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TEORIA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI STORICHE

Prof. PAOLO FACCIO


A.A. 2013-2014

RILIEVO E DOCUMENTAZIONE DELLE TECNICHE MURARIE

Dott.ssa Isabella Zamboni


Venezia, 04 dicembre 2013
STUDIO TECNICHE MURARIE in Archeologia dell’Architettura
Disciplina sviluppata a partire dagli anni ‘70 del Novecento in seno all’Archeologia Medievale.

“Fondatore”: prof. Tiziano Mannoni


Maggiori attuali esponenti: prof. Roberto Parenti (Unisi), prof. Gian Pietro Brogiolo (Unipd)
dott.ssa Aurora Cagnana (Sopr. Beni archeologici Liguria),
dott.ssa Giovanni Bianchi (Unisi)….

Rivista: Archeologia dell’Architettura, I (1996) – XVI (2011), Firenze.

Fra gli obiettivi:


•  Analisi del ciclo produttivo (dalla cava alla posa in opera)
•  Analisi della diffusione e del livello dei saperi tecnici
•  Tecniche murarie come riflessi di un contesto:
economico (architettura come volano dell’economia)
sociale/simbolico (committenza, grado di esperienza della manodopera,
espressione di più reti sociali, di potere..)
ambientale (risorse materiali a disposizione, impatto dell’architettura sul
paesaggio, percorsi di trasporto..)

(G.P. Brogiolo, A. Cagnana 2012, Archeologia dell’Architettura. Metodi e interpretazioni, Firenze, pp. 171-176)
STUDIO TECNICHE MURARIE in Architettura
•  La CONOSCENZA della tecnica come elemento PROPEDEUTICO
ALLA CONSERVAZIONE
•  CONOSCENZA delle tecniche come DECODIFICA del costruito (tecniche
differenti in un unico setto murario che possono essere indice distinti periodi costruttivi o fasi
interne al medesimo cantiere costruttivo)

•  CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO


DELL’IDENTITÀ CULTURALE

TEORIA E TECNICA DELLE COSTRUZIONI STORICHE


Prof. PAOLO FACCIO
Lezione 0 - A.A. 2013-2014

Alcune voci di approfondimento sull’apporto dell’archeologia:

•  P. Faccio, L. Masciangelo, F. Zeka Lorenzi 1997, Potenzialità applicative dell’analisi stratigrafica. Ricostruzione di una possibile
storia meccanica di un edificio storico, “Archeologia dell’Architettura”, II, pp. 53-62.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  G.P. Brogiolo, P. Faccio 2010, Stratigrafia e prevenzione in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive di
ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 55-64.
•  G.P. Brogiolo, P. Gasparoli, S. Lagomarsino, L. Moro, E. Papi, S. Podestà 2011, Schema di Linee guida per la conoscenza delle
architetture di interesse archeologico. Conoscenza, prevenzione e manutenzione, in R. Cecchi (ed), Roma Archaeologia. Interventi
per la tutela e la fruizione del patrimonio archeologico, terzo rapporto, I, Milano, pp. 1-133.
•  G.P. Brogiolo, A. Cagnana 2012, Archeologia dell’Architettura. Metodi e interpretazioni, Firenze, pp. 50-52.
•  G.P. Brogiolo, P. Faccio 2013 (eds), Carta del rischio e conservazione dei paesaggi e delle architetture, Mantova.
Figure 1, 2 e 3 - Opus incertum, o
aggregato di pietre d'ogni forma,
senza e con parti di murazione
ordinaria disposte a ranghi di corsie
orizzontali nelle cantonate e
riempimento intermedio di pietrame,
e con ciottoli.
Figura 4 - Opus reticulatum, o pietre
a facce quadrate messe assieme in
forma di rete, con riempimento
intermedio di pietrame
Figure 5 e 8 - Muratura variata o
mista, con parte interna di pietrame e
pareti formate alternativamente con
un rango di pietre di tufo squadrate e
con uno o tre di mattoni triangolari
Figura 6, 7 e 9 - Isodomum,
pseudoisodomum e di altri generi di
costrutture composti di pietre
diversamente lavorate, di diverse
forme e misure e variamente
disposte, associate a ranghi di
mattoni e con riempimento intermedio
di pietrame.
J. B. Rondelet Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare, Mantova 1831, Libro IV,
Sezione II, Capitolo I, tav. LXI.
Diverse specie di murazioni secondo Vitruvio (De architectura, Libro II, Cap. VIII).
http://risorseelettroniche.biblio.polimi.it/rondelet/cd/tavole/T_II_II/03_LXI.pdf

Approfondimenti:
•  J.P. Adam 1989, L’arte di costruire presso i romani, IX edizione, Milano 2008.
•  F. Cairoli Giuliani 1990, L’edilizia nell’antichità, Nuova edizione, Roma 2006.
•  R. Marta 1991, Tecnica costruttiva romana. Roman building techniques, Roma.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  S. Camporeale 2010, Archeologia dei cantieri di età romana in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive
di ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 171-180.
Figure 1 e 2 - Divisioni e tramezzi
formati di mattoni piani o in
coltello
Figura 3 - Divisioni formate con
due mattoni in grossezza
Figure 4 e 5 - Combinazioni
diverse pei muri la cui grossezza
è di tre ordini di mattoni
Figura 6 - Combinazione in cui si
fa uso della metà dei mattoni pei
riempimenti segnati a)
Figura 7 - Disposizione per un
muro di quattro ranghi di mattoni
Figura 8 - Combinazione a corsie
con ranghi di mattoni posati
obliquamente, disposti a corsie
alternativamente in direzione
contraria
Figure da 9 a 13 - Combinazioni
diverse che si possono formare
con mattoni quadrati o mezzi
mattoni, posati in squadro o
diagonalmente.
J. B. Rondelet Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare, Mantova 1831, Libro IV, Sezione
II, Capitolo II, tav. LXIV.
Diverse maniere di combinare i mattoni per formare muri, divisioni o tramezzi.
http://risorseelettroniche.biblio.polimi.it/rondelet/cd/tavole/T_II_II/06_LXIV.pdf

Approfondimenti:
•  J.P. Adam 1989, L’arte di costruire presso i romani, IX edizione, Milano 2008.
•  F. Cairoli Giuliani 1990, L’edilizia nell’antichità, Nuova edizione, Roma 2006.
•  R. Marta 1991, Tecnica costruttiva romana. Roman building techniques, Roma.
•  M. Bianchini 2010, Le tecniche edilizie nel mondo antico, Roma.
•  S. Camporeale 2010, Archeologia dei cantieri di età romana in G.P. Brogiolo (ed) Archeologia dell’Architettura: temi e prospettive
di ricerca, Atti del Convegno (Gavi 23-25 settembre 2010), “Archeologia dell’Architettura”, XV, pp. 171-180.
Paramenti
(img da R. Parenti 1988, Sulla possibilità di datazione e classificazione delle murature in R. Francovich, R. Parenti (eds) 1988,
Archeologia e Restauro dei Monumenti, I ciclo di lezioni sulla ricerca applicata in archeologia (Certosa di Pontignano 1987), Quaderni del
Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti - Sezione Archeologia - Università di Siena, 12-13, Firenze, pp. 280-304.)

Murature in laterizi

Murature in materiale lapideo

“La tecnica muraria si distingue in base ai materiali, la Murature in tecnica mista


messa in opera e al tipo di legante.”
(Brogiolo, Cagnana 2012, p. 51)
Sezioni murarie

Laterizi Materiale lapideo e laterizi Materiale lapideo


Sezioni semisacco / sacco Sezioni piene
IMPOSSIBILITA’ DI
SONDARE IL
NUCLEO…

… QUALE
TIPOLOGIA DI SEZIONE ?
LA REALTA’ MURARIA NEI CENTRI STORICI..
DIFFERENTE QUALITA’ DELLE DELLE TECNICHE E NUMEROSE
TRASFORMAZIONI EDILIZIE.

Canale di Tenno,
catasto austriaco 1859

Canale di Tenno,
CTR – ID 7 con rapporti
macrostratigrafici

Canale di Tenno,
CTR – ID 7, CF I, II
prospetto esterno ovest
LA REALTA’ MURARIA NEI CENTRI STORICI..
DIFFERENTE QUALITA’ DELLE DELLE TECNICHE E
NUMEROSE TRASFORMAZIONI EDILIZIE.

CONOSCENZA delle tecniche come


DECODIFICA del costruito (tecniche
differenti in un unico setto murario che
possono essere indice distinti periodi
costruttivi o fasi interne al medesimo
cantiere costruttivo)
Canale di Tenno,
CTR – ID 7, CF I, II
prospetto esterno ovest.
Analisi stratigrafica.
“Architetture medievali trentine: Progetto APSAT, “Ambiente e Paesaggi dei Siti
studio e documentazione delle d’Altura Trentini”
principali tipologie murarie Bando “Grandi Progetti 2006”
attestate tra VI e XV secolo”   Direttore scientifico: prof. G.P. Brogiolo
Borsa di Studio a Progetto Coordinatore scientifico: dott.ssa Elisa Possenti
(Università degli Studi di Trento) Attività 3: “Architetture e paesaggi d’altura”
Tutor: dott.ssa Elisa Possenti
Supervisore: arch. G. Gentilini Corpora:   CASTELLI (attestati sino al XV secolo)
E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi, M.
“Tecniche costruttive e murarie Cunaccia (eds) 2013,
Castra, castelli e domus murate. Corpus dei
medievali del Trentino dal V al siti fortificati tra tardoantico e bassomedioevo
XV secolo” (V-XV secolo), 3 voll., Mantova.
Tesi di laurea magistrale in Scienze   CHIESE (attestate sino alla metà del XIII secolo)
Archeologiche – curriculum medievale
(Università degli Studi di Padova) G.P. Brogiolo, E. Cavada, M. Ibsen, N. Pisu, M. Rapanà
Relatore: Chiar.mo Prof. G.P. Brogiolo (eds) 2013
Correlatore: arch. G. Gentilini Chiese trentine dalle origini al 1250, 2 voll., Mantova.

PROVINCIA
AUTONOMA
DI TRENTO
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)
Parametri censiti:
  Campioni di tecnica muraria (paramenti e angolate)
  Rilievo fotografico di lavorazione e finiture superficiali
  Rilievo fotografico della malta di connessura e finiture murarie
  Rilievo fotografico delle sezioni murarie
  Schedatura ed elaborazione di un database (FileMaker Pro)

La scheda risponde in questo caso anche ad esigenze di studio archeologico


“SCHEDARE UNA MURATURA”.

Quali informazioni registrare?


Quali necessarie all’una e all’altra disciplina?
Quali sono invece superflue?

Più parametri = maggior completezza/precisione ….. = utilizzo “pratico” ?

Analisi speditive VS ricerche approfondite = quale equilibrio ?

Concetto di qualità muraria. La regola dell’arte nelle murature come


guida ai parametri da osservare e registrare in una scheda tipo.

•  Regolarità dei corsi orizzontali


•  Squadratura regolare dei conci
•  Verticalità della muratura
•  Non allineamento dei giunti verticali
•  Qualità dei blocchi
•  Qualità della malta
•  Ammorsamento trasversale dei blocchi
Scheda di campione di
tecnica muraria elaborata per
il caso studio di Civita di
Bagnoregio (VT)

Nuovi aspetti nella valutazione delle strutture


esistenti e degli interventi di adeguamento e
valutazione del rischio sismico del patrimonio
costruito a scala regionale
Task 1 - Valutazione della vulnerabilità di
edifici in muratura, centri storici e beni
culturali (coordinatori: Lagomarsino,
Magenes, Modena)
AT1-1.1a - Analisi e verifica di costruzioni in
muratura (coordinatore: Sergio Lagomarsino)

Criteri metodologici e procedure per la


valutazione di vulnerabilità sismica di
aggregati edilizi

Coordinatore: Prof. Paolo Faccio, Prof. Anna


Saetta, Prof. Eugenio Vassallo, Prof. Emilio Meroi

Collaboratori: Arch. Giulia Campanini, Dott.ssa


Isabella Zamboni, Ing. Diego Talleido
Esempio di scheda di
Campione di Tecnica Muraria
relativa al campione 05 preso
in corrispondenza
dell’angolata dell’USM 1009.

Riferimenti alle normative


vigenti per i parametri
componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle


Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la


valutazione e riduzione del
rischio sismico del patrimonio
culturale. Allineamento alle
nuove norme tecniche per le
costruzioni. Circolare n. 26 (2
dicembre 2010), Roma.
Esempio di scheda di Campione di Tecnica Muraria relativa al campione 05 preso in corrispondenza dell’angolata
dell’USM 1009.

Fonti per la scelta dei parametri componenti la scheda:

-  Norme Tecniche delle Costruzioni (2008, C8. A. 2);

- Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale. Allineamento alle nuove norme
tecniche per le costruzioni. Circolare n. 26 (2 dicembre 2010), Roma.
ridurre l’elemento lapideo in una dimensione adatta alla posa in opera ed è
Tecnica a spacco: eseguibile anche con un solo colpo di mazza.
La spaccatura può dare origine a morfometrie differenti a seconda della
provenienza del materiale da lavorare.

(immagini da Adam 1984)


riduzione in forme e misure predeterminate
con strumenti adatti (ad esempio un piccone
Sbozzatura:
dal manico corto) ad ottenere morfometrie
più omogenee e compatte.

(immagini da Adam 1984)


Approvvigionamento del materiale
Questa tecnica era eseguibile su materiale, generalmente di tipo calcareo, proveniente da strati superficiali
della cava; essi erano scalzati con leve, sfruttandone le litoclasi e sgrossati in pezzi più o meno allungati
(coltivazione “a giorno”). Le tracce concoidi sulla superficie lapidea sono, di conseguenza, più ridotte dal punto
di vista dimensionale e meno accentuate.

(cava di materiale calcareo o sedimentario


immagine da Adam 1984)
Separazione dei blocchi; segagione

(immagini da Adam 1984)


Squadratura dei conci

(immagine da Adam 1984)

(immagine da Cagnana 2000)


Finitura superficiale dei conci
(immagini da Cagnana 2000)
Finitura superficiale dei conci
(immagini da Cagnana 2000)
Compongono la MALTA:

•  i leganti inorganici od organici (altrimenti detti “litoidi”): materiale,


derivante dalla cottura di rocce sedimentarie o metamorfiche, che,
mescolato con acqua, dà origine a masse plastiche. Esse induriscono
formando un composto compatto che resiste di norma a sollecitazioni
meccaniche e agenti atmosferici;
•  gli aggregati, prevalentemente fini e con diversa granulometria, che
possono essere sabbia o pietra macinata;
•  l’acqua;
•  eventuali additivi organici e/o inorganici (es. fibre naturali, cocciopesto,
sabbie vulcaniche).

(Per una sintesi sul processo di produzione della calce: Pecchioni, Fratini, Cantisani 2008, pp. 29-30)
CALCE AEREA:

calcinazione di rocce carbonatiche a temperature medio-inferiori agli 850°.


Mescolata con acqua, indurisce se esposta all’aria (carbonatazione) dando luogo
a carbonato di calcio.

Generalmente calcari maggiormente puri (contenuto di carbonato di calcio e/o calcio


magnesio maggiore al 95%), di colore chiaro, senza venature, tessitura microcristallina e
grana fine.
Si distinguono, poi, “calci calciche” (da calcari che contengono solo carbonato di calcio) e
“calci magnesiache” (da calcari magnesiaci, dolomitici o dolomie).

(Per una sintesi sul processo di produzione


della calce: Pecchioni, Fratini, Cantisani
2008, pp. 29-30.
Immagine da Adam 1984.)
Vasca di muratura per mescolare la calce e
produrre il grassello. Fossa in terra per mescolare la calce.

Particolare dei mosaici della Cappella Particolare di una miniatura delle cronache di
Palatina (PA), XII secolo. Saint Denis, XIV secolo.

Immagine da Fichera 2011. Immagine da Fichera 2011.


Miscelatore, rinvenuto nel castello di Donoratico.
Immagine da Fichera 2011.

Miscelatore, Northampton in Williams 1979.


Immagine da Brogiolo, Cagnana 2012.
Finiture dei giunti superficiali

(immagine da Fiorani 2005)


Finiture dei giunti superficiali in Trentino

CONSERVAZIONE delle tecniche come MANTENIMENTO DELL’IDENTITÀ CULTURALE


Sezioni murarie documentate in Trentino

Sezione a sacco
In associazione con:
tutti i tipi di
paramenti.

Sezione a
semisacco con
elementi di punta
Sezione piena
In associazione con: In associazione con:
paramenti in tutti i tipi di
materiale non paramenti.
lavorato o spaccato

(immagini da De Meo 2007)


Sezioni murarie documentate in Trentino
Sezioni murarie documentate in Trentino: elementi lignei
Espedienti tecnico-tessiturali
(elementi inclinati a 45°, a spina pesce, verticali, corsi di ripianamento, giunti a “L”…)
Espedienti tecnico-tessiturali
(elementi inclinati a 45°, a spina pesce, verticali, corsi di ripianamento, giunti a “L”…)
Soluzioni angolari nelle murature medievali in Trentino
Angolate in
pietre spaccate.
In associazione
con paramenti
in pietre non
lavorate e/o
spaccate.
Angolate in
pietre sbozzate.
In associazione
con paramenti
in pietre
spaccate e/o
sbozzate.

Angolate in pietre
squadrate spianate
e/o bugnate.
In associazione
con tutti i tipi di
paramento.
Tracce di cantiere
Ponteggi

Ponteggio “a sbalzo”
(immagine da Adam 1984)
Tracce di cantiere
Ponteggi

Ponteggio “a sbalzo”
(immagine da Doglioni 1997)

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