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TESTO UNICO IN MATERIA EDILIZIA

DPR 6/06/2001 n 380 , e successive modifiche (D.L. 27/12/02 e D.L. 70/2011” decreto sviluppo” convertito
in legge 106 del 2011.
Sintetizza il contenuto delle norme precedenti e introduce nuovi principi nell’ordinamento in materia edili-
zia:
-Snellimento delle procedure amministrative
-Semplificazione delle terminologie utilizzate dalle pubbliche amministrazioni.
Si divide in tre parti:
PARTE I (attività edilizia)
Disposizioni:
 Relative allo sportello unico dell’edilizia
 Definizione dei titoli abilitativi
 Procedure per il rilascio del permesso a costruire.
 Certificato di agibilità degli edifici.
 Vigilanza sull’attività urbanistica e edilizia.

PARTE II (normativa tecnica per l’edilizia)


Sono contenute le disposizioni generali per :
 le opere in conglomerato cementizio armato normale e precompresso e a struttura metallica
 l’abbattimento delle barriere architettoniche
 i provvedimenti per le costruzioni in zona sismica
 norme per il contenimento del consumo energetico

PARETE III ,riguarda le disposizioni finali


 Il T.U. introduce il silenzio assenso per il rilascio permesso a costruire ( non applicabile in presenza di
vincoli ambientali, paesaggistici, culturali
 Cessione di cubatura
 Obbligo di comunicare alle autorità di pubblica sicurezza , i contratti di compravendita
 Sostituzione della relazione acustica degli edifici con un auto certificazione asseverata da un tecnico
abilitato

L’edilizia dopo la conversione in legge, con modifiche, del decreto sviluppo


1. Nuove misure per incentivare l’edificazione privata
Il merito del testo è quello di sintetizzare, nel primo comma di ciascun articolo, le riforme apportate dalle
successive disposizioni.
Per la materia edilizia evidenzia subito che la riforma è volta a “liberalizzare le costruzioni private”, tra-
mite:
a. L’introduzione del "silenzio assenso" per il rilascio del permesso di costruire, ad eccezione dei casi in cui
sussistano vincoli ambientali, paesaggistici e culturali;

b. L’estensione della segnalazione certificata di inizio attività (scia) agli interventi edilizi precedentemente
compiuti con denuncia di inizio attività (dia);

c. La tipizzazione di un nuovo schema contrattuale diffuso nella prassi: la "cessione di cubatura";

d. La semplificazione dell’obbligo di comunicazione all'autorità locale di pubblica sicurezza, assorbita


dalla registrazione dei contratti di compravendita immobiliare, con evidente conseguente necessità di
collegamento fra l’autorità erariale e quella di sicurezza;

e. Per gli edifici adibiti a civile abitazione, l’introduzione di una'"autocertificazione" asseverata daun tec-
nico abilitato, “che attesti il rispetto dei requisiti di protezione acustica in relazione alla zonizzazione
acustica di riferimento”, come documento sostitutivo della cosiddetta relazione "acustica";

f. L’introduzione di una misura di trasparenza, con obbligo per i comuni di pubblicare sul proprio sito
istituzionale gli allegati tecnici agli strumenti urbanistici;

g. L’esclusione della procedura di valutazione ambientale strategica (vas) per gli strumenti attuativi di
piani urbanistici già sottoposti a valutazione ambientale strategica;

h. Legge nazionale quadro per la riqualificazione incentivata delle aree urbane, con assegnazione di un
termine fisso per l’eventuale intervento di normative regionali; “modalità di intervento in presenza di
piani attuativi seppur decaduti”
1.1. Il silenzio assenso per il rilascio del permesso di costruire
Il procedimento di rilascio del permesso di costruire è stato modificato, con introduzione del silenzio as-
senso,
1.2. Il procedimento
Le disposizioni introdotte, apportano modifiche al permesso di costruire intervenendo sul T.U. dell’edilizia:
- Semplificando il procedimento per il rilascio del permesso;
- Modificando specifici aspetti quali gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso stesso.

Con la previsione del silenzio-assenso l’interessato può confidare nella formazione di un provvedi-
mento tacito a patto che non sia intervenuto alcun provvedimento negativo e che siano rispettate
le prescrizioni previste dalla legge.
La formazione del silenzio assenso, non fa venir meno i poteri di autotutela della Pubblica Ammini-
strazione che può annullare il permesso di costruire.
1.3. Silenzio rifiuto in presenza di vincoli culturali, paesaggistici o ambientali
Ove siano presenti vincoli culturali, paesaggistici o ambientali, i termini per la maturazione dell’as-
senso decorreranno dal momento in cui sia stato acquisito il relativo nulla osta e, ove lo stesso
non sia favorevole, il decorso del termine per l’adozione del provvedimento finale fa maturare il
silenzio-rifiuto sulla domanda di permesso di costruire.

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1.4. Nuovi termini e nuovo procedimento per il permesso di costruire
L’introduzione del silenzio assenso ha comportato la modifica dei termini e delle fasi procedurali
per il rilascio del permesso di costruire :

a) domanda allo Sportello Unico


La domanda deve essere corredata da un'attestazione concernente il titolo di legittimazione, dagli
elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio, deve essere altresì accompagnata da una
dichiarazione del progettista abilitato che asseveri la conformità del progetto:
- Agli strumenti urbanistici approvati ed adottati;
- Ai regolamenti edilizi vigenti e alle altre normative che riguardano l'attività edilizia e, in parti-
colare, alle norme antisismiche , di sicurezza, antincendio, e igienico-sanitarie, alle norme re-
lative all'efficienza energetica.

Per il rilascio del permesso di costruire o del certificato di agibilità, lo sportello unico dell’edilizia
acquisisce direttamente, se non sono stati allegati dal richiedente, il parere dell’ASL nel caso in cui
non possa essere sostituito da una certificazione, oltre al parere dei vigili del fuoco.
È stato introdotto nel TU che lo sportello unico per l’edilizia Accetta:
- Le domande,
- Le dichiarazioni,
- Le segnalazioni,
- Le comunicazioni,
- E i relativi elaborati tecnici o allegati presentati dal richiedente con modalità telematica

E provvede all’inoltro telematico della documentazione alle altre amministrazioni che interven-
gono nel procedimento, le quali adottano modalità telematiche di ricevimento e di trasmissione in
conformità alle modalità tecniche;

b) comunicazione del nominativo del responsabile del procedimento.


Rimane l’obbligo dello Sportello:
- di trasmettere al richiedente il nominativo del responsabile del procedimento entro 10 giorni e
di curare i procedimenti in ordine cronologico.

c) istruttoria
L’istruttoria sulla domanda deve essere curata ordinariamente nel termine di 60 giorni, salvo:
- interruzione, per una sola volta, in caso di richiesta di integrazione di documenti che non siano
già in possesso del Comune o lo stesso non possa autonomamente acquisirli;
- La richiesta dovrà essere formulata entro 30 giorni dalla presentazione della domanda e il ter-
mine di 60 giorni decorrerà nuovamente dalla ricezione della documentazione integrativa;
- Sospensione, in caso di richiesta da parte del responsabile di apportare modifiche di modesta
entità, che dovranno essere presentate nei successivi 15 giorni decorrenti dalla richiesta.

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Al termine dell’istruttoria, il responsabile del procedimento formula una proposta di provvedi-
mento, corredata da una dettagliata relazione, con la qualificazione tecnico-giuridica dell'inter-
vento richiesto.

d) conferenza di servizi
Ove sia necessario acquisire assensi, nulla-osta od autorizzazioni da parte di altri enti, il responsa-
bile del procedimento deve convocare la conferenza di servizi entro i 60 giorni assegnati
per lo svolgimento dell’istruttoria, con necessità di concludere la conferenza stessa in 90 giorni;

e) conclusione del procedimento


Il procedimento può positivamente concludersi con:
- L’adozione espressa del provvedimento adottato dal dirigente entro i 30 giorni successivi
all’esito dell’istruttoria (60 giorni o il diverso termine comprensivo dei 90 giorni per la confe-
renza di servizi) e, quindi, alla presentazione da parte del responsabile del procedimento, della
proposta di atto; il termine diviene di 40 giorni qualora il dirigente o il responsabile del proce-
dimento abbia comunicato all'istante i motivi che ostano all'accoglimento della domanda.
- La maturazione del silenzio assenso, in caso di inutile decorso del termine per la conclusione
del procedimento senza che il responsabile abbia apposto motivato diniego.

Rimangono ferme le misure di trasparenza già in precedenza introdotte:


- Dell'avvenuto rilascio del permesso di costruire è data notizia al pubblico mediante affissione
all'albo pretorio;
- Gli estremi del permesso di costruire sono indicati nel cartello esposto presso il cantiere, se-
condo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.

Viene ribadita la disposizione che raddoppia i termini per l’istruttoria e per la richiesta di
integrazione:
- Per i comuni con più di 100.000 abitanti;
- Per i progetti particolarmente complessi.

1.5. Tolleranza per le violazioni entro il 2% del progetto


È prevista una tolleranza nei confronti delle violazioni che non eccedano per singola unità immo-
biliare il 2 % delle misure progettuali in termini di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta,
che non costituiscono più parziale difformità. La difformità è riferita al solo progetto e non alle
prescrizioni urbanistiche o ad altre previsioni normative.
SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITÀ IN MATERIA EDILIZIA (SCIA)

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Con la manovra economica 2010 (modifica con legge n. 106/2011) si ha sostituzione della disci-
plina della denuncia di inizio attività(DIA), con quella della segnalazione certificata di inizio atti-
vità(SCIA).
L’istituto prevede un diverso procedimento Mentre con la Denuncia di Inizio Attività il privato do-
veva attendere (30) trenta giorni prima di iniziare i lavori , ora, sin dalla segnalazione, l’attività può
iniziare, e solo successivamente la pubblica amministrazione può adottare atti che vietino la pro-
secuzione.

Lei autorizzazione, licenza, concessione, permesso, il cui rilascio dipende solo dall’accertamento di
requisiti e presupposti richiesti dalla legge, il rilascio, è sostituito da una segnalazione dell’interes-
sato (SCIA),
Sono esclusi i casi in cui ci sono:
- Vincoli ambientali, paesaggistici , culturali ;
- Vincoli per le costruzioni in zone sismiche e dalla normativa comunitaria.

La segnalazione è corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di noto-


rietà per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti , le attestazioni e asse-
verazioni di tecnici abilitati.
Le attestazioni e le asseverazioni devono essere corredate dagli elaborati tecnici necessari per
consentire le verifiche di competenza dell’amministrazione.
Nei casi in cui la legge prevede l’acquisizione di pareri di organi o enti, essi sono sostituiti dalle au-
tocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni , salve le verifiche successive degli or-
gani e delle amministrazioni competenti.
La segnalazione, può essere presentata mediante posta con raccomandata con avviso di ricevi-
mento ad eccezione dei procedimenti per cui è previsto l’utilizzo esclusivo della modalità telema-
tica; in tal caso la segnalazione si considera presentata al momento della ricezione da parte
dell'amministrazione.

1. L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data della presentazione della se-
gnalazione all’amministrazione competente.

2. L’amministrazione, in caso di accertata carenza dei requisiti , nel termine di (30) trenta giorni
dal ricevimento della segnalazione , adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione
dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa; entro un termine fissato
dall’amministrazione, non inferiore a trenta giorni

3. Decorso il termine per l’adozione dei provvedimenti di cui al primo periodo (30 gg), all’ammini-
strazione è consentito intervenire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio
artistico e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica.

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4. Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni o asse-
verazioni che corredano la segnalazione di inizio attività, dichiara o attesta falsamente l’esi-
stenza dei requisiti o dei presupposti è punito con la reclusione da uno a tre anni.

Nel caso di immobili vincolati, la Scia opera una volta acquisito l’assenso dell’ente competente alla
relativa tutela.
La SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività), sostituisce la Dia in edilizia.
La sostituzione non vale invece per la DIA alternativa al permesso di costruire (la cd. Super Dia), in
quantoo la SCIA in edilizia deve mantenere l’identico campo applicativo di quello della Dia, senza
interferire con l’ambito applicativo degli altri titoli abilitativi quali il permesso di costruire o la su-
per Dia.
La Super Dia ha per oggetto interventi edilizi maggiori, per i quali il regime di fondo è quello del
permesso di costruire. Per tali interventi, la superDia e il permesso di costruire - intesi nella loro
accezione procedimentale – hanno valenza alternativa, nel senso che il privato può autonoma-
mente decidere se avvalersi dell'uno o dell'altro procedimento.

Opere di urbanizzazione primaria: eliminata la norma derogatoria al codice dei contratti


Nell'ambito degli strumenti attuativi, l'esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria,
funzionali all'intervento di trasformazione urbanistica del territorio, messa a carico del titolare del
permesso di costruire, non avrebbe implicato l’applicazione dell’obbligo di esperire selezione, sia
pure nella forma della Procedura negoziata.
In sede di conversione la disposizione è stata abrogata.

Il trasferimento dei diritti edificatori: la trascrizione nei registri immobiliari della cessione di cu-
batura
Negli ultimi anni si è fatto strada nel nostro ordinamento il concetto di “credito edilizio” e “diritto
edificatorio”, definibile come una volumetria edificabile (quantificata direttamente o tramite indi-
cazione di superficie) attribuita dall’amministrazione ad un proprietario immobiliare.
La finalità dell’attribuzione è riconducibile a due scopi:
- attivare un processo di trasformazione o conservazione dell’ambiente fisico;
- indennizzare il proprietario nell’ambito di un procedimento di carattere espropriativo.

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l’utilizzo del “credito edilizio” (o “cessione di cubatura”) è divenuto strumento strategico per la
pianificazione e l’azione dei comuni, in periodo di crisi economica, in quanto gli stessi sostitui-
scono la tradizionale indennità espropriativa: l’amministrazione comunale cede un diritto di edifi-
cazione potenziale su un sito, in luogo della cessione in proprietà di diverso immobile.

Registrazione sostitutiva delle comunicazioni all’autorità di pubblica sicurezza, prevede che


chiunque aliena, cede in locazione o a qualunque altro titolo consente l’uso di fabbricati, ha l’ob-
bligo di comunicare all’autorità locale di pubblica sicurezza, entro 48 ore dalla consegna dei fabbri-
cati stessi:
- l’esatta ubicazione di essi;
- le generalità dell’acquirente, del conduttore o della persona che assume la disponibilità del
bene;
- gli estremi del documento di identità o di riconoscimento, che deve essere richiesto all’interes-
sato.
Con il decreto sviluppo, allo scopo espresso di semplificare le procedure di trasferimento dei beni
immobili, tale obbligo è assorbito dalla registrazione dei contratti di “trasferimento” (trattasi di
termine usato in sede di conversione, a modifiche del riferimento a “compravendita”) aventi ad
oggetto immobili o comunque diritti immobiliari.

1.10. La circolazione delle informazioni riguardanti gli immobili


“Per agevolare la circolazione delle informazioni concernenti gli immobili.
È consentito il riutilizzo dei documenti, dei dati e delle informazioni catastali e ipotecari a fini com-
merciali o non commerciali diversi dallo scopo iniziale per i quali i documenti sono stati prodotti,
fermo restando il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
È comunque consentita la fornitura di documenti, dati e informazioni da parte dell’Agenzia del ter-
ritorio, in formato elaborabile, con modalità, tempi e costi da stabilire con provvedimento del di-
rettore dell’Agenzia del territorio”.
1.11. Semplificazione e trasparenza in materia urbanistica
Per semplificare l'accesso di cittadini ed imprese agli elaborati tecnici allegati agli atti di
approvazione degli strumenti urbanistici, viene espressamente previsto che :

 gli elaborati tecnici allegati alle delibere di adozione o approvazione degli strumenti urbani-
stici, nonché delle loro varianti, sono pubblicati nei siti informatici delle amministrazioni comu-
nali, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica .

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Con il dichiarato intento di semplificare le procedure di attuazione dei piani urbanistici ed evitare
duplicazioni di adempimenti, viene ora prevista una sola VAS nel caso in cui ad essa sia già stato
sottoposto lo strumento superiore:
«Lo strumento attuativo di piani urbanistici già sottoposti a valutazione ambientale strategica non
è sottoposto a valutazione ambientale strategica nè a verifica di assoggettabilità qualora non com-
porti variante e lo strumento sovraordinato in sede di valutazione ambientale strategica definisca
l'assetto localizzativo delle nuove previsioni e delle dotazioni territoriali, gli indici di edificabilità,
gli usi ammessi e i contenuti piani volumetrici, tipologici e costruttivi degli interventi, dettando i
limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale delle trasformazioni
Nei casi in cui lo strumento attuativo di piani urbanistici comporti variante allo strumento so-
vraordinato, la valutazione ambientale strategica e la verifica di assoggettabilità sono comunque
limitate agli aspetti che non sono stati oggetto di valutazione sui piani sovraordinati.

 la validità dei piani particolareggiati (10 anni) di esecuzione redatti dal Consiglio comunale,
attraverso i quali si dà attuazione al piano regolatore generale.

I piani particolareggiati sono approvati con decreto del provveditore regionale alle opere pubbli-
che, sentita la Sezione urbanistica regionale, entro 180 giorni dalla presentazione da parte dei Co-
muni.
Decorso il termine stabilito per la esecuzione del piano particolareggiato, questo diventa ineffi-
cace per la parte in cui non abbia avuto attuazione, rimanendo soltanto fermo a tempo indetermi-
nato l'obbligo di osservare nella costruzione di nuovi edifici e nella modificazione di quelli esistenti
gli allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal piano stesso.
Ove il Comune non provveda a presentare un nuovo piano per il necessario assesto della parte di
piano particolareggiato che sia rimasta inattuata per decorso di termine, la compilazione potrà es-
sere disposta dal prefetto al quale è data facoltà di prefiggere un termine per la compilazione
dei piani particolareggiati riguardanti determinate zone.
“il Comune, limitatamente all’attuazione anche parziale di comparti o comprensori del piano par-
ticolareggiato decaduto, accoglie le proposte di formazione e attuazione di singoli sub-comparti,
indipendentemente dalla parte restante del comparto, per iniziativa dei privati che abbiano la tito-
larità dell’intero sub-comparto, purché non modifichino la destinazione d’uso delle aree pubbliche
o fondiarie rispettando gli stessi rapporti dei parametri urbanistici dello strumento attuativo deca-
duti. I sub-comparti di cui al presente comma non costituiscono variante urbanistica e sono appro-
vati dal consiglio comunale senza l’applicazione delle procedure di cui agli articoli 15 e 16”.

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1.12. Altre misure per le città e permessi in deroga
Viene rimessa alle Regioni l’approvazione, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presente de-
creto, di specifiche leggi volte:
- Ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente;
- A promuovere e agevolare la riqualificazione di aree urbane degradate con presenza di fun-
zioni eterogenee e tessuti edilizi disorganici o incompiuti nonché di edifici a destinazione non
residenziale dismessi o in via di dismissione ovvero da rilocalizzare.
La legislazione regionale dovrà tener conto anche della necessità di favorire lo sviluppo dell'effi-
cienza energetica e delle fonti rinnovabili e promuovere tali azioni, se del caso, anche con
interventi di demolizione e ricostruzione che prevedano:
a) il riconoscimento di una volumetria aggiuntiva rispetto a quella preesistente come misura pre-
miale;
b) la delocalizzazione delle relative volumetrie in area o aree diverse;
c) l'ammissibilità delle modifiche di destinazione d'uso, purché si tratti di destinazioni tra loro
compatibili o complementari;
d) le modifiche della sagoma necessarie per l'armonizzazione architettonica con gli organismi edi-
lizi esistenti.

Tali interventi non possono riferirsi ad edifici abusivi o siti nei centri storici o in aree ad inedifica-
bilità assoluta, salvi i casi nei quali sia stato rilasciato il titolo abilitativo edilizio in sanatoria.
In ogni caso, resta fermo il rispetto:
- degli standard urbanistici;
- delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia e in partico-
lare delle norme: o antisismiche; o di sicurezza; o antincendio; o igienico-sanitarie; o relative all'ef-
ficienza energetica; o relative alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema; o contenute nel codice
dei beni culturali e del paesaggio.

Nelle Regioni a statuto ordinario, oltre a quanto previsto nei commi precedenti, decorso il ter-
mine di sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione, e sino all'entrata in vigore
della normativa regionale, si applicano, altresì, le seguenti disposizioni:

a. È ammesso il rilascio del permesso in deroga agli strumenti urbanistici anche per il muta-
mento delle destinazioni d'uso, purchè si tratti di destinazioni tra loro compatibili o comple-
mentari;
b. I piani attuativi comunque denominati e compatibili con lo strumento urbanistico generale
sono approvati dalla Giunta Comunale.

1.12.1. Disposizioni temporali e forza suppletiva

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Sino a quando non interverrà la disciplina regionale, agli interventi di specie si applica l'articolo 14
del testo unico dell’edilizia, anche per il mutamento delle destinazioni d'uso. In ogni caso, in via
suppletiva, decorsi 120 giorni dall'entrata in vigore del decreto sviluppo, le disposizioni contenute
innanzi menzionate sono immediatamente applicabili alle Regioni a statuto ordinario che non
hanno provveduto all'approvazione delle specifiche leggi regionali.

Fino alla approvazione della legislazione regionale, la volumetria aggiuntiva da riconoscere quale
misura premiale è realizzata in misura non superiore complessivamente:
- al 20% del volume dell'edificio se destinato ad uso residenziale;
- al 10% della superficie coperta per gli edifici adibiti ad uso diverso.
Le volumetrie e le superfici di riferimento sono calcolate, rispettivamente, sulle distinte tipologie
edificabili e pertinenziali esistenti ed asseverate dal tecnico abilitato in sede di presentazione del-
ladocumentazione relativa al titolo abilitativo previsto.

1.13. Federalismo fiscale municipale: sanzioni per inadempimento degli obblighi di dichiarazione
agli uffici dell'Agenzia del territorio degli immobili e delle variazioni di consistenza o di de-
stinazione dei medesimi
gli importi minimo e massimo della sanzione amministrativa prevista per l'inadempimento degli
obblighi di dichiarazione agli uffici dell'Agenzia del territorio degli immobili e delle variazioni di
consistenza o di destinazione dei medesimi sono quadruplicati; il 75 per cento dell'importo delle
sanzioni irrogate a decorrere dalla predetta data e' devoluto al comune ove è ubicato l'immobile
interessato”. Il termine del 1° maggio viene spostato dal decreto Sviluppo al 1° luglio 2011.

DAL TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA EDILIZIA


(D.P.R. del 6 giugno 2001, n. 380, Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in ma-
teria di edilizia; modificato con il decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 301 (in G.U. n. 16 del
21gennaio 2003) e succ. dal decreto sviluppo)
Definizioni degli interventi edilizi.

1. Ai fini del presente testo unico si intendono per:

a) «INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA»,


gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle fini-
ture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici
esistenti;
b) «INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA»,

Sono interventi di manutenzione straordinaria le opere che sono necessarie per mantenere in
buono stato l'intero edificio e, quindi, sono quelle che servono a sostituire o modificare parti an-
che strutturali dell'edificio o quelle necessarie a realizzare dei nuovi impianti, totalmente diversi
da quelli esistenti. sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e
non comportino modifiche delle destinazioni di uso;

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In sintesi:
- sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o
tipologia di infisso;
- realizzazione ed adeguamento di opere accessorie e pertinenziali che non comportino au-
mento di volumi o di superfici utili, realizzazione di volumi tecnici, quali centrali termiche, im-
pianti di ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie;
- realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari senza alterazione dei volumi e delle su-
perfici;
- realizzazione di chiusure o aperture porte interne che non modifichino lo schema distributivo
delle unità immobiliari e dell'edificio;
- rifacimento di scale e rampe;
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
- sostituzione solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti;
- sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della tipologia dell'unità immobiliare;
- realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali;
- interventi finalizzati al risparmio energetico.
Rientrano nella manutenzione straordinaria anche le opere di consolidamento statico (p.e. se un
edificio sta crollando a causa di un elemento strutturale logorato o sottodimensionato bisogna
sostituirlo o rinforzarlo, oppure sono opere di consolidamento statico anche le catene utilizzate
per migliorare la resistenza dell'edificio al terremoto), il rifacimento integrale dei servizi igienici e
degli impianti relativi e la modifica integrale dell'impianto idrico, dell'impianto elettrico, dell'im-
pianto sanitario.
Non sono interventi di manutenzione straordinaria quelli che alterano la sagoma, la forma, il vo-
lume o la superficie complessiva dell'edificio e la relativa destinazione d'uso (p.es. la realizza-
zione di una veranda per coprire un terrazzo modifica la sagoma, la forma, il volume e cambia la
destinazione d'uso del terrazzo da non abitativo ad abitativo e, pertanto, non è manutenzione
straordinaria, ma ristrutturazione edilizia. La redistribuzione della casa mediante la demolizione
di tramezzi e la modifica delle stanze non altera né la sagoma, né la forma, né il volume e nep-
pure la destinazione d'uso, ed è, quindi, manutenzione straordinaria).
c) «INTERVENTI DI RESTAURO E DI RISANAMENTO CONSERVATIVO»

Sono gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità
mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e
strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali inter-
venti comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edifi-
cio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'elimi-
nazione degli elementi estranei all'organismo edilizio;

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d) «INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA»,

Sono gli interventi rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme sistematico di opere
che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio,
l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti.
Nell'àmbito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti
nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quella preesistente, vo-
lumi, area di sedime e caratteristiche dei materiali, a quello preesistente, fatte salve le sole inno-
vazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica;
In sintesi:

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DI TIPO A


- Rifacimento e nuova formazione delle finiture esterne con conservazione degli elementi di
pregio;
- Consolidamento, sostituzione e integrazione degli elementi strutturali con tecniche appro-
priate; (non è ammesso realizzare nuovi orizzontamenti quando questi comportino un au-
mento della superficie utile di pavimento; (sono ammessi: innalzamenti di soffitti, ribassamenti
di pavimenti per rispettare le norme igienico sanitarie) ;
- Rifacimento totale del tetto senza modificare la forma e la pendenza;
- Chiusura di porticati, logge o verande senza che ciò configuri nuovi vani abitabili;
- Conservazione e valorizzazione dei prospetti, rifacimento di parti di muri perimetrali e di
tamponamenti esterni, con eventuale apertura o eliminazione di porte esterne;
- Modificazione dell’assetto planimetrico (aggregazione e suddivisione di unità immobiliari;
- Installazione e integrazione di impianti sanitari e tecnologici e delle relative reti (i volumi tec-
nici devono essere realizzati preferibilmente all’interno del fabbricato, se è necessario realiz-
zarli all’esterno no devono alterare l’estetica delle facciate prospicenti spazi pubblici, in parti-
colare le torrette degli ascensori no devono superare l’altezza del colmo.
- Realizzare soppalchi di limitate dimensioni purchè il vano da soppalcare abbia un’altezza>
3,5m e la superficie soppalcata sia < 1/3 del vano. Per le attività industriali ed artigianali la
Sup. soppalco deve essere <1/2 del vano ,
- Recupero di fienili, granai, stalle, tettoie al solo scopo di destinarli a locali di servizio come ma-
gazzini, ripostigli, autorimesse.

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DI TIPO B


Sono ammesse le opere previste dalla ristrutturazione di tipo A e inoltre è ammesso di:

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- Realizzare nuovi elementi strutturali necessari per la trasformazione totale o parziale dei
fabbricati;
- Recupero a fini abitativi o all’attività in atto di casseri, fienili, granai, stalle, tettoie chiuse da
tre lati , purché incorporate nel fabbricato principale anche se ciò comporta la formazione di
nuove superfici utili di pavimento. Tali nuove superfici sono ammesse una sola volta nella mi-
sura max del 20% di quella esistente a condizione che:
a. L’incremento non determina un aumento della volumetria esistente;
b. Esistano adeguate infrastrutture primarie
c. Siano garantiti i parcheggi privati in misura di 1mq/10mc di costruzione per civile abitazione
o un posto auto per ogni addetto nel caso di fabbricati ad uso artigianale o industriale.
d. Demolire e ricostruire un fabbricato identico al precedente per sagoma, volume, area di se-
dime e caratteristiche dei materiali, ad eccezione delle innovazioni necessarie per l’adegua-
mento alla normativa antisismica.

ALTRI TIPI DI INTERVENTO

sul patrimonio esistente sono comprese tre differenti modalità di intervenire:

 L’ampliamento e la sopraelevazione
- Gli interventi di nuova edificazione in ampliamento sono volti ad aumentare la volumetria esi-
stente mediante l’estensione in orizzontale del fabbricato
- Gli interventi di nuova edificazione in sopraelevazione sono volti ad aumentare la volumetria
esistente mediante l’estensione in orizzontale del fabbricato
 Demolizione
Intervento che in tutto o in parte annulla le preesistenze.
E’ sempre consentito per rimuovere le superfetazioni dai fabbricati o per rimuovere baracche, tet-
toie, recinzioni. Nel caso di demolizione dovute al crollo accidentale di un fabbricato, la ricostru-
zione è può avvenire solo con il rilascio del permesso a costruire.

 Mutamento di destinazione d’uso


È un particolare tipo d’intervento che si verifica quando avviene il passaggio da una destinazione
d’uso all’altra è l’unico intervento contemplato dal PRG che può verificarsi anche in assenza di
opere edilizie. La nuova destinazione d’uso deve essere prevista dal PRG.

e) «INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE»


sono quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio .

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Sono considerarsi tali:
a) La costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, l'ampliamento di quelli esistenti
all'esterno della sagoma esistente,;
b) Gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal co-
mune;
c) La realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la
trasformazione in via permanente di suolo inedificato;
d) L'installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi
di telecomunicazione;
e) l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere,
quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni,
ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a sod-
disfare esigenze meramente temporanee;

f) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, qualifichino
come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume
superiore al 20% del volume dell'edificio principale;
g) realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività pro-
duttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione per-
manente del suolo inedificato;

f) «INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA»,


sono quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, me-
diante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei
lotti, degli isolati e della rete stradale.

TITOLI ABILITATIVI
ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA
Salvo più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale e dagli strumenti urbanistici,
e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina
dell’attività edilizia, i seguenti interventi possono essere eseguiti senza titolo abilitativo:
- Interventi di manutenzione ordinaria;
- Interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione
di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell'edificio;
- Opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico
siano eseguite in aree esterne al centro edificato.
Ex CIL

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- Opere dirette a soddisfare esigenze contingenti e temporanee , tali opere devono essere ri-
mosse entro 90 giorni;
- Opere di finitura di spazi esterni, anche di sosta, realizzazione di intercapedine interamente
interrate e non accessibili, vasche per la raccolta d’acqua;
- Installazione di pannelli solari, fotovoltaici, e termici senza serbatoio di accumulo esterno, a
servizio degli edifici( non valido per a la ZTO A (centri storici);
- Aree ludiche senza fini di lucro ed elementi di arredo delle aree di pertinenza degli edifici.

INTERVENTI SUBORDINATI A PERMESSO DI COSTRUIRE:


Costituiscono interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e sono subordi-
nati a permesso di costruire:
1. gli interventi di nuova costruzione;
2. gli interventi di ristrutturazione urbanistica;
3. gli interventi di manutenzione straordinaria :
a) che comportino modifiche all’assetto distributivo di singole unità immobiliari, la divisione di
una unità immobiliare , l’aggregazione di più unità immobiliari , che alterino i volumi e le su-
perfici delle singole unità immobiliari e che comportano modifiche delle destinazioni d’uso.
b) gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in
parte diverso del precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del
volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immo-
bili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d'uso.
c) Le regioni stabiliscono con legge quali mutamenti o trasformazioni, dell'uso di immobili o di
loro parti, sono subordinati a permesso di costruire o a denuncia di inizio attività.
d) Le regioni possono individuare ulteriori interventi che, in relazione all'incidenza sul territo-
rio e sul carico urbanistico, sono sottoposti al preventivo rilascio del permesso di costruire.

CONTRIBUTO PER IL RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE.


1. Il rilascio del permesso di costruire comporta la corresponsione di un contributo commisu-
rato all'incidenza degli oneri di urbanizzazione nonché al costo di costruzione.
2. La quota di contributo relativa agli oneri di urbanizzazione è corrisposta al comune all'atto
del rilascio del permesso di costruire e, su richiesta dell'interessato, può essere rateizzata.
3. A scomputo totale o parziale della quota dovuta, il titolare del permesso può obbligarsi a
realizzare direttamente le opere di urbanizzazione, con le modalità e le garanzie stabilite dal
comune, con conseguente acquisizione delle opere realizzate al patrimonio del comune.
La quota di contributo relativa al costo di costruzione, determinata all'atto del rilascio, è
4. corrisposta in corso d'opera, con le modalità e le garanzie stabilite dal comune, non oltre
sessanta giorni dalla ultimazione della costruzione.

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L'incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria è stabilita con deliberazione
del consiglio comunale in base alle tabelle parametriche che la regione definisce per
5. classi di comuni in relazione:
 all'ampiezza ed all'andamento demografico dei comuni;
 alle caratteristiche geografiche dei comuni;
 alle destinazioni di zona previste negli strumenti urbanistici vigenti;
 ai limiti e rapporti minimi inderogabili fissati dalla normativa vigente e dalle leggi regionali.
 Se la regione non ha definito le tabelle parametriche, i comuni provvedono, in via provviso-
ria, con deliberazione del consiglio comunale ad aggiornare gli oneri di urbanizzazione pri-
maria e secondaria, in conformità alle relative disposizioni regionali, in relazione ai riscontri
e prevedibili costi delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale.
Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi ai seguenti interventi:
 Strade residenziali, spazi di sosta o di parcheggio, fognature, rete idrica, rete di distribu-
zione dell'energia elettrica e del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato.

Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono relativi ai seguenti interventi:


 Asili nido e scuole materne, scuole dell'obbligo, strutture e complessi per l'istruzione supe-
riore all'obbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, im-
pianti sportivi di quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sa-
nitarie.
Nelle attrezzature sanitarie sono comprese le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo
smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi, solidi e liquidi,
alla bonifica di aree inquinate.

Il costo di costruzione per i nuovi edifici è determinato periodicamente dalle regioni con riferi-
mento ai costi massimi ammissibili per l'edilizia agevolata, definiti dalle stesse.
 le regioni identificano classi di edifici con caratteristiche superiori a quelle considerate nelle
vigenti disposizioni di legge per l'edilizia agevolata, per le quali sono determinate maggiora-
zioni del detto costo di costruzione in misura non superiore al 50 per cento.
 Nei periodi intercorrenti tra le determinazioni regionali, il costo di costruzione è adeguato
annualmente, in base alla variazione dei costi di costruzione accertata dall'Istituto nazionale
di statistica (ISTAT). Il contributo relativo al permesso di costruire comprende una quota di
detto costo, variabile dal 5 per cento al 20 per cento, che viene determinata dalle regioni in
funzione delle caratteristiche e delle tipologie delle costruzioni e della loro destinazione ed
ubicazione.
 Nel caso di interventi su edifici esistenti il costo di costruzione è determinato in relazione
alcosto degli interventi stessi, così come individuati dal comune in base ai progetti presen-
tati per ottenere il permesso di costruire.

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 Per incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, per gli interventi di ristruttura-
zione edilizia, i comuni hanno la facoltà di deliberare che i costi di costruzione non superino
i valori determinati per le nuove costruzioni .

LA COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI ASSEVERATA (CILA) (cil Eliminata)


Alla comunicazione di inizio lavori devono essere allegate le autorizzazione richieste dalle nor-
mative di settore. Dopo l’esecuzione degli interventi, l’interessato provvede alla presentazione
degli atti di aggiornamento catastale.
Richiedono la CILA gli interventi di seguito elencati:
 Il Restauro
 Il Risanamento conservativo che non interessano le parti strutturali

 Manutenzione straordinaria , comprese l’apertura di porte e lo spostamento di pareti in-


terne che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino l’aumento di unità
immobiliari, né incremento dei parametri urbanistici;

ATTIVITA’ EDILIZIA SUBORDINATA A SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTI-


VITA’ (S.C.I.A.):
Sono subordinati a S.C.I.A., gli interventi edilizi che non rientrano nella attività edilizia libera
(A.E.L.– C.I.L.A.) e non rientrano nell’attività edilizia subordinata a Permesso di Costruire, od
SCIA alternativa al permesso a costruire.

Interventi subordinati a SCIA:

- Interventi di manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell'edifi-


cio;

- Interventi di restauro e di risanamento conservativo riguardanti le parti strutturali


dell'edificio;

Interventi di ristrutturazione edilizia

Interventi subordinati a SCIA alternativa al permesso a costruire:

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 Gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica qualora siano discipli-
nati da piani attuativi, compresi gli accordi negoziali aventi valore di piano attuativo, che-
contengono precise disposizioni planovolumetriche, tipologiche, formali e costruttive;
 Gli interventi di nuova costruzione qualora siano in diretta esecuzione di strumenti urbani-
stici generali recanti precise disposizioni planovolumetriche.

In questi casi, data la complessità degli interventi, non è possibile iniziare i lavori
nello stesso giorno in cui si presenta la segnalazione, ma si deve attendere il ter-
mine di 30 giorni (come accadeva con la Dia).

Tali interventi sono soggetti al contributo di costruzione.


La realizzazione degli interventi che riguardino immobili sotto posti a tutela storico-artistica o
paesaggistica-ambientale, è subordinata al preventivo rilascio del parere o dell’autorizzazione
richieste dalle relative previsioni normative.
 Varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volume-
trie e che non modifica la destinazione d’uso e la categoria edilizia, non alterino la sagoma
dell’edificio e non violano le prescrizioni del permesso a costruire.
 Gli interventi di manutenzione straordinaria che non alterino i volumi e le superfici delle
singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso;

 Gli interventi di ristrutturazione edilizia, che non comportino aumento di unità immobi-
liari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici , solo per le zone A
non si può cambiare destinazione d’uso .

INDICAZIONI A TITOLO ESEMPLIFICATIVO:

INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA (MS) SUBORDINATI A S.C.I.A.:


 Modifica di collegamenti verticali esistenti (scale, ascensori, montacarichi) all’interno della
singola unità immobiliare, che riguardino anche le parti strutturali dell'edificio, previa veri-
fica strutturale; non rientra in tale definizione la modifica di collegamenti verticali esi-
stenti qualora l’unità immobiliare coincida con l’unità edilizia;
 Sostituzioni di parti anche strutturali dell’unità immobiliare, (es. porzioni di solaio, travi
ammalorate, ecc.); apertura e/o chiusura di vani porta su muratura portante, previa veri-
fica strutturale e nel rispetto delle norme vigenti all’interno della singola unità immobi-
liare;

INTERVENTI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO (RC)


sono interventi di restauro e risanamento conservativo (RC) gli interventi edilizi rivolti a con-
servare l’organismo edilizio ed ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico

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di opere che nel rispetto degli elementi tipologici formali e strutturali dell’organismo stesso,
ne consentano destinazioni d’uso con esso compatibili.
Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino, ed il rinnovo degli elementi costi-
tutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esi-
genze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo stesso. Si riportano i se-
guenti esempi:

INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO (RC) SUBORDINATI A C.I.L.A.:


 Accorpamento di unità immobiliari contigue, sia in orizzontale che in verticale;
 Modifica della consistenza e dei perimetri delle singole unità immobiliari, mediante ces-
sioni ed accorpamenti di porzioni di esse;
 Sostituzione di infissi esterni con altri aventi caratteristiche diverse rispetto ai preesistenti;
 Rivestimenti e coloriture di prospetti esterni con modifiche rispetto ai preesistenti;
 Sostituzione dei manti di copertura con caratteristiche diverse rispetto ai preesistenti;
 Realizzazione o modifica di recinzioni metalliche, muri di cinta o accessi carrai su aree già
edificate fronteggianti vie o piazze, aventi altezza max. di m. 1,80, salva la facoltà di so-
vrapporre reti metalliche o cancellate nel rispetto dell’altezza max. di m. 3.00, prescritta
dall’art. 878 del Codice Civile;
 Istallazione di ringhiere o realizzazione di parapetti a protezione di lastrici o terrazzi;
 Realizzazione di pensiline in corrispondenza di porte e/o finestre, con aggetto di norma
non superiore a m. 1.20, funzionali al riparo degli agenti atmosferici.

INTERVENTI DI RESTAURO (RC) SUBORDINATI A C.I.L.A.:


 Ripristino e restituzione dell’unità immobiliare e/o edilizia alle sue caratteristiche origina-
rie, mediante l’eliminazione degli elementi estranei e delle superfetazioni;
 Ripristino della destinazione d’uso originaria della singola unità immobiliare, dell’aspetto
esteriore dell’edificio, così come risulta dal titolo originario;

INTERVENTI DI RISANAMENTO CONSERVATIVO (RC) SUBORDINATI A S.C.I.A.:


 Consolidamento di strutture verticali;
 Demolizione e ricostruzione di solai interni se in assenza di incremento di uperficie e di
modifica delle preesistenti quote di imposta;
 Realizzazione di scale di sicurezza;
 Realizzazione di soppalchi non praticabili e quindi non costituenti superfici utili, con al-
tezza utile non superiore a m. 1;
 Nuova istallazione di impianti tecnologici, con esclusione degli impianti alimentati da fonti
rinnovabili, (come caldaie esterne, macchine per il condizionamento aria, istallazione di
canne fumarie non prospettanti sul suolo pubblico, fori di areazione per esalazioni e venti-
lazioni, ecc.) Se posti anche parzialmente all’esterno dell’unità immobiliare e/o edilizia, ed
inserimento di elementi accessori inerenti i servizi igienico-sanitari;

INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (RE)


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Sono interventi di Ristrutturazione Edilizia (RE) gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi me-
diante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte
diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costi-
tutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito
degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ri-
costruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni neces-
sarie per l'adeguamento alla normativa antisismica.
La (RE) si divide in tre sottocategorie, di cui la RE1 è soggetta a S.C.I.A. le altre a D.I.A.

INTERVENTI DI (RE) - SOTTOCATEGORIA RE1 SUBORDINATI A S.C.I.A.:


 Ristrutturazione edilizia senza aumento di Superficie Utile Lorda (SUL), del Volume co-
struito (Vc) e delle unità immobiliari, senza modificazioni della sagoma, e senza alterazione
dell’aspetto esteriore degli edifici.
 Demolizione e ricostruzione di solai, con quota diversa rispetto a quelle preesistenti, in as-
senza di incremento di Superficie Utile Lorda;
 Sostituzione di elementi verticali portanti dell’edificio, con altri aventi caratteristiche fisi-
che e strutturali diverse;
 Modifica del posizionamento, o nuovo inserimento, di elementi distributivi verticali;
 Cambio di destinazione d’uso, (cdu1) all’interno della stessa funzione, non connessi ad
interventi di ristrutturazione edilizia, che non comportano dotazione differenziale aggiun-
tiva di parcheggi sia pubblici che privati, che di standard urbanistici (così detto CdU1).
 Realizzazione di parcheggi privati, su aree edificate, totalmente a raso, non coperti, tali che
le aree pavimentate rispettino la permeabilità dei suoli così come prescritto dalle norme
vigenti (intervento di RC);
 Realizzazione di parcheggi privati pertinenziali ai sensi della L. 122/89 (c. d. Legge Tognoli)
e s.m.i. completamente interrati, con copertura da sistemare a giardino pensile con
manto vegetale, ovvero posti ai piani terra di edifici esistenti che siano conformi agli stru-
menti urbanistici ed al Regolamento Edilizio(intervento di RC);

Interventi edilizi minori :


- Opere per eliminare le barriere architettoniche in fabbricati esistenti (rampe e ascensori
esterni);
- Recinzioni, muri di cinta e cancellate ;
- Aree destinate ad attività sportive senza creazione di volumetria;
- Opere interne alle singole unità immobiliari che non comportino modifiche alla sagoma e ai
prospetti e non rechino pregiudizio alla statica dell’edificio;
- Impianti tecnologici al servizio di fabbricati e realizzazione di volumi tecnici che si rendono in-
dispensabili sulla base di nuove disposizioni;
- Varianti a permessi a costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie ;
- Parcheggi di pertinenza nel sottosuolo nel lotto su cui insiste l’edificio;
- Ristrutturazioni edilizie comprese la demolizione e ricostruzione con uguale volume e sagoma;
- Interventi disciplinati da piani attuativi;
- Sopralzi, addizioni, ampliamenti e nuove edificazioni in diretta esecuzione di idonei strumenti
urbanistici non dissimili dai piani attuativi per quanto riguarda i dettagli.
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