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Kenny Werner è stato a lungo un personaggio misterioso e poco
conosciuto nel mondo del jazz, ha registrato una serie di bei dischi per varie etichette, senza mai raggiungere il grande successo che meriterebbe. Questo live set, registrato all'inizio del 2003 al Blue Note, presenta il pianista veterano con il bassista Johannes Weidenmüller e batterista Ari Hoenig, aprendo il disco con un medley mozzafiato di due composizioni abbastanza brevi di Wayne Shorter: "Pinocchio" e "Fall". La sua rilavorazione giocosa dello standard "All the Things You Are", chiamato “All the Things Are You” dove si possono ritrovare elementi di Monk e Bud Powell all’inizio per poi esplodere in un post-bop Werneriano. La ballad Jabali è un momento molto denso del disco, qui si può sentire la maestria di Hoenig e di Weidenmuller nel dare un grande senso di spazio e grande varietà dinamica. Il brano “Peace” del grande Horace Silver da il nome al disco: inizia con una bellissima intro per poi ritrovarsi nel trio in un mix di armonie incredibili e grande sensibilità musicale. “Stella by Starlight” è un vecchio cavallo di battaglia di Werner, lo suona in un modo particolare e di questo ne parlerò più avanti, sicuramente una grandissima prova di interplay. “Evidence” fa sobbalzare dalla sedia, un vero capolavoro. Mescola il bop con il Latin Jazz percussivo in una esaltazione virtuosistica. “Chach” è una pop ballad, quasi un inno. Un brano bellissimo meritevole di essere citato. Va citato il grande rapporto musicale e probabilmente anche umano che contraddistingue il trio: Weidenmuller e Ari Hoenig sembrano essere nati per suonare in questo trio con Kenny Werner e la loro simbiosi è l’unica vera chiave per spiegare l’armoniosa riuscita del disco in live recording. Si può apprezzare il loro incredibile interplay in Stella By Starlight e in All the Things Are You, dove navigano sopra il tempo in un modo sublime. Vorrei analizzare brevemente le tracce più meritevoli di discussione: - Stella By Starlight -Pinocchio - All The Things Are You
Stella By Starlight
In questo brano troviamo un concetto particolarmente
importante per spiegare la totale assenza (o quasi) di riferimenti al tema. Il brano inizia con la linea di basso in walking che non tiene neanche una tonica dell’originale griglia armonica. Il contrabbasso improvvisa sopra la struttura in walking, e a un certo punto verso la fine del chorus entra il piano con un fortissimo accento ritmico. La melodia non viene suonata, l’armonia non viene rispettata durante quasi tutto il brano. Il concetto utilizzato da Werner a mio modesto parere è il seguente: il pianista si vuole sganciare da ogni vincolo puramente melodico o armonico lasciandosi la facoltà di richiamare armonie e melodie del tema quando lo ritiene coerente. La sua idea è di seguire esclusivamente la struttura del pezzo e di rendere propria l’idea concettuale del brano. Cosa vuole dire Stella By Starlight? È un brano triste, felice, aperto, chiuso? È lirico o è puramente linguaggio? In base alla risposta che evidentemente porta a dire che è un brano estremamente lirico, Werner prende questi due aspetti: la struttura e la liricità, memorizza i momenti di tensione e di rilascio all’interno della melodia originaria e si muove su questi parametri. È fondamentale avere la melodia chiara in testa mentre si improvvisa in questo modo, al limite del free jazz. Tutto ciò porta a veri momenti di esaltazione dell’interplay: ogni accordo e nota sono realmente frutto di istintivo canto con gli altri.
Pinocchio
In Pinocchio, grandissimo brano di Wayne Shorter, possiamo
trovare interessantissimi elementi ritmici. Werner ama suonare sopra il tempo, con continui displacement.
Mi sono permesso di trascrivere i primi tre chorus di
improvvisazione e ho scoperto un po' espedienti ritmici. Qui possiamo vedere questo displacement utilizzato nel brano up: suonarla su un brano cosi veloce la rende estremamente efficace. Questo è un altro esempio.
Qui possiamo invece apprezzare l’uso di diverse figure ritmiche
all’interno di 3 battute.
E qui ancora possiamo apprezzare il displacement melodico come
ho voluto chiamarlo, ovvero la trasposizione continua di una frase. All The Things Are You:
In questo brano troviamo lo stesso approccio concettuale alla
musica. Werner pensa bene di evidenziare ed estremizzare i due concetti chiave del brano. Le A sono musicalmente chiuse, dense, rigide, piene di cambi armonici, quindi possiamo dire che danno un senso di Chiusura musicale. La B, armonicamente ma anche melodicamente, con il movimento intervallare molto ampio, conferisce un senso di apertura e di liberazione. Quindi abbiamo questi due concetti chiave: apertura e chiusura. Werner estremizza il concetto con una tecnica arrangiativa. Le A vengono suonate con gli obbligati ritmici di Evidence, brano tutt’altro che aperto, il che genera un senso di tensione molto forte. La B apre tutto in un modo clamoroso: Blues. La struttura viene maniacalmente osservata durante tutto il brano e durante i soli. Nel passaggio da una A alla B e dalla B alla A sembra di star ascoltando un brano completamente diverso, c’è una trasformazione di sentimenti e di mood velocissima ed impressionante.