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LIMBA ITALIANA CONTEMPORANA - SEMANTICA

CORSO 1-2

1. Che cos’e la semantica? Ovvero l’oggetto di studio della semantica.


- La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato
delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle parole, delle
frasi (semantica frasale) e dei testi.

2. Che cos’e il significato?


A. Un primo gruppo di definizioni e di tipo referenziale. Per esempio il
significato di un nome proprio come Dante Alighieri e l’oggetto
particolare del quale esso e il nome (l’individuo Dante Alighieri,
quella persona in carne e ossa), mentre il significato di un’espressione
come La montagna piu alta del mondo e l’oggetto che essa descrive,
cioe l’Everest.
B. Altre definizioni fanno riferimento a modelli comportamentali: il
significato di ho fame si deduce dal fatto che l’interlocutore, come
risposta, porge una mela, quello di ho sete, dal fatto che l’interlocutore
porge un bicchiere d’acqua, quello di ha freddo, dal fatto che gli si
porge un maglione.
C. Le definizioni contestuali. Il significato di una parola coincide con
l’uso che se ne fa in una lingua.
D. Le definizioni strutturalistiche riguardono le strutture interne della
lingua. Pertanto il significato di una parola si puo stabilire solo in
rapporto con il significato delle parole di significato uguale o simile
(macchina, veicolo, automobile), di significato opposto (caldo-freddo,
piccolo-grande) e cosi via.

Significato e senso
Dante e Dante (1) e Dante e l’autore della Divina Commedia (2).
Poiche Dante e l’autore della Divina Commedia sono la stessa persona,
potremmo dire che le due frasi dicono la stessa cosa. In realta, dicono cose
diverse: la prima frase si chiama tautologia; viceversa, la seconda ha un
contenuto informativo.
Diremo ch’esse hanno lo stesso significato perche entrambe denotano
la stessa entita, ma hanno un senso diverso perche ci presentano quell’entita
in modo diverso.
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Il significato di un nome proprio Dante e l’individuo Dante, il


significato di un nome commune come gatto e la classe dei gatti, il
significato di un’espressione come La montagna piu alta del mondo e
L’Everest.
Il senso e il modo in cui quella particolare entita ci si presenta.
Espressioni come L’autore della Divina Commedia, L’autore del Convivio,
Il poeta che amo Beatrice fanno riferimento sempre alla stessa entita, ma in
modo diverso.

Tipi di significato
Significato denotativo e significato connotativo.
- significato denotativo: il contenuto che un segno oggettivamente
esprime o descrive. Per esempio, la notte e lo spazio temporale che va
dal tramonto all’alba successive.
- significato connotativo: i contenuti non oggettivi che un segno puo
trasmettere, l’insieme dei valori affettivi e simbolici che puo suscitare
o evocare. Alla notte, possono essere associate valori, impressioni,
suggestioni che variano da persona a persona, quali: paura, solitudine,
disagio, ma anche pensieri romantici.
Il significato connotativo non e fisso, ma puo variare sia nel
corso del tempo sia da un individuo all’altro o da un gruppo di
parlanti all’altro. La parola gatto puo essere associata per alcune
persone a contenuti connotativi “positivi” (animale grazioso che
suscita simpatia) e per altre a connotazioni “negative” (animale infido
che suscita fastidio).

Significato linguistico e significato sociale


- significato linguistico: la soma di significati denotativi e connotativi
di un segno
- significato sociale: il significato che una parola puo assumere in
relazione ai rapporti fra i parlanti all’interno di un gruppo sociale o di
un’intera societa.
Esempi:
1. L’espressione Buongiorno significa dal punto di vista strettamente
linguistico “auguro una buona giornata”, ma quando e usata, in
un’interazione tra parlanti, come formula di saluto, assume un
significato sociale di tipo “riconosco come interlocutore la persona cui
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mi sto rivolgendo e manifesto l’intenzione di stabilire con essa una


forma di interazione.

Significato letterale e significato non letterale


- significato letterale: il significato linguistico
- significato non letterale: significati aggiuntivi che una parola puo
acquistare in contesti particolari (la metafora, la metonimia, le
espressioni ironiche, le espressioni idiomatiche).
La metafora si verifica quando una parola o un’espressione sono usate
per esprimere una sorta di analogia tra due entita o due concetti.
Nella frase "Giovanni è una pecora", al soggetto (Giovanni) viene
attribuito il carattere indicato dalla parola pecora per significare che è
inoffensivo.
La metonimia consiste nel sostituire un termine proprio con un altro
appartenente allo stesso campo semantico, che abbia col primo una relazione
di contiguità logica o materiale.
Esempi:
- l'autore per le sue opere ("oggi devo studiare Proust // le opere di
Proust").
- il contenente per il contenuto (bere un bicchiere / l'acqua nel
bicchiere)
- l'astratto per il concreto (confidare nell'amicizia / negli amici)
- il concreto per l'astratto (ascoltare il proprio cuore / i sentimenti)
Nelle espressioni ironiche, il significato letterale della frase e opposto a
cio che con essa si vuole intendere. Per esempio, dire Bella giornata oggi
per riferirsi a una giornata piovosa.
Le espressioni idiomatiche sono locuzioni fisse dotate di un significato
figurato: vuotare il sacco “rivelare cio che si sa”, tirare i remi in barca,
“smettere un’attivita”, all’acqua di rose, “in modo superficiale”, andare
in giro, “andare in un posto indefinito”.

Significato lessicale e significato grammaticale


- hanno significato lessicale le parole che esprimono entita o concetti,
come i nomi o i verbi
- hanno significato grammaticale le parole che esprimono relazioni
grammaticali o indicano funzioni grammaticali, come le congiunzioni
o gli articoli.
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CORSO 3

Rapporti semantici

- i rapporti sintagmatici – riguardono due o piu elementi effettivamente


presenti in un atto linguistico concreto
- i rapporti associativi (paradigmatici)
I rapporti sintagmatici – nella frase Il gatto miagola la parola gatto ha un
rapporto sintagmatico con il e con miagola.
I rapporti paradigmatici comprendono tre grandi tipi di relazioni semantiche:
le relazioni di sinonimia, le relazioni di opposizione e le relazioni
gerarchiche.

La Sinonimia
Le parole legate da un rapporto di somiglianza di significato sono
dette sinonimi.
- verbi: iniziare/cominciare, finire/terminare/smettere
- nomi: gatto/micio, pantaloni/calzoni
- aggettivi: infelice/triste/malinconico
Lo spazio a disposizione e molto ampio/vasto.
E scoppiato un incendio di vaste/ampie proporzioni.
I due aggettivi non sono sinonimi perfetti perche non puo essere sostituiti in
una frase come: Vorrei una blusa ampia e comoda.
1. Sinonimi appartenenti a registri diversi della lingua. Per es.,
insegnante e docente sono sinonimi, ma il primo appartiene al linguaggio
standard, mentre il secondo a un livello piu elevato.
Oggi ho incontrato il tuo insegnante di fisica.
Il Collegio dei docenti si riunira domani in riunione straordinaria.
2. Sinonimi eufemistici sono per esprimare qualcosa in modo diretto e
meno crudo. Cosi, invece di morire si usano sinonimi eufemistici
come mancare, spirare, passare a miglior vita. Sinonimi eufemistici
sono anche quelli che si usano per evitare la brutalita di parole
indicanti gravi difetti fisici (non vedente/cieco).
3. Sinonimi appartenenti a momenti diversi della storia della lingua.
Cosi, donzella, giovinetta e ragazza sono usati al posto di ragazza solo
con intenti scherzosi: “Dove sono andate le donzelle del vostro
gruppo?; “Oh, che bella giovinetta!”.
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4. Sinonimi regionalistici o geosinonimi. Regionalismi o dialettismi che


si sono fissati nella lingua come fidanzato/moroso, trombaio/idraulico.
In questa categoria rientrano anche i sinonimi che vedono coesistere
parole straniere e parole italiane: relax/riposo, week-end/fine
settimana, shock/emozione, computer/calcolatore.

Le relazioni di opposizione
Si ha una relazione di opposizione quando il significato di un lessema
e contrario a quello di un altro.
Paolo oggi e presente/Paolo oggi e assente
Ho deciso di partire/Ho deciso di restare
Vorrei una pianta di alto fusto/Vorrei una pianta di basso fusto
Antonio e bello/Antonio e brutto.
Sono 3 tipi di opposizione semantica: antonimia (1), complementarita (2) e
inversione (3).
1. Due lessemi tra cui c’e una relazione di opposizione graduabile
sono antonimi (caldo/freddo, alto/basso, buono/cattivo, giovane/vecchio,
ricco/povero, lungo/corto). Tra i poli opposti designati dai suddetti lessemi
possono esserci gradi intermedi: altissimo – alto – medio – basso –
bassissimo. Possiamo dire ad esempio, che Giovanni e piu (meno)
alto/buono/veloce di Mario o abbastanza giovane o ne ricco ne povero.
A volte, il grado intermedio e lessicalizzato, cioe espresso da un
lessema specifico: ne caldo ne freddo, cioe tiepido.
Antonimi incompatibili sono ad esempio amare e odiare perche non si
puo amare e odiare allo stesso tempo, ma “non amare” non significa
necessariamente “odiare” e “non odiare” non significa necessariamente
“amare”.
2. Sono complementari o contrari propriamente detti i lessemi che sono uno
la negazione dell’altro senza gradazioni, come vivo/morto,
maschio/femmina, vero/falso, aperto/chiuso, celibe/sposato. In questi casi
non ci sono terze possibilita o gradi intermedi: non si puo dire Giovanni e
piu vivo di Mario o Mario e abbastanza morto.
In termini logici, la differenza tra antonimia e complementarita puo
essere descritta in termini di implicazione:
- nell’antonimia, l’affermazione di un membro della coppia implica la
negazione dell’altro, ma la negazione dell’uno non implica
l’affermazione dell’altro: Il caffe e caldo implica Il caffe non e freddo,
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ma Il caffe non e caldo non implica Il caffe e freddo (potrebbe essere


ne caldo ne freddo)
- nella complementarita, l’affermazione di uno dei membri implica la
negazione dell’altro e viceversa: Ugo e vivo implica Ugo non e morto
e Ugo non e vivo implica Ugo e morto.
3. L’inversione si instaura tra lessemi che esprimono la stessa
nozione da prospettive opposte.
Esempi:
- rapporti di parentela e ai ruoli sociali (padre/madre, marito/moglie,
dottore/paziente)
- relazioni spazio-temporali (sopra/sotto, davanti/dietro, prima/dopo)
- azioni presentate da punti di vista diversi ma simmetrici
(dare/ricevere, comprare/vendere)
- direzioni opposte (su/giu, avanti/indietro)
Osservazioni: Non tutte le parole hanno un antonimo come: rosso non ha un
colore opposto.

La relazione gerarchica di iponimia/iperonimia.


La relazione di iponimia/iperonimia si instaura tra un lessema di
significato piu generale, ditto iperonimo o sovraordinato, e uno o piu
lessemi di significato piu specifico, detti iponimi o subordinate; ad esempio,
animale e iperonimo di gatto, mucca, cane, mentre tulipano (insieme a rosa,
giglio) e iponimo di fiore. Gli iponimi dello stesso iperonimo, come rosa e
giglio rispetto a fiore sono detti co-iponimi.
Tutti gli animali devono essere protetti e vero anche che Tutte le
balene devono essere protette (balena e iponimo di animali).
Questa e un gatto implica Questo e un animale.
Tutte le balene devono essere protette non implica Tutti gli animali
devono essere protetti.

CORSO 4
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I campi lessicali

Consideriamo il caso piu analizzato di campo lessicale, quello dei


nomi di colore: bianco, nero, rosso, verde. Piu precisamente, il campo piu
essere definito come un sottosistema lessicale.

Il campo semantico della bellezza e composto, tra gli altri, dai


seguenti aggettivi:
Bello, grazioso, ameno, carino, piacevole, gradevole, maraviglioso,
affascinante, armonico, elegante.

Caratteristiche dei campi semantici


1. La fratellanza tra i vari campi semantici puo essere notata in vari
modi.
1.a. Ogni campo semantico confina con altri campi semantici che
contengono parole di significato differente ma relative ad aree vicine.
Consideriamo il campo semantico delle parole che indicano le forme
geometriche piane: triangolo, quadrato, rettangolo. Accanto a questo campo
si trovano altri campi che indicano altri elementi geometrici:
- forme geometriche solide: cubo, parallelepipedo, piramide, sfera
- termini geometriche: linea, punta, retta, diametro, perpendicolare
- le unita di misura delle figure geometriche: metro, metro quadrato, metro
cubo, centimetro, decametro
1.b. Una parola puo appartenere a piu campi semantici. Consideriamo la
parola di uso quotidiano acqua e i vari campi semantici in cui e presente:
- il campo delle parole che indicano elementi naturali per eccellenza: terra,
aria, acqua, fuoco
- il campo delle parole che indicano liquidi: benzina, sangue, latte, acqua,
brodo
- il campo delle parole che indicano bevande: acqua, vino, birra, aranciata
- il campo delle parole che indicano composti chimici naturali: ammoniaca,
acqua, sale, carbone
2. Nel campo degli aggettivi di eta, vecchio e anziano sono sinonimi e
vecchio e giovane sono antonimi. Nel campo dei colori, rosso e giallo sono
iponimi dell’iperonimo colore. Un campo semantico puo essere definito
come un insieme di co-iponimi di uno stesso iperonimo (arcilessema).
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3. Una stessa parola puo appartenere a piu di un campo, il che crea


delle intersezioni tra campo diversi. Cortello puo far parte sia del campo
degli utensili di cucina sia di quello delle armi, mentre freddo rientra
nell’accezione letterale nel campo della temperature e nell’accezione
metaforica in uno o piu campi relativi ai sentimenti o ai comportamenti
(Una persona fredda, Un saluto freddo).

Campi lessicali e frames


Consideriamo, ad esempio, la parola lunedi. Nella prospettiva
strutturalista, il suo significato si definisce in base alla relazione puramente
intralinguistica che essa ha con altri lessemi appartenenti al campo lessicale
dei giorni della settimana (martedi, mercoledi, giovedi) che ha come
arcilessema la parola settimana. Tali lessemi formano un insieme ciclico
governato dalla relazione di incompatibilita. Nella prospettiva cognitivista,
invece, per comprendere il significato di lunedi occorre fare riferimento a
una cornice interpretativa – un frame – che include una serie di conoscenze
extralinguistiche relative ad esempio alla struttura del nostro calendario, alla
distinzione che c’e nella nostra societa tra giorni feriali e festivi, al fatto che
lunedi oltre a segnare l’inizio della settimana indica il riprendere del lavoro.

CORSO 5

Rapporti sintagmatici

La correlazione tra i lessemi dipende dai legami semantici che


uniscono tra loro i componenti di un enunciato (rapporti sintagmatici) e dai
legami semantici che collegano ciascun componente ai suoi possibili
sostituiti (rapporti paradigmatici).
- la dimensione lineare o sintagmatica per la quale ogni elemento di una
frase e in rapporto con gli elementi che lo precedono e lo seguono.
La dimensione sintagmatica si occupa di come si combinano i vari
elementi di una frase.
Esempio: Il…emise un forte nitrito. Un buon conoscitore dell’italiano
sapra integrare la parola mancante nell’enunciato incomplete (cioe
cavallo).
- la dimensione associativa o paradigmatica che riguarda i rapporti che
intercorrono tra i significati dei lessemi: Mangio UNA/la/questa mela
matura. Mangio una mela MATURA/acerba/rossa/gialla.
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MANGIO/divoro/assaporo/mordo/inghiotto una mela matura. Mangio


una MELA/ciliegia/pera/arancia matura.
Queste sostituzioni fanno capire meglio il rapporto tra i significati dei
singoli lessemi: divoro vuol dire “mangio” in un modo particolare;
matura e contraria di acerba; mela, ciliegia, pera, arancia sono co-
iponimi dello stesso iperonimo frutto. In conclusione, se la dimensione
paradigmatica rivela i rapporti di somiglianza o di opposizione tra i
lessemi, la dimensione sintagmatica assicura che la combinazione tra gli
elementi sia realizzata in base alle regole e alle restrizioni di ciascuna
lingua.

Le collocazioni
Le collocazioni sono combinazioni di parole che si trovano
regolarmente vicine sull’asse sintagmatico: biondo/capelli,
nitrire/cavallo, miagolare/gatto.
1. Un primo caso e costituito da lessemi che tendono a cooccorrere con
pochi altri pur avendo un significato che non escluderebbe altre
combinazioni: si dice Un errore madornale/Una svista madornale ma
non Una cultura madornale, mentre si dice Una cultura enorme.
2. Un secondo caso e costituito da combinazioni i cui componenti
possono comparire liberamente. Possiamo dire essere alla
disperazione ma non essere all’angoscia/fare paura ma non fare
terrore.
3. I fenomeni sopra esaminati si intrecciano con altri tipi di espressioni
linguistiche caratterizzate dall’avere un certo grado di fissita lessicale
e/o un certo grado di convenzionalita.
- lessemi complessi (macchina da scrivere o ferro da stiro)
- i binomi o i trinomi fissi (Sali e tabacchi e aglio, olio e peperoncino
in cui l’ordine delle parole non puo essere invertito)
- le espressioni stereotipiche e le frasi fatte (tragica scomparsa, efferato
delitto)
- le formule convenzionali di saluto, augurio, scusa, ringraziamento
(Distinti saluti, Grazie mille)
- i detti e proverbi (Chi dorme non piglia pesci, Il tempo e denaro)
- le espressioni idiomatiche (tirare le cuoia)
4. Collocazioni formali, non semantiche in cui l’accostamento dei
componenti non ha alcuna base referenziale.
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Esempio: libro bianco “raccolta di documenti e testimonianze”, verde


eta “giovinezza”

Le restrizioni di selezione
La nozione di restrizione di selezione e usata soprattutto nella
linguistica generativa per indicare quali proprieta semantiche deve
presentare un lessema per potersi combinare in modo sensato con un altro.
Esempio: Idee verdi senza colore dormono con furia. Questa frase, pur
essendo corretta dal punto di vista sintattico e pur essendo formata da parole
che prese singolarmente hanno un significato, risulta anomala dal punto di
vista semantico. Sono anomale dal punto di vista semantico espressioni
come: Questo pomodoro e intelligente, Il quadrato rotondo.

CORSO 6

Omonimia e Polisemia

Omonimia – fenomeno semantico relativo alle parole che presentano


la stessa forma, ma che hanno significati diversi.
Esempio:
la lira – unita monetaria / strumento musicale
il tasso – mammifero mustelide/arbusto delle conifere/percentuale di
interesse
Gli omonimi possono essere di due tipi:
- Omonimi costituiti da parole che appartengono alla medesima
categoria grammaticale:
Esempio:
il miglio – unita di misura (nome)/graminacea (nome)
- Omonimi costituiti da parole che appartengono a categorie
grammaticali diverse:
Esempio:
amo – l’amo (nome)/(io) amo (verbo)
ora – (l’)ora (nome)/ora (avverbio)
Gli omonimi di queste due categorie sono omonimi totali: essi, oltre a
essere omografi (dalla scrittura identical) in quanto presentano la stessa
forma grafica, sono anche omofoni (dal medesimo suono), in quanto
pronunciati allo stesso modo.
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Esempio:
“Come va il tasso?” puo essere inteso solo se rapportato ad un contesto:
- se la domanda viene formulata a un operatore bancario, e molto
probabile che il tasso sia “il tasso di interesse fruttato da un capitale”
- se la domanda e formulata a un giardiniere, il tasso sara con tutta la
probabilita “l’albero delle Conifere dalle foglie appuntite di colore
verde scuro.
“Come va il tasso dei Buoni del Tesoro che mi hai consigliato?”
“Come va il tasso che hai piantato la primavera scorsa?”
“Come va il tasso che avete trovato ferito nel bosco?”
Sono considerati omonimi anche le parole che presentano la stessa
forma grafica, ma sono pronunciate in modo diverso:
- perche hanno un diverso accento tonico: àncora/ancòra,
fòrmica/formìca, sùbito/subìto, mèta/metà.
- perche hanno un diverso accento fonico, cioe un accento che distingue
le vocali e ed o in aperte e chiuse: l’accétta/egli accètta, la pésca/la
pèsca, la bótte/le bòtte, il vólto/vòlto.
In realta, queste parole, che sono omografe ma non omofone, non sono
propriamente degli omonimi perche il contesto in cui sono inserite
permette di capire cosa vogliono dire anche se non sono indicate gli
accenti che le differenziano.
Esempio:
La nave ha gia levato l’ancora/L’ingegnere non e ancora arrivato.
Come e andata la pesca oggi?/Vupi una pesca o un’albicocca?

La polisemia
La polisemia e un fenomeno particolare risultante sia da fattori
diacronici sia dal contenuto linguistico. La polisemia presuppone la
coesistenza di piu significati nella stessa parola.
Esempio:
Penna – formazione cornea della pelle, caratteristica degli
animali/strumento per scrivere/tipo di pasta alimentare in forma
romboidale.
Espresso – caffe (espresso)/treno (espresso)/francobollo (espresso)/lettera
(espresso).
1. Nella maggior parte dei casi, i nuovi significati che si aggiungono ad
una parola sono in stretto rapporto di identita con il significato
originario della parola. Nel caso della parola espresso, il parlante puo
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capire che la parola indica qualcosa di “celere”, “rapido” e puo quindi


decodificarne facilmente il significato in rapporto al contesto: “treno
espresso”, “caffe espresso”, “ francobollo espresso”, lettera
espresso”.
2. In altri casi, il nuovo significato o i nuovi significati sono la
conseguenza di particolari associazioni mentali di tipo analogico. E il
caso di verbi come fiorire, che, oltre a indicare lo sbocciare dei fiori,
puo essere usato in senso metaforico, nel significato di “ottenere
grandi risultati”.
3. Spesso, infine, i diversi significati di una stessa parola sono dovuti al
diverso ambito d’uso, cioe al particolare campo scientifico,
tecnologico, artistico e professionale, in cui sono utilizzati. Ad
esempio, la parola divisione, pur nell’identita della forma e
dell’origine storica puo essere incontrata nei seguenti campi:
- campo matematico: “Per domani risolvete le seguenti divisioni”
- campo militare: “Due nostre divisioni sono pronte a partire per il
fronte”
- campo amministrativo: “Suo padre e capo di una rete delle tre
divisioni del Ministero”
- campo sportivo: “La squadra della nostra citta milita in seconda
divisione.”
Tuttavia, nella realta della comunicazione, il contesto, cioe la situazione
in cui la parola viene usata, o le stesse parole che la circondano, ci
permettono di capire con quale significato essa e usata:
Esempio:
L’operazione e riuscita perfettamente: il paziente potra lasciare
l’ospedale entro pochi giorni.
L’operazione e riuscita perfettamente: I banditi sono stati arrestati.
L’operazione e riuscita perfettamente: il risultato del problema e 423.
L’operazione e riuscita perfettamente: ha, pero, comportato un notevole
investimento di capitali.

CORSO 7

L’analisi componenziale

Applicazioni all’analisi componenziale


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Consideriamo, ad esempio, i lessemi uomo, donna, bambino,


bambina.
Uomo [UMANO]+ [ADULTO]+ [MASCHIO]+
Donna [UMANO]+ [ADULTO]+ [MASCHIO]-
Bambino [UMANO]+ [ADULTO]- [MASCHIO]+
Bambina [UMANO]+ [ADULTO]- [MASCHIO]-

Sedia [SCHIENALE]+ [BRACCIOLI]- [UN POSTO]+ [SOFFICE]- [4


GAMBE]+
Poltrona [SCHIENALE]+ [BRACCIOLI]+ [UN POSTO]+ [SOFFICE]+
[4 GAMBE]+
Divano [SCHIENALE]+ [BRACCIOLI]+ [UN POSTO]- [SOFFICE]+ [4
GAMBE]+
Sgabello [SCHIENALE]- [BRACCIOLI]- [UN POSTO]+ [SOFFICE]-
[4 GAMBE]-
Pouf [SCHIENALE]- [BRACCIOLI]- [UN POSTO]+ [SOFFICE]+ [4
GAMBE]-

I limiti dell’analisi componenziale


Esempio:
Atto, qualita, persona, oggetto, strumento, sostanza, formano il
sottovocabolario usato per definire i lessemi registrati (ad esempio,
flagellamento “atto del flagellare”, immoralita “qualita di cio che e
immorale”, narratore “persona che narra”, coltello “strumento per
tagliare”). Il limite di questa prospettiva sta nel fatto che l’analisi ha una
natura circolare (perche i tratti definitori sono anch’essi oggetto di
definizione).
Un altro limite della concezione componenziale e legato al fatto che le
semantiche componenziali tengono contro solo delle informazioni di tipo
linguistico dizionariale, mentre quelle di tipo extralinguistico-
enciclopedico ne restano escluse.
Una definizione enciclopedica di uomo, ad esempio, dovrebbe includere
tutto cio che sappiamo sulla razza umana dalla preistoria ad oggi, tutte le
conoscenze anatomiche, psicologiche, sociologiche sugli esseri umani.
Un altro limite dell’analisi componenziale e legato alla difficolta di
descrivere in termini di tratti i significati connotativi (la differenza tra
nubile e zitella). Ad esempio, il significato di ragazza include il tratto
[ADULTO-] (che lo distingue da quello di donna), ma in frasi come Ho
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parlato con le ragazze della segreteria la parola ragazza puo significare


“donna” senza presupporre che le donne in questione non siano adulte. In
una metafora come Quel ragazzo e un leone, il tratto [UMANO+] di
ragazzo e incongruente con il tratto [UMANO-] di leone, creando
un’anomalia semantica (metafora).

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