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Indice
Parte IV 2 Reticolari 20
1 Reticolare.axs
................................................................................................................................... 20
2 Reticolare
...................................................................................................................................
piana.axs 21
3 Reticolare
...................................................................................................................................
spaziale.axs 22
4 Reticolare
...................................................................................................................................
con molla.axs 23
5 Reticolare
...................................................................................................................................
confronto con travi.axs 24
1 Collegamento
...................................................................................................................................
a forbice.axs 64
2 Collegamento
...................................................................................................................................
pareti.axs 66
Parte IX 7 Fondazioni 84
1 Confronto
...................................................................................................................................
piastra vincolo.axs 84
2 Tipologie...................................................................................................................................
vincoli.axs 87
3 Trave su ...................................................................................................................................
suolo elastico.axs 89
4 Trave Winkler.axs
................................................................................................................................... 91
Parte X 8 Dinamica 92
1 Analisi modale
...................................................................................................................................
3D.axs 92
2 Pendolo con
...................................................................................................................................
masse concentrate.axs 93
3 Piastra quadrata.axs
................................................................................................................................... 94
4 Piastra distorta.axs
................................................................................................................................... 95
5 Mensola ...................................................................................................................................
2D.axs 95
6 Graticcio.axs
................................................................................................................................... 96
7 Dinamica...................................................................................................................................
telaio piano.axs 96
8 Modello con
...................................................................................................................................
taglio.axs 97
diverse opzioni adottate per la modellazione di strutture che si possono presentare nella pratica
professionale.
Gli utenti di Axis VM possono utilizzare il programma in uso senza installare Axis LT.
Per ulteriori informazioni consultare il manuale d'uso del software Axis LT, che si può richiamare
attraverso il menu Aiuto all'interno del programma stesso.
3 1 Travi
3.1 Trave continua.axs
L'esempio analizza la modalità per ottenere l'inviluppo delle massime sollecitazioni per una trave
continua sottoposta a carichi permanenti e variabili.
Axis VM analizza strutture complesse, ma questo non esclude la possibilità di considerare
strutture anche molto semplici, come una trave continua.
Materiale
Nome Tipo Ex [N/mm2] Ey [N/mm2] [kg/m3] Materiale Profilo Tessitura P1 P2
T [1/°C]
colore colore
1 STEEL Acciaio 206000 206000 0,30 1,2E-05 7850 ...... ...... –
Sezione
Nome Disegno Processo Figura h b tw tf Ax Ay Az
[mm] [mm] [mm] [mm] 2
[mm ] 2
[mm ] [mm2]
1 I 320 Altro. I 320,0 131,0 11,5 17,3 7770,00 0 0
Nome iy iz Hy Hz yG zG ys zs Pr.p.
[mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm] [mm]
1 I 320 126,9 26,7 131,0 320,0 65,5 160,0 0 0 5
Vincoli
I vincoli sono costituiti da cerniere definite nel modo seguente:
Questo vincolo si ottiene bloccando gli spostamenti orizzontali e verticali secondo gli assi X e Z, e
lasciando liberi tutti gli altri.
I carichi applicati possono quindi essere posizionati sul piano verticale, nel caso ci siano carichi
spaziali è necessario bloccare anche il vincolo secondo l'asse Y.
Carichi
I carichi sono suddivisi tra carichi permanenti e carichi variabili, che possono essere o meno
presenti sulle diverse campate.
Per questo sono stati definiti 5 Casi di carico:
Caso 5: Carico variabile su due campate adiacenti traslate rispetto al Caso precedente
Gli stessi risultati si ottengono numericamente attraverso tabelle che possono ancora essere
riprese da altri programmi, ad es. Excel(R)
Inviluppo spostamenti
File di esempio
\1. Travi\Trave continua diverse ipotesi di vincolo.axr
Materiale
Nome Tipo Ex [N/mm2] Ey [N/mm2] [kg/m3] Materiale Profilo Tessitura
T [1/°C]
colore colore
1 C25/30 Calcestruzzo 28500 28500 0,20 1E-05 2500 ...... ...... –
Sezione
Vincoli
I vincoli esterni sono costituiti da cerniere.
Soluzione 1
In questo caso il tratto corrispondente alla larghezza del pilastro è simulato con la stessa sezione
della trave corrente.
Soluzione 2
In corrispondenza degli appoggi delle travi sono stati posti dei link infinitamente rigidi che
simulano la rigidezza del pilastro.
Soluzione 3
In questa soluzione il modello è ancora più vicino alla realtà inserendo i pilastri come elementi
strutturali; i pilastri sono incastrati alle estremità e sono ancora presenti link infinitamente rigidi
per il collegamento travi-pilastri.
Commento
Aumentando la rigidezza agli appoggi, cioè passando dalla soluzione 1 alla soluzione 3, parte del
momento positivo migra dalla mezzeria agli appoggi o, al contrario, una minor rigidezza agli
appoggi aumenta il momento in campata.
Nota: anche il momento negativo cresce passando dalla soluzione 1 alla soluzione 2 mentre si
riduce passando dalla 2 alla 3 in quanto in parte viene assorbito dai pilastri.
Materiale
Nome Tipo Ex [N/mm2] Ey [N/mm2] [kg/m3] Materiale Profilo Tessitura
T [1/°C]
colore colore
1 C 20/25 Calcestruzzo 25500 25500 0,20 1E-05 2500 ...... ...... –
Sezione
Vincoli
I vincoli esterni sono costituiti da un incastro alla base della mensola.
Soluzione
Il modello è costituto da 4 soluzioni diverse, con lunghezze variabili da 25 cm a 300 cm. A parità
di altezza l'elemento di sinistra usa elementi "trave" mentre quello di destra usa elementi
"nervatura".
Nel caso in cui la sezione sia pari a 40 * 40 cm la differenza è ancora più marcata.
Commento
Da quanto sopra emerge che è possibile trascurare la deformazione per taglio per elementi di
lunghezza superiore ad 1 m, ma questo rapporto varia in funzione dell'altezza della sezione
trasversale.
Questo significa che è possibile modellare con elementi "trave" pilastri di altezza superiore ad un
metro.
Per valori inferiori la deformazione per taglio è paragonabile a quella per flessione e l'errore che
si commette trascurando questa componente è rilevante e quindi è necessario utilizzare gli
elementi "nervatura".
Nella soluzione 2) sono presenti elementi "nervatura" senza alcuna suddivisione, con un risultato
evidentemente difforme rispetto all'atteso.
In realtà il risultato è coerente con la modellazione effettuata, ed è quest'ultima che non è in
grado di rappresentare correttamente la realtà fisica del modello, quindi l'errore è da attribuirsi
ad un modello non preciso.
La differenza tra gli elementi "trave" e "nervatura" consiste nella differente formulazione
analitica.
I primi seguono la teoria di Eulero Navier Bernuolli, e sono in grado di cogliere qualsiasi
variazione di momento flettente lungo l'asse, come nel nostro caso. Questo però non prendendo
in conto la deformazione per taglio.
Gli elementi "nervatura" seguono la teoria di Timoshenko e sono in grado di cogliere solo la
variazione lineare del momento, in quanto prendono in conto la deformazione per taglio, e
questo li rende per un verso più precisi ma per un altro più complessi.
La soluzione al problema consiste nel suddividere gli elementi in modo che anche l'andamento
lineare sia sufficientemente preciso, come indicato nella Soluzione 3) e per questo è stata
applicata una mesh lineare (come illustrato in figura).
Lo stesso risultato si sarebbe potuto ottenere modellando non solo due elementi ma una
spezzata con più elementi, quindi con più segmenti.
La prima soluzione ha il vantaggio di poter aggiornare molto semplicemente la suddivisione,
riapplicandola con altri parametri, e mantenendo i dati introdotti (materiale, sezione, carichi,
vincoli) mentre con la secondo soluzione per modificare il modello è necessario ridisegnare
completamente la struttura perdendo tutti i dati.
Da notare che i risultati tra la soluzione 1) e 3) differiscono per una percentuale trascurabile.
Commento
Nei modelli di calcolo a trave continua e telaio piano e spaziale, in genere è conveniente
modellare la struttura con elementi "trave".
Gli elementi "nervatura" sono da usare per pilastri molto corti (vedi modello Confronto trave
nervatura.axs) e in questo caso, se gli elementi non sono caricati, non è necessario applicare la
mesh in quanto l'andamento del momento è lineare.
Questi elementi sono indispensabili nel caso si debbano associare elementi bidimensionali
(superfici) con elementi lineari (es. piastre nervate). Anche in questo caso in genere non è
necessario applicare la meshatura, cioè la suddivisione degli elementi, in quanto applicando la
mesh alle superfici, anche gli elementi nervatura sono automaticamente suddivisi.
4 2 Reticolari
4.1 Reticolare.axs
Il modello riporta l'analisi di una struttura piana costruito con elementi "reticolari".
La figura rappresenta l'andamento dello sforzo normale, in alto si riporta il diagramma delle
sollecitazioni, in basso la mappa a colori degli stessi valori.
Si ricorda che questa tipologia di struttura consente carichi applicati ai nodi, carichi termici e
coazioni imposte lungo le aste.
Se sono presenti carichi di tipologie diverse sugli elementi, come carichi concentrati e distribuiti,
occorre utilizzare gli elementi "trave".
La figura sotto illustra i vincoli esterni, tutti attivi esclusa la rotazione attorno all'asse Y.
La figura in alto a sinistra riporta gli spostamenti secondo l'asse Z, a destra l'andamento dello
sforzo normale, a colori, in basso lo stesso diagramma con i valori numerici.
Anche in questo caso i gradi di libertà dei nodi sono limitati agli spostamenti secondo gli assi X e
Z.
La figura in alto a sinistra riporta il diagramma dello sforzo normale, quella in basso a sinistra gli
spostamenti assoluti di nodi, a destra l'andamento degli sforzi normale rappresentati con una
mappa di colori.
In questo caso di gradi di libertà dei nodi consentono gli spostamenti secondo i tre assi.
La figura indica che gli spostamenti ottenuti sono pressoché identici per i due modelli.
Per ottenere lo stesso comportamento degli elementi "reticolari", gli elementi "trave" sono stati
scollegati come indicato in figura; elementi reticolari non è necessario definire alcun
scollegamento finale in quanto l'elemento stesso non è in grado di trasferire momenti.
Utilizzando elementi "trave" è possibile inserire carichi lungo l'asta nelle diverse tipologie
(concentrati, distribuiti, termici, ecc, operazione non disponibile per gli elementi "reticolari".
Dopo aver definito questi svincoli il programma segnala una potenziale anomalia, in quanto
svincolando i gradi di libertà attorno all'asse X si induce una potenziale labilità, che in questo
caso non è attivata in quanto non sono previsti momenti torcenti applicati all'asta.
In effetti tale vincolo, nel caso in esame, è inutile.
Controllo della rotazione dei nodi
Sempre per il modello costituito da elementi trave, occorre verificare che un'asta sia collegata al
nodo trasferendogli la rotazione secondo l'asse Y locale.
Per questo gli svincoli sono definiti come in figura.
Nel caso si ponesse questo svincolo la struttura sarebbe indeterminata in quanto in ogni nodo è
comunque previsto un grado di libertà alla rotazione, quindi se non fosse collegato ad un'asta, la
rotazione del nodo sarebbe indeterminata.
Se si vincolasse al nodo più di un'asta, non si otterrebbe più lo stesso schema delle strutture
vascolari in quanto ci sarebbe trasmissione di momento tra un'asta e l'altra.
5 3 Telai e graticci
5.1 Telai con diverse rigidezze.axs
I modelli sono costituiti da elementi "trave" con stesso materiale e stesso carico ma diverse
rigidezza.
A sinistra il traverso è più rigido rispetto ai montanti mentre è meno rigido nel modello di destra.
Alla base sono previsti degli incastri.
Il diagramma seguente riporta l'andamento del momento flettente per entrambi le strutture,
conseguenza delle diverse rigidezze.
A sinistra infatti le colonne funzionano come semplice appoggio, a destra realizzano invece un
incastro perfetto.
Il diagramma riporta l'andamento del momento flettente sull'elemento curvo e sui piedritti.
L'andamento non simmetrico delle sollecitazioni negli elementi verticali è dovuto alla non
simmetria della struttura, in quanto le sezioni non sono disposte perpendicolarmente alla
tangente dell'arco come riportato in figura.
Per ottenere questo tipo di connessione è stato utilizzato la seguente opzione per la definizione
dei vincoli a terra.
L'elemento orizzontale è costituito da un link infinitamente rigido che collega le tre aste.
Questo elemento, richiamabile con questo pulsante, , consente di collegare rigidamente gli
elementi.
La figura di sinistra riporta lo sforzo normale a seguito di una dilatazione termica uguale per tutti
gli elementi;
I diversi coefficienti di dilatazione termica e modulo elastico distribuiscono gli sforzi in modo
diverso tra l'asta centrale e le laterali.
Il modello centrate è sottoposto ad una forza concentrata nel nodo terminale dell'asta centrale;
anche in questo caso il diverso modulo elastico ripartisce le sollecitazioni diversamente tra le
varie aste.
La figura di destra riporta lo stesso modello con entrambi le condizioni di carico.
L'opzione del menu Finestra consente di suddividere lo schermo nel numero desiderato di
riquadri, definendone la dimensione.
La figura sotto riporta l'andamento del momento flettente nell'ipotesi di applicazione della
prestazione rispetto alla condizione normale, evidenziando l'effetto positivo della pretrazione.
L'effetto sulle travi superiori è quello di trave continua.
Le figure seguenti riportano il confronto tra la deformazione verticale con e senza pretrazione.
Come si può notare nel primo caso la struttura risulta pressoché indeformata anche dopo
l'applicazione del carico.
La figura riporta l'andamento delle tensioni sul terreno modellato alla Winkler.
La figura riporta l'andamento del momento flettente su travi e pilastri in mappa di colore.
Lo studio di questo modello è interessante per comprendere a fondo la logica del sistema di
riferimento locale, e la visualizzazione delle sollecitazioni relativa.
Da notare la presenza dei momenti torcenti che agiscono sugli elementi a causa della
collaborazione degli stessi e dell'elevata distorsione del modello.
5.11 Versori.axs
Il modello riporta tre colonne di stesso materiale e sezione, ma diversamente orientate.
Momento My
Momento Mz
6 4 Link rigidi
6.1 LinkRigidi Telaio.axs
Il modello è costituito da travi e pilastri collegati in testa da link rigidi in quanto gli assi
baricentrici degli elementi non sono coincidenti.
Particolare collegamento 1)
Particolare collegamento 2)
La differenza di lunghezza dei link rigidi induce momenti flettenti aggiuntivi ai pilastri.
6.2 LinkRigidi.axs
La struttura in esame prevede collegamenti con link rigidi tra travi e pilastri; le travi continue
laterali sono disassate rispetto ai pilastri.
Sono previste quattro condizioni di carico: la prima è costituita dal peso proprio, che per quanto
riguarda gli elementi è calcolato automaticamente, mentre il resto è attribuito dall'utente.
In questa finestra, richiamabile dal pulsante , sono visibili i parametri di carico, definiti
dall'utente.
Nota:
I diversi casi di carico variabile sono reciprocamente esclusivi, in quanto si tratta di casi non
concomitanti.
Le sollecitazioni finali sono ricavate combinando le tre condizioni di carico elementari.
Combinazioni di carico
Nome Tipo PESO PROPRIO DISPARI PARI Completo Commento
1 Co #1 SLU 1,00 0 0 0
2 Co #2 SLU 1,00 1,50 0 0
3 Co #3 SLU 1,00 0 1,50 0
4 Co #4 SLU 1,00 0 0 1,50
5 Co #5 SLU 1,30 0 0 0
6 Co #6 SLU 1,30 1,50 0 0
7 Co #7 SLU 1,30 0 1,50 0
8 Co #8 SLU 1,30 0 0 1,50
Attraverso il comando
che si ottiene premendo il pulsante che si trova nella tool bar posta a sinistra dello
schermo.
La figura sotto riporta invece le sollecitazioni di momento flettente per la parete di destra.
e del taglio:
Conclusioni: mentre si nota una forte differenza per le sollecitazioni degli elementi verticali nei
modelli con il link limitati (schema superiore) per lo schema in cui i link sono estesi per tutta la
larghezza del setto modellato con elementi di superficie, i valori sono sostanzialmente uguali.
Condizione di carico n. 2
La seconda condizione di carico prevede due carichi orizzontali di 10 KN ciascuno, posti in
sommità alle pareti verticali.
Anche in questo caso si sono confrontati i valori di momento della parete modellata con
superfici e della parete con elementi lineari, ritrovando la stessa coincidenza già espressa per la
prima condizione di carico.
e del taglio:
Per ovviare a questo problema è necessario inserire link rigidi in modo da trasformare i
momenti trasmessi dagli elementi lineari in corrispondenti forze complanari agenti sugli
elementi di superficie in grado di contrastare le sollecitazioni indotte.
Una trave conplanare ad una parete, affinché trasmetta momento flettente, deve essere
collegata con dei link rigidi, come indicato nella figura in basso.
La figura riporta l'andamento del momento flettente nelle travi con l'insorgenza di forze
complanari al piano medio delle superfici.
L'effetto sulle travi è evidente. Nel modello sopra la trave risulta semplicemente appoggiata agli
elementi di superficie, mentre nel modello sotto l'effetto del collegamento è un incastro
perfetto.
7 5 Collegamenti
7.1 Collegamento a forbice.axs
Esempio di modellazione di un controvento con funzionamento a forbice.
Il vincolo nel nodo centrale tra le aste di controvento impedisce lo spostamento relativo, ma
ciascuna asta è indipendente.
L'immagine sotto riporta le caratteristiche del vincolo elastico, attivo solo per la direzione X e Y e
libero per tutti gli altri vincoli.
L'elevato valore delle rigidezze imposte garantisce che le due aste non si allontanino tra loro, pur
essendo scollegate.
Attraverso questa icona è possibile definire quali sollecitazioni possono essere trasmesse.
8 6 Superfici
8.1 Confronto trave guscio.axs
In questo modello si riporta il confronto tra i risultati ottenuti modellando una trave
semplicemente appoggiata schematizzata con un elemento lineare trave e con elementi
bidimensionali guscio.
La lunghezza della trave è pari a 5 m.
Materiale
Nome Tipo Ex [N/mm2] Ey [N/mm2] [kg/m3] Materiale Profilo Tessitura
T [1/°C]
colore colore
1 C25/30 Calcestruzzo 28500 28500 0,20 1E-05 2500 ...... ...... –
Sezione
Vincoli
I vincoli esterni sono costituiti da cerniere agli appoggi.
Carichi
Il carico uniformemente distribuito è pari a 10 KN/m.
Soluzione
Confronto delle deformazioni
La soluzione modellata con l'elemento trave presenta un andamento parabolico del momento
flettente, con valore massimo pari a 31,25 KNm.
La figura sotto riporta l'andamento delle sollecitazioni nx, cioè della trazione orizzontale.
Nel caso del modello con elementi di superficie non è possibile ottenere in modo diretto
l'andamento del momento flettente sull'asse baricentrico.
I risultati delle sollecitazioni sono unitari, quindi per calcolare il momento flettente è necessaria
una integrazione dei valori secondo una sezione verticale posta in mezzeria. Per velocizzare
questa operazione, Axis VM fornisce i valori di trazione nx che sommati forniscono il momento
flettente risultante.
Commento
Da quanto sopra emerge che le due modellazioni portano allo stesso risultato e che la
formulazione degli elementi guscio di cui dispone Axis VM è affidabile.
Le travi del telaio tipo 1) sono vincolate dal comando "piano rigido" indicato dalla seguente
icona: . Questo comando consente di operare direttamente con i gradi di libertà riducendoli
in modo da simulare questo comportamento.
Per il telaio tipo 2) le travi hanno le caratteristiche geometriche riportate nella tabella sotto, in
cui il momento di inerzia Iz è stato modificato manualmente dal valore 4,2E+07 al valore 4,2E
+10, aumentando in questo modo la rigidezza del piano orizzontale.
Il telaio tipo 3) è dotato di travi con le caratteristiche della Trave flessibile.
La figura sotto riporta la deformata dei tre telai, in cui si vede che le travi irrigidite con il piano
rigido o con maggiore rigidezza nel piano hanno lo stesso comportamento sul piano orizzontale,
mentre la flessione è limitata al piano verticale.
Il modello è costituito da una piastra incastrata ai lati con il comando e caricata in modo
uniforme.
Attraverso due sezioni posizionate sugli assi della piastra è possibile visualizzare l'andamento dei
momenti flettenti.
La figura rappresenta l'andamento dei momenti flettenti principali degli elementi di superficie.
8.5 Solai.axs
Il modello rappresenta due solai costituiti da solette piene incastrati ai pilastri.
A partire dalla soluzione con lunghezza doppia rispetto alla base l'effetto incastro perde di
effetto.
La figura riporta la deformata secondo l'asse Z con a fianco la mappa dei colori.
In questa finestra è possibile introdurre i dati per le definizione delle nervature. L'eccentricità
consente di abbassare l'asse baricentrico rispetto al piano medio della soletta, realizzando in
questo modo la nervatura.
La figura riporta l'andamento delle sollecitazioni.
9 7 Fondazioni
9.1 Confronto piastra vincolo.axs
Il modello è costituito da due strutture vincolate in parte con incastri rigidi e in parte su plinti
modellati con elementi guscio.
La figura di sinistra riporta anche due elementi inclinati con vincoli di fondazione orientati
secondo l'asse degli elementi stessi. Tale vincolo simula delle fondazioni realizzate con micropali
inclinati.
Le forze sono verticali ed orizzontali, concentrate nei nodi.
Mentre i vincoli ad incastro non subiscono spostamenti, i plinti sono ipotizzati su fondazioni alla
Winkler, e quindi subiscono delle deformazioni verticali.
La deformata evidenzia lo spostamento verticale del nodo tre a causa della maggior cedevolezza
del vincolo.
10 8 Dinamica
10.1 Analisi modale 3D.axs
Il modello esegue l'analisi modale di una struttura 3D con l'illustrazione dei risultati e in
particolare le diverse forme modali.
attivata.
Per aumentare la quota di massa partecipante può essere utile non comprendere la massa del
muro nel calcolo.
10.6 Graticcio.axs
Il modello rappresenta l'analisi dinamica di un graticcio di travi con riferimento ai modi fuori dal
piano medio
Per questo sono stati posti vincoli ai nodi che ne impediscono il movimento nel piano.
Con la sola analisi statica è difficile che si evidenzi questo errore, mentre l'analisi modale lo
mette in evidenza, in particolare con la presentazione animata del modo di vibrare.
11.2 Gap.axs
Il modello presenta un esempio di analisi non lineare con un'elemento di contatto posto tra due
elementi trave in acciaio.
L'elemento di contatto è costituito da un vincolo che si attiva dopo che il primo elemento entra
in contatto con il secondo, cioè dopo aver annullato lo spostamento imposto (nella figura:
apertura inziale).
La differenza tra i modelli è costituita dalla distanza inziale del vincolo, che nel caso in alto è pari
a 0,2 m.
Il calcolo evidenzia che prima che si attivi la barra sotto, si deve compiere lo spostamento della
barra sopra; il momento ed il taglio denunciano questo aspetto.
Nel caso sotto i due elementi sono a contatto già in fase inziale e la forza di distribuisce
equamente tra le due barre.
11.4 Molla.axs
Il modello sviluppa l'analisi non lineare di elementi di superficie con la teoria dei grandi
spostamenti. In testa all'elemento è applicata una coppia.
12 10 Instabilità
12.1 Instabilità asta.axs
Il modella valuta l'instabilità di un asta incernierata a sezione variabile.
I coefficienti associati ai moltiplicatori indicano il rapporto tra il carico applicato ed il carico che
produce l'instabiltà per le diverse forme modali.
13 11 Linee d'influenza
13.1 Linea d'influenza.axd
Il modello illustra lo studio di una Linea d’influenza.
14 12 Muri controterra
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