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La moda di G.

SIMMEL
I vestiti si adeguano alle necessità pratiche ma nella moda non vi è traccia di alcuna finalità. Le
motivazioni pertanto sono unicamente sociali. La nuova moda è prerogativa delle sole classi
superiori. Quando le classi inferiori cominciano ad appropriarsene, le classi più elevate ripiegano a
un’altra moda per differenziarsi dalle grandi masse. Più i ceti sono ravvicinati tra loro più frenetica
sarà la caccia all’imitazione dei ceti inferiori e al nuovo per i ceti superiori.
COESIONE + SEPARAZIONE  moda
Non c’è coesione se ognuno cerca di vestirsi in modo particolare e quindi non c’è moda;
non c’è invece separazione se tutti sono obbligati a vestire uguali aldilà di stratificazione sociale.
Esiste un legame tra il cambiamento delle mode e l’epoca in cui si vive?
Si, più nervosa è un’epoca tanto più cambieranno le sue mode perché il bisogno di stimoli diversi va
di pari passo con l’indebolimento delle energie nervose.
L’espansione della moda decreta la sua morte perché annulla la sua diversità; l’essenza della moda
consiste nell’essere praticata solo da una parte, mentre il resto va in cammino verso essa. E’ moda
solo se scompare con la stessa rapidità con la quale è apparsa. L’atteggiamento a cui va contro
l’uomo alla moda è sia di approvazione che di invidia. Essere invidiosi di ciò che è alla moda
permette un lieve impadronirsi dell’oggetto invidiato. La moda è la totalità più conciliante
dell’invidia perché non è esclusa a nessuno. La moda ha la proprietà di rendere possibile
un’obbedienza sociale che è allo stesso tempo una differenziazione individuale.
Due casi estremi : maniaco della moda & démodé
1. il maniaco della moda spinge la tendenza della moda oltre la misura comunemente osservata;
2. per il démodé invece, se essere alla moda equivale a imitare un esempio, essere intenzionalmente
fuorimoda significa attuare la stessa imitazione MA di segno opposto.
Il dèmodè accetta il contenuto sociale come il maniaco della moda, solo che gli da forma nella
negazione; l’altro in quella dell’intensificazione.
Nel caso delle donne, la debolezza della loro posizione sociale ha fatto si che esse abbiano stretti
rapporti con ciò che è “costume”. La moda da sfogo al duplice bisogno di imitazione e distinzione;
le donne meno libere sono sempre state più stravaganti di quelle meno libere. La moda offre una
maniera di distinguersi sempre sentita come conveniente e che quindi sopprime il sentimento di
vergogna in quanto essa si prefigura come AZIONE DI MASSA.
La moda è essenzialmente una forma sociale che comprende soltanto l’esteriore della vita, i lati che
sono rivolti alla società. Il mondo interiore dell’individuo viene sottoposto ad una moda e ripete
così la forma del gruppo in cui essa domina.

Circolo vizioso: quanto più sono rapidi i cambiamenti di una moda, tanto più le cose devono
essere a buon mercato  quanto più sono a buon mercato, tanto più aumenterà il consumo a livello
di massa  più velocemente vengono consumati, più deve essere rapido il cambiamento della
moda.

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