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DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA

Il diritto dell’Unione Europea fa parte del diritto internazionale pubblico.


Si parla di DIRITTO quando vi sono dei soggetti, fisici o statali, che hanno bisogno di regole nel
rapportarsi l’un l’altro. Queste regole vengono imposte attraverso delle norme giuridiche che
prendono il nome di leggi, trattati, direttive, o comunque documenti in forma scritta.
Il diritto dell’Unione Europea è quindi un insieme di norme giuridiche che possono
appartenere alla sfera del diritto pubblico, quindi regola i rapporti tra persone e Stato,
oppure alla sfera del diritto privato che quindi regolamenta il rapporto tra soggetti (persone
fisiche)

LO STATO
Lo Stato è un soggetto di diritto internazionale e affinché possa essere considerato tale deve
possedere le seguenti caratteristiche:
- ORGANIZZAZIONE → ovvero deve possedere una struttura composta da diversi organi che
lavorano per lo stato.
- EFFETTIVITÀ → non deve essere un’entità esistente solo su carta ma deve essere operativo su
un territorio ed una popolazione.
- TERRITORIO → deve possedere una porzione di territorio sul quale esercitare il proprio
dominio; non sono stati posti dei limiti a riguardo (vedi la varietà di piccoli e grandi stati).
- POPOLAZIONE → devono esserci dei soggetti presenti nel territorio sul quale esercitare il
potere statale.
- AUTONOMIA → deve risultare indipendente ed autonomo dagli altri stati.

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE
Con questa definizione si intende un’organizzazione di Stati dotati di personalità giuridica e che
quindi sono soggetti al diritto internazionale. Tale organizzazione persegue un obiettivo comune
agli stati ed è dotata di propri organi. Gli Stati che decidono di creare un’organizzazione
internazionale hanno alla base un TRATTATO che ne regola i rapporti.
Un ORGANO è composto dai rappresentanti dei singoli Stati, uno per ogni Stato membro
dell’organizzazione; Essi perseguono gli interessi del proprio Stato di appartenenza.
Vi sono diverse tipologie di organi (alcuni operano in modo indipendente rispetto allo stato di
appartenenza) :
- Organi che perseguono gli interessi dei singoli stati;
- Organi che sono indipendenti dagli stati di appartenenza, essi lavorano solo per l’interesse
dell’Organizzazione Internazionale.
- Organi di natura parlamentare → composti da soggetti membri dell’Organizzazione Internazionale
che perseguono gli interessi dei cittadini.
- Organi come la CORTE DI GIUSTIZIA → quindi organi pronti a sanzionare chi viola le norme
poste a fondamento dell’Organizzazione Internazionale, ovvero i trattati.

Ciò che caratterizza le Organizazzioni Internazionali è la mancanza della separazione dei poteri,
questo comporta che tutti gli organi aderenti all’Organizzazione partecipino alla sua intera vita, sia
dal punto di vista amministrativo che legislativo e giudiziario.

MODALITÀ DI VOTO
Le organizzazioni internazionali hanno a disposizione diverse tipologie di voto per far passare o
bocciare una proposta.
REGOLA DELLA MAGGIORANZA:
- Maggioranza Semplice → significa che una decisione può essere adottata con il 50 % + 1 dei
votanti.
- Maggioranza Assoluta → significa che una decisione può essere adottata con il 50 % + 1 degli
aventi diritto al voto.
- Maggioranza Qualificata → I voti di ciascuno Stato membro non hanno uguale peso, perché le
votazioni avvengono con il sistema del voto ponderato, che attribuisce un valore diverso a ciascuno
Stato a seconda del numero dei suoi abitanti, con una correzione di questo criterio a favore degli
Stati meno popolati. Questo sistema è stato adeguato a mano a mano che nuovi paesi aderivano.
Fino al 2014 → La maggioranza qualificata viene raggiunta quando si verificano due condizioni:
- voto favorevole della maggioranza dei membri del Consiglio. Se la proposta non proviene dalla
Commissione, la maggioranza deve essere dei 2/3 dei membri.
- 255 voti favorevoli (su 345). Diventati 260 ( su 352 ) dopo l'entrata della Croazia.
Dopo il Trattato di Lisbona → Il sistema inserito nel Trattato di Lisbona è quello della "doppia
maggioranza”. Una risoluzione o una legge è approvata con il voto favorevole del:
- 55% degli Stati membri (minimo di 15, minoranza di blocco almeno 4 stati). Se la delibera non si
basa su una proposta della Commissione, la soglia minima passa dal 55% al 72%;
- 65% della popolazione europea.
Il 72% dei voti si ha anche quando la delibera non è proposta, evidentemente nel quadro della
PESC, dall'Alto Rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza. Viene tuttavia previsto un
ulteriore periodo transitorio, fino al 31 marzo 2017, durante il quale ciascuno Stato potrà richiedere,
per la singola delibera, che venga impiegato il metodo della PONDERAZIONE DEI VOTI.

PONDERAZIONE DEI VOTI → Dalla nascita della Comunità europea, per le deliberazioni del
Consiglio europeo che richiedono una Maggioranza qualificata viene attribuita una ponderazione ai
voti degli Stati membri: le deliberazioni sono valide se hanno raccolto almeno un certo numero di
voti (“soglia” della maggioranza o quorum). Nell’Unione europea (UE) a 27 stati si applica la
ponderazione seguente: Germania, Francia, Italia, Regno Unito 29 voti a testa; Spagna, Polonia
27 voti a testa; Romania 14 voti; Paesi Bassi 13 voti; Belgio, Repubblica Ceca, Grecia,
Ungheria, Portogallo 12 voti a testa; Bulgaria, Austria, Svezia 10 voti a testa; Danimarca,
Irlanda, Lituania, Slovacchia, Finlandia 7 voti a testa; Estonia, Cipro, Lettonia, Lussemburgo,
Slovenia 4 voti a testa; Malta 3 voti.

Regola dell’Unanimità → Significa che tutti i componenti dell’organo devono essere o tutti a favore
o tutti contro l’approvazione di una decisione/norma/proposta di legge. Quindi in questa particolare
condizione basta che uno solo degli stati si dichiari contrario alla proposta per bloccarla; in questo
modo il principio dell’unanimità tutela maggiormente gli interessi dei singoli stati , all’opposto la
regola della maggioranza tutela maggiormente gli interessi dell’Organizzazione Internazionale
poiché nel caso in cui viene raggiunto il quorum necessario, la proposta viene emanata a
prescindere dal fatto che uno o più stati siano contrari.

IL TRATTATO
Il trattato è una delle principali fonti del diritto internazionale, ed è un accordo, bilaterale o
plurilaterale, su questioni inerenti ai rapporti fra stati in quanto soggetti di diritto internazionale.
Le fasi che caratterizzano la formazione di un trattato sono 4:
1. NEGOZIAZIONE → A questa fase vi partecipano i soggetti PLENIPOTENZIARI (è
l'organo che, essendo munito dei cosiddetti pieni poteri, è autorizzato a negoziare e firmare
un trattato internazionale per conto del proprio stato o di altro soggetto di diritto
internazionale). É una fase di trattativa tra i vari soggetti che vogliono redigere il trattato.
Una volta giunti a conclusione della negoziazione vi è l’apposizione della firma.
2. APPOSIZIONE DELLA FIRMA → I negoziati si chiudono con l'apposizione della firma
sul testo votato da parte dei plenipotenziari. Il testo risulta così autenticato e un'eventuale
modifica può avvenire solo attraverso un nuovo negoziato. La firma non ha valore
vincolante per gli Stati
3. RATIFICA → Ogni Stato si impegna a osservare il trattato attraverso la ratifica. Il
meccanismo di ratifica viene disciplinato dalle costituzioni dei singoli Stati. La Costituzione
italiana, dispone che la ratifica spetti al Presidente della Repubblica. Si ritiene che la ratifica
del Presidente rientri tra gli atti che egli non possa rifiutarsi di sottoscrivere una volta
intervenuta la delibera governativa, ma di cui può soltanto sollecitare il riesame prima della
sottoscrizione.
L'adesione, che è da equiparare alla ratifica, è il meccanismo con cui uno Stato che non ha
partecipato alla negoziazione del trattato decide comunque di adottarlo. Ciò avviene solo se
il trattato è aperto, prevede cioè un'esplicita clausola di adesione.
4. FASE DELLO SCAMBIO DELLA RATIFICA (tra gli stati firmatari) → Il trattato entra
in vigore dopo la fase dello scambio delle ratifiche tra gli Stati firmatari. Oggi si preferisce il
deposito delle ratifiche presso uno Stato che funge da segretario o, più comunemente, presso
il Segretariato Generale delle Nazioni Unite. Il trattato entra in vigore negli Stati che hanno
depositato la ratifica.

Quando entra in vigore un trattato:


• Accordo bilaterale → il trattato entra in vigore attraverso lo scambio delle ratifiche.
• Accordo multilaterale → viene stabilito un luogo fisico (uno stato che funge da segretario) dove
viene dispositata la prova fisica di ciascun stato.
• Accordo internazionale aperto → cioe' i loro effetti possono estendersi a soggetti che non
hanno partecipato al trattato , tramite adesione, se il trattato prevede un’esplicita clausola di
adesione.

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE

Le prime comunità europee nascono agli inizi degli ‘50. Al termine della Seconda Guerra Mondiale
gli stati europei escono da un periodo di crisi e la loro situazione economica è alquanto disastrosa.
Nasce quindi la consapevolezza che la guerrra non porta da nessuna parte, che se si desidera uno
sviluppo economico e sociale, gli Stati non devono creare altre situazioni di conflitto, anzi devono
perseguire la pace. In questa situazione, si instaura all'interno degli stati europei la mentalità di
cooperazione e collaborazione volta ad evitare situazioni di guerra, a sviluppare situazioni di pace, a
ottenere un'evoluzione a livello economico. Questa mentalità viene supportata dagli U.S.A perchè
decidono di stanziare dei fondi a favore degli Stati Europei per permettere agli stessi uno sviluppo e
una crescita di natura economica.
PIANO MARSHALL

L'idea di stanziare il denaro viene esternata nel 1947 nel Piano Marshall;esso prevedeva che gli
U.S.A erogassero denaro a favore degli Stati Europei a una condizione: che gli Stati Europei si
unissero in un'organizzazione internazionale e che quindi i fondi venissero gestiti
dall'organizzazione internazionale.
Vi sono due motivazioni principali per le quali gli Stati Uniti erogarono fondi agli stati europei:
- questione di natura economica → Ricevendo denaro, gli stati europei si svilupparono e crearono
mercati → bisogno di macchinari e materie prime → l’USA provvederà a tutto questo.
- questione di natura politica → L’Europa dell’Est si riunisce in una potenza che all’epoca era
l’UNIONE SOVIETICA, molto preoccupante per gli Stati Uniti → Quindi si realizzò ( in America)
che avere un gruppo di Stati europei, con relativi eserciti, a ridosso del confine sovietico sarebbe
stato molto utile nel caso in cui per necessità fosse servito un intervento tempestivo.

A tal punto gli Stati europei dovettero decidere se accetare quei fondi e quindi costituire
l’Organizzazione Internazionale oppure rinunciarvi.
PRIMA ORGANIZZAZIONE EUROPEA
ORGANIZZAZIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA (O.E.C.E)

Gli Stati Europei accettano di ricevere il denaro e di riunirsi all’interno di una Organizzazione
Internazionale. Tale organizzazione nasce il 16 APRILE 1948 ed è composta da 16 stati e prende
il nome di ORGANIZZAZIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA.
Una volta fondata questa prima Organizzazione, gli stati europei iniziano a collaborare utilizzando
il denaro americano e giungono ai primi risultati: nasce un primo codice sulla liberalizzazione dei
movimenti di capitali, sulla liberalizzazione delle merci e quindi si iniziano a formulare le prime
ipotesi di collaborazione tra stati.

Limiti di questa prima organizzazione:


- Mancanza di un organo giudiziario.
-Uso del criterio di unanimità per prendere decisioni → Molto difficile mettere d’accordo tutti e 16
gli stati su una stessa decisione.

CONSIGLIO D’EUROPA
Nasce nel 1949, oggi conta 47 stati aderenti. Elaborò la CONVENZIONE EUROPEA PER LA
SALVAGUARDIA DEI DIRITTI E DELLE LIBERTÁ FONDAMENTALI DELL’UOMO
→C.E.D.U. firmata nel 1950 → Non è un’Organizzazione di natura economica bensì prettamente
politica, in particolare tutela i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo. Venne inaugurato un nuovo
organo giurisdizionale, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo → un'organizzazione giudiziaria
con sede a Strasburgo il cui scopo e' di assicurare il rispetto del Trattato C.E.D.U Vi aderiscono
quindi tutti i 47 membri del Consiglio d'Europa.

**Sebbene abbia sede a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non è un'istituzione che
fa parte dell'Unione europea**
Le Organizzazioni Internazionali di natura economica hanno, come già detto prima, dei limiti legati
all'unanimità per quanto riguarda le decisioni. A un certo punto ci si rende quindi conto che le
Organizzazioni Internazioanli sono fondamentali, ma affinche siano davvero utili era necessario
svolgere un particolare percorso.
Più precisamente, nel 1950, venne prospettato un nuovo progetto di Organizzazione
Internazioanle; venne introdotta una nuova tipologia che è proprio quella dalla quale parte oggi
l'Unione Europea.
Questo progetto venne presentato il 9 Maggio del 1950, come Piano Schuman.

PIANO SCHUMAN
Robert Schuman, il ministro degli eseteri francese, insieme a Jean Mannet, capo del gruppo di
studio dell’evoluzione economica della Francia, compresero che per evitare eventuali conflitti futuri
tra gli Stati Europei e creare una situazione di equilibrio era necessario intervenire nel contrasto tra
Francia e Germania → una pace indispensabile per uno sviluppo economico.
Il problema risiedeva nella RUHR e SAAR→ zone minerarie con giacimenti di acciaio e
carbone site al confine tra Francia e Repubblica Federale Tedesca, e quindi eventuale miccia
di un conflitto tra le due potenze per il controllo delle materie prima.
Era indispensabile creare un’ Organizzazione Internazionale, ponendo un organo competente alla
gestione dei giacimenti (si affidava la gestione ad uno Stato terzo). Si è partiti dall’argomento
specifico del carbone e dell’acciaio, se questo avesse funzionato si sarebbe passati alla creazione di
aggregazioni tra stati circa il mercato di altre materie prime. Questo metodo di porsi un obiettivo, di
raggiungerlo, e di porsene un altro in maniera ciclica prende il nome di FUNZIONALISMO
ECONOMICO.
Il piano SCHUMAN venne accolto con entusiasmo dagli europei e così nacque la prima
organizzazione internazionale. Dal piano Schuman prende origine la prima comunità Europea che
prende il nome di:
COMUNITÁ EUROPEA DEL CARBONE E DELL’ACCIAIO
(C.E.C.A) istituita nel 1952
E’ la prima comunità europea. La creazione della C.E.C.A viene vista come un primo passo in un
lungo percorso di crescita. Gli stati che ne fanno parte sono: Francia, Italia, Repubblica
Federale Tedesca, e i 3 paesi del Benelux.
- E’ un trattato aperto, ovvero che se ne gli anni succesivi altri Stati avessero voluto aderire
avrebbero potuto farlo (e così è stato).
- E’ un trattato a termine → Si decise che la scadenza per la C.E.C.A , per svolgere il suo lavoro,
sarebbe stata nel 2002, dopo 50 anni. A partire dal 2003 la C.E.C.A sarebbe stata eliminata e le sue
competenze sarebbero state assorbite da nuove Organizzazioni.

L’obiettivo della C.E.C.A era quello di omogeneizzare l’industria dei vari stati, tramite la gestione
del carbone e dell’acciaio all’interno degli stessi. Tale scopo venne raggiunto tramite l’eliminazione
di qualsiasi ostacolo alla libera circolazione delle merci e si cercò quindi di avere un unico mercato
nel quale commerciare materie prime.

Organi presenti nella C.E.C.A :


- ALTA AUTORITÀ → Organo composto da un individuo per ciascuno stato membro, incaricato
che deve essere indipendente dallo stato di appartenenza e che quindi lavorano solo nell’interesse
dell’Organizzazione Internazionale → Organo preposto al controllo e alla gestione del carbone e
dell’acciaio.
- CONSIGLIO SPECIALE DEI MINISTRI → Organo composto da un individuo per ciascuno
stato membro, che tutelano gli interessi dei singoli stati.
- ASSEMBLEA COMUNE → Organo a composizione parlamentare; tutela gli interessi dei
cittadini degli stati membri.
- CORTE DI GIUSTIZIA → Organo composto da giudici pronti a sanzionare gli stati che violano
le norme del trattato.

La costituzione della C.E.C.A porta subito ad un equilibrio tra Francia e Germania, ma il problema
è che si occupa solo di una questione ovvero il carbone e l’acciaio, si pensò allora ad un progetto di
modifica. Esso può essere presentato da:
- Qualsiasi stato membro.
-Parlamento Europeo.
- Commissione Europea
Questi progetti di modifica vengono inoltrati al Consiglio d’Europa (vedi sopra) che a sua volta li
trasmette al Consiglio Europeo previa notifica ai Parlamenti Nazionali (novità del trattato di
Lisbona).
Si pensò a due ipotesi:
- Creare una nuova Organizzazione Internazionale che si occupasse della politica degli stati membri
in ogni sua forma → Estera, Interna; rapporti con altri stati. Si passa da una situazione in cui ogni
stato pensava a sé alla volontà di creare un’Organizzazione Internazionale che si occupasse di tutta
la politica attinente ai singoli stati → Fu una richiesta troppo sproporzionata.
- Creare una Comunità Europea di Difesa → Creare quindi un’Organizzazione Internazionale
volta a costituire un esercito europeo. Nessuno stato avrebbe avuto più il suo esercito ma ne sarebbe
esistito soltanto uno a livello Europeo. Il momento storico non favorì di certo l’appoggio di questa
scelta, essendo appena usciti da un conflitto mondiale.

***i trattati riguardanti queste ipotesi non vennero mai ratificati e non vennero mai costituite
queste organizzazioni***
Nel 1955 si tenne una Conferenza a Messina nella quale si discusse l’idea di creare due
Organizzazioni Internazionali:
- una di natura economica.
- un’altra che si occupasse dell’energia nucleare → Si pone il problema poiché consapevoli che i
giacimenti del carbone e dell’acciaio si sarebbero esauriti e bisognava prendere in considerazione
inevitabilmente altre fonti di energia.
Queste due idee vennero accolte e ciò portò alla redazione di 2 nuovi trattati istitutivi di 2 nuove
Organizzazioni Internazionali. Tali trattati vennero firmati a Roma nel 1957 ed entrarono in vigore
nel 1958 dopo la ratifica da parte di tutti gli stati.

COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA (C.E.E) → L’obiettivo di questa organizzazione è


quello di creare un mercato comune tra gli stati all’interno del quale garantire la libera circolazione
delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone. → Organizzazione che si è poi evoluta in C.E. e
successivamente in U.E.
COMUNITÀ EUROPEA DELL’ENERGIA ATOMICA (E.U.R.A.T.O.M.) → Il suo obiettivo
era quello di evitare che la gestione dell’energia sia di competenza di un solo stato, nello specifico
di sicurezza e ricerca (nel nucleare).

Entrambe queste due organizzazioni nel 1957 partono composte da 6 stati , gli stessi che firmarono
per la C.E.C.A. → Francia, Germania, Italia, Benelux. → Organizzazioni che non hanno scadenza.

ORGANI IN COMUNE TRA LE 2 ORGANIZZAZIONI:


- CORTE DI GIUSTIZIA
- PARLAMENTO EUROPEO

Ciascuna organizzazione ha invece due organi autonomi:


- Una propria COMMISSIONE → Organo composto da soggetti indipendenti dagli stati di
appartenenza che tutelano gli interessi dell’Organizzazione.
- Un proprio CONSIGLIO → Composto da soggetti, rappresentanti degli stati che tutelano gli
interessi degli stati stessi.

Dal punto di vista organizzativo ci si rese conto che vi era una moltiplicazione di organi del tutto
inutile cosicchè nel 1965 → INTERVENTO DI FUSIONE DELLE ISTITUZIONI →
→ Si decise di sopprimere gli organi autonomi per entrambe le organizzazioni così da avere :
-Una sola commissione
-Un solo Parlamento Europeo
-Un solo Consiglio
-Una sola Corte di Giustizia
***Tutti questi organi erano comuni a tutte e tre le organizzazioni e ciò era possibile poiché tutte e
3 erano composte dagli stessi stati membri.***

EVOLUZIONE E NASCITA DELL’ATTUALE UE


Il trattato di riferimento è quello di → Roma 1956 → Tale trattato è stato successivamente
modificato da altri trattati.

***come si modifica un trattato?*** → Vi sono due procedure di modifica :


- PROCEDURA DI ORDINARIA REVISIONE DEI TRATTATI
- PROCEDURA DI REVISIONE SEMPLIFICATA

- Procedura ordinaria → La modifica può essere proposta da: Stati membri, Parlamento Europeo,
Commissione Europea. → Questi progetti di modifica vengono inoltrati al Consiglio dei Ministri →
→ A loro volta i progetti vengono trasmessi al Consiglio Europeo previa notifica ai Parlamenti
Nazionali.
Successivamente viene convocata una CONVENZIONE → Un’assemblea composta da diverse
persone che fanno parte di : Rappresentanti delle Istituzioni, Rappresentanti degli Stati,
Rappresentanti dei Parlamenti Nazionali. → La Convenzione analizza le modifiche suggerite e
riformula un progetto tenendo conto dei pareri espressi dai vari componenti della Convenzione
stessa. Dopodichè il tutto viene trasmesso ad una CONFERENZA INTERGOVERNATIVA
(C.I.G.) → Una riunione tra Stati volta a redigere un nuovo trattato. Si aprono poi le fasi del trattato
NEGOZIAZIONE, FIRMA E RATIFICA, se non viene ratificato da tutti entro 2 anni la situazione
verrà discussa davanti al Consiglio Europeo.

LIMITI DI QUESTA ORGANIZZAZIONE COSI’ COME ERA STATA PENSATA NEL 1957
- Il primo problema dell’Organizzazione era la mancanza di riferimento agli aspetti politici dei
songoli stati. Cioè le decisioni politiche venivano prese dai singoli stati senza dar conto
all’organizzazione. Questa situazione si impose come limite quando ogni singolo stato immetteva
sul mercato i propri beni senza organizzarsi e coordinarsi con gli altri stati e questo produsse
sovrabbondanza di alcuni beni e mancanza di altri, mancava la razionalizzazione della gestione
degli stessi → Si doveva fare in modo che tutti gli stati avessero un unico prodotto “forte” da
immettere sul mercato in modo da rendere lo stesso il più omogeneo possibile e far si che tutti gli
stati procedessero a svilupparsi → Sovraproduzione produce crollo dei prezzi → Quindi incassi e
sviluppi limitati. → Scelta politica da parte degli stati di puntare maggiormente sulla produzione di
alcuni prodotti limitando la produzione di altri.
La soluzione fu quella di incaricare la CEE di determinate scelte politiche utili alla crescita dei
vari stati → Si valuta il problema e si tiene una conferenza intergovernativa nel 1985 che getta
le basi per un nuovo trattato volto a modificare quelli precedenti e ad attribuire alla CEE i
poteri politici e di coordinazione vincolanti alle decisioni dei singoli stati. → ATTO UNICO
EUROPEO.

ATTO UNICO EUROPEO


(1985/ in vigore dal 1987)
L’obiettivo principale di questo trattato è quello di creare entro il 31 dicembre 1992 un mercato
intero della CEE . → Un mercato comune interno all’organizzazione, ciò significa che le scelte
politiche a livello economico sono delegate all’Organizzazione stessa.
L’atto unico europeo si occupa di:
- Fondi strutturali della CEE e gestione degli stessi → Sono fondi che l’organizzazione possiede
e che devolve ai singoli Stati progressivamente per i vari progetti che possono essere presentati
come ad esempio per lo sviluppo territoriale-turistico e simili. → Questi fondi vengono stanziati
anche per lo sviluppo del mercato interno.
- Aspetto economico e politica sociale → Attenzione all’individuo all’interno della CEE e al
lavoratore in quanto tale.
- Politica ambientale → Si deve a questo Atto l’acquisizione da parte della CEE come proprio
obiettivo l’interesse per la tutela ambientale.

A quest’Atto si deve:
- Miglioramento dell’Organizzazione Internazionale →Si cerca di renderla funzionale e di
superare gli ostacoli che gli stati possono presentare.
-Modifica relativa alle modalità di voto per alcune materie del mercato interno → Libera
circolazione delle merci , dei sevizi e delle persone → Si passa dall’unanimità alla maggioranza
qualificata → Minore interesse per i singoli stati e maggiore verso l’organizzazione internazionale.
-Creazione ed introduzione del tribunale di primo grado → Organo che andrà ad affiancare la
Corte di Giustizia della CEE.

Limiti dell’Atto Unico Europeo:


- Al mercato interno serve una moneta unica.
- Il parlamento europeo, voce dei cittadini fino a questo momento ha avuto un ruolo
marginale.

TRATTATO DI MAASTRICHT
(1992/in vigore dal 1993)
Problemi apportati dall’Atto unico europeo:
- Manca la legittimazione democratica da parte dei cittadini nei confronti dell’organizzazione
→ Il parlamento non ha abbastanza voce in capitolo per rappresentare i citadini → Questa critica
viene definita deficit demografico sensibile dell’organizzazione → Difficoltà ad avere un ruolo
importante nella vita dell’organizzazione.
- Mancanza di un’unione economica e monetaria → La presenza di una moneta unica
agevolerebbe il mercato interno eliminando gli svantaggi e gli ostacoli dati dai cambi bancari →
1999 Euro disponibile per le transazioni bancarie → 2002 Introdotto definitivamente.

Il deficit democratico non solleva grandi problemi, il parlamento europeo viene gradualmente
accontentato e va avanti mentre l’unione economico-monetaria viene contestata poiché gli stati
vengono privati della possibilità di battere moneta poiché vi è il passaggio di potere alla BCE →
Banca Centrale Europea → Organo dell’Organizzazione.

Il trattato di Maastricht introduce la nozione di CITTADINO EUROPEO → Appartenente ad uno


stato membro ed in grado di poter viaggiare senza particolari vincoli all’interno degli stati membri
per 3 mesi. → Nasce una nuova organizzazione internazionale → L’UNIONE EUROPEA.

Modifiche introdotte dal trattato di Maastricht:


- CEE diventa CE → Comunità Europea → Non si occupa più esclusivamente dell’aspetto
economico dell’organizzazione.
- Creazione di una procedura legislativa specifica di co-decisione → Attraverso la quale si
creano norme giuridiche all’interno dell’UE dove il parlamento europeo ha assoluto potere nelle
scelte e nelle decisioni di adottare o meno norme giuridiche nuove.
- Si occupa della problematica economico- monetaria → Determina 3 fasi necessarie affinché gli
stati possano arrivare pian piano all’Unione economica tenendo conto delle varie singole esigenze.

Problematiche successive all’istituzione del trattato :


- Difficoltà di lettura dei trattati istitutivi a causa delle modifiche.
- 1989 → Crollo del muro di Berlino → Riacquisizione dell’autonomia da parte dei paesi
dell’Europa dell’Est → Numero sempre maggiore degli stati che vogliono aderire all’UE →
Bisogna allargare l’UE e quindi riformarla.
- La trasparenza → essere più vicini ai cittadini → Possibilità di accedere agli atti delle
istituzioni europee facendo in modo di poter comprendere le decisioni adottate.
- Valutare le opportunità di spostare delle materie dal 3° pilastro al 1°.

UNIONE EUROPEA → Nuova Organizzazione Internazionale


Organizzazione basata su 3 pilastri:
- PILASTRO COMUNITARIO → Era composto da C.E.C.A., CEE, EURATOM
- PILASTRO RELATIVO ALLA POLITICA ESTERA DI SICUREZZA COMUNE →
P.E.S.C.
-PILASTRO RELATIVO ALLA COOPERAZIONE DI GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI →
C.G.A.I.

Vengono introdotte queste nuove divisioni tematiche che cercano di ottenere una gestione comune
da parte degli stati → Essendo argomenti che fino ad allora erano stati gestiti dai singoli stati, si
decise inizialmente di gestire in maniera intergovernativa i pilastri riguardanti PESC e CGAI.
L’UE è composta dagli stessi stati della Comunità Europea e quindi opera utilizzando gli stessi
organi → Si parla di QUADRO ISTITUZIONALE UNICO. → L’UE ha un organo in più →
IL CONSIGLIO EUROPEO.

***N.B: Consiglio europeo (organo dell’UE) ≠ Consiglio dell’Unione Europea (istituzione


dell’UE → rappresentante dei singoli stati) ≠ Consiglio d’Europa ***

- Consiglio Europeo →è un’istituzione che riunisce i Capi di Stato (o governo) degli stati membri
dell’UE, il suo Presidente e il presidente della Commissione. Si riunisce almeno due volte ogni sei
mesi a Bruxelles ed è l’organo d’indirizzo dell’Unione, si occupa cioè di dettare le linee guida.

- Consiglio dell’Unione Europea → ha una composizione variabile e riunisce i ministri dei Paesi
membri competenti sulla materia all’ordine del giorno. Assieme al Parlamento è uno degli organi
legislativi della UE. Il Consiglio, inoltre, garantisce il coordinamento e la sorveglianza delle
politiche economiche (art. 121 Tfue) e prende decisoni sulla politica estera e di sicurezza comune.
La sede è a Bruxelles.

- Consiglio d’Europa → non è un organo dell’Unione europea, esiste dal 1949 e ha sede a
Strasburgo. È a tutti gli effetti un’organizzazione internazionale con lo scopo di promuovere la
democrazia e i diritti umani. Stretto è il rapporto con la Corte europea dei diritti dell’uomo (di cui
fanno parte gli stessi Paesi).

TRATTATO DI AMSTERDAM
(firmato 2/11/99 → in vigore dal 1999)
È un trattato importante ma non rilevante, in quanto sotto alcuni aspetti soddisfa ciò che era stato
proposto, altre cose invece le tralascia e le demanda ad altri. In particolare si occupa della forma
del trattato e della sua rinumerazione.

Problemi evidenziati :
- Il parlamento europeo lamenta il fatto di avere scarsa rilevanza e poca voce nelle decisioni, in
alcune situazioni ha potere grazie alla co-decisione, in altri no. → Sarebbe dovuto estendersi a tutti
gli ambiti dell’ UE.
- Problema di natura organizzativa poiché la CE è composta da 15 stati + 10 candidati. E’ un
problema per la gestione degli organi pichè essi erano stati concepiti per gestire l’Unione dei 6 stati
fondatori → Bisognava quindi adattarli alla nuova conformazione dell’UE.
- Le progressive modifiche apportate dai vari trattati hanno portato confusione nella lettura del
trattato stesso → Il trattato sarebbe stato rivisto e rinumerato per permetterne una più semplice
consultazione.

Novità introdotte :

- Tema del coinvolgimento degli individui → Risultato ottenuto, viene introdotto il PRINCIPIO
DI TRASPARENZA → Affinchè il documento sia chiaro e il cittadino si senta coinvolto nella vita
dell’UE.
-Viene introdotta una parte dedicata all’occupazione e alla politica sociale.
- Vengono modificati e riorganizzati tutti i trattati per renderli più chiari e comprensibili.
- Passaggio di competenze dal 3°pilastro (C.G.A.I.) → Al 1° (Pilastro Comunitario) :
Prima ed unica comunitarizzazione delle materie.
Vengono spostate le materie riguardanti → visto, asilo, immigrazione → passano a votazione di
maggioranza, gestite in maniera comunitaria. → Il 3° pilastro cambia nome e diventa →
DISPOSIZIONE SULLA COOPERAZIONE DI POLIZIA E GIUDIZIARIA IN MATERIA
PENALE
- Cooperazione rafforzata → Non tutti gli stati sono allo stesso livello di sviluppo, finché
l’organizzazione era composta da 6 stati essi potevano crescere e svilupparsi insieme.
Successivamente il numero degli stati aumenta includendo anche gli stati dell’Europa dell’Est che
avevano situazioni economico-finanziarie affaticate, quindi si arresterbbe anche lo sviluppo degli
altri stati nell’attesa che tutti arrivino allo stesso livello → Cooperazione rafforzata.

Se vi sono degli stati organizzativamente pronti per “camminare” di pari passo con gli altri gli viene
permesso di farlo e di porsi un nuovo obiettivo mentre gli altri stati paralizzati per problematiche
diverse, abbandonano l’obiettivo e vi si aggregano succesivamente.

- NON si occupa del tema dell’allargamento → Tralascia questo argomento e non modifica nulla
a riguardo.

TRATTATO DI NIZZA
(12/2000 → 02/2003)
In qualche modo cerca di rispondere alle problematiche evidenziate e non risolte dal trattato di
Amsterdam, tant’è che sarà il trattato che indubbiamente trasforma le istituzioni dell’UE nell’ottica
del suo allargamento. → Proprio per questo nel 2004 avremo l’ allargamento con nuovi 10 stati
all’interno dell’UE.

Per quanto riguarda il 2° pilastro → Da questo trattato in poi vediamo la nomina di un soggetto
quale referente per l’UE per le materie riguardanti questo pilastro → Si cerca di individuare una
persona fisica come organo che rappresenta le posizioni dell’UE riguardanti la PESC → Si istituisce
l’ALTO RAPPRESENTANTE della PESC → che oggi corrisponde al MINISTRO DEGLI
ESTERI DELL’UE.

Questo trattato cerca di dare maggior struttura e operatività al secondo e al terzo pilastro dell’UE
che però restano di natura intergovernativa laddove le decisioni vengono prese all’unanimità. Per
quanto riguarda il 3° pilastro vengono creati alcuni organi quali:
- EUROPOL → Struttura di coordinamento tra gli stati membri.
-EUROJUST → Struttura di coordinamento delle unità giudiziarie locali che porterà alla creazione
di una procura europea composta da magistrati provenienti dagli stati membri.
***NOVITA’ IMPORTANTE*** → Mandato di arresto europeo → Novità importante
all’interno degli stati membri che ha sostituito la complessa operazione dell’estradizione →
Maggior agilità e facilità nella ricerca e consegna di soggetti ricercati o indagati per l’esecuzione di
condanne penali.

Importante introduzione del trattato di Nizza :

- Viene firmata la CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA →


Evidenziare l’importanza dell’individuo a fronte degli stati membri. Attraverso la redazione di
questo documento vengono evidenziati quali sono i diritti ritenuti fondamentali per l’individuo →
Diritto alla famiglia, diritto all’istruzione, diritto di difesa ecc.

Limiti di tale trattato :


- Documento dal valore simbolico che manca di efficacia vincolante → Vengono descritti i diritti
ma non vi è il vincolo per gli stati di attenervisi → Anche la violazione non prevede sanzioni ne
conseguenze.
Il limite è quindi l’incapacità di vincolare → Questo argomento verrà discusso nelle conferenze
intergovernative successive che porteranno alla redazione del trattato di Lisbona che renderà
vincolante la carta dei diritti fondamentali dell’uomo → ATTO VINCOLANTE.

Novità:
Venne convocata una riunione la CONVENZIONE EUROPEA istutita per la prima volta e
costituita da 105 membri così suddivisi:
- 56 soggetti rappresentanti dei Parlamenti Nazionali → 2 per ciascuno stato → Vi partecipano
gli stati già membri e anche gli stati candidati che un giorno ne faranno parte.
- 28 rappresentanti dei Governi Nazionali → 1 per ciascuno stato.
- 16 rappresentanti del Parlamento Europeo .
- 2 rappresentanti della Commissione Europea + il presidente che fu Valerie Giscard D’Esteng
+ 2 vicepresidenti.

Tipologia di voto → Si usa il consenso → Si chiede se tutti sono d’accordo ma è comunque


l’assemblea, in quanto tale, a decidere se validare una decisione o meno.

La Convenzione Europea doveva occuparsi di:


- Chiarire e puntualizzare le competenze dell’Ue e degli Stati e regolamentare i loro rapporti.
- Problema relativo alla carta dei diritti fondamentali dell’uomo, atto non vincolante per gli stati che
invece deve esserlo con relative pene e sanzioni in caso di violazione della stessa.
- Semplificazione dei trattati.
- Valutare il ruolo dei parlamenti nazionali all’interno dell’UE.

La Convenzione Europea inizia il suo lavoro nel Febbraio 2002 → Questi lavori durano per un anno
e mezzo e terminano nel luglio 2003 → Successivamente viene convocata una Conferenza
Intergovernativa → Il prodotto finale è un documento che prende il nome di Progetto di una
Costituzione per l’Europa.
La Conferenza intergovernativa inizia i lavori nell’ottobre 2003 e finiscono nel giugno del 2004 →
Si crea un nuovo documento che prende il nome di → TRATTATO CHE ADOTTA UNA
COSTITUZIONE PER L’EUROPA.
Il trattato viene firmato il 29 ottobre 2004 a Roma , successivamente fu aperto alle ratifiche da parte
dei vari stati. → Il 30/05 e il 01/06 2005 un refernedum popolare francese ed uno olandese bloccano
le ratifiche dei due stati.
Dopo queste due bocciature si decise di sospendere le ratifiche ritenendo che effettivamente
qualcosa non andasse e si pensò alla possibilità di creare un nuovo trattato con una nuova
conferenza. → Di solito quando si chiede di votare per un referendum o simili, la maggior parte dei
cittadini o quasi non sanno bene di cosa si sta parlando e a cosa viene assegnato il voto.
Nel Maggio 2010 → 10 nuovi stati entrano a far parte dell’Unione Europea → L’apertura a questi
nuovi mercati ha portato ad un’affluenza di manodopera a basso costo da i nuovi stati nei confronti
di quelli già membri → L’aumento di chi presta lavoro fa diminuire i salari poiché vi è un’ampia
offerta di chi può compiere le stesse prestazioni, con una forza lavoro maggiore e con un costo
minore. → L’ampia offerta di manodopera a basso costo è stata accolta con paura dai cittadini degli
stati membri → PAURA DELL’IDRAULICO POLACCO.
Il trattato che adottava una costituzione per l’europa viene cestinato e nel 2007 viene convocata
un’altra conferenza intergovernativa.

TRATTATO DI LISBONA
(12/2007- in vigore dal 01/12/2009)

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