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ARCHEOLOGIA
ANNO I
PA
G IN 2
LUGLIO 2011 E
STORIA
1
SCIENZA
OMAGGIO
E MISTERO
PIRAMIDI
BOSNIACHE
Tra scoperte e sabotaggi
Custodi dell’Immortalità
ARTICOLI
Missione italiana sulle
99
Le piramidi, lo Zed, Osiride, Orione e Iside
di Piero Magaletti
105
di Paolo Debertolis interferenze mentali. Presentazione di un
caso. Parte I
Il mio primo incontro di Giulia M. D’Ambrosio e Duccio Calamandrei
con Sai Baba
41
Passaggio in India, ai piedi di Swami
di Tullia Parvathi Turazzi
Ciclopi del Nord
Omero nel Baltico
di Felice Vinci 113
Il cosmo mi parla
45
È ora di svegliarsi, figlia
di Anja Zablocki
Il sito proto-cristiano di
Haroba Kosht (III – XIII sec.)
119
La scoperta della più antica chiesa cristiana.
Il simbolismo della Piramide Parte I
51
Le radici di una scienza antica
di Antonio Crasto
di Gabriele Rossi Osmida
Il passaggio segreto di
La Bibbia svelata S. Marco
Non ci hanno raccontato tutto
e nemmeno il vero
di Mauro Biglino 59 Il Cerchio della Vita 129
Archeologia del Sottosuolo
di Luigi Bavagnoli e Margherita Guccione
La Stella di Betlemme
era un UFO?
Riflessioni sulla cometa avvistata
La porta del tempo
di Mario Balocco 135
ai tempi di Gesù
di Vincenzo Di Gregorio 63 Anticipazioni
numero 2 agosto 2011 142
Runa Bianca
S
iamo arrivati al secondo numero di iniziative e spedizioni che un eMagazine che
Runa Bianca ed è già tempo di con- si rispetti non può ne deve trascurare. Stiamo
suntivi. Il numero “Zero” è andato per effettuare ricerche mirate in siti italiani e
molto bene, superiore a tutte le nostre aspet- stranieri che faranno sicuramente scaturire
tative. Abbiamo riscontrato un grande in- interessantissimi report di cui i nostri lettori
teresse sia negli utenti sia negli “autori”, che avranno sempre l’anteprima assoluta. Per l’an-
hanno giustamente visto in questa iniziativa no prossimo stiamo anche organizzando un
editoriale online, un “qualcosa” che sin’ora grande evento da coordinare assieme ad altri
mancava nel patrimonio culturale ed edito- noti protagonisti della cultura italiana, men-
riale italiano. tre parallelamente stiamo predisponendo
Runa Bianca garantirà sempre la massima la creazione e l’uscita di numeri Monografici
trasparenza nella pubblicazione dei vari arti- da collezione, su alcuni temi noti, arcinoti, o
coli con date condivise e un rapporto ed ac- poco conosciuti, ma sempre col taglio della
cordi chiari e onesti con i singoli autori. La no- nostra rivista, nell’intento di far parlare tut-
stra filosofia avete avuto modo di conoscerla ti i protagonisti e i ricercatori, per mettere a
attraverso il nostro numero Zero ma anche confronto più ipotesi e più tesi senza filtri o
attraverso il nostro sito internet (www.runa- censure. Frammenti di verità sicuramente
bianca.it) in cui campeggia un trinomio per usciranno fuori, spetterà a tutti voi saperli co-
noi fondamentale “Trasparenza, Gentilezza e gliere e giudicare.
Cortesia” e dal motto ‘Prima che studiosi sia- Ma veniamo a questo numero.
mo tutti amici accomunati da una stessa pas- Come nei film di successo, dopo il primo
sione e su tale traccia vorremmo improntare tutti si aspettano l’uscita del secondo per ve-
la nostra e la vostra collaborazione’. dere se è all’altezza del precedente e se lo è ...
Nel frattempo il passaparola ci ha già fat- forse non è stato un caso!
to diffondere a macchia d’olio nel web, l’eco Noi riteniamo che il caso non esista ma
della nostra iniziativa è stata incredibile por- tutto quello che facciamo e che ci accade sia
tandoci inaspettatamente ad essere recensiti il frutto di determinate azioni, magari anche
anche in siti d’oltralpe XGate (www.x-gate.ch/ non del tutto consapevoli. Quindi se c’è una
index.aspx?m=1400). formula “vincente” è la formula che crea il suc-
Il nostro PDF è stato scaricato da moltissi- cesso, a prescindere da tanti altri fattori, e la
mi siti che lo hanno letteralmente “fagocita- formula in questo caso è la qualità che alla
to” contribuendo alla sua diffusione ma ancor lunga paga sempre.
più alla divulgazione delle teorie e delle idee Come potete vedere il sommario di que-
proposte dai nostri autori. sto numero è ricchissimo di molti nomi noti
Nella “rete” il passa parola ha raggiunto de- per chi “mastica” da un po’ di anni questi ar-
cine di migliaia di persone, vedremo di non gomenti. Vi sono però anche delle New-Entry
disattendere le loro aspettative. d’eccezione come il gruppo di ricerca che sta
Stiamo lavorando per Voi su molti fronti e indagando da mesi sulle Piramidi Bosniache.
oltre a contattare i migliori ricercatori italiani L’importanza dei loro risultati, la loro pro-
(e non-italiani) stiamo anche intraprendendo fessionalità, le potenziali conseguenze sull’a-
N
egli ultimi anni gli archeologi hanno
scoperto in Amazzonia le tracce di
antichi insediamenti, densamente ARCHEOSTORIA
popolati. Ciò fa supporre l’esistenza di società
più consistenti e più sviluppate di quanto fi- Scoperta una nuova specie
nora di ritenesse. di dinosauri: è la più piccola
L’archeologa Denise Schaan, dell’Univer-
sità Federale di Pará in Brasile, ha steso una
mai conosciuta
S
mappa di gruppi di misteriose sculture re-
alizzate sulle rocce tra 700 e 2000 anni fa. Si coperta da due paleontologi dell’U-
trovano inoltre 269 opere realizzate in terra, niversità di Portsmouth una nuova
di forme circolari e rettangolari, sparse su specie di minuscoli dinosauri, che
un’area di 40.000 km quadrati, realizzate per potrebbe essere la più piccola mai conosciu-
scopi finora sconosciuti, ma Schaan sospetta ta. A individuare la nuova specie, trovata in
che si trattasse di centri cerimoniali. “Tali ope- una fossa a Bexhill, nell’East Sussex, sono stati
re potevano essere realizzate soltanto da una Darren Naish e Steve Sweetman. La scoperta
popolazione numerosa e ben coordinata, “ ha sarà descritta nel prossimo numero del ‘Cre-
dichiarato la ricercatrice. taceous Research’.
L’archeologa brasiliana Helena Lima dell’U-
niversità Federale di Amazonas pensa che gi Corriere del Giorno
insediamenti identificati abbiano una lunga 20 giugno 2011
storia. Oltre alle centinaia di intagli e sculture
di volti umani, risalenti tra 3000 e 7000 anni
fa, Lima ha trovato anche oggetti di terracot-
ta, che suggeriscono l’esistenza di una rete di
villaggi ramificata in tutta la parte centrale
dell’Amazzonia.
La fitta foresta non sembra adatta al fiori-
re d’una civiltà, ma un ricercatore suggerisce
che il paesaggio anticamente fosse molto di-
verso.
L’archeologo Augusto Oyuela-Caycedo
dell’Università di Florida ricorda che le tracce
di cereali e di altre coltivazioni nel Perù nord-
orientale indicano che le grandi piane semia-
I
l solstizio d’estate non poteva portare ed il primo periodo classico. La tomba investi-
migliori auspici per l’archeologia. In con- gata, di circa cinque metri quadrati, secondo
temporanea con la scoperta in Egitto gli esperti dovrebbe datare tra il 431 ed il 550
della seconda barca solare di Cheope, dall’al- dopo Cristo, primo periodo classico, e da ciò
tra parte del mondo, all’ombra di altre pirami- il suo straordinario interesse. Alcuni studiosi
di, sono venute alla luce importanti rinveni- pensano che potrebbe trattarsi del sepolcro
menti. L’uso di una piccola telecamera ha per- di K’uk’Bahlam, il primo signore della città-
messo di addentrarsi all’interno di quella che stato. Altri sperano che si tratti della tomba
sembra essere una tomba intatta di un capo di Ix Yohl Ik’nal, la famosa donna che governò
maya della città di Palenque, nello stato mes- Palenque. Nell’area fu già trovata nel 1994 la
sicano del Chiapas. L’area funeraria, seppellita tomba di una donna di alto rango e di gran
per circa 1.500 anni, si trova all’interno di una prestigio, battezzata dagli archeologi come la
piramide dell’Acropoli a sud dell’area archeo- Regina Rossa per il pigmento rosso che copri-
logica della grande città maya; era conosciu- va la sua sepoltura.
ta già dal 1999 ma l’instabilità della struttura,
con il pericolo che parte dell’edificio potesse Giuseppe Lembo
crollare sulla tomba, impediva l’accesso. La ArcheoMolise
microcamera, spinta fino a cinque metri di 25 giugno 2011
profondità attraverso un piccolo buco nella
piramide, ha mostrato affreschi sulle pareti
e a terra oggetti del corredo funerario com- ARCHEOSTORIA
posto perlopiù da reperti in ceramica, giada e
madreperla. Le pitture rappresentano figure Nuove indagini su Ciro,
in nero su uno sfondo rosso vivo. La ricchezza il dinosauro meglio
del corredo ha spinto gli archeologi a credere conservato del mondo
che si tratti della sepoltura di un capo religio-
A
so. Per il momento le riprese hanno permesso ppena uscito dall’uovo 110 milioni
di identificare solo alcuni oggetti archeolo- di anni fa in una zona ora in provin-
gici per cui sembra che manchi il sarcofago, cia di Benevento. L’unico fossilizza-
come è stato invece riscontrato nella famosa to insieme agli organi interni, ora sottoposto
sepoltura di Pakal il Grande (K’nich Janaab a una vera e propria autopsia.
Pakal) 615-683 d.C. , il più conosciuto dei si- Sulla bianca lastra di calcare, non più
gnori maya, trovata da Alberto Ruz negli anni grande di un piatto, la breve esistenza di un
rossa, presente nel torace del piccolo dino- della lingua misteriosa. Il video che si trova
sauro. nella notizia originale può spiegarvi meglio
La microsonda che ha effettuato le anali- come ha proceduto. Alcune delle questioni
si chimiche non ha lasciato dubbi: quel ferro alla base della ricerca del Dr Rao includevano:
è autigeno. Ovvero, quegli stessi atomi, 110 Come acquisisce il cervello umano rappre-
milioni di anni fa, si trovavano nei globuli sentazioni efficienti di nuovi oggetti e nuovi
rossi di Ciro che, spinti da un piccolo cuore eventi naturali? Quali algoritmi consento-
pulsante, trasportavano ossigeno vitale in un no di avvicinarsi ad un uso sensoriale tipico
caldo corpicino piumoso. Secondo il team di dell’apprendimento umano? Quali meccani-
esperti di fama mondiale che ha valutato la ri- smi di calcolo permettono al cervello di adat-
cerca dei paleontologi milanesi, le descrizioni tarsi alle circostanze mutevoli, rimanendo ro-
e le illustrazioni pubblicate nella monografia busto e tollerante degli errori?
su Scipionyx permetteranno di confrontare la
morfologia dei tessuti molli di un importante The Guardian
gruppo estinto di animali, quali sono i dino- 1 luglio 2011
sauri, con le analoghe strutture biologiche os-
servabili nei vertebrati viventi. Pertanto Ciro è
destinato a far parlare di sé ancora per mol-
ARCHEOSTORIA
to e a diventare un esemplare di riferimento Una piccola era glaciale
per un gran numero di discipline scientifiche, spazzò via i Vichinghi dalla
coinvolgendo non solo paleontologi ma an- Groenlandia
che biologi evoluzionisti, morfologi funzio-
U
nali, anatomisti comparati, fisiologi, veterina- n repentino abbassamento del-
ri, erpetologi e ornitologi. le temperature, compiutosi nel
Cristiano Dal Sasso giro di poche decine d’anni, anco-
(sezione di paleontologia dei vertebrati, ra prima che avesse inizio la Piccola Era Gla-
Museo di Storia naturale di Milano) ciale: solo pochi gradi in meno, quattro, ma
abbastanza da mettere in crisi la sopravvi-
Il Corriere della Sera venza delle popolazioni nordiche. Secondo
20 giugno 2011 uno studio pubblicato su Pnas dai ricercatori
della Brown University (Usa) sarebbe questa
una delle cause della scomparsa dei Vichin-
ARCHEOSTORIA ghi dalla Groenlandia intorno al 1100 d.C.
Per studiare l’andamento delle tempe-
Una “Stele di Rosetta” per la rature nel tempo, gli scienziati hanno prele-
scrittura dell’Indo vato alcuni campioni dal sedimento di due
laghi nei pressi di Kangerlussuaq, un piccolo
V
i piacciono i misteri e gli enigmi villaggio nella regione sud occidentale della
delle antiche scritture? Certamente Groenlandia, ottenendo dati climatici su un
piacciono a Rajesh Rao, un neuro- periodo complessivo di 5.600 anni. Le regio-
scienziato esperto di computer, ricercatore ni dove sono stati eseguiti i campionamenti,
presso l’Università di Washington, Seattle. Ha come spiegano gli studiosi, sono le stesse in
dedicato parecchio del suo tempo a risolvere cui vissero i Vichinghi, e ancor prima le popo-
“il principale dei problemi di parole crociate”: lazioni delle culture Saqqaq e Dorset.
come decifrare la scrittura dell’Indo, di oltre Analizzando i campioni, i ricercatori hanno
anni fa. Il Dr Rao ha usato modelli informatici osservato che intorno al 1100 d.C., circa due
per capire i meccanismi della mente umana secoli dopo l’insediamento dei Vichinghi, le
in due direzioni: per sviluppare modelli che temperature in Groenlandia cominciarono a
descrivessero come pensa la mente umana, diminuire in modo significativo: meno quat-
e per applicare tali modelli alla decifrazione tro gradi Celsius nel giro di soli ottanta anni.
S
ono passati 31 anni dal disastro aereo istruttore Vittorio Bucarelli, che nomina una
di Ustica, quando un Dc9 dell’Itavia si nuova commissione di periti. È il 1987 quan-
inabissò in mare provocando la mor- do la ditta francese Ifremer comincia le ope-
te di 81 persone. Una tragedia dai contorni razioni di recupero della carcassa del Dc9, ad
mai chiariti, rimasta senza colpevoli, che ha una profondità di oltre 3mila metri. Servono,
prodotto in tre decenni inchieste della magi- però, due campagne di lavori ed alcuni anni
stratura, interrogativi e polemiche e che rap- per riportare in superficie circa il 96% del relit-
presenta ancora oggi un mistero insoluto. Il to. Nel frattempo anche la Commissione Stra-
volo IH870 decolla alle 20.08, con due ore di gi, presieduta dal senatore Libero Gualtieri,
ritardo, da Bologna alla volta di Palermo. comincia ad occuparsi della vicenda, conte-
L’ultimo contatto radio tra il velivolo e il stando una serie di reati a numerosi militari
controllore è delle 20.58. Poi alle 21.04, chia- in servizio presso i centri radar di Marsala, in
mato per l’autorizzazione di inizio discesa provincia di Trapani, e Licola nei pressi di Na-
su Palermo, il volo non risponde. Alle altre poli.
chiamate replica solo un silenzio inquietante. Prende corpo la tesi dei depistaggi ed in-
L’aereo è disperso. Cominciano le ricerche e quinamenti delle prove che avrebbero impe-
dito agli inquirenti di far luce sulle cause della di alto tradimento.
strage. È l’inizio di una seconda fase delle in- La Procura generale di Roma propone il
dagini e al giudice Bucarelli subentra Rosario ricorso in Cassazione contro la sentenza d’ap-
Priore. Da questo momento in poi ingenti ri- pello del 2005, ma il 10 gennaio del 2007 la
sorse umane e finanziarie vengono impiega- prima sezione penale della Corte di Cassazio-
te per dimostrare il cosiddetto ‘scenario aereo ne conferma la sentenza pronunciata dai giu-
e il suo occultamento. La sentenza-ordinanza dici della Corte d’Assise d’Appello di Roma e
Priore viene depositata nell’agosto del 1999. dichiara il ricorso inammissibile. L’assoluzione
LE OMBRE. Nonostante le lunghe inda- diventa definitiva. Il 21 giugno del 2008, a
gini, il recupero di una parte consistente del 28 anni dalla strage, l’inchiesta su Ustica vie-
relitto e le centinaia di pagine dei periti non ci ne riaperta dopo le dichiarazioni di Francesco
sono ‘prove definitive e certe per individuare Cossiga, presidente del Consiglio all’epoca
i colpevoli del disastro aereo. Nella sentenza, dei fatti, secondo il quale ad abbattere l’aereo
comunque, viene stabilito che il Dc9 Itavia è sarebbe stato un missile “a risonanza e non
rimasto coinvolto in uno scenario di battaglia ad impatto”, lanciato da un aereo francese. È
aerea avvenuto nei cieli italiani. Le reticenze dello scorso anno, infine, la presa di posizione
e le false testimonianze, secondo la sentenza del presidente della Repubblica Giorgio Na-
Priore, hanno ostacolato le indagini, inqui- politano, che l’8 maggio 2010 sottolineò l’e-
nando le informazioni su quanto accaduto. sistenza oltre che di “intrecci eversivi, anche
Per il giudice a causare il disastro potrebbe di intrighi internazionali, che non possiamo
essere stata la collisione con un missile o con oggi non richiamare, insieme con opacità di
un altro velivolo. I responsabili materiali del comportamenti da parte di corpi dello Stato,
disastro, però, non possono essere individua- ad inefficienze di apparati e di interventi de-
ti conclude il giudice Priore e, quindi, essendo putati all’accertamento delle verità”.
ignoti gli autori non si può procedere in ordi-
ne al delitto di strage. La Sicilia
Ma l’inchiesta non manca di sviluppi giu- 27 giugno 2011
diziari dal momento che diversi militari italia-
ni vengono rinviati a giudizio per i presunti
depistaggi. Nel settembre del 2000 nell’aula ARCHEOSTORIA
bunker di Rebibbia si apre il processo davanti
alla terza sezione della Corte d’Assise di Roma Chi uccise Lorenzino de’
a carico di quattro generali, vertici dell’Aero- Medici? Dopo 5 secoli
nautica del tempo: Lamberto Bartolucci, Fran- svelato il mistero
co Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo. Molti
A
i reati contestati dal falso ideologico all’abuso organizzare la congiura contro Lo-
d’ufficio e favoreggiamento fino all’alto tradi- renzino de’ Medici (1514-1548), uc-
mento. Dopo quasi 300 udienze e migliaia di ciso a colpi di pugnale da due sica-
testimoni ascoltati il 30 aprile del 2004 la Cor- ri, non fu Cosimo I de’ Medici. Il mandante del
te assolve i quattro generali da tutte le accuse suo omicidio fu l’imperatore Carlo V d’Asbur-
contestate. Mentre per un capo d’imputazio- go. È stato svelato dopo quasi cinque secoli
ne nei confronti di Bartolucci e Ferri, in merito uno dei misteri più lunghi della storia del Ri-
alle informazioni sbagliate che i due militari nascimento, facendo emergere un comples-
fornirono alle autorità politiche, viene dichia- so intrigo internazionale.
rata la prescrizione del reato. Viene presen- La morte di Lorenzino de’ Medici, noto
tato il ricorso in appello, ma anche la Corte come Lorenzaccio per l’agguato mortale che
d’Assise d’Appello di Roma il 15 dicembre del il giovane rampollo fiorentino tese il 6 genna-
2005 assolve, perchè il fatto non sussiste gli io del 1537 al primo duca di Firenze, Alessan-
imputati, i generali Bartolucci e Ferri. Per i giu- dro de’ Medici, viene ricostruita ora nel libro
dici non ci sono prove a sostegno dell’accusa “L’assassino del duca. Esilio e morte di Loren-
G
febbraio 1548 non fu quindi ordita da Cosimo li archeologi dell’Università di Bo-
de’ Medici, ma dall’imperatore del Sacro Ro- logna e di Yale hanno ricostruito in
mano Impero in persona. digitale le incisioni rupestri di Nag
Dall’Aglio ha condotto un’accurata ricerca el-Hamdulab, risalenti al 3200 a.C., scoprendo
sulla figura di Lorenzino de’ Medici e sulla sua la più antica immagine di un re sacerdote con
morte, scandagliando centinaia di documenti la corona bianca dell’Alto Egitto e una delle
inediti, anche in cifra, contenuti nell’Archivio più antiche iscrizioni geroglifiche.
di Stato di Firenze e in altri archivi, italiani e La scoperta arriva dalla missione “The
stranieri. Dopo avere scoperto che gli uomini Aswan-Kom Ombo Archaeological Project”
del duca Cosimo non avevano effettivamente nata dalla collaborazione tra l’Università di
eseguito l’assassinio, come in un giallo lo stu- Yale e il Dipartimento di Archeologia dell’U-
dioso si È messo alla ricerca del vero mandan- niversità di Bologna. Gli studiosi italo-statuni-
te dell’omicidio. tensi, assieme ai colleghi della Provinciale Ho-
Avendo ricostruito un quadro storico dal geschool Limburg in Belgio, hanno comple-
quale emergeva la sete di vendetta dell’im- tato la prima documentazione digitale e gra-
peratore Carlo V d’Asburgo, suocero del duca fica di Nag el-Hamdulab, sito di arte rupestre
Alessandro ucciso da Lorenzino, Dall’Aglio scoperto alla metà del ‘900 dal famoso egitto-
ha imboccato una pista di ricerca che lo ha logo egiziano Labib Habachi, nei deserti alle
portato in Spagna. Nell’Archivo General de spalle del villaggio omonimo, situato sulla
Simancas, presso Valladolid, ha scoperto due riva occidentale del Nilo a nord di Assuan.
lettere dell’imperatore in persona nelle quali Le immagini e l’iscrizione geroglifica costi-
si ordinava espressamente l’uccisione di Lo- tuiscono la prima straordinaria raffigurazio-
renzino. La storia di quell’episodio va dunque ne di un giubileo regale completo di tutti gli
completamente riscritta: il mandante dell’as- elementi che lo caratterizzeranno nei perio-
sassinio veneziano non fu il duca di Firenze di successivi, tra cui il faraone con indosso la
Cosimo I, come sostenuto unanimemente corona bianca dell’Alto Egitto, accompagna-
dalla storiografia fino ad oggi, ma il potentis- to dal cosiddetto “Seguito di Horus” ossia la
simo Carlo V, imperatore del Sacro Romano corte regale, come si conosce da fonti proto-
Impero. dinastiche.
Il libro di Stefano Dall’aglio offre un ritrat- Il ciclo figurativo risale probabilmente al
to molto lontano dagli stereotipi della storio- 3200 a.C., che corrisponde alla parte fina-
ARCHEOSTORIA
Scoperta nuova barca
solare del faraone
A
i piedi delle piramidi di Giza gli ar-
cheologi hanno scoperto una nuo-
va “barca solare”, sorella della cosid-
detta barca di Cheope, rinvenuta e ricostruita
diversi anni fa.
Per anni si è ritenuto che la seconda barca
fosse troppo fragile per essere riportata alla
luce. Ma secondo gli esperti, oggi ci sono le
condizioni per farlo. “Se è così fragile, significa
che dobbiamo salvarla adesso”, dice l’archeo-
logo Zahi Hawass.
Gli archeologi del team nippo-egiziano L’archeologo è convinto inoltre che le bar-
stanno esaminando i frammenti di legno di che non siano mai state utilizzate da Cheope
cedro che costituiscono l’imbarcazione, ma il per navigare realmente sul Nilo, come invece
responsabile dell’operazione preferisce non sostengono alcuni.
rivelarne i dettagli: “È un segreto”, dice Sakuji Anche la barca di Cheope, scoperta nel
Yoshimura dell’università giapponese di Wa- 1954, venne sepolta in vari pezzi in un pozzo
seda. “Il reperto non è mai stato toccato, quin- profondo una trentina di metri, e venne rico-
di va esaminato scientificamente”. struita nell’arco di 13 anni. Dal 1982 la barca
Sotto la lastra si trovano centinaia di fragili di Cheope è esposta in un museo, creato ap-
frammenti di legno, che verranno trasportati positamente a fianco della Grande Piramide,
all’interno di una tensostruttura eretta sul sito progettato dall’architetto italiano Franco Mi-
nel 2008 dall’atmosfera controllata. nissi.
Una volta terminato il lungo lavoro di I ricercatori guidati da Youshimura fecero
estrazione del pezzi, ci vorranno alcuni anni lo stesso nel 2008 per esaminare le condizioni
per ricomporre la barca, che andrà a fare com- del legno. Da allora, fino al recente scavo, la
pagnia alla “barca di Cheope”, lunga 43 metri, camera è rimasta perfettamente sigillata nel
custodita nell’apposito museo a Giza. Gli stu- timore che l’aria o gli insetti potessero dan-
diosi ritengono che la nuova barca sia legger- neggiare le assi di legno.
mente più piccola di quella già ricostruita.
Le barche solari avevano un ruolo impor- Il Fatto Storico
tante nella mitologia egizia dell’aldilà. Gli an- 7 luglio 2011
tichi ritenevano che ogni notte, il dio del Sole,
Ra, navigasse come Ra-Atum su una barca SCIENZA
attraverso l’aldilà per battersi contro dei e
bestie mitologiche, finché non sorgeva come Singola cellula produce un
Sole del mattino - Ra-Horakhty - e navigasse impulso laser
I
sulla barca diurna attraverso il cielo.
Le barche, sepolte accanto alla Grande Pi- ricercatori del Wellman Center for Pho-
ramide, dovevano servire ai viaggi nell’aldilà tomedicine al Massachusetts General
del faraone Cheope (Khufu). Hospital hanno recentemente svilup-
I rematori sulla barca probabilmente rap- pato un laser biologico, un fascio di luce
presentano un mezzo utilizzato da Ra, sostie- coerente prodotto a partire da una singola
ne Hawass, explorer-in-residence di National cellula vivente. Sembra fantascienza, ma que-
Geographic. sto nuovo metodo si spinge ben oltre i tra-
dizionali sistemi di produzione di luce laser. ci, specialmente se si parla del mezzo attivo,
Il laser biologico non sarà (per ora) in grado di generalmente composto da gas (come elio o
tagliare una lamiera, ma potrebbe tornare uti- neon), cristalli (rubino, zaffiro) o metalli. “Da
le in futuro per una svariata gamma di situa- quando fu sviluppato il primo 50 anni fa, i la-
zioni. “Uno dei nostri obiettivi sul lungo termi- ser hanno sempre utilizzato materiali come
ne” spiega Malte Gather, uno degli autori della cristalli, coloranti o gas purificati come mezzo
ricerca, “sarà quello di trovare un sistema per ottico entro il quale gli impulsi di fotoni po-
portare le comunicazioni ottiche, attualmente tessero essere amplificati e rimbalzare avanti
funzionanti tramite apparecchiature elettro- e indietro tra i due specchi” spiega Seok Hyun,
niche inanimate, nel regno della biotecnolo- co-autore della ricerca. “Il nostro è il primo re-
gia. Sarebbe particolarmente utile in progetti soconto di un laser biologico funzionante ba-
che necessitano di interfacciare elettronica sato su una singola cellula vivente”. Per creare
con organismi biologici. Speriamo inoltre di il primo esemplare di questa nuova genera-
essere in grado di impiantare una struttura zione di laser, i ricercatori hanno sfruttato una
proteina espressa nella medusa Aequorea
victoria, la GFP (Green Fluorescent Protein),
che se colpita da luce di una specifica lun-
ghezza d’onda è in grado di emettere luce
verde. La proteina non ha nulla di miste-
rioso per la scienza, e viene comunemente
utilizzata per la sperimentazione genetica
in molti organismi, ma il suo impiego per la
produzione di luce laser non era mai stato
ipotizzato in precedenza. I ricercatori han-
no modificato alcune cellule di mammiferi
rendendole in grado di esprimere questa
particolare proteina. Una sola cellula è stata
posta in una microcavità ottica composta
da due minuscoli specchi, distanziati l’uno
dall’altro di soli 20 milionesimi di metro. La
cellula si è dimostrata in grado non solo di
equivalente al laser all’interno di una cellu- produrre brevi impulsi di luce laser, ma anche
la, sarà il prossimo passo in questa ricerca”. di amplificare la luce emessa tramite la sua
Un laser non è altro che un dispositivo in forma sferica e di sopravvivere al processo,
grado di emettere luce coerente, monocro- emettendo centinaia di impulsi di luce laser.
matica e molto luminosa. Il suo funziona- “Anche se i singoli impulsi laser sono durati
mento, almeno sulla carta, è relativamente solo per pochi nanosecondi, erano sufficien-
semplice: un mezzo ottico (un materiale in temente luminosi da poter essere rilevati
grado di amplificare la luce) viene stimolato facilmente, e sembrano trasportare informa-
all’interno di una cavità ottica, un tubo alle zioni molto preziose che potrebbero indicarci
cui estremità sono stati posti due specchi se- nuovi metodi per analizzare quasi istantanea-
condo una configurazione tale da costringere mente le proprietà di grandi gruppi di cellule”
la luce a rimbalzare diverse volte da un lato dice Yun. “E l’abilità di generare luce laser da
all’altro della cavità, fino a quando l’energia una sorgente biocompatibile all’interno di un
accumulata dalla luce non è tale da riuscire paziente potrebbe risultare utile per le tera-
a sfuggire dallo specchio semitrasparente. pie fotodinamiche, in cui i farmaci vengono
Attualmente non esiste in natura alcun orga- attivati dall’applicazione della luce”.
nismo biologico in grado di riprodurre que-
sto fenomeno. La realizzazione di un laser Dita di Fulmine
comporta l’utilizzo di soli materiali inorgani- 13 giugno 2011
S
econdo uno studio pubblicato grafavano ciò che accadeva nel cervello dei
sul Journal of Neuroscience, lo zen partecipanti grazie a una speciale risonanza
ha un effetto analgesico. Durante magnetica, chiamata Arterial spin labelling.
l’esercizio della concentrazione “positiva”, nel Questa particolare tecnica è in grado di rile-
cervello si accendono alcune aree e se ne vare, attraverso la mappatura del flusso san-
spengono delle altre in un’azione “combinata” guigno, l’intensita del dolore. Così registra-
che riduce la sofferenza anche del 40%. vano le reazioni dei partecipanti al dolore sia
Altro che analgesici: quando il dolore è durante l’esercitazione sia mentre erano a ri-
troppo forte basta un’ora di meditazione. La poso. E’ emerso che la meditazione spegne il
capacità di concentrare la propria mente e li- dolore riducendolo del 40%, con delle punte
berarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe del 93% in alcuni volontari.
il potere di ridurre l’intensità del dolore fino A livello cerebrale le scansioni hanno mes-
al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% an- so in evidenza una riduzione significativa
che quella sensazione spiacevole che segue dell’attività della corteccia somato-sensoria-
la sofferenza. Queste “certezze” sono il punto le, un’area fortemente coinvolta nella genesi
d’arrivo di uno studio, pubblicato sul Journal della sensazione di dolore. Contemporane-
of Neuroscience, secondo il quale lo zen bat- amente si iperattivavano anche altre zone: il
te i farmaci perché è in grado di influenzare cingolo anteriore, l’insula anteriore e la cor-
l’attività delle aree cerebrali che controllano teccia fronto-orbitale. “Queste regioni cere-
lo stimolo doloroso, regolandone il grado di brali - dicono i ricercatori - plasmano il modo
intensità. In altre parole, dicono i ricercato- in cui il cervello costruisce l’esperienza del do-
ri del Wake Forest Baptist Medical Center di lore a partire dai segnali nervosi provenienti
Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il po- dal corpo”. Una delle ragioni per cui la medita-
tere di “assopire” la corteccia somatosensoria- zione può essere stata così efficace nel bloc-
le e di “svegliare” il cingolo anteriore, l’insula care il dolore è che non agisce su una singola
anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Que- regione del cervello, ma a più livelli.
sta azione “combinata” sulle aree che gover- “Questo studio - dice Fadel Zeidan - mo-
nano la percezione del dolore ha un potere stra che la meditazione produce effetti real-
analgesico. mente positivi sul cervello. E che quindi po-
“L’effetto che abbiamo riscontrato è sor-
prendente - spiega Fadel Zeidan, autore dello
studio - basti pensare che la morfina o altri
antidolorifici riducono in media il dolore del
25%”. Per testare gli effetti postivi della medi-
tazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 vo-
lontari. Tutti erano novizi dello zen. Per que-
sto il campione è stato invitato a partecipare
a un corso intensivo di una paricolare forma
di meditazione, chiamata ‘mindfullness’. Ogni
lezione di “attenzione focalizzata” durava 20
minuti, durante gli incontri ai partecipanti si
chiedeva di concentrare la mente sul respiro,
di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni
negative.
Contemporaneamente gli studiosi, con
trebbe garantire il controllo del dolore senza la risalita”. Proprio lo sviluppo delle modifica-
l’utilizzo di farmaci”. zioni presenti in questi pesci ha acceso anche
Adele Sarno l’attenzione della medicina che - rileva Vacchi
- nutre dell’interesse per “il modello biologico
La Repubblica del silver-fish”, quello in cui si è alleggerito lo
24 giugno 2011 scheletro. Si studiano le fasi di crescita per ca-
pire quando si instaura questo meccanismo
che, messo in relazione con la salute umana,
SCIENZA fa pensare ad un’analogia con l’osteoporosi.
Nuotano sotto zero, pesci- Per vivere, dice Vacchi, questi pesci “unici sul
ghiacciolo in Antartide Pianeta”, traggono dall’acqua “l’ossigeno mol-
to abbondante come componente disciolta”.
V
eri e propri ‘supereroi’ sottomarini La loro derivazione storico-geologica -
che per vincere la sfida in questo spiega poi l’esperto dell’Ispra - arriva fino a
ambiente estremo sono arrivati ad noi da quando milioni di anni fa il continente
auto-modificare le proprie caratteristiche sudamericano si staccò dall’ Antartide por-
biologiche, ritrovandosi, per esempio, con tandosi dietro un piccolo gruppo di pesci che
sangue bianco o con lo scheletro alleggerito, - rileva Vacchi - sono riusciti “a sopravvivere
pur di adattarsi al clima polare. Sono i pesci- (nototenioidei)” e a “vincere la sfida” dei cam-
ghiacciolo che, sotto gli strati di ghiaccio, po- biamenti climatici, che soprattutto in quell’a-
polano le acque gelide dell’Antartide. rea del mondo hanno causato “estinzioni di
A studiarli i ricercatori dell’Istituto supe- massa”. Con l’adattamento sono stati poi in
riore per la ricerca e la protezione ambienta- grado anche di dare vita a nuove specie, cre-
le (Ispra) nell’ambito del progetto ‘Eco-fish’, ando “un caso unico di isolamento geografico
insieme al Museo nazionale dell’Antartide e per un gruppo di pesci in ambiente marino”,
all’Università di Genova. Ora la vita speciale anche per via della “convergenza antartica”,
di questi animali è racchiusa in un video, ‘Pe- che da 30 milioni di anni si pone come “una
sci sotto il ghiaccio’, dove gli esperti hanno barriera invalicabile, sia in entrata che in usci-
creato un percorso per guidare gli osservato- ta, per i pesci”.
ri nell’esplorazione dell’ambiente subacqueo Tommaso Tetro
antartico. “In questo ambiente estremo - os-
serva Marino Vacchi dell’ Ispra - gli ‘ice-fish’ ANSA
hanno sviluppato una spettacolare capacità 2 luglio 2011
di adattamento” che consente a questi esseri
di “vivere e nuotare in acque sotto zero, che
sfiorano i meno due gradi”. In alcuni di essi si
trova, per esempio, “la presenza di liquidi an-
ti-gelo, oppure in altri non è presente l’ emo-
globina né i globuli rossi, cosa che riduce la
densità del sangue e lo rende meno soggetto
al congelamento”.
Alcuni di questi pesci polari cambiano an-
che le “caratteristiche corporee” come il ‘sil-
ver-fish’ che è diventato “più leggero a livello
osseo per via di una demineralizzazione dello
scheletro”, cosa che ha consentito a questo
pesce di vivere “in ambiente pelagico, cioé
nella colonna d’acqua”. Per altri sono invece
aumentati “i grassi e gli olii del corpo che es-
sendo più leggeri dell’acqua ne permettono
È
la denuncia di un rapporto realizzato cabile)”. “Tutto ciò sulla pelle della sicurezza
da un gruppo internazionale di scien- pubblica – accusa la dottoressa Robinson -.
ziati dell’ong Earth Open Source. Sot- Perché il Roundup non viene utilizzato solo
to accusa l’erbicida Roundup della Monsan- in agricoltura, ma anche nel giardinaggio, nei
to, usato anche in giardini pubblici e scuole. parchi e nelle aree verdi delle scuole, grazie
“La Commissione europea non ha mai preso alla falsa informazione che sia sicuro”.
provvedimenti”. I ricercatori hanno analizzato per diver-
L’industria agro-chimica e la Commissio- si mesi le colture geneticamente modificate
ne europea sanno da almeno trent’anni che in cui si usa il Roundup, riscontrando grandi
Roundup, il diserbante dell’americana Mon- quantità di un agente patogeno che può cau-
santo più venduto al mondo, contiene il gli- sare aborti e malformazioni alla nascita negli
fosato: un “erbicida totale” che, come dimo- animali. Un problema che era stato sollevato
strato da ricerche condotte in mezzo mondo, già lo scorso autunno da uno studio indipen-
causa malformazioni genetiche nei feti degli dente di scienziati argentini, che dimostra-
animali da laboratorio. va come il glifosato, l’erbicida appunto più
E’ questa la denuncia di un nuovo rappor- usato in agricoltura e ingrediente attivo del
to realizzato da un gruppo internazionale di Roundup, provochi malformazioni cranio-
scienziati dell’Earth Open Source (Ong bri- facciali negli embrioni di rane e polli, anche
tannica che mira alla condivisione di informa- a dosi inferiori al livello di residuo massimo
zioni con lo scopo di “assicurare la sicurezza autorizzato in Europa.
alimentare preservando la Terra”), che accusa Queste ricerche, partite da studi effettuati
le istituzioni europee di avere colpevolmen- sull’alto tasso di malformazioni genetiche e
te tenuto nascosto alla popolazione i po- cancro nella popolazione sudamericana, una
tenziali rischi legati al diserbante Monsanto, delle aree al mondo in cui si usa maggior-
largamente utilizzato anche nei giardini del- mente la soia Ogm Roundup (nata proprio
le scuole o ai lati delle strade pubbliche già per tollerare elevate quantità del diserbante
dagli anni ’90. omonimo), una volta diffuse vennero pronta-
Il dossier degli scienzati ha un titolo espli- mente smentite dalle istituzioni europee. L’uf-
cito: “Roundup and birth defects: Is the public ficio federale per la tutela del consumatore e
being kept in the dark?”. Chiarissimo il con- sicurezza alimentare tedesco, ad esempio, in
tenuto: l’industria agro-chimica (capeggiata seguito alla pubblicazione dello studio ar-
da Monsanto), già dai primi anni ’80 sapeva, gentino dichiarò che non c’erano “evidenze di
grazie a ricerche di laboratorio, che il glifosato teratogenesi” (lo sviluppo anormale di alcune
causa malformazioni negli animali utilizzati regioni del feto) a causa del glifosato.
per gli esperimenti; nel 1993 è stato scoperto Per Monsanto, che dal suo blog ha rispo-
che questi effetti sono provocati anche dall’e- sto agli scienziati autori del rapporto, la Com-
sposizione a dosi medie o basse di questa missione europea ha già deciso in preceden-
sostanza; tra il 1998 e il ’99, gli esperti della za che “il glifosato rientra in una categoria
Commissione Europea vengono a conoscen- di pesticidi che non richiede un’immediata
za di tutto ciò, ma nel 2002, invece di avver- attenzione”. Non solo: ”Le autorità regolatri-
tire la popolazione sui potenziali effetti della ci ed esperti indipendenti di tutto il mondo
sostanza, ne nascondono le caratteristiche concordano sul fatto che il glifosato non cau-
scomode, permettendo la commercializza- si effetti negativi al sistema riproduttivo negli
animali adulti esposti alla sostanza, né difetti Mentre c’è difficoltà a credere che un
alla nascita nella loro progenie”, anche a dosi campo elettromagnetico possa far male alla
di molto superiori a quelle consentite. Ma salute dell’uomo, penso ad esempio ai cellu-
Robinson non ci sta: “Queste conclusioni – lari, sappiamo con certezza che può danneg-
dice a ilfattoquotidiano.it – sono contraddet- giare circuiti elettronici”. “È probabile che ci
te dagli studi che proprio compagnie come sia un’emittente fissa che porti gli apparec-
Monsanto hanno condotto dagli anni ’80. chi elettronici a dare la stessa informazione
Esperimenti che, a differenza di quanto viene sbagliata”, aggiunge. “Difficile dire cosa può
affermato oggi, hanno dimostrato gli effetti creare un’interferenza elettromagnetica così
orribili dell’esposizione anche a dosi medie o costante, sottolinea, “possiamo ipotizzare che
basse di glifosato”. una serie di radar militari emanino un fascio
L’autorizzazione di questo erbicida dove- elettromagnetico costante che mandi in tilt
va essere rivista nel 2012, ma la Commissione tutti gli orologi digitali interessati. Certo non
ha deciso, con una nuova direttiva, di fissare si può neanche escludere che questa inter-
la revisione al 2015. Ciononostante, entro il ferenza sia causata da satelliti spia o da una
prossimo mese l’Ue dovrebbe approvare una serie di esercitazioni militari”.
più rigorosa regolamentazione sui diserban-
ti. La speranza degli scienziati di Earth Open Sicilia Informazioni
Source è quella di vedere il glifosato bandito 10 giugno 2011
definitivamente. Visto che questa volta ver-
ranno presi in considerazione anche gli studi MISTERO
indipendenti. Ma, conclude Robinson, “non
siamo sicuri che ci sarà la forza e il volere poli- Scomparsi i file della difesa
tico di fronteggiare il colosso Monsanto”. australiana sugli UFO
Andrea Bertaglio
D
all’Australia una notizia ‘ideale’ per
Il Fatto Quotidiano gli appassionati delle ipotesi di
27 giugno 2011 complotto, o conspiracy theories.
Dagli archivi superprotetti della Difesa sono
MISTERO misteriosamente scomparsi gli ‘X-Files’ che
dettagliavano i numerosi episodi di avvista-
Orologi in tilt in Sicilia, un mento in tutto il continente di Ufo (oggetti
biosifico del Cnr: “Fascio volanti non identificati), nell’arco di decenni.
elettromagnetico dei radar” Lo riferisce oggi il Sydney Morning Herald,
che da due mesi attendeva di ottenere acces-
“
È possibile che in alcune città siciliane so ai documenti secondo la legge detta Free-
si stia verificando un caso di incompa- dom of Information Act (Foia), che obbliga i
tibilità elettromagnetica tra gli orologi funzionari governativi a dare accesso a docu-
digitali e una fonte ancora sconosciuta”. Lo menti di pubblico interesse.
dice in un’intervista a ‘La Stampa’ Settimio Nel corso degli anni i militari australiani
Grimaldi, biofisico esperto di elettromagne- avevano doverosamente indagato su un nu-
tismo del Consiglio nazionale delle Ricerche, mero sconosciuto di avvistamenti; gli ufficiali
commentando un fenomeno che sta acca- di intelligence dell’aeronautica avevano con-
dendo in varie zone della Sicilia, da Catania a trollato i movimenti noti di aerei confrontan-
Palermo, dove le sveglie si spostano in avanti doli con gli avvistamenti, rispondendo edu-
di cinque minuti al giorno. Sull’ipotesi che un catamente per posta a tutti colori che dichia-
campo elettromagnetico possa mandare in ravano di aver visto luci sospese nel vuoto,
tilt gli orologi, Grimaldi spiega: “Non È di cer- dischi volanti o altri oggetti misteriosi.
to un fenomeno che si vede tutti i giorni, ma Il quotidiano aveva chiesto di esaminare
È plausibile. i documenti, ma la risposta e’ stata piu’ sor-
D
la fine del 2000 di metter fine alla pratica di ai lingotti della Banca d’Italia all’o-
indagare e compilare rapporti sugli avvista- ro di Dongo: È una vera e pro-
menti di Ufo, chiedendo ai cittadini di riferire pria mappa dei tesori predati du-
gli avvistamenti alla polizia. rante la Seconda guerra mondiale quella che
Enzo Antonio Cicchino e Roberto Olivo, gior-
ANSA nalisti e ricercatori storici, tracciano nel loro
10 giugno 2011 libro in uscita in questi giorni.
Un saggio-inchiesta che ricostruisce sulla
base di documenti e interviste ai testimoni i
MISTERO movimenti dei beni incamerati dai nazisti le
“Tra vent’anni cui tracce spesso sono scomparse nel nul-
incontreremo gli alieni” la nonostante le ricerche di governi, avven-
turieri, e persino improvvisati cercatori d’oro.
C
’è vita nello spazio. Scienziati di di- Il libro prende le mosse dal tesoro della
verse nazionalità ce lo dicono da sede centrale della Banca d’Italia: 120 tonnel-
decenni, sperando di arrivarci prima late d’oro, tra le quali anche le 8 provenienti
dei loro colleghi di altri Paesi. L’ultima pro- dalla Banca Nazionale Jugoslava acquisite nel
messa arriva dalla Russia, con tanto di sca- 1941 a titolo di preda bellica, le 14 tonnellate
denza: vent’anni. e mezzo trasferite all’Italia dal governo fran-
Il 10% dei pianeti è come la terra – “La ge- cese di Vichy, e 373 chili provenienti dalle raz-
nesi della vita è tanto inevitabile quanto la zie in Grecia.
formazione di atomi (…) La vita esiste anche Già nel maggio del 1943, l’allora governa-
su altri pianeti e la troveremo entro i prossi- tore della Banca d’Italia, Vincenzo Azzolini in-
mi 20 anni”. Lo promette Andrei Finkelstein, sieme al ministro delle finanze Giacomo Acer-
direttore dell’Accademia russa delle Scienze bo valutò la possibilità di trasferirlo a Bolzano
astronomiche applicate, parlando ad un fo- o a Verona per evitare che cadesse nelle mani
rum internazionale dedicato alla ricerca di degli Alleati. Con la caduta di Mussolini, il 25
vita extraterrestre. Ne è convinto perché “il luglio, e poi con l’Armistizio gli avvenimenti
10% dei pianeti conosciuti situati nella galas- precipitano e i nazisti chiedono la consegna
sia hanno molte somiglianze con la Terra”. dell’oro che viene inviato in treno a Fortezza,
DOVE C’E’ ACQUA C’E’ VITA – “Dato che in in Alto Adige.
questi pianeti c’è acqua, allora forme di vita si Da qui una parte finirà nelle banche sviz-
possono trovare anche lì”; aggiungendo che zere, una parte in Germania, una parte sarà
gli alieni somigliano molto probabilmente riconsegnata dagli Alleati alla Banca d’Italia. I
agli esseri umani, con due braccia, due gam- tre filoni in cui si divide l’oro italiano danno
be e una testa. “Possono avere la pelle di colo- origine ad altrettante vicende di cui il libro da
conto con dovizia di particolari e con i ritrat- sulla terrazza del’ Hotel Caravelle a Pesaro
ti di personaggi che sembrano usciti da una per scattare alcune foto con la mia digitale.
spy story come quel Herbert Herzog, un cac- Il mattino seguente, riguardando l’album fo-
ciatore di tesori a percentuale: negli anni Cin- tografico della sera precedente, mi sono ac-
quanta consentì alla Banca d’Italia di tornare corto che nel fotogramma in questione era
in possesso dell’oro italiano predato dai nazi- presente una figura di forma conica alla de-
sti e che, misteriosamente, gli Alleati avevano stra della luna. Documentandomi su Internet
restituito agli austriaci. ho notato che ci sono stati altri cinque avvi-
I conti delle riserve auree della Banca d’Ita- stamenti di oggetti non identificati lo stesso
lia sembrano tornare ma non bastano i docu- giorno in cui ho scattato questa fotografia”.
menti ufficiali a placare la febbre dell’oro: sul L’invito, dunque è a far luce su questo miste-
Monte Soratte, in provincia di Roma, per lun- ro attraverso i vostri commenti, le vostre se-
go tempo reduci con badile in spalla, perlu- gnalazioni e, perché no, altre foto di U.F.O. in
strarono i 15 chilometri di gallerie militari alla salsa pesarese.
ricerca di 79 casse nascoste dalle SS nel 1944.
Le voci popolari, non suffragate da nessun Il resto del Carlino
riscontro, parlano ancora oggi di tesori ru- 8 luglio 2011
bati agli ebrei e oro della Banca d’Italia. Non
poteva mancare, infine, un capitolo sull’oro di MISTERO
Dongo, ovvero i beni che Mussolini aveva con
sé al momento della cattura, stimati in diversi Ufo e avvistamenti a
milioni in oro, beni e valuta. Palermo
Un tesoro disperso su cui mai si sono
“
spente le ricerche e le leggende. Così come Una sfera luminosa, non omogenea,
si continua a indagare su sommergibili nazisti con un lungo fascio centrale ed una
affondati con un preziosi carichi o sul tesoro luce rossa”. SiciliaInformazioni racco-
di Rommel, composto pare di oggetti d’oro glie ancora una segnalazione, l’ennesima in
razziati in Tunisia e Libia. Tante storie che par- questi giorni, su avvistamenti di oggetti non
lano di una guerra che per molti non ancora identificati nei cieli di Palermo. “Mi era capita-
finita. to spesso - ci racconta Paola - e più frequen-
temente mi capita di notare queste strane
ANSA luci all’inizio dell’estate, approssimativamen-
29 giugno 2011 te dal 30 giugno in poi. Qualche anno fa mi
era capitato di avvistare un oggetto misterio-
MISTERO so mentre viaggiavo sulla statale 113, in di-
rezione Bagheria: poche ore dopo, a Cefalù,
Eclissi di luna e... un Ufo nel è stato avvistata la stessa luce. Scia lumino-
cielo pesarese? sa di colore verde, molto lunga”. Fra i ricordi
di Paola, residente a Bagheria, in provincia
L
a curiosa foto inviata da un lettore del di Palermo, anche un’esperienza vissuta nel
Carlino immortala un oggetto di for- 1997, quando “una notte mi sono svegliata -
ma geometrica alla destra della luna. ricorda - a causa di rumori stranissimi, che mi
Sembra che quella notte ci siano stati altri davano l’idea di una sorta di corsa, ed anche
5 avvistamenti. Pubblichiamo una curiosa alcunevoci di sottofondo, particolarmente
fotgrafia inviata da un lettore del Carlino, inquietanti, che si inseguivano. Erano le 3.30
Claudio Madoglio, che si è accorto, un po’ in della notte, ed anche mia figlia disse di avere
ritardo, della presenza di una strana forma avvertito qualcosa di simile”.
conica nel cielo pesarese. Ecco uno stralcio
del suo racconto: “La sera del 16 giugno 2011, Sicilia Informazioni
durante l’eclisse lunare, mi sono appostato 9 luglio 2011
D
ocumentario in tre parti dedicato
alla storia della nascita dell’Italia
prodotto dalla MGMedia.
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno
approvato; noi abbiamo sanzionato e promul-
L’
interferenza dell’RNA, abbreviata co-
munemente come RNAi, è un mec-
canismo mediante il quale alcuni
frammenti di RNA a doppio filamento sono in
grado di interferire (e spegnere) l’espressione
genica.
La RNAi è distinta da altri fenomeni di si-
lenziamento genetico, dal momento che in
Caenorhabditis elegans è stata osservata es-
sere in grado di diffondere da cellula a cellula viaggio nel futuro, ferma restando l’impossi-
e di essere ereditabile. Ciò è stato osservato bilità di superare la velocità della luce. La pri-
anche nelle piante, oltre che nei mammiferi ma costruzione teorica per la quale risultava
ma, nell’ultimo caso con meno efficienza, e possibile un viaggio nel passato, fu elaborata
solo nei primi stadi dello sviluppo embriona- più tardi dalla stesso Einstein insieme a Na-
le. GUARDA VIDEO >> than Rosen. GUARDA VIDEO >>
MISTERO
Anne Givaudan:
Shambhalla
D
escrivere Shamballa è difficile per-
ché non ci sono termini di para-
gone. In moltissimi hanno cercato
questa “terra cava”, da Alessandro Magno ad
Adolf Hitler, ma il sotterraneo regno di Aghar-
ta è riservato a pochi eletti. Andrea Canetta
SCIENZA è andato nell’Hymalaya occidentale e ha rac-
colto i racconti di chi vive nelle terre che an-
Piergiorgio Odifreddi cora ospitano la leggenda: fra questi la scrit-
Il paradosso dei gemelli trice francese Anne Givaudan, che con Daniel
Meurois ha scritto “Viaggio a Shambhalla”,
I
l paradosso dei gemelli è un esperimen- cronaca di un’esperienza che ha cambiato
to mentale che sembra rivelare una con- radicalmente la loro vita. Quando, qualche
traddizione nella teoria della relatività anno fa, gli Autori andarono in vacanza in
ristretta. Ladakh, non si aspettavano certo di essere
L’analisi che porta a tale conclusione è contattati dai grandi Fratelli di Shambhalla,
però scorretta: un’analisi corretta mostra che malgrado un’esperienza ormai decennale di
non vi è alcuna contraddizione. Principale so- viaggi astrali... Questo libro è la testimonian-
stenitore della questione fu Herbert Dingle, za di quell’incontro che cambiò radicalmente
filosofo inglese. Pur avendo ricevuto nume-
rose confutazioni logiche da Einstein e Bohr,
N
el 2002 Régis Le chiavi per aprire 99
Belleville com- luoghi segreti d’Italia
pie, in 49 giorni
di Costantino D’Orazio
e in totale autonomia, la
più lunga traversata nella Palombi Editori
storia del Sahara, senza ri- p. 292, 2011, € 14,00
fornimenti di acqua.
V
Questa méharée di 1137 Km porta Régis arcare il portale
Belleville e il suo amico mauritano Taha Ould di Palazzo Gan-
Bouessif, da Chinguetti a Timbuctu, al centro gi a Palermo per
di una zona iperarida di 500.000 Km², nella rivivere l’atmosfera del
Majabat al-Koubrâ “la distesa della grande celebre ballo del Gatto-
solitudine”. pardo di Luchino Viscon-
La traversata viene effettuata in condizio- ti, scoprire graffiti rupe-
ni estremamente difficili – le riserve d’acqua stri sconosciuti nei Sassi
sono limitate e, rapidamente, i due uomini di Matera, ammirare gli straordinari affreschi
inizieranno a soffrire di disidratazione… rinascimentali del Chiostro del Platano a Na-
Nel cuore di questa zona, dove nessuno poli o perdersi nei cieli del Tiepolo a Palazzo
ha mai osato avventurarsi, la sopravvivenza Labia di Venezia. Queste sono solo alcune
degli uomini dipende da quella dei dromeda- delle esperienze che tutti potranno final-
ri, gli spiriti astuti del deserto - i djiin - sono mente vivere grazie alle preziose informazio-
sempre presenti… e la mente deve rimanere ni contenute in questo volume. La ricerca di
attenta per contrastarli. Costantino D’Orazio si concentra ancora una
Questa spedizione ha consentito a Régis volta su luoghi chiusi al pubblico di straordi-
Belleville di confermare quel che fino a quel naria bellezza, tra palazzi privati, chiese, ville
momento non era che un’ipotesi scientifica: e monasteri, dei quali racconta le storie e i te-
quali varietà di piante crescono in questa re- sori, oltre a spiegare il modo per visitarli. Ac-
gione? E fin dove si spingono? Quali sono i li- canto alle informazioni storiche e artistiche,
miti delle presenza della fauna? Come datare descritte in uno stile accattivante e brioso,
le tracce dell’uomo preistorico? Oggetti del il libro offre i numeri di telefono, gli indirizzi
Neolitico, pitture rupestri, paleosuoli si offro- email e tutti i contatti per ottenere il permes-
no ai suoi occhi, come risposte emozionanti. so ad entrare in questi luoghi inaccessibili. Il
volume si concentra sui luoghi più facilmente in barba agli interessi dei suoi stessi colleghi
raggiungibili nei grandi centri urbani, tra To- professori.
rino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Leggendo la sua biografia nelle belle pa-
Napoli fino a Palermo e Bari, senza trascurare gine di Fabio Toscano, ci sentiamo scivolare
le città di provincia, come Vicenza, Piacenza, via dal nostro presente traballante, verso i
Cremona e Catania. tempi in cui o si faceva l’Italia o si moriva. Per
farla, menti lucide e capaci come quella del
fisico Matteucci tesero sulle italiche contrad-
SCIENZA dizioni una coperta che oggi non sappiamo
più allungare. Ma, anche grazie a storie come
Per la scienza, per la patria. questa, viene voglia di provarci, di crederci
Carlo Matteucci, fisico e ancora.
politico nel Risorgimento
italiano MISTERO
di Fabio Toscano
Sironi Editore
Sindone. Firenze e i misteri
p. 304, 2011, € 18,00
del Sacro Telo
U
di Enrico Baccarini
Un’affascinan-
te narrazione Press & Archeos
scientifica in- p. 80, 2010, € 9,50
trecciata alle burrascose
U
vicende che condussero n mistero della
all’Unità d’Italia. fede, un enig-
Il fisico Carlo Matteuc- ma della storia.
ci fu a lungo quello che oggi si direbbe un La Sacra Sindone ha per-
precario della ricerca. I suoi più fecondi lavo- corso duemila anni dall’e-
ri scientifici, che lo avrebbero portato a una vento centrale della cri-
delle scoperte più importanti dell’Ottocen- stianità, la Resurrezione
to – l’esistenza dell’elettricità animale – era- di Gesù di Nazareth. Da allora il Sacro Telo si
no cominciati in privato: proprio come molti è affermato come la reliquia più preziosa del-
dei nostri cervelli in fuga, infatti, pur essendo la storia occidentale, la testimonianza di un
acclamato dai maggiori scienziati europei, evento unico impresso su un semplice panno
il giovane era negletto in patria. Una patria di lino.
ancora tutta da inventare e da costruire, che Sopravvissuta a due terribili incendi, il pri-
però a lui premeva tantissimo. mo nel 1532 e il secondo nel 1997, oggi la sua
Dopo la nomina a professore presso l’Uni- vulnerabile e fragilissima trama raccoglie e
versità di Pisa, Matteucci fu tra gli intellettuali attende ad ogni ostensione un vastissimo nu-
liberal-moderati più attivi del Risorgimento: mero di fedeli da tutto il mondo.
partecipò alla prima guerra di Indipendenza Per quanto nel 1988 le analisi abbiano di-
con il Battaglione universitario degli studenti chiarato la reliquia un falso di origine medie-
pisani, svolse un’intensa attività diplomatica vale, questo giudizio ha dimostrato nel tem-
per il Granducato di Toscana, divenne senato- po la sua fallacità portando molti scienziati,
re del Regno. Fu soprattutto un pensatore li- storici e tecnici ad attestare come la Sindone
bero e scomodo: da scienziato cattolico giun- sia realmente collocabile nella Palestina del
se a definire «insostenibile» il potere tempo- primo secolo dopo Cristo.
rale della Chiesa; da ministro del Regno – uno Dopo la trafugazione da Bisanzio e il suo
dei rari di estrazione scientifica – tentò la arrivo ad Atene la Sindone scompare per 150
prima, spregiudicata riforma dell’università, anni, fino a ricomparire inaspettatamente,
I
n In Cristoforo Co- del mare, templare, santo e missionario, ven-
lombo. L’ultimo dei gono restituiti in questo libro definitivo con
Templari Ruggero una prosa avvolgente, che incalza il lettore
Marino ci invitava a ripen- con ipotesi sorprendenti, sempre sorrette da
sare l’immagine che è sta- solidissima documentazione, e lo conduce in
ta tramandata ai posteri un lungo viaggio, ricco di fascino e mistero,
del navigatore genovese. da ripetere al fianco del «navigatore dei due
In questo nuovo libro, la mondi».
DISPONIBILE
IN LIBRERIA
S
pesso nei propri studi, o nelle pro- colato e con maggiore visibilità.
prie ricerche sarebbe utile riuscire
a reperire delle informazioni anche
semplici, senza dover perdere del tempo pre-
zioso: le nostre domande possono costituire
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le risposte di altri, e solo costruendo una re- ArcheoMega
altà comune a portata di mouse, si possono www.fastionline.org
accorciare le distanze.
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É possibile iscriversi a diversi livelli: due in- ra il 1946 e il 1987 l’Associazione In-
fatti sono le sezioni principali che si trovano ternazionale di Archeologia Classica
evidenziate. La prima è quella della “commu- (AIAC) ha pubblicato i Fasti Archaeo-
nity”, la seconda è quella delle “imprese”: l’una logici. La rivista conteneva notizie brevi mol-
non esclude l’altra . to utili sugli scavi riguardanti l’area dell’impe-
Nella sezione Community può iscriversi ro romano. Nel tempo costi crescenti e ritardi
chiunque si occupi di archeologia a qualun- nella pubblicazione si sono sommati fino a
que livello: studente, professionista, ricerca- rendere sempre meno utile la loro edizione.
tore, docente, tecnico, appassionato etc...Chi Il consiglio direttivo dell’AIAC ha quindi deci-
so nel 1998 di abbandonare la pubblicazione
dei Fasti e di cercare un modo innovativo per
S
cienza a due voci è un sito in cui vie-
ne messo a disposizione del grande
pubblico un primo esemplare di di-
MISTERO
zionario biografico delle “scienziate italiane”. NEXUS
E’ uno strumento di facile consultazione per www.nexusedizioni.it
saperne di più sulla parte avuta dalle donne
N
italiane nello sviluppo e nella diffusione del- EXUS Edizioni è nata per la pubblica-
la scienza, dal 1700 all’età contemporanea (al zione in Italia del bimestrale NEXUS
momento sono state inserite le donne nate New Times, l’edizione italiana di una
entro il 1925). rivista bimestrale australiana distribuita con
crescente successo in tutto il mondo anglo-
sassone. Quella italiana, nata nel 1995, é stata
la prima edizione tradotta dall’inglese.
NEXUS si occupa di scienza, di tecnologie
del futuro, di free Energy e tecnologie sop-
presse che, se sviluppate, garantirebbero la
produzione di energia abbondante, econo-
mica e pulita; di salute, di alimentazione, di
benessere olistico e di trattamenti terapeu-
tici alternativi; di archeologia proibita, dei
grandi misteri relativi alle autentiche origini
dell’umanità, ai possibili contatti con civiltà
Il contributo femminile alla scienza è stato extraterrestri e alla tecnologia degli UFO; di
ed è ancor oggi, più che oggetto di conoscen-
za storica, raccontato in forma aneddotica.
Le donne che hanno partecipato all’impresa
scientifica sono state solitamente raffigurate
come fenomeni straordinari o muse ispiratrici
di grandi scienziati o abili assistenti al fianco
di illustri professionisti. E’ così che, tra ecce-
zionalità e marginalità, la loro collocazione è
rimasta al di fuori dalla scienza ufficiale.
Una ricerca minuziosa, approfondita e in-
sieme appassionata, intenta a ricostruire un
quadro più veritiero e autentico della scena
scientifica, ha invece portato alla luce una cospirazioni, delle manovre dei vari servizi se-
presenza femminile reale, cospicua e diversi- greti e delle speculazioni dei grossi agglome-
ficata: tanti nomi nuovi, interessanti percorsi rati finanziari e commerciali. Non solo: NEXUS
scientifici, imprese intellettuali e sociali, vite parla anche di storie segrete, di profezie, di
non sempre facili e lineari, volti e voci presso- informazione globale e altro, proponendo
ché sconosciuti o dimenticati. un genere di notizie che difficilmente potrete
Con questo sito si vuole dunque riparare trovare altrove.
alla dimenticanza o alla rimozione della sto-
E
noi che crediamo di aver inventato do si diffusero, a sud come a nord delle Alpi,
qualcosa di nuovo! Considerazione le espressioni dell’arte e le figure delle cosid-
che verrà spontanea a chi visiterà dette dee madri, fino ai tempi del cosmopo-
questa ricchissima mostra (oltre 400 i reper- litismo e della globalizzazione dell’impero
ti, moltissimi di assoluta eccezione, in essa romano.
esposti) allestita al Castello del Buonconsi- A transitare lungo le diverse “Vie della Ci-
glio a Trento e curata dal direttore del museo viltà” non sono solo merci, sono uomini con
Franco Marzatico, da Rupert Gebhard, diret- le loro credenze, linguaggi, talvolta nati in
tore del museo di Monaco, e da Paul Gleir- ambiti locali talvolta giunti nel “Vecchio Con-
scher conservatore del museo di Klagenfurt. tinente” dall’Oriente.
Temi come quello della mobilità, della cir- Accanto alle concrete tracce dei commer-
colazione di uomini, beni, idee del multicul- ci documentati da materie prime e manufatti
turalismo della globalità non sono certo temi esotici, la mostra segue i percorsi avventuro-
che riguardano solo l’attualità. Sono realtà si di innovazioni idee che hanno comporta-
con le quali l’uomo – viaggiatore ed esplora- menti e abitudini.
tore per eccellenza, - si è misurato nei millen- Già in epoca preistorica materie prime e
ni in Europa come nel resto del globo. Que- manufatti percorrono, sulle spalle degli uomi-
sta affascinante esposizione, attraverso una ni, sulle imbarcazioni, sulle some degli anima-
selezione di preziose testimonianze arche- li o, inventata la ruota, sui primi carri, distanze
ologiche provenienti da oltre 50 musei e so- impressionanti. E’ sulla base di scambi e com-
printendenze italiane ed estere, racconta dei merci si consolidano le prime differenziazioni
contatti, degli scambi e delle relazioni a largo sociali.
D
aspetti legati all’ideologia del banchetto per- al 20 aprile 2011 il Museo Archeo-
corrono l’Europa. logico di Milano presenta un nuovo
Forme ed idee contaminano popolazio- percorso espositivo dedicato al si-
ni diverse. Siano archetipi come quello della gnificato simbolico del cibo nel mondo anti-
fertilità femminile o quello dell’uomo eroe- co, dal titolo Nutrire il corpo e lo spirito.
guerriero dell’atleta. Ma sono anche figure L’evento è promosso dall’Assessorato alla
di animali, espressione di un’arte animalisti- Cultura del Comune di Milano, dal Civico Mu-
ca che fiorisce in diverse aree, o iconografie seo Archeologico, in collaborazione con Pa-
di barche, il carro solare, l’albero della vita, le lazzo Reale, ed è organizzato da Civita.
immagini del Signore e della Signora degli
Animali che, fissati su diversi supporti, stu-
piscono per la loro potenza e bellezza. Poi le
enigmatiche tavolette dell’età del bronzo, i di-
schi solari in oro, le maschere funerarie, i doni
votivi, gli astragali. Testimonianze di contami-
nazioni di culti e di influssi.
Infine la diffusione della scrittura alfabeti-
ca, dai fenici, ai greci, agli etruschi, ai popoli
alpini, sino all’egemonia del latino.
Gli eccezionali reperti esposti in questa ir-
repetibile mostra raccontano una storia fatta
di attinenze ma anche di contrasti, di forme di
“alterità” che delineano singoli territori. Il glo-
bal di cui si discute tanto oggi, alla fine, non è
un concetto del tutto nuovo.
Gli oggetti, più di 600 provenienti da 72
musei e soprintendenze, 52 italiani e 19 stra-
nieri, saranno esposti in 18 sale del Castello
del Buonconsiglio su una superficie di 1800
meri quadrati. Il catalogo della mostra, curata
da Franco Marzatico, Rupert Gebhard e Paul
Gleirscher, vedrà l’intervento di 80 studio-
si. Michelangelo Lupo curerà l’allestimento
mentre le scenografie saranno di Gigi Giova-
nazzi.
S
te “lavare” la colpa per aver sottratto, falciato, ulla storia del vino di mostre se ne
raccolto i frutti della terra. Per l’uomo che an- sono già viste diverse, sia in Italia che
ticamente osservava con estrema attenzione all’estero. Ma mai nessuna così.
la natura e i suoi fenomeni, i cicli vitali delle “DiVino. Dall’Antichità ad Oggi”, allesti-
piante e dei raccolti erano specchio e metafo- ta dal 21 maggio al 5 agosto a Materima, in
ra della vita umana; il loro annuale rigenerarsi quel di Casalbeltrame nel novarese, è per più
rappresentava il mistero e la speranza al tem- aspetti evento assolutamente d’eccezione. In-
po stesso di rinascita dopo la morte anche nanzitutto per l’ampiezza dell’arco temporale
per l’uomo. esaminato: in pratica dai primordi della coltu-
Ogni alimento determinante per la vita ra intensiva della vite ad oggi. Ma soprattutto
umana è quindi contraddistinto da un per- per la rilevanza e il numero dei materiali ori-
corso materiale e da un significato simbolico ginali riuniti per raccontare questa lunga, af-
e rituale. Se il pane rappresenta la forza mi- fascinante vicenda: 350 i reperti archeologici,
steriosa e inarrestabile della natura che dal in parte mai prima esposti, che abbracciano
seme fa germogliare la spiga, che diventa a tutte le civiltà vinicole del Mediterraneo. Alle
sua volta, con il lavoro paziente dell’uomo, fa- testimonianze storiche si uniscono le sculture
contemporanee di Marino Marini e Giuliano
rina e nutrimento, il vino è nel mondo classico
Vangi, in un gioco di suggestioni antico-con-
lo strumento potente che permette, tramite
temporaneo che non potrà non coinvolgere i
l’ebbrezza e l’espansione della coscienza, la
visitatori.
comunicazione diretta con il divino. I due ali-
“DiVino”, curata da Giuseppina Carlotta
menti, così centrali per la cultura greca e ro-
Cianferoni, direttore del Museo Archeologico
mana, rivestono un ruolo fondamentale an-
Nazionale di Firenze, e da Fabrizio Minucci, di
che nel Cristianesimo. ARA (Attività di Ricerca Archeologica), nasce
Non solo i singoli alimenti, ma anche la dalla collaborazione tra lo Studio Copernico,
condivisione dei momenti segnati dal consu- che da sempre si occupa di arte moderna, e la
mo di cibo e bevande codificano le relazioni Soprintendenza per i Beni Archeologici della
del vivere sociale, sancendo l’unione tra chi Toscana e il Museo Archeologico Nazionale di
vi partecipa, ribadendo l’appartenenza ad un Firenze e ARA. Ad accoglierla sono gli spazi di
gruppo, sia esso un clan familiare o una co- rara suggestione di Materima, il luogo creato
munità religiosa. da Nicola Loi per fare incontrare le arti, a Ca-
salbeltrame nel novarese.
Tel. 02/88445208 - 02/88465720 L’ampio nucleo dei materiali presentati -
www.comune.milano.it/museoarcheologico afferma Giuseppina Carlotta Cianferoni, cura-
tore della Mostra - copre un arco cronologico
che va dal III millennio a.C. al XIX secolo d.C.: bisoma con coniugi a banchetto proveniente
dalle più antiche testimonianze del Vicino dalla tomba dei Calisna Sepu a Monteriggioni
Oriente alla Grecia, dall’Etruria a Roma, per (SI). La cultura del banchetto in Etruria è gran-
finire, attraverso Medioevo e Rinascimento al demente testimoniata dai corredi funebri che
periodo Risorgimentale”. sono stati rinvenuti e qui presenti, ad esempio,
La mostra si articola in 4 grandi sezioni. con un corredo in bronzo proveniente da San
Nella prima si affronta il tema della vinifica- Cerbone (Populonia), un corredo in ceramica
zione e viticoltura, partendo dalle sue origini etrusco corinzia e bucchero o con un grande
e concentrandosi poi sull’ideologia del sim- foculo di produzione chiusina. Una statua in
posio greco ed etrusco, con una finestra sul marmo che rappresenta un Dioniso bambino
commercio del vino etrusco, giungendo infi- ci conduce al tema del culto di Dioniso nella
ne alla pratica del banchetto in epoca roma- tradizione della viticoltura, della produzione
na. La seconda sezione riguarda il mondo del e consumo del vino. La tipica ceramica della
Vicino Oriente e della Grecia; la terza l’Etruria fine dell’età repubblicana ed inizio di quella
e Roma; l’ultima presenta un excursus sul Me- imperiale, la terra sigillata italica, introduce
dioevo ed il Rinascimento, fino a giungere al alla tradizione del banchetto romano.
periodo Risorgimentale. A corredo di questo Nella seconda sezione vengono messi in
percorso vi sono due sale espositive in cui esposizione numerosi oggetti che documen-
sono stati ricreati scenari suggestivi e senso- tano la cultura materiale legata al vino nel
riali: un fondale marino con resti del carico di modo del Vicino Oriente antico, a partire dal
una nave da commercio di epoca etrusca ed III millennio fino al VI sec. a.C..
una sala tricliniare di epoca romana. La terza sezione presenta una grande
Il cuore della mostra è rappresentato dai quantità di materiale da banchetto, con un’
principali temi che costituiscono la cultura abbondante varietà di forme proveniente in
del vino e della viticoltura, intesi come produ- massima parte dalle necropoli dell’Etruria la-
zione, tecnologia, costume e territorio. Viene ziale e toscana.
trattato il tema della coltivazione della vite e Le conoscenze necessarie alla domesti-
della produzione del vino nel mondo antico cazione della vite, alla produzione del vino e
con particolare attenzione all’Italia, eviden- al suo consumo, l’ideologia del simposio e il
ziando gli aspetti - storico, sociale, artistico, commercio di questo importante coagulante
antropologico e culturale - del consumo della sociale: sono questi gli aspetti che oggi, for-
principale bevanda dell’antichità. Lo studio se troppo spesso, diamo per scontati ma che
attento delle fonti iconografiche e letterarie affondano le loro radici nelle terre e nelle so-
offre una ricca documentazione sui vini e sul cietà dei popoli che si affacciavano sul bacino
loro approvvigionamento, nonché sul ban- del Mediterraneo più di 6000 anni fa.
chetto e sul simposio. Il valore aggiunto dell’evento è la fusione
Un cospicuo nucleo di materiali mostra, ponderata tra queste fondamentali testimo-
a volte con pitture vascolari, altre volte con nianze del nostro passato ed alcune tra le più
lastre fittili a rilievo o piuttosto con materia- suggestive creazioni di due degli artisti italia-
li lapidei, la tradizione della produzione del ni moderni più importanti: Marino Marini e
vino, la vinificazione e l’ideologia del simpo- Giuliano Vangi.
sio legata al culto di Dioniso. Si segnala una La scelta di esporre opere di questi scul-
scena di banchetto sulla lastra fittile a rilievo tori nasce dal loro essere degli “etruschi con-
da Murlo datata al VI secolo a.C., piuttosto che temporanei” che, al pari degli antichi, si sono
scene di vendemmia e pigiatura dell’uva su cimentati nella scultura policroma. E’ anche
vasi attici a figure rosse, come la grande kylix per questo che i lavori selezionati trovano re-
“a occhioni”a figure rosse o il cratere del pitto- spiro in questa esposizione, offrendo cesure e
re di Firenze, databili tra la fine del VI e la metà unioni con il mondo antico.
del V secolo a.C.. Legate ancora al banchetto Tel. 02/67075049
si possono ammirare alcune urne etrusche in info@materima.it
alabastro, di cui la più imponente è un’urna www.materima.it
I
due principi fondamentali della dottri- po cosciente. Svanirà quell’interpretazione
na spiritica sono: la persistenza dell’Io incredibilmente meschina dell’universo che
cosciente dopo la morte; l’evoluzione riduce tutta la creazione all’umanità terrestre.
progressiva dell’anima attraverso i suoi stessi Sparirà il dogma del peccato originale, con le
sforzi. sue conseguenze ingiuste. Di conseguenza,
Questa dottrina ha portato ad una rivolu- svanirà la nozione di salvezza attraverso la
zione completa della filosofia, della morale preghiera e i sacramenti. Soprattutto cadran-
e della vita sociale, permettendo di mettere no le aberrazioni sull’inferno, le sue legioni
definitivamente da parte le oscurità sistema- di demoni, i suoi supplizi eterni. Nasce così
tiche, le dottrine incoerenti e caduche, pre- questa duplice concezione di involuzione e di
sto dimenticate davanti alla semplicità della evoluzione che abbraccia un panteismo gran-
nuova concezione e davanti alla soddisfazio- dioso. Evoluzione progressiva dei mondi e de-
ne completa che essa porta ai nostri istinti di gli esseri attraverso le loro stesse forze, senza
felicità, ai nostri desideri di immortalità e alla il capriccioso intervento della divinità “La più
nostra speranza, infine realizzata, di conosce- alta idea che ci si possa fare di un Ordinatore”
re l’Aldilà. ha detto giustamente Lèon Denise “è di sup-
Farebbe scomparire sia le idee nichiliste porlo creatore di un mondo capace di crescere
così deprimenti, sia i dogmi religiosi così poco per le sue stesse forze e non grazie a continui
soddisfacenti, rimpiazzerebbe l’imposizione interventi miracolosi”.
delle credenze con la convinzione ragionata, La divinità non potrà essere considerata
libererebbe lo spiritualismo dagli orpelli sotto esterna all’universo: “L’idea di Dio per noi oggi
i quali per secoli ci si è sforzati di nasconder- non esprime più quella di un essere qualsiasi,
lo e di mascherarlo per le convenienze delle ma l’idea di un essere che comprende tutti gli
varie teocrazie. Ci libererà da quegli dèi an- esseri [...] niente è creazione spontanea, origi-
tropomorfi spesso crudeli e capricciosi che nata, miracolosa, la creazione è continua, sen-
intervengono costantemente nella creazione za inizio né fine [...] il mondo si rinnova inces-
coi miracoli, la grazia o la predestinazione, santemente nelle sue parti, nel suo insieme esso
che riservano i loro favori a pochi eletti, che è eterno”.
esigono sanguinosi sacrifici e che scelgono le “La terra su cui - secondo l’espressione di
vittime destinate a “placare la loro collera” tra Flammarion - le religioni vogliono concentrato
le migliori delle loro creature. Dèi che semina- ogni pensiero del creatore, non è che un pun-
no di tentazioni il nostro cammino e che per tino insignificante nell’universo”. Una sola esi-
il più piccolo sbaglio ci puniscono per l’eter- stenza su questo pianeta, d’altra parte, non è
nità, che ci subissano, durante la nostra esi- che un istante insignificante nella serie delle
stenza, di prove e di dolori che altro non sono innumerevoli incarnazioni dell’essere vivente.
L’anima individuale non è creata di sana pian- tempo perduto e gli conferirà l’illuminazione
ta con le facoltà che il volere del creatore ha di un’idea più elevata e la comprensione della
pensato di assegnarle, ma forma e sviluppa sé vera felicità. Per quanto riguarda la condizio-
stessa attraverso i propri sforzi, i propri sacrifi- ne dell’evoluzione spirituale, ne risulta che
ci e le proprie sofferenze. Essa si libera da sola, il male sia inevitabile, anche nei suoi stessi
a poco a poco, dal male necessariamente pro- eccessi; per esempio le grandi catastrofi o le
prio delle fasi inferiori della sua evoluzione; sciagure immeritate sono la conseguenza del
da sola arriva alla comprensione del Vero, del divenire naturale cosmico, e non potranno
Bello e del Bene; da sola sviluppa gli elementi essere imputate alle divinità. Il male diminui-
della sua felicità futura, lentamente conqui- sce sempre più attraverso i progressi dell’evo-
stati. Da qui la perfetta comprensione delle luzione spirituale. Non c’è più posto, in questa
ineguaglianze umane e la soluzione com- interpretazione dell’universo, per le immagini
pleta del problema del male, due condizioni del paradiso o dell’inferno. Pene e ricompen-
della vita terrestre che così difficilmente si se non provengono che da noi stessi, e sono
conciliano con la nozione di una Provvidenza la conseguenza naturale, necessaria dei no-
attiva. stri errori o dei nostri sforzi.
Le ineguaglianze umane, dal punto di vi- Come disse Lèon Denis: “La vita attuale è
sta dell’intelligenza, della coscienza e del la conseguenza diretta, inevitabile, delle nostre
cuore, ineguaglianze che né l’ereditarietà né vite passate, come la nostra vita futura sarà il
l’influenza dell’ambiente spiegano con suffi- risultato delle azioni presenti”. Siamo il prodot-
cienza, trovano semplice spiegazione nelle to delle nostre azioni. La sanzione per nostri
differenze evolutive degli esseri. Il male non errori è semplicemente la permanenza nelle
è il prodotto delle forze cieche della natura incarnazioni inferiori, secondo le condizioni
che impongono alla nostra personalità delle che risultano matematicamente per ogni esi-
sofferenze prive di compensazione. Non è la stenza dalle esistenze già vissute. La ricom-
conseguenza ingiusta di un peccato origina- pensa è la compensazione che ci dobbiamo
le. Non è una prova, ancor meno un castigo o attendere dai nostri sforzi, dalle nostre soffe-
una vendetta della divinità. Il male è sempli- renze, dalle nostre virtù è il passaggio in uno
cemente la misura dell’inferiorità dei mondi stato superiore, e questa ricompensa risulterà
e la condizione necessaria al loro perfeziona- dalle leggi evolutive e non da un giudizio di-
mento. vino.
Il male diviene motore alchemico, stimo- Il nostro progresso ci assicura la felici-
lo dell’attività degli esseri, necessario per tà, risultato naturale della diminuzione del
impedir loro di immobilizzarsi nel loro stato male, coincidente con l’aumento della co-
presente. Alcuni privilegiati dell’esistenza po- scienza, della libertà e delle facoltà emotive.
tranno perdere intere vite nell’ozio, ma presto Otterremo questa felicità rendendocene de-
o tardi potrebbero subire e sentire sulla pro- gni con i nostri liberi sforzi. Per essere capaci
pria pelle la conoscenza del male attraverso di godere uno stato superiore bisogna prima
una malattia, un grosso dispiacere: il dolore elevarsi al suo livello. Non si può apprezzare
in una delle sue forme gli farà comprendere un bene che non si comprende.
la vacuità dei piaceri materiali, rimpiangere il
O
rmai è quasi un anno che la missio- aggiungere anche le altre strutture minori.
ne di ricerca italiana (SB Research Una tra queste è sicuramente il Tumulo di
Group) collabora con la Fondazio- Vratnica ed i tunnel (di Ravne e il KTK). Ma non
ne Bosniaca della Piramide del Sole che cura sono le uniche. Ad esempio il nostro gruppo
gli scavi sulle piramidi scoperte nel 2005 a di ricerca ha individuato almeno altre tre pi-
Visoko (Bosnia-Erzegovina) ed i risultati sono ramidi di dimensioni più piccole (50-60 metri
tanti. d’altezza), che ci ripromettiamo di studiare i
D’altra parte fare il punto della ricerca sul- prossimi anni, ed un tempio megalitico che
le piramidi bosniache è un argomento di non abbiamo tuttora allo studio.
facile sintesi in poche righe. Spesso con pira- In realtà non sappiamo ancora se le strut-
midi di Bosnia si intende un numero notevoli ture siano state erette contemporaneamente.
di siti a diverso stadio di avanzamento degli Siamo di fronte a tecnologie costruttive mol-
scavi. to diverse tra loro e probabilmente anche di-
Quel che però appare sempre più evidente stanti dal punto di vista temporale. In fondo
è che la Valle di Visoko ha ospitato una grande anche la nostra capitale, Roma, ospita delle
civiltà in Epoca Neolitica in grado di disporre strutture erette in un arco di tempo ampio più
della tecnologia e la forza di costruire struttu- di 2.000 anni.
re monumentali. Così potrebbe essere anche per la cosid-
Attualmente sono riconosciute cinque pi- detta “Civiltà di Visoko” un termine ombrello
ramidi di dimensioni cospicue, probabilmen- da noi dato agli artefici di tutte queste strut-
te colline rimodellate, delle quali solo due ture che in realtà potrebbero essere state co-
sono in fase di studio e di scavo: la Piramide struite a centinaia di anni di distanza. Civiltà
del Sole (220 metri) e la Piramide della Luna poi scomparsa proditoriamente senza lascia-
(190 metri). Le altre piramidi, del Dragone, di re scritti o testimonianze nelle civiltà succes-
Madre Terra e dell’Amore, non sono state an- sive.
cora sfiorate dalla pala dei ricercatori. Per ora abbiamo un punto di riferimento
Ma a queste strutture non possiamo non dal punto di vista della datazione per quan-
to riguarda la Piramide della Luna che sem- una serie di ipotesi, spesso non dichiarate e
bra risalire a 10.350 anni fa (+- 50 anni). Un non intenzionali, ma che pesano sul giudizio
campione di legno posto al di sotto della pa- globale sulla Civiltà di Visoko. Per questo mo-
vimentazione dello strato più profondo nel tivo dobbiamo essere sempre molto prudenti
sondaggio di scavo n. 20 ha fornito questo quando parliamo di datazioni nelle piramidi
risultato. Ma non possiamo accontentarci. Un di Bosnia.
unico campione, a parte gli errori di laborato- Ma le strutture della Civiltà di Visoko non
rio, è troppo poco. Bisognerà pertanto ripe- solo sono l’esempio di un’abile capacità co-
tere ancora l’analisi al Carbonio 14 in questo struttiva, ma anche rappresentative di una
sito con prelievi seriati, considerando che è il tecnologia la cui memoria è stata persa nel
meglio conservato della Piramide della Luna. tempo. Ne è un esempio le ricerche che da
Noi lavoriamo costantemente con le cro- oltre sei mesi eseguiamo nel campo degli
nologie che spesso rappresentano il punto ultrasuoni che sembrano permeare queste
centrale dello nostro studio. Le cronologie strutture e la cui origine per ora non ci è co-
vengono utilizzate in archeologia per riordi- nosciuta.
nare gli eventi del passato e per fornire uno È abbastanza noto ormai che un fascio di
schema entro il quale può essere discusso un ultrasuoni esca dalla Piramide del Sole e punti
cambiamento sociale. verso lo spazio con caratteristiche molto pe-
È evidente la necessità di rivedere e per- culiari. Si tratta di una frequenza audio, ossia
fezionare la cronologia delle strutture incon- meccanica, nella banda degli ultrasuoni con
trate sul nostro cammino via via che sono una frequenza di circa 32.000 Hz di media. La
disponibili nuove informazioni. Questo è uno frequenza di trasmissione è contraddistinta
degli scopi principali nella nostra ricerca sulle da una portante costante ed una modulazio-
piramidi bosniache. ne sovrapposta con caratteristiche di irrego-
Le cronologie sono, però, talora costruite larità molto curiose, molto simili ad una tra-
artificialmente, create da una parziale com- smissione radio.
prensione del passato e incorporano tutta Per noi è stata una scoperta inaspettata in
quanto abbiamo prima registrato i suoni ul- stro gruppo) ed elettromagnetica (rilevata
trasonici rilevati dagli strumenti e poi con due dall’ing. Marjanovich) sembra originarsi da
metodiche diverse, per eliminare i possibili un unico stadio primario posto all’interno
errori strumentali (attraverso un compressore della piramide, con delle curiose somiglianze
sonoro oppure via software), li abbiamo ri- strutturali, principi energetici e meccanici col-
portati ad una frequenza udibile. L’ascolto dei laudati da Nikola Tesla nella costruzione del
suoni resi udibili ricorda molto le trasmissioni suo “Magnifying Amplifier”, controverso po-
dei vecchi modem audio oppure sono molto tentissimo trasformatore a Colorado Springs.
simili ad una trasmissione criptata. Qualcosa funziona ancora nella struttura
Secondo un altro ricercatore serbo, l’ing. della piramide? È possibile.
Goran Marjanovich, questa trasmissione mec- Solitamente onde meccaniche ed elettro-
canica è accompagnata da una trasmissione magnetiche possono essere registrate sulla
elettromagnetica che lui ha rilevato tramite i superficie terrestre provenienti principal-
suoi strumenti e sembra rispecchiare le stesse mente da attività geofisiche e sismiche nella
frequenze meccaniche audio da noi rilevate. crosta terrestre e il suo nucleo, in una gamma
Secondo la sua opinione, i canali ripieni molto ampia di valori di ampiezza e frequen-
d’acqua posti nel ventre della piramide, di cui za, e di solito sono piuttosto varie sia per l’in-
abbiamo un esempio nelle nostre esplorazio- tensità che per la durata; mentre le caratteri-
ni dei Tunnel di Ravne, fungerebbero da sta- stiche delle frequenze rilevate sulle piramidi
dio primario di una enorme macchina di Tesla bosniache appaiono decisamente diverse e
modulando l’effetto piezoelettrico dovuto difficilmente possono essere spiegate con
alla compressione dei quarzi presenti nel suo- processi naturali.
lo sotto la piramide e facilitando lo scambio Nel nostro prossimo round a Visoko riva-
ionico con l’atmosfera. luteremo anche la trasmissione delle onde
È un’ipotesi molto suggestiva, ma ancora sonore ultrasoniche nell’acqua dei tunnel di
da dimostrare. Unico dato sicuro è che que- Ravne. Ci siamo dotati di microfoni imperme-
sta radiazione meccanica (rilevata dal no- abili, solitamente utilizzati dai biologi marini
per ascoltare le balene. Nella precedente rile- possibili solo durante l’estate, nel periodo che
vazione nell’aria dei tunnel di Ravne, abbia- va da metà giugno a metà settembre.
mo comunque constatato la presenza anche Prima e dopo questi termini le piogge non
lì ad un livello molto basso di ultrasuoni, circa solo rallentano i lavori, ma possono anche
10 db. causare danni al sito non protetto da tettoie
Qualcosa di più anche in alcune locazioni oppure disperdere o contaminare gli even-
del Tumulus di Vratnica tuali campioni organici presenti nei siti, ana-
Ma non è solo questo il filone più clamoro- lizzabili con il Carbonio 14 per una datazione
so delle ricerche sulle piramidi bosniache. In sicura dei resti.
via di completamento sono anche le ricerche Tuttora i lavori sono sospesi per quanto
sui megaliti presenti nei tunnel di Ravne per i riguarda la Piramide del Sole, anche se l’ar-
quali abbiamo già eseguito delle indagini pe- cheologa responsabile per gli scavi per con-
trologiche. to della Fondazione Bosniaca della Piramide
Il sospetto è che non si tratti solo di me- del Sole, dott.ssa Sara Acconci, conterebbe
galiti di origine naturale manipolati, bene o di liberare dalla terra almeno un centinaio di
male, dai costruttori dei tunnel di Ravne, ma metri lungo lo spigolo che separa la facciata
di pietre di sintesi costruite a partire da ma- Nord dalla facciata Ovest entro l’estate e con
teriale crudo, poi compattato a caldo per for- l’apporto dei volontari.
mare una base, dentro alla quale è stato inse- Uno spigolo regolare e ben intonacato
rito qualcosa di metallico e successivamente sarebbe la testimonianza più eclatante per
richiuso con un coperchio colato a sua volta contraddire gli scettici che continuano a con-
sulla base. Questa ipotesi non è campata in siderare la Piramide del Sole come una collina
aria, ma è basata sulle ricerche effettua-
te con il georadar da una ditta croata lo
scorso anno.
Anche in questo caso non è possibile
per ora supporre il significato di questa
operazione da parte dei costruttori dei
tunnel, ma sarà in primo luogo necessa-
rio eseguire di nuovo uno scanner con il
georadar del loro interno, con ampia do-
cumentazione fotografica, prima di fare
supposizioni che siano realistiche. Biso-
gna prima confermare con sicurezza, in-
fatti, quanto già descritto in precedenza.
Intanto proseguono con l’aiuto dei
volontari gli scavi per liberare i tunnel
di Ravne della terra che li hanno sigillati.
È un lavoro lungo e che richiede molto
tempo in quanto il lume dei tunnel è
molto ristretto e permette l’asportazio-
ne di materiale molto lentamente con
l’uso di carrettini trainati a mano che
rappresentano l’unico mezzo possibile
MANUFATTO RITROVATO NEI TUNNEL DI RAVNE
per l’asportazione della terra senza crea-
re anni danni alla struttura.
I lavori all’interno dei tunnel non si sono naturale. Tra questi l’ex Ministro della Cultura
quasi mai interrotti durante tutta la stagione bosniaco, Gavrilo Grahovac, fiero oppositore
invernale, in quanto protetti dalle intemperie, alla realtà delle piramidi bosniache che si è
a differenza degli scavi all’esterno, che sono sempre rifiutato di visitare i siti della Valle di
Visoko, ma che ora è sotto inchiesta per di- te afferma qualcuno, quelli che abitavano la
strazione di fondi. Il Ministro Grahovac è an- Valle di Visoko nel Neolitico, in quanto i tun-
che l’autore del decreto che nel 2007 ha bloc- nel sono stati abitati fino a 5.000 anni fa come
cato gli scavi sulla Piramide del Sole. provato dai residui carboniosi al C14 presenti
Per quanto riguarda gli scavi sulla Pirami- all’ingresso dei tunnel.
de della Luna, al contrario, proseguono, ed Il reperto ritrovato molto più in profondità
in questo periodo sono stati ripristinati i siti nei tunnel a 150 metri dall’entrata, è ipotizza-
sulla cima della piramide con possibilità di vi- bile sia di epoca ancora precedente e testimo-
sitarli anche per i turisti. Un gruppo di volon- nia la perfetta conoscenza della geometria di
tari è presente costantemente in questa sede quelle popolazioni.
e prosegue i lavori di scavo. In ogni caso a poca distanza sono stati ri-
Quindi dispiace di contraddire quelle per- trovati recentemente altri residui organici che
sone che hanno previsto il termine degli scavi potranno fornire ulteriori informazioni sulle
nel 2012. Non è vero. Qui gli scavi possono datazioni di questo sito e che ci accingiamo
proseguire indefinitamente. C’è così tanto ad esaminare nei prossimi mesi proprio qui in
da cercare che probabilmente finirà come in Italia.
Egitto dove tuttora a distanza di due secoli si La strada della ricerca è ormai aperta in
continua a scavare e scoprire. molte direzioni sulle piramidi bosniache, ma
In appendice la testimonianza di un ri- è anche molto lunga e non priva di incidenti
trovamento nei tunnel di Ravne da parte di di percorso. Per questo abbiamo ideato il no-
un operaio italiano della Fondazione, Afredo stro gruppo interdisciplinare con conoscenze
Brentan: un piccolo manufatto sul quale è in- antropologiche, architettoniche, archeologi-
cisa una lezione di geometria. che e geologiche che cerca di gestire questi
Su un lato di questo manufatto è infat- siti un po’ speciali in modo globale, senza tra-
ti presente un triangolo equilatero profon- scurare alcuna ipotesi di studio e ampliando
damente inciso. In prossimità della base del il più possibile le nostre possibilità di ricerca.
triangolo è riconoscibile un ulteriore angolo Per gli aggiornamenti e approfondimenti
con propria bisettrice disegnata solo all’inter- si può visitare il sito del gruppo di ricerca SB
no dell’area del triangolo e, in questo caso, Research Group (www.sbresearchgroup.eu/
l’incisione risulta essere meno profonda. index.php?lang=it) e il sito della Fondazione
Certo che non potevano essere dei selvag- Bosniaca della Piramide del Sole (www.pira-
gi dediti solo alla caccia, come maliziosamen- midasunca.ba/en/).
L’
aeroporto di Linate quel mattino, mi per svenire. Questo fu il mio tragico e meravi-
apparve come un luogo strano e mi- glioso impatto con l’India e i suoi meraviglio-
naccioso. Non avevo mai volato pri- si abitanti, così diversi da noi occidentali, così
ma, anzi, ero terrorizzata all’idea di salire su poveri e cenciosi alcuni.. ma con occhi brillan-
un aereo, per me volare era come morire. Qui ti e spirituali, come mai ne avevo visti prima.
Freud si potrebbe sbizzarrire... ma, era così. Mi Finalmente il terzo aereo della Jet Airways
chiesi ma dove sto andando? Devo essere im- toccò il suolo di Bangalore, avevo trovato una
pazzita, nel mio cuore però ero certa che quel compagna di viaggio che guarda il caso an-
viaggio avrebbe cambiato la mia vita. Salutai dava proprio da Sathya Sai Baba, una devota
mio marito e mio figlio sapendo che li avrei di lungo corso, ormai esperta che mi guidò e
rivisti dopo 15 giorni, portando con me un ri- sostenne in tutto. Quando entrai nell’ashram
cordo indelebile, così immaginavo. Il volo fu di Sai Baba, provai un intensa commozione,
sereno, nessuna paura ma tanta emozione, e come se stessi tornando a Casa da un vecchio
su ogni volo 3 in tutto per arrivare a Bangalo- e caro amico e padre, e desiderai baciare il
re in India incontrai compagni di viaggio che terreno che calpestavo, ma non lo feci, un po’
miracolosamente mi aiutarono in tutto, a me ne ebbi pudore e forse non era molto igieni-
che ero una novizia del volo. Arrivata all’a- co... pensai.
eroporto di Bombay, mi prese lo sgomento. Parlare di Lui, mi è difficile, soprattutto ora
Una confusione totale, io allora non parlavo che il suo Sacro Corpo ci ha lasciati tutti orfani
una parola di inglese, solo italiano e un po’ per salire verso i Cieli più alti. Fu veramente
di francese. Gente sdraiata ovunque persino un’esperienza unica e così meravigliosa che
nei bagni. Mendicanti che li avevano fatto il ancora dubito sia capitata a me.
loro rifugio notturno, io colta da nausea, ero Il piccolo Asram di Whitfield vicino a Ban-
stata assistita e confortata da queste care galore era intriso di una strana e dolce ener-
donne indiane, poverissime, costrette a vive- gia che io percepivo in ogni mia cellula, mi
re in un bagno dell’aeroporto, ma pronte ad penetrava ovunque e mi riempiva di uno
aiutare una sciocca turista smarrita che stava stato di beatitudine e amore, che non so
descrivere. Il Suo primo sguardo al Darshan, Feci molti viaggi e tutti in un solo anno,
quando fluttuando senza quasi toccare il pa- fino al giorno in cui decisi... di rimanere. Ricor-
vimento del tempio, venne verso di me e mi do di quel mio primo indescrivibile incontro
fisso a lungo in silenzio... fu come guardare con l’Avatar, e un braccialetto che ho ancora.
nell’Infinito, nella beatitudine fatta Uomo. Co- Una notte sognai Baba, era un sogno vero,
noscevo quello sguardo, da tante vite, i nomi reale, dove benedisse quel piccolo bracciale,
diversi Rama, Krisna, Gesu... ma Lui. L’essenza comprato il giorno prima su una bancarella
del SE... era sempre la stessa, eterna, compas- per poche rupie, era in argento con 7 ameti-
sionevole, amore infinito. Fuori le strade pol- ste incastonate. Al risveglio di fonte allo stu-
verose e trafficate mi riportarono alla realtà di pore mio e delle donne che dormivano con
tutti i giorni... camminavo come in un sogno, me nell’Ashram in una stanza dove eravamo
diventato ora rumoroso e caotico, le banca- in 8 sdraiate su materassi di fortuna vedem-
relle esponevano frutti esotici multicolori a mo che in ogni ametista compariva la figura
prezzi davvero irrisori. Altre mostravano file chiara di Baba che noi chiamiamo Swami... e
di saree colorati appesi. I saree sono il tipico in ogni pietra Lui era in posizioni diverse e a
abito femminile indiano, 6 metri di stoffa da volte cambiava secondo i giorni e le situazio-
avvolgere intorno al corpo. Elegantissimo e ni... era uno dei suo Lila mi dissero le devote
pratico da indossare, una volta imparato a esperte. Ma per me era incedibile vedere un
indossarlo. Foto delle divinità indù ovunque. tale miracolo vivente, nel mio braccialetto.
Da Baba a disegni di Krisna il Dio delle Gopi, Questo fu uno degli innumerevoli Lila che
pastorelle devote del Dio dal flauto incantato vidi e che ricevetti. Ma il vero dono fu un altro,
del colore blu nuvola. Statuine di ogni forma l’immersione totale nell’Amore Divino e Co-
e materiali, e soprattutto gli odori dell’India, smico, un Amore che non mi ha più lasciata,
penetranti, inconfondibili, che ti accompa- neppure nei momenti bui e difficili che tutti
gnavano anche quando rientrata in Italia, ti- noi, incontriamo lungo il cammino verso la
rando fuori le poche rupie rimaste, improvvisi Realizzazione del Sé. Questo fu il mio primo
colpivano le mie narici... provocandomi una incontro a livello fisico del mio Amato Mae-
struggente nostalgia... tornare da Lui, tornare stro. Ma ogni mia parola è totalmente inade-
a Casa. guata ad esprimere La Sacralità e bellezza di
ciò che ho vissuto e continuo a vivere.
S
draiata sul prato del Circo Massimo, mai visto.
dove piedi umani per millenni hanno Non è fantastico come tutto riesca a esistere
calpestato il suolo, io e Jek siamo due contemporaneamente? gli chiedo.
“Wally”, due punti fermi in mezzo a una diste- Penso all’arcano XII mentre stiamo seduti
sa di corpi agitati. Provate a trovarci. sulla scalinata.
Siamo quelli talmente estranei alla situa- Una settimana prima, una voce metalli-
zione da risultare paradossalmente invisibili, ca, disumana, mi aveva svegliata mentre so-
slegati momentaneamente dalla mente col- gnavo di camminare sul letto asciutto di un
lettiva in cui siamo immersi, presi da un esta- fiume. Davanti a me, sopra alberi rinsecchiti
tico amore artificiale. dondolavano i corpi impiccati di dodici frati.
È una fresca giornata di marzo, il cielo è La voce divertita mi cantava nella testa una
blu superlativo assoluto, e sulla sua rotondità filastrocca:
scorrono bianche nuvole. In questo momen- Dodici frati appesi nel prato, chi sarà stato?
to perfetto non potrei essere più vicina e più Chi sarà stato?
lontana di così dall’essere umano. Del resto, Uno scherzo di cattivo gusto, certo, ma ef-
io in questo mondo non sono altro che uno ficace. Svegliarmi per due mesi di fila nel letto,
spettatore, un passante curioso. nella posizione dell’appeso, e sognare conti-
Quella è una pecora, quello un unicorno, nuamente questo archetipo, mi era bastato
quello un drago. per capire che era ora di ripartire da zero.
Nello stato mentale in cui mi trovo, non Pensavo a quale ruolo stesse avendo que-
sono sicura se è la fantasia a dare forma alle sto viaggio a Roma nel mio percorso di risve-
nuvole o se il mio pensiero è così potente da glio. Era il mio appuntamento al buio con Dio
crearle. Qualcuno grida slogan a un micro- e la mia mente estraeva riflessioni come coni-
fono e decine di altoparlanti riportano una gli da un cilindro.
versione distorta della sua indignazione. Per Una madre sale la gradinata con un bam-
un secondo mi sento in colpa della mia tota- bino, contando insieme gli scalini: sessantu-
le indifferenza; forse dovrei salire anche io sul no, sessantadue, sessantatré...
palco e gridare a quelle persone che si stanno È superfluo dire che, alla nostra altezza, i
scaldando troppo per delle questioni insen- gradini sono sessantaquattro? E come posso
sate. Molto rumore per nulla, avrebbe detto spiegare con parole di carne, quale è il signifi-
Shakespeare. Non lo faccio, ovviamente, per- cato di tutto questo?
chè non è compito mio. Non sono un inva- Io sorrido, Jek sorride, madre e figlio sor-
sore, sono un errante. Il cosmo mi parla: io ridono, mentre capisco che il cosmo ha im-
ascolto e assorbo in silenzio. bastito un piano, perfetto e intricato quanto
Onde di energia si riversano su di me men- solo le cose più semplici possono sembrare.
tre cammino per quelle strade piene di gente Un piano di cui sono sempre stata complice
e di storia, e ogni persona ruba e regala qual- ignara. Questo piano è tutto ciò che vale la
cosa, passando. Il tempo non è lineare, ma è pena di conoscere.
composto da attimi fissati su una pellicola, ed Trovo ironicamente bellissime le coinci-
è come guardare un film già visto. La sensa- denze numerologiche dell’universo.
zione che provi, quando il cosmo ti parla, è Osservo il mondo e il mondo è uno spec-
l’assoluta certezza che ogni cosa sta perfetta- chio; guardando tra le spire dell’energia rie-
mente al posto giusto. mergono ricordi perduti e tutto mi sembra
Dalla cima della scalinata in piazza di Spa- così ovvio, chiaro. La vita si palesa in tutte le
gna osservo il mondo. È tutto così dolorosa- sue definizioni. Una voce sussurra verità in-
mente vivo, i tetti sono troppo rossi, il sole è contestabili: è come imparare qualcosa che
troppo giallo, l’aria occupa troppo spazio. Se già conosci, come risvegliarsi da un coma,
solo penso al miracolo che accade in ogni come l’odore rassicurante della propria casa.
istante, mi sembra di impazzire. Jek ha un sor- In quell’istante io sono, e sono tutto, e sen-
riso e una luce negli occhi che non gli avevo to l’enormità energetica che muove questa
personali. È l’esser rovesciati in un mondo tut- poi sarebbe diventato mio marito, e deside-
to nuovo, come l’Appeso insegna. ravo fortemente condividere con lui ciò che
La Via della consapevolezza non è una stavo vivendo. Lui era mentalmente aperto e
passeggiata. È l’unico modo di esistere, per disponibile a credermi, ma senza esperienza
l’anima. Muore e rinasce continuamente. Pas- pratica non avrebbe mai potuto farlo fino in
sa attraverso la sofferenza, la lotta, ed esige fondo. Non sapevo se Ra’bey avrebbe accet-
molto coraggio. Passa attraverso l’Amore, an- tato di dare dimostrazioni: avevo sempre vis-
che se non lo comprende appieno. Si nutre di suto i contatti in solitudine e, a parte qualche
ogni istante regalato dall’illusione del tempo. sporadico avvenimento, nessuno ne è mai
Impara. stato partecipe.
Non è un percorso li- Era la notte di Ca-
neare. Certe esperienze podanno, e la voce di
non sono facili da dige- Ra’bey ha risposto alla
rire. Esige una costanza mia richiesta.
e una presenza fisica e Vi facciamo un regalo
mentale impossibile da adesso, ha detto, così lui
avere con le limitazio- potrà vedere.
ni del corpo fisico e le In quel momento è
trappole mentali contro tornata in me la sensa-
cui deve continuamente zione familiare di estra-
lottare. Forse la trappo- niamento. Il tempo era
la più pericolosa è l’in- un abbozzo, le persone
ganno ad opera dei falsi erano più “presenti”, gli
messaggeri. I contatti- oggetti avevano con-
sti New Age ne sono esempio. Chi ha canali torni più forti. Ho chiesto a mio marito di se-
aperti e riesce a comunicare con altre realtà, guirmi, e come fossi guidata da un Gps, ho ini-
deve rendersi conto di essere aperto a tutto. ziato a percorrere i vicoli della città come un
L’universo è pieno di entità che non aspetta- automa. Dopo alcuni minuti, siamo sbucati in
no altro che una breccia, per nutrirsi della no- una piazzetta dove, sulla facciata di un palaz-
stra energia approfittando dell’ingenuo desi- zo, stavano proiettando immagini raffiguranti
derio di sapere dell’essere umano. dipinti famosi e l’aria tremava per un brano
Anche io sono stata spesso vittima di que- del “Duetto dei fiori” di Delibes, il nostro pre-
ste creature, sia da parte di visitatori astrali, ferito. Mio marito, incantato, rideva. Come hai
sia da viaggiatori in carne e ossa, che mi han- fatto? Mi ha chiesto. Come facevi a saperlo?
no sovente lasciato sul corpo i segni del loro Io avevo il cuore caldo e la mente serena.
passaggio. Dopo l’esperienza di Roma, la mia Finito lo spettacolo, siamo andati in piazza di
nuova consapevolezza mi ha fatto risplende- Spagna, dove gli ho chiesto di sedersi con me
re come un faro, e con esso ho attirato di tut- sulla scalinata ad aspettare. La piazza era stra-
to. Ma ancora una volta ho commesso un er- colma di gente, camminare era quasi impossi-
rore, lo stesso che anni prima, mi aveva porta- bile. Quando la voce di Ra’bey mi ha detto Ora
ta a giocare d’azzardo con la sanità mentale e digli di guardare in quel punto, ho spiegato a
con la vita stessa. Mi sono gettata a capofitto mio marito che cosa mi stava dicendo. Gli ho
nell’esplorazione della realtà separata, senza mostrato il punto della scalinata che Ra’bey
proteggermi in modo adeguato, senza infor- mi aveva indicato e gli ho detto che, anche se
marmi, convinta di sapere esattamente cosa lui non poteva vederli, li avrebbe percepiti, e
stavo facendo, e di avere il controllo. avrebbero fatto in modo di fargli capire che
Prima dell’avvenimento che mi ha fatto esistevano davvero, e che erano li con noi.
fare cento passi indietro, c’è stato un altro Pochi istanti più tardi, in mezzo a quella
viaggio a Roma. fiumana di persone, in quel preciso punto si è
Avevo da poco conosciuto il ragazzo che aperta una falla, un vuoto in cui potevano sta-
re quattro grandi persone, e nessuno vi pas- re se stesso controllando ogni angolo della
sava. Centinaia di persone sgomitavano nel- stanza e del corridoio, continuava a chieder-
la calca per riuscire a muoversi, ma nessuno mi che cosa era “quella cosa” e cosa era la luce
osava attraversare quel piccolo punto vuoto, che aveva visto nel muro.
vi giravano invece attorno. Attraverso me, Non abbiamo chiuso occhio quella notte
Ra’bey ha detto a mio marito Ora vedi l’istante. e la sera dopo, mentre ne parlavamo a casa
Adesso se ne vanno, ho aggiunto, e lo spa- mia, io avevo già preso la mia decisione. Par-
zio vuoto è stato subito sommerso dalla calca. lando a mio marito, e alle mie guide, ho con-
Sei stata brava, mi ha comunicato Ra’bey fessato di essere troppo stanca. Prima di quel
col pensiero, ti facciamo un altro piccolo rega- fatto non lo avevo ammesso neppure a me
lo. stessa, ma ero davvero sfinita dai contatti,
Ho sorriso, ripetendo le sue parole a mio dalle esplorazioni OBE, dalle settimane sen-
marito. Così siamo rimasti ancora li seduti. Un za sonno, dovendo immagazzinare quantità
minuto più tardi, un venditore ambulante di enormi di dati. Questa stanchezza si era tra-
rose è sbucato tra la folla e si è diretto verso sformata in debolezza, e la debolezza stava
di me. Mi ha porto un fiore e mio marito ha dando occasione a tutto ciò che c’è di peg-
aperto il portafoglio per pagarlo, ma il vendi- gio di manifestarsi, trovandomi impreparata
tore l’ha bloccato con una mano e sorriden- a combattere. Rinunciare a tutto questo era
do ha detto: No, questa è per lei, perchè è stata troppo allettante, e rifugiarsi in una vita “nor-
brava. male” era l’unica soluzione che mi sembrava
Forse quella frase è stata, più di qualsiasi possibile.
cosa successa quella notte, a sconvolgere mio Ho chiesto che non venisse più a distur-
marito. Anche in lui, come è stato per Jek, un barmi nessuno, ho chiuso il canale di comu-
nuovo sguardo, una nuova luce, un sorriso di nicazione, e mi sono addormentata nella mia
emozione e di serenità. personale cripta sigillata. Ra’bey si è ritirato,
Quando vedo quello sguardo di meravi- dicendo che capiva la mia necessità di riposo,
glia nelle persone, anche se si accende negli e che per un po’ non mi avrebbe più cercata.
occhi di uno su mille, penso valga la pena di In quel momento, la stanza è stata illumina-
combattere contro la cecità del mondo. ta da un abbagliante lampo. Mio marito ha
Qualche mese più tardi, mentre dormiva- chiesto cosa fosse. Nulla, gli ho risposto, non
mo in un hotel, ci siamo svegliati entrambi ci sarà più nulla da oggi in poi.
con un grido, scalciando nel letto. Pochi istan- La pausa è durata quasi cinque anni: un
ti prima avevamo percepito una presenza, coma dove vivevo nell’illusione di un sogno,
un’ombra enorme, una faccia che ci fissava in ed ero riuscita a costruirmi un mondo, una
volto a pochi centimetri di distanza e di cui vita, che ricalcavano ciò che io credevo fosse
riuscivo a sentire i pensieri malevoli. Mentre normalità; una norma che piano piano mi sta-
mio marito scattava in piedi per accendere la va consumando, indebolendo, ammalando.
luce, io ero seduta col cuore che martellava Poi, una notte, una voce metallica che co-
nel petto. Lui era bianco come un lenzuolo, e noscevo molto bene, era tornata a sussurrare
mentre cercava di rassicura- nella mente: È ora di svegliarsi, figlia.
Maria Szepes
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in tutte le quattro direzioni cardinali e il do- Questa spiegazione non è stata finora
minio del Creatore sull’Umanità sarebbe sta- considerata dagli archeologi né dagli studiosi
to rappresentato dalla piramide sovrastante il della antiche religioni.
quadrato di base o se vogliamo un ipotetico Il mistero della comparsa di piramidi in
cubo sottostante la piramide. vari continenti e in periodi differenti è stato
Alla luce di queste possibilità, risulta con- risolto ipotizzando che la piramide fosse la
sequenziale che le antiche civiltà abbiano costruzione più facile da realizzare e che la
edificato piramidi quale omaggio al Dio crea- loro costruzione in differenti località fu pura-
tore. Questo concetto religioso sarebbe stato mente casuale.
poi esportato nelle terre in cui l’antichissima A parte che questa spiegazione semplici-
civiltà si estese e il concetto religioso sareb- stica non entra nel merito della sacralità del
be stato tramandato alle civiltà che nacquero monumento, si ritiene che la spiegazione
dopo la fine dell’Era Glaciale. pecchi anche da un punto di vista ingegne-
Questa interpretazione logica spiega dun- ristico. Non è infatti vero che sia facile edifi-
que come mai in vari continenti e in epoche care una costruzione piramidale, realizzando
differenti furono edificati monumenti o tem- quattro facce che abbiano la stessa inclinazio-
pli a forma piramidale e spiega soprattutto ne. Sembra molto più semplice edificare un
come questi monumenti abbiano sempre cubo o un parallelepipedo, posizionando un
avuto una valenza sacra e furono spesso as- blocco su l’altro e aiutandosi per la verticalità
sociati a cerimonie religiose. con un semplice filo a piombo.
La sacralità della piramide e il suo collega-
mento al Dio creatore spiega anche perché
esse furono edificate in particolari momenti Le piramidi in Egitto
di crisi di una civiltà, al fine di rendere omag-
gio al Creatore e ottenere l’intercessione di- Nella terra dei faraoni le piramidi compar-
vina. vero agli inizi della III dinastia. Fu infatti il fa-
LO ZODIACO DI DENDERA
raone Djoser che edificò la prima piramide a loro effetti: rapida rottura e scioglimento di
gradoni nella necropoli reale di Saqqara, nel estese zone di ghiacci dell’America setten-
deserto di fronte alla capitale Menphy. trionale e/o dell’Europa, immissione violenta
Gli studiosi sono tutti d’accordo sul fatto di molte tonnellate di ghiacci nell’Oceano At-
che la piramide fu realizzata come sovrappo- lantico con conseguente formazione di impe-
sizione ideale di varie mastabe, il monumento tuosi tsunami, che avrebbero percorso l’Oce-
funebre a forma di parallelepipedo, fino ad al- ano formando onde gigantesche.
lora utilizzato come sepoltura dei personaggi Questi effetti avrebbero portato a un rapi-
di una certa importanza. do sollevamento dei mari, conseguente inon-
Gli studiosi non sanno però giustificare dazione delle zone costiere e distruzione dei
questa eccezionale innovazione architetto- villaggi e/o città edificati lungo le coste. Gli
nica. Non avendo considerato un simbolismo studi geologici portano a considerare 4 cata-
religioso connesso al Creatore, gli Egittologi strofi, grosso modo databili intorno al 12000,
non hanno saputo considerare che Djoser 9500, 6000 e 5500 a.C.
potrebbe aver ideato un grandioso progetto L’ultima catastrofe potrebbe aver deter-
architettonico, da realizzare nel corso di varie minato l’idea del Diluvio Universale riportata
centinaia di anni e che avrebbe reso omag- da molte antiche culture: Sumeri, Babilonesi,
gio al Dio creatore, nella speranza che que- Ebrei, ecc.
sto omaggio prolungato nel tempo valesse a Questa teoria giustifica la regressione del-
esorcizzare nuove catastrofi in Egitto. le antiche civiltà e le varie fasi d’evoluzione
Ritengo infatti molto probabile che l’Era dell’Umanità. I successivi periodi evolutivi: Pa-
Glaciale sia terminata a seguito di varie cata- leolitico Superiore, Mesolitico e Neolitico non
strofi, che la scienza ha oggi individuato dai sarebbero dunque delle fasi di evoluzione
crescente, ma dei periodi in cui l’evoluzione grosso meteorite sia caduto in Egitto e che
dovette ripartire pressoché da zero. Gli Egizi abbia causato danni abbastanza gravi da de-
potrebbero dunque aver vissuto con il ricor- terminare uno sconvolgimento dinastico e la
do o l’incubo di catastrofi immani che per più fine della II dinastia.
volte distrussero le loro terre. Anche volendo limitarci ai riscontri geolo-
La lunga cronologia egizia, da me rivisi- gici, si potrebbe considerare che il meteorite
tata sulla base dei dati dello storico egizio / sia caduto in Mesopotamia e che l’Egitto ab-
tolemaico Manetone, dati pervenutici grazie bia subito gli effetti climatologici determinati
all’opera di alcuni storici: Giuseppe Flavio, dalla catastrofe.
Giulio Sesto Africano ed Eusebio da Cesarea, Un riscontro di questi avvenimenti si ricava
inquadra la fine della II dinastia egizia intorno sia da rappresentazioni di gente scheletrica in
al 3300 a.C., mentre le cronologie cortissime, monumenti a Saqqara sia da quanto riportato
generalmente oggi proposte, datano la fine sulla Stele della Carestia, che, per quanto di
di questa dinastia intorno al 2780 a.C. datazione tarda, riporta la storia di una tre-
Ebbene alcuni studi di geologia sembrano menda carestia accaduta durante il regno del
suggerire che proprio intorno al 3300 - 3200 faraone Djoser.
a.C. possa essersi verificata una nuova cata- Possiamo dunque ipotizzare che i sacer-
strofe. La caduta di un grosso meteorite in doti egizi abbiano ricordato le drammatiche
Mesopotamia o di vari suoi frammenti fra il catastrofi precedenti e abbiano considerato il
Mediterraneo orientale e l’Asia occidentale. nuovo evento come un nuovo castigo divino.
È probabile che un frammento di questo Sembra dunque molto probabile che il
faraone Djoser abbia voluto ideare un vasto costellazione del Cane Maggiore e in partico-
programma di edificazione di vari monumen- lare nella luminosa stella Sirio, il dio Horus,
ti piramidali quale omaggio al Creatore, al figlio di Iside e Osiride, in una costellazione
fine di ottenere l’intercessione divina per le formata dalle stelle dell’attuale Auriga, quelle
sorti dell’Egitto. occidentali dei Gemelli e quelle della costel-
Djoser potrebbe così aver ideato un pro- lazione dell’Unicorno, gli dei Shu, Tefnut, Geb
gramma di edificazione di varie piramidi, e Nut nelle stelle alfa e beta dei Gemelli e del
che corrispondessero alle stelle principali di Cane Minore, il dio Atum nella costellazione
alcune costellazioni nelle quali i sacerdoti / del Leone, il dio Seth nella costellazione del
astronomi egizi avevano immaginato la rap- Toro e infine il dio Thot nelle stelle delle attua-
presentazione di alcune divinità connesse al li costellazioni di Perseo e Andromeda.
mito di Osiride. Ritengo ancora probabile che Djoser ab-
bia progettato la trasposizione delle stelle
principali di alcuni personaggi celesti: Osiri-
Progetto unitario de, Horus e Thot in una serie di piramidi del
deserto occidentale, lasciando ovviamente la
Senza addentrarci nella descrizione del scelta dell’elemento piramidale da realizzare
mito di Osiride, che tratteremo in un pros- alla volontà dei singoli faraoni, a seconda del-
simo articolo, ritengo che gli Egizi abbiano le aspettative di vita e dei mezzi economici a
considerato una rappresentazione stellare disposizione.
dei personaggi del mito in differenti costella- Ritengo infine che le dimensioni e/o la
zioni del cielo boreale, nella particolare regio- preziosità delle piramidi avrebbe rispecchia-
ne a Ovest della via Lattea. to in qualche modo l’importanza, secondo la
Alla luce della rappresentazione dello zo- magnitudine o il simbolismo religioso, della
diaco circolare di Dendera (nel riquadro delle stella scelta per la correlazione piramidale.
immagini), in cui si evidenzia la figura del fal- Alla luce di questa ipotesi, Djoser avreb-
co Horus posizionato su un piedistallo (obeli- be deciso di edificare la prima piramide del
sco o pianta di papiro), ritengo molto proba- grandioso progetto, quale elemento corri-
bile che gli Egizi abbiano visto: il dio Osiride spondente al corpo del grande Falco celeste,
nella costellazione di Orione, la dea Iside nella l’attuale stella gamma dei Gemelli, Alhena.
L
a Bibbia è stata oggetto di svariate di quanto qui diremo, sulla base di contenuti
chiavi di lettura e questi diversi ap- che derivano esclusivamente da traduzioni
procci hanno prodotto interpretazio- letterali della Bibbia derivante dal testo più
ni teologiche, allegoriche, metaforiche, teo- antico ed universalmente accettato: il Codice
sofiche, antroposofiche, esoterico-iniziatiche, di Leningrado.
psicanalitiche, sociologiche... Rashy affermò che alle parole della To-
Ogni interpretazione è stata condizio- ràh si possono attribuire anche 70 significa-
nata dalle idee e dagli obiettivi dei vari ti diversi, ma c’è un significato che queste
commentatori che hanno sempre fat- parole non possono non avere ed è quel-
to in modo di trovare nei testi confer- lo letterale (peshat) cioè il significato sem-
me alle dottrine o idee che essi stessi plice accompagnato dalla sua spiegazio-
hanno elaborato e sulle quali sono state co- ne, cui seguono (remètz) l’indizio, (derùsh)
struite intere strutture di potere finalizzate al l’interpretazione omiletica e (sod) la cabbala.
controllo sistematico delle coscienze per mo- Si tratta quindi di provare a pensare che
tivi spesso non solo spirituali. gli autori biblici ci abbiano voluto dire ‘esat-
Le finalità degli interpreti piega- tamentÈ ciò che ci hanno detto, senza mes-
no il testo e rielaborano i significati alla saggi particolari, senza contenuti celati in co-
luce di dottrine la cui origine appare es- dici, senza misteri da svelare: rispettiamo così
sere addirittura esterna ai testi stessi e anche le parole dello stesso Elohìm chiamato
talvolta neppure con quelli coerente. Yahwèh che affermò di parlare faccia a faccia
Spesso la realtà si prende una sorta di rivinci- e non per enigmi (Nm 12, 8). Facciamo quindi
ta, tende a superare la volontà interpretativa un esercizio inusuale e consideriamo l’Antico
e si impone anche contro chi la vuole ricon- Testamento come un libro di storia, un testo
durre nei binari necessari alla diffusione delle in cui vari autori di un popolo hanno voluto
verità che si intendono veicolare... raccontare la loro saga. Così facendo dobbia-
Rashi de Troyes - uno dei massimi esegeti mo attribuire a quel testo le caratteristiche di
ebrei (X-XI sec d.C.) – era consapevole di que- ogni lavoro storiografico e considerare quindi
sto problema che è determinante agli effetti che contiene delle verità, ma anche delle fal-
sità, degli errori, delle dimenticanze acciden- cessariamente gli strumenti di comunicazio-
tali o volute; certi eventi saranno enfatizzati ne che il suo tempo gli mette a disposizione;
ed altri sottaciuti, magari interpretati in fun- non potrà quindi usare termini che ancora
zione degli obiettivi e dei messaggi che si in- non esistono per descrivere realtà nuove e
tendeva veicolare. strabilianti per lui e per chi lo leggerà.
Abbiamo definito inusuale questa scelta Abbiamo quindi una duplice premessa
perché sappiamo che chi si accinge a presen- metodologica: importanza del significato
tare i significati dei testi biblici (teologo, ca- letterale del testo e storicizzazione degli stru-
balista od esoterista che sia) tende spesso a menti di comunicazione usati da chi scriveva.
seguire un atteggiamento che lo porta a dire: Precisiamo questi aspetti perché costitui-
“quando la Bibbia dice questo in realtà vuol scono un elemento peculiare che differen-
dire che...”. zia questa rappresentazione della Bibbia da
Noi per una volta “fingiamo” invece di pen- quella della Chiesa che invece tende a rein-
sare che il significato sia proprio quello tra- terpretare in chiave dottrinale ciò che appare
smesso dagli autori e così facendo si costru- astruso o comunque non in linea con il mes-
isce una visione di insieme che non richiede saggio dogmatico veicolato da due millenni.
l’utilizzo di categorie interpretative partico- Rispettando Rashi de Troyes traduciamo il
lari come “il mistero della fede” o il “nascon- testo nel significato letterale sapendo che gli
dimento esoterico/iniziatico o ancora” l’illu- autori biblici dovevano fare uso delle espres-
minazione mistica” che hanno portato nella sioni del linguaggio appartenente a quel pe-
storia esegetica tante versioni quante sono riodo e a quel particolare contesto culturale;
le categorie mentali di coloro che se ne sono avevano la necessità di raccontare a persone
occupati. non certo dotate di una ampia cultura eventi
Va ricordato inoltre che una delle caratte- che erano di ordine diverso rispetto alla nor-
ristiche fondamentali ed ovvie di ogni testo è malità, fenomeni che sembravano superare le
la seguente: gli autori scrivono utilizzando le conoscenze e le capacità di comprensione di
categorie culturali, concettuali e linguistiche un popolo nomade o seminomade. Tutto ciò
di cui dispongono. Ogni autore impiega ne- che era inerente al volo veniva quindi definito
V
i sono storie che ci vengono ...e se tutto quello che ci viene descritto
raccontate sin dai primi anni della nella Bibbia fosse il ricordo di un fatto
nostra vita. Storie che per il loro realmente accaduto, riconosciuto da subito
fascino rimangono fissate nella nostra come un evento eccezionale non naturale
memoria per sempre. Una di queste è e che essendo nel Cielo, è stato ovviamente
sicuramente la storia/leggenda della “stella attribuito alla sfera del divino?
di Betlemme”, la stella cioè che muovendosi Anche se con queste note non si
nel cielo e precedendo i “Re Magi” nel loro raggiungeranno certezze, ritengo sia “cosa
cammino, li condusse davanti alla grotta di buona e giusta” porsi il problema ed analizzare
Betlemme ad adorare Gesù bambino. la questione con razionalità, ma anche con un
La dicitura comunemente più diffusa pizzico di umorismo (che non guasta mai). Ma
per indicare la stella di Betlemme è la vediamo cosa ci racconta la Bibbia. Chi erano
contraddittoria “stella cometa”. La veridicità i “Re Magi”?
del racconto è discussa. Storici non-cristiani Non si sa con esattezza, ma secondo
e alcuni biblisti cristiani lo vedono come un il Vangelo di Matteo (Mt 2, 1 – 12) furono
dettaglio di un racconto Midrashico, altri coloro che seguendo “il suo astro” giunsero
biblisti cristiani ne ammettono l’attendibilità da Oriente a Gerusalemme per adorare il
storica. bambino Gesù. Si ritiene che fossero degli
Molti han provato a dare delle spiegazioni scienziati specializzati nell’astronomia e
“razionali” a questa strana stella che “si muove” sacerdoti zoroastriani, gli unici in grado di
e che per questo gli è stato attribuito
l’epiteto di “cometa”. Altri hanno
ipotizzato che non fosse una cometa
ma bensì la congiunzione di più pianeti
(Giove, Venere, Saturno, avvenuta nel 7
a.C.) che avvicinandosi tra loro avessero
dato l’impressione che si fosse formata
dal nulla una “nuova stella”.
Altri, abbandonando qualsiasi
tentativo di una spiegazione razionale,
si son limitati ad attribuirle un valore
esclusivamente simbolico.
In fondo una stella che appare dal
nulla non è altro che il simbolo di una
luce, che appare nella notte. La luce che
illumina le tenebre.
Cristo, cioè il Dio che viene sulla Terra
incarnandosi nel corpo di un bambino,
non è altro che la Luce che viene per
illuminare le tenebre del mondo.
Ecco quindi che la stessa Stella
Cometa non è altro che il simbolo di
Gesù stesso.
Così i Re Magi che vengono da paesi
lontani ad ossequiare il bambino-Dio L’ADORAZIONE DEI MAGI AFFRESCO DI GIOTTO A PADOVA
non sarebbero realmente esistiti, ma
sarebbero anche loro il simbolo del fatto che riconoscere nell’osservazione del cielo che
Gesù sia venuto per tutti, sia per gli ebrei sia improvvisamente era sorta una nuova stella.
per i “gentili”, cioè tutti i non ebrei. Ci sono stati tramandati anche dei nomi
...e se non fosse vero? dalla tradizione popolare, raccolti nel Vangelo
armeno dell’infanzia, che li chiama Melchiorre, ricevuti nella corte del nuovo Re e per un
Baldassarre e Gaspare. elementare segno di buona creanza, si erano
La stessa tradizione popolare ci indica portati dietro ognuno un dono di natura
anche che uno di loro avesse la pelle scura, “regale” (oro, incenso e mirra).
probabilmente originario dall’Africa. Ma da Ma la stranezza vuole che giunti alle porte
che paesi provenivano? del paese (Palestina) pur giungendo da
Anche qui le informazioni sono scarse, luoghi diversi, si incontrano, si riconoscono
in quanto ci viene detto che venivano e appurato che erano giunti lì tutti e tre per
genericamente “Da Oriente”... e ad oriente vi lo stesso scopo, decidono di fare da quel
erano le civiltà maggiormente evolute nelle momento in poi lo stesso percorso insieme.
scienze astronomiche ( assiri/babilonesi )... La stella da questo momento ci viene
ma validissimi astronomi vi erano anche in descritta come una stella “anomala” e dotata
Egitto. Forse da lì che proveniva il “re magio” di una proprietà “magica”... si muoveva
con la “pelle scura” africana. davanti a loro rispetto al piano delle stelle
Ma riepiloghiamo brevemente i fatti fisse indicandogli la direzione del Cammino...
tramandataci. Questi scienziati astronomi, ma anche indicandogli il luogo dove era il
ognuno dal proprio paese, vedono che nel re-bambino (la grotta di Betlem)... da un suo
cielo è improvvisamente era apparsa una altro strano comportamento... perché una
nuova stella... e cosa fanno? Decidono tutti volta giunti alla grotta di Betlemme, la stella
e tre autonomamente di organizzare una si fermò e da quel fatto i re magi capirono che
spedizione per andare a osservarla meglio, erano arrivati a destinazione.
andandoci incontro. Questo racconto che, ripeto, ci viene
Si credeva a quei tempi che l’apparizione narrato con alcune varianti sin da bambini,
di una nuova stella in cielo indicasse la nascita se analizzato con la logica della mente e non
di un nuovo re. I Re Magi quindi, dovendosi dello spirito o del simbolo, rivela molte strane
recare in un paese straniero per osservare ma interessanti contraddizioni.
la stella, potevano trovarsi a dover essere Molte cose stonano, non quadrano... sono
N
el sito Internet Dizionario del pen- in quanto si raccontava che i catari adorasse-
siero cristiano alternativo, alla voce ro il diavolo sotto forma di gatto. In realtà la
“catari” (o albigesi) troviamo scritto loro era una dottrina molto simile al cristia-
“la grande alternativa religiosa alla Chiesa Cat- nesimo delle origini, strettamente correlata al
tolica d’Occidente nel XII e XIII secolo”. bogomilismo bulgaro (non a caso i bogomili
Non sorprende, dunque, che il catarismo furono considerati i “Cristiani per eccellenza”!)
sia stato duramente condannato dalla Chiesa che, a sua volta, era di chiara derivazione ma-
romana e che i suoi seguaci siano stati fero- nichea. Molti studiosi si sono chiesti quale sia
cemente perseguitati fino alla loro estinzio- stato il fattore scatenante l’espansione dell’e-
ne. Per attuare tale disegno Papa Innocenzo resia in Europa, che coinvolse l’Occitania, la
III creò la temibile Inquisizione ed indisse, nel Champagne, l’Aquitania e l’Italia settentrio-
sud della Francia dove il catarismo era par- nale. Secondo Isaac Ben Jacob, autore del li-
ticolarmente diffuso, una crociata con ben bro “The Rise”, l’espansione corrisponderebbe
500mila uomini, la prima “di un popolo cristia- a quella dell’impero germanico. “Sembra che
no contro un altro popolo cristiano”, che durò verso il VIII secolo la Bulgaria abbia portato in
quasi 40 anni, mietendo circa 800.000 vittime Germania la sua eresia che, con l’allargamento
tra uomini, donne e bambini; fu inoltre istitui- dei confini del paese, si è di conseguenza pro-
ta a Tolosa l’università di Teologia, con l’obiet- pagata (...) Federico Barbarossa (un Hohen-
tivo di cancellare per sempre il ricordo dell’e- staufen) e Federico II ripresero le ostilità contro
resia catara. Ma perché il catarismo rappre- la Chiesa, sostenendo, tra l’altro, proprio l’eresia
sentò, agli albori del secondo millennio,
un tale pericolo per la potente Chiesa di
Roma? I sacerdoti catari, sia uomini che
donne, conducevano una vita di ascesi,
ben diversa da quella del clero cattolico,
che, in casi estremi, poteva addirittura
sfociare nel suicidio per inedia (endura),
predicavano la carità e la comunione dei
beni, condannavano la violenza (erano
vegetariani), le passioni, il lusso, l’arro-
ganza e la corruzione, in special modo
quella dei sacerdoti e vescovi cattolici,
spesso travolti da scandali ed intrighi.
Inoltre i credenti potevano liberamente
leggere ed interpretare il vangelo: una
“libertà” che la Chiesa di Roma vietava
e condannava (“Te lo doveva spiegare il
prete, il rappresentante della Chiesa”). Per
questi motivi il catarismo contava nu- LA NECROPOLI DEI BOGOMILI A STOLAC
merosi adepti e simpatizzanti, non solo
tra i ceti più umili ma anche tra i membri della catara-manichea.” L’eresia bulgara citata da
nobiltà. “La prima forma di ribellione dei cre- Ben Jacob nacque nel X secolo nel villaggio
denti catari fu la disobbedienza civile: non pa- macedone di Bogomil, dal nome del quale
gavano più le decime alla chiesa. Per la Chiesa vennero chiamati Bogomili gli appartenenti a
cattolica i catari erano veri e propri rivoluziona- questa dottrina dualista troppo simile a quel-
ri da sterminare”. Allo scopo di enfatizzarne la la dei Catari per non ipotizzarne una sorta di
natura perversa e “demoniaca” del catarismo, eredità da parte di quest’ultimi. René Relli af-
fu coniata una nuova etimologia del termine fermò che “Ci sono stati, fra bogomili e catari,
“cataro”, facendolo derivare dal latino catus i medesimi contatti sul piano della simbologia
(gatto) invece che dal greco katharos (puro), iconografica che su quello religioso e filosofico.
eretici “Umiliati”, di cui avrebbero fatto parte tenza. ” Dopotutto la regola domenicana non
anche catari, e di opinione simile è il dome- prevede proprio la “penitenza”, oltre che allo
nicano Richard Weber per quanto riguarda il studio e alla preghiera?
proprio ordine. “Può sembrare un paradosso,
” dice Ben Jacob, “che l’Inquisizione, formata
appunto da francescani e dominicani, fosse Il mito dei Catari
eretica. Fino a prova contraria essa aveva come
obiettivo quello di combattere le “devianze reli- “Tutto iniziò una quarantina d’anni fa, ”
giose”. O almeno è ciò che si crede. Non dobbia- spiega Adriano Petta, “quando uno psichiatra
mo dimenticare che i penitenti erano per natura inglese (Arthur Guirdham) scrisse un libro e det-
dei sado-masochisti (si flagellavano a vicenda e te inizio ad una dottrina New Age (che cercò di
mortificavano il proprio corpo). L’idea di eretici mascherare con una forma di catarismo): ebbe
che torturano altri eretici non è inconcepibile tanto successo che da allora è stato un inarre-
se per questi si trattava di far fare “penitenza”. stabile fiume in piena. ” Studioso di eresia cata-
Quello di creare in seno alla Chiesa una strut- ra e di reincarnazione (suoi sono i libri Catari
tura per la repressione dell’eresia è stato un ca- e Reincarnazione, Noi siamo un altro, The Great
polavoro di perversione. L’inquisizione permise Heresy: The History and Beliefs of the Cathars),
ai penitenti di fondare, in tutte le circoscrizioni Arthur Guirdham, convinto di essere stato in
che contavano la presenza di manichei, dei mo- una vita precedente Roger de Grisolles, sa-
nasteri per la conversione degli eretici... ma non cerdote cataro, riferisce di casi clinici di alcu-
conversione al cristianesimo bensì alla peni- ni suoi pazienti che avevano reminiscenze di
IL MASSACRO DEGLI ALBIGESI, CRONACHE DI SAINT-DENIS, XVI SECOLO, LONDRA, BRITISH LIBRARY
terribili torture e degli orrori dei roghi: questo tati al conte di Monfort... e l’avevano invitato a
lo portò ad asserire che erano dei catari rein- seguirli e ad andare a vedere il corpo di Nostro
carnati nei pazienti a procurare tali ricordi. Le Signore, che era divenuto carne e sangue nelle
drammatiche descrizioni riportate dal medi- mani del loro prete”. Monfort, sconcertato da
co inglese furono in seguito ritenute autenti- questo invito, rifiutò in quanto ossequioso ai
che dalla studiosa Lynda Harris, specializzata dettami della Santa Chiesa.
in catarismo. Secondo Adriano Petta, questo Se per Petta si tratterebbe di pura inven-
avrebbe dato la svolta moderna allo studio zione, considerando che la storia del catari-
del catarismo esoterico, che da quel momen- smo ci è pervenuta, in gran parte, dai registri
to subì una impennata di popolarità: “Ebbe della “Santa Inquisizione” e, quindi, soggetta a
inizio una leggenda, una moda... che ci ha por- manipolazioni che oggi definiremmo media-
tato allo stato attuale (...) Inutile dire che tutti tiche “soprattutto quando si parla dei catari che
coloro che hanno dato vita ad una setta, ad una “rubavano” i bambini etc. etc.” per Ben Jacob “I
corrente esoterica ecc., ne hanno ricavato dei Catari in questione si riferivano ovviamente ad
guadagni materiali, vendendo il loro prodotto un tipo di “messa nera che veniva officiata dai
culturale-filosofico-esoterico-religioso, racco- loro sacerdoti. Gli storici solitamente non men-
gliendo attorno a sé tanta gente in buona fede zionano questi riti, limitandosi invece a parlare
e stanca della religione tradizionale”. del “Consolamentum” (n. b. battesimo cataro)
che, tuttavia, non veniva impartito soltanto
alla morte dei credenti ma anche in altre occa-
Purezza e consolamentum sioni importanti come ad esempio per aiutare
l’anima del defunto a reincarnarsi, durante la
I catari seguivano il nomina dei nuovi sacerdoti e per la purificazio-
vangelo di Giovan- ne. In alcuni documenti bizantini abbiamo
ni, credevano che trovato la descrizione di un
esistessero due particolare Consolamen-
divinità contrappo- tum, che coinvolgeva dei
ste, una del bene e bambini e prevedeva
una del male, in lotta una sorta di comunione
tra di loro per il domi- e sacrificio con la carne
nio delle anime e che ed il sangue della vit-
l’anima fosse impri- tima, simboleggiante,
gionata nella materia, per i Catari, la carne ed
credevano nella rein- il sangue di Cristo. (...)
carnazione, rifiutava- In Francia, e specifica-
no, come abbiamo tamente nella regione
visto, il simbolo della di Rennes-le-Château,
croce e la resurrezio- esiste un movimento
ne della carne poiché era religioso, la “Chiesa
loro convinzione che Gesù Gnostica” che prevede
Cristo fosse sceso sulla terra l’esecuzione della ceri-
come spirito La loro era, insomma, monia descritta sopra.
una religione “pura”. Tuttavia, ne ‘Il Uno dei suoi mem-
Santo Graal’ di Baigent, Leigh e bri, Eugene Vintras, si
Lincoln viene riportato un in- vantava di poter mo-
quietante episodio tratto dal li- strare ostie macchiate
bro ‘Vita di San Luigi’ di Jean de del sangue di Cristo”.
Joinville, in cui è narrato Adriano Petta
che “...molti uomini degli MONACI MANICHEI INTENTI A COPIARE TESTI puntualizza che
Albigesi si erano presen- SACRI, CON ISCRIZIONE IN SOGDIANO. MANO- questa cerimonia
SCRITTO DA KHOCHO, TARIM BASIN
e altre manifestazioni potevano subire delle za, venisse praticato, da parte degli eretici, un
variazioni locali poichè il catarismo “è stata culto solare, testimoniato anche dal fatto che
una religione vissuta e praticata quasi sem- prima della loro resa, avvenuta a marzo dopo
pre in clandestinità” e, quindi, impossibilitata 10 mesi di assedio da parte dei crociati, fu ac-
ad assumere un aspetto organico unitario. cordata loro una tregua per celebrare - così si
Tuttavia, la liturgia classica del Consolamen- ipotizza - l’equinozio.
tum la si può riconoscere in un rito officiato L’architettura dell’imponente castello pre-
sia dai manichei, concernente l’imposizione senta la particolarità che durante il solstizio
delle mani nel momento in cui il “credente” d’estate i primi raggi del sole attraversano
diventava un “eletto”, che dai bogomili pres- il loggione: “Ho assistito personalmente ad
so i quali l’”eletto” veniva consacrato tale da un’alba del 22 giugno” riferisce Petta “... e pos-
un’assemblea di “eletti” e “credenti” dopo un so assicurare che non era un caso: i primi rag-
lungo preparatorio periodo iniziatico. gi di sole del solstizio d’estate attraversano le
strette feritoie della torre principale da parte a
parte... e solo in quei pochi momenti dell’anno.
“Bisogna schiacciare i Chi la costruì sapeva il fatto suo, era sicura-
seguaci dell’anticristo” mente un osservatorio astronomico. ” Ritrovia-
mo la stessa descrizione in un libro dedicato
Una linea di pensiero vuole che nella For- all’enigma cataro di Jean Markale, studioso
tezza di Montségur, rifugio degli ultimi cata- francese recentemente scomparso: “Sul pog
ri ribelli e sede di una biblioteca contenente di Montségur, al mattino del solstizio d’estate,
importanti libri di religione, filosofia e scien- quelli che si alzano presto e hanno il coraggio e
la passione di salire fino alle rovine del castello semplicemente perché il 15 marzo del 1244
sono testimoni di un fatto incontestabile: il pri- corrispondeva all’equinozio. “Ma che cosa si-
mo raggio di luce, sfiorando il Pic de Bugarach, gnifica?”, si chiede lo studioso, aggiungendo
attraversa da parte a parte le feritoie del torrio- che non esistono inoltre riscontri documen-
ne. Non è un caso”. Indubbiamente concepi- tali riguardo “cerimonie solari celebrate dagli
to e realizzato in modo tale da determinare albigesi nel XII e XIII secolo”. I catari, seppur
il fenomeno sopra citato, Montségur non è eredi dei manichei e dei mazdei, al contrario
però, secondo Markale, un tempio dedicato di questi manifestarono sempre una precisa
al culto solare, giudicando tale classificazione volontà di non sacrificare mai lo spirito alla
“il parto di una fantasia delirante”, soprattutto materia, quindi, conclude Markale, “la cosid-
alla luce del fatto che i catari non edificavano detta cerimonia del 15 marzo, in concomitan-
templi in quanto sarebbe stato in netto con- za con l’equinozio di primavera, non è esistita
trasto con la loro dottrina che considerava la che nell’immaginario dei commentatori del
materia “una creazione diabolica”. Ma da dove XX secolo”. Montségur non sarebbe stato un
nasce l’ipotesi che Montségur, prima di es- tempio solare ma, probabilmente, un luogo
sere “il centro della resistenza catara contro di meditazione, di sicuro sacro, “in cui la crea-
l’oppressione della Chiesa e della monarchia tura inglobata nella materia si risveglia e riceve
capetingia”, fosse un santuario? Markale, cita, i raggi benefici della Luce originale... e questa
tra le cause, proprio quelle condizioni di resa ‘stanza del solÈ non può essere che in cielo o su
riportate in apertura di questo paragrafo: si un’isola oppure in cima a una montagna.. .”.
sarebbe associato il rinvio con il permesso ac- Secondo Petta, contrariamente a quanto
cordato ai catari di celebrare una festa solare comunemente si pensa, “I catari nulla hanno
a che vedere con quel castello, al di là del fatto assolutamente finire nelle mani dei crociati?
che vi trovarono rifugio (1235 circa - 1244 ) pri- “Si fanno varie supposizioni, ” spiega Petta “c’è
ma di essere sterminati. Non si sa esattamente chi pensa al Santo Graal, chi a monete, gioielli o
a quale epoca risalga, probabilmente al V o VI libri preziosi”.
secolo, molto tempo prima che si manifestasse Per Markale “la soluzione meno verosimile”
l’eresia catara. Venne solamente ristrutturato sarebbe proprio quella di un cospicuo tesoro
dal signore locale (Raymonde de Perella), il qua- materiale, ragionevolmente impossibile da
le vi stabilì la sua residenza, soprattutto perché trasportare lungo “sentieri da capre” costella-
si trattava di un luogo fortificato praticamente ti di precipizi. Molto probabilmente i quattro
imprendibile; non a caso capitolò solo per un perfetti dovevano raggiungere determinate
atto di tradimento. ” persone alle quali trasmettere indicazioni se-
Montesegur è tuttavia al centro di una del- grete. “Questa missione venne quasi certamen-
le storie più affascinanti dell’epopea catara, te portata a termine ma gli interessati si guar-
quella che vede protagonisti 4 “perfetti” catari darono bene dal lasciarne traccia”. Un tesoro,
che, la notte prima della capitolazione, sareb- dunque, che non doveva assolutamente ca-
bero riusciti a fuggire, complice il buio, calan- dere nelle mani degli assedianti, forse costi-
dosi con delle funi dalla rocca, per mettere in tuito da preziose reliquie o documenti in gra-
salvo un tesoro. “Sono tutti fatti accertati sto- do di scuotere le fondamenta su cui poggia il
ricamente, si conoscono anche i nomi di que- cattolicesimo e il cui recupero sarebbe stato
sti catari, sono presenti nelle deposizioni rese il vero motivo che spinse Papa Innocenzo III
all’Inquisizione dai sopravvissuti di Montségur. a lanciare la sua terribile crociata. Secondo
” Che cos’era questo tesoro che non doveva Petta la ragione dell’eccidio sarebbe da impu-
tare, invece, più semplicemente alla ricchezza stampare”: invenzioni e scoperte scientifiche
delle terre di Occitania: “Il popolo occitano era che avrebbero potuto mutare il corso della
tollerante; amava la poesia, l’arte, la cultura; storia giunte dall’oriente, che Adriano ha de-
era dedito a viaggiare, agli scambi commer- nominato “chiavi del sapere”. “Era soprattutto
ciali. L’Occitania era una terra in cui vivevano di questo tesoro che volevano impossessarsi i
pacificamente le comunità ebraiche, cattoliche, crociati, ma non ci riuscirono. Le “chiavi del sa-
catare, valdesi e in cui cresceva la libertà di pen- pere” furono portate lontano, e dopo due secoli
siero; era una terra ricca, faceva gola a tutti, ai dettero inizio alla rivoluzione culturale e tecno-
barbari baroni e conti del nord della Francia, al logica che avrebbe mutato il corso della storia e
re, a vescovi e papi. L’eresia catara fu un pretesto della diffusione del Sapere in mezzo ai popoli”.
per poter invadere una terra libera e occuparla, La conoscenza sarebbe stata dunque il
depredarla, sottometterla. La crociata degli vero tesoro, in una epoca in cui “... Se posse-
Albigesi in parte fu come tutte le guerre, come devi un Vangelo, un libro di Aristotele, qualsiasi
tutte le crociate. Papa Innocenzo III si alleò al libro di fisica, matematica potevi finire bruciato
re di Francia Filippo Augusto per conquistare vivo (...) Papi, re, imperatori hanno fatto di tut-
l’Occitania e spartirsela”. E ciò che i 4 fuggitivi to, in tutte le epoche storiche, perché la cono-
misero in salvo la notte prima della resa? “Gli scenza filosofica, scientifica, religiosa, restasse
storici sono certi si trattasse di libri: dal formato nelle loro mani per poterla distribuire goccia a
prezioso, con gioielli incastonati nella rilegatu- goccia, purgata, perché un popolo colto non
ra della copertina, e libri dal contenuto rivolu- li avrebbe seguiti facilmente, sarebbe stato un
zionario, di scienza, testi contenenti pagine di popolo libero e quindi capace di ribellarsi”.
astronomia, di matematica, e di un metodo per Tuttavia, come si legge nel già citato ‘Il
Il predecessore di
Leonardo Da Vinci
Mentre studio sono libero: men-
tre la mia mente indaga ed appren-
de, ho vinto la schiavitù
(Eresia Pura)
L
a luna piena si rifletteva sulle piatte che andava aumentando col passare del tem-
acque del Po, che scorrevano lente e po. Da alcuni anni, Sergio è passato a miglior
silenziose nel loro lungo andare. Il suo vita.
chiarore creava giochi di luci ed ombre tra la Ma questo avvenimento non era destinato
vegetazione fluviale, appena scossa da una a rimanere un caso isolato. Verso la metà degli
leggera brezza. Sergio aspettava paziente che anni ottanta, dal Veneto e dall’Emilia, comin-
qualche pesce abboccasse all’amo. Era diven- ciavano ad assumere consistenza le segnala-
tata un’abitudine per lui passare alcune ore zioni di avvistamenti di un essere dalle stesse
della notte in quel posto, in compagnia dei caratteristiche. I racconti degli sventurati testi-
suoi pensieri e del fumo di qualche sigaretta, moni passavano di bocca in bocca riempien-
lontano dal traffico e dalla monotonia del so- do le piazze e i bar dei paesi e la causa degli
lito bar. Sembrava una notte tranquilla, una stravaganti racconti veniva generalmente at-
notte come tante altre, ma qualche cosa di lì tribuita all’ormai classico e logoro bicchiere di
a poco avrebbe sconvolto per sem-
pre la sua vita. Ad un tratto, proprio
davanti a lui, qualche “cosa” emer-
se dall’acqua, infrangendo l’imma-
gine riflessa della luna, per stagliar-
si minacciosa verso l’alto.
Una figura lugubre, un essere
raccapricciante che fece sobbalza-
re l’incredulo Sergio dallo sgabello
sul quale era seduto. Scosso dall’in-
solita presenza e dai due grandi
occhi giallorossi che lo stavano
fissando, rimase fermo, immobile,
pietrificato. Per una ventina di in-
terminabili secondi, rimasero fermi
uno di fronte all’altro, poi, la stra-
na creatura girò le spalle, avanzò
di qualche passo verso il largo e
si inabissò. Sergio rimase immo-
bile per qualche minuto ancora,
il tempo di riordinare le idee, di
convincersi che non si trattava di
un’ allucinazione e poi, di corsa, si IMPRONTE DELL’HOMO SAURUS
diresse verso casa, a cercare rifu-
gio tra le mura domestiche, dimenticando troppo. Certo che quel vino avrebbe dovuto
sul posto: canna da pesca, sgabello e tutta avere caratteristiche organolettiche davvero
l’attrezzatura. Nei giorni a seguire trovò il co- straordinarie per indurre tutti i consumatori
raggio di confidare l’accaduto ai famigliari e a ad avere la medesima sconcertante visione.
qualche fidato amico, ma nessuno di loro lo Quello proprio sì che doveva essere un pro-
presero seriamente. L’altezza dell’essere pote- dotto che andava analizzato!
va raggiungere tranquillamente i due metri e
le mani erano palmate. Questa sua breve ma L’Homo Saurus e le sue
sconvolgente descrizione è quanto gli aveva caratteristiche
permesso di vedere il chiarore della luna. Ser-
gio non tornò mai più a pescare sulle rive del A parte gli scherzi, i loro resoconti testimo-
Po, non parlò mai più con nessuno della sua niali venivano regolarmente ignorati e l’inso-
esperienza e si chiuse in un ostinato silenzio lita presenza attribuita a strascichi di antiche
leggende, alla sparata di qualche buontem- impronte e i dati incrociati dei vari casi, han-
pone o, nella migliore delle ipotesi, a qualche no prodotto una stima piuttosto precisa sui
specie di rettiloide che non ha voluto seguire dati fisici e sulle caratteristiche dell’HOMO
i suoi simili nella remota fase di estinzione. SAURUS. I risultati ottenuti parlano di altezza
Il clamore suscitato dagli articoli apparsi sui che supera i due metri, per arrivare a toccare i
giornali, di quell’essere che girovagava ter- due metri e mezzo.
rorizzando le persone, non era altro che una Le mani, contenenti quattro dita sono pal-
frizzante alternativa alle notizie di tutti i gior- mate e quindi adatte al nuoto. I piedi sono
ni. Gli unici a pagare a caro prezzo tale pre- dotati di tre dita ampiamente ungulati ed in
senza, inutile dirlo, erano e rimanevano solo alcuni casi palmati. Le orme prodotte eviden-
gli sventurati testimoni. Le segnalazioni co- ziano che le dita ungulate dei piedi, il più del-
munque stavano aumentando come pure le le volte trafiggono il terreno su cui poggiano.
persone che timidamente si facevano avanti, La sua andatura è leggermente barcollante e
confessando di avere visto quell’essere, in luo- i suoi passi, largamente distanti fra loro, con-
ghi diversi e anche distanti fra loro, ma sem- fermano le sue notevoli dimensioni. La strut-
pre nelle vicinanze di fiumi o canali. Il caso era tura cranica è molto sviluppata e denota un
decisamente interessante ma estremamente volume cerebrale superiore a quello umano
vago e confuso. Bisognava approfondire la ri- e a quello di molti mammiferi. Le cavità orbi-
cerca e fare luce sul fenomeno, portarlo su un tali sono molto grandi e la pupilla, verticale,
piano più razionale e restituire credibilità alle si staglia su una cornea giallastra o giallo-ros-
persone che in buona fede vivevano le loro sastra. Il muso è allungato e le narici sono co-
esperienze, ma che venivano re- stituite da due piccoli fori.
golarmente derise, additate come La bocca è sporgente e
visionarie o allucinate. A questo ci munita di fila di denti
pensò il professore Sebastiano Di piccoli ed aguzzi, adatti
Gennaro che, sceso in campo al carattere sia carnivo-
con una equipe tecnico- ro che erbivoro. Non si
scientifica dell’USAC, si notano orecchie car-
mise sulle tracce di quello tilaginose all’ester-
che poi lui stesso avrebbe no e il collo è sottile
battezzato HOMO SAU- e sporgente. Nessun
RUS. pelo sul capo o sul re-
Il professore Sebastia- sto del corpo. L’intero
no Di Gennaro è direttore corpo è coperto da
dell’USAC, (Centro Acca- scaglie verdastre come
demico Studi Ufologici) le lucertole e alcuni
da lui creato nel 1978 a serpenti (Figura 1). A
Santa Maria Maddalena, questo punto è piut-
Rovigo, dove tutt’ora ha la tosto comprensibile lo
sua sede. Nel 1986 ha inizia- stato d’animo che si ri-
to la sua ricerca che è durata trovano le persone che
quasi un ventennio durante il hanno avuto la sfortuna
quale ha raccolto numerose di trovarsi davanti un es-
testimonianze, reperti, calchi sere così formato.
in gesso delle orme, eseguito
analisi scientifiche e ambien-
tali e indagini a tutto cam- Vestigia aliena?
po.
Le testimonianze rac- Alla fine dell’inverno
colte, la morfologia delle del 1988, un collabora-
IDENTIKIT HOMO SAURUS
sita. In seguito a queste vicende, sembrava milanesi i quali la usavano principalmente per
arrivato il momento tanto atteso. Si era pre- trascorrervi le ferie estive. Il fatto che avesse-
sentata la persona giusta che conosceva le ro le chiavi di casa, insospettì non poco la si-
giuste persone. Finalmente avrebbe avuto le gnora, perché, per quanto ne sapeva, solo lei
risposte che tanto voleva e svelato il mistero poteva avere una copia delle chiavi della vil-
di un prodotto tanto speciale quanto impos- letta, incaricata dagli stessi proprietari di con-
sibile. E invece, come succede nelle storie più trollare di tanto in tanto all’interno che tutto
classiche, gli ultimi campioni di un prodotto fosse a posto. Incuriosita anche dal compor-
tanto speciale quanto impossibile, andavano tamento furtivo dei tre, attraversò il giardino
perduti per sempre. e sbirciò dalle gelosie della finestra che erano
Concludo questo argomento dicendo che appena state socchiuse. Il sangue gli si rag-
in fondo, quella misteriosa sostanza è sta- gelò nelle vene quando assistette alla scena
ta sottratta con l’inganno sommato ad una che si stava svolgendo. I tre personaggi erano
buona dose di ingenuità da parte dell’USAC, completamente nudi, con le sembianze per-
ignara probabilmente dell’enorme valore fettamente identiche agli umani, ma la cosa
scientifico che tale sostanza avrebbe potuto terribile fu quando cominciarono a strap-
avere. parsi la pelle di dosso, fino ad assumere l’a-
Se la sostanza avesse effettivamente avu- spetto di grosse lucertole squamose. Il viso
to le caratteristiche riscontrate durante gli era oblungo, gli occhi molto lunghi, il naso
esperimenti, ossia, una composizione mista sembrava una protuberanza con due piccoli
di materiale sintetico e una proteina come fori al centro. Non avevano lobi alle orecchie
la cheratina, ecco allora che l’esperienza vis- e nessun pelo o capelli. La femmina, girata di
suta da un’anziana signora, nella primavera spalle, era senza natiche, al loro posto c’era
del 1985 a Varazze (SV), oltre ad assumere un una coda legata alla vita da formare qualche
aspetto davvero sconvolgente, apre un nuo- cosa di vagamente simile alle natiche. Dopo
vo scenario sulla realtà aliena. avere assistito alla scena, la signora si allon-
In un pomeriggio di quella primavera, rac- tanò terrorizzata di essere vista. Non ne parlò
contò la signora, tre persone, due uomini e con nessuno, per la paura di essere scoperta
una donna, si prestavano ad entrare in una e per un’eventuale reazione di quegli esseri.
villetta situata nelle vicinanze della sua abita- Qualche giorno dopo però, dovette cedere
zione e di proprietà di una copia di coniugi alle insistenti domande del marito, preoccu-
pato del suo comportamento non più con- strettamente reale. Frutto di un’incessante
sueto e al parroco, al quale confidò quanto attività di ricerca durata quasi un ventennio,
aveva visto. vengono in esso riportate passo dopo pas-
Il primo non le credette, contribuendo, so, tutte le fasi dell’appassionante avventura
così facendo, ad aumentare la depressione iniziata nel 1986, con tutti i risultati ottenuti
nella quale la signora era già caduta, il secon- ed esposte con estremo rigore scientifico. Le
do la rimproverò, consigliandole di frequen- approfondite e scrupolose indagini suppor-
tare più spesso la parrocchia e le funzioni re- tate da testimonianze e analisi ambientali, le
ligiose. comparazioni incrociate le numerose foto e
le raffigurazioni in esso contenute, fanno di
questo volume un saggio ineguagliabile in
Consistenza fin dall’inizio campo ufologico e non.
Negli ultimi tempi, gli avvistamenti
L’ipotesi extraterrestre dell’HOMO SAU- dell’HOMO SAURUS, si sono drasticamente
RUS, avrebbe trovato conferma nelle testi- interrotti tranne alcune dubbie segnalazioni
monianze di persone le quali affermavano di che devono essere ancora indagate dalla se-
avere visto oggetti volanti non identificati là zione tecnico-scientifica dell’USAC.
dove poi avrebbe fatto la sua comparsa l’alie- Io penso che questo essere, indubbia-
no, di bagliori notturni che per diverso tem- mente dotato di un’ottima intelligenza, abbia
po illuminavano parte delle zone boschive e tenuto conto già da qualche tempo che, l’in-
nelle quali successivamente venivano rileva- cessante attività di inquinamento, il degrado
te tracce di forma rotonda e, in altri casi, qua- a cui viene sottoposto l’ambiente e la sempre
drangolare prove concrete che in quel punto più scarsa quantità d’acqua che scorre nei no-
qualche cosa di non identificato era atterrato. stri fiumi e oltretutto alla prospettiva di una
Con il libro “HOMO SAURUS, una creatura situazione che non andrà certo migliorando,
aliena sta popolando il nostro mondo”, il pro- abbia coscientemente deciso di cambiare
fessore Sebastiano Di Gennaro, ha sapien- aria e prendere altre strade, o meglio dire, al-
temente tolto al mondo fantastico, nel qua- tri corsi.
le era stata inizialmente collocata la figura A questo punto dovremmo stare più tran-
inquietante e mitologica del rettiloide, per quilli, visto che l’alieno non dà più notizie da
portarlo con determinazione su un piano diverso tempo, però...
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D
a 500 anni non fanno, non facciamo le oggi questa favoletta? È quello che sarebbe
che raccontarci in fotocopia la soli- accaduto ad una marinaretto di umili origini,
ta “soap opera” dannata e d’annata. avido e ignorante, in epoche in cui i re erano
È il caso ormai di definirla una “barzelletta re e i plebei, se avessero osato anche molto
d’antiquariato”. Tanto per farci capire meglio meno, sarebbero finiti in una lurida galera e
facciamo un esempio, aggiornato all’epoca poi sul rogo. Stiamo parlando di Cristoforo
moderna e in tempi di sbandierata egua- Colombo, di Isabella di Castiglia e Ferdinando
glianza sociale, un esempio ambientato nel di Aragona, le corone che sottomisero i gran-
più democratico dei paesi del duemila, nella di di Spagna, che cacciarono gli ebrei e scon-
terra del sogno americano e dei self-made- fissero i musulmani, che fecero terra bruciata
man. Mettiamo che uno “chicano” messicano, degli avversari, pur di unire le lande iberiche.
una sorta di “vu cumprà”, varchi la frontiera Stiamo parlando, in definitiva, della storia del-
con gli Stati Uniti e si presenti nel nuovo pa- la “scoperta” dell’America.
ese pretendendo di andare da Obama. E che Una storia dalla quale è sparito il personag-
in breve ci riesca. Per presentarsi al suo co- gio più importante della fine del Quattrocen-
spetto e fargli più o meno questa proposta, to: il papa. Chi era il pontefice a quell’epoca?
anzi imponendogli un vero e proprio diktat Giovanni Battista Cybo, cittadino genovese,
(!): conosco altre vite e altri mondi ricchissimi, salito sul soglio di Pietro col nome di Innocen-
mi dia tre astronavi. Quando sarò rientrato zo VIII. D’altronde come avrebbe fatto il figlio
dalla scoperta sarà quasi praticamente tutto di una un lanaiolo genovese a recarsi dai re di
mio e solo io avrò il diritto di governare quelle Portogallo e di Spagna, come avrebbe fatto a
nuove terre, dove sarò libero di amministrare sposare, sempre in Portogallo, la figlia di un
la giustizia, mentre ne ricaverò oltre il 50 per nobile cavaliere, imparentata con le corte di
cento di tutto quello che vi si troverà. Al che quel paese, come avrebbe fatto Colombo a
Obama gli dà la mano e acconsente. È credibi- pretendere dalle teste coronate tutto ciò che
vuole fino all’ultimo, come avrebbe potuto ro, avido e supponente, bugiardo e schiaviz-
recarsi, qualora avessero continuato in Spa- zatore, alla ricerca spasmodica di titoli e di
gna a dirgli di no, alla corte del re di Francia? ricchezze, ignorante quanto basta per avere
Come avrebbe fatto suo fratello Bartolomeo a sempre creduto di essere approdato in Asia,
soggiornare alla corte del re di Inghilterra per al Giappone-Cipango. Basta leggere poche ri-
poi recarsi, a sua volta, dal re di Francia? Come ghe delle carte del navigatore per capire che
avrebbe fatto un ignoto capitano del mare a non è così. Basterebbe esaminare il suo strano
scriversi con una delle più grandi menti scien- criptogramma da Gran Maestro, sicuramente
tifiche del tempo, quel Paolo del pozzo Tosca- anche un erede templare, con il quale si firma:
nelli, che risiedeva nella Firenze dei Medici? un rebus ancora non completamente risolto:
Come avrebbe ancora fatto a dare a papa
Alessandro VI Borgia, il pontefice spagnolo .S.
che succederà a Innocenzo VIII, dando tutto .S. A .S.
agli spagnoli, le indicazioni per come dividere X M Y
il mondo in due per stabilire i possedimenti Xpo FERENS
di Spagna e Portogallo? E via di questo passo.
Ma andiamo per ordine. È la firma di un misterioso Ammiraglio, di
un personaggio complesso, dai risvolti esote-
rici, che appartiene di diritto al grande e uto-
L’uomo pistico sogno del Rinascimento italiano. Un
uomo il cui vero identikit è in una frase ver-
Da 5 secoli la tradizione ha ingessato e gata di suo pugno: “Lo Spirito Santo è presen-
mummificato Cristoforo Colombo in un co- te in Cristiani, Musulmani ed Ebrei e di qual-
pia-incolla perpetratosi premeditatamente siasi altra setta”. Parole audaci, ancora oggi
prima, colposamente dopo. Accecato dall’o- passibili di rogo. Ma è la dimostrazione che il
“marinaretto” aveva una cultura profonda in to il viaggio. Quando i suoi marinai comincia-
molti campi, in linea appunto con la tradizio- no ad essere presi dalla paura chiede tre gior-
ne umanistica. Si aggiunga che in un “Libro ni, mettendo a disposizione anche la propria
delle profezie”, che quasi nessuno conosce e
in cui l’autore colleziona passi dei testi sacri
dove si annuncia e profetizza la “scoperta” di
nuovi cieli e nuove terre, il navigatore affer-
ma che chi sa veramente leggere e scrivere
lo sa fare in quattro modi differenti (!). Ecco
perché alla terza riga e quarta riga dell’enig-
matica firma si può leggere, il linea con le sue
parole, che lui è il portatore di Cristo (Xpo
Ferens) alle tre grandi religioni del libro: Cri-
sto, Maometto, Yaweh. Un uomo ed un nome
simboli di un sogno universale di cui era il
“messaggero” (così si autodefinisce in alcuni
passi) non solo in senso geografico: l’uomo
vitruviano e leonardesco per eccellenza, che
i nuovi tempi ponevano al centro del cerchio-
mondo. Ma non solo questo: se si va a scava-
re si scopre un esperto di alchimia, di cabala,
di conoscenze esoteriche, con una capacità
incredibile di leggere i segni della natura,
come se fosse un libro spalancato. Di un vero vita,
e proprio “sciamano”, che indovina le tempe- prima
ste, che ammansisce uragani e trombe d’aria, di poter
che interpreta i segnali dell’oceano, che sotto decidere
altre volte stellate indovina al minuto secon- di torna-
do un’eclisse di luna, salvando così la vita per re indietro.
sé e per i suoi uomini dagli indios stanchi dei Dopo tre giorni MAPPA DI PIRI REIS, 1513
soprusi dei troppi spagnoli-traditori, che fan- fa “tana”. Quando
no di tutto per ostacolare il compito del loro avvista terra nella notte non prosegue, per-
Ammiraglio. ché preferisce farlo di giorno, quasi consape-
vole del rischio delle barriere coralline. Dirà
che dalla Spagna alle Canarie e poi alle nuo-
Le rotte ve terre ha impiegato 40 giorni. Di 40 giorni
parlavano i testi antichi per poter raggiunge-
Si dice che Colombo non abbia mai capito re il continente posto al di là del continente
nulla: dove andasse, dove fosse sbarcato, da liquido. A dimostrazione che quel mondo
dove fosse tornato. Strano che abbia sempre nuovo era stato raggiunto svariate volte in
indovinato tutto. Praticamente il suo primo precedenza e non solo dall’Occidente. I Tur-
viaggio si svolge da casello a casello. Le sue chi, come dimostra la carta dell’ammiraglio
rotte, sino ad allora considerate ignote, sia Piri Reis nel 1513, che presenta più America
all’andata che al ritorno, sono quelle che an- di quella fino ad allora perlustrata, avevano le
cora oggi percorrono i velisti nelle immensità stesse mappe dei cristiani, i Cinesi andavano
dell’Atlantico, l’oceano che gli arabi chiama- regolarmente in America come sempre più
vano il verde mare delle tenebre. Colombo spesso si sostiene. Il Cipango che Colombo
avanza scegliendo le situazioni climatiche voleva raggiungere ci insegnano che fosse
giuste, conosce le calme oceaniche come le il Giappone. Ma il Giappone non era stato
correnti, cambia le vele per rendere più spedi- ancora scoperto. Per di più se si guarda una
mappa della Cina non si trovano desinenze in no le tre grandi religioni monoteiste, in linea
“ango” mentre il Mesoamerica ne è costellato: con le parole di Colombo: “Lo Spirito santo
Durango, Cichicastenango, Xipangu, Xipan... è presente in Cristiani, Musulmani ed Ebrei”.
D’altronde è sufficiente leggere il passo del Innocenzo VIII governa la Chiesa dal 1484 al
“Milione”, che Colombo leggeva e chiosava 1492, muore appena sette giorni prima della
come tutti grandi scienziati dell’epoca, rela- partenza di Colombo, il 3 agosto. Quando il
tivo al Cipango, per capire che anche Marco Borgia versava nei calici la “cantarella”, il vele-
Polo (altro strano mercante, che si recava dal no, come Coca Cola. Il papa coltivava il sogno,
Gran Khan, portando l’olio del Santo Sepolcro qualora non fosse stato possibile raggiunge-
su incarico del pontefice dell’epoca), in quel re un accordo, di realizzare una santa crocia-
breve paragrafo sta esattamente parlando ta per la riconquista di Gerusalemme e del
dell’America. Si sa che Colombo effettuò nella santo Sepolcro ancora in mano agli infedeli.
sua vita quattro viaggi, sfidando la sorte fino Un papa la cui tomba, eseguita dal Pollaiolo,
alla maturità, visto che a quel tempo non era- l’unica traslata dalla vecchia basilica costan-
no crociere. Si dice che solo nella terza traver- tiniana alla nuova, in un omaggio singolare
sata toccò il continente. Siamo convinti che per un vicario di Cristo praticamente infama-
accadde molto prima e quasi sicuramente to dalla pubblicistica che seguirà, presenta
anche prima del 1492. E per chi volesse sa- nel tempio della Cristianità un’enigmatica
perne di più, dato che lo spazio è quello che epigrafe. Alla terza riga vi compare incisa, nel
è, rimandiamo il lettore curioso ai nostri ulti- marmo scuro, una menzogna: sicuramente è
mi due libri (“Cristoforo Colombo l’ultimo dei la fotografia della verità: “Novi orbis suo aevo
Templari” e “L’uomo che superò i confini del inventi gloria” (Nel tempo del suo pontificato
mondo”, ambedue della Sperling). la gloria della scoperta di un Nuovo Mondo).
Perché? Le domande si moltiplicano guar-
dando nella parte superiore del feretro, dove
Il Papa la statua del pontefice reca in mano un tali-
smano, che dona il potere del mondo e l’im-
Mai nella storia di Colombo, prima che mortalità, la lancia di Longino, una reliquia
questa ricerca cominciasse oltre 20 anni fa, inseguita anche da Carlo magno, Napoleone
trasformando l’autore da un semplice ricerca- e persino Hitler. Strano papa in odore di er-
tore storico alla Fantozzi in un convinto India- metismo e forse, come per Colombo, di ere-
na Jones, si era mai parlato di un pontefice, sia. Mentre ancora oggi, sempre attorno alla
del Vaticano, della Chiesa in funzione dell’”o- basilica si vende un poster dove, nella breve
perazione America”. I rapporti dell’Ammira- biografia, si può leggere “aiutò Cristoforo Co-
glio con Roma venivano fatti cominciare dalla lombo nella scoperta dell’America”. Un’altra
tradizione con l’avvento sulla cattedra di Pie- menzogna o un’altra verità? C’è infine da ag-
tro di Rodrigo Borgia, il famigerato spagnolo giungere che il viso del pontefice e quello di
Alessandro VI. Cancellando completamente Colombo nel ritratto del Ghirlandaio si asso-
il vero “sponsor”, il “Deus ex machina” della migliano in maniera inquietante. Che Colom-
prima spedizione colombiana. Ovvero quel- bo al nord equivale all’Esposito del Sud, figlio
lo che abbiamo da sempre chiamato il “papa di padre ignoto, che i colori dello stemma ori-
decaparecido”, Innocenzo VIII, Giovanni Batti- ginario di Colombo hanno gli stessi colori di
sta Cybo. Un papa cittadino genovese (!), che quelli dei Cybo. Che due documenti dei primi
viene dall’Oriente. Il padre, fu Viceré di Napoli, del ‘500 parlano di un “Columbus nepos”...
era nato a Rodi, l‘isola dei cavalieri del mare,
oggi di Malta: si chiamava Aronne, un nome
che per i tempi rinvia ad un’ascendenza ebrai- I soldi
ca. La nonna si chiamava Sarracina, un nome
che rinvia a commistioni musulmane. Nel san- Avrete probabilmente presente qualche
gue del pontefice cattolico romano si univa- monumento con Isabella di Castiglia, che
offre le sue gioie pur di far partire Colombo. e non lo si dice, fu restituito pochi giorni dopo
Scordateveli. Sono, lo riconoscono gli stessi dal fondo della crociata contro i Mori in Spa-
spagnoli, un falso storico buono solo per l’a- gna, istituito sempre da Innocenzo VIII. Fondo
giografia di chi si appropriò dell’”operazione che aveva fra gli amministratori un altro ge-
America”. Il finanziamento per la prima spedi- novese, un Gentili, “familiare” del pontefice.
zione, oltre alle tre imbarcazioni, non rappre- Se si continua ad affondare (anche per questa
sentò un investimento oneroso. Metà di quei ricerca occorrerebbe uno “sponsor”, un mece-
soldi, lo si sa da sempre, venne dall’Italia, da nate) in questa storia i conti prima o poi tor-
nobili famiglie genovesi che si scoprono esse- nano sempre. In maniera perfettamente op-
re tutte imparentate con i Cybo. Un’altra par- posta a quanto sino ad ora ci è stato racconta-
te venne da un banchiere dei Medici. Guarda to. Per concludere che se non fosse sbarcato
caso il papa, che aveva molti figli (Pasquino il cristiano Colombo oggi l’America avrebbe
annotava: “Finalmente abbiamo il padre di agitato il libretto rosso di Mao o si inginoc-
Roma”) era il consuocero di Lorenzo il Ma- chierebbe verso la Mecca. E che se l’Occiden-
gnifico, con buona pace dei pavidi storiografi te ha trionfato, se al posto dei campanili non
italiani. E l’altra metà? Fu prestata da una mi- abbiamo minareti, se al posto di San Pietro
lizia laica spagnola, la Santa Hermandad. Da non è stata sovrapposta Santa Sofia questo,
chi era amministrata, visto che non lo si spieg piaccia o non piaccia, lo si deve alla Chiesa di
correttamente? Da un ebreo converso, ricevi- Roma. E soprattutto al papa decaparecido e al
tore delle rendite ecclesiastiche in Aragona e Christo Ferens. In una ricostruzione, che è un
quindi uomo di Innocenzo VIII e da un nipote perfetto uovo di Colombo.
genovese del papa, Francesco Pinelli. Come
se non bastasse quel prestito,
H
o scritto di Yoga per una rivista
specializzata del settore. Non Chakra Shasrara
so se la cosa verrà pubblicata.
Non lo nascondo, mi piacerebbe. Sareb-
be una di quelle “perle” che da anni con
Chakra Ajna
pazienza metto insieme, nella speranza
di veder finita una preziosa collana co-
noscitiva che comunque ora mi appare Sushumna
con più chiarezza. Vi chiederete come e Chakra Vishudda
perché chi si occupa anche di Cerchi nel
Grano, come me, possa dire la sua anche Pingala
in un campo che nulla dovrebbe avere a Chakra Anahata
che fare con un pseudo- mistero collau-
dato come quello dei Crop. Ebbene la ri-
sposta è semplice. Io penso, che il sape-
Ida
re dei Cerchi è quello dell’Ottava quindi
non mi stupisco affatto quando vedo Chakra Manipura
l’ennesima sua applicazione millena-
ria. Chi fa Yoga semplicemente applica
i dettami di questo sapere per ottene-
re un percorso di avvicinamento a Dio Chakra Svadhishthana
attraverso un sistema fisico strutturato
da “posizioni” ben precise. Certo la cosa
è più complessa e affascinante se con-
Chakra Muladhara
siderate che fare Yoga vuol dire anche,
fare una vita Yogica, o almeno sforzarsi
di farla attraverso tutti i suoi dettami LA RAFFIGURAZIONE DEI SETTE CHAKRA E DEI TRE PRINCIPALI
spirituali, capaci di rivedere ogni nostra CANALI NADI NEI QUALI SI COSTITUISCE LA KUNDALINI
abitudine, comprese quelle alimentari.
Ma, e qui viene il bello, il sottoscritto, che con 7 centri energetici ben precisi, i celeberrimi
grande difficoltà farebbe a meno dei suoi “ar- Chakra. Il tutto poi, verrà riassunto attraverso
rosticini”, può forse dare al suddetto mondo 108 posizioni Yogiche ben precise rappresen-
un momento di comprensione altro, utile, tanti una summa altamente raffinata di at-
contemporaneamente, a più campi cono- teggiamenti fisici, capaci, attraverso la giusta
scitivi. Essenzialmente infatti chi interpreta respirazione, di avvicinare, corpo, mente e
questa scienza-spirituale, sa’, che 8 sono gli anima umana al divino. Sostanzialmente il ri-
stadi dello yoga (Yama, Niyama, Asana, Pra- sultato ottenuto è lo stesso perseguito, men-
nayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Sa- talmente, da Giordano Bruno attraverso l’arte
madhi), guarda caso, di cui 4 estremamente della memoria ... immortale. (L’Uomo di DIO).
fisici e 4 soprattutto mentali. Inoltre conosce Per chi mi conosce credo a questo punto sia
un tipo di fisiologia Vedica per la quale il cor- estremamente semplice ritrovare in questo
po umano risulterebbe attraversato da 72000 tipo di fisiologia la matrice numerica e frazio-
Nadi che, sostanzialmente, rappresentano naria (3\4) del sapere dell’Ottava di cui mi oc-
dei canali preposti alla conduzione di 4 tipi di cupo. Allora, vi domanderete perché essa ap-
energie (Prana, Apana, Sapana e Vyana). pare nei campi di tutto il mondo e all’interno
Ebbene questa quadriplice situazione del corpo umano... orientale? Semplicemen-
energetica seguirà una canalizzazione ben te perché la struttura creante dell’universo,
precisa fatta esattamente da 3 Nadi principali di per se anche numerica, si ripete in modo
(Ida, Sushumna, Pingala) poi, attraverso cuore frattale a tutti i livelli, quello fisico compreso
e mente, tale circolazione verrà finalizzata da e chi fa i cerchi semplicemente... lo sa. Non
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partire dalla pubblicazione nel 1994 una straordinaria scoperta legata alla pira-
de Il Mistero di Orione di Robert mide di Cheope; Pincherle rilevò che la par-
Bauval, gli studi sulle piramidi egi- te interna della Grande Piramide custodiva
ziane hanno interessato una nutrita schiera una torre di granito, alta circa 60 metri, il cui
di appassionati che, focalizzando l’attenzio- nome è Zed (in greco) o Djed (in egiziano)…
ne ora su un dettaglio ora su un altro, hanno Bauval e Pincherle; la Piana di Giza come
dato vita ad vivace underground di idee che riproduzione della Cintura di Orione; la pira-
si sviluppa, più attivo che mai, parallelamente mide di Cheope come luogo in cui nasconde-
all’Egittologia ufficiale; un mondo che i de- re il pilastro Zed: teorie su cui due generazio-
tentori del sapere, coloro che hanno potere ni di studiosi e appassionati hanno indagato,
di veto su ciò che è o non è storia, sono restii fantasticato, ma che per l’Egittologia sono
a considerare. carenti dei requisiti necessari per essere elet-
Nonostante le conferme oggettive che le te a verità; mancano, a detta degli egittologi,
teorie dei più noti fantarcheologi riscontra- quelle prove schiaccianti e inconfutabili che
no, l’Egittologia si impone di non dar credito ne confermino l’assoluta veridicità.
a ciò che proviene dall’esterno della ristretta Prove che oggi, Custodi dell’Immortali-
elite scientifica e a ciò che non sia supportato tà, è finalmente in grado di fornirci.
da fatti concreti, prove certe, documentazioni
attendibili.
Un criterio necessario, ne conveniamo, ma Il misterioso Codice di Bayer
che in taluni casi si è tradotto nella colpevole
sottovalutazione di ipotesi interessanti, cesti- Nel 1603 il tedesco Johann Bayer pubbli-
nate e spesso derise prima di essere valutate. cò l’Uranometria, un monumentale atlante
È da questo principio che è nato Custodi celeste che cataloga 1277 stelle visibili sia
dell’Immortalità: fornire le prove definitive nel cielo dell’emisfero boreale che in quello
che dimostrino, una volta per tutte, la fon- australe, fino ad allora del tutto sconosciuto
datezza degli studi di alcuni maestri di cui agli europei, attingendo dalle preziosissime
l’autore si definisce con umiltà “un discepolo”, carte nautiche di navigatori come Amerigo
come l’italiano Mario Pincherle e il già cita- Vespucci e Pieter Geyser.
to Robert Bauval, per poi coniare una teoria L’Uranometria stabilisce in maniera defi-
nuova e affascinante sull’intimo rapporto che nitiva la regola di associare lettere dell’alfabe-
unisce terra e cielo, un segreto che, in una to greco alle stelle, in base alla luminosità, alla
sola parola, si chiama Immortalità. grandezza e al colore.
Come è noto, secondo Bauval le tre pirami- Il sistema ideato da Bayer è ritenuto così
di della Piana di Giza riproducono sulla Terra valido da essere il codice di catalogazione a
le tre stelle della Cintura di Orione e il loro cui l’astronomia mondiale fa tutt’oggi riferi-
scopo era condurre le anime dei re nell’Aldilà, mento; eppure, nonostante la sua validità, il
ubicato nella costellazione di Orione, la rap- nostro misterioso astronomo ha commesso
presentazione stellare del dio Osiride. qualche errore. Nella costellazione di Orione,
Le Piramidi di Giza (e Cheope in particola- secondo alcuni studiosi, l’assegnazione delle
re) sono un ascensore cosmico che conduce i lettere non corrisponderebbe al criterio da lui
sovrani al cospetto di Osiride presso il quale, inventato.
secondo i Testi delle Piramidi, le loro anime si È una svista o un’eccezione voluta?
tramutano in stelle. Gli Arabi chiamarono le tre stelle nel modo
Che la necropoli di Giza esprimesse un a noi noto: Alnitak (la Fascia), Alnilam (il Filo
nesso tra terra e cielo ne è convinto anche di Perle), Mintaka (la Cintura).
Pincherle, secondo il quale il compito delle pi- Bayer, molti secoli dopo, assegnò loro tre
ramidi era allineare il piano finito della nostra lettere greche: Zeta [Orionis], Epsilon [Orio-
dimensione con quello infinito dell’universo. nis] e Delta [Orionis]. Isolando le lettere, ot-
Mario Pincherle è noto al pubblico per teniamo Zeta, Epsilon e Delta: cioè Z, E, D.
Le piramidi “satellite”
Un’ulteriore conferma giunge
dall’osservazione delle Piramidi Sa-
tellite.
Queste costruzioni sorgono nei
pressi delle piramidi principali se-
guendo una sequenza apparente-
mente inspiegabile: Cheope è affian-
ZETA [ORIONIS], EPSILON [ORIONIS] E DELTA [ORIONIS]
cata ad est da tre piramidi minori; una
è posta a sud di Chefren; Micerino ne conta tre stelle.
tre a sud. Ma per comprendere definitivamente il le-
Qual era la loro funzione? game tra la Cintura e Giza, dobbiamo tornare
Osserviamo la Cintura di Orione: Alnitak allo Zed e scoprire il suo significato.
(che corrisponde a Cheope) è una stella mul-
tipla1; i telescopi hanno individuato tre stelle
di minore grandezza che la accompagnano. Lo Zed
Anche Alnilam (Chefren) è affiancata da
una stella di piccole dimensioni. Lo Zed è un simbolo molto diffuso nell’An-
Infine Mintaka (Micerino), composta da tico Egitto; è comunemente associato ad Osi-
una principale, che in realtà è binaria, e una ride ed è considerato la sua colonna verte-
compagna a sua volta separata da un’altra brale.
Il nome egizio, Djed, deriva dalla radice
1) Le stelle multiple sono formate da una coppia
o anche più di stelle che, a causa della distanza djd e significa, secondo gli esperti, stabile, du-
dal punto di osservazione, sembrano costituire raturo.
il nucleo di un’unica stella. In greco diventa Zed; il suono dj, infatti,
Osiride assunse così il ruolo di sovrano del prì un’iscrizione in greco su una delle zampe
regno dei morti, mentre Horus divenne il sim- della Sfinge: “La Sfinge era il custode della tom-
bolo dei regnanti viventi. ba di Osiride”3; il nome egizio della Piana di
Com’è noto, ognuna di queste figure mi- Giza è pr wsr nb rstw; pr significa casa, wsr
tologiche ha una propria raffigurazione nel Osiride, nb signore, rstw Rostau: Casa di Osiri-
cielo: Iside corrisponde alla stella Sirio e de, signore di Rostau (antico nome di Giza).
Osiride alla costellazione di Orione. Giza era sì connessa ad Osiride, ma il lega-
Ma se l’origine di queste assegnazioni è da me non è tra la sua presunta raffigurazione
ricercare nel mito, non si può non notare che stellare (Orione) e le piramidi, bensì tra il dio e
il movimento di queste stelle nel cielo non la Piana, che è il luogo della sua sepoltura, la
trova alcun riscontro nella narrazione. sua dimora eterna: il soggetto maschile sulla
Orione appare all’orizzonte precedendo Terra è, quindi, Osiride.
Sirio di pochi giorni; se vi sovrapponiamo i Abbiamo infatti visto che nella Piramide di
protagonisti del racconto, avremmo Osiride Cheope c’è lo Zed, strettamente legato a Osi-
(Orione) che sorge prima di Iside (Sirio) an- ride.
nunciandone l’avvento…
Ma, secondo il mito, Iside non è pre-
ceduta da Osiride e non è certo la sua
nascita che determina l’inizio di un nuo-
vo regno. Inoltre, nonostante la sua im-
portanza, per una ragione inspiegabile
gli studiosi non hanno mai riconosciuto
ad Horus un corrispettivo stellare e, al
contrario dei suoi genitori, non vanta un
astro o una costellazione con cui identi-
ficarsi.
I binomi Orione – Osiride e Sirio – Isi-
de sembrano suscitare più dubbi che
certezze, soprattutto perché si fondano
sul dogma, ormai millenario, secondo
cui la costellazione di Orione rappre-
senti un individuo di sesso maschile.
dall’arabo Yad al-Jawzā, significa spalla (Yad) zione di Orione è la dea Iside.
di colei che sta al centro (al-Jawzā è un termi- La scoperta della vera identità di Orione
ne chiaramente femminile). costituisce la pietra angolare della nostra ri-
Ma la caratteristica più rilevante è la pre- cerca; il progetto della Piana di Giza non si
senza nel perimetro suo perimetro delle ne- proponeva soltanto di copiare la disposizione
bulose più grandi e spettacolari finora sco- delle stelle, ma doveva collegare le entità ma-
perte: raggruppate nella Spada di Orione, schio – femmina.
la M42, la M43, la NGC 1977 e la B33
(nota come Testa di Cavallo) si trovano
al di sotto di Alnitak.
Le nebulose sono i grembi materni
dell’universo, in grado di generare un
numero infinito di stelle (è stato stimato
che la sola M42 contenga materia suffi-
ciente a dar vita a 10.000 stelle identiche
al sole4).
La soluzione dell’enigma è vicina:
l’identificazione della costellazione di
Orione con un essere maschile osta-
colava l’autentica interpretazione del
legame tra terra e cielo che le piramidi
esprimono.
Dobbiamo essere pronti accettare
una conclusione rivoluzionaria: la co-
stellazione più nota del cielo rappre-
senta una figura femminile, la madre LE NEBULOSE DI ORIONE
delle stelle…
La trasmissione dell’anima del faraone nel Il faraone, col sopraggiungere della morte,
cielo attraverso lo Zed di Cheope è senza dub- diventava Osiride e, in ossequio all’imitazione
bio la simulazione dell’atto del concepimento del suo dio, doveva ricorrere all’espediente
e il personaggio che, secondo il mito, riceve il del fallo artificiale per ingravidare la sua sposa
seme maschile attraverso un fallo artificiale è celeste, Iside.
proprio Iside. Questo fallo artificiale è lo Zed nella Pira-
Ormai non vi sono più dubbi: la costella- mide di Cheope, attraverso cui l’anima del re
poteva tramutarsi in una stella raggiungendo
4) Stella per stella. Guida turistica all’universo, il grembo della dea Iside.
di Piero Bianucci, Giunti Editore, pag. 222.
D
ino si presenta come una persona re affrontando un sogno simulato, ossia un
che si pone in modo interlocutorio sogno apparente, un sogno-schermo. Non è
non solo con se stesso, ma in gene- il primo che gli capita. Si tratta di sogni che
rale con l’ “esistente”. La sua ricerca per com- finiscono improvvisamente, ‘come se qualcu-
prendere cosa gli stia accadendo, iniziata in no togliesse la spina’. All’interno di questo so-
sordina in un periodo in cui era spaventato gno compaiono degli esseri grigi, che hanno
da alcuni eventi notturni, gli ha concesso di l’aspetto di robot. Se questi robot oltrepassa-
accedere via via a numerose informazioni, e a no certi limiti, la loro struttura viene spostata
collegare avvenimenti della sua vita con quel- dall’equilibrio, come se tendessero a disinte-
li dei suoi familiari più stretti. Le esperienze grarsi. Quando il sogno bruscamente si inter-
che lo hanno segnato, nel corso dell’infanzia, rompe, la sua sensazione è quella di aver vis-
riguardano una particolare malattia del fratel- suto, per la verità, una cosa diversa da quella
lo e le strane percezioni che sia il fratello che che appariva.
il padre avevano. Lui stesso percepiva strane Come tutti i sogni, questo episodio va let-
presenze, contro le quali preparava dei rituali to su più piani. Esaminiamo prima l’aspetto
difensivi. Durante la notte si sentiva toccare, e ufologico - chiamiamolo così.
questa sensazione perdura nei tempi attuali. L’impressione che i grigi siano dei robot, o
Il fratello non era così spaventato, ma la con- comunque qualcosa di artificiale, è un dato
notazione di bizzarria della sua malattia avrà che si riscontra nei soggetti IR4 che hanno
per sempre un’influenza sul nostro experien- una capacità introspettiva più marcata. È
cer. come se alcuni soggetti riuscissero ad andare
Dino è una persona concreta, legato in oltre la percezione visiva del fenomeno, oltre
modo sano agli aspetti dell’esistenza, privo la sorpresa/spavento; è anche come se alcuni
di inutili orpelli mentali, con un’attitudine ad aspetti della percezione risvegliassero nella
affrontare i problemi in modo diretto, dopo coscienza il dato oggettivo, reale, che tali per-
attenta riflessione. Moderato, equilibrato, con sonaggi, a volte, possono non essere ciò che
una certa gestione della sua aggressività. È appaiono, e forse abbiamo qualche prova del
laureato in una disciplina scientifica, specia- fatto che si tratti effettivamente di creature
lizzato nella modellazione di strutture protei- artificiali.
che. Geneticamente è di derivazione scozze- Anche in un sogno di un altro soggetto
se, per parte di padre, e francese, per parte di IR4, che chiameremo Victor, esistono le tracce
madre. di più incontri con esseri artificiali.
Lo scambio tra di noi è iniziato ragionan- Victor lo chiama ‘Black Dream’.
do sul fatto che la realtà che noi vediamo e C’è un campo di concentramento dove
percepiamo è soltanto una piccola parte di alcuni bambini vengono messi ad attendere
quello che esiste, e che ignoriamo la vera na- in alcune aree. Sono trattati male, vengono
tura della realtà. Dino ribadiva che introdurre spinti. Ci sono degli uomini vestiti di nero -
concetti quali la virtualità delle esperienze hanno pantaloni, camicia, fazzoletto neri e
quotidiane è importante: quando noi fac- scarponi in cuoio. Non hanno pietà o carità,
ciamo esperienza, simuliamo o attendiamo fanno puzza di sangue umano.
certi avvenimenti, in realtà stiamo lavorando Victor sente che esiste una lotta tra bene e
virtualmente con il nostro cervello. La realtà male e che questi sono le pedine di un gioco
che noi creiamo attraverso l’uso del pensiero più grande di loro. Questi esseri hanno inten-
e dell’immaginazione non è, cioè, totalmente zione di sfruttare la specie umana, hanno sete
disconnessa dalla realtà materiale, e contri- di potere. Il loro gioco è fatto da esseri ancora
buisce a crearla, anche quando a noi sembra più grandi di loro.
di non dare seguito alle immagini del nostro In seguito, Victor dichiarerà che questi es-
mondo interno. seri avevano un modo di operare che richia-
A conferma dei suoi pensieri, dopo poche mava l’artificialità, e al termine del suo per-
settimane si trova in un sogno in cui SA di sta- corso con me arriverà proprio a dividere i suoi
incontri ravvicinati in due generi (quelli con a persone che portano sulla schiena un sim-
esseri robotici e quelli con esseri più reali, en- bolo che solo lui può vedere. Le persone del
trambi specie di grigi). sogno sono quindi diverse dalle altre, e po-
Le testimonianze di un altro soggetto IR4, trebbero rappresentare sia parti di se stesso
Leo, e gli studi di Derrel Sims ci danno modo diverse dal resto, quindi sconosciute, come
di pensare che effettivamente almeno una pure potrebbero rappresentare il fatto che vi
parte di queste creature sia artificiale, e che siano aspetti, forse del corpo, forse della psi-
abbiano dei compiti da eseguire nel livello che, forse dello spirito, che sono ‘marchiati’, e
materiale che rappresenta il nostro quotidia- non sappiamo se questa marcatura sia resol-
no. vibile oppure no.
Leo racconta: “Mi sveglio una notte, e li tro- Anche Dino si è trovato a svegliarsi, alter-
vo in camera. Balzo dal letto e ne afferro uno nativamente, con dolori notturni a un ginoc-
(Leo è militare abituato a operazioni specia- chio, con una zona circolare di un rosso vivo,
li). Mi sembra fatto di gomma, ma ciò che mi infiammata all’interno del ginocchio; oppure
stupisce di più è che ‘sento’, attraverso il con- con due punti a forma quadrata sulla scapola,
tatto con il suo polso, la paura che lo pervade nelle vicinanze di alcuni graffi.
per essere stato scoperto e catturato”. Ciò che Marchiato. La vita può marcare le persone
stupisce me è che questo ricordo fluisce dopo con dolori terribili, con scoperte abissali, con
che Leo si è sottoposto a un massaggio al col- sensazioni di non appartenenza a quello che
lo, come se il toccare certe strutture attivasse si vede, che si percepisce, che si è costretti a vi-
il ricordo. vere e a condividere. Gli eventi della vita reale
Esaminando il punto del secondo sogno possono creare delle discrepanze tra ciò che
cui gli esseri artificiali non possono oltrepas- esprimiamo e le vere emozioni che ci scuoto-
sare certi limiti, pena la loro disintegrazione, no all’interno. Il più delle volte, le forze aliene
troviamo che il concetto si sposa con il fat- che provocano gli IR4 approfittano proprio
to che questi esseri siano apparentemente di questa crepa che si forma tra i processi co-
rappresentativi di una gerarchia di creature scienti e quelli inconsci per agganciarsi, e fare
(vive? semirobotiche? pseudo-spirituali?), tra proprie le immagini prese dal vero vissuto
cui si collocherebbero come la parte più adat- della persona, per usarle in modo manipolati-
ta a interagire con il mondo materiale senza vo, mescolando ciò che è vero, ciò che è vissu-
ricevere danni, perlomeno per un tempo limi- to, per mascherare qualcosa di inconoscibile
tato. a parole, di indescrivibile, qualcosa di sottil-
L’impressione che ci sia un inganno, in tut- mente oscuro, per capire come impossessarsi
to il sogno, rende conto di un’idea di ambiva- degli individui, scavalcando le normali difese.
lenza. L’ambivalenza è un aspetto importan- Quelli dei soggetti IR4 sono sogni?, sono
tissimo da esaminare insieme ai soggetti IR4. ricordi di esperienze vissute?, sono tentativi
Terrore e passione per gli accadimenti nottur- di segnalare che qualcosa non va? Sono un
ni vanno di pari passo, fino a quando la co- inganno ben congegnato, dove il sogget-
scienza non subisce un risveglio tale da non to vive, trasposto sugli altri, qualcosa che
tollerare più che vi sia qualcosa di nascosto. Il gli appartiene, e si ritrova a mischiare avve-
mistero è un alimento importante per la vita nimenti e sentimenti personali con soggetti
spirituale; ma anche l’inganno, che è più cru- apparentemente estranei a lui, in una sorta
do, rappresenta una possibilità di evoluzione, di finto coinvolgimento di altre persone (che
un’occasione, purché lo si sa sappia capire e può dargli la sensazione di non essere solo a
gestire. vivere quel problema) in un tema che invece
Anche gli esseri umani, come i grigi robo- riguarda soltanto lui.
tici del sogno, non possono oltrepassare certi I sogni con protagoniste creature che sem-
limiti, pena il disequilibrio e la disintegrazio- brano robot ritornano. Predisposti a un dia-
ne, soprattutto mentale. logo molto semplice, afferma Dino. Proprio
In un altro sogno, Dino circola in mezzo come sembrano essere le creature grigie, ma-
novalanza altrui, creature incompiute, esecu- Quando succede questa ‘stimolazione’, poi 9
tori senza spirito. Una creatura di sembianze volte su 10 faccio o un sogno apocalittico op-
femminili si trova all’interno di una struttura pure sogno qualcosa di attinente agli ET”.
che sembra richiamare scenari di fantascien- Come potrebbe avvenire questo feno-
za. Tuttavia la struttura sembra una stazione meno? Potrebbe il suono essere una sorta di
di comando. Alcune creature danno doni ad segnale ipnotico? O arriva a coinvolgere, con
altre persone, Dino sbircia la scena e si sente particolari onde d’urto, i recettori che potreb-
in pericolo. Una parte di lui, quindi, riesce a bero essere implicati nella comparsa degli
rimanere estranea a quanto accade. scenari ufologico-abduttivi? Forse andrebbe
Le paralisi con allucinazioni sono un fatto presa in considerazione la natura elettrica
comune, nelle sue notti. Ma accanto a queste, del suono. Questo aspetto elettrico potrebbe
accadono altri fenomeni che lo portano a teo- essere quello che interferisce con il sistema
rizzare qualcosa di nuovo nel campo. nervoso, e forse con la struttura energetica
I soggetti IR4 spesso avvertono degli strani dell’individuo.
suoni, che si presentano a ripetizione. Secon- Nel momento dell’interazione, il contatto
do Dino la cadenza sonora serve per indurre potrebbe essere coscientemente interrotto.
uno stato di apertura. Il suono ha l’effetto di Infatti, se esiste un meccanismo con cui il
coinvolgere la persona e di bloccarne le rea- suono consente l’accesso alla persona, que-
zioni, lasciandola cosciente di quanto sta per sto meccanismo deve far parte della normale
avvenire. Il suono cessa quando lo stato di pa- struttura umana; addirittura si può pensare
ralisi è completo. A quel punto una presenza che il soggetto stesso potrebbe inconsape-
(non un Grigio) interagisce con il corpo del volmente tenere aperto questo canale e con-
soggetto. sentire la ripetizione del contatto, quando ad-
Scrive un utente del forum di Primocon- dirittura non sollecitarlo.
tatto: “È un paio di sere che sento presenze in L’essere umano potrebbe comportarsi
camera mia... cominciano attorno alle 23: 00; come un conduttore, come un ponte, attra-
le avverto perchè sento che il mio orecchio verso cui potrebbero passare molteplici se-
sinistro viene in qualche modo stimolato: è gnali. Anche gli animali domestici, presenti in
come se sentissi avvicinarsi qualcuno, però casa, potrebbero svolgere la stessa funzione
quasi come i suoi passi fossero un ultrasuono (questo farebbe pensare che il corpo del sog-
particolare, che non riesco a sentire, ma mi getto IR4 non costituirebbe il bersaglio a cui
stimola comunque l’apparato uditivo sinistro. le forze aliene tenderebbero).
Tutto questo riporta alla mente il caso di Tornando al fatto che queste creature dia-
Victor, descritto prima, che dopo un anno no un’impressione di artificialità, noi e Dino
di lavoro era riuscito a ricordare il fatto che, siamo arrivati separatamente alla stessa con-
durante la notte, poteva udire un suono, da clusione, ossia che questi esseri siano control-
cui capiva che “stavano arrivando”. Per sfug- lati da strutture superiori. Afferma Dino: “Que-
gire all’abduction, Victor emetteva a sua volta ste strutture possono essere enormi e amorfe,
un suono, mentalmente, che gli consentiva buie e composte dalla sostanza con cui è fat-
di staccare la sua coscienza e di trasportarla to il “male”. Ne possiamo derivare proprio una
in un luogo a lui molto caro, da cui era assai fisica, una Fisica del Male”. Alla stessa conclu-
difficile portarlo via. Victor asseriva: “Se la mia sione arriva uno scienziato molto conosciuto,
coscienza non c’è, loro non possono utilizzare un fisico: “Questi fenomeni coinvolgono sicu-
il corpo”. ramente lo Zero Point Field, la capacità crea-
Il suono però non è sempre presente, nei trice della coscienza universale (sia nella luce
modelli di IR4. La cosa più semplice a cui si che nell’ombra), l’universo a più dimensioni
possa pensare è che entità diverse utilizzino delle superstringhe. Dietro queste bizzarre
passaggi e strumenti diversi per accedere alle e spesso spaventose manifestazioni, c’è una
varie parti di un essere umano. Gli oggetti scienza. E in qualche punto dell’universo, anzi
alieni trovati nel corpo (che non sono impian- dello Zero Point Field, c’è solo un furbo che si
ti di trasduzione) sono anche spesso oggetti è gonfiato a dismisura con le nostre paure, e
del tutto privi di tecnologia, che potrebbero si è trovato gratis il meccanismo della creazio-
avere lo scopo di riorganizzare energetica- ne. Ma un furbo imbecille, perché Dio LO USA,
mente certe zone, o potrebbero destrutturar- e lui non lo sa”.
le. Il suono che induce la paralisi, comunque, Dino afferma: “I Grigi rappresentano una
si presenta anche in soggetti che non sono possibilità concreta da parte delle strutture
portatori di oggetti estranei. amorfe (senza forma che possono assume-
A che scopo tutto ciò? La sofferenza sem- re forme) di intervenire sulla nostra terza di-
bra essere il cibo di queste entità. Esse lavora- mensione. Gli Amorfi possono interagire con
no sulle nostre parti meno coscienti, sui nostri il rapito, ma questo avviene in una vibrazione
difetti di razza, sulle nostre “ombre” psicologi- diversa, e non in questa. Ho l’impressione che
che. Il lato oscuro è il modo giusto per acca- i Grigi predispongano a un contatto diretto
lappiare gli umani: è prontamente disponibi- con queste entità, stimolando il contattato.
le e si gonfia con poco. La paura ne è il tramite Credo che se fosse possibile intervenire sui
più chiaro e logico. La trappola consiste nel Grigi, gli altri avrebbero molti più problemi,
fatto che se un soggetto cerca di approfondi- anche se la situazione spiritualmente è molto
re gli aspetti non ordinari dell’esistenza, e co- più complessa”. L’ipotesi che quindi formulia-
mincia un percorso di consapevolezza a livel- mo è quella che vede in campo forze di ordine
lo spirituale, se non procede anche con una più materiale, i Grigi, la cui forma fisica potreb-
consapevolezza a livello psichico, non gli è be essere ricavata in parte dal DNA umano e
data la possibilità di conoscere realmente né da quello animale, che sarebbero i più adatti
ciò che sta avvenendo né di isolare i problemi a soffermarsi nel nostro mondo vibraziona-
personali che costituiscono la porta di ingres- le e che avrebbero il compito di consentire
so della fenomenologia. La fenomenologia il contatto con forze meno materiali; e forze
abduction, infatti, si avvale delle esperienze e di ordine via via meno materiale, gerarchica-
delle immagini interne proprie del soggetto mente organizzate in senso spirituale (nega-
per mostrarsi. L’avanzamento solo dal punto tivo) e materialmente sempre più rarefatte,
di vista spirituale del soggetto consente alle il cui controllo sulla materia viva non può es-
forze intrudenti di accedere a livelli più sottili sere diretto, ma mediato dalle creature grigie
della consapevolezza universale, accelerando o da meccanismi assai più sottili, che hanno
probabilmente taluni processi creativi gene- come tramite le strutture del nostro sistema
rali, svincolati dal singolo. nervoso centrale, in particolare alcuni tipi di
recettori – con tutta probabilità i recettori se- te, avendo in noi la capacità della creazione
rotoninergici. Le visioni, i disturbi del sonno, (avendo come nucleo inalterabile una Luce
i campi di luce che vengono visualizzati dai cosmica), attribuiamo loro una forma”.
soggetti, fanno ritenere che effettivamente le Questa situazione non è univoca, nel sen-
strutture mesencefaliche vengano coinvolte so che non tutta la fenomenologia IR4 è ripor-
nel contatto. Alcuni recettori serotoninergi- tabile esattamente a questo schema, benché
ci – coinvolti in lesioni, uso cronico di LSD e esso funzioni per la maggior parte delle volte.
farmaci agonisti dei recettori serotoninergici Dobbiamo avere delle perplessità sull’unifor-
- sembrano i più probabili candidati a forni- mità delle creature grigie. Se per gli Amorfi
re il bersaglio fisiologico a stimoli (interni o possiamo ipotizzare che le forme siano dei
esterni?) che si rivelano fondamentali nel ri- pretesti subdoli per entrare in contatto con gli
creare l’ambiente caratteristico riferito dagli esseri umani, per quanto riguarda i Grigi que-
interessati, e che comprende sia le creature sto difficilmente può essere vero, essendo la
che gli scenari silenziosi che accompagnano loro realtà di “esseri di materia” incompatibile
la visione di queste esperienze. In un modo o con idee di trasformismo. Vi devono essere
diverse ‘razze’ di creature
grigie, razze che si sono
“Ricordare & Raccontare” anche trasformate nel
tempo. Sims ritiene che
Gruppo di Lavoro sulle Esperienze Anomale siano stati programmati
in modo diverso con il tra-
scorrere degli anni. Que-
Rapimenti Alieni, oltre il velo della memoria sto può essere vero, e può
essere che siano molto
WORKSHOP PRATICO più specializzati nell’inter-
CON SESSIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO ferenza mentale, rispetto
a venti o cinquant’anni or
Toscana, 7 – 10 Giugno 2012 sono. Ma si deve supporre
che esistano anche ‘razze’
per info - esperienzeanomale@gmail.com che sono sfuggite a que-
sto genere di controllo.
Si è ipotizzato di creature
nell’altro, l’iperstimolazione o il blocco di tali che proseguono una loro linea sperimentale,
recettori potrebbe fornire la base fisio-neuro- del tutto ignare che il ’programma’ di prelie-
logica per il manifestarsi del fenomeno. vi biologici a cui dovevano aderire sia finito.
Dice Dino: “Credo che gli Amorfi usino Un’altra ipotesi è che una delle razze di Grigi
l’olografia del nostro sistema percettivo per stia tentando di riparare i danni provocati da
presentarsi come vogliono, o come noi vo- altri esseri. E probabilmente ve ne è un’altra
gliamo, ma le cose adrebbero un po’ insieme, ancora che non è d’accordo con quello che
e raccolgono pezzettini di ricordi forse vinco- sta avvenendo, si tiene in disparte e non sa
lati a parti emotive/sensitive. Ho visto i rettili come contattarci in modo efficace. Tutte que-
poche volte, meccanici dinosauri con la pelle ste ipotesi richiederebbero un approfondito
marrone, anche questi specie di cyborg, sono esame di funzioni mentali e biochimiche che
molto aggressivi, ma son finti anche, molto si trovano al confine con le funzioni psichiche,
limitati nel loro campo di azione. Allo stesso per arrivare a capire in che modo l’esperienza
tempo ritengo che tutti questi siano feticci, con queste ‘forze’ può arrivare a influenzare la
l’oscuro reale sta dietro e non deve neces- nostra attenzione, la capacità di trasformare
sariamente avere una forma propria... anzi le immagini, la possibilità di accedere a un
credo che l’oscuro sia la materia prima della mondo non materiale.
Luce, buia immobile gelata. Probabilmen- Riguardo però le ‘forme’ che sembrano
operare in modo più intrusivo, e che sono vi- conosciamo la funzione d’onda che descri-
ste rispettivamente come: esseri grigi filifor- ve la coscienza e il suo funzionamento; sap-
mi, sauri, Man in Black, soldati di vario grado, piamo solo che è legata a uno strano campo
ombre, Nordici – ciò che traspare dopo anni quantico, dove l’informazione non si propaga
di attività è una loro sostanziale immobilità per segnali che vanno alla velocità della luce,
psicologica. Questo è un lato che si presta ma si propaga istantaneamente per strani ef-
alle speculazioni più pericolose e più ridico- fetti di risonanza, innescati da ‘fattori di pas-
le, contemporaneamente. Per chi, come Dino, sione’. Ci vorranno ancora anni per mettere
si è immerso a tutto volume nell’esplorazio- a punto gli operatori matematici che ci per-
ne delle sensazioni, la risposta che emerge, mettano di capire quantitativamente come la
almeno a grandi linee, pare essere una sola: coscienza interagisca in maniera istantanea
“Dividi e controlla: loro sono mutilati e sono con la materia, l’energia, lo spazio e il tempo,
rabbiosi per questo, una rabbia durata milioni ma ci arriveremo. La gente comune e l’esta-
di anni”. blishment scientifico non sono pronti, e allora
Il risveglio della coscienza dell’Uomo (circa questo processo evolutivo nella scienza è in
duemila anni or sono, nella nostra cultura; in corso a porte chiuse. Ma avviene”.
un tempo precedente, nelle culture orientali; Là fuori, ‘qualcuno’ è rimasto congelato,
e non mi sospingo oltre) ha creato scalpore, senza tempo, senza spazio e senza possibilità
nel mondo invisibile. Siamo esseri in grado di di evolvere. La scintilla del contatto scaturisce
vivere sia l’invisibile che il visibile, con le giu- dallo scontro tra la rabbia ‘aliena’ per questa
ste tecniche; siamo quindi in grado di proce- immobilità e l’incoscienza dell’essere umano.
dere a un’evoluzione e una conoscenza di alto Le forze aliene più visibili e materiali inseguo-
livello. Probabilmente nessun altro Essere no probabilmente l’obiettivo di ottenere un
creato, nel Cosmo che conosciamo, ha queste corpo costituito da componenti sia fisiche
caratteristiche. È l’opinione anche del fisico che astrali, ossia materia sottile e plasmabile.
citato più sopra: “La coscienza, concetto un Tale possibilità è infatti peculiare dell’esse-
tempo trascendentale, adesso sta diventan- re umano e rappresenta esattamente la sua
do uno dei temi della fisica teorica. Sembra connessione con l’aspetto divino positivo del
funzionare in maniera realmente olografica e Cosmo, e con la sua possibilità di evoluzione
può essere studiata con le tecniche di topo- su piani di cui cominciamo soltanto a com-
logia algebrica della meccanica quantistica prendere l’esistenza.
non-classica, ma ancora non
Piero Magaletti
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IN LIBRERIA
I
Ciclopi dell’Odissea hanno lasciato le la zona abitata dagli Iperborei. Vengono citati
loro tracce nella letteratura nordica me- anche da Plinio, il quale ad un certo punto
dievale: una saga vichinga (la Hàlfs saga dà un’indicazione geografica molto precisa,
ok Hàlfsrekka) racconta l’avventura di un na- allorché afferma che essi si trovano ad una la-
vigatore che approda con i suoi uomini in titudine assai settentrionale, corrispondente
una terra lontana, dove affronta un gigante a quella di Tule. Ora, sempre Adamo di Brema
minaccioso e lo sconfigge accecandolo con identifica tout court Tule con l’Islanda: “Tule
una “lancia infuocata”, dopo averne arroven- adesso è chiamata Islanda, a causa del ghiac-
tato la punta sul fuoco: non si tratta di Ulisse, cio che ricopre l’oceano” (“Thyle nunc Island
bensì del re vichingo Hjörleif, e la vicenda è appellatur, a glacie quae oceanum astringit”).
ambientata nella Norvegia settentrionale: gli E, a chiudere questa catena di relazioni fra la
studiosi convengono che il motivo ricorda il terra dei Ciclopi, i Rifei, Tule e l’Islanda, sta il
mito di Polifemo. E tuttora, nei negozi di sou- fatto che l’area del Tosenfjorden, situata sulla
venir di Bergen, non è difficile trovare, tra gli costa norvegese attorno al 65° parallelo, oltre
spiritosi pupazzetti raffiguranti i Troll (esseri ad essere assai montuosa si trova effettiva-
mitici, talvolta giganteschi e con un pessimo mente alla stessa latitudine dell’Islanda, che
carattere), quelli con un solo occhio in mezzo da quel parallelo viene “tagliata” esattamente
alla fronte. a metà (la misura della latitudine, a differen-
Una traccia del mondo dei Ciclopi è forse za della longitudine, è piuttosto agevole, in
rimasta anche nella toponomastica: lungo la quanto corrisponde all’altezza della Stella Po-
costa della Norvegia settentrionale troviamo lare sull’orizzonte del luogo dove si effettua
un Tosenfjorden, che ricorda il nome della la misura).
madre di Polifemo: “... Lo generò Toosa, la nin- Sarebbe a questo punto da chiedersi se il
fa/ figlia di Forchis, signore del nome dei monti Rifei, chiamati anche
mare instancabile/ nei cupi Ripei, non sia accostabile a quello
anfratti unita con Poseido- dell’Hypereia, la “terra alta” dove, a
ne” (Od. I, 71-73). Davanti al detta dell’Odissea, prima di scen-
Tosenfjorden vi sono alcune dere nella Scheria i Feaci ave-
isole, tra cui potrebbe esservi vano sofferto i disagi di una
l’”isola piatta” che il poeta col- difficile convivenza proprio
loca accanto all’approdo del- con i Ciclopi, “uomini traco-
la terra dei Ciclopi. E, non tanti/ che li depredavano”.
lontano da lì, la montagna Il fatto che si trattasse di
forata di Torghatten, il cui una regione montuosa col-
caratteristico “occhio” lumi- lima con una precisa indica-
noso è ben visibile dalle navi di zione dell’Odissea, secondo
passaggio, potrebbe anch’essa cui i Ciclopi “vivono sulle cime
aver contribuito alla costru- di alte montagne”. In ogni
zione del mito del gigante caso, l’accostamento tra
monocolo, che Omero pa- la Hypereia omerica ed
ragona ad “un picco selvo- i Rifei-Ripei è conforta-
so d’eccelsi monti”. to dal fatto che, ripetia-
D’altronde, lo storico e mo, l’una è la terra dei
geografo medievale Ada- Ciclopi secondo Omero,
mo di Brema (XI secolo) gli altri sono i monti dei
colloca i Ciclopi, “che nella Ciclopi secondo Adamo di
fronte hanno un solo occhio”, Brema.
nell’area dei monti Rifei. I monti D’altronde è sempre Adamo
Rifei sono menzionati da vari ge- di Brema, in una mappa com-
ografi antichi, che di solito li si- prendente le terre attorno al
tuano verso l’estremo nord, nel- Mar Baltico e la Scandinavia,
TROLL IN VENDITA A BERGEN
a collocare i Ciclopi lungo la costa della Nor- tracce di un popolo nomade), dove si narra che
vegia settentrionale! E lì indica persino l’Isola “fra tutti i mostri e i giganti che popolavano le
dei Ciclopi (“Insula Cyclopum”). estreme foreste della Lapponia, il più forte e
Ancora, in un altro passo di Adamo di Bre- coraggioso era Stalo”: costui era un orco mal-
ma troviamo l’avventurosa navigazione verso vagio, dedito all’antropofagia (“era molto avi-
l’estremo nord di un equipaggio frisone, che do di cervella umane”) e con “un occhio solo
rischia di essere risucchiato dal grande gor- in mezzo alla fronte”, proprio come Polifemo.
go, chiamato “voragine dell’abisso”, in cui si Tra i vari racconti che lo riguardano, il più in-
MAPPA DI ADAMO DI BREMA IN CUI COLLOCA I CICLOPI LUNGO LA COSTA DELLA NORVEGIA
trovano “tutti i movimenti del mare, che pare teressante ai nostri fini è quello in cui egli vie-
decrescere, essere assorbito e poi di nuovo ri- ne accecato con l’astuzia da un Lappone suo
vomitato”. Notiamo che questi frisoni s’imbat- ospite: subito dopo, continua il Bosi, “Stalo si
tono sia nel micidiale risucchio (facilmente alzò e, accortosi di essere ormai completa-
identificabile con il famoso gorgo del Mael- mente cieco, tentò di agguantare il Lappone
strom, situato nella Norvegia settentrionale, che però gli sgusciava di mano con grande
all’estremità delle isole Lofoten, che corri- facilità. Allora pensò di giocare anche lui d’a-
sponde in maniera stupefacente alla descri- stuzia. ‘Fa’ uscire le capre dalla capanna’ disse
zione che Omero fa di Cariddi), sia nei Ciclopi: e si mise davanti alla porta a gambe larghe. Il
infatti “videro uomini di altezza straordinaria, Lappone sospingeva le capre che, per uscire,
che i nostri chiamano Ciclopi”. Tutto ciò con- dovevano passare una alla volta e venivano
ferma che l’ambientazione è proprio quella tastate dal gigante. ‘Fa’ uscire per ultimo il ca-
delle avventure di Ulisse. pronÈ aggiunse Stalo. Mentre le capre usciva-
Sempre riguardo ai Ciclopi, estremamente no una ad una, il Lappone uccise il caprone
interessanti sono certe leggende lapponi (ri- e ne indossò la pelle, quindi passò carponi
portate da Roberto Bosi nel suo Lapponi: sulle tra le gambe di Stalo. ‘Molto benÈ disse Sta-
lo, ‘ora puoi passare tu’. Ma il Lappone era già moso otre dei venti. Infatti, secondo l’Odissea,
fuori e saltando di gioia, gridò: ‘Ma io sono già nell’isola Eolia Ulisse ricevette da Eolo, il re dei
passato!’ Ormai battuto, Stalo pensò che solo venti, il dono più prezioso per un navigante:
i suoi figli avrebbero potuto aver ragione di un otre, chiuso con una catenella d’argento,
quell’uomo così astuto e lo pregò di dirgli il in cui erano imprigionati tutti i venti sfavo-
suo nome. ‘Certamente te lo dirò’ disse il Lap- revoli che avrebbero potuto intralciargli la
pone ‘mi chiamo io stesso’ Detto questo fuggì. navigazione verso casa. Ora, l’Eolia omerica
Quando i figli di Stalo rientrarono e s’accor- è collocabile nell’arcipelago delle Shetland
sero che il grande caprone, cui erano molto per una serie di ragioni, tra cui la frequenza e
affezionati, era stato ucciso, interrogarono il l’eccezionale violenza dei venti, che qui si sca-
padre. ‘Chi ha ucciso il nostro caprone?’ do- tenano fino a 250 km/ora, nonché per l’aspet-
mandarono in collera. ‘Io Stesso’ rispose Stalo. to dirupato a cui queste isole devono il loro
E lui stesso fu ucciso dai suoi figli”.
Dunque questo racconto, oltre a
ripercorrere par pari le modalità
della fuga di Ulisse dalla grotta di
Polifemo, addirittura riprende, ed
in termini molto simili, il famoso
gioco di parole, basato sul nome
(fasullo) dell’ingegnoso prigionie-
ro, con cui egli riesce a beffare il
suo aguzzino, prevenendo la rea-
zione degli altri Ciclopi.
D’altronde è sempre nell’area
della Lapponia che si colloca l’av-
ventura nell’isola di Circe, dove
Ulisse appena sbarcato non sa più
“dove il sole sorga e dove tramon-
ti”: è il fenomeno del sole di mez-
zanotte! Quanto alla stessa Circe,
chiamata “polypharmakos”, “quella
dalle molte pozioni”, ha le caratte-
ristiche di una sciamana lappone.
Non solo: uno stranissimo equi-
voco tra un remo e un ventilabro,
ossia una pala da grano, oggetto
della profezia che l’indovino Tire-
sia fa ad Ulisse nell’Ade omerico
(anch’esso localizzabile nell’estre-
mo nord), lo ritroviamo par pari,
come segnalato dal grande stu-
dioso Georges Dumézil, nella fi-
gura di Bieka-Galles, un dio della
Lapponia, il cui culto è durato fino
a tempi relativamente recenti: co-
stui infatti viene raffigurato con LA COLLERA DI POLIFEMO AFFRESCO DI ANNIBALE CARRACCI
in mano un remo che è anche un
ventilabro... nome, originariamente Hjaltland, “terra alta”,
Ma non è questo l’unico esempio di persi- da cui è derivato l’attuale nome Shetland, che
stenza di un mito omerico dall’età del bronzo ben s’attaglia alla descrizione omerica: “Nuda
fino all’epoca attuale: un altro è quello del fa- s’ergeva la roccia”. Ora, una straordinaria con-
ferma di tale identificazione dell’Eolia con a chiuder la porta”, e poi, il mattino successivo,
una delle Shetland (dove vi è un’isola chiama- “dopo aver mangiato spinse fuori dall’antro le
ta Yell) la troviamo nel Ramo d’oro di James pecore pingui, / senza fatica togliendo l’enor-
Frazer: “I marinai delle Shetland comprano me masso; ma subito/ ve lo rimise, come se
ancora oggi i venti sotto forma di fazzoletti alla faretra rimettesse il coperchio”.
e spaghi, annodati dalle vecchie che preten- Notiamo anche che Polifemo, oltre a spo-
dono di saper governare le tempeste. Si dice stare facilmente enormi massi, secondo Ome-
che a Lerwick, il capoluogo dell’arcipelago, vi ro era anche in grado di lanciarli: “Strappò la
siano delle vecchie megere che vivono ven- cima di un monte enorme e la scagliò, / la fece
dendo i venti”. Se pensiamo che il Frazer ha cadere davanti alla nave, / sfiorò quasi il timo-
compiuto le sue ricerche sui miti, il folklore e ne”. Ora, nel folclore norvegese “riguardo ai
le tradizioni di tutto il mondo tra la fine del giganti si racconta che essi hanno lanciato o
XIX e l’inizio del XX secolo, possiamo render- fatto rotolare questo o quello dei molti gigan-
ci conto dell’incredibile persistenza di certe teschi massi erratici del paese” (Enciclopedia
credenze e di certe tradizioni, a dispetto dei Treccani).
secoli, anzi, dei millenni! E, a questo punto, le Tutto ciò conferma ulteriormente l’am-
venditrici dei venti di Lerwick ci confermano bientazione nordica del mondo omerico,
che con ogni probabilità il famoso calzolaio di dove si ritrovano tutti i fenomeni dell’estre-
Eratostene (lo studioso greco a cui dobbiamo mo Nord: oltre al sole di mezzanotte (talvol-
l’ironica frase che “si troveranno i luoghi delle ta chiamato da Omero “Sole Iperione” (Hype-
peregrinazioni di Ulisse quando si troverà il rion), “quello che va al di sopra”), vi sono le
calzolaio che ha cucito l’otre dei venti”), a cui notti chiare del solstizio d’estate (che consen-
per tanto tempo è stata data invano la caccia, tono la prosecuzione notturna della battaglia
aveva la sua bottega proprio da quelle parti, più lunga dell’Iliade, impensabile in un con-
nei mari tempestosi dell’Europa settentriona- testo mediterraneo), le tenebre di quello in-
le. vernale, le cosiddette “albe rotanti” (che pre-
Tornando a Stalo, è sempre lui che in un’al- annunciano il ritorno del sole alla fine della
tra storia lappone “rovescia pietre tanto gran- notte solstiziale), le aurore boreali e perfino
di che la gente di oggi non riesce a spostarle, una particolare anomalia delle fasi lunari, che
fossero pure venti uomini”, il che rappresenta si ritrova, suscitando comprensibili perplessi-
un’ulteriore conferma della sua identità con il tà negli studiosi, nell’Inno omerico a Hermes e
ciclope omerico, il quale “aggiustò, sollevan- che si può spiegare soltanto con l’alta latitu-
dolo, un masso enorme, pesante, / che chiu- dine. Già questo dovrebbe bastare a dissipare
deva la porta: io dico che ventidue carri/ buo- ogni dubbio sul fatto che il mondo originario
ni, da quattro ruote, non l’avrebbero smosso di Ulisse era assai lontano da quello della Gre-
da terra; / tale immensa roccia, scoscesa, mise cia e del Mar Egeo.
IL
sito di Haroba Kosht (lett. : “Castel- gionale del Veneto e del Centro Studi Vene-
lo in rovina”) si trova nella Repub- zia-Oriente, a partire dal 2009 ebbe inizio una
blica del Turkmenistan, Regione di campagna triennale che ha portato al recu-
Mary, comune di Bayram Alì ed è compreso pero e alla messa in sicurezza del sito, in stret-
nel Parco Storico-Archeologico dell’Antica ta collaborazione con il National Department
Merv, posto sotto la tutela dell’Unesco. of Turkmenistan for Protection, Research and
Le sue coordinate geografiche GPS sono: Restorations of Historical and Cultural Monu-
37°45’12.07” N e 62°05’41.76” E. ments.
Per la struttura anomala rispetto alle altre Le prime notizie storico-archeologiche
costruzioni medievali della Margiana, è con- sul sito di Haroba Kosht si devono a G. Puga-
siderato di grande importanza dal Ministero cenkova che, nel 1951 e nel 1958, lo visitò in-
per i Beni Culturali che ha conferito mandato tuendo che questo edificio doveva esser sta-
all’archeologo Gabriele Rossi Osmida di recu- to costruito da una comunità cristiana.
perarlo e restaurarlo. Nel 1966, una squadra della missione so-
Grazie alla disponibilità del Consiglio Re- vietica dello YuTAKE sotto la direzione di
G.Y.Dresvyanskaya, operò degli scavi di as- quanto “… i Templi del Fuoco erano strutture
saggio al suo interno. Ma, dal momento che chiuse e i luoghi sacri presentavano delle aree
non si provvide a drenarli, le strutture murarie circolari…” di cui non esiste traccia a Haroba
che ancora esistevano collassarono riducen- Kosht.
do il tutto ad una collinetta informe di detriti. Seguirono anni di discussioni lasciando in-
Della rovina provocata da questi scavi si soluto questo problema che, per gli studiosi,
possiede una puntuale documentazione at- divenne un vero enigma.
traverso le fotografie conservate presso l’ar- Fino al 2009 quando ebbero inizio i lavori
chivio del National Archaeological Park of An- della missione italo-turkmena che si conclu-
cient Merv che segnalano l’esistenza, a ovest, sero nel 2011.
di un articolato edificio su due piani dotato
di stanze interne e munito di porte e finestre;
e, sul lato est, di una imponente costruzione Campagna 2009
sormontata dai resti di una cupola.
Sull’impiego religioso dell’edificio concor- Il primo intervento è stato riservato alla
darono anche altri studiosi sovietici che però bonifica e alla messa in sicurezza del sito.
non sempre sostennero la matrice cristiana, Si è pertanto provveduto alla rimozione
avanzando l’ipotesi che fosse una struttu- delle macerie e dei rifiuti accumulati lungo i
ra utilizzata per il culto zoroastriano. Ipotesi fianchi della struttura e al loro trasferimento
fermamente esclusa da Pugacenkova che, a in una discarica. Successivamente si è rimos-
ragione, ricorda come sia difficile collegare so il terriccio incoerente e si sono raccolti i
l’edificio di Haroba Kosht allo Zoroastrismo in frammenti di ceramica che abbiamo deposi-
IN ALTO IL LATO SUD DI HAROBA KOSHT FOTOGRAFATO DA G. PUGACENKOVA NEL 1958. IN BASSO LO
STESSO LATO FOTOGRAFATO DALL’AUTORE NEL 2003
IL SISTEMA DI DRENAGGIO APPLICATO NEL 2009 AL SETTORE OVEST PER ARRESTARE LE PERICOLOSE
INFILTRAZIONI PIOVANE CAUSATE DAGLI SCAVI DEL 1966
modo da consentirne l’aerazione. È stato du- 2009, si è deciso di continuare con questo
rante questo scavo che sono venute alla luce tipo di intervento.
alcune interessanti testimonianze partico-el- Pertanto si è provveduto a mettere in luce
lenistiche (II-III sec.d.C.). buona parte del lato sud e l’angolo sud-ovest
Si è quindi proceduto alla messa in luce di ripulendo i mattoni ed erigendo dei contraf-
una sezione muraria corrispondente ad un forti in mattoni crudi dove le strutture erano
probabile ingresso dell’edificio fino alla sua pericolanti o insicure.
soglia. Dopo aver consolidato il tutto, si è passati
Grazie alla rapida trasmissione dei risultati alla ricostruzione di porte e finestre restituen-
delle analisi sui mattoni crudi e sui campio- dole alle forme documentate fotografica-
ni di intonaco esterno fornitici dai Laboratori mente nel 1958 e 1966. Infine, per mettere in
“Zeila”, abbiamo potuto utilizzare materiali sicurezza la struttura, si è prestata la massima
tipici dell’ambiente turkmeno operando se- attenzione alla copertura che, a causa degli
condo i principi dell’archeologia sperimen- interventi sovietici, rappresenta il principale
tale senza ricorrere a componenti acrilici o a pericolo per la stabilità del monumento.
sigillanti. Abbiamo quindi creato sulla copertura
Per questo si è scelto come legante una un piano a doppia pendenza, convergente
malta elastica costituita da inerte macinato e su due canali di scolo che scaricano l’acqua
setacciato raccolto sul posto, gesso di origine piovana alla base dei lati nord ed ovest dove
locale e fibre vegetali frammentate in piccole abbiamo scavato delle fosse di raccolta idrica.
dimensioni, nel rispetto della tradizione co- Si è quindi provveduto a ricoprire il tutto
struttiva tradizionale. con strati alternati di glyna rinforzata con ges-
so, tenuti assieme da una rete di contenimen-
to in fibra di vetro. In questo modo si è lette-
Campagna 2010 ralmente “inscatolato” l’edificio impedendone
un ulteriore degrado.
Dopo aver verificato l’esito positivo del Laddove le strutture murarie si sono rinve-
metodo applicato durante la campagna del nute in condizioni ottimali, si è deciso di non
IL RECUPERO DELLA GRANDE PORTA AD ARCO ACUTO N.2D. SI OSSERVI AL SUO INTERNO LA FITTA STRA-
TIFICAZIONE LAMELLARE TIPICA DEI DEPOSITI DI RIEMPIMENTO CAUSATI DAL TRASPORTO DI ELEMENTI
ARGILLOSI ATTRAVERSO IL PERCOLAMENTO DELL’ACQUA PIOVANA
GLI OPERAI PREPARANO DELLE BOCCE DI GLYNA DA INSERIRE A FORZA NEI PUNTI INSTABILI DELLA MU-
RATURA COME RINFORZO. LA GLYNA È UN IMPASTO DI LARGO UTILIZZO IN ASIA CENTRALE E NEL MEDIO
ORIENTE COSTITUITO DA SABBIA ARGILLOSA SETACCIATA, GESSO E MINUTI FRAMMENTI DI PAGLIA
IL PORTALE EST, ENTRATA PRINCIPALE DELLA STRUTTURA PRIMA DELLA SUA TRASFORMAZIONE IN UN
MONASTERO NESTORIANO. IN EPOCA SELGIUCHIDE È STATO RINFORZATO CON TABELLONI IN COTTO.
PIANTA DEL COMPLESSO DI HAROBA KOSHT CON EVIDENZIATI GLI EDIFICI A E B, DI EPOCHE DIVERSE,
FUSI ASSIEME VERSO L’EPOCA SASANIDE TARDA
tra loro: una costruzione longilinea, più stret- tica via che conduceva a Horezm e al Caspio.
ta, verso ovest (Edificio A) e una più massiccia Al centro della facciata si apriva una gran-
e più allargata verso est (Edificio B) costruite de porta d’accesso con arco “a tutto sesto”
in momenti diversi ma sempre in epoca sasa- poggiante su due massicci piedritti, man-
nide, con restauri e interventi di epoca selgiu- tenuto in tensione da cunei e da “chiavi di
chide. volta”. Il tutto è stato realizzato con tavelle
Solo l’Edificio A ha offerto testimonianze di in cotto di dimensioni diverse. Questo parti-
epoche anteriori, specificamente del periodo colare fisserebbe la sua costruzione in epoca
partico-ellenistico (monete, statuette, cera- selgiuchide, ma è probabile che una porta a
mica, bronzo, ecc.) in occasione della messa est esistesse già in epoca sasanide e che quel-
in luce del suo basamento e della creazione la che noi ammiriamo sia stata realizzata nel
dell’adiacente canale di drenaggio. corso degli interventi di restauro che hanno
Il corpo principale è orientato lungo l’as- coinvolto l’Edificio B.
se 300° W g 120° E ma, nella descrizione, per Queste, a titolo informativo, le principa-
praticità faremo riferimento direttamente ai li dimensioni della porta in oggetto: altezza
quattro punti cardinali. massima m 2,80; larghezza massima m 270;
L’edificio è lungo 55 m, largo da 13 a 18 larghezza massima dell’arco m 2,40; altezza
m. Fino a 34.5 metri da ovest verso est, la lar- massima dell’arco m 1,00; larghezza dei pie-
ghezza si mantiene sui 13 metri, poi si eviden- dritti m 0,65. Come segnalato in precedenza,
zia una sporgenza che, sul lato sud, è di 1.60 lo spessore stimato è di circa 1,20 m.
mt mentre sul lato nord sembra essere più È interessante osservare che gli spigoli
accentuata. Questa sporgenza continua per interni delle spalle (o piedritti) sono sensibil-
circa 8.5 metri per poi rastremarsi per altri 9 mente arrotondati per l’uso fino ad altezza
metri e allargarsi nuovamente nella facciata d’uomo. Si presume che, varcando il portale,
est dove raggiunge la larghezza massima di i fedeli, per qualche motivo rituale o beneau-
18 metri. gurante (come usa ancora in alcuni santuari)
ne accarezzassero la soglia.
La struttura massiccia del portale trove-
Facciata lato est rebbe una propria giustificazione per il fatto
che doveva sopportare la spinta di una gran-
Originariamente l’entrata principale si tro- de cupola sovrastante i cui resti erano anco-
vava sul lato est, di fronte ad un tratto dell’an- ra visibili nel 1968. Funzione di sostegno che
spiegherebbe anche le due pareti inclinate rebbe per la derivazione sasanide ritenendo
ai lati del portale costruite con compito di che gli interventi di epoca selgiuchide si sia-
contrafforte, che poggiano su di un muro di no limitati ad una sua ristrutturazione con l’u-
contenimento alto 110 cm su cui è stata so- tilizzo di tavelle in cotto.
vrapposta a spiovente la copertura dell’e-
dificio realizzata a gradoni e ricoperta con
tavelle accostate: sotto, crude, sopra in
cotto.
Nel corso di interventi di trasformazio-
ne e di restauro avvenuti in epoca selgiu-
chide tarda, il portale venne parzialmen-
te murato ricavando una nicchia con, sul
fondo, una finestra (=finestrata) con arco
a sesto acuto.
La tipologia del grande arco a tutto
sesto, fino ad oggi pressoché sconosciuto
dall’architettura di Merv, pone un quesito
sulla sua provenienza: o è stato importato
in epoca sasanide dall’area mesopotami-
ca dove esistono altre strutture simili, op-
pure proviene dall’Anatolia selgiuchide
influenzata dall’architettura bizantina. DURANTE LA MESSA IN LUCE DELLE SPALLE IN MURATURA,
Per una serie di motivi legati sia alla INCASTRATA TRA IL PIEDRITTO DI DESTRA E LA RADICE DI UN
storia dell’insediamento nestoriano di ARBUSTO, È STATA RINVENUTA UNA CROCE TIPICA DELLA
Haroba Kosht che ad un ventaglio di re- TRADIZIONE NESTORIANA. LA CROCE PETTORALE NESTORI-
perti individuati durante i lavori di sterro, ANA, IN BRONZO-RAME È NOTA ANCHE COME “CROCE DI SAN
TOMMASO” O “CROCE DI GLORIA”.
attualmente si propende-
S
ebbene l’”Archeologia del Sottosuolo”, tico, venne modificata nel corso del Seicento
multi disciplina all’interno della qua- secondo il gusto barocco.
le convergono speleologia in cavità La sua facciata, che risale al 1872 ed è
artificiali, archeologia, geologia, storia, antro- frutto dell’intervento di restauro di Carlo
pologia, architettura e molte altre branche Maciachini1, presenta bifore e trifore goti-
ancora, si occupi di ogni opera ipogea realiz- cheggianti, un grande rosone e un portale ad
zata dall’uomo, il passaggio segreto è indub- arco a tutto sesto, decorato nella lunetta con
biamente quella di maggior fascino. un mosaico raffigurante la Madonna e i Santi.
Sia che si tratti di un camminamento se- L’interno è composto da tre navate e nove
greto per abbandonare un fortilizio assediato cappelle. All’interno della prima cappella, lun-
o di una galleria nascosta capace di collegare go la navata destra, sono conservati affreschi
un edificio ad un altro, ci ritroviamo, in ogni cinquecenteschi con le Storie di San Pietro e
caso, ad indagare su di un mistero. Alla ricerca San Paolo, realizzati da Paolo Lomazzo2 e un
di un opera cunicolare volutamente occultata presepe in carta, opera del Londonio3. Nel
e nascosta dai nostri antenati. transetto si trova il monumento funebre del
L’uomo ha cavato il sottosuolo da tempo beato Lanfranco Settala.
immemore, per inumare, per cercare l’acqua, Nel XVIII secolo, come ricorda una targa, la
per realizzare un rifugio, per estrarre minerali, canonica ospitò per tre mesi un giovanissimo
e così via. In questo modo ha realizzato una Mozart. Il 22 maggio 1874, inoltre, venne ese-
gran varietà di cavità, un patrimonio spesso guita per la prima volta la Messa da Requiem
sottovalutato ma ancora perfettamente in di Giuseppe Verdi, che diresse egli stesso e
grado di fornire preziose indicazioni comple- che aveva composto per onorare lo scrittore
mentari a studi archeologici tradizionali. Alessandro Manzoni nel primo anniversario
Questo perché le opere in sotterraneo, di della scomparsa.
norma, subiscono meno le modificazioni che La leggenda, tramandata da tempo imme-
affliggono gli elevati nel corso del tempo.
Fenomeno accentuato ancora di più quando 1) Carlo Francesco Maciachini è stato un archi-
un edificio viene demolito. Ben raramente ci tetto italiano. La sua opera più famosa è senz’al-
si occupa di smantellare e di demolire le fon- tro il Cimitero Monumentale di Milano, la cui
dazioni e le opere sotterranee, quali pozzi, costruzione gli venne affidata nel 1863.
cisterne, cunicoli. Anzi, sovente queste opere 2) Giovanni Paolo Lomazzo, pittore e tratta-
vengono reimpiegate, riutilizzate adattando- tista italiano dell’età del Manierismo, verso la
le alle nuove esigenze. fine degli anni ‘60 e i primi ‘70 dipinse una serie
La nostra indole è quella di esplorare. È di pale d’altare per chiese milanesi, quasi sem-
ciò che facciamo fin dalla primissima infan- pre su tavola, caratterizzate da uno stile monu-
mentale e severo. Il suo ciclo pittorico più im-
zia, durante la quale impariamo a conoscere,
portante, però, è certamente quello conservato
tramite l’esperienza diretta, l’ambiente che ci nella Cappella di Pietro Foppa nella chiesa di S.
circonda. Ed è proprio a questo primordiale Marco a Milano (1573).
istinto che ci siamo appellati quando, ancora
3) Francesco Londonio, pittore, viene ancora
una volta, abbiamo sentito raccontare la leg- oggi ricordato per essere stato tra gli artisti più
genda del passaggio segreto nella chiesa di S. operosi nel Settecento per le famiglie priva-
Marco di Brera, nel cuore di Milano. te milanesi. Egli fu infatti un valente ritrattista
La Chiesa, che venne edificata nel 1254 non solo per le casate dell’antica aristocrazia (i
per volere del Priore degli Eremitani di Borromeo, per esempio), ma anche per la nuova
Sant’Agostino, Lanfranco Settala, sorge su nobiltà, quella composta da imprenditori come
di una precedente fondazione risalente al i Greppi, i Tanzi o i Mellerio. La sua opera mas-
sima, e anche la più curiosa, è certamente rap-
1177. L’intitolazione a S. Marco sembra esse-
presentata dal presepio realizzato nel 1750 per
re un omaggio a Venezia, che aiutò la città di la Chiesa di San Marco, composto da una tren-
Milano nel periodo delle lotte contro Federico tina di figure lignee ricavate da tavole di legno
Barbarossa. Originariamente di impianto go- e poi dipinte.
IL POZZO VERTICALE CHE DALLA BOTOLA CONDUCE ALLA BASE DELL’AMBIENTE SOTTERRANEO
Dopo aver richiuso mestamente gli zaini razione di sterro potrebbe portarci alla corret-
ed aver effettuato alcuni ultimi tentativi quasi ta comprensione del manufatto che potreb-
disperati di trovare qualcosa, ecco che viene be anche essere un semplice scasso del muro.
localizzata una botola. L’entusiasmo si era ri- È stato però notato, durante operazio-
acceso improvvisamente. ni successive, che in seguito ad abbondanti
La botola era nascosta quasi sotto ai piedi piogge, l’ambiente si ammorba di acqua sta-
della grande statua lignea della Madonna del- gnante. Questo evento fa ipotizzare un pos-
la Cintura, conservata all’interno della grande sibile collegamento di questo “pozzo” con il
teca collocata sopra l’altare della prima cap- vicino canale voltato che scorre sotto a via
pella laterale destra. Fatebenefratelli. Questa teoria potrebbe con-
Un luogo cui nessuno avrebbe mai fatto fermare il suo utilizzo come via di fuga sotter-
caso. Inoltre, la pavimentazione a parquet raf- ranea e segreta, nel momento in cui avrebbe
figurante motivi geometrici occultava molto potuto così raggiungere la spalletta dell’ex
bene i due cardini in ferro ed una piccolissima canale.
maniglia che consentiva la sua apertura. Dalla Allo stato attuale delle indagini solo lo
botola è possibile accedere ad un vano più sterro dell’ipogeo può o meno portare alla
basso, interno all’altare e rivestito in muratu- conferma del cunicolo come camminamento
ra. L’ulteriore discesa era in origine possibile di fuga. Resta invece la certezza che il vano,
grazie a sette gradini in pietra sporgenti dalla della profondità complessiva superiore ai
muratura. cinque metri, sia stato realizzato o riutilizzato
Si raggiunge così la base di questo primo con la funzione di nascondiglio, dal momen-
vano, il quale un tempo doveva essere dota- to che il suo accesso appare ancora oggi così
to di una pavimentazione oggi scomparsa. È ben occultato.
però ancora possibile scendere ulteriormente
in un secondo vano, alla base del quale è ipo- BIBLIOGARFIA
tizzabile l’apertura di un cunicolo. La chiesa di San Marco a Milano, a cura di
Esso si articola in direzione ortogonale alla M.L. Gatti Perer, Milano 1999.
navata, orientato verso l’interno della chiesa,
ed è quasi totalmente interrato. Solo un’ope-
A
partire dall’epoca dell’Illuminismo, dal senso profondo dell’esistenza.
della Rivoluzione francese e della Nell’antichità più remota il cerchio della
prima industrializzazione, nel mon- danza costituiva la migliore immagine per
do europeo e occidentale si andò affermando esprimere il significato dell’esistenza, mentre
la convinzione che l’uomo fosse in grado di a partire dal ’500 la linea retta delle esplora-
spezzare il collegamento con il proprio centro zioni geografiche e intellettuali sostituì gra-
di rotazione, partendo per la tangente di una dualmente la circonferenza che la saggezza
libera e spassionata esplorazione. Almeno dal antica aveva posto a simbolo del mondo. Fino
punto di vista mentale l’umanità, in tal modo, ad alcuni secoli fa, chiunque “sapeva” che la
ha creduto di essersi sganciata dall’orbita fer- vita era tutta un girotondo, e i filosofi della
rea della Natura per muoversi secondo un Natura si ponevano pertanto alla ricerca del
percorso rettilineo e autonomo. “centro motore”, mentre i profani si godevano
Questa sorta di incanto collettivo
fu successivamente avvalorato da una
lunga serie di realizzazioni scientifiche
e di applicazioni tecnologiche, che raf-
forzarono il senso di una latente on-
nipotenza umana in fase di graduale
manifestazione. Fin dalla prima metà
del ’700, all’interno di alcuni circoli ini-
ziatici, questa infatuazione fu interpre-
tata come un segno che “l’epoca di con-
fusione” si andava aprendo. Contraria-
mente a ciò, nella moltitudine profana
la convinzione di andare incontro a un
periodo di progresso e di miglioramen-
to senza limiti conquistò rapidamente
tutte le classi sociali, fino a trasformar-
si nella seconda metà del XX secolo
nell’unica religione intimamente rico-
nosciuta e inconsciamente praticata a
livello planetario.
Ci troviamo quindi oggi, all’alba del
terzo millennio, di fronte a una società
fermamente convinta di procedere in
avanti, mentre in realtà continua come
sempre a girare su se stessa, orbitan-
do intorno all’unico “punto” dal quale
nasce il Mondo. Seguendo l’esempio
della ruota, la vita di ogni giorno per-
corre l’eterno cerchio dell’esistenza e il CUPIDO CON LA RUOTA DELLA FORTUNA DI TIZIANO VECELLIO
mentalismo generato dalla coscienza
cerebrale si muove, invece, in direzione ret- con spontaneità la bellezza della danza.
tilinea, nell’illusione di un progresso che in Le allegorie dei Misteri medioevali, che
verità non esiste. Aerei più veloci e navi più raffigurano la precaria stabilità dell’equilibrio
grandi, comunicazioni istantanee e terapie esistenziale con l’immagine della “Ruota del-
d’urto finiscono per illuderci che davvero ci la Fortuna” e il continuo divenire degli eventi
stiamo allontanando dal mondo oscuro e ri- con la “Danza della Morte”, ci permettono di
stretto nel quale vivevano i nostri antenati: si capire quanto fosse profonda e radicata nelle
tratta, però, solo di artifici che ci allontanano popolazioni la consapevolezza di una circola-
AFFRESCO TRIONFO DELLA MORTE E DANZA MACABRA, ORATORIO DEI DISCIPLINI A CLUSONE
rità alla quale nulla e nessuno può sottrarsi. te, la banale padronanza di alcuni elementari
Invece, l’affanno e l’inquietudine dei nostri princìpi fisici applicati alle locomotive e alle
giorni derivano in buona parte dalla prete- lavatrici ci ha inorgogliti al punto da cancel-
sa tutta mentale di un obiettivo preciso da lare quell’autoironia, quella capacità di scher-
raggiungere, di una condizione sociale, eco- zare e di prenderci gioco di noi stessi che per
nomica o anche intellettuale da conseguire lunghi millenni ci aveva mantenuti in equili-
per potersi considerare soddisfatti. In altri brio. Forse, stiamo solamente considerando
termini, oggi rifiutiamo la circolarità dell’esi- ogni cosa con troppa serietà e questo atteg-
stenza e, dunque, di ammettere che nascen- giamento ci acceca irrimediabilmente.
do siamo emersi da un mondo del quale non Fin dalle epoche più remote, le scritture
ricordiamo nulla e che morendo torneremo a profetiche avevano previsto un periodo oscu-
immergerci in esso. Rifiutiamo di essere i rag- ro nel quale l’umanità sarebbe andata fuori di
gi di una ruota immersa nell’acqua dell’oblio senno, ma ben pochi oggi sono in grado di
fino al perno e pretendiamo di vivere in base accorgersi che queste profezie si stanno avve-
a una tangente rettilinea che disconosce l’e- rando puntualmente e nel modo più inaspet-
sistenza stessa di un centro. È come se “qual- tato. Quando viene legato alla macina, l’asino
cosa” o “qualcuno”, che potremmo assimilare deve essere bendato affinché non si accorga
a un’“entità” oscura e obnubilante, avesse ri- di procedere in cerchio. L’uomo libero, invece,
stretto la nostra visione del mondo grazie a può compiere un lavoro analogo senza la co-
un paraocchi che proietta il nostro sguardo in strizione di alcuna benda, poiché è in grado
avanti. di accettare e di comprendere che il Cerchio
O forse, invece, molto più semplicemen- della Vita è il mulino che trasforma il grano in
farina adatta per fare il “pane dello Spirito”. Il verso la liberazione. Il nostro primo compito è
mito di un progresso materiale senza limiti è quello di perfezionare l’umiltà interiore fino a
un semplice strumento psicologico utilizzato renderci conto degli immensi doni che ci ven-
dalle gerarchie che sovrintendono al risveglio gono offerti. In tal senso, possiamo valorizza-
della coscienza planetaria quando devono in- re ogni singolo momento, fino a trasmutarlo
durre le moltitudini umane, che ancora non in qualcosa di eterno. L’occasione propizia
possono comprendere la luminosa “realtà del non si nasconde dietro l’angolo, ma risplende
servizio”, a uno sforzo supplementare, ma ne- sempre di fronte ai nostri occhi con un’inten-
cessario. sità che per il saggio e per il santo diventa ab-
L’illusione di correre per conquistare qual- bacinante, mentre per il profano risulta, addi-
cosa che immediatamente lo gratifica scuote rittura, inesistente. L’uomo e la donna di un
nell’intimo anche l’essere umano più torpi- tempo sapevano di essere destinati a vivere, a
do e lo costringe ad agire nell’apparenza del riprodursi, a invecchiare e a morire. Tenevano
proprio personale interesse, nel momento in ben presente tutto ciò in qualsiasi momento
cui sta portando l’acqua al mulino di coloro della propria giornata e sviluppavano un at-
che rimangono per lui del tutto sconosciuti. taccamento minore nei confronti delle mille
L’individuo che vuole risvegliarsi deve, invece, illusioni del mondo. Il senso stesso della loro
accettare l’esistenza della “Gerarchia univer- esistenza risiedeva nell’alternarsi armonico e
sale”, senza la quale l’armonia del cosmo risul- continuo della vita e della morte, della notte
terebbe impossibile. Deve rendersi conto di e del giorno, del sonno e della veglia diurna.
essere uno strumento e accettare, quindi, di Una danza nella quale la Rigenerazione e la
girare in tondo con gli occhi bene aperti, fino Mortificazione occupavano il palcoscenico
a quando l’esperienza maturata e la compren- come autentiche protagoniste eterne.
sione raggiunta non gli consentano (questa Oggigiorno, l’individuo afferma di essere
volta realmente e non più in senso illusorio) impegnato in un continuo avanzamento e di
di staccarsi dal cerchio del divenire, governa- non disporre del tempo necessario per andar-
to dalla ferrea legge della trasmutazione delle sene da questa Terra. Infatti, si è sempre trop-
forme, per penetrare nella dimensione immo- po occupati per potersi permettere di mol-
bile dell’essere, posta nel punto centrale del lare la presa sugli eventi e ci si distacca con
cerchio. Quel medesimo punto che la men- sempre maggiore fatica dall’esistenza, senza
talità profana continua a ricercare fuori della neppure accorgersi che si tratta soltanto di
circolarità dell’esistenza, senza accorgersi che una nostra costruzione mentale. Tutto ciò è
si trova, in verità, laddove convergono le aspi- assurdo perché rinnega la realtà del Cerchio
razioni più intime e gli aneliti di tutti gli esse- dell’Esistenza. Ecco, quindi, che la vita stessa
ri vissuti e viventi su questa Terra. Nulla può risulta oggi senza senso, perché appare come
esistere all’esterno del Cerchio della Vita, per- una parabola che non riesce a chiudersi nel
ché coincide con il Tutto che è emanato da viaggio naturale dell’oltretomba. Una para-
un unico punto. Ecco, quindi, che il pensiero bola troncata dall’evento traumatico e inspie-
di potersi strappare all’esistenza andandone gabile della morte. D’altro canto, si vive nell’e-
oltre si dimostra del tutto assurdo agli occhi poca del restauro e della conservazione a ol-
dell’antica Sapienza. tranza di tutto ciò che il passato ha lasciato
Dal punto di vista iniziatico qualsiasi ricer- in eredità, anche perché non si possiede più
ca deve sempre condurre alla radice di ciò che lo slancio necessario per creare ogni giorno
si va studiando, poiché nell’Origine è situata la fresca bellezza del “momento presente”. Un
la “bocca che genera” qualsiasi fenomeno, se- presente che temiamo ancor più del futuro
condo la giusta etimologia del termine. In al- anche perché, a differenza di quest’ultimo,
tre parole, si può affermare che la “vita di ogni non possiamo ipotizzarlo e immaginarlo a
giorno” costituisce, già per se stessa, tutto ciò piacimento, ma siamo costretti a viverlo in
che ci è dato generosamente dalla Provviden- prima persona sulla nostra pelle.
za e che ci occorre per compiere il cammino Dopotutto, la tremenda paura di sbaglia-
re ogni cosa, che oggi quasi ci immobilizza, oltre il Martedì Grasso che precede il Merco-
nasce anche dal fatto che, illudendoci di pro- ledì delle Ceneri, come purtroppo oggi molto
cedere in linea retta, abbiamo perso quell’in- spesso accade per motivi puramente com-
tima sicurezza che il Cerchio della Vita offriva merciali. E questo, non tanto perché la poten-
ai nostri progenitori. Ovvero, siamo convinti za della Chiesa incutesse nel popolo un au-
di dover affrontare ogni giorno qualcosa di tentico timore, quanto piuttosto per la ragio-
nuovo e di sconosciuto, laddove un tempo ne che tutti riconoscevano la necessità di un
chiunque sapeva, almeno in modo inconscio, Ordine superiore, posto a fondamento della
di trovarsi di fronte alla medesima situazione vita e del benessere sociale. A motivare simili
di sempre, manifestata sotto un’apparenza affermazioni non è la nostalgia di un passato
lievemente diversa. idilliaco, il quale comunque non potrà torna-
Nell’incerto e convulso panorama dell’Oc- re, ma semplicemente a constatazione che un
cidente, anche la semplice ricerca di un lavoro tempo l’esistenza umana si svolgeva in base a
o la decisione di sposarsi per molte persone un equilibrio aureo, spezzato in seguito dalla
assume ormai contorni drammatici e toni da necessità di demolire il vecchio edificio per
tragedia greca, come se in passato non fos- costruire un “Nuovo Mondo”.
se mai accaduto ad alcuno di affrontare simili Si sta vivendo ora la fase in cui i muri por-
eventi. La realtà, nuda e cruda, è che temiamo tanti sono rasi al suolo e i pilastri minati alla
profondamente di sbagliare, poiché abbiamo base. Resta in piedi solo una parvenza di fac-
perso la consapevolezza di muoverci all’in- ciata, affinché i distruttori si affrettino a com-
terno del cerchio che costituisce la base della piere l’opera per la quale sono nati. A livello
vita. Quando gli uomini avevano ancora ben collettivo, in realtà, nulla deve essere fatto per
chiaro il concetto del ciclo esistenziale erige- mantenere in piedi un mondo che, comun-
vano maestose cattedrali senza alcun timore que, è destinato a sparire per lasciare spazio a
di alterare l’equilibrio ambientale, poiché vi- un’altra costruzione. Invece, il discorso risulta
vevano nell’equilibrio della Natura. Nessuno diverso sul piano individuale, poiché chiun-
avrebbe pensato di prolungare il Carnevale que provi empatia e compassione per i pro-
pri simili, può preparare nel proprio intimo le nevola nei confronti di tutto ciò che accade. Il
fondamenta sulle quali potrà innalzarsi una perno della ruota, dal quale traggono origine
nuova civiltà. Chiunque si renda conto che i raggi convergenti che noi stessi rappresen-
la vicenda umana non è giunta al termine, tiamo, è situato in una dimensione che va ben
bensì solamente a una svolta che presuppo- oltre gli ordinari schemi di pensiero.
ne di conseguire un livello di coscienza supe- Non è migliorando le nostre condizioni
riore, può trovare in se stesso, e nella Natura materiali che possiamo pensare di risvegliarci,
benigna, la fiducia, il coraggio e la forza per poiché non esiste alcuna evoluzione possibi-
accettare di svolgere ogni giorno il compito le in questa direzione. Lo scopo non è quello
che la Gerarchia universale gli ha affidato al di erigere palazzi lussuosi o di costruire ponti
momento della nascita. Per conferire le giu- sempre più lunghi, di vivere su questa Terra
ste proporzioni alle cose, si deve sviluppare per centinaia di anni o di essere osannati dal-
un’acuta consapevolezza del Cerchio della le folle, anche perché quando ci si accorge del
Vita, entro il quale tutti insieme stiamo orbi- rigido cerchio che delimita i contorni dell’esi-
tando da epoche immemorabili, in modo più stenza ogni valore precedente viene scon-
o meno inconscio. volto. Tutto ciò che agli occhi altrui risulta di
In questo senso, il fatto di risvegliarsi cor- grande importanza, per colui che si apre alla
risponde a rendersi conto che si nasce e si visione ciclica risulta un dettaglio transitorio
muore, ci si arricchisce e ci si impoverisce per e superfluo.
il fatto che ogni elemento del nostro mondo La possibilità di conseguire una reale in-
procede in base a un continuo e inarrestabi- dipendenza dalla rotazione del cerchio, ossia
le alternarsi di circostanze. Pensare di poter la piena liberazione della coscienza, diventa
organizzare la società umana in modo che allora l’autentico obiettivo del pellegrino che
ogni cosa vada sempre per il meglio equivale cammina sulla Via dello Spirito. Per colui che
a ignorare le leggi fondamentali dell’Univer- riesce a ottenere tale liberazione, una parte
so. Ciò che nasce, ciò che viene fondato o, importante del lavoro che resta ancora da
che comunque, trae la propria origine in un compiere consiste nell’aiuto offerto a tutti co-
punto qualsiasi del flusso temporale è desti- loro che ancorano brancolano nelle tenebre.
nato, prima o poi, a scomparire. Anche per La vita, infatti, non è una corsa a ostacoli che
l’impero più maestoso e granitico che l’uomo prevede un premio per chi arriva primo, ma
possa immaginare verrebbe il giorno in cui se una sinfonia generata da molteplici strumen-
ne perderebbe perfino il ricordo. Non si deve, ti.
dunque, cercare l’equilibrio nell’immobilità La vera evoluzione coincide con il “risve-
della vita eterna, bensì, al contrario, nella ra- glio”, e il risveglio è in ogni caso un “ricordo”: il
dice stessa del movimento, cuore pulsante e ricordo intrinseco di ciò che fummo, che sia-
ragione d’essere dell’esistenza. In tal senso, mo e che saremo per sempre, al di là delle for-
può essere utile sviluppare una neutralità be- me assunte nell’arco di un continuo divenire.
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