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NON RIMPIANGO NULLA

di Csaba Székely

traduzione dall’ungherese a cura di Sofia Pelczer

PERSONAGGI
DOMINIC Un uomo sulla sessantina
LIZA Una ragazza di 16 anni, affetta dalla sindrome di Asperger
ALEX Un uomo sulla cinquantina

SCENA
Il piccolo appartamento di Dominic, un monolocale arredato severamente in un palazzone prefabbricato popolare
dell’epoca comunista. Cucina e camera insieme. A sinistra c'è la porta d'ingresso, a destra c'è la porta del bagno.
Al muro è appesa la fotografia incorniciata di un bulldog francese, sotto la quale si trova una mensola piena di
coppe dorate.
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

SCENA 1

Dominic sta guardando il telegiornale alla TV seduto in poltrona. Manda giù le sue pastiglie
con un bicchiere d’acqua, senza togliere gli occhi dallo schermo.

TELEGIORNALE (V.O.) L’Ufficio del Pubblico Ministero della Corte Suprema Rumena
ha stabilito la messa in stato di accusa di un ex dirigente comunista per crimini
contro l’umanità. L’ottantanovenne Alexandru Vidraru, ex comandante del
famigerato carcere di Râmnicu Sărat, avrebbe torturato non meno di 138
prigionieri politici negli anni Sessanta. Si dice che nelle sue mani siano morti
più di dodici detenuti.

Bussano alla porta. Dominic brontola.

TELEGIORNALE (V.O.) Il domicilio di Vidraru è stato scoperto da un giornalista


investigativo del quotidiano Gândul.

Bussano.

TELEGIORNALE (V.O.) L’ex comandante vive a Bucharest e riceve una pensione


speciale di oltre 6000 lei netti al mese, pari a sette volte il minimo.

Bussano di nuovo. Dominic sospira.

TELEGIORNALE (V.O.) Si stima che almeno un milione di Rumeni durante la dittatura


comunista siano stati prigionieri politici, nel corso della lotta condotta dal
governo del Paese per soffocare il dissenso.

Bussano più forte.

DOMINIC (rivolto alla porta) Ciccio, va’ a bussare al coperchio della tua bara da dentro,
va’!

TELEGIORNALE (V.O.) Secondo il Gândul ci sarebbero più di trentacinque dei


cosiddetti “ufficiali di tortura” ancora in vita, i quali ricevono tutti considerevoli
contributi da parte dello Stato.

Quando il telegiornale passa a un’altra notizia, Dominic spegne la TV. Si sente bussare a
lungo e con forza. Dominic si alza, raccoglie da terra una scarpa e la lancia con forza contro
la porta d’ingresso. Il lancio produce un forte rumore. Silenzio.

ALEX (O.S.) Sto cercando Dominic Kormos!

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DOMINIC Mai sentito!

ALEX (O.S.) Ma la targhetta sulla porta dice “Dominic Kormos”!

DOMINIC E il tizio dietro la porta dice “Vaffanculo”. Me ne frego di cosa dice la targa.
Non compro niente e non mi interessa trovare Gesù!

ALEX (O.S.) Ma io non... Passo più tardi? Posso passare più tardi.

DOMINIC (avvicinandosi alla porta) Ciccio, glielo dico io cosa può fare. Se mi ha portato
qualcosa, lo lasci vicino alla porta! Se vuole farmi delle domande, se le scordi!
Se vuole lamentarsi di qualcosa, si ammazzi! Anzi, le suggerisco l'ultima
variante, non importa per cosa è venuto!

DOMINIC inizia a respirare affannosamente.

ALEX (O.S.) Ma, colonnello Kormos, sono io, Alex!

Alla parola “colonnello”, Dominic apre di colpo la porta e si guarda intorno per controllare se
nel corridoio c’è qualcun altro. Afferra Alex per il polso, lo tira dentro e sbatte la porta. Il suo
respiro torna normale.

DOMINIC Se mi chiama ancora una volta “colonnello”, la sua faccia i bambini la


potranno guardare solo in presenza di un adulto.

Alex fa un gesto di scusa con le mani, poi si mette sull’attenti e fa il saluto.

ALEX (con un grande sorriso) Tenente Alex Dima al suo servizio, signore.

Silenzio.

DOMINIC Tenente Dima?

ALEX Sì!

DOMINIC (riconoscendolo) Alex Dima?

ALEX Sì!

DOMINIC Coniglietto?

ALEX S...! Mh, un soprannome superato. E in realtà, non sono più tenente.

DOMINIC Non ha più i gradi?

ALEX No, li ho… Adesso sono generale di brigata.

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Dominic fa il saluto.

DOMINIC Quindi lavora ancora per loro?

ALEX Sì. Ma, come saprà, questi servizi segreti non sono più quei servizi segreti.

DOMINIC Certo, certo. Quale divisione?

ALEX Servizio Comunicazioni

DOMINIC Aha, intercettazioni.

ALEX Anche. Praticamente tutto ciò che riguarda le comunicazioni. Signor Kormos...

DOMINIC Dominic. A questo punto possiamo darci del tu.

ALEX Dominic. È così che tratta… tratti gli ospiti?

DOMINIC Da quando mi sono trasferito qui non ho avuto ospiti. Anche se una volta mi
ha fatto visita l’Ispettore Capo Preda.

ALEX Ah sì? E quando?

DOMINIC Sarà sei anni fa. È ancora un grand’uomo. Il più grande di tutti quelli che ho
incontrato.

ALEX E siete ancora in contatto?

DOMINIC Sei venuto qui per parlare dell'Ispettore Capo Preda, ciccio?

ALEX Non proprio, io... Sono stato trasferito qui, sai. E mi sono detto, visto che sono
nella stessa città del mio ex col…lega, perché non fargli una visita? Tieni.

Porge a Dominic una scatola.

DOMINIC Che cos'è?

ALEX Un regalo

DOMINIC (guarda la scatola) E cosa me ne faccio di un cellulare, ciccio?

ALEX Beh, puoi lanciarlo contro la porta quando arriva gente in visita, oppure
potresti, non so... chiamare qualcuno?

DOMINIC Non chiamo mai nessuno. Odio i telefoni.

Mette la scatola sul tavolo.

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ALEX E tua figlia?

DOMINIC Odio anche lei.

ALEX Perché, che è successo? Si è rifiutata di bere una cosa con te o cosa?

DOMINIC No, quello non mi fa più arrabbiare. No. Si è rifiutata di assaggiare la torta alle
fragole che le ho fatto per il diploma.

ALEX Molto brutto da parte sua.

DOMINIC Mi ha detto che stava seguendo uno stile di vita senza-carboidrati. E allora,
ciccio, le ho risposto che sarei passato a uno stile di vita senza-figlia. E così è
stato.

ALEX E da allora non avete più parlato?

DOMINIC Tu che ne pensi? Mi ci è voluto un giorno intero per fare quella torta.

Va alla credenza. Alex si appoggia con la mano al tavolo. Dominic prende due bicchieri.

DOMINIC Bevi, ciccio?

ALEX No, grazie.

DOMINIC Come dici?!

ALEX Voglio dire ... cos’hai?

DOMINIC Dunque, cognac ...

Apre l’anta, guarda dentro.

...e cognac...

Apre un’altra anta.

...e cognac.

ALEX Beh, allora un cognac, se ce l’hai, grazie.

Dominic versa due bicchieri. Brindano facendo tintinnare i bicchieri.

Alla salute, colonnello!

DOMINIC Che ti ho detto di questi “colonnello”?

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ALEX Ti chiedo scusa, ma... lo sai che gli ufficiali vanno chiamati col loro grado
anche dopo la pensione. Cioè, sei tuttora colonnello.

DOMINIC Tu invece sei tuttora un calzino senza cervello, ciccio, ma ciononostante non
mi sono bussato dentro casa tua per darti del calzino senza cervello e del
coniglietto davanti ai vicini.

ALEX Beh, neppure io.

DOMINIC Perché io non sono un calzino senza cervello né un coniglietto.

ALEX Perché qui non c'è nessun vicino in vista!

DOMINIC E tu che ne sai? Qui anche le pareti hanno orecchie. (indicando la TV) Hai
visto cos’hanno fatto a Vidraru?

ALEX Ho visto.

DOMINIC Hanno trascinato il suo nome nel fango... Che figli di… Che vergogna. È
questo quello che si merita un uomo con i capelli bianchi?

ALEX Beh, mica lo hanno portato in tribunale con l'accusa di avere i capelli bianchi.
Non è che fosse obbligato a picchiare a morte i detenuti politici, eh.

DOMINIC Sì, ma... scusa un po’, tu da che parte stai?

ALEX Stavo solo dicendo... non era mica un angelo, sai? Odiava così tanto la
musica classica che ha torturato il senatore Coposu per anni solo perché
assomigliava a Beethoven.

DOMINIC Non è per quello che Coposu è stato torturato.

ALEX È quello che ho sentito.

DOMINIC Bisognava riportare alla fedeltà i nemici del regime. Bisognava rieducare i
dissidenti, ciccio. Questo era il vero motivo delle punizioni. Il fatto che
assomigliasse a Beethoven era solo una circostanza aggravante.

ALEX Forse. Non saprei.

DOMINIC Abbiamo fatto quello che andava fatto. D’accordo? E ora questi qui vogliono
giudicare la gente perché ha fatto quello che andava fatto. (breve pausa) È
vero, qualche disgraziato è morto. Quelli erano i tempi. Ma avrebbero potuto
evitarlo. D’accordo? Mica li abbiamo obbligati noi a lamentarsi di tutto e a
cospirare contro il regime? O ad ascoltare Radio Europa Libera. O a insultare
Ceaușescu. A raccontare barzellette sul suo conto. No, gli abbiamo detto di

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tenere il becco chiuso. D’accordo? E se non sai tenere il becco chiuso, paghi
le conseguenze. D’accordo?

ALEX Hai ragione.

DOMINIC Siediti.

ALEX Sto bene in piedi, grazie. Sai, sto seduto tutto il giorno in ufficio.

DOMINIC Bisognava estrarre le informazioni. Giusto? Se qualcuno cospira contro il


sistema, vuol dire che ha delle informazioni.

ALEX Giusto.

DOMINIC Se ascoltavi Radio Europa Libera, voleva dire che... avevi pessimi gusti in
fatto di musica. E allora dovevamo mostrargli noi la retta via, ciccio. Ho
ragione? Quelli erano i tempi. Risultati! Era l'unica cosa che i nostri superiori si
aspettavano da noi. Che il Paese si aspettava da noi. E noi gli abbiamo dato
risultati. Ho ragione? Ora ci chiamano aguzzini, ma eravamo patrioti, e che
diavolo!

ALEX E lo siamo ancora.

DOMINIC Porca puttana, sì che lo siamo.

Dominic beve. Silenzio.


Da sopra si sente gridare un uomo ubriaco. Poi rumore di oggetti pesanti che cadono e una
donna che urla.

DOMINIC Porco zio, di nuovo?

ALEX Che succede?

DOMINIC (indicando il soffitto) La routine quotidiana dei vicini.

ALEX Ma cosa sta facendo, prende a pugni i mobili?

DOMINIC Prende a pugni tutto quello che gli capita a tiro, ciccio. Soprattutto sua moglie
e sua figlia.

ALEX Perché?

DOMINIC Così. Quando è ubriaco diventa una bestia, punto e basta.

Di nuovo, si sentono urla e grida.

DOMINIC Ah, mi fa diventare matto.

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ALEX Vuoi dirmi che tu non hai mai dato due buffetti a tua moglie quando era viva?

DOMINIC Non quando era viva, no.

Breve pausa.

ALEX In che senso?

DOMINIC L'ho picchiata una sola volta, dopo che era morta. E anche quella volta solo
per una buona ragione.

ALEX Che non gli è piaciuta la tua torta alle fragole?

DOMINIC Come fai a saperlo?

ALEX Mi stai dicendo che davvero l'hai picchiata per questo?

DOMINIC Le sue ultime parole sono state “Non mi sento bene. Credo sia colpa della tua
torta”. Ciccio, io questo genere di ultime parole non sono disposto ad
accettarlo.

ALEX Questo, lo posso capire.

Grida e urla continuano.

Ed è così tutti i giorni?

DOMINIC Già…

ALEX Lei perché non chiede il divorzio?

DOMINIC (alza le spalle) La figlia è malata. Immagino non si possa permettere di


crescerla da sola.

ALEX E lui picchia la figlia malata?

DOMINIC Non è malata. È... ha qualche porcheria che non va nella testa. Non so bene.

Gli strilli cessano. Silenzio.

Perché sei venuto, Alex?

ALEX Te l'ho detto. Ero curioso di vedere come stai. Come se la passa l’eroe.

DOMINIC Quale eroe?

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ALEX Tutti i ragazzi ai tuoi comandi, tutti volevamo essere come te. E il Metodo
Kormos... era leggendario! Hai ancora la scatola nera?

Breve pausa.

DOMINIC Come?

ALEX Dai, quella con le “posate”. Quando la tiravi fuori, cominciavano a tremare le
gambe a tutti. Pure a noi, anche se non ci interrogavi, grazie a Dio.

DOMINIC Eh ci credo, ciccio.

ALEX Che vuoi dire?

DOMINIC (ironico) Qual era il tuo soprannome? Alex Cuor di Leone... il Temerario...?

ALEX Sai perfettamente che mi chiamavano “Coniglietto”.

DOMINIC Mhmh… perché eri un coniglietto fifone.

ALEX Perché non volevo pestare donne che avevano l’aspetto uguale a mia moglie.

DOMINIC Non ho la più pallida idea di cosa stai parlando. Chi mai vorrebbe pestare
donne dall’aspetto uguale alla propria moglie?

ALEX C'erano un sacco di ufficiali che l'avrebbero fatto più che volentieri. Capisci
cosa intendo. Ma no, ero sempre io a dover eseguire quell’ordine.

DOMINIC Io non ti ho mai dato un ordine del genere.

ALEX Non ci sarei mai entrato se avessi saputo prima che il programma mattutino
avrebbe previsto il pestaggio di donne uguali alle proprie mogli!

DOMINIC Datti una calmata, ciccio. Sotto il mio comando non è avvenuta nessuna
attività di questo tipo.

ALEX Ah no? Dovevo picchiarle sulle suole delle scarpe finché i loro organi interni
cominciavano, sai, a muoversi e a scuotersi.

DOMINIC Visto, ciccio? Picchiavi suole di scarpe, mica donne uguali alle mogli.

Silenzio. Alex si calma.

ALEX Ma per fortuna il lavoro aveva anche i suoi lati positivi. (sorridendo) Ti ricordi
quel disgraziato che abbiamo pestato con il sacco di sabbia?

DOMINIC Il prete?

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ALEX Mhmh. Te lo ricordi?

DOMINIC No.

Ad Alex suona il telefono. Risponde.

ALEX (al telefono) Pronto? … Lo so tesoro, ma oggi vado io a prenderli all’asilo. …


Anch’io, topolina. … Baci baci, conigliettina.

Rimette il telefono in tasca. Breve pausa.

Mi scuso… Di cosa stavamo parlando?

DOMINIC Del pestaggio di preti con sacchi di sabbia.

ALEX Ah già. Un cazzo di argomento! Dunque, neanche un graffio a vedersi, ma


sangue che usciva da tutte le parti, naso e orecchie. Che roba, vecchio mio!

Alex ride.

DOMINIC Che tempi che erano, eh?

ALEX Già. Saranno quindici anni che non torturo nessuno. E tu?

DOMINIC Beh, una volta ho beccato un topo nell'armadio... ma niente di serio, no.

ALEX A proposito di topi... ti ricordi il Metodo del Gatto?

DOMINIC No. E non lo sopportavo quel metodo.

ALEX Infilavamo il gatto sotto il coso… la camicia del sospettato, per benino, e poi lo
colpivamo finché all’impazzata non iniziava a graffiare e a mordere e palle
varie... Geniale!

DOMINIC Orribile.

ALEX E allora perché mi hai ordinato di usarlo?

DOMINIC Io? Io non ti ho mai ordinato niente del genere, ciccio. Picchiare dei gatti, ma
senti. Chi sarei io, una bestia perversa? Povero micio.

Alex ride e imita un gatto che graffia.

ALEX Comunque il Metodo Kormos, nulla lo superava. Grazie a te riuscivamo a


produrre risultati. Capisci cosa intendo. Ce l’hai ancora la scatola nera?

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DOMINIC Perché me lo chiedi?

ALEX Così...

DOMINIC Hai un microfono?

Breve pausa.

ALEX Cosa? Se ho un micr...? Ma come ti passa per...

Dominic lo osserva senza far trapelare nulla.

Vengo qui con le migliori intenzioni… come un amico, e tu invece... Mi offendi,


Dominic.

DOMINIC Allora perché me lo chiedi?

ALEX Lascia perdere, ok? Dimentica che te l’ho chiesto. Che testa di cazzo. Se ho
un microfono addosso. Cioè, capisci, ma veramente…

DOMINIC Non ho nessuna scatola nera. Mai avuta.

ALEX Mai avuta.

DOMINIC No.

Pausa.

ALEX Non ho alcun microfono, va bene? Perché dovrei?

DOMINIC Che ne so io.

ALEX Prego, perquisiscimi, se vuoi. Vuoi perquisirmi?

DOMINIC Dovrei?

ALEX Perché non mi credi.

DOMINIC Ti credo, Alex. Ma non c'era nessuna scatola nera.

ALEX E va bene. Nessuna scatola nera. Ho capito.

Lunga pausa.

DOMINIC Un altro bicchiere?

ALEX Dai.

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Dominic versa da bere nei bicchieri. Bevono.

DOMINIC Quel succhiacazzi sa qualcosa di me? Quel giornalista ficcanaso che stana gli
ex agenti della Securitate.

ALEX Non credo.

DOMINIC Non credi. Lo tenete d’occhio?

ALEX Certo.

DOMINIC Avete qualcuno al giornale?

ALEX Certo. Come ai vecchi tempi.

DOMINIC Allora perché l’avete lasciato arrivare al dossier di Vidraru?

ALEX Dobbiamo dare qualcosa alla gente, capisci. Vidraru, l’hai detto anche tu, è
vecchio. Tempo che tirano fuori la condanna, lui sarà già...

DOMINIC E Stănică? Lui perché l’avete consegnato?

ALEX Chi?

DOMINIC Stănică. Quello che ha picchiato a morte quel dissidente schifoso, quel poeta.

ALEX Stănică era malato di cancro.

DOMINIC Allora aveva il cancro, e ora se ne sta in prigione.

ALEX E chi gli ha detto che doveva guarire? Se sei malato e ti passa, poi devi
affrontarne le conseguenze.

DOMINIC Mmh. Quindi, se fossi malato, mi dareste in pasto all’opinione pubblica.

ALEX Perché, sei malato?

Pausa.

DOMINIC No.

Dominic incrocia le braccia sul petto.

ALEX E allora? Non hai niente di cui preoccuparti. Se non sei malato.

Pausa.

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DOMINIC Perché sei venuto, Alex?

ALEX Te l'ho detto, mi hanno trasferito qui. Ero curioso di vedere come vivi, dove
abiti... capisci. E devo dire che… sono sorpreso. Con la tua pensione,
capisci...potresti comprarti una villa, potresti vivere come un nababbo da
qualche parte, che ne so, in Egitto.

DOMINIC No, ciccio, grazie mille, ma qui ho tutto quel che mi serve. Non mi trasferirei
mai all’estero. Io amo questo Paese.

ALEX Lo so che lo ami. Proprio questo mi domandavo l’altro giorno… cosa faresti se
il Paese avesse di nuovo bisogno dei tuoi servizi.

DOMINIC Quali miei servizi?

ALEX Così, ci pensavo. Se per caso ci fosse una questione di sicurezza nazionale...
ad esempio, se qualcuno possedesse informazioni, capisci, impossibili da tirar
fuori...

DOMINIC Sicuramente avete i vostri metodi.

ALEX Già, forse. Ma abbiamo le mani legate. Capisci cosa intendo. Ci sono dei
limiti, oggi, che non si possono più superare.

DOMINIC Beh, se non potete voi, non posso nemmeno io. Ho ragione?

ALEX Ufficialmente no. Ma hai ragione.

Pausa.

DOMINIC Dunque è per questo che sei venuto? Per tirar fuori informazioni da qualcuno?
Con metodi che oggi non potete più usare?

ALEX Ma che dici, ma come ti passa per la testa? Non ho detto niente del genere.

DOMINIC Lascia perdere, va’, ciccio. Il capitolo è chiuso. D’accordo? Non lo rifarei mai.

ALEX Perché? Hai rimpianti?

DOMINIC Ma va, non rimpiango nulla, io. Ma quello che ho fatto allora, faceva parte del
mio lavoro. D’accordo? E il mio lavoro faceva parte di quei tempi. E ora siamo
nel 2006 e i tempi cambiano.

ALEX I tempi forse. Ma tu no.

DOMINIC Appunto. Neanche ora faccio cose in cui non credo.

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ALEX Perché, in cosa credi?

DOMINIC Che ne so io. Ora tirano altri venti. Prendiamo per esempio l’Ispettore Capo
Preda. Avrei fatto tutto quello mi avesse chiesto. E lo sai perché, ciccio?
Perché è stato capace di convincermi che ero un pezzo perfettamente
funzionante di un motore ad alte prestazioni… e che stavamo andando a
massima velocità verso la luce. Ero consapevole che stavo servendo uno
scopo più alto. Ma guardati intorno adesso. Non alzerei nemmeno il mignolo
per queste teste di cazzo che governano il Paese e si credono politici. Sono la
vergogna della nazione, ciccio. Non hanno nessuno scopo più alto al di fuori
dei loro interessi. Quindi puoi dirgli di vomitare sangue il giorno del loro
compleanno, e per quanto mi riguarda lasciatemi in pace.

ALEX Oh, quindi odi il governo, ma accetti felicemente la tua pensione di 6.000 lei.

DOMINIC L’ho rifiutata.

ALEX Eh?

DOMINIC Prendo come chiunque altro, ciccio. 800 al mese.

ALEX Sul serio? Ma... perché…?

DOMINIC Perché io da questi non voglio attenzioni speciali. E mettiti seduto, cazzo.

ALEX Grazie, ma...

DOMINIC Sì, lo so, stai seduto abbastanza in ufficio. Con le cuffie e il resto.

ALEX Già. Cioè, ormai queste cose vanno in modo diverso. Non perdiamo più tempo
con quelle cazzate delle cimici, capisci. Se qualcuno desta sospetti, ci
facciamo mandare le sue telefonate dalla compagnia telefonica e basta.

DOMINIC E ve le danno?

ALEX Certo.

DOMINIC E se il sospettato non ha un telefono?

ALEX Tutti hanno un telefono.

DOMINIC Io no.

ALEX Adesso sì.

DOMINIC Non lo userò.

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ALEX Nemmeno se… ad esempio… devi chiamare un'ambulanza?

DOMINIC Ambulanza?

ALEX Beh, ad esempio se il cuore fa qualche scherzetto…

DOMINIC Prego?

ALEX Non sto dicendo che hai dei problemi al cuore, Dio ce ne scampi! Sto solo
chiedendo se ipoteticamente tu avessi problemi al cuore – o qualsiasi altro
problema del genere – e dovessi chiamare l’ambulanza... capisci, cosa
faresti?

Pausa.

DOMINIC Mi inventerei qualcosa. Saprei cosa fare.

ALEX È questo che mi piace di te, Dominic. Che sai sempre cosa fare.

Alex mette il bicchiere vuoto sul tavolo.

Non sai quanto sono felice che ti ho rivisto. Passerò ancora, se non ti
dispiace.

Alex se ne esce. Pausa.

DOMINIC Piccolo verme del cazzo.

Bussano.

SCENA 2

DOMINIC Hai dimenticato qualcosa?

Apre la porta. Liza entra con la sua cartella.

LIZA Le auguro buona giornata, signor Domi!

Va verso il bagno senza degnare Dominic di uno sguardo.

Posso usare il suo bagno? Spero che non le dispiaccia se uso il suo bagno,
signor Domi.

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Mette giù lo zaino e fa per entrare in bagno.

DOMINIC Whoa, whoa, whoa, sciò! Che diavolo stai facendo?

LIZA La mia mamma mi ha detto che se devo andare in bagno e a casa non c'è
nessuno, di chiedere per favore a un vicino se posso usare il bagno. Così, ho
chiesto per favore a lei.

DOMINIC Come sarebbe a dire, a casa non c’è nessuno? Tuo padre ha appena finito di
pestare tua…

LIZA La porta è chiusa, non risponde nessuno e io non posso entrare.

DOMINIC Non mi interessa. Questo non è un bagno pubblico, ciccia, quindi vai a
scocciare qualcun altro!

LIZA Signor Domi, è molto spiacevole per me, perché non mi piace andare in casa
d'altri, perché hanno un odore diverso dalla nostra, ma sarebbe ancora più
spiacevole farmi la pipì addosso, così ho dovuto scegliere tra due mali e ho
scelto quello con le ripercussioni minori sui miei vestiti.

DOMINIC Molto gentile da parte tua. Ora vattene! Non metterai piede nel mio cesso,
chiaro?

LIZA Ma non voglio metterci il piede, signor Domi.

DOMINIC Questo non è un bagno pubblico, quindi sparisci!

LIZA Perché continua a dirmi che non è un bagno pubblico, signor Domi? So
perfettamente che non è un bagno pubblico. Sta usando una metafora?

DOMINIC No, non sto usando nessuna metafora.

Silenzio.

LIZA Ne è sicuro?

DOMINIC Sì! Per quanto ne so io, nemmeno una cazzo di metafora è stata usata in
questa conversazione, va bene? Solo fatti. E il fatto è che questo è il mio
bagno personale, nel mio appartamento personale, e non faccio entrare
nessuno!

LIZA Questo non è un fatto. È una bugia.

DOMINIC Cosa?

LIZA Ha fatto entrare quel signore con le antenne.

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DOMINIC Che antenne?

LIZA Ho visto uscire di qui un signore, che parlava al telefono e ha detto: “L’ho
richiamata, come ho promesso. Sì, ho le antenne puntate su di lui. Dirà di sì”.

Breve pausa.

DOMINIC (interessato) Cos'altro ha detto?

LIZA (con le cosce strette) Posso usare il bagno adesso, signor Domi? Glielo dico
dopo.

Breve pausa.

DOMINIC Sì. Sì, vai.

Liza entra in bagno e chiude la porta.


Dominic guarda sotto il tavolo. Tira via una cimice piazzata da Alex mentre si appoggiava al
tavolo. Brontola qualcosa. Inforca gli occhiali e studia il microfono. Poi lo mette in un
bicchiere e ci versa sopra del cognac.
Liza esce dal bagno.

LIZA Grazie mille, signor Domi, di avermi permesso di usare il suo bagno, signor
Domi.

DOMINIC (guardando il bicchiere) Mhmh…

LIZA Le auguro una splendida giornata, signor Domi!

Liza esce.

DOMINIC (gridandole dietro) Ehi! Torna un secondo qua!

Liza torna indietro, si sofferma un secondo, poi se ne va di nuovo.

DOMINIC Ma porco... Torna qui, ragazzina!

Liza torna indietro. Dominic chiude la porta dietro di lei.

DOMINIC Hai anche un nome, bimba?

LIZA Sì.

Pausa.

DOMINIC Ti spiacerebbe dirlo anche a me?

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LIZA Cosa mi spiacerebbe dirle?

DOMINIC Il tuo nome, porco cane!

LIZA Liza.

DOMINIC (con eccessiva gentilezza) Liza. Cos'altro ha detto il signore con il telefono,
Liza?

LIZA Ha detto: “Diamogli un po' di tempo”. E poi: “Lo so. Ma mi creda... “

Silenzio.

DOMINIC “Mi creda” e poi?

LIZA È uscito e non ho più sentito.

DOMINIC E hai avuto la faccia tosta di usare il mio bagno per una cazzata simile?
(breve pausa) Mi hai usato!

LIZA In che senso?

DOMINIC Fuori dai piedi!

Spinge Liza fuori e le sbatte la porta alle spalle. Dopo di che si dirige verso la poltrona,
prende in mano il telecomando e si accomoda. Fa per accendere la TV, ma Liza entra di
nuovo.

DOMINIC Non ci posso credere!

LIZA Mi spiace, signor Domi. Ho lasciato qui la mia cartella. Posso prenderla?

DOMINIC Certamente, ciccia. Puoi andare e venire come ti garba. Puoi fare anche un
pisolino sul divano, o addirittura trasferisciti qui, se vuoi.

LIZA Molto gentile da parte sua, signor Domi. Non posso accettare, ma la ringrazio
di cuore.

Liza va verso lo zaino e lo solleva da terra. Nota la foto del cane appesa al muro e ci si
piazza davanti.

LIZA (sorridendo) Che bel bulldog francese!

DOMINIC (sorpreso) Sì. Ti piace?

LIZA Sì, mi piacciono molto i cani. Ma papà non me ne fa tenere uno. Mi piace

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anche il bulldog francese. Sono chiamati francesi, ma in realtà sono originari


dell'Inghilterra del XIX secolo. Sono affettuosi, fedeli e divertenti. E sono
anche testardi. Ma a me non dispiace. Anche di me dicono che sono testarda.

DOMINIC Non l’avrei mai detto…

LIZA E hanno uno strano modo di sembrare in colpa. Perché hanno occhi grandi ed
espressivi. Come lei, signor Domi.

DOMINIC Va bene, ora puoi andare.

LIZA Non capisco mai quando le persone si sentono in colpa. Ma con i cani è
diverso. Sono facili da leggere. Molto più facili degli esseri umani. Ecco perché
mi piacciono di più i cani. E mi piacciono di più anche perché sono
riconoscenti quando condividi con loro il cibo.

DOMINIC Sì, amano le torte alla fragola più di certe persone.

LIZA E sono sempre contenti di vederti. Non come gli esseri umani. E se gli parli,
non ti chiamato ritardato. Non come gli esseri umani. E se sei triste, ti mettono
di buon umore. Non come gli esseri umani. E se li ami, non ti fanno mai del
male.

DOMINIC Non come gli esseri umani.

LIZA Esattamente. E se...

DOMINIC Va bene, va bene, ho capito il senso.

LIZA Sto parlando troppo, signor Domi?

DOMINIC Sì.

LIZA Me lo dicono spesso. Ma conosco molti che parlano ancora più di me. Come
si chiamava il suo cane, signor Domi?

DOMINIC Tamara. Come una ballerina russa.

LIZA Quella ballerina assomigliava un bulldog francese?

DOMINIC No, figurati. Credo assomigliasse più a un levriero arabo.

LIZA Tamara è un bel nome. C’è un cane che viene spesso nel cortile della scuola.
Gli do sempre metà della mia merenda, perché è quello che fanno gli amici, e
lui è il mio unico amico. Lo chiamo Voldemort.

DOMINIC Voldemort?

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LIZA Perché assomiglia a Ralph Fiennes.

DOMINIC Allora perché non lo chiami Ralph Fiennes?

LIZA Perché non sono sicura di come si pronuncia.

DOMINIC Potresti chiamarlo Ralph, ciccia.

LIZA Cos'è un “ralph”?

DOMINIC Cosa vuol dire cos'è un “Ralph”? Ralph è il nome di Ralph Fiennes.

LIZA Oh. No, è solo metà del suo nome. Credo che il cane si sentirebbe offeso. A
lei piacerebbe che qualcuno le si rivolgesse chiamandola con solo mezzo
nome, signor Domi?

DOMINIC Ma se è un’ora che chiami con mezzo nome, per l'amor di Dio!

LIZA Davvero?

DOMINIC Cristo. Quanti anni hai?

LIZA Sedici.

DOMINIC Va bene, ciccia, l'asilo chiude. Devi andare a casa.

LIZA Quale asilo?

DOMINIC Vattene e basta. Devo guardare il telegiornale.

LIZA Capisco. Anche io ho delle cose da fare: devo prendere le botte di oggi da
papà. Arrivederci, signor Domi!

Liza va verso la porta.

DOMINIC Aspetta un attimo. Perché... perché ti picchia?

LIZA Perché sono una bambina inutile, stupida, lesa, ritardata, deficiente, che non
sa fare niente e lo infastidisce.

Silenzio.

DOMINIC E ti sembra normale? Prendere botte?

LIZA Me lo merito

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Te lo meriti? Perché?

LIZA Non lo so. Ma è quello che dice papà e io gli credo perché è il mio papo e gli
voglio bene.

Silenzio.

DOMINIC Ti piace... essere picchiata?

LIZA Che domanda stupida, signor Domi. Le botte fanno male e a nessuno piace il
dolore. Ragion per cui sviluppiamo diversi meccanismi per evitare il dolore. A
volte, quando mi succede qualcosa di veramente brutto, immagino di essere
lontano lontano. In Nepal.

DOMINIC Perché in Nepal?

LIZA È un posto tranquillo. Credo. (sorride) In Nepal c’è un festival indù, chiamato
Kukur Tihar, in cui le persone onorano per un giorno intero i cani. Lo sa che i
nepalesi credono che quando moriamo il nostro cane ci guida verso l'aldilà.

DOMINIC Mh.

LIZA Beh, io non credo che ci sia una vita dopo la morte. Perché non riesco a
immaginarlo. Ma se esiste, spero che i nepalesi abbiano ragione. Arrivederci,
signor Domi.

Apre la porta.

DOMINIC Aspetta, ciccia. Puoi restare ancora un po'.

LIZA Perché?

DOMINIC Puoi aspettare finché tuo padre... gli passa un po'. Hai fame?

LIZA No. Devo proprio andare.

DOMINIC Aspetta. Io... una volta ero un addestratore di cani, sai?

LIZA Davvero? E cosa gli insegnava?

DOMINIC Addestravo cani-poliziotto. Quindi gli insegnavo a cercare ogni genere di cose.
Sostanze illegali, esplosivi... persone scomparse...

LIZA Erano pastori tedeschi?

DOMINIC La maggior parte. Ma ho lavorato anche con labrador e mastini. Quello è stato
il mio primo lavoro. Ma è durato solo qualche anno. Quando sono entrato

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

ufficialmente in polizia, ho rinunciato all'addestramento dei cani e ho usato le


mie abilità sulle persone. Ti piacciono i labrador?

LIZA Certo! Sono la razza più popolare. Sono agili, ottimisti, intelligenti e socievoli
quasi come i golden retriever. Sono ottimi cani da lavoro. Loro...(pausa) La
ringrazio, signor Domi, che mi vuole far chiacchierare sui cani. Ma è tardi e
devo proprio andare a prendere le mie botte. Le auguro una splendida serata,
signor Domi.

Liza esce.
Dominic resta per un po' in piedi. Poi fa per accendere la TV, ma cambia idea e lancia il
telecomando sul divano.

Buio.

SCENA 3

Tre giorni più tardi, di mattina. Dominic guarda la TV. Bussano.

DOMINIC Entra pure, Alex.

Entra Alex. Dominic spegne la TV.

Il tuo dannato bussare fuori di testa non è cambiato più di tanto.

ALEX Spero che hai fame. Ho portato un po’ di roba da mangiare.

Posa sul tavolo due buste di fast food e inizia a disfarle.

DOMINIC Le compagnie di fast food. Avvelenano la popolazione.

ALEX Naah, per adesso è sicuro. A me hanno detto che lo sterminio della
popolazione è previsto solo per l’anno prossimo. Assaggia.

DOMINIC Grazie, non ho fame.

Dominic prende un’aletta e l’assaggia.

DOMINIC Non è male.

ALEX Visto?

Si siedono e mangiano.

22
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC (gustando) Mmh.

ALEX Ti ricordi le abbuffate che ci facevamo dopo ogni operazione riuscita?

DOMINIC Ovvio. Sul terrazzo dell’Union.

ALEX Già, lì. Tutta quella carne, vecchio mio, montagne di carne, capisci,
ammassate sul tavolo. Maiale, anatra, tacchino... capisci cosa intendo. Ti
ricordi? I mocciosi tornavano a casa da scuola e si fermavano lì a guardarci
ingozzare. Ti ricordi?

DOMINIC Aha. Avevano una fame che gli uscivano gli occhi. Non avevano mai visto un
tacchino arrosto o delle costine.

ALEX Già. E quel poeta gli ha urlato... “Volete una coscia arrosto? Allora abbaiate
come cani!” (ride) E i bambini hanno cominciato ad abbaiare, capisci…
saranno stati in quarta-quinta? E lui gli lanciava addosso gli ossi senza più
carne. (ride di più) Mandava giù la birra, capisci, come se non ci fosse un
domani.

DOMINIC In effetti, lo facevamo un po’ tutti...

ALEX Già, tranne l'Ispettore Capo Preda.

DOMINIC Eccetto lui, sì. Lui rimaneva sempre sobrio.

ALEX Vi vedete ancora?

DOMINIC Con Preda? No. Cioè, mi è venuto a trovare una volta, e basta.

ALEX E di cosa avete parlato?

DOMINIC Del più e del meno.

ALEX All’epoca tu eri il suo preferito.

DOMINIC Beh… Tutto quello che so sulle persone, l’ho imparato da lui. Non lo stimavo
solo come mio capo, per me era un padre, ciccio. (breve pausa) Cioè, mio
padre era un coglione, quindi Preda era più come... Non importa. Il punto è
che l'Ispettore Capo Preda è un uomo eccezionale.

ALEX Sul serio?

DOMINIC Assolutamente. Ha persino arrestato suo figlio e l’ha mandato nella stanza di
tortura perché l’hanno beccato ad ascoltare Radio Europa Libera.

ALEX E, secondo te, questo rende eccezionale qualcuno.

23
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC No, ciccio, io sto parlando di principi: anche se devi fare grandi sacrifici… se
devi sacrificare qualcuno, o addirittura te stesso… tu comunque continua a
lottare.

ALEX Ma Dominic, noi... torturavamo persone. Io questo non lo definirei una lotta.

DOMINIC Io sì. Quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto per la causa. E tutto quello che
si fa per la causa, ciccio, è lotta.

ALEX Per quale causa? Figuriamoci. L’abbiamo fatto perché ci piaceva. Cioè,
tranne, ad esempio, quando bisognava pestare donne uguali a mia moglie.
Allora mi cagavo addosso, capisci. Ma per il resto era un lavoro pazzesco.
Capisci cosa intendo. Ci dava potere, sicurezza ed era pure ben pagato. Sei
d'accordo?

DOMINIC No. Noi difendevamo la patria e tutto era per uno scopo più alto.

ALEX Quale scopo, Dominic? Non tirarmi fuori quella palla del “fine giustifica i
mezzi”. Perché non solo il mezzo ma anche il fine dev’essere giustificato.
Capisci cosa intendo. E nessun tribunale di questo o qualsiasi mondo potrà
mai giustificare lo scopo per cui, a sentir te, “lottavamo”.

DOMINIC Di cosa stai parlando?

ALEX Parlo del terrore. E parlo della miseria in cui dei poveracci vivevano. Io me ne
sbatto di loro, capisci, ma per favore smettiamola di illuderci. Parlo di questo.
Parlo di una dittatura oscura capeggiata da una brutta coppia di coniugi
sghignazzanti. Questo non lo giustifica un cazzo di niente.

DOMINIC Tu credi che lottavamo per i Ceaușescu?

ALEX No, io non credo che noi lottavamo per qualcosa. Se serviva, picchiavamo, e
basta. Perché? Per non essere picchiati, ecco perché. E perché noi siamo
così, ecco perché. Così è il Paese. Picchiamo le nostre donne, i nostri
bambini, ci picchiamo a vicenda. Ce l’abbiamo nel sangue. Capisci cosa
intendo. Adoriamo provocare dolore. I Ceaușescu hanno solo reso il tutto più
organizzato.

DOMINIC Cioè, vuoi dire...

ALEX Voglio dire che io so benissimo cosa sono. E anche tu dovresti smettere di
mentirti. Perché noi due siamo uguali.

DOMINIC Non lo siamo per un cazzo. E non abbiamo lottato per una brutta coppia,
ciccio. Abbiamo lottato per il futuro di questo Paese. Lavoro per tutti, casa per
tutti, pane su tutte le tavole. Niente droghe, niente suicidi, niente... Vero,

24
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

questo aveva un prezzo, ma stavamo andando nella direzione corretta.


Giusto? Lottavamo per una società ben organizzata in cui ognuno sa il suo
posto. Questo era il nostro lavoro, ciccio. Mostrare a ognuno il suo posto. Ma
hanno mandato tutto a ‘fanculo con la loro cosiddetta rivoluzione. Abbiamo
tutti ‘sti problemi adesso perché la gente non ha la più pallida idea di dov’è il
suo posto. Giusto?

Alex scuote le spalle. Brindano. Pausa.

Sai, vero, che è venuto a trovarmi quel succhiacazzi?

ALEX Chi?

DOMINIC Il giornalista. È passato da me ieri.

Pausa.

Va beh, non c’è bisogno di fare tutta quella faccia sorpresa.

ALEX Ma se mi sono sorpreso. Giuro. Che mi cadano entrambe le mani se ne


sapevo qualcosa, capisci. In senso lato. E… cosa gli hai detto?

DOMINIC Che me lo può sucare. In senso lato.

ALEX Quanto sa?

DOMINIC Secondo me non molto. Sicuramente ha sentito qualche voce, secondo me da


qualche mio ex collega, già, Dio sa chi può essere stato...

ALEX Io non c’entro!

DOMINIC Ha sentito che ho lavorato per la polizia segreta. Non ho idea se sa di preciso
qual era il mio lavoro. Non importa. La domanda è: quando lo scoprirà, potrà
dimostrarlo?

ALEX Beh, quello dipende. Capisci cosa intendo.

DOMINIC Sì. Dipende da te.

ALEX No, da te.

DOMINIC Cioè, se accetto la tua proposta...

ALEX Io non ti ho proposto nulla.

DOMINIC ...e faccio il lavoro... allora voi rendete inaccessibile il mio fascicolo e il
giornalista rimane fregato.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

ALEX Anche questa è una possibilità.

DOMINIC Possibilità. Beh, la mia risposta è comunque “no”.

ALEX Stai scherzando?

Pausa.

Anche se…?

DOMINIC Sì, anche se finisce sulla stampa. Io non mi vergogno del passato, ciccio. E
sai perché? Perché non ho fatto niente di male. Noi non eravamo criminali.
D'accordo? Ma eroi.

ALEX Eroi.

DOMINIC Sì.

ALEX Devo deluderti, vecchio mio: se tutta la faccenda viene fuori, non interesserà a
un cane di nessuno chi tu ritieni di essere. Ti odieranno. La tua foto sarà sulla
prima pagina di tutti i giornali, capisci, e ci sputeranno sopra.

DOMINIC Pensavo che la moda di sputare sulle prime pagine fosse morta insieme con
Ceaușescu.

ALEX Secondo me per te saranno disposti a fare un'eccezione.

Pausa.

Sto solo cercando di aiutarti, Dominic. Sarebbe un peccato se i tuoi vicini


scoprissero chi sei, vero? Ti libereresti del giornalista, capisci, manterresti il
tuo segreto e vivresti per sempre felice e contento. È questo quello che vuoi,
no?

DOMINIC Sì, ma non a ogni prezzo.

ALEX Ma è quello che hai fatto per tutta la vita. Capisci, fai una semplice domanda e
ricevi una semplice risposta. Qual è il problema?

DOMINIC Te l’ho già detto, ciccio, faccio solo quello in cui credo.

ALEX Un mostro con dei principi. La peggior specie. Certo che…

Breve pausa.

Proprio non ti capisco. La sicurezza dello stato è sempre stata importante per

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

te. E adesso non te ne frega più niente?

DOMINIC No. Ma il governo sta portando il paese nella direzione sbagliata. Quello che
per loro è una minaccia, è probabilmente un bene per il popolo.

ALEX Gesù, parli esattamente come...

DOMINIC Come…?

Alex si avvicina.

ALEX (piano) Non ti fidi della loro capacità di giudizio, capito. Ma allora fidati della
mia. Ti giuro che questa è una faccenda seria per la sicurezza dello stato.

DOMINIC Ciccio, del tuo giudizio mi fido ancor meno che del loro.

ALEX Perché?

DOMINIC Ma non sei stato tu a portare all’interrogatorio quella donna incinta con la
fondata accusa di praticare aborti clandestini?

ALEX Perché, dove c’è scritto che donne incinte non possono praticare aborti
clandestini? Comunque alla fine ha confessato tutto.

DOMINIC Sì. Ha confessato pure di essere il tenente Kojak. Dopo tre giorni di
interrogatorio vorrei vedere, certo che ha confessato tutto!

ALEX Scendi dal tuo piedistallo, va bene? Sono io che ho dovuto pestarle le suole,
non tu. Tu hai solo dato l'ordine, capisci, poi non ti sei più fatto vedere. Era
facile per te, tanto non assomigliava alla tua, di moglie, ma alla mia!

DOMINIC Ma devi tirare in ballo in ogni discorso la tua fottuta moglie? Non è un vero
giornalista, giusto?

ALEX Certo che lo è! Ha un attestato.

Breve pausa.

Senti, mi spiace per quello che ho detto. Però, non so perché, mi prende il
nervoso quando si parla di mia moglie.

DOMINIC È uno dei vostri, vero? Lo usate per fare pressione, vendicarvi, cose del
genere, giusto?

ALEX Ma no, figurati, hai frainteso, io solo...

DOMINIC Fuori da casa mia, Coniglietto.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

ALEX Guarda, mi dispiace davvero, io...

Dominic apre la porta.

DOMINIC E non ti azzardare a ritornare.

ALEX Ok. Mi spiace.

Alex fa per uscire. Si ferma sulla porta.

Senti, se cambiassi idea entro lunedì prossimo... il mio numero è nel telefono
che ti ho dato.

Dominic distoglie lo sguardo. Alex esce.

Buio.

SCENA 4

Dominic entra nell'appartamento, ha un sacchetto di verdure in mano. Da sopra si sentono le


urla del padre di Liza, seguite da grida femminili. Dominic sospira. Mette giù la spesa e si
versa un cognac. Va verso la poltrona. La porta si apre, Liza entra di corsa.

DOMINIC (sorpreso) Liza. E tu che ca...?

LIZA Le auguro buona giornata, signor Domi. L’offerta dell’altra volta è ancora
valida?

DOMINIC Quale offerta?

LIZA L’altra volta ha detto che potevo trasferirmi qui.

DOMINIC Sì… solo che… quella non era un'offerta.

LIZA Allora che cos'era?

DOMINIC Mmh... Beh, era coso, una frase… di cui si intende il contrario.

LIZA Ironia?

DOMINIC Sì. Continuavi a entrare qui, ecco perché ti ho detto di...

LIZA Allora chiedo scusa, signor Domi, ho difficoltà a comprendere l’ironia. Mi

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

scuso per il disturbo, signor Domi.

Liza fa per andarsene.

DOMINIC Aspetta! Mi dispiace. Avrei dovuto capire che non sei un tipo ironico. Sei
piuttosto un tipo spina-nel-fianco, vero?

LIZA Sì. Le auguro una buona giornata, signor Domi.

Liza si avvia.

DOMINIC Oh aspetta, volevo solo farti ridere! Dunque. Senti, non puoi trasferirti qui,
ma… l’altra cosa che ti ho detto quella volta… quella è ancora valida. Va
bene?

LIZA Quale?

DOMINIC Che puoi andare e venire… quando vuoi. D'accordo?

LIZA (sorridendo) Sul serio? Posso venire quando voglio? Proprio proprio quando
mi passa per la testa?

DOMINIC Sì, quasi. Anzi, visto che sei già qui, puoi restare un po'. Vuoi guardare la TV
o...?

LIZA No.

DOMINIC Allora cosa vuoi?

Pausa.

LIZA Lo conosce Harry Potter, signor Domi?

DOMINIC Sì. L’ho visto in tv. E adesso che hai da ridere? Non c'era nient'altro di
interessante in TV, d'accordo?

LIZA Vuole rispondere insieme a me a qualche quiz su Harry Potter, signor Domi?
Ci sono un sacco di giochi divertenti su internet, signor Domi.

DOMINIC Beh, adesso, non è che sono così appassionato. Fatti venire in mente
qualcos’altro.

LIZA Va bene. (dopo aver riflettuto un po’) Le piace giocare a scacchi, signor Domi?

DOMINIC Non tanto. Preferisco il backgammon.

LIZA Sa giocare bene, signor Domi?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Di brutto. Ai tempi ero il migliore di tutta la Sec... I miei colleghi mi chiedevano
sempre “Ma come hai fatto, Dominic? Come diavolo hai fatto? “

LIZA Si arrabbiavano?

DOMINIC Ovvio che si arrabbiavano. La gente si arrabbia sempre quando qualcun’altro


è bravo in qualcosa, ciccia. (sorridendo) Soprattutto se quel qualcuno gli vince
tutti i soldi.

LIZA Io, purtroppo, non so giocare a backgammon, signor Domi. Mi insegna per
favore a giocare a backgammon, signor Domi?

DOMINIC Lasciami in pace.

Pausa.

In fondo, dai… sì. Perché no? Solo che devo ritrovare la mia vecchia tavola.

LIZA Fantastico! Può ritrovare la sua vecchia tavola, signor Domi? Per favore,
ritrovi la sua vecchia tavola, signor Domi!

DOMINIC Va beh, d’accordo, ciccia. Ma prima promettimi una cosa: se perdi non diventi
triste. Va bene?

LIZA Prometto!

DOMINIC Indipendentemente da quante volte perdi. Prometti?

LIZA Sì.

DOMINIC Giuri?

LIZA Giuro.

Buio.

SCENA 5

Dominic e Liza sono seduti al tavolo, davanti a loro il gioco concluso.

LIZA Il backgammon è un gioco bellissimo.

DOMINIC (cupo) Sì.

30
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Facciamo un’altra partita, signor Domi?

DOMINIC (cupo) No.

LIZA Sicuro? Perché non facciamo un’altra partita, signor Domi?

DOMINIC Come diavolo hai fatto?!

LIZA Cosa ho fatto?

DOMINIC Dieci vittorie su dieci?! Hai appena imparato il gioco, per l'amor di Dio!

LIZA Mi scusi se l’ho fatta arrabbiare, signor Domi.

DOMINIC Non essere sempre così fottutamente cortese, va bene? Se vinci, assumiti la
responsabilità, ciccia, e tiratela di brutto, d'accordo?

LIZA Aha. Ci provo. Un'altra partita, signor Domi?

Pausa.

DOMINIC E va bene.

Buio.

SCENA 6

Cinque minuti più tardi. Liza ha vinto di nuovo.

LIZA (canzonandolo) Na-na-na-na-na!

DOMINIC (cupo) Zitta.

LIZA Va bene.

Buio.

SCENA 7

Due giorni dopo. Dominic apre la porta, Liza entra con la cartella in spalla.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Le auguro buona giornata, signor Domi!

DOMINIC Com’era la scuola?

LIZA Grande, grigia e quadrata.

DOMINIC Ma mi stai prendendo in giro, vero?

LIZA Scusi?

DOMINIC Cioè, hai capito la domanda, ma fai finta di no e…

Breve pausa.

Oh, mi rendo conto, non l’hai capita. Dunque, quando ti ho chiesto com’era la
scuola, mi riferivo...

LIZA (sorridendo) Sì, signor Domi, la sto prendendo in giro.

DOMINIC (sorridendo) Ma vai a mangiar la banana, ciccia.

LIZA Cosa dice di una partita di backgammon, signor Domi?

DOMINIC Che ora non ho voglia.

LIZA Ha paura di perdere?

DOMINIC Un cavolo! Solo che... ora vorrei chiacchierare un po’.

LIZA Di cosa vorrebbe parlare?

Pausa.

DOMINIC Della scuola. Com’era la scuola?

LIZA Temperatura ambiente.

DOMINIC (sorridendo) Sei diventata una piccola peste sfrontata, vero?

Breve pausa.

Prima, fai i compiti, va bene? E poi possiamo giocare. A che ora devi essere a
casa?

LIZA Alle cinque meno un quarto. Il mercoledì le botte iniziano intorno alle 17 e
devo prepararmi.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Porco mondo! Metterò fine a questa storia, ciccia. Salgo e ci parlo io con tuo
padre.

LIZA Della scuola?

DOMINIC No. Voglio che la smetta con le botte.

LIZA Vuole dirgli di non picchiarci mai più, signor Domi?

DOMINIC Sì.

LIZA Secondo la mia mamma questa non è una buona idea, signor Domi. La
signora Agi del quarto piano una volta gli ha detto di non picchiarci mai più.
Secondo la mia mamma non è stata una buona idea, signor Domi.

DOMINIC Perché?

LIZA Dopo che la signora Agi se n’è andata, papà ci ha legate al termosifone e ci
ha lasciate lì fino al mattino dopo, poi ci ha chiesto se preferivamo questo
metodo o sopportare qualche botta. Io un pochino preferivo questo metodo,
ma la mamma non era completamente soddisfatta del nuovo metodo e quindi
ha detto al papà che avremmo preferito le botte. Mi rendo conto, signor Domi,
che sul breve termine sembra un po’ strana come situazione – e l’altra volta
quando papà ha detto che se non ci piace qualcosa possiamo anche
trasferirci sono venuta giù di corsa e ho chiesto se potevo trasferirmi qui. Ma
in realtà era un’ironia da parte di papà, oppure una metafora, perché non lo
diceva sul serio – ma è importante capire che papà ha un piano a lungo
termine per noi e ci picchia per uno scopo più alto, perché vorrebbe che la
mamma e io fossimo brave persone, che sanno dov’è il loro posto, e per
questo dobbiamo sopportare il dolore con dignità, come… come ...

DOMINIC (shockato) Gesù Cris…!

LIZA Esatto, proprio come Gesù! Grazie.

Buio.

SCENA 8

Il pomeriggio del giorno dopo. Dominic apre la porta. Liza entra con la faccia triste, cartella in
spalla.

DOMINIC Che cos’è successo, ciccia?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Voldemort è morto!

DOMINIC E certo, ha rotto troppo i coglioni al piccolo Harry Potter.

LIZA Voldemort, il mio amico! Il cane!

DOMINIC Oh, il tuo amico, il cane. Mi dispiace molto, Liza.

LIZA È stato investito da una macchina.

DOMINIC Mi dispiace.

Dominic vuole abbracciare Liza, ma si blocca. Alla fine l’abbraccia. Liza appoggia la testa sul
petto di Dominic ma non ricambia l’abbraccio.

LIZA (con la testa sul petto di Dominic) Il bidello l’ha sepolto, ma non vuole dirmi
dove. Mi dispiace così tanto che non potrò passare altro tempo con lui! Mi
dispiace così tanto che non ho più nessuno con cui condividere la merenda!
Mi dispiace così tanto che non sarò con lui questa domenica il giorno del mio
compleanno! Mi dispiace così tanto che ho smocciolato la sua camicia, signor
Domi!

DOMINIC Non ti preoccupare. Domenica è il tuo compleanno? Questa domenica?

LIZA Povero Voldemort… Non ha nemmeno fatto in tempo ad avere dei cuccioli.

DOMINIC Ma non era un maschio?

LIZA Anche lei è un maschio, signor Domi, ma può avere lo stesso dei figli. Ha figli,
signor Domi?

Pausa.

DOMINIC Dunque… sì, ho una figlia.

Liza fa un passo indietro e soffia il naso in un fazzoletto di carta.

LIZA Dove abita sua figlia, signor Domi?

DOMINIC Da qualche parte all’estero.

LIZA E quanto spesso vi vedete?

DOMINIC Hmmm... mai.

LIZA Perché?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

Pausa.

DOMINIC È arrabbiata con me.

LIZA Perché?

DOMINIC È una lunga storia.

LIZA Quanto lunga?

DOMINIC Non ne voglio parlare, va bene?

LIZA Perché?

DOMINIC Perché, perché... Dunque. In passato… ho fatto delle cose di cui alcuni
possono pensare... avendo non chiare le circostanze…

LIZA Non capisco, signor Domi

DOMINIC Vedi? Neanche se te lo spiegassi, ciccia, lo capiresti!

LIZA Anche lei crede che io sia ritardata, signor Domi?

DOMINIC No, non lo credo.

Breve pausa.

Ho fatto alcune cose sbagliate. In passato.

LIZA Quanto sbagliate?

DOMINIC (sospira) Ho fatto male a delle persone.

LIZA Erano bambini inutili, stupidi, lesi, ritardati, deficienti, buoni a nulla, che danno
sui nervi?

DOMINIC No.

LIZA Allora perché gli ha fatto del male, signor Domi?

DOMINIC Perché erano nemici delle persone per cui lavoravo.

LIZA Loro erano buoni, signor Domi? Le persone per cui lavorava?

DOMINIC Sì. Più o meno. Alcuni. In realtà no.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Quindi stava dalla parte sbagliata, come la Germania nella Seconda Guerra
Mondiale o come Severus Pyton nel sesto Harry Potter?

DOMINIC No. Ma che ne so. Non importa. Mia figlia... faceva già l’università… quando
ha scoperto il mio lavoro. Ho cercato di spiegarle, ma lei... mi ha detto non mi
avrebbe mai più rivolto la parola.

LIZA Peccato. Lei vorrebbe parlarci, signor Domi?

DOMINIC Non lo so.

LIZA Secondo me è bruttissimo non parlare con qualcuno. Potrebbe essere


investita da una macchina e sepolta da qualcuno in un posto di cui non ti dice
dov’è, e allora le dispiacerebbe così tanto che non può più condividere la sua
merenda con lei. Secondo me dovrebbe correre ai ripari, signor Domi, come la
Germania quando è finita la guerra o come SeverusPyton quando è diventato
preside.

DOMINIC Ci ho provato. Le ho fatto una torta alle fragole, ma lei... Perché diavolo ti sto
raccontando tutto questo?

LIZA Uh! Adoro la torta alle fragole!

DOMINIC Davvero?

LIZA Sì. La torta alle fragole è la mia torta preferita.

DOMINIC Beh, mia figlia non l'ha nemmeno assaggiata. Non importa. Anche se volessi,
non potrei parlare con lei. Non ho la più pallida idea di dove abiti, non ho il suo
numero... L'ho persa. Non ho nessuno con cui scambiare due parole umane,
tranne una snervante ragazza delle superiori.

LIZA Conosce altre ragazze delle superiori, signor Domi? Chi sono? Frequentano la
mia scuola? Chi sono?

Dominic sospira.

Buio.

SCENA 9

Il giorno dopo. Liza siede al tavolo, fa i compiti. Dominic guarda la TV, intanto prende le sue
medicine.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Potrebbe aiutarmi con i compiti, signor Domi?

DOMINIC Dipende. Ci sono metafore o ironie?

LIZA Mi sembra di no. Il nostro professore di logica ci ha dato un rompicapo.

DOMINIC Un rompicapo? Mi piacciono i rompicapi.

Dominic spegne la TV e va al tavolo.

LIZA Allora. Nella soffitta di una vecchia casa ci sono tre interruttori, in cantina
invece c’è una lampada. Soltanto uno degli interruttori funziona e accende la
lampada in cantina. Ma non sappiamo quale.

DOMINIC Dobbiamo scoprirlo, giusto?

LIZA Sì. Possiamo tirarli su e giù quante volte vogliamo. Ma possiamo scendere in
cantina solo una volta.

DOMINIC Mmh. Quindi posizioniamo gli interruttori… poi scendiamo a vedere la nostra
lampada… e lì in cantina dobbiamo dare la risposta corretta.

LIZA Sì.

Lunga pausa. Dominic riflette.

Ho provato tutte le combinazioni possibili, signor Domi, ma è impossibile


indovinare quale interruttore comanda la luce in cantina. Possiamo scoprirlo
solo se siamo fortunati, ma la fortuna non è un fatto di logica, signor Domi. Se
accendiamo un solo interruttore e la luce si accende in cantina, allora siamo
fortunati perché abbiamo trovato la risposta corretta con l’interruttore che
abbiamo acceso. Ma se la luce non si accende, allora può essere uno
qualsiasi degli altri due interruttori ed è impossibile indovinare quale. Se
accendiamo due interruttori e la luce non si accende in cantina, allora siamo
fortunati perché la risposta corretta è il terzo interruttore. Se invece la luce si
accende, può essere uno qualsiasi dei due ed è impossibile capire quale.

Pausa.

DOMINIC Può darsi che non si tratti esclusivamente di logica.

LIZA Di cos’altro può trattarsi, signor Domi?

DOMINIC Pensaci un attimo, ciccia. Entri in casa mia, accendi la luce. Cosa succede?

LIZA Ci sarà luce.

37
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Sì, ma cosa succede alla lampadina? Se la tocchi, cosa senti?

LIZA Si scalda.

DOMINIC Appunto. Dunque siamo lì nella soffitta della vecchia casa. Accendi due
interruttori. D'accordo? Aspetti circa dieci minuti, un quarto d’ora, poi ne
spegni uno. D'accordo? Scendi di corsa in cantina. Se la lampadina è accesa,
l’interruttore sarà quello rimasto su. Se la lampadina è spenta, allora la tocchi.
Se è calda, allora sarà l'interruttore che hai appena spento. D'accordo? Se
invece è fredda, il terzo interruttore sarà la risposta corretta.

Pausa. Dominic è fiero di sé.

LIZA Si, va beh, ma se la lampadina non si scalda?

DOMINIC In che senso “non si scalda”?

LIZA Potrebbe essere un LED. Le lampadine a LED non si scaldano, signor Domi.
Secondo me dobbiamo considerare anche questa possibilità.

DOMINIC Secondo me invece no.

LIZA Secondo me sì. Dobbiamo risolvere il rompicapo considerando tutte le


possibilità.

DOMINIC Il rompicapo è risolto, ciccia.

LIZA Non è ancora risolto, signor Domi. Non considerare le possibilità che non ci
tornano utili è contro le regole e quindi il rompicapo non può essere dichiarato
risolto, signor Domi.

DOMINIC E invece è risolto. Si tratta di una casa vecchia e quindi anche le lampadine
devono essere vecchie.

LIZA E se le hanno sostituite?

DOMINIC Non hanno sostituito un bel niente! E va bene, le hanno sostituite, così sei
felice. Ma le hanno sostituite con le stesse lampadine, perché quando questo
rompicapo è stato inventato le lampade a LED non esistevano ancora.
D'accordo?

Da sopra si sentono le urla del padre di Lisa. Liza comincia a raccogliere le sue cose
frettolosamente.

LIZA Devo andare. Grazie per aver cercato di risolvere il rompicapo, signor Domi.

DOMINIC Non ho soltanto “cercato di”, per l'amor di Dio! L’ho risolto! Perché sono

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

fottutamente bravo a risolvere i rompicapi, e perché... una volta un tipo mi


aveva dato la soluzione!

LIZA Se uno le aveva dato la soluzione, significa che non l’ha risolto, quindi può
essere considerato ancora irrisolto.

DOMINIC (graffiandosi il viso con le mani) Aaaaah!

Il padre di Lisa grida, una cosa del tipo “Perché non è ancora a casa?”.

LIZA (spaventata) Devo sbrigarmi!

DOMINIC No! Per favore. Resta. Se tuo padre viene a cercarti, ci parlo io.

LIZA Peggiorerebbe solo le cose, signor Domi. Devo andare a prendere le mie
botte di oggi.

DOMINIC Vengo con te.

LIZA No, per favore! Signor Domi, per favore. No. Non posso portare in casa
persone, se no mi vieterà di vederci e allora non la rivedrò mai più, signor
Domi, e io non voglio non vederla mai più, signor Domi, perché le voglio bene.

Pausa.

Grazie per aver cercato di aiutarmi con il compito, signor Domi.

DOMINIC Non ho soltanto “cerc”... Va bene. Scusa. Abbi cura di te, va bene. Abbi molta
cura di te. Non rispondergli male e... e... domani torna. Va bene?

Liza esce.

Dio maledetto!

Solleva una scarpa e la tira contro il muro. Poi un’altra scarpa. E un’altra ancora.

Buio.

SCENA 10

Domenica. Dominic e Liza sono seduti a tavola. Sulla tavola c’è la torta di fragole iniziata,
Dominic e Liza stanno finendo di mangiare le proprie fette.

LIZA Grazie di questa squisita torta di compleanno, signor Domi!

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Sono contento che ti piaccia, è dall’alba che mi do da fare.

LIZA È la torta alle fragole più buona che abbia mangiato da ieri, signor Domi!

DOMINIC Da ieri?!

LIZA Sì. Anche mia mamma mi ha preparato la torta alle fragole perché sa che è la
mia torta preferita. Avrebbe voluto che la mangiassimo oggi, ma io non sono
riuscita ad aspettare e quindi mi ha permesso di mangiarne una fetta.

DOMINIC Oh.

LIZA Mia mamma mi prepara una torta alle fragole ogni fine settimana perché sa
che è la mia torta preferita.

DOMINIC Oh.

LIZA Ha alzato le sopracciglia ben due volte, signor Domi. È sorpreso, signor
Domi?

DOMINIC Figuriamoci.

LIZA Se fosse per me, mangerei torta alle fragole ogni giorno, ma purtroppo non si
può, perché la mamma mi ha detto che fa venire la diarrea, e la diarrea può
essere spiacevole, soprattutto se anche qualcun altro della famiglia si chiude
in bagno per la diarrea. Le è mai capitato di avere la diarrea e di non arrivare
in tempo in bagno, signor Domi?

DOMINIC Ma che domanda è? Un po’ più di rispetto, per favore.

LIZA Va bene. Le è mai capitato di avere la diarrea e di non arrivare in tempo in


bagno, rispettabile signor Domi?

DOMINIC (sospira) No.

LIZA A me è già capitato. E si immagini, signor Domi, che...

DOMINIC Non voglio sapere i dettagli, d’accordo?

Inizia a raccogliere gli avanzi della torta e li porta alla credenza.

Tua madre ha ragione, non fa bene esagerare con la torta. Vorrei parlarti di
qualcos’altro.

LIZA Di che cosa vorrebbe parlare, signor Domi?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

Dominic si siede al tavolo. Non sa come iniziare il suo discorso.

Perché i suoi occhi sono come quelli di un triste bulldog francese, signor
Domi?

DOMINIC Qualcuno mi ha fissato una scadenza per domani.

LIZA Che scadenza, signor Domi?

Pausa.

DOMINIC Veramente per il tuo compleanno avrei voluti regalarti qualcos’altro insieme
alla torta. Ma purtroppo non mi è possibile.

LIZA Cosa avrebbe voluto regalarmi, signor Domi?

DOMINIC Un cagnolino.

LIZA Ma mio papà non mi permette di tenere un cagnolino, signor Domi.

DOMINIC Lo so. Ma pensavo che... potresti tenerlo qui. A casa mia.

LIZA Oh! Questo è davvero gentile da parte sua, signor Domi! Sarebbe fantastico,
signor Domi! Sarebbe come la cosa più bella di qualsiasi cosa! Sarebbe come
un sogno che si avvera! Sarebbe come la realizzazione di...

DOMINIC Va bene, va bene, ho capito.

LIZA Sto di nuovo parlando troppo, signor Domi?

DOMINIC Non importa. Non posso prenderti un cane, perché – e vorrei che fossi pronta
– non sarò qui ancora per molto. Ma sappi che se potessi…

LIZA Neanch'io sarò qui ancora per molto, signor Domi.

DOMINIC Intendo che me ne andrò di qui. Ma sappi che…

LIZA Anch'io me ne andrò via di qui, signor Domi.

DOMINIC Stammi a sentire e basta, va bene?

LIZA Va bene.

Breve pausa.

DOMINIC Ti ricordi quando ti detto che in passato ho fatto delle cose cattive?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Sì. Andrà in prigione, signor Domi?

DOMINIC Ma come diavolo ti è...?

Breve pausa.

Sì, sembra. Probabilmente finirò in prigione.

LIZA È rassicurante.

DOMINIC Rassicurante?!

LIZA Sì. Pensavo che volesse dirmi che anche lei ha problemi di cuore, signor
Domi.

DOMINIC Perché, tu hai problemi di cuore?

LIZA Sì.

DOMINIC Di che genere?

LIZA Sa cos'è un difetto cardiaco congenito signor Domi?

DOMINIC Sì.

LIZA Il difetto cardiaco congenito è un'anomalia della struttura cardiovascolare che


si forma in età embrionale.

DOMINIC Ho detto che lo so, lo so che cos’è.

LIZA A volte le persone rispondono di sì alle mie domande perché non vogliono
sembrare stupide o perché non vogliono offendermi.

DOMINIC Beh, dato che io non sono stupido e me ne fotto se ti offendi o meno, direi di
escludere questa possibilità.

LIZA Va bene. Sono nata con l’atresia polmonare, signor Domi, e appena nata sono
stata sottoposta a un intervento chirurgico a cuore aperto. Poi altri tre
interventi, finora. Ho una valvola artificiale, che mi tiene in vita ma può anche
porre fine alla mia vita, visto che mi ha causato un’endocardite batterica
subacuta. Sa cos'è l'endocardite batterica subacuta, signor Domi?

DOMINIC Sì. No. Non ne ho idea.

LIZA È un’infezione batterica subacuta.

DOMINIC Chiaro.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA È un'infezione lenta che fa strage delle valvole cardiache e prima o poi porta
all’arresto cardiaco. La cura antibiotica non è servita e il dottore ha detto che
ho bisogno di un cuore nuovo altrimenti muoio.

DOMINIC Oh. Quindi... avrai... un trapianto di cuore?

LIZA Non credo, signor Domi. Un trapianto di cuore costa 45.000 euro, ma noi non
abbiamo tutti questi soldi, e mia mamma dice che non abbiamo neanche la
possibilità di trovare una cifra del genere. Quindi presto morirò, signor Domi.

Pausa.

DOMINIC Stai scherzando, vero?

LIZA No.

Dominic si alza di scatto e tira un calcio alla sedia.

DOMINIC Non è giusto! Abbiamo appena iniziato, per l’amor di Dio! Ti volevo raccontare
tutto quanto della mia vita, di... Non è giusto per un cazzo!

LIZA È arrabbiato, signor Domi?

DOMINIC E certo che il signor Domi è fottutamente arrabbiato! E il signor Domi è anche
fottutamente deluso!

LIZA Mi dispiace averla delusa con la mia morte prematura, signor Domi.

Dominic si calma.

DOMINIC Non dicevo in quel senso. Scusami, è stata una reazione stupida.

Pausa.

Dio ti ha bastonata per bene, figlia mia. A te e a tua madre.

Liza riflette.

LIZA Forse gli manca l’autostima. Qualche giorno fa la nostra professoressa ha


detto che quelli che picchiano gli altri spesso hanno problemi di autostima.

DOMINIC Può darsi. Ma perché?! Perché tra tutti quelli che conosco, proprio tu devi
avere un’endro…

LIZA Endocardite batterica subacuta.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Perché proprio tu?

LIZA Il dottore ha una teoria a proposito. Sa cos'è la Securitate, signor Domi?

DOMINIC Che cosa?

LIZA La Securitate. Era l’agenzia di polizia segreta rumena prima del 1989, e hanno
fatto molte cose strane. Mia mamma è stata torturata dagli uomini della
Securitate nella fase iniziale della gravidanza, perché pensavano che
praticasse aborti illegali. Eppure non era vero. Secondo il dottore potrebbe
essere questa la causa della mia malattia. Cioè, non il fatto che mia mamma
non praticasse aborti illegali, ma le torture a cui è stata sottoposta.

Dominic è in piedi, basito, respira a fatica.

Che succede, signor Domi?

DOMINIC Ge-Gesù Sant... Assomiglia davvero a…

LIZA Non ho capito, signor Domi.

DOMINIC Tua madre. Assomiglia a sua moglie. Diciassette anni fa…

Pausa.

Troverò il modo di risarcirti. Va bene? Tu non devi avere paura di niente. Ti


risarcirò. Fidati di me, va bene?

LIZA (senza capire) Va bene.

Buio.

SCENA 11

Più tardi, quella sera. Dominic è da solo a casa, va avanti e indietro agitato. Finalmente
qualcuno bussa alla porta. Dominic corre alla porta e la apre. Entra Alex.

ALEX (sorridendo) Buona sera, colonnello!

DOMINIC Grazie per essere venuto.

ALEX Grazie per avermi chiamato. Un cognac?

ALEX No, grazie, piuttosto...

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Cosa dici?

ALEX Eeeh, piuttosto… piuttosto due.

DOMINIC Così si parla.

Dominic versa del cognac, brindano.

ALEX Mi fa piacere che hai cambiato idea. Se mi chiamavi un’ora più tardi… mi
sarebbe dispiaciuto molto che un uomo di talento come te… Capisci cosa
intendo. Appena avrai fatto il lavoro, metteremo la museruola al giornalista e…

DOMINIC Può darsi che io abbia cambiato idea, ma ho delle condizioni.

ALEX Tu hai delle condizioni?

DOMINIC Sì, due. Primo: voglio che rintracciate la residenza di mia figlia. Voglio il suo
indirizzo e numero di telefono.

ALEX Tutto qui? Non è un problema.

DOMINIC Secondo: voglio 45.000 euro di ricompensa.

ALEX Che cazzo vuoi?!

DOMINIC Hai sentito bene.

Pausa.

ALEX Secondo me non sei nella posizione di potere avanzare simili pretese. Sai
benissimo cosa succede se non ci fai questo lavoretto.

DOMINIC Sì. Non avrai le informazioni che vi servono.

ALEX E tu marcirai in prigione.

DOMINIC E i tuoi superiori saranno molto delusi che tu non hai portato a termine il tuo
compito.

ALEX E tu marcirai in prigione.

DOMINIC E la sicurezza dello stato continuerà a essere compromessa.

ALEX E tu marcirai in prigione.

DOMINIC Si è rotto il disco, ciccio? Non c’è nient’altro di cui dovrei preoccuparmi?

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

ALEX Sarai sulla prima pagina di tutti i giornali, capisci, e chi lo leggerà si
vergognerà di essere nato in un Paese dove ci sono figure di questo tipo.

DOMINIC Non esco molto di casa.

ALEX Sarai la vergogna del Paese. Morirai con il tuo nome infamato da milioni di
persone.

DOMINIC Alex, non sono soldi tuoi, sono dei servizi segreti. Qual è il problema?

ALEX Qual è il problema? Se non te ne fossi accorto, questo non è un lavoretto


ufficiale. Come cazzo possiamo giustificare l’uscita di tutti quei soldi?

DOMINIC Inventate qualche scusa stupida. Il governo lo fa tutti i giorni.

ALEX E poi, a che cazzo ti servono 45.000 euro?

DOMINIC Facciamo che non ti riguarda, ciccio. Quel che ti riguarda è ottenere i soldi.

Lunga pausa. Alex cammina su e giù per l’appartamento. Si ferma.

ALEX D’accordo.

DOMINIC D’accordo?

ALEX Sì, parlerò con il mio superiore.

DOMINIC No no no. Con il tuo superiore ci parlo io.

ALEX Dei soldi?

DOMINIC No, ciccio, della partita di ieri.

ALEX Cioè, tu sul serio vuoi elemosinare soldi al general maggiore Grosu?

DOMINIC Come? Quel coglione di terza categoria è diventato un general maggiore?!

ALEX No. Cioè, sì, ma… È una brava persona. Corretta. Dunque… capisci cosa
intendo. Ma perché vuoi parlarci? Non ti fidi di me?

DOMINIC Oh come no, ci sono tutti i presupposti. Solo che, sai, vorrei sentire la voce di
un mio ex sottoposto.

Pausa.

ALEX E va bene.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

Tira fuori dalla tasca un oggetto simile a un telefono e lo porge a Dominic.

Puoi parlare.

DOMINIC Non bisogna fare il numero?

ALEX Non è un telefono.

Dominic prende il dispositivo e lo porta all'orecchio.

DOMINIC Ciao vecchio! (ascolta) Non ho detto coglione di terza categoria per… Volevo
solo provocare il Coniglietto. Sì. (ascolta) Mhm. Mhm. Mhm. Perfetto.
D’accordo. (ascolta) Certo, solo se le informazioni saranno utilizzabili. Chiaro.
Dopo il lavoro. (ascolta) D’accordo, allora ci risent... Sì, te lo passo.

Restituisce l’apparecchio ad Alex, che lo rimette in tasca.

Adesso, dammi i dettagli.

Breve pausa.

ALEX Prima di tutto devi sapere il nome del sospettato.

DOMINIC Meglio se non lo so.

ALEX Invece devi saperlo. Si chiama Kornel Preda.

DOMINIC Si chiama come…?

ALEX Non si chiama come, è lui. L’Ispettore Capo Preda.

Pausa.

DOMINIC Cos’è, un brutto scherzo?

ALEX Sto ridendo?

Pausa.

DOMINIC No, voglio dire che lui non è come, no, voglio dire che lui è uno che non
infrange leggi. Un vero patriota. Non farebbe mai nulla per mettere a rischio la
sicurezza dello stato.

ALEX Eppure lui dice che quello che mette a rischio la sicurezza dello stato è un
bene per il popolo. Non ti ricorda qualcosa?

47
NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

Breve pausa.

DOMINIC Ma cos’ha fatto?

ALEX Avrai visto in tv che si sono dimessi il Ministro della Difesa e il Portavoce del
Presidente.

DOMINIC Sì.

ALEX Si sono dimessi perché abbiamo scoperto che collaboravano con Preda e
facevano trapelare informazioni segrete sull’amministrazione presidenziale.

DOMINIC A chi?

ALEX Uomini d'affari stranieri. Persone che, grazie a queste informazioni, possono
influenzare direttamente la legislazione. Il destino del Paese. È tutto qui quello
che sappiamo. Quello che non sappiamo è... capisci, il resto. Cioè
esattamente che informazioni ha venduto il tuo caro Preda e a chi
esattamente. È questo che dobbiamo scoprire per evitare il guaio. E qui entri
in gioco tu con le tue “posate”.

Pausa.

DOMINIC Questo... non posso farglielo.

ALEX Eppure dovrai.

DOMINIC No. È meglio se ora…

Breve pausa.

Dimentichiamo tutta la faccenda. Arrivederci, Alex.

ALEX Non puoi più tirarti indietro ormai, quindi procediamo. Mi ascolti? Il sospettato
sarà legato a un palo di ferro in un deposito abbandonato. Mi ascolti,
Dominic?

DOMINIC (fissando il vuoto davanti a sé) Un deposito abbandonato… Che fantasia.

ALEX Siamo agenti segreti, non i fratelli Grimm. Vengo a prenderti dopo mezzanotte,
alle 2 ti lascio davanti all’edificio e alle 3 già ti recupero. Chiaro? Un’ora. È il
tempo che avrai.

DOMINIC Assurdo. Preda, l’Isp… No. Annulla tutto.

ALEX Basta lagnarsi, Dominic! Lo fai, punto.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Devi capirmi, devo a Preda… è stato Preda che ha fatto di me la persona che
sono!

ALEX Ah sì? Allora forse è tempo di cambiare.

Mette giù il bicchiere.

Operativo per mezzanotte, capito? Se lo fai, l'organizzazione ti considererà un


eroe. Se non lo fai... beh, a volte anche gli eroi si suicidano. Capisci cosa
intendo.

Buio.

SCENA 12

Il pomeriggio del giorno seguente. Liza è seduta al tavolo, Dominic è in piedi vicino alla
credenza e beve cognac. Sembra malato. I suoi movimenti sono sommessi, la voce rauca.

DOMINIC Ho fatto una cosa orribile, Liza. Questa notte...

LIZA Che cosa ha fatto, signor Domi?

DOMINIC Cerca di non interrompermi, adesso, va bene? Solo per questa volta. Va
bene?

LIZA Va bene.

DOMINIC Ho fatto una cosa orribile, Liza. Questa notte...

LIZA Che cosa ha fatto, signor Domi?

DOMINIC È così che non mi interrompi?

LIZA Mi scusi, signor Domi. Sto cercando di non aprir bocca quando non serve, ma
non so mai come fare.

DOMINIC Che ne dici di tenerla chiusa? Può darsi che funzioni.

LIZA Ci provo, signor Domi.

Liza si tappa la bocca con la mano.

DOMINIC (fissando il vuoto davanti a sé) Questa notte… ho fatto male a qualcuno. Beh,
male è un eufemismo.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA (con la mano sulla bocca) M-mmm-mm.

DOMINIC La cosa più strana è che pensavo che non sarei stato capace di farlo, ma...
Credevo che sarebbe stato come... uccidere un dio. Invece è stato come… un
lavoro qualsiasi. Come estrarre un paio di chiodi arrugginiti con la tenaglia.
Come segare via le gambe di una sedia, fare un buco nel muro. Niente di
speciale.

Breve pausa.

Una volta a casa mi sono seduto sul divano, sono… sono stato seduto lì fino
all’alba. Non riuscivo a muovermi, mi facevo orrore. Non mi inorridiva quello
che avevo fatto, ma che mi sono reso conto che siamo quello che sappiamo
fare meglio. E dunque questo sono io. Una macchina costruita per distruggere
la vita degli altri. Non mi pento di quello che ho fatto. Mi pento di esistere.

Breve pausa.

L’ho fatto per te. Mi hanno promesso dei soldi, e speravo che… Ma mi hanno
fregato. Dopo che ho finito il lavoro, mi hanno assicurato che non sarei finito in
prigione e basta. Fine. Non posso salvarti, piccola. Vorrei chiederti di
perdonarmi… ma la verità è che non voglio essere perdonato.

Beve.

LIZA Secondo lei dovrei prendere un bassotto a pelo corto o a pelo duro?

DOMINIC Scusami?

LIZA Oppure un carlino? O un boston terrier? O uno yorkshire terrier? Cosa ne


pensa, signor Domi?

DOMINIC Cosa ne penso? Penso di aver fatto un discorso serio, ciccia, e tu l'hai
distrutto. Io mi sforzo di mostrarti la mia anima con sincerità e tu vuoi
chiacchierare di cani?

LIZA Mi scusi, signor Domi, ma visto che non finirà in prigione, ho pensato che
questo significa che può prendermi il cane che mi ha promesso.

Pausa.

DOMINIC Tua madre cosa ne dice? Ti lascerebbe tenere un cane, se non fosse per tuo
padre?

LIZA Sì.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

DOMINIC Va bene, allora. Avrai il tuo cane, ciccia.

LIZA Grazie mille, signor Domi! Grazie, grazie, grazie! Questo è davvero fantastico,
signor Domi! Nessuno finora mi ha trasformato così tanto la vita come lei,
signor Domi!

DOMINIC Di sicuro.

LIZA Secondo lei che tipo di cane scelgo, signor Domi?

Breve pausa.

DOMINIC Uno a cui affideresti volentieri la tua anima. Per guidarla nell’aldilà.

LIZA Sono così agitata! Sarà fantastico! Posso tenerlo qui nel suo appartamento,
signor Domi?

DOMINIC Non sarà necessario.

LIZA In che senso?

DOMINIC Fidati di me. Tieni questi soldi…

Tira fuori qualche banconota dalla tasca e la dà a Liza.

Ora vai al negozio di animali e compra un collare.

LIZA Che tipo di collare, signor Domi?

DOMINIC Un collare semplice, di cuoio, con la fibbia. Compra un collare e non tornare...

Guarda l’orologio

...prima delle quattro e mezza.

LIZA Quattro e mezza?

DOMINIC Sì. Torna per le quattro e mezza, ma non un minuto prima. D’accordo?

LIZA Sì.

DOMINIC Molto bene allora.

Dominic dà un bacio a Liza sulla fronte.

Arrivederci, piccola.

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NON RIMPIANGO NULLA di Csaba Székely

LIZA Arrivederci, signor Domi.

Liza esce di corsa tutta felice. Dominic va al divano, alza uno dei cuscini e tira fuori una
scatola nera. Tira fuori dalla tasca il cellulare che ha ricevuto da Alex e compone un
numero.

DOMINIC (al telefono) Pronto? Vorrei denunciare un omicidio. (ascolta) Si tratta del mio
vicino, un uomo sulla quarantina, in ottima salute per il momento. (ascolta)
Vuole conoscere i dettagli? E va bene. Sapeva che si possono praticare fino a
3600 incisioni su un uomo senza che muoia? Più lo strumento è affilato, più il
lavoro sarà preciso. No no, mi faccia parlare, alla fine dirò anche quello che
vuole sentire. Dunque. Inizio con una lama da 15, e pratico le prime incisioni
sotto le ascelle dell’uomo, poi tocca alle parti morbide dietro le ginocchia,
facendo attenzione a non toccare le arterie. Concludo questa fase
dell’operazione con il taglio del tendine d’Achille con una forbice Harrington-
Mayo. Seguono… Non ho ancora finito, ciccia. No no, non mi passi il suo
collega, vorrei raccontarlo a lei. Seguono alcune precisissime trafitture nel
gomito e nel ginocchio con un coltello Joseph, poi nell’inguine. Sono così
dolorose che quasi sempre portano alla perdita di conoscenza. Dopo aver
fatto rinvenire il cliente, seguono tagli più delicati: incido la pelle tra le dita
delle mani e dei piedi, una alla volta, qui probabilmente utilizzerò un bisturi da
8. O forse un semplice foglio A4. Vediamo. Segue l’amputazione delle falangi
delle dita dei piedi con una sega Gigli, una per una, con calma, poi stacco i
due capezzoli con un falcetto. Per il seguito servirà una lama un po’ più
grande: con un bisturi da 24 taglierò via delle fette dalle parti più carnose del
corpo, prima dalle cosce, poi dai pettorali. A questo punto del processo non ci
crederà ma sul viso del cliente appare l’estasi. Quando ci arriverò vi
richiamerò e vi dirò la mia posizione esatta. Intanto preparate due cose da
portare qui. Un frigo box pieno di ghiaccio per il cuore del cliente. Un suo
parente ha bisogno di un trapianto di cuore, chissà che non vada bene. Non
me ne intendo, ma chissà. Due: un cucciolo di bulldog francese. Sarà un
regalo per una dolce ragazzina. Quindi che il cucciolo sia bello e carino. Con
grandi occhi tristi. Grazie. Vi auguro una buona giornata.

Posa il telefono sul tavolo, esce con la scatola in mano.

FINE

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