenti di un essere dalle stesse
della notte in quel posto, in compagnia dei caratteristiche. I racconti degli sventurati testi-
suoi pensieri e del fumo di qualche sigaretta, moni passavano di bocca in bocca riempien-
lontano dal traffico e dalla monotonia del so- do le piazze e i bar dei paesi e la causa degli
lito bar. Sembrava una notte tranquilla, una stravaganti racconti veniva generalmente at-
notte come tante altre, ma qualche cosa di lì tribuita all’ormai classico e logoro bicchiere di
a poco avrebbe sconvolto per sem-
pre la sua vita. Ad un tratto, proprio
davanti a lui, qualche “cosa” emer-
se dall’acqua, infrangendo l’imma-
gine riflessa della luna, per stagliar-
si minacciosa verso l’alto.
Una figura lugubre, un essere
raccapricciante che fece sobbalza-
re l’incredulo Sergio dallo sgabello
sul quale era seduto. Scosso dall’in-
solita presenza e dai due grandi
occhi giallorossi che lo stavano 
fissando, rimase fermo, immobile,
pietrificato. Per una ventina di in-
terminabili secondi, rimasero fermi
uno di fronte all’altro, poi, la stra-
na creatura girò le spalle, avanzò
di qualche passo verso il largo e
si inabissò. Sergio rimase immo-
bile per qualche minuto ancora,
il tempo di riordinare le idee, di
convincersi che non si trattava di
un’ allucinazione e poi, di corsa, si IMPRONTE DELL’HOMO SAURUS
diresse verso casa, a cercare rifu-
gio tra le mura domestiche, dimenticando troppo. Certo che quel vino avrebbe dovuto
sul posto: canna da pesca, sgabello e tutta avere caratteristiche organolettiche davvero
l’attrezzatura. Nei giorni a seguire trovò il co- straordinarie per indurre tutti i consumatori
raggio di confidare l’accaduto ai famigliari e a ad avere la medesima sconcertante visione.
qualche fidato amico, ma nessuno di loro lo Quello proprio sì che doveva essere un pro-
presero seriamente. L’altezza dell’essere pote- dotto che andava analizzato!
va raggiungere tranquillamente i due metri e
le mani erano palmate. Questa sua breve ma L’Homo Saurus e le sue
sconvolgente descrizione è quanto gli aveva caratteristiche
permesso di vedere il chiarore della luna. Ser-  
gio non tornò mai più a pescare sulle rive del A parte gli scherzi, i loro resoconti testimo-
Po, non parlò mai più con nessuno della sua niali venivano regolarmente ignorati e l’inso-
esperienza e si chiuse in un ostinato silenzio lita presenza attribuita a strascichi di antiche

82 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Homo Saurus Unconventional Research Group

leggende, alla sparata di qualche buontem- impronte e i dati incrociati dei vari casi, han-
pone o, nella migliore delle ipotesi, a qualche no prodotto una stima piuttosto precisa sui
specie di rettiloide che non ha voluto seguire dati fisici e sulle caratteristiche dell’HOMO
i suoi simili nella remota fase di estinzione. SAURUS. I risultati ottenuti parlano di altezza
Il clamore suscitato dagli articoli apparsi sui che supera i due metri, per arrivare a toccare i
giornali, di quell’essere che girovagava ter- due metri e mezzo.
rorizzando le persone, non era altro che una Le mani, contenenti quattro dita sono pal-
frizzante alternativa alle notizie di tutti i gior- mate e quindi adatte al nuoto. I piedi sono
ni. Gli unici a pagare a caro prezzo tale pre- dotati di tre dita ampiamente ungulati ed in
senza, inutile dirlo, erano e rimanevano solo alcuni casi palmati. Le orme prodotte eviden-
gli sventurati testimoni. Le segnalazioni co- ziano che le dita ungulate dei piedi, il più del-
munque stavano aumentando come pure le le volte trafiggono il terreno su cui poggiano.
persone che timidamente si facevano avanti, La sua andatura è leggermente barcollante e
confessando di avere visto quell’essere, in luo- i suoi passi, largamente distanti fra loro, con-
ghi diversi e anche distanti fra loro, ma sem- fermano le sue notevoli dimensioni. La strut-
pre nelle vicinanze di fiumi o canali. Il caso era tura cranica è molto sviluppata e denota un
decisamente interessante ma estremamente volume cerebrale superiore a quello umano
vago e confuso. Bisognava approfondire la ri- e a quello di molti mammiferi. Le cavità orbi-
cerca e fare luce sul fenomeno, portarlo su un tali sono molto grandi e la pupilla, verticale,
piano più razionale e restituire credibilità alle si staglia su una cornea giallastra o giallo-ros-
persone che in buona fede vivevano le loro sastra. Il muso è allungato e le narici sono co-
esperienze, ma che venivano re- stituite da due piccoli fori.
golarmente derise, additate come La bocca è sporgente e
visionarie o allucinate. A questo ci munita di fila di denti
pensò il professore Sebastiano Di piccoli ed aguzzi, adatti
Gennaro che, sceso in campo al carattere sia carnivo-
con una equipe tecnico- ro che erbivoro. Non si
scientifica dell’USAC, si notano orecchie car-
mise sulle tracce di quello tilaginose all’ester-
che poi lui stesso avrebbe no e il collo è sottile
battezzato HOMO SAU- e sporgente. Nessun
RUS. pelo sul capo o sul re-
Il professore Sebastia- sto del corpo. L’intero
no Di Gennaro è direttore corpo è coperto da
dell’USAC, (Centro Acca- scaglie verdastre come
demico Studi Ufologici) le lucertole e alcuni
da lui creato nel 1978 a serpenti (Figura 1). A
Santa Maria Maddalena, questo punto è piut-
Rovigo, dove tutt’ora ha la tosto comprensibile lo
sua sede. Nel 1986 ha inizia- stato d’animo che si ri-
to la sua ricerca che è durata trovano le persone che
quasi un ventennio durante il hanno avuto la sfortuna
quale ha raccolto numerose di trovarsi davanti un es-
testimonianze, reperti, calchi sere così formato.
in gesso delle orme, eseguito
analisi scientifiche e ambien-
tali e indagini a tutto cam- Vestigia aliena?
po.  
Le testimonianze rac- Alla fine dell’inverno
colte, la morfologia delle del 1988, un collabora-
IDENTIKIT HOMO SAURUS

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 83


Homo Saurus Unconventional Research Group

tore dell’USAC, mentre  passeggiava su un Molto tempo dopo, un conoscente del Di


tratto sabbioso dell’argine del Po, nel ferrare- Gennaro, gli confidò che alcuni campioni del
se, si imbatté in una sostanza carnosa che gia- prodotto, erano stati trattenuti dall’Istituto di
ceva al suolo sparsa per un centinaio di metri. Ferrara e sui quali erano in corso approfon-
L’aspetto dava l’idea di residui di un grosso dite analisi all’insaputa di tutti, persino dello
rettile. Le squame, alcune di queste molto stesso professore. I risultati non vennero mai
grandi, rivestivano la massa carnosa, all’ap- divulgati. Solo una parte, seppur parziale, arri-
parenza gelatinosa. La sostanza presentava vò nelle mani del Direttore che, in cambio do-
caratteristiche piuttosto curiose e oltretutto, vette promettere di non rivelare il nome del
non mostrava alcun segno di decomposizio- latore e con l’assicurazione che comunque in
ne in atto. Alcuni campioni della sostanza seguito avrebbe avuto i risultati completi. Ma
furono quindi consegnati dal professore Di delle prove altamente strumentali alle quali
Gennaro, all’Istituto di Zoologia all’Universi- fu sottoposta la sostanza, nessuna risposta.
tà di Ferrara per essere analizzati. La risposta Comunque, tra le righe del documento, ci
dei tecnici dell’Istituto, per niente convin- sono dei punti estremamente interessanti e
cente, diceva che il reperto non poteva es- che inducono ad una ragionevole riflessio-
sere tagliato col microtomo, (strumento che ne. Uno dice: Vi sono figurazioni che a prima
permette di tagliare a fettine sottilissime un vista sembrano essere scaglie a disposizione
prodotto organico) e che quindi non poteva embricata, di forma Rettiliana. Ad un’analisi
essere sottoposto ad un’analisi microscopica. più accurata non esistono scaglie ma estro-
La causa era da attribuire all’origine sintetica flessioni che ne simulano la forma. In un
del materiale. Non voglio percorrere nei par- altro punto si legge: Il materiale sottoposto
ticolari tutto l’iter che la sostanza ha subito, all’azione di un Bunsen, carbonizza mandan-
ma voglio aggiungere che durante il percor- do un odore di cheratina bruciata. In stufa a
so, sono emersi particolari a dire poco ecla-
tanti. Furono contattati altri laboratori per
fare analizzare il prodotto, ma per procedere
chiedevano cifre  insostenibili per le possibili-
tà del momento. Nel frattempo, il professore
Sebastiano Di Gennaro, laureato in chimica
organica e docente in materie scientifiche, ha
pensato bene di procedere personalmente
con alcuni esperimenti, confidando nella sua
conoscenza di uomo di scienze e con l’aiuto
dell’amico Angelo Fiacchi, inventore, natura-
lista ed esperto in varie materie, ha iniziato
con analisi varie ed esperimenti sulla strana
sostanza. Un risultato in particolare colpisce.
Sottoponendo alcuni campioni della sostan-
za squamosa, ad alte temperature, si disidra-
tava assumendo una colorazione verdastra.
Sottoposta poi alla fiamma azzurra, esalava
un forte odore di cheratina bruciata. Ora
sorgeva un problema: come poteva una so-
stanza come la cheratina, che poi è una pro- SOSTANZA CARNOSA
teina che costituisce i capelli, i peli, le unghie
e le piume dei pennuti, comporre una sostan- 50° si disidrata diventando consistente ed
za sintetica come sostenevano i tecnici dell’I- assume una colorazione brunastra.
stituto di Zoologia dell’Università di Ferrara? Il materiale rimesso in acqua, diventa
Evidentemente qualche cosa non quadrava. elastico, mantenendo la colorazione acqui-

84 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Homo Saurus Unconventional Research Group

sita. In seguito a queste vicende, sembrava milanesi i quali la usavano principalmente per
arrivato il momento tanto atteso. Si era pre- trascorrervi le ferie estive. Il fatto che avesse-
sentata la persona giusta che conosceva le ro le chiavi di casa, insospettì non poco la si-
giuste persone. Finalmente avrebbe avuto le gnora, perché, per quanto ne sapeva, solo lei
risposte che tanto voleva e svelato il mistero poteva avere una copia delle chiavi della vil-
di un prodotto tanto speciale quanto impos- letta, incaricata dagli stessi proprietari di con-
sibile. E invece, come succede nelle storie più trollare di tanto in tanto all’interno che tutto
classiche, gli ultimi campioni di un prodotto fosse a posto. Incuriosita anche dal compor-
tanto speciale quanto impossibile, andavano tamento furtivo dei tre, attraversò il giardino
perduti per sempre. e sbirciò dalle gelosie della finestra che erano
Concludo questo argomento dicendo che appena state socchiuse. Il sangue gli si rag-
in fondo, quella misteriosa sostanza è sta- gelò nelle vene quando assistette alla scena
ta sottratta con l’inganno sommato ad una che si stava svolgendo. I tre personaggi erano
buona dose di ingenuità da parte dell’USAC, completamente nudi, con le sembianze per-
ignara probabilmente dell’enorme valore fettamente identiche agli umani, ma la cosa

TRACCE DI FORMA ROTONDA E DISEGNO RICOSTRUZIONE RILEVAMENTI

scientifico che tale sostanza avrebbe potuto terribile fu quando cominciarono a strap-
avere. parsi la pelle di dosso, fino ad assumere l’a-
Se la sostanza avesse effettivamente avu- spetto di grosse lucertole squamose. Il viso
to le caratteristiche riscontrate durante gli era oblungo, gli occhi molto lunghi, il naso
esperimenti, ossia, una composizione mista sembrava una protuberanza con due piccoli
di materiale sintetico e una proteina come fori al centro. Non avevano lobi alle orecchie
la cheratina, ecco allora che l’esperienza vis- e nessun pelo o capelli. La femmina, girata di
suta da un’anziana signora, nella primavera spalle, era senza natiche, al loro posto c’era
del 1985 a Varazze (SV), oltre ad assumere un una coda legata alla vita da formare qualche
aspetto davvero sconvolgente, apre un nuo- cosa di vagamente simile alle natiche. Dopo
vo scenario sulla realtà aliena. avere assistito alla scena, la signora si allon-
In un pomeriggio di quella primavera, rac- tanò terrorizzata di essere vista. Non ne parlò
contò la signora, tre persone, due uomini e con nessuno, per la paura di essere scoperta
una donna, si prestavano ad entrare in una e per un’eventuale reazione di quegli esseri.
villetta situata nelle vicinanze della sua abita- Qualche giorno dopo però, dovette cedere
zione e di proprietà di una copia di coniugi alle insistenti domande del marito, preoccu-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 85


Homo Saurus Unconventional Research Group

pato del suo comportamento non più con- strettamente reale. Frutto di un’incessante
sueto e al parroco, al quale confidò quanto attività di ricerca durata quasi un ventennio,
aveva visto. vengono in esso riportate passo dopo pas-
Il primo non le credette, contribuendo, so, tutte le fasi dell’appassionante avventura
così facendo, ad aumentare la depressione iniziata nel 1986, con tutti i risultati ottenuti
nella quale la signora era già caduta, il secon- ed esposte con estremo rigore scientifico. Le
do la rimproverò, consigliandole di frequen- approfondite e scrupolose indagini suppor-
tare più spesso la parrocchia e le funzioni re- tate da testimonianze e analisi ambientali, le
ligiose. comparazioni incrociate le numerose foto e
le raffigurazioni in esso contenute, fanno di
  questo volume un saggio ineguagliabile in
Consistenza fin dall’inizio campo ufologico e non.
Negli ultimi tempi, gli avvistamenti
L’ipotesi extraterrestre dell’HOMO SAU- dell’HOMO SAURUS, si sono drasticamente
RUS, avrebbe trovato conferma nelle testi- interrotti tranne alcune dubbie segnalazioni

TRACCE DI FORMA QUADRANGOLARE E DISEGNO RICOSTRUZIONE RILEVAMENTI

monianze di persone le quali affermavano di che devono essere ancora indagate dalla se-
avere visto oggetti volanti non identificati là zione tecnico-scientifica dell’USAC.
dove poi avrebbe fatto la sua comparsa l’alie- Io penso che questo essere, indubbia-
no, di bagliori notturni che per diverso tem- mente dotato di un’ottima intelligenza, abbia
po illuminavano parte delle zone boschive e tenuto conto già da qualche tempo che, l’in-
nelle quali successivamente venivano rileva- cessante attività di inquinamento, il degrado
te tracce di forma rotonda e, in altri casi, qua- a cui viene sottoposto l’ambiente e la sempre
drangolare prove concrete che in quel punto più scarsa quantità d’acqua che scorre nei no-
qualche cosa di non identificato era atterrato. stri fiumi e oltretutto alla prospettiva di una
Con il libro “HOMO SAURUS, una creatura situazione che non andrà certo migliorando,
aliena sta popolando il nostro mondo”, il pro- abbia coscientemente deciso di cambiare
fessore Sebastiano Di Gennaro, ha sapien- aria e prendere altre strade, o meglio dire, al-
temente tolto al mondo fantastico, nel qua- tri corsi.
le era stata inizialmente collocata la figura A questo punto dovremmo stare più tran-
inquietante e mitologica del rettiloide, per quilli, visto che l’alieno non dà più notizie da
portarlo con determinazione su un piano diverso tempo, però...

86 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Homo Saurus Unconventional Research Group

ne fossero già abbastanza. A dirigere il gioco,


Inquietante prospettiva il cervello del gruppo dunque, è proprio lui,
  tutto il resto è solo personale addetto ai lavo-
La pericolosità dell’HOMO SAURUS, in- ri, manovalanza. Se da una parte si diverte a
tesa come forma di violenza nei confronti fare gli scherzetti agli ignari pescatori, appro-
dell’uomo, non è mai stata dimostrata o testi- fittando della sua non celestiale apparenza
moniata, almeno nell’ambiente in cui si muo- fisica, allo solo scopo di terrorizzarli e a tenerli
ve e vive. Ma se teniamo conto delle recenti lontano dal suo habitat, dall’altra, in separa-
rivelazioni espresse da alcuni ricercatori che ta sede, è il più interessato alle operazioni in
si basano sull’ipnosi come sistema, per estra- corso, usando materiale umano come cavia,
polare agli addotti tutti i particolari di una esattamente lo stesso trattamento che noi ri-
presunta abduction, allora il discorso cambia. serviamo agli animali da laboratorio. Il fatto
Testimonianze emerse grazie a questo me- è che le parti sono semplicemente invertite e
todo infatti, confermerebbero la presenza di in questo contesto gli animali da laboratorio
un essere dalle stesse caratteristiche, opera- sono proprio gli esseri umani.
re insieme ai classici alieni grigi o Ebe, (Entità Evidentemente, in nome della scienza, tut-
Biologiche Extraterrestri), e con individui in to è permesso, a noi per la nostra e a lui per
uniforme rigorosamente militare. Il fatto pre- la loro e in fondo poco importa da che parte
occupante è che nel gruppo, questi rettiloidi ci si trova, il concetto non cambia, sempre di
manifestano chiare attitudini al comando. Ora cavie si parla.
resta da capire se si tratta della stessa specie. Chi ha incontrato l’HOMO SAURUS, non
Se questo dovesse essere confermato, allora può sicuramente considerarsi un uomo fortu-
la questione assumerebbe risvolti nato, per tutte le conseguenze psicologiche
davvero preoccupanti. Già si sa, che i rapiti subite dopo i fatti, e neppure un privilegiato
ad opera degli alieni, vengono sottoposti ad per avere visto quello che la maggior parte
ogni sorta di esperimento e di analisi e che delle persone non ha mai visto e non vedrà
una volta caduti nelle loro mani è ben difficile mai, ma sono gli unici a poter testimoniare
poterne uscire. l’esistenza di una realtà che esula completa-
L’HOMO SAURUS, non ha mai infierito sul- mente dalla nostra conoscenza.
le sfortunate persone che lo hanno incontra- Il libro “HOMO SAURUS, una creatura
to lungo gli argini dei canali, nessuno di loro aliena sta popolando il nostro mondo”, non
ha mai denunciato questo, ma se lo troviamo è distribuito nelle librerie, può essere richie-
in un “laboratorio di analisi” di chiara matrice sto alla Cartografica Edizioni di Ferrara o allo
aliena, in compagnia di Ebe e di personale stesso autore.
militare, beh, il problema c’è. Come se non ce

Unconventional tive alle scoperte di antichi insediamenti ed ai


loro periodi storici; nelle dichiarazioni relative
Research Group all’utilizzo di apparati specifici ed ai dati rilevati
L’Associazione nasce dallo spi- con essi; alle osservazioni di tecnici o metal de-
rito di coloro che nonostante tectoristi relative all’utilizzo consigliato dei me-
il trascorrere del tempo e del- tal detector di una o altra marca e modello;allo
le mille vicissitudini personali , studio fotografico di possibili anomalie riscon-
hanno mantenuto nel profondo spirito umano, trate in loco e dai relativi esami mediante sofwa-
l’inesauribile desiderio di conoscenza e gioia di re specifici;all’accuratezza dei dati audio/video
vivere e condividere! Essendo una libera Asso- rilevati mediante prototipi hardware/sotware
ciazione, non esiste alcuna presunzione di ve- realizzati dall’Associazione “Unconventional Re-
rita’ assoluta, nelle teorie e/o supposizioni rela- search Group” (www.uresearchgroup.org).

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 87


L’uomo che superò i
confini del mondo
Ruggero Marino

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Colombo scoprì l’America il 12 ottobre 1492


Tutti conoscono la storia della scoperta e di Colombo che ci hanno
insegnato a scuola. Ma i fatti non andarono realmente così, la storia
fu cambiata ed è giunto il momento di riscrivere le vicende della
«scoperta dell’America» e del genio di Cristoforo Colombo.
di Ruggero
gg Marino
Vita e viaggi di Cristoforo Colombo
L’uomo che superò i confini
del mondo
tempo di lettura 11 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 89


L’uomo che superò i confini del mondo Ruggero Marino

D
a 500 anni non fanno, non facciamo le oggi questa favoletta? È quello che sarebbe
che raccontarci in fotocopia la soli- accaduto ad una marinaretto di umili origini,
ta “soap opera” dannata e d’annata. avido e ignorante, in epoche in cui i re erano
È il caso ormai di definirla una “barzelletta re e i plebei, se avessero osato anche molto
d’antiquariato”. Tanto per farci capire meglio meno, sarebbero finiti in una lurida galera e
facciamo un esempio, aggiornato all’epoca poi sul rogo. Stiamo parlando di Cristoforo
moderna e in tempi di sbandierata egua- Colombo, di Isabella  di Castiglia e Ferdinando
glianza sociale, un esempio ambientato nel di Aragona, le corone che sottomisero i gran-
più democratico dei paesi del duemila, nella di di Spagna, che cacciarono gli ebrei e scon-
terra del sogno americano e dei self-made- fissero i musulmani, che fecero terra bruciata
man. Mettiamo che uno “chicano” messicano, degli avversari, pur di unire le lande iberiche.
una sorta di “vu cumprà”, varchi la frontiera Stiamo parlando, in definitiva, della storia del-
con gli Stati Uniti e si presenti nel nuovo pa- la “scoperta” dell’America.
ese pretendendo di andare da Obama. E che Una storia dalla quale è sparito il personag-
in breve ci riesca. Per presentarsi al suo co- gio più importante della fine del Quattrocen-
spetto e fargli più o meno questa proposta, to: il papa. Chi era il pontefice a quell’epoca?
anzi imponendogli un vero e proprio diktat Giovanni Battista Cybo, cittadino genovese,
(!): conosco altre vite e altri mondi ricchissimi, salito sul soglio di Pietro col nome di Innocen-
mi dia tre astronavi. Quando sarò rientrato zo VIII. D’altronde come avrebbe fatto il figlio
dalla scoperta sarà quasi praticamente tutto di una un lanaiolo genovese a recarsi dai re di
mio e solo io avrò il diritto di governare quelle Portogallo e di Spagna, come avrebbe fatto a
nuove terre, dove sarò libero di amministrare sposare, sempre in Portogallo, la figlia di un
la giustizia, mentre ne ricaverò oltre il 50 per nobile cavaliere, imparentata con le corte di
cento di tutto quello che vi si troverà. Al che quel paese, come avrebbe fatto Colombo a
Obama gli dà la mano e acconsente. È credibi- pretendere dalle teste coronate tutto ciò che

FERDINANDO IL CATTOLICO E ISABELLA DI CASTIGLIA SPONSORIZZANO CRISTOFORO COLOMBO

90 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


L’uomo che superò i confini del mondo Ruggero Marino

vuole fino all’ultimo, come avrebbe potuto ro, avido e supponente, bugiardo e schiaviz-
recarsi, qualora avessero continuato in Spa- zatore, alla ricerca spasmodica di titoli e di
gna a dirgli di no, alla corte del re di Francia? ricchezze, ignorante quanto basta per avere
Come avrebbe fatto suo fratello Bartolomeo a sempre creduto di essere approdato in Asia,
soggiornare alla corte del re di Inghilterra per al Giappone-Cipango. Basta leggere poche ri-
poi recarsi, a sua volta, dal re di Francia? Come ghe delle carte del navigatore per capire che
avrebbe fatto un ignoto capitano del mare a non è così. Basterebbe esaminare il suo strano
scriversi con una delle più grandi menti scien- criptogramma da Gran Maestro, sicuramente
tifiche del tempo, quel Paolo del pozzo Tosca- anche un erede templare, con il quale si firma:
nelli, che risiedeva nella Firenze dei Medici? un rebus ancora non completamente risolto:
Come avrebbe ancora fatto a dare a papa
Alessandro VI Borgia, il pontefice spagnolo .S.
che succederà a Innocenzo VIII, dando tutto .S. A .S.
agli spagnoli, le indicazioni per come dividere X M Y
il mondo in due per stabilire i possedimenti Xpo FERENS
di Spagna e Portogallo? E via di questo passo.
Ma andiamo per ordine. È la firma di un misterioso Ammiraglio, di
  un personaggio complesso, dai risvolti esote-
rici, che appartiene di diritto al grande e uto-
L’uomo pistico sogno del Rinascimento italiano. Un
uomo il cui vero identikit è in una frase ver-
Da 5 secoli la tradizione ha ingessato e gata di suo pugno: “Lo Spirito Santo è presen-
mummificato Cristoforo Colombo in un co- te in Cristiani, Musulmani ed Ebrei e di qual-
pia-incolla perpetratosi premeditatamente siasi altra setta”. Parole audaci, ancora oggi
prima, colposamente dopo. Accecato dall’o- passibili di rogo. Ma è la dimostrazione che il

IL PRIMO SBARCO DI CRISTOFORO COLOMBO NEL NUOVO MONDO A SAN SALVADOR

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 91


L’uomo che superò i confini del mondo Ruggero Marino

“marinaretto” aveva una cultura profonda in to il viaggio. Quando i suoi marinai comincia-
molti campi, in linea appunto con la tradizio- no ad essere presi dalla paura chiede tre gior-
ne umanistica. Si aggiunga che in un “Libro ni, mettendo a disposizione anche la propria
delle profezie”, che quasi nessuno conosce e
in cui l’autore colleziona passi dei testi sacri
dove si annuncia e profetizza la “scoperta” di
nuovi cieli e nuove terre, il navigatore affer-
ma che chi sa veramente leggere e scrivere
lo sa fare in quattro modi differenti (!). Ecco
perché alla terza riga e quarta riga dell’enig-
matica firma si può leggere, il linea con le sue
parole, che lui è il portatore di Cristo (Xpo
Ferens) alle tre grandi religioni del libro: Cri-
sto, Maometto, Yaweh. Un uomo ed un nome
simboli di un sogno universale di cui era il
“messaggero” (così si autodefinisce in alcuni
passi) non solo in senso geografico: l’uomo
vitruviano e leonardesco per eccellenza, che
i nuovi tempi ponevano al centro del cerchio-
mondo. Ma non solo questo: se si va a scava-
re si scopre un esperto di alchimia, di cabala,
di conoscenze esoteriche, con una capacità
incredibile di leggere i segni della natura,
come se fosse un libro spalancato. Di un vero vita,
e proprio “sciamano”, che indovina le tempe- prima
ste, che ammansisce uragani e trombe d’aria, di poter
che interpreta i segnali dell’oceano, che sotto decidere
altre volte stellate indovina al minuto secon- di torna-
do un’eclisse di luna, salvando così la vita per re indietro.
sé e per i suoi uomini dagli indios stanchi dei Dopo tre giorni MAPPA DI PIRI REIS, 1513
soprusi dei troppi spagnoli-traditori, che fan- fa “tana”. Quando
no di tutto per ostacolare il compito del loro avvista terra nella notte non prosegue, per-
Ammiraglio. ché preferisce farlo di giorno, quasi consape-
vole del rischio delle barriere coralline. Dirà
che dalla Spagna alle Canarie e poi alle nuo-
Le rotte ve terre ha impiegato 40 giorni. Di 40 giorni
parlavano i testi antichi per poter raggiunge-
Si dice che Colombo non abbia mai capito re il continente posto al di là del continente
nulla: dove andasse, dove fosse sbarcato, da liquido. A dimostrazione che quel mondo
dove fosse tornato. Strano che abbia sempre nuovo era stato raggiunto svariate volte in
indovinato tutto. Praticamente il suo primo precedenza e non solo dall’Occidente. I Tur-
viaggio si svolge da casello a casello. Le sue chi, come dimostra la carta dell’ammiraglio
rotte, sino ad allora considerate ignote, sia Piri Reis nel 1513, che presenta più America
all’andata che al ritorno, sono quelle che an- di quella fino ad allora perlustrata, avevano le
cora oggi percorrono i velisti nelle immensità stesse mappe dei cristiani, i Cinesi andavano
dell’Atlantico, l’oceano che gli arabi chiama- regolarmente in America come sempre più
vano il verde mare delle tenebre. Colombo spesso si sostiene. Il Cipango che Colombo
avanza scegliendo le situazioni climatiche voleva raggiungere ci insegnano che fosse
giuste, conosce le calme oceaniche come le il Giappone. Ma il Giappone non era stato
correnti, cambia le vele per rendere più spedi- ancora scoperto. Per di più se si guarda una

92 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


L’uomo che superò i confini del mondo Ruggero Marino

mappa della Cina non si trovano desinenze in no le tre grandi religioni monoteiste, in linea
“ango” mentre il Mesoamerica ne è costellato: con le parole di Colombo: “Lo Spirito santo
Durango, Cichicastenango, Xipangu, Xipan... è presente in Cristiani, Musulmani ed Ebrei”.
D’altronde è sufficiente leggere il passo del Innocenzo VIII governa la Chiesa dal 1484 al
“Milione”, che Colombo leggeva e chiosava 1492, muore appena sette giorni prima della
come tutti grandi scienziati dell’epoca, rela- partenza di Colombo, il 3 agosto. Quando il
tivo al Cipango, per capire che anche Marco Borgia versava nei calici la “cantarella”, il vele-
Polo (altro strano mercante, che si recava dal no, come Coca Cola. Il papa coltivava il sogno,
Gran Khan, portando l’olio del Santo Sepolcro qualora non fosse stato possibile raggiunge-
su incarico del pontefice dell’epoca), in quel re un accordo, di realizzare una santa crocia-
breve paragrafo sta esattamente parlando ta per la riconquista di Gerusalemme e del
dell’America. Si sa che Colombo effettuò nella santo Sepolcro ancora in mano agli infedeli.
sua vita quattro viaggi, sfidando la sorte fino Un papa la cui tomba, eseguita dal Pollaiolo,
alla maturità, visto che a quel tempo non era- l’unica traslata dalla vecchia basilica costan-
no crociere. Si dice che solo nella terza traver- tiniana alla nuova, in un omaggio singolare
sata toccò il continente. Siamo convinti che per un vicario di Cristo praticamente infama-
accadde molto prima e quasi sicuramente to dalla pubblicistica che seguirà, presenta
anche prima del 1492. E per chi volesse sa- nel tempio della Cristianità un’enigmatica
perne di più, dato che lo spazio è quello che epigrafe. Alla terza riga vi compare incisa, nel
è, rimandiamo il lettore curioso ai nostri ulti- marmo scuro, una menzogna: sicuramente è
mi due libri (“Cristoforo Colombo l’ultimo dei la fotografia della verità: “Novi orbis suo aevo
Templari” e “L’uomo che superò i confini del inventi gloria” (Nel tempo del suo pontificato
mondo”, ambedue della Sperling).     la gloria della scoperta di un Nuovo Mondo).
Perché?  Le domande si moltiplicano guar-
dando nella parte superiore del feretro, dove
Il Papa la statua del pontefice reca in mano un tali-
smano, che dona il potere del mondo e l’im-
Mai nella storia di Colombo, prima che mortalità, la lancia di Longino, una reliquia
questa ricerca cominciasse oltre 20 anni fa, inseguita anche da Carlo magno, Napoleone
trasformando l’autore da un semplice ricerca- e persino Hitler. Strano papa in odore di er-
tore storico alla Fantozzi in un convinto India- metismo e forse, come per Colombo, di ere-
na Jones, si era mai parlato di un pontefice, sia. Mentre ancora oggi, sempre attorno alla
del Vaticano, della Chiesa in funzione dell’”o- basilica si vende un poster dove, nella breve
perazione America”. I rapporti dell’Ammira- biografia, si può leggere “aiutò Cristoforo Co-
glio con Roma venivano fatti cominciare dalla lombo nella scoperta dell’America”. Un’altra
tradizione con l’avvento sulla cattedra di Pie- menzogna o un’altra verità? C’è infine da ag-
tro di Rodrigo Borgia, il famigerato spagnolo giungere che il viso del pontefice e quello di
Alessandro VI. Cancellando completamente Colombo nel ritratto del Ghirlandaio si asso-
il vero “sponsor”, il “Deus ex machina” della migliano in maniera inquietante. Che Colom-
prima spedizione colombiana. Ovvero quel- bo al nord equivale all’Esposito del Sud, figlio
lo che abbiamo da sempre chiamato il “papa di padre ignoto, che i colori dello stemma ori-
decaparecido”, Innocenzo VIII, Giovanni Batti- ginario di Colombo hanno gli stessi colori di
sta Cybo. Un papa cittadino genovese (!), che quelli dei Cybo. Che due documenti dei primi
viene dall’Oriente. Il padre, fu Viceré di Napoli, del ‘500 parlano di un “Columbus nepos”...
era nato a Rodi, l‘isola dei cavalieri del mare,
oggi di Malta: si chiamava Aronne, un nome  
che per i tempi rinvia ad un’ascendenza ebrai- I soldi
ca. La nonna si chiamava Sarracina, un nome
che rinvia a commistioni musulmane. Nel san- Avrete probabilmente presente qualche
gue del pontefice cattolico romano si univa- monumento con Isabella di Castiglia, che

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 93


L’uomo che superò i confini del mondo Ruggero Marino

offre le sue gioie pur di far partire Colombo. e non lo si dice, fu restituito pochi giorni dopo
Scordateveli. Sono, lo riconoscono gli stessi dal fondo della crociata contro i Mori in Spa-
spagnoli, un falso storico buono solo per l’a- gna, istituito sempre da Innocenzo VIII. Fondo
giografia di chi si appropriò dell’”operazione che aveva fra gli amministratori un altro ge-
America”. Il finanziamento per la prima spedi- novese, un Gentili, “familiare” del pontefice.
zione, oltre alle tre imbarcazioni, non rappre- Se si continua ad affondare (anche per questa
sentò un investimento oneroso. Metà di quei ricerca occorrerebbe uno “sponsor”, un mece-
soldi, lo si sa da sempre, venne dall’Italia, da nate) in questa storia i conti prima o poi tor-
nobili famiglie genovesi che si scoprono esse- nano sempre. In maniera perfettamente op-
re tutte imparentate con i Cybo. Un’altra par- posta a quanto sino ad ora ci è stato racconta-
te venne da un banchiere dei Medici. Guarda to. Per concludere che se non fosse sbarcato
caso il papa, che aveva molti figli (Pasquino il cristiano Colombo oggi l’America avrebbe
annotava: “Finalmente abbiamo il padre di agitato il libretto rosso di Mao o si inginoc-
Roma”)   era il consuocero di Lorenzo il Ma- chierebbe verso la Mecca. E che se l’Occiden-
gnifico, con buona pace dei pavidi storiografi te ha trionfato, se al posto dei campanili non
italiani. E l’altra metà? Fu prestata da una mi- abbiamo minareti, se al posto di San Pietro
lizia laica spagnola, la Santa Hermandad. Da non è stata sovrapposta Santa Sofia questo,
chi era amministrata, visto che non lo si spieg piaccia o non piaccia, lo si deve alla Chiesa di
correttamente? Da un ebreo converso, ricevi- Roma. E soprattutto al papa decaparecido e al
tore delle rendite ecclesiastiche in Aragona e Christo Ferens. In una ricostruzione, che è un
quindi uomo di Innocenzo VIII e da un nipote perfetto uovo di Colombo.
genovese del papa, Francesco Pinelli. Come
se non bastasse quel prestito,

Ruggero Marino tico ricercatore, che i “Romani de Roma” hanno


apprezzato ed apprezzano, per la loro natura di
È giornalista, scrittore e poeta abitanti della città “Caput Mundi”. Per aver adot-
italiano, ex capo redattore del tato, in tutto il Suo positivo lavoro, il chiaro se-
quotidiano Il Tempo. Ha lavo- gno della passione per il proprio lavoro e la Città
rato, per trentaquattro anni, al Eterna, condividendo pienamente usi, costumi,
quotidiano Il Tempo di Roma, umori, emozioni e passioni della nostra tipicità
ricoprendo anche le cariche di inviato speciale sia romana sia romanesca”. Ha fondato e diretto
e di responsabile dei settori spettacolo e cultu- per 7 anni il quadrimestrale internazionale Poe-
ra. Ha effettuato reportages da circa 50 paesi ti & Poesia. Tra i suoi libri ricordiamo: Cristoforo
nel mondo. Ha collaborato e collabora a riviste Colombo l’ultimo dei templari. La storia tradita e i
italiane e straniere. Ha vinto oltre 10 premi gior- veri retroscena della scoperta dell’America (Sper-
nalistici, a carattere nazionale, fra i quali quel- ling & Kupfer, 2007) e...
lo dell’Associazione Stampa Romana, il Premio
Scanno, per il giornalismo nel 1981 e per la nar-
rativa nel 1991, e quello del Coni. Inoltre è stato
nominato Accademico onorario del Centro Cul-
turale Giuseppe Gioacchino Belli, “Per aver sag-
giamente colto, interpretato e reinterpretato L’ uomo che superò i
in modo tanto originale la storia di uno dei più confini del mondo
grandi Italiani: Cristoforo Colombo. Svelandone Sperling & Kupfer, 2010
le sue autentiche origini, la sua vera personalità
e le sue intuizioni. Ed in relazione alle Sue com-
petenze di giornalista e scrittore, Roma oggi
apprezza in Lui tutti i lati qualificanti dell’auten- vai scheda libro >>

94 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Michele Proclamato
L’universo frattale e l’illuminazione del Sé
Agopuntura,Yoga e…
…silenzio
tempo di lettura 4 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 95


Agopuntura,Yoga e… …silenzio Michele Proclamato

H
o scritto di Yoga per una rivista
specializzata del settore. Non Chakra Shasrara
so se la cosa verrà pubblicata.
Non lo nascondo, mi piacerebbe. Sareb-
be una di quelle “perle” che  da anni con
Chakra Ajna
pazienza metto insieme, nella speranza
di veder finita una preziosa collana co-
noscitiva che comunque ora mi appare Sushumna
con più chiarezza. Vi chiederete come e Chakra Vishudda
perché chi si occupa anche di Cerchi nel
Grano, come me, possa dire la sua anche Pingala
in un campo che nulla dovrebbe avere a Chakra Anahata
che fare con un pseudo- mistero collau-
dato come quello dei Crop. Ebbene la ri-
sposta è semplice. Io penso, che il sape-
Ida
re dei Cerchi è quello dell’Ottava  quindi
non mi stupisco affatto quando vedo Chakra Manipura
l’ennesima sua applicazione millena-
ria. Chi fa Yoga semplicemente applica
i dettami di questo sapere per ottene-
re un percorso di avvicinamento a Dio Chakra Svadhishthana
attraverso un sistema fisico strutturato
da “posizioni” ben precise. Certo la cosa
è più complessa e affascinante se con-
Chakra Muladhara
siderate che fare Yoga vuol dire anche,
fare una vita Yogica, o almeno sforzarsi
di farla attraverso tutti i suoi dettami  LA RAFFIGURAZIONE DEI SETTE CHAKRA E DEI TRE PRINCIPALI
spirituali, capaci di rivedere ogni nostra CANALI NADI NEI QUALI SI COSTITUISCE LA KUNDALINI
abitudine, comprese quelle alimentari.
Ma, e qui viene il bello, il sottoscritto, che con 7 centri energetici ben precisi, i celeberrimi
grande difficoltà farebbe a meno dei  suoi “ar- Chakra. Il tutto poi, verrà riassunto attraverso
rosticini”, può forse dare al suddetto mondo 108 posizioni Yogiche ben precise rappresen-
un momento di comprensione altro, utile, tanti una summa altamente raffinata di at-
contemporaneamente, a più campi cono- teggiamenti fisici, capaci, attraverso la giusta 
scitivi. Essenzialmente infatti   chi interpreta respirazione, di avvicinare, corpo, mente e
questa scienza-spirituale, sa’, che 8 sono  gli anima umana al divino. Sostanzialmente il ri-
stadi dello  yoga (Yama, Niyama, Asana, Pra- sultato ottenuto è  lo stesso perseguito, men-
nayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Sa- talmente, da Giordano Bruno attraverso l’arte
madhi), guarda caso, di cui 4 estremamente della memoria ... immortale. (L’Uomo di DIO).
fisici e 4 soprattutto mentali. Inoltre conosce Per chi mi conosce credo a questo punto sia
un tipo di fisiologia Vedica per la quale il cor- estremamente semplice ritrovare in questo
po umano risulterebbe attraversato da 72000  tipo di  fisiologia  la matrice numerica e frazio-
Nadi che, sostanzialmente, rappresentano naria (3\4) del sapere dell’Ottava di cui mi oc-
dei canali preposti alla conduzione di 4 tipi di cupo. Allora, vi domanderete perché essa ap-
energie  (Prana, Apana, Sapana e Vyana). pare nei campi di tutto il mondo e all’interno
Ebbene questa quadriplice situazione del corpo umano... orientale? Semplicemen-
energetica seguirà una canalizzazione ben te perché  la struttura creante dell’universo,
precisa fatta esattamente da 3 Nadi principali di per se anche numerica, si ripete in modo
(Ida, Sushumna, Pingala) poi, attraverso cuore frattale a tutti i livelli, quello fisico compreso
e mente, tale circolazione verrà finalizzata da e chi fa i cerchi semplicemente... lo sa. Non

96 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Agopuntura,Yoga e… …silenzio Michele Proclamato

basta, vogliamo parlare dell’A-


gopuntura? Anche in questo
caso il corpo umano è figlio di
4+4  meridiani  “curiosi”, da cui
prenderanno spunto i 12 orga-
ni principali a loro volta matrice
dei 12 meridiani primari capaci
di generare i 48 secondari. Nuo-
vamente ci troviamo di fronte
ad un sistema numerico che
comunque, come la fisiologia 
Celeste, utilizza intervalli e rife-
rimenti numerici appartenenti
alla Precessione degli Equinozi.
E quindi? Quindi, essendo
il sapere dell’OTTAVA la codifi-
ca della Creazione, fu, sempli-
cemente “normale“ utilizzarla
per meditare, curarsi, ricordare,
pensare, sapere, scrivere, dipin-
gere, costruire, scolpire e... pre-
vedere il futuro come l’Ottupli-
ce I Ching insegna. Allora qual è CERCHIO DEL GRANO A BEGGAR’S KNOLL, NR WESTBURY (WILTSHIRE)
il problema, perché l’Ufficialità
scientifica e culturale non prende seriamente essere il dover ammettere  che sol... non lo
un tale sapere e le sue poliedriche applicazio- siamo mai stati.
ni? Direi che una delle motivazioni potrebbe Per il resto è solo... silenzio

Michele Proclamato lo dell’OTTAVA. Il suo sito è: www.michelepro-


clamato.it. Tra i suoi libri ricordiamo: Il segreto
È uno scrittore, simbolista, che delle tre ottave dai rosoni di Collemaggio ai cer-
vive all’Aquila. Conduce una ru- chi nel grano alla ricerca delle leggi dell’universo
brica dedicata ai Crop Circles ed (Melchisedek, 2007), Il genio sonico. La scoperta
ha pubblicato numerosi articoli incredibile che lega ogni opera di Leonardo, ad
sulla rivista Hera, Misteri di Hera, un codice divino (Melchisedek, 2008), L’ ottava.
Totem, Scienza e Conoscenza. Sono in uscita La scienza degli dei (Melchisedek, 2008), La sto-
alcuni suoi articoli per Vivere lo Yoga e il Ria. È ria millenaria dei cerchi nel grano (Melchisedek,
collaboratore di diversi siti telematici quali: Il 2009), Quando le stelle fanno
Portale del Mistero, Stazione Celeste, Paleoseti, l’amore. Ossia: la teoria ete-
Cropcircle Connector, Altrogiornale, Riflessioni, rica del tutto (Melchisedek,
Ufo network, Nonsiamosoli, Esonet. Ha parteci- 2010) e...
pato a numerosi convegni e conferenze e tiene
corsi e seminari. È accompagnatore di Tour ba- L’ uomo di Dio
sati sulle sue pubblicazioni: all’Aquila, Castel del Giordano Bruno
Monte, Milano sulle orme conoscitive del gran- Melchisedek, 2011
de Leonardo da Vinci, Assisi ed in Inghilterra,
dove il sapere costruttivo dei Cerchi convive, da
vai scheda libro >>
secoli, con alcune basiliche che recano il simbo-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 97


Quando le stelle fanno
l’amore
La teoria eterica del tutto
Michele Proclamato

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Come la scienza usa l’esoterismo per creare se stessa


1999: con il progetto “Chandra” la Nasa mette in orbita il telescopio più
avanzato che mai l’uomo abbia costruito. 2006: la Nasa sconvolge il
mondo scientifico dimostrando come il VUOTO non sia mai esistito.
di Piero Magaletti
g
Le piramidi, lo Zed, Osiride, Orione e Iside
Custodi dell’Immortalità

tempo di lettura 11 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 99


Custodi dell’Immortalità Piero Magaletti

A
partire dalla pubblicazione nel 1994 una straordinaria scoperta legata alla pira-
de Il Mistero di Orione di Robert mide di Cheope; Pincherle rilevò che la par-
Bauval, gli studi sulle piramidi egi- te interna della Grande Piramide custodiva
ziane hanno interessato una nutrita schiera una torre di granito, alta circa 60 metri, il cui
di appassionati che, focalizzando l’attenzio- nome è Zed (in greco) o Djed (in egiziano)…
ne ora su un dettaglio ora su un altro, hanno Bauval e Pincherle; la Piana di Giza come
dato vita ad vivace underground di idee che riproduzione della Cintura di Orione; la pira-
si sviluppa, più attivo che mai, parallelamente mide di Cheope come luogo in cui nasconde-
all’Egittologia ufficiale; un mondo che i de- re il pilastro Zed: teorie su cui due generazio-
tentori del sapere, coloro che hanno potere ni di studiosi e appassionati hanno indagato,
di veto su ciò che è o non è storia, sono restii fantasticato, ma che per l’Egittologia sono
a considerare. carenti dei requisiti necessari per essere elet-
Nonostante le conferme oggettive che le te a verità; mancano, a detta degli egittologi,
teorie dei più noti fantarcheologi riscontra- quelle prove schiaccianti e inconfutabili che
no, l’Egittologia si impone di non dar credito ne confermino l’assoluta veridicità.
a ciò che proviene dall’esterno della ristretta Prove che oggi, Custodi dell’Immortali-
elite scientifica e a ciò che non sia supportato tà, è finalmente in grado di fornirci.
da fatti concreti, prove certe, documentazioni
attendibili.
Un criterio necessario, ne conveniamo, ma Il misterioso Codice di Bayer
che in taluni casi si è tradotto nella colpevole
sottovalutazione di ipotesi interessanti, cesti- Nel 1603 il tedesco Johann Bayer pubbli-
nate e spesso derise prima di essere valutate. cò l’Uranometria, un monumentale atlante
È da questo principio che è nato Custodi celeste che cataloga 1277 stelle visibili sia
dell’Immortalità: fornire le prove definitive nel cielo dell’emisfero boreale che in quello
che dimostrino, una volta per tutte, la fon- australe, fino ad allora del tutto sconosciuto
datezza degli studi di alcuni maestri di cui agli europei, attingendo dalle preziosissime
l’autore si definisce con umiltà “un discepolo”, carte nautiche di navigatori come Amerigo
come l’italiano Mario Pincherle e il già cita- Vespucci e Pieter Geyser.
to Robert Bauval, per poi coniare una teoria L’Uranometria stabilisce in maniera defi-
nuova e affascinante sull’intimo rapporto che nitiva la regola di associare lettere dell’alfabe-
unisce terra e cielo, un segreto che, in una to greco alle stelle, in base alla luminosità, alla
sola parola, si chiama Immortalità. grandezza e al colore.
Come è noto, secondo Bauval le tre pirami- Il sistema ideato da Bayer è ritenuto così
di della Piana di Giza riproducono sulla Terra valido da essere il codice di catalogazione a
le tre stelle della Cintura di Orione e il loro cui l’astronomia mondiale fa tutt’oggi riferi-
scopo era condurre le anime dei re nell’Aldilà, mento; eppure, nonostante la sua validità, il
ubicato nella costellazione di Orione, la rap- nostro misterioso astronomo ha commesso
presentazione stellare del dio Osiride. qualche errore. Nella costellazione di Orione,
Le Piramidi di Giza (e Cheope in particola- secondo alcuni studiosi, l’assegnazione delle
re) sono un ascensore cosmico che conduce i lettere non corrisponderebbe al criterio da lui
sovrani al cospetto di Osiride presso il quale, inventato.
secondo i Testi delle Piramidi, le loro anime si È una svista o un’eccezione voluta?
tramutano in stelle. Gli Arabi chiamarono le tre stelle nel modo
Che la necropoli di Giza esprimesse un a noi noto: Alnitak (la Fascia), Alnilam (il Filo
nesso tra terra e cielo ne è convinto anche di Perle), Mintaka (la Cintura).
Pincherle, secondo il quale il compito delle pi- Bayer, molti secoli dopo, assegnò loro tre
ramidi era allineare il piano finito della nostra lettere greche: Zeta [Orionis], Epsilon [Orio-
dimensione con quello infinito dell’universo. nis] e Delta [Orionis]. Isolando le lettere, ot-
Mario Pincherle è noto al pubblico per teniamo Zeta, Epsilon e Delta: cioè Z, E, D.

100 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Custodi dell’Immortalità Piero Magaletti

Incredibile a dirsi, la parola che compon- piccola stella.


gono è ZED. La sequenza di stelle secondarie che ac-
È possibile che, su 1277 stelle, Bayer abbia compagnano le tre principali della Cintu-
commesso un errore in relazione alle tre stelle ra, 3 – 1 – 3, coincide con il numero delle
della Cintura e che le lettere da lui assegna- piramidi “satellite” di Giza: chiunque abbia
te, per un caso del tutto singolare, formino il riprodotto la loro struttura nella Piana, cono-
nome dello Zed individuato da Pincherle nel- sceva perfettamente la natura multipla delle
la Grande Piramide?
Se gli studiosi cercavano una pro-
va scritta e inconfutabile, l’esplicito
riferimento nell’Uranometria rappre-
senta un elemento più che valido: il
Codice di Bayer è stato ideato da un
precursore della moderna astrono-
mia, la cui attendibilità non può esse-
re messa in discussione.
Siamo quindi in presenza di un’ec-
cezionale conferma storica: la Gran-
de Piramide nasconde realmente
uno Zed ed esiste una corrispon-
denza tra le Piramidi di Giza e Cin-
tura di Orione.

Le piramidi “satellite”
Un’ulteriore conferma giunge
dall’osservazione delle Piramidi Sa-
tellite.
Queste costruzioni sorgono nei
pressi delle piramidi principali se-
guendo una sequenza apparente-
mente inspiegabile: Cheope è affian-
ZETA [ORIONIS], EPSILON [ORIONIS] E DELTA [ORIONIS]
cata ad est da tre piramidi minori; una
è posta a sud di Chefren; Micerino ne conta tre stelle.
tre a sud. Ma per comprendere definitivamente il le-
Qual era la loro funzione? game tra la Cintura e Giza, dobbiamo tornare
Osserviamo la Cintura di Orione: Alnitak allo Zed e scoprire il suo significato.
(che corrisponde a Cheope) è una stella mul-
tipla1; i telescopi hanno individuato tre stelle
di minore grandezza che la accompagnano. Lo Zed
Anche Alnilam (Chefren) è affiancata da
una stella di piccole dimensioni. Lo Zed è un simbolo molto diffuso nell’An-
Infine Mintaka (Micerino), composta da tico Egitto; è comunemente associato ad Osi-
una principale, che in realtà è binaria, e una ride ed è considerato la sua colonna verte-
compagna a sua volta separata da un’altra brale.
Il nome egizio, Djed, deriva dalla radice
1) Le stelle multiple sono formate da una coppia
o anche più di stelle che, a causa della distanza djd e significa, secondo gli esperti, stabile, du-
dal punto di osservazione, sembrano costituire raturo.
il nucleo di un’unica stella. In greco diventa Zed; il suono dj, infatti,

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 101


Custodi dell’Immortalità Piero Magaletti

viene contratto in Z2. troduce un discorso del tutto nuovo: a quale


L’analisi del nome del padre degli dèi membro maschile si farebbe riferimento? Si
dell’Olimpo, Zeus, il cui genitivo è Dios, o tratta dello Zed, finora interpretato come una
Djos, rileva tracce della radice egizia, dj. colonna vertebrale?

LO ZED DENTRO LA PIRAMIDE DI CHEOPE

Concentriamo la nostra attenzione su Non abbiamo che una pista da esplorare,


Medjedu, che è il nome in lingua egizia di quella che conduce al dio a cui lo Zed è asso-
Cheope, composto da m djd w: w significa ciato: Osiride.
luogo; m indica sta, stare; djd è lo zed; il risul-
tato è il luogo in cui si trova lo Zed, un signifi- Il mito di Osiride
cato alquanto bizzarro per essere il nome di
un faraone… Secondo la mitologia egizia, Geb (la Terra,
Il termine greco piramide è composto da il maschio) e Nut (il Cielo, cioè la femmina)
Pr md: pr vuol dire casa; md da’ origine al generarono due coppie di gemelli, Osiride e
femminile medea o al maschile mezos e indi- Iside, Seth e Nefti.
cano entrambi il membro virile. Il significato Osiride divenne re d’Egitto e sposò sua
della parola è: la casa del membro virile… sorella Iside; Seth, invidioso del potere del
L’identicità di significati tra m djd w (il luo- fratello, ordì una congiura e lo uccise, smem-
go in cui si trova lo Zed), e Pr md (la casa del brandone il corpo in 14 pezzi e disperdendoli
membro maschile) è a dir poco sconcertante. in altrettante città.
Siamo di fronte ad un’altra scoperta stra- Iside recuperò tutte le membra del marito
ordinaria: quello che era il nome di un luo- eccetto il fallo, mummificò il suo corpo grazie
go, Medjedu, è diventato impropriamente all’aiuto di Anubi (figlio di Osiride e di Nefti)
il nome di un faraone, mentre il termine e vi applicò un fallo artificiale, per poter con-
piramide è divenuto un nome comune per cepire Horus.
designare una figura geometrica o un tipo di Horus crebbe protetto dalla madre e da
costruzione, non più quella specifica costru- Anubi con lo scopo di vendicare la morte del
zione… padre al compimento del trentesimo anno.
La traduzione di piramide e Medjedu, in- Una volta affrontato e sconfitto Seth, Horus
tesi come la casa del membro maschile, in- consacrò a suo padre l’occhio che aveva per-
2) Vocabolario della lingua greca, Loescher so nello scontro col rivale, deponendolo tra
Editore, pag. 865 le stelle.

102 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Custodi dell’Immortalità Piero Magaletti

Osiride assunse così il ruolo di sovrano del prì un’iscrizione in greco su una delle zampe
regno dei morti, mentre Horus divenne il sim- della Sfinge: “La Sfinge era il custode della tom-
bolo dei regnanti viventi. ba di Osiride”3; il nome egizio della Piana di
Com’è noto, ognuna di queste figure mi- Giza è pr wsr nb rstw; pr significa casa, wsr
tologiche ha una propria raffigurazione nel Osiride, nb signore, rstw Rostau: Casa di Osiri-
cielo: Iside corrisponde alla stella Sirio e de, signore di Rostau (antico nome di Giza).
Osiride alla costellazione di Orione. Giza era sì connessa ad Osiride, ma il lega-
Ma se l’origine di queste assegnazioni è da me non è tra la sua presunta raffigurazione
ricercare nel mito, non si può non notare che stellare (Orione) e le piramidi, bensì tra il dio e
il movimento di queste stelle nel cielo non la Piana, che è il luogo della sua sepoltura, la
trova alcun riscontro nella narrazione. sua dimora eterna: il soggetto maschile sulla
Orione appare all’orizzonte precedendo Terra è, quindi, Osiride.
Sirio di pochi giorni; se vi sovrapponiamo i Abbiamo infatti visto che nella Piramide di
protagonisti del racconto, avremmo Osiride Cheope c’è lo Zed, strettamente legato a Osi-
(Orione) che sorge prima di Iside (Sirio) an- ride.
nunciandone l’avvento…
Ma, secondo il mito, Iside non è pre-
ceduta da Osiride e non è certo la sua
nascita che determina l’inizio di un nuo-
vo regno. Inoltre, nonostante la sua im-
portanza, per una ragione inspiegabile
gli studiosi non hanno mai riconosciuto
ad Horus un corrispettivo stellare e, al
contrario dei suoi genitori, non vanta un
astro o una costellazione con cui identi-
ficarsi.
I binomi Orione – Osiride e Sirio – Isi-
de sembrano suscitare più dubbi che
certezze, soprattutto perché si fondano
sul dogma, ormai millenario, secondo
cui la costellazione di Orione rappre-
senti un individuo di sesso maschile.

ZETA [ORIONIS], EPSILON [ORIONIS] E DELTA [ORIONIS]


Orione e Iside
Ma è l’interpretazione dello Zed come sua
Al contrario di molte culture antiche, gli colonna vertebrale che lascia perplessi: il mito
egiziani ritenevano che il Cielo (Nut) fosse non accenna ad una specifica importanza
un’entità femminile e la Terra (Geb) maschile. della spina dorsale del dio.
La Terra è il principio fecondatore, il Cielo è E se lo Zed fosse il fallo artificiale di Osiri-
il ventre ricettivo. de?
Ma se le piramidi sono in relazione con
Orione e la Terra è un’entità maschile, come
può questo principio maschile relazionarsi in- Le nebulose di Orione
timamente con una costellazione che raffigu-
ra un uomo, Osiride? È singolare che gli Arabi si riferissero ad
Cerchiamo allora chi potrebbe rappresen- Orione con attributi femminili: Betelgeuse,
tare un soggetto maschile sulla Terra e uno
femminile nel cielo. 3) Il Codice di Giza, di Lawton – Ogilvie –
Nel 1818 Giovanni Battista Caviglia sco- Herald, pag. 54

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 103


Custodi dell’Immortalità Piero Magaletti

dall’arabo Yad al-Jawzā, significa spalla (Yad) zione di Orione è la dea Iside.
di colei che sta al centro (al-Jawzā è un termi- La scoperta della vera identità di Orione
ne chiaramente femminile). costituisce la pietra angolare della nostra ri-
Ma la caratteristica più rilevante è la pre- cerca; il progetto della Piana di Giza non si
senza nel perimetro suo perimetro delle ne- proponeva soltanto di copiare la disposizione
bulose più grandi e spettacolari finora sco- delle stelle, ma doveva collegare le entità ma-
perte: raggruppate nella Spada di Orione, schio – femmina.
la M42, la M43, la NGC 1977 e la B33
(nota come Testa di Cavallo) si trovano
al di sotto di Alnitak.
Le nebulose sono i grembi materni
dell’universo, in grado di generare un
numero infinito di stelle (è stato stimato
che la sola M42 contenga materia suffi-
ciente a dar vita a 10.000 stelle identiche
al sole4).
La soluzione dell’enigma è vicina:
l’identificazione della costellazione di
Orione con un essere maschile osta-
colava l’autentica interpretazione del
legame tra terra e cielo che le piramidi
esprimono.
Dobbiamo essere pronti accettare
una conclusione rivoluzionaria: la co-
stellazione più nota del cielo rappre-
senta una figura femminile, la madre LE NEBULOSE DI ORIONE
delle stelle…
La trasmissione dell’anima del faraone nel Il faraone, col sopraggiungere della morte,
cielo attraverso lo Zed di Cheope è senza dub- diventava Osiride e, in ossequio all’imitazione
bio la simulazione dell’atto del concepimento del suo dio, doveva ricorrere all’espediente
e il personaggio che, secondo il mito, riceve il del fallo artificiale per ingravidare la sua sposa
seme maschile attraverso un fallo artificiale è celeste, Iside.
proprio Iside. Questo fallo artificiale è lo Zed nella Pira-
Ormai non vi sono più dubbi: la costella- mide di Cheope, attraverso cui l’anima del re
poteva tramutarsi in una stella raggiungendo
4) Stella per stella. Guida turistica all’universo, il grembo della dea Iside.
di Piero Bianucci, Giunti Editore, pag. 222.

Piero Magaletti esie a partire dal 1999.

È nato a Bari il 29 giugno 1977.


È laureato in filosofia con 110 e
lode. Studioso di antichità egi- Custodi
zie, di storia medioevale, di lin- dell’immortalità
gue antiche, di esoterismo, di Bastogi Editrice Italiana
occultismo, di storia del cinema, parla corrente-
2011
mente l’inglese. Poeta, musicista, compositore,
sceneggiatore, romanziere, ha all’attivo diverse
pubblicazioni di romanzi, saggi e raccolte di po- vai scheda libro >>

104 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei
Dal mito dei rapimenti reali alla teoria delle interferenze
mentali. Presentazione di un caso. Parte I
Incontri ravvicinati del IV tipo
tempo di lettura 17 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 105


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

D
ino si presenta come una persona re affrontando un sogno simulato, ossia un
che si pone in modo interlocutorio sogno apparente, un sogno-schermo. Non è
non solo con se stesso, ma in gene- il primo che gli capita. Si tratta di sogni che
rale con l’ “esistente”. La sua ricerca per com- finiscono improvvisamente, ‘come se qualcu-
prendere cosa gli stia accadendo, iniziata in no togliesse la spina’. All’interno di questo so-
sordina in un periodo in cui era spaventato gno compaiono degli esseri grigi, che hanno
da alcuni eventi notturni, gli ha concesso di l’aspetto di robot. Se questi robot oltrepassa-
accedere via via a numerose informazioni, e a no certi limiti, la loro struttura viene spostata
collegare avvenimenti della sua vita con quel- dall’equilibrio, come se tendessero a disinte-
li dei suoi familiari più stretti. Le esperienze grarsi. Quando il sogno bruscamente si inter-
che lo hanno segnato, nel corso dell’infanzia, rompe, la sua sensazione è quella di aver vis-
riguardano una particolare malattia del fratel- suto, per la verità, una cosa diversa da quella
lo e le strane percezioni che sia il fratello che che appariva.
il padre avevano. Lui stesso percepiva strane Come tutti i sogni, questo episodio va let-
presenze, contro le quali preparava dei rituali to su più piani. Esaminiamo prima l’aspetto
difensivi. Durante la notte si sentiva toccare, e ufologico - chiamiamolo così.
questa sensazione perdura nei tempi attuali. L’impressione che i grigi siano dei robot, o
Il fratello non era così spaventato, ma la con- comunque qualcosa di artificiale, è un dato
notazione di bizzarria della sua malattia avrà che si riscontra nei soggetti IR4 che hanno
per sempre un’influenza sul nostro experien- una capacità introspettiva più marcata. È
cer. come se alcuni soggetti riuscissero ad andare
Dino è una persona concreta, legato in oltre la percezione visiva del fenomeno, oltre
modo sano agli aspetti dell’esistenza, privo la sorpresa/spavento; è anche come se alcuni
di inutili orpelli mentali, con un’attitudine ad aspetti della percezione risvegliassero nella
affrontare i problemi in modo diretto, dopo coscienza il dato oggettivo, reale, che tali per-
attenta riflessione. Moderato, equilibrato, con sonaggi, a volte, possono non essere ciò che
una certa gestione della sua aggressività. È appaiono, e forse abbiamo qualche prova del
laureato in una disciplina scientifica, specia- fatto che si tratti effettivamente di creature
lizzato nella modellazione di strutture protei- artificiali.
che. Geneticamente è di derivazione scozze- Anche in un sogno di un altro soggetto
se, per parte di padre, e francese, per parte di IR4, che chiameremo Victor, esistono le tracce
madre. di più incontri con esseri artificiali.
Lo scambio tra di noi è iniziato ragionan- Victor lo chiama ‘Black Dream’.
do sul fatto che la realtà che noi vediamo e C’è un campo di concentramento dove
percepiamo è soltanto una piccola parte di alcuni bambini vengono messi ad attendere
quello che esiste, e che ignoriamo la vera na- in alcune aree. Sono trattati male, vengono
tura della realtà. Dino ribadiva che introdurre spinti. Ci sono degli uomini vestiti di nero -
concetti quali la virtualità delle esperienze hanno pantaloni, camicia, fazzoletto neri e
quotidiane è importante: quando noi fac- scarponi in cuoio. Non hanno pietà o carità,
ciamo esperienza, simuliamo o attendiamo fanno puzza di sangue umano.
certi avvenimenti, in realtà stiamo lavorando Victor sente che esiste una lotta tra bene e
virtualmente con il nostro cervello. La realtà male e che questi sono le pedine di un gioco
che noi creiamo attraverso l’uso del pensiero più grande di loro. Questi esseri hanno inten-
e dell’immaginazione non è, cioè, totalmente zione di sfruttare la specie umana, hanno sete
disconnessa dalla realtà materiale, e contri- di potere. Il loro gioco è fatto da esseri ancora
buisce a crearla, anche quando a noi sembra più grandi di loro.
di non dare seguito alle immagini del nostro In seguito, Victor dichiarerà che questi es-
mondo interno. seri avevano un modo di operare che richia-
A conferma dei suoi pensieri, dopo poche mava l’artificialità, e al termine del suo per-
settimane si trova in un sogno in cui SA di sta- corso con me arriverà proprio a dividere i suoi

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Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

incontri ravvicinati in due generi (quelli con a persone che portano sulla schiena un sim-
esseri robotici e quelli con esseri più reali, en- bolo che solo lui può vedere. Le persone del
trambi specie di grigi). sogno sono quindi diverse dalle altre, e po-
Le testimonianze di un altro soggetto IR4, trebbero rappresentare sia parti di se stesso
Leo, e gli studi di Derrel Sims ci danno modo diverse dal resto, quindi sconosciute, come
di pensare che effettivamente almeno una pure potrebbero rappresentare il fatto che vi
parte di queste creature sia artificiale, e che siano aspetti, forse del corpo, forse della psi-
abbiano dei compiti da eseguire nel livello che, forse dello spirito, che sono ‘marchiati’, e
materiale che rappresenta il nostro quotidia- non sappiamo se questa marcatura sia resol-
no. vibile oppure no.
Leo racconta: “Mi sveglio una notte, e li tro- Anche Dino si è trovato a svegliarsi, alter-
vo in camera. Balzo dal letto e ne afferro uno nativamente, con dolori notturni a un ginoc-
(Leo è militare abituato a operazioni specia- chio, con una zona circolare di un rosso vivo,
li). Mi sembra fatto di gomma, ma ciò che mi infiammata all’interno del ginocchio; oppure
stupisce di più è che ‘sento’, attraverso il con- con due punti a forma quadrata sulla scapola,
tatto con il suo polso, la paura che lo pervade nelle vicinanze di alcuni graffi.
per essere stato scoperto e catturato”. Ciò che Marchiato. La vita può marcare le persone
stupisce me è che questo ricordo fluisce dopo con dolori terribili, con scoperte abissali, con
che Leo si è sottoposto a un massaggio al col- sensazioni di non appartenenza a quello che
lo, come se il toccare certe strutture attivasse si vede, che si percepisce, che si è costretti a vi-
il ricordo. vere e a condividere. Gli eventi della vita reale
Esaminando il punto del secondo sogno possono creare delle discrepanze tra ciò che
cui gli esseri artificiali non possono oltrepas- esprimiamo e le vere emozioni che ci scuoto-
sare certi limiti, pena la loro disintegrazione, no all’interno. Il più delle volte, le forze aliene
troviamo che il concetto si sposa con il fat- che provocano gli IR4 approfittano proprio
to che questi esseri siano apparentemente di questa crepa che si forma tra i processi co-
rappresentativi di una gerarchia di creature scienti e quelli inconsci per agganciarsi, e fare
(vive? semirobotiche? pseudo-spirituali?), tra proprie le immagini prese dal vero vissuto
cui si collocherebbero come la parte più adat- della persona, per usarle in modo manipolati-
ta a interagire con il mondo materiale senza vo, mescolando ciò che è vero, ciò che è vissu-
ricevere danni, perlomeno per un tempo limi- to, per mascherare qualcosa di inconoscibile
tato. a parole, di indescrivibile, qualcosa di sottil-
L’impressione che ci sia un inganno, in tut- mente oscuro, per capire come impossessarsi
to il sogno, rende conto di un’idea di ambiva- degli individui, scavalcando le normali difese.
lenza. L’ambivalenza è un aspetto importan- Quelli dei soggetti IR4 sono sogni?, sono
tissimo da esaminare insieme ai soggetti IR4. ricordi di esperienze vissute?, sono tentativi
Terrore e passione per gli accadimenti nottur- di segnalare che qualcosa non va? Sono un
ni vanno di pari passo, fino a quando la co- inganno ben congegnato, dove il sogget-
scienza non subisce un risveglio tale da non to vive, trasposto sugli altri, qualcosa che
tollerare più che vi sia qualcosa di nascosto. Il gli appartiene, e si ritrova a mischiare avve-
mistero è un alimento importante per la vita nimenti e sentimenti personali con soggetti
spirituale; ma anche l’inganno, che è più cru- apparentemente estranei a lui, in una sorta
do, rappresenta una possibilità di evoluzione, di finto coinvolgimento di altre persone (che
un’occasione, purché lo si sa sappia capire e può dargli la sensazione di non essere solo a
gestire. vivere quel problema) in un tema che invece
Anche gli esseri umani, come i grigi robo- riguarda soltanto lui.
tici del sogno, non possono oltrepassare certi I sogni con protagoniste creature che sem-
limiti, pena il disequilibrio e la disintegrazio- brano robot ritornano. Predisposti a un dia-
ne, soprattutto mentale. logo molto semplice, afferma Dino. Proprio
In un altro sogno, Dino circola in mezzo come sembrano essere le creature grigie, ma-

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Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

novalanza altrui, creature incompiute, esecu- Quando succede questa ‘stimolazione’, poi 9
tori senza spirito. Una creatura di sembianze volte su 10 faccio o un sogno apocalittico op-
femminili si trova all’interno di una struttura pure sogno qualcosa di attinente agli ET”.
che sembra richiamare scenari di fantascien- Come potrebbe avvenire questo feno-
za. Tuttavia la struttura sembra una stazione meno? Potrebbe il suono essere una sorta di
di comando. Alcune creature danno doni ad segnale ipnotico? O arriva a coinvolgere, con
altre persone, Dino sbircia la scena e si sente particolari onde d’urto, i recettori che potreb-
in pericolo. Una parte di lui, quindi, riesce a bero essere implicati nella comparsa degli
rimanere estranea a quanto accade. scenari ufologico-abduttivi? Forse andrebbe
Le paralisi con allucinazioni sono un fatto presa in considerazione la natura elettrica
comune, nelle sue notti. Ma accanto a queste, del suono. Questo aspetto elettrico potrebbe
accadono altri fenomeni che lo portano a teo- essere quello che interferisce con il sistema
rizzare qualcosa di nuovo nel campo. nervoso, e forse con la struttura energetica
I soggetti IR4 spesso avvertono degli strani dell’individuo.
suoni, che si presentano a ripetizione. Secon- Nel momento dell’interazione, il contatto
do Dino la cadenza sonora serve per indurre potrebbe essere coscientemente interrotto.
uno stato di apertura. Il suono ha l’effetto di Infatti, se esiste un meccanismo con cui il
coinvolgere la persona e di bloccarne le rea- suono consente l’accesso alla persona, que-
zioni, lasciandola cosciente di quanto sta per sto meccanismo deve far parte della normale
avvenire. Il suono cessa quando lo stato di pa- struttura umana; addirittura si può pensare
ralisi è completo. A quel punto una presenza che il soggetto stesso potrebbe inconsape-
(non un Grigio) interagisce con il corpo del volmente tenere aperto questo canale e con-
soggetto. sentire la ripetizione del contatto, quando ad-
Scrive un utente del forum di Primocon- dirittura non sollecitarlo.
tatto: “È un paio di sere che sento presenze in L’essere umano potrebbe comportarsi
camera mia... cominciano attorno alle 23: 00; come un conduttore, come un ponte, attra-
le avverto perchè sento che il mio orecchio verso cui potrebbero passare molteplici se-
sinistro viene in qualche modo stimolato: è gnali. Anche gli animali domestici, presenti in
come se sentissi avvicinarsi qualcuno, però casa, potrebbero svolgere la stessa funzione
quasi come i suoi passi fossero un ultrasuono (questo farebbe pensare che il corpo del sog-
particolare, che non riesco a sentire, ma mi getto IR4 non costituirebbe il bersaglio a cui
stimola comunque l’apparato uditivo sinistro. le forze aliene tenderebbero).

108 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

Tutto questo riporta alla mente il caso di Tornando al fatto che queste creature dia-
Victor, descritto prima, che dopo un anno no un’impressione di artificialità, noi e Dino
di lavoro era riuscito a ricordare il fatto che, siamo arrivati separatamente alla stessa con-
durante la notte, poteva udire un suono, da clusione, ossia che questi esseri siano control-
cui capiva che “stavano arrivando”. Per sfug- lati da strutture superiori. Afferma Dino: “Que-
gire all’abduction, Victor emetteva a sua volta ste strutture possono essere enormi e amorfe,
un suono, mentalmente, che gli consentiva buie e composte dalla sostanza con cui è fat-
di staccare la sua coscienza e di trasportarla to il “male”. Ne possiamo derivare proprio una
in un luogo a lui molto caro, da cui era assai fisica, una Fisica del Male”. Alla stessa conclu-
difficile portarlo via. Victor asseriva: “Se la mia sione arriva uno scienziato molto conosciuto,
coscienza non c’è, loro non possono utilizzare un fisico: “Questi fenomeni coinvolgono sicu-
il corpo”. ramente lo Zero Point Field, la capacità crea-
Il suono però non è sempre presente, nei trice della coscienza universale (sia nella luce
modelli di IR4. La cosa più semplice a cui si che nell’ombra), l’universo a più dimensioni
possa pensare è che entità diverse utilizzino delle superstringhe. Dietro queste bizzarre
passaggi e strumenti diversi per accedere alle e spesso spaventose manifestazioni, c’è una
varie parti di un essere umano. Gli oggetti scienza. E in qualche punto dell’universo, anzi
alieni trovati nel corpo (che non sono impian- dello Zero Point Field, c’è solo un furbo che si
ti di trasduzione) sono anche spesso oggetti è gonfiato a dismisura con le nostre paure, e
del tutto privi di tecnologia, che potrebbero si è trovato gratis il meccanismo della creazio-
avere lo scopo di riorganizzare energetica- ne. Ma un furbo imbecille, perché Dio LO USA,
mente certe zone, o potrebbero destrutturar- e lui non lo sa”.
le. Il suono che induce la paralisi, comunque, Dino afferma: “I Grigi rappresentano una
si presenta anche in soggetti che non sono possibilità concreta da parte delle strutture
portatori di oggetti estranei. amorfe (senza forma che possono assume-
A che scopo tutto ciò? La sofferenza sem- re forme) di intervenire sulla nostra terza di-
bra essere il cibo di queste entità. Esse lavora- mensione. Gli Amorfi possono interagire con
no sulle nostre parti meno coscienti, sui nostri il rapito, ma questo avviene in una vibrazione
difetti di razza, sulle nostre “ombre” psicologi- diversa, e non in questa. Ho l’impressione che
che. Il lato oscuro è il modo giusto per acca- i Grigi predispongano a un contatto diretto
lappiare gli umani: è prontamente disponibi- con queste entità, stimolando il contattato.
le e si gonfia con poco. La paura ne è il tramite Credo che se fosse possibile intervenire sui
più chiaro e logico. La trappola consiste nel Grigi, gli altri avrebbero molti più problemi,
fatto che se un soggetto cerca di approfondi- anche se la situazione spiritualmente è molto
re gli aspetti non ordinari dell’esistenza, e co- più complessa”. L’ipotesi che quindi formulia-
mincia un percorso di consapevolezza a livel- mo è quella che vede in campo forze di ordine
lo spirituale, se non procede anche con una più materiale, i Grigi, la cui forma fisica potreb-
consapevolezza a livello psichico, non gli è be essere ricavata in parte dal DNA umano e
data la possibilità di conoscere realmente né da quello animale, che sarebbero i più adatti
ciò che sta avvenendo né di isolare i problemi a soffermarsi nel nostro mondo vibraziona-
personali che costituiscono la porta di ingres- le e che avrebbero il compito di consentire
so della fenomenologia. La fenomenologia il contatto con forze meno materiali; e forze
abduction, infatti, si avvale delle esperienze e di ordine via via meno materiale, gerarchica-
delle immagini interne proprie del soggetto mente organizzate in senso spirituale (nega-
per mostrarsi. L’avanzamento solo dal punto tivo) e materialmente sempre più rarefatte,
di vista spirituale del soggetto consente alle il cui controllo sulla materia viva non può es-
forze intrudenti di accedere a livelli più sottili sere diretto, ma mediato dalle creature grigie
della consapevolezza universale, accelerando o da meccanismi assai più sottili, che hanno
probabilmente taluni processi creativi gene- come tramite le strutture del nostro sistema
rali, svincolati dal singolo. nervoso centrale, in particolare alcuni tipi di

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Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

recettori – con tutta probabilità i recettori se- te, avendo in noi la capacità della creazione
rotoninergici. Le visioni, i disturbi del sonno, (avendo come nucleo inalterabile una Luce
i campi di luce che vengono visualizzati dai cosmica), attribuiamo loro una forma”.
soggetti, fanno ritenere che effettivamente le Questa situazione non è univoca, nel sen-
strutture mesencefaliche vengano coinvolte so che non tutta la fenomenologia IR4 è ripor-
nel contatto. Alcuni recettori serotoninergi- tabile esattamente a questo schema, benché
ci – coinvolti in lesioni, uso cronico di LSD e esso funzioni per la maggior parte delle volte.
farmaci agonisti dei recettori serotoninergici Dobbiamo avere delle perplessità sull’unifor-
- sembrano i più probabili candidati a forni- mità delle creature grigie. Se per gli Amorfi 
re il bersaglio fisiologico a stimoli (interni o possiamo ipotizzare che le forme siano dei
esterni?) che si rivelano fondamentali nel ri- pretesti subdoli per entrare in contatto con gli
creare l’ambiente caratteristico riferito dagli esseri umani, per quanto riguarda i Grigi que-
interessati, e che comprende sia le creature sto difficilmente può essere vero, essendo la
che gli scenari silenziosi che accompagnano loro realtà di “esseri di materia” incompatibile
la visione di queste esperienze. In un modo o con idee di trasformismo. Vi devono essere
diverse ‘razze’ di creature
grigie, razze che si sono
“Ricordare & Raccontare” anche trasformate nel
tempo. Sims ritiene che
Gruppo di Lavoro sulle Esperienze Anomale siano stati programmati
in modo diverso con il tra-
scorrere degli anni. Que-
Rapimenti Alieni, oltre il velo della memoria sto può essere vero, e può
essere che siano molto
WORKSHOP PRATICO più specializzati nell’inter-
CON SESSIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO ferenza mentale, rispetto
a venti o cinquant’anni or
Toscana, 7 – 10 Giugno 2012 sono. Ma si deve supporre
che esistano anche ‘razze’
per info - esperienzeanomale@gmail.com che sono sfuggite a que-
sto genere di controllo.
Si è ipotizzato di creature
nell’altro, l’iperstimolazione o il blocco di tali che proseguono una loro linea sperimentale,
recettori potrebbe fornire la base fisio-neuro- del tutto ignare che il ’programma’ di prelie-
logica per il manifestarsi del fenomeno. vi biologici a cui dovevano aderire sia finito.
Dice Dino: “Credo che gli Amorfi usino Un’altra ipotesi è che una delle razze di Grigi
l’olografia del nostro sistema percettivo per stia tentando di riparare i danni provocati da
presentarsi come vogliono, o come noi vo- altri esseri. E probabilmente ve ne è un’altra
gliamo, ma le cose adrebbero un po’ insieme, ancora che non è d’accordo con quello che
e raccolgono pezzettini di ricordi forse vinco- sta avvenendo, si tiene in disparte e non sa
lati a parti emotive/sensitive. Ho visto i rettili come contattarci in modo efficace. Tutte que-
poche volte, meccanici dinosauri con la pelle ste ipotesi richiederebbero un approfondito
marrone, anche questi specie di cyborg, sono esame di funzioni mentali e biochimiche che
molto aggressivi, ma son finti anche, molto si trovano al confine con le funzioni psichiche,
limitati nel loro campo di azione. Allo stesso per arrivare a capire in che modo l’esperienza
tempo ritengo che tutti questi siano feticci, con queste ‘forze’ può arrivare a influenzare la
l’oscuro reale sta dietro e non deve neces- nostra attenzione, la capacità di trasformare
sariamente avere una forma propria... anzi le immagini, la possibilità di accedere a un
credo che l’oscuro sia la materia prima della mondo non materiale.
Luce, buia immobile gelata. Probabilmen- Riguardo però le ‘forme’ che sembrano

110 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Incontri ravvicinati del IV tipo Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei

operare in modo più intrusivo, e che sono vi- conosciamo la funzione d’onda che descri-
ste rispettivamente come: esseri grigi filifor- ve la coscienza e il suo funzionamento; sap-
mi, sauri, Man in Black, soldati di vario grado, piamo solo che è legata a uno strano campo
ombre, Nordici – ciò che traspare dopo anni quantico, dove l’informazione non si propaga
di attività è una loro sostanziale immobilità per segnali che vanno alla velocità della luce,
psicologica. Questo è un lato che si presta ma si propaga istantaneamente per strani ef-
alle speculazioni più pericolose e più ridico- fetti di risonanza, innescati da ‘fattori di pas-
le, contemporaneamente. Per chi, come Dino, sione’. Ci vorranno ancora anni per mettere
si è immerso a tutto volume nell’esplorazio- a punto gli operatori matematici che ci per-
ne delle sensazioni, la risposta che emerge, mettano di capire quantitativamente come la
almeno a grandi linee, pare essere una sola: coscienza interagisca in maniera istantanea
“Dividi e controlla: loro sono mutilati e sono con la materia, l’energia, lo spazio e il tempo,
rabbiosi per questo, una rabbia durata milioni ma ci arriveremo. La gente comune e l’esta-
di anni”. blishment scientifico non sono pronti, e allora
Il risveglio della coscienza dell’Uomo (circa questo processo evolutivo nella scienza è in
duemila anni or sono, nella nostra cultura; in corso a porte chiuse. Ma avviene”.
un tempo precedente, nelle culture orientali; Là fuori, ‘qualcuno’ è rimasto congelato,
e non mi sospingo oltre) ha creato scalpore, senza tempo, senza spazio e senza possibilità
nel mondo invisibile. Siamo esseri in grado di di evolvere. La scintilla del contatto scaturisce
vivere sia l’invisibile che il visibile, con le giu- dallo scontro tra la rabbia ‘aliena’ per questa
ste tecniche; siamo quindi in grado di proce- immobilità e l’incoscienza dell’essere umano.
dere a un’evoluzione e una conoscenza di alto Le forze aliene più visibili e materiali inseguo-
livello. Probabilmente nessun altro Essere no probabilmente l’obiettivo di ottenere un
creato, nel Cosmo che conosciamo, ha queste corpo costituito da componenti sia fisiche
caratteristiche. È l’opinione anche del fisico che astrali, ossia materia sottile e plasmabile.
citato più sopra: “La coscienza, concetto un Tale possibilità è infatti peculiare dell’esse-
tempo trascendentale, adesso sta diventan- re umano e rappresenta esattamente la sua
do uno dei temi della fisica teorica. Sembra connessione con l’aspetto divino positivo del
funzionare in maniera realmente olografica e Cosmo, e con la sua possibilità di evoluzione
può essere studiata con le tecniche di topo- su piani di cui cominciamo soltanto a com-
logia algebrica della meccanica quantistica prendere l’esistenza.
non-classica, ma ancora non

Giulia M. D’Ambrosio Da molti anni studia il campo delle esperienze


straordinarie. È stata co-autore in: Gagliardi G.,
Nasce a Milano. Laureata a pie- Garzia P., D’Ambrosio G., Margnelli M., Fattori
ni voti in Medicina e Chirurgia, G. – Poltergeist: l’esplosione del distress infantile.
e specializzata in Neuropsichia- In: Atti del Convegno Nazioneale Stress e infan-
tria infantile, svolge la profes- zia, Torino, 30-31 marzo-1 aprile 1990, Edizioni
sione di medico e psicotera- Proing, pag. 429-442. Lavoro scientifico pubbli-
peuta. Proviene da una formazione molteplice. cato e presentato al World Congress of the In-
Ha lavorato presso l’Università di Milano per ternational Society of Hypnosis Monaco 2000:
10 anni nel campo della neurofisiologia clini- Alcune raccomandazioni sull’impiego dell’ip-
ca, ha realizzato la stesura di lavori scientifici nosi con soggetti che riferiscono esperienze
per riviste peer-review internazionali durante del genere Incontri Ravvicinati del Quarto Tipo
l ’iter universitario e specialistico, nell’ambito (in collaborazione con il dottor Mario Cigada).
della ricerca in neurofisiologia clinica e si è spe- Il suoi siti sono www.giuliadambrosio.it e www.
cializzata con una tesi sulla Rottura dei legami primocontatto.net
di attaccamento come evento psicopatogeno.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 111


Custodi dell’immortalità

Piero Magaletti

DISPONIBILE
IN LIBRERIA

Le piramidi di Giza non sono edifici funebri


Secondo Robert Bauval riproducono sulla Terra le tre stelle della Cintura
di Orione; secondo Mario Pincherle la piramide di Cheope nasconde al
suo interno un pilastro di granito alto 60 metri, lo Zed. Queste ipotesi
trovano nel libro conferma e prova definitiva della loro validità.
di Felice Vinci
Omero nel Baltico
Ciclopi del Nord

tempo di lettura 9 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 113


Ciclopi del Nord Felice Vinci

I
Ciclopi dell’Odissea hanno lasciato le la zona abitata dagli Iperborei. Vengono citati
loro tracce nella letteratura nordica me- anche da Plinio, il quale ad un certo punto
dievale: una saga vichinga (la Hàlfs saga dà un’indicazione geografica molto precisa,
ok Hàlfsrekka) racconta l’avventura di un na- allorché afferma che essi si trovano ad una la-
vigatore che approda con i suoi uomini in titudine assai settentrionale, corrispondente
una terra lontana, dove affronta un gigante a quella di Tule. Ora, sempre Adamo di Brema
minaccioso e lo sconfigge accecandolo con identifica tout court Tule con l’Islanda: “Tule
una “lancia infuocata”, dopo averne arroven- adesso è chiamata Islanda, a causa del ghiac-
tato la punta sul fuoco: non si tratta di Ulisse, cio che ricopre l’oceano” (“Thyle nunc Island
bensì del re vichingo Hjörleif, e la vicenda è appellatur, a glacie quae oceanum astringit”).
ambientata nella Norvegia settentrionale: gli E, a chiudere questa catena di relazioni fra la
studiosi convengono che il motivo ricorda il terra dei Ciclopi, i Rifei, Tule e l’Islanda, sta il
mito di Polifemo. E tuttora, nei negozi di sou- fatto che l’area del Tosenfjorden, situata sulla
venir di Bergen, non è difficile trovare, tra gli costa norvegese attorno al 65° parallelo, oltre
spiritosi pupazzetti raffiguranti i Troll (esseri ad essere assai montuosa si trova effettiva-
mitici, talvolta giganteschi e con un pessimo mente alla stessa latitudine dell’Islanda, che
carattere), quelli con un solo occhio in mezzo da quel parallelo viene “tagliata” esattamente
alla fronte. a metà (la misura della latitudine, a differen-
Una traccia del mondo dei Ciclopi è forse za della longitudine, è piuttosto agevole, in
rimasta anche nella toponomastica: lungo la quanto corrisponde all’altezza della Stella Po-
costa della Norvegia settentrionale troviamo lare sull’orizzonte del luogo dove si effettua
un Tosenfjorden, che ricorda il nome della la misura).
madre di Polifemo: “... Lo generò Toosa, la nin- Sarebbe a questo punto da chiedersi se il
fa/ figlia di Forchis, signore del nome dei monti Rifei, chiamati anche
mare instancabile/ nei cupi Ripei,   non sia accostabile a quello
anfratti unita con Poseido- dell’Hypereia, la “terra alta” dove, a
ne” (Od. I, 71-73). Davanti al detta dell’Odissea, prima di scen-
Tosenfjorden vi sono alcune dere nella Scheria i Feaci ave-
isole, tra cui potrebbe esservi vano sofferto i disagi di una
l’”isola piatta” che il poeta col- difficile convivenza proprio
loca accanto all’approdo del- con i Ciclopi, “uomini traco-
la terra dei Ciclopi. E, non tanti/ che li depredavano”.
lontano da lì, la montagna Il fatto che si trattasse di
forata di Torghatten, il cui una regione montuosa col-
caratteristico “occhio” lumi- lima con una precisa indica-
noso è ben visibile dalle navi di zione dell’Odissea, secondo
passaggio, potrebbe anch’essa cui i Ciclopi “vivono sulle cime
aver contribuito alla costru- di alte montagne”. In ogni
zione del mito del gigante caso, l’accostamento tra
monocolo, che Omero pa- la Hypereia omerica ed
ragona ad “un picco selvo- i Rifei-Ripei è conforta-
so d’eccelsi monti”. to dal fatto che, ripetia-
D’altronde, lo storico e mo, l’una è la terra dei
geografo medievale Ada- Ciclopi secondo Omero,
mo di Brema (XI secolo) gli altri sono i monti dei
colloca i Ciclopi, “che nella Ciclopi secondo Adamo di
fronte hanno un solo occhio”, Brema.
nell’area dei monti Rifei. I monti D’altronde è sempre Adamo
Rifei sono menzionati da vari ge- di Brema, in una mappa com-
ografi antichi, che di solito li si- prendente le terre attorno al
tuano verso l’estremo nord, nel- Mar Baltico e la Scandinavia,
TROLL IN VENDITA A BERGEN

114 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Ciclopi del Nord Felice Vinci

a collocare i Ciclopi lungo la costa della Nor- tracce di un popolo nomade), dove si narra che
vegia settentrionale! E lì indica persino l’Isola “fra tutti i mostri e i giganti che popolavano le
dei Ciclopi (“Insula Cyclopum”). estreme foreste della Lapponia, il più forte e
Ancora, in un altro passo di Adamo di Bre- coraggioso era Stalo”: costui era un orco mal-
ma troviamo l’avventurosa navigazione verso vagio, dedito all’antropofagia (“era molto avi-
l’estremo nord di un equipaggio frisone, che do di cervella umane”) e con “un occhio solo
rischia di essere risucchiato dal grande gor- in mezzo alla fronte”, proprio come Polifemo.
go, chiamato “voragine dell’abisso”, in cui si Tra i vari racconti che lo riguardano, il più in-

MAPPA DI ADAMO DI BREMA IN CUI COLLOCA I CICLOPI LUNGO LA COSTA DELLA NORVEGIA

trovano “tutti i movimenti del mare, che pare teressante ai nostri fini è quello in cui egli vie-
decrescere, essere assorbito e poi di nuovo ri- ne accecato con l’astuzia da un Lappone suo
vomitato”. Notiamo che questi frisoni s’imbat- ospite: subito dopo, continua il Bosi, “Stalo si
tono sia nel micidiale risucchio (facilmente alzò e, accortosi di essere ormai completa-
identificabile con il famoso gorgo del Mael- mente cieco, tentò di agguantare il Lappone
strom, situato nella Norvegia settentrionale, che però gli sgusciava di mano con grande
all’estremità delle isole Lofoten, che corri- facilità. Allora pensò di giocare anche lui d’a-
sponde in maniera stupefacente alla descri- stuzia. ‘Fa’ uscire le capre dalla capanna’ disse
zione che Omero fa di Cariddi), sia nei Ciclopi: e si mise davanti alla porta a gambe larghe. Il
infatti “videro uomini di altezza straordinaria, Lappone sospingeva le capre che, per uscire,
che i nostri chiamano Ciclopi”. Tutto ciò con- dovevano passare una alla volta e venivano
ferma che l’ambientazione è proprio quella tastate dal gigante. ‘Fa’ uscire per ultimo il ca-
delle avventure di Ulisse. pronÈ aggiunse Stalo. Mentre le capre usciva-
Sempre riguardo ai Ciclopi, estremamente no una ad una, il Lappone uccise il caprone
interessanti sono certe leggende lapponi (ri- e ne indossò la pelle, quindi passò carponi
portate da Roberto Bosi nel suo Lapponi: sulle tra le gambe di Stalo. ‘Molto benÈ disse Sta-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 115


Ciclopi del Nord Felice Vinci

lo, ‘ora puoi passare tu’. Ma il Lappone era già moso otre dei venti. Infatti, secondo l’Odissea,
fuori e saltando di gioia, gridò: ‘Ma io sono già nell’isola Eolia Ulisse ricevette da Eolo, il re dei
passato!’ Ormai battuto, Stalo pensò che solo venti, il dono più prezioso per un navigante:
i suoi figli avrebbero potuto aver ragione di un otre, chiuso con una catenella d’argento,
quell’uomo così astuto e lo pregò di dirgli il in cui erano imprigionati tutti i venti sfavo-
suo nome. ‘Certamente te lo dirò’ disse il Lap- revoli che avrebbero potuto intralciargli la
pone ‘mi chiamo io stesso’ Detto questo fuggì. navigazione verso casa. Ora, l’Eolia omerica
Quando i figli di Stalo rientrarono e s’accor- è collocabile nell’arcipelago delle Shetland
sero che il grande caprone, cui erano molto per una serie di ragioni, tra cui la frequenza e
affezionati, era stato ucciso, interrogarono il l’eccezionale violenza dei venti, che qui si sca-
padre. ‘Chi ha ucciso il nostro caprone?’ do- tenano fino a 250 km/ora, nonché per l’aspet-
mandarono in collera. ‘Io Stesso’ rispose Stalo. to dirupato a cui queste isole devono il loro
E lui stesso fu ucciso dai suoi figli”.
Dunque questo racconto, oltre a
ripercorrere par pari le modalità
della fuga di Ulisse dalla grotta di
Polifemo, addirittura riprende, ed
in termini molto simili, il famoso
gioco di parole, basato sul nome
(fasullo) dell’ingegnoso prigionie-
ro, con cui egli riesce a beffare il
suo aguzzino, prevenendo la rea-
zione degli altri Ciclopi.
D’altronde è sempre nell’area
della Lapponia che si colloca l’av-
ventura nell’isola di Circe, dove
Ulisse appena sbarcato non sa più
“dove il sole sorga e dove tramon-
ti”: è il fenomeno del sole di mez-
zanotte! Quanto alla stessa Circe,
chiamata “polypharmakos”, “quella
dalle molte pozioni”, ha le caratte-
ristiche di una sciamana lappone.
Non solo: uno stranissimo equi-
voco tra un remo e un ventilabro,
ossia una pala da grano, oggetto
della profezia che l’indovino Tire-
sia fa ad Ulisse nell’Ade omerico
(anch’esso localizzabile nell’estre-
mo nord), lo ritroviamo par pari,
come segnalato dal grande stu-
dioso Georges Dumézil, nella fi-
gura di Bieka-Galles, un dio della
Lapponia, il cui culto è durato fino
a tempi relativamente recenti: co-
stui infatti viene raffigurato con LA COLLERA DI POLIFEMO AFFRESCO DI ANNIBALE CARRACCI
in mano un remo che è anche un
ventilabro... nome, originariamente Hjaltland, “terra alta”,
Ma non è questo l’unico esempio di persi- da cui è derivato l’attuale nome Shetland, che
stenza di un mito omerico dall’età del bronzo ben s’attaglia alla descrizione omerica: “Nuda
fino all’epoca attuale: un altro è quello del fa- s’ergeva la roccia”. Ora, una straordinaria con-

116 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Ciclopi del Nord Felice Vinci

ferma di tale identificazione dell’Eolia con a chiuder la porta”, e poi, il mattino successivo,
una delle Shetland (dove vi è un’isola chiama- “dopo aver mangiato spinse fuori dall’antro le
ta Yell) la troviamo nel Ramo d’oro di James pecore pingui, / senza fatica togliendo l’enor-
Frazer: “I marinai delle Shetland comprano me masso; ma subito/ ve lo rimise, come se
ancora oggi i venti sotto forma di fazzoletti alla faretra rimettesse il coperchio”.
e spaghi, annodati dalle vecchie che preten- Notiamo anche che Polifemo, oltre a spo-
dono di saper governare le tempeste. Si dice stare facilmente enormi massi, secondo Ome-
che a Lerwick, il capoluogo dell’arcipelago, vi ro era anche in grado di lanciarli: “Strappò la
siano delle vecchie megere che vivono ven- cima di un monte enorme e la scagliò, / la fece
dendo i venti”. Se pensiamo che il Frazer ha cadere davanti alla nave, / sfiorò quasi il timo-
compiuto le sue ricerche sui miti, il folklore e ne”. Ora, nel folclore norvegese “riguardo ai
le tradizioni di tutto il mondo tra la fine del giganti si racconta che essi hanno lanciato o
XIX e l’inizio del XX secolo, possiamo render- fatto rotolare questo o quello dei molti gigan-
ci conto dell’incredibile persistenza di certe teschi massi erratici del paese” (Enciclopedia
credenze e di certe tradizioni, a dispetto dei Treccani).
secoli, anzi, dei millenni! E, a questo punto, le Tutto ciò conferma ulteriormente l’am-
venditrici dei venti di Lerwick ci confermano bientazione nordica del mondo omerico,
che con ogni probabilità il famoso calzolaio di dove si ritrovano tutti i fenomeni dell’estre-
Eratostene (lo studioso greco a cui dobbiamo mo Nord: oltre al sole di mezzanotte (talvol-
l’ironica frase che “si troveranno i luoghi delle ta chiamato da Omero “Sole Iperione” (Hype-
peregrinazioni di Ulisse quando si troverà il rion), “quello che va al di sopra”), vi sono le
calzolaio che ha cucito l’otre dei venti”), a cui notti chiare del solstizio d’estate (che consen-
per tanto tempo è stata data invano la caccia, tono la prosecuzione notturna della battaglia
aveva la sua bottega proprio da quelle parti, più lunga dell’Iliade, impensabile in un con-
nei mari tempestosi dell’Europa settentriona- testo mediterraneo), le tenebre di quello in-
le. vernale, le cosiddette “albe rotanti” (che pre-
Tornando a Stalo, è sempre lui che in un’al- annunciano il ritorno del sole alla fine della
tra storia lappone “rovescia pietre tanto gran- notte solstiziale), le aurore boreali e perfino
di che la gente di oggi non riesce a spostarle, una particolare anomalia delle fasi lunari, che
fossero pure venti uomini”, il che rappresenta si ritrova, suscitando comprensibili perplessi-
un’ulteriore conferma della sua identità con il tà negli studiosi, nell’Inno omerico a Hermes e
ciclope omerico, il quale “aggiustò, sollevan- che si può spiegare soltanto con l’alta latitu-
dolo, un masso enorme, pesante, / che chiu- dine. Già questo dovrebbe bastare a dissipare
deva la porta: io dico che ventidue carri/ buo- ogni dubbio sul fatto che il mondo originario
ni, da quattro ruote, non l’avrebbero smosso di Ulisse era assai lontano da quello della Gre-
da terra; / tale immensa roccia, scoscesa, mise cia e del Mar Egeo.

Felice Vinci Un documentario è stato


trasmesso da Voyager nel
Felice Vinci è ingegnere nucle- 2008 girato in Finlandia e in
are con la passione di Omero e Norvegia.
della mitologia greca. Ha inizia-
to la sua ricerca sulla reale lo-
calizzazione dell’Iliade e dell’O- Omero nel Baltico
dissea nel 1992. Negli anni è riuscito a trovare Palombi Editori, 2008
numerose coincidenze e tracce di un passato
nel nord Europa e ha racchiuso le sue scoper-
te nel libro “Omero nel Baltico” che è stato ag- vai scheda libro >>
giornato più volte e tradotto di molte lingue.

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 117


di Gabriele Rossi Osmida
La scoperta della più antica chiesa cristiana. Parte I
Il sito proto-cristiano di
Haroba Kosht (III – XIII sec.)
tempo di lettura 12 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 119


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

MAPPA DELL’IMPERO SASANIDE (220-652). IN ALTO, A DESTRA, IL GRANDE CENTRO COMMERCIALE DI


MERV OGGI NEI PRESSI DI MARY (TURKMENISTAN).

IL
sito di Haroba Kosht (lett. : “Castel- gionale del Veneto e del Centro Studi Vene-
lo in rovina”) si trova nella Repub- zia-Oriente, a partire dal 2009 ebbe inizio una
blica del Turkmenistan, Regione di campagna triennale che ha portato al recu-
Mary, comune di Bayram Alì ed è compreso pero e alla messa in sicurezza del sito, in stret-
nel Parco Storico-Archeologico dell’Antica ta collaborazione con il National Department
Merv, posto sotto la tutela dell’Unesco. of Turkmenistan for Protection, Research and
Le sue coordinate geografiche GPS sono: Restorations of Historical and Cultural Monu-
37°45’12.07” N e 62°05’41.76” E. ments.
Per la struttura anomala rispetto alle altre Le prime notizie storico-archeologiche
costruzioni medievali della Margiana, è con- sul sito di Haroba Kosht si devono a G. Puga-
siderato di grande importanza dal Ministero cenkova che, nel 1951 e nel 1958, lo visitò in-
per i Beni Culturali che ha conferito mandato tuendo che questo edificio doveva esser sta-
all’archeologo Gabriele Rossi Osmida di recu- to costruito da una comunità cristiana.
perarlo e restaurarlo. Nel 1966, una squadra della missione so-
Grazie alla disponibilità del Consiglio Re- vietica dello YuTAKE sotto la direzione di

120 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

G.Y.Dresvyanskaya, operò degli scavi di as- quanto “… i Templi del Fuoco erano strutture
saggio al suo interno. Ma, dal momento che chiuse e i luoghi sacri presentavano delle aree
non si provvide a drenarli, le strutture murarie circolari…” di cui non esiste traccia a Haroba
che ancora esistevano collassarono riducen- Kosht.
do il tutto ad una collinetta informe di detriti. Seguirono anni di discussioni lasciando in-
Della rovina provocata da questi scavi si soluto questo problema che, per gli studiosi,
possiede una puntuale documentazione at- divenne un vero enigma.
traverso le fotografie conservate presso l’ar- Fino al 2009 quando ebbero inizio i lavori
chivio del National Archaeological Park of An- della missione italo-turkmena che si conclu-
cient Merv che segnalano l’esistenza, a ovest, sero nel 2011.
di un articolato edificio su due piani dotato
di stanze interne e munito di porte e finestre;
e, sul lato est, di una imponente costruzione Campagna 2009
sormontata dai resti di una cupola.
Sull’impiego religioso dell’edificio concor- Il primo intervento è stato riservato alla
darono anche altri studiosi sovietici che però bonifica e alla messa in sicurezza del sito.
non sempre sostennero la matrice cristiana, Si è pertanto provveduto alla rimozione
avanzando l’ipotesi che fosse una struttu- delle macerie e dei rifiuti accumulati lungo i
ra utilizzata per il culto zoroastriano. Ipotesi fianchi della struttura e al loro trasferimento
fermamente esclusa da Pugacenkova che, a in una discarica. Successivamente si è rimos-
ragione, ricorda come sia difficile collegare so il terriccio incoerente e si sono raccolti i
l’edificio di Haroba Kosht allo Zoroastrismo in frammenti di ceramica che abbiamo deposi-

IN ALTO IL LATO SUD DI HAROBA KOSHT FOTOGRAFATO DA G. PUGACENKOVA NEL 1958. IN BASSO LO
STESSO LATO FOTOGRAFATO DALL’AUTORE NEL 2003

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 121


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

tato nei magazzini del National Archaeologi-


cal Park of Ancient Merv. A parte, si sono ac- Riferimenti Cronologici
catastati i mattoni e i frammenti di mattone
sparsi tra le macerie, in previsione di un loro 253 a.C. La dinastia dei Parti Arsacidi
224 d.C. regna sull’impero Persiano e in
possibile riutilizzo. Turkmenistan
Il secondo intervento che si imponeva era
220 il sasanide Ardashir I conquista
un rilievo topografico strumentale del sito 240 Merv
con evidenziate le quote per poter program- 313 Impero Romano: Editto di
mare una mirata sequenza delle operazioni Tolleranza promulgato da
successive. Costantino e Licinio imperatori.
Poiché, dal punto di vista archeologico, l’e- Libertà a tutti i culti, anche al
Cristianesimo che viene citato
dificio in questione è costituito dalla sovrap-
per la prima volta.
posizione di più livelli di mattoni avvenuta in
320 Costantino unico imperatore di
epoche diverse, si evidenziò la necessità di as- Roma
segnare con certezza i diversi tipi di mattone
322 Si costruisce la nuova capitale
alle diverse epoche per stabilire una corretta Costantinopoli sul luogo
sequenza diacronica. dell’antica Bisanzio
Si realizzò così una banca-dati dei mattoni 431 Concilio di Efeso. Condanna di
presenti nel Parco Archeologico di Merv rac- Nestorio e suo esilio in Egitto.
cogliendo campioni dalle principali strutture A Seleucia-Ctesifonte i suoi
seguaci costituiscono un primo
che furono sottoposte ai laboratori dell’Istitu-
nucleo separatista che porterà
to Sperimentale e di Diagnostica per la Con- gradualmente alla costituzione
servazione dei Beni Culturali e Ambientali di di una Chiesa Nestoriana
Bergamo (Zeila) per individuarne sia le carat- 476 Caduta dell’Impero Romano
teristiche tipo-cronologiche che i caratteri d’Occidente
fisico-chimici. 498 Il patriarca di Seleucia diviene
Come consigliato dal Dipartimento per la patriarca nestoriano di Persia,
Tutela e la Conservazione dei Monumenti del Siria, India e Cina. Gode
dell’appoggio sasanide mentre
Ministero della Cultura del Turkmenistan, si è i cristiani ortodossi vengono
creato un dosso perimetrale per confluire le espulsi per la loro dipendenza
mandrie di bovini e cammelli lungo un sen- dagli imperatori bizantini.
tiero obbligato, limitando così i danni deri- 632 ultimo re sasanide Yazdegerd III,
vanti dai loro quotidiani sconfinamenti sull’a- 652 ucciso nei pressi di Haroba Kosht
rea archeologica. 651 inizio occupazione araba di Merv
Di comune accordo con gli esperti del Mi- (Omayyadi)
nistero della Cultura, abbiamo deciso di oc- 748 Merv capitale degli Abassidi
cuparci in prima battuta dell’angolo SW per che si oppongono alla dinastia
omayyade
testare sia il metodo che i materiali, verifican-
done la tenuta durante le stagioni critiche: il 800 Carlo Magno imperatore del
Sacro Romano Impero
grande freddo e la grande piovosità del pe-
1037 i Turchi selgiuchidi prendono
riodo gennaio-febbraio e il grande caldo di pacificamente possesso di Merv
luglio-agosto.
1145 Merv è la più grande città
L’angolo SW è stato quindi attrezzato con 1153 del mondo (200.000 abitanti)
un sistema di drenaggio basato su di una rete superando Costantinopoli che,
di canali di scolo confluenti su una serie di dal 1127, deteneva questo
pozzi di raccolta distribuiti lungo il perimetro. primato
Va opportunamente segnalato che, a ridosso 1221 invasione di Tolui figlio di Gengis
della struttura, si è scavato un canale largo Khan. Distruzione e scomparsa di
Merv.
circa un metro, spingendolo per circa 50 cm al
di sotto della piattaforma basale in mattoni in

122 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

IL SISTEMA DI DRENAGGIO APPLICATO NEL 2009 AL SETTORE OVEST PER ARRESTARE LE PERICOLOSE
INFILTRAZIONI PIOVANE CAUSATE DAGLI SCAVI DEL 1966

modo da consentirne l’aerazione. È stato du- 2009, si è deciso di continuare con questo
rante questo scavo che sono venute alla luce tipo di intervento.
alcune interessanti testimonianze partico-el- Pertanto si è provveduto a mettere in luce
lenistiche (II-III sec.d.C.). buona parte del lato sud e l’angolo sud-ovest
Si è quindi proceduto alla messa in luce di ripulendo i mattoni ed erigendo dei contraf-
una sezione muraria corrispondente ad un forti in mattoni crudi dove le strutture erano
probabile ingresso dell’edificio fino alla sua pericolanti o insicure.
soglia. Dopo aver consolidato il tutto, si è passati
Grazie alla rapida trasmissione dei risultati alla ricostruzione di porte e finestre restituen-
delle analisi sui mattoni crudi e sui campio- dole alle forme documentate fotografica-
ni di intonaco esterno fornitici dai Laboratori mente nel 1958 e 1966. Infine, per mettere in
“Zeila”, abbiamo potuto utilizzare materiali sicurezza la struttura, si è prestata la massima
tipici dell’ambiente turkmeno operando se- attenzione alla copertura che, a causa degli
condo i principi dell’archeologia sperimen- interventi sovietici, rappresenta il principale
tale senza ricorrere a componenti acrilici o a pericolo per la stabilità del monumento.
sigillanti. Abbiamo quindi creato sulla copertura
Per questo si è scelto come legante una un piano a doppia pendenza, convergente
malta elastica costituita da inerte macinato e su due canali di scolo che scaricano l’acqua
setacciato raccolto sul posto, gesso di origine piovana alla base dei lati nord ed ovest dove
locale e fibre vegetali frammentate in piccole abbiamo scavato delle fosse di raccolta idrica.
dimensioni, nel rispetto della tradizione co- Si è quindi provveduto a ricoprire il tutto
struttiva tradizionale. con strati alternati di glyna rinforzata con ges-
so, tenuti assieme da una rete di contenimen-
to in fibra di vetro. In questo modo si è lette-
Campagna 2010 ralmente “inscatolato” l’edificio impedendone
un ulteriore degrado.
Dopo aver verificato l’esito positivo del Laddove le strutture murarie si sono rinve-
metodo applicato durante la campagna del nute in condizioni ottimali, si è deciso di non

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 123


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

IL RECUPERO DELLA GRANDE PORTA AD ARCO ACUTO N.2D. SI OSSERVI AL SUO INTERNO LA FITTA STRA-
TIFICAZIONE LAMELLARE TIPICA DEI DEPOSITI DI RIEMPIMENTO CAUSATI DAL TRASPORTO DI ELEMENTI
ARGILLOSI ATTRAVERSO IL PERCOLAMENTO DELL’ACQUA PIOVANA

124 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

GLI OPERAI PREPARANO DELLE BOCCE DI GLYNA DA INSERIRE A FORZA NEI PUNTI INSTABILI DELLA MU-
RATURA COME RINFORZO. LA GLYNA È UN IMPASTO DI LARGO UTILIZZO IN ASIA CENTRALE E NEL MEDIO
ORIENTE COSTITUITO DA SABBIA ARGILLOSA SETACCIATA, GESSO E MINUTI FRAMMENTI DI PAGLIA

ricoprirle totalmente con il plaster protettivo supporto del sito principale.


lasciandone scoperto qualche tratto con fun- La base del monumento è stata quindi
zione di testimone. circondata da un ampio fossato largo circa 2
metri e profondo in media 70 cm, per arieg-
giare la costruzione e raccogliere le acque di
Campagna 2011 impluvio convergendole su tre pozzi praticati
ai lati est, sud ed ovest. Per il lato nord questo
Agli inizi di aprile abbiamo proceduto per non si è ritenuto necessario dato che i lavo-
gradi alla messa in luce e al rinforzo delle parti ri agricoli avevano già creato una sufficiente
ancora sommerse dell’edificio e al consolida- depressione che convergeva su di un canale
mento statico dei picchi pericolanti. irriguo.
Durante questi interventi, sul lato est, è ve- Con la stesura del rilievo definitivo, la do-
nuta in luce la facciata principale della strut- cumentazione fotografica e filmata e il re-
tura, provvista di una porta ad arco centrale stauro dei principali reperti raccolti che sono
in mattoni cotti e con le spalle ricoperte da stati depositati presso la direzione del Parco
tavelle in crudo e in cotto. Archeologico di Merv, si è concluso il previsto
Sull’angolo NE è stato rinvenuto un poz- ciclo di interventi.
zo destinato all’alloggiamento di un grande
orcio, simile ad analoghi visibili in superficie
sulla cima e sui fianchi del vicino Düýe çöken Descrizione del monumento
tepe, una residenza reale di epoca sasanide.
Sul lato nord, inoltre, è apparsa una strut- Ultimati gli interventi su Haroba Kosht si è
tura addossata al corpo principale che lascia constatato che questo monumento è di fatto
supporre l’esistenza di un articolato edificio a costituito da due parti nettamente distinte

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 125


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

IL PORTALE EST, ENTRATA PRINCIPALE DELLA STRUTTURA PRIMA DELLA SUA TRASFORMAZIONE IN UN
MONASTERO NESTORIANO. IN EPOCA SELGIUCHIDE È STATO RINFORZATO CON TABELLONI IN COTTO.

126 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

PIANTA DEL COMPLESSO DI HAROBA KOSHT CON EVIDENZIATI GLI EDIFICI A E B, DI EPOCHE DIVERSE,
FUSI ASSIEME VERSO L’EPOCA SASANIDE TARDA

tra loro: una costruzione longilinea, più stret- tica via che conduceva a Horezm e al Caspio.
ta, verso ovest (Edificio A) e una più massiccia Al centro della facciata si apriva una gran-
e più allargata verso est (Edificio B) costruite de porta d’accesso con arco “a tutto sesto”
in momenti diversi ma sempre in epoca sasa- poggiante su due massicci piedritti, man-
nide, con restauri e interventi di epoca selgiu- tenuto in tensione da cunei e da “chiavi di
chide. volta”. Il tutto è stato realizzato con tavelle
Solo l’Edificio A ha offerto testimonianze di in cotto di dimensioni diverse. Questo parti-
epoche anteriori, specificamente del periodo colare fisserebbe la sua costruzione in epoca
partico-ellenistico (monete, statuette, cera- selgiuchide, ma è probabile che una porta a
mica, bronzo, ecc.) in occasione della messa est esistesse già in epoca sasanide e che quel-
in luce del suo basamento e della creazione la che noi ammiriamo sia stata realizzata nel
dell’adiacente canale di drenaggio. corso degli interventi di restauro che hanno
Il corpo principale è orientato lungo l’as- coinvolto l’Edificio B.
se 300° W g 120° E ma, nella descrizione, per Queste, a titolo informativo, le principa-
praticità faremo riferimento direttamente ai li dimensioni della porta in oggetto: altezza
quattro punti cardinali. massima m 2,80; larghezza massima m 270;
L’edificio è lungo 55 m, largo da 13 a 18 larghezza massima dell’arco m 2,40; altezza
m. Fino a 34.5 metri da ovest verso est, la lar- massima dell’arco m 1,00; larghezza dei pie-
ghezza si mantiene sui 13 metri, poi si eviden- dritti m 0,65. Come segnalato in precedenza,
zia una sporgenza che, sul lato sud, è di 1.60 lo spessore stimato è di circa 1,20 m.
mt mentre sul lato nord sembra essere più È interessante osservare che gli spigoli
accentuata. Questa sporgenza continua per interni delle spalle (o piedritti) sono sensibil-
circa 8.5 metri per poi rastremarsi per altri 9 mente arrotondati per l’uso fino ad altezza
metri e allargarsi nuovamente nella facciata d’uomo. Si presume che, varcando il portale,
est dove raggiunge la larghezza massima di i fedeli, per qualche motivo rituale o beneau-
18 metri. gurante (come usa ancora in alcuni santuari)
ne accarezzassero la soglia.
La struttura massiccia del portale trove-
Facciata lato est rebbe una propria giustificazione per il fatto
che doveva sopportare la spinta di una gran-
Originariamente l’entrata principale si tro- de cupola sovrastante i cui resti erano anco-
vava sul lato est, di fronte ad un tratto dell’an- ra visibili nel 1968. Funzione di sostegno che

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 127


Il sito proto-cristiano di Haroba Kosht (III – XIII sec.) Gabriele Rossi Osmida

spiegherebbe anche le due pareti inclinate rebbe per la derivazione sasanide ritenendo
ai lati del portale costruite con compito di che gli interventi di epoca selgiuchide si sia-
contrafforte, che poggiano su di un muro di no limitati ad una sua ristrutturazione con l’u-
contenimento alto 110 cm su cui è stata so- tilizzo di tavelle in cotto.
vrapposta a spiovente la copertura dell’e-
dificio realizzata a gradoni e ricoperta con
tavelle accostate: sotto, crude, sopra in
cotto.
Nel corso di interventi di trasformazio-
ne e di restauro avvenuti in epoca selgiu-
chide tarda, il portale venne parzialmen-
te murato ricavando una nicchia con, sul
fondo, una finestra (=finestrata) con arco
a sesto acuto.
La tipologia del grande arco a tutto
sesto, fino ad oggi pressoché sconosciuto
dall’architettura di Merv, pone un quesito
sulla sua provenienza: o è stato importato
in epoca sasanide dall’area mesopotami-
ca dove esistono altre strutture simili, op-
pure proviene dall’Anatolia selgiuchide
influenzata dall’architettura bizantina. DURANTE LA MESSA IN LUCE DELLE SPALLE IN MURATURA,
Per una serie di motivi legati sia alla INCASTRATA TRA IL PIEDRITTO DI DESTRA E LA RADICE DI UN
storia dell’insediamento nestoriano di ARBUSTO, È STATA RINVENUTA UNA CROCE TIPICA DELLA
Haroba Kosht che ad un ventaglio di re- TRADIZIONE NESTORIANA. LA CROCE PETTORALE NESTORI-
perti individuati durante i lavori di sterro, ANA, IN BRONZO-RAME È NOTA ANCHE COME “CROCE DI SAN
TOMMASO” O “CROCE DI GLORIA”.
attualmente si propende-

Gabriele Rossi Osmida “Gobi Altayn Geo-Archaeology” (Mongolia)


promosso dal CNR-IRPI.
Archeologo, giornalista e scrit- È Honor Professor alla State Academy di Ashga-
tore, esperto in Storia delle bat (Turkmenistan) dove tiene corsi di prope-
Esplorazioni e delle Scoperte deutica archeologica e collabora strettamente
Geografiche della Società Geo- con la Haward University e il Peabody Museum
grafica Italiana. (USA).
È Presidente del Centro Studi e Ricerche Vene- Da quasi vent’anni conduce le missioni arche-
zia-Oriente “Antiqua Agredo”. ologiche italo-turkmene in Margiana sostenute
Dirige la collana “I know the Central Asia” pro- dal Ministero della Cultura del Turkmenistan e
dotta dalla Casa Editrice «Il Punto» di Padova. dal Ministero Affari Esteri Italiano. Dal 2001 di-
Nel 1996 ha curato la ristrutturazione del Museo rige le ricerche nell’oasi di Adji Kui dove ha sco-
Nazionale di Ashgabat su mandato del Ministe- perto una nuova civiltà del III-II mill.a.C. nota col
ro alla Cultura del Turkmenistan e di ENI-AGIP. nome di Civiltà delle Oasi.
Ha condotto ricerche nell’ex Yugoslavia, Ro- Dirige le operazioni di recupero e di restauro
mania, Egitto, Sudan, Madagascar, Niger, Iran e del sito cristiano nestoriano di Haroba Kosht
Asia Centrale. (Oasi di Merv, Turkmenistan) con il contributo
Già direttore del progetto “Berel-Altai” (Ka- del Consiglio Regionale del Veneto.
zakhstan) patrocinato dal Ministero Affari Este- È autore di diverse pubblicazioni a carattere
ri, è responsabile per la parte italiana delle ri- storico e archeologico.
cerche archeologiche nel progetto congiunto

128 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Luigi
g Bavagnoli
g e Margherita
g Guccione
Archeologia del Sottosuolo
Il passaggio segreto di
S. Marco
tempo di lettura 7 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 129


Il passaggio segreto di S. Marco Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

S
ebbene l’”Archeologia del Sottosuolo”, tico, venne modificata nel corso del Seicento
multi disciplina all’interno della qua- secondo il gusto barocco.
le convergono speleologia in cavità La sua facciata, che risale al 1872 ed è
artificiali, archeologia, geologia, storia, antro- frutto dell’intervento di restauro di Carlo
pologia, architettura e molte altre branche Maciachini1, presenta bifore e trifore goti-
ancora, si occupi di ogni opera ipogea realiz- cheggianti, un grande rosone e un portale ad
zata dall’uomo, il passaggio segreto è indub- arco a tutto sesto, decorato nella lunetta con
biamente quella di maggior fascino. un mosaico raffigurante la Madonna e i Santi.
Sia che si tratti di un camminamento se- L’interno è composto da tre navate e nove
greto per abbandonare un fortilizio assediato cappelle. All’interno della prima cappella, lun-
o di una galleria nascosta capace di collegare go la navata destra, sono conservati affreschi
un edificio ad un altro, ci ritroviamo, in ogni cinquecenteschi con le Storie di San Pietro e
caso, ad indagare su di un mistero. Alla ricerca San Paolo, realizzati da Paolo Lomazzo2 e un
di un opera cunicolare volutamente occultata presepe in carta, opera del Londonio3. Nel
e nascosta dai nostri antenati. transetto si trova il monumento funebre del
L’uomo ha cavato il sottosuolo da tempo beato Lanfranco Settala.
immemore, per inumare, per cercare l’acqua, Nel XVIII secolo, come ricorda una targa, la
per realizzare un rifugio, per estrarre minerali, canonica ospitò per tre mesi un giovanissimo
e così via. In questo modo ha realizzato una Mozart. Il 22 maggio 1874, inoltre, venne ese-
gran varietà di cavità, un patrimonio spesso guita per la prima volta la Messa da Requiem
sottovalutato ma ancora perfettamente in di Giuseppe Verdi, che diresse egli stesso e
grado di fornire preziose indicazioni comple- che aveva composto per onorare lo scrittore
mentari a studi archeologici tradizionali. Alessandro Manzoni nel primo anniversario
Questo perché le opere in sotterraneo, di della scomparsa.
norma, subiscono meno le modificazioni che La leggenda, tramandata da tempo imme-
affliggono gli elevati nel corso del tempo.
Fenomeno accentuato ancora di più quando 1) Carlo Francesco Maciachini è stato un archi-
un edificio viene demolito. Ben raramente ci tetto italiano. La sua opera più famosa è senz’al-
si occupa di smantellare e di demolire le fon- tro il  Cimitero Monumentale  di  Milano, la cui
dazioni e le opere sotterranee, quali pozzi, costruzione gli venne affidata nel 1863.
cisterne, cunicoli. Anzi, sovente queste opere 2) Giovanni Paolo Lomazzo, pittore  e tratta-
vengono reimpiegate, riutilizzate adattando- tista  italiano  dell’età del  Manierismo, verso la
le alle nuove esigenze. fine degli anni ‘60 e i primi ‘70 dipinse una serie
La nostra indole è quella di esplorare. È di pale d’altare per chiese milanesi, quasi sem-
ciò che facciamo fin dalla primissima infan- pre su tavola, caratterizzate da uno stile monu-
mentale e severo. Il suo ciclo pittorico più im-
zia, durante la quale impariamo a conoscere,
portante, però, è certamente quello conservato
tramite l’esperienza diretta, l’ambiente che ci nella Cappella di Pietro Foppa nella chiesa di S.
circonda. Ed è proprio a questo primordiale Marco a Milano (1573).
istinto che ci siamo appellati quando, ancora
3) Francesco Londonio, pittore, viene ancora
una volta, abbiamo sentito raccontare la leg- oggi ricordato per essere stato tra gli artisti più
genda del passaggio segreto nella chiesa di S. operosi nel Settecento per le famiglie priva-
Marco di Brera, nel cuore di Milano. te milanesi. Egli fu infatti un valente ritrattista
La Chiesa, che venne edificata nel 1254 non solo per le casate dell’antica aristocrazia (i
per volere del Priore degli Eremitani di Borromeo, per esempio), ma anche per la nuova
Sant’Agostino, Lanfranco Settala, sorge su nobiltà, quella composta da imprenditori come
di una precedente fondazione risalente al i Greppi, i Tanzi o i Mellerio. La sua opera mas-
sima, e anche la più curiosa, è certamente rap-
1177. L’intitolazione a S. Marco sembra esse-
presentata dal presepio realizzato nel 1750 per
re un omaggio a Venezia, che aiutò la città di la Chiesa di San Marco, composto da una tren-
Milano nel periodo delle lotte contro Federico tina di figure lignee ricavate da tavole di legno
Barbarossa. Originariamente di impianto go- e poi dipinte.

130 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il passaggio segreto di S. Marco Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

LA TECA DELLA MADONNA DELLA CINTURA, CON GLI ESPLORATORI IN AZIONE

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 131


Il passaggio segreto di S. Marco Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

IL POZZO VERTICALE CHE DALLA BOTOLA CONDUCE ALLA BASE DELL’AMBIENTE SOTTERRANEO

more, veniva ulteriormente confermata da un ture, tamponature, prendendo misurazioni e


signore che prestò servizio come sagrestano fermandoci per fare ipotesi. Nonostante l’ac-
fino a diversi anni addietro, poi pensionatosi. curata  metodologia seguita, non era emerso
Quell’uomo ne era convinto, sebbene non l’a- nessun risultato di interesse. Solo in alcuni
vesse mai visto, ma a sua volta aveva sentito il ambienti nei pressi del chiostro è parso evi-
racconto dall’uomo che lo aveva preceduto e dente che i soffitti fossero troppo bassi a cau-
forse quest’ultimo ne era venuto a conoscen- sa di una ripavimentazione e la presenza di
za nel medesimo modo. una tamponatura lungo un corridoio avreb-
Le informazioni in nostro possesso erano be potuto indicare l’esistenza di una nicchia
quindi generiche e molto approssimative e se non di un cunicolo orientato in direzione
nessuno era mai stato autorizzato in prece- della chiesa.
denza a condurre un’indagine sistematica per I nostri antenati avevano architettato tut-
la sua ricerca. to talmente bene che eravamo quasi per-
Grazie alla collaborazione ed alla dispo- suasi si trattasse solamente di una leggenda.
nibilità del parroco, Monsignor Testore, ci Occorreva cercarlo proprio dove nessuno lo
rechiamo in chiesa un sabato mattino per il avrebbe cercato.
sopralluogo. Il piano di studio non poteva che prose-
L’indagine preliminare ci ha condotto in guire con la pianificazione di una seconda
ogni angolo della chiesa e del cortile interno giornata di studio, organizzata con l’ausilio di
del chiostro, osservando porte, grate, mura- un georadar.

132 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il passaggio segreto di S. Marco Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

FASE DELL’ESPLORAZIONE, SI NOTI NELLA PARTE SUPERIORE DELL’IMMAGINE, IL BASAMENTO LIGNEO SU


CUI POGGIA LA STATUA

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 133


Il passaggio segreto di S. Marco Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione

Dopo aver richiuso mestamente gli zaini razione di sterro potrebbe portarci alla corret-
ed aver effettuato alcuni ultimi tentativi quasi ta comprensione del manufatto che potreb-
disperati di trovare qualcosa, ecco che viene be anche essere un semplice scasso del muro.
localizzata una botola. L’entusiasmo si era ri- È stato però notato, durante operazio-
acceso improvvisamente. ni successive, che in seguito ad abbondanti
La botola era nascosta quasi sotto ai piedi piogge, l’ambiente si ammorba di acqua sta-
della grande statua lignea della Madonna del- gnante. Questo evento fa ipotizzare un pos-
la Cintura, conservata all’interno della grande sibile collegamento di questo “pozzo” con il
teca collocata sopra l’altare della prima cap- vicino canale voltato che scorre sotto a via
pella laterale destra. Fatebenefratelli. Questa teoria potrebbe con-
Un luogo cui nessuno avrebbe mai fatto fermare il suo utilizzo come via di fuga sotter-
caso. Inoltre, la pavimentazione a parquet raf- ranea e segreta, nel momento in cui avrebbe
figurante motivi geometrici occultava molto potuto così raggiungere la spalletta dell’ex
bene i due cardini in ferro ed una piccolissima canale.
maniglia che consentiva la sua apertura. Dalla Allo stato attuale delle indagini solo lo
botola è possibile accedere ad un vano più sterro dell’ipogeo può o meno portare alla
basso, interno all’altare e rivestito in muratu- conferma del cunicolo come camminamento
ra. L’ulteriore discesa era  in origine possibile di fuga. Resta invece la certezza che il vano,
grazie a sette gradini in pietra sporgenti dalla della profondità complessiva superiore ai
muratura. cinque metri, sia stato realizzato o riutilizzato
Si raggiunge così la base di questo primo con la funzione di nascondiglio, dal momen-
vano, il quale un tempo doveva essere dota- to che il suo accesso appare ancora oggi così
to di una pavimentazione oggi scomparsa. È ben occultato.
però ancora possibile scendere ulteriormente
in un secondo vano, alla base del quale è ipo- BIBLIOGARFIA
tizzabile l’apertura di un cunicolo. La chiesa di San Marco a Milano, a cura di
Esso si articola in direzione ortogonale alla M.L. Gatti Perer, Milano 1999.
navata, orientato verso l’interno della chiesa,
ed è quasi totalmente interrato. Solo un’ope-

Luigi Bavagnoli Margherita Guccione


Speleologo ed esploratore, è Coltiva da sempre una grande
il presidente dell’associazione passione per tutto ciò che con-
speleo-archeologica TE.S.E.S. cerne l’archeologia e le materie
(www.teses.net), da lui fonda- storico-artistiche, tanto d’ab-
ta nel 1996, che si prefigge di bandonare gli studi in Giuri-
ricercare, studiare ed esplorare gli ambienti sprudenza per dedicarsi ai Beni Culturali. Entra
sotterranei realizzati dall’uomo. È stato co-fon- a far parte dell’associazione T.E.S.E.S. nel 2010
datore e consigliere della Federazione Nazio- e dimostra fin da subito di essere, oltre che
nale Cavità Artificiali, che ha lasciato nel 2008, preparata, anche un’ottima esploratrice. Tutto
dopo tre congressi nazionali di Archeologia ciò, insieme all’esperienza maturata esploran-
del Sottosuolo ed alcune importanti pubblica- do ambienti sotterranei e dimenticati, le dà la
zioni presso il British Archeological Reports di possibilità di promuovere la tutela e la valoriz-
Oxford. Appassionato di storia, archeologia, ge- zazione del patrimonio artistico ed archeolo-
ologia, folklore ed esoterismo tiene anche nu- gico italiano. All’interno dell’associazione è la
merose conferenze sulle ricerche, e le scoperte responsabile delle ricerche storiche e culturali.
effettuate.

134 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


di Mario Balocco
La porta del tempo
Il Cerchio della Vita

tempo di lettura 12 minuti

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 135


Il Cerchio della Vita Mario Balocco

A
partire dall’epoca dell’Illuminismo, dal senso profondo dell’esistenza.
della Rivoluzione francese e della Nell’antichità più remota il cerchio della
prima industrializzazione, nel mon- danza costituiva la migliore immagine per
do europeo e occidentale si andò affermando esprimere il significato dell’esistenza, mentre
la convinzione che l’uomo fosse in grado di a partire dal ’500 la linea retta delle esplora-
spezzare il collegamento con il proprio centro zioni geografiche e intellettuali sostituì gra-
di rotazione, partendo per la tangente di una dualmente la circonferenza che la saggezza
libera e spassionata esplorazione. Almeno dal antica aveva posto a simbolo del mondo. Fino
punto di vista mentale l’umanità, in tal modo, ad alcuni secoli fa, chiunque “sapeva” che la
ha creduto di essersi sganciata dall’orbita fer- vita era tutta un girotondo, e i filosofi della
rea della Natura per muoversi secondo un Natura si ponevano pertanto alla ricerca del
percorso rettilineo e autonomo. “centro motore”, mentre i profani si godevano
Questa sorta di incanto collettivo
fu successivamente avvalorato da una
lunga serie di realizzazioni scientifiche
e di applicazioni tecnologiche, che raf-
forzarono il senso di una latente on-
nipotenza umana in fase di graduale
manifestazione. Fin dalla prima metà
del ’700, all’interno di alcuni circoli ini-
ziatici, questa infatuazione fu interpre-
tata come un segno che “l’epoca di con-
fusione” si andava aprendo. Contraria-
mente a ciò, nella moltitudine profana
la convinzione di andare incontro a un
periodo di progresso e di miglioramen-
to senza limiti conquistò rapidamente
tutte le classi sociali, fino a trasformar-
si nella seconda metà del XX secolo
nell’unica religione intimamente rico-
nosciuta e inconsciamente praticata a
livello planetario.
Ci troviamo quindi oggi, all’alba del
terzo millennio, di fronte a una società
fermamente convinta di procedere in
avanti, mentre in realtà continua come
sempre a girare su se stessa, orbitan-
do intorno all’unico “punto” dal quale
nasce il Mondo. Seguendo l’esempio
della ruota, la vita di ogni giorno per-
corre l’eterno cerchio dell’esistenza e il CUPIDO CON LA RUOTA DELLA FORTUNA DI TIZIANO VECELLIO
mentalismo generato dalla coscienza
cerebrale si muove, invece, in direzione ret- con spontaneità la bellezza della danza.
tilinea, nell’illusione di un progresso che in Le allegorie dei Misteri medioevali, che
verità non esiste. Aerei più veloci e navi più raffigurano la precaria stabilità dell’equilibrio
grandi, comunicazioni istantanee e terapie esistenziale con l’immagine della “Ruota del-
d’urto finiscono per illuderci che davvero ci la Fortuna” e il continuo divenire degli eventi
stiamo allontanando dal mondo oscuro e ri- con la “Danza della Morte”, ci permettono di
stretto nel quale vivevano i nostri antenati: si capire quanto fosse profonda e radicata nelle
tratta, però, solo di artifici che ci allontanano popolazioni la consapevolezza di una circola-

136 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il Cerchio della Vita Mario Balocco

AFFRESCO TRIONFO DELLA MORTE E DANZA MACABRA, ORATORIO DEI DISCIPLINI A CLUSONE

rità alla quale nulla e nessuno può sottrarsi. te, la banale padronanza di alcuni elementari
Invece, l’affanno e l’inquietudine dei nostri princìpi fisici applicati alle locomotive e alle
giorni derivano in buona parte dalla prete- lavatrici ci ha inorgogliti al punto da cancel-
sa tutta mentale di un obiettivo preciso da lare quell’autoironia, quella capacità di scher-
raggiungere, di una condizione sociale, eco- zare e di prenderci gioco di noi stessi che per
nomica o anche intellettuale da conseguire lunghi millenni ci aveva mantenuti in equili-
per potersi considerare soddisfatti. In altri brio. Forse, stiamo solamente considerando
termini, oggi rifiutiamo la circolarità dell’esi- ogni cosa con troppa serietà e questo atteg-
stenza e, dunque, di ammettere che nascen- giamento ci acceca irrimediabilmente.
do siamo emersi da un mondo del quale non Fin dalle epoche più remote, le scritture
ricordiamo nulla e che morendo torneremo a profetiche avevano previsto un periodo oscu-
immergerci in esso. Rifiutiamo di essere i rag- ro nel quale l’umanità sarebbe andata fuori di
gi di una ruota immersa nell’acqua dell’oblio senno, ma ben pochi oggi sono in grado di
fino al perno e pretendiamo di vivere in base accorgersi che queste profezie si stanno avve-
a una tangente rettilinea che disconosce l’e- rando puntualmente e nel modo più inaspet-
sistenza stessa di un centro. È come se “qual- tato. Quando viene legato alla macina, l’asino
cosa” o “qualcuno”, che potremmo assimilare deve essere bendato affinché non si accorga
a un’“entità” oscura e obnubilante, avesse ri- di procedere in cerchio. L’uomo libero, invece,
stretto la nostra visione del mondo grazie a può compiere un lavoro analogo senza la co-
un paraocchi che proietta il nostro sguardo in strizione di alcuna benda, poiché è in grado
avanti. di accettare e di comprendere che il Cerchio
O forse, invece, molto più semplicemen- della Vita è il mulino che trasforma il grano in

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 137


Il Cerchio della Vita Mario Balocco

farina adatta per fare il “pane dello Spirito”. Il verso la liberazione. Il nostro primo compito è
mito di un progresso materiale senza limiti è quello di perfezionare l’umiltà interiore fino a
un semplice strumento psicologico utilizzato renderci conto degli immensi doni che ci ven-
dalle gerarchie che sovrintendono al risveglio gono offerti. In tal senso, possiamo valorizza-
della coscienza planetaria quando devono in- re ogni singolo momento, fino a trasmutarlo
durre le moltitudini umane, che ancora non in qualcosa di eterno. L’occasione propizia
possono comprendere la luminosa “realtà del non si nasconde dietro l’angolo, ma risplende
servizio”, a uno sforzo supplementare, ma ne- sempre di fronte ai nostri occhi con un’inten-
cessario. sità che per il saggio e per il santo diventa ab-
L’illusione di correre per conquistare qual- bacinante, mentre per il profano risulta, addi-
cosa che immediatamente lo gratifica scuote rittura, inesistente. L’uomo e la donna di un
nell’intimo anche l’essere umano più torpi- tempo sapevano di essere destinati a vivere, a
do e lo costringe ad agire nell’apparenza del riprodursi, a invecchiare e a morire. Tenevano
proprio personale interesse, nel momento in ben presente tutto ciò in qualsiasi momento
cui sta portando l’acqua al mulino di coloro della propria giornata e sviluppavano un at-
che rimangono per lui del tutto sconosciuti. taccamento minore nei confronti delle mille
L’individuo che vuole risvegliarsi deve, invece, illusioni del mondo. Il senso stesso della loro
accettare l’esistenza della “Gerarchia univer- esistenza risiedeva nell’alternarsi armonico e
sale”, senza la quale l’armonia del cosmo risul- continuo della vita e della morte, della notte
terebbe impossibile. Deve rendersi conto di e del giorno, del sonno e della veglia diurna.
essere uno strumento e accettare, quindi, di Una danza nella quale la Rigenerazione e la
girare in tondo con gli occhi bene aperti, fino Mortificazione occupavano il palcoscenico
a quando l’esperienza maturata e la compren- come autentiche protagoniste eterne.
sione raggiunta non gli consentano (questa Oggigiorno, l’individuo afferma di essere
volta realmente e non più in senso illusorio) impegnato in un continuo avanzamento e di
di staccarsi dal cerchio del divenire, governa- non disporre del tempo necessario per andar-
to dalla ferrea legge della trasmutazione delle sene da questa Terra. Infatti, si è sempre trop-
forme, per penetrare nella dimensione immo- po occupati per potersi permettere di mol-
bile dell’essere, posta nel punto centrale del lare la presa sugli eventi e ci si distacca con
cerchio. Quel medesimo punto che la men- sempre maggiore fatica dall’esistenza, senza
talità profana continua a ricercare fuori della neppure accorgersi che si tratta soltanto di
circolarità dell’esistenza, senza accorgersi che una nostra costruzione mentale. Tutto ciò è
si trova, in verità, laddove convergono le aspi- assurdo perché rinnega la realtà del Cerchio
razioni più intime e gli aneliti di tutti gli esse- dell’Esistenza. Ecco, quindi, che la vita stessa
ri vissuti e viventi su questa Terra. Nulla può risulta oggi senza senso, perché appare come
esistere all’esterno del Cerchio della Vita, per- una parabola che non riesce a chiudersi nel
ché coincide con il Tutto che è emanato da viaggio naturale dell’oltretomba. Una para-
un unico punto. Ecco, quindi, che il pensiero bola troncata dall’evento traumatico e inspie-
di potersi strappare all’esistenza andandone gabile della morte. D’altro canto, si vive nell’e-
oltre si dimostra del tutto assurdo agli occhi poca del restauro e della conservazione a ol-
dell’antica Sapienza. tranza di tutto ciò che il passato ha lasciato
Dal punto di vista iniziatico qualsiasi ricer- in eredità, anche perché non si possiede più
ca deve sempre condurre alla radice di ciò che lo slancio necessario per creare ogni giorno
si va studiando, poiché nell’Origine è situata la fresca bellezza del “momento presente”. Un
la “bocca che genera” qualsiasi fenomeno, se- presente che temiamo ancor più del futuro
condo la giusta etimologia del termine. In al- anche perché, a differenza di quest’ultimo,
tre parole, si può affermare che la “vita di ogni non possiamo ipotizzarlo e immaginarlo a
giorno” costituisce, già per se stessa, tutto ciò piacimento, ma siamo costretti a viverlo in
che ci è dato generosamente dalla Provviden- prima persona sulla nostra pelle.
za e che ci occorre per compiere il cammino Dopotutto, la tremenda paura di sbaglia-

138 Runa Bianca Luglio 2011 | n.1


Il Cerchio della Vita Mario Balocco

re ogni cosa, che oggi quasi ci immobilizza, oltre il Martedì Grasso che precede il Merco-
nasce anche dal fatto che, illudendoci di pro- ledì delle Ceneri, come purtroppo oggi molto
cedere in linea retta, abbiamo perso quell’in- spesso accade per motivi puramente com-
tima sicurezza che il Cerchio della Vita offriva merciali. E questo, non tanto perché la poten-
ai nostri progenitori. Ovvero, siamo convinti za della Chiesa incutesse nel popolo un au-
di dover affrontare ogni giorno qualcosa di tentico timore, quanto piuttosto per la ragio-
nuovo e di sconosciuto, laddove un tempo ne che tutti riconoscevano la necessità di un
chiunque sapeva, almeno in modo inconscio, Ordine superiore, posto a fondamento della
di trovarsi di fronte alla medesima situazione vita e del benessere sociale. A motivare simili
di sempre, manifestata sotto un’apparenza affermazioni non è la nostalgia di un passato
lievemente diversa. idilliaco, il quale comunque non potrà torna-
Nell’incerto e convulso panorama dell’Oc- re, ma semplicemente a constatazione che un
cidente, anche la semplice ricerca di un lavoro tempo l’esistenza umana si svolgeva in base a
o la decisione di sposarsi per molte persone un equilibrio aureo, spezzato in seguito dalla
assume ormai contorni drammatici e toni da necessità di demolire il vecchio edificio per
tragedia greca, come se in passato non fos- costruire un “Nuovo Mondo”.
se mai accaduto ad alcuno di affrontare simili Si sta vivendo ora la fase in cui i muri por-
eventi. La realtà, nuda e cruda, è che temiamo tanti sono rasi al suolo e i pilastri minati alla
profondamente di sbagliare, poiché abbiamo base. Resta in piedi solo una parvenza di fac-
perso la consapevolezza di muoverci all’in- ciata, affinché i distruttori si affrettino a com-
terno del cerchio che costituisce la base della piere l’opera per la quale sono nati. A livello
vita. Quando gli uomini avevano ancora ben collettivo, in realtà, nulla deve essere fatto per
chiaro il concetto del ciclo esistenziale erige- mantenere in piedi un mondo che, comun-
vano maestose cattedrali senza alcun timore que, è destinato a sparire per lasciare spazio a
di alterare l’equilibrio ambientale, poiché vi- un’altra costruzione. Invece, il discorso risulta
vevano nell’equilibrio della Natura. Nessuno diverso sul piano individuale, poiché chiun-
avrebbe pensato di prolungare il Carnevale que provi empatia e compassione per i pro-

Luglio 2011 | n.1 Runa Bianca 139


Il Cerchio della Vita Mario Balocco

pri simili, può preparare nel proprio intimo le nevola nei confronti di tutto ciò che accade. Il
fondamenta sulle quali potrà innalzarsi una perno della ruota, dal quale traggono origine
nuova civiltà. Chiunque si renda conto che i raggi convergenti che noi stessi rappresen-
la vicenda umana non è giunta al termine, tiamo, è situato in una dimensione che va ben
bensì solamente a una svolta che presuppo- oltre gli ordinari schemi di pensiero.
ne di conseguire un livello di coscienza supe- Non è migliorando le nostre condizioni
riore, può trovare in se stesso, e nella Natura materiali che possiamo pensare di risvegliarci,
benigna, la fiducia, il coraggio e la forza per poiché non esiste alcuna evoluzione possibi-
accettare di svolgere ogni giorno il compito le in questa direzione. Lo scopo non è quello
che la Gerarchia universale gli ha affidato al di erigere palazzi lussuosi o di costruire ponti
momento della nascita. Per conferire le giu- sempre più lunghi, di vivere su questa Terra
ste proporzioni alle cose, si deve sviluppare per centinaia di anni o di essere osannati dal-
un’acuta consapevolezza del Cerchio della le folle, anche perché quando ci si accorge del
Vita, entro il quale tutti insieme stiamo orbi- rigido cerchio che delimita i contorni dell’esi-
tando da epoche immemorabili, in modo più stenza ogni valore precedente viene scon-
o meno inconscio. volto. Tutto ciò che agli occhi altrui risulta di
In questo senso, il fatto di risvegliarsi cor- grande importanza, per colui che si apre alla
risponde a rendersi conto che si nasce e si visione ciclica risulta un dettaglio transitorio
muore, ci si arricchisce e ci si impoverisce per e superfluo.
il fatto che ogni elemento del nostro mondo La possibilità di conseguire una reale in-
procede in base a un continuo e inarrestabi- dipendenza dalla rotazione del cerchio, ossia
le alternarsi di circostanze. Pensare di poter la piena liberazione della coscienza, diventa
organizzare la società umana in modo che allora l’autentico obiettivo del pellegrino che
ogni cosa vada sempre per il meglio equivale cammina sulla Via dello Spirito. Per colui che
a ignorare le leggi fondamentali dell’Univer- riesce a ottenere tale liberazione, una parte
so. Ciò che nasce, ciò che viene fondato o, importante del lavoro che resta ancora da
che comunque, trae la propria origine in un compiere consiste nell’aiuto offerto a tutti co-
punto qualsiasi del flusso temporale è desti- loro che ancorano brancolano nelle tenebre.
nato, prima o poi, a scomparire. Anche per La vita, infatti, non è una corsa a ostacoli che
l’impero più maestoso e granitico che l’uomo prevede un premio per chi arriva primo, ma
possa immaginare verrebbe il giorno in cui se una sinfonia generata da molteplici strumen-
ne perderebbe perfino il ricordo. Non si deve, ti.
dunque, cercare l’equilibrio nell’immobilità La vera evoluzione coincide con il “risve-
della vita eterna, bensì, al contrario, nella ra- glio”, e il risveglio è in ogni caso un “ricordo”: il
dice stessa del movimento, cuore pulsante e ricordo intrinseco di ciò che fummo, che sia-
ragione d’essere dell’esistenza. In tal senso, mo e che saremo per sempre, al di là delle for-
può essere utile sviluppare una neutralità be- me assunte nell’arco di un continuo divenire.

Mario Balocco si ed esoterici del territorio


italiano (L’Età dell’Acqua-
Nato a Monesiglio nel 1961. Saggista, laureato rio, 2008), La magia dei mo-
in Scienze Politiche, dopo vent’anni trascorsi a nasteri (L’Età dell’Acquario,
Torino, periodo che lo ha visto impegnato nel- 2009) e...
la direzione editoriale di una nota casa editri-
ce, è tornato a vivere nell’Alta Langa cuneese.
Appassionato studioso di storia e antiche reli- La porta del tempo
gioni, si dedica all’esplorazione del mistero che Arethusa, 2011
si cela dietro all’apparenza delle cose. Tra i suoi
libri ricordiamo: Luoghi magici. Aspetti misterio- vai scheda libro >>

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La porta del Tempo
L’eredità di Atlantide
dagli Egizi ai giorni nostri
Mario Balocco

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Dove conduce la porta del Tempo? Quale Sapere nasconde?


Un viaggio alla scoperta di un mondo nel quale pochi hanno avuto
accesso. Un mondo nel quale i misteri dell’Uomo sono stati svelati e la
Scienza sacra degli antichi è rimasta custodita per millenni.
Siete stanchi di avere la suocera in vacanza con voi? Vi
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norme stradali? Siete stati abbandonati ad una solitudine
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di Runa bianca, anche ad agosto vi farà compagnia!

Nel prossimo numero...


Indagheremo nel castello di Montebello sulle tracce del
fantasma di Azzurrina con Michele Morettini del portale
Dal Tramonto all’Alba, scopriremo i valori del pi greco e della
precessione degli equinozi nelle piramidi di Teotihuacan e Giza,
continueremo l’interessante analisi di un caso di abduction
studiato dalla psichiatra Giulia D’Ambrosio e la scoperta
della più antica chiesa cristiana dell’archeologo Gabriele
Rossi Osmida, analizzeremo gli enigmatici teschi di cristallo
con Giuseppe di Stadio di Italia Parallela, poi sveleremo,
insieme a Mario Moiraghi, come Re Artù abbia estratto una
spada italiana, quella di San Galgano...
...e tanto altro ancora nel numero di AGOSTO!

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