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la veritÀ
NASCOSTA
sulle origini dell’umanità
e il suo destino futuro
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contributo per piantare nuovi alberi in Italia.
Il Gruppo Editoriale Macro mantiene e sviluppa la sua attenzione verso l’ambiente e lo fa con modalità
sempre più concrete, coerenti e sostenibili. Stampiamo i nostri libri, dvd, riviste, cataloghi e depliant in Italia
su carta riciclata, utilizzando inchiostri ecologici. Acquistando uno dei nostri prodotti contribuirai a sostenere
il progetto dell’Associazione Scuola di Ecologia Applicata di Cesena, che ha già messo a dimora migliaia di
alberi ed è impegnata nella piantumazione di decine di migliaia di nuovi alberi per favorire la biodiversità e
per compensare e ridurre l’impatto ambientale della stampa di questo libro.
Dalle crisi globali del terrorismo, del crollo dei sistemi economici
e della guerra, alle credenze profondamente personali che
circondano l’aborto, i rapporti e la famiglia, i temi che ci
dividono rappresentano un chiaro riflesso del modo in cui
concepiamo noi stessi e il mondo. La veemente natura delle no-
stre divisioni è anche un chiaro segno che dobbiamo rinnovare la
nostra concezione dei nostri rapporti più amati.
C’è una singola domanda che fa capolino dal vero e proprio nu-
cleo centrale dell’esistenza umana.
È la domanda sottaciuta che sta dietro a ogni scelta che potremo
mai compiere nella vita. Essa è presente in ogni sfida che potremo
mai incontrare ed è il fondamento di ogni decisione che dovremo
mai prendere. Se Dio fosse munito di un “registro” cosmico per
seguire le tracce delle domande che gli esseri umani si pongono più
spesso, allora non ho dubbi che tale apparecchio si sarebbe azzerato
talmente tante volte mentre registrava questa singola domanda, che
perfino Dio avrebbe perso il conto di quante volte è stata fatta!
La domanda che sta alla base di tutte le altre, quella che un nu-
mero infinito di persone si è posto innumerevoli volte nell’arco dei
circa 200.000 anni di permanenza dell’essere umano sulla Terra, è
semplicemente questa: Chi siamo?
Sebbene la domanda sia apparentemente semplice e concisa, il
modo in cui le si risponde ha implicazioni alle quali è semplicemente
impossibile sottrarsi. Va a incidere direttamente nel fulcro di ogni
momento della nostra vita e forma quella lente che dà forma al no-
stro concetto di noi stessi nel mondo e alle scelte che compiamo. Il
significato che noi diamo a queste due parole permea il nostro tessuto
sociale. Compare in tutto ciò che facciamo: dal modo in cui scegliamo
gli alimenti che nutrono il nostro organismo, a come ci prendiamo
cura di noi stessi, dei nostri figli e dei nostri anziani genitori.
La risposta su chi siamo soggiace al nucleo centrale dei principi
della civiltà stessa, influenzando le nostre modalità di condivisione
di risorse, quali il cibo, l’acqua, le medicine e altri bisogni umani;
il quando e il perché si va in guerra; e ciò su cui si fonda la nostra
economia. Le credenze sul nostro passato, sulle nostre origini, sul
destino e sul fato dell’umanità giustificano perfino il nostro modo
di concepire quando scegliere di salvare una vita umana e quando
decidere di porvi fine. Riflettendo quella che potrebbe rappresentare
la maggiore ironia della nostra vita, dopo più di cinquemila anni di
8 - La verità nascosta
Una buona ragione per sapere chi siamo emerge fra tutte le altre.
Forse non è per caso che oggi, dopo tre secoli di ricorso al metodo
scientifico per rispondere a quella domanda fondamentale su di noi,
ci ritroviamo anche a vivere grosse difficoltà sul pianeta Terra. Non si
tratta semplicemente di un qualunque problema comune. Piuttosto è
il tipo di difficoltà che troviamo nei romanzi drammatici e nei reparti
di fantascienza dei videonoleggi.
A scanso di equivoci: non è la Terra a essere in difficoltà. Siamo
noi, le persone che vivono qui sulla Terra. Posso ragionevolmente
affermare con cognizione di causa che il nostro pianeta esisterà anco-
ra fra cinquant’anni, e fra cinquecento anni. A prescindere da quali
siano le scelte che faremo durante questo lasso di tempo, cioè a pre-
scindere da quante guerre faremo scoppiare, da quante rivoluzioni
politiche scateneremo o da quale sarà il livello di gravità raggiunto
dall’inquinamento dell’aria e degli oceani, quel mondo che i nostri
antenati chiamavano il “giardino” starà ancora percorrendo la sua
orbita annuale di 365,256 giorni intorno al sole, proprio com’è acca-
duto durante gli ultimi 4,55 miliardi di anni circa. La domanda non
riguarda tanto la Terra, quanto piuttosto se noi saremo ancora sulla
Terra per godercela. Noi saremo ancora qui a godere dei tramonti e
dei sensuali misteri della natura? Saremo qui, noi, per testimoniare
la bellezza delle stagioni insieme alle nostre famiglie e ai nostri cari?
Come esporrò in un capitolo successivo, a meno che qualcosa non
cambi al più presto, gli esperti stanno scommettendo sul contrario.
Il motivo di ciò? Perché quando si tratta di avere a disposizione
ciò che serve a noi e ai nostri figli per vivere sulla Terra, ci stiamo
Introduzione - 9
Agire... Ma come?
Il dilemma
Alla luce dei nuovi fatti concernenti le civiltà risalenti alla fine
dell’ultima era glaciale, le false ipotesi sull’evoluzione umana, l’origi-
ne e il ruolo giocato dalla guerra nel passato umano e l’enfasi sbaglia-
ta che la vita di oggi pone sulla competizione, dobbiamo ripensare
le credenze più fondamentali che rappresentano il fulcro delle nostre
decisioni e del nostro stile di vita. È proprio a questo punto che si
colloca La verità nascosta.
Come fare per sapere quali sono le scelte da compiere, finché non
rispondiamo alla singola domanda che rappresenta il nucleo centrale
di ogni singola scelta: “Chi siamo esattamente?”.
verità nascosta n. 1
verità nascosta n. 2
verità nascosta n. 3
verità nascosta n. 4
verità nascosta n. 5
verità nascosta n. 6
● Prove archeologiche che lasciano ben pochi dubbi sul fatto che
alcune civiltà avanzate, dotate di tecnologie altrettanto avanzate,
si svilupparono e fiorirono sulla Terra molto tempo prima della
data tradizionalmente riconosciuta, che ne segna l’inizio fra 5000
e 5500 anni fa.
● Perché le guerre che combattiamo oggi discendono da un modo
di pensare che risale a un lontano passato, e perché rappresentano
il moderno proseguimento di un’antica battaglia che nemmeno ci
appartiene.
● Prove scientifiche che la vita umana rappresenta il risultato di un
disegno intelligente.
● Una cronologia di eventi che illustra quando il codice della vita
si attiva nell’utero materno, quando si verifica il primo battito
cardiaco della vita umana e quando avviene il risveglio della co-
scienza nello sviluppo umano.
● Una revisione cronologica delle antiche civiltà (e di come esse
si collocano all’interno dei cicli delle ere terrestri) che conferisce
nuovo significato alle crisi dei nostri giorni, oltre che aiutarci a
definire le scelte che si dispiegano innanzi a noi.
Gregg Braden
Santa Fe, Nuovo Messico
Note all’Introduzione
1. L’Institute for Public Policy Research in Gran Bretagna, il Center for American
Progress negli U.S.A e l’Australia Institute hanno costituito una task force
indipendente formata da politici, scienziati e uomini d’affari, presieduta con-
giuntamente da Stephen Byers e dalla senatrice statunitense Olympia Snowe,
allo scopo di studiare il tema del riscaldamento globale. Report: Global Warming
Near Critical Point, Associated Press, 24 gennaio 2005. Desunto da: http://www.
msnbc.com/id/6863557/ns/us_news-environment.
2. Albert, Einstein, citato nell’articolo Atomic Education Urged by Einstein, in
«The New York Times», 25 maggio 1946; successivamente citato da Amrine,
Michael, cfr. The Real Problem Is in the Hearts of Man, in «The New York
Times Magazine», 23 giugno 1946.
Capitolo 1
Chi siamo?
Alla ricerca di noi stessi
L’Ufficio del Censo ci dice che dividiamo il mondo con circa sette
miliardi di membri della famiglia umana. Sebbene ci si possa suddi-
videre in gruppi separati, definiti dal colore della pelle, dalle linee di
discendenza, da fattori geografici e dalle rispettive credenze, noi tutti
condividiamo lo stesso patrimonio in termini di origini della specie.
E se a ciascuno di noi venisse chiesto da dove veniamo, ai fini di una
statistica porta a porta mondiale, ci sono buone possibilità che le
risposte potrebbero collocarsi in una delle seguenti linee di pensiero:
della nostra specie rivela che molti fra quelli che sono ritenuti colle-
gamenti indiscutibili tra i reperti fossili, in realtà sono indicati solo
in termini di legami probabili o di inferenze.
In altre parole, non esistono prove ferme e concrete che stabilisca-
no un legame fra noi e i resti scoperti di quelle creature del passato
(vedi Figura 1.1.).
Homo
heidelbergensis
Homo floresiensis
Homo
erectus
Homo
habilis
Legenda:
........... Rapporti speculativi o inferenze
nostri primi antenati sono comparsi sulla Terra circa 200.000 anni fa.
Questo fatto si è dimostrato un problema per coloro che si rivolgono
ai lenti mutamenti evolutivi avvenuti nell’arco di lunghi periodi di
tempo al fine di spiegare come siamo giunti a essere così come siamo.
Nel 2003 alcuni progressi della tecnologia genetica hanno consen-
tito paragoni ancora più ambiziosi con l’antico DNA. Questa volta i
test hanno paragonato fra loro i Neanderthal e i nostri primi antenati
confermati, gli EMH. La squadra di scienziati europei ha studiato il
DNA di due EMH, di cui il primo risaliva a 23.000 anni fa e l’altro
a 25.000 anni fa, paragonandolo al DNA di quattro neanderthaliani
di età compresa fra 29.000 e 42.000 anni. I risultati, pubblicati in
«Proceedings of the National Academy of Sciences», hanno riferito
quanto segue: «I nostri risultati danno sostegno alle prove preceden-
temente raccolte in vari campi, le quali ipotizzano che una “eredità
neanderthaliana” sia altamente improbabile»9. In altre parole, i Ne-
anderthal dipinti come uomini delle caverne nei film e nei cartoni
animati non sono gli avi degli EMH. Ciò significa che non ci siamo
evoluti da loro, e che loro non possono essere i nostri antenati.
✹✹✹
I nuovi dati provenienti dal DNA e la mancanza di prove fossili
a sostegno del concetto di evoluzione umana a partire dai primati
inferiori suggeriscono che in effetti potremmo rappresentare una
specie dotata di caratteri unici. Questa teoria parte da un approccio
secondo il quale, anziché essere i discendenti di forme antecedenti di
primati, noi siamo esseri separati e distinti da essi. Un paragone dei
34 - La verità nascosta
Talvolta reperiamo la verità di ciò che “è” nella nostra vita scopren-
do dapprima ciò che “non è”. Procedendo per eliminazione, finiamo
per raggiungere la comprensione che andiamo cercando. Dai nostri
rapporti personali con partner, familiari, amici e colleghi, per giungere
poi fino alla guerra e alla pace fra nazioni, sembriamo apprendere le
grandi lezioni della vita proprio in questo modo. Sperimentiamo ciò
che non vogliamo, prima di imparare che non lo vogliamo.
Per esempio, è stato solo dopo aver sperimentato la guerra su scala
globale non una, ma due volte, che abbiamo detto di no ad altre
guerre mondiali. È stato solo dopo aver sperimentato l’inconcepibile
genocidio occorso a metà del 20° secolo, che abbiamo detto che non
avremmo mai più permesso a eventi simili di accadere.
Oggi molti scienziati, insegnanti e ricercatori convenzionali sono
attivamente coinvolti nella cernita di scoperte avvenute negli ultimi
Capitolo 1 - Chi siamo? Alla ricerca di noi stessi - 35
cent’anni circa al fine di scoprire cosa sia vero e cosa non lo sia,
quando si parla di origini della razza umana. Le loro scoperte sono
talmente numerose da dare la sensazione di venire pubblicate quasi
ogni giorno. In effetti ora si assiste alla diffusione di così tante in-
formazioni nuove, che alcune riviste scientifiche, quali per esempio
«Science», hanno cominciato a pubblicare una newsletter settimana-
le, abbinata alle loro pubblicazioni mensili, al fine di mantenere i
lettori aggiornati sulle ultime scoperte.
Se da un lato tutte queste ricerche sono progettate per aiutarci a
comprendere cosa ci abbia rivelato il 20° secolo, va detto che molte
delle scoperte chiave che fanno pendere l’ago della bilancia da un lato
o dall’altro rispetto ai temi di cui si stanno occupando gli scienziati,
devono ancora trovare posto nei nostri libri di testo e nelle nostre aule.
Questo significa che stiamo ponendo le speranze, la fiducia e la pro-
messa del nostro futuro nelle mani di giovani che stanno imparando
una scienza basata su credenze obsolete.
Proprio come il fatto di imparare a guidare un’automobile senza
prima comprendere il codice della strada non può dar luogo a una
buona esperienza di guida, così anche ridurre la natura ad atomi e
molecole, senza imparare il rapporto che intratteniamo con essi, non
può affatto condurre a soluzioni sensate per le crisi che ci sovrastano
oggi. Se potessimo distillare l’essenza delle scoperte del 20° secolo ri-
guardo a noi stessi e al nostro passato, cosa ci direbbero? Cosa ci dice
la scienza migliore del nostro tempo su chi siamo e chi non siamo?
L’elenco parziale che segue ci dà un’idea di quale possa essere la
direzione in cui procede la nuova scienza. È un fatto che...
1. ... la teoria delle cellule viventi che mutano casualmente (si evol-
vono) nell’arco di lunghi periodi di tempo non spiega l’origine e
la complessità della vita umana.
2. ... il legame biologico tra gli esseri umani e le precedenti forme di
vita simili agli umani del nostro albero ancestrale è inferita e non
comprovata.
3. ... gli studi sul DNA forniscono prove che non discendiamo dalle
famiglie neanderthaliane, come si riteneva precedentemente.
4. ... siamo cambiati poco fin dai tempi in cui i primi umani mo-
derni (EMH) sono comparsi 200.000 anni fa.
36 - La verità nascosta
Quindi, ora che sappiamo alcune delle cose che “non siamo”, cosa
ci dice la migliore scienza della nostra epoca su chi invece siamo? La
risposta a questa domanda informa i prossimi sei capitoli di questo libro.
Trecento anni fa, il pensiero scientifico ispirato alle leggi fisiche di
Newton ci ha condotti a concepire l’universo, il mondo in cui vivia-
mo e il nostro corpo come se facessero parte di una grande macchina
cosmica, cioè in termini di sistemi enormi e minuscoli che erano
separati gli uni dagli altri, indipendenti fra loro e rimpiazzabili.
Centocinquant’anni fa Charles Darwin propose l’idea che siamo
il prodotto finale di un viaggio evolutivo durato 200.000 anni, i
sopravvissuti di una gara cosmica che un tempo hanno dovuto lot-
tare per conquistarsi il proprio posto sulla Terra, e che ancora oggi
devono continuare a farlo.
Inoltre, la scienza dell’ultimo secolo ci ha indotti a credere che la
tecnologia rappresenti la risposta ai nostri problemi, e che attraverso la
scienza conquisteremo la natura e le minacce alla nostra sopravvivenza.
Ciascuno di questi concetti si fonda sulla falsa credenza derivante
da informazioni scientifiche che sono, a dir poco, incomplete. In
alcuni casi sono addirittura errate.
Prima di poter rispondere alla domanda su chi siamo, dobbiamo
prendere in seria considerazione le verità che abbiamo chiesto alla scien-
za di rivelarci. Così facendo scopriamo rapidamente che le false ipotesi
del passato ci hanno immessi in un proverbiale percorso obbligato sulla
via della scoperta, che percorriamo alla ricerca dei misteri della vita.
Le scoperte descritte nei prossimi capitoli sono veritiere. Rap-pre-
sentano il tipo di storie che dovrebbero trovar posto sui titoli di prima
pagina di riviste e quotidiani più diffusi nel mondo. Invece, spesso sono
relegate in oscure riviste specialistiche e in newsletter con un numero
limitato di iscritti orientati verso le conoscenze tecniche. Questo può
aiutarci a comprendere perché i nostri libri di testo restino così indietro
rispetto alla curva ascendente delle scoperte. Può anche aiutarci a vedere
dove l’impeto di questa esplorazione ci possa condurre, rispetto alle
grandi scorrerie che ci attendono fra i misteri della nostra esistenza.
Capitolo 1 - Chi siamo? Alla ricerca di noi stessi - 37
Note al Capitolo 1
1. Crichton, Michael, Sphere, Alfred A., Knopf, New York 1987, pp. 348-349.
[Trad it. Sfera Garzanti 2009; N.d.T.].
2. Sarfati, Jonathan, Archbishop’s Achievement: James Ussher’s Great Work Annals
of the World Is Now Available in English, Creation Ministries International. Sito
web: http://creation.com/archbishopsachievement.
3. Ibidem.
4. Morgan, Thomas Hunt, Evolution and Adaptation, The Macmillan Company,
New York 1903, p. 43.
5. Darwin, Charles, On the Origin of Species, Pacific Publishing Studio, Seattle
2010, p. 236.
6. Evolution and Adaptation, p. 43.
7. Università di Glasgow, Rare Tests on Neanderthal Infant Sheds Light on Early
Human Development, in: «ScienceDaily», 4 aprile 2000. Sito web: http://www.
sciencedaily.com/releases/2000/03/000331091126.htm.
8. Ibidem.
9. Mayell, Hillary, Neandertals Not Our Ancestors, DNA Study Suggests, in: «Natio-
nal Geographic News», 14 maggio 2003. Sito web: http://news.nationalgeo-
graphic.com.
10. Fan, Yuxin, Newman, Tera, Linardopoulou, Elena e Trask, Barbara J., Gene
Content and Function of the Ancestral Chromosome Fusion Site in Human Chro-
mosome 2q13-2q14.1 and Paralogous Regions, in «Genome Research», vol. 12,
Laboratory Press, Cold Spring Harbor 2002, pp. 1663-1672. Sito web: http://
genome.cshlp.org/content/12/11/1663.full.
11. IJdo, J.W., Baldini, A., Ward, D.C., et al., Origin of Human Chromosome 2: An
Ancestral Telomere-telomere Fusion, in «Proceedings of the National Academy
of Sciences of the United States of America», vol. 88, n. 20, 15 ottobre 1991,
pp. 9051-9055.
12. Gene Content and Function of the Ancestral Chromosome Fusion Site in Human
Chromosome 2q13-2q14.1 and Paralogous Regions.
13. Origin of Human Chromosome 2: An Ancestral Telomere-telomere Fusion.