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21:58 Kesur [Tavolo 22] muoviti Abi, muoviti«borbotta verso il gemello che si dirige

alle latrine. Rimane l'unico seduto al tavolo con due zaini appoggiati ai piedi del tavolo,
una bottiglia vuota e una a metà di alcool oggetto d'interesse dell'uomo. L'afferra tra le
mani muovendo il liquido all'interno borbottando disinteressato verso il consanguineo.
Di suo l'uomo è una figura che sfiora il metro e novanta per quegli ottanta chili che
definiscono corpo e muscolatura. I Capelli sono portati indietro ma finiscono per
risultare ribelli vicino alle orecchie e sul collo, un colore che va dal castano chiaro al
biondo su alcuni punti, un pò come la barba di qualche centimetro lunga. Un paio di
occhi azzurri che solleva dalla bottiglia tra le mani alla sala in cui si trova«Mi mancava
questa necessità assidua di latrina»sbotta tirando le labbra infastidito
22:04 Anezka [esterno] Un tonfo che apre la porta d'ingresso della sala della
locanda,insieme a quel rivolo di vento che s'insinua all'interno,congruo,alla celerità in cui
la giovane sgattaiola dentro,scrollandosi l'acqua da sopra le vesti zuppe.Sotto la
mantellina lunga,violacea e ricamata si muovono le mani a fuorviare dal
nascondiglio,tenendo tra le dita affusolate uno spesso libro,dalla copertina nera e tenuto
stretto stretto da una cinta femminile.Sbattacchia gli occhi lei,arriccia il naso
acquilino,contornato da lievi lentiggini che riportano alla natura nordica della
femmina.Occhi verdi,capelli fin troppo biondi,legati elegantemente in uno chignon
trattenuto da una spilla in legno.Un passo quindi l'altro ancora,incerta
sull'intorno,senz'altro nuova del posto.Azzarda,ad alzare un dito,in contemporanea dei
piedi,semidondolando per farsi notare da KESUR,con le labbra appena arricciate,senza
muovere nessun vocale.
22:13 Kesur [Tavolo 22] Abi!«Torna a chiamare voltandosi verso le latrine, fissa
l'entrata delle stesse lasciandosi andare ad un'espressione di perplessità»sarà«non
troppo convinto della sua affermazione, si volta all'entrare di Anezka, un'occhiata
distratta, figura sulla quale non si sofferma inizialmente, torna a guardare la bottiglia
corrucciandosi nel giro di qualche secondo rivolgendo l'attenzione sulla donna appena
entrata»suppongo stia ancora piovendo, vero biondina?«schioccando la lingua tra i denti,
tirando su un sospiro»Non sono l'oste, abbassate quel dito e andate a
cercarvelo«sollevando la bottiglia a metà verso il bancone»Magari vi faranno anche
ripulire a terra, se trovate monete sono le mie, i sacchetti anche meglio«lascia quelle
poche parole alla comprensione altrui mentre si lascia ricadere con le spalle contro la
spalliera della sedia»Abi!
22:13 Lilas [ Ingresso Locanda ] al fianco di DIME avvolta in un mantello nero che le
cade addosso in un taglio perfetto. Il cappuccio è ben calcato sulla testa, a coprire buona
parte del volto. Quello che si intravede è solamente la linea che dal mento scende verso
il collo, ed il suo Pentacolo da Guardiano, che ricade pesantemente sul suo sterno al di
fuori del mantello. Ciondolo legato ad una catena in argento, che accompagna ogni suo
respiro ed ogni suo passi. Le viola sono celato in quell'oscuro mantello e lei di tanto in
tanto le allunga a ricercare il rosso di DIME, come presagio di evento nefasto. Si
alimenta da quella presenza che le sta accanto e lo fa senza avere tregua, aria e acqua,
sete e fame, un connubio che si rafforza dentro quella sua anima intrappolata. Porta la
sua figura alla porta d'ingresso e si ferma, ruota il viso verso il demone e aspetta da lui
un cenno. Per ora solo silenzio.
22:19 Dime [ingresso] dall’oscurità dell’esterno emerge una figura ammantata di viola
da capo a piedi; è una tunica pesante e bagnata che gocciola sul pavimento, inumidendo
i suoi stessi passi. DIME, al fianco di Lilas, si presenta come un uomo non più nel fiore
degli anni, il cappuccio ne rivela la barba grigia e due occhi, bagliori rossi nell’ombra. La
mano destra, nodosa e grigia, fuoriesce dalla manica stringendo una lunga alabarda che
suona ritmiche terzine ogni due passi accompagnando il suo incedere all’interno del
locale; il fusto nero dell’arma si abbraccia al viola della tunica e la mezzaluna d’acciaio fa
eco ai bagliori delle lampade presenti nel locale *Quel tavolo..* mormora il demonio
indicando alla mezzelfa il tavolo 18 con il capo, come fosse una scelta ovvia da parte
dello stratega, dopo aver scrutato con attenzione l’interno del locale e le sue presenze.
22:22 Anezka [esterno] »Lascia alle spalle la porta,e con lei anche LILAS e DIME,e
semplicemente quando KESUR le rivolge parola,dalla postazione in cui si trova,muove
passo veloce,ben attenta a non bagnare il libro.Incerta,su quel frasario utilizzato,innalza
le bionde sopracciglia,quasi inesistenti tanto chiare,e con tanta naturalezza s'avvicina al
maschio,slacciando la parte della cinta che detiene il libro chiuso.Un secondo tonfo,è
quello che accompagna il libro allo sbatter sul tavolo 22,ed inarcando la spalla,dopo
averlo aperto all'ultima pagina si fatta di scarabocchi liberi,semplicemente
domanda,guardandosi attorno e puntellando il polpastrello sulla scritta»Locanda delle
Nuove Terre«Ancora preme il dito e solo ora rialza il mento verso l'uomo»Sto cercando
questo posto,vado giusto o devo ricondurmi di nuovo altrove?«uno sbuffo,quasi
esasperato,stanco piu che altro,accompagna il proprio fare,insieme ad un'occhiata a
terra»Pulire io?Seh...«quindi annuisce e mostra le vesti umide»direi proprio di si..chi è
Abi?
22:24 Lilas [ Tavolo 18 ] « annuisce appena, un cenno che verrà colto solamente dal
suo interlocutore, e si dirige verso il tavolo indicato. I suoi tacchi lasciano impronte
bagnate nel legno della Locanda ed il suo mantello completa l'opera, lasciando una scia
che riporta alla Maga. Non si cura di nessuno dei presenti e una volta giunta al tavolo
porta la mano a palesarsi, uscendo dal nero mantello, in quel contrasto di pelle chiara
come la porcellana e tessuto nero come la notte » Il luogo del nostro primo incontro. «
una sguardo veloce verso Anezka e Kesur per poi riportare la sua attenzione la dove è
reclamata » Che ci facciamo noi qui? « chiede portando la stessa mano al fiocco del
mantello e prendendone un lembo con pollice e indice »
22:32 Kesur [Tavolo 22] «Solleva la bottiglia avvicinando le labbra al bordo del collo,
la inclina lasciando scivolare in bocca il liquido alcoolico. Stira le labbra stringendo i denti
nell'ingoiare fissando nuovamente le latrine. L'arrivo di Anezka è inaspettato, rivolge su
lei l'attenzione quel tanto che gli occorre prima che ricada sul tomo che appoggia sul
tavolo»Prego biondina?«socchiude l'occhio destro muovendo il capo nel rafforzare le sue
parole»Stai chiedendo delle informazioni senza ricambiare?«inclinando il capo verso
destra deluso»ma in queste terre non esiste un baratto?Informazioni per altro?«occhi
chiari solleva su lei, ancora»Potresti essere nel posto giusto«Lilas e DIME lo distraggono
per i minuti successivi senza che possano diventare oggetto di suo interesse, e Anezka
ancora una volta»Volete sapere troppo da me, siete una guardia in abiti informali?Il
posto, chi sia Abi«portando indietro il capo lasciandolo ciondolare e osservare sottosopra
il posto»mi chiederete di portarvi in giro? di offrirvi da mangiare perchè avete un passato
difficile e luttuoso?«ridendo sulle sue ultime parole»No biondina, chiariamo che non
faccio questa sorta di buone azioni ma capitate male«ruotando il capo, tenendo la
posizione»chiedete a quei due, con qualche fortuna potrebbero essere più disposti di me,
su via«muovendo la mano libera CERCANDO di scacciare la donna»su, andatevene che
mi state disturbando
22:35 Dime [Tav.18] «il silenzio lo avvolge tanto quanto le sue stessevesti; si avvicina
al tavolo e ne afferra con la sinistra il cero» Accomodatevi.. «solo adesso dona le spalle
alla mezzelfa mettendo in luce la lunga coda serpentina che lo segue come una fedele
compagna sfiorando il suolo; avvicinantosi ad una delle più prossime pareti porta il cero
ad incendiare lo stoppino, quindi torna verso il tavolo prediligendo la seduta che da le
spalle alla finestra e guarda direttamente la porta; posa il cero al centro del tavolo e
sdraia la lunga arma ad asta al suolo, alla propria destra in modo che non possa essere
d’intralcio per chi possa osare avvicinarsi al demonio» …riprendiamo le fila di un discorso
che ha sollevato la mia curiosità… o se preferite.. intessiamo la trama che dovrà
sostenere i nostri prossimi passi… «con le mani libere adesso afferra il dorso della seduta
ma attende che il Guardiano si sia accomodato prima di sedersi a sua volta; gli occhi
solo adesso ne osservano l’intera figura ricercando i dettagli delle sue vesti e della sua
pelle chiara dove queste non arrivano a coprire»
22:41 Lilas [ Tavolo 18 ] « le dita serrano la presa sul lembo di fiocco e cominciano a
tirarlo verso il basso, uno stillicidio, lento, dedito a liberare la figura della Maga dal suo
involucro » Intessiamo una trama io e voi? Interessante. « libera così la sua figura del
mantello, lo lascia scivolare alle sue spalle mostrandosi in quel rosso fuoco che la
caratterizza come la "Madame de Feu", un abito lungo e privo di qualsiasi decorazione,
con un collo alto chiuso da bottoncini dello stesso colore. Rune dorate sulle maniche e
sulla gonna che girano vorticosamente schizzando in ogni parte del tessuto, ovviamente
è solo illusione ottica » Intessere una trama comprende anche ingannare, illudere e
disporre trappole. Noi faremo tutto questo? « si accomoda finalmente, e lo fa portando
le mani sotto ai suoi glutei e accompagnando la sua seduta. Nel farlo le viola cadono in
quel gioco che le piace tanto, la coda del demone, li rimangono prima di portarsi
comodamente ad appoggiare la schiena al legno » Ma prego spiegatevi ed io vi seguirò.
22:43 Anezka [tav.22] sfila via il polpastrello,avendo premura nell'intanto di
richiudere,il prezioso-per lei-libro,ritraendolo a se.Un'occhiata perfino a LILAS e a DIME
ancora,accigliandosi su quella coda,che la lascia perplessa,intimorita.Deglutisce,e
ignorando bellamente quando KESUR intima,celere si siede al suo tavolo.»Nessuno dei
due,ho abbastanza monete da potervi mettere a posto e sopratutto farvi lavare.Sapete
di bordello e timballo«storce le labbra e scrolla le spalle,non prima di aver dato un ultima
occhiata alla mole del demone»Ma cosa è quello?«ignora bellamente le razze nella
stragrande maggioranza dei casi,e gonfiando il petto,lascia un emulato respiro di
disaprovazione»»Pensavo che potreste portarmi in giro sulle spalle veramente,magari
ogni tanto una botta con il nervo di bue sulle gambe nel caso rallentaste...insomma!Non
mi chiamo biondina,ho un nome..e da qui non mi muovo«Sgrana supplichevole gli
occhi,monito di non lasciarla sola,quindi trafuga sotto la cappa,alla ricerca di
qualcosa,rialzando gli occhi verso iil pari semplicemente esclama»monete?che vi serve?
22:52 Kesur [Tavolo 22] «Sta ancora guardando Lilas e DIME che se la ritrova seduta
al tavolo, ha un attimo di esitazione che lo riporta a sedere meglio e il capo sollevato a
guardarla»siete una riccona viziata allora«a ciò che segue abbandona la bottiglia sul
tavolo tirando con le dita la maglia blu che indossa avvicinando il naso ad annusarla»Si
sente cosi tanto?«è l'unica cosa che lo blocca su altri discorsi, quell'unica domanda che
lo riporta con l'interesse alla donna davanti a lui»Non chiedetelo a me, sono sbarcato
qualche settimana fa in queste terre«una rapida occhiata a DIME»avrà qualche serio
problema, che vi frega biondina, volete andare a chiederglielo?«la mano avvicina alla
barba giocandoci con la peluria, appiattendola sotto il mento con il dorso della mano»Mi
vedete ragliare?«è la prima cosa che le rivolge, la guarda e si attarda nello studiarla»Una
botta di nervo, portarvi sulle spalle per quattro monete che avete in tasca scommetto,
vaneggiate, vaneggiate che siete vicina alla pazzia«stacca bruscamente le spalle dalla
spalliera della sedia piegando le braccia sul tavolo»Sentiamo che nome vi avrebbero
dato?«sfiata dalle narici sollevando le sopracciglia»per mangiare? per vestirmi? per
qualsiasi cosa mi passi per la testa
22:54 Dime [Tav.18] «accompagnata con gli occhi la seduta della donna, fa altrettanto
lasciando che la lunga coda ricada verso sinistra, verso Lilas; questa si adagia in una
spirale tra le sedute degli interlocutori rivoltando un paio di volte la punta a destra e
sinistra» me lo auguro fortemente… «è la replica del demonio alle attese paventate dal
guardiano mentre le mani grigie salgono a calare il cappuccio sulle spalle rivelando un
volto dai tratti affilati, due piccoli corni che spuntano dalle tempie ed il prezioso torque di
clan che porta al collo i cui rubini sono echi lontani della profondità dei suoi occhi; lo
sguardo indaga velocemente in direzione del tavolo 22 incrociando per un momento la
figura di Anezka; vizio del demone, studiare sempre la situazione in cui si immerge»
Avete palesato timori e non solo.. ma vorrei approfondire quelli per intanto.. «diretto e
flemmatico riporta il rosso nel viola come chi stesse periziando un cliente» mi trovo di
fronte ad un alto esponente dell’Ars e voi vi trovante davanti a Me… state cercando
dunque qualcosa di preciso.. perchè Voi, non vagate Mai senza qualcosa in mente.. ve
l’ho detto esattamente a questo tavolo.. la prima volta che ci siamo incontrati..
23:00 Anezka [tav.22] scioglie quella manina che frivola,smuove a mezz'aria,si
abituata a mettere a tacere gli altri,quando ildiscorso si prolunga troppo.Arriccia
nuovamente il naso,e annuisce debolmente»pochino si eh..«Ed è comunque delicata nel
dirlo,abbassando di poco la voce,per non ledere la sua "sensibilità".Allo sguardo di DIME
si inebetisce,prima gli sorride,poi smette,poi di nuovo un altro sorriso ebete,infine
abbassa le spalle e si accuccia verso KESUR contraendo fronte e sopracciglia»quello con
una manata ci decapita,voi aiutate me e io vaneggio meno,vi servirà qualcosa per
dio..»socchiude gli occhi li,e va per distender le spalle,sebbene se la pungessero il
sangue potrebbe essersi rintanato chissa dove.Quindi al quesito sul proprio nome,si
ricompone,emettendo un suono atipico,che alle orecchie risulterebbe come »Agnezca«e
sorride,puntualizzando»ovviamente si scrive in maniera differente dal fonema che avete
udito,provengo da «Nord,voi invece,messer raglio?«e finalmente sorride»
23:02 Lilas [ Tavolo 18 ] « le sue viola si assottigliano, lei non ama essere presa in
esame, e men che meno essere indagata e raggiunta. Il respiro viene per una manciata
indefinita di tempo trattenuto e poi lentamente rilasciato, andando a riempire quello
spazio che la divide dal Demone » Sappiamo entrambi che il mio dovere, nei vostri
confronti è quello di prendere in esame una spada. Sperando che da quello che la mia
Ars riesce a mettere in luce, ci conduca o conduca da noi esseri che voi avete lasciato
sfuggire. « si corregge immediatamente » O che vi hanno portato via. « detto questo la
sua seduta cangia. La schiena si stacca dalla spalliera e lei si pone in confidenza a quel
demone, avvicinandosi e cercandone lo sguardo. Agganciato e trattenuto continua a
rivolgersi a lui » Se vi riferite ai miei timori « esita appena » palesati nel mio scritto,
credo che per il momento debbano bastarvi quelli. A meno che non abbiate delle
domande dirette da pormi, e non degli indovinelli da farmi risolvere « eccola di nuovo in
quella veste schiva e distaccata, come se la paura prendesse campo al posto
dell'arroganza » Timori, poi non li definirei, forse stravaganze...
23:11 Kesur [Tavolo 22] «Si stringe in quelle braccia incrociate sul tavolo piegando il
capo in avanti annusando la stoffa della maglia»Vedrò di far lavare questi vestiti«Mette a
tacere l'argomento voltandosi verso i due in locanda, su DIME si concentra
maggiormente osservando le corna sulle tempie, ma cosi come la donna, anche lui
abbassa il tono»Più che decapitarci credo che abbia un problema più grave«sollevando
l'indice distrattamente verso il capo del demone, finendo per farlo battere sul tavolo»di
questi tempi è facile trovare vittime di tradimenti, anzi sono anche piccole, deve essere
una cosa recente«un'ultima occhiata a DIME mordendosi il labbro inferiore che trattiene
anche quando guarda Lilas, lo lascia libero quanto il suo interesse torna sulla donna
seduta al tavolo»mi servono monete e vivere questa vita come meglio credo, senza
pensare a nessuno e senza avere rotture tra i piedi«nell'ascoltare il nome altrui abbassa
lo sguardo»non siete di queste parti Nezka?«chiude e riapre gli occhi al continuare altrui
i discorsi»non ho intenzione di scriverlo, mi basta ricordarlo«distraendosi ad osservare le
latrine»Ho un nome, come tutti, Sinan«ride nel fissare la porta alle spalle della donna»Vi
capiterà di trovarmi in giro ricordatemi chi siete, potreste risultare cosi poco interessante
che potrebbe sfuggirmi via questo incontro
Mattitude si avvicina e Vi sussurra:
KKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKK
KKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKSAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
23:15 Dime [Tav.18] «sembra distrarsi volutamente dlle parole di Lilas; la schiena
preme sullo schienale e la destra si solleva richiamando l’attenzione del vigile oste dietro
al bancone» Due dei migliori rum che avete.. anzi.. portate due bicchieri.. potete lasciare
qui la bottiglia.. «l’oste, intento a lucidare bicchieri con un vecchio straccio abbassa il
capo verso il maestro e solerte si muove ai suoi ordini; il fantoccio riprende con un
sussurro alla volta della mezzelfa» ditemi.. perchè sono curioso.. il mio languore di
conoscenza non conosce pace.. raccontatemi dell’Ars, delle lune sorelle e del vostro
modus operandi.. come intendete aiutarci..? «l’Antico glissa sul resto come se mai ne
avesse avuto voce, come chi nasconde l’amo all’interno di un’esca che reputa degna
della propria preda; e nuovamente si sporge in avanti portando i gomiti sul tavolo ed il
bagliore della candela a delineare ombre inquiete tra quei lineamenti disegnati a tratti
fini ma decisi; intanto giunge l'oste, un ometto moro dagli occhi gentili che depone due
bicchieri vuoti; li riempie per metà, quindi lascia la bottiglia a disposizione» Sul conto di
Steppenwolf.. «conferma roco fulminando il lavoratore che annuisce allontanandosi
celermente»
23:21 Ylleana [ingresso] *CAMMINO DEL CREPUSCOLO* L'elda compare ansante
visibilmente e completamente zuppa. Le scure vesti e il manto del medesimo colore sono
sobrie ed eleganti al tempo stesso. I lunghi capelli d'ebano trattenuti solo dal classico
diadema elfico, la mancina sfregiata ossessiva e possessiva al tempo stesso carezza il
rosso pentagramma da arcanista che al collo riluce come unico segno di appartenenza
all'Ordine. Il guardo di diverso colore intorno vaga, offuscato ancor da spossatezza.

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CRUSCING__________________________________
23:42 Dime [tav.18] non intendevo sobillarvi.. «i lineamenti del volto si distendono e le
braci che ardono nel volto del demonio seguono i gesti della donna» si direbbe che i
fautori dell’equilibrio abbiano una grande responsabilità sulle proprie spalle.. credo che
mi sfugga ancora molto per arrivare a comprendere come questo venga gestito e portato
a compimento, ma una domanda alla volta.. magari un giorno afferrerò anche questa
particolare concezione.. «la lunga coda si accosta alla caviglia di Lilas sfiorandola
bramosa e lo sguardo del demonio, par cercare l’assoluto opposto abbassandosi sulla
lunga arma ad asta che ha deposto a terra, sul lato opposto del tavolo» mi fareste un
grande onore.. questa lama non ha ancora battuto il suo primo colpo, ma armi come
questa mi hanno sempre accompagnato.. sono davvero interessano a cogliere la
differenza che potrebbe fare su di essa il vostro dono… «la lingua passa sugli incisivi e la
mano destra cala sul bicchiere che viene portato al volto perchè i fumi dell’alcol possano
salire ed essere inalati dalle nari che depositano quelle informazioni pungenti alla mercè
del vorticante raugbar» le persone dirette piacciono molto anche a me..
23:46 Ylleana [sala] «eccola riportarsi eretta, il portamento par stabile, l'affanno par
debellato, ma non del tutto» Sails... «mormora in un soffio» Ove dimorate? Non abbiamo
incrociato i Vostri passi in queste notti. «sospira solennemente, il viso vorrebbe intonarsi
al gesto ma permane inespressivo indi si volge a DIME» Nuctemeron a Voi... «il capo
china come etichetta pretende indi al sentire quel nome noto» Steppenwolf. Capiamo sì,
e potreste porre sul suo conto una stanza anche per noi? Potremmo essere davvero utili
ad incantar armi unitamente alla nostra gemella, pensateci. «suggerisce sfacciata, poi
nuovamente a Sails» Avevamo pensato di restare qui noi e il baule, tutti insieme.
Tiranno come sta? «sproloquia, il sonno elfico difetta»
23:52 Lilas [ Tavolo 18 ] Qualcuno dice che siamo quelli che non si sbilanciano mai, ci
chiamano topi da biblioteca « lo alimenta perchè a lei piace quella curiosità che lui
mostra nei suoi confronti, lo soddisfa al limite del possibile perchè è quello che un Mago
Rosso può fare, lo limita la dove deve, perchè oltre sarebbe mostrarsi nella sua indole da
sociopatica guerrafondaia che viene fuori nelle situazioni più impensabili » Voi mi vedete
come un topo da biblioteca Maestro? « sa benissimo di non esserlo e se lo vuole sentire
dire in quel suo pavoneggiarsi che mostra a colui che le fa vibrare l'anima » Black mia
cara « esula da quel contatto proficuo con il demone per dedicarsi alla sua gemella » Io
sono ospite della Torre delle Ombre ma credo che il nostro amico Matt non pecch di
avarizia, perciò si mettete tutto sul suo conto, o su quello dello shalafi. « allunga
un'occhiata complice verso DIME e cerca di trattenere un sorriso » Tiranno vive di
caccia, le terre che ci ospitano hanno un buon impatto su di lui.
23:59 Dime [tav.18] «le fini labbra del demonio si sigillano e la mascella si serra
portando i denti affilati a stringersi tra loro in uno scatto mentre gli occhi rutilanti
abbracciano la figura di Ylleana e la destra depone il bicchiere sul tavolo» Elegos.. «la
lunga coda si ritrae sfilando in spirali composte sul lato opposto del tavolo come a voler
indicare al fantoccio la presenza della lunga alabarda deposta al suolo» Non sono qui ad
offrir altro che un po’ di buon rum alla vostra… «si interrompe lasciando a Lilas il piacere
di portare a termine quelle convenevoli spiegazioni; quindi approfitta per chinarsi e
raccogliere con la destra la lunga alabarda che vien portata perpendicolare al terreno; ne
batte la base al suolo e la coda si ritrae nuovamente verso sinistra -lato Lilas- come
spaventata dal gesto del demonio stesso; gli occhi tornano sul Guardiano ed un sorriso
stiracchia le sue labbra» topo di biblioteca.. tra tutte le impressioni che avete suscitato in
me, questa è la più lontana.. anche se devo ammettere.. non la meno interessante..
00:06 Ylleana [sala] «ripete le parole di Lilas» La Torre delle Ombre, sorge ov'era la
vecchia Corte dei Grifoni... «il tono è nostalgico, l'elda dev'essere provata» Bene, ci
ritiriamo in quelle che non sono le nostre stanze «lemme si porta verso il primo piano,
ove incontrerà un locandiere, cui lascerà detto solo» sul conto di Mattitude, anche
eventuali spese impreviste, camera doppia... noi siamo molte «all'interrogativo viso del
locandiere aggiungerà solo» e siamo stanche. Tutte «sollevando l'abito di due dita lo
seguirà quasi meccanica, senza anima, per poi scomparire all'interno di una stanza che il
povero malcapitato le fornirà. Di lei solo la follia e lo sproloquio. Null'altro»
00:07 Lilas [ Tavolo 18 ] « quando la coda del demonio la abbandona lei storce le
labbra in una smorfia che viene mostrata al demone stesso. Segue un rantolo e
successivamente le sue viola lo cercano come ad implorarlo di mantenere quel contatto »
Ci chiamano gemelle, ma non lo siamo. Non di sangue, almeno, ma molte cose ci fanno
essere vicine.« sospira ora teatrale » Anche se i nostri gatti non si sopportano « ora
lentamente si alza dalla sua seduta e guarda ancora il fantoccio, sembra attratta solo da
lui al momento » Nel tragitto del ritorno potreste dirmi almeno una delle vostre
impressioni? « allunga la mano a prendere il suo mantello » Mi farebbe così piacere, anzi
« alza l'indice e lo porta vicino alle labbra, allunga la mano ad una delle sue tasche
nascoste e ne estrae pergamena e pennino, le stesse della sera prima » Perchè non me
le fate avere tutte? « allunga gli oggetti verso il demone e sorride » Sono vostri. Ve li
rendo. Io credo di averne fatto buon uso. « poi un cenno verso Ylleana prima di indicare
di nuovo DIME » Noi ci ritiriamo mia cara.Non dovreste perdere altro sonno « la vede
allontanarsi e scuote il capo riportando la sua attenzione al rosso » Stare senza dimora è
davvero cosa orribile per noi e per loro tutte.
00:20 Dime [tav.18] «socchiude gli occhi ascoltando le parole di Ylleana e le concede
un cenno del capo cornuto» Elegos.. «gli occhi tornano quindi su Lilas, in principio
sembre il dubbio a crucciare la fronte del demonio che cerca di afferrare la vicinanza di
quelle due creature senza appigli per giustificare quel loro appellativo» gemelle.. «fa eco
al Guardiano allungando quindi la mano sinistra per raccogliere pennino e pergamena; si
solleva in piedi aiutandosi con l’alabarda nera che lo accompagna, sfilando poi con la
mano dalla metà dell’asta fino all’inizio delle tortuose lavorazioni in metallo che ne
impreziosiscono il fusto» hm… «passano secondi ed il fantoccio depone i due oggetti
nella propria borsa iniziando a muover passo verso la soglia precedendo la mezzelfa» …le
mie impressioni.. tutte.. «sottolinea arrestando il passo e voltando solo il capo di tre
quarti, quanto basti per avere la femmina nella coda del proprio sguardo» mi state
domandando l’infinito in un’ampolla..
00:25 Lilas [ Tavolo 18 ] alle sue ultime parole la Maga si abbandona in un sorriso pieno
e nel farlo scivola fuori dalla seduta seguendo il demone, lo affianca e mentre il mantello
tocca le spalle e il cappuccio sovrasta i suoi corvini che emanano profumo di glicine lei
dischiude quelle labbra rosse baciate da Neft e conclude quella serata dicendo "Alla
zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito.E voi volate." lentamente sfila
il demone e si porta alla porta dove in un pulviscolo color blu cobalto svanisce per
ritrovarsi nella sua stanza alla Torre delle Ombre.
00:30 Dime nessuna parola in più; il tramite si lascia superare dalla mezzelfa verso
l'uscita imboccata poco dopo; le grandi ali iniziano ad affiorare come punte di coltelli
dalla schiena del demonio che attende d'esser bagnato dalla pioggia per flettere le
gambe e spingersi incontro alle lacrime dei cieli inghiottito dalla notte stessa

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